PLL 20 anni dopo- Goodbay Alli. di _Natalie_ (/viewuser.php?uid=224568)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo- She was my daughter ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1- This was her secret diary ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2- Paris ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3- Black Hair ***
Capitolo 5: *** Capitolo 3- Hollis ***
Capitolo 1 *** Prologo- She was my daughter ***
Prologo
Prologo- She was my daughter
Hanna
Marins, si girò
nuovamente verso la Caleb, per poi decidere se uscire o meno dalla
porta, stava per andare al funerale di sua figlia, si sentiva inutile,
l oaveva organizzato sopo un mese dala sua morte, solo
perchè
non riusciva ad accettare il fatto che sua figlia fosse morta.
Pochi secondi dopo Tom prese la mano della madre, e la strinse forte
sorridendole.
-Dai andiamo mamma.
-E' difficile, non posso.
-Papà è uscito, manchi solo tu. Lei
merita un vero addio.
Andarono insieme verso la macchina, per poi andare verso la chiesa.
Davanti trovò Spencer, Emily e Aria che l'abbracciarono e le
presero la mano, di fianco all'entrata riconobbe il viso di Ian, con di
fianco Jason.
I due si tenevano per mano, quando accolsero fra le loro braccia Maya
ormai in lacrime.
Loro quattro erano sempre stati insieme.
Erano una cosa sola.
Si sapeva che Alli amava pazzamente Jason, anche se con Ian aveva un
certo flirt.
Maya invece era il suo tutto, Maya era la persona a cui lei teneva di
più.
Entrarono in chiesa, quando il prete recitò la preghiera.
-Se qualcuno vuole parlare si faccia avanti.
I tre amici di Alli si alzarono , per andare verso l'altare, con la
bara, ormai dovuta tenere chiusa.
Rimasero bloccati quando si misero davanti al microfono.
-Credo che
tutti sappiate chi
sono, Maya, la migliore amica di Alli, siamo amiche da così
tanto che ora non so' come potrò andare avanti senza lei.
Ho passato momenti orribili quando lei è stata rapita, e ora
ho
paura di non riuscire nemmeno a ricordarmi il suo volto, oppure la usa
voce, non voglio dimenticarla, perchè lei è stata
la
migliore amica perfetta. Lei ha lasciato un ragazzo solo
perchè
mi piaceva.
Lei era il mio tutto, mi faceva ridere, mi faceva sentire amata, invece
ora, so' che lei non ci sarà più per me.
Maya si bloccò, per poi scoppiare a piangiere, Ian la prese
fra
le braccia e la tennè stretta a se', come una volta, come
faceva quando Maya soffriva, la conosceva tropo bene la sua
Maya.
-Ciao a tutti, non so' iniziare un discorso. Non so' nemmeno fare un
discorso.
Sono stato il primo vero amore di Alli almeno credo, io e lei ci siamo
conosciuti qualche anno fà, eppure mi sentivo parte
integrante
di lei, cavolo quante volte l'ho fatta piangere, che stupido, potevo
prenderla frale mie braccia invece che farla piangere.
Non smetterò mai di amarla, di questo ne sono certo, amava
guardare i film abbracciata a me, lo ricordo bene.
Abbiamo passato giorni interi a guardare film abbracciati.
Mi manca, già da ora. Il suo sorriso, la sua bocca
così perfetta.
I suoi baci, lunghi e spensierati.
Credo di averla amata dal primo sguardo.
Riposa in pace piccola mia.
Finì il discorso, quando Jason vide Hanna Marins scoppiare a
piangere nuovamente, quando Ian decise che era il suo turno.
Si mise davanti al microfono, per poi iniziare a parlare.
-Alli.
Alli era la ragazza migliore, si direte che io questo discorso lho
già fatto per Ami.
Per me Ami e Alli erano fantastiche.
Alli, mi ha regalato così tanti sorrisi che non potrei mai
contarli, le volevo così bene, come se fosse parte di me.
Lei era parte di me.
Sono stato con lei, in ospedale per giorni, e giorni aspettando un suo
risveglio, quando invece mi hanno detto che avremmo staccato i fili.
Sarà diverso senza lei, sarò solo.
Ho anche sognato una vita con lei, per non accettare la sua
morte.
Non finì il discorso, che iniziarono a scendere delle
lacrime
sul suo volto, riprese la mano dei suoi amici e
tornò al
suo posto, il prete stava andando avanti, quando Hanna si
alzò
di colpo in mezzo alla chiesa.
-Alli non avrebbe voluto questo, Alli non avrebbe voluto vedervi
piangere, lei era così. Dava la vita ai suoi amici. Se lei
fosse
qui, starebbe festeggiando, quindi smettiamola di paingere, non ha
senso, lei non vorrebbe questo.
