Mondi Paralleli di Lione94 (/viewuser.php?uid=85472)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Un inizio esplosivo ***
Capitolo 3: *** Un brusco risveglio ***
Capitolo 4: *** Lodevoli incantesimi ***
Capitolo 5: *** In punizione! ***
Capitolo 6: *** Il patto ***
Capitolo 7: *** Sentimenti ***
Capitolo 8: *** Patronus e gelosie ***
Capitolo 9: *** Inviti e bolidi felloni ***
Capitolo 10: *** Il ballo di Natale ***
Capitolo 11: *** Finite incantatem ***
Capitolo 12: *** Fragili distanze ***
Capitolo 13: *** Il lupo cattivo ***
Capitolo 14: *** Semplicemente noi ***
Capitolo 15: *** Epilogo ***
Capitolo 16: *** Extra ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
Prologo
E’ incredibile
a volte quanto il fato può essere beffardo.
Ci aveva
giocato davvero un brutto scherzo.
O forse, più
che il destino, era stato solo quel vecchio Cappello Parlante a volersi
divertire alle nostre spalle.
Sta di fatto
che fuori da ogni logica, contro ogni aspettativa, eri tu il “buono” ed
io la “cattiva”.
Tu la luce, io
il buio.
Tu il prode
cavaliere, io la subdola serpe.
Ebbene sì.
Scorpius Malfoy
era un grinfondoro, mentre io, Rose Weasley, ero una serpeverde.
Ed era giusto
così.
Tu avevi la
lealtà, io la furbizia.
Forse il
Cappello Parlante aveva fatto la scelta giusta dato che queste cose non
sarebbero mai cambiate, ma il destino ben presto avrebbe deciso di far
incontrare i nostri mondi paralleli. Come un pozionista che mischia
ingredienti da ricette diverse senza badare alle disastrose conseguenze
che sarebbero derivate dalla sua pozione. Nessuno ne sarebbe uscito del
tutto intero e di sicuro qualcosa sarebbe cambiato.
Tu eri
l’orgoglio ed io il pregiudizio.
Come i
protagonisti di quello sdolcinato libro babbano che si rileggeva ogni
volta mia madre a Natale e che una volta aveva costretto a leggere
anche a me.
E sarebbero
stati proprio questi gli ingredienti della pozione del nostro destino.
Note: Ciao a tutti!
Sono veramente emozionata di scrivere nell'universo di Harry Potter! Ho
letto molte fanfiction davvero belle e so che questa mia storia non
sarà alla loro altezza ma ci provo lo stesso. Era da tanto tempo che la
tenevo in mente e dato che mamma Rowling ha già scritto molto sul mio
trio preferito, ho deciso di dare vita ai personaggi di Rose e
Scorpius. Questo è solo l'inizio ma spero vi incuriosisca! Un
abbraccio, Chiara.
P.s. Ho messo
come copertina questa immagine di R&S che ho trovato su internet,
non è bellissima? :)
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Capitolo 2 *** Un inizio esplosivo ***
Capitolo
1
Un inizio esplosivo
<< Rose mi raccomando, per l’amor di Morgana e Merlino, almeno
quest’anno cerca di non combinare troppi danni! >>
<< Siii mammaaa! >>.
Alzai gli occhi al cielo sbuffando.
Erano ben sei anni che mia madre mi faceva lo stesso discorsetto di
raccomandazioni e credetemi erano ben sei anni che sentivo ripetere
esattamente le stesse cose, parola per parola. E ovviamente ogni quella
parola sarebbe stata ignorata dato che avrei fatto tutto il contrario.
Ma credetemi nessuno sapeva fare discorsi di raccomandazioni più
pesanti e noiosi di mia madre, Hermione Jane Granger in Weasley. Ti
facevano venire voglia di prendere una mazza di Quidditch e sbattertela
in testa per rincitrullirti pur di non sentirla.
<< Victorie per te è stata una pessima influenza! >>
terminò lei.
Victorie Weasley la figlia della zia Fleur e dello zio Bill era un vero
e proprio maschiaccio per la disperazione di sua madre. Altro che
malandrino, lei aveva la fama di vera e propria teppista di Hogwarts e
ovviamente io ero una sua discepola, ma mai mi sai sognata di arrivare
ai suoi livelli. Aveva avuto il coraggio di legare la gatta del custode
Gazza per la coda sul tetto della torre di astronomia. Ovviamente poi
la povera gatta aveva avuto un infarto e Vicky aveva quasi rischiato
una sospensione prima del suo quinto anno. Chissà come faceva il povero
Teddy Lupin a sopportarla come fidanzata, lui che era una personcina
così tranquilla.
<< Ma secondo te da chi ha ripreso? >> domandò mia madre a
mio padre.
<< Non guardare me! >> si difese lui << Mai avuto un
serpeverde in famiglia! >>
<< Papà! Ancora con questa storia! >> strillai alterata.
Mio fratello Hugo scoppiò a ridere e indignata gli mollai un calcio tra
le caviglie.
<< Ahio! Rose brutta vipera! >>.
<< Hugo! >> lo riprese mia madre.
Lui era così diverso da me. Aveva ereditato i capelli rosso fuoco dei
Weasley e i loro occhi azzurri ed era un vero e proprio secchione, per
la gioia di mia madre i suoi voti non scendevano mai sotto l’Oltre Ogni
Previsione. Immaginavo che se avesse preso un Accettabile si sarebbe
suicidato facendosi mangiare da un’Acromantula della foresta della
scuola.
Io invece avevo ripreso la chioma castana di mia madre ma ero stata
fortunata a non ereditare anche i suoi terribili ricci, i miei occhi
erano color nocciola e la mia faccia era ricoperta di lentiggini.
Studiavo davvero poco e i miei voti raggiungevano di rado l’Eccellente.
Ma non preoccupatevi mi sarei impegnata moltissimo per i MAGO che
m’interessavano. Volevo studiare Magisprudenza e nessuno si sarebbe
messo tra me e il mio sogno.
Ah un ultimo dettaglio.
Hugo era grifondoro mentre io una serpeverde.
Mio padre quando era venuto a saperlo aveva quasi rischiato di morire
per un colpo apoplettico ma poi se n’era fatto una ragione visto che io
per lui sarei sempre stata la sua bambina. Certo molto pestifera.
Ero fiera del mio essere serpeverde. E non erano vere tutte le storie
che circolavano su di noi. Che strisciamo nel buio ecc ecc…
stupidaggini! Erano solo voci messe in giro da invidiosi sulla nostra
furbizia. D’altronde ogni casa aveva le sue caratteristiche. I
grifondoro la trollagine, i tassorosso la stupidità e i corvonero
l’altergia… Evviva i serpeverde!
Mio cugino Albus era stato davvero spaventato di diventare un
serpeverde e adesso era un troll come mio fratello.
<< Ehi Rose! >>
Come chiamato in causa sentii la voce del mio amato cugino. Sì, gli
volevo molto bene ma non lo sapeva nessuno, nemmeno lui. Avrei
avvelenato chiunque l’avesse scoperto.
I serpeverde non mostrano sentimenti,
noi non siamo pappamolli!
Alzai lo sguardo e sorrisi.
Vidi la famiglia Potter avvicinarsi. Salutammo prima lo zio Harry e la
zia Ginny e poi Albus.
<< Dove sono James e Lily? >> chiese Hugo chiedendo dei
suoi cugini preferiti.
<< James è a lavoro >> rispose la zia Ginny tutta
orgogliosa.
James era diventato uno Spezzaincantesimi della Gringott e adesso
lavorava a più non posso, e pensare che quando i miei genitori mi
sgridavano per la mia oziosità prendevano ad esempio proprio lui.
<< Lily si sta pastrugnando con il suo ragazzo >> grugnì
Albus per niente contento.
Lily si era fidanzata già da un anno con il suo compagno di casa,
Lysander Scamander. Erano una coppia di strambi corvonero. Mia cugina
aveva la mente più contorta di tutto il mondo magico ma di solito
quando diceva una cosa sensata non sbagliava mai.
<< Ma lasciala fare! >> ribattei ghignando.
Un lampo assassino balenò negli occhi azzurri di Albus. Santo Salazar, quant’era geloso!
Il fischio del treno mi impedì di continuare a tormentarlo.
Era giunta l’ora di iniziare il mio ultimo anno a Hogwarts!
Salutai tutta eccitata i miei genitori e gli zii, ignorai i baci di mia
madre, Albus che mi diceva di aspettarlo e Hugo che mi rimproverava per
avergli buttato a terra i bagagli (civetta di famiglia compresa, la
quale strillò indignata) nella mia folle corsa. Travolsi gli gnomi del
primo anno fregandomene altamente se avevo calpestato qualcuno e mi
tuffai nel treno.
Siii una nuova avventura aveva
inizio!
Appena salii sul treno incontrai Megan Zabini, la mia migliore amica di
sempre. I vetri della carrozza tremarono per i nostri strilli acuti di
eccitazione.
<< Aaaah ecco il mio Schiopodo Sparacoda! >> disse lei
correndo ad abbracciarmi.
<< Meg! >> la allontanai quasi subito.
Per essere una serpeverde era fin troppo espansiva.
Il simpatico soprannome me lo aveva affibbiato al primo anno. Appena
conosciute la nostra enorme diversità ci aveva portato a far litigare,
ci eravamo quasi pestate a sangue, ma dopo quella volta avevamo capito
che erano proprio quei nostri caratteri così diversi a farci essere più
unite che mai.
<< Rose sei diventata fighissima! Quanti ragazzi rimorchiamo
quest’anno? >> disse sorridendo maliziosa.
Mamma la sua era una vera e proprio fissa per i ragazzi. Io ero stata
con pochi e diciamo che tutti quei pochi avevano provato cosa
significasse l’espressione essere presi a calci nel sedere! Quindi mi
limitavo a brevi storielle, chi sopportava avere una cozza attaccata
tutto il tempo che controllava ogni tuo movimento… più che fidanzamento
dovevano chiamarlo stalkeraggio!
<< Anche tu stai benissimo Meg! >>
Sebbene fossero solo due mesi che non la vedevo mi sembrava fosse
diventata più alta. I suoi lunghi capelli neri e lisci le
incorniciavano il pallido viso a cuore su cui spiccavano due grandi
occhioni azzurri. Era poco più alta di me e tutta curve. La mia seconda
scarsa non avrebbe mai potuto competere con la sua quarta. Su di lei
anche l’anonima divisa della scuola sembrava un capo di alta moda. Era
davvero una bella ragazza e infatti aveva una corte di ragazzi che le
andava appresso, sebbene lei ancora non aveva trovato il suo “principe”… ci credeva davvero a
quella storia! Ma diceva che tutti i ragazzi la annoiavano… in questo
era davvero serpeverde.
<< Tu di sicuro Weasley non rimorchi nessuno >> esclamò
un’antipatica voce all’improvviso << Chi la sopporta un’acida
come te! >>
Alzammo lo sguardo per vedere entrare mio cugino Albus che se la rideva
e il suo degno amico, Scorpius Malfoy.
<< Ah ah ah molto divertente troll di un Malfoy! >>
Se credevate che con me il mondo si fosse rovesciato allora dovevate
sapere che non era finita. Perché il ragazzo biondo, alto e con gli
occhi verdi qui davanti a me era un grifondoro. Lui! Che discendeva da una
famiglia di mangiamorte… ma chi ero io per giudicare visto che i miei
genitori erano i salvatori del mondo magico e io ero una serpeverde?
I due grifondoro presero posto nella carrozza con noi.
<< Weasley lo sai che questa è la carrozza dei Caposcuola? >>
mi disse Malfoy picchettando il dito sulla sua spilla da secchione.
<< Non rompere Malfoy, anche mio cugino non è caposcuola. Non mi
sembra giusto che tu faccia un trattamento privilegiato a lui visto che
siamo parenti >> ghignai poggiando maleducatamente i piedi sul
sedile di fronte al mio dove lui si stava sedendo. Mi spostò le gambe
ma prepotentemente le riallungai davanti a me. Lui sbuffò scocciato e
si mise sull’altro sedile. Alla fine comunque fui costretta a togliere
le gambe quando Albus ci si buttò di peso sopra.
Gli tirai addosso il libro che Meg aveva tra le mani dopo averglielo
strappato con forza.
<< Santo Godric, Meg! Mettile una museruola! >> disse mio
cugino restituendole il libro.
Megan scoppiò a ridere. Traditrice!
Anche lei era caposcuola, solo perché era una secchiona… se avessero
saputo tutto quello che ci lasciava fare sicuro le avrebbero ritirato
la spilla.
A proposito…
<< Meg oggi lo facciamo un festino di bentornato, vero? >>
dissi con un luccichio negli occhi.
I due grifondoro davanti a me, mi guardarono allibiti.
<< Rose! >> mi riprese Albus.
<< Troppo fifoni voi grifondoro per divertirvi eh? >>
ribattei io, sdegnata.
<< Brava Weasley approfittane adesso perché voi serpeverde avrete
ben poco da festeggiare quando perderete la coppa del Quidditch
>>.
<< Ah davvero Malfoy? >> mi gonfiai di rabbia.
Da quando ero diventata capitano della squadra, i serpeverde erano
diventati imbattuti e non avrei di certo perso il mio ultimo anno. Ero
portiere come lo era stato mio padre prima di me mentre il biondino qui
davanti a me era un cercatore e mio cugino Albus, diventato capitano
della squadra quest’anno dopo che lo era stato il fratello James, era
un cacciatore. Povero Malfoy, la sua non era stata una scelta saggia…
sostituire James come cercatore. Il mio povero cugino era finito in
infermieria così tante volte e questo perché il mio trucco era far fare
fuori il cercatore dai miei battitori per vincere a tutti i costi
la partita. A quel pensiero mi tranquillizzai.
<< Aspetta e spera >> dissi con un sorriso maligno che lo
azzittì.
Malfoy non mi era mai stato antipatico, ma sembrava che da due anni a
questa parte non avesse niente di meglio che impicciarsi in tutti i
miei affari. E la cosa mi infastidiva moltissimo. Anche mio cugino Al
lo faceva ma lui era mio cugino… mentre Malfoy era solo il suo miglior
amico. A complicare il tutto c’era anche il fatto che fosse amico
d’infanzia di Meg dato che i loro genitori erano amici fin da quando
frequentavano Hogwarts. Quindi me lo trovavo sempre in mezzo alle
pluffe! E poi era un saccente grifondoro so tutto io, con l’orgoglio
che gli scorreva al posto del sangue. Insopportabile.
Mi girai verso Meg. << Allora per quel festino? >>
La mia degna complice si aprì in un ghigno. << In sala comune
alle 9, dopo la cena in Sala Grande >>
I due ragazzi si scambiarono uno sguardo esasperato.
Durante la cena in Sala Grande assistemmo allo smistamento dei nuovi
arrivati. A ogni nuovo serpeverde battevamo forte le mani e
festeggiavamo come non mai. Anche le altre case non erano da meno. I
professori assistevano sorridenti e un po’ scocciati per quella gran
confusione. Sembrava che ogni tavolo facesse a gara a chi riuscisse a
fare più baldoria.
Aaah che bello essere tornata a casa!
Non potevo fare a meno di definire così la mia cara e vecchia Hogwarts.
Anche perché gran parte della mia famiglia si trovava qui. Certo io del
mio tavolo ero l’unica. Molly e Lily erano nella casa di corvonero.
Roxane era una tassorosso. Poi Fred II, Albus e mio fratello Hugo erano
grifondoro. Lucy, Louis, James, Dominique e Victoria erano andati via
da Hogwarts ed erano stati tutti grifondoro, tranne mia cugina Dom che
era l’unica in famiglia oltre a me ad essere stata una serpeverde. Ecco
perché, dopo quell’uragano di Vicky, lei era la mia seconda cugina
preferita.
Ebbene sì, la famiglia Potter-Weasley aveva conquistato Hogwarts!
Ah e non dimentichiamoci quell’amore di Teddy Lupin, noi lo
consideravamo nostro cugino a tutti gli effetti dato che era il
figlioccio dello zio Harry. E poi in estate sarebbe entrato
ufficialmente in famiglia sposando Victorie.
Nella sala scese il silenzio quando la preside Minerva McGranitt si
alzò in piedi.
<< Miei cari studenti e soprattutto voi ragazzi che fate parte
delle quattro squadre di Quidditch della nostra scuola. Quest’anno è
stato organizzato un torneo con le scuole di Beauxbatons e Durmstrang
>> un mormorio eccitato iniziò a diffondersi nella sala <<
Quindi la casa che vincerà la coppa di Quidditch rappresenterà la
nostra scuola al torneo e si sfiderà contro la squadra vincente delle
altre due scuole >>.
Wow, quest’anno la sfida si faceva interessante. E per questo, a tutti
i costi, avrei lottato perché le parole di Malfoy non si avverassero.
Dovevano essere i serpeverde a vincere.
Luce.
Buio.
Luce.
Buio.
<< Oooh ma dove diavolo è il mio whiskey incendiario? >>
strillò nelle mie orecchie Meg.
<< Ma che ne so Meg >> le ficcai in mano una semplice
burrobirra << Tieni bevi questa! >>
Dopo un bicchiere Meg già sembrava essere nel mondo negli unicorni. Lei
rifiutò e ridacchiando si buttò al centro della sala comune per ballare
quando partì una canzone dell’ultimo gruppo famoso di maghi rock.
Due teste conosciute, una bionda e una mora attirarono la mia
attenzione.
Spostai con una grazia da troll chiunque m’intralciasse il cammino per
raggiungerli. Già era difficile camminare con le luci stroboscopiche,
poi se la gente si metteva pure in mezzo diventava un impresa. Dopo
un’ultima gomitata ben assestata, mi parai di fronte mio cugino Albus e
Malfoy.
<< E voi due che ci fate qui? >>
<< Controllo la situazione Weasley >> sghignazzò Malfoy
<< Ricordi che sono un caposcuola? >> mi sembrò fosse un
po’ brillo << E ho notato che siete riusciti a procurarvi anche
qualcosa che non sia la semplice burrobirra >>
<< Oh ma davvero Malfoy? >> sbattei gli occhi con fare
innocente.
Lo vidi rimanere per un attimo imbambolato.
Che diamine gli era preso adesso?
Mi girai a guardare mio cugino ma era scomparso, si dava alla pazza
gioia ballando in mezzo a un gruppo di ragazze. Addirittura una gli
stava strusciando addosso con fare molto eloquente, hai capito il
cuginetto… oh santo Salazar, ma quella era Meg?!
La situazione stava degenerando un po’ troppo.
<< E’ così che controlli la situazione? >> lo presi
in giro indicandogli Albus ma notai che lui non mi stava per niente
ascoltando. Si era rabbuiato di colpo e sembrava avesse appena
incrociato il cammino con un Ungaro Spinato.
<< Ci si vede Weasley! >>
Lo inseguii, anche se si allontana, un po’ perché era divertente
tormentarlo, un po’ perché sembrava fuori di sé e chissà cosa avrebbe
potuto combinare… e no! Non ero affatto preoccupata, ci mancherebbe!
<< Maaaalfoy dove vai? >> cantilenai inseguendolo come uno
spiritello dispettoso, sapevo essere peggio di Pix il poilgex a volte.
Lui allungò il passo e stava quasi per raggiungere l’uscita della
nostra sala comune quando mi buttai su di lui e lo feci sbattere al
muro.
<< Weasley ma ti ha dato di volta il cervello?! >> mi
sbraitò contro.
Lo ignorai. << Perché scappi? >>
Mi fulminò con lo sguardo. << Io. Non. Sto. Scappando >>.
Ecco il suo spirito orgoglioso. Stupido grifondoro!
<< E allora dove vai? >>
Perché la voce mi era uscita con quel tono strozzato e tremolante?
Forse perché il suo sguardo aveva incatenato il mio e i nostri occhi
sembravano sprizzare elettricità. La posizione poi non aiutava. Lui
contro il muro ed io che quasi mi poggiavo su di lui per imprigionarlo.
Sentii il respiro farsi affannato e il viso accaldarsi. Sebbene i miei
ormoni avevano iniziato a farmi immaginare le peggiori scene a luci
rosse mentre osservavo le sue labbra così vicine cercai di mantenere un
po’ di contegno. Stupido corpo in preda a pulsioni adolescenziali! Lui
era Malfoy, un grifondoro! E da quando era diventato così attraente?!
Prima che me ne rendessi conto le nostre labbra si erano incollate per
un bacio mozzafiato e le sue mani si erano poggiate sui miei fianchi
per avvicinarmi a lui. Sentii un brivido di eccitazione percorrermi la
schiena mentre le nostre lingue si incontravano e danzavano insieme. Le
mie braccia si mossero come animane da volontà altrui e si posarono
dietro il suo collo. Passai una mano tra i suoi morbidi capelli biondi
mentre le sue mani si muovevano sul mio corpo facendomi sospirare. Da
quando la nostra sala comune era diventata così calda? Di solito era
sempre fredda, non che me ne fossi mai lamentata dato che la vista
nelle profondità del lago nero era stupenda… Quando sentii le sue mani
infilarsi sotto il top verde che indossavo sopra una minigonna nera mi
risvegliai.
Oh porco Merlino!
Ma che diamine stavo facendo?
Prima che Malfoy potesse capire che cosa stesse succedendo sfilai la
bacchetta dagli alti stivali che indossavo e lo schiantai contro la
porta della nostra sala comune, la quale si aprì e lui fu catapultato
fuori. Sbatté sul pavimento e notai che era svenuto.
Mi accorsi che la musica si era fermata e le luci si erano del tutto
accese.
Molti curiosi mi stavano guardando, tra cui un Albus allibito.
Lo ammetto… nonostante io brillassi per la mia furbizia, quella non era
stata decisamente una mossa molto furba.
Note: Eccoci qui con il primo capitolo ed entriamo subito nel vivo
della storia! Come dice anche il titolo, è stato un inizio davvero
esplosivo... non è vero? :) La nostra Rose è una vera peperina, mi sono
molto divertita a scrivere di lei! Che ne pensate del saccente e
orgoglioso grifondoro Malfoy? Nei prossimi capitoli cercherò di
caratterizzarli al meglio, questo è solo l'inizio! Spero che il
capitolo vi sia piaciuto. Un abbraccio, Chiara
|
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Capitolo 3 *** Un brusco risveglio ***
Capitolo 2
Un brusco
risveglio
Pov Scorpius
Aprii gli occhi ma subito li richiusi, accecato da un fastidioso fascio
di luce. Per Merlino, la testa mi pulsava così tanto che immaginavo
sarebbe esplosa a momenti.
<< Sveglia bell’addormentatooo! >>
Quella voce arrivò come un tuono alle mie orecchie. Mi girai a
pancia in giù nel letto e mi poggiai con forza il cuscino sulla testa.
Oltre il dolore alla testa ne percepii uno più in basso e allora strane
immagini mi tornarono in mente.
Avevo forse sognato Rose Weasley che sbatteva dolcemente i suoi occhi
castani mentre era nuda sotto di me e facevamo l’amore?
Un momento!
Rose Weasley che sbatte gli occhi DOLCEMENTE?
Rose Weasley NUDA?
Io e Rose Weasley che facciamo l’AMORE?
Mi alzai di scatto dal letto e inciampai nelle tende del baldacchino.
Caddi per terra imprigionato dalle coperte.
<< Porco Godric! >> imprecai ignorando le fitte che mi
mandava la mia povera testa.
Sentii le risate sguaiate di Albus. << Scorp sembra che tu abbia
appena visto un thestral! >>
Mi liberai dagli impicci che mi avevano fatto inciampare e lo afferrai
per il colletto della camicia.
<< Che cos’è successo ieri sera Al? >> lo scossi.
Mi ricordavo di aver bevuto una burrobirra insieme a lui appena ci
eravamo imbucati alla festa dei serpeverde. Sicuro era stata corretta
con qualche alcolico molto forte perché da lì in poi i miei ricordi si
facevano sfocati. Era successo qualcosa… e quel qualcosa era la causa
del sentirmi così ammaccato, nemmeno mi avessero lanciato una fattura
orcovolante! Ed ero sicuro che in quel qualcosa c’entrava Rose Weasley
perché mi ricordavo chiaramente il suo volto. Stranamente me lo
ricordavo così vicino al mio perché mai avevo notato nei suoi occhi
nocciola delle pagliuzze dorate.
Scossi la testa.
<< Allora? >>
Albus si liberò dalla mia stretta e mise su un sorrisino che mi dava ai
nervi. Era quello che usava per sfottermi. << Scorp non pensavo
che fossi così debole da farti schiantare da una ragazza >>
Quasi mi strozzai con la mia stessa saliva.
<< Coooosa? >>
IO schiantato da una ragazza? E
quando mai?
<< Che cosa hai combinato a Rose per farti addirittura
schiantare? >>
Lo sapevo che c’entrava quella iena
della cugina!
<< Non me lo ricordo >> ammisi scocciato.
Merlino che rabbia!
<< Potresti pensarci mentre andiamo a lezione? >> mi
riscosse Albus alterandosi << Siamo in un fottuto ritardo!
>>
Certo fare sette piani di corsa non sarebbe stato un bel modo per
allietare il mio mal di testa allucinante.
<< Ehi Scorp >> disse Al mentre prendevo la divisa e mi
dirigevo verso il bagno << Che cosa stavi sognando prima?
>> sorrise malizioso << Dai tuoi sospiri sembra di sicuro
un bel sogno! >>
Sbattei la porta del bagno così forte che le pareti della stanza
tremarono.
Dopo due ore di lezione di storia della magia con i serpeverde la mia
testa non ne poteva più. Per fortuna che Rose Weasley mancava
all’appello, altrimenti sarebbe diventata vittima della mia ira. Certo
non avrei mai incrociato la mia bacchetta in un duello con una
ragazza... ma lei non era una ragazza, era una serpe!
Ah non era una ragazza?
Da quando mi ero svegliato la mia mente non faceva altro che pensare a
lei nel mio letto…
Oh eccome se lo era!
Forse mio padre sarebbe stato davvero contento vedermi con una
serpeverde. Ancora non me lo aveva perdonato di essere finito a
grifondoro, ma immaginai che vedermi con una serpeverde che di cognome
era Weasley lo avrebbe definitivamente stecchito.
Cercai di evitare di pensare a mio padre. Se adesso la mia mente
metteva in mezzo anche lui sarei definitivamente impazzito.
Merlino, che mal di testa!
Verso la fine della lezione persino il professor Ruf si era reso conto
del fumo che mi usciva dalle orecchie e mi aveva consigliato
gentilmente di andare in infermeria per farmi curare dato che con il
fischio acuto che emettevo stavo disturbando la lezione.
Albus mi fece l’occhiolino mentre uscivo dall’aula tappandomi le
orecchie mentre gli altri compagni ridevano.
Sicuro ai serperverde avrei tolto un bel po’ di punti!
Percorsi in fretta i corridoi del castello verso la mia agognata meta
con la speranza che madama Chips mi desse qualcosa per sistemarmi
altrimenti mi sarei dato una mazzata in testa e avrei evitato le altre
lezioni della giornata.
Il mio primo giorno del settimo anno non era esattamente come me lo ero
immaginato…
Era uno schifo!
Quando aprii la porta dell’infermeria il mio peggiore incubo si
materializzò davanti ai miei occhi.
<< Poppyyy la pregoooo! >>
Rose Weasley stava inseguendo una sventurata madama Chips che cercava di
scamparle rifugiandosi nel suo ufficio.
<< Ti ho detto di no, signorina! >> esclamò esasperata
l’anziana donna.
<< Ma non lo vede che sto male? >> la Weasley era davvero
una brava attrice dato che sembrava tutto tranne che malata << Il
dolore è agonizzante! >>
Sentendo il fischio acuto che usciva dalle mie orecchie, entrambe si
voltarono dalla mia parte.
La Weasley si fermò e arrossì di colpo alla mia vista.
Un momento…
Rose Weasley che ARROSSISCE?
Da un momento all’altro sarebbe arrivato un bolide a colpirmi.
<< Beeh >> emise un verso strozzato << Direi che
adesso sto meglio, grazie Poppy >>.
Sfrecciò via alla velocità della luce. Ero indeciso se inseguirla
oppure non rischiare di incrociare ancora il mio cammino con quella pazza
furiosa… oh ma prima o poi l’avrei beccata per farmi dare delle
spiegazione.
<< Quella ragazza mi farà impazzire >> sentii madama Chips
borbottare mentre mi studiava attentamente << Abbiamo un forte
mal di testa qui, non è vero signor Malfoy? >>
Per fortuna la pozione che mi aveva dato madama Chips aveva funzionato
all’istante ed ero libero di andare a seguire la lezione di difesa
contro le arti oscure con i corvonero. Ovviamente stavo correndo perché
ero in ritardo… perché quel giorno non facevo altro che correre?
All’improvviso una figura voltò l’angolo del corridoio a tutta velocità
e ci scontrammo. Quasi rischiammo di cadere ma sostenni la ragazza che
avevo intruppato.
<< Guarda dove vai brutto troll! >>
Di sicuro era una serpeverde.
<< Scu… >>
Le scuse mi morirono in gola quando capii che quella ragazza era Rose
Weasley.
<< Siii? Malfoy non vedo l’ora di sentire quella parola
pronunciata dalla tua bocca >> ghignò lei dopo essersi ripresa
dalla sorpresa.
<< Weasley non farmi incazzare >>
La scossi e la avvicinai un po’ più a me. Mossa sbagliata. La mia mente
ricominciò a trasmettere le immagini di me e lei insieme…
all’improvviso le sue labbra mi sembravano così invitanti.
Lei lanciò uno sguardo infuriato alle mie mani che imprigionavano le
sue braccia.
<< Lasciami! >>
Ah no questa volta non mi scappi!
<< Weasley, mi devi delle spiegazioni >>
<< Ah io non ti devo proprio niente Malfoy >> disse lei
assottigliando lo sguardo.
Ma che stava facendo? Sembrava guardasse dappertutto tranne che nei
miei occhi.
<< E allora perché ieri sera mi hai schiantato? >>
Lei trasalì e scattò come se le avessi dato la scossa.
<< Chi? Io? >> tergiversò.
Era diventata molto sospettosa e guardinga.
<< Merlino, Weasley tu sei matta! Sei più lunatica dei Lovegood
>>
E dovete sapere che era veramente difficile essere più strani dei
fratelli Lovegood.
<< Non ti ricordi? >> il suo tono era sollevato.
<< No >> ringhiai.
Lei ghignò.
Finalmente sembrava essere tornata quella di sempre.
Si alzò sulle punte per avvicinare il suo viso al mio. Sebbene fosse
una ragazza molto alta la superavo di qualche centimetro. Quella strana
vicinanza mi fece rabbrividire e desiderai sentire le sue labbra sulle
mie… non sapevo perché ma ero sicuro che fossero morbide e che lei
baciasse davvero molto bene.
Ma che cosa andavo a pensare?!
Dovevo assolutamente calmare i bollenti spiriti.
Va bene avevo scoperto che la Weasley era una ragazza… una gran bella
ragazza, confermai lanciando uno sguardo alla sua scollatura e alle
gambe fasciate dai collant.
Lei esitò guardandomi intensamente negli occhi.
Era vero che aveva le pagliuzze dorate.
Stupido di uno Scorpius!
Dopo un tempo che sembrava infinito in cui i nostri respiri così vicini
si erano mischiati lei si decise a parlare: << Perché mi annoiavo
>>.
Detto quello svincolò dalla mia presa e fuggì per i corridoi alla
velocità della luce ridendo.
<< Guardati le spalle Weasley, questa me la paghi! >> le
urlai dietro.
Oh si che me l’avrebbe pagata quella
strega!
Note: Povero Scorpius! Capisco che avere a che fare con una come Rose
faccia venire atroci mal di testa! :P Con questo capitolo possiamo
vedere che anche dal suo punto di vista inizia a nascere una certa
attrazione per la nostra serpeverde, ma attrazione a parte...
aspettatevi una bella vendetta da parte sua per ripagare l'orgoglio
ferito! Non aggiungo altro :) Un bacio, Chiara
|
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Capitolo 4 *** Lodevoli incantesimi ***
Capitolo
3
Lodevoli
incantesimi
Era passata più
di una settimana ma la vendetta di Malfoy non si era attuata. Strano,
perché di solito i grifondoro erano sempre di parola ma forse per
stavolta aveva lasciato perdere. Su dai perché arrabbiarsi per uno
schiantesimo di cui nemmeno si ricordava?
I primi giorni
ero stata attenta a guardarmi alle spalle ma poi quando avevo notato la
sua indifferenza, avevo iniziato a rilassarmi. Con i grifondoro
facevamo incantesimi, pozioni e divinazione, in teoria ci sarebbe stata
anche la lezione di erbologia ma io odiavo così tanto quella materia
(mi dispiaceva per il professor Paciok) che ai GUFO avevo preso Troll
apposta per non continuare a seguirla così andavo alle lezioni di
antiche rune coi corvonero. Quella sì che era una materia interessante!
Certo vi starete chiedendo perché ai MAGO io segua ancora divinazione
con quella matta della Cooman e la risposta è perché le sue lezioni mi
divertivano troppo. Era così divertente guardare nella sfera di
cristallo e inventare storie strampalate a cui la professoressa credeva
ciecamente. Grazie alla mia fantasia ero diventata la sua alunna
preferita e prendevo sempre Eccellente.
Era diventato
un corso molto frequentato dato che nessuno voleva perdere la storia
del giorno.
<< Meg!
>>
La serpeverde
vicino a me sobbalzò presa alla sprovvista e si voltò a guardarmi
stranamente rossa in viso. << Sì, Rose? >>
<< Si può
sapere dove stai guardando? >>
Era dall’inizio
della lezione che invece di contemplare la sfera di cristallo guardava
da tutt’altra parte. In realtà erano alcuni giorni che sembrava avere
la testa fra le nuvole.
<< Da
nessuna parte >> disse diventando ancor più rossa e lanciando
un’occhiata furtiva alla mia destra.
