The Wedding of a Sheriff Princess

di smelly13
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap. 1- L'abito dei miei sogni ***
Capitolo 2: *** Cap. 2- "Questo non c'era nelle prove!" ***
Capitolo 3: *** Cap. 3- Capitano e Miss Jones ***



Capitolo 1
*** Cap. 1- L'abito dei miei sogni ***


Autore:  pinkcat4569
Rating: K+
Originale: www.fanfiction.net/s/10599770/1/The-Wedding-of-a-Sheriff-Princess
Traduzione: smelly13
Note sulla traduzione: Buondì, popolo di efp. Come accennato nella presentazione, questa è il mio primo tentativo di traduzione di una storia dall’inglese all’italiano; nel tradurla ho ovviamente dovuto apportare piccole modifiche, sia per l’impossibilità di tradurre letteralmente certe espressioni, sia per adattarla alla sintassi italiana, che (come probabilmente sapete) utilizza periodi più lunghi e complessi rispetto a quella inglese. La trama ovviamente è rimasta la stessa, e la storia si comporrà di 3 capitoli, che conto di pubblicare a breve.
Ci tengo a specificare che la sto pubblicando qui con il permesso dell’autore originale, onde evitare lamentele. Enojy ^^
 

Cap. 1- L’abito dei miei sogni

 
“Non posso credere che sto entrando in un negozio del genere” disse un’incredula Emma Swan, mentre apriva la porta del locale “mi sto davvero sposando…”
Mary Margaret, che la accompagnava, rise del suo tono esasperato “Già, sembra proprio di sì!”
L’atelier non era enorme, ma non per questo mancava di assortimento, e le due donne si erano prese un pomeriggio apposito da dedicare completamente alla ricerca dell’abito perfetto per il matrimonio della Salvatrice.
Si buttarono subito a capofitto nella loro missione, scorrendo una per una le grucce con appesi i vari abiti, Mary Margaret con un’aria molto entusiasta, Emma un po’ meno.
“Ce ne sono troppi” piagnucolava lo sceriffo di Storybrooke.
 
Improvvisamente sua madre lanciò un gridolino “Ommioddio, Emma, l’ho trovato!”
Emma si girò, e trovò sua madre con in mano il vestito più grosso che lei avesse mai visto “oh, wow. Questo è davvero.. un signor vestito”
Sua madre sorrise “è un abito da principessa… è perfetto”
Emma lo osservò meglio, girandoci attorno “non saprei…ha così tanti volant, e gioielli, e… cos’è questa cosa che viene fuori dal sedere?!”
L’esclamazione di genuino stupore portò Mary Margaret ad alzare gli occhi al cielo “è un sellino, tesoro”
L’espressione di Emma si fece, se possibile, ancor più scettica “Ehm… non sono sicura di poterlo indossare”
“Non essere sciocca, certo che puoi, sarai bellissima” tagliò corto sua madre, e così dicendo trascinò la futura sposa nel camerino, dove per entrare nell’esuberante vestito furono necessarie sua madre e due assistenti.
Emma rimase in piedi, mascherando le smorfie di fastidio mentre le tre donne tentavano di infilarla in quella trappola bianca, tirando, annodando e stringendo i vari nastri.
“Wow” sussurrò alla fine quando riuscì a guardarsi allo specchio “è …bellissimo”.
Il vestito era molto voluminoso, con delle mezze maniche a sbuffo. Il corpetto era ornato da ricami dorati, e piccole rose e pietre preziose seguivano l’orlo della scollatura, che per i suoi gusti era troppo… scollata, appunto. Il solo pensiero di indossarla in pubblico la fece arrossire.
Il resto dell’abito era anch’esso coperto di rose e pietre preziose, accompagnate sempre dagli stessi ricami dorati che proseguivano dal corpetto. Inoltre, la gonna cadeva a balze: diversi strati di stoffa si sovrapponevano su diversi livelli, separati da fiocchi e rouge. Il sellino, beh, stava al suo posto dietro al suo sedere, dal quale partiva un lunghissimo strascico.
 
