i'm in love with my enemy

di TheFieryAssassin
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La svolta ***
Capitolo 2: *** San Francisco,mostruosa San Francisco ***
Capitolo 3: *** Sana e salva...per il momento ***
Capitolo 4: *** Da Greca a Legionaria ***
Capitolo 5: *** I ludi ***
Capitolo 6: *** Mia madre vuole vendicarsi ***
Capitolo 7: *** Una chiaccherata poco pacifica ***
Capitolo 8: *** Un piccolo museo navale ***
Capitolo 9: *** Un risveglio poco gradevole ***
Capitolo 10: *** Un gruppo di pirati del settecento mi rapisce ***
Capitolo 11: *** Aspettando i soccorsi ***
Capitolo 12: *** Divento capitano di una nave pirata ***
Capitolo 13: *** Andiamo da George ***
Capitolo 14: *** Andiamo a trovare il tizio sulla banconota di un dollaro ***
Capitolo 15: *** Investo qualcuno ***
Capitolo 16: *** Una figlia di Venere ***
Capitolo 17: *** Demetra ***
Capitolo 18: *** Vecchio Nemico ***
Capitolo 19: *** Svelo il segreto ai miei amici ***
Capitolo 20: *** La fuga ***



Capitolo 1
*** La svolta ***


Capitolo 1:La svolta

Salve a tutti semidei e semidee e anche discendeti di qualsiasi Dio o Dea,mi chiamo Marika Kenway,sono un'anormale sedicenne figlia di Atena con un passato oscuro alle spalle...ma bando alle ciance,sono qui per raccontarvi la mia storia tra i due campi ed è meglio iniziare subito.

Era un normalissimo sabato al campo mezzosangue,io stavo svolgendo alcune attivitá al campo come ad esempio:tiro all'arco,scalata mortale,equitazione sulle nuvole e combattimento con i bestioni (sono alta solo 160 cm e sono gracile,proprio una da mettere contro Clarisse La Rue). Dopo una doccia fredda,per rinfrescare qualche scottatura qua e là che mi sono procurata durante la scalata,sono tornata in cabina, mi sono buttata sul letto,quando ho notato che la mia civetta,di nome Jes,era tornata(non siamo in Harry Potter,l'ho solo ammaestrata) con una lettera,mi sono alzata e ho dato a Jes un topolino da mettere "sotto i denti" e lei mi ha lasciato prendere la lettera.Ho visto chi era il mittente,era di mio padre,l'ho letta e diceva che sarebbe passato domani mattina per venirmi a prendere per poi trasferirci nella nostra nuova casa a San Francisco,a quel punto ho posato la lettera e mi sono messa a fissare Jes che arruffava le penne e le ho detto -Sono gli ordini del colonnello,Jes,anche a me non piace  San Francisco-. L'ho accarezzata sotto il becco,mi sono alzata e l'ho messa sul suo piedistallo e quest'ultima ha iniziato a sbattere le ali.Mio padre è un colonnello di una squadra speciale dell'esercito e lo vedo pochissime volte,sta sempre in missione, e quando è lontano da me abbiamo uno scambio di lettere e io le metto tutte nel mio epistolario con tutte le foto dei posti esotici in cui mio padre è in missione.
Malcom,mio fratello con cui ho un bel rapporto,mi saluta e si siede vicino a me  -Tutto bene? Vedo che Jes è tornata,qualche nuova lettera- gli sorrido e rispondo -Si,sto bene e si c'è una nuova lettera...- lui mi guarda e dice -allora? Di chi è?- gliela passo e dopo averla letta mi risponde -San Francisco,brutto posto per una semidea,fai molta attenzione e vai al campo Giove...lì sarai al sicuro- annuisco e deglutisco per mandare giù le lacrime -non voglio andarmene da qui,ho i miei amici,ho voi...non riuscirei ad abituarmi al nuovo campo- lui,inaspettatamente,mi abbraccia -ce la farai,sei una ragazza forte...ti farai nuovi amici e ricorda di mandarmi qualche lettera- scioglie l'abbraccio e lo guardo sorridendo -certo,ti scriveró  lettere tutti i giorni e descriveró e racconteró le mie esperienze a te- mi dà una pacca sulla spalla e sorride- così ti voglio...su andiamo a mangiare,sarai affamata dopo questa dura giornata- si alza e mi porge la mano,la prendo e lui mi tira su.Usciamo dalla cabina con i nostri fratelli e sorelle e ci dirigiamo verso la mensa.Mi guardo intorno e vedo gli alberi,le capanne e le ninfe degli alberi che si rincorrono ridendo con i satiri,mi mancherá quest'armonia...mi sta giá salendo la nostalgia,poi Malcom mette un braccio sulle mie spalle e mi stringe a se -Non pensarci- cerco di sorride e mi asciugo qualche lacrima.Finalmente arriviamo in mensa e ci sediamo al nostro tavolo,la mensa era aperta e,si riusciva a vedere qualche stella, con un braciere in mezzo così potevamo bruciare una parte del nostro cibo per la nostra madre divina o il nostro padre divino,non c'erano banconi,i piatti e i bicchieri si riempivano di qualsiasi cosa tu volessi.Dopo aver riempito il piatto con due fette  di petto di pollo e patatine sul lato,mi sono alzata e ho bruciato un fetta di petto di pollo a mia madre-Questo è per te mamma,spero ti piaccia- e sono tornata al mio posto e ho iniziato a mangiare in silenzio mentre tutti gli altri raccontavano la propria giornata e i propri successi.
Dopo la cena sono andata un po' nell'arena a giocare con la Signora O'Leary e come al solito mi ha lavato la faccia con la sua saliva e io le ho lanciato la pallina e lei me l'ha riportata,finchè non mi sono stancata e mi sono messa ad accarezzarla -Ti voglio bene,ragazzona-. Le ho lanciato un osso -tutto per te- e sono tornata nella cabina numero 6 a preparare le valigie,le chiudo e mi sono messa il piagiama e poi mi sono infilata nel letto.-Notte Jes,domani è un altro giorno,ricorda- ho chiuso gli occhi e dopo un po' mi sono addormentata A breve il prossimo capitolo

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Capitolo 2
*** San Francisco,mostruosa San Francisco ***


Il mattino dopo il suono della sveglia mi ha fatta scendere da letto,erano le 7 e il sole era già sorto si vedeva dai raggi che penetravano dalla finestra vicino al mio letto,mi sono alzata e ho fatto un lungo sbadiglio,mio padre sarebbe venuto a prendermi per le nove,ho sistemato il letto,mi sono cambiata e ho messo in una borsa qualche cambio per il lungo viaggio in aereo e ho messo Jes nella sua gabbia -tranquilla,uscirai subito-. Sono andata vicino a Malcom,che stava ancora dormendo-Malcolm...svegliati- lo dondolo e lui si gira dall'altro lato -altri cinque minuti...- lo guardo e lo butto giù dal letto -Sveglia- si alza massaggiandosi la schiena-che succede?- cerco di non ridere - aiutami a portare le valigie- lui alza un dito come per dire "dammi un attimo",sbadiglia e si mette qualcosa addosso (aveva una mutanda,eh,non è che adesso mi metto a vedere mio fratello nudo che dorme).Malcom prende le due valigie,mentre io prendo la gabbia di Jes e lo zaino.Mentre camminiamo verso l'albero di Talia,sento Malcom singhiozzare -Vado a San Francisco,non in Iran- ride e cerca di fermare le lacrime -mi mancherai- lo guardo -anche tu mi mancherai,prenditi cura dei miei libri - lui annuisce e arriviamo sulla collina,guardo l'orologio -sono le nove meno un quarto,possiamo aspettare insieme mio padre,che ne dici?- lui annuisce e ci sediamo sull'erba vicino al pino di Talia -Annabeth ha contattato alcuni suoi amici romani,ti porteranno al sicuro- sorrido e metto una mano sulla sua gamba-quindi smettila di piangere come una bambina- ridiamo e lui si asciuga le lacrime - va bene,la smetto,ma tu non cacciarti nei guai- abbasso la testa - sono una ragazza iperattiva,con un alto tasso di dislessia e potrei incontrare un mostro ovunque...ce la faró- vedo la macchina di mio padre e mi alzo-bhe io devi andare,alla prossima avventura Malcom- ci abbracciamo e lui mi dà un bacio sulla fronte- Alla prossima avventura,Kenway -sorride e se ne va. Mio padre arriva sulla collina -ti serva una mano tesoro?- prendo la gabbia e lo zaino-puoi prendere le due valigie,per favore? - mio padre le prende e le carica nell'auto-prenditi tutto il tempo che ti serve,tesoro-chiude il cofano e io lo guardo -nono,va bene così- salgo in auto insieme a mio padre e partiamo e non so quanto tempo dopo arriviamo in aeroporto e dopo due ore di check-in finalmente mi siedo sulle sedie nella "sala d'attesa",mentre mio padre va in un bar, era il classico aeroporto,pieno di turisti felici che arrivavano e altri tristi per la partenza,hostess con i trolley e Bar con nomi strani,ma la cosa che mi colpiva di più era il tabellone con l'orario delle partenze:Roma partenza 11:30- gate 3 ;Budapest sospeso per avaria;Praga partenza alle 15 -gate 11; Atene partenza 12:45-gate 2. Ho sempre desiderato andare in Europa,c'erano troppe città da vedere,tanti monumenti da visitare e tanta cultura da scoprire,avrei tanto desiderato imbarcarmi su uno di questi tre aerei e scappare lontano e avere una vita normale come tutti gli adolescenti.Una voce che dice ai passeggeri per il volo di San Francisco delle 11 possono iniziare ad imbarcarsi e vedo mio padre da lontano che mi fa segno di alzarmi e di muovermi.Prendo lo zaino e la gabbia e seguo mio padre verso il nostro gate,ci imbarchiamo e ci sediamo ai nostri posti e sistemo la borsa a Jes e mi metto la cintura -se tu volessi addormentarti,tranquilla,ti sveglieró io quando atterriamo - decolliamo e prendo una compressa per dormire e dopo qualche minuto e mi addormento. Apro gli occhi e vedo mio padre che mi dondola -hey? Su sveglia- mi stiracchio e sorrido -siamo arrivati?- mi accarezza la guancia -si tesoro,da mezz'ora,dobbiamo scendere- ci alziamo,lui prende la gabbia di Jes e io il mio zainetto,scendiamo-io vado a prende i bagagli,tu aspettami qui- annuisco e vedo mio padre allontanarsi con Jes.Mi guardo intorno,c'è troppa gente, e noto un poliziotto che si avvicina e mi prende per il braccio -vieni,abbiamo trovato qualcosa nella tua valigia- lo guardo negli occhi -va bene,ma mio padre...- mi trascina -non c'è tempo,vieni con noi- mi porta in una stanza dove ci sono altri tre poliziotti e niente valigia e un poliziotto dietro di me e chiude la porta a chiave -questo non è un controllo- i tre poliziotti si trasformano in manticore -Oddei-

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Capitolo 3
*** Sana e salva...per il momento ***


