Ma se tu vai via,ogni giorno pioverà.

di Letstrytowrite
(/viewuser.php?uid=570053)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1: "Londra brucia,sì ma intorno a me." ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2:"Ti odio,ma ti amo da impazzire." ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3:"Parlami,stringimi oppure fingi di amarmi." ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4:"L'ultimo bacio spetta a chi? A moi." ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5:"Noi saremo una cosa sola." ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6:" Non scappare tu sei di mia proprietà." ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7:“Le sue mani avevano attraversato le mie. Eravamo una cosa sola.” ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8:" Gli avrei estirpato gli organi interni." ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9: " Hai ragione Harry! Non scopiamo più!" ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10:" Stupida,stupida,stupida Summer." ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11:“I suoi baci erano la mia dose di eroina giornaliera. Non riuscivo a farne a meno.” ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12:"Che pervertito,fuori di testa e dannatamente masochista." ***
Capitolo 13: *** Capitolo 14: “C'è un ragazzo seduto fuori da questa fottuta porta.” ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13:“Non esisteva nulla che mi poteva separare da lei.” ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15: ”Ho accettato che tu sia un egoista, psicopatico e senza possibilità di redenzioni.” ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16: ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17: “Con lui ogni piccola attesa sembrava un' agonia.” ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18: “Eppure lei sorrideva come se non sapesse che aveva il suo cuore in mano.” ***
Capitolo 19: *** CAPITOLO 19: “Il mio cuore erano un organo isterico ed impazzito, sul quale non si poteva fare affidamento.” ***
Capitolo 20: *** CAPITOLO 20: “Avevo preso a calci tutto e avevo scoperto che preferivo il muro.” ***
Capitolo 21: *** CAPITOLO 21: “Corsi via, lasciandomi due occhi umidi alle spalle.” ***
Capitolo 22: *** CAPITOLO 22:"Mi girava la testa,probabilmente perchè mi ero dimenticata di respirare." ***
Capitolo 23: *** CAPITOLO 23: “Dovrei trovare un buon motivo di restare, Edward.” ***
Capitolo 24: *** CAPITOLO 24: “Mi domandavo come diavolo facevo a resistergli e a non saltargli addosso pubblicamente.” ***
Capitolo 25: *** CAPITOLO 25: “Stupido di un riccio,mi chiesi se sotto quella folta chioma avesse un cervello funzionante.” ***
Capitolo 26: *** CAPITOLO 26: “Questa era solo una piccola dimostrazione indiretta del fatto che tu sei unicamente MIO.” ***
Capitolo 27: *** CAPITOLO 27: “Mi resi conto quanto fossi piccola e schifosamente insignificante di fronte a lui.” ***
Capitolo 28: *** CAPITOLO 28: “Mi sentivo come una detenuta in fuga.” ***
Capitolo 29: *** CAPITOLO 29: “I suoi occhi stavano ardendo di rabbia e temetti seriamente che stessero per scoppiare.” ***
Capitolo 30: *** CAPITOLO 30: “Summer Tomlinson ama alla follia Harold Edward Styles.” ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1: "Londra brucia,sì ma intorno a me." ***


CAPITOLO 1

" Londra brucia , sì ma intorno a me.”



-Ma porca puzzola Louis, spegni sta cazzo di radio!

Come ogni mattina, mi alzavo di cattivo umore per colpa di quella sottospecie di ominide di mio fratello.
Louis si affacciò alla mia porta, con quel fottuto sorrisetto compiaciuto.
Indossava una maglietta bianca che risaltava ancora di più i suoi occhi verde smeraldo e jeans stretti .
Aveva i capelli completamente fuori posto, ed era poggiato con espressione parecchio scocciata alla mia maniglia.

-Ciao idiota, muoviti altrimenti dovrai muovere tu il culo per arrivare in orario..
-No coglione, non fare lo stronzo. Tu adesso aspetti che quella perfezione fatta persona di tua sorella si lavi e si prepari con calma e scioltezza,
che si piastri questi cazzuti capelli che stamattina non vogliono proprio collaborare e…
-Ciao Summer!

Louis filò via dalla mia porta e corse alla sua macchina.
Dopo essermi alzata dal letto, ed essere anche inciampata nel lenzuolo per terra, mi affacciai alla finestra ,
imprecando contro quel cazzone che mi aveva abbandonata senza alcuna pietà.

-BASTARDO! Vieni subito qui !

Louis non si girò minimamente, aprì lo sportello e fece segno di ‘ciao con la manina’ dal finestrino.

Presi lo zaino poggiato a terra e aprì velocemente la porta, cominciando a correre.

-Hey pulce, dove corri?

DIO ESISTE! Quella voce l’avrei riconosciuta tra mille.

-Ciao angelo mio! Mio fratello è uno sporco bastardo e tu sei il mio migliore amico, quindi buongiorno! -

Senza dargli neanche il tempo di replicare, mi infilai nella sua macchina.
Niall mi sorrideva sotto i suoi occhiali da sole e rimase un po’ fermo a guardarmi.

- James, non ho tutto questo tempo. Me la sarei fatta a piedi.. -
- Non dimentichi qualcosa , scusa? -
Gli diedi un lungo bacio sulla guancia.-
-Ora va meglio.-

Mise in moto e partimmo a tutta velocità.
Arrivai di fretta e furia davanti al mio armadietto, dove c'era Sarah che mi guardava ancora molto assonnata.

-Dov'eri finita?
- Non me ne parlare.
-Louis?
-COME SEMPRE!
-Dai, dobbiamo andare ad inglese..
-Si, prendo i libri..
-Oh, guarda chi arriva..Mr. Sonosexyeloso ( Zayn) insieme a Horicciperfettiperchèiovalgo e Cazzoquantosonocoglione (Louis).
-Perfetto, che bello.


-Ciao splendore.

No, non poteva guardarmi così. Non poteva e NON DOVEVA.
Ogni volta mi si sprigionava un uragano nello stomaco. Il respiro mi mancava, la vista si appannava e mi girava la testa.
Nessun ragazzo mi aveva trasmesso simili sensazioni, nessuno era mai riuscito a farmi provare quello che mi dava lui soltanto con un suo fottutissimo sguardo.
Portò il suo sorriso perfetto solo da un lato della bocca, come usava fare sempre.
Si era accorto che mi faceva impazzire, che mi mandava tutti i criceti che mi ruotavano nel cervello in tilt, e che avevo bisogno di uscire a prendere una boccata d'aria dopo averlo osservato.

-Ciao Styles.

Lui continuava a fissarmi, con quei suoi stramaledetti occhi verdi, con una mano sul mio armadietto.

-Se permetti dovrei prendere i miei libri, scostati.
- Se mi sposto, lo ammetti?
-Ammetto cosa?

Si avvicinò piano al mio orecchio, poggiando quasi le sue labbra sui miei capelli biondi.
Sentivo il suo respiro vicino, troppo.

-Ammetti che da quella notte il pensiero di noi due ti tortura, e che ogni volta che mi vedi, mi desideri ardentemente.

Sussurrò la frase tutto d'un fiato, senza staccarsi da quella cazzo di vicinanza che mi faceva sembrare un 'ebete in estasi.
Da quella notte, era tutto completamente cambiato.
Era successo dopo una festa, non era tanto lucida ed Harry stava per riportarmi a casa.
Eravamo nella stanza di Liam, quando successe quello che non doveva succedere.
Dopo quel giorno cercavo continuamente di evitare il suo sguardo, quei suoi occhi così profondi e così taglienti, che mi cercavano.
Lo odiavo, con tutta l'anima, mi aveva trattato come una delle tante, ed era una cosa che non potevo proprio accettare.
Mi aveva completamente estirpato il cuore.

-Togliti Styles, vaffanculo.
-Andiamo, non dirmi che ti sei già pentita?
-Beh sai, ho avuto di meglio.

Cristo , se non era vero.
Quella era stata la mia prima volta...non la mia prima volta nel senso fisico,
prima volta che avevo provato emozioni così forti da avere paura che il mio cuore potesse esplodere da un momento all'altro.
Lo sguardo di Harry sembrò infastidito, quasi nervoso.

-Ne dubito, Tomlinson.
-Sei solo un deficiente presuntuoso Styles, e adesso togliti dalle palle.
-Non finisce qui Summer.
-Perché continui a cercarmi , Styles?
Con tutte le puttane da cui sei circondato e adulato, vieni proprio a rompere gli attributi a me?-
-Forse tu sei la mia preferita..

La rabbia mi invase tutto il corpo, avrei voluto tirargli un pugno in faccia.
Mi trattenni solo perché c'era il moro che ci guardava con fare malizioso, come se si stesse godendo uno spettacolo.
Non volevo dargliela vinta. Non mi sarei abbassata ai suoi squallidi livelli.

-Ciao stronzo. Ah, io non sono la troia preferita di nessuno.

Chiusi di botto l'armadietto e me ne andai indignata con la mia migliore amica verso l'aula di inglese, senza voltarmi neanche un attimo.
Volevo dare l'impressione di rimanere impassibile, ma intanto nel mio stomaco volteggiavano fenicotteri e ippopotami alati.

In mensa, mi sedetti sempre al solito posto. Vicino a Sarah e Alice, la fidanzata di Niall.
Stavano davvero bene insieme, erano dolcissimi.
Liam e Niall si avvicinarono a noi sorridenti, come sempre.
Niall diede un bacio ad Alice e tornò vicino a Liam.

Ci regalarono un altro dei loro splendenti sorrisi e si andarono a sedere al tavolo dei ''fighi''.
Per fighi si intende i ragazzi più appetibili e desiderati della scuola:
Zayn , Harry, mio fratello e loro due.
Io e le ragazze non riuscivamo davvero a capire come due ragazzi così dolci potessero essere migliori amici di quegli individui senza un minimo di materia grigia.


Dopo scuola salutai le ragazze e salii sulla moto di Josh, un ragazzo del quinto anno.
Era davvero attraente..capelli neri brizzolati e occhi corvini, fisico scolpito e una moto niente male.
Stavamo insieme da un po' di tempo , ma niente di importante.
Aveva alcuni corsi in comune con i ragazzi , per questo Louis lo conosceva e si incazzava come una bestia quando lo frequentavo.
Ma dovevo vendicarmi per stamattina, quindi diedi un bacio a stampo a Josh e strinsi le mani intorno al suo stomaco, girandomi verso mio fratello e i miei amici che mi guardavano.
Louis increspò le labbra, Liam e Niall scossero la testa disapprovando.
Notai una leggera smorfia sul viso di Harry, che intanto era impegnato a pomiciare con una delle sue tante puttane, Hope.
Zayn si limitò ad osservare la scena, con espressione disgustata.


Arrivai a casa, salutai mamma con un bacio e la avvisai del pigiama party della sera stessa, correndo in camera.
Meglio non trovarsi sotto tiro di Louis , o sarebbero stati guai seri.
Sentii il motore della sua macchina nera in cortile , e mi misi stesa sul letto con le cuffie nelle orecchie a tutto volume.
Come sospettavo, lui entrò bruscamente nella stanza.

-Si bussa, razza di incivile!
-Io e te dobbiamo parlare, stupida.
-Ti ascolto.

Louis si sedette vicino a me e mi prese il mento con la mano, fissandomi con i suoi occhioni ghiacciati.

Se quel tipo osa metterti le mani addosso un'altra volta, giuro che non rispondo delle mie azioni e gli meno un bel calcio in culo,
e lo sai che ne sarei più che capace. Sono specializzato in questo.-
-Senti Louis, ma cos'ha ''quello'' che non va? E poi sono libera di frequentare chi mi pare, ok?!
Ho 16 anni e non sono dipendente da mio fratello. Lui mi da ciò che voglio, fine della storia. Quindi smettila di rompere..-
- E' un coglione Summer, io comunque ti ho avvisato. Dì allo stronzo che tu sei mia, MIA. E che se prova a ferirti, lo ammazzo con queste mani.
-Louis...
-Che vuoi?!
-Ti voglio bene..
-Si..
-No , davvero.

Mi alzai verso di lui e gli misi le mani dietro al collo , sorridendogli.

-Lo so che lo fai solo per proteggermi, e ti ringrazio. Con te mi sento al sicuro, anche se fai parte di una specie sottosviluppata e non ti sopporto
-Ti voglio bene anch'io stronza, e ricordati quello che ti ho detto.
IO.LO.AMMAZZO.CHIARO?- scandii le parole, come se volesse spaventarmi.
-Ciao Louis, ti saluterò con tanto affetto il mio ragazzo Josh!
-Il tuo che cos..!?!

Gli chiusi la porta in faccia, e tornai sul letto.

Sentii bussare, dovevano essere per forza quelle due pazze isteriche.
Salimmo tutte e tre in camera.

-Allora cosa guardiamo? Titanic,Haciko o Remember Me? , Sarah girava tra i DVD della mia stanza, indecisa come al solito
-Madonna che depressione, dai Sarah, ma fai sul serio?
-Io voto un film horror! - Alice, la solita matta scatenata.
-Ok, dai. Vada per il film horror- dico io, entusiasta.
-Ma io ho paura!
- Sarah, smettila una buona volta! Chiama Mike, così ti fa compagnia lui.
-Emh...a proposito, io dovrei parlarvi..ragazze.

Io e Alice la guardammo interrogative.

-Oggi, ci siamo lasciati..io , cioè. Credo di essermi innamorata, sapete di chi.
So che vi ho detto che era solo attrazione fisica, ma sta diventando tutto troppo grande. E dopo la festa. Zayn , si insomma...-

La interruppi di botto.

-Scuuuusa. Cosa mi sono persa? La festa..?
-Si, la festa. Io stavo ballando, lui mi si è avvicinato e mi ha sussurrato all'orecchio di uscire. La mia milza intanto stava ballando la conga con i polmoni,
e l'alcool mi aveva completamente dato alla testa. Mi ha detto che è da un po' di tempo che non riesce a pensare a qualcosa al di fuori del mio sorriso, e si è avvicinato pericolosamente..-
-E poi? PORCA TROIA, mi stai facendo venire un infarto..
-E poi l'ho evitato, ovvio! Non sono una puttana. Una delle tante.

Rimanemmo per un po' a guardare il film.

Intanto, mentre pensavo a lui, le parole di una canzone mi ronzavano ininterrottamente nella testa...


-
Non l'ho nascosto sin dal primo giorno in cui ti ho conosciuta e ti ho rivelato che son pazzo..
ma sono pronto a dimostrarti che c'è altro e vorrei tanto regalarti tutto il meglio che mi porto dentro e cancellare il resto
ma tu sei fredda e ti difendi e di barriere ti circondi..

Sarò banale, ma son sicuro che da amici non potrebbe funzionare
quando provi un'attrazione così forte da non riuscire più a pensare a niente
tranne a quanto sei speciale e a come poi mi fai sentire quando vedo che stai bene.

Con te accanto posso rinunciare a tutto.. Tanto tutto senza te vicino è niente...
Ti prego di' qualcosa anche se può far male chiedimi pure di sparire, di dimenticare, di non tornare,
di far finta che non sei speciale ma allontanami ti prego se poi pensi che in qualunque modo tra noi due non possa funzionare,
no tra noi due non possa funzionare, no tra noi due non possa funzionare...
-



Sentimmo delle urla e dei rumori strani al piano di sotto.
Eravamo tutte e tre in pigiama, pantaloncini corti e canotta.
Scendemmo solo per controllare di chi si trattava.
PORCA PUZZETTA, c'erano Louis, Harry, Zayn , Niall e Liam che ridevano come i cretini sul MIO divano, con in mano una birra a ciascuno.

-Mhh, emh,-

Liam sorrideva, sembrava avesse visto il paradiso 

-Che cazzo ci fate qui voi, coglioni? -dissi io acida..
-Qualcuno ha mangiato troppi limoni a cena , eh Tomlinson?
-Sta zitto Malik , o questo telecomando..
-Ok, scusa Summer. Come non detto.

Sorrisi e lui ricambiò, ma notai che il suo sguardo cercava con forza di incontrare quello di Kate,
che era affianco a me, piuttosto imbarazzata per come eravamo conciate.

-Bene, noi andiamo sopra-
-Di già, dai restate un po' con noi..-
-No Styles, ciao ragazzi-

Salimmo le scale, e notai lo sguardo deluso di Sarah.
Così feci un cambio di programma, cosa non si fa per le amiche?!
Riscendemmo le scale sotto gli sguardi pervertiti dei ragazzi, che ci proposero di giocare al gioco della bottigila.
Ci sedemmo a terra, io mi misi tra Zayn e Liam.
Niall continuava a sbaciucchiarsi con Alice, che stava seduta sulle sue gambe.
Guardavo Zayn che si mangiava letteralmente con gli occhi Sarah, non avevo mai visto uno sguardo così vero.
Sembrava gli piacesse davvero, e sorrisi all'idea di lui innamorato.
Zayn Malik innamorato, quasi difficile da credere.
Ma Sarah era così vera , così semplice, rideva alle battute stupide di Louis e si aggiustava i capelli dietro l'orecchio,
poi sorrideva e continuava ad illuminare l'intera stanza di tutta quella bellezza che riusciva ad emanare.
Zayn si morse il labbro, continuava a starsene zitto e non rideva a niente. Era imbambolato, completamente andato.
Mentre Liam era in cucina a prendere una bottiglia vuota per cominciare a giocare, il telefono di Harry squillò.

''Hope? Si, ciao. No, ora non posso venire da te.Si, domani. Ciao''

-Tratti così la tua ragazza, Styles?
-Non è la mia ragazza.
-Giusto, è solo la tua puttana.
-Sta zitta , Tomlinson.
-Ehi , finitela voi due- ci fermò Sarah, prima che cominciassi seriamente a prenderlo a cazzotti su quella fottutissima faccia angelica , che mi dava sui nervi.
Sui nervi? Emh, vabbè..mi mandava in iperventilazione. OK.

Niall fece girare la bottiglia, che toccò Zayn.

-Visto che questa e casa mia e comando io, decido che chi esce dovrà chiudersi mezz'ora nella mia stanza con lui
-Che cavolo dici , Louis? Sei impazzito?
-No, dai, avanti! Gira la bottiglia Horan.

TARATARATATA, la bottiglia toccò Sarah.
Lei diventò tutta rossa, e si alzò a malavoglia, sotto gli occhi divertiti di Liam e Niall e pervertiti di Harry e Louis.
Io le feci l'occhiolino , Zayn le sorrise e le fece segno di andare prima lei sulle scale.

-Mi raccomando, non sporcate il letto!
-STA ZITTO COGLIONE!-

Io ero in ansia per quei due che erano chiusi lì sopra.
Ero vicino a Liam ,tartassandolo per il nervoso perché non sapevo che cavolo stava succedendo alla mia migliore amica.
Mi arrivò una telefonata di Josh.
Perfetto, pensai, ora mi divertivo io.

-Josh, amore!

Louis stava bevendo della birra, e gliela feci andare di traverso.
Niall sciolse l'abbraccio con Alice, a Liam scomparve il sorriso, e Harry non faceva altro che fissarmi con occhi assassini.
Mentre ero nel bel mezzo della conversazione, lui mi prese il telefono, lo spense e lo diede in mano a Louis, che se lo mise in tasca.

- Brutto idiota, ridatemi il telefono!
-No, stiamo giocando, non devi distrarti.
-Cos'è Styles, sei per caso geloso?
-Geloso , io?
-Si, tu!
-VIENI CON ME.

___________________________________________
SPAZIO AUTRICE


Ok gente, questa è la prima storia o FF come la volete chiamare.
In realtà l'avevo già scritta nella mia pagina facebook e solo ora mi son decisa di pubblicarla qui.
So che fa pena,si insomma non sia il massimo ma spero che riesca ad emozionarvi almeno un po. *faccia da cucciola*
Cercherò di scrivere e di sfogarmi con questa storia, abbiate pietà.
Insomma ditemi se vi fa schifo subito così almeno mi blocco...
Grazie alle persone che la seguiranno e l'ha metteranno tra le prime cose da fare del giorno.
Perchè lo farete vero?
Un bacio.

Letstrytowrite.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 2:"Ti odio,ma ti amo da impazzire." ***


CAPITOLO 2

Ti odio ma ti amo da impazzire.”



-Avanti, Styles, lasciami!
-Non ti lascio, fino a quando non ti calmi.
Continuai a picchiarlo e a cercare di farlo male dandogli pugni sui suoi FOTTUTI PETTORALI SCOLPITI, ma lui sorrideva come un deficiente, e mi rideva in faccia.
-Che cazzo mi ridi, coglione!?
-Tutto qui quello che sai fare, piccola?
-Non chiamarmi piccola, cazzo.
-Ehi, abbassa il tono. Ok?
-Non lo abbasso il tono, deficiente.
Lui mi prese con forza per il polso e mi avvicinò di scatto al suo viso. La vicinanza era al quanto TROPPO PERICOLOSA, il mio cuore cominciò a battere all'impazzata , e il respiro si fece più debole.
-Styles, sei la persona più odiosa, presuntuosa, egoista, stronza, malefica, sfruttatrice, menefreghista..
Harry mi diede un bacio. Uno di quei baci veri, quelli che ti fanno salire i brividi dai piedi fino alla punta dei capelli, e che ti percorrono tutta l'anima, senza darti alcuna possibilità di salvezza. Non c'era una via d'uscita, non potevo correre via dalle sue labbra. Le nostre lingue si incrociarono, disegnavano linee perfette, si rincorrevano, con foga, con passione, come se non avessero aspettato altro. Misi una mano tra i suoi capelli, li strinsi forte, come se avessi bisogno di aggrapparmi a qualcosa per rimanere in piedi. Lui mi spinse contro la parete, continuando a baciarmi senza freno, scendendo poi sul collo e dietro l'orecchio. Sentivo il suo respiro su di me, sentivo che non c'era niente di più bello al mondo.
Ma lo respinsi, ancora.
-TI ODIO!
Corsi in camera mia, con le lacrime agli occhi, in silenzio, senza voltarmi minimamente a guardare i miei amici, che erano rimasti inermi sul divano.



Pov. Harry
Era scappata, di nuovo. Quegli istanti prima erano stati estasianti, deliranti. Camminavo come un ubriaco all'interno della stanza, e sentivo ancora il sapore delle sue labbra rosee sulle mie. Non riuscivo a capire perché quella ragazza mi faceva impazzire così. Attrazione fisica? Può darsi. La desideravo con ogni particella del mio corpo, non riuscivo a farne a meno. Quella stessa ragazzina rompipalle, la sorella del mio migliore amico, quella a cui distruggevamo le Barbie e facevamo i dispetti quando eravamo piccoli, quella che era sempre acida e che non mi sopportava, era la stessa ragazzina di cui sentivo il disperato bisogno, adesso. Mi evitava, mi respingeva, e questo me la faceva desiderare ancora di più. Stava diventando come una droga.
-Cazzo Styles, che merda stavate facendo là fuori?!- Liam mi guardava preoccupato, dopo aver visto Jacqueline correre via in quel modo.
-Niente, niente. Tranquilli...- adesso non avevo voglia di parlarne, avrei voluto solo correre da lei ed eliminare quella fottuta distanza che si era di nuovo creata.
-Senti Harold, mettiamo le cose in chiaro. Sei il mio migliore amico, e ti voglio bene, ma tratta mia sorella come una delle tue puttane, e ti spacco la faccia- Louis era serio.
-Tranquillo,Tommo. Tua sorella non si farà mettere mai i piedi in testa da nessuno, è così cocciuta e testarda da far girare la testa. Non la sopporto.
Detto questo, presi la prima bottiglia di birra che ebbi sotto tiro, e uscii di casa, senza voltarmi a salutare. Avevo bisogno di un po' di aria, dovevo tornare a ragionare come ogni giorno. Che cazzo mi stava succedendo?! Lei non mi voleva? Bene, perfetto. Chiamai Stacey, o Gracy, o come si chiamava lei. Quella ci sapeva fare... poi andai a casa sua. 

Pov. Summer
Stavo per girare la maniglia della mia stanza, quando mi voltai e vidi Zayn che baciava la mia MIGLIORE AMICA.
Erano appoggiati al muro infondo al corridoio, lui le cingeva i fianchi delicatamente, lei si lasciava trasportare.
Rimasi come un'imbecille a fissarli, in silenzio. Sembravo una cretina. Scrollai le spalle, e tornai sul pianeta Terra.
Perché cazzo dovevamo innamorarci proprio degli stronzi? Un attimo, ho detto innamorarci?
Cioè, non che io sia innamorata di quel depravato stronzo di Styles. Non se ne parla proprio. Ma anche no!
E allora perché ogni volta che mi era vicino, mi sentivo attirata da lui neanche fossimo due fottute calamite?

Mi andai a lavare i denti, avevo bisogno di togliermi quel sapore buonissimo della sua bocca. Triste ammetterlo, ma mi piaceva da impazzire.

Il giorno successivo mi svegliai di malavoglia, avevo dormito pochissimo.
Mi arrivò un SMS di Niall ' Piccola, che ne dici se oggi passiamo un po' di tempo insieme?'
Sorrisi e mi alzai di scatto, lo adoravo, e poi avevo un assurdo bisogno di farmi chiarire le idee dal mio migliore amico.
'Certo amore, ci andiamo a prendere un caffè al solito posto.'
La risposta arrivò subito. ' Ok, 18.00 lì, ti amo xx''
''Ci vediamo a scuola, ti amo anch'io. xx'

Feci velocemente colazione, mi vestii e uscì di casa.


Non volevo andare a piedi, e non volevo neanche litigare per farmi dare un passaggio da quel coglione di mio fratello.
Così zitta entrai nella sua camera. Si, ero malvagia.
Dormiva tutto storto, con la testa che affondava nel cuscino e senza maglietta. Sorrisi guardandolo, era bellissimo.
Concentrati Summer, devi portare a termine la tua missione!
In silenzio, in punta di piedi, mi avvicinai al jeans che aveva buttato a terra e lo alzai delicatamente. Cercai prima nella tasca destra, poi in quella posteriore, dove ci trovai le chiavi della sua macchina.
Rimisi il pantalone dove l'avevo trovato, e uscì dalla sua camera più che soddisfatta.
Mi avrebbe picchiato, ok, ma le mie gambe non volevano proprio saperne di camminare a piedi per colpa di quello stronzo.

Misi in moto, e partì velocemente.
Quando arrivai a scuola, girando la curva, andai a sbattere contro l'auto di qualcuno. O meglio, qualcuno mi venne a sbattere addosso!
-Cazzo, razza di coglione, guarda come guidi!
Mi girai e mi morsi il labbro, era Zayn, in tutta la sua dannata figaggine.
-Ciao Tomlinson, come siamo aggressive stamattina.
-Col cazzo Malik , guarda che hai fatto alla macchina!
Sullo sportello c'era un graffio enorme.
-Sei felice ora? Dovrai tenerti il rimorso di aver fatto morire una povera 17enne per tutta la vita, complimenti!
-Ahahahaha, quando tuo fratello lo vede ti uccide.
-Come hai intenzione di rimediare, razza di deficiente?
-Dai, te l'aggiusto io. Non è niente.
-Ecco. Bravo. E vedi di non dirlo al tuo amico, altrimenti ti mal meno.
-Prego, tesoro.
-Sta zitto e rimedia al danno che TU hai fatto. Io vado in classe.
-Ah... Summer?!
Zayn Jawaad Malik che mi chiamava con il mio nome, miracolo. C'era sicuramente qualcosa sotto.
-Che vuoi ancora?
-Hai per caso visto Sarah?
-Vedi Sarah in giro?
-No..
-Bene. Aggiusta la macchina. Ah, e se fai star male la mia amica, quello sportello te lo metto in..
-Sei un amore Tomlinson.
-Me lo dicono in molti, ciao Malik.
Mi diede un bacio sulla guancia e si abbassò vicino allo sportello graffiato. Sbuffai disgustata, e mi avviai dentro.
Facevo sempre la scontrosa, ma solo perché non volevo dare a vedere che a lui ci tenevo.
Ricordo quando avevo circa 6 anni e piangevo perché un ragazzino mi aveva baciata senza che io lo volessi ..ed era anche brutto. Lui andò vicino a lui e gli ruppe il setto nasale. Se ci penso , ancora rido. O quando fumai per la prima volta, ed ero con lui. Ci nascondemmo dentro il bagno della scuola, e scappammo dalla finestra quando il preside fu avvisato del cattivo odore.
Ne avevamo passate tante, e nonostante lo considerassi un puttaniere come Styles, non potevo fare a meno di volergli bene, e mi seccava ammetterlo.

-Sarah!
-Summer, buongiorno!
La mia amica mi venne ad abbracciare, aveva un sorriso enorme stampato sulla faccia.
-Ehi , belle donzelle.
Anche Alice ci raggiunse.

Ecco il brusio familiare delle ochette della scuola, che cominciavano a sbavare ogni volta che i MAGNIFICI 5 entravano in corridoio.
Oh cazzo, LOUIS!
Dovevo assolutamente nascondermi.
-Summer Grace Tomlinson!
Troppo tardi..
Mi girai con gli occhioni da cucciolo, e un sorrisetto dolcissimo.
-Ciao fratello! Ma quanto sei bello oggi! Oddio, questi capelli ti stanno proprio benissimo! E la maglia? Oh, ti risalta i muscoli e..
Liam e Niall ridevano come due coglioni, io li fulminai con lo sguardo e loro si stettero subito zitti.
-DOV'E' LA MIA MACCHINA?
-Louiiiis, ti voglio bene.
-Te lo ripeto Summer, DOV.E' .LA.MIA.MACCHINA!?!?!?
Ok, era incazzato.
-Ah Louis, non ti ricordi? Ieri sera eri talmente ubriaco che hai dimenticato tutto? Me l'hai prestata perché mi si era rotto il motorino..
Sospirai felice, mandai un bacio volante (?) a Zayn, che mi fece l'occhiolino.
-Mi prendi per culo, Malik?
-No Tommo,è di là in cortile. Tieni le chiavi..
Louis mi guardò storto e mi diede un bacio sulla guancia. Poi mi sussurrò all'orecchio.
-Lo so benissimo che sei stata tu , stronza, dovrò mettere il lucchetto alla mia stanza.

