Tell me who you are

di bananaMarty
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** You and I ***
Capitolo 3: *** When i look at you ***
Capitolo 4: *** Mine ***
Capitolo 5: *** madness ***
Capitolo 6: *** hero ***
Capitolo 7: *** I can't forget you ***
Capitolo 8: *** Taken parte 1 ***
Capitolo 9: *** Taken parte 2 ***
Capitolo 10: *** Kiss you ***
Capitolo 11: *** Complicated ***
Capitolo 12: *** Don't let me go part.1 ***
Capitolo 13: *** Don't let me go part.2 ***
Capitolo 14: *** Dream ***
Capitolo 15: *** Protect you ***
Capitolo 16: *** remember when ***
Capitolo 17: *** promise ***
Capitolo 18: *** Everything has changed ***
Capitolo 19: *** Do you love me? ***
Capitolo 20: *** Leukaemia ***
Capitolo 21: *** It's time ***
Capitolo 22: *** she will die ***
Capitolo 23: *** the end... or almost ***
Capitolo 24: *** I would ***
Capitolo 25: *** I love you forever ***
Capitolo 26: *** baby ***
Capitolo 27: *** goodbay... forever ***
Capitolo 28: *** Go away ***
Capitolo 29: *** leaving ***
Capitolo 30: *** bood ***
Capitolo 31: *** right now ***
Capitolo 32: *** Don't let my hand ***
Capitolo 33: *** Canada ***
Capitolo 34: *** Choice ***
Capitolo 35: *** Maps ***
Capitolo 36: *** beside you ***
Capitolo 37: *** Stop ***
Capitolo 38: *** I will go ***
Capitolo 39: *** How save your life ***
Capitolo 40: *** ...for my Harry ***
Capitolo 41: *** Missing ***
Capitolo 42: *** Stay strong for me ***
Capitolo 43: *** Photograph ***
Capitolo 44: *** the best thing ***
Capitolo 45: *** he's here ***
Capitolo 46: *** Never say never ***
Capitolo 47: *** what's her name? ***
Capitolo 48: *** that annoying stupid blue-eyed ***
Capitolo 49: *** Thank you for all ***
Capitolo 50: *** The end ***
Capitolo 51: *** Retro scena ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Leila pov's
"Secondo me fai bene a svegliarti prima che ti licenzino!"
"Ora mi alzo!"

Lei è sempre così, dorme come un orso in letargo e la notte va a letto tardi, non so come devo fare. Mi chiamo Leila, ho 19 anni e vivo ormai da due anni con la mia migliore amica Nikki. Potete immaginare come è Nikki: 18 anni, scansa fatiche, dolce, simpatica e rompi coglioni al massimo, tutto il mio opposto. Io sono una ragazza timida, un po' introversa, semplice e acida a volte, ma con lei riesco a farmi vedere veramente per quello che sono. Siamo tanto diverse, ma una cosa ci accumuna più di tutte.

"Sta sera a che ora andiamo a cantare?"
""Richard ha detto alle otto!"
"Va bene!"

Adoriamo la musica. Facciamo due lavori entrambe: la mattina io lavoro come commessa in un negozio di cd, mentre Nikki lavora come baby sitter, visto la sua passione per i bambini, a tempo pieno da una signora benestante di Londra. Non ho mai approvato che lavorasse li, quella signora tratta malissimo sia lei che sua figlia, ma Nikki ormai troppo affezzionata alla bambina, non mi ascolta mai. La sera invece lavoriamo in un pub, molto famoso di Londra, dove cantiamo ogni sera. La gente ci apprezza e siamo abbastanza conosciute, ma la paga non è un granché, ma faremo di tutto pur di inseguire la nostra passione comune. Viviamo ogni giorno pienamente, sostenendoci a vicenda, come farebbero due sorelle, lei ha me e io ho lei.

"che ore sono Leila?"
"Le otto!"
"Cazzo!! Ma potevi svegliarmi prima!"
"Nikki ti prendo a schiaffi! Ti ho svegliato mezz'ora fa! Ora invece di litigare con me datti una mossa, santa pazienza!"

Mi fece il verso e corse in bagno a lavarsi. Ogni giorno sempre la stessa storia.

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Capitolo 2
*** You and I ***


Leila's Pov

"Ci vediamo più tardi!"
"Ciao Nikki!"


Dopo che Nikki chiuse la porta, mi decisi a prepararmi per andare ad aprire il negozio. Una volta pronta e prese le chiavi di casa, mi accorsi che la ragazza aveva lasciato uno schifo in cucina così dovetti togliermi il cappotto e la sciarpa e pulire tutto. Quando si deciderà a pulire nevicherà in estate. Dopo aver ripulito quel disastro uscì di casa. Londra era fredda, dato che ci trovavamo a dicembre alla vigilia di Natale. Nonostante fosse la vigilia dovevo andare ad aprire il negozio di cd, le persone dovevano affrettarsi a prendere gli ultimi regali e in questo periodo era affollato. Presi l'autobus che dopo un quarto d'ora mi fece arrivare in negozio. A soli dieci minuti dall'apertura arrivarono già i primi clienti, i soliti. Genitori che si affrettavano per prendere l'ultimo album tanto ambito di Justin Bieber, altri Backstreet Boys, Pink Floyd, Evanescence e tanti altri. Un vero delirio insomma. Fortunatamente venne ad aiutarmi anche il mio collega e riuscimmo ad accontentare tutti. All'ora di pranzo fece la sua entrata il nostro capo, puntuale come un orologio svizzero.

"Buongiorno ragazzi!"
"Giorno Marcus!"
"Come sono gli incassi di oggi?"
"Abbastanza proficui!"

"Siete stanchi?"
"Molto!"
"allora avete lavorato bene!"


Lui e le sue politiche idiote. Diceva che aveva aperto il negozio perchè avava una passione per la musica, ma secondo me l'unica passione che ha è quella per i soldi. La giornata proseguì più frenetica del solito. Mi arrivò un messaggio da Nikki. 

"sono con la bambina, ci vediamo a casa! Giuro che gli spacco la faccia a quella donna"

Chissà cosa aveva combinato ancora. Sorrisi per la sua solita finezza e mi rimisi a lavorare. Non vedevo l'ora di tornare a casa per vedere la bambina.


Nikki's Pov

Arrivai a casa White verso le otto e cinque, esattamente cinque minuti di ritardo. Mi avrebbe uccisa viva questa volta. Non che avessi paura del mio capo, ma a volte era una donna troppo severa sia a parole che a gesti. Suonai alla porta e mi aprì Jasmin, la domestica che lavorava dalla famiglia White. Era molto preoccupata e non era un buon segno.

"Ciao Nikki, finalmente sei arrivata!"
"Ciao Jasmin! Che succede?"
"Ieri sera ha picchiato Meggy, era ubriaca! Ha il labbro un po' gonfio!"
"Quando la smetterà?"

La signora sospirò e dopo aver chiuso la porta si congedò in cucina. Con passo incerto andai in salone dove la bambina disegnava in un angolo e la signora lavorava con il computer. Appena
varcai la porta entrambe alzarono il viso. La bambina mi corse incontro.

"Nikki!"

Disse felice. La presi in braccio sorridendo e controllai bene il suo labbro, era parecchio gonfio. Meggy aveva 3 anni, era biondissima, sembrava tinta di quanto il suo biondo fosse lucente, occhi verdi, statura normale e un fisichino esile. In confronto alla madre era molto dolce e educata, mi voleva bene come se fossi sua sorella maggiore.

"Ciao piccolina! allora ti va di andare da zia Leila?"
"Certo! Faccio lo zainetto?"
"Corri!"

La misi a terra e corse via al piano di sopra. La signora mi guardava rigida e con un sorrisino agghiacciante: si chiamava Clara, aveva 33 anni, donna in carriera, bellissima ma avida e crudele. Aveva avuto un matrimonio con un uomo che lavorava con lei, ma lui se ne andò quando nacque Meggy, da quel giorno Clara da la colpa di tutto alla bambina. La picchia e le dice parole che una bambina non dovrebbe nemmeno sentire. Prima di me, lavorava qui mia madre poi all'età di quattordici anni presi il suo posto. Mi occupavo di quella bambina da quando era nata. Clara molte volte picchiava pure me, perchè a causa del mio carattere mi mettevo sempre in discussione per difendere Meggy. Non l'avrei mai lasciata.

"Cosa non ti è chiaro nella frase: sì puntuale?"
"Scusa Clara, mi sono svegliata tardi"
"La prossima volta non avrai nessuno stipendio per una settimana intera! Io devo lavorare e quella bambina non deve starmi in mezzo!"
"Non picchiarla più o chiamo la polizia!"

La donna si alzò dalla sedia e lentamente, facendo rumore con i tacchi sul pavimento lucido, si avvicinò a me con il solito sorriso di chi vuole sottomettere la persona che le sta di fronte.

"Tu non chiami nessuno o io ti lincenzio! E sappiamo tutti che ti servono soldi per mantenerti! Tu e la tua amica potresti finire in mezzo a una strada se non ti pago! Quindi calma i toni ragazzina e rispetta chi è più grande di te! Sono stata chiara?"


Non le risposi, rimasi li a guardarla, non le avrei dato questa soddisfazione. 

"Sono stata chiara?!"

Ripetè con un tono più duro. 

"Si Clara, sei stata chiara!"
"Perfetto!"

Meggy arrivò con il suo zainetto rosa e blu e me lo porse tutta sorridente. La donna tornò a lavorare con il suo squallido computer e io portai via la bambina, ma mi richiamò indietro.

"Sta sera alle sette la rivoglio a casa! Che dorme! Non voglio averla di mezzo!"
"Va bene!"

Uscì dalla casa con Meggy. Lei capiva molte cose, soprattutto il rifiuto della madre e le faceva male, in fondo è sempre una bambina che ha bisogno della sua mamma. Mandai un messaggio a Leila, lei era l'unica che poteva curare il labbro di Meggy. 


 

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Capitolo 3
*** When i look at you ***


Leila's pov

Il mio turno finì alle due del pomeriggio e finalmente riuscì a tornare a casa. Ero come sempre distrutta e soprattutto stavo morendo di freddo. La neve era parecchia e dicembre si faceva sentire. Fortunatamente i regali di Natale li avevo presi tutti e non c'era bisogno che uscissi di nuovo. Arrivai a casa che erano le due e quarantacinque circa e aprendo la porta, non sentì nessuno strano rumore.

"Nikki? Sono a casa!"

Niente, nessuna risposta. Posai le borse della spesa sul tavolo in cucina, che era completamente sporca di farina, uova, formine e cioccolata. Ma cosa era successo in quella cucina? Sicuramente Nikki era in casa.
Andai in camera sua ma non la trovai, provai nella mia ma non c'era nessuno, nella stanza degli ospiti tanto meno. Dove si era cacciata? Andai in salone e finalmente la trovai. Stava dormendo, con Meggy su di lei. Entrambe sporche di farina e con una ciotola di biscotti sula tavolino di vetro. Sorrisi nel vedere le mie due bambine che dormivano così dolcemente. Presi una coperta e gliela misi di sopra, ma notai il labbro di Meggy gonfio. Ora capisco perchè era così arrabbita, Clara aveva picchiato di nuovo la sua bambina. Non cambierà mai quella donna. Decisi di pulire la cucina che era messa completamente sotto sopra. Mi ricordo quando facevo i biscotti con mia madre, per me era la cosa più bella del Natale. Oh mi sono dimenticata di dirvi dei miei genitori e quelli di Nikki. Beh mia madre è morta quando io avevo dodici anni per un tumore al seno, mio padre dopo che compì la maggiore età se ne andò ad abitare in America. Mi aveva dato una scelta: andare con lui o restare, io restai per Nikki e lo avrei fatto altre mille volte. Lui contrariato dal miio gesto mi mise in mezzo a una strada, ma io riuscì a cavarmela come sempre, con sudore e lacrime. Nikki... beh Nikki ha una storia complicata alle spalle.Lei è sempre stata una ragazza ribelle, i genitori erano molti diversi e con regole diverse dallo stile di vita che la loro unica figlia aveva adottato. Così decisero di iscriverla ad una scuola in Canada, lei si rifiutò e una volta finita la scuola i suoi genitori li diedero un ultimatum, ovvero quello di andarsene via. Per lo più fu suo padre, la sua mamma l'amava così tanto, non voleva lasciarla andare, ma il padre non sentiva discussioni. Tutto questo accadde solo qualche mese fa, ma noi due abitiamo insieme da due anni e sapevamo che solo insieme saremo andate avanti, non con l'aiuto delle nostre famiglie. Ed ora eccoci qui, io a fare la mamma per lei e lei a fare la bambina, la mia bambina.

"Leila...?"

Sentì la voce di Nikki impasta di sonno e sorrisi. Andai in salone e le trovai entrambe sveglie.

"Ma buongiorno!"
"Zia Leila!"
"Principessa!"

Io e Meggy ci abbracciammo in un caloroso abbraccio. Lei rideva con quella piccola risata che ti fa scaldare il cuore, era meravigliosa. Meggy era decisamente la bambina più bella che avessi mai visto e di una dolcezza unica, senza malizia, ma si sa che quella è una caretteristica tipica nei bambini.

"Mamma mi ha fatto la bua!"
"E vedo... sai cosa ci vuole? Un pò di pomata e una bella cioccolata calda con i biscotti!"
"Prendo Teddy!"
"Vai"

Li diedi un picclo colpetto sul sederino e lei corse a prendere il suo orso. Il pomeriggio passò veloce, Nikki era sfinita, ma piena di energia ancora. Una sua caratteristica era che quando qualcosa andava male non si teneva tutto dentro, doveva buttare tutto fuori permettendo agli altri di darle una mano. Presto si fecero le cinque e iniziammo a prepararci per questa sera, abito elegante, trucco seducente e la voce calda. Eravamo pronte.

Nikki's Pov

Eravamo sul taxi da dieci minuti e stranamente ricevetti una chimata da Clara che mi disse che era dovuta partire improvvisamente e quindi Meggy sarebbe rimasta con noi per una settimana compreso domani, ovvero il giorno di Natale. Ero felice perchè le avrei fatto passare il Natale più bello della sua vita. Fortunatamente questa sera dovevamo cantare solo due ore per un compleanno e poi dritte a casa a fare i preparativi per il giorno dopo. 

"Quindi la scaletta te la ricordi?"
"Si... prima parto io con Beautiful, poi tu con Fix you e alla fine facciamo Friends!"
"Brava la mia testa di cazzo"
"Fottiti Leila! Allegramente!"

Rise di gusto prima di scompigliare i capelli alla bambina, che curiosa guardava fuori dal finestrino dell'auto la neve cadere. Quella sera non eravamo molto eleganti, io avevo un pantaloncino nero a vita alta, una canottiera di seta e delle scarpe con il tacco bianche. Di solito abbiamo vestiti da sera e capelli acconciati in modo impeccabile. Quella sera aveva richiesto una cosa non troppo formale. Dopo una buona mezz'ora arrivammo al pub e ci venne incontro Richard, il nostro capo.

"Ragazze! Siete bellissime!"
"Oh grazie!"

Disse Leila sorridente. Non le piacevano molto i complimenti, ma questo lo sapevo solo io.

"Allora i festeggiati arriveranno più tardi, adesso potete cantare quello che volete, siete state richieste!"
"Chi parte prima?"
"Nikki inizia tu! La band è arrivata, richiedono qualcosa che li faccia svegliare un po'! Oggi è un pubblico più giovanile!"
"Meno male!"

Dissi tirando un sospiro di sollievo. Lasciai Meggy a Leila e andai a cantare. I ragazzi mi salutarono e ci mettemmo d'accordo per cosa esibire. Alla fine optammo per Summer Paradise dei Simple Plan, adoravo sorridere e trasmettere emozioni positive al pubblico. Giocavo molto con il viso e i componenti della band, che essendo ragazzi come me, mi assecondavano sempre. Vidi Leila e Meggy che ballavano mentre io cantavo e sorrisi, poi entrarono dei ragazzi, uno più bello dell'altro. Le luci non riuscivano a farmi capire bene chi fossero, ma avevano uno sguardo piuttosto magnetico. Finì di cantare e vidi Richard farmi segno che quelli erano i ragazzi della festa. Partì un applauso e dei fischi. Iniziai il mio breve repertorio e poi passai il microfono a Leila, tornando al tavolo da Meggy. Passai accanto al tavolo dei tre ragazzi e uno moro con il ciuffo mi guardò attentamente, proprio come gli altri due. Uno di loro aveva una sigaretta e tirava profondamente il fumo, era tremendamente sexy e irresistibile. Mi morsi il labbro tornando alla bambina, non dovevo distrarmi. Dopo che Leila finì, cantammo l'ultima canzone insieme e scendemmo dal palco. 

"Hai visto i ragazzi?"
"Si... sono stranamente..."
"Belli..."
"No... misteriosi! Ma si belli!"

Leila e io ridemmo e andammo a prendere la bambina, che si era addormentata tra le braccia di Richard. Scambiammo alcune parole con i ragazzi della band, fino a quando il locale non iniziò a svuotarsi. Leila prese la piccola in braccio e insieme andarono di fuori alla macchina, mentre io rimasi a prendere le cose di Meggy che aveva lasciato sul tavolo.

"Ei..."

Vidi un ragazzo avvicinarsi, non lo vedevo bene, ma quando mi arrivò di fronte capì chi fosse e deglutì.

"Devi essere il ragazzo che compie gli anni... tanti auguri!"
"Oh grazie! Bella voce..."
"Oh... bel complimento!"
"Si di solito non li faccio... ma credo si inizi così, prima di chiederti il numero!"

Sorrisi scuotendo la testa e schioccando la lingua sula palato. Il solito.

"Non do il mio numero agli sconosciuti! Magari la prossima volta eh... buon Natale!"

Gli passai di fianco, ma lui mi prese dal polso e il respiro mi si fermò in gola, la presa era troppo forte. Mi fece avvicinare a lui e si abbassò al mio orecchio.

"Non mi sembra carino lasciare così un cliente..."
"Mi dispiace ma devo tornare a casa! Potresti lasciarmi?"
"O?"
"O non ti ritrovi più il setto nasale!"

Rise leggermente. Vidi che i suoi amici erano poco distanti da noi, lo aspettavano, ma uno di loro aveva i pugni tesi e nella penombra potevo vedere i suoi occhi verdi. Il ragazzo davanti a me aveva gli occhi azzurri, molto azzurri e un pizzetto che contornava il suo bellissimo viso. Ma aveva una luce strana negli occhi. Sentì la porta aprirsi e vidi la figura di Leila avanzare verso di noi.

"Scusa... potresti lasciarla andare?"
"O lei è l'altra amica! Ciao!"
"Ciao! Senti credo che tu la debba lasciare... sai dobbiamo tornare a casa!"
"O certo! Scusa em..."
"Leila!"
"Leila... bel nome! Stavamo solo scambiando due parole... ma tolgo il disturbo! Arrivederci ragazze e grazie!"

Se ne andò sorridente. Io ero pietrificata sul posto. Non era un ragazzo normale quello; prima aveva dei modi brutali di rivoglersi, quasi strafottenti, poi così gentile. Anche i suoi occhi non mi piacevano, emanavano un non so che di terrificante. Leila mi portò a casa e andai a letto ricordandomi bene di quei ragazzi, sperando di non incontrarli un altra volta. A pensarci, non sapevo neanche il suo nome.


 

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Capitolo 4
*** Mine ***


Nikki's Pov

"Nikki!! Nikki!!"
"Cosa?"
"Natale, è Natale!"

Meggy saltava sul mio letto. Sono una ragazza che ama dormire e che la notte fa ore piccole e di alzarmi presto non è proprio voglia. Sorrisi alla bambina, ancora con gli occhi chiusi, lei continuava a saltare sul mio letto. Sentivo l'odore del cibo e del caffè, sicuramente Leila stava preparando il pranzo di Natale. Avremmo ospitato le nostre famiglie, che anche se non vediamo sempre, per le feste vengono sempre a trovarci. I rapporti da quando viviamo separati sono migliorati un po', ma c'è sempre quell'imbarazzo, ma dopo che si rompe il ghiaccio e ritorna tutto normale. Leila e suo padre erano in rapporti ancora un po' instabili, ma lei data la sua dolcezza, riusciva sempre a trascorrere del tempo con lui serenamente. Cosa che non si poteva dire di me e mio padre. Io e lui non eravamo mai stati in buoni rapporti, lui è un uomo rigido, ma anche dolce a volte, però è molto testardo e non da mai ragione anche quando è nel torto, io sono proprio come lui e ci scontriamo sempre per questo. Ero in ansia per questa cena, ma rivedere mia madre sarebbe stato bellissimo. Lei è sempre stata la mia mammina, anche se non mi aveva difeso quando papà mi aveva sbattuta fuori di casa, le volevo bene lo stesso e non l'avrei mai abbandonata. Meggy continuava a tirarmi il braccio per farmi alzare, ma non ne avevo voglia.

"Meg mi fai male!"
"Alzati Nikki!"

Urlava su di giri.

"Voglio aprire i regali, dai!"
"Ho capito mi alzo!"
"Si!!"

Corse al piano di sotto urlando come una matta. Mi ricordo quando ero piccola che anche io facevo così, soprattutto quando vedevo l'albero pieno di regali, anche se non erano i miei la maggior parte ero felice di vedere la faccia dei miei genitori felici come me. Misi le mie pantafole con i conigli e la mia vestaglia e scesi al piano di sotto. Fortunatamente c'era il camino acceso e non c'era molto freddo, ma fuori si congelava. 

"Zia Leila!! Ragali!"

Sentivo Leila urlare dalla cucina e poi le vidi spuntare nel salone. Leila aveva un grande sorriso e Meggy era tutta eccitata per i regali che avremmo aperto. La ragazza mi diede un abbraccio augurandomi 'Buon Natale' e io ricambiai felice quanto lei. Ci sedemmo sul divano mentre Meggy portava tutti i regali sul tavolino di vetro. Erano molti regali per essere solo in tre, ci piaceva esagerare anche se per le nostre situazioni economiche non era il massimo, ma uno strappo alle regole si poteva fare. 

"Prima io! Quali sono i miei?"
"Quelli con il fiocco rosa piccola!"
"Ma quanti sono? Che bello!"

Erano solo quattro regali, ma siccome erano grandi e non sapeva contare sembravano molti di più. Risi mentre lei apriva il primo: un bambolotto che piange e ha tutte le qualità di un bambino vero. Mi girai con uno sguardo omicida verso Leila, che mi sorrise colpevole.

"Mi vuoi dire che quel bambino piange veramente?"
"Ops?"
"Me la paghi questa!"

Non mi bastava quella piccola peste bionda, anche un bambolotto che urlava avevamo ora. Meggy era contentissima e così aprì l'altro regalo di Leila che era una culla per il bambino. Dopo aprì i miei che erano vestiti e scarpe ovviamente. Sarà una bambina, ma credetemi andava matta per vestiti e scarpe come me, le avevo sviluppato questa passione.

"Sono bellissimi! Posso metterli oggi? Ti prego!"
"Certo Meg! Sarai bellissima!"
"Grazie! Sono dei regali bellissimi!"

Disse con la sua piccola vocina. Ci abbracciò a tutte e due e poi mi saltò in braccio. Leila aveva due regali e iniziò a scartarli, ovviamente erano miei e di Meg. Il primo era un profumo alla vaniglia francese che lei mi chiedeva da non so quanto e appena lo aprì le se illuminarono gli occhi.

"No..."
"Oh si!"
"Tu!"
"Si lo so sono la migliore amica migliore del mondo!"

Mi abbracciò forte e io risi. Aprì il secondo e trovò dentro un paio di cuffie nuove, visto che le sue si erano rotte. Ci ringraziò ancora e dopo mi diede due regali, che iniziai a scartare. Dentro il primo pacco trovai un cappellino di lana che mi era piaciuto in un negozio, nel secondo invece, con mia grande sorpresa, trovai delle Jeffrey Campbell nere e i miei occhi si illuminarono. Quelle scarpe le sognavo da mesi, ma costavano troppo perchè me le comprassi. Mi alzai dal divano iniziando a saltare per la stanza comeun canguro impazzito e fui seguita da Meggy.

"Perchè saltiamo?"
"Grazie Lee grazie grazie!"

Dissi buttandomi su di lei che mi prese prontamente al volo. Sapeva cosa mi piaceva e questa volta aveva colpito nel segno. Dopo i vari ringraziamenti io e Meggy andammo a prepararci. Feci la doccia alla bambina, le asciugai i lunghi capelli e poi la vestì con i vestiti che le avevo comprato: un abito blu, con delle ballerine delle stesso colore con dei brillanti sul fiocchetto. Le misi il cerchietto blu che aveva nel suo zainetto e finalmente era pronta. Dopo mi vestì io: mi misi calze velate nere, un vestito anche esso nero con una sciarpa marrone che richiamava il tacco della scarpa e in fine le Jeffrey. Mi feci delle morbide onde sui capelli e mi truccai lievemente. Controllai l'orologio ed erano le undici così apparecchiai la tavola, mentre Leila si andava a vestire. Suonarono alla porta.

"Meg non apr..."
"Ciao tu chi sei?"

Come non detto.

"Ciao piccola io sono il papà di Leila, posso entrare?"
"Si! Vieni ti porto da Nikki, la zia Leila si sta vestendo!"

Sentì il padre di Leila ridere e la porta chiudersi. Finì di mettere l'ultima posata e comparì Meg con il padre di Leila, lei gli dava la mano. 

"Salve signor Davies!"
"Nikki! Come stai cara?"

Mi abbracciò forte e io ricambiai sorridendo. Meg era li che guardava la scena sorridente, come se fosse un soprammobile. Era da mesi che non vedevamo le nostre famiglie, era sempre una sorpresa vederli di nuovo.

"Sto benissimo! E lei?"
"Non mi lamento, l'America mi tiene in forma! Più o meno! Leila?"
"Si sta vestendo! Tra un po' scende!"
"Oh  perfetto! Tra quanto arrivano i tuoi genitori?"
"Credo a momenti!"

Lui mi sorrise e mi aiutò a posare gli antipasti a tavola. Era un uomo davvero cordiale a volte troppo puntiglioso e provocatorio, ma di ottima compagnia. Meg giocava con il suo bambolotto, che ovviamente, non la smetteva di piangere. Era incredibile, lavoravo anche nelle vacanza natalizie, ma non sembrava proprio. Tempo mezz'ora che suonarono di nuovo alla porta e finalmente scese anche Leila, che salutò suo padre mentre andavo ad aprire.

"Nikki!"
"Mamma, papà!"

Mi abbracciarono sorridenti e ricambiai. Li feci entrare in casa dove salutarono tutti. Mia mamma era sempre più bella e mio padre sempre con più rughe di espressione. Meg li salutò come sempre, anche se essendo piccola non si ricordava bene di loro. Ci sedemmo a tavola e iniziammo a mangiare. Il pranzo fu veloce e gradevole, fino a ora non era successo niente. Meg teneva viva la discussione, ma vidi mia madre un po' turbata.

"Mamma tutto ok?"
"Oh si tesoro... ma non mi piace affatto il labbro gonfio di Meg! Clara la picchia?"
"Si purtroppo... qualche volta lo fa anche con me! Ma la maggior parte delle volte non è sobria!"
"Quella donna non cambierà mai"

Guardai Meg. Quando era a casa non era mai così serena e sorrisi nel pensare che solo con me lo fosse. Noi donne sparecchiammo, mentre i due uomini si accomodarono sul grande divano, mentre smaltivano il pranzo natalizio. 

"Allora Nikki, come va il lavoro?"
"Va bene papà!"
"Vedo che non sei ancora riuscita a liberarti della famiglia White!"
"Papà ti prego... non iniziare"
"Dico solo che, ormai dovresti ambire a qualcosa di più! Non puoi passare il resto della tua vita appresso a una bambina e alla madre!"
"Io sono apposto così, tu non impicciarti di cose che non ti riguardano! A te piuttosto come va in Canada?"
"Molto bene!"

Disse fiero di se. Certo che ti va bene, devi mantere solo tua moglie e tua figlia hai preferito lasciarla a se stessa. Il padre di Leila ascoltava, mentre mia madre e la ragazza lavavano i piatti. 

"Non raccontare balle Andrew! Si onesto"

Disse mia madre dalla cucina, che sicuramente stava ascoltando la discussione come suo solito. Io guardai mi padre con aria di sfida e lui pure, sapevo che stava mentendo, lo aveva sempre fatto per mettersi in mostra. 

"Sto avendo un po' di problemi con la contabilità, ma per il resto va bene! Sono pagato benissimo e la nostra vita è perfetta!"
"Ne sono felice!"
"Nikki quanto pagate di affitto per questa casa? Insomma è grande e con i lavori che fate mi chiedo come possiate permetervela!"
"Beh la paghiamo 1000 sterline al mese! Ma tra due anni dovremmo finire di pagarla!"

Dissi al padre di Leila. Mio padre scoppiò in una fragorosa risata, che mi diede molto fastidio devo dire. 

"Con il lavoro misero che fai, come minimo fra dieci anni potretete finirla di pagare"
"Senti... non vivi con me, non sai quanto prendo e ti rivolgi a me come se ancora vessi chissà quale conoscenza della mia vita! Cosa che neanche prima avevi ed è ridicolo che ancora ti spacci per mio padre! No? Ora con permesso! Meg vieni!"

La bambina corse da me e li misi il cappotto. Dovevo uscire di li prima che scoppiasse una rissa tra me e mio padre. Mi misi anche il mio cappotto ignorando le porteste di mio padre e quelle del padre di Leila. Prima mi sarei calmata prima sarei tornata. 

"Nicole torna subito qui!"
"Non chiamarmi Nicole, papà! Ormai non hai nessuna influenza su di me e non puoi dirmi cosa devo fare! A dopo!"

Leila sospirò e io uscì di casa con la bambina. La portai al parco per farla giocare un pò, prima che nevicasse ancora. La città era deserta visto che erano tutti a casa a festeggiare. Odiavo quell'uomo, si credeva chissà chi ma non era proprio nessuno. Mentre Meg giocava, io camminavo nervosamente cercando di scaricare i nervi. Vidi un ragazzo che camminava proprio dove ero io, sguardo basso e pensieroso. Non gli diedi conto e continuai a guardare Meg che si divertiva con qualche uccellino e la neve.

"Ei..."

Mi girai verso la voce che mi aveva chiamato. 

"Ci conosciamo?"
"Si sono quel ragazzo del pub! Ero con il ragazzo dagli occhi blu presente?"
"No... guarda l'altra sera vi vedevo poco! Ho solo presente il ragazzo dagli occhi blu! Ma i tuoi occhi sono familiari..."
"Si lo so colpiscono sempre!"

Risi leggermente. Mi ricordavo dei suoi occhi, era quelli verdi, del ragazzo con i pugni serrati. Beh anche lui come il suo amico non aveva un faccino rassicurante. 

"Harry piacere"
"Nicole, ma per gli amici sono Nikki"
"Allora Nikki come mai sola a Natale?"
"Potrei farti la stessa domanda Harry"
"Diciamo che ho avuto delle incomprensioni con la mia famiglia e sono uscito a fare un giro"
"Beh non sono sola io!"
"Ah no?"

Come se avesse sentito, arrivò Meggy correndo verso di me. 

"Fa piano!"

Le dissi ridendo. Lei mi saltò in braccio e io le diedi un bacio sulla guancia. Si accorse del ragazzo e si strinse a me, non era a suo agio con le persone che non conosceva. Harry le sorrise e lei si nascose tra le mie braccia ancora di più.

"Chi è lui?"
"Sono Harry"
"Non mi piace Nikki..."

Che strano, di solito non tratta così le persone. Harry non sembrava sopreso, anzi sembrava piuttosto ambituato a questo. Sorrise leggermente e io pure, un po' imbarazzata da quello che aveva detto Meggy. La misi giù e lei corse via a giocare. 

"Scusa di solito non è così..."
"Ha ragione sai... non dovresti parlami..."
"E come mai?"
"Sono un mistero tesoro! Di quelli da evitare... forse dovresti farlo pure tu"

Ridacchiai leggermente.

"E perchè mai?"
 
Lui scosse la testa e piano piano mi si avvicinò facendomi indetreggiare, fino a farmi scontrare con un albero, costringendomi per forza a guardarlo. No non mi piaceva affatto quella situazione.

"Vorresti mai essere in percolo per colpa di un ragazzo?"
"No e non credo che succederà mai"
"Da oggi credo nei colpi di fulmine... sei mia"
"Non sono proprio di nessuno"
"Diventerai mia in un modo o nell'altro... ma credo che già qualcuno ti abbia preso"

Si allontanò leggermente da me, con un sorriso di quelli che avrebbero fatto svenire chiunque, ma non me.

"Chi?"
"Louis"

Detto questo se ne andò e mi lasciò con un punto in sospeso. Chi è Louis?

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Capitolo 5
*** madness ***


Leila's Pov

Dopo lo scontro tra il padre di Nikki e Nikki, la ragazza uscì via e tornò la sera. Vidi il suo viso abbastanza sconvolto, ma non mi disse perchè era in quello stato. Dopo i nostri familiari partirono per tornare a casa e diciamo che tirai un respiro di sollievo, quando c'erano loro l'aria non era leggera. Nikki pianse dopo che i suoi genitori se ne andarono, si sentiva di nuovo la scansa fatica che non era, la ragazza fallita che non era. Era piena di rabbia e lei aveva due modi di dimostrarlo: piangere o picchiare qualcuno, preferivo la prima. Io rimasi accanto a lei cercando di calmarla e ci riuscì. Oggi era più tranquilla, ma aveva sempre quell'aria un po' furtiva e preoccupata. Erano le cinque del pomeriggio ormai e Meg dormiva da un po'.

"Nikki cosa c'è? Sembri ansiosa"
"Niente... Perchè continui a farmi questa domanda?"
"Perchè ti vedo sempre in ansia! Ieri sera sono entrata in camera tua e ti sei presa un colpo"
"Ero pensierosa e non mi ero accorta che eri entrata, tutto qui"

La guardai con uno dei miei soliti sguardi indagatori che la mettevano in soggezzione. Lei sostenne il mio sguardo per un po', poi sbuffò sonoramente lanciandomi un cuscino dal divano.

