Per arrivare a te

di __shadow
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


                                                           PROLOGO
Il ragazzo si trovava nella sua macchina era sera e mancava ancora del tempo per arrivare a casa dei suoi genitori, non vedeva l'ora di rivederli, era rimasto un anno da sua nonna in California ma ora doveva scendere con i piedi per terra e trovarsi un lavoro, era giovane certo, aveva solo vent'anni ma non poteva continuare con piccoli lavoretti ed affidarsi ai genitori per sempre.. Si, avrebbe trovato un ottimo lavoro avrebbe fatto carriera e sarebbe stato l'orgoglio dei suoi genitori. Il suo sogno sarebbe stato diventare un cantante  con il suo gruppo.. Ma a quanto pare sarebbe rimasto solo un sogno. Stava continuando a guidare tranquillamente mentre tamburellava con le dita sul volante a tempo di musica, cantava il ritornello della canzone che stavano trasmettendo alla radio. 

Poi avvenne tutto troppo in fretta. Una macchina sfrecciava superando i limiti di velocità, dentro c'erano tre ragazzi, tutti fin troppo ubriachi, il ragazzo alla guida era troppo occupato a divertirsi con gli amici per dar retta alla strada o, semplicemente, rendersi conto di non poter guidare in quelle condizioni. La macchina continuava ad andare avanti, quando all'improvviso andò a sbattere sull'auto del giovane. Tutto accade in una manciata di secondi. E in quei secondi vennero troncate tre vite.

****

La polizia chiamata da chisolo sa chi arrivò in fretta con l'ambulanza alle spalle.

<< i tre ragazzi sono morti l'altro è in fin di vita >> urlò il  paramedico e subito lo tirarono fuori adagiandolo sul lettino.

Il viaggio per il ragazzo fu interminabile e doloroso, continuava a pensare quell'unica frase " perchè continuano a fare tutto questo baccano? Perchè non lasciarmi morire e basta? Perchè non mettono fine alla mia vita e basta? Forse così tutti i problemi sarebbero morti con me"

<< lo stiamo perdendo >> urlò la dottoressa

<< lo stimo perdendo >> ridisse. Passarono alcuni secondi di strazio e poi riparlò

<< Questo ragazzo.. Questo ragazzo è morto >>

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


                                                PER ARRIVARE A TE

Stavo per morire. Oppure sono morta? Strano a dirsi perchè a me sembra di essere morta comunque. Da alcuni anni mi avevano diagnosticato un malattia al cuore, sarei morta, l'unica mia salvezza sarebbe stato un trapianto e da quel momento ero in lista di attesa. Mi sembrava una cosa così strana, dover aspettare con impazienza la morte  di qualcuno solo per salvarsi la pelle. Allora non era più giusto morire e basta? Mettere fine a tutte le sofferenze sia mie che della mia famiglia? Non era forse tutto ingiusto? Tutto sbagliato?

DUE GIORNI PRIMA

<< Sharon svegliati.. Amore svegliati >> disse mia madre entrando nella stanza che condividevo con mia sorella Melissa con la voce fin troppo alta

<< mamma non urlare di prima mattina>> si lamento Mel muovendosi inrequita nel suo letto

<< sono le undici e mezza >> rispose la mamma momentaneamente imbronciata

<< di domenica >> disse di nuovo Mel mettendosi a sedere. Lei era davvero una bella ragazza, lunghi capelli corvini lisci come quelli di papà e gli occhi verdi della mamma, io invece avevo i capelli lunghi e mossi rossici gli occhi erano azzuri presi molto probabilmente da mio nonno, per i miei sedici anni ero abbastanza alta su per giù come Mel ed ero magra, beh per l'aspetto fisico non mi lamentavo

<< allora che cosa è successo? >> chiesi con tono calmo, la mamma si rivolse di nuovo a me con un enorme sorriso e poi venne a sedersi.

Che stava succedendo?

