Déjà Vu

di Isbella_Rosley
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** La Scommessa ***
Capitolo 3: *** La Preparazione ***
Capitolo 4: *** Il Bosco ***
Capitolo 5: *** La Sfida ***
Capitolo 6: *** L'incubo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Déjà vu

 

PROLOGO

 

Ero all’entrata del bosco.

Era peggio di quanto mi immaginassi.

Il cuore mi batteva all’impazzata ma sapevo che dovevo farlo.

Tutte le raccomandazioni e le storie di paura che avevo sentito su quel luogo mi riaffiorarono in mente come un film dell’horror.

Il mio amico Andrew mi aveva chiesto di non farlo ma io non potevo tirarmi indietro: ne andava della  mia dignità!

Cercai di respirare profondamente per regolare il respiro, ma non ci riuscivo.

“Fai attenzione” scherzava sempre il mio amico “che ti prendono!” E io cercavo sempre di ridere a quelle battute provando a mostrare una tranquillità che non avevo…

Ma ora ero lì, sentivo le voci dei miei compagni in lontananza che mi incitavano ad andare avanti.

“Coraggio!!” e poi li sentiva sghignazzare “Hai paura?”

Certo che non avevo paura!!! Avrei fatto vedere loro che ce la potevo fare…

Insomma era solo uno stupido bosco, le storie che venivano raccontate erano state inventate per fare paura.

Giusto????

“Ok, ci siamo.”

Feci un respiro profondo e cercai di avanzare ma le mie gambe si rifiutavano.

Su, forza. Sono solo superstizioni.

Feci il primo passo, ma quasi inciampai in un sasso! “Caspita, cominciamo bene!!!”

Iniziai a muovermi lentamente e, non appena misi piede nella foresta, un puro terrore, qualcosa che non avevo mai provato prima, mi pervase.

Presa dal panico, cominciai a correre più forte che potevo.

Volevo che quell’agonia finisse il più presto possibile.

Corsi, corsi e corsi, ma la fine del bosco sembrava non giungere mai.

Sentii un fruscio alle mie spalle, mi voltai di scatto, ma niente: non c’era nessuno.

Continuai a correre,sempre più veloce finchè non udii un altro fruscio.

A quel punto mi fermai e urlai “Cretini che non siete altro!smettetela con questi scherzi!!!”

Niente,nessuna risposta.

Una risatina uscì dalla mia bocca”ah ah ah sarà solo un gatto”!!!

“Gatto?quale gatto”?ma perché ho deciso di fare questa scemata?”

Ma cosa ci avrei ricavato??? un infarto e quel poco di complimenti (sapevo che si sarebbero dimenticati di questa storia non appena qualcuno avesse commesso un’altra sciocchezza)!!!!

Un altro fruscio, ma più vicino a me.

Ricominciai a correre, presa dalla paura.

“Ma non finisce più?!?” Urlai angosciata.

“Sì,sì,sì”!!!!!! Strillai quando vidi uno spiraglio di luce: il bosco era finito!!!

Un’ondata di gioia mi pervase, ero fuori!!!!

Ma la mia felicità finì presto…mi tastai le tasche…”Oh no!il cellulare!!!!!”

‘Faccio una corsa veloce. Riacchiappo il cellulare. E Torno… Facile, no?

FACILE UN CORNO!!!!’

‘D’accordo. Inspira. Espira. Emana i tuoi Chacra positivi e tenta di ricordare le poche lezioni di yoga contro lo stress che tua mamma ti ha costretto a seguire … Com’era la posizione dello struzzo???’

Un altro rumore…

‘Oddioooo!!!! No. Stai calma. Mamma mi ucciderà se perdo quel cellulare malefico!!! Sempre che fossi riuscita a tornare viva a casa!!!”

Feci l’ennesimo respiro e in due passi ero già immersa nell’oscurità della foresta.

Ripresi a correre come una pazza con lo sguardo fisso sul terreno, pregando tutti gli dei che conoscevo di farmi trovare quel maledetto aggeggio al più presto.

‘Eccolo’ La felicità mi fece dimenticare velocemente che probabilmente l’avevo ritrovato dopo essermi consacrata a qualche strana divinità buddista.

Era tutto sporco, ma mi importava poco.

Mi chinai per prenderlo ma una mano lo afferrò prima di me…

Non volevo alzarmi né tanto meno vedere il volto dello sconosciuto.

Nella mia lunga e lentissima risalita presi a tremare come una foglia.

Notai dapprima che indossava semplici scarpe da ginnastica bianche, un paio di jeans e una camicia bianca, sbottonata al collo che rivelava una carnagione quasi dello stesso colore.

Finalmente raccolsi tutto il restante coraggio per sbirciare anche il suo volto…

Oddio, molto probabilmente il mio cuore smise di battere per qualche secondo, era di una bellezza sovraumana, sembrava un modello di Calvin Klein… Macchè modello???? Era molto di più: i suoi occhi blu notte mi scrutavano curiosi, i capelli corti neri (quasi come i miei, MANNAGGIA AL PARRUCCHIERE!!!!!) facevano uno strano contrasto con la sua carnagione pallidissima, le labbra carnose si stavano incurvando in un lieve sorrisetto (di scherno forse????) ma chissà che faccia avevo!!!!!

Solo in quel momento mi resi conto di avere la bocca semi spalancata (mi portai una mano sulle labbra per controllare che non stessi sbavando. Asciutto. Bhe almeno avevo mantenuto un minimo di dignità.)

Con un gesto dolce me la chiuse.

Mi porse il cellulare chiedendomi “questo è tuo?”