Miseriaccia!
Notai poco più
in là mio cugino Albus che la fissava insistentemente quasi come se
volesse mangiarsela solo con gli occhi. Malfoy, che ovviamente
era il suo compagno di banco, gli diede una gomitata tra le costole e
finalmente quello distolse lo sguardo per imprecare contro il suo
miglior amico.
<< Meg
>> la fulminai con lo sguardo << Che cosa sta succedendo?
>>
Lei sospirò e
si sistemo una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Quando faceva così
sapevo che stava per confidarmi qualcosa di terribile.
<< Al
festino nella nostra sala comune io e Al… ci siamo baciati e se tu non
avessi schiantato Malfoy facendo quel gran casino penso che non ci
saremmo fermati solo a quello >> disse in un mormorio.
<< E
perché non me l’hai detto prima? >>
<< Beh
perché penso che lui mi piaccia sul serio, Rose. Non riesco a
togliermelo dalla testa >>
<< CHE
COSA? >>
Mi alzai in
piedi di scatto e tutta l’aula si girò a guardarmi.
<<
Signorina Weasley che cosa succede? >> mi chiese la professoressa
Cooman con la sua solita voce sognante.
Meg e Al?
Oh Merlino!
Lanciai uno
sguardo assassino a mio cugino, lui lo notò e si fece piccolo piccolo
sulla sedia. Mi conosceva bene e sapeva che quello sguardo significava
guai.
Tu guarda quel grifondoro dongiovanni!
Sapevo che le
storie di Al duravano due giorni al massimo. Dato che poteva averne
tante perché fermarsi a una? Era questo il suo motto. Aveva un sacco di
oche senza cervello che gli andavano dietro visto che era il figlio del
salvatore del mondo magico e poi era davvero un bel ragazzo con quella
chioma ribelle nera, gli occhi azzurri e il fisico asciutto da
giocatore di Quidditch.
E Meg adesso si
era presa una cotta per lui… come aveva osato baciarla?
<< Oh
professoressa! >> dissi in tono melodrammatico prendendo la sfera
di cristallo tra le mie mani << Ho visto qualcosa di terribile!
>>
La classe
trattenne il fiato insieme alla Cooman. Solo che lei lo aveva fatto per
la preoccupazione e gli altri perché si stavano trattenendo dalle
risate.
<< Cosa
hai visto mia cara? >> domandò lei venendomi vicino e sbirciando
nella mia sfera.
<< Il
gramo! >> strillai spaventata e la sfera mi cadde dalle mani.
Rotolò
nell’aula in cui era sceso il silenzio.
Meg intuì le
mie intenzioni. << Non osare… >> sibilò minacciosa.
<< Il
gramo? Su chi mia cara, chi? >> mi domandò la professoressa.
Corsi da Albus
e mi buttai ai suoi piedi. << Oh Albus mi dispiace così tanto!
>> singhiozzai abbracciando sue gambe mentre lui cercava di
scrollarmi di dosso, quasi rischiai un calcio in bocca. << Mio
caro cugino tu morirai! >> mi avvicinai poi il più possibile al
suo viso perché potesse sentire solo lui << Di una morte lenta e
dolorosa messa in atto con le mie stesse mani se solo osi toccare di
nuovo Meg, è chiaro? >> sussurrai in un tono velenoso.
Luì trasalì e
sbiancò all’improvviso. Non se lo aspettava proprio.
Mi alzai di
scatto e mi asciugai gli occhi bagnati da finte lacrime. << Oh
non ce la faccio! >>
Dopo
quell’ultima eclatante esclamazione uscii di corsa dall’aula con
l’espressione sconvolta.
Adesso la
Cooman avrebbe perseguitato Al per giorni e sai le risate alle sue
spalle per i corridoi se la voce della sua presunta morte fosse girata.
Avrebbero
dovuto darmi un Magioscar all’interpretazione per la mia splendida
recitazione.
Mentre tessevo
mentalmente le mie lodi seduta lungo le scale della torre per aspettare
che Meg uscisse dall’aula (sicuramente sarebbe stata incazzata come una
iena) sentii un applauso alle mie spalle.
<<
Complimenti Weasley, ottima recitazione! >>
<<
Sparisci Malfoy! >> esclamai educata come sempre.
Invece di dare
ascolto alle mie parole il biondino si sedette accanto a me e allungò i
piedi lungo le scale. Osservai le sue gambe fasciate dalla divisa nera
e prima che il mio sguardo potesse salire un po’ più sopra (accidenti a me!) mi strinsi le
ginocchia al petto e cercai di allontanarmi da lui. Riuscii a spostarmi
solo di qualche centimetro visto che dietro di me c’era il muro.
<<
Sentiamo… perché adesso la vittima della tua follia sarebbe tuo cugino?
>> mi chiese lui sghignazzando.
<< Non
sono affari tuoi >>
<< Guarda
che Meg sa badare a se stessa da sola >>.
Allora lui
sapeva. Albus doveva averglielo raccontato, o forse la stessa Meg visto
che fraternizzava con il nemico.
Incassai la
testa nelle spalle sbuffando come una teiera.
<< Se
solo la fa soffrire lo eviro >> ringhiai stringendo i pugni.
<< Allora
non è vero che Rose Weasley è una serpe insensibile! >> esclamò
lui meravigliato.
A Meg volevo un
bene dell’anima ma nessuno lo sapeva. Nemmeno lei credo. Io non
mostravo mai i miei sentimenti, ero fatta così. E adesso ci voleva
Malfoy a psicanalizzarmi?
<< Senti
vedi di girare a largo se non vuoi che ti schianti di nuovo! >>
esclamai alzandomi in piedi e puntandogli la bacchetta contro.
Lui mi guardò
scocciato, si alzò e sfoderò lentamente la bacchetta.
Erano puntate
l’una contro il petto dell’altro.
Poggiò una mano
sulla mia spalla. << Oh andiamo Weasley! >>
<< Non
osare toccarmi >> dissi senza avere il coraggio di sposarmi.
Toccami
toccami toccami toccami!
Zitti stupidi
ormoni!
Lo sentii
mormorare qualcosa che non riuscii a comprendere.
<< Che
cosa? >>
<< Non
essere noiosa >>
IO NOIOSA?
Stavo per
affatturarlo quando lui ghignò e senza che potessi fermalo, girò sui
tacchi e se ne andò.
<<
Vigliacco! >> gli urlai appresso.
Sapevo che
quell’epiteto non gli piaceva per niente ma lui, invece di tornare
indietro per spiaccicarmi al muro, scoppiò a ridere. Sentii echeggiare
la sua risata per i corridoi mentre si allontanava.
E meno male che
la matta ero io!
Il giorno dopo
mi svegliai di buon’ora. Meg e le altre compagne di stanza, le gemelle
Diamante e Sasha Nott, dormivano ancora. Mi stiracchiai tra le coperte.
Avevo fatto una splendida dormita. Quel giorno non avevamo lezioni la
mattina ma avevo deciso di svegliarmi presto per iniziare a studiare,
ci avevano già riempito di compiti dalla prima settimana ma non avevo
avuto il coraggio di iniziare subito.
Mi diressi al
bagno e mi sciacquai il viso. Alzai gli occhi allo specchio e…
<<
AAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHH! >>
Il mio urlò
agghiacciante risuonò per tutto il castello di Hogwarts.
<< Rose
Weasley io ti ammazzo! >> sentii urlare Meg dalla stanza.
La porta del
bagno si spalancò e vidi la mia miglior amica e le gemelle Nott
affacciarsi.
<< Per la
barba di Merlino! Che ti è successo? >> esclamò Diamante
guardandomi stralunata.
<< Non lo
so! >> urlai in preda ad una crisi.
L’immagine che
mi rimandava lo specchio era la mia ma non ero più io!
I miei lunghi
capelli castani erano diventati un arcobaleno. C’erano ciocche blu
elettrico, giallo canarino, rosa shocking e verde brillante. Poi i miei
occhi erano diventati di due colori diversi uno viola e l’altro
acquamarina. Ma quello messo peggio era il mio naso: era un grugno di
maiale!
<< E’
chiaramente un incantesimo cambiaconnotati >> asserì Meg
osservandomi bene mentre disperata mi strappavo ciocche di capelli
<< Davvero lodevole >>
<< Meg!
>> la ripresi.
<< Ma che
bel nasino che hai! >> disse Sasha.
Le gemelle Nott
scoppiarono a ridere.
<<
Smettetela o vi strozzo nel sonno! >>
<< Ma chi
è stato? >> mi domandò Meg << Insomma per questo
incantesimo ci vuole il contatto fisico >>.
Riflettei sulla
sua domanda. Il giorno prima non mi sembrava aver litigato con nessuno…
Un momento!
Rividi me e
Malfoy sugli scalini della torre di divinazione. La sua bacchetta
puntata verso di me, il suo mormorio e la sua mano poggiata sulla mia
spalla.
Era stato lui!
<< IO
L’AMMAZZO >>
Uscii come una
furia dai sotterranei, non mi importava se ero ancora in pigiama. Tanto
tutto il mio aspetto era orribile! La gente per i corridoi si fermava a
guardami allibita. Sentivo anche delle risate al mio passaggio.
Miseriaccia! Speravo che in questo stato non tutti mi riconoscessero.
Individuai
l’oggetto della mia ricerca davanti le porte della Sala Grande. Stava
entrando per far colazione insieme ad Albus.
<<
MALFOY! >> urlai come un’indemoniata.
<< Porco
Godric, Rose! Che ti è successo? >> mi domandò Al.
Lo ignorai e mi
rivolsi al biondino davanti a me.
<< IO TI
AMMAZZO! >>
<< Ma
come sei violenta Weasley! Uno Schiopodo Sparacoda ti ha punto?
>> disse Malfoy tra le risate.
<< Levami
subito quest’incantesimo! >>
<< E chi
ti dice che sia stato io? >>
Mi gettai su di
lui e lo afferrai per il colletto della camicia.
<< Rose!
>>
<< Stanne
fuori Albus! >>
<<
Weasley lasciami immediatamente! >>
<< No
Malfoy, lo so che sei stato tu! >>.
Lui mi scansò
prendendomi per i polsi e stringendo. << Anche se volessi, non
saprei farlo >> disse con tono indifferente mentre ammetteva la
sua profonda idiozia, poi mi osservò bene e sul suo viso comparì un
sorrisetto divertito << Lo sai che sei un maiale davvero carino?
>>
Accecata dalla
rabbia, mi avventai nuovamente su di lui e cademmo a terra. Proprio
quando stavo per mollare un pugno sul suo bel faccino mentre lui mi
tirava i capelli per liberarsi, sentimmo una voce che ci fece
trasalire.
<<
Weasley, Malfoy! >>
Alzammo gli
occhi per vedere la preside McGranitt torreggiare su di noi.
<< Siete
forse impazziti?! Cento punti in meno a grifondoro e serpeverde!
>>
<< Ma
preside guardi come mi ha ridotto! >> mi lamentai mentre lei ci
costringeva ad alzarci.
<< E lei
mi ha schiantato! >> ribatté Malfoy.
Ci guardammo in
cagnesco mentre la McGranitt sospirava esasperata.
<< Bene
allora siete entrambi in punizione! Passerete tutta la notte a ripulire
la stanza dei trofei iniziando dalle otto di questa sera >>
annunciò. Malfoy stava di nuovo aprendo bocca per contestare ma lei lo
fulminò, lanciandogli uno sguardo di fuoco oltre i suoi occhiali.
<< Signor Malfoy non aggravi la sua situazione, non le levo la
spilla da Caposcuola solo perché ha saputo far un lodevole incantesimo
>> COSA? << E
ringraziate entrambi che io non scriva ai vostri genitori >>.
A quella
minaccia ammutolimmo entrambi.
<<
Signorina Weasley venga con me da madama Chips >> disse infine la
preside << Vedremo di restituirle i suoi veri connotati >>.
Dopo un ultimo
sguardo di fuoco con Malfoy seguii la McGranitt.
Fui costretta a
passare l’intera giornata in infermeria mentre gli incantesimi e le
pozioni curanti facevano effetto. L’incantesimo di Malfoy, sebbene
tutti lo considerassero lodevole, non aveva funzionato bene e la
preside insieme a madama Chips non erano riuscite a risolverlo del
tutto. I miei capelli, prima lunghi fino alla schiena, avevano subito
un taglio radicale. Adesso avevo un corto caschetto con tanto di
frangetta. Una ciocca blu elettrico era rimasta ma a meno non volessi
andare in giro rapata me l’ero, a malincuore, tenuta. I miei occhi e il
mio naso erano tornati normali.
Uscii
dall’infermeria continuando ad arricciare il naso. Ancora mi
formicolava.
Mi stavo
dirigendo verso la sala dei trofei quando incontrai mia cugina Lily. La
McGranitt era stata insensibile a tutta la sofferenza che avevo subito
per togliermi l’incantesimo di dosso e quindi mi toccava andare a
scontare comunque la mia punizione. E meno male che quella sera avevamo
programmato di iniziare gli allenamenti di quidditch. Dopo i provini
della scorsa settimana ero riuscita a formare una squadra niente male.
Avrei dovuto rimandare a domani.
<< Rose
ho saputo da Albus che cosa è successo >> mi disse dopo avermi
salutato << Peccato che sei già tornata normale, avrei voluto
vederti… ehm >> esitò per un attimo per l’occhiata assassina che
le avevo mandato << Comunque questo taglio di capelli ti sta
benissimo! Anche la ciocca blu non è male, potresti lanciare una nuova
moda! >>
Sospirai:
<< Grazie Lily >>.
<< Dicono
tutti che sia stato proprio un bell’incantesimo infatti si vocifera che
la professoressa d’incantesimi abbia dato un Eccellente a Malfoy
>>
<<
Davvero? >> ringhiai.
Non c’era
giustizia a questo mondo.
<< Rose
posso toccare il tuo naso? >>
Merlino
quant’era strana mia cugina!
Lasciai che mi
accompagnasse fino alla sala dei trofei dove ci attendeva Malfoy.
<<
Finalmente ci hai degnato della tua presenza Weasley! >> disse
scocciato e poi salutò con un gesto della mano Lily << Potter
>> aprì la porta della sala << Weasley sbrigati che il
custode ci aspetta dentro >> entrò e con poca grazia si sbatté la
porta alle spalle.
Era acido
quanto una zitella.
Mi girai per
salutare Lily e vidi che mi guardava attentamente con i suoi occhi
verdi.
<<
Secondo me gli piaci >>
Quasi mi
strozzai con la mia stessa saliva. << Cosa? Lily! >>
<< Massì
Rose sareste molto carini insieme >> mi fece un sorriso furbo e
poi si dileguò.
Ricordate che
cosa vi avevo detto di mia cugina sul fatto che lei non sbagliasse mai?
Beh scordatevelo! Io insieme a Malfoy? Lily era impazzita.
Note: Ecco i
volti dei nostri protagonisti: Scorpius e Rose (con una ciocca un
po' più blu e le lentiggini sul volto)
|
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Capitolo 5 *** In punizione! ***
Capitolo 4
In
punizione!
Il custode Gazza ci aveva sequestrato le bacchette e poi ci aveva dato
due secchi con l’acqua, due strofinacci e due scope. Con grande
sgomento di Malfoy, quelli sarebbero stati i nostri strumenti di
lavoro. Poi sghignazzando se n’era andato augurandoci buona fortuna e
avvertendoci che sarebbe tornato a riprenderci il mattino dopo.
Quando vidi quanti trofei avrei dovuto pulire mi venne voglia di
strozzarmi con lo strofinaccio, o magari di strozzare la fonte dei miei
guai qua vicino a me che sbuffava scocciato come una locomotiva mentre
osservava i secchi.
<< Grazie tante Malfoy >>.
<< Sta zitta Weasley >>.
Entrambi avevamo avuto un tono gelido ma l’occhiata che ci eravamo
scambiati era di fuoco.
Iniziammo a lavorare in silenzio, ognuno a un capo opposto della sala,
probabilmente per evitare di saltarci addosso e non per secondi fini
maliziosi ma per scannarci letteralmente. L’unico rumore che si sentiva
era lo scroscio dell’acqua quando vi immergevamo gli strofinacci. Fuori
dalle finestre era buio pesto. Malgrado fossero aperte quella sera non
tirava un filo d’aria e stavo cominciando a sudare. Mi asciugai la
fronte con il dorso della mano.
Ah quant’era comoda la magia!
Passò un tempo che sembrava infinito.
La pulizia di ogni polveroso trofeo era intervallata da uno starnuto di
Malfoy.
Mi girai a guardarlo mentre strizzavo lo strofinaccio un po’ schifata
nel secchio con l’acqua ormai diventata nera. Mi incantai per un attimo
ad osservare il suo profilo. Era concentrato a pulire una vecchia coppa
delle case. I capelli biondi erano abbastanza lunghi e dei ciuffi gli
ricadevano sugli occhi. Mi ricordai quanto mi era piaciuto passare le
mani in mezzo ad essi per spettinarli e scossi la testa come per
allontanare un pensiero molesto. Seguii il profilo del suo naso e poi
quello della mandibola pronunciata, dove si intravedeva un accenno di
barba bionda. Malfoy era un ragazzo alto e secco, e immaginavo che il
suo fisico fosse davvero spettacolare grazie agli allenamenti di
quidditch. Potevo osservare i suoi muscoli guizzare sotto il maglione
della divisa.
Sì, Malfoy era decisamente bello.
<< Weasley che vuoi? >>
Alzai lo sguardo per incontrare i suoi occhi verdi un po’ indispettiti.
Cercai di assumere la mia migliore faccia da serpeverde impassibile.
<< Niente Malfoy >>.
Rimanemmo per un attimo a guardarci, indecifrabili, poi lui scrollò le
spalle e si voltò per rimettersi a lavoro. Ormai le distanze tra noi si
erano accorciate. I trofei da pulire erano quasi finiti. Ne presi in
mano uno piuttosto grande e pesante.
<< Toh guarda, questo ha il mio nome! >> esclamai tutta
soddisfatta con tono trionfo.
In realtà ne avevo viste altre tre di coppe come quelle. Erano le mie
quattro vittorie come capitano della squadra di quidditch.
<< Buon per te, Weasley >> mi rispose Malfoy con un colpo
di tosse.
Ignorai il suo tono antipatico. D’altronde, poverino, stava soltanto
rosicando.
Dopo aver tirato a lucido la mia bellissima coppa, mi voltai a
guardarlo con soddisfazione.
Avevo finito per prima mentre a lui mancavano un bel po’ di trofei.
Anche se più che pulirli sembrava che gli stesse facendo la doccia con
la sua saliva dato che ogni volta ci starnutiva sopra.
<< Allergico alla polvere? >> chiesi avvicinandomi.
In risposta arrivò un altro suo starnuto.
Cercai di prendere la coppa che aveva tra le mani ma la sua presa era
salda.
<< Senti lascia finire a me i trofei e tu spazza per terra
>> quasi gli strappai il trofeo dalle mani.
Lui mi guardò infastidito. Gli occhi un po’ arrossati. << Non ho
bisogno del tuo aiuto Weasley >>.
Lo guardai offesa mentre porgeva la mano per riprendersi il trofeo.
<< Ma chi ti vuole aiutare?! E’ solo perché non mi va di spazzare
per terra! >> esclamai lanciandogli la coppa addosso con forza.
Quella cadde a terra facendo un gran baccano.
Stupido grinfondoro!
Stavo per allontanarmi ma me lo impedì afferrandomi per il polso.
<< Prova a rifarlo Weasley! >>
<< Oooh che paura! Altrimenti che fai? >> ghignai ma il
ghigno si congelò quando notai il suo sguardo arrabbiato.
Lui strinse i pugni. << Sei solo una stupida ragazzina >>.
COSA?
<< E tu Malfoy? Chi sei? >> ribattei sibilando, ferita
nell’orgoglio << Ti dai tante arie da amico leale, prode
grifondoro, quando invece lo sanno tutti che discendi da una famiglia
di mangiamorte. Cos’è, hai la ribellione adolescenziale? >>
Seppi di aver esagerato.
E lo capii quando mi ritrovai contro il muro e la sua mano alla gola.
Era veramente furioso.
<< Prova a ripeterlo brutta strega! >>
<< Problemi in famiglia, eh Malfoy? >>
Sostenni il suo sguardo furioso con orgoglio sebbene la sua stretta mi
stava facendo male. Era così vicino che sentivo il suo respiro
affannato. Sentii gli occhi inumidirsi ma non gli avrei dato nessuna
soddisfazione nel lamentarmi.
Lui comunque se ne accorse e mi lasciò.
Mi massaggiai il collo.
<< Non parlare di cose che non sai >> sussurrò lui
voltandosi e portandosi le mani tremanti tra i capelli.
Il suo tono mi sembrava essere sofferente.
Ok, avevo davvero esagerato.
<< Midispiace >> mormorai.
Si voltò di nuovo a guardami, questa volta c’era la sorpresa nei suoi
occhi. << Cosa? >>
<< Mi dispiace >> ripetei con un tono di voce un po’ più
alto.
<< Weasley non ti ho sentito, potresti ripetere più forte?
>> disse lui ma dal suo sorrisetto capii che aveva sentito
benissimo.
Ma tanto ormai l’avevo detto che c’era di male se lo ripetevo?
<< Mi. Dispiace! >> scandii bene le parole avvicinandomi
per urlargli nell’orecchio.
Lo sentii ridere e poi voltò il viso verso il mio.
Miseriaccia, era troppo vicino!
<< La grande Rose Weasley che si scusa? >>
Gli diedi un pugno ben assestato sulla spalla.
<< Ahio, no ok… mi arrendo! >>
Ci fu un attimo di silenzio.
<< Sai anche mio padre quando ha saputo che ero diventata una
serpeverde ha dato in escandescenze >> dissi all’improvviso
mentre iniziavo a spazzare il pavimento con la scopa.
Forse io e Malfoy avevamo una cosa in comune molto forte.
<< Mi risulta difficile crederlo >> ribatté lui guardandomi
di sottecchi.
<< No davvero! Il mio secondo giorno di scuola ricevetti una
strillettera. Per fortuna mia madre era riuscita a farmi arrivare il
gufo quando ero in camera. Rimasi traumatizzata per una settimana!
>>
Malfoy scoppiò a ridere. << Mi immagino >>.
Chissà perché mi sentivo così bene nel consolarlo.
<< E tu? >>
Si passò una mano tra i capelli scompigliandoli e sospirò. Sentii il
suo respiro invadermi.
<< Non… non mi va di parlarne, ok? >>
<< Ok >>.
Non se lo aspettava proprio che sarei stata così accondiscendente.
Rimanemmo a guardarci negli occhi e piano piano sentii che stavo
affondando in quel mare di verde. Sembravano comunicare tutto quello
che lo agitava nell’anima. Erano così profondi. L’aria intorno a noi
improvvisamente si fece elettrica. Sentii il cuore partire a mille
quando la sua mano sfiorarmi il volto e poi giocare con la mia ciocca
di capelli blu elettrico.
<< Non sono male così >>
Oh merlino! Strinsi con forza
la scopa che avevo tra le mani. Gli era uscita una voce bassa e roca
che mi aveva fatto rabbrividire di piacere.
<< Non sono riusciti a toglierti l’incantesimo? >>
Perché continuava a sussurrare in quel modo? Voleva forse farmi
impazzire?
Mi limitai a scuotere la testa incapace di proferir parola. Non sapevo
se sarei stata in grado di parlare, o meglio… che tono mi sarebbe
uscito.
<< Penso di meritarmi una vendetta coi fiocchi, so quanto sono
importanti i capelli per voi ragazze >> ridacchiò.
Davvero mi stava servendo una vendetta gratuita?
Mi osservava tranquillo, in attesa di una mia mossa.
<< Adesso? >>
Si irrigidì di colpo.
Non sapevo di essere in grado di fare un tono di voce così basso e
suadente... da vera seduttrice.
Quella situazione mi stava mandando fuori di testa. Non riuscivo più a
ragionare. L’unica cosa che avevo in mente era lui e solo lui. Lo
volevo disperatamente. Volevo sentire di nuovo le sue morbide labbra
sulle mie.
<< Sì >> sussurrò.
Sorrisi maliziosa e mi avvicinai dopo aver lasciato cadere a terra la
scopa. Prima che potesse capire le mie intenzioni, le mie labbra si
erano posate sul suo collo. La sua pelle aveva un sapore delizioso. Una
scossa mi arrivò al basso ventre. Lo vidi stringere forti i pugni per
controllarsi mentre con le mie labbra gli sfioravo il punto dietro
l’orecchio, poi la guancia, poi il mento. Quando lasciai un vero e
proprio bacio sulla sua mandibola dove sentii un accenno di barba
solleticarmi le labbra, non resse più e mi artigliò forte i fianchi per
avvicinarmi a lui. Avvertii il suo desiderio. Lo sentii sospirare e
quando tornai sul suo collo misi in atto la mia vendetta e lo morsi.
<< Ahio! Sei impazzita? >>
Mi mordicchiai il labbro inferiore con i denti per impedirmi di tornare
a baciarlo. Era stata davvero dura fermarmi ma il mio vendicativo animo
serpeverde aveva trionfato sul desiderio. Non potevo lasciarmi sfuggire
un’occasione del genere.
<< Mi sono vendica… >>
Non riuscii a finire la frase che le sue labbra erano sulle mie. La sua
lingua prepotente richiese subito l’accesso alla mia bocca e con un
sospiro glielo concessi. Chiusi gli occhi lasciandomi guidare da lui.
Mi spinse piano e indietreggiai finché non incontrai il muro. Una mano
era sul mio fianco e l’altra scese sulla coscia, sotto la gonna, mi
tirò su la gamba e la strinsi intorno ai suoi fianchi. In quella
posizione potevo sentire tutta la sua eccitazione. E sapevo che io non
ero da meno.
I nostri respiri si fecero affannosi.
Passai le mani intorno al suo collo per avvicinarmi ancora di più a
lui. Quasi non mi riconoscevo. Mai avevo provato delle sensazioni così
forti con un ragazzo. I miei ormoni impazzirono del tutto quando posò
la mano sulla mia pancia. Ero in preda agli istinti e il cervello era
in black out.
Ci baciammo ancora e ancora.
Nessuno dei due riusciva a fermarsi.
Mentre scendeva a baciarmi il collo, riuscii a insinuare una mano sotto
il suo maglione e la sua camicia e gli accarezzai gli addominali. Sì,
quelli erano degli addominali da vero giocatore di quidditch. Sebbene
la mia mano fosse fredda rispetto al suo corpo non protestò, anzi lo
sentii gemere sulla mia pelle. Tornò a baciarmi con foga le labbra.
Arrivai a odiare tutti quegli strati di vestiti che ci separavano e
quello stupido ossigeno che ormai stava finendo... se non fosse stato
per la necessità di sopravvivenza, non mi sarei mai separata dalle sue
labbra.
Quando ci staccammo per riprendere fiato, aprii gli occhi e il mio
cuore perse un battito.
Malfoy era una visione con quei capelli spettinati, gli occhi lucidi di
desiderio che mi guardavano, il volto accaldato e la bocca gonfia dei
miei baci.
Stavamo per riavventarci l’uno sull’altro quando sentimmo il rumore
della porta che si apriva. Mi allontanai di scatto ed evitai di
guardarlo mentre Gazza ci riconsegnava le bacchette e ci rimetteva in
libertà. Mi sembrava di sentire il suo sguardo di fuoco sul mio corpo,
ma quando mi girai a guardarlo vidi che era concentrato sul guardiano.
Ci prendemmo una strigliata perché il lavoro non era del tutto finito.
Quando uscimmo dalla stanza notai dalla luce delle finestra che stava
sorgendo l’alba.
Il tempo era passato così velocemente e non me ne ero nemmeno accorta.
<< Weasley… >>
<< E’ tardissimo! >>
Prima che Malfoy potesse dire qualcosa, fuggii a gambe levate verso i
sotterranei.
Corsi a perdifiato nemmeno mi stesse inseguendo il fantasma del Barone
Sanguinario. E anche se lo avesse fatto, la mia espressione da
indemoniata lo avrebbe spaventato così tanto che sarebbe morto di
nuovo. Non mi fermai finché non entrai nella mia stanza come un uragano
e mi buttai nel letto di Meg, svegliandola di soprassalto.
<< Porco Salazar, Rose! >> esclamò lei spaventata aprendo
gli occhi ancora impastati dal sonno << Ma che ore sono? >>
<< Le cinque >>
<< E tu hai osato sve… >> si zitti quando mise a fuoco la
mia espressione << Che hai combinato stavolta? >>
<< Io? E’ lui! >>
<< Malfoy? >>
<< Shhhh! >>
Insonorizzai le tende del suo baldacchino affinché le gemelle Nott non
ci potessero sentire. Ci mancava solo che quelle due pettegole
mettessero in giro strane voci su di me e sul biondino.
<< Meg >> sospirai e poi sganciai la bomba << Sono
attratta da lui >>.
<< E allora? >> ribatté lei con tono indifferente.
La guardai come se si fosse ammattita e la scossi. << Meg ti
rendi conto che siamo parlando di Malfoy? >>
<< Rose guarda che sei l’unica che si è accorta adesso che Scorp
è un gran bel ragazzo >> disse lei.
<< Ma… >>
<< Aspetta non dirmi che vi siete baciati! >> mise su un
espressione da posseduta, la solita di sempre quando spettegolava
<< Oppure lui non ti ricambia? >>
<< Eccome se ricambia Meg! Stavamo andando ben oltre il bacio…
>> sentii andare le guance a fuoco al ricordo del mio desiderio e
del suo.
<< Allora qual è il problema? Tu lo vuoi e a quanto pare anche
lui ti vuole >>
<< Non è così semplice >>
<< Ma dove lo vedi il difficile Rose? Lui è un ragazzo attraente,
hai avuto tanto altri ragazzi che erano peggio di lui >> sorrise
maliziosa << Perché non ci stai un po’ insieme come hai fatto con
gli altri? Poi quando ti stufi, ciao! >>
Sì, in effetti aveva ragione lei. Con gli altri non mi ero fatta nessun
problema, perché adesso non potevo divertirmi un po’ con Malfoy?
<< Ma lui è un grifondoro >>
<< Oh ma chissenefrega! >> ribatté Meg con ardore.
<< Da quando sei diventata una fan dei grifondoro? >>
Frecciatina.
Adesso fu il suo turno di arrossire.
<< Oh quanto sei vipera Rose! >> mi fulminò lei con lo
sguardo << Senti vuoi Scorpius? Allora prenditelo. Non vedo dove
sia il problema visto che sembra che anche lui ti ricambia. Che sarà
mai! Tanto non vi dovete mica sposare, no? >>
Al pensiero di me e Malfoy che convolavamo a nozze quasi mi strozzai
con la mia stessa saliva.
<< NO! >>
<< Dai magari scoprirai che è anche simpatico >>
<< Come uno Schiopodo Sparacoda ficcato su per il… >>
<< ROSE! >>
Scoppiammo a ridere come due matte.
Ma sì che male c’era a cedere all’attrazione per Malfoy. Pensai alle
parole di Lily e scossi la testa. Tanto non c’era nessun rischio che io
mi affezionassi a lui. Non è che lo sopportassi poi tanto, era trionfo
e vanesio. Il suo orgoglio mi dava suoi nervi… no, assolutamente nessun
pericolo.
O almeno così credevo.
Note: Finalmente in questo capitolo le cose si sono smosse tra i nostri
due protagonisti! Rose metterà da parte il suo orgoglio e la sua
ostilità verso i grifondoro per cedere all'attrazione per Scorpius? Lo
scoprireta nella prossima puntata! ;)
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Capitolo 6 *** Il patto ***
Capitolo 5
Il patto
Pov Scorpius
Per Merlino, Morgana e tutti i maghi
del mondo magico!
Stavo letteralmente impazzendo.
Sì, la follia era l’unica spiegazione del mio delirio.
O forse la colpa era solo dei miei ormoni. Erano loro ad essere
impazziti e stavano trascinando la mia mente in un baratro.
Dalla notte della punizione non riuscivo a togliermi dalla testa la
morbidezza delle labbra di Rose Weasley. Erano giorni e giorni che il
desiderio mi tormentava. Non sarei arrivato vivo alla festa di
Halloween. Non potevo fare a meno di osservarla a lezione mentre si
passava le mani tra i capelli o mentre accavallava le gambe facendo
alzare l'orlo della gonna della divisa. E quando si tormentava le
labbra quando era concentrata... Merlino!
Ogni volta pensavo che solo una lunga doccia fredda sarebbe potuta
riuscire a calmarmi. Nemmeno avessi tredici anni.
<< Attento! >>
La voce di Albus mi risvegliò appena in tempo. Evitai la colonna del
cortile all’ultimo. Stavamo andando in biblioteca a studiare, ero
sicuro che lì non ci sarebbe stata nessuna distrazione dato che la
Weasley evitava quel luogo, nemmeno fosse appestato di fantasmi
spaventosi.
<< Porco Godric! >>
Quando mi accorsi che il centro dei miei pensieri era in cortile a
godersi la bella giornata inciampai in una mattonella e il fascio di
pergamene che avevo in mano cadde a terra. Le raccolsi velocemente e mi
rifugiai in biblioteca in un lampo.
<< Per Merlino Scorp, non ti posso vedere così! >> disse
Albus sedendosi lentamente davanti a me.
<< Shhh! >> ci zittì quella vecchia megera di Madama
Prince.
Mi massaggiai le tempie. << Sto impazzendo Al >> sussurrai.
Ovviamente il mio migliore amico era stato messo a conoscenza di tutte
le vicende che riguardavano la cugina.
Albus si protese sul tavolo stropicciando le pergamene per avvicinarsi
e mormorare a sua volta. << Io non capisco perché non vai da lei.
So che mia cugina ha il carattere di un Ungaro Spinato ma non credi che
ti mangi… anzi forse lo potrebbe fare, ma di baci >> mi lanciò
un’occhiata maliziosa << Che ti ci vuole, non è così difficile!
