Middle Earth in love

di Echadwen
(/viewuser.php?uid=107804)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Don't leave me ***
Capitolo 2: *** Only a dream ***
Capitolo 3: *** Cold ***
Capitolo 4: *** Every morning, I fall in love with you again ***
Capitolo 5: *** A flower to say "I love you" ***
Capitolo 6: *** Come back to me ***
Capitolo 7: *** Winter ***
Capitolo 8: *** Guerriero ***
Capitolo 9: *** Bravino a tira-castagne ***
Capitolo 10: *** You'll have a nephew ***



Capitolo 1
*** Don't leave me ***


Titolo: Don't leave me
Autore: Echadwen

Prompt: 18 Amore incondizionato
Fandom: Il Signore degli Anelli
Personaggi: Legolas, Thranduil
Genere: Fluff
Rating: Verde

Avvertimenti: Nessuno

Eventuali note dell'autore: Ho scelto questi due personaggi perché, a mio avviso, non vi è amore più incondizionato di quello che lega i genitori ai figli.

Disclaimer: “Personaggi, luoghi, nomi e tutto ciò che deriva dalla trama ufficiale da cui ho elaborato la seguente storia, non mi appartengono ma sono di proprietà di J. R. R. Tolkien e del regista Peter Jackson che ne detengono tutti i diritti. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro e, viceversa, gli elementi di mia invenzione, non esistenti in nell'opera, appartengono solo a me.”

 

 

 

Don't leave me

 

 

 

Veloce. Tutto attorno a lui vorticava velocemente, soltanto gli occhi azzurri che aveva imparato ad amare, restavano fissi in quella confusione.

Urlò in preda alla gioia e strinse forte le mani attorno ai polsi del genitore che lo stava facendo volteggiare sopra di sé. Sentì le braccia che lo sorreggevano, piegarsi.

"No! Ada, no!" aveva capito il principino "Non lasciarmi!" gridò troppo tardi. Il contatto con le mani del padre gli venne a mancare, si ritrovò in aria ed, un'istante dopo, di nuovo al sicuro fra le braccia dell'altro.

"Mai, Legolas. Non ti lascerò mai, mia piccola foglia, e starò sempre al tuo fianco, pronto ad afferrarti quando vacillerai"

Poggiò la guancia contro il petto del sovrano, perché Legolas ne era sicuro: suo padre non avrebbe mai infranto quella promessa.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Only a dream ***


Titolo: Only a dream
Autore: Echadwen

Prompt: 8 Amore impossibile
Fandom: Il Signore degli Anelli
Personaggi: Arwen, Aragorn
Genere: Introspettivo, malinconico
Rating: Verde

Eventuali note dell'autore: La scena che andrò a descrivere si rifà alla versione cinematografica.

Disclaimer: “Personaggi, luoghi, nomi e tutto ciò che deriva dalla trama ufficiale da cui ho elaborato la seguente storia, non mi appartengono ma sono di proprietà di J. R. R. Tolkien e del regista Peter Jackson che ne detengono tutti i diritti. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro e, viceversa, gli elementi di mia invenzione, non esistenti in nell'opera, appartengono solo a me.”

 

 

 

Only a dream

 

 

 

"Perché dici questo?"

"Io sono mortale, tu di razza elfica. È stato un sogno Arwèn. Nulla di più." le rispondesti.

La verità di ogni parola si poteva leggere nei tuoi occhi cristallini, quasi liquidi, quanto le acque che bagnavano quel regno, quelle terre che oramai erano divenute la tua casa.

Abbassasti lo guardo.

Il dolore ti rese difficile quasi respirare, perché tu, in quell'amore, ci avevi creduto.

Ti eri perso in quel sogno meraviglioso ed, ingenuamente, ti eri lasciato cullare dall'illusione, che sarebbe sopravvissuto anche alla caducità a cui è destinata la razza degli Uomini.

La realtà, però, ti aveva bruscamente riportato con i piedi per terra; la guerra chiamava il tuo nome e le lame dei nemici bramavano il sangue del Re senza corona.