Louis e Zayn si avviarono in classe, ma ebbi come l'impressione che Sarah e Jawaad si fossero detti qualcosa. Forse parlavano in codice (?)

Salutai anche Liam e Niall, e anche loro andarono in classe con Alice.

E poi eccolo, la persona che dovevo evitare.
Jeans stretti, converse nere, camicia sbottonata ai primi 2 bottoni, due occhi verdi e un fottuto sorriso.
Camminava sicuro per i corridoi, con quel suo profumo alla menta e al cioccolato bianco, che mi faceva impazzire.
Mi girai verso l'armadietto, facendo finta di cercare qualche stupidissimo libro.
No, non avvicinarti, per favore, poi non rispondo delle mie azioni.

Eccolo, lo sentivo vicino.
-Ciao ,splendore.
-Styles, che vuoi?

Mi sorrise, cazzo, mi sorrise. Voleva farmi cedere, e conosceva perfettamente le mosse che mi avrebbero mandato in tilt.
-Stasera vengo a prenderti alle 10, e non accetto un 'NO' come risposta.
-E' un invito a uscire, Edward?!
-No, è un obbligo.

Sorrise , ancora. Si avvicinò piano al mio orecchio, rimase due secondi in quella posizione, poi posizionò le sue labbra sulla mia guancia.
Mi scostati, lo guardai male, chiusi l'armadietto, e me ne andai in classe.
Non ero una delle tante, doveva metterselo in testa.

_______________________________________________
SPAZIO AUTRICE


Grazie per le visite :3

Scusatemi ma avevo sbagliato a scrivere delle cose così ho cancellato il secondo stamattina, per migliorarlo..

SCUSATEMI TANTO!
So che questo è cortino ma mi rifarò nel prossimo, lo farò più lungo.
Vorrei chiedervi una cosa, non pretendo molto ma vorrei solamente chiedere più recensioni non m'importa se son positive o negative a me servono per capire se son brava o no.
Si insomma se vale la pena continuare,grazie.
Dopo questo vi saluto.

Ciao, al prossimo capitolo <3

Letstrytowrite.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 3:"Parlami,stringimi oppure fingi di amarmi." ***


CAPITOLO 3:

Parlami,stringimi oppure fingi di amarmi.”


Ero da Starbucks, con il mio migliore amico.

-Quindi, da quanto ho capito, sei pazza di lui.
-Io , pazza di lui? HAHAHAHAHAHAH.
-Summer, smettila. Ti conosco da quando frignavi nella culla, sei la mia migliore amica, forse ti conosco più di quanto tu conosca te stessa...
-Niall..-
-Tu lo ami, Summer.
-No Niall, ma sei fuori? Dico, che c'era in quel cappuccino? Devo sporgere denuncia al proprietario di questo posto!-
-Continui a negare? Ma a chi prendi in giro , Summer? A me no di certo!-
-Quello che provo per lui non è amore, è solo odio, odio profondo.-
Detto questo mi alzai di scatto, facendo traballare i due caffè vuoti sul tavolino.
Feci per andarmene, ma Niall mi abbracciò da dietro.

-Sei proprio impossibile.
-E tu non capisci niente.
-Testarda..
-Scemo..
-Ti voglio bene.
-Io invece no!
-Ok, ciao!
-Niall, ti ordino di venire immediatamente qui!
Niall sorrise e mi abbracciò di nuovo.
Avrei guardato quel sorriso una marea di volte, senza mai stancarmi. Era perfetto. Come lo erano i suoi occhioni azzurri.

-Come devo fare io con te?!
-Ci vuole pazienza, James.
-Si, e io ne ho fin troppa.
-Mi accompagni a casa?
-Certo ,principessa.

Ci incamminammo verso casa, e parlammo di tutto , della sua storia con Alice, di Josh, della sua nuova macchina, del vestito che avrei tanto voluto ricevere per il compleanno, e del nostro amiciversario.


Hahahaha, si avevamo anche il nostro giorno.


Ma evitammo con attenzione di parlare di Harry.
Niall sapeva quando c'era bisogno di non toccare l'argomento, e io l'amavo per questo.

-Allora mi raccomando , VAI CHE STASERA E' LA TUA SERA!
-Scusa, come hai fatto a capire che dovevo uscire con lui?!
-Te l'ho detto Summer, non puoi nascondermi niente.
-Mi fai paura O.O
-Ciao principessa, ti amo.
-Ti amo anch'io, Horan.
Gli diedi un bacio sulla guancia ed entrai in casa.



21.45
CRISI TOTALE?! Che cazzo mi metto?
Camminavo avanti e indietro per la stanza, come una pazza isterica.
Sarah mi guardava stranita sul mio letto, mangiando i biscotti al cioccolato di mia mamma.
-Come fai a mangiare in una situazione del genere?! Cazzo, le amiche ci sono sempre nel momento del bisogno! Se, come no!
-Metti quel jeans e quella maglia, e non rompere. Sei sempre stupenda, e poi di che ti preoccupi? Styles ci sa fare.
-Scusa cara, tu come lo sai?
-Oddio, non dirmi che sei gelosa di me?! Aahahahhahaha..tu stai proprio delirando, a'sò.
-Smettila di ridere cogliona, e aiutami a chiudere questa cazzo di cerniera.

Dopo molte urla, ed esaurimenti nervosi, sentì il campanello.
Feci un respiro profondo, diedi un bacio alla mia amica, e mi avviai verso la porta.

Cazzo, questa non ci voleva.
Non mi ero preparata psicologicamente alla sua vista.
Mi sentii mancare, e dovetti appoggiarmi alla porta.
Era bellissimo, si passò una mano tra i capelli e mi sorrise.
Non potevo veramente farcela.


-Infarto, Tomlinson?!
-Cominci già a rompere, Styles?
-Palpitazioni, accecamento, tremolio,svenimento?
-Non atteggiarti, coglione. Non mi fai nessunissimo effetto, sappilo.
-Si Summer, certo.
-Allora, rimaniamo qui tutta la sera a discutere su quanto sei figo?
-Allora vedi che ammetti che lo sono!
-Ma perché ti ho aperto la porta?!
-Perché mi vuoi.
-Come scusa?
-Mi vuoi come io voglio te. Avanti, non negarlo. Guardami negli occhi, e dimmi che non provi niente per me.
Lo guardai negli occhi, stavo per dire qualcosa, ma distolsi lo sguardo.
-Ma a chi vuoi rompere?
Lui sorrise a 32 denti, segno che l'avevo fatto contento. MERDA
Mi fece entrare in macchina , e mi portò in un luogo isolato, non l'avevo mai visto.

-Perché mi hai portata qui?Cos'è, vuoi fare le tue cose lontane dal mondo in modo che poi io non abbia le prove per infamarti, eh?
-Shhhh...
Mi fece segno di scendere, mi prese per mano, e io non mi rifiutai.
Si stese per terra, sul prato ancora umido per la leggera pioggia londinese.
Feci lo stesso, i nostri visi erano vicini.
-Guarda, là sopra, che cosa ci vedi?
-Infinita desolazione. Tutto nero, neanche una stella. E quelle nuvole mi mettono anche angoscia..
Non capivo dove voleva arrivare.
-Risposta sbagliata.
-Tu invece, cosa ci vedi Styles?
-Io ci vedo tutto, l'infinito.
-Ah, si?
-Si. Vengo sempre qui per pensare..
-Styles che pensa, questa è bella.
-La smetti?
Lo guardai, era serio.
-Scusa..-mormorai.
-Pensavo non ci fosse niente di più calmo e infinito di questo posto. Niente di più bello da guardare...
-Ma?
-Ma quando sono con te, questo posto diventa totalmente insignificante.
Sussurrava, e continuava a guardare verso il cielo.
-Bel colpo Styles, davvero. Penso che ti sei superato sta volta..
-Cazzo, Summer. Perché fai così? Perché non lo capisci?
-Capire cosa, Styles?
-Capire che TI AMO.

Prov.Harry.
Non potevo averlo detto. Non mi sentivo bene?
Harold Edward Styles innamorato, ahahahha.
Che cazzo mi ero fatto?
Mi girai verso di lei, che mi guardava con espressione sbalordita.
Era bellissima, ma che dico, perfetta.
-Cos'hai detto?-disse piano
-Ti ho detto che ti amo-
-....-
-Ti amo. Summer. Amo quella tua fottuta acidità. Amo il tuo modo di reagire, la tua testardaggine, la tua testa sempre alta. Amo di te che sei ostinata, cocciuta, tenace. Amo i tuoi occhi color nocciola, e quei bellissimi capelli biondi che ti fanno sembrare una fottuta bambolina di porcellana. Amo il modo in cui ti incazzi, in cui mi urli contro, quando sei offesa, arrabbiata. Amo come muovi le tue labbra per dirmi:'Ciao Styles', amo il suono caldo della tua voce. Ti amo, amo tutto di te, e adesso non ho più paura di dirlo.
-Harry...io-
-Tu?
-Ho paura.
-Lo so...vieni qui.
Mi abbracciò, eravamo ancora stesi.
Si avvicinò piano, mi baciò, e poi ancora , e ancora, e ancora.
-Harry..?
-Mhh?
-Ti amo anch'io.
Rimanemmo appoggiati l'uno all'altro, continuavo a baciarla.
Mi aveva detto che mi amava, e adesso non l'avrei lasciata scappare via, per nessuna ragione al mondo.
Era finalmente MIA, sarebbe stato così per sempre.
___________________________________________

SPAZIO AUTRICE

Ecco scusatemi se il capitolo prima era corto :c
Ma con questo mi rifaccio! ^^
Son contenta che vi piaccia la storia, ne vado fiera!
Ho intenzione di iniziare anche un altra al più presto spero la seguiate
Baci.

Letstrytowrite.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo 4:"L'ultimo bacio spetta a chi? A moi." ***


CAPITOLO 4:

L'ultimo bacio spetta a chi? a moi.”



Pov. Summer
ZZZZZZZZ, ZZZZZZZZZZZZZ,ZZZZZZZZZZZZZ
Fottuto cellulare.
-Non rispondere.
-Harry,devo.
-No, non devi.
Continuava a baciarmi , prima dolcemente, poi sempre con più foga.
Mi sentivo come in paradiso, avevo finalmente capito che l'unico posto in cui dovevo stare era tra le sue braccia.

ZZZZZ,ZZZZZZ,ZZZZZ
-Basta,fammi rispondere.
Harry sbuffò e si ristese a terra.
Mi misi a ridere , era bellissimo.

'Pronto?'
'Ciao dolcezza, ci vediamo stasera?'
Merda, questa non ci voleva. Josh!
'Emh..omh..ciao. Vedi, io non posso, ora..ecco'

Harry si mise di nuovo seduto.
-Chi è?
-Non è nessuno.

'Con chi parli?'
'Con nessuno, Josh.'
Cazzo!

-Josh?
-Harry, sta zitto.

'Harry?'
'No, Josh, cioè'

-Dammi quel telefono.
-No!

'Ciao Josh, sono Harry. Vedi, Summer ora è piuttosto impegnata e gradirebbe se tu non la disturbassi. Ciao'

-Ma sei un coglione!
-No, non lo sono. Lui lo è. Da quand'è che ti chiama a quest'ora?
-Da un mesetto più o meno...
-Un mesetto?!?!
-Si, certo. Vedi prima c'era Kristopher, ancora prima Stefan , oh e poi anche Lucas e ..
Volevo farlo un po' soffrire
-ZITTA!
-Ah, quasi dimenticavo Jake e..
-LALALALALALLALALA, NON STO SENTENDO!
-Ma a te cosa importa? Scusa?

Harry si girò di scatto , mi prese per il bordo della maglietta e avvicinò le sue labbra alle mie.
-Cosa mi importa hai detto?
-Mhh, si...
Ero completamente andata, mi morsi la lingua,dovevo contenermi.
-Solo il pensiero di altre mani che ti toccano mi fa impazzire, Summer. Sei mia, hai capito?
-Ohohohohoh, diventiamo già ossessivi possessivi?
-Hai capito bene.
-Si ma, come la mettiamo con tutte le tue puttane?
-Summer, sono scomparse. Andare a farsi fottere.
-Harry, caro, si sono già fatte fottere tutte da te.
-Ti amo.
-Si, bravo, cambia argomento! RAZZA DI IDIOTA!

Scappai vicino alla macchina.
Lui mi rincorse e mi girò di scatto, facendomi appoggiare al cruscotto.
-Ricordati questo: adesso esisti solo tu, tu e nessun'altra.
Mi baciò piano il collo , come soltanto lui sapeva fare.

-Harry? - gli presi il viso fra le mani.
-Si?
-Sai che se non mi riporti a casa entro 10 minuti , ti ritroverai mio fratello fuori la porta con un kamikaze in mano?
Mi sorrise, uno sorriso bellissimo.
Mi aprì lo sportello dell'auto.
-Madame..si accomodi-
-Merci..monsieur..-
-Dove la porto allora?
-Su una stella.-


Mi svegliai di scatto, era successo davvero?!
Sembrava tutto così irreale, come se la sera scorsa fosse stato semplicemente un sogno sospeso nell'aria.
Le parole di quella canzone mi rimbombavano nella testa, come un'eco, come qualcosa che rimaneva indelebile nella mia testa.
'Come si fa, a spiegarti se mi agito e mi rendo ridicolo?
Qui trafitto sulla terra steso me ne sto, aspettando di volare un po'.
Eccoci qua, a guardare le nuvole su un tappeto di fragole.'

Sentii brividi veloci percorrermi tutto il corpo, non mi ero mai sentita così. Così bene.
Feci una doccia veloce, l'acqua gelida mi bagnava il corpo. Avevo bisogno di riflettere, di pensare.
'Harry Styles mi ama, Harry Styles mi ama, Harry Styles mi ama'

Scesi le scale sorridente, forse con una faccia da cogliona, tant'è che mio fratello mi scoppiò a ridere in faccia.
-Scommetto che ieri sei uscita con Harry.
-Che cazzo mi ridi, idiota?
-Niente, sono solo felice.
-Felice di cosa, scusa?
-Niente più Josh! 
JOSH! Dovevo parlargli...

Mi diede un bacio lunghissimo sulla fronte e mi scompigliò i capelli.
-Fanculo,erano perfetti!
-Sei perfetta sempre, amore mio.
-Tomlinson?
-Si, cucciola?
-Che cosa mi devi dire? -.-
-Io? Nieeeente.
-Con chi hai scopato ieri, Louis?
-Ok, senti. Era tipo una BOMBA! Dio mio, cioè..
-Basta, non voglio sentire. BLA, BLA , BLA , BLA.
-ahahhhahaha, gelosa?
-Da morire!
-E io che dovrei dire con Styles? Scusa??
-Ma amore della mia vita, io amo solo te!
-Davvero?!
-No! 
-Puttana!
-STRONZO!
-Ritardata..
-No, questo aggettivo è mio! Non hai personalità, Tomlinson. E ora muovi il culo e accompagnami a scuola.

Scesi dall'auto di Louis, e lo vidi uscire dalla sua auto.
Si poteva essere più perfetti?

Si avvicinò a me, piano, come se volesse rinfacciarmi il fatto che lui era un Dio greco.
'Buongiorno piccola.'
'Ciao Styles'
'Pronta?'
'SONO NATA PRONTA. IO ! '


Mi mise il braccio intorno alle spalle, sorrise, si abbassò gli occhiali, e mi portò dentro.
Tutte le oche puttanelle della scuola blateravano invidiose, si capiva chiaramente che stavano rosicando maledettamente.
-Se questi tizi non la smettono di guardarti, faccio scoppiare la terza guerra mondiale.
Lo guardai e lo baciai. Poi mi girai per cercare con gli occhi la mia migliore amica, forse era appiccicata al suo Zayn *-*
-No.- disse.
Mi spaventai, cosa voleva dire no?
-Prima regola per stare con il sottoscritto.
-Oh no, ricominci a fare l'imbecille ..lo sapevo.
-Zitta e ascolta.
-Avanti , sentiamo.
-Quando mi dai un bacio, aspettati sempre un bacio di risposta. Sono io ad avere l'ultimo bacio, ok?!
-ahahahahahahhahahahahahahahahahahahahahahahahahahhahaa..
-SMETTILA DI RIDERE! E ORA VIENI QUI'! DEVO DARTI UN BACIO!
-CHE SCHIFOOOO! MAI!

Corsi via, ridendo, mentre lui urlava blaterando idiozie.
Louis e Zayn lo raggiunsero, tappandogli la bocca e portandolo in classe.
Mi scontrai contro Liam.
-Tesorooo!
-Ciao Liam! Come sei bello oggi! *-*
-Tu invece sei molto allegra, ahahahaha. Ho capito bene?
-Hai capito benissimo.
-Dammi un bacio.

Si avvicinò anche Niall.
-Niallinooooooooooo!
-Ciao principessa.
-Cazzo, Niall, c'è Josh.
-Forza e coraggio, Summer, noi siamo qui per te.

Mi avvicinai a lui e gli spiegai tutto. Lui non la prese molto bene, sbatté l'armadietto e stava per urlarmi contro qualcosa, ma subito mi si avvicinarono Liam e Niall e lui stette zitto.
-Non avrai sempre i tuoi amichetti a pararti il sedere, Tomlinson. Sei solo una puttana.
Niall gli si buttò contro, facendolo cadere per terra.
-Come cazzo l'hai chiamata, pezzo di merda?!-
-Togliti dalle palle, Horan-

Niall stava per sferrargli un pugno, ma io e Liam riuscimmo a fermarlo.
-Josh, vattene, prima che ci ripensi anch'io e ti rompi la faccia.
Anche Liam, si era piuttosto incazzato.

-Grazie ragazzi, davvero.
-Che stronzo..- Niall continuava a guardare il corridoio, ancora non si era salvato
-Ci siamo sempre per te, lo sai.- Liam mi accarezzava, cercava di rassicurarmi.
-Una sola cosa ragazzi...-
-Si?!-
-Non dite niente agli altri, vi supplico.-
-Ma..-
-Summer, noi..-
-Per favore!-

Loro sbuffarono , ma alla fine acconsentirono. Mi abbracciarono e poi andai in classe.
Quando mi sedetti , trovai un biglietto sul mio banco.
'Alle 10.00, prendi la 4°scala A. Mi devi ancora un bacio. Ti amo'

Sorrisi come una bambina a cui era appena stato regalato dello zucchero filato (?) , e per tutta la lezione, non feci altro che pensare a lui.

________________________________________

SPAZIO AUTRICE

Contenti/e del nuovo capitolo? Recensitelo in tanti accetto sia le critiche che le positive ovviamente!
Vi ringrazio che seguite la storia,ne vado fiera di questo.

BACI.

Letstrytowrite.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo 5:"Noi saremo una cosa sola." ***


CAPITOLO 5

Noi saremo una cosa sola.”


Pov. Zayn
Sarah
era vicino a me, mi sorrideva, come soltanto lei sapeva fare.
Faceva finta di leggere un libro, e quando le baciavo piano le guance e il collo, lei nascondeva il suo viso dietro le pagine.
Mi faceva impazzire, non avevo mai provato simili emozioni.
-Ho voglia di te
Mi guardò , spalancò gli occhi, e sorrise, ancora.
-Come hai detto?
-Ho detto che ho voglia di te.
Le presi la mano, e la feci salire sulla mia moto.
-Zayn , e se ci vedono?
-Se ci vedono capiranno che ti amo alla follia, e che ho deciso di rapirti
-Ripeti quello che hai detto
-Ho deciso di rapirti?
-No, prima.
-Se ci vedono capiranno?
-ZAYN!
-Ti amo, Sarah
Mi baciò dolcemente, io le presi i fianchi e continuai a baciarla, lasciando che lei si facesse trasportare.
Misi in moto, e partimmo. Ci lasciammo alle spalle la scuola. Non me ne fregavo di nessuno, volevo stare con lei, e con nessun' altro.
La portai sulla spiaggia.

Pov. Sarah
Era perfetto, quell'attimo era incredibilmente nostro. Per nulla al mondo avrei voluto cambiarlo.
Ci poggiammo piano sulla sabbia, i nostri corpi si cercavano, come se la forza di gravità ci spingesse l'uno contro l'altro, come se ci costringesse a toccarci e a desiderarci. Zayn mi baciava piano, come se avesse paura, come se non volesse rischiare. Si fermò all'improvviso, fissandomi negli occhi. Mi mancava il fiato, quella bellezza toglieva completamente il respiro.
-Posso, Sarah?-
-Non chiedermi il permesso , Zayn-
Lui sorrise, sorrise e io pensai seriamente di svenire.
Cominciò a baciarmi con più forza, con più passione, fino a quando non diventammo una cosa sola.

* * *

Pov. Summer
-Styles!
Era perfetto, era come ogni singolo istante.
Poggiato al muretto del tetto, con le mani in tasca.
Mi sorrise, e il mio stomaco cominciò a contorcersi.

-Finalmente.
-Non dovevi darmi un bacio?
-No, non mi va più.
-Ah, no è?
-No.
-Va bene, vado alle lezione di chimica. Ciao!

Mi prese per il gomito, e mi tirò a se. Poggiai una mano sulla sua spalla, guardando in basso.
Non volevo incrociare i suoi occhi, non ne avrei avuto la forza.
Mi ci sarei persa dentro, come mi succedeva ogni fottutissima volta.

-Balliamo?
-Dico , Styles, ma sei scemo? E poi non abbiamo neanche la musica.
-E che importa? La facciamo noi!

Mi prese i fianchi, stringendomi a se.
Io misi le mie mani intorno al suo collo.

-Sembriamo quei due sfigati de 'Il tempo delle mele' , ahahahahah
-Cosa? Io sono molto più figo di quel tizio.
-Certo, tu sei il più figo di tutti.
-Ti amo.
-Dillo ancora...
-Ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo..

-Ciao Niallino bello!
Entrai in camera di Niall come se fosse la mia, e mi buttai sul tuo letto.
-Ehi rompipalle, chi ti ha fatto entrare?
-La tua dolce mammina coccolosa, Horan.
-Devo dirle di lasciarti fuori la porta! u.u
-Sei cattivo!
-No, sei tu che non mi pensi più.
-Ma che dici?
-Come che dico? Sono tre giorni che non mi caghi proprio.
-Niall..tesoro mio..
-Si?
-Ma chi se ne inculaaaaaaaaaa! AHAHAHAHHAHAHAHA
Cominciai a ridere come una forsennata, così Niall prese un cuscino e me lo buttò addosso.
Da lì si scatenò una guerra all'ultimo sangue, distruggemmo tutta la camera.
Alla fine ci stendemmo tutti e due a terra, esausti.
-Horan?
-Si, Styles?
- Tu rimarrai sempre l'unico per me, sei la cosa più bella del mondo. Te lo ricordi , vero?
-Si principessa, è bello sentirselo dire.
Mi diede un bacio sulla guancia, poi si alzò e cominciò a vestirsi.

-Dove vai?-chiesi.
-A casa di Zayn-
- Che succede,Dj Malik da una festa?-
-No, solo una birra tra amici. Che fai, vieni?-
-No, mi rompo.-
-E se ti dico che di sicuro ci sarà un certo riccio provocante?-
-Ti rispondo che ci ho ripensato, e che vado subito a vestirmi, angelo mio.
-Brutta stronza! Con me non ci saresti venuta!
-Aahahahah, ti amo Niall.

Andai a vestirmi da Sarah, che era stupenda , naturalmente.
Aveva dei pantaloncini corti e una maglietta rossa, con le ballerine che le avevo regalato io.
Io indossavo un vestitino nero, e ballerine dello stesso colore. Capelli sciolti, che mi cadevano dietro le spalle.
Sentimmo il clacson di Liam, così uscimmo subito.
-ALLORAAA, con Zayn come va?-chiese Liam alla mia amica.
-Una favola.- rispose lei, sognante.
-E con Styles?- si rivolse a me.
-Si fa sempre più stronzo!- risposi io, isterica.
-Ma?...-Liam mi guardò con la faccia da cucciolo.
-Ma lo amo-
Sorrise e mentre parlucchiavamo con quel tesoro , arrivammo a caso di Sonofigoeloso.
Liam bussò , E SORPRESA SORPRESA..
Hope, quella puttana, ci aprì la porta.
-Oh ciao Liam, come sei bello! Vieni entra! ..Ah, ciao ragazze.
-Ciao Evans.
Sbuffai, incazzata nera, ed entrai come se fosse casa mia.
Zayn andò subito da Sarah, la baciò dolcemente, ma lei rimase un po' distaccata. Naturalmente era rimasta anche lei scioccata da quella tipa in minigonna che aveva aperto la porta di casa del SUO ragazzo.
Vidi Harry, era sul divano con Louis, ridevano come due coglioni.
Quando mi vide saltò in piedi, e mentre veniva verso di me, mi girai infastidita, per fargli capire che se si fosse avvicinato gli avrei menato un cazzotto in piena faccia.
-Summer.
-Ciao Styles.
-Che hai?
-Niente.
-Summer, guardami quando ti parlo. Che hai?
Mi girai di scatto, incenerendolo con lo sguardo.
-Ti ho detto che non ho niente, Styles. Non rompere.
Salii le scale velocemente e mi chiusi in bagno.
Sentii i passi di Harry salire , e ad ogni minimo rumore il mio cuore sobbalzava, bombardandomi il petto. Ogni passo mi teneva più vicina a lui, e la vicinanza non faceva altro che farmi girare la testa. Era impossibile, incredibilmente assurdo,ma lo amavo.

-Summer, cazzo, apri questa cazzo di porta.
-Non apro un bel niente, Styles. E' un bagno, l'ho occupato io, e ho il diritto di restarci dentro fino a quando mi pare. Aspetta il tuo turno!
-Summer, ti avviso. Se non apri immediatamente la porta, mi costringi a sfondarla con un calcio.
-Fai pure, poi i danni a Dj Malik però li paghi tu.
-Summeeeeeeeeeeeeeeeer.
-Styles, è inutile. Non ti apro.
-Ok, come vuoi. Allora vado giù, mi stanno chiamando.

Mi sentii invadere di rabbia, avrei voluto bastonarlo! Sentii i suoi passi allontanarsi, e involontariamente aprii la porta.
Cazzo, mi aveva fottuto. Era davanti a me, con quel fottuto sorriso.
Con una sola presa, mi spinse in bagno, e chiuse la porta a chiave.
-Che vuoi Styles? Fammi uscire!
-Hai iniziato tu, amore.
-Harry, io ti denuncio per stupro!
-Mi piaci quando diventi aggressiva.
-Togliti dai piedi ,coglione.
Lui si divertiva da matti, lo leggevo nei suoi occhi.
-Non mi levo fino a quando non mi dici perché eri così incazzata.
-Hai anche il coraggio di chiedermelo, razza di idiota?
Perfetto, bravo Hazza! Fai anche il finto tonto!
-Si,spiegamelo.
-Dico, chi è quella troia simile a una gallina scornacchiata uscita male , che ride come una pazza sguaiata al piano di sotto? La conosci, Styles?
-Avanti , si è presentata lei qui. Non le ho neanche rivolto la parola...
-Non ti credo..
Si avvicinò piano, guardandomi negli occhi.
Non è giusto, non puoi fare così. Lo sai che mi sciolgo.
-Non mi credi neanche se faccio così?
Mi baciò piano, non era un bacio come gli altri.
Era dolce, vero. Per un attimo tutto ciò che avevo intorno scomparve, c'ero solo io, lui, e il suo dannatissimo bacio.
-No, Styles. E' inutile.
-Ti amo, Summer.
-Si bravo, usi tutte le carte!
- No , amore. A questo punto dovresti dirmi :' si cucciolotto, ti amo tanto anche io.'
-' Fammi uscire, stronzo.
-Sei stupenda stasera.
Sorrisi, imbarazzata. I suoi complimenti mi facevano sempre lo stesso effetto, arrossivo in continuazione.
-Fin troppo stupenda.
Il suo sguardo passò dal compiaciuto all'intransigente.
-Grazie caro, ora voglio andare a bere. Mi fai passare?+
-Prima mettiti questa addosso.
Mi passò la sua giacca, io gli risi in faccia.
-Mai.
-Mettila, ora!
-NO!
-Summer!
-Non la mettooooo!
-Perfetto, rimarremo chiusi qui dentro tutta la sera.
-TI ODIO!
-Hai cambiato idea, amore?
-Dammi quella giacca.
La indossai facendo finta di essere incazzata, per fare la preziosa. In realtà il suo profumo addosso era meraviglioso.
Mi guardò soddisfatto, mi baciò ancora.
-Harry?
-Mmh,mmh?
-ti amo tanto anch'io, CUCCIOLOTTO.
Scoppiò a ridere.
Bene, la sua risata.
ORA POSSO ANCHE MORIRE.


__________________________________________
SPAZIO AUTRICE

Eccovi qui il 5° capitolo :3
Vorrei tante recensioni, non importa se son negative.
LEGGETE LA NUOVA STORIA **
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2271867&i=1

Baci & Abbracci.
Letstrytowrite.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Capitolo 6:" Non scappare tu sei di mia proprietà." ***


CAPITOLO 6:

Non scappare,tu sei di mia proprietà.”



Pov.Harry
Si dice che quando ami una persona senti le farfalle nello stomaco.
Allora perché, perché diavolo ogni volta che lei mi era vicina, sentivo un uragano sopprimermi violentemente il cuore?


