Real Girls Eat Cake!

di Ssupermaaan23
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo-Best Friends ***
Capitolo 2: *** Capitolo1-Incontri in presidenza ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2-Una brutta sorpresa ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3-Una partenza di merda ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4-Divertiamoci ***



Capitolo 1
*** Prologo-Best Friends ***


PROLOGO

-BEST FRIENDS-

 


-Lu, guarda qui!- esclamo ad un bimbo moro correndogli incontro con delle carote in mano.
È il 23 di dicembre ed io e il mio migliore amico Luke stiamo costruendo un pupazzo di neve bellissimo! Ci manca solo il naso e abbiamo finito, per questo sono andata a prendere delle carote. Io ho cinque anni e lui ne ha otto, è il mio migliore amico da quando ne ho memoria.
-Brava Lie!- si complimenta con me sorridendo. Per me è come un fratello, perciò quando mi fa i complimenti sono davvero felice! Sorrido, fiera di me stessa, distraendomi dal mio percorso, infatti dopo pochi metri inciampo nella neve e finisco con la faccia in giù.
-Sciocchina, fai attenzione!- dice Luke ridendo leggermente e aiutandomi ad alzarmi.
-Hai il naso e le guanciotte rosse, sembri una renna, Charlie!- esclama scoppiando a ridere.
-Non ridere, Luke! Mi si è congelata la faccia!-
A quella affermazione ride ancora di più, se possibile. Metto il broncio incrociando le braccia al petto.
Luke non sembra volere o riuscire a smettere di ridere e, un istante dopo, un cumolo di neve, caduto dall’ albero sotto cui ci troviamo, lo prende in pieno. Questa volta sono io a ridere.
-Dai, chiamiamo gli altri e andiamo a casa mia, mia mamma ha detto che quando saremmo tornati avrebbe preparato tanta cioccolata calda!- esclamo prendendolo per mano.
Luke sorride dolcemente e ci dirigiamo a  casa Brooks, la casa di Luke, per chiamare Beau e Jai, i suoi fratelli di cui uno suo gemello. Noi quattro siamo inseparabili!
Cantiamo a squarciagola canzoncine inventate da noi davanti al caminetto con una deliziosa cioccolata calda in mano. Poi uno a fianco all’ altro ci addormentiamo.

 

ANGOLO AUTRICE
Okaaay gente! Questo era il prologo della mia nuova, stupidissima FANFICTIOOON! (-Cit Leonardo Decarli) No, Okay basta. Questo capitolo è mooooolto corto visto che è il prologo, ma i prossimi capitoli ho intenzione di farli più lunghi!  YeeeeeAh! Questa fanfic spero riuscirà a strapparvi una risata. Duuuunque spero vi piaccia e che la seguite. Il prossimo capitolo credo lo pubblicherò domani, poi deciderò se vale la pena continuarla.
Baaaaaaaci, alla prossima
-A

P.S. si, esatto, sono io –A!
No, okay, basta. Mi è venuto spontaneo, non potevo non scriverlo soorry. Fatevi sentire!

 

 











 
 



 

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Capitolo 2
*** Capitolo1-Incontri in presidenza ***


~CAPITOLO 1

-INCONTRI IN PRESIDENZA-





11 ANNI DOPO


-WAFFLES!-
Alzo la testa di scatto dal banco.
-Dimmi tutto, prof!-
-Ha finito di dormire?-
-In verità no, ma per lei credo rimarrò sveglia- dico sarcasticamente stropicciandomi gli occhi.
Ho deciso che farò denuncia alla Smith, la prof di matematica. Insomma, chiunque sano di mente non si mette a spiegare formule matematiche complicatissime nell’ultima ora prima delle vacanze estive, è chiaro, quindi, che lei non lo è!
-Come fa a non andarti a genio? Insomma, è così carino! Io un pensierino ce lo farei se fossi in te!- dice per l’ ennesima volta Samantha, la mia compagna di banco a matematica. Inorridisco per quello che ha detto. Carino? Lui? Non credo proprio! È solo un coglione. Di pensierini lei ne ha già fatti tanti, forse troppi.
-Lui non è che “non mi va a genio”- dico imitandola. –lui mi sta sulle palle!-
-…Allora ragazzi, chi sa la risposta?- domanda la Smith.
Alzo la mano. La Smith mi guarda meravigliata. Ma che vuole?
-Waffles?-
-Io?-
-Chi altrimenti?- chiede scorbuticamente alzando gli occhi al cielo. Stai calma cicia.
-Posso andare in bagno?- domando con faccia angelica.
-No, Waffles, NO!-
Okay, ora potrei non rispondere alle mie azioni. Ma che problemi ha? Io sono liberissima di andare a svuotare la mia vescica quando voglio!
Il caldo afoso e la puzza di sudore che emanano Frank: il ragazzo davanti a me e la Smith non è un mix che ti invoglia a stare chiusa qui dentro. Inorridisco.
Guardo fuori dalla finestra totalmente disinteressata, poi comincio a fantasticare sul gelato che ho intenzione di prendere in pomeriggio insieme a Renée, la mia migliore amica di origini francesi.
Sono stanca! Stanotte non ho dormito per colpa di una stupidissima zanzara che continuava a ronzarmi intorno, e quando accendevo la luce questa magicamente scompariva, non voglio neanche entrare nei dettagli di come ho passato la notte ad aspettare che se ne andasse. Sbadiglio in stile elefante marino poi, lentamente, cerco di appoggiare la testa sul banco più furtivamente possibile. Chiuderò gli occhi solo per poco, giusto il tempo di riposarmi quel poco che mi serve per correre più velocemente a casa e dire addio a questa scuola per tutta l’estate. In pratica fino alla fine dell’ ora.
-WAFFLES, INSOMMA!-
-Sono innocente, prof!-
La Smith sbuffa.  -Che devo fare con te?-
-Amarmi alla follia?-
Scuote la testa.
-Immagino che ora mi butterà fuori- dico raccogliendo già il materiale e mettendolo nella mia borsa.
Ormai l’anticipo, che cosa raccapricciante.
-Esatto!-
-Sicuramente è meglio che stare qua con lei!- borbotto offesa. Ma lei sembra sentirmi.
-WAFFLES, DAL PRESIDE, S U B I T O!-
Sbuffo.
-E non disturbarti a tornare!- Sento prima di uscire.
-Non lo farò, ma l’avviso che sentirà molto la mia mancanza!-
Mi incammino verso la presidenza, ma prima faccio una sosta al bagno. Okay, ora non prendetemi per una di quelle ragazze che scandalose, che non studiano e roba del genere, io ho i voti nella media, sono solo troppo, ecco, troppo “istintiva”, dico quello che penso. C’è a chi fa piacere, tipo al prof di letteratura (quell’uomo meriterebbe una statua), e a chi non fa piacere, tipo la Smith (lei meriterebbe una statua di merda d’uccello).
Entro dal preside senza bussare.
-Preside Turner! Indovini chi è venuta a trovarla l’ultimo giorno di scuola? Ma sì, la sua alunna preferita, proprio io! Sa, stavo pensando…-
Le parole mi muoiono in bocca quando vedo che non è solo.
-Okay, è occupato. Tolgo il isturbo, magari passo più tardi- mi affretto a dire aprendo di nuovo la porta.
-Non cosî in fretta, Waffles-
Mi blocco di colpo. Merda, ero quasi fuori, ormai. Ritorno sui miei passi.
-Siediti, Charlie-
Mi butto a peso morto sull’unica sedia rimasta libera nel suo ufficio, a fianco a lui.
Su tutte le persone che vengono in questa cazzo di scuola, proprio lui dovevo incontrare?
Qui si mette male, che Dio me la mandi  buona!