>>.
<< E allora tu con Meg? >>
<< Oh ma io sono un gentiluomo! La inviterò con me al ballo di
Halloween e non potrà dirmi di no >> disse con voce sicura e una
gran faccia tosta.
In realtà sapevo che se la stava facendo sotto.
Il suo sarebbe stato di sicuro un bel gesto dato che al ballo di
Halloween non era per forza obbligatorio andarci in coppia. La preside
McGranitt dopo la grande cena ci concedeva di festeggiare per un po’ in
sala grande e di fare a gara a chi avesse la maschera più spaventosa di
Hogwarts.
<< Perché non lo fai anche tu? >>
<< Ma che dici! >>
Avevo alzato un po’ troppo la voce perché mi arrivarono le lamentele
dei ragazzi del tavolo vicino e l'ennesimo “shhh!” della bibliotecaria.
<< Al è di tua cugina che stiamo parlando, hai presente bene chi
è? Quella è una iena! E poi non è una ragazza normale, queste cose la
repellono. Ti ricordi cosa fece a Macmillan l’anno scorso solo perché
aveva osato invitarla all’uscita ad Hogsmeade il giorno di San
Valentino? E’ rimasto per una settimana in infermeria >>.
Se solo pensavo a com’era scappata quella sera. Avevo evitato di
chiedermene il motivo. Era da tempo che sospettavo che Rose Weasley
avesse qualche rotella fuori posto. O forse io che ero grifondoro non
potevo capire la sua perversa mente da serpeverde.
<< Sì hai ragione, Rose è terribile >> concordò lui
cambiando idea << Beh amico, non so proprio come tu possa farcela
con lei ma buona fortuna! >>
Mi rabbuiai.
Pov Rose
Mancavano solo due giorni al ballo di Halloween e già non vedevo l’ora
che passasse. Avevo dovuto affatturare ben due ragazzi di serpeverde
piuttosto insistenti. Per fortuna la voce si era sparsa abbastanza in
fretta e nessun altro aveva provato più a invitarmi. Insomma che senso
aveva se non era obbligatorio andarci in coppia? Cercai di non pensare
al ballo di Natale che era l’esatto contrario.
<< Mammamia Rose come sei esagerata! Perché hai rifiutato
l’invito di Pucey? E’ un ragazzo così carino! >>.
<< Non rompere Meg! >>.
Affrettai il passo ma lei continuò imperterrita a inseguirmi. Avevamo
appena finito gli allenamenti con la squadra di quidditch e lei era
venuta ad assistere. Immaginavo che in realtà fosse venuta per
perseguitarmi.
<< Oh io lo so perché quest’anno sei più acida del solitooo
>> cantilenò ostinata << E’ perché tu vorresti che ti
invitasse una persona in particolareee >>
<< Sta zitta Meg! >>
<< Fammi indovinare è un ragazzo biondo e alto, con gli occhi
verdi e si chiama Scorpi… >>
Mi avventai su di lei e quasi la soffocai quando le misi una mano sopra
la bocca per impedirle di sparare altre cavolate. Stava urlando come
un’ossessa e ci mancava solo che Malfoy la sentisse dato che si stava
avvicinando dall’altro capo del corridoio insieme ad Al. Avevano in
mano le scope e sapevo che ci stavano dando il cambio al campo di
Quidditch.
<< Rose che fai? Se hai istinti omicidi anche verso Meg credo che
sia giunta l’ora di preoccuparci tutti >> rise mi cugino
vedendoci in quella posizione.
Meg per tutta risposa mi morse la mano per liberarsi e mi guardò in
cagnesco. Sbuffai mentre raccoglievo la scopa e poi cercai di
allontanarmi il più possibile da Malfoy. Erano giorni che ero riuscita
a evitarlo bene e non volevo smettere proprio adesso. Se si fosse
ritrovato a una certa vicinanza non avrei più risposto di me stessa e
lo avrei baciato di nuovo, di questo ne ero sicura. Però poiché ancora
non ero del tutto sicura di voler cedere alla mia attrazione per lui
avevo deciso di evitarlo. Dopo quel discorso con Meg in testa avevo una
gran confusione.
<< Meg senti, verresti al ballo con me? >> domandò Albus
all’improvviso con un sorriso a trentadue denti.
Porco Salazar, così però mi accecava!
La serpeverde presa alla sprovvista arrossì e si sistemò una ciocca di
capelli dietro l’orecchio prima di pronunciare un timido “Sì”.
Mi voltai per un attimo a guardare Malfoy e vidi che mi stava guardando
attentamente. No ti prego non dirmi che anche a lui era venuto quel
pensiero! Ok l’attrazione… ma così si esagerava!
Albus prese una mano di Meg tra le sue. << Sono molto contento
che vieni >>.
<< Anch’io, cioè che tu mi abbia invitata >>.
Albus così dolce e Meg che balbettava.
Miseriaccia!
Quasi mi sentivo di troppo. Infatti poiché c’era il "quasi" di mezzo
m’intromisi nella loro scenetta.
<< Va bene è tutto sistemato, andiamo prima che cominciate a fare
i piccioncini sdolcinati e mi venga un attacco di diabete! >>
Presi Meg per il braccio e la trascinai via mentre salutava felice come
una pasqua mio cugino. Dovevo sbrigarmi ad andare via da lì perché con
lo sguardo infuocato di Malfoy sulla mia pelle non avrei resistito
ancora a lungo.
Finalmente la sera di Halloween era arrivata. La cena era passata e
adesso eravamo tornate nei nostri dormitori per prepararci al ballo in
maschera. Nella nostra camera sembrava essere scoppiata una bomba e
tutto grazie alle gemelle Nott che avevano svuotato del tutto i loro
bauli e disseminato vestiti e trucchi ovunque.
<< Rose, sei pronta? >> disse Meg impaziente, affacciandosi
alla porta del bagno.
<< Sì, eccomi! >>.
Mi diedi l’ultima passata di fard e poi mi guardai allo specchio,
soddisfatta. Il mio volto era pallidissimo e le mie occhiaie nere
mettevano in risalto gli occhi color sangue. Indossavo un vestito nero
senza spalline che mi arrivava fino ai piedi e mi ero messa dei tacchi
altissimi per non farlo strusciare troppo per terra. Indossavo dei
guanti neri di seta che mi arrivavano fino al gomito e avevo un
mantello sempre nero legato intorno al collo, con tanto di cappuccio a
punta sulla testa. Il tutto era completato con un finto serpente
incantato intorno alle spalle.
<< Da che sei vestita Rose? >>
<< Da mago oscuro >>.
Scoppiò a ridere. Lei era molto bella nel suo vestito da dea greca.
Indossava un abito bianco stile imperio che metteva in risalto le sue
splendide curve, ai piedi aveva dei sandali dorati, i capelli neri
abboccolati erano legati in un’alta coda di cavallo e gli occhi azzurri
erano contornati da del trucco nero. Alle braccia portava così tanti
bracciali che ad ogni passo emetteva dei tintinnii.
<< Wow Meg, stasera a mio cugino lo fai fuori! >>
Arrossì. << Davvero? >>
Alzai gli occhi al cielo. Da quanto aveva preso una cotta stratosferica
per Albus si era rincretinita.
Dov'è finito il tuo orgoglio
serpeverde Meg?!
<< Sì davvero, su andiamo! >>
Uscimmo dai sotterranei insieme alle due gemelle Nott vestite da sexy
medimaghe.
Quando arrivammo vidi che Albus era già di fronte la sala grande ad
aspettarci.
<< Oh mia dea, sei bellissima! >> accolse Meg facendole il
baciamano.
Lui si che ci sapeva fare con le ragazze, eh?
Lo osservai bene e vidi che indossava la semplice divisa della scuola,
ma in più inforcava un paio di occhiali e si era disegnato una
cicatrice sulla fronte.
<< Al ma ti sei travestito dallo zio Harry? >> dissi tra le
risate.
<< Chi meglio di me può assomigliargli >> ribatté lui un
po’ offeso << E tu da che ti sei vestita? >> mi chiese
dando una botta sulla testa dei mio serpente che gli stava mordendo la
manica del maglione.
<< Da mago oscuro >>
<< Che macabra ironia che hai Weasley! >>
Mi girai per vedere Malfoy scendere le scale e quasi rischiai
l’infarto. Il serpente incantato si afflosciò sulle mie spalle. Era
davvero affascinante nel suo elegante completo blu notte. Il suo volto
era più pallido del solito e i capelli erano tirati indietro dal gel.
<< E sentiamo… tu da chi saresti vestito? >> riuscii a
parlare solo quando scese l’ultimo gradino e si posizionò vicino a me.
Fece un sorriso seducente e sentii un gruppetto di ragazzine vicino a
noi ridacchiare. Le fulminai con lo sguardo e quelle se ne andarono
spaventate. Già di solito facevo paura ma quella sera gli occhi rossi
mi rendevano ancor più inquietante. Quando mi voltai di nuovo verso
Malfoy notai i suoi canini appuntiti e capii finalmente da cos’era
vestito.
<< Sta attenta che stasera potrei succhiarti il sangue! >>
Meg e Al risero alla sua battuta mentre io ringraziai che il mio volto
pallido non facesse intravedere il rossore che si era diffuso sulle
guance. Solo io avevo avvertito la nota maliziosa nella sua voce?
Quella sera mi sembrava che Malfoy avesse in mente qualcosa e la mia
impressione fu confermata quando entrammo e sentii il suo tocco sulle
mie spalle, quando mi girai lo vidi farmi fare l’occhiolino.
Merlino aiutami!
Sbuffai rigirandomi il bicchiere di burrobirra tra le mani e poi me lo
scolai in un sorso. Ovviamente la preside non permetteva che ci fosse
nulla di più alcolico e ovviamente le burrobirre erano state corrette
da noi studenti con del buon whisky incendiario.
Osservai gli studenti scalmanati ballare tra la pista, molte maschere
erano così ben fatte che quasi faticavo a riconoscerli. Mio fratello
Hugo insieme a mio cugino Fred erano riusciti a ricreare perfettamente
un drago, il Dorsorugoso di Norvegia. Avevano vinto il premio per la
maschera più bella e adesso sembrava strano vedere il drago diviso in
due, la testa ballava accerchiato da un gruppetto di streghe e la coda
era qui con me.
Era normale che quel secchione di mio fratello dovesse vincere
qualsiasi cosa.
<< Che fine ha fatto Al? >> mi chiese mio fratello urlando
contro la musica.
Sbuffai ancora. Era già da un bel po’ di tempo che Al e Meg erano
spariti chissà dove a fare chissà cosa, o meglio lo sapevo ma non
volevo turbare la fanciullezza del mio fratellino. Anche se dubitavo
fosse così innocente…
<< Ehi guarda Malfoy come si dà da fare! >>.
Trasalii al suono di quel nome e alzai gli occhi dal mio bicchiere.
Notai Malfoy che stava ballando e appiccicata a lui c’era Sarah Paciok.
Quella gli sbavava dietro da un tempo immemore, forse fin dal primo
anno. Avrei voluto andare lì e darle un pugno su quel bel faccino da
oca starnazzante che si ritrovava. Ovviamente perché mi era sempre
stata antipatica, solo perché era la figlia del professor Neville
pensava che la scuola fosse sua.
Come se sentisse il mio sguardo su di lui, Malfoy alzò gli occhi e
scoprì che lo stavo fissando. Era tutta la serata che i nostri occhi
non facevano altro che cercarsi…
Voltai di scatto la testa per tornare a guardare mio fratello.
<< Ti piacerebbe fare come lui, eh fratellino? >> dissi
ghignando.
Hugo mi diede un pugno sul braccio.
<< Scema! >>
Odiava quando lo chiamavo così, ma mi piaceva troppo irritarlo. Adesso
lui si considerava grande. Ah le manie di grandezza dei ragazzini
quindicenni! A dire la verità, la sorellina sembravo essere io dato che
lui aveva ripreso l’altezza e la corporatura dei Weasley, quindi era
più alto e più grosso di me.
<< Beh ti consiglio di non ballare come Malfoy se vuoi
rimorchiare, sembra un orsetto epilettico >>.
Hugo rise e sbattemmo i nostri boccali di burrobirra uno contro
l’altro.
Ma non riuscii a resistere a lungo.
<< Senti Hugo, sono stanca, vado a letto! >> mentii
<< Cerca di non spezzare troppi cuori, ok? >>
<< Vai già via? Stai diventando vecchia, sorellina >>
sghignazzò lui e poi si diresse verso Fred con un sorriso da don
giovanni.
Mi mossi come a rallentatore. Sentivo che c’era uno sguardo di fuoco
puntato sulla mia schiena.
Merlino che stavo facendo?
Sapevo benissimo che cosa stava per succedere ed ero ancora indecisa se
volerlo o meno.
Quando mi ritrovai fuori dalla sala grande il mio cervello aveva quasi
del tutto optato per il no
quindi cercai di darmela a gambe. Cercai di raggiungere più in fretta
possibile i sotterranei ma inciampai nel serpente incantato che avevo
addosso e sbattei con molta eleganza il mio fondoschiena a terra.
<< Porco Salazar! >> imprecai strappandomi il serpente di
dosso e lanciandolo contro il muro. Quello mi lanciò un'occhiata offesa.
Sentii una risata vicino a me e il cuore iniziò a battermi forte nel
petto.
<< Merlino Weasley, quanto sei impedita! >>
Malfoy mi porse la mano per aiutare ad alzarmi ma gli lanciai
un’occhiata di fuoco e la ignorai. << Sarai tu impedito! >>
ribattei mentre mi alzavo e davo una sistemata al mio vestito <<
Che vuoi Malfoy? Torna a strusciarti addosso a Paciok! >>.
Ripresi a camminare ma lui mi seguì.
<< Uuuh gelosa, Weasley? >>
<< Io. Non. Sono. Gelosa! >> ringhiai.
Mi girai di colpo e lui venne a sbattermi contro. Mi afferrò per le
spalle per impedirmi di cadere di nuovo e forse anche di allontanarmi
da lui. Eravamo così vicini che i nostri respiri si mischiavano, sentii
l’odore di whisky e capii perché era così sfacciato. Doveva essere un
po’ brillo ma quello forse lo ero anch’io altrimenti l’avrei dovuto già
schiantare invece di stare là ad ansimare come se avessi fatto tutti e
sette i piani del castello di corsa.
<< Lasciami >>.
<< Sei poco credibile Weasley >>.
E aveva ragione dato che avevo sussurrato con voce tremante.
Cercai di darmi contegno.
<< Lasciami o ti do un calcio tra le pluffe! >>
Questa volta la mia voce era uscita sicura e decisa.
Lui scoppiò a ridere e fu quella risata a condannarmi.
Quant’era bello quando rideva!
Prima che potessi capire che cosa stavo facendo l’avevo spinto contro
il muro e avevo poggiato le mie labbra sulle sue. Lui aveva subito
risposto e aveva schiuso la bocca per lasciare che le nostre lingue
danzassero insieme.
<< Ahi! >>
Mi ero dimenticata dei suoi canini appuntiti.
<< Ops pardon >> lui estrasse la bacchetta e mi sorrise,
poi con un colpetto i denti da vampiro sparirono << Visto che ci
sei Weasley potresti toglierti quegli occhi rossi? Sei davvero
inquietante >>
<< D’accordo >>.
Sorrisi maliziosa mentre sollevavo la lunga gonna nera del vestito. Lo
vidi deglutire mentre sfilavo lentamente la bacchetta dalla
giarrettiera che avevo indossato (era un trucchetto che mi aveva
insegnato Meg che a sua volta l’aveva imparato da una madre piuttosto
apprensiva che voleva si portasse sempre appresso la bacchetta in caso
di aiuto). I suoi occhi si velarono di desiderio e al suo sguardo di
fuoco rabbrividii.
Con un colpo di bacchetta anche i miei occhi rossi sparirono.
<< Molto meglio >> disse lui e tornò a baciarmi.
Ribaltò la posizione e questa volta ero io quella imprigionata contro
il muro. Il bacio si fece sempre più incandescente e quando ci
staccammo per riprendere fiato lui si chinò per lasciarmi una scia
infuocata di baci lungo il collo.
<< Aspetta >> bisbigliai tra i sospiri.
Lui mi ignorò e allora gli passai una mano tra i capelli… e tirai forte.
<< Sei impazzita? >> mormorò lui con il respiro ansante.
<< Facciamo un patto >> dissi alzando la bacchetta
all’altezza del cuore << Questa cosa tra noi due non deve venirla
a sapere nessuno >>.
<< Nemmeno Albus e Meg? >>
Esitai. << Per loro possiamo fare un’eccezione >>.
Annuì.
<< E poi andrà avanti fino a quando uno dei due non si stancherà
>>.
Oppure si innamorerà, pensai intensamente ma non lo dissi.
<< L’altro non potrà fare niente, ok? >>
<< Ok. Weasley hai finito con le regole? No perché potrei
aggiungerne un altro paio solo per farti piacere… >> aggiunse in
tono malizioso.
<< Sì Malfoy, non dovrai irritarmi in nessun modo >>.
Lui sbuffò scocciato. << E tu smetterla con i tuoi malefici
scherzetti >>.
A quella condizione quasi quasi annullavo tutto.
<< Mmmm d’accordo >> accettai a malincuore.
Malfoy era il bersaglio preferito per i miei scherzi. Adesso avrei
dovuto trovare qualcun altro.
<< Allora vuoi che facciamo un patto di sangue? >>
<< Non fare l’idiota e giura! >>.
Alzò la bacchetta all’altezza del cuore e giurammo. Delle scintille
azzurrine sugellarono il patto e prima ancora che svanissero, Malfoy si
era tuffato sulle mie labbra come un assetato che non beve da giorni.
Raccolsi il mio serpente e ridacchiando trascinai il biondo grifondoro
nel buio dei sotterranei fino a che non raggiungemmo la mia stanza tra
un bacio e l’altro. Sapevo che l’avrei trovata vuota.
Lui sigillò la porta con la magia per impedire che qualcuno ci
interrompesse e poi si voltò a guardarmi con una scintilla negli occhi
verdi. Un brivido di eccitazione mi corse lungo il corpo.
Si avvicinò mentre si sbottonava la giacca del completo.
<< Finalmente sei mia Weasley >>.
Oh, quella frase mi piacque più del
dovuto!
Note: Salve a
tutti! Ah ah ecco il capitolo di svolta! :D Se vi state chiedendo
perché Rose abbia voluto fare quel patto la risposta è che lei è una
persona abbastanza cinica e non si fida dei sentimenti, nemmeno se sono
i suoi. Anche se sembra che non gli importi di niente e di nessuno
vuole comunque mantenere la sua reputazione da algida serpeverde e fare
la fidanzatina di un grifondoro (troll) gliela rovinerebbe, no? Diciamo
che la mente della nostra Rose è alquanto contorta e a volte tende a
complicarsi la vita. Perché Malfoy accetta? Beh è pur sempre un maschio
:P E poi ne ha tratto un bel vantaggio, perché gli scherzi di Rose
Weasley sono sempre tremendi... è imparentata con George Weasley! ;)
Ho visto che la
storia è molto seguita, wow non me lo aspettavo grazie! Però mi
piacerebbe molto ricevere i vostri commenti per sapere che ne pensate :)
Un bacio, Chiara
|
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Capitolo 7 *** Sentimenti ***
Capitolo 6
Sentimenti
Megan Zabini e Albus Potter si erano messi insieme.
Era stato un duro colpo per gli studenti di Hogwarts, sia maschi sia
femmine.
Contro ogni mio pronostico insieme sembravano stare benissimo. Ero
contenta che Albus facesse sul serio con la mia migliore amica perché
così non avrei dovuto attentare alla vita di mio cugino, o almeno alla
sua virilità. Sembrava innamorato e anche Meg, ebbene sì… era
innamorata.
Una serpeverde come lei, innamorata!
Speravo non fosse una malattia contagiosa.
Loro erano gli unici a sapere della “cosa”
tra me e Malfoy.
Meg la chiamava “tresca” ma,
in realtà non sapevo nemmeno io che nome
dare alla nostra strana storia. Sapevo solo che era complicata ed era
davvero un pasticcio.
Erano passate due settimane dalla festa di Halloween e da quella sera
non era passato un giorno che non mi ritrovassi con le labbra incollate
alle sue.
Il giuramento che avevamo fatto con la magia aveva funzionato, forse
anche troppo.
Avevamo giurato di non farci vedere da nessuno, quindi se lui provava
ad avvicinarsi in un luogo dove potevano vederci, prendevamo una
scossa… e Malfoy lo faceva molto spesso quindi non facevamo altro che
litigare per le mie arrabbiature poiché a lui non sembrava interessare
più di tanto farci scoprire.
Per fortuna che mi era venuto in mente quell’incantesimo!
Altrimenti cosa avrebbero pensato gli altri?
Ovviamente non me importava niente delle opinioni altrui… ma avevo pur
sempre una reputazione da buona serpeverde da mantenere.
Dopo ogni litigata facevamo sempre pace.
Ero meravigliata che fossimo ancora vivi, cioè che nessuno dei due
avesse ammazzato l’altro. Anche se in alcuni momenti la tentazione era
davvero forte, specialmente quando lui aveva attacchi di grifondite
acuta… che brutta malattia!
Doveva sempre fare l’orgoglioso, per ogni
cosa! Però, a forza di stare con lui, avevo capito che forse sotto
quella sua facciata c’era anche qualcos’altro.
Ripensai alla mattina di oggi.
Era stato strano ritrovarci a chiacchierare come se fosse niente. Di
solito durante nostri incontri non c’era mai tempo per farlo. Era
davvero difficile vedersi perché tra orari di lezione diversi, lo
studio, gli allenamenti di quidditch e i suoi doveri da caposcuola
eravamo sempre impegnati.
<< Stai sorridendo >>.
Eravamo distesi nel suo letto. A
quell’ora della mattina non c’era
nessuno nel suo dormitorio mentre nel mio c’erano le gemelle Nott che
dormivano fino a tardi, d’altronde era domenica.
Mi girai a guardarlo e mi incantai
per un momento ad osservare il suo
petto nudo lasciato scoperto dal lenzuolo.
<< E allora? >>
<< Anche tu sai sorridere!
>> rispose lui con un tono
fintamente scandalizzato.
<< Idiota! >>.
Gli diedi un pugno sul braccio.
Lui rise e imprigionò la mia mano
nella sua.
Le nostre dita sembravano essere
fatte apposta per stare intrecciate e
la cosa mi piaceva più di quanto volessi ammettere.
<< Perché non mostri mai la
vera Rose? >>
I suoi occhi verdi erano così
profondi mentre mi osservava.
<< Perché io sono fatta così
>> liquidai la faccenda.
Non volevo che si mettesse strane
idee in testa, del tipo che avessi
anch’io dei sentimenti.
<< Secondo me sei molto di più
di così >> insistette lui.
<< Anche tu >>.
Lui sorrise: << Forse >>.
Quel suo sorriso mi faceva impazzire!
<< Vieni a vedermi alla
partita? >>
<< Forse >>.
<< Mmm vediamo se riesco a
convincerti >>.
E aveva ripreso a baciarmi con
desiderio…
Una voce interruppe i miei pensieri: << Rose, mi stai ascoltando?
>>.
Mi voltai a guardare Meg.
Stavamo percorrendo la strada che dal castello ci avrebbe portato al
campo di quidditch.
<< No Meg >>.
Lei sbuffò e mise il muso.
La stavo accompagnando a vedere la partita del suo amato capitano,
alias mio cugino.
<< Scordatelo che io te lo ripeta >>.
<< D’accordo >>.
Il mio tono accondiscendente la fece arrabbiare ancor di più.
<< Peggio per te! >>.
Finalmente il tanto atteso torneo di quidditch aveva avuto inizio.
Madama Bum aveva estratto le squadre che si sarebbero dovute scontrare:
serpeverde contro corvonero e grifondoro contro tassorosso. Noi avevamo
vinto ed era stata una vittoria schiacciante. Il cercatore di corvonero
Blake Corner aveva passato un’intera settimana in infermeria.
Tranquilli, ero andata a trovarlo e non aveva subito lesioni gravi.
Aveva avuto solo bisogno di un po’ di tempo per riprendersi dalla forte
botta in testa ricevuta da un bolide fellone che i miei battitori gli
avevano lanciato addosso.
Vi starete chiedendo perché io accompagni Meg alla partita grifondoro…
E’ ovvio che io voglia spiare le mosse dei nostri futuri avversari,
grifondoro o tassorosso che siano.
No, non è assolutamente per vedere
Malfoy!
Ok, forse giusto un pochino.
Sarebbe stato eccitante vederlo nella divisa di Quidditch.
Quando entrammo nello stadio notai che Meg stava prendendo la scalinata
di destra e la fermai afferrando la manica del suo mantello.
<< Non pensare proprio che io mi sieda negli spalti dei
grifondoro! >> esclamai orripilata.
<< Oh andiamo! >> sbuffò lei.
Si liberò dalla mia presa e sebbene avessi piantato bene i piedi a
terra alla fine dovetti seguirla per non rischiare di rimanere calva
siccome mi aveva afferrato per i capelli.
Mi sedetti in mezzo ai grifondoro, che ovviamente ci guardarono
malissimo ma Meg non se ne curò. Io invece incrociai le braccia e misi
su il mio miglior ghigno irriverente.
<< Che avete da guardare?! >>
Un boato esplose nello stadio: le squadre stavano entrando in campo!
<< Vai Al! >> urlò Meg vicino a me.
Feci finta di vomitare.
<< Ecco che i giocatori entrano in campo! >>
Riconobbi la voce di Jack Jordan, che faceva da speaker. A quanto
pareva aveva ripreso la sua passione per le cronache dal padre.
<< Ecco che i capitani Potter e Macmillian si stringono le mani e
Madama Bumb dà il fischio d’inizio… sono partiti! >>
Ascoltare la cronaca della partita con i grifondoro in campo era sempre
divertente. Ormai quasi tutti i giocatori venivano chiamati per nome
dato che mezza famiglia Weasley-Potter era nella squadra. Albus era
cacciatore, Hugo e Fred battitori.
Malfoy e il cercatore dei tassorosso, il capitano Macmillian, volavano
alla ricerca del boccino. Quando passarono vicino gli spalti dei
grifondoro notai Malfoy farmi un saluto da militare, per tutta risposta
alzai il mio dito medio e ghignai. Non volevo dargli nessuna
soddisfazione… ma accidenti a lui!
Quant’era bello osservarlo mentre
giocava, con quell’espressione concentrata e i capelli mossi dal vento.
Lui scoppiò in una risata e poi sparì tra le nuvole.
<< Uuuh! >>
Meg che aveva assistito a tutta la scena, mi lanciò un’occhiata
maliziosa. Per tutta risposta le diedi una gomitata ben assestata nelle
costole.
Merlino, che noia questa partita!
Adesso che io e Malfoy avevamo fatto quel patto non potevo più fargli
nessuno scherzetto quindi ne approfittai con mio cugino Albus. Sapevo
che prima o poi avrebbe guardato dalla nostra parte per dare
un’occhiata alla mia migliore amica (due serpeverde in mezzo ad una
massa di grifondoro erano facili da riconoscere) e quando lo feci ne
approfittai per incantarlo.
<< Confundo! >>
Perse la pluffa che aveva in mano e la prese il cacciatore dei
tassorosso che andò spedito alle porte dei grifoni e segnò un punto. La
tribuna dei tassi esplose in un boato mentre i grifondoro fischiarono.
Sentii Albus imprecare a gran voce quando andò a sbattere contro il
palo della porta centrale e Meg per vendicarsi mi restituì la gomitata
tra le costole.
<< Sei davvero terribile Rose! Leva quella bacchetta! >>
Malgrado il mio scherzetto comunque i grifondoro riuscirono a vincere
grazie a Malfoy che afferrò il boccino per primo.
Tutti intorno a me esultavano.
Bene, per la finale si sarebbero scontrate grifondoro e serpeverde… una
partita davvero esplosiva!
La massa di studenti lasciò lo stadio e si riversarono dentro il
castello, i grifondoro per festeggiare, i tassorosso per consolarsi.
Mentre mi lasciavo trascinare dalla fiumana ebbi un’idea geniale.
<< Rose, dove stai andando? >> mi urlò dietro Meg mentre
tornavano indietro.
<< Va al castello, Meg! >> le urlai di rimando mentre mi
facevo largo tra i corpi a suon di gomitate andando nella direzione
inversa a tutti gli altri.
Adesso che erano euforici per la vittoria, ne approfittai per
andare negli spogliatoi dei nostri avversari. Avrei sbirciato un po’
dei loro schemi per non rischiare sorprese alla partita che avremmo
dovuto giocare contro di loro.
Mi mossi furtiva ed entrai nello spogliatoio. Come immaginavo era
deserto.
<< Mmm interessante! >>
Ero intenta a osservare un loro schema sulla lavagnetta quando sentii
qualcuno afferrarmi alle spalle. Sobbalzai dallo spavento.
<< Sorellina lo sai che non si fanno queste cose? >> mi
riprese mio fratello Hugo.
<< Andiamo Rose, siete così disperati voi serpeverde? >>
infierì mio cugino Fred.
Miseriaccia, non li avevo sentiti
arrivare!
Alzai le mani in alto. << Mi arrendo! >>.
Uscimmo ridendo dallo spogliatoio ma la risata mi morì in gola quando
notai lo sguardo furioso di Albus. Era accompagnato da Meg e Malfoy che
giocherellava con il boccino d’oro.
<< Lo sapevo che era qui! >> esclamò Meg.
Brutta traditrice!
<< Rose questa volta hai davvero esagerato! >> ruggì Albus.
<< Oh andiamo Al! Per una sbirciatina ai tuoi schemi? >>
dissi guardandolo con scherno.
Lui scosse la testa: << Lo so che cosa hai fatto! Mi hai
incantato! >>.
Fred e Hugo spalancarono le loro bocche, meravigliati, mentre Malfoy
rimase impassibile.
<< Ecco perché giocavi peggio di un troll ubriaco, cugino!
>> lo riprese Fred sghignazzando ma tornò serio all’occhiata di
Albus.
<< Non fare il noioso! >> ripresi Al << Era solo uno
scherzetto. Tu stai bene, no? >>
Indietreggiai un po’ intimorita dallo sguardo di fuoco che mi lanciò.
Quasi mi aspettavo che iniziasse a sparare saette. Forse si era un po’
arrabbiato. Ok, era decisamente arrabbiato.
<< Sì, sto benissimo. Ho un bernoccolo sulla fronte a
dimostrarlo! >> disse tra i denti << Rose tu pensi tutto
che sia uno scherzo, ma non è così! Ti atteggi a fare la dura
serpeverde e tieni tutti lontano da te, ma la verità è che la tua è una
maschera, sei sola e lo sarai sempre! >>
Lo guardai allibita. Qualsiasi parola che avrei potuto usare per
ribattere velenosamente com’ero sempre capace a fare mi morì in gola.
Sentii la gola stringersi in una morsa e gli occhi farsi lucidi. Come
aveva osato dirmi una cosa del genere?! Io sola? …Lo ero davvero?
Malfoy s’intromise: << Andiamo Al, lascia stare. Abbiamo vinto
comunque >>
Malfoy che mi difendeva e Albus che mi attaccava… il mondo si era
proprio rovesciato!
Pov Scorpius
Misi una mano sul braccio di Al per calmarlo.
Si era davvero infuriato.
Pensai che nessuno aveva mai detto una cosa del genere alla Weasley.
Sicuramente chiunque l’avesse fatto sarebbe morto all’istante, ma
dubitavo che Rose potesse fare sul serio del male a suo cugino Al.
Per un attimo vidi il suo sguardo incupirsi, poi senza aggiungere altro
girò sui tacchi e se ne andò a passo veloce.
<< Non c’era bisogno che l’aggredissi così, Al >>
intervenne Hugo un po’ arrabbiato << Sarà pure una stregaccia ma
è sempre mia sorella e tua cugina, non meritava quelle parole! >>
<< Lo sai che non è sola >> aggiunse Meg piano.
Al si passò una mano fra i capelli e sospirò. Sapevo che si era
pentito.
<< Dite che dovrei andare a cercarla? >>
<< No >> disse Meg << Lasciale sfogare la rabbia,
conoscendola adesso sarebbe capace di scagliarti una maledizione senza
perdono >> poi si girò per farmi l’occhiolino, quando fu sicura
che non la vedessero, e mi sillabò un “vai”.
Io andare a cercare la Weasley?
<< Io? >> le mormorai dubbioso.
<< Sì, tu >> ribatté lei decisa.
<< No >>.
Ci mancava solo che la Weasley mi uccidesse, arrabbiata com’era.
<< Vai! >> insistette Meg, lanciandomi uno sguardo
minaccioso << Vai Scorp, o te ne pentirai! >>.
Merlino, quant’erano violente queste
serpeverdi!
<< Ehm… ragazzi io torno al castello a farmi la doccia! >>
annunciai dicendo la prima cosa che mi era passata per la mente.
Meg mi fece un sorriso incoraggiante e alzò i pollici in alto.
<< Scorp aspetta… >>
Sentii Albus che mi chiamava, ma gli mollai il boccino della vittoria e
mi dileguai prima che potessero
fermarmi.
Avevo cercato in quasi tutte le aule del castello ma della Weasley non
c’era traccia. Stavo quasi per arrendermi quando il mio incantesimo
Revelio illuminò la porta
dell’aula di pozioni. Entrai piano.
<< Lumus! >>
La stanza sembrava deserta. Poi sentii un singhiozzo provenire dalla
cattedra. Mi avvicinai e mi chinai per guardare sotto al tavolo.
Illuminai il viso di Rose bagnato dalle lacrime.
Rose Weasley sapeva piangere?
<< Vattene via! >>.
La ignorai e la costrinsi a uscire dal suo nascondiglio. Lei si sedette
sulla cattedra e si rifiutò di guardarmi in volto.