"La pianti?"
"No finchè non mi dirai cosa hai! Sembra che ti abbiano stuprato!"
"Più o meno..."

Rise leggermente e io mi irrigidì sulla poltrona. 

"Ti... ti hanno stuprata?"

Dissi deglutendo e tremando già dalla paura che le avessero fatto del male. Lei scoppiò a ridere e giuro che se non fosse stato reato, l'avrei strangolata con le mie mani.

"Ma ti pare?"
"Sei una cogliona! Mi sono presa un colpo razza di idiota!"
"Aw la mia amica preoccupata! Commuovente!"

Disse asciugandosi una finta lacrima. Giuro che un giorno di questi la uccido, perchè deve fare sempre la scema? Il nomignolo che le ho dato è giusto: è una gran testa di cazzo.

"Allora cosa è successo?"
"Ti ricordi dei ragazzi per cui abbiamo cantato?"
"No... chi sono?"
"Quelli della festa dell'altra volta! Al pub Leila!"
"Ah si! Quel ragazzo ti ha dato di nuovo fastidio?"
"No no... ho incontrato uno di loro...em... Garry? Boh non mi ricordo! Comunque Meg si è comportata in modo strano! Ha detto davanti a lui che aveva paura... poi lui mi ha detto che sono sua, o almeno avrebbe provato a prendermi! Ma ero già di Louis! Ma non so chi sia!"

La guardai con una faccia stranita. Meg non si comportava mai così con nessuno, neanche con mio padre che non sembra un uomo di chissà quale affidabilità. 

"Strano... Meg non si comporta mai così"
"Appunto! Boh forse era solo stanca... ma non riesco a dimenticarmi delle sue parole"
"Stai lontana da quei tipi Nikki! Non mi piacciono e tu riesci sempre a cacciarti nei guai!"
"Dovevi sentire come ha detto quelle cose... era così..."
"Era così niente! Dimentica!"

Non lo avrebbe fatto, ma era stata avvertita. Nikki è sempre stata così, attira i guai, sembrano la sua specialità. 

"Dai prepariamoci! Andiamo a vedere la partita al locale!"
"Che partita?"
"Italia - Inghilterra! Te la sei dimenticata?"
"Oh si! Forza Italia!"

Io risi e insieme andammo a prepararci. Io e Nikki avevamo origini italiane e quindi questa sera avremmo tifato la nostra amata Italia. Nikki svegliò anche la bambina che velocemente si vestì con l'aiuto della ragazza e verso le sette uscimmo di casa per andare al pub dove ci sarebbe stata la partita. Quando arrivammo prendemmo un tavolo prima che il pub si riempisse. Forse eravamo le uniche a tifare Italia. Li dentro ci conoscevano un po' tutti e ci prendevano in giro per le nostre origini, ma io e Nikki ce ne vantavamo sempre.

"Ecco le nostre italiane preferite!"

Disse Bob, un uomo con dei grandi baffi bianchi e con un bel pancione. Nikki ci era abbastanza affezzionata, loro due si scontravano sempre e molte volte facevano scommesse, dove la mia amica vinceva sempre, aveva una strana fortuna per queste cose.

"Bob! Ciao!"
"Ciao bella biondina! Come stai?"

Mi abbracciò come farebbe un nonno e io ricambiai. 

"Sto bene!"
"Bob! Pronto a perdere?"
"Quanto scommetti Nikki?"
"Venti sterline su Marchisio!"
"Andata!"

Si diedero la mano e lui ritornò al tavolo con i suoi amici. Il pub era pieno di ragazzi, uomini e c'era anche qualche ragazza. Meg era esaltata più di noi, anche se ancora non capiva bene cosa fosse il calcio. Ordinammo degli hamburger e le patatine fritte. 

"Cosa urliamo noi?"
"Piccola si dice tifare! Tifiamo Italia!"
"Si Italia!"

Iniziò a correre per il locale e a urlare 'Italia' sotto lo sguardo divertito di tutti i presenti. Io, visto che Nikki era presa dal parlare con degli uomini per le scommesse, la rincorsi, ma l'avevo persa di vista con tutta quella gente. 

"Meg!!"

Non la vedevo più, era così piccola che non riuscivo a vederla. Continuavo a cercarla tra i tavoli, quando andai a sbattere contro un cliente.

"Oddio scusa! Io... io non volevo...scusa"
"Credo che lei sia tua!"

Disse una voce maschile. Alzai lo sguardo e trovai un bellissimo ragazzo con gli occhi azzurri e i capelli biondi che teneva in braccio Meg, che sorridente mi sorrideva. Sospirai sollevata e la bambina mi saltò in braccio.

"Questo ragazzo mi ha portata da te!"
"Em... grazie"

Balbettai in imbarazzo. No che cavolo, Leila reagisci e non fare la spastica balbuzziente. Lui mi sorrise dolcemente e mi fece arrossire.

"Sono Niall e tu sei?"
"Io... mi... si mi chiamo... em... accidenti"
"Tu sei la zia Leila!"

Disse Meg al posto mio. La bambina non mi aveva mai visto così in difficoltà e ovviamente era un po' sorpresa. 

"Piacere Leila!"
"Piacere mio!"
"Zia posso andare da Nikki?"
"Va bene!"

La misi per terra e vidi che raggiungeva il nostro tavolo. Parlò con Nikki che si girò verso di noi e poi mi fece un sorrisino malizioso che mi fece arrossire di nuovo. No ok sta sera sarebbe morta sul serio. Niall rise leggermente, notando la mia amica che gli sorrideva così, mentre io li dicevo di smetterla. 

"Mi devi una birra ora! Ho salvato tua nipote da grinfie di uomini cattivi"
"Ti devo?"
"O magari te la offro io! Insomma vieni ti offro da bere"
"No grazie... sono apposto"
"O... non era una domanda"

Come prego? Ma senti questo! Mi prese per mano e mi portò al bancone, dove ordinò due birre doppio malto. Mi voleva fare sbronzare? Perchè non dico niente? Dai Leila, imponiti e alza i tacchi e vattene, noi puoi farti trattare così. Ti ha imposto di bere una birra con lui. Dove sono la galanteria? Le buone maniere? I modi romantici? Non puoi perdere i tuoi valori per un tipo così. Ma dietro quegli occhi azzurri perdo qualsiasi mio valore, anche la purezza quasi quasi.

"Ei... ci sei?"
"O si scusa!"
"Non sei di molte parole! Meglio... non mi piacciono le ragazze che parlano troppo! Preferisco quelle silenziose"

Disse con una sicurezza e una sfacciataggine che non mi si era mai posta davanti. Ma cazzo se era sexy quel biondino.

"Ecco a voi ragazzi!"

Il barista ci porse le birre e lui prese la sua e iniziò a berla. Leila guarda altrove, forza. Mi imposi per non sbavare. 

"Allora... sei qui per la partita?"
"Si! Anche tu?"

Anche tu? Ma che cosa dici? 

"Si... mi piace molto il calcio!"
"Beh allora forza Italia!"

No ok, questa era pessima. Perchè non mi sto zitta? Forse è meglio. Lui rise leggermente alla mia goffaggine e io imprecai mentalmente.

"Tifi Italia?"
"Sono di origini italiane... mi sembra il minimo"
"Ecco perchè sei più bella delle solite londinesi fatte con lo stampino!"

No ti prego i complimenti no! Li odio... Feci un mezzo sorriso e bevvi un sorso della birra. 

"Beh vado... grazie mille per la birra!"
"No aspetta..."
"Cosa?"

Mi prese la mano e mi tirò a se. Da prima che eravamo lontani, ora eravamo troppo vicini. Sentivo il suo respiro che si univa al mio, il battito accellerare notevolmente e le gambe cedermi alla vista di quegli occhi color del mare. Mi spostò una ciocca di capelli e la sua mano si sposò verso le mia labbra. Sorrise leggermente, capendo che ero completamente abbandonata al suo tocco. Mi stavo per cedere le gambe, me lo sentivo. Lui si abbassò sulle mie labbra, ma cambiò direzione e avvicinò le sue labbra al mio orecchio.

"Non te ne andare"

Sussurrò al mio orecchio. Chiusi gli occhi. Stava per baciarmi il collo quando lo spinsi via, ricordarmi di tutti i miei valori e del fatto che eravamo in luogo pubblico. Lui sorrise divertito e io gli tirai uno schiaffo sul viso, per poi andarmene. Stavo per uscire dal locale quando qualcuno mi bloccò dal polso, spaventata pensai fosse di nuovo lui e sussultai.

"Leila cosa hai?"
"Oh... Nikki! Niente... ho... em ho vomitato! Torno a casa! Scusa"
"Va bene! Se stai male dimmelo e torno subito!"
"Non preoccuparti... a dopo"

Continuai la mia corsa verso la porta, ma quando l'aprì andai a sbattere contro qualcuno. Oggi non era giornata.

"Wei... tutto ok?"

Ovviamente, il mio sedere era spiaccicato per terra e avevo un bernoccolo in testa perchè avevo sbattuto oltre che sopra quel ragazzo, nella porta. 

"Si si tranquillo!"
"Beh quasi quasi non mi dispiace averti fatta cadere!"

Disse sorridendo. Alzai lo sguardo e vidi un ragazzo con gli occhi color nocciola, una giacca di jeans con sotto una maglietta bianca, jeans e Nike, che mi tendeva la mano. Io l'accettai e mi rimisi in piedi. Era davvero un bel ragazzo, con una barba non troppo folta, capelli tagliati ai lati e poco più lunghi sopra che formavano un crestino. 

"Sicura di stare bene?"
"Sicura! Grazie...oggi non è giornata"
"Vuoi che ti accompagni a casa?"
"Oh no! Non scomodarti!"
"Hai una macchina?"
"Ora chiamo un taxi!"
"allora ho il dovere di portarti a casa... non discutere"

Mi prese la mano e mi portò verso la sua macchina. Era una bellissima porsche bianca, sicuramente avrei viaggiato comoda. Mi aprì la portiera e mi fece salire, gli sorrisi e salì sull'auto. Salì a sua volta e partì.

"Mi chiamo Liam... il tuo nome?"
"Leila!"
"Mi dispiace... non volevo farti male! Ti accompagno a casa e metti il ghiaccio!"
"Grazie Liam... ma sto bene!"

Lui prima che potesse rispondermi, gli squillò il telefono e scusandosi rispose.

"Si? Ho avuto un incoveniente! No sto bene io... no non vengo! Salutami Josh! Ci vediamo domani... ciao!"
"Tutto ok?"
"Si era un mio amico... dovevamo vedere la partita insieme con un nostro amico! Ma credo che dovrò mancare! Prima mi accerto che tu stia bene"
"Oh no! Io sto bene... davvero! Non scomodarti sei stato così carino! Va bene così"
"Permettimi di farti compagnia, è il minimo!"

Ci pensai un po' su. Infondo era uno sconosciuto e dopo quello di prima  non avrei voluto altri problemi. Ma sicuramente era stato davvero gentile ad accompagnarmi e non sembrava un cattivo ragazzo.

"Va bene"

Gli sorrisi e lui mi sorrise di rimando. Con le mie indicazioni, si fermò sotto casa e spense il motore, aiutandomi a scendere. Mi girava un po' la testa, così mi fece mettere un braccio intorno al suo collo e mi accompagnò dentro. Mi fece stendere sul divano e mi prese del ghiaccio. Ritornò sorridente con il ghiaccio in mano e me lo porse.

"Grazie mille"
"Di niente... stai meglio?"
"Si grazie... mi gira solo un po' la testa"
"Mi dispiace"
"Non scusarti! Io non guardavo dove andavo"
"Sembravi turbata"
"Incontri poco graditi diciamo"

Lui annuì e poi si alzò guardandosi un pò intorno. Vide il mobile dove io e Nikki tenevamo tutte le foto, noi la chiamavamo 'il mobile dei ricordi', era piena di ricordi. Liam la guardò molto attentamente, a volte sorridendo quando vedeva le facce buffe. 

"Chi è l'altra ragazza?"
"La mia migliore amica! Si chiama Nicole... vive anche lei qui!"
"Beh è davvero molto bella!"
"Si hai ragione"
"Ma mai quanto te..."

Lo sentì dire. Si voltò e mi sorrise. Parlammo del più e del meno, mi fece molte domande, senza essere troppo invadente. Una cosa sicura era che il suo sorriso era meraviglioso e mi faceva sentire a mio agio. Parlammo tanto e quando guardai l'orologio erano le dieci. Non so perchè ma non mi sentivo bene, ero molto accaldata.

"Sicura di stare bene? Hai una brutta faccia"
"Non mi sento tanto bene... forse sono solo stanca"

Lui si avvicinò a me e io smisi di respirare per un momento. Mi toccò la fronte e poi le mani. 

"Sei davvero calda e hai la mani fredde! Credo che ti sia salita la febbre!"
"Odio l'inverno"
"Concordo! Vieni ti porto in camera!"
"Hai fatto tanto.. io.."
"Shhh vieni!"

Mi porse una mano e io mi alzai, lasciando la borsa del ghiaccio sul divano. Lui mi portò nella camera che gli indicai e mi fece sedere sul letto.

"Vado a farti una cioccolata! Tu mettiti il pigiama! Sai dirmi dove posso trovare le cose per farla?"
"Si... allora per fare la cioccolata trovi tutto negli sportelli in alto e proprio accanto trovi le tazze! E le posate sono nei cassetti sotto il piano cottura"
"Perfetto! Arrivo subito"

Se ne andò chiudendo la porta. Mi cambiai e mi misi sotto le coperte. Era così dolce Liam, si era rivelato un ragazzo a modo e cordiale, ma non riuscivo a togliermi dalla testa Niall. Era stato brusco e maleducato, ma i suoi occhi ormai mi avevano conquistato e il suo tocco era ancora sulla mia pelle. Accesi la tv e trovai un bel film da vedere. Dopo qualche minuto tornò Liam con due tazze di cioccolata fumante e dei biscotti su un piatto.

"Ei... ce l'ho fatta!"
"Sei stato dolcissimo!"
"Per così poco? Ecco a te"

Me la porse e si sedette sulla sedia accanto al mio letto, guardando con me il film e gustando quella buonissima cioccolata. La finì e così mi misi di più sotto le coperte, sentivo freddo e la febbre continuava ad aumentare.

"Hai freddo?"
"S...si"
"Cavolo... vado a prenderti una coperta!"
"No...ce ne una dentro il mio armadio!"

Lui cercò a lungo per poi trovare la coperta e mettermela sopra le lenzuola. Andava molto meglio, mi prese anche una tachipirina e dopo averla presa mi rilassai, aspettando che la febbre scendesse. 

"Liam... siedi sul letto!"
"Sicura? Non voglio..."
"Sicura!"

Si sedette sul letto e distese le gambe lungo il materasso. Sentì gli occhi pesanti e piano piano gli chiusi, addormentandomi.

Nikki's Pov

Erano le undici e Meg si era addormentata. Finalmente arrivammo a casa. Dopo aver pagato il taxi, mi diressi verso la porta di ingresso con in braccio la bambina. Notai una macchina bianca che non era la nostra così, spaventata, aprì la porta molto lentamente e dopo essere entrata la richiusi.

"Leila?"

Non rispose nessuno, ma sentì dei passi, così spaventata non mi mossi, stringendo Meg. Vidi qualcuno scendere le scale, ma non capì chi fosse a causa del buio e così urlai.

"No shh! Non urlare!"
"Cosa vuoi?"
"Calma calma! Non sono un rapinatore!"

Accese le luci e si rivelò un bellissimo ragazzo, che non aveva l'aria da rapinatore o stupratore, ma rimasi sulle mie. Fortunatamente Meg dormiva ancora.

"Chi sei?"
"Mi chiamo Liam..."
"Ok... buono a sapersi! Ma chi sei?"

Rise leggermente alla mia domanda e al mio modo di porla.

"Per sbaglio ho urtato Leila e siccome non mi sembrava in condizioni buone per tornare a casa da sola l'ho accompagnata!"
"Oh sei stato gentile! Scusa... io mi chiamo Nikki!"
"Si lo so... ti avevo riconosciuta dalle foto! Chi è questa bellissima bambina?"
"Lei è Meggy, la bambina di cui mi occupo!"
"è stupenda! Beh... Leila dorme! Si è presa l'influenza e così mi sono permesso di rimanere!"
"Sei stato dolce! Grazie... sta bene?"
"Ora meglio... aveva la febbre un po' alta! Ma tranquilla le ho dato la tachipirina e le dovrebbe scendere!"
"Che sollievo... grazie ancora!"
"Smettila di ringraziare non c'è bisogno! Ora puoi scusarmi? Si è fatto tardi e devo tornare a casa, ma è stato un piacere conoscerti... Nicole?"
"Oh chiamimi Nikki, lo preferisco!"
"Nikki... spero di rivederti! A presto"

Li aprì la porta e lui mi sorrise cordiale.

"A presto e grazie ancora"
"Niente..."

Mi fece l'occhiolino e uscì di casa. E così Leila si era rimorchiata un bel figo eh. Buono a sapersi. Portai Meg in camera e dopo averle messo il pigiama e essermelo messo pure io, ci addormentammo sotto le coperte.

 

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Capitolo 6
*** hero ***


Nikki's Pov

Era da una settimana che Leila aveva la febbre e avevamo scoperto che si era presa una bella polmonite e che per due settimane doveva rimanere a casa, così era una settimana intera che facevo due lavori, dovevo portare soldi a casa e questo era l'unico modo. Mi svegliavo alle cinque del mattino, per preparare la colazione, le medicine per Leila e sistemare la casa, alle sette e mezza passavo a prendere a casa Meg per portarla all'asilo che aveva ripreso lo svolgimento solo quanche giorno fa, poi andavo al negozio e lavoravo fino alle cinque, per poi correre alle cinque e mezza per prendere Meg all'asilo, portarla a casa, farla mangiare e metterla a letto e così tornavo a casa per le dieci di sera. Ero distrutta, ma fortuntamente per qualche giorno non sarei dovuta andare al negozio perchè il proprietario era in vacanza e aveva chiuso per ferie. Sta mattina però avrei sempre dovuto fare delle commissioni.

"Se potessi mi alzerei e farei io qualcosa!"
"Tranquilla, me la cavo!"
"Allora Nikki ascoltami bene, devi andare a ritirare delle cose in lavanderia, poi prendermi queste medicine in farmacia e andare dal procuratore!"
"Perfetto! Andrò prima dal procuratore e poi a fare le altre cose!"
"Brava tesoro... ti prego non dimenticarti niente!"
"No ho una memoria infallibile!"

Leila rise e io le feci una linguaccia. Finì di sistemare la mia stanza e poi uscì di casa per prendere Meg a casa. Feci una corsa fino a casa sua e arrivai giusto in tempo. La bambina mi aspettava sul marciapiede sorridente, insieme a Jasmine.

"Eccomi!"
"Ciao Nikki!"

Dissero le due insieme sorridenti. Sorrisi anche io e dopo aver preso per mano Meg e aver salutato Jasmine, io e la bambina iniziammo a correre a causa del ritardo che stavamo facendo. Riuscimmo ad arrivare in tempo e sospirai.

"allora... fa la brava piccola... ci vediamo più tardi"
"Va bene Nikki! Ti vogio bene"
"Anche io scricciolo! Ora va"

Entrò sorridente in classe e io me ne andai per svolgere con calma le mie commissioni. Ero puntualissima, così andai dal procuratore, ma ci perdei praticamente tutta la mattinata, così dovetti correre di nuovo per comprare le medicine e andare in lavanderia prima che chiudesse. 

"Ecco a lei!"
"La ringrazio!"

Uscì dalla farmacia e ripresi a correre per andare in lavanderia. Spinsi un sacco di vecchiette e non so neanche io come feci a non cadere sopra quei tacchi o a non scivolare sulla neve, ma riuscì ad arrivare giusto in tempo in lavanderia.

"Salve!"
"Salve dovrei ritirare un cappotto... ecco la ricevuta"

Li porsi il fogliettino e la signorina lo guardò attentamente per poi sorridermi.

"Certo! Arrivo subito"

Sorrisi e sparì dietro quei mille vestiti. Mi sedetti rovinosamente nella sedia esaustata per la corsa mattutina, sicuramente avevo perso cinque chili. Ovviamente, mentre mi rilassavo, mi squillò il cellulare e risposi.

"Pronto?"
"Hai fatto tutto?"
"Si tranquillo! Tra un po' sono a casa!"
"Muoviti, è ora di pranzo!"
"Arrivo Leila... non stressarmi"

Buttai giù. Arrivò la ragazza con il mio cappotto e dopo aver pagato, me ne andai correndo per prendere la corriera in tempo, ma mi resi conto che si trovava dall'altra parte del centro di Londra. Dovevo prendere una scorciatoia, così imboccai una piccola via e inizia a correre per le vie di Londra, ma facendo sempre più casini, perchè mi persi. Mi trovavo in un quartiere che non avevo mai visto e iniziai a imprecare.

"Dio... dove cazzo mi sono cacciata?!"

Dicevo mentre correvo come una fossennata. Svoltai l'angolo, ma trovai una cosa poco piacevole da vedere e così mi dovetti fermare e nascondermi. Avrei potuto voltare per un altra strada, ma cretina e curiosa che sono rimasi a guardare. C'erano dei ragazzi, che accerchiavano uno, non sentivo cosa dicevano, ma vidi che uno di loro uscì una pistola e la puntò contro il ragazzo. Oddio ma... è il ragazzo del parco! Come si chiama? Garry? Larry...? No no, Barry? Uno di loro lo attaccò e lui rispose ai colpi, sentendoli uno ad uno e prendendosi qualche colpo sul viso. Vidi il ragazzo con la pistola che puntò la pistola contro il ragazzo riccio, mentre questo era occupato a scrollarsi di dosso.

"Harry!"

Urlai il suo nome presa dal panico. Ecco come si chiamava, Harry. Lui si voltò, ma non fece in tempo che il ragazzo gli sparò facendolo cadere rovinosamente a terra. Era rimasto solo e veniva verso di me, così indietreggiai , cercando una via d'uscita. Buttai in un angolo le cose  che avevo in mano e iniziai a correre, non so di preciso dove, ma finì in un vicolo cieco. Possibile che fossi così imbranata? L'uomo mi vide e corse verso la mia direzione, ormai era vicinissimo a me e mi puntava la pistola contro. Merda ero finita.

"Chi sei?"
"Non farmi del male!"

Dissi all'uomo che mi minacciava. 

"Sei una sua complice? Adesso ti faccio fuori puttana!"

Complice? No ma che cosa dice questo qui. Io non sono proprio niente, se non una ragazza che ha una paura fottuta di morire. Lui si avvicinò a me, mettendomi le mani alla gola e incastrando il mio corpo contro il muro e il suo. Vidi una porta, così, cerca di strisciare verso questa, sperando che fosse aperta, mentre lo imploravo di non farmi del male.

"Sarebbe un peccato però ucciderti, la banda di quel coglioncello si sa scegliere belle complici"
"L...lasciami andare ti prego"

Mi mancava l'aria, ma fortunatamente arrivai alla porta. Misi una mano sulla maniglia e questa si aprì quando l'abbassai e l'uomo cadde dentro. La pistola gli sfuggì dalle mani e io la presi e corsi via. I miei tacchi rimbombavano per le vie, mentre cercavo quella dove c'era Harry, sperando che non sia morto. Qualcuno mi prese e i tappò la bocca, cerca di liberarmi ma mi teneva ferma.

"Shhh sono Harry, calmati"

Sentì la sua voce calda e dolorante che mi sussurrava all'orecchio. Mi lasciò andare dopo che mi fui calmata, ormai piangevo per la paura, mentre lui cercava di stare in piedi per il dolore che aveva sul fianco.

"Stavano per uccidermi! Cazzo! Sei un idiota!"

Dissi mentre lo colpivo al petto, lui mi fermo le mani, cercando di farmi calmare, ma ero presa dalla paura più totale. Cercavo di dimenarmi dalla sua presa, continuando a colpirlo, ma lui riuscì a fermarmi e mi abbracciò forte a se. Piansi su di lui, mentre lui si nascondeva tra i miei capelli.

"è finito! Basta... Non ti faranno del male!"
"Stavo...stava per uccidermi"
"La pagherà... ma ora basta"

Sentivo la sua voce dolorante, ma continuava a stringermi. Sentimmo dei passi e ci nascondemmo dietro un muro e vedemmo l'uomo di prima, che ci cercava con un coltellino in mano. Avrei urlato se Harry non mi avesse coperto la bocca con la sua mano. Il mio petto si alzava e abbassava velocemente e il mio cuore andava ad una velocità pazzesca, le lacrime scendevano incessanti. Quell'uomo era ad un metro da noi e la paura di stava impossessando di me. Harry mi pregava con lo sguardo di far silenzio e dopo qualche minuto se ne andò.

"Dobbiamo andare! Forza"

Mi prese la mano e corse, per quanto la ferita glielo permetteva, verso la fine del vicolo. Prese le chiavi della macchina e la vidi lampeggiare poco lontano da noi. Si guardava intorno, mentre io ancora spaventata lo seguivo. Mi fece entrare in macchina e poi entrò anche lui. Fece un urlo strozzato di dolore.

"Guido io...tu... tu non puoi"
"Sto bene... devo portarti via di qui"

Tenevo ancora la pistola in mano e la gettai via spaventata. Ma cosa era successo? 

"Dimmi che cazzo è successo?!"
"Io... non posso mi dispiace"
"Harry cazzo dimmi cosa è successo! Non puoi dirmi che non puoi, dopo che mi, anzi ci, stavano per uccidere! Perchè eri li? Perchè quell'uomo mi ha detto che ero tua complice? Rispondi cazzo!"
"Calmati Nikki! Non urlare!"
"Stai urlando anche tu!"
"Perchè tu mi urli di sopra!"

Feci un verso straziato e mi misi le mani sul viso. Sussultai a quel gesto, qualcosa mi bruciava, così mi guardai allo specchietto e notai un taglio sulla mia guancia. Quando me lo ero fatta? Non aveva importanza.

"Sei ferito! Fammi vedere"
"Sto bene!"
"Ho detto fammi vedere!"

Lui guidava concentrato la macchina e io gli alzai leggermente la maglia rivelando un taglio sul bacino, fortunatamente non l'aveva colpito ma solo sfiorato, un paio di punti e sarebbe guarito, ma perdeva sangue. Si fermò di fronte a una casa, che non era la mia però. Scese e mi aprì la porta, trascinandomi dentro la casa. 

"Zayn!"

Urlò sfilandomi la giacca e sfilandosi la sua. Sentì dei passi e poi vidi un ragazzo moro, senza maglietta e con solo dei pantaloni della tuta grigi che scendeva le scale preoccupato. Quando mi vide mi guardò per un po', senza capire perchè fossi li e perchè fossi ferita, poi si girò verso di Harry.

"Non dirmi che..."
"Si! Pensano che sia una nostra complice e vogliono ucciderla!"
"Cazzo! Sei un idiota! Louis ti ucciderà appena lo saprà!"
"Non mi importa... si è trovata nel posto sbagliato nel momento sbaglio!"
"Chi è sto Louis? Che cosa state dicendo?"
"Vieni... ti curo quel taglio!"

Zayn mi porse la mano e io prima guardai Harry, che annuì, così l'accettai e mi portò al piano di sopra, in una stanza che credo dovesse essere la sua. Ero ancora spaventata, non sapevo cosa fosse successo e chi fossero questi tizzi. Il moro tornò con del cotone e dell'acqua ossigenata.

"Credo brucerà... ma sta ferma, va bene?"

Annuì. Lui bagnò il cotone nell'acqua ossigenata e poi si sedette di fronte a me per medicarmi il taglio. Mi mise una mano sotto il mento per tenermi ferma e avvicinandosi con il viso iniziò a tamponare. Feci una smorfia di dolore e lui sorrise.

"Lo so... fa male. Come ti chiami?"
"Nikki..."
"Nome completo?"
"Nicole!"
"Non voglio farti del male... rilassati, stai ancora tremando"

Aveva una voce calda, ma non mi rassicurò tanto, i suoi tatuaggi mi spaventavano e le immagini di prima erano ancora fresche nella mia mente. Lui misi altra acqua ossigenata nel cotone e si avvicinò di nuovo a me. Era cauto, sapeva che ancora ero terrorizzata e non voleva spaventarmi. 

"Zayn... cosa è successo?"
"Ti dico solo che ora sarà difficile toglierci di torno come hai fatto l'altra sera con Louis"
"Louis quindi è il... ragazzo dagli occhi blu"
"Si è lui... sei in pericolo e mi dispiace che tu sia entrata in questa cosa, non c'entri e non pensavamo che... aspetta, ma tu cosa ci facevi li?"
"Mi ero persa dentro quel labirinto e poi ho visto Harry e..."

Sentimmo delle urla e un botto e fermai il mio racconto. Zayn posò il cotone sulla sua scrivania e rimase in silenzio per sentire cosa stesse succedendo proprio come me. Altre urla confuse. Zayn mi prese per mano e mi portò al piano di sotto.

"Rimani con me"

Mi intimò prima di portarmi al piano di sotto. Vidi Harry di spalle e il ragazzo con gli occhi azzurri, che si voltò verso di noi. Era spaventato, arrabbiato e altre emozioni che non so descrivervi. Appena mi vide sbarrò gli occhi, come a confermare quello che già pensava. Harry aveva uno sguardo duro e non smetteva di guardare Louis.

"No...ti prego no..."

Sussurrò quest'ultimo scuotendo la testa. Zayn mi strinse la mano, sentiva che tremavo e mi diede la sicurezza che mi serviva. Perchè si comportava così? Cosa avevo fatto? 

"Louis... calmati"
"Calmarmi Zayn? Glielo spieghi tu a sua madre che sua figlia è morta a causa tua?"
"M...morta?"
"Smettila la spaventi!"

Disse Harry duramente. Louis chiuse gli occhi sospirando, camminò verso il muro e ci si appoggiò. Morta? Ma di chi parlavano? L'ansia aumentava, la mia testa girava vorticosamente. Sentivo le loro voci, ma si facevano più pesanti nella mia testa, il respiro veniva a mancare.

"Zayn..."

Sussurrai. Vidi il ragazzo moro girarsi e così gli altri, due, poi sentì solo chiamare il mio nome.

"Nikki!"

Svegliatemi da questo incubo.

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Capitolo 7
*** I can't forget you ***


Nikki's Pov

Gli occhi si aprirono lentamente, scrutando la stanza in cui mi trovavo. Seduto sul letto c'era Zayn, mentre Louis stava appoggiato alla porta che mi guardava tra l'incazzato e il dispiaciuto, Harry invece era sconvolto. Trovarli li era la conferma del fatto che non era un incubo, ma la realtà. Mi misi una mano sul viso e una lacrima solcò ancora una volta la mia guancia. 

"Ei... ei no"
"Ti prego... dimmi che è solo uno scherzo... Zayn guardarmi negli occhi e dimmi che è tutto un orribile scherzo... ti prego"
"Shhh... vieni qui"

Mi abbracciò e io piansi su di lui. Mi accarezzava la schiena, mi sussurrava che sarebbe finito tutto, ma non era vero. Lo sapevo, lo sapevo che quei ragazzi erano guai, i loro occhi anche se bellissimi erano guai, mi piacevano così tanto perchè loro erano dei guai e io ne sono innamorata dei guai. Iniziai ad urlare contro Harry, era tutta colpa sua.

"Sei uno stronzo! dovevo lasciarti morire!"

Lo stavo colpendo e spingendo con tutta la forza che avevo in corpo, lui cercava di fermarmi ma ero una furia. Ero un misto tra furioso, impaurito e tantissime altre emozioni e ora le stavo sfogando sopra di lui, anche se non c'entrava proprio niente e questo io lo sapevo.

"Basta Nikki! Basta"
"Lasciami! Cazzo...lasciami!"

Dissi ormai con la voce rotta dai troppi singhiozzi. Harry mi bloccò i polsi e mi abbracciò, stringendomi forte a se, come  per volermi togliere tutta la paura che avevo in quel momento. Mentre mi calmavo squillò un telefono e appena riconobbi la suoneria scattai in piedi.

"è il mio... dov'è?"
"Aspetta rispondo io..."
"Grazie Louis..."

Dissi piano. Lui mi sorrise e rispose al telefono. Andai a sedermi sul letto e Zayn mi mise un braccio sulle spalle facendomi appoggiare la testa sulla sua spalla.

"Pronto? Sono Louis... ti spiegherò più tardi! Va bene te la passo... ciao!"

Louis si avvicinò a me e sorridendomi, quasi in imbarazzo mi porse il telefono. Non riuscivo a non guardare i suoi bellissimi occhi, erano così maledettamente belli e allo stesso tempo paurosi, come quelli degli altri due. 

"P...pronto?"
"Perchè mi ha risposto quel Louis? Nikki dove cazzo sei? vuoi che chiami la polizia? Dio stai bene?"
"Ti prego calmati! S...sto bene!"
"Balbetti, hai la voce sottile e questo vuol dire solo che hai pianto! Che cazzo è successo!"
"Leila... calmati, non urlare... sto bene! Puoi mandare qualcuno a prendere Meg?"
"Certo... ma ti prego torna a casa! Sono spaventata per te... C'è quel tipo?"
"Ce ne sono tre di tipi... chi di loro?"
"Em... Garry"
"Si... Harry c'è..."
"Passamelo!"
"Ma..."
"Passamelo e basta!"

Sospirai e diedi il telefono a Harry. Lui mi guardò stranito e io alzai le spalle. Misi la chiamata in viva voce per ascoltare cosa dicesse Leila e magari intervenire.

"Sono Harry"
"Senti... non ti conosco e tanto meno i tuoi amichetti, ma voglio Nikki a casa! E se solo le avete fatto del male giuro che chiamo la polizia e vi faccio mettere in galera!"
"Calmati dolcezza... sta bene, te la riporto a casa tra due ore! Prima la faccio riprendere, non sta bene"
"Sei stato avvertito..."
"Me lo ricorderò... ciao dolcezza"
"Idiota"

Chiuse il telefono e sorrisi leggermente. Vidi Harry con lo stesso sorrisino, mi ridiede il telefono e io lo presi. 