<< ha chiamato l'ospedale. Tocca a te >> Cosa? Perchè? Chi era morto e perchè? Mel si alzò di scatto avendo ritrovato il buon umore e venne ad abbracciarmi

<< oddio potremmo essere finalmente felici >> disse ridendo e piangendo così come la mamma. Io invce ero rimasta immobile sul posto non riuscivo nemmeno a formulare una frase.. Sarebbe finalmente finito tutto? Beh non proprio tutto perchè i problemi non finiscono mai. Ma serei finalmente uscita sana? Avrei potuto correre con gli altri ragazzi? Giocare? Avrei finalmente potuto comportarmi come gli altri ragazzi della mia età senza preoccuparmi di sentirmi male? Sul mio viso si allargò un sorriso e nei miei occhi si accese un pò di speranza

<< dov'è papà? >> chiesi parlando finalmente

<< l'ho chiamato sta arrivando.. >> rispose mia madre con il suo solito sorriso

<< oddio sono felicissima >> disse Mel saltellando sul letto. Peccato che questa felicità è costata la vita di un essere umano.

<< preparo i pancake per festeggiare mi aiutate? >>

<< certo >> risposi in coro con Mel

****

QUALCHE SETTIMANA DOPO L'INTERVENTO

<< tesoro svegliati >> aprì gli occhi lentamente per farli abituare alla luce. Mia madre Jessica Smith era in piedi che mi guardava con i suoi occhi verdi carichi di preoccupazione, mi dispiaceva vederla così specialmente perchè la colpa era la mia 

<< dai oggi si ritorna a casa >> mi disse rivolgendomi un sorriso rassicurante poi si allontanò mentre legava i suoi corti capelli ricci in una coda disordinata

<< io finisco di mettere le tue cose nella borsa tu preparati e poi c'è ne andiamo, ho già firmato tutto quindi sei libera >> disse sempre sorridendo

<< hei, hei, hei come sta la mia principessa >> disse Robert Thompson, l'uomo della mia vita nonchè mio padre entrando nella stanza con un sorriso stampato in faccia, mi raggiunse e mi abbracciò e ovviamnte ricambiai l'abbraccio, mi piaceva stare tra le sue braccia, lui era tutto per me. 

<< papà, sto bene >> dissi sempre tra le sue braccia.

Una volta staccati papà andò a salutare la mamma con un caloroso bacio sulle labbra

<< dov'è Mel? >> chiesi 

<< la vedrai dopo a casa. Allora sei pronta?>> chiese mia madre in attesa

<< certo >>

<< bene allora andiamo >>

*****

Eravamo appena ritornati a casa e la mamma si prcipitò in cucina per cucinarmi i suoi splendidi pancake e mio padre la seguì, io posai le borse e lo imitai

<< Sharon mi sei mancata >> urlò mia sorella non feci in tempo di voltarmi che lei mi era già saltata addosso, subito dopo entrò Jake nonchè suo ragazzo 

<< hei tutto bene? >> mi chiese dopo avermi salutato 

<< si, grazie >> risposi con un lieve sorriso

****

Dopo aver fatto colazione andai a farmi una doccia compreso di shampoo, odiavo avere la puzza di ospedale addosso. Ci impiegai esattamente un ora e mezza visto l'elevata quantità di nodi che avevo in testa ma prima o poi li avrei dovuti affrontare comunque come tutte le cose. Misi l'accappatoio ed andai in camera, Mel era uscita quindi per un pò avrei tenuto la camera tutta per me, stavo andando verso l'armadio quando una fitta la cuore mi fece fermare. Questa era la prima volta che mi capitava dopo l'operazione, all'inizio più che avere problemi fisici me li creavo mentali. Sapere di non avere più il tuo cuore nel petto ma quello di un'altra persona morta faceva un brutto effetto, in tutti i sensi.

Alzai la testa e incontrai due occhi verdi.. Eh? Stavo per urlare quando lui scompari dalla mia vista e mi venne dietro tappandomi la bocca con le mani

<< shh.. non ti faccio niente, tu però non urlare.. Okay? >> mi chiese gentilmente. Come aveva fatto ad arrivare così in fretta dietro di me? Come aveva fatto ad entrare? Chi era?

Io annuì leggermente, poi anche se avrei urlato non sarebbe servito a niente visto che i miei genitori erano usciti a fare la spesa, ero da sola.