Ti eri arreso alla consapevolezza che non avresti fatto ritorno e non potevi privare della luce colei che te ne aveva fatto dono, quando sfuggivi al tuo destino.

Lentamente allentasti le dita e il chiarore della Stella del Vespro si fece forte, quasi ti scottasti la mano.

Lei riuscì ad incrociare per un istante i tuoi occhi. Capì senza bisogno di altre parole.

"È stato un regalo" ti disse, facendoti richiudere le dita sul gioiello.

Il tuo cuore perse un battito e, cominciò a sanguinare, mentre la superasti per raggiungere la Compagnia.

Guardasti ancora una volta quel tesoro e sorridesti amaramente per il nuovo significato che aveva assunto: un regalo, il ricordo di un sogno, di un amore impossibile.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Cold ***


Titolo: Cold
Autore: Echadwen

Prompt: 7 Amore non corrisposto
Fandom: Il Signore degli Anelli
Personaggi: Aragorn, Eowyn
Genere: Introspettivo, malinconico
Rating: Verde

Avvertimenti: Nessuno

Eventuali note dell'autore: È la prima volta che scrivo sulla Dama Bianca di Rohan, abbiate pietà.

Disclaimer: “Personaggi, luoghi, nomi e tutto ciò che deriva dalla trama ufficiale da cui ho elaborato la seguente storia, non mi appartengono ma sono di proprietà di J. R. R. Tolkien e del regista Peter Jackson che ne detengono tutti i diritti. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro e, viceversa, gli elementi di mia invenzione, non esistenti in nell'opera, appartengono solo a me.”

 

 

 

Cold

 

 

 

Chioma bionda come il grano che cresceva nei campi.

Occhi azzurri e limpidi come il cielo che sovrastava le ampie pianure delle terre dei Signori dei cavalli.

Fiera ed indomabile come i destrieri che portavano i Rohimir in battaglia.

Era tutto questo, Eowyn, scudiera di Rohan.

 

 

E fredda. Come un mattino di pallida primavera ancora legato al gelo dell'inverno.

 

 

Lo vide in una mattina: Aragorn figlio di Arathorn ed il gelo nel suo cuore iniziò a sciogliersi , preda di un calore e di battiti furenti mai provati prima.

 

 

"È solo di un'ombra che sei innamorata. Non posso darti quello che cerchi"

 

 

Freddo.

Il ghiaccio tornò a vestirla: un'armatura di ferro ed una spada nel pugno; tuttavia, il suo cuore non smise di battere

Eowyn alzò la lama.

 

"Morte!" la battaglia ebbe inizio.

 

Li, nella furia del combattimento, scoprì di non essersi mai sentita più viva.

La scudiera di Rohan aveva trovato ciò per cui combattere: la propria terra e l'onore.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Every morning, I fall in love with you again ***


Titolo: Every morning, I fall in love with you again
Autore:
Echadwen
Prompt:
15 Batticuore
Fandom:
Il Signore degli Anelli
Personaggi:
Aragorn, Legolas
Genere:
Sentimentale
Rating:
Verde
Avvertimenti:
Slash

Disclaimer: Personaggi, luoghi, nomi e tutto ciò che deriva dalla trama ufficiale da cui ho elaborato la seguente storia, non mi appartengono ma sono di proprietà di J. R. R. Tolkien e del regista Peter Jackson che ne detengono tutti i diritti. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro e, viceversa, gli elementi di mia invenzione, non esistenti in nell'opera, appartengono solo a me.”






Every morning, I fall in love with you again





Malato.

I curatori insistono nel dirmi che godo di ottima salute, tuttavia, persisto col credere che ci sia qualcosa che non vada dentro di me.

Palpitazioni, sudore alla mani ed un sorriso a dir poco ingombrante che mi si forma in viso; questi non sono sintomi di una persona che sta bene e, se penso che si ripresentano ogni mattina, la mia mente vaga per lidi oscuri.




"Buongiorno, Estel" mi saluta con quel suo meraviglioso sorriso

"Bu... Buongiorno anche a te, Legolas"

Ecco, ci risiamo.

