Mondi Paralleli

di Lione94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Un inizio esplosivo ***
Capitolo 3: *** Un brusco risveglio ***
Capitolo 4: *** Lodevoli incantesimi ***
Capitolo 5: *** In punizione! ***
Capitolo 6: *** Il patto ***
Capitolo 7: *** Sentimenti ***
Capitolo 8: *** Patronus e gelosie ***
Capitolo 9: *** Inviti e bolidi felloni ***
Capitolo 10: *** Il ballo di Natale ***
Capitolo 11: *** Finite incantatem ***
Capitolo 12: *** Fragili distanze ***
Capitolo 13: *** Il lupo cattivo ***
Capitolo 14: *** Semplicemente noi ***
Capitolo 15: *** Epilogo ***
Capitolo 16: *** Extra ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Mondi Paralleli


Prologo

E’ incredibile a volte quanto il fato può essere beffardo.
Ci aveva giocato davvero un brutto scherzo.
O forse, più che il destino, era stato solo quel vecchio Cappello Parlante a volersi divertire alle nostre spalle.
Sta di fatto che fuori da ogni logica, contro ogni aspettativa, eri tu il “buono” ed io la “cattiva”.
Tu la luce, io il buio.
Tu il prode cavaliere, io la subdola serpe.
Ebbene sì.
Scorpius Malfoy era un grinfondoro, mentre io, Rose Weasley, ero una serpeverde.
Ed era giusto così.
Tu avevi la lealtà, io la furbizia.
Forse il Cappello Parlante aveva fatto la scelta giusta dato che queste cose non sarebbero mai cambiate, ma il destino ben presto avrebbe deciso di far incontrare i nostri mondi paralleli. Come un pozionista che mischia ingredienti da ricette diverse senza badare alle disastrose conseguenze che sarebbero derivate dalla sua pozione. Nessuno ne sarebbe uscito del tutto intero e di sicuro qualcosa sarebbe cambiato.
Tu eri l’orgoglio ed io il pregiudizio.
Come i protagonisti di quello sdolcinato libro babbano che si rileggeva ogni volta mia madre a Natale e che una volta aveva costretto a leggere anche a me.
E sarebbero stati proprio questi gli ingredienti della pozione del nostro destino.






Note: Ciao a tutti! Sono veramente emozionata di scrivere nell'universo di Harry Potter! Ho letto molte fanfiction davvero belle e so che questa mia storia non sarà alla loro altezza ma ci provo lo stesso. Era da tanto tempo che la tenevo in mente e dato che mamma Rowling ha già scritto molto sul mio trio preferito, ho deciso di dare vita ai personaggi di Rose e Scorpius. Questo è solo l'inizio ma spero vi incuriosisca! Un abbraccio, Chiara.
P.s. Ho messo come copertina questa immagine di R&S che ho trovato su internet, non è bellissima? :)

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Capitolo 2
*** Un inizio esplosivo ***


Capitolo 1

Un inizio esplosivo




<< Rose mi raccomando, per l’amor di Morgana e Merlino, almeno quest’anno cerca di non combinare troppi danni! >>
<< Siii mammaaa! >>.
Alzai gli occhi al cielo sbuffando.
Erano ben sei anni che mia madre mi faceva lo stesso discorsetto di raccomandazioni e credetemi erano ben sei anni che sentivo ripetere esattamente le stesse cose, parola per parola. E ovviamente ogni quella parola sarebbe stata ignorata dato che avrei fatto tutto il contrario. Ma credetemi nessuno sapeva fare discorsi di raccomandazioni più pesanti e noiosi di mia madre, Hermione Jane Granger in Weasley. Ti facevano venire voglia di prendere una mazza di Quidditch e sbattertela in testa per rincitrullirti pur di non sentirla.
<< Victorie per te è stata una pessima influenza! >> terminò lei.
Victorie Weasley la figlia della zia Fleur e dello zio Bill era un vero e proprio maschiaccio per la disperazione di sua madre. Altro che malandrino, lei aveva la fama di vera e propria teppista di Hogwarts e ovviamente io ero una sua discepola, ma mai mi sai sognata di arrivare ai suoi livelli. Aveva avuto il coraggio di legare la gatta del custode Gazza per la coda sul tetto della torre di astronomia. Ovviamente poi la povera gatta aveva avuto un infarto e Vicky aveva quasi rischiato una sospensione prima del suo quinto anno. Chissà come faceva il povero Teddy Lupin a sopportarla come fidanzata, lui che era una personcina così tranquilla.
<< Ma secondo te da chi ha ripreso? >> domandò mia madre a mio padre.
<< Non guardare me! >> si difese lui << Mai avuto un serpeverde in famiglia! >>
<< Papà! Ancora con questa storia! >> strillai alterata.
Mio fratello Hugo scoppiò a ridere e indignata gli mollai un calcio tra le caviglie.
<< Ahio! Rose brutta vipera! >>.
<< Hugo! >> lo riprese mia madre.
Lui era così diverso da me. Aveva ereditato i capelli rosso fuoco dei Weasley e i loro occhi azzurri ed era un vero e proprio secchione, per la gioia di mia madre i suoi voti non scendevano mai sotto l’Oltre Ogni Previsione. Immaginavo che se avesse preso un Accettabile si sarebbe suicidato facendosi mangiare da un’Acromantula della foresta della scuola.
Io invece avevo ripreso la chioma castana di mia madre ma ero stata fortunata a non ereditare anche i suoi terribili ricci, i miei occhi erano color nocciola e la mia faccia era ricoperta di lentiggini. Studiavo davvero poco e i miei voti raggiungevano di rado l’Eccellente. Ma non preoccupatevi mi sarei impegnata moltissimo per i MAGO che m’interessavano. Volevo studiare Magisprudenza e nessuno si sarebbe messo tra me e il mio sogno.
Ah un ultimo dettaglio.
Hugo era grifondoro mentre io una serpeverde.
Mio padre quando era venuto a saperlo aveva quasi rischiato di morire per un colpo apoplettico ma poi se n’era fatto una ragione visto che io per lui sarei sempre stata la sua bambina. Certo molto pestifera.
Ero fiera del mio essere serpeverde. E non erano vere tutte le storie che circolavano su di noi. Che strisciamo nel buio ecc ecc… stupidaggini! Erano solo voci messe in giro da invidiosi sulla nostra furbizia. D’altronde ogni casa aveva le sue caratteristiche. I grifondoro la trollagine, i tassorosso la stupidità e i corvonero l’altergia… Evviva i serpeverde!
Mio cugino Albus era stato davvero spaventato di diventare un serpeverde e adesso era un troll come mio fratello.
<< Ehi Rose! >>
Come chiamato in causa sentii la voce del mio amato cugino. Sì, gli volevo molto bene ma non lo sapeva nessuno, nemmeno lui. Avrei avvelenato chiunque l’avesse scoperto.
I serpeverde non mostrano sentimenti, noi non siamo pappamolli!
Alzai lo sguardo e sorrisi.
Vidi la famiglia Potter avvicinarsi. Salutammo prima lo zio Harry e la zia Ginny e poi Albus.
<< Dove sono James e Lily? >> chiese Hugo chiedendo dei suoi cugini preferiti.
<< James è a lavoro >> rispose la zia Ginny tutta orgogliosa.
James era diventato uno Spezzaincantesimi della Gringott e adesso lavorava a più non posso, e pensare che quando i miei genitori mi sgridavano per la mia oziosità prendevano ad esempio proprio lui.
<< Lily si sta pastrugnando con il suo ragazzo >> grugnì Albus per niente contento.
Lily si era fidanzata già da un anno con il suo compagno di casa, Lysander Scamander. Erano una coppia di strambi corvonero. Mia cugina aveva la mente più contorta di tutto il mondo magico ma di solito quando diceva una cosa sensata non sbagliava mai.
<< Ma lasciala fare! >> ribattei ghignando.
Un lampo assassino balenò negli occhi azzurri di Albus. Santo Salazar, quant’era geloso!
Il fischio del treno mi impedì di continuare a tormentarlo.
Era giunta l’ora di iniziare il mio ultimo anno a Hogwarts!
Salutai tutta eccitata i miei genitori e gli zii, ignorai i baci di mia madre, Albus che mi diceva di aspettarlo e Hugo che mi rimproverava per avergli buttato a terra i bagagli (civetta di famiglia compresa, la quale strillò indignata) nella mia folle corsa. Travolsi gli gnomi del primo anno fregandomene altamente se avevo calpestato qualcuno e mi tuffai nel treno.
Siii una nuova avventura aveva inizio!


Appena salii sul treno incontrai Megan Zabini, la mia migliore amica di sempre. I vetri della carrozza tremarono per i nostri strilli acuti di eccitazione.
<< Aaaah ecco il mio Schiopodo Sparacoda! >> disse lei correndo ad abbracciarmi.
<< Meg! >> la allontanai quasi subito.
Per essere una serpeverde era fin troppo espansiva.
Il simpatico soprannome me lo aveva affibbiato al primo anno. Appena conosciute la nostra enorme diversità ci aveva portato a far litigare, ci eravamo quasi pestate a sangue, ma dopo quella volta avevamo capito che erano proprio quei nostri caratteri così diversi a farci essere più unite che mai.
<< Rose sei diventata fighissima! Quanti ragazzi rimorchiamo quest’anno? >> disse sorridendo maliziosa.
Mamma la sua era una vera e proprio fissa per i ragazzi. Io ero stata con pochi e diciamo che tutti quei pochi avevano provato cosa significasse l’espressione essere presi a calci nel sedere! Quindi mi limitavo a brevi storielle, chi sopportava avere una cozza attaccata tutto il tempo che controllava ogni tuo movimento… più che fidanzamento dovevano chiamarlo stalkeraggio!
<< Anche tu stai benissimo Meg! >>
Sebbene fossero solo due mesi che non la vedevo mi sembrava fosse diventata più alta. I suoi lunghi capelli neri e lisci le incorniciavano il pallido viso a cuore su cui spiccavano due grandi occhioni azzurri. Era poco più alta di me e tutta curve. La mia seconda scarsa non avrebbe mai potuto competere con la sua quarta. Su di lei anche l’anonima divisa della scuola sembrava un capo di alta moda. Era davvero una bella ragazza e infatti aveva una corte di ragazzi che le andava appresso, sebbene lei ancora non aveva trovato il suo “principe”… ci credeva davvero a quella storia! Ma diceva che tutti i ragazzi la annoiavano… in questo era davvero serpeverde.
<< Tu di sicuro Weasley non rimorchi nessuno >> esclamò un’antipatica voce all’improvviso << Chi la sopporta un’acida come te! >>
Alzammo lo sguardo per vedere entrare mio cugino Albus che se la rideva e il suo degno amico, Scorpius Malfoy.
<< Ah ah ah molto divertente troll di un Malfoy! >>
Se credevate che con me il mondo si fosse rovesciato allora dovevate sapere che non era finita. Perché il ragazzo biondo, alto e con gli occhi verdi qui davanti a me era un grifondoro. Lui! Che discendeva da una famiglia di mangiamorte… ma chi ero io per giudicare visto che i miei genitori erano i salvatori del mondo magico e io ero una serpeverde?
I due grifondoro presero posto nella carrozza con noi.
<< Weasley lo sai che questa è la carrozza dei Caposcuola? >> mi disse Malfoy picchettando il dito sulla sua spilla da secchione.
<< Non rompere Malfoy, anche mio cugino non è caposcuola. Non mi sembra giusto che tu faccia un trattamento privilegiato a lui visto che siamo parenti >> ghignai poggiando maleducatamente i piedi sul sedile di fronte al mio dove lui si stava sedendo. Mi spostò le gambe ma prepotentemente le riallungai davanti a me. Lui sbuffò scocciato e si mise sull’altro sedile. Alla fine comunque fui costretta a togliere le gambe quando Albus ci si buttò di peso sopra.
Gli tirai addosso il libro che Meg aveva tra le mani dopo averglielo strappato con forza.
<< Santo Godric, Meg! Mettile una museruola! >> disse mio cugino restituendole il libro.
Megan scoppiò a ridere. Traditrice! Anche lei era caposcuola, solo perché era una secchiona… se avessero saputo tutto quello che ci lasciava fare sicuro le avrebbero ritirato la spilla.
A proposito…
<< Meg oggi lo facciamo un festino di bentornato, vero? >> dissi con un luccichio negli occhi.
I due grifondoro davanti a me, mi guardarono allibiti.
<< Rose! >> mi riprese Albus.
<< Troppo fifoni voi grifondoro per divertirvi eh? >> ribattei io, sdegnata.
<< Brava Weasley approfittane adesso perché voi serpeverde avrete ben poco da festeggiare quando perderete la coppa del Quidditch >>.
<< Ah davvero Malfoy? >> mi gonfiai di rabbia.
Da quando ero diventata capitano della squadra, i serpeverde erano diventati imbattuti e non avrei di certo perso il mio ultimo anno. Ero portiere come lo era stato mio padre prima di me mentre il biondino qui davanti a me era un cercatore e mio cugino Albus, diventato capitano della squadra quest’anno dopo che lo era stato il fratello James, era un cacciatore. Povero Malfoy, la sua non era stata una scelta saggia… sostituire James come cercatore. Il mio povero cugino era finito in infermieria così tante volte e questo perché il mio trucco era far fare fuori il cercatore dai miei battitori per vincere a  tutti i costi la partita. A quel pensiero mi tranquillizzai.
<< Aspetta e spera >> dissi con un sorriso maligno che lo azzittì.
Malfoy non mi era mai stato antipatico, ma sembrava che da due anni a questa parte non avesse niente di meglio che impicciarsi in tutti i miei affari. E la cosa mi infastidiva moltissimo. Anche mio cugino Al lo faceva ma lui era mio cugino… mentre Malfoy era solo il suo miglior amico. A complicare il tutto c’era anche il fatto che fosse amico d’infanzia di Meg dato che i loro genitori erano amici fin da quando frequentavano Hogwarts. Quindi me lo trovavo sempre in mezzo alle pluffe! E poi era un saccente grifondoro so tutto io, con l’orgoglio che gli scorreva al posto del sangue. Insopportabile.
Mi girai verso Meg. << Allora per quel festino? >>
La mia degna complice si aprì in un ghigno. << In sala comune alle 9, dopo la cena in Sala Grande >>
I due ragazzi si scambiarono uno sguardo esasperato.
   

Durante la cena in Sala Grande assistemmo allo smistamento dei nuovi arrivati. A ogni nuovo serpeverde battevamo forte le mani e festeggiavamo come non mai. Anche le altre case non erano da meno. I professori assistevano sorridenti e un po’ scocciati per quella gran confusione. Sembrava che ogni tavolo facesse a gara a chi riuscisse a fare più baldoria.
Aaah che bello essere tornata a casa!
Non potevo fare a meno di definire così la mia cara e vecchia Hogwarts.
Anche perché gran parte della mia famiglia si trovava qui. Certo io del mio tavolo ero l’unica. Molly e Lily erano nella casa di corvonero. Roxane era una tassorosso. Poi Fred II, Albus e mio fratello Hugo erano grifondoro. Lucy, Louis, James, Dominique e Victoria erano andati via da Hogwarts ed erano stati tutti grifondoro, tranne mia cugina Dom che era l’unica in famiglia oltre a me ad essere stata una serpeverde. Ecco perché, dopo quell’uragano di Vicky, lei era la mia seconda cugina preferita.
Ebbene sì, la famiglia Potter-Weasley aveva conquistato Hogwarts!
Ah e non dimentichiamoci quell’amore di Teddy Lupin, noi lo consideravamo nostro cugino a tutti gli effetti dato che era il figlioccio dello zio Harry. E poi in estate sarebbe entrato ufficialmente in famiglia sposando Victorie.
Nella sala scese il silenzio quando la preside Minerva McGranitt si alzò in piedi.
<< Miei cari studenti e soprattutto voi ragazzi che fate parte delle quattro squadre di Quidditch della nostra scuola. Quest’anno è stato organizzato un torneo con le scuole di Beauxbatons e Durmstrang >> un mormorio eccitato iniziò a diffondersi nella sala << Quindi la casa che vincerà la coppa di Quidditch rappresenterà la nostra scuola al torneo e si sfiderà contro la squadra vincente delle altre due scuole >>.
Wow, quest’anno la sfida si faceva interessante. E per questo, a tutti i costi, avrei lottato perché le parole di Malfoy non si avverassero. Dovevano essere i serpeverde a vincere.
 

Luce.
Buio.
Luce.
Buio.
<< Oooh ma dove diavolo è il mio whiskey incendiario? >> strillò nelle mie orecchie Meg.
<< Ma che ne so Meg >> le ficcai in mano una semplice burrobirra << Tieni bevi questa! >>
Dopo un bicchiere Meg già sembrava essere nel mondo negli unicorni. Lei rifiutò e ridacchiando si buttò al centro della sala comune per ballare quando partì una canzone dell’ultimo gruppo famoso di maghi rock.
Due teste conosciute, una bionda e una mora attirarono la mia attenzione.
Spostai con una grazia da troll chiunque m’intralciasse il cammino per raggiungerli. Già era difficile camminare con le luci stroboscopiche, poi se la gente si metteva pure in mezzo diventava un impresa. Dopo un’ultima gomitata ben assestata, mi parai di fronte mio cugino Albus e Malfoy.
<< E voi due che ci fate qui? >>
<< Controllo la situazione Weasley >> sghignazzò Malfoy << Ricordi che sono un caposcuola? >> mi sembrò fosse un po’ brillo << E ho notato che siete riusciti a procurarvi anche qualcosa che non sia la semplice burrobirra >>
<< Oh ma davvero Malfoy? >> sbattei gli occhi con fare innocente.
Lo vidi rimanere per un attimo imbambolato.
Che diamine gli era preso adesso?
Mi girai a guardare mio cugino ma era scomparso, si dava alla pazza gioia ballando in mezzo a un gruppo di ragazze. Addirittura una gli stava strusciando addosso con fare molto eloquente, hai capito il cuginetto… oh santo Salazar, ma quella era Meg?!
La situazione stava degenerando un po’ troppo.
 << E’ così che controlli la situazione? >> lo presi in giro indicandogli Albus ma notai che lui non mi stava per niente ascoltando. Si era rabbuiato di colpo e sembrava avesse appena incrociato il cammino con un Ungaro Spinato.
<< Ci si vede Weasley! >>
Lo inseguii, anche se si allontana, un po’ perché era divertente tormentarlo, un po’ perché sembrava fuori di sé e chissà cosa avrebbe potuto combinare… e no! Non ero affatto preoccupata, ci mancherebbe!
<< Maaaalfoy dove vai? >> cantilenai inseguendolo come uno spiritello dispettoso, sapevo essere peggio di Pix il poilgex a volte.
Lui allungò il passo e stava quasi per raggiungere l’uscita della nostra sala comune quando mi buttai su di lui e lo feci sbattere al muro.
<< Weasley ma ti ha dato di volta il cervello?! >> mi sbraitò contro.
Lo ignorai. << Perché scappi? >>
Mi fulminò con lo sguardo. << Io. Non. Sto. Scappando >>.
Ecco il suo spirito orgoglioso. Stupido grifondoro!
<< E allora dove vai? >>
Perché la voce mi era uscita con quel tono strozzato e tremolante?
Forse perché il suo sguardo aveva incatenato il mio e i nostri occhi sembravano sprizzare elettricità. La posizione poi non aiutava. Lui contro il muro ed io che quasi mi poggiavo su di lui per imprigionarlo. Sentii il respiro farsi affannato e il viso accaldarsi. Sebbene i miei ormoni avevano iniziato a farmi immaginare le peggiori scene a luci rosse mentre osservavo le sue labbra così vicine cercai di mantenere un po’ di contegno. Stupido corpo in preda a pulsioni adolescenziali! Lui era Malfoy, un grifondoro! E da quando era diventato così attraente?!
Prima che me ne rendessi conto le nostre labbra si erano incollate per un bacio mozzafiato e le sue mani si erano poggiate sui miei fianchi per avvicinarmi a lui. Sentii un brivido di eccitazione percorrermi la schiena mentre le nostre lingue si incontravano e danzavano insieme. Le mie braccia si mossero come animane da volontà altrui e si posarono dietro il suo collo. Passai una mano tra i suoi morbidi capelli biondi mentre le sue mani si muovevano sul mio corpo facendomi sospirare. Da quando la nostra sala comune era diventata così calda? Di solito era sempre fredda, non che me ne fossi mai lamentata dato che la vista nelle profondità del lago nero era stupenda… Quando sentii le sue mani infilarsi sotto il top verde che indossavo sopra una minigonna nera mi risvegliai.
Oh porco Merlino!
Ma che diamine stavo facendo?
Prima che Malfoy potesse capire che cosa stesse succedendo sfilai la bacchetta dagli alti stivali che indossavo e lo schiantai contro la porta della nostra sala comune, la quale si aprì e lui fu catapultato fuori. Sbatté sul pavimento e notai che era svenuto.
Mi accorsi che la musica si era fermata e le luci si erano del tutto accese.
Molti curiosi mi stavano guardando, tra cui un Albus allibito.
Lo ammetto… nonostante io brillassi per la mia furbizia, quella non era stata decisamente una mossa molto furba.





Note: Eccoci qui con il primo capitolo ed entriamo subito nel vivo della storia! Come dice anche il titolo, è stato un inizio davvero esplosivo... non è vero? :) La nostra Rose è una vera peperina, mi sono molto divertita a scrivere di lei! Che ne pensate del saccente e orgoglioso grifondoro Malfoy? Nei prossimi capitoli cercherò di caratterizzarli al meglio, questo è solo l'inizio! Spero che il capitolo vi sia piaciuto. Un abbraccio, Chiara

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Capitolo 3
*** Un brusco risveglio ***


Capitolo 2

Un brusco risveglio


Pov Scorpius
Aprii gli occhi ma subito li richiusi, accecato da un fastidioso fascio di luce. Per Merlino, la testa mi pulsava così tanto che immaginavo sarebbe esplosa a momenti.
<< Sveglia bell’addormentatooo! >>
Quella voce arrivò come un tuono alle mie  orecchie. Mi girai a pancia in giù nel letto e mi poggiai con forza il cuscino sulla testa. Oltre il dolore alla testa ne percepii uno più in basso e allora strane immagini mi tornarono in mente.
Avevo forse sognato Rose Weasley che sbatteva dolcemente i suoi occhi castani mentre era nuda sotto di me e facevamo l’amore?
Un momento!
Rose Weasley che sbatte gli occhi DOLCEMENTE?
Rose Weasley NUDA?
Io e Rose Weasley che facciamo l’AMORE?
Mi alzai di scatto dal letto e inciampai nelle tende del baldacchino. Caddi per terra imprigionato dalle coperte.
<< Porco Godric! >> imprecai ignorando le fitte che mi mandava la mia povera testa.
Sentii le risate sguaiate di Albus. << Scorp sembra che tu abbia appena visto un thestral! >>
Mi liberai dagli impicci che mi avevano fatto inciampare e lo afferrai per il colletto della camicia.
<< Che cos’è successo ieri sera Al? >> lo scossi.
Mi ricordavo di aver bevuto una burrobirra insieme a lui appena ci eravamo imbucati alla festa dei serpeverde. Sicuro era stata corretta con qualche alcolico molto forte perché da lì in poi i miei ricordi si facevano sfocati. Era successo qualcosa… e quel qualcosa era la causa del sentirmi così ammaccato, nemmeno mi avessero lanciato una fattura orcovolante! Ed ero sicuro che in quel qualcosa c’entrava Rose Weasley perché mi ricordavo chiaramente il suo volto. Stranamente me lo ricordavo così vicino al mio perché mai avevo notato nei suoi occhi nocciola delle pagliuzze dorate.
Scossi la testa.
<< Allora? >>
Albus si liberò dalla mia stretta e mise su un sorrisino che mi dava ai nervi. Era quello che usava per sfottermi. << Scorp non pensavo che fossi così debole da farti schiantare da una ragazza >>
Quasi mi strozzai con la mia stessa saliva.
<< Coooosa? >>
IO schiantato da una ragazza? E quando mai?
<< Che cosa hai combinato a Rose per farti addirittura schiantare? >>
Lo sapevo che c’entrava quella iena della cugina!
<< Non me lo ricordo >> ammisi scocciato.
Merlino che rabbia!
<< Potresti pensarci mentre andiamo a lezione? >> mi riscosse Albus alterandosi << Siamo in un fottuto ritardo! >>
Certo fare sette piani di corsa non sarebbe stato un bel modo per allietare il mio mal di testa allucinante.
<< Ehi Scorp >> disse Al mentre prendevo la divisa e mi dirigevo verso il bagno << Che cosa stavi sognando prima? >> sorrise malizioso << Dai tuoi sospiri sembra di sicuro un bel sogno! >>
Sbattei la porta del bagno così forte che le pareti della stanza tremarono.


Dopo due ore di lezione di storia della magia con i serpeverde la mia testa non ne poteva più. Per fortuna che Rose Weasley mancava all’appello, altrimenti sarebbe diventata vittima della mia ira. Certo non avrei mai incrociato la mia bacchetta in un duello con una ragazza... ma lei non era una ragazza, era una serpe!
Ah non era una ragazza?
Da quando mi ero svegliato la mia mente non faceva altro che pensare a lei nel mio letto…
Oh eccome se lo era!
Forse mio padre sarebbe stato davvero contento vedermi con una serpeverde. Ancora non me lo aveva perdonato di essere finito a grifondoro, ma immaginai che vedermi con una serpeverde che di cognome era Weasley lo avrebbe definitivamente stecchito.
Cercai di evitare di pensare a mio padre. Se adesso la mia mente metteva in mezzo anche lui sarei definitivamente impazzito.
Merlino, che mal di testa!
Verso la fine della lezione persino il professor Ruf si era reso conto del fumo che mi usciva dalle orecchie e mi aveva consigliato gentilmente di andare in infermeria per farmi curare dato che con il fischio acuto che emettevo stavo disturbando la lezione.
Albus mi fece l’occhiolino mentre uscivo dall’aula tappandomi le orecchie mentre gli altri compagni ridevano.
Sicuro ai serperverde avrei tolto un bel po’ di punti!
Percorsi in fretta i corridoi del castello verso la mia agognata meta con la speranza che madama Chips mi desse qualcosa per sistemarmi altrimenti mi sarei dato una mazzata in testa e avrei evitato le altre lezioni della giornata.
Il mio primo giorno del settimo anno non era esattamente come me lo ero immaginato…
Era uno schifo!
Quando aprii la porta dell’infermeria il mio peggiore incubo si materializzò davanti ai miei occhi.
<< Poppyyy la pregoooo! >>
Rose Weasley stava inseguendo una sventurata madama Chips che cercava di scamparle rifugiandosi nel suo ufficio.
<< Ti ho detto di no, signorina! >> esclamò esasperata l’anziana donna.
<< Ma non lo vede che sto male? >> la Weasley era davvero una brava attrice dato che sembrava tutto tranne che malata << Il dolore è agonizzante! >>
Sentendo il fischio acuto che usciva dalle mie orecchie, entrambe si voltarono dalla mia parte.
La Weasley si fermò e arrossì di colpo alla mia vista.
Un momento…
Rose Weasley che ARROSSISCE?
Da un momento all’altro sarebbe arrivato un bolide a colpirmi.
<< Beeh >> emise un verso strozzato << Direi che adesso sto meglio, grazie Poppy >>.
Sfrecciò via alla velocità della luce. Ero indeciso se inseguirla oppure non rischiare di incrociare ancora il mio cammino con quella pazza furiosa… oh ma prima o poi l’avrei beccata per farmi dare delle spiegazione.
<< Quella ragazza mi farà impazzire >> sentii madama Chips borbottare mentre mi studiava attentamente << Abbiamo un forte mal di testa qui, non è vero signor Malfoy? >>


Per fortuna la pozione che mi aveva dato madama Chips aveva funzionato all’istante ed ero libero di andare a seguire la lezione di difesa contro le arti oscure con i corvonero. Ovviamente stavo correndo perché ero in ritardo… perché quel giorno non facevo altro che correre?
All’improvviso una figura voltò l’angolo del corridoio a tutta velocità e ci scontrammo. Quasi rischiammo di cadere ma sostenni la ragazza che avevo intruppato.
<< Guarda dove vai brutto troll! >>
Di sicuro era una serpeverde.
<< Scu… >>
Le scuse mi morirono in gola quando capii che quella ragazza era Rose Weasley.
<< Siii? Malfoy non vedo l’ora di sentire quella parola pronunciata dalla tua bocca >> ghignò lei dopo essersi ripresa dalla sorpresa.
<< Weasley non farmi incazzare >>
La scossi e la avvicinai un po’ più a me. Mossa sbagliata. La mia mente ricominciò a trasmettere le immagini di me e lei insieme… all’improvviso le sue labbra mi sembravano così invitanti.
Lei lanciò uno sguardo infuriato alle mie mani che imprigionavano le sue braccia.
<< Lasciami! >>
Ah no questa volta non mi scappi!
<< Weasley, mi devi delle spiegazioni >>
<< Ah io non ti devo proprio niente Malfoy >> disse lei assottigliando lo sguardo.
Ma che stava facendo? Sembrava guardasse dappertutto tranne che nei miei occhi.
<< E allora perché ieri sera mi hai schiantato? >>
Lei trasalì e scattò come se le avessi dato la scossa.
<< Chi? Io? >> tergiversò.
Era diventata molto sospettosa e guardinga.
<< Merlino, Weasley tu sei matta! Sei più lunatica dei Lovegood >>
E dovete sapere che era veramente difficile essere più strani dei fratelli Lovegood.
<< Non ti ricordi? >> il suo tono era sollevato.
<< No >> ringhiai.
Lei ghignò.
Finalmente sembrava essere tornata quella di sempre.
Si alzò sulle punte per avvicinare il suo viso al mio. Sebbene fosse una ragazza molto alta la superavo di qualche centimetro. Quella strana vicinanza mi fece rabbrividire e desiderai sentire le sue labbra sulle mie… non sapevo perché ma ero sicuro che fossero morbide e che lei baciasse davvero molto bene.
Ma che cosa andavo a pensare?!
Dovevo assolutamente calmare i bollenti spiriti.
Va bene avevo scoperto che la Weasley era una ragazza… una gran bella ragazza, confermai lanciando uno sguardo alla sua scollatura e alle gambe fasciate dai collant.
Lei esitò guardandomi intensamente negli occhi.
Era vero che aveva le pagliuzze dorate.
Stupido di uno Scorpius!
Dopo un tempo che sembrava infinito in cui i nostri respiri così vicini si erano mischiati lei si decise a parlare: << Perché mi annoiavo >>.
Detto quello svincolò dalla mia presa e fuggì per i corridoi alla velocità della luce ridendo.
<< Guardati le spalle Weasley, questa me la paghi! >> le urlai dietro.
Oh si che me l’avrebbe pagata quella strega!




Note: Povero Scorpius! Capisco che avere a che fare con una come Rose faccia venire atroci mal di testa! :P Con questo capitolo possiamo vedere che anche dal suo punto di vista inizia a nascere una certa attrazione per la nostra serpeverde, ma attrazione a parte... aspettatevi una bella vendetta da parte sua per ripagare l'orgoglio ferito! Non aggiungo altro :) Un bacio, Chiara

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Capitolo 4
*** Lodevoli incantesimi ***


Capitolo 3

Lodevoli incantesimi



Era passata più di una settimana ma la vendetta di Malfoy non si era attuata. Strano, perché di solito i grifondoro erano sempre di parola ma forse per stavolta aveva lasciato perdere. Su dai perché arrabbiarsi per uno schiantesimo di cui nemmeno si ricordava?
I primi giorni ero stata attenta a guardarmi alle spalle ma poi quando avevo notato la sua indifferenza, avevo iniziato a rilassarmi. Con i grifondoro facevamo incantesimi, pozioni e divinazione, in teoria ci sarebbe stata anche la lezione di erbologia ma io odiavo così tanto quella materia (mi dispiaceva per il professor Paciok) che ai GUFO avevo preso Troll apposta per non continuare a seguirla così andavo alle lezioni di antiche rune coi corvonero. Quella sì che era una materia interessante! Certo vi starete chiedendo perché ai MAGO io segua ancora divinazione con quella matta della Cooman e la risposta è perché le sue lezioni mi divertivano troppo. Era così divertente guardare nella sfera di cristallo e inventare storie strampalate a cui la professoressa credeva ciecamente. Grazie alla mia fantasia ero diventata la sua alunna preferita e prendevo sempre Eccellente.
Era diventato un corso molto frequentato dato che nessuno voleva perdere la storia del giorno.
<< Meg! >>
La serpeverde vicino a me sobbalzò presa alla sprovvista e si voltò a guardarmi stranamente rossa in viso. << Sì, Rose? >>
<< Si può sapere dove stai guardando? >>
Era dall’inizio della lezione che invece di contemplare la sfera di cristallo guardava da tutt’altra parte. In realtà erano alcuni giorni che sembrava avere la testa fra le nuvole.
<< Da nessuna parte >> disse diventando ancor più rossa e lanciando un’occhiata furtiva alla mia destra.
Miseriaccia!
Notai poco più in là mio cugino Albus che la fissava insistentemente quasi come se volesse  mangiarsela solo con gli occhi. Malfoy, che ovviamente era il suo compagno di banco, gli diede una gomitata tra le costole e finalmente quello distolse lo sguardo per imprecare contro il suo miglior amico.
<< Meg >> la fulminai con lo sguardo << Che cosa sta succedendo? >>
Lei sospirò e si sistemo una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Quando faceva così sapevo che stava per confidarmi qualcosa di terribile.
<< Al festino nella nostra sala comune io e Al… ci siamo baciati e se tu non avessi schiantato Malfoy facendo quel gran casino penso che non ci saremmo fermati solo a quello >> disse in un mormorio.
<< E perché non me l’hai detto prima? >>
<< Beh perché penso che lui mi piaccia sul serio, Rose. Non riesco a togliermelo dalla testa >>
<< CHE COSA? >>
Mi alzai in piedi di scatto e tutta l’aula si girò a guardarmi.
<< Signorina Weasley che cosa succede? >> mi chiese la professoressa Cooman con la sua solita voce sognante.
Meg e Al?
Oh Merlino!

