Felicity

di Lady85
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 - Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


tutti i personaggi citati appartengono a J.K.Rowling, la storia non è stata scritta per scopi di lurcro
James Potter quel pomeriggio ricevette un biglietto:

Ti aspetto al nostro posto
Tua per sempre
Jessica

Adesso l’uomo, prossimo al matrimonio con Lily, che era rimasta incinta da 3 mesi, si stava recando al parco che si trovava nei pressi di Hogsmeade, arrivato lì, la vide, una figura seduta sulla panchina, non una panchina a caso, la loro panchina, si avvicinò…
-Sei venuto – esordì la donna
-Cosa vuoi Jessica?
-Ti amo ancora
-Jessica è finita, lo sai, dopodomani mi sposo, Lily aspetta un bambino, fattene una ragione
-Non ci riesco James – disse lei alzandosi in piedi, il volto rigato dalle lacrime – perché lei, perché quella babbana mezzosangue, perché no io? – gli chiese disperatamente aggrappandosi alle spalle dell’uomo
-Jes, per favore, mi fa male vederti così, sai che ti voglio bene, ma non ti amo più
-Fa l’amore con me James – gli disse lei sussurrando
-Jes no
-Ti…ti prego, un’ultima volta – intimò lei avvicinandosi alla bocca dell’uomo – ti prego – poi tra le loro labbra non c’era più spazio, lui la scostò
-Jes ferma, che fai
-Ti prego – continuò lei, lo fece sedere sulla loro panchina, si mise a cavalcioni su di lui, cominciando a baciargli il collo, le labbra, slacciando la camicia e poi i pantaloni dell’uomo, mosse il bacino, e James gemette…e così in una fredda sera di fine gennaio, James Potter (purosangue, Grifondoro) e Jessica Kepler (purosangue, Serpeverde) fecero l’amore su una panchina del parco, non preoccupandosi delle conseguenze…
La ragazza ancora non lo sapeva ma quella notte le avrebbe cambiato la vita.

Ehi gente, sono tornata con una nuova storia, la mia prima ff (Odio) non ha avuto molto successo (fin'ora ho solo 2 recensioni :-( ma questa storia è di tutt'altro genere, questo è solo un piccolo assaggio, la maggior parte della storia è scritta, se volete pubblico anke i capitoli successivi, altrimenti la cancello.
Non ho ancora dato un titolo, aspetto suggerimenti
Grazie x l'attenzione. Kiss Lady85

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Erano passati 6 mesi da quella sera e Jessica, nella sua stanza, non poteva negare l’evidenza, era incinta, tuttavia i genitori non la presero bene, la diseredarono e la cacciarono di casa, la ragazza era disperata, chiamò James, e ancora una volta si diedero appuntamento, all’insaputa di tutti, al loro parchetto…
-Jessica cosa…- ma si bloccò, aveva notato il ventre prominente della ragazza
-James come faccio…i miei mi hanno cacciato, non so dove andare, cosa faccio
-Non lo so, calmati, troveremo una soluzione
-So che hai avuto un maschietto, come l’hai chiamato? – chiese la ragazza
-L’abbiamo chiamato Harry…senti Jes…ho intenzione di prendermi cura di questo bambino o bambina – fece lui accarezzandole il ventre
-No…questo è un problema mio, se io non ti avessi contattato non sarebbe successo, non ti devi preoccupare
-Jes è mio figlio, come puoi dirmi che non mi devo preoccupare
-Ti prego James, lascia le cose come stanno…sai cosa farò, vivrò tra i gabbani
-Ma tu li disprezzi
-Sì ma tutti quelli della comunità magica mi disprezzano, non lo sopporterei, sono una vergogna della stimata casata Kepler – disse lei singhiozzando –addio James Potter – e si smaterializzò…
James rimase seduto su quella panchina per altre due ore, poi decise di andare dal suo amico Sirius, doveva sfogarsi con qualcuno…

Casa di Sirius
Sirius andò ad aprire, avevano suonato, e dal modo in cui lo avevano fatto poteva essere solo una persona…
-Ciao James
-Sirius devo parlarti – esordì sedendosi sul divano, aveva lo sguardo perso nel vuoto…
-Ehi James mi fai preoccupare così, cos’è successo, a quest’ora dovresti essere a casa a spupazzarti Harry
-Io…ecco vedi…sei mesi fa…mi sono incontrato con Jessica
-La Kepler?
-Sì, lei, ha detto che mi voleva incontrare e beh poi non è che abbiamo parlato molto
-Cos’è successo? Dato che non avete parlato…
-Beh lei mi ha baciato…e io…che stupido sono stato…poi si è seduta sopra di me…ha cominciato a strusciarsi e…l’abbiamo fatto
-James hai detto sei mesi fa, giusto? – lo vide annuire – Ma non ti stavi per sposare con Lily? -Sì lo so, ma il biglietto…non so perché ci sono andato, mi spiaceva per come mi sono comportato nei suoi confronti…sai l’ho tradita con Lily…lei mi ha detto che mi amava e poi è successo quello che ti ho raccontato, ho cercato di resisterle…ma non ci sono riuscito
-Ho capito James, ma sono passati sei mesi e tu non hai mai accennato niente, perché me l’hai detto, a distanza di tutto questo tempo?
-E’ rimasta incinta
-COSA!?!
-Ci siamo rivisti oggi, la sua famiglia l’ha abbandonata e lei è scappata nel mondo babbano, mi ha detto addio, non so cosa fare, si è smaterializzata senza dirmi dov’è andata
-E il bambino?
-Ha detto che non dovevo preoccuparmi, che era un problema suo, ti prego Sirius, se…se dovesse accadermi qualcosa, sai con la minaccia di Voldemort sempre più presente, cercala, aiutala, fin quando sarò vivo la cercherò io…ti prego non lo raccontare a nessuno
-Non ti preoccupare James, se dovesse accaderti qualcosa mi prenderò cura di entrambi i tuoi figli, sia di Harry che di quello che porta in grembo la Kepler se la troverai, e se non ci riuscirai la cercherò io fin quando non l’avrò trovata, te lo prometto
-Grazie Sirius, sapevo che potevo contare su di te – e se ne andò
Ma entrambi gli uomini non potevano sapere che quella stessa sera Voldemort avrebbe ucciso i coniugi Potter, mentre Sirius venne rinchiuso ad Azkaban con l’accusa di aver aiutato il Signore Oscuro…nessuno avrebbe potuto cercare Jessica Kepler

Erano passati 3 mesi da quando aveva detto addio a James, la ragazza era riuscita a trovare un lavoro come cassiera, sebbene all’inizio non era stato facile, poi aveva imparato ad apprezzare i babbani…
Jessica stava tornando a casa, ormai era giunta al termine della gravidanza, era andata a fare un giro per negozi, ottobre era ormai inoltrato e la ragazza aveva fatto qualche acquisto per la sua bambina, aveva scoperto il sesso del nascituro poco dopo essere approdata nel mondo babbano, e aveva cominciato a comprare tutine rosa; ad un tratto si bloccò in mezzo al marciapiede, le si erano rotte le acque, i passanti, vedendola in difficoltà chiamarono un’ambulanza e venne trasportata all’ospedale, dove diede alla luce la sua bambina, tuttavia il parto fu difficile e la donna era in fin di vita…
La donna si spense poche ore dopo e riuscì solo a dare il nome alla piccola, decise di chiamarla come lei, Jessica, diede ai medici una collana da dare a chiunque avesse preso in custodia la piccola e di riferire che la collana apparteneva alla madre…
La piccola Jessica venne data in adozione ad una famiglia babbana, i Rainbow, tuttavia quando la piccola aveva 7 anni i genitori morirono in un incidente d’auto in cui solo lei sopravvisse, e la ragazzina, dato che non aveva altri parenti ed era troppo grande per essere adottata, poiché generalmente venivano preferiti i neonati, crebbe in un istituto, fin quando non venne ammessa ad Hogwarts…

Ecco il primo capitolo, spero sia stato di vostro gradimento, se volete suggerirmi qualche modifica libere di farlo, accetto tutti i consigli.
Ringrazio mellymiao3blackrose e Zerby per aver recensito, sono contenta che il prologo vi sia piaciuto, spero di non deludere le vostre aspettative.
Ringrazio anche chi ha solo letto.
Aspetto suggerimenti per il titolo. Kiss Lady85

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


Aula di Pozioni

-Guarda guarda chi si vede – esordì la serpeverde Millicent Buldstrode – che ci fa una sporca mezzosangue grifondoro nel covo delle serpi?
-Lasciatemi in pace
-No, risposta sbagliata Rainbow – fece Goyle puntandole il faretto che era sulla cattedra in volto – allora parla
-No…vi…prego…la…- balbettò in preda al panico, la luce troppo forte le riportò alla mente i fari del camion con cui si era scontrata l’auto dei genitori, la ragazza cominciò a tremare e cercò di coprirsi gli occhi con le mani, ma venne bloccata
-Sta ferma – continuò la ragazza – che ci fai nei sotterranei
-Vi…prego…
-Millicent, Goyle che state facendo? – ringhiò Draco Malfoy appena entrato nell’aula, anche lui si divertiva a prendere in giro i grifoni, ma quella ragazza era a dir poco terrorizzata
-Malfoy ci stiamo solo divertendo – rispose la ragazza
-Che cazzo vi dice il cervello, non lo vedete che è terrorizzata – disse strappando la lampada di mano a Goyle – andatevene…ORA – appena la porta si fu chiusa si chinò sulla ragazza – ehi ehi, stai bene?
-Vi…prego…- poi la ragazza svenne
-Ehi forza, ragazzina riprenditi, forza – fece il ragazzo schiaffeggiandola dolcemente per farla risvegliare, ma la ragazza invece cominciò a sudare e tremare, sembrava stesse subendo una cruciatus, poco dopo nell’aula entrò il professor Piton
-Draco cos’è successo?
-Non ho fatto niente
-Come sarebbe a dire non hai fatto niente, entro e ti trovo con una ragazzina svenuta tra le braccia, dimmi cos’è successo, ora – intimò l’uomo
-Io…beh ecco…stavo facendo un giro e ho sentito delle voci e sono entrato, c’erano…beh non glielo dico…non sono una spia…e la ragazza stava tremando, ho cacciato chi era qui e quando mi sono avvicinato dopo un po’ lei ha perso i sensi e ha cominciato a sudare e tremare
-Ho capito, portiamola in infermeria, devo raccontare tutto al preside – così Piton prese la ragazza in braccio e insieme a Draco si diressero verso l’infermeria…

Infermeria
Jessica venne adagiata sul letto dal professore e M.ma Chips cercò di curarla, ma invano, sembrava che la ragazza fosse sotto tortura, si agitava, aveva il respiro affannoso, sudava e tremava, qualche minuto dopo Silente entrò e Piton raccontò l’accaduto al preside…
-Severus, so che non è giusto, ma ti devo chiedere di leggerle la mente, dobbiamo capire cosa sta vivendo nella sua testa, altrimenti non possiamo fare molto
-Va bene, Legimens – e l’uomo entrò nei ricordi della ragazza…

In un parco giochi una bambina di circa 7 anni, capelli neri come la pece e occhi azzurri, stava giocando con il padre a calcio, la madre seduta sul plaid…
-Jessica fai vedere a papà come sei brava
-Sì mammina, guarda cosa faccio – urlò la bimba, e tirò un calcio al pallone, il padre fece per parare ma non ci riuscì, si capiva che l’aveva fatto apposta, ma la figlia non se ne accorse – Goal – urlò, poi corse verso la madre a braccia aperte – visto mamma, sono bravissima
-Sì piccola, sei bravissima
-Mi rimetti la collana, sono stanca non gioco più, non posso perderla
-Vieni qui – e la madre allacciò al collo della piccola una collana in argento a forma di cuore con inciso sul retro le iniziali J.K.
-Mamma quando nasce il fratellino? – chiese Jessica con la testa appoggiata sul ventre, ancora poco prominente della madre
-Beh Jessica, mancano ancora 5 mesi
-Ma è tanto tempo – si lamentò lei
-Ehi peste – fece il padre che le aveva raggiunte e aveva sentito il dialogo tra le due – anche te ci hai messo tanto
-No impossibile
-E’ sempre stato così piccola
-Uff – sbuffò – papi voglio il gelato
-Andiamo, amore lo vuoi anche te? – chiese rivolgendosi alla moglie
-Sì Phil, nocciola e fiordilatte, grazie – rispose Claire
-Ok, andiamo, Jessica comincia a pensare ai gusti così non ci metti tanto e non fai disperare il gelataio
Qualche minuto dopo il gelato la famiglia Rainbow si diresse in auto per andare a casa…
I Rainbow erano in auto da circa mezz’ora, il padre alla guida e mamma e figlia sedute dietro, quando all’improvviso due fanali abbaglianti colpirono gli occupanti della macchina…poi lo schianto e il buio…
Solo Jessica sopravvisse all’incidente, i medici riuscirono a salvarla per miracolo…
Quando la piccola si svegliò nel letto d’ospedale erano passati 2 mesi dall’incidente, era rimasta in coma per tutto quel tempo, quando seppe della morte dei genitori pianse disperatamente, solo qualche giorno dopo i medici scoprirono la sua fobia per la luce, se le veniva puntata direttamente negli occhi cominciava a tremare…

Il professore uscì dai ricordi della ragazza, aveva scoperto abbastanza…
-Allora Severus?
-Professore non so se è il caso – e indicò Draco con gli occhi
-Non preoccuparti, credo che il signorino Malfoy terrà per se quello che dirai, vero? – il ragazzo annuì – forza cosa hai scoperto
-Credo che ogni volta che le viene puntata una luce negli occhi ha questa reazione, e se non si interrompe subito…beh ecco credo che riviva la morte dei suoi genitori…
-Severus so che non è giusto, soprattutto nei confronti della ragazza, ma cerca di interferire nei suoi pensieri, falle capire che deve svegliarsi
-Ci provo preside
Dopo qualche minuto la ragazza si risvegliò di soprassalto urlando…
-MAMMA, PAPA’ NOOO – aveva il respiro affannoso
-Signorina Rainbow si calmi – fece il preside posandole dolcemente una mano sulla spalla
-Pre-preside cosa ci faccio qui?
-Il signorino Malfoy ti ha salvato da alcuni suoi compagni che si stavano, diciamo divertendo, con te, mi ha detto che ti hanno puntato una luce negli occhi
-Oh grazie Malfoy – disse voltandosi verso il ragazzo accennando un sorriso
-Di niente…posso andare preside?
-Sì Draco, vai pure e grazie – dopo che il ragazzo se ne andò l’uomo riprese a parlare – allora Jessica, il signorino Malfoy ti ha trovato nell’aula di pozioni, perché ti trovavi lì?
-E’ buia preside – rispose semplicemente
-E perché ti piace il buio? Cosa ti ricorda la luce? – si azzardò a chiederle, la vide sgranare gli occhi, che si riempirono di lacrime
-No preside, non me lo chieda per favore – rispose con voce tremante
-Calmati, non succede niente se non mi rispondi, resta pure qua per la notte – e i due uomini si avviarono verso l’uscita dell’infermeria, poco prima di uscire videro la ragazza rannicchiarsi sotto le coperte in posizione fetale, scossa dai singhiozzi…

La sera seguente Draco stava nuovamente facendo un giro per i sotterranei, decise di andare nell’aula di pozioni, non seppe spiegarsi il motivo della sua scelta, ma appena entrò non fu sorpreso di trovarci la Rainbow
-Rainbow ancora qui, non ti è bastato ieri sera? – domandò con un ghigno alla Malfoy
-Non rompere Malfoy – rispose fredda, anche nella scuola babbana c’erano ragazzini viziati e lei, con l’aiuto di Mark, un suo compagno d’istituto più grande di lei di 4 anni, era riuscita a costruirsi una corazza, per non farsi scalfire dalle frecciatine velenose, che la facevano soffrire
-Che modi, e io che volevo essere gentile
-Malfoy tu sei un serpeverde, io una grifondoro, mi spieghi che cazzo vuoi e poi vattene
-Calma Rainbow, o per palarti decentemente devo puntarti un faro addosso – la minacciò, la vide cambiare espressione repentinamente, da fredda e scostante a piena di paura
-Non…lo…fare…ti prego – sussurrò, tanto che il ragazzo fece fatica a sentirla
-Perché ti piace tanto quest’aula?
-E’ buia
-Come voi grifoni non amate la luce?
-Non io, non mi piace la luce
-Perché? – domandò incuriosito
-Non voglio raccontartelo, l’ho fatto solo con una persona, e non ti conosco da abbastanza tempo per dirtelo ora
-Ok…ehi carina la collana! – esclamò notando la collana al collo della ragazza, che istintivamente la toccò – Posso vederla?
-Sì tieni – la slacciò e gliela porse, il ragazzo notò lo stemma sul davanti, la girò e vide le iniziali, poi la restituì alla ragazza che se la rimise
-Sai di chi è lo stemma?
-No, non lo so, è l’unica cosa che ho della mia vera madre, da cui credo di avere ereditato i poteri, i miei genitori adottivi erano babbani – gli confidò, aveva detto queste cose solo a Mark, non riusciva a capire perché lo aveva fatto, l’istinto le diceva che si poteva fidare – te lo sai di chi è questo stemma?
-Sì, lo so, appartiene ad una famiglia purosangue molto influente nel mondo magico
-Quale? Dimmelo ti prego – fece lei aggrappandosi al braccio
-I Kepler
-Kepler – ripeté lei sottovoce
-Sì, mia madre li conosce
-Mi puoi raccontare qualcosa, per favore – ma il ragazzo non poté cominciare poiché i due vennero interrotti dal professor Piton
-Ancora qui voi due? Siete fuori dai dormitori, lo sapete che potrei togliervi dei punti
-Scusi professore – dissero entrambi
-Sì, va bene, solo per questa volta chiuderò un occhio, tornate nei vostri dormitori – i due si alzarono e si diressero verso la porta, quando stavano per dividersi il ragazzo parlò nuovamente
-Senti Rainbow, ora non devi più temere che i serpeverde ti facciano scherzi tipo quelli di ieri sera, li ho redarguiti
-Grazie Malfoy – e poi ognuno andò nel proprio dormitorio

Ciao gente, ecco il nuovo capitolo, kiedo perdono se ho aggiornato tardi, anke se vedo ke la fic non riscuote molto successo, spero di leggere qualche commy, dai su fatemi sapere se devo continuare a pubblicarla, please. Kiss Lady85

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Capitolo 4
*** Capitolo3 ***