Pov.Summer
Mi svegliai stordita, la notte scorsa avevo bevuto qualche bicchiere di troppo.
Non ricordavo bene chi mi aveva riportata a casa, ma sentivo ancora il sapore delle sue labbra sulle mie.
Eravamo distesi, sul suo letto.
I suoi grandi occhi verdi erano incorniciati da quei riccioli scuri morbidissimi, che amavo da impazzire.
Mi guardava sorridendo, senza smettere di accarezzarmi il braccio nudo.
Ricambiai il suo sorriso, quasi inespressivo, come se la sua bellezza provocasse un mio improvviso distacco.
Era perfetto.


Cominciò a baciarmi il collo, piano e delicatamente, e man mano che risaliva lungo il profilo del mento sentivo il tocco delle sue labbra sempre più forte e passionale.
Arrivò alla mia bocca , e io lasciai che le nostre lingue si trasportassero a vicenda.
Si cercavano, avidamente, piene di desiderio.
Mi sfilò la maglietta, io feci lo stesso con i suoi jeans. Fino a quando rimanemmo completamente nudi.
Harry continuava a stringermi a sé.
Le sue mani cominciarono a scivolare pian piano su tutto il mio corpo,
Mi sfiorava, mi accarezzava, e i brividi cominciavano a percorrermi come se si rincorressero, o stessero scappando da qualcosa.
Il mio cuore intanto si stava frantumando in mille pezzi microscopici, lui se n'era impossessato.
Sorrisi, non riuscii a fare altro. Mi si fermò quasi il respiro.

Le sue mani si fermarono sui miei glutei con un espressione ammiccante. Non riuscivo più a respirare.
E continuavo a sorridere, come un'ebete rimbecillita.
Evidentemente mi si era bloccata la mascella ...o forse..più semplicemente un'ondata di emozioni mi stava invadendo completamente, pervadendo tutto il mio corpo
Le sue mani erano dolci, delicate, mi sfioravano piano..come ad accarezzare la mia pelle.
Aprii gli occhi e sentii il suo sguardo dritto dentro il mio,stavo per esplodere, volevo dirgli di fermarsi ma dalle mie labbra uscì un unico e offuscato gemito di piacere.

-Mi vuoi?Mi vuoi davvero?
Feci di si con la testa e con un piccolo lamento della voce.
-Non ho sentito bene.
-Si.

Stavo impazzendo,non mi sentivo più le gambe. Volevo che i nostri corpi diventassero una cosa sola,
ma non riuscivo ad emettere un fottutissimo si.
Lui mi sorrise, e tra un bacio e l’altro lo senti dentro di me , facendomi sospirare come mai avevo fatto prima.
Le spinte erano inizialmente lente e calme, poi diventarono sempre più veloci ed affannate.
Ero completamente inebriata dal piacere, percorsa da un vortice di sensazioni:
ogni volta che guardavo i suoi occhi verdi persi nel piacere, mi sentivo come precipitare, in un buco senza fine. Con lui, ogni cosa si nebulizzava,scompariva, si diradava.
Proprio mentre stavo per annegare nel limite ,gli occhi chiusi ,poi i suoi occhi si aprirono lentamente, e mi guardarono, mi sorrisero, mi amarono.
Lentamente Harry si staccò da me. Mi appoggiai contro il suo petto. Lui mi porse la mano e io incrociai le mie dita con le sue.

I nostri respiri lentamente si calmarono.

E mentre i nostri corpi combaciavano perfettamente, reduci di fuochi d'artificio, la mia mente si perdeva nell'assoluta consapevolezza che era riuscito di nuovo a farmi Sua.


Pov Harry.

'Ciao' , mi sussurrò piano, sfiorando il mio orecchio con le sue labbra rosee.
Aprì gli occhi, ancora stordito, e le sorrisi, mostrando le mie fossette marcate.
La baciai di nuovo, questa volta dolcemente.
Solo lo sfiorarla mi ricordava delle emozioni travolgenti che, poco prima, i nostri corpi avevano creato.
Feci un'espressione soddisfatta, come un bambino a cui viene dato per premio un bel gelato alla panna.

- Che c'è?- fece lei, mentre si infilava il suo reggiseno di pizzo.
- Niente.. -risposi io, rimanendo sul vago.
Mi avvicinai al suo collo, baciandola dietro l'orecchio.
-Ti sento felice- , la sua voce era morbida e serena.
-Sono felice perché ti ho fatta Mia, ancora, finalmente.
Al pronunciare di quelle parole, sentii il suo corpo rabbrividire.
Adoravo quando la facevo sussultare,e anche se non mi trovavo di fronte al suo viso, riuscii ad immaginare perfettamente il rossore sulle sue guance.
Si girò, guardandomi fisso negli occhi.
- Si, Styles. E ora scusami, è il turno di Zayn e poi dovrei passare da Liam..sai, meglio non tardare con i miei clienti'

Voleva guerra.
-Ah si , è?- le bloccai automaticamente i polsi, costringendola a stendersi di nuovo sul letto.
La baciai , lei mi morse un labbro.
-'Nessun'altra mano, oserà sfiorare questo corpo.
La guardai fissa negli occhi, più che un'affermazione sembrava un ordine, come se la stessi minacciando.
Lei sorrise, facendosi beffa di me.
-Che paura, Styles
-E' inutile che scappi, dolcezza, tu sei di mia proprietà!
Indossò i suoi jeans e corse via in cucina ridendo , lasciandomi come un imbecille, sul letto.

_______________________________________
Ecco contente? :3
Nuovo capitolo messo !
Vi dico già che il prossimo dovete aspettare un po'..
Sono piena di impegni, di qua e di là e non  ho molto tempo di scrivere quindi, bacioni!
VI LASCERO' SULLE SPINE!

Baci.
Letstrytowrite.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Capitolo 7:“Le sue mani avevano attraversato le mie. Eravamo una cosa sola.” ***


Capitolo 7
“Le sue mani avevano attraversato le mie.

Eravamo una cosa sola.”


Quel giorno avevamo deciso di fare un'uscita tra sole donne. Io, Sarah ed Alice.
Avevamo bisogno di svagarci un po', lontano dallo stress scolastico.

Ero sdraiata sul letto di Alice, e stavo sfogliando una rivista di tacchi vertiginosi quando sentì vibrare il cellulare.
-Pronto?
-Ciao.

Prendi un respiro profondo Summer, è solo Harry Styles.

-Stasera vieni da me, vero?

No, no poteva farmi una simile richiesta.
Posai lo sguardo prima su Sarah, che si metteva lo smalto canticchiando, poi su Alice, che si piastrava i capelli.
Sbuffai, non potevo dare buca alle mie amiche.

-Scusa, non posso.
-Non importa. Dove vai?

Credimi , Styles, vorrei tanto correre da te, e ricominciare da dove avevamo lasciato ieri sera, ma proprio non posso.

-Esco con le ragazze..credo che andremo a ballare.

Alice mi prese il telefono da mano e mise il viva voce.
-Ok. Non fate danni.
-Aahah, che battutona Styles. Stai tranquillo, ci pensiamo noi alla tua ragazza.

Alice e Harry erano migliori amici, praticamente condividevano tutto e si stuzzicavano continuamente, avendo lo stesso carattere cocciuto e complicato, si trovavano sempre a bisticciarsi, ma niente li aveva mai separati.

-Ali, non fare la puttana.
-Vaffanculo stronzo!
-Vai a farti fottere da James.. vai.
-E tu vai a masturbarti, ne avrai proprio bisogno stasera!
-Ti voglio bene tesoro
-Io no! E ORA MUORI!

Quanta dolcezza, Dio mio.
Risi un po' sconvolta, poi iniziai anch'io a prepararmi.
Indossai un pantaloncino e una canottiera nera, i miei adorati e fedeli tacchi, un filo di trucco e via.

Arrivammo nel locale, c'era davvero tanta gente.
La musica era a palla, le luci accecavano completamente la vista.
Ogni figura mi arrivava ovattata e indistinta, pensavo solo a chiudere gli occhi e a lasciarmi andare.

Qualcuno si avvicinò al mio orecchio.

-Ciao bambola.

Riconobbi quella voce, Josh.
Non volevo crederci, non poteva essere lui.
Mise le sue luride mani sui miei fianchi, e cominciò a baciarmi con foga il collo.
Feci per dimenarmi più volte, ma ogni mio movimento veniva bloccato dalle sue braccia, che mi stringevano.
C'era troppa gente, nessuno si accorse di nulla.
Cercai di urlare, per provare a sovrastare il volume altissimo della musica, ma ogni tentativo si rivelò inutile.
Mise una mano sulla mia bocca, e mi spinse nel guardaroba, chiudendo la porta alle sue spalle.

-Lasciami!, urlai.
Continuavo a ribellarmi, ma lui era più forte.
-Non ti lascio, faccio quello che voglio, troia.
Poggiò la sua bocca sul mio collo e mi fece un succhiotto.
Quelle stesse labbra che avevo toccato con piacere, ora mi disgustavano senza limite.

Riuscii a sfuggire alla sua presa salda, e corsi via.
Ma le sue mani avevano già attraversato la mia pelle, mi avevano toccato senza ritegno.
Mi poggiai al muro, fuori la discoteca.
Cominciai a piangere, ininterrottamente.
Mandai un sms a Sarah ' vado, scusa'
Poi chiamai la mia unica salvezza, Niall.

-CHE SUCCEDE?
Niall sapeva che saremmo uscite, Alice era la sua ragazza, e quando lo chiamai si allarmò subito.
-Niall, ti prego, vienimi a prendere


Niall arrivò dopo neanche 5 minuti, mi abbracciò e asciugò le mie lacrime.
-Che è successo?
-Niente, è tutto ok. Ti prego, riportami a casa.

Niall non disse niente, si limitò a tenermi stretta a se e a portarmi sul suo motorino.
Intanto le mie lacrime continuavano a scendermi, gli bagnai tutta la maglietta.
Mi aprì la porta di casa, lui sapeva dov'erano anche le chiavi di scorta.
Prima che potessi dire qualcosa e scappare a piangere nella mia stanza , mi abbracciò fortissimo, e rimanemmo così per un lungo periodo di tempo. Strinsi gli occhi, volevo smetterla di piangere, volevo mostrarmi forte. Ma non resistetti, avevo bisogno di sfogarmi.

-Ora non ti muovi di qui fino a quando non mi dici chi ti ha fatto scendere tutte queste lacrime.
-Niall..
-SUMMER! Ho sopportato abbastanza! Dimmi che ti succede, o mi costringerai a scoprirlo da solo.
-Niall, Josh..

-Ehi, cosa sono queste urla?- Louis aprì la porta, con una faccia sconcertata.
-Niente Lou, Niall vado..
Entrai dentro ma, sfortunatamente, seduti sul divano c'erano tutti.
Liam, Zayn, Louis e Niall che tornarono ai loro posti e lui, Harry.

Avevo una mano sul succhiotto, era un segno evidente, e volevo nasconderlo.

Harry mi si avvicinò piano, cercò di baciarmi, ma io lo evitai.
Mi spostò la mano dal livido, e fece un espressione che non gli avevo mai visto.
Diventò completamente bianco in volto, anzi , viola.

'CHI CAZZO E' STATO?'
Era furioso, tanto che mi strinse il polso fino a farmi male.
Gemetti per il dolore, ma non dissi niente. Mi limitai a guardare a terra, mentre si alzavano tutti gli altri e mi avvicinavano.
Harry mi prese il mento e mi costrinse a guardarlo negli occhi.
-Summer. Dimmi chi cazzo è stato, o giuro che non rispondo delle mie azioni.
-Non è stato nessuno, io, sono caduta. E poi..
-MI PIGLI PER CULO?
Tutti mi guardavano sconvolti, Louis aveva spalancato gli occhi come se gli stessero uscendo dalle orbite.
Niall sembrava aver improvvisamente capito, strinse il braccio di Zayn come per sfogarsi.
Zayn e Liam continuavano a fissarmi, con la mascella serrata.
Poi Harry guardò Niall che si limitò a sibilare tra i denti, incazzato , 'JOSH'.

In un secondo, tutti e 5 erano fuori casa.
Non ero riuscita a fermarli.

'Sarah, sono io. Fai qualcosa. Cerca di fermarli'
Sarah non ebbe neanche il tempo di rispondere , perché lei chiuse il telefono.
Probabilmente stava per cominciare una rissa.
Mi asciugai un'altra lacrima, e mi appoggiai al muro.

________________________________________________
SPAZIO AUTRICE

Eccomi *
saluta con la manina*
Scusatemi se vi ho fatto un po' aspettare per il settimo capitolo ma vi avevo detto che ero impegnata, sorry.
Comunque spero che questo capitolo vi piaccia <3

Baci.
Letstrytowrite.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Capitolo 8:" Gli avrei estirpato gli organi interni." ***


CAPITOLO 8

Gli avrei estirpato gli organi interni.”


Pov. Harry
Dovevo trovare quel coglione, gli avrei estirpato gli organi interni.
Aveva osato toccare la Mia Summer, e significava che aveva preso tra le sue sporche mani l'anima più fragile del pianeta.
Me l'avrebbe pagata cara.
Misi in moto, senza ascoltare le urla degli altri, che partirono anche loro con la macchina di non so chi.
Non sentivo nient'altro, percepivo solo la rabbia divorarmi violentemente ogni cellula, i miei nervi erano scoppiati, si erano trasformati in cenere.
Tenevo stretto il manubrio, il piede sul volante, ero come partito in una specie di trans, non riuscivo a togliere gli occhi dalla strada.
Arrivai alla discoteca, e scesi velocemente dall'auto, senza neanche aprire lo sportello.

E POI VIDI QUELLA GRANDISSIMA FACCIA DI CAZZO.

-Oh Styles. Qual buon vento ti porta qui?
-VAFFANCULO PEZZO DI MERDA.

Gli sferrai un pugno in piena faccia.
Lui si accovacciò a terra, traballando, e posandosi le mani sul naso.
Cominciai a prenderlo a calci nello stomaco,senza pietà.
Lui tentò di ribellarsi, e riuscì ad assestarmi un pugno sull'occhio. Non lo sentii neanche. Era come solletico.
La rabbia mi rendeva neutro a qualsiasi colpo.
Volevo che lui sentisse lo stesso dolore che aveva provocato a lei, volevo farlo soffrire fino alle lacrime.
L'aveva ferita, nel modo peggiore in cui si possa ferire una donna.
E quella era la MIA donna.
Non mi fermai neanche quando vidi scorrere sangue dal suo naso.
Poi delle mani mi bloccarono le braccia.
-Cazzo, Zayn. Lasciami.
Louis si avvicinò a quello stronzo, e gli sferrò un ultimo calcio.
'Avvicinati di nuovo a mia sorella, e la prossima volta non saremo così clementi.'
Sputò a terra, e si girò, senza voltarsi.

Pov. Summer
Sarah e Alice erano vicine a me, mi accarezzavano e cercavano di rassicurarmi.
Sarah mi preparò una tisana calda, ma l'ultima cosa che volevo era calmarmi.
Io avevo bisogno di LUI, vicino a me.
E adesso l'unica cosa che sentivo era una folle paura.
Sentivo un vuoto enorme divorarmi lo stomaco, come se una voragine volesse inghiottirmi.
Non ragionavo con lucidità, vedevo ancora passare davanti ai miei occhi le immagini sfocate di Josh.
Avevo bisogno di dimenticare.
Bussarono alla porta.
Sarah fece per alzarsi, ma io la superai.
In una frazione di secondo, ero davanti alla porta.
Feci un respiro profondo, e aprì di scatto.

Aveva un occhio nero, i capelli disordinati, e il bordo della manica strappato.
Mi guardò fisso negli occhi, senza dire niente.
Scoppiai in lacrime.
Mi abbracciò.
-Ti prego, non piangere. Ogni tua lacrima è come una pugnalata al petto.
Mi baciò piano, delicatamente, e fui inebriata da quel contatto.
Le sue labbra mi cercavano, non con forza e desiderio, volevano solo il mio amore.
E il mio cuore voleva quasi esplodere, perché non desiderava altro che dargli tutto l'amore che avevo.
-Te lo prometto , nessuno più, oserà farti del male.
-Ti amo ,Harry.
-Ti amo. Summer.
Quelle ultime tre parole rimasero sospese , nell'aria, e riempirono di nuovo quell'immenso vuoto che poco prima avevo provato.
Era passata una settimana da quella notte..
I ragazzi mi erano stati tutti vicini, e io non li avrei mai ringraziati abbastanza per questo.
Harry era semplicemente Harry.
E i suoi baci erano quei baci, e le nostre notti erano quelle notti.
E sentivo di amarlo al limite dell'impossibile, a volte mi impressionavo per fino di me stessa.
Harry non toccava mai l'argomento Josh, cercava di non pensarci.
E io tremavo ogni volta che, stringendo i denti, lui fissava il segno evidente di quella notte sul mio collo.

ORE 8.00
-Oh porca puttana! Harry svegliati!
Mi alzai di scatto dal suo letto, e finii per tirargli un calcio in piena faccia.
-Buongiorno amore, hai la delicatezza di un ippopotamo!
-Zitto, maiale in calore! Ho bisogno di una piastra! E dov'è il mio reggiseno? Cazzo Styles, reagisci!
-Nooo, mamma. Altri cinque minuti.
Harry si rimise sotto le coperte.
-Ok, vado a lavarmi in bagno, ma quando torno ti voglio vestito e pettinato. E' chiaro?
-Mh, mh.

Se vabbè, aspetta e spera.
Andai a lavarmi, indossai un jeans attillato e misi una maglietta di Harry della 'hard rock'.
Era calda e mi piaceva, emanava il suo profumo.
Quando tornai lui era, ovviamente, ancora sotto le coperte.
-STYLES! ALZATI DA QUESTO FOTTUTO LETTO!
Cominciai a saltellare sul materasso, fino a quando lui non mi prese per le gambe e mi fece inciampare.
Sorrise malizioso, sfoderando l'espressione più perversa che gli riusciva in quel momento.
-Che ne dici se oggi saltiamo le lezioni?
-AHAHAHAH..ma quanto ti piace scherzare eh?
Non si diede per vinto.
Iniziò a baciarmi il collo, e mi fece rabbrividire, come solo lui sapeva fare.
-Se fai così però potrei anche ripensarci..
In un attimo lui fu sopra di me.
Mi tolse subito la sua maglietta e ricominciò a baciarmi.
Stava per sbottonarmi i jeans, ma decisi di tenerlo sulle spine.
Mi divincolai velocemente dal suo corpo, ripresi la maglietta, e infilai velocemente le scarpe.
-CIAO STYLES! IO VADO! E TOGLITI QUELL'ESPRESSIONE , SEI PROPRIO UN ARRAPATO CRONICO!



____________________________________________
SPAZIO AUTRICE

Sciao *saluta con la manina*
Ecco qui il tanto aspettato ottavo capitolo ^^
LO SO, E' CORTO. MA BOH NON HO ISPIRATIONS HAHAHAH!
Comunque che ne pensate? Recensite e ditemi cosa ne pensate e cosa pensate che succeda nel prossimo!
Bacioni.

Letstrytowrite.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Capitolo 9: " Hai ragione Harry! Non scopiamo più!" ***


CAPITOLO 9

Hai ragione Harry! Non scopiamo più.”



Arrivai velocemente alla porta, ma Harry fu più veloce e ci mise una sopra, bloccandomi l'uscita.
-Stavolta non mi scappi.

Mi baciò, poi mi prese per mano e mi accompagnò in cucina.
Anne, quella donna meravigliosa, ci aveva lasciato la colazione appena sfornata sul tavolo.
Ma le suocere non erano tutte odiose e acide?

-Emh, ma in questo cornetto c'è la nutella...
Harry fece un'espressione accigliata, e mi guardò come se fossi un' aliena.
-Si, e quindi?
-Sai, più calorie. Dovrei stare attenta, non sono proprio in forma come dovrei. Negli ultimi tempi ho messo qualche kg e..
Harry sfoderò lo sguardo assassino migliore che aveva.
-Summer?
-Si, Harry??
-Mangia quel cornetto.


Qualche anno fa avevo avuto seri problemi con il cibo.
Avevo attraversato un brutto periodo, quando i miei genitori avevano divorziato.
Ero diventata prima anoressica e poi bulimica.
Quelli erano stati mesi d'inferno, se ci penso non riesco a capacitarmi di quanto avevo sofferto.
E Harry c'era sempre stato, conosceva tutto, come lo conosceva il resto della compagnia.
Per questo il mio carattere si dimostrava sempre scontroso e sfacciato.
Era solo il mio modo per nascondere tutte le debolezze che avevo, che facevano parte di me e che non potevano dissolversi nel niente.
Volevo presentarmi forte agli occhi degli altri, ma solo in pochi conoscevano la vera Summer.

E avevo come l'impressione che gli occhi di Harry sapessero scavarmi a fondo, fino a toccare le corde più intime della mia anima.
Mi fremevano, non mi lasciavano ragionare lucidamente.
Quegli occhi erano così intensi che avrei voluto affogarci dentro.


-Prendi la borsa, oggi non si va a scuola.
Sputai un pezzo di cornetto che gli andò a finire in piena faccia.
-..Summer
!
Io scoppiai a ridere. Ero proprio un'imbranata, ma mi divertivo quando si incazzava.

-No, io voglio andare a scuolaaaaa!
-MA FAI SUL SERIO?
-NO! AHAHAHHA
Harry continuava a guardarmi scioccato, io la mattina ero sempre un po' su di giri.
-Amore, forse dovremmo smetterla di scopare così tanto. Se ti fa questo effetto..
Lo guardai , sorrisi. Ok Styles, hai proprio ragione tu.
-Hai ragione Harry! Non scopiamo più!

Stavolta fu Harry a sputare il cornetto.
-Nono, ma io stavo solo scherzando!
-Facciamo una scommessa!- , esordì io.-Se riuscirai per una settimana a resistere, avrai vinto tu!
-Una sett... Summer, non fare la stronza!
-Oh si. Se vinco io tu dovrai accompagnarmi a fare shopping quando e come voglio, per tutta Londra.
-Si, ma se vinco io, tu sarai mia prigioniera per un giorno intero.
-Mi piace.
-Allora affare fatto.
Ci stringemmo la mano.

Poi Harry mi prese in braccio come un sacco di patate (?)

-STYLES! METTIMI IMMEDIATAMENTE GIU!
-Come vuoi!
Harry lasciò la presa, e io caddi a culo a terra sul prato.
-Sei un coglione!
-Sisi, dai, sali in macchina!
Feci una smorfia arrabbiata e offesa, e salì sulla sua ENORME E COSTOSISSIMA macchina.

-Dove andiamo?- ero curiosa , e lui continuava a guidare senza accennarmi niente.
-Vedrai..
-Non avrai mica intenzione di farmi salire su quel coso, vero?!?!
Harry mi guardava divertito, con quel suo sorrisetto sfacciato che mi dava sui nervi.
-Perché amore, non è che per caso hai paura?

Che? No ma dico, che cazzo sta dicendo? Summer Tomlinson che ha paura, che battutona.
Però quella giostra era veramente troppo alta , e troppo, troppo veloce, per il mio stomaco.

Non gliela avrei mai data per vinta.
-No Styles. Non ho paura. Andiamo.

Mi incamminai decisa verso l'entrata della giostra.
Tremavo tutta, praticamente ero diventata una foglia che vibrava al vento.
Harry mi seguiva, in silenzio, come a volersi godere quel momento.
Quanto poteva essere maledettamente stronzo?

-Signorina, si allacci la cintura.
CINTURA, PERCHE' CAZZO PORCA DI QUELLA GALLINA IN CALORE SERVE UNA CINTURA?!
OK. OK!
Mi sedetti incerta, Harry si avvicinò subito a me.

La giostra si azionò e si spensero le luci.
Ok, al diavolo l'orgoglio.

-HARRY! FAMMI SCENDERE!
-Amore, ormai siamo a metri da terra, non possiamo scendere.
- Harry Hoiricciperfettiperchèiovalgo Styles, che diavolo stai dicendo?!

Sentimmo una scossa, segno che il gioco stava avendo inizio.
Mi strinsi fortissimo alla maglia di Harry, appoggiando la testa sui suoi pettorali.
Chiusi gli occhi, lui mi baciò la testa e mi strinse forte a se.
-Sisi, bravo, consolami adesso! Quando scendiamo io ti castro!

Non urlai, stetti ferma sul suo petto.
Quando scendemmo, ondeggiavo a destra e sinistra , mi faceva malissimo la testa.
-Ehi piccola, stai bene?
-Harry...
-Si ,amore?
-COMINCIA A CORRERE! HAI 3 SECONDI DI VANTAGGIO..
-Ehi SUM, io..
-1..
-...
-2..
-ok, ciao
-e tre!


Cominciai a rincorrerlo per quasi mezzo parco, ma naturalmente lui era molto più veloce.
Mi fermai ansimante davanti a un chioschetto dove vendevano lo zucchero filato.

-Hey!
Un ragazzo biondo, alto, e con gli occhi castani, si avvicinò a me.
-E tu sei..?
-Piacere, Alex!
-Mh, ok. Ciao
-Tutto bene?

Oh no, ora questo voleva attaccare bottone..
Ora che ci pensavo bene, Harry doveva pagare ancora.
Perfetto.

-Si, solo un po' stanca.
-Tieni, lo zucchero ridà le forze.
Mi porse un po' di zucchero filato, e io lo accettai volentieri, sfoderando uno dei miei migliori sorrisi.

Harry stava parlando con due ragazze, probabilmente non mi aveva neanche vista.
Gli passai davanti, lui mi prese per il braccio e mi presentò quelle due, sicuramente due oche da come erano vestite.
-Sum, loro sono Alisha e Jessica..amiche d'infanzia.
-Ciao.
Mi mostrai fredda, a giudicare da come guardavano il MIO ragazzo, dovevano solo EVAPORARE.

-Oh Harry, lui è Alex.
Toccava a me adesso.
-Alex chi?
Lo squadrò dalla testa ai piedi, poi serrò gli occhi e portò la testa di lato.
Io lo guardai ironica e strafottente.
-Alex e basta.
Poi mi rivolsi al biondino, che intanto era rimasto immobile a guardare la scena.
-Grazie mille per lo zucchero filato, sei stato proprio un tesoro.

Gli diedi un bacio sulla guancia e mi incamminai verso la macchina di Harry.
-Grazie mille tesoro , smack, gne gne gne.

Il mio piano era riuscito alla perfezione.
Del resto, avevate dubbi?

-Che c'è riccio, qualcosa non va?
-Cos'erano tutte quelle smancerie, Sum?

Sum, solo lui mi chiamava in quel modo.
NO! RIPRENDITI SUMMER, sii crudele.

-Niente, era un ragazzo così carino.
-Summer.
Oh.oh.
Forse ora stavo esagerando...

-Si, Harry?
Mostrai la mia espressione più tenera e cucciolosa che avevo.
Probabilmente lui si sciolse, perché si trattenne da farmi una scenata di gelosia davanti a tutti.
-Sali in macchina.


________________________________________

SPAZIO AUTRICE

Ecco qui il nuovo capitolo che aspettatavate da tanto :3
Questo è più lungo va bene?

Voglio tante recensioni okey? Le critiche son sempre bene accette.

Baci.
Letstrytowrite.

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Capitolo 10:" Stupida,stupida,stupida Summer." ***


CAPITOLO 10

Stupida,stupida,stupida Summer.”


Mi sedetti sul tavolo, incrociando le gambe al petto.
Guardai fuori dalla finestra, pioveva a dirotto.

La pioggia mi piaceva maledettamente. Mi rilassava e mi incantava.
Tutte quelle gocce piccole , che si schiantavano al suolo impercettibilmente, fino a scomparire.

Sentii dei passi, e una mano sul mio fianco.
La bolla di sapone che mi ero costruita, scoppiò all'improvviso, riportandomi violentemente alla realtà.
QUELLA, REALTA'.

-Ciao.
Quella voce, l'avrei riconosciuta tra mille.
Percepii subito una ventata di calore sulla mia pelle.
Cercai di prendere un profondo respiro , i miei ormoni erano partiti per un lunghissimo viaggio e non avrebbero fatto presto ritorno.
Ma dovevo resistere, avrei vinto io.
Lui mi baciò , ancora e ancora, costringendomi a scendere dal tavolo.
Continuava a baciarmi, spingendomi contro il davanzale della cucina.
Le sue mani scesero lentamente sul mio stomaco, ma si bloccarono in quella posizione.
Sospirai affannata, e misi le mie mani intorno al suo collo.

No Styles, stai giocando molto sporco.
Quando si rese conto che mi aveva fatto impazzire a sufficienza, si staccò da me, e sorrise.

Cercai di mostrarmi il più disinvolta possibile, ma il mio sguardo si fermò sulla sua camicia sbottonata.
QUESTA SI CHIAMA PROVOCAZIONE!
Io non avrei di certo ceduto, quello sarebbe stato lui.
Summer Tomlinson non perdeva mai, non cedeva mai.
Se c'era una cosa che odiavo, era proprio perdere una scommessa.

E il mio orgoglio nei confronti di Harry, mi spingeva a metterci tutta la determinazione possibile.

Il problema era che tutti i miei ideali, i miei concetti, andavano a farsi fottere ogni volta che lui mi era davanti.
Mi era impossibile resistergli, e per quanto cercassi di combattere con tutte le mie forze, ogni terminazione nervosa del mio corpo si sentiva attratta da lui in una maniera irrefrenabile e insostenibile.
Ero del tutto certa di un'unica cosa.
Una cosa che mi soffocava, mi opprimeva, e mi aveva portata a ragionare come una drogata.
Ero totalmente, incondizionatamente, innamorata di lui.

-Harry...- , mormorai.
-..cosa c'è?-, stava per riuscirci.
Le sue braccia mi avvolsero, e io mi sentì trafitta da mille spade.
Dovevo riprendermi.

-NON RIUSCIRAI A BATTERMI, STYLES

Detto questo, mi sciolsi dalla sua presa e scappai in camera mia.