Lanciai uno sguardo assassino a mio cugino, lui lo notò e si fece piccolo piccolo sulla sedia. Mi conosceva bene e sapeva che quello sguardo significava guai.
Tu guarda quel grifondoro dongiovanni!
Sapevo che le storie di Al duravano due giorni al massimo. Dato che poteva averne tante perché fermarsi a una? Era questo il suo motto. Aveva un sacco di oche senza cervello che gli andavano dietro visto che era il figlio del salvatore del mondo magico e poi era davvero un bel ragazzo con quella chioma ribelle nera, gli occhi azzurri e il fisico asciutto da giocatore di Quidditch.
E Meg adesso si era presa una cotta per lui… come aveva osato baciarla?
<< Oh professoressa! >> dissi in tono melodrammatico prendendo la sfera di cristallo tra le mie mani << Ho visto qualcosa di terribile! >>
La classe trattenne il fiato insieme alla Cooman. Solo che lei lo aveva fatto per la preoccupazione e gli altri perché si stavano trattenendo dalle risate.
<< Cosa hai visto mia cara? >> domandò lei venendomi vicino e sbirciando nella mia sfera.
<< Il gramo! >> strillai spaventata e la sfera mi cadde dalle mani.
Rotolò nell’aula in cui era sceso il silenzio.
Meg intuì le mie intenzioni. << Non osare… >> sibilò minacciosa.
<< Il gramo? Su chi mia cara, chi? >> mi domandò la professoressa.
Corsi da Albus e mi buttai ai suoi piedi. << Oh Albus mi dispiace così tanto! >> singhiozzai abbracciando sue gambe mentre lui cercava di scrollarmi di dosso, quasi rischiai un calcio in bocca. << Mio caro cugino tu morirai! >> mi avvicinai poi il più possibile al suo viso perché potesse sentire solo lui << Di una morte lenta e dolorosa messa in atto con le mie stesse mani se solo osi toccare di nuovo Meg, è chiaro? >> sussurrai in un tono velenoso.
Luì trasalì e sbiancò all’improvviso. Non se lo aspettava proprio.
Mi alzai di scatto e mi asciugai gli occhi bagnati da finte lacrime. << Oh non ce la faccio! >>
Dopo quell’ultima eclatante esclamazione uscii di corsa dall’aula con l’espressione sconvolta.
Adesso la Cooman avrebbe perseguitato Al per giorni e sai le risate alle sue spalle per i corridoi se la voce della sua presunta morte fosse girata.
Avrebbero dovuto darmi un Magioscar all’interpretazione per la mia splendida recitazione.
Mentre tessevo mentalmente le mie lodi seduta lungo le scale della torre per aspettare che Meg uscisse dall’aula (sicuramente sarebbe stata incazzata come una iena) sentii un applauso alle mie spalle.
<< Complimenti Weasley, ottima recitazione! >>
<< Sparisci Malfoy! >> esclamai educata come sempre.
Invece di dare ascolto alle mie parole il biondino si sedette accanto a me e allungò i piedi lungo le scale. Osservai le sue gambe fasciate dalla divisa nera e prima che il mio sguardo potesse salire un po’ più sopra (accidenti a me!) mi strinsi le ginocchia al petto e cercai di allontanarmi da lui. Riuscii a spostarmi solo di qualche centimetro visto che dietro di me c’era il muro.
<< Sentiamo… perché adesso la vittima della tua follia sarebbe tuo cugino? >> mi chiese lui sghignazzando.
<< Non sono affari tuoi >>
<< Guarda che Meg sa badare a se stessa da sola >>.
Allora lui sapeva. Albus doveva averglielo raccontato, o forse la stessa Meg visto che fraternizzava con il nemico.
Incassai la testa nelle spalle sbuffando come una teiera.
<< Se solo la fa soffrire lo eviro >> ringhiai stringendo i pugni.
<< Allora non è vero che Rose Weasley è una serpe insensibile! >> esclamò lui meravigliato.  
A Meg volevo un bene dell’anima ma nessuno lo sapeva. Nemmeno lei credo. Io non mostravo mai i miei sentimenti, ero fatta così. E adesso ci voleva Malfoy a psicanalizzarmi?
<< Senti vedi di girare a largo se non vuoi che ti schianti di nuovo! >> esclamai alzandomi in piedi e puntandogli la bacchetta contro.
Lui mi guardò scocciato, si alzò e sfoderò lentamente la bacchetta.
Erano puntate l’una contro il petto dell’altro.
Poggiò una mano sulla mia spalla. << Oh andiamo Weasley! >>
<< Non osare toccarmi >> dissi senza avere il coraggio di sposarmi.
Toccami toccami toccami toccami!
Zitti stupidi ormoni!
Lo sentii mormorare qualcosa che non riuscii a comprendere.
<< Che cosa? >>
<< Non essere noiosa >>
IO NOIOSA?
Stavo per affatturarlo quando lui ghignò e senza che potessi fermalo, girò sui tacchi e se ne andò.
<< Vigliacco! >> gli urlai appresso.
Sapevo che quell’epiteto non gli piaceva per niente ma lui, invece di tornare indietro per spiaccicarmi al muro, scoppiò a ridere. Sentii echeggiare la sua risata per i corridoi mentre si allontanava.
E meno male che la matta ero io!


Il giorno dopo mi svegliai di buon’ora. Meg e le altre compagne di stanza, le gemelle Diamante e Sasha Nott, dormivano ancora. Mi stiracchiai tra le coperte. Avevo fatto una splendida dormita. Quel giorno non avevamo lezioni la mattina ma avevo deciso di svegliarmi presto per iniziare a studiare, ci avevano già riempito di compiti dalla prima settimana ma non avevo avuto il coraggio di iniziare subito.
Mi diressi al bagno e mi sciacquai il viso. Alzai gli occhi allo specchio e…
<< AAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHH! >>
Il mio urlò agghiacciante risuonò per tutto il castello di Hogwarts.
<< Rose Weasley io ti ammazzo! >> sentii urlare Meg dalla stanza.
La porta del bagno si spalancò e vidi la mia miglior amica e le gemelle Nott affacciarsi.
<< Per la barba di Merlino! Che ti è successo? >> esclamò Diamante guardandomi stralunata.
<< Non lo so! >> urlai in preda ad una crisi.
L’immagine che mi rimandava lo specchio era la mia ma non ero più io!
I miei lunghi capelli castani erano diventati un arcobaleno. C’erano ciocche blu elettrico, giallo canarino, rosa shocking e verde brillante. Poi i miei occhi erano diventati di due colori diversi uno viola e l’altro acquamarina. Ma quello messo peggio era il mio naso: era un grugno di maiale!
<< E’ chiaramente un incantesimo cambiaconnotati >> asserì Meg osservandomi bene mentre disperata mi strappavo ciocche di capelli << Davvero lodevole >>
<< Meg! >> la ripresi.
<< Ma che bel nasino che hai! >> disse Sasha.
Le gemelle Nott scoppiarono a ridere.
<< Smettetela o vi strozzo nel sonno! >>
<< Ma chi è stato? >> mi domandò Meg << Insomma per questo incantesimo ci vuole il contatto fisico >>.
Riflettei sulla sua domanda. Il giorno prima non mi sembrava aver litigato con nessuno…
Un momento!
Rividi me e Malfoy sugli scalini della torre di divinazione. La sua bacchetta puntata verso di me, il suo mormorio e la sua mano poggiata sulla mia spalla.
Era stato lui!
<< IO L’AMMAZZO >>
Uscii come una furia dai sotterranei, non mi importava se ero ancora in pigiama. Tanto tutto il mio aspetto era orribile! La gente per i corridoi si fermava a guardami allibita. Sentivo anche delle risate al mio passaggio. Miseriaccia! Speravo che in questo stato non tutti mi riconoscessero.
Individuai l’oggetto della mia ricerca davanti le porte della Sala Grande. Stava entrando per far colazione insieme ad Albus.
<< MALFOY! >> urlai come un’indemoniata.
<< Porco Godric, Rose! Che ti è successo? >> mi domandò Al.
Lo ignorai e mi rivolsi al biondino davanti a me.
<< IO TI AMMAZZO! >>
<< Ma come sei violenta Weasley! Uno Schiopodo Sparacoda ti ha punto? >> disse Malfoy tra le risate.
<< Levami subito quest’incantesimo! >>
<< E chi ti dice che sia stato io? >>
Mi gettai su di lui e lo afferrai per il colletto della camicia.
<< Rose! >>
<< Stanne fuori Albus! >>
<< Weasley lasciami immediatamente! >>
<< No Malfoy, lo so che sei stato tu! >>.
Lui mi scansò prendendomi per i polsi e stringendo. << Anche se volessi, non saprei farlo >> disse con tono indifferente mentre ammetteva la sua profonda idiozia, poi mi osservò bene e sul suo viso comparì un sorrisetto divertito << Lo sai che sei un maiale davvero carino? >>
Accecata dalla rabbia, mi avventai nuovamente su di lui e cademmo a terra. Proprio quando stavo per mollare un pugno sul suo bel faccino mentre lui mi tirava i capelli per liberarsi, sentimmo una voce che ci fece trasalire.
<< Weasley, Malfoy! >>
Alzammo gli occhi per vedere la preside McGranitt torreggiare su di noi.
<< Siete forse impazziti?! Cento punti in meno a grifondoro e serpeverde! >>
<< Ma preside guardi come mi ha ridotto! >> mi lamentai mentre lei ci costringeva ad alzarci.
<< E lei mi ha schiantato! >> ribatté Malfoy.
Ci guardammo in cagnesco mentre la McGranitt sospirava esasperata.
<< Bene allora siete entrambi in punizione! Passerete tutta la notte a ripulire la stanza dei trofei iniziando dalle otto di questa sera >> annunciò. Malfoy stava di nuovo aprendo bocca per contestare ma lei lo fulminò, lanciandogli uno sguardo di fuoco oltre i suoi occhiali. << Signor Malfoy non aggravi la sua situazione, non le levo la spilla da Caposcuola solo perché ha saputo far un lodevole incantesimo >> COSA? << E ringraziate entrambi che io non scriva ai vostri genitori >>.
A quella minaccia ammutolimmo entrambi.
<< Signorina Weasley venga con me da madama Chips >> disse infine la preside << Vedremo di restituirle i suoi veri connotati >>.
Dopo un ultimo sguardo di fuoco con Malfoy seguii la McGranitt.


Fui costretta a passare l’intera giornata in infermeria mentre gli incantesimi e le pozioni curanti facevano effetto. L’incantesimo di Malfoy, sebbene tutti lo considerassero lodevole, non aveva funzionato bene e la preside insieme a madama Chips non erano riuscite a risolverlo del tutto. I miei capelli, prima lunghi fino alla schiena, avevano subito un taglio radicale. Adesso avevo un corto caschetto con tanto di frangetta. Una ciocca blu elettrico era rimasta ma a meno non volessi andare in giro rapata me l’ero, a malincuore, tenuta. I miei occhi e il mio naso erano tornati normali.
Uscii dall’infermeria continuando ad arricciare il naso. Ancora mi formicolava.
Mi stavo dirigendo verso la sala dei trofei quando incontrai mia cugina Lily. La McGranitt era stata insensibile a tutta la sofferenza che avevo subito per togliermi l’incantesimo di dosso e quindi mi toccava andare a scontare comunque la mia punizione. E meno male che quella sera avevamo programmato di iniziare gli allenamenti di quidditch. Dopo i provini della scorsa settimana ero riuscita a formare una squadra niente male. Avrei dovuto rimandare a domani.
<< Rose ho saputo da Albus che cosa è successo >> mi disse dopo avermi salutato << Peccato che sei già tornata normale, avrei voluto vederti… ehm >> esitò per un attimo per l’occhiata assassina che le avevo mandato << Comunque questo taglio di capelli ti sta benissimo! Anche la ciocca blu non è male, potresti lanciare una nuova moda! >>
Sospirai: << Grazie Lily >>.
<< Dicono tutti che sia stato proprio un bell’incantesimo infatti si vocifera che la professoressa d’incantesimi abbia dato un Eccellente a Malfoy >>
<< Davvero? >> ringhiai.
Non c’era giustizia a questo mondo.
<< Rose posso toccare il tuo naso? >>
Merlino quant’era strana mia cugina!
Lasciai che mi accompagnasse fino alla sala dei trofei dove ci attendeva Malfoy.
<< Finalmente ci hai degnato della tua presenza Weasley! >> disse scocciato e poi salutò con un gesto della mano Lily << Potter >> aprì la porta della sala << Weasley sbrigati che il custode ci aspetta dentro >> entrò e con poca grazia si sbatté la porta alle spalle.
Era acido quanto una zitella.
Mi girai per salutare Lily e vidi che mi guardava attentamente con i suoi occhi verdi.
<< Secondo me gli piaci >>
Quasi mi strozzai con la mia stessa saliva. << Cosa? Lily! >>
<< Massì Rose sareste molto carini insieme >> mi fece un sorriso furbo e poi si dileguò.
Ricordate che cosa vi avevo detto di mia cugina sul fatto che lei non sbagliasse mai? Beh scordatevelo! Io insieme a Malfoy? Lily era impazzita.





Note: Ecco i volti dei nostri protagonisti: Scorpius e Rose (con una ciocca un po' più blu e le lentiggini sul volto)

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Capitolo 5
*** In punizione! ***


Capitolo 4

In punizione!



Il custode Gazza ci aveva sequestrato le bacchette e poi ci aveva dato due secchi con l’acqua, due strofinacci e due scope. Con grande sgomento di Malfoy, quelli sarebbero stati i nostri strumenti di lavoro. Poi sghignazzando se n’era andato augurandoci buona fortuna e avvertendoci che sarebbe tornato a riprenderci il mattino dopo.
Quando vidi quanti trofei avrei dovuto pulire mi venne voglia di strozzarmi con lo strofinaccio, o magari di strozzare la fonte dei miei guai qua vicino a me che sbuffava scocciato come una locomotiva mentre osservava i secchi.
<< Grazie tante Malfoy >>.
<< Sta zitta Weasley >>.
Entrambi avevamo avuto un tono gelido ma l’occhiata che ci eravamo scambiati era di fuoco.
Iniziammo a lavorare in silenzio, ognuno a un capo opposto della sala, probabilmente per evitare di saltarci addosso e non per secondi fini maliziosi ma per scannarci letteralmente. L’unico rumore che si sentiva era lo scroscio dell’acqua quando vi immergevamo gli strofinacci. Fuori dalle finestre era buio pesto. Malgrado fossero aperte quella sera non tirava un filo d’aria e stavo cominciando a sudare. Mi asciugai la fronte con il dorso della mano.
Ah quant’era comoda la magia!
Passò un tempo che sembrava infinito.
La pulizia di ogni polveroso trofeo era intervallata da uno starnuto di Malfoy.
Mi girai a guardarlo mentre strizzavo lo strofinaccio un po’ schifata nel secchio con l’acqua ormai diventata nera. Mi incantai per un attimo ad osservare il suo profilo. Era concentrato a pulire una vecchia coppa delle case. I capelli biondi erano abbastanza lunghi e dei ciuffi gli ricadevano sugli occhi. Mi ricordai quanto mi era piaciuto passare le mani in mezzo ad essi per spettinarli e scossi la testa come per allontanare un pensiero molesto. Seguii il profilo del suo naso e poi quello della mandibola pronunciata, dove si intravedeva un accenno di barba bionda. Malfoy era un ragazzo alto e secco, e immaginavo che il suo fisico fosse davvero spettacolare grazie agli allenamenti di quidditch. Potevo osservare i suoi muscoli guizzare sotto il maglione della divisa.
Sì, Malfoy era decisamente bello.
<< Weasley che vuoi? >>
Alzai lo sguardo per incontrare i suoi occhi verdi un po’ indispettiti.
Cercai di assumere la mia migliore faccia da serpeverde impassibile. << Niente Malfoy >>.
Rimanemmo per un attimo a guardarci, indecifrabili, poi lui scrollò le spalle e si voltò per rimettersi a lavoro. Ormai le distanze tra noi si erano accorciate. I trofei da pulire erano quasi finiti. Ne presi in mano uno piuttosto grande e pesante.
<< Toh guarda, questo ha il mio nome! >> esclamai tutta soddisfatta con tono trionfo.
In realtà ne avevo viste altre tre di coppe come quelle. Erano le mie quattro vittorie come capitano della squadra di quidditch.
<< Buon per te, Weasley >> mi rispose Malfoy con un colpo di tosse.
Ignorai il suo tono antipatico. D’altronde, poverino, stava soltanto rosicando.
Dopo aver tirato a lucido la mia bellissima coppa, mi voltai a guardarlo con soddisfazione.
Avevo finito per prima mentre a lui mancavano un bel po’ di trofei. Anche se più che pulirli sembrava che gli stesse facendo la doccia con la sua saliva dato che ogni volta ci starnutiva sopra.
<< Allergico alla polvere? >> chiesi avvicinandomi.
In risposta arrivò un altro suo starnuto.
Cercai di prendere la coppa che aveva tra le mani ma la sua presa era salda.
<< Senti lascia finire a me i trofei e tu spazza per terra >> quasi gli strappai il trofeo dalle mani.
Lui mi guardò infastidito. Gli occhi un po’ arrossati. << Non ho bisogno del tuo aiuto Weasley >>.
Lo guardai offesa mentre porgeva la mano per riprendersi il trofeo. << Ma chi ti vuole aiutare?! E’ solo perché non mi va di spazzare per terra! >> esclamai lanciandogli la coppa addosso con forza. Quella cadde a terra facendo un gran baccano.
Stupido grinfondoro!
Stavo per allontanarmi ma me lo impedì afferrandomi per il polso.
<< Prova a rifarlo Weasley! >>
<< Oooh che paura! Altrimenti che fai? >> ghignai ma il ghigno si congelò quando notai il suo sguardo arrabbiato.
Lui strinse i pugni. << Sei solo una stupida ragazzina >>.
COSA?
<< E tu Malfoy? Chi sei? >> ribattei sibilando, ferita nell’orgoglio << Ti dai tante arie da amico leale, prode grifondoro, quando invece lo sanno tutti che discendi da una famiglia di mangiamorte. Cos’è, hai la ribellione adolescenziale? >>
Seppi di aver esagerato.
E lo capii quando mi ritrovai contro il muro e la sua mano alla gola.
Era veramente furioso.
<< Prova a ripeterlo brutta strega! >>
<< Problemi in famiglia, eh Malfoy? >>
Sostenni il suo sguardo furioso con orgoglio sebbene la sua stretta mi stava facendo male. Era così vicino che sentivo il suo respiro affannato. Sentii gli occhi inumidirsi ma non gli avrei dato nessuna soddisfazione nel lamentarmi.
Lui comunque se ne accorse e mi lasciò.
Mi massaggiai il collo.
<< Non parlare di cose che non sai >> sussurrò lui voltandosi e portandosi le mani tremanti tra i capelli.
Il suo tono mi sembrava essere sofferente.
Ok, avevo davvero esagerato.
<< Midispiace >> mormorai.
Si voltò di nuovo a guardami, questa volta c’era la sorpresa nei suoi occhi. << Cosa? >>
<< Mi dispiace >> ripetei con un tono di voce un po’ più alto.
<< Weasley non ti ho sentito, potresti ripetere più forte? >> disse lui ma dal suo sorrisetto capii che aveva sentito benissimo.
Ma tanto ormai l’avevo detto che c’era di male se lo ripetevo?
<< Mi. Dispiace! >> scandii bene le parole avvicinandomi per urlargli nell’orecchio.
Lo sentii ridere e poi voltò il viso verso il mio.
Miseriaccia, era troppo vicino!
<< La grande Rose Weasley che si scusa? >>
Gli diedi un pugno ben assestato sulla spalla.
<< Ahio, no ok… mi arrendo! >>
Ci fu un attimo di silenzio.
<< Sai anche mio padre quando ha saputo che ero diventata una serpeverde ha dato in escandescenze >> dissi all’improvviso mentre iniziavo a spazzare il pavimento con la scopa.
Forse io e Malfoy avevamo una cosa in comune molto forte.
<< Mi risulta difficile crederlo >> ribatté lui guardandomi di sottecchi.
<< No davvero! Il mio secondo giorno di scuola ricevetti una strillettera. Per fortuna mia madre era riuscita a farmi arrivare il gufo quando ero in camera. Rimasi traumatizzata per una settimana! >>
Malfoy scoppiò a ridere. << Mi immagino >>.
Chissà perché mi sentivo così bene nel consolarlo.
<< E tu? >>
Si passò una mano tra i capelli scompigliandoli e sospirò. Sentii il suo respiro invadermi.
<< Non… non mi va di parlarne, ok? >>
<< Ok >>.
Non se lo aspettava proprio che sarei stata così accondiscendente.
Rimanemmo a guardarci negli occhi e piano piano sentii che stavo affondando in quel mare di verde. Sembravano comunicare tutto quello che lo agitava nell’anima. Erano così profondi. L’aria intorno a noi improvvisamente si fece elettrica. Sentii il cuore partire a mille quando la sua mano sfiorarmi il volto e poi giocare con la mia ciocca di capelli blu elettrico.
<< Non sono male così >>
Oh merlino! Strinsi con forza la scopa che avevo tra le mani. Gli era uscita una voce bassa e roca che mi aveva fatto rabbrividire di piacere.
<< Non sono riusciti a toglierti l’incantesimo? >>
Perché continuava a sussurrare in quel modo? Voleva forse farmi impazzire?
Mi limitai a scuotere la testa incapace di proferir parola. Non sapevo se sarei stata in grado di parlare, o meglio… che tono mi sarebbe uscito.
<< Penso di meritarmi una vendetta coi fiocchi, so quanto sono importanti i capelli per voi ragazze >> ridacchiò.
Davvero mi stava servendo una vendetta gratuita?
Mi osservava tranquillo, in attesa di una mia mossa.
<< Adesso? >>
Si irrigidì di colpo.
Non sapevo di essere in grado di fare un tono di voce così basso e suadente... da vera seduttrice.
Quella situazione mi stava mandando fuori di testa. Non riuscivo più a ragionare. L’unica cosa che avevo in mente era lui e solo lui. Lo volevo disperatamente. Volevo sentire di nuovo le sue morbide labbra sulle mie.
<< Sì >> sussurrò.
Sorrisi maliziosa e mi avvicinai dopo aver lasciato cadere a terra la scopa. Prima che potesse capire le mie intenzioni, le mie labbra si erano posate sul suo collo. La sua pelle aveva un sapore delizioso. Una scossa mi arrivò al basso ventre. Lo vidi stringere forti i pugni per controllarsi mentre con le mie labbra gli sfioravo il punto dietro l’orecchio, poi la guancia, poi il mento. Quando lasciai un vero e proprio bacio sulla sua mandibola dove sentii un accenno di barba solleticarmi le labbra, non resse più e mi artigliò forte i fianchi per avvicinarmi a lui. Avvertii il suo desiderio. Lo sentii sospirare e quando tornai sul suo collo misi in atto la mia vendetta e lo morsi.
<< Ahio! Sei impazzita? >>
Mi mordicchiai il labbro inferiore con i denti per impedirmi di tornare a baciarlo. Era stata davvero dura fermarmi ma il mio vendicativo animo serpeverde aveva trionfato sul desiderio. Non potevo lasciarmi sfuggire un’occasione del genere.
<< Mi sono vendica… >>
Non riuscii a finire la frase che le sue labbra erano sulle mie. La sua lingua prepotente richiese subito l’accesso alla mia bocca e con un sospiro glielo concessi. Chiusi gli occhi lasciandomi guidare da lui. Mi spinse piano e indietreggiai finché non incontrai il muro. Una mano era sul mio fianco e l’altra scese sulla coscia, sotto la gonna, mi tirò su la gamba e la strinsi intorno ai suoi fianchi. In quella posizione potevo sentire tutta la sua eccitazione. E sapevo che io non ero da meno.
I nostri respiri si fecero affannosi.
Passai le mani intorno al suo collo per avvicinarmi ancora di più a lui. Quasi non mi riconoscevo. Mai avevo provato delle sensazioni così forti con un ragazzo. I miei ormoni impazzirono del tutto quando posò la mano sulla mia pancia. Ero in preda agli istinti e il cervello era in black out.
Ci baciammo ancora e ancora.
Nessuno dei due riusciva a fermarsi.
Mentre scendeva a baciarmi il collo, riuscii a insinuare una mano sotto il suo maglione e la sua camicia e gli accarezzai gli addominali. Sì, quelli erano degli addominali da vero giocatore di quidditch. Sebbene la mia mano fosse fredda rispetto al suo corpo non protestò, anzi lo sentii gemere sulla mia pelle. Tornò a baciarmi con foga le labbra.
Arrivai a odiare tutti quegli strati di vestiti che ci separavano e quello stupido ossigeno che ormai stava finendo... se non fosse stato per la necessità di sopravvivenza, non mi sarei mai separata dalle sue labbra.
Quando ci staccammo per riprendere fiato, aprii gli occhi e il mio cuore perse un battito.
Malfoy era una visione con quei capelli spettinati, gli occhi lucidi di desiderio che mi guardavano, il volto accaldato e la bocca gonfia dei miei baci.
Stavamo per riavventarci l’uno sull’altro quando sentimmo il rumore della porta che si apriva. Mi allontanai di scatto ed evitai di guardarlo mentre Gazza ci riconsegnava le bacchette e ci rimetteva in libertà. Mi sembrava di sentire il suo sguardo di fuoco sul mio corpo, ma quando mi girai a guardarlo vidi che era concentrato sul guardiano.
Ci prendemmo una strigliata perché il lavoro non era del tutto finito.
Quando uscimmo dalla stanza notai dalla luce delle finestra che stava sorgendo l’alba.
Il tempo era passato così velocemente e non me ne ero nemmeno accorta.
<< Weasley… >>
<< E’ tardissimo! >>
Prima che Malfoy potesse dire qualcosa, fuggii a gambe levate verso i sotterranei.
Corsi a perdifiato nemmeno mi stesse inseguendo il fantasma del Barone Sanguinario. E anche se lo avesse fatto, la mia espressione da indemoniata lo avrebbe spaventato così tanto che sarebbe morto di nuovo. Non mi fermai finché non entrai nella mia stanza come un uragano e mi buttai nel letto di Meg, svegliandola di soprassalto.
<< Porco Salazar, Rose! >> esclamò lei spaventata aprendo gli occhi ancora impastati dal sonno << Ma che ore sono? >>
<< Le cinque >>
<< E tu hai osato sve… >> si zitti quando mise a fuoco la mia espressione << Che hai combinato stavolta? >>
<< Io? E’ lui! >>
<< Malfoy? >>
<< Shhhh! >>
Insonorizzai le tende del suo baldacchino affinché le gemelle Nott non ci potessero sentire. Ci mancava solo che quelle due pettegole mettessero in giro strane voci su di me e sul biondino.
<< Meg >> sospirai e poi sganciai la bomba << Sono attratta da lui >>.
<< E allora? >> ribatté lei con tono indifferente.
La guardai come se si fosse ammattita e la scossi. << Meg ti rendi conto che siamo parlando di Malfoy? >>
<< Rose guarda che sei l’unica che si è accorta adesso che Scorp è un gran bel ragazzo >> disse lei.
<< Ma… >>
<< Aspetta non dirmi che vi siete baciati! >> mise su un espressione da posseduta, la solita di sempre quando spettegolava << Oppure lui non ti ricambia? >>
<< Eccome se ricambia Meg! Stavamo andando ben oltre il bacio… >> sentii andare le guance a fuoco al ricordo del mio desiderio e del suo.
<< Allora qual è il problema? Tu lo vuoi e a quanto pare anche lui ti vuole >>
<< Non è così semplice >>
<< Ma dove lo vedi il difficile Rose? Lui è un ragazzo attraente, hai avuto tanto altri ragazzi che erano peggio di lui >> sorrise maliziosa << Perché non ci stai un po’ insieme come hai fatto con gli altri? Poi quando ti stufi, ciao! >>
Sì, in effetti aveva ragione lei. Con gli altri non mi ero fatta nessun problema, perché adesso non potevo divertirmi un po’ con Malfoy?
<< Ma lui è un grifondoro >>
<< Oh ma chissenefrega! >> ribatté Meg con ardore.
<< Da quando sei diventata una fan dei grifondoro? >>
Frecciatina.
Adesso fu il suo turno di arrossire.
<< Oh quanto sei vipera Rose! >> mi fulminò lei con lo sguardo << Senti vuoi Scorpius? Allora prenditelo. Non vedo dove sia il problema visto che sembra che anche lui ti ricambia. Che sarà mai! Tanto non vi dovete mica sposare, no? >>
Al pensiero di me e Malfoy che convolavamo a nozze quasi mi strozzai con la mia stessa saliva.
<< NO! >>
<< Dai magari scoprirai che è anche simpatico >>
<< Come uno Schiopodo Sparacoda ficcato su per il… >>
<< ROSE! >>
Scoppiammo a ridere come due matte.
Ma sì che male c’era a cedere all’attrazione per Malfoy. Pensai alle parole di Lily e scossi la testa. Tanto non c’era nessun rischio che io mi affezionassi a lui. Non è che lo sopportassi poi tanto, era trionfo e vanesio. Il suo orgoglio mi dava suoi nervi… no, assolutamente nessun pericolo.
O almeno così credevo.



Note: Finalmente in questo capitolo le cose si sono smosse tra i nostri due protagonisti! Rose metterà da parte il suo orgoglio e la sua ostilità verso i grifondoro per cedere all'attrazione per Scorpius? Lo scoprireta nella prossima puntata! ;)

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Capitolo 6
*** Il patto ***


Capitolo 5

Il patto



Pov Scorpius
Per Merlino, Morgana e tutti i maghi del mondo magico!
Stavo letteralmente impazzendo.
Sì, la follia era l’unica spiegazione del mio delirio.
O forse la colpa era solo dei miei ormoni. Erano loro ad essere impazziti e stavano trascinando la mia mente in un baratro.
Dalla notte della punizione non riuscivo a togliermi dalla testa la morbidezza delle labbra di Rose Weasley. Erano giorni e giorni che il desiderio mi tormentava. Non sarei arrivato vivo alla festa di Halloween. Non potevo fare a meno di osservarla a lezione mentre si passava le mani tra i capelli o mentre accavallava le gambe facendo alzare l'orlo della gonna della divisa. E quando si tormentava le labbra quando era concentrata... Merlino! Ogni volta pensavo che solo una lunga doccia fredda sarebbe potuta riuscire a calmarmi. Nemmeno avessi tredici anni.
<< Attento! >>
La voce di Albus mi risvegliò appena in tempo. Evitai la colonna del cortile all’ultimo. Stavamo andando in biblioteca a studiare, ero sicuro che lì non ci sarebbe stata nessuna distrazione dato che la Weasley evitava quel luogo, nemmeno fosse appestato di fantasmi spaventosi.
<< Porco Godric! >>
Quando mi accorsi che il centro dei miei pensieri era in cortile a godersi la bella giornata inciampai in una mattonella e il fascio di pergamene che avevo in mano cadde a terra. Le raccolsi velocemente e mi rifugiai in biblioteca in un lampo.
<< Per Merlino Scorp, non ti posso vedere così! >> disse Albus sedendosi lentamente davanti a me.
<< Shhh! >> ci zittì quella vecchia megera di Madama Prince.
Mi massaggiai le tempie. << Sto impazzendo Al >> sussurrai.
Ovviamente il mio migliore amico era stato messo a conoscenza di tutte le vicende che riguardavano la cugina.
Albus si protese sul tavolo stropicciando le pergamene per avvicinarsi e mormorare a sua volta. << Io non capisco perché non vai da lei. So che mia cugina ha il carattere di un Ungaro Spinato ma non credi che ti mangi… anzi forse lo potrebbe fare, ma di baci >> mi lanciò un’occhiata maliziosa << Che ti ci vuole, non è così difficile! >>.
<< E allora tu con Meg? >>
<< Oh ma io sono un gentiluomo! La inviterò con me al ballo di Halloween e non potrà dirmi di no >> disse con voce sicura e una gran faccia tosta.
In realtà sapevo che se la stava facendo sotto.
Il suo sarebbe stato di sicuro un bel gesto dato che al ballo di Halloween non era per forza obbligatorio andarci in coppia. La preside McGranitt dopo la grande cena ci concedeva di festeggiare per un po’ in sala grande e di fare a gara a chi avesse la maschera più spaventosa di Hogwarts.
<< Perché non lo fai anche tu? >>
<< Ma che dici! >>
Avevo alzato un po’ troppo la voce perché mi arrivarono le lamentele dei ragazzi del tavolo vicino e l'ennesimo “shhh!” della bibliotecaria.
<< Al è di tua cugina che stiamo parlando, hai presente bene chi è? Quella è una iena! E poi non è una ragazza normale, queste cose la repellono. Ti ricordi cosa fece a Macmillan l’anno scorso solo perché aveva osato invitarla all’uscita ad Hogsmeade il giorno di San Valentino? E’ rimasto per una settimana in infermeria >>.
Se solo pensavo a com’era scappata quella sera. Avevo evitato di chiedermene il motivo. Era da tempo che sospettavo che Rose Weasley avesse qualche rotella fuori posto. O forse io che ero grifondoro non potevo capire la sua perversa mente da serpeverde.
<< Sì hai ragione, Rose è terribile >> concordò lui cambiando idea << Beh amico, non so proprio come tu possa farcela con lei ma buona fortuna! >>
Mi rabbuiai.