Era iniziata così un’amicizia molto improbabile all’interno di Hogwarts, in seguito Draco cominciò a provare attrazione verso la ragazza, ma non glielo rivelò poiché temeva di rovinare il loro rapporto, così se vedeva la ragazza con qualche ragazzo, rodeva di gelosia, se ne accorse alla fine del loro quarto anno, quando di ritorno da Hogwarts Jessica corse incontro ad un ragazzo, si vedeva che era più grande, aveva 19 anni, Draco intuì chi fosse, aveva capelli biondi, occhi verdi e un fisico abbastanza muscoloso.
Jessica e Draco avevano appena superato la barriera del binario 9 e ¾, che li portava nel mondo babbano, quando la ragazza lasciò la valigia per correre incontro ad un ragazzo…
-MARK – urlò lei, poi prese a correre verso il ragazzo, saltandogli al collo
-Ciao scricciolo – fece lui abbracciandola – bentornata
Draco che, insieme ai genitori, era poco distante da lei vide la scena, strinse i pugni per la rabbia, la madre lo notò
-Draco tesoro, conosci quella ragazza?
-Sì…- rispose istintivamente –NO…- si affrettò a negare, la madre annuì, aveva capito che il figlio era geloso, ma non volle indagare davanti al marito, sul cui volto si era dipinta una smorfia disgustata in direzione della ragazza, avrebbe approfondito il discorso in separata sede…intanto la ragazza si allontanò con il ragazzo che le aveva circondato le spalle con un braccio stringendola a se, Draco alle loro spalle, udì il dialogo tra i due…
-Sai che mi sei mancata
-Anche tu Mark
-Com’è andata quest’anno?
-Bene
-Hai scoperto qualcosa in più sulla tua vera madre?
-No, ma dimmi con cosa sei venuto a prendermi? - chiese lei
-Con la moto
-Quale moto, con che soldi l’hai comprata?
-E chi ti ha detto che l’ho comprata, l’ho vinta ad un tizio, giocando a biliardo
-Sei irrecuperabile – disse lei, poi scoppiò a ridere, mentre nella sua testa si fecero largo i ricordi legati al ragazzo…

Jessica era appena arrivata in istituto, era l’ora di pranzo e tutti i bambini erano in mensa quando la direttrice la presentò…
-Ragazzi lei è nuova, si chiama Jessica Rainbow – poi la donna si allontanò lasciandola sola in mezzo alla mensa, lei si andò a sedere in un posto lontano da tutti, isolandosi…
Qualche ora dopo tutti i bambini stavano giocando in cortile, lei non aveva fatto amicizia con nessuno, quando qualcuno si avvicinò a lei…
-Ehi tu sei quella nuova? – domandò il ragazzino sedendosi accanto a lei
-Sì – rispose con un sussurro
-E come mai sei qui?
-I miei genitori adottivi sono morti 3 mesi fa
-Scusa, non lo sapevo, io sono Mark, ho 11 anni
-Jessica Rainbow, 7 anni – lui annuì e si allontanò
Qualche giorno dopo alcune ragazze in istituto la stavano prendendo in giro quando il ragazzo intervenne in suo aiuto…
-Ehi e qui che succede?
-Niente Mark – rispose una del gruppo, Mark era il ragazzo più grande dell’istituto, tutti lo rispettavano, e se qualcuno non lo faceva poi se ne pentiva
-Come niente, lei lasciatela stare, chiaro? – le ragazze annuirono e sparirono dalla visuale dei due in pochi minuti – Ehi tutto ok? – chiese poi alla ragazza, si era seduta sul pavimento della stanza, stava piangendo, quelle ragazze l’avevano costretta, a suon di botte, a raccontare cos’era successo ai suoi
-Non è tutto ok – rispose singhiozzando
-Calmati, non ti romperanno più le scatole
Quella stessa sera Jessica sognò nuovamente l’incidente, svegliandosi di soprassalto, Mark, che era lì vicino l’aiutò a calmarsi…
-MAMMA, PAPA’ NOO – urlò lei svegliandosi
-Jessica calmati, ci sono io
-Mark?!? Che ci fai ancora sveglio?
-Non ho sonno, hai avuto un incubo?
-Sì
-Me lo vuoi raccontare
-Ho sognato ancora la morte dei miei – rispose lei tirando le ginocchia al petto – Mark?
-Dimmi
-Mi abbracci per favore – il ragazzo sorrise e la strinse a se, entrambi si addormentarono poche ore dopo…
Tutti nell’istituto avevano capito che la ragazza era sotto la protezione di Mark e quindi non subì più angherie, la loro amicizia si rafforzò col passare del tempo, lui fu il primo a sapere che lei era una strega, era diventato il migliore amico della ragazza, ogni volta che tornava da Hogwarts lui era lì ad aspettarla…

Luglio – Malfoy Manor
Era passato un mese dalla fine della scuola e dall’ultima volta che aveva visto Jessica, Draco in camera sua stava pensando a lei, ai suoi capelli neri, lisci, setosi, i suoi occhi azzurri, freddi per la maggior parte delle volte, ma pieni di dolcezza in presenza di poche persone, gli mancava, eccome se gli mancava, venne distratto dai suoi pensieri perché qualcuno aveva appena bussato alla porta…
-Draco sono io – disse la voce appartenente a Narcissa – posso?
-Entrate
-Draco cosa succede? E’ un mese che sei tornato ma sembra che tu abbia la testa da un’altra parte? Sembra che ti pesi stare qua
-Non è vero madre
-Draco non mentirmi, ti conosco, ti manca per caso quella ragazza che ho notato in stazione
-N-no – tentennò
-Tesoro sai che ti puoi fidare di me, non mi interessa se è una babbana, o una mezzosangue, sai che non la penso come tuo padre
-Madre… - sbuffò, poi decise di raccontarle tutto, sperando che l’avrebbe capito -…si chiama Jessica Rainbow, ha la mia stessa età, è una grifondoro, non so cosa mi succede, è mia amica, ma quel giorno, in stazione, non so cosa mi è preso, volevo essere al posto di quel ragazzo – la madre sorrise, aveva capito che al figlio piaceva quella ragazza, da quando era tornato a casa era sempre irrequieto
-Ti piace quella ragazza, vero?
-Io…non…sì mi piace – ammise infine – ma non so se dirglielo, non vorrei rovinare la nostra amicizia
-E dimmi com’è cominciata questa amicizia?
-Al nostro secondo anno. L’ho difesa da Millicent e Goyle, e poi sera dopo sera ci trovavamo nell’aula di pozioni, la maggior parte delle volte non parlavamo, oppure parlavo solo io, non so molto di lei, adesso ci troviamo ogni sera, e Piton lo sa, ma fa finta di non sapere
-E perché proprio l’aula di pozioni?
-Perché ha paura della luce, e l’aula è buia
-E dimmi è una babbana?
-Non credo, ha una collana con lo stemma dei Kepler, dietro ci sono le iniziali J.K.
-Jessica – sussurrò la madre
-Come madre?
-La mia migliore amica, Jessica Kepler, rimase incinta 15 anni fa, la famiglia la diseredò e la cacciò di casa, nessuno sa che fine abbia fatto, né chi era il padre della creatura che portava in grembo
-Potrebbe essere lei la madre di Jessica? – chiese il ragazzo
-Penso di sì Draco, quando l’ho vista, mi è sembrato di rivedere lei, chissà come starà la madre, vorrei tanto rivederla
-Madre non credo sia possibile
-Perché?
-Jessica è stata adottata dai Rainbow, da quel poco che so la madre naturale è morta qualche ora dopo averla partorita e lei è stata adottata, solo che quando aveva 7 anni i suoi genitori adottivi sono morti e lei vive in un istituto
-Senti Draco vestiti, andiamo nel mondo babbano, andiamo a trovare Jessica, ti voglio pronto tra 10 minuti, ti aspetto giù
-Ma madre…
-Niente ma, sbrigati – e la donna uscì dalla stanza
Dopo 10 minuti i due si smaterializzarono in una via buia di fianco all’istituto in cui si trovava la ragazza…

Istituto St. Paul
Tutti i ragazzi erano nel cortile esterno che affacciava sulla strada, Jessica stava insieme al gruppo di Mark e i suoi amici, tutti scapestrati, anche loro erano finiti in istituto perché orfani o perché i genitori non erano in grado di occuparsi di loro, i ragazzi e le ragazze che facevano parte del gruppo erano tutti maggiorenni, tranne Jessica, perciò vivevano tutti insieme in un appartamento, Jessica, dato che era ancora minorenne, doveva stare lì invece…
Il gruppo era parcheggiato vicino all’istituto, d’altronde quei ragazzi, seppur scapestrati, erano buoni e le insegnanti li conoscevano tutti, perciò permettevano loro di stare lì, sapevano che lo facevano per stare con Jessica…
Draco e Narcissa, arrivati in prossimità dell’istituto, videro 3 moto parcheggiate lì e 6 tra ragazzi e ragazze lì vicino, udirono i loro dialoghi…
-Allora Jes, com’è andata quest’anno – esordì Mark, accendendosi una sigaretta – hai fatto qualche bell’incantesimo, mia piccola fata turchina – disse sghignazzando e facendo ridere anche il resto del gruppo
-MARK – tuonò Jessica – non mi chiamare così, sai che non lo sopporto
-O mi scusi fata – replicò lui sempre ridendo e accennando un inchino
-Smettila – fece lei avvicinandosi, ma lui non finiva di ridere – Mark smettila immediatamente – il ragazzo invece cominciò a farle il solletico, la ragazza cominciò a ridere – ti prego smettila – fece lei tra una risata e l’altra, e divincolandosi cominciò a correre
-Ehi ferma dove vai – e la rincorse, una volta raggiunta la sollevò
-Ahh Mark mettimi giù, mettimi giù
-Ehi ragazzi – saltò su Simon, un ragazzo di 19 anni, con capelli neri e occhi verdi, fisico muscoloso – damerino con mamma ore sei – Jessica, tenuta ancora in braccio da Mark, quest’ultimo e Katie, la sua ragazza, si girarono e notarono le due figure che li stavano osservando
-E’ Draco, Mark mettimi giù, immediatamente – la ragazza divenne rossa, Draco cominciava a piacerle, ma anche lei temeva di rovinare l’amicizia
-Lo conosci? – chiese lui
-Sì, è un mio compagno di scuola
Intanto Narcissa e Draco si avvicinarono, la ragazza prese la parola…
-Ciao Draco, salve signora, come mai qua?
-Ecco vedi…- ma venne interrotto
-Volevo conoscerti, alla stazione ti avevo notato e ho chiesto a mio figlio di dirmi qualcosa e lui mi ha detto che eravate amici e mi ha raccontato un po’ la tua storia
-Perché Draco l’hai fatto, cosa le hai detto? – chiese astiosa, ma non aspettò la risposta, continuò ad inveire contro l’amico – Sai bene che non mi piace che si racconti in giro di me, che cazzo ti diceva il cervello in quel momento eh?
-Jessica io...- non sapeva che replicare, non l’aveva mai vista così arrabbiata
-Calmati Jes – intervenne Mark, il resto del gruppo si dileguò, solo il ragazzo conosceva tutta la sua storia, agli altri non aveva mai detto niente, e loro non avevano chiesto niente
-Mark sai bene che non voglio la pietà di nessuno, solo te e lui sapete tutto ciò che mi è capitato e sono io che devo decidere a chi dirlo…mi fidavo di te Draco – e fece per tornare all’interno dell’edificio, ma venne trattenuta per un polso
-Jes aspetta, hai ragione, ma forse ho fatto bene
-PERCHE’?!? PERCHE’ AVRESTI FATTO BENE
-Perché conoscevo tua madre – rispose la donna – la tua madre naturale, Jessica Kepler
-Come?!?
-Era la mia migliore amica, rimase incinta 15 anni fa, la sua famiglia la diseredò e la cacciò di casa, nessuno sa che fine abbia fatto
-Oh – riuscì ad esclamare, ma a spezzare il silenzio ci pensò Mark
-Visto cara la mia fata turchina, adesso sai come si chiama tua madre
-Già…- poi come se si fosse appena svegliata – Mark non chiamarmi così
-Come no – fece lui – adesso c’è pure il tuo amico mago Merlino
-Ehi – esclamò Draco stizzito, mentre Jessica e Narcissa scoppiarono a ridere – non ridete voi due
-Scusa Draco – fece la madre tra le risate
-Già scusa mago Merlino – fece invece la ragazza, la frase provocò un altro scoppio di ilarità
-Va bene, avete riso abbastanza – fece Mark – Jessica vai a preparare i bagagli
-Perché scusa?
-Vieni in vacanza con me, Katie, Simon, Josh e Christine, andiamo in Italia
-Ma Mark sono minorenne, non mi permetteranno mai di venire
-Abbiamo già parlato con la direttrice, per la fine di Agosto saremo di ritorno, così te puoi preparare i bagagli per la scuola, non ti preoccupare
-E gli altri sono d’accordo?
-Beh…- fece lui imbarazzato, Katie era gelosa del rapporto che c’era tra Mark e Jessica -…sì
-Bugiardo!!! Chi è che non mi vuole?
-Ecco vedi Katie è gelosa
-Ma di cosa? – domandò esasperata, ogni ragazza che Mark aveva avuto era gelosa di lei
-Secondo te?!? Di te è ovvio, io gliel’ho spiegato ma valla a capire
-Quindi parti – disse Draco, aveva il volto triste, sperava di poter invitare la ragazza a casa sua
-Beh Draco…vedi – ma non poté continuare la frase poiché sopraggiunse Katie, che si attaccò al braccio di Mark stile piovra…
-Mark tesoro, andiamo, devo ancora fare i bagagli
-Katie pensavo fossi andata via con Simon
-Ma amore come potevo andare via senza di te, ho fatto solo un giro qua intorno per darvi il tempo di parlare
-Sì ora andiamo, Jes domani mattina ti passo a prendere per andare in aeroporto
-COME?!? Viene anche lei? – domandò Katie stizzita
-Katie ne abbiamo già parlato, non mi pare il caso di rifarlo ora, davanti a tutti
-Ma Mark, dovevamo essere solo noi due, e invece ci sono tutti i tuoi amichetti orfani – replicò stizzita, l’unica del gruppo che non era cresciuta in istituto era lei, aveva conosciuto Mark in un pub e poi avevano cominciato a frequentarsi
-Katie basta, lo sai, sono i miei amici
-Ma Mark, preferisci sempre loro a me, perché? Non sono importante, oppure mi fai le corna eh? E magari me le fai proprio con la piccola Jes eh?
-Katie ti avverto un’altra parola su Jes e tra noi è finita
-Mark calmati, non è il caso – fece Jessica per calmare l’amico
-Sta zitta te – fece Katie acida – Sei sempre in mezzo, ogni volta che lo chiami corre subito, neanche fossi la sua ragazza, sono io la sua ragazza, è da me che dovrebbe correre, e dimmi piccola Jes, lo fai apposta eh?
-Katie…io…non
-Taci ho detto, e dimmi ti ha già portato a letto eh? No perché con me non ci ha pensato due volte – la ragazza venne strattonata da Mark
-Senti Katie adesso hai rotto, scordati di essere la mia ragazza, chiaro? Non mi conosci se pensi queste cose su me e Jes, e domani non ti azzardare a venire in aeroporto, adesso vattene, gira al largo, da me e dai miei amici – le sibilò a pochi centimetri dal viso
-Mark io…- tentò di replicare
-Non hai sentito forse? Ho detto vattene via – ma la ragazza non si mosse – VA VIA – e Katie corse via
-Però che caratterino – esclamò Narcissa
-Oh cazzo – esclamò Mark, si era completamente dimenticato di loro – scusatemi, ma mi ha fatto saltare i nervi, adesso abbiamo un posto vacante per la vacanza, ti va di venire – chiese rivolgendosi a Draco - sempre che non ti faccia schifo mischiarti con noi…aspetta com’è che ci chiamate…ah sì, babbani
-Non lo so…- rispose il ragazzo, guardò in direzione della madre che gli fece un sorriso
-Dai Draco ci divertiremo, gli altri non sono come Mark
-Ehi cosa vorresti dire scricciolo
-Ma niente
-No no, parla
-Volevo solo dire che te sei completamente matto, mentre gli altri lo sono solo per metà
-Hai ragione, allora?
-Dai Draco vai – fece Narcissa
-Va bene allora
-Ok, siccome non so dove abiti domani mattina fatti trovare qua per le 10:00, il volo è alle 13:00, e poi andiamo tutti insieme in aeroporto
-Ok allora, a domani
-A domani mago Merlino – fece Mark, Draco scosse la testa sconsolato e si smaterializzò insieme alla madre, poco dopo il ragazzo si rivolse all’amica – Ti piace eh?
-Si vede così tanto?
-Beh io ti conosco come le mie tasche scricciolo, ho visto che appena ti sei accorta di lui sei diventata rossa, perché non glielo dici?
-Perché è mio amico, e se non dovesse funzionare lo perderei, preferisco rinunciare a lui come ragazzo che come amico, capisci?
-Sì capisco, ma secondo me sei ricambiata, ti dirò il mio parere dopo le vacanze, almeno potrò tenerlo sott’occhio e vedere le sue reazioni
-Mark conosco quella faccia, cos’hai intenzione di fare?
-Diciamo che voglio solo provocarlo un po’, per testare i suoi sentimenti
-Ho capito, lasciamo perdere, vado a fare i bagagli

Intanto a Malfoy Manor
Draco e Narcissa erano appena arrivati a casa…
-Madre cosa ne pensate?
-E’ proprio come la mia amica
-In che senso?
-Anche Jessica Kepler era così, era vitale, spensierata, e quando si arrabbiava era meglio starle lontano, proprio come la tua amica
-Già madre, è proprio così
-Forza tesoro, vai a preparare i bagagli, domani mattina ci smaterializzeremo insieme, ok?
-Ok madre, vado

Le vacanze con i ragazzi trascorsero velocemente per la strega e il mago, si divertirono infinitamente e finalmente riuscirono a dichiararsi e si misero insieme, anche se il merito andava tutto a Mark, aveva fatto di tutto per far ingelosire Draco, per esempio: ogni volta che poteva abbracciava Jessica, poi aveva dormito insieme alla ragazza, ma ciò che fece capitolare Draco fu il gioco obbligo o verità, si trovavano sulla spiaggia e stavano giocando, Mark aveva scelto obbligo e Simon, complice di Mark, gli aveva detto di baciare Jessica, ma non un semplice bacio sulle labbra, un bacio alla francese, Draco si era alzato all’improvviso e aveva detto: -E no, questo è troppo, avete fatto di tutto in queste vacanze, e poi perché quando io ho scelto obbligo mi avete fatto rimanere sott’acqua per 2 minuti, perché non mi avete chiesto questo eh? – appena ebbe finito di parlare, Simon, Mark, Josh e Christine scoppiarono a ridere mentre Jessica era diventata rossa in viso, da allora si erano dichiarati…

Ehi sono tornata con questa storia a cui ancora non riesco a dare un titolo, me lo suggerite :-)
Se siete arrivate qui me lo lasciate un piccolo commentino please, voglio sapere se la storia riscuote successo, altrimenti la cancello. Kiss kiss Lady85

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


Arrivò quindi il primo settembre e Draco, accompagnato dai genitori, e Jessica, accompagnata da tutto il gruppo, si recarono alla stazione dove tuttavia si evitarono, gli amici della ragazza non riuscivano a capire e lei dovette spiegare che Lucius Malfoy non apprezzava molto i babbani, e il figlio e la moglie, che lo temevano, fecero finta di ignorarli, così la ragazza, una volta salutati i suoi amici, si recò dai suoi compagni di casa…
-Harry, Ron, Hermione, Ginny, aspettatemi – fece Jessica
-Ciao Jessica – la salutò Harry – vieni nel nostro scompartimento? – la ragazza lanciò uno sguardo a Draco, lo vide circondato da Pansy, Blaise e Theodore
-Sì ok, vengo con voi
Qualche ora dopo…
Jessica era seduta vicino al finestrino, guardava il paesaggio senza in realtà vederlo, ripensava all’estate appena trascorsa, era stata ricca di avvenimenti, si era messa con Draco, aveva scoperto il nome di sua madre, aveva scoperto qualcosa sulla sua famiglia…
La quiete nello scompartimento venne interrotta dall’entrata nello scompartimento dei serpeverde…
-Guarda guarda Sfregiato, cosa ci fai qua? Non dovresti essere al San Mungo reparto malati mentali o pazzi visionari? – esordì in tono beffardo Draco
-Non rompere Malfoy, o ti giuro che non me ne starò buono per molto
-Harry – lo redarguì Hermione
-Taci mezzosangue – esclamò Pansy
-Ehi non la chiamare mezzosangue chiaro? – la difese Ron, Jessica si alzò all’improvviso, sorprendendo tutti
-Che palle, mi avete rotto, ogni anno è sempre la stessa storia, vado a farmi un giro – e uscì dallo scompartimento, passando strinse la mano di Draco passandogli un bigliettino, nessuno se ne accorse a parte il diretto interessato, una volta finito di prendere in giro i grifoni, il ragazzo lesse il biglietto sui cui vi era scritto:
Ti aspetto nello scompartimento bagagli
Appena finito di leggere il biglietto Draco si precipitò lì…
-Jes – la chiamò
-Alleluia – fece lei abbracciandolo – mi sei mancato – e lo baciò
-Anche tu – fece lui e la baciò a sua volta
-La Parkinson ti sta troppo attaccata, non mi va
-Gelosa?
-Sì, tanto, stalle lontano, è capace di tutto pur di portarti a letto
-Abbiamo lo stesso rapporto che c’è tra te e Mark, perché non pensiamo un po’ a noi adesso
-Direi di sì – e passarono il resto del viaggio a baciarsi in quello scompartimento, tuttavia quando uscirono non notarono un paio d’occhi che li aveva visti uscire insieme dallo scompartimento…