<< brava bambina >> alzai un sopracciglio e lui si ripresento davanti alla mia vista

<< chi sei? >> chiesi incrociando le braccia

<< che te ne importa? >> chiese lui imitandomi. Ma stiamo scherzando?

<< Come che mi importa? Sei in casa mia.. Nella mia camera >>

<< ah quindi usi anche il letto? Credevo di no >> disse facendo un sorriso beffardo, io mi girai verso il piccolo specchio vicino all'armadio e notai che il mio aspetto era pessimo sembravo un zombie, ma potete capirmi,no?

<< senti vattene da casa mia, immediatamente o chiamo la polizia >> dissi prendendo il telefono. 

<< Fai pure >> disse sedendosi sulla sedia vicino alla finestra e rivolgendomi un ghigno, stavo per comporre il numero quando lui mi fermò

<< però dimmi che gli dirai? "Pronto polizia ho un morto in casa venite ad arrestarlo? >>

<< come? Non è possibile se sei morto perchè sei qui? >>

<< e che ne so vorrei andarmene anche io ma sembro intrappolato.. Il mio piccolo angolo di inferno >>

<< no davvero chi sei >> si alzò lentamente e quando mi raggiunse si abbassò alla mia altezza e mi sussurò

<< un fantasma >>

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


              PER ARRIVARE A TE

Un fantasma? Ma stiamo scherzando? Secondo me era uno stupido ragazzino che aveva voglia di prendermi in giro

<< okay sei un fantasma, ho capito.. Ma dimostramelo >> dissi facendo un sorriso e lui scrollò le spalle

<< certo, che vuoi vedere di preciso? >>

<< e che ne so che fanno i fantasmi.. Mmh.. Passa attraverso la porta o il muro >> lui scrollò di nuovo le spalle ed avanzò

<< io non ti fermerò >>  dissi preoccupata, lui si voltò mi fece l'occhiolino e poi proseguì oltreppasando il muro e poi ritornò subito con un sorriso trionfante

<< ora mi credi? >>

<< si ma perchè sei qui?Sei morto in questa casa?.. Ma non è possibile gli altri ti vedono? >> dissi io andando avanti e dietro agitata

<< allora non sono morto qui come non so dove.. Non conosco te come non conosco le persone che ci vivono e si, sei l'unica che è riuscita avedermi >>

<< ma non è possibile >> dissi io sedendomi sul letto e guardando il punto in cui quel ragazzo aveva oltrappassato.

<< senti io non vorrei farti nessun torto o dispetto o quello che è.. Due giorni fa mi sono svegliato qui ho provato ad andarmene ma ritorno sempre in questa casa prima o poi.. Non so perchè >>

<< okay, non fa niente.. >> lui venne a sedersi vicino a me come in attesa di qualcosa 

<< se dovrai vivere qui potremmo provare -sempre che tu non sia frutto della mia immaginazione- ad essere amici >>

<< certo >> disse lui sorridendo

<< mi chiamo Mattew Green >> disse porgendomi la mano

<< io Sharon Thompson >> ci stringemmo la mano ed io agrottai la fronte pensavo di non poterlo toccare

                                                            *******

Era passata un ora se non di più io ero stesa a pancia in giù concentrata sul mio portatile, lui invece era seduto sulla sedia vicino la finestra che mi osservava in silenzio

<< non hai una vita? degli amici? >> chiese aggrottando la fronte ed io feci lo stesso

<< perchè me lo chiedi? >>

<< stai un ora chiusa qui dentro e ancora in accappatoio con i capelli bagnati.. Va bene che non te ne importa di stare così in mia presenza e a dirla tutta a me non dispiace per niente perchè è una bella visione ma almeno asciugati i capelli >>

<< no sto così perchè tu potresti benissimo  essere frutto della mia immaginazione.. forse perchè mi sento sola >> dissi più a me stessa che a lui

<< sarà... Ma ti dico che sono reale quanto te e che dovresti asciugarti i capelli e vestirti >>

<< che sei mio padre? ti sei impossessato di mio padre? >> chiesi con un mezzo sorriso poi mi alzai sostenendomi con le ginocchia, formai una croce con le dita e gli e le puntai contro 

<< esci da questo corpo >>> lui scoppiò a ridere ed alzò le mani in segno di resa