Ooooooh che voce meravigliosa.

“Ehm… Bhe s-si” Balbettai.

“Bene, allora non ti servirà più”

“Cosa intendi dire?” Mica me lo avrà rotto, mia madre cambierà la serratura della porta!

Sono rovinata!!! Verrò diseredata a soli diciassette anni! E la macchina? Me la posso anche scordare! Vivrò nel bosco in mezzo ai lupi, cibandomi di pigne!! Non vedrò mai i diciotto anni!!

E tutto ciò lo pensai in una frazione di secondo e forse, al pensiero delle pigne, mi comparì sul viso un’espressione di disgusto…

Anzi togliamo il probabilmente perché il ragazzo incominciò a ridere… In modo così meraviglioso!

In quel momento, sentii un fruscio proveniente dalla pianta dietro di noi e nel giro di pochi secondi comparve un enorme lupo.

Non ebbi nemmeno il tempo di urlare che quell’animale si scagliò contro di me.

Il mio cuore prese a battere furiosamente…

E tutto divenne improvvisamente buio.

 

 

Salve a tutti!!

Siamo Roby e Mara!!

Questa è la nostra prima fan fiction!! Speriamo tanto che vi piaccia!

Lasciateci una recensione perché ci farebbe molto piacere!! Anche se volete dirci che la storia fa schifo! XD XD

Ma non ci provate perché siamo tipe vendicative, quindi a vostro rischio e pericolo! XD

Ovviamente scherziamo!!! Noi vogliamo taaaanto bene ai nostri lettori!! XD

Stiamo lavorando alla seconda parte e stiamo perdendo ciocche di capelli per lo stress…!

Vi salutiamo e speriamo di ritrovarvi al prossimo capitolo!!

Ciau ciau un mega kiss!!!!

Mara e Roby!!

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Capitolo 2
*** La Scommessa ***


Capitolo 1

 

La Scommessa

 

Cinque.

Quattro.

Tre.

Due.

Uno.

Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiin!

Finalmente era suonata l’ultima campanella!!!

Stare rinchiusi in quella sottospecie di prigione per sei giorni la settimana poteva risultare alquanto stressante, soprattutto se sai che ti aspettano ore da incubo con la professoressa di latino…

Ma, fortunatamente, anche quell’anno erano arrivate le vacanze di Natale e io ero assolutamente decisa a passarle allegramente con i miei amici e magari recuperare un po’ di sonno arretrato.

“Ma cosa stai blaterando????? Eryn ma diglielo tu che è una scema!!!”

Ehm… Amici, dicevo?

Io e Stephanie uscimmo dalla classe ignorando la voce di Kelly, che tentava di trascinarmi in un’ennesima discussione con Betty, sul fatto che le sue scarpe giallo-verdognolo fossero molto fashion. A volte il chiasso che si crea fuori dalla classe nel momento di uscita è molto utile.

“Scappa! Eryn! Scappa! Non voltarti indietro…”

Ok, avevo dormito tre ore e il mio limite di sopportazione stava lentamente giungendo a termine, quindi preferii ignorare il commento scherzoso di Hugh… Ma soprattutto pensavo continuamente allo strano sogno fatto durante la notte: il ricordo di quella bestia che mi stava per azzannare mi faceva ancora rabbrividire.

Quel giorno non ero per niente di buon umore, dovetti ammetterlo a me stessa.

Così bisbigliando un “ciao” generale a tutta quella classe di pazzi, presi per la manica Steph e la trascinai via. Tutto quel casino mi stava facendo venire il mal di testa.

Dopo aver urtato qualche tredicenne, “involontariamente” ovvio, e avuto l’impulso di fare lo sgambetto alla prof di chimica, io e Steph, ridendo, ci catapultammo fuori e finalmente fummo libere di avviarci verso casa.

Mentre camminavamo, sulla strada davanti a noi vedemmo Andrew, Jack, Simon, tre nostri amici che, non notandoci, fortunatamente, continuarono a parlare dei loro affari.

“Non li ho sentiti confabulare così dall’ultimo campionato di calcio!”

“Staranno tramando una delle loro idiozie!” Affermai decisa, con la speranza che non ci coinvolgessero.

Ma, nonostante le mie proteste, Steph, la mia carissima amica, come no? Mi persuase a raggiungerli. La seguì solo perché, in fondo, molto in fondo, sono buona, e poi perché so che quella ragazza, se ci si mette, può portare all’esasperazione.

E io c’ero già molto vicina.

Così, con mia grande gioia, ci avvicinammo di soppiatto e ascoltammo la conversazione.

 “Allora, siete pronti per la domenica sera?” Chiese Jack con troppa enfasi per i miei gusti.

Ma quei ragazzi non facevano altro che mettersi nei guai? E poi a chi chiedevano consigli per sistemare le cose?

Si esatto! Alla sottoscritta… ma perché non ho mai detto loro un chiaro e deciso: No???

Me lo continuo a chiedere da quando li ho conosciuti, oramai!

Mi venne improvvisamente in mente di quando Jack aveva avuto la magnifica idea di fare un frullato a casa di Andrew.

Bhe, vedete voi, provate a dare un qualsiasi oggetto culinario ad un uomo e che cosa vi aspettate che possa succedere? Già, perché a nessuno verrebbe l’assurda idea di mettere un coperchio sul frullatore, che cosa stupida! Ebbene, alla fine, quando ricevetti una telefonata da Andrew ed entrai in cucina, il frullato di banana ricopriva tutte le pareti della stanza. Vi risparmio la ramanzina della madre di Andrew e della fatica che facemmo, si perché venni ingiustamente incastrata da quei maledetti opportunisti, per ripulire la cucina. Ma la cosa più bella di tutta la faccenda era stato vedere Simon per terra che si rotolava dalle risate ed Andrew che correva avanti e indietro per la casa disperato con una spugna in mano. Quello aveva decisamente ripagato le ore di lavoro!