Dormitorio maschile serpeverde
Draco era sdraiato sul letto quando entrò suo cugino Blaise
-Dra ti ho visto
-Grazie sono qua
-No scemo intendo sul treno
-Che cazzo hai visto Blaise? - sibilò
-Calmati Dra, ti ho visto uscire dallo scompartimento bagagli insieme alla Rainbow, mi spieghi che succede, da quando socializzi con i grifoni?
-Fottiti Blaise
-Dra è inutile che fai così, non esci di qua finché non mi dici che ti succede
-Stiamo insieme da questa estate, soddisfatto?
-Stai attento, io sono tuo amico, e sono felice per te, ma molti serpeverde sono figli di mangiamorte e se la voce arriva a tuo padre non so come possa reagire
-Tieni la bocca chiusa e non ci saranno voci…vado – e si diresse verso la porta, sulla soglia si fermò – grazie Blaise – e uscì

Aula di pozioni
Draco e Jessica si stavano baciando, era un paio d’ore che erano lì, per entrambi quegli incontri erano diventati indispensabili, durante il giorno si ignoravano, poi ogni sera si davano appuntamento lì, entrambi volevano approfondire il loro rapporto ma non avevano il coraggio di chiederlo all’altro, soprattutto la ragazza, che non l’aveva mai fatto, si vergognava un po’
La ragazza era a cavalcioni sulle gambe del ragazzo, le cui mani vagavano per il corpo di lei, il contatto con la pelle di Jessica eccitava Draco sempre di più, tanto che la ragazza lo notò e si staccò…
-Draco fermati
-Mmm – lui era impegnato a baciarle il collo e stava scendendo verso il basso, cominciando a slacciare la camicetta della ragazza
-Draco aspetta, fermati – e gli prese il viso tra le mani, lei lo guardò negli occhi, erano pieni di passione – Non voglio, non qui, non in un aula
-Andiamo da me?
-No Dra, non adesso
-Ok, non ti preoccupare, so aspettare…ah Blaise sa di noi
-Che?!? Come ha fatto a scoprirlo?
-Ci ha visto sul treno, quando siamo usciti dallo scompartimento bagagli, e poi vede benissimo quando gli mento
-Dobbiamo stare più attenti
-Già, ora andiamo, tu devi tornare al tuo dormitorio – e uscirono dall’aula, tuttavia qualcuno li vide, e non era Blaise

Dormitorio maschile serpeverde
Draco era sdraiato sul letto, era solo, Blaise probabilmente era con Pansy, imboscati chissà dove, Theod invece poteva essere in biblioteca mentre Tiger e Goyle si stavano ingozzando in sala comune, la porta si aprì, era Millicent…
-Che vuoi Buldstrode?
-Caro Malfoy, ti ho visto uscire dall’aula di pozioni con la Rainbow
-Hai le allucinazioni
-Ah sì, e se raccontassi queste mie allucinazioni a…che so…tuo padre – fece lei con un ghigno, il ragazzo si alzò a sedere
-Non osare minacciarmi
-Caro Malfoy il coltello dalla parte del manico ce l’ho io
-Che vuoi per stare zitta
-Semplice, una notte di sesso con te
-Te lo scordi
-O questo o io dirò a tuo padre della tua tresca amorosa
-Va bene, quando?
-Non lo so, ti farò sapere, ciao ciao – e uscì dalla stanza, rimasto solo Malfoy tirò un pugno allo specchio, la mano prese a sanguinare ma lui, in quel momento, non avvertiva il dolore

Stanza delle Necessità
Blaise e Pansy stavano sdraiati sul letto, coperti solo dal lenzuolo, il capo della ragazza era appoggiato al petto nudo del ragazzo, che la stringeva a sé, mentre lei gli accarezzava dolcemente il petto…
-Blaise sono preoccupata per Draco
-Perché?
-In questo periodo è strano, poi quest’estate è sparito per un mese
-Pansy so perché Draco è strano, è innamorato
-Di chi?
-Non so se posso dirtelo, Draco me l’ha detto dopo che l’ho, diciamo interrogato
-Dai amore, non gli dirò certo che me lo hai detto, per chi si è preso una cotta?
-Sta insieme alla Rainbow, una di grifondoro
-Con la Rainbow?!? Ma è impossibile, in questi anni sì e no si saranno parlati due volte
-Non so come è iniziata, stanno insieme da quest’estate, non so altro, non è uno di molte parole
-Già, beh se vuole te lo racconta, adesso basta parlare – disse lei, detto questo annullò la distanza che c’era tra la sua bocca e quella del ragazzo
-Ti amo Pansy
-Ti amo anch’io Blaise - e poi le azioni presero il posto delle parole

Qualche ora dopo, quando il ragazzo tornò nel suo dormitorio trovò l’amico seduto sul pavimento, notò i frammenti dello specchio e la mano insanguinata del ragazzo
-Dra che è successo, che hai fatto?
-Fatti i cazzi tuoi Blaise – detto questo si alzò e andò in bagno, quando uscì l’amico aveva riparato lo specchio e lo stava aspettando…
-Non ti chiederò nulla, sta tranquillo, fammi solo vedere la mano – Draco allungò la mano e Blaise gliela medicò e gliela fasciò, poi entrambi s’infilarono nel letto e caddero nelle braccia di Morfeo…

Era il 18 ottobre, il giorno del compleanno di Jessica, la ragazza stava aspettando Draco nell’aula di pozioni per festeggiarlo insieme a lui, era da un po’ di giorni che ci pensava e quella sera aveva deciso che avrebbe fatto l’amore con Draco; il ragazzo era in ritardo, decisamente in ritardo, così si intrufolò nella sala comune di serpeverde e poi salì svelta le scale che conducevano al dormitorio maschile, lesse i nomi sulle varie porte, e dopo un po’ trovò quella del suo ragazzo, aprì piano la porta, senza fare rumore, ma ciò che vide la lasciò paralizzata…
Draco stava facendo l’amore con la Bulstrode, la ragazza gli cingeva i fianchi con le gambe e gli avvinghiava le spalle con le mani, Jessica richiuse piano la porta, trattenendo a stento i singhiozzi e fuggì via verso il suo dormitorio, Blaise e Pansy che stavano entrando in quel momento in sala comune la notarono, così come notarono le lacrime della ragazza, ma non la fermarono, d’altronde non la conoscevano…

Dormitorio femminile grifondoro
Jessica arrivò nella sua stanza e si sdraiò sul letto in posizione fetale, era scossa dai singhiozzi, qualche minuto dopo entrò Hermione, che aveva visto la ragazza passare veloce come un fulmine per la sala comune…
-Jessica cos’è successo?
-Niente Herm, sto bene
-No, non stai bene, stai piangendo
-Ti prego Herm, lasciami sola, voglio stare sola
-Jessica sei sicura?
-Ti prego va via – ed Hermione uscì dalla stanza, quando vi rientrò per coricarsi vide che la compagna si era coperta fin sopra la testa, ma lei notò il movimento delle coperte, stava ancora piangendo…

Jessica chiuse la porta del bagno dietro di se e si appoggiò ad esso tremando. Si sedette per terra riprendendo a singhiozzare rumorosamente. Tirò su col naso e si passò le dita sugli occhi. Guardò l’orologio al suo polso e sbatté le palpebre. Erano le sette, tra un’ora tutti sarebbero scesi per colazione pronti a cominciare una monotona giornata di routine. Ma lei non si sarebbe mossa di li…non lo avrebbe fatto per nessuna ragione al mondo…nemmeno per un attacco di Voldemort…Aprì l’acqua della doccia e si svestì stringendosi le spalle per il freddo. Si sentiva così strana…talmente amareggiata e delusa da far passare in secondo piano molte cose… Sapeva com’erano i Serpeverde…lo aveva sempre saputo…Dal primo anno lo sapeva… -Oddio…cosa ho fatto! - singhiozzò sedendosi a terra mentre l’acqua la colpiva sulla testa e sulla schiena –Dio, come ho potuto cascarci…Come ho potuto essere così stupida!!!- lanciò il barattolo di shampoo contro il vetro che si frantumò in mille pezzi
-Jessica!! Jessica che succede!! Ti sei fatta male?- Lavanda Brown cercò di aprire la porta che però Jessica aveva chiuso a chiave
-Vattene! Va via! Lasciami in pace!- disse uscendo dalla doccia e indossando il telo in fretta -Vuoi che chiami qualcuno? Hermione…
-No!! Sto bene, non chiamate nessuno!!!- disse appoggiandosi alla porta –Ho male alla testa e mi ha fatto agitare sto…bene…- raccolse le cose e aprì la porta
-Oddio Jessica!!!- Ginny, svegliatasi per via del rumore, l’afferrò e la mise seduta sul letto –Che ti è successo…Qualcuno ti ha fatto del male? Jessica vuoi che lo dica alla McGranitt? - Jessica scosse la testa
-Nessuno mi ha fatto del male…
-Sei sconvolta!!!- disse Lavanda sedendosi al suo fianco –Se non vuoi dirlo a noi…dillo a Silente, lui ti può aiutare…- Jessica scosse la testa
-Io ho fatto questa sciocchezza e nessuno può aiutarmi…Mi sono fatta del male da sola e non so se potrò mai tornare indietro…E’ solo colpa mia, sono così…stupida...
-Jessica calmati…vestiti e vieni a colazione…poi tornerai su e dormirai. Dopo vedrai tutto sotto una luce diversa…davvero- disse Ginny
-Agli errori si rimedia sempre…
-No…voi andate io…non voglio. Sto…bene ma non ho voglia di scendere…- scosse la testa –Non dite a nessuno che sto così…dite che mi gira la testa cioè…inventatevi qualcosa di non molto grave…Non voglio vedere nessuno…
-Non possiamo- disse Lavanda –Se ti accadesse qualcosa saremo noi le responsabili, qua da sola non possiamo lasciarti
-Non mi suiciderò…non temete…- sorrise
-Vuoi la colazione?
-No…voglio solo dormire…- le due si guardarono e fecero un sospiro
-Ci vediamo presto- Jessica annuì
-Si…

Hermione si accigliò alle parole della rossa
-Sta male?-
-Ehm…no…non proprio…E’ strana, ma lei dice di stare bene- Ginny deglutì –Quando l’abbiamo trovata era in bagno che piangeva ed aveva un modo di fare strano ma…diceva che tutto andava bene
-Qualcuno le ha fatto del male per caso?- domandò Hermione –E ditemi la verità…lo ammazzo con le mie mani – sibilò
-No- disse Lavada –Dice di no, dice di stare bene, che nessuno le ha fatto nulla- li guardò
Hermione si leccò le labbra
-Vado da lei
-Non vuole vedere nessuno- disse Ginny – E si arrabbierà con noi se qualcuno andrà da lei…ci aveva detto di non parlare anche!
-Ehi, può avere bisogno di me…sono sua amica…- loro si guardarono
-Io non voglio guai con Jessica…per piacere, lasciala sistemare i suoi casini da sola…ti avrebbe chiamato se voleva dirti qualcosa…- e se ne andarono con fare seccato. Hermione fece un sospiro

Era passata una settimana da quando Jessica aveva scoperto Draco, e da allora si era rifugiata in dormitorio, non scendeva né per mangiare né per le lezioni…

La professoressa McGranitt entrò nella stanza in tutta fretta
-Sig.na Rainbow- M.ma Chips si avvicinò al letto mentre la donna afferrava la ragazzina stesa sul letto rannicchiata tra le coperte –Sig.ina Rainbow!!! Si alzi!!!
-No…- prese a piangere lei –Mi lasci stare!!!.- cercò di scostarla
-E’ una settimana che sta chiusa qui dentro!!! Vuole morire per caso?- Jessica la guardò e scosse la testa –Allora cerchi di reagire e mi spieghi cosa le è accaduto- Jessica scosse la testa
-Non sto bene…mi lasci!!!!- la McGranitt si inginocchiò e le lasciò le braccia. Le sfiorò la testa
-Jessica…Se non ti fai aiutare, ci morirai qui dentro…- si guardarono –Chi ti ha fatto del male? Chi ti ha fatto finire così? Dillo e vedrai che tutto si sistemerà- la ragazza scosse la testa
-Non mi hanno fatto del male…E’ stata colpa mia se sono arrivata a questo, sono stata una stupida io…mi sono fatta prendere in giro senza accorgermene…- tirò su col naso
-Tutti sono preoccupati per te - Jessica nascose il viso nel cuscino singhiozzando rumorosamente –Jessica…
-Non voglio vedere nessuno…voglio solo dimenticarmi di quello che è successo!!!
-Ok, non vedrai nessuno- disse M.ma Chips –Ma ora seguimi in infermeria e fatti rimettere in sesto…- Jessica la guardò e annuì. Con un passaporta la ragazza si trovò in infermeria. Era vuota. Fu messa su uno dei letti e Dobby le portò da mangiare poi fu messa a letto con una pozione soporifera in circolo e una flebo attaccata al braccio.
Qualche ora dopo arrivò Silente…
-Sig.na Rainbow, vuole che venga qualcuno, non so una sua compagna, chiunque lei voglia
-Mark – bisbigliò
-Chi è? Mi dica il cognome e la casa di appartenenza e lo farò chiamare immediatamente
-Non viene a scuola qui, è un mio amico babbano
-Sig.na Rainbow, lo sa che i babbani non sono ammessi a scuola
-Voglio Mark – sussurrò ancora mentre le lacrime ripresero a scorrere sul suo viso
-Vedrò di fare un’eccezione – e se ne andò
Un’ora dopo la porta dell’infermeria venne spalancata, ed un trafelato Mark si diresse verso l’unico letto occupato della stanza, i due rimasero soli…
-Scricciolo cos’è successo? – le chiese, era preoccupato, in 5 anni che frequentava quella scuola non era mai successo che la ragazza chiedesse il suo aiuto
-Sono stata una stupida Mark, mi sono fidata di lui, e lui mi ha tradito
-Draco? – la ragazza annuì – Raccontami tutto
-Il giorno del mio compleanno, dovevamo festeggiare i miei 16 anni, e come al solito ci siamo dati appuntamento nella nostra aula, lui era in ritardo, così sono andata nel suo dormitorio,l’ho visto fare l’amore con un’altra ragazza, quella sera avevo deciso di farlo con lui, e lui invece…Mark sono una stupida - nascose il viso nel cuscino singhiozzando rumorosamente
-Ehi calmati, ci sono io adesso, senti dormi ora ok? – lei annuì – Io ora devo fare una cosa – e uscì dall’infermeria, lì fuori c’era il magico trio e Ginny, si rivolse a loro – Ehi voi, sapete dirmi dove posso trovare un certo Draco Malfoy?
-Beh dato che è ora di cena, dovrebbe essere in sala grande – rispose Hermione – ma tu chi sei, non ti ho mai visto qui a scuola, e poi sembri più grande
-Non ha importanza chi sono, e sì, sono più grande, mi accompagnate in questa sala grande per favore – e i quattro gli fecero strada

Sala Grande
Mark aveva appena varcato la soglia, tutta la sala era ammutolita, le ragazze avevano i cuoricini al posto degli occhi, mentre i ragazzi si chiedevano chi potesse essere, il ragazzo fece vagare lo sguardo per individuare una chioma bionda, e non fu difficile trovarla…
-Ehi mago Merlino – tutti si domandarono a chi si fosse rivolto, mentre avanzò verso Draco, il quale si voltò verso la voce, Mark lo raggiunse e lo prese per il colletto della camicia – ascoltami bene pezzo di merda, non ti avvicinare mai più a lei, chiaro? – e gli tirò un pugno spaccando il sopracciglio sinistro a Draco
-Mark che cavolo dici?!? – replicò lui
-E’ inutile che fai il finto tonto, ti ha visto mentre ti scopavi un’altra, è distrutta, stalle alla larga, mi sono spiegato?
-Io non ho fatto niente – replicò ancora Draco, era una settimana che non vedeva Jessica, e non sapeva il motivo
-Ah no?!? Continui a negare, allora beccati questo – e gli scagliò un pugno nello stomaco che fece piegare in due il ragazzo, poi gli diede una gomitata sul naso – Vediamo se adesso che te lo spiego riesci a capire, il giorno del suo compleanno, vi eravate dati appuntamento, te hai ritardato, lei ti è venuta a cercare e ti ha visto con un’altra, chiaro adesso?!? – a quelle parole Draco si illuminò, era il giorno in cui aveva fatto sesso con la Bulstrode che lo minacciava di rivelare la sua storia con Jessica al padre
-Aspetta Mark, devo spiegarle, non è come pensa – Mark lo prese per il bavero della camicia e poi lo sbatté sul pavimento
-Ascoltami bene, damerino del cazzo, stalle lontano, se scopro che ti avvicini ancora a lei giuro che ti ammazzo, e non me ne frega niente se sei un fottuto mago, chiaro?!?
-Mark io non…
-HO DETTO STALLE LONTANO – poi si rivolse verso il magico trio e Ginny – accompagnatemi da lei per favore – e così come erano arrivati i 5 se ne andarono dalla sala grande
Blaise si avvicinò, insieme a Pansy, a Draco e gli tese la mano per aiutarlo a tirarsi su…
-Dra che cosa è successo?
-Non qui, andiamo in dormitorio

Dormitorio maschile serpeverde
-Dra allora? Spiegaci cos’è successo
-Io…l’ho tradita, ho dovuto farlo, la Bulstrode ci aveva scoperto e mi ha ricattato, se facevo sesso con lei, lei non avrebbe detto niente a mio padre, sono stato uno stupido, è successo il giorno del compleanno di Jessica, il 18 ottobre, da allora non l’ho più vista
-Dra vai da lei, spiegale tutto, sono sicura che capirà – fece Pansy
-Come faccio a guardarla in faccia, lei mi ha visto mentre la tradivo, non riuscirei neanche a guardarla negli occhi, capisci…che idiota che sono…scusatemi – e andò in bagno, dopo qualche minuto i due udirono un rumore di vetri infranti ed entrarono di corsa nel bagno…trovarono Draco seduto a terra, con la schiena appoggiata alla vasca da bagno, una mano era insanguinata e si teneva la testa tra le mani, le spalle si muovevano velocemente, stava piangendo, Pansy si inginocchiò davanti a lui, gli prese il viso tra le mani e lo sollevò verso il suo…
-Dra vedrai che si risolverà tutto, calmati – poi lo strinse a se
-Come faccio Pansy, come, senza di lei io non vivo – mormorò lui tra i singhiozzi stringendo convulsamente a sé l’amica