"Beh... cattivella mi dicevano"
"Solo iper protettiva"
"ti riporteremo a casa noi"

Disse Louis. Era quello che parlava di meno, ma quella sera al pub non sembrava. Vedevo i suoi sforzi nel rimanere calmo, qualche volta lanciava occhiatacce a Harry e lui le ricambiava, ma entrambi guardavano me. Zayn, avendo capito cosa stava succedendo, mi portò in camera sua e lo ringraziai mentalmente per avermi portato via da quella situazione imbarazzante.

"Perchè fanno così?"
"Credo che tu abbia fatto centro in troppi cuori..."
"Cioè?"
"Louis e Harry... sono migliori amici da tanto tempo e non li vedevo scambiarsi occhiate del genere da quando erano bambini! Piaci a Louis e tanto pure, ma piaci anche a Harry! Ti sei messa in mezzo a due fuochi"
"Io non ho intenzione di mettermi in mezzo a niente... non credo sia il momento di cercare storie!"

Sospirai, stendendomi nel letto del ragazzo moro. Avevo dormito tanto, ma il mio fisico e la mia mente erano affitacati come se non dormissero da una settimana. Zayn si sdraiò accanto a me e quando mi girai lo vidi guardare il soffitto.

"Devi darmi tante spiegazioni Zayn..."
"Lo so... ma ogni cosa a suo tempo! Adesso non potresti reggere tutte le cose insieme!"
"Perchè doveva succedere proprio a me?"

Dissi melodrammatica, ma in quel momento non c'era modo migliore di dirlo. Zayn rise leggermente con la lingua tra i dentri, scuotendo la testa.

"E come chiedersi: perchè sono nato? Capisci che non c'è risposta Nikki!"
"Non mi aiuti"
"Vediamo se posso spiegarti meglio... ogni cosa avviene per un motivo! Non ci è chiaro subito, ma verrà fuori prima o poi! E diciamo che tu sei venuta in un momento cruciale della nostra vita! Forse era destinata a questo."
"Voglio dimenticarmi di questo... non sono cose mie e io non vi conosco! Come potrei essere destinata a una cosa che non mi appartiene?"
"La vita è imprevedibile! Non sarai tu a decidere di allontanarti da noi"

Aveva ragione, non ero io che lo decidevo, ma in quel momento quella risposta era una pugnalata al cuore. Chi erano questi ragazzi? Perchè proprio io dovevo capitare nella loro vita? Datemi delle risposte cazzo, no cose astratte, risposte concrete e credibili. Si fece sera, mangiai insieme a loro, mangiare per modo di dire visto che non toccai cibo. Arrivò finalmente il momento di tornare a casa.

"Venite tutti?"
"Si credo sia meglio così... a Harry lo hanno preso quando era solo, insieme è meno rischioso"
"Va bene"

Uscimmo dalla casa e entrammo in macchina e Harry mise in moto partendo verso casa mia. Conosceva già la strada... Come faceva già a conoscere la strada?

"Niente domande!"
"Non ho fatto domande!"
"Eri sul punto di farla... non ti spiegherò niente!"

Disse sorridendo furbo, facendomi venire il nervoso. In venti minuti arrivammo e loro mi accompagnarono fino alla porta di casa. Suonai.

"Nikki!! Grazie a dio!"

Aprì la porta Leila abbracciandomi forte. Mi strinsi a lei, mi era mancata tantissimo, come se fossi andata via per un mese. Lei sciolse l'abbraccio e guardò severamente i ragazzi dietro di me. Mi fece entrare in casa e mi disse di andare su.

"Ma..."
"Niente ma, vai su e basta!"
"Ok... ciao ragazzi"
"Ciao Nikki"

Corsi al piano di sopra, per poi affacciarmi al balcone della mia camera, che era proprio sopra la porta d'ingresso. Stavo congelando dal freddo, ma dovevo ascoltare.

"Cosa le avete fatto?"
"Niente..."
"Quel taglio non mi sembra niente! L'avete rapita? Stuprata? Cosa gli avete fatto?"
"Mi ha salvato la vita... si trovava in un vicolo di Londra e ero nel mezzo di una rissa, finita male! Lei mi ha salvato la vita! E io l'ho portata via prima che uno di quegli uomini la uccidesse! Ma ora è in pericolo... pensano sia una di noi e la vogliono uccidere!"

Spiegò Harry calmo.

"Io chiamo la polizia!"
"No! Peggioreresti le cose  e la metteresti in pericolo!"
"Cosa pensi dovrei fare scusa?"
"Tenerla al sicuro... si caccia troppo nei guai!"
"Lei attira i guai!"

Spiegò la ragazza a Louis. 

"Dimenticatevi di lei!"
"Noi siamo gli unici a poterla proteggere!"
"Ci penseremo noi... ciao!"

Gli chiuse la porta in faccia e loro tornarono in macchina, almeno vidi Louis e Zayn tornare in macchina, Harry camminava lento nel vialetto. 

"Harry..."

Sussurrai per farmi notare da lui, cosa riuscita visto che si girò verso di me.

"Entra dentro scema! C'è freddo!"
"Io... addio"
"No... è un ciao!"
"L'hai sentita..."

Lui guardò in basso e poi alzò dinuovo il viso, guardandomi negli occhi.

"Non... io non posso dimenticarmi di te"

Detto questo mi sorrise dolcemente e se ne andò, sfrecciando nell'asfalto ricoperto di neve e ghiaccio. Io non posso dimenticarmi di te.
 

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Capitolo 8
*** Taken parte 1 ***


Pov's Leila

"Nikki,ti va di uscire?"
"Dove?"
"Devo ritirare un regalo da una mia amica"

Dopo quel incontro ravvicinato con quei teppisti, Nikki non riusciva ad uscire di casa, se non per portare Meg all'asilo e per poi andarla a riprendere. Le avevo vietato di riandare in quel quartiere, almeno speravo che non ci andasse. Ormai era metà Gennaio e io fra pochi giorni compirò gli anni e una mia amica mi aveva chiesto di passare per il suo negozio che aveva una cosa da darmi.

"Leila.."
"Si?"
"Auguri"
"Grazie testolina scura,ci vediamo dopo"

Usci di casa e mi incamminai verso il negozio.
La gita a piedi sembrò molto ma molto lunga finché non arrivammo a destinazione. Il negozio della mia amica, era un po' lontano da casa nostra, ma era raggiungibile a piedi, raggiunsi quel edificio, ma esso sembrò vuoto. Attaccato alla porta d'entrata c'era scritto che si era trasferita in un nuovo quartiere, così mi avviai per prendere l'autobus.

Il quartiere in cui ero andata,non era dei migliori era un quartiere malfamato uno di quelli che potevo facilmente evitare.

"Eveline,questa me la paghi."

Ma ormai il tram era preso e io mi ero già incamminata, poi pensa Leila se lo guardi in modo diverso ti piace. Era già passata mezz'ora da quando ero arrivata li e ancora non avevo ancora trovato quel negozio.

"Scusi il negozio degli animali?"
"E qua, all'angolo"
"Grazie mille"

Salutai cordialmente il signore e mi diressi verso il negozio, camminai un po' prima di raggiungerlo ma in compenso lo avevo trovato, mi avvicinai alla porta d'entrata quando nella porta di vetro notai il riflesso di una Porsche bianca, simile a quella di Giam..guardai la persona uscire dall'auto e mi sembrava di conoscerlo:Neil. Ok non ero il massimo a ricordare i nomi. Credevo che non mi avesse visto invece,era uscito dalla Porsche e si stava dirigendo verso di me,io spaventata entrai dentro al negozio e con un veloce accenno salutai Eveline.

"So che hai qualcosa per me"
"Si,ecco"

Eveline d'altra parte del balcone tirò fuori un cucciolo tutto nero e coccoloso.

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Capitolo 9
*** Taken parte 2 ***


Pov's Leila

"Ti vado a prendere l'occorente per il cane"
"Grazie Eveline"

Si recò sul retrobottega, io invece avevo quella palla di pelo dentro il portantino e lo osservavo da fuori,era davvero carino:occhi blu scuro,pelo nero,orecchie basse e lingua fuori rosea. Sorrideva, era così carino che incantata da quella dolcezza, aprii il portantino per prenderlo in braccio, ma lui sfrecciò verso la porta e incominciò ad abbaiare. Io mi alzai e guardai la porta.

"Anche un cane? Non ti basta la nipote?"
"Te i cazzi tuoi mai?"
"Come siamo volgari, cos'è abbiamo le mestruazioni tesoro?"
Mi pietrificai davanti a lui, come osa sto pezzo di...rifiuti tossici a parlarmi così? Ti faccio vedere io chi ha le mestruazioni,coso...

"Niall! Che cosa vuoi?"
"Quello che non mi hai dato l'altra sera,il mio bacio"
"Scordatelo, io non ti do niente"
Il cagnolino indietrggio di colpo e corse verso il portantino, io chiusi in fretta la porticina, ma qualcosa mi sollevo da terra. Niall mi aveva preso e caricato sulle spalle, seguito da un altro ragazzo biondo ma con i capelli più corti.

"Niall, dai andiamo via. Se Tomlinson scopre che siamo nel suo territorio siamo fottuti"
"Con calma amico,abbiamo anche Liam nella macchina"

Cosa?

"Cosa?"
"Oh,dolcezza conosci Liam?"
"Lasciami andare!"

Cercai di sfilare dalla sua stretta,ma lui come risposta mi stresse di più contro la spalla. Niall fece un cenno al ragazzo che prese il portantino dove stava il cane, cercai di ribellarmi ma più lo facevo e più senti la testa girare,al che mi senti mancare proprio in quell'istante.

"Dove la mettiamo?"
"Nei sedili postriori insieme al cane"

Cercai di aprire gli occhi ma tutto inutile,la fatica e quel poco di salute che mi rimaneva si era andata a far fottere. Circa due ore di abbaii interroti del cane mi svegliai,legata ad una grondaia.
Intorno a me non c'era luce,ovvero era tutto buio,penso che eravamo in uno scantinato ma a giudicar dal rumore in qualche posto abbandonato.

"Sarà ancora ammalata, Nikki non l'ha curata come si deve."
"Nikki,non sarà mica quella che ha fatto scappare Styles dal nostro uomo?"
"Non lo so, Niall. Ma non credo, Nikki credo che non sia il tipo che cercano Styles e Tomlinson per il quarto complice."
"Portiamola a casa"
"Cosa?"
"Dobbiamo portarla a casa,io non voglio che Tomlinson sappia che la conosciamo..non voglio che faccia parte di sta cosa"

La luce,che qualcuno accese arrivò dritta nei miei occhi. Molto fastidosa per me e per i miei occhi, che avevano visto buio fino ad ora. Niall,credo dalla immagine sfocata, mi liberò prima la mano sinistra e poi...SBAM! La mano destra arrivo dritta dritta sul muso di quell'idiota.

"Complimenti bel gancio"

Odio i complimenti, così mi limitai a rispondere con un:"Lo so" e basta. Guardai lui che si continuava a massaggiare le labbra,quelle splendide labbra che avevo appena rotto.

Pov's Nikki

Erano passate cinque ore da quando Leila era andata prendere quel cane, ed io temevo il peggio,avevo mille pensieri per la testa e uno era peggio dell'altro:temevo che Garry,Luis e Zack credo, l'avessero rapita ed uccisa, o che altri maniaci le avessero fatto del male.

"Questa è casa tua?"
"Si.."

Senti fuori,sali sul balcone e origliai spudoratamente, no origliai e basta.

"Grazie"
"Di cosa?"
"Di..preoc
cuparti...per..me"
"Eh?"
"Di preoccuparti per me,non devi me la so cavare"
"Lo vedo"

Mi alzai di poco e vidi Leila e un biondino,troppo vicini.

"Ti devo una cosa"
"Cosa?"

Leila si avvicinò piano al biondino e lo baciò. Io la uccido.  

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Capitolo 10
*** Kiss you ***


Nikki's Pov

"Ti ha baciata!"
"No!"
"Lo hai baciato!"
"No!"
"Vi siete baciati!"
"Hai finito?"

Ormai andavo avanti da tutta la mattina così. Leila puliva casa e io le correvo dietro cercando spiegazioni per quello che avevo visto l'altra sera. Ok forse dovevo farmi gli affaracci miei, ma lei non mi raccontava niente e quindi io avevo il dovere di cercare informazioni.

"No... bacia bene?"
"Nikki ti metto lo spolverino su per il culo se non la smetti!"
"Fa male?"
"Oh si... essere inculati da uno spolverino fa molto male!"
"Perchè eri con lui?"
"Mhmmmm"

Sbuffò sonoramente per le mie insistenti domande. Mi divertivo a farla impazzire, era la mia specialità quando ne io ne lei lavoravamo. Aveva portato a casa un cagnolino dolcissimo, non avevo una passione per i cani, ma questo era stupendo e Meg lo avrebbe adorato. Lo tenevo in braccio da quando mi ero svegliata e lui, perchè era un lui, apprezzava le mie coccole. 

"Come lo vuoi chiamare?"

Mi chiese.

"Lio... Meg mi ha detto ieri sera al telefono che voleva che lo chiamassimo Lio!"
"Carino! Che Lio sia..."

Io passai la giornata ad oziare, mentre Leila a pulire con me che le facevo continue ed estenuanti domande su lei e il bel biondino. Lo so io perchè la ragazza continuava a pulire, era nervosa e moriva dalla voglia di raccontarmi, ma si voleva trattenere.

"Era strano... ti dico solo una cosa, c'era anche Liam"
"Oddio! Davvero? Te lo sei fatto? Dio quel ragazzo è bellissimo Leila!"
"Si hai ragione... ma mi piace molto Niall! Ma sono tutti strani... parlavano di cose strana! Di un certo Tomlinson e di un certo Styles... poi di te! Ma non mi ricordo bene!"
"Come di me? Come fai a non ricordarti! Eri li!"
"Più o meno..."
"Fanculo! Sei insopportabile quando fai la vaga!"

Lei rise di gusto e poi iniziò a darmi mille baci sulla guancia, sapendo che mi dava un gran fastidio.

"Dacci un taglio!"
"Testa di cazzo!"

Disse facendomi l'occhiolino e andando a vestirsi in camera sua. La neve si stava sciogliendo piano piano, ma ancora c'era molto freddo, in fondo questa è sempre Londra e siamo sempre in Inghilterra. Leila doveva uscire, ma non voleva dirmi dove doveva andare, così oggi sarei rimasta tutto il giorno e la sera da sola, perchè lei non voleva che uscissi e io non volevo uscire. Ormai non uscivo da quasi un mese, lo facevo solo per andare a prendere la bambina e portarla da me e poi riportarla a casa. Non c'era minuto che non pensassi alle parole di quel riccio, agli occhi azzurri di quel ragazzo e alle parole del moro. 

"Dimmi come sto!"
"Se esci dalla stanza te lo dico"
"Oh...scusa"

Rise e uscì dalla stanza e sorridente mi fece vedere il suo abbigliamento. Jeans attillati neri, stivali neri con il tacco e un maglioncino bianco. Al polso aveva una cascata di diamanti, un gioiello ereditato da sua madre . Era bellissima, nella sua semplicità.

"Stai da dio! Ora mi dici dove vai?"
"No piccola... allora ti ho fatto il polpettone, c'è anche del gelato se vuoi! Ti prego non distruggere la casa e non uccidere il cane!"
"Che schifo il polpettone!"
"Nikki!"
"Ok ho capito! Faccio la brava!"
"Brava piccola... bene io vado! A sta sera..."
"Quando torni?"
"Non lo so... non aspettarmi sveglia!"

Mi baciò la fronte, lasciandomi del lucidalabbra e poi mi sorrise.

"Ciao piccola!"
"Uffa... datti fuoco!"
"Ti voglio bene anche io!"

Disse chiudendo la porta. Misi Lio, il cane, per terra e corsi alla finestra per vedere chi fosse il suo appuntamento misterioso. Non vidi molto, solo una grande macchina lussuosa e lei che ci saliva sopra. Bene iniziamo il nostro ozio. Mi sdraiai sul divano e mi addormentai per tre ore, fino a quando non mi svegliai. La stanza era buia, erano le sei del pomeriggio e non avevo neanche cenato. Controllai il telefono e avevo dei messaggi da Leila, risposi a tutti e poi andai a farmi del latte con i biscotti.

"Viva la vita!"

Arrivò il piccolo Lio correndo felice e girandomi intorno. Lo accarezzai e poi li misi nella ciotola dei croccantini visto che mi ero dimenticata di farlo mangiare. Dopo di che mi dedicai al mio latte. Dopo averlo preparato andai in camera mia e accesi il computer, era da un po' che non entravo a contatto con Facebook. Ma quando iniziai a navigare su internet, un fastidioso rumore attirò la mia attenzione.

"Ma che cosa...?"

Veniva dalla finestra, così mi misi una coperta sulle spalle e aprì la finestra, ma appena mi affacciai non vidi nessuno. Stavo per rientrare, ma mi arrivò un qualcosa in testa.

"Ahia!"
"Scusa scusa!"
"C...chi ha parlato? Guarda che ho un macete e non ho paura di usarlo!"
"Nikki non usare nessun macete... sono Harry! Affacciati!"

Mi avvinai al balcone e mi affacciai, vedendo Harry sul vialetto che stava congelando dal freddo e aveva un taglietto sul sopracciglio che gli gocciolava di sangue.

"Stai bene? Aspetta ti apro!"

Corsi al piano di sotto seguita da Lio e aprì la porta. La figura torreggiante di Harry si scontrò con la mia esile. Mi guardava intensamente e io ricambiavo lo sguardo, ma l'abbaiare di Lio mi svegliò dall'incanto misterioso dei suoi occhi. 

"Entra..."
"Grazie..."

Sorrise leggermente entrando in casa, era praticamente congelato e così lo feci sedere accanto al camino acceso e gli diedi la coperta che tenevo sulle spalle. Tremava dal freddo. Mi abbassai sulle ginocchia di fronte a lui e osservai il taglio.

"Cosa è successo?"
"Beh...diciamo che... Louis non ha una mano leggera"
"Aspetta... Louis non è..."
"Si il ragazzo con gli occhi blu!"
"Perchè avete fatto a botte?"
"Per... per un gioco! Niente di più"

Stava per dire un altra cosa, ma non indagai. Mi alzai e andai a prendere del cotone e il disinfettante per le ferite e iniziai a medicarli la ferita. Fossi stata al posto suo avrei fatto come una bambina, ma lui era immobile, che guardava... le mie labbra?

"Vuoi una foto delle mie labbra?"
"Non renderebbero così bene in foto!"

Scherzò facendomi ridere leggermente. Gli misi un cerotto con delle stampe per bambini, ma era l'unica cosa che avevo, gli usavo per Meg, non avevo quelli per adulti. E poi a me piacevano quelli.

"Sono poco credibile così... non hai cerotti senza giraffe o qualsiasi altro animale?"
"Se hai qualcosa contro questi cerotti, quella e la porta e non rivolgermi più la parola!"

Dissi ridendo, facendo ridere anche lui. Quanto sono simpatica.

"Dimmi la verità... non mi bevo la storia del gioco"
"Perchè la vuoi sapere? -si avvicinava a me, aveva un tono diverso- cosa cambierebbe?"
"Che saprei la ragione che ti ha portato qui..."

Ormai eravamo troppo vicini, sentivo il suo respiro con il mio. Vedevo il suo viso illuminato dalla poca luce del camino, non poteva esserci ragazzo più bello di quello. I suoi occhi brillvano di un mistero e di una bellezza tale, che non riusciva a non perderti dentro.

"Te lo avevo detto... sono un guaio di cui non ti libererai mai..."
"Non voglio... guai come quelli dell'altra sera..."
"Ne hai uno ancora più complesso... l'amore"
"Non ho bisogno di amore ora...sto bene così"

Distolsi lo sguardo dal suo e lo sorpassai, ma lui mi bloccò dal polso e io sussultai.

"Ho bisogno di te..."
"tu hai bisogno solo di dimenticarti me"
"Guardami e dimmi di uscire dalla tua vita... fallo e non mi vedrai più"

Cosa mi bloccava? Nikki niente più guai, ora stai crescendo e questo è di dimensioni catastrofiche. Dillo! Di quelle parole, che ti libereranno da quel guaio, da questo ragazzo, da quei ragazzi. Devi vivere la tua vita, senza la paura di dover morire. Ricordi quel pomeriggio? Non vuoi riprovare la sensazione di essere a un soffio dalla morte, di non avere via di scampo.

"Nikki... guardami e dimmi di allontanarmi da te! Dimmi che quando mi guardi non provi niente..."
"Io... provo qualcosa"
"Allora non lasciarmi scivolare via... ora... sei il mio unico modo per condurre la mia vita per uno scopo... voglio che tu sia quello scopo! Voglio che tu sia per me la ragione per cui vale la pena combattere..."

Mi girai verso di lui. Le sue mani screpolate tenevano ben saldo il mio polso. Stavo per parlare ma qualcuno bussò alla porta, così lasciò la presa e andai ad aprire.

"Louis?"
"Posso entrare?"
"Io non credo che..."
"Cosa sei venuto a fare qui? Ti ho detto di lasciarla stare!"

Harry era dietro di me, mascella tesa e pugni serrati. Louis lo guardò con un odio che non avevo mai visto negli occhi di nessuno, nei suoi occhi stavano così male. 

"Cosa ci fai tu qui?"
"Non sono affari tuoi! cosa vuoi da lei?"
"Credo di poter parlare per me Harry! Louis... cosa c'è?"
"Volevo parlarti... da solo! Ma questo non è un buon momento evidentemene! Tolgo il disturbo"

Riattraversò il vialetto e io sentì come un vuoto dentro di me. Perchè questa sensazione? Era solo Louis... non era nessuno di speciale. Anche Harry se ne andò e mi sentì più vuota di prima. Li vidi imboccare due vie diverse, ma entrambi dopo mi rivolsero un occhiata, che mi fece gelare il sangue. Questo era solo l'inizio.

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Capitolo 11
*** Complicated ***


Leila's Pov

Non avevo detto a Nikki che uscivo con Liam, se no avrebbe iniziato a farmi mille domande. Il bacio con Niall è stato magnifico e aveva confermato la mia teoria: avevo così tanta paura di lui quanto l'attrazzione che provavo per lui. Non so cosa mi stia succedendo, ho sempre frequentato ragazzi a modo e con un brillante personalità, ora invece mi attraevano sia Liam e Niall, che erano lontani dal mio modello di principe azzurro perfetto. Mi aveva portata a fare un giro sul lungo male, anche se era un po' freddo e verso le otto mi aveva portata in un magnifico ristorante a base di pesce. 

"Sei bellissima"
"Em...io"
"Ah ho capito, sei il tipo che non accetta i complimenti"
"No e che... non li gradisco! Io mi vedo in modo diverso rispetto a quello che dicono gli altri e quando mi fanno i complimenti sembra quasi mi prendano in giro!"
"Io sono sincero"

Senti Liam se continui a fare il dolce io ti salto addosso e ti stupro. No ok se fa il duro forse è peggio.

"Come sta Nikki?"
"Vorrei dirti bene... ma ormai è giorni che non esce di casa!"
"Come mai?"
"L'altro giorno ha fatto un brutto incontro ed è rimasta traumatizzata! Qualche sera urla..."
"è stato tanto brutto?"
"Rischiava di morire! Per colpa di un deficente, anzi di tre idioti! Ma non si avvicineranno mai più a lei questo te lo garantisco!"

Liam mi scrutava, insospettito e pensieroso. 

"Come mai la proteggi così?"
"è una storia lunga"
"Sono tutto orecchi!"
"Beh... quando ha compiuto 18 anni questa estate ormai aveva finito la scuola e i suoi genitori la volevano iscrivere a un college in Canada, lei si è rifiutata e l'hanno diciamo messa ai ferri corti! Lei è scappata di casa e diciamo che è entrata in depressione, si sentiva un rifiuto e non passava giorno in cui non piangesse! è sempre stata una ribelle, non l'avevo mai vista piangere e star male così... ho quasi rischiato di perderla..."
"Vuoi dire che..."
"Si tagliava... ha toccato una vena una volta e stava per morire... ora invece è tornata in se, sta bene e io le sono stata accanto e continuo ancora! è più fragile di quanto vuole mostrare, ma non si rende vulnerabile, vuole fare la dura e la strafottente, ma non ci riesce molto bene con me! E ora che sta bene, non voglio che nessuno la faccia stare male, tanto meno dei ragazzi di cui non ci si può fidare!"
"E tu? Vuoi proteggere tutti... ma a te chi ti protegge?"

Nessuno mi aveva mai fatto quella domanda. Era ambigua e aveva toccato nel segno. Chi proteggeva me?

"Non ho bisogno di protezione"
"Tu ne hai bisogno, forse anche più di Nikki"

Era vero? Davo questa impressione? Si forse, ma sicuramente non lo avrei ammesso. Quel ragazzo mi leggeva nella mente e questa cosa non mi piaceva. Dopo aver finito di mangiare ritornammo verso la macchina per andare a casa.

"Ti piace Niall?"
"Cosa?"

Quella domanda non ci voleva!

"Niall... ti piace?"
"Devo essere sincera?"
"Beh... quasi quasi ti dico di non esserlo, ma si"
"Si... ma ho un problema!"

Fermò la macchina visto che eravamo sotto casa.

"Quale?"
"Sono... mi piacciono due ragazzi"
"Oh... beh devi scegliere..."
"Non posso... solo ora ho capito che mi piace un altro ragazzo"
"Chi?"
"Tu"

Ci guardammo a lungo negli occhi, poi lui mi baciò dolcemente. Lo sapevo che stavo combinando un casino. Quel bacio durò a lungo, poi mi sorrise e venne ad aprirmi la porta. Sorridendogli scensi dall'auto e insieme a lui andai sotto il porticato.

"Sono stato benissimo"
"Anche io..."

Mi baciò un altra volta e io ricambiai senza esitare. Come potevano piacermi due ragazzi? Era senza senso.

"Buona notte Leila"
"Notte Liam"

Mi sorrise e fece per andarsene.

"Porcellini!! Ti ho beccato amore mio! Ciao Liam!!"
"Oh...em... ciao Nikki"

Brutta stronza, aveva spiato spudoratamente tutto. Liam era tutto rosso, ma stava salutando la ragazza che dal balcone si sbracciava come una matta.

"Nikki torna dentro!!"
"Uffa... ciao Liam!"
"Ciao Nikki! Buona notte!"

Ridendo Liam salì in macchina e andò via. Potete immaginare l'interrogatorio che mi dovetti subire da quella pazza sclerotica. Stupida io e quando le ho detto di venire a vivere con me.

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Capitolo 12
*** Don't let me go part.1 ***


Pov's Nikki

"Invito Niall,a mangiare da noi. Si educata e non fare domande imbarazzanti"
"Non sono educata, lo sai che sono ribelle"
"Di ribelle, vuoi dormire con Lio?"
"No"
"Allora fa come ti dico,va a vestirti"

Leila,stava combinando una belissima cena con:lei,me,Lio e Niall. Per fortuna che erano solo le due del pomeriggio, infatti era partita prima con le raccomandazioni e le sue organizzazioni facevano concorrenza alle wedding planner, partiva sempre quattro o cinque ore prima della cena. Intanto io stavo giocando con Lio,che richiedeva le sue attenzioni.

"Andiamo fuori che mamma Leila ha da fare"
"Bau!"

Corsi di fuori inseguita da Lio con il fresbee, lo lasciò, si sedette e mi incomincio a guardare. Io presi il freesbee e lo lancia lontano che beccò qualcuno in testa. O meglio beccò in testa qualcuno che conoscevo: Louis.

"Ahia! Ehi, sta attenta principessa."
"Come prego?"
"Principessa... Mi piace, ecco. D'ora in poi sarai principessa."
"No, mi chiamo Nikki e tu mi chiami come tale"
"Che fai sta sera?"
"Ho ospiti sta sera...vuoi unirti, visto che è uno che conosce solo Leila"
"Ma certo,come posso rifiutare un invito come il tuo?"

Arrossii violentemente a quell'affermazione,intanto Lio aveva incominciato a ringhiare, Louis divertito si inginocchiò al livello di Lio e con un pizzicotto riusci a farlo scappare a gambe levate. Poi si rialzò e ritornò al mio stesso livello, però avvicinandosi di più a me, io indietreggiavo ma lui avanzava finché non mi ritrovai con le spalle al muro del cancello che circondava la nostra casa.
Lui avvicinò le labbra alle mie, non sfiorandole no,appogiandole delicatamente, io invece portai le mie mani sul suo petto e le allacciai intorno al collo. Le sue labba erano morbide ma sottili avevano quello strano sapore di tabacco e menta, a me non piaceva il tabacco ma adoravo il sapore di menta, ero entrata in estasi per quel sapore e iniziai senza accorgermene a passare la lingua sulle sue labbra, finché...

"Ahia, cazzo! Mi hai morso!!"
"Oh mio dio scusami, scusami tanto non volevo..mi dispiace Louis"
"Ah, diciamo che ti piacciono le mie labbra"
"Si, diciamo....ehi!"

Lui scoppiò in una fragorosa risata ed invece mi nascosi di più nel suo petto, non so perché ma mi sentivo sicura tra quel cervo sul bicipite e quel pizzetto sulla faccia, poi c'erano gli occhi che erano magnetici, quindi ti attiravano anche se non volevi e pure le labbra erano attraenti.
Mi avvicinai al suo orecchio e 

"Vestiti bene,ci becchiamo sta sera qui da me"
"A che ora?"
"Alle sette"

Lasciò il vialetto in fretta, quando mi accorsi di quattro occhi puntati su di me:Leila.

Pov's Leila

"TU HAI INVITATO QUELL'ESSERE A CASA MIA!!!"
"Nostra, ti correggo e poi mi sembra simpatico"
"NO, IO NON LO VOGLIO QUA DENTRO!"
"Ora tu lo accetti qua dentro,punto. E non si discute"

Che diamine gli era venuto in mente? E se Niall non si fosse presentato? Ci sarebbe stato Louis, che avrebbe animato la sera, così avrebbe anche intrattenuto Nikki, avrebbe badato a lei, come io facevo, avrebbe trovato una persona che l'amava, anche nelle sue difficoltà e..

No questo non è Louis, o meglio il compito e troppo grande per lui. Lui era irresponsabile, arrogante, viziato ed era per giunta un malvivente, no non avrei lasciato Nikki in mani così insicure.

La sera arrivò veloce, così veloce che non riusci a finire il dolce che volevo fare, il campanello della porta suonò e io chiesi a Nikki di aprire la porta.

"Ciao Louis"
"Ciao splendore"

Era Louis, sospirai che non fosse Niall perchè mi avrebbe vista con:una scarpa diversa dall'altra, un grembiulone, una maglia di Hello Kitty che mi faceva molto disaddattata sociale con disturbi psico-sociali e pantaloncini corti.

"Fallo accomodare, Nikki"
"Si, vieni in salotto Louis"

Senti la porta chiudersi e uno schiocco di bacia staccarsi, ti prego Niall non darmi buca o giuro che ti spacco la faccia appena ti becco in giro. Il dolce comunque stava venendo bene, così mi potei concentrare sul aspetto fisico, salii le scale senza farmi vedere da nessuno ed entrai in camera mia.

Pov's Nikki

Louis aveva portato quattro birre di buona qualità, quando gli chiesi dove le avesse prese,lui mi rispose che un amico gli doveva un favore e che lo ha ripagato con queste di esso.

"Leila ha preparato un dolce"
"Uh e cosa?"
"Non lo so, ma io amo i dolci"

Ci alzammo dal divano, quando il campanello incominciò a suonare.

"Vado io"
"No, sei l'ospide siediti"
"No, siediti tu vado io, tranquilla"

Si diresse verso la porta mentre io,mi sistemai a tavola. Questa sera sarebbe stata perfetta, con Niall e Louis, una splendita cena...

"Cosa ci fai qui,Tomlinson?"
"Dovrei farti la stessa domanda,Horan!"

O quasi...

 

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Capitolo 13
*** Don't let me go part.2 ***


Pov's Leila

"Ciao Ni"
"Ciao, Leila non mi avevi detto che conoscevi Louis"
"Io, per la verità non lo conosco. Lo conosce Nikki"

Cercai di distrarlo dalla presenza di Louis, ma era inutile era come una guardia reale immobile con gli occhi fissi su Louis e Louis faceva lo stesso.

"Ho fame,venite a mangiare"

Grazie Nikki, grazie. I ragazzi distolsero gli sguardi e si recarono nel soggiorno e io mi recai in cucina, dovevo finire l'arrosto e le patate. Evitai i discorsi insensati di Nikki e le domande imbarazzanti, che ondeggiavano in aria. Niall stava in silenzio e io mi accorsi del suo silenzio finché non arrivai col cibo.

"Che hai fatto di buono?"
"Arrosto e patate al forno"
"E poi?"
"Dolce, stai bene? Sei pallido"
"Si, non preoccuparti"

Il suo tono era scontroso nell'ultima affermazione, non chiesi cosa avesse fatto così servi il mangiare, arrivò anche Lio, che incominciò a mordere i skinny jeans neri di Niall, lui ridendo gli passò un pezzo di pane, aveva un bellissimo sorriso. Poi mi tornarono in mente le parole di Liam, così durante la cena:"Tu hai bisogno di protezione, forse anche più di Nikki"no, io devo proteggerla sono forte, sono un grattacielo alto e indistruttibile, niente mi può abbattere. Non è vero che ho bisogno di protezione, continuai a guardare Niall e Louis che si osservavano, la tensione si sentiva e io non potevo fare a meno di chiedermi.