SPAZIO AUTRICE
Ciaao dolcezze, come state?
Ecco a voi il primo capitolo del FANFICTIOONN! YEEEEEEE!
Allora, che ve ne pare? Spero vi piaccia!
Passiamo alla storia…
Chi sarà mai il ragazzo misterioso? Immagino che lo sapete dato che è presumibile! Ma  vabboo!
Vorrei davvero sapere che ne pensate, magari se lasciaste una recensionina(?) ve ne sarei  grata, almeno mi dite che ne pensate e se vi piace o se dovrei cambiare qualcosa o che so io.
Vorrei davvero ringraziare oasi19 per aver messo questa storia tra le seguite! Grazie, grazie, grazie!
Se piace a qualcuno il secondo capitolo lo pubblicherò domani, se no bho vedrò che fare.
Ciaaaao people!

-L

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 2-Una brutta sorpresa ***


CAPITOLO 2

-UNA BRUTTA SORPRESA-


 

Su tutte le persone che vengono in questa scuola proprio lui, Luke Brooks dovevo incontrare dal preside?
Appena mi vede sbuffa e alza gli occhi al cielo. Che st… stupidino. Senti coso, nemmeno io sprizzo gioia da tutti i pori,neh!
Eppure una volta eravamo migliori amici, prima che dovetti trasferire in Italia con la mia famiglia per due anni. Era solo una cosa temporanea, mia nonna era all’ospedale e mia madre voleva andare da lei per assisterla e stare con i nostri parenti.  -Imparerai la lingua e starai con i tuoi cuginetti e non preoccuparti per la nonna, si rimetterà, è una donna forte- disse mia madre accarezzandomi i capelli.
Ma quando informai Luke della mia imminente partenza, lui non la prese bene. Mi guardò negli occhi e disse testuali parole: -Sei una stronza egoista, non farti più vedere! Ti odio!- dopodiché mi buttò fuori  casa sbattendomi la porta di casa in faccia.
Il giorno prima di partire i fratelli Brooks mi umiliarono davanti a tutti insultandomi pesantemente. Si erano già fatto una nuova amica.
Da quando partii non si fecero più sentire, credetemi se vi dico che più volte ho tentato di contattarli, ma non rispondevano mai alle mie chiamate o ai miei messaggi. Mi mancavano davvero tanto i momenti passati con loro, mi sentivo sola e abbandonata. Ero stanca di provare a riconquistare la loro amicizia, così, dopo i continui rifiuti da parte loro, decisi che se non volevano più saperne di me, bhe, neanche io avrei più voluto saperne di loro!