La gola mi si prosciuga, le labbra si distendono, le mani cominciano a tremare ed il mio cuore prende a correre galoppante.




"Allora ci vediamo più tardi" l'unica risposta, che il cervello mi comanda, è un misero cenno del capo.

Mi passo la mano sul volto e la risata di colei che fu la mia balia, mi arriva alle orecchie distraendomi dai miei pensieri.

"Oh Aragorn" è così morbido il suo tocco sulla mia guancia

"Credo di essere malato" un sorriso benevolo le illumina il viso

"È così figliolo ma, non è una malattia del corpo quella che ti affligge bensì una del cuore. Ti sei innamorato" con un bacio mi lascia ai miei pensieri.

Che sia possibile?

Ripenso al suo sorriso ed il cuore riprende a battere forte e impetuoso.

Forse ha ragione.















P.S. Se avete un secondo, venite a visitare la mia pagina Facebook  https://www.facebook.com/echadwen93
Un "mi piace" è sempre gradito.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** A flower to say "I love you" ***


Titolo: A flower to say "I love you"
Autore:
Echadwen
Prompt:
17 Anello
Fandom:
Il Signore degli Anelli
Personaggi:
Kid Aragorn, Legolas
Genere:
Sentimentale, fluff!
Rating:
Verde
Avvertimenti:
Nessuno
Disclaimer:
Personaggi, luoghi, nomi e tutto ciò che deriva dalla trama ufficiale da cui ho elaborato la seguente storia, non mi appartengono ma sono di proprietà di J. R. R. Tolkien e del regista Peter Jackson che ne detengono tutti i diritti. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro e, viceversa, gli elementi di mia invenzione, non esistenti in nell'opera, appartengono solo a me.”






A flower to say "I love you"







L'avevi cercato in ogni angolo degli immensi giardini della casa di Elrond ma mai, l'idea di trovarlo immerso nei fiori, ti aveva sfiorato la mente.

Ti ritrovasti a sorridere al pensiero che quel bambino, intento a progettare chissà quale bravata, un giorno avrebbe avuto la corona alata sul capo e sarebbe divenuto il più grande re degli Uomini.

Ti avvicinasti senza far rumore, com'era tipico della tua razza "Estel" lo chiamasti ed il piccolo si voltò verso di te nascondendo, prontamente, le mani dietro la schiena.

"Legolas!" urlò e leggesti timore nel suo sguardo, la paura d'essere scoperto.

"Ti ho cercato ovunque, Estel. Glorfindel ti attende per la vostra lezione con la spada" ti accomodasti accanto a lui e gli districasti i fiori dai capelli.

"Oh... io" sembrava un animale in trappola "avevo un dovere a cui adempiere ed ho perso la cognizione del tempo. Scusami"

"Non devi chiedere il mio perdono" gli sorridesti "Vuoi mostrarmi ciò che ti ha tenuto così occupato o preferisci tenermelo celato dietro alla tua schiena fino a che non ti lascerò nelle mani di Glorfindel?"

Spalancò gli occhi alla tua domanda e si morse il labbro, titubante.

"Sarà il nostro segreto" lo rassicurasti.

"Non ridere, ti prego" ti pregò

"Sai che non oserei mai prendermi gioco di te, Estel"

Il bambino riportò la mano di fronte a se e la schiuse lentamente, rivelandone il contenuto: un anello o meglio una piccola marghertita, il cui stelo era stato annodato alla base così, da poterlo indossare come un gioiello.

Le guance di Aragorn si colorarono di rosso mentre lo faceva scorrere lungo l'anulare della tua mano destra

"Mia madre porta un anello" iniziò a spiegare "mi ha raccontato che mio padre gliene fece dono, quando la chiese in sposa e la legò a se... Non possiedo denaro, né oro ma ti giuro che non cesserò un solo istante di volerti bene"

Aveva pronunciato quelle parole trattenendo letteralmente il fiato, come, se avesse studiato quel discorso a lungo ed ora, ti stava fissando con i suoi grandi occhi azzurri in attesa di una risposta.