Pov Rose
Mancavano solo due giorni al ballo di Halloween e già non vedevo l’ora che passasse. Avevo dovuto affatturare ben due ragazzi di serpeverde piuttosto insistenti. Per fortuna la voce si era sparsa abbastanza in fretta e nessun altro aveva provato più a invitarmi. Insomma che senso aveva se non era obbligatorio andarci in coppia? Cercai di non pensare al ballo di Natale che era l’esatto contrario.
<< Mammamia Rose come sei esagerata! Perché hai rifiutato l’invito di Pucey? E’ un ragazzo così carino! >>.
<< Non rompere Meg! >>.
Affrettai il passo ma lei continuò imperterrita a inseguirmi. Avevamo appena finito gli allenamenti con la squadra di quidditch e lei era venuta ad assistere. Immaginavo che in realtà fosse venuta per perseguitarmi.
<< Oh io lo so perché quest’anno sei più acida del solitooo >> cantilenò ostinata << E’ perché tu vorresti che ti invitasse una persona in particolareee >>
<< Sta zitta Meg! >>
<< Fammi indovinare è un ragazzo biondo e alto, con gli occhi verdi e si chiama Scorpi… >>
Mi avventai su di lei e quasi la soffocai quando le misi una mano sopra la bocca per impedirle di sparare altre cavolate. Stava urlando come un’ossessa e ci mancava solo che Malfoy la sentisse dato che si stava avvicinando dall’altro capo del corridoio insieme ad Al. Avevano in mano le scope e sapevo che ci stavano dando il cambio al campo di Quidditch.
<< Rose che fai? Se hai istinti omicidi anche verso Meg credo che sia giunta l’ora di preoccuparci tutti >> rise mi cugino vedendoci in quella posizione.
Meg per tutta risposa mi morse la mano per liberarsi e mi guardò in cagnesco. Sbuffai mentre raccoglievo la scopa e poi cercai di allontanarmi il più possibile da Malfoy. Erano giorni che ero riuscita a evitarlo bene e non volevo smettere proprio adesso. Se si fosse ritrovato a una certa vicinanza non avrei più risposto di me stessa e lo avrei baciato di nuovo, di questo ne ero sicura. Però poiché ancora non ero del tutto sicura di voler cedere alla mia attrazione per lui avevo deciso di evitarlo. Dopo quel discorso con Meg in testa avevo una gran confusione.
<< Meg senti, verresti al ballo con me? >> domandò Albus all’improvviso con un sorriso a trentadue denti.
Porco Salazar, così però mi accecava!
La serpeverde presa alla sprovvista arrossì e si sistemò una ciocca di capelli dietro l’orecchio prima di pronunciare un timido “Sì”.
Mi voltai per un attimo a guardare Malfoy e vidi che mi stava guardando attentamente. No ti prego non dirmi che anche a lui era venuto quel pensiero! Ok l’attrazione… ma così si esagerava!
Albus prese una mano di Meg tra le sue. << Sono molto contento che vieni >>.
<< Anch’io, cioè che tu mi abbia invitata >>.
Albus così dolce e Meg che balbettava.
Miseriaccia!
Quasi mi sentivo di troppo. Infatti poiché c’era il "quasi" di mezzo m’intromisi nella loro scenetta.
<< Va bene è tutto sistemato, andiamo prima che cominciate a fare i piccioncini sdolcinati e mi venga un attacco di diabete! >>
Presi Meg per il braccio e la trascinai via mentre salutava felice come una pasqua mio cugino. Dovevo sbrigarmi ad andare via da lì perché con lo sguardo infuocato di Malfoy sulla mia pelle non avrei resistito ancora a lungo.


Finalmente la sera di Halloween era arrivata. La cena era passata e adesso eravamo tornate nei nostri dormitori per prepararci al ballo in maschera. Nella nostra camera sembrava essere scoppiata una bomba e tutto grazie alle gemelle Nott che avevano svuotato del tutto i loro bauli e disseminato vestiti e trucchi ovunque.
<< Rose, sei pronta? >> disse Meg impaziente, affacciandosi alla porta del bagno.
<< Sì, eccomi! >>.
Mi diedi l’ultima passata di fard e poi mi guardai allo specchio, soddisfatta. Il mio volto era pallidissimo e le mie occhiaie nere mettevano in risalto gli occhi color sangue. Indossavo un vestito nero senza spalline che mi arrivava fino ai piedi e mi ero messa dei tacchi altissimi per non farlo strusciare troppo per terra. Indossavo dei guanti neri di seta che mi arrivavano fino al gomito e avevo un mantello sempre nero legato intorno al collo, con tanto di cappuccio a punta sulla testa. Il tutto era completato con un finto serpente incantato intorno alle spalle.
<< Da che sei vestita Rose? >>
<< Da mago oscuro >>.
Scoppiò a ridere. Lei era molto bella nel suo vestito da dea greca. Indossava un abito bianco stile imperio che metteva in risalto le sue splendide curve, ai piedi aveva dei sandali dorati, i capelli neri abboccolati erano legati in un’alta coda di cavallo e gli occhi azzurri erano contornati da del trucco nero. Alle braccia portava così tanti bracciali che ad ogni passo emetteva dei tintinnii.
<< Wow Meg, stasera a mio cugino lo fai fuori! >>
Arrossì. << Davvero? >>
Alzai gli occhi al cielo. Da quanto aveva preso una cotta stratosferica per Albus si era rincretinita.
Dov'è finito il tuo orgoglio serpeverde Meg?!
<< Sì davvero, su andiamo! >>
Uscimmo dai sotterranei insieme alle due gemelle Nott vestite da sexy medimaghe.
Quando arrivammo vidi che Albus era già di fronte la sala grande ad aspettarci.
<< Oh mia dea, sei bellissima! >> accolse Meg facendole il baciamano.
Lui si che ci sapeva fare con le ragazze, eh?
Lo osservai bene e vidi che indossava la semplice divisa della scuola, ma in più inforcava un paio di occhiali e si era disegnato una cicatrice sulla fronte.
<< Al ma ti sei travestito dallo zio Harry? >> dissi tra le risate.
<< Chi meglio di me può assomigliargli >> ribatté lui un po’ offeso << E tu da che ti sei vestita? >> mi chiese dando una botta sulla testa dei mio serpente che gli stava mordendo la manica del maglione.
<< Da mago oscuro >>
<< Che macabra ironia che hai Weasley! >>
Mi girai per vedere Malfoy scendere le scale e quasi rischiai l’infarto. Il serpente incantato si afflosciò sulle mie spalle. Era davvero affascinante nel suo elegante completo blu notte. Il suo volto era più pallido del solito e i capelli erano tirati indietro dal gel.
<< E sentiamo… tu da chi saresti vestito? >> riuscii a parlare solo quando scese l’ultimo gradino e si posizionò vicino a me.
Fece un sorriso seducente e sentii un gruppetto di ragazzine vicino a noi ridacchiare. Le fulminai con lo sguardo e quelle se ne andarono spaventate. Già di solito facevo paura ma quella sera gli occhi rossi mi rendevano ancor più inquietante. Quando mi voltai di nuovo verso Malfoy notai i suoi canini appuntiti e capii finalmente da cos’era vestito.
<< Sta attenta che stasera potrei succhiarti il sangue! >>
Meg e Al risero alla sua battuta mentre io ringraziai che il mio volto pallido non facesse intravedere il rossore che si era diffuso sulle guance. Solo io avevo avvertito la nota maliziosa nella sua voce? Quella sera mi sembrava che Malfoy avesse in mente qualcosa e la mia impressione fu confermata quando entrammo e sentii il suo tocco sulle mie spalle, quando mi girai lo vidi farmi fare l’occhiolino.
Merlino aiutami!


Sbuffai rigirandomi il bicchiere di burrobirra tra le mani e poi me lo scolai in un sorso. Ovviamente la preside non permetteva che ci fosse nulla di più alcolico e ovviamente le burrobirre erano state corrette da noi studenti con del buon whisky incendiario.
Osservai gli studenti scalmanati ballare tra la pista, molte maschere erano così ben fatte che quasi faticavo a riconoscerli. Mio fratello Hugo insieme a mio cugino Fred erano riusciti a ricreare perfettamente un drago, il Dorsorugoso di Norvegia. Avevano vinto il premio per la maschera più bella e adesso sembrava strano vedere il drago diviso in due, la testa ballava accerchiato da un gruppetto di streghe e la coda era qui con me.
Era normale che quel secchione di mio fratello dovesse vincere qualsiasi cosa.
<< Che fine ha fatto Al? >> mi chiese mio fratello urlando contro la musica.
Sbuffai ancora. Era già da un bel po’ di tempo che Al e Meg erano spariti chissà dove a fare chissà cosa, o meglio lo sapevo ma non volevo turbare la fanciullezza del mio fratellino. Anche se dubitavo fosse così innocente…
<< Ehi guarda Malfoy come si dà da fare! >>.
Trasalii al suono di quel nome e alzai gli occhi dal mio bicchiere. Notai Malfoy che stava ballando e appiccicata a lui c’era Sarah Paciok. Quella gli sbavava dietro da un tempo immemore, forse fin dal primo anno. Avrei voluto andare lì e darle un pugno su quel bel faccino da oca starnazzante che si ritrovava. Ovviamente perché mi era sempre stata antipatica, solo perché era la figlia del professor Neville pensava che la scuola fosse sua.
Come se sentisse il mio sguardo su di lui, Malfoy alzò gli occhi e scoprì che lo stavo fissando. Era tutta la serata che i nostri occhi non facevano altro che cercarsi…
Voltai di scatto la testa per tornare a guardare mio fratello.
<< Ti piacerebbe fare come lui, eh fratellino? >> dissi ghignando.
Hugo mi diede un pugno sul braccio.
<< Scema! >>
Odiava quando lo chiamavo così, ma mi piaceva troppo irritarlo. Adesso lui si considerava grande. Ah le manie di grandezza dei ragazzini quindicenni! A dire la verità, la sorellina sembravo essere io dato che lui aveva ripreso l’altezza e la corporatura dei Weasley, quindi era più alto e più grosso di me.
<< Beh ti consiglio di non ballare come Malfoy se vuoi rimorchiare, sembra un orsetto epilettico >>.
Hugo rise e sbattemmo i nostri boccali di burrobirra uno contro l’altro.
Ma non riuscii a resistere a lungo.
<< Senti Hugo, sono stanca, vado a letto! >> mentii << Cerca di non spezzare troppi cuori, ok? >>
<< Vai già via? Stai diventando vecchia, sorellina >> sghignazzò lui e poi si diresse verso Fred con un sorriso da don giovanni.
Mi mossi come a rallentatore. Sentivo che c’era uno sguardo di fuoco puntato sulla mia schiena.
Merlino che stavo facendo?
Sapevo benissimo che cosa stava per succedere ed ero ancora indecisa se volerlo o meno.
Quando mi ritrovai fuori dalla sala grande il mio cervello aveva quasi del tutto optato per il no quindi cercai di darmela a gambe. Cercai di raggiungere più in fretta possibile i sotterranei ma inciampai nel serpente incantato che avevo addosso e sbattei con molta eleganza il mio fondoschiena a terra.
<< Porco Salazar! >> imprecai strappandomi il serpente di dosso e lanciandolo contro il muro. Quello mi lanciò un'occhiata offesa.
Sentii una risata vicino a me e il cuore iniziò a battermi forte nel petto.
<< Merlino Weasley, quanto sei impedita! >>
Malfoy mi porse la mano per aiutare ad alzarmi ma gli lanciai un’occhiata di fuoco e la ignorai. << Sarai tu impedito! >> ribattei mentre mi alzavo e davo una sistemata al mio vestito << Che vuoi Malfoy? Torna a strusciarti addosso a Paciok! >>.
Ripresi a camminare ma lui mi seguì.
<< Uuuh gelosa, Weasley? >>
<< Io. Non. Sono. Gelosa! >> ringhiai.
Mi girai di colpo e lui venne a sbattermi contro. Mi afferrò per le spalle per impedirmi di cadere di nuovo e forse anche di allontanarmi da lui. Eravamo così vicini che i nostri respiri si mischiavano, sentii l’odore di whisky e capii perché era così sfacciato. Doveva essere un po’ brillo ma quello forse lo ero anch’io altrimenti l’avrei dovuto già schiantare invece di stare là ad ansimare come se avessi fatto tutti e sette i piani del castello di corsa.
<< Lasciami >>.
<< Sei poco credibile Weasley >>.
E aveva ragione dato che avevo sussurrato con voce tremante.
Cercai di darmi contegno.
<< Lasciami o ti do un calcio tra le pluffe! >>
Questa volta la mia voce era uscita sicura e decisa.
Lui scoppiò a ridere e fu quella risata a condannarmi.
Quant’era bello quando rideva!
Prima che potessi capire che cosa stavo facendo l’avevo spinto contro il muro e avevo poggiato le mie labbra sulle sue. Lui aveva subito risposto e aveva schiuso la bocca per lasciare che le nostre lingue danzassero insieme.
<< Ahi! >>
Mi ero dimenticata dei suoi canini appuntiti.
<< Ops pardon >> lui estrasse la bacchetta e mi sorrise, poi con un colpetto i denti da vampiro sparirono << Visto che ci sei Weasley potresti toglierti quegli occhi rossi? Sei davvero inquietante >>
<< D’accordo >>.
Sorrisi maliziosa mentre sollevavo la lunga gonna nera del vestito. Lo vidi deglutire mentre sfilavo lentamente la bacchetta dalla giarrettiera che avevo indossato (era un trucchetto che mi aveva insegnato Meg che a sua volta l’aveva imparato da una madre piuttosto apprensiva che voleva si portasse sempre appresso la bacchetta in caso di aiuto). I suoi occhi si velarono di desiderio e al suo sguardo di fuoco rabbrividii.
Con un colpo di bacchetta anche i miei occhi rossi sparirono.
<< Molto meglio >> disse lui e tornò a baciarmi.
Ribaltò la posizione e questa volta ero io quella imprigionata contro il muro. Il bacio si fece sempre più incandescente e quando ci staccammo per riprendere fiato lui si chinò per lasciarmi una scia infuocata di baci lungo il collo.
<< Aspetta >> bisbigliai tra i sospiri.
Lui mi ignorò e allora gli passai una mano tra i capelli… e tirai forte.
<< Sei impazzita? >> mormorò lui con il respiro ansante.
<< Facciamo un patto >> dissi alzando la bacchetta all’altezza del cuore << Questa cosa tra noi due non deve venirla a sapere nessuno >>.
<< Nemmeno Albus e Meg? >>
Esitai. << Per loro possiamo fare un’eccezione >>.
Annuì.
<< E poi andrà avanti fino a quando uno dei due non si stancherà >>.
Oppure si innamorerà, pensai intensamente ma non lo dissi.
<< L’altro non potrà fare niente, ok? >>
<< Ok. Weasley hai finito con le regole? No perché potrei aggiungerne un altro paio solo per farti piacere… >> aggiunse in tono malizioso.
<< Sì Malfoy, non dovrai irritarmi in nessun modo >>.
Lui sbuffò scocciato. << E tu smetterla con i tuoi malefici scherzetti >>.
A quella condizione quasi quasi annullavo tutto.
<< Mmmm d’accordo >> accettai a malincuore.
Malfoy era il bersaglio preferito per i miei scherzi. Adesso avrei dovuto trovare qualcun altro.
<< Allora vuoi che facciamo un patto di sangue? >>
<< Non fare l’idiota e giura! >>.
Alzò la bacchetta all’altezza del cuore e giurammo. Delle scintille azzurrine sugellarono il patto e prima ancora che svanissero, Malfoy si era tuffato sulle mie labbra come un assetato che non beve da giorni. Raccolsi il mio serpente e ridacchiando trascinai il biondo grifondoro nel buio dei sotterranei fino a che non raggiungemmo la mia stanza tra un bacio e l’altro. Sapevo che l’avrei trovata vuota.
Lui sigillò la porta con la magia per impedire che qualcuno ci interrompesse e poi si voltò a guardarmi con una scintilla negli occhi verdi. Un brivido di eccitazione mi corse lungo il corpo.
Si avvicinò mentre si sbottonava la giacca del completo.
<< Finalmente sei mia Weasley >>.
Oh, quella frase mi piacque più del dovuto!





Note: Salve a tutti! Ah ah ecco il capitolo di svolta! :D Se vi state chiedendo perché Rose abbia voluto fare quel patto la risposta è che lei è una persona abbastanza cinica e non si fida dei sentimenti, nemmeno se sono i suoi. Anche se sembra che non gli importi di niente e di nessuno vuole comunque mantenere la sua reputazione da algida serpeverde e fare la fidanzatina di un grifondoro (troll) gliela rovinerebbe, no? Diciamo che la mente della nostra Rose è alquanto contorta e a volte tende a complicarsi la vita. Perché Malfoy accetta? Beh è pur sempre un maschio :P E poi ne ha tratto un bel vantaggio, perché gli scherzi di Rose Weasley sono sempre tremendi... è imparentata con George Weasley! ;)
Ho visto che la storia è molto seguita, wow non me lo aspettavo grazie! Però mi piacerebbe molto ricevere i vostri commenti per sapere che ne pensate :)
Un bacio, Chiara

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Capitolo 7
*** Sentimenti ***


Capitolo 6

Sentimenti




Megan Zabini e Albus Potter si erano messi insieme.
Era stato un duro colpo per gli studenti di Hogwarts, sia maschi sia femmine.
Contro ogni mio pronostico insieme sembravano stare benissimo. Ero contenta che Albus facesse sul serio con la mia migliore amica perché così non avrei dovuto attentare alla vita di mio cugino, o almeno alla sua virilità. Sembrava innamorato e anche Meg, ebbene sì… era innamorata.
Una serpeverde come lei, innamorata!
Speravo non fosse una malattia contagiosa.
Loro erano gli unici a sapere della “cosa” tra me e Malfoy.
Meg la chiamava “tresca” ma, in realtà non sapevo nemmeno io che nome dare alla nostra strana storia. Sapevo solo che era complicata ed era davvero un pasticcio.
Erano passate due settimane dalla festa di Halloween e da quella sera non era passato un giorno che non mi ritrovassi con le labbra incollate alle sue.
Il giuramento che avevamo fatto con la magia aveva funzionato, forse anche troppo.
Avevamo giurato di non farci vedere da nessuno, quindi se lui provava ad avvicinarsi in un luogo dove potevano vederci, prendevamo una scossa… e Malfoy lo faceva molto spesso quindi non facevamo altro che litigare per le mie arrabbiature poiché a lui non sembrava interessare più di tanto farci scoprire.
Per fortuna che mi era venuto in mente quell’incantesimo!
Altrimenti cosa avrebbero pensato gli altri?
Ovviamente non me importava niente delle opinioni altrui… ma avevo pur sempre una reputazione da buona serpeverde da mantenere.
Dopo ogni litigata facevamo sempre pace.
Ero meravigliata che fossimo ancora vivi, cioè che nessuno dei due avesse ammazzato l’altro. Anche se in alcuni momenti la tentazione era davvero forte, specialmente quando lui aveva attacchi di grifondite acuta… che brutta malattia! Doveva sempre fare l’orgoglioso, per ogni cosa! Però, a forza di stare con lui, avevo capito che forse sotto quella sua facciata c’era anche qualcos’altro.
Ripensai alla mattina di oggi.
Era stato strano ritrovarci a chiacchierare come se fosse niente. Di solito durante nostri incontri non c’era mai tempo per farlo. Era davvero difficile vedersi perché tra orari di lezione diversi, lo studio, gli allenamenti di quidditch e i suoi doveri da caposcuola eravamo sempre impegnati.

<< Stai sorridendo >>.
Eravamo distesi nel suo letto. A quell’ora della mattina non c’era nessuno nel suo dormitorio mentre nel mio c’erano le gemelle Nott che dormivano fino a tardi, d’altronde era domenica.
Mi girai a guardarlo e mi incantai per un momento ad osservare il suo petto nudo lasciato scoperto dal lenzuolo.
<< E allora? >>
<< Anche tu sai sorridere! >> rispose lui con un tono fintamente scandalizzato.
<< Idiota! >>.
Gli diedi un pugno sul braccio.
Lui rise e imprigionò la mia mano nella sua.
Le nostre dita sembravano essere fatte apposta per stare intrecciate e la cosa mi piaceva più di quanto volessi ammettere.
<< Perché non mostri mai la vera Rose? >>
I suoi occhi verdi erano così profondi mentre mi osservava.
<< Perché io sono fatta così >> liquidai la faccenda.
Non volevo che si mettesse strane idee in testa, del tipo che avessi anch’io dei sentimenti.
<< Secondo me sei molto di più di così >> insistette lui.
<< Anche tu >>.
Lui sorrise: << Forse >>.
Quel suo sorriso mi faceva impazzire!
<< Vieni a vedermi alla partita? >>
<< Forse >>.
<< Mmm vediamo se riesco a convincerti >>.
E aveva ripreso a baciarmi con desiderio…

Una voce interruppe i miei pensieri: << Rose, mi stai ascoltando? >>.
Mi voltai a guardare Meg.
Stavamo percorrendo la strada che dal castello ci avrebbe portato al campo di quidditch.
<< No Meg >>.
Lei sbuffò e mise il muso.
La stavo accompagnando a vedere la partita del suo amato capitano, alias mio cugino.
<< Scordatelo che io te lo ripeta >>.
<< D’accordo >>.
Il mio tono accondiscendente la fece arrabbiare ancor di più.
<< Peggio per te! >>.
Finalmente il tanto atteso torneo di quidditch aveva avuto inizio. Madama Bum aveva estratto le squadre che si sarebbero dovute scontrare: serpeverde contro corvonero e grifondoro contro tassorosso. Noi avevamo vinto ed era stata una vittoria schiacciante. Il cercatore di corvonero Blake Corner aveva passato un’intera settimana in infermeria.
Tranquilli, ero andata a trovarlo e non aveva subito lesioni gravi.
Aveva avuto solo bisogno di un po’ di tempo per riprendersi dalla forte botta in testa ricevuta da un bolide fellone che i miei battitori gli avevano lanciato addosso.
Vi starete chiedendo perché io accompagni Meg alla partita grifondoro…
E’ ovvio che io voglia spiare le mosse dei nostri futuri avversari, grifondoro o tassorosso che siano.
No, non è assolutamente per vedere Malfoy!
Ok, forse giusto un pochino.
Sarebbe stato eccitante vederlo nella divisa di Quidditch.
Quando entrammo nello stadio notai che Meg stava prendendo la scalinata di destra e la fermai afferrando la manica del suo mantello.
<< Non pensare proprio che io mi sieda negli spalti dei grifondoro! >> esclamai orripilata.
<< Oh andiamo! >> sbuffò lei.
Si liberò dalla mia presa e sebbene avessi piantato bene i piedi a terra alla fine dovetti seguirla per non rischiare di rimanere calva siccome mi aveva afferrato per i capelli.
Mi sedetti in mezzo ai grifondoro, che ovviamente ci guardarono malissimo ma Meg non se ne curò. Io invece incrociai le braccia e misi su il mio miglior ghigno irriverente.
<< Che avete da guardare?! >>
Un boato esplose nello stadio: le squadre stavano entrando in campo!
<< Vai Al! >> urlò Meg vicino a me.
Feci finta di vomitare.
<< Ecco che i giocatori entrano in campo! >>
Riconobbi la voce di Jack Jordan, che faceva da speaker. A quanto pareva aveva ripreso la sua passione per le cronache dal padre.
<< Ecco che i capitani Potter e Macmillian si stringono le mani e Madama Bumb dà il fischio d’inizio… sono partiti! >>
Ascoltare la cronaca della partita con i grifondoro in campo era sempre divertente. Ormai quasi tutti i giocatori venivano chiamati per nome dato che mezza famiglia Weasley-Potter era nella squadra. Albus era cacciatore, Hugo e Fred battitori.
Malfoy e il cercatore dei tassorosso, il capitano Macmillian, volavano alla ricerca del boccino. Quando passarono vicino gli spalti dei grifondoro notai Malfoy farmi un saluto da militare, per tutta risposta alzai il mio dito medio e ghignai. Non volevo dargli nessuna soddisfazione… ma accidenti a lui! Quant’era bello osservarlo mentre giocava, con quell’espressione concentrata e i capelli mossi dal vento. Lui scoppiò in una risata e poi sparì tra le nuvole.
<< Uuuh! >>
Meg che aveva assistito a tutta la scena, mi lanciò un’occhiata maliziosa. Per tutta risposta le diedi una gomitata ben assestata nelle costole.
Merlino, che noia questa partita!
Adesso che io e Malfoy avevamo fatto quel patto non potevo più fargli nessuno scherzetto quindi ne approfittai con mio cugino Albus. Sapevo che prima o poi avrebbe guardato dalla nostra parte per dare un’occhiata alla mia migliore amica (due serpeverde in mezzo ad una massa di grifondoro erano facili da riconoscere) e quando lo feci ne approfittai per incantarlo.
<< Confundo! >>
Perse la pluffa che aveva in mano e la prese il cacciatore dei tassorosso che andò spedito alle porte dei grifoni e segnò un punto. La tribuna dei tassi esplose in un boato mentre i grifondoro fischiarono.
Sentii Albus imprecare a gran voce quando andò a sbattere contro il palo della porta centrale e Meg per vendicarsi mi restituì la gomitata tra le costole.
<< Sei davvero terribile Rose! Leva quella bacchetta! >>
Malgrado il mio scherzetto comunque i grifondoro riuscirono a vincere grazie a Malfoy che afferrò il boccino per primo.
Tutti intorno a me esultavano.
Bene, per la finale si sarebbero scontrate grifondoro e serpeverde… una partita davvero esplosiva!
La massa di studenti lasciò lo stadio e si riversarono dentro il castello, i grifondoro per festeggiare, i tassorosso per consolarsi. Mentre mi lasciavo trascinare dalla fiumana ebbi un’idea geniale.
<< Rose, dove stai andando? >> mi urlò dietro Meg mentre tornavano indietro.
<< Va al castello, Meg! >> le urlai di rimando mentre mi facevo largo tra i corpi a suon di gomitate andando nella direzione inversa a tutti gli altri.
Adesso che erano euforici per la vittoria, ne approfittai per andare negli spogliatoi dei nostri avversari. Avrei sbirciato un po’ dei loro schemi per non rischiare sorprese alla partita che avremmo dovuto giocare contro di loro.
Mi mossi furtiva ed entrai nello spogliatoio. Come immaginavo era deserto.
<< Mmm interessante! >>
Ero intenta a osservare un loro schema sulla lavagnetta quando sentii qualcuno afferrarmi alle spalle. Sobbalzai dallo spavento.
<< Sorellina lo sai che non si fanno queste cose? >> mi riprese mio fratello Hugo.
<< Andiamo Rose, siete così disperati voi serpeverde? >> infierì mio cugino Fred.
Miseriaccia, non li avevo sentiti arrivare!
Alzai le mani in alto. << Mi arrendo! >>.
Uscimmo ridendo dallo spogliatoio ma la risata mi morì in gola quando notai lo sguardo furioso di Albus. Era accompagnato da Meg e Malfoy che giocherellava con il boccino d’oro.
<< Lo sapevo che era qui! >> esclamò Meg.
Brutta traditrice!
<< Rose questa volta hai davvero esagerato! >> ruggì Albus.
<< Oh andiamo Al! Per una sbirciatina ai tuoi schemi? >> dissi guardandolo con scherno.
Lui scosse la testa: << Lo so che cosa hai fatto! Mi hai incantato! >>.
Fred e Hugo spalancarono le loro bocche, meravigliati, mentre Malfoy rimase impassibile.
<< Ecco perché giocavi peggio di un troll ubriaco, cugino! >> lo riprese Fred sghignazzando ma tornò serio all’occhiata di Albus.
<< Non fare il noioso! >> ripresi Al << Era solo uno scherzetto. Tu stai bene, no? >>
Indietreggiai un po’ intimorita dallo sguardo di fuoco che mi lanciò. Quasi mi aspettavo che iniziasse a sparare saette. Forse si era un po’ arrabbiato. Ok, era decisamente arrabbiato.
<< Sì, sto benissimo. Ho un bernoccolo sulla fronte a dimostrarlo! >> disse tra i denti << Rose tu pensi tutto che sia uno scherzo, ma non è così! Ti atteggi a fare la dura serpeverde e tieni tutti lontano da te, ma la verità è che la tua è una maschera, sei sola e lo sarai sempre! >>
Lo guardai allibita. Qualsiasi parola che avrei potuto usare per ribattere velenosamente com’ero sempre capace a fare mi morì in gola. Sentii la gola stringersi in una morsa e gli occhi farsi lucidi. Come aveva osato dirmi una cosa del genere?! Io sola? …Lo ero davvero?
Malfoy s’intromise: << Andiamo Al, lascia stare. Abbiamo vinto comunque >>
Malfoy che mi difendeva e Albus che mi attaccava… il mondo si era proprio rovesciato!



Pov Scorpius
Misi una mano sul braccio di Al per calmarlo.
Si era davvero infuriato.
Pensai che nessuno aveva mai detto una cosa del genere alla Weasley. Sicuramente chiunque l’avesse fatto sarebbe morto all’istante, ma dubitavo che Rose potesse fare sul serio del male a suo cugino Al.
Per un attimo vidi il suo sguardo incupirsi, poi senza aggiungere altro girò sui tacchi e se ne andò a passo veloce.
<< Non c’era bisogno che l’aggredissi così, Al >> intervenne Hugo un po’ arrabbiato << Sarà pure una stregaccia ma è sempre mia sorella e tua cugina, non meritava quelle parole! >>
<< Lo sai che non è sola >> aggiunse Meg piano.
Al si passò una mano fra i capelli e sospirò. Sapevo che si era pentito.
<< Dite che dovrei andare a cercarla? >>
<< No >> disse Meg << Lasciale sfogare la rabbia, conoscendola adesso sarebbe capace di scagliarti una maledizione senza perdono >> poi si girò per farmi l’occhiolino, quando fu sicura che non la vedessero, e mi sillabò un “vai”.
Io andare a cercare la Weasley?
<< Io? >> le mormorai dubbioso.
<< Sì, tu >> ribatté lei decisa.
<< No >>.
Ci mancava solo che la Weasley mi uccidesse, arrabbiata com’era.
<< Vai! >> insistette Meg, lanciandomi uno sguardo minaccioso << Vai Scorp, o te ne pentirai! >>.
Merlino, quant’erano violente queste serpeverdi!
<< Ehm… ragazzi io torno al castello a farmi la doccia! >> annunciai dicendo la prima cosa che mi era passata per la mente.
Meg mi fece un sorriso incoraggiante e alzò i pollici in alto.
<< Scorp aspetta… >>
Sentii Albus che mi chiamava, ma gli mollai il boccino della vittoria e mi dileguai prima che potessero fermarmi.


