Gli Standoff

di reby
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una famiglia..movimentata! ***
Capitolo 2: *** Destinazione:Hogwarts ***
Capitolo 3: *** Grifoni&Serpi ***
Capitolo 4: *** In aula! ***
Capitolo 5: *** Arrivi e Scomparse ***
Capitolo 6: *** Party dai Tassorosso ***
Capitolo 7: *** Tutto accadde in una notte -parte prima ***
Capitolo 8: *** Tutto accadde in una notte -parte seconda- ***
Capitolo 9: *** Occhi bianchi ***
Capitolo 10: *** Ricomparse ***
Capitolo 11: *** Incontri notturni ***
Capitolo 12: *** Tanto basta ***
Capitolo 13: *** Ordinary life ***



Capitolo 1
*** Una famiglia..movimentata! ***


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

12 agosto.

I tenui raggi del sole battevano sull’ingresso di una sontuosa villa in Russel Square.

Il lieve venticello tipico delle giornate di agosto frusciava nelle cime degli alberi del grande parco. Alcuni scoiattoli si rincorrevano,svegli e attivi già di mattina.

Un barbone solitario dormiva placidamente all’angolo della strada,con una bottiglia vuota di sherry scadente sotto il braccio.

Il tenue vento caldo muoveva leggermente i cespugli del giardino di casa Standoff.

Gli Standoff erano da sempre stati maghi.

I coniugi,Kelly Rocheford,figlia di padre mezzosangue e madre babbana,e Brendon Standoff,purosangue,erano rispettati da tutta la comunità magica. La prima perché era una validissima medimaga del San Mugo,e il secondo… perchè semplicemente era il Ministro della Magia.

Abitavano nel quartiere di Russel Square,quasi di fronte al grande British Museum,in una sontuosa e imponente villa imperiale,protetta da incantesimi che avrebbero fatto impallidire perfino Hogwarts.

Quella mattina,la casa era immersa nel più profondo silenzio. Nonostante il grande pendolo di mogano dell’ingresso avesse già battuto le undici,nessuno degli inquilini presenti era sveglio.

I signori Standoff erano usciti di buon ora come ogni mattina,per recarsi al lavoro.

Ma nonostante questo la casa non era vuota.

Al secondo piano,ancora beatamente addormentati,c’erano Logan e Madison Standoff,gemelli di undici anni e penultimo parto di Kelly Standoff.

Due porte accanto a quella di Logan,con gli occhietti neri ancora chiusi e i biondissimi capelli arruffati,dormiva placida Caroline Standoff,sette anni e bambolina adorata da tutta la famiglia.

E infine,creme de creme,all’ultimo piano di Standoff House,rientrato da appena tre ore,riposava Nicolas Standoff,già mago maggiorenne che a settembre avrebbe frequentato l’ultimo anno della famosa Scuola di Magia e Stregoneria.

La prima ad aprire gli occhi color del cielo,fu Madison. Guardò l’orologio a forma di ippogrifo appeso alla parete di fronte al suo letto rosa a baldacchino e lanciò un urlo mostruoso.

Madison Ametista Standoff,nonostante avesse soltanto undici anni,era identica a sua madre. Capelli biondissimi,occhi celesti,perfetta,impeccabile e intelligente,non sbagliava mai niente. Aveva già divorato tutti i libri di medicina magica di sua madre,e il suo grande sogno era di diventare una Capo Reparto al San Mugo,proprio come la sua adorata mammina.

Quell’urlo sovrumano,riuscì a far svegliare persino il bell’addormentato di Nicolas,che dormiva da tre ore scarse.

-Ma porca di quella puttana!Che cazzo succede in questa casa?!- urlò in maniera non molto fine dall’alto della sua camera.

Nicolas,alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts,era molto popolare. E il fatto che suo padre fosse il Ministro della Magia centrava ben poco. Infatti i suoi occhi azzurro cielo e i capelli nerissimi lo rendevano uno dei ragazzi più belli della scuola. Ma purtroppo per loro,il giovane Standoff aveva occhi soltanto per una Serpeverde.

Liliam Morgana Lewisham.

Purosangue,proveniente da una delle più importanti famiglie di maghi,la Lewisham lo aveva incantato fin dal primo giorno di scuola,quando Nicolas,dopo aver sentito il cappello parlante spedirla a Serpeverde,aveva sperato invano di poterla seguire. Purtroppo però,gli Standoff da secoli erano Grifondoro e lui non fu da meno.

Al suo grido,poco dopo si unì un’altra imprecazione,lanciata dal secondogenito maschio della famiglia.

Logan Louis Standoff,era la miniatura precisa di suo fratello maggiore. Anche il colore degli occhi e quello dei capelli era identico. Per non parlare del carattere da teppistello che già aveva acquisito.

Si precipitò,ancora nel suo pigiama che rappresentava squadra di Quiddich britannica dove giocava il suo adorato cugino Jordan, in camera di sua sorella gemella spalancando la porta.

-Cosa diavolo succede?- domandò preoccupato.

Era anche famoso di Logan Standoff,il forte attaccamento a Madison. Si sa che i gemelli sono uniti da un particolare legame,diverso da quello che unisce i normali fratelli e sorelle,ma Logan era altamente e pericolosamente possessivo nei confronti di Madison.

-Ma ti rendi conto?!Sono le undici!- urlò lei guardandolo preoccupata.

-E allora?Io mi alzo anche molto più tardi delle undici..- rispose lui guardandola stranito.

-Logan oggi dovrebbero arrivare le nostre lettere da Hogwarts!Papà ce l’ha promesso!-

Lui rimase zitto un attimo,e poi finalmente comprese.

-Cazzo!- esclamò battendo una mano sulla sua fronte liscia- Me ne sono totalmente dimenticato!-

-Logan!Se la mamma ti sentisse dire certe parole ti farebbe evanescere la lingua!- esclamò lei balzando giù dal letto e andando a specchiarsi.

La vanità era una caratteristica già ben nota a Madison Ametista Standoff. E infatti ogni mattina,appena balzava giù dal suo letto a due piazze,si precipitava a specchiarsi.

-Si certo..- mormorò lui,non capendo l’ultimo pezzo della frase di sua sorella.

-Cosa ci fai ancora qui?Vai a controllare la cassetta della posta.- ordinò Madison osservandolo dallo specchio,mentre iniziava a pettinarsi i lunghi e lisci capelli biondi.

Logan non se lo fece ripetere due volte e sfrecciò giù alla velocità della luce.

Ma non appena Logan sparì,l’altro maschio degli Standoff fece capolino alla sua porta.

-Allora si può sapere cos’è successo?-

Nicolas aveva due occhiaie spaventose e si reggeva a stento in piedi,reduce di una di quelle nottate nei locali babbani con i suoi amici di Grifondoro.

-Scusa fratellone,ma oggi dovrebbero arrivare le nostre lettere da Hogwarts e quando ho visto che erano già le undici..- cominciò a spiegargli a bassa voce Madison,intimorita dalla possibile reazione di suo fratello maggiore.

-Si si ho capito…beh io torno a dormire,cerca di non urlare più,ok principessa?-

-Contaci!- esclamò,contenta di non averlo fatto arrabbiare.

Ma Nicolas non aveva fatto neanche due passi,quando un altro suo grido ruppe nuovamente il silenzio.

-LOGAN LOUIS!QUESTI PATTINI MAGICI TE LI BRUCIO UN GIORNO DI QUESTI!-

- Madison,cosa sta succedendo?-

Una vocina assonnata aveva appena pronunciato quella domanda innocente. La piccola Caroline Standoff era appena entrata silenziosa nella camera di sua sorella stropicciandosi gli occhi,con indosso il suo pigiama rosso estivo.

-Non farci caso,oggi i tuoi fratelli sono più schizzati del solito.- rispose la maggiore dividendo i suoi capelli biondi in due graziosi codini.- Scendiamo a fare colazione?-

- Ok ..- mormorò ancora assonnata Caroline.

Arrivate al pian terreno,videro Logan ancora intento a sfogliare le lettere di quel giorno.

-Questa no.. questa neppure.. questa neanche…-

-Mamma ha detto che ci sarebbero arrivate in prima mattina.- disse Madison,mentre versava il latte nel bollitore.

-Qui non c’è niente..-

Ma ad un tratto,gli occhi celesti del piccolo mago si illuminarono.- Ecco!Le ho trovate Madison!- urlò,lanciando una lettera alla sorella,mentre lui iniziava ad aprire la sua.

-Finalmente!Anche noi andremo ad Hogwarts!Ma ci credi?!Nicolas ha finito di prenderci in giro!- diceva contento Logan,saltellando in tutta la cucina con la sua lettera in mano.

-Non poteva essere altrimenti..- rispose assorta nella lettura della sua lettera Madison.

- Maddy,il latte..-

- Ops - e saltando giù dallo sgabello,si affrettò a spegnerlo.

-Chissà in che Casa ci metteranno!-

-Non essere scemo,siamo sempre stati tutti Grifondoro.- rispose perentoria Madison.

-E cosa vuol dire?Io voglio andare a Serpeverde!-

-Certo,la casa dei Mangiamorte e di Voldemort.- rispose scettica sua sorella gemella.

-Maddy! Non dovresti pronunciare quel nome,la mamma non vuole!- esclamò la piccola Caroline,smettendo di bere il suo latte bollente.

La diretta interessata alzò le spalle.- Papà lo fa sempre.- concluse semplicemente.

-Come ti pare,ma io andrò a Serpeverde.- sbottò Logan.

-Non credo proprio.-

Intanto,all’ultimo piano di casa Standoff,il primogenito non riusciva più a chiudere occhio.

Fissava il soffitto della sua camera,con una sigaretta tra le labbra rosee,e intanto lanciava maledizioni non troppo buone a quelle piccole pesti che si trovavano al primo piano di casa sua.

Con una mano tastò il comodino in cerca del suo cellulare,utile invenzione babbana,e quando lo trovò,compose il primo numero presente nella sua rubrica.

Dopo tantissimi squilli,una voce assonnata e arrabbiata rispose al telefono.

-Ma cosa cazzo vuoi,Standoff?Ci siamo lasciati nemmeno tre ore fa!-

-Scusa Chris ,ma in questa casa non si riesce mai a dormire.- spiegò Nicolas,con la voce ancora rauca per il sonno.

-E da me cosa vuoi?Io stavo ancora dormendo,per dio!- esclamò Chris dall’altro lato del telefono.

-Parlare.-

-Parlare?Ma sei completamente fuori?-

- No. Voglio parlare di lei.-

Winton Christoper Devons,coetaneo di Nicolas e suo compagno di Casa,sospirò dall’altra parte del telefono.

-Oddio Nicolas,non ricominciare ti prego. Tra meno di un mese la rivedrai e vedrai che quest’anno ci sta. Quindi ora torna a dormire se ti è possibile,altrimenti lascia dormire me. Ci sentiamo stasera,ciao.- e riagganciò.

Bell’amico,pensò Nicolas alzandosi. Tanto ormai il sonno era andato via.

Si trascinò in cucina,con il disperato bisogno di caffè,e in compenso trovò quelle pesti dei suoi fratelli,ancora intenti a festeggiare urlando.

Anzi,per essere precisi l’unico ad urlare era Logan.

- Nicolas!- esclamò la più piccola alzandosi di scatto dallo sgabello e balzandogli in braccio.

-Piano stellina,il tuo fratellino è ancora un po’ addormentato..-

-Forse perché non ha ancora smaltito la sbronza di ieri notte..- disse prontamente Logan,guardandolo sogghignando.

-Fottiti.-

-Anche tu.-

-Ma smettetela. Già di prima mattina..-

A parlare naturalmente era stata Madison,che era occupata a leggere la lista dei suoi libri.- Ma li ho letti quasi tutti!- esclamò scorrendo la lista scandalizzata.

-Buon per te genio.- fu la laconica risposta di suo fratello maggiore,mentre lasciava cadere Caroline sul divano di pelle bianca.

La cucina era illuminata dalla luce che proveniva dalle grandi finestre che occupavano l’intera parete frontale. La zona cottura era divisa dal resto della sala da un grande bancone di marmo bianco,dove erano soliti consumare la colazione.

-Appena tornano mamma e papà,andiamo subito a Diagon Alley a prendere tutto quello che ci serve!Devo subito andare da Adrian ,forse anche lui ha già ricevuto la sua lettera.- esclamò sorridente Logan,scendendo dal suo sgabello.

-Non puoi andarci,papà e mamma non sono ancora tornati.- disse con la sua vocina sottile Caroline.

Logan alzò le spalle.- Non mi importa. Tanto con i miei pattini farò presto.-

- Nicolas,diglielo tu.- suggerì Madison.

-Vai e non tornare più.- fu l’unica e secca risposta del fratello maggiore.

-Ci provo.-

E corse al piano di sopra per cambiarsi. Dopo soli cinque minuti scarsi usciva di casa con i suoi rollerblade magici ai piedi.

-Io finisco di studiare il libro sulle erbe magiche curative che mi ha regalato mamma la settimana scorsa.- annunciò Madison mentre saliva le scale.

- Nicolas mi porti a Piccadilly a prendere un gelato?- chiese la piccola Caroline,guardando il fratello con occhi sognanti.

Il fratello la scrutò per un attimo.

Alcuni minuti dopo essersi smaterializzati in una stradina secondaria,erano comodamente seduti al tavolino di una gelateria babbana e gustavano un gelato con doppia panna.

Gli Standoff erano da sempre stati a stretto contatto con il mondo babbano. Brendon Standoff aveva sempre sostenuto,anche prima di diventare Ministro,che essere in relazione con i babbani avrebbe giovato su diversi aspetti della comunità magica.

E quindi tutti i suoi figli erano cresciuti con la sua stessa mentalità,anche se nessuno dei giovani Standoff aveva amici babbani.

-Ti piace stellina?-

In risposta la piccola Caroline agito la testa su e giù facendo muovere i suoi graziosi boccoli biondi,non staccandosi dal suo gelato.

Nicolas sorrise. Adorava Caroline,forse perché era nata in un momento brutto della loro vita,quasi per voler tirare su di morale l’intera famiglia.

Nicolas non era sempre stato il maggiore dei fratelli. Un anno prima di lui infatti,era nato Edgar Standoff. Ma purtroppo,circa sette anni prima,Edgar era stato coinvolto per caso in una duello tra Mangiamorte,sfociata nella sua morte.

Da allora,Nicolas si era ritrovato di colpo il più grande dei fratelli,quello che doveva guidare i più piccoli,dare il buon esempio. Ma per quanto si sforzasse,sapeva che non avrebbe mai preso il posto di Edgar. Mai.

E da quell’avvenimento,l’odio verso Voldemort e i suoi seguaci crebbe a dismisura,cosa che spinse a diventare Ministro della Magia Brendon Standoff.

E fu proprio poco dopo la morte di Edgar che Kelly Standoff scoprì di aspettare la piccola Caroline,che riuscì a rallegrare l’intera famiglia.

Erano ancora seduti al bar,quando Nicolas si sentì chiamare. Si voltò,e trovò di fronte a se il suo compagno di Casa,nonché di squadra,Bill Preston.

Bill,figlio di genitori babbani ma con nonni maghi,era il portiere della squadra di Quiddich di Grifondoro,dove Nicolas giocava nel ruolo di Cercatore. Il ruolo di portiere sembrava calzare a pennello su Bill:corporatura robusta,muscoli ben sviluppati…insomma la pluffa non aveva via di scampo con lui agli anelli. Quella mattina indossava abiti babbani griffati,e in testa aveva la sua inseparabile fascia sportiva,che teneva a bada i suoi capelli ricci castani.

-Ehi amico,come mai da queste parti?- domandò Bill,mentre si salutavano con una pacca sulle spalle.

-Mia sorella aveva voglia di un gelato.- spiegò Nicolas,indicando Caroline seduta al tavolino,con la bocca tutta sporca di cioccolato.

-Quanto è cresciuta!Secondo me quando arriverà ad Hogwarts,tutti le sbaveranno dietro.- osservò il portiere.

Nicolas sogghignò.- Aspetta di vedere Madison. Proprio stamattina sono arrivate le lettere per lei e Logan…e questo spiega il mio mancato tentativo di riprendermi da ieri sera.-

-E si spiegano le tue occhiaie..Quest’anno faremo impallidire ancora di più quei sorci di Serpeverde,vero?- domandò con un sorriso sghembo Bill.

-Puoi contarci. Quel rompi coglioni di Harrow rimpiangerà di essere nato.-

-Giusto. Beh amico,è stato un piacere. Ora vado,devo comprare qualcosa a Diagon Alley,ci vediamo.- e dopo essersi salutati,Nicolas tornò da sua sorella.

-Allora stellina,possiamo andare?- le domandò guardandola dolce.

-Si,era davvero buono!-esclamò lei felice.

Basta davvero poco per far contento un bambino. Soprattutto se quel bambino ha ancora sette anni.

E non sa nemmeno cosa siano i problemi.

 

 

 

 

 

-Te lo chiedo di nuovo,dimmi dov’è andato tuo fratello.-

-Da Adrian,per chiedergli se la lettera fosse arrivata anche a lui.-

-E come mai non è ancora tornato?-

Stavano discutendo nella grande sala di casa Standoff fin dall’arrivo di Brendon Standoff,che preoccupato della sorte di Logan,che aveva fama di essere incosciente,stava strapazzando il maggiore nella speranza di capire perché diavolo gli avesse concesso il permesso di uscire.

-Forse ha dimenticato la strada di casa..- rispose a bassa voce Nicolas,non riuscendo a trattenere un ghigno.

-Non ci trovo niente da ridere!Sai quanti maghi sono scomparsi negli ultimi giorni?Ben sette di cui tre erano bambini!E tu lasci uscire tuo fratello da solo?Sono molto deluso Nicolas.-

Ma proprio in quel momento,la peste in questione fece il suo trionfale ingresso.- Sono tornato!Madison anche Adrian ha ricevut..ahhhh!-

-Ora mi spieghi dove diavolo sei stato!-

Il povero Logan si trovava sospeso a due metri da terra grazie all’incantesimo lanciato da suo padre.

-Da Adrian papà!Ho chiesto il permesso a Nicolas e mi ha lasciato uscire!-urlò per giustificarsi,e senza farsi vedere da suo padre lanciò un’occhiata diabolica a suo fratello.

Che mimò con le labbra un educato vaffanculo.

- Nicolas non uscirai per due giorni-

-Cosa?!Non esiste proprio pà!- urlò indignato il primogenito.

-Oh contaci. In quanto a te,ti sequestro i tuo pattini magici per una settimana.- aggiunse poi rivolto a Logan.

-I miei pattini?Ma perché?- chiese con le sopracciglia aggrottate il gemello,mentre toccava di nuovo terra.

-Perché è pur vero che Nicolas ti abbia lasciato uscire,ma tu dovevi avere il buon senso di non farlo.- rispose semplicemente suo padre.- E adesso cercate di non fare rumore,io vado nel mio studio. Sono tempi abbastanza difficili questi.-

-Non avete ritrovato nessuno dei maghi scomparsi?-

Madison stava scendendo piano le scale,attirata dalle urla degli uomini di casa.

-No tesoro mio,ancora nessuno.- le rispose suo padre prendendola in braccio e baciandola delicatamente sulla fronte liscia.

-Quando torna la mamma?Devo chiederle una cosa su una pozione curativa..-

-Dovrebbe tornare da un momento all’altro.- rispose suo padre,salendo le scale per andare nel suo studio.

E questo fu solo l’inizio del turbolento anno che gli Standoff avrebbero passato,insieme all’intero mondo magico.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ragazzi!

Non ci credo d’aver pubblicato questa roba..

E’ nata per caso,qualche pomeriggio fa!Avevo in mente di scriverne una su Harry,ma non ne ho quasi avuto il coraggio.

Allora ho pensato:perché non basarsi su quello,e inventare dei personaggi tutti miei?

Ed ecco che sono nati gli Standoff!

Spero che vi piacciano!;)

Dite che devo continuarla?

Che ve ne pare come idea? I personaggi sono promettenti?

Insomma,fatemi sapere!

Un bacio magico

Sabry

Ps.se avete consigli sui nomi,fatevi sotto!

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** Destinazione:Hogwarts ***


 

 

 

 

 

 

 

 

 

San Mugo,Reparto Traumi da Incantesimi.

Kelly Standoff guardava affranta la paziente sdraiata nel letto di fronte a lei:occhi fissi sul vuoto,capelli in disordine,carnagione pallida..

Cate Mistrake,strega quarantenne,vedova,era stata ricoverata appena tre giorni prima:l’avevano trovata in casa sua in un profondo stato di confusionale,dal quale purtroppo non era ancora uscita.

Il perché di quella condizione era stato rivelato poche ore dopo. Suo figlio,Wilson Mistrake neo Auror era scomparso,proprio come altri suoi colleghi in quei giorni.

Ma c’era una coincidenza inquietante che li legava:tutti sorvegliavano L’Ufficio Misteri.

L’Ufficio Misteri,dopo la scomparsa di Voldemort era il luogo più sorvegliato nell’intera comunità magica. Infatti vi era contenuto il portale in cui era stato rinchiuso l’Oscuro Signore decenni prima.

Nella ormai celebre battaglia dei Tre Fiumi,avvenuta circa quindici anni prima,in un unico e decisivo scontro i maghi si erano scontrati contro Voldemort e il suo esercito di creature oscure e Mangiamorte. Durata un’intera lunghissima notte,la battaglia si concluse con la cattura del Signore Oscuro da parte di Kenton Rivensdale.

Kenton Rivensdale,potente stregone e inventore,con un potente e sconosciuto incantesimo da lui stesso creato,era riuscito a segregare per sempre Voldemort in un portale che lo avrebbe spedito in una dimensione lontana da quella reale,per sempre.

O almeno era quello che si credeva.

Dopo la sua scomparsa,per diversi anni i Mangiamorte sfuggiti continuarono a mietere vittime,ma con il passare degli anni,con quasi tutti i Mangiamorte rinchiusi ad Azkaban e il loro capo esiliato in un'altra dimensione,la comunità magica aveva vissuto una vita tranquilla. Fino forse,ad allora.

-Ancora niente?-

Una voce alle sue spalle,la distolse da quella visione.- No,non accenna a riprendersi.-

La sua collega sospirò,battendole una mano sulla spalla.

Violet Borough era sua amica fin dai tempi di Hogwarts. Dopo i M.A.G.O avevano deciso di intraprendere la stessa carriera. Era spostata  con William Smith,dell’Ufficio del Trasporto magico e grande amico di Brendon Standoff.

-Poverina,chissà che fine ha fatto suo figlio.- aggiunse mormorando Violet mentre aggiustava la sua crocchia corvina. Di sbieco lanciò un’occhiata a Kelly,ancora con lo sguardo compassionevole puntato sulla vedova.

Quando era morto Edgar,Kelly si trovò nelle stesse condizioni. Per giorni non accennò a pronunciare una parola,ne tanto meno a mangiare. Fu solo grazie alla gravidanza inaspettata che nove mesi dopo avrebbe dato alla luce Caroline,ad aiutarla a riprendersi.

Tutta la famiglia era a pezzi,e sembrava che la tranquillità degli Standoff fosse stata stroncata per sempre,ma per fortuna una piccola bambolina con gli occhi neri e i capelli biondi era riuscita a riportare tutto alla normalità.

O quasi.

Infatti Brendon Standoff,diventato Ministro della Magia circa un anno dopo la nascita della sua seconda bambina,continuò a lottare e battersi affinché tutti i Mangiamorte rimasti in libertà fossero rinchiusi per sempre ad Azkaban. Ma questo purtroppo,non era ancora avvenuto.

-Chissà se Adrian ha ricevuto la sua lettera stamattina,era così impaziente- disse pensosa Violet mentre camminava di fianco a Kelly in corsia.

-Credo di si. I gemelli hanno ricevuto le loro stamattina,Brendon mi ha mandato un gufo.- rispose lei,mentre varcava la soglia della sua stanzetta.

Sbottonò il camice e lo ripose nel suo piccolo armadio che con un piccolo click si richiuse da solo.

-Quindi credo che domani ci toccherà andare a Diagon Alley..-

-Credo proprio di si.. preparati a svuotare la tua camera alla Gringott,cara Tassorosso.- sogghignò Kelly guardandola si sbieco.

-Tu svuoterai oltre che alla tua,anche quella di tuo marito,cara Grifondoro.- le rispose Violet uscendo dalla stanza e tornando al lavoro.

 

Non appena la medimaga varcò la soglia di casa sua,capì subito che qualcosa non andava.

C’era troppo silenzio,cosa quasi sconosciuta in Standoff House.

Si diresse in cucina,e solo dopo aver visto la situazione si lasciò sfuggire un risolino.

Nicolas sedeva imbronciato sul divano,sfogliando un libro sul Quiddich che gli avevano regalato per il suo scorso compleanno.

Logan invece,seduto a distanza da Nicolas,guardava annoiato la tv babbana.

La cosa che fece sorridere Kelly però,furono i due anelli identici che indossavano. Gli anelli “Voglio Ma Non Devo”,comprati ad una bancarella in Diagon Alley,impedivano a chi li indossava di fare una determinata cosa,decisa da chi naturalmente,decideva di farglieli indossare. Erano oggetti magici inventati proprio per quei genitori che si ritrovavano serpi al posto dei figli.

-Cosa avete combinato stavolta?- chiese ai suoi due ometti,mentre apriva l’anta del frigo per riempirsi il bicchiere di Ghiaccio Menta,“bevanda effervescente dal gusto divertente”.

-Colpa sua.- dissero contemporaneamente Logan e Nicolas fissandosi in cagnesco.

Il primo perché per una settimana non poteva usufruire dei suoi adorati pattini magici,e il secondo perché per due lunghissime sere,durante le quali“mi romperò i coglioni fino alla morte” non poteva uscire.

-Come sempre..- mormorò tra se e se la medimaga.- Allora,cos’è successo?-

- Nicolas ha dato a Logan il permesso di uscire,e lui l’ha fatto.-

Madison varcò la soglia della cucina con Rimedi e Artifici Erbologici sotto il piccolo naso all’insù. Alzò per un attimo lo sguardo dal libro per stampare un bacio sulla guancia morbida della sua mammina,mentre quest’ultima assorbiva la notizia.

-Che punizione avete ricevuto?-

-Non potrò usare i miei pattini per una settimana!-esclamò indignato Logan aggrottando le sopracciglia nere- E’ ingiusto mamma!-

-E tu?- chiese poi rivolta al maggiore.

-Non posso uscire per due sere.- rispose Nicolas continuando a guardare annoiato il libro di Quiddich che ormai sapeva a memoria.

-Punizioni più che giuste..- concordò Kelly,finendo l’ultimo sorso di Ghiaccio Menta - come anche l’uso dei bracciali..- aggiunse sogghignando,vedendo le facce indignate dei suoi figli.

- Dov’è Caroline?-  domandò a Madison,che stava tornando a studiare.

-In camera sua a giocare. Quando andremo a Diagon Alley?- domandò poi la piccola genio.

-Domani mattina presto. Prima compreremo tutto meglio sarà.-

- Evvai!Potrò avere una scopa tutta mia?- si eccitò subito Logan,fissando sua madre con gli occhi azzurri imploranti.

-Scordatelo,io per avere una scopa tutta mia ho aspettato il mio secondo anno.- non perse tempo a demoralizzarlo Nicolas,guardandolo con aria superiore.

-Si ma tu sei una schiappa.-

Kelly fece appena in tempo a fermare Nicolas,che aveva l’aria di chi da un momento all’altro avrebbe scagliato qualche fattura,dicendo a Logan che non avrebbe comprato una scopa nuova fino al suo secondo anno.

 

 

-Per prima cosa andiamo al Ghirigoro-

-No,voglio andare all’Emporio del Gufo-

-Non se ne parla,andiamo da Olivander-

-Se non la smettete subito,l’unico posto dove andremo sarà casa nostra.-

Brendon Standoff,molto vicino ad una crisi di nervi zittì i suoi due gemelli e Adrian per l’ennesima volta. Si sistemò meglio gli occhiali scuri sul naso,anche se non sarebbero serviti a nasconderlo vista tutta la prole che era con lui. Sospirando si preparò all’assalto di tutta Diagon Alley,soprattutto dalla parte femminile del mondo magico.

Infatti,il Settimanale delle Streghe proprio alcune settimane prima,l’aveva eletto il mago più affascinante di quell’anno. Quando quella mattina vide la sua foto spiattellata sulla prima pagina del giornale con sopra un titolo che a caratteri cubitali recitava:“Il Ministro:politico e sex simbol” si strozzò con il suo caffè doppio.

I coniugi Standoff,nonostante i cinque figli avuti,erano molto giovani. Kelly arrivata all’età di tren’anni,ne dimostrava addirittura di meno,e Brendon aveva appena un anno in più rispetto a lei.

Erano sicuramente la famiglia più famosa della comunità magica.

Quella mattina Brendon si era categoricamente opposto alla scorta,cosa che odiava quando usciva con la sua famiglia. Ma adesso,quando si vedeva costretto a salutare e farsi fotografare con tutti quelli che lo fermavano quasi la rimpiangeva.

-La prossima volta mi porto un mantello dell’invisibilità- disse quando riuscì a scappare dalle grinfie di un mago particolarmente appiccicoso.

Sua moglie sorrise,prendendolo per mano,mentre con l’altra teneva la piccola Caroline che guardava estasiata tutto quello che la circondava,mangiando una Cioccorana dietro l’altra.

-Perché Nicolas non è venuto con noi?- chiese Violet,mentre cercava con lo sguardo suo figlio.

-E’ ancora in punizione..- ghignò Brendon.

-Ma dove sono i gemelli e Adrian?Li ho persi..- si preoccupò Violet non vedendo più i bambini.

-Li fermi davanti alla vetrina dell’Emporio del Gufo.- rispose Kelly,indicando i piccoli che guardavano la vetrina.

-Per me quello schiatta in due giorni.- diceva Logan guardando con le braccia incrociate una civetta grigia appollaiata sul trespolo.

-Uno,e scommetto due galeoni.- ribattè Adrian sfidandolo.

-Affare fa..-

-Smettetela di fare i cretini.- interruppe suo fratello Madison - La compro io quella civetta,e vi assicuro che non morirà ne domani ne dopo domani.-

-Si certo,tra tre giorni allora.- disse Logan guardandola sghignazzando.

Madison roteò gli occhi celesti e si voltò per andare a prendere i soldi necessari da suo padre. Ma quando si girò,non vide che un ragazzino della sua età le veniva proprio incontro. Il risultato fu che entrambi finirono a terra.

-Ma sei cieca?- esclamò il ragazzino rialzandosi.

-Piuttosto lo sei tu,che non guardi dove vai!- rispose di rimando Madison guardandolo accigliata.

Il ragazzino aveva dei corti e arruffati capelli castani e due occhi meravigliosi. Erano di un grigio quasi trasparente,impossibili da dimenticare.

Rimasero a fissarsi in cagnesco ancora per pochi secondi,fin a quando Logan notando la scena accorse subito da sua sorella.

-Che cavolo vuoi da mia sorella?- lo aggredì subito il piccolo Standoff.

-Da questa mocciosetta?- domandò strafottente il bambino alzando le sopracciglia castane –Proprio un bel niente cocco-

-Senti pezzente,bada a come parli..- si alterò Logan,ma purtroppo venne interrotto dall’arrivo della mamma del bambino.

-Oh Edward!Finalmente ti ho trovato,ti cerco da più di dieci minuti!- poi la donna si fermò sorridendo,guardando Adrian e i gemelli – vedo che hai fatto amicizia.-

-No-

Risposero in sincrono lui e Logan.

-Non voglio fare amicizia.- e dopo aver scoccato due occhiate di fuoco a Logan e Madison,girò i tacchi e andò via.

-Scusatelo bambini,Ed a volte può essere antipatico.-

-Io scommetto che lo è sempre.- aggiunse Adrian quando la donna andò a raggiungere suo figlio.

-Lasciamo perdere.- disse Logan con aria da superiore. -Allora Maddy,la compri o no questa civetta?-

-Si certo..- annuì assorta Madison,pensando ancora a quello strano bambino,che,poteva giurarci,avrebbe rivisto molto presto.

E non sapeva quanto fosse vero.

 

 

1 settembre,ore 9.30.

In Standoff House regnava ancora il più assoluto silenzio. I coniugi avevano entrambi preso un giorno di ferie per poter accompagnare i loro pargoli,compreso Nicolas,al binario 9 e ¾ in santa pace. Le macchine del Ministero sarebbero arrivate a prenderli alle 10.30 in punto,cosicché da arrivare a King’s Cross giusto in tempo per la partenza.

I bauli erano stati sistemati accuratamente la sera prima,tranne quello di Nicolas che si era semplicemente curato di gettare alla rinfusa ogni cosa,ed ora giacevano vicino alla porta d’ingresso.

Il primo ad alzarsi questa volta fu Nicolas,che la sera prima era andato a letto appena ad un’ora a mezzanotte,e per questo non aveva più sonno.

Scese dal suo letto in fine ferro battuto,e dopo aver lanciato un’occhiata fugace alla foto sul comodino,che lo ritraeva insieme ai suoi più cari amici,si apprestò a scendere in cucina.

Ma accidentalmente,in corridoio trovò la sua nemesi,che stropicciandosi gli occhi celesti si dirigeva in bagno.

-Ma tu non dormi mai?- gli domandò scocciato il maggiore.

-Sono sveglio da cinque minuti..- borbottò Logan,aprendo la porta del bagno e chiudendola dietro di se.

Alle 10.30 in punto,tutta la famiglia Standoff era sul ciglio di casa a caricare i bagagli sulle due auto del Ministero.

O meglio,gli autisti caricavano i bauli e loro erano già all’interno delle vetture.

-Maddy,mi scriverai una letterina?-

-Si,ma tu dovrai rispondermi- rispose Madison,carezzando il capo biondo di Caroline,che da giorni a quella parte era insolitamente triste.

-Mi farò aiutare da zia Allie- rispose lei soddisfatta di quella promessa.

Dopo la partenza dei tre figli maggiori infatti,la piccola Caroline sarebbe stata da sua zia Allie,una magonò cugina di Kelly,fino a quando o sua madre o suo padre sarebbero rientrati dal lavoro.

-Dove vai Logan?Da questa parte!- urlò Brendon una volta giunti in stazione.

-Ma Nicolas mi ha detto che..- ma non finì la frase,vedendolo passare accanto a suo padre con un ghigno malefico sul volto. –Ti farò passare un anno infernale,caro fratellino.- mormorò fra i denti Logan,mentre sbattendo i piedi a terra andava nella direzione di suo padre.

-Allora,prima Nicolas..- disse Brendon Standoff,quella mattina vestito con un impermeabile lungo,cappello sul capo e occhiali scuri.

Ma quando si voltò per controllare suo figlio,scoprì che era già passato. Scuotendo il capo,accompagnò sua figlia nella traversata.

Madison non si stupì di vedere così tanta gente. Solo una volta accompagnarono Nicolas oltre il binario babbano,ma si ricordava perfettamente il grande trambusto che c’era ogni primo di settembre.

L’espresso per Hogwarts fischiò per l’ennesima volta,quando ormai avevano caricato tutti i bauli sul treno.

-Ciao mamma,ci sentiamo presto.- la salutò Nicolas abbracciandola calorosamente.

-Non farmi stare in pena,scrivimi appena puoi per raccontarmi come va.- rispose sua madre,prendendogli il volto tra le mani e baciandolo sulla fronte.

Se c’era una persona in grado di far arrossire Nicolas Standoff con i suoi gesti d’affetto,era proprio sua madre. Dopo aver rivolto un saluto al padre,salì sul treno per raggiungere lo scompartimento degli altri Grifondoro del settimo.

-Allora marmocchietti,- iniziò il Ministro,accovacciandosi all’altezza dei due gemelli – finalmente siete arrivati anche voi.-

-Scriveteci subito per dirci in che Casa siete finiti.- ricordò Kelly,guardandoli con apprensione e facendo roteare gli occhi neri di suo marito da dietro le lenti scure.

-Si mamma,non preoccuparti.- la rassicurò Madison.

-Sempre se quella civetta non muoia prima del nostro arrivo..- disse sghignazzando Logan,guardandola di traverso.

-D’accordo basta così. Maddy cerca di controllare tuo fratello nel dormitorio,assicurati che non faccia troppi danni.-

-Papà io non andrò a Grifondoro.- sbuffò Logan incrociando le braccia.

Proprio in quel momento,il treno fischiò per l’ultima volta,per annunciare la sua partenza.

-Miraccomando,studia sempre.- raccomandò Kelly abbracciando suo figlio,pur sapendo che molto probabilmente non sarebbe stato così.- E tu tienilo d’occhio- disse poi a Madison,abbracciandola con forza.

-Mamma.. devo andare..- mormorò sua figlia con gli occhi celesti lucidi.

-Maddy,Logan..- sussurrò Caroline con le guance rosse bagnate da piccole lacrime.

-Principessina,non piangere- disse dolce Logan,abbracciandola insieme a Madison.

-Divertitevi!- urlò Brendon Standoff,una volta che il treno fu partito.

-Dici che sapranno tenersi fuori dai guai?- gli domandò sua moglie,con in braccio la piccola Caroline che piangeva silenziosamente.

-Spero che non abbiano preso da noi,altrimenti saranno guai.- le rispose sogghignando suo marito,guardando il treno per Hogwarts che portava i suoi figli lontani da loro.

 

 

 

-Cerca di trovare un vagone vuoto.-

-E secondo te cosa sto facendo?- le tuonò addosso Logan -Accidenti chissà dov’è finito Adrian..- disse scocciato Logan, spingendo con fatica il suo baule,più quello di sua sorella,che insieme sembravano pesare tonnellate.

-Non lamentarti,lo incontreremo una volta arrivati.- gli disse Madison seguendolo.

-Ti stanchi vero,a portare solo quella stupida civetta?- le domandò fermandosi di botto in mezzo al corridoio e voltandosi a guardarla.

-Toh,guarda un vagone vuoto.- glissò la domanda Madison,aprendo la porta di uno scompartimento apparentemente vuoto. Infatti,dopo essere entrati,scoprirono che era già occupato da qualcuno,visto il baule poggiato su un sedile.

-Ne cerchiamo un altro?- le domandò suo fratello.

-No,ci stiamo- rispose sistemando il suo baule nel vano,in piedi sopra i sedili.

Ma in quel momento,sentendo la porta dello scompartimento riaprirsi,si voltò per vedere chi fosse entrato,e per la seconda volta nella sua vita,Madison Ametista Standoff incontrò gli occhi tempesta del ragazzino di Diagon Alley.

Edward,pensò immediatamente Madison,osservandolo mentre li guardava con il sopracciglio alzato.

-Di nuovo tu- sbottò Logan.

-Potrei dire la stessa cosa io,Standoff.- disse lui,ma poi aggiunse notando le facce sorprese.- Siete i figli del Ministro,vi si riconosce a vista.-

-Cosa intendi insinuare?- sibilò acida Madison,assottigliando gli occhi.