Mi maca, lei era mia figlia, il mio tutto.
Lei era la parte migliore di me, ricordo che da piccola mi obbligava a
vedere i cartoni seduta per terra, perchè diceva che c'era
più frescho, poi mi prendeva la mano e mi portava a bere un
succo alla pera, io e Caleb ne avevamo una scorta.
Quando è nato Tom, andava da lui e si metteva seduta a
raccontargli storie, amava suo fratello alla follia.
Ora lei non vorebbe questo.
Continuava a ripeterlo, forse
solo per autoconvincersi a vivere.
Lei non voleva più viveere dopo una perdita del genere.
Hanna riomiinciò a parlare.
-Lei era la mia luce, davvero.
Maya, lei a te teneva
più di qualsiasi cosa, voleva vivere con
te da grande, voleva un futuro con te, perchè eri una
sorella,
eri la persona a ciu lei teneva di più.
Jason, tu l'hai fatta piangere così tante volte che ora mi
verrebbe solo da urlarti contro, eppure tu l'amavi ne sono certa.
Ian, tu eri Ian.
Posso dire solo questo.
Lei voleva bene a tutti..
Pocchi secondi dopo, dalla porta principale entrò Jessica,
mano
nella mano con sua madre, Hanna si bloccò poi
guardò
verso l'amica.
Jessica non parlò, si mise solo seduta per poi salutare
Jason da lontano.
Tutti rimasero in silenzio per pochi minuti, per poi far andare avanti
il prete.
Finì il funerale, poi diede un abbracciò a Hanna.
Tutti le fecero le condoglianze, e lei .a ogni parola piangeva sempre
più forte.
Caleb invece non reagì, rimase immobile davanti alla tomba,
quando Toby gli spuntò da dietro per poi abbracciarlo
-Ricorda che ci sarò per sempre amico
-Grazie, Toby. Non so' come aiutarla. Come posso star bene senza la mia
unica figlia femmina.
Tom si avvicinò ai due per poi stringere forte il padre,
rimasero li immobili, come se nessuno volesse più parlare, o
solamente ridere enza di lei.
***
Ian si allontanò da quella scena, per poi andare verso il
cimitero, dove Alli aveva già la lapide, l'avevano fatta il
mese, sua mamma non aveva avuto il coraggio di fare la cerimonia. Si
avvicinò nuovmente per poi sedersi a gambe incrociate dvanti
alla sua lapide.
Nella terra c'era un grando varco,, dove ci sarebbe stata la bara doop
alcuni minuti.
Ian sorrise, per poi appoggiare un fiore sopra la lapide.
-Ciao
piccola stella, il mio credere di amarti non finirà mai. So'
solo che il tuo sorriso era tutto, mi aiutava a vivere.
Sono stato ceco per così tanto tempo, a non volerti amare, a
considerarti solo una bella scopata, invece sei stata la persona che
faceva andare avanti. Il mio inconscio voleva tenerti viva, non voleva
farti andare via, voleva vedere il nostro futuro.
Stupido coma che ti ha portato via da me, sei la mia principessa, il
mio raggio di sole.
Credo che l'amore sia questo, solo questo.
Ian si sentì una mano dietro alla schiena, quando vide il
volto di Hanna.
-Hanna, ciao.
-Ciao Ian, vieni qui.
Si abbracciarono stretti per alcuni minuti, poi Hanna gli diede un
diario.
-E questo?
-Era suo, lo aveva preso prima della su scomparsa, e ha iniziato a
scriverci sopra, parla di te. Parla di Jason, se vuoi tienilo, io lo
avrei buttato.
Disse porgnedolo a Ian, che si fermò quasi per un secondo,
sorrise.
Guardò Hanna, per poi prenderle la mano.
-Grazie mille, leggere le sue ultime parole, può farmi solo
bene, ne sono certo.
Qualsiasi cosa sono qui, Hanna.
Disse Ian tenendogli stretta la mano ,arrivarono tutti, con la bara,
rimasero immobili, finchè in un attimo tutto finì
e di Alli rimase
solo un ricordo.
Ciao a todos,
Eccomi di nuovo qui, con
il continuo della mia storiella!
Spero che vi continuerà
a piacere, un ringranziamento va sempre alle mie grandi fan, della
storia precedente, questo non sarebbe possibile senza il vostro
incoraggiamento ricordate.
Beh, aspetto i vostri
commenti.
Un bacio.
_Natalie_
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Capitolo 2 *** Capitolo 1- This was her secret diary ***
Capitolo 1
Capitolo 1
This was her secret diary
Ian
cominciò a leggere le pagine del dario che Hanna gli aveva
dato, continua a leggere e rileggere.