Stringevo l'elsa del pugnale e guardavo le manticore che mi giravano intorno e mi studiavano con quei loro occhi da predatori,ma si erano messi contro la ragazza sbagliata,conoscevo quello sguardo...troppo bene. Una delle manticore stava per saltarmi addosso,mi sono abbassata in tempo e ho conficcato il pugnale nel suo stomaco e quest'ultimo si è trasformato in polvere dorata,mi sono rialzata e le due manticore,rimanenti,continuavano a girarmi intorno.-Avanti,che aspettate- le due manticore mi hanno attaccato insieme,la prima l'ho schivata,mentre la seconda mi ha graffiata sul polpaccio e mi ha colpito con la coda,così forte che sono scivolata con la schiena contro il muro. Non riuscivo a respirare,avevo una gamba ferita,ero disarmata e le due manticore erano quasi pronte all'attacco.cosa avrei potuto mai fare? Così ho chiuso gli occhi e ho aspettato la mia morte gloriosa. Quando all'improvviso la porta si è aperta,ho riaperto gli occhi, e sono entrati un ragazzo e una ragazza con armature,elmetti e spade d'oro e hanno ucciso le due manticore. Si sono avvicinati a me e il ragazzo ha guardato il polpaccio -ha una brutta ferita,Reyna- e ha guardato,Reyna,la ragazza e lei si è abbassata e mi ha guardato negli occhi -sei tu Kenway?- ho annuito e lei ha sorriso -ti porteremo al sicuro,tranquilla.Jason,pensa alla ferita- e quest'ultimo ha annuito e ha iniziato a medicarmi. Reyna e Jason avevano un'aura di potere che ti ispiravano ad obbedire e a stare calma.Reyna aveva un corpo sinuoso e atletico,dei lineamenti regali e un atteggiamento imperioso,mulatta,dei capelli castano scuro raccolti in una treccia e gli occhi di un colore marrone scuro che non si riusciva neanche a vedere le pupille,mentre Jason,era chiaro di pelle,muscoloso ma non troppo,aveva degli occhi azzurri come il cielo limpido e dei capelli biondi,si vedevano da quel poco di ciuffo che spuntava dall'elmo. Dopo che Jason mi ha medicato la ferita,mi ha tirato su e ha sorriso,mentre Reyna si guarda intorno e ha detto qualcosa in latino e da lì è iniziata la conversazione in una lingua che conoscevo poco,ma ho capito solo la frase iniziale di Reyna "dov'è quel cretino di Ottaviano?"e nel bel mezzo di una discussione è entrato un altro ragazzo,penso che sia lui Ottaviano, e ha detto -La greca è ancora viva?- lo guardo -si,per mia fortuna- lui ha sbuffato e mi ha guardato come se fossi un essere inferiore a lui. Ottaviano era mingherlino,non aveva un'armatura in oro o una spada,ma un semplice giubba e un pugnale d'oro e...una cintura con appesi dei peluche?! Ma quale malato di mente si porta in giro dei peluche! Ottaviano ha guardato Reyna -allora,adesso che l'abbiamo salvata da una morte quasi certa,possiamo andarcene?- Reyna ha fatto roteare gli occhi e ha annuito. Jason mi ha aiutato ad uscire dall'aeroporto ,con Reyna e Ottaviano che ci seguivano, mi ha fatto salire sul'auto e c'era anche Jes -JES!- l'ho accarezzata e sono entrati gli altri,Jason e Reyna davanti mentre io,Jes e Ottaviano dietro.Siamo partiti e ho guardato Ottaviano che squartava un peluche e gli chiesto -perché li squarti?- e lui ha roteato gli occhi e ha risposto- potreste dire a questa greca di rivolgersi in un modo più formale davanti ad un suo superiore?- l'ho guardato male -io non parlo in modo formale ad uno che si porta dei peluche dietro,sembri un bambino- lui m'ingora -Adesso giochi ad ignorarmi,idiota- incrocio le braccia e guardo fuori dal finestrino vicino a me. La cosa positiva era che finalmente ero al sicuro e non dovevo preoccuparmi di qualche mostro...per il momento.

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Capitolo 4
*** Da Greca a Legionaria ***


Dopo due ore nel traffico di San Francisco,siamo arrivati al famoso Campo Giove,diciamo che era molto diverso dal campo mezzosangue,non c'erano le cabine,ma cinque coorti,non so in quale coorte sarei andata,devono scegliermi loro,con la coda nell'occhio vedevo degli spiriti violacei,alcuni erano bambini che giocavano a rincorrersi,due di loro mi hanno salutata e hanno "sorriso" e altri erano dei patrizi romani.mi sono girata verso Reyna -quei fantasmi chi sono?- e lei mi ha risposto sorridendo -Lari,antichi spiriti romani,alcuni di loro sono molto conosciuti e altri sono dei semplici patrizi-ho annuito. Dopo aver percorso la base militare del campo giove,ci siamo fermati davanti ad una statua senza braccia e gambe,era solo un busto -Hey,mai io ti conosco,tu sei Terminus il Dio dei confini nella cultura romana- Terminus ha girato il viso verso di me -la prima semidea greca che mi riconosce,dovreste darle un premio e non ha neanche un'arma...PRENDETE ESEMPIO DA LEI!- Ottaviano ha sbuffato e mi ha superata dandomi una spalla -FAI ATTENZIONE,DEFICIENTE!-. Jason mi ha dato una pacca sulla spalla -tanto non ti ascolta-. Dopo che Jason e Reyna hanno depositato le loro armi ad una bambina,siamo entrati a Nuova Roma,c'erano persone viste come dei senatori romani,delle famiglie con dei bambini seduti davanti al bar,non ho mai visto niente del genere al campo mezzosangue,di solito c'erano solo semidei e alcuni non sopravvivevano fino ai diciotto anni,ma non avevo mai pensato a stabilirmi in un campo e avere una famiglia...poi c'erano dei gruppi di studenti universitari che uscivano dalla biblioteca di nuova roma e poi ci siamo fermati davanti al senato,un'imponente struttura di colore bianco circondata da colonne in stile ionico -è stupenda- ho detto con gli occhi spalancati e Reyna mi ha preso per mano e siamo entrate dentro e Jason ci ha seguite. C'era così tanta gente che alcuni si sono seduti sui gradini delle scale,Reyna mi ha portata vicino a due poltrone -ti troveremo una coorte che potrá ospitarti-. Lei e Jason si sono seduti e tutti hanno iniziato a guardarmi e istintivamente ho abbassato la testa. Jason si è alzato e ha urlato -SENATUS POPOLUSQUE ROMANUS- e tutti i presenti hanno ripetuto le sue parole -Romani e Legionari,abbiamo qui presente una figlia di Minerva,è nuova qui al campo- mi ha indicata e ho sentito un fruscio di voci-qualche coorte vuole ospitare questa coraggiosa legionaria e darle il benvenuto nella Dodicesima legione-. Ho dato uno sguardo allele cinque file di banchi,Ottaviano era alla prima e mi stava guardando e ha mimato con le labbra "finirai nella quinta,greca,scarto" e ha sorriso,ho dato uno sguardo alla seconda fila di banchi e una ragazza si stava confrontando con gli altri come le ultime tre file...sembrava un'asta in cui io ero il quadro,alla fine la ragazza alla seconda fila si è alzata - benvenuta nella seconda coorte,legionaria- Reyna mi ha fatto segno di sedermi e io sono andata vicino alla ragazza e lei mi ha rivolto un sorriso -Piacere io sono Stacy,centurione della seconda coorte- ci siamo strette la mano -Marika Kenway,figlia di Atena,il piacere è tutto mio-. Dopo varie discussioni dei problemi delle coorte,siamo ritornati alla base militare e sono entrata nella coorte e Stacy mi ha portato vicino al mio letto dove c'erano dei panni puliti e la maglietta del campo Giove e mi ha detto di prepararmi,perchè tra poco c'era la cena e dopo ci sarebbero stati i ludi,mi ha salutata e poi se n'è andata.

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Capitolo 5
*** I ludi ***


Mi sono fatta una doccia e mi sono messa la maglietta del campo giove e un pantaloncino color cachi e la cintura con la fodina e il pugnale di bronzo celeste. Stacy ci ha portati in mensa e io mi sono seduta vicino ad una ragazza dai capelli biondi ricci,robusta,con gli occhiali che sta mangiando un po' troppo,l'ho guardata -dovresti mangiare lentamente e poco- lei mi guarda male e dice con la bocca piena -fottiti- le ho risposto -siete tutto così scorbutici qui?- lei continua a mangiare -no,solo noi figli degli dei della guerra-.Il mio piatto si è riempito -piacere,io sono marika,figlia di Atena... e tu?- mangio,lei mi guarda -sono un tipo a cui non devi dire come si mangia.Viola,figlia di Marte- ci stringiamo la mano-ma cosa si fa a questi ludi?- mi guardo intorno e lei mi risponde -cerchiamo di invadere le mura nemiche. scorre molto sangue, ma questo e altro per la vittoria.- e io ingoio quello che stavo masticando e sposto il piatto- e chi c'è nelle mura?- lei fa le spallucce -immagina,puoi- io le passo il piatto -vuoi le mie patatine?- lei annuisce e prende il piatto e inizio a mangiare. Bhe di sicuro non avrei vinto,io non ce la faró.-di quale coorte sei?- finisce di mangiare -soldato semplice della terza coorte- e sussura-ancora per poco- ho annuito e sentito Stacy che mi chiamava per prepararci ai ludi -bhe...buona fortuna,Viola- lei sbuffa -come se ne avessi bisogno- ho raggiunto Stacy e siamo andati sul campo di battaglia per prendere posto nella fortezza...moriró. Prendo posto ai fucili d'acqua e sento la voce stridula di Ottaviano che dà ordini a destra e manca. Finalmente stavamo per iniziare,le altre tre coorti stavano giù a pianificare di entrare nella fortezza e dopo qualche minuto hanno gridato "Carica" e si sono messi a correre contro la fortezza e io punto il cannone d'acqua,in funzione,contro i miei "nemici",ma i cannoni d'acqua non bastano per fermarli e sono riusciti ad entra e Ottaviano ha urlato -SIAMO TUTTI NEMICI ADESSO-. Stacy mi prende il braccio e corriamo giù -dobbiamo trovare la bandiera,rimani vicino a me- si stava scatenando il putiferio tra coorti e tra tutta quella folla riuscivo a vedere Viola che era in difficoltá,le sono andata vicino e ho buttato a terra un ragazzo che stava per attaccarla,lei si è voltata e mi ha ringraziato e io ho iniziato a cercare la bandiera -se fossi una bandiera,dove starei?- ci rifletto un po' ed entro in una stanza e vedo la bandiera su una statua -oh,facile- inizio a scalare e quando arrivo in cima prendo la bandiera -presa- scendo e qualcuno cerca di togliermela dalla mano -Dammi questa bandiera,Greca- è Ottaviano lo guardo negli occhi e lui fa lo stesso -tu mi hai seguita,IMBROGLIONE!- lo prendo per il braccio e lo butto a terra -ME LA PAGHERAI,GRECA!- esco dalla stanza e corro dove c'è la rievocazione della prima guerra mondiale -LA SECONDA COORTE HA LA BANDIERA! -alzo la mano con la bandiera e quelli della mia coorte mi alzano e mi portano sulle spalle,urlano e tutti smettono di combattere. Torniamo nella seconda coorte e mi posano a terra e Stacy viene da me battendo le mani -congratulazioni,Marika,sei stata fantastica continua così.- Ero così felice,finalmente ero felice nella mia vita,dovevo scrivere subito una lettera a Malcom.