"Vi conoscete già?"
"Si"

La risposta secca di Louis mi fece rabbrividire, Nikki li osservava con occhi semplici e non spaventata, io invece ero preoccupata anzi preoccupatissima. Presi i piatti dopo aver consumato la cena e servi il dolce:la mousse di cioccolato che piaceva a Nikki. Servi i pirottini contenenti il dolce, mi sporsi in avanti per metterlo di fronte a Louis, poiché Niall voleva farmi cadere. O far cadere il dolce addosso a Louis, come se non bastasse Lio ci si era messo in mezzo pure lui e non avevo ancora capito il perché. 

"Devo parlarti in privato"
"Ok,vieni in cucina"

Io e Niall andammo in cucina, lui con gli occhi un po' scuri, non di quel blu di cui mi ero innamorata ma un po' più scuri.

"Niall, ti giuro che non sapevo che fosse lui, Tomlinson. Lo conosco solo di vista"
"Ti credo piccola, ora però fammi un favore caccialo di casa tua"
"Non posso, lo ha invitato Nikki"
"Beh, caccialo e pur sempre casa tua"
"No, smettila e ora andiamo di là"

Mentre tornavo di là vidi: Nikki e Louis, si parlavano all'orecchio, chissa cosa si erano detti, soprattutto cosa aveva detto Louis a Nikki, ad un tratto sentimmo degli spari provenire da fuori.

"Nikki, va di sopra e chiuditi in camera"
"Leila ma.."
"Fa come ti ho detto"

Louis fece un ghigno appena Nikki era scomparsa di sopra, avevo fatto bene a non fidarmi di lui.

"Sei circondato Horan, di addio a tutto quello che hai"
"Scordatelo Tomlinson"
"Allora esci fuori, altrimenti"

Mi puntò la pistola che aveva estratto su di me, no era un incubo sicuramente. Niall si mise davanti a me come scudo e con un aria rasegnata, abbassò la testa.

"È finita,Horan consegnami il tuo distretto"
"Mai"

Niall estrasse due pistole dalla schiena, Louis si avvicinò alla porta d'ingresso e l'aprii.

"Cosa non ti è chiaro Horan?"

La voce roca del riccio rimbomboo nell'entrata della casa, io corsi vicino al camino e presi un ferro abbastanza appuntito. Io ci tenevo a Niall, dovevo proteggerlo da loro due e non volevo che quei tre mi distruggessero la casa, esitai un po'prima di correre da loro. Estrassi il telefono e inviai un messaggio a Liam.

Tomlinson, casa...ora.

Raggiunsi l'entrata e vidi Niall a terra,con le mani bloccate e i piedi pure.Vederlo a terra arreso mi arrivò una fitta al cuore, io ero quella che lo aveva messo in pericolo e mi sentivo terribilmente in colpa.

"NO!!"

Mi scaravetai contro Harry col ferro ma uno sparo mi fermò. Il tempo si era gelato, io ero immobile feci cadere il ferro che tenevo e mi toccai il fianco che incominciò a bruciarmi.
Abbassai lo sguardo e vidi una chiazza, una macchia sul mio vestito blu, una macchia scura, alzai la mano che aveva toccato quella macchia:il colore era scuro,caldo e sanguineo...

Pov's Nikki

Senti una macchina sfrecciare sull'asfalto in una direzione e poi ne sentii un altra arrivare, cosa era successo? Perché Leila non era salita? Perché Louis voleva proteggermi da Niall e la sua gang? Perché non sentivo Leila?
Qualcuno interrupe i miei pensieri quel qualcuno fu Liam. Ma non un Liam sereno e felice, un Liam preoccupata e con le mani sporche di sangue..aspetta? Sangue? 

"Nikki dov'è Leila?"

Me lo chiedo anch'io Liam, me lo chiedo anch'io. Ma soprattutto cosa è successo a Leila e agli altri?

 

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Capitolo 14
*** Dream ***


Louis' Pov

Avevamo preso Leila, sapevo che era il punto debole di Horan e ora poteva solo arrendersi e smetterla di combattere una guerra che non gli apparteneva, ma conoscevo Niall e non si sarebbe arreso così. Quel coglione di Harry le aveva sparato e io gli avevo detto di non farlo e ora la ragazza era svenuto e continuava a sanguinare. 

"Ti avevo detto di non sparare a lei!"
"Mi è scappata la mano!"
"Stai parlando come se non avessi mai toccato un arma!"
"Stai zitto e aiutami con sto proiettile!"
"Dove caspita è Zayn? Giuro che lo uccido sta volta!"

Harry le scoprì la pancia e vidi la ferita profonda. Harry con delle pinzette tolse il proiettile e io lo guardai con la bocca aperta, ma è scemo? così rischia di morire! 

"Harry cosa fai?"
"è colpa tua Louis! Sai che amo Nikki e ora ci odierà per sempre! ti sei messo in mezzo! Ero il tuo migliore amico"
"Harry ma cosa dici?"

Lui abbsò lo sguardo e lo portò alle mani ancora sporche di sangue. Leila era sparita. Cosa succede? Tutto di un tratto mi ritrovai in quel marciapiede, la gente intorno a me, Harry chinato su un corpo di una ragazza che piangeva, mentre cercava di fermare il sangue. 

"El! Ti prego svegliati!"

Zayn piangeva mentre cercava di far allontanare il ragazzo riccio. El? Mi avvicinai al corpo e vidi Eleonor morta. Ecco le lacrime. Poi mi ritrovai di nuovo in salone, c'era Nikki, era bellissima, aveva anche lei le lacrime, aveva un vestito bianco, ma vidi una macchia rossa e sconvolto continuavo a guardarla mentre i suoi occhi scuri bagnati dalle lacrime non perdevano il contatto con i miei.

"Nikki... sei...sei ferita"
"Louis perchè non mi hai protetto?"
"Io... io ti ho protetto! Ti prego non... di nuovo"
"Mi hai lasciato sola... io avevo bisogno di te..."

La ragazza indietreggiava da me.

"No Nikki... io ti amo, non lascerei mai che nessuno ti facesse del male..."
"Non ti avvicinare..."
"Nikki ti prego...
"Addio Louis."
"Nikki!!"

Continuavo  ad urlare il suo nome, mentre lei spariva, si dissolveva. Il buio totale intorno a me, sentivo mille voci.

"Louis svegliati! Lou!!"
"Nikki!!!"

Urlai. Aprendo gli occhi mi ritrovai sul divano di casa, mentre Harry e Zayn mi circondavano abbastanza preoccupati. Era solo un sogno: il bacio, Niall, la cena, Leila, El... tutto un orribile incubo, eppure mi era sembrato così reale. Mi toccai il viso ed era bagnato di lacrime ed ero tutto sudato.

"Cosa... cosa è successo?"
"Stavi facendo un incubo... Hai nominato Niall, poi Nikki e anche..."
"El... credevo che gli incubi su di lei fossero passati! è stato orribile!"

Mi misi seduto, con le mani sul viso per accettarmi che fossi sveglio questa volta. 

"Va tutto bene... è passato"

Mi disse Harry dandomi delle piccole pacche sulla spalla. Non so perchè ma continuai a piangere al pensiero di Eleonor e Harry e Zayn mi consolarono tutto il tempo. 

Leila's Pov

"Quando dovrebbe arrivare questo Niall?"
"Tra un po'! Riesci a essere presentabile?"
"Non ti piacciono i miei pantaloni della tuta e il mio felpone? Per non parlare del mio bellissimo chignon in testa!"
"Nikki va a presentarti come si deve!"

Lei sbuffò irritata e andò a cambiarsi. Peggio di una bambina.

"In questa casa c'è troppa classe!! Dove sono finiti i modi rudi e da cavernicole? Non viene mica la regina!"
"Zitta e muoviti!"

Sbattè la porta della camera così forte che Lio corse da me impaurito. Puntualmente suonò Niall. Che la serata abbia inizio.

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Capitolo 15
*** Protect you ***


Pov's Leila

"Ehi bellissima"

Mi girai verso la porta aperta e lo spettacolo che vidi era un dio greco sceso dall'olimpo:giacchetta di pelle,maglietta bianca che era fradicia per colpa della pioggia, pantaloni grigi strappati e ciuffo biondo abbassato. Ma da dove sei uscito Niall?

"Ehm...Ma sei impazzito??? Sei tutto bagnato!!! Invece di fare il bad boy vieni con me che ti.."

Non feci in tempo a finire la frase che Niall era a due centimetri da me, perché deve fare così? Mi deve incantare con quegli occhi d'angelo? Io, mi blocco non riesco a ragionare, poi le sue labbra sono...

"Horan!"

Louis io ti uccido, te e chi t'ha messo al mondo, non puoi salutare le persone in modo civile? Senti che Niall mi stava allontanando, ma perché stava reagendo in quel modo? 

"Tomlinson..Styles che ci fate qui?"
"Abbiamo una cena"
"Che coincidenza anch'io"

Conosceva Harry e Louis e dal tono con cui li aveva salutati non erano ottimi amici, presi il braccio di Niall e lo trascinai di sopra, ma..

"Lasciami"

Disse togliendosi dalla mia presa, mi guardo serio poi si diresse verso la porta e io lo segui. Pioveva e molto forte,così segui Niall, lui prosegui fino a un auto nera.

"Aspetta.."

Gli dissi fermandolo per un braccio, lui si girò verso di me e continuò con uno sguardo di odio, come quello che aveva con Harry e Louis, ma perché? Cosa gli avevo fatto?

"Credo che questa storia non possa funzionare, io non sono una persona d'amare e come hai detto a Liam, tu non hai bisogno di protezione quindi,addio Leila"
"No, aspetta...non puoi lasciarmi, non puoi fare così..io non posso dimenticarti, non c'è la farò mai..io.."
"Tu non mi piaci"

Ecco un altro bel coltello inficcato nella schiena,dove le mie ferite si erano rimarginate, dove giacevano i miei punti deboli e dove nessuno poteva entrarci neppure Nikki, una parte oscura di me che non svelavo mai:la parte emotiva. Le lacrime incominciarono a scorrere mentre Niall si avvicinava all'auto, io li che tremavo ma non per il freddo o per la pioggia, per il dolore e per la paura ancora una volta di rimanere sola, la paura che ogni notte in cui Nikki dormiva si rimpossesava di me, la paura che mi faceva stare sveglia,la paura di non essere amata.

"Niall..ti prego"

Stavo sussurrando ora con le lacrime agli occhi, incredula per quello che mi aveva detto. Ero a terra, le gambe avevano ceduto e io dovevo rientrare in casa, altrimenti Nikki mi avrebbe riempito di domande e io avrei preferito evitarle,anche se quando varcai la porta di casa non fu così tanto facile.

"Leila, oh mio dio che ti è successo?"
"Sto bene, devo solo andarmi a cambiare. Voi incominciate, io scendo tra tre secondi"

Corsi per le scale e andai nella mia camera,cercando qualcosa di pulito. Almeno avevo ancora degli ospiti e non dovevo essere una cavernicola vivente, così mi vesti in modo semplice e carino. Sul letto un paio di occhiali neri.
Forza Leila non devi crollare,si lo so che sono di Niall e che li ha dimenti qui due giorni fa ma..non devi piangere.

"Com'è l'insalata?"
"Buona Leila, grazie mille."
"Prego per così poco?"
"Non mi avevi detto che conoscevi Horan"

Mi bloccai d'istinto, lo non so cosa intendesse con "conoscere" ma di sicuro non il rapporto che ho..cioè...avevo con Niall.

Fingi,Leila. Fingi o Nikki ti riempirà di domande,svia l'argomento.

Pov's Liam

"Non devi più vederla, non mi interessa le tue ragioni ma non voglio che le venga fatto del male o che la usino per raggiungere noi"
"Niall..."
"No, niente Niall. Sono categorico per questa decisione e ora Josh, ordina le pizze, io vado in camera mia."

Sentivo che soffriva, da come erano lucidi gli occhi e da come ne parlava, se fosse stato per interesse personale avrebbe detto semplicemente:"Non vederla più, perchè non voglio problemi" o "Non devi più vederla." lui teneva a lei più di qualsiasi cosa.
Lo segui mentre andava in camera sua, così come avevo previsto senti dei rumori provenire dalla parte opposta della porta.

"La devo..prote..proteggerla anche se..anche se fa male"


Queste erano le parole che risuci a capire tra i suoi singhiozzi
 

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Capitolo 16
*** remember when ***


Nikki's Pov

Sentite io e Leila ci conosciamo da una vita e so che quello stronzo di un biondino sexy l'ha fatta soffrire quella sera. Un mese, era un mese che non si vedevano sia Liam che Niall e entrambi mancavano a Leila, lo vedevo perchè a volte mi chiamava Niall invece che Nikki. Quei ragazzi li conoscevamo da Dicembre e ora è Aprile e non ci sono più indifferenti, soprattutto non mi è indifferente la reazione di Niall davanti a Harry e Louis. Chiesi ai due ragazzi perchè odiavano Niall e loro non mi risposero. Insomma sono l'unica che non sa niente, perchè Leila sa tutto. Harry veniva varie volte a casa e mi faceva compagnia, facendomi ridere o raccontandomi qualcosa di lui, la stessa cosa Louis e Zayn. Louis si era affezzionato molto a Leila, che era sempre triste, con me si nascondeva, ma io sapevo leggere le emozioni dentro di lei. Era dei bravissimi ragazzi, ma ogni volta avevano sempre un graffio o un livido in più e ogni volta che gli chiedevo cosa avevano fatto, la loro risposta e quella di Leila era:

"Niente piccola... non preoccuparti"

Avevo 18 anni una volta, non tre come Meg. Forse stare con quella bambina mi rovina la salute mentale, non lo so. Erano le cinque del pomeriggio e io, Leila e Meg guardavamo la tv stravaccate sul divano. Non trasmettevano niente di particolare se non il telegiornale. Ad un certo punto passarono una notizia di cronaca nera: parlavano di identificazione di corpi, che erano stati trovati a dicembre in un vicolo. Le loro ferite erano dovute a leggittima difesa da parte del loro assassino. Perchè mi ricorda qualcosa?

"Nikki... quella...sei tu?"

Trasferirono una foto di due ragazzi che correvano per mano, ma era sfocata. La guardai meglio e spalancai gli occhi. 

"Qualche giorno fa inoltre la polizia ha trovato un graffito nel vicolo dove erano stati uccisi gli uomini che diceva: "Verremo a prenderla e te la faremo pagare! La storia si ripete!"
Non sappiamo a chi sia riferito, ma si pensa sia la ragazza della foto che scappa con il ragazzo! Per ora nulla e certo, sappiamo solo che potrebbe verificarsi un omicidio molto presto e consigliamo a tutti di tenere gli occhi aperti! Per oggi è tutto!"

Cosa? No, ti prego questo no. Le lacrime incominciarono a scendere sul mio viso, Leila mi chiamava, ma sentivo la sua voce ovattata dentro le mie orecchie era sovrastata dalla paura che si scatenò in me. 

"Cazzo! Nikki rispondimi!"
"Mi vogliono morta!"

Dissi spaventata. Quale storia si ripeteva? Una cosa certa era che quella storia si sarebbe ripetuta con me e qualcuno sarebbe morto. Leila mi abbracciava forte mentre Meg mi accarezzava la guancia, pensando che fossi solo triste. Suonarono alla porta e la ragazza si alzò per andare ad aprire.

"Ni...Niall?"
"Em... ciao..."
"Cosa ci fai qui?"

Sentì Niall schiarsi la voce.

"Posso entrare? Devo sapere come sta Nikki!"
"Entra"

Vidi Niall comparire dalla porta e fissarmi paralizzato, per poi precipitarsi su di me e abbracciarmi forte. Non so perchè ma a quella notizia, mi si paralizzarono tutti i muscoli, non riuscivo a muovermi, riuscivo solo a far uscire un mare di lacrime. 

"Ti... ti prometto che andrà tutto bene!"
"Niall... cosa succede?"

Chiese Leila, preoccupata. Non capiva niente o forse aveva capito, ma stava rinnegando a se stessa che non fosse ciò che pensava lei. Niall prese un respiro pronfondo e iniziò a parlare.

"Voi... ricordate l'omicidio di quella ragazza qualche anno fa?"
"No... ci sono stati tanti omicidi!"
"La ragazza uccisa durante una sparatoria! il suo nome era Eleonor..."
"Si mi ricordo! Le immagini erano raccapriccianti!"
"Beh sia io che Liam...che la banda di Tomlinson la conoscevamo, soprattutto Louis la conosceva!"

Leila era stordita, non riusciva ancora a capire bene. 

"E...?"
"Era la ragazza di Louis! Lui l'amava alla follia!"
"Tu come sai quanto l'amasse?"
"Prima io e Liam non odiavamo loro, anzi, eravamo migliori amici! Facevamo tutti una banda, eravamo abbastanza temuti, ma non uccidevamo per la voglia di farlo, ma per proteggere gli altri! Abbiamo sempre avuto un buon rapporto con la polizia e soprattutto Louis! Però c'era sempre una spina nel fianco, ovvero Riky e la sua banda! Sono mal viventi di Los Angeles! C'è l'hanno a morte con tutti noi perchè avevamo fermato una volta la loro più grande impresa, ovvero quella di riuscire a diventare miliardari grazie alla droga! Per fermarli abbiamo ucciso tante persone, compresa la sua famiglia... lui da quel giorno cerca di ucciderci e siccome non c'è mai riuscito doveva colpire qualcosa che per Louis e per tutti noi significasse qualcosa! Eleonor era una ragazza fantastica, era diventata amica con tutti noi e soprattutto era il grande amore di Louis! Un giorno lei trovò Louis a chiaccherare amabilmente con una ragazza e arrabbiata scappò via di casa, ma li trovò Ricky che la uccise in mezzo alla strada e andò via! Se quel coglione non fosse così insesibile e stronzo, lei non sarebbe morta sarebbe ancora qui! Da quel giorno io e Liam ci allontanammo da loro e Harry e Zayn rimasero con Louis!"
"Lei...lei non centra niente! Niall ti prego... lei non deve morire!"

Disse Leila indietreggiando spaventata. Aveva le lacrime agli occhi. Io chiusi i miei lasciandomi sfuggire dei singhiozzi. Londra era piovosa e scura, la notte si faceva trovare presto, il freddo era pungente. Perchè a me? Io cosa ho fatto?

"No Leila! Ascoltami! Vieni qui!"

Niall si alzò dal divano e andò dalla ragazza, che ormai era per terra che piangeva ininterrottamente. Il ragazzo l'abbracciò forte consolandola.

"Lei non morirà! Io e Liam la proteggeremo! Te lo prometto!"

Suonarono alla porta e Meg, che non capiva cosa stesse succedendo, corse ad aprire felice.

"Liam!!"
"Ciao monellina! C'è la zia Leila e Nikki?"
"Si sono dentro con Niall! Stanno piangendo perchè Niall gli ha raccontato una favola triste, ma non ho capito la fine!"
"Oh... allora vieni, andiamo a scoprirlo!"

Entrò anche Liam, che appena ci vide sospirò. Meg gli teneva la mano sorridente e felice. 

"Piccola... vieni ti metto un cartone in camera di Nikki!"
"Va bene!"

Liam la portò su e poi dopo qualche secondo ritornò. Era bianco in viso, ma la prima cosa che fece e abbracciarmi, anche lui scoppiò in lacrime e sicuramente non mi stava rassicurando.

"No tu no...non morirai"
"Cosa...cosa ho fatto? Perchè a me? Sono innocente!"
"Shhh non è colpa tua! Noi ti proteggeremo!"

Sentì un botto e tutti ci alzammo in piedi, ma fortunatamente entrarono dalla porta Harry, Louis e Zayn. Harry, quello che mi colpì di più fu Harry, che piangeva, forse quanto me, forse anche peggio. Vidi la sua mano sanguinare, i suoi occhi guardare i miei. Niall fece un balzo e misi al muro il povero ragazzo, che ancora interdetto non riuscì a reagire.

"Sei uno stronzo! Tu dovevi stare attento! Non metterla in sto casino! La farai morire!!"
"Niall non lo sapevo! Non ci attaccavano da troppo, pensavo li aveste mandati voi!"
"Hai messo in pericolo la sua vita, lei è una bambina ancora! Perchè uccidete tutte le ragazze a cui volete bene?"

La situazione si capovolse e Harry teneva stretto Niall da colletto, con uno sguardo che se solo lo avesse rivolto a me, me la sarei fatta sotto dalla paura. Liam, Louis e Zayn non facevano niente, ma entrambi erano con i pugni serrati.

"Io non ho ucciso nessuno! Louis neanche! Non è colpa nostra!"
"Eleonor è morta per colpa vostra cazzo!! Per colpa di quello stronzo!"

Urlò Niall, ricevendo un pugno da Harry dritto alla stomaco che lo fece piegare in due dal dolore. Louis lo tenne fermo dopo quel pugno, mentre Leila andò ad aiutare Niall, c'era un caos, tutti urlavano, si rinfacciavano cose passate.

"Ci avete lasciato soli nel momento del bisogno!"
"è stata colpa di Louis! Quella ragazza non aveva colpe per morire così, l'aveva messa in un casino madornale e si è permesso pure di spassarsela allegramente con le altre!! Non scaricare la colpa su di noi Zayn!"
"Gli amici non si abbandonano così Liam!"

Era un urlare continuo, da parte di tutti, compresa Leila, io ero da parte. Era assurdo!

"BASTA!!"

Urlai mettendomi le mani sulle orecchie. Perchè ste cazzo di lacrime non smettevano di scendere? Tutti si girarono verso di me, i loro sguardi si ammorbidirono. Zayn cercò di avvicinarsi a me ma io scossi la testa e mi allontanai leggermente.

"Non ho bisogno di tutto questo... di queste urla... non risolveranno niente! Sapete cosa, continuate a urlarvi addosso poi fatemi sapere come va a finire! Io vado a passare le ultime ore con una persona che mi ama davvero!"

Camminai verso le scale per salire da Meg, ma Louis mi fermò.

"Non toccarmi..."

Mi tolsi dalla sua presa bruscamente. Quello era l'atteggiamento che usavo con mio padre, solo con lui scappavo via, ma ora tutti loro erano troppo occupati a pensare a loro stessi. Mi girai verso di loro, con lo sguardo più deluso e schifato che avrei potuto rivolgere a qualcuno. Scappai al piano di sopra, prima di piangere. Perchè il loro occhi erano troppo difficili da guardare, anche quelli di Leila. Entrai in camera e la bambina si voltò verso di me.

"Ciao Nikki! Sto guardando My Little Pony! Lo vuoi vedere con me?"
"Certo piccola..."

Le sorrisi e mi sdraiai con lei sul letto. La bambina mise la sua testa sul mio petto, lo faceva da quando era piccola, ascoltava il battito del cuore. 

"Sei triste?"
"Un po'!"
"Io ti voglio bene! Non devi essere triste!"
"Ora lo sono di meno!"
"La mia maestra dice che quando dici ti voglio bene a qualcuno, lui ritorna a sorridere! Tu sorridi?"
"Certo! Soprattutto se me lo dice una bambina come te!"

Lei mi sorrise e poi tornò a guardare il suo cartone. Lasciatemi qui, in questo letto, con queste parole che ri ripeteranno per sempre, perchè sono le parole di cui ho bisogno ora. La mia vita non può finire così.

Spazio d'autrice:
Ciao ragazze! Allora, vedo che in molte leggete la mia storia, in due hanno già recensito quindi grande SHOUT OUT a: Giuggiola_Amux e _Directioner Vale_ . Siete fantistiche!
Come seconda cosa... Recensite vi prego! Ve ne sarei molto, ma molto grata! Se ci saranno tante recensioni farò anche il Trailer della storia, ma ovviamente dovete rencensire per farmi sapere cosa ne pensate! Se avete qualche richiesta ditelo senza esitare e io vedrò come accontentarvi! Bene adesso vado che devo studiare (sapete che bello studiare in estate!), un bacio a tutte e al prossimo capitolo.

Marti


 

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Capitolo 17
*** promise ***


Harry's Pov

Non volevo finisse così. Prima Louis e Eleonor e ora toccava a me, ma io non amavo Nikki, gli volevo bene si, ma non credo di amarla. O almeno è quello che penso io, Louis e Zayn dicono il contrario, ma loro non sono dentro di me, non sentono le mie emozioni. Ma forse non le sento neanche io.

"Bene... Adesso come pensate di aiutarla se non vuole più nessuno di noi in mezzo ai piedi?"
"Leila... perchè usi il plurale?"

Chiese Niall togliendomi le parole di bocca.

"Non penserete mica di farci impazzire vero? Dovete risolvere i vostri problemi e lo farete senza discutere! Per Nikki!"
"Tu non sai come stanno le cose e non puoi decidere cosa fare al posto nostro!"
"Senti Tomlinson, apri bene le orecchie perchè non ho intenzione di riperterlo! Fatelo tutti! Nikki è uscita da poco dalla depressione e cose varie e non sarete voi o questa situazione a farla stare male di nuovo, chiaro?"
"Ma secondo te se noi ci riapaccificassimo cambierebbe qualcosa? Non ci parliamo da anni e non inizieremo ora!"

Dissi alla ragazza, che mi osservava dura e decisa. Non avrei fatto pace con quei traditori, avevano abbandonato Louis e tutti noi senza provare un briciolo di sensi di colpa. Anche noi abbiamo sofferto, ma sicuramente non l'ha uccisa Louis.

"Allora non hai capito un cazzo! Voi risolvete e poche palle! Io non basto a difendere Nikki e sicuramente mi farebbero fuori anche a me, quindi insieme siete più forti, da soli vi uccidono tutti!"
"Sentite... ha ragione!"
"Oh grazie Liam!"
"Risolviamo questa faida inutile... il rancore non porta a nulla!"
"Voi cosa avete fatto per tre anni?"

Esatto Zayn, colpisci. Liam e Zayn, prima che litigassimo, erano davvero inseparabili, per lui era una sofferenza attaccarlo così, ma doveva farlo. Ancora non riuscivo a non guardare Niall e a non pensare a quanto mi farebbe felice abbracciarlo e scherzarci come una volta, ma lo dovevo fare, per Louis. 

"Sei una piaga al culo Zayn!"
"Leila... perchè non ti tappi la bocca?"
"Tomlinson perchè non ti ficchi un petardo su per il culo? E ti dai fuoco?"

Disse Leila facendo uno scatto in avanti, ma fu fermata da Liam. Louis rise leggermente, adorava provocare le persone. Stranamente Louis, non diceva niente e fondamentalmente era lui la causa per cui ci eravamo allontanati. Mi aveva detto quanto si sentisse in colpa per aveci fatto litigare, ma noi avevamo sempre cambiato argomento, non era colpa sua ma loro.

"Mi piacciono le donne aggressive!"
"Allora ti piace se ti seppellisco in giardino usando una pala? Bene perchè ho l'istinto di farlo!"
"Louis taci e non controbattere!"

Disse infastidito Zayn. Leila fece un sorriso di vittoria, che fece incazzare Louis, che si dovette contenere se no Zayn lo avrebbe picchiato a sangue. A volte era un bambino.

"Mi dispiace ma io non sono disposto a perdonarvi!"
"E noi non vogliamo il tuo perdono Styles!"

Niall... il biondino irlandese, dolce e sensibile, dove cazzo era andato a finire? Quello non era più lui. 

"Basta! Sono stanco... sinceramente? Ci mancate da morire. Liam tu manchi a Zayn, manchi a me e questo coglione di Harry! Niall ci mancano le tue cazzate, le tue risate e la tua dolcezza! Loro cercano solo di difendermi, ma vorrebbero ritornare ad abbracciarvi!"
"Louis che cazzo dici!"

Si alzò Zayn e io lo seguì. Ci mettemmo davanti al ragazzo, che ci guardò serio. Che cosa gli salta in mente? Noi non volevamo tornare da quei traditori, non erano veri amici.

"Spostatevi! Avete fatto le teste di cazzo per tre anni, ora diciamo la verità!"

Louis con un gesto seccò ci spostò e ritornò a guardare Liam e Niall.

"Solo ho una domanda... perchè mi avete abbandonato? Perchè ci avete abbandonati?"
"Odio gli assassini!"

Disse Niall, con tanto disprezzo, con una voce seria che non gli si addiceva. Ti abbiamo cambiato tanto?

"Niall... di la verità! Non è vero Louis... noi tenevamo tanto a El! Dopo la sua morte stavi malissimo, non eri più in te, non eri più Louis! Sembravi vuoto e noi ce ne siamo andati perchè eravamo stanchi di vedere quanto ti importasse poco di lei, di noi! Avevi mandato la nostra amicizia a puttane, senza affrontare le tue emozioni e condividerle con noi! Harry e Zayn hanno saputo farti rialzare, noi abbiamo mollato! Non è una cosa da veri amici e questo lo sappiamo... ma dopo tre anni, ti dobbiamo delle scuse! Adesso c'è un altra ragazza in ballo, molto diversa da El, ma a cui vogliamo bene e non vogliamo vederla morire! Proviamo... piano a riallacciare i rapporti"

Ero sconvolto, la stessa cosa Louis e Zayn, Niall sembrava quasi mortificato, era a testa basta, non voleva farci vedere il suo viso. Liam era sempre stato il saggio delle situazioni, quel punto fermo che ci teneva tutti insieme e vederlo crollare davanti a noi, mi rese impotente. Una lacrima ferma solcò il suo viso, così io mi alzai e gli andai di fronte. Allungai una mano verso di lui. Liam la guardò e poi la prese, alzandosi dal divano e abbracciandomi. Mi era mancato.

"Mi sei mancato Liam"
"Anche tu"

Avevo aspettato questo momento da tre anni. Ci fu un abbraccio collettivo, ma mancava una persona. Louis sciolse l'abbraccio e andò da Niall, che aveva ancora il viso basso, ma lo rialzò appena Louis li fu davanti.

"Ei... irlandese... mi odi tanto?"
"Solo che... non voglio... ecco io... la amo"

Fece un cenno con la testa dalla parte di Leila, ma lei non capiva bene. Louis sorrise, vedendo di nuovo il suo Niall.

"Non voglio che sia in pericolo... per colpa mia..."
"La proteggeremo... insieme! Promesso"
"Louis io..."
"Mi manchi Niall... non dirmi di no! Senza di te... io... non ce la faccio"

Ci furono attimi strazzianti di silenzio e sguardi. Louis non si esponeva mai così tanto, Niall lo sapeva. Lo vidi alzarsi e guardarlo negli occhi, entrambi avevano gli occhi lucidi. Poi eccolo, l'abbraccio che aspettavamo da tanto. Noi sorridemmo. Niall non era andato via, era sempre stato li. Abbraciò anche Zayn, poi arrivò a me.

"Ti avrei ucciso..."
"Nah... non avresti le palle! Ben tornato irlandese"

Rise e mi abbracciò. Quanto mi erano mancati. Siamo tornati e ora non avrremmo abbandonato le due ragazze, le avremmo protette e avremmo messo la parola FINE a questa faida infinita, a costo di uccidere quel pezzo di merda. 

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Capitolo 18
*** Everything has changed ***


Nikki's Pov

Mi svegliai nel mio letto, la stanza era buia, illuminata dalla lucetta della mia lampada, che produceva una piccola luce soffusa. Mi girava un po' la testa, guardai la sveglia che segnava le due del mattino e sospirai. Mi girai per cercare la bambina, ma non era accanto a me. Sentì la pioggia picchiettare sul vetro. Meg dov'era? Mi alzai e controllai nelle camera di Leila, ma non la trovai, poi guadai le due camere degli ospiti e ci trovai dentro Liam e Zayn che dormiva in una e nell'altra Louis e Niall. Che strano, forse è un sogno. Continuai a cercare la bambina, era impossibile che fosse andata via. Cercai in cucina, ma niente, solo mille giochi, guardai in fine in salone e vidi una delle scene più belle di tutta la mia vita. Harry e Meg che dormivano abbracciati, Harry con il peluche di Meg in mano e la bambina sul petto. Vidi Harry svegliarsi, evidentemente non dormiva a sonno pieno. 

"Nikki...?"

Non si vedeva bene, visto la stanza buia, illuminata solo dal televisore acceso. 

"Si sono io... ti ho svegliato?"
"No tranquilla... ero in dormi-veglia, avevo paura di far male alla bambina se nel sonno mi fossi mosso!"

Sorrisi leggermente. Lui si mise seduto, sdraiando la bambina sul divano. Meg dormiva come un sasso, non l'avrebbe svegliata neanche un bomba, ma quando c'erano i temporali era sempre la prima a svegliarsi. Harry si strofinò gli occhi e sbadigliò.

"Non riusciva a dormire ed è scesa qui... non volevo farti preoccupare"
"Tranquillo... fa sempre così quando ci sono i temporali"
"Credo che qui qualcun altro ne abbia paura!"

Disse ridacchiando leggermente, mentre i suoi occhi scrutavano la mia figura.

"Forse solo un po'"
"Vieni qui dai... ormai il mio sonno è andato a puttane"

Risi e mi sedetti accanto a lui. Era davvero un bellissimo ragazzo. I ricci che aveva forse era troppo lunghi e infatti indossava sempre quelle strane fasce, ma che sopra di lui stavano benissimo, senza tralasciare il fatto che era davvero sexy, proprio il genere di ragazzo che piace a me, ma resterà sempre una mia fantasia. 

"Ha chiamato una signora... ti cercava, ma gli ho detto che dormivi! E lei ha detto che sarebbe passata a prendere Meg alle tre di notte! Mi spieghi chi è questa svampita?"
"Il mio capo... sua madre! Lavora tantissimo, poi ha delle cene di lavoro e poi finisce a fare sesso con i suoi clienti!"
"Professionale! Beh forse è una strategia di marketing... il padre?"
"Lui sta a Newcastle! La viene a prendere qualche volta, ma è un uomo che viaggia molto! Ma è un bravo padre, rispetto alla madre"
"Immaginavo"

Lui guardò la bambina, accarezzandole la gamba. Aveva uno sguardo così dolce, così protettivo. Io e lui eravamo stati insieme in questi mesi, ma lui non mi ha mai fatto vedere questa parte del carattere che aveva. Io mi sono innamorata di lui, come ogni ragazzina di 18 anni si può innamorare del suo idolo, ma lui guardava donne più mature. Eravamo molto amici però e io facevo finta di farmelo bastare. Ma quando mi diceva che era "occupato" e non poteva venire da me, io mi sentivo morire dentro, perchè non sarò mai abbastanza per lui, perchè sono troppo piccola.