Avevo cercato in quasi tutte le aule del castello ma della Weasley non c’era traccia. Stavo quasi per arrendermi quando il mio incantesimo Revelio illuminò la porta dell’aula di pozioni. Entrai piano.
<< Lumus! >>
La stanza sembrava deserta. Poi sentii un singhiozzo provenire dalla cattedra. Mi avvicinai e mi chinai per guardare sotto al tavolo. Illuminai il viso di Rose bagnato dalle lacrime.
Rose Weasley sapeva piangere?
<< Vattene via! >>.
La ignorai e la costrinsi a uscire dal suo nascondiglio. Lei si sedette sulla cattedra e si rifiutò di guardarmi in volto.
<< Sono sicuro che Al non credeva a quello che ha detto >> dissi un po’ incerto rompendo il silenzio che si era creato tra noi.
Inaspettatamente lei mi abbracciò e pianse sulla mia spalla.
Rimanemmo così abbracciati, non sapevo bene come consolarla. Anche perché lei era una tosta, non credevo le servissero delle consolazioni. Però le parole di Albus dovevano averla devvero ferita.
Allora anche Rose Weasley era una comune ragazza con dei sentimenti!
Lei mi baciò e quasi rimasi stecchito quando tra un bacio e l’altro sussurrò il mio nome: << Scorpius? >>
Forse anche Rose Weasley aveva un cuore!
<< Mmm? >>
<< Se lo dici a qualcuno, sei finito! >>
O forse no.
<< Facciamo che tu d’ora in poi mi chiami con il mio nome e non lo dico a nessuno >>.
<< D’accordo, Scorpius. Ma solo quando siamo soli, ok? >>
<< D’accordo, Rose >>.






Note: Ciao! Che ne dite di questo capitolo? Non so perché mi sembra un po' un pastrocchio, ma non è facile far cambiare la nostra Rose da un momento all'altro. Come vi avevano annunciato, adesso sta iniziando a fare i conti con i suoi sentimenti. Prima la sua preoccupazione per la felicità di Meg, poi l'attenzione per le parole del cugino e infine il suo aprirsi piano piano a Scorpius sono tutti piccoli passi. Ovviamente il punto di vista di Scorpius è molto diverso, lui non deve sbattere contro un muro la sua testa dura (come sta facendo Rose) ma è semplicemente un ragazzo che si sta affezionando ad una ragazza (sebbene quest'ultima sia un po' svitata). Certo anche lui ha i suoi problemi con il suo essere grifondoro ma lo vedrete più avanti. Mi raccomando, recensite numerosi! ;) Un bacio, Chiara


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Capitolo 8
*** Patronus e gelosie ***


Capitolo 7

 Patronus e gelosie




Quel giorno arrivai in aula stranamente in orario. Di solito alle lezioni della mattina presto mi presentavo sempre con mezz’ora di ritardo. Ma ero brava a inventarmi le migliori scuse per non prendere mai una punizione. Certo il punteggio dei serpeverde ne risentiva sempre ma avendo Meg come caposcuola non era difficile recuperare. Ci dava i punti anche per le cose più stupide. Ad esempio una volta aveva dato cinquanta punti alla nostra squadra di quidditch per un allenamento riuscito bene e trenta punti a testa alle gemelle Nott perché erano riuscite a fare tutti i loro compiti in tempo… beh in quel caso era davvero un evento straordinario dato che rimanevano sempre indietro!
La lezione di difesa contro le arti oscure quel giorno era coi grifondoro.
Mi avvicinai insieme a Meg al tavolo di Albus e Scorpius per salutarli.
La mia migliore amica si avventò su mio cugino e dovetti trattenere come al solito un conato di vomito.
Non mi sarei mai abituata a quelle scene sdolcinate.
Per fortuna Meg mi risparmiava i dettagli della loro vita amorosa.
Insomma il suo ragazzo era sempre mio cugino, quello con cui avevo giocato nel fango all’età di sei anni, e adesso non volevo proprio sapere come funzionavano i suoi istinti da uomo.
<< Come stai? >>.
Mi voltai a guardare Malfoy, sorpresa.
Era lui che aveva parlato?
Capii che si riferiva alla notte scorsa.
<< Ehm bene >> risposi cercando di non arrossire.
Mi aveva visto piangere. Erano anni che non succedeva… o almeno nessuno mi aveva mai visto.
Sentii uno sguardo di fuoco su di me e notai che Sarah Paciok mi lanciava degli sguardi assassini, stringendo freneticamente tra le mani la sua piuma. Sapevo che non sopportava che mi avvicinassi troppo a Malfoy. In realtà lei non sopportava nessuno che gli si avvicinasse. Se solo avesse immaginato cosa c’era tra noi…
Mi sedetti sul loro banco e quando mi voltai vidi che Paciok aveva rotto la sua piuma e parlottava furiosa con la sua degna compagna di banco
Ma tu guarda questa gallina!
Ghignai e mi sporsi verso Scorpius per sistemargli la cravatta perennemente allacciata male e lui stranamente mi lasciò fare.
A momenti Sarah mi avrebbe lanciato una maledizione senza perdono.
Alzai lo sguardo e vidi il biondo grifondoro davanti a me che sorrideva malizioso.
<< Sei adorabile quando sei gelosa >> mi sussurrò nell’orecchio.
Con un colpo secco gli strinsi la cravatta dal colore rosso e oro, mozzandogli il fiato.
<< Fottiti Malfoy! >> ribattei lanciandogli un’occhiataccia.
<< Nel corridoi qui dietro dopo la lezione? >> mi propose lui con voce roca dopo che gli fu passato l’attacco di tosse.
Meg e Albus che avevano sentito il nostro scambio di battute scoppiarono a ridere.
Una scossa attraversò sia me che Malfoy mentre stavo per dargli un pugno in testa.
<< Sai che non devi irritarmi! >>.
La sua risposta non arrivò perché sentimmo dei passi che si avvicinavano.
Mi sedetti al banco con Meg mentre la professoressa di trasfigurazione Calì Patil, una donna sulla quarantina con la pelle scura per le sue origini indiane e i lunghi capelli corvini raccolti in un’alta coda di cavallo, faceva il suo ingresso nell’aula. Aveva lottato insieme ai miei genitori e ai miei zii nella Battaglia di Hogwarts avvenuta molti anni fa per sconfiggere il più terribile mago oscuro di tutti i tempi Lord Voldermort. Mamma una volta mi aveva raccontato che la Patil aveva perso una gemella durante la guerra… ma d’altronde tutti avevano perso qualcuno, riflettei pensando al fratello di mio padre che non avevo mai conosciuto.
<< Buongiorno ragazzi! >> salutò la professoressa Patil << Oggi ci eserciteremo con l'Incanto Patronus, un incantesimo che molto probabilmente potrebbero chiedervi di dimostrare ai M.A.G.O >>.
Un mormorio eccitato si diffuse per l’aula sia tra gli alunni di serpeverde, sia quelli di grifondoro.
<< Su, in piedi! >> ci disse la professoressa e con un colpo della sua bacchetta i banchi e le sedie sparirono, lasciando l’aula libera. << Chi conosce già questo incantesimo? >>.
La mano di Albus scattò in aria.
<< Sì, Potter? >>.
<< Per evocare un Incanto Patronus bisogna concentrarsi su un ricordo felice >> disse Albus con voce annoiata, come se fosse così semplice. Certo, già una volta glielo avevo visto fare. Zio Harry era stato un ottimo insegnante per lui.
<< Vuole darci una dimostrazione? >> gli domando la professoressa con un sorriso.
Albus annuì, impugnando la bacchetta: << Expecto Patronum! >>.
Una forte luce scaturì dalla sua bacchetta e tra tutta quella luce s’intravide una figura minuta che corse veloce per la stanza e poi sparì. Una lince.
<< Eccellente Potter! Un Patronus Corporeo! >> esclamò entusiasta la Patil << Venti punti a Grifondoro! >>.
Noi serpeverde rumoreggiammo mentre i grifondoro applaudivano entusiasti. Mio cugino si prese l’applauso facendo un inchino molto teatrale.
Che sbruffone!
<< Uff non è giusto! >> brontolai a voce alta.
La professoressa Patil mi fulminò con il sguardo scuro. Conosceva molto bene i miei lamenti… in realtà li conoscevano tutti i professori! E la povera infermiera Poppy… prima o poi l’avrei fatta impazzire.
Mi girai a guardare Meg che osservava estasiata mio cugino.
<< Tale padre, tale figlio >> le sussurrai << Lo zio Harry ha imparato a fare un Patronus Corporeo a soli tredici anni >>.
<< Wow! >> esclamò lei.
<< Forza ragazze, niente chiacchiere >> ci riprese la professoressa << Provate! >>.
Mi rigirai tra le mani la bacchetta pensando a un ricordo felice. Ovviamente uno era sicuramente quello dei miei genitori (tranne quando mia madre iniziava i suoi predicozzi), di mio fratello Hugo e di tutta la famiglia Weasley-Potter. E poi c’era quello di quando a undici anni avevo comprato la mia bacchetta, ero così emozionata!
<< Rose, stai sognando in piedi? >> mi chiamò Meg ridacchiando.
<< Expecto Patronum! >>.
Osservai delusa una piccola scia di fumo argentato uscire come uno sbuffo dalla bacchetta. Mi osservai intorno per vedere gli altri riuscire almeno a creare uno scudo. Sentii la rabbia montare, che non si dicesse in giro che Rose Weasley non riusciva a fare un incantesimo... I miei cugini mi avrebbero preso in giro a vita!
<< Expecto Patronum! >>.
Meg, vicino a me, riuscì a evocare un Patronus Corporeo suscitando l’applauso della classe.
<< Complimenti signorina Zabini! >>
<< A noi niente punti, professoressa? >>
<< Torni al suo lavoro lei, signorina Weasley! >>
Notai che la mia migliore amica era avvampata mentre osservava incantata il suo patronus che aveva la forma di un bellissimo pavone.
<< A quale ricordo hai pensato? >> dissi ridendo sotto i baffi.
Divenne ancora più rossa e così immaginai che avesse pensato a mio cugino.
<< Avanti, prova tu! >> m’incoraggiò ignorando la domanda.
Questa volta mi concentrai sul ricordo della bella estate passata con lei, quando i nostri genitori ci avevano portato a visitare la Francia, e pronunciai l’incantesimo. Sbuffai quando riuscii a evocare solo un debole scudo.
<< Allora? Hai pensato al mio dolce cuginetto? >>
<< Mmm… non trovi che oggi sia una bella giornata? >> disse Meg sorridendomi con una luce assassina negli occhi.
La osservai per un attimo, accigliata.
<< Megan Zabini non sei mai stata brava a mentire >> sospirai << Eppure hai avuto una maestra così brava >>.
Lei mi diede un pizzicotto sulla guancia. << Forza mio schiopodo, non sei forse capace di fare un così piccolo incantesimo? >> si vendicò.
<< Io posso fare tutto, Meg! >> ribattei a denti stretti.
<< Allora fallo! >> ghignò lei.
Strinsi forte la bacchetta e cercai di concentrarmi ancora una volta. Intorno a me c’erano già molti patronus corporei, ma ignorai ogni cosa e pensai ai miei ricordi. Quale sarebbe stato abbastanza forte da farmi evocare l’incantesimo? Stavo per pronunciare la formula tendendo a mente quando avevo vinto la coppa di quidditch il primo anno che ero diventata capitano della squadra, quando all’improvviso sentii un tocco leggero e aprii gli occhi. Nel mio campo visivo entrò Scorpius e il suo patronus a forma di gufo.
Merlino, ci era riuscito anche lui!
Sul suo volto si era aperto un vero sorriso soddisfatto che gli illuminava gli occhi verdi. Si passò una mano tra i capelli, inorgogliendosi, quando la professoressa si complimento anche con lui.
Pensai alla sera prima.
Era stato così strano piangere sulla sua spalla e farmi consolare da lui.
Di solito avrei affatturato chiunque mi avesse visto in quello stato, ma mi ero sentita così bene tra le sue braccia.
<< Expecto patronum! >>.
Finalmente dalla mia bacchetta si sprigionò una forte luce e in mezzo ad essa riuscii a intravedere…
MISERIACCIA!
Feci cadere a terra la bacchetta prima che qualcun altro potesse vederlo.
<< Rose ci eri riuscita! >> esclamò Meg.
<< Sta zitta, Meg! >>
Mi portai una mano tra i capelli.
Oh porco Salazar!
Il mio patronus era un gufo… esattamente come quello di Malfoy!
<< Rose… ho visto bene? >> mi sussurrò Meg afferrandomi per le spalle e scuotendomi.
<< Meg, lui… lui mi ha copiato il patronus! >>.
<< Non potrebbe essere che il tuo sia uguale al suo? >>.
<< ASSOLUTAMENTE NO! >>.
Avevo strillato orripilata a quel pensiero.
La professoressa Patil si avvicinò.
<< Il suo patronus, signorina Weasley? >>
<< Non ci riesco, professoressa >> le risposi a denti stretti mentre delle risatine percorrevano l’aula. Adesso tutti avrebbero parlano di Rose, la schiappa nel fare i patronus.
<< Allora niente Eccezionale, Weasley >> continuò lei implacabile.
<< Bene! >> esclamai accorata.
A fine lezione uscii dall’aula con un diavolo per capello, travolgendo nella mia furia un paio di banchi che si conficcarono dolorosamente nei miei fianchi e poi finirono rovinosamente a terra. Giusta punizione per avermi intralciato il cammino.
Non potei fare molta strada perché qualcuno si attaccò alla manica del mia divisa impedendomi di continuare a camminare… o meglio pestare i piedi a terra con la delicatezza di un troll.
<< Ehi tu! Che cosa diavolo ti sei messa in testa, eh Weasley? >>.
Mi voltai per trovarmi faccia a faccia con una Sarah Paciok infuriata.
<< Che cosa stai dicendo? >> le domandai con un tono annoiato.
Ci mancava solo lei adesso!
Stupida oca grifondoro!

<< Non fare la finta tonta >> mi riprese sibilando e puntandomi la bacchetta contro.
Io e Meg ci scambiammo un’occhiata incredula: era davvero così stupida? Lo sapevano tutti che non conveniva sfidare Rose Weasley.
Gli studenti che stavano uscendo dall’aula si fermarono a osservare la scena.
<< Mi sono accorta a che gioco stai giocando >> mi pungolò con la bacchetta.
<< Paciok, davvero non so di cosa tu stia parlando >> la ripresi infastidita puntandole contro, a mia volta, la bacchetta.
<< Hai incantato Scorpius. Non fa altro che guardarti tutto il tempo! >>
Quasi mi strozzai con la mia stessa saliva.
Era forse vero?!
<< Stai farneticando! >> sbottai indignata.
<< Ah davvero Weasley? >> insistette lei con tono insinuante.
Per un attimo fui tentata di dirle la verità, solo per la soddisfazione di vederla sconfitta. Ma una scossa lungo la schiena mi fece cambiare subito idea. Non potevo infrangere l’incantesimo del patto.
Dovevo smentire assolutamente quello che stava dicendo.
<< Sai bene che a Malfoy non importa niente di me come a me non potrebbe importare niente di lui. E’ meno di zero per me. Solo un grifondoro come tutti gli altri, saccente e orgoglioso, davvero insopportabile! >>
Il mio tono era uscito sicuro e abbastanza infastidito.
Ero stata così brava a mentire!
Sentii i mormorii curiosi ed eccitati intorno a noi e la professoressa Patil, notando la confusione che si era creata fuori dalla sua aula, fece capolino dalla porta e finalmente intervenne per mettere fino al nostro screzio: << Signorine, giù le bacchette! >>.
Entrambe la ignorammo e continuammo a fronteggiarci.
<< Che c’è Paciok, sei così accecata dalla gelosia da credere che perfino una serpeverde come me si abbasserebbe a frequentare uno come Malfoy? In realtà forse dovresti darti una sistemata perché stupida così come sei lui non ti vuole, mia povera grifondoro disperata >>.
Grazie alla mia lingua biforcuta e alla mia risposta sempre pronta l’avevo fatta a pezzi.
Sarah alle mie parole e ai mormorii divertiti che vagarono per il corridoio arrossì furiosa e agitò la bacchetta: << Pietrificus Totalus! >>.
Riuscii a creare appena in tempo un Sortilegio Scudo: << Protego! >>.
L’incantesimo rimbalzò contro di esso e poi s’infranse sul muro affianco.
La professoressa Patil cercò di porsi davanti a Sarah e di fermarla.
<< Paciok, sei impazzita ragazza! Venti punti in meno a Grifondoro e poi tuo padre ne sarà informato! Mettersi a duellare per i corridoi, inaudito! >>
<< Stupe…! >>.
<< Weasley metti giù la bacchetta >>.
Una mano entrò nella mia visuale mentre prendevo la mira per colpire Paciok oltre la spalla della professoressa e mi abbassò di scatto la bacchetta. Con uno strattone cercai di liberarla dalla stretta di Scorpius ma lui non accennò a muoversi. Fui costretta a fermarmi altrimenti la mia bacchetta si sarebbe spezzata in due.
Lo guardai con delusione.
La stava difendendo! Quando invece era stata lei ad attaccarmi.
Quando riflettei su quello che avevo appena pensato la rabbia salì alle stelle.
Chissenefregava di chi difendeva Malfoy!
Io di sicuro non ne avevo bisogno, giacché ero in grado di badare a me stessa da sola, oh!
<< Smettila Paciok o leverò altri punti alla tua Casa! >> strepitò la professoressa all’ennesimo tentativo di Sarah di svincolare alla sua presa << Credo che potrai riflettere su quanto è successo durate la tua punizione! >> poi si rivolse agli altri studenti: << Che cosa avete da guardare! Avanti andate o metto in punizione anche a voi! >>.
Ci fu un fuggi-fuggi generale e dopo un secondo il corridoio era deserto.
Malfoy si decise finalmente a lasciare la mia bacchetta. Lo guardai furiosa ma nei suoi occhi verdi non scorsi niente. Erano indecifrabili.
Cercai di parlare ma la professoressa Patil me lo impedì.
<< Weasley, sei ancora qui? Vai subito a lezione prima che io decida di levare punti anche alla tua casa! >>.
Meg mi prese per un braccio e iniziò a trascinarmi via lei dato che io non riuscivo a muovermi. Ero paralizzata dallo sguardo di Malfoy. Era così… freddo. Quegli occhi mi fecero sentire per un attimo in colpa per le parole che avevo detto. Ma d’altronde cos’altro avrei potuto dire? Davvero Malfoy si aspettava dell’altro? Tra di noi c’era un patto.
Ma mentre svoltavo l’angolo e il biondino scompariva dalla mia vista non potei fare a meno di chiedermi: era rimasto forse… deluso?

 




Note: Capitolo di passaggio dato che la trama non va poi avanti di molto ma qui ci soffermiamo sui sentimenti della nostra Rose. La sua gelosia, il patronus uguale a quello di Scorpius e la sua tristezza nello scoprire di averlo deluso... tutti chiari indizi no? ;) Direi che l'unica che non si sta accorgendo di affezionarsi al biondo grifondoro è proprio la nostra protagonista dalla testa dura! :P Al prossimo aggiornamento! Baci, Chiara.

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Capitolo 9
*** Inviti e bolidi felloni ***


Capitolo 8

Inviti e bolidi felloni




Avevo provato a parlare con Scorpius, ma niente. Non c’era stato proprio niente da fare.
Aveva mancato al nostro solito appuntamento nella stanza delle necessità dopo cena e poi aveva evitato ogni contatto diretto. Gli avevo mandato un biglietto tramite gufo ma non avevo ricevuto risposta. Parlargli a voce… nemmeno a pensarci. Avevo provato a fermarlo più di una volta dopo le lezioni che condividevamo, ma ogni volta si era volatilizzato.
Il suo intento era chiaro: aveva deciso di ignorarmi.
Ed era una settimana che andava avanti quella situazione.
Bene, allora!
Di certo non sarei stata a piangere per lui perché non mi parlava più.
Anzi, molto meglio!

Oh ma chi volevo prendere in giro!
<< Allora Rose, con chi andrai al ballo? >>
Alzai gli occhi al cielo come risposta alla domanda di Diamante Nott.
Natale si stava avvicinando, mancavano solo due settimane al ballo e a Hogwarts non si parlava d’altro. Era un evento molto importante, soprattutto per le ragazze che aspettavano un invito dai loro cavalieri. Purtroppo per me era un ballo a cui era obbligatorio andarci in coppia. Per sei anni me l’ero scampata partecipandoci o con mio fratello o con i miei cugini.
Non che io fossi sempre andata a tutte le feste con loro, anzi!
Riuscivo sempre a trovare qualcuno con cui andarci.
Non avevo di certo la fama delle gemelle Nott ma comunque anch’io avevo avuto dei ragazzi.
Ma il solo pensiero del ballo di Natale… oh insomma vestirsi eleganti, aspettare i fiori dal proprio cavaliere, ballare insieme per tutta la notte i balli classici… Era più di quanto potessi sopportare.
Quest’anno però dubitavo che avrei partecipato dato che tutti i miei cugini sembravano essere occupati. Brutti traditori!
<< Con nessuno? >> insistette la serpeverde bionda davanti a me, con aria scandalizzata.
<< No Diamante >> ribattei infastidita.
Le gemelle erano impazzite per questa storia del ballo!
Ci trovavamo in cortile. La notte precedente aveva nevicato e l’aria era fredda e pungente. Ma non avevamo resistito a sederci sulla nostra solita panchina (ovviamente dopo averla liberata dalla neve con un bel gratta e netta) per rilassarci tra un’ora di lezione e l’altra. Non eravamo le uniche però. Di questo tempo il cortile sembrava la meta preferita di molti studenti poiché era il luogo più in vista per farsi notare ed essere invitate, questo per le ragazze, e per i ragazzi era il luogo più semplice dove trovarci.
<< E tu Meg? >> continuò la Nott.
<< Ci vado con Albus >>.
Diamante sospirò con gli occhi languidi.
<< Oh che cosa romantica! >>.
La gemella Sasha che fino a quel momento era rimasta a guardare un gruppetto di ragazzi di serpeverde del nostro ultimo anno, scuotendo i capelli e mandandogli occhiate maliziose, si girò verso la sorella e fece un verso schifato.
<< Da quando sei diventata così sentimentale? >>.
<< Chi io? Mai! >> ribatté la gemella << Per questo ho accettato l’invito di Bole >>.
Ovviamente era il ragazzo più stupido della nostra casa ma con un grande fascino e che aveva avuto numerose ragazze ai suoi piedi.
Ecco i tipici ragazzi delle gemelle Nott.
Sasha gonfiò il petto. << Volete sapere con chi vado io? >>
<< No >> dissi io nient’affatto interessata.
Lei mi ignorò. << Con Belby! >> esclamò tutta emozionata.
Sembrava un’oca starnazzante che gonfiava le piume.
Meg scoppiò a ridere. << Ma Sasha, Belby è troppo stupido! >>.
<< Che importa? >> ribatté lei.
<< L’importante è che sia un bel ragazzo! >> la sostenne Diamante.
Merlino, erano terribili quelle due!
<< E tu Rose, con chi ci vai? >> mi domandò Sasha che evidentemente prima non aveva sentito la sorella farmi la stessa stupida domanda.
<< Ma porco Salazar, ancora?! >>.
Mi allontanai scocciata e mi avvicinai vicino a una delle colonne del cortile. Mi soffiai tra le mani per scaldarmele. Che cosa non capivano quelle due della parola relax? Anche se erano mie amiche dal primo anno a volte il loro carattere pettegolo mi dava ai nervi.
<< Oh andiamo Scorp! Non fare l’orgoglioso. Vai e chiediglielo! >>.
<< Sta’ zitto, Al! >>.
Alzai lo sguardo al suono di quelle due voci familiari. Vidi mio cugino e il suo miglior amico svoltare l’angolo mentre discutevano animatamente. Alla mia vista si fermarono e vidi Scorpius fissarmi intensamente. All’improvviso non sembrava più fare così tanto freddo…
Lo vidi sorridere obliquamente mentre si avvicinava.
Oh Merlino!
Sentii il cuore iniziare a battere furioso.
E che cos’era tutto quello svolazzamento nello stomaco?
Non dirmi che…
Quando pensavo che si sarebbe fermato davanti a me, Malfoy deviò e il suo sguardo prese a fissare un punto alle mie spalle. Mi girai per vederlo porgere la mano a una Paciok meravigliata.
<< Sarah vuoi venire al ballo con me? >>
<< Oh sì sì >> starnazzò lei.
Emise un urletto acuto e si buttò come una piovra ad abbracciare il biondino di fronte a lei.
Mi appoggiai alla colonna e assistetti alla scena con lo stomaco che si contorceva.
<< Mi dispiace Rose >>.
Sobbalzai e mi voltai per vedere Albus che mi guardava dispiaciuto.
<< Non me ne frega niente! >> sibilai fredda.
Mi allontanai in direzione dell’infermeria.
Mi sarei fatta dare una pozione avvelenata e avrei ammazzato quegli esseri, quelle stupide farfalline, che per un momento avevano osato svolazzare nel mio stomaco, facendomi sentire come una cretina.


Mi svegliai per via di un forte vociare nella stanza.
Aprii gli occhi e vidi Meg saltare sul mio letto. Ecco che cos’era quello strano terremoto.
<< Miseriaccia, Meg! Sei impazzita? >> esclamai balzando in piedi.
<< Scusa Rose ma era l’unico modo per svegliarti! >> disse esasperata sedendosi sul bordo del letto.
<< Ma che ore sono? >> domandai con voce impastata dal sonno cercando dei vestiti sul pavimento. Sembrava che nella nostra stanza fosse esplosa una bomba per quanto disordine c’era. Era sempre colpa delle gemelle Nott.
<< Le otto >> rispose lei.
Mi bloccai con i pantaloni in mano, lanciandole un’occhiata di fuoco: << Mi hai svegliato alle otto? Di domenica?! E poi perché hai la faccia pitturata di verde… Oh porco Salazar! >> esclamai con le mani tra i capelli.
Le ghignò, divertita. << Esatto capitano: la tua squadra ti sta aspettando! >>
Non era stata una buona idea far baldoria fino a tarda sera per esorcizzare il nervosismo pre partita. Ero in un fottuto ritardo e per di più la testa mi stava scoppiando.
Indossai in un lampo la mia divisa, presi la mia scopa, salutai Meg e mi diressi correndo verso i campi di quidditch.
Quando arrivai, la mia squadra mi stava aspettando nervosa.
<< Alla buon’ora, capitano! >>.
<< Sta zitto Jack! >>.
Mi preparai per il mio solito discorso d’incoraggiamento.
<< Ragazzi questa è l’ultima partita per alcuni di voi come me per battere i grifondoro. Sono quattro anni che vinciamo la coppa e non è questo l’anno per iniziare a perdere, chiaro? Quindi vi voglio concentrati e non mi deludete. Anche perché chi meglio di noi serpeverde rappresenterebbe Hogwarts contro le altre scuole? >>
Sentii la squadra ridacchiare.
<< Mi raccomando allo schema 7b, ah e… Jack, Marcus? >> mi rivolsi ai miei due battitori << Fate a pezzi Malfoy >>.
Forse il mio tono era uscito più sadico di quanto avrei voluto.
Sentii che ci chiamavano così inforcammo le scope e volammo nello stadio. Un boato di applausi esplose alla nostra entrata.
<< Ed ecco anche i serpeverde che entrano in campo, capitanati da Rose Weasley, loro capitano da ben cinque anni >>.
<< Quattro anni, Scamander >> intervenne la McGranitt.
Notai che a fare la cronaca era Lysander, il fidanzato di Lily. Merlino, sarebbe stato molto difficile concentrarsi sulla partita perché le sue cronache erano troppo divertenti. Lysander era uno svitato e secondo me nemmeno sapeva bene come funzionava il quidditch. Ma che fine aveva fatto Jordan?
Mi avvicinai ad Albus e Madama Bumb che mi aspettavano al centro del campo. Mi rifiutai di guardare più in alto per evitare di incontrare due occhi verdi.
Basta Rose! Adesso lui non esiste.
Adesso esisteva solo il quidditch.
<< Mi raccomando ragazzi, voglio un gioco pulito… soprattutto da voi serpeverde >> la professoressa mi fulminò con uno sguardo di fuoco. All’anima dell’imparzialità! << Se commettete qualche altra scorrettezza vi squalifico, è chiaro Weasley? >>
<< Sì, professoressa >>.
<< Ecco che i capitani si stringono la mano >> commentò Lysander.
Io e Albus ci stritolammo le mani tanto che le sentimmo scrocchiare.
<< Ci vediamo in campo, Rose >>.
<< Vi stracceremo Al! >>.


La partita era iniziata da più di due ore e noi eravamo in vantaggio di 180 a 130. Nonostante il freddo pungente di dicembre, per fortuna era una bella giornata e il sole ci lasciava giocare in tutta tranquillità. Il boccino era ancora in giro come anche Malfoy. I grifondoro avevano capito la nostra tattica e avevano messo i due battitori a proteggerlo da eventuali bolidi felloni che attentassero alla sua vita. Purtroppo per noi, Fred e Hugo erano così bravi che il loro cercatore non era stato nemmeno sfiorato.
Un gran baccano proveniva dagli spalti dello stadio. Gli studenti non si erano ancora stancati di fare il tifo per le loro squadre. Come ogni volta facevano a gara a chi tifasse più forte. I cugini della famiglia Potter-Weasley erano i più scalmanati dato che, per par condicio, facevano i tifo per entrambe le squadre.
<< Rose Weasley para la Pluffa con un’abile mossa di agilità. Fantastica, semplicemente fantastica! Oh oh, Malfoy schiuma di rabbia all’ennesimo tentativo andato perduto di prendere il boccino. Sembra un ricciocorno schiattoso che emette puzzette >>.
La folla ululava dalle risate per i commenti fuori luogo di Lysander, mentre dietro il ragazzo, il Professor Paciok e il professor Lumacorno, litigavano animatamente e le loro voci venivano amplificate dal microfono a pochi metri da loro.
<< Forza Grifondoro! >>.
<< Professore! Voi dovreste essere imparziale >> lo riprese il professore di Pozioni.
<< Ma se è palese che voi tifate Serpeverde! >> replicò Paciok.
Per un veloce istante buttai l’occhio verso i loro spalti e notai che Lumacordo era vestito di verde e di argento con un cappello con sopra ricamato un serpente.
<< Tesoro, ti prego. Sta calmo! >> intervenne infuriata Hannah Abbotton, moglie del professor Paciok e barista dei Tre Manici di Scopa.
Era la partita peggiore che avessimo mai giocato. Non riuscivamo a vincere perché (ahimè!) dovevo ammettere che i grifondoro erano molto forti. Mio cugino aveva allenato bene la sua squadra. I miei giocatori sembravano esausti e poi eravamo senza due cacciatori e un battitore perché Madama Bumb gli aveva fischiato fallo e li aveva fatti uscire dal campo.
<< Oh gente, Malfoy è partito all’inseguimento del boccino mentre la Flitt sembra incantata a osservare il campo sotto di sé. Probabilmente uno sciame di Gorgosprizzi le entrato nel cervello e le sta confondendo le idee >>.
Le parole di Lys mi fecero di nuovo voltare e allarmata vidi che Scorpius stava inseguendo il boccino dall’altra parte del campo.
Persi ogni attenzione per gli anelli e scattai verso l’alto per incitare la mia cercatrice. Se non fosse intervenuta subito, Malfoy avrebbe preso il boccino e noi saremmo stati spacciati.
<< LISAAA, PORCO SALAZAR, MUOVI QUELLA SCOPA! >>.
All’improvviso qualcosa mi sfiorò velocemente sibilando e sentii il braccio esplodere dal dolore.
Il bolide mi fece cadere dalla scopa.
Sentii gli urli della folla e l’ululato del vento mentre precipitavo.
No, no, no!
E poi a tre metri prima di schiantarmi al suolo mi fermai scioccamente a mezz’aria, cercando di scacciare le lacrime provocate dal dolore. L’ultima cosa che vidi era Albus con in mano la sua bacchetta puntata verso di me.