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Capitolo 6
*** Mia madre vuole vendicarsi ***


Capitolo 6:Mia madre vuole vendicarsi...di nuovo Finalmente avevo trascorso i miei primi tre giorni al campo Giove,non era male,tranne per i dispetti che mi facevo quelli della prima coorte per aver vinto i ludi,ogni sera scrivevo una lettera per Malcom e il giorno dopo Jes mi portava le risposte. Insomma sono stati giorni tranquilli,ma la tranquillità è precaria,era dopo l'ora di cena e ho deciso di sedermi un po' sulle sponde del nuovo Tevere,mi piaceva stare da sola,ma in realtá non ero sola,sentivo qualcuno provenire,mi giro ed è Viola,la guardo e lei ha un mezzo sorriso -hey ...g-grazie per avermi parato il culo ai ludi-sorrido -non c'è di che- e poi torno a guardare il fiume e lei mi guarda -c'é qualcosa...-pausa- che non va?- la guardo -nono,tranne i dispetti di Ottaviano e i suoi seguaci,va tutto bene- le faccio un po' di spazio per sedersi vicino a me-Ottaviano,seguaci? NAH,sono solo un branco di idioti,non calcolarli- sorrido-grazie...non pensi che ci sia troppa tranquillità?-si guarda intorno-si...troppa- mi alzo -sta arrivando qualcuno-si alza anche lei e prende il suo pugnale e lo trasforma in una lancia. Sbucano Ottaviano con due suoi seguaci -Bene bene- e io gli dico -verme-. Viola stringe la lancia-lo squarta peluche-lo indica-e i suoi due peluche- li guarda male,ottaviano sorride -non ti torceremo un capello per questa battuta- lei avanza-tocca lei e vi sventro come fai tu con i peluce,e sai che sono capace- fa uno sguardo assassino verso Otto e gli altri due se ne scappano -sei rimasto solo- viola stringe la lancia. Il fiume inizia ad agitarsi e dal lago esce una figura femminile-Mamma-. Viola si gira -Minerva,signora- si inchina in un modo poco femminile,ottaviano la guarda a bocca aperta e s'inchina. Atena ci guarda -romani,mi avete rubato la spada,se non me la riportate entro 10 giorni,la mia furia sarà devastante-. Ottaviano mi guarda male - ce l'ha lei!- viola lo guarda -non giungere a conclusioni affrettate, idiota- poi guarda me -di quale spada sta parlando? Come gliela portiamo?-la guardo-sta parlando di excalibur...ma non so dove si trovi -.Viola fa una faccia confusa -aspetta,ma excalibur non era la spada di Re Artù- scuoto la testa-no,è la spada di Atena,la diede in dono ad Artù...suo figlio,ma prima di morire Artù decise di ridare la spada a sua madre-viola guarda male Ottaviano e poi guarda me-come possiamo trovarla? - faccio le spallucce-non lo so,la mappa per ritrovarla è andata persa secoli fa-. Ottaviano guarda viola-che ho fatto?- e quest'ultima fa un gesto con le mani come per dire "niente niente"-e abbiamo solo dieci giorni?- sospiro -purtroppo si- mi guarda -dato che c'eravamo solo noi tre,dobbiamo andarci?- guarda Ottaviano-non puoi tirarti indietro- incrocio le braccia e dico -io non lo voglio nella mia spedizione- Ottaviano mi guarda male -primo :chi ha detto che è la tua spedizione? -Viola lo interrompe- è un canarino,racconterebbe tutto a tutti-lei ci guara e Ottaviano continua -e secondo: non sono un canarino- sbuffo -parla troppo,uccidiamolo- viola sospira-proposta allettante,ma qui non siamo assassini. Non sapevamo da dove iniziare e non avevamo indizi su dove andare o a cui chiedere aiuto,non ce l'avremo mai fatta. Guardo gli altri-non abbiamo indizi,come facciamo?- viola fa una battuta sarcastica -è come cercare la bandiera ai ludi- poi mi guarda -se foste una spada dove stareste o dovre vi avrebbero nascosto?- io e Ottaviano rispondiamo insieme -in un capanno per le armi- e viola ci guarda male -non siete simpatici-. All'improvviso mi sono ricordata di una cosa letta su un giornale -potremo iniziare da un museo in florida,hanno un pezzo della mappa- viola annuisce e guarda Ottaviano -bell'idea,almeno adesso abbiamo un indizio da cui partire,non ti pare Ottaviano?- lui alza le spalle -basta che non moriamo-viola fa un sorriso ironico -come sei ottimista- Una nuova avventura stava per attenderci,chissà quali creature mostruose avremmo incontrato o quali persone ci avrebbero aiutato.

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Capitolo 7
*** Una chiaccherata poco pacifica ***


Dopo aver raccattato le nostre cose,siamo partiti per Miami. Abbiamo preso due o tre bus per arrivarci,siamo stati tutta la notte su quei dannati bus,Ottaviano e Viola sono riusciti ad addormentarsi,ma io non ci riuscivo,ero sempre in ansia che qualche mostro ci avrebbe ucciso,così mi sono allontana dagli altri e ho preso una foto dal mio zaino. La foto rappresentava me e il mio ex ragazzo,Castore, purtroppo defunto a causa di una stupida battaglia per salvare l'olimpo...mi manca ogni giorno,ma non serve piangere per i morti,anche se so che lui veglia su di me giorno e notte,lui rimarrà sempre il mio eroe,inizio a lacrimare e rimetto subito la foto nello zaino e mi asciugo con la maglietta. Poi arriva Ottaviano e ,addio momento di tranquillità, si siede vicino a me -Perchè ti sei allontanata?- lo guardo-Perchè questa domanda?- lui abbassa la testa -mi sono svegliato e non ti ho vista,mi sono solo preoccupato- ho annuito e lui ha continuato a parlare- senti,io non sopporto te e tu non sopporti me,ma non mandare questa missione all'aria è il mio unico momento di gloria,chiaro?- lo guardo male -non iniziare con la storia del sei "visto che sei greca,combini solo guai",credi che io non voglia portare a termine la missione?- mi guarda -io penso che tu nasconda troppe cose e a me non piacciono le persone che hanno troppi segreti- mi punzecchia col indice-Smettila,sei ridicolo!- fa una faccia ridicola -non rovinarmi il momento di gloria...e poi perchè ti sei allontanata?- sbuffo -Oddei,non riuscivo a dormire,ma cosa vuoi?- lui alza le mani- volevo solo sapere perchè ti eri allontanata,di solito la gente si allontana perchè vuole stare da sola- lo guardo tipo "mi stai prendendo per i fondelli?" e lui -non guardarmi in quel modo,mi avete costretto voi a venire in questa missione suicida- inarco le sopracciglia e lo guardo male-adesso è colpa nostra! Fino a poco fa avevi detto che era il tuo momento di gloria!- mi faceva salire la pressione a mille questo ragazzo! -È il mio momento di gloria,finalmente mi guarderanno come un valoroso eroe,non come uno stupido augure...SAI COME CI SI SENTE QUANDO LA GENTE TI PRENDE IN GIRO PER QUELLO CHE SEI?!- urla e mi guarda male-calmati,QUI NESSUNO TI STA GIUDICANDO MALE! SMETTILA DI FARE LA VITTIMA- con tutte quelle urla pensavo di aver svegliato Viola,ma quando mi sono voltata stava ancora dormendo...sonno molto pesante,la ragazza -Non sto facendo la vittima,voglio solo essere rispettato- gli do uno schiaffo in faccia- Nessuno ti rispetterà se continui a trattare male la gente- lui mi guarda -io non tratto male le persone- faccio roteare gli occhi -Noo,tu e la tua banda,dopo la vittoria dei ludi,mi avete perseguitata con i vostri scherzi!- lui abbassa la testa e poi la rialza-scusami- gli do un pugno in faccia - Adesso siamo pari,torna a dormire- quest'ultimo si alza e torna al suo posto. Ma che problemi ha?! Prima mi tratta male e poi mi viene a chiedere perché mi allontano da lui! Ha qualche rotella fuori posto e qualcuno doveva aggiustargliela per farlo ragionare di nuovo,ma infondo é stato carino a preoccuparsi di me,ma che sto dicendo? Forse dovrei dormire un po',il sonno gioca brutti scherzi col mio cervello.

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Capitolo 8
*** Un piccolo museo navale ***


Il bus si era fermato e Ottaviano è venuto a svegliarmi per dirmi che dovevamo scendere e l'autista del pullman indicava l'orologio,ho preso il mio zaino e siamo scesi,Viola è scesa prima di noi. Dopo aver preso qualcosa da mangiare al bar,il museo era vicino al molo, ci siamo incamminati verso di esso,avrebbe aperto tra qualche ora,ma in realtá era giá aperto. Nel molo tra tutti gli yacht e navi da crociere,ho notato un vecchio veliero con cinque alberi maestri e una bandiera nera con un teschio bianco,forse sará un'attrazione turistica,infatti c'erano molti turisti che si facevano tante foto con la barca pirata,ma aveva un non so che di familiare...comunque la nostra spedizione doveva continuare,dovevamo prendere il pezzo della mappa e scoprire chi avesse l'altra metá, Siamo entrati nel museo e la ragazza dietro allo sportello dei biglietti per poco non le veniva un infarto -OH MIO DIO,DEI TURISTI!BENVENUTI- l'abbiamo saluta e ho chiesto tre biglietti per visitare il museo e lei -CERTO!- ha strappato tre biglietti e io l'ho pagata con dei soldi mortali e l'ho ringraziata. Abbiamo girato tutto il museo,c'erano solo resti di vecchi velieri,modelli in scala,nodi e storie di capitani gloriosi che sono affondati con le proprie navi e c'era anche Barbanera la peggior canaglia che solcò i mari delle indie occidentali. Finalmente siamo arrivati nel reparto dove c'erano alcune mappe ed eccola lì,sotto ad una teca -come facciamo a prenderla?- ho detto e viola ha preso la sua spada e con l'elsa ha rotto la teca,mi aspettavo che suonasse l'arme,ma non era successo niente -facile no?- l'ho guardata e ho preso la mappa -si ma non farlo più-. Dopo essere usciti di corsa da quel museo,ci siamo seduti fuori ad un bar a bere e a mangiare e mi sono messa a studiare la mappa -Bhe la spada si trova negli stati uniti...ma ci manca l'altro pezzo- viola ha sbuffato -bhe questo lo sapevano anche noi,non siamo stupidi,vero- ha guardato otto e quest'ultimo ha fatto le spallucce. Finito di mangiare,abbiamo deciso di rimanere un po' a Miami finchè non avessi scoperto qualcosa di nuovo sulla mappa,quando abbiamo sentito la campana della nave dei pirati suonare e ho visto che c'era qualcuno su quella nave che lavorava e cantava canzoni su dei marinai,ma per me rimane un'attrazione turistica. Ci siamo presi una stanza in un albergo,quando siamo entrati in stanza ,io mi sono buttata sul mio letto e ho detto che mi sarei fatta un pisolino visto che avevo dormito poco e Ottaviano ha detto che sarebbe rimasto a farmi compagnia e Viola ha lasciato un preservativo sulla scrivania -Non fate casini,io mi faccio un giro nei dintorni,ho visto delle harley- l'ho guardata male -divertiti- e dopo un po' sono crollata in un sonno profondo.

