Un cambiamento impossibile da accettare

di Red_Hot_Holly_Berries
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Rirtorno ***
Capitolo 2: *** Chi sei? ***
Capitolo 3: *** Domande ***
Capitolo 4: *** Nuovi arrivi ***
Capitolo 5: *** Rimpatriata ***
Capitolo 6: *** Rimorso ***
Capitolo 7: *** Scoperte ***
Capitolo 8: *** L'inizio di una nuova vita ***
Capitolo 9: *** Allenamento...focoso ***
Capitolo 10: *** Risate ***



Capitolo 1
*** Rirtorno ***


Un Cambiamento Impossibile da Accettare

1°: Ritorno

Era mezzogiorno al Villaggio della Foglia, e il sole splendeva inclemente nel cielo terso e azzurro.
Incuranti della calura, i mercanti e i viaggiatori giungevano come sempre al villaggio dalla grande porta principale, così come gli abitanti, che svolgevano normalmente i loro lavori, in una confusione solo apparentemente caotica, ma in realtà ben organizzata e collaudata.
Tutti avevano qualcosa da fare, tranne due giovani che osservavano quel quotidiano affaccendarsi, appoggiati ad un muro, riparati nella poco ombra disponibile.
-E allora come è andata a finire?- chiese il ragazzo dai capelli scuri raccolti in una coda, il busto fasciato da una maglietta a rete e il coprifronte legato ad un braccio; alla sua compagna, una bella ragazza dai lunghi capelli biondo platino e gli occhi celesti.
-Ino? Ino! Mi stai ascoltando?- la riprese poi lui, accortosi che Ina sembrava imbambolata.
-Cosa? Oh scusa, Shikamaru, ma credevo di aver visto…- Ino cominciò a scusarsi, tornando in sé con un sussulto, per poi interrompersi e alzarsi sulla punta dei piedi, per vedere qualcosa tra la folla.
-È davvero lui!- esclamò poi, sorpresa.
-Lui chi?- chiese Shikamaru, curioso.
-Naruto- rispose lei, indicandogli quello che sembrava un cespuglio si capelli biondo grano che emergeva dalla calca.
Shikamaru lo seguì con lo sguardo finché per un attimo, attraverso un varco nella folla, poté vedere l’inconfondibile figura del suo ex-compagno, riconoscendolo subito.
-È vero! È proprio lui!- confermò Shikamaru, che solo quando si girò, non ricevendo risposta, si accorse di aver parlato a vuoto: Ino era già corsa via.

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Una ragazza dai corti capelli rosa e gli occhi verde acqua stava facendo delle flessioni sul tappeto della sua camera, ansimando.
-197… 198… 199… 200!- Si lasciò cadere sulla pancia, sfinita.
-Ho finito!- mormorò poi, alzandosi lentamente per sdraiarsi a pancia in su sul letto.
“Che fatica!” pensò, sbuffando, lo sguardo fisso sul soffitto.
“Ma è necessario…non posso sfigurare di nuovo!”.
Ovviamente pensava a LUI.
Lui, Sasuke, colui di cui era perdutamente innamorata.
Lui, il ragazzo che dava filo da torcere anche a molti Jonin.
E lei stava cercando di dimostrarsi degna di lui…troppo a lungo aveva provato la sensazione di essere solo un peso, l’anello debole della catena: un’incapace, in pratica…
Toc toc.
-Posso entrare?- chiese una voce nota, facendola riemergere dai suoi tristi pensieri.
-Certo…- cominciò lei, ma prima che potesse finire la frase, Ino era già seduta accanto a lei.
-Sakura! Non ci crederai…- disse la bionda, esaltata.
-Cosa?- chiese Sakura, stiracchiandosi.
-È tornato!- rispose l’altra, facendo bloccare in quella posizione Sakura.
Cosa? Sasuke era tornato?
Non poteva crederci: finalmente il ragazzo era ritornato da quella sua lunghissima missione nel Paese della Pioggia! Ormai era lontano da più di un mese: era senza dubbio la missione più lunga che gli era stata affidata da quando era tornato al villaggio, 2 anni prima.
Era entrato dalla porta principale, come se non se ne fosse mai andato, e aveva solo detto che aveva cambiato idea, che con Orochimaru non voleva più stare.
Solo a Sakura aveva confidato tutta la storia: in un rotolo aveva scoperto che la tecnica che Orochimaru usava per appropriarsi di un altro corpo implicava la morte del precedente possessore di questo.
Sasuke era stato disposto a cedere al diavolo il suo corpo per avere la sua vendetta contro il fratello Itachi, ma se la sua anima fosse spirata, non avrebbe potuto goderne, perciò se ne era andato.

FLASHBACK:
Sakura e Sasuke erano seduti sul bordo del tetto di un edificio, le gambe a penzoloni nel vuoto e gli occhi fissi sul cielo stellato.
Lui era tornato solo da due giorni, e li aveva passati entrambi nell’ufficio dell’Hokage, che lo aveva interrogato a lungo sulla sua assenza.
Sakura aveva cercato in ogni modo di parlargli, ma quella era la prima volta che era riuscita a rimanere sola con lui.
C’erano centinaia di cose che voleva dirgli, ma in quel momento scoprì che dalle sue labbra non usciva nemmeno una parola, perciò rimase in silenzio, pregando con fervore dentro di sé che fosse lui a parlare per primo.
-Che pace…che silenzio. Era da tanto che non mi sentivo così calmo…- disse ad un tratto lui, facendola sobbalzare.
-Era così brutto lì?- chiese allora lei, prendendo coraggio.
-Non era quello…era che…- Sasuke sembrò annaspare nel cercare le parole, e alla fine rinunciò, stendendosi sulla schiena, con Sakura seduta a pochi centimetri da lui, che lo osservava con la coda dell’occhio.
-Perché sei tornato?- domandò allora lei, dopo un attimo di silenzio.
-Te l’ho detto: ho scoperto cosa voleva fare…- cominciò lui, ma lei lo interruppe:
-No, intendo: perché sei tornato qui?- lui si sollevò di scatto sui gomiti, guardandola fisso.
-Ti ricordi cosa mi hai detto 2 anni fa?- disse lui, sottovoce, distogliendo lo sguardo.
Lei arrossì fino alla punta delle orecchie: certo che se lo ricordava! Due anni prima, quando stava per andarsi a unire a Orochimaru, aveva cercato di fermarlo dichiarandogli il suo amore.
-Sì…- rispose lei, stringendo i pugni in grembo.
-È stato per quello che sono tornato qui…non l’ho mai dimenticato, in questo tempo.- disse lui, a voce talmente bassa che lei lo udì a mala pena…anche lui era imbarazzato! Tutti e due stavano ringraziando il cielo che fosse notte, così non si notasse il loro rossore…
-Davvero?- Sakura era meravigliata, e dentro di lei la speranza divampava come una fiamma.
-Certo...- inaspettatamente lui tese una mano e con delicatezza le fece sollevare il mento e girare il viso verso di lui, che posò le sua labbra su quelle della ragazza senza aspettare, tanto che lei poté solo scorgere per un attimo i suoi occhi, che brillavano come due gemme.
Ma non di odio, come sempre, ma di un sentimento positivo…non amore, desiderio forse …o forse solo gaiezza.
Sakura rimase talmente sorpresa che all’inizio rimase immobile, pietrificata, la mente offuscata dalla sensazione di calore e morbidezza che le trasmettevano le labbra di Sasuke.
Senza darsi la pena di abbracciarlo (sapendo che lui non apprezzava il contatto fisico), rispose al bacio con abbandono.
Dopo un po’ si staccarono, e lui si alzò, senza una parola, per poi scomparire nel buio come solo lui sapeva fare, un’ombra tra le ombre.
FINE FLASHBACK

Il giorno dopo si erano incontrati ai campi di addestramento, ma non avevano fatto parola della sera precedente.
E, incredibilmente, riuscirono a guardarsi in faccia, e addirittura a parlarsi, senza diventar color pomodoro.
Non stavano insieme, no, ma Sakura guardava al futuro con speranza.
-Chi è tornato?-domandò perciò eccitata a Ina, cercando comunque di fingere indifferenza.
Non le andava che la gente pensasse a lei come a un cagnolino pronto a scodinzolare al solo nominare il suo padrone.
E il fatto che fosse proprio così non la aiutava.
-Naruto!- la risposta la sbalordì ancora di più, ma la sua gioia non diminuì di una virgola: Naruto mancava da ancora più tempo, e le era davvero mancato la sua allegria.
E poi era anche un po’ preoccupata: sebbene avesse cercato più volte di inoltrargli un messaggio per informarlo del ritorno di Sasuke, nessun messaggero era riuscito a trovarlo.
-Dov’è?- chiese perciò a Ino, alzandosi in piedi.
-Non lo so, ma credo sia andato dall’Hokage. È appena tornato..- ma stavolta era lei a parlare all’aria: Sakura era già scomparsa oltre la porta.

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“Non è cambiato nulla, qui” pensò l’oggetto di tale agitazione, ignaro di essere già stato individuato.
Naruto era appoggiato alla ringhiera di una terrazza sopraelevata, e faceva vagare lo sguardo, spaziando con gli occhi il luogo dove era cresciuto.
E dove era ritornato, nonostante tutto, a 18 anni già compiuti.
Il Villaggio della Foglia, il cui emblema era rappresentato sul coprifronte che teneva in mano.
Il coprifronte che gli aveva lasciato Sasuke, con la scalfittura che Naruto stesso aveva inciso al loro ultimo scontro, quando lui per poco non era morto per impedire all’altro di andarsene, fallendo.
Naruto aveva smesso di indossarlo quando aveva abbandonato il suo maestro Jiraya.
Non aveva più il diritto di indossare quel segno di appartenenza.
Non più di quanto in effetti avesse il diritto di trovarsi lì.
In quella che era stata e continuava comunque a essere la sua casa.
Ma anche la sua dannazione.
Tropo ricordi dolorosi, sepolti dentro di lui, erano legati alla sua infanzia.
Solitudine.
Umiliazione.
Disprezzo.
E tutto quello solo per via della sua differenza.
Per via di una decisione che era stata presa da altri, quando era troppo piccolo per poter protestare contro il destino di emarginato che gli era stato imposto.
Diversità di cui aveva scoperto l’origine solo pochi anni prima.
“Come sono ingrati, tutti loro” pensò, rabbioso.
Quando un gravissimo pericolo aveva assalito il Villaggio, tutte le loro vite erano state in bilico.
Solo che, perché potessero essere salvate, qualcuno aveva dovuto pagarne lo scotto.
E quella condanna era ricaduta su di lui.
Sapeva che gli bastava aprirsi la blusa perché si vedesse il suo marchio: non portando sotto magliette di sorta, chiunque poteva notare il sigillo a spirale intorno all’ombelico, simile a un tatuaggio, circondato da dei simboli, disposti a raggio.
Naruto scosse violentemente la testa, stringendo la balaustra fino a farsi sbiancare le nocche.
“Non è il momento di pensarci” si rimproverò, passandosi una mano tra i capelli spettinati, lunghi fino alle spalle.
Il giovane portava dei pantaloni neri lunghi al ginocchio, e alla coscia sinistra aveva una fascia rossa che faceva da guaina a un kunai, mentre la tasca degli shuriken era appesa alla vita.
Sopra, invece, indossava solo una giacca senza maniche, rossa con il disegno nero del sigillo a spirale sulla schiena, da cui partivano nove strisce ondulate che si attorcigliavano fra loro.
Con un sospiro, Naruto si voltò verso la scalinata che portava all’ufficio dell’Hokage, mettendosi in tasca il coprifronte sfregiato.
Era a mala pena arrivato al terzo gradino quando sentì qualcuno chiamare il suo nome: si voltò di scatto e vide correre verso di lui Sakura.

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L’aveva trovato! Meno male…aveva fatto una corsa incredibile per raggiungerlo!
Sakura smise di correre e prese a camminare, traendo profondi respiri per rimettersi.
Prendendosela comoda osservò Naruto, immobilizzato dov’era sul gradino, ma dato che Sakura aveva il sole negli occhi, non poté vederlo bene in faccia: per farlo doveva aspettare di raggiungerlo.
Da buona osservatrice qual’era, notò subito delle stranezze nel suo abbigliamento: le fasce da riposo erano avvolte solo sul polpaccio destro, e la gamba desta dei pantaloni sembrava tagliata.
Conoscendolo, pensò che fosse per via della sua solita incuria nel vestire.
Non era proprio cambiato!
-Ciao Naruto! Come stai?- lo salutò allegramente non appena arrivò ad alcuni metri da lui.
-Ciao Sakura. È da molto che non ci vediamo…- rispose lui, voltandosi del tutto per fronteggiarla.
Vedendolo bene, Sakura si immobilizzò con un ansito, gli occhi sgranati.
Si era sbagliata.
Era cambiato. Eccome se era cambiato.

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Capitolo 2
*** Chi sei? ***


2° Chi sei?

No.
Quello non era Naruto.
Non poteva esserlo.
Naruto era un ragazzo allegro e pasticcione, che cercava sempre di mettersi in mostra.
Osservando quel ragazzo, si rese conto di avere di fronte uno sconosciuto.
“No, non del tutto” si corresse Sakura, attonita.
Era sempre Naruto…ma un Naruto diverso.
Quel Naruto era… era…
“Un mostro” sibilò una vocina dentro di lei.
Una vocina che Sakura, dentro di sé, sapeva dire la verità.
Tuttavia, solo molto più tardi si sarebbe resa pienamente conto di quanto questo fosse vero.
Ma in quel momento ad averla spaventata non erano stati solo i lunghi artigli in cui terminavano le sue mani, o le zanne aguzze che gli spuntavano dal labbro, o le sue orecchie a punta.
Ciò che le faceva più paura erano quegli occhi color sangue dalla pupille verticali fissi su di lei.
Occhi malevoli.
Occhi demoniaci.
L’espressione di chi ha sofferto, e non ha dimenticato.
L’espressione di chi è pronto a tutto pur di ottenere ciò che vuole.
Lo sguardo di una persona che divide la gente in due sole parti: individui pericolosi o inoffensivi.
Imprigionata da quello sguardo inquisitore, come una farfalla inchiodata da uno spillo, Sakura attese impotente che Naruto decidesse in quale categoria classificarla.
Dopo pochi attimi che le parvero infiniti, il giovane la liberò dalla prigione dei suoi occhi cremisi, evidentemente ritenendola innocua.
Solo allora Naruto le sorrise, e per un attimo a Sakura parve quello di sempre, tanto che si chiese se non si fosse inventata tutto.
Ma il suo respiro affannoso e le mani che le tremavano incontrollabili testimoniavano il contrario.
-È da molto che non ci vediamo, Sakura- ripeté, stavolta con tono amabile.
-Come stai?- chiese poi, appurando che non sarebbe stata Sakura a portare avanti il discorso.
-Bene- rispose lei, meccanicamente, imponendosi nel contempo di restare calma.
Dopotutto erano passati ben 4 anni, molte cose potevano essere cambiate…
Ma in realtà era conscia di arrampicarsi sugli specchi con un affermazione simile: sapeva che il ricordo di quegli occhi rossi e minacciosi avrebbe a lungo infestato i suoi incubi.
-E tu? Come hai passato questi ultimi anni?- chiese comunque lei, cercando di fingere che fosse tutto normale, che le cose fossero uguali a prima della sua partenza.
-Li ho passati ad allenarmi- disse lui, allegro come non mai, con il suo consueto sorriso sbarazzino.
Che fu però guastato dai lunghi canini, che sembravano molto aguzzi.
-Lo immaginavo- ribatté Sakura, decisa a ignorare quei “piccoli” cambiamenti.
-Che novità ci sono?- chiese allora Naruto, alla disperata ricerca di un argomento interessante.
-Poche. Qui non cambia nulla- rispose lei, sottolineando “cambia”, sperando che così lui le avrebbe parlato di ciò che gli era successo.
-Ah,bhè…senti, ti va di accompagnarmi da Tsunade?- chiese lui d’impulso, accennando alla scalinata.
Questo prese in contropiede Sakura: da un lato sperava di potersi allontanare da lui appena possibile, dall’altro la loro amicizia la spingeva a preoccuparsi per lui, quindi a interrogarsi sui suoi problemi.
Tentennò un attimo, sotto il suo sguardo ansioso, poi annuì, non riuscendo a parlare.
-Allora andiamo!- proclamò lui, e si avviò per la scalinata, con Sakura dietro.
Ma quest’ultima notò che anche il suo passo era diverso da come lo ricordava: se prima tendeva a procedere quasi a balzelloni, come un bambino a Natale, ora la sua andatura era più moderata.
Nonostante ciò, Naruto non sembrava a disagio: quelle trasformazioni dovevano essere ormai accadute già da un bel po’…

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che ne pensate?????

vi ringrazio tutte per i commenti....e anke a me piace troppo Naruto cresciuto!! (sbav....)

scusate solo se è corto...ma il prossimo sarà lungo finno alle Americhe!!!

MI RACCOMENADO: COMMENTATE!!!!

