I invite you to a world where there are no such thing as time

di _wonderwall
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La bambina non piú bambina ***
Capitolo 2: *** La festa dei ricordi ***
Capitolo 3: *** Una sfumatura dall'Abisso ***
Capitolo 4: *** Il B-Rabbit a Reveille ***
Capitolo 5: *** Ricordi spezzati a metà ***
Capitolo 6: *** Domande ***
Capitolo 7: *** La canzone di Alyss ***



Capitolo 1
*** La bambina non piú bambina ***


Lily aveva una canzone in testa da tutto il giorno. Eppure, non riusciva a ricordarsi dove l'aveva sentita per la prima volta. Era sempre stata brava a imparare le canzoni, anche dopo averle ascoltate una volta sola. Non era peró facile, ricordandosene tante, associarle a un luogo o un preciso momento in cui le aveva sentite. Ripensando quindi a dove poteva avere ascoltato quella per la prima volta, si aggirava nei corridoi vuoti della villa Baskerville, e l'eco diffondeva il ritornello ripetuto piú e piú volte in tutti i luoghi dove passava. Arrivata quindi di fronte alla sua stanza, le venne finalmente in mente. Aveva sentito quella canzone mentre andava alla villa Baskerville, cent'anni prima, cantata da un viandante, a Sabriè. All'epoca non sapeva a cosa si ispirasse il testo, ma ora le era chiaro giá dalla prima strofa. "I invite you to a world where there are no such thing as time" Si riferiva chiaramente ad Abyss. Quel viandante doveva esserci stato, e non era nemmeno molto improbabile, dato che lei aveva notato che era un figlio del diavolo. Chiedendosi quindi se fosse nuovamente caduto in Abyss dopo la tragedia di Sabriè, e uscito poi come lei, ricominció da capo la canzone, dopo essere entrata nella sua camera.

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Capitolo 2
*** La festa dei ricordi ***


Quel giorno, Oz, Gil e Alice avevano ottenuto il permesso di andare in giro per Reveille senza scorta. Era la prima volta che capitava, ed erano tutti molto contenti per questo. Anche perchè quel giorno, a Reveille, c'era una festa. Oz quindi girava senza meta per le strade, osservando tutto ciò che lo circondava, affascinato da come erano cambiate la città e le tradizioni in quei dieci anni in cui era stato via. Ad un certo punto, si bloccò, come attirato da qualcosa. Aveva sentito una canzone che gli ricordava un luogo a lui familiare. Senza far caso ad Alice, che era rimasta indietro, si diresse di corsa verso il luogo da dove proveniva quella canzone. Era una grande piazza, e al centro c'era un viandante. Era lui che cantava. Oz si avvicinò fino quando non notò che quel signore vestito di stracci aveva gli occhi diabolici. In quel momento, gli venne in mente perchè quella melodia sembrava familiare. Gli ricordava Abyss. "I invite you to a world there are no such thing as time", stava dicendo ora il cantante. Oz sentì che un brivido gli percorse tutta la schiena. Senza far più caso a nulla, dominato dall'angoscia, si voltò e si rimise a correre. Non gli interessava dove stesse andando, gli importava solo di allontanarsi da quella malefica canzone.

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Capitolo 3
*** Una sfumatura dall'Abisso ***


Leo stava girando per i corridoi della villa Baskerville a vuoto. Era una giornata puttosto tranquilla. La prima, da quando era diventato Glen a tutti gli effetti. Quindi, si concedeva volentieri di cincischiare finchè avesse potuto. Proprio girando in uno di quei corridoi, aveva sentito una voce infantile che canticchiava una strana canzone. Era Lily. Quella bambina cresciuta troppo in fretta era da poco uscita da Abyss, ma non si era spaventata a vedere com'era cambiato tutto in quei cent'anni. Allungò il passo per raggiungerla e chiederle da dove arrivasse quella canzone che aveva un non so che di familiare, per lui. Non riusciva ancora a capire se fosse una sensazione di Leo o di Glen. Anzi, le due coscienze erano piuttosto in contrasto, in quel momento. Quella di Glen aveva paura ad indagare oltre. Anzi, non era proprio spaventata, ma inquieta. Invece, la sua vera coscienza, quella di Leo, era stata vinta dalla curiosità di sapere il titolo. Così riflettendo, era arrivato davanti alla porta della stanza della piccola Lily, e si era fermato. In quel momento, capì cosa c'era di familiare in quella canzone. Le sue parole gli ricordavano Abyss. Fu scosso da un violento tremito. Non sapeva se entrare nella camera e chiedere a Lily di fermarsi, oppure semplicemente voltarsi e allontanarsi da quella stanza finchè non avesse più sentito la canzone. Sapeva soltanto che non la voleva più ascoltare.