Si fermava sempre su una pagina, quella pagina che parlava di Jason.
'Ora
sono qui a Parigi. Sto scrivendo seduta in un cafè
aspettando Jason. Mi sento viva. Mi risento viva. Qua la vita
è completamente diversa. Parlano diversi e io non li capisco
molto bene. Amo la creeepp...E qualcosa. Non ricordo il nome. Ops,
Jason sta arrivando.
Devo
smettere di scrivere qui e godermi questa vacanza.
E
il nostro amore.'
Ricordava
di quando era partita con Jason a Parigi, ricordava benissimo quel
periodo quando era morta Ami. Appoggiò il diario sul letto,
per poi specchiarsi, come ptoeva essere cambato così tanto
in pochi mesi.
Senza Alison sembrava di vivere una vita diversa, anche se infondo non
sono mai stati realmene insieme, non sono mai stati l'uno per l'altra,
si ricordò quando l'aveva salvata, ricordò il suo
volto impaurito e che appena lo vide chiamò Jason.
L'aveva ucciso da dentro con quell'esclamazione.
Ricordò il loro primo bacio.
"Eravamo noi due, solo noi due, lei era davanti a me, con i suoi dolci
capelli biondi che le ricadevano sopra il petto, non riuscii a fermarmi
le presi la mano per poi stringerla forte a me, sapevo che lei non mi
amava, e che lei non mi avrebbe mai amato, però lo feci lo
stesso, mi avvicinai con cautela e le chiesi se voleva ballare.
Lei annuì e mi porse la mano, rimanemmo a ballare per alcuni
minunti, da lontano vidi il volto di Ami che sorrideva, era
felice.
Abbassai lo sguardo per poi sollevarle il volto e senza parlare
appogiai le mie labbra sulle sue.
Lei subito si tirò indietro, per poi voltarsi nuovamente e
avvicinandosi a me, mi baciò ancora e ancora.
Le presi la mano e la portai fuori dalla palestra della scuola, lei
sorrise senza parlare, poi mi diede un altro bacio.
Sentivo la sua paura dentro di me, sentivo ogni sua singola emozione,
era mia. In quel momento era la mia Alli".
Ian si bloccò, ricordando certe scene, certi momenti in cui
lei era stata sua.
Ricordò la loro prima volta, quando lei insicura si era
lasciata andare tra le sue braccia, e lui l'aveva accudita con amore,
tenendola stretta a lui.
Gli vennè in mente quando da piccoli Alli si era presentata,
era così timida, lo aveva abbracciato per poi pronunciare il
suo nome tuto d'un fiato.
Alli era la sua piccola Alli.
Gli tornò in mente di quando l'aveva trovata, in quella
stanza.
"Ero seduto sopra il mio letto, aspettando che Maya arrivasse da me,
quando sentì il mio telefono suonare, lo presi e vidi un
emssaggio di A.
-Cerca, cerca, la piccola alli è chiusa in una piccola
casetta, sarà il suo grande amore a salvarla, o un piccola e
ingenuo ragazzo biondo? Osserva la foto, non ti ricorda qualcosa Ian?
AHAHA, baci A- era rimasto immobile riconoscendo quella casa.
Iniziai a correre senza pensare a nient'altro e in pochi secondi
trovrai la casa della foto, entrai esaminai ogni angola sena trovar
niente, quando sentì dei rumori dala cantina. Scesi
velocemente le scale, quando trovai una porta.
La aprì delicatamente, con una chiave trovata per terra, e
vidi lei. In un angola della stanza, aveva il volto pallido e le mani
piene di sangue.
La presi per il bacino quando lei pensò che fossi Jason, le
tirai indietro i capelli e le diedi un baio sulla fronte, diecendole
che ero Ian.
Si avvinghiò a me, io la portai a casa.
La tennì da me per un po', sistemandola, facendola
guarire, anche se aveva delle grandi cicatrici su tutto il corpo, per
colpa di vari graffi, e di varie ferite, poi le dissi di presentarsi a
casa, come aveva detto A.
Era meglio seguire le sue regole.
Le tenevo tra le mie braccia ogni singola notte, per poterla proteggere
non volevo che lei sparisse ancora, perchè lei era lei".
Sempre più immobile, sempre più in confusione,
quando ricordò lo stupido momento in cui lei le cadde dalle
braccia, e in quel momento era come se l'avesse uccisa, era
così fragile, ma non riuscì a tenerl fra le
braccia, se solo l'avesse tenuta Jason lei sarebbe viva, e non morta.
Chiudi gli occhi Ian e respira pensò.