"è la bambina più dolce del mondo... è così brutto vederla soffrire!"
"Non dirlo a me... ma riesco sempre a farla sorridere"
"Ci riesci con tutti, sei spontanea, non ti preoccupi delle cose che dici ma le dici e basta!"
"Chiamali pregi questi..."

Per te sono solo cose di una bambina.

"Impara ad amarti per quello che sei... perchè un giorno un ragazzo si accorgerà di quanto sei meravigliosa! Ok piccola?"

Non sono piccola, sono maggiorenne cazzo. 

"Va bene..."

Mi abbracciò forte contro il suo petto e io potei sentire il suo cuore battere calmo. Se solo sentisse il mio si prenterebbe un colpo. Mi morsi il labbro e mi lasciai stringere, fino a quando non suonò il campanello e noi ci staccammo. Andai ad aprire.

"Mia figlia?"
"Dorme... te la porto! Ciao Jasmine"
"Signorina Nicole!"

Quando c'era Clara lei era molto formale. Prima che potessi andare a prendere la bambina sentì un forte odore di alcool e capì che era ubriaca, non si sarebbe messa bene. Andai in salone e presi la bambina in braccio, poi mi voltai verso Harry.

"Puoi... potresti salire un attimo in camera?"
"No mi piace qui... e io non ho una camera"
"Vai nella mia"
"No preferisco stare qui! Anzi... aspetta che ti accompagno"
"No Harry eviti..."
"Shh andiamo!"

Sbuffai e andai alla porta e le portai la bambina. Harry mi seguì, ma si fermò nella porta della cucina, osservando la scena senza farsi vedere. Porca merda.

"Jasmine! Prendila!"

La domestica prese la bambina dalle mia braccia senza svegliarla e dopo avermi sorriso tornò in macchina. Clara mi guardava senza perdere un dettaglio del mio viso, era fredda, come sempre, le vene del collo si vedevano visibilmente, il trucco perfetto nonostante la notte di fuoco, scollatura evidente, braccia incrociate e nessuna emozione.

"Ti ho chiamato ben dieci volte! Cos'è hai il telefono per bellezza?"
"No e che... mi ero addormentata... sai ero stanca, mi devi scus.."

Non riuscì a finire di parlare che mi arrivò uno schiaffo in piena faccia. Tante immagini si affollarono nella mia mente, quello schiaffo era uguale a quello che mi dava mio padre, le emozioni che provavo erano quelle di allora, anche se non centravano niente. Gli occhi si riempirono di lacrime.

"Oh no no, non piangere! Hai bisogno di un abbraccio? Cresci bambina! Hai 18 anni! A volte mi spaventa lasciare mia figlia a una bambina come te, senza ambizioni o una educazione! Insomma una fallita... sai non vorrei che mia figlia diventasse come te, ma vedo che la stai facendo crescere come una perfetta bambina dolce e gentile, tutte qualità che nella vita servono poco per farti diventare qualcuno! Ma servono a farti diventare come sei tu ora..."
"Sei ubriaca"
"Può darsi... ma non toglie il fatto che tu sia una pezzente... Insomma non credo che anche se fossi sobria la penserei in modo diverso!"

Disse ridendo. La guardavo sprezzante di odio, anche se avrei dovuto prendere dei pugni in faccia, doveva capire quanto mi faceva schifo. Mi prese il mento e guardò il mio labbro, per poi mollarlo bruscamente.

"Problemi?"

Sentì la sua voce e sussulatai, pregando che non fosse lui. A Clara gli si illuminarono gli occhi e sulle sue labbra spuntò un mezzo sorriso. 

"Oh no, nessuno! Piacere Clara... sono il capo di Nikki"
"Lo so... ma non parlavo con te! Piccola tutto ok?"

Disse guardandomi. Io lo guardai e lui mi fece un sorriso di intensa, così sorrisi pure io annuendo. Lui avvicinò le labbra alle mie e mi baciò. Rimasi scioccata, ma dentro di me si crearono tante emozioni, quanto avrei voluto che quel bacio fosse stato per un altra cosa.

"Bene... non voglio che tu stia male!"

Clara era piena di rabbia, lo si leggeva negli occhi. Harry aveva 20 anni e per lei era perfetto, visto che ci andava con qualsiasi uomo dai 18 in su. Era una donna davvero spregevole, che aveva perso il senso vero della vita.

"Lei sa cosa succede se qualcuno tocca la MIA ragazza? Sicuramente non vede il domani... quindi faccia in modo che non ricapiti una cosa del genere, perchè non andrebbe a finire bene"
"Sai a chi stai parlando?"
"Clara no? Almeno è quello che mi ha detto lei... ora con permesso! Le auguro una buona notte! Oh e domani passo io a prendere la bambina!"

Gli chiuse la porta in faccia e dopo aver sospirato, si girò duramente verso da me. Credo di sapere già il monologo.

"Da quanto va avanti questa storia?"
"Più o meno quattro anni"
"Quattro... ma cosa? Nikki stai scherzando? Ma come ti salta in mente di farti mal trattare così?"
"Senti a me servono soldi, lei mi paga 2.000 sterline al mese, è il lavoro migliore del mondo se non fosse per lei!"
"Nikki ti picchia!"
"Non lascerò Meg chiaro? Se abbandonassi quella bambina tu non sai quello che potrebbe succedere! Solo... solo al pensiero di lasciarla a lei... io..."

Eccole di nuovo. Dio, ma dove cazzo sono gli sguardi da dura, la forza d'animo? Perchè se ne vanno così a puttane? Forse perchè non mi appartengono veramente, le lacrime stanno meglio al mio viso, o semplicimente sono stanche di restare nascoste. Mi vergogno a mostrarle, ma forse hanno anche loro il loro fascino. Harry mi abbracciò a se e mi accherezzò la schiena. 

"Va tutto bene... scusa, non volevo farti stare male! Sono solo preoccupato per te"
"Non devi io sto bene..."
"Il tuo labbro dice la stessa cosa! Ha la mano pesante eh"
"Abbastanza!"

Risi leggermente staccandomi da lui. Ogni abbraccio mi illudeva sempre di più, era una tortura tutto quello. Harry mi fece sdraiare sul divano e lui si mise accanto a me. Mi raccontò di se, mi chiese dei consigli e mi fece ridere, fino a quando non mi addormentai, con la sua voce di sottofondo.

"Buona notte piccola"

Lo sentì dire prima di non sentire più nulla e farmi cullare dal rumore della pioggia che scendeva.

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Capitolo 19
*** Do you love me? ***


Leila's Pov

Ormai i ragazzi erano completamente diversi, la loro unione li ha trasformati completamente, ha fatto uscire il loro vero lato. Per alcuni di loro lasciare quello vecchio era un po' difficile, ma sicuramente riuscivano a essere se stessi perchè avevano si erano trovati. Devo ammettere che Harry era parecchio strano da quando era tornato da casa degli White con la bambina, ma non indagai. Invece Louis era il solito rompi palle che mi non perdeva l'occasione per darmi fastidio e Zayn la stessa cosa con Nikki, che povera ancora dormiva nel divano, stanca sicuramente per l'ora fatta di ieri. Aveva il viso nascosto nel cuscino e il respiro pesante. Zayn le cantava un canzoncina irritante nell'orecchio e lei protestava, ma invano.

"Zayn lasciala dai!"
"Liam non fare il rompi palle!"

Liam sbuffò e rimase a guardare. Non l'avrebbe mai svegliata così, allora decisi di andare io da lei. Passai dietro le spalle del ragazzo e gli diedi un colpetto in testa che lo fece gemere leggermente.

"Guarda come si fa idiota! -mi abbassai sulla figura esile di Nikki- marmocchia alzati è tardi, Meg è qui e tu devi fare ancora colazione! Dai..."

Le accarezzavo i capelli sapendo che si sarebbe svegliata, aveva solo bisogno di dolcezza no di un deficente. Si stirò i muscoli e poi a testa bassa si mise a sedere strofinandosi gli occhi. Meg gli saltò addosso e lei la prese prontamente. 

"Sei una dormigliona!"
"Sai che è per colpa tua se ho dormito poco!"
"Ops..."

La bambina gli diede un bacino sulla guancia e corse a giocare in camera della ragazza, dove teneva tutti i suoi giochi. Nikki alzò il viso, la sua voce era rauca come ogni mattina, i capelli tutti in disordine e la faccia impasta dal sonno. Ma una cosa colpì tutti i presenti, tranne Harry. 

"Nikki hai il labbro viola! Cosa hai fatto?"
"Sono... mi sono morsa troppo forte e mi è venuto questo! Scusate devo portare Meg a fare dei controlli... ci vediamo più tardi!"

Tentò di alzarsi e scappare, ma Louis prontamene la fermò mettendosi davanti alla sua traiettoria. Le prese il mento tra le dita e girandole il viso guardò attentamente la ferita. Nikki non si muoveva, ma aveva il respiro affannato, segno che era imbarazzata e intimorita da Louis.

"Chi ti ha picchiata?"

A quella parola scattai in piedi, pronta a picchiare io Harry, sapevo che era stato lui, non si sapeva controllare. Niall mi fermò dal braccio e io lo guardai male, ma lui scosse la testa. Nikki esitò a parlare, giuro che se non lo dice glielo faccio dire io.

"Chi è stato Nikki!"

Louis usava un tono duro, cosa da non fare mai con lei, perchè si intestardiva e perdevamo la solita Nikki dolce e bambina, diventava una gran stronza e cattiva. Con uno scatto tolse la mano di Louis dal suo viso, vedevamo tutti la sua espressione dura e impassibile. Abbiamo perso Nikki.

"Ma tu... chi sei per intrometterti nella mia vita così? Tutti voi, chi pensate di essere? Vi ho detto cosa è successo e non avrete altre informazioni da me! Soprattutto tu!"

Detto questo andò al piano di sopra a cambiarsi, senza fare neanche colazione. Sbuffai irritata, quella ragazza era impossibile cazzo. Louis cercava il mio sguardo per delle spiegazioni, ma io non sapevo che dirgli e abbassai la testa. Harry si alzò e se ne andò sbattendo la porta, forse quello più scioccato era Liam.

"Ma hanno tutti il ciclo?"
"No Liam... ma sicuramente è successo qualcosa! Allora... Louis accompagna Nikki, Liam tu fai la spesa e io e Leila puliamo casa!"
"E io?"
"Zayn tu non fai mai niente... quindi inventati qualcosa!"

Disse Liam facendo ridere il ragazzo, che decise di fare la spesa con lui, forse il lavoro più duro era quello di Louis, che già aveva perso la pazienza prima, immagino quello che sarebbe successo dopo. Comunque ricapitolando, io e Niall eravamo a casa da soli, questo vuol dire che voleva rimanere da solo con me e io sono in ansia. Dopo qualche minuto scese Nikki vestita come sempre benissimo, con Meg in braccio che giocava con i suoi capelli e il suo orsetto. Nikki non guardò nessuno in faccia mentre metteva il cappotto a se stessa e alla bambina, segno che era realmente incazzata.

"Ti accompagno con la macchina!"
"Tu rimani qui! Non ho bisogno della guardia del corpo, fino ad ora me la sono cavata benissimo! Ciao!"

La ragazza uscì sbattendo la porta e Louis incazzato nero, iniziò a imprecare. Questa è la mia vita, ora ci siete dentro anche voi.

"Che problemi ha quella ragazzina?"
"Louis calmati! Seguila e mantieni la calma!"
"Già è tanto che non l'abbia sbattuta la muro, non so quanto posso contenermi! Ci vediamo dopo!"

Zayn e Liam risero e Louis uscì di casa imprecando chissà quale dio. Dopo qualche minuto uscirono anche Liam e Zayn e così io e Niall rimanemmo soli. L'importante ora era mantenere la calma e soprattutto dimenticarsi di essere a casa con un ragazzo bellissimo. Ci dividemmo i compiti e iniziammo a pulire, io per furbizia, gli lascia il caos di Nikki e dopo ore fortunatamente riuscimmo a finire.

"Nikki vive nel disordine più totale!"
"Benvenuto nel mio mondo!"
"E raccontami un po' del tuo mondo... sono curioso! C'è qualche ragazzo in questo mondo?"
"Oh si che c'è! Forse è uno dei ragazzi più belli che abbia mai incontrato..."
"Davvero? Gli dispiace se faccio questo?"
"Cos.."

Non riuscì a finire di parlare che lui mi baciò, con una passione tale che mi colse di sorpresa, ma non lo fermai. Mi fece aderire al muro del corridoio, mentre le nostre lingue danzavano in una danza, forse, troppo spinta per giudicarla casta. Ci fermammo senza fiato e appoggiò la fronte alla mia, mentre il suo fiato corto si univa al mio.

"Perchè?"
"Non ci sei ancora arrivata Leila... sono innamorato di te..."
"Tu... ti sei allontanato da me... a che gioco vuoi giocare?"
"Ti volevo proteggere... con me accanto non avresti fatto altro che soffrire..."
"Cosa è cambiato ora?"
"Che ho capito che... senza di te non so stare! Ti prego non mandarmi via... io... non è vero che non mi piaci! Perchè se non fosse così, non saprei come spiegare i brividi lungo il corpo che mi pervadono quando ti vedo, l'agitazione quando vedo il tuo sorriso... la paura quando torni a casa tardi... la rabbia quando piangi! Non c'è altra spiegazione che questa... sono innamortato di te!"
"Non aspettavo che queste parole!"

Ripresi a baciarlo e di certo sta volta non mi sarei fermata a costo di morire senza fiato, ma non sarebbe successo. Lui mi portò nella prima stanza che trovammo e chiuse la porta. Non ci siamo per nessuno.

Nikki's Pov

Il taxi ci portò all'edificio del pediatra di Meg e dopo aver pagato entrammo. La rabbia mi traspariva da tutti i pori, ma non potevo darlo a vedere perchè la bambina mi avrebbe fatto troppe domande. Aspettammo il nostro turno fino a quando non toccò a noi. Il pediatra mi chiese di aspettare fuori e che sarei potuta entrare alla fine della visita, così andai nella sala d'aspetto alla finestra, soprattutto per scaricare la rabbia.

"Tu... non mi tratti così!"

Qualcuno mi prese e mi fece girare bruscamente verso di lui. Chi poteva essere se non quel coglione di Tomlinson. Tutti ci guardarono spaventati visto l'irruenza del ragazzo, che mi teneva ferma contro il muro. Sentivo l'odore di fumo pervademi le narici, ma non so perchè non mi dava poi tanto fastidio. I suoi occhi erano di un blu scuro, tendente al grigio, rispecchiava il cielo di Londra.

"Lasciami! Io ti tratto come mi pare!"
"Forse non hai capito chi sono! Non provocarmi!"
"O...? Non mi fai paura Louis! Ficcatelo in testa! Sarai un assassino, avrai ucciso mille persone, ma non mi farai del male! Ci tieni troppo a me per farmi del male..."

Il ragazzo allentò la presa e abbassò lo sguardo. Non chiedetemi come sapevo queste cose, una ragazza le sente e basta. Lui mi prese dal polso e mi portò nel giardino interno, dove non c'era nessuno che poteva osservarci. Era nervoso, cosa che succede sempre ai ragazzi quando scopri uno dei loro punti deboli. 

"Sei arrogante! Ma di certo sei la prima che... mi mette al muro così! Cos'è ti diverte vedermi in difficoltà piccola?"
"No... ma sicuramente c'è qualcosa che ti spinge a essere così con me!"
"Si hai ragione... qualcosa c'è! La paura..."

Paura? 

"Paura?"
"Quel labbro... non sai cosa ho provato quando l'ho visto! Dentro di me si è scatenata una guerra, avrei voluto spaccare la faccia a qualcuno! Dimmi chi è stato ti prego..."
"Te lo dico... ma tu mantieni la calma, ok?"
"Ok!"
"La mamma di Meg la picchia... molte volte anche in malo modo! Io difendo sempre quella bambina, senza pensare alle conseguenze, che sono sempre un labbro gonfio, un occhio nero, una guancia gonfia! Tu non sai cosa è disposta a fare quella donna pur di fare del male alla bambina!"
"Perchè?"
"Lei non l'ha mai voluta... il marito, ovvero suo padre, l'aveva abbandonata e lei da colpa alla bambina! Vorrebbe toglierla di mezzo, ma sa che se lo facesse sarebbero guai!"
"E tu ti fai trattare così? Per una bambina?"
"Quella bambina è... è come se fosse mia figlia! Non l'abbandonerò mai a costo di farmi menare per il resto della mia vita!"

Non so se capiva, ma quella era la verità. Louis guardava altrove, con le mani nelle tasche, stava pensando. Mi avvicinai a lui e gli presi la mano, lui si girò verso di me, con uno sguardo colpevole. Aveva capito il motivo per cui lo facevo e per cui non lo volevo dire. 

"Non voglio vederti stare male!"
"Lo so... l'ho capito"
"Abbracciami"

Lo abbracciai e lui mi strinse a se, nascondendomi tra le sue braccia. Ero così al sicuro tra le sue braccia, quell'abbraccio sembrava uno scudo protettivo. Era caldo, pieno d'amore e smebrava sofferente.  Lui mi accarezzava i capelli, sembrava quasi spaventato che sparissi.

"Cosa c'è Louis?"
"Non andartene anche tu... ho solo paura di non trovarti più il giorno dopo!"
"Mi metti paura così... ma non me ne andrò"
"Ti proteggerò, anche se dovesse essere l'ultima cosa che faccio! Te lo giuro"
"Perchè deve essere così difficile?"
"La vita ti mette davanti a una scelta... tu l'hai fatta in quel vicolo, quella mattina..."

Mi ricordai di tutto di quella mattina. Aveva ragione, avevo fatto una scelta e ora non potevo più tornare indietro. Perchè mi sentivo in colpa? Harry... il suo viso mi comparve in mentre. Poi gli occhi di Louis. 

"Tu lo ami..."
"Non lo so... solo una cosa: ho un fottuto bisogno di te"
"Sei una piccola... noi due! Devi fare una scelta"
"Tu mi fai stare bene... lui pure! Come puoi chiedermi di scegliere?"
"Uno di noi soffrirà! L'amore è così..."

Prima che potessi rispondere, ci chiamarono dentro. Il motivo della visita erano delle anomalie nel sangue di Meg, ma non pensavano fosse una cosa di grava. Era da un bel po' di mesi che labmabina era affaticata e dormiva spesso. Pensavamo fosse solo il tempo, ma queste anomalie hanno fatto sospettare qualcosa.

"Prego sedetevi! Lei è...?"
"Louis... sono.."
"Il mio ragazzo! Può rimanere?"
"Certo... allora Nicole, ho avuto gli altri esami del sangue della bambina! Queste anomalie si sono rivelate più imponenti! Il numero di globuli bianchi, globuli rossi e piastrine è alterato rispetto ai valori standard! Come ci hai detto tu, la bambina ha parecchie perdite dal naso di sangue, presenta debolezza e stanchezza continua e è sensibile alle malattie! Crediamo si tratti di una leucemia linfocitica cronica! è una malattia che prende origine dalle cellule linfoidi del midollo osseo! Essendo una forma cronica le cellule maligne adoperano con maggiore lentezza, ma sono molto dannose e vanno ad aggravarsi con un ritmo molto precoce! Non essendo ancora sicuri dello stato della malattia, vorremmo fare ultimi test di accertamento. Ovvero una biopsia ossea e una rachincetesi!"
"C...che cosa sono?"
"La prima consiste in un piccolo prelievo del midollo osseo per vedere la presenza delle cellule leucemiche in questa sede! E il secondo nel prelievo di un liquido celofarachidiano, dove viene inserito un sottile ago tra due vertebre per vedere se la leucemia ha colpito anche il sistema nervoso, mi dispiace"

Come? La mia piccola era malata di leucemia? La leucemia è un malattia mortale cazzo, non puoi dirmi mi dispiace. Lei ha solo tre anni, è impossibile. Guardai Meg che stava giocando con il suo orsacchiotto e gli occhi mi si riempirono di lacrime, che non si fermarono più. Ignara di quello che le accadeva, chiusa nel suo piccolo mondo, un mondo così perfetto che la rendeva felice. Louis mi abbracciò, anche lui con le lacrime agli occhi. Perchè doveva essere così difficile? Perchè proprio a lei?

"Come... come è successo?"
"In famiglia ci deve essere qualcuno che ha sofferto di questa malattia e l'ha trasmessa geneticamente alla bambina! Nei bambini è frequente che accada... ma Meg essendo una bambina più gracile, soffrirà molto! Vi chiedo solo di non abbadonarla!"
"N... non lo farò mai"

La bambina si girò verso di me e i suoi occhi verdi mi sorrisero. Perchè? Perchè non me? Lei aveva una vita davanti, gli dovevo insegnare tante cose ancora. Il pediatra ci fissò la data per i test e me la porse, poi ci diede alcune precauzioni e ci lasciò andare. La bambina mi corse incontro per essere presa in braccio e io senza esitare la presi e la strinsi a me, piangendo, annusando il suo profumo. Lei mi abbracciò, capendo solo che ero triste.

"Non piangere Nikki... ci sono io qui! Nessuno ti rende triste se ci sono io"
"ti prego non abbandormi anche tu!"
"Ma sono qui... vuoi giocare con me?"
"Sei stanca..."
"Si... ma quando giochiamo sorridi sempre! Tieni... lui non mi rende mai triste!"
"Grazie... lo terrò sempre con me"

Dissi prendendo l'orsacchiotto. Lei mi asciugò una lacrima e mi sorrise. Non andare via anche tu, sei l'unica che mi è sempre stata accanto e mi ha fatto sorridere di nuovo. Non sarà una malattia a portarti via da me amore mio, nessunot i porterà via da me. Louis scoppiò a piangere e accarezzò la testa a Meg, che non capiva perchè fossimo tristi. Dentro ero logorata dai sensi di colpa, se quel sorriso si fosse spento, non so come avrei fatto.

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Capitolo 20
*** Leukaemia ***


Nikki's Pov

"Leucemia? Nikki senti è uno scherzo di merda!"
"Leila! Non stiamo scherzando! Questa è la diagnosi"

Louis le diede la diagnosi. Liam la prese e la lesse velocemente, con gli occhi spalancati e poi annuì. Leila guardò la bambina che si era addormentata durante il viaggio di ritorno. Niall guardò tutti, era uan cosa che non potevano risolvere neanche loro, l'impotenza che ho provato io quando me lo hanno detto la provavano anche loro ora, era una sensazione orribile. Avresti voluto fare qualcosa, ma non sapevi cosa.

"Cosa possiamo fare... per lei?"
"Lasciarla felice... non distruggere il suo mondo... e... guardarla morire"

Risposi io, con gli occhi rossi. Feci piangere anche Zayn, non so come, ma era scoppiato. Questa volta non potevano uccidere nessuno per salvarla, il brutto delle malattie mortali era proprio questo. Avevo chiamato Clara, che era in viaggio per lavoro e gli avevo detto tutto, la sua reazione mi sorprese, perchè all'inizio non riusciva  a crederci e poi mi chiuse il telefono in faccia, suo padre non mi rispondeva. Ma appena vista la chiamata mi aveva richiamato e potete solo immaginare la sua reazione. Avevamo deciso di tenerla a vivere da me. 

"Dobbiamo... fare un piccolo trasloco... verrà a stare qui da noi... vorrei sapere se rimarrete qui o tornerete a casa"
"Noi restiamo qui Nikki! Non vi lasceremo ora!"

Sorrisi a Liam debolemente, poi presi Meg e la portai al piano di sopra. Mi sentivo così vuota, come se tra un momento all'altro potesse andare via da me. Quella bambina ha sempre riempito le mie giornate con un sorriso, anche incosapevolmente. Solo ora vedevo chiaramente i segni della malattia, prima pensavo solo che fosse la sua costituzione, ma no, aveva perso peso, era senza forza, era pallida e molte volte perdeva sangue dal naso. Potevo accorgemene prima, per darle il meglio di me, senza farla paingere, senza addormentarmi mentre mi parlava, perchè sarebbe potute essere le ultime cose che avremmo fatto insieme. Uscì dalla stanza e ritornai dai ragazzi, con la testa basta e non so neanche io con quale coraggio.

"Nikki non è colpa tua... ascoltami, non è colpa tua!"
"Zayn...io..."
"Guardami!"

No non posso guardarti, mi dispiace. Lui mi prese il viso tra le mani e fece in modo che io lo guardassi a tutti i costi. I nostri occhi erano così simili e lui riusciva a leggere la delusione nei miei occhi e io la sua profonda tristezza. Odiavo quel sentimento, ti logorava dentro, non ti faceva reagire e ti butta giù togliendoti ogni possibilità di vedere qualsiasi lato positivo della vita. 

"Guardami... piangi, urla, spacca tutto, ma non far si che i sensi di colpa ti colpiscano! Perchè non è colpa tua chiaro?!"
"Lo è invece! Lei... io..."
"Basta!"

Mi abbracciò piangendo e io mi nascosi contro il suo petto, mentre sentivo il suo cuore battere lentamente, forse con una lentezza quasi disarmante, il suo petto si alzava con i singhiozzi e il mio pure. Era incredibile quanto ci unisse una bambina, ma lei è sempre stata una bambina speciale, io lo so. Quella notizia rovinò tutta la giornata, che si consumò in silenzio. Di Harry neanche l'ombra e ormai erano le otto, ma non potevo preoccuparmi anche di lui. Ma lo facevo. Così le lacrime non finivano mai. Ero stata tutto il giorno sul divano a piangere, senza chiudere occhio, neanche per darmi tregua, non avevo mangiato e non avevo intenzione di farlo, stavo al caldo sotto la coperta del divano e abbracciavo l'orsetto di Meg, che aveva il suo odore. La bambina si era svegliata, ma Liam l'aveva distratta ed era rimasto con lei. 

"Nikki... cosa vuoi per cena?"
"Niente..."
"Nikki te lo ripeto, forse non hai capito bene... cosa vuoi per cena?"
"Leila te lo ripeto, forse non hai capito bene... niente!"
"Cazzo! Allora sei dura! Devi mangiare! Cosa vuoi da mangiare? Se non me lo dici ti faccio ingoiare io qualcosa!"

Gli tirai un cuscino e lei lo prese al volo. Era davvero un tiro di merda, ma non potevo fare di meglio. 

"Sai fare di meglio... se mangi ce la fai! Allora?"
"Leila non insistere!"
"Senti... se ti comporti così come pensi che farà Meg? Ok, ci siamo noi, ma noi non siamo te! Quindi ora reagisci e lo fai per lei! Ripeto... che ti piacerebbe mangiare?"
"...pollo fritto!"
"Pollo fritto sia!"

Disse alzando al cielo per ringraziare i santi. Dopo che una palla al piede se ne andò, ne arrivò un altra che non perse occasione di darmi fastidio e mi saltò addosso facendomi gemere dal dolore.

"Louis... che cazzo fai!"
"Volevo farti alzare e arrabbiare un po'!"
"complimenti ci sei riuscito! Lo sai di non essere tanto leggero?"
"Si ma ora mi sistemo meglio..."

Si sdraiò meglio sopra di e mise le braccia ai lati della mia testa e avvicinò il suo viso al mio, sorridendomi divertito. Questa cosa non fa bene ai miei poveri ormoni.

"Ciao!"
"Sei comodo?"
"Si... ci sono due cuscinetti molto morbiti, tranquilla!"

Disse ridendo, facendo ridere anche me. Gli diedi un colpo sul braccio e lui rise, lasciando la presa sulle braccia e stendendosi completamente addosso a me. Io risi e lui fece lo stesso.

"Dai mi fai male!"
"Non mi alzo! Sei troppo comoda!"
"Allora usami come materasso, che ti devo dire!"

Dissi ridendo, provando in vao di alzarlo da sopra il mio corpo. Lui rise di nuovo mentre io cercavo di farlo alzare, ma era impossibile. Iniziò a darmi tanti baci sulla guancia, anche contro le mie proteste.

"Ti vuoi arrendere? Sono troppo pesante!"
"Dobbiamo rimanere così tutta la sera?"
"Sai che non mi dispiacerebbe"

Disse avvicinandosi il suo viso al mio e facendo scontrare i nostri nasi. Mi sorrideva e io sorridevo a lui, non riuscivamo a non ridere. Si teneva su da un braccio, senza allontanarsi di un centimetro da me. La porta di casa si aprì, e vedemmo Harry chiudere la porta e togliersi il cappotto. Poi si accorse di noi e ci fu un momento di silenzio. Aveva del rossetto sulla maglietta bianca. Louis si alzò e si mise a sedere, mentre io mi alzai e andai da lui. Ero abbastanza vicina da sentire il profumo di donna, quel profumo era inconfondibile.

"Da quanto tempo ti scopi Clara?"
"Cosa dici?"
"Da.quanto.tempo.ti.scopi.Clara."

Dissi scandeno bene ogni singola parola. Era abbastanza nervoso, ma non me la dava a bere.

"Nikki..."
"Sai Harry, mentre tu penetravi allegramente quella troia, sua figlia moriva di leucemia! E tu dove eri? Oh si a scoparti sua madre!"
"Cosa... Meg è malata di leucemia? Smettila di inventarti balle! Non me la dai a bere solo perchè sei arrabbiata e vuoi farmi sentire in colpa! Non pensavo che la tua fantasia si divulgasse a tanto"

Presi dal tavoli i fogli dell'ospedale lasciati da Liam e glieli lanciai piangendo in faccia. 

"Leggi razza di stronzo! 'la diagnosi possibile è leucemia linfocitica cronica'! Allora chi mentiva? Come fai a dire certe cose..."

Lui rilesse più volte la diagnosi e delle lacrime gli si formarono negli occhi. So la sensazione, ma sicuramente il tuo stato d'animo era peggio del mio. Lui mi guardò con uno sguardo di scuse, ma io scossi la testa schifata da quel ragazzo.

"Nikki...io..."
"Vattene... non ti voglio vedere..."
"Aspetta..."
"Vattene!!"

Lui salì al piano di sopra e io mi asciugai le lacrime. Era inutile piangere per uno così, era davvero inutile. Louis mi mise una mano sulla spalla e io mi girai di scatto e lo abbracciai. Lui indietreggiò leggermente per il gesto troppo brusco, ma mi abbracciò.

"Lui, ti ama, solo che non lo vuole ammettere a se stesso"
"Per me... non esiste più..."
"Nikki... non dire così! Gli spezzerai il cuore"
"Lui ha spezzato il mio!"

Louis sospirò e mi accarezzò la schiena. Sentivo il suo respiro irregolare, anche prima era più veloce del solito e sorrisi al pensiero che fosse per me. 

"Penso... che sia tutto sbagliato..."
"Perchè?"
"Sei così bella Nikki... lui è il mio migliore amico... tu non immagini neanche le cose che provo quando i nostri corpi si sfiorano anche solo per sbaglio! Non mi sono mai controllato tanto in tutta la mia vita... e tu non mi dai più la possibilità di farlo..."
"Nessuno ti chiede di controllarti... vorrei non lo facessi..."

Sciolse l'abbraccio e mi guardò. Poi sorrise leggermente e salì le scale per andare da Harry. Io per un momento lo guardai andarsene in tutta quella bellezza, ma lo fermai prendendolo per mano. Lo tirai a me e lo baciai senza pensare alla sua reazione. Lui mi mise una mano sul fianco e una dietro i capelli, che furono stretti nella sua mano, bruscamente facendomi gemere leggermente dal dolore. Fu un bacio lungo, fino a quando non ci separammo.

"Immaginavo fossero così..."
"Così...come?"
"Perfette... hai delle labbra perfette"

Sorrisi leggermente e lui mi lasciò andare. Mi fece l'occhiolino e sparì nella stanza dove Harry si era rinchiuso. Dio quel ragazzo mi avrebbe fatto impazzire. 

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Capitolo 21
*** It's time ***


Pov's Leila

"Niall..Niall...svegliati."

Sbattei un cuscino sulla testa del biondo, sperando che si  svegliasse ma niente,così mi alzai dal letto riuscendo a inciampare nei pantaloni neri(credo) di Niall, a sbattere contro il mobiletto e accendere la lampada, per fortuna(e che fortuna)Niall non si svegliò.

"Scommetto che se incominciavo a cucinare si svegliava assai"

Imprecai in silenzio prima di riuscire a mettermi i pantaloni e la magliatta di corsa. Dovevo raggiungere la fattoria, quella "fattoria" mi era stata regalata a Natale da mio padre, in caso avessi deciso di abbandonare il negozio e trasferirmi lì. Ovviamente non volevo abbandonare quella marmocchia di Nikki e Meg, così mio padre fino a che non avesse cambiato idea assunse personale. Una ragazza mi aveva avvisato per errore, che una giumenta avrebbe partorito fra pochi giorni, così ripensai all'avviso e mi illuminai.
Avrei portato Meg in questa fattoria e gli avrei fatto vedere un po' di animali e...piante.

Corsi per le scale afferrando la borsa e le chiavi della macchina di Niall, ovviamente Meg era stata riportata a casa da Harry quella sera e sapevo benissimo che Clara voleva quella bimba fuori il più presto possibile. Presi le chiavi anche del cancello della fattoria, che come rispettiva proprietaria ne avevo una copia e sfrecciai verso la casa di Clara.

Il sole non era ancora alto anche se erano le 7 di mattina, mangiai la mia barretta energetica come colazione, pensavo a come sarebbe stata la vita senza di lei, cercavo di scaricare le mie emozioni prima dei grandi passi, così arrivavo fredda e impassibile al funerale o alla morte. Ero così fredda e decisa.

"Salve è..?"
"Sono una amica di Nikki, volevo venire a prendere Meg perché Nikki non sta bene"
"Ah, ok. La chiamo..aspetti qui"

Era una villa maestosa, non come la nostra ma più grande.

"Zia Lela!!"
"Principessa"

Mi corse incontro e mi salto in braccio,era così morbida e profumata i suoi capelli erano molto biondi e cosi morbidi sotto il tatto, me li sarei ricordati così.