A ripensarci non potei trattenere un sorriso.

Questa volta, però, ero convinta che forse prevenirsi sarebbe stato meglio, quindi ero decisa a sapere cosa stavano per fare.

“Pronti per cosa?” Mi intromisi con aria curiosa.

Senza quasi prestarci attenzione Simon mi rispose di sfuggita “Non potete capire, voi ragazze!”

Tentai di far finta di non aver sentito quella frase, perché, io, non le tollero e soprattutto, se vengono dette davanti  a me… Divento una bestia!!!

Ecco cosa si riceve in cambio quando si tenta di aiutare qualcuno!

“Cosa intendi dire, scusa?????” Mi fermai davanti a loro coi pugni chiusi e le braccia distese lungo il busto, una posizione un po’ infantile, in effetti, ma in quel momento non mi importò: ero decisa a non lasciarli passare prima che mi avessero dato una spiegazione.

I ragazzi mi guardarono con aria interrogativa, tipico dei maschi che tentano di fare i finti tonti. Ma con me non attacca.

Continuai a fissarli con aria tutt’altro che amichevole fino a quando Andrew rispose con semplicità: “Si, perché? Oramai credo che l’umanità abbia capito che l’uomo è avanti mille anni luce dalla donna, infatti tutti i personaggi più importanti della Terra sono maschi…”

Oh, si certo, ma che perla di saggezza!

Questo non avrebbe dovuto dirlo… Stavo sfiorando il massimo della sopportazione…

Povero Simon, non si rendeva conto di quello che aveva appena fatto…

“Ah!! Ecco, ora si capiscono tante cose, grazie per la delucidazione!!” intervenne Steph “Ora sappiamo con chi prendercela per il fatto che il mondo sta andando incontro alla sua rovina!!”

Oh, oh, brutta idea mettersi contro Steph su queste cose.

“E poi vogliamo parlare delle guerre??”

Ok, Steph, quando ci si mette, diventa quasi più iena di me!

E stavo decisamente cominciando ad avere paura…

“Insomma, i bambini che muoiono di fame!! Ma si andatene pure fieri, andiamo a sbandierare la vostra superiorità! Ma sapete dove ve la potete mettere la vostra superiorità??”

Pessima idea!!

“Si, si, Steph, calmati, che Eryn ci pensa lei!”

La mia povera amica stava prendendo un brutto colore, tendente verso il rosso.

Sinceramente preferirei affrontare un orso a mani nude piuttosto che essere la causa della sua ira in questi momenti.

“E il fatto che sia provato scientificamente che voi uomini non riuscite a fare due cose contemporaneamente, non c’entra??”

“E il fatto che voi donne vi comportiate come delle oche giulive in ogni occasione??” Simon aveva palesemente deciso di morire e pensare che lo ritenevo il più intelligente del gruppo, tra i maschi ovviamente.

Bene,stavo andando all’agenzia di viaggi per prenotargli un biglietto di sola andata (magari il ritorno tra 3 anni, anzi facciamo mai!) per la Lapponia, giusto per ripensare a quell’enorme sbaglio: Far imbestialire Steph!!!

“Oh, ma che bel vestitino, cara!!”

Ecco che gli altri due attaccano a fare la cosa che riesce loro meglio: lo scemo.

“Oh, ma che dici? Così mi fai arrossire! Penso che tu starebbi meglio con quello di ieri!”

Sperai con tutte le mie forze che Andrew avesse sbagliato di proposito quel congiuntivo, o per favore!

“Qualunque cosa voi facciate noi la facciamo meglio!!!!” Visto che tutti si comportavano come dei bambini non trovai un motivo valido per il quale non lo potessi fare io!

“Ah, bhe! Allora se la metti così attraversala tu la foresta domani!!” Se ne venne fuori Simon.

“Ah ah ah” Me ne uscii con una risata stridula degna di un’oca. “Foresta, quale foresta? non c’è nessuna foresta!” Sperai con tutto il cuore che non si riferisse a QUELLA foresta.

Sbiancai di colpo e gli altri non mancarono di notarlo.

“Paura,eh?” mi punzecchiò Jack.

“Paura,io???”

“Sì perché voi ragazze siete troppo fifone!” Si intromise Andrew.

Ok, promemoria: appena tornata a casa inserire il nome di Andrew nella lista nera.

“Fifone?”persi quel poco di pazienza che avevo.

Cercai di starmene zitta, ci provai davvero, ma fu più forte di me, ne andava del mio orgoglio femminile! Donne di tutto il mondo riunitevi contro i maschi!!

“Vi dimostrerò di che pasta siamo fatte”!!! Maledetto maschilista!!!”

“SIAMO? No no no no!!!” Steph, di cui mi ero dimenticata la presenza, balzò con una velocità impressionante davanti ai miei occhi sventolandomi il suo dito indice a tre centimetri dal naso.

Stava provando a mettersi contro di me?

“Eddai!!!! Come no? Tu vieni con me!”

Quella ragazza non poteva abbandonami così! Insomma un po’ di coerenza, che fine avevano fatto i buoni propositi?

“Ma non scherziamo!!! Io lì non ci vengo!!!”

“Hai intenzione di lasciarmi attraversare quel posto da sola??”

“Guarda che hai fatto tutto da sola!”