<< Sono sicuro che Al non credeva a quello che ha detto >> dissi un
po’ incerto rompendo il silenzio che si era creato tra noi.
Inaspettatamente lei mi abbracciò e pianse sulla mia spalla.
Rimanemmo così abbracciati, non sapevo bene come consolarla. Anche
perché lei era una tosta, non credevo le servissero delle consolazioni.
Però le parole di Albus dovevano averla devvero ferita.
Allora anche Rose Weasley era una
comune ragazza con dei sentimenti!
Lei mi baciò e quasi rimasi stecchito quando tra un bacio e l’altro
sussurrò il mio nome: << Scorpius? >>
Forse anche Rose Weasley aveva un
cuore!
<< Mmm? >>
<< Se lo dici a qualcuno, sei finito! >>
O forse no.
<< Facciamo che tu d’ora in poi mi chiami con il mio nome e non
lo dico a nessuno >>.
<< D’accordo, Scorpius. Ma solo quando siamo soli, ok? >>
<< D’accordo, Rose >>.
Note: Ciao! Che ne dite di questo capitolo? Non so perché mi sembra un
po' un pastrocchio, ma non è facile far cambiare la nostra Rose da un
momento all'altro. Come vi avevano annunciato, adesso sta iniziando a
fare i conti con i suoi sentimenti. Prima la sua preoccupazione per la
felicità di Meg, poi l'attenzione per le parole del cugino e infine il
suo aprirsi piano piano a Scorpius sono tutti piccoli passi. Ovviamente
il punto di vista di Scorpius è molto diverso, lui non deve sbattere
contro un muro la sua testa dura (come sta facendo Rose) ma è
semplicemente un ragazzo che si sta affezionando ad una ragazza
(sebbene quest'ultima sia un po' svitata). Certo anche lui ha i suoi
problemi con il suo essere grifondoro ma lo vedrete più avanti. Mi
raccomando, recensite numerosi! ;) Un bacio, Chiara
|
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Capitolo 8 *** Patronus e gelosie ***
Capitolo
7
Patronus e
gelosie
Quel giorno
arrivai in aula stranamente in orario. Di solito alle lezioni della
mattina presto mi presentavo sempre con mezz’ora di ritardo. Ma ero
brava a inventarmi le migliori scuse per non prendere mai una
punizione. Certo il punteggio dei serpeverde ne risentiva sempre ma
avendo Meg come caposcuola non era difficile recuperare. Ci dava i
punti anche per le cose più stupide. Ad esempio una volta aveva dato
cinquanta punti alla nostra squadra di quidditch per un allenamento
riuscito bene e trenta punti a testa alle gemelle Nott perché erano
riuscite a fare tutti i loro compiti in tempo… beh in quel caso era
davvero un evento straordinario dato che rimanevano sempre indietro!
La lezione di
difesa contro le arti oscure quel giorno era coi grifondoro.
Mi avvicinai
insieme a Meg al tavolo di Albus e Scorpius per salutarli.
La mia migliore
amica si avventò su mio cugino e dovetti trattenere come al solito un
conato di vomito.
Non mi sarei
mai abituata a quelle scene sdolcinate.
Per fortuna Meg
mi risparmiava i dettagli della loro vita amorosa.
Insomma il suo
ragazzo era sempre mio cugino, quello con cui avevo giocato nel fango
all’età di sei anni, e adesso non volevo proprio sapere come
funzionavano i suoi istinti da uomo.
<< Come
stai? >>.
Mi voltai a
guardare Malfoy, sorpresa.
Era lui che
aveva parlato?
Capii che si
riferiva alla notte scorsa.
<< Ehm
bene >> risposi cercando di non arrossire.
Mi aveva visto
piangere. Erano anni che non succedeva… o almeno nessuno mi aveva mai
visto.
Sentii uno
sguardo di fuoco su di me e notai che Sarah Paciok mi lanciava degli
sguardi assassini, stringendo freneticamente tra le mani la sua piuma.
Sapevo che non sopportava che mi avvicinassi troppo a Malfoy. In realtà
lei non sopportava nessuno che gli si avvicinasse. Se solo avesse
immaginato cosa c’era tra noi…
Mi sedetti sul
loro banco e quando mi voltai vidi che Paciok aveva rotto la sua piuma
e parlottava furiosa con la sua degna compagna di banco
Ma tu guarda questa gallina!
Ghignai e mi
sporsi verso Scorpius per sistemargli la cravatta perennemente
allacciata male e lui stranamente mi lasciò fare.
A momenti Sarah
mi avrebbe lanciato una maledizione senza perdono.
Alzai lo
sguardo e vidi il biondo grifondoro davanti a me che sorrideva
malizioso.
<< Sei
adorabile quando sei gelosa >> mi sussurrò nell’orecchio.
Con un colpo
secco gli strinsi la cravatta dal colore rosso e oro, mozzandogli il
fiato.
<<
Fottiti Malfoy! >> ribattei lanciandogli un’occhiataccia.
<< Nel
corridoi qui dietro dopo la lezione? >> mi propose lui con voce
roca dopo che gli fu passato l’attacco di tosse.
Meg e Albus che
avevano sentito il nostro scambio di battute scoppiarono a ridere.
Una scossa
attraversò sia me che Malfoy mentre stavo per dargli un pugno in testa.
<< Sai
che non devi irritarmi! >>.
La sua risposta
non arrivò perché sentimmo dei passi che si avvicinavano.
Mi sedetti al
banco con Meg mentre la professoressa di trasfigurazione Calì Patil,
una donna sulla quarantina con la pelle scura per le sue origini
indiane e i lunghi capelli corvini raccolti in un’alta coda di cavallo,
faceva il suo ingresso nell’aula. Aveva lottato insieme ai miei
genitori e ai miei zii nella Battaglia di Hogwarts avvenuta molti anni
fa per sconfiggere il più terribile mago oscuro di tutti i tempi Lord
Voldermort. Mamma una volta mi aveva raccontato che la Patil aveva
perso una gemella durante la guerra… ma d’altronde tutti avevano perso
qualcuno, riflettei pensando al fratello di mio padre che non avevo mai
conosciuto.
<<
Buongiorno ragazzi! >> salutò la professoressa Patil <<
Oggi ci eserciteremo con l'Incanto
Patronus, un incantesimo che molto probabilmente potrebbero
chiedervi di dimostrare ai M.A.G.O >>.
Un mormorio
eccitato si diffuse per l’aula sia tra gli alunni di serpeverde, sia
quelli di grifondoro.
<< Su, in
piedi! >> ci disse la professoressa e con un colpo della sua
bacchetta i banchi e le sedie sparirono, lasciando l’aula libera.
<< Chi conosce già questo incantesimo? >>.
La mano di
Albus scattò in aria.
<< Sì,
Potter? >>.
<< Per
evocare un Incanto Patronus
bisogna concentrarsi su un ricordo felice >> disse Albus con voce
annoiata, come se fosse così semplice. Certo, già una volta glielo
avevo visto fare. Zio Harry era stato un ottimo insegnante per lui.
<< Vuole
darci una dimostrazione? >> gli domando la professoressa con un
sorriso.
Albus annuì,
impugnando la bacchetta: << Expecto
Patronum! >>.
Una forte luce
scaturì dalla sua bacchetta e tra tutta quella luce s’intravide una
figura minuta che corse veloce per la stanza e poi sparì. Una lince.
<<
Eccellente Potter! Un Patronus Corporeo! >> esclamò entusiasta la
Patil << Venti punti a Grifondoro! >>.
Noi serpeverde
rumoreggiammo mentre i grifondoro applaudivano entusiasti. Mio cugino
si prese l’applauso facendo un inchino molto teatrale.
Che
sbruffone!
<< Uff
non è giusto! >> brontolai a voce alta.
La
professoressa Patil mi fulminò con il sguardo scuro. Conosceva molto
bene i miei lamenti… in realtà li conoscevano tutti i professori! E la
povera infermiera Poppy… prima o poi l’avrei fatta impazzire.
Mi girai a
guardare Meg che osservava estasiata mio cugino.
<< Tale
padre, tale figlio >> le sussurrai << Lo zio Harry ha
imparato a fare un Patronus Corporeo a soli tredici anni >>.
<< Wow!
>> esclamò lei.
<< Forza
ragazze, niente chiacchiere >> ci riprese la professoressa
<< Provate! >>.
Mi rigirai tra
le mani la bacchetta pensando a un ricordo felice. Ovviamente uno era
sicuramente quello dei miei genitori (tranne quando mia madre iniziava
i suoi predicozzi), di mio fratello Hugo e di tutta la famiglia
Weasley-Potter. E poi c’era quello di quando a undici anni avevo
comprato la mia bacchetta, ero così emozionata!
<< Rose,
stai sognando in piedi? >> mi chiamò Meg ridacchiando.
<< Expecto Patronum! >>.
Osservai delusa
una piccola scia di fumo argentato uscire come uno sbuffo dalla
bacchetta. Mi osservai intorno per vedere gli altri riuscire almeno a
creare uno scudo. Sentii la rabbia montare, che non si dicesse in giro
che Rose Weasley non riusciva a fare un incantesimo... I miei cugini mi
avrebbero preso in giro a vita!
<< Expecto Patronum! >>.
Meg, vicino a
me, riuscì a evocare un Patronus Corporeo suscitando l’applauso della
classe.
<<
Complimenti signorina Zabini! >>
<< A noi
niente punti, professoressa? >>
<< Torni
al suo lavoro lei, signorina Weasley! >>
Notai che la
mia migliore amica era avvampata mentre osservava incantata il suo
patronus che aveva la forma di un bellissimo pavone.
<< A
quale ricordo hai pensato? >> dissi ridendo sotto i baffi.
Divenne ancora
più rossa e così immaginai che avesse pensato a mio cugino.
<<
Avanti, prova tu! >> m’incoraggiò ignorando la domanda.
Questa volta mi
concentrai sul ricordo della bella estate passata con lei, quando i
nostri genitori ci avevano portato a visitare la Francia, e pronunciai
l’incantesimo. Sbuffai quando riuscii a evocare solo un debole scudo.
<<
Allora? Hai pensato al mio dolce cuginetto? >>
<< Mmm…
non trovi che oggi sia una bella giornata? >> disse Meg
sorridendomi con una luce assassina negli occhi.
La osservai per
un attimo, accigliata.
<< Megan
Zabini non sei mai stata brava a mentire >> sospirai <<
Eppure hai avuto una maestra così brava >>.
Lei mi diede un
pizzicotto sulla guancia. << Forza mio schiopodo, non sei forse
capace di fare un così piccolo incantesimo? >> si vendicò.
<< Io
posso fare tutto, Meg! >> ribattei a denti stretti.
<< Allora
fallo! >> ghignò lei.
Strinsi forte
la bacchetta e cercai di concentrarmi ancora una volta. Intorno a me
c’erano già molti patronus corporei, ma ignorai ogni cosa e pensai ai
miei ricordi. Quale sarebbe stato abbastanza forte da farmi evocare
l’incantesimo? Stavo per pronunciare la formula tendendo a mente quando
avevo vinto la coppa di quidditch il primo anno che ero diventata
capitano della squadra, quando all’improvviso sentii un tocco leggero e
aprii gli occhi. Nel mio campo visivo entrò Scorpius e il suo patronus
a forma di gufo.
Merlino,
ci era riuscito anche lui!
Sul suo volto
si era aperto un vero sorriso soddisfatto che gli illuminava gli occhi
verdi. Si passò una mano tra i capelli, inorgogliendosi, quando la
professoressa si complimento anche con lui.
Pensai alla
sera prima.
Era stato così
strano piangere sulla sua spalla e farmi consolare da lui.
Di solito avrei
affatturato chiunque mi avesse visto in quello stato, ma mi ero sentita
così bene tra le sue braccia.
<< Expecto patronum! >>.
Finalmente
dalla mia bacchetta si sprigionò una forte luce e in mezzo ad essa
riuscii a intravedere…
MISERIACCIA!
Feci cadere a
terra la bacchetta prima che qualcun altro potesse vederlo.
<< Rose
ci eri riuscita! >> esclamò Meg.
<< Sta
zitta, Meg! >>
Mi portai una
mano tra i capelli.
Oh
porco Salazar!
Il mio patronus
era un gufo… esattamente come quello di Malfoy!
<< Rose…
ho visto bene? >> mi sussurrò Meg afferrandomi per le spalle e
scuotendomi.
<< Meg,
lui… lui mi ha copiato il patronus! >>.
<< Non
potrebbe essere che il tuo sia uguale al suo? >>.
<<
ASSOLUTAMENTE NO! >>.
Avevo strillato
orripilata a quel pensiero.
La
professoressa Patil si avvicinò.
<< Il suo
patronus, signorina Weasley? >>
<< Non ci
riesco, professoressa >> le risposi a denti stretti mentre delle
risatine percorrevano l’aula. Adesso tutti avrebbero parlano di Rose,
la schiappa nel fare i patronus.
<< Allora
niente Eccezionale, Weasley >> continuò lei implacabile.
<< Bene!
>> esclamai accorata.
A fine lezione
uscii dall’aula con un diavolo per capello, travolgendo nella mia furia
un paio di banchi che si conficcarono dolorosamente nei miei fianchi e
poi finirono rovinosamente a terra. Giusta punizione per avermi
intralciato il cammino.
Non potei fare
molta strada perché qualcuno si attaccò alla manica del mia divisa
impedendomi di continuare a camminare… o meglio pestare i piedi a terra
con la delicatezza di un troll.
<< Ehi
tu! Che cosa diavolo ti sei messa in testa, eh Weasley? >>.
Mi voltai per
trovarmi faccia a faccia con una Sarah Paciok infuriata.
<< Che
cosa stai dicendo? >> le domandai con un tono annoiato.
Ci mancava solo
lei adesso!
Stupida oca grifondoro!
<< Non
fare la finta tonta >> mi riprese sibilando e puntandomi la
bacchetta contro.
Io e Meg ci
scambiammo un’occhiata incredula: era davvero così stupida? Lo sapevano
tutti che non conveniva sfidare Rose Weasley.
Gli studenti
che stavano uscendo dall’aula si fermarono a osservare la scena.
<< Mi
sono accorta a che gioco stai giocando >> mi pungolò con la
bacchetta.
<<
Paciok, davvero non so di cosa tu stia parlando >> la ripresi
infastidita puntandole contro, a mia volta, la bacchetta.
<< Hai
incantato Scorpius. Non fa altro che guardarti tutto il tempo! >>
Quasi mi
strozzai con la mia stessa saliva.
Era
forse vero?!
<< Stai
farneticando! >> sbottai indignata.
<< Ah
davvero Weasley? >> insistette lei con tono insinuante.
Per un attimo
fui tentata di dirle la verità, solo per la soddisfazione di vederla
sconfitta. Ma una scossa lungo la schiena mi fece cambiare subito idea.
Non potevo infrangere l’incantesimo del patto.
Dovevo smentire
assolutamente quello che stava dicendo.
<< Sai
bene che a Malfoy non importa niente di me come a me non potrebbe
importare niente di lui. E’ meno di zero per me. Solo un grifondoro
come tutti gli altri, saccente e orgoglioso, davvero insopportabile!
>>
Il mio tono era
uscito sicuro e abbastanza infastidito.
Ero stata così
brava a mentire!
Sentii i
mormorii curiosi ed eccitati intorno a noi e la professoressa Patil,
notando la confusione che si era creata fuori dalla sua aula, fece
capolino dalla porta e finalmente intervenne per mettere fino al nostro
screzio: << Signorine, giù le bacchette! >>.
Entrambe la
ignorammo e continuammo a fronteggiarci.
<< Che
c’è Paciok, sei così accecata dalla gelosia da credere che perfino una
serpeverde come me si abbasserebbe a frequentare uno come Malfoy? In
realtà forse dovresti darti una sistemata perché stupida così come sei
lui non ti vuole, mia povera grifondoro disperata >>.
Grazie alla mia
lingua biforcuta e alla mia risposta sempre pronta l’avevo fatta a
pezzi.
Sarah alle mie
parole e ai mormorii divertiti che vagarono per il corridoio arrossì
furiosa e agitò la bacchetta: << Pietrificus Totalus! >>.
Riuscii a
creare appena in tempo un Sortilegio Scudo: << Protego! >>.
L’incantesimo
rimbalzò contro di esso e poi s’infranse sul muro affianco.
La
professoressa Patil cercò di porsi davanti a Sarah e di fermarla.
<<
Paciok, sei impazzita ragazza! Venti punti in meno a Grifondoro e poi
tuo padre ne sarà informato! Mettersi a duellare per i corridoi,
inaudito! >>
<< Stupe…! >>.
<<
Weasley metti giù la bacchetta >>.
Una mano entrò
nella mia visuale mentre prendevo la mira per colpire Paciok oltre la
spalla della professoressa e mi abbassò di scatto la bacchetta. Con uno
strattone cercai di liberarla dalla stretta di Scorpius ma lui non
accennò a muoversi. Fui costretta a fermarmi altrimenti la mia
bacchetta si sarebbe spezzata in due.
Lo guardai con
delusione.
La stava difendendo! Quando invece
era stata lei ad attaccarmi.
Quando
riflettei su quello che avevo appena pensato la rabbia salì alle stelle.
Chissenefregava
di chi difendeva Malfoy!
Io di sicuro
non ne avevo bisogno, giacché ero in grado di badare a me stessa da
sola, oh!
<<
Smettila Paciok o leverò altri punti alla tua Casa! >> strepitò
la professoressa all’ennesimo tentativo di Sarah di svincolare alla sua
presa << Credo che potrai riflettere su quanto è successo durate
la tua punizione! >> poi si rivolse agli altri studenti: <<
Che cosa avete da guardare! Avanti andate o metto in punizione anche a
voi! >>.
Ci fu un
fuggi-fuggi generale e dopo un secondo il corridoio era deserto.
Malfoy si
decise finalmente a lasciare la mia bacchetta. Lo guardai furiosa ma
nei suoi occhi verdi non scorsi niente. Erano indecifrabili.
Cercai di
parlare ma la professoressa Patil me lo impedì.
<<
Weasley, sei ancora qui? Vai subito a lezione prima che io decida di
levare punti anche alla tua casa! >>.
Meg mi prese
per un braccio e iniziò a trascinarmi via lei dato che io non riuscivo
a muovermi. Ero paralizzata dallo sguardo di Malfoy. Era così… freddo.
Quegli occhi mi fecero sentire per un attimo in colpa per le parole che
avevo detto. Ma d’altronde cos’altro avrei potuto dire? Davvero Malfoy
si aspettava dell’altro? Tra di noi c’era un patto.
Ma mentre
svoltavo l’angolo e il biondino scompariva dalla mia vista non potei
fare a meno di chiedermi: era rimasto forse… deluso?
Note: Capitolo
di passaggio dato che la trama non va poi avanti di molto ma qui ci
soffermiamo sui sentimenti della nostra Rose. La sua gelosia, il
patronus uguale a quello di Scorpius e la sua tristezza nello scoprire
di averlo deluso... tutti chiari indizi no? ;) Direi che l'unica che
non si sta accorgendo di affezionarsi al biondo grifondoro è proprio la
nostra protagonista dalla testa dura! :P Al prossimo aggiornamento!
Baci, Chiara.
|
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Capitolo 9 *** Inviti e bolidi felloni ***
Capitolo 8
Inviti e bolidi
felloni
Avevo provato a parlare con Scorpius, ma niente. Non c’era stato
proprio niente da fare.
Aveva mancato al nostro solito appuntamento nella stanza delle
necessità dopo cena e poi aveva evitato ogni contatto diretto. Gli
avevo mandato un biglietto tramite gufo ma non avevo ricevuto risposta.
Parlargli a voce… nemmeno a pensarci. Avevo provato a fermarlo più di
una volta dopo le lezioni che condividevamo, ma ogni volta si era
volatilizzato.
Il suo intento era chiaro: aveva deciso di ignorarmi.
Ed era una settimana che andava avanti quella situazione.
Bene, allora!
Di certo non sarei stata a piangere per lui perché non mi parlava più.
Anzi, molto meglio!
…
Oh ma chi volevo prendere in giro!
<< Allora Rose, con chi andrai al ballo? >>
Alzai gli occhi al cielo come risposta alla domanda di Diamante Nott.
Natale si stava avvicinando, mancavano solo due settimane al ballo e a
Hogwarts non si parlava d’altro. Era un evento molto importante,
soprattutto per le ragazze che aspettavano un invito dai loro
cavalieri. Purtroppo per me era un ballo a cui era obbligatorio andarci
in coppia. Per sei anni me l’ero scampata partecipandoci o con mio
fratello o con i miei cugini.
Non che io fossi sempre andata a tutte le feste con loro, anzi!
Riuscivo sempre a trovare qualcuno con cui andarci.
Non avevo di certo la fama delle gemelle Nott ma comunque anch’io avevo
avuto dei ragazzi.
Ma il solo pensiero del ballo di Natale… oh insomma vestirsi eleganti,
aspettare i fiori dal proprio cavaliere, ballare insieme per tutta la
notte i balli classici… Era più di quanto potessi sopportare.
Quest’anno però dubitavo che avrei partecipato dato che tutti i miei
cugini sembravano essere occupati. Brutti
traditori!
<< Con nessuno? >> insistette la serpeverde bionda davanti
a me, con aria scandalizzata.
<< No Diamante >> ribattei infastidita.
Le gemelle erano impazzite per questa storia del ballo!
Ci trovavamo in cortile. La notte precedente aveva nevicato e l’aria
era fredda e pungente. Ma non avevamo resistito a sederci sulla nostra
solita panchina (ovviamente dopo averla liberata dalla neve con un bel gratta e netta) per rilassarci tra
un’ora di lezione e l’altra. Non eravamo le uniche però. Di questo
tempo il cortile sembrava la meta preferita di molti studenti poiché
era il luogo più in vista per farsi notare ed essere invitate, questo
per le ragazze, e per i ragazzi era il luogo più semplice dove
trovarci.
<< E tu Meg? >> continuò la Nott.
<< Ci vado con Albus >>.
Diamante sospirò con gli occhi languidi.
<< Oh che cosa romantica! >>.
La gemella Sasha che fino a quel momento era rimasta a guardare un
gruppetto di ragazzi di serpeverde del nostro ultimo anno, scuotendo i
capelli e mandandogli occhiate maliziose, si girò verso la sorella e
fece un verso schifato.
<< Da quando sei diventata così sentimentale? >>.
<< Chi io? Mai! >> ribatté la gemella << Per questo
ho accettato l’invito di Bole >>.
Ovviamente era il ragazzo più stupido della nostra casa ma con un
grande fascino e che aveva avuto numerose ragazze ai suoi piedi.
Ecco i tipici ragazzi delle gemelle Nott.
Sasha gonfiò il petto. << Volete sapere con chi vado io? >>
<< No >> dissi io nient’affatto interessata.
Lei mi ignorò. << Con Belby! >> esclamò tutta emozionata.
Sembrava un’oca starnazzante che gonfiava le piume.
Meg scoppiò a ridere. << Ma Sasha, Belby è troppo stupido!
>>.
<< Che importa? >> ribatté lei.
<< L’importante è che sia un bel ragazzo! >> la sostenne
Diamante.
Merlino, erano terribili quelle due!
<< E tu Rose, con chi ci vai? >> mi domandò Sasha che
evidentemente prima non aveva sentito la sorella farmi la stessa
stupida domanda.
<< Ma porco Salazar, ancora?! >>.
Mi allontanai scocciata e mi avvicinai vicino a una delle colonne del
cortile. Mi soffiai tra le mani per scaldarmele. Che cosa non capivano
quelle due della parola relax?
Anche se erano mie amiche dal primo anno a volte il loro carattere
pettegolo mi dava ai nervi.
<< Oh andiamo Scorp! Non fare l’orgoglioso. Vai e chiediglielo!
>>.
<< Sta’ zitto, Al! >>.
Alzai lo sguardo al suono di quelle due voci familiari. Vidi mio cugino
e il suo miglior amico svoltare l’angolo mentre discutevano
animatamente. Alla mia vista si fermarono e vidi Scorpius fissarmi
intensamente. All’improvviso non sembrava più fare così tanto freddo…
Lo vidi sorridere obliquamente mentre si avvicinava.
Oh Merlino!
Sentii il cuore iniziare a battere furioso.
E che cos’era tutto quello
svolazzamento nello stomaco?
Non dirmi che…
Quando pensavo che si sarebbe fermato davanti a me, Malfoy deviò e il
suo sguardo prese a fissare un punto alle mie spalle. Mi girai per
vederlo porgere la mano a una Paciok meravigliata.
<< Sarah vuoi venire al ballo con me? >>
<< Oh sì sì >> starnazzò lei.
Emise un urletto acuto e si buttò come una piovra ad abbracciare il
biondino di fronte a lei.
Mi appoggiai alla colonna e assistetti alla scena con lo stomaco che si
contorceva.
<< Mi dispiace Rose >>.
Sobbalzai e mi voltai per vedere Albus che mi guardava dispiaciuto.
<< Non me ne frega niente! >> sibilai fredda.
Mi allontanai in direzione dell’infermeria.
Mi sarei fatta dare una pozione avvelenata e avrei ammazzato quegli
esseri, quelle stupide farfalline, che per un momento avevano osato
svolazzare nel mio stomaco, facendomi sentire come una cretina.
Mi svegliai per via di un forte vociare nella stanza.
Aprii gli occhi e vidi Meg saltare sul mio letto. Ecco che cos’era
quello strano terremoto.
<< Miseriaccia, Meg! Sei impazzita? >> esclamai balzando in
piedi.
<< Scusa Rose ma era l’unico modo per svegliarti! >> disse
esasperata sedendosi sul bordo del letto.
<< Ma che ore sono? >> domandai con voce impastata dal
sonno cercando dei vestiti sul pavimento. Sembrava che nella nostra
stanza fosse esplosa una bomba per quanto disordine c’era. Era sempre
colpa delle gemelle Nott.
<< Le otto >> rispose lei.
Mi bloccai con i pantaloni in mano, lanciandole un’occhiata di fuoco:
<< Mi hai svegliato alle otto? Di domenica?! E poi perché hai la
faccia pitturata di verde… Oh porco Salazar! >> esclamai con le
mani tra i capelli.
Le ghignò, divertita. << Esatto capitano: la tua squadra ti sta
aspettando! >>
Non era stata una buona idea far baldoria fino a tarda sera per
esorcizzare il nervosismo pre partita. Ero in un fottuto ritardo e per
di più la testa mi stava scoppiando.
Indossai in un lampo la mia divisa, presi la mia scopa, salutai Meg e
mi diressi correndo verso i campi di quidditch.
Quando arrivai, la mia squadra mi stava aspettando nervosa.
<< Alla buon’ora, capitano! >>.
<< Sta zitto Jack! >>.
Mi preparai per il mio solito discorso d’incoraggiamento.
<< Ragazzi questa è l’ultima partita per alcuni di voi come me
per battere i grifondoro. Sono quattro anni che vinciamo la coppa e non
è questo l’anno per iniziare a perdere, chiaro? Quindi vi voglio
concentrati e non mi deludete. Anche perché chi meglio di noi
serpeverde rappresenterebbe Hogwarts contro le altre scuole? >>
Sentii la squadra ridacchiare.
<< Mi raccomando allo schema 7b, ah e… Jack, Marcus? >> mi
rivolsi ai miei due battitori << Fate a pezzi Malfoy >>.
Forse il mio tono era uscito più sadico di quanto avrei voluto.
Sentii che ci chiamavano così inforcammo le scope e volammo nello
stadio. Un boato di applausi esplose alla nostra entrata.
<< Ed ecco anche i serpeverde che entrano in campo, capitanati da
Rose Weasley, loro capitano da ben cinque anni >>.
<< Quattro anni, Scamander >> intervenne la McGranitt.
Notai che a fare la cronaca era Lysander, il fidanzato di Lily.
Merlino, sarebbe stato molto difficile concentrarsi sulla partita
perché le sue cronache erano troppo divertenti. Lysander era uno
svitato e secondo me nemmeno sapeva bene come funzionava il quidditch.
Ma che fine aveva fatto Jordan?
Mi avvicinai ad Albus e Madama Bumb che mi aspettavano al centro del
campo. Mi rifiutai di guardare più in alto per evitare di incontrare
due occhi verdi.
Basta Rose! Adesso lui non
esiste.
Adesso esisteva solo il quidditch.
<< Mi raccomando ragazzi, voglio un gioco pulito… soprattutto da
voi serpeverde >> la professoressa mi fulminò con uno sguardo di
fuoco. All’anima dell’imparzialità!
<< Se commettete qualche altra scorrettezza vi squalifico, è
chiaro Weasley? >>
<< Sì, professoressa >>.
<< Ecco che i capitani si stringono la mano >> commentò
Lysander.
Io e Albus ci stritolammo le mani tanto che le sentimmo scrocchiare.
<< Ci vediamo in campo, Rose >>.
<< Vi stracceremo Al! >>.
La partita era iniziata da più di due ore e noi eravamo in vantaggio di
180 a 130. Nonostante il freddo pungente di dicembre, per fortuna era
una bella giornata e il sole ci lasciava giocare in tutta tranquillità.
Il boccino era ancora in giro come anche Malfoy. I grifondoro avevano
capito la nostra tattica e avevano messo i due battitori a proteggerlo
da eventuali bolidi felloni che attentassero alla sua vita. Purtroppo
per noi, Fred e Hugo erano così bravi che il loro cercatore non era
stato nemmeno sfiorato.
Un gran baccano proveniva dagli spalti dello stadio. Gli studenti non
si erano ancora stancati di fare il tifo per le loro squadre. Come ogni
volta facevano a gara a chi tifasse più forte. I cugini della famiglia
Potter-Weasley erano i più scalmanati dato che, per par condicio,
facevano i tifo per entrambe le squadre.
<< Rose Weasley para la Pluffa con un’abile mossa di agilità.
Fantastica, semplicemente fantastica! Oh oh, Malfoy schiuma di rabbia
all’ennesimo tentativo andato perduto di prendere il boccino. Sembra un
ricciocorno schiattoso che emette puzzette >>.
La folla ululava dalle risate per i commenti fuori luogo di Lysander,
mentre dietro il ragazzo, il Professor Paciok e il professor Lumacorno,
litigavano animatamente e le loro voci venivano amplificate dal
microfono a pochi metri da loro.
<< Forza Grifondoro! >>.
<< Professore! Voi dovreste essere imparziale >> lo riprese
il professore di Pozioni.
<< Ma se è palese che voi tifate Serpeverde! >> replicò
Paciok.
Per un veloce istante buttai l’occhio verso i loro spalti e notai che
Lumacordo era vestito di verde e di argento con un cappello con sopra
ricamato un serpente.
<< Tesoro, ti prego. Sta calmo! >> intervenne infuriata
Hannah Abbotton, moglie del professor Paciok e barista dei Tre Manici
di Scopa.
Era la partita peggiore che avessimo mai giocato. Non riuscivamo a
vincere perché (ahimè!) dovevo
ammettere che i grifondoro erano molto forti. Mio cugino aveva allenato
bene la sua squadra. I miei giocatori sembravano esausti e poi eravamo
senza due cacciatori e un battitore perché Madama Bumb gli aveva
fischiato fallo e li aveva fatti uscire dal campo.
<< Oh gente, Malfoy è partito all’inseguimento del boccino mentre
la Flitt sembra incantata a osservare il campo sotto di sé.
Probabilmente uno sciame di Gorgosprizzi le entrato nel cervello e le
sta confondendo le idee >>.
Le parole di Lys mi fecero di nuovo voltare e allarmata vidi che
Scorpius stava inseguendo il boccino dall’altra parte del campo.
Persi ogni attenzione per gli anelli e scattai verso l’alto per
incitare la mia cercatrice. Se non fosse intervenuta subito, Malfoy
avrebbe preso il boccino e noi saremmo stati spacciati.
<< LISAAA, PORCO SALAZAR, MUOVI QUELLA SCOPA! >>.
All’improvviso qualcosa mi sfiorò velocemente sibilando e sentii il
braccio esplodere dal dolore.
Il bolide mi fece cadere dalla scopa.
Sentii gli urli della folla e l’ululato del vento mentre precipitavo.
No, no, no!
E poi a tre metri prima di schiantarmi al suolo mi fermai scioccamente
a mezz’aria, cercando di scacciare le lacrime provocate dal dolore.
L’ultima cosa che vidi era Albus con in mano la sua bacchetta puntata
verso di me.
Aprii gli occhi e dal bianco soffitto sopra di me capii di trovarmi in
infermeria.
Fantastico.
Cercai di muovermi dal letto ma una fitta al braccio mi fece desistere.
Era stato fasciato e bloccato probabilmente era rotto.
<< Miseriaccia! >>
<< Benvenuta di nuovo fra noi, Rose! >>
Misi a fuoco il volto di Meg, ancora pitturato di verde, quello sporco
dei miei due cugini, Albus e Fred II, quello preoccupatissimo di mio
fratello Hugo e quello svampito di Lily.
<< Che cos’è successo? >> dissi con voce roca.
<< Vado a dire a Molly e Roxane che stai bene >> disse Fred
e si volatilizzò.
Albus mi guardò con uno sguardo tra il metà dispiaciuto e il metà
gioioso. Pensai che sarebbe esploso cercando di contenere tutte quelle
emozioni dato che sembrava anche preoccupato.
<< Ti ha colpito un bolide, Rose. Per fortuna sono riuscito a
eseguire l’incantesimo aresto
momentum in tempo, altrimenti a quest’ora saresti spiaccicata
nel campo di quidditch >>
<< Albus! >> lo riprese Meg.
<< Oh sì questo me lo ricordo. Ehm… grazie Albus >>.
Lui mi sorrise raggiante. Forse era la prima volta che gli rivolgevo
quella parola.
<< Ma chi ha vinto? >>
Lui e Hugo, che indossavano ancora le divise di quidditch, si
scambiarono uno sguardo. << Ehm… >>
Meg mi strinse la mano. << Rose, hanno vinto loro. Scorpius ha
preso il boccino proprio mentre tu stavi cadendo >>.
