Come back to me

di Nyeupe
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cerca di capirmi... ***
Capitolo 2: *** Il calore del tuo sguardo ***
Capitolo 3: *** Tu credi nell'amore? ***



Capitolo 1
*** Cerca di capirmi... ***


ATTENZIONE: Questa storia contiene uno SPOILER del secondo libro, quindi consiglio vivamente a chi nonn l'ha ancora letto di leggerlo prima di leggere la mia storia. Lo dico per correttezza. Detto ciò. Buona lettura.


Vedete quella ragazza, che piange disperatamente mentre si tiene la testa tra le mani e compone il numero della sua migliore amica? Be', quella sono io. Dee Black. Alta. Occhi verdi. Segni particolari? Non direi... Ah già, sono una Luxen, un alieno totalmente fatto di energia che proviene dall'ormai distrutto, pianeta Lux. Niente di che...

Suppongo che tutti voi conosciate la storia dei miei fratelli: Daemon e Dawson vero? Si, di Katy e Elizabeth, le loro ragazze ibride...

Ma quella che ancora non conoscete ancora, è la mia storia.

Si, insomma, da quando Dawson è tornato a casa tutti sono felici e contenti, e lo sono anch'io!...

Ah, perché sono in questo stato? Be', per sapere questo, dovete tornare un po' indietro nel tempo...

Di ben 4 mesi, ci troviamo nel mezzo del mese di Agosto, tempo di domande per i collage...

 

-No!, non ci andrai!- mi urlò contro Daemon.

-E invece lo farò!- Risposi urlando a mia volta.

-Cerchiamo di stare tutti calmi, ok?- Disse Dawson -Katy, che cos'è questa storia?-.

-Una lettera d'ammissione, che vuoi che sia?- risposi incrociando le braccia al petto. Lui sollevò un sopracciglio ammonendomi silenziosamente. -Questo lo avevo capito anche da solo, perché qui c'è scritto: Londra?-.

Io mi appoggiai allo stipite della porta. -Senti Dawson, non ho voglia di discutere, ho fatto domanda per quel collage a Londra, ho fatto il test di ammissione e l'ho superato a pieni voti ed ho intenzione di andarci. È sempre stato il mio sogno. Ti prego, non cercare di dissuadermi...- mi guardai attorno: Katy ed Elizabeth smisero di chiacchierare fra di loro e ci guardavano inarcando le sopracciglia.

Non volevo spettatori. Non in quel momento.

Mi voltai e presi a salire le scale per andare in camera mia.

-Dove pensi di andare?- Mi disse Daemon.

-In camera mia-

-Torna subito qui!- mi disse -Stavamo discutendo di questa lettera-.

Mi arrabbiai ancora di più -No, Daemon, non stavamo discutendo, tu stavi decidendo cosa avrei e cosa non avrei fatto! Di nuovo! Be', notizia dell'ultim'ora per te:IO E TE SIAMO GEMELLI! Sai che significa gemelli? Significa che abbiamo la stessa età e io posso decidere della mia vita tanto quanto puoi essere tu a farlo con la tua!- Feci un respiro profondo per calmarmi -Ci andrò, punto e basta!-.

Daemon fece per prendermi il braccio ma io lo scansai e cominciai a salire le scale.

Lo sentii sbuffare. -Perché diavolo vuoi andare in un posto così lontano poi...-.

In quel momento mi voltai con le lacrime agli occhi e sussurrai:-Per te è facile vero? Esattamente come lo è per te, Dawson. Voi qui avete le vostre ragazza, e vivete felici e contenti. Ma, se ve lo siete dimenticati il mio ragazzo, Adam, è stato ucciso e nessuno me lo ridarà indietro!ora, ditemi che sono debole e prendetemi in giro, ma io non ho la forza di restare qui! E farò tutto ciò che posso per andarmene!-.

L'ultima cosa che vidi fu lo sguardo dispiaciuto e vagamente imbarazzato dei miei fratelli.

 

 

Sentivo qualcosa di caldo tutto intorno a me.

“Adam...?”

Apri leggermente gli occhi: Dawson e Daemon erano sdraiati con me. Daemon poggiava la fronte contro la mia mentre mi cingeva i fianchi con le braccia tenendomi ancor più stretta a se. Dawson invece poggiava il mento sulla mia nuca coprendomi tutta la schiena col suo corpo.

Sentivo il respiro pesante di Dawson sulla nuca.

Mi girai leggermente per controllare se dormiva, ma subito Daemon apri gli occhi. Non disse niente, mi inchiodò col suo sguardo.

-Daemon...-

-Shh- mi zitti lui stringendosi ancor di più a me.

Io mi crogiolai in quella piacevole sensazione.

-Entro domenica prossima devi aver già preparato le valigie-.

Io lo guardai sbigottita, ma lui continuava a tenere gli occhi chiusi.

-Ok- dissi soltanto. Quasi non riuscivo a respirare dalla gioia.

-Daemon?-

-Mm..?-

-Grazie-.

Passò qualche secondo di assoluto silenzio, poi lui sospirò e mi baciò la punta del naso.

 

 

Ero appena atterrata a Londra. Erano passati poco più di cinque minuti quando il mio telefono squillò.

Era Daemon, ma ero sicura che con lui ci fosse anche Dawson.

 

Daemon: Ho visto che il tuo aereo è atterrato. Perché non mi hai mandato un messaggio come promesso?.

Dee: Sono appena uscita dall'aeroporto e stavo aspettando il taxi. Finitela di comportarvi come delle mamme di mezz'età troppo apprensive.

 

Sghignazzai all'immagine dei miei fratelli con un grembiulino a fiori a pulire casa e a cucinare come delle casalinghe.

 

Daemon: Meglio che non ti rispondo... comunque, ora ti lascio in pace, ma ti conviene farti sentire tra qualche ora ok? A dopo.

Dee: Ok. A dopo ragazzi. Vi voglio bene. xx

Daemon: Anche noi.

 

Il taxi mi lasciò all'entrata del collage.

Mi guardai intorno. C'erano ragazzi che ridevano e scherzavano tra di loro, altri che leggevano all'ombra di qualche albero e qualche coppietta che si teneva per mano e passeggiava per il giardino del campus.

Avevo già la chiave della mia stanza 312.