In effetti aveva ragione! Ma oramai non potevo più tornare indietro.

“Lurida ingrata! Alla faccia dell’amicizia e della solidarietà” Bisbigliai.

“Allora?”disse Simon.

E possiamo dire addio al pomeriggio passato in allegria con gli amici. Ma farmi gli affari miei di tanto in tanto io, no eh?

Decisamente no, troppo difficile!!!

“Va bene. Ci sto”.

 

 

 

Ciao a tutti!!! Eccoci di nuovo qua!

Abbiamo appena finito di rivedere questo capitolo! Speriamo che vi piaccia!

Grazie a _sefiri_ per i complimenti! E a  _New_Moon_ per il suo incoraggiamento! Aspettiamo di sapere cosa pensate anche del primo cap.

Un mega kiss!!

Ciau a tutti!!

Mara e Roby

P.s. W le Pigne!!! XD

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Capitolo 3
*** La Preparazione ***


Capitolo 2

 

La Preparazione

 

 

Ero nel bosco

Sola.

Camminavo lentamente, cercando di fare più silenzio possibile.

Sapevo che qualcuno mi stava seguendo ed ero anche sicura di non volere che quel qualcuno mi raggiungesse.

Ma, probabilmente era troppo tardi.

All'improvviso sentii un fruscio alle mie spalle e, quando  mi voltai vidi un ombra che si incamminava verso di me… sembrava un ragazzo... Molto simile a quello dell’altra volta.

Ero paralizzata dalla paura, non riuscivo a muovermi.

Lui, intanto mi si era avvicinato sfoggiando un dolce sorriso e, oramai ad un centimetro da me, avvicinò la sua bocca al mio collo e…

 

"Allora???riuscirai ad alzarti prima di questa sera???” Strillò mia madre dal piano di sotto.

Caspita,urlava già di prima mattina, buon weekend!!!

Dopo essermi trascinata fuori dal letto ci misi un po’ a capire dove erano le scale, e, barcollando, tentai di non cadere nei pochi gradini che c’erano per arrivare al piano di sotto.

Intanto mia madre stava provando a preparare dei toast, truccarsi e farsi un caffè, tutto contemporaneamente!

Ogni tanto mi chiedevo se quella donna fosse veramente umana.

“Vai tranquilla,non mi serve una mano!!!!”urlò, con una lieve traccia di ironia nella voce, sventolandomi bruscamente un mestolo davanti al naso.(Ma perché stava usando un mestolo per preparare dei toast??).

Non riuscivo ancora ad utilizzare le consonanti quindi le risposi”a…a ee”(che tradotto doveva stare per va bene).

Mi trascinai fino alla caffettiera e, non pensandoci nemmeno, la presi senza un guanto, e…

“Aaaaaaaaaah!!!!!Scotta scotta scotta!!!!!!!!!!!!!” Urlai, saltellando per la cucina e tenendomi la mano.

Mia madre con un gesto rapido e velocissimo, mi afferrò la mano e me la mise sotto un getto d’acqua gelida.

“Aaaaaah,così va meglio!!!”sospirai,guardando mia madre con gratitudine.

Lei, guardandomi arrabbiata, disse “Sarà meglio che io resti a casa,non vorrei che me la mandassi a fuoco!”.

“Ma figurati, vai pure!!!” Dissi d’un fiato.

“Sicura?”Mi Chiese, guardandomi sottecchi.

“Certo!”

“Va bene… A dopo tesoro!” Anche se non ne era molto convinta, raccolse le sue cose e uscì dalla porta.

Ok, corsa veloce e vado da Stephanie a raccontarle il sogno.

Adoro correre, soprattutto di mattina presto, quando non c’è nessuno: è rilassante e stimolante, mi chiarisce le idee…

Questo è stato tutto il contrario quando ho tentato di portare Stephanie a correre.

Il risultato è stato un pochino scadente: la mia amica si è arresa al primo tombino (praticamente eravamo arrivate al marciapiede di fronte a casa mia)!

Ad ogni passo si lamentava: “Ooooh che stanchezza!!! Fermiamoci!” Oppure “Ai! Ho male alla milza!!!”.

Dopo una corsa veloce andai da Stephanie,che mi attendeva sulla porta.

Guardandomi con aria stupita, disse: “Non capirò mai come fai a correre di prima mattina, che voglia e che coraggio! Fa un freddo!” Dopo aver sbadigliato, aggiunse:

“Se non fosse stato per te non mi sarei alzata dal letto”

“Devo raccontarti un sogno stranissimo che ho fatto stanotte…” Ignorando i suoi commenti.

“Forse l’ho fatto pensando alla scommessa di domani sera” Quest’ultima frase mi fece tremare la voce.

“Fifa?” Mi punzecchiò.

“Non ti ci mettere pure tu!”sbottai.

“Va bene, scusa …” Disse dispiaciuta.

“Ok… Dai, che ti racconto il sogno”Sorrisi.

“Sì sì sì!!! Andiamo in camera mia!!!!” E mi trascinò su per le scale fino alla sua stanza.

Mi buttai sul letto di Stephanie e presi in braccio l’enorme pupazzo a forma di coniglio, Ermengaldo, era morbidissimo!!!

“Allora? Questo sogno?” Domandò curiosa.

“È un po' strano... Ero nel bosco e... C'era un ragazzo…"

“E..?”mi incitò Stephanie.

“È un po’ confuso…” Mormorai

“Cosa vuol dire un po’ confuso????? Era carino almeno? Era alto? Bruno? Biondo?”Urlò esasperata Stephanie.