<< Porco Salazar! >>
Sentii la delusione invadermi. Quella era stata la mia ultima partita.
Ed era finita proprio male.
<< Hai comunque giocato benissimo Rose… >> cercò di
consolarmi mio fratello.
Si allontanò urlando prima che potessi alzarmi a picchiarlo con la sua
stessa scopa.
<< Ma insomma, signorino Weasley! >> lo riprese Madama
Chips mentre usciva correndo.
Albus, Meg e Lily ridacchiarono.
<< E così Malfoy ha preso il boccino… >>
Guardai Meg e lei capì dai miei occhi la muta domanda che le stavo
rivolgendo.
Era venuto a trovarmi?
Le scosse piano il capo con un’espressione dispiaciuta.
Beh, che mi aspettavo…
<< Rose, io vado. Torno più tardi a trovarti con Lys e un mega
pacco di cioccorane >> disse Lily.
Si allontanò ma all’improvviso la vidi sbarrare gli occhi sognanti e
sorridere a qualcuno in mezzo al corridoio deserto.
Io e Albus ci scambiammo un’occhiata preoccupati per la salute mentale
della sorella.
Merlino, quant’era strana!
<< Ti sta aspettando >>
<< Potter, lasciatelo dire… sei inquietante! >>
Sobbalzai al suono di quella voce e vidi Malfoy davanti a me. Anche lui
era ancora vestito con la divisa di quidditch.
Lily gli sorrise e uscì.
<< Perché eri invisibile? >> chiesi con un filo di voce.
<< Albus! >> strillò Meg interrompendoci << Mi sono
ricordata che ti devo far vedere il mio tema! >>
<< Che tema? >>
<< Quello sui lupi mannari >>
<< Ma non c’era un tema sui lupi man… >>
<< Vieni e basta! >>.
Meg afferrò mio cugino per un braccio e lo trascinò via.
Quando fummo finalmente soli, un silenzio teso scese tra me e Malfoy.
Tormentai il lenzuolo che mi copriva con la mano del braccio sano.
<< Allora tutto a posto Weasley? >>
La sua voce era fredda come i suoi occhi.
<< Sì, ho solo un braccio rotto ma non è niente >>
mormorai.
<< Bene >> replicò e poi il silenzio riscese tra noi.
Avrei voluto dirgli molte cose, urlargli prima di tutto che era uno
stupido, ma Madama Chips me lo impedì.
<< Signorino Malfoy, adesso Weasley deve prendere la sua pozione
e riposare >>.
<< Ma Poppy…! >>
L’infermiera mi fulminò con lo sguardo. << Niente ma! >>
Sbuffai.
<< Allora vado >>.
Malfoy mi fece un cenno con la testa e se ne andò senza aggiungere
altro.
Madama Chips, nonostante le mie resistenze, mi costrinse a prendere una
schifosa pozione per farmi aggiustare l’osso del braccio e quella
notte, mentre stringevo i denti in preda ai dolori, pensai sofferente
che forse era meglio che Malfoy non fosse mai venuto.
Malgrado non lo volessi ammettere a me stessa, la sua freddezza mi
aveva ferito più di ogni altra cosa.
Note: Povera la nostra Rose! In questo capitolo è distrutta in tutti i
sensi, sia fisico, sia emotivo. Le ho fatto anche perdere la sua ultima
partita di quidditch, cattiva scrittrice! :P Se vi state chiedendo
perché Scorpius fosse invisibile in infermeria è perché ovviamente
voleva sapere delle condizioni di Rose ma voleva anche continuare nel
suo intento di evitarla. Le parole della serpeverde nello scorso
capitolo lo hanno davvero deluso ma orgoglioso com'é preferisce non
darlo a vedere e nemmeno chiederle spiegazioni. E' stato davvero
perfido ad invitare Sarah, non è vero? Ne vedremo delle belle al ballo
di Natale! :) Al prossimo aggiornamento, baci Chiara
|
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Capitolo 10 *** Il ballo di Natale ***
Capitolo 9
Il ballo di Natale
Pov
Scorpius
Quel giorno
sembrava essere il più freddo di tutto dicembre.
Nevicava e la
neve ci schiaffeggiava il volto. Hogsmeade spariva nel bianco della
tormenta.
Era l’ultima
uscita prima delle vacanze di Natale.
A quel pensiero
mi rabbuiai: odiavo il Natale perché significava tornare a casa dalla
mia famiglia. Certo, sarei anche potuto rimanere a Hogwarts ma facendo
ciò avrei fatto soffrire mia madre, lei ci teneva molto a me. Non che
mio padre mi odiasse ma l’avevo profondamente deluso diventando un
grifondoro e un frequentatore di mezzosangue, nati babbani e traditori
del loro sangue. Anche se ormai, dopo la sconfitta di Voldemort, quelle
distinzioni non si facevano quasi più nel Mondo Magico purtroppo le
vecchie concezioni erano dure a morire nella nostra antica famiglia di
purosangue.
…Ma loro non
sapevano quant’era stato difficile per me inserirmi in un ambiente in
cui tutti erano figli di persone che avevano combattuto dalla parte
giusta durante la guerra.
Mio nonno,
Lucius Malfoy, era stato un mangiamorte e scontava la sua condanna a
vita nella prigione di Azkaban mentre mia nonna Narcissa e mio padre vi
avevano soggiornato solo per un breve periodo per poi essere liberati
ed essere dichiarati innocenti. Mia madre mi aveva raccontato che per
la salvezza di mia nonna era intervenuto Harry Potter in persona
testimoniando che lei lo aveva aiutato durante lo scontro finale. Ma
una buona azione non bastava a cambiare ciò che era stato il passato
quindi sulla nostra famiglia aleggiava il simbolo del marchio nero e
sulla mia testa un peso più grande di quanto potessi sopportare.
La nostra
famiglia era caduta in disgrazia ma grazie all’influenza che ancora
aveva mia nonna, dopotutto era pur sempre una strega appartenente ad
una delle famiglie più in vista del Mondo Magico, avevamo conservato
l’enorme castello in cui era sempre vissuta ma ostentavamo una
ricchezza che non era più nostra e una vita fatta di freddezza e
frivolezze tipiche di un’alta società che quasi non esisteva più.
<< Che ne
dici Scorp, secondo te i Chudley Cannons riusciranno a vincere la
stagione? >>
Albus si
stringeva la sciarpa per evitare che il freddo gli spaccasse la faccia
e la sua voce uscì attutita per via della stoffa che lo copriva. Lui
era stato il mio miglior amico fin da quando eravamo saliti per la
prima volta sul treno che ci avrebbe portato a Hogwarts. Era andato
contro i pregiudizi e riusciva sempre a capire che cosa mi passasse per
la testa.
A volte si
lamentava della notorietà che la sua famiglia aveva nel Mondo Magico ma
era sempre meglio essere conosciuti come il figlio del salvatore del
mondo magico che come il discendente di un mangiamorte.
<< Non lo
so Al… lo sai che io tifo per le Holyhead Harpies >> risposi con
un sorriso e sentii la pelle congelata scricchiolare.
Nonostante la
tormenta eravamo andati lo stesso a Hogsmeade perché ci eravamo ridotti
all’ultimo minuto per cercare i vestiti per il ballo di Natale. Eravamo
entrambi cresciuti molto in altezza quell’estate e quindi quelli
dell’anno scorso non ci stavano più bene.
<< Solo
perché è una squadra femminile… ah
wow! >>.
Al si fermò
all’improvviso di fronte una vetrina di un negozio che vendeva abiti da
strega.
<< Che
c’è, Al, hai trovato il vestito dei tuoi sogni? >> lo presi in
giro.
<< Idiota
di un troll! >> fu la sua risposta.
Mi avvicinai a
lui e notai che all’interno del negozio c’era Megan, intenta a cercare
tra i vestiti eleganti. Evidentemente non eravamo gli unici a fare
compere all’ultimo minuto.
La risata mi
morì in gola quando al suo fianco comparve Rose Weasley. Le stava
mostrando un lungo abito rosa confetto. Dal movimento delle sue labbra
intuii che stava chiedendo alla sua amica se le sarebbe piaciuto
provarlo, ma Meg scosse la testa.
<<
Andiamo?! Sto morendo di freddo! >>.
Albus si girò a
guardarmi con un’espressione seria sul volto. << Sai Scorp,
dovresti smetterla di fare l’orgoglioso >>.
<< Non so
di cosa tu stia parlando >> mentii.
Lui sospirò
mentre riprendevamo a camminare. << Scorpius lo sai che tu sei
mio amico, ma lei è mia cugina, fa parte della mia famiglia. E
nonostante sia una vipera acida, scorbutica, con qualche rotella fuori
posto, io le voglio bene e non approvo il tuo comportamento >>.
<< Ti
aspettavi che l’avrei invitata al ballo? >> dissi con un tono più
aggressivo di quanto pensassi.
Adesso ci
mancava solo la predica di Al!
Ros… cioè
Weasley aveva detto chiaramente cosa pensava di me e davvero credevano
che io sarei andato a chiederle pure di accompagnarmi al ballo? Di
sicuro mi avrebbe riso in faccia e forse anche fatto una fattura
orcovolante. Sapevo che di solito era così romantica (tono del tutto
ironico) che si presentava alla festa di Natale con uno dei suoi
cugini. Mi morsi la lingua per impedirmi di chiedere ad Al con quale
sarebbe andata quest’anno.
<< No,
Scorp. Ma questo stupido patto che avete fatto… secondo me lo dovreste
sciogliere >>.
<< Cosa?
>>
<< Hai
capito benissimo >>.
Rimasi per un
attimo in strada a riflettere mentre lui entrava nel negozio di vestiti
che stavamo cercando. Mi calcai bene il cappello e incassai la testa
nelle spalle per sentire meno freddo. Lanciai uno sguardo alla bottega
dove poco tempo prima avevamo visto le due serpeverde che si perdeva
tra il bianco della neve.
Forse Albus
aveva ragione.
Ma al pensiero
di sciogliere quel patto e non avere più nessuna scusa per baciare
quelle labbra tentatrici, sebbene adesso il mio orgoglio ferito me lo
impedisse, mi faceva stringere lo stomaco in una morsa.
Dopo aver
trovato finalmente gli abiti per il ballo, Albus propose di andare a
prendere una burrobirra a I tre manici di scopa per scaldarci un po’
prima di ritornare al castello, altrimenti saremmo morti assiderati dal
freddo.
Entrammo e ci
sedemmo a un tavolo all’angolo della sala. C’era un gran vociare nel
locale. Quasi tutti gli studenti di Hogwarts avevano avuto la nostra
stessa idea e quindi la sala era strapiena.
Delle voci
familiari attirarono la mia attenzione.
<< Alla
nostra Rose che quest’anno passerà il ballo di Natale con il pigiama e
le babbucce! >> strillò Meg.
<< Evvai!
>>.
Lei e le
gemelle Nott risero forte e sbatterono l’uno contro l’altro i loro
boccali di burrobirra.
<< Alla
nostra Meg che è stata contagiata dal morbo grifondite ed è diventata
idiota quanto quei troll! >> ghignò la Weasley alzando il
bicchiere a sua volta e poi bevve un lungo sorso tutto d’un fiato.
Ignorai il
fatto che ci avesse appena insultati e ripensai alle parole che aveva
detto Meg.
Ma
allora la Weasley non aveva un cavaliere…
<< Ehi
Rose, Rose Weasley! >>
Una voce si
stagliò su tutte le altre.
Osservai Blake
Corner sgomitare tra la folla e avvicinarsi al tavolo delle serpeverde.
Vidi che molti come me avevano notato il suo gesto e si erano
interessati ad osservare la scena.
<<
Corner? >> disse Weasley sorpresa guardandolo da sopra l’orlo del
suo boccale << Che vuoi? >> chiese scorbutica come sempre.
Mi sentii
sorridere ma subito mi rabbuiai quando me ne accorsi.
<<
Weasley, cioè Rose… >> s’impappinò lui mentre arrossiva
leggermente. Si passò una mano tra i capelli in visibile imbarazzo e
poi buttò la bomba: << Verresti al ballo di Natale con me?
>>
Nella sala
scese all’improvviso il silenzio. Gli spettatori trattennero il fiato.
Ghignai. O
Corner era davvero stupido oppure aveva manie suicide. Tutti sapeva che
fine facevano i ragazzi che osavano invitare Rose Weasley a quel ballo.
<<
Davvero me lo stai chiedendo? >> domandò lei con voce stranamente
tranquilla.
<< Ehm…
Sì? >> rispose Corner incerto.
Weasley si mise
una mano al mento e lo contemplò con fare pensante. Evidentemente il
suo cervello stava pensando a quale terribile punizione affliggere al
povero corvonero. Un senso di soddisfazione m’invase. Davvero Corner, quello stupido, pensava di
essere alla sua altezza?
<< Vedrai
adesso che gli combina >> sussurrò Finnigan seduto vicino a noi.
Albus che stava
osservando la scena con enorme interesse, si limitò a mugugnare un “mmm” poco convinto. Gli lanciai
un’occhiata interrogativa ma lui scosse le spalle.
Riportai lo
sguardo alla scena davanti a me per incontrare uno sguardo nocciola
puntato nel mio. Il sorriso mi si congelò sul viso. Weasley mi aveva
appena lanciato una strana occhiata. I suoi occhi erano indecifrabili.
Fu solo un attimo, perché poi lei si girò verso Blake e gli fece un
piccolo sorriso.
<< Ok
>> disse facendo spallucce.
Sul viso di
Corner comparve un grosso sorriso. Nella sala esplose di nuovo il
casino. C’era un assordante chiacchiericcio. Tutti stavano commentando
il gesto di Weasley.
<<
Davvero? Cioè è fantastico! >> il corvonero si riprese appena in
tempo.
Le gemello Nott
scoppiarono in una risata sguaiata.
<< Rose
adesso dobbiamo trovare anche a te un abito >> le disse Meg.
Sentii una
morsa allo stomaco.
Davvero aveva accettato l’invito di quel
cretino?
Strinsi con
forza i pugni sul tavolo.
Per un attimo
ebbi il folle desiderio di alzarmi e andare a spaccare la faccia a
Corner.
E poi di
prendere Weasley e di baciarla davanti a tutti per rivelare davvero con
chi lei dovesse stare.
A quel pensiero
un tremito mi attraversò il corpo. Vidi anche la Weasley sobbalzare
per l’improvvisa scossa. Mi guardò assottigliando lo sguardo.
Finalmente il suo volto mi mostrò i suoi veri sentimenti. Era
infastidita… ma era forse un lampo di dolore quello che avevo visto nei
suoi occhi?
Si alzò di
scatto e si trascinò dietro Meg.
<< Ci
vediamo al ballo Blake >>.
Salutò Corner
guardandolo da sopra la spalla e poi sparì nella tormenta al di fuori
del locale insieme all’altra serpeverde.
<< Scorp,
smettila di fare quello sguardo assassino >> mi riprese Albus
<< Te la sei cercata >>.
Sentii una
fitta al petto alle sue parole.
Forse aveva
ragione… e non solo su quello.
Forse era
giunta l’ora di mettere fine a quell’assurdo patto tra me e la Weasley.
Pov
Rose
Uscii dai
corridoi dei sotterranei e vidi che Blake mi stava aspettando con in
mano un piccolo pacco dorato. Era molto bello nel suo vestito blu
scuro. I suoi capelli scuri erano sistemati con il gel all’indietro e i
suoi occhi neri mi guardavano sorridenti.
Merlino,
sembravamo una coppia perfetta!
I nostri abiti
sembravano scelti apposta dato che io indossavo un abito dello stesso
colore del suo. Solo che il mio era contornato da brillantini che sul
blu sembravano essere stelle splendenti in un cielo. Avevo allisciato
bene i corti capelli e sistemato la frangetta con la ciocca blu
elettrico da un lato, fermandola con un fermaglio splendente. Il
vestito che indossavo era monospalla e sul davanti arrivava fino alle
ginocchia, lasciando scoperte le gambe e i piedi, fasciati da delle
decolté altissime, mentre sul dietro si apriva in un lungo strascico
che arrivava fino a terra.
<< Sei
bellissima Rose >> mi disse Blake porgendomi il pacchetto.
<< Anche
tu >> risposi lanciandogli un’occhiata maliziosa che lo fece
arrossire.
Presi il pacco
che mi porgeva e lo aprii: dentro vi trovai una rosa bianca che Blake
mi allacciò al polso. Tutte le volte che ero andata con i miei cugini
avevamo evitato quello stupido rituale… ma dovevo ammettere che non era
male.
Presi il
braccio che Blake mi porgeva e così ci avviammo nella sala grande
addobbata a festa.
Vidi le gemelle
Nott abbigliate con dei corti vestitini che non lasciavano niente
all’immaginazione, uno bianco e uno nero, sottobraccio ai loro
cavalieri, e poi Meg che baciava dolcemente mio cugino. Anche lei era
bellissima quella sera. Indossava un lungo abito dorato che si
allacciava al collo e creava un contrasto stupendo con i suoi capelli
corvini, lasciati sciolti sulla schiena.
Qualcuno fece
un fischio di apprezzamento nella mia direzione e mi girai per vedere
mio fratello Hugo farmi l’occhiolino e Fred alzare su il pollice.
<< Sei
uno schianto, cugina! >>
<< Dacci
dentro sorellina! >>
<<
Sparite tutti e due! >>.
Sentii una
fitta al cuore quando vidi tra le coppie che ballavano Scorpius insieme
alla Paciok. Ripensai alla scossa che avevo sentito a I tre manici di
scopa dopo che Blake mi aveva invitato. Era da tanto che non la sentivo
visto che con Malfoy non avevamo fatto altro che ignorarci… o meglio
lui aveva ignorato me e poi io l’avevo ignorato di rimando. A cosa
aveva pensato per far azionare di nuovo l’incantesimo del patto?
Distolsi a
forza lo sguardo dalla coppia.
<<
Balliamo miss? >> mi chiese il mio cavaliere.
Ridacchiai,
nonostante tutto non era stata una cattiva idea accettare l’invito di
Blake. Era simpatico.
<< Con
molto piacere, sir >>.
Molti balli e
drink dopo mi rifugiai nel cortile adiacente alla sala.
Mi appoggiai
all’enorme colonna per prendere un po’ d’aria e sospirai.
Mi girava un
po’ la testa.
Vicino a me
c’erano molte coppiette che stavano facendo di tutto fuorché parlare e
non si erano accorte della mia presenza. Tanto meglio.
<< Che
fai? Scappi? >>
Una voce mi
fece sobbalzare. Mi girai per vedere Scorpius davanti a me.
<< Che ci
fai qui? >> lo aggredii con voce dura.
Lui sospirò:
<< Non lo so >>.
<< Allora
vattene! >>.
Si mosse, non
per seguire il mio gentile suggerimento, ma per affiancarsi a me. Alzò
lo sguardo e per un attimo infinito rimase a guardare il cielo.
Osservai il suo profilo di sottecchi. Era così bello quella sera nel
suo abito elegante e mai mi era sembrato più irraggiungibile. Sembrava
che anche se per un momento i nostri mondi si fossero scontrati, non
riuscivamo mai veramente a incontrarci e quel giuramento che lo avevo
convinto a fare contribuiva a farci percorrere strade parallele.
<< Lo sai
che nel cielo ci sono quattordicimilasettecentododici stelle più una?
>>
Gli lanciai
un’occhiata scettica. << Così poche? >>
Fece un sorriso
al cielo. << O almeno sono tutte quelle che sono riuscito a
contare. Una notte da bambino mi ero messo in testa che avrei voluto
contarle tutte e rimasi sveglio fino all’alba per farlo >>.
<<
Un’impresa epica >> commentai mio malgrado divertita.
<< In
realtà fu una vera e proprio tragedia perché per vedere bene tutto il
cielo mi arrampicai sul tetto e alla fine non sapevo più come scendere.
Dovetti urlare aiuto finché non si svegliò tutta la casa. A mia nonna
venne quasi un infarto e mio padre fu costretto a fare un levitacorpus.
Poi per punirmi per lo spavento che avevo fatto prendere a tutti mi
diede uno schiaffo così forte che ebbi la guancia gonfia per tre giorni
>>.
Mi scappò una
risata. << Immagino >>.
Era così bello
stare a parlare senza litigare. Mi piaceva quando mi raccontava di lui.
Malfoy si girò
a guardarmi improvvisamente serio. << Perché sei venuta al ballo
con Corner? >>
<< Perché
sei venuto al ballo con Paciok? >>
<< Non
avresti mai accettato il mio invito >>.
Chiusi gli
occhi per impedirgli di vedere la tristezza nel mio sguardo. <<
Beh bastava chiedermelo >>.
Sentii una sua
mano sfiorarmi la spalla nuda e risalire poi lungo il collo che
inclinai con un sospiro.
<< Sei
molto bella stasera, sai? >> mormorò.
Aprii gli occhi
di scatto, sorpresa, per puntare il mio sguardo nel suo. Era
indecifrabile ma vidi un lampo di desiderio attraversare i suoi occhi.
<< Perché
fai così? >> sussurrai di rimando.
Lui non rispose
e scosse la testa. Si avvicinò e mi baciò con forza.
A quel contatto
mi sentii di nuovo… viva. Piena di passione.
<< Rose
tu mi farai impazzire >> mormorò lui tra un bacio e l’altro con
voce roca.
Non so dove
trovai la forza di rispondere tra un sospiro e l’altro mentre lui mi
lasciava una scia di baci lungo il collo. << Anche tu Scorpius
>>.
Sentii le sue
mani insinuarsi sotto la gonna per accarezzarmi le cosce. Lo abbracciai
e lui mi sollevò. Strinsi le gambe attorno al suo bacino mentre sentivo
il freddo della colonna dietro la mia schiena. Prima che potessi capire
che cosa stava succedendo e magari impedirglielo lui era dentro di me e
stavamo facendo l’amore. Oltre a fremere dal piacere i nostri corpi
tremavano in preda alle conseguenze dell’incantesimo perché ci
trovavamo in un luogo dove ci avrebbe potuto vedere chiunque, ma quella
notte erano tutti troppo impegnati a fare altro, come d’altronde
stavamo facendo noi. E comunque anche se qualcuno avesse guardato da
questa parte, nel buio non ci avrebbe riconosciuto e se pure avesse
visto proprio a noi, avrebbe pensato che fosse tutta una semplice
illusione. Quando finimmo, alzai lo sguardo su Scorpius ma non vidi
niente in lui. Era così freddo. Ogni parola mi si bloccò in gola e non
riuscii a parlare. Lui si sistemò e senza che avessi la forza di
fermarlo se ne andò senza dire niente.
Mi lasciai
scivolare lungo la colonna fino a sedermi per terra mentre le lacrime
mi rigavano il viso e bagnavano il vestito stropicciato.
Perché
era tutto così complicato?
Note: Ciao!
Eccomi con un nuovo aggiornamento! Che ne pensate? In questo capitolo
ho lasciato molto spazio ai pensieri del nostro protagonista maschile,
così finalmente si è un po' capito cosa gli passa per le testa.
Orgoglioso e geloso all'ennesima potenza! Ben gli sta che Rose a
sorpresa abbia accettato l'invito di Blake :P Spero di leggere i vostri
commenti! Baci Chiara :)
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Capitolo 11 *** Finite incantatem ***
Capitolo 10
Finite
incantatem
Quando entrai dentro casa la prima cosa che fece mia madre fu
accogliermi con un urlo.
<< Per Merlino, Rose! Che hai fatto ai capelli? >>
<< Ciao anche a te mamma! >>
Posai il mio baule nell’ingresso mentre dietro di me entravano Hugo e
mio padre che ci era venuto a prendere alla stazione di King’s Cross.
Finalmente le tanto attese vacanze di Natale erano giunte. Ma non
credete… il Natale per noi del settimo anno significava una marea di
studio per i M.A.G.O.
Mia madre si portò le mani ai fianchi e assunse un cipiglio
corrucciato. << Rose sono molto arrabbiata con te, non mi hai
scritto neanche una lettera! >>
<< Sì che l’ho fatto! >> ribattei << Una te ne ho
scritta! >>.
<< Scrivere: "Ciao mamma, qui tutto ok. Da te come butta?" Non è
una lettera >>
Liquidai la faccenda borbottando: << Beh sono stata molto
impegnata >>.
<< Mamma lo sai che fino adesso non sono mai sceso sotto
l’Eccezionale?! >> disse Hugo tutto eccitato mentre mia madre lo
abbracciava e lo riempiva di baci. Io scappavo sempre dai suoi super
abbracci da mamma.
<< Che secchione! >> commentai sdegnata.
<< Ah da me non ha ripreso! >> aggiunse mio padre facendomi
ridere.
Lui, a parte quando si lamentava del mio essere serpeverde, era sempre
stato il mio preferito. Eravamo così simili, non avevo ripreso i geni
dei Weasley per quanto riguardava l’aspetto dato che somigliavo molto a
mia madre, ma avevo ripreso il caratteraccio di mio padre. Per questo
noi due ci capivamo, mentre con mia madre non facevo altro che
litigare. Tutto il tempo.
Papà mi fece l’occhiolino e mi diede una pacca sulla spalla, poi si
diresse in salone e si lasciò cadere con un sospiro sul divano. Accese
la televisione e le immagini si proiettarono per tutta la sala. Era
sempre fortissimo guardare la tv incantata.
Hugo mi lanciò un’occhiataccia e mentre seguiva la mamma in cucina, si
vendicò dicendo: << Lo sai che invece Rose ha preso uno Scadente
in Difesa contro le arti oscure? >>.
Diventai rossa di rabbia. << Hugo! >>.
Brutta spia!
Mamma, che stava armeggiando con i fornelli per preparare il pranzo, si
girò a guardarmi stupita. Lei era davvero ossessionata che andassimo
bene a scuola. << Davvero Rose? Pensavo non avessi problemi in
quella materia >>.
<< Infatti non ne ho >> risposi a denti stretti.
<< Rose non riesce a evocare l’Incanto patronus >> continuò
Hugo << E poi lo sai che è andata pure in punizione? >>.
<< Vieni qui scemo di un troll! >>
Cercai di raggiungere Hugo per soffocarlo ma lui svincolò correndo
intorno al tavolo. Ci mancava solo che mio fratello si mettesse a fare
il pettegolo.
<< Non sarebbe la prima. Perché questa volta? >> indagò mia
madre con un tono esasperato mentre i suoi due figli scalmanati
continuavano a correre per la cucina.
<< Perché ha fatto a botte alla babbana con Malfoy in corridoio
>>.
Trasalii al suono di quel nome e mi fermai.
Stupido, stupido e ancora stupido di
un fratello!
Sarebbe stato sicuramente vittima di un mio scherzo questa notte.
Mia madre mi guardava con uno sguardo strano. << Capisco >>
assunse un’espressione pensosa << Per caso Malfoy c’entra
qualcosa con il tuo nuovo taglio di capelli? >>.
Ma perché dovevano nominarlo tutti?!
<< Ehi mà >> la chiamò Hugo << Lo sai che poi Rose si
vede con un ragazzo di corvonero? >>
A parte che mi ero "vista" con Blake solo al ballo di Natale, e poi se
lo incontravo per i corridoi lo salutavo e ci chiacchieravo
normalmente. Ok, di solito non ero così gentile con nessun ragazzo
ma lui mi era simpatico… non voleva mica dire che mi stavo frequentando
con lui però. Insomma riguardo a Corner ero un tantino confusa. Nel
dubbio comunque avrei ammazzato mio fratello Hugo!
Mia madre spalancò la bocca dalla sorpresa e mi guardò con due occhi
sgranati ed interrogativi.
<< No comment! >>.
Scappai su per le scale e mi rifugiai in camera.
Di solito quando ero in casa, la mia stanza era il regno del caos,
come lo aveva soprannominato mia madre. Io insistevo nel dire che avevo
solamente un ordine diverso dal suo. Avevo lottato molto contro Hugo
quando ci eravamo trasferiti nella nuova casa, prima abitavamo in
campagna vicino ai nonni ma poi i miei si erano trasferiti in città, ma
alla fine avevo preso la stanza sotto il tetto. Era piccolina ma aveva
un enorme lucernaio che lasciava vedere il cielo stellato quando mi
sdraiavo sul letto che si trovava nell’angolo della stanza. Nell’altro
angolo c’era una scrivania e l’altra parete era occupata da un enorme
armadio, dove mia mamma aveva riposto tutto con ordine. Infatti la
stanza era stranamente immacolata, perfettamente linda e pinta.
Dopo essere entrata nella casa di serpeverde avevo pitturato le pareti
di un intenso verde e disegnato il nostro stemma con il pennello
argentato. Un lungo serpente circondava tutta la stanza. Prendetelo per
un impeto di ribellione. La parete dove c’era il letto invece era
ricoperta di fotografie dove c’ero io con i miei cugini alla tana, i
miei genitori, anche quel rompiscatole di Hugo e Meg.
Una foto era poggiata nella cornice sul comodino vicino al letto.
C’eravamo io e Albus abbracciati durante il ballo di Natale del quarto
anno. Dietro di noi si intravedevano altre coppie che ballavano e notai
che una era composta da Meg e Malfoy.
Con un gesto secco abbassai la cornice e mi buttai a peso morto sul
letto che cigolò per protesta al brutale atterraggio. Nascosi per un
attimo la faccia nel cuscino e sospirai. Poi mi girai a guardare di
lato al letto dove c’era un lungo specchio con la cornice di legno.
Guardai il riflesso della mia ciocca blu. Forse avrei dovuto farmi una
tinta per non vederla più. Mi ricordava troppo lui… Tuffai di nuovo la faccia nel
cuscino.
Sentii un leggero bussare e poi mia madre fece capolino dalla porta.
<< Rose, posso entrare? >>
<< Mmm >>.
Mamma prese il mio grugnito per un assenso. La sentii sedersi sul letto
e passarmi una mano tra i capelli.
<< Non sono male così >> disse piano.
Ebbi un flashback.
Un altro posto con un’altra persona. Le stesse parole.
Sbuffai scocciata.
Smettila di pensarci!
<< Sei cresciuta >>.
Mi voltai per guardarla e incontrai i suoi occhi così simili ai miei.
<< Davvero? >>.
Mi sorrise. << Sì, c’è qualcosa di diverso >>.
<< E cosa? >>
<< Gli occhi >>
<< Gli occhi? >>
<< Luccicano >>
<< Luccicano? >>.
Lei annuì e poi mi fece l’occhiolino. << Per chi? >>.
Finalmente capii dove voleva arrivare. La conclusione era quella ma ero
sicura che lei intendesse impicciarsi su qualcuno di corvonero e non
sul ragazzo che mi venne in mente appena fece quella domanda. Mi prese
una scossa.
<< Per nessuno! >> risposi bruscamente.
Mamma fece spallucce. << Se lo dici tu >>.
Si alzò e uscì piano dalla stanza. << Scendi che è pronta la cena
>>.
Per un attimo fui tentata di rimanere sul letto a morire ma poi il mio
stomaco ebbe la meglio e la seguii in cucina.
Il Natale alla Tana era il momento che amavo di più di tutto l’anno.
Tutta la famiglia Weasley si riuniva a casa dei nonni Arthur e Molly. E
quando dico tutta, intendo proprio tutta tutta la famiglia. Dallo zio
Percy alla zia Ginny, con mogli e mariti, e prole al seguito. Per anni
e anni la fida Tana aveva mostrato la sua resistenza dato che quando si
riunivano tutti i cugini le pareti tremavamo. Quell’anno però la casa
tirava un respiro di sollievo poiché Victorie era stata rapita dalle
zie e mia madre per parlare dei preparativi del matrimonio. Io pensavo
fosse stata posseduta. Da quando Victorie era diventata tutta cuoricini
e fiori? Lei che era l’antiromanticismo in persona… Però ero contenta
che mi avesse chiesto di essere una delle sue damigelle anche se non
avrei ammesso la mia felicità nemmeno sotto tortura... altrimenti sarei
passata per una sentimentale.
<< Teddy ma sei sicuro di voler sposare proprio Victorie?
>> disse James mentre mangiava la torta di nonna Molly. Ah la
nonna con i suoi dolci aveva viziato tutti!
<< James! >> lo riprese Molly << Non dargli ascolto
Teddy, è così romantico! >> disse con l’aria da quattordicenne
innamorata.
<< Teddy tu e Victorie avrete tanti figli? >> le diede man
forte Roxane, che aveva la sua stessa età e la stessa sindrome “voglio
il principe azzurro”.
<< Certo che ce li avranno >> disse Lily con la sua solita
voce sognante.
Le orecchie di Teddy erano diventate rosse dalla vergogna. Imbarazzato,
si passò una mano tra i capelli anche quelli diventati di un rosso
scarlatto. << Ehm… >>
<< Perché non ve ne andate in giardino con gli altri, voi
pettegole? >> intervenne la bionda Dominque sedendosi sul divano
tra Teddy e James con grazia. Lei sì che aveva ripreso i geni veela di
zia Fleur.
Molly e Roxane si alzarono offese e se ne andarono in giardino, ai
pochi gradi che caratterizzavano le notti di dicembre, dove c’erano
Fred II e lo zio George che sperimentavano dei nuovi fuochi di
artificio per la disperazione della nonna Molly.
Io e Al eravamo seduti per terra e stavamo giocando agli scacchi
magici. Ovviamente lui stava clamorosamente perdendo. Mio padre mi
aveva insegnato tutti i trucchi e poi, dato che l’allieva superava
sempre il maestro, ero diventata imbattibile in quel gioco. L’unico che
mi teneva testa era Hugo, che in quel momento stava cercando di
suggerire le giuste mosse ad Al, il quale, troppo orgoglioso, non
voleva dargli retta e continuava a perdere di testa sua.
<< Cavallo in E5 >> annunciò Albus dopo aver riflettuto a
lungo.
<< Eh no Al! Dovevi spostare la regina! >> protestò Hugo.