Prese nuovament in mano quel diario e ricominciò a
sfiogliarlo, per poterlo conoscere, per poterlo imparare, per poterla
ricordare.
Andò all'ultima pagina, quando vide una lettera, mai aperta.
Ian la prese per poi aprirla.
"Ciao piccola mia, so'
che ti ho fatto soffrire così tanto, sei tornata da poco
e io già ti ho fatto soffrire tradendo nuovamente
la tua fiducia, ho visto nei tuoi occhi la delusione, eppure tu sembra
stia già guardando il mondo con degli occhi nuovi.
Ti amo Alli, e non lo
dico solo perchè voglio che tu mi perdoni, lo dico
perchè so' che amarti è stata la cosa
più bella che io potessi fare, so' che amandoti il mondo
diventa sempre più bello.
Siamo due anime gemelle,
lo so'.
Ah, ricordo le giornate
passate a vedere il mago di oz, che ti piaceva tanto, eravamo sempre io
e te abbracci sul letto.
Piccola mia, se mai
vorrai perdinarmi sarò contento, ma non pretendo nulla, non
pretendo il tuo perdono.
Come potrò
stare senza te?
Spero che un giorno,
potrai rigirarti e guardarmi con gli stessi occhi di un tempo, e io ti
amo esattamente come prima.
Ciao piccina.
Tuo Jason"
Ian si bloccò per qualche minuto, Alli non
aveva avuto il tempo per leggere quella lettera, Hanna l'avra trovata e
messa nel suo diario per quando alli sarebbe tornata. Alli è
morta con la convinzione che Jason non l'amasse.
E Lei amava Jason più di qualsiasi cosa.
Non amava Ian. Almeno ancora non si era resa conto di amarlo.
Ian prese un accendino, e iniziò a bruciare quelle pagine
che Alli aveva scritto, doveva dimenticarla, anche se non voleva dovev
adimenticarla.
Altrimenti non avrebbe mai più imparato a vivere.
Lei non lo amava.
E lui doveva impare a non amarla più.
Ciao a tutti,
capitolo tragico ovviamente, incentrato su Ian, il prossmo su Jason.
Cosa si scopre? Una
letter ain cui Jason chiedeva perdono, che Alli non aveva mai letto.
Okay mi rendo
triste da sol.
Un bacio Natalie.
o A?
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Capitolo 3 *** Capitolo 2- Paris ***
Capitolo 2
Capitolo 2
Paris.
POV JASON
Non è stato
facile accettare la sua morte. Non è stato per niente facile.
Sono tornato in Francia,
passare del tempo a Roswood mi fà male,
perchè ricordo tutto di lei. La mia Allison. Credo che la
mia
vita sia cambiata da qundo lei se n'è andata.
Vivo in un mondo che non
è come vorrei.
Pochi giorni
fà c'è stato il funerale, ho salutato mia mamma,
mio padre, e sono partito.
Che stupido, non averla
trattata da principessa.
Non potevo amarla come
lei voleva?
Mi manca ogni secondo,
ogni momento in cui sento la sua voce nella
segreteria del telefono, e la risento in continuazione
perchè
è un unico ricordo materiale che ho di lei, di altro ho solo
qualche eleastico che so era scordata a casa mia, oppure un cd dei suoi
film preferiti.
Oddio, ricordo ancora
quando scivolando dalle scale è finita fra
le mia braccia. E poi siamo andati su, e ci siamo nascosti.
E io non devevo
lasciarla andare via.
Dovevo tenerla stretta.
***
Jason si alzò dal letto, poi andò verso
l'armadio, prese
dal comodino il telefono quando vide un messaggio di Toby "Come stai?"
un messaggio inutile che suo padre gli mandava ogni singolo giorno.
Jason l'odiava. Prese nuovamente in mano una bottiglietta d'acqua, ne
bevve un sorso e lo rimise sul tavolo.
Si guardò allo specchio per qualche secondo, i capelli erano
disordinati, e il viso era stanco. Stremato.
Aveva i segni del pianto, gli occhi rossi ne erano la prova.
Piangeva ormai da giorni, come se non ci fosse un altra soluzione per
andare avanti.
Ricordava tutto di lei, ogni singolo giorno, ogni singolo minuto.
"-Alli, vieni dai facciamo tardi.
Disse Jason prendendola per il bacino, la voltò verso di
lei, e
gli diede un bacio sulle labbra, Alli rise per poi prendergli la mano.
-Giurami che mi terrai per sempre questa mano, perchè senza
di te, non saprei nemmeno come respirare, non saprei come vivere okay?