Infermeria
Mark si sedette di fianco al letto dell’amica che ora dormiva profondamente, le accarezzò teneramente il viso e poi la testa, Hermione osservò la scena incuriosita, chi diavolo era quel ragazzo, e cosa centrava Jessica con Malfoy?
-Scusa – fece lei richiamando l’attenzione del ragazzo
-Dimmi
-Io sono Hermione, mi puoi spiegare chi sei e perché sei qui?
-Io sono Mark, sono il suo migliore amico e sono qui perché Jes ha chiesto il mio aiuto
-Ma sei babbano, non potresti stare qui
-Sì ma il preside ha fatto un’eccezione
-Senti mi puoi spiegare cosa centra Malfoy in tutta questa storia?
-Jes non ti ha detto niente, vero? – lei annuì – Tipico di lei, fa fatica ad aprirsi con le persone
-Io credevo di essere sua amica, cioè le ho raccontato ogni cosa che mi è capitata in questi 5 anni, ma lei non è che mi raccontasse molto, so solo che i suoi genitori sono morti e che vive in un istituto, ha un migliore amico di cui si fida ciecamente, e deduco che sei te, ma niente di più
-E io non ti racconterò altro, se vuole lo farà lei, se scopre che ti ho raccontato qualcosa è capace di tutto
-Ma io volevo solo sapere qualcosa su lei e Malfoy, non tutta la sua vita, ti prego, è una settimana che è ridotta così, M.ma Chips non ci ha fatto entrare, è il primo giorno che non piange, per tutta la settimana ha pianto in dormitorio, solo te sei riuscito e a calmarla
-Hemione non insistere, non ti racconterò niente, e qui il discorso si chiude
-Ma io…- ma venne interrotta, Jessica si era svegliata
-Mark… – lo chiamò, lui si avvicinò -…cosa gli hai fatto?
-Scricciolo ti ricordi cosa ha fatto Josh quando Christine gli aveva raccontato cosa aveva fatto il suo ragazzo? – lei annuì poi dopo qualche secondo sgranò gli occhi, anche Christine era stata tradita dal suo ex, Robbie, e Josh, per dargli una lezione l’aveva addirittura mandato in ospedale – Beh non ho fatto come Josh, non ti preoccupare, ma gli ho detto che non si deve mai più avvicinare a te, nessuno può farti soffrire
-Grazie…Mark mi abbracci?
-Se mi fai un po’ di spazio – lei si scostò e il ragazzo si sdraiò affianco a lei, Jessica cullata dall’abbraccio dell’amico si riaddormentò in pochi minuti, Hermione che aveva visto tutta la scena rimase basita, l’amica non si era mai comportata così con gli altri ragazzi della scuola…
-Si vede che si fida ciecamente di te – disse Hermione a bassa voce – con gli altri non ha mai avuto tutta questa confidenza, per quanto siamo amiche non mi ha mai chiesto di abbracciarla quando era giù
-Si è fidata subito di me, non è la prima volta che si calma in questo modo
-Ora vado, torno domani mattina, ciao
-Ciao – rispose lui, che poco dopo si addormentò

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


Jessica aprì gli occhi, un braccio le circondava le spalle e la sua testa era appoggiata ad un petto, alzò il viso e incrociò lo sguardo di Mark, che si era svegliato da due ore, ma non si era spostato per non svegliare l’amica…
-Scricciolo come va oggi?
-Meglio, grazie a te
-Sai cosa faccio, dopo vado dal preside e lo convinco a far venire qui anche gli altri, che dici?
-Mark è già tanto che abbia fatto venire te, non so se…- ma venne interrotta
-Sai come so essere persuasivo – e sorrise, qualche minuto dopo in infermeria entrò Silente e Mark formulò la sua richiesta, il preside acconsentì, d’altronde era solo il secondo giorno, dopo una settimana di pianto, che la ragazza sorrideva, pensava che la presenza degli amici l’avrebbe aiutata; l’uomo andò via con Mark per andare a prendere il resto del gruppo, dopo che furono andati via in infermeria entrò Hermione…
-Ciao Jessica, come va oggi?
-Va meglio
-Ho conosciuto Mark, gli ho chiesto cosa centrava Malfoy, ma non mi ha risposto, ha detto che se te non mi avevi detto niente lui non l’avrebbe fatto, cos’è successo, ti va di raccontarmelo, io ho intuito qualcosa da quello che gli ha detto il tuo amico, te che mi dici?
-Te cos’hai capito?
-Che stavi con Malfoy e lui ti ha tradito, giusto? – la ragazza annuì – Perché non me lo hai detto? Da quanto stavate assieme?
-Herm era mio amico dal 2° anno, poi ho cominciato a provare qualcosa di più profondo e quest’estate è venuto in vacanza con me e i miei amici e ci siamo messi insieme
-E io non mi sono mai accorta di niente, che stupida che sono
-Herm non potevi mai accorgertene, quando ci incontravamo tutti dormivano, e di giorno ci ignoravamo
-Perché non mi hai mai detto che eravate amici?
-Herm andiamo, ti chiama mezzosangue dal primo anno, vi odiate, non mi andava di sentire le tue raccomandazioni ogni volta
-Mi spiace Jessica, spero che tu riesca a superarla presto, ora vado, abbiamo pozioni con le serpi, ciao
-Salutami gli altri, ma non dirgli niente

Aula pozioni
La lezione era finita, gli studenti stavano uscendo, in aula erano rimasti solo il magico trio e Draco, Blaise, che la sera prima aveva curato le ferite del cugino, e Pansy…
-Malfoy ti devo parlare – esordì Hermione
-Che vuoi Granger?
-In privato
-Loro sanno tutto, parla pure davanti a loro
-Ok…Harry Ron andate
-Ma Herm non ti possiamo lasciare qui con loro tre – fece Ron
-Ron ha ragione – disse Harry
-Ragazzi andate – disse in un tono che non ammetteva repliche, una volta che la porta si fu chiusa riprese a parlare – Allora Malfoy, ho capito che hai tradito Jessica, ma ho anche sentito ciò che tu hai detto al suo amico, e mi sembravi sincero, parla
-Granger cosa ti fa pensare che io ti dica tutto eh?
-Se così non fosse ieri avresti reagito, invece sei rimasto sul pavimento dopo che Mark ti aveva atterrato, e non è un atteggiamento da Malfoy
-Dra forse ti può aiutare – esordì Pansy, aveva un tono che Hermione non aveva mai sentito, era pieno di dolcezza
-Va bene, allora è vero ho tradito Jessica, la sera del suo compleanno probabilmente mi ha visto con la Bulstrode, ciò che non sa è che lei sapeva di noi e aveva minacciato di dire tutto a mio padre
-E tu per paura di tuo padre l’hai tradita?!?
-Andiamo Granger, mio padre è un mangiamorte, disprezza mezzosangue e i babbani, come pensi che avrebbe reagito sapendo di me e Jes?!? Lei, seppur appartenente ad una famiglia purosangue come i Kepler, è cresciuta con i babbani, le avrebbe fatto del male
-Potevi chiedere aiuto a Silente – replicò la ragazza
-Dannazione Granger, non potevo pensare solo a Jes, e mia madre eh? Cosa credi che sarebbe successo, Silente avrebbe protetto me e lei, ma mia madre è a casa con mio padre – sbottò irato
-Dra calmati – fece Blaise – Non serve a nulla incavolarsi con lei – Hermione era basita, si domandava che fine avesse fatto il Malfoy arrogante, pronto a intimorire gli altri per via del suo cognome
-Scusa Malfoy – disse la ragazza – Sei sincero, si vede, per quanto mi è possibile se vuoi parlerò con Jessica, anche se non mi ascolta molto
-Ma non siete amiche? – domandò Pansy
-Lo credevo anch’io, invece non so niente di lei, ora vado altrimenti Ron e Harry chissà che pensano – e uscì dall’aula seguita dai tre serpe verde

Infermeria
Le porte della stanza si spalancarono e il gruppo, con Mark in testa, si avvicinò al letto dell’amica e ognuno la salutò col nomignolo che gli aveva affibbiato:
-Ciao piccola – esordì Simon
-Ciao cucciolo – la salutò Josh
-Ciao Jessy – la salutò Christine – Mark ci ha raccontato tutto, adesso però basta, alzati da quel letto e portaci a fare un giro, non capita mica tutti i giorni di stare in una scuola di maghi
-Chris non mi va – tentò di protestare invano, l’amica tirò le coperte e nel giro di pochi minuti Jessica fu costretta a vestirsi, la ragazza poi portò gli amici in giro per le scuola e senza che se ne accorsero si fece ora di pranzo, così tutti si recarono in sala grande…

Sala Grande
Draco era seduto al suo posto quando vide il gruppo con cui aveva passato le vacanze, lo videro, i loro sguardi erano carichi d’odio…
Intanto i ragazzi stavano commentando…
-Però è enorme ‘sta scuola – disse Simon – Ma non ti stanchi a fare tutte quelle scale? E poi cambiano direzione ogni minuto, come fai a non perderti piccola?
-Sai Simon dopo un po’ ti ci abitui
Il gruppo prese posto al tavolo dei grifoni, tutti nella sala li guardavano incuriositi, gli amici di Jessica riscuotevano successo nella popolazione femminile…
-Ehi ragazzi – li chiamò Jessica – fate strage di cuori
-Ah sì? – domandò Josh compiaciuto
-JOSH – tuonò Christine – non ci pensare neanche, sono tutte minorenni, e poi sei impegnato
-Amore io non ci stavo pensando – replicò lui e poi per calmare la ragazza la baciò appassionatamente…
-Ehi scricciolo digli dove sono i dormitori che facciamo prima – commentò Mark, i due si staccarono imbarazzati, mentre quelli che avevano udito la frase scoppiarono a ridere…
Per Hermione fu un sollievo sentire la risata cristallina della ragazza, poi guardò il tavolo delle serpi, notò che Malfoy aveva gli occhi tristi, dopo qualche secondo lo vide alzarsi e dirigersi verso l’uscita, ma non fu l’unico a notarlo…
-Ehi damerino – lo richiamò Simon, Draco istintivamente si girò, durante l’estate per scherzare spesso lo chiamavano così, ma il tono di voce ora era pieno di disprezzo – Se non vuoi prenderne altre stalle lontano, chiaro? – il ragazzo non diede cenno di risposta e riprese a camminare verso l’uscita, a quel punto Josh si alzò e lo raggiunse, lo fece voltare e poi gli parlò
-Hai sentito cos’ha detto Simon? – Draco non rispose – Allora?!? – sibilò, il biondo strinse i pugni, poi rispose
-L’ho fatto per proteggerla – a quel punto gli arrivò un pugno da parte del suo interlocutore che gli spaccò il setto nasale
-JOSH –urlò Jessica e corse verso l’amico –Sta calmo, altrimenti ti manderanno via, lascialo stare
-Cucciolo dovevo farlo, capisci? – la vide annuire
-Andiamo via – guardò verso Draco, l’immagine di lui e la Bulstrode le venne in mente e gli occhi si riempirono di lacrime – Non voglio vederlo – e l’amico, notando gli occhi lucidi la strinse a se, lei cominciò a piangere stringendosi al petto dell’amico
-Jes ti prego perdonami – fece Draco
-Sta lontano da Jessy, Josh usciamo di qui – e così il gruppo uscì, andarono in cortile, si sedettero sotto un albero e rimasero in silenzio, chiunque li osservasse poteva notare la totale fiducia che avevano l’uno nell’altro e il senso si protezione verso le ragazze da parte dei ragazzi, Josh aveva la schiena appoggiata all’albero, Christine era seduta tra le sue gambe, Mark e Jessica erano nella stessa posizione e Simon aveva la testa appoggiata sulle gambe di Jessica e una mano si intrecciava con quella di Christine…

Harry, Ron, Hermione e Ginny li stavano osservando…
-Non ho mai visto Jessica così rilassata – commentò Ginny
-E’ grazie a Mark – rispose la riccia – Si fida totalmente di lui, ieri sera quando sono andata in infermeria lui mi ha detto che è successo subito
-Granger qualcuno ti deve parlare – esordì la voce di Blaise alle loro spalle
-Che vuoi Zabini? – rispose astioso Ron
-Granger seguimi – e senza aspettare risposta si avviò verso i sotterranei, la ragazza dopo essersi inventata una scusa lo seguì, il ragazzo la condusse in un’aula in disuso dove Malfoy gli diede una lettera da dare a Jessica una volta che i suoi amici se ne fossero andati

Era passata una settimana da quando gli amici erano arrivati a scuola e Jessica si era ripresa, la ragazza li stava conducendo nell’ufficio del preside poiché dovevano andare via…
-Ragazzi vorrei che voi poteste restare – mugolò lei
-Dai Jessy, tra qualche mese è natale, ci vedremo per le feste
-Già cucciolo
-Ehi piccola io voglio che ci scrivi, mi hanno detto che le lettere le spedite via gufo
-Simon come fai a saperlo?!? – il ragazzo divenne rosso – Cos’hai fatto, rispondi?!?
-Beh diciamo che ho approfondito la conoscenza con una ragazza del settimo anno, Sarah Tomson, corvonero, splendidi boccoli castani e occhi verdi, no dico, più di così che posso volere
-Meglio non indagare, comunque siamo arrivati – detta la parola d’ordine i 5 entrarono nella presidenza, tuttavia non erano soli, all’interno vi erano Narcissa, sul cui volto spiccava un livido e il labbro spaccato, Sirius Black, e Silente…
-Preside ci scusi, non sapevamo che era occupato, torniamo dopo
-Non si preoccupi Sig.na Rainbow, la passaporta è pronta per essere attivata, ci metteremo pochissimo – dopo un ultimo saluto i 4 babbani sparirono dallo studio
-Bene io vado, arrivederci preside, signora Malfoy – e si diresse verso la porta
-Arrivederci Jessica – la salutò Narcissa, la ragazza si diresse verso la porta quando entrò Piton seguito da Draco…
-Madre che vi ha fatto? – chiese Draco notando i lividi della madre, strinse i pugni per la rabbia, poi notò la ragazza –Ciao Jes – e accennò un sorriso
-Ignorami Malfoy – rispose astiosa poi uscì dalla stanza
-Draco cos’è successo? – chiese Narcissa
-Niente madre
-Non mentirmi, parla, ora
-Ma madre…- tentò di protestare, ma uno sguardo severo di Narcissa lo fece fermare e ricominciò a parlare -…ci siamo lasciati
-Perché? – tutti nella stanza li guardavano incuriositi, soprattutto Piton e Silente che ignoravano che i due avessero una storia, sebbene sapessero che erano amici
-Mi ha visto mentre facevo sesso con la Bulstrode
-Perché l’hai fatto Draco?!? Ti piace Jessica, si vede, perché l’hai tradita proprio come è successo alla madre con James Potter, perché? – domandò irritata, si ricordava quanto aveva sofferto la sua amica quando aveva scoperto che James Potter la tradiva con Lily Evans, Sirius all’udire il nome di James fece più attenzione al dialogo della cugina col figlio
-Madre la Bulstrode aveva minacciato di dire tutto a mio padre, volevo proteggerla, se lui l’avesse saputo sareste stata in pericolo anche voi, sa che voi sapete tutto di me, sono stato un idiota
-Draco calmati – fece la madre posando le mani sulle spalle del figlio – la Bulstrode non ha rispettato il patto, tuo padre l’ha scoperto e questo è il risultato – disse lei indicando il suo viso – sono andata via da Malfoy Manor e ho chiesto aiuto a Silente, mi ha detto che posso restare da mio cugino Sirius
-Millicent l’ha riferito ugualmente?!? – poi senza aspettare oltre uscì dalla stanza per cercare la compagna di casa…
-Draco aspetta – lo chiamò la madre, poi la donna, seguita da Silente, Sirius e Piton la seguirono

Sala Grande…
Draco era appena arrivato, non ci mise molto a individuare la Bulstrode, richiamò la sua attenzione, intanto gli studenti in sala lo guardavano ammutoliti…
-BULSTRODE – la ragazza si voltò – STUPEFICIUM – e Millicent venne sbalzata sul pavimento – come ha osato, avevi ottenuto quello che volevi, perché l’hai fatto? – chiese puntandole la bacchetta alla gola
Dopo qualche minuto nella sala entrarono Narcissa, Silente, Sirius e Piton
-Sirius – disse Harry vedendolo e gli corse incontro abbracciandolo
-Draco calmati – fece la donna avvicinandosi al figlio e posando una mano sul braccio teso del figlio – non ne vale la pena, calmati, non fare cose di cui potresti pentirti - Draco sollevò lo sguardo verso la donna
-Ma madre, è colpa sua se…- ma non terminò la frase, cercò Jessica tra la folla ma non la vide…
-Andiamo su – fece lei circondando le spalle del figlio e portandolo fuori dalla sala, Blaise e Pansy li seguirono

Dormitorio femminile grifondoro
Jessica uscita dalla presidenza si scontrò con Hermione, la quale notò il viso sconvolto dell’amica, non le chiese niente e la condusse in dormitorio dove le consegnò la lettera che le aveva dato il serpeverde, la ragazza seduta sul letto stava leggendo la lettera:

Cara Jes,
probabilmente appena la Granger ti dirà che sono io il mittente della lettera la straccerai senza aprirla, ma in caso non lo facessi voglio spiegarti tutto…
E’ vero, ti ho tradito, ma non perché lo volessi, la Bulstrode sapeva di noi e io ho comprato il suo silenzio, lei aveva minacciato di riferire tutto a mio padre e non potevo permettere che accadesse qualcosa a te o a mia madre…
Mia madre sa della nostra storia, e mio padre sa che io le dico tutto, perciò non credo che ci avrebbe pensato due volte a torturarla per farsi dire il tuo nome, e poi una volta che l’avrebbe scoperto ti avrebbe sicuramente cercato per ucciderti, non potevo permetterlo.
Comunque è successo solo una volta, non sono più andato con la Bulstrode, ciò che mi fa più male è vederti soffrire e sapere che la causa della tua sofferenza sono io, mi farei prendere a pugni a vita da Mark, Simon e Josh se servisse a farti soffrire di meno.
Ti prego di perdonarmi
Ti amo
Tuo per sempre
Draco Malfoy

La ragazza rilesse la lettera più volte, credeva a ciò che aveva scritto il ragazzo, ma ogni volta che pensava a lui, l’immagine di lui e la Bulstrode insieme le veniva in mente, non riusciva ad avere di nuovo fiducia in lui, il suo cuore aveva sofferto troppo, e sarebbe stato difficile rimarginare quella ferita

