Notti insonni, sogni e risvegli

di Nami93_Calypso
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Incubi ***
Capitolo 2: *** Rimorsi ***
Capitolo 3: *** Speranze ***
Capitolo 4: *** I sogni son desideri ***
Capitolo 5: *** Ricorrenze ***
Capitolo 6: *** Sorriso ***
Capitolo 7: *** Rompiscatole ***



Capitolo 1
*** Incubi ***


INCUBI

Mi ritrovo in un parco. Non so come io sia arrivato qui ma la cosa poco mi importa.
Il cielo è azzurro e una fresca brezza primaverile scuote le chiome degli alberi. Sono seduto su una panchina e osservo ciò che mi sta intorno: c’è un grande spiazzo contornato da panchine uguali alla mia, al centro zampilla una grande fontana e tutto intorno è circondato di prati, sentieri e alberi rigogliosi.
D’un tratto mi rendo conto di non essere solo. Il posto è pieno si splendidi e giovani fanciulle che chiacchierano, passeggiano, ridono. Però c’è qualcosa di strano: non riesco a visualizzare bene i loro volti, è come se fossero sfocati. Non faccio in tempo ad elaborare questo pensiero che sento l’urlo di frustrazione di una ragazza. Mi volto e la vedo: indossa un vestito verde scuro, ha la pelle chiara, i capelli biondi e forme perfette. Sta rincorrendo la sua sciarpa che una forte folata di vento le ha portato via, sciarpa che arriva ai miei piedi. Prima che possa farlo lei mi alzo e raccolgo il pezzo di stoffa da terra per poterlo pulire con cura dalla polvere prima di restituirglielo. Pian piano che si avvicina a me però succede qualcosa. Il suo corpo inizia a cambiare. Le gambe e le braccia diventano più muscolose e pelose, la postura si fa più gobba, la camminata più incerta sulle scarpe col tacco. E ora riesco a vedere il suo volto. No, no…

-NOOOOO!!!!- mi sveglio di soprassalto drizzando la schiena. Le lamentele dei miei nakama non si fanno attendere.
- Taci stupido cuoco!- sbraita il marimo lanciandomi un cuscino che mi colpisce in pieno volto.
- La marina, la marina, ci attacca la marina!- urla Usopp terrorizzato quasi cadendo dal letto.
- Stai lacerando le mie povere orecchie! Anche se io, le orecchie, non le ho! Yohohoho- dice Brook riaddormentandosi immediatamente come se nulla fosse successo.
- Un dottore, qualcuno chiami un dottore!- esclama Chopper più addormentato che sveglio.
Ancora sudato e tremante mi ridistendo sul letto. Maledetta isola di Kamabakka, era da tempo che non facevo certi sogni! Ho proprio bisogno di una sigaretta ora. Speriamo che la prossima notte sia meno terrificante... L-la prossima notte?! No, non posso rischiare di rivivere ancora certi incubi.
Come una furia scendo dal letto ed esco dalla cabina.
- Dove vai ora così di corsa?- mi chiede Usopp ancora mezzo intontito.
- A fare il caffè- è la mia secca risposta prima di chiudermi la porta alle spalle.
Non dormirò mai più, mai!



 

Angolo dell'autrice:
Ciao a tutti! Per la mia seconda storia ho pensato ad una raccolta così da poter sperimentare sui personaggi, lo stile e le tematiche (la verità è che sto ancora cercando il coraggio di scrivere una storia a capitoli! u.u)  
Sanji è un personaggio che all'inizio mi ha lasciato totalmente indifferente ma poi ho iniziato ad apprezzarlo per il suo lato divertente, ogni volta che c'è lui non posso non ridere! Per questo ho deciso di scrivere su di lui qualcosa di buffo :)

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Capitolo 2
*** Rimorsi ***


RIMORSI

Una pioggia leggera batte contro la finestra della mia camera. Di solito questo rumore mi piace, mi aiuta addirittura ad addormentarmi. Eppure questa notte non riesco a dormire pur essendo già notte fonda. È inutile continuare a rigirarsi tra le coperte. Mi alzo e mi siedo sul davanzale ad ammirare il cielo. Il mio compagno di stanza continua a dormire e russare. Sorrido pensando alla sua innocenza e tenerezza: continua pure a dormire Karl.