-Che con tutte le foto sui giornali sarebbe impossibile non conoscervi.- concluse Edward,sedendosi sul sedile accanto alla porta. Arrotolò le maniche della camicia bianca di seta che indossava con una lentezza e parsimonia quasi irreali,stando attento a non aggrinzirla. Notando gli sguardi su di lui,alzò lo sguardo dal suo lavoro.

-So di essere attraente,ma che piacessi anche ai maschi è una novità- disse rivolto a Logan,che si infiammò subito.

-Senti figlio viziato di qualche malato di mente..-

-Logan basta,lascialo stare.- lo interruppe Madison,con poca convinzione. –E’abituato alle attenzioni,è evidente,quindi non dargliene oltre-

Edward spostò lo sguardo grigio su di lei,che immediatamente lo distolse.

Quel ragazzino la mandava in agitazione..

Dal canto suo, “l’intruso” prese dalla borsa di pelle marrone che portava a tracolla un libro rilegato da quella che sembrava pelle di drago e iniziò a leggere.

Madison scrutò quel libro con le sopraccigli aggrottate,e distolse lo sguardo solo diversi minuti dopo. Logan invece si limitava a borbottare insulti vari verso il damerino che sedeva davanti a lui.

 

 

Nicolas Standoff,a diversi vagoni di distanza da quello dei fratelli,osservava il paesaggio cambiare fuori dal finestrino. Era una bella giornata:nessuna nuvola in cielo,il sole alto che illuminava le colline inglesi.. gli amici rompipalle..

-Non che non ti do cinque galeoni,Julian.-

-Ma che palle,Chris,l’altra volta avevo giocato contro quei bastardi di Corvonero e lo sai che barano sempre.- si lagnò Julian Findermann,guardando l’altro che lo guardava esasperato.

Julian Findermann,compagno di Casa di Nicolas,aveva il brutto vizio del poker. Quasi ogni sera allestiva un piccolo club privato dove si divertiva a sprecare tutti i suoi soldi. Purtroppo però,non era molto bravo e quindi spesso tornava in dormitorio con qualche indumento in meno.

-Quest’anno quel bastardo di mio padre mi ha dato pochi contanti,non posso usarli subito..-

Chris sospirò,ignorando quello che diceva il loro amico e facendo un altro tiro alla sigaretta che teneva tra le dita. Rivolse un’occhiata a Nicolas,che quella mattina era molto più silenzioso del solito.- Ehi,ti vedo spento oggi.-

-Guarda che la Lewisham è ancora single. Ho chiesto alla Collin prima.- ridacchiò Coan Mc Miller,stravaccato su due sedili.

Coan era il tipico ragazzo che andava dietro a ogni ragazza. Il suo motto era “se respira,va bene”,e non faceva altro che tentare di far cadere qualche ignara donzella nella sua rete. Gli occhi castani e i capelli neri,tipici dei paesi scozzesi da dove lui proveniva lo rendevano affascinante,ma purtroppo il suo carattere libertino non lo ponevano proprio in cima alla lista delle ragazze.

Nicolas distolse lo sguardo dal finestrino e lo fulminò con lo sguardo.- Hai chiesto alla Collin una cosa del genere?- chiese guardandolo stranito.

-E lei non ti ha mandato a fanculo?- si meravigliò Chris.

-Ehi calma. Mi ha risposto che per i Grifondoro è sempre impegnata,e poi si è voltata. Ragazzi dovete vederla.. quest’anno è ancora più.. più..-

-Si abbiamo afferrato Coan- lo interruppe Nicolas.

April Collin e Liliam erano le ragazze più belle dell’intera scuola. Ma se Liliam aveva un carattere più regale e sferzante,April era addirittura peggio. Avevano entrambe lunghi e lisci capelli neri,la prima con due magnifici occhi dello stesso colore incastonati nel volto,e la seconda un paio di iridi color blu notte da far venire il capogiro. A Serpeverde erano l’anima del gruppo,e ai numerosi festini segreti che si tenevano nella scuola,i ragazzi facevano la fila per poter ballare con loro. Ma purtroppo erano sempre accompagnate dai loro inseparabili compagni: Lucian Linwood,e Malcom Harrow,nemico giurato di Nicolas.

- Ma allora quello che mi ha detto Roger non è vero..-

-Cosa ti ha detto Roger?-

Dalla porta dello scompartimento,apparve la creatura più simile ad un angelo che si sia mai vista ad Hogwarts. Clover Abigale Burton,Grifondoro era,insieme alle due Sepeverdi,una delle tre ragazze più belle della scuola.

-Mon Amour!Che gioia per i miei occhi vederti in questa cupa giornata di pioggia!- esclamò Coan prendendole le mani.

Clover ridacchiò sedendosi proprio di fronte a lui.- Veramente oggi c’è il sole.-

-Cosa hai bevuto oggi Mc Miller?- domandò Julian,riemergendo dalla sezione affari della Gazzetta del Profeta.

-Non credo abbia bevuto qualcosa,altrimenti sarebbe stato molto peggio.- constatò Chris,facendo i raggi x a Clover,che quel giorno indossava un pantalone corto,al limite del consentito,di seta nera che metteva in risalto le sue gambe sode e slanciate e una camicetta dello stesso tessuto ma bianca che lasciava intravedere il reggiseno rosa che indossava. I suoi capelli,fluidi e perfetti boccoli biondi,erano stati sapientemente raccolti sulla nuca,mentre i suoi occhi verde acqua erano nascosti da un paio di enormi occhiali da sole rotondi che incorniciavano quel viso liscio e perfetto.

Per quella bambola,era ormai nota,nel gruppo dei Gryffindor del settimo anno,l’enorme cotta di Wilton Christoper Devons fin dai tempi dello smistamento.

Clover però,non sembrava averlo notato,e si limitava ad uscire di tanto in tanto con qualche fortunato ragazzo della scuola.

-Ma smettetela razza di scemi.- li interruppe Clover con la sua voce morbida. –Allora Nicolas,che ti ha detto Roger?-

Nicolas pare riscuotersi dai suoi pensieri,per tornare sulla terraferma.- Mi ha detto che Lily era fidanzata con Harrow.-

-E tu ci hai creduto?Figurati se la Lewisham si mette con un coglione come Harrow.- disse semplicemente Julian,accendendosi con la bacchetta una sigaretta di Chris.

-Stanno sempre insieme,e sono della stessa Casa,mi sembrava logico..- si giustificò Nicolas,osservando Clover,che aveva assunto un’espressione combattuta.

-Beh,la Lewisham ci va solo a letto. Niente di serio Nicolas,è solo sesso.- disse,cercando di addolcirgli la pillola.

Rimasero tutti in silenzio,aspettando una possibile reazione del loro amico.

Nicolas sbuffò.- Questo lo sapevo anche io,pensavo ci fosse qualcosa di serio.-

Chris lo guardò scuotendo il capo,e sorridendo,mentre gli altri si limitarono a tirare un sospiro di sollievo.

Poi improvvisamente,Nicolas si alzò sul sedile con le braccia aperte. -Quindi signori e signore,quest’anno Nicolas Standoff riuscirà a conquistare la famigerata Liliam Morgana Lewisham!-

Risero tutti.

L’espresso per Hogwarts era quasi arrivato a destinazione,e Logan Louis Standoff,insieme a sua sorella poteva già scorgerne il profilo all’orizzonte.

Bene,pensò,finalmente uno Standoff che andrà tra le serpi!

Ma forse,non sapeva che si sbagliava di grosso e che sarebbe toccato ad un’altra Standoff quel regno. Oppure no?

 

 

 

 

 

Salve a tutti!

Ok,non vogliatemene male per questo ritardo,ma purtroppo sono stata talmente presa da altro che non ho avuto proprio tempo di aggiornare^^

Chiedo perdono!

In questo capitolo ho cercato di presentare (anche se sarà uscito fuori un mezzo casino) la maggior parte dei personaggi della storia..o almeno ci ho provato!

So che i nomi sono tanti,(e non immaginate neanche lo sforzo che ho fatto per sceglierli!)ma non potevo fare altrimenti!Cercate di ricordarli;)

Ringraziamenti:

Polvere_di_stelle: Che bella recensione,grazie per i complimenti!Sono felice che ti siano piaciuti i personaggi!Maddy è proprio una piccola Herm..siccome adoro il suo personaggio ho deciso di renderle omaggio in questo modo!Spero che continuerai a recensire e a seguire la storia!

Piccola Vero:per quanto riguarda i prof…ad essere sincera credo che metterò quelli del libro,forse con qualche mia aggiunta;) grazie per il commento!

Natalie_S: grazie anche a te per i complimenti!L’idea di scrivere una ff con personaggi nuovi su HP mi aveva sempre attirato!^^Per quanto riguarda i nomi..beh ti dirò che la parte più difficile per me è proprio quella!Non sai quanto tempo ho perso per scegliere tutti quelli di questo capitolo!Se hai idee proponi pure,sono aperta a tutti!

Per Serpeverde.. aspetta il prossimo capitolo e vedrai ;) Un ultima cosa:diciamo che i libri della Rowling non c’entrano molto,quindi non so manco io se stiamo dopo il settimo^^’’

 

 

Spero di sentirvi ancora!

Un bacio ragazze!

Alla prossima

Sabry

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** Grifoni&Serpi ***


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nella vastissima memoria della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts,non c’era mai stato alunno del primo anno che non rimanesse incantato alla vista dell’imponente castello. Eretto tanti secoli addietro,Hogwarts era stata la casa di moltissime generazioni. Spesso nonni,figli e nipoti erano passati per quei corridoi,gioendo,soffrendo,vivendo.

A Hogwarts si entrava appena adolescenti,quando il mondo iniziava ad assumere diverse sfaccettature,con la testa ingarbugliata,mille pensieri,e si usciva quando ormai quel periodo era quasi passato.

La luna piena rischiarava la notte che li aveva accolti all’arrivo,e quando Logan e Madison scesero dalla carrozza con indosso le divise ancora anonime,spalancarono gli occhi celesti.

Il castello dopo il tramonto era una vero abbaglio:le finestre illuminate,le imponenti e massicce torri che svettavano dalla struttura principale,l’enorme lago che si estendeva a perdita d’occhio ai suoi piedi.. era uno spettacolo che ogni singolo alunno non avrebbe mai dimenticato.

-E fu così che qualcosa riuscì a zittire i gemelli Standoff.-

Nicolas apparve accanto a loro con la divisa di Grifondoro,sorridendo alle loro espressioni incantate.

-Le tue descrizioni non gli rendevano giustizia!- esclamò improvvisamente Madison additandolo –Hai definito questo splendore soltanto bellissimo!-

Nicolas ridacchiò,facendo cenno a Roger Chiliston,cacciatore nella squadra di Quiddich di Grifondoro che lo salutava da lontano.

-E così questi sono i tuoi due fratelli gemelli-

Logan si girò,sentendo una voce femminile proprio dietro di lui. Automaticamente la sua bocca si spalancò mentre osservava per la prima volta Clover Abigale Burton.

-Lei è Madison,e questo scherzo della natura è Logan.- le spiegò Nicolas,indicando i due gemelli.

-Ti ho già vista- disse Madison mentre le stringeva la mano – sei nella foto che mio fratello ha sul suo comodino.-

-Ehi- Nicolas si fece subito attento –sei entrata in camera mia?- le chiese aggrottando le sopracciglia.

-Certo,stavo cercando un tuo libro di scuola. Quell’incantesimo di protezione era davvero scemo,Nick.- disse Maddy con un’alzata di spalle.

-Tua sorella può esserci utile,Nicolas.- sghignazzò Clover. -E tu sei la peste di cui tuo fratello parla sempre-

-E’ un deficiente,come puoi essere amica ad uno come lui?- gli chiese innocente Logan,mentre le stringeva forte la mano,incantato da quel viso tanto angelico.

-Senti sottospecie di essere vivente non iniziare a rompere i coglioni già da adesso.- si lagnò Nicolas.- Ehi,ma dove cazzo eravate finiti?Vi cercavo da un po’-

Chris arrivò trafelato seguito da Coan che ancora si aggiustava la cravatta da grifoni.

-Abbiamo avuto un piccolo scontro con Linwood e Harrow all’ingresso del bagno. Sempre i soliti coglioni.- disse accendendosi l’ennesima sigaretta per calmare i nervi.

-Dov’è Julian?Non era con voi?- domandò Clover non vedendo l’amico.

Coan alzò le spalle.- E’ andato da Marcus per le scommesse di inizio anno.-

-Quel ragazzo è irrecuperabile.- constatò Chris.- Ehi piccoli,benvenuti ad Hogwarts!- si rivolse poi ai gemelli notandoli silenziosi.

-Poverini,spero proprio che non siate come vostro fratello.- ghignò Coan,seguendo con lo sguardo un gruppo di ragazze di Corvonero promettenti.

-Non sarò mai come questo sfigato.- fu l’altezzosa risposta di Logan,che fece sorridere tutti gli altri.

-Fanculo caro fratellino.-

-Non iniziate voi due.- li rimbeccò prontamente Madison,mettendo le braccia sui fianchi,imitando in una maniera quasi spaventosa sua madre.

-Vedo che tua sorella ti tiene in riga,Standoff. Meno male,iniziavo a dubitare della sanità mentale della tua famiglia guardando te.-

La voce bassa e suadente di Liliam Morgana Lewisham giunse alle orecchie del Grifondoro come una cannonata. Si voltò lentamente,assumendo l’aria più disinvolta che potesse inscenare e la vide.

Avvolta nei colori freddi di Serpeverde,con il cappuccio calato sul capo dal quale si liberavano alcune ciocche dei suoi lunghi capelli neri e con costosi gambaletti ai piedi,Liliam lo squadrava a sua volta. Diversamente dal solito era sola,senza la sua migliore amica e i due Serpeverde insopportabilmente boriosi.

-Oh vedo che anche quest’anno il senso dell’umorismo non ti manca Liliam.- ribattè Nicolas,mentre il suo cuore silenziosamente batteva all’impazzata.

Perché vederla lo rendeva così dannatamente contento?

Perché per tutta l’estate non aveva fatto altro che aspettare quel momento?

-Stai attenta Lewisham,i tuoi costosi gambaletti potrebbero sporcarsi.- frecciò Clover.

-Attenta tu piuttosto. I tuoi capelli così chiari potrebbero ritrovarsi improvvisamente scuri se non ti decidi a tappare quella bocca.- sibilò Liliam guardandola truce.

-Sto tremando gallinella.-

-Adesso basta,sembrate delle stupide immature.-

La figura boriosa di Malcom Harrow,seguito da quella altrettanto sprezzante di Lucian Linwood fece la sua comparsa scendendo dall’espresso. Capelli biondi coperti da un basco pece e profondi occhi neri,impeccabile come sempre,lo rendevano insieme a Nicolas,Chris e Lucian il sogno proibito di tutte le streghe della scuola.

Nicolas ridacchiò.- Toh,guarda chi si vede. Il signor Bussola.-

-Sei riuscito a trovare la strada per la stazione anche quest’anno. Complimenti,serpe.- ridacchiò Chris,ciccando a terra.

Malcom Harrow li fulminò con lo sguardo. Per sua infinita sfortuna,la sua figura regale e distinta aveva una pecca. Il senso dell’orientamento. Durante il loro quarto anno ad Hogwarts,quei geni di Nicolas e compagnia,avevano architettato un piano infallibile. Conoscendo la sua indole,Clover lo aveva condotto nella foresta proibita facendogli intendere una sola cosa,e giunti nel bel mezzo della foresta lo aveva lasciato solo.

Solo il giorno dopo,i professori allarmati dai suoi compagni di Serpeverde lo andarono a cercare,trovandolo ancora a girovagare tra gli alberi. Il risultato fu quello di un gravoso soprannome sulle spalle del Serpeverde,cento punti in meno ai Grifondoro e una settimana di punizione per Nicolas,Clover i colpevoli indicati da Malcom.

Ma le risate e quel soprannome li ripagavano di tutto.

-Non riderei molto,Devons. Quest’anno sarà la resa dei conti- li minacciò Lucian. –E quei due lattanti chi sono?I tuoi schiavetti personali?- aggiunse il Serpeverde dai capelli castani,indicando i due gemelli.

-Come scusa?- domandò schifato Logan.- Non sarò mai il suo schiavo,nemmeno in un’altra vita.-Nicolas,roteò le pupille sopprimendo il desiderio di strozzare suo fratello.

-Sono i suoi fratelli,Malcom.- intervenne Liliam,spostando il suo sguardo da Madison a Logan.- Spero vivamente che non siano come te. O quanto meno glielo auguro.-

- Sempre spiritosa.. ma tanto so che sei pazza di me.- disse Nicola,fissandola con un ghigno malizioso.

Liliam assottigliò gli occhi,fissandolo truce.

-Illuso.-

- Ma l’altro splendore dov’è?- se ne uscì Coan,senza capo ne coda e beccandosi le occhiatacce di tutti,vista la sua fama.

E proprio quando finì di pronunciare da domanda,Lucian si voltò verso il vagone mentre aiutava a scendere dal treno l’altra creatura paradisiaca della scuola.

April Collin scese dal vagone,prendendo la mano del suo compagno di Casa. Era come al solito regale,anche se indossava la stessa divisa di tutti. Era una bellezza diversa da quella di Liliam e Clover:infatti se le altre due rappresentavano la bellezza dolce,tenera,lei era di una bellezza selvaggia e che,stranamente,faceva a pugni con il suo nome tanto dolce. Carnagione lattea,occhi perennemente contornati da un filo di matita nerissima,palpebre colorate ogni giorno da una diversa sfumatura di marrone e i capelli neri liscissimi lasciati al vento,la rendevano molto simile alle creature della notte.

Fissò i Grifondoro in un’unica e sprezzante occhiata e senza dire altro,seguita da Lucian si diresse alle carrozze. Parecchi ragazzi si voltarono a guardarla,e qualcuno si lasciò sfuggire qualche fischio d’apprezzamento,ma la Collin non li badò minimamente continuando ad ancheggiare.

-Andiamo Lily,altrimenti rischiamo anche di finire nella stessa loro carrozza.- disse Malcom,indicando i grifoni con un cenno.

-Credimi Bussola,dispiacerebbe più a noi.- gli disse dietro Nicolas,mentre lanciava un’ultima occhiata alla ragazza incappucciata che lo precedeva.

-Nicolas,credo ci sia un problema..-

La voce divertita Clover lo riscosse da quella visione.

-I tuoi fratelli dovrebbero essere già sulle barche per la traversata del lago..- disse ghignando Chris,indicando le piccole barchette che si allontanavano.

-O cazzo!- esclamò lui,battendosi la mano sulla fronte.

-Fantastico,direi che per colpa di un ritardato siamo in punizione già il primo giorno dell’anno.- sbuffò Logan incrociando le braccia.

-Cosa?!Sarebbe per colpa mia adesso?- gli tuonò addosso Nicolas –Fantastico,mia madre mi ucciderà.-

-Personalmente non vedo nessun problema. Verremo in carrozza con voi. L’importante è arrivarci al castello,no?- disse schietta come sempre Madison.

Quando i gemelli arrivarono trafelati sulla gradinata che conduceva alla sala grande,trovarono un folto gruppo di ragazzini intenti ad ascoltare una esile e alta strega anziana,con indosso una lunga e tradizionale veste verde scuro.

-..la vostra Casa sarà la vostra famiglia.- stava dicendo la strega,ma quando li vide arrivare si fermò di scatto.- Bene,vedo che anche gli ultimi due ritardatari hanno deciso di unirsi a noi.- disse guardandoli con espressione impassibile sul volto. Improvvisamente tutti gli occhi dei ragazzini presenti furono puntati su di loro.

-Ci scusi professoressa,non siamo riusciti a prendere una barca..- iniziò Madison.

-Si,il professor Hagrid mi ha informata della vostra assenza. Che non si ripeta mai più. – disse chiara e decisa - Come stavo dicendo prima dell’interruzione..- riprese la professoressa McGranitt.

-E’ tutta colpa di Nicolas.- mormorò Logan a sua sorella.

-Ehi Logan.- bisbigliò Adrian raggiungendoli.

-Finalmente,avevo perso la speranza di vederti prima dello smistamento.- sospirò il piccolo Standoff battendo il cinque con il suo amico. –Ma dove eri finito?-

-Sono capitato con un burbero del terzo di Corvonero,che non ha fatto altro che ripetermi di unirmi al loro gruppo di poker perché gli sembro un tipo sveglio.- spiegò Adrian con una strana luce negli occhi.

-E tu naturalmente hai accettato..- ipotizzò sospirando affranta Madison.

-Certo!Ha detto che sono il più piccolo membro,ma che se mi rimbocco le maniche posso guadagnare molti galeoni.- disse eccitato Adrian.

La McGranitt intanto aveva finito di parlare,ed ora aspettavano impazienti di essere invitati ad entrare. Molti bambini si erano girati ad osservare meglio i due piccoli Standoff,che nonostante la loro età erano già molto popolari nel mondo dei maghi. Insomma,avere un padre Ministro della Magia non capita tutti i giorni..

-Credi che ci siano altri gruppi segreti?- chiese Logan,a Madison.

Ma si voltarono entrambi,sentendo qualcuno sghignazzare al loro fianco,e si stupirono di trovare Edward che li guardava a braccia incrociate,appoggiato al passamano di pietra con la solita aria da damerino.

-Certo che ci sono altri gruppi segreti. E parlo di gruppi veri,non ritrovi di sfigati.-

Logan lo guardò torvo.- Sai iniziando a darmi davvero sui nervi,damerino.-

Edward ridacchiò,scoccando un’occhiata a Madison che come al solito si sentiva in agitazione davanti a lui.- Tu e il tuo amico potete sognarvi il Club dei Duellanti. Mio cugino ne fa parte da quando a messo piede qui,e ha detto che io sono automaticamente iscritto.-

-Club dei Duellanti?Se ci sei tu,e anche il tuo amato cugino,deve essere roba da mocciosi.- sogghignò Adrian,seguito da Logan.

Edward alzò le spalle sottili.- Ridete pure,ma scommetto che appena ne saprete di più,farete qualunque cosa pur di entrarci.-

E dopo aver lanciato un’altra profonda occhiata a Madison,andò via.

-Quel damerino farà una brutta fine.- sibilò Logan.

-Chissà cos’è questo club..- disse pensosa Madison,ma proprio in quel momento le porte della sala grande si aprirono.

La McGranitt li invitò ad entrare,e in fila sfilarono tra i tavoli. Passando,i gemelli videro Nicolas e gli altri seduti al tavolo dei Grifondoro che li guardavano incoraggianti.

Camminavano tutti a testa in su,osservando l’enorme e altissima volta,quella sera coperta di stelle con sguardi incantati. Le mille candele fluttuanti avevano fatto impalare molti ragazzini,e qualcuno si era addirittura fermato ad ammirarle. Quando finalmente giunsero di fronte allo sgabello con il cappello parlante,Madison iniziò a sudare freddo.

Aveva letto molto sulla storia delle Case di Hogwarts,ed era più che convinta che il suo posto sarebbe stato tra i..

-Maddy,credi davvero che andremo entrambi a Grifondoro?- la voce di Logan la raggiunse all’orecchio distogliendola dai suoi pensieri.

-Non lo so,forse papà e mamma hanno ragione. Infondo siamo Grifondoro da secoli.- disse non tanto convinta.

-Uffa,io non voglio andare a Grifondoro.-

-Benvenuti a tutti voi.-

La voce squillante del preside Silente si propagò nella sala,zittendo ogni chiacchiera.

-Anche quest’anno sta per iniziare,e quindi non posso che augurarvi un buon proseguimento. Ma preferisco continuare il discorso dopo la cena,perché,non vogliatemene male,ma questa sera ho più fame del solito.- confessò il preside,facendo ridacchiare tutta la sala. -Quindi lascio la parola alla professoressa McGranitt.-

La professoressa,scuotendo il capo con un leggero sorriso sulle labbra,iniziò l’appello. La prima a salire sullo sgabello fu Misha Tompson,la prima Tassorosso dell’anno.

A lei seguirono due Corvonero,Friederich Roostel e Katy Lambert,e una timida Grifondoro che inciampò per le scale di nome Allison Scott.

-Adrian Smith!- esclamò la McGranitt.

-In bocca al lupo!- sussurrò Logan all’orecchio dell’amico che gli strizzò l’occhio castano.

Il cappello non indugiò un attimo,e dopo pochi secondi Adrian andò a sedersi al tavolo dei grifoni.

-Uffa,così adesso mi toccherà vederlo solo durante la giornata.- sbuffò Logan,sicuro più che mai di finire a Serpeverde.

-Edward Perseus Blake!-

Madison si fece subito attenta,osservando il ragazzo salire lentamente le scale.

-Toh,guarda il damerino. Scommetto che lui invece è tra le serpi.-

-SERPEVERDE!- tuonò infatti il cappello poco dopo,scatenando l’ilarità della tavolata dei verde argento,che accoglievano il loro primo nuovo membro.

-Che ti avevo detto?- disse con una gomitata leggera a Madison,che però guardava come ipnotizzata quel ragazzo.

Distolse lo sguardo e si concentrò sulla ragazza con la carnagione scura e dai tratti orientali che seguì Edward a Serpeverde. Non sembrava molto contenta però..

-Logan Louis Standoff!-

Un mormorio di eccitazione di diffuse nella sala. Le quattro Case si contendevano i gemelli Standoff per incrementare la loro fama. Solita smania..

Logan si voltò raggiante e sicuro verso Maddy che gli restituì il sorriso,e dopo averle stampato un bacio sulla guancia si affrettò a salire.

“Mh… ed ecco un altro Standoff…” mormorò il cappello sulla testa di Logan.

-Cerca di mandarmi nella Casa giusta,pezzo di stoffa.-

“Si si.. non poteva essere altrimenti..”

-GRIFONDO..-

-NO!-

La voce tuonante del cappello fu interrotta dal grido del piccolo Standoff,che face ammutolire tutta la sala.

Al tavolo dei Grifondoro Nicolas si battè la mano sulla fronte esasperato,pensando seriamente che suo fratello fosse stato adottato,mentre Madison spalancò gli occhietti celesti.

“Co.. cosa hai detto?” mormorò stupito il cappello.

-Che non voglio andare a Grifondoro,stupido cappello!- esclamò Logan contrariato.

“Stupido cappello?Come osi insultarmi?!” ribattè il cappello agitandosi sulla sua testa.

La professoressa McGranitt lanciò un’occhiata a Silente,indecisa su cosa fare. Ma alla sua occhiata perplessa,il preside rispose con una alquanto divertita.

-Oso eccome,inutile pezzo di stoffa aggrinzita!Voglio andare dove c’è la gloria,voglio andare a Serpeverde!- continuava Logan scocciato.

“Scordatelo,nanerottolo!In te non ci sono qualità per i Serpeverde!Basta così,GRIFONDORO!” esclamò infuriato il cappello.

-Ma vaffanc…-

Ma dovette fermarsi,visto che la McGranitt si era avvicinata per sfilargli il cappello dalla testa,fulminandolo con lo sguardo.

Contrariato più che mai,Logan raggiunse la tavolata di suo fratello,dove trovò tutti i suoi amici con le lacrime agli occhi per le risa.

-Complimenti Logan,sei troppo forte.- disse asciugandosi le lacrime Chris.

-Ora capisco quando ci dicevi che era insolente- aggiunse Clover ancora ridacchiando.

-Io non ci trovo niente da ridere. Cosa cazzo ti dice il cervello,ritardato?- tuonò Nicolas fissando in cagnesco suo fratello poco lontano da lui,che aveva preso posto accanto ad Adrian.

-Non dirmelo,non voglio starci in questa casa!- sbuffò con una mano sotto il mento lui.

-Madison Ametista Standoff!-

I due fratelli zittirono immediatamente,vedendo Madison salire le scale con il suo solito passo felino.

“Allora.. spero di non dover fare storie anche con te..”

-Ho una richiesta.-

Il cappello sbuffò sonoramente,ma la lasciò parlare.

-Mi chiedevo se potresti mandarmi a Serpeverde.- disse velocemente la biondina,tirando un sospiro.

“Ma perché volete andare tutti a Serpeverde?In te in effetti vedo molte qualità che col tempo ti porteranno a diventare una nobile Serpeverde,ma staresti benissimo anche tra i Grifondoro..”

-Voglio distinguermi da tutta la mia famiglia. Almeno uno Standoff deve andarci in quel covo e voglio essere io a farlo.- disse decisa Madison,scrutando per un attimo la tavolata dei suoi fratelli.

“Come tu vuoi.. SERPEVERDE!”

-CHE COSA?- urlarono contemporaneamente Nicolas e Logan.

Il secondo balzò addirittura in piedi per lo sconcerto.

Madison a Serpeverde? Era impossibile!Doveva esserci lui in quella Casa!

-Nicolas è impossibile!- esclamò Logan ancora in piedi.

-Assurdo!Il cappello si sarà sbagliato!-

-Il cappello non sbaglia mai,dovresti saperlo.- disse Julian,riemerso da un lungo dibattito sulle scommesse con i Corvonero del settimo.

-O forse è stata lei a chiedere di andarci.- mormorò Clover,osservando Madison sedersi alla tavola delle serpi con un sorriso soddisfatto stampato sulle labbra.

Alzò lo sguardo e incrociò gli occhi dei suoi due fratelli che la guardavano perplessi e arrabbiati.

O almeno,Logan la guardava arrabbiato.

-Che palle,quando finisce questa stupidaggine?-

Madison distolse lo sguardo dai due grifoni per soffermarsi sulla voce che aveva pronunciato quella domanda.

Era la ragazza dalla carnagione scura che aveva visto prima. Sedeva con la mano sotto il mento e si attorcigliava una ciocca di capelli castani tra le dita.

-Stanno per finire,ormai sono rimasti in pochi.- le disse Madison osservandola.

Lei voltò il capo e la fissò a sua volta.- Tu sei la figlia del Ministro,giusto?-

Madison annuì,notando gli occhi particolari della ragazza. Erano neri,con dei particolari riflessi ambrati. Non aveva mai visto occhi così..

-Io sono Zoe Kurush. Belli i miei occhi,vero?- domandò lei sorridendo vanitosa.

-Particolari. Io sono Madison.- le sorrise di rimando la Standoff.

-Sei persiana,vero?-

La voce di Edward raggiunse le orecchie di Madison improvvisamente. Si girò di scatto e si stupì di vederlo seduto quasi di fronte a lei.

Come aveva fatto a non notarlo prima?

-Si,i miei genitori si sono trasferiti a Londra quando ero ancora piccola. Volevano per forza che venissi ad Hogwarts,e diventassi una Serpeverde proprio come loro.- spiegò la piccola persiana,meravigliata dalla facilità con cui quel ragazzo avesse capito il suo paese natio. Di solito la scambiavano semplicemente per una indiana..

-Conosco la tua stirpe. Siete maghi purosangue.- continuò Edward,chiudendo il pesante libro che aveva davanti.

Madison lo riconobbe subito:era il libro che stava leggendo in treno.

-Da generazioni.- precisò Zoe.

-Ti interessi di genealogia?- domandò Madison,curiosa di sapere qualcosa in più su di lui.

Lo sguardo di Edward guizzò subito su di lei,facendola addirittura sobbalzare.

-Si.- disse dopo averla scrutata.- la studio da anni.-

Madison asserì,e abbassò lo sguardo sul tavolo che si era improvvisamente riempito di pietanze.

La cena fu abbondante e rumorosa come al solito. Dopo il discorso del preside,che raccomandava di non avventurarsi da soli nella foresta proibita,e di non girovagare nei corridoi dopo le dieci,seguendo i rispettivi Prefetti,ognuno si diresse nel proprio dormitorio.

I Prefetti di Grifondoro,Clover e un ragazzo smilzo del sesto di nome Will Rogers,gli scortarono fino al ritratto della signora grassa.

-Dai Logan,almeno siamo in casa insieme- cercava di tirarlo su di morale Adrian.

Il testardo Standoff non aveva praticamente aperto bocca per tutta la cena,scatenando la gioia di Nicolas. E adesso si limitava a camminare imbronciato.

-Perché Madison è li,e io qui?Non doveva essere il contrario?- sbuffò per l’ennesima volta.

-Forse perché non ha visto in te le qualità di un Serpeverde.- disse Clover passandogli vicino.- Sempre se esistano qualità tra le serpi..-

Quando giunsero nella loro stanza,scoprirono che un ragazzo era già dentro.

-Ehi ciao,io sono Brian Shane- li salutò prontamente il ragazzino che aveva occupato il baldacchino vicino alla porta. Aveva un’aria simpatica,con un paio di occhiali da vista davanti agli occhi verdi e i capelli neri sparati in aria con una dose abbondante di gel.

-Io sono Adrian e lui è Logan.- presentò Smith per entrambi stringendogli la mano.

-Ehi amico,ti è morto il gufo?- chiese poi,rivolto a Logan.

Lui lo guardò truce,e uscì dalla stanza scontrandosi con un ragazzino smilzo che stava entrando.

Adrian battè una mano sulla spalla del compagno di camera.- Non farci caso,voleva finire a Serpeverde. Di solito non è così.-

-Ehm.. ciao-

Sulla soglia intanto era apparso il ragazzo che Logan aveva quasi buttato a terra.

Si chiamava Clayton Coleman,ma non riuscirono a sapere di più perché scoppiò a piangere e corse a chiudersi in bagno.

I due si scambiarono un’occhiata interrogativa. –Forse gli manca casa sua.- convenne Brian,iniziando a disfare il suo baule.

Logan intanto,si era diretto a passo di carica verso la camera di suo fratello. Non che sapesse esattamente dove fosse,ma dopo averle provate tutte,ne rimaneva solo una.

-Nicolas!Apri subito la porta!- continuava a sbraitare picchiando i pugni sul legno massiccio della porta.

Venne ad aprire una Clover abbastanza sorpresa,e che se non avesse avuto dei riflessi pronti si sarebbe beccata uno dei pugni di Logan. –Ehi tesoro,entra pure.-

-No lascialo fuori ti prego!- urlò da dentro la camera suo fratello.

Ma Logan non lo ascoltò e si precipitò subito sul letto di Nicolas.- Dimmi subito dov’è il dormitorio di Serpeverde!- gli urlò addosso.

-Ma cazzo anche con le scarpe sul letto dovevi salire!- gli tuonò addosso Nicolas,spingendolo giù.

-Mi fai male stronzo!- si lagnò Logan quando si ritrovò con il fondoschiena spalmato a terra.

-Oh,certo che tuo fratello ha un vocabolario abbastanza forbito per avere undici anni.- osservò Chris stravaccato sul suo baldacchino con in mano una bottiglia di Vodka Omicida.

-Con Nicolas come fratello dubito poteva essere diversamente.- sogghignò Coan uscendo dal bagno.

-Io dico che Logan lo supera.- aggiunse Julian con una sigaretta tra le labbra.

-Smettetela coglioni.- li zittì Nicolas,buttandosi nuovamente sul letto.- Sparisci Logan.-

-Non me ne vado fin quando non mi avrai risposto.- si imbronciò Logan piazzandosi di fronte al suo letto.

-Tesoro,non sappiamo dove sia il dormitorio delle serpi,come loro non sanno dov’è il nostro.- gli spiegò Clover,sdraiandosi accanto a Nicolas.

-Anche perché se lo sapessimo,credo che tuo fratello starebbe sempre li.- sghignazzò Julian malizioso.

- Da quanto ne sappiamo è nei sotterranei,ma sono così grandi che è facile perdersi.- aggiunse Clover,poggiando il capo biondo sul torace di Nicolas e senza accorgersene,beccandosi un’occhiata di gelosia da Chris.

-Ecco buona idea. Vai a cercarlo,così magari non trovi più la strada per tornare.- sibilò Nicolas.

-Fanculo sfigato. Grazie Clover,buonanotte.- e dopo aver dato un bacio sulla guancia della ragazza,uscì silenzioso.

-Tuo fratello è un mostro.- sogghignò Julian,spalancando la finestra.

Nicolas sospirò. -Tu non sai quanto-

 

 

Nei sotterranei umidi e bui come sempre invece,le serpi veterane si erano già riunite in sala comune a chiacchierare,bere e fumare. Insomma,la solita vita dei diciassettenni viziati.

Madison invece,iniziava a pentirsi della sua scelta. Era in piedi di fronte al camino della loro stanza. Quel posto la faceva sentire a disagio,e iniziava a dubitare che uno Standoff si sarebbe adattato ai Serpeverde.

-Ti va bene il letto vicino alla porta?- le domandò Zoe,distogliendola dai suoi pensieri.

-Si,non preoccuparti.- le rispose sedendosi sul suo futuro letto.

Sospirò chiudendo gli occhi. Cosa diavolo mi è saltato in mente,pensò,legandosi i lunghi e lisci capelli biondi in una coda alta.

-Ehi,qualcosa non va?-

Riaprì gli occhi e si stupì di vedere Zoe accovacciata davanti a lei. –Io.. ho chiesto io al cappello parlante di mandarmi a Serpeverde.- le confessò,stupendosi della facilità con cui glielo aveva rivelato.

Zoe ridacchiò,sedendosi accanto a lei.- Beh allora siamo in due.-

Quell’affermazione la fece voltare sorpresa.- Anche tu..-

-Già.- annuì lei,mentre dondolava le gambe che non toccavano nemmeno il pavimento vista l’altezza del letto.- I miei sono stati Serpeverde,e se non sarei finita anche io qui,mi avrebbero persino sbattuta fuori di casa.-

-Dove voleva mandarti il cappello?- chiese Madison,sentendosi improvvisamente un po’ più a suo agio tra quelle mura.

-Grifondoro,come scommetto anche a te.- le disse sorridendo.

Quella Zoe iniziava a piacerle sul serio. Col passare del tempo sarebbero diventate ottime amiche,pensò,mentre si stringevano i mignoli per suggellare il segreto che entrambe avevano in comune.

Due Grifondoro negate.

Ma con il tempo avrebbero imparato ad essere Serpeverdi fino al midollo.

E fu così che le trovò Marla Byron entrando nella sua futura stanza. Con i mignoli ancora stretti.

-Oddio,ditemi che non è vero.- borbottò osservando con le sopracciglia rosse inarcate all’insù le due streghe sedute sul letto.

Marla Byron,come con il tempo avrebbero imparato,era restia a tutti i tipi di smancerie e dimostrazioni d’affetto. Aveva un carattere molto forte e di certo non si faceva calpestare da nessuno. Ambiziosa e sicura di se,costituiva il tipico esempio di una Serpeverde.

Entrando ancheggiando,andò a posizionarsi sul letto che prima aveva scelto Zoe.

-Questo letto è mio.- annunciò,iniziando a disfare il baule proprio li di fronte.

Una cosa che Marla non aveva considerato era il carattere altrettanto peperino di Zoe. Infatti,scattò immediatamente.

-Ehi scusa,quel letto l’avevo scelto io.- saltò giù dal letto e le andò incontro.