Presidenza
Draco, Narcissa, Sirius, Piton e Silente stavano stabilendo il da farsi per far trasferire madre e figlio nella sede dell’ordine…
-Allora è deciso, starete a Grimmould Place n°12, Draco una volta finita la scuola ti raggiungerà lì – disse Silente rivolgendosi a Naricissa
-Signore – li interruppe il ragazzo – Pansy e Blaise non vogliono diventare mangiamorte
-Allora parlerò con loro e se vorranno vi raggiungeranno lì, sempre che per Sirius non ci siano problemi – l’uomo annuì, Draco e Piton uscirono
-Narcissa ti devo chiedere una cosa – esordì Sirius, la donna gli fece cenno di proseguire – Prima hai nominato James e la tua amica, ti riferivi alla Kepler?
-Sì Sirius
-Perché?
-Ecco vedi non so se ti ricordi, 16 anni fa Jessica Kepler rimase incinta e la famiglia la cacciò di casa, da allora si sono perse le sue tracce, ecco vedi la ragazza che entrata prima credo sia sua figlia, al collo porta una collana con lo stemma dei Kepler e le iniziali sul retro sono J.K. e poi la ragazza si chiama Jessica, proprio come lei
-Oh mio Dio – esclamò l’uomo – Cissy quella è la figlia della Kepler?
-Penso di sì
-Come pensi? Non hai contattato la madre?
-Sirius mio figlio mi ha raccontato che Jessica è stata adottata da una famiglia di babbani, i Rainbow, appena nata poiché la madre naturale era morta, solo che all’età di 7 anni i genitori della piccola sono morti e lei da allora vive in un istituto, quei ragazzi che hai visto sono i suoi più cari amici
-So che quello che vi dirò vi sconvolgerà un po’ ma io so chi è il padre della piccola
-Chi Sirius? Chi è che ha messo incinta la mia amica e poi l’ha abbandonata?
-James – vide il viso della donna sconvolto e riprese a parlare – una sera di 16 anni fa è venuto a casa mia e mi ha raccontato cos’era successo…lei l’aveva contattato pochi giorni prima del matrimonio, l’aveva pregato di fare l’amore con lei, lui ha cercato di resisterle, ma alla fine l’hanno fatto, 6 mesi dopo lo ricontattò per dirgli che era incinta, James avrebbe voluto occuparsi di lei e della creatura che portava in grembo, ma lei gli ha detto addio e si è smaterializzata dicendogli solo che avrebbe vissuto tra i babbani, mi disse che l’avrebbe cercata e mi fece promettere di fare lo stesso, ma purtroppo quella stessa sera lui è morto e io sono stato arrestato
-Quindi la Sig.na Rainbow è la sorellastra di Harry? – chiese Silente
-Sì, non lo sa nessuno, solo io e James ne eravamo al corrente, avrei voluto rivelarlo a Harry, ma non trovavo traccia della Kepler e ho deciso che finché non l’avessi trovata non gli avrei detto niente, d’altronde lei poteva essersi sposata e magari la creatura ignorava tutta la storia
-Capisco, per le vacanze di natale Harry verrà a Grimmpuld Place e gli diremo ogni cosa, fino ad allora non dovrà trapelare niente – i due annuirono e poi sparirono tramite passaporta, tuttavia il preside non si accorse di una cimice-animagus che aveva udito tutta la conversazione…

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


Sala Grande
Gli studenti stavano facendo colazione quando la Gazzetta del Profeta arrivò tra le mani di Hermione che subito l’aprì e la lesse…
HARRY POTTER HA UNA SORELLASTRA
Clamorosa scoperta nel mondo magico, Harry Potter ha una sorellastra, figlia di Jessica Kepler e James Potter, è cresciuta nel mondo babbano, la ragazza ha perso la madre prematuramente e la famiglia Rainbow si è presa cura di lei fino all’età di 7 anni, purtroppo i genitori adottivi della piccola sono morti in un incidente a cui solo lei è sopravvissuta.

Hermione alzò lo sguardo dal giornale e guardò l’amica, prima che potesse fare qualcosa Harry le sfilò il giornale e lesse l’articolo, tuttavia non era il solo, Colin Canon dopo aver letto il giornale cominciò a scattare foto a Jessica, che per via della luce del flash cominciò a tremare, cercò di nascondere il viso tra le mani, ma Colin continuava imperterrito, Draco vide la scena e si alzò…
-Canon smettila immediatamente con le foto – e si avvicinò alla ragazza tremante
-Taci Malfoy, sai quanto mi chiederanno per una sua foto
-Dr-Draco aiu-aiutami – balbettò la ragazza
-Jes calmati, ci sono io, guardami apri gli occhi – ma la ragazza scosse la testa
-N-non voglio…la…la luce
-GIU’ LE MANI DA LEI MALFOY – urlò Harry
-Fatti gli affari tuoi Potter…Jes…Jes – ma la ragazza non rispondeva, continuava a tremare nascondendosi il viso tra le mani
-TIENI GIU’ LE MANI SPORCO FIGLIO DI UN MANGIAMORTE – continuò Harry
-HARRY CALMATI EVIDENTEMENTE SA QUELLO CHE STA FACENDO – tuonò Hermione, l’amico la guardò incredulo, Colin intanto non accennava a smettere e la ragazza stava sempre peggio
-CANON SE NON LA SMETTI GIURO CHE TI AMMAZZO – tuonò Draco, poi prese Jessica tra le braccia e si diresse verso l’uscita, tuttavia sulla soglia venne bloccato da Harry
-Non la toccare Malfoy, devi stare lontano da lei
-Potter togliti dai piedi, devo portarla…- ma non poté terminare la frase
-Ho detto che non la devi toccare – ripeté imperterrito
-Harry calmo – fece la voce di Silente alle spalle del ragazzo – Draco sa quello che sta facendo E senza attendere oltre Draco, seguito da Silente e Harry, portò la ragazza nell’aula di pozioni, l’adagiò sul pavimento e cercò di calmarla…
-Jes…Jes siamo nell’aula di pozioni, apri gli occhi – ma la ragazza scosse la testa e continuava a tenere le mani davanti al viso, così il ragazzo le prese delicatamente e scoprì gli occhi di Jessica – Jes, amore, sei al sicuro, qui non c’è la luce – le sussurrò lui, a quelle parole la ragazza aprì lentamente gli occhi, sbatté le palpebre per abituarsi al buio, poi notò due figure che erano rimaste sulla soglia, erano Silente e Harry…
-Che ci fanno loro due qui? – chiese a Draco
-Ehm hai letto la Gazzetta del Profeta stamattina? – lei scosse la testa – Allora non sono io che devo spiegartelo, credo che il preside ne sappia più di me – intanto Silente e Harry si avvicinarono
-Come va Sig.na Rainbow?
-Va meglio signore
-Jessica ma cos’è successo? Perché hai cominciato a tremare? – gli chiese il fratellastro
-Harry, non ti spiegherò perché, ti dico solo che ho paura della luce, se questa è troppo forte la reazione è quella che hai visto…Draco perché mi hai chiesto se avevo letto la Gazzetta?
-A questo posso rispondere io Sig.na Rainbow, vede sul giornale c’è scritto che lei è la sorellastra del qui presente Potter
-COSA?!?
-Ecco vede solo poco tempo fa sono venuto a conoscenza del fatto di chi sia la sua madre naturale, ovvero Jessica Kepler, d’altronde lei mi ricorda tantissimo sua madre da giovane, la signora Malfoy lo può confermare dato che erano migliori amiche
-Preside questo lo so già, so chi era mia madre
-Sì ma quello che tutti del mondo magico ignoravano era chi fosse il padre della creatura che portava in grembo la Sig.na Kepler, il padre era James Potter
-COSA?!? – dissero all’unisono Harry e la ragazza
-Sì, comunque durante le vacanze di natale verrete con Harry, Draco, Hermione, Blaise, Pansy, e i due Weasley in un posto sicuro dove una persona a conoscenza dei fatti vi dirà come si sono svolti
-Preside io non posso – esordì Jessica – A natale ho promesso ai miei amici di andare da loro, abbiamo sempre fatto di tutto per passare questo periodo tutti insieme, per 16 anni ho ignorato l’identità di mio padre e per 15 ho ignorato la storia di mia madre, non credo che aspettare qualche settimana mi cambi la vita
-Ma Jessica non vuoi sapere il perchè sei cresciuta senza una padre? – le domandò Harry, lei sorrise
-Harry abbiamo la stessa età, anzi io sono più piccola di te di tre mesi, e te avevi sei mesi quando colui-che-non-deve-essere-nominato ti ha attaccato e ha ucciso i tuoi genitori, giusto? – lo vide annuire – Ecco quando io sono nata i tuoi genitori non erano più vivi ecco perché probabilmente il mio padre naturale si è portato il suo segreto con lui, e poi Harry io un padre l’ho avuto
-Come sarebbe a dire?!? E’ morto prima che tu nascessi
-Harry io parlavo del mio padre adottivo
-Quindi Sig.na Rainbow, dato che non ha intenzione di passare le vacanze natalizie col resto del gruppo, contatterò la persona che sa i fatti in modo che possa parlarvi prima – e si diresse verso l’uscita dell’aula
-Preside…- lo richiamò – Vorrei che quando questa persona parlerà ci sia anche la signora Malfoy
-COSA?!? Jessica è la moglie di un mangiamorte, come puoi volere che lei sappia tutto?
-Harry era la migliore amica di Jessica Kepler, ha tutto il diritto di sapere come sono andati i fatti, adesso scusate ma vado in dormitorio – detto questo uscì velocemente, Draco non riuscì a fermarla
-Bene, io vado – esordì Silente – voi due cercate di chiarirvi, signorino Malfoy parla con il signorino Potter di ciò che sai su Jessica
-Ma preside…lei una volta mi ha detto che solo lei può decidere a chi raccontare la sua storia, se avesse voluto farlo l’avrebbe raccontata lei a Potter
-Vedi Draco, credo che la ragazza sia fuggita per via dei sentimenti che ancora la legano a te – lo vide abbassare il capo – Credo che ti perdonerà prima o poi, continua a sperare – e uscì
-Allora Malfoy – esordì Harry – parla
-Senti Potter lei non ama che chi, diciamo, non autorizzato, sappia tutta la sua storia, l’anno scorso ho raccontato tutta la storia di Jes a mia madre e lei appena l’ha saputo non ti dico come ha reagito, fatti dire da lei, ok? - il bambino sopravvissuti annuì
-E allora dimmi che cosa provi te nei suoi confronti
-Te lo scordi che io ti dica cosa provo per lei, lo sanno poche persone – e si avviò verso l’uscita
-Tanto passeremo le vacanze natalizie insieme, riuscirò a scoprirlo – e rise
-Non sperare che sia facile – gli rispose il biondo ghignando

Le vacanze natalizie arrivarono velocemente, Sirius raccontò ai due ragazzi tutta la storia e poi Jessica si separò dal resto del gruppo per andare in istituto, ma arrivata lì venne a sapere che i suoi amici avevano ottenuto il permesso in modo che lei potesse andare da loro…

Jessica e i suoi amici si trovavano ai giardinetti che erano vicino al palazzo in cui vi era l’appartamento, si stavano divertendo giocando a palle di neve, ad un tratto si smaterializzò lì Lucius Malfoy che catturò la ragazza…

Grimmould Place n°12
Tutti gli abitanti della casa si trovavano in cucina, stavano pranzando quando un trafelato Silente apparve dal camino…
-Silente, come mai qui? – chiese Sirius
-Leggete questo, mi è arrivato stamattina a scuola – e porse un biglietto su cui vi era scritto:

Caro Draco,
ho qualcosa che a te è molto caro, devo dire che è una bella ragazza, magari qualche figlio dei miei amici si potrebbe divertire con lei…
Tuo padre
Lucius Malfoy

Il ragazzo accartocciò il foglio
-Preside com’è potuta accadere una cosa simile, come??? Dovevate proteggerla, e invece è finita nelle grinfie dei mangia morte
-Draco si trovava con i suoi amici, tuo padre ha agito da solo, fortunatamente gli amici li ha solo schiantati
-Li porti qui preside, è più sicuro – disse Sirius
-Bene, li vado a prendere – e si smaterializzò
-Draco – lo chiamò la madre, ma lui non rispose, riprovò ancora – Draco…Draco…rispondimi
-Che c’è?!?
-Cosa c’era scritto sul foglio?
-Tenete, leggetelo voi, ho da fare – detto questo si diresse verso la stanza che condivideva con Blaise…
-Oh mio Dio – esclamò la donna appena ebbe finito di leggere
-Cissy, che c’è scritto, parla – gli intimò il cugino
-Hanno preso Jessica – poi lesse ciò che vi era scritto ad alta voce
-Vado da Draco – disse Blaise
Qualche minuto dopo Blaise trovò Draco intento a prepararsi per la battaglia, stava lanciando incantesimi di tutti i tipi su un manichino…
-Dra che fai?
-Blaise mi sto esercitando, tra un po’ vado a riprendermela
-Che cavolo dici?!?
-Blaise hai letto che cosa c’è scritto? – l’amico annuì – Non posso permettere che qualcuno le faccia del male, non posso, ha già sofferto troppo a causa mia
-Sì ma non puoi andare lì, tuo padre si aspetta una mossa del genere, moriresti
-NON MI IMPORTA DI QUELLO CHE PUO’ SUCCEDERMI, LA DEVO TIRARE FUORI DI LI’ ANCHE A COSTO DELLA MIA VITA
-Te non vai da nessuna parte Malfoy – esordì Harry, sopraggiunto alle loro spalle – Tuo padre se lo aspetta, non le farà niente, se vai là peggiori la situazione
-Non rompere Sfregiato
-Ho detto che te non vai da nessuna parte
-Potter, non sai quello che sto provando in questo momento a saperla lì, tra le mani di qualcun altro che le fa del male
-E’ MIA SORELLA, ANCH’IO STO MALE
-POTTER IO LA AMO, NON PERMETTERO’ CHE QUALCUNO LE FACCIA DEL MALE
-Draco ora basta – gli intimò Narcissa, ormai tutti gli abitanti della casa avevano sentito le sue urla – Te non ti muovi di qui, dammi la bacchetta non discutere, altrimenti giuro che ti schianto, non ti permetterò di mettere in pericolo la vita di quella ragazza, chiaro? – il figlio annuì gli consegnò la bacchetta – Bene, Blaise, Harry andate giù e fate venire su Pansy – qualche minuto dopo la ragazza entrò nella stanza – Pansy aiutalo per favore – poi la donna uscì dalla stanza lasciando soli i due amici
La ragazza si avvicinò all’amico e l’abbracciò, le mani del ragazzo la strinsero ancora di più, dopo qualche minuto Pansy sentì che la sua camicetta era bagnata all’altezza della spalla, Draco stava piangendo in silenzio
-Dra calmati, vedrai che l’ordine la tirerà fuori di lì prima che le facciano qualcosa, Silente non permetterà che le accada qualcosa
-Pansy se…se lei dovesse…
-Non succederà Dra, stai calmo, non le succederà niente, la rivedrai, vi chiarirete e vi rimetterete insieme, adesso sdraiati e dormi – lo fece distendere sul letto e lei si sdraiò accanto a lui, dopo qualche minuto, il ragazzo si addormentò cullato dalle dolci carezze dell’amica e lei scese dagli altri in salotto
-Allora come sta? – le chiese Narcissa appena la vide entrare in cucina
-Per ora dorme, sta soffrendo tantissimo, ha paura che Jessica possa morire, non se lo perdonerebbe mai
-Non accadrà, ho promesso a James che mi sarei preso cura dei suoi figli e lo farò
Qualche ora dopo Silente si presentò a casa Black con i 4 babbani a cui venne spiegata la situazione, intanto l’ordine organizzava la battaglia…

Malfoy Manor
Era passata una settimana da quando la ragazza era stata rapita, l’avevano rinchiusa nelle segrete e l’avevano torturata, le ferite non facevano in tempo a rimarginarsi che si riaprivano subito per via delle nuove torture…
Jessica si risvegliò su un morbido letto, le faceva male la testa e il corpo le doleva, sulle braccia aveva dei lividi mentre le gambe presentavano ancora le ferite subite per via delle frustate, si guardò intorno per capire dove fosse, qualche minuto dopo la porta si aprì…
-Ben svegliata – esordì Lucius
-Signor Malfoy che cosa ci faccio qui?
-Diciamo che ci siamo stufati delle torture
-Perché mi avete portato in questa stanza, perché?
-A causa tua mio figlio si è rammollito, voglio dargli una lezione e i figli dei miei amici si vogliono ancora divertire con te, d’altronde sei carina – disse lui accarezzandole una guancia, lei si scostò – E’ inutile che fai la ritrosa, adesso ti lascio in dolce compagnia – appena detto ciò una ragazzo entrò nella stanza, lei lo riconobbe, era Thomas Kent, un serpeverde del settimo anno
-Ciao Rainbow – fece lui avvicinandosi al letto, lei si spinse verso la spalliera – è inutile che ti allontani – e con un colpo di bacchetta le incatenò le mani
-Che cavolo fai, slegami immediatamente - intanto lui si era seduto sul letto
-Quanta fretta – e cominciò ad accarezzarle la coscia
-Non mi toccare – e tentò di scacciarlo
-Preferisci che ti tocchi Malfoy junior, ma non temere, io sono più bravo – poi la bloccò sotto di se, cominciò a slacciarle la camicetta e prese a baciarla sul collo scendendo poi verso i seni
-Lasciami…non voglio – singhiozzò lei cercando di scostarlo
-Shh non ti agitare, ti piacerà – e le slacciò i pantaloni, infilò una mano all’interno cominciando ad accarezzarla da sopra gli slip
-No lasciami…LASCIAMI…LASCIAMI
-E sia, ripasserò questa sera, spero che tu sia più consenziente, e anche se non lo fossi non sarò così magnanimo come lo sono stato ora – detto questo la slegò e uscì dalla stanza, la ragazza si ricompose e cominciò a piangere

Il piano per attaccare Malfoy Manor era pronto, i ragazzi avrebbero atteso a casa, la sera l’intero ordine si smaterializzò portando con sé solo Harry, l’unico in grado di uccidere Voldemort.