Ecco!non posso mai dire delle cose che mi fa un interrogatorio!!!.

Mentre Stephanie continuava a farmi sfilze di domande la mia testa andò a ripescare il sogno di quella notte.

Era così strano! Un ragazzo nel bosco,beh potava avere tanti motivi per essere lì!

Ma cosa stavo pensando! Era un sogno! Non potevo farmi tanti problemi!

Dovevo stare tranquilla!ma una parte di me non si convinceva…

“Ma allora? Mi stai ascoltando?”urlò esasperata.

“Sì! Scusa ma mi ero persa un attimo nei miei pensieri…”dissi

“Un attimo???? È da un ora che ti chiamo!!!!”

“scusa…Forse è vero che sono un po’ preoccupata per la scommessa…”Mormorai.

Stephanie mi sorrise e propose:”Dai…andiamo a vedere com’è ‘sto bosco!”

 

 

 

 

Ciau a tutti!!!

Dopo tanto… tanto taaaaaaaaaaaaaaanto tempo, siamo riuscite a finire il 2 cap!!! Evvai!!!!!!!

Speriamo che vi soddisfi come gli altri… Ehhh qui la situazione è critica!! Siamo sommerse dai compiti e siamo sull’orlo di una crisi di nervi!!! Che giuoia e giubilio!!

_New_Moon_: hihi ce l’abbiamo fatta!! Grazie per l’appoggio morale! Speriamo che ti piaccia anche questo cap!!

_sefiri_: grazias muchos!! Al prox capitolo!!!

Valevre: grazie per avere iniziato a leggere… Sappiamo che smetterai molto presto XD XD… Nooooo scherziamooooo!!!!! Capiscici stiamo delirando!!! Cmq speriamo che la situazione sia più chiara… XD

Vi vogliamo beneeeeeeeeeeeeeee!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

Mara&Roby!!!

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Capitolo 4
*** Il Bosco ***


Capitolo 4 - Il bosco

 

Andammo a  piedi fino a quel luogo dove si sarebbe compiuta la scommessa.

Vedendolo sembrava un bosco come tanti altri ma in verità faceva davvero paura…

All’entrata vi era una sottospecie di arco formato da rami e un sentiero di cui  non era possibile vedere la fine…

Stephanie chiese spaventata:”Ecco…Non è il caso di tornare?”

“Dai…Non avere paura…Tanto se spunta un lupo mannaro ti faccio da esca e me la filo!!!Tranquilla adesso?”dissi ridendo.

“Tranquillissima!Rispose sarcastica.

“E se entrassimo a dare un’occhiata?”Dissi affacciandomi all'entrata.

“Cosa??????Ma non scherziamo!!!!Io lì non ci entro!No no no!”Urlò spaventata.

“Ah grazie per il sostegno!Tanto ci devo entrare io la prossima settimana!”Dissi arrabbiata.

“Lo sai che ho una paura incredibile!!!Tu sei più coraggiosa di me!!!Ce la farai tranquillamente!!!”Tentò di tranquillizzarmi

“Speriamo….”Sospirai.

Nel tragitto fino a casa mia incontrammo Andrew che probabilmente stava rientrando a casa dalla lezione di violino:aveva degli spartiti in mano.

“Ciao!”Dissi,sbracciandomi per farmi notare.

Sembrava immerso nei suoi pensieri,perché quando ci notò ci mise un po’ a capire chi eravamo.

Si avvicinò e ci salutò.

“Come stai?”Dissi io.

“Bene,voi?”Sorrise.

“Benissimo!”Tentai di non far notare la tensione della visita nel bosco.

Ma non ero brava a fingere,quindi Andrew aggrottò un sopracciglio e disse :”Cosa c’è che non va?”

“Niente”Risposi  immediatamente io.

Ma Stephanie disse tranquillamente:”Siamo appena state al bosco!”

Diedi un gomitata a Stephanie che si lamentò subito:”Hai!”

Andrew ci guardò di sottecchi e poi fece un sorriso soddisfatto:”Hai paura?”

“Io???no!!!!”Tentai di far rimanere il mio tono di voce tranquillo,ma niente,l’ultima parola tremò.

“E va bene,un po’ di fifa ce l’ho ma riuscirò tranquillamente a superare la scommessa!!!Ne va della mia dignità!!!”Quest’ultima frase non gliela dissi.

Lasciai Stephanie davanti a casa sua,quasi senza salutarla,perché ero immersa nei miei pensieri,relativamente diretti alla scommessa.

Entrai in casa silenziosa,non volevo sorbirmi una valanga di rimproveri da parte di mia madre per il mio ritardo a casa.

Salii in un lampo le scale,senza fare nessun rumore,ero quasi arrivata davanti alla camera,stavo afferrando la maniglia e…”Che cos’ hai intenzione di fare??”tuonò mia madre.

Spaventata a morte,restai immobile sperando che mi avesse confuso con qualche mobile.

“Non fare finta che non ti abbia visto!!!!!”Disse arrabbiata.

“Cavolo!”Pensai.

“Ciao mamma!”Dissi con il tono più gentile e tenero possibile.

“Guarda,lo so,mi dispiace di essere arrivata in ritardo,dovevo tornare un’ora fa,ma ho perso la cognizione del tempo,mi dispiace tanto!”Dissi d’un fiato.

Niente,non cedeva di un millimetro.

“Accidenti!”Pensai.

Mi guardò da capo a piedi, e poi mugugnò:”mmmmmh….va bene,però fa’ più attenzione la prossima volta!”.

“Sì sì sì! Ci sarà la prossima volta!!!ero salva!” Esultai dentro di me.