Questo perché insieme alla lettera di ammissione ricevetti un foglio:

Stanza: 312

Compagna di stanza: Savannah Writer.

Con allegata una piantina dei vari edifici.

“Allora, dopo queste scale devo prendere la prima a destra e proseguire fino alla fine del corridoio poi girare a sinistra e infine...”

-Oh- dissi andando a sbattere contro qualcosa decisamente duro. Tanto forte fu l'impatto che cadetti di sedere a terra e mi dovetti acchiappare alla tenda alla tenda per non farmi male.

Quando finalmente alzai gli occhi ne vidi due di un azzurro così intenso da sembrare surreale puntati nei miei.

Rimasi li per non so quanto tempo a fissarli ammaliata.

-Hai intenzione di lasciarmi andare?- mi disse.

-C...come?-

Abbassai lo sguardo mettendo a fuoco il suo volto: Aveva i capelli castano chiari leggermente umidi, gli zigomi pronunciati delle labbra carnose e degli occhi così... madonna santa! Mi accorsi d'un tratto che era a torso nudo.

Ora capisco come si è sentita Katy nel vedere mio fratello a torso nudo” pensai.

Notai che il suo corpo era bagnato.

Mi passai la lingua sulle labbra quando delle goccioline scivolarono sui suoi addominali fino ad arrivare al suo ventre.

Avrei voluto gridare: “Ci penso io ad asciugarti!”. Al solo pensiero di quello che avrei potuto fargli arrossii. Ero davvero un mostro. Adam era morto da poco ed io già sbavavo dietro un altro.

Nell'abbassare lo sguardo notai di non essere attaccata alle tende del corridoio bensì ad un asciugamano. All'asciugamano che lui aveva legato in vita! E io lo stavo pure tirando verso il basso mentre lui faceva di tutto per tirarselo su!.

-Dolcezza, se ci tieni tanto a vederlo almeno andiamo in un luogo più appartato- mi disse sorridendomi maliziosamente.

Uno a zero per il figo qui presente.

-No,no, io stavo solo... inciampata- dissi con un sorriso di scuse.

-Che ci fai qui?- chiese facendo un cenno alle mie valige -Sei appena arrivata?-

-S...si, ecco io, volevo solo mettere le mie cose apposto...-

-E sei venuta nello spogliatoio maschile?- disse inarcando un sopracciglio a mo' di presa in giro.

-Ho seguito la mappa-.

Lui mi si avvicinò e la guardò.

Poi me la prese dalle mani, la girò al contrario e me la ridiede -Ecco fatto-.

-Okay, grazie- risposi sorridendo e mi avviai.

Dopo poco mi senti chiamare -Hey! Aspetta dolcezza!-

-Cosa?-

Lui sospirò.

-Dammi cinque minuti- detto questo rientrò nello spogliatoio e in cinque minuti era fuori.

-Andiamo. Non vorrai perderti di nuovo- mi sorrise -Io mi chiamo Logan. Logan White. E tu sei?-

-Dee Black-

-Black? Davvero?- Disse cercando di non ridere.

-Si, perché?-

-Perché nella mia classe d'inglese c'è uno che fa di cognome Gray-

-E allora?-

-Credo che tra poco in questa scuola arriverà a chiamarsi “Cinquanta sfumature di grigio”-

A quella battuta risi davvero tanto.

Continuammo a chiacchierare del più e del meno.

Logan era di Brentford.

Aveva la mia stessa età e... ah, già, era un Luxe anche lui.

Ricordo che quando me lo disse rimasi basita. Certo, avrei dovuto accorgermene, però lui si comportava in modo così diverso da tutti gli altri Luxen che avevo conosciuto. Sembrava un ragazzo così... normale.

-E sentiamo- mi disse -Qual'è il potere che controlli meglio-

-La mutazione- dissi io e mi trasformai in lui. Tutto questo mentre ero nella mia stanza naturalmente. La mia compagna di stanza sarebbe arrivata solo dopo una settimana prima dell'inizio delle lezioni.

-E la tua?- chiesi.

Lui mi sorrise -Io so fare una cosa che non sa fare nessun altro-

-Cioè...?-

Lui si alzò dal mio letto e si diresse verso la mia scrivania dove avevo messo un lampada per studiare. Lui la sfiorò e tutto d'un tratto questa fece un salto e scese dal mobile venendo verso di me. Sembrava quasi un cane da come si comportava.

-Tu comandi gli oggetti?- dissi io.

-Io gli do l'energia necessaria per dargli vita. E riesco a prenderla da ciò che mi circonda se ne ho bisogno-

-Logan ma... è fantastico!-

-Bello, eh?-.

Io annuii.

-Comunque, si è fatto tardi, ora è meglio che vada- disse avvicinandosi alla porta -Ci si vede in giro, dolcezza- e detto ciò, mi diede un leggero bacio sulla guancia e, prima che potessi dire qualcosa, era andato via.

Mi misi una mano sulla guancia dove mi aveva baciato.

Dolcezza...

Il mio telefono si mise a squillare: Daemon e Dawson.

Sanno sempre come rovinare un omento perfetto”. Sbuffai pronta per una sfuriata per non averli chiamati.

Non gli avrei detto di Logan, mi avrebbero proibito di incontrarlo o peggio: Sarebbero venuti qui per conoscerlo!.

Mi sdraiai sul letto e presi il telefono.

Ci si vede in giro, Dolcezza” aveva detto.

 

Nyeupe:

Allora, premetto che, per chi ha letto gli ultimi e due libri della serie lux in inglese: io non li ho letti. Quindi è possibile che ci sia qualche incongurenza con quei libri.
Detto questo... Ho voluto scrivere questa storia perchè ho davvero amato la seri "Lux", e ho scelto di parlare di Dee perchè ci sono rimasta male quando (Allenti allo spoiler per chi non avesse letto il secondo libro della serie) Adam è morto.
Spero che il primo capitolo della mia storia vi piaccia, fatemi sapere cosa ne pensate :D vi ringrazio infinitamente se recensite o anche se soltanto leggete la mia storia! grazie, graie, GRAZIE!

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Capitolo 2
*** Il calore del tuo sguardo ***


Allora, dov'ero rimasta? Ah si!