Guardando le nuvole in lontananza ripenso a questa mattina. Terracotta è entrata di corsa nella mia stanza per portarmi il giornale con evidente entusiasmo dipinto sul volto. Era da moltissimo tempo che aspettavo quel momento. C’era un articolo che parlava di voi, diceva che eravate stati nuovamente avvistati all’arcipelago Sabaody dopo due anni di silenzio e mistero. Sapevo che stavate bene, che non potevate essere morti come molti affermavano. Ma averne la certezza è stato un vero sollievo. E pur essendo felice per voi perché state continuando il vostro viaggio non posso nascondere i miei sentimenti. Mi sarebbe piaciuto moltissimo salpare con voi: visitare nuove isole, vivere avventure sempre nuove ed emozionanti, festeggiare per ogni cosa, svegliarmi ogni mattina su una nave affollata di volti sorridenti. Sono rimorsi quelli che provo, rimorsi con i quali devo convivere perché sono fiera della decisione che ho preso 2 anni fa. Ho deciso di rimanere qui sulla mia isola, di stare al fianco di mio padre e a servizio del mio popolo perché è qui che c’è davvero bisogno di me. Questo paese, il mio paese, aveva bisogno del mio aiuto e io non potevo di certo voltargli le spalle andandomene seguendo i miei desideri egoistici. Sorrido con un po’ di malinconia negli occhi ma con la certezza di aver preso la decisione migliore.

Riprendo in mano il giornale e guardo le vostre foto. Spero che facciate buon viaggio ragazzi e che mi portiate sempre con voi, in un modo o nell’altro.



 

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Capitolo 3
*** Speranze ***


SPERANZE

Mi risveglio nel mio letto e guardo fuori dalla finestra. Il sole è appena sorto, ma nonostante sia ancora presto io mi sento ben riposato e pieno di energie. Senza indugiare oltre mi alzo e mi cambio. Però, prima di andare sul ponte, prima di fare qualsiasi altra cosa, devo scrivere il sogno che ho fatto ‘sta notte, altrimenti lo dimentico. Prendo il mio diario, ormai vecchio e logoro, dallo scomparto segreto del cassetto della scrivania. Devo tenerlo nascosto altrimenti lei verrebbe sicuramente qui a ficcare il naso, dispettosa com’è.
 
Faccio ordine nella mia testa prima di scrivere il sogno. Eravamo io e i miei due fratelli su un bellissimo e immenso vascello pirata nell’East Blue. Discutevamo su chi di noi fosse il più forte (che domande, io!) quando fummo attaccati da una nave da guerra della marina.
Rufy andò subito nel panico.
-Non voglio morire! Ace aiutami!- piagnucolava senza sosta andando su e giù per il ponte della nave mentre numerosi marines salivano a bordo della nostra imbarcazione. Proprio un pirata coi fiocchi!
Ma Ace non lo degnava della minima attenzione, eccitato com’era dall’imminente avventura e scontro che si prospettava davanti ai suoi occhi
-Non avrete mai la mia testa!- e subito si lanciò alla carica sui marines più vicini.
Sebbene fosse forte non potè reggere il confronto con la mia potenza (non per niente, il capitano, ero io).
-Fatti da parte Ace, quelli sono miei!- appena scesi in campo tutti gli avversari furono annientati in un battibaleno e gettati in mare.
Il sogno finiva con Rufy ed Ace che elogiavano le mie doti di capitano acclamando la mia forza e la mia intelligenza.
Già, era proprio un sogno. Una scena del genere non sarebbe mai successa. Ace avrebbe affermato fino alla morte che lui aveva sconfitto più marines mentre Rufy avrebbe trovato una scusa per giustificare il fatto che non aveva combattuto, dicendo che ci avrebbe dimostrato il suo valore nel prossimo scontro. Ma come saranno sopravvissuti quei due senza di me? Un piagnucolone combina guai e uno scavezzacollo esaltato. Meno male che c’ero io a tirarli fuori dai guai con il mio talento e la mia furbizia!
 
Finisco di appuntare il sogno e guardo i ritagli di giornale che ho appesi al muro: tutti parlano dei miei fratelli e delle loro imprese da pirati. Io so tutto di loro, di come stanno inseguendo i loro sogni e di come siano riusciti a diventare dei famosi fuorilegge. Persino Rufy ci è riuscito!
Ma loro non sanno nulla di me. Non sanno nemmeno che io sia vivo. È per questo che scrivo tutte le cose importanti che mi succedono, tutti i pensieri che li riguardano, così che un giorno, quando li rincontrerò, potrò dire loro tutto quello che ho fatto in questi anni.
-Sabo, dobbiamo andare!- Koala bussa alla mia porta riscuotendomi dai miei pensieri.
- Arrivo subito!-rimetto con cura il diario al suo posto.
Prima di uscire sul ponte guardo per l’ultima volta quegli articoli e quelle fotografie con la speranza che, un giorno magari non troppo lontano, li rincontrerò. 