Aprii gli occhi e dal bianco soffitto sopra di me capii di trovarmi in infermeria.
Fantastico.
Cercai di muovermi dal letto ma una fitta al braccio mi fece desistere. Era stato fasciato e bloccato probabilmente era rotto.
<< Miseriaccia! >>
<< Benvenuta di nuovo fra noi, Rose! >>
Misi a fuoco il volto di Meg, ancora pitturato di verde, quello sporco dei miei due cugini, Albus e Fred II, quello preoccupatissimo di mio fratello Hugo e quello svampito di Lily.
<< Che cos’è successo? >> dissi con voce roca.  
<< Vado a dire a Molly e Roxane che stai bene >> disse Fred e si volatilizzò.
Albus mi guardò con uno sguardo tra il metà dispiaciuto e il metà gioioso. Pensai che sarebbe esploso cercando di contenere tutte quelle emozioni dato che sembrava anche preoccupato.
<< Ti ha colpito un bolide, Rose. Per fortuna sono riuscito a eseguire l’incantesimo aresto momentum in tempo, altrimenti a quest’ora saresti spiaccicata nel campo di quidditch >>
<< Albus! >> lo riprese Meg.
<< Oh sì questo me lo ricordo. Ehm… grazie Albus >>.
Lui mi sorrise raggiante. Forse era la prima volta che gli rivolgevo quella parola.
<< Ma chi ha vinto? >>
Lui e Hugo, che indossavano ancora le divise di quidditch, si scambiarono uno sguardo. << Ehm… >>
Meg mi strinse la mano. << Rose, hanno vinto loro. Scorpius ha preso il boccino proprio mentre tu stavi cadendo >>.
<< Porco Salazar! >>
Sentii la delusione invadermi. Quella era stata la mia ultima partita. Ed era finita proprio male.
<< Hai comunque giocato benissimo Rose… >> cercò di consolarmi mio fratello.
Si allontanò urlando prima che potessi alzarmi a picchiarlo con la sua stessa scopa.
<< Ma insomma, signorino Weasley! >> lo riprese Madama Chips mentre usciva correndo.
Albus, Meg e Lily ridacchiarono.
<< E così Malfoy ha preso il boccino… >>
Guardai Meg e lei capì dai miei occhi la muta domanda che le stavo rivolgendo.
Era venuto a trovarmi?
Le scosse piano il capo con un’espressione dispiaciuta.
Beh, che mi aspettavo…
<< Rose, io vado. Torno più tardi a trovarti con Lys e un mega pacco di cioccorane >> disse Lily.
Si allontanò ma all’improvviso la vidi sbarrare gli occhi sognanti e sorridere a qualcuno in mezzo al corridoio deserto.
Io e Albus ci scambiammo un’occhiata preoccupati per la salute mentale della sorella.
Merlino, quant’era strana!
<< Ti sta aspettando >>
<< Potter, lasciatelo dire… sei inquietante! >>
Sobbalzai al suono di quella voce e vidi Malfoy davanti a me. Anche lui era ancora vestito con la divisa di quidditch.
Lily gli sorrise e uscì.
<< Perché eri invisibile? >> chiesi con un filo di voce.
<< Albus! >> strillò Meg interrompendoci << Mi sono ricordata che ti devo far vedere il mio tema! >>
<< Che tema? >>
<< Quello sui lupi mannari >>
<< Ma non c’era un tema sui lupi man… >>
<< Vieni e basta! >>.
Meg afferrò mio cugino per un braccio e lo trascinò via.
Quando fummo finalmente soli, un silenzio teso scese tra me e Malfoy.
Tormentai il lenzuolo che mi copriva con la mano del braccio sano.
<< Allora tutto a posto Weasley? >>
La sua voce era fredda come i suoi occhi.
<< Sì, ho solo un braccio rotto ma non è niente >> mormorai.
<< Bene >> replicò e poi il silenzio riscese tra noi.
Avrei voluto dirgli molte cose, urlargli prima di tutto che era uno stupido, ma Madama Chips me lo impedì.
<< Signorino Malfoy, adesso Weasley deve prendere la sua pozione e riposare >>.
<< Ma Poppy…! >>
L’infermiera mi fulminò con lo sguardo. << Niente ma! >>
Sbuffai.
<< Allora vado >>.
Malfoy mi fece un cenno con la testa e se ne andò senza aggiungere altro.
Madama Chips, nonostante le mie resistenze, mi costrinse a prendere una schifosa pozione per farmi aggiustare l’osso del braccio e quella notte, mentre stringevo i denti in preda ai dolori, pensai sofferente che forse era meglio che Malfoy non fosse mai venuto.
Malgrado non lo volessi ammettere a me stessa, la sua freddezza mi aveva ferito più di ogni altra cosa.




Note: Povera la nostra Rose! In questo capitolo è distrutta in tutti i sensi, sia fisico, sia emotivo. Le ho fatto anche perdere la sua ultima partita di quidditch, cattiva scrittrice! :P Se vi state chiedendo perché Scorpius fosse invisibile in infermeria è perché ovviamente voleva sapere delle condizioni di Rose ma voleva anche continuare nel suo intento di evitarla. Le parole della serpeverde nello scorso capitolo lo hanno davvero deluso ma orgoglioso com'é preferisce non darlo a vedere e nemmeno chiederle spiegazioni. E' stato davvero perfido ad invitare Sarah, non è vero? Ne vedremo delle belle al ballo di Natale! :) Al prossimo aggiornamento, baci Chiara

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Capitolo 10
*** Il ballo di Natale ***


Capitolo 9

Il ballo di Natale




Pov Scorpius
Quel giorno sembrava essere il più freddo di tutto dicembre.
Nevicava e la neve ci schiaffeggiava il volto. Hogsmeade spariva nel bianco della tormenta.
Era l’ultima uscita prima delle vacanze di Natale.
A quel pensiero mi rabbuiai: odiavo il Natale perché significava tornare a casa dalla mia famiglia. Certo, sarei anche potuto rimanere a Hogwarts ma facendo ciò avrei fatto soffrire mia madre, lei ci teneva molto a me. Non che mio padre mi odiasse ma l’avevo profondamente deluso diventando un grifondoro e un frequentatore di mezzosangue, nati babbani e traditori del loro sangue. Anche se ormai, dopo la sconfitta di Voldemort, quelle distinzioni non si facevano quasi più nel Mondo Magico purtroppo le vecchie concezioni erano dure a morire nella nostra antica famiglia di purosangue.
…Ma loro non sapevano quant’era stato difficile per me inserirmi in un ambiente in cui tutti erano figli di persone che avevano combattuto dalla parte giusta durante la guerra.
Mio nonno, Lucius Malfoy, era stato un mangiamorte e scontava la sua condanna a vita nella prigione di Azkaban mentre mia nonna Narcissa e mio padre vi avevano soggiornato solo per un breve periodo per poi essere liberati ed essere dichiarati innocenti. Mia madre mi aveva raccontato che per la salvezza di mia nonna era intervenuto Harry Potter in persona testimoniando che lei lo aveva aiutato durante lo scontro finale. Ma una buona azione non bastava a cambiare ciò che era stato il passato quindi sulla nostra famiglia aleggiava il simbolo del marchio nero e sulla mia testa un peso più grande di quanto potessi sopportare.
La nostra famiglia era caduta in disgrazia ma grazie all’influenza che ancora aveva mia nonna, dopotutto era pur sempre una strega appartenente ad una delle famiglie più in vista del Mondo Magico, avevamo conservato l’enorme castello in cui era sempre vissuta ma ostentavamo una ricchezza che non era più nostra e una vita fatta di freddezza e frivolezze tipiche di un’alta società che quasi non esisteva più.
<< Che ne dici Scorp, secondo te i Chudley Cannons riusciranno a vincere la stagione? >>
Albus si stringeva la sciarpa per evitare che il freddo gli spaccasse la faccia e la sua voce uscì attutita per via della stoffa che lo copriva. Lui era stato il mio miglior amico fin da quando eravamo saliti per la prima volta sul treno che ci avrebbe portato a Hogwarts. Era andato contro i pregiudizi e riusciva sempre a capire che cosa mi passasse per la testa.
A volte si lamentava della notorietà che la sua famiglia aveva nel Mondo Magico ma era sempre meglio essere conosciuti come il figlio del salvatore del mondo magico che come il discendente di un mangiamorte.
<< Non lo so Al… lo sai che io tifo per le Holyhead Harpies >> risposi con un sorriso e sentii la pelle congelata scricchiolare.
Nonostante la tormenta eravamo andati lo stesso a Hogsmeade perché ci eravamo ridotti all’ultimo minuto per cercare i vestiti per il ballo di Natale. Eravamo entrambi cresciuti molto in altezza quell’estate e quindi quelli dell’anno scorso non ci stavano più bene.
<< Solo perché è una squadra femminile… ah wow! >>.
Al si fermò all’improvviso di fronte una vetrina di un negozio che vendeva abiti da strega.
<< Che c’è, Al, hai trovato il vestito dei tuoi sogni? >> lo presi in giro.
<< Idiota di un troll! >> fu la sua risposta.
Mi avvicinai a lui e notai che all’interno del negozio c’era Megan, intenta a cercare tra i vestiti eleganti. Evidentemente non eravamo gli unici a fare compere all’ultimo minuto.
La risata mi morì in gola quando al suo fianco comparve Rose Weasley. Le stava mostrando un lungo abito rosa confetto. Dal movimento delle sue labbra intuii che stava chiedendo alla sua amica se le sarebbe piaciuto provarlo, ma Meg scosse la testa.
<< Andiamo?! Sto morendo di freddo! >>.
Albus si girò a guardarmi con un’espressione seria sul volto. << Sai Scorp, dovresti smetterla di fare l’orgoglioso >>.
<< Non so di cosa tu stia parlando >> mentii.
Lui sospirò mentre riprendevamo a camminare. << Scorpius lo sai che tu sei mio amico, ma lei è mia cugina, fa parte della mia famiglia. E nonostante sia una vipera acida, scorbutica, con qualche rotella fuori posto, io le voglio bene e non approvo il tuo comportamento >>.
<< Ti aspettavi che l’avrei invitata al ballo? >> dissi con un tono più aggressivo di quanto pensassi.
Adesso ci mancava solo la predica di Al!
Ros… cioè Weasley aveva detto chiaramente cosa pensava di me e davvero credevano che io sarei andato a chiederle pure di accompagnarmi al ballo? Di sicuro mi avrebbe riso in faccia e forse anche fatto una fattura orcovolante. Sapevo che di solito era così romantica (tono del tutto ironico) che si presentava alla festa di Natale con uno dei suoi cugini. Mi morsi la lingua per impedirmi di chiedere ad Al con quale sarebbe andata quest’anno.
<< No, Scorp. Ma questo stupido patto che avete fatto… secondo me lo dovreste sciogliere >>.
<< Cosa? >>
<< Hai capito benissimo >>.
Rimasi per un attimo in strada a riflettere mentre lui entrava nel negozio di vestiti che stavamo cercando. Mi calcai bene il cappello e incassai la testa nelle spalle per sentire meno freddo. Lanciai uno sguardo alla bottega dove poco tempo prima avevamo visto le due serpeverde che si perdeva tra il bianco della neve.
Forse Albus aveva ragione.
Ma al pensiero di sciogliere quel patto e non avere più nessuna scusa per baciare quelle labbra tentatrici, sebbene adesso il mio orgoglio ferito me lo impedisse, mi faceva stringere lo stomaco in una morsa.


Dopo aver trovato finalmente gli abiti per il ballo, Albus propose di andare a prendere una burrobirra a I tre manici di scopa per scaldarci un po’ prima di ritornare al castello, altrimenti saremmo morti assiderati dal freddo.
Entrammo e ci sedemmo a un tavolo all’angolo della sala. C’era un gran vociare nel locale. Quasi tutti gli studenti di Hogwarts avevano avuto la nostra stessa idea e quindi la sala era strapiena.
Delle voci familiari attirarono la mia attenzione.
<< Alla nostra Rose che quest’anno passerà il ballo di Natale con il pigiama e le babbucce! >> strillò Meg.
<< Evvai! >>.
Lei e le gemelle Nott risero forte e sbatterono l’uno contro l’altro i loro boccali di burrobirra.  
<< Alla nostra Meg che è stata contagiata dal morbo grifondite ed è diventata idiota quanto quei troll! >> ghignò la Weasley alzando il bicchiere a sua volta e poi bevve un lungo sorso tutto d’un fiato.
Ignorai il fatto che ci avesse appena insultati e ripensai alle parole che aveva detto Meg.
Ma allora la Weasley non aveva un cavaliere…
<< Ehi Rose, Rose Weasley! >>
Una voce si stagliò su tutte le altre.
Osservai Blake Corner sgomitare tra la folla e avvicinarsi al tavolo delle serpeverde. Vidi che molti come me avevano notato il suo gesto e si erano interessati ad osservare la scena.
<< Corner? >> disse Weasley sorpresa guardandolo da sopra l’orlo del suo boccale << Che vuoi? >> chiese scorbutica come sempre.
Mi sentii sorridere ma subito mi rabbuiai quando me ne accorsi.
<< Weasley, cioè Rose… >> s’impappinò lui mentre arrossiva leggermente. Si passò una mano tra i capelli in visibile imbarazzo e poi buttò la bomba: << Verresti al ballo di Natale con me? >>
Nella sala scese all’improvviso il silenzio. Gli spettatori trattennero il fiato.
Ghignai. O Corner era davvero stupido oppure aveva manie suicide. Tutti sapeva che fine facevano i ragazzi che osavano invitare Rose Weasley a quel ballo.
<< Davvero me lo stai chiedendo? >> domandò lei con voce stranamente tranquilla.
<< Ehm… Sì? >> rispose Corner incerto.
Weasley si mise una mano al mento e lo contemplò con fare pensante. Evidentemente il suo cervello stava pensando a quale terribile punizione affliggere al povero corvonero. Un senso di soddisfazione m’invase. Davvero Corner, quello stupido, pensava di essere alla sua altezza?
<< Vedrai adesso che gli combina >> sussurrò Finnigan seduto vicino a noi.
Albus che stava osservando la scena con enorme interesse, si limitò a mugugnare un “mmm” poco convinto. Gli lanciai un’occhiata interrogativa ma lui scosse le spalle.
Riportai lo sguardo alla scena davanti a me per incontrare uno sguardo nocciola puntato nel mio. Il sorriso mi si congelò sul viso. Weasley mi aveva appena lanciato una strana occhiata. I suoi occhi erano indecifrabili. Fu solo un attimo, perché poi lei si girò verso Blake e gli fece un piccolo sorriso.
<< Ok >> disse facendo spallucce.
Sul viso di Corner comparve un grosso sorriso. Nella sala esplose di nuovo il casino. C’era un assordante chiacchiericcio. Tutti stavano commentando il gesto di Weasley.
<< Davvero? Cioè è fantastico! >> il corvonero si riprese appena in tempo.
Le gemello Nott scoppiarono in una risata sguaiata.
<< Rose adesso dobbiamo trovare anche a te un abito >> le disse Meg.
Sentii una morsa allo stomaco.
Davvero aveva accettato l’invito di quel cretino?
Strinsi con forza i pugni sul tavolo.
Per un attimo ebbi il folle desiderio di alzarmi e andare a spaccare la faccia a Corner.
E poi di prendere Weasley e di baciarla davanti a tutti per rivelare davvero con chi lei dovesse stare.
A quel pensiero un tremito mi attraversò il corpo. Vidi anche la Weasley sobbalzare per l’improvvisa scossa. Mi guardò assottigliando lo sguardo. Finalmente il suo volto mi mostrò i suoi veri sentimenti. Era infastidita… ma era forse un lampo di dolore quello che avevo visto nei suoi occhi?
Si alzò di scatto e si trascinò dietro Meg.
<< Ci vediamo al ballo Blake >>.
Salutò Corner guardandolo da sopra la spalla e poi sparì nella tormenta al di fuori del locale insieme all’altra serpeverde.
<< Scorp, smettila di fare quello sguardo assassino >> mi riprese Albus << Te la sei cercata >>.
Sentii una fitta al petto alle sue parole.
Forse aveva ragione… e non solo su quello.
Forse era giunta l’ora di mettere fine a quell’assurdo patto tra me e la Weasley.



Pov Rose
Uscii dai corridoi dei sotterranei e vidi che Blake mi stava aspettando con in mano un piccolo pacco dorato. Era molto bello nel suo vestito blu scuro. I suoi capelli scuri erano sistemati con il gel all’indietro e i suoi occhi neri mi guardavano sorridenti.
Merlino, sembravamo una coppia perfetta!
I nostri abiti sembravano scelti apposta dato che io indossavo un abito dello stesso colore del suo. Solo che il mio era contornato da brillantini che sul blu sembravano essere stelle splendenti in un cielo. Avevo allisciato bene i corti capelli e sistemato la frangetta con la ciocca blu elettrico da un lato, fermandola con un fermaglio splendente. Il vestito che indossavo era monospalla e sul davanti arrivava fino alle ginocchia, lasciando scoperte le gambe e i piedi, fasciati da delle decolté altissime, mentre sul dietro si apriva in un lungo strascico che arrivava fino a terra.
<< Sei bellissima Rose >> mi disse Blake porgendomi il pacchetto.
<< Anche tu >> risposi lanciandogli un’occhiata maliziosa che lo fece arrossire.
Presi il pacco che mi porgeva e lo aprii: dentro vi trovai una rosa bianca che Blake mi allacciò al polso. Tutte le volte che ero andata con i miei cugini avevamo evitato quello stupido rituale… ma dovevo ammettere che non era male.
Presi il braccio che Blake mi porgeva e così ci avviammo nella sala grande addobbata a festa.
Vidi le gemelle Nott abbigliate con dei corti vestitini che non lasciavano niente all’immaginazione, uno bianco e uno nero, sottobraccio ai loro cavalieri, e poi Meg che baciava dolcemente mio cugino. Anche lei era bellissima quella sera. Indossava un lungo abito dorato che si allacciava al collo e creava un contrasto stupendo con i suoi capelli corvini, lasciati sciolti sulla schiena.
Qualcuno fece un fischio di apprezzamento nella mia direzione e mi girai per vedere mio fratello Hugo farmi l’occhiolino e Fred alzare su il pollice.
<< Sei uno schianto, cugina! >>
<< Dacci dentro sorellina! >>
<< Sparite tutti e due! >>.
Sentii una fitta al cuore quando vidi tra le coppie che ballavano Scorpius insieme alla Paciok. Ripensai alla scossa che avevo sentito a I tre manici di scopa dopo che Blake mi aveva invitato. Era da tanto che non la sentivo visto che con Malfoy non avevamo fatto altro che ignorarci… o meglio lui aveva ignorato me e poi io l’avevo ignorato di rimando. A cosa aveva pensato per far azionare di nuovo l’incantesimo del patto?
Distolsi a forza lo sguardo dalla coppia.
<< Balliamo miss? >> mi chiese il mio cavaliere.
Ridacchiai, nonostante tutto non era stata una cattiva idea accettare l’invito di Blake. Era simpatico.
<< Con molto piacere, sir >>.


Molti balli e drink dopo mi rifugiai nel cortile adiacente alla sala.
Mi appoggiai all’enorme colonna per prendere un po’ d’aria e sospirai.
Mi girava un po’ la testa.
Vicino a me c’erano molte coppiette che stavano facendo di tutto fuorché parlare e non si erano accorte della mia presenza. Tanto meglio.
<< Che fai? Scappi? >>
Una voce mi fece sobbalzare. Mi girai per vedere Scorpius davanti a me.
<< Che ci fai qui? >> lo aggredii con voce dura.
Lui sospirò: << Non lo so >>.
<< Allora vattene! >>.
Si mosse, non per seguire il mio gentile suggerimento, ma per affiancarsi a me. Alzò lo sguardo e per un attimo infinito rimase a guardare il cielo. Osservai il suo profilo di sottecchi. Era così bello quella sera nel suo abito elegante e mai mi era sembrato più irraggiungibile. Sembrava che anche se per un momento i nostri mondi si fossero scontrati, non riuscivamo mai veramente a incontrarci e quel giuramento che lo avevo convinto a fare contribuiva a farci percorrere strade parallele.
<< Lo sai che nel cielo ci sono quattordicimilasettecentododici stelle più una? >>
Gli lanciai un’occhiata scettica. << Così poche? >>
Fece un sorriso al cielo. << O almeno sono tutte quelle che sono riuscito a contare. Una notte da bambino mi ero messo in testa che avrei voluto contarle tutte e rimasi sveglio fino all’alba per farlo >>.
<< Un’impresa epica >> commentai mio malgrado divertita.
<< In realtà fu una vera e proprio tragedia perché per vedere bene tutto il cielo mi arrampicai sul tetto e alla fine non sapevo più come scendere. Dovetti urlare aiuto finché non si svegliò tutta la casa. A mia nonna venne quasi un infarto e mio padre fu costretto a fare un levitacorpus. Poi per punirmi per lo spavento che avevo fatto prendere a tutti mi diede uno schiaffo così forte che ebbi la guancia gonfia per tre giorni >>.
Mi scappò una risata. << Immagino >>.
Era così bello stare a parlare senza litigare. Mi piaceva quando mi raccontava di lui.
Malfoy si girò a guardarmi improvvisamente serio. << Perché sei venuta al ballo con Corner? >>
<< Perché sei venuto al ballo con Paciok? >>
<< Non avresti mai accettato il mio invito >>.
Chiusi gli occhi per impedirgli di vedere la tristezza nel mio sguardo. << Beh bastava chiedermelo >>.
Sentii una sua mano sfiorarmi la spalla nuda e risalire poi lungo il collo che inclinai con un sospiro.
<< Sei molto bella stasera, sai? >> mormorò.
Aprii gli occhi di scatto, sorpresa, per puntare il mio sguardo nel suo. Era indecifrabile ma vidi un lampo di desiderio attraversare i suoi occhi.
<< Perché fai così? >> sussurrai di rimando.
Lui non rispose e scosse la testa. Si avvicinò e mi baciò con forza.
A quel contatto mi sentii di nuovo… viva. Piena di passione.
<< Rose tu mi farai impazzire >> mormorò lui tra un bacio e l’altro con voce roca.
Non so dove trovai la forza di rispondere tra un sospiro e l’altro mentre lui mi lasciava una scia di baci lungo il collo. << Anche tu Scorpius >>.
Sentii le sue mani insinuarsi sotto la gonna per accarezzarmi le cosce. Lo abbracciai e lui mi sollevò. Strinsi le gambe attorno al suo bacino mentre sentivo il freddo della colonna dietro la mia schiena. Prima che potessi capire che cosa stava succedendo e magari impedirglielo lui era dentro di me e stavamo facendo l’amore. Oltre a fremere dal piacere i nostri corpi tremavano in preda alle conseguenze dell’incantesimo perché ci trovavamo in un luogo dove ci avrebbe potuto vedere chiunque, ma quella notte erano tutti troppo impegnati a fare altro, come d’altronde stavamo facendo noi. E comunque anche se qualcuno avesse guardato da questa parte, nel buio non ci avrebbe riconosciuto e se pure avesse visto proprio a noi, avrebbe pensato che fosse tutta una semplice illusione. Quando finimmo, alzai lo sguardo su Scorpius ma non vidi niente in lui. Era così freddo. Ogni parola mi si bloccò in gola e non riuscii a parlare. Lui si sistemò e senza che avessi la forza di fermarlo se ne andò senza dire niente.
Mi lasciai scivolare lungo la colonna fino a sedermi per terra mentre le lacrime mi rigavano il viso e bagnavano il vestito stropicciato.
Perché era tutto così complicato?






Note: Ciao! Eccomi con un nuovo aggiornamento! Che ne pensate? In questo capitolo ho lasciato molto spazio ai pensieri del nostro protagonista maschile, così finalmente si è un po' capito cosa gli passa per le testa. Orgoglioso e geloso all'ennesima potenza! Ben gli sta che Rose a sorpresa abbia accettato l'invito di Blake :P Spero di leggere i vostri commenti! Baci Chiara :)


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Capitolo 11
*** Finite incantatem ***


Capitolo 10

Finite incantatem




Quando entrai dentro casa la prima cosa che fece mia madre fu accogliermi con un urlo.
<< Per Merlino, Rose! Che hai fatto ai capelli? >>
<< Ciao anche a te mamma! >>
Posai il mio baule nell’ingresso mentre dietro di me entravano Hugo e mio padre che ci era venuto a prendere alla stazione di King’s Cross. Finalmente le tanto attese vacanze di Natale erano giunte. Ma non credete… il Natale per noi del settimo anno significava una marea di studio per i M.A.G.O.
Mia madre si portò le mani ai fianchi e assunse un cipiglio corrucciato. << Rose sono molto arrabbiata con te, non mi hai scritto neanche una lettera! >>
<< Sì che l’ho fatto! >> ribattei << Una te ne ho scritta! >>.
<< Scrivere: "Ciao mamma, qui tutto ok. Da te come butta?" Non è una lettera >>
Liquidai la faccenda borbottando: << Beh sono stata molto impegnata >>.
<< Mamma lo sai che fino adesso non sono mai sceso sotto l’Eccezionale?! >> disse Hugo tutto eccitato mentre mia madre lo abbracciava e lo riempiva di baci. Io scappavo sempre dai suoi super abbracci da mamma.
<< Che secchione! >> commentai sdegnata.
<< Ah da me non ha ripreso! >> aggiunse mio padre facendomi ridere.
Lui, a parte quando si lamentava del mio essere serpeverde, era sempre stato il mio preferito. Eravamo così simili, non avevo ripreso i geni dei Weasley per quanto riguardava l’aspetto dato che somigliavo molto a mia madre, ma avevo ripreso il caratteraccio di mio padre. Per questo noi due ci capivamo, mentre con mia madre non facevo altro che litigare. Tutto il tempo.
Papà mi fece l’occhiolino e mi diede una pacca sulla spalla, poi si diresse in salone e si lasciò cadere con un sospiro sul divano. Accese la televisione e le immagini si proiettarono per tutta la sala. Era sempre fortissimo guardare la tv incantata.
Hugo mi lanciò un’occhiataccia e mentre seguiva la mamma in cucina, si vendicò dicendo: << Lo sai che invece Rose ha preso uno Scadente in Difesa contro le arti oscure? >>.
Diventai rossa di rabbia. << Hugo! >>.
Brutta spia!
Mamma, che stava armeggiando con i fornelli per preparare il pranzo, si girò a guardarmi stupita. Lei era davvero ossessionata che andassimo bene a scuola. << Davvero Rose? Pensavo non avessi problemi in quella materia >>.
<< Infatti non ne ho >> risposi a denti stretti.
<< Rose non riesce a evocare l’Incanto patronus >> continuò Hugo << E poi lo sai che è andata pure in punizione? >>.
<< Vieni qui scemo di un troll! >>
Cercai di raggiungere Hugo per soffocarlo ma lui svincolò correndo intorno al tavolo. Ci mancava solo che mio fratello si mettesse a fare il pettegolo.
<< Non sarebbe la prima. Perché questa volta? >> indagò mia madre con un tono esasperato mentre i suoi due figli scalmanati continuavano a correre per la cucina.
<< Perché ha fatto a botte alla babbana con Malfoy in corridoio >>.
Trasalii al suono di quel nome e mi fermai.  
Stupido, stupido e ancora stupido di un fratello!
Sarebbe stato sicuramente vittima di un mio scherzo questa notte.
Mia madre mi guardava con uno sguardo strano. << Capisco >> assunse un’espressione pensosa << Per caso Malfoy c’entra qualcosa con il tuo nuovo taglio di capelli? >>.
Ma perché dovevano nominarlo tutti?!
<< Ehi mà >> la chiamò Hugo << Lo sai che poi Rose si vede con un ragazzo di corvonero? >>
A parte che mi ero "vista" con Blake solo al ballo di Natale, e poi se lo incontravo per i corridoi lo salutavo e ci chiacchieravo normalmente. Ok, di solito non ero così gentile con nessun ragazzo ma lui mi era simpatico… non voleva mica dire che mi stavo frequentando con lui però. Insomma riguardo a Corner ero un tantino confusa. Nel dubbio comunque avrei ammazzato mio fratello Hugo!
Mia madre spalancò la bocca dalla sorpresa e mi guardò con due occhi sgranati ed interrogativi.
<< No comment! >>.
Scappai su per le scale e mi rifugiai in camera.
Di solito quando ero in casa, la mia stanza era il regno del caos, come lo aveva soprannominato mia madre. Io insistevo nel dire che avevo solamente un ordine diverso dal suo. Avevo lottato molto contro Hugo quando ci eravamo trasferiti nella nuova casa, prima abitavamo in campagna vicino ai nonni ma poi i miei si erano trasferiti in città, ma alla fine avevo preso la stanza sotto il tetto. Era piccolina ma aveva un enorme lucernaio che lasciava vedere il cielo stellato quando mi sdraiavo sul letto che si trovava nell’angolo della stanza. Nell’altro angolo c’era una scrivania e l’altra parete era occupata da un enorme armadio, dove mia mamma aveva riposto tutto con ordine. Infatti la stanza era stranamente immacolata, perfettamente linda e pinta.
Dopo essere entrata nella casa di serpeverde avevo pitturato le pareti di un intenso verde e disegnato il nostro stemma con il pennello argentato. Un lungo serpente circondava tutta la stanza. Prendetelo per un impeto di ribellione. La parete dove c’era il letto invece era ricoperta di fotografie dove c’ero io con i miei cugini alla tana, i miei genitori, anche quel rompiscatole di Hugo e Meg.
Una foto era poggiata nella cornice sul comodino vicino al letto. C’eravamo io e Albus abbracciati durante il ballo di Natale del quarto anno. Dietro di noi si intravedevano altre coppie che ballavano e notai che una era composta da Meg e Malfoy.
Con un gesto secco abbassai la cornice e mi buttai a peso morto sul letto che cigolò per protesta al brutale atterraggio. Nascosi per un attimo la faccia nel cuscino e sospirai. Poi mi girai a guardare di lato al letto dove c’era un lungo specchio con la cornice di legno. Guardai il riflesso della mia ciocca blu. Forse avrei dovuto farmi una tinta per non vederla più. Mi ricordava troppo lui… Tuffai di nuovo la faccia nel cuscino.
Sentii un leggero bussare e poi mia madre fece capolino dalla porta.
<< Rose, posso entrare? >>
<< Mmm >>.
Mamma prese il mio grugnito per un assenso. La sentii sedersi sul letto e passarmi una mano tra i capelli.
<< Non sono male così >> disse piano.
Ebbi un flashback.
Un altro posto con un’altra persona. Le stesse parole.
Sbuffai scocciata.
Smettila di pensarci!
<< Sei cresciuta >>.
Mi voltai per guardarla e incontrai i suoi occhi così simili ai miei.
<< Davvero? >>.
Mi sorrise. << Sì, c’è qualcosa di diverso >>.
<< E cosa? >>
<< Gli occhi >>
<< Gli occhi? >>
<< Luccicano >>
<< Luccicano? >>.
Lei annuì e poi mi fece l’occhiolino. << Per chi? >>.
Finalmente capii dove voleva arrivare. La conclusione era quella ma ero sicura che lei intendesse impicciarsi su qualcuno di corvonero e non sul ragazzo che mi venne in mente appena fece quella domanda. Mi prese una scossa.
<< Per nessuno! >> risposi bruscamente.
Mamma fece spallucce. << Se lo dici tu >>.
Si alzò e uscì piano dalla stanza. << Scendi che è pronta la cena >>.
Per un attimo fui tentata di rimanere sul letto a morire ma poi il mio stomaco ebbe la meglio e la seguii in cucina.


Il Natale alla Tana era il momento che amavo di più di tutto l’anno.
Tutta la famiglia Weasley si riuniva a casa dei nonni Arthur e Molly. E quando dico tutta, intendo proprio tutta tutta la famiglia. Dallo zio Percy alla zia Ginny, con mogli e mariti, e prole al seguito. Per anni e anni la fida Tana aveva mostrato la sua resistenza dato che quando si riunivano tutti i cugini le pareti tremavamo. Quell’anno però la casa tirava un respiro di sollievo poiché Victorie era stata rapita dalle zie e mia madre per parlare dei preparativi del matrimonio. Io pensavo fosse stata posseduta. Da quando Victorie era diventata tutta cuoricini e fiori? Lei che era l’antiromanticismo in persona… Però ero contenta che mi avesse chiesto di essere una delle sue damigelle anche se non avrei ammesso la mia felicità nemmeno sotto tortura... altrimenti sarei passata per una sentimentale.
<< Teddy ma sei sicuro di voler sposare proprio Victorie? >> disse James mentre mangiava la torta di nonna Molly. Ah la nonna con i suoi dolci aveva viziato tutti!
<< James! >> lo riprese Molly << Non dargli ascolto Teddy, è così romantico! >> disse con l’aria da quattordicenne innamorata.
<< Teddy tu e Victorie avrete tanti figli? >> le diede man forte Roxane, che aveva la sua stessa età e la stessa sindrome “voglio il principe azzurro”.
<< Certo che ce li avranno >> disse Lily con la sua solita voce sognante.
Le orecchie di Teddy erano diventate rosse dalla vergogna. Imbarazzato, si passò una mano tra i capelli anche quelli diventati di un rosso scarlatto. << Ehm… >>
<< Perché non ve ne andate in giardino con gli altri, voi pettegole? >> intervenne la bionda Dominque sedendosi sul divano tra Teddy e James con grazia. Lei sì che aveva ripreso i geni veela di zia Fleur.
Molly e Roxane si alzarono offese e se ne andarono in giardino, ai pochi gradi che caratterizzavano le notti di dicembre, dove c’erano Fred II e lo zio George che sperimentavano dei nuovi fuochi di artificio per la disperazione della nonna Molly.
Io e Al eravamo seduti per terra e stavamo giocando agli scacchi magici. Ovviamente lui stava clamorosamente perdendo. Mio padre mi aveva insegnato tutti i trucchi e poi, dato che l’allieva superava sempre il maestro, ero diventata imbattibile in quel gioco. L’unico che mi teneva testa era Hugo, che in quel momento stava cercando di suggerire le giuste mosse ad Al, il quale, troppo orgoglioso, non voleva dargli retta e continuava a perdere di testa sua.
<< Cavallo in E5 >> annunciò Albus dopo aver riflettuto a lungo.
<< Eh no Al! Dovevi spostare la regina! >> protestò Hugo.
<< Sta zitto Hugo! Ragazzi lo sapete che mamma e papà non ci saranno a capodanno? >> disse Albus distraendosi per un attimo dalla partita e guardando tutti gli altri.
<< Alfiere in E5. Lo so, vanno in Italia con i miei >> risposi mentre il mio alfiere nero malmenava il suo cavallo bianco.
<< Facciamo un mega party? >> domandò James con un grosso sorriso malandrino.
Lui sì che era l’anima delle feste!
<< Esatto! >> rise il fratello.
Si diedero il cinque.
<< Non credi dovremmo dirlo a mamma? >> intervenne Lily.
<< Assolutamente no. Pedone in G7 >> la riprese Albus, corrucciandosi << La mamma ci spella vivi se lo scopre. Allora chi ci sta? >>
Teddy declinò l’invito perché avrebbe passato il capodanno con Vicky a Parigi. Anche Lucy e Louis sarebbero stati impegnati con i rispettivi fidanzati/fidanzate. Invece Dom accettò. Hugo ed io anche. Sicuro sarebbe venuto anche Fred appena gli avremmo dato la notizia. Ovviamente i tre fratelli Potter ci sarebbero stati. Il resto della tribù, ovvero i cugini più piccoli, avrebbe passato le vacanze in famiglia.
<< Lo facciamo a casa vostra o a casa nostra? >> domandò Hugo.
<< L’idea è stata nostra quindi la facciamo a Grimmauld Place >> rispose James.
<< Wow non vedo l’ora di invitare Lys! >> esclamò Lily battendo le mani tutta contenta, sembrava che all’improvviso tutta la sua preoccupazione fosse scomparsa.
James e Albus si rabbuiarono e si scambiarono un’occhiata inquietante.
Merlino, che gelosoni i fratelli Potter!
<< Cavallo in H5. Scacco di scoperta. Invitiamo anche Meg, che dici Al? >> dissi facendogli l’occhiolino.
<< Sicuro! >> ribatté lui senza alzare gli occhi dalla scacchiera, troppo impegnato a pensare come salvare il suo re.
Jamie si sporse per spettinare i capelli del fratello. << Sentilo il mio fratellino innamorato, che cuoricino! >>
<< James, smettila! >> Albus si liberò dal fratello scansandogli la mano, infastidito << Torre in H2 >>.
<< Regina in H2. Scacco matto! >>.
Albus mandò all’aria la scacchiera mentre i personaggi strillavano indignati, rosicando per l’ennesima sconfitta, tra le risate di tutti gli altri.