-Allora Charlie, come mai sei qui?- la voce del preside mi distoglie dai miei malinconici pensieri, riportandomi alla realtà. Il magone che mi si era creato nello stomaco, si dissolve in un attimo, avevo voltato pagina già da un pezzo!
-La Smith…- borbotto incrociando le braccia al petto e mettendo il broncio. Turner scuote la testa sorridendo. Lui è un tipo bipolare secondo me. Un attimo prima sembra simpatico, l’attimo dopo diventa uno stronzetto da far concorrenza alla Smith.
-Allora ragazzi, entrambi siete stati mandati fuori dalle vostre prof…-
-cofcofstreghecofcof-
Turner mi lancia un’occhiataccia.
-…pure l’ultimo giorno. Brooks, Waffles, entrambi siete alunni che abitualmente vengono in presidenza e ormai dovreste sapere che…- e bla bla bla, il preside Turner si inoltra in una fitta e noiosissima ramanzina di cui io non voglio sapere nulla.
Guardo i miei lunghi capelli castano scuro alla ricerca di qualche doppia punta che ovviamente non trovo dato che sono andata dal parrucchiere l’altro giorno, su ordine severo di Renée dato che erano una massa senza forma. Abbasso lo sguardo sul  mio corpo. Ho un chiletto in più, forse dovrei fare qualcosa,  ma sono troppo affezionata alla mia ciccia. Ooh, ma chi è la mia ciccia preferita? Ma chi sarà mai? Ma si, proprio tu, cicetta adorata! Mi strapazzo la pancia quando la voce del preside Turner, per l’ennesima volta, interrompe i miei strani pensieri.
-Signorina Waffles, si sente bene?-
-Oh, si certo!- dico togliendo immediatamente le mani dalla pancia.
-Okay, stavo dicendo…- 
Mi guardo le unghie corte e rosicchiate e inorridisco. Come avrete capito non sono un granchè.
Fantastico sul bel pranzetto che mi aspetta a casa, l’ultimo giorno di scuola mia madre prepara sempre qualcosa di delizioso. Forse non avrò un fisico asciutto, ma vi assicuro che potrei mangiare vagonate di cibo e non ingrassare più di così, il che è perfetto, dato che io AMO mangiare!
-…Signorina Waffles, mi sta ascoltando?- chiede sempre più irritato il preside.
-Eh? Sì, ovvio!- dico con un sorrisino incerto.
Il preside aggrotta la fronte fissandomi. Oh ma per piacere! Si faccia i cazzi propri per una buona volta! Il preside si volta a guardare Luke che ha preso una penna dalla sua scrivania e la sta osservando attendamento.
-La rimetta a posto!- in quel momento non perdo l’occasione di mostrargli il mio bellissimo dito medio.
-Lei non è una ragazza che tiene molto alle parole, tantomeno alle persone..- mormora Luke.
-Cosa intende, Brooks?- domanda il preside. Già, cosa intendi, stronzo?
-Oh, credimi che qualcuno qui dentro sa cosa intendo.-
-No, non lo so! Perché non me lo dici tu?!- esclamo cominciando a scaldarmi. È palese che si riferiva a me!
-Dico solo che quando sei dovuta partire per l’Italia non sembravi tener conto dei tuoi migliori amici!-
Spalanco la bocca.
-COSA?! Non sono io quella che non si è fatta sentire per tre anni,tre! Ti devo ricordare come mi avete trattato?!- urlo.
Dopo notti intere a piangere per la loro mancanza e indifferenza e questo ha pure il coraggio di venire a dare la colpa a me?! Ma io lo ammazzo.
-Non siamo noi quelli che hanno abbandonato i propri migliori amici per una stupida vacanza in Italia!-
Subito dopo sembra pentirsi delle sue parole, e fa bene, perché si è appena firmato il contratto che mi autorizza ad ucciderlo con le mie stesse mani!
-Charlie, io..- Ma è troppo tardi, non voglio sentir alcuna sua stupida scusa. Balzo in piedi e lo butto giù dalla sedia. O meglio, è quello che vorrei fare, dato che non si è smosso di un millimetro.  Poco importa lo ammazzerò stando in piedi. Comincio a tirare pugni alla rinfusa che sembrano fare più male a me che a lui. Il preside strilla impaurito come una ragazzina chiamando aiuto, mi metterei a ridere se non stessi cercando di fare male a Luke.
-C’era mia nonna all’ospedale, stronzo! E non venirmi a parlare di abbandono, perché ho passato ogni notte a piangere pensando a voi!-
Ora mia nonna sta bene, ma comunque non mi va bene quello che ha detto.
Vengo presa di peso dal bidello che mi allontana da Luke, ormai le lacrime mi offuscano la vista.
Sono stata presa in giro fin troppo a lungo, ora basta.

Un’ora e mezza dopo mi trovo ancora a scuola, mentre tutti gli alunni si trovavano a casa in libertà.
Mi trovo fuori dalla presidenza con del ghiaccio sul polso destro slogato perché, come avevo già detto, tirargli dei pugni ha fatto male solo a me. Al mio fianco si trova Luke, non ci siamo scambiati una sola parola o sguardo da prima.
Dal preside ci sono le nostri madri, migliori amiche da sempre.
-Luke!- esclama qualcuno. Non intendo alzare lo sguardo. So già di chi si tratta. Jai.
-Che ci fai qui con questa?- domanda sconvolto. A questo punto alzo lo sguardo incazzata pronta a difendermi. Non l’avessi mai fatto.
-Wow, i fratelli Brooks al completo e mio caro “fratellastro”  Daniel,che felicità, la banda dei babbei al completo.- dico alzando gli occhi al cielo. Beau mi fa il verso e una smorfia. Che bambino. Già, non bastavano i fratelli Brooks, mia madre, divorziata da mio padre quando avevo dieci anni, durante il soggiorno in Italia, ha incontrato un uomo australiano anche lui. Tempo un annetto e si è trasferito con Daniel da noi, ovviamente io e lui non andiamo d’accordo.  Una volta cominciata la scuola, Daniel ha fatto amicizia con i cari fratelli Brooks.
-Che ci fate qui?- domanda Luke.
-La mamma ci ha mandato un messaggio e quindi siamo  venuti a vedere che cosa succedeva, stessa cosa per Daniel.-
Luke racconta loro cosa è successo ovviamente mettendomi in ridicolo.
-Charlie, Luke, entrate.- dice dolcemente il preside affacciandosi alla porta. Ci alziamo contemporaneamente e io e Luke corriamo verso la porta, che ovviamente è troppo piccola per passare in due e così rimaniamo incastrati.
-Che fine ha fatto il detto ‘prima le donne’- ringhio. Luke mi strattona per il braccio.
-Donne? Dove? Io vedo solo te!-
Sgrano gli occhi e gli tiro un calcio nei gioielli di famiglia. Sì, nelle palle. Si accascia per il dolore.
-I coglioni entrano per ultimi- dico abbassandomi alla sua altezza.
-Ragazzi!- ci riprendono.
-Allora ragazzi, io e le vostri madri abbiamo parlato un po’ del vostro rapporto- inizia il preside.
-Un po’? È da un’ora e mezza, cazzo, che siamo qui per ‘sta stronzata!- esclama Luke.
-Modera i termini.-
-Mi hanno raccontato di quando eravate piccoli e di come siete cambiati. Con voi due ho avuto fin troppi casini, e sta diventando un problema. Con la psicologa della scuola abbiamo…-
-Addirittura la psicologa?- domanda ridendo Luke.
Il preside e sua madre, Gina, gli lanciano un’occhiataccia.
-Come stavo dicendo, abbiamo pensato che dovreste risolvere il vostro problema, è un peccato buttare via un’amicizia e abbiamo notato che i vostri voti sono calati visibilmente. Perciò, potreste passare più tempo insieme…-
Io e Luke scoppiamo a ridere.
-Neanche morto!-
-Nemmeno in un milione di anni!-
-Sentite, non potete andare più avanti così! Quindi basta, quest’estate la passeremo insieme, al mare!- esclama Gina.
Se non fossi seduta a quest’ora sarei a terra, svenuta.
Le parole di Gina mi rimbombano nella mente.
Non intendo assolutamente passare un’intera estate con loro
Se questo è un incubo, svegliatemi subito!