“Tesoro, sei bellissima!”
“Wow” ripetè lei, girandosi da una parte e dall’altra per osservarlo meglio “è… principesco”
Mary Margaret si illuminò, battendo le mani come una teen ager eccitata “sì, lo so! A me piace tantissimo, a te cara?”
Emma annuì “è davvero bello.”
“Cosa pensi che ne dirà Killian?”
Il sorriso di Emma si allargò “Che mi sta alla perfezione”, disse, ricordando il commento sul suo vestito rosso del ballo nella Foresta Incantata “Sicuramente apprezzerà la scollatura!”
Mary Margaret sorrise “Beh, è un uomo dopotutto!”
Emma continuò a guardarsi allo specchio “Beh, immagino sia l’abito giusto dunque”
Sua madre aggrottò le sopracciglia “Immagini? Tesoro, devi esserne sicura”.
“Beh, a te piace” rispose Emma.
Sua madre scosse la testa “Si, lo adoro, ma cara… è il tuo vestito”.
“Lo so. Mi piace, è lui.”
Sua madre la guardò: Emma non era raggiante come si aspettava, non sembrava entusiasta come avrebbe dovuto essere una donna che ha trovato il vestito dei suoi sogni
“Lo stai scegliendo per me?”
Emma la guardò di sottecchi “Io voglio che a te piaccia il mio vestito”
“Ma Emma….”
“Io non sono una ragazza tutta abiti e fronzoli, mamma, a me non piacciono tutte queste feste in pompa magna, ma so che a te e papà invece sì. Se fosse per me, sarebbe sufficiente firmare un paio di scartoffie in comune, ma ho idea che la cosa a te non vada molto a genio, giusto?”
Mary Margaret incrociò le braccia e sorrise “Beh, in effetti no”.
Emma annuì “Esattamente. Quindi, mi adatterò al grande matrimonio principesco che mi state organizzando. Sì, è principalmente per te, è vero, ma anche un pochino per  me. In fondo, sono…. una principessa, dovrò pur abituarmi a certe circostanze!” concluse, facendo una piccola smorfia alla parola “principessa”.
Mary Margaret sorrise ancora di più e corse ad abbracciarla “La mia Emma, la mia principessa. Ti voglio bene, tesoro”
“Anche io, mamma”
 
Dopo aver preso le varie misure e aver dato un’ulteriore conferma dell’ordine, Emma cominciò a vagabondare nel negozio, mentre Mary Margaret cercava un vestito per sé… dopotutto, era sia la madrina che la madre della sposa!
Lasciò vagare lo sguardo lungo l’atelier, e un abito appeso vicino alla vetrina attirò subito la sua attenzione, facendola avvicinare: era semplice, e a differenza del vestito di prima questo non aveva nessuna balza, strascico, sbuffo o (soprattutto) sellino. Nessun gioiello, nessun ricamo; tutto ciò che lo impreziosiva era un piccolo orlo dorato che correva lungo le spalline e la scollatura a V.
L’abito era di un bianco fresco, e il materiale sembrava molto comodo: elegante, ma non sfarzoso, aderiva fino ai fianchi e poi si allargava leggermente nella gonna. Era diretto, forte ed elegante.
Come Emma.
Aveva un qualcosa di magnetico, tant’è che la ragazza non riusciva a togliergli gli occhi di dosso, e in effetti quando sua madre si unì a lei era ancora lì a fissarlo. Mary Margaret si accorse subito dello sguardo negli occhi della figlia.
“Provalo”
“Cosa? Perché? Ho già un vestito”
“Non importa, ti piace, è evidente… provalo”
“Mamma, lascia stare”
“No” replicò fermamente sua madre, prendendo in mano il vestito “Avanti, provalo”
 