<< Sta zitto Hugo! Ragazzi lo sapete che mamma e papà non ci
saranno a capodanno? >> disse Albus distraendosi per un attimo
dalla partita e guardando tutti gli altri.
<< Alfiere in E5. Lo so, vanno in Italia con i miei >>
risposi mentre il mio alfiere nero malmenava il suo cavallo bianco.
<< Facciamo un mega party? >> domandò James con un grosso
sorriso malandrino.
Lui sì che era l’anima delle feste!
<< Esatto! >> rise il fratello.
Si diedero il cinque.
<< Non credi dovremmo dirlo a mamma? >> intervenne Lily.
<< Assolutamente no. Pedone in G7 >> la riprese Albus,
corrucciandosi << La mamma ci spella vivi se lo scopre. Allora
chi ci sta? >>
Teddy declinò l’invito perché avrebbe passato il capodanno con Vicky a
Parigi. Anche Lucy e Louis sarebbero stati impegnati con i rispettivi
fidanzati/fidanzate. Invece Dom accettò. Hugo ed io anche. Sicuro
sarebbe venuto anche Fred appena gli avremmo dato la notizia.
Ovviamente i tre fratelli Potter ci sarebbero stati. Il resto della
tribù, ovvero i cugini più piccoli, avrebbe passato le vacanze in
famiglia.
<< Lo facciamo a casa vostra o a casa nostra? >> domandò
Hugo.
<< L’idea è stata nostra quindi la facciamo a Grimmauld Place
>> rispose James.
<< Wow non vedo l’ora di invitare Lys! >> esclamò Lily
battendo le mani tutta contenta, sembrava che all’improvviso tutta la
sua preoccupazione fosse scomparsa.
James e Albus si rabbuiarono e si scambiarono un’occhiata inquietante.
Merlino, che gelosoni i fratelli
Potter!
<< Cavallo in H5. Scacco di scoperta. Invitiamo anche Meg, che
dici Al? >> dissi facendogli l’occhiolino.
<< Sicuro! >> ribatté lui senza alzare gli occhi dalla
scacchiera, troppo impegnato a pensare come salvare il suo re.
Jamie si sporse per spettinare i capelli del fratello. << Sentilo
il mio fratellino innamorato, che cuoricino! >>
<< James, smettila! >> Albus si liberò dal fratello
scansandogli la mano, infastidito << Torre in H2 >>.
<< Regina in H2. Scacco matto! >>.
Albus mandò all’aria la scacchiera mentre i personaggi strillavano
indignati, rosicando per l’ennesima sconfitta, tra le risate di tutti
gli altri.
Quando Hugo ed io arrivammo nel camino di Grimmauld Place numero 12
eravamo in un ritardo stratosferico. Hugo era arrabbiatissimo perché
gli avevo fatto perdere l’inizio della festa. Mi ero preparata il più
lentamente possibile e alla fine anche cercato una scusa per non andare
ma quando mio fratello aveva brandito la bacchetta minacciando di
torturarmi, infischiandosene se fosse finito ad Azkaban, ero stata
costretta a seguirlo.
<< Ehi Rose, Hugo! >> ci accolsero Albus e Megan mentre
uscivamo dal camino e ci levavamo la cenere dai capelli <<
Finalmente ce l’avete fatta! >>
<< E’ tutta colpa di quell’idiota di mia sorella! >>
ringhiò Hugo, arrabbiato. << Vado a cercare Fred! >>.
Schivò il pugno che volevo mollargli sul petto e si dileguò tra la
folla.
<< Merlino, Al! Hai invitato un bel po’ di persone, eh? >>
cercai di dare un tono disinvolto alla mia voce ma quello che si
avvertì fu soprattutto il nervosismo.
Al e Meg si scambiarono un’occhiata eloquente.
<< Ehm… >> fu tutto quello che riuscì a dire mio cugino.
<< Non preoccuparti, fa niente. Va tutto bene >> lo
rassicurai con un mega sorriso a trentadue denti così forzato che ebbi
paura che se l’avessi tenuto per un altro minuto mi si sarebbe spaccata
la faccia.
<< Sei sicura Rose? >> mi domandò Meg. << Vuoi che ti
accompagni…? >>
<< No, Meg. Non ho bisogno della baby sitter, mi divertirò
tantissimo stasera >>.
In realtà non mi divertii per niente.
Passai tutta la serata a fuggire da un piano all’altro della casa e da
una stanza all’altra quando intravedevo una qualsiasi testa bionda nei
paraggi. Quando mi stufai di correre come un’indemoniata da una stanza
all’altra decisi di rifugiarmi nella camera degli zii, l’unica zona off
limits della casa. Quando aprii la porta però la trovai occupata da due
ragazzi che stavano pomiciando allegramente seduti sul letto.
Chiusi la porta senza farmi notare.
Bleah, che schifo!
Un momento…
Riaprii la porta di scatto e sentii una stretta allo stomaco.
Purtroppo i miei occhi avevano intravisto bene.
Il ragazzo era Malfoy, e la ragazza era…
<< Dominique! >> strillai.
I due si girarono a guardarmi. Malfoy aveva i capelli spettinati, gli
occhi arrossati e la camicia slacciata che lasciava intravedere il
petto che tante volte avevo accarezzato. Dom indossava un vestito nero
tutto stropicciato con le spalline abbassate e aveva le labbra gonfie
di baci.
Malfoy e MIA CUGINA?!
<< Merlino, Rose! Mi hai fatto prendere un colpo! >> disse
Dom, infastidita che li avessi interrotti.
Ovviamente lei non poteva sapere dello scellerato patto che c’era tra
me e Malfoy, ma non potei fare a meno di inserirla della mia lista
nera. Strinsi i pugni per evitare di avvicinarmi e stamparle una
cinquina in faccia. Ma perché di tutti i ragazzi doveva andare a
incantare con i suoi geni veela proprio il mio?
IL MIO?!
Scossi la testa e lanciai un’occhiata schifata a Malfoy.
<< Sei un porco! >>.
Ed entrambi ci beccammo una scossa.
Sembrò che solo allora si risvegliasse.
Chiusi la porta di scatto e scesi le scale.
<< Ehi Rose, dove vai? >> mi urlò dietro Meg dal salone.
Scappa, scappa, scappa.
Mi chiusi nel buio dello sgabuzzino e chiusi forte gli occhi.
Inspira, espira, inspira, espira.
Era solo un brutto sogno…
Un fascio di luce mi investì e quando aprii gli occhi vidi che Malfoy
mi aveva trovata.
No, era un vero incubo!
<< Weasley perché sei scappata in quel modo? >>
<< Davvero me lo stai chiedendo? >>
Merlino, era serio?
<< Sì >>
<< Non posso crederci, Malfoy! Tu e mia cugina?! >>
<< Gelosa? >>
<< Di uno schifoso come te? Sarei davvero patetica! >>
sibilai velenosa. Nelle parole che pronunciai misi tutta la cattiveria
possibile.
Lui socchiuse gli occhi guardandomi con improvviso odio. << Beh
forse lo sei! >>
Un colpo al cuore. << Io? Forse tu! Che c’è, una non ti basta?
>> dissi con voce dura.
<< Il patto non prevedeva niente sulle altre persone >>
ribatté lui, inviperito.
Era davvero arrabbiato eppure tra i due lui era l’unico che non ne
aveva diritto.
<< Infatti quel patto è davvero inutile >>
<< Stai dicendo che è ora di scioglierlo? >>
La sua voce si fece indecifrabile. A quella prospettiva trasalii.
Allora era davvero finita tra noi? Ma d’altronde che cos’è che era
iniziata? Tra noi non c’era niente…
<< Sì >>
Eppure dire quella parola mi costò un enorme fatica.
<< Bene >>.
No, no, no, no, no, no…
Estrasse dalla tasca posteriore dei pantaloni la bacchetta e attese che
io facessi lo stesso. Con mano un po’ tremante estrassi la mia dalla
borsetta che portavo e la alzai.
<< Finite incantatem!
>> pronunciammo all'unisono.
Le bacchette sprizzarono delle scintille bianche, la luce si spense
all’improvviso e sentii una strana sensazione attraversarmi il corpo.
<< Vai a spassartela con Corner, Weasley! Di certo a me non
mancherà il divertimento! >>.
E dopo queste ultime parole sibilate, se ne andò sbattendo la porta.
Sentii degli scoppi e degli applausi provenire da fuori. Era
mezzanotte. Il nuovo anno era giunto, ma io non riuscivo a festeggiare.
Uscii piano dallo sgabuzzino e mi diressi sulla piazzetta di casa
Potter dove i ragazzi si divertivano coi fuochi d’artificio.
<< Rose tutto bene? >> domandò mio fratello sorpassandomi
mentre aveva in mano un pericoloso fuoco dello zio George.
Mi forzai di usare un tono allegro: << Sì, certo! >>
Mi guardò per un attimo stranito ma poi scosse la testa e mi lasciò
perdere.
Tutti erano felici, ma io non riuscivo ad esserlo. Tra le braccia di
Meg e sotto lo sguardo sospettoso di mio cugino, guardavo i fuochi che
riempivano il cielo ma dentro di me c’era il vuoto. Al posto dei botti
riuscivo solo a sentire il rumore del mio cuore che si spezzava.
Note: Innanzitutto chiedo venia alle lettrici infuriate che magari
hanno avuto il desiderio di malmenare Scorpius e la scrittrice di
questa storia che lo rende davvero antipatico :') Nel prossimo capitolo
ci sarà un suo punto di vista con la spiegazione del suo comportamento.
E chiedo venia anche perché questo non è uno dei capitoli che mi sia
uscito meglio ma dopo più e più volte che lo cancellavo e lo riscrivevo
esattamente uguale ho deciso di pubblicarlo così. Avrei voluto
approfondire il Natale alla Tana, ma niente. Non mi usciva niente di
buono. Spero che il piccolo scorcio che c'è vi sia piaciuto. Al
prossimo aggiornamento! Un abbraccio, Chiara.
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Capitolo 12 *** Fragili distanze ***
Capitolo
11
Fragili
distanze
Se solo poco tempo prima mi avessero detto che il luogo preferito di
Rose Weasley sarebbe diventata la biblioteca non ci avrei mai creduto.
Ormai era arrivato febbraio e i M.A.G.O si stavano avvicinando
inesorabilmente. I professori non facevano altro che riempirci di temi,
ricerche ed esercitazioni e la biblioteca era l’unico luogo dove
studiare in pace.
Quel pomeriggio stavo studiando Babbanologia. Quel periodo stavamo
facendo un argomento davvero interessante, ovvero che cosa i babbani si
erano inventati per volare dato che non avevano le scope. Conoscevo già
bene l’argomento perché nonno Arthur diceva sempre a tutti i nipoti,
fin da quando eravamo piccoli, di non volare troppo in alto altrimenti
avremmo rischiato di finire spiaccicati contro il muso di un aeroplano.
Sicuramente vi starete chiedendo se lo studio matto e disperatissimo
sia l’unica ragione del mio nuovo amore per la biblioteca… Ebbene non
sapete quante soddisfazioni ho ad avere Eccezionale in tutte le
materie, alla faccia di mio fratello Hugo! … ma in realtà no, non era
l’unico motivo. La biblioteca era diventata il mio posto preferito
perché era l’unico luogo dove potevo sfuggire alle ire di Megan e,
soprattutto, alle attenzioni del mio nuovo presunto fidanzato.
Sì, a quanto pare adesso io e Blake stavamo insieme.
Qualche giorno fa, esattamente il giorno della partenza della squadra
dei grifondoro per il torneo di Quidditch l’avevo baciato davanti a
tutti di fronte la Sala Grande. Era stato un gesto avventato.
Sicuramente non da fredda e calcolatrice serpeverde. Cosa che ormai
dubitavo di non essere quasi più. Quando avevo visto quell’oca
starnazzante di Sarah Paciok salutare Scorpius con tanto trasporto non
ci avevo visto più e avevo baciato Blake, però quel bacio non aveva
avuto l’effetto che avevo sperato. Malfoy era rimasto impassibile, la
stessa gelida espressione che mi tormentava dalla notte di capodanno.
Inutile dire che da quel giorno ci evitavamo come la peste però non era
tanto semplice dato che condividevamo lo stesso castello, le stesse
aule, gli stessi amici.
Con Dominique non avevo più parlato dopo averle dato un pugno in faccia
facendole un occhio nero apparentemente senza motivo. Tranquilli, la
sua bellezza da veela non era stata rovinata. Il nostro rapporto sì e
forse per sempre.
Mi sentivo uno schifo.
E in inoltre a peggiorare la situazione c’era Blake. Stavo benissimo
con lui ma ogni singolo maledettissimo momento non potevo far altro che
pensare a un altro ragazzo coi capelli biondi e gli occhi azzurri.
Sì, stavo uno schifo vero.
<< Devi essere proprio disperata per nasconderti qui, mio
schiopodo! >>.
Alzai gli occhi dal libro di babbanologia per vedere Megan sorridere
beffardamente.
Sbuffai. Lei alzò gli occhi al cielo e poi fece per sedersi vicino a
me.
<< E’ occupato >> dissi scortese.
Lei mi ignorò, si sedette lo stesso e poi si voltò a guardare con
attenzione la terza persona che stava al tavolo con noi.
<< Hai per caso assassinato tua cugina? >>
Lily aveva la testa abbandonata da un lato e le braccia incrociate al
petto. Sedeva un po’ scomposta e i capelli color fiamma le ricadevano
sul viso ma si poteva notare benissimo un rivolo di bava che le
penzolava dalla bocca. Infine per completare il tutto aveva la sua
cravatta nera e blu legata intorno alla fronte. Due piccoli tassorosso
dietro di noi era da più di dieci minuti che ridevano alla sua vista.
<< No, magari! Sta facendo un esercizio di divinazione. E’ da
mezz’ora che è crollata e non da segni di vita >> risposi e per
dimostrarglielo appallottolai una mia vecchia pergamena e la lancia in
faccia a Lily che però rimase perfettamente immobile nel suo stato di
trans.
Meg provò a scrollarla. L’unico risultato che ebbe fu quello di far
ricadere la testa di Lily sul petto.
<< E’ proprio andata! >> abbassò la voce quando notò
l’occhiata di fuoco che le lanciò madama Pince e mi guardò attentamente
<< Bene allora possiamo farci una chiacchierata visto che sono
giorni che non ti fai vedere al nostro dormitorio >>.
<< Sono stata occupata >>.
<< A studiare? >> domandò in tono scettico alzando un
sopracciglio.
<< Sì >> ribattei con un’occhiata di sfida.
Meg fece un lungo sospiro. << Rose siccome sono la tua migliore
amica, mi permetto di dirti che ti stai comportando proprio da scema
>>.
<< Grazie tante >> risposi laconica riprendendo a leggere
il libro di babbanologia.
<< No, davvero. Lo so che ti nascondi qui perché non vuoi parlare
con me >> disse in tono risentito << E’ vero, ammettilo,
dai! >>
<< Forse è vero >> ammisi guardandola da sopra il libro.
Lei sospirò ancora. << Perché non ne vuoi parlare? >>
<< Noi siamo serpeverde Meg, noi non parliamo dei nostri
sentimenti, noi li evitiamo >>.
<< Sì ma noi siamo anche delle ragazze, Rose. Penso che se
continui così prima o poi esploderai >> ribatté lei con veemenza
prendendomi una mano tra le sue << Mi vuoi dire che cos’è
successo a capodanno? >>
La guardai per un attimo negli occhi e poi risposi osservando le
venature del tavolo a cui ero seduta che all'improvviso mi sembravano
così interessanti: << Abbiamo rotto il patto >>.
Ovviamente non c’era bisogno di specificare i soggetti.
Trasalì. << Davvero?! >>
<< Silenzio signorina! >> la riprese la bibliotecaria per
l’acuto che aveva lanciato.
<< Mi scusi >> disse Meg e poi riprese a bisbigliare
<< E’ per questo che adesso stai con Corner? >>
Scrollai le spalle. << Malfoy mi ha detto che rotto il patto
potevo benissimo spassarmela con Blake, quindi perché non approfittare
del suo suggerimento? >> spiegai con voce ironica e con un velo
di amarezza << Non mi fraintendere Meg, io ci sto benissimo con
Blake, è simpatico e mi fa ridere… >> ammutolii quando notai il
suo sguardo intenso.
<< Sei innamorata di lui, non è vero? >> sparò a bruciapelo.
<< Di Blake? >>
<< Di Scorpius >>.
Questa volta toccò a me trasalire e farmi riprendere da madama Pince.
<< Cosa? >> dissi con voce strozzata.
Mi girava la testa e mi toccai per sentire se avevo preso un’improvvisa
febbre perché stavo sudando freddo, ma no la mia temperatura corporea
sembrava essere la solita. In realtà sapevo che quelle parole mi
avevano colpito perché erano le stesse che riempivano insistentemente
la mia mente ma avevo cercato di scacciarle più e più volte da quando
avevo visto la forma del mio patronus. Invece Meg aveva avuto il
coraggio di pronunciarle e sembravano più vere che mai, come se avessi
dei macigni sul cuore.
Annuii lentamente senza riuscire a parlare.
Miseriaccia in che casino mi ero
cacciata!
Perché mi ero innamorata? Io odiavo l’amore, i sentimenti, il
romanticismo. Era nei miei geni essere fredda. Non mostravo nemmeno
alla mia famiglia il bene che gli volevo. E per di più perché mi ero
dovuta innamorare di un grifondoro? E perché proprio di Scorpius
Malfoy? Quante domande affollavano la mia mente e solo ad alcune avevo
risposta. Perché proprio di Scorpius non lo sapevo, però sapevo che
quando sorrideva con quel sorriso che gli illuminava gli occhi il mio
cuore faceva le capriole. E forse era stato proprio quell'orgoglio che
all'inizio disprezzavo e che poi avevo scoperto così simile al mio a
farmi innamorare di lui.
<< Ma perché non vai da lui e non glielo dici? >>
Ritrovai immediatamente la voce: << Sei impazzita!? >>.
Feci una risatina nervosa ma lei rimase seria.
<< No, dico sul serio >>.
Mi rabbuiai. << Dopo quelle parole che mi ha detto sono sicura
che non mi accetterebbe mai, e poi… insomma Meg, sono troppo IO, Rose
Weasley. Come potrebbe amare una come me? A volte sono io stessa che
non mi sopporto >>.
Lei abbozzò un sorriso e disse: << Rose in amore bisogna essere
sempre se stessi altrimenti non è vero amore. Non credo che Blake stia
con te perché pensi di stare con una principessa >>.
<< Come sei saggia Meg >> sospirai.
<< Modestamente >> ammiccò.
Mi sporsi sulla sedia per abbracciarla stretta e le sussurrai: <<
Anche se non te l’ho mai detto, lo sai che ti voglio bene? >>
La sentii sorridere. << Lo so >>.
<< Ma non dirlo a nessuno >>.
<< Oh Rose! >>.
Quando ci separammo notai con orrore che Lily era
sveglia e i suoi occhi verdi erano spalancati, intenti a osservarci da
chissà quanto tempo.
<< Lo sapevo io Rose che prima o poi avresti combinato qualcosa
con Malfoy >> disse con la sua solita voce sognante <<
C’erano delle strane vibrazioni intorno a voi >>.
Megan scoppiò a ridere facendo girare tutte le persone presenti in
biblioteca dalla nostra parte ma io ero seria. Purtroppo per me Lily
non era mai stata brava a mantenere un segreto, era troppo sbadata per
ricordarselo. Avrei dovuto ucciderla veramente per farla stare zitta
ma, insomma… era mia cugina!
<< Lily, ti prego, ti imploro non dirlo a nessuno! >>
<< La grande Rose Weasley che supplica? >> sghignazzò Meg.
Le lanciai il libro di babbanologia addosso. << Stai zitta tu!
>>.
<< Adesso mi sono stancata di voi, uscite subito dalla
biblioteca! >> sbraitò madama Pince avvicinandosi e incantando la
mia cravatta e quella di Meg affinché ci trascinassero fuori.
<< Certo Rose, stai tranquilla, puoi fidarti di me >>
sentii dire a Lily mentre la porta della biblioteca si chiudeva dietro
di noi << A meno che un gorgosprizzo mi succhi via il pensiero
>>.
Mi accasciai contro l’enorme porta di quercia mentre Meg non riusciva a
smettere di ridere.
Ero una serpeverde finita.
Pov Scorpius
Subito dopo le vacanze di Natale c’era stata la sfida tra Durmstrang e
Beauxbatons. Quest’ultima aveva vinto quindi eravamo partiti alla volta
della dell’accademia di Magia in Francia per la finale del torneo di
Quidditch. Forse quella era stata l’unica soddisfazione in questi
giorni. Almeno avrei potuto distrarmi un po’, ma anche adesso,
all’inizio dell’ultimo allenamento prima della partita, non riuscivo a
togliermi Rose Weasley dalla testa. Porco
Godric, per lei era stato così facile dimenticarsi della cosa
che c’era stata tra noi e buttarsi tra le braccia di quell’idiota di
Corner. Quella sera di capodanno non aveva fatto cenno alla mia
proposta di sciogliere il patto, evidentemente non vedeva l’ora.
Merlino, ed io ero stato così stupido da fornirgli l’occasione su un
piatto d’argento! Quando erano scoccate le dieci ero convinto che non
si sarebbe più presentata alla festa e levarmi il suo pensiero dalla
testa sembrava fosse così facile con la sua bellissima cugina
Dominique. Ma nemmeno i geni da veela avevano avuto il potere di
scacciare il pensiero di Rose dalla mia testa. E poi lei era là. Un
bolide sulla testa sarebbe stato meglio di avvertire quell’ultima
scossa che c’era stata tra noi. E adesso c’era un altro al mio posto
che baciava le sue labbra e accarezzava il suo corpo…
Scossi la testa e indossai l’ultimo pezzo della divisa.
<< Ei cugino, per caso il tuo sedere è diventato parlante?
>> esclamò all’improvviso Fred rivolgendosi ad Albus.
<< E’ Meg! >>
Albus estrasse dalla tasca dei pantaloni uno specchietto. Suo padre
gliene aveva regalato uno sette anni fa prima che venisse ad Hogwarts
cosicché potessero parlare tutti i giorni, ma adesso quel doppione non
lo aveva più il signor Potter. Prima era stato in possesso di James,
poi mio e adesso era di Meg.
<< Oh c’è anche Rose! >> esclamò Hugo sporgendosi oltre
Fred e Albus.
<< Ciao ragazzi! >>
Al suono di quella voce ebbi un fremito.
<< Che cosa state facendo? >>
<< Al vuole fare un ultimo allenamento prima della partita
>> rispose Fred scocciato.
<< E’ impazzito >> aggiunse Hugo.
<< Ei guardate che state parlando del vostro capitano! >>
ribatté Albus offeso.
Sentii i due cugini Weasley discutere sul dispotismo del loro altro
cugino Potter mentre le ragazze ridevano.
In quel momento continuavo a ripetermi, cercando di autoconvincermi,
che era stato meglio aver sciolto il patto... eppure non riuscivo a
esserne per niente convinto. Era diventata così irraggiungibile. Adesso
quando avrebbe riso in quel modo per me? Beh ma adesso frequentavo
Sarah e lei per molti versi era molto meglio. Stare appresso alla
Weasley era molto più stancante. Mi costrinsi a restare fermo ma non
potei fare a meno di avvicinarmi per spiare nello specchietto e vidi le
facce delle due serpeverdi. Alla vista della ciocca blu della Weasley
le mie certezze crollarono. Che stupido a credere che Sarah fosse
meglio di lei!
In che guaio mi ero cacciato?
Lo sapevo benissimo, ma non volevo ancora ammetterlo a me stesso.
Merlino come avevo fatto ad innamorarmi di lei? Di Rose Weasley! La più
acida, stronza, fredda e insensibile ragazza di tutta Hogwarts. Forse
proprio perché ero andato oltre quella sua maschera da gelida
serpeverde e avevo capito quanto potesse essere forte e fragile allo
stesso tempo, leale verso i suoi amici, affezionata alla sua famiglia
così tanto da stare male per un litigio con suo cugino che mi ero
fregato. Perché Rose, perché mi avevi mostrato la tua vera te? Era
stato così facile innamorarmi. Ma tu adesso avevi Corner, un ragazzo
lontano anni luce da quello che ero io.
<< Allora ritornerete campioni? >> chiese Rose sorridente.
<< Certamente! >> rispose Fred. Prima che potessi capire
che cosa avesse intenzione di fare e fuggire mi afferrò per le spalle e
siccome era molto più robusto di me, in un attimo mi trascinò in mezzo
a loro. << Scorp ci porterà alla vittoria! >>.
Ci fu un attimo di silenzio. La Weasley assunse un’aria nervosa mentre
Meg le lanciava un’occhiata obliqua. Albus si schiarì la gola in
imbarazzo. Fred non aveva idea di cosa aveva combinato.
Non potei fare altro che dire uno stupido “già” senza trasporto.
<< Per Merlino che entusiasmo, Scorp! >> mi riprese Fred
<< Hugo digli qualcosa! >>.
Hugo non rispose ma si limitò a osservarmi con una strana espressione
cupa nel volto. Probabilmente se avessimo perso per causa mia, i nostri
due battitori mi avrebbero fatto fuori.
<< Ehm io… io… devo andare ragazzi, c’è un gufo per me. Mi sta
aspettando! Ciao ciao! >> sentii la Weasley balbettare e poi la
sua immagine scomparve improvvisamente dallo specchio.
Probabilmente era uno stupido messaggio da un altrettanto stupido
corvonero.
<< Ehm Meg adesso dobbiamo andare >>
<< Al non me lo dici? >>
<< Non adesso amore >>
<< ADESSO! >>
Erano in momenti come questi che mi ricordavo che Megan Zabini era vera
serpeverde.
Albus si guardò intorno nervoso. << Ti amo cucciolotta! >>
Fred e Hugo scoppiarono a ridere come matti e il capitano li fulminò
con lo sguardo. << Per voi due doppio allenamento! >>.
Per fortuna che mi ero trattenuto
dallo sghignazzare!
Albus mise via lo specchietto e inforcammo le scope. Liberò il boccino
e mi fece l’occhiolino, poi i bolidi e infine lanciò in aria la pluffa.
L’allenamento era cominciato.
Il campo di quidditch di Beauxbatons aveva una bellissima visuale sulla
scuola. Era un castello abbastanza nuovo, di sicuro non freddo come
quello di Hogwarts. Si trovava nel nord della Francia tra le
coltivazioni di vigneti. Grazie ad un incantesimo però i babbani
vedevano solo un mucchio di rovine. Nell’accademia c’erano maghi e
streghe francesi, italiani e spagnoli. Era una bellissima scuola ma non
avrei scambiato la mia Hogwarts per nulla al mondo. Ero lì che ero
cresciuto. Era la mia casa, o meglio il mio rifugio dalla mia vera
casa. I primi anni era stato difficile essere un grifondoro ma adesso
lì nessuno mi giudicava più perché il mio cognome era un Malfoy.
“Ti dai tante arie da amico leale,
prode grifondoro, quando invece lo sanno tutti che discendi da una
famiglia di mangiamorte.”
Mi tornarono in mente quelle parole pronunciate una notte di qualche
mese fa.
E’ davvero così che mi vedi Rose?
All’improvviso sentii un fischio acuto e mi voltai per vedere Hugo
planare a tutta velocità verso di me. Non feci in tempo ad alzarmi di
quota che mi venne addosso. L’unica cosa che sentii fu un forte dolore al
fianco. Quasi caddi dalla scopa ma riuscii a riprendere l’equilibrio.
Per fortuna ero vicino alla terra.
<< Che cazzo fai Hugo? >> urlai arrabbiato.
<< Dovevo prendere un bolide, non ho frenato in tempo >>
rispose con tono disinteressato.
<< No, tu non hai frenato proprio! >> ribattei stringendo i
pugni.
Lui fece spallucce. << Può darsi >>.
Non ci vidi più. Mossi di scatto la scopa in avanti e gli diedi una
spallata. Cademmo a terra in un groviglio di corpi. Cercai di colpirlo
ma Hugo era davvero alto e ben piazzato, non per niente era un
battitore. La botta che avevo preso cadendo non era niente al dolore
che provai quando mi assestò un pugno in faccia. Vidi letteralmente le
stelle.
<< Protego! >>.
All’improvviso uno scudo d’argento s’intromise tra noi e fummo sbalzati
all’indietro. Hugo provò di nuovo a raggiungermi ma era inutile.
<< Lascialo Al, gli faccio nero pure anche l’altro occhio!
>> esclamò con rabbia.
<< Tu sei matto! >> strillai.
Avevo sempre sospettato che gli Weasley fossero pazzi ma fino adesso
Hugo mi era sembrato un ragazzo a posto.
Con la vista alquanto appannata dato che l’occhio si era gonfiato e
pulsava da morire vidi Albus scuotere la testa. << No Hugo,
l’altro occhio gli serve per domani! >>.
<< Grazie tante amico mio! >> esclamai sarcastico.
<< Sta zitto Scorp! >> mi freddò lui.
Fantastico adesso anche Albus era contro di me.
<< Hugo adesso levo l’incantesimo. Non ti azzardare a saltare di
nuovo addosso a Scorpius o ti affatturo. Di battitori ne ho due ma di
cercatore uno solo >>.
Hugo annuì e Albus levò l’incantesimo.
Notai che tutti gli altri giocatori della squadra ci guardavano
stupefatti.
<< Ragazzi l’allenamento è finito. Fatevi una doccia e dormite.
Dobbiamo essere in forze per domani >> disse Albus passandosi una
mano sul volto stanco.
Hugo mi sorpassò con una spallata.
<< Non so che cosa tu abbia fatto ma non osare più avvicinarti a
mia sorella >> mi ringhiò contro.
Lo guardai meravigliato. Aveva
capito?
<< Non preoccuparti, non succederà un’altra volta! >> gli
urlai appresso mentre si dirigeva verso gli spogliatoi.
<< Per Merlino, Scorp! Sembri una sottospecie di panda malato
>> mi disse Albus guardandomi un po’ preoccupato.
<< Lascia stare Albus! >> esclamai infuriato prendendo la
scopa da terra.
Lui mi guardò offeso. << Sai che ti dico Scorp? Ha fatto proprio
bene a suonartele! Ci voleva qualcuno che provasse a rompere quella tua
testa dura e a toglierti quello stupido orgoglio che ti porti addosso!
>> e detto quello, girò sui tacchi e se ne andò a grandi falcate
borbottando come un pentolone pieno di pozione bollente.
<< Bene, fantastico! >> urlai.
Scagliai la mia scopa lontano rischiando di romperla.
Era decisamente un periodo No.
Pov Rose
Ovviamente Lily si era dimenticata di custodire il nostro piccolo
segreto. Aveva detto per caso della mia storia con Malfoy a Lysander
che l’aveva detto a suo fratello Lorcan che l’aveva spiattellato alla
sua migliore amica che da brava femmina pettegola l’aveva spiattellato
al suo gruppo di amiche che poi avevano sparlato con altre amiche e
altre ancora. Inutile dire che tutto il castello lo aveva saputo. La
voce si era diffusa in tutte le case, fino a giungere alle mie stesse
orecchie dalle gemelle Nott che erano entrate perfino in biblioteca per
tormentarmi. E io che pensavo non fossero nemmeno a conoscenza
dell’esistenza di questo luogo. Evidentemente il potere dei
pettegolezzi era più forte dell'ignoranza.
<< Rose allora è vero che Malfoy ti aveva chiesto la mano?
>>
Inutile specificare che la voce si era ingigantita fino all'estremo.
<< Ma è vero che è bravo a letto? >>
<< Diamante! >>
<< Ma Sasha lo dicono tutte! >>
<< E’ vero che però tu l’hai tradito con Blake? >>
<< No Sasha era Malfoy che l’aveva tradita con Sarah! >>
<< Oh Merlino, povera Rose! Come ti senti adesso? >>
<< Oh insomma statevi zitte, brutte pettegole! >>.
Mi massaggiai le tempie facendo profondi respiri cercando di calmarmi.
Malfoy che mi aveva chiesto di SPOSARLO?!
Ma la gente era proprio matta!
Le gemelle Nott mi guardarono profondamente offese.
<< Oh ecco Blake! >> disse un po’ troppo allegramente
Diamante.
<< Ti lasciamo con lui, tesoro. Non vorremmo essere di disturbo
>> aggiunse Sasha con voce un po’ sadica.
Probabilmente stavano godendo delle mie disgrazie.
Ero sicura che la notizia fosse giunta anche alle orecchie di Blake.
<< E’ vero quello che dicono Rose? >>.
Appunto.
Alzai gli occhi per incontrare lo sguardo scuro di Blake, un po’
arrabbiato e un po’ preoccupato.
<< Se ti riferisci al fatto che io sia segretamente fidanzata con
Malfoy e tu sei la copertura oppure che io sia incinta e ti voglia
sposare per mollarti il bambino e tutte le altre gigantesche baggianate
che si è inventata la gente, no, non è vero >> sbuffai <<
Se ti riferisci al fatto che siamo stati insieme, nemmeno. Ci siamo
giusto scambiati qualche bacio qua e là ma lui non fa per me >>.
Una piccola omissione e una piccola menzogna.
Infondo una bugia detta a fin di bene
vale più di cento verità, no?
Ma se vi state chiedendo a quale bene mi riferisco, se quello di Blake
o il mio, non ne avevo idea nemmeno io.
Blake sembrava un po’ incerto. << Davvero? >>
Lo fulminai: << Sì >>.
Sembrò molto sollevato. << Quindi non sei incinta! >>.
<< Ma che sei scemo?! >>.
Ormai ero una studentessa affezionata della biblioteca e di madama
Pince. La bibliotecaria alzò gli occhi al cielo e senza nemmeno
sgridarmi più, visto che ormai si era arresa alla mia chiassosa
presenza, mi incantò per l’ennesima volta la borsa (da quando mi aveva
quasi strozzato con la cravatta me la levavo ogni volta che entravo) e
mi buttò fuori.