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Capitolo 3
*** Domande ***


3° Domande:

-Tsunade! Tsunade, sono tornato!- urlava Naruto, spalancando le porte dell’edificio in cima alla scalinata.
Richiamata dal rumore l’assistente dell’Hokage, Shizune, andò a vedere chi mai facesse tutto quel casino.
Trovandosi davanti un ragazzo così familiare, ma così cambiato, Shizune rimase a bocca aperta.
-Cosa…-balbettò lei, poi si riprese e disse con tono professionale:
-Bentornato, Naruto, se vuoi parlare con l’Hokage aspetta un attimo, vado a vedere se può riceverti.- e se ne andò, naso in aria, verso l’ufficio di Tsunade.
-Ma devi sempre fare tutto questo casino?- sibilò un’inviperita Sakura, che era arrossita come un pomodoro quando Naruto aveva fatto il suo ingresso trionfale.
Ma, in fondo, era sollevata: almeno le manie teatrali del ragazzo non erano cambiate…almeno quelle!
-Mi diverte vedere la faccia delle persone quando mi riconoscono. Prima sono sorpresi, ma poi non riescono mai a dire nulla…chissà perché?- rispose lui, ironico, alla domanda retorica di Sakura.
La ragazza stava per replicare all’ultimo commento di Naruto, quando si rese conto costernata che lui la stava fissando serio, curioso ma allo stesso tempo indifferente di quella che sarebbe stata la sua reazione, il sorriso che gli illuminava il volto ma non più gli occhi.
Se prima aveva qualche dubbio, ora Sakura ne era certa: lui sapeva benissimo che effetto faceva alla gente e, Grandi Mani Protettori, se ne compiaceva!
Non solo era consapevole del suo aspetto cambiato, ne era addirittura soddisfatto!
Che il cielo avesse pietà di loro…
Persa in queste riflessioni, Sakura non si accorse del ritorno di Shizune.
-La 5° Hokage può ricevervi- disse, accennando ad accompagnarli, Naruto era impaziente e ricordava bene la strada, quindi la superò a passo veloce, trascinandosi dietro l’amica,che gli incespicava dietro.
Il ragazzo entrò nell’ufficio come un tornado e si fermò davanti a una scrivania occupata ad una donna sui 30 anni, con i lunghi capelli biondi raccolti in due codini, gli occhi castani, una macchia viola a forma di goccia in mezzo alla fronte e l’aria chiaramente sorpresa ma altrettanto seccata.
Con discrezione Sakura si liberò il braccio dalla presa ferrea dell’amico: la sua pelle era innaturalmente calda , come s e avesse la febbre, ma non sembrava malato, anzi…
-Ciao Tsunade! Sono tornato!- ripeté Naruto, avvicinandosi all’Hokage allegro come una Pasqua, risvegliando così la donna, rimasta paralizzata alla sua vista.
-Ciao Naruto, l’avevo notato…solo tu sei così rumoroso- rispose lei, irritabile.
-In questo non sei cambiato…ma in molto altro sì. Dove sei stato tutti questi anni?- chiese poi secca.
Sakura si sorprese: ma Naruto non era rimasto tutto quel tempo con l’Eremita dei Rospi, quel Jiraiya?
Però in effetti l’uomo non si era visto…e la tensione tra i due davanti a lei era un risposta sufficiente.
-Jiraiya è in città, lo sapevi?- disse Tsunade, e negli occhi di Naruto, che aveva perso il sorriso con una velocità sorprendente, sembrò passare un lampo d’ira, prontamente repressa.
Sakura a mala pena se ne accorse che sul viso dell’altro ricomparve subito un sorriso, che però, notò lei, era abbagliante come una lampadina ma vuoto: i suoi occhi erano totalmente inespressivi.
-Davvero? Forse andrò a trovarlo.- rispose lui con fare noncurante.
-Ci puoi giurare che ci andrai. Devi delle spiegazioni a lui quanto a me! Ripeto: dove sei stato negli ultimi anni?- chiese minacciosa Tsunade, alzandosi e battendo un pugno sul tavolo.
Naruto non perse la calma: -Sai dove sono stato il primo anno. Dopo, sono affari miei.- il ragazzo era sulla difensiva: aveva chiaramente qualcosa da nascondere.
L’hokage si risedette e intrecciò le dite, fissando il vuoto, ricordando un momento di 3 anni prima…

FLASHBACK
Tsunade era in quello stesso ufficio, sbrigando noiose pratiche e sbadigliando sonoramente.
Quella era la parte del suo lavoro che odiava di più: le scartoffie sembravano non finire mai!
Un suo ennesimo sbadiglio fu interrotto dallo sbattere della porta, aperta di scatto.
Un uomo sui 50 anni, con lunghi capelli bianchi, gli occhi neri e uno strano coprifronte con due piccole corna stava camminando deciso verso di lei.
-Jiraiya- lo salutò lei, svogliatamente.
-Anche uno dei Ninja Leggendari deve farsi annunciare, e non piombare così in casa altrui…-
-Naruto è sparito- la interruppe lui, e l’attenzione di Tsunade fu tutta concentrata su di lui: Naruto le stava molto a cuore, sia alla Tsunade che era nata che all’Hokage che era diventata.
-Cosa è successo?- chiese, invitandolo a sedersi.
-È scomparso…- ripeté lui, accettando l’offerta.
La donna aggrottò la fronte, irritata:- Questo l’avevo capito. Ma come? Lo hanno rapito?-
-Non credo. Erano un paio di giorni che sembrava più pensieroso del solito e alcuni giorni fa se ne è andato.
Non avevamo ancora finito di perfezionare una variante del Rasengan inventata da Naruto, il Rasenshoriken, ma una notte ha preso ed è partito di nascosto. Pensavo che fosse tornato qui.- disse l’Eremita con un sospiro.
-Devo allestire delle squadre di ricerca?- domandò lei, in tono composto.
-Inutile. Non lo troverebbero mai e poi è partito di sua spontanea volontà.- rispose l’altro, scuotendo stanco la testa.
-Una sera che lo avevo liberato dagli allenamenti è sceso in paese ed è tornato più tardi del previsto, e sembrava turbato.-
-Che villaggio era?- lo interruppe Tsunade.
-Villaggio delle Nuvole, nel Paese del Fulmine- rispose distrattamente Jiraiya, e riprese a raccontare:
-Due giorni dopo, quando mi sono svegliato, lui non c’era più, ma mi aveva lasciato un messaggio.-
-Cosa diceva?- si intromise ancora la donna, guadagnandosi un’occhiataccia.
-Non era un messaggio scritto. Era solo un palloncino pieno d’acqua, come quelli che usavamo quando cercavo di insegnargli il Rasengan. Così ho capito che mi lasciava per andare ad allenarsi, con chi non lo so, e che l’addestramento sarebbe stato lungo e faticoso. Credo volesse anche dirmi di non preoccuparmi per lui, che se la sarebbe cavata…- la voce dell’uomo si spense, ricordando le ricerche che nonostante ciò aveva condotto per ritrovarlo.
Vedendo la sua espressione, Tsunade si sentì per un attimo pesare addosso di tutti i suoi anni, pari a quelli di Jiraiya. Nonostante lei avesse la sua tecnica segreta che le permetteva di avere un aspetto giovanile e lui fosse un uomo forte, entrambi ormai sentivano il peso degli anni…
-Quindi cosa dobbiamo fare?- chiese lei, per una volta gentilmente.
-Per adesso nulla. Te l’ho detto perché anche tu ti sei affezionata a Naruto e perché tu gli dica, se tornasse qui, che non ce l’ho con lui e che comunque vorrei rivederlo…- sospirò ancora, infelice.
-Non appena tornerà, lo farò. Ma adesso sembri stanco, rimani qui qualche giorno prima di ripartire.- concluse lei, simulando un’allegria e una sicurezza che non provava, per rassicurare l’antico compagno di squadra.
-Va bene. Ci vediamo!- salutò lui, prima di alzarsi ed andarsene, lasciandola sola a preoccuparsi.
FINE FLASHBACK

-Visto lo stato in cui sei tornato, è anche un problema della Foglia, e quindi mio.- disse Tsunade acida a Naruto, che la guardò male.
Sakura, dimenticata da entrambi, osservò in silenzio quella sfida di sguardi, che alla fine Naruto perse, abbassando il suo sul pavimento.
-Negli ultimi mesi sono stato nel Paese del Vortice, ma prima ho girato parecchi Paesi: Fuoco, Fulmine, Vento, Terra…Ho visto molti posti diversi.- concluse con un sorriso, ora vero e caldo.
-Il Paese del Vortice? Ma non era da lì che veniva tua madre?- domandò Sakura, intervenendo per prima volta nel dibattito.
-Esatto. Kushina Uzumaki veniva dal Villaggio del Vortice- rispose lui, con un gaio sorriso a 32 denti.
-Sei andato a cercare i tuoi parenti? E ne hai trovati?- chiese lei, felice per Naruto.
Poverino, era orfano dalla nascita: la madre era morta di parto ed il padre, Minato Namikaze (che era stato il 4° Hokage), era morto da eroe poco dopo, durante la battaglia contro un potente demone: la Volpe a Nove Code.
-Sì, una- rispose lui, ma sembrava a disagio e Sakura decise di lasciarlo in pace per non metterlo in imbarazzo davanti all’Hokage…ma dopo contava di sottoposto a un vero e proprio terzo grado.
-Ho capito, Naruto, che ti sei divertito a spasso per il mondo, ma io vorrei anche sapere con chi ci sei stato- Tsunade riportò bruscamente l’interrogatorio sul tema iniziale: troppe divagazioni.
-Con alcuni amici- il sorriso di Naruto si era nuovamente sparito in un attimo, come se avessero spento un interruttore. A Sakura non piacevano per nulla quei cambiamenti di umore così repentini.
-Non sono obbligato a dirti tutto della mia vita! Non sono un bambino!- quasi urlò Naruto, frustrato.
-Ti basti sapere che non abbiamo mia fatto nulla di male e che non daremo fastidio al Villaggio della Foglia. Vogliamo solo vivere tranquilli…ed essere accettati per quello che siamo.- mormorò il ragazzo con un filo di voce, quasi sull’orlo delle lacrime.
Troppo tardi si rese conto di aver espresso a voce qualcosa che doveva restare solo un pensiero, perciò si sforzò di recuperare un minimo di contegno e cambiò discorso:
-Comunque- iniziò con voce furbesca, appoggiandosi alla scrivania del 5° Hokage.
-Vorrei chiederti alcune cose. Primo: tra quanto dovrebbe tornare Sasuke dalla sua missione?- domandò lui, sbalordendo entrambe le donne: una non si aspettava la domanda, l’altra si chiedeva come diavolo facesse a sapere una cosa simile, dato che lei non ne aveva parlato.
-Tra un paio di giorni, credo. Ormai dovrebbero aver già finito tutto ciò che aveva da fare.- rispose cauta Tsunade, tastando il terreno della conversazione.
-Perfetto. Poi volevo chiederti se potevi preparare i documenti per l’adozione: un mia amica vorrebbe diventare una Ninja della Foglia, e mi ha chiesto di intercedere per lei.- dichiarò.
Questa volta le sue ascoltatrici erano talmente sorprese che restarono a bocca aperta: si sarebbero aspettate di tutto, da lui, ma questo…assolutamente mai.
Sentir parlare di burocrazia riscosse l’Hokage dallo shock e le fece assumere un tono sicuro:
-Benissimo. Come si chiama e da dove viene?- domandò, guardandolo con la coda dell’occhio mentre frugava in una pila di fogli alla ricerca di quello giusto.
-Si chiama Nii Yugito e viene dal Villaggio delle Nuvole, nel paese del Fulmine.-
Nessuno si accorse della lieve esitazione che la penna ebbe prima di cominciare a grattare sul foglio.
-Età e anni di servizio come Ninja?-
-18 anni. È diventata Genin a 10, Chunin a 13 e ha 5 anni di missioni di livello medio alle spalle.-
-Il suo Villaggio le ha già dato l’autorizzazione per il trasferimento?-
-Sì, esatto. E mi ha detto di darti questa- si frugò le tasche della blusa, estraendo poco dopo una lettera spiegazzata ma leggibile, chiusa da un sigillo di ceralacca (una nuvola attraversata da un fulmine guizzante).
-Nii ha detto che è firmata dal suo Kage.-
Tsunade ruppe il fermo ma non si prese la briga di leggerne il contenuto, rimandando a dopo, concentrandosi solo sulla firma scarabocchiata in calce.
-Tutto a posto.- dichiarò poi, tornando al foglio su cui stava scrivendo delle annotazioni.
-Motivo del trasferimento?-
-Familiari, se ho capito bene. Credo abbia dei parenti in zona…- Naruto lasciò la frase incompleta, scrollando le spalle come a dichiarare la sua ignoranza.
-Va bene…tra quanto dovrebbe arrivare?-
-Un paio di giorni, non di più.-
-Perfetto, Naruto. Ora puoi andare, direi.- dichiarò Tsunade, posando penna e foglio.
-Ancora una cosa- la interruppe il ragazzo, attirando nuovamente gli sguardi dell’Hokage e di Sakura.
-Potrei tornare in servizio attivo, ora che sono tornato?-
Sbalordimento collettivo.
-Non mi piace restare a lungo con le mani in mano, e il mio Team è la cosa che mi è mancata di più.- cercò di spiegare Naruto, credendo di essere stato frainteso.
-Vedrò quello che posso fare per te- dichiarò l’Hokage, alzandosi.
-Ma dovrò comunque aspettare di parlare con Kakashi, che adesso è via in missione con Sasuke.-
-Allora aspetterò. Un paio di giorni credo di resistere!- disse Naruto, dirigendosi verso la porta.
-Ciao, Tsunade! Ci vediamo!- Aprì la porta e fece per uscire, quando di bloccò e si girò a guardare in faccia Sakura.
-Hei, Sakura! Io vado a mangiarmi una ciotola di Ramen, vieni con me?- chiese alla ragazza, in un modo tale da rendere impossibile rifiutare.
E poi Sakura era davvero curiosa a proposito dei suoi viaggi, quindi accettò volentieri la proposta e già in corridoio cominciò a subissarlo di domande.

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allora!!!!

ma ciuao ragazzee!!!

ringrazio tutte per i commenti (e sono molto felice che vi piacci ail mio Nickname!!1 ^_^ )

leggete con moltoa attenzione...in qst chappy ho rivelato molto indizi utili x il futuro...non perdeteveli!!!!!

baci e abbracci!!

p.s. non abituatevi troppo a questa velocità!!! qst chappy sono già stat scritti da un pò...ma sono solo al 4! dal 5 in poi dovretet avre più pazienza....

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Capitolo 4
*** Nuovi arrivi ***


premessa:
vi ringrazio nuovamente tutte!!!!
ma volevo approfittarne per mettere bene in chiaro una cosa: IN QST FICCY SAKURA NON CAVERà UN RAGNO DAL BUCO!!!!
(ke battuta idiota...)vabbe, volevo dire ke la dolce e rompina Sakura (ke io odio alla follia) rimarrà sola come la cagna ke è...
ma non preoccupatevi per Naruto!!!
a parte tutte noi fans ke lo consoleremmo volentieri, lui ha già la sua anima gemella (mannaggia....e dire che l'ho mewssa io Nii! comincio a pentirmene....)come potrete presto vedre!!! XD XD

4° Nuovi arrivi:
Naruto camminava soprappensiero per un viottolo sterrato che attraversava la foresta, senza guardare dove metteva i piedi.
Splash splash.
Per distrazione aveva di nuovo camminato in una pozzanghera…e ora aveva i piedi zuppi.
Fantastico.
Proprio ciò che ci voleva per tirargli su il morale.
“Ma perché diavolo ha voluto aspettare così a lungo per raggiungermi?” si chiese rabbioso, dando un calcio a un sasso e spedendolo in un’altra pozzanghera, in cui si rifletteva il sole ormai basso.
Era arrivato a mezzogiorno del giorno precedente, e da allora era stato sotto costante interrogatorio.
Prima Sakura, che l’aveva accompagnato al ristorante e l’aveva tentato con alcuni buoni pasto per farsi raccontare tutto nei dettagli, facendo un po’ la civetta per tentare di sciogliergli la lingua.
Quindi Khonohamaru e i suoi amici (diventati nel frattempo Genin) lo avevano assillato per tutto il pomeriggio, facendogli vedere le loro nuove tecniche ed esigendo dei commenti.
Alla sera Shikamaru, Kiba, Choji e Shino avevano organizzato un’allegra rimpatriata in vari locali del villaggio e lo avevano trascinato da un posto all’altro sempre più ubriaco, ponendogli anche loro molte domande.
Era rientrato nel suo vecchio appartamento a notte fonda (o di mattina presto, dipende dalle opinioni) ma la sua vecchia sveglia aveva provveduto doverosamente a svegliarlo a metà mattina, e il buttarla giù dalla finestra non gli aveva permesso di tornare a dormire: il sonno gli era del tutto passato.
Arrivato ai campi d’addestramento (non gli era venuto nient’altro in mente per passare il tempo) aveva scoperto che Sakura, Ino, TenTen e Hinata si trovavano già lì “per caso”.
Ma non gli avevano lasciato il tempo di chiedersi come avevano fatto a precederlo: lo avevano subito subissato di richieste di raccontare loro dei suoi viaggi.
Cercare di svicolare si era rivelato inutile, e quando aveva cercato di allenarsi il suo pubblico si era espresso in un numero tale di commenti (consigli, correzioni, altre domande) che dopo poco lui si era inventato una scusa campata in aria ed era corso via a tutta birra, andando a nascondersi in un punto imprecisato nella foresta, dove sperava che non lo avrebbero trovato.
Era riemerso dal folto solo dopo alcune ore (dopo essersi assicurato che le sue aguzzine se ne fossero andate) e, cercando di non dare nell’occhio, era andato a mangiare (sebbene non avesse raccontato molto, Sakura gli aveva comunque dato un paio di buoni pasto), incontrando nel suo posto preferito il suo vecchio insegnate, il Maestro Iruka.
Lui era stato più caritatevole: dopo solo un paio di domande aveva capito che non voleva parlare di ciò che aveva fatto negli ultimi tempi e aveva dirottato con abilità il discorso sugli anni passati insieme all’accademia.
In effetti Naruto si era divertito a ricordare tutti gli scherzi che aveva architettato e l’amicizia che li aveva legati…per lui il Maestro Iruka era stato quasi come un padre.
Dopo pranzo aveva passeggiato per la città, per rievocare tutti i suoi ricordi tra quelle mura, tristi o allegri che fossero, e si era intrattenuto a chiacchierare con molte vecchie conoscenze, Ninja e non.
E il “giro turistico” non poteva dirsi concluso senza una visita alle tombe commemorative appena fuori dalle mura, dove in quel momento si stava dirigendo.
Quando uscì dal folto degli alberi e si ritrovò in una radura, Naruto prese d’un colpo la sua aria allegra…qual posto sembrava comunicare solennità.
Si avvicinò a una delle lapidi scolpite in marmo nero. Era un po’ più piccole delle altre, ed era affiancata da altre tre delle stesse dimensioni.
Le tombe dei quattro Hokage.