Marla alzò lo sguardo su di lei per un attimo,ma lo riabbassò continuando il suo lavoro.- Beh non importa,ora è mio.-

Zoe la guardò alzando un sopracciglio castano. –Forse non hai capito,quel letto è mio- ripetè più decisa.

Questa volta Marla le dedicò più attenzione. –Ehi senti,forse non sai chi hai di fronte. Sono Marla Byron,figlia di Lord Byron dello North Lincolnshire..-

-Non mi interessa un accidente di chi tu sia,fatto sta che questo letto è mio.- la interruppe Zoe buttando a terra le robe che la rossa aveva piazzato sul letto.

Stava per ribattere quando Madison si intromise nella discussione.

-Fate a turno.-

Le due piccole streghe la guardarono perplesse. –Una sera Zoe,e l’altra Marla,così potete godervelo entrambe.- spiegò Maddy alzando le spalle.

Zoe e Marla si scambiarono un’occhiata truce,e si voltarono entrambe da parti opposte senza rispondere. Chi tace acconsente..

Bene,pensò Madison quando finalmente si sistemò sotto le coperte,la mia carriera ad Hogwarts comincia proprio nel migliore dei modi..

Si girò e sorrise osservando Marla già sonnecchiare nel letto accanto al suo,e Zoe che dormiva beata nel letto conteso. Aveva iniziato lei il turno..

Cercando di ignorare il vociare che proveniva dalla sala comune,chiuse gli occhi celesti aspettando impaziente il giorno dopo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Salve ragazzi!!

Finire questo capitolo è stata un’impresa,visto che volevo aggiungere altre cose…

Ma le inserirò nell’altro;)

Spero di non aver deluso nessuno con lo smistamento!^^’’

Ma non trovate che Madison a Serpeverde sia carina?

Scusate per gli altri nuovi nomi da imparare,ma non posso farci niente!Cercherò di rendervi l’impresa meno ardua ;)

Bene ora passiamo ai dovuti ringraziamenti:

Polvere_di_stelle: ciao cara!Ti ho già detto che adoro le tue recensioni?Nicolas e Logan sono adorabili.. vorrei averli io come fratelli!Per quanto riguarda Maddy.. beh hai visto?Eccola li tra le serpi!Edward poi è proprio un Draco in miniatura.. ma forse noterai che lo è anche Malcom.. ;)

Sono contenta che ti piacciano i nomi che ho scelto,e anche i personaggi!Grazie anche per i “preferiti”!Per quanto riguarda lo scorrere del tempo.. la mia intenzione è quella di concludere questa storia continuando su questa linea,e poi scriverne un proseguo con Logan&co al loro settimo;) Spero davvero di finirla,anche se la vedo dura da scalare!!Ma con le vostre recensioni è più facile;) Alla prossima!

Piccola Vero: ciao anche a te!Sono davvero contenta che ti piaccia così tanto la mia storia!^^Ho aggiornato più in fretta che potevo;) spero che continuerai a seguirmi!Baci!

Hermione:Ciao!grazie per i complimenti!^^Continua a seguirmi!bacetti!

Baaba:ma ci conosciamo?XD Beh fra,felice che ti piaccia la mia storiella!Confido nella tua buona volontà di leggerla tutta:P

 

 

Beh ragazzi,con questo chiudo!

Alla prossima!

Ps.domani è il mio compleanno!Diciassette anni.. come vola il tempo!

Sabry

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** In aula! ***


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La mattina di quel due settembre,si preannunciava come al solito lenta e silenziosa. L’imponente costruzione bianca imperiale che era casa Standoff,era accarezzata dai tenui raggi del sole tipici delle sette. La piccola Caroline,dopo aver passato l’intera giornata a singhiozzare tra le braccia di Kelly,si era addormentata sfinita nel letto rosa di Madison,nel quale stava ancora beatamente dormendo rannicchiata in posizione fetale,stringendo il pupazzetto di peluche babbano che Nicolas e i gemelli le avevano regalato poco prima di partire.

Brendon invece,faceva girare il cucchiaino nella sua tazza di caffè doppio mattutino e intanto sfogliava l’enorme mole di posta che veniva recapitata davanti al loro portone ogni santa mattina.

Quando trovò una busta con la calligrafia precisa di sua figlia,la aprì subito.

E dopo essere arrivato al quinto rigo cacciò un urlo mostruoso.

Kelly,ancora in camicia da notte,si smaterializzò nella luminosa cucina immediatamente.

-Cos’è successo?- chiese preoccupata al marito.

Lui si limitò a guardarla con occhi perplessi,e le passò la lettera.

-CHE COSA?!-

Questa volta l’urlo apparteneva alla signora Standoff.

Mentre io sono finita a Serpeverde..”

Madison aveva scritto proprio così al quinto rigo.

Nessuna spiegazione,nessun chiarimento..

Niente di niente!

-Ma com’è possibile?Credevo fosse toccato a Logan finire in quel covo di pazzi,non alla mia bambina!Cos’ha Madison in comune ai Serpeverde?Cosa?- il fiume di domande che si riversò dalle labbra di Kelly fu infinito.

Suo marito la guardò apprensivo,stringendole la mano. –Non preoccuparti,Madison è in gamba vedrai che andrà tutto bene.-

-Quei.. quei bastardi che hanno ucciso il nostro Edgar…un tempo dormivano in quei letti.- mormorò Kelly,con gli occhi improvvisamente lucidi.- Se le dovesse succedere qualcosa io..-

-Ehi..- sussurrò Brendon prendendole il viso tra le mani.- Non le succederà niente,vedrai. La scuola è protetta,e con Silente in giro Madison e gli altri sono molto più al sicuro che in qualunque altro posto.-

Kelly sembrò calmarsi.- Hai ragione,mi sono fatta prendere dalla paura. Madison saprà cavarsela comunque.. infondo,è o non è nostra figlia?-

L’ex Grifondoro le sorrise,posandole un delicato bacio sulle labbra.

-Mamy,cos’è successo?-

Una piccola vocina assonnata giunse alle orecchie dei due genitori. Sulla soglia della porta c’era Caroline,con ancora il peluche sotto il braccio e gli occhietti neri rossi per il grande pianto del giorno precedente.

Vista così,era da mangiare con gli occhi. Le guance morbide rosse,i capelli biondi in disordine che le cadevano sulle piccole spalle e gli occhietti lucidi per la stanchezza,la rendevano una piccola bambolina di porcellana.

Era il loro gioiello. Il gioiello più prezioso di tutta la famiglia.

-Tesoro mio,vieni qui.- disse Brendon prendendola in braccio.- Come stai oggi,principessa?- le domandò sfiorandole il naso all’insù con l’indice.

-Bene papà.- rispose lei stampandogli un bacetto sulla guancia. Poi vide la lettera poggiata sul tavolo e si illuminò –E’ di Madison?-

-Si tesoro,è arrivata stamattina. Ti salutano tutti e ti dicono di fare la brava bambina.- le rispose sua madre,facendo apparire un tazzone di latte e cioccolato per la sua piccola.

Caroline si sedette felice sullo sgabello e iniziò a bere a grandi sorsi,contenta di aver ricevuto un saluto dai suoi fratelli più grandi. Kelly e Brendon la guardarono sorridendo.

Si,era davvero il gioiello più prezioso..

 

 

 

 

 

-Allora,chiariamo subito una cosa. Io entro per primo in bagno,poi voi fate come cavolo vi pare.-

Nel dormitorio maschile dei novelli Grifondoro,c’era abbastanza agitazione. Erano le 7.30 di mattina,e nella camerata di Logan erano già tutti svegli.

Anzi,per la precisione Logan non aveva dormito gran che quella notte,occupato a lanciare maledizioni alla sorella che ora riposava tranquillamente tra i Serpeverde.

-Il tuo amico è proprio strano,lo sai?- Brian Shane,con i suoi inseparabili occhiali rossi sul naso,guardò perplesso la porta del bagno che venne sbattuta davanti a lui.

Adrian,che intanto cercava di fare un nodo accettabile alla sua cravatta dai colori caldi,rispose con un’alzata di spalle.

In camera c’erano solo loro due. Senza contare il permaloso Standoff che si era chiuso,arrabbiato con il mondo,in bagno.

-Chissà quel Clayton dove ha dormito stanotte.. qui non è rientrato.- disse Brian osservando il letto intatto di Coleman.

-Ieri sera è scoppiato a piangere. Forse è andato da qualche professore..- ipotizzò Adrian,sbuffando allo specchio alla vista della sua cravatta in disordine.

In quel momento,qualcuno bussò lievemente alla loro porta e Brian,il più vicino all’ingresso aprì lentamente,trovandosi davanti una graziosa ragazzina.

-Ehm.. scusate se vi disturbo a quest’ora.. Ma per caso avete visto un topolino bianco da queste parti?- domandò,rigirandosi i pollici nervosamente.

-No,non mi pare.- le rispose il giovane Shane- Tu Adrian?-

-Nemmeno io,mi spiace. Prova a cercare in sala comune,magari si è nascosto.- le consigliò il maghetto,sorridendole incoraggiante.

La strega arrossì,e mormorando un timido grazie uscì dalla stanza.

-Credo si chiami Allison,ieri è inciampata durante lo smistamento.- ridacchiò Brian,tornando a vestirsi.

-Non credo d’averla vista. Logan hai finito la dentro?- domandò poi,bussando alla porta di legno massiccio del bagno.

Dal suo interno ne venne un sonoro sbuffo,e poco dopo un profumato e rinfrescato Logan perfettamente in ordine ne fuoriuscì.

-E’ tutto vostro.- annunciò sedendosi sul suo letto.

Adrian entrò per primo,lasciando Brian in balia del cattivo umore del suo migliore amico.

-E così volevi finire a Serpeverde..-

Logan non rispose,continuando a fissare fuori dalla finestra imbronciato.

-Credimi,è stato meglio così amico. E’ brutta gente quella lì.-

Logan lo fulminò con lo sguardo,e Brian perse tutta la voglia che aveva di fare conversazione.

Doveva assolutamente parlare con sua sorella,o con il preside,o con chiunque avesse potuto cambiarlo di Casa!

Scese in sala comune mezz’ora dopo,scortato da Adrian e quel Shane,che per i suoi gusti parlava troppo.

Il ritrovo dei grifoni era quasi deserto. Tutti erano già a fare colazione,e solo gli ultimi ritardatari si attardavano ad aspettare gli amici.

Quando giunsero in sala grande,tutti i quattro tavoli erano pieni di studenti,i professori parlavano tranquillamente tra loro,il cielo del soffitto quella mattina era limpido e luminoso,e l’ingresso di uno Standoff suscitò i soliti mormorii. Lui e Madison ormai erano sotto i riflettori.

-Ehi,peste hai una faccia sconvolta stamattina.- ghignò Nicolas non appena lo vide arrivare.

Suo fratello per risposta gli alzò elegantemente il dito medio,cosa che per un bambino di undici anni era molto graziosa…

-Tesoro hai dormito stanotte?-gli chiese dolcemente Clover,guardandolo preoccupata.

Logan alzò lo sguardo su quella visione angelica. –Non molto.- bofonchiò.

-Dovresti riposarti,perché i primi giorni vi torturano fino allo stremo.- gli disse Chris,mentre sfogliava accanto a Nicolas il Mago Sportivo,mensile che si occupava di tutti i giochi dei maghi. –Che palle,i Folletti hanno di nuovo vinto a Bocce Volanti.-

-Cosa?!- esclamò Julian,lasciando di botto il cornetto alla crema che stava mangiando.- Porca puttana,avevo scommesso dieci galeoni su quella partita!-

Coan,arrivato proprio in quel momento ridacchiò.- Beh amico,l’anno inizia proprio divinamente.-

-Ma dove sei sparito stanotte?Mi sono svegliato e non ti ho visto nel letto..- insinuò malizioso Nicolas,che vedendo la reazione dell’amico capì d’aver fatto c’entro.

-Ohh sei addirittura arrossito!Chi è la fortunata di turno?- lo derise Chris dandogli una pacca sulla spalla.

-Non mi dire che te la fai di nuovo con una Tassorosso!Così disonori tutti!- esclamò Julian dimenticandosi per un attimo dei galeoni persi.

Coan dal canto suo non proferiva parola. Si limitava ad osservare prepotentemente il suo caffè.

-No,credo che questa volta sia qualche pesce più grosso..- Nicolas picchiò l’indice contro il mento facendo finta di riflettere – una Serpeverde?-

-Basta dai..- mormorò Coan,stringendosi ancora di più nelle spalle

-Ragazzi..- lo appoggiò Clover –smettetela-

-Avanti stella,vogliamo sapere chi è la fiamma passeggera!- sghignazzò Nicolas,guardandola con le sopracciglia alzate.

-Smettetela.. è innamorato.-

Quella frase buttata lì dalla dea bionda,ebbe l’effetto di far tacere i ragazzi più turbolenti del settimo di Grifondoro all’istante.

Coan alzò lo sguardo e le sorrise. E’ inutile,ma certe cose le capiscono solo le ragazze…

-Beh,allora vuol dire che aspetteremo la notizia ufficiale da lui.- disse Chris,continuando a guardare l’amico.

Era strano vedere Coan McMiller imbarazzato. Tutti erano abituati a vederlo come il don giovanni di turno,quale in effetti era,ma vederlo addirittura arrossire era un evento più unico che raro.

Non è l’unico ad essere cotto allora,pensò Nicolas,seguendo con lo sguardo Liliam che si alzava dalla tavolata di Serpeverde insieme ad April Collin.

Che inaspettatamente lanciò una seppur fugace occhiata al tavolo dei Grifondoro. Cosa che a Nicolas non sfuggì,e bastò a fargli aggrottare le sopracciglia nere.

Strano,la Collin non posava mai il suo penetrante sguardo nero sul loro tavolo…

-L’anno inizia nel migliore dei modi,direi..- stava dicendo Julian.

-Già..- sibilò Logan scrutando il tavolo delle serpi,e notando con sorpresa l’assenza di sua sorella.

Ma qualcosa,o meglio una testa rossa attirò la sua attenzione solo pochi posti più in la rispetto a quello che Madison aveva occupato la sera prima.

La strega,forse sentendosi osservata alzò lo sguardo dal suo latte e caffè,e i suoi occhi verdi si inchiodarono per la prima volta quelli di Logan. Si fissarono per pochi attimi,poi la ragazza alzando le sopracciglia in un’espressione scocciata,tornò a concentrarsi sulla sua colazione.

-Ehi Logan,mi stai ascoltando?-

La voce di Adrian lo riscosse da quella visione.

Ma non sapeva che quei ricci rubino e quegli occhi smeraldo gli sarebbero rimasti nella mente per molti anni avvenire.

 

 

 

-Io l’ammazzo!-

Madison chiuse gli occhi celesti all’ennesimo grido di Zoe.

-Per colpa sua siamo in ritardo,ti rendi conto?Solo perché la principessa,figlia del Lord di vattela-a-pesca,si è chiusa in bagno per più di mezz’ora!Ma tanto è inutile,la faccia da zombie non si cambia..!- continuava ad urlare la piccola persiana dal bagno,mentre finalmente cercava di darsi una sistemata.

La prima a svegliarsi quella mattina era stata Maddy. Era scesa dal letto cercando di non svegliare le sue due compagne di camerata,e presa la divisa verde argento si era preparata in tutta tranquillità. Pochi minuti dopo di lei,si svegliò Marla,e Zoe non fece nemmeno in tempo a vederla che la rossa si era già fiondata in bagno.

Dal quale era uscita mezz’ora dopo,incurante delle proteste della strega persiana,che era ancora in pigiama.

E così Marla era uscita già da un ben pezzo,mentre Zoe e Madison erano ancora in camera:la prima a cercare di rendersi presentabile nel minor tempo possibile,e la seconda ad aspettarla.

-AH BASTA!-

L’urlo apocalittico di Zoe,riuscì a far spaventare un gruppetto di Serpeverde del secondo anno che passarono davanti alla loro porta.

-Andiamo!- disse prendendo Madison per mano e trascinandola fuori dalla camera.

-Ma Zoe.. i tuoi capelli..- mormorò la streghetta bionda,osservando i capelli dell’amica che erano pressappoco identici ad una balla di fieno marrone.

-Lo so ma siamo in ritardo.- sbottò l’altra contrariata.

-Aspetta.- disse Madison fermandosi,ed estraendo la sua preziosa bacchetta,in legno di quercia con lacrime di fenice,dalla divisa.

Con un piccolo colpetto ed un incantesimo sussurrato i capelli di Zoe divennero semplicemente perfetti.

-Ma cosa..- iniziò Zoe toccandosi i capelli alla cieca.

-Dai muoviamoci adesso.- la zittì Madison affettandosi ad uscire dal dormitorio,e la Kurush la seguì sbalordita.

 

 

In ogni scuola che si rispetti,il primo giorno ogni studente deve puntualmente subire le solite dicerie dei professori.

Regola a cui non si sottraeva nemmeno la prestigiosa Hogwarts.

E di conseguenza,il primo giorno di scuola per ogni studente,mago o babbano che sia,è sempre una grandissima…

-…rottura di cazzo.- sibilò Nicolas,stravaccato in un banco in ultima fila alla prima lezione di Incantesimi dell’anno. Vitious,come gli altri professori,gli stava riempiendo la testa di diavolerie assurde riguardanti i fatidici esami di fine anno,ma nessuno in quella classe si degnava di ascoltarlo,tranne i pochi secchioni buttati in prima fila.

Chris seduto accanto a lui sogghignò. –Vedi il lato positivo.. almeno adesso puoi vedere la Lewisham ogni giorno.-

Nicolas di rimando gli alzò il dito medio,ma con la coda dell’occhio vide Liliam,seduta tre file davanti a lui,tra April e Malcom. Come gli anni passati,Grifondoro e Serpeverde avevano molte lezioni in comune,e durante le quali,poteva accadere di tutto..

-Oggi la Collin ha qualcosa di strano.- osservò Clover con le gambe accavallate e una mano sotto il mento,seduta accanto a Asia Riviera,settimo anno di Serpeverde,unica studentessa con origini italiane in tutta Hogwarts,e sua inseparabile compagna di pettegolezzi.

O meglio,era la sua informatrice ufficiale.

Era sicuramente la Serpeverde meno Serpeverde di tutte,e per questo almeno durante la lezione di Incantesimi,era attaccata come la cozza allo scoglio,a Clover. Era la timida ragazza introversa,che non amava mettersi in mostra,ma che non si sapeva in che modo,era a conoscenza di tutto. Se Adam Lincoln di Corvonero,noto maniaco sessuale di studentesse più piccole non scopava da più di due giorni,lei lo sapeva,se Silente al mattino mangiava meno bacon lei lo sapeva. Asia era come l’internet di Hogwarts:non c’era notizia che non arrivasse a lei.

-Beh stanotte non ha dormito nella sua camera.- annunciò animandosi improvvisamente.

Clover aggrottò lievemente le sopracciglia bionde perfette. –Precoce anche per lei darsi alla pazza gioia la prima notte.-

-Per le ragazzacce niente è mai precoce.- filosofeggiò Julian,mentre faceva finta di prendere appunti.

Clover lanciò un’occhiata indecifrabile a Coan,che casualmente si era abbassato per raccogliere la piuma caduta a terra.

Forse iniziava a capirci qualcosa..

-Dicono che abbia un ragazzo fisso adesso. Gira voce che sia uno studente del settimo,ma purtroppo non so altro- continuava a parlare Asia,quasi fosse stata pre impostata.

-Asia,ma come diavolo fai a sapere tutte queste cose?- le domandò Nicolas e lei si illuminò subito.

Nicolas era conteso da molte figure femminili nella scuola,e addirittura circolavano voci che a Tassorosso c’era addirittura un fan club dedicato a lui...

-Beh.. sai Nicolas è.. una sorta di..- balbettò la Corvonero nel tentativo di spiegargli.

-Smettila di fissarla,magari riesce meglio.- ghignò Julian,dando una piccola spinta alla spalla di Standoff.

Lui si limitò ad alzare le spalle.

-Standoff e amici vari,se non tappate quelle boccacce vi faccio evanescere qualcosa di cui sentirete la mancanza!- urlò il professor Vitious,facendo sogghignare l’intera classe.

-Prof dubito che ci sia qualcosa da far evanescere.- ridacchiò tagliente Malcom,voltandosi a fissare Nicolas con sguardo di sfida.

-Oh,per te sarebbe più tragica la cosa Harrow,visto che quel cosino per te deve coprire alla mancanza di cervello.- rispose sghignazzando Nicolas.

-O forse ti serve anche come bussola?- lo derise Chris,facendo ridere tutti i Grifondoro presenti.

-Adesso basta!Se avete intenzione di ripetere le scene dell’anno scorso,vi sbatto subito fuori!- li fermò il piccolo professore,che per il grande grido cascò dalla pila di libri su cui era seduto.

-Quest’anno te la farò pagare cara Standoff. E con mio cugino al primo anno di Serpeverde,vedrai che anche i tuoi cari fratellini se la passeranno male- sibilò Harrow,mentre lui,Nicolas e altri Grifondoro aiutavano Vitious a rialzarsi

-Oh,dubito fortemente che il tuo caro cugino riesca ad infastidire Logan..- ghignò Nicolas- Non lo conosci caro signor Bussola.-

-E tu non conosci Edward,caro sfigato..- ribattè Malcom.- Mia zia non vedeva l’ora di mandarlo ad Hogwarts per non averlo più tra i piedi.-

-Come tua madre ha pensato con te,suppongo.- rispose Nicolas.

-Sempre i soliti bambini.-

Liliam li stava osservando con un’aria scocciata dal suo banco. E se Malcom,dopo aver scoccato un’ultima occhiata di fuoco al grifone,tornò a sedersi accanto alla Lewisham,Nicolas continuò a fissarla penetrante.

L’azzurro trasparente degli occhi del Grifondoro si fuse con il blu oltremare della Serpeverde. La loro era come un’attrazione fatale,che iniziava dal momento in cui le loro iridi si incontravano in un gioco ad armi pari. Nessuno dei due si mosse,e fu solo il richiamo del professore a convincere Nicolas a tornare al suo posto.

Ma non riusciva a togliersi dalla mente quei due laghi impenetrabili che erano gli occhi di Liliam..

-Lily,controllati.-

Il sussurro suadente di April le toccò le orecchie. La guardò per un attimo e poi tornò a fissare la sua costosa pergamena. –Non so di cosa parli Appy-

Le labbra rosse della regina di ghiaccio di Serpeverde si incresparono in un sorriso malizioso.

- Stai cedendo.-

-Non è vero.- rispose prontamente la Lewisham.

April si limitò a sorridere enigmatica e ad alzare le sue piccole spalle perfette.

-Allora tu perché non mi dici con chi sei stata ieri notte?-

-E’ una cosa passeggera..- mormorò la Collin,fissando prepotentemente Vitious che stava illustrando il programma di quell’anno facendo svolazzare libri qua e là.

-Non mi pare,visto il tuo cambiamento di questi ultimi tempi. Anche Lucian dice che va in bianco da molto tempo.- insinuò mormorando Liliam.

-Pensala come vuoi.- sbottò fredda la Serpeverde,facendo sorridere compiaciuta la sua amica.

Essì,l’amore cambia decisamente le persone…

 

 

E se in tutte le classi del settimo gli studenti si facevano beatamente i fatti propri,nell’aula di Trasfigurazione,dove erano riuniti gli alunni del primo di Grifondoro e Serpeverde,non volava nemmeno una fatina.

La voce della McGranitt,lenta ma squillante,continuava a ripetere da circa mezz’ora gli stessi accorgimenti.

E se la maggior parte degli alunni faceva almeno finta di ascoltarla,c’era un Grifondoro che non se ne curava minimamente.

Logan Louis Standoff sedeva con la guancia poggiata sulla mano,e lanciava occhiate di fuoco alla sorella,seduta in prima fila,accanto ad una ragazza dai tratti asiatici.

Ma più che fissare sua sorella,era concentrato sullo stemma di Serpeverde ricamato sulla sua divisa.

Quando si dice testardaggine..

Intanto,in linea d’aria con Logan,era comodamente seduto Edward che,come aveva notato il piccolo Standoff,più di una volta aveva puntato gli occhi grigi in direzione di sua sorella,senza però,almeno apparentemente,farsene accorgere.

-..quindi ora tenteremo di trasfigurare i vostri fiammiferi in aghi con la stessa procedura che vi ho appena spiegato. Buon lavoro-

-Ehi Logan,dobbiamo esercitarci.- lo richiamò Adrian,seduto accanto a lui.

Ma se dopo dieci minuti,ne Logan ne Adrian,ne tanto meno Brian seduto dietro di loro accanto ad un ragazzino di Grifondoro avevano avuto miglioramenti,Madison osservava il suo ago compiaciuta sotto gli occhi luccicanti della McGranitt,che assegnò 10 punti a Grifondoro.

Che subito venne raggiunto con altri 10 punti da Serpeverde per merito di Edward,che scoccò un’occhiata sprezzante a Logan ed Adrian.

-Io a quello lo ammazzo.- sibilò il gemello,spezzando dalla rabbia il suo fiammifero.

-Signor Standoff questo è già il terzo fiammifero che rompe.- lo rimbeccò la McGranitt,- la prossima volta non sarò così disponibile. Reparo.- mormorò,e il fiammifero di Logan tornò intatto.

-Qualche problema,Standoff?- lo beffeggiò Edward a bassa voce,quando la McGranitt si fu allontanata.

-No,i problemi li hai tu Blake. Ma mentali.- sibilò Logan guardandolo truce.

In quel momento suonò la tanto amata campanella,che annunciava la fine delle lezioni del primo giorno.

Edward passò accanto a Logan e Adrian,scoccandogli un’occhiata sprezzante,per poi uscire diritto e austero come sempre.

-Hai visto Logan,sono riuscita a trasfigurare il mio fiamm..-

-TU!- le urlò addosso suo fratello,puntandole un dito contro il petto.- Non avresti dovuto lasciarmi solo!Dovevo andarci io a Serpeverde!-

Madison roteò gli occhi.- Ancora non ti è passata?-

-Ieri voleva venire a trovarti,ma non sapeva dove fosse il vostro dormitorio.- le rivelò Adrian,squadrando Zoe accanto a lei.

-Fratellino sei un caso patologico.- constatò saggia la Serpeverde.-Comunque lei è Zoe.- disse poi,indicando la sua compagna di Casa con un gesto.

-E’ identico a tuo fratello maggiore o sbaglio?- domandò la Kurush,mettendo però un piede in fallo.

Ahia,pensò Madison sogghignando,immaginando la reazione di suo fratello che non tardò ad arrivare.

-Che cosa?!Sono completamente diverso da lui!- saltò infatti Logan indignato.

Madison sbuffò,mentre si apprestava ad uscire dall’aula.- Lascia perdere Zoe,si odiano.-

E sparì in corridoio seguita dalla persiana.

-Non è giusto..- sospirò Logan.

-Devi rassegnarti,ormai sei un grifone.- disse Adrian battendogli una mano sulla spalla.- Abbiamo perso Brian..-

-Meglio perderlo che trovarlo.- affermò Logan,facendo ghignare il suo amico.

Ma non avevano neppure girato l’angolo che un uragano investì letteralmente il Grifondoro recalcitrante,facendo sparpagliare tutti i suoi libri a terra.

-Ma cosa hai in testa razza di scemo?!- tuonò subito contro chi l’aveva investito.

Ma non aveva calcolato bene..

-Razza di scemo?Ma dico ti sembro forse un maschio?-

Marla Byron lo fissava con gli occhi infuocati,mentre cercava a sua volta di raccattare i libri e le pergamene che le erano cadute.

Logan rimase un attimo interdetto,ma poi riprese ancora più feroce di prima. – No,non mi sembri un maschio,ma sei sicuramente una scema!Stai attenta a dove cammini la prossima volta!- e dopo aver afferrato Adrian per il polso,andò via.

-Come mi hai chiamata!?Razza di stupido Standoff non la passi liscia..!- continuava a sbraitare dal corridoio la rossa,anche se i due piccoli Grifondoro erano già lontani.

 

 

 

 

 

 

In un altro luogo. Molto lontano.

-AHH!-

L’ennesimo urlo squarciò il silenzio irreale di quei sotterranei bui e umidi.

-Ancora non ti basta,vero?-

Un sibilo seguì quell’urlo disperato. Un sibilo,freddo,irreale,quasi demoniaco.

-Non… non parlerò mai!-

L’uomo in catene,si reggeva a stento in piedi. La piccola cella nella quale era rinchiuso puzzava di vecchio,e l’acqua stagnante che si era formata emanava lo sgradevole odore di fogna.

La figura incappucciata di nero,che brandiva una frusta acuminata,sogghignò. –Come immaginavo. Portatelo via.- sibilò,e subito altre figure vestite di pece si affrettarono.

-Nemmeno questa volta abbiamo risolto qualcosa.-

Una voce tetra,di donna si spandè nell’aria umida.

-No,Arcadia.-

-Credi davvero che riusciremo a riportarlo tra di noi,Abram?-

-Non in questo modo..-sibilò- Dobbiamo colpire più in alto..-

-Cosa intendi dire?- gli domandò.

Abram ghignò malefico.- Intendo dire che il Ministro a parecchi punti deboli,mia cara.-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Salve ragazze!!

Eccomi di nuovo qui,come a fine di ogni capitolo!^^

Devo dire che riprendermi dalla mia festa di compleanno è stato difficile.. soprattutto quando mi hanno buttato una torta alla panna in faccia!

Ehm..ma tralasciamo..

La storia sta iniziando a prendere più forma,notate?Il prossimo capitolo non so quando lo posterò,visto che se tutto va bene tra una settimana sarò in Egitto,il mio sogno..

Se riuscirò a pubblicare il prossimo capitolo,meglio così,altrimenti vi toccherà pazientare ancora un po’ ;) Noto con dispiacere che i commenti calano,tranne le mie due lettrici abituali che adoro :P!

Colgo l’occasione per ringraziare Dawn che ha aggiunto la storia ai preferiti!Mi farebbe piacere ancora di più ricevere una tua recensione,cara ;)

Ringraziamenti:

Piccola Vero: ciao!anche se le tue recensioni sono cortissime,mi rendono molto orgogliosa!Grazie per i complimenti,e sono felicissima che adori Maddy..non è adorabile?;) Anche se in questo capitolo non le ho dato molto spazio,si rifarà presto!Alla prossima!

Polvere_di_stelle: ciao cara!Innanzi tutto grazie per i complimenti!Riceverli da una scrittrice bravissima come te mi riempie di gioia!(ho dato una sbirciatina alle tue fic!)Fiu,sono contenta che la Maddy Serpeverde ti piaccia!;) Hai proprio ragione,Edward è un Draco in miniatura!Sono anche contenta che ti abbia colpito Chris..!E’ ancora in fase di creazione il suo personaggio,ma forse hai già colto tutto;) Per quanto riguarda Clover e lui… beh avrai le tue risposte,fidati!;)Molto acuta comunque!Il seguito è quasi certo che ci sarà tranquilla.. Se riesco a finire questa ff,che per me rappresenta un’impresa colossale,visto che quasi tutti i personaggi sono miei,non potrò mica lasciare i piccoletti al loro primo anno,no?^^

Alla prossima,un bacione!Ps.mi sono divertita tantissimo scrivendo la parte di Logan allo smistamento!Lo adoro!

 

Bene ragazzi,non mi resta che dirvi.. alla prossima!

Sabry neo diciassettenne

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 5
*** Arrivi e Scomparse ***


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’ufficio di Silente,a Hogwarts,era sicuramente una delle stanze più belle. Il sole si vedeva appena all’orizzonte quella mattina della seconda settimana di scuola,e la pallida luce del giorno appena nato filtrava dalle grandi finestre nello studio ovale del preside. Funny,appollaiata sul grande trespolo,sonnecchiava tranquilla,lanciando di tanto in tanto un sordo verso.

I ritratti,per la maggior parte già svegli,ascoltavano attentamente il discorso che andava avanti da abbondanti dieci minuti.

-Silente,le chiedo per l’ennesima volta di ritirare la domanda di iscrizione per mio figlio.-

Una figura incappucciata,completamente avvolta in un lungo mantello bianco,sedeva dritta sulla poltrona di velluto posta di fronte all’imponente scrivania del preside.

La sua voce,dura ma flessuosa era velata da una punta di preoccupazione.

-E io ancora una volta le rispondo,mia cara,che non posso farlo.- le rispose pacato Silente.

Le dava le spalle,e rimaneva a contemplare l’enorme lago che si stendeva davanti alla sua scuola. Con una mano lisciava la lunga barba bianca,segno che qualcosa lo turbava. Il preside sapeva,in cuor suo,ogni conseguenza della sua decisione.

Un singhiozzo soffocato,fece voltare impercettibilmente l’anziano. Quel bambino stava soffrendo per colpe non sue. Quella donna,che si decantava sua madre nemmeno si curava di lui. Si preoccupava solo della sua stupida reputazione,già in passato compromessa..

-Preside,Clayton non può frequentare una normale scuola di maghi.-

La donna lo incalzò ancora,stavolta con una nota più alta nella voce flessuosa.

Il preside si voltò e puntò lo sguardo,dietro gli occhiali a mezzaluna,sulla donna ancora a capo chino.-Lady Delacroix,sono certo che il piccolo Clayton non abbia nulla da obbiettare.-

Lei serrò la mascella,e con un velocissimo movimento alzò il capo,facendo cadere il cappuccio bianco che fino a quel momento le aveva coperto il viso.

La figura peccaminosa che era Bianca Delacroix si mostrò in volto. I suoi lunghissimi boccoli neri le ricaddero ondeggiando sulle spalle strette,coprendo in parte il mantello candido che ancora le copriva il corpo giovane e snello. La carnagione diafana si mischiava con il bianco accecante,e solo le labbra rosso sangue staccavano da quella distesa senza colore e incorniciavano il volto sublime e perfetto di quella donna.

-Ma io si.- sibilò,facendo perdere alla sua voce ogni singola traccia di falsa preoccupazione.

-Lo sospettavo,Milady.- disse mantenendo il suo tono rilassato Silente,accomodandosi lentamente dietro la scrivania.- Una tazza di the?-

Lady Delacroix ghignò acida a quella battuta fuori luogo del preside.

The.. i vampiri non bevono the. E Silente lo sapeva.

-Tu Clay?- domandò poi,sorridendo al bambino che era rimasto immobile e in silenzio per tutto il tempo.

Lui guardò per un attimo intimorito verso sua madre,facendo muovere i suoi ricci capelli neri,e poi annuì piano.

Ma un rumore sordo proveniente dalle scale di pietra a chiocciola che conducevano all’ufficio,fece tremare le tazze di porcellana.

Bianca emise un piccolo ringhio acuto,che fece stringere ancora di più suo figlio,seduto accanto a lei.

La porta si aprì sbattendo contro lo stipite senza che nessuno l’avesse toccata e dietro vi apparve possente un uomo dalle fattezze particolari. Ancora avvolto in una pregiata vestaglia in seta nera,entrò il padre di Clayton infuriato più che mai.

-Bianca.- ruggì all’improvviso,non vedendo altri che sua moglie.

-Atreo.- replicò lei,continuando a dargli le spalle.

-Vedo che non scherzavi riguardo nostro figlio.- disse l’uomo con la mascella serrata.

-No,marito.-

Inaspettatamente,tutto prese a tremare violentemente. Silente non parve accorgersene,continuando a bere impassibile il suo the caldo,mentre il piccolo Clayton,che aveva l’aria di aver visto quello spettacolo diverse volte,si portò le mani sulle orecchie.

-Atreo,prego accomodati.- disse il preside,poggiando la tazzina e facendo apparire con un gesto un’altra poltrona di velluto.

-Grazie Silente. Spero che non abbia accettato la richiesta di mia moglie.- gli disse,già conoscendo la risposta.

-Come ben sai,Atreo,non ho problemi ad accogliere vostro figlio nella mia scuola.-

-Ma è una cosa inammissibile!Lui non è umano!-

Bianca Delacroix era balzata in piedi con una velocità impressionante. La sua esclamazione aveva portato nuovamente Clayton a tremare,cosa che a suo padre non sfuggì.

-Neanche noi eravamo umani quando abbiamo frequentato questa scuola,ne lo siamo adesso!- le rispose nello stesso tono suo marito,facendo nuovamente tremare tutto,compreso i vetri della sala.

-Ma lui è un ibrido- sibilò allora la vampira,gettando un’occhiata disgustata al bambino.

-E’ TUO FIGLIO!-

E questa volta,i vetri si infransero tutti in un unico grande boato.

-Lo hai fatto crescere nella convinzione di dover odiare quello che è!Invece è stato soltanto il frutto del nostro amore passato,lui non ha nessuna colpa!- continuò imperterrito Atreo.

-Signori.- si intromise Silente,vedendo nuovamente loro figlio piangere silenzioso.- Credo sia saggio e opportuno continuare questa discussione lontano dalle orecchie di vostro figlio. E credo sia anche saggio,farlo accomodare nel suo dormitorio.-

-Grifondoro.. una continua vergogna.- mormorò acida la Delacroix,distogliendo lo sguardo da quello viola di suo marito.

-Invece,Lady Delacroix,credo ci sia da andarne fieri.- obbiettò Silente,guardando sorridente Clay che aveva alzato timidamente il viso pallido.

-E come farà a non farsi riconoscere?I suoi occhi viola parlano da soli.- disse Bianca,guardando stavolta con un’occhiata sprezzante proprio il preside.

-Oh,credo non sia un problema. Ci sono ottimi rimedi babbani per questo tipo di inconveniente.- le rispose sorridendo pacato.

-Costretti a servirci di sporchi trucchi babbani..- mormorò stizzita la vampira,facendo roteare i suoi occhi gialli.

-E per la sua.. dieta,gli faremo trovare sempre una scorta di sangue pre-confezionato. Ed una volta al mese gli permetteremo di cacciare nella foresta,come nei patti.- aggiunse Silente,prevedendo la futura domanda della donna.

Atreo lo guardò riconoscente.

Quando Clayton giunse nella sua stanza,scortato dalla professoressa McGranitt,che gli disse che avrebbe cominciato a seguire le lezioni dall’indomani,la trovò deserta. Ma poi ricordò il grande vociare che aveva sentito dalla Sala Grande,e allora intuì che fossero già tutti a colazione.

Sospirando,e asciugandosi le ultime lacrime si buttò sul suo nuovo letto.

In parte dava ragione a sua madre. Lui era un ibrido,un incrocio malsano tra due razze diverse. Non doveva spacciarsi per un normale studente.

Metà demone,metà vampiro.

Ecco cos’era Clayton Coleman.

Uno scarto,un rifiuto. Un errore.

Un errore che stava pagando con ogni suo respiro,con ogni suo passo,fin da quando era nato.

Aveva ereditato caratteristiche da entrambe le razze,assumendo connotazioni alquanto singolari.

Grazie al sangue demoniaco di suo padre,poteva esporsi alla luce del sole,ma grazie a quello stesso sangue,i raggi della luna lo indebolivano,e se il contatto si fosse protratto a lungo,lo avrebbero portato alla morte.