“Grazie mamma…” Mormorai dispiaciuta, ma dentro di me avevo cominciato a fare il limbo.

Entrai in camera mia, disordinata come al solito.

Mi buttai sul letto e pensai:”Una doccia mi chiarirà le idee”.

Dopo la doccia, indossai una sottospecie di pigiama, comprato con Stephanie in un negozietto vicino a casa mia e formato da una maglietta azzurra con sulle spalle decorazioni color oro e dei pantaloni bianchi con al fondo lo stesso motivo delle maniche.

Mi guardai allo specchio,in fondo non ero così male…L’unica cosa di cui non ero convinta erano i capelli…Corti,e neri.

Troppo corti,a vedere bene!

Mi ricordai il giorno in cui decisi di tagliarmeli…Ma a che stavo pensando?????

La parrucchiera mi fece vedere un modella con un taglio di capelli corti,ma che si intonavano con il viso.

Allora decisi di provare,ma il risultato fu un disastro!!!!

Quando mi fece vedere allo specchio per poco non scoppiai a piangere!

La parrucchiera mi guardò soddisfatta e mi fece un sorriso come per dire:”eh sì!sono proprio brava!quasi mi faccio i complimenti da sola!”

“Allora,ti piace?”Mi chiese, sorridendo.

“Ma che domanda è??????Tanto ormai il taglio è fatto!!!!anche se le avessi detto che  mi faceva schifo,non sarebbe cambiato nulla!!!!”

Quindi mi limitai a sorridere e ricacciare indietro le lacrime…

 Sembravo un ravanello!!!!

Un ravanello con due occhi rossi e gonfi quando tornai a casa a disperarmi.

Ma adesso che li avevo  sistemati un po’ io non erano poi  così terribili…

Era verso sera che uscii dalla mia camera,sentendo uno strano odore venire dalla cucina…Mi venne un colpo quando vidi mia madre ai fornelli e uno strano fumo uscire dalla pentola…Stavo per chiamare i pompieri, quando mia madre mi notò e disse soddisfatta:”Ah cara!dammi una mano che sto cucinando la famosa astice al forno!”

Ok,adesso avevo paura.

“Ma mamma…”balbettai,non è il caso di cucinare qualcosa di già pronto e di farlo scaldare al microonde?Dissi sperando nel ripensamento di mia madre di fare qualcosa (anche se surgelato ma commestibile)non completamente abbrustolito.

Tutte le volte che cucina le sue”famose pietanze”,come le chiama lei…Devo,ad ogni boccone,annuire estasiata,tentando di non far uscire le lacrime.

Quando tentai di avvicinarmi alla pentola,ovviamente,con tutte le precauzioni possibili,cioè:due guantoni da cucina,una mascherina(non si sa mai)e due grembiuli.

Pronta ad afferrare la pentola (che secondo me stava per scoppiare),mia madre mi

acchiappò disse:”ah tesoro,faccio io…vai tranquilla!”

Tirai un sospiro di sollievo e posai l’armatura.

Andai a sedermi sul divano di fronte al televisore pronta a prendermi un momento di relax!

Accesi la tele e feci un po’ di zapping per vedere che trasmissioni c’erano.

Mi soffermai su una telenovela e aspettai la tragica ora dell’astice al forno!!!

“è pronto!”urlò mia madre dalla cucina.

Ok…ero pronta ad affrontare quella pietanza che mia madre aveva “cucinato”con tanto amore.

Mi sedetti davanti ad un piatto che non somigliava neanche da lontano ad una cosa da mangiare!!!

Mia madre soddisfatta mi guardava dall’altro capo del tavolo…e disse:”non mangi?”disse in tono di sfida.

“certo!”dissi.

Ingoiai velocemente il boccone,un brivido,lungo la schiena mi pervase,era bruciato!!!

Tentai di farmi venire un sorriso di approvazione,ma non mi venne proprio bene,sembrava un a smorfia di disgusto.

“Buono”?Disse lei.

“Mmmmh-mh….”Tentavo di farmi venire una parola giusta per far contenta mia madre,ma mi vennero solo queste parole:ospedale,abbrustolito,schifo e…di nuovo ospedale,non si sa mai.

Mia madre mi sorrise soddisfatta,e mi chiese:”Ne vuoi ancora un po’ tesoro?ce n’è tanto!”

Io mi chiedevo disperata:”cestino,cestino,cestino!Oppure appena si sarebbe girata avrei velocemente gettato quella pietanza in un vaso o fuori dalla finestra.

Ma niente,non si girò neanche di un millimetro e mi vide mangiare la pietanza finchè non fosse finita.

Terminata la cena mi concesse di andare di sopra,in camera mia.

Ero frastornata per merito della cena, così mi buttai sul letto e rimasi per un po’ coricata a guardare fuori dalla finestra.

Era buio.

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Capitolo 5
*** La Sfida ***


Cap.3

La sfida

 

Lunedì.

Il fatidico giorno era arrivato.Purtroppo.

Mia madre mi ritrovò distesa sul letto, con gli occhi sbarrati e le mani giunte all’altezza del petto, mentre continuavo a ripetermi.

“Non ce la posso fare, non ce la posso fare...”

“Figlia??” Mi chiamò mia madre con un certo terrore negli occhi “Stai bene?”

Spostai di scatto il mio sguardo dal soffitto ai suoi occhi.

“Secondo te io sto bene?” Sussurrai con la voce di una psicopatica.

Mia madre cominciava ad avere paura sul serio.

“Ok...” Cominciava ad allontanarsi verso la porta, pronta a fuggire.

“Vengo subito...”