"Minato Kamikaze, 4° Hokage del Villaggio della Foglia.
Nato il 25 Gennaio **** e morto a 27 anni il 10 Ottobre ****.
Perito combattendo valorosamente contro un demone."

E sotto, vicino a una foto di un giovane dai lunghi e ribelli capelli biondo-paglia, con penetranti occhi azzurro-ghiaccio, una dedica:

“Preghiamo che ovunque tu sia ora possa essere felice con la tua amata Kushina.
Che il Lampo Giallo della Foglia continui a proteggerci con il suo sacrificio.”

Mamma.
Papà.

Entrambi morti il 10 Ottobre di 18 anni prima.
Una mettendolo alla luce.
L’altro dannandolo per l’eternità.

Gli occhi gli si offuscarono.
Naruto si passò con forza la mano sugli occhi per trattenersi.
Maledette lacrime…per chi piangeva?
Per due sconosciuti di cui aveva scoperto l’esistenza solo 3 anni prima?
O forse per sé stesso, indegno figlio di entrambi?

Due braccia gli circondarono all’improvviso la vita, facendolo sobbalzare.
-Sfogati pure…a volte è meglio che tenersi tutto dentro.- disse una voce dolce e familiare.
Naruto si girò, intrappolato dal suo abbraccio, fino a poter vedere la nuova arrivata in faccia: una ragazza sui 18 anni, dai capelli biondi, curiosamente striati di ciocche grigie e nere.
I suoi grandi occhi viola, con le pupille verticali come quelle di un gatto, risposero al suo sguardo con dolcezza. Naruto la abbracciò con forza, nascondendo il viso nell’incavo del suo collo.
-Oh, Nii…- disse con voce rotta da lacrime che tratteneva da tanto, troppo tempo.
Lei si limitò ad accarezzargli i capelli, consolandolo come un cucciolo.

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ed eccomi qui, per vostra grande gioia (spero!!! ^_^)
ed ecco la troinfale entrata in scena di Nii....
MA NON VALE!!!!!!
mi avete rovinato la sorpresa!!!
uffa,yayachan!
non vale ke tutti vanno in giro a fare soffiate sulla storia!!!
U____U
vabbè, te l'abbuono, per stavolta.
MA IN CAMBIO DEVI GIURARE DI ESSERE PER SEMPRE FEDELE ALLA MIA FICCY!!!!
MUHAHA!! XD XD XD XD XD commentate, please!!!!
P.S. ho imparato ad usare i codici html!!!!
evviva!!!

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Capitolo 5
*** Rimpatriata ***


Grazie a tutti!!!
sono davvero contenta che la mia ficcy vi piaccia!!
e per questo DOVETE commentare qst chappy...sennò vado in depressione!!
e voi non mi volete sulla coscienza, vero???
...
vabbuò, lasciamo perdere...

5° Rimpatriata:

Il crepuscolo era ormai al termine e l’ultimo raggio di sole, simile all’ultimo respiro di un morente, colpì la sommità della lapide del defunto 4° Hokage, abbagliando di riflesso Naruto, che si riscosse dalla sua trance appena in tempo per vedere le tenebre, che già lentamente erano strisciate tra gli alberi e sul terreno fino a nasconderli alla vista, prendere il dominio del mondo.
-È ora di andare-sussurrò Nii, persa anch’ella in quello spettacolo che si ripeteva ogni giorno senza perdere il suo fascino.
-Hai ragione- rispose lui, asciugandosi le ultime lacrime e rialzandosi con incredibile facilità, stupito lui stesso quanto quello sfogo lo avesse liberato da un peso che gli gravava sulle spalle come un macigno.
-Non aiuti una dama ad alzarsi?- chiese scherzosa Nii, tendendo le braccia verso di lui e mettendo il broncio come una bambina, ma con un luccichio malizioso negli occhi.
Naruto si ricordava solo vagamente che mentre piangeva le gambe non lo avevano più retto e si era lasciato cadere a terra, trascinando la ragazza con sé, senza smettere di tenerla stretta. Il ragazzo rise, afferrò le sue mani e la attirò con dolcezza tra le sue braccia.
Lei, che se lo era aspettato, strusciò il viso contro il petto di Naruto come una gatta, poi si alzò sulle punte dei piedi e afferrò il bordo dei suoi pantaloni par restare in equilibrio (ndA lei è più bassa di lui di circa 5-7 cm) e gli soffiò in un orecchio, facendogli il solletico:
-Cosa faresti se non ci fossi io?-
Naruto la guardò sorpreso: quella non era una domanda superficiale, Nii credeva davvero in ciò che diceva...ma lei di solito non era una ragazza dotata per l’introspezione, non si poneva domande su come le cose succedessero...le accettava e basta.
-E cosa sarei ora io se non ti avessi incontrato?- chiese ancora la ragazza a fior di voce, come se stesse parlando più a sé stessa che all’altro, gli occhi persi nel vuoto.
Il giovane però ci pensò su ma poi, non essendo neanche lui il tipo che si interroga su ciò che potrebbe essere o essere stato, rispose pronunciando una semplice verità di cui era fermamente convinto:
-Vivremmo una vita a metà. Tu, io, gli altri... tutti. Io, poi, mi sento finalmente completo dopo tanti anni...-
Ma le sue dissertazioni filosofiche furono interrotte da un rumore a metà tra il miagolio imperioso di un gatto affamato e il rombo di un tuono.
Nii rise di cuore, staccandosi da lui, e Naruto istintivamente si toccò la pancia, che brontolava ancora.
Con assoluta faccia tosta, per nulla imbarazzato [ndA: tanto lui c’è abituato a queste figure... (ndNaru: e che ci posso fare io se ho un metabolismo molto accelerato??? Devo pur mangiare, no???) ndA: ma se già mangi per 4!!!!] disse in tono scherzosamente solenne:
-Ora di cena!-

Ma Naruto non era l’unico affamato, al Villaggio.
-Sto morendo di fame- dichiarò un ragazzo dai capelli lisci e neri e gli occhi dello stesso colore, simili a pozzi senza fondo, che si trascinava a stento per la via.
-A chi lo dici, Sasuke...- disse un altro ragazzo, dai capelli castani e il coprifronte calato quasi sugli occhi, completamente bianchi e privi di pupilla, che al pari dell’amico avanza a stento, una mano premuta sullo stomaco desolatamente vuoto e contratto che protestava per il crudele trattamento.
-Dai, Neji, ci siamo quasi! Tra un attimo potrete mangiare fino a scoppiare!- lo consolò l’uomo con il giubbotto da Jonin che li precedeva, dai capelli argentati e il viso seminascosto da una maschera, che lasciava scoperti solo metà viso e un occhio, essendo l’altro nascosto sotto il coprifronte.
-Se avessi saputo che affami in questo modo i tuoi allievi non avrei mai accettato di venire con te, Maestro Kakashi!- affermò Neji arrabbiato, con gli occhi che mandavano scintille.
-Suvvia, non è stata colpa mia! Come potevo sapere che quei tizi ci avrebbero rubato le provviste?- replicò il Jonin, alzando le spalle a mo’ di scusa.
-Comunque eccoci arrivati!- disse, indicando un ampio gesto il ristorante davanti a loro.
-Servitevi pure, offro...- Kakashi fece un salto di lato degno di un acrobata per evitare di essere travolto dai due ragazzi affamati. -...io.- concluse lui, osservando divertito i due irrompere come furie nel locale e ordinare al bancone un piatto di cibo, sì, qualsiasi cosa il cuoco avesse già pronta, e che sì avevano da pagare e che no, non avevano pazienza. [ndA: ma insomma, un po’ di calma! Ke maniere... (ma porca, noi sono 2 giorni che non mangiamo!!! ABBIAMO FAMEEEEE!!! ndSasu&Neji che guardano le mie ali di piume e mi scambiano per un pollo arrosto e cominciano a sbavare) gulp, d’accordo servitevi pure!!! E non guardatemi così, io NON SONO COMMESTIBILE!!! Sbrigati cuoco o questi mi mangiano ndA pronta a difendersi dalle belve fameliche!!!!!!!]
Neji e Sasuke divorarono il primo piatto di cibo direttamente sul bancone, senza neanche sedersi, e talmente in fretta che non avevano neanche capito cosa ci fosse nei loro piatti (ndA non che la cosa avesse molta importanza, comunque...).
Solo alla seconda porzione si presero la briga di andare a sedersi a un tavolo per consumarla, e solo allora si accorsero che non erano solo il Maestro Kakashi ed il cuoco ad osservarli, ma l’intero locale, ed arrossirono come due pomodori, pur senza smettere di mangiare.
O meglio, tutti li stavano guardando tranne una coppia, seduta al tavolo dietro di loro con le spalle alla porta.
-Ladra!-
La voce maschile tanto familiare ad entrambi fece sobbalzare Sasuke e Neji, tanto che per un attimo smisero di ingozzarsi. (ndA dovevano davvero essersi presi un colpo, allora...)
-Quel gamberetto era mio!- protestò ancora la voce, in tono lamentoso.
-Davvero? Ora non più!- replicò allegra una foce femminile.
I due ragazzi si girarono lentamente e non credettero ai loro occhi: dei due giovani che davano loro le spalle una non l’avevano mai vista, ma l’altro aveva un’aria davvero familiare...
-NARUTO!?!?-
Il ragazzo, sorpreso di sentire il suo nome, si girò e, vedendo le loro facce stralunate, sorrise.
-Ciao ragazzi! Come va?-
-Naruto! Ma cosa ci fai qui?- chiese Sasuke, alzandosi di scatto e arrivando in un attimo di fianco all’amico, alzatosi anche lui.
-Naruto! Da quanto sei tornato?- domandò contemporaneamente Neji, facendo la stessa cosa del moro.
Naruto strinse calorosamente le mani ad entrambi e rise come un bambino, felice.
-Non me li presenti, Naruto?- domandò divertita Nii, osservandoli attentamente.
-Ma certo! Lui è Sasuke e lui Neji- rispose lui, indocandoli.
-Sedetevi con noi! Io mi chiamo Nii- disse la ragazza, facendo un gesto verso le sedie vuote.
-Ma se ci siete voi allora c’è anche...- esclamò Naruto, colto da una folgorazione.
-Heilà, Maestro Kakashi!- salutò agitando un braccio verso l’uomo seduto al bancone, che si alzò e si mosse per raggiungerli.
Nii riportò la sua attenzione sui ragazzi di fronte a lei e li scrutò, curiosa.
-Un Uchiha e un Hyuga! Sono fortunata!- commentò, portandosi alla bocca un pezzo di pesce dal grosso vassoio che condivideva con Naruto.
I due citati rabbrividirono: quella ragazza aveva un aspetto abbastanza inquietante, con le sue pupille verticali e i dentini aguzzi...
Con fare studiatamente noncurante si servirono dalle loro ciotole (ndA erano shokkati, ma non così tanto da abbandonare il cibo tanto agognato!) continuando a fissarla finché non arrivò anche il loro Maestro, che si sedette accanto a Neji. (ndA lui ha già mangiato la sua porzione al bancone, così noi non sappiamo ancora cosa c’è sotto quella maschera....che nervi!!!)
-Come è andata la missione?- domandò Naruto, sedutosi accanto a Nii e servendosi dal loro piatto. -E come mai c’è anche Neji? Non ci dovrebbe essere Sakura?-
-Di solito sì, ma questa richiedeva certe capacità più che altre, quindi per questa volta abbiamo preso lui invece di Sakura.- spiegò Kakashi.
-E comunque è andata malissimo: mentre facevamo una perlustrazione dei ladri ci hanno rubato le provviste e siamo rimasti senza cibo per 2 giorni...che incubo!- disse Sasuke, finendo con voracità la sua ciotola.
-Ma la missione l’abbiamo portata a termine, no?- L’obiezione di Kakashi fu accolta da due sguardi assassini. -Come non detto...- concluse, sorridendo.
-Ma dimmi- cambiò argomento Neji -quando sei tornato?-
-Solo ieri, e non vedo l’ora di farvi morire d’invidia davanti alle mie nuove tecniche!-si vantò Naruto. -Che spaccone che sei!- lo prese in giro Nii, afferrando con le bacchette un pesciolino fritto per la coda, quindi lanciandolo in aria e ingoiandolo intero, leccandosi poi le labbra proprio come una gatta.
A Neji e Sasuke quasi venne un infarto quando Naruto, ridendo del suo commento, si sporse verso di lei, abbracciandola e stampandole un affettuoso bacio sulla guancia.
Il ragazzo in questione non sembrò accorgersene, ma Nii sì, e gentilmente si liberò dalle sue braccia. -Datti una calmata, che figura mi fai fare? Guarda che qui devo abitarci, Naru!-
“COSA?” quasi urlarono gli astanti (Kakashi incluso).
Non solo quella strana tizia si sarebbe trasferita nel LORO villaggio, pure era fidanzata con Naruto, che era famoso per non essere mai riuscito in tutta la sua vita a farsi sopportare da una ragazza per più di un’ora! E quella Nii, poi, a chiamarlo “Naru”!
Aiuto...le cose si mettevano male!
Deciso ad alleggerire l’atmosfera d’improvviso diventata tesissima, Kakashi chiese:
-Naruto, come mai porti quel cappello?-
Il giovane infatti, sebbene stesse cenando, non si era separato dal suo largo berretto con la visiera, calato bene sugli occhi tanto da oscurargli metà viso.
-Come mai lei non si toglie il coprifronte dall’occhio?- domandò lui di rimando al suo maestro, sorridendo in modo da mostrare i suoi lunghi canini.
A lui non piaceva quel copricapo, ma era stato costretto ad indossarlo per nascondere le orecchie a punta e gli occhi rossi: girando per la città aveva quasi fatto venire un infarto a parecchie persone. Nii glielo aveva comperato poco prima, esasperata dopo che l’ennesimo uomo era scappato via urlando.
Proprio come Kakashi, che nascondeva il suo occhio Sharingan, lui doveva nascondere la sua natura per essere certo di avere sempre un asso nella manica.
Il Maestro Ninja temeva di aver capito fin troppo bene di cosa Naruto parlasse: per alcuni anni era stato suo compito vigilare sul ragazzo e sul suo sigillo...pena il ritorno di un incubo che metà del Villaggio cercava ancora di dimenticare.
E per restare in tema di vestiti, l’abbigliamento di Nii era abbastanza strano: [ndA: come se non lo fosse già abbastanza lei... (nd lettore: ma allora perché l’hai fatta così?) necessità di copione...ma tu di che t’impicci? Fai il tuo dovere di lettore e stà zitto! ndA che estrae l’athame per accertarsi che non ci siamo altre interruzioni indesiderate] era fatto a modello di quello di Naruto, come se stessero nella stessa squadra!
I pantaloni neri lunghi al ginocchio (ma senza tagli laterali), solo che la fascia per kunai era viola, non rossa. Idem per la giacchetta senza maniche: viola con una spirale nera sulla schiena, da cui partivano però solo due strisce ondulate. L’unica vera differenza era che sotto la blusa della ragazza si intuiva la presenza di una canottiera bianca (che lui non indossava).
Sasuke era davvero troppo incuriosito da questa somiglianza (non certo casuale) e fece per aprire la bocca e chiedere, ma uno sguardo di Nii lo dissuase: la ragazza lo aveva costantemente tenuto d’occhio, consapevole di essere sotto esame, e lo aveva guardato con occhi così malevoli anzi, crudeli, da fare venire i brividi sulla schiena al moro.
Lui, un Uchiha, aveva paura di una tipetta così mingherlina?
Sì, ne aveva.
Spirito di autoconservazione, si chiama, quell’istinto a volte così irrazionale che, se ascoltato, evitava di trovarsi in brutti guai.
Quello di Sasuke Uchiha, in quel momento, squillava come un campanello d’allarme: meglio non trovarsi sulla strada di Nii Yugito... poteva rivelarsi molto poco salutare.
Quella ragazza nascondeva molto più di quello che mostrava al mondo.