La sera arrivò velocemente e Thomas Kent si presentò nella stanza dove la ragazza era tenuta prigioniera…
-Spogliati – le ordinò
-No, mai
-Bene, CRUCIO – e Jessica prese a muoversi in preda ai dolori, la ragazza subì molte cruciatus ma non si spogliò – Mi hai stufato ragazzina – così il ragazzo la sbatté violentemente sul letto, lei gemette per il dolore, le slacciò velocemente la camicetta e le tolse il reggiseno, lei cercò di coprirsi ma lui le bloccò la mano incatenandola – Sta ferma – sibilò, poi prese a baciarla, con una mano le bloccava la mano libera mentre l’altra cominciò a slacciare i pantaloni della ragazza e li calò insieme agli slip, poi lui le incatenò l’altra mano e cominciò a spogliarsi, Jessica cominciò a urlare più forte
-NO LASCIAMI…NON VOGLIO…LASCIAMI – il ragazzo la schiaffeggiò, la colpì con l’anello di famiglia spaccandole il labbro inferiore
-STA ZITTA RAGAZZINA
L’ordine arrivò a Malfoy Manor alle 23:00, ed ebbe inizio la battaglia, Harry aveva iniziato un duello con Voldemort, gli altri del gruppo avevano il compito di tenere impegnati i mangiamorte mentre a Sirius spettava il compito di trovare Jessica…
Un urlò arrivò alle orecchie di Sirius, spalancò la porta della stanza da cui proveniva l’urlo e vide Jessica nuda e incatenata e un ragazzo sopra di lei a torso nudo intento a slacciarsi i pantaloni, subito l’uomo lo schiantò e poi si avvicinò alla ragazza che era in stato confusionale…
-Jessica guardami sono Sirius – e le accarezzò il viso per cercare di calmarla ma lei si scostò
-Lasciami…non voglio… - poi la ragazza svenne, l’uomo le liberò le mani, la coprì con la coperta e la prese tra le braccia, avvisò Silente che la ragazza era in salvo e si smaterializzò nel salotto di Grimmould Place…

Grimmould Place n°12
Sirius si smaterializzò con Jessica svenuta tra le braccia…
-Oh mio Dio, Jessica, cosa le è successo Sirius? – chiese Narcissa
-L’ho trovata in una stanza, un ragazzo stava cercando di violentarla, l’ho schiantato poi quando mi sono avvicinato lei ha perso i sensi, l’ho avvolta nella coperta e sono venuto qui, non ho avuto il tempo di rivestirla
-Ok, portala nella stanza delle ragazze, ci pensiamo noi...- disse Molly Weasley, così le due donne sparirono dietro Sirius che tornò giù poco dopo…
Erano passate poco più di due ore da quando le due donne e Jessica erano sparite dietro quella porta, tutti in salotto erano in attesa di notizie quando Silente e Harry si smaterializzarono
-E’ finita – sussurrò Harry, gli amici si congratularono con lui, qualche minuto dopo Molly comparì sulla soglia – Come sta? – gli chiese il ragazzo
-E’ salva, ha subito molte torture, le ferite non sono ancora cicatrizzate e le abbiamo dato un antidolorifico attraverso la flebo, inoltre è denutrita, ci vorrà un po’ prima che si svegli
-Posso vederla? – domandarono Draco, Harry e Mark all’unisono
-Adesso è meglio di no, Narcissa è con lei in caso dovesse svegliarsi ci avvertirà

La mattina del giorno seguente, verso le 10:00, Jessica aprì gli occhi, notò Narcissa accanto a lei, si era addormentata sulla poltrona accanto al letto, cercò di tirarsi su per svegliarla, ma le ferite erano ancora troppo fresche e gemette per il dolore, la donna lo udì e aprì gli occhi, quando la vide le sorrise
-Jessica come va oggi?
-Potrei stare meglio
-Capisco, vuoi fare colazione?
-Prima vorrei sapere cos’è successo prima che arrivassi qui, l’ultima cosa che mi ricordo è Thomas Kent che mi…che…mi cala…i pantaloni…per…per… - non riuscì a concludere la frase
-Calmati Jessica, Sirius l’ha impedito, quando lui è entrato nella stanza lo ha schiantato e ti ha coperto e portato qui, adesso mi rispondi?
-I miei amici?
-Sono di sotto, dopo che ti hanno rapita Silente li ha portati qui
-Sì vorrei la colazione e…vorrei vedere…Draco…sempre che lui mi voglia vedere dopo che l’ho trattato da cani
-Non temere, verrà su di corsa appena glielo dirò, ora vado – e la donna sparì dietro l’uscio per dirigersi in salotto…
Narcissa apparve sulla soglia del salotto
-Madre come sta? – le chiese il figlio
-Si è svegliata, sta meglio e ha chiesto di Draco
-Vado subito
-Aspetta – lo richiamò la madre – Portale la colazione

Camera delle ragazze
Jessica distesa sul letto guardava verso la finestra quando ad un tratto udì il cigolio della porta, vide il ragazzo e gli sorrise
-Ciao Draco…vieni qui…siediti sul letto – il ragazzo appoggiò il vassoio sul comodino e si accomodò sul letto, intrecciò poi una mano con quella della ragazza
-Perché hai voluto vedere me? Perché non Mark?
-Mi mancavi
-Anche tu mi mancavi
-Solo che io non riesco a fidarmi del tutto di te, non ancora, è troppo presto, capisci?
-Sì, capisco, non mi credi
-No Draco, ti credo, devi solo dimostrarmi che posso fidarmi ancora di te
-Ce la farò Jes, dovessi metterci tutta la vita ma ti giuro che riuscirò a riconquistare la tua fiducia
-Bene, che ne dici di passarmi la colazione, ho fame – fece lei con un sorriso
-Certo, tieni – e le posò il vassoio sul letto –Ora vado, gli altri vorranno salire, sicuramente arriveranno tutti in gruppo
-Oh Dio no, non tutti insieme, mandami prima su Mark – il ragazzo annuì e uscì dalla stanza, qualche minuto dopo entrò Mark
-Scricciolo – disse lui sedendosi sul letto
-Mark – poi gli gettò le braccia al collo e cominciò a piangere – Ho avuto tanta paura…Thomas ha cercato di violentarmi…poi pensavo di non rivedervi mai più…non avrei chiarito con Draco…aiutami ti prego…mi piace ancora…ma non ho fiducia in lui… - disse singhiozzando
-Calmati Jessica, ci sono io adesso, devi cercare di dimenticare quello che ti è accaduto, adesso dimmi di Draco
-Mi ha scritto una lettera in cui dice che mi ha tradito perché quella ragazza lo ricattava minacciando di dire al padre di noi, ma poi a quanto pare l’ha fatto ugualmente, io gli credo, ho visto la tristezza nei suoi occhi, ma non riesco a fidarmi di lui, non del tutto almeno
-Ok scricciolo, anch’io ho visto che Draco è triste, poi Hermione mi ha detto confermato ciò che mi hai detto…quindi ti fidi di Hermione? – la vide annuire – Ecco lei si è fidata del ragazzo e a quanto ho capito loro due non si sopportano, giusto? – Jessica annuì nuovamente – Ecco se si fida lei che lo detesta puoi farlo anche te che lo ami no?
-Penso che tu abbia ragione
-Ecco magari prova a frequentarlo prima come amico, poi se son rose fioriranno, no?
-Ok, adesso puoi far salire gli altri tutti insieme, grazie Mark
-E di che, vado a chiamarli sono tutti in agitazione, non vedono l’ora di venirti a salutare – e uscì dalla stanza…

La ragazza si rimise completamente e una volta finite le vacanze tutti tornarono ad Hogwarts, tutti avevano legato tra loro, infatti non c’erano più si soliti scontri tra i corridoi della scuola che vedevano protagonisti il magico trio da una parte e il trio delle serpi dall’altra, anzi i sei ragazzi ormai giravano tranquillamente insieme per la scuola

Il preside per festeggiare la sconfitta del Signore Oscuro decise che per San Valentino ci sarebbe stato un ballo…

Sala Grande – San Valentino
I tavoli delle 4 case erano magicamente spariti, da un lato vi era un solo grande tavolo dove vi erano cibo e bevande a sufficienza.
Jessica si avvicinò al dj e gli chiese di mettere su una particolare canzone, ormai Draco aveva riacquistato la sua fiducia perciò aveva deciso di dedicargli una canzone che era piaciuta a entrambi e che avevano ascoltato durante le vacanze, ma anche Draco chiese al dj la medesima canzone…
Le luci si abbassarono e la melodia di A Te di Jovanotti risuonò per la sala, subito i due ragazzi si cercarono con lo sguardo e si sorrisero complici, entrambi avevano intuito che avevano fatto la medesima richiesta, si avvicinarono mentre le parole della canzone li avvolgevano…
Jessica cominciò a canticchiare la strofa che rispecchiava la sua amicizia con il ragazzo:
A te che sei l’unica al mondo
L’unica ragione per arrivare fino in fondo
Ad ogni mio respiro
Quando ti guardo
Dopo un giorno pieno di parole
Senza che tu mi dica niente
Tutto si fa chiaro
A te che mi hai trovato
All’ angolo coi pugni chiusi
Con le mie spalle contro il muro
Pronto a difendermi
Con gli occhi bassi
Stavo in fila
Con i disillusi
Tu mi hai raccolto come un gatto
E mi hai portato con te
A te io canto una canzone
Perché non ho altro
Niente di meglio da offrirti
Di tutto quello che ho
Prendi il mio tempo
E la magia
Che con un solo salto
Ci fa volare dentro all’aria
Come bollicine
A te che sei
Semplicemente sei
Sostanza dei giorni miei
Sostanza dei giorni miei
A te che sei il mio grande amore
Ed il mio amore grande
A te che hai preso la mia vita
E ne hai fatto molto di più
A te che hai dato senso al tempo
Senza misurarlo
A te che sei il mio amore grande
Ed il mio grande amore

Anche Draco fece come aveva fatto la ragazza e così si alternarono fino a concludere la canzone insieme:
A te che io
Ti ho visto piangere nella mia mano
Fragile che potevo ucciderti
Stringendoti un po’
E poi ti ho visto
Con la forza di un aeroplano
Prendere in mano la tua vita
E trascinarla in salvo
A te che mi hai insegnato i sogni
E l’arte dell’avventura
A te che credi nel coraggio
E anche nella paura
A te che sei la miglior cosa
Che mi sia successa
A te che cambi tutti i giorni
E resti sempre la stessa
A te che sei
Semplicemente sei
Sostanza dei giorni miei
Sostanza dei sogni miei
A te che sei
Essenzialmente sei
Sostanza dei sogni miei
Sostanza dei giorni miei

A te che non ti piaci mai
E sei una meraviglia
Le forze della natura si concentrano in te
Che sei una roccia sei una pianta sei un uragano
Sei l’orizzonte che mi accoglie quando mi allontano
A te che sei l’unica amica
Che io posso avere
L’unico amore che vorrei
Se io non ti avessi con me
a te che hai reso la mia vita bella da morire, che riesci a render la fatica un immenso piacere,
a te che sei il mio grande amore ed il mio amore grande,
a te che hai preso la mia vita e ne hai fatto molto di più,
a te che hai dato senso al tempo senza misurarlo,
a te che sei il mio amore grande ed il mio grande amore,
a te che sei, semplicemente sei, sostanza dei giorni miei, sostanza dei sogni miei...
e a te che sei, semplicemente sei, compagna dei giorni miei...sostanza dei sogni...

Alla fine della canzone Jessica si avvicinò al ragazzo e lo baciò, Draco non aspettava altro invito e la strinse maggiormente a se, quando si staccarono lui parlò…
-Pensavo non ti avrei più stretta a me così…
-Pensavo non ti avrei mai più permesso di farlo…
-Ti amo
-So anche questo – e gli sorrise, poi lo prese per mano cominciando a dirigersi verso la stanza delle necessità
-Jes aspetta, dove stiamo andando?
-Shh seguimi – e in breve tempo si trovarono nel corridoio del terzo piano davanti ad una parete spoglia, la ragazza lasciò la mano di lui e cammino davanti alla parete per tre volte, dopo qualche minuto comparve una porta, che una volta spalancata lasciò Draco senza fiato… All’interno della stanza vi era un letto a baldacchino, tutto ricoperto di petali di rosa bianca, il camino acceso scaldava la stanza, al centro c’era un tavolo su cui c’era un secchio con ghiaccio e all’interno una bottiglia di champagne, poi lì accanto due bicchieri e delle fragole…
Il ragazzo circondò da dietro la ragazza stringendola per la vita e le sussurrò all’orecchio
-E’ meraviglioso amore
-Prometti che amerai sempre e solo me – chiese lei
-Te lo prometto amore mio.
Jessica si voltò e lo baciò dolcemente
-E ora, promettimi che non mi costringerai mai più a privarmi dei tuoi baci…
Draco la guardò con gli occhi lucidi e la baciò con passione poi la strinse
-Ti amo Jessica Rainbow, ti amo, ti amo, ti amo! - Jessica sorrise poi lo guardò
-Adesso fa l’ amore con me Draco Malfoy
La guardò, e nei suoi occhi non c’era incertezza. La desiderava così tanto, e adesso era sicuro che lei lo voleva allo stesso modo, le accarezzò il volto con le dita, le labbra, il mento, il collo.
Lei chiuse gli occhi, e lui reagì baciandole la parte che poco prima era stata sottoposta alle sue carezze. Leccò leggermente il collo, scendendo verso la clavicola. Il respiro di lei si fece affannato quando, spostandole l’abito dalla spalla, baciò la pelle liscia.
Gli tolse la giacca lasciandola cadere sul pavimento, si baciarono intensamente mentre si tenevano stretti l’uno all’altra. Le baciò le labbra con passione, per poi passare al collo mentre lei gli insinuava le mani sotto la camicia. Si staccò da lui, e in un secondo gli sfilò l’ indumento gettandolo a terra. Quando si riavvicinarono, Draco la sollevò, permettendole di circuirgli il bacino con le gambe. Sorrisero, mentre continuavano a baciarsi, dirigendosi verso il letto.
Barcollarono ancora, ma una volta arrivati, non ci furono più equivoci, o opportunità di tornare indietro. Il desiderio era troppo grande, la voglia di stare insieme, di sentirsi vicini in modo diverso, completo…
Quando fu sdraiato accanto a lei, non riuscì a non desiderare di guardare il suo corpo, di toccarla, di fare l’ amore con lei in quel momento, senza aspettare oltre. Ma non poteva, non doveva correre. Nella sua mente non dovevano esserci dubbi, o incertezze…La guardò, e lei capì quello di cui aveva bisogno, quello che doveva sentire…
-Ti amo Draco… - sorrise
-Mi leggi nel pensiero.
-Forse.
Allungò la mano, e slacciò l’abito sotto i suoi occhi attenti. Gli prese una mano, e le guidò sul suo corpo. Sul collo, tra i seni fino allo stomaco piatto.
-Fa l’ amore con me… - ripeté lei, lui la guardò - Non mi vuoi?
La voleva, l’aveva sempre voluta, e l’avrebbe voluta sempre, lo sapeva, questo non sarebbe cambiato mai, e così, smise di pensare. La baciò, e lei lo spinse sul suo corpo. Non ci fu più bisogno di parole, di spiegazioni razionali, non ci fu più bisogno di pensare ad altro, se non a loro, alle loro mani, intrecciate, le une nelle altre. Alla loro pelle calda e desiderosa di essere toccata. Alle loro labbra, le une sulle altre, a scambiarsi baci, la cui eloquenza fu più grande di tutte le parole che avrebbero mai potuto pronunciare. Il suo respiro sul collo, le mani intrecciate alle sue, le labbra sulle guance, sul mento, sul petto…
Si mosse appena tra le lenzuola, e bastò quel movimento per farle capire che non era stato un sogno. La dolce pressione del braccio attorno alla vita, le labbra poggiate alla nuca, e quel dolce respiro, che ogni volta le faceva provare un brivido lungo la schiena. No…Non aveva sognato, e aprendo gli occhi si rese conto di non poter desiderare altro. Lui era al suo fianco, abbracciato a lei nel suo letto, stretto al suo corpo. Sorrise, capì di essere felice e questo la spaventò a morte. Non avrebbe potuto più vivere senza di lui. Capì di averlo amato, e che adesso lo amava, proprio come sapeva avrebbe fatto sempre. Chiuse gli occhi e respirò a fondo, poi lo sentì…il dolce movimento delle sue labbra, le mani a cercare le sue, per poi stringerle, ed avvicinarla a lui ancora di più. La strinse a se, e lei si voltò. Si guardarono negli occhi e sorrisero. Si avvicinò al suo volto, e con un gesto gentile le sfiorò il naso e disse:
-Buongiorno…
-Buongiorno a te…
Lui si stese sul fianco e poggiò la testa al braccio piegato sul cuscino.
-Sei sveglia da molto?
-Non da molto.
Lo spinse sulla schiena, e appoggiò la testa al suo petto. Lo accarezzò piano con le dita, e sentì la sua mano tra i capelli. Chiuse gli occhi e ripensò alla notte appena trascorsa, quando con la stessa dolcezza le aveva sfiorato i capelli guardandola negli occhi, e le aveva chiesto: “stai bene?” la sua dolcezza, e la passione, era stato tutto perfetto…

Jessica rientrò in sala comune, un sorriso sognante stampato sul viso, Hermione se ne accorse…
-Jessica tutto bene?
-Certo Herm – rispose sognante
-Cos’è successo ieri, perché sei sparita?
-Eh?!? Io non…io – balbettò diventando rossa
-Cos’hai fatto? – le domandò Harry – Dov’eri e soprattutto con chi?
-Ero beh…ero con…insomma fatti gli affari tuoi – sbottò spazientita e fece per dirigersi verso il suo dormitorio, ma il fratellastro la fermò per un braccio
-Jessica non farmelo ripetere, rispondimi
-Harry per favore – fece lei ancora più rossa – Non ho fatto nulla di male, ma non chiedermi di dirti dove ho passato la notte, ti prego, vorrei tenere per me questo ricordo
-Almeno dimmi con chi?
-Draco – rispose sussurrando
-COSA?!?
-Harry non urlare
-Tu…lui…tu hai…con lui – balbettò in preda allo shock – Sei troppo piccola
-Oh insomma ho la tua stessa età, non mi fare un processo, sono sicura che anche te e Ginny…- e lasciò in sospeso la frase, la piccola Weasley e Harry divennero rossi come due pomodori
-Basta così Harry – si intromise Hermione e prendendo Jessica e Ginny per le braccia le trascinò in dormitorio…

Dormitorio maschile serpeverde
Draco entrò con un sorriso da ebete stampato in faccia, Blaise e Pansy che non se lo aspettavano si ricomposero velocemente, ma il biondo neanche si accorse di quello che i due amici stavano facendo
-Dra la prossima volta bussa – lo rimproverò Blaise, il ragazzo sdraiatosi sul letto, solo in quel momento si accorse dei due amici e del loro stato
-Scusatemi, comunque la prossima volta blocca la porta
-Che ci fai qui, ho visto che il letto era vuoto, pensavo fossi già sceso
-Non sono stato qui stanotte – rispose Draco con aria sognante
-E dove sei stato allora? – gli domandò l’amica
-Con Jes, è stato fantastico, lei era…e io…se solo ci ripenso…
-Quindi avete chiarito? – domandò Blaise
-Sì, decisamente sì – tuttavia due paia di orecchie avevano udito la conversazione e un ghigno maligno si formò sui loro volti

Lasciatemi un commy pleaseeee. Cmq ringrazio ki legge e ki ha messo la storia tra i preferiti. Il testo della canzone è A te di Jovanotti, di cui lui detiene i diritti etc, inserita non a scopo di lucro.Kiss kiss lady85

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 ***


Era passato poco più di un mese da quando Jessica si era rimessa con Draco, adesso la ragazza si stava recando nel bagno dei prefetti perché lui le aveva dato un appuntamento lì… -Ehi Rainbow – la richiamò Millicent Bulstrode, la ragazza non fece in tempo a voltarsi che la serpeverde la schiantò facendole sbattere violentemente la testa contro una colonna
-Ben fatto Milly – fece un’altra voce
-Grazie Thomas, è tutta tua adesso – il ragazzo si avvicinò alla ragazza stesa sul pavimento, le praticò un incantesimo di memoria modificando i ricordi legati a Draco sostituendolo con la sua immagine, poi la lasciò lì…
Qualche ora più tardi un ragazzo di corvonero passando di lì la trovò e la portò in infermeria…

Infermeria
Jessica aprì lentamente gli occhi
-E voi che ci fate qui? – domandò irritata rivolgendosi alle persone attorno al suo letto
-Jes ci siamo preoccupati per te, ti hanno trovato svenuta in un corridoio – le rispose Draco
-Malfoy vattene, ti ho già detto che non ti voglio vedere mai più
-Jes ma cosa…
-Sei sordo per caso
-Jessica calmati – fece Hermione
-Taci mezzosangue
-Jessica che ti prende? – fece la ragazza con gli occhi pieni di lacrime
-Andate via
-Cos’è successo Jessica? – le chiese Harry
-Cosa vuoi Potter, che tutti ti dicano tutto solo perché sei il bambino sopravvissuto?
-Ma che diamine è successo ti sei dimenticata tutto? – le chiese Blaise
-E cosa mi sarei scordata Zabini? Mi ricordo benissimo di Malfoy che mi tradisce con quella che io credevo che fosse la mia migliore amica, la so-tutto-io Granger, e adesso solo perché frequento Thomas Kent e al qui presente Malfoy brucia, voi siete qui per farmi, diciamo rinsavire, solo perché sono cambiata
-Jessica aspetta, te non stai con Kent, stai con Draco – fece Harry
-Potter vattene, altrimenti non so per quanto ancora sarai il bambino sopravvissuto
-Jessica… - tentò di nuovo Harry
-NON HAI SENTITO, VATTENE, ANZI ANDATEVENE, ANDATE VIA TUTTI – il gruppo sconsolato uscì dalla stanza…

Erano passate tre settimane da quando Jessica venne dimessa dall’infermeria, ma ancora non ricordava niente, trascorreva il suo tempo insieme a Thomas Kent, inoltre ogni volta che lei vedeva Draco cominciava a baciarsi con Thomas, solo per farlo soffrire; Harry e il resto del gruppo avevano notato che c’era qualcosa che non andava…
Un giorno Draco stava tornando nei sotterranei e vide Jessica appoggiata al muro e Thomas le stava davanti, si stavano baciando appassionatamente, Malfoy era irritato più che mai e staccò violentemente il ragazzo dalla ragazza…
-Ma insomma Jes che ti prende, perché fai così
-Non rompere Malfoy – sibilò lei, Thomas intanto si era rialzato
-Che c’è Malfoy, adesso rodi di gelosia, dovevi pensarci prima di scoparti la Granger – e ghignò
-Taci Kent e poi io non ho mai…- ma un ceffone gli voltò la faccia
-Taci Malfoy – gli disse la ragazza a pochi centimetri dal viso – Non mi sono certo sognata la scena, adesso che sto bene lasciami in pace, non ti immischiare nella mia vita
-Jes ti prego…- fece lui prendendole dolcemente la mano e guardandola negli occhi proseguì – Cerca di ricordare, ti ricordi la nostra canzone, A te di quel cantante babbano, ricorda ti prego – la ragazza lo fissò interdetta, come se si fosse appena svegliata da un sogno
-Draco – sussurrò, poi comparve la maschera di freddezza di quelle ultime tre settimane
-Lascialo perdere Jessica – e Thomas la trascinò via
Draco poi corse dai suoi amici e gli raccontò l’accaduto, il gruppo capì che non tutto era perduto.