E così, Emma si ritrovò di nuovo di fronte allo specchio del camerino, stavolta senza parole. Non riusciva a distogliere gli occhi dall’immagine della donna riflessa nello specchio, e dal sorriso che le illuminava il volto fino agli occhi.
“Sei bellissima” sussurrò sua madre.
“Già” sussurrò lei in risposta.
“Ti piace?”
Emma annuì
”più dell’altro?”
Emma tacque.
“Emma?”
“L’altro si adatta molto meglio alla faccenda del matrimonio grande e principesco”
 “Vero, ma questo è più tuo” constatò la madre, conscia dei desideri della figlia.
“No, l’altro…”
“Emma, non prendere il vestito che tu pensi io voglia per te.”
Emma, come risvegliata da un incanto, cominciò a svestirsi frettolosamente “Ho già scelto l’altro vestito, fine della storia.”
Si rivestì velocemente e altrettanto velocemente lasciò il negozio, davanti ad una confusa Mary Margaret.
Fine Capitolo 1

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Capitolo 2
*** Cap. 2- "Questo non c'era nelle prove!" ***


Cap. 2- “Questo non c’era nelle prove!”

 

Il tempo passò più veloce del previsto. Emma non aveva avuto molta voce in capitolo riguardo ai piani per il suo matrimonio, sua madre aveva insistito per occuparsi di tutto. Dal canto suo, Emma pensava che l’intera faccenda fosse ridicola: insomma, così tanto lavoro per un giorno solo? Evidentemente sua madre non condivideva affatto questo pensiero, perché trottava avanti e indietro in uno stato di perenne eccitazione, assicurandosi che per il giorno del matrimonio ogni cosa fosse perfetta.

“Cioè, ha passato due ore parlando solo delle rose!” sbottò esasperata Emma ad un divertito Killian, un pomeriggio mentre poltrivano entrambi sul divano del salotto “Ed ha invitato l’intera città! Non sto scherzando, purtroppo.”
Killian rise di cuore, accarezzandole la schiena in un tentativo di conforto. Dopotutto, anche a lui tutte questa faccenda del matrimonio principesco sembrava una pazzia, ma per la sua Swan, questo ed altro!

“Per di più, il vestito è, beh bellissimo, ma… enorme! Potresti infilarci più di una persona all’interno!”
Killian, girandosi verso di lei e scoccandole un’ occhiata divertita, replicò con un ghigno “Io non ho nulla in contrario, Swan, almeno finchè l’unico che ha il permesso di entrarci con te sono io, tesoro”.
Lei rise, alzando gli occhi al cielo. Anche se si stavano avvicinando al grande passo, sarebbe sempre rimasto il solito vecchio Uncino.
Ma lei aveva imparato a stare al suo gioco. “Non c’è problema, pirata” disse infatti in tono seducente, facendo salire pian piano la mano lungo la sua gamba, e compiacendosi del la scintilla che subito si accese negli occhi di lui.

 

Sempre ridendo, Emma si appoggiò allo schienale divano e sospirò “Sono solo preoccupata che a mia madre possa venire un infarto da un momento all’altro. Non mi piace vederla così stressata”
Killian si posizionò meglio, alzando la schiena dal divano per guardarla negli occhi, e sorrise “A lei va di farlo, lasciala divertire, tesoro”
“Lo so, lo so, ma a volte penso che avrei dovuto seguire il mio primo istinto. Una cerimonia semplice per pochi intimi: noi, Henry,  i miei genitori. Avremmo pronunciato i voti in una piccola stanza illuminata da candele, non in una chiesa grande come uno stadio. Avrei indossato un vestito semplice, classico ma moderno, uno per il quale non sia necessario un intero esercito per farmelo indossare”
Spiazzato da quello slancio di sincerità, Killian la guardò serio “Emma, ma… sei sicura di tutto questo? L’organizzazione del nostro matrimonio, intendo. E’ davvero quello che vuoi?”
“Certo, ma è principalmente per mamma e papà. A me non importa più di tanto. Mi conosci, sono un tipo pratico, non ho bisogno di una cerimonia in pompa magna, ma se li fa felici, perché no? Non hanno avuto l’occasione di fare molte cose per me, almeno questo posso lasciarglielo fare.”
Lui prese la sua mano fra le sue e la baciò “Hai davvero un cuore d’oro, amore” sorrise “Tuttavia, io non voglio che tu rinunci a qualcosa che avresti desiderato fare, tesoro. Se quello che mi hai appena descritto è il tuo matrimonio ideale, allora è così che voglio che io e te ci sposiamo.”
Lei scosse la testa, pur commossa da quelle parole “non varrebbe la pena di dare un dolore ai miei genitori.”
“Pensi che vederti sposata secondo i tuoi desideri li ferirebbe?”
Non rispose.
“Emma, sei davvero felice di sposarti assecondando i desideri di tua madre? E lei è a conoscenza che i suoi desideri non coincidono con i tuoi?”