I raggi di una luna quasi piena accarezzavano amorevoli la pelle sudata di due giovani, persi in un gioco di sensualità vecchio come il mondo, la più antica celebrazione di tutto ciò che l’amore e la vita rappresentano.
Le loro voci si alzavano e si intrecciavano man mano che i vortici di quella danza sempre più veloce li avvolgevano, facendo loro sembrare di avere fuoco e non sangue nelle vene, il cuore che batteva forte e rapido come un tamburo, tanto da rimbombare loro nelle orecchie.
Dopo un ultima poderosa spinta il ragazzo biondo si lasciò cadere sulla compagna, e nella sua mente annebbiata dalla passione si chiese nuovamente come facessero quelle ciocche bionde e nere ad avere sempre un odore così buono...di lavanda, di vaniglia, di incenso...
Il brivido provocato da un bacio sul petto lo fece tornare in sé, ridendo sommessamente.
-Ancora? Mi hai sfinito, Nii...- mormorò tra i seni della ragazza, mordicchiandole un capezzolo.
Naruto improvvisamente scattò a sedere, come colpito da un fulmine.
-Che c’è?- chiese ansiosa Nii, inginocchiandosi accanto a lui.
Il ragazzo non rispose subito, passò qualche minuto a massaggiarsi le tempie con espressione concentrata, finché non riaprì gli occhi con un sospiro.
-Ne ho trovato un altro- disse con voce stanca, appoggiando la schiena alla testata del letto.
-Anche stavolta è stato solo un attimo, ma più chiaro della altre volte... devo proprio imparare a controllare questo nuovo sesto senso, non ne posso più di farmi sorprendere impreparato.-
-Cosa hai visto?- domandò Nii, posandogli la mano fresca sulla fronte per dargli un po’ di sollievo. -È uno potente... il sesto, forse. L’ottavo credo sia capace di nascondere la sua presenza...questo non lo stava facendo.-
-Il sesto? È troppo forte per noi due.- disse Nii, come se stesse pensando ad alta voce.
-Dobbiamo aspettare gli altri. Li hai visti?- chiese poi, sbadigliando.
-Sì, non sono troppo lontani. Credo che saranno qui per domani sera, al più tardi dopodomani a mezzogiorno. E abbiamo fortuna: il nostro nuovo amico sta venendo anche lui al Villaggio. Arriverà tra alcuni giorni.- rispose Naruto, tornando a distendersi.
-Allora abbiamo un po’ di tempo per prepararci. Per ora non abbiamo di che preoccuparci.- concluse lei, stiracchiandosi voluttuosamente come la gatta che era.
-Dato che adesso non c’è Dayaka a rompere le scatole, che ne dici di divertirci ancora un po’?-
Nii salì a cavalcioni sul ragazzo, leccandogli il collo e l’orecchio con rapidi colpi di lingua, accarezzandogli la pelle con un tocco leggero come quello di una farfalla, facendogli venire i brividi...e non certo di freddo.
-Sei insaziabile...-

------------------

che ne pensate??
fin da quando ho cominciato a pensare a qst ficcy volevo inserire qst scena…non ho resistito!!!
COMMENTATE!!!
(e mi raccomando: prendeteva con Nii, non con e!e!!!! ndA che si va a nascondere nel rifugio anti-atomico per sfuggire alle fan di Naru pronte a spiumarmi le ali)

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Capitolo 6
*** Rimorso ***


ed ecco un altro capitolo di questa pizza mostruosa che è la mia ficcy!!!
avverto: qst capitolo è lungo, ma nonn succede molto in termini di "anzione": è più che altro un attento...esame psicologico dei protaginsti....
MA NON PERDETEVELO!!
SAKURA SUBIRà UNA SCONFITTA E UNA BATOSTA PSICOLOGICA EPOCALE!!!
NON POTETE PERDERVI LA SCENA!!!

Rimorso:

Il sole era sorto da parecchio sul Villaggio delle Foglia, e tutti i suoi abitanti si erano ormai già messi al lavoro.
Tutti, tranne quei pochi che non avevano niente da fare e perciò approfittavano dell’assenza di doveri per dormicchiare ancora un po’ e godere dei piacevoli sogni che offre il dormiveglia.
Una ragazza dall’aspetto felino approfittava di quel raro momento di pace per osservare attentamente il suo compagno dormire beatamente.
Nii, come un gatto, era acciambellata contro il petto di Naruto, con la testa posata sulle zampe anteriori, gli occhi dalle sottili pupille verticali semichiusi, (quando i gatti hanno le pupille così contratte da sembrare solo delle fessure vuol dire che sono felici e rilassati ndA che ha una lunga esperienza in fatto di gatti&affini) e manifestava il suo appagamento con uno strano brontolio soffuso le faceva vibrare la gola, simile alle fusa di un grosso micione, e stringendo il lenzuolo tra le dita, come un gatto che “fa la pasta”.
La morbida linea delle labbra, gli occhi chiusi che fremevano, intenti a osservare chissà quale sogno... erano i tipici tratti distesi del quieto sonno, quello che permette al viso di rilassarsi da ogni segno del tempo e far affiorare l’immagine del bambino che era stato... o che dava almeno la prospettiva di come sarebbe stato quel bambino, se avesse avuto la possibilità di esistere.
Il viso di Naruto, in quel momento, raccontava di un’infanzia mai vissuta, di un ragazzo costretto a crescere troppo in fretta e troppo presto scaraventato in un mondo dove regnano pregiudizio e disprezzo, duri insegnanti che avevano subito fatto capire a Naruto che era un emarginato, un esiliato nella sua stessa casa, che avrebbe dovuto vivere tutta l’eternità solo con la sua dannazione...e che se fosse crepato al mondo avrebbe fatto solo un piacere.
E dire che quel trattamento era stato causato solo dalla paura, nient’altro... il ricordo della Volpe a Nove Code non li avrebbe mai abbandonati, e la paura del Jinchuuriki che custodiva il suo spirito era sempre presente nei loro cuori.
Odiato, scacciato, disprezzato, sbeffeggiato, umiliato, escluso, temuto... come avrebbero potuto poi tutti loro sorprendersi se si fosse vendicato?
Il rancore per l’accanimento contro lui che non aveva alcuna colpa, se non quella di esistere...
La frustrazione davanti alla propria incapacità di rinunciare alla costante ricerca di anche solo un piccolo barlume di comprensione...
La rabbia per l’ingiusto isolamento forzato che aveva sempre subito...
L’odio per la loro ipocrità, quando si dichiaravano suoi amici, salvo poi voltargli le spalle non appena scoprivano la sua vera natura...
Tutti i Jinchuuriki, fin dal momento in cui scoprivano di poter controllare i poteri del loro demone, sognavano di poter riversare sui loro persecutori tutti sentimenti repressi, tutto l’odio che avevano nutrito per loro durante la loro tormentata vita...
“Mai bambino, non più un ragazzo ma non ancora uomo...” pensò triste Nii, sfiorando con leggerezza il viso di Naruto.
“Cosa sceglierai? Cosa ne sarà di noi, che ti seguiamo in quanto nostro capo? Dici di non esserne degno, ma in realtà sei molto più forte di tutti noi: sei vissuto fino ai 13 anni subendo il loro odio senza saperne il perché, e quando lo hai saputo hai fatto una cosa che nessuno di noi aveva mai fatto: hai cercato di capire i loro motivi e hai provato a perdonarli. Anche se... ci sei mai davvero riuscito? Cosa ti ha spinto a farlo? Perché non ti sei limitato a rinchiuderti in una gabbia di silenzio e risentimento, come noi? Come me, che ne sono uscita solo grazie a te?”
Nii si era sempre fatta vanto di avere un udito finissimo, ma in quel momento, persa nei suoi pensieri, non sentì i passi cha si avvicinavano all’appartamento. Per questo fu colta assolutamente alla sprovvista quando qualcuno bussò alla porta.
-Apri, Naruto, sono io!- disse una voce femminile, risvegliando un istinto sopito in tutte le donne: quello della gelosia.
Ma come osava quella ragazza andare a bussare alla porta del SUO Naruto e chiamarlo in quel modo? Gliel’avrebbe fatta pagare…
Nel suo villaggio era riuscita ad allacciare solo dei deboli legami d’amicizia, impedita dal fatto che lei aveva sempre saputo di essere una Jinchuuriki, dato che il demone era stato rinchiuso dentro di lei quando aveva 5 anni.
Ma quando aveva cercato di approfondire quelle poche amicizie, immancabilmente i genitori se ne erano accorti e avevano ingiunto ai figli di smettere di frequentare quella sottospecie di mostro.
Per questo non aveva mai avuto un’amica del cuore o, ancor di più, un fidanzato.
E adesso che finalmente aveva trovato un ragazzo che l’aveva accettata per quello che era e che condivideva il suo stesso destino, non intendeva assolutamente perderlo.
Per questo avrebbe fatto capire a quell’intrusa che quel ragazzo era solo SUO, e che nessuno glielo avrebbe portato via…e un modo perfetto per farlo fu offerto a Nii un attimo dopo, quando sentì il rumore di una chiave che girava nella serratura.
Ma bene! Quella tipa aveva anche le chiavi dell’appartamento…decisamente, dopo avrebbe dovuto fare un bel discorso a Naruto.
A titolo di esperimento, per vedere che relazione ci fosse tra la nuova arrivata e il giovane, Nii finse di dormire e si sistemò più comodamente contro il corpo caldo di Naruto. (ndA che invidia…grrrr! ringrazia che ho bisogno di te per la narrazione, altrimenti io…!!!!)
Un attimo dopo una ragazza dai capelli rosa e gli occhi verdi entrò nella camera, senza nemmeno darsi la pena di bussare.
-Ma allora, Naruto sei sordo? E ti rendi conto che ore…- la voce di Sakura si spense, ma la luce della lampadina che aveva acceso entrando bastò a destare Naruto, e anche Nii decise che era giunto il momento di “svegliarsi”: sollevò la testa e aprì gli occhi, sbattendoli come per diradare l’annebbiamento del sonno.
-Sakura…? Ma cosa…?- balbettò Naruto, troppo sorpreso e intontito per arrossire, limitandosi a stringersi al petto Nii, che lo lasciò fare di buon grado, quasi rimettendosi a fare le fusa.
La ragazza, invece, era arrossita come un pomodoro: la vista di uno dei suoi migliori amici con una giovane che non conosceva, nudi come mamma li ha fatti e coperti a mala pena dal lenzuolo in effetti era abbastanza imbarazzante.
Ma non era solo l’imbarazzo a colorarle le guance: con il suo infallibile istinto di donna Nii capì subito che Sakura era dilaniata dalla rabbia che accompagna sempre la gelosia.
Sakura nel frattempo si chiedeva come mai provasse così ardente quel sentimento, senza risultato.
A Sakura non piaceva Naruto, lei amava solo Sasuke…
E perché allora non riusciva a scacciare della mente quell’immagine di LEI a letto con Naruto?
Lei non desiderava che lui la stringesse come stava facendo con l’altra, non desiderava sentire quelle dolci labbra sulle sue, non desiderava accarezzare quel petto muscoloso e abbronzato, non desiderava immergere il viso in quei lungi capelli biondi per verificare se erano davvero così morbidi come sembravano…
Sakura arrossì ancora di più davanti ai suoi stessi pensieri, e Nii quasi avrebbe sorriso, se non fosse stata così impegnata a guardarla in cagnesco: intuiva che quella ragazza aveva fatto soffrire Naruto, e questo non glielo avrebbe mai perdonato, anche se non l’aveva mia vista prima d’ora.
“Si è resa conto di cosa avrebbe potuto avere solo quando ha capito di averlo perso per sempre”.
Già, lei, Sakura Haruno, tra i migliori della classe, sempre persa dietro Sasuke, lo scuro e misterioso erede degli Uchiha, idolo di tutte le ragazzine.
All’inizio fu per seguire le altre, poi il corteggiamento serrato divenne una sfida tra lei e Ino, ma non avrebbe mai capito che quel ragazzo non sarebbe mai stato suo, né di nessun altra, intento com’era a perseguire la sua vendetta.
Lui, Naruto Uzumaki, sempre l’ultimo della classe con fastidiose manie teatrali, ma nessuno aveva mai capito che quella sua sfrontatezza a strafottenza erano solo una maschera che indossava tanto per nascondere la sua solitudine quanto per attirare l’attenzione della gente, per provare a loro e a sé stesso che lui esisteva.
Sakura era sempre stata conscia dei suoi goffi tentativi di corteggiarla, ma si era sempre limitata a snobbarlo come facevano gli adulti, pur lei non sapendo il motivo di quel comportamento.
Oh, no, non lo aveva mai considerato una persona VERA, non si era mai data la pena di cercare di comprenderlo, ma era stata quasi orgogliosa della sbandata che si era preso per lei: il povero sfigato che non le avrebbe mai detto di no…
Aveva sempre ben messo in chiaro col ragazzo che lei amava solo Sasuke, ma non gli aveva mai detto “Per il tuo bene è meglio se mi lasci perdere, fatti una vita tua.”
Forse involontariamente, forse no, Sakura lo aveva legato a sé, monopolizzando i suoi pensieri e impedendogli di amare chiunque altra.
In quel momento avrebbe dovuto essere felice per lui: il modo in cui stringeva Nii, infatti, le aveva subito fatto capire che la amava con tutto il suo cuore, e le occhiate assassine dell’altra dichiaravano apertamente che i sentimenti venivano ricambiati con un amore quasi feroce.
Ma Sakura non era felice: la gelosia le rodeva l’animo come un acido.
Se solo se ne fosse accorta prima, abbracciata a lui ci sarebbe stata lei e quel dolce amore, quel tenero affetto che vedeva brillare negli occhi di Naruto, avrebbe potuto essere solo suo.
Anche se i suoi pensieri erano confusi, si rendeva conto che anche un’altra emozione si era insediata nel suo cuore: invidia.
Invidia di quella ragazza che avrebbe potuto godere di un amore puro ed eterno.
Ma soprattutto invidia per quell’amore la cui portata lei poteva solo immaginare ma non più sperimentare, che univa quei due quasi come un legame fisico.
Ma quando pensava a lei e Sasuke, cosa provava?
Non certo una cosa simile…
Se Naruto era fuoco, Sasuke era ghiaccio.
Quell’amore di cui a stento riusciva a tollerare la vista, tanto da farle desiderare di scostare gli occhi, sembrava riscaldare Naruto e Nii come un fuoco.
Lei cosa avrebbe mai potuto sperare di ottenere da Sasuke? Nonostante il bacio che le aveva dato e i tremiti che la coglievano quando si trovava vicino a lui, tra loro due non c’era mai stato niente del genere.
Ma allora lei lo amava veramente?
Non le importava. Non più.
Sasuke era tutto ciò che le rimaneva e, fosse l’ultima cosa che faceva, lui sarebbe stato SUO.
Voltate le spalle al fuoco non rimane che il ghiaccio.

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che ne pensate?
io c'ho goduto come una maiala a far venire i sensi di colpa a Sukura...ERANO ANNI CHE SOGNAVO DI FARLO!!!! ^_^

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Capitolo 7
*** Scoperte ***


scusate il tremendo ritardo, ma è stato un triplo parto gemellare senza anestesia...
è un chappy lungo, ma parla di tante cose avvenute prima... all'inizo volevo fare tanti flashbak, ma poi veniva troppo confusionario...
forse un giorno farò una fic sugli eventi passati..

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7° Scoperte:

-Sakura…? Tutto bene?- chiese titubante Naruto, osservando preoccupato la rosa ferma sulla porta della stanza da alcuni minuti, senza avvedersi del muto dialogo con la bionda stretta a lui.
-Sì- rispose lei, come ridestandosi da una trance.
-Ero venuta per ordine dell’Hokage.- disse poi, senza guardarlo negli occhi.
Naruto se ne accorse, ma immaginò che fosse solo per via dell’imbarazzo di vederlo nudo… diamine, era venuto un colpo anche a lui, a ritrovarsela così in camera sua!
-Mi manda a chiamare?- domandò allora, cercando di farla parlare, senza notare il sorriso soddisfatto di Nii, uscita vincitrice dallo “scontro”.
-No, non te. Vuole parlare con la Yugito- disse l’altra, come se la persona citata non fosse presente.
-Non sapendo dove alloggiasse, mi ha consigliato di venire a chiedere a te…- la sua voce si affievolì fino a spegnersi, gli occhi incollati al pavimento, come se stesse cercando al risposta a tutti i suoi problemi nel disegno del parquet.
-Ho avuto fortuna… non dovrò nemmeno fare un altro viaggio!-
Ma la risata di Sakura sembrò più isterica che sollevata.
-Grazie per avercelo detto, l’accompagno io tra poco- disse Naruto, cortese.
-Allora io me ne vado.- commentò l’altra in tono atono, voltandosi e chiudendo la porta dietro di sé.
Poi, finalmente lontana dagli sguardi dei due amanti, scappò via dall’appartamento, lasciandosi la porta aperta alle spalle, e prese a correre senza una meta precisa, la vista annebbiata dalle lacrime che aveva trattenuto fino a quel momento, con l’unico intento di allontanarsi il più possibile da lì.