-Va bene Alli, lo giuro. Resteremo sempre noi due, ricordando il nostro
bellissimo viaggio a Parigi
Disse Jason, per scoppiare a ridere. L'abbracciò stretta,
tenendo quello scricciolo dentro el sue grandi braccia, la
baciò nuovamente, come se volesse ricordare quel bacio, quel
momento in cui lei era totalmente sua"
Jason rimase qualche secondo immobile nel fissare la Torre Eiffel, era
bellissima e piena di ricordi. Ormai anche la sua città gli
ricordava lei, e anche se non voleva doveva andare avanti. Anche se il
mondo gli stava cadendo addosso.
Poi andò verso il suo divano, e si mise seduto.
"-Ho così paura
-Avvicinati, non avere paura di me
-Non ho mai avuto paura di farlo, sono sempre stata spensierata
-Cavolo Alli, non puoi parlarmi di lui. Non puoi ora come ora parlarmi
di lui
-Scusami, non lo faccio apposta, quando sono agitata, parlo e parlo e
dico tantissime..
Jason la prese e la baciò senza darle il tempo di finire la
frase, la baciò intensamente, finchè Alli si
lasciò andare e si abbandonò fra le sue braccia,
come se fosse un abitudine.
La
mattina seguente, erano uno vicino all'altro su quel divano.
Alli aprì gli occhi, guardando i suoi, restarono qualche
secondo uniti ,finchè lui gli diede un bacio sulla guancia.
-Ehi
-Ehi, posso?
Lo disse velocemente, per poi avvicinarsi e baciarlo nuovamente, lui le
prese la mano e la tenne stretta alla sua.
Erano perfetti l'uno con l'altro, e Alli era consapevolo di
amarlo.
Ed era inconscia che quello sarebbe stato l'ultimo momento di
felicità per loro, non ne avrebbero avuti altri.
Perchè si amavano, si amavano così tanto da non
riuscire a restare insieme, anche se entrembi lo volevano.
Jason sentì il telefono suonare, gli si avvicinò,
mentre Alli si alzò dal divano.
'Jason, sono Jessica. Ti prego, un ultimo bacio, sei l'unico che lo
sa', l'unico che può aiutarmi' ".
Quello era l'ultima cosa che Jason ricordava di Alli. L'unico ricordo
felice che gli rimaneva. L'unico momento in cui si sono amati davvero,
prima che lui gli combinasse di tutto.
Ora doveva dirle addio, esattamente come stavano facendo tutti.
Abbassò lo sguardo, e prese un foglio.
"ehi Ian, che pensi? Potresti vivere qui con me a Parigi, no? Insieme
potremmo superare tutto questo, se resto qui da solo potrei impazzire.
Aspetto tue notizie.
Jason"
Ciao mie amate fans,
allora mi sono rituffate nell'amore di Jason e Alli. Semplicemente
ognuno la saluta in modo diverso.
Siamo quasi
arrivati alla fine, non sarà molto lungo questo sequel.
Un bacione.
Come sempre la
vostra A.
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Capitolo 4 *** Capitolo 3- Black Hair ***
Capitolo 4
Welcome girls, allora
comincio scrivendo per contraddirmi un pochino. Ho deciso di continuare
questa storia, quindi sarà più lunga di quanto
avevo già detto in precedenza.
Ringrazio tanto chi sta continuando a seguirmi, ma d'ora in poi
tornerò costante nel postare i capitoli.
Con questo, vi lascio alla storia.
Baci a tutti.
-A
Capitolo 3-Black Hair
-Cosa
mi hai fatto? Questa non sono io. Non sono mai stata una ragazza dai
capelli neri. Ero sempre la perfetta bionda. I riccioli che mi
ricadevano sulle spalle. I miei occhi, sono gli unici che riesco a
riconoscere, è come se mi avessi messo dentro un altro
corpo. Perchè mi hai fatto questo? Perchè mi hai
fatto partecipare al mio funerale? Perchè ho visto i miei
amici piangere? Perchè non ho potuto mostrarmi
semplicemente? Spiegamelo.
Ezra si voltò verso la ragazza per poi spostargli il ciuffo
di capelli dal viso per darle un bacio sulla fronte. Si
fermò ad osservarla aveva fatto un bel lavoro. Le aveva
cambiato i vestiti, il colore dei capelli e aveva aumentato il trucco
sul suo volto. Lui e Jenna erano stati bravi.
Alison Rivers non sembrava più la stessa.
-Ora posso raccontarti tutto.