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Capitolo 9
*** Un risveglio poco gradevole ***


Capitolo 9: Un risveglio poco gradevole Mi sveglio e sento Ottaviano che mi chiama e sventola la mia foto con Castore davanti ai miei occhi -chi è questo?- mi metto seduta-dammi la foto,hai dieci nano secondi- lui mi guarda con aria di sfida -DIECI!- mi alzo e lo sbatto con il muro e prendo la foto -Okay hai vinto,scusami!- lo lascio -non rovistare più nel mio zaino,chiaro?!- lui mi guarda e ride -hai delle belle mutandine- gli do un pugno in faccia e smette di ridere -ecco, bravo- si massaggia il naso - andiamo voglio solo sapere chi era il ragazzo nella foto?- gli do di spalle- oooh,era il tuo ragazzo? Ti ha lasciata perchè ha trovato di meglio?- ride e stringo i pugni- forse l'altra ragazza scopa meglio di te, mi sa- in quel momento mi sono girata e ho iniziato ad urlare -È MORTO PER COLPA MIA! L'HANNO UCCISO DAVANTI AI MIEI OCCHI COME SE NULLA FOSSE! HO SENTITO IL SUO ULTIMO RESPIRO E TU LO STAI SCAMBIANDO PER UN PUTTANIERE...TU SEI UNO STRONZO- sono scoppiata a piangere e lui mi ha guardata -scusami...io non...-lo interrompo- tu non sai niente di me....mi giudichi e neanche mi conosci- lui viene vicino a me e mi mette una mano sulla spalla e io mi sposto -non la voglio la tua pietá...non rivolgermi più la parola,non guardarmi neanche- prendo lo zaino e la mappa e scendo nella hall. Volevo stare il più lontano possibile da lui,come ha potuto giudacarmi?! Non mi conosce neanche da un mese! Non lo sopporto,meglio se non ci penso più altrimenti mi faccio prendere dal nervoso,così ho iniziato a fare delle ricerche sulla spada di mia madre,dalla mappa non riesco a capire dove si trova,quindi mi serve l'altra parte e navigando sul web ho trovato un mito su Barbanera e durante l'età d'ora della pirateria aveva una metà di una mappa ma sarà in un posto sperduto o in qualche nave affondata,non la troveremo mai. Mi giro e noto due strani uomini vestiti da pirati,mi alzo dalla sedia e prendo lo zaino, e quei due mi indicano...meglio svignarsela,esco dall'albergo correndo e i due pirati m'inseguono.

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Capitolo 10
*** Un gruppo di pirati del settecento mi rapisce ***


Capitolo 10:rapita da un gruppo di pirati del settecento Le mie gambe erano stanche,non ce la facevo più a correre,ma i pirati erano dietro di me e se mi avessero preso, avrebbero ottenuto l'altro pezzo della mappa,non gliel'avrei mai permesso. Passavamo in mezzo alla gente e io gridavo aiuto e loro cosa facevano? Applaudivano e dicevano "bravi",ma siete idioti?! STUPIDI MORTALI QUESTI MI VOGLIONO RAPIRE,NON È UNO SPETTACOLO! Ma ho continuato a correre fino ad un incrocio di strade e da una di quelle due,è uscito uno di loro che mi ha presa e mi alza da terra,ho fatto quello che ho potuto:gli ho morso la mano,mi sono dimenata,ho gridato di nuovo aiuto ma nessuno mi ha sentito e così mi sono rassegnata. E il pirata che mi aveva presa e messa su una spalla come se fossi un sacco di patate ha detto -Presa,ragazzina-. Gli ho detto che non avevo niente per loro e il pirata stava per lasciarmi,ma l'altro l'ha fermato-il capitano ha detto di non crederle,troppo furba- mi ha guardato con gli occhi socchiusi tipo "non ci casco ragazzina". Dopo aver detto questo,mi hanno portata al molo e siamo saliti sul veliero settecentesco che avevo visto stamattina,era una vera e propria nave pirata. Mi hanno portato nella stiva ed adesso sono legato come una prigioniera e uno di loro mi ha detto che tra poco sarebbe venuto il "capitano" per vedermi e io gli ho detto -che onore,fate così con gli ospiti? Questa è la mia suite?- si sono messi a ridere e sono saliti sopra,spero che non sia la fine della mia spedizione e che Viola e Ottaviano mi vengano a cercare

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Capitolo 11
*** Aspettando i soccorsi ***


Capitolo 11:aspettando i soccorsi Era passata giá un'ora da quando avevano levato l'ancora e abbiamo iniziato a navigare,ma niente il capitano e la sua ciurma mi hanno lasciato qua sotto tra le provviste e c'era anche della paglia,forse si erano dimenticati di me? Impossibile. Sono stata su molte navi,non avevo mai sofferto di mal di mare,ma su questa mi sentivo lo stomaco in gola e avevo voglia di vomitare quando guardavo il cibo. Erano passate ore e il sole era tramontato e finalmente ho sentito dei passi e delle voci che venivano verso di me e da quale poco di luce che avevo a disposizione,sono riuscita a riconoscere il famoso capitano...È BARBANERA IN PERSONA! Era come l'avevo sempre immaginato,la barba ispida di colore nero,un volto demoniaco,grosse mani tozze e vestito come un pirata,ovviamente, mi guarda e alza lo zaino -dov'è?- lo guardo e faccio la spallucce -cosa?- butta lo zaino ai miei piedi -Non fare l'idiota,riconosco una figlia d'Atena a distanza,quindi ogni tuo tentativo di fregarmi è inutile.Dov'è?- si abbassa e mi guarda negli occhi e io lo guardo sorridendo -non mi spaventi,mi fai solo ridere e comunque non è con me.- si alza e si rivolge ai due membri della sua ciurma in spagnolo,ma non si è rivolto con calma,ma con ira come se avessero rovinato il suo piano perfetto. I due uomini impauriti sono saliti di corsa sul ponte sperando di non tornare più là sotto. Barbanera mi guarda districando i denti -so che hai la mappa- fa una pausa e si accarezza la barba e in quel momento mi è salito un coniato di vomito,ho visto qualcosa che si muoveva tra quei peli,spero che non sia un ragno o una famiglia di ragni, a quel pensiero ho iniziato a sudare freddo, i ragni mi spaventano di più rispetto a Barbanera. Lo guardo e cerco di non ansimare e lui continua -vuoi che usi le maniere forti o le maniere buone?- si abbassa ,mi prende per le guance e gli dico che lui non userà mai le maniere buone visto che è un pirata e non conosce la galanteria e fa un ghigno -sapevo che non eri stupida...ma una così bella ragazza,sembri ispanica...ho avuto diverse moglie,di cui l'ultima era hawaiana e non era neanche sedicenne,ma ahime,nessuna è bella quanto te- mentre avvicinava la sua bocca al mio orecchio,ho detto -puzzi di alcool- e gli ho dato un calcio nei cosiddetti e lui si è rialzato e ha stretto i denti,in quel momento provava un forte dolore,che forse non provava da anni e imprecava al cielo come se non ci fosse un domani. Un po' mi dispiaceva vederlo in quello stato,ma dall'altra parte ero contenta che si fosse allontanato da me,ripeto è stato lui ad avvicinarsi non l'ho attaccato di proposito e voi siete i testimoni. Mentre lui continuava ad imprecare in tutte le lingue del Mondo,ho cercato di pianificare un piano di fuga,così mi sono guardata intorno e ho visto solo casse di vino,cibo,una lanterna,della paglia...potevo incendiare la nave,visto che era di legno,ma prima dovevo slegarmi e ho notato che ero legata contro un palo di sostegno con una corda,avrei potuto slegarmi mentre tutto l'equipaggio stava mangiando e bevendo,dopo essermi slegata avrei potuto gettare il vino nella stiva e gettare la lanterna col fuoco...ma mi servivano le chiavi che aveva Barbanera e proprio in quel momento mi aveva avvertito che sarebbe tornato dopo pranzo,sbronzo ovviamente,per venirmi a controllare ed è tornato sopra con una cassa di vino. I pezzi del mio piano iniziavano a combaciare,dovevo slegarmi e attaccare nel momento giusto,cosí ho iniziato a sfregare la corda contro uno spigolo del palo di lego,ci avrei impiegato qualche ora,ma dovevo muovermi perché avevano già gettato l'ancora in acqua e chiuso le vele ed erano pronti per cenare con carne e alcool.

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Capitolo 12
*** Divento capitano di una nave pirata ***