Risposta, che si era fatta largo nel tuo cuore sin dal giorno in cui lo avevi incontrato nonostante il tragico destino verso al quale ti avrebbe condotto.

Lo stringesti al tuo petto ed ispirasti il profumo dei suoi capelli "Non ho bisogno di oro, denaro o castelli ma, solamente, del mio allievo disobbediente"

Rise contro il tuo petto e chiuse i pugni contro la tua tunica per tenerti ancora più vicino.

Sentisti il suo cuore battere galoppante e capisti di aver fatto la scelta giusta.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Come back to me ***


Titolo: Come back to me
Autore:
Echadwen
Prompt:
16 Bacio
Fandom:
Lo Hobbit
Personaggi:
Dis, Kili
Genere:
Malinconico, triste
Rating:
Verde
Avvertimenti:
Nessuno

Disclaimer: Personaggi, luoghi, nomi e tutto ciò che deriva dalla trama ufficiale da cui ho elaborato la seguente storia, non mi appartengono ma sono di proprietà di J. R. R.  Tolkien e del regista Peter Jackson che ne detengono tutti i diritti. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro e, viceversa, gli elementi di mia invenzione, non esistenti in nell'opera, appartengono solo a me.”






Come back to me





Serrasti il nodo chiudendo la sacca.

Un sospiro lasciò le tue labbra mentre lo sguardo vagava un'ultima volta per la stanza.

Ogni oggetto un ricordo piacevole, un'emozione da portare nel cuore.

Quante volte avevi combattuto con tuo fratello su quel letto?

Quanti cuscini vostra madre aveva dovuto ricucire perché li distruggevate durante le vostre battaglie di bambini?

Sorridesti quando, quello che fu il tuo primo arco, ti finì tra le mani.



"Mi sembra impossibile che, una volta, fosse più grande di te" e nell'udire quella voce, il sorriso ti si allargò ulteriormente. Ti voltasti e notasti che anche lei stesse sorridendo.

Non avrebbe tentato di farti cambiare idea.

C'erano state lacrime, urla ed, infine, rassegnazione.



Una dolce carezza ti donò calore ed affetto. Il freddo ti rapì la mano e abbassasti lo sguardo.

"Promettimi che tornerai" parole sussurrate con voce tremante e terrore nel cuore nonostante quel sorriso non accennasse a scomparire.

Chiudesti le dita sulla pietra runica e ti sporgesti per posare le labbra sulla fronte di lei.

"Te lo prometto, madre"

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Winter ***


Titolo: Winter
Autore:
Echadwen
Prompt:
11 Amore con scarto d'età
Fandom:
Il Signore degli Anelli
Personaggi:
Legolas, Thranduil
Genere:
Fluff, Slice of life
Rating:
Verde
Avvertimenti:
Nessuno
Eventuali note dell'autore:
Nessuna
Disclaimer:
Personaggi, luoghi, nomi e tutto ciò che deriva dalla trama ufficiale da cui ho elaborato la seguente storia, non mi appartengono ma sono di proprietà di J. R. R. Tolkien e del regista Peter Jackson che ne detengono tutti i diritti. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro e, viceversa, gli elementi di mia invenzione, non esistenti in nell'opera, appartengono solo a me.”




Winter




"Spiegatemi ancora una volta il motivo del vostro diniego" irritato, si portò le braccia al petto ed, il rumore delle suole dei suoi stivali sul pavimento, coprì l'ennesimo sospiro esasperato dell'altro.

Nonostante stessero discutendo, il genitore posò un ginocchio a terra e, piegando l'altro, andò a scompigliare affettuosamente i capelli di un Legolas tutt'altro che incline a farsi addolcire.

"Gestire un regno è meno impegnativo dell'avere a che fare con te, piccolo"

Il suddetto piccolo inarcò il sopracciglio.

"Ma padre! Io desidero veramente imparare a tirare con l'arco... con tutto me stesso" aggiunse facendo sporgere leggermente il labbro inferiore

"Oh, Legolas" passò le dita sulla morbida guancia del figlio "sei così intraprendente ma non devi avere troppa fretta di crescere. Hai visto così pochi inverni e..."