Mentre salivo le scale, mi sentì travolta dalla sua voce, al piano inferiore.
Le sue parole uscirono come un sussurro, ma mi arrivarono così chiare e limpide che riuscirono ancora una volta a muovermi le corde dell'anima.

-QUESTO E' TUTTO DA VEDERE, SUM!

-Summer!
L'urlo squillante di Sarah mi riportò sul pianeta Terra.
Era stesa sul MIO letto con il SUO ragazzo, e si stavano scambiando effusioni amorose.
Dio che nervi, perché proprio di fronte a me?

-Potreste smetterla, gentilmente?! C'è un pubblico sensibile in questa stanza! Questo scempio dovrebbe essere vietato ai minori!

-Senti Tomlinson, nello stanzino affianco c'è una scopa, che ne diresti di andare a soddisfare i tuoi bisogni e di lasciarci in pace?

-La tua finezza è davvero commovente, Malik.

Zayn sfoderò uno dei suoi migliori sorrisi, poi tornò a coccolare la 'sua Sarah', fregandosene altamente della mia umile richiesta.
Neanche a casa mia si poteva vivere in pace.

Harry rientrò nella stanza, con una bottiglia di birra in mano.
Si sedette vicino a me, e mi baciò piano il collo.
Stavo sprizzando elettricità da tutti i pori.

Cazzo, al diavolo la scommessa!
Quattro giorni erano già troppi, non potevo più resistere.

-Harold..- , mormorai.
Tentai di parlare il più piano possibile, volevo evitare che Zayn mi sentisse e mi pigliasse per culo fino alla fine dei miei giorni.
-Dimmi amore.
-Ti ricordi quella scommessa..?
-..Quindi?
-MANDALA A FANCULO!

Harry sorrise come mai aveva fatto, si lasciò sfuggire un ghigno di euforia.
Merda, aveva vinto.
-Menomale, non ce la facevo più.
-...
Non riuscivo più ad emettere alcun suono, mi ero davvero lasciata convincere?

STUPIDA , STUPIDA, STUPIDA, SUMMER.

-Ho bisogno di te.
Il mio cuore si fermò improvvisamente.
-Ripeti quello che hai detto.

Si avvicinò al mio orecchio, e posò le sue labbra carnose sui miei capelli.
-Ho detto. Che ho bisogno di te.

Lo afferrai per il colletto della camicia e lo tirai fuori dalla mia stanza.

Continuavamo a baciarci, senza fermarci.
Il desiderio cresceva in modo disumano ogni volta che sentivo il contatto con la sua pelle.
Harry mi spinse fuori la porta, neanche noi sapevamo dove andare.

Intanto pioveva a dirotto, e ci ritrovammo completamente bagnati.
Harry mi poggiò contro il muro del retro, baciandomi fino a togliermi il respiro.
I baci si facevano sempre più intensi, e le sue mani mi strinsero forte contro il suo corpo.

Non mi importava più niente, né della tempesta, né del mondo intero.
L'intero universo poteva andare a farsi fottere.

-SUMMER?
-Cosa c'è?
Mi staccai dalla sua bocca, allentando la presa.
Mi guardò dritto negli occhi, poi abbasso lo sguardo verso terra.
-Ho paura.

-Cosa?
Avevo sentito bene, o il mio udito mi stava ingannando? Era Harry Styles quello che mi stava parlando? Esci da questo corpo!

-Ho paura. Ho paura di quello che mi fai provare, mi porti al limite.
Tutti questi sentimenti, un giorno ti odio , l'altro ti amo da impazzire.
Prima ti voglio con tutto me stesso, poi mi viene voglia di ammazzarti e poi ancora ti desidero.
Non lo so spiegare neanche a me stesso, è tutto così diverso. Mi stai facendo impazzire.
Solo tu mi fai provare questo e ho paura. Ho paura di perderti. Il pensiero di non averti più tra le mie braccia , mi lacera l'anima.

Sentii il mio viso bagnarsi di qualcosa di più umido di semplice pioggia.

-TI AMO , HARRY.

Harry mi baciò ancora, e io sentì un suo sorriso aprirsi sulle mie labbra.
Mi aveva spiazzato, il mio cuore aveva sentito un tonfo.
Mi sentivo una stupida, forse io non me lo meritavo.
Mi sarebbe piaciuto rimanere così per sempre.
Quell'attimo sembrava così giusto e perfetto, che per nulla al mondo avrei voluto modificarlo.

Un tuono...

Rientriamo, non voglio che ti ammali.

___________________________________________________
SPAZIO AUTRICE

Sciao *saluta con la manina*
mi devo scusare per avervi lasciato così sulle spine ma non avevo molto tempo per scrivere, quindi scusatemi!!

RECENSITE PLEASE <3
Voglio sapere cosa, secondo voi, succederà nel prossimo capitolo.
Baci.

Letstrytowrite.

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Capitolo 11:“I suoi baci erano la mia dose di eroina giornaliera. Non riuscivo a farne a meno.” ***


CAPITOLO 11:

I suoi baci erano la mia dose di eroina giornaliera. Non riuscivo a farne a meno.”


Venerdì pomeriggio?
Casa del mio migliore amico, gelato, divano.
Ogni venerdì era diventato quasi un rituale ormai.
Io mi presentavo a casa di Niall con ben 6 barattoli di gelato, porzione normale per un diciottenne che mangiava come un lottatore di sumo in pensione. Poi sprofondavo nel suo morbidissimo divano e alla fine mi ci addormentavo sempre.
Così costringevo Niall a riportarmi a casa come un sacco di patate. Beh, almeno digeriva i quintali di gelato!
Del resto era anche merito mio se il ragazzo subito smaltiva, doveva essermi grato per il suo fisicaccio perfetto.

Quel giorno mi sentivo particolarmente euforica, così decisi di fare irruzione in casa di Niall come quando avevamo appena dieci anni. Mi arrampicai sull’albero che dava alla finestra della sua stanza, rischiando anche di rompermi l’osso del collo e di battere con l'osso sacro a terra.
Riuscii perfino a spaventarlo, tanto che lo trovai con un enorme mazza da baseball davanti alla finestra, per combattere il presunto ‘rapinatore’

-FERMO LI’! TI AVVISO CHE SONO ARMATO!

Appena lo vidi gli scoppiai a ridere in faccia.
Dopo tre quarti d’ora stavo ancora ridendo come un’imbecille, tant’è che Niall si stancò e cominciò a farmi il solletico.

-Fino a quando non mi chiedi umilmente perdono, non la smetto.

Alla fine ci ritrovammo a terra, esausti.

-Che fai stasera?

-Dovrei uscire con Harry, ma ho tanta,ma proprio tanta, paura!

-E perché scusa?

-Ti ricordi quella scommessa? Beh, strano a dirsi, ma l’ho persa. E ora ho paura delle conseguenze.

-Ahahaha, questa è bella.

Adesso era Niall che non la smetteva più di ridere.

-ZITTO CRETINO! Mi si è accesa una lampadina! Ho trovato!

Niall mi guardava con espressione accigliata e sembrava un punto interrogativo gigante, solo biondo e con gli occhi azzurri.

-Facciamo un’uscita di gruppo, tutta la compagnia! Non potrà rifiutare e io sarò salva dalle sue grinfie! Dì la verità, sono o non sono un genio? Oh, viva me!

Lui era sempre più scioccato, poveretto, si sarebbe rincoglionito a forza di sorbirsi Summer Tomlinson.

-E fammi almeno un applauso no?
-CLAP, CLAP.
-Grazie infinite Niall, il tuo entusiasmo lascia spiazzati, davvero.
‘Non c’è di ché, Pulce’

Digitai velocemente il suo numero, pregando il Signore di non farmi collassare al suono della sua fottuta voce.

-Sum?
-Amore mio bellissimo, ciao! Lo sai che sei un pulcino riccioloso bellisimo, ma quanto sei bello, eh?
-Che vuoi Summer?

Ok, mi conosceva troppo bene. Non era da me, tutta questa dolcezza.

-Ti ricordi quell’uscita, io e te, stasera? Emh, non si fa più! Usciamo tutti insieme!

Dissi quelle parole urlando, tanto che riuscii quasi ad immaginarmi lui che si allontanava dal telefono per non rischiare di perdere una volta per tutte i timpani.

-Mh, certo. Ok. Come vuoi tu.
-Che c’è Styles, qualcosa non va per caso?

Ma perché devi sempre parlare Summer? Stai zitta, no?!

-Summer, piccola mia, una scommessa è una scommessa. E io troverò il modo di prendermi ciò che mi spetta,stai pure tranquilla.

Gli chiusi il telefono in faccia. Quanto ero dolce!


Corsi a casa a vestirmi, e dopo poco eravamo tutti insieme.
Summer, naturalmente io. Forse l'unica con un minimo di cervello, anzi, non forse...era un dato di fatto.

Louis e la sua ‘’fidanzata’’. Si, che tipa simpatica. MA PERCHE’ NON SI DAVA FUOCO?
D'accordo, ero la classica sorella gelosa. Ma uffa, Louis doveva essere solo mio e basta. E poi odiavo quando se la faceva con le gallinelle del pollaio.'coccodè coccodè'

Zayn e Sarah, i piccioncini smielosi. A forza di guardarli, mi sarebbe di sicuro venuta una forma molto grave di diabete.
Alice e Niall, i miei angeli. Gli unici due che si potevano sopportare.
Liam e una certa Caroline. E mo da dove è uscita questa?

-Allora , dove andiamo?- disse Liam
Aveva una mano in tasca, e si era poggiato al muro.
Ok Liam, sei figo.

Avevo avuto una piccola storia con lui qualche annetto fa , una cosa insignificante .
Diciamo solo che io e Liam non eravamo proprio i tipi per stare insieme.
E infatti dopo quel ‘flirt adolescenziale’ eravamo tornati grandi amici, nessun rancore.

Avendo un carattere parecchio stronzo, mi ci voleva qualcuno con cui poter avere filo da torcere.
Qualcuno stronzo,diciamo, almeno il doppio di me. ( ogni riferimento è puramente casuale, naturalmente)

-A cosa pensi?

Mi si avvicinò, ecco come spiegare lo zoo che mi volteggiava nello stomaco.

Ricordati Summer, stronzaggine, tanta stronzaggine. Sii forte, devi fare la preziosa.

-Pensavo ad Alex, sai, da quel giorno non l’ho più rivisto..
-E INFATTI NON LO RIVEDRAI PIU’, AMORE MIO DOLCISSIMO.

Si sforzava di mantenersi calmo, ma mi aveva fulminato con gli occhi.
Mi guardava come se mi volesse uccidere, ma più che farmi paura, mi faceva solo un’infinita tenerezza.
E adoravo il fatto che era geloso, mi dimostrava che a me ci teneva davvero.

-Come sei tenero quando sei geloso, Styles.

Harry strinse i denti e mi prese il mento, avvicinandolo al suo viso.
Lo guardai negli occhi, ci stavo già navigando dentro da un bel pezzo.

‘Tu nomina di nuovo quel tizio, e ti faccio vedere io come sono tenero.’

Detto questo, decisi che forse era meglio prendergli la mano, e fare la brava fidanzatina affettuosa.
Misi una mano intorno alla sua schiena e lui mi cinse le spalle.
Qualche volta mi dava un bacio, guai se glielo davo io e poi lui non ricambiava.
La sua stupidissima regola del ‘Sono Harry Styles e solo a me spetta l’ultimo bacio’
Che idiota.

La cosa che adoravo più dei baci di Harry era che non erano semplici baci.
Quando finivano, ne avevo bisogno ancora. Toglievano del tutto il respiro.
Erano la mia buona dose di eroina giornaliera.

‘Ma quindi, dove stiamo andando?’, feci io, che non ascoltavo altro all’infuori della voce di Harry.

-ANDIAMO A PATTINARE!- disse tutta euforica Alice.

-CHE COSA?!?!- Zayn, Harry, Louis, Liam e Niall.
Tutti assieme.

Nessuno di loro sapeva come fare, erano 5 imbranati.
Ne avremmo di sicuro viste delle belle..

_______________________________________

SPAZIO AUTRICE

Eccomi qui, come state?
Vi piace questo capitolo :3 lo spero :3


Baci & Abbracci.
Letstrytowrite.

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Capitolo 12:"Che pervertito,fuori di testa e dannatamente masochista." ***


CAPITOLO 12:

Che pervertito ,fuori di testa e dannatamente masochista.”


Pov.Sarah
-Avanti Zayn, smettila di tenerti al bordo! Staccati!

Quella scena era troppo divertente.
Il grande Zayn , l'uomo tutto d'un pezzo, aveva paura di pattinare.
Anche in una situazione del genere, mi appariva perfetto.
Forse ero pazza, o più semplicemente non riuscivo a vedere la realtà nelle sue sfumature più chiare . Ma ,qualsiasi cosa lui facesse o pensasse, mi appariva giusta.

-Non mi stacco neanche morto!
-Avanti, ti aiuto io!
-NO!
Gli presi la mano.
-Ti fidi di me?
-Si amore mio, tu sei la mia vita, ma io di qui non mi muovo.

Cercai di nascondere le risate, altrimenti non si sarebbe mai deciso.
Stava avvinghiato al bordo come un koala, ed erano dieci minuti che non dava segno di voler provare a muoversi.
Mi girai per cercare Alice, forse lei sarebbe riuscita ad aiutarmi.
Vagai con gli occhi per l'enorme pista, fino a quando il mio sguardo si fermò sulla mia povera amica.
Niall si aggrappava a lei nello stesso modo in cui Zayn si teneva al bordo. Liam intanto era attaccato a Niall, e Louis attaccato a Liam, e Harry a Louis.
Tutti e quattro traballavano, mentre Alice era costretta a tenerli tutti e tre in piedi.
Sembravano dei pinguini ballerini, avrei dovuto fare un video da mandare a Paperissima.

-Niall; smettila di fare così, cazzo.- Liam aveva la faccia bianca.
-Qui finisce male, finisce molto male.- Niall continuava a blaterare roba incomprensibile, chiudendo gli occhi e pregando tutti i santi del cielo di non cadere.
-Ok Niall, calmiamoci, respiriamo,ce la facciamo. Ma che cazzo fanno questi altri due?- Liam rimase inorridito alla vista di Louis e Harry che si aggrappavano l'uno sull'altro.

Erano due comici.
Quei due insieme facevano scintille.
Imprecavano come matti e si pigliavano per culo a vicenda.

-Ma porca puttana, Louis. Se ti aggrappi al pantalone, rischio di rimanere in mutande.
-Mh, sai che bello spettacolo. TI VOGLIAMO NUDO, NUDO!

-Smettila, finocchio. Ti prego, torna alla tua sponda. Non voglio un migliore amico frocio.
-Vieni a darmi un bacio, amore. Hai dei ricci così provocanti.
-Si lo so, cucciolotto , args. Però adesso cazzo, dammi la mano, ho paura di cadere.
-Oh merda Harry, tienimiiiiiiiiiiiii.

Risi ancora, l'idea di andare a pattinare era stata grandiosa.
Il fantastico trio, io Alice e Summer, eravamo imbattibili.
Summer era la più stronza, io ero la mente malvagia e Alice era solo Alice.
In effetti lei era infinitamente dolce , ma il trio almeno così era equilibrato.

Alla fine la catena di mani si sciolse, Niall cadde a culo a terra, e di conseguenza trascinò giù anche gli altri tre coglioni.
Solo Alice riuscì a mantenersi in piedi, mentre rideva anche lei come una forsennata.
I ragazzi si guardarono in faccia, e la comicità salii alle stelle quando cercarono di alzarsi da terra,ma non fecero altro che cadere una seconda volta.

Caroline e Rose, la nuova ragazza di Louis, se ne stavano in disparte a pattinare da sole, come due asociali.
Per carità, non che le odiassi, mi stavano semplicemente diversamente simpatiche.

Mentre mi ero persa per questi pensieri, e pattinavo spensierata per la pista, mi ricordai che avevo lasciato il mio fidanzato come un palo appeso.

-Oddio amore, scusami. Io, ecco, ero andata..
-TU CHE COSA? MA TI RENDI CONTO CHE MI STAVA PER VENIRE UN INFARTO?
-ahaha, Zayn, smettila di esagerare.
-Sta zitta e fammi uscire da questo posto orrendo, voglio ancora vivere. Sono troppo bello e giovane per morire, ok?

Cercai di avvicinarlo lentamente all'uscita della pista, ma proprio mentre stavamo per arrivarci, Summer si avvicinò a lui e gli urlò nell'orecchio, la solita cretina.

-Vaffanculo Tomlison, questa me la paghi cara. Quando ti prendo, vedi.
-Intanto pensa a rialzarti, Malik!

Zayn cadde a faccia a terra e ,di conseguenza, io finii sopra di lui.

Ci guardammo per attimi interminabili, quel momento sembrava come sospeso nel tempo.
Lui mi sorrideva, e io non potevo far altro che sentirmi soffocare.
Poi mi baciò.

-Zayn..?-mi resi conto che ci stavano guardando tutti.
-Che c'è?-disse lui disinvolto, come se fosse la cosa più normale del mondo.

Continuava a baciarmi, stavolta si era messo lui sopra di me.

-Non avrai mica intenzione di farlo su una pista di pattinaggio ,vero?
-Oumh, certo che no! Dai, alziamoci.

Riuscimmo a tirarci in piedi e ad arrivare all'uscita.
Sorrisi ancora, mentre guardavo quell'imbranato sfilarsi i pattini.
Mi avvicinaii a lui, e mi sedetti sulle sue gambe.

-Guarda, ti si è abbassato tutto il ciuffo.

Gli misi le mani nei capelli, mentre lui faceva la faccia da cane bastonato e si lasciava coccolare.
Proprio mentre ci stavamo baciando, senti qualcosa vibrare da sotto i suoi jeans.

IL CELLULARE! Naturalmente...

Io fui più veloce di lui, e glielo sfilai di mano.

-Sarah, ridammi il mio telefono! Un po' di privaci, per cortesia.'
-Prendilo se ci riesci!

-Vorrei tanto tesoro, ma ho il culo dolorante, non penso che riuscirei ad alzarmi in questo momento.
-Bene, meglio così.

Un nuovo sms da Kylie.
-Ehi bellissimo. Ho saputo che sei fidanzato. Se ti va ancora di divertirti, chiamami.
Risposi immediatamente.
-VAFFANCULO TROIA! CON AFFETTO.

Aprii la sua rubrica.
GIULY, EVA,TAYLOR,ANNE,MARY,VICKY,LOLA,CHARLOTTE,JULIET,STACEY,ANGY,CLAIRE....CHRISTINE?!?!?!

Una lista interminabili di nomi di ragazze.
I miei occhi divennero come due fessure.
Pensai di aver fatto fuoriuscire abbastanza fumo dalle orecchie e dal naso.

Zayn si alzò di scatto.
-Amore , non è come pensi tu..
-No è..?
-No, sono solo i numeri delle mie vecchie trombamiche, niente di importante..
-ZAYN JAWAAD MALIK, ORA TU CANCELLI TUTTI QUESTI NUMERI DALLA TUA RUBRICA, DAVANTI AI MIEI OCCHI ATTENTI, HAI CAPITO!?!

Il mio sguardo era intransigente, non avrebbe di certo potuto contraddirmi.
Gliela avrei fatto mangiare a morsi, quel cellulare.

-SIGNOR SI, SIGNORA!

Zayn eliminò i numeri delle sue “trombamiche”, uno alla volta, e mi fece controllare più volte che li avesse cancellati tutti.

-Contenta adesso?!
Zayn fece per baciarmi , ma io lo fermai. A malincuore.

-Zayn, quante te ne sei fatte , prima di me?
-Emh..è un numero un po' grande, Sarah. Non ricordo esattamente..
-Puttaniere.

Mi alzai schifata, stavo per prendere la mia roba e andarmene, ma lui mi bloccò i polsi e mi spinse piano al muro, costringendomi a guardarlo negli occhi.

-E tu invece, Sarah? Quanti te ne sei fatti , tu?
-Non sono cose che ti riguardano, Malik.
-Ah no, è? E perché no, qual è la differenza?

Ok, aveva ragione.
Cercai di dimenarmi, ma fu tutto inutile.
Era il doppio di me, non ci sarei mai riuscita.
Non trovavo le parole. Come mi era accaduto già molte volte, sentivo il suo respiro fresco sul viso.
Dolce, delizioso, il suo profumo mi metteva l’acquolina in bocca. Era diverso da qualsiasi altro odore.

-Zayn, tu sei stato il primo.

Si chinò lentamente verso il mio viso ; le pulsazioni iniziarono a divenire più veloci ancor prima che mi sfiorasse le labbra.
Ma quando le sue premettero sulle mie, con il massimo della dolcezza, ebbi come la sensazione che il batitto si fosse fermato del tutto.
Si allontanò di scatto, e posò le sue mani sulle mie guance.

-Le hai sentite queste labbra, Sarah?

Feci cenno di si con la testa, non riuscivo a parlare dopo un suo bacio.
Mi spiazzavano, mi toglievano ogni possibilità di ragionare lucidamente.
Tutta la razionalità si nebulizzava, e diventava inesistente.

-Che hai detto? , non ho capito bene..
-Si, le ho sentite, Zayn.
-Ricordati una cosa , Sarah.

Queste saranno le ultime labbra, che toccheranno le tue.
Gli sfiorai il viso.
Ancora ero fredda, quello che era successo prima mi aveva fatto diventare insicura.
Mi staccai dalla sua presa, ma lui riuscii a bloccarmi una seconda volta.

-stammi a sentire. Ti amo più di qualsiasi altra cosa al mondo, senza eccezioni. Non ti basta?
-sì, mi basta- risposi, sorridendo.
mi basta, per sempre'

Pov. Zayn
Erano bastati pochi giorni per innamorarmi di lei.
Ormai sentivo unicamente il bisogno di averla sempre al mio fianco, di abbracciarla più forte che mai,
di dirle tutto quello che mi passava per la testa, fino a farle girare la sua.
Volevo sentirla vicinissimo, per provare quella strana e stupenda sensazione di sicurezza e protezione che sentivo ogni volta che i nostri corpi si toccavano, sfiorandosi piano.
Come le mani di due amanti silenziosi, che parlavano sottovoce,e che si nascondevano dal resto del mondo.
Molte volte avevo provato a reprimere i miei sentimenti, a tenermi quel brivido irrequieto nel cuore il più possibile, fino a sentirlo mio, a non pensarci più...
Volevo costringere me stesso a smettere di provare ciò che provavo, perché mi era sembrato sbagliato. Cercavo di convincermi che quello non ero io.
Ma ormai era diventato impossibile.
Non potevo più soffocare niente, di fronte ai suoi occhi. E solo ora mi rendevo conto che Sarah mi stava salvando in tutti i modi in cui potevo essere salvato. Accanto a lei ,qualsiasi cosa, sembrava creata apposta per essere amata.

Mi avvicinai ancora al suo orecchio.

-E fu così che il puttaniere si innamorò della ragazza innocente.
-Che ragazza stupida e completamente ingenua.
-Che puttaniere fuori di testa e dannatamente masochista.

_______________________________________

Spazio Autrice

Ciao bellezze *saluta con la manina*
Ecco il continuo tanto aspettato, spero sia bello come gli altri e che riceva tante recensioni!
Alla prossima,baci.
Letstrytowrite.

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Capitolo 14: “C'è un ragazzo seduto fuori da questa fottuta porta.” ***


CAPITOLO 14:

C'è un ragazzo seduto fuori da questa fottuta porta.”


Pov. Zayn

Pensavo che l'amore non significasse niente. Che quasi non esistesse.
Con lei , invece, mi ero convinto sempre di più, e non sapevo neanche io su quali basi, che nella vita ci fosse un solo vero grande amore.
Che esisteva un principe azzurro per le donne e una principessa per gli uomini.
E che gli altri alla fine erano soltanto inutili comparse, treni in corsa senza fermata.
Ero tutto contento all'idea che per una donna al mondo io potessi essere il principe azzurro.
Magari un coglione per il resto dell'universo femminile, magari insignificante, stronzo, arrogante.
Magari con me Cenerentola sarebbe andata a casa alle dieci, e si sarebbe anche tenuta la sua preziosa scarpetta.
Biancaneve dopo il mio bacio avrebbe fatto finta di morire nuovamente per il mio ''troppo fascino'', ma per una...
per una sola ragazza, per quella ragazza, io ero un principe azzurro.
Il più bello, il più affascinante, il più interessante.
Era meraviglioso sapere che per una persona al mondo io ero ''il più''.
Quello per cui valeva la pena di rischiare tutto, anche se poteva far male, anche se non sarebbe mai stato tutto 'rose e fiori'.


Pov. Sarah

I ragazzi erano a casa mia.
Non li avevo di certo invitati, ma quando se ne presentava uno, alla fine te li ritrovavi tutti davanti alla porta.
Stavano poltrendo sul divano, con le loro amate birre in mano.
Quello era il il genere di serata che preferivo, pervasa dal suono delle risate e delle chiacchiere tra amici.
Nessuna finzione, nessun tentativo di fare colpo, nessuno che cercasse di mettersi in mostra.

Io ero in cucina , mia mamma mi aveva chiesto di lavare i piatti.
Mi scostai una ciocca di capelli che mi ricadeva sul viso.
All'improvviso sentii delle mani cingermi i fianchi.
Brividi rapidi corsero sul mio corpo, vividamente,e risucchiarono tutto il mio essere.

-Ciao piccola. Che fai, ti eserciti per quando diventerai mia moglie?

La sua voce, ardente e intensa, riusciva a bruciarmi l'anima.
Il tocco delle sue mani era vellutato e mi avvolgeva come fosse un abbraccio.
Mi girai lentamente, preparandomi psicologicamente per poter sostenere il suo .
Non potei fare altro che sorridere alla vista di quei lineamenti ostinati e perfetti, che sembravano come scolpiti dagli angeli.

-Caro Zayn. Sappi che se mai diventerò tua moglie, non mi ridurrò mai in stato di schiavitù.
Ci divideremo i compiti, e probabilmente sarai tu a lavare i piatti.

Lui assunse la sua solita espressione impertinente, poi mi baciò piano.

-Certo amore, stai con questo pensiero.

Si appoggiò a me e, quando chiusi gli occhi, capii che tutto quello che desideravo era tenerlo tra le mie braccia per sempre.
Proprio quando Zayn stava per portarmi nella prima stanza libera, sentimmo un urlo stridulo arrivare dal piano superiore.

-Voglio ucciderla.-ovviamente Zayn sapeva che quella voce isterica poteva appartenere soltanto a una persona.

Pov.Summer.

Ci precipitammo entrambi sopra, Summer era chiusa in bagno.
Harry era appoggiato alla porta, con la mano sulla maniglia.

-Cazzo Sum, apri questa fottuta porta. Perché ti sei messa a urlare?
-Sta zitto riccio, vai a fare in culo!

E pensare che questi due si amavano da impazzire.

Harry si staccò dalla porta, e indietreggiò piano, sedendosi a terra.
Zayn gli si avvicinò e gli mise una mano sulla spalla.

-Vorrei solo sapere che succede. - disse il riccio, scostandosi i capelli ribelli che gli cadevano sul viso.
-ANDATE VIA TUTTI ! -disse quella, dietro la porta del bagno.

Poi sentimmo un sospiro trattenuto, e un singhiozzo.
Louis, Niall e Liam erano tutti in piedi vicino a me, uno più preoccupato dell'altro.

-Dov'è Sarah? Vi prego, chiamatela. Ho bisogno di lei.
-Sono qui tesoro, avanti aprimi, entro solo io.
-Solo tu, Sarah.

Summer aprii la porta, e io la trovai con il volto rigato di lacrime.
Il mascara si era sciolto, il suo viso era bagnato di liquido nero.

-Che giorno è oggi, Sarah?
-Non lo so , Summer. Perché?
-Dimmi che giorno è, ti prego.
-Dovrebbe essere il 15, perché?
-Ho un ritardo.

Quelle parole rimasero in aria, sospese.
Tre parole, erano bastate a distruggere tutto.
Summer non aveva mai avuto un ritardo, era sempre stata puntuale come un orologio svizzero.

-Stamattina sentivo una forte nausea, mi girava la testa.
Lo sai che non ho mai avuto un ritardo, Sarah.
-Dovresti fare il test,Summer. Almeno ti toglierai ogni dubbio.
-Ho paura.

Lei cominciò a piangere, incessantemente.
Era tanto che non la vedevo piangere . Anche se si impegnava e si sforzava, non ci riusciva.
Silenziose lacrime, arrivate agli occhi, cadevano fino in fondo al suo cuore che sempre più faticava a galleggiare.

-Shh, ehi, va tutto bene. Io ti sarò sempre accanto, tutti ti saranno accanto.
Tu sei forte , Summer. Ricordatelo sempre.

E poi c'è un ragazzo seduto fuori questa porta, che è nato per essere l'amore della tua vita, la tua anima gemella.
Lui ci sarà sempre per te,qualunque cosa accada.

Summer prese un grande respiro, si bagnò il viso e lo asciugò.
Poi uscimmo entrambe dalla porta.
-Io..io credo di aspettare un bambino.

Scoppiò un lungo ed interminabile silenzio.
Louis sgranò gli occhi e strinse i pugni.
Zayn spalancò la bocca.
Niall e Liam non davano segnali di essere ancora in vita.

E Harry aveva lo sguardo perso nel vuoto.
Si alzò,incerto, e le prese le mani.

-Qualunque cosa accada, ricordatelo sempre, ti amo.

Rimasero lì per un po' sulla soglia della porta.
E poi, con una tenerezza che mi straziò il cuore, lui l' abbracciò stretta al suo petto.


________________________________________________
SPAZIO AUTRICE

Ciao gente!
Allora, colpo di scena!
Summer sarà incinta?
Boooh!
volete saperlo? Beh recensite :33

Letstrytowrite.