“No, no fai con calma” Bofonchiò, oramai fuori dalla stanza.

Mi vestii in tuta, con l’allegria di una che deve andare al patibolo. Mi fissai allo specchio, ma subito me ne pentii.

Piantai un urlo: sembrava che avessi appena messo due dita nella presa. Finalmente mi sarei aggiudicata il grandioso titolo di “Miss Mondo nonna brutta di Dracula”

E un’immagine di me con il mongolino d’oro mi attraversò la mente.

Oh com’ero orgogliosa di me stessa. Cominciai a sghignazzare da sola appuntandomi mentalmente il discorso di ringraziamento.

Mia madre aveva sentito la mia risata diabolica e credetti per un momento che stesse componendo il numero dello psichiatra.

Scesi le scale, attaccandomi al corrimano e tentando invano di convincere i miei piedi a percorrere quei quattro gradini

“Su su, se fate i bravi scommetto che vi do un biscottino!”

Questa frase sosteneva senza dubbio il mio disequilibrio mentale.

Ero sempre più fiera di me stessa.

Quando pensavo di arrivare al limite della pazzia, riuscivo sempre a superarmi.

Mia madre, armata di mestolo, mi guardava con occhi inquietati.

“Eryn? Vuoi il caffè?” Mi domandò, allontanandosi, tenendo il mestolo alto davanti a sé.

Sembrava che stesse per compiere un esorcismo. Mi aspettavo mi dicesse ‘Vade retro Satana!! Esci da questo corpo’

Ma, fortunatamente, non lo fece.

“Grazie, madre”

Mentre lei preparava il caffè, mi sedetti e cominciai a fissarla, dondolandomi avanti indietro come una pazza.

Mia madre si girò lentamente sentendo lo scricchiolio della sedia. Quella fu l’ultima goccia.

“Eryn, ora andremo in un posto in cui ci saranno delle persone in camice bianco, ma tu non devi avere paura perché loro ti aiuteranno a superare i tuoi problemi.”

“Madre, ma io sto bene...” Dissi, con l’enfasi della bambina di ‘The Ring’.

Mia madre prese anche la padella.

Speravo che con quella volesse cucinare le uova, anche se qualcosa (non so cosa, forse il suo sguardo terrorizzato) mi diceva di no.

Con mestolo e padella alzati, mi aspettavo si mettesse ad urlare ‘per il potere di Grescull’ e si trasformasse nell’incredibile Hulk.

Cominciai nuovamente a ridere da sola, la qual cosa preoccupò subito mia madre.

Ma mi ripresi subito e questo scatto piacque ancora di meno alla mia povera mammina.

“Ok, io vadooo” Cominciai a saltellare verso la porta, proprio per fare scena, continuando a ridacchiare.

“E il caffè?????”

“Non lo voglioooooooooooooo! Ciao mammaaaaa!”

Chiusi la porta di scatto continuando a ridere.

Povera donna.

 

Mi diressi verso casa di Stephanie, ultima tappa prima della mia fine.

Tanto per rincuorarmi, la mia amica, ancora prima di salutarmi mi domandò “Hai fatto testamento, vero?”

“Certo! Ti ho lasciato tutta la mia collezione di tappi di bottiglia! Sapevo quanto ci tenevi! Sai che mia madre è in procinto di portarmi ad un ospedale psichiatrico! Non so proprio perché!!”

Seguii a questa frase una lunga ed interminabile risata isterica.

“Io ti posso portare in un posto dove ti possono aiutare” Disse anche lei, dopo aver afferrato l’ombrello e averlo alzato davanti a me.

Si ma ce l’avevano tutti con me?

“Sa, andiamo che è meglio!”

Camminavamo molto lentamente, tenendoci a braccetto.

Anzi, diciamo che lei mi trascinava contro la mia volontà.

“Io voglio vivereeeeeeeee!!”

Mentre lei continuava a chiedermi se le avevo lasciato qualcos’altro oltre ai tappi di bottiglia, il mio pensiero era completamente rivolto alla mia traversata del bosco.

Svoltata l’ultima curva, trovai tutto il gruppo dei ragazzi che sghignazzava. Andrew ci domandò “Andiamo ad un funerale? Tutta questa vitalità a cosa è dovuta?”

Io, per tutta risposta, lo incenerii con lo sguardo.

“Z-I-T-T-O!! GUARDA CHE NON HO NEMMENO FATTO COLAZIONE!” Sibilai.

Eccoci qui.

Io e la mia coscienza.

‘Ciao coscienza!’

‘Ciao Eryn!’

‘Tutto bene a casa? Siamo pronti?’

Il mio silenzio fu molto eloquente.

Sorvoliamo.

Sembrava che mi stessi preparando ad una corsa: scrollai le spalle, scaldai i muscoli e cominciai a sussurrare.

“Ok, va tutto bene! Inspira, espira!” Mi voltai lentamente ed incontrai gli sguardi traumatizzati dei miei pseudo-amici.

“Ricordatemi come sono ora: sconvolta e con una grande voglia di uccidervi!”

Indicai Stephanie: “A te, lascio i miei tappi di bottiglia! Andrew, a te lascio il mio peluche a forma di procione, Cicino, custodiscilo a costo della vita! Simon, a te lascio il mio tosaerba Pino.”

Vedendo l’inquietudine dei miei compagni sul fatto che io davo i nomi alle cose, mi voltai di scatto e urlai: “PER SPARTAAAAAAA!!”

Nemmeno tre passi dopo, inciampai su un tronco.

Simon e la sua compagnia scoppiarono in una fragorosa risata, attaccata a due pini gridai “Oh, meno male che mi stanno tenendo!”