"Dove andiamo zia?"
"Ho un casetta come la tua in campagna con degli amichetti a quattro zampe"
"Ma Niki?"
"Dorme, vedi oggi ti volevo portare un po' in giro io, non stiamo mai assieme"
"Havy?"
"Havy è con Niki"

Smise tutto d'un tratto di fare domande e incominciò a guardare il paesaggio, era così tenera e così amorevole che non riusciva rimanere impassiva, così accellerai di poco e aumentai la velocità per raggiungere la fattoria.

Erano cresciuti tutti i vigneti, io e Meg incominciammo a visitarli:lei sopra a un pony e io sopra a un cavallo anziano,mi dispiaceva un po' per quel cavallo ma io non sapevo cavalcare molto bene così Giorgio:il capo che comandava li dentro, mi consigliò questo cavallo.

"Lela, tutto bene?"
"Si, perché?"
"Ti vedo un po' neve sulla faccia, Nikki è neve sulla faccia quando sta male"
"No,sto bene"

Oh forse no.....?

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Capitolo 22
*** she will die ***


Nikki's Pov

Mi svegliai e mi ritrovai nel letto della stanza degli ospiti, con la testa sullo stomaco di Zayn, che dormiva immobile per non farmi male. Sentivo gli occhi pesanti e mi ricordai della sera precedente, solo Zayn sa quanto abbia pianto. Liam sicuramente dormiva nella mia stanza con Meg. Non riuscivo a guardare i suoi occhi verdi e non piangere, solo al pensiero che si sarebbero potuti chiudere mi veniva la pelle d'oca. Appena alzai la testa Zayn si svegliò, aveva il sonno leggero.

"Nikki...? Che ore sono?"
"Le otto! Ti ho svegliato?"
"No... avevo il sonno leggero, tranquilla!"

Appena uscì dalle coperte vidi che era a petto nudo e risi. Dormivo sul suo stomaco si, ma sopra le coperte e quindi non avevo visto che era senza maglietta. Lui si girò verso di me con una faccia interrogativa. Presi una maglia bianca da sopra la sedia e gliela lanciai.

"Ok che mi piacciono Louis e Harry, ma non vuol dire che gli altri ragazzi non mi fanno effetto! Copriti o quel letto non sarà vuoto per molto"

Lui rise leggermente e si mise la maglia sbuffando.

"A me non sarebbe dispiaciuto!"
"Cammina Malik!"

Lo spinsi fuori dalla camera e andammo in cucina. Stranamente non c'era la colazione e neanche Leila, guardai in giro per vedere e aveva lasciato qualche biglietto, ma non c'era niente. Forse ancora dormiva. Io e Zayn ci mettemmo a cucinare la colazione, ridendo e scherzando. Lui stava molto sulle sue, ma si era aperto molto con me, era un artista e come ogni artista che si rispetti era molto riservato. Mi ritrasse in un piccolo fumetto e me lo regalò, era bravo. Mentre cucinavamo scese Liam, poi Niall e i due ragazzi. Harry non aveva una bella cera e Louis neanche. Nessuno dei due mi salutò e dire che ci rimasi male è dire poco, Liam lo notò e mi sorrise per rassicurarmi. 

"Leila?"
"Perchè lo vuoi sapere biondino?"

Dissi con un sorriso malizioso. Lui arrossì lievemente e mi lanciò un biscotto in faccia e io risi.

"La smetti?"
"Sei troppo dolce quando ti imbarazzi! Comunque credo che dorma!"
"Meg è con lei,vero?"

Chiese Liam bevendo del succo. Non era con te?

"Non era con te? Io l'ho messa a dormire nel tuo letto Liam"
"No con me non c'era nessuno!"

Mi alzai dalla sedia e andai in camera di Leila, ma non c'era traccia di nessuna delle due. Controllai tutte le stanze, ma niente. Iniziai a sudare freddo, presa dal panico e a parlare da sola. Corsi in cucina.

"Non ci sono! Non c'è nessuno delle due! Dove sono? Zayn dove sono!!"
"Calmati! Non farti predere dal panico!"
"Calmarmi? Sono sparite! Come faccio a calmarmi?"
"Le chiamiamo così vediamo dove sono! Ma tu respira..."

Disse Liam prendendomi la testa tra le mani, mentre il mio respiro si faceva più veloce. Prima che Niall potesse comporre il numero squillò il telefono di casa e corsi come una furia a rispondere, pregando di non ricevere cattive notizie.

"Pronto?"
"Salve, lei è la signorina Nicole?"
"Si si sono io! chi parla?"
"Sono un infermiera dell'ospedale! Hanno chiamato l'ambulanza per prendere la sua amica e sua figlia! La ragazza è svenuta, la bambina si è sentita male! Le chiediamo se può venire urgentemente al pronto soccorso! Stiamo facendo in modo di chiamare anche il medico della bambina"
"Dieci minuti e sono li!"

Attaccai e corsi al piano di sopra ordinando ai ragazzi di vestirsi velocemente e di venire con me al pronto soccorso. In cinque minuti eravamo tutti pronti, in casa c'era un gran caos! Senza pensarci prendemmo solo una macchina, anche se eravamo molto stretti, ma dovevamo muoverci.

"Dai forza Nikki!!"

Chiusi la porta di casa e corsi verso la macchina. Salì in braccio ad uno di loro e chiusi la portiera. Zayn, che era al volante, partì come una scheggia. Louis stava davanti con Zayn, Liam accanto al finestrino, Niall in mezzo, quindi io ero sopra a... male, molto male.

"Cosa ti hanno detto?"
"Che Leila era svenuta e Meg... io..."

Ero presa dal panico e come al solito, visto che pe rora non riuscivo a fare altro, mi uscirono delle lacrime. Non riuscivo a parlare, il presentimento che avevo era orribile. Harry mi mise una mano sul fianco e mi accarezzo. Io sussultai.

"Finisci!"
"Meg... si è sentita male! Cazzo Zayn corri!"

Zayn accellerò più di quanto già non stesse facendo, ma ci fermò la polizia. Potete immaginare quello che mi uscì dalla bocca.

"Calmati! Ora risolvo io"

Disse Zayn. Io iniziai ad urlare parole e insulti verso la polizia e Harry mi tappò la bocca, con la mano, in modo da far abbassare a Zayn il finestrino. La polizia gli fece delle domande e robe varie, ma il tempo era limitato, non avrei aspettato i suoi porci comodi, così mi liberai dalla presa di Harry e scesi dalla macchina, mentre i ragazzi protestavano di tornare in macchina.

"Signorina torni in macchina!"
"Mi ascolti bene, la mia bambina sta per morire, è colpa mia se correva, ma se muore io... non me lo perdonerò mai! Quindi la prego ci lasci andare!"
"Mi dispiace ma il cod..."

Uscì dalla tasca una foto mia e di Meg, che mi portavo sempre dietro e gliela feci vedere, ormai nelle mie guance c'era un fiume di lacrime.

"Lei è la mia bambina... la prego, è malata e l'hanno trovata in gravi condizioni!"
"Quanti anni ha?"
"Tre... quattro l'uno febbraio!"
"...vada"

Gli sorrisi e tornai in macchina. Zayn lo ringraziò e partì. Il mio cuore andava a una velocità pazzesca, non so nemmeno io con che coraggio avevo detto quelle cose. I ragazzi mi sorrisero.

"Lei... è nata il mio stesso giorno"

Disse il ragazzo che mi teneva sulle ginocchia. Teneva lo sguardo basso, sicuramente si sentiva ancora in colpa. Io mi girai verso di lui. Forse non era una coincidenza. Prima che potessi parlare, Zayn si fermò davanti all'ospedale e tutti scendemmo di fretta. Corsi dentro, sembravo una disperata. 

"Sono... sono Nicole! Cerco Leila e Meggy! Mi avete chiamato..."
"Signorina si calmi..."
"Mi dica dove sono, la prego"
"La bambina sta effentuando dei test, la ragazza dorme! Non può ancora entrare... si metta seduta! Venga"

La signora, mi prese la mano e mi accompagnò nella sala d'aspetto. I ragazzi entrarono dopo, diciamo che in quella sala d'aspetto c'eravamo solo noi. Niall si tranquillizzò per Leila, ma ancora rimaneva Meg. Fortunatamento quello della mia migliore amica fu solo un calo di pressione, dovuto all'arrivo del ciclo. Meg era tutta una incognita. Aspettammo tutta la mattina li, ma ci mettevano dei secoli. Chiamai Clara e il padre di Meg. Clara sarebbe arrivata verso le otto di sera, il padre nel pomeriggio. 

"Nicole?"
"Sono io!"
"Mi segua cara..."

Mi portò fuori dalla sala e guardò attentamente la cartella. Sembrava visibilmente preoccupato, non volevo sentire quello che mi avrebbe detto.

"allora... la diagnosi era esatta! La bambina soffre di leucemia... è una forma molto cattiva! Oggi ha perso molto sangue, siamo riusciti a salvarla! Devo sottoporsi a una chemioterapia intensa, sarà una cosa molto pesante per una bambina della sua età, ma non sappiamo dirle che effetti avrà sulla guarigione e se essa avverrà, perchè la malattia progredisce molto infretta."

Abbassai la testa. Piccola, cosa hai fatto di male per meritarti questo? Perchè ti vogliono togliere da me?

"Mi dispiace... non so quanto possa servire, ma noi faremo il possibile"
"L...la ringrazio"
"Ora sta dormendo... è molto spaventata! Ha la febbre e sicuramente avrà qualche dolore alle ossa! Dovrà stare in ospedale, l'abbiamo già traferita nel reparto dell'oncologia infantile! è in stanza da sola, qualcuno di voi dovrà rimanere la notte!"
"Certo... grazie mille"
"L'accompagno!"

Chiamai i ragazzi, che ci seguirono nella stanza. Appena arrivammo al reparto di onconologia infatile, vidi tanti bambini magri, senza capelli e mi presi paura. Mi veniva da vomitare, avevo i brividi in tutto il corpo e il mio cuore perdeva dei battiti. Era colorato, ma io vedevo tutto in bianco e nero. Il dottore aprì una stanza che rivelò la bambina, che riposava nel letto, con un tubicino attaccato al naso, per farla respirare. Mi appoggiai al letto prima di cadere per terra. Leila era nella stanza, seduta nel letto, con le lacrime agli occhi. Vidi Niall baciarla e abbracciarla, ma non  mi importava. La mia bambina. La mia dolce bambina, con un sorriso splendido, con gli occhi dolci e i capelli biondo chiaro, che avrebbe fatto invidia a tutte quelle ragazze tinte di biondo. La sua pelle pallida, quasi di porcellana, morbida e profumata. La sua manina così piccola, le sue labbra prima rosse e ora bianche, non sembrava neanche lei. 

"Non ti abbandonerò mai...starò con te fino alla fine..."
"Fine?"
"Morirà Leila...morirà..."

Ammetterlo era così brutto. Leila pianse, si sentiva in colpa, ma non era colpa sua. Morire... era una cosa così strana, era strano dirlo per una bambina di tre anni, associo quella parola a un vecchio no a una bambina, no alla mia bambina.

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Capitolo 23
*** the end... or almost ***


Nikki's Pov

Ormai erano mesi che andavamo avanti tra ospedale e casa. Tutta le settimana Meg stava in ospedale, il week-end lo passava a casa e sembrava rinata. A causa delle leucemia non poteva stare troppo sotto il sole, ma quelle poche volte che usciva in giardino era bellissima. I suoi capelli ormai erano caduti tutti a causa della chemio. Era sempre pallida, stanca, triste dentro quel posto, ma c'era qualcuno che le faceva sempre tornare il sorriso: Harry. Aveva instaurato un rapporto magnifico con lui, di complicità assoluta. Le sue condizioni si aggravavano ogni giorno di più e per me non andava meglio, perchè Ricky e la sua banda iniziavano ad attaccare. Ci tenevano sotto controllo e molte era successo che i ragazzi tornassero a casa con qualche taglio o livido e sporchi di sangue. La polizia aveva messo i telefoni sotto controllo e molte sere na pattuglia girava per il quartiere. Piano piano tutta la normalità, tutta la tranquillità svaniva e io tornavo quella di una volta. Piangevo ogni giorno, non chiudevo occhio e in segreto avevo rincomincato a tagliarmi, ma essendo ancora inverno riuscivo a nasconderlo, ma nel mio viso c'era dolore e si percepiva. Harry e io non ci parlavamo, lui ci aveva provato tante volte ad avvicinarsi ma aveva ricevuto solo rifiuti. Louis e io eravamo più uniti che mai, come con Zayn, mentre la storia tra Niall e Leila era diventata profonda e duratura. Liam aveva conosciuto una ragazza fantastica di nome Danielle che era diventata nostra amica, forse più mia che di Leila e si era affezzionata anche lei a Meg. Ma Harry mi mancava ogni giorno di più e la mia vita era diventata un vero schifo. 

"è permesso?"
"Entra Stella!"

Stella era l'infermiera di Meg, che la portava a fare le chemio e oggi era arrivato il momento. 

"Ciao Stella!"
"Ciao a voi principesse! Allora pronta?"
"Non voglio... fa tanto male"

Disse appoggiando la testa sulla mia spalla e nascondendo il viso nel mio collo. Io sorrisi leggermente mentre gli accarezzavo la schiena, odiava fare la chemio, era troppo forte per lei e tornava distrutta. Odiavo vedere i suoi occhi tristi, quel verde intenso si spegneva e rimaneva il grigio, un colore che entrambe odiavamo. 

"Dai piccola... devi andare"
"Non voglio Nikki, sto male... mi fa vomitare e piangere!"
"Lo so amore, ma io sarò qui ad aspettarti!"
"Vieni con me!"
"Lo sai che non posso... ma ti prometto che sarò qui al tuo ritorno! Giuro"
"Promesso?"
"Promesso!"

Lei mi diedi un bacio e dopo essersi seduta sulla sedia a rotelle, scomparve con Stella dalla stanza. Mi scese una lacrima, ma l'asciugai velocemente. Oggi non c'era nessuno con me. Leila lavorava, i ragazzi pure e Danielle, essendo una modella, aveva un servizio fotografico. Scesi al bar a prendere un caffè. Pioveva, e le goccioline scendevano lente sul vetro della caffetteria e si univano per formare una goccia sempre più grande che si andava a consumare man mano che scendeva. 

"Seguimi senza far nessun movimento brusco o ti uccido"

Qualcuno mi mise una mano sulla spalla e mi sussurrò quelle parole. Mi congelai sul posto e senza esitare mi alzai e seguì le indicazioni dell'uomo, che mi teneva una pistola puntata sul fianco ben nascosta per non farla notare. Mi portò nel parcheggio laterale dell'ospedale e mi fece aderire contro il muro. Era un uomo di Ricky.

"E quindi tu sei la ragazza di Tomlinson"
"No... io non sono la ragazza di nessuno!"
"A me non risulta... allora dimmi, dove sta Tomlinson? Fino a ora sei stata inavicinabile! Styles ci tagliava sempre la strada..."
"Harry?"
"Si lui... oh ho capito! Tu stai con lui e anche con Tomlinson! Brava puttana... Allora dimmi dove stanno e ucciderti non sarà necessario!"
"Mai!"
"Perfetto"

Mi prese da dietro i capelli, un po' come fece Louis quella volta che ci baciammo, ma lui fu più brusco e potente. Mi trascinava verso una macchina, mentre io urlavo e mi dimenavo. Non mi lasciava, mi teneva ferma e continuava a tirarmi i lunghi capelli. Possibile che non ci fosse nessuno li dietro? 

"Nikki!"
"Liam!!"

L'uomo accellerò il passo facendomi urlare di più, ma non fu abbastanza veloce perchè Liam ci raggiunse e gli sferrò un calcio nel bacino che lo fece piegare in due e mollare la presa su di me. L'arma gli cadde e io riuscì a scappare da Liam, che mi abbracciò forte. Se non ci fosse stato lui sarei morta sicuramente. L'uomo si rialzò e i due cominciarono a combattere, ma Liam stava avendo la peggio. Mi fece segno di prendere la pistola e io mi precipitai a prenderla prima dell'uomo, che ormai stava soffoncando il ragazzo.

"Spara! Nikki spara!"
"No posso ucciderti!"
"Cazzo! Nikki spara so che c'è la puoi fare! Mi fido di te"

Continuava a urlare in difficoltà. C'erano le possibilità che avrei ucciso Liam, non avevo mai sparato in vita mia. Puntai la pistola contro l'uomo e chiusi gli occhi sparando il colpo. Sentì qualcuno cadere per terra, ma non avevo la forza di aprire gli occhi. Il cuore mi batteva fortissimo e i miei occhi si aprirono.

"Liam!"

Corsi da lui abbracciandolo e lui mi prese al volo. Mi strinse così forte che mi convinsi che era ancora vivo.

"Sei stata bravissima!"
"Credevo... di..."
"Shh sono qui... calmati"

Le lacrime cessarono, il cuore continuava a battere fortissimo per l'adrenalina e le mani mi tremavano. Non so con quale coraggio ho ucciso quell'uomo, ma è stata la cosa più brutta della mia vita. Liam mi portò via di li e tornammo verso la caffetteria. Vidi un ragazzo correre verso di noi, spaventato, anzi terrorizzato e dopo capì che era Harry. Si fermò, era distante qualche metro, il mio cuore perse un battito, i nostri occhi si incontrarono. Liam mi lasciò la mano e le lacrime mi scenderono vedendo quelle di Harry. Corsi verso di lui e lui verso di me, quando finalmente arrivai da lui gli saltai addosso e lui mi prese, stringendomi e baciandomi senza farmi toccare terra.

"Credevo... ho sentito lo sparo... poi mi hanno chiamato... pensavo fossi morta e io... Nikki non provare mai più a lasciarmi"
"Non lo farò più!"

Piangeva a dirotto, non lo avevo mai visto piangere. Riprese a baciarmi, senza farmi respirare, ma non mi importava niente. Iniziò a piovere e le nostre lacrime si unirono con la pioggia, confondendosi in tutta quell'acqua. Sentivo finalmente il suo cuore battere veloce, batter finalmente per me. Quelle labbra erano mie, quel battito era mio, quelle lacrime erano mie... Harry era mio.

"Ti amo... l'ho capito solo quando ho rischiato di perderti!"
"Io l'ho sempre fatto!"
"Perdonami... perdonami tutto lo schifo che ti ho fatto passare, tutte le lacrime versate, tutte le notti che ti ho fatto perdere, tutti i sorrisi mancati! Perdona un deficente che  non si è accorto di amarti alla follia! Non posso vivere senza di te... senza sentire il tuo cuore battere, senza il tuo odore, senza i tuoi occhi che ho visto sempre tristi, senza la tua risata che nascondi sempre, senza..."
"Ti amo e non posso vivere senza di te"

Mi abbracciò, nascondendomi sotto le sue braccia. Non mi importa della pioggia perchè ora l'unica cosa di cui mi importa è il ragazzo che mi stringe forte a se, di cui ho sempre fatto a meno, ma in realtà ho sempre desiderato; è possibile amare una persona tanto da stare male? Tanto da piangere ogni sera per lui?

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Capitolo 24
*** I would ***


Nikki's Pov

Passavano i mesi, la bambina aveva fatto quattro anni, Harry ne aveva compiuti 19 e avevamo fatto i festeggiamenti in ospedale per la bambina. Da quel bacio io e Harry siamo stati molto più insieme e questo sembrava rendere felice Meg, ma non potevamo stare vicino quando c'era Louis, o almeno io non volevo. Harry Mi chiedeva più volte di smetterla di mentire a Louis, ma non ce la facevo, forse perchè lo amavo ancora anzi non ho mai smesso di farlo. So che ci ha visto quella mattina, ma non disse nulla e io feci finta di niente, l'ultima cosa che volevo era perdere uno di loro. Meg peggiorava ogni giorno di più, non rispondeva più neanche alle cure, così hanno abbandonato tutto, l'esito ormai si sapeva. Da questa notizia mi chiusi in me stessa, non uscivo dall'ospedale, non dormivo, ma non riuscivo più a piangere. A volte non guardavo neanche Harry negli occhi perchè mi ricordavano quelli della bambina. Meg però non si abbatteva, era sempre piena di vita, giocava, rideva e mangiava regolarmente, cercava di tenermi su di morale, aveva invertito i ruoli. Ormai non era faceva la chemio da prima del suo compleanno e i capelli erano ricresciuti con una velocità impressionante. Adesso dormiva e con me c'erano solo Danielle e Harry.

"Ha dei bellissimi capelli... farebbero invidia alle bionde tinte!"

Disse piano Danielle, mentre accarezzava i capelli della bambina. Sorrisi leggermente, mentre mi facevo cullare dalle carezze di Harry, che mi teneva sulle sue gambe seduto sulla sedia. Gli altri ragazzi lavoravano tutti e Louis era fuori città con Liam. Danielle si sarebbe fermata da noi qualche giorno.

"Sono bellissimi"
"Nikki... non posso vederti così, reagisci ti prego!"

Disse Danielle per la centesima volta ormai. Harry le dava ragione ogni volta, ma entrambi sapevano quanto mi desse fastidio. Fortunatamente qualcuno bussò alla porta e interruppe quel monotono discorso.

"Avanti!"
"Permesso..."

Entrò dalla porta un uomo sulla quarantina, capelli biondo scuro, occhi verdi, vestito normalmente e con un sorriso familiare. 

"Brandon! Cosa ci fa qui?"

Mi alzai e andai ad abbracciarlo. Era il padre di Meg,  un uomo magnifico, forse troppo impegnato con il lavoro, ma teneva a Meg più della sua stessa vita e a me mi trattava come se fossi figlia sua. Si era separato da Clara perchè era una donna avida, ma si era preso la responsabilità di Meg. Mi strinse con le sue forti braccia, sorridendo.

"Ho chiesto delle ferie per venire a stare qui! Come stai?"
"Benissimo!"
"Bella bugiarda... si vedono le occhiaie!"
"Non ti ci mettere anche tu!"

Sbuffai. Lui mi accarezzò i capelli e mi fece un mezzo sorriso, avendo capito il mio stato d'animo. Lui era distrutto, Meg era la sua unica figlia, anche se non era molto presente, quando la vedeva rimediava tutti i suoi giorni di assenza. 

"Tu non hai colpe... non puoi fare niente per ciò che è giaà stato scritto, puoi solo renderlo migliore! E lo hai fatto Nikki, non ti rendi conto di quanto hai fatto per lei! Te ne sarò grato per tutta la vita, perchè mia figlia è cresciuta con la ragazza più umana del mondo ed è solo grazie a te se è la bambina meravigliosa che è adesso!"
"Lo rifarei altre mille volte pur di rivedere il suo sorriso"

Dissi guardando la bambina. Lui si asciugò una lacrima e poi spostò lo sguardo verso Harry e Danielle che si erano commossi.

"Oh scusate, che maleducato... Sono Brandon White! Il papà di Meg..."
"Piacere sono Danielle, un amica di Nikki"
"Oh si... la ragazza di quel Liam!"
"Si... ma come fa a saperlo?"
"Nikki mi racconta tutto!"

Disse ridendo leggermente. Mi dimenticai di un piccolo particolare, ma ormai era troppo tardi perchè Harry e Brandon si presentarono.

"Harry... è brava a letto Clara eh?"
"Io...em... dovevi per forza raccontarglielo?"

Disse Harry a denti stretti e sorridendo come un coglione. Risi di gusto, facendo imbarazzare Harry ancora di più e facendo ridere l'uomo e la ragazza. 

"Mi dispiace... cioè..."
"Stai tranquillo! so il potere che ha quella donna sui giovani uomini! Credimi..."
"Già... forse troppo potere..."
"Però hai fatto la scelta giusta"

Gli diede una pacca sulla spalla e poi andò a sedersi nel letto di Meg. La faccia di Harry cambiava colore rapidamente, quando tornò di nuovo rosso si girò verso di me e si mise una mano sul fianco. Ok forse era arrabbiato.

"C'era bisogno di raccontare ogni minima cosa?"
"Scusami! E che lui mi è sempre stato vicino eh... oh non sono io che mi sono scopata la sua ex!"
"Ma ti sembra il caso di dire all'ex marito di Clara che ci sono andato a letto? Ti prego dimmi che non gli hai detto che ho pianto per te, dimmi che hai fatto rimanere la mia mascolinità intatta!"

Disse supplichevole. Io presi a giocare con le dita della mia mano e a mordermi il labbro, confermando la sua ipotesi.

"Nicole!"
"Dai è come un padre per me!"
"Ma a questo punto digli anche come scopiamo! Quali preservativi uso e in quanto tempo raggiungo l'orgasmo!"
"Ottimo sesso, durex al lampone e 8 minuti e una manciata di secondi!"

Rispose Brandon sorridendo a Harry, che era completamente sbiancato e balbettava cose senza senso. Io mi nascosi dietro a Danielle prima di morire spiaccicata contro il pavimento. Danielle rideva come una pazza, mentre io pregavo ogni santo di tenere Harry calmo.

"Voglio morire..."
"Dovresti vedere la tua faccia!"

Dissi scoppiando a ridere insieme alla ragazza. Harry sbuffando si sedette sulla sedia e io, dopo aver finito di ridere, andai da lui, sperando che i suoi istinti omicidi si fossero calmati almeno un po'. Mi sedetti sulle sue gambe, mentre lui mi guardava serio.

"Scusa?!"
"è imbarazzante..."
"Almeno ho detto che abbiamo un ottimo sesso no?"
"Nikki... e dai!"

Disse scocciato.

"Scusa scusa... non te la prendere, io mi confido solo con lui!"
"Che mi dici di Zayn?"
"Ma lui è Zayn dai..."
"E Leila?"
"La mia migliore amica deve sapere tutto di me!"
"E che mi dici di Danielle? anche lei lo sapeva!"
"Liam mi ha chiesto di avere un rapporto con lei!"
"Ma..."
"Ti amo!"

Dissi abbracciandolo, cercando di farlo calmare. Lui mi abbracciò e mi lasciò un bacio sui capelli. Guardai Danielle, che ancora si tratteneva dal ridere e le sorrisi pure io, battendogli un silenzioso cinque. Restammo li qualche altro minuto, poi Brandon mi disse che voleva rimanere solo con Meg in questi giorni e io non esitai a lasciarli soli. Era giusto che avessero i loro spazi, così la sera tornammo a casa. Poco dopo ritornarono anche Zayn, Niall e Leila.

"Tesoro!"
"Leila!"
"Come è andata oggi?"
"Meglio... è venuto Brandon e starà lui con Meg per un po'!"
"Oh che bella notizia... ti devo dire una cosa!"
"Dimmi!"
"Niall mi ha chiesto di andare con lui in un villaggio turistico... vorremmo stare un po' da soli e scaricare tutte le tensioni di questo periodo! Tu non avresti problemi a rimanere qui? Ce la fai?"
"Certo! Tu va pure! Divertiti e scopate come conigli! Poi voglio sapere tutto!"
"Grazie mille... vado a fare la valigia!"

Bene sarei rimasta sola con Harry, così avremmo parlato e avrei potuto superare tutti questi giorni di pura ansia e dolore.

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Capitolo 25
*** I love you forever ***


Leila's Pov

Nonero sicura di lasciare Nikki per una settimana, era emotivamente instabile e i ragazzi, anche se le volevano bene, complicavano tutta la sua situazione, l'unica cosa che mi consolava era che con loro ci fosse anche Danielle. Aveva la mia stessa età, ma non siamo diventate molto amiche, ci parliamo si, ma niente di più, ma era una bravissima ragazza e come Liam, era molto responsabile e soprattutto riusciva a tirar su di morale Nikki. Partimmo molto presto e arrivammo nel primo pomeriggio. Niall era fantastico, mi dava tante attenzione e mi capiva al volo, riuscivo a mostrarmi fragile davanti a lui, finalmente qualcuno si occupava di me, qualcuno mi proteggeva.

"Ehi... cosa succede?"
"Sono un po' preoccupata"
"Amore Nikki se la caverà... Harry le sta accanto, Zayn e Danielle pure e quando torneremo la troveremo più felice di prima!"

Disse il ragazzo biondo accarezzandomi la schiena, mentre sistemavo i vestiti nell'armadio della nostra camera. Niall come lavoro gestiva un birreria, molto famosa a Londra, essendo irlandese se ne intedeva e i soldi non gli mancavano, ecco come si era potuto  permettere questa vacanza. 

"Tu lo speri... non ne sei sicuro!"
"Ok forse è così, ma non puoi vivere nella costante paura che Nikki possa cadere di nuovo in depressione!"
"Tu non ci tieni a lei come me, non puoi capire!"
"Leila io voglio un gran bene a Nikki, la considero la mia sorellina più piccola, ma non posso sempre vivere nella paura che le succeda qualcosa perchè non vivrei più così! La proteggo si, ma non posso starle troppo addosso e tu lo hai fatto per troppo tempo, trascurando te stessa!"

Disse prendendomi i vestiti dalle mani e guardandomi negli occhi. Poteva avere ragione, ma io non potevo permettere che lei si allontanasse di nuovo da me, era una paura troppo grande e io avevo un responsabilità, sua mamma mi ha chiesto di curarla come una madre e io l'ho sempre fatto.

"La chiameremo ogni sera... invierò messaggi a Harry ogni minuto per sapere come sta, ma tu devi promettermi che ti godrai questa vacanza! Con me... va bene?"
"Io..."
"Prometti!"
"Ok promesso... odio quando hai ragione!"
"Ti amo anche io!"

Mi lasciò un bacio sulle labbra e sul mio viso comparve un sorriso. Era sempre così, con lui un sorriso mi scappava sempre, poteva essere il giorno più brutto della mia vita, ma Niall mi strappava sempre un sorriso. Dopo aver finito di sistemare i vestiti, corsi a cambiarmi perchè saremmo usciti per mangiare nel ristorante del resort. 

"Leila!! Ti devo fare vedere una cosa... esci un attimo!"
"Cosa?!"

Uscì dal bagno, ormai pronta. Andai da Niall, che era sdraiato sul letto con il computer in mano. Mi distesi e appoggiai la testa sulla sua spalla. Era sulle sue mail e gliene erano arrivate due, una da Louis e una da Harry, aprì la prima. Era un video.

"Ehi Niall! Siamo arrivati finalmente in Germania... come vedi Liam dorme! -il ragazzo inquadrò Liam- e io sono sveglio, da solo e ho paura! I tizi della reception mi spaventano, sono strani! Comunque... abbiamo incontrato Josh e Tristan, ci hanno detto che Ricky è arrivato fino a loro, ma la polizia non è riuscita a prenderli! Stanno cercando in tutti i modi di arrivare a Nikki, ma fino a quando si trova a Londra è al sicuro! Ti chiederai il perchè... beh li hanno un mandato di arresto, se dovesse sparire Nikki o se dovessero fargli del male loro sono spacciati! Sono preoccupato! Domani proveremo di nuovo a contattare altre bande sperando che ci aiutino... passate una buona settimana romantica tu e Leila! Vi mando i miei saluti! Viva le carote e Leila... ti odio di bene! Passo e chiuso, yo!"

Risi leggermente. Quel ragazzo era completamente suonato, non si era mai visto un malvivente come lui e i ragazzi, un più imbecille dell'altro. 

"Sicuro che non si faccia di qualche potente stupefacente?"
"Me lo inizio a domandare anche io!"

Niall scoppiò in una fragorosa risata, che durl all'incirca dieci minuti. Dopo passò a guardare la mail di Harry, anche questa era un video e come oggetto aveva scritto "Saluti", già mi aspettavo chissà cosa.

"Nikki vieni qui un attimo! Saluta Leila!"
"Prima uccido Zayn e poi vengo!"
"Beh... Zayn come al solito gli ha dato fastidio e lei ha reagito! Credo gli abbia spruzzato del succo all'uva sulla maglia! Allora... -si sentì un qualcosa cadere- credo che stiano distruggendo la casa!"

"Oddio no, la mia casa!"
"Nikki vieni qui dai!"
"Eccomi... cosa c'è?"
"Saluta Leila e Niall... così passano una bella settimana romantica sapendo che sei viva!"
"Ciao Lee ciao Niall! Vi voglio bene... tornate che mi mancate!"
"Tornate che mi macante... gne gne!"
"Zayn smettila di fare il bambino! Saluta piuttosto!"


Sentivo Danielle riprendere Zayn, mentre questo faceva il verso a Nikki. 

"Ciao ragazzi! Scopate tanto e portate qualche regalino! Oh e tranquilli mi prendo io cura di Nikki..."
"Ok allora potete considerarmi morta!"
"Come vedete è tutto regolare... ora andiamo che dobbiamo cenare! A presto!!"
"Ciao!! Vi vogliamo bene!"


Il video finì e sentì dentro di me un grande liberazione che mi fece sospirare felice. Niall chiuse il computer e si voltò felice e soddisfatto verso di me.

"Ora va meglio?"
"Si, molto! Possiamo andare!"
"Perfetto... oh prima devo dirti una cosa!"
"Cosa?"
"Sei uno schianto! Mi fai impazzire... quasi quasi disdico il tavolo e organizziamo una serata più movimentata!"

Disse tirandomi a se e baciandomi il naso. Sorrisi e lo baciai, prima lentamente poi facendo diventare quel bacio più passionale e spinto. 

"Andiamo!"

Dissi staccandomi da lui e sorridendo malignamente. La sua faccia era delusa e intontita e scoppiai a ridere. Lo presi per mano, mentre lui faceva l'offeso. 

"Sei crudele! Mi hai illuso!"
"Io ti amo... ma sto morendo di fame e non mi basta la tua saliva!"
"Ma è prodotta con amore e desiderio! Dovrebbero riempirti il cuore!"
"Wow che concetto pronfondo che hai di amore!"
"Mi chiamavano il poeta!"
"Si... e a me top model! Cammina va"

Passammo una serata fantastica, il cibo perfetto, noi due pure. A fine cena mi portò nel bordo della piscina e rimanemmo li tutta la notte a guardare le stelle e a parlare di fantasie, le solite fantasie che si fanno per il futuro, che ti fanno credere di avere una possibilità nella vita.