Angolo dell'autore:
Ciao a tutti :)
Un paio di cose su questo capitolo. é ambientato prima della morte di Ace, per questo Sabo spera di rincontrare anche lui.
Io seguo l'anime perciò non ho ancora avuto modo di vedere Sabo da grande (ma ho un sacco di simpaticissimi amici spoileratori u.u) quindi se è OOC perdonatemi, mi sono basata un po' su come era da bambino
Sono proprio curiosa di vedere cosa si inventerà Oda per giustificare il fatto che Sabo non si sia mai fatto vivo in tutti questi anni!

 

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Capitolo 4
*** I sogni son desideri ***


I SOGNI SON DESIDERI

Il sole bacia la mia pelle candida e la sabbia rovente pizzica la mia schiena. Gli unici suoni percepibili sono il cinguettio degli uccelli e il movimento delle onde che lentamente si infrangono sulla riva.
Oggi è il mio compleanno. Prima di immergermi nei grandi festeggiamenti ho deciso di rifugiarmi un po’ in questo luogo tranquillo per rilassarmi, sulla spiaggia segreta della mia isola.
-Hancock!- bene, è già finita la pace. Che seccatura.
-Ciao Hancock!- aspetta, ma quella voce…
Di scatto mi metto a sedere sulla spiaggia e guardo verso il mare alla ricerca di lui. E finalmente lo vedo. Una piccola imbarcazione si sta avvicinando alla costa e sopra c’è lui. Ed è bellissimo! E si sta sbracciando proprio verso di me!
Repentina mi alzo e assumo una posa per sembrare più bella e affascinante (e assolutamente non sorpresa di vederlo) che mai.
-Rufy, caro. Cosa ci fai qui?- domando trattenendo a stento l’emozione.
-Ma che domande fai?- mi chiede scendendo dalla sua barchetta e raggiungendomi –Oggi è il tuo compleanno!- dice aprendosi in un immenso sorriso dedicato solo a me.
Se l’è ricordato! Oh mio Dio, Rufy si è ricordato del mio compleanno!
Non posso fare a meno di arrossire a prendermi il viso tra le mani emozionata
-Oh Rufy ma non dovevi disturbarti venendo fin qui- gli dico senza riuscire a guardarlo negli occhi.
-Bè, non è solo per questo che sono venuto- mi dice un po’ titubante, al che lo guardo sorpresa dalla sua timidezza
-Ecco… Io ho capito che Nami e Robin non sono le donne fatte per me. Tu sei fatta per me! Quindi ho deciso di venire qui per stare per sempre con te-
Quasi svengo dall’emozione! Aspetta, cosa sta prendendo da dietro la schiena? Non sarà…
-Ti ho portato anche questo per festeggiare il tuo compleanno-  dice con un sorriso smagliante, quasi più bello del mio.
Guardo le sue mani e vedo che contengono una tortina con una candelina. Una tortina fatta da lui! Con le sue mani! Ha cucinato per me! Questo vuol dire… Che mi ama!!!!
A questo punto svengo definitivamente ma il mio amato mi prende al volo e mi stringe tra le braccia
-Oh Rufy, amore mio- dico con la voce colma di emoziona con il viso a un palmo dal suo
-Oh Hancock- sussurra avvicinandosi ancora di più a me.
Socchiudo gli occhi con il dolce suono della sua voce ancora nelle orecchie
 
-Hancock!- qualcuno bussa alla porta con insistenza, probabilmente la vecchia Nyon
-Hancock sbrigati! Devi prepararti per i festeggiamenti! Una vera principessa sarebbe già in piedi!- sì, è proprio lei.
-Arrivo subito- rispondo con la voce più autoritaria che riesco a trovare alle otto del mattino.
-Ah Boa. Auguri!- continua lei dall’altra parte della porta.
Sorrido pensando a quella vecchia scorbutica che si preoccupa sempre per me. Ma il mio sorriso sparisce immediatamente quando realizzo di aver solo sognato Rufy.
Prendo il cuscino e me lo porto davanti alla faccia soffocando un urlo e agitando le gambe sul letto come una bambina viziata e capricciosa.