Capitolo 12:divento capitano di una nave Pirata
Dopo due ore finalmente mi sono liberata da quelle corde,avevo i polsi addormentati e così ho provato a massaggiarmeli per un po',finché non si sono svegliati,adesso dovevo aspettare Barbanera e fare la sciocca che è ancora legata ad un palo.
Mi mancano Viola e Ottaviano,anche se quest'ultimo mi aveva scambiata per una sgualdrina,ma dovevo scappare da questa nave per loro e per il campo,non potevo permettermi di morire proprio in questo momento e in questo modo.
Proprio quando mi mancava la compagnia di Barbanera,lui è sceso a farmi vedere come rimorchiano i pirati sbronzi con frasi del tipo "sei la sirena più bella che io abbia mai visto",il problema é che le sirene sono dei mostri e sono orrendi,ma quando cantano e illudono i loro occhi,trasformandosi nei loro cervelli come creature dall'aspetto divino e alcuni ci cascano e boom la loro nave si schianta contro gli scogli e muoiono e vengono anche mangiati.
Basta pensare alle sirene,dovevo agire e prendere quelle stupide chiavi,quindi è il momento di usare l'astuzia -Hey bel pirata,ti serve una nuova combina guai nella tua ciurma?- lui per un momento mi ha guardato con stupore,ma poi ha sorriso,sembrava un bambini che aveva appena ottenuto il suo lecca lecca dopo tanti capricci -vai dritto al punto ragazzina...con la teoria non c'è male,vediamo come te la cavi con la pratica-.
Ha aperto un'altra cassa di bottiglie di vino e ha posato la bottiglia vuota che aveva in mano -vediamo un po' di che annata è questo vino-si è abbassato per vedere qual é la bottiglia migliore per questa notte focosa,ne ho approfittato del suo momento di distrazione,mi sono alzata e ho afferrato la bottiglia vuota   per poi sbatterla sul suo cranio e lui è svenuto -con la teoria me la sono cavata,ma con la pratica dovrai aspettare ancora un po.- 
Dopo aver preso le chiavi ho frugato nel mio zaino per vedere se c'era ancora qualcosa e la mappa si trovava nascosta tra i libri,sapevo che non avrebbe mai guardato tra i libri, e il mio pugnale era ancora lì dentro,perfetto,il mio equipaggiamento era completo.
Messo lo zaino sulle spalle,ho preso le chiavi di barbanera,sono salita sul ponte e ho chiuso la stiva a chiave.
La cabina del comandante su un galeone era facile da trovare,si trovava giusto sotto il timone,ho scelto un orario adatto per scappare dalla nave,ma ero lontana dalle coste e sapevo la posizione esatta,dovevo vedere sulle mappe nautiche.
Sono entrata in cabina e l'ho chiusa a chiave,mi sono avvicinata al tavolo e ho visto sulle mappe nautiche qual era la rotta e il prossimo porto dove la nave avrebbe attraccato a Yorktown sulla costa della virginia,dopo due giorni di viaggio...non siamo molto vicino,ma neanche molto lontani,la nave mi serve ancora,mi serve un passaggio a Yorktown e devo avvisare...non posso creare un messaggio iride,il telefono non prende...JES! Mi serviva,ma devo trovare l'altro pezzo,così ho preso il mio pezzo e ho iniziato a spostare pezzi di mappa sul tavolo e l'ho trovato e poi l'ho messo tra i libri insieme all'altro.
Sono tornata giù nella stiva e Barbanera era ancora svenuto,cosí l'ho legato al palo e l'ho disarmato e ho preso anche qualche sua arma,mi piace qualche nuovo equipaggiamento,quell'uomo aveva troppe armi.
Visto che Barbanera dormiva,sono tornata sopra per chiudere la botola che portava ai dormitori e alla mensa e sono tornata da lui,un po' mi faceva pena ma dovevo guadagnarmi il suo rispetto e anche quello della sua ciurma se volevo tornare sana e salva sulla terra ferma,sarei stata la prima donna ad aver messo in ginocchio Barbanera,mi sono seduta e dopo un po' sono caduta in un sonno profondo.
Verso le prime ore del mattino sono stata svegliata da dei lamenti e alcune richieste di aiuto,ho aperto gli occhi e lui era sveglio a fissarmi a denti stretti e uno sguardo confuso,mi sono alzata e mi sono fermata davanti a lui e gli ho detto -come ci si sente?-lui ha abbassato lo sguardo e per un attimo si é sentito impotente,incapace di non poter fare nulla per liberarsi ma poi ha detto -astuta,mi hai disarmato e ha rinchiuso i miei uomini nella mensa,brava...molto brava,ma non posso lasciarti prendere il pezzo della mappa che ti porterá al tesoro- l'ho guardato e risposto -quella mappa non porta a nessun tesoro,porta solo ad una spada che tu non puoi usare e che forse potrebbe scatenare l'ira di una dea contro a degli innocenti,ti prego...aiutami in questa folle spedizione e poi ti lasceró te e la tua nave ai saccheggio,ma devo fidarmi di te- lui mi ha guardato -d'accordo ti aiuteró,attraccheremo a Yorktown e da li scenderai,ma devi avvisare i tuoi amici- faccio un gesto con la mano e gli dico -so come contattarlo,ma non fare una mossa sbagliata o ti sparo- 
Lo slego e gli punto la pistola contro e lui cammina a mani alzate,saliamo sul ponte e apro la botola della mensa -adesso andiamo al timone e direzione nord est,chiaro?- premo con la canna della pistola sulla sua schiena e lui stende le braccia all'insù e dice -okay,okay! Sei tu il capitano- alcuni uomini della ciurma salgo sul ponte e iniziano a slegare i nodi e aprono le vele,mentre io e Barbanera saliamo al timone e lui inizia a manovra la nave e controllo la direzione sulla bussola.
Jes arriva e si mette sulla mia spalla,prendo un pezzo di carta e una penna dalla zaino e scrivo una breve lettera "trovate il modo più veloce per arrivare a Yorktown,Virginia.
Ho trovato l'altro pezzo della mappa,ci incontreremo al porto tra due giorni
Saluti
Marika"
Ho legato la lettera alla zampo di Jes e gli ho fatto vedere delle foto di Viola e Ottaviano e gli ho spiegato dov'erano e lei ha spiccato il volo.
Speravo che Jes ce l'avesse fatta a trovarli,dovevo continuare la mia missione,mancavano solo altre 8 giorni,dovevamo farcela.

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Capitolo 13
*** Andiamo da George ***


Dopo due giorni di viaggio e la ciurma ha sempre cercato di farmi ubriacare o svenire per far si che io lasci la presa su barbanera,ma poi si sono arresi e hanno obbedito ai miei ordini e per farmi sentire li facevo ripetere dal timoniere contro cui avevo puntato la pistola.
Finalmente avevamo attraccato e si tornava alla cara vecchia civiltà.
Sono scesa dalla nave con lo zaino sulle spalle e Barbanera ha urlato dal ponte -CAPITAN KENWAY,È STATO UN PIACERE AVERLA SULLA MIA NAVE! LEI È DI CERTO TRA I PIÙ SCALTRI E ASTUTI CAPITANI CHE ABBIANO MAI SOLCATO QUESTI MARI- lui si è sistemato il cappello e io gli ho fatto un saluto militare e sono andata all'inizio del molo e ho visto Viola e Ottaviano che discutono in latino e mi avvicino a loro -Allora,io avuto una vicenda con dei pirati,voi cosa avete fatto in questi giorni?- loro si sono girati e mi hanno abbracciata e poi si sono staccati,mi hanno chiesto come stavo se ero ferita ed io gli ho risposto che stavo bene e non avevo neanche un graffio e poi Viola ha dato una gomitata ad Ottaviano,lui si è fatto avanti e ha detto -scusami se ho preso la foto del tuo ex fidanzato e ho detto che ti tradiva con un'altra solo perchè scopava meglio di te- lo guardo e lui accenna un sorriso e poi abbassa la testa,era imbarazzato ed aveva i sensi di colpa,lo capivo, così l'ho abbracciato e lui per un momento è restato immobile e poi mi ha accarezzato la schiena.
Viola si è schiarita la voce - Okay piccioncini,basta con gli abbracci- ci stacca e continua -prossima tappa?- li guardo e dico - andiamo a trovare un mio fratello a Mount Vernon- 
Yorktown è stata l'ultimo scenario della rivoluzione americana,poi George Washington si ritiró a Mount Vernon dove sposó sua moglie Martha,vedova con i suoi due figli avuti dal precedente marito.
Per raggiungere la stazione di Yorktown,abbiamo girato un po' per il paese e mi sembrava un po' troppo settecentesco,le case in stile coloniale,nel centro c'era anche qualche palazzo in stile liberty ma per il resto era tutto in stile coloniale,ci mancavano solo le carrozze.
Erano le otto di sera e nella stazione c'erano solo adulti che stavano tornando alle proprie case per godersi la cena con la propria famiglia normale,all'idea della cena mi è venuta fame e il mio stomaco chiedeva disperatamente cibo.
Ottaviano è tornato con tre biglietti e ne ha dato uno ognuno di noi e poi mi ha guardata -hai mangiato qualcosa?- ho scosso la testa per dire no e lui ha frugato nel suo zaino e ha tirato fuori un panino -Quando il tuo gufo è arrivato con la lettera a ora di colazione,ti ho preparato un panino con del salame...spero che ti piaccia o che tu non sia vegetariana- ho preso il panino,è stato un gesto carino da parte sua, lui mi ha sorriso con affetto e io ho sorriso a mia volta e l'ho ringraziato per il panino e gli ho detto che l'avrei mangiato con calma sul treno.
Il nostro treno è arrivato con qualche minuto di ritardo, bhe il primo treno era a mezzanotte e quindi abbiamo aspettato un po' nella stazione e ho mangiato il panino,a causa del maltempo e così siamo saliti e ci siamo seduti ai nostri postri,due divanetti con un tavolo in mezzo, io e Otto ci siamo seduti vicino,io vicino alla finestra e lui vicino al corridoio, e Viola di fronte a me.
Mi hanno raccontato il loro litigio all'albergo dopo che sono scomparsa,bhe all'inizio Viola ha raccontato del raduno di Harley e ha descritto tutte le moto come una bambina a disneyland, ma poi Ottaviano ha raccontato a viola della nostra litigata e le ha detto che sono scesa giù  nella hall,ma lei gli ha risposto che non c'ero giù e poi hanno sentito la campa della nave di barbanera suonare e il giorno dopo la nave non c'era più,quindi hanno sospettato il rapimento e Ottaviano ha detto - Viola ha creduto fortemente che tu ce l'avresti fatta- l'ho guardata,mi sono messa una mano sul cuore e ho fatto finta di asciugarmi le lacrime con l'altra e ho detto -aaaw Viola,così mi fai commuovere- ci siamo messi a ridere e viola ha detto -bhe sei cazzuta,ragazza-.
Io ho raccontato a loro della mia esperienza sulla nave pirata e di come ho messo in ginocchio,Barbanera e la sua ciurma, poi ho raccontato dove avevo nascosto il pezzo della mappa e che lui non l'avesse trovata prima e di come ho scoperto la rotta verso Yorktown e di come mio fratello avesse l'ultimo pezzo della mappa,poi ,dopo la storia,ci siamo messi a ridere e a scherzare,finché Viola si é addormentata e ne ho approfittato per dire ad Ottaviano il nome del mio ex ragazzo -si chiamava Castore,ed è un eroe- lui mi ha guardata e mi ha chiesto -com'è morto?- ho guardato fuori al finestrino,sospiro e continuo -ci attaccarono al campo mezzosangue,c'erano nemici da tutte le direzioni e ne uscivano ancora di piú da quel labirinto, io e Castore stavamo combattendo...ma poi è arrivato licaone,stava per uccidermi con la sua spada ma Castore si e la spada lo trafisse e lui mi guardó dicendomi "ti amo- guardavo le gocce sulla finestra  e alcuni lampi in lontananza,Ottaviano mette una mano sulla mia spalla,mi giro,lo guardo con le lacrime agli occhi e lui mi dice -mi dispiace,ma è morto da eroe e si è sacrificato per te,non piangere...lui non vorrebbe- sorrido e gli dico -tu ce l'hai una ragazza?- scuote la testa -mai avuta...non sono uno di quei ragazzi che tutte desiderano- annuisco e lo guardo -vuoi un abbraccio?- lui annuisce e lo abbraccio e finiamo per addormentarci abbracciati

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Capitolo 14
*** Andiamo a trovare il tizio sulla banconota di un dollaro ***