Sobbalzai sorpresa quando notai che Meg correva verso di me. Quando mi
vide si fermò e si piegò sulle ginocchia per riprendersi. << Sono
tornati! >> disse con il fiatone.
<< Abbiamo vinto?! >>
Sorrisi ma il sorriso si spense quando notai la sua espressione
sconvolta.
Meg scosse la testa. << Rose… Scorpius è caduto. E’ al San Mungo!
>>
La borsa mi cadde di mano.
Oh porco Salazar!
Note: Eccomi
qui con un aggiornamento super lampo! Penso di non essere mai stata
così veloce! :P
Allora che ne
pensate di questo capitolo??
Non ho
resistito, dovevo assolutamente farvi leggere i pensieri di Scorpius!
:) I nostri due testoni finalmente hanno ammesso a loro stessi di
essere innamorati. Ed è già una gran cosa visto che ammettere il
"problema" è un passo avanti per risolverlo, quindi non preoccupatevi
si risolverà tutto... e direi anche a breve visto che la storia sta per
finire, mancano pochi capitoli.
Ahh non è dolce
Hugo a preoccuparsi di Rose? Ci ha pensato lui a vendicarsi per tutti
quelli che avevano pensato di malmenare Scorpius alla fine dello scorso
capitolo! ahah ;) Ovviamente come diceva Silente... quello che è
accaduto fra Rose e Scorpius è segretissimo, perciò naturalmente tutta
la scuola lo sa! Anche se le voci diventano sempre troppo esagerate :P
Mi dispiace per Scorpius ma dopo tutto quello che ho combinato a Rose,
qualcosa dovevo far accadere anche a lui. Ma state tranquille non è
niente di troppo grave! Muhaha :)
Alla prossima!
Un bacio, Chiara
|
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Capitolo 13 *** Il lupo cattivo ***
Capitolo 12
Il lupo cattivo
Sentivo il
cuore battere all'impazzata mentre correvo verso la sala d’ingresso
insieme a Megan.
Le sue parole
mi risuonavano in testa.
Scorpius era
caduto.
Scorpius era al San Mungo.
Come?
Cosa? Quando? Perché??
Quando
arrivammo vidi che c’era mio fratello, i miei cugini e la squadra
grifondoro al completo. Avevano tutti le facce scure e non stavano
festeggiando come Hogwarts si aspettava. Avevano perso e non solo la
coppa di Quidditch. Con loro c’era la McGranitt e stava parlando
animatamente con Albus.
Mi avvicinai a
Hugo.
<< Che
cos’è successo? >> dissi con voce preoccupata.
Ero un fascio
di nervi.
Lui mi guardò
attentamente per un attimo e poi sospirò passandosi una mano tra i
capelli. << Il cercatore di Beauxbatons ha spintonato Scorpius
quando erano vicino le tribune dello stadio… lui ha perso il controllo
ed finito a terra. Ha fatto una brutta caduta, Rose >>.
Sentii gli
occhi farsi lucidi ma cercai di controllarmi.
Adesso
non metterti a piangere come una femminuccia isterica!
<< Come
sta adesso? >>
<< Non lo
so >>.
Le urla di
Albus ci distrassero.
<< CHE
COSA VUOL DIRE CHE DOBBIAMO ASPETTARE? >>
<< Signor
Potter si calmi! >> lo sgridò la preside.
<< Ma
preside io voglio vedere il mio amico! >>
Lei sospirò e
lo guardò con tenerezza.
<< Adesso
andate a riposarvi e stasera venite nel mio ufficio, vedrò cosa posso
fare >>.
Albus si arrese
e annuì: << D’accordo >>.
La squadra si
sciolse e si avviarono verso la loro sala comune. Fred mi diede una
pacca sulla spalla e se ne andò mesto insieme agli altri. Rimasero solo
Albus e Hugo.
Meg si avvicinò
per abbracciare forte Albus e io mi girai verso mio fratello: <<
Quando andate dalla McGranitt mandami un messaggio, voglio venire
anch’io >>
<< Sei
sicura, Rose? >>.
Lo guardai
interrogativa. Quel giorno mio fratello era così strano. << Certo
>>.
Lo sentii
mormorare: << Per Merlino! >>.
<< Hugo
ma che hai? >>.
<< Vieni
Rose, accompagnami fino alla mia sala comune >>.
Ci incamminammo
verso il settimo piano del castello. Lungo le scale non parlammo perché
troppo concentrati a prendere quelle giuste prima che cambiassero
direzione ma quando arrivammo davanti al ritratto della Signora Grassa,
finalmente mio fratello si decise a parlare.
<< Senti
Rose io non ti riconosco più >>.
<< Che
cosa? >> dissi meravigliata.
<< Sì, tu
non sei così. Guardati, che fine ha fatto il tuo sorriso? >>.
Lo guardai
senza riuscire a formulare una parola. Nella mia testa i pensieri
vorticavano come impazziti. Davvero
il mio sorriso si era spento?
<< Senti
io non so che cosa sia successo tra te e Scorpius ma tu sei sicura di
quello che stai facendo? >> mi chiese guardandomi profondamente.
Non riuscii a
sostenere il suo sguardo e mi misi a osservare le punte delle mie
scarpe, all’improvviso mi sembravano così interessanti. Hugo aveva
capito tutto, non so come, ma lo aveva capito… e stava cercando di
proteggermi. Adesso chi era tra di
noi il fratello maggiore?
<< Non lo
so >> sussurrai.
<< Se ti
fa soffrire gli faccio nero pure l’altro occhio! >>.
E detto questo
si voltò verso il ritratto che gli chiese la parola d’ordine.
Lo sentii
mormorare: << Fenice ardente >>.
La signora
grassa gli fece l’occhiolino e aprì la porta.
<< Hugo,
aspetta! >> lo fermai prima che potesse entrare << Che vuol
dire “pure l’altro”? >>
Lui fece un
sorrisino. << Ti vengo a chiamare dopo sorellina >>.
Malfoy si
trovava al terzo piano dell’ospedale San Mungo.
La preside
McGranitt aveva permesso a me, Albus, Megan e Hugo di usare la polvere
magica del suo caminetto per andarlo a trovare. Appena arrivati avevamo
chiesto di lui e i medimaghi ci avevano detto che per fortuna se l’era
cavata con qualche osso rotto che adesso gli stavano riaggiustando.
Fuori dalla
stanza dove si trovava, incontrammo quelli che sicuramente erano i suoi
genitori. Il signor Malfoy era un uomo alto e distinto, dai radi
capelli biondi e gli occhi grigi e freddi, mentre la signora Malfoy era
una donna minuta, dai capelli neri tagliati in un ordinato caschetto e
gli occhi verdi, così uguali a quelli di suo figlio. Ci accolse con un
grande sorriso mentre il marito rimase impassibile.
<<
Signora Malfoy come sta Scorpius? >> le chiese Meg che la
conosceva meglio. D’altronde gli Zabini erano amici di famiglia dei
Malfoy e lei aveva passato molto tempo a casa loro. Non per niente era
amica di Scorpius fin dall’infanzia.
<< Adesso
sta dormendo. I dottori gli hanno dato le pozioni AggiustaOssa, tra
qualche giorno starà meglio >> rispose la signora Malfoy con voce
sollevata.
<<
Scommetto che siete tutti membri della famiglia Potter-Weasley voi
altri >> aggiunse il signor Malfoy guardandoci dall’alto in basso
con uno sguardo un po’ sprezzante.
<< Draco
non essere scortese! >> lo riprese la moglie.
<<
Sissignore >> rispose Al per tutti << Io sono Albus Potter
e questi sono i miei cugini Rose e Hugo Weasley >>.
<< Per
Merlino una Weasley a serpeverde! >> esclamò il signor Malfoy
guardando i colori della mia divisa << E mio figlio tra i
grifondoro, com’è caduta in basso quella scuola! >>
<< Draco,
tuo figlio è in un letto di ospedale e tu pensi ancora a questa
storia?! >> esclamò la moglie diventando rossa in volto e
facendosi uscire del fumo dalle orecchie per la rabbia.
Il signor
Malfoy la guardo e quasi mi sembrò che fosse dispiaciuto, ma era
difficile dirlo dato che il suo volto rimaneva impassibile. Ecco dove
aveva imparato Scorpius a fare quello sguardo gelido. << Hai
ragione cara >>.
La signora
Malfoy annuì soddisfatta.
Era una forte!
Piccolina ma sapeva farsi rispettare.
Astoria
Greengrass mi era decisamente simpatica.
<<
Possiamo entrare a vederlo? >> domandò Meg.
<< Non
tutti insieme, cara >>.
<< Bene
allora andiamo io e Rose! >>.
Meg mi afferrò
per un braccio e mi trascinò dentro. Come avevano detto i suoi genitori
Scorpius stava dormendo profondamente. Ogni tanto scattava come se un
insetto lo avesse punto. Dovevano essere gli effetti della pozione
AggiustaOssa. Aveva la gamba e il braccio sinistro fasciati e il volto
era coperto di graffi. L’occhio destro era un po’ gonfio e cerchiato di
nero. Mi ricordai delle parole di mio fratello. Miseriaccia!
Meg si avvicinò
e gli passò dolcemente una mano tra i capelli.
<< Ei
Scorp, siamo venute a trovarti >> gli disse con un sorriso.
Rimasi ferma a
osservarli. Se solo non fossimo così stupidi adesso potevo stare io al
posto di Meg, ad accarezzargli piano i capelli e a sussurragli
dolcemente.
<< Vieni
Rose >>.
Mi avvicinai
mentre Meg si allontanava un po’ per lasciarmi sola con lui. Avanzai
piano. Avevo paura che si svegliasse proprio in quel momento. Di sicuro
non avrebbe voluto che fossi lì. In
effetti cosa ci facevo io lì? Gli presi delicatamente la mano
del braccio sano e al contatto con la sua pelle mi sentii quasi
sollevata. Da quanto tempo che non sentivo il suo calore? Da quanto
tempo che eravamo così lontani? Sentii gli occhi farsi lucidi ma
scacciai le lacrime asciugandomi gli occhi con il dorso dell’altra mano.
<< Solo
un troll scemo come te poteva cadere dalla scopa come un novellino,
Malfoy >> mormorai con voce un po’ tremante << Vedi di
tornare a Hogwarts presto e tutto intero altrimenti ti vengo a prendere
io, è chiaro? >> mi schiarii la voce e mi uscì più sicura
<< E non lo dico di certo perché mi sono preoccupata, ci
mancherebbe! >> terminai con uno sbuffo.
Quasi mi sembrò
di vederlo sorridere nel sonno.
<< Come
avrà fatto a farsi quell’occhio pesto? >> si domandò Meg.
Mi strozzai con
la mia stessa saliva. << Ehm… >>
Lei assottigliò
gli occhi sospettosa. << Cosa? >>
<< Credo
sia stato Hugo >> dissi tutto d’un fiato.
Lei spalancò
gli occhi, meravigliata. Guardò Scorpius e poi me, poi Scorpius, infine
si voltò di nuovo a guardare me e cercò di soffocare una risata.
<< Sto
iniziando seriamente a dubitare della tua sanità mentale Meg, smettila
di avere quell’espressione da gufo rincitrullito >>.
Lei scosse la
testa. << Siete proprio senza speranza >>.
Le sue parole
erano scherzose ma guardando la mia mano stretta a quella di uno
Scorpius addormentato su un letto di ospedale, sentii un peso sul
cuore.
Forse
aveva ragione.
Era passata una
settimana e sapevo che quella sera Malfoy sarebbe tornato a Hogwarts.
Albus aveva
deciso di dare un festino nella sala comune dei grifondoro. Megan era
già lì ma io quando ero uscita dai sotterranei non avevo avuto nemmeno
il coraggio di affrontare le scale così per non farmi beccare dal
custode nell’orario del coprifuoco mi ero diretta nel parco.
La notta era stellata. Non c’era nemmeno una nuvola in cielo. L’aria
cominciava quasi a essere primaverile. Gli alberi della Foresta Nera
facevano da sfondo al paesaggio, immobili e davvero inquietanti. Al
secondo anno ero stata costretta per punizione a passare una nottata
con Hagrid lì dentro, non l’avevo ammesso a nessuno ma ne ero riuscita
terrorizzata dopo aver incontrato un gruppo di acromantule troppo
cresciute. Come mio padre, anch’io ero aracnofobica. Quando eravamo al
quarto anno Meg (che era l’unica a saperlo perché non sia mai che Rose
Weasley ha paura di qualcosa!) l’aveva scoperto e mi aveva messo un
ragnetto nel mio letto mi ero vendicata costringendola a dormire per
terra per più di una settimana dopo aver maledetto il suo letto.
Mi avvicinai al
lago per vedere la luna piena specchiarsi in esso.
<< Chi
non muore si rivede, eh Weasley? >>
Sobbalzai al
suono di quella voce familiare e mi voltai di scatto per vedere
Scorpius Malfoy seduto sotto il grande ciliegio vicino le sponde del
lago. Aveva la schiena appoggiata al tronco, le gambe allungate davanti
a se. Mi avvicinai e alla luce della luna notai che sotto il suo occhio
c’era ancora un’ombra scura ma nessuna fasciatura avvolgeva più il suo
corpo. Chissà che cosa ci faceva lì visto che al settimo piano del castello si stava svolgendo una festa per lui.
<< Guarda
che quello che ha tentato di morire sei tu Malfoy e a quanto pare non
ci sei riuscito bene >> ribattei.
Le risposte
acide erano come sempre il mio forte.
<< Sei
fuori dal letto durante l’ora del coprifuoco >> osservò lui
assottigliando lo sguardo << Dieci punti in meno a serpeverde per
la tua lingua biforcuta >>.
<< Che
stronzo! >>.
Fantastico, era
la prima volta che ci parlavamo dopo quella notte di capodanno e tutto
quello che eravamo in grado di fare era insultarci. Davvero fantastico!
<< Altri
dieci punti in meno per insulti al caposcuola >> ribatté lui
implacabile con un sorriso divertito picchiettando l'indice sulla sua
spilla rosso e oro.
Ero combattuta
tra la voglia di buttarmi addosso a lui per strozzarlo perché mi
trattava in quel modo dopo tutta la preoccupazione che mi aveva fatto
provare, insomma ero anche andata a trovarlo in ospedale… già, anche se
lui non poteva saperlo… e tra la voglia di baciarlo perché finalmente
mi aveva di nuovo sorriso, anche se non volevo ammetterlo a me stessa
mi erano mancati i suoi sorrisi e avevo dovuto aspettare così tanto
tempo perché me ne rivolgesse uno.
Da brava
serpeverde qual ero decisi che la soluzione migliore era girarmi sui
tacchi ed andarmene.
<< Dove
credi di andare? >> esclamò lui con voce incredula << Non
ho ancora finito con te. Accio Rose
Weasley! >>.
Cercai di
ignorarlo ma una forza mi trascinò all’indietro e mi fece sedere
accanto a lui.
Mi voltai a
guardarlo con un’espressione assassina mentre riponeva nel mantello la
bacchetta. << Cosa vuoi ancora? >>
Il suo volto si
fece cupo. << Direi altri dieci punti in meno a serpeverde
>>.
Questa volta mi
trattenni davvero dallo strangolarlo. << E questi per cosa
sarebbero? >>.
<< Perché
la gente crede che io sia un bastardo per averti tradito con Sarah o
perché pensa che io sia un povero cornuto perché tu mi hai tradito con
Corner >> disse con enfasi l’ultimo nome.
Mi strozzai con
la mia stessa saliva. Il pettegolezzo di Lily era giunto anche alle sue
orecchie!
<< Ecco
credo che la situazione mi sia sfuggita di mano… >>
<<
Davvero stai con Corner adesso? >> mi interruppe lui guardandomi
astioso.
Lo guardai
sbalordita.
Adesso
LUI era arrabbiato con me?
<< Oh
andiamo e adesso io sarei il Lupo Cattivo e tu Cappuccetto Rosso?!
>>
La botta in
testa gli doveva avergli fatto davvero male, o forse era stato il pugno
di mio fratello.
<< Che
accidenti vai blaterando? >> esclamò lui, stralunato.
Già, mi ero
scordato che il mago qui presente discendente da generazioni e
generazioni di purosangue non avrebbe mai potuto conoscere una favola
babbana. Eppure, secondo me, erano più belle delle fiabe del mondo
magico… ma vabbé, questi erano dettagli.
<< Tu
stai con Paciok! >> ribattei puntandogli il dito contro.
Lui non rispose
ma continuò a guardarmi più astioso di prima.
<< Allora
stai con lui! >> sentenziò con voce dura.
Era
incredibile. Davvero credeva alle voci del mio tradimento? Che poi tra
di noi non sarebbe mai stato tradimento dato che non eravamo mai stati
insieme. A quel pensiero il mio cuore protestò con una fitta.
Adesso
non ti ci mettere anche tu!
<< Malfoy
vatti a far curare il cervello! >>.
<< Quanto
sei idiota Weasley! >>.
Prima che
potessi ribattere si alzò e si allontanò zoppicando verso il castello
lasciandomi lì a interrogarmi sulle sue condizioni di salute.
Merlino, sentivo che stavo per scoppiare!
<< Rose?
>>
Mi voltai
spaventata e poi sospirai quando vidi Blake.
<< Blake
cosa ci fai qui? >>
<< Ti ho
visto dalla finestra della mia torre uscire dal portone del castello e
ho pensato di venire qui, sono tre giorni che non riesco a trovarti
>> rispose lui sedendosi vicino a me.
Mi passò un
braccio dietro la schiena per tirarmi verso di lui e abbracciarmi.
Poggiai la testa sulla sua spalla.
<< Va
tutto bene Rose? >>
Sospirai:
<< Sì >>.
Lui si voltò
per baciarmi e glielo lasciai fare. Lui, al contrario di Malfoy, voleva
stare con me. Sentii che piano piano mi spingeva sul prato. Le sue mani
erano lungo il mio corpo. Lui non mi avrebbe mai trattato come aveva
fatto Malfoy. No lui non era Malfoy… e mi accorsi che era proprio
questo il problema quando mi ritrovai a sussurrare il nome Scorpius tra
un sospiro e l’altro.
Blake si fermò,
si mise a sedere di scatto come se si fosse bruciato. Mi guardò ferito.
<< Mi
dispiace >> mormorai con le lacrime agli occhi.
Mi alzai e
scappai verso il castello prima che potesse fermarmi.
Quando Meg
tornò dalla festa era notte inoltrata.
Mi trovo
raggomitolata nel suo letto ma non disse niente. Si sistemò per la
notte e poi prese posto accanto a me. Ci addormentammo abbracciate.
Note: Mi sto
impazzendo con questi aggiornamenti lampo! :P
Allora che ne
pensate di questo capitolo? Scorpius è sopravvissuto! Sono stata
clemente ahaha ;)
Non
preoccupatevi, checché ne pensi Rose, lei e Scorpius non sono senza
speranza e lo vedrete nel prossimo capitolo! Non dico altro :)
Baci baci Chiara
|
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Capitolo 14 *** Semplicemente noi ***
Capitolo 13
Semplicemente noi
La marcia nuziale iniziò a suonare.
Quindi ero a un matrimonio.
Quella musica avrebbe dovuto
rallegrarmi invece sentivo dentro di me nascere un sentimento
d’angoscia man mano che quel suono cresceva d’intensità e rimbombava
lungo le navate della chiesa piene di persone senza volti.
Dovevo camminare.
Ad ogni passo verso l’altare sembrava
come se un macigno si posasse sul cuore.
Cammina Rose.
Non era mai stato più difficile
camminare.
Guardai in basso.
Vidi l’ampia e vaporosa gonna del mio
vestito bianco strusciare sul tappeto scarlatto.
In mano avevo un buoquet di rose
bianche che stavano perdendo petali.
Una macchia bianca in un mare di
sangue.
La musica finì e solo il suono dei
miei passi pesanti rimbombava nella chiesa.
<< Vuoi tu Scorpius Hyperion
Malfoy… >>
La navata sembrava infinita.
La cerimonia era iniziata ma io ero
ancora lì a camminare verso l’altare che si allontanava sempre di più.
E il tempo passava inesorabilmente.
I fiori che avevo in mano si erano
appassiti e l’abito da sposa era diventato nero.
Alzai lo sguardo e con orrore vidi
un’altra sposa bianca al mio posto.
Quando Scorpius le alzò il velo
riconobbi quel volto. Era Sarah Paciok. Quello era il loro matrimonio
ed io avevo perso Scorpius per sempre…
<< Noooo! >>
Mi svegliai di scatto con il cuore che mi batteva forte.
Era stato solo un sogno.
Dalla luce che arrivava dalle finestre, intuii che doveva essere
mattina tardi.
Mi passai una mano sulla fronte sudata mentre cercavo di calmarmi con
dei grossi respiri.
Fantastico, adesso mi mettevo anche a
sognare Scorpius al suo matrimonio!
Questa doveva essere la mia coscienza che cercava di vendicarsi.
Ero stata davvero brava a complicarmi la vita nel mio ultimo anno a
Hogwarts.
Aver ceduto ai miei ormoni impazziti mi aveva portato a stringere un
folle patto con un grifondoro che mi aveva:
1. fatto perdere l’ultima possibilità di vincere la
coppa di quidditch calpestando il mio orgoglio di capitano della
squadra;
2. soffrire i morsi della gelosia e quindi scoprire
che non ero superiore a tutti con la mia freddezza ma una semplice
ragazza;
3. perdere la mia reputazione da intoccabile
serpeverde mettendomi per ripicca con un ragazzo corvonero per
diventare una dolce fidanzatina da ballo di Natale;
4. fatto scoprire dove si trovava la biblioteca della
scuola per passarci dentro interminabili pomeriggi di studio (mia madre
sarebbe stata fiera di questo quarto punto);
5. rasentare la follia innamorandomi del suddetto
grifondoro.
Sì, ero disperatamente, follemente, sconsideratamente,
appassionatamente, immancabilmente innamorata di Scorpius Malfoy.
Grazie a quel patto avevo finalmente conosciuto davvero una persona che
credevo di conoscere bene già da sette anni. Ma in realtà non era così.
Sì, era un orgoglioso grifondoro che una serpeverde come me avrebbe
difficilmente sopportato, ma dietro questo stupido pregiudizio c’era un
ragazzo determinato, intelligente, affascinante e dolce.
…
Ero fottuta.
E avevo fatto tutto con le mie mani.
Inutile dire che la storia con Blake era finita molto male. Da quando
avevo pronunciato il nome di Scorpius al posto del suo si era
incredibilmente offeso. Aveva capito che stare con lui per me non era
così importante come credeva. Da quel giorno mi evitava come la peste.
Forse era meglio così.
Mi alzai dal letto e mi stiracchiai.
Chissà perché la stanza era così silenziosa…
Oh no! Di nuovo!
Dovevo avere un ritardo mentale molto serio per cui ogni lunedì mattina
mi scordavo che sarei dovuta andare a seguire la lezione di pozioni.
Ma perché facevano degli orari così
indecenti?!
Arrivai in aula appena in tempo, proprio mentre Lumacorno stava per
entrare. Per fortuna che si trovava nei sotterranei vicino i dormitori!
<< Buon - giorno prof - essore! >> esclamai col fiatone
buttandomi in mezzo alla porta prima che la chiudesse.
<< Oh signorina Weasley, è arrivata appena in tempo >>
disse lui bonariamente. Per fortuna era così di parte che riservava
sempre un trattamento d’eccezione per gli studenti della sua casa.
Corsi per l’aula evitando di soffermarmi troppo a guardare un ragazzo
biondo di, ahimé, mia
conoscenza e mi sistemai al banco con Megan. Merlino, ma perché il
cuore ogni volta doveva battermi così forte? Era stato così fastidioso
scoprire di averne uno. Insomma tutte quelle palpitazioni, il calore
sul volto, il sudore alle mani… innamorarsi aveva molti effetti
indesiderati, soprattutto quello di essere diventata una cretina.
<< Grazie di avermi svegliata >> ringhiai alla mia miglior
amica.
<< Prego >> rispose facendo spallucce e sogghignando.
Il professore intanto si era avvicinato alla cattedra, dove vicino
c’era un grosso pentolone nero in cui ribolliva una pozione di color
rosa pallido. La riconobbi immediatamente.
<< Allora chi conosce questa pozione? >>
Feci scattare la mano in alto ma qualcun altro fu più veloce di me.
<< Sì, signor Malfoy? >>
<< E’ il Distillato della Morte Vivente >>.
<< Esatto! Dieci punti a grifondoro! >>.
Mi ritrovai a borbottare insieme agli altri serpeverde.
Le lezioni di pozioni erano le ore in cui la competizione tra
grifondoro e serpeverde arrivava alle stelle, escludendo il quidditch
ovviamente. Il professor Lumacorno dispensava punti a iosa a chiunque
rispondesse bene alle sue domande, un furbo tentativo per incoraggiare
i suoi studenti più bravi a studiare. Infatti la classe del settimo
anno era composta da quattro gatti per non dire che era praticamente
deserta. I serpeverde sopravvissuti eravamo io, Megan, Andrew Davis uno
dei ragazzi più silenziosi che io abbia mai conosciuto, la cercatrice
della mia squadra Lisa Flitt e incredibilmente una delle due gemelle
Nott, Diamante, la quale era assolutamente convinta di voler diventare
una pozionista. Dei grifondoro c’erano solo Scorpius, Nathan Finnigan e
mio cugino Albus che sospettavo si trovasse lì solo perché era figlio
dello zio Harry dato che era molto impedito in quella materia.
<< Allora ragazzi il Distillato della Morte Vivente… >>
<< E’ una pozione che spedisce chi la beve in un sonno simile
alla morte >>.
<< Per merlino, signorina Weasley mi ha tolto le parole di bocca!
Dieci punti a serpeverde >>.
Io e Megan ci battemmo il cinque.
<< Chi di voi conosce gli ingredienti? >>
La mia mano scattò di nuovo in aria ma prima che potessi rispondere
Scorpius si alzò in piedi esclamando: << Asfodelio, infuso di
Artemisia… >>
Mi alzai in piedi a mia volta con foga. << Fagiolo Soporoso, Sale
Marino, … >>
<< Essenza di Assenzio e Radici di Valeriana! >>
Quando finimmo di urlare, entrambi ci guardammo con sguardo di fuoco.
Gli altri ci osservavano allibiti. Il professor Lumacorno non sapeva se
esserlo o meno, alla fine decise di far prevalere il suo entusiasmo.
<< Per tutti i pentoloni ribollenti, ammiro il vostro ardore
ragazzi. Direi altri dieci punti a entrambe le case e cinquanta a chi
farà la pozione migliore >>.
Lumacorno non sapeva che cosa aveva
scatenato.
Cinque ore più tardi uscimmo dall’aula.
Inutile dire che non tutti eravamo incolumi, anzi nessuno ne era uscito
del tutto sano.
Albus era finito in infermeria per aver fatto esplodere il suo
calderone, Diamante aveva avuto una crisi di nervi e aveva rovesciato
la sua pozione addosso a Lisa Flitt a cui era andato a fuoco il
mantello e Davis si era addormentato inalando i fumi della sua stessa
pozione. Inutile dire che la vera competizione si era svolta tra me e
Malfoy e nonostante fossi ricoperta di fuliggine, puzzassi di uova
marce e avessi gli occhi iniettati di sangue, ero riuscita a portarmi a
casa i miei cinquanta punti.
Di solito io e Scorpius ci eravamo sempre sfidati con le pozioni perché
anche se eravamo l’opposto dei nostri genitori, comunque lui aveva
ereditato le doti da bravo pozionista di suo padre ed io la mente
geniale di mia madre. Ma quella volta era stato diverso, nessuno dei
due aveva voluto arrendersi. Entrambi avevamo voluto dimostrare di
essere migliore dell’altro.
<< Porco Salazar, mai vista una lezione così! >> commentò
Megan che ancora non riusciva a smettere di piangere per i fumi che
avevano invaso l’aula. << Lumacorno sta esagerando con queste
pozioni così difficili >>.
Scorpius mi superò con una spallata.
<< Davvero brava Weasley. Se solo non mi avessi spinto e fatto
sbagliare la dose del contagocce dell’Assenzio adesso avrei vinto io!
>> disse scocciato.
Notai che i suoi capelli biondi erano diventati neri e bruciacchiati e
non potei fare a meno di sogghignare. Non era colpa mia se
accidentalmente lo avevo urtato mentre tornavo al banco dopo aver preso
gli ultimi ingredienti per la mia pozione.
<< Oh povero Malfoy! >> non potei fare a meno di urlargli
dietro mentre se ne andava percorrendo il corridoio a grandi falcate e
borbottando chissà quali epiteti e maledizioni.
Mi massaggiai la spalla che mi aveva colpito. Evitai di arrabbiarmi per
il suo gesto. D’altronde stava soltanto rosicando, come il solito. Non
avrebbe mai accettato che qualcuno fosse migliore di lui in qualcosa.
Forse avrei dovuto farlo vincere?
No, non sarebbe stata una soddisfazione a una lezione a fargli cambiare
idea su di me quindi perché non continuare a essere me stessa?
Tanto non sarebbe cambiato niente…
<< Stupido! >> borbottai.
<< Rose Rose Rose >> mormorò Meg scuotendo la testa mentre
si tamponava gli occhi lacrimanti con il mantello della divisa sporco
di strane macchie maleodoranti << Non capisci? >>
<< Cosa? >> le domandai confusa.
<< Che lo fa apposta per farsi notare >> rispose tra gli
starnuti.
<< E’ impossibile non notare la sua trollagine >> osservai.
Meg scosse di nuovo la testa e un’altra ondata di lacrime le bagnò il
volto. << Lo fa per te >>.
Scoppiai a riderle in faccia ma rischiai di morire soffocata quando mi
afferrò per il colletto della camicia.
<< Credo che qui l’unica troll sei proprio tu! >> sibilò
stringendo.
Mi liberai dalla sua presa e tossii. << Ok ok, hai ragione
>>.
Merlino, Megan era veramente
pericolosa quando diventata violenta!
Iniziammo a camminare verso la nostra sala comune.
<< Tra un po’ è il suo compleanno >> riprese Meg dopo
qualche minuto di silenzio.
<< Di chi? >> domandai, anche se sapevo benissimo a chi si
riferiva.
Ghignò: << Del tuo amato >>.
<< Merlino, Meg quanto sei stronza! >>.
Lei scoppiò a ridere mentre cercavo di colpirla con la mia borsa.
<< Albus ha organizzato una festa a sorpresa nella Sala delle
Necessità >> disse tra una risata e l’altra mentre schivava i
miei colpi.
<< E allora? >> ribattei con tono disinteressato.
<< Noi ci andiamo >> ribatté diventando improvvisamente
seria.
Sapevo che la sua non era una domanda ma risposi ugualmente: <<
No >>.
Sicuramente ci sarebbe stata tra le scatole quella stupida di Paciok.
Sarei stata tutta la serata a rodermi il fegato. E poi Scorpius mi
avrebbe voluto al suo compleanno?
<< Rose, lo sai che tra noi due quella più serpeverde sei tu. Ma
io sono famosa per le mie vendette >>.
Improvvisamente le fiamme delle fiaccole che illuminavano i sotterranei
si erano fatte più grandi e minacciose.
<< Lo so >> rabbrividii al suo tono.
Conoscevo bene Meg e sapevo che non stava mentendo.
<< Bene >> i suoi occhi rossi facevano altamente paura
<< Rose tu andrai a quella festa >> sentenziò Meg <<
E ci andrai vestita di rosso! >>.
Miseriaccia!
Come Meg aveva predetto, ero andata alla festa, o meglio mi ci avevano
costretto a suon di minacce di violenze da parte della mia EX migliore amica, e inoltre mi
ero anche vestita di rosso. Ero sempre stata contraria al rosso non
solo perché era il colore dei grifondoro ma anche perché avevo sempre
pensato che fosse un colore che si abbinasse malissimo con la mia
carnagione, soprattutto le mie lentiggini, ma quando avevo riguardato
allo specchio il semplice tubino di colore rosso che avevo indossato
avevo scoperto che non era poi così male, anzi creava anche un bel
contrasto con la mia ciocca blu elettrico.
Ma questa cosa non l’avrei ammessa neanche sotto tortura.
<< Ti odio Meg >>.
Eravamo sedute su uno dei divanetti presenti nella stanza delle
necessità. Eravamo io all’angolo, Meg al centro e vicino a lei mio
cugino Albus. Io ero spiaccicata contro il bracciolo perché quei due si
stavano prendendo tutto il posto per pomiciare allegramente. Tutto
intorno a noi c’era il caos. Non sapevo che Malfoy avesse così tanti
amici. Le luci stroboscopiche lasciavano metà sala al buio e per
parlare dovevamo urlare sopra la musica.
Sentii un risucchio e finalmente Meg mi degnò per un momento della sua
attenzione.
<< Smettila di essere disfattista Rose >>.
<< Mi vendicherò, sappilo >>.
<< Sì sì certo >> fece lei e poi tornò a baciare Albus.
Non mi dava proprio retta.
Rimasi per un attimo ad osservarli.
La faccenda tra i due si stava facendo infuocata, di sicuro non mi
avrebbero notato se fossi sgattaiolata via. Mi levai le scarpe dai
tacchi altissimi e mi alzai di scatto pronta a scappare, ma proprio in
quel momento la mia testa colpì qualcosa di altrettanto duro.
<< Ma porco Salazar! >>
Ricaddi all’indietro sul divano, portandomi le mani alla fronte.
Alzai lo sguardo e incontrai quello verde di Malfoy.
<< E tu che cosa ci fai qui? >> domandò meravigliato
massaggiandosi la testa a sua volta.
<< Quello che mi pare >> non potei fare a meno di
rispondere acida.
Ricevetti una gomitata da Meg.
<< Sei vestita di rosso, Weasley? >> un ghigno si aprì sul
suo viso.