I giorni seguenti li passai tra Logan, le telefonate di Dawson, Daemon e Katy... e, qualche volta, anche Bethany.

Ash ed Andrew, dalla morte di Adam, si facevano sentire più spesso. Immaginai che volevano qualcuno che capisse e condividesse il loro dolore.

Ricordo quella volta in cui, mentre sistemavo le valige con la musica ad alto volume Logan era entrato ed era rimasto li a guardarmi ballare.

Quando mi girai per prendere altre robe dalla valigia o vidi appoggiato allo stipite della porta e sobbalzai.

-Hey Dolcezza- disse lui sorridendomi compiaciuto.

-Hey Logan- sorrisi a mia volta.

-Che combina la mia Luxen preferita?-

Sobbalzai -Logan!- sussurrai in tono minaccioso -La porta è aperta-.

-E allora?-

Spalancai gli occhi -”E allora?” come sarebbe a dire “E allora?” avrebbero potuto sentirti!-

-E di che ti preoccupi? Se ci sentono basterà dir loro che è un nomignolo affettuoso che ti ho dato Dolcezza-.

La sua tranquillità mi ammaliava tanto quanto mi spaventava. Avevo perso Adam perché Katy si era fidata di Blake che lavorava per il governo, e mio malgrado, Logan stava diventando sempre più importante. Mentirei se dicessi che provavo per lui quello che provavo per Adam ma, di certo, le mie emozioni verso quell'adorabile ragazzo dagli occhi azzurri non fossero forti.

-Ma perché mi chiami dolcezza?- dissi con quello che voleva essere un tono esasperato ma un sorriso mi tagliava il volto.

Lui d'un tratto si fece serio, ma negli occhi vedevo una scintilla brillare di...cosa? Tenerezza, ammirazione.... o forse era...?

-La prima volta che ti ho vista è stata “Dolce” la parola che mi è venuta subito in mente-.

Rimanemmo lì a guardarci. Passò qualche... cosa? Secondo? Minuto? Ora?

Non saprei dirlo, posso solo di che provai una tranquillità rassicurante.

Forse Logan, era la cosa giusta per me... La mia famiglia lo avrebbe accettato e lui sarebbe riuscito a farmi stare tranquilla.

Feci per la bocca per dire qualcosa ma non usci alcun suono.

Subito dopo bussarono alla porta. Mi affrettai ad andare ad aprire.

Davanti a me c'erano una massa di scatoloni, non riuscivo a vedere chi li teneva in mano.

-Ti dispiacerebbe spostarti per favore?- mi disse una vocina dall'altra parte di quel muro di cartone -Sono davvero pesanti-.

Rimasi lì ancora un secondo -Ah... certo!-

Quale fu il mio primo collegamento con quella voce?

Avete presente Trilli? La fatina della Disney? Ecco, quella.

Barcollando posò gli scatoloni sul letto nella sua parte di stanza poi sospirò e si voltò verso di me.

Era una ragazza minuta, di almeno venti centimetri più bassa di me. Aveva in capelli biondi raccolti in uno chignone con un frangetta uguale a quella di Trilli! Aveva degli splendidi occhi verdi e le guance di un rosa tenue che la faceva sembrare... come dire?... carina! Avete presente quei bambini con le guanciotte arrossate troppo teneri? Ecco, lei era così.

Indossava degli shorts bianchi con una camicetta verde senza maniche e dei sandali con delle pietre verdi e bianche come decorazione che formavano dei fiori.

Mi porse la mano -Tu devi essere Dee Black vero? Piacere io sono Savannah Writer, la tua compagna di stanza-

Le strinsi la mano sorridendo -Piacere mio-.

Lei mi sorrise piegando leggermente la testa di lato.

-Allora, vedo con piacere che ti sei già sistemata- mi disse.

Cavolo. Mi ero sistemata senza chiederle quale parte della stanza preferisse!.

Mi lascia cadere sul letto con le mani sulle guance -Oddio! Mi dispiace davvero tanto, non ti ho chiesto se per te andava bene! Scusa scusa! Vuoi il mio letto? Per me non c'è alcun problema io...-

-Dee, non preoccuparti, davvero! Posso chiamarti Dee vero?-

-Certo-

-Bene. Comunque, sono cresciuta nel New Jersey con ben tre fratelli maschi maggiori e due gemelli, uno maschio e l'altra femmina minori. Fidati, sono abituata a condividere tutto- mi sorrise.

Poi si girò verso Logan -E tu sei? Il suo ragazzo?- e io arrossì di colpo.

-No no! Lui non è...- iniziai ma Logan mi interruppe.

-Si, sono il suo ragazzo. Logan White, piacere di conoscerti-

-Il piacere è tutto mio Logan! Oh che carini che siete, sapete, anche il mio ragazzo viene a quest'università, nella sezione di ingegneria informatica, magari qualche volta potremmo fare un uscita a quattro, che ne dite?-

Di nuovo tentai di disdire ma Logan fu più veloce:-Sarebbe fantastico!-

Io lo guardai accigliata.

-Allora, io devo risolvere delle questioni in segreteria, ci vediamo dopo Dee, ciao Logan- e facendo ciao con la manina se ne andò.

Logan si voltò verso di me sorridendo. Poi si accorse del mio sguardo. E fu così che il sorriso si spense.

-Tutto ok, Dolcezza?-

-Perché hai detto a Savannah che sei il mio ragazzo?-

-Era solo uno scherzo!- disse ridacchiando.

-No Logan, non è uno solo uno scherzo! Non voglio che la gente pensi che stiamo insieme-

Lui sgranò gli occhi poi abbassò lo sguardo d'un tratto interessato alle sue scarpe. -Ti vergogni di me...-

-No! No! Non è questo è solo che... io non voglio ragazzi Logan. Sono qui solo per studiare e, talvolta, divertirmi con gli amici. Ma non voglio un ragazzo...- sospirai sentendo gli occhi riempirsi di lacrime -Io.. non posso... io non...-.

Un secondo dopo ero tra le sue braccia mentre lui mi accarezzava i capelli e mi sussurrava:-Shh, è tutto ok-. Oppure:-Non volevo Dolcezza, era solo uno scherzo-.

Chiusi gli occhi e mi lasciai cullare tra le sue braccia.