Mi sono svegliata,ed ero ancora abbracciata ad Ottaviano,il quale dormiva ancora come un ghiro. Ho alzato il viso e l'ho guardato,diciamo che da addormentato è più carino,ha quelle labbra sottili di un colore rosa a pastello,non parliamo del naso perchè da sotto fa schifo a tutti anche alla sottoscritta,poi aveva delle borse sotto agli occhi,chissá da quanto tempo non dormiva bene...forse questa era la prima volta. Poi mi sono voltata verso Viola che ci guardava con un sorriso da psicopatica e per poco non urlavo dalla paura e lo ho bisbigliato contro per non svegliare Ottaviano e lei con un tono di voce normale -tranquilla,non lo sveglia nessuno- poi ha sorriso e mi ha fatto vedere la foto che ci ha scattato mentre dormivamo - siete troppo aaaw,me la autografate?- l'ho guardata male e per poco non svegliavo l'intero vagone ma invece ho solo detto -Scordatelo- Mi sono staccata da Otto e ho guardato l'orologio e viola ha iniziato a dire cose del tipo "siete carini","secondo me dovreste stare insieme,dico sul serio" e io l'ho interrotta dicendo -non siamo ancora arrivati?- e lei ha fatto le spallucce e ha detto -manca un'altra ora- ho sbuffato -dovró sopportarti per un'altra ora,bene. Parlami un po' di te? Cosa ti piace fare?-. Lei mi ha raccontato un po' della sua vita e di quello che le piace ascoltare,le piacciono le canzoni anni 60, la sua passione per le Harley Davinson e anche altre moto,ma soprattutto quelle, e si veste solo di nero. Poi è arrivata a parlare della differenza tra Ares e Marte,ve lo riassumeró in poche parole quello che mi ha detto,Ares è stupido,non sa leggere e fa scatenare guerre solo per il gusto di vedere gente morta e sangue,mentre Marte è stupida,sa leggere e combatte per una giusta causa.É una ragazza davvero molto interessante,sotto molti punti di vista,ma c'era qualcosa di strano in lei...come se non appartenesse a quest'epoca,mi avrà mentito su qualcosa? Bhe tutti abbiamo dei segreti...persino io. Una voce ha che ci ha informato che eravamo arrivati a Mount Vernon,ho sorriso e ho svegliato Ottaviano. Quando il treno si era fermato,siamo scesi e dentro la stazione ho preso una mappa e ho tracciato il percorso più breve per arrivare alla casa di George Washington,mentre Ottaviano e Viola litigavano per quella stupida foto -hai violato la mia privacy....ehm la nostra...NO! La mia...DAMMI QUELLA FOTO- ha detto Ottaviano cercando di prendere la foto e Viola gli ha dato un pugno in faccia e se l'é rimessa nella tasca -MAI! È mia l'ho scattata io!-.Ho alzato gli occhi dalla mappa per guardarli e li ho fatti roteare e poi ho guardato fuori,stanotte ha nevicato parecchio,sulla costa faceva freddo,ma non c'era la neve. Mi sono messa lo zaino sulle spalle e ho detto- Hey! Smettetela di fare gli idioti per una foto e andiamo a recuperare questa spada-. Siamo usciti dalla stazione e abbiamo camminato seguendo il percorso che avevo scelto,avevo le ginocchia fredde e non sentivo più i piedi,ormai camminavano da soli,mi sono girata e Viola se la cavava bene,era ben coperta,mentre Ottaviano batteva i denti,strofinava le mani sulle braccia per riscaldarsi ed era molto indietro...dannato buon senso che tu sia maledetto,sono andata da lui,ho preso una una coperta dallo zaino e un capellino di lana e lui li ha indossati e gli ho detto mettendogli una mano sulla-se ti andasse,possiamo fermarci- lui ha scosso la testa e mi ha risposto con voce rauca-dobbiamo continuare,non abbiamo molto tempo- ho annuito,l'ho preso per mano e abbiamo superato Viola -cerca di stare al passo accanto a me- e quest'ultima si è messa a sclerare come una ragazzina,lei è una ragazzina,ma non fa mai queste cose, e ha detto sorridendo -ve lo ripeteró ancora: STATE BENISSIMO INSIEME- ho continuato a guardare la mappa e a camminare,mentre Ottaviano lanciava occhiate minacciose verso Viola e lei rideva. Dopo qualche minuto siamo arrivati,erano le sei del mattino e il sole non era ancora sorto,visto che è Novembre,e il museo era chiuso. Ci siamo fermati davanti alla casa e viola e passata avanti sbuffando -ci metto un secondo e avremmo i pass VIP- ha scassinato la porta e poi ha disinnescato l'allarme e ci ha fatto segno di entrare,così io e Ottaviano siamo entrati. Fuori era bellissima,ma dentro era fantastica,era tutto in legno,c'era un premio di caccia sopra ad un camino di pietre,quadri e vasi che valevano milioni di dollari. Avevo la bocca aperta e Ottaviano me l'ha chiusa -entrano le mosche,tesoro- Viola si è messa a ridere e io l'ho guardato male -sei al calduccio?- sono salita al piano di sopra e mi hanno seguita,per essere bella,faceva anche paura senza luci,così ho acceso una torcia,l'ho puntata verso un orso impagliato e mi sono messa ad urlare e Ottaviano mi ha presa per il braccio -è solo un'orso impagliato,è solo un'orso impagliato,calmati- l'ho guardato e ho annuito e ha continuato -dobbiamo trovare lo studio-. Abbiamo aperto delle stanze e finalmente l'abbiamo trovata,sembrava la stanza ovale della casa bianca solo che era arredata diversamente. Ho preso il pezzetto della mappa che ho preso da barbanera e dietro c'era scritto "Il simbolo della libertà",l'ho letta ad alta voce e mi hanno guardato un po' confusi e poi ho aggiunto -l'aquila reale,quello è il simbolo della libertà-. Ottaviano ha acceso la luce e nella stanza c'erano solo aquile,statue,tappeti e quadri, che la raffiguravano...era come cercare l'ago in pagliaio. Così ci siamo divisi i compiti,Viola i quadri,io i tappeti e Ottaviano le statue. Dopo un'ora il sole ha iniziato a sorgere e noi non abbiamo trovato niente,mi sono messa le mani nei capelli e ho detto con voce esasperata -è qui! Deve essere qui!- e viola ha sospirato guardato dietro ad all'ultimo quadro -niente,non c'è- volevo piangere,non avevo mai sbagliato in vita mia,ma io sentivo che c'era -Ottaviano,hai trovato qualcosa?- lui guardava il collo della statua -si- ha preso la statua e l'ha messa sotto la luce della torcia - il collo è stato spezzato e poi raggiustato- ha gettato violentemente la statua sul pavimento e quest'ultima si è rotta,l'ho guardato male e ho urlato- ma sei cretino! ADESSO VERRÀ IL CUSTODE!- viola ha cercato tra i resti e ha preso un pezzetto di carta piegato e l'ha alzato-TROVATA!non ringraziatemi - l'abbiamo guardata e al piano di sotto si sentivano dei passi e qualcuno che diceva -CHI C'È?!-. Siamo usciti da una finestra e siamo caduti su dei cespugli,ho visto una Lincoln parcheggiata e siamo andati vicino l'auto,ho scassinato la serratura e ,siamo saliti,mi sono messa al posto guida e ho trovato le chiavi nel cruscotto,mentre mettevo in moto è uscito il custode urlando e agitando le mani,la macchina si è accesa e sono partita a tutto gas. Sentivo le sirene e tra poco sarebbero arrivati i poliziotti

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Capitolo 15
*** Investo qualcuno ***


Bhe non vorrei esagerare,ma durante la nostra fuga,ci stavano inseguendo cinque macchine della polizia e alcuni ci stavano anche sparando addosso e Ottaviano di certo non mi aiutava con i suoi urli e Viola che criticava il mio stile di guida e io che durante una brusca sterzata urlavo -LO SO! LO SO! NON STATEMI ADDOSSO!- e loro continuavano ad urlare.
Erano davvero bravi quei poliziotti ma non per una che ha gareggiato in gare clandestine.
È una storia divertente,l'anno scorso durante le vacanze estive ho conosciuto il giovane meccanico che riparava l'auto di mio padre,si chiama Rick,aveva occhi scuri,capelli castani a spazzola,un paio di occhiali con montatura nera e pelle non troppo scura,era un mortale come tutti gli altri,ma era carinissimo soprattutto quando arriccia il naso...di cosa stavamo parlando? Ah si,delle gare,una sera sono uscito con lui e mi ha portato in una ciminiera abbandonata  dove si radunano dei tizi fighi con delle auto e organizzano gare e Rick mi aveva visto come guidavo un auto e hey,perchè non partecipi? La prima gara ho vinto per fortuna,la macchina della mia avversaria,Jen una tizia che fa finta di essere una hippie, e da quel momento in poi ha iniziato a dire "sento dei pensieri negativi nell'aria...oh sei tu" ogni volta che le andavo vicino, così io e Rick abbiamo passato tutta l'estate a partecipare a gare e a cercare di portare in vita una Mustang degli anni 60.
Ho imboccato una strada di periferia e mi sono nascosta dietro ad un vecchio magazzino di un meccanico e abbiamo seminato i poliziotti.
Ottaviano e Viola mi hanno guardata mentre stringevo le mani sul volante e guardavo oltre il cruscotto e poi Ottaviano ha detto -dove hai imparato queste cose?- evidenziando ogni singola parola,poi ha aperto lo sportello e ha iniziato a vomitare anche l'anima,viola ha fatto roteare gli occhi e l'ha insultato in latino,poi mi ha guardata e ha detto -allora? Si puó sapere come hai fatto- la guardo e sorrido -ooh questo? Ho solo partecipato a qualche gara clandestina,niente di che- rido nervosamente e tolgo le mani dal voltante,lei scoppia a ridere -non ci credo! TU ,figlia di atena,CHE INFRANGE IL REGOLAMENTO E LA SICUREZZA DELLA STRANA?!- continua a ridere e io la guardo male, lei mi guarda e continua -Oddei,che figata! Anche io voglio partecipare ad una gara clandestina!Secondo me tu hai vinto per puro culo,dai una figlia di Atena che infrange le regole.Di solito voi siete noiosi,insensibili,freddi,rigidi,asociali-la interrompo -adesso basta- e lei continua -perfettino del cazzo,silenziosi,severi,non sorridete mai- la guardo e incrocio le mani -ho finito- sorride e Ottaviano smette di vomitare e si risiede sul sedile affianco al mio,ha la faccia bianca e si tiene lo stomaco,lo rassicuro e dico che ci saremo fermati qui per un po' così io potevo scoprire la prossima tappa e prendere quella maledetta spada.
Mi sono svegliata ed erano le quattro del pomeriggio e fuori stava nevicando,così ho messo i pezzi della mappa in modo corretto e la prossima tappa è a Helena in Montana,nel parco nazionale lì vicino.
Dovevamo muoverci,non volevo svegliarli,così ho acceso la macchina e siamo partiti per il Montana.
Erano le dieci della sera e percorrevo una strada di periferia del Missouri,dopo essere uscita dall'autostrada,nevicava e non si vedeva una ceppa e quei due dormivano ancora -ma dove sono? Non si vede nulla- mentre percorrevo,ho urtato qualcuno o qualcosa e si sono svegliati -oh dei,ho investito qualcuno!- guardavo il vetro appannato spaventata e disorientata e Ottaviano ha guardato fuori - ma dove siamo?- e io ho fatto le spallucce e gli ho detto -Missouri...almeno spero- sono scesa e ho chiuso la portiera,sono andata davanti l'auto per vedere cosa avevo investito...È UNA RAGAZZA! Mi sono messa ad urlare e Viola e Ottaviano sono scesi e hanno detto -oh dei-.
Mi sono abbassata sulle ginocchia e ho punzecchiato la ragazza e poi li ho guardati -Che facciamo?- viola ha alzato le mani -l'hai uccisa tu,sono problemi...- la ragazza ha alzato la testa e ci ha guardati e ha alzato la mano-volevo solo chiedere...aiuto - poi è svenuta.
Alla fine Ottaviano la prese in braccio e ha detto di portarla con noi,l'ha messa sui sedili posteriori vicino a Viola e siamo partiti di nuovo - dobbiamo fermarci ad una stazione di servizio- ho accostato vicino ad una pompa di benzina coperta e ci siamo addormentati.