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Capitolo 13:“Non esisteva nulla che mi poteva separare da lei.” ***


CAPITOLO 13

Non esisteva nulla che mi poteva separare da lei.”


Harry mi baciava piano, il tocco leggero delle sue labbra sul mio corpo si univa al sapore di salsedine che la spiaggia emanava.
Gli sfilai la maglietta, e in un attimo fui sopra di lui.
Per la prima volta, presi io il comando della situazione.
Harry sorrise malizioso, affondando le sue mani nei miei capelli e lasciandosi baciare.

-Sai, credevo tu fossi molto più ingenua. Non ti facevo così sfacciata.
-Perciò ti sbagliavi su di me. Non sono poi così innocente. Pensavo che tu avessi sempre ragione..
-Infatti una volta era così. Però mi sbagliavo anche su un'altra cosa. Non sei una calamita che attira unicamente il rischio, è una classificazione troppo limitata.
Se c'è qualcosa di pericoloso nel raggio di 10 km, puoi scommettere che ti troverà.
-Tu rientri in questa categoria, per caso?
-Senza alcun dubbio.

Riprese a baciarmi, sfilandomi via i jeans.
Poteva fare di me tutto quello che voleva. Non mi importava più.
Concedermi a lui significava donargli la parte più profonda e vera di me.


La spiaggia era completamente deserta, il rumore sfocato delle onde arrivava come ovattato e i nostri corpi sudati si cercavano come un assetato cercava la sua oasi.

-Sai che siamo in un luogo pubblico, non è vero?
-Stai zitta e baciami.

Mentre mi fissava leggevo nei suoi occhi che le mie parole erano giunte troppo, troppo tardi. Aveva già deciso.
Mentre lo osservavo i suoi occhi verdi si sciolsero.
Quel colore intenso divenne liquido, fuso, e bruciò nei miei con un'intensità travolgente.

Pov. Harry
Era più di quanto fossi abituato, eppure mi resi conto che non era abbastanza. Non ero soddisfatto.
Il problema è che non riuscivo mai a sentirmi sazio, la fame cresceva in modo innaturale quando le sue labbra si staccavano dalle mie.
Stare vicino a lei mi faceva solo desiderare di esserlo ancora di più.
Più mi avvicinavo più il richiamo diventava forte.
L'avevo accusata di essere una calamita per le catastrofi. Proprio ora, sembrò letteralmente la verità.
Io ero il pericolo, e la sua attrazione cresceva in forza, per ogni centimetro che mi permettevo di avvicinarmi.

Nessuno sbaglio. Non esisteva paradiso o inferno che mi poteva separare da lei.

Le morsi piano il labbro inferiore, e lei fece lo stesso con il mio.
Cominciò a giocare con i miei capelli, mentre le spinte diventavano sempre più veloci.

Mi ero sempre sentito forte da solo.
Avevo considerato l'amore come qualcosa di inutile, una diversa versione di perversione solo per la gente fortunata.
Ma con lei era completamente diverso.

Poggiai il mio viso sul suo petto, nel punto in cui batteva il suo cuore.
Sorrisi appagato, quando mi resi conto che le palpitazioni acceleravano violentemente ,ogni volta che le mie mani sfioravano le parti più intime del suo corpo.
Riuscii a percepire il suo respiro esausto, così mi scostai leggermente da lei.
Poi la presi di peso, e la costrinsi a immergerci insieme nell'acqua fredda primaverile.

Pov.Summer
Non mi aveva dato neanche il tempo di riprendere lucidità, che mi ero ritrovata in acqua.
Era fredda, ma quasi non riuscivo a sentirla.
Il calore che il mio corpo emanava quando era vicino al suo,poteva riscaldare qualsiasi cosa.

Cercai di spingerlo e di affogarlo, ma la sua forza nettamente superiore alla mia gli permise di riemergere immediatamente.

-Non dovevi farlo.-disse lui, baciandomi lentamente il collo.

Mi fece di nuovo sua.
Non riuscivo a smettere di guardarlo.
Lo fissavo e desideravo più di ogni altra cosa che il futuro non arrivasse mai.
Che quel momento potesse durare in eterno o, al contrario, che cessasse portandomi con sé.

Tornammo sulla sabbia calda.
Cercai inutilmente di asciugare i miei lunghi capelli, poi rindossai i miei vestiti.

-La giornata non è ancora finita.- fece lui, assumendo lo sguardo più perverso che aveva.
-Dove andiamo ora, padrone?- detto questo, lui posò di nuovo le sue labbra bagnate sulle mie.

Ogni minimo contatto con la sua pelle, mi faceva morire dentro. Come se la sua presenza mi intossicasse, ma diventava allo stesso tempo qualcosa di essenziale. Come per un dipendente dal fumo, che per quanto cercasse di combattere il suo desiderio, perché sbagliato, ricadeva sempre nello stesso errore.
I brividi che mi percorrevano l'anima mi facevano sentire come se avessi appena finito di bere 20 bicchieri di Vodka, senza fermarmi a respirare neanche un attimo.
Mi sentivo malata, e dentro di me sapevo che non avrei mai trovato una cura. E ,sinceramente,avrei voluto rimanere malata per l'eternità.

Le scariche potenti di adrenalina che mi pervadevano, mi si insidiavano dentro e mi era impossibile fermarle. Avrei dovuto sotterrarle otto piedi sotto il suolo. Arrivavano e si impossessavano completamente del mio cervello. E rimanevo pietrificata, congelata, stordita. Non c'era via di scampo, nessuna possibilità di salvezza.

Tutto di me, chiedeva disperatamente di LUI.

Harry mi prese per mano, e mi trascinò via.

_______________________________________
SPAZIO AUTRICE
Salve**
Scusate se vi ho lasciato in sospeso così ma avevo troppe cose da fare tra compiti, studiare, hip hop , ragazzo...
scusatemi tanto.
Mi faccio perdonare.

Letstrytowrite.

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Capitolo 15: ”Ho accettato che tu sia un egoista, psicopatico e senza possibilità di redenzioni.” ***


CAPITOLO 15:

Ho accettato che tu sia un egoista, psicopatico e senza possibilità di redenzioni.”


L'aria era diventata gelida tutto d'un tratto.
Bisognerebbe permettere alle persone di interpretare i silenzi, perché io non riuscivo a leggere nient'altro che il vuoto nei suoi occhi.

Intanto una strana sensazione si faceva strada dentro di me.
Una sensazione che si era annidata nel corso degli ultimi venti minuti.
Mi fece venire voglia di combattere al suo fianco.
Combattere per l'unica cosa davvero buona, nobile, potente che mi fosse capitata nella vita;
l'unica cosa per cui valeva la pena rischiare tutto. L'Amore.

Summer uscii dal bagno con il test di gravidanza tra le dita.
Avvertii un tuffo allo stomaco.

-Non sono incinta.

Sollievo.
Legerezza.
Liberazione.

Avvicinai il mio corpo al suo. La pelle cominciò a formicolarmi.
I miei occhi cercavano i suoi, le chiedevano in segreto di parlarmi.
La baciai, mi sembrava l'unica cosa giusta da fare, l'unico vero conforto da regalarle.

-Mi era venuto un colpo. E' tutta colpa tua, idiota.- si scansò dalle mie labbra.
-Per quanto mi incolperai di questo, Summer?
-No, hai ragione. Non devo incolpare te, Harry, ho accettato il fatto che tu sia un egoista, psicopatico e senza possibilità di redenzioni.
-Amore,guarda che questo genere di cose si fa sempre in due.
-Si, ma ogni cosa ha un suo inizio, tesoro.

-Non mi sembra un discorso molto costruttivo- fece Louis, che si era sicuramente sentito più che sollevato.
Corse ad abbracciare sua sorella, e le diede un bacio sulla fronte.

Eravamo ancora giovani, troppo.
Un bambino da Summer era forse la cosa più bella che mi potesse capitare, solo non ora, non adesso.

Lei si era buttata tra le braccia di Niall, lui l'aveva accolta con complicità.

Adesso ,l'unica cosa che non riuscivo a smettere di fissare, era la ragazza che amavo.
Era bella perché la sua bellezza rifletteva la sua anima.
Quell'anima così forte, testarda, e fottutamente odiosa.
Quell'anima che meritava di essere trattata nel migliore dei modi.


Pov. Summer

Uscii di casa, per godermi un po' del vento fresco serale.
Una sagoma scura, camminava indistinta sull'asfalto.

-Che ci fai qui?
-Non riuscivo a dormire. Tu, invece?
-Stesso sintomo.

Si avvicinò a me.
Mi piaceva il suo odore.
Profumava di fresco, come l'aria aperta, come guidare di notte con i finestrini abbassati.

In quel momento sentivo il dovere di dovergli dimostrare di amarlo.
Volevo spiegargli a parole che quando ero con lui, provavo di tutto.
E che ogni volta mi chiedevo sempre inutilmente cosa lui stesse provando.
Volevo fargli capire che mi confondeva, e che con lui niente era scontato.

Ormai mi accontentavo anche di far l'amore con la sua pelle, con un semplice mano nella mano.
Volevo urlarlo a tutti, ma il cuore non mi aiutava.
Batteva veloce, tartassandomi il petto.

-Devo dirti una cosa, Harry.- quelle parole erano partite involontariamente.
-Dimmi.-disse lui, concentrandosi sul mio viso.
-Resterai con me?-sussurrai.
-Sempre.

Lo baciai come se mi appartenesse, come se fosse una parte persa di me , che alla fine riuscivo sempre ad ottenere.
Essere tra le sue braccia mi faceva sentire come il mare che trovava la terra,
come un viaggiatore che ritornava dopo un viaggio nel mare in tempesta: finalmente a casa.




___________________________________________________________
SPAZIO AUTRICE

Ed eccomi ancora qui, finalmente!
Era da prima di Natale che non entro più...
scusate questa lunga assenza ma avevo perso la PASSWORD lol :D
comunque per fortuna che sono riuscita a entrare!
Spero che siate ancora vogliosi di leggere la FF lo stesso anche dopo questa lunga attesa vero?
Bacioni a presto <3

Letstrytowrite.

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Capitolo 16: ***


CAPITOLO 16: “Alice nel paese delle meraviglie...”


Pov. Alice

La musica stordiva, il sapore di alcool e fumo lasciava un’insolita sensazione di disgusto.
Non ero quel tipo di ragazza che non si divertiva alle feste, anzi, forse ero considerata una delle più esuberanti della London High.
Quella sera però stavo cercando QUEGLI OCCHI, senza molto successo.
Non mi era mai stato molto difficile riconoscerli , quell’azzurro profondo sarebbe schizzato all’occhio dovunque.

Avrei tanto voluto sapere che cosa stesse facendo adesso a quella stupida festa, e se avesse mai sprecato un secondo del suo tempo a pensare a me.

Mi sentivo malferma sulle mie stesse gambe e un po’ intontita,
tanto che persi quasi l’equilibrio quando qualcuno mi strinse i fianchi.

Stavo per gridare, ma una mano mi coprii velocemente la bocca.

-Shhhhhh.

Niall mi stava trascinando via.

Le dita calde del mio rapitore mi scivolarono lungo il collo, le sue labbra mi sfiorarono la guancia.
Per un attimo, il disperato bisogno di aggrapparmi a lui e il contatto con la sua pelle mi resero divinamente confusa.
Non avevo bevuto, eppure la testa prese a girarmi e la mia vista mi trasmise la sua immagine sfocata.

-Dovrei denunciarti per sequestro illecito di persona, Horan.

Niall mi guidò lontano dall’edificio, al chiaro di Luna.
Mi poggiò piano contro la sua macchina, e posizionò le sue mani sullo sportello, in modo da non lasciarmi fuggire.
Sentivo ancora la musica ma, adesso , pareva un concerto privato che ci faceva da sottofondo : suonava solo per noi.
Chiusi gli occhi e mi sciolsi contro il suo petto.

Sentii un improvvisa sferzata d’aria.

La terra, che mi era sempre sembrata l’unica cosa veramente statica e sicura al mondo, cominciò a mancarmi da sotto i piedi;
segno che lui aveva cominciato a baciarmi.
All’inizio fu un bacio lieve. Sulla fronte, sul naso, poi finalmente trovò la strada per le mie labbra.
Io gli restituì baci profondi, avidi e disperati.

Per un istante, tutto il mondo divenne improvvisamente silenzioso ; poi riemersi in cerca di aria.

Le mani di Niall mi circondarono dolcemente la schiena, mentre sul suo viso si apriva un sorriso cospiratore,
e io non potei fare altro che venire contagiata da quell’esplosione di perfezione.
I suoi occhi azzurri erano nascosti dal berretto da baseball , che si posava perfettamente sui capelli biondo ossigenato.

-Quando ti ho vista lì dentro, mi hai fatto sentire maledettamente geloso - disse.

La sua voce era dolce, ma in qualche modo suonava come un rimprovero.
Forse perché la musica era finita, come i nostri baci.

-Geloso?

Io aprii gli occhi, ancora reduce dell’effetto che mi provocava.
Lo guardai con lo sguardo più innocente che potevo mostrargli e gli sorrisi.

-Sei bellissima, troppo.

Mi afferrò per il polso e , prima che potessi accorgermene, ero già avvolta nelle sue braccia.
Lasciai che tutto il resto svanisse e che il mio cuore traboccasse, mentre i brividi si facevano padroni di ogni particella del mio corpo e travolgevano la mia anima.


-Niall

Non avevo mai pensato d’innamorarmi, non vedevo come una persona potesse diventare ‘’una necessità’’, qualcosa da cui non ci fossero vie di scampo.

Un giorno, però, lo sguardo di una ragazza mi aveva inchiodato al muro.
Mi aveva sfiorato appena ed inaspettatamente , in un istante, avevo avvertito una sensazione che non avevo mai provato in tutta la mia vita.
Un'emozione che quasi mi spaventava , più potente delle mie convinzioni e dei miei valori , gli stessi che avevo sostenuto e per i quali mi ero sempre battuto.

Non volevo rendermene conto, non volevo accettarlo.

Una sera vidi il cartone animato di "Alice Nel Paese Delle Meraviglie".
A un certo punto del film lei diventava grande e la testa usciva dal tetto della casa e le braccia dalle finestre.
Di fronte a quella scena, presi coscienza che era ciò che stavo provando io.
La mia casa era diventata troppo piccola , stava trabboccando di Alice. Così come il mio cuore.

Le sfiorai piano quella cascata di capelli rossi, e poggiai le dita sulle sue adorabili lentiggini.
'Ti amo'-dissi.

Ero certo con tutto me stesso che quello sarebbe stato il mio lieto fine, il mio Grande finale.
Senza però il Bianconiglio, il Cappellaio Matto o lo Stregatto.
Solo io e Alice, la MIA Alice.


___________________________________________________
SPAZIO AUTRICE

Ehilà <3
eccomi qui, come state?
Io sono in una situazione di cacca e quindi mi sfogo scrivendo :3
Ora sto pensando di scriverne un altra che ne dite?
Bacioni !

Letstrytowrirte.

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Capitolo 17: “Con lui ogni piccola attesa sembrava un' agonia.” ***


CAPITOLO 17: “Con lui ogni piccola attesa sembrava un' agonia.”



Pov.Summer
...Ogni sera , quando mi preparavo ad incontrare i suoi occhi, i soliti brividi cominciavano a percorrermi il corpo.
Mi posizionavo davanti allo specchio, insicura, e cercavo tutti i miei difetti.
Mi torturavo le mani, camminavo ansiosa, avevo bisogno di sedermi e di provare a non pensarlo per calmarmi.
Una piccola attesa sembrava un''agonia.
Non riuscivo a spiegarmi come poteva farmi provare tutto questo.
Ormai erano quasi due mesi da quando stavamo insieme, e ogni giorno mi sembrava come il primo.
Cercavo inutilmente di mostrarmi forte ai suoi occhi, non volevo sembrargli debole.
Ma poi lo vedevo e la forza andava a farsi fottere.
Il mio corpo si ribellava a quei sentimenti, voleva fuggire, correre via, sparire una volta per tutte.
Ma il mio cuore ormai era irrecuperabile.
Avevo bisogno delle sue mani sul mio corpo, del sapore delle sue labbra.
Volevo sentirlo vicino, sempre, ogni dannato istante...

Mi svegliai di cattivo umore, mandai a fanculo due o tre volte mio fratello, e uscii di casa sbattendo la porta.
Non sentivo Harry da tre giorni, e avevo una maledetta voglia di litigarci.
Del resto discutere con lui non era una novità.
Quel giorno avevo intenzione di farmi sentire una volta per tutte, volevo sfogare parecchia rabbia che mi ero tenuta dentro.

Camminavo convinta e sparata per il cortile della scuola, ignorando i fischi e le cafonate dei ragazzi.
Mi alzai gli occhiali da sole e mi avvicinai al ragazzo moro poggiato sulla sua moto.
Ciuffo alzato,pantaloni neri e un sorrisetto odioso stampato sul viso.
Lo guardai un attimo,stava fumando una sigaretta, sbuffai e gliela rubai da sotto al naso.

-Buongiorno anche a te, Tomlinson.
-Malik, non è giornata.
-Sai che se tuo fratello ti vede con quella in bocca ti ammazza, vero?

Ignorai completamente la sua domanda retorica.

-Hai visto Harry?
-Ah, ho capito tutto.
-Allora, l'hai visto?
-Non vorrei essere complice di un omicidio, sai..è un mio amico. Però ho tanta paura del tremendo killer che ho di fronte..quindi si, l'ho visto. E' dietro la curva con Niall.

Gli rimisi la sigaretta in bocca e mi senti urlare un 'Prego dolcezza!'
Stupido moro strafigo che rompe i coglioni a prima mattina!
Proseguii con passo deciso e svoltai velocemente la curva.
Eccolo lì.
Maglia nera, jeans scuri, mano nella tasca e ricci disordinati.
Perché, perché cazzo doveva essere sempre così perfetto?
Niall mi vide e fece cenno con la testa al riccio di girarsi verso di me.
Poi se ne andò, probabilmente raggiunse Alice.
Harry sorrise, un'arma infallibile e letale per farmi cedere ai suoi piedi.
Conosceva i miei punti deboli.

-Ciao piccola.

Mi baciò piano, lentamente e con trasporto.
Poggiò le mani sui miei fianchi e mi strinse forte contro il suo petto.
Mi staccai e lo guardai negli occhi.
Era quasi riuscito a farmi dimenticare perché dovevo ucciderlo.
Agisci Summer, agisci!

-Dove sei stato ieri sera?

Lo fissavo seria, scrutandolo attentamente.
Lui continuava a tenermi stretta a se, io poggiai le mie mani sui suoi pettorali.

-A bere una birra con gli altri...
-Una birra , eh? E l'altra sera invece?E perché non mi hai chiamata, non mi hai mandato un sms,
perché non mi hai avvisato con un 'Sum, sono vivo, non preoccuparti' ..
o magari con un semplice 'ciao,vado ad ubriacarmi come un coglione perché sono un emerito idiota.
Tu vieni da me quando vuoi e poi te ne vai. Vivi a cazzi tuoi!
Perché poi ovviamente avrai sempre questa cretina tutta per te.
Harry, sei uno stronzo bastardo, e io sono la deficiente che continua a stare al tuo gioco!

Lui rise, buttando la testa all'indietro, poi tornò a fissarmi.
Avrei voluto prenderlo a cazzotti, ma la sua vicinanza mi faceva sentire piccola e insignificante.

Harry mi prese piano il mento con il pollice e avvicinò la sua bocca alla mia.
Pensavo volesse baciarmi,regalandomi uno di quei stra bellissimi vuoti nello stomaco, ma si limitò a sussurrare sulle mie labbra.

-Non ti ho chiamato perché il telefono era scarico, non ho potuto inviarti nessun sms,
ieri sono stato tutta la serata a sorbirmi le battute stupide di tuo fratello e volevo suicidarmi.
Però ti ho pensato ogni minuto,ogni secondo, va bene?'

-No, non va bene. Ti odio.

-Anche io, ed è per questo che mi ami da impazzire.

Cazzo, se non era vero.
Avrei voluto odiarlo un po', ma mi risultava una follia.
Ormai stavo elemosinando amore dalle sue labbra, tanto che non riuscii a resistere e lo baciai.
Lui mi stringeva a se con le sue mani, dirigendole da maestro esperto quale era.
Proprio quando stava per scoppiarmi il cuore in petto, sentii la campanella squillare.

-Forse uno di questi giorni dovrei rompere quell'aggeggio infernale - disse lui, continuando a baciarmi sul collo.
Scese lungo l'incavo della spalle, lasciandomi baci piccoli e teneri, e spedendomi direttamente su Marte.

-Styles, dai, lasciami.

Gli stampai un altro bacio veloce, gli accarezzai piano i capelli.
Lui mi fece una faccia da cucciolo come a volermi dire 'cattiva, perché te ne stai andando?'
Mi sciolsi dentro i suoi occhioni verdi e lui poggiò piano il suo naso sul mio, facendoli sfiorare.
Feci per girarmi e andarmene, anche se avrei voluto avvinghiarmi al suo collo e non staccarmi più.
E sentire il suo profumo dolcissimo, che quel giorno sapeva di fragola e lampone.
Quando lui mi prese per il polso e mi fece riavvicinare.

-Summer,non credi che questa maglia sia un po' troppo attillata?

Sorrisi,mi si stringeva il cuore.
E mi piaceva giocare con il fuoco, amavo scottarmi.

-No Styles,è perfetta. Ah, e ora vado a fare educazione fisica. Sai,sono la capo cheerleder della squadra di calcio.Ci sono così tanti ragazzi simpatici e carini, devo rendermi presentabile! Non credi?

Mi sbottonai il primo bottone della maglietta, e mi aggiustai i capelli.
Harry mi afferrò per il bordo del colletto e mi tirò ancora a se.
Mi abbottonò velocemente la maglia, e poi mi fissò come se volesse spararmi.

-Non fare la cretina. Non so se l'hai dimenticato, amore mio dolcissimo, ma io sono il capitano di quella squadra di calcio.Ti tengo d'occhio, sempre, hai capito?

Mi guardai le unghie, con disinvoltura, facendo finta di non aver sentito.

-Summer, ha capito?'-ripeté lui, sta volta costringendomi a rispondergli.

-Si, Styles.
-E copriti, stupida.
-Che dici, domani vengo a scuola con la casacca, ok?
-Stavo proprio pensando a quello, amore.
-Sei una palla.

Me ne andai fingendomi scocciata, ma infondo all'anima stavo ballando la samba.
Mi allontanai dal riccio, che mi guardava mentre entravo nello spogliatoio.


Pov.Harry

Arrivai sul campo appena bagnato, il sole era alto nel cielo e stordiva.
Ero anche quel giorno in ritardo.
Ero sempre in ritardo, per principio, la mia teoria era che la puntualità era ladra del tempo.
Louis se ne stava seduto sull'erba a pancia all'aria, con le mani dietro la testa e gli occhi chiusi.
L'allenatore lo vide ed io, da buon amico quale ero, decisi di rimanere a guardare la scena.

-TOMLINSON! TI PIACE DORMIRE EH? D'ACCORDO, ORA TI SVEGLIO IO.
40 GIRI DEL CAMPO, 50 FLESSIONI, 100 ADDOMINALI! MUOVERSI!

Louis si alzò stordito, stropicciandosi gli occhi.
Non aveva ancora distinto la figura che gli stava urlando addosso..
ma quando si rese conto che era l'allenatore scattò in piedi in una frazione di secondo.

-Ma io..
-Muovi il culo!

La cosa più comica era che l'allenatore era proprio suo padre, perciò era ancora più divertente.
Scoppiai a ridere fragorosamente, tanto che Louis mi lanciò un occhiataccia e suo padre mi fece segno di correre con lui.
Bene, me l'ero cercata.
Cominciammo a correre lungo il campo, e pensammo bene di passare davanti all'angolo delle cheerleder.

-Uno, due, tre, quattro!

Ok,volevo andare là ad impedirle di fare quei balletti provocanti davanti alla mia squadra di pervertiti.
Ma lei mi sorrideva, ovviamente si stava divertendo un mondo.
Era un sorriso spietato, provocatorio, voleva che gliela facessi pagare.

-Ok ragazze, pausa di 10 minuti.

Mi avvicinai a lei, prendendola per i fianchi e facendola voltare verso di me.

-Ciao Styles, da quanto tempo.
-E' bello sapere che la mia ragazza fa il tifo per me.
-Chi dice che io faccio il tifo per te, scusa?
-Corri finché sei in tempo -dissi io.

Non mi diede neanche il tempo di finire di parlare che era già scappata via.
Cominciai a rincorrerla per quasi tutta la scuola.
Chi l'avrebbe mai detto che il sottoscritto, Harry Styles, si mettesse a correre dietro a una ragazza.
Dopo pochissimo tempo riuscii a raggiungerla e la bloccai, fermandola con le braccia.
Ci fermammo sul prato del retro, un posto isolato dove mai nessuno si sognava di andare.
La baciai con foga, assaporando la sua bocca.
Nella mia testa sentivo che non avrei mai voluto smettere,mai.

-Mi stai mandando fuori di testa -dissi piano.
-Lo stai facendo tu,stupido riccio.

E rimanemmo così,in silenzio, come due amanti silenziosi che si nascondono dietro gli angoli delle strade.


______________________________________________
SPAZIO AUTRICE

Eccomi qua :3
E allora che ne pensate? Vi piacciono Summer e Harry?
RECENSITE<3
Baci

Letstrytowrite.

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Capitolo 18: “Eppure lei sorrideva come se non sapesse che aveva il suo cuore in mano.” ***


CAPITOLO 18: “Eppure lei sorrideva come se non sapesse che aveva il suo cuore in mano.”


Pov. Summer

Era ormai passato un mese da quando Harry era partito per quello stupidissimo torneo di calcio.
Idiota di un riccio, deficiente, inutile,insignificante..mi mancava da impazzire.
Era chiaro che la tristezza esisteva.
E veniva quando voleva, un po' come gli starnuti.
Arrivava e mi ricordava di quel vuoto che mi cresceva a dismisura nello stomaco.
Solo che non potevo mettermi un suo maglione addosso per farmela passare.
Neanche il suo profumo bastava a distogliere il mio pensiero da lui.
La sentivo soprattutto in quel tipo di situazione quando uscivo, quando mi sedevo con qualcuno,quando ero ad una festa.
E soprattutto in quei momenti che mi domando cosa ci facevo lì. Perché rimanevo. Perché non me ne andavo.
Sentivo il disperato bisogno dei suoi occhi di vetro a scrutarmi, indagatori, sempre profondi.
Quegli occhi che ammaliavano il mio corpo e lo facevano cadere in tentazione.
Volevo invitarlo a trascorrere una notte nella mia bocca,
e per un involontario movimento delle dita, solleticarlo mentre dormiva.
E poi guardarlo ridere, mentre mi sussurrava sottovoce 'lasciami finire il mio sogno.'
La sua presenza aleggiava costantemente nella mia stanza, mi voltavo un secondo e immaginavo di incontrare il suo sorriso.
I suoi morbidi capelli poggiati sul mio cuscino, e le sue mani che mi accarezzavano delicatamente.
Come un sussurro, un segreto bellissimo. Da condividere solo con me.

*     *     *

Velocizzai il passo e , con un tempo che sorprese perfino me, arrivai all'entrata della stazione.
Le scarpe basse che indossavo mi stavano torturando i piedi, che ormai supplicavano pietà.
I passanti camminavano ansiosi e io non riuscivo a mettere a fuoco le indicazioni, che si sfocavano nella folla.
Quando intravidi quello che stavo cercando, tirai un sospiro di sollievo, e cominciai a correre verso il binario.
Camminai lungo la linea gialla, passo dopo passo, fissando il pavimento.
Poi sentii l'annuncio dell'arrivo del treno.
E mi sentì il cuore precipitarmi dal petto fino a sotto i piedi, trenta metri sotto l'asfalto.
Vagai con lo sguardo, cercando disperatamente lui.
Poi lo vidi in lontananza, camminare a passo deciso verso di me.
Avrei voluto urlare, ma le parole mi si bloccarono in gola.
Un'altra volta.
Jeans sbiaditi, maglia nera che delineava i muscoli.
Capelli nascosti sotto un cappello, che gli ricadeva sull'occhio destro.
Mani in tasca, sorriso da Dio dell'universo come a dirmi:' sono qui, ora puoi anche morire in pace.'
Ogni passo che mi avvicinava a lui, era come un tonfo nello stomaco.
La tachicardia si faceva sempre più pesante,ebbi veramente paura di svenire.
Probabilmente ero il suo bersaglio preferito, gli piaceva troppo spararmi con un solo sguardo.
Mi trapassava completamente.
Lo vidi davanti al mio viso e , per un istante interminabile, i nostri occhi si incontrarono.
Poi le sue labbra toccarono le mie.
Una scossa elettrica mi pervase l'anima, tutto il resto cominciò a bruciare.
Treni, persone, bagagli.
Era scomparso tutto.
Il sapore delle sue labbra mi era sempre rimasto addosso, ora si era semplicemente riacceso.
Come una fiamma, un fuoco improvviso.
Lo abbracciai, stringendolo forte a me.
Uno di quegli abbracci sinceri e caldi...ma lunghi, lunghi una vita.
Lui poggiò la testa sulla mia spalla, e sentii il suo respiro sul mio collo.
E mi sentii, finalmente, a casa.