Eri clinicamente morta. In coma. Ho cercato di salvarti in ospedale,
quando nessuno veniva io entravo e ti ho iniettato un liquido che stava
sperimentando Wren per far risvegliare dal coma. E dopo tanto ha
funzionato. Solo che è stato troppo tardi. Ho chiesto ai
dottori di tenerti più tempo, pagandoli loro hanno tenuto il
segreto. Io ti ho preso e ti ho portata qui. Tutti dovevano credere che
tu fossi morta. Perchè non ho mai creduto al suicidio di
Lucas. Per proteggerti ti ho cambiata, e tu ti sei fidata di me. Sei
sempre tu. Solo che devi stare lontana da tutte le persone a cui hai
voluto bene, non voglio risvegliare una persona che ha deciso di
lasciarvi andare. Ti ho iscritto alla Hollis, così potrai
continuare gli studi. Sei una mia lontana parente e ti
chiamerai Evie. Ti proteggerò Alli, non ho mai voluto
questo, era un gioco, non ho mai voluto vederti morta, ho fatto di
tutto per tenerti in vita e con Lucas ancora a piede libero preferisco
che tu scompaia.
Alli si mise seduta per terra raccogliendosi le gmabe al petto. Le
scesero delle lacrime, per poi abbracciare stretto Ezra "Grazie" disse
semplicemente, per poi rimettersi per terra.
-Non sarà facile lo sai? Hai visto Lucas vivo?
-No, non l'ho mai visto vivo dopo il cosidetto incidente. Non voglio
più aver niente a che fare con A. Storia finita, ho deciso
di finirla ma non potevo lasciarti in una tomba.
***
-Ian ho gli ultimi scatoloni!
-Okay mettili li, questa sarà la tua camera!
-Due studenti modello della Hollis, sarà divertente. Forse
è stato meglio tornare..
-Era bella Parigi, ma dobbiamo costruirci una vita qui. Lo sai vero?
-Si, lo so'.
Ian e Jason si misero a sistemare gli scatoloni, quando Jason
tirò fuori una foto di lui e Alli appogiandola poi, sul suo
comodino. Rimase fermo per qualche secondo fissandola.
-Avrei voluto avere lei come conquilina. Mi manca.
Ian si avvicinò e l'abbraccio, sapeva che amando la stessa
donna era complicato, ma la vita doveva andare così. Almeno
insieme potevano darsi forza e ricominciare a vivere.
-Vieni? Andiamo a fare un giro per la scuola
Disse Ian sorridendo, per poi prendere la mano dell'amico. I due
andarono verso la caffetteria dove presero il solito caffe con panna,
quando Jason notò una ragazza sul fondo. Rimase qualche
secondo a fissarla, dopo pochi secondi la ragazza si alzò di
scatto e andò verso il giardino.
-Scusami Ian, devo uscire un attimo.
Disse correndo verso la porta fuori.
***
Alli si bloccò fuori dalla porta della Hollis. Questo Ezra
non l'aveva programmato le aveva detto che entrambi si erano trasferiti
a Parigi, rivedere Jason faceva male. Il cuore le faceva male. Si
fermò nel prato per poi sedersi e prendere delle margherite,
chiedendosi il perchè di tutto
questo. Come poteva essere viva, Lucas le aveva fatto il dispetto
più grande incosapevolmente, per Alli non era vita restare
sola. Senza la sua famiglia.
-Ehi ciao.
Si girò velocemente, quando vide il volto di Jason,
abbassò lo sguardo e continuò a fissare le
margherite, era la soluzione più coerente che era riuscita a
trovare.
-Non voglio farti del male è solo che assoimgli tanto a una
persona che conosco. Conoscevo. I tuoi occhi, nei tuoi occhi rivedo
lei. Scusami, ora me ne vado lascia stare.
-No, vieni siediti qui di fianco a me.
Jason si mise seduto e Alli dopo tanto rivide il suo volto.
Alzò il braccio e delicatamente gli accarezzò il
viso assaporando quel momento. Rimase immobile e si perse ne suoi
occhi, quei occhi che l'avevano fatta innamorare di lui. La sua bocca,
era esattamente come la ricordava solo che era triste. Pensava a come
avrebbe reagito se gli avesse detto tutto. Se gli avesse detto che gli
occhi che vedevano erano quelli della Alli che amava.
Ma doveva stare zitta, per lui e per lei. Lucas doveva essere convinto
della sua morte. Gli prese la mano e la strinse. Era come se fossero
sempre stati una cosa sola. Poi le venne in mente Ian. Avrebbe dato
tutto per rivedere il volto di Ian. Presa da un momento di sconforto
Alli si avvicinò a Jason e gli diede un leggero bacio sulla
labbra.
Si ricordava quanto amava le sue labbra. Lo fissò, per poi
alzarsi.
-Come ti chiami sconosciuta?
-Evie, mi chiamo Evie.
-Perchè?
-Mi ricordavi una persona che amavo.