 

 

Quella stessa sera, dopo aver chiamato Dawson e Daemon ordinai cinese con Savannah. Parlammo del più e del meno, e le spiegai che Logan non era il mio ragazzo.

-Oh, che peccato, eravate così carini insieme sta mattina-.

Non sapendo cosa dire annuì.

-Ma come mai non vuoi un ragazzo?-.

Quella domanda mi prese un po' alla sprovvista.

-Io.. ce l'avevo un ragazzo, prima. Si chiamava Adam e lui era... perfetto!-

-E poi? Cos'è successo? Vi siete lasciati?-

Io tornai a fissare le bacchette che avevo in mano -Mm.. no... è morto poco tempo fa...incidente stradale-

-Oh mio dio! Mi dispiace Dee!- e corse ad abbracciarmi.

Avevo già avuto modo di accorgermi che Savannah era una ragazza molto affettuosa. Dopo solo un giorno che ci conoscevamo si comportava come se mi conoscesse da sempre. E a me stava bene così.

-Allora- dissi dopo un po' sorridendole -Tu riesci a mangiare con queste?- e alzai le bacchette.

Lei fece schioccare la lingua -Tesoro, io sono cresciuta pane e cibo cinese, sta a guardare- disse poi prese le bacchette e cercò di prendere un po' di miso. Vi dico solo, che un ora dopo siamo state entrambe costrette a cambiare le lenzuola dei nostri letti.

 

 

Stava squillando il telefono. Mi alzo dal letto: Dawson.

-Hey Dawson che succede?- risposi.

-Deve per forza succedere qualcosa per voler sentire la mia sorellina preferita?-.

Sorrisi a quel nomignolo.

-Okay, primo: sono la tua unica sorellina. Secondo: Dawson, qui sono le tre del mattino!-

Lo senti ridacchiare -Davvero?-

-Si-

-Merda, è vero! Il fuso orario! Scusa Dee-.

Sorrisi. -Dai, sei perdonato-.

-E comunque, ti sbagli-

-Cosa?-

-Ho anche Daemon come sorellina-

In quel momento scoppiai a ridere davvero di gusto ma mi fermai subito quando sentì Savannah emettere un grugnito.

-Dammi un secondo- dissi andando a chiudermi in bagno -Okay, ci sono-

-Ma che hai fatto?- ridacchiò lui.

-Sono andata a chiudermi in bagno prima di svegliare Savannah-

-E chi è mo' Savannah?-

-La mia compagna di stanza-

-E sta dormendo? Nuda? Foto! Foto! Foto!-

Io scoppiai di nuovo a ridere -Scemo! Guarda che lo dico a Beth!-

Anche lui rise -Scema! Sto scherzando!-.

Io sospirai. Rimanemmo qualche secondo in silenzio, ma era un silenzio confortante. Mi rassicurava sapere che dall'altro capo del telefono c'era Dawson.

-Allora sorellina, che mi racconti?-

-Niente di che...-

-Dai! Guarda che ora non c'è Daemon! Mi puoi dire ciò che vuoi-

Non potevo dirgli di Logan. Per quanto Dawson fosse meno apprensivo di Daemon si sarebbe comunque messo in testa l'idea di venire a controllare, o peggio, lo avrebbe detto a mio fratello che mi avrebbe portata via dal college.

-Davvero, non c'è niente di cui parlare-

-oh... ok- Mi sentì male a mentire a mio fratello. Ma non potevo perdere quell'occasione.

-tu piuttosto? Che mi racconti? Come va con Beth?- sapevo che questo lo avrebbe distratto. Immaginavo i suoi occhi illuminarsi al nome della ragazza.

-Diciamo che le cose tra noi vanno davvero bene! Beth è una ragazza molto... attiva-

-Attiva? Che cavolo significa attiva come aggettivo per una ragazza-

-Diciamo che non mi faccio una bella dormita da un po'!- me lo immaginai sorridere sornione.

-Oh! Dawson, basta! Che schifo!-.

Lui scoppiò a ridere. Così, decisi di dargli pan per focaccia.

-Sai, anche Adam diceva che ero una ragazza Attiva, la più attiva che abbia mai conosciuto!-

-Aaah Dee! Che cavolo!- io incominciai a ridere a crepa pelle -Oddio! Che immagine terribile! Resta in linea, vado a vomitare!-.

Ridevo ormai con le lacrime agli occhi.

Ad un certo punto la porta del bagno si aprì e comparve Savannah in tutta la sua tenerezza con degli shorts arancioni e una maglietta quadrettata viola, azzurra e arancione.

-Tutto ok, Dee?- disse sorridendomi e stropicciandosi gli occhi.

-Si, si, scuse se ti ho svegliato, è che sono al telefono con mio fratello-

-Hey Dawson? Ti saluta Tril.. Savannah- mi corressi.

-Eh? Scusa non ho sentito, ero troppo impegnato a vomitare l'anima!, anzi, ero troppo impegnato a vomitare l'energia!-.

Io non riuscivo più a smettere di ridere.

-Ho detto... ho detto che ti saluta Savannah!-

-E perché prima l'hai chiamata Trilli?-

-Eeeh, poi ti spiego-

-Okay... Ricambio!-

Staccai un attimo il telefono dall'orecchio e mi rivolsi a Savannah -Ricambia- Lei mi sorrise.

-Vabè, ora vado sorellina, 'notte!-

-'Notte!-.

Tornammo a letto -Tuo fratello sembra simpatico-

-E lo è! Lo adoro!-

Lei ridacchiò -Si vede-.

In quel momento sentì il solito fischio del telefono. Era Logan.

Non ci eravamo più parlati da quella mattina.

 

Logan: Hey Dee. Sei sveglia?

 

Sorrisi e iniziai a scrivergli la risposta.

-È Logan?- chiese Savannah con tono di voce cauto. Mi girai a guardarla: Le brillavano gli occhi.

-Si-

-Davvero non state insieme?-

-Davvero-

-Oh, che peccato! Siete una coppia così bella!-.

Io sospirai.

 

Dee: No, sto dormendo xD

Logan: Ah-ah-ah come sei spiritosa! Senti, ho bisogno di parlarti. Devo chiederti una cosa.

Dee: Lo so, sono fantastica!