"Non vorresti qualche volta evadere da Londra... cercare un posto dove puoi sentirti libera, dove puoi trovare te stessa?"
"Io preferisco vivere la mia realtà... a volte è meravigliosa, a volte mi schiaffeggia ma è questo il bello! Tutti desideriamo un mondo migliore, ma siamo noi che possiamo cambiarlo!"
"Forse io non ho voluto mai cambiare me stesso... sai che fatica cambiare il mondo?"
"Forse il mondo no, ma la tua vita si! Ci deve pur essere qualcosa che desideri, qualcosa che ti da la ragione di svegliarti ogni giorno con la voglia di raggiurla!"
"Sono sogni che ogni ragazzo della mia età ha... quello di avere una famiglia, di formare una famiglia e di sentirmi amato solo da una donna e dai miei figli! Dire finalmente che io ero destinato a qualcosa... e la famiglia è il mio qualcosa!"
"Hai detto una cosa stupenda"

Niall si alzò e si mise leggermente sopra di me, tenendosi sui gomiti per non schiacciarmi. Adesso avevo due cieli difronte a me, non erano paragonabili a tutte le stelle del mondo.

"Mi ami?"
"Che domanda è?"
"Una domanda... la risposta?"
"Ti amo!"
"A volte mi chiedo se potrò mai essere abbastanza per te... se sarai tu l'unica donna che mi amerà per sempre"
"Dentro di me so che è così... non riesco a lasciarti andare, non so come fare senza di te e non voglio nemmeno pensarci!"
"Ti amo Leila... sei la cosa migliore che mi sia successa nella vita! Forse è presto per dirtelo... ma con quello che sta succendo, non è mai troppo presto! Corriamo con il tempo, non vorrei che il nostro amore corresse così, ma evidentemente è destinato a crescere rapidamente! Non sarà mai una storia normale"
"Non lo è mai stata..."

Mi baciò e quella notte facemmo l'amore, sapendo che sarebbe potuta essere l'ultima volta, senza dare niente per scontato, neanche un singolo battito, una singola carezza o ogni singolo 'ti amo'.
 

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Capitolo 26
*** baby ***


Leila's Pov

-fine settimana-

Non ci credo che questa settimana con Niall sia volata così velocemente, eravamo di nuovo in viaggio per tornare a casa. Il secondo giorno che eravamo li non mi ero sentita tanto bene, sono stata male di stomaco e ancora avevo un po' di nausea ed ero molto affaticata. Dopo qualche ora di viaggio arrivammo a casa e quando entrammo nel vialetto con la macchina, sospirai, ero davvero felice e mi sentivo meglio, potevo continuare la mia vita con un po' più di serenità.

"Lee!!"

Vidi la porta di casa aprirsi e una ragazza mora correre verso di noi. In un attimo me la ritrovai addosso e fortunatamente riuscì a prenderla prima di cadere per terra. Mi era mancato da morire, la strinsi forte e l'odore di mandorla che faceva si fece largo nelle mie narici, per il mio suo odore rappresentava casa, ogni cosa dentro casa profumava come la mia bambina. 

"Piccola quanto mi sei mancata!"
"Anche tu!"
"Ti hanno fatto arrabbiare?"
"Si... ma poi sono tornati Liam e Louis e mi hanno lasciato stare perchè Liam li teneva calmi!"
"Allora bisogna rigraziarlo!"
"Stai benissimo! Non ti vedevo così felice da tempo!"
"Ne sono felice!"

Si vedeva così tanto? A volte l'amore cambia e io sono la prova, Niall mi rendeva felice. Nikki aiutò Niall a scaricare le valigie dopo averlo salutato come si doveva, e le portarono in casa. Salutai tutti i ragazzi che mi strinsero in vari abbracci e poi ringraziai Danielle per averla tenuta sotto controllo. 

"Di niente... le voglio bene, questo è il minimo! E mi sembra che stia meglio degli altri giorni!"
"Lo vedo anche io!"
"Come è andata?"
"Bene davvero bene... il villaggio turistico era bellissimo e mi sono rilassata molto!"
"Si vede che stai meglio, sono felice che ti sei ripresa da tutto quello stress"
"Ne avevo bisogno!"

Continuai a parlare con Danielle, mentre Nikki provava a sollevare la mia valigia, facendo delle facce buffissime, ma con risultati scarsi visto che non la muoveva di un centimetro. Io e Danielle scoppiammo a ridere, mentre lei continuava a tirare la valigia. Harry e Liam la guardavano rassegnati.

"Secondo te capirà che ci sono le rotelle per trasportarla?"

Chiese Harry, sperando in una risposta positiva dall'amico, che però non diede alcuna risposta.

"Piccola guard..."
"Taci Louis sto cercando di prendere la valigia! Come sei fastidioso!"
"Nikki, Louis ti voleva dire che la valig..."
"Cosa del verbo tacere non vi entra in testa Harry? Ce la faccio!"
"Come vuoi!"

Disse Harry alzando le mani in segno di resa, rise leggermente. Finalmente Nikki prese di peso la valigia e con uno sforzo immane la portò dentro casa chiudendo la porta. Lasciò la valigia di colpo e sdraiò sul tappeto del soggiorno. La sua stupidità non ha limiti.

"Quella valigia pesa più di Harry!"
"Volevamo dirti che aveva le rotelle per essere trasportata, ma hai voluto fare di testa tua e ti sei spaccata la schiena!"
"Aveva cosa? Ah questa è andata così... non fare il polemico Zayn"

Mi era mancata questa casa di matti. La sera cenarono tutti tranne me, non mi sentivo tanto bene e qualche ora dopo avevo vomitato. 

"Amore sei sicura di stare bene?"
"Si... è solo influenza!"
"Vuoi un po' di tè? O un pacchetto di cracker?"
"Il tè va benissimo!"
"Torno subito!"

Mi baciò a stampo e uscì dalla stanza. Ma ovviamente, entrarono come due razzi Nikki e Harry. Mi ero legata molto a Harry, loro due erano quelli più piccoli qui dentro, Nikki era la più piccola, Harry aveva la mia età, ma io ero più grande id qualche mese.

"Siete sicuri di non essere fratelli separati alla nascita?"
"Se fossimi fratelli abbiamo fatto una cosa contro natura, quindi spero proprio di no!"
"Risparmiami i dettagli Harry!"
"Come stai?"

Mi chiese Nikki ridendo per quello che aveva appena detto Harry. 

"Ho appena vomitato e mi gira la testa"
"Leila...avete... usato i preservativi vero?"
"Certo Nikki! Cioè almeno mi ricordo così..."
"Forse è solo influenza! Dai Nikki! Sei fissata con queste paure!"
"Dopo lo spavento che ho preso certo Harry!"
"Che volete dire?"
"Ti spiego... l'altra sera aveva chiamato Brandon dicendo che Meg aveva avuto un piccolo attacco a causa della laucemia, allora Nikki è entrata in depressione anche se ci aveva assicurato che andava tutto bene! Abbiamo litigato perchè sa che odio quando piange, non la posso vedere in quello stato, allora mentre ci urlavamo addosso siamo finiti a letto e ci siamo...ecco... presi della passione abbiamo dimenticato il preservativo! Ma non è incinta fortunamente!"
"HARRY!!"

Urlai, era impazzito? L'ultima cosa che mi manca ora è una gravidanza e un bambino.

"Cosa urli? Mi hai sfondato un timpano!"
"Sei un irresponsabile! Ha diciotto anni! Da soli tre mesi e tu la vuoi mettere incinta? Ma io ti prendo a calci nei coglioni e te li faccio salire in gola!"
"Leila... non è successo niente! Non sono incinta e non ho sintomi! Ho fatto il test ed è negativo!"
"Zitta tu! Che sei più scema di lui!"
"Scusa..."

Disse abbassando la testa e facendo il solito broncio da bambina. Harry sorrise leggermente e io non riuscì a non abbracciarla, era troppo dolce.

"Ti prego non lo fare più! Promettetemelo!"
"Promesso!"

Dissero insieme. Mi fecero compagnia fino a quando non arrivò Niall e andammo tutti a dormire. Però non nascondo che avrei voluto tanto un figlio da Niall, non ora, più avanti. Passai la notte a sognare questo bambino.

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Capitolo 27
*** goodbay... forever ***


Nikki's Pov

Era passato un altro mese, ormai eravamo a maggio e le cose non erano migliorate. Ricky sembrava inarrestabile, dovetti trasferirmi a casa di Harry con la sua famiglia, mentre Leila rimase con Niall a casa. Più volte avevo rischiato di morire, più volte avevo ucciso uomini e ogni sera un incubo. Un giorno mi capitò un ragazzo, si chiamava Ian, aveva la mia età, era un bellissimo ragazzo. All'inizio stava per uccidermi, ma quando ormai aveva la mi pistola puntata addosso mi supplicò di non farlo. Gli scese una lacrima, ma in mente mi ritornarono le parole di Harry, ognuno di loro avrebbe fatto di tutto pur di uccidermi, così gli sparai, ma il suo viso, le sue suppliche, i suoi occhi rimasero nella mia mente e ogni sera tornavano in mente. Ero sporca, avevo ucciso un ragazzoo che aveva ancora tutta la vita davanti. Perchè sentivo che tutto questo era un errore? Bussarono alla porta e così mi distolsero dai miei pensieri.

"Avanti"
"Permesso..."
"Ciao Gemma"

Gemma era la sorella di Harry, non abitava più li, ma passava sempre a trovare sua mamma e stava un po' con lei. La mia vita saettava dalla famiglia di Harry, quella di Louis e quella di Zayn, ormai conoscevo le loro famiglie. 

"Ciao Nikki! Come stai?"
"Un po' spaventata!"
"Posso capirti... Eleonor viveva la tua stessa situazione! Stava solo con Louis però, io la vedevo solo a volte! Harry dovrebbe stare attento quando si innamora"
"Innamora?"
"Si..."
"Scusa... ma tu ed Anne non siete spaventate che lui possa morire? Insomma gira con una pistola nei jeans!"
"Tutti i giorni... mia madre quando ha scoperto che vita conduceva pianse per giorni, cercò di rinchiuderlo a casa, ma Harry ormai era diventato il ragazzo che conosci ora! Mia mamma non poteva più fare niente se non continuare ad amarlo e pregare che non muoia!"

Gemma era una ragazza fantastica, completamente diversa da Harry, ma pur sempre fantastica. Lei e Harry aveva un rapporto speciale, di amore e prese per il culo, lei lo stuzzicava sempre e lui subiva come un idiota. 

"è normale che io sia sempre in ansia quando li vedo tornare sporchi di sangue o con qualche taglio?"
"Si, ti sei affezzionata a quegli idioti! Speravo che dopo El avessero imparato la lezione, ma a quanto pare no! Cercano di proteggerti ma lo sanno anche loro che il momento arriverà!"
"Lo so anche io..."
"Comunque non sono venuta qui per deprimerti, ma chiederti cosa vorresti da mangiare per cena!"
"Devo scegliere io?"
"Si, mia mamma oggi vuole lasciarti l'onore di scegliere!"
"Pollo fritto!"
"Ma mangi sempre pollo fritto!"
"Allora hamburger!"
"Andata!"

La ragazza mi sorrise e poi prendendomi per mano mi portò al piano di sotto. Tra poco sarebbe tornato Harry per portarmi da Meg in ospedale.

"Nikki! Cosa fai rinchiusa sempre in quella stanza?"
"Penso..."
"Pensa mamma... come una normale adolescente! Comunque vogli gli hamburger!"
"Perfetto! -si sentì un macchina- oh credo sia arrivato qualcuno"

Disse Anne sorridendomi e mi spuntò un sorriso a tretadue denti. Corsi via dalla cucina e uscì dal vialetto andando incontro a Harry, che era appena sceso dalla macchina e mi sorrideva felice.

"Harry!"
"Nana!"

Mi prese su e mi fece roteare per poi baciarmi sulle labbra dolcemente. Lui aveva due lavori, uno come allenatore per bambini in una palestra e un altro, che per lo più era per divertimento, come panettiere insieme a delle signore anziane di Londra a cui era molto legato. 

"Sei sporco di farina"
"Dove?"

Gli pulì la guancia e quando tornai a guardarlo vidi che aveva un sorrisino stampato in volto. Non capivo perchè lo avesse infatti la mia faccia gli deve aver fatto capire tutto.

"Perchè sorridi così?"
"Mi è venuta in mente una cosa, niente di che tranquilla"
"Dimmela dai"
"Dopo te la dirò nanetta! Ora andiamo che sto morendo di fame"

Mi portò dentro casa e slautò la sorella e la mamma, che lo accolsero calorosamente. Lui raccontava la sua giornata, a volte scappava la battuta che portava sempre a qualche risata, non smettevamo di parlare, era questo che mi mancava di una famiglia, Anne era una madre così dolce, mi ricordava tanto la mia. Anche quella di Louis era dolce, forse un po' riservata, ma sempre dolcissima, invece quella di Zayn era l'esatto opposto del figlio ed era anche molto emotiva, quando mi vide si mise a piangere.

"Nikki a che ora devi essere all'ospedale?"
"Boh... sono le otto, ci andremo per le nove! Va bene?"
"Perfetto... allora noi mamma andiamo a vedere un po' di tv!"
"Fratellino la tv non vuol dire che te la sbaciucchi nel divano mentre è accesa, ma che la guardi!"
"Lo so... smettila di mettermi in imbarazzo!"
"Potete prima ammettere di stare insieme? Si vede lontano un miglio che siete innamorati!"
"Non... non rompere Gemma!"

Harry gli lanciò giocosamente il fazzoletto e poi mi prese la mano e insieme andammo in salone, dove accendemmo la tv, ma non la guardammo affatto, preferimmo parlare. Harry giocava con le dita della mia mano, qualche volta le intrecciava alle sue altre volte faceva un giochetto strano.

"Cosa c'è?"
"Niente, perchè?!"
"Perchè giochi così con le mie mani quando sei nervoso!"
"Da quando sembra che mi conosci da una vita?"
"Rispondi..."
"Ok... io, sono stanco di dire che non stiamo insieme! Ci baciamo, tu mi guardi in un modo in cui nessuno mi aveva mai guardato, ti amo, tu pure, cosa c'è ancora da aspettare?"

Il suo tono era serio, abbastanza triste e scocciato. Avevamo affrontato quel discorso tante volte e io ogni volta cercavo di cambiare discorso e finivamo a letto.

"Lo sai perchè lo faccio"
"Loui vero? Nikki non puoi sempre fare così! Io e lui siamo migliori amici, per lui è una tortura vederti con me, per me è lo stesso! Ho visto che vi siete baciati! Non sono più disposto a dividerti con lui, devi fare una scelta! O me o lui!"
"Sai quello che provo per te!"
"Si... e so quello che provi per Louis!"
"Non puoi chiedermelo... non ora"

Mi alzai dal divano e andai alla finestra, mentre osservavo la pioggia leggera che scendeva e si schiantava sul terrazzo di casa Styles. Harry sospirò e poi sentì le sue mani posarsi sulla mia vita, il suo odore invadermi le narici e la mente.

"Ho solo paura della tua scelta"
"Qualsiasi sia, non mi allontanerò mai da entrambi!"
"Devi solo capire chi ami davvero, chi ti fa battere il cuore... chi ti fa venire i brividi quando fa questo"

Harry mi girò verso di se e mi accarezzo la guacia, guardandomi negli occhi e poi le labbra. Mi baciò lenamente, mente la sua mano teneva su il mio mento per fari che quel bacio fosse dolce, ma allo stesso tempo passionale. Li sentivo i brividi, il mio corpo sembrava in estasi, il cuore batteva fortissimo, la mente era completamente vuota, le mie labbra desideravano le sue costantemente.

"Non sono disposto a perderti... se sceglierai lui non mi arrenderò, ti riconquisterò"
"Io..."

Prima che potessi finire la frase squillò il mio telefono così lo presi e risposi, senza guardare con me, troppo occupata ad osservare Harry che si era conquistato la mia attenzione mentre si leccava le labbra. 

"Pronto?"
"Nikki! Io... Meg... oddio!"
"Calmati... Brandon che succede?"
"Lei... si è sentita male! Ora stanno cercando ci rianimarla... ti prego corri!"
"Sto arrivando!"

Chiusi la chiamata e corsi a mettermi le scarpe, mentre Harry mi chiedeva cosa fosse successo.

"Meg... la stanno rianimando! Dobbiamo correre!"
"Merda!"

In un batter d'occhio uscimmo di casa e corremmo per le strade di Londra, fino a quando non mi ritrovai l'ospedale di fronte. Le lacrime erano scese, come un fiume, Harry mi teneva la mano dicendomi che sarebbe andato tutto bene, ma questa volta era diverso, me lo sentivo. Sembrava tutto un film, tutto andava a rallentatore, persino i miei passi. Più ci avvicinavamo alla stanza più tutta la mia vita e quella di Meg mi passavano davanti. Per un momento non sentì più niente, solo la sua vocina, il suo profumo. Harry mi risvegliò da quel sogno e mi fece entrare. Trovai tutti li, anche Clara, che era in lacrime. Vedevo solo i piedini di Meg, così mi feci spazio tra tutti e piano piano riuscì a vederla. Respirava a fatica, i medici erano con il capo chino, le sue labbra erano bianca, teneva gli occhi chiusi, ma si aprirono appena arrivai.

"N...Nikki?"
"Sono io amore... sono qui... cosa succede?"
"Io... non mi sento bene... s...sto morendo?"
"No no! Tu non stai morendo! Ancora dobbiamo fare tante cose, non morirai! Perchè... perchè ci sono io!"
"H...ho paura"

Gli strinsi la mano, mentre le lacrime scendevano. Ti prego, Dio ti prego non farla morire, non ora.

"Ehi... di cosa? Sei solo tanto stanca"
"N...non lasciarmi Nikki... no...non voglio morire"
"Basta... non dire più queste...queste cose! Non sono vere!"
"Ti voglio bene... tanto bene... sei stata la migliore compagna di giochi del mondo... sei la... mia sorellona..."
"Ti voglio bene anche io"

Mi sporsi per darle un bacio sulla fronte, era fredda. Gli lasciai un bacio, ma proprio in quel momento, sentì il suo respiro cessare sul mio collo, la sua mano abbandonare la mia, i suoi occhi chiudersi. 

"Meg? Meg! Ti prego no! Meg!! Non lasciarmi piccola, non farlo ora! Sorridi, dimmi che è uno scherzo! Cazzo aiutatemi! Meg!"

Iniziai ad urlare. Perchè tutti piangono? Lei non è morta, lei ci sta facendo uno scherzo. Smettetela di piangere vi prego, basta. Non deve finire così, non deve morire lei. Harry mi prese da dietro, ma lo scansai, i medici le coprirono il viso con telo. Brandon abbracciava Clara, piangevano. Leila veniva abbracciata da Niall, Liam la stessa cosa con Danielle. Zayn, Louis e Harry cercavano di tenermi ferma.

"No!! Meg!! Sono io, svegliati!! Meg! Ti prego amore mio svegliati!"
"Basta... basta piccola... shh"

Zayn mi aveva preso tra le sue braccia. Mi dimenavo, cercavo di mandarlo via, ma cedetti al pianto. Urlai, piansi e singhiozzai, mentre i medici portavano via la mia bambina. Perchè tu? Tu che eri la creatura più bella del mondo, tu che avevi il sorriso più luminoso del mondo, tu che miglioravi la giornata con un solo sorriso, sei morta. Dovrei dirti addio? No mai, te l'ho promesso, non ti lascerò mai andare. Li vivrai meglio, nessuno ti picchierà, mi proteggerai dall'alto, porterò sempre con me la tua foto, con il tuo sorriso, per ricordarmi che tu sarai sempre la ragione per cui combattere. Addio Meg.

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Capitolo 28
*** Go away ***


Nikki's Pov

Il funarale di Meg fu organizzato due settimane dopo la sua... morte. Vennero molti suoi parenti, anche i miei genitori e il padre di Leila che dovette partire il giorno stesso a causa di problemi di lavoro. Leila gli aveva presentato il suo ragazzo, Niall, e all'inizio gli fece il terzo grado ma il ragazzo riuscì ad affrontarlo brillantemente e fu accettato dall'uomo con grande gioia. Ovviamente omettemmo il fatto che Niall e i ragazzi erano dei criminali, sai che casino che sarebbe successo. I miei genitori rimasero per una settimana e quindi dovetti mandare via i ragazzi da casa se no chi lo sentiva mio padre. Mia madre non sapeva della malattia di Meg, ovviamente pianse molto perchè anche lei conosceva bene la bambina. Mio padre vedendomi in quello stato si scusò per tutto quello che era successo, finalmente dopo anni mi abbracciò, finalmente dopo anni ritornò il padre che mi ricordavo quando ero piccola. 

"Mamma ti prego smettila di pulire, tutta questa cera nel parquet ucciderà qualcuno!"
"Amore questa casa è disordinatissima, sembra che viviate in otto persone invece che due!"

Io risi nervosamente, mentre mettevo apposto qualche rivista che c'era in giro trovandone una porno che lanciai fuori dalla finestra prima che mia madre potesse vederla. Qui c'è lo zampino di Zayn ne sono certa. I miei genitori avevano conosciuto tutti e cinque i ragazzi e li avevano presi in simpatia, ovviamente con qualche preferenza. Mio padre stravedeva per Zayn e Louis, mia madre per i restanti e non smetteva di far i complimenti a Leila per Niall. Farli rimanere a Londra era rischio perchè Ricky si faceva vedere sempre di più e ora giravamo tutti con una pistola nei jeans, se avessero scoperto tutto mi avrebbero portato con loro in un college in Canada e io non volevo. 

"Chi ha lanciato una rivista porno dal balcone?"
"Oh papà!"

Dissi dandomi un colpo in testa. Mia madre incrociò le braccia sotto il seno con la sua solita espressione da "che cosa combini Nikki", e io sorrisi per scolpevolizzarmi. Dove sei Leila quando servi? Ma la domanda importante era: che cavolo ci faceva una rivista porno nella mia camera? Mio padre rise e buttò la rivista nel cestino della pattumiera. 

"I ragazzi mangiano qui oggi?"
"Solo Louis, Niall e Liam!"
"Oh e Harry e Zayn?"
"Sono fuori città!"
"Come mai?"
"Oh beh dovevano andare in Argentina per incontrare la b... em... per motivi di lavoro mamma! Non lo so di preciso!"
"Sarà forte avere Louis qui, oggi c'è la partita!"

Disse mio padre scomparendo dalla stanza. Bene ci sarebbero stati tanti urli e patatine sparse per terra. Fortuna che c'era Liam, perchè Niall quando ci sono le partite è fuori dal mondo come Louis. Mia madre andò a preparare da mangiare, mentre io finì di mettere a posto la mia stanza. Quando sistemai l'ultimo vestito nell'armadio, me ne andai, ma schiacciai una cosa sotto le scarpe prima di uscire dalla camera, mi abbassai per raccoglierla. Era un gioco... era della mia piccola. Era una barbie, la prima barbie che gli aveva comprato sua nonna, ci giocava sempre e sognava di essere bella come lei un giorno. Sorrisi leggermente, impedendo alle lacrime di scendere e la posai nello scaffale pieno di suoi giochi e delle sue foto e chiusi la porta alle spalle. Si fece l'ora di pranzo e puntualemente arrivarono tutti, compresa Leila, sollevata dal fatto che non doveva cucinare. 

"Come è andata a lavoro?"
"Oggi c'era poca gente... tieni piccola ti ho preso il cd di Avril Lavigne!"
"Ti amerò per sempre!"
"Ti fai comprare con poco!"

Disse porgendomi il cd. Io amo Avril Lavigne, mi ha aiutato ad uscire da quella situazione difficile e ancora rimaneva il mio idolo. 

"Oddio che bello! Non lo fai sta volta?"
"Louis ti infilo una forchetta su per il cu..."
"Nicole!!"
"Scusa!"

Mia mamma era la solita donna per bene che non sopportava le parolacce, ma ogni volta che le dicevo e la facevo arrabbiare scatenavo una risata in mio padre. Louis sghignazzò leggermente e ricevette un colpo dritto sullo stomaco.

"Ridi di nuovo e te lo do in un occhio"
"Donna....aggressiva... mi piaci per questo"

Disse piegato in due dal dolore.

"Ti piace cosa?"
"Em... Nikki, ammiro Nikki per la sua forza! Le mie sorelle non sono così, Nikki lo sa e l'ammiro per..."
"Come lo sa?"
"Beh a dormito da me più volte e...merda"

Disse sopo che gli pestai il piede facendogli veramente male. Mio padre era abbastanza divertito da questo, ma tratteneva le risate, Liam rideva ormai insieme a Niall e Leila. Io invece sudavo freddo. Louis sorridendo a denti stretti mi disse piano.

"Perchè lo hai fatto?"
"Tappati la bocca!"

Dissi sorridendo. Il pranzo fu piacevole, ma mancava sempre qualcosa, non in tavola, ma dentro di me, quella piccola presenza fastidiosa ma dolcissima, che mi metteva in allegria. Come facevo ad abituarmi all'assenza della mia piccola? 

"A cosa pensi?"
"A Meg..."

Risposi a Liam. Eravamo in camera mia, io mi ero messa a testa in giù con i piedi appoggiati al muro e la testa che penzolava nel bordo del letto. Liam aveva la testa sulla mia pancia e il resto del corpo disteso sul materasso. 

"Manca tanto anche a me... ogni volta che entro qui spero di trovarla a giocare nel letto con un gioco! Qualche volta mi capita di vederla, ma sono solo allucinazioni"
"Io... è come se la sentissi sempre con me"

Una lacrima scese lungo il mio viso in modo disordinato, ma Liam non se ne accorse. Era così bello parlare con Liam perchè condivideva ogni tua singola emozione, anche se non gli apparteneva la faceva sua. Con i ragazzi avevo un rapporto diverso con ognuno di loro e questo mi permetteva di non fare distinzioni. 

"L'hai salvata Nikki... sei la cosa migliore che gli sia capitata! Vedevo i vostri sorrisi quando giocavate, vedevo le vostre facce felice anche quando vi addormentavate abbracciate! Non c'è cosa più bella al mondo che lasciare una persona che il ricordo più bello, perchè rimarrà sempre nel tuo cuore!"
"è stata la bambina più forte del mondo!"
"E tu la sorella che non ha mai avuto! Ma c'è qualcos'altro che ti fa star male vero?"
"Si... Harry e Louis! Io... sono innamorata di loro, ma non so come fare"
"Ti amano anche loro..."
"Entrambi?"
"Putroppo! Devi scegliere... dovrai farlo! E so che può essere una scelta difficile, ma devi prenderla con coraggio"
"Non si può scappare?"

Liam rise leggermente e ci pensò su un attimo. Pensavo che avrebbe risposto subito, ma aspettò.

"Potresti... Ma così nasce un altra domanda: saresti veramente felice?"
"No soffrirebbe nessuno così"
"Pensa un attimo a te stessa!"
"Me stessa se ne è andata tanto tempo fa"

Il ragazzo si girò verso di me e mi prese la mano. Stava per asciugarmi una lacrima, ma lo fermai.

"Lasciala scorrere, deve andare via"
"Ne arriveranno altre di lacrime, ma una la prendo io!"
"Perchè?"
"Perchè una piccola parte della tua sofferenza riesco a vederla... posso comprenderla e quasi toccarla!"

Sembra che lui abbia sofferto più di me, aveva quella voce così dolce, calma che ti metteva sicurezza. Avvicinò di nuovo il dito alla mia guancia e asciugò una lacrima, che poi si consumò lungo il suo dito. Lui sorrise e mi abbracciò forte.

"Tutto passerà devi avere fiducia in n... scusa un attimo"

Il suo cellulare squillò e lui rispose. Era Zayn, sentivo la sua voce dal telefono. 

"Che succede?"
"Liam senti è successo un casino!"
"Cosa avete combinato Zayn?"
"Niente... abbiamo parlato con un vecchio componente della banda di Ricky, ma Harry era strano, sembrava arrabbiato e triste!"
"Zayn cosa è successo?"
"Allora ha trovato il diario di Nikki e ha letto che amava Louis, era nella prima parte! Allora dopo è uscito sbattendo la porta della camera e se ne era andato via! Poi sono andato a cercarlo e dovresti vedere che donne ci sono qui in Argentina cazzo"
"Zayn!"
"Oh scusa... e ho girato vari locali, poi l'ho trovato era stra fatto, mezzo nudo che si scopava una donna e aveva fatto una strage di ubriaconi! Ne avrà uccisi otto almeno! La situazione è un po' critica, ti prego non dirlo a Nikki peggioreremmo solo le cose!"
"Merda..."
"Lei è li?"
"Io..."

I miei occhi luccicavano di lacrime nuove. Mi tremava la mano, la testa era affollata di mille pensieri, sentivo qualcosa di pensante dentro di me che mi impediva di respirare. Perchè stavo così male? Io e Harry non stavamo insieme, eppure mi sentivo così tradita. Tutte quelle parole, tutti quei baci, tutti quei 'ti amo'? Aveva violato la mia privacy e lo aveva fatto anche male.

"Nikki... ascoltami lui era stra fatto, lui ti ama!"
"Sta zitto Zayn..."
"No... non piangere! Nikki!"
"Zayn ci sentiamo dopo... prendete il primo aereo e tornate qui!"
"Ok ciao Liam!"

Liam chiuse la chiamata e mi abbracciò, forse capendo che da li a poco sarei scoppiata.

"Calmati... calmati... ci sono io"
"Lasciami... ti prego"
"Nikki lui era solo annebbiato dalla rabbia..."
"Lo ha fatto di nuovo... mi ha tradita, senza pensare a me, senza pensare...a noi"
"Shhh basta"
"IO VI ODIO!"

Lo spinsi via e correndo uscì da quella stanza, dalla casa. Non importa dove sarei andata, ma dovevo andare via.

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Capitolo 29
*** leaving ***


Zayn's Pov

"Styles muoviti!"
"Ho detto di no! La mia vita è finita!"
"Cazzo risolvi con lei! Se fai il depresso senza palle non concluderai niente! se solo guardassi il suo diario bene capir..."
"Non voglio vedere niente, ho capito che lei ama lui, ma fa male! Louis ha avuto la sua possibilità perchè togliermi la mia?"
"Possiamo parlarne dentro l'aereo! Ti prego!"

Il ragazzo riccio sbuffò e riuscimmo ad imbarcarci in tempo. Parlò per ore e vi confesso che a momenti mi sarei preso a schiaffi da solo, ma quel ragazzo era cocciuto e continuava a farsi del male da solo, senza ascoltare me. Speriamo che vada tutto bene, perchè le cose prendevano una brutta piega in tutti i sensi.

Leila's Pov

Non voleva più vederli, nessuno di loro, neanche l'ombra o sentire pronunciare i loro nomi. Visto che aveva perso il lavoro, era stata ripresa nel pub a cantare e potete solo immaginare quanti ascolti stava raggiungendo e il locale aveva ricominciato a riempirsi più di prima. Nikki aveva rotto il telefono così nessuno le avrebbe mandato più messaggi, quel giorno era fuori di se e credeteci o meno eravamo entrati in estate di nuovo e non lei non li vedeva da mesi. Non usciva mai, si era chiusa di nuovo in se stessa, non mi parlava più e non parlava più neanche con Danielle, i suoi genitori dopo quello che era successo volevano portarla in Canada con loro ma lei si oppose, ma non riuscivo a capire il motivo per cui rimaneva, sembrava cambiata.

"Nikki... c'è Zayn al telefono, per favore è mesi che non ci parli!"
"Non voglio parlarci e ora scusami ma ho da fare!"

Uscì dalla sua stanza sospirando e tornando al telefono. Un altra porta in faccia.

"Ho sentito..."
"Mi dispiace Zayn! Non so più cosa fare, davvero non lo so!"
"Stai facendo l'impossibile piccola non preoccuparti! Senti oggi vieni da noi a mangiare? Dobbiamo parlarti"
"Certo, verso che ora!"
"Tra un ora è perfetto! Ti riaccompagna Niall a casa!"
"Grazie, a tra poco!"
"Ciao bellezza"

Sentivo la sua voce triste e demoralizzata, era uguale a quella dei ragazzi quando venivano a casa, la chiamavano o la incrociavano per strada e lei li ignorava. Non era più Nikki, quello era un mostro freddo e insensibile. Sembrava aver soffocato ogni emozione, sembrava reimpostata in un corpo e una mentalità non sua. Ma una cosa era certa, stava combinando qualcosa, perchè era sempre al computer. Mi vestì per andare dai ragazzi, un jeans nero, una canotta nera, le vans blu e una giacca di jeans, perchè anche se era inizio giugno a Londra pioveva ancora. Camminai a piedi per qualche isolato, la casa di Harry non era tanto distante dalla nostra, venti minuti e sarei arrivata. Quando mi trovai di fronte al cancelletto suonai.

"Chi è?"
"Sono Leila!"
"Ciao schizzata!"
"Datti una mossa Tomlinson"

Risi leggermente e ridacchiò anche lui prima aprirmi. La casa di Harry era bella e grande, era arredata con ottimo gusto, ma era ovvio visto che era fissato con queste cose. Quando entrai mi ritrovai Niall sulla soglia che mi baciò dolcemente e mi strinse a se. Eravamo tutti molto preoccupati e sempre tristi.

"Come sta?"
"Male... non è in lei"
"Vieni... Harry ha fatto la cena!"

Mi prese per mano e mi portò in cucina, dove salutai i ragazzi. Alcuni guardavano la tv sul divanetto della cucina, altri parlarvano a tavola. Quando Harry mise le sue prelibatezze a tavola, ci sedemmo tutti. Non ero arrabbiata con Harry, ero un po' delusa da lui.

"Come sta Nikki?"
"Ora ti importa Styles?"
"Rompi poco i coglioni Tomlinson..."

I due si punzecchiavano sempre, se avessere potuto si sarebbe uccisi a vicenda. Che brutto contendersi una ragazza.

"Smettetela! Sta male! Non mi parla e non mangia!"
"Devo vederla... io non ce la faccio più!"
"Nessuno di noi ce la fa Leila!"