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-Devo proprio?- chiese poco dopo Nii a Naruto, supplicante.
-Certo! Non ti aspetterai mica di essere adottata al Villaggio senza neanche conoscere l’Hokage?- disse allegro il biondo aprendo le massicce porte dell’edificio degli Hokage.
Dopo aver compiuto un paio di passi, però, Naruto si accorse che la ragazza non l’aveva seguito.
-Dai, ti assicuro che Nonna Tsunade è simpaticissima!- cercò di rassicurarla, ma neanche quell’argomento valse a farle compiere un solo passo oltre la soglia.
Sbuffando, il ragazzo si decise ad usare un metodo più semplice, notando l’inefficienza delle sua moine: la prese saldamente per un braccio e se la trascinò dietro di peso, attraversando la prima sala a passo di carica sotto lo sguardo basito di tutti.
Nii, dal canto suo, era troppo sorpresa per protestare e, prima che potesse rendersene contro, si trovò alla fine di un corridoio, davanti ad una porta con la targhetta “5° Hokage”.
-No, Naruto…-cercò di pregarlo lei, ma prima che finisse la frase lui aveva già spalancato la porta, entrando trionfale sotto lo sguardo furioso di due donne: una dietro di lui, imbarazzata dalla figura che le stava facendo fare; l’altra seduta a una scrivania, non poco scocciata dall’interruzione.
-Ciao, Tsunade!- la salutò vivace Naruto, facendo cenno a Nii di avanzare.
-Questa è Nii Yugito, l’hai mandata a chiamare, giusto?- chiese, ma riprese a parlare subito, senza aspettare una risposta: -Ci vediamo dopo al chiosco, ok?- disse all’indirizzo della ragazza, che annuì con un profondissimo sospiro, guardandolo eclissarsi con consumata maestria.
-Se ti becco…- mormorò tra i denti, fumando di rabbia.
-Fa questo effetti a molti, me compresa- le disse comprensiva Tsunade.
Le due donne sospirarono all’unisono.
-Comunque…piacere, il sono il 5° Hokage Tsunade- si presentò la bionda, alzandosi.
-E io sono Nii Yugito, come immagino saprà già- rispose Nii, stringendo la mano che le veniva offerta.
-Molto bene, Nii…passiamo subito al sodo, va bene?- domandò l’Hokage.
Nii si strinse nelle spalle, ripassando mentalmente il discorsetto che si era preparata.
-Il rotolo che mi hai dato da parte del tuo Kage è molto interessante, sai? L’hai letto?- chiese ancora lei, sollevando l’oggetto in questione.
Nii si irrigidì e dissentì col capo, fulminata da un brutto presentimento.
-Qui c’è scritto che non te ne sei andata…sei stata esiliata.-
-Non è vero! Mi hanno cacciata, ma non sono un Ninja traditore!- esplose Nii, ruggendo di rabbia e poi balzando indietro, accucciandosi, come se si sentisse minacciata.
-Non ho fatto niente di male!- ringhiò ancora furibonda, sollevando il labbro a mostrare le lunghe zanne, gli occhi viola che scintillavano pericolosamente, le pupille contratte.
A onor del vero, va detto che Tsunade non indietreggiò nemmeno di un pelo davanti a quella belva infuriata, spaventosa nella sua tremenda ira.
-Calmati!- ordinò con voce perentoria ma calma -Lo so, c’è scritto. Ma voglio sentire tutto da te.-
Nii, improvvisamente come si era alterata, si placò, andando a sedersi sulla sedia davanti alla scrivania. -Mi scusi, sono troppo impulsiva. Me lo dicono tutti.- cercò di scusarsi Nii, nervosamente.
-Non fa niente. Piuttosto, qui c’è anche scritto…-Tsunade la guardò negli occhi, per poter vedere la sua reazione -…che sei la Jinchuuriki del Gatto a due code, Nibi no Nekomata.-
-COSA?- esclamò sbalordita Nii, senza però infuriarsi come prima.
No, non era arrabbiata.
Si sentiva tradita.
Tradita da una delle persone di cui si fidava di più al mondo.
-Hikazo mi aveva promesso che non gliel’avrebbe detto…- mormorò Nii, accasciata sulla sedia, in lotta con se stessa per trattenere le lacrime che prepotenti sgorgavano dai suoi occhi.
-Perché l’ha fatto? Mi fidavo di lui…- disse lei abbattuta, consapevole anche che la sua storiella che si era inventata non sarebbe più andata bene.
Avrebbe dovuto dire la verità.
Ma…
…aveva paura.
Sapeva che Naruto non l’avrebbe presa bene.
Poteva solo sperare che non l’avrebbe punita.
“O almeno non troppo severamente” si corresse, realista.
L’Hokage si fece intenerire dal quell’espressione tristissima, per quanto quella ragazza un attimo prima avesse quasi cercato di sbranarla.
-So che Hikazo ti ha allevata quando i tuoi genitori sono morti, e che siete molto legati. Ma devi capire che lui, in quanto Kage della Nuvola, era obbligato a avvertirmi della tua natura di Jinchuuriki…- le spiegò, gentile, ma Nii la interruppe con un gesto cortese.
-Lo so- disse, asciugandosi con il braccio le lacrime fuggiasche -ma deve capire che lui è come un padre per me.- La ragazza prese un bel respiro e si mise comoda, capendo che l’intera storia avrebbe preso un po’ di tempo.
-I miei genitori erano dei ninja traditori, infiltrati di un altro Villaggio. Il loro compito era spiare la situazione in vista della guerra che si profilava. Ma in qualche modo i Ninja della Nuvola li scoprirono e li uccisero, il giorno dell’attacco decisivo al Villaggio.- Nii esibì un sorriso tirato e ironico all’indirizzo della donna.
-Cosa fare di me, una bambina di solo 5 anni? Dopotutto ero troppo piccola, non avevo colpa di quello che avevano fatto i miei genitori. Ma ciononostante io pagai per loro: quando si ritrovarono a combattere il demone a due code, scatenato dagli aggressori, decisero di usare il Sigillo del Diavolo per neutralizzarlo.-
A quel punto lei rise, una risata gelida e violenta che fece venire i brividi a Tsunade: le ricordava in modo impressionante quella di Orochimaru…
-Qualcuno propose di usarmi come Forza Portante, e così fecero: da 13 anni convivo con Nibi. L’unico aspetto positivo fu che non mi cacciarono mai via: era molto meglio tenermi con loro, dove potevano tenere sotto controllo me e la Nekomata.-
-E io ho approfittato della situazione.- disse dopo un lungo silenzio, con tono piatto.
-Ero stata affidata a Hikazo, che diventò Kage durante quella guerra, colui che avanzò la proposta di sigillare il demone dentro di me. Oh, si- disse crudele Nii, sorridendo maligna all’espressione sorpresa di Tsunade.
-Io ho sempre saputo che era stato lui a farlo. E da allora non è mai passato giorno che non glielo rinfacciassi, che non gli facessi sentire il peso della colpa che aveva verso di me. Ma nonostante questo mi crebbe come una figlia e non mi negò mia niente. Passavamo insieme tutto il tempo libero, visto che non ho mai avuto amici.-
Nii si interruppe, lo sguardo perso nel ritaglio di cielo azzurro che si vedeva dalla finestra.
-Avevano tutti troppa paura di me.-
L’Hokage sussultò a quella dichiarazione, attirando lo sguardo di Nii.
-Grazie a Nibi ero più forte di tutti i bambini dell’accademia, e anche di molti chunin. Hanno imparato presto a temermi… la pietà è una cosa che in combattimento non ho mai usato a nessuno.- disse, pesantemente sarcastica.
-Non capisco. Se quello che hai detto è vero, perché sei stata scacciata?-
-Un attimo, ci sto arrivando.- rispose Nii, con un gesto aggraziato della mano.
-La mia vita era solitaria, ma ne ero felice…non conoscevo nessun altro modo di essere. Consideravo tutti gli altri inferiori, e non volevo la loro compagnia nello stesso modo in cui loro mi evitavano. Ma 3 anni tutto è cambiato.- disse poi, con tono improvvisamente felice, che fece spalancare gli occhi all’Hokage.
-Una sera trovai nel bosco una ragazza ferita, che disse di chiamarsi Dayaka. Mi disse anche che mi cercava, che aveva bisogno del mio aiuto. “Perché proprio io?” le chiesi, stupita. “Perché tu sei una Jinchuuriki come me” mi rispose. E quando vidi il suo chakra, capii che diceva la verità. La portai a casa mia e la curai personalmente, perché non voleva che si sapesse della sua presenza in città. “Mi stanno ancora cercando” mi disse “e sono sfuggita per un pelo alla cattura. Anche in due, non possiamo batterli”. Mi avvertì anche che prima o poi avrebbero cercato di catturare anche me. “Vogliono i nostri demoni” mi spiegò lei. Quello di Dayaka prima di tutti, perché ha la facoltà di percepire la presenza degli altri demoni, sigillati o meno.-
-E credo di sapere chi vi sta dando la caccia…l’Organizzazione Alba, non è vero?- chiese Tsunade.
-Esatto- Nii annuì -Se non sbaglio sono una spina nel fianco anche per voi, giusto?-
-Giusto. Non è facile catturarli…- commentò la donna.
Nii sospirò per esprimere la sua solidarietà.
-E anche eluderli non è affatto facile.- concordò, mesta.
-Comunque, un giorno Dayaka mi disse che era arrivato in città il Jinchuuriki della Volpe. E così abbiamo fatto conoscenza con Naruto. Gli abbiamo parlato di noi, del nostro passato, dell’Alba, e lui ci ha parlato molto della sua vita, così simile alla nostra. Allora gli abbiamo esposto il nostro piano: riunire tutte le Forse Portanti, così da combattere e annientare una volta per tutte Alba. Perché è vero che noi siamo più forti dei Ninja normali, ma se ci attaccano in molti abbiamo poche possibilità. Invece “l’unione fa la forza”, quindi quando siamo uniti, la nostra forza si moltiplica parecchie volte…siamo quasi imbattibili.- concluse.
Seguì un attimo di silenzio, che Tsunade passò ad assorbire e ricomporre tutte le informazioni.
-Così il vostro scopo è riunirvi per proteggervi…ma non potevate semplicemente affidarvi alla protezione del vostro Villaggio?- chiese dopo un po’, soprappensiero.
Nii, per tutta risposta, rise.
-Affidare la nostra vita a loro? Mai e poi mai. Una cosa che accomuna tutti i Jinchuuriki è l’odio che la gente prova per loro- scosse la testa.
-Oh no, non ci fidiamo affatto di loro. Sappiamo benissimo che, alla prima occasione favorevole, sarebbero felici di sbarazzarsi di noi. E la loro coscienza non li tormenterebbe nemmeno, tanto “loro sono solo dei mostri”- disse, ripetendo amara quella che era diventata una cantilena, per lei come per gli altri.
L’Hokage dovette annuire: sapeva benissimo cosa intendeva.
-Ma dimmi una cosa…se mai riusciste a sconfiggere l’organizzazione Alba, cosa fareste dopo?- domandò alla fine.
-Niente. Ce ne torneremmo ciascuno nel suo Villaggio o, se questo non è possibile, cercheremmo di farci adottare da qualche altra parte.- rispose, come se dovesse apparire ovvio, con tono sincero.
“Ti basti sapere che non abbiamo mia fatto nulla di male e che non daremo fastidio al Villaggio della Foglia. Vogliamo solo vivere tranquilli…ed essere accettati per quello che siamo.”
Le parole pronunciate con tanta sofferenza da Naruto le tornarono in mente, prepotenti.
Possibile che davvero i Jinchuuriki non avessero cattive intenzioni?
Che volessero solo difendersi, senza secondi fini?
La domanda meritava un attento esame.
Ma nel frattempo…
-Devi ancora raccontarmi di come sei stata scacciata dal tuo Villaggio.- fece notare alla ragazza, che, in ordine, arrossì, sbiancò e si abbandonò sulla sedia.
Mannaggia! Sperava di avere sviato abbastanza il discorso da non doverne parlare!
-C’è scritto nel rotolo.- si limitò a commentare Nii, in cuor suo ancora speranzosa.
-Si, ma mi piacerebbe sentire la tua versione dei fatti- disse l’altra, con una richiesta che era un ordine, tranciando anche l’ultimo filo di speranza.
-Va bene.- si arrese, con un sospiro. -Ma la prego di non interrompermi. Mi giudichi solo alla fine.- prese un profondo respirò e iniziò.
-Nel Villaggio c’era un tale, Sasho Karai, che si faceva vanto di essere andato a letto con tutte le ragazze del Villaggio…tranne me, che non l’avevo mai potuto soffrire. E non è che lui fosse innamorato di me o anche solo gli piacessi…per lui era semplicemente una questione di principio, capisce? Fatto sta che ci provò con me per più di un anno, in tutti i modi, arrivando anche a minacciarmi…ma io ero più forte di lui, non avevo paura.- si interruppe, accorgendosi che la sua voce aveva preso una sfumatura crudele, quasi sadica…decisamente controproducente, considerando con chi stava parlando.
-Ma tre anni fa, la seconda sera che Naruto era arrivato alla Nuvola, Sasho ci trovò nel bosco, e il suo ego ferito lo spinse a dire cose che non avrebbe mai dovuto dire…-
-Aspetta…è batato vedervi insieme per fargli perdere il controllo?- domandò Tsunade.
Nii arrossì furiosamente.
-Ecco… vede, tra me e Naruto è stato, in qualche modo, amore a prima vista…e noi…bhè, quella sera stavamo… insomma…ci stavamo baciando e…hemm…- balbettò, di secondo in secondo più rossa.
-Va bene, ho capito- l’interruppe caritatevole Tsunade quando raggiunge una delicata sfumatura porpora-amaranto. -Continua pure.-
-Grazie- soffiò l’altra, riconoscente.
-Fatto sta che ci ha colti di sorpresa, poi ha cominciato a insultarmi: “Puttana” ha detto “e così la dai al primo che passa, eh?” e altre cose del genere. Io mi sono arrabbiata e…ho perso il controllo. L’ho attaccato con tutta la mia furia, e Naruto ha impedito appena in tempo che mi trasformassi.- disse, ma si interruppe allo sguardo confuso della donna.
-Io posso trasformarmi in Nibi, ma se perdo il controllo divento il Gatto a due code in tutto e per tutto…ovvero mi metto a distruggere tutto ciò che vedo- spiegò con semplicità.
-Ma non c’è da temere…in questi anni ho imparato alla perfezione a controllarmi. Ora non c’è più il rischio che io perda il controllo- la rassicurò.
-Bene, dicevo…Naruto ha impedito il disastro, ma per Sasho era già troppo tardi…-
guardò negli occhi l’Hokage e disse, con tono piatto: -L’ho ucciso.-

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xyayachan:se ti riempio di dolcetti non mi fai arrosto?? XD XD e hai ragione... i rimorsi di coscienza sn un agrazn cosa...qdn sn gli altir a provarli!! XD XD
xfannysuper:don't worry...sakura è officilamente out..tornerà in scena solamente per essere sottoposta a orribili tormenti...muahah!!
xdanix: finalemnte qualcuno che non odia alla follia Nii...è solo gelosia!! XD XD
xleyy87: sai ke sn della tua stessa opinione in qnd a sakura?? XD XD esatto..sasu sarà bello finchè vuoi, ma il suo cuore è trp pieno d'odio 8fnchè nn entrerà in scena un personaggio molto sngolsare...SPOILER!!)...Naru sa farti felice!!
xelie91:ancke tu del Club "uccidamo sakura se solo osa toccare naru"? siamo in tante, eh!!
xryanforever: come non lo sai?? sn una grande, un genio, un essere superiore (modesta....-_-') xkè ho fatto fare una figura dim merda a sakura!!
xtalpina pesierosa: grazie!1 mi piace avre tanti fan...*.*
xkiara: è ovvio ke se lo merita!! sisi U_U
xchibigoku: ke bel commento lungo!! çç grazie!!!! 2) ki resite al fascino del bello e dannato?? *_* n 3) lo so, a parlar di scartoffie ah sorpreso anke me..sisi 5) gatto, gatto..ma è grande cm una tigre siberiana!! e si gramde scena, quella...pure io ke scrivevo avevo la bava alla boicca... °sbavvv° e cmnq, nn temere: se 6 psicopaticsa, ti faccio buona comagnia....XD XD

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Capitolo 8
*** L'inizio di una nuova vita ***


x ryanforever: in qst chappy incredibilemnte tsunade nn fa la vekkia megera (cm suo solito) in fondo vuole bene a Naruto (credo)
xfannysuper: dai, stavolta ci ho messo di meno! hemm... tanto la polizia qui mi conosce già (fin troppo bene)
xgracy 110: è qll il motivo per cui odio di + Saskura: ha snobbato sempre Naruto, usandolo cm ruota di scorta xkè qll stronza nn piace a Sasu!
xyayachan: davvero ti piace? andiamo d'accordo, allora! il passato tirste nmn volevo mettrcelo, ma purtropo le esigenza di copione.... Dayaka apparirà nel next chappy, e li si scoprirà cos'è U_U
xlelly87: moooolto tosta V_V hihihi tra quei due testardi ci sarà da divertirsi...XD
xtalpina pensierosa: grazie! e vedrai il seguito...
xallesecrets2: io ci provo!1 qst chappy è un pokino in rit, ma il prox è già quasi finito1 qnd dovrei postarlo a breve!
xchibigoku: nn temere, la loro è una storia ke durerà fino alla morte (spoilerone sull'ultimo chapy XD XD) sn troooopo cariniii!
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8° L’inizio di una nuova vita:

-SASUKE!- una voce ben nota lo chiamò dalla cime di un edificio.
-Non c’è bisogno di strillare, testa quadra!- ribatté il giovane Uchiha con il solito tono esasperato, ma intimamente contento: anche se non lo aveva mai detto a nessuno, gli era davvero mancato quel rompiscatole in tutti quegli anni.
Ma neanche sotto tortura avrebbe mai ammesso che era stato parecchio in pensiero per quello che era il suo migliore amico…insomma, aveva una reputazione da difendere!
-Scorbutico come sempre, eh?- lo prese in girò Naruto, atterrando con leggerezza davanti a lui.
-Hai qualcosa da fare?- gli chiese poi, sorridendo e intrecciando le dita dietro la testa nella sua solita posa strafottente così familiare al moro.
-No, sono appena tornato da una lunga missione. Mi hanno dato qualche giorno di vacanza, ma io mi annoio a morte senza nulla da fare.- gli rispose Sasuke, appoggiandosi indolente al muro dietro di lui. Naruto annuì, ma d’un tratto un’espressione dura sostituì quella giocosa, e un’ombra cupa oscurò il cremisi dei suoi occhi ferini, così maledettamente inquietanti.
Sasuke d’improvviso percepì un’aura potentissima sprigionarsi dall’amico, malevola e pericolosa, che il giovane già conosceva fin troppo bene, che gli fece venire la pelle d’oca sulle braccia.
Cercando di ostentare naturalezza se le massaggiò, i muscoli pronti a scattare. -Non riesci proprio a controllarti? Non puoi andare in giro a far venire un colpo alla gente!- lo sgridò il giovane Uchiha, e Naruto riacquisì immediatamente il suo aspetto “normale”.
-Scusa, certe volte capita quando sono nervoso…- disse sorridendo abbattuto a mo’ di scusa, e il biondo nervoso lo era, e anche parecchio: strusciava un piede per terra, si torturava una ciocca di capelli che gli cadeva davanti agli occhi.
-Ho bisogno di parlarti- confessò alla fine, sotto gli occhi indagatori del moro, che sospirò.
-Va bene…tanto non ho impegni per oggi.- cedette l’Uchiha. -Ottimo. Andiamo in un posto dove parlare in santa pace?- propose Naruto, e senza attendere risposta con due balzi stava già attraversando il Konoha, con Sasuke dietro, verso la sporgenza panoramica sotto i volti degli Hokage.
Una volta lì, Sasuke si sedette sulla ringhiera, con le gambe a penzoloni nel vuoto, mentre Naruto appoggiò i gomiti sulla balaustra e si prese il mento tra i palmi, vicino a lui.
I due rimasero a lungo in silenzio, godendo della reciproca compagnia e dello spettacolo costituto dal Villaggio della Foglia che si stendeva sotto di loro.
-Mi ero dimenticato quanto mi piacesse il mio Villaggio- esordì alla fine Naruto con un sospiro.
-In effetti, 4 anni sono tanti. E pensare che io dopo solo 2 anni non ho più sopportato di stare lontano da casa!- annuì Sasuke, comprensivo.
-Se avessi saputo che saresti tornato da solo, non mi sarei fatto tutti quei problemi…- si lagnò il biondo.
-Bell’amico! Non mi pare comunque che tu ci tenessi tanto a rivedermi, dato che hai aspettato così tanto a tornare!- ribatté l’altro, seccato.
Naruto sorrise.
-È di questo che volevo parlarti.- disse, saltando agile sulla ringhiera a fianco dell’amico, in perfetto equilibrio sull’orlo del baratro.
-Anni fa ho giurato che ti avrei riportato indietro, sai?- Sasuke annuì, ne aveva sentito parlare, ma l’altro non parve accorgersene.
-Adesso sei tornato a Konoha, ma non basta. Ti conosco troppo bene, e non puoi ingannarmi come fai con gli altri: non ti sei ancora liberato dal peso del tuo passato, brami ancora il sangue di tuo fratello…- Naruto incontrò il suo sguardo e i suoi occhi rossi lo trafissero come una lama, mettendo a nudo la sua anima e vedendo ciò che con tanta cura Sasuke aveva nascosto agli altri, arrivando addirittura a negarlo.
-Tu non hai mai rinunciato alla tua vendetta. Hai solo rimandato questa soddisfazione, in attesa del momento più propizio.- disse infatti il biondo, sorridendo triste.
L’Uchiha lo guardò allibito far scrocchiare le dita, contratte come artigli.
-Voglio aiutarti- annunciò improvvisamente Naruto, e il moro per poco non cadde nel vuoto per la sorpresa, ritrovando appena in tempo il precario equilibrio.
-Cosa? Perché?- chiese sbalordito, ma Naruto lo liquidò con un cenno della mano.
-Lo faccio tanto per te quanto per me. Se ti aiuto ad uccidere Itachi, tu resterai al Villaggio senza rimorsi. E se con lui facciamo fuori anche l’Organizzazione Alba, faremo un favore a tutti i Paesi Ninja ed eviterò di farmi ammazzare.- asserì pratico il biondo, sogghignando.
-Perché dovrebbero voler ucciderti?- domandò Sasuke, ma si rispose da solo: -No, aspetta…è per la Volpe, giusto?-
-Esatto.- confermò Naruto.
-Vogliono catturare tutti Demoni. E io non ho intenzione di cedere Kyuubi tanto facilmente.- affermò deciso, ringhiando come un lupo.
In risposta alla domanda inespressa che lesse negli occhi neri dell’amico, spiegò:
-Anche se in passato mi ha dato un sacco di problemi, io e la Volpe abbiamo fatto un patto e ora andiamo d’amore e d’accordo.- disse, allegro come un bambino che parlasse del suo nuovo cucciolo.
Sasuke annuì comprendendo, ma poi gli fece notare un “piccolo” particolare:
-Scusa se te lo chiedo, ma come facciamo in due a sconfiggere l’intera Alba?-
-Oh, ma non siamo solo in due. Perché credi che sia stato via così a lungo? Non mi sono solo allenato in questi anni…- rispose Naruto, gongolante.
Dopo un attimo di confusione, l’Uchiha capì cosa intendeva l’altro e spalancò la bocca, incredulo.
-Ti prego, dimmi che non sei andato a cercare degli altri Jinchuuriki…- disse, gemendo.
-E invece sì.- il biondo confermò i suoi timori -Ho proposto di allearci contro un nemico comune. Restando isolati, facciamo il loro gioco: sarebbe uno scherzo venirci a cercare uno per uno. Ma uniti…- Naruto stringe con forza un pungo e un’ombra crudele oscurò il suo sguardo per un momento -…siamo imbattibili.-
Un attimo di silenzio accolse le sue parole dure, mentre Sasuke rimuginava su quanto appreso e ammetteva tra sé la validità della strategia.
-Quanti ne hai trovati fino ad ora?- chiese il moro, interessato.
-Per adesso solo 4, ma voglio trovarli tutti.- rispose Naruto.
L’Uchiha mugugnò un assenso, poi pose una domanda che gli bruciava:
-E Nii? È un Jinchuuriki anche lei?-
-Oh, sì. È la Forza Portante di Nibi no Nekomata- disse il biondo, con gesto vago.
Sasuke rinvangò tra i suoi ricordi dell’Accademia, alla ricerca delle informazioni sui Cercoteri in suo possesso. -È il Gatto a due code, giusto?- domandò, per confermare la sua memoria sbiadita.
-Si. È davvero fortissima, sai?- disse il biondo, con aria sognante.
L’amico sogghignò.
-E in più ne sei perdutamente innamorato.- insinuò. -Si nota così tanto?- sospirò l’altro, agitandosi sulla ringhiera.
-Ti brillano gli occhi quando ne parli- ridacchiò Sasuke [miracolo! sa ridere! segnatevi la data sul calendario, cari lettori… ndA XD (certo che so ridere! che credevi? ke fossi un mostro senza senso dell’umorismo? ndSasu è_é) hemmm… ndA ^_^ (lo sapevo! nessuno mi capisce!! cattivi!! buhuhu!! ndSasu *__* ) andiamo avanti, ke è meglio… ndA -_-‘]
-Quando parli di chi? Guarda che se scopre che hai un’altra…- minacciò una voce maliziosa alle loro spalle, facendoli sussultare (e rischiare di cadere giù dal dirupo).
-Parli del diavolo…- citò Sasuke -…e spuntano le corna.- completò Naruto sorridendo, saltando giù dalla balaustra a fianco della ragazza.
-Non ti preoccupare, mia cara: io amo solo te.- le giurò il biondo, baciandola.
-Bravo bambino- miagolò lei contenta, spettinandogli i capelli color grano.
-Ma dicci, com’è andata da Tsunade?- chiese poi il giovane innamorato, curioso.
-H appena avuto un colloquio con l’Hokage- aggiunse a favore di Sasuke, che annuì interessato dall’altro della sua posizione.
-Allora?- esortò Naruto, che non amava essere tenuto sulle spine.
-Bene, direi. Ma ho dovuto raccontarle tutto.- rispose lei, stiracchiandosi.
-Tutto tutto?- domandò ansioso il ragazzo accanto a lei.
-Sapeva di Nibi- confermò mesta l’altra- e poi ho dovuto anche dirle di Sasho.- Naruto si irrigidì.
-Siamo fritti.- gemette, ma Nii sorrise, raggiante.
-E invece no!- esultò lei felice, estraendo orgogliosa un coprifronte dalla tasca, con l’incisione del simbolo del Villaggio della Foglia.
-Non ci posso credere! Ti ha accetta anche se sa cosa hai fatto?- il biondo davvero sbalordito, mentre Sasuke non ci capiva più nulla.
-H sorpreso anche me- ammise la ragazza.
-Ma ha detto che ho agito sotto provocazione, quindi fino a un certo punto sono giustificata. Ha detto che dato che finalmente hai trovato una ragazza, sarebbe interessante vedere se riesco a farti mettere la testa a posto, e quindi merito una seconda possibilità, a patto che non la spechi.- spiegò Nii con un sorriso, alzando le spalle.
-Vabbè, la cosa importante è che sono di nuovo la Ninja di un Villaggio!- esclamò lei, sventolando fiera il suo nuovo coprifronte.
-Mettitelo, dai! Vediamo come ti sta!- la incitò Naruto, ma la ragazza scosse la testa.
-Tra qualche giorno ci sarà la cerimonia ufficiale di adozione, e fino ad allora non dovrei neanche averlo. Ma con un po’ di insistenza ho convinto l’Hokage a darmelo: è troppo tempo che non ne ho più uno- sospirò Nii, seguendo con un dito l’incisione stilizzata.
Dopo un momento a Naruto venne un’idea che ritenne geniale.
-Ora che c’è un problema in meno, vi va di andare ad allenarci un po’?- propose.
-Ti assicuro che sono migliorato molto- aggiunge, all’indirizzo di Sasuke, che dopo averci pensato un po’ su, annuì.
-Perché no? Andiamo.-
Nii batté le mani, felice come una ragazzina.
-Oh, sì! Divertiamoci un po’!- disse, e partì verso i campi da allenamento a lunghi balzi.
-È incorreggibile!- commentò sorridendo il biondo, ottenendo in tutta risposta un grugnito dall’amico, correndole dietro.
-Dimmi una cosa, Naruto.- esordì Sasuke, indeciso.
-Uh?- fece l’altro, a dire che stava ascoltando.
-Anche tu eri molto fiero del tuo coprifronte. Come mai non lo indossi?- chiese.
Ma il moro si pentì di averlo chiesto quando vede il volto dell’altro contrarsi in una smorfia amara, tormentata.
-Il mio coprifronte non ce l’ho più- disse Naruto, estraendo pure lui dalla tasca un coprifronte, ma dall’aspetto molto più vissuto, con una profonda scalfittura.
-Te lo ricordi?- domandò, ma il sussulto colpevole dell’Uchiha era una risposta sufficiente: come avrebbe mai potuto dimenticare quel giorno, quando aveva cercato di uccidere il suo migliore amico pur di ottenere il potere di sconfiggere il fratello, salvo poi scappare lasciandolo in fin di vita, da quel traditore codardo che era?
Ma non lo disse, preferendo assentire con voce atona.
-Ora è questo il mio coprifronte.- continuò Naruto, facendo stridere un artiglio sulla scanalatura, tradizionale simbolo dei criminali esiliati.
-Il marchio dei traditori.-

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Capitolo 9
*** Allenamento...focoso ***


xryanforever: spreravo davvero che il finale piacesse! ci ho messo ore a scriverlo, non sapevo cm era venuto….
xallsecrets2: e adesso ti piaceranno ancora di più i nuovi personaggi!! (p.s. xkè hai cambiato nick? cosè, hai perso al passworld? XD ti capisco… U_U)
xyayachan: altro che uno solo! ce ne sono quanti vuoi, di demoni… e attenta, che Naruto-maligno piace a fin troppe ragazze…XD
xgracy110: idem come sopra… sono davvero felice che sia piaciuto! ma forse era troppo drammatico?? hummm….
xhinanaru: grazie! commenta ancke tu, dai! solo…se sei x le naruhina (dal tuo nick…che genio, eh?) temo sarai delusa…Hina e Naru sn occupati!! XD XD
xfannysuper: ce l’ho fatta!! poki giorni, ci ho messo!! evvai!! è un record…. e cercherò di batterlo ancora!! nn è possibile ke io riesca ad aggiornare UNA VOLTA SOLA AL MESE. nn si fa! (ancke xkè le lettrici vorrebbero linciarmi…XD XD XD)
xlelly87: la scena dell’allenamento è molto movimentata…o almeno ci ho provato!! temo ke Sasu sia un po’ troppo OOC, x nn ribattere (o infuriarsi…XD ) cmnq, ho seguito il tuo consiglio e l’ho fatto schiattare di invidia. K en dici?? (vendetta…muahaha!! muahahah!!)

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obbligo tassativo: commentatemi un parere per ogni personaggio (nuovo e non) per aiutarmi a mgliorarli.

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9° Allenamento:

Quando i due amici arrivarono al campo di allenamento, trovarono Nii che già stava stirando i muscoli, facendo dei piegamenti.
-Eccovi qui! Ce ne avete messo, eh?- disse, alzandosi agile come una gatta.
-Giochiamo un po’!- propose loro con voce sensuale, stiracchiandosi, e Naruto sfregò le mani, soddisfatto.
-Un cosa, Sasuke: devi sapere che Nii ha un concetto tutto suo del “giocare”. Non farti incantare.- lo avvertì sorridendo il biondo, prima di slanciarsi senza preavviso contro la ragazza, che evitò la sua serie di pungi con un movimento fluido, quasi pigro.
Naruto cercò subito dopo di falciarle le gambe con un calcio rasoterra, ma Nii frustrò anche questo suo tentativo, semplicemente saltando sopra la sua gamba tesa e poi dandogli una ginocchiata in faccia, che scaraventò lo sventurato ragazzo a terra, a parecchi metri di distanza.
-Vieni, Sasuke! Vieni a giocare con me!- lo invitò lei, voltandosi verso il moro e facendogli un languido cenno con la mano.
L’Uchiha non se lo fece ripetere due volte, ed estrasse un paio di shuriken, lanciandoglieli poi contro.
Per evitarli, Nii si lasciò cadere a terra a 4 zampe e Sasuke, credendola in difficoltà in una posizione simile, le lanciò ancora un paio di kunai, avvicinandosi, ma lei lo smentì, schivandoli balzando come un gatto su uno dei tronchi per il tiro a segno.
In cima a quello, vi si sedette sui quarti posteriori come un felino a riposo e sbadigliò platealmente, arricciando la linguetta rosea e mostrando i dentini affilati.
-Ma insomma! È tutto qui quello che ha da offrire il grande Sasuke Uchiha? Da come me lo avevi descritto sembrava molto diverso…- si lagnò la ragazza rivolta a Naruto, intento a massaggiarsi il sedere dopo la brutta botta.
-Facciamo che io mi metto da parte e vi lascio il campo libero?- propose ridendo, asciugandosi il rivoletto di sangue che gli usciva dal naso.
-Per me va bene. Uno contro uno è più giusto- assentì Sasuke, mentre Nii si limitò ad annuire, stranamente compunta.
-E ricordatevi che è solo un allenamento!- fece loro presente il biondo, preoccupato, mentre andava a sedersi sotto un albero ai bordi della radura.
“I suoi movimenti a 4 zampe…sembra un animale. Il suo stile di combattimento ricorda tanto quello di Inuzuka, e probabilmente anche lei preferisce il combattimento corpo a corpo.”
Ma, a differenza di Kiba, la ragazza di fronte a lui sembrava essere molto furba: meglio essere prudenti.
Sasuke avanzò lentamente verso Nii, che con movimenti altrettanto lenti e provocanti scese dal tronco, acquattandosi e poi distendendo ogni muscolo del suo corpo longilineo.
Se chiunque altro avesse cercato di camminare a quel modo, sarebbe stato davvero ridicolo, col sedere in aria, ma lei… lei si muoveva con naturalezza e grazia, come un felino a caccia, le “zampe” anteriori tese in avanti a compensare la lunghezza delle “zampe” posteriori.
I due avversari si mossero incontro tenendosi sempre faccia a faccia, tracciando un cerchio perfetto fino a che ognuno tornò al punto di partenza.
Ma mentre lei teneva i suoi occhi violetti fissi sul viso del moro, quello faceva vagare i suoi neri su tutta la figura della ragazza, tentando di intuire la sua prossima mossa, cercando un movimento delle mani o delle gambe, o un contrarsi della coda…
“CODA?” pensò sbalordito Sasuke, sgranando gli occhi, ma era davvero così: da un momento all’altro, a Nii era spuntata una lunga e sinuosa coda da gatto, dal pelo color crema come i suoi capelli.
“Che diavolo…” ma prima che il moro avesse tempo di completare il pensiero, arrivò il segno che aspettava: la sua nemica sferzò l’aria con la coda e si slanciò contro di lui, sferrandogli una zampata con gli artigli tesi, dal basso verso l’alto.
Il kunai che l’Uchiha aveva in mano era del tutto inutile contro un attacco del genere, e non avrebbe mai fatto in tempo a sfoderare la katana, quindi preferì limitarsi a schivare il colpo, spostandosi a destra.
Ma il colpo di Nii non arrivò mai, rivelandosi all’ultimo momento una finta, a cui seguì una vera artigliata con la “zampa” sinistra.
Ma lo scambio di mani e di direzione era stato così rapido che Sasuke non ebbe tempo di far nulla, tranne incrociare le braccia sul petto per attutire l’impatto.
Incredibilmente, però, un attimo prima di toccarlo, Nii rinfoderò gli artigli e lo colpì solo con un pugno al plesso solare, senza perdere la sua espressione maliziosa.
Il moro incassò facilmente il colpo, arretrando solo di un paio di passi, perciò lei si ritirò con l’ennesimo balzo a distanza di sicurezza, nuovamente su due piedi.
-Perché…?-chiese stupito Sasuke. e lei fece una faccia contrita, agitando la coda.
-Questo è solo un allenamento. Se ti avessi artigliato il petto, ti avrei quasi sbudellato- spiegò, estraendo gli unghioni per fargli vedere quanto fossero lunghi e affilati.
L’Uchiha deglutì, a disagio.
-Continuiamo, dai!- lo spronò Nii, di nuovo allegra, e sena aspettare risposta lo attaccò, lanciandogli alcuni shuriken.
L’altro li parò facilmente con un paio di kunai appena estratti dalla tasca, cercando nel contempo di elaborare una strategia.
Non appena la pioggia di proiettili si interruppe per mancanza di munizioni, Sasuke le lanciò vari kunai, ma quella sparì improvvisamente un attimo prima di venire colpita.
-Ma cosa…?-
“Una copia?” si chiese Sasuke sospettoso, guardandosi attentamente intorno, sapendo che avrebbe cercato di coglierlo di sorpresa.
E in effetti così fu, quando Nii gli comparve improvvisamente dietro ma, invece riattaccarlo, si strusciò contro di lui facendo le fusa, inarcandosi contro il corpo del moro.
-Ma dove guardi?- gli domandò beffarda, sussurrandogli in un orecchio prima di mordicchiarlo affettuosamente sul collo esposto, lasciando una lieve impronta dei denti.
Rosso come un pomodoro, tanto per l’imbarazzo quanto per la vergogna, Sasuke si scostò e cercò di colpirla, ma lei si spostò rapidissima fuori portata.
Naruto, sotto il suo albero, si spanciava dalle risate.
-Ti ha fregato!- sghignazzò il biondo, con le lacrime agli occhi dal gran ridere.
-Stai zitto!- gli gridò contro l’amico, irritato con se stesso.
-Ti ho sottovalutato- ammise, all’indirizzo della ragazza-gatto.
-Lo fanno in molti- annuì lei.
-ma poi si ricredono tutti…- ghignò, accucciandosi per un altro attacco.
-E allora prendi questo!- disse l’Uchiha, muovendo rapido le mani e prendendo un profondo respiro.
“Palla di fuoco suprema!” ed espirò tutta l’aria che aveva in corpo, soffiando un’enorme sfera di fiamme verso Nii.
Avendo la vista offuscata dalle fiamme, Sasuke pensò che la ragazza l’avesse evitata… finché non la vide uscire indenne dalle fiamme davanti ai suoi occhi.
Senza una sola bruciatura gli corse incontro, il fuoco che si rifletteva nei suoi grandi occhi violetti… e fu allora che esalò un lungo getto di fiamme viola, che si avvolsero intorno al moro come spire di un serpente, chiudendolo come in un bozzolo di fuoco, senza lasciargli via di scampo.
L’Uchiha urlò spaventato, prima di rendersi conto che sentiva caldo, certo, molto caldo, ma che incredibilmente non stava bruciando.
Spaesato, si girò su se stesso, fino a che non vide una figura ormai ben nota emergere dalle fiamme come se nulla fosse, con nemmeno un capello fuori posto.
-Come hai fatto?- chiese il moro alla ragazza, sconcertato: era da anni che usava le tecniche di fuoco, ma non ne aveva mia vista una simile.
-Non sono in molti i Clan che possiedono il Chakra di fuoco. Non sapevo che ce ne fosse uno anche al Villaggio della Nuvola…- argomentò l’Uchiha, ma Nii lo interruppe con una risata.
-Non provengo da un grande Clan, e comunque questa non è un’abilità ereditaria, come sai.- affermò con tono ovvio, mentre lui ci capiva sempre meno.
-È stato sciocco da parte tua attaccare me con il fuoco, sapendo che ti avrei ripagato con la stessa moneta.- disse, estinguendo la cupola di fiamme con un semplice e aggraziato gesto della mano.
Ma l’unica risposta dell’Uchiha fu un’espressione confusa.
-Ma insomma!- esclamò lei spazientita, scuotendo al testa.
-Naruto ti ha parlato di Nibi, no? Del mio demone?- chi chiese incredula.
-Mi ha detto che sei il Jinchuuriki del Gatto a due code- assentì Sasuke, indicando la coda della ragazza come prova inconfutabile.
-Ne sanno davvero così poco di noi?- domandò Nii ridendo, diretta a Naruto, che si alzò per raggiungerli.
-In effetti, tutti sanno della nostra esistenza, ma pochi conoscono in nostri poteri.- annuì il biondo, ma al gemito dell’amico fiN i a continuare a spiegare:
-Ogni demone ha un potere speciale, e il suo Jinchuuriki è capace di usarlo, dopo un lungo allenamento per controllare la volontà della propria Bestia.-
-Lasciami indovinare…il tuo Gatto controlla il fuoco, giusto?- chiese ironico Sasuke, e per tutta risposta lei gli soffiò alcune fiammelle viola tra i capelli.
Il moro urlò, passandosi frenetico le mani tra i capelli per soffocare il fuoco per non diventare una torcia umana.
Naruto e Nii ridevano come pazzi, appoggiato l’uno all’altro per non cadere a terra.
-Non ti preoccupare- sghignazzò la ragazza, soffiandosi sul palmo della mano una manciata di fiamme blu-viola.
-Toccale! Non bruciano.- gli spiegò, e il moro, seppure diffidente, tese un dito e lo avvicinò al fuoco.
Sentì un gradevolissimo calore che gli fece formicolare la pelle, ma nulla più.
-Dato che anche a te piace giocare col fuoco, se vuoi posso insegnarti un paio di cosette carine…- cominciò Nii, per poi bloccarsi improvvisamente, imitata da Naruto, teso come una corda di violino.
I due tesero le orecchie e guardarono verso la foresta per un attimo, poi sul viso della ragazza si dipinse un ghigno malizioso.
-Ma bene…- mormorò, e poi soffiò con forza una lingua di fiamma rossa verso gli alberi.
-Ma sei pazza?- urlò una voce femminile, mentre tre figure schizzavano via dai cespugli bruciacchiati per non farsi carbonizzare.
-Volevi farci arrosto?- fece una voce maschile, mentre i nuovi arrivati si sbattevano i vestiti con le mani per spegnere le fiamme.
“Evidentemente il fuoco rosso scotta” pensò divertito Sasuke, mentre assisteva a quella scenetta.
-Non dovevate spiarci così!- rispose piccata Nii.
-Non è stata una mia idea!- protestò un’altra voce ancora, femminile pure questa.
Naruto si avvicinò ridacchiando al gruppetto con Nii al fianco, mentre Sasuke preferì rimanere indietro per osservare attentamente le due ragazze e il ragazzo che salutavano allegramente la coppia.
Una delle ragazze aveva più o meno la sua età, e vantava lisci capelli neri lunghi fino al fondoschiena, legati di svariati elastici per praticità, e due brillanti occhi simili a pozze d’argento fuso.
Ma se quella aveva un aspetto tutto sommato normale, l’altra ragazza, un poco più grande, attirava subito gli sguardi: i corti capelli bianchi dalle punte nere contrastavano nettamente con la sua pelle abbronzata, stranamente striata di macchie simili alle strisce di una tigre, che probabilmente le segnavano tutta la pelle, in quanto ne poteva vedere su mani e braccia così come sul collo e il viso, senza però abbruttirla, anzi… le davano un qualche fascino esotico, e i suoi occhi verde smeraldo erano bellissimi.
Ma l’ultimo del gruppo, il ragazzo che stava dando una pacca sulla spalla a Naruto, Sasuke lo conosceva fin troppo bene…
-Gaara! Che ci fai qui?- domandò il moro, ed era davvero la Maledizione del Deserto quello davanti a lui: con i suoi arruffati capelli rosso tramonto, il khanji sulla fronte e quegli occhi azzurro turchese era impossibile non riconoscerlo.
Le uniche cose diverse in lui, notò l’Uchiha quando l’interpellato si voltò verso di lui, era che le occhiaie si erano visibilmente ridotte e che aveva cambiato la giara che conteneva la sua amata sabbia: anche se la forma era la stessa, questa era più grande e nera, coperta di simboli e sigilli bianchi.
-È da un po’ che non ci vediamo, Sasuke Uchiha- lo salutò il rosso, con voce cortese e non fredda come lui ricordava.
-Ma cosa…?- balbettò il moro, osservato da tutto il gruppo.
-Ragazzi, meglio fare un po’ di presentazioni.- propose Naruto, e gli altri annuirono.
-Lui è Sasuke Uchiha, il mio amico di cui vi ho parlato.- presentò, e la ragazza dai capelli neri chiese:
-È lui il fratello di Itachi? Gli assomiglia parecchio…-
-Lui non è mio fratello.- ringhiò il moro. -È un traditore del suo sangue.-
Detestava che gli ricordassero la somiglianza con la persona che odiava di più al mondo.
-Sasuke, questa tipa che non sa mai tenere a freno la lingua è Dayaka.- continuò il biondo.
-Gaara lo conosci già- disse sbrigativamente, ricordando che fra i due non ci fosse molto affetto.
-E lei è mia cugina Byakko.- concluse Naruto, passando un braccio intorno alle spalle della giovane dalla pelle striata e Sasuke sollevava un sopracciglio.
“Byakko” era il nome della costellazione della "tigre bianca"…dubitava davvero molto che fosse il suo vero nome.
-Certe volte mi dispiace che siamo parenti…- gli confessò il biondo con tono da finto cospiratore, lasciando andare la ragazza, mentre il moro pensava che poteva ben capirlo.
Ma purtroppo per Naruto Nii aveva un ottimo udito e gli diede un pugno in testa.
-Non farti strane idee, chiaro?- lo minacciò, e lui la guardò con occhini da cucciolo.
-Come puoi pensare una cosa del genere?- le chiese, baciandola dietro l’orecchio.
-Deficiente!- lo sgridò allegramente Gaara, bloccandogli la testa sotto un braccio e scompigliandogli i capelli con l’altra mano, mentre le ragazza li guardavano ridendo e Sasuke sgranava gli occhi.
Non era possibile, davvero, no.
Chiuse gli occhi e se li sfregò ben bene, per poi riaprirli e scoprire che il gruppo stava chiacchierando pacificamente, aggiornandosi sulle ultime novità.
Il cambiamento avvenuto in Naruto era grande, certo, e spesso gli faceva venire i brividi a guardare quegli occhi rossi, ma fondamentalmente era rimasto lo stesso di sempre.
Gaara, invece…non era più lui.
Il ragazzo del Villaggio della Sabbia che Sasuke ricordava era un sociopatico, assolutamente incapace di scherzare o anche solo sorridere in modo così rilassato, che faceva della morte (altrui) la sua sola ragione di vita… un mostro.
Cosa poteva mai essere successo perché quel tizio arrivasse a fidarsi così tanto di quelle persone, perché si sentisse accettato e compreso da loro?
-Siete tutti Jinchuuriki.- affermò ad alta voce Sasuke, attirando nuovamente l’attenzione del gruppo, facendo calare il silenzio.
Fu Naruto a romperlo:
-È vero.- confermò con un tono che l’amico non aveva mia sentito: deciso e sicuro, ma soprattutto autorevole.
-Gaara è la Forza Portante della Reliquia della Sabbia, Shukaku.-
-Nii del Gatto a due code, Nibi no Nekomata.-
-Dayaka del Lupo Nero, Horokeu no Yami.-
-Byakko della Tigre della Neve, Byanja no Biju.-
-Ed io porto con me la Volpe a nove code, Kyuubi no Kitsune.- concluse, guardandolo con occhi penetranti.
Solo allora Sasuke si rese conto, con un brivido, che tutti quanti loro avevano le pupille verticali e i denti affilati di un animale.
-Noi siamo la squadra Biju, il Team nove lampi.-

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Capitolo 10
*** Risate ***


AVVISO A TUTTI I LETTORI: RINNOVO LA MIA RICHIESTA DI DIRMI IL VOSTRO AOPRERE SUI NUOVI PERSONAGGI!!