"Quanti ne ho visti, padre?" gli chiese allacciandogli le braccia al collo, dimenticandosi completamente della disputa in corso.

Tirò su un angolo della bocca in un mezzo sorriso al pensiero dell'ingenuità del suo bambino. Tutta la sua tenacia si era dissolta in un attimo, a favore della curiosità.

"Sei, figliolo"

Sei anni erano trascorsi da quella notte. Un tempo effimero per qualsiasi Elfo eppure, al sovrano di Mirkwood, erano sembrati scivolare via in un battito di ciglia; troppo velocemente.

"Così?" domandò mostrandogli le dita

"Esattamente" rispose prima di posare le labbra sulla sua fronte.

"E voi quanti ne avete visti?"

Thranduil rise stringendolo a se "Non basterebbero tutte le tue dita, figlio mio e, nemmeno, tutta una vita immortale per contarli. Settemila" sussurrò poi al suo orecchio.

Legolas, a quella rivelazione, sgranò gli occhi portandosi le mani alla bocca schioccato.

"Sei antico!" urlò d'istinto.

"E tu" allentò la stretta fino a scioglierla del tutto "sei fortunato ad essere mio figlio, nessun'altro sopravvivrebbe a un simile mancanza di rispetto nei miei confronti" avvicinò le labbra al suo orecchio "Tuttavia, ti consiglio di cominciare a correre, se desideri vedere un altro inverno"

Con passo svelto, il piccolo raggiunse la porta e, sfoggiando quel sorriso malandrino che avrebbe rapito il cuore di chiunque, si voltò verso il genitore.

"Siete vecchio, non credo sareste in grado di prendermi" una scintilla di divertimento brillò negli occhi di entrambi.

"Tu! Piccolo scostumato che non sei altro! Hai tre secondi per trovare un luogo in cui nasconderti" e questi cominciò a correre a perdifiato, riempiendo di risate il palazzo. Non una volta si voltò indietro, sicuro, della presenza del padre dietro di se.








Angolino autrice: e con questa flash, vorrei augurare a tutti coloro che mi seguono un felice anno nuovo pieno d'ispirazione e belle storie da laggere.

Un bacio, Echadwen.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Guerriero ***


Titolo: Guerriero
Autore:
Echadwen

Prompt: 2 Amore platonico
Fandom:
Il Signore degli Anelli
Personaggi:
Haldir
Genere:
Introspettivo, malinconico.
Rating:
Verde

Avvertimenti: Nessuno

Eventuali note dell'autore: Ispirata alla canzone "Guerriero" di Mengoni.

Ho interpretato il promt come il sentimento che lega il capitano dei Galadhrim alla Terra di Mezzo, con un piccolo accenno, anche, a quello che intercorre fra questi e Lady Galadriel.

Disclaimer: Personaggi, luoghi, nomi e tutto ciò che deriva dalla trama ufficiale da cui ho elaborato la seguente storia, non mi appartengono ma sono di proprietà di J. R. R. Tolkien e del regista Peter Jackson che ne detengono tutti i diritti. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro e, viceversa, gli elementi di mia invenzione, non esistenti in nell'opera, appartengono solo a me.”






Guerriero





Io sono un guerriero

veglio quando è notte



"Siete entrati nel reame della Dama dei Boschi. Non potete tornare indietro"

Alto e fiero, Haldir O' Lorien avanza di un passo, si porta davanti ai fratelli scrutando la Compagnia e percepisce il male che reca con se.

La strada per il cuore del regno viene celata ai Viandanti da bende scure: non lascerà che rechino danni alla sua Signora.






I cancelli della fortezza si aprirono per accogliere l'esercito dei Galadhrim e il cuore dei soldati di Rohan si fa più leggero, canta di gioia.

"Che significa questo?" Theoden accorre.