Angolo dell'autore:
Auguri Principessa Serpente! Oggi è il compleanno di Boa e anche se non è tra i miei personaggi preferiti ho voluto dedicarle un capitolo. Non è stato difficile immedesimarmi, è bastato attingere al mio lato da fangirl xD
Se trovate errori o cose che non vanno perdonatemi ma quando l'ho contrallata non era molto dell'umore, ma volevo assolutamente pubblicarla prima che finisse il compleanno :)

 

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Capitolo 5
*** Ricorrenze ***


RICORRENZE

Non c’è verso, sta notte non riesco proprio a chiudere occhio. E come potrei? Domani è un giorno troppo significativo per dormire sonni tranquilli. Troppi pensieri, troppi ricordi mi affollano la mente. Non so nemmeno perché mi sia messo a letto, tanto sapevo che sarebbe stato tutto inutile. Forse è meglio se vado a prendere una boccata d’aria…
 
Sul ponte si respira un’aria frizzante dall’odore salmastro, il mare è calmo e la luna piena splende alta nel cielo. Altri ricordi affiorano dalla mia memoria. Quante notti simili a questa ho passato insieme a te, mio fratello e amico fidato, a parlare e scherzare sottovoce per non rischiare di svegliare il resto della famiglia. E quante volte il babbo ci ha scoperti in cucina a mangiare le scorte di cibo di nascosto.
Domani sarà passato un anno dal giorno della vostra scomparsa. Un anno da quella dannata guerra che vi ha portato via da me, via da noi. Come vorrei cancellare quelle immagini terrificanti dei vostri corpi straziati dal dolore e dalle ferite.
Mi sono sentito così impotente… Stavate soccombendo davanti ai miei occhi e avrei tanto voluto fare qualcosa per salvarvi ma sapevo che l’unica cosa da fare era seguire gli ordini di nostro padre: ritirarci. Ed è quello che abbiamo fatto. Come dei codardi siamo scappati e ci siamo nascosti in questo luogo sperduto.
All’inizio credevo di non farcela, non riuscivo a trovare il modo di andare avanti. Credevo che insieme a voi fosse scomparsa anche la mia ragione per vivere. Ma poi il Rosso mi ha fatto riflettere. Mi ha fatto capire che avevo ancora una famiglia al mio fianco, dei fratelli che avevano bisogno di me e che avrei dovuto prendere io in mano la situazione.
Non so se ne sono all’altezza, babbo, ma so che ora la responsabilità della nostra famiglia è nelle mie mani e farò tutto ciò che è in mio potere per non deluderli e per non vedere più nessun altro soffrire e abbandonarci.
 
Ormai è quasi l’alba, di dormire non se ne parla proprio. Tanto vale andare in cucina a preparare una buona colazione per gli altri, perché questa sarà una giornata un po’ difficile per tutti.
Ace, Barbabianca, come vorrei foste qui al mio fianco a sostenermi. Mi mancate molto…




Angolo dell'autore:
Chissà dove sono e cosa stanno facendo i pirati di Barbabianca...

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Capitolo 6
*** Sorriso ***


SORRISO

“Non importa cosa accade, non odiate mai il mondo in cui vivete! Non perdete mai la forza di sorridere... va bene lo stesso se le persone non vi complimentano o ammirano, perché se continuerete a vivere arriveranno anche bei momenti!”
 
Con queste parole nella testa mi sveglio bruscamente. Il sole è già sorto ed entrando dalla finestra inonda la mia stanza. Con gesto meccanico cancello la lacrima solitaria che mi scorre lungo la guancia. È sempre un po’ doloroso sognare mia madre perché ogni volta mi illudo che sia la realtà e invece, una volta sveglia, realizzo che non è così e che lei non sarà più qui per ripetermi queste parole. A volte non è facile non odiare il mondo e sorridere a dispetto di tutto, soprattutto quando tua madre è stata brutalmente uccisa davanti ai tuoi occhi. La giornata comincia proprio con il piede sbagliato.
Svogliata mi alzo dal letto e mi cambio per scendere in cucina. Speriamo che nessuno mi faccia arrabbiare o saranno guai grossi.
 