 

Dissi ironicamente.

 

Dee: Comunque, di cosa vuoi parlare?

Logan: Incontriamoci e lo scoprirai.

Dee: Adesso? Alle tre e mezzo di notte?

Logan: ...Si...

Dee: Tu non sei normale! xD

Logan: Solo mo' te ne sei accorta? XD ahahaha

Dee: Va bene, hai vinto! Dove ci incontriamo?

Logan: All'entrata del tuo edificio, tra un quarto d'ora.

Dee: Ok, a tra poco :)

 

Buttai il telefono ed incominciai a vestirmi.

-Dove vai?- mi chiese Savannah.

-Logan vuole vedermi-

-A quest'ora?-

Io alzai le spalle facendo segno che non sapevo -Ha detto che vuole parlarmi di qualcosa-

-Okay, okay- Poi si girò di colpo -Hey, stavo pensando, ti va se questo mercoledì andiamo io, te, Logan e Cory a mangiare qualcosa insieme? Magari, dopo le lezioni ceniamo lì! Ti va?-

-Si, certo! Devo solo parlare con Logan, ti faccio sapere-

-Fantastico!-

Mi misi le scarpe e presi la giacca -Io vado, a dopo!-

Scesi le scale di corsa. Appena arrivata al portone d'ingresso me lo trovai davanti.

-Hey- mi salutò.

-Hey-

-Ti va di fare una passeggiata?-

-Ok-.

Prendemmo a camminare in silenzio. Logan continuava a guardare dritto davanti a se.

-Sai- disse infine -Non riesco a fare a meno di pensare a ciò che mi hai detto sta mattina--

Mi irrigidì all'istante. Quella mattina ero crollata davanti a lui. Mi tornò subito in mente Adam e tutta la mia felicità svanì all'istante.

-Tu hai detto “Non posso”, non “Non voglio” quindi mi chiedo cos'è che ti trattiene?-

-Logan io... non ho voglia di parlarne...-

-Ma io ho bisogno di saperlo... per favore Dee... cos'è che non ti permette nemmeno di immaginare di stare con qualcuno?-

Feci un respiro profondo -Adam- dissi soltanto.

-È il tuo...- fece un leggero colpo di tosse -...il tuo ragazzo?-

-Lo era-

-E cos'è successo? Ti ha lasciata?-

-No, non mi ha lasciata-

-Lo hai lasciato tu?-

-No! Io lo amavo!-

-E allora cosa...?-

-È morto- dissi aumentando il passo.

-Oh-

-Ucciso da un Arum, mentre cercava di proteggere me ed una mia amica-

-Oh- disse -Mi dispiace..

Io scrollai le spalle -Anche a me-.

 

 

Da quel giorno non parlammo più di Adam e a me andava bene così. I mesi scorrevano veloci, settembre, ottobre, novembre...

Logan sembrava interessato a me. Ma non fece più scherzi riguardo al fidanzamento.

A novembre successero un bel po' di cose mo' che pinso.

Ricordo che molti Arum ci attaccarono ma li sconfiggemmo tutti e... ah già, Logan mi baciò: Ricordo che eravamo in camera mia, e che faceva freddo.

Savannah era da Cory, il suo ragazzo. Logan era venuto da me per studiare.

Studiavamo psicologia: La teoria de caos.

-Scusa ma proprio non la capisco!- gli dissi.

-Non è così difficile Dee. Il battito d'ali di una farfalla in Brasile può scatenare un uragano in Texas-

-Ma com'è possibile una cosa del genere?-

-È una metafora Dee! Significa che un minimo cambiamento può portare ad un grande cambiamento che addirittura può essere assolutamente diverso dal primo-

-Bha...- dissi arricciando il naso e lui sorrise.

-Cosa c'è?- chiesi.

-Niente...- mi rispose cercando di non ridere.

-No dai, cosa c'è?-

-Niente-

-Dai! Logan perché ridi?-

-Niente, è solo che... sei così buffa quando arricci il naso!-

-Buffa? Nel senso che faccio ridere?-

-Nel senso che sei così tenera-.

Io rimasi spiazzata da quell'affermazione. Arrossì violentemente.

-E non ti dico poi quando hai le guance rosse!- disse abbracciandomi e baciandomi sulle guance ridendo.

Io ridacchiai -Dai smettila!-.

Dopo solo due mesi scarsi che ci conoscevamo lui era diventato così importante per me.

Mentre mi dimenavo le nostre labbra si sfioravano. Entrambi ci bloccammo. Poi feci l'errore di spostare lo sguardo sulle sue labbra.

Sentivo il suo respiro che sfiorava la mia bocca. Incrociai il suo sguardo e vidi qualcosa... amore? Possibile?

E un secondo dopo, le mie labbra erano sulle sue, le mie mani gli sfioravano le spalle, il petto, la schiena, il collo...

Le nostre lingue si muovevano in una sensuale danza. Assaporandosi.

Lui mi aveva messo una mano dietro la testa per tenermi ferma, lasciandomi però più di una via di fuga.

Ma io non mi staccai. Continuammo a baciarci per un bel po', senza andare oltre.

Sarò sincera con voi: Non vidi dei fuochi d'artificio, non sentì il fuoco che provavo con Adam divamparmi dentro, nessuna farfalla nello stomaco.

Tutto questo per un semplice motivo: Lui non era Adam. Ma ormai non potevo farci più niente.

Dopo quella volta Logan continuava a baciarmi, ma solo in privato. Credo non che non volesse mettermi a disagio perché non accennavo minimamente a quei baci nei momenti “liberi”. Non avevo chiesto nessuna relazione stabile, e a lui stava bene così... credo...

Comunque, presto ci accorgemmo che, per Logan invece, quei baci erano davvero eccezionali. Ben presto iniziò ad animare sempre più oggetti finché, una sera di metà dicembre, successe una cosa straordinaria.

Come previsto stavo studiando biologia con Loga, Savannah era già partita per le vacanze di natale. Voleva passare con i suoi più tempo possibile prima dei prossimi esami così era partita tre giorni prima per il New Jersey.

Come previsto la nostra lezione si era trasformata in un appassionante bacio. Diedi un occhiata all'orologio: l'una passata.