Jessica e Thomas si trovavano nella stanza di lui, i due erano sul letto e si stavano baciando, lui cominciò ad accarezzarle la coscia
-Thomas aspetta, fermati
-Che c’è Jes
-Io…non…- ma lui riprese a baciarla, la fece stendere sotto di lui cominciando a slacciarle la camicetta della divisa e sfilandole la gonna, lasciandola solo con l’intimo addosso, la ragazza chiuse gli occhi, inebriata dalle carezze del ragazzo, ma nella sua mente i ricordi legati al ragazzo cominciavano a sbiadirsi e si facevano più vivi i ricordi legati a Draco, improvvisamente si sollevò spostando il ragazzo – Thomas…no…non voglio
-Adesso mi hai stufato Rainbow – sibilò il ragazzo, poi le legò le mani ed entrò violentemente in lei, la ragazza pianse disperatamente, ormai aveva ricordato, Draco dove sei…Oddio aiutami ti prego…ti prego… pensò lei, quando tutto finì il ragazzo ghignò, poi si avvicinò al suo orecchio, sussurrandole maligno – E’ stato fantastico, sai anche i miei amici ti vogliono, aspetta qui – e uscì dalla stanza, lasciando la ragazza incatenata al letto
Thomas si diresse in sala comune e parlò un po’ con i suoi amici, dopo qualche minuto riprese le scale del dormitorio…Pansy seduta su un divanetto aveva visto Jessica salire con Kent, e poi vedendolo solo l’aveva osservato, quando lo vide salire con i suoi amici capì cosa avesse intenzione di fare ma sapeva di non potercela fare da sola, così andò nel dormitorio maschile per chiedere a Nott, rientrato poco prima, dove fossero Draco e Blaise
-Ciao Theod
-PANSY – strillò lui – CHE DIAMINE CI FAI QUI?!?
-Scusa…– poi notò Daphne Grengass accanto a lui che si copriva con un lenzuolo, e i vestiti sparsi per la stanza -…anzi scusatemi, dimmi solo se hai visto Draco, Blaise, o Potter o…
-Ho capito, li ho visti tutti insieme in sala grande
-Ok…grazie vado…ah ti consiglio di bloccare la porta – fece lei sorridendo, e uscì velocemente dalla stanza

Sala Grande
Pansy arrivò correndo nella sala, individuò il gruppo e si avvicinò…
-Rag-ragazzi…dovete…venire…Jessica
-Calmati Pansy, siediti e dicci che succede? – le domandò Blaise, lei scosse la testa
-Dovete venire, credo sia in pericolo
-Che genere di pericolo Pansy? – le chiese Draco alzandosi in piedi
-L’ho vista salire con Kent, dopo un po’ lui è sceso e poi è risalito con i suoi amici, ma Jessica non è scesa – appena udite quelle parole Draco, Blaise, Harry, Ron, Hermione e Pansy corsero in direzione dei dormitori dei serpeverde mentre Ginny venne mandata a chiamare Silente

Dormitorio maschile serpe verde
Jessica si era estraniata dalla stanza, i ragazzi, a turno, la violentarono, ma lei non aveva più le forze necessarie per lottare, le lacrime le rigavano il volto, inizialmente quando aveva visto il primo amico di Kent avvicinarsi aveva cercato di slegarsi le mani, ma le corde erano troppo strette, così i polsi avevano cominciato a lacerarsi; la porta si spalancò quando uno degli amici di Thomas stava per entrare nuovamente in lei, il ragazzo si voltò e fece solo in tempo a vedere il pugno di Draco arrivargli in faccia, successivamente Draco si avvicinò a Jessica, le slegò le mani e la chiamò…
-Jessica!!- si inginocchiò sui vestiti sparsi li vicino –Jessica…Jessica sono io…- la fece voltare e lei aprì gli occhi –Jessica…- prese un mantello di una divisa li vicino e glielo mise addosso. Era fredda come il ghiaccio. Lo guardava…ma pareva non vederlo. Draco si accigliò. Aveva gli occhi persi nel vuoto –Jessica- le prese il viso ma lei non mosse un singolo muscolo. Era rilassata, ogni singola parte del suo essere era rilassato. Lui si leccò le labbra –Jessica ti porto in infermeria…vuoi che ti porti su?- non si mosse –Jessica per piacere…- niente. Le mise un braccio sotto le ginocchia e con l’altro braccio dietro la schiena la alzò. Lei non si mosse, lo lasciò fare. Nessun aiuto, non si aggrappò a lui, non cercò di aiutarlo, era un peso morto. A fatica Draco riuscì a salire le scale e a portarla in infermeria. Quando la sdraiò sul letto le braccia erano senza più un briciolo di forza. Si mise al suo fianco e le prese il viso tra le mani –Jessica!!! Maledizione Jes!!! Guardami, ho bisogno di sapere che sei qui…ti prego Jes…- sbatté un pugno sul materasso la guardò negli occhi ma si scontrò letteralmente contro un muro. La sua mente era chiusa, completamente… Non riusciva a leggerle la mente, lei sembrava tutto meno che viva e lui non sapeva che fare, le lasciò il viso –OK…Jes…ti prego…aiutami…non so che fare…se tu non mi aiuti…Tesoro…Jessica…- intanto M.ma Chips arrivò
-Signor Malfoy deve andare fuori
-No, non la lascio
-Signor Malfoy la devo…- ma si interruppe notando le candide lenzuola sporche di sangue -…su andate fuori tutti quanti
-M.ma Chips cosa succede? – chiese Harry
-FUORI HO DETTO – e il gruppo uscì
Una decina di minuti più tardi le porte dell’infermeria si riaprirono e tutti si avvicinarono alla donna…
–Come sta? – le chiese Draco -E?- lei si leccò le labbra –M.ma Chips…cosa c’è ancora?-
-Signor Malfoy…lei…lei ha…-
-Cosa?!?!-
-Signor Malfoy non è stata colpa sua…E’ stato quello che le hanno fatto che…-
-COSA!!!-
-OK, Jessica aspettava un bambino. Stava entrando nella terza settimana…ma quello…-
-Merda…-
-Calmo, non è colpa sua e…-
-Non ho pensato nemmeno un secondo a questo!- ringhiò –Come osa pensare anche solo minimamente che io dia la colpa a lei!?!?!-
-OK scusi ma…-
-Ho capito- ringhiò –Grazie…per l’aiuto- lei annuì
-Mi dispiace e…-
-Dispiace più a lei e a me che a lei- ringhiò entrando nella stanza
Draco si avvicinò al letto e la guardò. Si sedette sul bordo del letto e lei stava dormendo, l’infermiera le aveva dato un sonnifero.
Tuttavia il mattino seguente la ragazza non si svegliò, tutti erano preoccupati…
-CHE DIAVOLO LE SUCCEDE, PERCHE’ NON SI SVEGLIA?!?
-Si calmi signor Malfoy – gli rispose M.ma Chips
-COME FACCIO A CALMARMI, DOVREBBE ESSERE SVEGLIA – la donna controllò i parametri vitali della ragazza, erano nella norma, l’infermiera intuì cosa fosse accaduto e lo riferì al gruppo…
-Ecco vedete, probabilmente non si sveglia perché è lei che non vuole farlo, il suo corpo è vivo, ma la sua mente è, diciamo, isolata dal resto del mondo, finché non lo riterrà opportuno non credo che si svegli, io posso solo monitorare la situazione, se ci saranno cambiamenti vi avviserò
-Io non me ne vado, resto qui – disse Draco
-Signor Malfoy vada, è inutile, se ci sono cambiamenti vi informerò
-NO – tuonò lui, le mani strette a pugno erano diventate bianchissime talmente era la forza con cui le stringeva
-Draco andiamo – disse Pansy prendendolo per le spalle – Non hai dormito stanotte, riposi un po’ e poi torni qua, dai su – poi gli prese le mani e lo condusse nella stanza delle necessità, non era il caso di portarlo nel suo dormitorio, la strada da fare era troppa e lui non avrebbe retto i bisbigli e gli sguardi degli altri studenti.
Tutto il gruppo era nella stanza delle necessità, nessuno se la sentiva di andare a lezione, dopo qualche ora arrivarono anche Mark, Josh, Christine e Simon, tutti aspettavano notizie…

Trascorsero 3 settimane, durante le quali Jessica non accennava a migliorare, era persa in un mondo tutto suo, evidentemente stava bene nel suo mondo, perfino Piton aveva provato a leggerle la mente ma si era scontrato letteralmente con un muro…
Intanto nella testa di Jessica…
La ragazza stava rivivendo tutti i suoi ricordi con i suoi genitori, in quel momento stava rivivendo il giorno dell’incidente, ad un tratto tutto si fece sbiadito
-Jessica che ci fai qui? – le chiese Claire
-Mamma?!? – sussurrò lei incredula
-Piccola che cos’è successo? – le chiese il Phil
-Papà?!? Cos’è questo posto?
-Jessica sei morta? – le chiese il padre
-No…io non…io voglio restare qui, mi mancate così tanto – disse mentre le lacrime le rigavano il volto
Una voce in sottofondo attirò l’attenzione dei tre
-Jes amore, devi svegliarti, ti prego non puoi lasciarmi – fece Draco, era seduto accanto a lei e le stringeva la mano
-Hai sentito tesoro? – le chiese un’altra voce di donna, la ragazza si voltò e vide una giovane donna, era la sua fotocopia, intuì che era la sua madre naturale – Quel ragazzo ti ama, devi tornare da lui, sii felice
-Ascolta tua madre piccola Jessica – fece la voce maschile di un altro spirito, la ragazza si voltò, occhiali tondi, sguardo furbo, era la copia più grande di Harry, se non fosse stato per gli occhi verdi, mentre il ragazzo li aveva grigi, come quelli della madre
-Io voglio…- ma le parole le morirono in gola, non sapeva che fare, da una parte voleva restare con i genitori, adottivi e non, dall’altra voleva tornare da Draco
-Jessica ascoltami, noi viviamo in te, siamo qui – le disse Claire toccandole il petto all’altezza del cuore – Te devi vivere, sii felice, noi saremo con te, per ogni decisione che dovrai prendere, noi ci saremo, vai, torna da lui, dal ragazzo che ami – e le sorrise
-Mamma io…
-Shh, non dire niente, questo non è un addio tesoro, adesso fammi un sorriso – lei sorrise tristemente – vivi e si felice, oltrepassa la porta alle tue spalle – poi piano piano gli spiriti cominciarono ad allontanarsi, lei nel sogno allungò le mani verso la porta, questo gesto nella realtà corrispose ad una lieve stretta alla mano di Draco…
Lei mosse gli occhi lentamente e lo guardò.
-Jessica, sono io…guarda…- lei si accigliò –Jessica…sono io…- lei lo toccò con la punta delle dita sul viso e lui sorrise. Lei fece un sospiro e le si riempirono gli occhi di lacrime, aveva una mano posata sul ventre. Gli afferrò il braccio e lo abbassò verso di se. Gli cinse il collo e singhiozzò. Ma non c’era alcun rumore nel suo pianto. Non c’era un gemito che usciva dalle sue labbra. Se non fosse stato per il suo corpo scosso dai singhiozzi, non ci si poteva accorgere del suo stato. Lui la strinse e la alzò a sedere -Calma…calma Jes…va tutto bene…ci sono io…OK?- lei annuì e lui la scostò –E’ tutto a posto…va bene?- lei annuì chiudendo gli occhi e riaprendoli lentamente. Si appoggiò a lui stringendolo con forza per le braccia –Calma Jes…va tutto bene adesso…- lei annuì e lui le accarezzò la testa, lei singhiozzò nuovamente, aveva perso il suo bambino a causa delle violenze, sembrava fosse appena accaduto, invece erano trascorse tre settimane - No calmati…calmati tesoro…- le baciò la fronte –Lo so che non è colpa tua- la strinse placando i suoi sobbalzi lentamente, lei gli strinse i capelli con forza e tirò su col naso –Mi spiace angelo…- lei nascose il viso sulla sua spalla –Non ti preoccupare –
La porta dell’infermeria si aprì e lentamente il resto del gruppo si avvicinò, ma lei scosse la testa, non voleva vedere nessuno, guardò verso Draco che intuì i suoi pensieri…
-Ragazzi credo…credo che non voglia vedere nessuno, si è appena svegliata – disse accarezzandole la testa – Provate a passare tra un paio d’ore – così nell’infermeria rimasero solo Jessica e il serpeverde –Jessica, amore, sono passate tre settimane da quando ti abbiamo portato via da quella stanza, erano tutti in pensiero – lei lo ascoltava senza dire una parola –Ti prego parla, dimmi cosa provi, voglio aiutarti – lei sospirò e lo guardò – Ero io il padre del bambino vero? – lei annuì toccandosi nuovamente il ventre mentre gli occhi le si riempirono di lacrime –No piccola, non piangere, so che sei triste, ma devi essere forte – lei scosse la testa – Sì invece, sei forte, lo sai – lei gli posò due dita sulle labbra per farlo tacere, poi lo abbracciò, stettero così per tutto il tempo fin quando gli amici non tornarono, tutti la abbracciarono a turno, ma lei a parte sorrisi tristi non accennava a parlare…

Trascorse una settimana da quando la ragazza si era svegliata, era ancora in infermeria, quando Narcissa entrò nella stanza, Draco era seduto accanto al letto e parlava alla ragazza che annuiva, la donna sorrise a quella vista, fortunatamente il figlio, a parte l’aspetto, non aveva nulla dei Malfoy, si avvicinò al letto…
-Ciao Jessica, come va? – la ragazza alzò le spalle e la donna si accigliò
-Draco cosa…
-Non parla, da quando…- e lasciò in sospeso la frase
-Ho capito, ci puoi lasciare sole un momento per favore – lui annuì e uscì dalla stanza, appena la porta si fu chiusa la donna, sedutasi sul letto, riprese a parlare – Jessica so cosa stai provando, anche io ho perso il mio bambino tanto tempo fa – la ragazza sgranò gli occhi che si riempirono di lacrime – No piccola, non piangere, adesso ti racconterò cosa mi successe, ok? – la ragazza annuì – Ecco è capitato durante il mio ultimo anno di scuola, mi ero innamorata di un ragazzo, David Bennet, apparteneva ai corvonero, e beh io rimasi incinta alla fine dell’anno scolastico, tuttavia quell’anno quando tornai a casa seppi dai miei genitori che mi avevano promesso a Lucius Malfoy, quindi lasciai David a malincuore, tuttavia una volta che il matrimonio fu celebrato e io andai a Malfoy Manor, mio marito si accorse del mio stato interessante, così mi torturò per farsi dire il nome del padre, perché nessuno poteva permettersi di toccare ciò che era suo, io non glielo rivelai, tuttavia lui mi lesse la mente e così lo seppe ugualmente, perciò per via delle torture subite persi il bambino, qualche giorno dopo inoltre lessi sul giornale che David era stato ucciso e capii che era stato l’uomo che avevo sposato – sorrise tristemente al ricordo di quei giorni, poi asciugò una lacrima dal viso della ragazza – Qualche mese dopo venne concepito Draco, solo perché per lui l’importante era avere un erede, così mi concessi a lui solo per una notte, da allora Lucius non mi ha mai più toccata, io con la nascita di mio figlio sono rinata e mi sono impegnata a crescerlo con amore e credo di esserci riuscita – vide Jessica annuire – Ha solo l’aspetto dei Malfoy, ma il carattere è quello dei Black, tu che dici? – la ragazza annuì nuovamente – No mia cara, devi dirmelo a parole – lei sospirò e poi decise di parlare
-Ha ragione – sussurrò
-Come, non ho sentito – fece la donna
-Ha ragione – disse più forte – Draco ha solo l’aspetto dei Malfoy…Mi aiuti la prego, io non sono forte come lei
-Oh certo che lo sei piccola Jessica – le sorrise la donna accarezzandole il viso, Jessica la abbracciò ricominciando a piangere
-Non lo sono signora Malfoy, non sono forte io – disse lei tra i singhiozzi con la testa sul viso della donna
-Shh piccola, piangi pure, sfogati, tira fuori tutto il dolore – le disse cullandola dolcemente, la ragazza si addormentò piangendo sulla spalla della donna che poi la distese sul letto e la coprì, qualche minuto dopo nella stanza entrò Draco e notò che il viso della ragazza era rigato dalle lacrime
-Ha pianto vero? – chiese sussurrando alla madre, che in risposta annuì – Madre non so come fare per aiutarla
-Stalle vicino Draco, solo questo, lei è forte, lo supererà
-Sembra serena solo quando dorme
Qualche settimana dopo la ragazza ricominciò a frequentare le lezioni…
Jessica si trovava, da sola, nei sotterranei quando Neville le si avvicinò…
-Ciao Jessica senti potresti darmi una mano in pozioni, sai io sono una frana e non lo chiedo ad Hermione perché lei aiuta già Harry e Ron, allora puoi? – ma la ragazza si irrigidì e indietreggiò fino a trovarsi con le spalle al muro, e poi si sedette sul pavimento con le ginocchia tirate al petto e cominciò a tremare – Jessica che ti prende? – chiese il ragazzo scuotendola per le spalle – Jessica stai bene?
Draco sopraggiunse poco dopo con Blaise…
-Paciock che cavolo le hai fatto?
-Io niente Malfoy, le ho chiesto solo aiuto in pozioni
-Spostati – e lo spostò in malo modo allontanandolo dalla ragazza – Jessica guardami – le chiese dolcemente, la ragazza alzò il viso, gli occhi erano pieni di paura – Tesoro calmati – lei scosse la testa mentre le lacrime cominciarono a scorrere sul suo viso – Era solo Paciock, calmati – e la prese in braccio, la ragazza continuava a tremare e i due, seguiti da Blaise si rifugiarono in un’aula in disuso – Blaise cerca Potter e digli cos’è successo per favore, io cerco di calmarla intanto
-Ok, vado – dopo che Blaise fu uscito, Draco si rivolse verso la ragazza, era seduta su un banco e tremava ancora
-Jessica calmati, non ti succederà nulla – la ragazza aveva la testa chinata verso il basso e continuava a piangere – Ehi piccola – fece lui sollevandole il viso – Calmati su…vieni qua – e la strinse a sé, Jessica piano piano smise di tremare, qualche minuto dopo la porta venne spalancata e Harry entrò nella stanza seguito da Blaise…
-Ehi, cos’è successo?
-L’ho trovata seduta sul pavimento che tremava
-Ok, adesso come va?
-Meglio, si è calmata, credo che abbia paura di qualunque ragazzo che le si avvicini e che lei non conosce a sufficienza
-Ok, allora vorrà dire che ci alterneremo finché non si sarà ripresa