Suo padre,Atreo Lumos Shadwell,apparteneva all’antichissima casata dei Demoni del Giorno. Al mondo ne erano rimasti in pochissimi,e la caratteristica che li accomunava era proprio quella:l’intolleranza ai raggi lunari,motivo che li aveva condotti sull’orlo dell’estinzione.

Da sua madre invece,aveva ereditato la “tabella alimentare”,i canini allungati e i riflessi scattanti,che a quanto pare gli sarebbero serviti in quel covo di pazzi che era Hogwarts.

Il suo cognome era stato cambiato alla sua nascita con quello del mago che lo aveva accudito nei suoi primi anni di vita,quando sia Atreo che Bianca erano ricercati dalle loro famiglie per l’errore che avevano commesso.

Anche sua madre apparteneva ad una stirpe reale. I Delacroix erano una delle poche casate vampire tutt’ora esistenti. Alloggiavano in Francia,isolati dall’intera comunità magica,della quale non volevano sapere niente dopo la scomparsa di Voldemort,che gli aveva visti suoi alleati. Ma adesso avevano giurato fedeltà al Ministero,ed è solo per quel motivo che potevano circolare ancora senza restrizioni.

Attualmente,nonostante le famiglie non gli abbiano perdonato Clayton,la situazione era leggermente migliorata.

Si trascinò in bagno,e istintivamente le piccole sopracciglia nere si aggrottarono. C’era un disordine enorme in quel bagno..

Maglie,cravatte,spazzolini buttati ovunque..

Inaspettatamente si trovò a sorridere,potendo mostrare per una delle ultime volte i suoi canini aguzzi. I suoi compagni di stanza non dovevano essere dei maniaci dell’ordine..

Standoff.. Un suo compagno di dormitorio era il figlio del Ministro. Ne aveva sentito parlare in quel periodo,e sapeva anche che con lui era arrivata ad Hogwarts anche la sua sorella gemella.

Cosa interessante..

Chiuse gli occhi per un attimo,e nella sua mano comparve l’oggetto che aveva appena cercato con il pensiero e che fino a pochi istanti prima era rinchiuso nel suo baule. Una delle abilità ereditate da suo padre era proprio quella:chiamare a se,senza bisogno di alcun incantesimo,oggetti a lui abbastanza vicini e moderatamente leggeri.

La scatola delle lenti a contatto nere che ora stringeva in mano,significava per lui una nuova vita. Significava nascondere quello che in realtà era,per iniziare ad essere una nuova persona.

Uno studente come gli altri.

Scacciando prepotentemente le parole di sua madre dalla mente,e ricordandosi la cerimonia dello smistamento,che ora non gli sembrava più un pallido ricordo,osservando di sfuggita allo specchio i suoi intensi occhi viola,sistemò la prima lente a contatto sull’iride sinistra.

Ormai era fatta.

 

 

 

Nella Sala Grande,quella mattina a colazione,in ogni tavolo si parlava soltanto di due argomenti:le violente scosse di quella mattina,che avevano buttato giù dal letto più della metà della scuola,e delle due imminenti feste di apertura d’anno.

Da moltissimi secoli prima,ad Hogwarts c’era una tradizione che non poteva essere annullata per nessuna ragione al mondo:i party di inizio anno.

Le feste erano appunto due,e si dividevano per grado di anzianità degli studenti. La prima,che si sarebbe tenuta il venerdì di quella settimana,avrebbe interessato gli studenti fino al quarto anno,e sarebbe stata organizzata dai Tassorosso. Mentre,quella più esclusiva,che riguardava i restanti alunni e che si sarebbe svolta il giorno dopo,era organizzata dai Grifondoro.

Ogni anno le quattro case si alternavano nell’organizzazione dei party. L’anno prima era toccato alle serpi e ai Corvonero,mentre quest’anno alle altre due Case.

Si prevedevano scintille..

Al tavolo dei Grifondoro poi,era tutto in fermento.

Gli alunni del settimo,che avrebbero organizzato praticamente tutto,erano in grande agitazione per i preparativi. Dovevano assolutamente far meglio dei Serpeverde..

-Allora,Julian hai contattato tuo zio della Bottega Del Whisky Assetato?- stava chiedendo Clover quella mattina con i boccoli biondi raccolti sul capo,armata di piuma e pergamena.

-Si,porterà tutto giovedì.- annuì lui,mentre come al solito,controllava il Mago Sportivo per le scommesse.- Mio padre non mi ha ancora dato altri soldi.. credo di doverlo chiamare.-

-Hn.-

Se praticamente tutti i Grifondoro erano in fermento,ce n’erano due in particolare a cui sembrava non fregarsene niente della festa.

Uno di questi era Nicolas Standoff,che stranamente aveva già in mano una sigaretta,e non faceva altro che aspirare ed espirare,e di tanto in tanto sorseggiare il suo caffè amaro.

Anche il suo aspetto quella mattina non era fresco e perfetto come al solito:la camicia lasciata fuori dai pantaloni,la cravatta lenta e soprattutto i capelli neri spettinati,gli conferivano quell’aria da bell’addormentato che quella mattina aveva già fatto sospirare numerose ragazze.

-Oh ma si può sapere cos’è successo?- Coan McMiller,allegro come non mai in quei giorni,arrivò al tavolo in quel momento,e rimase sorpreso nel vedere l’amico zitto e calmo.

-Lascialo perdere Coan,oggi non è aria..- intervenne Chris ravviandosi i capelli castani,dando il cinque all’amico appena arrivato. Chris invece era solare come al solito.

-Tu piuttosto..- iniziò Julian,facendo apparire i suoi occhi scuri da dietro la rivista sportiva,- non credi che ci debba dire qualcosa?-

-Dai Dongiovanni,chi è?- lo incalzò Chris,rubando la sigaretta al suo migliore amico e beccandosi un bel dito medio alzato seguito da uno sbuffo.

Coan invece si limitò ad abbassare lo sguardo e a non rispondere.

-Nemmeno stanotte hai dormito nel dormitorio?-

Quella era Clover. Lasciò per un attimo la piuma e la lista per guardare il suo amico dolcemente.

-No.-

Inaspettatamente un sorriso sghembo apparve sul viso angelico della bionda.- Capisco.- e riprese tranquillamente a scrivere,incurante delle quattro paia di occhi che si erano puntati su di lei.

Il sesto senso delle donne..

-Sentite ragazzi,non dobbiamo farci buttare giù da uno stupido professore!Avanti,Hogwarts è grande,dobbiamo cercarci degli svaghi!-

Alla stessa tavolata di Nicolas,poco più in la,sedeva l’altro imbronciato della tavolata.

Logan Louis Standoff.

Che il giorno prima aveva appena ricevuto la prima punizione dell’anno.

Con una mano sotto il mento ovale e liscio,e lo sguardo celeste furente,fulminò per l’ennesima volta in quella mattinata Brian Shane.

Quel ragazzo non stava mai zitto..

-Dai Adrian!Non ti ci mettere anche tu!- continuò imperterrito il mago con gli occhiali dalla montatura rossa,cambiando obbiettivo.

-Lasciami stare.- fu la laconica risposta di Smith.

Logan lanciò uno sguardo al tavolo della sorella,e non si sorprese di vederla parlare con Zoe e Marla. Anche se le ultime due non si sopportavano,si era comunque instaurata una sorta di solida amicizia tra le tre Serpeverdi. Amicizia alla quale a volte si aggiungeva anche quell’Edward,che a Logan proprio non andava giù.

Madison alzò lo sguardo proprio in quel momento,e i suoi occhi finirono in quelli di suo fratello. Lo salutò allegra con la mano.

Non sapeva ancora niente della punizione..

Logan sospirò,immaginandosela come sua madre in miniatura. Ecco,nemmeno sua madre sarebbe stata contenta.. per non parlare di Brendon.

Afferrò un pezzo di crostata al cioccolato e se lo ficcò in bocca. Masticando lentamente,ripensò alla scena del pomeriggio prima.

Aula di Pozioni.Seconda lezione dell’anno.

Il professor Severus-nato per rompere le palle agli studenti-Piton,aveva assegnato loro la prima pozione dell’anno.

Ma caso vuole che Logan,proprio come suo padre e suo fratello,fosse negato in quella materia,e l’unica cosa che riuscì a fare alla fine dell’ora fu sporcare inutilmente il suo calderone.

Naturalmente il professore lo definì “tale e quale a i maschi della sua famiglia,Standoff”,e questo naturalmente fece saltare sul posto Logan,che iniziò a blaterare contro suo fratello,mettendo anche in discussione il giudizio di Piton.

E questo gli costò la prima settimana di punizione della sua carriera scolastica.

-Credi che Madison e Nicolas l’abbiano già saputo?- gli domandò Adrian,triste perché Vitious gli aveva assegnato compiti extra,in quanto era l’unico a non riuscire ancora a far levitare la sua piuma.

-No,altrimenti sentirei le urla della prima e le risate del secondo.- rispose laconico,lanciando occhiate ai due fratelli. –Chissà cos’ha oggi quel rompi palle..- disse poi,osservando suo fratello imbronciato e silenzioso.

Adrian alzò le spalle,mangiando l’ultimo pezzo di torta alle mele che aveva nel piatto.

-Cosa abbiamo adesso?- domandò Brian,che aveva appena finito di mangiare la terza fetta di torta.

-Mh..McGranitt,quindi ci conviene muoverci.- annunciò Adrian,alzandosi seguito subito da Brian.

-Logan,tu che fai?- chiese Adrian,notando che il suo amico era ancora seduto a tavola.

-Devo tornare un attimo in camera,ho lasciato il mio libro di Trasfigurazione sul comodino.- annunciò Logan,alzandosi e stiracchiando le braccia.

-Ti aspettiamo in aula!- gli urlò Brian,già lontano.

Il piccolo Standoff roteò le pupille azzurre.

Prima o poi l’avrebbe ucciso nel sonno..

Ma quando Logan entrò nella camera,le sopracciglia si incurvarono automaticamente verso l’alto.

Era tutto in perfetto ordine.

Niente vestiti buttati ovunque,niente pergamene gettate alla rinfusa,e soprattutto..profumo. Profumo di fresco..

Afferrò ancora con gli occhi velati di stupore il libro sul suo comodino,e stava per uscire quando sentì la porta del bagno aprirsi.

Si voltò di scatto,pronto a prendere a parolacce chiunque si fosse intrufolato nella loro stanza. E quella fu la prima volta vide Clayton Coleman.

-Ciao.- lo salutò allegro il neo studente,mentre si avvicinava per stringergli la mano.- Io sono Clayton,l’altro studente con cui dividerete la camera. Sono arrivato dopo una settimana perché ero in viaggio con la mia famiglia. Tu devi essere il figlio del Ministro.-

Lo stupore di Logan aumentò ancora mentre gli stringeva la mano fredda. Troppo fredda.

-Si,sono Logan.- annuì. Ma poi il suo sguardo cadde sugli occhi del nuovo coabitante.-Dovresti metterti meglio le lenti a contatto se vuoi portarle.-

Clay gli lasciò immediatamente la mano,come se si fosse scottato. Senza dire una parola corse in bagno,e con terrore vide che il colore naturale delle sue iridi era ancora ben visibile.

Sentì Logan poggiarsi allo stipite della porta. –Strani i tuoi occhi.- gli disse scrutandolo.

-Io..-

Non sapeva che dirgli..

Accidenti!

-Ehi,tranquillo. Non lo dirò a nessuno- lo rassicurò Standoff,per poi aggiungere con il solito ghigno. -Ma ad una condizione.-

Clay si voltò lentamente,deglutendo.- Quale?-

Logan sogghignò allegro.- Che tu mi spieghi perché hai gli occhi viola!-

-Ma tu non devi andare a lezione?- rispose prontamente Clay di sviare il discorso.

Logan alzò le spalle e buttò il libro dietro di se.- Non si muore se si perde una lezione di Trasfigurazione.-

-Trasfigurazione?!- esclamò improvvisamente l’altro.- In questa scuola ci insegnano a trasfigurarci?- e preso dalla gioia,balzò in alto. Forse un po’ troppo in alto..

Infatti dalla foga,si era dimenticato di dover nascondere la sua vera indole,e si ritrovò a sbattere contro il soffitto del bagno,alto circa due metri e mezzo.

Ma lui sembrò non farci caso..

-Cazzo..- mormorò Logan,aprendo la bocca dallo stupore.

Poche cose riuscivano ad impressionare Logan Louis Standoff:i mondiali di Quiddich,a cui lui assisteva sempre in tribuna d’onore,le storie su Voldemort,i film horror babbani..

E adesso anche quel Clayton,che continuava a parlare della Trasfigurazione come se fosse la cosa più bella su questa terra.

-Allora?-

Logan si riscosse.-Ehm.. cosa?-

-Quando ci insegnano a trasfigurarci?- gli richiese Clayton osservandolo con gli occhi sognanti.

-Non ne ho la più pallida idea. Senti,mi spieghi una cosa?-

-Dimmi tutto.-

Ormai Clayton era partito.. E pensare che fino ad un’ora fa stava piangendo..

-Come diavolo hai fatto con un salto a toccare il soffitto??!-

Clayton parve non capire,ma poi di nuovo il terrore che aveva impossessato i suoi occhi tornò a farsi vivo.

-Ecco.. sono.. sono bravo.- mormorò,dicendo la prima cavolata che gli era passata per la testa.

-Si certo,e io sono Merlino. Avanti amico- disse gettandosi di peso sul suo letto,- dimmi cosa sei.-

Fantastico,pensò Clayton mentre sospirando iniziava a raccontargli tutto,non era nemmeno passato un giorno e già uno studente di Hogwarts,per giunta figlio del Ministro,sapeva che fosse mezzo demone del Giorno e mezzo vampiro.

Davvero fantastico!

 

 

-.. e così tuo fratello è in punizione da Piton per una settimana.-

Edward Perseus Blake finì di raccontare ghignando quello che aveva appena saputo da un Corvonero del primo,ad una piccola Standoff che ora tremava di rabbia.

Erano nell’aula di Trasfigurazione da ormai un quarto d’ora,ma della McGranitt neanche l’ombra.

-Non ci credo.-

Edward,seduto sul banco della sua compagna di casa,sogghignò.- Fa come ti pare,ma è la verità.- concluse,ravviandosi i lisci capelli castani.

-Dai Ed,la scuola è appena iniziata,potevi aspettare un altro po’ per inventarti la prima cavolata dell’anno.-

Zoe Kurush,fedele compagna di Madison ormai,seduta accanto a lei,lo rimbeccò puntigliosa.

-Dolcezze,e solo quello che ho sentito.-

Annunciò,e dopo aver scoccato un’altra occhiata a Madison,che aveva alzato lo sguardo celeste su di lui,tornò al proprio posto.

-Credici.-

Marla Byron,seduta dietro la Standoff,intenta a limarsi le unghie come se fosse già una ragazza dell’ultimo anno,alzò lo sguardo smeraldino su di lei.

-Perché dovrebbe?Non sembra un tipo affidabile quel Blake.- subito la contraddisse Zoe,voltandosi di scatto.

Le due si scambiarono un’occhiata rovente come al solito,poi la rossa tornò a guardare Madison,che non sapeva se credere ad Edward o no.

-L’ho sentito anche io stamattina.- continuò,facendo poi una smorfia notando un’unghia spezzata.

-Ah certo,adesso si che possiamo esserne certe...- mormorò sarcastica la Kurush,girandosi a darle le spalle altezzosa.

Marla la ignorò.

-.. Mio fratello ha smesso di vivere.- sibilò Madison,con una strana luce omicida negli occhi.

-I tuoi lo faranno a pezzi,eh?- ironizzò Zoe,con una ciocca di capelli castani tra le dita.

Madison si voltò a guardarla con gli occhi fiammeggianti.- No,lo farò io.-

Marla sogghignò a quella frase. Cominciava a starle davvero simpatica la figlia del Ministro..

-A proposito,non è ancora entrato in classe.- osservò Zoe,voltandosi a guardare Adrian ancora solo nel banco,che parlava con quel Brian seduto dietro di lui accanto ad un altro Grifondoro di cui non conosceva il nome.

-Peggio per lui.- mormorò furiosa Maddy,mentre pensava al miglior modo di uccidere suo fratello.

Ne aveva già trovati dieci..

Proprio in quel momento però entrò la professoressa McGranitt,enormemente turbata.

-Scusate ragazzi,ma ci sono stati dei problemi esterni alla scuola.-

-Cos’è successo professoressa?-

Nicole Richard,una Grifondoro che eseguiva un’opera di “lecchinaggio” a qualsiasi professore vivente,si finse subito interessata.

La professoressa scrutò l’intera classe per un attimo. –C’è stata un’altra sparizione.-

Qualche ragazza lanciò gridolini di spavento,mentre la maggior parte rimase in silenzio.

-Un segretario del Ministro.- Poi il suo sguardo si puntò su quello di Adrian,che capì subito.- Vieni Adrian,tua madre sarà qui a momenti.-

Il piccolo Smith,si alzò come un automa dal suo banco,e dopo aver scoccato un’occhiata malinconica a Madison,seguì la McGranitt fuori dall’aula.

E ora si che erano guai…

 

 

Quella stessa sera,a Grifondoro si respirava un’aria tetra. Tutti i grifoni si erano rintanati nella sala comune per spettegolare del più e del meno,e naturalmente per parlare della sparizione. Logan si era chiuso in camera,segno del grande dispiacere che provava per Adrian,e aveva letteralmente sbattuto fuori sia il povero Clay che Brian. Clayton poi,era ormai diventato il pupazzetto di tutte quante le ragazze presenti in sala comune. La sua aria da principe dei frustrati,e la sua fulgida bellezza seppur ancora da bambino,l’avevano fatto diventare nel giro di poche ore il bambolotto di porcellana di turno. Era sempre stato un ambiente rilassante la sala comune dei grifoni. Il camino,come sempre accesso,irradiava una fioca luce che rendeva l’intera stanza ancora più accogliente. In un angolo,immancabilmente c’erano i secchioni che continuavano a studiare. Al tavolo circolare poi,si discuteva ancora degli ultimi preparativi per la festa di inizio anno. Era quasi tutto pronto,solo gli ultimi preparativi che toccavano ai maschi.

Ovvero quello di ritirare la “merce x”,gli alcolici.

Ed infine,nell’angolo delle pettegole si discuteva in continuazione:della nuova acconciatura della Collin,dei vari intrighi a Corvonero..

..del bacio che Malcom aveva dato a Liliam in piena sala grande..

Il motivo dell’umore tetro di Nicolas era proprio quello. E’ incredibile come l’amore renda fragili anche i più forti di spirito. Come una burrasca che spazza via i più resistenti scogli,l’amore è capace di capovolgere tutto.

Persino Nicolas Standoff.

-Secondo me presto la situazione diventerà ancora più tragica.-

Chris,aspirò altro fumo acre dalla sua sigaretta,mentre stava stravaccato davanti al fuoco acceso. Clover era sdraiata sul divano con lui,e Devons non si faceva complimenti nell’accarezzarle i boccoli biondi,di tanto in tanto.

-Credo che sia più grave di quanto sembri. Rapire un esponente di alto rango del Ministero è un passo grosso.- lo appoggiò Julian,mentre giocava a scacchi magici con un Nicolas sempre più tetro.

La notizia del rapimento di William l’aveva reso ancora più triste. Era molto legato al suo padrino..

-Dobbiamo prepararci,presto colpiranno anche noi.-

Nicolas alzò per un attimo lo sguardo dalla partita,per puntarlo in quello del suo migliore amico.

-Cosa intendi dire?- domandò la bionda,alzandosi su un gomito.

-Che colpiranno la mia famiglia se non troveranno presto gli artefici di queste sparizioni..-

E lasciando tutti con una preoccupazione in più in testa,tornò alla sua partita.

E putroppo,non sapeva quanto avesse ragione..

 

 

 

Brendon Standoff sbattè il pugno sulla sua pregiata scrivania di mogano. -Dobbiamo assolutamente capire il nesso di queste sparizioni!-

Tutti i presenti sobbalzarono.

Aveva riunito tutti quella mattina,non appena aveva saputo da Violet della scomparsa di William.

Il numero delle sparizioni aumentava a vista d’occhio,e loro aveva solo trovato un elemento in comune a quei maghi:avevano tutti a che fare con l’Ufficio Misteri.

Ma William no.

Era il capo dell’Ufficio del Trasporto Magico,non c’entrava affatto con quel maledetto Ufficio Misteri.

Si sedette cauto,e si passò entrambe le mani tra i capelli neri,nervoso.

-Ministro,mi permetta..-

Roger Cliford,capo degli Auror,si rivolse a lui con una punta di inquietudine. Brendon alzò lo sguardo.

-Forse abbiamo una pista. Nelle ultime due settimane,abbiamo notato strani movimenti nei pressi della Scozia,a pochi chilometri dal capo di battaglia della guerra dei Tre Fiumi.-

-Vai avanti.-

-Signore,dalle testimonianze di alcuni babbani,abbiamo scoperto che due figure incappucciate di nero si aggirano intorno ad una vecchia prigione abbandonata.- concluse Roger,facendo levitare davanti a Brendon alcune foto magiche scattate nell’occasione.

Quando il Ministro le vide,ci manco poco che esplodesse di collera.

-Arcadia..- sussurrò,assottigliando gli occhi.

-Signore pensavamo che una delle figure fosse..-

-Arcadia Brokensharz.- lo interruppe Brendon,lasciando le foto sulla sua scrivania.

A quel nome,tutti i presenti iniziarono a bisbigliare.

-Allora non sei morta..- mormorò tra se e se Brendon,chiudendo gli occhi per la rabbia che si stava impossessando di lui.

Arcadia Brokensharz.

Ultima discendente dei maghi purosangue Brokensharz,accecata dalla gloria e dal potere.

Brendon la conosceva bene. Come la conoscevano bene anche Kelly,Violet e William. Era stata loro compagna di scuola,ai tempi di Hogwarts,ma lei naturalmente era finita a Serpeverde.

Aveva fatto un patto con i demoni della Notte,Arcadia,al termine della scuola,per poter incrementare i suoi poteri e dare un’ulteriore fama alla sua altezzosa discendenza.

Il potere acceca tutti.

Poi,quando Voldemort aveva iniziato a fare stragi,si era alleata con lui,ed alcune voci dicevano che fosse addirittura diventata la sua amante.

Alla fine della guerra,tutti si convinsero della sua morte,in quanto non si ebbero sue tracce per molto tempo.

Ma l’altra figura..

Chi era?

Non ne aveva la minima idea.. Il suo volto era nascosto da un cappuccio nero,come anche il resto del corpo da un mantello dello stesso colore.

-Iniziate a perlustrare quella zona,giorno e notte senza interruzioni. E cercate di scoprire cosa sta combinando Arcadia.-

-Certo Ministro.- annuì Roger,e uscì dalla stanza insieme a tutti gli altri.

Non appena uscirono,Kelly apparve dal camino dell’ufficio. Non disse niente,si limitò a sedersi di fronte a suo marito e si guardarono intensamente.

-E’ tornata..-

Kelly chiuse gli occhi. Non aveva bisogno di sentire il suo nome. Non c’era bisogno di sentire il nome di quella traditrice.

Il nome dell’assassina di suo figlio.

-Questa volta non resterà viva.- sibilò sua moglie,riaprendo gli occhi celesti e puntandoli in quelli neri di suo marito.

Sembravano due opposti a vederli.

Lui,capelli neri e sguardo impenetrabile dello stesso colore.

Lei,capelli biondissimi e occhi celesti.

Eppure.. erano marito e moglie.

La coppia più famosa del mondo magico. Due idoli.

-Come sta Violet?- domandò Brendon,facendole cenno di sedersi accanto a lui.

-Male. Ora è ad Hogwarts a prendere Adrian.- gli rispose lei,stringendosi al collo di suo marito. –E tu,come stai?-

-Hn.-

-Lo ritroveremo. Insieme a tutti gli altri.- gli sussurrò dolcemente all’orecchio,baciandolo poi delicatamente.

-Dov’è Caroline?- le domandò,a pochi millimetri dalle sue labbra.

-Da mia sorella. Non sa niente.-

-Bene.-

Si guardarono ancora,in silenzio. Notte e giorno fusi in un’unica e muta promessa.

L’avrebbero fermata.

A qualunque costo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ragazzi et voilà!

Non vi aspettavate questo aggiornamento,eh?

Ebbene,ho voluto farvi questo regalo che spero apprezzerete..

Questa notte la sottoscritta si metterà in viaggio per Roma,e domani mattina da Fiumicino arriverò direttamente ad El Alamein.

Mi scuso per il capitolo,forse un po’ troppo “sbrigativo”,ma ho fatto davvero tutto il possibile per finirlo in tempo.

Mi scuso per gli eventuali orrori di grammatica disseminati qua e la,ma non ho il tempo neanche di dargli un’occhiata finale.

Spero che Clay vi sia simpatico!Io lo adoro..!

Nel prossimo capitolo ci saranno(credo)entrambe le feste di inizio anno.. preparatevi ragazze!

Ringraziamenti(abbastanza veloci,visto che devo ancora fare le valigie):

Dawn:Ciao!!Grazie davvero per i complimenti!Contentissima che la storia ti piaccia^^Per quanto riguarda Nicolas e Liliam.. beh alla festa ne vedrai delle belle;) alla prossima!

Piccola Vero:Ciao ciccia!Sono contenta che Maddy ti piaccia così tanto!La mia piccola Herm..^^ Beh ecco svelato un mistero della persona incappucciata..per l’altra..pazienta un po’!Bacioni!

Polvere_di_stelle:Ciao cara!Non smetterò mai di ringraziarti per le tue fantastiche recensioni!Figurati non mi ha dato fastidio il fatto che me ne abbia lasciate due!Di tuo ho iniziato a leggere “Tra buio e luce..ci sei tu”,e davvero mi è piaciuta!Appena ho un po’ di tempo,finisco di leggerla;) Grazie per i complimenti sulle mie descrizioni!Sarà che all’inizio ero carente proprio in quelle,e adesso mi sto dando da fare per migliorare!Eccoti spiegata la scomparsa di Clayton,spero ti piaccia anche questo personaggio!Mi fa piacere che ti piacciano Nicolas e Chris..i due scalmanati del gruppo!April si,è una grande,e nel prossimo capitolo ci sarà proprio uno squarcio su queste serpi(spoilerspoiler!)!Che dire,grazie ancora!Alla prossima!ps.non preoccuparti non hai scritto nessuna idiozia nella recensione!;) baci

 

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Capitolo 6
*** Party dai Tassorosso ***


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Quel venerdì pomeriggio ad Hogwarts c’era un continuo via vai.

Il party di inizio anno delle classi fino al quarto,che si sarebbe svolto proprio nel dormitorio dei Tassi,sarebbe iniziato da li a due ore,e tutti i rappresentanti di quella Casa si stavano adoperando per renderlo indimenticabile.

Come di consueto,quando c’è una festa in programma,specie se è la prima nella tua nuova scuola,ogni ragazza degna di questo nome vuole e deve essere perfetta. E di solito tutte hanno già pensato a cosa indossare circa un secolo prima.

Le Serpeverdi non erano da meno. Anzi,di solito erano quelle più perfettine,impeccabili,con neanche un capello fuori posto.

Tutte,tranne una.

-Sei un caso disperato,tesoro.-

Marla scoccò un’occhiata sbieca a Madison,mentre finiva di acconciare i suoi lunghi capelli rossi in un’adorabile chignon che le dava un’aria da buona ragazza mai vista prima.

Indossava un tailler di raso bianco di una famosa griffe inglese,che la faceva sembrare una ragazza del settimo,anziché una mocciosetta del primo. Ma lei era la figlia di un Lord,e non poteva permettersi di essere vestita come una qualunque ragazza.

Madison dal canto suo,sbuffò e si lasciò andare sul suo baldacchino,ormai ricoperto di vestiti. Dei quali,naturalmente,nessuno era adatto per la festa.

Poggiò il braccio sugli occhi celesti.

Non aveva pensato proprio al vestito per la festa!

Aveva pensato a tutto tranne che a quello. Dannazione!

Stava iniziando a pensare che Logan quando la definiva poco femminile avesse ragione..

-Ma dov’è quella vipera?E’ da stamattina che non la vedo.- disse Marla,afferrando l’ennesima forcina.

-Zoe è in camera di Eliza Tylor a provare un vestito dei suoi. Quella ragazza ne ha a miliardi.- rispose Madison,alzandosi e guardando nuovamente la mole enorme di vestiti che giaceva alla rinfusa sul suo letto.- E’ inutile,non troverò mai qualcosa di adatto.-

-Tesoro,vacci anche tu da questa Tylor,no?Fatti prestare qualcosa di decente da lei. Magari qualcosa che ti faccia sembrare sexy..- aggiunse maliziosa la rossa,mentre posava spazzola e forcine.

-Marla!.-

Inutile,Marla Byron era destinata a diventare una incantatrice di uomini,era certo.

La Serpeverde alzò le spalle,e dopo aver afferrato la sua piccola borsettina,uscì dalla stanza,mandandole un bacio volante.

Armata di tutta la sua pazienza,la piccola Standoff iniziò nuovamente a spulciare i suoi abiti,in cerca di qualcosa che non la facesse sembrare una bimba di due anni.

Ma perché dannazione i suoi genitori le avevano comprato un guardaroba molto simile a quello delle bambole babbane?

Come si chiamavano… Barbie!

Ecco,il suo guardaroba era uguale a quello di Barbie!

Tutto rosa,tutto merletti,tutto vaporoso… che la facevano sembrare una torta!

-BASTA COSI’!- urlò Maddy,buttando tutto a terra,ormai sull’orlo di una crisi di nervi.

-Serve una mano?-

Si voltò di scatto sorpresa e imbarazzata per l’urlo appena cacciato,e la persona che si trovò di fronte riuscì a farla imbarazzare ancora di più.

Una ragazza bellissima la guardava con un misto di compassione e comprensione,poggiata allo stipite della porta.- Anche io prima di una festa vado in crisi,non preoccuparti è normale. E poi immagino che le crisi di nervi ti vengano spesso,visto che hai la disgrazia di avere un deficiente come fratello maggiore..-

Le labbra carnose e rosse della piccola Standoff si incurvarono in un sorriso spontaneo,alle parole di Liliam Morgana Lewisham.

La Serpeverde del settimo era incantevole come sempre. Indossava la comune divisa con i colori argento e verde,ma nonostante questo era riuscita a distinguersi calzando un paio di tronchetti di vernice nera davvero adorabili. I lunghi corvini capelli lisci erano stati legati in uno chignon morbido sulla testa,e solo qualche ciocca ribelle le sfiorava il viso liscio e perfetto,dove i due laghi blu che erano i suoi occhi risaltavano sul colore candido della sua pelle.

-In effetti hai ragione,avere come fratelli Logan e Nicolas è davvero una prova di coraggio.- le rispose sorridendo Maddy.

L’altra sorrise,spostando lo sguardo sulla pila enorme di vestiti buttati qua e la.-Allora,niente di bello da mettere?-

-Già- rispose sconsolata la biondina,facendo scomparire il sorriso dolce,e riacquistando la smorfia rassegnata di poco prima.

-Non ti preoccupare,io sono una vera maga con i vestiti. La maggior parte di quelli indossati da April li ho ritoccati io.- le confessò Liliam,storcendo il naso alla vista di un vestito rosa pallido,pieno di fiocchi e nastrini.- Chi ti ha comprato questo dovrebbe avere almeno il buon senso di non pretendere che tu lo indossi.-

Madison la guardò sospirando.- I miei vogliono da sempre farmi sembrare una bambola di porcellana. Ora per fortuna c’è Caroline,e quindi le torture sono puntate su di lei.-

-Non la invidio affatto.- sogghignò la Lewisham.- Non li facevo così perfettini i tuoi. O perlomeno non traspare dai giornali.- Puntò lo sguardo su un vestito turchese,anch’esso pieno di fronzoli,ma almeno era lungo dal ginocchio,stile impero,e non da suora come quello precedente.

-Questo non è male..- mormorò prendendolo in mano e squadrando attentamente il piccolo abito di seta.

La Standoff sgranò gli occhi.-Cosa?Stai scherzando?-

Liliam spostò lo sguardo notte su di lei.- Affatto. Con le opportune modifiche diventerà stupendo. Avanti mettilo.- le disse,passandogli il vestito.

Madison guardo prima lei e poi l’abito,e alzando le piccole e strette spalle,lo afferrò dirigendosi in bagno. Ma prima di entrare,si fermò sulla soglia,chiamando l’altra Serpeverde,che si era seduta sul suo letto nell’attesa.

-Grazie mille,senza di te sarei in alto mare.- le disse riconoscente,e mostrandole uno dei suoi più sinceri sorrisi.

L’altra alzò le spalle,sciogliendosi i capelli per acconciarli meglio.- La vita è stata fin troppo ingiusta con te,assegnandoti due fratelli del genere. Visto che su quello ormai non si può fare molto,almeno cerchiamo di non far andar male altro,no?-

Madison non riuscì a contenere una risata. Quella Liliam le cominciava ad essere davvero simpatica,pensò mentre si infilava il vestito turchese. Aveva sbagliato a giudicarla. E forse Nicolas non aveva fatto male ad innamorarsi di lei..

E quando uscì dalla sua camera con un vestito praticamente nuovo addosso,e con i capelli resi incredibilmente mossi da un incantesimo sussurrato di Liliam,ne era convinta.

Si,quella ragazza era completamente diversa da come appariva.

 

 

 

-No!Mi rifiuto nella maniera più assoluta!-

-Senti,fai un po’ come cazzo vuoi,rompipalle di fratello,ma poi non lamentarti di sentirti uno sfigato.-

Clayton ascoltò,seduto sul suo letto e con un sorriso stampato sulle labbra,l’ennesimo battibecco tra i due Standoff che andava avanti ormai da ore in camera loro.

Stranamente,Nicolas era venuto ad aiutare suo fratello nella scelta dello smoking più adatto alla festa. Non si sa perché,ma quella sera si sentiva particolarmente solidale nei confronti del fratello minore.

Molto probabilmente era per via di Adrian. Dopo il primo giorno di mutismo,Logan non aveva più mostrato segni di nostalgia per l’assenza dell’amico,ma Nicolas lo conosceva troppo bene per non accorgersi che in realtà quella piccola peste stava male,anche se sembrava stare molto meglio da alcuni giorni. Infatti,dall’arrivo di quel Clayton,suo fratello sembrava armato di una nuova speranza,e la malinconia che adombrava i suoi occhi dopo che Adrian aveva lasciato la scuola,sembrava essersi fatta più leggera.

Fatto sta però,che Logan si rifiutava categoricamente di indossare uno smoking..

-Non mi sentirò uno sfigato,semplicemente perché non lo sono.- dichiarò infatti,sistemando la camicia nera di velluto nei jeans scuri che indossava.

-Come ti pare peste.- si arrese Nicolas,per poi riprendere con un ghigno malefico sul volto.- Ma ricordati che solo uno sfigato finisce in punizione,per giunta da Piton,nelle sue prime settimane ad Hogwarts- e si accese una sigaretta,gettando un’occhiata distratta a Clayton che se la rideva sotto i baffi.

-Vaffanculo!-gli urlò dal bagno il piccolo Standoff.

Sentendosi osservato,il piccolo mezzo vampiro e mezzo demone abbassò lo sguardo,concentrandolo sulle scarpe da sera nere che indossava,arrossendo di tutto punto.

Il maggiore degli Standoff aggrottò le sottili sopracciglia nere,aspirando una lunga boccata. Che strano ragazzo…

-Clay,tu sei pronto?- urlò Logan dal bagno,mentre era intento a passare le mani piene di gel babbano tra i capelli neri per farli sembrare simili al dorso di un porcospino.

-Si.- mormorò lui,alzando timidamente lo sguardo verso Nicolas,e sorprendendosi del fatto che continuava ancora a squadrarlo.

Che Logan gli avesse rivelato tutto?

No impossibile,Logan non aveva buoni rapporti con suo fratello. Doveva prestare maggiore attenzione ai dialoghi con sua sorella,invece. In quella settimana aveva avuto modo di notare quanto i due fossero molto uniti,e forse questo avrebbe potuto essere un rischio per il suo segreto. Anche se l’altra Standoff aveva l’aria di chi sapeva mantenere simili segreti,era meglio non spargere troppo la voce..

Si recava da Silente ogni sera,prima di andare a letto,per ricevere la sua dose giornaliera di sangue. Durante i pasti con gli altri mangiava lo stretto necessario,giusto per non destare sospetti,anche se a volte Logan non si risparmiava battutine del tipo “ma tu preferisci cose più al sangue,giusto?”,oppure “preferiresti cacciare cibo migliore,eh?”,che gli facevano davvero tremare le gambe.

Se c’era qualcosa di cui Clayton Shadwell Coleman aveva timore,era che il suo segreto venisse scoperto. Ed era per questo che ad ogni cambio di lezione si precipitava in bagno a sistemarsi le lenti a contatto con una procedura scrupolosa. E naturalmente Logan lo seguiva ogni volta.

La domanda di Nicolas lo distolse dai suoi pensieri.

-No,è stato un regalo di mio padre.-

Il Grifondoro del settimo gli aveva appena chiesto se era stato lui a scegliere lo smoking nero che indossava. Era un abito di una famosa griffe magica ed era stato cucito apposta per lui. Costava un occhio della testa,e questo il maggiore degli Standoff doveva saperlo,visto il modo in cui lo osservava. Inoltre,con tutti i galeoni che gli Standoff possedevano,non era difficile immaginare che anche lui possedesse abiti così ricercati.

-Buoni gusti,tuo padre…- mormorò il moro,assottigliando gli occhi celesti. -A proposito,cosa fanno i tuoi genitori?-

Ahia,eccola la domanda che temeva di più.

I miei genitori?Semplice,mio padre è uno dei pochi Demoni del Giorno ancora in vita e mia madre è una vampira di stirpe. Altro?

A parte quello,non gli venne in mente nessun altro modo di rispondere e quindi arrossì ancora di più rimanendo in silenzio.

-Dai Clay andiamo,io ho finito.-

Quasi non spiccò un salto di due metri per il sollievo. Doveva ricordarsi di baciare le mani a Logan per averlo tirato fuori da quel guaio.

-Ciao sfigato.-

-Ciao moccioso,vedi di non ubriacarti o almeno se lo fai scopati una ragazza decente e non una cessa come fece Chris al quinto anno.- lo istruì Nicolas,sogghignando al ricordo dell’amico, sconvolto per essersi svegliato di fianco ad un mostro.

-Non preoccuparti,sono un maestro io.-

E detto questo chiuse la porta con un rumore secco,lasciando dentro suo fratello,ancora pensieroso verso quel nuovo studente.