-Credo sia meglio se torni in stanza, domani abbiamo lezione-

-E se per una volta mi.. mi fermassi qui?- mi disse lui. Aveva tutti i capelli scompigliati e le labbra rosse per i baci. I suoi occhi erano di un azzurro acceso e dentro vi vidi ...cosa? Speranza? Timore?

Senza aspettare una risposta riprese a baciarmi ed in quel momento per il controllo.

In pochi minuti eravamo entrambi senza maglietta. Io gli stavo slacciando i Jeans per poi abbassarli insieme ai Boxer.

-Logan...?-

-Si?- disse baciandomi sul collo.

-Io... io credo di essermi affezionata...molto a te...-

In quel momento tutto nella stanza prese vita, e per un momento vidi in Logan lo stesso sguardo che aveva Adam quando gli dicevo di amarlo.

Non pensare a lui!” mi dissi “Lui non c'è più! E non puoi farci nulla”.

Logan cominciò a brillare leggermente ed in quel momento rividi nella mente così tante scene con Adam. Sembrava tutto così reale.

Poi capì: non potevo fare questo a Logan. Ne a me stessa. Non potevo illudermi che tutto sarebbe tornato ad essere come prima.

-Logan fermo.... basta!-

Lui continuò a baciarmi le guance, le tempie, il collo, le spalle mentre mi sussurrava -Cosa?.. Cosa c'è che non va?-.

-Lo spinsi via-

-Logan io... io non posso...-

Lui mi guardò dispiaciuto -No, no, no! Perché dici così?- e riprese a baciarmi.

-Logan, no! No!- Alla fine riuscì a spingerlo via -Ho detto basta-.

Rimanemmo qualche secondo a guardarci negli occhi. Entrambi mezzi nudi. Entrambi col fiatone.

In quell'istante squillò il cellulare: Dawson.

-pronto-

-Dee, sono Dawson... io...Oh mio dio... io...-

-Hey §Dawsonj, tutto ok? Sembri strano...-

-Non so come dirtelo Dee.. io...-

-Che succede?

-Devi tornare a casa Dee, subito-

-Tornare a casa? Ma... che dici? Che sta succedendo Dawson?-

-Hai un volo prenotato per le tre di sta notte, ora ti mando un codice che tu dovrai mostrare all'aeroporto capito? Il volo è il 795. Arriverai al terminal 1 alle dieci di mattina, orario americano-

-Dawson che...?-

-Ti prego non fare domande e... cerca di stare calma ok? Quando verrai qui intendo-

-Dawson..-

-Ora devo andare... ci vediamo domani, vengo a prenderti all'aeroporto- detto ciò, chiuse la chiamata.

 

 

Inutile dire che il volo fu orrendo. Ero preoccupata per quello che era successo con Logan e per quello che avrei visto una volta tornata a casa.

 

 

All'aeroporto mi aspettava Dawson. Non parlammo per niente in macchina. Sono prima di entrare nel salotto di casa mi disse:-Cerca di essere forte-. Io annuì.

Appena varcata la soglia del salotto mi trovai davanti a tutta la mia famiglia: C'erano Beth, Katy, Daemon e Matthew sul divano destro, Ash e Andrew sul sinistro e, al lato opposto al mio c'era... -Adam!- urlai, gli corsi incontro e mi gettai tra le sue braccia.

“Adam! Sei vivo, amore mio!”

 

Nyeupe:

E adesso!? cosa succederà?! xD
Allora, c'è da dire che io adoro Adam! quindi non potevo lasciarlo morire così, di punto in bianco. Ma come avrà fatto a tornare in vita? e Logan? che fine farà lui? chi conquisterà Dee? lo scopriremo nella prossima puntata! xD
-Nyeupe

P.S. continuo a ringraziare infinitamente chi legge, recensisce le mie storie! o chi mi segue! Grazie mille a tutti! <3
 

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Capitolo 3
*** Tu credi nell'amore? ***


Tu credi nell'amore?

 

Presi a baciargli il volto. Le guance, gli occhi, la punta del naso, le tempie, gli angoli della bocca e le labbra.

-Dee!- disse lui tra un bacio e l'altro.

Lui mi prese il volto tra le mani.

-Ti prego, amore mio, non piangere!-

In quel momento ridacchiai, per quanto sia possibile ridacchiare piangendo.

-Che ipocrita che sei Adam! Anche tu stai piangendo!-.

Lui ridacchiò.

-Ma come... com'è possibile?- chiesi sorridendogli mentre passavo dolcemente una mano tra i suoi capelli.

Lui mi sorrise -Non ne ho idea, ricordo solo... ricordo solo quando siamo andati ad aiutare Katy... il resto...- fece una pausa accarezzandomi il volto -...è come se mi fossi addormentato e mi fossi svegliato solo ora-.

-Oh mio dio!- lo abbracciai e ripresi a baciarlo. Vidi amore nei suoi occhi. E mi ricordai perché non sarei mai riuscita ad amare nessun altro: il mio cuore e il suo erano legati, e quel filo rosso che ci univa non si sarebbe mai potuto tagliare o consumare.

Dietro di noi qualcuno si schiarì la voce.

Mi ero dimenticata del resto delle persone. Mi voltai e vidi tutti che sorridevano.

Per la prima volta Ash non lanciava occhiate velenose ne a Katy ne a Beth. Daemon o Dawson non litigavano con Andrew. Matthew non sgridava nessuno.

-Ragazzi ma... come?-

-Non lo sappiamo- mi rispose Dawson -Sappiamo solo che, sta mattina, Ash si è alzata ed ha sentito il rumore dell'acqua della doccia che scorreva nella stanza di Adam. È salita a controllare cosa stesse succedendo e si è trovata davanti Adam, con un asciugamano legato in vita che si stava asciugando i capelli. Lui le ha sorriso, l'ha salutata e Ash.. ha iniziato ad urlare... ma non è questo il punto. È tornato Dee. È tornato-.

Mi girai di nuovo a guardare Adam, lo abbracciai mentre le lacrime continuavano a rigarmi le guance.

-E non me ne vado più, piccola- mi disse accarezzandomi ritmicamente la schiena -Mai più-.

 

 

Le giornate passavano in fretta. Mi ero completamente dimenticata di Logan, dell'università e tutto il resto. In testa avevo un solo nome: Adam. Le mie giornate iniziavano e finivano con lui. Letteralmente!.