Pov.Harry

Era ancora più bella di come l'avevo lasciata.
La ricordavo bella, ma non così tanto.
Cosa aveva mangiato, paradiso?
I suoi capelli biondi, erano diventati di un color miele spaventosamente delizioso.
Gli occhi color del cioccolato si erano fatti più profondi, e in quel momento erano colmi di lacrime.
Anche i miei occhi diventarono lucidi.
La mia Summer, così piccola, così fragile, così mia.
La guardai di nuovo, e poi la strinsi a me. Lei poggiò la testa sul mio petto e, impercettibilmente, brividi caldi mi percorsero la schiena.
Negli abbracci forsennati o dolcissimi non era il suo corpo che cercavo bensì la sua anima, i suoi pensieri, i suoi sentimenti.
Quello che provavo per lei, non era sbiadito.
Scorreva ancora nelle mie vene, era il mio sangue.

-Ti sono mancato?-dissi io, poggiando le mani sui suoi fianchi.
-No, per niente.-fece lei, sorridendomi.
-Allora me ne torno subito da dove sono venuto.-dissi io, voltandomi.
-Vieni qui, idiota.

Mi prese per il bordo della manica, io infilai due dita nella tasca dei suoi pantaloni.
Cominciai a baciarla, senza fermarmi, togliendole il respiro.
Amavo sentire il suo affanno, e la sua voglia di me.
Le baciai la fronte, poi affondai le mani nei suoi capelli.
Allungò la mano per prendere la mia, e io mi sentii come strappare via il cuore.
E scommettevo tutto che lei mi sorrideva come se non lo sapesse, come se non sapesse che aveva il mio cuore in mano.

-Hai fatto la brava, Summer?-dissi io, mentre camminavamo lungo il binario.

Il vento le agitava i capelli, tralasciando nell'aria quel sapore struggente e dannatamente invitante.
Fragola,liquirizia,pesca?
Un aroma agrodolce, che mi solleticava il palato e mi attirava a lei come un magnete.
Gli occhi erano contornati di nero, il mascara si era sciolto a causa delle sue lacrime.

-Certamente, Styles-fece lei, mentre continuava a stringermi la mano.

La presi per il gomito e la poggiai contro il primo muro che mi trovai davanti.
Le baciai il collo, e mi avvicinai di nuovo al suo orecchio.

-Ti amo-le sussurrai all'orecchio.
-Anch'io, e non provare mai più ad andartene.
-Mai più, promesso.


________________________________________________________
SPAZIO AUTRICE

Eccomiiiiiiiiiii *saluta con la manina*
e allora? Com'è?
Spero che vi piaccia e sopratutto vorrei trovare recensioni :33
A proposito
QUIsotto c'è il link della mia seconda storia, spero che andiate almeno a dargli un occhiata..
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2473922&i=1

Bacioni**
Letstrytowrite.

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** CAPITOLO 19: “Il mio cuore erano un organo isterico ed impazzito, sul quale non si poteva fare affidamento.” ***


CAPITOLO 19: “Il mio cuore erano un organo isterico ed impazzito, sul quale non si poteva fare affidamento.”



Quel giorno le strade londinesi erano meno affollate del solito, forse per via della forte umidità pungente che calcava l'aria.
Ma a chi prendevo in giro? Quando mai Londra non era umida?
Il vento era quasi schiacciante, tanto da farmi rabbrividire.

Harry sentii quel movimento impercettibile sulla mia pelle, e mi avvolse nelle sue braccia.
Forse credeva che ,così facendo, i brividi sarebbero scomparsi, ma non fecero altro che aumentare.
Con una mano mi cingeva la vita, mentre con l'altra teneva in mano le buste delle spese appena fatte.
Mi strinsi a lui automaticamente, e cominciai a sentire meno freddo.
Sorrideva sotto gli occhiali da sole e,di tanto in tanto, si aggiustava il ciuffo di capelli che gli ricadeva sul viso.
Puntualmente, però, il vento glielo rimetteva al punto in cui lui l'aveva scostato, e così cominciava a litigarci.
Era adorabile.
Sarei rimasta ad osservarlo per ore, senza mai stancarmi, senza perdermi un solo movimento.
Ogni suo gesto lieve, sfuggente, invisibile, era dannatamente bello.
Mi facevano male i piedi, avevamo girato per quasi tutto il centro.
Ci fermammo in una piccola caffetteria, e prendemmo una cioccolata fumante,
riscaldati dal calore del camino a legna.
Poi ricominciammo a camminare su uno dei ponti del Tamigi.
Cominciò a piovere improvvisamente.
Iniziai a correre,scappando dalle sue braccia.
Braccia molto più forti delle mie, che mi avrebbero di sicuro catturata in una frazione di secondo.
Girai velocemente lo sguardo intorno, quando avvistai una di quelle cabine telefoniche londinesi.
E poi decisi di fare la stronza.
Non ci pensai due volte e mi ci nascosi dentro.
Respiravo affannosamente, sorridendo, del tutto soddisfatta.
Mi piaceva essere maligna, avevo la perfidia nel sangue.
Chiusi velocemente la porta, mentre il mio respiro era ancora affannato.

Neanche il tempo di battere ciglia, che una mano forte aprì rapidamente la porta.
Summer insomma,pensavi di farla ad Harry Styles? Che colossale cazzata.
Lui si precipitò dentro senza permettermi di esitare e mi bloccò alla parete alle mie spalle.

Mi guardava con insistenza,mentre regnava il silenzio.
Continuavo a chiedermi inutilmente perché il mio maledetto cuore non ne voleva sapere di tacermi in petto.
Era un organo isterico ed impazzito sul quale non si poteva fare affidamento.
E non era colpa dell'affanno, era la sua vicinanza.
Mi caddero le buste che avevo in mano, e si sentii un leggero tonfo al pavimento.
Non riuscivo ad aprire bocca, il suo respiro sulla pelle mi spingeva via le parole e le rilegava nello stomaco.

Le gocce tamburellavano regolari sulla cabina, prima lentamente poi sempre più fitte,
come lo sferragliare di un treno in corsa.
Quella piccola scatola rossa mi sembrava il centro del mondo in quel momento, il nucleo dell'intero universo. 

Si avvicinò alle mie labbra,mettendomi una mano sul fianco.
Proprio quando era a un centimetro dal mio viso, un fottuto centimetro, mi voltai.
Presi il telefono in mano e digitai un numero a caso.

-Pronto? Salve. Sono in trappola e sto per essere violentata da un individuo molto inquietante, vi prego, salvatemi.

Harry prese la cornetta del telefono e se la poggiò vicino all'orecchio, senza smettere di fissarmi.

-Pronto? Oh, è caduta la linea. Ma che tragedia! disse, con un sorriso sornione.

Riappoggiò la cornetta, e rimise la mano sulla parete.
Si passò la lingua sulle labbra, e provai un fremito.
Di getto cominciai a far l'amore con lui mentalmente, soffermando lo sguardo sul bottone dei suoi jeans.
No Summer, diamine, scaccia via i pensieri perversi.
Ma come si fa quando si ha lui davanti?
Mi ci voleva un manuale: -Come resistere ad Harry Styles.
Avrebbe funzionato? No di certo.
E poi lui non mi stava aiutando, anzi.

-Se ci provi qui dentro ti strappo la giugulare.'-dissi io, puntandogli un dito contro, mostrandomi il più convinta possibile.

Dovetti mordermi un labbro, perché lui aveva cominciato ad accarezzarmi la guancia.

-Uhm... che frase romantica. - ribbattè lui, senza scostarsi neanche di un centimetro.
-Ammettilo, l'alchimia tra di noi è innegabile.- continuò lui, con quegli occhi. Quegli occhi. Cazzo.
-Lo sai cosa è innegabile?
-Cosa?-
-Il dolore che ti farà questo telefono quando te lo ficcherò in un certo posto! -gli urlai.

Poi gli sferrai un calcio ai testicoli. Quanto ero dolce.
Cercai di dimenarmi dalla sua presa ferrea, ma lui mi respinse contro la parete.
Chiuse gli occhi per un secondo, e quando li riaprii stavano ardendo.
Non di rabbia, o di ira, ma di desiderio intenso.

Le sue labbra toccarono le mie.
Poi le lasciarono.

- Scusa Sum, ora devo andare -mi disse.
-Che cazzo stai dicendo?' lo presi per il colletto e lo avvicinai violentemente a me.
-Pensavo non volessi stare con me,dolcezza -rideva, stupido idiota.
-Smettila di pensare e baciami, coglione -ribattei.

Harry non se lo fece ripetere due volte.
Le gambe cominciarono a tremarmi.
Guardavo lui che, a sua volta, mi fissava imperscrutabile.
Poi mi posò una mano dietro la schiena e mi tirò a sè.
I nostri corpi si unirono e io mi abbandonai contro di lui,
confortata dalla solidità del suo petto mentre lui mi cingeva in vita.

Era così bello stare tra le sue braccia.
Aspirai il suo profumo, piacevole ed inebriante.
Chiusi gli occhi e posai la testa sulla sua spalla, inondata di desiderio,
ripensando alla prima volta che avevamo fatto l'amore.
Anche allora tremavo come in quel momento.

Le sue labbra mi sfiorarono prima il collo,poi la guancia,
e io non potei fare a meno che venire tentata da quel suo gioco.
Ci baciammo, prima esitanti, poi con più trasporto.

Sentivo le sue mani su di me, le sentivo dappertutto.
E quando alla fine si staccarono, mi resi conto che non ne avrei avuto mai abbastanza.

__________________________________________

Ed eccomi qui, di nuovo. Vi sono mancata? Ditemi di si pliiisss
Scusate la troppa assenza,da quanto è che non vado avanti, tre mesi?Opss.
Mi scuso, scusatemi tantissimo ma mi ero presa una pausa.
Come si dice, “pausa della scrittrice”.
Comunque tranquille/i, riprendo subito, ho avuto un momento in cui io e i libri ero una cosa unica e poi quest' estate con lavoro, volontariato e altro mi sono data da fare e il computer e la mia voglia di scrivere era svanita.
Beh, che dire “Buona lettura”!

Baci, Letstrytowrite.

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** CAPITOLO 20: “Avevo preso a calci tutto e avevo scoperto che preferivo il muro.” ***


CAPITOLO 20: “Avevo preso a calci tutto e avevo scoperto che preferivo il muro.”


-Si parte! - urlò Louis, con la bocca spalancata e le mani sul volante.

Erano appena le quattro, la festa era finita.
Sentivo ancora il rumore assordante della musica, e l'odore di alcool.

Non ricordavo di aver mai visto una notte così buia.
Una distesa sconfinata di tenebra, punteggiata dalla luce dei lampioni.

Harry mi prese per mano e mi fece entrare in macchina.
Io e Eleonor, nuova ragazza di mio fratello, eravamo dietro a parlare.
Mi piaceva quella ragazza.
Non sapevo neanche io darmi una motivazione valida, però lei aveva qualcosa.
Mi ispirava sicurezza e poi , fino ad all'ora, era l'unica che riusciva a tener testa a mio fratello senza sottomettersi.
Ovviamente, l'unica dopo di me.
Ok, forse io mi facevo sottomettere.

Inoltre, era la prima volta che non mi pigliavo a capelli con una ragazza di Louis.
Non ero un tipo geloso, ma quello che era mio era mio.
Fine della storia.

Mentre la macchina correva veloce,poggiai la testa sul sedile.
Ero esausta.
Sia moralmente, che fisicamente.
Arrivata a casa mi sarei buttata a peso morto sul letto ,senza alcuna esitazione.


Pov. Louis

Fermi al semaforo rosso, io e Harry ridevamo.
Quello era il genere di serata che amavo, inoltre Eleonor era uno splendore.
Il suo sorriso ormai stava occupando totalmente la mia mente.
Quando il verde scattò, schiacciai l'acceleratore,
senza accorgermi di un auto che proprio in quel preciso istante stava attraversando l'incrocio.

L'impatto fu violentissimo, riuscii a vedere un esplosione di schegge di vetro ovunque.
La macchina cominciò a roteare da una parte all'altra, ed io mi sentii spingere contro il volante.
Quando si fermò, si posò su un fianco, e la portiera mi stava praticamente addosso.

Sentivo un dolore lancinante, la mia vista era offuscata,
e inoltre aleggiava odore di sangue nell'aria.
Quello era il mio sangue.
Sto per morire, pensai, ma non avevo neanche il fiato per gridare.

Dopo una luce accecante,il buio.


Pov. Summer

-Dov'è Harry? Dov'è?- continuavo a urlare, incosciente.

Senti una mano sfiorarmi piano il braccio e , quando riaprii gli occhi, fui sorpresa di trovarmi lì.
Muri di un verde acceso, letti bianchi e ...perché diavolo stavo indossando la vestaglia di mia nonna?
Mi toccai la testa, ancora intorpidita, e sentii un dolore fortissimo alle ossa.

-Tesoro,calmati, non devi agitarti - mia madre mi era vicina,con gli occhi lucidi.
Non solo gli occhi lucidi, aveva una faccia orribile.
Spenta.

-Mamma,dov'è Harry? Louis? Eleonor? - riuscii a sussurrare, tutto d'un fiato.

Mia madre mi accarezzò la testa, ancora.
Non trapelava emozione, guardava un punto fisso del vuoto,senza prestarmi ascolto.
Trattenni il respiro, come a non voler sentirmi rivelare la risposta.
Le immagini della sera precedente erano ancora annebbiate, lontane,
ma potevo chiaramente ricordare la paura, le urla, e la voglia infinita di stringermi a lui.

-Piccola, ora devi stare tranquilla. C'è qualcuno per te.'-mi baciò sulla fronte e uscii.

Non riuscivo a comprendere, perché era tanto difficile? Perché nessuno mi spiegava cosa stava succedendo?
Una voragine enorme si aprì nel mio stomaco, ed ebbi come la sensazione di precipitare da 20 km di altezza.
Abbiamo avuto un incidente.

Io sto bene.

*           *           *


Un ragazzo biondiccio e dagli occhi di ghiaccio,fece irruzione nella stanza.
Due occhiaie gli solcavano il viso, gli occhi rossi.

-Niall -risucii a pronunciare, scandendo ogni lettera.

Lui mi abbracciò , in silenzio, e io percepii sotto la sua pelle l'accelerare violento dei battiti.
Il cuore gli stava martellando il petto.
Gli strinsi convulsivamente la mano.
Mi sentii invadere di un terrore soffocante.
Volevo aggrapparmi a qualcosa ma, in quel momento, neanche il mio migliore amico mi dava conforto.
Chiusi gli occhi e , per un po', mi lasciai cullare dalle sue braccia.

-Che succede?-sibilai, ancora con il viso che affondava nel suo petto.

-Louis...-non gli feci terminare la frase.

Mi alzai da quello stupido letto, senza badare agli strani marchingegni a cui ero collegata.
Varcai impetuosamente la porta,fissando angosciata ogni cosa.
Cominciai a vagare per l'ospedale, come un'anima in pena, esattamente ciò che ero.
Mi avvicinai all'infermiera al bancone, con le lacrime agli occhi.
Ero paralizzata dall'ansia,solo le mie dita si muovevano tremanti.
Mi aggrappai alla parete, per non cadere.

-Dov'è mio fratello? -dissi.
-Signorina, le sue condizioni non le permettono di...- fece lei, agitando le mani.
-
HO DETTO, DOVE CAZZO E' MIO FRATELLO?- risposi, stringendo forte la scrivania.

Meglio non farmi incazzare. Avevo il cuore acuminato come le schegge di un'esplosione.
Lei non ci pensò due volte, forse spaventata dalla mia espressione, e mi condusse verso un'altra camera.
Fuori di essa,mia madre e mio padre si tenevano stretti.
Guardai all'interno del vetro.
Steso su quel letto, c'era lui.

-
LOUIS! -urlai.

Silenzio.
Solo il rumore del monitor e il sibilio fastidioso del ventilatore.
Mi nascosi il volto tra le mani.
Oddio...

Pov. Harry

Cominciai a prendere a calci tutto:
il vetro si era incrinato,
il legno del tavolo aveva riportato l'ammacco,
il televisore era quasi esploso.
Avevo preso a calci tutto e avevo scoperto che preferivo il muro perché smentiva ogni mio colpo.
Faceva male, ed era ciò di cui avevo bisogno.

________________________________________

Ehilà, anzi dovrei dire Buongiorno lettori/lettrici!
Allora, eccomi qui con un nuovo capitolo
*yeeeeeeh, esulta*
E allora, cosa mi dite?Eggià, hanno fatto un incidente.
Come starà la nostra Summer? Cosa succederà?Lo scoprirete nel prossimo capitolo
*sigla tg*
No dai scherzo, no veramente sembrava il tg ahahahha o una telenovela spagnola haha

A presto, Letstrytowrite.

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** CAPITOLO 21: “Corsi via, lasciandomi due occhi umidi alle spalle.” ***


CAPITOLO 21: “Corsi via, lasciandomi due occhi umidi alle spalle.”



Non avevo idea di quanto tempo fosse passato.
Forse due giorni,forse tre, forse di più.

I ragazzi mi erano vicini, dormivano sul pavimento freddo dell'ospedale e si rifiutavano di andare via.
Tutti avevano visi stanchi, sintomo delle notti in bianco.
La spalla di Zayn mi faceva da cuscino quando i miei occhi stanchi si chiudevano,
le braccia di Liam mi stringevano forte e mi accarezzavano, e la spalla di Niall era compagna di lunghi pianti.

Un abbraccio, un 'piccola,andrà tutto bene', un caffè fumante e qualche sorriso tirato, non mi aiutavano affatto.
Stavano tutti bene,Eleonor aveva una piccola frattura alla mano, Harry una benda sul naso.
Io non avevo niente. E mi odiavo maledettamente per questo.
Dovevo esserci io al posto del corpo inerme su quel dannato letto.

Passavo le giornate a fumare fuori dal finestrino,gli occhi stanchi e solcati da occhiaie profonde.
Non toccavo cibo, per quanto i ragazzi cercassero di obbligarmi a mantenermi in forza.
Non volevo restare in forza, cazzo, io volevo solo mio fratello.

Guardai il suo, e mi sentii invadere da un'intensa solitudine.
Sembrava uno sconosciuto in quell'ambiente,quasi un' estraneo.
Non aveva più i suoi enormi occhi azzurri che sprizzavano vita.

Nel silenzio della sala, vidi scorrere davanti ai miei occhi tutti i momenti passati con lui.
Ricordai di quanto diventavo fragile e piccola quando lui mi proibiva qualcosa ,
la rabbia e le litigate frequenti,lo sbattere delle porte e le urla continue,
il mio nervosismo di quando era troppo geloso;
o come gli piacesse bere il latte direttamente dal cartoccio, cosa che a me dava sui nervi.
Ricordai le sue braccia forti che mi sostenevano e mi erano sempre accanto, come un'ancora di salvezza,
un angolo solo mio dove potermi rifugiare.
Ricordai il giorno di Natale da piccoli, quando mi aveva regalato la sua macchinina giocattolo a cui era affezionato
e ,anche se poteva sembrare una cosa antiquata per una bambina, io mi ero sentita la persona più importante del mondo.
Di tanto in tanto i rumori dell'ospedale mi riportavano al presente, e capivo perché mi trovavo lì e perché.
E allora l'angoscia prendeva immediatamente il sopravvento e le lacrime scorrevano imperterrite.

Quando sbirciavo fuori dalla finestra della camera,vedevo Harry seduto per terra.
La testa tra le mani, lo sguardo perso nel vuoto.
Non ci eravamo più rivolti la parola, ne io mi aspettavo che lo facessimo.

Il dolore era troppo forte, lancinante, e ci tormentava senza darci pace.
Ogni volta che posavo il mio sguardo su di lui, le immagini orribili di quella notte mi divoravano.

Mi sedetti sul davanzale della finestra,torturandomi le mani,
e solo dopo un primo momento mi accorsi che lui mi stava guardando, dietro il vetro della sala.
Non dissi niente,ne lo fece lui.
Ci fissammo in silenzio.

Sentii la spiacevole sensazione che lui mi stesse cercando, che mi stesse implorando di correre tra le sue braccia.
Ma c'era una corrente opposta, una forza gravitazionale, qualcosa che mi teneva ferma dov'ero.
Avevamo provato a darci forza a vicenda, a starci vicino,ma era terribilmente difficile.
Arrivata la mezzanotte, mi sentivo esausta.
Mi accasciai contro il muro, chiudendo gli occhi,
le mani a reggermi lo stomaco.
E riconobbi il suo profumo.
l suo respiro mi riempì le narici, e mi ripetei che ero una persona orribile.
Dopo tutto quello... mi faceva ancora venire l'acquolina in bocca.
Trattenni il respiro.

Il contatto con la sua pelle mi provocò una scossa elettrica,
e per un attimo sentii il desiderio profondo di aggrapparmi a lui.
E di non staccarmi più.

- Summer. - disse, piano,al mio orecchio.

Per un'istante, la sua voce rimase sospesa nell'aria.
Lui mi guardò, sussultando di nuovo.
E poi la sorpresa dei suoi occhi si trasformò in qualcos'altro,
e non fui più spaventata che i suoi sentimenti nei miei confronti fossero cambiati.
Desiderio e tristezza nuotarono nei suoi occhi verde fuso, ancora lucidi.
Si era accasciato anche lui al pavimento,
le sue ginocchia erano diventate deboli, come il battito del mio cuore.
Allungò la sua mano , lentamente e cautamente. Allontanai la mia mano di un centimetro dalla sua, ma lui la ignorò, determinato a toccarmi.
Trattenni il respiro, non per il suo odore adesso, ma per l'improvvisa, confusa tensione. Paura.

-Non ce la faccio.- dissi io, alzandomi di scatto.

Lui mi bloccò il polso.

Volevo un suo bacio, volevo sentire le sue labbra calde sulle mie,
danzare con la sua bocca, fino a sollevarmi da terra.
Avrei voluto andare via, ovunque,con lui.
Senza quel vuoto dentro, quel peso infondo all'anima.

Lo guardai negli occhi, spalancati sotto la cornice di ciglia, e desiderai poter dormire.
Non per l'oblio, come avevo già fatto prima, non per sfuggire al dolore intenso e alla paura del momento,
ma perché volevo sognare.
Mi lanciò un'occhiata. Si accorse della posizione rigida del mio corpo proprio come il suo.
Le sue labbra si divisero leggermente, e i suoi occhi sembrarono pieni di disperazione.
Il suo respiro s'impigliò in un basso ansimo e spostò velocemente lo sguardo.

-Ti amo, Summer.. Supereremo anche questa,andrà tutto per il meglio.
E' il mio migliore amico, è una parte di me, non può andarsene così.
Non glielo permetterò mai.- mi sussurrò.

Non risposi.
Il fatto era che io avevo la tendenza a cedere a comportamenti autodistruttivi nella mia vita...
... quando qualcosa mi andava storto avevo il desiderio di distruggere anche tutto il resto.

Mi sentivo un'egoista, una fottuta egoista, ma combattevo me stessa.
Corsi via, lasciandomi due occhi umidi alle spalle.

_______________________________________

E allora che ne pensate?Spero vi piaccia.
Ho pensato di continuare con la storia dopo 3/5 recensioni, perchè non avrebbe senso continuare una storia senza avere gente che l'apprezzi e la legga.. C'è insomma, mi farebbe piacere che chi la visualizzi almeno scrivesse quello che pensa tanto per farmi un idea di quello che ne pensate.
Grazie mille se lo fate <3

Baci, Letstrytowrite.

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** CAPITOLO 22:"Mi girava la testa,probabilmente perchè mi ero dimenticata di respirare." ***


CAPITOLO 22: “Mi girava la testa , probabilmente perché mi ero dimenticata di respirare.”

Il vento muoveva i miei capelli, raccolti in una lunga treccia bionda.
Il fumo stava inondando la mia vista,appannando ogni cosa.
Erano passate due lunghissime settimane, ben quattordici giorni di sofferenza.
L'attesa,ogni ora che passava, monotona come lo scorrere dei mesi,mi straziava.
Avevo anche cominciato a bere, di nascosto, anche se più volte mi avevano colto in fragrante.

Nelle ultime ventiquattr'ore , pareva che qualcosa di diabolico avesse macchinato per costringermi a fare tutto ciò che avevo giurato che mai avrei fatto.
Avevo cominciato a pensare al peggio, a quello che sarebbe successo dopo, a una probabile fine.
Me ne stavo lì a indugiare, aspettando che morisse.
Era orribile.

Sentivo gli altri, dentro.
Sarah, Zayn ,Liam ed El parlavano sottovoce, in tono grave.
Niall e Alice erano vicini, stretti.

Aspirai ,socchiudendo gli occhi e incurvando le spalle.
Mi mettevo in quella posizione ogni volta che sentivo che dovevo starmene per conto mio,
era come un segnale per avvisare il resto della popolazione mondiale di non avvicinarsi.
Le conseguenze potevano essere davvero terribili.

Qualcuno interruppe quell'istante, mi aveva rubato la sigaretta di bocca,
impedendomi di continuare a chiudermi in me stessa, a soffocare.

Sentii un tonfo imponente che mi colpì allo stomaco.
Nello stesso tempo,il battito del mio cuore.
Era irregolare.

Si era avvicinato a me, senza dire niente,
continuando a guardare i passanti al di sotto dell'edificio grigio.
Non mi aveva rivolto neanche uno sguardo,si limitava a tenere i denti serrati e la mano stretta alla ringhiera.

Restammo seduti in silenzio.

Fragile. Grande e grosso com'era, per la prima volta da quando mi ero pazzamente innamorata di lui , mi era sembrato davvero fragile.
Ed io stavo andando a pezzi, certo, in ogni momento di ogni giorno,
in più pezzi di quanti componevano il mio cuore.

Quando pensavo a lui mi incazzavo, diventavo confusa, preoccupata..
ma subito dopo lo incrociavo e ogni cosa tornava al suo posto.
Alzai gli occhi al cielo e mi fermai inerme davanti alla sua bocca.
E quando incrociai il suo sguardo, vidi tutto ciò di cui avevo bisogno.

“Resta con me" volevo gridargli.''Non andartene, tienimi stretta a te e rendimi di nuovo forte''
Ma tutto ciò che riuscivo a fare era ascoltare distaccata il suo respiro lento, e rabbrividire.

Ma dai, che mi stava succedendo?
Le mani mi sudavano.

Mentre rimuginavo e mi convincevo sempre più che DOVEVO assolutamente smuovermi,
dimenticando tutto, anche solo per un attimo, per potermi rifugiare nelle sue braccia...

-Lo so che cosa provi- mi disse, senza staccarsi dalla sigaretta.
-Quel vuoto nello stomaco, la paura, la voglia di tornare indietro e di ricominciare da capo.
I rimpianti, il fegato che ti brucia,il desiderio di prendere a pugni tutto..masochismo allo stato puro.-
continuò, senza guardarmi negli occhi.

Sembrava quasi perso, buttava parole nell'aria e rimaneva immobile.

-Però dobbiamo accettarlo, Summer.
Per quanto sia ingiusto, per quanto entrambi vorremmo essere al suo posto,
dobbiamo incassare il colpo e sperare. Non c'è altra soluzione- continuò.

Mi rivolse uno sguardo penetrante, i suoi occhi verdi avevano assunto un colore diverso, tendente al grigio chiaro.
Guardarlo negli occhi mi faceva sentire sempre straordinaria, a tal punto che quasi non sentivo più le ossa.
Mi girava anche la testa, probabilmente perché mi ero dimenticata di respirare, ancora.
I capelli ricci e folti gli ricadevano perfettamente sul viso e la camicia nera gli dava un'aria demoniaca.
Era sempre fottutamente bellissimo.

Cercai la sua mano e sospirai quando le sue dita trovarono le mie.
Incerta, incrociai le mie dita alle sue e ebbi come la sensazione di aver sbagliato tutto.
Il contatto portò con sé una stranissima sensazione di sicurezza, come una sofferenza placata all'improvviso.

Mi avvicinai per accoccolarmi a lui, affondando la testa sotto il suo braccio.
Fu come avvolgersi ad una statua di marmo ; ma quella creatura perfetta mi strinse a sé.

Poi lo baciai.
Se avessi potuto fare di testa mia, avrei passato ogni giorno a baciarlo.
Nella mia vita non c'era niente di paragonabile alle sue labbra , grandi e carnose, ma sempre così delicate mentre si muovevano insieme alle mie.

Mentre ci tenevamo stretti, sentii qualcosa di umido bagnarmi la maglia.
Gli accarezzai la guancia, lui mi prese il viso con le mani.
Eravamo intenti a guardarci, quando sentimmo un'ombra alle nostre spalle.

Mi voltai di scatto e vidi l'infermiera con un sorriso compiaciuto stampato sul volto.
Non ci pensammo neanche, ci catapultammo come cannoni.

Fuori dalla sala, tutti piangevano e ridevano.
Mia madre e mio padre uscirono dalle quattro mura, abbracciandomi.

-Andate,è il vostro turno- ci dissero.

Il loro viso era tornato radioso, raggiante.
Io non riuscivo a spiegare a me stessa quello che stavo provando in quel momento.
Non era la mancanza di cibo che mi stava tartassando la pancia, era l'aria che mi mancava sotto i piedi.
Avrei voluto urlare, ma il mio megafono restava spento.. rimanevo inerme, con la mano in quella di Harry.

Entrammo piano e due vispe pozze azzurre guizzarono nella nostra direzione.
Sussultai e ,finalmente, mi sentii libera.


_______________________________________

Uffff, che sollievo.
Ahahaha, tutto è bene quel che finisce bene!
Ma andrà ancora tutto bene tra la stronza e il dio dell'Olimpo?
Lo scoprirete solo nella prossima puntata!
Lalalalalalalala.
RECENSITE PLISSSS <3

Baci,Lestrytowrite

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** CAPITOLO 23: “Dovrei trovare un buon motivo di restare, Edward.” ***


CAPITOLO 23: “Dovrei trovare un buon motivo di restare, Edward.”



- Summer,cazzo,possibile che ti devi sempre fregare tutto? Dove hai messo le chiavi della mia macchina?
E smettila di dormire,ascoltami quando ti parlo!- strillò mio fratello.