Quando Hugo ed io arrivammo nel camino di Grimmauld Place numero 12 eravamo in un ritardo stratosferico. Hugo era arrabbiatissimo perché gli avevo fatto perdere l’inizio della festa. Mi ero preparata il più lentamente possibile e alla fine anche cercato una scusa per non andare ma quando mio fratello aveva brandito la bacchetta minacciando di torturarmi, infischiandosene se fosse finito ad Azkaban, ero stata costretta a seguirlo.
<< Ehi Rose, Hugo! >> ci accolsero Albus e Megan mentre uscivamo dal camino e ci levavamo la cenere dai capelli << Finalmente ce l’avete fatta! >>
<< E’ tutta colpa di quell’idiota di mia sorella! >> ringhiò Hugo, arrabbiato. << Vado a cercare Fred! >>. Schivò il pugno che volevo mollargli sul petto e si dileguò tra la folla.
<< Merlino, Al! Hai invitato un bel po’ di persone, eh? >> cercai di dare un tono disinvolto alla mia voce ma quello che si avvertì fu soprattutto il nervosismo.
Al e Meg si scambiarono un’occhiata eloquente.
<< Ehm… >> fu tutto quello che riuscì a dire mio cugino.
<< Non preoccuparti, fa niente. Va tutto bene >> lo rassicurai con un mega sorriso a trentadue denti così forzato che ebbi paura che se l’avessi tenuto per un altro minuto mi si sarebbe spaccata la faccia.
<< Sei sicura Rose? >> mi domandò Meg. << Vuoi che ti accompagni…? >>
<< No, Meg. Non ho bisogno della baby sitter, mi divertirò tantissimo stasera >>.
In realtà non mi divertii per niente.
Passai tutta la serata a fuggire da un piano all’altro della casa e da una stanza all’altra quando intravedevo una qualsiasi testa bionda nei paraggi. Quando mi stufai di correre come un’indemoniata da una stanza all’altra decisi di rifugiarmi nella camera degli zii, l’unica zona off limits della casa. Quando aprii la porta però la trovai occupata da due ragazzi che stavano pomiciando allegramente seduti sul letto.
Chiusi la porta senza farmi notare.
Bleah, che schifo!
Un momento…
Riaprii la porta di scatto e sentii una stretta allo stomaco.
Purtroppo i miei occhi avevano intravisto bene.
Il ragazzo era Malfoy, e la ragazza era…
<< Dominique! >> strillai.
I due si girarono a guardarmi. Malfoy aveva i capelli spettinati, gli occhi arrossati e la camicia slacciata che lasciava intravedere il petto che tante volte avevo accarezzato. Dom indossava un vestito nero tutto stropicciato con le spalline abbassate e aveva le labbra gonfie di baci.
Malfoy e MIA CUGINA?!
<< Merlino, Rose! Mi hai fatto prendere un colpo! >> disse Dom, infastidita che li avessi interrotti.
Ovviamente lei non poteva sapere dello scellerato patto che c’era tra me e Malfoy, ma non potei fare a meno di inserirla della mia lista nera. Strinsi i pugni per evitare di avvicinarmi e stamparle una cinquina in faccia. Ma perché di tutti i ragazzi doveva andare a incantare con i suoi geni veela proprio il mio?
IL MIO?!
Scossi la testa e lanciai un’occhiata schifata a Malfoy.
<< Sei un porco! >>.
Ed entrambi ci beccammo una scossa.
Sembrò che solo allora si risvegliasse.
Chiusi la porta di scatto e scesi le scale.
<< Ehi Rose, dove vai? >> mi urlò dietro Meg dal salone.
Scappa, scappa, scappa.
Mi chiusi nel buio dello sgabuzzino e chiusi forte gli occhi.
Inspira, espira, inspira, espira.
Era solo un brutto sogno…
Un fascio di luce mi investì e quando aprii gli occhi vidi che Malfoy mi aveva trovata.
No, era un vero incubo!
<< Weasley perché sei scappata in quel modo? >>
<< Davvero me lo stai chiedendo? >>
Merlino, era serio?
<< Sì >>
<< Non posso crederci, Malfoy! Tu e mia cugina?! >>
<< Gelosa? >>
<< Di uno schifoso come te? Sarei davvero patetica! >> sibilai velenosa. Nelle parole che pronunciai misi tutta la cattiveria possibile.
Lui socchiuse gli occhi guardandomi con improvviso odio. << Beh forse lo sei! >>
Un colpo al cuore. << Io? Forse tu! Che c’è, una non ti basta? >> dissi con voce dura.
<< Il patto non prevedeva niente sulle altre persone >> ribatté lui, inviperito.
Era davvero arrabbiato eppure tra i due lui era l’unico che non ne aveva diritto.
<< Infatti quel patto è davvero inutile >>
<< Stai dicendo che è ora di scioglierlo? >>
La sua voce si fece indecifrabile. A quella prospettiva trasalii. Allora era davvero finita tra noi? Ma d’altronde che cos’è che era iniziata? Tra noi non c’era niente
<< Sì >>
Eppure dire quella parola mi costò un enorme fatica.
<< Bene >>.
No, no, no, no, no, no…
Estrasse dalla tasca posteriore dei pantaloni la bacchetta e attese che io facessi lo stesso. Con mano un po’ tremante estrassi la mia dalla borsetta che portavo e la alzai.
<< Finite incantatem! >> pronunciammo all'unisono.
Le bacchette sprizzarono delle scintille bianche, la luce si spense all’improvviso e sentii una strana sensazione attraversarmi il corpo.
<< Vai a spassartela con Corner, Weasley! Di certo a me non mancherà il divertimento! >>.
E dopo queste ultime parole sibilate, se ne andò sbattendo la porta.
Sentii degli scoppi e degli applausi provenire da fuori. Era mezzanotte. Il nuovo anno era giunto, ma io non riuscivo a festeggiare. Uscii piano dallo sgabuzzino e mi diressi sulla piazzetta di casa Potter dove i ragazzi si divertivano coi fuochi d’artificio.
<< Rose tutto bene? >> domandò mio fratello sorpassandomi mentre aveva in mano un pericoloso fuoco dello zio George.
Mi forzai di usare un tono allegro: << Sì, certo! >>
Mi guardò per un attimo stranito ma poi scosse la testa e mi lasciò perdere.
Tutti erano felici, ma io non riuscivo ad esserlo. Tra le braccia di Meg e sotto lo sguardo sospettoso di mio cugino, guardavo i fuochi che riempivano il cielo ma dentro di me c’era il vuoto. Al posto dei botti riuscivo solo a sentire il rumore del mio cuore che si spezzava.





Note: Innanzitutto chiedo venia alle lettrici infuriate che magari hanno avuto il desiderio di malmenare Scorpius e la scrittrice di questa storia che lo rende davvero antipatico :') Nel prossimo capitolo ci sarà un suo punto di vista con la spiegazione del suo comportamento. E chiedo venia anche perché questo non è uno dei capitoli che mi sia uscito meglio ma dopo più e più volte che lo cancellavo e lo riscrivevo esattamente uguale ho deciso di pubblicarlo così. Avrei voluto approfondire il Natale alla Tana, ma niente. Non mi usciva niente di buono. Spero che il piccolo scorcio che c'è vi sia piaciuto. Al prossimo aggiornamento! Un abbraccio, Chiara.

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Capitolo 12
*** Fragili distanze ***


Capitolo 11

Fragili distanze



Se solo poco tempo prima mi avessero detto che il luogo preferito di Rose Weasley sarebbe diventata la biblioteca non ci avrei mai creduto. Ormai era arrivato febbraio e i M.A.G.O si stavano avvicinando inesorabilmente. I professori non facevano altro che riempirci di temi, ricerche ed esercitazioni e la biblioteca era l’unico luogo dove studiare in pace.
Quel pomeriggio stavo studiando Babbanologia. Quel periodo stavamo facendo un argomento davvero interessante, ovvero che cosa i babbani si erano inventati per volare dato che non avevano le scope. Conoscevo già bene l’argomento perché nonno Arthur diceva sempre a tutti i nipoti, fin da quando eravamo piccoli, di non volare troppo in alto altrimenti avremmo rischiato di finire spiaccicati contro il muso di un aeroplano.
Sicuramente vi starete chiedendo se lo studio matto e disperatissimo sia l’unica ragione del mio nuovo amore per la biblioteca… Ebbene non sapete quante soddisfazioni ho ad avere Eccezionale in tutte le materie, alla faccia di mio fratello Hugo! … ma in realtà no, non era l’unico motivo. La biblioteca era diventata il mio posto preferito perché era l’unico luogo dove potevo sfuggire alle ire di Megan e, soprattutto, alle attenzioni del mio nuovo presunto fidanzato.
Sì, a quanto pare adesso io e Blake stavamo insieme.
Qualche giorno fa, esattamente il giorno della partenza della squadra dei grifondoro per il torneo di Quidditch l’avevo baciato davanti a tutti di fronte la Sala Grande. Era stato un gesto avventato. Sicuramente non da fredda e calcolatrice serpeverde. Cosa che ormai dubitavo di non essere quasi più. Quando avevo visto quell’oca starnazzante di Sarah Paciok salutare Scorpius con tanto trasporto non ci avevo visto più e avevo baciato Blake, però quel bacio non aveva avuto l’effetto che avevo sperato. Malfoy era rimasto impassibile, la stessa gelida espressione che mi tormentava dalla notte di capodanno. Inutile dire che da quel giorno ci evitavamo come la peste però non era tanto semplice dato che condividevamo lo stesso castello, le stesse aule, gli stessi amici.
Con Dominique non avevo più parlato dopo averle dato un pugno in faccia facendole un occhio nero apparentemente senza motivo. Tranquilli, la sua bellezza da veela non era stata rovinata. Il nostro rapporto sì e forse per sempre.
Mi sentivo uno schifo.
E in inoltre a peggiorare la situazione c’era Blake. Stavo benissimo con lui ma ogni singolo maledettissimo momento non potevo far altro che pensare a un altro ragazzo coi capelli biondi e gli occhi azzurri.
Sì, stavo uno schifo vero.
<< Devi essere proprio disperata per nasconderti qui, mio schiopodo! >>.
Alzai gli occhi dal libro di babbanologia per vedere Megan sorridere beffardamente.
Sbuffai. Lei alzò gli occhi al cielo e poi fece per sedersi vicino a me.
<< E’ occupato >> dissi scortese.
Lei mi ignorò, si sedette lo stesso e poi si voltò a guardare con attenzione la terza persona che stava al tavolo con noi.
<< Hai per caso assassinato tua cugina? >>
Lily aveva la testa abbandonata da un lato e le braccia incrociate al petto. Sedeva un po’ scomposta e i capelli color fiamma le ricadevano sul viso ma si poteva notare benissimo un rivolo di bava che le penzolava dalla bocca. Infine per completare il tutto aveva la sua cravatta nera e blu legata intorno alla fronte. Due piccoli tassorosso dietro di noi era da più di dieci minuti che ridevano alla sua vista.
<< No, magari! Sta facendo un esercizio di divinazione. E’ da mezz’ora che è crollata e non da segni di vita >> risposi e per dimostrarglielo appallottolai una mia vecchia pergamena e la lancia in faccia a Lily che però rimase perfettamente immobile nel suo stato di trans.
Meg provò a scrollarla. L’unico risultato che ebbe fu quello di far ricadere la testa di Lily sul petto.
<< E’ proprio andata! >> abbassò la voce quando notò l’occhiata di fuoco che le lanciò madama Pince e mi guardò attentamente << Bene allora possiamo farci una chiacchierata visto che sono giorni che non ti fai vedere al nostro dormitorio >>.
<< Sono stata occupata >>.
<< A studiare? >> domandò in tono scettico alzando un sopracciglio.
<< Sì >> ribattei con un’occhiata di sfida.
Meg fece un lungo sospiro. << Rose siccome sono la tua migliore amica, mi permetto di dirti che ti stai comportando proprio da scema >>.
<< Grazie tante >> risposi laconica riprendendo a leggere il libro di babbanologia.
<< No, davvero. Lo so che ti nascondi qui perché non vuoi parlare con me >> disse in tono risentito << E’ vero, ammettilo, dai! >>
<< Forse è vero >> ammisi guardandola da sopra il libro.
Lei sospirò ancora. << Perché non ne vuoi parlare? >>
<< Noi siamo serpeverde Meg, noi non parliamo dei nostri sentimenti, noi li evitiamo >>.
<< Sì ma noi siamo anche delle ragazze, Rose. Penso che se continui così prima o poi esploderai >> ribatté lei con veemenza prendendomi una mano tra le sue << Mi vuoi dire che cos’è successo a capodanno? >>
La guardai per un attimo negli occhi e poi risposi osservando le venature del tavolo a cui ero seduta che all'improvviso mi sembravano così interessanti: << Abbiamo rotto il patto >>.
Ovviamente non c’era bisogno di specificare i soggetti.
Trasalì. << Davvero?! >>
<< Silenzio signorina! >> la riprese la bibliotecaria per l’acuto che aveva lanciato.
<< Mi scusi >> disse Meg e poi riprese a bisbigliare << E’ per questo che adesso stai con Corner? >>
Scrollai le spalle. << Malfoy mi ha detto che rotto il patto potevo benissimo spassarmela con Blake, quindi perché non approfittare del suo suggerimento? >> spiegai con voce ironica e con un velo di amarezza << Non mi fraintendere Meg, io ci sto benissimo con Blake, è simpatico e mi fa ridere… >> ammutolii quando notai il suo sguardo intenso.
<< Sei innamorata di lui, non è vero? >> sparò a bruciapelo.
<< Di Blake? >>
<< Di Scorpius >>.
Questa volta toccò a me trasalire e farmi riprendere da madama Pince.
<< Cosa? >> dissi con voce strozzata.
Mi girava la testa e mi toccai per sentire se avevo preso un’improvvisa febbre perché stavo sudando freddo, ma no la mia temperatura corporea sembrava essere la solita. In realtà sapevo che quelle parole mi avevano colpito perché erano le stesse che riempivano insistentemente la mia mente ma avevo cercato di scacciarle più e più volte da quando avevo visto la forma del mio patronus. Invece Meg aveva avuto il coraggio di pronunciarle e sembravano più vere che mai, come se avessi dei macigni sul cuore.
Annuii lentamente senza riuscire a parlare.
Miseriaccia in che casino mi ero cacciata!
Perché mi ero innamorata? Io odiavo l’amore, i sentimenti, il romanticismo. Era nei miei geni essere fredda. Non mostravo nemmeno alla mia famiglia il bene che gli volevo. E per di più perché mi ero dovuta innamorare di un grifondoro? E perché proprio di Scorpius Malfoy? Quante domande affollavano la mia mente e solo ad alcune avevo risposta. Perché proprio di Scorpius non lo sapevo, però sapevo che quando sorrideva con quel sorriso che gli illuminava gli occhi il mio cuore faceva le capriole. E forse era stato proprio quell'orgoglio che all'inizio disprezzavo e che poi avevo scoperto così simile al mio a farmi innamorare di lui.
<< Ma perché non vai da lui e non glielo dici? >>
Ritrovai immediatamente la voce: << Sei impazzita!? >>.
Feci una risatina nervosa ma lei rimase seria.
<< No, dico sul serio >>.
Mi rabbuiai. << Dopo quelle parole che mi ha detto sono sicura che non mi accetterebbe mai, e poi… insomma Meg, sono troppo IO, Rose Weasley. Come potrebbe amare una come me? A volte sono io stessa che non mi sopporto >>.
Lei abbozzò un sorriso e disse: << Rose in amore bisogna essere sempre se stessi altrimenti non è vero amore. Non credo che Blake stia con te perché pensi di stare con una principessa >>.
<< Come sei saggia Meg >> sospirai.
<< Modestamente >> ammiccò.
Mi sporsi sulla sedia per abbracciarla stretta e le sussurrai: << Anche se non te l’ho mai detto, lo sai che ti voglio bene? >>
La sentii sorridere. << Lo so >>.
<< Ma non dirlo a nessuno >>.
<< Oh Rose! >>.
Quando ci separammo notai
con orrore che Lily era sveglia e i suoi occhi verdi erano spalancati, intenti a osservarci da chissà quanto tempo.
<< Lo sapevo io Rose che prima o poi avresti combinato qualcosa con Malfoy >> disse con la sua solita voce sognante << C’erano delle strane vibrazioni intorno a voi >>.
Megan scoppiò a ridere facendo girare tutte le persone presenti in biblioteca dalla nostra parte ma io ero seria. Purtroppo per me Lily non era mai stata brava a mantenere un segreto, era troppo sbadata per ricordarselo. Avrei dovuto ucciderla veramente per farla stare zitta ma, insomma… era mia cugina!
<< Lily, ti prego, ti imploro non dirlo a nessuno! >>
<< La grande Rose Weasley che supplica? >> sghignazzò Meg.
Le lanciai il libro di babbanologia addosso. << Stai zitta tu! >>.
<< Adesso mi sono stancata di voi, uscite subito dalla biblioteca! >> sbraitò madama Pince avvicinandosi e incantando la mia cravatta e quella di Meg affinché ci trascinassero fuori.
<< Certo Rose, stai tranquilla, puoi fidarti di me >> sentii dire a Lily mentre la porta della biblioteca si chiudeva dietro di noi << A meno che un gorgosprizzo mi succhi via il pensiero >>.
Mi accasciai contro l’enorme porta di quercia mentre Meg non riusciva a smettere di ridere.
Ero una serpeverde finita.



Pov Scorpius
Subito dopo le vacanze di Natale c’era stata la sfida tra Durmstrang e Beauxbatons. Quest’ultima aveva vinto quindi eravamo partiti alla volta della dell’accademia di Magia in Francia per la finale del torneo di Quidditch. Forse quella era stata l’unica soddisfazione in questi giorni. Almeno avrei potuto distrarmi un po’, ma anche adesso, all’inizio dell’ultimo allenamento prima della partita, non riuscivo a togliermi Rose Weasley dalla testa. Porco Godric, per lei era stato così facile dimenticarsi della cosa che c’era stata tra noi e buttarsi tra le braccia di quell’idiota di Corner. Quella sera di capodanno non aveva fatto cenno alla mia proposta di sciogliere il patto, evidentemente non vedeva l’ora. Merlino, ed io ero stato così stupido da fornirgli l’occasione su un piatto d’argento! Quando erano scoccate le dieci ero convinto che non si sarebbe più presentata alla festa e levarmi il suo pensiero dalla testa sembrava fosse così facile con la sua bellissima cugina Dominique. Ma nemmeno i geni da veela avevano avuto il potere di scacciare il pensiero di Rose dalla mia testa. E poi lei era là. Un bolide sulla testa sarebbe stato meglio di avvertire quell’ultima scossa che c’era stata tra noi. E adesso c’era un altro al mio posto che baciava le sue labbra e accarezzava il suo corpo…
Scossi la testa e indossai l’ultimo pezzo della divisa.
<< Ei cugino, per caso il tuo sedere è diventato parlante? >> esclamò all’improvviso Fred rivolgendosi ad Albus.
<< E’ Meg! >>
Albus estrasse dalla tasca dei pantaloni uno specchietto. Suo padre gliene aveva regalato uno sette anni fa prima che venisse ad Hogwarts cosicché potessero parlare tutti i giorni, ma adesso quel doppione non lo aveva più il signor Potter. Prima era stato in possesso di James, poi mio e adesso era di Meg.
<< Oh c’è anche Rose! >> esclamò Hugo sporgendosi oltre Fred e Albus.
<< Ciao ragazzi! >>
Al suono di quella voce ebbi un fremito.
<< Che cosa state facendo? >>
<< Al vuole fare un ultimo allenamento prima della partita >> rispose Fred scocciato.
<< E’ impazzito >> aggiunse Hugo.
<< Ei guardate che state parlando del vostro capitano! >> ribatté Albus offeso.
Sentii i due cugini Weasley discutere sul dispotismo del loro altro cugino Potter mentre le ragazze ridevano.
In quel momento continuavo a ripetermi, cercando di autoconvincermi, che era stato meglio aver sciolto il patto... eppure non riuscivo a esserne per niente convinto. Era diventata così irraggiungibile. Adesso quando avrebbe riso in quel modo per me? Beh ma adesso frequentavo Sarah e lei per molti versi era molto meglio. Stare appresso alla Weasley era molto più stancante. Mi costrinsi a restare fermo ma non potei fare a meno di avvicinarmi per spiare nello specchietto e vidi le facce delle due serpeverdi. Alla vista della ciocca blu della Weasley le mie certezze crollarono. Che stupido a credere che Sarah fosse meglio di lei!
In che guaio mi ero cacciato? Lo sapevo benissimo, ma non volevo ancora ammetterlo a me stesso. Merlino come avevo fatto ad innamorarmi di lei? Di Rose Weasley! La più acida, stronza, fredda e insensibile ragazza di tutta Hogwarts. Forse proprio perché ero andato oltre quella sua maschera da gelida serpeverde e avevo capito quanto potesse essere forte e fragile allo stesso tempo, leale verso i suoi amici, affezionata alla sua famiglia così tanto da stare male per un litigio con suo cugino che mi ero fregato. Perché Rose, perché mi avevi mostrato la tua vera te? Era stato così facile innamorarmi. Ma tu adesso avevi Corner, un ragazzo lontano anni luce da quello che ero io.
<< Allora ritornerete campioni? >> chiese Rose sorridente.
<< Certamente! >> rispose Fred. Prima che potessi capire che cosa avesse intenzione di fare e fuggire mi afferrò per le spalle e siccome era molto più robusto di me, in un attimo mi trascinò in mezzo a loro. << Scorp ci porterà alla vittoria! >>.
Ci fu un attimo di silenzio. La Weasley assunse un’aria nervosa mentre Meg le lanciava un’occhiata obliqua. Albus si schiarì la gola in imbarazzo. Fred non aveva idea di cosa aveva combinato.  
Non potei fare altro che dire uno stupido “già” senza trasporto.
<< Per Merlino che entusiasmo, Scorp! >> mi riprese Fred << Hugo digli qualcosa! >>.
Hugo non rispose ma si limitò a osservarmi con una strana espressione cupa nel volto. Probabilmente se avessimo perso per causa mia, i nostri due battitori mi avrebbero fatto fuori.
<< Ehm io… io… devo andare ragazzi, c’è un gufo per me. Mi sta aspettando! Ciao ciao! >> sentii la Weasley balbettare e poi la sua immagine scomparve improvvisamente dallo specchio.
Probabilmente era uno stupido messaggio da un altrettanto stupido corvonero.
<< Ehm Meg adesso dobbiamo andare >>
<< Al non me lo dici? >>
<< Non adesso amore >>
<< ADESSO! >>
Erano in momenti come questi che mi ricordavo che Megan Zabini era vera serpeverde.
Albus si guardò intorno nervoso. << Ti amo cucciolotta! >>
Fred e Hugo scoppiarono a ridere come matti e il capitano li fulminò con lo sguardo. << Per voi due doppio allenamento! >>.
Per fortuna che mi ero trattenuto dallo sghignazzare!
Albus mise via lo specchietto e inforcammo le scope. Liberò il boccino e mi fece l’occhiolino, poi i bolidi e infine lanciò in aria la pluffa. L’allenamento era cominciato.
Il campo di quidditch di Beauxbatons aveva una bellissima visuale sulla scuola. Era un castello abbastanza nuovo, di sicuro non freddo come quello di Hogwarts. Si trovava nel nord della Francia tra le coltivazioni di vigneti. Grazie ad un incantesimo però i babbani vedevano solo un mucchio di rovine. Nell’accademia c’erano maghi e streghe francesi, italiani e spagnoli. Era una bellissima scuola ma non avrei scambiato la mia Hogwarts per nulla al mondo. Ero lì che ero cresciuto. Era la mia casa, o meglio il mio rifugio dalla mia vera casa. I primi anni era stato difficile essere un grifondoro ma adesso lì nessuno mi giudicava più perché il mio cognome era un Malfoy.
Ti dai tante arie da amico leale, prode grifondoro, quando invece lo sanno tutti che discendi da una famiglia di mangiamorte.
Mi tornarono in mente quelle parole pronunciate una notte di qualche mese fa.
E’ davvero così che mi vedi Rose?
All’improvviso sentii un fischio acuto e mi voltai per vedere Hugo planare a tutta velocità verso di me. Non feci in tempo ad alzarmi di quota che mi venne addosso. L’unica cosa che sentii fu un forte dolore al fianco. Quasi caddi dalla scopa ma riuscii a riprendere l’equilibrio. Per fortuna ero vicino alla terra.
<< Che cazzo fai Hugo? >> urlai arrabbiato.    
<< Dovevo prendere un bolide, non ho frenato in tempo >> rispose con tono disinteressato.
<< No, tu non hai frenato proprio! >> ribattei stringendo i pugni.
Lui fece spallucce. << Può darsi >>.
Non ci vidi più. Mossi di scatto la scopa in avanti e gli diedi una spallata. Cademmo a terra in un groviglio di corpi. Cercai di colpirlo ma Hugo era davvero alto e ben piazzato, non per niente era un battitore. La botta che avevo preso cadendo non era niente al dolore che provai quando mi assestò un pugno in faccia. Vidi letteralmente le stelle.
<< Protego! >>.
All’improvviso uno scudo d’argento s’intromise tra noi e fummo sbalzati all’indietro. Hugo provò di nuovo a raggiungermi ma era inutile.
<< Lascialo Al, gli faccio nero pure anche l’altro occhio! >> esclamò con rabbia.
<< Tu sei matto! >> strillai.
Avevo sempre sospettato che gli Weasley fossero pazzi ma fino adesso Hugo mi era sembrato un ragazzo a posto.
Con la vista alquanto appannata dato che l’occhio si era gonfiato e pulsava da morire vidi Albus scuotere la testa. << No Hugo, l’altro occhio gli serve per domani! >>.
<< Grazie tante amico mio! >> esclamai sarcastico.
<< Sta zitto Scorp! >> mi freddò lui.
Fantastico adesso anche Albus era contro di me.
<< Hugo adesso levo l’incantesimo. Non ti azzardare a saltare di nuovo addosso a Scorpius o ti affatturo. Di battitori ne ho due ma di cercatore uno solo >>.
Hugo annuì e Albus levò l’incantesimo.
Notai che tutti gli altri giocatori della squadra ci guardavano stupefatti.
<< Ragazzi l’allenamento è finito. Fatevi una doccia e dormite. Dobbiamo essere in forze per domani >> disse Albus passandosi una mano sul volto stanco.
Hugo mi sorpassò con una spallata.
<< Non so che cosa tu abbia fatto ma non osare più avvicinarti a mia sorella >> mi ringhiò contro.
Lo guardai meravigliato. Aveva capito?
<< Non preoccuparti, non succederà un’altra volta! >> gli urlai appresso mentre si dirigeva verso gli spogliatoi.
<< Per Merlino, Scorp! Sembri una sottospecie di panda malato >> mi disse Albus guardandomi un po’ preoccupato.
<< Lascia stare Albus! >> esclamai infuriato prendendo la scopa da terra.
Lui mi guardò offeso. << Sai che ti dico Scorp? Ha fatto proprio bene a suonartele! Ci voleva qualcuno che provasse a rompere quella tua testa dura e a toglierti quello stupido orgoglio che ti porti addosso! >> e detto quello, girò sui tacchi e se ne andò a grandi falcate borbottando come un pentolone pieno di pozione bollente.
<< Bene, fantastico! >> urlai.
Scagliai la mia scopa lontano rischiando di romperla.
Era decisamente un periodo No.



Pov Rose
Ovviamente Lily si era dimenticata di custodire il nostro piccolo segreto. Aveva detto per caso della mia storia con Malfoy a Lysander che l’aveva detto a suo fratello Lorcan che l’aveva spiattellato alla sua migliore amica che da brava femmina pettegola l’aveva spiattellato al suo gruppo di amiche che poi avevano sparlato con altre amiche e altre ancora. Inutile dire che tutto il castello lo aveva saputo. La voce si era diffusa in tutte le case, fino a giungere alle mie stesse orecchie dalle gemelle Nott che erano entrate perfino in biblioteca per tormentarmi. E io che pensavo non fossero nemmeno a conoscenza dell’esistenza di questo luogo. Evidentemente il potere dei pettegolezzi era più forte dell'ignoranza.
<< Rose allora è vero che Malfoy ti aveva chiesto la mano? >>
Inutile specificare che la voce si era ingigantita fino all'estremo.
<< Ma è vero che è bravo a letto? >>
<< Diamante! >>
<< Ma Sasha lo dicono tutte! >>
<< E’ vero che però tu l’hai tradito con Blake? >>
<< No Sasha era Malfoy che l’aveva tradita con Sarah! >>
<< Oh Merlino, povera Rose! Come ti senti adesso? >>
<< Oh insomma statevi zitte, brutte pettegole! >>.
Mi massaggiai le tempie facendo profondi respiri cercando di calmarmi.
Malfoy che mi aveva chiesto di SPOSARLO?!
Ma la gente era proprio matta!
Le gemelle Nott mi guardarono profondamente offese.
<< Oh ecco Blake! >> disse un po’ troppo allegramente Diamante.
<< Ti lasciamo con lui, tesoro. Non vorremmo essere di disturbo >> aggiunse Sasha con voce un po’ sadica.
Probabilmente stavano godendo delle mie disgrazie.
Ero sicura che la notizia fosse giunta anche alle orecchie di Blake.
<< E’ vero quello che dicono Rose? >>.
Appunto.
Alzai gli occhi per incontrare lo sguardo scuro di Blake, un po’ arrabbiato e un po’ preoccupato.
<< Se ti riferisci al fatto che io sia segretamente fidanzata con Malfoy e tu sei la copertura oppure che io sia incinta e ti voglia sposare per mollarti il bambino e tutte le altre gigantesche baggianate che si è inventata la gente, no, non è vero >> sbuffai << Se ti riferisci al fatto che siamo stati insieme, nemmeno. Ci siamo giusto scambiati qualche bacio qua e là ma lui non fa per me >>.
Una piccola omissione e una piccola menzogna.
Infondo una bugia detta a fin di bene vale più di cento verità, no?
Ma se vi state chiedendo a quale bene mi riferisco, se quello di Blake o il mio, non ne avevo idea nemmeno io.
Blake sembrava un po’ incerto. << Davvero? >>
Lo fulminai: << Sì >>.
Sembrò molto sollevato. << Quindi non sei incinta! >>.
<< Ma che sei scemo?! >>.
Ormai ero una studentessa affezionata della biblioteca e di madama Pince. La bibliotecaria alzò gli occhi al cielo e senza nemmeno sgridarmi più, visto che ormai si era arresa alla mia chiassosa presenza, mi incantò per l’ennesima volta la borsa (da quando mi aveva quasi strozzato con la cravatta me la levavo ogni volta che entravo) e mi buttò fuori.
Sobbalzai sorpresa quando notai che Meg correva verso di me. Quando mi vide si fermò e si piegò sulle ginocchia per riprendersi. << Sono tornati! >> disse con il fiatone.
<< Abbiamo vinto?! >>
Sorrisi ma il sorriso si spense quando notai la sua espressione sconvolta.
Meg scosse la testa. << Rose… Scorpius è caduto. E’ al San Mungo! >>
La borsa mi cadde di mano.
Oh porco Salazar!





