La casa degli ospiti

di MyOnlyEssence
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** New day same air 1. ***
Capitolo 3: *** Last day of school 2. ***



Capitolo 1
*** New day same air 1. ***


Image and video hosting by TinyPic -Luke svegliati! è tardi-


Sentii bussare rumorosamente dietro la porta.
Aprii gli occhi leggermente incazzato, sapevo che era tardi, ma quel giorno non avevo voglia di andare a scuola.
Mi misi in piedi nel letto e mi ricomposi, ancora con gli occhi chiusi e la testa che scoppiava.

Oddio, ancora quella voce strillante di Jack. Ma perchè mi deve svegliare sempre in questo modo?


Mi alzai completamente dal letto e sbadigliai talmente forte da far rumore e sentire i passi di mio fratello entrare in camera mia e uscendosene con:

-Luke! Giuro che se non muovi il culo, ti lascio qui e me ne vado! Tra 15 minuti esatti dovremo essere a scuola- Sbottò in un fiato


Mi misi le mani nelle orecchie per non sentire ancora quella voce stridula, mi girai verso l'orologio attaccato al muro e.. ma che diavolo erano le 07:45.

Dovevo sbrigarmi.

-Jack, io perderò tempo, tu nel frattempo sali in macchina. Io farò presto- Risposi in modo frettoloso

Ero sveglio da cinque minuti e già mi sentivo come se quella fosse una tipica giornata NO.
Finì in tempo la frase prima che lui mi sbattesse la porta in faccia.

-Forza, Luke- Mi autoconvincevo.


Per prima cosa andai in bagno, mi lavaii e mentre stavo uscendo dal bagno mi soffermai un'attimo davanti allo specchio e... i miei capelli erano orribili.
Che cavolo ho fatto nel sonno per averli in quel modo?
Cercai in tutti i modi di aggiustarli ma alla fine li ho lasciati com'erano, tanto era l'ultimo giorno di scuola. L'ultimo giorno di tutto.

Ancora non ci credevo che ci saremo trasferiti in un'altra casa.. che diamine.
Ho vissuto in quella casa per quasi 18anni con la mia famiglia e adesso dovevamo andarcene, lasciare tutti i nostri ricordi, tutti i litigi, risate, compleanni.. Tutto lì.

E' pensare che avrei lasciato lì la mia cara nonna Ginny, quella donna gentile e disponibile allo stesso tempo.
Mi mancherà, pensai.
Prima di strizzare gli occhi, guardarmi allo specchio e girarmi per guardare l'orologio.

-Ma cos..- mi morsi il labbro inferiore e tornai alla realtà. Era tardi.

-Non devo pensare, non devo pensare! Luke è tardi- Mi dissi allo specchio con un pizzico di tristezza e amarezza.


Andai nell'armadio e presi una maglietta grigia un po' sgualcita e un paio di skinny jeans e converse nere ed ero pronto. Dopo un po' ero già fuori con lo zaino in spalle, mi guardai intorno e ovviamente mio fratello se ne era già andato lasciandomi lì.
Il che questo significava che mi toccava prendere il bus da solo.

Mentre uscivo fuori casa, notai qualche goccia di pioggia cadere qua e là
 
-Dannazione.- Frugai tra la tasca dello zaino e vidi il mio ipod

-Ecco qui il mio migliore amico.- dissi prima di mettermi le cuffie e aspettare che arrivasse il bus in tempo per portarmi a scuola.

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Capitolo 3
*** Last day of school 2. ***


Image and video hosting by TinyPic Ed ecco arrivato.

"La scuola più prestigiosa dei dintorni" diceva sempre mio padre, ma non era altro che una semplice scuola con delle semplici classi e semplici cattedre con dei stupidi bulletti. Ovviamente.

Entrai a scuola e come sempre c'era il custode Mitch con postumi della sbornia. Qualcuno si chiederà "ma perché non lo licenziano?" Semplice, è il marito della preside. Lei farebbe di tutto pur di averlo sempre sott'occhio.
Girai l'angolo del corridorio "E" ed entrai in classe. 

Vidi subito i miei compagni tirarsi l'acqua addosso, quindi per non farmi bagnare mi andai a sedere subito all'ultimo banco "come al mio solito" e nel frattempo che aspettavamo la prof.ssa Whitman, io mi imbarcai nei miei pensieri e incominciai a pensare a cosa mi sarebbe mancato di quella scuola, di quei compagni e di tutte le altre cose di quegli anni. 
A pensarci, mi mancherà il mio amico, Dan. Dan è sempre stato un tipo tranquillo, nevrotico e simpatico allo stesso tempo, però ho sempre avuto sospetti riguardo la sua personalità.. alcune volte mi parlava, altre no. Non ho mai capito perché.. continuo ancora a domandarmelo, però a pensarci non mi importa, tanto me ne andrò da lì proprio oggi.

-Ciao Luke- Disse una voce molto roca che riconobbi subito

Perso nei miei pensieri, alzai subito lo sguardo ed era lui. 
Mi misi a ridere, facendo un rumore strano con il naso, fu imbarazzante. E immediatamente lo salutai 

-Hey ciao Dan- Sbottai, prima che lui si girasse in modo infuriato e mettersi al primo banco accanto a Cat Jones.