Si era seduto sul mio letto,indossava solo i pantaloni del pigiama.
I capelli erano completamente fuori posto,le labbra socchiuse.
Un angelo caduto, probabilmente.

-
Mhhhh..- mormorai io, voltandomi dall'altro lato del letto.

Indossavo solo l'intimo, ero tornata talmente tardi che non avevo neanche la forza di vestirmi.
Quella notte aveva dormito poco. La testa mi faceva ancora male,inoltre i miei occhi non ne volevano sapere di aprirsi.
Io e le ragazze eravamo uscite insieme,scorrazzando per l'intera città con la macchina di Louis.
Non quella dell'incidente, ovviamente. Quella era andata dritta allo scasso. Fortunatamente.
Sarebbe stato terribile tornarci dentro. Un incubo.

-
Summer! - fece di nuovo lui, scuotendomi.

-
Ho capito, si. - dissi io.

Mi alzai di scatto, sbuffando, raggiungendo la mia borsa e prendendo le sue chiavi.
Gliele porsi, lui sorrise e fece per uscire dalla stanza.

Quando qualcosa mi spinse improvvisamente verso di lui.

Non volevo pensarci, ma dovevo ricordare.
Perché c'era una sola cosa alla quale dovevo credere : la certezza della sua esistenza. Per me era tutto.
Lui era ancora vivo e reale, accanto a me, come sempre.

Lo strinsi forte, affondando nei suoi pettorali.
Louis non disse niente, si limitò a poggiare la sua testa sulla mia.
Rimanemmo così, per una manciata di minuti, che però a me parvero scorrere rapidissimi.

-
Pensavi di esserti liberata di me, vero sorellina?- mi disse,con le lacrime agli occhi.

Scoppiai a piangere.
Per la prima volta nella mia vita, lacrime di gioia.

-
Ehi, shhh. Sono qui, vedi? Non me ne andrò più.
So che avresti voluto la mia macchina tutta per te, ma la vita non è cosi semplice!
- disse lui, ridendo.

Sempre il solito.
Faceva ironia su tutto. Qualunque cosa accadesse, Louis Tomlinson faceva il coglione.
Gli diedi un pugno nello stomaco, pentendomene poco dopo.
La botta aveva fatto male a me, e non a lui. Ovviamente.
Fottuti muscoli.

-
Sei un idiota. -gli urlai, massaggiandomi la mano.
-
E tu sei schifosamente piccola per essere così terribilmente irritante. -disse lui, sorridendo.

Mi scosse i capelli, facendomeli ricadere tutti sul viso.

-
Vaffanculo. - lo scostai,incazzata.

Esitai un momento, poi mi voltai verso di lui.

-Neanche a chiedere scusa!

-E per cosa dovrei scusarmi?
-
Per aver rischiato di sparire dalla mia vita per sempre.- lo guardai.

Louis mi strinse con delicatezza. Di nuovo.

-Sono qui. - sussurrò.

Respirai a fondo.
Era la verità. Louis mi era accanto, sentivo il suo abbraccio.
Finché fosse stato così, avrei potuto affrontare qualsiasi cosa.
Lui mi baciò sulla testa e mi accarezzò la guancia, poi sparì nella sua stanza.
Mi sedetti sul letto,toccandomi le tempie.
Poco dopo decisi di farmi una doccia fredda e mi vestii con noncuranza.
Sentii vibrare il cellulare nella tasca dei jeans,ed ebbi un sussulto.

-
Scendi.- c'era scritto.

Cominciai a correre velocemente per le scale, inciampando più volte nei miei stessi piedi.
Non badai a niente, non cercai neanche di rendermi presentabile,
l'unica cosa che mi passava per la mente ora era arrivare il più in fretta poss...

Il suono del campanello bloccò i miei pensieri.
A quel punto smisi di correre, ansimando e cercando aria,con le mani tremanti.
Aprii la porta e mi ci nascosi dietro.
Lui entrò,e non mi diede neanche il tempo di saltargli sulla schiena,
perché si era già accorto della mia presenza e si era avvicinato al mio corpo.

Come aveva fatto? Possibile che il battito del mio cuore fosse così violento?

Quando si fece ancora più vicino e posò le labbra sulle mie, la testa mi girava già...
Avvicinò lentamente il suo viso al mio, sfiorandomi con la guancia.
Restai assolutamente immobile e inerme,i muscoli erano come congelati.
-
Mmm... - gemette, con un sospiro profondo.
Con lui che mi toccava, così vicino, era molto difficile formulare una frase coerente.
-
Ciao. - disse una voce bassa, melodiosa.

Poi mi strinse forte e io lo baciai con un eccesso di entusiasmo.
Lui sorrise sulle mie labbra, io mi staccai dal suo abbraccio.

Mi prese la mano,conducendomi verso la mia camera, senza smettere di baciarmi.
Tentavo di ribellarmi, volevo condurre io il gioco, ma lui non me lo permetteva.
Essere forte, stronza, tutto ciò che mi era sempre piaciuto essere, diventava praticamente impossibile.
La voglia di dominarlo si polverizzava nel momento in cui le sue labbra toccavano le mie.

A quel punto sentii le sue mani sul mio corpo e mi arresi.
E non perché fosse mille volte più forte di me.. o perché mi avesse bloccato al muro, senza darmi possibilità di ribattere.
La mia volontà si sbriciolò nell'istante preciso del contatto, si frantumò in mille pezzi microscopici, andando completamente in fumo.

Ci fu un bacio tutt'altro che prudente, pieno di ardente desiderio.
Restituii il bacio, mentre la mia testa era confusa e il ritmo del mio respiro si faceva sempre più disordinato e affannato.
Le mie dita cercavano il suo viso.
Erano avide,ingorde,assetate.
Sentivo il suo corpo aderire al mio ed ero felice, così traboccante di eccitazione che non sentivo più il contatto al suolo.
Sentii le sue mani calde salire al di sotto del mio maglione grigio,arrivando al reggiseno.
Lo sbottonò con un'unica mossa rapida ed esperta.
Sentii i jeans cadermi sui piedi, come il resto dei vestiti.
Cominciai a spogliarlo, lasciandogli baci umidi su tutto il corpo.
Lui mi poggiò sul letto, senza perdere mai la mia pelle,sfiorandomi piano.
Intrecciai le mie mani dietro il suo collo,facendolo aderire ancora di più al mio corpo.

Rabbrividii quando lo sentii dentro di me, graffiandogli la schiena.
Lasciai che la mia testa cadesse all'indietro,mentre gemiti di piacere riempivano la stanza.
La mia anima stava vibrando sotto di lui,dimenandosi senza fermarsi un secondo.
L'aveva in pugno,aveva ogni parte di me.
Cominciammo a sudare, i nostri corpi però sembravano non averne mai abbastanza.
Si struggevano, aspiravano al contatto ogni volta che si formava una minima distanza tra loro.
Quando ci sentimmo sfiniti, lui si poggiò contro lo schienale del letto, accarezzandomi con dolcezza.
Diversamente dalla maggior parte delle volte, ero appallottolata con le coperte tirate fino alle spalle.
Per il freddo invernale, immaginai.
Invece mi ero scostata leggermente dal suo corpo, evitando la sua pelle.
-
Pensi che migliorerò mai?- chiesi più a me stessa che a lui.

-Che un giorno il mio cuore la smetterà di cercare di uscirmi dal petto ogni volta che mi sfiori?

Harry sorrise.
Diamine, dovetti nascondere la testa sotto le coperte.
Sentii che si avvicinava a me, e mi ritrassi leggermente.

-
E tu pensi che un giorno riuscirai a smettere di scappare da me?- sussurrò al mio orecchio, sotterrato dalle lenzuola.
-
Dovrei trovare un buon motivo per restare, Edward.- gli dissi,con un tono di voce che fece sorridere anche me.

Mi baciò.
Il mio tremore si fermò all'improvviso e fui invasa da un calore molto più intenso.
Tutto si sciolse dentro di me e rimasi immobile davanti al suo viso perfetto.

-
Questo ti basta?- disse.
-
Potrei farci l'abitudine...-risposi.

Poi affondai nuovamente nelle sue braccia, vittima del potere che esercitava su di me.

______________________________________
SPAZIO AUTRICE

Si eccoci qui, di nuovo alla fine di un altro capitolo.
Ve lo aspettavate? Ditemi quello che pensate, ci tengo.
Recensite più che potete pliss.
Alla prossima, Letsrytowrite.

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** CAPITOLO 24: “Mi domandavo come diavolo facevo a resistergli e a non saltargli addosso pubblicamente.” ***


CAPITOLO 24: “Mi domandavo come diavolo facevo a resistergli e a non saltargli addosso pubblicamente.”



Il professore sbatté il libro sul banco, violentemente.
Avevo scoperto che quello era il suo modo preferito per interrompere i pisolini che schiacciavo durante le sue lezioni di Fisica.
Mi sforzavo sempre inutilmente di rimanere sveglia, ma la sua voce monotona mi cullava come una nenia, fino a farmi cadere in sonni profondi.

-
'Signorina Tomlinson!' -mi urlò il simpatico professore,che evidentemente non aveva una moglie,perché era alquanto scorbutico.
-
'Mhhhh?!' -bofonchiai, asciugandomi la saliva con discrezione.

Mi diedi un'occhiata intorno per controllare che nessuno l'avesse notato e, con mio grande sollievo,
mi accorsi che il resto della classe era intenta a svolgere qualsiasi altra attività al di fuori della lezione.
Sospirai,ma poi mi voltai di nuovo e notai Seth Diaz che mi fissava con insistenza.
Era lì da poco più di una settimana e , di conseguenza,era l'unico alunno a non conoscermi.

Godevo di una distinta fama all'interno dell'istituto.
Mi piaceva pensare che mi distinguevo per l' ironia o la faccia tosta ma,purtroppo,
la maggior parte delle volte mi rendevo conto che era tutto frutto del mio aspetto fisico o delle mie precedenti relazioni sentimentali.

Sempre che quelle si potessero chiamare ''relazioni''.

Mentre ero intenta a perdermi nei miei pensieri, la voce fastidiosa del professore riecheggiò nell'aula.

'Mi dispiace di aver interrotto il suo sonno, signorina Tomlinson' -disse,con un'acidità che avrebbe ucciso un branco di insetti.
Ma questo cosa c'entra adesso? Oh, Summer...stai delirando!

-
'Non importa, signor Drumel' -feci io, con molta no-calanche.
-'
Non importa neanche se va a farsi una delle sue solite visitine in presidenza, suppongo allora, signorina?
Così almeno potrebbe svegliarsi un po'..'
-
-'
Sono già sveglia!' -dissi, sfrontata.
-'
Vada, Tomlinson. Chissà, magari incontra anche suo fratello..' -rispose lui,sogghignando sotto i baffi.

Mi alzai con rabbia e aprì la porta senza girarmi.
Con la coda dell'occhio,però, avvistai quel Seth avvicinarsi alla cattedra...
Mentre mi trovavo nei corridoi volteggiando un po' ovunque, ovunque tranne che dal preside,vidi Seth alle mie spalle.
Mi girai di scatto, nervosa, e gli puntai un dito contro.

-'
Devi smetterla di fissarmi' -gli dissi, sicura di me.
-
'Ti fisso perché mi sei davanti' -rispose lui, secco.

Solo in quel momento, mi accorsi di quanto fosse bello.
Aveva gli occhi e i capelli neri, che portava pettinati all'indietro.
Oh, e sempre con quel sorrisetto odioso stampato in viso.

-'
Tu mi fissi , SEMPRE.' -continuai, senza smettere di fissarlo.
-
'Ti fissano tutti..sai, sei piuttosto attraente.' -fece quello.
-'
Beh, questo non ti autorizza a tenermi sempre gli occhi addosso' -dissi io, voltandomi e raggiungendo l'esterno della scuola.

Raggiunsi rapidamente il parcheggio, che si trovava oltre il parco di fronte alla scuola.
Mi avvicinai alla macchina del biondo ossigenato,i suoi occhioni azzurri spiccavano ovunque.

-
'Ciao gentaglia' -feci io, scuotendo una mano.

Mi gettai tra le braccia del mio migliore amico,facendo irruzione tra le fusa che si stava scambiando con la sua ragazza.
Cavolo, stavano sempre appiccicati, il biondo era per un quarto anche mio!
Niall mi scuoté i capelli e mi sorrise.

-'
Scusa Alice' -dissi, tirando fuori la lingua.

Lei ricambiò, abbracciandomi calorosamente.
Salutai Liam, che era poggiato contro il finestrino con le gambe incrociate.
Era vicino a una ragazza,non mi era nuova, l'avevo già vista da qualche parte.
Capelli castani e lisci, occhi verdi. Sembrava simpatica.
Si, poteva andare..

-'Ehi piccola
-
'Ciao Payne' -gli stampai un bacio.
-
'Ciao bambola.' -disse il moro, lasciandomi un bacio sulla guancia.
-
'Ciao Malik' -risposi io, tirandogli il ciuffo.

Lo infastidiva maledettamente, ed io ero nata per infastidirlo.
Si accoccolò vicino a Sarah, ignorando quel gesto provocatorio.
Sorrisi, soddisfatta, e mi accomodai sullo sportello.
Mentre cercavo gli occhi di Harry,mi mordicchiavo distrattamente l'unghia del pollice.
Ero stata assalita da una strana sensazione simile ad un brivido che mi percorreva la schiena.
Mi voltai, sicura di trovarmelo dietro le spalle,ma non c'era nessuno.
Quando mi voltai di nuovo, il mio cuore accelerò.
Un sonoro colpo di clacson mi fece sobbalzare.
C'era lui, seduto in macchina, che mi guardava da sopra gli occhiali da sole.
Mi fissava, senza distogliere lo sguardo.
Ma cosa avevano tutti oggi?

-'
Che c'è? -sbottai io.
-'
Che succede?' -disse lui.

Sospirai.
Stava particolarmente bene con quella camicia nera avvitata e i jeans scuri.
Aveva le maniche arrotolate e due bottoni slacciati, e mi domandai come diavolo facevo a resistergli e a non saltargli addosso pubblicamente.

-'
Niente,va tutto bene. Andiamo a casa.' -risposi.
-'
No, fino a quando non mi dici che hai' -disse lui, irremovibile.

Harold Edward Styles, non ti posso dire che c'è un maniaco sociopatico inquietante che mi fissa in continuazione da una settimana,
perché poi tu daresti di matto, spalancheresti questo fottuto sportello e lo ridurresti in poltiglia. Ok?

-'
Niente, un tipo mi faceva la corte e l'ho mandato a farsi fottere'-risposi.

Volevo sembrare disinvolta, ma stavo cominciando a tremare.
Non perché avessi paura di lui,semplicemente perché mi faceva sempre lo stesso effetto.
Un angolo della sua bocca si sollevò, accennando un sorriso.
Non era soltanto divertito: avevo la netta sensazione che fosse fiero di me.
Come se avessi superato una prova.
Dio solo sapeva quanto era bello.
Deglutii a fatica, cercando di combattere quello stupido vuoto allo stomaco.
Tentai di farmi venire in mente qualcosa da dire, ma il mio cervello aveva smesso di funzionare.
Appena mi resi conto che ero a bocca spalancata e che probabilmente avevo l'aria di una bambina intimidita,
tentai ansiosamente di riassumere un minimo di contegno.
Lui sorrise e poi mi baciò.
Inaspettatamente,le mie labbra si unirono alle sue.
La sua lingua giocava con la mia,la rincorreva.
Ed ogni volta che la trovava era come un colpo di pistola.

Si staccò, piano.

-
'Respira, Summer'-mi disse.
-'
Idiota, metti in moto'-risposi, voltandomi dall'altra parte.

Salutai gli altri e , con un cenno della mano, ci mettemmo d'accordo per vederci tutti più tardi.
Harry teneva il volante guardando fisso davanti a se, qualche volta si girava nella mia direzione.
Io non distoglievo lo sguardo dalla strada, ma spiavo il suo viso dallo specchietto.
Poi lui si fermò di scatto.
Mi guardò fissa negli occhi, prendendomi il mento con il pollice.

-
'Sai,credo che tu ti aspettassi una scenata di gelosia,Sum,non è vero?
Anch'io me l'aspettavo da parte mia, ad essere sincero, e ora che ci penso forse è arrivato il momento.
Chi è questo coglione?
'-disse, facendosi improvvisamente serio.

Sorrisi, stavo aspettando quello.
Lo baciai, poggiando una mano sul suo viso.

'Nessuno'- risposi -'Non è nessuno..'

E riprendemmo da dove avevamo lasciato la notte scorsa..

_____________________________________
SPAZIO AUTRICE

Eccomi qui, eggià ho pubblicato un altro capitolo... ma sapete ero ispirata hahaha
comunque avevo pensato di iniziare un altra FF ma non so vedrò.

Però adesso fatemi felice, riusciamo ad arrivare a 3 recensioni per questo capitolo? Pliisss altrimenti non continuo e sono seria.

Baci, letstrytowrite.

Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** CAPITOLO 25: “Stupido di un riccio,mi chiesi se sotto quella folta chioma avesse un cervello funzionante.” ***


CAPITOLO 25: “Stupido di un riccio,mi chiesi se sotto quella folta chioma avesse un cervello funzionante.”


Mi sedetti sul letto, avvolta in un vaporoso maglione di mio fratello.
Stavo sorseggiando una cioccolata fumante,l'ideale in pieno inverno.
Mi stropicciai gli occhi sbadigliando, non avevo dormito affatto.
Le notti in bianco arrivavano sempre dopo una litigata con lui e, inevitabilmente,
la mattina assomigliavo puntualmente ad uno di quegli zombie dei film horror.
Sentii dei rumori provenire dall'esterno.
Poggiai la tazza sul comodino in legno e mi voltai.
Qualcuno se ne stava accovacciato sul mio davanzale.
Oltretutto, non si trattava di un 'qualcuno' qualunque.
Harry Styles tamburellava sul vetro e sorrideva speranzoso.
Jeans stracciati, converse blu e una maglia che risaltava la sua carnagione chiara.
Quasi meccanicamente,come un irresistibile richiamo, mi alzai e raggiunsi la finestra.
Intravedendo il mio riflesso nello specchio, mi resi conto che avevo tutt'altro che un bell'aspetto.
Cercai di districarmi i nodi dei capelli arruffati con le dita e tentai di nascondere in tutti i modi gli occhi rossi e gonfi.
Non dovevo neanche farlo entrare. Non dovevo dargliela vinta.
Era un irresponsabile che si arrampicava sulle abitazioni della povera gente e in più aveva anche la capacità di farmi sentire uno schifo.

-'
Si, Summer...cosa diavolo stai facendo? Ricordati di ieri sera, ricordati di quanto vorresti prenderlo a pugni.'- mi ripetei.

Perciò restai immobile davanti alla finestra, con le braccia incrociate, a fissarlo con odio.
Ero infuriata e ferita e non volevo che lui lo sapesse.
Mi vantavo sempre del fatto che niente e nessuno poteva farmi sentire in quel modo,
ed era praticamente impensabile che lui ottenesse quel privilegio.
In ogni caso ritenevo giusto fargli capire che era uno stronzo patentato.

-
'Mi dispiace!'- disse.-'Avanti Sum, fammi entrare..'- continuò.

Sembrava davvero pentito, ma non ero ancora pronta a cedere così facilmente.

-
'Che vuoi?'- dissi io, senza guardarlo negli occhi.

Incontrare le sue iridi verdi mi avrebbe atterrito, e a quel punto 'addio mondo'.

-
'Per favore'- disse lui,servendosi della sua faccia da cane bastonato per incantarmi.

A quel punto mi morsi il labbro, fremendo,
incerta se seguire quello che dovevo fare o quello che volevo maledettamente.
Mandando a farsi fottere la mia debole forza di volontà, aprii la finestra.
Feci un passo indietro, indietreggiai per non trovare la sua pelle.
Un briciolo di dignità avevo intenzione di mantenerla.
Harry entrò senza troppa difficoltà e si richiuse il vetro alle sue spalle.
Io urtai il muro con la schiena e lui fece un passo verso di me.

-
'Quindi?'- dissi io,scrutandolo.

Avevo assunto il mio sguardo 'Adesso ti ammazzo', ma probabilmente faceva soltanto ridere.

-'
Scusa Sum, davvero. Io..insomma lei mi si è buttata addosso, ho cercato di levarmela di torno..sai com'è fatta Christine.
ma poi è arrivato quel Seth sono un rompicoglioni Diaz, e ho cominciato a ballarci..
'- disse quasi in un sussurro.
-'
Ah, adesso quindi la colpa sarebbe anche mia, eh? Stavi attaccato a quella puttana! '- risposi brusca.

Mi stavo trattenendo dal prendere la forbice nel cassetto e tagliargli tutti i ricci.
O magari cavargli un occhio con la penna.
O buttargli la cioccolata ancora bollente in faccia.
Ero nel bel mezzo di una crisi isterica.
Afferrai il cuscino per smorzare la rabbia.
Si inumidii le labbra, portando il peso del corpo sulla gamba destra e fece un profondo respiro.

-'
Summer, non ho fatto niente. Non l'ho neanche toccata. Eri tu quella appiccicata a quel tipo'-mi rispose.
'Preferirei non aggiungere altro...'
- continuò.

-
'Perfetto, grazie per la visita, esci di qui.'- dissi.

Lui mi si avvicinò pericolosamente.
Mi accovacciai spalle contro il muro, con la testa tra le ginocchia.

Lui si mise a gattoni e giurai di aver intravisto un sorriso, anche se non vedevo affatto il suo viso.
Si avvicinò al mio orecchio,posizionando le mani sul muro, lasciandomi un bacio sul collo.
Poi si fermò, e per una manciata di secondi ebbi seriamente paura di morire di infarto.
Il suo respiro sulla pelle era come un carrarmato in azione.
Distruggeva ogni cosa, senza alcuna eccezione.

-'
Scusa..sono un idiota'- mormorò piano, senza togliersi da quella posizione.
-
'Già...lo sei'- feci io, trattenendo il respiro.

Si avvicinò alle mie labbra,poggiando le sue.
Non lo fermai.
Innumerevoli brividi mi percorsero tutto il corpo.

-
'Però sono un idiota innamorato'- disse, senza smettere di sorridere.

Il mio stomaco si stava contorcendo, la rabbia si era nebulizzata completamente.
Finalmente ricominciai a respirare, assaporando a pieni polmoni il suo profumo familiare.

-'
Ti amo.'- mi disse, senza smettere di giocare con la mia bocca...che stava andando a fuoco.
-
'Idiota.'- risposi, concentrandomi sulle sue fossette.
-
'Devo dirti un'altra cosa, però devi promettermi che non ti arrabbierai...'- disse lui, guardando il pavimento.
-
'Che hai combinato, Harry?'- cercai di assumere il tono più temerario possibile, ma non mi riusciva affatto.
-'
Ho fatto una scommessa con quel Seth..si insomma, e successo tutto molto a caso,
non che ci abbia pensato io, però poi è uscito e naturalmente non mi sono tirato indietro e quindi..
'-

Lo bloccai di colpo.

-'
Harry, che cazzo stai blaterando?'- dissi, preoccupata.
-
'Domani ho una gara di macchine, e tu tiferai per me'- disse, con una convinzione che mi diede sui nervi.
-'
Ma allora sei proprio ottuso! Ma che ti salta in mente? Questa è un'altra delle tue coglionate.'- mentre parlavo, lui aveva ripreso a baciarmi.

-
'Harry...'- mormorai.
-'
Shhhhh.'- disse lui.

Mi strinse tra le sue braccia e finalmente mi addormentai, cullata dalle sue mani che mi sfioravano dolcemente.
Stupido di un riccio, mi chiesi se sotto quella folta chioma avesse un cervello funzionante.

Pov's Harry

-
'Ti amo Harry' -sussurrò nel sonno, stringendomi la maglietta con la mano.

Sorrise impercettibilmente e io sentii il cuore esplodermi in petto.
Era bellissima.
DOVEVO VINCERE.

Ritorna all'indice


Capitolo 26
*** CAPITOLO 26: “Questa era solo una piccola dimostrazione indiretta del fatto che tu sei unicamente MIO.” ***


CAPITOLO 26: “Questa era solo una piccola dimostrazione indiretta del fatto che tu sei unicamente MIO.”


Me ne stavo ferma sul gradino, con le dita che affondavano nello stomaco.
Ero circondata dalle mie amiche che ridevano e parlavano di argomenti che in quel momento mi parvero insensati.
Pareva che nessuno si fosse accorto che lo stavo disperatamente cercando.
Mi fermai a fissare il terreno, un misto di asfalto e sabbia umida.

Poi feci un balzo all'indietro contro il muretto e tentai di riprendere fiato.
La gravità, qualsiasi cosa che mi tenesse attaccata al terreno, diventava niente.
Era come se venissi scagliata improvvisamente contro qualcosa di dannatamente unico.

Pov's Harry.

Avanzava verso di me.
Indossava un paio di jeans neri aderenti e una giacca di pelle nera.
I suoi capelli ricci luccicavano sotto i raggi del sole.
Contro lo sfondo grigio del cielo, i suoi occhi assunsero un verde più intenso del solito.

Mi si era bloccata la circolazione.
Decisi che sarebbe stato meglio evitarlo, aspettare fino alla fine della gara.
Troppo tardi.I l suo sguardo mi cadde addosso e mi immobilizzai di colpo.

Harry strinse le braccia intorno alla mia cassa toracica.
Io cercai di stringerlo ancora più forte, volevo fargli sentire almeno un po’ di dolore.
Non possedevo le sue grandi braccia, ma mi venne il desiderio intenso di stritolarlo.

Avevo paura e lui se n’era reso pienamente conto.
Aveva la consapevolezza di essere il responsabile di quell’ansia,
di essere l’unico artefice dei miei sbalzi d'umore.

Guardai i suoi occhi.
Quelle iridi così miracolosamente vicinie e vive.
Così profonde da potercisi perdere dentro.
Così calde da bruciare, scottare se troppo vicine.

-'
Tranquilla piccola, lo so che sei in ansia per me, ma andrà tutto bene'- disse,assumendo un sorriso così splendente da accecarmi.

Parlò con la sua voce vellutata, e si sporse verso il mio viso per baciarmi.
Lo guardai, incapace di articolare una risposta.
Mi sembrò di stare su placche tettoniche in movimento.

-
'Sei uno stronzo, Harry.. e non aspettarti di trovarmi a braccia aperte quando questa colossale cazzata avrà una fine!
Non ho parole per descriverti...per quale dannato motivo devi sempre trovare un modo per essere così, così..'
-non trovavo neanch'io le parole.
-
'Così irresistibilmente perfetto?'- mi disse, cingendomi i fianchi con le mani.

Cominciai a prenderlo a pugni.
Non perché mi fossi arrabbiata o perché mi sentissi offesa.
Volevo solo sbollire l'ansia.

-
"Vuoi aggredirmi? Vuoi Picchiarmi?

Non puoi competere con me! Sei una miniatura... Brava bella! Combatti come un criceto!"
Continuavo a sferrare pugni, a raffica, come su un sacco di pugilato.

-'
Si, vai così,principessa guerriera.'

Ero abbastanza vicino da sentire il suo odore.
Oh… sudore, bagnoschiuma e Harry.
Era un cocktail che dava alla testa.

Mi afferrò improvvisamente il polso e mi bloccò il braccio dietro la schiena.
Poi si avvicinò al mio orecchio,come un vampiro si avvicinava alla sua preda.

-
'Scusa,splendore,ma devo andare..'- mi disse, stampandomi un bacio sulle labbra.

Io lo morsi, trattenendo le sue labbra alle mie.
Volevo urlargli ' Resta qui, portami via e lascia perdere il resto.'

Ma lui era già entrato in macchina.
Circondato dai ragazzi,teneva stretto il volante.
Al suo fianco, Seth era comodamente seduto nella sua decappottabile.

Il mio sguardo vagò sulla sua figura.
Era un tipo affascinante, certo, alquanto misterioso.
Ma niente poteva attirarmi più del magnete che sorrideva nell'altra auto.

Un magnete bellissimo,tanto bello da mozzare il fiato.
I suoi occhi sfavillarono, voltandosi nella mia direzione.
Rabbrividì.

-'
Tutto bene?'- mi disse Alice,invitandomi a sedersi vicino a lei e agli altri.
-
'Si, assolutamente, tutto perfetto'- risposi io,avvicinandomi.
-'
Tranquilla, Summer'- disse Zayn, disinvolto.
-'
Harry sa perfettamente quello che fa'- continuò Liam.

I ragazzi accesero i motori, facendoli ringhiare come fossero animali ammaestrati.
Poi, Christine si avvicinò alle due macchine per dare il via e..

Cosa ci faceva quell'oca mancata davanti al mio ragazzo?
Certo, con tanto trucco da creare una maschera di cera e due schifose protesi alle tette.
E perché gli sorrideva come una prostituta sulla nazionale che aveva appena trovato un ottimo cliente?
Anche l'occhiolino, bene, sarebbero stati cazzi amari.

-'
Prontiiiiii?'- gracchiò la papera senza tette.
-
'Ai postiiiiiiiiiiiiii'- strillò con una voce talmente stridula da far morire la vegetazione circostante.
-'
VIA!'- disse, scuotendosi con un'eccitazione al quanto inopportuna e sbattendo le sue finte forme a destra e a manca.

Le due macchine sfrecciarono rapidissime, tanto veloci da non restare al passo con la mia vista.
Svoltavano ad ogni curva come saette, sempre vicine.
Nessuno dei due pareva averla vinta sull'altro.

Sentii Louis avvicinò a me accennare a un sorriso.
Mi voltai, lui mi fece cenno di continuare a guardare.
Obbedì, e tentai di soffocare la voglia di andare lì e fermare quella stronzata.

Harry si fermò di colpo.
Mi alzai in piedi.

Che cazzo stava succedendo?