<< oddio... 1 non sono uno spirito maligno o un demone.. 2 non mi sono impossessato di nessuno tanto meno di tuo padre perchè da come puoi ben vedere lui non c'è. L'ultima cosa ma non meno importante delle altre è che non puoi sbarazzarti di uno spirito se lo spirito sono io >> disse continuando a ridere... E si aveva una bella risata.. Mi ributai sul letto a sedermi stando attenta a non far vedere niente oltre l'accappatoio 

<< vabbene vabbene mi arrendo >> dissi sconzolata lui finì di ridere e si fece serio muovendosi inrequieto sulla sedia per trovare la posizione giusta 

<< allora mi dici perchè sei qui? >> chiesi guardandolo 

<< Sharon come te lo devo spiegare? Non lo so te lo giuro >> 

<< ma non ha senso.. Noi non abbiamo niente in comune io neanche ti avevo mai visto e credo che vale lo stesso per i miei genitori >> fece un sospiro inpaziente e continuò

<< lo so e quello che ti ho detto io ma non lo so... Non mi ricordo niente, chi ero, chi erano i miei genitori, come o dove sono morto.. Niente.. L'unica cosa che ricordo è il mio nome >>

<< okay, ma perchè io ti vedo? >> sospirò esasperato 

<< non lo so forse sei parente di Melinda Gordon, la conosci? è la protagonista di una serie tv, lei vede gli spiriti e li aiuta ada andare oltre, forse dovresi fare lo stesso con me >> disse sorridendo forse per alleggerire la situazione

<> dissi sollevata, avevo avuto a che far con un solo fantasma nel giro di poche ore ed ero già disperata

<< forse dovresti fare come lei >> disse lui fissandomi

<< cioè aiutarti a passare oltre? >> chiesi sgranando gli occhi

<< potresti aiutarmi a capire chi ero e perchè sono qui.. Tanto lo so che vuoi saperlo anche tu >>

<< ma le persone potrebbero credermi pazza >>

< qui l'unica che ti sta dando della pazza sei tu.. Non permettere a nessuno specialmente la tua testolina super razionale di farti convincere che sei pazza, perchè non lo sei.. E' chiaro? >> disse stavo per rispondere quando la voce di mia madre mi fece distrarre 

<< tesoro >> urlò mia madre ed io andai di corsa da lei

<< ciao mamma >> lei venne a darmi un caloroso bacio sulla guancia e poi mi squadrò

<< quante volte  devo dirti che non devi rimanere bagnata >> disse severa 

<< scusa.. stavo.. stavo andando a cambiami >> e mi allontanai a passo svelto

<< te l'avevo detto di asciugarti per bene >> disse Mattew comparendo dal nulla con un sorriso divertito

<< oh ma stai zitto >> dissi a denti stretti 

                                                                  ********

La serata passò tranquillamente dopo avermi messo il pigiama aiutai mia madre in cucina e dopo che vennero tutti mangiammo, Mattew si mise vicino a me e per tutto il tempo non fece altro che fare commenti e osservazioni per lo più sarcastiche ed io non volevo far altro che prenderlo a cazzotti ma non ero tanto sicura di poterlo fare. Dopo aver aiutato mia madre a lavare i piatti andai a vedere un film in salotto con i miei e poi salì in camera prima che Mel potesse raggiungermi

<< ahh finalmente tranquillità >> disse Matt buttandosi sul mio letto dopo alcuni secondi alzò la testa e mi scrutò con i suoi occhi verde smeraldo

<< non vedevo l'ora di parlare con te.. ben non vedevo l'ora di poterti sentire perchè io non ho fatto altro che parlare >> disse e credo proprio di essere arrossita.. Voleva parlare con me "Oh andiamo ti sei ridotta a questo? A desiderare l'attenzione di un morto? E da quando poi se l'ho conosci appena. Svegliati, lui è inreale" gridò la vocina nella mia testa 

<< beh non posso parlare >> mi limitai a dire

<< perchè? >> disse aggrottando la fronte

<< beh da come puoi ben vedere in questa stanza ci sono ben due letti, tra poco sale mia sorella ed io non vorrei passare per la pazza che parla da sola >> 

<< ma perchè hai questa fissazione per l'essere presa per pazza? >> 

<< non lo so... scusami >>

<< dai parleremo domani io resterò qui con te non preoccuparti >> 

<< grazie >> sussurai e poi lui spari. 