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Capitolo 16
*** Una figlia di Venere ***


Stavo dormendo appoggiata alla portiera quando una voce che mi porta alla realtà,apro gli occhi e ho visto la ragazza che ho investito ieri sera che mi scuoteva,l'ho guardata e lei ha detto -Ciaoooo ragazza che mi ha investita e poi mi ha portata sulla sua auto...non sei per caso lesbica?- ho scosso la testa e lei ha continuato -oh,perfetto,io sono Beatrice....sei una mortale?- ho scosso la testa di nuovo e lei mi ha preso per la maglia -DÌ QUALCOSAAA!- la spingo e rispondo -Ciaoo mi chiamo marika e non sono una mortale,per mia sfortuna, non sono neanche un mostro- lei ha annuito e poi ha raccontato del perchè si trovasse su una strada sperduta del Missouri durante una bufera di neve,stava cercando il campo mezzo sangue e dei lupi la inseguivano,secondo voi cosa ho fatto? Ho annuito e basta,ma lei continuava a intrattenere una conversazione e ha detto -tu e il ragazzo biondo state insieme?- l'ho guardata e poi sono scoppiata a ridere e le ho detto che era già abbastanza sopportarci,figurati di stare insieme e baciarci e allora mi ha detto se viola e ottaviano stessero insieme e le ho detto di no,che eravamo tutti single e a nessuno piaceva nessuno e lei mi ha risposto -è carino,forse ci dovrei provare- ho sbuffato come un cavallo -buttati,sai quanto me ne frega-.
Mi sono guardata intorno e ho notato l'assenza di Quei Due, cosí ho chiesto a Bea dove fossero e ho scoperto che si erano svegliati un'ora fa e che sono entrati nel bar per prendere qualcosa da mangiare, ho sospirato e mi sono messa composta sul sedile,dormire in quella posizione mi ha fatto venire un forte mal di schiena e avevo anche la cervicale.
Oltre ai dolori,si metteva anche Bea a farmi domande su Ottaviano e le ho risposto in modo scorbutico -se hai tanta voglia di conoscerlo, quando torna perchè non gli fai tutte queste domande a lui?- lei ha alzato le mani e si è messa al suo posto.
Sono scesa dall'auto per togliere delle nave da vetro anteriore e dal tetto,poi sono arrivati Viola e Ottaviano e Bea è uscita dalla macchina per abbracciarlo,sembrava una cagna in calore...cosa c'è di tanto speciale in quel ragazzo da far suscitare un interesse romantico? Li ho guardati e ho fatto finta di avere i coniati di vomito e visto che Viola mi stava guardando,si è messa a ridere e ho detto -partiamo,adesso-.
Io mi sono messa al posto guida,viola vicino a me e gli altri due dietro.
Durante tutto il viaggio guardavo lo specchietto retrovisore per vedere cosa stessero facendo,li vedevo che ridevano e scherzavano come se fossero stati migliori amici da anni,li odiavo entrambi,mi sentivo minacciata da quella ragazza....ERA IL MIO TERRITORIO! Forse dovevo lasciarla a morire di freddo quando l'ho investita...sentivo le loro conversazioni,lei è una figlia di Venere,lurida morta del cazzo e mentre pensavo a queste cose stringevo il volante e dal nervoso lo graffiavo la pelle che lo rivestiva e Viola mi guardava come per dire "so a cosa stai pensando" sorridendo.
Quando siamo arrivati nell' Iowa,quei due stavano dormendo appiccicati e Viola continua a guardarmi sorridendo e le ho detto -che c'è?!- le ha sorriso e poi ha risposto - non prendertela col volante se sei gelosa si quei due- lo sbuffato -ma chi lo vuole quello sfigato- lei mi ha guardata accigliata - sicura,marika?Ne sei sicura- ho acceso la radio e ho sorriso - sicura-.
Non volevo ammetterlo,ma vedere Ottaviano che abbracciava un'altra,mi faceva adirare, ma non volevo dargliela vinta a Viola...mi avrebbe detto "te l'avevo detto che eri gelosa",prima finivamo questa missione e prima me li sarei tolti dalle scatole ,dovevo fare buon viso a cattivo gioco...ma per quanto tempo sarebbe durata questa storia?  Che Afrodite e l'amore siano maledette.
Quando scherzava e rideva con Viola,non mi faceva questo effetto,con lei era diverso e lo vedevo felice...ormai il mio treno dell'amore era caduto giù da un burrone per poi esplodere.

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Capitolo 17
*** Demetra ***


Quando siamo arrivati nel Sud Dakota,Viola stava dormendo,ma quei due dietro si erano appena svegliati e si scambiavano bacini ...ceh l'hai appena conosciuta,cosa sai di lei? Potrebbe essere una spia o una traditrice...idiota.
Era notte fonda là fuori e dovevo rifornire questo bestione si carburante oppure non ci saremo mai arrivati,per fortuna non nevica o avrei buttato un'altra pu...buona donna sotto e che ci avrebbe provato con Ottaviano.
Li guardavo dallo specchietto e mi massaggiavo la tempia,avevo bisogno di riposo.
Mi sono fermata ad una stazione di servizio e ho detto hai due piccioncini dietro che dovevo fare il pieno e mangiare qualcosa,così sono scesa e ho fatto il pieno,poi sono entrata nella tavola calda,mi sono seduta,e una signora mi ha portato delle frittelle e del latte caldo e poi li ho guardati dalla finestra...l'importante è che fossero felici...era il loro treno dell'amore e io non potevo intromettermi.
Mi sono girata verso la signora con un volto triste,lei si è seduta vicino a me e ha detto -se ami tanto una persona o la lasci andare o combatti,se la lasciassi,diventeresti come me...una vecchia decrepita che serve a dei camionisti e motociclisti del cazzo senza cuore...hai delle opportunità ragazzina...io lo so- all'improvviso ho trovato qualcosa d'interessante nelle frittelle e mi sono messa ad osservarle come se fossero un quadro di picasso,poi l'ho rialzata e ho guardato meglio la signora - Lei è Demetra...ma cosa ci fa qui?- lei sorride - è inverno ,tesoro,mia figlia sta giù con quell'idiota di Ade...non avevo niente da fare,così ho deciso di venirti a fare compagnia- ho mangiato le frittelle e ho bevuto un po' di latte caldo,ci voleva proprio con questo freddo un po' di calore, - Grazie Demetra,ma io non ho nessuna speranza- lei ha fatto "no" col dito e ha detto -c'è sempre speranza...ma sono venuta qui anche per avvisarti di un arrivo di un tuo vecchio nemico...colui che ti ha arrecato solo dolore,sofferenza e quella fascia che porti sull'avambraccio per coprire qualcosa di oscuro...qualcosa che ti ha marchiata per tutta la vita- mi guardo la fascia -come fai a saperlo?- lei sorride e fa le spallucce - tutti sanno del tuo passato,Kenway...ma ricorda,tua madre è sempre stata fiera di te e nessuno riuscirá a cambiarle idea...trova quella spada e se sarai abbastanza valorosa,riceverai un premio- fa apparire una busta e da lontano si sentono degli ululati -il nostro tempo è terminato,tesoro,prendi queste provviste...fidati dei tuoi amici,non fermarti davanti agli ostacoli...la vita ti riserva cose grandi,Marika- guardo dentro e c'erano delle provviste e un ibisco,ho alzato lo sguardo e non c'era più,la tavola calda era diventata una catapecchia abbandonata da anni.
Sono uscita e sono entrata di corsa in auto e sono partita.
Non riuscivo a crederci,avevo appena incontrato Demetra e mi ha anche aiutata...Ottaviano inizió a farmi delle domande su che cose fosse successo e cosa c'era nella busta e io gli ho detto di stare zitto e una volta arrivati ad Helena,avrei risposto a tutte le sue domande,ma ora non c'era tempo...il nemico si stava avvicinando e io non potevo metterli in pericolo... E se ci stavano inseguendo dall'inizio e noi non ce ne siamo mai accorti? Come ho fatto a non accorgermene? 
Una cosa era certa,dovevo portarli al sicuro e salvarli da un'imminente morte...non gliel'avrei permesso di toccare di nuovo le persone a cui volevo bene.

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Capitolo 18
*** Vecchio Nemico ***


Finalmente siamo arrivati nel Missouri,ma ci mancavano ancora parecchi chilometri per arrivare ad Helena.
Ottaviano era sveglio da un bel po',mentre le altre due dormivano,anche io volevo dormire un po'...non dormo da quando ho investito Bea,sarei potuta svenire da un momento all'altro,ma poi mi sono ricordata degli ululati e ho continuato a guidare fregandomene del sonno,invece ad Otto questa cosa non andava per niente bene -Dovresti dormire un po',guidi da ventisei ore di fila e non hai chiuso un po' gli occhi o ti sei mai staccata da quel volante...stai guidando da suicida e anche ma omicida- l'ho guardato dallo specchietto centrale e ho detto - non possiamo fermarci neanche un secondo,ci stanno seguendo- e poi mi sono messa a guardare dagli specchietti laterali con degli sguardi nervosi, forse Ottaviano era preoccupato a vedermi in questo modo -Sei solo stressa,accosta,nessuno ci sta seguendo.-.
Aveva ragione,mi stavo facendo prendere dal panico e dall'ansia per niente,così ho accostato e ci siamo scambiati di posto e siamo partiti di nuovo.
Una parte di me voleva dare ragione ad Ottaviano e dirgli che mi stavo stressando per niente,ma l'altra parte sapeva che c'era qualcosa di strano,durante il nostro viaggio non abbiamo incontrato nessun mostro che ci abbia mai sbarrato la strada...era troppo calmo e tranquillo per i miei gusti....tutta questa storia puzza di marcio,lui stava tornando a prendermi ed era proprio dietro di me.
Lui mi ha guardata con uno sguardo di rassicurazione e poi ha detto che ci avrebbe pensato lui alla guida e che potevo stare tranquilla e dormire per un po',mi sono fidata di lui e mi sono addormentata.
Di solito non facevo gli incubi e se li facevo non erano poi così brutti,ma questo li batteva tutti.
Ero in una foresta e scappavo da qualcosa,all'improvviso sono inciampata e dei lupi mi hanno circondata,ho preso il pugnale,poi è comparso Licaone con un sorriso malvagio -Non aver paura del tuo branco,piccolina- si avvicinava a me e io indietreggiavo  -per quanto altro tempo vuoi scappare da me? Tu scappi,io troveró il modo di trovarti...tu sei destinata ad ucciderli tutti,tu sei destinata ad essere me- sogghigna e continua - so del tuo incontro con Demetra,smettila di essere una loro pedina e unisciti a me e avrai tutto quello che vuoi-.
Dei lupi mi bloccano e mi alzano da terra,ho guardato Licaone in faccia -io decido da quale parte stare...tu non sei nessuno per dirmi chi sono o cosa saró- mi accarezza la guancia e io gli mordo la mano,lui urla e la tira a se - Peccato che ci rimetteranno i tuoi amici- un lupo getta il cadavere si Stacy ai miei piedi.
Mi sveglio di soprassalto e mi guardo intorno,non ero più nell'auto,non c'erano più Ottaviano,Viola e Bea, mi ritrovavo da sola in una stanza con le braccia incatenate al pavimento e l'unica luce veniva da un buco sul soffitto.Mi sono detta "Fa che sia un sogno,FA CHE SIA UN SOGNO",ma non stavo sognando,era la pura realtà,così ho iniziato a tirare le braccia e ad urlare -OTTAVIANO! VIOLA! BEA! QUALCUNO MI AIUTI!-.
Perchè ero qui? Dove sono finiti i miei amici? Stacy è morta davvero? 
Non potevo neanche alzarmi del tutto,così sono rimasta seduta finchè qualcuno non fosse venuto da me.
Ho continuato a tirare le catene per richiamare l'attenzione di qualche mio amico o nemico.
Erano passate ore ormai,la fame iniziava a farsi sentire e avrei potuto mangiare anche un mio amico...quel bastardo mi sta testando,ma non ha ancora capito chi ha davanti.
Mancavano solo un paio di giorni alla vendetta di Atena e non avevamo ancora la spada,il campo giove sarebbe stato distrutto e molti ragazzi ed innocenti sarebbero morti...ormai ho perso le speranze,sarei morta anche io ma in un posto diverso.