Non c'era momento nella giornata che non passassimo insieme. La mattina, ci svegliavamo verso le dieci e mezza, massimo undici. Ma rimanevamo a letto fino alle dodici a farci le coccole oppure a... em... oh, ma chi voglio prendere in giro!?: A fare sesso!. Ecco, l'ho detto!

E con lui, era meraviglioso! Mi teneva così stretta a se... ma non perdiamoci in dettagli!

Il resto della giornata di divideva in: Coccole; colazione; coccole; pranzo; coccole; uscita; cena; coccole; letto e così via.

Ricordo quando decidemmo di passare tutta la notte in piedi a vedere film, mangiare schifezze e cazzeggiare... La particolarità della serata?: chi di noi due si fosse addormentato avrebbe ricevuto una secchiata d'acqua in testa.

 

 

 

-Hey, non sarai già stanca spero!- Adam mi accarezzava ritmicamente il braccio e mi baciava sulla guancia destra -Sono ancora le undici e mezza-. Ora voi ,naturalmente, direte: “Hai già sonno alle undici e mezza?nemmeno i bambini!” ma cercate di capirmi! Ero accoccolata sul divano abbracciata ad Adam che continuava ad accarezzarmi il braccio e a baciarmi il collo, la guancia e la tempia.

-No... ma figurati...- dissi sbadigliando.

-Hey- mi chiamò lui -Appena sei stanca dimmelo-.

-Si, così puoi direttamente buttarmi l'acqua addosso? Eh no, signorino!- mi alzai dal divano e corsi in cucina.

Lui mi seguì con lo sguardo. Poi si alzò e iniziò ad avvicinarsi.

-Allora, ragazzone, che vuoi mangiare?-

Lui grugnì -te?-.

Io gli diedi un buffetto sulla guancia -Non ci provare, allora, che ne dici dei pancake? Sono diventata bravissima a prepararli!-.

-Ah, ma davvero?-

-Si, davvero- dissi mentre mi reggevo al ripiano dietro di me, sopra le sue mani. Mi teneva bloccata tra le sue braccia, le nostre labbra quasi si sfioravano. Lui sorrideva divertito.

-Quindi, non ci sarà alcun problema per te, se ti dico di cucinarli senza usare i tuoi poteri-

-Assolutamente!-

-Bene- disse chinandosi. Io, credetti che mi stesse per baciare così increspai le labbra, chiusi gli occhi e quando li riaprì mi trovai davanti ad... due padelle rosse. Ma che...?

Adam scostò le padelle -A lavoro!- disse con un sorriso a trentadue denti.

-Ok- dissi.

 

 

Una mezz'oretta più tardi eravamo infarinati dalla testa ai piedi.

-Ora dobbiamo mettere l'impasto nella padella, poi, quando si formano delle bollicine lungo i bordi dobbiamo girarlo-

-Perfetto- Adam sospirò.

Io mi girai a guardarlo e non potei non ridacchiare.

-Cosa?-

-Tu?-

-Io?-

-Si, tu, sei tutto sporco-.

Anche lui ridacchiò. Mi prese le mani e mi tirò in un abbraccio.

-Sono contenta che tu sia qui-

-Non vorrei essere da nessun altra parte-.

Rimanemmo qualche altro minuto così, senza dirci nulla. Sentivo il suono del suo cuore che batteva ed era il mio suono preferito.

-Va bene! Che ne dici di girare questi pancake?- disse sorridendomi ma aspettando che mi staccassi io per prima dal suo abbraccio.

-si!- dissi sorridendo a mia volta.

Ed insieme cercammo di girare quei pancake. Purtroppo alcuni di essi finirono sul soffitto della stanza... no comment.

Ricordo di non aver mai riso così tanto.

Più tardi ci sdraiammo sul mio letto col computer acceso. Mettemmo un po' di musica e rimanemmo li a chiacchierare e a mangiare caramelle.

-Io adoro gli M&M's!- dissi infilandomene in bocca cinque.

-Tu adori tutto ciò che è commestibile Dee!- lui ridacchiò.

-Non è vero, io adoro te, e tu non sei commestibile!-.

Questa volta rise più forte e mi strinse ancor più a se.

-È vero piccola-.

Lui mi diede un bacio sulla tempia. Io nascosi il volto nell'incavo del suo collo e lui appoggiò il mento sulla mia testa.

-Ancora non capisco come tutto questo sia possibile-

Io sospirai -Non lo so... ma sai che ti dico?- dissi incrociando i suoi occhi -Non mi importa, sono solo contenta che tu sia qui-.

Lui mi sorrise e mi baciò.

Ci eravamo dati molti baci in quel periodo, ma ricordo che quello fu uno tra i migliori. Dopo poco tempo la tenerezza di quel bacio sparì. In quel momento tutto ciò che era successo fino ad allora mi tornò in mente.

La morte di Adam, il ritorno di Dawson e Beth, l'università, Logan, Adam...

E il desiderio di sentirlo più vicino a me si fece quasi insopportabile. Gli misi le mani tra i capelli e lo attirai più vicino a me. Lui gemette e rispose al bacio stringendomi a se.

Sentì gli occhi bruciare per le lacrime.

-No piccola... non piangere... ti prego- riuscì a dirmi lui tra un bacio e l'altro -Cosa c'è?- disse tentando di staccarsi.

Quando infine ci riuscì mi prese il volto tra le mani e me lo alzò costringendomi a guardarlo in faccia.

-Cosa c'è, piccola?-.

-Niente.... è solo che, non riesco a credere che... che tu sia qui!-.

Dissi abbracciandolo.

-Lo so, piccola... lo so-.

La tensione si faceva sentire. Dopo poco tempo il respiro di Adam divenne pesante: Si era addormentato. Ed io non potevo fare la brava ragazza e lasciarlo dormire, vero?

Mi alzai di soppiatto, corsi in cucina, poi tornai in camera con un grande secchio d'acqua in meno.

Uno... Due... e Tre!

-Ma che cazzo...?- disse Adam scattando in piedi.

Io non riuscivo più a smettere di ridere -Opss!-.