Note: Eccomi qui con un aggiornamento super lampo! Penso di non essere mai stata così veloce! :P
Allora che ne pensate di questo capitolo??
Non ho resistito, dovevo assolutamente farvi leggere i pensieri di Scorpius! :) I nostri due testoni finalmente hanno ammesso a loro stessi di essere innamorati. Ed è già una gran cosa visto che ammettere il "problema" è un passo avanti per risolverlo, quindi non preoccupatevi si risolverà tutto... e direi anche a breve visto che la storia sta per finire, mancano pochi capitoli.
Ahh non è dolce Hugo a preoccuparsi di Rose? Ci ha pensato lui a vendicarsi per tutti quelli che avevano pensato di malmenare Scorpius alla fine dello scorso capitolo! ahah ;) Ovviamente come diceva Silente... quello che è accaduto fra Rose e Scorpius è segretissimo, perciò naturalmente tutta la scuola lo sa! Anche se le voci diventano sempre troppo esagerate :P Mi dispiace per Scorpius ma dopo tutto quello che ho combinato a Rose, qualcosa dovevo far accadere anche a lui. Ma state tranquille non è niente di troppo grave! Muhaha :)
Alla prossima!
Un bacio, Chiara

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Capitolo 13
*** Il lupo cattivo ***


Capitolo 12

Il lupo cattivo





Sentivo il cuore battere all'impazzata mentre correvo verso la sala d’ingresso insieme a Megan.
Le sue parole mi risuonavano in testa.
Scorpius era caduto.
Scorpius era al San Mungo.

Come? Cosa? Quando? Perché??
Quando arrivammo vidi che c’era mio fratello, i miei cugini e la squadra grifondoro al completo. Avevano tutti le facce scure e non stavano festeggiando come Hogwarts si aspettava. Avevano perso e non solo la coppa di Quidditch. Con loro c’era la McGranitt e stava parlando animatamente con Albus.
Mi avvicinai a Hugo.
<< Che cos’è successo? >> dissi con voce preoccupata.
Ero un fascio di nervi.
Lui mi guardò attentamente per un attimo e poi sospirò passandosi una mano tra i capelli. << Il cercatore di Beauxbatons ha spintonato Scorpius quando erano vicino le tribune dello stadio… lui ha perso il controllo ed finito a terra. Ha fatto una brutta caduta, Rose >>.
Sentii gli occhi farsi lucidi ma cercai di controllarmi.
Adesso non metterti a piangere come una femminuccia isterica!
<< Come sta adesso? >>
<< Non lo so >>.
Le urla di Albus ci distrassero.
<< CHE COSA VUOL DIRE CHE DOBBIAMO ASPETTARE? >>
<< Signor Potter si calmi! >> lo sgridò la preside.
<< Ma preside io voglio vedere il mio amico! >>
Lei sospirò e lo guardò con tenerezza.
<< Adesso andate a riposarvi e stasera venite nel mio ufficio, vedrò cosa posso fare >>.
Albus si arrese e annuì: << D’accordo >>.
La squadra si sciolse e si avviarono verso la loro sala comune. Fred mi diede una pacca sulla spalla e se ne andò mesto insieme agli altri. Rimasero solo Albus e Hugo.
Meg si avvicinò per abbracciare forte Albus e io mi girai verso mio fratello: << Quando andate dalla McGranitt mandami un messaggio, voglio venire anch’io >>
<< Sei sicura, Rose? >>.
Lo guardai interrogativa. Quel giorno mio fratello era così strano. << Certo >>.
Lo sentii mormorare: << Per Merlino! >>.
<< Hugo ma che hai? >>.
<< Vieni Rose, accompagnami fino alla mia sala comune >>.
Ci incamminammo verso il settimo piano del castello. Lungo le scale non parlammo perché troppo concentrati a prendere quelle giuste prima che cambiassero direzione ma quando arrivammo davanti al ritratto della Signora Grassa, finalmente mio fratello si decise a parlare.
<< Senti Rose io non ti riconosco più >>.
<< Che cosa? >> dissi meravigliata.
<< Sì, tu non sei così. Guardati, che fine ha fatto il tuo sorriso? >>.
Lo guardai senza riuscire a formulare una parola. Nella mia testa i pensieri vorticavano come impazziti. Davvero il mio sorriso si era spento?
<< Senti io non so che cosa sia successo tra te e Scorpius ma tu sei sicura di quello che stai facendo? >> mi chiese guardandomi profondamente.
Non riuscii a sostenere il suo sguardo e mi misi a osservare le punte delle mie scarpe, all’improvviso mi sembravano così interessanti. Hugo aveva capito tutto, non so come, ma lo aveva capito… e stava cercando di proteggermi. Adesso chi era tra di noi il fratello maggiore?
<< Non lo so >> sussurrai.
<< Se ti fa soffrire gli faccio nero pure l’altro occhio! >>.
E detto questo si voltò verso il ritratto che gli chiese la parola d’ordine.
Lo sentii mormorare: << Fenice ardente >>.
La signora grassa gli fece l’occhiolino e aprì la porta.
<< Hugo, aspetta! >> lo fermai prima che potesse entrare << Che vuol dire “pure l’altro”? >>
Lui fece un sorrisino. << Ti vengo a chiamare dopo sorellina >>.


Malfoy si trovava al terzo piano dell’ospedale San Mungo.
La preside McGranitt aveva permesso a me, Albus, Megan e Hugo di usare la polvere magica del suo caminetto per andarlo a trovare. Appena arrivati avevamo chiesto di lui e i medimaghi ci avevano detto che per fortuna se l’era cavata con qualche osso rotto che adesso gli stavano riaggiustando.
Fuori dalla stanza dove si trovava, incontrammo quelli che sicuramente erano i suoi genitori. Il signor Malfoy era un uomo alto e distinto, dai radi capelli biondi e gli occhi grigi e freddi, mentre la signora Malfoy era una donna minuta, dai capelli neri tagliati in un ordinato caschetto e gli occhi verdi, così uguali a quelli di suo figlio. Ci accolse con un grande sorriso mentre il marito rimase impassibile.
<< Signora Malfoy come sta Scorpius? >> le chiese Meg che la conosceva meglio. D’altronde gli Zabini erano amici di famiglia dei Malfoy e lei aveva passato molto tempo a casa loro. Non per niente era amica di Scorpius fin dall’infanzia.
<< Adesso sta dormendo. I dottori gli hanno dato le pozioni AggiustaOssa, tra qualche giorno starà meglio >> rispose la signora Malfoy con voce sollevata.
<< Scommetto che siete tutti membri della famiglia Potter-Weasley voi altri >> aggiunse il signor Malfoy guardandoci dall’alto in basso con uno sguardo un po’ sprezzante.
<< Draco non essere scortese! >> lo riprese la moglie.
<< Sissignore >> rispose Al per tutti << Io sono Albus Potter e questi sono i miei cugini Rose e Hugo Weasley >>.
<< Per Merlino una Weasley a serpeverde! >> esclamò il signor Malfoy guardando i colori della mia divisa << E mio figlio tra i grifondoro, com’è caduta in basso quella scuola! >>
<< Draco, tuo figlio è in un letto di ospedale e tu pensi ancora a questa storia?! >> esclamò la moglie diventando rossa in volto e facendosi uscire del fumo dalle orecchie per la rabbia.
Il signor Malfoy la guardo e quasi mi sembrò che fosse dispiaciuto, ma era difficile dirlo dato che il suo volto rimaneva impassibile. Ecco dove aveva imparato Scorpius a fare quello sguardo gelido. << Hai ragione cara >>.
La signora Malfoy annuì soddisfatta.
Era una forte!
Piccolina ma sapeva farsi rispettare.

Astoria Greengrass mi era decisamente simpatica.
<< Possiamo entrare a vederlo? >> domandò Meg.
<< Non tutti insieme, cara >>.
<< Bene allora andiamo io e Rose! >>.
Meg mi afferrò per un braccio e mi trascinò dentro. Come avevano detto i suoi genitori Scorpius stava dormendo profondamente. Ogni tanto scattava come se un insetto lo avesse punto. Dovevano essere gli effetti della pozione AggiustaOssa. Aveva la gamba e il braccio sinistro fasciati e il volto era coperto di graffi. L’occhio destro era un po’ gonfio e cerchiato di nero. Mi ricordai delle parole di mio fratello. Miseriaccia!
Meg si avvicinò e gli passò dolcemente una mano tra i capelli.
<< Ei Scorp, siamo venute a trovarti >> gli disse con un sorriso.
Rimasi ferma a osservarli. Se solo non fossimo così stupidi adesso potevo stare io al posto di Meg, ad accarezzargli piano i capelli e a sussurragli dolcemente.
<< Vieni Rose >>.
Mi avvicinai mentre Meg si allontanava un po’ per lasciarmi sola con lui. Avanzai piano. Avevo paura che si svegliasse proprio in quel momento. Di sicuro non avrebbe voluto che fossi lì. In effetti cosa ci facevo io lì? Gli presi delicatamente la mano del braccio sano e al contatto con la sua pelle mi sentii quasi sollevata. Da quanto tempo che non sentivo il suo calore? Da quanto tempo che eravamo così lontani? Sentii gli occhi farsi lucidi ma scacciai le lacrime asciugandomi gli occhi con il dorso dell’altra mano.
<< Solo un troll scemo come te poteva cadere dalla scopa come un novellino, Malfoy >> mormorai con voce un po’ tremante << Vedi di tornare a Hogwarts presto e tutto intero altrimenti ti vengo a prendere io, è chiaro? >> mi schiarii la voce e mi uscì più sicura << E non lo dico di certo perché mi sono preoccupata, ci mancherebbe! >> terminai con uno sbuffo.
Quasi mi sembrò di vederlo sorridere nel sonno.
<< Come avrà fatto a farsi quell’occhio pesto? >> si domandò Meg.
Mi strozzai con la mia stessa saliva. << Ehm… >>
Lei assottigliò gli occhi sospettosa. << Cosa? >>
<< Credo sia stato Hugo >> dissi tutto d’un fiato.
Lei spalancò gli occhi, meravigliata. Guardò Scorpius e poi me, poi Scorpius, infine si voltò di nuovo a guardare me e cercò di soffocare una risata.
<< Sto iniziando seriamente a dubitare della tua sanità mentale Meg, smettila di avere quell’espressione da gufo rincitrullito >>.
Lei scosse la testa. << Siete proprio senza speranza >>.
Le sue parole erano scherzose ma guardando la mia mano stretta a quella di uno Scorpius addormentato su un letto di ospedale, sentii un peso sul cuore.
Forse aveva ragione.


Era passata una settimana e sapevo che quella sera Malfoy sarebbe tornato a Hogwarts.
Albus aveva deciso di dare un festino nella sala comune dei grifondoro. Megan era già lì ma io quando ero uscita dai sotterranei non avevo avuto nemmeno il coraggio di affrontare le scale così per non farmi beccare dal custode nell’orario del coprifuoco mi ero diretta nel parco.
La notta era stellata. Non c’era nemmeno una nuvola in cielo. L’aria cominciava quasi a essere primaverile. Gli alberi della Foresta Nera facevano da sfondo al paesaggio, immobili e davvero inquietanti. Al secondo anno ero stata costretta per punizione a passare una nottata con Hagrid lì dentro, non l’avevo ammesso a nessuno ma ne ero riuscita terrorizzata dopo aver incontrato un gruppo di acromantule troppo cresciute. Come mio padre, anch’io ero aracnofobica. Quando eravamo al quarto anno Meg (che era l’unica a saperlo perché non sia mai che Rose Weasley ha paura di qualcosa!) l’aveva scoperto e mi aveva messo un ragnetto nel mio letto mi ero vendicata costringendola a dormire per terra per più di una settimana dopo aver maledetto il suo letto.

Mi avvicinai al lago per vedere la luna piena specchiarsi in esso.
<< Chi non muore si rivede, eh Weasley? >>
Sobbalzai al suono di quella voce familiare e mi voltai di scatto per vedere Scorpius Malfoy seduto sotto il grande ciliegio vicino le sponde del lago. Aveva la schiena appoggiata al tronco, le gambe allungate davanti a se. Mi avvicinai e alla luce della luna notai che sotto il suo occhio c’era ancora un’ombra scura ma nessuna fasciatura avvolgeva più il suo corpo. Chissà che cosa ci faceva lì visto che al settimo piano del castello si stava svolgendo una festa per lui.
<< Guarda che quello che ha tentato di morire sei tu Malfoy e a quanto pare non ci sei riuscito bene >> ribattei.
Le risposte acide erano come sempre il mio forte.
<< Sei fuori dal letto durante l’ora del coprifuoco >> osservò lui assottigliando lo sguardo << Dieci punti in meno a serpeverde per la tua lingua biforcuta >>.
<< Che stronzo! >>.
Fantastico, era la prima volta che ci parlavamo dopo quella notte di capodanno e tutto quello che eravamo in grado di fare era insultarci. Davvero fantastico!
<< Altri dieci punti in meno per insulti al caposcuola >> ribatté lui implacabile con un sorriso divertito picchiettando l'indice sulla sua spilla rosso e oro.
Ero combattuta tra la voglia di buttarmi addosso a lui per strozzarlo perché mi trattava in quel modo dopo tutta la preoccupazione che mi aveva fatto provare, insomma ero anche andata a trovarlo in ospedale… già, anche se lui non poteva saperlo… e tra la voglia di baciarlo perché finalmente mi aveva di nuovo sorriso, anche se non volevo ammetterlo a me stessa mi erano mancati i suoi sorrisi e avevo dovuto aspettare così tanto tempo perché me ne rivolgesse uno.
Da brava serpeverde qual ero decisi che la soluzione migliore era girarmi sui tacchi ed andarmene.
<< Dove credi di andare? >> esclamò lui con voce incredula << Non ho ancora finito con te. Accio Rose Weasley! >>.
Cercai di ignorarlo ma una forza mi trascinò all’indietro e mi fece sedere accanto a lui.
Mi voltai a guardarlo con un’espressione assassina mentre riponeva nel mantello la bacchetta. << Cosa vuoi ancora? >>
Il suo volto si fece cupo. << Direi altri dieci punti in meno a serpeverde >>.
Questa volta mi trattenni davvero dallo strangolarlo. << E questi per cosa sarebbero? >>.
<< Perché la gente crede che io sia un bastardo per averti tradito con Sarah o perché pensa che io sia un povero cornuto perché tu mi hai tradito con Corner >> disse con enfasi l’ultimo nome.
Mi strozzai con la mia stessa saliva. Il pettegolezzo di Lily era giunto anche alle sue orecchie!
<< Ecco credo che la situazione mi sia sfuggita di mano… >>
<< Davvero stai con Corner adesso? >> mi interruppe lui guardandomi astioso.
Lo guardai sbalordita.
Adesso LUI era arrabbiato con me?
<< Oh andiamo e adesso io sarei il Lupo Cattivo e tu Cappuccetto Rosso?! >>
La botta in testa gli doveva avergli fatto davvero male, o forse era stato il pugno di mio fratello.
<< Che accidenti vai blaterando? >> esclamò lui, stralunato.
Già, mi ero scordato che il mago qui presente discendente da generazioni e generazioni di purosangue non avrebbe mai potuto conoscere una favola babbana. Eppure, secondo me, erano più belle delle fiabe del mondo magico… ma vabbé, questi erano dettagli.
<< Tu stai con Paciok! >> ribattei puntandogli il dito contro.
Lui non rispose ma continuò a guardarmi più astioso di prima.
<< Allora stai con lui! >> sentenziò con voce dura.
Era incredibile. Davvero credeva alle voci del mio tradimento? Che poi tra di noi non sarebbe mai stato tradimento dato che non eravamo mai stati insieme. A quel pensiero il mio cuore protestò con una fitta.
Adesso non ti ci mettere anche tu!
<< Malfoy vatti a far curare il cervello! >>.
<< Quanto sei idiota Weasley! >>.
Prima che potessi ribattere si alzò e si allontanò zoppicando verso il castello lasciandomi lì a interrogarmi sulle sue condizioni di salute.
Merlino, sentivo che stavo per scoppiare!
<< Rose? >>
Mi voltai spaventata e poi sospirai quando vidi Blake.
<< Blake cosa ci fai qui? >>
<< Ti ho visto dalla finestra della mia torre uscire dal portone del castello e ho pensato di venire qui, sono tre giorni che non riesco a trovarti >> rispose lui sedendosi vicino a me.
Mi passò un braccio dietro la schiena per tirarmi verso di lui e abbracciarmi. Poggiai la testa sulla sua spalla.
<< Va tutto bene Rose? >>
Sospirai: << Sì >>.
Lui si voltò per baciarmi e glielo lasciai fare. Lui, al contrario di Malfoy, voleva stare con me. Sentii che piano piano mi spingeva sul prato. Le sue mani erano lungo il mio corpo. Lui non mi avrebbe mai trattato come aveva fatto Malfoy. No lui non era Malfoy… e mi accorsi che era proprio questo il problema quando mi ritrovai a sussurrare il nome Scorpius tra un sospiro e l’altro.
Blake si fermò, si mise a sedere di scatto come se si fosse bruciato. Mi guardò ferito.
<< Mi dispiace >> mormorai con le lacrime agli occhi.
Mi alzai e scappai verso il castello prima che potesse fermarmi.
Quando Meg tornò dalla festa era notte inoltrata.
Mi trovo raggomitolata nel suo letto ma non disse niente. Si sistemò per la notte e poi prese posto accanto a me. Ci addormentammo abbracciate.






Note: Mi sto impazzendo con questi aggiornamenti lampo! :P
Allora che ne pensate di questo capitolo? Scorpius è sopravvissuto! Sono stata clemente ahaha ;)
Non preoccupatevi, checché ne pensi Rose, lei e Scorpius non sono senza speranza e lo vedrete nel prossimo capitolo! Non dico altro :)
Baci baci Chiara


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Capitolo 14
*** Semplicemente noi ***


Capitolo 13

Semplicemente noi




La marcia nuziale iniziò a suonare.
Quindi ero a un matrimonio.
Quella musica avrebbe dovuto rallegrarmi invece sentivo dentro di me nascere un sentimento d’angoscia man mano che quel suono cresceva d’intensità e rimbombava lungo le navate della chiesa piene di persone senza volti.
Dovevo camminare.
Ad ogni passo verso l’altare sembrava come se un macigno si posasse sul cuore.
Cammina Rose.
Non era mai stato più difficile camminare.
Guardai in basso.
Vidi l’ampia e vaporosa gonna del mio vestito bianco strusciare sul tappeto scarlatto.
In mano avevo un buoquet di rose bianche che stavano perdendo petali.
Una macchia bianca in un mare di sangue.
La musica finì e solo il suono dei miei passi pesanti rimbombava nella chiesa.
<< Vuoi tu Scorpius Hyperion Malfoy… >>
La navata sembrava infinita.
La cerimonia era iniziata ma io ero ancora lì a camminare verso l’altare che si allontanava sempre di più.
E il tempo passava inesorabilmente.
I fiori che avevo in mano si erano appassiti e l’abito da sposa era diventato nero.
Alzai lo sguardo e con orrore vidi un’altra sposa bianca al mio posto.
Quando Scorpius le alzò il velo riconobbi quel volto. Era Sarah Paciok. Quello era il loro matrimonio ed io avevo perso Scorpius per sempre

<< Noooo! >>
Mi svegliai di scatto con il cuore che mi batteva forte.
Era stato solo un sogno.
Dalla luce che arrivava dalle finestre, intuii che doveva essere mattina tardi.
Mi passai una mano sulla fronte sudata mentre cercavo di calmarmi con dei grossi respiri.
Fantastico, adesso mi mettevo anche a sognare Scorpius al suo matrimonio!
Questa doveva essere la mia coscienza che cercava di vendicarsi.
Ero stata davvero brava a complicarmi la vita nel mio ultimo anno a Hogwarts.
Aver ceduto ai miei ormoni impazziti mi aveva portato a stringere un folle patto con un grifondoro che mi aveva:
1.    fatto perdere l’ultima possibilità di vincere la coppa di quidditch calpestando il mio orgoglio di capitano della squadra;
2.    soffrire i morsi della gelosia e quindi scoprire che non ero superiore a tutti con la mia freddezza ma una semplice ragazza;
3.    perdere la mia reputazione da intoccabile serpeverde mettendomi per ripicca con un ragazzo corvonero per diventare una dolce fidanzatina da ballo di Natale;
4.    fatto scoprire dove si trovava la biblioteca della scuola per passarci dentro interminabili pomeriggi di studio (mia madre sarebbe stata fiera di questo quarto punto);
5.    rasentare la follia innamorandomi del suddetto grifondoro.
Sì, ero disperatamente, follemente, sconsideratamente, appassionatamente, immancabilmente innamorata di Scorpius Malfoy.
Grazie a quel patto avevo finalmente conosciuto davvero una persona che credevo di conoscere bene già da sette anni. Ma in realtà non era così. Sì, era un orgoglioso grifondoro che una serpeverde come me avrebbe difficilmente sopportato, ma dietro questo stupido pregiudizio c’era un ragazzo determinato, intelligente, affascinante e dolce.

Ero fottuta.
E avevo fatto tutto con le mie mani.
Inutile dire che la storia con Blake era finita molto male. Da quando avevo pronunciato il nome di Scorpius al posto del suo si era incredibilmente offeso. Aveva capito che stare con lui per me non era così importante come credeva. Da quel giorno mi evitava come la peste. Forse era meglio così.
Mi alzai dal letto e mi stiracchiai.
Chissà perché la stanza era così silenziosa…
Oh no! Di nuovo!
Dovevo avere un ritardo mentale molto serio per cui ogni lunedì mattina mi scordavo che sarei dovuta andare a seguire la lezione di pozioni.
Ma perché facevano degli orari così indecenti?!
Arrivai in aula appena in tempo, proprio mentre Lumacorno stava per entrare. Per fortuna che si trovava nei sotterranei vicino i dormitori!
<< Buon - giorno prof - essore! >> esclamai col fiatone buttandomi in mezzo alla porta prima che la chiudesse.
<< Oh signorina Weasley, è arrivata appena in tempo >> disse lui bonariamente. Per fortuna era così di parte che riservava sempre un trattamento d’eccezione per gli studenti della sua casa.
Corsi per l’aula evitando di soffermarmi troppo a guardare un ragazzo biondo di, ahimé, mia conoscenza e mi sistemai al banco con Megan. Merlino, ma perché il cuore ogni volta doveva battermi così forte? Era stato così fastidioso scoprire di averne uno. Insomma tutte quelle palpitazioni, il calore sul volto, il sudore alle mani… innamorarsi aveva molti effetti indesiderati, soprattutto quello di essere diventata una cretina.
<< Grazie di avermi svegliata >> ringhiai alla mia miglior amica.
<< Prego >> rispose facendo spallucce e sogghignando.
Il professore intanto si era avvicinato alla cattedra, dove vicino c’era un grosso pentolone nero in cui ribolliva una pozione di color rosa pallido. La riconobbi immediatamente.
<< Allora chi conosce questa pozione? >>
Feci scattare la mano in alto ma qualcun altro fu più veloce di me.
<< Sì, signor Malfoy? >>
<< E’ il Distillato della Morte Vivente >>.
<< Esatto! Dieci punti a grifondoro! >>.
Mi ritrovai a borbottare insieme agli altri serpeverde.
Le lezioni di pozioni erano le ore in cui la competizione tra grifondoro e serpeverde arrivava alle stelle, escludendo il quidditch ovviamente. Il professor Lumacorno dispensava punti a iosa a chiunque rispondesse bene alle sue domande, un furbo tentativo per incoraggiare i suoi studenti più bravi a studiare. Infatti la classe del settimo anno era composta da quattro gatti per non dire che era praticamente deserta. I serpeverde sopravvissuti eravamo io, Megan, Andrew Davis uno dei ragazzi più silenziosi che io abbia mai conosciuto, la cercatrice della mia squadra Lisa Flitt e incredibilmente una delle due gemelle Nott, Diamante, la quale era assolutamente convinta di voler diventare una pozionista. Dei grifondoro c’erano solo Scorpius, Nathan Finnigan e mio cugino Albus che sospettavo si trovasse lì solo perché era figlio dello zio Harry dato che era molto impedito in quella materia.  
<< Allora ragazzi il Distillato della Morte Vivente… >>
<< E’ una pozione che spedisce chi la beve in un sonno simile alla morte >>.
<< Per merlino, signorina Weasley mi ha tolto le parole di bocca! Dieci punti a serpeverde >>.
Io e Megan ci battemmo il cinque.
<< Chi di voi conosce gli ingredienti? >>
La mia mano scattò di nuovo in aria ma prima che potessi rispondere Scorpius si alzò in piedi esclamando: << Asfodelio, infuso di Artemisia… >>
Mi alzai in piedi a mia volta con foga. << Fagiolo Soporoso, Sale Marino, … >>
<< Essenza di Assenzio e Radici di Valeriana! >>
Quando finimmo di urlare, entrambi ci guardammo con sguardo di fuoco. Gli altri ci osservavano allibiti. Il professor Lumacorno non sapeva se esserlo o meno, alla fine decise di far prevalere il suo entusiasmo.
<< Per tutti i pentoloni ribollenti, ammiro il vostro ardore ragazzi. Direi altri dieci punti a entrambe le case e cinquanta a chi farà la pozione migliore >>.
Lumacorno non sapeva che cosa aveva scatenato.


Cinque ore più tardi uscimmo dall’aula.
Inutile dire che non tutti eravamo incolumi, anzi nessuno ne era uscito del tutto sano.
Albus era finito in infermeria per aver fatto esplodere il suo calderone, Diamante aveva avuto una crisi di nervi e aveva rovesciato la sua pozione addosso a Lisa Flitt a cui era andato a fuoco il mantello e Davis si era addormentato inalando i fumi della sua stessa pozione. Inutile dire che la vera competizione si era svolta tra me e Malfoy e nonostante fossi ricoperta di fuliggine, puzzassi di uova marce e avessi gli occhi iniettati di sangue, ero riuscita a portarmi a casa i miei cinquanta punti.
Di solito io e Scorpius ci eravamo sempre sfidati con le pozioni perché anche se eravamo l’opposto dei nostri genitori, comunque lui aveva ereditato le doti da bravo pozionista di suo padre ed io la mente geniale di mia madre. Ma quella volta era stato diverso, nessuno dei due aveva voluto arrendersi. Entrambi avevamo voluto dimostrare di essere migliore dell’altro.
<< Porco Salazar, mai vista una lezione così! >> commentò Megan che ancora non riusciva a smettere di piangere per i fumi che avevano invaso l’aula. << Lumacorno sta esagerando con queste pozioni così difficili >>.
Scorpius mi superò con una spallata.
<< Davvero brava Weasley. Se solo non mi avessi spinto e fatto sbagliare la dose del contagocce dell’Assenzio adesso avrei vinto io! >> disse scocciato.
Notai che i suoi capelli biondi erano diventati neri e bruciacchiati e non potei fare a meno di sogghignare. Non era colpa mia se accidentalmente lo avevo urtato mentre tornavo al banco dopo aver preso gli ultimi ingredienti per la mia pozione.
<< Oh povero Malfoy! >> non potei fare a meno di urlargli dietro mentre se ne andava percorrendo il corridoio a grandi falcate e borbottando chissà quali epiteti e maledizioni.  
Mi massaggiai la spalla che mi aveva colpito. Evitai di arrabbiarmi per il suo gesto. D’altronde stava soltanto rosicando, come il solito. Non avrebbe mai accettato che qualcuno fosse migliore di lui in qualcosa.
Forse avrei dovuto farlo vincere?
No, non sarebbe stata una soddisfazione a una lezione a fargli cambiare idea su di me quindi perché non continuare a essere me stessa?
Tanto non sarebbe cambiato niente…
<< Stupido! >> borbottai.
<< Rose Rose Rose >> mormorò Meg scuotendo la testa mentre si tamponava gli occhi lacrimanti con il mantello della divisa sporco di strane macchie maleodoranti << Non capisci? >>
<< Cosa? >> le domandai confusa.
<< Che lo fa apposta per farsi notare >> rispose tra gli starnuti.
<< E’ impossibile non notare la sua trollagine >> osservai.
Meg scosse di nuovo la testa e un’altra ondata di lacrime le bagnò il volto. << Lo fa per te >>.
Scoppiai a riderle in faccia ma rischiai di morire soffocata quando mi afferrò per il colletto della camicia.
<< Credo che qui l’unica troll sei proprio tu! >> sibilò stringendo.
Mi liberai dalla sua presa e tossii. << Ok ok, hai ragione >>.
Merlino, Megan era veramente pericolosa quando diventata violenta!
Iniziammo a camminare verso la nostra sala comune.
<< Tra un po’ è il suo compleanno >> riprese Meg dopo qualche minuto di silenzio.
<< Di chi? >> domandai, anche se sapevo benissimo a chi si riferiva.
Ghignò: << Del tuo amato >>.
<< Merlino, Meg quanto sei stronza! >>.
Lei scoppiò a ridere mentre cercavo di colpirla con la mia borsa.
<< Albus ha organizzato una festa a sorpresa nella Sala delle Necessità >> disse tra una risata e l’altra mentre schivava i miei colpi.
<< E allora? >> ribattei con tono disinteressato.
<< Noi ci andiamo >> ribatté diventando improvvisamente seria.
Sapevo che la sua non era una domanda ma risposi ugualmente: << No >>.
Sicuramente ci sarebbe stata tra le scatole quella stupida di Paciok. Sarei stata tutta la serata a rodermi il fegato. E poi Scorpius mi avrebbe voluto al suo compleanno?
<< Rose, lo sai che tra noi due quella più serpeverde sei tu. Ma io sono famosa per le mie vendette >>.
Improvvisamente le fiamme delle fiaccole che illuminavano i sotterranei si erano fatte più grandi e minacciose.
<< Lo so >> rabbrividii al suo tono.
Conoscevo bene Meg e sapevo che non stava mentendo.
<< Bene >> i suoi occhi rossi facevano altamente paura << Rose tu andrai a quella festa >> sentenziò Meg << E ci andrai vestita di rosso! >>.
Miseriaccia!