“Sì, io sono felice. Mamma è felice. Va tutto benissimo.” Disse con un grande sospiro. “Uff, ne ho abbastanza di parlare del matrimonio”. Si accoccolò fra le braccia del suo uomo, avvicinando il proprio viso al suo e giocando con il suo orecchio “ Ti viene in mente qualche altra… attività alla quale potrebbero dedicarsi due fidanzati per passare il tempo?”
Lui ghignò e la coinvolse in un bacio molto poco casto “Mi conosci, Swan, sono un uomo pieno di idee” le sussurrò poi sulle labbra, prima di sentirla ridere e avventurarsi a baciarle il collo.

 

Il giorno dell’evento l’intera Storybrooke attendeva per le strade che la sposa e il suo seguito facessero la loro processione lungo  la via che portava alla chiesa. La felicità della gente era palpabile, tutti erano accorsi ad acclamare la loro salvatrice.

David camminava lentamente e con ritmo cadenzato, scortando Emma, che era letteralmente attaccata al suo braccio. Mary Margaret camminava dall’altro lato della figlia, facendo fuori un pacchetto di fazzoletti dopo l’altro e singhiozzando di gioia ad ogni passo. Emma sorrideva, ma raramente si concedeva di alzare lo sguardo dal pavimento di fronte a sè. Era davvero tutto… troppo per lei. Salutava e ringraziava tutti con gentilezza, certo, ma tutto quello che voleva davvero era arrivare sana e salva e il più in fretta possibile fra le braccia del suo sposo.

 

Finalmente arrivarono alla chiesa: l’atrio era interamente addobbato per l’occasione, e all’interno la aspettavano i testimoni dello sposo e i nani, tutti impettiti e sull’attenti a formare una specie di semicerchio con le loro balestre e asce. Emma non poté che sogghignare a tale dimostrazione di disciplina.

Appena dentro, in fondo alla chiesa, c’era Robin, con Regina al suo braccio. Al suo passaggio, l’arciere si chinò verso di le e le fece l’occhiolino, Regina addirittura si staccò da lui per baciarle la guancia.
“Goditi il tuo lieto fine” le disse.
Emma sorrise e annuì velocemente, dopo di che la sposa, suo padre e sua madre fecero il loro ingresso ufficiale e cominciarono il cammino lungo la navata. Il chiacchiericcio che fino ad un minuto prima riempiva la chiesa si spense di colpo, ma nonostante il silenzio assordante era evidente che la chiesa fosse piena. Mentre camminava, Emma riconobbe la maggior parte delle persone presenti: il Dr Whale seduto vicino a Ruby e Granny, Marco con il piccolo August, e molti altri residenti di Storybrooke che avevano ritenuto fosse giusto intervenire all’evento, se non altro come segno di gratitudine verso la Salvatrice. Ovviamente nelle prime file vide Henry, che le rivolse un sorriso radioso, seduto vicino a suo nonno, Mr Gold, e Belle, che si stava asciugando le lacrime di commozione.

 Dai, si ritrovò a pensare Emma, magari non era così male tutto questo!