<< hey non aveva detto che saresti rimasto? >> chiesi delusa guardandomi intorno

<< con chi parli >> mi girai e c'era Mel che mi guardava curiosa con un sorrisetto sulle labbra. Ed ora che mi inventavo?

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


<> dissi guardando in giro in cerca di qualcuno o qualcosa che potesse salvarmi
<< ehm.. parlavi con un uccellino? >> chiese lei divertita
<< emh si perchè? >>
<< okay allora.. >>
<< vado in bagno urlai uscendo dalla stanza senza neanche aver sentito che voleva dirmi. Appena arrivata in bagno chiusi la porta a chiave 
<< Matt... Mattew dove sei? >> chiesi guardandomi in torno
<< ehi... Lo sai i tuoi genitori si stanno divertendo >> comparì sempre con quel suo sorrisetto ed io mi rillassai immediatamente
<< mi hai fatto fare la figura dell'idiota >> dissi ignorando quello che aveva detto in realtà non lo volevo sapere
<< scusa pensavo volessi un pò di privacy... Comunque ero in giro per casa sarei ritornato da te >>
<< ho pensato... ho pensato... Lascia stare >> dissi e lui mi sembrò dispiaciuto
<< ora puoi uscire devo usare il bagno veramente >> dissi sorridendo timidamente e lui mi ricambiò il sorriso e poi uscì.
                                                                                           *****************
Quando ritornai in camera Mel era sul suo letto che parlava a telefono con il suo ragazzo, mi buttai sul letto e mi misi ad osservare il soffitto
<< okay.. Ci sentiamo domani.. Si ti amo passerottino mio , si sei la mia vita >> sentì mia sorella e per poco non vomitavo, quindi era così che si comportavano le coppie? Spero che loro siano un caso apparte se no non c'era da stupirsi che io ero ancora senza un ragazzo.
<< ehi terra chiama Sharon >>
<< ehm? Sharon risponde >> dissi confusa e lei sorrise
<< allora come stai? >>
<< bene >>
<< e tu? come va con Jake? >> mi affrettai ad aggiungere, sapevo che voleva parlare di quello che era accaduto poco  fa e mettere il fidanzato in mezzo era l'unico modo per fargli dimenticare delle altre persone 
<< oh perfettamente credo che sia la persona giusta per me >> a vederla parlare così mi venne da sorridere
<< perchè sorridi? >> mi chiese anche lei con un sorriso da ebete stampato in faccia 
<< tu perchè lo fai? >> chiesi
<< sono felice >>
<< ed io sono felice di vederti felice... Si vede che sei innamoratissima >>
<< come va la tua vita con i ragazzi >> disse facendo un sorriso malizioso
<< beh ancora niente >> risposi 
<< beh se è realmente così non preoccuparti arriverà il tuo turno >>
La serata passò tra chiacchiere e film in tv, verso la mezza Mel decise di dormire visto che il giorno dopo sarebbe andata a lavoro ed io cercai di imitarla
<< hei, hei >> aprì gli occhi e vidi Matt seduto a terra in modo da poter appoggiare la testa sul letto
<< ci sono io >> disse accenano un sorriso
<< come? >>
<< beh lo so che avevo detto che non vi sentivo parlare però... >> disse grattandosi la testa in imbarazzo
<< riguardo l'argomento "ragazzi" non sei sola... Ci sono io adesso >> disse 
<< grazie >> dissi sorridendo timidamente lui mi porse la mano ed io avvicinai la mia a la sua ma la oltrepassò, lui fece un espressione triste
<< scusami.. Scusami.. sto cercando il modo.ì di riuscirci perfettamente. >> 
<< non preoccuparti basta che rimani qui non fa niente se non puoi toccarmi >>
<< farò di tutto per poteri toccare almeno un'altra sola volta so che si può... Ci riuscirò vedrai >>
<< mi fido di te >> dissi sorridendo e poi chiusi gli occhi e mi addormentai.