Mentre mi richiudo la porta alle spalle non posso smettere di pensare a quelle parole con il morale ancora a terra.
“Non importa cosa accade, non odiate mai il mondo in cui vivete!”
-Buon giorno Nami, ben svegliata!- Nico Robin mi accoglie sorridente sulle scale, non mi ero accorta della sua presenza. Mi porge un fiore di colore viola, probabilmente colto dalle nostre aiuole, e si allontana. Lei ha vissuto momenti molto dolorosi nella sua vita, dolore che l’ha portata a fare del male ad altre persone, persino a noi. Ma come potrei odiarla? È la nostra sorellona e mi è stata accanto in moltissimi momenti. Sono molta contenta e fiera del fatto che la sua serenità dipenda anche da noi, da ciò che abbiamo fatto ad Enies Lobby.
 
Annusando il fiore raggiungo il prato ancora immersa nei miei pensieri.
“Non perdete mai la forza di sorridere...”
- Buon giorno Nami-san! Oggi sei radiosa yohohoho- mi passa accanto Brook suonando la sua chitarra seguito a ruota da Usopp e Chopper che suonano strumenti immaginari: il nasone una tromba e la renna una tastiera.
- Ciao Nami!- cantano in coro prima di continuare il loro giro sul ponte.
Non posso fare a meno di sorridere vedendo quanto si divertano con poco. Con la loro allegria riescono sempre a risollevarmi il morale. Sembra che nulla e nessuno possa cancellare la loro euforia. Certo, quando siamo in battaglia o davanti ad un pericolo le cose sono ben diverse. Soffoco una risata al pensiero delle loro facce quella volta in cui abbiamo visto il kraken e proseguo verso la cucina.
 
“Va bene lo stesso se le persone non vi complimentano o ammirano”
Dall’altra parte del prato vedo Zoro che si sta allenando. Ma non si stanca mai? Mi saluta con un silenzioso cenno del capo al quale rispondo agitando la mano da lontano. Lui non si preoccupa mai del parere altrui, con le sue azioni non ricerca ammirazione dagli altri. Ciò che fa lo fa solo per se stesso. Ma spero che sappia che tutti noi lo stimiamo molto. E anche se non lo da a vedere so che anche lui ci rispetta.
 
“Perché se continuerete a vivere arriveranno anche bei momenti!”
-Questa è una suuuper giornata! Ah, ciao Nami! Scusami- vengo quasi travolta da Franki mentre esce dalla cucina e inizia anche lui a correre dietro a Brook
- Buon giorno Franki…- ma è già troppo lontano per sentirmi.
- Nami-swan amore!- Sanji mi accoglie in cucina piroettando verso di me con gli occhi a cuoricino
- Ti ho preparato una deliziosa tazza di te al limone- mi dice mostrandomi il vassoio che regge sulla mano con un lieve inchino
- Oh grazie Sanji, mi ci voleva proprio- gli rispondo sorridendo. Nonostante a volte sia un po’ fastidioso con i suoi modi invadenti è molto gentile e premuroso, non permetterebbe mai che mi accadesse nulla. Nessuno dei miei nakama lo permetterebbe.
- Oh ciao Nami! Non è rimasto più nulla da mangiare, scusami.. Come stai oggi?- mi dice Rufy seduto al tavolo con aria un po’ intimorita e colpevole dopo aver mandato giù l’ultimo boccone dell’ultimo panino. Mentre il cuoco lo riprende per la sua mancanza di generosità e gli tira le guance, in un modo tale che solo un ragazzo fatto di gomma potrebbe sopportarlo, penso che non potrei arrabbiarmi con lui per una cosa così futile.
Bell-mére aveva ragione: i bei momenti arrivano, prima o poi. E se sono arrivati nella mia vita è merito dei miei compagni e soprattutto suo, del mio impavido, allegro e un po’ idiota capitano.
- Non potrebbe andare meglio!- rispondo mentre un caldo e sincero sorriso si allarga sul mio volto, lasciando i due ragazzi un po’ perplessi.