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Capitolo 4
*** Il B-Rabbit a Reveille ***


Alice aveva seguito l'esempio di Oz, e si era messa a girovagare per le vie in festa di Reveille. Però leo, a differenza del suo "servo", una meta ce l'aveva. Cercava le bancarelle che vendevano del cibo. Persa in quella ricerca, non si era accorta che Oz si era messo a correre, quindi era rimasta indietro. Non sarebbe mai riuscita a raggiungerlo, non perchè non era veloce a correre, ma perchè non conosceva affatto le strade di Reveille. Mentre pensava a cosa potesse fare, qualcosa la attirò. Iniziò quindi a muoversi verso la fonte di ciò che l'attirava, ma non era il naso a guidarla, bensì le orecchie. Aveva sentito una canzone che la sua coscienza ricordava, un po' come la convinzione di essere il B-Rabbit. Era qualcosa che proveniva da cent'anni prima, era sicura di questo. Quindi continuò a camminare, finchè non si trovò in una piazza. Vedeva una figura di schiena, ed era probabilmente quella persona a cantare. Ma questo voleva quindi dire che arrivava anche lui da cent'anni prima?
Non ebbe il tempo di ragionarci molto, poichè vide la figura di Oz allontanarsi di corsa dalla piazza. Attraverso il sigillo capì ciò che in precedenza aveva intuito Oz. Quella canzone era connessa a Abyss.

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Capitolo 5
*** Ricordi spezzati a metà ***


Era da un po’che Vincent cercava il suo padrone. Aveva sentito dei passi, quindi aveva deciso di seguirli, incerto, pensando alla possibilità che appartenessero a Glen. Arrivato alla base di una scala, aveva iniziato a sentire una canzone. Era la voce di Lily, quindi era sicuramente lei a cantarla. Era l’unica, lì dentro, che ravvivasse un po’il glaciale silenzio che regnava soltamente negli ampi corridoi della villa. E, solitamente, lo faceva con le sue cantilene. Non che a Vincent dispiacesse l’inquietante silenzio delle grandi case. C’era abituato, in fin dei conti. A villa Nightray, normalmente, gli unici rumori che si sentivano erano le sue forbici, oppure il tonfo che seguiva la caduta di un mobile, intervallato da qualche urlo. In quel caso, le fonti rumorose erano certamente il suo fratellastro Elliot, e Leo.
Ovviamente, prima che quest’ultimo diventasse il capo dei Baskerville, e che il primo morisse. Quel giorno, però, non era una cantilena, quella che proveniva dalla bocca di Lily. Era una canzone, e aveva un che di inquietante, per Vincent. La collegò ad Abyss non appena sentì le prime parole. Man mano che saliva i gradini, la voce si sentiva sempre di più, e questo voleva dire che Lily era in camera sua, situata proprio accanto alla scalinata. Guardando meglio, Vincent scorse una figura che si stagliava davanti alla stanzetta: Era Glen: Sembrava rapito da quelle parole, nonostante l’espressione inquieta che aveva sul volto. Vincent capì subito che questo contrasto tra espressione e volontà era dovuto alle due coscienze che il suo padrone possedeva. Quindi, si fermò a metà della scala, in attesa che quella macabra canzone finisse, e si concludesse anche l’ondata di ricordi che gli riportava alla mente.

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Capitolo 6
*** Domande ***


Break aprì gli occhi. Era raro per lui addormentarsi di giorno, eppure era talmente stanco che non era riuscito a stare sveglio. Il potere del Mad Hatter lo sfiancava sempre di più. Tuttavia, nonostante avesse dormito, non si era riposato per niente. Aveva avuto un sonno agitato, affollato dai ricordi del passato. Aveva sognato di essere nuovamente in Abyss, di rivedere Alice. E aveva sentito chiaramente quella canzone che le bambole avevano sussurrato tutte insieme, poco prima che lui venisse rispedito sulla Terra. Nonostante non ne ricordasse tutte le parole, la prima frase gli rimbombava ancora in testa. “I invite you to a world where there are no such thing as time”. Si riferiva chiaramente ad Abyss. Eppure, Break si era sempre domandato come facessero quelle bambole a saperla. Chi gliel’aveva cantata? Era da sempre un mistero, per lui. E, nonostante sapesse benissimo che non avrebbe mai avuto una risposta, se lo continuava a chiedere.
 

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Capitolo 7
*** La canzone di Alyss ***


Alyss stava preparando le tazzine per il tea party, quando improvvisamente le bambole iniziarono a cantare. Alyss riconobbe subito la canzone, già dalle prime parole. Era "Her name is Alice". Gliel'aveva cantata un figlio del diavolo. In teoria, lei l'aveva chiamato per prendergli gli occhi e darli a Cheshire, ma era rimasta talmente incantata da quella canzone che l'aveva lasciato andare senza fargli niente. Era una canzone dedicata ad Abyss, e a lei. Lo si capiva dalle parole contenute nel testo. Tutte le volte che le bambole cantavano, lei si fermava, chiudeva gli occhi, e si metteva in ascolto. Questa canzone la faceva sognare. Alyss non avrebbe mai potuto sapere che i suoi giocattoli la cantavano solo quando la cantava il viandante, sulla Terra. Non poteva sapere che tutte le volte la cantavano risvegliavano i ricordi addormentati di Abyss che dimoravano nelle persone. Non poteva sapere che tutte le volte che in quel preciso istante molte persone erano connesse a lei, tramite quella canzone, e pensavano a quell'abisso. No, questo lei proprio non poteva saperlo.

Angolo dell autrice:
E così, nell'assoluta ignoranza di tutti, si conclude questa stranezza xD
Ringrazio quelli che sono arrivati a leggere fin qui, e vi dico "alla prossima!"
Thunder of Abyss

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