SPAZIO AUTRICE
Peopleee!
Scusate per il ritardo!
Okay, questo capitolo non è il massimo, ma era un po’ per mettere in chiaro i personaggi e impostare la storia, dal prossimo capitolo la storia si farà più emozionante(?)
Vabbooo come vedete tra i fratelli Brooks e Charlie non scorre buon sangue (sono perspicace, sisi)
MMMh vorrei DAVVERO ringraziare: xabbeysvoice,ljttlefood e backforsel per aver recensito lo scorso capitolo! CIOÈ RENDIAMOCI CONTO, 3 RECENSIONI, SIETE INCREDIBILI!
Poi vorrei ringraziare chi ha messo questa storia tra le preferite/seguite/ricordate: elenaferronato, ljttlefood, oasi19 e xabbeysvoice
Vorrei anche ringraziare tutte le lettrici silenziose, fatevi sentire!
Baci, alla prossima!

-L

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Capitolo 4
*** Capitolo 3-Una partenza di merda ***


CAPITOLO 3

-UNA PARTENZA DI MERDA-






Non è possibile, ripeto, non è possibile ! Stiamo scherzando? Tutte a me capitano!
Scendo dall’auto incazzata e sbatto la portiera ricevendo reclami da parte di Daniel.
-Fai attenzione a Carmelina! Ha dei sentimenti al contrario tuo!- dice accarezzando il cofano dell’auto. E poi sono io quella strana, eh?
-Carmelina?- domando sconvolta.
-Sì, la mia adorata auto!-
Lo sguardo impassibile e mi volto sospirando. Daniel è un caso perso!
Butto lo zaino all’entrata e mi tolgo le scarpe.
-CHARLIE!- urlano due pesti saltandomi addosso.
-Ciao Harry, Ehi Austin!- saluto i miei fratellini gemelli. Hanno tre anni, sono nati da  mia mamma e il papà di Daniel, Mark.
-Salve signorina Charlie- mi saluta la mia vicina di casa con l’accento tedesco, probabilmente l’ha chiamata mia madre per curare i gemelli mentre eravamo via.
-Ciao-
Sento mia madre e Daniel che entrano e la mia vicina uscire. Sbuffo.
-Charlie- mormora mia madre –Non sapevo più che fare, so quanto ci sei stata male quando avete litigato tu e i fratelli Brooks!-
-Mamma sarà passato un secolo da quando abbiamo litigato! Io stavo benissimo prima di venire a sapere di quella stupida vacanza!-
-Bhe nemmeno io e i miei amici volevamo stare tutta l’estate con te!- esclama Daniel. Cazzo vuole?
-Ma si può sapere che cazzo centri te?-
-Charlie!- mi rimprovera mia mamma.
-Potevi chiedermelo prima di rovinarmi la vita!-
-Smettila nessuno ti ha rovinato la vita! Vedrai che ci divertiremo un sacco!-
La guardo torva. Ma pensa prima di parlare?
-Okay, senti, lasciamo stare. Piuttosto nutrimi donna che sono affamata!-

-Io esco!- esclamo esasperata dopo l’ennesimo stupido commento di Daniel.
Mi infilo le scarpe ed esco di casa il più velocemente possibile. Mando un messaggino a Renée dicendole di trovarci al bar dove andiamo di solito, per parlarci urgentemente!
Quando arrivo davanti al bar, la vedo. Al contrario di me che sono bassina, con un filo di ciccia, capelli castani e un po’ di lentiggini, lei è altissima, bionda, occhi verdissimi e magrissima.
-Tu non puoi capire, Winnie! Non sai cos’è successo!- esclamo prendendomi la testa tra le mani. Winnie è il soprannome che le ho dato all’asilo dato che era follemente innamorata di quell’orso rincoglionito. Secondo me lo è ancora.
-Oddio sei incinta?-
-No!-
-Hai investito un cane?-
-No, lasciami parlare!- dico ridendo. Le racconto ogni cosa, dal momento in cui la Smith mi ha cacciata dalla classe fin dal momento in cui sono  tornata a casa.
Scoppia in una fragorosa risata. –Scherzi?-
-Magari scherzassi!-
-Secondo me li uccidi prima di fine vacanza!-
Continuo a mescolare la cioccolata calda sbuffando. Sì, fuori ci saranno quaranta gradi e io mi prendo una cioccolata calda. Normale.
D’un tratto un idea fulminate mi passa per il cervello.
-Ho trovato!-
Renée alza un sopracciglio. –Cosa?-
-Tu!-
-Io cosa?-
-Tu verrai con me!-
-Dove?-
-In vacanza!-
-Ma sei impazzita per caso? Non se ne parla!-
-Invece sì! Ti prego, ti prego, ti prego!-
-No!-
Tiro su col naso un paio di volte guardando verso il basso. Poi alzo lo sguardo munita di un paio di occhioni dolci dolci.
-Ti prego Winnie!-
Sospira. –Okay- dice sconfitta accarezzandomi la testa.
Renée ha due anni in più di me, e si comporta un po’ come una mammina anche essendo la più responsabile.
Inizio a fare un balletto strano, che io chiamo “Il ballo della vittoria”. Renée invece lo chiama “Il balletto della cogliona”. Infatti quando mi vede muovermi si porta le mani alla faccia sconsolata.

Borbotto incazzata cose senza senso da più di due ore mentre preparo le due valige per la fantastica vacanza in Grecia. Sì, fantastica come un cactus nel culo.
-Charlie!- esclama bussando mia madre.
-Non ci sono! Sto escogitando un piano di fuga!- urlo incazzata.
-Ho una bella notizia!- esclama buttandosi sul mio letto. No, ma le ha dato il permesso di entrare? Non mi risulta!
-Se la notizia è bella come quella di oggi, allora non la voglio sapere!-
-Vengono anche due amici dei fratelli Brooks!-
-Cosa? E questa sarebbe una bella notizia? Non dirmi che sono Josh e George altrimenti mi sotterro!-
-No, mi sembra si chiamino James e Kate!-
Ah,bene! I due piccioncini sono simpatici, credo.
-Okay-
L’importante è che ci sia Renée, poi se quei coglioni invitano pure Goku non me ne può fregar di meno.
Alla fine non si prospetta una vacanza orribile!