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


Il giorno dopo mi svegliai di buon ora, avevo deciso che avrei scoperto qualcosa su Matt, so che sarebbe stato difficile per un ragazzina come me specialmente perchè l'unica cosa che conoscevo bene di lui era il suo nome. E se non era quello il suo nome reale ma uno di suo invenzione? E se lui crede di essere Mattew Green? E se il suo vero aspetto non fosse quello? E se lui in realtà è davvero frutto della mia immaginazione? Si, sarebbe stato molto difficile. Una volta lavata e vestita andai in cucina dove erano già tutti pronti.
<< buon giorno >> mi dissero ed io ricambiai il saluto 
<< come mai sei già vestita? >> chiese mia madre guardandomi
<< beh.. Dopo voglio uscire un pò >> dissi io facendo un mezzo sorriso
<< da sola? No, non se ne parla >> rispose subito mio padre.
<< sentite non sono più in pericolo di vita non mi rompo mica e poi devo fare una cosa importante.. >>
<< cosa? >> chise mia sorella. Insomma gli affari loro non se li potevano fare?
<< cose mie >> risposi
<< da quando hai dei segreti? >> mia madre si era seduta vicino a me mentre mi guardava preoccupata, gli avrei potuto raccontare tutto ma chi mi dice che non mi avrebbe presa per pazza? E poi avrebbe potuto dire che era un sintomo post trapianto o qualche cosa di simile, non si sa mai da un infermiera.. Si, mia madre era un infermiera dell'ospedale in quei mi avevano operata, ma non ne sapeva niente del mio trapianto e come tutti tranne il medico chi fosse il donatore, era una cosa segreta. Forse era meglio raccontarle qualcosa così mi avrebbe aiutata lei.
<< okay però possiamo parlarne da sole? >> chiesi e lei mi sorrise e così  uscimmo dalla stanza, arrivammo nella camera dei miei lei chiuse la porta e poi ci andammo  a sedere sul letto.
<< allora, che succede? >> mi chiese 
<< beh vedi... Vorrei tanto conoscere un ragazzo... >>
<< davvero? Ma è stupendo.. E non ne hai voluto parlare con Melissa ma con me.. Oddio vuoi dei consigli dalla tua mamma? >> chiese euforica mentre soriddeva e di colpo si alzò dal letto mentre mi guardava felice
<< beh si... Ma la situazione è diversa.. E' un pò più complicata e delicata >> dissi io, non volevo deluderla ma neanche mentirle, dovevo arrivare dritto al punto. Lei  mi fece segno di continuare
<< beh.. Insomma.. Lui è... Lui è morto >> dopo di quello si ributto sul letto in modo da essere seduta esattamente come prima, passarono alcuni secondi e poi si decise a parlare
<< tu hai detto che volevi conoscerlo >> disse guardandomi negli occhi. 
<< beh si è così infatti volevo sapere chi era nella realtà.. Per me è estremamente importante >> dissi cercando di convincerla, lei si passò le mani nei capelli segno che era preoccupata e poi torno a guardarmi negli occhi
<< okay come l'hai conosciuto o quello che è? >> mi chiese
<<  beh.... L'ho sognato tante volte dopo l'operazione... >> Beh meglio che dire " mamma ho visto il suo spirito".
<< ma i sogni sono soltanto sogni.. Non sono reali >> disse lei con dolcezza
<< lo so ma lui non è così >>
<< tesoro ti prego.. >> disse con voce disperata.. Aveva paura... Ma di cosa?
<< mamma per favore aiutami, se per te non è reale aiutami a capire chi era e se risulterà inesistente beh avrai avuto ragione tu ed io metterò l'anima in pace.. Ma se ho ragione io tu avrai imparato qualcosa di nuovo ed io metterò comunque l'anima in pace.. Beh in entrambi i casi ci vorrà del tempo... Ma se tu non mi aiuterai... Beh lo farò da sola >> dissi e lei mi accarezzò una guancia 
<< mi ricordi me quando ero giovane... Ti aiuterò.. >>
<< grazie >> dissi abbracciandola 
<< vai a prendere le tue cose, vieni a lavoro con me >> le diedi un bacio sulla guancia e continuando a dirle diversi grazie uscì dalla camera.

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