E non lotterò mai per un compenso

lotto per amore, lotterò per questo



"Porto notizie da Elrond di Gran Burrone. Un'alleanza esisteva una volta fra Elfi e Uomini. Molto tempo fa abbiamo combattuto e siamo morti insieme. Siamo qui per onorare questa realtà"



E levo questa spada

alta verso il cielo



Trattenendo le lacrime, l'erede al trono di Gondor chiude gli occhi di colui che, nelle dolci giornate trascorse all'ombra degli alberi d'oro, fu suo amico e mentore.

Piange il cielo sul corpo del guardiano, privato della vita dalla più ignobile delle creature, con il più vile dei gesti. Piange Haldir: l'Elfo sacrificatosi in nome dell'Antica Alleanza e di quella terra che aveva giurato di proteggere fino all'ultimo respiro.




Dalla notte al giorno, da Occidente a Oriente

Io sarò con te e sarò il tuo guerriero.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Bravino a tira-castagne ***


Titolo: Bravino a tira-castagne
Autore: Echadwen

Prompt: 1 Colpo di fulmine
Fandom: Lo Hobbit
Personaggi: Bilbo, Thorin
Genere: Fluff
Rating: Verde

Avvertimenti: Nessuno

Eventuali note dell'autore: Nessuna

Disclaimer: “Personaggi, luoghi, nomi e tutto ciò che deriva dalla trama ufficiale da cui ho elaborato la seguente storia, non mi appartengono ma sono di proprietà di J. R. R. Tolkien e del regista Peter Jackson che ne detengono tutti i diritti. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro e, viceversa, gli elementi di mia invenzione, non esistenti in nell'opera, appartengono solo a me.”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Non era un guerriero.

Non era uno scassinatore.

La sua presenza non avrebbe giovato in alcun modo compagnia né, tanto meno, alla vostra missione, eppure, quando lo vedesti arrivare sventolando il contratto firmato, non fosti in grado d'impedire al tuo cuore di sussultare.

 

 

 

"E così questo è lo Hobbit"

 

Erano creature insolite gli Hobbit e ne avevi incontrati molti durante il tuo lungo peregrinare ma, nessuno sembrava poter reggere il confronto, con il Mezzuomo che ti stava davanti.

 

 

"Non ha l'aria di uno scassinatore" commentasti imprimendo nella mente ogni suo più piccolo particolare.

Forse era per quell'espressione perennemente scioccata sul suo volto, per i ricci biondi o per quel modo di balbettare che, ai tuoi occhi di guerriero, lo ponevano alla stregua di un bambino, di un pargolo ostinato nel nascondere i propri difetti e nel voler apparire grande.

 

 

"Ditemi Mastro Baggings avete combattuto molto? Ascia o spada? Qual è l'arma che preferite?"

"Sono bravino a tira-castagne, se volete saperlo"

Sbuffasti divertito e incuriosito più che mai dalla persona che Gandalf, aveva scelto per un compito così delicato.

 

 

 

"Dategli un pony" ordinasti e, nascosto da occhi indiscreti, un sorriso nacque tra la folta barba.

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** You'll have a nephew ***


Titolo: You'll have a nephew
Autore: Echadwen
Prompt: 9 Amore adolescenziale
Fandom: Il Signore degli Anelli
Personaggi: Eomer, OC
Genere: Fluff, slice of life, sentimentale
Rating: Verde
Avvertimenti: Nessuno
Eventuali note dell'autore: Nessuna.
Disclaimer: “Personaggi, luoghi, nomi e tutto ciò che deriva dalla trama ufficiale da cui ho elaborato la seguente storia, non mi appartengono ma sono di proprietà di J. R. R. Tolkien e del regista Peter Jackson che ne detengono tutti i diritti. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro e, viceversa, gli elementi di mia invenzione, non esistenti in nell'opera, appartengono solo a me.”

 

 

 

 

 

 

You'll have a nephew

 





 

Alzò lo sguardo dal proprio ricamo e lo lasciò cadere in grembo, quando sentì la sua voce.

"Madre! Madre!" Urlava il suo ometto sgambettando verso di lei.

"Piano, Eomer..."Lo ammonì dolcemente.