Cos’è che dicevo? Non si prospetta una vacanza orribile? Bhe, alla fine avevo ragione, questa vacanza non sarà orribile, peggio, sarà l’inferno!
Abbiamo fatto quasi una giornata di aereo dall’Austria fino in Grecia e non ce la faccio più! Non ho dormito neanche cinque minuti a causa di quei decerebrati!
All’aeroporto abbiamo conosciuto James e Kate e devo dire che sono davvero simpatici.
-Avete invitato mezza Melbourne in questa vacanza!- ho commentato scherzando arrivati all’aeroporto.
-Almeno noi abbiamo degli amici, non siamo sfigati come te!- ha detto acido Luke. Poi è seguito uno stupido coro di ‘ooooh’ da parte degli altri coglioni. No, ma avada kedavra, vi stacco una mano!
Poi siamo imbarcati sull’aereo. I posti erano a tre a tre, perciò ci siamo sedute io, Renée e Kate sulla destra, Beau,Jai e Luke dietro di noi e Daniel e James dopo il corridoio a fianco ai fratelli Brooks, mia madre, Mark, Gina, il compagno di Gina, Alex e i gemelli si sono messi all’inizio dell’aereo. Fin qui niente di strano no? Mi stavo anche divertendo. Finché noi ragazze abbiamo deciso di dormire un po’ visto che eravamo stanche morte data l’ora che ci siamo dovute svegliare. Kate e Renée si sono addormentate subito, io no, e sapete perché? Perché quei trogloditi dei Brooks mi tiravano calci al sedile. Ad un certo punto non ci ho visto più dalla rabbia, infatti mi sono alzata di scatto e ho sclerato contro quei dementi. Poi è arrivata una stupida hostess che con quei sorrisetti falsi da far venir il nervoso mi ha messo una mano sul braccio. -Signorina, lei sta disturbando la quiete pubblica. La prego di sedersi al proprio posto.- ha detto senza smettere di sorridere. Non le conviene fracassarmi le ovaie in questo momento!
-Ti conviene smettere di sorridere o ti verrà una paralisi facciale-
-Si sieda immediatamente.-
Oh, non la smetteva più di sorridere!
Detto questo ho contato fino all’infinito per non sfigurarle la faccia con un pugno e mi sono seduta. Sono sicura che in questa vacanza il mio autocontrollo verrà messo a dura prova.
Poi dieci minuti dopo i calci sono cessati, appoggio la testa al sedile e chiudo gli occhi sorridendo.
Sento qualcuno di fianco a me e poi qualcosa di pesante arrivarmi in testa.
-Oh, scusa!- dice ironicamente quella cazzo di hostess. Ha aperto la stiva e mi ha fatto arrivare in testa uno zaino. Fortuna che non era tanto pesante!
Ho sbuffato e respirato un paio di volte cercando di calmarmi.
-Fa niente- ho detto alla fine sorridendo falsamente.
-Questa è una pazza rincoglionita. Secondo me ha qualche problema.- ha sussurrato all’altra cazzo di hostess. Il mio autocontrollo è definitivamente andato a puttane. Con un gesto fulmineo ho preso il the freddo che aveva ordinato Renée e gliel’ho rovesciato su quegli orridi capelli rossi tinti male.
-Ho sentito che il the rende più naturali i capelli tinti, chissà se è vero!- Tiè cogliona!

Insomma alla fine tra la hostess e quegli individui non ho dormito un cazzo e ho passato un viaggio di merda. Ora stiamo atterrando.
-Aah!- esclama Renèe stiracchiandosi. –ci voleva proprio una bella dormita, vero?-
La fulmino con lo sguardo e per poco non mi metto a piangere per la disperazione. Scendiamo dall’aereo tutti sorridenti e riposati. Aah già, tutti tranne io!
-Charlie, tutto bene?-
-No!-

-Ragazzi noi andiamo a noleggiare una macchina, voi aspettate le valige!-
In dieci minuti sono arrivate tutte le valige, tranne quali? Le mie, ovvio! La sfiga mi perseguita!
Sono qua da un’ora a guardare ogni  singola valigia pregando che arrivino anche le mie, se no giuro che faccio scoppiare la terza guerra mondiale!
Dopo aver pregato tutti i santi, finalmente, le mie valige arrivano. Lancio un urletto di felicità.
-Grazie a Dio!-
Corro verso il nastro trasportatore quando improvvisamente un piccolo ometto mi si para davanti. Farfuglia qualche parola in greco che,ovviamente non capisco.
-Sì, sì. Bravo, bravo! Ora lasciami passare!-
-No, ezzerre importante la cosa che io dovere dire te!-
-Non so se comprendi, ma ci sono le mie valige che aspetto da un’ora! Perciò a meno che mi  voui dire che ho appena vinto alla lotteria, levati dal cazzo!-
-No! Io dire a te una cosa e poi può andare!-
-Okay, senti coso, ti do esattamente due secondi a partire da ora-
-Okay, volere te occhiali? Braschialetti? Colane?-
-Ma vaffanculo, va!-
Lo sorpasso e corro verso il astro trasportatore. È pieno di gente e non riesco ad arrivare alla mia amata valigia che se ne sta per andare.
Salgo sul nastro trasportatore e mi metto a correre. –La mia valigia!- urlo. –fermatela immediatamente!-
Calpesto qualunque valigia, borsa, oggetto, forse anche una mano, che mi separi dalla mia valigia.
-Signorina si fermi immediatamente! Non si può camminare sul nastro trasportatore!- mi strattona un addetto della sicurezza dell’aeroporto. Ci mancava ‘sto coglione! Ma che ho fatto di male?
-È una questione di vita o di morte!-
Ma quando porto lo sguardo sul nastro trasportatore della mia valigia non c’è più l’ombra.
-Oh, Gesù! No! Perché a me?- mi accascio urlando. -Ho passato tantissimi momenti con loro e ora le ho perse, capite? Le ho perse per sempre!-
-Ehm… stai cercando questa per caso?-
Alzo di poco lo sguardo e vedo le mie valigie, capite? Le mie valigie!
-Oh, grazie al cielo!-
Mi alzo per ringraziare quella buon anima che mi ha preso la valigia e mi imbatto in due occhi verdi da urlo.
-Io…Io…Tu...La valigia… Mio nonno… cioè… Grazie, grazie mille!-
Sorride gentilmente. –Non c’è di che! Ho visto che stavi cercando disperatamente di prenderle e ti ho solo aiutato. Sono Jason!- Capelli scuri, occhi verdi, alto, bel fisico, sorriso perfetto… mmh, niente male questo Jason!
-Piacere,Charlie!-
-Charlie, dobbiamo and.. Wow!- esclama Kate. Ricordatemi di ucciderla per aver interrotto questo momento. –Scusate l’interruzione!-
-No, tranquilla! Devo proprio andare! Ci si vede Charlie!- dice ammiccando nella mia direzione. Cioè Oh.Mio.Dio!