 

 

XD XD

Abbiamo fatto sclerare la protagonista per farla assomigliare di più a noi! (Roby è così 24 su 24)

Grazie mille a tutti quelli che seguono la nostra storia (MA QUANDO MAI???) e speriamo che continuerete a seguirla (Ma abbiamo seri dubbi -.-‘’)

Bacioniiiii

Mara & Roby

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Capitolo 6
*** L'incubo ***


L’INCUBO:

 

Dopo aver sradicato due pini,decisi che forse era meglio proseguire.  

Cominciai a canticchiare una canzone prima in classifica nelle hit parade di tutto il mondo,cominciai a gridare: SE SEI FELICE E TU LO SAI BATTI LE MANII!!!

E battei allegramente le mani incitando la fauna e la flora a unirsi a me!

Ma nessuna risposta… Ingrati!!!

Percepii in quel momento un rumore fievolissimo: o qualcuno stava rispondendo al mio richiamo oppure non ero sola nel bosco.

Per la mia stabilità psicologica optai per la prima, mi immaginavo uno scoiattolino che batteva gioiosamente le zampine una contro l’altra.

Ma purtroppo un altro rumore più vicino a me mi incitò a compiere la corsa più estenuante della mia vita.

Oh si,corse come quella le facevo tutte le mattine.. appena mi alzavo dal letto!!

Dopo tre secondi mi resi conto di aver bisogno di un defibrillatore, cavolo lo porto sempre con me!

Un altro rumore mi suggerì che forse era meglio continuare a correre…”Quand’è che finisci dannatissima foresta”??urlai a squarciagola sperando che lo scoiattolino di prima mi indicasse l’uscita.

Eccola!!aumentai il passo e mi ritrovai fuori in un attimo.

Dopo l’uscita stile Indiana Jones,mi sistemai i capelli dicendo: ”Oh beh, non è stata così tremenda” ridendo come un’isterica.

Decisi di chiamare Stephanie per rinfacciarle tutto quello che mi aveva  detto riguardo alla foresta… amica degenere!

Mi tastai le tasche… e pensai: ”Il cellulare nuoooo!”.

Ebbi un orribile déjà vu: stavano succedendo le stesse identiche cose del mio sogno, il che mi rese ancora più nervosa.

E cosa succede se divento nervosa?

Credetemi! Non volete saperlo...

L’ennesimo attacco di isteria precedette la mia nuova entrata nel bosco: ”ma io non ci credo”mi lamentai furiosamente a gran voce ignorando che potevo essere circondata da belve feroci,un esempio? Il famelico scoiattolino dei boschi!

 Mi misi a cercare quel dannato apparecchio per terra, con pochissime speranze di ritrovarlo in mezzo a tutti quei rovi.

Ma chi me l’aveva fatto fare?

Rifeci nuovamente la strada a ritroso e, dopo qualche minuto di cammino, per poco non finii in una pozzanghera di fango.

Inspiriamo.

Espiriamo.

Tentai di ricordare la posizione dello yeti in letargo.

Alzai la gamba sinistra molto lentamente, seguita subito dopo di entrambe le braccia.

E poi? Com’era la frase magica di rilassamento?

Ci sono!

“Asambesana Coco Banana!!”

‘Ora sì che mi sento rilassata!!’

All’improvviso il mio sguardo si spostò dal cielo al terreno.

Era lì! Il mio piccolo, adorabile Pino!!!!!!

(Pino sarebbe il cellulare)

Mi precipitai a prenderlo urlando il suo nome.

“Piiiiiiino!!!”

Ma una mano lo afferrò prima della mia.

Per poco non mi venne un infarto, restando ancora con la schiena inarcata verso il terreno, notai che colui che aveva preso il mio piccolo e spaventato Pino non era nè l’abominevole uomo delle nevi nè Pumba e nemmeno Timon dal momento che indossava delle scarpe da ginnastica bianche.

Esattamente come nel mio sogno.

Mentre ritornavo ad una posizione verticale.

Pensai ‘noooo, non scherziamo! Questa è la volta buona che mi ci rinchiudo da sola di mia spontanea volontà in uno di quei centri psichiatrici che diceva mia madre’.

“Questo è tuo?”

‘Nooooooooooooooooooooooo!!”

Però la mia coscienza mi diceva che non potevo abbandonare il Pinuzzo mio sennò il suo fantasma mi avrebbe perseguitato per il resto dei miei giorni.

Pinuzzo mioooooooooo ti salverò!!!!!!

“Ehm… Bhe s-si”.

Alzai lo sguardo.

Dannazione.

Era proprio lui.

 

 

Buon giorno!!!!

Sappiamo bene che dopo aver letto questi due ultimi capitolo lascerete per sempre la nostra storia…ma noi vi capiamo!!!

Comunque volevamo solo salutarvi e dirvi che…STIAMO LAVORANDO PER VOI!!!!

Lettori: Ah beh!!! Ma nessuno ve l’ha chiesto

Mara&Roby: *fanno il labbro tremulo* Mimimimimimi… :’-( Sniff

Mara: Passa i fazzoletti

Roby: Aspetta che li vado a prendere... Vuoi Titty o Pimpi?? XD

Mara: PIMPI!!!

E dopo questo dialogo scrausissimo…vi lasciamo con questo dubbio:Roberta tornerà trionfante portando a Mara i suoi fazzoletti con Pimpi o la deluderà con Titti?

Lo scopriremo alla prossima puntata!!

Ciaoooo!!!

Un bacione grande!!!!!

Mara e Roby.

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