<< Vaffanculo Malfoy! >>.
<< ADESSO BASTA! >> Meg aveva strillato così tanto che
tutti si erano girati dalla nostra parte. All’improvviso la musica non
c’era più. << VOI DUE MI AVETE STUFATO! >> prima che
potessimo scappare Meg ci aveva preso e trascinato attraverso la sala.
Tra la folla intravidi Hugo con gli occhi sgranati, mio cugino Fred che
rideva e Lily e il suo fidanzato Lys che alzavano i pollici per
incoraggiarmi. Che gabbia di matti
che era la mia famiglia. Inutile dire
che Sarah schiumava di rabbia. Megan aprì una porta e ci buttò
dentro. << Adesso non uscite da lì finché non vi chiarite. Colloportus! >> sentimmo la
sua voce da dietro la porta. La serratura scattò prima che Scorpius
avesse la prontezza di aprirla.
<< Ovviamente non hai la bacchetta >> osservai mentre gli
dava una spallata mormorando un’imprecazione.
Scosse la testa.
<< Io sì, potrei... >>.
<< No >> disse lapidario.
Abbassai la tavoletta del water e mi ci sedetti sopra. Che cosa
romantica chiarirsi in un bagno.
Passò un tempo che sembrò infinito. Nessuno dei due si decideva a
parlare. La sua presenza così vicina mi destabilizzava.
<< Beh buon compleanno >> borbottai.
<< Grazie >> Malfoy si appoggiò contro la porta e incatenò
lo sguardo al mio << Credo proprio che sia giunta l’ora di farci
una bella chiacchierata >>.
<< Come vuoi >> cercai di mantenere un tono disinvolto
nonostante il cuore mi battesse a mille.
Scorpius sospirò. << Rose per un attimo pensa solo a noi. Né a
grifondoro, né a serpeverde. Solo semplicemente noi. Allora sarebbe
stato così difficile? >>
Sospirai a mia volta. << Non ti avrei mai dovuto proporre quel
patto >>.
Una scintilla di rabbia baluginò nei suoi occhi. << Ti sei forse
pentita di averlo fatto?! >>
<< Cosa? >>
Lui strinse i pugni. << Su dai, ammettilo! >>.
<< No, tu non capisci… >> balbettai impappinandomi.
<< Ti ha fatto così schifo stare con me? >>
<< Ma che dici? SEI FORSE IMPAZZITO?! >> esclamai
prendendolo di sorpresa per la mia improvvisa foga << Non avrei
mai voluto fare quel patto perché forse saremmo stati insieme
veramente, senza stupidi incantesimi di mezzo! >>.
Scorpius mi guardò con gli occhi sgranati e la bocca spalancata dallo
stupore.
<< Ma poi ho capito che tu senza di quello non saresti mai stato
con me >>.
<< E perché mai? >>
<< Ti sei messo con quell’oca di Paciok! >>
<< E tu che hai fatto con Corner?! >>
<< Ma io l’ho fatto perché TU ti eri messo con Paciok! >>
<< MA IO NON STO CON PACIOK! >>
<< E IO NON STO CON CORNER! >>.
Per un attimo calò il silenzio mentre ci guardavamo intensamente, i
respiri ansanti.
<< Davvero staresti con me? >> mormorai.
<< Perché no? >> ribatté lui con sfida.
<< Ho un carattere orribile >> ammisi con semplicità.
<< Oh sì questo è vero. Sei egocentrica, testarda e sai essere
una vera serpe con quella lingua biforcuta che ti ritrovi. A volte
risulti davvero insopportabile >>.
Cercai di ribattere in preda alla rabbia. Sentivo il cuore a pezzi ma
orgogliosa com’ero avevo già trovato una risposta pronta. Però lui me
lo impedì posandomi un dito sulle labbra per zittirmi.
<< Però è per questo che mi piaci >>
Per Merlino! Ero forse finita in un
sogno?
<< Anche tu mi piaci, Scorpius! >>
Solo un attimo dopo mi resi conto di aver detto quelle parole. Mi
tappai la bocca con le mani mentre Scorpius mi guardava ancor più
stupito.
<< Davvero? >>
Sfilai la bacchetta dagli stivali e la agitai davanti ai suoi occhi. Un
patronus a forma di gufo svolazzò per il soffitto della stanza.
<< Oh Rose! >>.
Prima che potesse fare qualcosa mi buttai su di lui per abbracciarlo e
sentii la sua risata. Piegò il viso verso di me per guardarmi
intensamente.
<< Rose, io ti amo >>.
<< Oh sì, mi amo anch’io! >>.
Lui scoppiò a ridere di nuovo.
Ghignai: << Non vedo l’ora di vedere la faccia che farà mio padre
quando lo scoprirà! >>.
Note: Eccoci qua con l'ultimo capitolo! Però non disperate, non è
ancora davvero finita! L'epilogo non può assolutamente mancare ;)
Rose durante la storia è molto cresciuta, ha capito che in realtà anche
lei ha un cuore e che quindi essere serpeverdi non significa per forza
essere freddi, ha abbandonato i pregiudizi che si portava addosso sui
grifondoro e soprattutto su Scorpius, ma comunque non ha cambiato del
tutto il suo caratteraccio... infatti la dichiarazione non poteva
essere che nello stile di tutta la storia, ovvero molto romantica (cioè
in un bagno) e molto appassionata (cioè con Rose e Scorpius che si
urlano addosso)! Che ne pensate? :P Ovviamente Rose doveva avere
l'ultima parola.
Avete scoperto un lato molto violento di Megan, ma se non interveniva
lei ci sarebbero stati altri duecento e passa capitoli sulla
testardaggine dei nostri due protagonisti ahah :)
Spero davvero che la storia vi sia piaciuta!!
Al prossimo (e ultimissimo :'( ) capitolo!
Baci baci Chiara
|
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Capitolo 15 *** Epilogo ***
Capitolo 14
Epilogo
Sei anni dopo
Pov Scorpius
La faccia che fece il signor Weasley quando scoprì che la sua bambina,
o meglio il suo “maschiaccio”, si sposava con un Malfoy fu immortalata
da Rose in una foto che poi fu incorniciata e appesa sulla parete lungo
le scale della villetta Malfoy-Weasley. A volte ancora mi capitava di
trovare Rose ferma a osservarla in preda alle più esilaranti risate:
diceva che non c’era niente di meglio che guardare quella foto per
ritrovare il buon umore.
Mio padre fu molto meno tragico, per lo meno non cercò di schiantarmi
come il signor Weasley o di farsi venire un mezzo infarto come mia
nonna. Quando lo seppe si limitò a scrollare le spalle e a dire che ero
senza speranza, ma che almeno avevo scelto la Weasley più in gamba dato
che era una serpeverde.
Ovviamente era inutile dire che le nostre mamme non avevano avuto nulla
da obiettare e che tutta la famiglia Weasley-Potter fosse contenta di
accogliermi visto che ero l’unico che aveva avuto il coraggio di
sposare la terribile cugina Weasley. Fu soprattutto Teddy Lupin a
congratularsi per il mio eroismo, lui che in primis aveva sposato la
peggiore di tutte le streghe ovvero Victorie.
Oh infondo Rose non era così terribile se lasciavi da parte il suo
brutto caratteraccio e il suo enorme ego che ci facevano litigare un
giorno sì e l’altro pure. Ma ogni volta che mi dimostrava quanto mi
amava sapevo di essere l’uomo più fortunato di tutta la terra.
Dopo Hogwarts lei aveva seguito per due anni un corso di Magisprudenza
e poi era diventata un bravissimo Magiavvocato. Adesso lavorava al
Ministero della Magia nell’Ufficio Applicazione della Legge sulla Magia
mentre io lavoravo come Guaritore all’Ospedale San Mungo.
Una musica interruppe i miei pensieri.
Alzai lo sguardo e la vidi.
Rose avanzava sotto braccio a suo padre lungo il giardino della Tana.
Aveva deciso che voleva sposarsi a tutti i costi nel luogo dove si
erano sposati i suoi genitori e non c’era stato verso di farle cambiare
idea. D’altronde ero felice anch’io perché mi era sempre piaciuto quel
posto.
Sentii un sorriso spontaneo aprirsi sul mio volto.
Era bellissima nel suo vestito bianco a stile imperio che si allungava
fino a terra in un lungo strascico. Nonostante indossasse il velo,
potevo osservare i lunghi capelli sistemati in un’elaborata
acconciatura. Li aveva lasciati crescere ma la ciocca blu elettrico era
sempre lì. Da quel piccolo “incidente” a Hogwarts non l’aveva più
tolta. Diceva sempre che era grazie a quella che ero riuscita a
conquistarla poiché era stato proprio in quel momento che mi aveva
odiato come non mai. Lo so… la sua era una mente davvero contorta.
Quando si avvicinò a me, il padre mise la sua mano nella mia e nemmeno
notai l’occhiata minacciosa di avvertimento che mi lanciò il signor
Weasley, troppo preso com’ero dal volto della figlia.
Della lunga cerimonia l’unica cosa che riuscivo a ricordare era il suo
luminoso sorriso.
<< Scorpius Hyperion Malfoy, vuoi tu prendere Rose Weasley come
tua sposa? >>
<< Sì, lo voglio >>.
<< Rose Weasley, vuoi tu prendere Scorpius Hyperion Malfoy come
tuo sposo? >>
<< Sì, lo voglio >>.
Mi lasciai andare a un lungo respiro. Non mi ero reso conto di aver
trattenuto il fiato fino a quel momento.
<< Bene, adesso lo sposo può baciare la sposa >>.
Sollevai il velo a Rose e proprio quando i nostri volti erano così
vicini, sentimmo un urlo provenire dagli invitati. Ci girammo per
vedere Megan respirare affannata con gli occhi sgranati mentre poggiava
le mani sul grosso pancione.
<< Per Merlino, Albus! Il bambino ha deciso di nascere! >>.
<< Adesso? >> fu l’unica cosa che riuscì a rispondere il
mio miglior amico, in preda al panico.
<< Sì, ADESSO! >> strillò Meg di rimando.
<< Oh miseriaccia! >>.
Pov Rose
Un altro urlo ancora.
Osservai intensamente la porta bianca da dove provenivano degli strani
rumori.
Megan, la mia migliore amica, stava per avere il suo primo bambino. Il
mio nipotino, o nipotina. Chissà se era una femmina o un maschio… ero
così impaziente di scoprirlo!
Certo che ne era passato di tempo da quell’ultimo anno a Hogwarts.
Mi guardai l’anulare sinistro, dove spiccava una fede dorata.
Mi sembrava incredibile che fosse lì.
Quando Scorpius mi aveva chiesto di sposarlo con quel suo sorrisetto
irriverente gli avevo risposto con un cazzotto in faccia pensando a uno
scherzo di cattivo gusto ma quando poi aveva tirato fuori l’anello, gli
avevo riparato il naso sanguinante e avevo accettato senza nessuna
remora.
A dire la verità in tutta la mia vita mai mi sarei immaginata di
sposarmi con Scorpius Malfoy. Se solo me lo avessero detto al sesto
anno ad Hogwarts mi sarei fatta una bella risata ma durante l’ultimo
anno tutto era cambiato. Io ero cambiata, o almeno era cambiato il
pensiero che avevo sull’amore… innamorarsi non voleva dire essere
smidollati come avevo sempre creduto e se poi la persona che ti amava,
ti amava per come eri, era una cosa bellissima. Con Scorpius ero sempre
stata me stessa ed è per questo che si era innamorato, anche se per
sopravvivere insieme tutti e due avevamo dovuto cedere un po’ della
nostra testardaggine e del nostro orgoglio.
Di certo, anche grazie a Meg, il giorno del mio matrimonio sarebbe
stato indimenticabile e di sicuro il mio vestito non si sarebbe mai
dimenticato delle pestate di mio cugino.
Albus faceva su e giù per il corridoio torcendosi le mani e quando
passò vicino a me, inciampò per l’ennesima volta nello strascico del
mio vestito da sposa.
<< Albus se me lo calpesti di nuovo, non riuscirai a vedere tuo
figlio perché ti uccido prima >> dissi spostando il vestito col
tacco.
<< Scusa Rose >>.
Mio marito mi lanciò un’occhiataccia.
Merlino, era così strano pensarlo in quel modo. Scorpius adesso era mio
marito. Ero diventata la signora Malfoy! Rose Weasley in Malfoy.
Non suonava poi così male, vero?
<< Non essere insensibile >> mi sussurrò.
Sbuffai.
<< Figliolo calmati, vedrai che andrà tutto bene >> disse
lo zio Harry che era più emozionato del figlio.
Ad aspettare con me oltre lo zio Harry, c’era ovviamente la zia Ginny,
i miei genitori, quelli di Scorpius, il signor Zabini, James, Lily con
suo marito Lysander e la loro figlia di due anni Annabel. La mamma di
Megan era dentro la sala parto con lei.
Sentimmo un altro urlo: << Quando esco di qui ammazzerò mio
marito! >>.
Sghignazzai quando vidi Albus impallidire.
<< Oh porco Godric! >> esclamò mio cugino in preda al
nervosismo.
<< Albus non dire queste cose davanti alla bambina! >> lo
sgridò Lily tappando le orecchie ad Annabel che giocava per terra con
le sue bambole.
Da quando era diventata mamma non sembrava più avere la testa tra le
nuvole come un tempo.
<< Scusa Lily >>.
Era tutto il giorno che mio cugino si scusava.
Scorpius gli si avvicinò per dargli una pacca consolatoria sulla
spalla.
<< Non preoccuparti tesoro, è normale >> lo rassicuro mia
madre << Ginny ti ricordi che fattura orcovolante hai lanciato a
Harry dopo la nascita di James? >>
La zia Ginny ridacchiò: << Memorabile >>.
Lo zio Harry si offese e borbottò: << Come se avessi fatto James
tutto da solo >>.
<< Oddio papà non voglio sentirlo! >> esclamò James
orripilato, tappandosi le orecchie.
Scoppiamo tutti a ridere. Perfino Albus riuscì ad accennare un sorriso
nervoso.
Ci fu un improvviso silenzio e poi sentimmo un vagito.
La porta si spalancò e vidi il volto della signora Zabini fare
capolino: << Albus, vieni! >> esclamò tutta eccitata.
Il neo papà entrò inciampando nella porta. Sembrava che le gambe non lo
sostenessero più dopo tutte le ore passate a fare avanti e indietro nel
corridoio dell’ospedale. Con lui entrò anche il signor Zabini.
Mi avvicinai a Scorpius per abbracciarlo e poggiare la testa sul suo
petto. Dopo un po’ la porta e Albus ci chiamò: << Rose, Scorpius
venite! >>.
Entrai spintonando Scorpius per entrare prima di lui.
Dovevo assolutamente vederlo/a per
prima!
Mi diressi verso il letto di Meg. I lunghi capelli neri erano sparsi
sul cuscino, il suo volto sembrava molto stanco ma un grosso sorriso lo
illuminava mentre guardava il piccolo fagotto che stava cullando tra le
braccia. << Vi presento la piccola Helena >>.
<< Come stai Meg? >>
Lei alzò gli occhi su di me e il suo sorriso divenne ancora più grosso.
<< E’ stata una faticcacia ma devo dire che ne è valsa la pena!
>> mi porse il fagottino.
Esitai e poi lo presi un po’ incerta. Stavo tenendo in braccio la mia
nipotina! Osservai i suoi occhietti spalancati al mondo. Sembrava mi
osservasse nonostante non potesse ancora vedere bene. Lanciò uno
sbadiglio da leone.
<< Meg è bellissima! >> le disse Scorpius sporgendosi oltre
la mia spalla per vedere la bimba.
<< Il merito è anche di Albus se è uscita così bella >>
rispose Meg con un sorriso facendo inorgoglire il marito.
La piccola iniziò a strillare come un’aquila e in preda al panico la
diedi velocemente alla madre che si occupò di farla mangiare.
<< Rose, Scorpius vorremmo che voi fosse la madrina e il padrino
di Helena >> disse Albus.
<< Grazie Al, è un grande onore >> rispose Scorpius
emozionato.
<< Oddio Rose… stai piangendo? >> esclamò mio cugino
meravigliato.
<< No, mi è entrato qualcosa nell’occhio >> mentii mentre
le lacrime mi scorrevano sul viso.
Meg mi lanciò un’occhiataccia.
<< Si è vero, sono commossa! Ma non ditelo a nessuno >>.
<< Vieni Rose, usciamo così possono vederla anche gli altri
>>.
Scorpius mi trascinò fuori mentre mi asciugavo il volto. Per fortuna
quel giorno avevo usato il trucco magico dato che volevo essere
perfetta, quindi non c’era nessuna traccia delle mie lacrime.
<< Sono onorato che io sia l’unico a conoscere la tenera Rose
>> sghignazzò Scorpius mentre ci sedevamo al posto dello zio
Harry e della zia Ginny che erano entrati a vedere la loro nipotina.
Non risposi alla sua provocazione.
Forse quello era il momento giusto per dirglielo.
<< Perché fai quella faccia? Che c’è, stai male? >>
Scossi la testa.
<< Allora? >>
<< Sarebbe bello avere un piccolo Malfoy, non è vero? >>
Lo sguardo di Scorpius si fece serio e profondo. << Sarebbe
bellissimo >>.
<< Lo sarà >>.
<< Per Merlino, Rose… mi stai dicendo che tu…? >>
Annuii: << Credo di sì >>.
Ci fu un attimo di silenzio.
<< Hai paura? >>
<< Chi io? Pfff suvvia! >>.
Rose Weasley (in Malfoy, mi
ricordò il mio cervello gongolante) non
ha paura.
No, ero solo un tantino terrorizzata.
Scorpius mi passò un braccio intorno alle spalle e mi strinse a sé.
<< Piuttosto tu preparati… tra otto mesi non sarò così clemente
da lanciarti solo una fattura orcovolante! >>.
Come minimo, dopo aver assistito al parto di Megan, sapevo che lo avrei
schiantato.
Rise. << Cercherò di prepararmi per tempo >>.
Gli sorrisi e lo abbracciai di rimando. Proprio mentre mi stava per
dare un bacio lo interruppi.
<< Secondo te in che casa sarà smistato? >>.
<< Oh Rose! >>.
<< Ma Scorpius... >>
<< Rose sta' zitta e baciami! >>.
Lasciai che finalmente catturasse le mie labbra in un dolce bacio. Il
primo da quando eravamo diventati marito e moglie.
<< E se fosse un grifondoro?! >>
<< Rose adesso non ricominciare con questa storia! >>.
Fine
Note: Eccoci alla fine. Mi sembra di aver lasciato un pezzettino di
cuore in questo epilogo. Mi dispiace davvero lasciare i personaggi di
mamma Rowling, anche se, adesso che ho preso il via, potrei anche
scrivere un'altra fanfiction su di loro. Per il momento non ho nessuna
nuova idea in mente, ma chi lo sa magari mi tornerà l'ispirazione ;)
Tornando alla storia: non sono dolcissimi Rose e Scorpius?! <3 Spero
che questo scorcio sulla loro vita dopo Hogwarts vi sia piaciuto :)
rimangono sempre i soliti ahah ma è per questo li amo! (sì, mi sono
innamorata dei miei personaggi come ogni scrittrice :P).
Ho lasciato un piccolo spazio anche ad Albus e Meg, anche a loro volevo
regalare un bel finale felice :)
Vorrei dilungarmi all'infinito in questa nota ma direi che è proprio
giunto il momento di lasciare andare la storia :') Ma prima voglio
ringraziare tutte le splendide lettrici che mi hanno lasciato i loro
meravigliosi commenti e anche le numerose lettrici che hanno seguito
silenziosamente, che ne dite adesso che siamo giunti alla fine mi
farete sapere il vostro parere? ;)
Spero che la storia vi sia piaciuta! Lo so, lo scrivo in ogni capitolo,
ma questa volta intendo proprio tutto dall'inizio alla fine. Spero di
avervi regalato almeno un minimo delle emozioni che ho provato
scrivendo questa fanfiction :)
Un bacione a tutte quante!
Chiara
|
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Capitolo 16 *** Extra ***
Capitolo 15
Extra
Casa Weasly-Malfoy altri anni dopo
Per Merlino e tutti i maghi, che
giornata stressante era stata quella di oggi!
Ultimamente mi ritrovavo solo a riempire scartoffie d'ufficio. Ne avevo
fin sopra i capelli! Se mai avessi saputo che il mondo magico sarebbe
diventato così tranquillo avrei evitato di studiare magisprudenza. Ed
io che non vedevo l'ora di fare il culo ai cattivi. Sbatterli ad
Azkaban...
Scossi la testa stancamente mentre aprivo la porta di casa. Le luci
erano accese. Scorpius doveva essere già tornato e dal profumo che si
sentiva probabilmente stava preparando un cenetta coi fiocchi. Da quant'è che avevo iniziato a fare più
tardi di mio marito?
Posai le chiavi sul mobiletto all'ingresso e lanciai un'occhiata allo
specchio appeso al muro.
<< AAARGHHHHH!!!! >>.
Scorpius arrivò di corsa nel corridoio e ruzzolò sul pavimento dopo
aver inciampato nel tappeto.
<< Porco Godric, ogni volta questo dannato tappeto! >>
imprecò rialzandosi in piedi << ROSE! Che succede? >>.
Osservai i suoi occhi preoccupati attraverso il riflesso dello
specchio. Sciolsi i capelli dal severo chignon in cui li avevo legati e
mi indicai una tempia. Ormai li portavo lunghi fino alle spalle e la
ciocca blu si confondeva in una marea di ribelli riccioli marroni.
<< Guarda! >>
<< Cosa? >>
<< Un capello! >>.
L'occhiata di Scorpius la diceva lunga su cosa pensasse riguardo la
sanità mentale di sua moglie.
<< Lo so Rose, è da quando ti conosco che hai i capelli! >>
<< Ma è BIANCO! >> esclamai disperata.
<< Su Rose è normale che a trent... UHMF! >>.
Prima che potesse pronunciare quel numero mi lanciai su di lui per
impedirglielo.
<< Cofì mi foffochi!
>> protestò cercando di districarsi dalla mia stretta.
<< Ben ti sta! >> gli dissi lasciandolo.
Mi guardò esasperato. << E io che credo che staccare da lavoro
sia riposo! Ma poi mi ricordo chi ho sposato...! >>
<< Beh, se fossi stato con mia cugina Dominique ti saresti
annoiato a morte! >> replicai offesa.
<< Per Godric, Rose! Ancora tiri fuori quella storia?! >>
<< Lo sai che noi serpeverde siamo rancorosi, è logico che te la
debba rinfacciare! >>
<< Secondo me è perché siete donne e basta >> commentò lui.
Evitai di ricordargli che anche Dom era stata una Serpeverde e infatti
non me l'aveva mai perdonato quel pugno in faccia.
<< Mah >> mi limitai a mugugnare per non dargli
soddisfazione.
Lui si avvicinò sorridendo e, sebbene all’inizio cercai di fare un po'
di resistenza solo per principio, lasciai che mi baciasse. Quando le
sue labbra toccavano le mie in quel modo mi dimenticavo di ogni cosa.
Era lo stesso effetto che mi procuravano da tempo ma, dato che ormai ero
sicura di averlo al mio fianco, lasciavo che le farfalline svolazzassero
un po' nel mio stomaco. Ed era bellissimo che lo facevano ancora dopo
questi anni...
Ok, per oggi basta pensieri romantici!
Lo seguii in salotto dove mi accasciai sul divano. Mi tolsi i tacchi e
mi massaggiai le caviglie.
<< Mi ha chiamato tua madre e ha detto se sabato andiamo da loro
a cena... >> ammutolii quando notai che Scorpius era rimasto in
piedi e mi guardava con uno sguardo strano, quello sguardo strano.
<< Oddio ci sono notizie? >>
Scorpius annuì e mi tese una lettera che stava sul tavolo.
<< Almeno così la smetterai di terrorizzare la povera Helena con
le tue lettere! >> aggiunse con tono di rimprovero.
Oh insomma! È normale che se
una madre non riceve notizie da sua figlia per una settimana cerchi
altre soluzioni, no?
Helena, la figlia di mio cugino Al e la mia migliore amica Meg, era già
al secondo anno di Hogwarts e di sicuro sapeva com'era andato lo
smistamento della mia cucciola.
Era finalmente il primo anno di scuola per la mia Abigail, ero così
emozionata per lei... ed ero così devastata di non averla più in casa.
Mi mancava tantissimo. Non volevo ammetterlo nemmeno a Scorpius, ma mio
marito conoscendomi bene sapeva cosa mi passava per la testa anche
senza che esprimessi a voce alta i miei sentimenti.
Era per questo che le cose tra noi andavano sempre così bene, perché
lui sapeva interpretare i miei silenzi. Oddio, anche se c'era stata
quella volta in cui avevamo litigato e allora gli avevo lanciato una
maledizione che non lo aveva fatto avvicinare alla casa per giorni e...
<< Tu l'hai letta? >> gli domandai.
Mise su la solita faccia impassibile che usava quando non voleva
rispondermi se combinava guai.
Miseriaccia!
Gli strappai letteralmente la lettera tra le mani e la lessi tutta d'un
fiato.
"Mamma sta tranquilla sono viva…"
E vorrei ben vedere!
"Ti prego smettila di terrorizzare Helena..."
Quante storie per un paio di lettere!
"I compagni di casa sono molto simpatici... Sono contenta che ci sia
Dora con me... stare vicino le cucine non è affatto male..."
Inspira. Espira. Inspira.
Allora Dora, ovvero Ninfadora la
figlia di mia cugina Vicky e Teddy Lupin + le cucine + compagni di casa simpatici
è uguale a...
Alzai di scatto gli occhi su Scorpius.
<< È uno scherzo vero? >>
Lui capì che, anche se la nostra furba figlia aveva volontariamente
omesso la casa in cui era stata smistata, avevo intuito quale fosse.
<< Dai Rose... >>
Sentii il fumo uscirmi dalle orecchie.
<< Nostra figlia a TASSOROSSO?! Una Malfoy a... >>
<< Ah non tirare il ballo il mio cognome, nemmeno mio padre ha
fatto queste storie dopo aver ricevuto la lettera di Abbie! >>
<< E ci credo il primo disonore gliel'ha dato tu andando a
Grifondoro! >> lui alzò gli occhi al cielo << E poi perché
ha scritto prima a tuo padre che a me?! >>
<< Perché sapeva che avresti fatto un melodramma shakespeariano!
>>
<< È un disonore! Su di te, su di me, sulla famiglia, sul nostro
cognome, sulla... >>
Mi accasciai sul divano.
Una figlia a Tassorosso!
Quasi quasi era meglio a...
No! Doveva essere a Serpeverde e basta!
<< Allora da me non ha proprio ripreso nulla >> commentai
sconsolata.
<< Meno male! >> sentii borbottare Scorpius tra un colpo di
tosse e l'altro.
Gli lanciai un'occhiataccia fulminante.
Ci fu un minuto di calma piatta e poi afferrai la bacchetta.
<< Oh ma adesso le scrivo una bella strillettera! >>
<< No Rose, te lo proibisco! >>
Scorpius si gettò sul divano e tentò di strapparmi la bacchetta. Dopo
vari tentativi, un calcio allo stomaco, una gomitata al petto e un
morso ad una mano stavo quasi per affatturarlo quando un forte rumore
esplose per la stanza.
CRACK.
Ci girammo a guardare i miei genitori osservarci allibiti.
Hermione e Ron Weasley erano due maghi di mezza età in pensione e dividevano il loro tempo tra Londra e Parigi dov’era andato ad abitare mio
fratello con moglie e prole. Mi ero completamente dimenticata che
fossero ritornati.
<< Miseriaccia non voglio guardare la mia bambina che fa porcate!
>> esclamò mio padre tappandosi gli occhi.
<< PAPÀ! >>.
Io e Scorpius ci ricomponemmo e mi alzai per abbracciare i miei genitori.
<< È bello vedere che andate sempre d'amore e d'accordo >>
ironizzò mia madre che invece aveva perfettamente capito che cosa stava
accadendo.
<< E voi che cosa ci fate qui? >> esclamai sorpresa.
<< Rose! >> mi sibilò contro Scorpius pizzicandomi un
braccio di nascosto.
<< Cara, avevamo una cena >> rispose mia madre per niente
impressionata dal mio tono da troll.
<< Mamma lo sai che Abigail è stata smistata a Tassorosso?! >>
Notai mio padre trattenere a stento una risata.
<< Sì tesoro, lo sapevamo >> ribatté calma mia madre.
<< Perché tutti lo sapevano prima di me?! >>.
Hermione tentò di rispondere ma Scorpius la precedette: << Sono
le solite domande retoriche da melodramma shakespeariano >>
spiegò.
<< Perché a me? Perché a Tassorosso? Perché una figlia degenere?
>>
<< Per Merlino, hai avuto una grande fegato a sposarla! >>
commentò mio padre che ormai non era più abituata alle mie scene.
<< Lo so >> replicò Scorpius << Vogliamo cenare?
>>
La questione della strillettera era stata dimenticata ma di certo
Scorpius non avrebbe potuto seguirmi a lavoro...
<< Vorrà dire che mi rifarò con il prossimo >> dissi quando
ci fummo seduti a tavola.
Scorpius registrò le mie parole e rimase impietrito.
Sghignazzai.
Diceva sempre che avevo un grande tatto nell’annunciare notizie
importanti.
<< Prossimo cosa? >> chiese mio padre mentre si serviva il
pasticcio di carne.
<< Ronald! >> lo riprese mia madre che osservava me e
Scorpius come se fosse ad una partita di tennis.
<< Figlio! >> risposi io.
Mio padre alzò lo sguardo azzurro divertito. << Ma se durante il
parto, dopo lo stupeficium a Scorpius - che è stato molto divertente! -
avevi giurato che non avresti fatto più figli! >>
Il parto di Abbie era stato molto doloroso ma in realtà è che non
avevamo più pensato ad avere figli perché la nostra famiglia era
perfetta così com’era. Ma adesso le cose sarebbero cambiate. Sperai in
meglio!
<< Beh sono incinta! >>
Scorpius mi guardò meravigliosamente felice.
<< Davvero?! E come...? >>
<< Beh quella volta che... >>
Prima che potessi scendere in dettagli più scabrosi notai mio padre
impallidire e accasciarsi sullo schienale della sedia.
<< Bene, io direi che per noi è l'ora di andare! >> affermò
mia madre alzandosi e posando le mani sulle spalle di papà << Con
te parliamo dopo! >> mi disse con tono minaccioso ma sapevo che
era molto emozionata per la notizia.
Si smaterializzarono e la sedia dove prima era seduto papà cadde a
terra.
Scorpius si avvicinò e mi prese per mano.
<< Rose sono così felice! >>
Mi fece alzare e mi sollevò da terra facendomi roteare. Ridemmo insieme
e quando mi mise a terra mi guardò preoccupato.
Mille dubbi mi affollarono la mente. Non era felice?
<< Che c’è? >>
<< Dovrò aspettarmi un altro stupeficium? >> disse con la
faccia da martire.
Scoppiai a ridere: << Credo proprio di sì! >>.
Lui sospirò e mi abbracciò, trascinandomi sul divano. La cena sembrava
ormai dimenticata.
<< Sopravvivrò. D’altronde non lo faccio ormai da più di dieci
anni? >>
<< Ah ah ah spiritoso, se qua c’è una che deve sopportarti sono
proprio io! >>.
Prima che potesse replicare lo sorpresi con un bacio. Quando ci
staccammo rimanemmo in silenzio per un po’, le nostre mani intrecciate.
Ripensai a quando tutto era iniziato in quell’ultimo anno a Hogwarts.
<< Scorpius? >>
<< Mmm? >>
<< Credi che stavolta ce la facciamo a fare un figlio Serpeverde?
>>
<< Rose, sei senza speranza! Ma è per questo che ti amo! >>.
Mia cara Abigail,
COME HAI POTUTO FARMI QUESTO? FARTI
SMISTARE A TASSOROSSO! PERCHÉ A ME?! SONO MOLTO DELUSA DA TE,
SIGNORINA! NON TI HO TIRATO SU PERCHÈ MI FACESSI QUESTO! DISONORE SU DI
TE E SU TUTTA LA NOSTRA FAMIGLIA!
Cara Abbie, lascia perdere la
strillettera di tua madre, in realtà è fiera di te ma non sa come
dirtelo. Lo sai anche tu com’è fatta. Comunque dobbiamo darti una
grande notizia: aspettiamo un fratellino! Non siamo sicuri ancora se
sia maschio o femmina ma tua madre dice che sarà maschio e non vorrei
contraddirla adesso che ha gli ormoni a mille.
Ci manchi tanto!
Ti vogliamo bene,
Un abbraccio da papà
Cari mamma e papà,
In realtà sono stata smistata a Serpeverde.
Non è divertente?!
Il cappello parlante aveva pensato a
Tassorosso ma poi a mamma chi la sentiva?!
Scherzo mamma!
Sono davvero felice per la notizia
del fratellino, non vedo l’ora di tornare a casa a Natale per
abbracciarvi!!
Saluti anche da Helena, la mia vera
compagna di casa.
Vi voglio bene
Scorpius alzò gli occhi dalla lettera e mi lanciò un’occhiata
penetrante: << Questa è davvero una tua degna figlia Rose!
>>.
<< Lo so! >> esclamai commossa.
Note: Lo so, sono passati ben tre anni dalla fine. Ma sorpresaa! Volevo fare un regalo ai fan della mia storia :)
Alle ragazze che mi hanno lasciato delle bellissime recensioni <3 e
ai fan silenziosi, che con il passare del tempo sono diventati
tantissimi... wow grazie! Che ne dite di farmi sapere il vostro parere
sulla storia?
Siete contenti di questa sorpresa? Anche a trent'anni Rose e Scorpius
sono rimasti sempre gli stessi e spero che vi siano piaciuti quanto io
ho adorato tornare a scrivere su di loro :)
Un abbraccio Chiara
|
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