***
-Possiamo dirlo almeno ad Hanna? E' sua figlia,
chissà come starà soffrendo.
-Non penso che lei si fiderà di noi, non penso. E come
potrei dirglielo, deve rimanere un segreto.
-Fidati sa mantenere i segreti.
-okay Jenna, chiamala.
Disse velocemente, per poi aspettare l'arrivo di Alli, che non
mancò ad arrivare, dopo alcuni secondi la ragazza era di
fronte a lui. Rimase zitta non disse di aver incontrato Jason, rimase
in silenzio a fissare Ezra.
-Ho deciso che lo diremo a tua mamma, è giusto che lei
sappia che tu sei viva.
Hanna dopo la chiamata arrivò, e si fermò davanti
a Jenna.
-Cosa vuoi ancora da me?
-Per una volta, voglio solo aiutarti.
-Sono già distrutta, non voglio aiuto.
-Entra.
Hanna entrò per poi vedere vicin a Ezra la ragazza dai
capellli neri. Rimase immobile, non capiva cosa potesse significare
tutto questo. Poi si avvicinò e le guardò gli
occhi. Erano uguali a quelli di Alli.
Gli prese la mano, per poi lasciarsi scivolare una lascrima.
-Assomigli alla figlia che ho appena perso..
-Sono la figlia che hai appena perso mamma.
Hanna rimase immobile, per poi cominciare a piangere, prese la ragazza
per la testa e l'avvicinò a lei, l'abbracciò
stretta, per poi riguardarla negli occhi.
Non poteva non riconoscerli. Erano i suoi. Poi si girò verso
Ezra.
-Non chiedere spiegazioni. Lei ora è Evie, una mia parente.
Non potrai andare a trovarla, semplicemente tua figlia per te
è morta. Ho voluto solo farti sapere che lei è
qui, e la sto proteggendo.
-Come faccio a fidarmi di te? Dopo tutto il male che ci hai fatto?
-Fidati e basta.
La ragazza si voltò nuovamente verso Alli, per poi darle un
bacio sulla guancia, prese il braccialetto che aveva al polso e lo mise
al suo.
-Così hai una parte di me, sempre con te.
-Ero al funerale mamma. Grazie
-Sei mia figlia, non potrei vivere senza di te, ero distrutta e ora
vederti qui viva di fronte a me è la gioia più
grande del mondo.
-Ciao mamma.
Alli si bloccò per poi vedere sua madre andare via. Era
rimasta sola. Si mise per terra e riprese le gambe fra le sue braccia.
Doveva ricominciare tutto da capo cercando di non cadere come aveva
già fatto con Jason.
Guardò Ezra, l'aveva salvata, era vero anche se Alli avrebbe
preferito morire sopra quel lettino.
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Capitolo 5 *** Capitolo 3- Hollis ***
Capitolo 4
Capitolo
3- Hollis
-Quindi tu sei la mia compagna di stanza?
-Si piacere, sono Amanda
-Veramente penso sia troppo lungo come nome, dovresti accorciarlo, tipo
Ami.
Alli dopo aver concluso la frase si bloccò di scatto. Ami,
le
era rivenuta in mente Ami dopo tantisismo tempo, si guardò
riflessa nello specchio: Ezra le aveva dato una seconda
possibilità cosa che a Ami non è potuta succedere
e
perchè i suoi occhi erano così tristi?
-Okay, come vuoi, tu sei?
-Evie
Disse velocemente come se si fosse scordata di essere Evie.
Si
incamminò velocemente verso l'aula della sua prima lezione
quando presa dalla fretta, inciampò. Pensava di non
rialzarsi
quando sentì le braccia di un ragazzo prenderla per il
bacino.
Riprese i libri velocemente per poi rimanere immobile. Davanti a lei
c'era Ian, rimase ad osservarla, finchè lei non si
girò
velocemente e andò verso il banco più vicino alla
cattedra del prof. Si girò nuovamente, vedendo lo sguardo di
Ian
perso su di lei. Questo era una tortura. Più lei provava ad
andare avanti più incontrava pezzi del suo passato come se
si
dovesse unire un puzzle che non voleva che si unisse. Seguì
la
lezione di storia, finchè alla fine si sentì
prendere per
il braccio. Si bloccò ancora quando Ian le sorrise.
-Ci conosciamo?
-No, non penso, sono nuova mi sono appena trasferita qui per seguire
questo college.
-I tuoi occhi
-Davvero non so chi tu sia. Piacere Evie
-Ian
La ragazza accettò la stretta di mano, per poi abbassare lo
sguardo. I suoi occhi ingannavano. Non poteva cambiarli, non poteva
mascherarli se non con quintale di trucco nero. Aspettò
qualche
secondo finchè Ian non si mise di nuovo davanti a lei.