I ragazzi se ne stavano comodamente seduti sui gradini, come nulla fosse.
Ero in preda ad una crisi di esaurimento, avrei volentieri preso a calci tutti.
Perché il riccio se ne stava fermo, mentre Seth sfrecciava in avanti?
Harry si girò di scatto, prendendo una curva meno corta e dopo due minuti aveva già superato il suo avversario.
La nebbia non mi permetteva di intravedere bene la corsa, e quella condizione di impotenza mi stava torturando.
L'aria era umida,soffocante,spessa come uno strato compatto.
Poi, una macchina nera sfrecciò verso di noi.
Harry sorrise,togliendosi gli occhiali da sole e scendendo dall'auto, soddisfatto.
Seth arrivò pochi attimi dopo di lui.
Sembrava sconvolto.
Evidentemente lo aveva sottovalutato.

-'
Scusa amico,sarà per la prossima volta'- disse Harry, toccandogli la spalla.

Seth intanto lo stava incenerendo con lo sguardo.
Si guardarono fisso per una manciata di minuti, occhiate di sfida e odio.
Christine la puttana corse subito a congratularsi con IL MIO RAGAZZO, rompendo quel momento.
Poi non perse altro tempo, e andò subito a consolare Seth.

-
'Hai visto Pulce? Non c'era motivo di preoccuparsi.'- mi disse il biondo,con un braccio intorno alla mia schiena.
-
'Niall,unico amore della mia vita...io stavo per morire!'- dissi sotto voce, non volevo che gli altri sentissero.

Un attimo dopo, mi ritrovai labbra contro labbra, con Harry.
Lui assunse il controllo di ogni parte del mio corpo in pochi istanti.

-'
Congratulazioni, campione'- sussurrai al suo orecchio.
-'
Questa era solo una piccola dimostrazione indiretta...'- fece lui, cingendomi i fianchi.
-'
Dimostrazione di cosa...?'- dissi io,allentando la presa e cercando i suoi occhi.
-'
Del fatto che tu sei unicamente di mia proprietà'- rispose, con una voce talmente roca e calda da condurmi quasi allo svenimento.

Ritorna all'indice


Capitolo 27
*** CAPITOLO 27: “Mi resi conto quanto fossi piccola e schifosamente insignificante di fronte a lui.” ***


CAPITOLO 27: “Mi resi conto quanto fossi piccola e schifosamente insignificante di fronte a lui.”

-'Summer, mi stai seguendo?' -mi disse, sventolandomi una mano davanti al viso.

Tentai di annuire e di riprendere un po' di contegno.
Harry mi stava spiegando stupide ed inutili formule di biologia, mentre io ero persa nella sua voce.
Era così calda, sarei rimasta ore ed ore ad ascoltarlo, senza mai smettere.

I suoi capelli erano completamente spettinati,confusi, sembrava un modello di una pubblicità di profumi francesi.
Di tanto in tanto lui si fermava,voleva assicurarsi che lo stessi seguendo.
Io avevo gli occhi chiusi e la testa poggiata sulla mano e , ogni volta che smetteva di parlare,
sobbalzavo e lo scrutavo come volessi rimproverarlo.

Lui era seduto a pochissimi centimetri da me.
Venni come travolta dall'impulso di toccarlo,accarezzarlo,baciarlo.
Strinsi i pugni e presi un respiro profondo.
Stavo impazzendo.

-
'Continua, ho capito, vai avanti' -lo incitavo.

Seduta sulla scrivania,cercavo di concentrarmi inutilmente.
Volevo mantenermi calma,ma l'atmosfera diventava sempre più sovraccarica di elettricità.
Studiavo i suoi lineamenti perfetti alla luce debole della lampada,aspettando invano che il mio respiro tornasse regolare.

Dopo una soddisfacente e dettagliata spiegazione, Harry mi porse la penna.
I suoi occhi guizzarono e incontrarono i miei.
Io cercai di nascondermi il viso tra i capelli

-'
Dai,vediamo cos'hai capito' -disse lui, sorridendo.

Fece una risata tanto ammaliante da farmi raggelare il sangue nelle vene.
Presi la penna in mano, incerta, e disegnai un enorme cuore sul foglio.
Harry sorrise, chiudendo immediatamente il libro.
Sollevai lo sguardo e notai la sua espressione ammiccante.

Proprio in quell'istante, quello in cui il mio cuore esplodeva puntualmente, Anne fece irruzione nella stanza.

-'
Ciao Summer, tesoro! Come stai?' -disse,sorridente.
-
'Benissimo, grazie Anne'-risposi,assumendo il tono più cordiale che conoscessi.
-'
Harry, io esco con Robin..saremo di ritorno per ora di cena' -disse lei, accarezzando i capelli del figlio e stampandogli un rumoroso bacio sulla guancia.
-'
Si mà, ciao' -rispose lui, scuotendosi i capelli e trascinandosi una mano sul viso.

Era adorabile.
Nel momento in cui sentii la porta chiudersi,scacciai quell' interruzione fulminea dalla mia mente e tornai a fissarlo.

-'
Sai, credo tu sia un caso perso, Sum' -disse lui,giocando con una ciocca dei miei capelli.
-'
Ti avevo avvisato,Edward' -risposi,senza smettere di guardarlo negli occhi.
-'
Già,in effetti hai ragione' -mi disse, concentrandosi sulle mie labbra.

La mia mente si svuotò,per poco dimenticai anche il mio nome.
Da dove venivo?Quanti anni avevo? Perché diavolo non riuscivo a parlare?

Mi tornò il fiato solo nel momento in cui posizionai il mio sguardo per terra.

-'
Ci sono cascata di nuovo.' -dissi, senza alzare il viso.
-'
Di che parli?' -fece lui, curioso.
-
'Mi hai ammaliata un'altra volta' -risposi,alzando la testa.

La sua bocca si aprì in un sorriso che sgranò il legno della stanza.
Si tolse la maglietta e la visione che ebbi non fece che peggiorare le mie condizioni.
Si mise a sedere anche lui sulla scrivania,con un movimento rapido ed impercettibile.

Sfiorai la sua mano con le dita, delicatamente,
come se stessi toccando una stupefacente e rara opera d'arte.
Harry avvicinò il suo viso al mio, inclinandolo,
e cominciò a sfiorarmi piano con le labbra su ogni millimetro del mio collo.

-
'Sento..sento molto caldo. Dovremmo aprire le finestre' -dissi io, sventolandomi ansiosamente.
-'
Io avrei un'idea migliore' -mi disse,stampandomi un bacio.

Mi trascinò via, aprendo la porta.
Non capivo dove volesse condurmi, ne cosa gli stesse passando per la testa,
sentivo semplicemente la sua mano calda che teneva saldamente la mia.

In una frazione di secondo, senza che prendessi pienamente coscienza,
mi ritrovai sotto il getto freddo della doccia.

-'Che cazzo stai facendo, idiota!' -sibilai, scostandomi le ciocche fradice dal viso
e maledicendo più volte il fascino ingannevole del ragazzo che avevo davanti.

Mi guardava più che divertito, come se si stesse godendo uno spettacolo al circo.

-
'Smettila di ridere, coglione!' -gli urlai contro.

Io uscii dalla doccia, imprecando.
Un attimo dopo, le grandi mani di lui mi avevano spogliato degli indumenti bagnati
e avvolta in un'enorme asciugamano bianca.

Guardai il mio riflesso nello specchio mentre lui mi stringeva contro il suo corpo caldo:
ero praticamente irriconoscibile.
occhi lucidi come se stessi per piangere, guance di un rosso acceso..
e quelli di certo non erano sintomi causati dal caldo.

Harry mi abbracciò;sorrisi.
Lo avevo già perdonato.

Tornammo in camera sua, senza staccare le nostre labbra.
Era lui a condurmi, io mi lasciavo trasportare dalle sue braccia, di nuovo.
Ogni volta venivo travolta dalla convinzione di essere 'sua',
e non c'era niente di più appagante.

-'E adesso?' -dissi io, guardando con espressione torva i miei disgraziati vestiti che lui teneva in mano.

Harry aprì il suo armadio e mi passò una maglietta.
Io la scrutai per un secondo, poi la indossai.
Mi ricadeva sulle ginocchia e mi resi conto ,ancora una volta,
di quanto fossi piccola e schifosamente insignificante in confronto a lui.
Una cosa che non riuscivo proprio ad accettare.

-'
Vai via' -dissi quando mi cinse i fianchi.
-'
Che significa: ti prego, resta.' -la sua voce calda mi fece vibrare l'anima.

Non si fermò.
Le sue mani, il profumo dei suoi capelli,tutto.
Sentii un improvviso giramento di testa e cedetti.

-'
Sum?!' -i suoi riflessi veloci gli avevano permesso di afferrarmi al volo.

Dio, quella situazione era così dannatamente ridicola.
Mi vergognavo da morire.
Summer Tomlinson, la 'donna' tutta di un pezzo,che cade a terra.
Mi aveva fregato. E di sicuro ne andava più che soddisfatto.
Alla fine ci era riuscito, e mi costava ammetterlo, ma non riuscivo ad essere fredda con lui.
Mi scioglievo ogni volta come un ghiacciolo al sole.

-
'Stai bene?' -disse con un tono di voce preoccupato.
-
'Mi..hai..fatta..svenire' -dissi, incredula alle mie stesse parole.
-
'Vuoi saperla una cosa? No, non sto bene!' -continuai.
-'
Cazzo, quando la smetterai di essere così estasiante e fottutamente..'
-'
Ti amo' -mi disse, facendomi lasciare le mie lamentele sospese in aria.
-'
Ti sembra una giustificazione adeguata?' -risposi io, provocandolo.
-'
No, ma almeno è sincera' -disse lui.

Poi mi baciò.
Incrociò le sue mani dietro la mia schiena e mi trascinò con se.
E tutto era così vero, così unico, che per niente al mondo avrei voluto cambiasse.

_________________________________________

Ehiiiiii e allora com'è ?
Manca poco, eggià mancano solamente 3 capitoli alla fine siete contenti?
Comunque spero di trovare qui sotto almeno 3 recensioni altrimenti niente nuovo capitolo.
Avete capito? Bene allora susu voglio recensioni a partire da ora!!!

Baci, Letstrytowrite.


Ritorna all'indice


Capitolo 28
*** CAPITOLO 28: “Mi sentivo come una detenuta in fuga.” ***


CAPITOLO 28: “Mi sentivo come una detenuta in fuga.”



-'Ciao' -disse una voce conosciuta,fredda,alle mie spalle.

Sentii una strana sensazione, un contorcimento allo stomaco.
Mi voltai improvvisamente e sussultai quando riconobbi il responsabile.

-
'Ciao Seth' -sussurrai.

Camminavo svelta,ignorando completamente il ragazzo che mi era accanto.

-'
Perchè non riesci proprio ad accettarlo? '-sibilò a denti stretti, bloccandomi il polso.
-
'Scusami?' -feci io, senza guardarlo direttamente negli occhi.

Sarebbe stato come un colpo basso.
I suoi occhi erano di un nero corvino che magnetizzava qualsiasi cosa nel raggio di pochi centimetri.
Quel giorno indossava un paio di pantaloni scuri e una giacca che metteva in risalto il suo fisico slanciato.

-
'Non far finta di non aver capito a cosa mi riferisco' -mi disse, senza lasciare la presa.
-'
Ascoltami, Seth,io non so davvero dove vuoi arrivare..' -continuai, cercando le chiavi della macchina nella borsa.

Lui mi bloccò, impedendomi di muovere le mani.
Percepii come una scarica di adrenalina,qualcosa di irriconoscibile che mi invase tutto il corpo.
Forse stavo cominciando a comprendere a cosa si riferisse Seth.

-'
Tu sei attratta da me' -mi disse,fulminandomi con uno sguardo secco,rapido...ma dannatamente eccitante.
-
'Io non sono attratta proprio da ness...' -mi bloccai.

Le mie labbra stavano combaciando con le sue.
D'impulso, poggiai la mia mano sul suo collo.
Sentii la sua lingua farsi strada nella mia bocca e , solo quando presi pienamente consapevolezza di ciò che stavo accadendo,
mi staccai di scatto.

Non avevo provato niente.
Ne un brivido,ne un affanno,ne un acceleramento cardiaco.
Era stato un contatto fisico,una semplice vicinanza affrettata,
una frazione di secondo dannatamente sbagliata.

-'
Non provare a farlo mai più' -ringhiai, toccandomi le labbra con le dita.

Aprì la macchina con una violenza spaventosa, premendo sull' acceleratore.
Avevo bisogno di buttarmi tutto alle spalle, di cancellare quello che era successo.
Poi sentii come un vuoto alla pancia, un buco che si apriva lentamente:
Harry.

Mille immagini mi varcarono velocemente la mente, una fitta fortissima alle tempie mi assalì all'improvviso.
Il senso di colpa,la paura e l'angoscia mi fecero rallentare.
Come avrei potuto guardarlo negli occhi e nascondergli quell'errore?

Non riuscivo a mentirgli, potevo usare tutte le mie carte,ma alla fine riusciva sempre a stanarmi.
Figuriamoci per una cosa così.
Mi sarebbe bastato perdermi un attimo in quelle iridi e tutto sarebbe andato a farsi fottere.

Ero sbigottita e disorientata,come se fossi stata catapultata senza preavviso in un universo parallelo.
Per la prima volta, da quando ero ancora una ragazzina con i brufoli ,mi sentii terribilmente a disagio.
Sfrecciavo velocemente sull'asfalto, senza una meta prestabilita.

Avrei voluto urlare al limite dei miei polmoni, gridare tutto ciò che mi stavo soffocando nel petto.
Forse la confusione o il bisogno di appoggiarmi a qualcuno mi condussero dritta a casa del mio migliore amico.
Bussai, guardandomi intorno. Mi sentivo come una detenuta in fuga.
Quando il biondo mi aprì la porta, pregai tutti i santi protettori che non ci fosse LUI in quella casa.

Probabilmente qualcuno lì sopra mi aveva perdonata, perché Harry non c'era.
Tirai un sorriso di sollievo, buttandomi tra le braccia di Niall.

-'
Ho fatto una cazzata' -dissi, senza smettere di stringerlo.

Lui mi accarezzò piano la testa,cingendomi la schiena.
In quelle braccia, mi sentivo come in una fortezza.
Niente riusciva a farmi paura.

E ,puntualmente, quando mi allontanai da lui i sensi di colpa riaffiorarono veloci.

-'
Seth mi ha baciata...e io non ho replicato' -dissi, con disprezzo,con odio verso me stessa.

Quando incontrai gli occhi azzurri che mi stavano scrutando increduli,
lessi solo rimprovero e mi sentii come persa.

-'
Vieni qui' -mi disse, riaprendo le porte del suo castello.
-'
Andrà tutto bene...' -continuò.

Volevo scappare, rinchiudermi,affogare in mare.
Non potevo immaginarmelo, faceva troppo male.
Mi faceva male pensare a
LUI e al fatto che presto avrei dovuto rivelarglielo.

-'
Restiamo abbracciati per un giorno intero, ti va?' -gli chiesi.
-
'Per tutta la vita' -mi rispose, con una purezza alla quale era difficile non credere.

______________________________

Ecco, un altro capitolo terminato!
Credo che faccia veramente pena questo capitolo, vorrei solo cestinarlo.
Voi che ne pensatee??


Baci, Letstrytowrite.

Ritorna all'indice


Capitolo 29
*** CAPITOLO 29: “I suoi occhi stavano ardendo di rabbia e temetti seriamente che stessero per scoppiare.” ***


CAPITOLO 29: “I suoi occhi stavano ardendo di rabbia e temetti seriamente che stessero per scoppiare.”

Sfioravo il legno del banco con le dita e mi torturavo il labbro.
Per la prima volta, da quando frequentavo quello stupido liceo,
desiderai intensamente che la campanella non suonasse.
Mi alzai e scesi le scale con un balzo.
Evitai di fermarmi a parlare con qualsiasi individuo, ripetendo a me stessa che avrei dovuto affrontarlo.
Ora o mai più, mi dicevo.
Arrivai all'entrata principale in pochi secondi,fermandomi solo a salutare Alice e Sarah,
che intanto stavano bevendo tranquillamente un caffè caldo.

E poi ecco che sentii l'intero edificio crollarmi addosso.
A pochi passi da me, poggiato su una moto nera,c'era lui.
Se ne stava tranquillo a parlare con Zayn, disinvolto come sempre.
Come se non fosse consapevole delle conseguenze!
Migliaia di cuori infranti, svenimenti improvvisi e ragazzine vittime di forti crisi ormonali.

Ma la peggiore delle conseguenze era quella che provocava a me.
Ripercorsi il suo viso: la mascella quadrata che si apriva in un sorriso sgargiante,la curva delle labbra,
le guance che mostravano le sue fossette,l'arco della fronte spezzato da uno dei suoi ciuffi ribelli...
e poi i suoi occhi.

Decisi di conservarli per ultimi, sicura che mi ci sarei sicuramente persa dentro.
Erano intensi, caldi, verdi e profondi.
Guardarli mi faceva sentire sempre un'altra persona, completamente diversa,
che non doveva dare conto a niente se non a quelle due pupille accese.

No, non poteva essere.
Sentivo il solito giramento di testa che si impossessava di me e,
a giudicare dal fastidioso tremolio delle mani,percepivo che il fatidico momento era arrivato.

Le sue dita trovarono le mie.
Sospirai, in silenzio, evitando di dargli coscienza della mia agitazione.
Stavo aspettando che il mio respiro tornasse regolare per parlargli ma,proprio quando credevo di essere pronta,
sentii le sue labbra premere delicatamente sulle mie.

Il contatto recò tutti i suoi sintomi.
Una scarica elettrica scandì i brividi che mi attraversarono rapidi tutto il copro,dalla punta dei capelli ai pedi.
Il vuoto nella pancia causato dai suoi occhi si era improvvisamente riempito,lasciandomi una sensazione di sicurezza.
Non erano le ossa a mantenermi in piedi,erano le sue mani sulla mia pelle.
Mi sentii stranamente sollevata,mentre riacquistavo distanza.
Certo,avevo appena baciato la persona più perfetta del pianeta.
Ma la consapevolezza di dover ancora rivelargli quello che mi stava tormentando.

Annaspai,in cerca di aria,e mi sentii costretta a poggiarmi sulla moto del moro per darmi forza.
-
'Ciao Malik' -sussurrai, stampandogli un rumoroso bacio sulla guancia.

Occhi d'oro, capelli al vento e mano alla sigaretta.
Era bellissimo come sempre.

Lo fulminai con lo sguardo.
Io e Zayn avevamo un rapporto complicato, difficile da comprendere.
Ci stuzzicavamo, evitavamo troppe smancerie,ma ci capivamo con un solo cenno degli occhi.
Forse perché eravamo così simili di carattere da non rendercene neanche conto.

-'
Vado da Sarah,ci vediamo più tardi' -disse,dando una pacca sulla spalla a Harry...
CHE INTANTO NON AVEVA SMESSO DI GUARDARMI.

Presi di nuovo fiato, voltandomi verso di lui.
Evidentemente aveva già intuito qualcosa, perché mi scrutava in modo strano.

-
'Ciao' -dissi,fissandomi i piedi.

Sentii le sue dita prendermi piano il mento e costringermi a guardarlo negli occhi.

-'
Che hai, Sum?' -mi disse,e un'esplosione violenta mi invase il petto.

Alzai lo sguardo, pronta a riprendere la forza necessaria a confessargli tutto,
ma trovai il suo viso che oltrepassava le distanze di sicurezza.
Il suo profumo mi inondò in pieno,facendomi perdere il filo del discorso.
Sentivo il suo respiro sulle labbra, riuscivo a percepirlo sulla lingua.

-
'Devo confessarti una cosa' -dissi, incerta.

Harry se ne stava in silenzio poggiato a quella fottuta moto,le mani in tasca.
Il fatto che non mi fermasse,che non cercasse le mie labbra,mi innervosiva.
Avevo bisogno di sentirlo sempre vicino,e provai una paura immensa di perderlo.

-'
Seth mi ha baciata' -dissi tutto d'un fiato,con le lacrima agli occhi.
-'
E...e io non l'ho fermato..insomma,ho ricambiato' -continuai.

Non sentii una risposta,solo un movimento nell'aria.
Harry si era alzato,le mani strette in due pugni.
Non l'avevo mai visto in quello stato.

Cominciò a camminare a passo violento,senza voltarsi nella mia direzione.
Presi a correre velocemente e desiderai ancora una volta di essere più veloce e forte di lui.
Per bloccarlo al muro, per farlo mio prigioniero, soltanto per un dannato secondo.
Per spiegargli che non c'era niente di più bello al mondo all'infuori di lui e che,ormai,
quello stesso mondo era pieno di LUI.

Pieno di ogni suo bacio, pieno della sua pelle, pieno della risata che assumeva ogni volta che mi prendeva in giro,
pieno della tenerezza che mi faceva quando tentava di rendersi forte e di nascondere le sue debolezze,
pieno dei suoi occhi, della sua voce,delle sue dita che prendevano le mie, pieno di tutto.

Si era appropriato di me,di ogni particella microscopica della mia anima,
e non poteva lasciarmela vuota.
Non glielo avrei mai permesso.

Accelerai la corsa e gli buttai le braccia al collo, mentre era di schiena.
Affondai il viso nei suoi capelli e mi avvicinai al suo orecchio.

-'Scusa' -mormorai, senza staccare la presa.
-'
Ti amo, te lo giuro, sono una fottuta stronza.

Ti prego,rimani. Ho bisogno di te.'-dissi.
Non avrei mai pensato di ridurmi così.
Non avrei mai creduto che mi sarei umiliata in quel modo.
Io ero una persona forte, stabile, che non si faceva sottomettere da niente.

Ma lui mi aveva cambiata.
Con lui nessuna delle mie certezze rimaneva tale.

-
'Summer.' -mi disse, voltandosi.

Stavolta mi prese il mento e mi avvicinò con violenza alla sua bocca.
Ma le sue labbra non mi sfiorarono, si divertirono solo a mandarmi il sangue alla testa.

-'
Non ce la faccio.' -sussurrò, voltandosi di nuovo.

Riprese a camminare,non capivo dove volesse arrivare.
Lo vidi fermarsi di scatto.
Mi raggiunse ancora una volta.

-'
Anzi, vuoi saperla una cosa?
Sei mia,mia e di nessun' altro,devono metterselo in testa'-sibilò, fissandomi negli occhi.

I suoi stavano ardendo di rabbia e pensai seriamente che stessero per scoppiare.
Diede un calcio al muro, senza mostrare il minimo dolore.
Mi lasciò come un'anima in pena,al centro esatto del cortile esteriore.
Lo vidi avvicinarsi a Zayn e agli altri e sussurrargli parole incomprensibili.

Le cose non si mettevano affatto bene.

_______________________________________

Ehii, bellezze mie questo è il penultimo capitolo.
Mi dispiace sinceramente non continuarla ma chi lo sa, magari se avrò qualche idea ci sarà un “Ma se tu vai via, ogni giorno pioverà” parte due hahaha sarebbe un idea...
Comunque ditemi quello che pensate :33


Baci, letstrytowrite.

Ritorna all'indice


Capitolo 30
*** CAPITOLO 30: “Summer Tomlinson ama alla follia Harold Edward Styles.” ***


CAPITOLO 30: “Summer Tomlinson ama alla follia Harold Edward Styles.”



Indossai il maglione sul fondo dell'armadio, quello che credevo di aver perso.
Uscii di casa e cominciai a camminare a passo svelto.
Non badai molto alla strada,sentivo solo lo sfrecciare delle auto sull'asfalto.
Ero nervosa,l'agitazione mi suggerì di sbollire tutto correndo.

Quando arrivai davanti casa sua,sentii il cuore battermi ancora più forte in petto.
Il respiro non tornava regolare,si stava praticamente vaporizzando.
Non avevo idea di cosa fosse accaduto,rimanevo incosciente di tutto di fronte alla sua porta.

Rabbrividii.
Per quanto mi preoccupassi della salute di Seth,
era niente rispetto al colpo che avrei dovuto sostenere nel momento in cui lui avrebbe aperto quella maledetta porta.

C'era uno strato di legno che mi separava da lui, eppure riuscivo a sentirlo vicino.
Tanto vicino da soffocare.

Avvicinai l'orecchio alla porta,tentando di capire se lui fosse in casa.
Proprio nel momento in cui poggiai tutto il peso sul legno,qualcuno aprì la porta.
Mi ritrovai sul petto di Harry.

Lui mi guardò con espressione curiosa.

-'
Summer. Che stavi facendo?' -mi disse,bruciando tutti le mie legazioni nervose.
-
'Io..ehm..io stavo esaminando la tua porta' -dissi,mostrandomi convinta.
-'
E per quale motivo?' -continuò lui, poggiando una mano all'arco e sovrastandomi.
-
'Sai..la città è piena di tarli. Bisognerebbe essere prudenti!' -dissi, per poi mettermi una mano in faccia.
-
'Certo' -mi disse lui, con uno sguardo compiaciuto.
-'
Forse c'è qualcosa che non va nel mio cervello...' -mormorai
-'
Questo lo sapevo già' -disse,assumendo un espressione di rimprovero.
-'
Scusa' -sussurrai.

Improvvisamente,sentii come il bisogno urgente di toccare le sue labbra.
Erano a un palmo di mano dalle mie.

-'
Entra.' -disse lui, spalancando la porta.

Esitai,cercando i suoi occhi.
Volevo una risposta,pretendevo un '
sei perdonata'.
Adesso, subito!

Harry si tolse la giacca,buttandola con noncuranza sul divano.
Dopo un po' dovetti togliermela anch'io.
Non era il caldo della casa,ero io che stavo andando a fuoco.

Lui indossava pantaloni scuri, una maglia grigia e scarpe nere.
Era bello, bello da togliere il fiato,
così bello che dovetti chiudere e riaprire gli occhi per riprendere lucidità.

Lui rimase fermo a guardarmi, gli occhi che vagavano in sensi disordinati.
Poi si avvicinò ancora,mettendomi una mano sul fianco e avvicinandomi a lui.
Non era uno dei suoi tocchi dolci, era un contatto possessivo.
Sentivo la mia pelle vibrare sotto la sua mano.

-
'Devi dirmi una cosa' -disse,guardandomi dritta negli occhi.
-'
Tutto quello che vuoi' -sussurrai, poggiando una mano sul suo petto.
-'
...Cos'hai provato?' -domandò,contorcendo le labbra.

Sorrisi.
Gli presi la mano e trovai il coraggio di avvicinarmi ancora di più a lui.
Niente,era paragonabile a lui.
Harry era come la migliore dose di eroina,adrenalina allo stato puro,
fuochi d'artificio e dinamite.

-'
Vuoi sapere cosa ho provato?' -dissi.
-
'Mi sono sentita vuota,persa e sola' -confessai, sicura delle mie parole.

Finalmente,la sua bocca abbozzò un mezzo sorriso.

-'Beh,mi dispiace per Seth..infondo. Un setto nasale fratturato non fa mai bene a nessuno..' -disse,passandosi una mano nei capelli.
-
'Harry! Ma che..insomma, era proprio necessario?' -dissi.
-
'Ti importa così tanto di lui?' -continuò, riaprendo le distanze tra i nostri corpi.

Sentivo le lacrime agli occhi, ma ricacciai tutto dentro.

No che non mi importava.
Non mi importava di come si svegliasse la mattina, non mi importava che stesse attento sulla strada bagnata,
non mi importava che non esagerasse con l'alcool la sera o che parlasse con altre ragazze.
Non mi preoccupavo di come potevo apparire ai suoi occhi, ne di nient'altro.

A me importava solo del riccio che avevo di fronte,con un viso tanto cupo da far paura.
E doveva capirlo,doveva capire che per me lui era e sarebbe sempre stato l'unico.

Salii con rapidità inaudita le scale del soggiorno, lasciandomi Harry alle spalle.
Spalancai i vetri della sua stanza e uscii fuori,con un gelo che mi invase tutto il corpo.
Presi fiato,poi mi sporsi dalla ringhiera.

-'
SUMMER TOMLINSON AMA ALLA FOLLIA HAROLD EDWARD STYLES' -urlai, con tutto il fiato che avevo nei polmoni.

Una vecchia signora alzò lo sguardo,bestemmiando qualcosa sui giovani e blaterando parole che non riuscivo a sentire.

-
'SI, SIGNORA. IO LO AMO! VA BENE? PER CASO LEI CE L'HA UN MARITO? O VIVE CON I SUOI GATTI?'-continuai.

Stavo delirando.
Sentii una mano calda che mi strinse e un braccio mi cinse il bacino.
Harry mi sollevò da terra mettendomi sulla sua spalla.

Stava ridendo.
Tutto prese un colore diverso.
Perfino la vecchia di sotto mi sembrò una gentile signora.

-'
PERCHE' MI FERMI? METTIMI SUBITO GIU'!' -scalciavo sulla sua schiena,senza ottenere alcun risultato.
-
'Shhhh,sveglierai tutti' -disse, senza smettere di ridere.

Poi mi posizionò a terra,poggiando le mani vicino al muro e costringendomi ad indietreggiare.
Mi baciò, mi baciò come se non lo facesse da un'eternità.
Il pavimento si sbriciolò sotto i miei piedi, il muro alle mie spalle era evaporato.
Sentivo solo le sue labbra, le sue mani, e la voglia infinita di rimanere così per sempre.

-
'Ti amo anch'io' -sussurrò al mio orecchio.

FINE.


_______________________________
Spero che la mia FF vi sia piaciuta, vi abbia emozionato, vi abbia fatto piangere di gioia.
Si insomma spero che vi sia piaciuto leggerla. :33
GRAZIE per averla letta e fatta andare avanti capitolo dopo capitolo.

GRAZIEEEEEEEEE.

Baci, Letstrytowrite.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2260546