"Madre!" La chiamò nuovamente prima di portarsi le mani alle ginocchia "Non immaginerai mai cosa mi è accaduto."

"No di certo, figlio mio. Almeno che tu non prenda posto qui vicino a me e non riprenda fiato."

Le si sedette accanto ma la gioia scorreva in lui talmente intensa da farlo saltare letteralmente sul posto.

"Avanti..." lo incoraggiò con il sorriso più dolce del mondo.

 

 

 

Adorava sentirla ridere per questo erano ore che la inseguiva per il piccolo boschetto che cresceva proprio dietro la collina in cui sorgeva il palazzo d'oro di Meduseld, quello e perché, sua madre gli aveva insegnato che non era educato né sicuro sfidare una fanciulla a duello.

Riuscì finalmente ad afferrarla ma, nella foga della corsa, caddero entrambi sul morbido manto verde "Ti ho presa." esultò vittorioso.

Risero ancora. I tiepidi raggi del pomeriggio carezzavano la pelle perlacea di lei andando ad illuminare quello splendido sorriso ed Eomer pensò di non aver mai visto niente di più bello.

Le scostò una ciocca dal viso e posò le labbra su quelle della giovane.

"Mi piaci." Aggiunse sentendo il miele speziato di lei riempirgli la bocca.

Non una parola in risposta. Forse aveva commesso un errore.

Aveva agito d'istinto, senza pensare alle conseguenze, eppure era proprio la paura di quest'ultime che ora lo immobilizzavano.

"Io... Perdonami, non era mia intenzione..." s'affrettò a rimettersi in piedi e lo fece con una goffaggine tale da rischiare di rovinare a terra sotto il suo stesso peso.

Belthil dovette portarsi la mano alla bocca per sopprimere l'ennesima risata.

"A domani, mio signore" Rispose regalandogli un bacio sulla guancia e, dopo un inchino a dir poco perfetto, lo lasciò li con espressione beata e sognante.

Da stoccafisso avrebbe detto Èowyn.

 

 

 

"Sembra che io abbia messo al mondo un damerino..." sorrise la principessa di Rohan.

"Sei felice, madre?"

"La tua felicità è la mia, figlio mio"

A quella risposta Eomer si alzò e le schioccò un bacio sulla guancia "Andiamo"

"Andiamo dove?"

"A chiedere la mano di Belthil a suo padre" affermò con estrema naturalezza.

"Non credi di correre un po' troppo?"

"Ma madre io intendo fare le cose per bene. Per questo voglio prendere la madre di mio figlio in sposa, prima che si noti la pancia"

"Figlio?!?" la donna fu costretta a sedersi a causa di un leggero mancamento "Bambino mio, com'è possibile che Belthil aspetti un figlio e che tu ne sia il padre?"

"Te l'ho detto, madre: l'ho baciata" ammise diventando rosso in viso.

Una risata liberatoria si librò nell'aria ed un bacio piovve sulla fronte del giovane.

"Mi hai fatto prendere un bello spavento, giovanotto"

"Perché vi prendete gioco di me? Le nostre labbra si sono toccate ed ora lei porta dentro di se il mio bambino..."

"Oh, Eomer" gli carezzò dolcemente la guancia "Non funziona esattamente in questo modo"

"Ah, no?"

"No" rise scuotendo il capo.

"Quindi non devo sposare la mia Belthil?"

"Se, quando arriverete in età da matrimonio, sarete ancora innamorati, potremmo riparlarne" gli rispose avviandosi verso casa tenendo salda la mano sulla sua.

"Madre?"

"Dimmi..."

"Allora com'è che... Come arrivano i bambini nella pancia delle mamme?"

La fiera e indomabile scudiera di Rohan per la prima volta ebbe paura e decise che non era suo l'onere di quella risposta.

Era per evitare momenti come quelli che avrebbe tanto voluto poter andare a combattere e, per questo, il suo sposo si faceva burle di lei.

"Tuo padre ti parlerà di questo al suo ritorno"

Se amava tanto la battaglia, allora avrebbe affrontato anche quella ormonale del figlio.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2792016