10° Risate:
Poiché i nuovi arrivati avevano proclamato a gran voce di essere affamati, tutta la combriccola si era spostata in una taverna, trascinandosi dietro anche Sasuke.
Il ragazzo non era esattamente dell’umore di farsi strapazzare da quella manica di pazzi, ma d’altro canto era terribilmente curioso.
E si sa, Sasuke Uchiha poteva resistere a tutto tranne che alla curiosità.
E fu appunto per curiosità, non per altro, che il moro fece in modo di sederci “per caso” accanto alla bella ragazza dai lunghi capelli neri, Dayaka, dicendosi che era curioso riguardo alle informazioni in suo possesso riguardo a lui e suo fratello. [ma ceeeeerto…per caso e curiosità…ma vallo a raccontare a qualcun altro! Qualcuno ke ti creda e che non abbai usato questo tipo d trukki prima ancora di imparare a camminare… XD ndA ke se la ride alla grande (O//////////O ma cosa dici!!! Era solo un’abile mossa per carpirle informazioni!! ndSasu ù___ù) ma ceeeerto, se lo dici tu scoiattolino….. XP XP ndA (>_< a come osi!! ç_____ç non mi kiamare così!!! o te la dovrai vedere c il mio sharingan!! §___§ ndSasu) O___O okkey, cm vuoi tu. L’importante è crederci!! U__U ndA]
Ma sfortunatamente per lui, non ne ebbe il modo: non appena seduti, i cinque si misero a discutere ad alta voce su cosa ordinare, ridendo e prendendosi in giro.
Perciò Sasuke decise di fare buon viso a cattivo gioco e si appoggiò allo schienale della sedia, lieto di essere lasciato fuori da quello scambio di battute, e si mise ad osservare attentamente tutti i ragazzi.
Byakko era espansiva quanto il cugino ma sembrava dotata di uno spirito più conciliante, spalleggiata vivamente da Gaara, il cui pacifismo appariva incredibilmente strano a Sasuke, che l’aveva visto al suo peggio.
Nii e Dayaka sembravano avere in comune una certa cocciutaggine, considerando che nessuna delle sue sembrava avere intenzione di arrendersi in favore dell’altra: la prima con parole esageratamente suadenti cercava di convincere la mora a cedere ai suoi gusti; questa, dal canto suo, rimaneva chiusa in quello che lei probabilmente riteneva un altezzoso mutismo, limitandosi a far conoscere al mondo il suo parere con sbuffi irritati e l’occasionale inarcarsi di un sopracciglio.
E poi c’era Naruto.
Il biondo non partecipava all’animata discussione, probabilmente perché tutti sapevano già cosa avrebbe ordinato.
Ma non era questo a confondere Sasuke, quanto l’aria benevola e protettiva con cui guardava i compagni, come un fratello maggiore che sorvegli i fratellini perché non si caccino nei guai.
Quasi stravaccato all’estremità della panca, se ne stava con le braccia incrociate sul petto e le labbra dischiuse in un sorriso allegro, sembrando al contempo rilassato e pronto a scattare.
Gli ricordava quella volta che da piccolo, con suo fratello, Sasuke aveva visto un leone di montagna: il felino se ne stava steso sotto un pino con aria sonnolenta, ma quando ad un tratto una pigna si era staccata da un ramo, la fiera era scattata in piedi prima ancora che quella toccasse terra.
-Siete pronti ad ordinare?- domandò per la terza volta il cameriere, avvicinandosi con espressione speranzosa, la penna appoggiata al blocchetto.
-Lo siamo… vero ragazzi?- fece Naruto, solare, scoccando però un’occhiata leggermente seccata ai compagni, ammonendoli di spicciarsi a decidere.
Come per incanto, improvvisamente tutti seppero cosa ordinare, e lo dissero al giovane, uno dopo l’altro, lasciando Sasuke per ultimo.
Questi era così sorpreso dalla rapidità con cui avevano accolto il suggerimento di Naruto che ci mise un attimo a realizzare che fosse arrivato il suo turno, e cercò di rimediare alla gaffe ordinando la prima cosa che gli venne in mente. (Per inciso, del ramen. ndA XD)
La successiva conversazione verté soprattutto sugli avvenimenti eclatanti nel Villaggio negli ultimi anni, con Naruto che non la finiva di fare domande su questo o quel compagno e con Sasuke che rispondeva più stringato che poteva, quasi dovesse pagare ogni parola che usava.
La verità era semplicemente che si sentiva tremendamente a disagio sotto gli sguardi inquisitori degli altri commensali che, esonerati dalle chiacchiere, sembravano intenti a esaminarlo.
Quando il cameriere arrivò con le ordinazioni e l’attenzione di tutti si spostò sul cibo, Sasuke levò una sentitissima preghiera per tanta misericordia nei suoi confronti.
Ma se sperava finalmente di consumare il suo pranzo in santa pace, fu presto disilluso: a quanto pare era tradizione discutere sul da farsi durante i pasti.
-Allora, ragazzi, Ci sono delle novità.- esordì infatti Naruto, facendo una breve pausa nel trangugiare il suo ramen.
-Dello stile?- domandò Dayaka, interessata, alzando lo sguardo della sua bistecca.
Sasuke era rimasto incredibilmente sorpreso nello scoprire che una ragazza così minuta era capace di mangiarsi un pezzo di carne così enorme…e al sangue, poi!
-Dello stile che l’altro giorno ho percepito il sesto demone- rispose il biondo, scatenando una serie di reazioni sgomente da parte degli altri.
Gaara perse la presa sulle bacchette con cui si stava portando alla bocca un arancino di riso, facendolo ricadere nella ciotola; Byakko quasi si soffocò con un sorso d’acqua, salvata solo dal pronto intervento del rosso, che le batté forte la schiena; mentre Dayaka sussultò in modo così inconsulto da dare una gomitata a Nii, la quale, limitatasi a sollevare un sopracciglio (evidentemente già al corrente della scoperta), si rovesciò addosso l’aranciata che stava bevendo.
-Scusa, scusa!- esclamò la mora mentre l’altra ragazza esaminava il danno inflitto alla blusa.
-Ecco, tieni: asciugati in fratta, così andrà via facilmente con un po’ d’acqua calda.- consigliò Dayaka con aria contrita, facendo un cenno con la mano al portatovaglioli che, dall’altra parte del tavolo, si alzò in aria e si diresse deciso verso la ragazza gatta, che accettò le scuse dell’amica con un sorriso e prese a tamponarsi la macchia con un paio di pezzi di carta.
-Ma cosa…come…?- balbettò Sasuke, guardando la scena con un’aria sbigottita davvero comica.
-Uh?- i cinque ragazzi si girarono contemporaneamente verso di lui, stupefatti che il giovane Uchiha trovasse così strana una cosa che per loro era normalissima.
-Ah, intendi questo?- chiese Dayaka, facendo un altro cenno verso il bicchiere dell’interessato, che prese a fluttuare davanti al naso di Sasuke… con grande frustrazione di quest’ultimo, che cercò di riacchiapparlo per tornare a farlo sottostare alla legge di gravità, scatenando l’ilaritò dei commensali.
-Si, proprio questo- commentò acido il moro, raggiungendo un compromesso e fingendo di essere lui a tenere in aria il bicchiere, ignorando volontariamente Gaara e Byakko, che si sostenevano l’un l’altro per non schiantarsi a terra dalle risate.
-È telecinesi. Uno dei miei due poteri connessi all’essere un Jinchuuriki- spiegò Dayaka sorridendo, cercando di mascherare con un colpo di tosse una risatina per non nuocere ulteriormente all’ego ferito del ragazzo.
Sasuke le fu immensamente grato per quel piccolo aiuto, e afferrò la palla al balzo per uscire da quella situazione.
-Non sapevo che aveste altri poteri, oltre a quelli del vostro demone- disse il moro, in ogni caso interessato all’argomento.
Naruto annuì, con aria saccente.
-Noi stessi non lo sapevamo, infatti lo abbiamo scoperto di prima persona. Ognuno di noi ha un dono, o talento, se vuoi, che si manifesta tra i 16 e i 18 anni.
Imparare a controllarlo non è poi così difficile…di solito. Vero, Gaara?- domandò il biondo all’amico, che annuì energeticamente.
-Giusto- poi, in risposta allo sguardo confuso di Sasuke, aggiunse:- Il nostro dono (mio e di Naruto, intendo) è quello più difficile da… ammaestrare. Ci ho messo 2 anni per imparare a usarlo.-
-E cosa puoi fare?- chiese Sasuke, anche se aveva il presentimento di infilarsi in una trappola.
Il rosso scambiò un ghigno con Naruto, poi si sporse sul tavolo e gli toccò la fronte con l’indice.
Il moro non sentì nulla in particolare, ma il sorriso di Gaara si allargò in un modo tale che il presentimento del tranello cessò di essere tale e divenne certezza.
-Ti consiglierei, caro Sasuke, di evitare d’ora in poi le donne che portano una fascia rossa in vita.- gli suggerì con uno sghignazzo, facendo prima impallidire l’Uchiha e poi arrossire fino a raggiungere una delicata sfumatura color aragosta bollita.
I commensali cercarono di trattenersi, ma fu uno sforzo vano: con uno sbuffo scoppiarono tutti a ridere, piegandosi in due per i crampi alla pancia, e in certi casi battendo i pugni sul tavolo per esprimere la propria partecipazione, vista l’incapacità di articolare una frase di senso compiuto.
-Come…Come fai a…?- balbettò Sasuke, ricordando il fatto: poco più di una anno prima, durante una missione, si era appartato con una donna che portava una fascia rossa in vita, e che credeva essere una complice del criminale che dovevano catturare.
Peccato però che, quando si era preparato a estorcerle le informazioni in suo possesso, quella aveva cominciato a spogliarsi: troppo tardi aveva capito di essersi imbattuto in una prostituta, dato che con la sua cultura aristocratica non sapeva che la fascia di quel colore era il loro segno distintivo.
Anche se Gaara non aveva descritto la scena, troppo occupato nello sforzo di respirare tra una risata e l’altra, evidentemente Naruto e co. avevano intuito l’accaduto, e avevano tutti l’aria trovarlo dannatamente divertente.
-Insomma!!!- esclamò alla fine Sasuke, rosso come mia gli era capitato, scattando in piedi.
-Datevi una calmata, porca p*****a!-
Ma se già le risate quasi isteriche del gruppo avevano attirato l’attenzione del locale, con quell’uscita Sasuke era riuscito a far voltare tutti gli avventori… ed essendo mezzogiorno, erano davvero tanti.
Per un attimo il moro fu incerto tra lo scavarsi una fossa e nascondervisi fino all’avvento del nuovo millennio oppure trucidare Gaara e Naruto (era sicuro che ci fosse lui dietro tutto quello) nel modo più lento e doloroso che gli veniva in mente.
La sua natura sadica decise per lui: con un balzo si avventò sul biondo e da dietro gli strinse un braccio intorno al collo, stringendo come se volesse ucciderlo.
Correzione: combattendo con sé stesso per resistere all’impulso irresistibile di farlo sul serio.
-Ripigliati, prima che faccia qualcosa di cui potrei pentirmi- gli sussurrò nell’orecchio, in un tono che doveva essere gelido e distaccato ma che risultò essere un’ottima imitazione dell’irritato pigolio di un pulcino.
-Va bene, va bene…ma adesso lasciami andare! Mi stai soffocando- ansimò Naruto, il cui volto in effetti tendeva leggermente verso il paonazzo.
Notando che se non altro l’amico aveva smesso di ridere, Sasuke ritenne opportuno allentare la presa, onde evitare di ritrovarsi con la spinosa questione di come disfarsi di un cadavere inopportuno.
-Dai, ragazzi, andiamo!- fece il biondo alzandosi dalla panca.
I suoi compagni seguirono subito il suo esempio e lo seguirono verso l’scita, attardandosi giusto il tempo di gettare qualche moneta sul bancone, seguiti dagli sguardi divertiti dell’intero locale.
Una volta fuori Sasuke trascinò di peso il capo di quella banda di teppisti fino al campo d’addestramento che avevano usato prima.
Arrivati lì, lo lasciò andare, quindi si rivolse agli altri:-Non voglio più sentire nessuno parlare di questa faccenda, chiaro?- disse, con voce più ferma di prima.
Adesso sembrava il miagolio indispettito di un gatto caduto in acqua.
-Certamente! In realtà noi ci siamo già dimenticati che Sasuke qui presente ha adescato una prostituta, vero ragazzi?- disse Byakko, rivolta a Gaara, Dayaka e Nii, che annuirono con aria serissima.
I quattro si guardarono negli occhi per un istante, che divennero due e poi tre…uno spasmo contrasse loro i muscoli del volto, quindi un altro…e il loro controllo andò definitivamente a quel paese.
Gaara e Byakko caddero a terra, rotolandosi nell’erba tra le convulsioni delle risate, mentre Dayaka e Nii riuscirono a rimanere in piedi a costo di un grande sforzo, aggrappandosi l’una all’altra come due ubriache, ridendo così tanto da avere le lacrime agli occhi.
-Bene, appena vi ripigliate, abbiate la decenza di spiegarmi che altri doni avete. Così almeno non avrò sprecato questa giornata per nulla- disse Sasuke, riuscendo finalmente a ottenere un tono di una freddezza quasi normale, incrociando le braccia sul petto e attendendo che l’ilarità si placasse.
Con un sospiro irritato, il moro si voltò verso Naruto, aspettandosi di trovare pure lui intento a ridere della sua figuraccia, ma con sua grande sorpresa scoprì che l’altro stava fissando la sua squadra con un’espressione molto poco rassicurante.
Non era tanto il ringhio a spaventarlo, essendo solo un lieve arricciamento delle labbra a mostrare la punta aguzza dei canini, quanto la luce malsana che trapelava dai suoi occhi cremisi.
Chiaramente irritato dalla scena demenziale a cui stava assistendo, Naruto strinse i pugni e Sasuke, per un attimo, ebbe l’impressione di vedere quattro sottilissimi fili di chakra rosso partire dal corpo del biondo che si tendevano improvvisamente.
Un movimento ai margini della sua visuale gli fece nuovamente volgere gli occhi verso gli altri, e fu sorpreso di scoprire che non solo avevano smesso d’un tratto di ridere, ma erano attentissimi a ogni mossa del loro capo, la pelle dilatata dal nervosismo.
-Evitate di dare spettacolo in questo modo, per piacere. Abbiamo da fare, non c’è bisogno che ve lo ricordi…vero?- domandò sorridendo Naruto, con voce calda e allegra che contrastava in modo grottesco con la silente minaccia che gli si leggeva negli occhi.
-Bene. Allora, Sasuke, volevi saperne di più sui nostri doni, giusto?- chiese Naruto, quando il coro di frenetici assensi degli altri si fu concluso.
-In effetti sì.- ammise il moro, contento che la situazione fosse stata superata senza troppi danni.
-Come avrai capito, il dono di Gaara è la Visione. Se tocca qualcuno, può avere brevi visioni del passato o del futuro di quello.- spiegò Naruto, sedendosi per terra, imitato dal resto del gruppo.
-E gli altri?- domandò, giusto per riempire il silenzio.
-Nii ha il potere della Trasformazione, come hai già potuto vedere. Si può trasformare in Nibi ogni volta che vuole.- La ragazza agitò la coda,che Sasuke era certo non avesse fino a un attimo prima.
-Dayaka di doni ne ha due: Telecinesi e Telepatia. Il primo te l’ha già mostrato prima, e l’altro…-
-Aspetta un attimo…Mi stai dicendo che lei sa leggere nel pensiero?- chiese Sasuke, a disagio.
-In teoria è così, ma in pratica va e viene. Non riesco ancora a controllarlo per bene.- rispose lei.
-Ma sono sicura che imparerò a non guardare…le cose imbarazzanti- aggiunse in fretta Dayaka subito dopo, davanti allo sguardo imbarazzato di Sasuke, che ripensava ai pensieri poco…casti che si era fatto sul conto della ragazza.
-A Byakko, poi, Byanja ha regalato una forza e una velocità incredibile. Sa fare cose che non ho mia visto fare a nessun Ninja!- concluse Naruto, dando una pacca sulla schiena all’interessata.
-Infine anche io ho la Visione, anche se la mia è un po’ diversa. Non posso evocare visioni a mio comando, ma in cambio sono più lunghe e più dettagliate. È così che ho scoperto che l’esacoda è in viaggio verso il Villaggio della Foglia, e che arriverà qui tra un paio di giorni.-
Sasuke accettò la spiegazione senza ribattere, impegnato a digerire quella informazione.
-Una cosa…Se tu e Gaara condividete lo stesso dono, allora ci sono anche altri che lo fanno?-
-Sì, ci sono.- annuì Naruto, ammirato una volta di più dalle capacità intuitive dell’amico.
-Ogni demone è legato in modo speciale a un altro, in modo simmetrico: una coda e nove, due code e otto, e così via. L’unica che non è appaiata con qualcuno è Horokeu, il lupo a cinque code, e forse è per questo che Dayaka ha due doni.-
-Quindi secondo questa ipotesi Yamata a otto code ha il potere della Trasfiguarazione, Sambi a tre forza e velocità, giusto?- disse Sasuke, cintando sulle dita le corrispondenze.
-Esatto. E secondo certi rotoli che abbiamo trovato, Yombi a quattro code e Rokubi a sei hanno il talento della Guarigione.- disse Byakko.
Il giovane Uchiha si prese la testa tra le mani.
-Che roba complicata! E Rokubi è il demone del Jinchuuriki che dobbiamo trovare, giusto?- chiese.
Naruto e gli altri si scambiarono uno sguardo complice per quel “noi” usato dal moro: a quanto pare, anche se non aveva detto nulla di chiaro, Sasuke era della partita!
-Sì. Se non ricordo male, Rokubi Raiju è un demone donnola.- aggiunse Nii, pensierosa.
-Già, mentre Yamata no Orochi è un drago, Sambi no Va è una tartaruga, Yombi no Biju è un basilisco…- disse in tono professionale Gaara, ma venne interrotto da Sasuke.
-Cos’è un basilisco?- chiese, con l’impressione di essere tornato all’Accademia.
-È un essere metà serpente metà uccello.- rispose sbrigativamente Dayaka.
Il giovane Uchiha sospirò. -Avevo ragione io: voi non siete una squadra ninja, siete un zoo circense ambulante!- gemette, facendo ridere quelli che erano diventai, che lui lo volesse o meni, i suoi nuovi compagni.






allsecrets2: grazie! sono felice di aver potuto finalmente scrivere di un Gaara allegro! è vero che questo non è il Gaara di cui mi sono innamorata perdutamente, ma un pò d'allegria fa bene anke a lui!!!
edarcs:ciau! ebbene sì, la tigre me la sono inventata di sana pianta, loa mmetto! ma io adoor le tgri, e un solo felino in questo zoo era troppo poco!! quanto al lupo, ne ho letto in qlk fic...nn so se c sia davvero, am c sta così bene!!
ryanforever:bravissima! sei l'unica che abbia capito da ki ho tratto l'ispirazione per fare Dayaka! è pèrorpio Ino! ma la mia moretta è mlt + simaptica!! ^____^ anke a te piace qst nuovo Naruto? è prorpio vero che i personaggi tenebrosi vanno mlt di +!!! e qnt a Byakko.. ammetto ke me la sn inventata: in realtà Naruto nn ha + nessun parente, ma mi faceva pena, così gli ho ceduto una delle mie innumerevoli cugine!!
lelly87: davvero? grazie 1000 davvero! sn contenta di avere una fan in +!!!
gracy110: in effetti la scena comica me la sognavo da mesi.... e anke in qst chappy, cm hia visto, di demenzialità ce n'è a bizzeffe! e qnt a Naruto... è vero, solo lui poteva cambiare così Gaara!!!
yayachan: erano anni ke mi sognavo uan fic cn i demni...e adesos cis aranno tutti e 9! credo che la mia sia l'uncia storia... davvero c 6 rimasta mel x Gaara? O__________O noooooooo ti prego, per una volta (una sola, eh XD) anke lui ha il dirittto di essere felice! nn 6 la prima a dirm ke il nome pè sbagliato, ma ehi signori, l'ho trovato su Wikipedia!! (ke è la mia Mecca dopo Nonciclopedia U__U) E qnt alla scena di Tsunade... mi hai fatto venire l'ispirazioen!! grazie 10000000!!
fannysuper: davvero? sn felice della tua lode!! thanks!! Sasuke è un pò sbandato in qst chappy, mis cuso, ma ti assicuro che si ripigla nel next chappy!! e Naruto autoritario... qst suo aspeto emerge già adesso, ma nei next 2 vedrao qnt può essere severo...brrr!
AcidDragon: ^_________^ grazie davvero mille, Dragon!! e non ti preoccupare, che tra pcoo ci saranno tutti i demoni!!! non sa mai ke ne dimentiki 1...anzi, magari en invento qlk1 in +, giusto per!! e qnt allos tile di scrittura...io cerco di renderlo il + fluido possibile, anke se cm vedi cn sn tnt descrizioni: io voglio far si ke il lettore si trovi nella stanza cn i personaggi, osservando tt!!!
ChibiGoku:noooo, un altro ke mi dice ke ho sbagliato!! ma allora è vero!!1 e io ke mi fidavo di Wipedia.... e mi paerecva di aver sentito il nome anke nella serie della'anime... ç_______ç ma credo ek tutto sommato lo terrò così fino a che nn ne sarò sicura!
wans: mi disp, ma nn tt le storie possonoe ssere narusasu...senza ocntare ke se l'avessi fatta così mi sarebebro rimaste delle ragazza in più senza parthner!!
izayoi007: mi dipiace averci emsso così tanto a aggiornare, ma nn posso farci nulla...sn stata in crisisi esistenziale per mesi ( e avevo glie sami... ora che ns stata bocciata possos atre la pc tt il tempo ke voglio!!)

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