Dormitorio maschile dei serpeverde
Draco si svegliò, guardò la sveglia che segnava le 6:30 del mattino, notò poi un’altra presenza sul suo letto, voltò lo sguardo e vide Jessica rannicchiata accanto a lui, da quello che ricordava la sera prima non era lì, decise di non svegliarla, sembrava serena, così si alzò e si diresse in bagno…
Jessica aprì gli occhi, notò subito che Draco non c’era, poi notò gli altri ragazzi, che si stavano vestendo, li fissò uno per uno, Blaise, Theodore, Tiger e Goyle, gli occhi le diventarono lucidi, Zabini, lì accanto, notò che la ragazza si era svegliata e le parlò
-Ehi ciao Jessica, ben svegliata – le disse avvicinandosi, lei allungò una mano, come se volesse fermarlo, il ragazzo si arrestò – ehi calma, non ti faccio niente – e poi si sedette sul letto con lei che cominciò a tremare – Draco sarà in bagno – le disse poi, la ragazza corse verso la porta, fece per aprirla, ma questa era bloccata, vide che aveva lasciato la sua bacchetta sul comodino accanto al letto, non voleva tornare indietro, di nuovo vicino a Blaise, non perché era lui, ma solo perché era un ragazzo, cominciò a battere i pugni sulla porta mentre le lacrime cominciarono a scorrere sul suo viso
-Ehi Jessica calmati – fece Theodore avvicinandosi
-Aspetta Theod – gli disse Blaise – Alohomora – disse poi puntando la bacchetta contro la porta e Jessica si fiondò nel bagno
-MA CHE CAVOLO – urlò Draco, poi vide Jessica – Ehi piccola che è successo? – lei scosse la testa e si strinse al corpo bagnato del ragazzo appena uscito dalla doccia, bagnandosi così anche lei, lui la strinse a sé e si avviò verso la stanza – Ehi ragazzi che è successo a Jessica?
-Noi non le abbiamo fatto niente Dra – rispose Blaise – si è svegliata e non trovandoti si è spaventata, ho cercato di calmarla ma l’ho solo fatta agitare, e allora ho sbloccato la porta per permetterle di entrare
-Ho capito…ehi piccola calmati su, non devi aver paura di loro, ok? – le disse dolcemente il ragazzo baciandole la fronte – Ti sei bagnata tutti i vestiti sciocca – scherzò il ragazzo, lei alzò le spalle sorridendo – Guarda che se ti ammali non ti curo…e non fare quella faccia, non mi incanti – disse lui vedendo che la ragazza aveva buttato all’infuori il labbro inferiore e faceva gli occhi dolci – Blaise va da Pansy e fatti dare qualche vestito per Jes per favore
-Ok vado
-Va beh Dra noi andiamo - fecero Tiger e Goyle, mentre loro uscirono dalla stanza, una chioma bionda e riccia fece il suo ingresso andando ad abbracciare Theod
-Ciao Daph – la salutò Draco
-Ciao Draco, ciao amore – fece lei baciandolo dolcemente sulla bocca
-Ciao tesoro – fece lui di rimando abbracciandola dolcemente, qualche minuto dopo Blaise e Pansy varcarono la soglia
-Cavoli Jessica sei un disastro – fece Pansy notando lo stato della ragazza
-Già ha ragione lei – ammise Daphne
-Forza vieni con noi che ti sistemiamo – e le due serpeverdi trascinarono la ragazza nel bagno mentre i tre ragazzi rimasero li a chiacchierare…
Quando Jessica uscì dal bagno indossava un vestitino di jeans che le arrivava al ginocchio e valorizzava le sue forme, Draco ebbe improvvisamente la gola secca, gli mancava il contatto con la ragazza, d’altra parte non voleva forzarla, aspettava che fosse lei ad avvicinarsi, ma lei non aveva ancora superato il trauma, gli dava baci sulle guance, si faceva abbracciare, dormiva nel suo letto, ma non andava oltre…
Il viso di Draco si imporporò a quella visione e qualcosa si scatenò anche nelle parti basse del suo corpo…la ragazza attese che Pansy e Daphne, come da accordi presi in bagno, portassero fuori i rispettivi ragazzi…
-Andiamo Jes, tra un po’ iniziano le lezioni – e fece per avviarsi verso la porta, ma la ragazza lo trattenne per un braccio, poi gli si avvicinò e lo baciò, prima timidamente, poi il bacio si fece più profondo, Draco, inizialmente stupito, corrispose al bacio avvicinando a se la ragazza che poté sentire attraverso i vestiti, l’eccitazione del ragazzo premerle sul basso ventre, poi il ragazzo improvvisamente si staccò – Scusa Jes, non avrei dovuto, io…non so cosa mi è preso, scusami davvero – le disse abbassando il viso, in risposta la ragazza gli sollevò il viso e gli diede un bacio a fior di labbra, poi sorridendo, gli disse
-Fa l’amore con me Draco
-Come?
-Voglio fare l’amore con te Draco
-Jes sei sicura, cioè dopo quello che…
-Non voglio ripensarci…ti prego aiutami a dimenticare – e cominciò a slacciarsi il vestito che scivolò sul pavimento lasciandola in intimo, la salivazione del ragazzo era a zero, cominciò quindi a slacciare la camicia della divisa del ragazzo che rimaneva immobile a fissarla, talmente era estasiato dalla bellezza e dalla sensualità con cui la ragazza faceva tutto ciò, ben presto Draco si ritrovò in boxer e si risvegliò dal suo stato di trance sentendo le dita della ragazza che gli accarezzavano la schiena, facendogli venire dei brividi, la prese quindi in braccio e l’adagiò dolcemente sul letto, cominciando a baciarla su tutto il corpo e spogliandola anche dell’intimo, Jessica ansimava per il piacere che lui le trasmetteva e Draco sentendo i suoi gemiti si eccitava ancora di più, ben presto anche i suoi boxer sparirono ed entrò in lei, la vide stringere gli occhi, come se temesse qualcosa e quindi la baciò dolcemente, Jessica aprì gli occhi, erano lucidi, e Draco le sorrise, poi cominciò a muoversi e non passò tanto tempo che la ragazza lo seguì nei movimenti finché non raggiunsero l’appagamento totale, poi passarono la mattinata coccolandosi e dicendosi parole dolci, e infine si addormentarono.

Erano le due del pomeriggio ed Harry era preoccupato per la sorella, aveva chiesto ai serpeverde e questi gli avevano detto che l’avevano lasciata in stanza con Draco, così ora, a passo di carica si stava dirigendo verso i dormitori verde-argento mentre gli altri cercavano invano di fermarlo.
Harry spalancò la porta del dormitorio serpeverde e stava per urlare alla visione di Jessica e Malfoy seminudi coperti solo da un lenzuolo, la ragazza dormiva con la testa appoggiata sul petto del ragazzo e il lenzuolo le lasciava scoperta la schiena, mentre copriva il ragazzo appena sopra il bacino, il grifone fu fermato da una furiosa Pansy che gli tappò la bocca e lo trascinò nella sala comune.
-No dico Potter ma che diavolo ti salta in testa?!?
-Fatti i fatti tuoi Parkinson, là c’è mia sorella con Malfoy, hai visto com’erano combinati?
-E allora?!? E’ stata Jessica a chiedere a me e Daphne di lasciarla sola con Draco
-Ma lui…come può…sa cosa le è successo…dannazione
-Ascoltami bene Potter, Draco non le farebbe mai del male, e qui il discorso si chiude, chiaro? – ma vide che il ragazzo non le rispondeva – CHIARO POTTER? – tuonò poi
-Sì Parkinson – e si sedette in attesa che il biondo platinato e sua sorella scendessero nella sala comune dei serpeverde.

Draco aveva sentito la porta spalancarsi, ma non si era mosso, e aveva anche sentito tutta la discussione tra l’amica e il grifone, ma non gli importava cosa pensasse Potter, l’importante era la ragazza che dormiva tra le sue braccia, voltò lo sguardo e sorrise, cominciando ad accarezzarle la testa e la schiena, Jessica si mosse appena, e lui continuò con le carezze, non dovette aspettare molto tempo e la ragazza si svegliò, aprì gli occhi e vide il volto di Draco, carico d’amore, e lo bacio a fior di labbra
-Ciao Draco
-Ciao amore, ben svegliata – le rispose lui sorridendo
-Ripetilo
-Cosa?!? Ah amore giusto – la vide annuire –Amore, amore, amore, non smetterò mai di chiamarti così
-Ti amo Draco – fece lei in un sussurro, quasi come se temesse la reazione del ragazzo
-Ti amo anch’io Jes – le prese il volto tra le mani e la baciò dolcemente, quando si staccarono lui decise di raccontarle della discussione udita poco prima – Senti Jes – fece lui richiamando l’attenzione della ragazza – Ecco vedi…prima…quando stavi dormendo…è entrato tuo fratello…sai ci ha visto…ha discusso con Pansy…si insomma…non sapeva che te avessi preso accordi con lei e Daphne
-COSA?!? Vuoi dire che mi ha visto mezza nuda?!? – non le importava di quello che pensava il fratello, su lei e Draco, era imbarazzata per quello che il ragazzo avrebbe potuto vedere
-Beh avevi solo la schiena scoperta amore – le disse lui rassicurandola – Dai andiamo, credo che sia ancora di sotto, mi sa che mi sta aspettando per farmi una ramanzina – ed entrambi si vestirono e scesero in sala comune…
Appena Harry sentì la porta dei dormitori chiudersi voltò lo sguardo e vide Malfoy e la sorella scendere mano nella mano
-Ma bene – esordì il grifondoro – Ci degnate della vostra presenza finalmente
-Potter taci – sibilò Pansy
-Harry io…- ma venne interrotta
-TU COSA JESSICA?!? HAI IDEA DI COME MI SIA SENTITO IO, EH? TI HO LASCIATA IN DORMITORIO IERI E QUANDO STAMATTINA HERMIONE E GINNY MI HANNO DETTO CHE NON C’ERI MI SONO SPAVENTATO, DANNAZIONE POTEVI LASCIARE UN BIGLIETTO
-Scusa – sussurrò lei
-SCUSA?!?SCUSA?!? CAVOLI JES PENSAVO TI FOSSE SUCCESSO QUALCOSA, HO PENSATO DI TUTTO
-Scusa – sussurrò ancora lei col capo chino, le lacrime lottavano per uscire dagli occhi
-Piantala Potter – sibilò Malfoy
-NO CHE NON LA PIANTO MALFOY, DOVEVA AVVERTIRMI CAZZO!!! NON MI IMPORTA DI QUELLO CHE AVETE FATTO STAMATTINA, SIETE LIBERI DI FARLO, SE LEI SI SENTIVA PRONTA
-Harry per favore…- ma non terminò la frase poiché scoppiò a piangere, Draco la strinse a se
-Complimenti Potter, davvero – sibilò il biondo cercando di calmare la ragazza
-Scusa Jes – fece Harry più calmo e si avvicinò alla ragazza – Ho esagerato – e la voltò verso di se, in modo che poteva guardarlo, Jessica si buttò tra le sue braccia facendosi coccolare e continuando a piangere mormorava
-Scusami Harry…avevo paura…non riesco…in una stanza…sola – diceva incoerentemente -Shh calma Jes, calma, basta che la prossima volta avvisi ok? – la ragazza annuì – Bene dato che non ci sono lezioni pomeridiane che ne dite di andare un po’ nel parco? – propose al gruppo li affianco formato da:Ginny, Ron, Hermione, Daphne, Theodore, Blaise, Pansy e Draco, tutti approvarono l’idea e trascorsero piacevolmente la giornata.

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Capitolo 9
*** Capitolo 8 - Epilogo ***


Erano trascorsi due mesi da quel giorno e Jessica ora era seduta sul letto del suo dormitorio in attesa che comparisse una sola lineetta sul test di gravidanza che aveva comprato una settimana prima poiché aveva notato che aveva un ritardo.
La ragazza stringeva in mano il piccolo oggetto e teneva gli occhi chiusi, in quel momento entrarono in dormitorio Hermione e Ginny…
-Ciao Jessica che stai facendo? – le domandò la grifoncina dai capelli rossi
-Ehm io? Nulla nulla – e nascose le mani dietro la schiena
-Jessica che nascondi là dietro? – le chiese Hermione
-Nu-nulla Herm
-Jessica dai – la invitò Hermione
-Mi dovete promettere che non lo direte ad anima viva ok? – vide le due amiche annuire, e così mostrò loro il test
-Jessica quello è quello che io credo che sia? – le chiese allarmata la riccia, la ragazza annuì lievemente in risposta – E qual è il risultato?
-Non ho il coraggio di guardare Herm
-Dai guardo io – fece Ginny e le tolse l’oggetto dalla mano – Ci sono due lineette che vuol dire – domandò ingenuamente dato che non aveva mai visto un test di gravidanza babbano
-Oh mio Dio – esclamarono le due ragazze insieme
-Oh mio Dio…oh mio Dio…come faccio Herm come?
-Ma che vuol dire??? – chiese ancora la rossa, ma le due parevano non sentirla
-Jessica calmati su, dai calmati
-Io Herm…io sono…io sono incinta Herm – e posò le mani sul suo ventre come per proteggere la piccola creatura, mentre delle lacrime di gioia le solcarono il viso
-Sì Jessica si – le rispose amichevolmente la riccia che poi l’abbracciò
-Oh cavoli questa si che è una bella novità, e Malfoy lo sa? – chiese Ginevra, Jessica si staccò da Hermione con uno sguardo impaurito e guardando la riccia negli occhi parlò
-Herm e se…se lui non…- non riuscì a terminare la frase, la paura che Draco potesse non volere un figlio la terrorizzava, Hermione l’abbracciò nuovamente e le disse rassicurante
-Lui lo vorrà Jessica, calmati, lui ti ama e ama anche vostro figlio – le disse posandole dolcemente una mano sul ventre – Perché non vai a dirglielo ora?
-Io non so dov’è
-Oh ma lo sappiamo noi sai – disse Ginny – Come al solito hanno fatto una sfida di quidditch, serpeverde contro grifondoro e sono al campo, mio fratello e Harry contro Blaise e Draco, su andiamo dai – così dicendo uscirono dalla stanza…

Campo di quidditch
Le due squadre erano in parità quando le tre ragazze entrarono nel campo da gioco
-Ehi ragazze spostatevi – gridò Harry – la sfida non è ancora finita
-Malfoy scendi giù – urlò a sua volta Hermione
I ragazzi si guardarono tra di loro incuriositi e planarono tutti e quattro a terra
-Che vuoi Granger? – domandò Draco
-Calmati Malfoy, ragazzi che ne dite di andare? – chiese rivolta a Harry, Ron e Blaise, i quali vennero letteralmente trascinati fuori dal campo mentre protestavano
-Ehi ma che succede, che diavolo prende alla so-tutto-io? – domandò il ragazzo alla ragazza
-Ecco vedi…io…ti devo…parlare Draco – disse timidamente Jessica
-Ehi amore che succede? – domandò incuriosito
-Draco io…io…- non riusciva a dirglielo, la voce le tremava e gli occhi le si fecero lucidi, la paura stava prendendo il sopravvento, doveva dirglielo e così lo disse tutto d’un fiato – io sono incinta Draco
-Tu..tu sei…- la gioia che stava provando era enorme, non riusciva a parlare per l’emozione, vide la ragazza annuire nuovamente e lesse la paura nei suoi occhi – E’ meraviglioso amore – e la strinse a se, rassicurando Jessica – Ti amo Jessica, non ti abbandonerò mai, ricordalo, mai – e la baciò dolcemente, mentre tutta l’ansia che la ragazza provava in quel momento svanì quando le sue labbra si incontrarono con quelle del ragazzo.

Il tempo trascorse velocemente, Jessica era nel salotto ti Grimmould Place n°12, era in casa da sola, quando le si ruppero le acque, non sapeva cosa fare, era bloccata sul divano, destino volle che pochi minuti dopo Blaise varcò la soglia della stanza
-Blaise aiutami
-Jessica che succede?
-Le…doglie – rispose affannosamente
-Ok, sta calma ti porto al San Mungo – e così i due si smaterializzarono all’ospedale dei maghi.

Draco stava per entrare nella stanza, non sapeva il sesso dei bambini, si perché la gravidanza si era rivelata gemellare, ma lui e Jessica avevano preferito una sorpresa, il ragazzo aprì la porta e una decorazione metà azzurra e metà rosa gli fece capire che i due gemelli erano un maschio e una femmina, guardò verso il letto e vide la ragazza che amava che gli sorrideva, era stanca, lo vedeva dai suoi occhi, ma felice; i due bambini stavano dormendo accanto al letto, lui cautamente si avvicinò per osservarli, sfiorandogli poi dolcemente la fronte di ciascuno di essi
-Sono meravigliosi – disse in un sussurrò
-Sì lo sono, e sono ancora senza nome amore – rispose la ragazza – io ho pensato qualcosa, dimmi se ti va bene ok? – il ragazzo annui – Allora per il maschio avevo pensato a Mark Blaise Malfoy, e per la femmina Narcissa Christine Malfoy, che ne dici?
-Sono perfetti Jessica, sono perfetti davvero – e le baciò amorevolmente la fronte, quando poco dopo i piccoli si svegliarono, per la poppata, Jessica prese in braccio il maschio per allattarlo, tuttavia la femmina non accennava a smettere di piangere
-Draco amore prendila in braccio, cullala un po’ finché non finisco con Mark
-Ma è così piccola, così fragile, ho paura di farle del male – la ragazza gli sorrise e gli mise tra le braccia il maschietto che nel frattempo aveva finito di allattare
-Ecco tienilo così – lei poi prese la bimba e l’allattò.

Trascorse una settimana e Jessica e i bambini dovevano tornare a Grimmould Place n°12, tuttavia nel tornare a casa Draco si diresse a quella che era Malfoy Manor, che il ragazzo aveva provveduto a modificare, trasformandola in una casa calda e accogliente.
I due giovani varcarono la soglia, Draco era felice come non lo era mai stato, la sua vita cominciava ora, con accanto la persona che amava, e i suoi figli, certo sapeva che poteva avere qualche difficoltà, ma non aveva paura, sentiva che avrebbe superato qualsiasi cosa.

Ora ke siete arrivati fino a qui, mi lasciate un piccolo commento? Please davvero, grazie. Kiss kiss Lady85

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