 La sposa continuava a mettere un piede davanti all’altro, ma la navata sembrava non finire mai.
Forse perché all’agitazione si aggiungeva il fatto che riusciva a mala pena respirare nel corsetto del suo vestito principesco, e a parer suo vi erano fin troppe cianfrusaglie luccicanti attaccate che tintinnavano ad ogni suo passo.

 Ok, magari no.

 Lanciò uno sguardo ai suoi genitori: sua madre era felice, suo padre non smise un attimo di sussurrarle che era bellissima, come una vera principessa, e lei finì quasi per crederci; al suo passaggio poteva infatti sentire i sospiri e i mormorii ammirati degli astanti.

 

E finalmente, alla fine di tutto, c’era Killian.
L’aveva notato nel momento esatto in cui aveva messo piede sul tappeto rosso della navata: i suoi profondi occhi blu, lucidi d’amore, non l’avevano mai lasciata. Si sentì come stordita dal realizzare una piccola, semplice formalità: finalmente si sarebbero appartenuti l’un l’altra, ufficialmente.

Arrivati a pochi passi dallo sposo, suo padre le lasciò un tenero bacio sulla guancia e, come da tradizione, pose la mano della figlia su quella di Killian. Lui, dal canto suo, non fu meno formale: fece un piccolo inchino a ciascuno dei suoi genitori, come un muto ringraziamento, prima di prendere la sua sposa sotto braccio e far girare entrambi verso l’altare, dove Archie presiedeva la cerimonia.
Killian fece l’occhiolino all’improvvisato prete, e lui annuì di rimando, con un sorrisetto: a Emma non sfuggì questo scambio di intesa, ma sinceramente non riusciva a capirne il motivo, presa dalla magia del momento. 

Improvvisamente sentì  Killian darle un leggero strattone, che la scosse dai suoi pensieri. Ok, pensò lei rivolgendogli un’occhiata interrogativa, questo non c’era nelle prove.
Lui si limitò a sorriderle, quel sorriso che l’aveva fatta innamorare più a più volte, e lei si accigliò leggermente  quando lui la prese, un braccio attorno alla sua vita e l’altro sulla sua mano e, voltatosi, cominciò a condurla a passi veloci dalla parte opposta all’altare.

Fine Capitolo 2

ps: le recensioni fanno sempre piacere, anche piccine picciò ^^

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Capitolo 3
*** Cap. 3- Capitano e Miss Jones ***


Cap. 3- Capitano e Miss Jones

“Killian” sussurrò lei perplessa mentre lui la conduceva fuori dalla sala principale, lasciando basiti tutti gli invitati. Ripetè il suo nome ancora, più e più volte mentre si allontanavano, passando attraverso una porta in un’altra parte della chiesa. Dietro di lei poteva sentire un ovattato vociare sorpreso e confuso, e Archie tentare di dire qualcosa alla folla.
In tutto questo, Killian continuava a camminare imperterrito.

 “Dove mi stai portando, pirata?”
Lui sorrise, ma non disse nulla.
“Se stai cercando di fuggire dal matrimonio non dovresti portarti dietro la sposa, lo sai, vero?”
Lui ridacchiò, ma continuò a camminare, guardando dritto davanti a sè.
“Killian, abbiamo lasciato di là l’intera Storybrooke ad aspettarci”
“Non l’intera città, tesoro” la corresse lui con un occhiolino “I tuoi genitori e Henry sono esattamente dietro di noi”
Lei si girò per assicurarsene, quel tanto che le permetteva la salda presa di Killian sulla sua vita. Suo padre camminava scortando sua madre, la quale aveva un braccio attorno alle spalle di un sorridente Henry. Anzi, a dir la verità, stavano sorridendo tutti, ammiccando nella sua direzione.