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Capitolo 19
*** Svelo il segreto ai miei amici ***


Non sapevo quanto tempo fosse passato,ma ormai i miei occhi si erano abituati all'oscuritá e facevo sempre lo stesso movimento con le braccia.
Ogni volta che sentivo delle urla dicevo sempre -mi dispice,è tutta colpa mia- e speravo che non gli stessero facendo del male,ma ad ogni urlo che sentivo,non pensavo che urlassero senza alcun motivo...mi sono addormentata con le loro urla come sottofondo.
Poi qualcuno è venuto a svegliarmi prendendomi a calci sulle gambe,ho aperto gli occhi,ma non riuscivo a capire chi fosse.
Ha tolto le catene per poi legarmi i polsi dietro la schiena,mi ha alzata da terra e poi spinta attraverso un corridoio,ero così debole che non riuscivo neanche a mantenermi in piedi qualche volta perdevo l'equilibrio e inciampavo,ma quello dietro di me,mi rialzava. Dove mi stava portando? Spero incontro alla morte.
Poi sono arrivata in una sala con stendardi rovinato appesi ai muri,un tappeto logoro di color porpora e torce e alla fine del tappeto,c'era un trono e ci sedeva Licaone che quando mi ha visto,mi è venuto incontro a braccia aperte -Oh tesoro,per me sei come la figlia che non ho mai avuto- ho cercato d'indietreggiare,ma sentivo la punta di un pugnale contro la schiena e così sono rimasta ferma e così Licaone mi ha abbracciata e poi mi ha preso il braccio col suo morso -oooh,nascondi il tuo potere con una lurida fasciatura- straccia la fasciatura e il morso esce in bella vista.
Mi sono guardata intorno -dove sono i miei amici? Dove li hai portati?- l'avevo detto con le lacrime agli occhi e con la voce spezzata avevo paura,lui mi ha guardata e mi ha preso il viso -Oooow piccolina,non è carinissima quando ha paura e ha una crisi di pianto? Tranquilla,stanno bene,qualche graffietto ma sono ancora interi...ma devi fare quello che ti dico se vuoi che escano da qui sani e salvi- ho annuito e ho iniziato a singhiozzare - ho trovato una spada ma io non posso usarla,ogni volta che i miei uomini la impugnano,muoiono a causa di una scossa...sai di che spada sto parlando...quindi non fare quei tuoi giochetti da ragazza rimbambita o i tuoi amici moriranno,chiaro- sorride e unisce le mani,annuisco -Perfetto, ti avevo sempre detto di stare con me,con l'uomo che ti ha accolto nel suo branco... sei sempre stata la mia preferita fino a quando non mi ha procurato questi graffi sul viso- se li indica e continua -da lì ho pensato e avevi bisogno di un po' di disciplina e dovevo vendicarmi...ne vale più del mio orgoglio farti soffrire...vedrai morire altre persone,visto che non ti è bastata la morte del tuo amato Castore...ti ho vista quando hai gettato il suo drappo tra le fiamme e ho visto anche le tue lacrime-.
Mi sono guardata intorno e ho visto le facce incredule dei miei amici, ho chiesto a quel bastardo immortale da quanto tempo fossero qui e lui ha detto che erano qui dalla prima parola che ha detto quando mi ha vista,mi sono voltata e ho detto -io non sono come lui,ve lo giuro,non sapevo niente di tutto questo- Ottaviano ha sbuffato - Tu ci hai mentito dal primo giorno,potevi dirci chi eri e quel tuo piccolo segreto...TU SEI UNA TRADITRICE,PER COLPA TUA SONO MORTI DEI NOSTRI COMPAGNI...COMPRESA STACY- mi ha detto sbraitandomi contro.Non li biasimavo,vedevo la rabbia nei loro volti e da quelle parole,capivo che non si sarebbero mai fidati di me...dovevo fare qualcosa,non potevo perdere altro tempo o gli avrebbero fatto ancora altro male,odiavo tutta questa storia,dovevo prendere la spada,uccidere Licaone e liberare i miei amici...ma come? COME?!
Non avevo forze,ero legata,avevo un pugnale contro la schiena e se avessi fatto un passo falso i miei amici sarebbero morti all'istante,avevo troppe responsabilitá addosso.
Portarono la spada su un cuscino ed era la spada più bella che avessi mai visto,bronzo celeste e tra lama e l'impugnatura, c'era un gufo con le ali aperte.
Licaone me la fa vedere -slegatela,subito!- il suo scagnozzo ha ubbidito e mi ha slegata i polsi - prendi la spada- ho preso l'impugnatura della spada e ho iniziato a maneggiarla,era leggera ma non troppo,non scivolava dalle mie mani,era la mia spada,non doveva finire in mani sbagliate.
Ho fatto un occhiolino a Viola senza farmi scoprire e lei ha annuito e ha riferito agli altri che erano inginocchiati per terra, ho continuato a maneggiare la spada -Allora Licaone,a cosa ti serve questa spada?- ha sorriso - A conquistare l'Olimpo,quei Dei,li odio tutti quanti ma grazie a te e a quella spada,riusciró a piegarli al mio volere ....e tu sarai la mia regina,tesoro...io e te governeremo il Mondo e gli uomini saranno finalmente liberi da quei oppressori lassù- mette una mano sul mio braccio libero e viola fa un colpo di tosse,era il segnale...almeno credo,così ho tagliato la mano a Licaone e ferito quello dietro di me, non so come Viola sia riuscita a stendere l'altro uomo,ma ce l'hanno fatto quando ho sentito l'urlo.
Ho buttato Licaone a terra e poi gli ho legato le mani -Non ce la farai ad uscire,morirete lo stesso- sono andata a slegare gli altri e si sentivano degli scoppi di ordigni provenire sotto di noi -Dobbiamo uscire di qui e subito -.
Il palazzo ha iniziato a tremare e siamo usciti di corsa dalla sala del trono.
Okay,avevo salvato i miei amici,ma non del tutto, dovevo andarmene da quel posto e alla svelta 

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Capitolo 20
*** La fuga ***


Correvo davanti al gruppo,che alcune volte faceva fatica a seguirmi con tutte quelle svolte e alcuni pezzi di pietra che cadevano dal soffitto,io me la cavavo bene perchè avevo i miei sensi da lupo che mi aiutavano a prevenire ogni caduta e un nuovo fosso che si creava sul pavimento,ma dovevo tornare indietro qualche volta per aiutare i miei amici non li avrei mai abbandonati in mezzo a quelle macerie,non ero quel tipo di persona,avrei rischiato la mia vita al costo di vederli vivere.
Finalmente vedevo l'uscita,una enorme porta di legno spalancata,ma prima dovevamo attraversare una sala che stava per crollare.
Mi sono fermata all'improvviso davanti alla soglia che si affacciava sulla sala -dobbiamo attraversare la sala- ho detto con quel poco di fiato che mi restava dopo una corsa spericolata,mi sono voltata e gli altri muovevano la testa come per dire "No",poi Ottaviano ha preso fiato -é un suicidio...il pavimento sta per crollare-.
Ci rimaneva poco tempo -non abbiamo tempo di fare il giro,seguitemi e state al passo con me- poi viola ha alzato la mano e ha detto -vuoi farci morire d'infarto o cosa? Sappiamo dei tuoi poteri da predatrice,ma loro -indica Otto e Bea- sono dei comuni mortali,non ce la faranno- Bea ha annuito come per dire che fosse d'accordo con Viola,ma non si era accorta che l'aveva un po' offesa,così ho urlato -DOBBIAMO ANDARE,ORA!FIDATEVI DI ME!- ho ripreso a correre e mi hanno seguita.
Sentivo il pavimento che crollava e cercavo di spostarmi dove era abbastanza robusto per il nostro peso,siamo arrivati alla porta e siamo uscito senza nessun graffio o ferita,ho visto il burrone e ho detto agli altri che dovevano lanciarsi prima loro e alla fine mi sarei lanciata io.
Dopo qualche minuto tutti erano al sicuro sull'altra sponda del burrone,Ottaviano mi fece segno di saltare,così ho indietreggiato per un paio di metri e poi ho preso a correre,credevo di aver preso la misura giusta per il salto,ma non fu così , eppure ero così vicina a loro, mi sono aggrappata vicino ad una radice di un albero che sporgeva e ho sentito Ottaviano urlare il mio nome e io per rassicurarlo ho urlato -SONO QUA GIÙ,AIUTATEMI-.
Si sono affacciati e mi hanno vista,poi è rimasto solo Ottaviano a guardarmi -Ti tireremo su,dacci qualche minuto-.
Non so per quanto tempo avrebbe retto la radice,ma ci stavano mettendo troppo e si vedeva,il mio peso lo stava per spezzare così ho urlato -OTTAVIANO!- lui si è affacciato -si?- ho guardato su -AIUTAMI!TI PREGO-.
Hanno lanciato la corda e mi ci sono aggrappata -TIRATE!-.
Dopo tanti sforzi,sono riusciti a farmi salire su e Ottaviano mi ha preso la mano...okay l'ho ammetto,in quel momento avevo un sorriso da ebete,ma mi piace,sentivo il cuore leggero e lo stomaco troppo sottosopra che gli ho vomitato sulle scarpe e Viola che ripeteva -aaaaw,ma che carini che siete-.Cavolo,ho vomitato sulle sue scarpe,non ci siamo baciati o abbracciati! Era una tipa strana,ma mi piaceva vederla viva,poi ho guardato Bea e ho sorriso -Tutto bene?- lei ha annuito -non aver paura,siamo una banda di sfigati un po' psicopatici,ma non uccidiamo semidei o innocenti- mi ha sorriso e poi ha detto - i tuoi capelli sono secchi e crespi,la maglietta non si abbina a niente e le tue unghie fanno schifo- l'ho ringraziata per questa fantastica critica nei confronti del mio modo di vestirmi,ma poi ottaviano ha obiettato -ha ragione,ma sei bella lo stesso...romana-mi ha dato una gomitata sui fianchi e poi ha sorriso,sta iniziando a starmi simpatico caratterialmente,peró era un ragazzo interessante,anche se ha il ciclo ogni mezz'ora al giorno.
Ho aperto lo zaino e ho preso la spada che brillava di luce propria,nella mia mente ho sentito Atena dirmi -adesso è la tua spada,figlia,trattala con cura e non farla finire nella mani sbagliate- ho sorriso e l'ho ringraziata telepaticamente,sperando che mi sentisse.
Ho guardato gli altri e ho detto -Atena non scatenerá la sua furia su i romani,state tranquilli,ha lasciato la sua spada in mani sicure- 

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