-Per questa brutta figura, ti devo offrire un caffè
-No grazie, non bevo caffè
-Non ti mangio sai?
-Penso che sia meglio che me ne vadi, fidati
-Voglio solo un amica,
non pensare male. Ho appena perso la mia migliore amica e mi sento
così solo.
Alli rimase di stucco. Come poteva dire di no a Ian vedendolo
così. Lo guardò nuovamente per poi lasciarsi
scappare un
sorriso. Ian era così per elaborare qualsiasi
lutto, ci provava
con ogni donna che aveva di fronte. Non era cambiato. Era sempre lo
stesso.
Ricordava ancora il suo sguardo quando l'aveva lasciata cadere, non
riusciva a toglierselo dalla mente. Ogni notte sognava lui che
semplicemente la lasciava cadere nel vuoto e poi il nulla. Il vuoto
totale.
-Allora?
-Va bene, solo un caffè.
***
-Hanna? Cosa succede? Da dove viene tutta questa felicità?
Chiese Spencer osservando l'amica, che rimase concentrata a fare la sua
torta. Non diede importanza all'amica, perchè in quel
momento sapere che sua figli era viva, era l'unica cosa che importava.
Prima che Spenser riuscisse a parlare, scese dalle scale Tom che si
avvicinò alla madre.
-Hei, mamma
-Tesoro, dimmi
-Sei stranamente felice
Hanna sorrise e tornò alla sua torta "Sono semplicemente
felice ecco" disse tornando a fissare il figlio e l'amica.
***
I due ragazzi si incamminarono verso il bar, Ian non riusciva a
distogliere lo sguardo da quella bella ragazza che aveva al fianco,
Alli si sentiva a disagio, molto più a disagio che quando
aveva incontrato Jason il giorno prima.
Ian si avvicinò a lei chiedendole un sacco di dettagli della
sua vita e Alli sapevaa interpretare il ruolo di Evie alla perfezione,
raccontò tutto: da quando era nata a quando aveva deciso di
iscriversi alla Hollis.
-E tu parlami delle tue storie d'amore?
-Mi sono innamorato di una ragazza al primo ballo della mia scuola,
l'ho baciata e poi lei mi ha detto che non potevamo fare
così, visto che piacevo alla sua migliore amica. Visto che
non ero un bravo ragazzo diciamo, ne ho approffitato. Il problema che
mi sono innamorato di Maya, si chiamava così la mia ex.
Siamo stati insieme tanto, finchè non l'ho tradita con la
mia migliore amica Ami.
Ian si bloccò pronunciando il nome di Ami. D'istinto Alli
gli prese la mano distrengendola forte alla sua, lui la
guardò e fece un umile sorriso, non finì il
discorso, perchè senza un motivo apparentamente nullo, i due
si erano avvicinati sempre di più.
-Due caffè, grazie
Disse Ian ordinando i due caffe, quando si girò nuovamente
verso Alli.
-Comunque, è giusto che finisca il discorso. Ho lasciato
Maya alla fine perchè mi sono reso conto di essere sempre
stato innamorato di una ragazza che è sempre stata vicina a
me. Alli. Solo che poi io l'ho uccisa, diciamo così. No,
okay non sono un assassino..
Alli rimase immobile. Lui credeva di averla uccisa, ma lei non pensava
questo, sapeva benissimo che lei è caduta per causa del suo
shock. MA lei non ha mai pensato che la colpa ricadesse su Ian.
Gli riprese le mani e lui si avvicinò a lei.
-Mi sembra di conoscerti, riconosco le tue mani
-Sarà una cooincidenza.
I due bevvero il caffè, Ian decise di portarla fuori al
parco. I due passarono la giornata insieme, stavano riacquistando il
loro rapporto, solo che Ian era cieco. Non si era reso conto che la
ragazza che stava facendo ridere era la sua Alli. La ragazza che amava.
O forse fu' proprio quello a farla scoprire.
Alli si appoggiò per terra, quando Ian si
avvicinò a lei.
-Non posso crederci, sei uguale a lei. Hai la stessa risata.
La stessa voce.
Le stesse mani.
Gli stessi occhi.
Sei lei, sembri così tanto lei.
Alli si girò dall'altra parte, aveva così voglia
di dirgli che era lei. Voleva urlarglielo. Ma non poteva.
Ezra gliela aveva detto, non poteva dire nulla.
-Scusa devo andarmene.
La ragazza lo lasciò e comincò a correre nella
direzione opposta. Corse senza fermarsi, rivoleva la sua vita.
Le mancava essere bionda.
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