Il viaggio fino all’hotel è silenzioso. Ci siamo divisi in tre auto: in una ci siamo io, Beau, Luke e Renée nella seconda ci sono Jai, Daniel, Gina, Kate e James; e nell’ultima mia mamma, i gemelli, Mark e il compagno di Gina.
Chiudo gli occhi per cercare di dormire quando qualcosa di non identificato si appoggia sulla mia gamba. Apro un occhio. Eh no! Basta! Un sudicio piede di Luke no!
-Te li lavi mai i piedi?- domando schifata.
-Naah!-
-Si sente!-
Con una mano tolgo quello schifo dalla mia gamba, ma lui lo rimette.
-Togli subito quel cazzo di piede dalla mia gamba!-
-Se no che mi fai? Non ho paura di un’aliena venuta da acidolandia-

Appena arriviamo in hotel prendo le chiavi della mia camera e di Renée e mi fiondo alla sua ricerca.
Da quello che ho capito io e Renée siamo in camera assieme, James e Kate in una camera da soli, i Brooks e Daniel in un’altra e gli altri boh. Non è che me ne freghi più di tanto in questo momento.
234,235,236,237,238..238! Ecco la camera! La apro e mi butto come una vaca sul letto seguita da Renée.
Dopo un’oretta circa una porta si apre di scatto. I fratelli Brooks e Daniel saltano con la finezza di un ippopotamo alato sul mio letto. Cioè sul mio letto mentre sto dormendo. Eh no, carini! Mai e dico mai svegliare Charlie! Soprattutto se non dorme da un’eternità! Ma poi da dove sono sbucati? Dal cesso?
Apro lentamente gli occhi e mi guardo intorno confusa.
-Ooh, la bella addormentata nella foresta si è appena svegliata!- dice Luke pestandomi un piede.
-Bosco.- ringhio incazzata massagiandomi il piede.
-Bosco?-
-È bella addormentata nel bosco, non nella foresta, brutto coglione testa di koala!-
-E io che ho detto?-
Ok, basta. Io ci rinuncio.
-Ma poi da dove siete sbucati?-
-Non lo sai?- chiede Jai sorridendomi malignamente.
-Cosa dovrei sapere?-
-Le nostre camere sono comunicanti!
Credo che da qui a poco mi strapperò tutti i capelli dalla disperazione.
Ho come l’impressione che non dormirò bene. Salvatemi, vi prego!

 

ANGOLO AUTRICE
Ciaoo gentee! Ecco qui un nuovo capitolo, yeeee! Scusate il ritardo, ma ho avuto un sacco di cose da fare!
Anywaaaaay allora, vi piace il capitolo? Okay, se devo essere sincera ‘sto capitolo me fa un po’ cacà. Non ho ispirazione e sono stanchissima dato che mi sono svegliata prestissimo questa mattina. Quindi scusatemi! Mi rifarò al prossimo capitolo!
Vorrei ringraziare chi ha messo questa storia tra le preferite/ricordate/seguite: DearSkip, ljttlefood, niallhugs69, powerouis, xharryshugs, elenaferronato, oasi19, sary_love_1D_e_5sos, vivodibeau e xabbeysvoice
Pooooi vorrei ringraziare chi ha recensito lo scorso capitolo, (CIOÈ 3 RECENSIONI RAGAZZI! SIETE MERAVIGLIOSE!): xharryshugs, vivodibeau e backforsel
Baci, al prossimo capitolo!
-L

 

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 4-Divertiamoci ***



CAPITOLO 4

-DIVERTIAMOCI-




*Quando avete finito di leggere il capitolo leggete almeno l’inizio dell’angolo autrice tra gli asterischi*


Sono le tre del mattino, la luna splende nel cielo e io non riesco a dormire. Tra il fuso orario, il fatto che non ho dormito per tutto il viaggio ma poi ho dormito un giorno intero mi manda nella confusione più totale. Mi passo un mano sul viso e sbuffo. Che palle.
Mi alzo di scatto dal letto, mi infilo le prime scarpe che trovo e una seconda maglietta più coprente a caso, poi spalanco la porta della camera ed esco. Nei corridoi non c’è anima viva, ovviamente. Faccio una passeggiata nel villaggio e poi decido di andare in spiaggia. Affondo i piedi nella sabbia fresca e respiro a pieni polmoni. Mi siedo sulla riva e guardo l’orizzonte (non si vede un cazzo dato che è notte fonda, ma io voglio fare la poetessa quindi me ne sbatto).
Tocco la sabbia con la mano e lo sguardo mi cade sulla maglietta che ho infilato a caso. È di Luke. Mi si contorce lo stomaco.