Come Meg aveva predetto, ero andata alla festa, o meglio mi ci avevano costretto a suon di minacce di violenze da parte della mia EX migliore amica, e inoltre mi ero anche vestita di rosso. Ero sempre stata contraria al rosso non solo perché era il colore dei grifondoro ma anche perché avevo sempre pensato che fosse un colore che si abbinasse malissimo con la mia carnagione, soprattutto le mie lentiggini, ma quando avevo riguardato allo specchio il semplice tubino di colore rosso che avevo indossato avevo scoperto che non era poi così male, anzi creava anche un bel contrasto con la mia ciocca blu elettrico.
Ma questa cosa non l’avrei ammessa neanche sotto tortura.
<< Ti odio Meg >>.
Eravamo sedute su uno dei divanetti presenti nella stanza delle necessità. Eravamo io all’angolo, Meg al centro e vicino a lei mio cugino Albus. Io ero spiaccicata contro il bracciolo perché quei due si stavano prendendo tutto il posto per pomiciare allegramente. Tutto intorno a noi c’era il caos. Non sapevo che Malfoy avesse così tanti amici. Le luci stroboscopiche lasciavano metà sala al buio e per parlare dovevamo urlare sopra la musica.
Sentii un risucchio e finalmente Meg mi degnò per un momento della sua attenzione.
<< Smettila di essere disfattista Rose >>.
<< Mi vendicherò, sappilo >>.
<< Sì sì certo >> fece lei e poi tornò a baciare Albus.
Non mi dava proprio retta.
Rimasi per un attimo ad osservarli.
La faccenda tra i due si stava facendo infuocata, di sicuro non mi avrebbero notato se fossi sgattaiolata via. Mi levai le scarpe dai tacchi altissimi e mi alzai di scatto pronta a scappare, ma proprio in quel momento la mia testa colpì qualcosa di altrettanto duro.
<< Ma porco Salazar! >>
Ricaddi all’indietro sul divano, portandomi le mani alla fronte.
Alzai lo sguardo e incontrai quello verde di Malfoy.
<< E tu che cosa ci fai qui? >> domandò meravigliato massaggiandosi la testa a sua volta.
<< Quello che mi pare >> non potei fare a meno di rispondere acida.
Ricevetti una gomitata da Meg.
<< Sei vestita di rosso, Weasley? >> un ghigno si aprì sul suo viso.
<< Vaffanculo Malfoy! >>.
<< ADESSO BASTA! >> Meg aveva strillato così tanto che tutti si erano girati dalla nostra parte. All’improvviso la musica non c’era più. << VOI DUE MI AVETE STUFATO! >> prima che potessimo scappare Meg ci aveva preso e trascinato attraverso la sala. Tra la folla intravidi Hugo con gli occhi sgranati, mio cugino Fred che rideva e Lily e il suo fidanzato Lys che alzavano i pollici per incoraggiarmi.
Che gabbia di matti che era la mia famiglia. Inutile dire che Sarah schiumava di rabbia.  Megan aprì una porta e ci buttò dentro. << Adesso non uscite da lì finché non vi chiarite. Colloportus! >> sentimmo la sua voce da dietro la porta. La serratura scattò prima che Scorpius avesse la prontezza di aprirla.
<< Ovviamente non hai la bacchetta >> osservai mentre gli dava una spallata mormorando un’imprecazione.
Scosse la testa.
<< Io sì, potrei... >>.
<< No >> disse lapidario.
Abbassai la tavoletta del water e mi ci sedetti sopra. Che cosa romantica chiarirsi in un bagno.
Passò un tempo che sembrò infinito. Nessuno dei due si decideva a parlare. La sua presenza così vicina mi destabilizzava.
<< Beh buon compleanno >> borbottai.
<< Grazie >> Malfoy si appoggiò contro la porta e incatenò lo sguardo al mio << Credo proprio che sia giunta l’ora di farci una bella chiacchierata >>.
<< Come vuoi >> cercai di mantenere un tono disinvolto nonostante il cuore mi battesse a mille.
Scorpius sospirò. << Rose per un attimo pensa solo a noi. Né a grifondoro, né a serpeverde. Solo semplicemente noi. Allora sarebbe stato così difficile? >>
Sospirai a mia volta. << Non ti avrei mai dovuto proporre quel patto >>.
Una scintilla di rabbia baluginò nei suoi occhi. << Ti sei forse pentita di averlo fatto?! >>
<< Cosa? >>
Lui strinse i pugni. << Su dai, ammettilo! >>.
<< No, tu non capisci… >> balbettai impappinandomi.
<< Ti ha fatto così schifo stare con me? >>
<< Ma che dici? SEI FORSE IMPAZZITO?! >> esclamai prendendolo di sorpresa per la mia improvvisa foga << Non avrei mai voluto fare quel patto perché forse saremmo stati insieme veramente, senza stupidi incantesimi di mezzo! >>.
Scorpius mi guardò con gli occhi sgranati e la bocca spalancata dallo stupore.
<< Ma poi ho capito che tu senza di quello non saresti mai stato con me >>.
<< E perché mai? >>
<< Ti sei messo con quell’oca di Paciok! >>
<< E tu che hai fatto con Corner?! >>
<< Ma io l’ho fatto perché TU ti eri messo con Paciok! >>
<< MA IO NON STO CON PACIOK! >>
<< E IO NON STO CON CORNER! >>.
Per un attimo calò il silenzio mentre ci guardavamo intensamente, i respiri ansanti.
<< Davvero staresti con me? >> mormorai.
<< Perché no? >> ribatté lui con sfida.
<< Ho un carattere orribile >> ammisi con semplicità.
<< Oh sì questo è vero. Sei egocentrica, testarda e sai essere una vera serpe con quella lingua biforcuta che ti ritrovi. A volte risulti davvero insopportabile >>.
Cercai di ribattere in preda alla rabbia. Sentivo il cuore a pezzi ma orgogliosa com’ero avevo già trovato una risposta pronta. Però lui me lo impedì posandomi un dito sulle labbra per zittirmi.
<< Però è per questo che mi piaci >>
Per Merlino! Ero forse finita in un sogno?
<< Anche tu mi piaci, Scorpius! >>
Solo un attimo dopo mi resi conto di aver detto quelle parole. Mi tappai la bocca con le mani mentre Scorpius mi guardava ancor più stupito.
<< Davvero? >>
Sfilai la bacchetta dagli stivali e la agitai davanti ai suoi occhi. Un patronus a forma di gufo svolazzò per il soffitto della stanza.
<< Oh Rose! >>.
Prima che potesse fare qualcosa mi buttai su di lui per abbracciarlo e sentii la sua risata. Piegò il viso verso di me per guardarmi intensamente.
<< Rose, io ti amo >>.
<< Oh sì, mi amo anch’io! >>.
Lui scoppiò a ridere di nuovo.
Ghignai: << Non vedo l’ora di vedere la faccia che farà mio padre quando lo scoprirà! >>.





Note: Eccoci qua con l'ultimo capitolo! Però non disperate, non è ancora davvero finita! L'epilogo non può assolutamente mancare ;)
Rose durante la storia è molto cresciuta, ha capito che in realtà anche lei ha un cuore e che quindi essere serpeverdi non significa per forza essere freddi, ha abbandonato i pregiudizi che si portava addosso sui grifondoro e soprattutto su Scorpius, ma comunque non ha cambiato del tutto il suo caratteraccio... infatti la dichiarazione non poteva essere che nello stile di tutta la storia, ovvero molto romantica (cioè in un bagno) e molto appassionata (cioè con Rose e Scorpius che si urlano addosso)! Che ne pensate? :P Ovviamente Rose doveva avere l'ultima parola.
Avete scoperto un lato molto violento di Megan, ma se non interveniva lei ci sarebbero stati altri duecento e passa capitoli sulla testardaggine dei nostri due protagonisti ahah :)
Spero davvero che la storia vi sia piaciuta!!
Al prossimo (e ultimissimo :'( ) capitolo!
Baci baci Chiara

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Capitolo 15
*** Epilogo ***


Capitolo 14

Epilogo



Sei anni dopo


Pov Scorpius
La faccia che fece il signor Weasley quando scoprì che la sua bambina, o meglio il suo “maschiaccio”, si sposava con un Malfoy fu immortalata da Rose in una foto che poi fu incorniciata e appesa sulla parete lungo le scale della villetta Malfoy-Weasley. A volte ancora mi capitava di trovare Rose ferma a osservarla in preda alle più esilaranti risate: diceva che non c’era niente di meglio che guardare quella foto per ritrovare il buon umore.  
Mio padre fu molto meno tragico, per lo meno non cercò di schiantarmi come il signor Weasley o di farsi venire un mezzo infarto come mia nonna. Quando lo seppe si limitò a scrollare le spalle e a dire che ero senza speranza, ma che almeno avevo scelto la Weasley più in gamba dato che era una serpeverde.
Ovviamente era inutile dire che le nostre mamme non avevano avuto nulla da obiettare e che tutta la famiglia Weasley-Potter fosse contenta di accogliermi visto che ero l’unico che aveva avuto il coraggio di sposare la terribile cugina Weasley. Fu soprattutto Teddy Lupin a congratularsi per il mio eroismo, lui che in primis aveva sposato la peggiore di tutte le streghe ovvero Victorie.
Oh infondo Rose non era così terribile se lasciavi da parte il suo brutto caratteraccio e il suo enorme ego che ci facevano litigare un giorno sì e l’altro pure. Ma ogni volta che mi dimostrava quanto mi amava sapevo di essere l’uomo più fortunato di tutta la terra.
Dopo Hogwarts lei aveva seguito per due anni un corso di Magisprudenza e poi era diventata un bravissimo Magiavvocato. Adesso lavorava al Ministero della Magia nell’Ufficio Applicazione della Legge sulla Magia mentre io lavoravo come Guaritore all’Ospedale San Mungo.
Una musica interruppe i miei pensieri.
Alzai lo sguardo e la vidi.
Rose avanzava sotto braccio a suo padre lungo il giardino della Tana.
Aveva deciso che voleva sposarsi a tutti i costi nel luogo dove si erano sposati i suoi genitori e non c’era stato verso di farle cambiare idea. D’altronde ero felice anch’io perché mi era sempre piaciuto quel posto.
Sentii un sorriso spontaneo aprirsi sul mio volto.
Era bellissima nel suo vestito bianco a stile imperio che si allungava fino a terra in un lungo strascico. Nonostante indossasse il velo, potevo osservare i lunghi capelli sistemati in un’elaborata acconciatura. Li aveva lasciati crescere ma la ciocca blu elettrico era sempre lì. Da quel piccolo “incidente” a Hogwarts non l’aveva più tolta. Diceva sempre che era grazie a quella che ero riuscita a conquistarla poiché era stato proprio in quel momento che mi aveva odiato come non mai. Lo so… la sua era una mente davvero contorta.
Quando si avvicinò a me, il padre mise la sua mano nella mia e nemmeno notai l’occhiata minacciosa di avvertimento che mi lanciò il signor Weasley, troppo preso com’ero dal volto della figlia.
Della lunga cerimonia l’unica cosa che riuscivo a ricordare era il suo luminoso sorriso.
<< Scorpius Hyperion Malfoy, vuoi tu prendere Rose Weasley come tua sposa? >>
<< Sì, lo voglio >>.
<< Rose Weasley, vuoi tu prendere Scorpius Hyperion Malfoy come tuo sposo? >>
<< Sì, lo voglio >>.
Mi lasciai andare a un lungo respiro. Non mi ero reso conto di aver trattenuto il fiato fino a quel momento.
<< Bene, adesso lo sposo può baciare la sposa >>.
Sollevai il velo a Rose e proprio quando i nostri volti erano così vicini, sentimmo un urlo provenire dagli invitati. Ci girammo per vedere Megan respirare affannata con gli occhi sgranati mentre poggiava le mani sul grosso pancione.
<< Per Merlino, Albus! Il bambino ha deciso di nascere! >>.
<< Adesso? >> fu l’unica cosa che riuscì a rispondere il mio miglior amico, in preda al panico.
<< Sì, ADESSO! >> strillò Meg di rimando.
<< Oh miseriaccia! >>.



Pov Rose
Un altro urlo ancora.
Osservai intensamente la porta bianca da dove provenivano degli strani rumori.
Megan, la mia migliore amica, stava per avere il suo primo bambino. Il mio nipotino, o nipotina. Chissà se era una femmina o un maschio… ero così impaziente di scoprirlo!
Certo che ne era passato di tempo da quell’ultimo anno a Hogwarts.
Mi guardai l’anulare sinistro, dove spiccava una fede dorata.
Mi sembrava incredibile che fosse lì.
Quando Scorpius mi aveva chiesto di sposarlo con quel suo sorrisetto irriverente gli avevo risposto con un cazzotto in faccia pensando a uno scherzo di cattivo gusto ma quando poi aveva tirato fuori l’anello, gli avevo riparato il naso sanguinante e avevo accettato senza nessuna remora.
A dire la verità in tutta la mia vita mai mi sarei immaginata di sposarmi con Scorpius Malfoy. Se solo me lo avessero detto al sesto anno ad Hogwarts mi sarei fatta una bella risata ma durante l’ultimo anno tutto era cambiato. Io ero cambiata, o almeno era cambiato il pensiero che avevo sull’amore… innamorarsi non voleva dire essere smidollati come avevo sempre creduto e se poi la persona che ti amava, ti amava per come eri, era una cosa bellissima. Con Scorpius ero sempre stata me stessa ed è per questo che si era innamorato, anche se per sopravvivere insieme tutti e due avevamo dovuto cedere un po’ della nostra testardaggine e del nostro orgoglio.
Di certo, anche grazie a Meg, il giorno del mio matrimonio sarebbe stato indimenticabile e di sicuro il mio vestito non si sarebbe mai dimenticato delle pestate di mio cugino.
Albus faceva su e giù per il corridoio torcendosi le mani e quando passò vicino a me, inciampò per l’ennesima volta nello strascico del mio vestito da sposa.
<< Albus se me lo calpesti di nuovo, non riuscirai a vedere tuo figlio perché ti uccido prima >> dissi spostando il vestito col tacco.
<< Scusa Rose >>.
Mio marito mi lanciò un’occhiataccia.
Merlino, era così strano pensarlo in quel modo. Scorpius adesso era mio marito. Ero diventata la signora Malfoy! Rose Weasley in Malfoy.
Non suonava poi così male, vero?
<< Non essere insensibile >> mi sussurrò.
Sbuffai.
<< Figliolo calmati, vedrai che andrà tutto bene >> disse lo zio Harry che era più emozionato del figlio.
Ad aspettare con me oltre lo zio Harry, c’era ovviamente la zia Ginny, i miei genitori, quelli di Scorpius, il signor Zabini, James, Lily con suo marito Lysander e la loro figlia di due anni Annabel. La mamma di Megan era dentro la sala parto con lei.
Sentimmo un altro urlo: << Quando esco di qui ammazzerò mio marito! >>.
Sghignazzai quando vidi Albus impallidire.
<< Oh porco Godric! >> esclamò mio cugino in preda al nervosismo.
<< Albus non dire queste cose davanti alla bambina! >> lo sgridò Lily tappando le orecchie ad Annabel che giocava per terra con le sue bambole.
Da quando era diventata mamma non sembrava più avere la testa tra le nuvole come un tempo.
<< Scusa Lily >>.
Era tutto il giorno che mio cugino si scusava.
Scorpius gli si avvicinò per dargli una pacca consolatoria sulla spalla.
<< Non preoccuparti tesoro, è normale >> lo rassicuro mia madre << Ginny ti ricordi che fattura orcovolante hai lanciato a Harry dopo la nascita di James? >>
La zia Ginny ridacchiò: << Memorabile >>.
Lo zio Harry si offese e borbottò: << Come se avessi fatto James tutto da solo >>.
<< Oddio papà non voglio sentirlo! >> esclamò James orripilato, tappandosi le orecchie.
Scoppiamo tutti a ridere. Perfino Albus riuscì ad accennare un sorriso nervoso.
Ci fu un improvviso silenzio e poi sentimmo un vagito.  
La porta si spalancò e vidi il volto della signora Zabini fare capolino: << Albus, vieni! >> esclamò tutta eccitata.
Il neo papà entrò inciampando nella porta. Sembrava che le gambe non lo sostenessero più dopo tutte le ore passate a fare avanti e indietro nel corridoio dell’ospedale. Con lui entrò anche il signor Zabini.
Mi avvicinai a Scorpius per abbracciarlo e poggiare la testa sul suo petto. Dopo un po’ la porta e Albus ci chiamò: << Rose, Scorpius venite! >>.
Entrai spintonando Scorpius per entrare prima di lui.
Dovevo assolutamente vederlo/a per prima!
Mi diressi verso il letto di Meg. I lunghi capelli neri erano sparsi sul cuscino, il suo volto sembrava molto stanco ma un grosso sorriso lo illuminava mentre guardava il piccolo fagotto che stava cullando tra le braccia. << Vi presento la piccola Helena >>.
<< Come stai Meg? >>
Lei alzò gli occhi su di me e il suo sorriso divenne ancora più grosso. << E’ stata una faticcacia ma devo dire che ne è valsa la pena! >> mi porse il fagottino.
Esitai e poi lo presi un po’ incerta. Stavo tenendo in braccio la mia nipotina! Osservai i suoi occhietti spalancati al mondo. Sembrava mi osservasse nonostante non potesse ancora vedere bene. Lanciò uno sbadiglio da leone.
<< Meg è bellissima! >> le disse Scorpius sporgendosi oltre la mia spalla per vedere la bimba.
<< Il merito è anche di Albus se è uscita così bella >> rispose Meg con un sorriso facendo inorgoglire il marito.
La piccola iniziò a strillare come un’aquila e in preda al panico la diedi velocemente alla madre che si occupò di farla mangiare.
<< Rose, Scorpius vorremmo che voi fosse la madrina e il padrino di Helena >> disse Albus.
<< Grazie Al, è un grande onore >> rispose Scorpius emozionato.
<< Oddio Rose… stai piangendo? >> esclamò mio cugino meravigliato.
<< No, mi è entrato qualcosa nell’occhio >> mentii mentre le lacrime mi scorrevano sul viso.
Meg mi lanciò un’occhiataccia.
<< Si è vero, sono commossa! Ma non ditelo a nessuno >>.
<< Vieni Rose, usciamo così possono vederla anche gli altri >>.
Scorpius mi trascinò fuori mentre mi asciugavo il volto. Per fortuna quel giorno avevo usato il trucco magico dato che volevo essere perfetta, quindi non c’era nessuna traccia delle mie lacrime.
<< Sono onorato che io sia l’unico a conoscere la tenera Rose >> sghignazzò Scorpius mentre ci sedevamo al posto dello zio Harry e della zia Ginny che erano entrati a vedere la loro nipotina.
Non risposi alla sua provocazione.
Forse quello era il momento giusto per dirglielo.
<< Perché fai quella faccia? Che c’è, stai male?  >>
Scossi la testa.
<< Allora? >>
<< Sarebbe bello avere un piccolo Malfoy, non è vero? >>
Lo sguardo di Scorpius si fece serio e profondo. << Sarebbe bellissimo >>.
<< Lo sarà >>.
<< Per Merlino, Rose… mi stai dicendo che tu…? >>
Annuii: << Credo di sì >>.
Ci fu un attimo di silenzio.
<< Hai paura? >>
<< Chi io? Pfff suvvia! >>.
Rose Weasley (in Malfoy, mi ricordò il mio cervello gongolante) non ha paura.
No, ero solo un tantino terrorizzata.
Scorpius mi passò un braccio intorno alle spalle e mi strinse a sé.
<< Piuttosto tu preparati… tra otto mesi non sarò così clemente da lanciarti solo una fattura orcovolante! >>.
Come minimo, dopo aver assistito al parto di Megan, sapevo che lo avrei schiantato.
Rise. << Cercherò di prepararmi per tempo >>.
Gli sorrisi e lo abbracciai di rimando. Proprio mentre mi stava per dare un bacio lo interruppi.
<< Secondo te in che casa sarà smistato? >>.
<< Oh Rose! >>.
<< Ma Scorpius... >>
<< Rose sta' zitta e baciami! >>.
Lasciai che finalmente catturasse le mie labbra in un dolce bacio. Il primo da quando eravamo diventati marito e moglie.
<< E se fosse un grifondoro?! >>
<< Rose adesso non ricominciare con questa storia! >>.


Fine





Note: Eccoci alla fine. Mi sembra di aver lasciato un pezzettino di cuore in questo epilogo. Mi dispiace davvero lasciare i personaggi di mamma Rowling, anche se, adesso che ho preso il via, potrei anche scrivere un'altra fanfiction su di loro. Per il momento non ho nessuna nuova idea in mente, ma chi lo sa magari mi tornerà l'ispirazione ;)
Tornando alla storia: non sono dolcissimi Rose e Scorpius?! <3 Spero che questo scorcio sulla loro vita dopo Hogwarts vi sia piaciuto :) rimangono sempre i soliti ahah ma è per questo li amo! (sì, mi sono innamorata dei miei personaggi come ogni scrittrice :P).
Ho lasciato un piccolo spazio anche ad Albus e Meg, anche a loro volevo regalare un bel finale felice :)
Vorrei dilungarmi all'infinito in questa nota ma direi che è proprio giunto il momento di lasciare andare la storia :') Ma prima voglio ringraziare tutte le splendide lettrici che mi hanno lasciato i loro meravigliosi commenti e anche le numerose lettrici che hanno seguito silenziosamente, che ne dite adesso che siamo giunti alla fine mi farete sapere il vostro parere? ;)
Spero che la storia vi sia piaciuta! Lo so, lo scrivo in ogni capitolo, ma questa volta intendo proprio tutto dall'inizio alla fine. Spero di avervi regalato almeno un minimo delle emozioni che ho provato scrivendo questa fanfiction :)
Un bacione a tutte quante!
Chiara

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Capitolo 16
*** Extra ***


Capitolo 15

Extra




Casa Weasly-Malfoy altri anni dopo


Per Merlino e tutti i maghi, che giornata stressante era stata quella di oggi!
Ultimamente mi ritrovavo solo a riempire scartoffie d'ufficio. Ne avevo fin sopra i capelli! Se mai avessi saputo che il mondo magico sarebbe diventato così tranquillo avrei evitato di studiare magisprudenza. Ed io che non vedevo l'ora di fare il culo ai cattivi. Sbatterli ad Azkaban...
Scossi la testa stancamente mentre aprivo la porta di casa. Le luci erano accese. Scorpius doveva essere già tornato e dal profumo che si sentiva probabilmente stava preparando un cenetta coi fiocchi. Da quant'è che avevo iniziato a fare più tardi di mio marito?
Posai le chiavi sul mobiletto all'ingresso e lanciai un'occhiata allo specchio appeso al muro.
<< AAARGHHHHH!!!! >>.
Scorpius arrivò di corsa nel corridoio e ruzzolò sul pavimento dopo aver inciampato nel tappeto.
<< Porco Godric, ogni volta questo dannato tappeto! >> imprecò rialzandosi in piedi << ROSE! Che succede? >>.
Osservai i suoi occhi preoccupati attraverso il riflesso dello specchio. Sciolsi i capelli dal severo chignon in cui li avevo legati e mi indicai una tempia. Ormai li portavo lunghi fino alle spalle e la ciocca blu si confondeva in una marea di ribelli riccioli marroni.
<< Guarda! >>
<< Cosa? >>
<< Un capello! >>.
L'occhiata di Scorpius la diceva lunga su cosa pensasse riguardo la sanità mentale di sua moglie.
<< Lo so Rose, è da quando ti conosco che hai i capelli! >>
<< Ma è BIANCO! >> esclamai disperata.
<< Su Rose è normale che a trent... UHMF! >>.
Prima che potesse pronunciare quel numero mi lanciai su di lui per impedirglielo.
<< Cofì mi foffochi! >> protestò cercando di districarsi dalla mia stretta.
<< Ben ti sta! >> gli dissi lasciandolo.
Mi guardò esasperato. << E io che credo che staccare da lavoro sia riposo! Ma poi mi ricordo chi ho sposato...! >>
<< Beh, se fossi stato con mia cugina Dominique ti saresti annoiato a morte! >> replicai offesa.
<< Per Godric, Rose! Ancora tiri fuori quella storia?! >>
<< Lo sai che noi serpeverde siamo rancorosi, è logico che te la debba rinfacciare! >>
<< Secondo me è perché siete donne e basta >> commentò lui.
Evitai di ricordargli che anche Dom era stata una Serpeverde e infatti non me l'aveva mai perdonato quel pugno in faccia.
<< Mah >> mi limitai a mugugnare per non dargli soddisfazione.
Lui si avvicinò sorridendo e, sebbene all’inizio cercai di fare un po' di resistenza solo per principio, lasciai che mi baciasse. Quando le sue labbra toccavano le mie in quel modo mi dimenticavo di ogni cosa. Era lo stesso effetto che mi procuravano da tempo ma, dato che ormai ero sicura di averlo al mio fianco, lasciavo che le farfalline svolazzassero un po' nel mio stomaco. Ed era bellissimo che lo facevano ancora dopo questi anni...
Ok, per oggi basta pensieri romantici!
Lo seguii in salotto dove mi accasciai sul divano. Mi tolsi i tacchi e mi massaggiai le caviglie.
<< Mi ha chiamato tua madre e ha detto se sabato andiamo da loro a cena... >> ammutolii quando notai che Scorpius era rimasto in piedi e mi guardava con uno sguardo strano, quello sguardo strano.
<< Oddio ci sono notizie? >>
Scorpius annuì e mi tese una lettera che stava sul tavolo.
<< Almeno così la smetterai di terrorizzare la povera Helena con le tue lettere! >> aggiunse con tono di rimprovero.
Oh insomma! È normale che se una madre non riceve notizie da sua figlia per una settimana cerchi altre soluzioni, no?
Helena, la figlia di mio cugino Al e la mia migliore amica Meg, era già al secondo anno di Hogwarts e di sicuro sapeva com'era andato lo smistamento della mia cucciola.
Era finalmente il primo anno di scuola per la mia Abigail, ero così emozionata per lei... ed ero così devastata di non averla più in casa. Mi mancava tantissimo. Non volevo ammetterlo nemmeno a Scorpius, ma mio marito conoscendomi bene sapeva cosa mi passava per la testa anche senza che esprimessi a voce alta i miei sentimenti.
Era per questo che le cose tra noi andavano sempre così bene, perché lui sapeva interpretare i miei silenzi. Oddio, anche se c'era stata quella volta in cui avevamo litigato e allora gli avevo lanciato una maledizione che non lo aveva fatto avvicinare alla casa per giorni e...
<< Tu l'hai letta? >> gli domandai.
Mise su la solita faccia impassibile che usava quando non voleva rispondermi se combinava guai.
Miseriaccia!
Gli strappai letteralmente la lettera tra le mani e la lessi tutta d'un fiato.
"Mamma sta tranquilla sono viva…"
E vorrei ben vedere!
"Ti prego smettila di terrorizzare Helena..."
Quante storie per un paio di lettere!
"I compagni di casa sono molto simpatici... Sono contenta che ci sia Dora con me... stare vicino le cucine non è affatto male..."
Inspira. Espira. Inspira.
Allora Dora, ovvero Ninfadora la figlia di mia cugina Vicky e Teddy Lupin + le cucine + compagni di casa simpatici è uguale a...
Alzai di scatto gli occhi su Scorpius.
<< È uno scherzo vero? >>
Lui capì che, anche se la nostra furba figlia aveva volontariamente omesso la casa in cui era stata smistata, avevo intuito quale fosse.
<< Dai Rose... >>
Sentii il fumo uscirmi dalle orecchie.
<< Nostra figlia a TASSOROSSO?! Una Malfoy a... >>
<< Ah non tirare il ballo il mio cognome, nemmeno mio padre ha fatto queste storie dopo aver ricevuto la lettera di Abbie! >>
<< E ci credo il primo disonore gliel'ha dato tu andando a Grifondoro! >> lui alzò gli occhi al cielo << E poi perché ha scritto prima a tuo padre che a me?! >>
<< Perché sapeva che avresti fatto un melodramma shakespeariano! >>
<< È un disonore! Su di te, su di me, sulla famiglia, sul nostro cognome, sulla... >>
Mi accasciai sul divano.
Una figlia a Tassorosso!
Quasi quasi era meglio a...
No! Doveva essere a Serpeverde e basta!
<< Allora da me non ha proprio ripreso nulla >> commentai sconsolata.
<< Meno male! >> sentii borbottare Scorpius tra un colpo di tosse e l'altro.
Gli lanciai un'occhiataccia fulminante.
Ci fu un minuto di calma piatta e poi afferrai la bacchetta.
<< Oh ma adesso le scrivo una bella strillettera! >>
<< No Rose, te lo proibisco! >>
Scorpius si gettò sul divano e tentò di strapparmi la bacchetta. Dopo vari tentativi, un calcio allo stomaco, una gomitata al petto e un morso ad una mano stavo quasi per affatturarlo quando un forte rumore esplose per la stanza.
CRACK.
Ci girammo a guardare i miei genitori osservarci allibiti.
Hermione e Ron Weasley erano due maghi di mezza età in pensione e dividevano il loro tempo tra Londra e Parigi dov’era andato ad abitare mio fratello con moglie e prole. Mi ero completamente dimenticata che fossero ritornati.
<< Miseriaccia non voglio guardare la mia bambina che fa porcate! >> esclamò mio padre tappandosi gli occhi.
<< PAPÀ! >>.
Io e Scorpius ci ricomponemmo e mi alzai per abbracciare i miei genitori.
<< È bello vedere che andate sempre d'amore e d'accordo >> ironizzò mia madre che invece aveva perfettamente capito che cosa stava accadendo.
<< E voi che cosa ci fate qui? >> esclamai sorpresa.
<< Rose! >> mi sibilò contro Scorpius pizzicandomi un braccio di nascosto.
<< Cara, avevamo una cena >> rispose mia madre per niente impressionata dal mio tono da troll.
<< Mamma lo sai che Abigail è stata smistata a Tassorosso?! >>
Notai mio padre trattenere a stento una risata.
<< Sì tesoro, lo sapevamo >> ribatté calma mia madre.
<< Perché tutti lo sapevano prima di me?! >>.
Hermione tentò di rispondere ma Scorpius la precedette: << Sono le solite domande retoriche da melodramma shakespeariano >> spiegò.
<< Perché a me? Perché a Tassorosso? Perché una figlia degenere? >>
<< Per Merlino, hai avuto una grande fegato a sposarla! >> commentò mio padre che ormai non era più abituata alle mie scene.
<< Lo so >> replicò Scorpius << Vogliamo cenare? >>
La questione della strillettera era stata dimenticata ma di certo Scorpius non avrebbe potuto seguirmi a lavoro...
<< Vorrà dire che mi rifarò con il prossimo >> dissi quando ci fummo seduti a tavola.
Scorpius registrò le mie parole e rimase impietrito.
Sghignazzai.
Diceva sempre che avevo un grande tatto nell’annunciare notizie importanti.
<< Prossimo cosa? >> chiese mio padre mentre si serviva il pasticcio di carne.
<< Ronald! >> lo riprese mia madre che osservava me e Scorpius come se fosse ad una partita di tennis.
<< Figlio! >> risposi io.
Mio padre alzò lo sguardo azzurro divertito. << Ma se durante il parto, dopo lo stupeficium a Scorpius - che è stato molto divertente! - avevi giurato che non avresti fatto più figli! >>
Il parto di Abbie era stato molto doloroso ma in realtà è che non avevamo più pensato ad avere figli perché la nostra famiglia era perfetta così com’era. Ma adesso le cose sarebbero cambiate. Sperai in meglio!
<< Beh sono incinta! >>
Scorpius mi guardò meravigliosamente felice.
<< Davvero?! E come...? >>
<< Beh quella volta che... >>
Prima che potessi scendere in dettagli più scabrosi notai mio padre impallidire e accasciarsi sullo schienale della sedia.
<< Bene, io direi che per noi è l'ora di andare! >> affermò mia madre alzandosi e posando le mani sulle spalle di papà << Con te parliamo dopo! >> mi disse con tono minaccioso ma sapevo che era molto emozionata per la notizia.
Si smaterializzarono e la sedia dove prima era seduto papà cadde a terra.
Scorpius si avvicinò e mi prese per mano.
<< Rose sono così felice! >>
Mi fece alzare e mi sollevò da terra facendomi roteare. Ridemmo insieme e quando mi mise a terra mi guardò preoccupato.
Mille dubbi mi affollarono la mente. Non era felice?
<< Che c’è? >>
<< Dovrò aspettarmi un altro stupeficium? >> disse con la faccia da martire.
Scoppiai a ridere: << Credo proprio di sì! >>.
Lui sospirò e mi abbracciò, trascinandomi sul divano. La cena sembrava ormai dimenticata.
<< Sopravvivrò. D’altronde non lo faccio ormai da più di dieci anni? >>
<< Ah ah ah spiritoso, se qua c’è una che deve sopportarti sono proprio io! >>.
Prima che potesse replicare lo sorpresi con un bacio. Quando ci staccammo rimanemmo in silenzio per un po’, le nostre mani intrecciate. Ripensai a quando tutto era iniziato in quell’ultimo anno a Hogwarts.
<< Scorpius? >>
<< Mmm? >>
<< Credi che stavolta ce la facciamo a fare un figlio Serpeverde? >>
<< Rose, sei senza speranza! Ma è per questo che ti amo! >>.
  

Mia cara Abigail,
COME HAI POTUTO FARMI QUESTO? FARTI SMISTARE A TASSOROSSO! PERCHÉ A ME?! SONO MOLTO DELUSA DA TE, SIGNORINA! NON TI HO TIRATO SU PERCHÈ MI FACESSI QUESTO! DISONORE SU DI TE E SU TUTTA LA NOSTRA FAMIGLIA!


Cara Abbie, lascia perdere la strillettera di tua madre, in realtà è fiera di te ma non sa come dirtelo. Lo sai anche tu com’è fatta. Comunque dobbiamo darti una grande notizia: aspettiamo un fratellino! Non siamo sicuri ancora se sia maschio o femmina ma tua madre dice che sarà maschio e non vorrei contraddirla adesso che ha gli ormoni a mille.
Ci manchi tanto!
Ti vogliamo bene,
Un abbraccio da papà


Cari mamma e papà,
In realtà sono stata smistata a Serpeverde.
Non è divertente?!
Il cappello parlante aveva pensato a Tassorosso ma poi a mamma chi la sentiva?!
Scherzo mamma!
Sono davvero felice per la notizia del fratellino, non vedo l’ora di tornare a casa a Natale per abbracciarvi!! 
Saluti anche da Helena, la mia vera compagna di casa.
Vi voglio bene


Scorpius alzò gli occhi dalla lettera e mi lanciò un’occhiata penetrante: << Questa è davvero una tua degna figlia Rose! >>.
<< Lo so! >> esclamai commossa.






Note: Lo so, sono passati ben tre anni dalla fine. Ma sorpresaa! Volevo fare un regalo ai fan della mia storia :) Alle ragazze che mi hanno lasciato delle bellissime recensioni <3 e ai fan silenziosi, che con il passare del tempo sono diventati tantissimi... wow grazie! Che ne dite di farmi sapere il vostro parere sulla storia?
Siete contenti di questa sorpresa? Anche a trent'anni Rose e Scorpius sono rimasti sempre gli stessi e spero che vi siano piaciuti quanto io ho adorato tornare a scrivere su di loro :)
Un abbraccio Chiara


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