 

 

 

Il dormitorio dei Tassorosso,come ormai tutti sapevano,si trovava vicino all’ingresso delle cucine di Hogwarts. Consisteva in una grande sala rettangolare,che,a differenza delle altre sale comuni,aveva un enorme camino al centro,con la rispettiva colonna per permettere la fuori uscita del fumo. Era totalmente ammobiliata con divani e mobili gialli e neri,proprio come il loro stemma voleva. I divani erano soffici ed imbottiti,la moquette nera profumata e le pareti ricoperte da tantissimi quadri.

Il tavolo per il buffet era stato allestito sulla destra dell’ingresso,e da quello che si poteva vedere era fornito di qualunque cosa,dalle specialità tipiche inglesi alla cucina di tutto il mondo magico.

I Tassorosso non avevano badato a spese..

In pista naturalmente c’era già chi ballava sulle note delle Sorelle Stravagarie,gruppo diventato ormai mito dei giovani maghi.

Quando Logan e Clayton arrivarono,seguiti a ruota da Brian,che avevano recuperato nella sala comune di Grifondoro,passò ai raggi X tutta la sala,nella speranza di trovare sua sorella.

-Si comincia..- ghignò Logan,afferrando Clay per un polso e trascinandolo al centro del dormitorio.

-Ehi,aspettatemi!- gli urlò dietro Brian,ma se Clayton si arrestò per fermarlo,Logan si limitò a sbuffare.

Proprio non lo digeriva quello lì!

Si allontanò dai suoi due compagni di casa,per rifugiarsi al tavolo degli alcolici. Non si era mai ubriacato,certo..

Ma a casa sua qualche bicchierino di Whisky Incendiario era riuscito a rubarlo dalla dispensa di suo fratello,e doveva ammettere che quella bevanda non gli dispiaceva affatto!

Stava per portarsi alla bocca il primo bicchiere pieno di quella invitante bevanda,quando qualcuno gli dette uno schiaffo proprio dietro la nuca.

Si girò imprecando,ma quando vide l’artefice di quel gesto quasi il bicchiere gli cadde a terra. Rimase spalancato nel vedere Madison Ametista Standoff in tutto il suo splendore.

-Ehi cosa c’è?Non riconosci più la tua gemella?- gli chiese ridacchiando,mentre si avvicinava al tavolo e gli toglieva il bicchiere dalle mani.- Non dovresti iniziare a bere,sennò diventerai un alcolizzato come nostro fratello.-

-Ma chi..- balbettò Logan,scrutandola da capo a piedi.

-Non ci crederai mai Logan!Mi ha aiutata Liliam!- strillò eccitata sua sorella.-Liliam,la ragazza di cui è innamorato Nicolas!- esclamò Maddy,tutta felice.- Non è fantastico?- domandò,facendo una piccola giravolta su se stessa.

E in effetti fantastica era..

Il vestito simile a quello delle Barbie,era stato trasformato in un abito meraviglioso:i pizzi e i fronzoli erano stati eliminati completamente,e la gonna resa leggermente più vaporosa,tanto che adesso il vestito turchese,in tinta con i suoi occhi,le arrivava dal ginocchio. Senza spalline,semplicissimo,adornato soltanto con un unico fiocco posto proprio sopra la vita.

Era un bocconcino quella sera la seconda figlia femmina del Ministro della Magia,con i capelli lasciati liberi sulle spalle,e resi ancora più belli dai boccoli sapientemente lavorati dalla Lewisham solo un’ora prima.

-Tu non puoi rimanere così.-

La constatazione di Logan le fece aggrottare le sopracciglia bionde.- Come scusa?-

-Assolutamente no!Ti guardano tutti!- esclamò suo fratello,prendendola per un polso e trascinandola su un divano ad un angolo della sala.

-Ma cosa diamine fai?!- ribattè furiosa Madison quando suo fratello la fece sedere prepotentemente sul divano di velluto giallo.

-Assolutamente no… no,non esiste..- continuava a borbottare tra se e se Logan,parandosi con la schiena davanti a lei,quasi fosse il suo cane da guardia.

Madison sbuffò sonoramente e incrociò le esili braccia sul petto.

Quando suo fratello cominciava a fare il geloso non lo sopportava proprio!

-Madison..-

Quella voce bassa e suadente,sfiorò l’orecchio della Serpeverde. Si voltò di scatto,ritrovandosi a pochissimi centimetri dal viso dell’unico ragazzo che riusciva a farla sentire in imbarazzo.

Edward Perseus Blake quella sera,nonostante fosse soltanto un undicenne,era di una bellezza sconvolgente.

Infilato in un costosissimo smoking di pregiata seta nera,con l’immancabile camicia bianca abbottonata fino al collo,era a dir poco perfetto.

E fu quello che pensò anche Madison specchiandosi in quegli occhi color grigio tempesta che avevano il potere di farla sentire decisamente a disagio.

I capelli castani corti del ragazzo gli ricadevano scompigliati sulla fronte,ed era solo quella caratteristica a farlo sembrare ancora un ragazzino,quale in effetti era.

-Edward!Mi hai fatta spaventare.- saltò Madison,riuscendo con uno sforzo enorme a staccarsi da quegli occhi così penetranti.

L’esclamazione di sua sorella,riuscì a far voltare anche Logan,che non si era accorto di niente. Ma non appena si girò,i suoi occhi celesti si assottigliarono sul Serpeverde.

-Toh,ci mancava il damerino.-

-Toh,ci mancava il gemellino rompipalle.-

Si fissarono in cagnesco,e Madison spostava lo sguardo cristallino da suo fratello a Edward.

Ma in quel momento,l’angelo custode della piccola Standoff si mostrò in tutta la sua luce.

-Eccoti finalmente!Non riuscivo più a trovarti!-

Zoe Kurush,ovvero l’angelo custode,avvolta quella sera da un grazioso vestito lungo rosa confetto,si materializzò a fianco di Logan,costringendo quei due a smetterla di fulminarsi. Dalle occhiate che entrambi le lanciarono capì di aver interrotto qualcosa.

-Il mio caro fratellino mi ha rapita dicendo che vestita in questo modo non vado da nessuna parte.- sbuffò la Standoff,incrociando di nuovo le braccia e guardando suo fratello impaziente.

-Tzè.-

Quel moto di stizza invece,fuoriuscì dalle labbra carnose di Blake,che si era appena buttato sul divano vicino alla Serpeverde dagli occhi celesti.

-Qualche problema damerino?- si accese subito Logan.

Quello alzò le spalle,ignorandolo categoricamente.

-Dai Logan,Madison è uno splendore stasera.- constatò Zoe,guardando la sua amica con un sorriso,e facendola arrossire per il complimento.

Da parte sua il giovane Standoff la fulminò con lo sguardo.

Lo irritava da morire sapere che tutti potevano dire la stessa  cosa di sua sorella. Il rapporto tra gemelli è molto particolare,si è uniti molto più dei fratelli,ci si capisce con uno sguardo,con un gesto. E si è molto possessivi.

-Ah Logan,era da un po’ che volevo chiedertelo. Hai notizie di Adrian?- gli domandò la Kurush,facendosi improvvisamente rossa.

Logan rimase un attimo in silenzio,poi rispose con voce improvvisamente atona.- Mi ha mandato ieri un gufo. Lui sta bene,ma di suo padre nessuna traccia.-

Il tono del Grifondoro,fece alzare persino il capo di Edward,troppo sorpreso nel sentire la voce del suo antagonista così spenta.

-Capisco.- mormorò Zoe,abbassando il capo.

Calò un silenzio imbarazzante tra loro,e nessuno sapeva cosa dire.

-Marla dov’è?- chiese Madison tentando di riportare tutto alla normalità. Adrian mancava un sacco a suo fratello. Riusciva ad imbrogliare tutti,ma lei proprio no. Per questo aveva deciso di lasciar perdere il problema della punizione di Piton.. ne stava già passando troppe.

Zoe si indispettì,alzando le sue sopracciglia scure.- L’ho lasciata sulla pista da ballo. Era impegnata a ballare con uno del terzo di Corvonero.-

Madison rise sia per l’espressione della persiana,sia per la notizia che aveva appreso.

Di due cose era certa.

In futuro quelle due si sarebbero adorate.

E che Marla Byron sarebbe diventata la nuova April Collin.

 

 

 

-Mi sto scocciando da morire.-

Era l’ennesima volta che Logan sbuffava quelle parole nel corso della festa. L’orologio batteva già le due,ma la festa era ancora in pieno svolgimento.

Brian ballava scatenato a centro pista,circondato da quattro smorfiosette del primo,Zoe parlava fitto fitto con un suo compagno di casa,aveva perso sua sorella da dieci minuti,ed ora si ritrovava seduto sul divano accanto ad un Clayton più silenzioso che mai,che fissava la pista da ballo con occhi sognanti.

-Non è male,invece.-

La risposta di Coleman lo fece sbuffare ancora di più,ma poi una domanda lo fece illuminare improvvisamente.- Ma senti un po’..- iniziò indagatore.

Clay voltò il capo,fissandolo preoccupato. Stava per chiedergli qualcosa che riguardava la sua “vera identità”,ne era certo. Ormai aveva imparato a riconoscere i cambiamenti d’espressione sul volto di Logan Louis.

-Si?- domandò,tradendo una punta d’agitazione. Non era mai tranquillo quando si parlava della sua famiglia..

-Ma nella vostra società non si fanno mai feste del genere?Insomma,tutti insieme?Magari in qualche ambiente spettrale,con tanto di cocktail a base di sangue..-

Inaspettatamente,Clayton scoppiò a ridere.

Si era aspettato di tutto,ma non una cosa del genere. Un ambiente spettrale con cocktail di sangue? Dio quel ragazzo lo faceva morire a volte!

-Solo raramente.- rispose ricomponendosi.- Ma Demoni del Giorno e vampiri sono due razze in conflitto,quindi se mai ci fosse una festa tra di loro finirebbe in un massacro.-

-Bello..- sussurrò Logan,immaginando tutto come uno dei mille film babbani che vedeva di nascosto in camera sua.

Clay si limitò ad alzare le spalle.

-Ho voglia di bere. Tu vuoi qualcosa?- domandò Logan alzandosi dal divano dove era stato stravaccato fino a quel momento.

-Dubito ci sia la mia bevanda preferita su quel tavolo. E’ ovunque,ma non li sopra.- ridacchiò Clayton,immaginando un bel calice di sangue pronto da sorseggiare.

-Questa era bella!Allora anche tu sei capace di scherzare!- si complimentò Logan,dandogli una leggera pacca sulla spalla.

Non che avesse sete sul serio,Clay. Silente lo nutriva regolarmente ogni sera con una dose che riusciva a saziarlo completamente fino alla sera dopo. Lasciarlo digiuno avrebbe portato a non pochi rischi..

Al bancone non c’era praticamente nessuno. Ormai erano tutti in pista,scatenati e scalpitanti,stretti in una danza ormai collettiva.

Cercò la bottiglia di Whisky Incendiario,pronto questa volta a scolarsi il suo bicchiere in santa pace. Ma il destino volle che il momento fosse nuovamente rimandato. Difatti questa volta fu letteralmente spinto sopra al bancone da quello che sembrò un tornado rosso fuoco,ma che in realtà era la dolce,bellissima e scontrosa..

-BYRON!-

Lei tra una risata e l’altra si girò ad osservare il pazzo che aveva urlato il suo cognome. Gli occhi azzurri di Logan per un momento rimasero incatenati a quelli verdissimi della ragazza,che appena riconobbe il possessore di quelle iridi,alzò le sopracciglia rosse e rise ancora di più.

-Standoff!Ops,credo d’averti sporcato i pantaloni..- sogghignò ancora di più notando la grande macchia che si allargava sui suoi jeans.

Il piccolo Standoff sbarrò gli occhi infuriato.- Tu.. tu..-

-Si, io cosa?- rispose beffarda lei,allontanando di malagrazia il suo ultimo partner che l’aveva accompagnata nelle danze,e riempiendosi a sua volta un bicchiere di super alcolico.

Appena riempì il bicchiere,questa volta fu lei ad essere spinta.

E macchiata.

Infatti adesso chi se la rideva era proprio Logan. Perché una macchia sui jeans si può camuffare,ma una macchia scura su un tailler bianco…

L’urlo che lanciò la Serpeverde ebbe il potere di far sobbalzare più di mezza sala.

-COME HAI OSATO?- strillò acuta contro Logan,che ora si teneva la pancia per le risa.

-Sai… quella macchia si intona perfettamente..- riuscì a balbettare tra una risata e l’altra.

A quel punto la rossa non ci vide più. Tremante di rabbia,afferrò la bottiglia più vicina a lei,e senza pensarci due volte la svuotò completamente addosso al Grifondoro.

Che smise immediatamente di ridere.

-Adesso sei tu quello che sta bene con l’odore del tuo caro Whisky Incendiario addosso.- esclamò stizzita,e dopo avergli lanciato un’ultima occhiata sprezzante,si dileguò sulla pista da ballo.

Come se non bastasse in quel momento arrivò anche Brian,già sbronzo,che vedendo Logan completamente bagnato dalla testa ai piedi,attaccò a ridere piegandosi addirittura in due.

-All’inferno Shane!-sbottò Logan,dirigendosi con le i piedi che facevano ciac ciac nelle scarpe verso l’unica persona che sarebbe stato in grado di capirlo,in assenza di sua sorella.

-Ma cosa ti è successo?- gli domandò Clay,trattenendo a stento le risa.

Lui non rispose,limitandosi a strizzare la camicia nera e scrollarsi i capelli. Puzzava peggio di un barbone.

Quella maledetta!

Non sapeva cosa aveva scatenato quella dannata!

-Ehi ma..quella non è tua sorella?- disse stupito Coleman,puntando il dito verso il centro della pista.

Ed allora la serata toccò davvero il fondo per Logan.

Sua sorella,teneramente abbracciata in quello che era un lento,con quel..quel..

-IO LO AMMAZZO QUEL DAMERINO DA STRAPAZZO!-

Appunto.

-Logan,fermati!-

Gli gridò dietro Clay,mentre lo seguiva tra i ballerini.

Quella era proprio Madison,che si stringeva teneramente ad Edward,che le teneva saldamente la mano,con espressione beata mai vista su quel volto sprezzante.

-EHI!-

Il richiamo di Logan non fece spostare di un millimetro la coppia,che non si era accorta affatto di lui.

-HO DETTO,EHI!- ripetè ancora più infuriato.

Visto che non si decidevano ad ascoltarlo,si diresse verso sua sorella,e la strattono.

-Ma cosa..- mormorò stupita Madison,non sentendo più le braccia di Edward sulla sua stretta vita.

-Andiamo via,adesso!- ringhiò suo fratello,mentre la trascinava per il polso verso l’uscita.

-Lasciami subito!E poi cos’è questa puzza?- domandò Madison,mentre suo fratello diminuiva il passo.

-Dillo alla tua cara amica dalla testa rossa!- sbottò lui,avendo in testa ancora l’immagine di quel pezzente di Blake che stringeva sua sorella.

Inammissibile!

-Standoff!Dove credi di andare?-

Edward arrivò trafelato seguito a ruota da Clay.

-Sto portando mia sorella nel suo dormitorio.- rispose prontamente lui,gonfiando il petto.

-Ah si?Peccato che.. ehi,ma ti sei tuffato nel Lago Nero per caso?- ghignò,notando tutti i suoi vestiti bagnati.- Sembri un povero pulcino abbandonato..-

E detto questo attaccò a ridere anche lui.

Questo era davvero troppo!

Senza altre cerimonie,trascinò sia Madison che Clay fuori da quel maledetto dormitorio,e dopo aver spiegato l’accaduto a Maddy,che come se non bastasse,lo sgridò per il suo gesto di vendetta contro la sua amica,si lasciarono a metà strada tra i due dormitori.

-Serata movimentata,eh?- domandò sarcastico Clay una volta in camera. Brian non era ancora rientrato. Probabilmente era a vomitare da qualche parte…

Iniziava bene Shane,la prima sbronza ad undici anni.

-Mh.- mugugnò Logan,tetro come non mai,mentre si sfilava la camicia fradicia.

Coleman sorrise,mentre si infilava nel letto. Casualmente guardò fuori dalla finestra,e vide la luna che splendeva in cielo. Com’era bella la luna..

Aveva sempre sognato di potersi far accarezzare dalla sua tenue luce pallida,di camminare sotto le stelle,di respirare l’aria della notte..

Ma non aveva mai potuto.

E per questo odiava la luna. La odiava,perché per colpa sua non poteva godersi appieno le sue giornate,costretto a chiudersi non appena la sua luce cominciava ad irradiare il cielo. Proprio come suo padre.

-Puoi accostare le tende,Logan?- domandò al suo compagno di stanza.

Lui si voltò sorpreso,ma poi capì e con un gesto secco chiuse le tende sopra la finestra che lasciava passare i raggi lunari.

-Deve essere stato tremendo per te..-

Il cambiamento repentino della voce di Logan lo fece allarmare.

-Cosa?- domandò,sinceramente curioso.

-Sopportare… questo. Il tuo essere a metà,intendo.- concluse Standoff,girandosi a guardarlo con una strana luce negli occhi.

Clay sospirò.

Oh si se era stato duro. Non aveva mai avuto amici,tranne qualche vampiro,che poi crescendo finiva per emarginarlo come gli altri.

I suoi genitori,sempre più impegnati a litigare che a curarsi di lui.

E sua madre..

Un’ombra dietro le sue spalle,che non aveva mai provato sentimento diverso dal ribrezzo nei suoi confronti. Lo guardava sempre con astio,disgustata..

E la notte piangeva,da piccolo. Piangeva perché era costretto a restare chiuso in casa quando la luna era alta,a non potersi nemmeno affacciare alla finestra. Erano rare le volte in cui poteva farlo,quando la luna era coperta dalle nuvole,ma di solito i suoi raggi riuscivano lo stesso a ferirlo.

-Qui va molto meglio.- rispose dopo una lunga pausa.- In questa settimana ho sorriso molto di più rispetto a tutta la mia vita.-

Logan gli sorrise,convincendosi sempre di più che lui e Clay sarebbero diventati inseparabili.

-Vedrai che Adrian tornerà presto.- lo rassicurò il mezzo vampiro e mezzo demone,guardandolo speranzoso.

Logan sorrise.- Lo spero.- Poi prendendo in mano la sua camicia,aggiunse con espressione schifata. -Vado a lavarmi,l’odore di questo Whisky comincia a disgustarmi.-

E si chiuse in bagno.

Coleman rimase seduto ancora per pochi minuti,iniziando a capire davvero cosa significasse vivere.

Vivere,e non esistere come aveva fatto lui fino a quel momento.

E sentendo imprecare Logan sotto la doccia,sorrise accovacciandosi sotto le coperte.

 

 

 

 

 

-William,William… credo  che ormai il nostro caro Brendon si stia adoperando per venire a prenderti,lo sai?-

Sibilo.

William Smith era imprigionato al muro da spesse catene che non si sarebbero spezzate,se non con un potente incantesimo di magia oscura.

Freddo,ghiaccio.

Nelle prigioni di Arcadia Brokensharz c’era quello. Silenzio,freddo.

William sputò a terra,non stupendosi di vedere la sua saliva colorata di rosso.

Rosso sangue. Il suo.

-Come puoi essere ancora viva?-

Lei rise. Malvagia.

Trasudava male quella donna.

Con il cappuccio nero chinato sul volto,per nascondersi dagli occhi di quello che un tempo era stato uno dei suoi più cari amici.

-Ma Brendon non sa che non ce ne sarà bisogno..- continuò,ignorando la sua domanda.

-Vorrei una risposta.-

Lei gli prese il mento tra le dita gelide.- Non spetta a te fare domande.- gli sibilò a pochi centimetri dalla faccia.

Lo lasciò,e William si stupì di provare dolore,quasi come se le mani di Arcadia fossero state permeate di ferro.

-Tra poco,lo spettacolo andrà in scena e tu..- si fermò,carezzandoli beffardamente i capelli.- tu reciterai per noi.-

E sparì in uno schiocco,lasciando dietro di se profumo di morte e inganno.

 

 

 

 

 

 

 

 

Ragazzi!

Per favore non uccidetemi!

Vi chiedo venia per l’enorme ritardo dell’aggiornamento!E anche per i probabili ORRORI grammaticali che troverete disseminati qua e la,ma non ho tempo nemmeno di rivederlo!

Sono un disastro..

Come ben sapete la scuola è iniziata,e io non ho un attimo di tregua!L’enorme mole di compiti che mi attente ogni giorno è sempre più grande,e con enorme fatica sono riuscita a ritagliarmi queste due ore che mi sono servite per scrivere il capitolo!

Passo subito ai ringraziamenti:

Piccola Vero:ciao bella!Scusa per il ritardo!Eh come hai visto il padre di Adrian è proprio nei guai..aspetta e vedrai cosa combineranno i Mangiamorte..

Beh Logan in punizione era una cosa quasi scontata,non trovi?E chi poteva farlo se non Piton?;)

Continua a recensire,alla prossima!;)

Polvere_di_stelle:Carissima!pensavo ti fossi dimenticata di me!ç_ç menomale che invece ci sei!:)

Davvero ti piace Clay?Io lo adorissimo!Hai ragione,Maddy diventerà un’ottima Serpeverde!ihihi me_che_ghigna!!Logan certo che ha un talento innato per i guai,ne dubitavi??Per quanto riguarda Malcom..hai ragione,è un imbecille!Ad El Alamein è andata benissimo,mi sono stra divertita!Il mare cristallino,il villaggio stupendo… gli animatori belli!ehehe!E proprio osservando il mare mi è venuta un’idea per la fic!Infatti ho preso carta e penna e ho appuntato subito!Capirai,capirai..;)

Spero di leggere una delle tue lunghissime recensioni che tanto adoro al più presto!;) In bocca al lupo per l’esame!Alla prossima!Baci

 

Invito a chiunque legga,di lasciare un piccolo commento!Ve ne sarei grata!

 

E nel prossimo capitolo ci sarà la festa del settimo.. ahi ahi!

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Capitolo 7
*** Tutto accadde in una notte -parte prima ***


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I residui della prima festa di inizio anno naturalmente si fecero sentire anche il giorno dopo.

Studenti del quarto anno completamente fuori,chi non riusciva ad alzarsi o chi non riusciva a ricordarsi come ci fosse finito in un determinato letto.

-E questo non è niente.- sghignazzò quella mattina Nicolas Standoff,osservando uno studente del quarto crollare improvvisamente a terra.

-Per me non hanno nemmeno fatto la metà di quello che combineremo stanotte.- affermò Clover,splendente come ogni giorno tra il maggiore degli Standoff e Chris.

-Ben detto splendore.- confermò Julian,più intento in verità a contare i soldi vinti la sera prima a poker,che ad ascoltare il discorso.

-Tuo fratello cos’ha combinato?- domandò Chris,mentre fulminava con lo sguardo un ragazzo del sesto che aveva indugiato un po’ troppo su Clover.

Lo Standoff alzò le spalle.- Non lo so,a colazione vedremo.-

E quando arrivarono in Sala Comune,videro senza stupirsi,che per metà era letteralmente vuota.

Prendendo posto alla loro tavolata,notarono con sorpresa che Logan e Clayton erano già seduti,intenti a bere la loro dose mattutina di succo d’arancia.

-Ero convinto che stamattina non saresti stato in grado di intendere e di volere.- ghignò Nicolas,guardando suo fratello che teneva lo sguardo basso sulla sua tazza.- Julian,hai vinto.- annunciò tirandogli un galeone.

-Logan sei un grande.- elogiò quello,afferrando la moneta al volo.

-Ma non manca qualcuno?- chiese Clover,notando l’assenza del terzo membro del trio.

A quel punto rispose Clay,smettendo di fingere di bere.- Brian è rimasto in camera. Non riuscivamo a svegliarlo dormiva troppo profondamente.- concluse semplicemente.

-O forse ha avuto un collasso..- mormorò Chris al suo migliore amico,che si strozzò con il caffè.

-Cazzo Chris,basta con questa storia.- riuscì a dire lui tra la tosse.

-Giusto,- si illuminò anche Julian- tuo fratello ne sa qualcosa di sbronze post-festa.-

-Infami.- sibilò il Grifondoro incassando la testa nelle spalle,colpito in fallo.

-Che storia è questa?- improvvisamente Logan sembrò svegliarsi dallo stato catatonico in cui si trovava.

-Sai Logan..- iniziò Clover,gettando i suoi boccoli dietro la schiena,riuscendo con quel gesto a catturare gli sguardi dei grifoni più vicini.- Tuo fratello l’anno scorso aveva bevuto così tanto, perché Liliam aveva rifiutato il suo invito a ballare che..-

-Ok basta così.- intervenne il diretto interessato,tappandole la bocca con una mano.- Hai detto fin troppo riccioli d’oro.-

-Ma io voglio sapere!- esclamò Logan alzandosi quasi in piedi,e facendo ridere tutti,compreso Clay.

-Oh ne sono certo peste. Ma questi non sono affari che ti riguardano.-

-Invece si!-

-No!-

-Ehilà già di buon umore,eh?-

Coan,appena arrivato prese posto vicino a Julian,più sorridente che mai.

-E tu si può sapere da dove sbuchi?!- chiese sbalordito Chris,mollando per un attimo il cornetto che stava per addentare.

Ricevendo come risposta solo un’alzata di spalle.

-Dai confessa ai tuoi amici..- lo stuzzicò Nicolas,lanciandogli una mollica.

-Ma da nessuna parte!Sono andato a fare una passeggiata..- cercò di giustificarsi lui,con scarsi risultati.

Era noto in Coan,la scarsa abilità nel raccontare bugie,tranne che con le sue ex amanti.

-Si nei sotterranei..- mormorò ghignando Clover,alzando gli occhi cristallini su di lui.

Coan improvvisamente si colorò di porpora,rimanendo basito a quell’affermazione,fortunatamente sentita soltanto dai due piccoli novelli grifoni.

Eh…fortunatamente..

-Perché si può passeggiare nei sotterranei?- chiese innocentemente Logan,non sapendo in realtà cosa significasse quella frase.

-Sotterranei?Ma non dire assurdità- esclamò Coan sudando freddo,e sentendosi immediatamente addosso gli sguardi incuriositi dei suoi migliori amici.

-Sotterranei eh..- disse Chris,grattandosi il mento serico.

-Una Serpeverde allora..- constatò Nicolas,sorridendo compiaciuto alla reazione del loro amico.

-Dai scommetto che questa volta è un pezzo grosso,eh Coan?- domandò Julian,dandogli una leggera pacca sulla spalla.

-Magari è proprio la Collin..- ipotizzò il più grande degli Standoff con un sorrisetto malizioso.

-Siete insopportabili ragazzi!- sbottò McMiller,per poi aggiungere rassegnato-Ogni giorno la stessa manfrina..-

-Vuol dire che stasera capiremo quale donzella ha rubato il tuo cuore.- gli disse sornione Chris con una pacca sulle spalle.

-Stavolta.- aggiunse Julian ghignando,e facendo scoppiare a ridere gli altri.

Clover li guardò rassegnata,ravviandosi i boccoli color del grano.

Maschi..

 

                                                                                    *

 

Malcom Harrow alla tavolata dei Serpeverde intanto,li osservava quasi disgustato sorseggiando il suo caffè.- Ma cosa avranno da ridere i perdenti in prima mattina..-

Liliam seduta composta al suo fianco lo ignorò,continuando a leggere MagicVanity senza degnarli di nessuno sguardo.

O meglio era quello che voleva far credere. A volte infatti quando sollevava lo sguardo blu notte dalla rivista per addentare una brioche alla crema,la sua preferita,gli occhi le cadevano accidentalmente sul tavolo dei grifoni.

Su uno dei grifoni in particolare. Anche quella mattina stavano ridendo come matti. A volte si chiedeva come facessero ad essere già così positivi e vivaci alle otto del mattino,quando lei aveva bisogno almeno di un ora per diventare attiva,cosa che aveva fatto credere ai più di essere intrattabile. Non che lei avesse fatto molto per disdire quelle dicerie,ed essendo una Serpeverde nonché migliore amica di April,si erano alimentate da sole.

Distolse velocemente lo sguardo dall’opposta tavolata quando vide Coan McMiller guardare nella sua direzione.

Strano,pensò. Negli ultimi tempi gli sguardi di quel grifone erano molto più numerosi verso la loro tavolata.

Involontariamente sbattè il gomito contro April seduta accanto a lei,e quando vide che la sua amica ricambiava leggermente imbarazzata lo sguardo di quel McMiller quasi le cadde la brioche di mano.

Allora aveva visto giusto!

-Belli i Grifondoro..- buttò lì distrattamente.

-Già- mormorò la Collin senza nemmeno accorgersene.

Liliam rise.- Sai,a volte penso che l’ombretto marrone ti stia veramente male tesoro.-

-Si hai ragione.- biascicò quell’altra. Improvvisamente poi,si voltò di scatto a guardarla.- Come scusa?-

Liliam allargò il suo ghigno,e alzando le spalle sottili tornò a leggere il suo giornale.- Niente,continua pure.-

-Continuare cosa esattamente?- sibilò la regina delle serpi,abbassandole la rivista con una mano.

Stiamo sulla difensiva eh..

-Non preoccuparti Appy. Infondo McMiller,Coan se non sbaglio,ha dei bei occhi profondi..- le rispose sorniona.

E per la prima volta in vita sua April Collin non trovò nulla da obbiettare. Chiuse la bocca facendo cozzare i denti bianchi e si concertò prepotentemente sul suo bacon.

Liliam ridacchiò,sollevando lo sguardo sul grifone che sicuramente aveva assistito a tutta la scena da lontano.

Difatti non appena intercettò il suo sguardo,gli fece ciao ciao con la mano,provocando un’ondata di stupore in entrambe le tavolate.

-Ehi Lily..- la richiamò Malcom,-non vorrei sbagliarmi tesoro..ma hai salutato un Grifondoro?-

Lei alzò le spalle.- Può darsi.-

-E poi anche tu dovresti trattenerti.- le sibilò improvvisamente la sua migliore amica,catturando la sua attenzione.- Standoff ha già vinto e tu nemmeno te ne sei accorta.-

E questa volta fu la Lewisham a non rispondere. Afferrò la sua borsa e si allontanò in fretta,seguita da Harrow.

-Tesoro cos’è successo?- le chiese languidamente Lucian allungando una mano sul suo braccio.

Decisamente andava in bianco da troppo tempo..

-Niente.- rispose la regina delle serpi con un sorriso sghembo e si alzò anche lei piantandolo in asso.

 

 

                                                                                                                *

 

 

-Calmati.-

Nessun cambiamento.

-Calmati Logan.-

Stessa mattina qualche ora più tardi,lezione di Incantesimi con i novellini del primo.

Clayton Coleman stava cercando disperatamente di far calmare il suo amico,nonché compagno di banco,in quanto voleva saltare addosso a quella “vipera con i peli rossi” seduta due file più avanti rispetto a loro.

-Si certo.- biascicò lui tra i denti stretti mentre sbriciolava completamente l’intera pergamena davanti a lui.- Perché non la dissangui una di queste notti?-

Clay sospirò rassegnato. Era inutile,dalla sera prima Logan non faceva che bestemmiare contro Marla in continuazione. A colazione l’aveva persino pregato di darla in pasto a sua madre,o una cosa del genere..

Eppure ci avrebbe scommesso,quei due lì..

-Bene signor Coleman- constatò Vitious vedendo la sua piuma volteggiare sulla sua testa. Come se non sapesse che era una delle sue doti naturali far volteggiare le cose anche senza l’aiuto della bacchetta…

In effetti ora che ci pensava,era strano come i professori lo avessero accolto con così tanta facilità,pur sapendo esattamente cosa fosse.

Il giorno prima Edmund,l’aquila reale di suo padre aveva bussato con il suo becco alla finestra della sua camera con una lettera stretta alla zampa.

Suo padre lo rassicurava,tentando di fargli dimenticare le parole cattive di sua madre. Ma come poteva dimenticare?Per qualunque figlio sentirsi odiato da uno dei genitori,specialmente se da colei che l’ha messo al mondo è la cosa più brutta che ci possa essere. E Clayton lo sapeva bene.

-Signor Standoff non ha ancora fatto levitare la sua piuma?- la domanda di Vitious rivolto a Logan lo fece destare dai suoi pensieri.

-No signore.- sibilò lui assottigliando gli occhi nel vedere la vipera in questione girarsi dalla sua parte ghignando.

-E’ ancora arrabbiato.- constatò Madison osservando dalla prima fila quello scambio d’occhiate.

-Ed ha tutte le ragioni per esserlo.- lo difese invece Zoe,che non perdeva occasione per rimproverare la Byron.- Ma la cattiva educazione a volte fa brutti scherzi.-

-Tzè.- sbuffò Marla altezzosa come sempre,dando nuovamente le spalle allo Standoff dietro di lei.

-Temo che non gli passerà facilmente.- sospirò Maddy,conoscendo perfettamente il fratello gemello.- Di solito non sopporta di essere umiliato,specie da una ragazza. Anzi credo sia la prima volta che succeda.-

-Beh qualcuno doveva pur farlo.- si limitò a dire la rossa.

-Hai fatto più che bene Byron.-

La voce bassa di Edward Blake,seduto nella fila accanto alla lorofece abbassare il capo di scatto alla piccola Standoff.

Dio come aveva potuto ballare con lui!Cosa le era saltato in mente?!

Fortunatamente i capelli biondissimi le ricaddero sul viso,nascondendola dallo sguardo malandrino del suo compagno di Casa.

-Tranquilla si è rigirato.- la avvisò quasi ridendo Zoe.- Maddy sei stata fortunatissima a ballare con lui non devi vergognarti!- esclamò la persiana poco dopo.

-Ssh!Non urlare per favore..- la supplicò Madison,che quasi voleva sotterrarsi.

Lei era una Standoff,e gli Standoff non fanno quelle cose!

Oh beh,forse nel caso di Nicolas anche peggio ma..

Lei faceva ancora il primo perdio!

Fortunatamente Vitious lasciò suo fratello,e riprese a spiegare distogliendola dai suoi pensieri.

Iniziamo proprio bene,pensò mentre osservava di sottecchi Edward che la fissava sornione.

 

 

 

Ore 23.00

-Se non vi muovete vi lascio qui!-

Clover Abigale Burton non era di certo famosa per la sua pazienza. E quando si ritrovo a sbraitare nuovamente dietro la porta dei suoi amici volle davvero compiere un pluri omicidio.

-Tesoro arriviamo!- le urlò dall’interno Nicolas.

-Clover!- esclamò una voce più bassa dall’interno e pochi secondi dopo la porta venne spalancata da Logan Standoff,seguito dal suo ormai inseparabile Clay.

-Ehi e voi che ci fate qui?Non dovreste essere già a letto?- domandò la ragazza.

-Siamo venuti a controllare i preparativi.- si giustificò Logan,alzandosi sulle punte per accogliere il bacio sulla guancia di quello splendore.

- Ma hai freddo piccolo?Sei gelato.- chiese poi la grifoncina a  Coleman notando le sue guance di ghiaccio.

-No,io non..- iniziò a balbettare quello,completamente in imbarazzo come sempre quando qualcuno notava qualcosa delle sue “stranezze”.

-Sta bene lui è sempre freddo.- intervenne prontamente Logan,dandogli una gomitata nel fianco.- Dico bene Clay?-

-S..si certo.-

-Come volete.- borbottò Clover per niente convinta del loro strano comportamento.

-Noi andiamo allora,buon divertimento!-  esclamò il piccolo Standoff,sparendo con Coleman dietro l’angolo.

Dopo quella piccola parentesi,la bionda tornò a bussare prepotentemente dietro l’uscio che intanto si era richiuso.

-Un attimo cucciola!- le rispose Julian.

-Cucciola un corno sono qui dietro da dieci minuti!- rispose a tono la grifondoro,-ma non dovreste essere voi ad aspettarmi?-

E poi la porta magicamente si apre.

-Dovremmo.- puntualizzò Christopher Wilton Devons uscendo dalla camera. Quando la vide poi,il suo sorriso quasi si pietrificò.

Era a dir poco..

-Bellissima.- sussurrò dolce guardandola negli occhi.

Clover non aspettandosi di certo una reazione del genere da lui,non trovo di meglio da dire che un piccolo –Oh-

Indossava un vestito color oro stile impero,fermato sotto il seno piccolo e sodo da una fascia di paiette dello stesso colore che risaltava in modo spettacolare il colore dei suoi capelli.

-Oh luce dei miei occhi!- esclamò Coan uscendo proprio in quel momento e saltando alle spalle del suo amico,che con uno sguardo gli lanciò un accidenti silenzioso.

Quando anche gli altri uscirono,Clover potè osservarli tutti nel loro splendore. Nicolas era il più sbarazzino con la camicia bianca fuori dai pantaloni da sera neri,ma con la cravatta dello stesso colore al collo lenta. Naturalmente senza giacca,al contrario di Chris e Coan impeccabili. Julian era il meno formale con jeans scuri e camicia nera,ma faceva comunque la sua grande figura.

-Ragazzi cercate di non ubriacarvi come l’anno scorso perché io non verrò a ripescarvi in letti sconosciuti.- li avvisò la Grifondoro quando ormai erano sull’uscio della Stanza delle Necessità,lanciando un’occhiataccia specialmente a Coan,il più libertino di tutti.

-Non preoccuparti tesoro,andiamo in pace stasera.-

Le ultime parole famose di Julian Findermann.

 

 

 

La stanza delle Necessità quella sera proprio non si riconosceva.

Anzi più che stanza sembrava davvero un castello a parte. Le luci soffuse rossastre illuminavano tutto l’ambiente,e una piccola zona era stata fatta apparire una piccola piscina tonda con l’idromassaggio,già completamente piena.

I tavoli del buffet erano stracolmi di qualsiasi vivanda,dai primi ai dolci,circa venti diversi tipi.

Ma la cosa impressionante era la quantità di bibite alcoliche che quella sera giravano in quantità industriali. Bottiglie già vuote di Whisky erano sparpagliate qua e la,e la festa era iniziata da nemmeno un’ora.

Divani di pelle rossa erano sparpagliati sugli angoli della sala,dove già alcune coppiette si erano appartate. E per finire il tutto al centro c’era una enorme e già affollata pista da ballo.

-Ragazzi,ci vediamo in giro!- li salutò allegro Coan, disperdendosi immediatamente in mezzo alla folla.

-Tesori miei vado anche io,ci sono le ragazze che mi aspettano.- annunciò anche Clover,salutandoli con un bacio volante.

-Devi provarci Chris,invitala.- urlò per farsi sentire al suo orecchio Nicolas.

Quello alzò le spalle e andò via,seguito da Julian che si diresse naturalmente verso il circolo di poker.

Alla fine finiva sempre così,si disperdevano per poi ritrovarsi quasi a fine serata per un ballo collettivo.

Si avvicinò al tavolo degli alcolici e riempì il bicchiere della prima bevanda che gli venne a tiro. Quando il liquido toccò le papille gustative della sua lingua,capì con un sorriso cosa stava bevendo.

Il suo preferito,Vodka Assassina.