 “Che cosa state complottando voi quattro?”
“Shht, pazienta, sceriffo Swan” disse Killian in finto tono solenne.
Finalmente si fermarono, subito dopo aver oltrepassato un’ultima porta in legno massiccio.
Emma boccheggiò.
Erano appena entrati in una sala piccolina e intima, illuminata da numerose candele appese alle pareti. In fondo c’era un piccolo altare tutto addobbato, esattamente di fronte ad una grande finestra istoriata di vetro colorato, raffigurante due colombe in volo.

 
“Ma che cosa…?” cominciò Emma quando ritrovò un minimo di respiro.
Killian, che fino a quel momento era rimasto alle sue spalle, la girò per guardarla in quegli splendidi occhioni verdi “Stai tranquilla, più tardi torneremo nell’altra sala, e daremo all’intera cittadinanza lo spettacolo che si aspettano dalla loro salvatrice, ma sarà una seconda cerimonia”
“Una seconda cerimonia?”
Lui le sorrise “Ti conosco, Emma. Quel matrimonio in grande stile, di là, non fa per te.”
Lei arrossì e si girò a guardare sua madre con aria colpevole.
Quella le sorrise di rimando “Va bene così, Emma. So benissimo che l’hai fatto per me, per noi, per la città.”
“No, non completamente” si affrettò a replicare la sposa “Era anche un pochino per me… per sentirmi almeno in parte una principessa.”
“Ma tu non sei solo una principessa, giusto?” le chiese suo padre. Come al solito, la voce della verità.
Lei infatti abbassò lo sguardo e scosse la testa, poco prima che Killian le afferrasse il mento tra le dita per costringerla a guardarlo negli occhi “Dunque, due cerimonie”. 
Lei lanciò un’occhiata a suo figlio: Henry sorrideva e annuiva con aria divertita.

“Ho pensato a qualcosa di semplice e per pochi intimi, solo i nostri affetti più cari” disse Killian, citandole le esatte parole che gli aveva rivolto lei qualche tempo prima “Dopo, potremo riunirci all’intera città e scambiarci di nuovo i voti, stavolta in modo spettacolare e con una buona dose di regale fascino principesco  concluse con tono pomposamente sarcastico occhieggiando a suo padre, che rise di rimando.
Emma non resistette: si buttò fra le sue braccia e prese a ridacchiare come una ragazzina innamorata “Ti amo, Killian Jones”
Lui sorrise, e si chinò per baciarla.

“Non ancora!” sbottò un divertito Archie, appena entrato nella stanza, facendo scoppiare tutti a ridere.
“E allora muoviamoci!” disse Emma con un ghigno.
“Non ancora, tesoro” la interruppe lui sorridendo “Credo sia necessario un cambio d’abito”.
“Scusami?”
“Voglio sposarti con qualcosa che sia… meno principessa Emma, più sceriffo Swan”
Emma spalancò gli occhi “Killian, mi ci sono volute 4 ore e 5 persone per infilarmi in questo vestito!” sbottò in tono esasperato.
Mary Margaret ridacchiò “sì, ora più, ora meno. Non importa, io concordo con il mio quasi- genero”.
Emma non poteva credere alle sue orecchie. “Voi siete tutti matti! La gente di là ci sta aspettando!”
“Oh, io non mi preoccuperei della gente” intervenne Archie “Ho provveduto a spiegare loro tutto, e all’unanimità pensano sia stato un gesto terribilmente dolce e romantico da parte del pirata” disse, facendo l’occhiolino a Killian “Inoltre, Robin e i suoi compari stanno distribuendo qua e là qualcosa da bere, e Regina e Gold li stanno intrattenendo con dei numeri di magia. Insomma, nessuno sta sentendo la vostra mancanza ora come ora, credimi”
David sorrise “Avanti, Emma, vai a cambiarti” la incitò.
Lei scoccò al piccolo gruppo un’occhiata alla voi-siete-tutti-pazzi, ma seguì sua madre in uno stanzino attiguo, ancor più piccolo del precedente se possibile, dove su un appendiabiti trovò un vestito semplice, classico ma anche moderno.