Angolo dell'autore:
Ciao a tutti :)
Questo è un capitolo a cui tengo molto perchè Nami è il personaggio di One Piece a cui mi sento più vicina, è quella che mi somiglia di più caratterialmente. E poi trovo che il suo flashback sia uno dei più belli, non posso fare a meno di commuovermi ogni volta che lo vedo!
Vi lascio un'immagine molto carina che avevo trovato


 

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Capitolo 7
*** Rompiscatole ***


ROMPISCATOLE

La sala è immensa e molto ben illuminata da ampie finestre. Dalla luce che vi entra deduco sia quasi mezzogiorno. Sono completamente solo e un silenzio ovattato mi avvolge: finalmente!
Un profumo delizioso e invitante aleggia verso di me e mi porta a voltarmi incuriosito. Al centro del salone si trova una grande tavolata con sopra vassoi stracolmi di cibo che prima non avevo notato. D’improvviso mi accorgo di avere fame.
Noncurante mi dirigo verso il buffet, del resto qui non c’è nessuno e sarebbe un vero spreco gettare tutto quel cibo. Mi accosto alle portate alla ricerca di qualcosa che sia di mio gradimento ma tutto ciò che vedo è a base di… Pane! Disgustoso e maledettissimo pane! Chi diavolo preparerebbe un pasto simile?!
Con lo stomaco in protesta giro intorno al tavolo sperando di trovare almeno un piatto che non contenga quell’orribile pietanza. E finalmente lo vedo: un vassoio pieno zeppo di muffin al cioccolato, la mia salvezza!
Ghigno di fronte alla mia vittoria. E ghigno ancora di più del mio pensiero infantile: vincere contro il pane, che fesseria.
Ne afferro uno: è morbido e profumato. Mi lecco le labbra prima di addentarlo
*Click*
“Click”? I muffin non fanno “click”.
 
*Click*
Ma che diavolo sta succedendo? Ah, stavo sognando. Sono nel mio letto, nella mia cabina.
*Click*
E nella mia cabina c’è qualcun altro. Rimango immobile fingendo di dormire con i sensi allertati per captare il più minimo rumore o movimento per capire cosa sta accadendo. Chiunque sia, se pensa di cogliermi alla sprovvista, si sbaglia di grosso. Io sono sempre preparato in ogni situazione, anche appena sveglio.
-Dai dai, ora fammi una foto con lui!- una foto?
-Va bene, ma fa silenzio altrimenti si sveglierà, e allora sì che saranno guai!- sono quei due rompiscatole di Penguin e Shachi, cosa credono di fare?
*Click*
Apro gli occhi nel preciso istante in cui Shachi scatta la foto. Davanti a me c’è Penguin in posa con due dita alzate in segno di vittoria. Mi da le spalle. Povero stolto.
Con gesto fulmineo afferro il suo cappello e glielo strappo dalla testa. Il poveretto è talmente colto alla sprovvista che emette un urletto stridulo e scappa cercando rifugio nel compagno.
-Capitano perdonaci. Era solo uno scherzo innocente. Non lo faremo più, giuro!- dice Shachi tutto d’un fiato con il terrore negli occhi.
-Voi due- dico glaciale alzandomi dal letto. Ora assaggeranno la mia furia.
I miei due sottoposti scappano verso la porta spintonandosi a vicenda cercando una via di fuga. Pensano davvero di sfuggirmi?!
-Room-
 
-Capitano scusaci, non lo faremo più!- piagnucola Penguin.
-Sì lo promettiamo! Però ora facci tornare normali, ti prego!- si lamenta Shachi
Intanto il resto della ciurma sghignazza senza ritegno davanti allo spettacolo giornaliero: Penguin si ritrova con due gambe al posto delle braccia, con quattro gambe in tutto, e Shachi con quattro braccia, due al posto delle gambe
Bepo sta quasi soffocando dalle risate e per una volta non ci sono quei due a prenderlo in giro. Come potrebbero nella loro posizione? È già tanto se riescono a stare in piedi.
-Vi lascerò così fino a quando ne avrò voglia- rispondo appoggiato alla ringhiera del sottomarino con un ghigno di trionfo in volto mentre addento un muffin al cioccolato.




Angolo dell'autore:
Come potevo concludere questa raccolta se non con lui: il mio amato e bellissimo Law??!
Per scrivere il capitolo mi sono ispirata all'immagine

Ringrazio di cuore tutti voi per il sostegno! Tutti coloro che hanno letto la storia, o l'hanno inserita tra le seguite/ricordati. E soprattutto un immenso "grazie" va a chi ha recensito donandomi così preziosi consigli, suggerimenti e osservazioni. Grazie davvero, ne farò tesoro :)
Vi chiederei un'ultimo favore, se ne avete voglia, e cioè di dirmi qual è stato il vostro capitolo preferito così che io possa capire cosa mi esce bene e cosa male, in cosa devo migliorare, quale sono i miei punti di forza e quali di debolezza.

Alla prossima!! :D

 

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