La vide da lontano quella sera.

Non appena la musica cambiò,diventando più ritmata la sua Musa iniziò a ballare quasi fosse rimasta stregata da quella musica babbana che veniva sparata ad un volume allucinante.

Si muoveva lentamente,languidamente,carezzandosi il corpo con le mani lisce e bianche. Ballava con gli occhi chiusi,Liliam Morgana Lewisham,come se si fosse dimenticata di trovarsi ad una festa .Solo lei e la musica. Roteava il busto da un lato all’altro accompagnandosi sempre con le braccia.

Stretta nel suo bustino e in minigonna,il tutto di raso e seta neri,si era catturata in meno di cinque minuti quasi tutta l’attenzione del pubblico maschile presente in sala quella sera.

Nicolas la osservava da un angolo,continuando a sorseggiare la sua Vodka nervosamente. Allentò il nodo della cravatta nera quasi come soffocato quando vide Harrow avvicinarsi a lei e cingerle i fianchi da dietro le spalle.

Iniziarono a ballare insieme,avvinghiati in uno di quei balli che tutto sembrano fuorché semplice danza.

A quel punto la cravatta volò via.

-Calmati.-

Per la seconda volta in quella giornata,lo stesso consiglio venne dato ad uno Standoff.

Chris si affiancò al suo migliore amico,sfilandogli il bicchiere ormai vuoto e poggiandolo sul tavolo vicino prima che Nicolas lo avrebbe ridotto a pezzi.

-E’ solo un coglione,Liliam non si fa fregare da uno come lui.- continuò,capendo al volo qual’era il problema. Certo non che fosse stato difficile,visto che ormai quasi tutti guardavano quel ballo osceno di sottecchi.

-La Collin mi sta sorprendendo sempre di più quest’anno.- continuò Devons non ricevendo risposta dall’amico,-è ancora seduta vicino al tavolo e non sembra intenzionata a muoversi.-

-Vai da Clover.-

Chris piegò l’angolo della bocca amaro,mentre con il braccio indicava la bionda che si dimenava con un Corvonero del settimo.

-Lo sai che lo fa solo per perdere tempo.- rispose Nicolas,riempiendo nuovamente il bicchiere per poi passarlo al suo amico.- Provaci.-

-Quando stava con te almeno era meglio.- disse prima di vuotare il bicchiere in un unico sorso.- Ma anche adesso che tra voi è finita continua a guardarmi solo come un amico.-

Nicolas questa volta non rispose. Fece finta di concentrarsi sulla folla che ballava scatenata,mentre pensava a tutt’altro.

Durante il quinto anno lui e Clover avevano fatto coppia fissa per l’intera durata del primo quadrimestre. Erano inseparabili,ormai vivevano quasi in simbiosi. Ma a lungo andare entrambi si erano accorti che non era vero amore,ma soltanto una forma troppo stretta di amicizia.

Fin qui tutto bene,se non fosse che una sera,dopo aver bevuto parecchio,Chris entrò sbraitando nella loro camera contro Nicolas dicendo di essere innamorato perso di Clover già da tempo,senza che il suo migliore amico l’avesse capito.

Si era sentito davvero uno schifo in quel periodo e adesso anche a distanza di anni sentirne parlare di nuovo lo faceva sentire allo stesso modo.

-Hai ragione comunque,ci proverò.- disse poi posando il bicchiere,-Dovresti farlo anche tu.- aggiunse piantandolo in asso.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ragazzi!!

Mamma mia che faticaccia!Rieccomi qui con finalmente un nuovo capitolo!Mi scuso enormemente per la sospensione da me effettuata della fic,ma ho dovuto farlo per potermi dedicare totalmente a Drop of Memory!

Chiedo venia!

Questo è stato un capitolo d’avviso,come per dirvi “ehi ho ricominciato a scrivere!”,quindi fondamentalmente non è successo niente di importante..

Ringrazio Polvere di Stelle,quanto mi mancano le tue mega recensioni cara!Spero di leggerne una al più presto e spero di non averti delusa con questo capitolo ;)

Un bacio a tutti,spero che qualcuno almeno mi lasci un commentino vista la fatica che ho fatto per riprendere questa storia!

Alla prossima(spero!)

Sabry

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Capitolo 8
*** Tutto accadde in una notte -parte seconda- ***


 

 

 

 

 

 

 

 

I giorni vengono distinti tra loro,

ma la notte ha un unico nome.

 

Elias Canetti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’enorme orologio posto all’ingresso della Stanza delle Necessità segnava ancora le due quando Nicolas Standoff lo guardò per l’ennesima volta,sbuffando.

Tutti ormai erano entrati nel vivo della festa,e se già alcune coppiette erano sparite dalla circolazione la maggior parte degli studenti dal quinto anno in su,si dimenava forsennatamente sulla pista da ballo.

Dopo aver bevuto quasi un’intera bottiglia di Vodka Assassina che però non sortì l’effetto desiderato e non trovando da nessuna parte i suoi amici,si era buttato sul primo divano libero vicino al bancone,incappando però nella sua rovina.

Le Tassorosso.

Allora le voci sul mio fan club erano vere, pensò con un ghigno mentre una delle tre studentesse che l’avevano attorniato si era lasciata sfuggire qualche parola di troppo.

-Ecco...mi chiedevo se potevo ballare con te.- concluse la più avventuriera diventando quasi dello stesso colore dei divani in pelle rossa.

Il maggiore degli Standoff si voltò sinceramente stupito dalla domanda ardita della ragazza,e stava quasi per risponderle che lui quella sera non avrebbe ballato quando qualcun altro se ne occupò al posto suo.

-Non lo sai che il Signor Standoff non è un ballerino?- disse una voce sprezzante.

Pur riconoscendola immediatamente rispose resistendo alla tentazione di voltarsi per guardarla.- Si vede che la regina dal cuore di pietra non ha mai avuto l’onore di ballare il sottoscritto.-

Liliam alle sue spalle accennò un sorriso,incurvano i lati della sua bocca ciliegia all’insù. Il caro Standoff stava giocando col fuoco quella sera.

Bene,pensò versandosi da bere,fuoco avrebbe avuto. Infondo era la sua ultima festa d’inizio anno e si era stancata di passarla ballando tutta la serata con Malcom e quindi approfittando della sua assenza dovuta ai bisogni naturali decise di giocare proprio con il fuoco.

Le tre Tassorosso quasi si portarono le mani sulle bocche spalancate dopo l’affermazione arguta della Serpeverde.

-Cos’è una sfida Lily?- insinuò sarcastico Nicolas,voltando lentamente il viso sulla spalla.

Lei lo incatenò con lo sguardo,allontanando il bicchiere dalle labbra rosse e posandolo sul bancone.

Illuminata dalle luci soffuse intermittenti della sala,col viso accaldato e i capelli corvini scompigliati dal ballo sfrenato di poco prima,per Nicolas sembrava una vera Dea scesa in terra.

Rimasero a fissarsi,persi l’uno nell’altro fino a quando la Serpeverde con un sorriso strafottente gli diede le spalle e fece per andarsene.

Le parole che Chris gli aveva detto solo poche ore prima gli risuonarono nitide nella mente. Alzandosi di scatto gli fu subito alle spalle,e afferrandola per un polso la fece bloccare proprio al lato della pista da ballo,in penombra.

-Allora balla con me Lewisham.- le sussurrò con le labbra che sfioravano il suo orecchio destro.

Per un attimo Liliam sgranò gli occhi blu oltremare sentendo un formicolio del tutto sconosciuto salirle su per la schiena facendola quasi rabbrividire.

-Standoff,Standoff…non imparerai mai.- rispose canzonatoria,tentando di governare i battiti del suo cuore che erano inspiegabilmente accelerati.

-Smettila.-

Udì rispondersi mentre Nicolas la voltava di fronte a lui.- So che vuoi ballare con me,te lo leggo negli occhi- le disse dolcemente scrutando le sue iridi.

E se Liliam aveva qualche problema a controllarsi,Nicolas ci aveva già rinunciato. Mai avrebbe sperato una situazione simile.

Ma desso trovandosi al lato della pista da ballo con la Serpeverde che abitava i suoi sogni quasi tra le braccia non sapeva che Dio ringraziare.

-Vediamo se sono davvero un così scarso ballerino- continuò,accentuando la presa sui gomiti scoperti della ragazza.

Non ricevendo nessuna risposta,sorridendole l’abbracciò lentamente dai fianchi attirandola al suo petto in fibrillazione.

-Non ti ho detto si Standoff.- riuscì a mormorare.

-Nicolas.- la corresse lui,facendole sgranare nuovamente gli occhi nel prenderle le mani e guidandole per circondare il suo collo.

A quel punto per la prima volta in vita sua Liliam Morgana Lewisham si arrese.

Spinta da un fiume di sensazioni fortissime,accentuò la presa attorno al collo del grifone,sfiorando i capelli pece,poggiando il capo sulla sua spalla calda.

-La fortuna è dalla mia parte,ci è toccato un lento.- sussurrò il Grifondoro con le labbra ridenti che le sfioravano i capelli corvini.

-Mentre io sono proprio sfortunata.- rispose lei con un sospiro,non capacitandosi però di quello che continuava a provare.

-Oh allora non l’hai persa la voce.- la prese in giro il Grifondoro.

Non volendolo davvero ma sentendosi punta nell’orgoglio di serpe,Liliam tentò di sciogliere quell’abbraccio diventato troppo intimo.

Ma Nicolas la strinse di più,carezzandole piano la schiena mezza scoperta.- Scherzavo scherzavo.-

-Sempre il solito insopportabile. Ma ricordati che questa sarà la prima e l’ultima volta che ballerai con me,quindi cerca di godertel..-

-Ssh..balliamo.- la bloccò lui,mettendole un dito sulle labbra.

La Serpeverde rimase un attimo interdetta,e sentì subito le guance arderle per quel piccolo gesto. Si ritrasse subito dopo assumendo un’espressione fintamente disgustata e celando un sorriso sghembo Nicolas l’attirò nuovamente a se.

-Non azzardarti a farlo mai più,le mie labbra sono una cosa che non ti riguardano.-

Ancora per poco forse,pensò Nicolas che ebbe il buon senso di non ripetere ad alta voce,riprendendo quindi ad ondeggiare a ritmo di musica.

 

 

 

Dall’altro lato della sala poggiato accanto alla postazione magica del dj (dove i dischi si inserivano da soli),Chris sorrideva sornione.

-Grazie amico ti devo un favore.- disse al dj accanto a lui,un Corvonero del 5° anno che era stato più che felice di aiutare il famoso Devons.

-Figurati per così poco.- rispose quello tornando ad occuparsi della musica.

In seguito Nicolas ringraziò quasi baciando il suo migliore amico,in quanto aveva chiesto di trasmettere un lento non appena aveva visto la situazione più favorevole per il giovane Standoff.

Si era appena tolto la giacca nera quando due mani calde coprirono i suoi occhi marroni.

-Chi sono?-

Sorrise,prendendo le mani di Clover Abigale Burton e baciandone una.

-Non ne ho idea tesoro.- rispose sorridendole,e pochi attimi dopo la bionda Grifondoro gli apparve dinanzi con un bicchiere in mano ed un sorrisone.

-Allora come procede?- chiese iniziando a bere con grandi sorsi.

-Guarda.- si limitò a dirle accennando a Nicolas e Liliam che continuavano a ballare.

-Non ci credo!!- se ne uscì la bionda sgranando le pupille fino all’impossibile.- Quella rigida deficiente ha finalmente capito che ragazzo d’oro è Nicolas?!-

Chris ridacchiò,sfilandole delicatamente il bicchiere dalle mani e finendo la sostanza alcolica in un unico sorso.- Anche tu ti dimenavi.- ricordò una volta finito di bere.

Questa volta Clover alzò le spalle.- Perdevo tempo.- ammise.- Però tu non hai ancora ballato.-

-Non ho trovato la partner.- rispose,sentendosi un perfetto idiota.

-Oh smettila.- lo rimbeccò lei,continuando a sorridere.- Su andiamo.- aggiunse tirandolo per un braccio.

-Cosa?- domandò Chris,pensando che forse era ubriaca.

Clover rimase perplessa.- Andiamo a ballare no?Se non ricordo male l’ultima volta che l’abbiamo fatto è stato molto tempo fa.-

Chris decise di non sfidare oltre la dea bendata e la seguì fino al centro della pista,dove il Grifondoro non perse tempo e tirandola per il braccio nella sua direzione la fece piombare tra le sue braccia circondandole subito la schiena.

Il respiro di Clover per un attimo si bloccò,rimanendo stupita da quel gesto inaspettato. Tuttavia,mascherando per bene la sorpresa fece ricomparire uno dei suoi sorrisi solari facendo salire le piccole mani sul torace muscoloso di lui. –Allora che mi dici?-

Devons sorrise.- Che sei davvero stupenda stasera,non dovresti essere così bella.- le disse con voce roca e ruvida piantando gli occhi dolci nei suoi.

Clover sentì improvvisamente il sangue ribollirle nelle vene,come se si fosse lanciata da un’altezza esorbitante. –Così mi lodi troppo però.- rispose,mantenendo saldo il sorriso adesso un po’ troppo tirato.

-Non esagero affatto invece.- precisò Chris,facendo abbassare di colpo il viso della bionda,inconsapevole di aver provocato con quell’ultima frase un turbinio di emozioni nel suo cuore.

Temendo di aver esagerato,alzò lo sguardo dal suo viso chino facendolo girovagare per la sala,incontrando proprio lo sguardo del suo migliore amico.

Si sorrisero complici.

-Perché ridi Standoff?- domandò Liliam guardando le labbra del grifone incurvarsi verso l’alto.

-Niente niente..- negò lui,tornando a guardarla.- Mi togli una curiosità?- le domandò all’improvviso

La Serpeverde sbuffò ma non ribattè.

-Mi dici se la Collin ha il ragazzo?- buttò giù Nicolas.

Liliam rimase spiazzata dalla domanda,non aspettandosi certo una curiosità sulla sua migliore amica.- Perché vuoi provarci anche con lei?- disse forse un po’ troppo acida.

-Dai seriamente..- ripetè lui,ignorando il tono.

-Beh togliendo Lucian.. forse qualcosa bolle in pentola.- ammise lei,ripensando alle occhiate della mattina.- Dovresti dirmelo meglio tu.-

Nicolas arcuò le sopracciglia nere.-E perché io?-

Questa volta fu la Lewisham a ghignare.- Allora anche tu sei all’oscuro..-

-Lily mi stai facendo preoccupare.-

-Non chiamarmi così mi dà fastidio.- ribattè lei,alzando la testa dalla sua spalla e guardandolo negli occhi.

Mossa sbagliata pensò,visto che quelle iridi avevano l’insolito potere di incantarla.

-Credo che si stia frequentando con il tuo amichetto..- mormorò,ormai soggiogata da quegli occhi azzurro cielo.

-C..chi?- ingoiò Nicolas,troppo preso dalla situazione.

Dio non si era mai trovato così vicino a lei!Non era preparato!

-McMiller.- mormorò Liliam.

Erano vicini..

Guardandolo così indifeso,semplicemente come un ragazzo e non come il Grifondoro figlio del Ministro,si accorse davvero di desiderare che le sue mani continuassero ad accarezzargli i fianchi,che la sfiorassero ancora…

Ma lui era un Grifondoro..

Lui era il figlio del Ministro..

Non poteva..

Improvvisamente si staccò sbarrando gli occhi,facendo forza con le mani sul suo petto.- Grazie per il ballo Standoff.-

Nicolas rimase un attimo in silenzio,come per assimilare quella sua cambio repentino.-Liliam..- la richiamò confuso pochi istanti dopo,- cosa…?-

-Buona serata.- ed ancora con le guance infuocate e il cuore a mille,si voltò piantandolo in asso. Quasi non vide una coppia in atteggiamenti molto intimi e ci sbattè contro raggiungendo la porta e spalancandola improvvisamente

Respirando affannosamente per le emozioni e la corsa,alzò lo sguardo,e quello che vide le fece a stento trattenere un urlo di sorpresa.

Allora aveva capito tutto!, si disse ritornando lucida per un attimo.

-Ma tu guarda un po’ Collin..-

April Collin,imprigionata tra il muro e un ragazzo che la stava baciando appassionatamente,si staccò guardandosi intorno e sospirò rassegnata ma rassicurata alla vista della sua migliore amica.

-Lewisham!Già fuori?- esclamò contento come una pasqua Coan McMiller,non sciogliendo la stretta sui fianchi della Serpeverde.

-L’aria si era fatta troppo pesante.- annunciò lei,ravviandosi i capelli abbastanza scompigliati.

-Nicolas non mollerà mai.- sogghignò il grifone,guardandola sornione.

Lei ignorò volutamente quella provocazione scavalcandoli.- Mi raccomando non fate troppo rumore.- sibilò velenosa guardando sprezzante la sua migliore amica che continuava a tacere.

-Non preoccuparti Milady!- le urlò come risposta Coan,beccandosi uno schiaffo dalla sua compagna.

-Adesso non la smetterà più- sospirò la Collin vedendo scomparire Liliam dietro l’angolo.

-Chi?-

La Serpeverde tornò a puntare il suo sguardo pece in quello noce del grifone.- Liliam ovvio.-

Coan fece una smorfia ironica.- Dai è la tua migliore amica.-

-E come mai tu ai tuoi non hai detto ancora niente?- accusò maliziosa lei.

Il ragazzo alzò le spalle.- Glielo dirò.-

-Andiamo via di qui.- sussurrò cambiando improvvisamente tono la regina delle serpi.

-Ovunque desideri cheriè.-

E sparirono correndo mano nella mano.

 

 

Nella Stanza delle Necessità,il tempo per Nicolas Standoff pareva quasi essersi congelato. Era rimasto immobile esattamente come Liliam l’aveva lasciato,come se fosse stato colpito da un Pietrificus Totalus.

Il cuore ancora gli martellava furiosamente nel petto,impedendogli di regolarizzare il respiro affannoso.

-Nick!- esclamò una voce famigliare alle sue spalle,e subito dopo sentì una pacca amichevole sulla sua spalla.- Ho vinto un casino di galeoni stase…-

Ma Julian Findermann si bloccò osservando meglio la faccia dell’amico.- Ehi cosa succede?- domandò preoccupato.

Lo Standoff parve riscuotersi,e incrociò lo sguardo ansioso del suo amico. Senza pensarci due volte lo abbracciò di slancio sollevandolo quasi da terra.

-Ehi mettimi giù!Nicolas mollami!!- continuava a sbraitare,ma il Grifondoro nemmeno lo sentiva mentre continuava a ridere.

-Ho ballato con lei Julian!- gli disse non appena lo rimise giù.

-Ma porca miseria stavo per vomitarti tutto sulla camicia!- urlò Julian,alzando di scatto lo sguardo sul suo amico.- Cosa hai detto?-

-Hai capito!- esclamò senza più contenersi Nicolas,- ci vediamo in camera!- gli urlò di rimando dirigendosi verso l’uscita a grandi passi.

-L’amore…altro che alcool!- escalmò a se stesso Findermann sorridendo felice per l’amico.

Altri due Grifondoro intanto,ignari di tutto quello che era appena successo erano ormai entrati nel vivo delle danze,continuando a ballare scatenati a centro pista.

La musica coinvolgente aveva agito come tramite per loro,facendoli intendere alla perfezione e ridere come i bambini quando arriva Natale.

Dopo l’ennesima giravolta,Chris l’attirò vicino a se,stringendola contro il suo petto che si alzava e abbassava velocemente,come impazzito.

Il sorriso cristallino di Clover l’aveva contagiato,rendendolo ancora più felice e allo stesso tempo incredulo.

Soffermò per un attimo di troppo,lo sguardo marrone sulle guance rosse e accaldate di lei,e nemmeno si accorse che Clover aveva alzato lo sguardo su di lui.- Cosa c’è?- chiese alzandosi in punta di piedi per raggiungere meglio il suo orecchio destro.

-Niente,niente.- negò lui,allontanandola di poco per farla nuovamente girare su se stessa.

Eppure quello sguardo dolce l’aveva visto, pensò la biondina con l’ennesimo inspiegabile tuffo al cuore mentre volteggiava,scortata dalla mano calda del Grifondoro.

Forse quell’ultima festa d’inizio anno,sarebbe stata la migliore di tutte, riflettè sorridendo mentre stringeva le braccia attorno al collo di Christopher.

 

 

                                                                          *

 

 

Liliam Morgana Lewisham si era da poco buttata sul suo letto a baldacchino dai colori verde e argento,dopo una lunga doccia rigeneratrice quando April entrò con in mano le scarpe nere dal vertiginoso tacco spillo.

-Mi spiace per te ma sono ancora sveglia.- mormorò la Lewisham facendola sobbalzare dallo spavento.

-Dio Lily mi hai fatta morire!- esclamò April gettando le scarpe sul pavimento.

-Le altre?- domandò poi,notando la stanza vuota.

-Non sono ancora rientrate. Meglio così possiamo parlare senza problemi.- disse ghignando Liliam.

-Ormai sai tutto.- sbuffò April,accendendo la piccola luce soffusa sul suo comodino.

-E’ un bel ragazzo.- constatò.

-Già.-

-Ti piace davvero?- buttò giù improvvisamente Liliam,facendosi seria.

La sua migliore amica si voltò a guardarla aggrottando le sopracciglia nere perfette.- Cosa vuoi dire?-

-Lo ami?-

L’altra Serpeverde non rispose facendo finta di non aver sentito,continuando a cercare il suo pigiama scuro.

-Allora?- la incalzò Liliam.

-Non lo so.- si decise a rispondere la regina di Serpeverde,lasciando trasparire una nota dolce nella sua voce sempre così calibrata.- Ci tengo molto però.-

All’ultima affermazione la Lewisham sorrise dolcemente.- L’avevo immaginato.-

Lentamente April si diresse verso il letto dell’amica,gettandosi accanto a lei.- Ecco è strano da spiegare,è una cosa totalmente diversa dal solito. Vicino a lui mi sento…strana.-

-Come se non fossi più padrona di te stessa?- suggerì Liliam,guardando un punto imprecisato di fronte a se.

-Si proprio così.- confermò l’altra,sospirando.- E poi mi capisce davvero.-

-Sei messa proprio male tesoro.- scherzò Lily carezzandole i capelli corvini e facendola ridacchiare.

- Perché queste domande?-

Fu palese il cambio d’espressione della ragazza dagli occhi blu notte. Si irrigidì improvvisamente,come se fosse stata presa in pieno da una secchiata d’acqua gelida,e calibrando la sua voce rispose più distante che mai.- Niente.-

A sospirare ridacchiando questa volta fu April.- Te l’ho sempre detto che Standoff aveva già la vittoria in tasca.-

-Non è vero!- balzò subito lei,sentendo nuovamente le guance ardere.

-Anche io all’inizio non l’ho accettato,ma non puoi fuggire per sempre Lily..- le disse saggia.

-E’ per la tua famiglia,non è così?- domandò poco dopo,accarezzandole piano una guancia.

Liliam annuì piano.- Non posso..-

-Lily non ho mai giudicato questo lo sai,vero?- iniziò April,sollevandosi di poco per poterla guardare in viso.

-Lo so.-

-Ma di questo non puoi privartene,è la tua vita e questi sono i tuoi sentimenti.-

-Non sono sentimenti,sono solo in una disperata ricerca di qualcuna e vedo cose che non ci sono.- rispose la Lewisham scuotendo il capo.

L’amica sospiro.- Riprenderemo il discorso domani,cerchiamo di dormire,domani dobbiamo essere di nuovo due Serpeverde algide e composte.- aggiunse non troppo scherzando la Collin,vedendo l’amica soprappensiero.

E quando anche April si fu addormentata,Morgana Lewisham ancora non ci riusciva,continuando a rigirarsi nel letto inquieta ma stranamente…felice,ripensando a quelle mani delicate e quegli occhi dolci a lei ormai famigliari.

Non sapeva ancora riconoscere l’amore,Liliam.

Non aveva ancora imparato ad apprezzarlo.

E non sapeva anche,che in quegli stessi istanti nel cortile della scuola un Grifondoro girava vorticosamente su stesso, con un sorriso innamorato sulla faccia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ebbene eccolo qui il mio regalino di Natale (anche se abbastanza in ritardo!)

In questo capitolo mi sono data alla pazza gioia..;)

Sono un po’ di fretta essendo l’1.44 e siccome domani è 31,mi conviene andare a letto e riposarmi ben bene!

Un bacione spaziale alla mia carissssima Polvere_di_Stelle che credo sia rimasta la mia unica lettrice..!

Non mi abbandonare anche tu cara altrimenti sono persa L !

Inutile dire che spingo chiunque legga a lasciare una piccola recensione,almeno un pareruccio…sigh..fa tanto schifo?

Ok la smetto,mi sembra di elemosinare!

Un augurio sincero di buon anno dalla vostra

Sabry

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 9
*** Occhi bianchi ***


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il cielo era plumbeo quella mattina di metà novembre. I gufi nella Guferia tubavano irrequieti contro il sole nascente, quasi avvertissero dei cambiamenti nell’aria.

Ed è noto degli animali che il loro sesto senso non sbagli mai.

Sulle rive del Lago Nero quella mattina, c’erano due figure incappucciate. Lunghi mantelli azzurri scivolavano su entrambe le sagome senza nessuna piega,conformando dolcemente i loro corpi snelli. La prima,coperta da un mantello più scuro era possente, alta, probabilmente un uomo.

Opposta era la seconda, minuta e molto più bassa della prima sembrava quasi un bambino.

Ma la cosa che li rendeva ancora più inquietanti era il fatto che si limitavano a restare immobili l’uno accanto all’altro, ad un pelo dall’acqua.

Il sole cresceva dietro le montagne, mandando i suoi raggi tiepidi sulla superficie del lago, illuminando le chiome della Foresta Proibita che proiettavano ombre sinistre intorno a loro.

-Non sono convinta Albus.-

La voce della professoressa McGranitt risuonò per l’ennesima volta nello studio del preside.

-La loro ricomparsa non è mai un buon segno. In questi tempi poi..- continuò.

Albus Silente intanto taceva. Proprio come diverse settimane prima, era dritto davanti ad una delle grandi finestre, perso nella contemplazione del paesaggio fiabesco che iniziava a svegliarsi.

Lui e la McGranitt erano in quello studio dalla sera prima, per affrontare un argomento che adesso premeva particolarmente.

-Albus pensaci.- lo incalzò nuovamente la docente di Trasfigurazione.

-No Minerva.- negò il preside, voltandosi lentamente,mantenendo le mani giunte dietro la schiena leggermente ricurva.- Ho preso la mia decisione,ed è per lo stesso motivo per cui ho accettato il piccolo Clayton.- affermò, sedendosi dietro la scrivania.

-Non è la stessa cosa.-

-Abbi fiducia. Educarla qui può solo migliorare la sua situazione.- concluse il vecchio preside,accennando un sorriso.

 

 

                                                                     *

 

 

Qualche minuto dopo Clayton Coleman Shadwell nel suo dormitorio, si svegliò di soprassalto. Senza emettere un suono si mise seduto sul suo letto sudando freddo.

Si guardò velocemente intorno e sospirò sollevato vedendo i suoi compagni di stanza dormire ancora profondamente. Si strofinò gli occhi viola non ancora nascosti dalle lenti, velocemente. I suoi sensi avevano percepito qualcosa, anzi qualcuno.

Qualcuno di molto forte era entrato nel castello,e l’unica volta in cui aveva provato una sensazione simile era stato durante il solo incontro con le famiglie dei suoi genitori.

Quindi forse voleva dire che… erano venuti a prenderlo!

Quel nuovo pensiero lo fece sbiancare ancora di più, e in meno di dieci secondi correva velocemente per i corridoi del castello già vestito diretto verso la fonte di quell’energia così grande.

-Sparaschiocco!- esclamò quando arrivò di fronte al gargoyle di pietra dell’ufficio del preside. Ma quello non si mosse di un centimetro.

Accidenti la parola d’ordine doveva essere cambiata dall’ultima volta che era andato da Silente per la sua cena!

Spinto da quella voglia di scoprire se davvero erano venuti a prenderlo,decise di usare l’unica carta che gli rimaneva:la telecinesi.

Serrò gli occhi e si concentrò con tutte le proprie forze. Dopo un piccolo tremolio,il gargoyle prese a girarsi rivelando la stretta scala a chiocciola.

-Wow..- mormorò a se stesso,stupito delle proprie capacità che non usava da troppo tempo.

Non appena si trovò dietro la porta dell’ufficio,le voci che provenivano dall’interno cessarono. Sempre più agitato aprì lentamente la porta.

-Buongiorno Clayton.- lo salutò Silente,che non sembrava per nulla sorpreso di vederlo li.

-Signore..- iniziò il piccolo Grifondoro,-io ecco..ho pensato che ci fossero i miei genitori qui.-

Silente dietro gli occhiali a mezzaluna sorrise.- L’avevo immaginato. Prego siediti,visto che sei venuto a trovarci sono lieto di offrirti la tua colazione.-

Non trovando niente da dire,Clay si trascinò nel più assoluto silenzio verso il preside e solo allora si accorse delle altre due figure sedute che gli davano le spalle.

Preso dall’ansia e dall’imbarazzo si era quasi scordato della grande forza che aleggiava nell’aria,e osservando quelle due figure capì da dove proveniva.

-Prego Clay, è tutto tuo.- gli disse sorridendo Silente,porgendogli un bicchiere ricolmo di plasma.

-Sangue?-

Quella voce ebbe l’immediato potere di fargli accapponare la pelle. Afferrò il bicchiere con due mani,passando accanto alla figura più minuta voltando involontariamente il capo nella sua direzione.

Quel giorno in seguito lo ricordarono in molti per svariati motivi, ma la ragione per cui Clayton Coleman lo ricordò fu di aver incontrato per la prima volta lei.

Si fissarono per pochi attimi, poi il Grifondoro distolse lo sguardo ricordandosi improvvisamente di non aver indossato le lenti a contatto.

-Esatto Abram, sangue fresco.- puntualizzò il preside facendolo riscuotere dai suoi pensieri.

La figura incappucciata vicino a lui lentamente si tolse il cappuccio del mantello azzurro facendo ricadere i capelli bianchi sulle spalle.

- Un vampiro?- domandò guardando Silente interrogativa.

Clay iniziò a bere a grandi sorsi in preda dallo stupore assoluto. Quella ragazza non mostrava più anni dei suoi, nonostante la bellezza abbagliante, eppure i suoi capelli erano completamente bianchi.

Com’era possibile?

-Avverto l’aura di un Demone del Giorno, mi sto sbagliando Silente?- di nuovo quella voce lo fece sobbalzare.

Il preside invece non perse il suo sorriso.- Clayton è per metà Demone del Giorno e per metà vampiro.- spiegò,e l’uomo per la prima volta si voltò a guardare il grifone.

Gli occhi dell’uomo dello stesso impossibile colore della ragazza si posarono su di lui,studiandolo,come per volergli sondare l’anima.

-Interessante.- concluse,voltandosi nuovamente verso Silente mentre Clay finiva in un unico grande sorso la sua colazione.

-Come puoi vedere Ange si troverà benissimo. Non è l’unica ad essere..speciale.- concluse dando più enfasi a quell’ultima parola.

-Sono felice della tua decisione, Albus.- asserì l’uomo, con un cenno elegante del capo. –Tuttavia, sono curioso…Ange dovrà essere costantemente sotto incantesimo per nascondere le sue..potenzialità?-

-No amico mio. Clayton usa un comunissimo rimedio babbano per nascondere il bellissimo colore dei suoi occhi.- spiegò il preside, lanciando un’occhiata divertita al diretto interessato che sobbalzò.- Potrà farlo anche Ange.-

-Rimedio babbano?- chiese allora la bambina.

Silente non perse il suo sorriso.- Esatto, i tuoi occhi bianchi diventeranno scuri senza nessun incantesimo.-

-E per i miei capelli?- domandò ancora decisa ma con un lieve accenno di curiosità.

-Per quello temo, avremo bisogno di un incantesimo permanente.- disse mortificato Silente, carezzandosi la barba bianca.

-Quando può cominciare le lezioni?- domandò l’uomo.

-Anche da domani stesso.- confermò il preside.- Ma prima c’è bisogno dello Smistamento.-

-Oh certo, anche se lo reputo inutile visto che tutta la nostra famiglia è sempre appartenuta al grande Salazar.- disse l’uomo accennando alla vanità.

Silente sorrise.- Non se sarei così sicuro Abram, molte volte il cappello sbalordisce tutti.- .Detto questo il preside si alzò, e afferrò dalla teca il grande cappello sgualcito.

-Prego, è tutto tuo.- disse porgendolo ad Ange, che lo afferrò velocemente ficcandoselo in testa con grazia e decisione.

 

 

 

 

 

-E poi cos’è successo?-

Logan Louis Standoff quella mattina era molto curioso. Quando si era svegliato e non aveva trovato il suo amico nel letto era saltato su come una molla, cercandolo in tutta la Sala Comune di Grifondoro.

-Dopo parecchi minuti il cappello l’ha spedita a Serpeverde proprio come aveva previsto suo padre.- concluse Clay, sbirciando la tavolata dei verde-argento pur sapendo però di non trovarla.

Logan sbuffò.- Ma insomma tutti vengono mandati in quel covo tranne io.- si lamentò, smettendo di mangiare il suo porridge.

-Tu non sei una serpe Logan!- esclamò Brian smettendo di tracannare il suo adorato succo d’arancia e facendo roteare gli occhi azzurri del figlio del Ministro.

Quella mattina a colazione la Sala Grande era quasi completamente vuota. I reduci della grande festa del giorno prima probabilmente erano andati da poco a letto e non si sarebbero visti prima dell’ora di pranzo come ogni anno.

Clayton fece un sorriso imbarazzato non sapendo cosa rispondere all’amico che rimaneva fissato sempre su quel punto.

-Secondo me comunque non è bella come dici.- continuò Logan, trovando una punta di soddisfazione convincendosi di quello che diceva.

-Eh.- fu la laconica risposta del mezzo vampiro, mentre abbassava gli occhi sul suo piatto intatto.

In mente gli tornò vivida l’immagine di Ange e il ricordo degli occhi bianchissimi della nuova Serpeverde lo fecero sobbalzare.

-Per me invece è stupenda.- lo contraddisse Shane con occhi sognanti.

-Ma perché devi sempre parlare?- ribattè Logan.

“Clay spero che sarai così gentile da tacere quello a cui hai assistito. So che il giovane Standoff è molto perspicace ma te ne sarei infinitamente grato se nessuno a parte te scoprisse che la vera natura di Ange.”

Le parole di Silente risuonarono nella mente del mezzo Demone del Giorno forti e chiare e con esse anche il si deciso con cui aveva risposto. Certo, aveva capito fin da subito che Ange e suo padre non erano semplici umani, ma ancora non aveva afferrato perché.

 

-Clay mi ascolti?-

-Si, dimmi.- ripose prontamente alla domanda di Logan, che sospirò.- Ti ho chiesto quando potrò vederla.-

-Domani inizierà a frequentare le lezioni.-

-Non vedo l’ora.- confessò a bassa voce il piccolo Standoff, salutando con la mano sua sorella che si alzava seguita da Zoe e quell’insopportabile Byron che puntualmente gli lanciò un’occhiata sprezzante.

Donne, pensò il Grifondoro alzando le spalle e tornando al suo porridge.

 

 

 

 

 

 

Ore 11.30.

Camerata di Nicolas Standoff.

Silenzio totale.

Respiri lenti e regolari facevano intendere perfettamente che gli abitanti di quella stanza erano ancora beatamente tra le braccia di Morfeo, giunto molto probabilmente tardi la sera prima.

Le tende dei baldacchini erano tutte tirate tranne quella del figlio del Ministro, che riposava –ancora perfettamente vestito- a pancia in giù sul copriletto rosso fuoco.

Sicuramente l’ultimo Grifondoro di quella camera a rientrare dalla festa conclutasi soltanto alle sei di quella mattina, preso dall’euforia o perché no, dalla sbornia, aveva dimenticato di chiudere a chiave la porta della camerata.

E quando Logan Louis Standoff si era diretto a passo di carica verso la camera di suo fratello armato di bacchetta per tentare di entrarci, aveva alzato le sopracciglia nere sorpreso di trovarla aperta.

E vedere ancora tutti beatamente addormentati lo rese stranamente euforico, tanto che Clayton e Brian accanto a lui quasi giurarono di vedergli spuntare corna e coda bitorzoluta…

-Ragazzi..- mormorò il suddetto con voce diabolica.

-Li svegliamo vero?- domandò Brian perspicace come sempre.

Logan ignorò la futile domanda rivolgendosi a Clayton. –Tu non sai fare niente di particolare?- domandò enfatizzando volutamente il pronome.

-Ehm…cosa vorresti fare esattamente?- domandò Coleman iniziando a preoccuparsi dell’incolumità dei Grifondoro addormentati.

-Vendicarmi.- rispose Logan, e uno strano luccichio passò nei suoi occhi celesti.

Non aveva di certo dimenticato tutte le volte che quello sfigato di suo fratello l’aveva svegliato con secchiate d’acqua!Oppure quando gli aveva suonato la tromba della Nazionale Britannica di Quiddich direttamente nell’orecchio!

-Non credo sia una buona idea Logan.- osservò Clay con un sospiro preoccupato qualche minuto più tardi.- Forse passeremo dei guai per questo.-

-Passerei anche un’intera settimana nella stessa stanza con Piton, ma questa è un’occasione da non perdere!-

Dopo quell’affermazione sconcertante Coleman non osò più controbattere e tornò a concentrarsi sull’incantesimo che stava utilizzando.

Grazie alle sue doti, conosceva già molte cose che gli altri studenti del primo ignoravano, e con un semplice incantesimo –almeno per lui- di Sonno Prolungato  scagliato a turno sui quattro componenti, Logan potè scarabocchiargli la faccia con dei pennarelli speciali comprati da Zonko i cui segni svanivano solo dopo dodici abbondanti e lunghissime ore.

Ma soprattutto venivano visti da tutti tranne che dai diretti interessati.

Brian, che non aveva sospettato di niente vedendo l’abilità di Clay nel gestire quell’incantesimo per lui ancora sconosciuto, si stava divertendo sul volto di un ignaro Wilton Christoper Devons che continuava a sonnecchiare tranquillo.

Quando dopo circa mezz’ora finirono, chiusero piano la porta e si diressero in Sala Grande per il pranzo, dove Logan prese una doppia pozione di tutto lanciando occhiate trionfanti alla sorella che lo guardava perplessa dalla tavolata dei verde argento.

-Mio fratello ha qualcosa di strano oggi.-

-Non solo oggi.- fu l’altezzosa risposta della “testa rossa” alias Marla che mangiava una minestra di verdure con aria quasi schifata.- Che cosa orribile.- esclamò poco dopo infatti, lasciando il cucchiaio.

-Chissà cos’ha combinato stavolta, riconosco quel sorriso.- sospirò preoccupata Madison Ametista Standoff, poggiando una guancia rossa sul palmo della mano.