Ad Emma si fermò il respiro “è... è lui
“Già, quello che avevi visto in atelier” gongolò sua madre “Avevo visto come lo guardavi, e ne ho parlato a Killian. Pensa, il tuo fidanzato è addirittura venuto con me a vederlo al negozio!”
Emma scoppiò a ridere “Lo sposo non dovrebbe vedere il vestito prima del matrimonio, è tradizione!”
Sua madre alzò gli occhi al cielo “Non esattamente… lo sposo non deve vedere te con indosso il vestito, tesoro. Inoltre, lui non aveva visto l’altro abito, per cui la sua sorpresa l’ha già avuta”
Emma sorrise “Io… non so che dire”
Mary Margaret le accarezzò la guancia “Sei contenta?”
“Assolutamente si!”
Sua madre sorrise “Appena Killian l’ha visto, gli si sono illuminati gli occhi. La prima cosa che ha detto è stata “Emma””
La sposa aveva gli occhi lucidi di commozione “Mamma… a me piace questo vestito, dico davvero” cominciò, occhieggiando l’enorme abito che indossava.
“Ma?”
Emma arrossì “Ma…penso che questo qui appeso sia più da me”
“Sono d’accordo, cara. Ho già avuto il mio momento di gloria: ho avuto le farfalle nello stomaco e le lacrime agli occhi nel vedere mia figlia con indosso il vestito che avrei scelto per lei. Anzi, ho avuto più di questo: ho avuto l’orgoglio di vedere mia figlia fare tutto questo per me, solo perché mi voleva bene. Ora tocca a me ricambiare… è il tuo momento, tesoro”
Emma Swan, sceriffo di Storybrooke e principessa della Foresta Incantata, abbracciò sua madre “Ti voglio bene, mamma”
“Anch’io amore, tanto. Orsù, ora muoviamoci, abbiamo un matrimonio da celebrare!”
Emma sorrise, asciugandosi le lacrime, e cominciò a slacciarsi il vestito.

 
Poco tempo dopo David venne chiamato nello stanzino, per scortare Emma al piccolo altare. Mary Margaret uscì e si unì a suo nipote, vicino allo sposo che pazientemente aspettava.
Regnava un silenzio carico di aspettative quando David uscì dalla stanza con sua figlia sotto braccio. Il viso di Killian si aprì in un enorme sorriso quando incontrò gli occhi della sua Emma.
Lei camminava elegante, il materiale leggero e fresco del vestito scendeva aderente lungo le sue curve: le stava davvero a pennello, sia nella forma che nel colore: i piccoli ricami dorati accentuavano infatti l’oro dei suoi capelli, e una spessa fascia dorata (un’aggiunta successiva all’abito originale) le fasciava la vita; a quest’ultima erano attaccate due spille: un cigno smaltato di un bianco perlaceo stava di fianco ad un’ancora in metallo scuro. Emma camminò sicura, portando il suo bouquet di orchidee, e arrossì dall’emozione quando arrivò di fronte a Killian.
“Sei maledettamente bella, Swan”
Lei si illuminò “Grazie”.
Killian le sorrise di rimando e fece per girarsi, ma lei lo richiamò “No, Killian. Davvero, grazie… per conoscermi meglio di me stessa, per amare ogni parte di me, sia la principessa che lo sceriffo. Grazie, per essere tutto quello che ho sempre voluto”
Lui sorrise ancora e fece un passo verso di lei, avvicinandosi per baciarla.

“Non ancora!” intervenne Archie, e il piccolo gruppo scoppiò a ridere di nuovo.  
“Allora, pronta a diventare Mrs Jones?” le chiese lo sposo impaziente.
Emma gli rivolse un’occhiata ammiccare, e poi con un ghigno sentenziò un “No”.
Lui parve profondamente scioccato “Scusami?”
Lei gli ammiccò, sempre sorridendo “Non ancora, ho solo bisogno di qualcosa prima di cominciare” e così dicendo rivolse a Henry uno sguardo d’intesa. Il ragazzino le sorrise di rimando e si chinò, recuperando una piccola scatoletta d’argento con un fiocco di un profondo blu oltremare, e gliela porse.
Lei, raggiante, dopo aver disfatto il fiocco sollevò il coperchio e tirò fuori dal contenitore un oggetto scintillante.