Lui mi guardò con gli occhi socchiusi e un ghigno divertito stampato in faccia -”Ops!”? Mo' te lo faccio vedere io l'”Ops!”-.

Capì al volo le sue intenzioni ed incominciai a correre ridendo -Non è valido! Il patto diceva che, se uno dei due si fosse addormentato, si sarebbe beccato una secchiata d'acqua! Non puoi farmi nulla, hai promesso!-.

-Che peccato! Non ricordo!- .

Finimmo ai lati opposti del divano del soggiorno.

-Sei sleale!- dissi mentre lui si spostava a destra ed io a sinistra.

-Me ne farò una ragione- mi disse lui cambiando verso. Io cambiai verso del giro a mia volta.

Iniziai a correre verso la cucina, girai in torno all'isola per poi correre verso il bagno. Arrivata in bagno cercai di chiudere la porta ma Adam mise il piede in mezzo impedendomelo.

In quel momento, presa dal panico, spensi la luce e, alla velocità da alieno mi nascosi dietro la tenda della doccia.

Appena Adam si fosse avvicinato al mobiletto dov'era più logico che io mi nascondessi sarei corsa fuori e mi sarei chiusa in camera da letto.

Lui accese la luce.

-Dove sei, piccola?- disse lui con voce carezzevole.

Sentivo i suoi passi risuonare sul pavimento. Camminava lentamente, guardandosi in giro e facendo ciondolare le braccia come stesse facendo una passeggiata al parco godendosi una bella giornata di sole.

-Avanti piccola, esci, lo sai che ti troverò- disse come se stesse parlando ad un bambino. Sentivo il sorriso nella sua voce.

Sentì un rumore vicino al mobiletto. Eccolo!.

Feci per saltare fuori dalla vasca ma lui era già li difronte a me.

-Ma ciao mia bellissima!- disse sorridendo sornione.

Mi prese le braccia e in un secondo ero distesa supina nell'enorme vasca da bagno di marmo.

Per quanto mi dimenassi non riuscivo a liberarmi. E non riuscivo a smettere di ridere.

-Lasciami!- dissi ridendo.

-Neanche per sogno- disse lui.

Mentre ci muovevamo le nostre gambe, per sbaglio, aprirono il rubinetto dell'acqua e, un momento dopo, eravamo entrambi fradici.

Adam mi scostò i capelli che mi si erano appiccicati sulla fronte.

Entrambi ridacchiavamo.

Io poggiai la mano sulla sua guancia. Lui chiuse gli occhi e si appoggiò alla mia mano. Quando li riaprì brillavano più del solito.

-Ti amo- disse.

E un minuto dopo, le nostre labbra erano una contro l'altra.

Rimanemmo a baciarci per... quanto? Secondi? Minuti? Ore? Non so dirvi...

Quello era forse uno dei baci più belli che io abbia mai ricevuto.

Nei suoi occhi c'era amore. E non parlo di quel amore che si ha quando si è adolescenti. No, parlo di quell'amore vero! Quello che provi per una persona davvero speciale. E, in quel momento ragazzi, ebbi paura! Lo giuro! Ebbi paura di non riuscire a respirare perché il cuore mi stava soffocando i polmoni. Ebbi paura perché non sarei riuscita a perderlo di nuovo. Ebbi paura di poter fare qualche cavolata che lo avrebbe portato via da me! Ebbi paura di una vita senza lui!.

Ci alzammo e, mano nella mano, andammo in camera da letto.

Facevamo oscillare avanti e indietro le nostre mani, come fanno i bambini delle elementari. Ma non ci importava! Eravamo insieme, era questo l'unica cosa importante!.

Ora, voi vi starete sicuramente chiedendo: Perché piangi se sei così felice?.

Be', per avere una risposta dovrete spettare una altro po'.

Come stavo dicendo...

Andammo in camera entrambi fradici e... be', potete immaginare come finì la serata!.

Sapete, una volta, molto tempo fa chiesi ad Adam se credeva nell'amore, lui mi rispose di no. La cosa mi ferì un po', considerato che stavamo già insieme, ma non mi sorprese: Adam era una persona molto logica e razionale, in tutto.

Qualche mese fa gli e lo richiesi e lui mi disse che non ne aveva idea.

-Adam?- dissi quando ormai eravamo accoccolati l'uno vicino all'altro.

-Si?- disse lui.

-Tu credi nell'amore?-.

Lui si staccò da me e, mi prese il mento tra l'indice e il pollice -Se me lo avessi chiesto qualche giorno fa ti avrei detto di non esserne pienamente sicuro-.

Gli sorride, e lui rispose al mio sorriso. Mi diede un bacio sulla fronte e ci addormentammo.

Notai un altra cosa prima di cadere addormentata: ormai, non riuscivo più a dormire bene se non poggiavo la testa sul suo petto, per sentire il suo cuore battere. Perché sapevo che, se lo sentivo tutta la notte, lo avrei sentito anche la mattina dopo, e non mi sarei svegliata scoprendo che tutto questo era solo un sogno.

Questa paura mi attanagliava lo stomaco ogni sera.

Ogni sera, mi rendeva consapevole, che non sapevamo cos'era successo, e non sapevamo quanto sarebbe durato. 
 

Nyeupe:

Sciaooo ragazzi! :D sono tornata con il terzo capitolo della mia serie! mi dispiace tantissimo per il ritardo :( ma ho avuto un po' di problemi, anche perchè sto lavorando anche all'altra mia storia (Perchy jackson e gli dei dell'olimpo-l'unione) della quale sono gia al settimo capitolo!!! yeee!!!
Comunqueeee...
Sono davvero contenta e ringrazio chiunque recensisca, sggiunga ai preferiti, segua o anche solo legga le mie storie! davvero grazie mille anche perché, ho notato cha alcune delle storie che ho scritto sono arrivate anche a 1034 visualizzazioni! Oh mio dio! ragazzi grazie! mi arrivano molto spesso anche messaggi in privato per farmi le congratulazioni! davvero grazie mille!! vi adoro!! <3
Un grazie speciale alla mia amcia Federica, che si subisce ogni volta delle discussioni su come modificare la storia, come migliorarla, ecc... quindi grazie Fede! ti adoro! <3
Un bacio eeee al prossimo capitolo!! :D
-Nyeupe 

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