-Un'altra delle sue cavolate.-

Quasi scattò sentendo la voce di Edward e infatti poco dopo il “damerino”, come l’aveva ribattezzato suo fratello prese posto quasi di fronte a lei.

-Uff Piton non voleva più lasciarci andare.- sbuffò Zoe Kurush sedendosi vicino alla bionda Standoff.

-Com’è andata?- si interessò Maddy, non guardando appositamente di fronte a lei. Il ricordo del ballo era ancora troppo vivo accidenti!

-Bene.- rispose proprio Blake, precedendo la persiana.

-Parla per te!Io invece proprio non riuscivo a capire quella dannata pozione!- si lamentò Zoe, servendosi della stessa minestra che pochi minuti prima Marla aveva abbandonato.- Proprio non capisco il perché di queste prove individuali.-

-Perché sa che forse ci sono degli incapaci tra noi..- frecciò la rossa, tornando come sempre a limarsi le unghie già troppo perfette per una bambina di undici anni.

-Ma perché non ti ficchi quella lametta in gol…-

-Basta adesso voi due!- intervenne Madison già stufa dei loro continui battibecchi.- A proposito avete notato che quasi tutti quelli del settimo non sono qui?-

Edward alzò le piccole spalle.- Si vede che si sono tanto divertiti ieri.-

-Non c’è nemmeno tuo fratello.- osservò la Kurush sporgendosi per osservare meglio il tavolo dei grifoni.

-Spero che Nicolas si sia divertito.- sospirò la piccola Standoff.

-Ma certo!- rispose una voce altezzosa e possente che la fece sobbalzare. Alzò lo sguardo e incrociò il famoso Malcom Harrow che passando le sferzò un’occhiata infuocata.

Forse Nicolas ne aveva combinata una delle sue…

 

 

                                                                       *

 

 

Era da circa un’ora che Liliam Morgana Lewisham si era svegliata. Nonostante fosse sveglia però, era ancora nascosta sotto le due pesanti coperte di Serpeverde. Si rannicchiò ancora di più in posizione fetale quando un brivido le percorse la schiena facendo quasi sobbalzare.

Il suo viso troppo vicino al suo..

Dannazione!

Si tirò a sedere di scatto scostando le coperte con un gesto secco, facendo trasalire April che proprio in quel momento usciva dal bagno.

-Però che tempismo.-

-Mh.- fu la laconica risposta di Liliam.

La Collin di rimando ridacchiò.- Allora come mai quello slancio?- disse, togliendo l’asciugamano che copriva i suoi morbidi capelli.

-Niente.-

-Oh certo.. i tuoi niente indicano tutto tranne quello.-

Liliam sbuffò coprendosi la faccia con un cuscino.- Sei odiosa.-

-Lo so tesoro, lo dicono tutti.- rispose la regina di Serpeverde facendola sghignazzare.

-Non ho dormito molto stanotte.- confessò Lewisham.

April sospirò, sedendosi accanto a lei.- Lo immaginavo. Ne vuoi parlare?-

-E che..- iniziò l’altra, alzandosi su un gomito.- non so più che pensare.-

-In che senso?-

La Lewisham si ributtò sdraiata.- Non lo so.-

Molte volte April Collin si era trovata a sbattere contro il pesante muro d’orgoglio della sua migliore amica, ma mai in sette anni era arrivata ad un livello tale. E a vederla così sembrava di rivedersi alcuni mesi prima, alle prese con una situazione molto simile.

-Allora cerca di capirlo il più presto possibile. Anzi no, di accettarlo.-

E con quell’ultima affermazione che sarebbe rimasta nella mente di Liliam per molto tempo, la lasciò rimuginare tornando in bagno.

Accettare cosa?, pensò la Serpeverde alzandosi definitivamente, non aveva niente da accettare lei..!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Chiedo umilmente scusa ai miei lettori(qualora ne fossero rimasti) ma la vita reale mi sta davvero assorbendo troppo tempo!

Però tengo troppo a questa fiction e ho intenzione di concluderla ad ogni costo.

Per i tempi non vi assicuro nulla però, non voglio deludervi!

Un bacione grande, al prossimo capitolo sicuramente più lungo e corposo!

 

Sabry

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 10
*** Ricomparse ***


 
 
 
 
 
 
 
 
 
Il sole non era ancora sorto quel giorno di Novembre e la festa iniziata parecchie ore prima nel maniero degli Shadwell non era ancora terminata.
Le luci dorate illuminavano tutta la grande sala da ricevimento, fermate dalle pesanti tende di velluto nere che coprivano le vetrate per evitare il penetrare all’interno dei raggi lunari, seppure ormai fiochi.
Era d’uso, durante le feste tenute dagli Shadwell, indossare maschere sopra i volti, ognuna con lo stemma della casata appartenente. Maghi e streghe, demoni e non quella sera affollavano la sala con la solita aria sprezzante e arrogante che contraddistingueva i nobili.
L’unico che sembrava davvero annoiato era il figlio del padrone di casa, Atreo Lumos Shadwell. Stretto in un costume settecentesco, con una maschera nera che copriva il suo volto scultoreo lasciando trasparire però i suoi occhi di un perfetto azzurro rimaneva impassibile ai discorsi vacui a cui si era dovuto sottoporre.
Non aveva fatto altro che ciarlare con stupidi rampolli per tutta la serata, con la sola voglia di schiacciarli tutti solo con il pensiero. Oh, avrebbe potuto farlo rientrava perfettamente nelle sue capacità. L’unico presente in grado di batterlo era suo padre, Amedeus.
-Chiedo scusa madame, vedo che mia moglie è venuta ad allietarci con la sua presenza.- interruppe il fiume di parole di una strega di cui non ricordava nemmeno il nome.
Aveva percepito sua moglie fin dalla sua Smaterializzazione in giardino, ma aveva atteso il suo ingresso in sala per andarle in contro.
Era rimasta in penombra come sempre, nascosta dietro la grande scalinata di marmo bianco seicentesca dell’ingresso.
Avvolta nel suo solito, lungo mantello bianco lasciava ricadere sulle spalle i morbidi e sinuosi boccoli neri in contrasto con tutto quel candore.
-Non ci sono novità.- esordì fredda, senza alzare il capo verso suo marito apparso a pochi metri di distanza.
-Lo so.-
-Allora perché mi hai chiamata?- domandò lei spazientendosi all’istante.
Una dote carente di Bianca Delacroix era proprio quella, la pazienza.
-Volevo che fossi tu a dirmelo.- le rispose Atreo, ghignando.
Questa volta Bianca alzò il capo assottigliando gli occhi viola su suo marito.- A me non importa niente credo fosse chiaro.-
-Eppure ti rechi da lui ogni sera.-
-Non abbiamo più niente da dirci.-
E sparì così com’era venuta, lasciando solo il suo profumo mortale.
Il Demone del Giorno sorrise bieco, facendo apparire nella sua mano il bicchiere di Whisky Incendiario che aveva lasciato sul tavolo poco prima.
-Tua moglie è davvero una strana creatura.-
Pochi secondi dopo la mano di suo padre toccò la sua spalla. – E’ già andata via a quanto vedo.-
Il più giovane alzò le spalle.- Non gradisce le feste.-
-Credo non gradisca più te, figliolo.- puntualizzò Amedeus, con lo stesso ghigno sarcastico di suo figlio.- E’ andata da lui anche stasera?-
Atreo fece girare il ghiaccio nel suo bicchiere. -Si.-
L’anziano demone sospirò, facendo scomparire la maschera identica a suo figlio che indossava. Dimostrava poco più di suo figlio, circa quarant’anni contati nel mondo umano. E pensare che invece l’ultima volta ne aveva festeggiati milleseicentotre…
-Non la capirò mai temo. Piuttosto, ho saputo che Arcadia Brokensharz è ancora viva. O perlomeno ne ho avuto la conferma.- continuò, salutando con un cenno la strega che passava in quel momento poco distante.
-Arcadia?- ripetè Atreo, riemergendo dai suoi pensieri.- Come può essere ancora viva, ero convinto che i maghi fossero riusciti ad eliminarla tempo fa.-
-Ho sempre pensato che fosse ancora viva, ma non ne ho mai avuto la certezza. Aveva raggiunto molto potere in quel periodo, ed era pur sempre un Demone della Notte, figliolo.-
-Ma non puro.- rispose il minore.- Sono sconcertato.-
-Non mi stupirei più di tanto. Stamattina mi è capitata sottomano una copia di quel giornale magico, la Gazzetta di qualcosa, e ho letto che sono scomparsi parecchi maghi ultimamente. Pare che l’ultimo sia addirittura un fidato amico del Ministro Standoff.-
-E logicamente c’è lei dietro tutto.-
-Purtroppo per i maghi, temo proprio di si. E non è sola.-
-Lo sospettavo.- ammise in un sospiro Atreo.- Bianca molto probabilmente non l’ha avvertito andando ad Hogwarts.-
-Mi sorprende che Silente abbia permesso la sua ammissione. Mi sorprende davvero.- disse pensoso Amedeus, poggiandosi al muro opposto a suo figlio.- Non è un bene per la scuola.-
-Questa volta sono io a non stupirmi, infondo ha accettato mio figlio.- constatò il più giovane, alzando il capo.- Anche se è totalmente differente..-
-Esatto. E’ nettamente diverso.- concluse Amedeus.
Rimasero in silenzio per alcuni minuti, persi in pensieri  e preoccupazioni che presto avrebbero interessato l’intera comunità magica.
–In questa situazione tieni più sotto controllo Clayton, anche perchè è diventato amico del figlio del ministro. Tuo figlio ha la capacità innata di attirare disgrazie ovunque vada.- aggiunse, perdendo il tono serioso di poco prima.
-Non ricordarmelo ti prego papà. Sono stupito di come Hogwarts sia ancora in piedi.- continuò il demone finendo il suo whisky in un sorso.
-Torno tra le sanguisughe.- annunciò il padrone di casa, facendo riapparire la maschera nera sui suoi occhi identici a quelli del figlio.- Devo far gettare un po’ di profumo dagli elfi domestici, l’odore dei vampiri è insopportabile.-
Atreo sorrise, vedendo suo padre storcere il naso disgustato all’odore di sua moglie.
Eppure non era poi così male..
 
Quella mattina ad Hogwarts si era preannunciata simile a tutte le altre, con il vento di fine novembre sibilante e impetuoso, e la solita routine scolastica.
La prima cosa che controllò appena alzato Nicolas Standoff, fu lanciare un incantesimo rivelatore su se stesso. Dopo aver appurato di non possedere stupidi segni colorati visibili a tutti tranne che a lui in faccia, si diresse in bagno più rilassato.
La sera prima era stata un inferno.
Lui e gli altri si erano svegliati circa le due del pomeriggio, quando ormai tutti i più resistenti al freddo erano fuori, mentre gli altri in giro per il castello. Non avendo mangiato niente, si vestirono di tutto punto, anche se con qualche intoppo dovuto alla nottata di bagordi e si erano diretti subito nella sala grande dove ogni anno Silente lasciava le tavolate imbandite per tutti i partecipanti alla festa.
Non appena entrati però, erano tutti scoppiati a ridere.
Sbuffò sonoramente di fronte allo specchio ripensando all’umiliazione di quel…verme di suo fratello!
Aveva avuto quello che si meritava, certo. Ora ad andare in giro con la faccia scarabocchiata era lui, con la sola differenza che non sarebbe durato solo dodici ore, no. Bensì tutta la giornata.
Liliam il giorno prima non l’aveva degnato di uno sguardo durante tutta la giornata. Mai, nemmeno uno. E un po’ per il suo comportamento, un po’ per la bellezza di quei momenti Nicolas aveva iniziato a chiedersi se fossero mai esistiti.
-Allora hai finito o dobbiamo invecchiare qui?- urlò la voce del suo migliore amico dall’esterno.
-A volte sei davvero un rompipalle Devons.- rispose di rimando lui, aprendo la porta ed uscendo già pronto.
-Sveglia gli altri.- finì Chris chiudendo la porta alle sue spalle.
-Non ce n’è bisogno razza di deficiente era impossibile continuare a dormire dopo il tuo urlo!- bofonchiò Julian Findermann scostando le tende sgargianti del suo baldacchino.-Cristo ma non si può più dormire?-
-A quanto pare no!- lo appoggiò anche Coan riemergendo dal groviglio di coperte in cui era sotterrato.-Ti odio Chris!-
-Anche io!- rispose di rimando quest'ultimo, uscendo dal bagno e beccandosi una cuscinata in faccia da Julian.
-Credi che tuo fratello sia riuscito a far sparire l'incantesimo?- chiese poi, lanciando il cuscino ad un ignaro Coan.
-Mio fratello?- ripetè sarcastico Nicolas.-Credo che invece non lo vedremo per tutta la giornata.-
L'importante è crederci...
Infatti non appena i quattro dell'Apocalisse aprirono la porta della loro camera, trovarono il suddetto fratello di Nicolas ad aspettarli a braccia incrociate, tra un'orgoglioso Brian e un rossissimo Clayton.
Rimasero in silenzio per alcuni secondi, guardandosi reciprocamente. I più grandi con le bocche spalancate, e Logan con un sorriso trionfale stampato in faccia.
-Allora sfigati, come state?- iniziò il minore degli Standoff poggiando le mani sui fianchi e gonfiando il petto con aria tronfia.- Sono molto più bello senza baffi vero?-
-Ma come cazzo hai fatto?!- sbraitò suo fratello prendendolo per le spalle e iniziando a scuoterlo senza motivo.-Noi non ci siamo riusciti!-
-Beh ma voi non avete chiesto a Clayt..- iniziò Brian ma non potè continuare visto che Logan gli pestò il piede con violenza facendolo saltellare.
-Cosa?- domandò Chris interessandosi di più.- A chi non abbiamo chiesto?-
-Alla biblioteca!- la sparò Logan che era riuscito a sfuggire alle mani di suo fratello.-In biblioteca ci sono tanti libri utili vero Clay?- chiese poi pregando con chi occhi il suo amico.
-Ehm..si certo.- balbettò lui diventando ancora più rosso.
In realtà le cose erano andata in maniera nettamente diversa. Liberare Logan da quell'incantesimo era stato un gioco da ragazzi per Clay, che pronunciando un semplice contro incantesimo che, come lui stesso aveva detto, aveva usato molte volte su se stesso da bambino, aveva fatto scomparire i segni dalla faccia del piccolo Standoff.
-A dopo polli!- salutò immediatamente Logan, afferrando gli altri due e sparendo giù per le scale di corsa.
-Io non ci credo.- annunciò Coan ancora incredulo.-Noi ci siamo umiliati di fronte a tutti e tuo fratello con i libri della biblioteca è riuscito a liberarsi?-
-Non credo siano stati i libri, si è fatto aiutare da qualcuno.- osservò Nicolas, mentre entravano in Sala Grande.- Andiamo è mio fratello non è mica un genio.-
-Tua sorella si però.- precisò con un sorrisetto Chris, osservando la biondina appena arrivata al tavolo dei Serpeverde.-Aspetta un attimo..- aggiunse poi, abbassando il tono della voce e fissando la tavolata dei verde argento.
Julian seguendo il suo sguardo la individuò.- Ehi chi è quella bambina?-
-E' appena arrivata, inizierà i corsi da oggi. Giorno ragazzi!- salutò Clover raggiante come al solito.- Non lo sapevate?-
-No, scommetto che tu l'hai saputo da Asia!- osservò Nicolas, addentando il bacon.- Però che bambina carina.-
-Ma smettila, pensa alla tua bella serpe!- scherzò Coan dandogli una pacca sulle spalle.- Che a quanto pare anche oggi è assorta nei suoi pensieri..- aggiunse abbassando il tono di voce, vedendo Liliam china sulla sua colazione intatta.
Nicolas abbassò la testa facendosi di colpo cupo. Non riusciva a vedere la sua Serpeverde sempre allegra e sprezzante così spenta, quasi malinconica. E incuteva paura in lui. Tanta paura.
Eppure..
Quel corpo così esile tra le sue braccia..quelle labbra rosse dannatamente vicine alle sue..
L'odore della sua pelle morbida così a contatto con la sua..
Sbattè la forchetta improvvisamente facendo sobbalzare tutti, compresi Logan e gli altri a qualche posto di distanza da loro.
-Ci vediamo dopo.- e senza aggiungere altro afferrò la giacca buttandola dietro le spalle e sparì a grandi passi dalla Sala Grande.
Non avrebbe dovuto avvicinarsi in quel modo. Era sbagliato, e lei a quanto pare non aveva gradito.
-Ragazzi cercate di tirarlo su.- disse preoccupata Clover, ancora con la testa voltata dalla parte in cui era sparito Nicolas.- Non posso vederlo così.-
-E lui non può vedere quella sciocca ragazza in quello stato.- precisò Chris, stravaccandosi sulla sedia.-Perchè poi lei stia così non lo so proprio.-
Dopo qull’affermazione nessuno toccò più l’argomento. Ma la mente della bella bionda continuava a macchinare sempre più velocemente.
Bene, pensò Clover una volta finito il suo ananas, se proprio la Lewisham era così tonta le avrebbe aperto lei gli occhietti celesti.
Quest'ultima tuttavia, non aveva perso nemmeno un attimo della scenata del grifone appena andato via.Scenata che era solo riuscita a farla ammutolire ulteriormente, facendo sospirare April che le strinse il ginocchio sotto la tovaglia.
No, decisamente non andava così.
Nel resto della tavolata dei Serpeverde quella mattina c'era fermento. Come stavano notando i Grifondoro poco prima,quella bambina seduta due posti più a sinistra di Madison stava facendo clamore. Dopotutto, la sua bellezza seppur ancora non matura e la sua classe non passavano di certo inosservati.
Non faceva altro che assaggiare con una lentezza e parsimonia disarmante ogni tipo di dolce che era presente quella mattina a colazione. Ne tagliava un piccolo quadratino col coltello, e lo raccoglieva con la forchetta poggiandolo piano sulla lingua. E se c'era una cosa che tutti quella mattina avevano compreso, era la provenienza nobile della nuova arrivata.
Divisa impeccabile, capelli biondi liscissimi e occhi neri così profondi da far spavento.
La piccola Standoff, Marla e Zoe quella mattina avevano avuto il grande piacere di fare la sua conoscenza per prime. Quella stessa mattina all'alba il professor Piton era irrotto nella loro stanza senza troppe cerimonie, svegliandole di punto in bianco per le presentazioni.
Non che fossero servite a molto, pensò alzando un piccolo sopracciglio grano Madison, sorseggiando il suo succo d'arancia. L'unica cosa che infatti erano riusciti a sentire dalla biondina era il suo nome, Ange, e poi si era chiusa nel suo mutismo assoluto lasciandole di stucco.
Marla era subito saltata una volta che la nuova venuta era uscita dalla stanza alle sette già pronta di tutto punto. E come darle torto vista la sua palese non curanza delle buone maniere. La rossa a suo confronto era una piccola bambina sciatta e cordiale da far venire la nausea.
-Credo di odiarla.- continuava infatti a borbottare tra se e se al fianco della Standoff, mangiando un boccone dopo l'altro di porridge per il nervoso.- Ma come è possibile..io sono..è inaccettabile..-
Maddy scosse i boccoli biondi, alzando lo sguardo cristallino ed intercettando due occhi identici ai suoi alla tavolata dei Grifondoro che la guardavano pieni di curiosità. Fece cenno a Logan che gli avrebbe raccontato tutto tra una lezione e l'altra. Pronta a salutare anche Clayton però,trovò l'amico di suo fratello a fissare di sottecchi proprio Ange, lanciandole brevissime occhiatine tra un sorso e l'altro.
Aggrottò le sopracciglia bionde, sporgendosi con discrezione dalla parte dell'interessata per studiarne la reazione qualora ci fosse stata. Ma non appena la sua testa si chinò un po' troppo in quella direzione gli occhi nerissimi di Ange si puntarono nei suoi facendola sobbalzare. Ritornò subito al suo posto e per mascherare l'imbarazzo tornò a bere il suo succo.
Il piccolo cuore le tamburellava veloce e un'insolito calore le era salito sulle guance.
Ma come diamine aveva fatto ad accorgersene così velocemente?!
-Cosa c'è?- le domandò Zoe seduta di fronte a lei.
La piccola Standoff alzò le spalle, cercando di mascherare il suo imbarazzo ma riuscendoci a malapena.
Edward invece, che non si era perso una virgola di quello che era successo,spostò lo sguardo dalla figlia del ministro puntandolo in quello della nuova arrivata.-Allora,- esordì guardandola, -da dove vieni?-
Dal canto suo la neo Serpeverde fece finta di non aver sentito continuando a mangiare imperterrita.
Blake lanciò uno sguardo interrogativo alle sue compagne di casa che risposero con uno ancora più perplesso.
-Dublino.- rispose poco dopo, non sollevando nemmeno il capo.
-Irlanda quindi. E il tuo cognome?- continuò Edward.
A quella domanda Ange alzò il capo così velocemente che tutti si fecero istintivamente indietro.
-Non sono cose che ti riguardano Blake.- affermò lei, posando le posate e alzandosi indifferente.
-Che modi!- esclamò Marla,- chi si crede di essere quella?-
-Sicuramente andrete d'accordo.- sibilò invece Zoe non troppo a bassa voce, ritrovandosi pochi secondi dopo gli occhi verdi della rossa puntati nei suoi.- Cos'hai detto?-
Maddy roteò gli occhi celesti. Ora ricominciavano..
Tuttavia, tra un grido e l'altro delle sue compagne di camerata che proprio non volevano saperne di andare d'accordo, non fece che pensare a quella Ange e al modo in cui aveva risposto alle domande di Edward. Alzò timidamente il capo biondo verso il suo compagno di casa e lo trovò intento a sfogliare il grande libro di Genealogia Magica che portava sempre dietro. Probabilmente era curioso almeno quanto lei, pensò mentre gustava l'ultimo pezzo di crostata.
 

Al Ministero della Magia quel giorno c'era grande fermento. I fotografi della Gazzetta del Profeta affollavano il grande ingresso spingendosi tra loro per riuscire ad avere una foto decente del ministro, che sarebbe uscito da lì a poco.
Infatti dopo pochi secondi Brendon Standoff apparve nell'ingresso accompagnato dal capo degli Auror, Roger Cliford.
-Ministro!Ci dica qualcosa!-
-E' vero che il signor Smith è riapparso questa notte nei pressi di casa sua?-
-Prego Ministro una dichiarazione!-
Brendon si passò una mano nei capelli neri quasi esasperato.-Perchè non possiamo Schiantali tutti, Roger?- domandò a bassa voce al suo accompagnatore,che sorrise sbieco.
-Ministro non credo sia esattamente corretto.-
Facendo un grande respiro e socchiudendo gli occhi davanti a tutti quei flash, Brendon iniziò a parlare. -Signori, quello che avete sentito è vero. Il capo dell'Ufficio del Trasporto magico nonchè mio grande amico William Smith è ricomparso nei pressi della mia abitazione questa notte. Al momento è ricoverato al San Mugo per degli accertamenti, ma io stesso posso assicurarvi delle sue ottime condizioni.-
-Ha detto qualcosa riguardo la sua sparizione?- urlò un giornalista dal fondo della sala.
-Rispondo io Ministro.- si intromise Cliford.- Il signor Smith afferma di non ricordare niente della sua presunta prigionia,quindi non possiamo ancora formulare nessuna ipotesi.-
-Cosa c'entra Arcadia Brokensharz?-
A quella domanda tutta la sala ammutolì.
-Come l'hanno saputo?- mormorò Brendon meravigliato.- Nega tutto Roger, io vado.-
Quando riapparve nell'atrio del San Mugo le Medimaghe quasi si misero ad urlare. Fece apparire un cappello e un mantello, e si diresse verso la camera del suo migliore amico.
-Papà!-
Si voltò sorpreso e pochi istanti dopo la sua ultimogenita gli saltò in braccio. -Mamma mi ha detto arrivavi!-
-Infatti eccomi qui stella- sorrise alla sua piccola bambina,baciandole il capo coperto da tantissimi ricci biondi.-Dov'è adesso la mamma?-
-E' dallo zio Willy, andiamo?- esclamò la piccola Caroline.
Quando entrarono nella stanza era ancora più affollata del giorno prima. Vedere il suo amico in perfette condizioni di salute davanti a casa sua, la notte prima, era stato un colpo non indifferente. Stentava a crederci e solo quando William aveva risposto in modo corretto a tutte le sue domande era corso ad abbracciarlo.
Violet aveva ancora gli occhi gonfi dal grande pianto di gioia, e stringeva la mano di suo marito con il piccolo Adrian seduto sul letto.
Bussò due colpi sulla porta.
-Ministro quale onore!- scherzò subito William, mentre si avvicinavano.
-L'onore è tutto mio temo.- rispose Standoff stringendoli la mano.- Come ti senti?-
-In ottima salute!Credo che questa piccola vacanza mi ci voleva proprio.-
-Non cambi mai Will.- disse la voce dolce di Kelly Standoff entrata in quel momento con il vassoio delle medicine.- Preparati per un'altro giro- rise poi, indicandole.
-Buongiorno tesoro.- la salutò suo marito con un piccolo bacio.- Come va il malato?-
-Bene, ha ragione lui è in perfetta salute.-
-Meglio così, razza di cretino ci hai fatti preoccupare!- lo sgridò Violet abbracciandolo di slancio e facendo sorridere tutti.
-Papà voglio che ripendiamo le lezioni di volo!- se ne uscì Adrian saltandogli quasi in braccio.
-Appena mi lasciano in libertà!- scherzò suo padre tirandogli un pizzicotto.
Ma non era convinto.
Più lo guardava,più Brendon sospettava che qualcosa non andava. Era troppo tranquillo,troppo contento, troppo..normale.
E l'eccessiva calma non è mai un buon segno.
 
 
 
Ragazzi!
Chiedo come sempre scusa per il ritardo ma la scuola non mi lascia alcuna via d'uscita!
Però ho promesso di finirla e quindi lo  farò ;)
continuate a sostenermi,magari con qualche commento in più,non può farmi che bene!
Ringrazio la mitica Corbain, con la quale mi scuso per non aver più risposto alle mail!Rimedierò :*
Alla prossima!
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 11
*** Incontri notturni ***


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Liliam Morgana Lewisham quella sera di fine Novembre non era di tante parole.

La Sala Comune di Serpeverde era piena come di consuetudine. Tutti gli studenti del settimo e qualche temerario più piccolo erano sparpagliati tra quelle mura fredde, chi con un mazzo di carte magiche in mano, chi una bottiglia di Whisky Incendiario.

I primi mesi di scuola ad Hogwarts erano passati molto velocemente. Tra compiti ed esercizi vari gli studenti dell’ultimo anno rischiavano una crisi nervosa quasi ogni giorno.

Con la Gazzetta del Profeta aperta sulle gambe, Liliam sorseggiava l’ennesimo bicchiere di quel pesante alcolico che girava come fosse acqua.

-Direi che la situazione è più che favorevole.-

Malcom Harrow seduto accanto a lei, gettò uno sguardo sul giornale.- Queste fughe di massa non fanno altro che confermare le nostre ipotesi.-

-Credo che Arcadia si stia già organizzando come si deve.- intervenne Lucian Linwood stravaccato sul divano di pelle.

E intanto Liliam taceva. Più guardava quelle parole e più dentro di se urlava.

Un paio di settimane prima, c’era stata una forte esplosione all’interno del Ministero, proprio durante l’assemblea dei suoi membri più importanti. Il ministro Standoff ne era rimasto ferito e da quel giorno era ricoverato al San Mugo.

I suoi figli ad Hogwarts facevano avanti e dietro praticamente ogni giorno per andare a trovare loro padre, rischiando ogni giorno di venire braccati dalla miriade di giornalisti che presidiavano l’ospedale.

Sulla Gazzetta dicevano che gli Auror non erano ancora riusciti a capire come gli attentatori avessero fatto a scoprire il luogo e il giorno esatto di quella riunione.

Una sola parola capeggiava sulle altre. Spia.

L’attentato poi era stato rivendicato, la sera dopo, dall’apparizione del Marchio Nero proprio sul San Mugo, evento che aveva lasciato poco spazio alle domande.

-Liliam hai visto?-

La voce di Malcom la riportò alla realtà. –Cosa?-

Lui scosse la testa.- Ma dove hai la testa piccola?La Gazzetta…dice che tuo padre è tra gli evasi.-

April Collin, seduta sul puff accanto al divano rimase con il bicchiere a mezz’aria. Si voltò dalla parte della sua migliore amica, e non si stupì di vederla sogghignare.

-Era ora.- annunciò lei, alzandosi con la sua innata grazia e andando a recuperare l’ennesima bottiglia.

Se c’era una cosa che la Lewisham sapeva fare meglio di April era fingere.

La mora si ritrovò a guardarla allontanarsi con uno sguardo preoccupato.

Questa non ci voleva.

Si alzò a sua volta, ignorando le proteste di Lucian e la raggiunse al bancone di fortuna che i Serpeverde più piccoli allestivano ogni sera.

-Non dire niente ti prego.-

La sua voce quasi disperata la colpì in pieno petto. Si limitò ad osservarla afferrare la bottiglia piena di Whisky e allontanarsi in gran fretta verso l’uscita della Sala Comune.

-Ma dove va?- chiese Malcom, guardando la sua pseudo fidanzata svenire dietro il muro di pietra. Fece per alzarsi ma April gli mise una mano sul petto, spingendolo nuovamente sul divano di pelle.- Lasciala stare per stasera. Ama festeggiare da sola questi eventi.- disse poi, assumendo un tono volutamente ironico.

-E tu…-mormorò Lucian, attirandola sulle sue gambe con le braccia.- Festeggiamo insieme stasera?- sussurrò al suo orecchio con aria maliziosa, mentre la mano destra correva pericolosamente sulla gamba scoperta della Serpeverde.

April storse la bocca con discrezione.- Non oggi tesoro.- lo liquidò, - ma contaci ci saranno altre opportunità.- aggiunse con la voce più maliziosa che potesse inscenare.

Si alzò dalle sue gambe, lasciandogli un lieve bacio sulla guancia e sgusciò al sicuro nella sua camerata, pensando alla sua migliore amica.

 

 

 

 

 

 

 

 

Nicolas Standoff era appena rientrato a scuola con i due gemelli dopo la visita quotidiana al San Mugo.

-Grazie Henry.- disse mentre l’Auror che ogni sera gli accompagnava ogni sera gli aprì la porta.

-Ci vediamo domani.- rispose quello a bassa voce, per non svegliare Madison che si era addormentata in braccio a suo fratello più grande.

Non appena la carrozza ripartì, si incamminarono verso il castello. Logan gli camminava di fianco con le mani nei jeans e la testa china  senza proferire parola.

Nicolas sospirò. Vedere suo fratello così silenzioso doveva ammetterlo, lo faceva star male.

Soprattutto perché ne conosceva il motivo.

I Medimaghi erano stati molto chiari con loro, e sotto richiesta di Kelly non avevano tralasciato nessun particolare.

Loro padre era ancora in gravi condizioni. Si svegliava raramente e di solito dormiva tutta la giornata. Era strano, perché nonostante le assidue cure le ferite non accennavano a rimarginarsi, ed alcune continuavano a perdere sangue.

Aveva visto sua madre di nuovo con gli occhi spenti, quel giorno. Non la vedeva in quello stato dalla morte di Edgar e aveva trattenuto le lacrime con tutta la sua forza quando l’aveva vista piangere in silenzio.

Con tutte quelle fughe da Azkaban poi, la situazione era anche peggiorata.

Non ci voleva proprio. Era ancora troppo fragile su questo fronte.

Caroline per fortuna non sembrava accorgersi della gravità della situazione. L’aveva trovata sorridente, mentre arrivava con la loro zia.

-Niente da dire?- chiese a Logan, mentre risalivano la collina.

Il piccolo Grifondoro non rispose, continuando a tenere la testa bassa.

-Logan.- lo richiamò mormorando, facendo attenzione a non svegliare Madison.

Questa volta alzò gli occhi celesti quasi identici ai suoi.

-Che non si ripeta più.-

Si abbassò alla sua altezza e con il braccio libero lo strinse a se, presa che il più piccolo ricambiò quasi immediatamente.

-Cosa sta succedendo Nicolas?-

La voce assonnata della biondina li riscosse, ma tuttavia non si staccarono da quell’abbraccio fraterno. –Niente Maddy, continua a dormire.-

-Parlo di Azkaban, ho letto la Gazzetta oggi.-

Ah, Maddy…sei troppo sveglia, pensò il più grande staccandosi da Logan tanto per poterlo guardare negli occhi.

-Statemi bene a sentire tutti e due.- iniziò, guardando negli occhi i gemelli.- Non dovete preoccuparvi gli Auror sistemeranno tutto e papà guarirà in fretta.-

-Non ci credo.- sbottò Logan, incrociando le braccia al petto.- Sono tornati i Mangiamorte vero?-

Nicolas non rispose subito, continuando a guardare i suoi due fratelli minori con quella dolcezza che traspariva solo con loro.- Non dobbiamo preoccuparci, siamo tutti al sicuro.-

-Al sicuro?- riecheggiò una voce fin troppo nota alle sue spalle.

Girò di scatto la testa e si ritrovò di fronte proprio Liliam.

-Lily.- la salutò, sentendo automaticamente il cuore iniziare a battergli più forte.

-Che bella scenetta famigliare.- continuò lei, attaccando poi a ridere.

Stava per replicare ma gli occhi celesti si posarono sulla bottiglia vuota che reggeva in mano. Increspò le labbra, voltandosi nuovamente verso i gemelli.- Sentite..-

-Siamo grandi abbastanza da poter tornare da soli.- lo precedette Madison accennando un piccolo sorriso e tirando Logan per una manica.

-Ma..-

-Niente ma fratellino, si va a letto.-

Nicolas sorrise, vedendo Maddy trascinarsi dietro Logan mentre lo salutava con la mano.

Distolse lo sguardo per posarlo di nuovo sulla ragazza barcollante a pochi metri da se. Si avvicinò lentamente sistemandosi il maglione nero nei jeans scuri, mentre lei continuava a ridere con tono sommesso.

-Siamo sbronzi eh, Lewisham.- mormorò a pochi passi da lei. Smise di ridere all’istante, quasi si fosse accorta solo in quel momento della presenza del ragazzo.- Oh il famoso Nicolas Standoff.- commentò, mentre si attaccava alla bottiglia per gettandola sconsolata a terra dopo aver appurato essere vuota.

-Già, proprio io.- sorrise, stupito di vedere la composta Serpeverde in quello stato.

Non ebbe nemmeno il tempo di formulare un’altra domanda che lei barcollò pericolosamente e se non fosse stato per la sua prontezza si sarebbe trovata spalmata sull’erba.

-Stai messa proprio male Lily.- constatò, e lei s’aggrappò alle sue spalle con entrambe le mani.- Fammi sedere.- biascicò al suo orecchio e Nicolas la fece sedere sulla prima panchina libera.

Rimasero in silenzio per un po’ poi all’improvviso la Serpeverde si piegò in avanti scossa da conati di vomito.

Per concludere in bellezza.

Si avvicinò e le sorresse la fronte mentre lei continuava quella disgustosa operazione.

Durò circa dieci minuti abbondanti e quando finì il Grifondoro fece apparire un tovagliolo e la pillola miracolosa contro l’emicrania che lui stesso prendeva.

-Grazie.- mormorò Liliam dopo averla inghiottita, evitando accuratamente di guardarlo.

-Ti pare.- rispose il grifone con un pizzico di sarcasmo, mentre si accendeva una sigaretta. –Serata orrenda non solo per me, a quanto pare…- aggiunse poi, soffiando il fumo acre.

La Serpeverde si limitò a restare in silenzio al suo fianco.

Nicolas si voltò nella sua direzione.- Cos’è successo Liliam?-

Si voltò anche lei, e dopo mesi si ritrovarono di nuovo con gli sguardi incastrati l’uno nell’altro.

Doveva ammettere a se stessa che quello Standoff aveva un’insolita influenza su di lei.

Sospirò, distogliendo gli occhi blu e poggiandosi allo schienale.

-Le evasioni…- cominciò, e Nicolas aggrottò le sopracciglia sorpreso.- C’è anche mio padre tra di loro.-

Fu come prendere una cannonata in pieno petto.

Dal primo anno aveva pensato che fosse orfana di padre, ma mai che fosse rinchiuso ad Azkaban.

-Era...- riprese, questa volta cercandolo con gli occhi che immancabilmente trovò,- uno dei seguaci di Arcadia e l’Oscuro Signore nei tempi della guerra.-

-Non immaginavo che..-

-Non lo sa nessuno al di fuori di Malcom, April e Lucian.- lo fermò lei.

Piombarono nuovamente nel silenzio.

Nicolas finì la sigaretta, gettandola lontano dopo un ultimo tiro.- Non capisco perché tu stia così.-

Questa volta fu lei ad aggrottare le sopracciglia.- Non lo capisci?-

-No.- rispose sincero lui, stravaccandosi meglio sulla panchina fredda.- E’ tuo padre in fin dei conti.-

-Non tutte le famiglie sono come la tua.- affermò decisa, indurendo improvvisamente il tono di voce.- Nella mia io e mia madre siamo sempre state succubi…- ma si bloccò, rimanendo in silenzio.- Non so nemmeno perché ti sto dicendo queste cose.- aggiunse poi, alzandosi di scatto.

-No ferma.-

Si bloccò, sentendosi tirare per il braccio. Non seppe nemmeno spiegarsi il perché, ma ritornò seduta.

-Non volevo offenderti. Non sapevo della tua situazione..- mormorò Nicolas, continuando a tenerle il braccio.

-Non voglio la tua pena.-

-Non è pena Liliam.- rispose lui, accentuando la presa e costringendola a voltarsi.- Voglio solo aiutarti..-

-Aiutarmi?- riecheggiò lei con tono beffardo.- Se non sbaglio hai già altri problemi dalla tua.-

Questa volta fu Nicolas a tacere. Le lasciò il braccio e abbassò il capo.- Hai ragione..-

Vedendolo così, Liliam si pentì subito dell’errore che aveva commesso. Non era abituata a vedere il suo Standoff così abbattuto, e anche se era sbronza non aveva dimenticato come aveva abbracciato suo fratello poco prima.

Era un momento difficile per loro. Immaginava cosa stavano passando dopo l’incidente al Ministero, soprattutto dopo la morte del primogenito.

-Scusa…Nicolas.-

Sorrise bieco, sentendola pronunciare per la prima volta il suo nome.- Mio padre non da cenni di miglioramento.-

-Mi dispiace.- riuscì a dire la Serpeverde, sinceramente dispiaciuta.- In parte mi sento in colpa perché può esserci anche mio padre dietro quell’avvenimento.-

-Non devi farlo.- le disse lui, alzando il capo corvino.- Non sentirti responsabile di colpe non tue.-

Rimasero nuovamente in silenzio, guardandosi come quella sera della festa che sembrava lontana anni luce.