Il suo uncino.

“Swan?” chiese titubante lo sposo, guardando incredulo quel pezzo di metallo.
“Mi sono innamorata di Capitan Uncino, ed è solo lui che sposerò” disse sorridendogli teneramente.
Lui prima fissò l’uncino, poi lei. Infine, con gli occhi lucidi, le sorrise “Come desidera, milady”
Emma rise, prese la sua mano e con delicatezza smontò la protesi, passandola a Henry, attaccando poi l’uncino con attenzione.
“Perfetto” disse.
Lui la guardò negli occhi, oceano dentro smeraldo “Non hai mai cercato di cambiarmi…mi hai sempre accettato per come sono, pirata e uncino compresi”
“Sempre” sussurrò lei, alzandosi per baciarlo.

“Non ancora!!” urlò un davvero esasperato Archie quando stavolta si baciarono sul serio, incuranti degli spettatori che ridacchiavano divertiti

 Quando si staccarono, rimasero ancora a guardarsi negli occhi con uno sguardo talmente carico d’amore che Archie decise di prendere in mano la situazione e concludere in fretta.
“Ok, vi siete già scambiati le promesse e baciati un sacco di volte” brontolò infatti l’officiante “Non mi resta altro che dichiararvi ufficialmente Capitano e Miss Jones!”
Henry applaudì divertito, seguito a ruota da David.

“No, no no!! Questa non è… una cerimonia!” protestò invece una sgomenta e quasi in lacrime Mary Margaret.
David rise “Beh, se non altro li rispecchia bene… è spontanea, modesta e assolutamente fuori dal comune”.
La coppia sorrise, prima di baciarsi di nuovo riprendendo quello interrotto poco prima.
“Prometto che farò del mio meglio per essere un marito degno di te, amore mio. Non ti lascerò mai”.
Lei sorrise e si asciugò le lacrime “Prometto di aprirti il mio cuore e… e di non scappare più. Con te ho finalmente trovato la mia casa. Ti amo” concluse, e si soprese del fatto che anche Killian avesse detto quelle ultime parole contemporaneamente a lei, sempre guardandola fisso negli occhi con uno sguardo pieno d’amore.  

“Oh, al diavolo la tradizione!” concluse Mary Margaret con un sussurro, asciugandosi le lacrime di commozione “è stata una cerimonia perfetta e dolcissima”.
David annuì.
Henry corse ad abbracciare la madre e subito dopo il suo nuovo patrigno, che gli rispose scompigliandogli affettuosamente i capelli.
“Dunque…pronto per la cerimonia numero due?” chiese Emma. Killian annuì convinto.
“Avanti, mamma, andiamo a rimettere l’abito da principessa”
“Se vuoi, cara” rispose sua madre “Ma io penso che tu sia incantevole esattamente così come sei”
Emma guardò sua madre, poi corse ad abbracciarla, prima lei e poi suo padre.
Si rivolse dunque al suo sposo, prendendolo sottobraccio “Fai strada, pirata
“Come desidera, Mrs Jones”
Sua madre e suo padre li seguirono, ognuno tenendo Henry per mano. Archie osservando da dietro il bizzarro quadretto familiare, non potè che commentare. “Strana coppia. Bellissimi, ma strani” borbottò infatti con un sorriso.
Il piccolo gruppo camminò felice fino alla sala principale, per dare il via al matrimonio. Ancora. E stavolta, di fronte a niente di meno che l’intera cittadina di Storybrooke.

 

Ok, siamo giunti alla fine ^^ Grazie per aver letto fin qui, spero vi siate divertiti voi a leggerla quanto io a tradurla :D Ancora complimenti all’autrice, pinkcat4569, e… alla prossima!

smelly13 ^^

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