Ma.. ma che gli ho fatto?
Era sicuro, avrà pensato che avevo riso di lui per la sua nuova acconciatura stramba, ma lui ovviamente non era a conoscenza del perché ridevo..
Semplicemente non è strano quando pensi a qualcuno e subito dopo te lo ritrovi davanti?
Penso di si.. ed è.. divertente. Ma come al solito la parte peggiore di lui si faceva vedere.
 

-BUONGIORNO RAGAZZI!- Urlò la prof.ssa Whitman

-Buongiorno- Sentì uscire dalla bocca di Elisabeth con un sussurro stanco

-Avanti ragazzi! Iniziamo a preparaci per andare in sala grande per il discorso di Rosaline Ann Morrison del quarto anno!- Disse in un fiato con un sorriso a cento denti.
Non capisco perché lei è sempre così euforica quando si tratta di discorsi di fine anno.

-Wohoo!- Urlarono tutti creando confusione generale

-Rosaline chi?- Fu l'unica cosa che io dissi.

Ci alzammo tutti all'unisono e ci avviammo nella sala grande e c'erano tutti. 

Proprio tutta la scuola.
I bidelli, i professori, Katie che parlava con la sua amica, i ragazzi della squadra di football, le cheerleaders, la mia ex ragazza Alison, la sorella di Dan, la ragazza che vedo sempre ogni mattina davanti al cancello che fuma, la piccola Sarah che come al suo solito si nasconde il viso tra i capelli.. c'era addirittura il ragazzo biondo con i suoi tre amici stravaganti che mi tirò la palla in faccia giocando a calcio.. e tutto accadde neanche una settimana fa. 

-Stupido idiota- Dissi passandogli accanto con aria indifferente.

Wow, non mancava proprio nessuno quel giorno.
Rosaline non-so-chi, parlò quasi due ore, di come cambieranno le cose dal prossimo anno, ci sarà "una rivoluzione" diceva lei. Io del suo discorso avrò capito tre o quattro parole, ovvero:
 
"Grazie a tutti, buone vacanze!"

-Ci alzammo tutti sbuffando, mi girai e vidi che delle ragazze che piangevano e dei ragazzi più grandi che davano spinte e ridacchiavano.

Io semplicemente non avevo ancora realizzato che me ne sarei andato da qui per andare in un altro posto. In verità ero anche abbastanza felice di cambiare ambiente.
Perché frequentare gli stessi posti e le stesse persone per anni, poi ti stanca e hai voglia di andartene e lasciare tutto e tutti. Ma quel giorno fù diverso. 
Una parte di me era felice, ma l'altra parte di me ci stava male al pensiero di lasciare le persone care.

So che non tornerò più da queste parti perché mio padre non me lo permetterebbe mai, come diceva lui "cambierà totalmente tutto d'ora in poi" e anche se volessi tornare qui, questo significherebbe fare più di tre o quattro ore in macchina e io non ho la macchina.
"Bastardo fortunato" mi chiamavano.
Ma ritornando sulla terra, girai attorno a delle sedie color oliva e mi avvicinai alla porta e vidi Dan e decisi subito di parlargli un'ultima volta faccia a faccia.
 

-Hey Dan, scusa per poco fa. Uhm, ti prometto che ogni tanto ti chiamerò per chiederti come stai- Dissi in modo convincente e tranquillo. Sperando che ricordasse che io quel giorno me ne sarei andato

-Okay, Luke. Sta' attento per il viaggio- Mi dette una pacca sulla spalla e mi sorrise, mentre pian piano che se ne andava lo vidi allontanarsi con una ragazza dai capelli rossi.

Ma allora non se lo era dimenticato che io oggi partivo! Mi sorprende sempre.

Uscito da scuola cominciai camminare quel tratto di strada prima di vedere mio fratello con la Mustang Nera aspettarmi nel marciapiede.
Salì subito in macchina, ma Jack non parlò per tutto il tragitto, mentre io canticchiavo e facevo delle mosse strane e ogni tanto scappava qualche risata insolita da parte mia.

"Questo è da stupidi" Pensai.

Lui ogni tanto guardava nella mia direzione, mi avrà preso per un pazzo, visto che per lui ridevo "senza motivo logico" ma i motivi c'erano.
Tipo guardare dal finestrino un vecchietto scaccolarsi per poi guardarsi il dito intensamente. O come quel cane che scappava dal piccolo micetto oppure un ragazzo che canta facendo mosse strane in macchina accanto a suo fratello mettendolo in imbarazzo.. Si, i motivi c'erano. 
Non so perché, ma quando sento della musica ho bisogno di liberarmi, di liberare l'anima.
Tipo quando ti fai la doccia e canti a squarciagola e nessuno (o quasi) ti sente.

Sto bene quando canto, mi aiuta a dimenticare tutto quello che mi circonda ogni giorno.
E' come se mi mettesse l'anima in pace e io.. io comincio a star bene. 

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