-Devo rientrare.- esordì Liliam, questa volta alzandosi con più energia.

-Domani sarà tutto come prima tra noi?- non riuscì a fare a meno di chiederle.

La Lewisham si voltò di spalle, nascondendo un sorriso triste.- Sono una Serpeverde e tu un Grifondoro. Tanto basta.-

Non aggiungendo altro, stingendosi nel lungo mantello si incamminò verso il castello, lasciando Nicolas perso ancora nell’immagine dei suoi occhi.

 

 

 

 

Logan era appena rientrato nella sua camera e notò subito che il letto di Clayton era intatto.

Credendolo in bagno bussò sull’uscio stupendosi però di nessuna risposta.

Si guardò intorno. Brian e Adrian, che era tornato ad Hogwarts non appena suo padre era stato dimesso, dormivano placidi e nonostante la preoccupazione di non trovare il suo amico a letto, sopraffatto dalla stanchezza decise di imitarli.

Due piani più sotto, Clayton Shadwell Coleman camminava a passo svelto nei corridoi bui. Pochi minuti prima era stato svegliato di soprassalto per i suoi sensi che avevano avvertito qualcosa di insolito.

Era un’energia più debole rispetto a quella che l’aveva svegliato poche settimane prima, ma molto simile.

Si fermò di scatto, chiudendo gli occhi e concentrando i suoi sensi da vampiro sulla fonte. Riaprì gli occhi viola iniziando a correre verso il bagno di Mirtilla Malcontenta poco più avanti.

Entrò velocemente, facendo sbattere le porte. Vagò con lo sguardo scrutando nel buio, e appurò che la stanza era deserta.

Sconsolato girò sui tacchi e si voltò verso l’uscita.

-Vai via?-

Quasi si gelò sul posto sentendo la voce. Si voltò nuovamente con il cuore in fibrillazione e sgranò gli occhi alla vista della neo Serpeverde.

-Ciao…io non sapevo che fossi tu.- balbettò, sentendosi in soggezione.

Dal canto suo, Ange si limitò a strizzarsi i capelli inspiegabilmente bagnati.- Come mai sveglio a quest’ora?-

Clayton sospirò. Lei sapeva cosa fosse in realtà quindi sarebbe stato inutile mentire.- Sono stato svegliato da un eccesso di energia.-

Ange stavolta ridacchiò, scuotendo la sua chioma che grazie all’incantesimo di Silente era diventata nera.- Starò più attenta.- poi alzò gli occhi bianchi sul Grifondoro sorridendo.- Mi spiace averti svegliato, ma mi sono scordata che non sono l’unica ad avere poteri in più in questa scuola.-

-No…non importa.- rispose Clay, sorridendo a sua volta.

-Io torno in dormitorio,- annunciò lei camminando con la sua solita andatura regale nella sua direzione –vieni anche tu?-

Camminavano vicini senza emettere nessun rumore, entrambi con i sensi all’erta pronti ad individuare Gazza.

Poi Clayton si fermò, sbarrando gli occhi.

-Cosa succede?- chiese Ange fermandosi a sua volta e guardandolo stupita.

-Io..- balbettò lui, continuando a fissare davanti a se.- Non posso continuare.-

La Serpeverde continuò a guardarlo interrogativa.

-Entrano i raggi della Luna da quella finestra.- ammise Clayton indietreggiando meccanicamente.

In effetti pochi passi più avanti, da una grande vetrata filtravano i raggi della Luna piena. Perso nei pensieri quali la curiosità di sapere cosa fosse in realtà Ange, non si era affatto accorto di quel pericolo imminente e stava quasi per finirci sotto.

-E allora?- domandò Ange lasciando trasparire una punta d’impazienza mista a curiosità.

-Non posso passarci.- sospirò il Grifondoro.- I Demoni del Giorno vengono uccisi dai raggi lunari, ed io che lo sono per metà ho ereditato la loro debolezza.-

Ange pareva interessata.- Una vera scocciatura.- affermò, e poi con un gesto secco della mano fece scomparire proprio quella finestra.

-Su passa, non so trattenerla per molto.-

Non riuscendo a trattenere un’espressione stupita, Clayton si affrettò a passare oltre, venendo subito raggiunto dalla Serpeverde, che si asciugò una piccola goccia di sudore che le cadeva dalla fronte.

-Non sono ancora tanto brava con le Illusioni, mi stanco troppo presto.- affermò, riprendendo a camminare al suo fianco.

-Io non ne sono capace.- ammise Coleman, abbassando gli occhi viola.- So far materializzare gli oggetti che desidero però.-

Ange stirò una piccola espressione ammirata.- Ho sempre desiderato poterlo fare. Invece io da papà ho ereditato il potere di Illudere oggetti e persone anche se non lo uso spesso, è troppo difficile.-

La domanda gli vorticava in testa da quando erano usciti dal bagno ma non aveva il coraggio di chiederglielo espressamente. La guardò di sottecchi e la osservò per un attimo camminare con la testa alta. Era diventata subito famosa ad Hogwarts, anche fra gli studenti più grandi. Tutti la definivano già un’ottima Serpeverde, algida e scomposta. I maschi del primo già sbavavano per lei.

- Vieni da Dublino giusto?-

-Si.-

La risposta secca lo fece desistere dal farle altre domande personali. Madison aveva affermato in più di un’occasione che si era rivelata molto scontrosa ogni volta che qualcuno cercava di saperne di più sul suo conto.

-Io giro da questa parte.- lo informò, mentre con il capo accennava alla sua sinistra.- Buonanotte Clayton.-

-Oh, buonanotte Ange.- rispose, guardandola scomparire dietro l’angolo.

Strano, si ritrovò a pensare una volta tornato a letto, lui la trovava così interessante e simpatica.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

D’accordo potete anche linciarmi.

Nuovamente in ritardo!!Sono imperdonabile! Mi rendo conto che il capitolo non sia eccessivamente lungo ne corposo, ma devo soppesare bene la storia arrivata a questo punto e il lavoro mi richiede più tempo!

Ma non temete, non ho intenzione di abbandonare questa fanfic, anche perché ho già il suo sequel mi mente!(ebbene si!)

Ringrazio vivamente _CoBaIn_  e Honey Evans per le loro recenti recensioni(non mi abbandonate ragazze!) e anche kre92 e Polvere_di_stelle(cara vorrei risentirti ç_ç)

Un bacio stelle alla prossima!

Sabry

 

 

 

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Capitolo 12
*** Tanto basta ***


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Brendon Standoff si svegliò intorpidito, aprendo gli occhi neri con fatica.

Non riconosceva niente di quel posto. Pareti troppo anonime per essere quelle di casa sua e poi…perché diamine non poteva muoversi?

Tentò di sollevarsi ben due volte ma entrambe furono un buco nell’acqua.

Solo quando iniziò a guardarsi intorno cercando di focalizzare lo sguardo ancora appannato capì dove si trovava.

San Mugo.

Improvvisamente come una pugnalata al petto, tutti i ricordi del perché si trovasse lì riaffiorarono più vividi che mai.

Erano appena entrati nella sala che adibivano alle riunioni più importanti quando un’esplosione aveva fatto saltare in aria tutto.

Era tutto molto confuso, ricordava di perdere molto sangue e di sentire voci ovattate che gridavano aiuto.

Poi, il nulla.

I suoi pensieri vennero interrotti da un gridolino alla sua destra. Si girò e vide sua moglie sull’uscio della porta con in mano un’enorme caffè che lo guardava con gli occhi sgranati. –Brendon…-

Senza aggiungere altro gli corse incontro facendo cadere il bicchiere che aveva in mano e lo abbracciò con forza.

-Tesoro sei sveglio..sei sveglio…- continuava a ripetere sommessa mentre affondava in viso nel suo collo.

-Kelly..- riuscì a dire il Ministro mentre la scostava delicatamente tanto da poterla guardare negli occhi,- sto bene adesso.-

Lacrime di gioia tracciavano le guance della Medimaga mentre lo baciava con un sorriso che da giorni non compariva sul suo volto.

-Ehm…scusate l’interruzione.-

La voce sarcastica di Nicolas Standoff entrò nella stanza, facendo girare entrambi i genitori.

-Papà!- urlarono in coro i due gemelli scansando con malagrazia il loro fratello più grande e buttandosi sul letto del loro padre.

-Ehi piano sono ancora tutto ammaccato!- esclamò divertito Brandon mentre li abbracciava e baciava le loro teste.

Nicolas andò incontro a sua madre che lo abbracciò continuando a sorridere.- E’ tutto apposto..- le sussurrò nell’orecchio.

Il risveglio di Brendon era davvero una buona cosa. I Medimaghi avevano detto che più i giorni passavano senza che si svegliasse più probabilità c’erano che non l’avrebbe mai più fatto.

-Un momento..- esordì Brendon guardando prima Nicolas e poi i due gemelli, - ma voi non dovreste essere ad Hogwarts?-

-Permesso speciale per trovare il nostro caro papà.- rispose il maggiore con un’alzata di spalle.- Che ci puoi fare, siamo privilegiati.-

-Come stai?- chiese Madison con gli occhi celesti ancora lucidi.

Brendon sorrise, carezzandole una guancia rossa.- Bene principessa. Certo se tuo fratello scendesse dalla mia pancia forse starei ancora meglio.- aggiunse guardando di sottecchi Logan che si era accucciato proprio lì.

-Scusa papà!- esclamò e scese subito quasi imbarazzato.

-Ma guardatelo com’è ubbidiente…- mormorò Nicolas non troppo a bassa voce, scatenando la reazione di suo fratello.

-Che hai detto?-

-Ora ricominciano…- disse scuotendo i riccioli biondi Maddy, facendo sorridere suo padre.

Intanto Kelly taceva, osservando suo marito che in effetti sembrava in ottima forma. Lo guardava con quell’amore che solo una vera moglie può provare. Strinse i pugni pensando a chi l’aveva ridotto in quello stato.

Arcadia..

Ma vedendolo così sereno mentre ascoltava la litigata dei suoi due figli maschi e Madison che li richiamava, decise che le brutte notizie potevano anche aspettare.

-Permesso.-

Si voltò e vide sua sorella che teneva per mano la piccola Caroline con il suo solito peluche sotto il braccio.

-Stella!- esclamò questa volta lo stesso Brendon mentre l’ultimogenita sgambettava allegra fino al suo letto saltando allegramente su una sponda.

Si, le brutte notizie potevano decisamente aspettare.

 

 

 

Catena montuosa dei Pirenei.

Di fronte allo sterminato lago ghiacciato sperduto in quella vallata, Arcadia Brokensharz aspettava.

La natura era morta a quell’altezza. Una coltre spessa di neve e ghiaccio copriva tutto intorno, rendendo tutto uguale e perfettamente inviolato dall’uomo, mago o babbano che fosse.

Le mani giunte sul ventre, immobile. I capelli sferzati dal gelido vento dei duemila metri d’altitudine.

Coperta da un lungo vestito di velluto nero, attendeva qualcuno.

Che non tardò ad arrivare.

Improvvisamente la riva del lago più vicina a lei si accese di un forte colore rosso e la superficie ghiacciata si frantumò in mille pezzi sprofondando nell’acqua sottostante. Tra gli schizzi gelidi una figura emerse dall’acqua, scomparendo e riapparendo pochi istanti dopo a fianco di Arcadia, completamente asciutta.

-Ti aspettavo.-

-Sono stato trattenuto.- rispose immediatamente la voce possente della figura da poco comparsa.

-Non è morto.- riprese Arcadia.

-L’avevamo programmato. Ma abbiamo avuto la conferma che il nostro lavoro non è stato inutile.-

Arcadia sogghignò alzando il capo e lasciando che i capelli pece seguissero l’onda del vento. –Fa sempre un certo effetto vederti uscire dall’acqua in quella maniera.- ammise poco dopo, voltando gli occhi sull’uomo accanto a se.

Occhi neri petrolio. Non una macchia bianca per la cornea. Gli occhi di Arcadia Brokensharz erano solo due pozzi completamente neri.

-Ci farai l’abitudine, di nuovo.- rispose quello, aggiustandosi meglio nel mantello azzurro.

Passarono parecchi secondi, poi Arcadia ruppe nuovamente il silenzio.- Lei come sta?-

-Bene. Viene a trovarmi quando può.-

Arcadia alzò le sopracciglia sorpresa.- La lasciano uscire?-

Questa volta fu l’uomo a sogghignare.- No, esce da sola. Tienimi informato.- aggiunse, e scomparve Smaterializzandosi.

 

 

 

Quando la carrozza si fermò nel parco di Hogwarts e gli Standoff scesero allegri, tutti gli studenti che si trovavano fuori per il dopo cena capirono che poteva significare un’unica cosa: il Ministro stava meglio.

Clover bellissima come sempre, con i boccoli biondi raccolti sulla nuca, vedendoli arrivare fece cenno a Nicolas di raggiungerli sotto un’arcata dove tutto il solito gruppo si era radunato. Dopo aver lasciato i due gemelli andò da loro accolto con sorrisi sinceramente sollevati.

-Tuo padre sta meglio?- chiese Chris, gettando la sua sigaretta ormai finita.

-Sembrerebbe di si, è sveglio.- annuì lo Standoff sedendosi accanto al suo migliore amico.

-Sono davvero felice per voi.- ammise Clover, dandogli un bacio sulla guancia.- Finalmente una buona notizia.-

Nicolas asserì in silenzio. –Coan dov’è?-

-Ormai è diventato un fantasma,- intervenne Julian riemergendo dalla sezione Affari della Gazzetta del Profeta,- non lo si vede quasi più.-

Il giovane Standoff sorrise sghembo. Non aveva rivelato a nessuno quello che Liliam gli aveva detto la sera di Halloween. Nemmeno Coan sapeva che lui era a conoscenza della sua segreta relazione con l’algida Serpeverde April.

-Buon per lui se la ragazza non gli da un attimo di tregua..- sogghignò Chris seguito dagli altri due e facendo roteare gli occhi a Clover, che mormorò un “maschi” molto significativo.

Proprio in quel momento, quando Nicolas stava tirando la prima boccata alla sigaretta appena accesa, i suoi occhi la incrociarono.

Stava passando proprio di fronte a loro, seguita a ruota da Malcom e Lucian che parlavano fitto fitto tra loro.

-La regina delle serpi..- sibilò Clover, assottigliando gli occhi verde acqua.

Chris dette una spallata al suo migliore amico, non sorprendendosi però di trovarlo già a fissarla.

E’ proprio partito, pensò con un mezzo sorriso spostando gli occhi sulla bionda Grifondoro.

Liliam continuava a camminare, decelerando la sua andatura senza nemmeno rendersene conto quando si accorse di essere davanti al gruppetto.

Sentiva parecchi sguardi su di se, come accadeva spesso d’altronde. Ma ne avvertiva uno in particolare.

Sapeva che la stava guardando. Sentiva i suoi occhi dannatamente azzurri perforarle la pelle e improvvisamente si accorse di volersi nuovamente perdere in quei due pozzi cristallini come poche sere prima.

Si ravviò i capelli dell’ebano con una mano e i suoi occhi si mossero da soli. Lo vide, poggiato sul muro, in penombra con la camicia fuori posto e la sigaretta penzoloni tra le labbra.

E quegli occhi…

La stava guardando come pochi sapevano fare. Trapassandole l’anima e il cuore.

Sono una Serpeverde e tu un Grifondoro.Tanto basta.

Quella frase le era costata molto più di quanto avesse immaginato. Aveva di nuovo messo un freno tra di loro. Si stavano avvicinando e lei non poteva permetterselo.

Continuavano a guardarsi da lontano, Nicolas non muoveva un muscolo e lei camminava lentamente.

Ma lei era figlia di Mangiamorte, lei non poteva..

-Liliam mi stai ascoltando?-

Distolse lo sguardo bruscamente, sentendo la mano di Malcom sfiorarle la spalla.- Dimmi.-

Lui sospirò.- Dicevamo che forse tuo padre cercherà di contattarti. Sarebbe anche normale,no?-

La Lewisham si irrigidì all’istante, aggiustando il mantello per mascherare l’agitazione.- Certo, lo è.-

-I tempi migliori stanno arrivando, Lily.- profetizzò Lucian, scambiandosi un’occhiata d’intesa con l’altro Serpeverde.

Tempi migliori… tempi migliori..

Migliori  per chi?

Ripensò all’abbraccio di Nicolas con suo fratello più piccolo. Pensò a tutta la sofferenza che aveva colpito quella famiglia e l’angoscia che doveva provare Kelly Standoff.

Non voleva che i suoi figli dovessero rischiare quello che era suo padre.

E questa volta avrebbe scelto di stare con la giusta fazione.

 

 

-Tuo padre sta meglio?- domandò Adrian non appena Logan tornò in camera.

Lui sorrise annuendo energicamente.- Finalmente si è svegliato.-

-Sarete tutti felici allora.-

Quello era Brian, che come al solito si beccò un’occhiataccia dal piccolo Standoff che proprio non sopportava tutta quella sua ingenuità.

-Clay dov’è?- domandò allora Logan, non vedendolo nella stanza.

Adrian alzò le spalle, tornando ad occuparsi del tema di Pozioni che dovevano consegnare il giorno dopo.- Poco fa è venuta la McGranitt a chiamarlo non so cosa volesse.-

Logan rimase pensieroso. Di sicuro non era per il suo pranzo, visto che ci andava la sera tardi. E allora cosa diamine era successo?

 

Nicolas e gli altri Grifondoro si erano appena alzati quando il rumore di una carrozza li fece voltare sorpresi.

-Abbiamo ospiti.- osservò Julian, mentre il cocchiere apriva lo sportello della sfarzosa carrozza color perla, dove inciso in rosso scarlatto c’era una gotica D.

La figura che ne uscì fece aggrottare le sopracciglia a tutti gli studenti che si trovavano nel cortile.

Avvolta in un lungo e largo mantello bianco accecante, con il cappuccio calato sul capo e lunghi boccolosi capelli neri che fuoriuscivano da esso.

-E chi diavolo è quella?- se ne uscì Chris, non staccando gli occhi da quella donna.

-Non so chi sia ma ha classe. Quegli stivali costano più di due Firebolt messe insieme.- puntualizzò Clover, ammirando il paio di stivali in vernice nera che la donna indossava.

-Cavolo..- mormorò Nicolas, con le mani in tasca.- Andiamo?-

Con un’alzata di spalle il gruppetto entrò nel castello, lasciandosi alle spalle quell’ospite inatteso.

-Desidera che l’accompagni Lady Delacroix?- chiese servizievole il cocchiere, e non ricevendo alcuna risposta si limitò a tornare al suo posto.

Bianca Delacroix alzò gli occhi gialli incastonati nell’etereo, diafano viso sul giardino illuminato dalle luci del castello. Doveva ammettere che quel posto aveva un certo fascino.

Avanzò con passo svelto tra gli studenti che la osservavano incuriositi e non appena varcò l’ingresso trovò Silente ad aspettarla.

-Lady Delacroix è sempre un onore vederla.- la salutò il preside, baciandole una mano.

-Professor Silente.- ricambiò lei.- Avevo il desiderio di parlarle.-

-Non vuole vedere suo figlio?-

La vampira storse impercettibilmente le labbra rosse.- Si, anche per quello.-

-Bene.-

Silente sorrise, mentre le faceva strada verso il suo studio.

-Mi è giunta voce di un’ammissione alquanto singolare, preside.- esordì Bianca, accomodandosi su una poltrona di fronte alla scrivania.- Sono perplessa Silente.-

Il preside non si scompose, sedendosi a sua volta con tranquillità.- Si riferisce alla figlia di Abram?-

-Esattamente.-

Silente sembrò restare impassibile, facendo apparire una tazza di the caldo.- Non si deve preoccupare, Lady Delacroix. La bambina non è un pericolo per la sicurezza di suo figlio.-

La vampira assottigliò gli occhi gialli.- Questo lo so bene preside. Clayton ha in se abbastanza potere da radere al suolo questa scuola in pochi secondi, se solo fosse capace di utilizzare appieno le sue doti.- replicò con voce bassa. –Nonostante questo,- riprese poi – credo che l’ammissione di quella bambina è un pericolo costante.-

Albus Silente non rispose subito, continuando a sorseggiare il tuo the.

Si alzò dalla poltrona, dirigendosi verso una delle finestre del suo studio ovale.- Lady Delacroix, è la scelta migliore che potessimo fare, glielo assicuro.-

-Non ne sono convinta. Appartiene ad una razza pericolosa, non è saggio tenerla a stretto contatto con i maghi. Ne con mio figlio.- aggiunse.

-Sinceramente, lei si preoccupa per suo figlio, o per quello che la loro ricomparsa potrà significare?- domandò Silente, voltandosi verso di lei con un sorriso.- Tenerla qui non garantirà le azioni di suo padre forse, e di questo ne siamo tutti consapevoli. Ma per la piccola Ange sarà solo un bene.-

Un improvviso bussare impedì a Bianca di replicare nuovamente, e sulla soglia poco dopo apparve la McGranitt con dietro uno spaventato Clayton.

-Oh, vieni pure.- lo incoraggiò Silente, e il piccolo Grifondoro avanzò tenendo la testa bassa.

Aveva capito che si trattava di sua madre non appena era entrata nei confini di Hogwarts, e la sua convocazione l’aveva messo in agitazione ancora di più.

-Non vi vedete da molto, presumo.- osservò Silente rivolto a madre e figlio che tuttavia non si accennavano a guardarsi.

-Mamma..- mormorò Clayton rimanendo impalato. Cosa diavolo era venuta a fare?

-Clay.- lo salutò Bianca senza guardarlo.- Bene Silente. Ora che ho anche visto mio figlio posso andare. Tenga conto di quanto le ho detto, tutti i Delacroix le sarebbero riconoscenti.-

-Faccia buon viaggio, Milady.- rispose il preside, baciandole nuovamente la mano.

La vampira calò il cappuccio sul capo e si voltò per andarsene. Quando però passò accanto a Clayton, si fermò ed estrasse un piccolo libro da sotto il candido mantello.- Leggilo.- gli disse, e uscì dallo studio.

Il Grifondoro rimase perplesso, con il libro in mano.

Aequos, recitava l’incisione nel cuoio nero del volume. Non aveva mai sentito quella parola e la curiosità iniziava ad aumentare.

Rimase nello studio di Silente per la sua cena, con il preside stranamente silenzioso che osservava il libro lasciatogli da sua madre.

Prima di uscire lo richiamò.

-Non mostrare a nessuno quel libro. Tieni per le cose che apprenderai, te ne sarei grato Clayton.-

Annuì, e imboccò la scala a chiocciola.

La curiosità, dopo quella richiesta, era arrivata a livelli altissimi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ragazze!

Mi scuso enormemente, so di essere imperdonabile, ma ho scritto questo capitolo durante il viaggio di ritorno da Roma, causa matrimonio di mio cugino!

Spero vi piaccia, mi scuso per gli eventuali errori di grammatica ma davvero non ho avuto tempo per migliorarlo!

Ringrazio sempre chi commenta questa fanfiction, vi ringrazio davvero di cuore!

Alla prossima spero il più presto possibile,

Sabry!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 13
*** Ordinary life ***


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La Sala Grande era gremita di studenti come sempre, quella mattina. Il soffitto era terso e luminoso, contornato da nuvole candide che spiccavano qua e là. I professori discutevano tra di loro concitati, Silente scrutava tutta la marmaglia di ragazzi intenta a mangiare e spettegolare con espressione apparentemente serena.

Stampata a caratteri cubitali sulla prima pagina della Gazzetta del Profeta, c’era la notizia che la maggior parte della comunità magica attendeva: il Ministro della Magia era stato dimesso.

Kelly Standoff sorrideva serena dalla foto magica posta sotto il titolo, e al suo fianco un seppur ancora pallido Brendon salutava i fotografi.

Madison Ametista Standoff riemerse dalla lettura, sospirando sollevata. Forse le cose erano davvero destinate a migliorare, pensò alzando lo sguardo verso il tavolo dei Grifondoro.

Intercettò subito lo sguardo di Nicolas, che la salutò con un bacio volante e una strizzata d’occhio.

Guardò più in la alla ricerca di Logan ma non si stupì di vedere l’angolo del suo gemello e dei suoi tre amici ancora vuoto.

-Sempre in ritardo eh…-commentò Zoe con un sorrisetto seguendo lo sguardo della biondina.

La Standoff alzò le spalle.

-Tuo padre è uscito?- chiese invece Marla Byron seduta alla sua destra, dando una veloce occhiata alla Gazzetta.

Madison questa volta annuì sorridendo, e l’altra ricambiò il sorriso addentando un cornetto caldo.

-Sai sorridere anche tu, non ci credo.- commentò prontamente Zoe beccandosi un’occhiataccia e un accidente silenzioso da parte della rossa.

-Posso?-

Una voce alle sue spalle fece sobbalzare la piccola Standoff e girandosi sul busto si stupì di vedere Ange alle sue spalle.

-Si, tieni.- le rispose, e quella afferrò il giornale e senza dire nient’altro andò a sedersi al suo solito posto.

-Ma chi si crede di essere quella?- borbottò Marla, indugiando sui preziosi mocassini della novellina, come aveva iniziato a chiamarla.- Ma le farò imparare a riconoscere chi sono…-

Madison scosse la testa, lasciandola rimuginare nel suo brodo di vanità ed invidia. Però a pensarci bene, Marla non aveva tutti i torti. Da quando Ange era arrivata avevano parlato rarissime volte nonostante fossero in camera insieme.

Si alzava prestissimo la mattina e loro ancora dormivano, il pomeriggio alcune volte la vedevano in Sala Comune e poi la sera andava a letto troppo tardi per i loro orari.

-Cosa abbiamo alla prima ora?- domandò Zoe, distogliendola da quei pensieri.

-Prima lezione pratica di Volo.- rispose con una smorfia la Standoff, che aveva imparato tutto l’orario a memoria già da tempo.

Non amava particolarmente volare. Nicolas a volte l’aveva portata con lei sulla sua Firebolt ma tutte le volte si era limitata a stringerlo fortissimo e a tenere gli occhi chiusi.

-Oh no…- sospirò anche la Kurush, sbattendo una mano sulla sua fronte.- Che materia inutile.-

Maddy alzò le spalle, guardandola rassegnata.

Già…proprio una materia stupida!

-Io invece trovo eccitante volare!- cinguettò invece la rossa, guardando nella loro direzione.- Nei nostri terreni mio padre mi ha spesso fatto volare su una delle sue tantissime Firebol…-

-Ma chi te l’ha chiesto?- la interruppe Zoe, guardandola scocciata.- Tieni chiusa quella bocca una volta tanto!-

-Io parlo quanto voglio stupida persiana!- replicò Marla, squadrandola con sufficienza.

-Non ti piace volare?-

La voce bassa di Edward Perseus Blake fece alzare di scatto la testa alla Standoff. Scosse la testa, facendo ondeggiare i fluidi capelli color grano.

Quello si limitò a sorriderle sghembo, tornando alla sua colazione.

Perché diamine quel ragazzo la imbarazzava così tanto?!

 

 

 

 

 

 

-Ma perché non possiamo volare e basta?-

Il campo di Quiddich quella mattina era occupato dai novelli studenti di Grifondoro e Serpeverde, schierati gli uni di fronte agli altri, spalla contro spalla con le fedeli scope ai loro piedi.

Logan Standoff, sbatteva il piede sul terreno con le braccia incrociate, sbuffando in continuazione quasi fosse una locomotiva in partenza.

-Non tutti sanno volare.- fu la giusta osservazione di Clayton, alla sua sinistra. Logan lo guardò di sottecchi, mugugnando qualcosa a bassa voce.

Il mezzo vampiro sorrise imbarazzato. Da quando sua madre gli aveva dato quello strano libro, l’insistente Standoff lo assillava continuamente per farsi rivelare il contenuto.

Purtroppo però, Clay sapeva che la promessa fatta a Silente doveva essere mantenuta, e quindi ogni volta la risposa era sempre la stessa. Cosa che a Logan non andava molto a genio.

-Hai visto la scopa di Blake?- domandò invece Adrian, alla destra di Logan indicando una Firebolt nuova di zecca.

-Non mi importa.- commentò Standoff, distogliendo lo sguardo da quel gioiello. In realtà l’importava eccome, visto che quella era proprio la scopa che aveva richiesto ai suoi genitori.

Se non fosse stato per quello stupido di Nicolas adesso sarebbe mia!

-Bene ragazzi- esordì Madama Bumb, catalizzando su di se l’attenzione di tutti. -Al mio tre gridate forte “su” e la vostra scopa dovrebbe sollevarsi.-

-Che fesseria.- sbottò Logan, preparandosi.

Pochi metri più in là, intercettò con lo sguardo sua sorella tra Zoe e quella rossa antipatica, che ricambiò il suo sguardo agitata.

Il gemello le strizzò l’occhio azzurro incoraggiante.

-Tre!-

Immediatamente la scopa di Clay si alzò da terra, finendo salda nelle sue mani. Logan, anch’esso con la scopa malridotta della scuola immobile nella mano destra, si girò sorpreso dalla sua parte.

-Non l’ho fatto apposta…- si giustificò Coleman, riferendosi al fatto che avesse fatto sollevare la sua mazza senza pronunciare nessun su.

-Mi imparerai anche questo?- chiese Logan, guardandolo ammirato.

-Cercherò.- promise Clayton sospirando.

Come poteva spiegarli che era grazie ai poteri ereditati da suo padre?!

-Guardate!- sentirono esclamare Brian accanto ad Adrian, che poco prima si era chinato prendendo la scopa direttamente da terra.

Seguendo il suo dito, gli altri tre Grifondoro, uniti agli sguardi curiosi degli altri e ai mormorii concitati, guardarono Ange spiccare il volo sulla sua Nimbus ultimo modello.

-Ma che fa?- osservò Adrian, guardando la Serpeverde volteggiare in aria.

-Dov’è la Bumb?- aggiunse Clay, guardandosi intorno e stupendosi di non vederla neppure nelle vicinanze.

-Sarà stata richiamata dentro.- ipotizzò Brian, non togliendo tuttavia lo sguardo occhialuto da quella nuova Serpeverde.

Logan intanto taceva. Taceva e la guardava con gli occhi assottigliati.

-Una femmina…- sibilò, prima di salire cavalcioni sulla scopa e salire in aria anch’esso.

-Logan!- urlarono in sincrono Clay, Adrian e Brian, quest’ultimo iniziando a ridere come suo solito.

-Ma quello non è tuo fratello?- domandò intanto Zoe, distogliendo lo sguardo dalla loro compagna di camera, e indicando il suddetto Serpeverde a Madison.

-Logan!- urlò anche lei, iniziando a correre nella stessa direzione del fratello, da terra.

-Che deficiente…- sbottò invece Marla gettando un’occhiata distratta al Grifondoro.

 

Intanto il suddetto aveva raggiunto Ange, ed ora si trovavano a pochi metri di distanza.

-Cosa diavolo stai facendo?- sbraitò Logan contro la Serpeverde, che lo guardò scocciata.

-Potrei farti la stessa domanda, Standoff.- replicò lei, ravviandosi i capelli di un finto nero.- Volevi dare scena?-

Logan strinse di più i pugni sulla scopa.

Ma come si permetteva quella di rubargli il palcoscenico? Lui si era trattenuto!

-Seguimi!- esclamò divertita Ange, partendo a tutta velocità, e Logan non se lo fece ripetere due volte.

-Logan scendi subito!- sentì urlare dal basso Madison, ma fece orecchio da mercante inseguendo la Serpeverde a tutto spiano.

-Cos’è la tua vecchia scopa non riesce a reggere il confronto?- urlò lei ridendo.

-Porca miseria!- esclamò Logan, tentando in tutti i modi di accelerare ma con scarso successo.

 

Intanto in riva al lago, Nicolas e gli altri stavano tentando di imparare una difficile trasfigurazione assegnatali dalla McGranitt il giorno prima.

-Clover ma come diavolo fai?- sbottò Julian, all’ennesimo tentativo fallito.- Questa stupida rana rimane sempre uguale!-

La bionda sogghignò, vedendo anche Nicolas, Chris e Coan nelle stesse identiche condizioni.- Ragazzi miei non siete concentrati.-

-No che non lo siamo porca puttana!- replicò lo Standoff gettando a terra la bacchetta. –Dovrei essere ad allenarmi sul campo da Quiddich a quest’ora ed invece la Bumb se la sta prendendo comoda con la sua stupida lezione!-

-Tuo fratello avrà combinato qualcosa forse…- ipotizzò sarcasticamente Coan, facendo ridacchiare gli altri.

Chris si gettò sull’erba, incrociando le braccia dietro il capo e osservando il cielo azzurro su di loro.

Nuvole si rincorrevano tra di loro, sospinte dalla corrente fredda di quel periodo pre natalizio ormai alle porte, i corvi volavano in gruppi alla ricerca di qualche preda, Logan che rincorreva qualcuno sulla scopa…

Christopher Devons si tirò immediatamente a sedere facendo sobbalzare gli altri.

-Merda Chris fa più piano la prossima volta!- commentò Nicolas, ancora con i pensieri rivolti all’allenamento saltato.

Devons non aggiunse altro, limitandosi a prendere il volto del suo migliore amico e puntandolo nella direzione dove Logan stava volando a tutta velocità.

Nei primi secondi Nicolas non capì, cercando di focalizzare l’immagine. Rimase per alcuni secondi in silenzio, quasi contemplasse quello che suo fratello stava facendo. Ma certi momenti durano poco quando si tratta di Nicolas Standoff..

-Io lo ammazzo!- urlò balzando in pieni con gli occhi azzurri incendiati.- Cosa cazzo sta facendo?-

-Cristo Nick! Tuo fratello è da rinchiudere ad Azkaban con tanto di blocco alla serratura!- commentò Julian, osservando il piccolo Standoff sfrecciare alla velocità della luce sulle loro teste.

-Accio Firebolt!- aveva appena urlato Nicolas con così tanto vigore che la sua scopa apparve al suo fianco dopo pochi secondi. Salì subito a cavalcioni e si lanciò all’inseguimento di suo fratello.

-Questa volta Logan si prenderà una bella strapazzata..- profetizzò Chris, tornando a stendersi.- Clover temo che l’incantesimo dovrai insegnarcelo un’altra volta.-

La bionda Grifondoro distolse lo sguardo da Nicolas, ormai in volo, e lo posò distrattamente sul castano. Era sdraiato a pancia in su sull’erba verde, occhi chiusi e braccia sotto la testa con un sorrisetto beffardo sul volto: l’immagine della serenità.

In effetti, si ritrovò a pensare Clover, è sempre stato un bel ragazzo..

Un improvviso attacco di tosse dietro di lei però, la distolse dai suoi pensieri e voltandosi vide Coan guardarla sornione.

-Cosa c’è?-

-Oh, niente.- concluse lui, continuando a guardarla con quel sorriso enigmatico.

La ragazza alzò le spalle, e solo dopo essersi voltata riprese a respirare regolarmente.

Mi ha sorpreso a fissare Chris dannazione!

 

Intanto ad alcuni metri sopra di loro accadeva di tutto.

Nicolas aveva appena raggiunto suo fratello e continuava a tirarlo dalla divisa per farlo salire sulla Firebolt, mentre Logan continuava a ribellarsi.

-Tu non capisci, devo inseguire quella Serpeverde!-

-Ma cosa cazzo ti dice il cervello, si può sapere?Questo ti costerà una bella punizione!- sbraitava il maggiore dei due, e con un ultimo strattone riuscì a farlo salire sulla sua scopa.

-Ti odio Nicolas.- bofonchiò Logan, quando stavano ormai scendendo in direzione del campo di Quiddich, trovando una Madama Bumb più che infuriata.

-Signor Standoff,- iniziò impettita – mi spieghi cosa diamine è accaduto durante la mia assenza!-

-Professoressa..- iniziarono in sincrono i due fratelli, fermandosi poi per guardarsi in cagnesco.

-Ho semplicemente inseguito Ange!Era partita in volo prima degli altri!- esclamò indignato Logan, nel tentativo di spiegare le sue ragioni e facendo sogghignare la piccola folla radunatasi per assistere alla scena. Voltò la testa nera e vide Madison sbranarlo vivo. Ora si che erano guai..

La Bumb lo guardò con gli occhi infuocati per poi rivolgersi a Nicolas.- E lei cosa stava facendo?-

Nicolas infilò le mani in tasca, e con l’aria più innocente che potesse inscenare decantò che aveva solamente riportato in salvo suo fratello perché preoccupato per la sua incolumità.

-Ma che diavolo..- iniziò a protestare Logan, ma un’occhiata sbieca da parte di Nicolas lo fece desistere dal continuare e si accontentò di un sonoro sbuffo.

-Dieci punti in meno a Grifondoro direi, - continuò la Bumb scatenando proteste e Nicolas dovette mordersi la lingua per non ribattere – e dieci in meno anche a Serpeverde.-

Madison sospirò affranta, guardandosi intorno. Ange era rientrata poco prima dell’arrivo della Bumb, con il suo solito passo cadenzato, un sorriso beffardo sul volto apparentemente angelico e la sua Nimbus sotto il braccio.

-Quella gallina la spenno prima o poi!- senti sibilare Marla poco distante da lei, e alcune altre Serpeverde del primo annuirono concitate.

Il suono della campana annunciò la fine della lezione, e chi sbuffando per il poco tempo che avevano avuto, chi esultando perché infondo era stato meglio così tutte le matricole si diressero dentro per la prossima lezione della mattinata.

-Arrivo subito- annunciò Madison, dirigendosi verso i suoi due fratelli che continuavano a discutere. Non appena si avvicinò, tirò un schiaffo sulla nuca del suo gemello.

-Ahia!-

-Ma sei totalmente impazzito?- iniziò a sbraitare la Standoff, ignorando l’esclamazione di Logan,- Cosa t’è saltato in mente prima?Hai rischiato di farti espellere!-

-Ma se non ho fatto niente!- si difese Logan, continuando a massaggiarsi il capo corvino.

Sembrò quasi che Madison scoppiasse dalla furia, e a qual punto Nicolas potè lasciarsi andare ad una risata fragorosa.

-Piccola sei peggio di nostra madre!- esclamò divertito e soddisfatto della ramanzina che Logan si stava beccando e che probabilmente si sarebbe prolungata ancora per un bel po’, e dopo aver  scompigliato i capelli alla piccola bionda e gettato un’occhiata molto eloquente a quella peste umana di suo fratello, salì sulla Firebolt e sparì.

Madison dal canto suo, pesto un piede a terra e, dopo aver afferrato suo fratello per la manica della divisa lo trascinò nel castello per la prossima lezione che avevano in comune.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 Capitolo di vita quotidiana,appunto. Mi scuso dell'assenza,ma le mancate recensioni mi hanno fatta molto desistere sul continuare questa fic. Ma in definitiva la continuerò ugualmente perchè ci tengo davvero tanto,troppo. Se qualcuno vorrà seguirmi ne sarà lieta certo^^

Baci,

Sabry

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