Una mano si appoggia sulla mia spalla.-Anche tu sveglia?-
Caccio un urlo e mi metto a rotolare per poi fermarmi di colpo, fingendomi morta. In un documentario ho visto che alcuni animali si fingono morti per sfuggire dal predatore, chissà se funziona!
-Ehm, che stai facendo?-
-Mi fingo morta- sussurro. Appena mi rendo conto che ho appena raccontato al mio assassino il mio favoloso piano spalanco gli occhi, ora l’unica soluzione è attaccarlo a sorpresa e scappare. Ma appena apro gli occhi affogo in due splendidi occhioni  verdi.
-Jason,- mormoro imbarazzata. -sei tu. Oh mio dio, che ci fai nel mio hotel?-
-Già- Sorride. -sono solo io, non un pazzo omicida, tranquilla! Credo che sia anche il mio di hotel- esclama trattenendosi dal ridere.
Questo è in assoluto il momento più imbarazzante della mia vita.
-Ehm, che ci fai sveglio a quest’ora? È tardi-
-Non riesco a dormire, ho una ragazza fissa nei miei pensieri.-
Ah, questo c’ha la ragazza. E te pareva, un ragazzo bono così per forza è occupato. Sospiro.
-Tu?-
-Non riesco a dormire nemmeno io, ma non per colpa di qualcuno, perché non ho sonno.-
Comincia un attimo di silenzio imbarazzante.
-Domani che fai?-
-Non saprei-
-Ti va di venire ad un escursione che organizza il villaggio? Porta anche i tuoi amici! Ci divertiremo!-
-Certo!- rispondo senza neanche pensarci.
-Perfetto, a domani!-
-A domani!-
Detto questo si alza mi da un bacio sulla guancia che mi fa mozzare il respiro e se ne va. Quando si è allontano dal mio campo visivo mi alzo di colpo e faccio il ballo della vittoria.
-Ma vieni!- urlo saltando ripetutamente sul posto.
Corro per tutta la spiaggia urlando finché non inciampo nei miei stessi piedi e cado a faccia a terra. Mi alzo di scatto e fischiettando me ne torno in camera.

-Ma buongiorno mia cara Renée! Il sole splende alto nel cielo e gli uccellini cantano canzoni dei One Direction! È ORA DI ALZARSI, MULA!-
-Ma che problemi hai Charlie? Lasciami dormire!-
-Assolutamente no! Oggi faremo una fantastica escursione organizzata dal villaggio!-
-Un escursione? Ma tu odi tutto ciò che ha a che fare col muoverti!-
-Dettagli, alza il culo e preparati!-
Dopo varie lamentele da parte di Renée finalmente riusciamo a prepararci, zaino in spalla e via!
Appena apro la porta per uscire per poco non mi sparo.
-Cosa cazzo fate con quegli zaini in spalla?- domando a quei rompicoglioni.
-Andiamo all’escursione-
-No! Non ve lo permetterò, demoni! -
-Oh no, non dirmi che venite anche voi! Cioè per Renée non abbiamo problemi, ma per Charlie…-
-Grazie, simpatici, eh! Entrate subito in camera e cambiatevi per restare qui!-
-Non se ne parla! Resta tu qui!-
-Mai!-

-Ragazzi, io sono Alex e oggi sarò la vostra guida per l’escursione! Come di certo saprete oggi ci addentreremo nella foresta e per ciò dobbiamo stare uniti se non vogliamo perdere nessuno-
La banda dei coglioni si avvicinano borbottano qualcosa e ridono, tsk dementi.
A-aspetta, ha detto foresta? Dove ci sono zanzare, ragni altri insetti schifosi?
-Allora ce l’hai fatta a venire!-
-Ciao Jason! Sì, non vedo l’ora di partire!- Mormoro impaurita. Evidentemente lui non se ne accorge.
-Pure io! Loro sono i miei amici Zac e Kevin, e quella è Colette-
Pfft e quella dovrebbe essere la sua ragazza? Colette la cotolet? Tsk, mi fa un baffo!
Okay, no. Alta, mora e magra. Bellissima, purtroppo. Ma è ovvio che i belli stanno con i belli.
-… va bene ragazzi, si parte!-
Saliamo su un bus che ci porta alla partenza.
-Cerchiamo di stare tutti vicini e non fate cavolate.- dice Alex.
-Ecco! Credete di farcela?- domando alla banda di rimbambiti sorridendo sarcasticamente.
Mi fanno una smorfia. Patetici.
Cominciamo la nostra escursione avventurandoci nella foresta, ovviamente in salita, che palle.
-Amo  la natura!- esclama Kate affiancandosi a noi.
-Pure noi!- esclamo sarcastica alzando gli occhi al cielo.
-Oh guardate, un aracnidoso hopidalez!- esclama sorridendo Kate indicando un albero.
-Eh?- domando confusa.
-Un ragno-
Solo allora mi accorgo della presenza di quella orrenda cosa.
Richiamo tutte le forze che ho per non mettermi ad urlare.
-C-c-carino-

-Okay ragazzi potete tirare fuori i panini, si mangia!-
Finalmente! Mi butto a terra senza fiato. Dopo tre ore di salita con dei rompicoglioni che mi hanno fracassato le ovaie, è il minimo fare la pausa pranzo!
Mangio con voracità i miei adorati panini e tracanno l’acqua in una velocità impressionante.
-Wow, avevi poca fame, eh?- domanda sarcastico Jai ridendo. Ma non è la solita risata sarcastica, di scerno. Sembra una risata sincera. Per un attimo sorrido,un sorriso vero. Forse non litigheremo per sempre, forse metteremo da parte tutto il rancore e potremmo tornare amici.
Poi Jai come se si fosse accorto di quello che è appena successo smette di ridere. -Diventerai un obesa più di quello che sei già se continui così- aggiunge abbassando lo sguardo.
No, ma fottiti.
Un’oretta dopo Daniel mi porge un pacchetto. -Vuoi una caramellina, sorellina adorata?-
-Tu sei strano-dico. Tutta questa dolcezza è strana, molto strana. Ma tuttavia ad una caramella non si dice mai di no!
Alla velocità della luce afferro una manciata di orsetti prima che quello scemo cambi idea.
-Non aspettarti che ti porti in braccio fino alla fine della gita in cambio di un paio d’orsetti!- esclamo.
-Non mi è neanche passato per la testa di ricattarti, sorellina cara!- esclama con un sorriso finto.
In questo momento non ho voglia di  ragionare, soprattutto se c’è una manciata di orsetti ad aspettarmi, perciò alzo le spalle e ingoio in un boccone tutte le caramelle.
Mastico sentendo uno strano sapore, le caramelle non sono dolci ma hanno un gusto rancido, strano.
-Ma che cazzo di gusto hanno ‘ste caramelle?- urlo con la bocca piena e impastata.
La banda dei dementi sbuca fuori da un cespuglio ridendo.
-Quelle caramelle hanno come minimo 10 anni- esclama Luke ridendo.
-Erano nel mio zaino mummificate!- aggiunge Beau con le lacrime agli occhi.
In un attimo sputo quel disgustoso impasto.
-ACQUA! RENÈE, PASSAMI L’ACQUA! SUBITO!-
Renée mi passa immediatamente l’acqua. Mi sciacquo la bocca, ma dalla bottiglietta scendono due gocce. ‘Fanculo, mi è finita l’acqua!
-Charlie, dietro a quella casetta c’è un fiume!- mi urla Kate.
Individuo la casetta che si trova dopo una discesa di circa 200 metro. Mi fiondo in discesa correndo. Ma sono quasi arrivata quando qualcosa mi colpisce facendomi scivolare su qualcosa di molle e cado di culo.
-Oh mio Dio!- esclama Renée.
Le risate dei babbei si sono fatte più forti e vicine, si vede che mi hanno seguito pure loro.
Mi alzo e mi accorgo del perché trovino così divertente che io sia caduta. Sono scivolata su qualcosa di molle. Su una bella merda fresca di mucca. Che poi perché delle mucche si dovrebbero trovare in una foresta in Grecia? Boh lasciamo perdere, va.
-Che sfigata- sento dire a Colette la cotolet. Cazzo vuole quella?
Le risate mi risuonano nella testa e non credo potrei essere più sfortunata di così. Cerco di controllarmi dal non sbraitare.
-MA PORCA PUTTANA!- urlo. –NON È POSSIBILE! CHI CAZZO È STATO A TIRARMI IL PALLONE DA CALC…-
Mi vengono in mente solo cinque persone così stupide da portare un pallone da calcio in una specie di foresta/giungla. Loro. I dementi.
-Guardo il lato positivo: dicono che se pesti la cacca porta fortuna! Se è vero sarai fortunata a vita data tutta quella cacca in cui sei caduta!- esclama Beau.
Lo fulmino con lo sguardo. -Avete rotto il cazzo-
-Ah, perché, ce l’hai?- domanda Beau mettendosi davanti a me.
La mia rabbia è alle stelle. Mi stanno umiliando davanti a Jason come se già non bastasse il fatto che sono caduta letteralmente nella cacca di una mucca!
-Charlie, non fare cose di cui potresti pentirtene- mi riprese Renée.
Ha perfettamente ragione, ora mi calmo! Conterò fino a dieci e sorriderò… 1…2…3…
-Charlina la gallina!-
-Ora basta brutto coglionetrogloditademente che non sei altro!- e così, con tutta la forza che ho, spingo Beau che, colto di sorpresa, cade nel fiumiciattolo.
Mi metto a ridere vedendo la faccia sconvolta di Beau quando riemerge dall’acqua.
-Oops!- dico innocentemente. -Adesso hai capito come mi sento quando mi scassate le ovaie?- dico avvicinandomi al fiume.
-ORA!- urla Beau.
Lo guardo confusa finché due mani mi spingono dal dietro e io, per non cadere mi attacco stile koala al mio assalitore e così cadiamo entrambi. Quando riemergo dall’acqua  sono ancora abbracciata a qualcuno. Alzo lo sguardo.. Luke. I suoi occhi piantati nei miei, il cuore batte più veloce, ma per lo spavento.
-Scusa, io..- dico staccandomi immediatamente. Poi mi rendo conto della situazione: mi ha appena buttato nel fiume! -Ehi,brutto stronzo! Come cazzo ti permetti?-
-Beh almeno ti togli la puzza di merda!- mi urla Daniel.
-Okay, ora basta!- dice Renée andando contro Daniel. Finalmente Renée si è degnata di aiutarmi, eh? Grazie tante!
-Altrimenti bella biondina?- domanda provocatorio Daniel.
Renée alza un sopracciglio e lo guarda torvo. Lei è di classe, non si degna neanche di rispondergli, si limita a spingerlo in acqua. Mi ritrovo a tenermi la pancia per le troppe risate.
-Smettila di ridere!- dice Luke con uno strano sorrisino sul viso, dopo un attimo mi butta sott’acqua.
Quando riemergo in pratica è cominciata una guerra in acqua. Ma non c’è rabbia o rancore, solo sorrisi. Soprattutto tra Daniel e Renée. Mmmh.
Alla fine ci decidiamo ad uscire dall’acqua visto che vorremmo tornare a casa il prima possibile. Ridendo ancora ci mettiamo lo zaino in spalla e torniamo al sentiero deve ci aspettano Alex e il resto del gruppo. Ma quando arriviamo una sola domanda ci frulla in testa: dove cazzo sono?


SPAZIO AUTRICE
*Prima di iniziare l’angolo autrice vorrei dirvi che tutti i posti citati in questo capitolo sono assolutamente frutto della mia fantasia (la foresta, l’hotel,…) soprattutto il nome del ragno ahaha*

Ma buona seeera ragazze mie! Finalmente sono tornata dopo un secolo che non aggiornavo e so per certo che vorreste uccidermi con le vostre stesse mani e perciò vi chiedo umilmente perdono! So di essere un disastro già di mio, ma l’inizio della scuola mi ha completamente sconvolta e incasinata ahahhah
Scusate se il capitolo è un po' corto, ma ho dovuto tagliarlo se no era troppo lungo.
Quindi, che ne pensate di questo capitolo? Sinceramente sono stanca e non riesco a giudicarlo, perciò boh, spero vi piaccia!
Per prima cosa vorrei ringraziarvi  per tutte le visualizzazioni che hanno raggiunto i capitoli (il prologo 193! Cioè sto sclerando!)
Vorrei ringraziare chi ha messo questa storia nelle preferite/seguite/ricordate: DearSkip, Disaster_girls, ljttlefood, Lou_voice, niallhugs69, powerouis, sjdolsx, ehirwin, rebe348, elenaferronato, oasi19, sary_love_1D_e_5sos, vivodibeau e xabbeysvoice
Pooooi vorrei ringraziare  chi ha recensito lo scorso capitolo (4 RECENSIONI!): Disaster_girls, DearSkip, backforsel e sary_love_1D_e_5sos
Scusate ancora per il ritardo, spero mi riusciate a perdonaree (daai, sono teneraa! Okay, no.)
Scusate se trovate errori ma non ho fatto tempo a controllare!
Un bacio, alla prossima!
-L

 

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