Disse Louis.

"Mi dispiace... io non so cosa fare"
"C'è un problema... Ricky ha perso la pazienza, oggi mi è arrivato un video di lui che diceva che avrebbe preso Nikki presto! Deve stare attenta e soprattutto con noi!"
"Zayn stai scherzando? Ora?"
"Ora, è questione di giorni, se non ore!"
"Dobbiamo parlarle! Non c'è tempo per fare questioni, si tratta della sua vita e della nostra!"

Finimmo di mangiare e ci precipitammo a casa. Harry è stato male per mesi, aveva una rabbia indescrivibile addosso, la scaricava tutta in palestra o nell'uccidere gli scagnozzi di Ricky. Era presto, forse l'avremmo ancora trovata in casa, visto che tra mezz'ora sarebbe andata a lavoro. Entrai in casa e i ragazzi con me e puntualmente scese vestita bene ed elegante. Harry spalancò la bocca, non l'aveva mai vista vestita così bene, Louis spalancò gli occhi.

"Cosa ci fate qui?"
"Dio sei bellissima!"
"Grazie... ora rispondi alla mia domanda"

Disse fredda a Harry, i suoi occhi feriti facevano fatica a non lacrimare guardando quelli del riccio.

"Dobbiamo parlarti...noi...possiamo parlare?"
"Non abbiamo niente da dirci e devo andare a lavorare!"
"Senti Nicole noi siamo venuti qui e ora tu ci ascolti, senza fare la bambina viziata!"
"Come ti permetti di venire in casa mia e parlarmi così?"
"Ricordati che sono sempre Louis e nessuno mi dice come devo comportarmi, nemmeno una come te!"
"E ricordati sempre che io sono Nicole e non mi faccio mettere i piedi in faccia da uno come te!"

Entrmabi erano minacciosamente vicini. Louis con uno scatto la fermò contro il muro, ma lei mantenava lo stesso sguardo.

"Non mi fare perdere la pazienza"
"O?"
"Sai le conseguenze!"
"Non mi fai paura!"
"Dovresti averne invece! Ora ascoltaci senza parlare!"

Louis la guardò negli occhi per minuti che sembravano infiniti, io pregavo che non le facesse niente, nessuno dei ragazzi si muoveva di un passo, credo sapessero cosa stava facendo Louis.

"Lasciami"

Disse ormai rassegnata al fatto che doveva ascoltarci per forza. Louis lasciò e la fece passare. Lei ci guardò uno per uno dopo essersi messa a sedere. Louis sembrava soddisfatto di avere lo stesso controllo sulla ragazza.

"Ricky vuole prenderti... è solo questione di giorni o ore! Devi rimanere con noi! Dobbiamo portarti al sicuro! Mio padre ha una casa fuori Londra, andremo li!"
"So cavarmela da sola!"
"Oh andiamo Nikki! Smettila di trattarlo così, smettila di farlo con tutti! Cerchiamo di proteggerti!"
"O di pararvi il culo Zayn, per non morire voi!"
"Come puoi dire ste cazzate? abbiamo sempre cercato di proteggere te!"
"Non verrò con voi! Non mi importa di Ricky"

Continuava a trattarli come delle merde umane, anche se loro non c'entravano niente. Liam si sentiva ferito da quelle parole, per non parlare di Harry, che se avesse potuto avrebbe pianto li davanti a lei. Basta ora si fa come dico io.

"Senti cara, ora tu fai quello che ti dicono loro o giuro che chiamo tuo padre e ti spedisco io in Canada a calci in culo! Hai rotto le palle con il tuo comportamento freddo e da stronza, nessuno di loro se lo merita, è una questione tra te, Louis e Harry! E ora va a preparare la valigia!"

Lei mi guardava sorpresa, sembrava quasi pentita, vedevo i suoi occhi ritornare marroni come prima, un marrone più morbido, meno duro. Senza dire niente si alzò e sparì per le scale. 

"Wow..."
"E si è la mia ragazza!"

Disse fiero Niall facendomi ridere. Saremmo partiti quella notte stessa.

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Capitolo 30
*** bood ***


Leila's Pov

Siamo arrivati ormai da ore, Harry e Nikki sono molto silenziosi, siccome la casa non è enorme ci siamo divisi così: io, Niall, Liam e Danielle (che era venuta con noi) in una camera, Zayn, Nikki, Harry e Louis nell'alltra. Potete immaginare la reazione di Nikki nel trovarsi i tre teppisti nella camera e soprattutto essere l'unica donna. Ma sapevo che gli avrebbe fatto pagare a tutti il fatto di dormire con lei. Li faceva ancora molto freddo, infatti accendemmo il camino, mentre Danielle puliva, Louis e Liam preparavano i letti e Nikki e Niall sistemavano le valigie.

"Dio Cristo!!"

Sentì urlare da una camera. Era Nikki che imprecava in tutte le lingue del mondo. Ora che ha fatto?

"Che succede?"
"Il genietto si è tirata la valigia sul piede!"

Disse Nialla ridendo, mentre io e Liam tiravamo un sospiro di sollievo. Nikki fulminò Niall con lo sguardo che smise subito di ridere. 

"Sta attenta ti prego"
"Sai per una volta non comandarmi? Ho 18 anni cazzo, mi trattate come se ne avessi cinque! Smettela di trattarmi come una bambina!"

Si alzò furiosa dal letto e uscì dalla stanza, ma sbattè il piede nella porta e continuò ad imprecare.

"Maledetta casa, maledetti ragazzi, maledetti genitori, maledetti tutti!!"

La porta din ingresso sbattè così forte che sobbalzai per lo spavento. Questa era la conferma che avevo perso per sempre la mia migliore amica, la bambina. Non avevo il coraggio di piangere, non ci riuscivo davanti a tutti che mi guardavano con compassione. Niall mi accarezzò il braccio, ma io mi scansai.

"Vado a letto!"
"Va bene... te l'ho appena preparato! Va pure..."
"Grazie Liam... ci vediamo a letto amore"

Baciai Niall sulle labbra di sfuggita e poi mi rinchiusi in camera. Sapevo perchè mi trattava così, la sua vita andava a puttane, ormai non le era rimasto niente se non noi che la facevamo soffrire sempre, potevo solo immaginare la sua sofferenza, perchè io ero felice con Niall e dentro di me accadeva una della cose più belle, che avrei voluto tanto condividere con la mia migliore amica.

Niall's Pov

Basta tutto questo doveva finire, sono stanco di vedere la mia ragazza soffrire così, non aveva il diritto di essere trattata così, lei faceva tanto per Nikki e non veniva ripagata, anzi la trattava una merda, come se fosse una sconosciuta che si faceva i cazzi suoi. Ma ora mi sente. Uscì in veranda più incazzato che mai e trovai Nikki seduta nel fuoco che aveva acceso Leila con una coperta sulle spalle, rannicchiata in se stessa. Le volevo un mare di bene, per me era come una sorellina più piccola, per tutti noi lo era, ma ora deve capire che è arrivato il momento di smetterla.

"Senti Nikki, sei arrabbiata, frustrata e tutto, ma non ti da il diritto di ferire così Leila! Lei è la persona che ti vuole più bene di tutti qua dentro, più o meno, e tu la tratti come se ti avesse ucciso il cane! Vuoi incazzarti? Bene fallo con noi, ma lei lasciala fuori dai tuoi conflitti interiori"
"S...sta dormendo?"
"Si"
"Aiutami...ti prego"

Si tolse la coperta e vidi le maniche del suo pigiama tutte impresse di sangue ed esso che scendeva lungo le sue mani. Guardai più volte quella scena e il suo viso, che era pieno di lacrime e paura. Sta volta non aveva usato una semplice lametta, vicino al fuoco c'era il coltello della cucina.

"Nikki..."
"Niall, mi formicola tutto..."

La presi prima che potesse cadere a terra e la portai dentro. L'ospedale era troppo lontano e non avrei svegliato Leila per farla morire li sul colpo. Andai a chiamare i ragazzi, che ormai erano a letto che parlavano, ma fortunatamente vennero tutti. Entrai anche nella mia camera, dove c'erano Liam e Danielle che parlavano.

"Ragazzi..."
"Niall! cosa c'è? Sembra che tu abbia visto un fantasma!"
"Venite di sotto... è un casino!"
"Arriviamo"

Uscì lentamente dalla stanza senza svegliare Leila, che si era addormentata come un ghiro. Era bellissima. Quando tornai vidi Harry praticamente mezzo svenuto sul pavimento, Zayn che sorreggeva il ragazzo e Louis che teneva il braccio di Nikki, con le lacrime agli occhi.

"Cosa facciamo?"
"Non lo so sono nel panico"

Arrivarono Danielle e Liam e anche loro rimasero a bocca aperta, il sangue colava dal suo braccio, Louis scoprì le ferite che erano troppo profonde per mettere solo delle bende. Questa volta l'aveva combinata grossa. Danielle corse a prendere il kit di pronto soccorso e Liam un asciugamano per fermare il sangue. 

"Harry... amico lo so che ora è il momento meno adatto per parlarti, ma ti prego svegliati... abbiamo bisogno di te!"

Disse Zayn al ragazzo schiaffeggiandolo, lui sembrò tornare in se, ma una profonda paura si impossessò di lui, lo vidi nei suoi occhi. Sospirò e si prese di coraggio, andando accanto a Louis. Nikki piangeva e strozzava urli di dolore provocati dall'asciugamano sui tagli.

"Conosci un medico del paese? Dobbiamo chiudere queste ferite!"
"Si... ma è tardi Louis, dormono tutti!"
"Sai quanto cazzo me ne frega! dobbiamo portarla da lui ora! è lontano?"
"No! Possiamo arrivarci a piedi!"
"Perfetto prendila in braccio! Chi rimane qui?"
"Io e Zayn! voi andate"

Harry prese Nikki in braccio e correndo seguimmi il riccio che ci portò in una casa davvero bellissima e di lusso. Suonammo più volte, fino a quando non ci aprirono un uomo e una donna in pigiama e assonnati. L'uomo all'inizio fece fatica a riconoscere Harry, ma poi gli sorrise caloroso.

"Ma cosa è successo?"
"Non possiamo spiegare... potresti aiutarci? Ti prego"
"Ma certo ragazzo! Entrate presto... Cara mi serve subito un po' di acqua e zucchero"
"O madre del cielo! Te lo porto subito"

Harry entrò con Nikki in braccio e noi lo seguimmo a ruota. La distese sul lettino dello studio dell'uomo, che assomigliava tanto a quello a quello del film di Twilight. Prese ago e filo, varie bende e poi preparò un aflebo. Iniziò a cucire le ferite, ma non riuscì a guardare per la mia paura per gli aghi. Dopo un ora finì e la mise sotto aflebo. Danielle l'aveva consolato tutto il tempo.

"Ditemi che ha finito"
"Puoi guardare Niall!"
"Grazie al cielo... Nikki sei impazzita? Ci hai fatto spaventare a morte! Ti prego non farlo più"

Abbracciai forte la ragazza che ormai piangeva da ore. Lei si nascose contro il mio petto e finalmente si lasciò andare. 

"Va tutto bene piccola... siamo qui"

Gli disse Danielle, mentre guardava preoccupata Harry, che teneva lo sguardo basso. Era arrabbiato, ma non con lei, con se stesso, con il mondo, il suo mondo. Il dottore parlò con me e Harry e ci spiegò che aveva perso molto sangue e la pressione era bassa, ma fortunatamente non c'era da preoccuparsi perchè eravamo intervenuti in tempo.

"Grazie mille Claid!"
"Di niente Harry... starete qui per molto?"
"Penso di si..."
"Allora domani passo per vedere come sta!"
"Grazie ancora di tutto!"
"Non farlo, l'ho fatto con piacere! Ora fatela dormire! A domani ragazzi"

Gli sorridemmo cordialmente e portammo a casa Nikki. Ormai erano le quattro del mattino e noi non avevamo chiuso occhio. Appena varcammo la porta trovammo Liam, Louis e Zayn sopra di noi per vedere come stava Nikki, che si era addormentata tra le braccia di Harry.

"Sta bene?"
"Potrebbe stare meglio... ha perso sangue, ma niente di grave!"
"La porto a letto..."

Harry sparì nella stanza. Tutti noi andammo in camera per domire, io abbracciai Leila, che nel sonno si accoccolò contro il mio petto. Le accarezzai i capelli e poi mi addormentai. Inutile dire che ebbi gli incubi tutta la notte.

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Capitolo 31
*** right now ***


Nikki's Pov

Non so come mi venne in mente, ma in quel momento mi fece sentire così bene, solo dopo il dolore si fece sentire. Leila non doveva saperlo, l'avrei fatta morire sicuramente e ora non era nella condizioni giuste per affrontare un altro mio dramma. Si l'avevo trattata ingiustamente, ma mi sentivo così arrabbiata che me la sono presa persino con lei, forse solo perchè stava con Niall. Penso sempre a quel giorno quando trovai Harry in quel vicolo, forse la mia vita sarebbe cambiata, forse non sarei stata in pericolo, ma qualcosa dentro di me diceva che ero destinata a loro e a quella sofferenza. Mi alzai lentamente, anche se ero l'unica nella stanza. Scesi le scale e andai al piano di sotto  piano piano, non sapevo come affrontare i ragazzi, mi sentivo così debole che dovevo tenermi per camminare alla parete. 

"Ferma... ti aiuto"
"Faccio da sola...non sono una cretina"
"Dopo ieri mi sono ricreduto"

Zayn rise leggermente e mi porse una mano che io presi sbuffando, lui si mise il mio braccio intorno al collo e mi portò in salotto e mi stese li. Leila non c'era e neanche il resto dei ragazzi, c'eravamo solo io e Zayn. Era calato un silenzio imbarazzante, lui guardava in basso e giocava con le sue dita che formavano dei cerchi sui suoi jeans.

"Io..."

Dicemmo all'unisono per poi ridere.

"Va prima tu"
"No prima tu Zayn"
"Mi dispiace... se vuoi che esca dalla tua vita lo farò, lo so che mi odi... odi tutti noi, ma non so come sei diventata una parte importante della mia vita! Odio fare lo sdolcinato, soprattutto di prima mattina, ma credo che sia solo la stanchezza che parli per me, non riuscirei mai a dirti che senza di te non so dove sbattere la testa o che senza di te tutto stava diventando insipido e sneza colore! Ti prego fammi smettere di parlare e abbracciami"

Sorrisi alle sue parole e lo abbracciai, lui sospirò e mi strinse tra le sue braccia. Mi accarezzava la schiena dolcemente, mentre io sentivo l'odore di fumo che emanava. Lui e Louis fumavano quando qualcosa andava male e lo sentivi dal loro odore.

"Solo, spiegami perchè lo hai fatto"
"Cosa c'è da spiegare? Stavo così male, mi sentivo presa in giro, fraintesa e frustrata, tutto quello che avevo di più bello se ne è andato, i ragazzi che io amo mi fanno la guerra e vanno a puttane, la mia vita sta diventando di nuovo un dramma!"
"Ok va bene... basta, adesso pensa solo che sei qui con me e che abbiamo fatto pace!"

Zayn mi lasciò quando entrarono i ragazzi dalla porta con un uomo, mi era familiare ma non riuscivo a riconoscerlo. Leila si avventò su di me più incazzata che mai e iniziò ad urlarmi contro, tutti gli occhi erano puntati su di me e su di lei. Capivo come si sentiva e io ero stata solo un idiota.

"Sei un irresponsabile! Saresti potuta morire, solo per non affrontare i tuoi problemi! Tagliarsi non farà rinascere Meg o non toglierà Ricky dalla tua vita, le cose si affrontano Nicole e tu fai sempre di tutto per farti del male e sminuirti! Sono stanca di vederti così e soprattutto sono stanca di vedere sangue! Adesso vado via, non voglio stare qui..."
"Dove vai?"
"A fare la spesa! Non c'è un cazzo in questa casa!"

Uscì furiosa dalla porta e la sbattè. Louis e Harry erano incazzati neri, per non parlare di Liam, Niall e Danielle, ma loro erano più che arrabbiati erano dispiaciuti. L'uomo era il dottore che mi aveva soccorso e ora i stava controllando la fasciatura, tra una settimana avrei potuto togliere tutto fortunamente. Quando se ne andò non vi dico che situazione imbarazzante si era creata, tutti mi fissavano con le braccia conserte.

"La smettete?"
"Sei un immatura"
"Grazie Liam"
"Un irresponsabile"
"Grazie Niall"
"E una completa idiota!"
"Ti ringrazio Dani"
"Che cazzo ti è saltato in mente? Quel neurone che hai dove cazzo lo hai messo?"

Sbottò Harry incazzato, senti chi parla, quello con un alveare di neuroni in testa. Si un alveare di neuroni tutti morti però. Ora mi sente.

"Tu sei l'ultimo di loro che mi deve fare la predica! Il tuo amichetto laggiù a visto più vagine di una ostetrica! Hai letto il mio diario e lo hai fatto anche male, parlando di neuroni i tuoi in quale letto li hai lasciati?"
"Brutta stronza! Tu scrivi che ami Louis dopo che mi baci e dici di amare me! A che gioco stai giocando Nicole!"
"Mi ami?"
"Sono libera di amare chi voglio e non è colpa mia se non sai neanche leggere! Vuoi fare Sherlock Holmes almeno fallo bene no per metà! Ma adesso non ti bacerei per nulla al mondo!"
"Mi ami?"
"Louis si ti amo, non rompere il cazzo ancora! E senti ancora bello di mamma, se leggevi meglio c'è scritto che amavo anche te! Che con te ho fatto il sesso migliore della mia vita, quando con Louis non ci ho dormito neanche insieme! Ma adesso non me ne fotte un cazzo ne di te ne di te!"

Dissi indicando Louis e Harry. Harry se ne andò incazzato nero e Louis pure, io invece mi liberai di un peso enorme. Li avevo persi entrambi, ma era meglio così, non avrei sopportato di vederli separati per me.

"Stai bene?"

Mi chiese dolcemente Liam abbassandosi alla mia altezza, visto che mi ero seduta di nuovo sul divano.

"No... ma è meglio così, la loro amicizia è più importante di me, potete perdonarmi? Giuro che tornerò quella di prima"
"Certo che ti perdoniamo... perdona noi se ti abbiamo messo in questo casino! Te ne tireremo fuori"
"Liam ha ragione... ma tu prometti di non farlo più, va bene?"

Mi chiese Niall sorridendomi debolmente. Io annuì e tutti loro mi abbracciarono. Se dovevo morire lo avrei fatto senza alcun peso sulle spalle.

Leila's Pov

Ero stanca di tutto questo, un po' di aria fresca mi serviva. Quando tornai a casa non mi aspettai di vedere quella scena: Niall, Danielle e Nikki stavano giocando a carte felicemente, sembravano così rilassati. Appena Nikki mi vide smise di sorridere e Niall e Danielle si girano verso di me, la rabbia mi ribolliva dentro. Entrai in casa furibonda e posai le borse della spesa sistemando le cose nei loro scaffali con poca grazia. Ero stanca di tutta questa attenzione per Nikki, lei ha sempre avuto più attenzioni di me, è sempre stata vista come la ragazza bellissima e perfetta con il carattere forte e estroverso, mentre io la sua amica carina, senza personalità e carisma, sempre un di meno rispetto a tutti. Ora anche il mio ragazzo si era infatuato di lei.

"Che ti prende?"
"Niente Niall!"
"A me non sembra niente!"
"Non ho niente, ora puoi tornare dalla tua dolce Nicole e fare il coglione con lei quanto ti pare!"
"Ah è Nicole il problema? Stai scherzando spero! Dio Leila sei tu la mia ragazza non lei, non penserai davvero che mi piaccia Nikki!"

Non risposi continuando a sistemare il vario cibo.

"Ma sei seria?"
"Ho visto come la trattate, ognuno di voi è preso da lei perchè lei è Nikki e io sono la sua amica stupida! Non c'è bisogno di fingere Niall, lo so che ti piace lei"
"Ma che cazzo dici Leila! Io amo te, Nikki è come una sorella per me! Come fai a dubitare di me?"
"Lo vedo Niall non prendermi per il culo... e pensare che diventerai padre e fai il coglione con la mia migliore amica!!"
"come scusa? C...cosa hai detto?"

Mi fermai di colpo con il pane in mano, pregando di non aver detto quelle parole. Niall mi guardava sospettoso e si avvicinò a me.

"Leila cosa hai detto...?"
"Sono...sono incinta"
"COSA?"

I suoi occhi si spalancarono e la bocca pure, mentre la mia gola si restrinse e la saliva cessò di prodursi nella mia bocca. Ero incinta di un mese ormai.

"Niall...te lo avrei detto...io"
"Devo... prendermi un secondo per riflettere...scusa"
"Niall..."

Camminò verso la porta e la sentì chiudersi delicatamente. Iniziai a piangere e mi appoggiai al bancone, lo sapevo che l'avrebbe presa male, me lo sentivo. Qualcuno fece cadere un bicchiere di vetro per terra e solo dopo mi accorsi della presenza di Harry.

"T...tu sei incinta?"
"Si"

Harry mi guardò più volte prima di avvicinarsi e abbracciarmi forte. Mi tranquillizzai subito e dopo qualche minuto riuscì a riprendermi.

"Andrà tutto bene... te lo prometto"
"Per favore non dirlo a nessuno...ti prego"
"Tranquilla non lo dirò a nessuno"
"Grazie Harry, grazie di tutto"

Niall non si fece vedere per tutta la giornata, io mi sentivo così incolpa ma la paura, la gelosia, mi aveva fatto passare sopra tutti i miei valori: l'amicizia, l'amore, la verità e così ho ferito una delle persone che amo di più al mondo. La sera, quando ormai tutti erano a letto, uscì fuori e mi misi a guardare le stelle, erano tantissime come quella sera nel villaggio turistico. 

"Sono bellissime"
"Niall..."
"Ehi..."
"Come stai? Volevo scusarmi, sono stata un idiota, ma non volevo che questa situazione si aggravasse e soprattutto essere un peso! Già abbiamo abbastanza problemi, ci mancava solo un bambino"
"Scusami tu... e che dovevo capire cosa fare, come comportarmi! Insomma un bambino! Questa...è una cosa meravigliosa, non so spiegare a parole come mi senta, ma credimi sono un misto tra spaventato, felice, emozionato, spaventato e ancora spaventato! Insomma io uccido le persone, che vita potrei dare a mio figlio?"
"Tu non sei solo uno che uccide la gente! Sei Niall, e questo nome già da più senso a tutto, ha dato senso anche alla mia vita! E ora sarai papà, questo bambino ti amerà come ti amo io!"
"Dici?"
"Sono cose che una donna sente dentro, un amore per un padre è immenso! E affronteremo tutto insieme, questo bambino sarà circondato da persone che lo amano, da un padre magnifico e una madre che cercherà di dargli il meglio di se"

Niall non parlò, sembrava davvero spaventato, così gli presi la mano e gliela misi sulla pancia, ancora piatta essendo solo al primo mese.

"Ce la faremo..."
"Ti amo Leila... ti amo più di quanto il mio cuore possa amare qualcuno!"
"Ti amo anche io Niall"

Ci baciammo dolcemente, senza dire altro, quelle parole erano sufficienti.
 

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Capitolo 32
*** Don't let my hand ***


Nikki's Pov

Quei due me la volevano far pagare ma non sapevano contro chi si erano messi e soprattutto gli avrei fatto vedere che avevano perso una delle ragazze migliori della loro vita. Ma a chi la do a bere, mi faccio schifo da sola figurati se riesco a fargli pensare il contrario, ma dovevo vendicarmi, anche se la prima parte l'avevo fatta alla grande, ora mi rimaneva la seconda parte, ma avevo bisogno di Zayn.

"Coso vieni qui!"

Dissi piano, visto che i due ragazzi erano in veranda che parlavano. Zayn stava scrivendo con il telefono, mentre io guardavo la tv, inutile dire che era dannatamente figo assorto nei suoi pensieri con quel cellulare, ma non era paragonabile ai due ragazzi la fuori. 

"Coso?"
"Dai hai capito!"
"Sii più gentile e forse ci penso"
"Zaynuccio, sei bellissimo e se non fossi innamorata di altre persone stai certo che ti salterei addosso, potresti venire a sederti qui accanto a me che devo dirti una cosa?"
"Va molto meglio... eccomi!"

Si alzò ridendo dalla poltrona e si sedette accanto a me sul divano.

"Devo chiederti se per te è un problema se sta sera mi spoglio davanti a te!"
"Che cazzo dici?"
"Ti spiego... quei due stronzi si sono divertiti a fare i puttanieri con me e a prendermi in giro, adesso devono capire che tutte quelle puttane che si sono fatti non sono paragonabili a me! Capito il mio intento?"
"Ho capito l'intenzione, ma non il progetto"
"sta sera, mentre voi sarete nel letto a parlare, entro nella stanza e mi tolgo i vestiti per mettere il pigiama! Capito?"
"Oh si... posso guardare? Ma così non fai la... troia?"
"Nah non mi faccio scopare... se vuoi guarda, tanto so che mi spii quando mi cambio"
"Perfetto!"

Il pomeriggio passò velocemente e anche la cena fu andata, ma prima di iniziare il mio piano di conquista dovevo far pace con Leila che non mi parlava da due giorni ormai e io non ce la facevo più. Così quando finimmo tutti di mangiare io rimasi in cucina con lei e la aiutai con i piatti.

"Leila io..."
"Fa parlare prima me: mi dispiace se ti ho urlato contro, dovevo starti accanto più di tutti ma mi sono fatta prendere dalla rabbia! E che non posso vederti in quello stato, puoi perdonarmi?"
"Perdonami tu, ti ho dato così tanti casini che me ne vergogno, ti voglio un gran bene sei la mia sorellona!"
"Smettila che mi fai piangere! vieni qui testa di cazzo"

Mi abbracciò forte ridendo e spostandomi da una parte all'altra. Ridemmo per un po' prima di staccarci e finire di lavare i piatti.

"Nikki ti dev..."
"Ok ho fatto! Ora scusami ma devo fare una cosa! Buona notte!"
"Aspetta che stai combinando!"
"Preparati che domani lo saprai! Notte Lee"

Le diedi un bacio e lei mi scompigliò i capelli già disordinati di per se. Mi avvicinai alla porta e sentivo la musica che proveniva dal cellulare di uno dei ragazzi e loro parlare. La canzone era perfetta, ma sicura avrei perso per il culo chi di loro ascoltava Alexandra Stan. Mi presi coraggio ed entrai, per poi chiudermi la porta alle spalle, ero entrata subito nella parte di quella sexy, infatti Zayn sorrise leggermente. 

"Scusate devo cambiarmi..."
"Em... qui?"
"Si Louis, qualche problema? Il bagno è occupato da Liam!"
"Nessuno..."

Feci uno dei miei migliori sorrisi da stronza e presi il mio pigiama: un pantaloncino grigio e una maglia con la lingua dei Rolling Stones. Ovviamente il mio intimo è sempre stato impeccabile e anche questa volta non sbagliava. Dentro di me c'era un imbarazzo assurdo, ma fuori cercavo di rendermi sicura. Mi tolsi tutti i bracciali e li misi sul comodino. I letti erano matrimoniali e io dormivo con Zayn, ma proprio accanto avevo Louis e Harry. Mi tolsi la maglia e poi feci scivolare i jeans per terra, mi slegai i capelli che erano legati in una treccia disordinata e poi guardai Louis e subito dopo Harry.

"Cazzo..."

Disse il ragazzo dagli occhi blu. Credo di esserci quasi riuscita. Zayn si alzò dal letto e mi porse la maglia sorridendo.

"Non mi avevi detto che sarsti stata così...sexy"

Risi leggermente senza farmi vedere dai ragazzi e mi rivestì con il pigiama. Zayn si era rimesso a letto, così per farli incazzare solo un altro po mi avvicinai a Zayn e mi diedi un bacio rumoroso sulla guancia e lui ricambiò con un abbraccio, facendomi cadere su di lui.

"Sei una vera stronza"
"Tu un ottimo complice..."

Mi lasciò andare e mi sdraiai nel letto accanto a Zayn e presi il suo computer per andare un po' su Twitter, mentre vedevo Louis e Harry sudare freddo. Zayn continuava a usare il suo cellulare come gli altri due.

"Mi spiegate perchè non posso usare il cellulare?"
"Perchè è sotto controllo da Ricky! Tieni se vuoi chiamare usa pure il mio!"
"Zayn voglio il mio!"
"Non puoi averlo!"

Sbuffai sonoramente e misi il broncio mentre continuavo a guardare i vari tweet. Mi mancava la mia mamma, mio padre e non potevo chiamarli perchè sarebbe finita male, visto che anche i telefoni di casa dei miei genitori erano sotto controllo. Dopo che riuscì a risolvere con mio padre era tornato quello di una volta e mi mancava così tanto, lo sentivo ogni giorno e ora non lo avrei più visto, finchè tutto questo non sarebbe finito.

"Mi manca la mia famiglia..."
"A noi dispiace Nikki, ma è per non mettere altre persone in pericolo"

Disse Harry, era meno distaccato, ma non avrei giocato al suo gioco anche se in questo momento avevo bisogno di un suo abbraccio.

"Facciamo una cosa... per questa notte mettiamo da parte tutto quanto e facciamo in modo di passare una notte in santa pace! Domani torneremo incazzati e tutto... va bene?"

Chiese Zayn. Dici una tregua per una notte Zaynuccio? Con questi due? Dai forse non era una cattiva idea, forse mi avrebbero fatto passare la nostalgia di casa e avrei potuto dormire. Dai concediamogli una tregua e vidiamo cosa succede.

"Va bene!"

Disse Louis.

"Va bene anche per me!"
"Perfetto... Nikki rimani tu, allora?"
"Io... per me va bene"

Dissi facendo un sorriso, forse troppo bastardo perchè Zayn rise e mi fece il solletico, facendomi ridere. 

"Ok allora che si fa?"
"Bella domanda... facciamo l'imitazione di noi? Vi va? Con tutti i vestiti e per le ragazze anche il trucco"

Propose Louis.

"Andata Tomlinson! Chi inizia?"
"Inizio io e faccio Louis!"

Dissi alzandomi dal letto e ridendo. Andai a prendere dei vestiti di Louis e le sue scarpe, che mi stavano larghissime e mi vestì. Harry già rideva. Mi feci una coda facendo una stupida francia sulla fronte, simile alla sua e mi schiarì la voce.

"Sono Louis Tomlinson e mi piacciono le carote! Oddio Nikki quanto sei sexy! Giro con i risvolti nei pantaloni perchè penso siano da figo e non da gay! Harreh!!!"

Feci la voce stridula come la sua e Harry e Zayn scoppiarono a ridere come due scemi, tenendosi la pancia, mentre Louis mi guardava perplesso, quasi spaventato.

"Perchè i risvolti sono da gay?"

Iniziai a ridere anche io e gli lanciai un cuscino. Mi rimisi il pigiama e Louis prese su devi vestiti e si truccò, imitando una di noi ragazze. 

"Sono Nicole, ma ti prego chiamami l'arrapante Nikki lo preferisco! Sono figa e mi piace il cioccolato! Oddio non ci credo, grazie grazie grazie! Mi hai comprato il cd di Avril Lavigne, ti amo!"
"Ti odio Tomlinson"
"I miei risvolti non sono da frocio! Siamo uno pari"

Lo fulminai con lo sguardo e dopo essersi tolto tutta quella robaccia dalla faccia tornò a letto accanto a Harry, quest'ultimo si alzò e si fece un ciuffo enorme e prese la giacca di Zayn, volendo imitare proprio lui. Prese una sigaretta e fece finta di fumarla. Era sexy con la sigaretta tra le labbra.

"Ciao piccola...si...va bene... ok... ciao piccola! Sono Zayn Malik e sono una bad boy di Bredford!"
"Non parlo così!"
"Come cavolo fai a imitarlo così bene ogni volta?"

Disse Louis scioccato, mentre Zayn sbuffava sonoramente e Harry si vantava di essre un ottimo imitatore. Poi toccò al ragazzo con il ciuffo. Rimasi sola nel letto e feci un piccolo broncio che fece ridere leggermente Harry. Quanto cazzo sei bello quando ridi così.

"Em... io penso... che... ti amo... vieni con me baby! Sono Harry, Harry Styles em... vengo dal Cheshire...em...."
"Non ho tutta questa lentezza andiamo!"
"Una tartaruga va più veloce di te!"
"Grazie Nikki sei di aiuto!"

Disse offeso e incrociando le braccia. Zayn si buttò nel letto facendolo muovere. Passammo tutta la notte fino all'una a parlare e ridere, Louis volle unire i letti così io e Harry ci ritrovammo nel mezzo, ma stavamo a debita distanza, sapevo che se mi fossi addormentata troppo vincino a lui non sarebbe finita bene. Dopo che Zayn si addormentò spegnemmo le luci e ci mettemmo a dormire. Ma non riuscivo a prendere sonno, Zayn mi aveva messo un braccio sul fianco e sentivo il su respiro sulla mia testa visto che eravamo vicinissimi. Cercai di liberarmi della sua presa per girarmi dall'altro lato, per prendere un po' d'aria visto che mi stava soffocando e quando ci riuscì mi girai bruscamente dall'altra parte e finì vicinissimo a Harry. Le nostre gambe si toccavano, i nostri nasi pure, speravo con tutta me stessa che stesse dormendo.

"Nikki..."
"Merda!"

Dissi piano tra i denti. Louis russava fortissimo, ma riuscivo a sentire Harry ridere piano. Mi mise una mano sul fianco e finì sotto di lui e lui sopra di me. Cuore, o cuore mio non esplodere proprio ora, ti prometto che lo mando via, ma prima il mio sistema nervoso deve rispondere ai comandi.

"Mi stai facendo impazzire... è tutta la sera che non smetti di provocarmi"
"Questo... è stato un errore... Zayn mi teneva troppo forte contro di lui e... e nel tentativo di liberarmi... ecco... hai capito insomma! Lasciami che muoio di caldo"
"Sto benissimo io"

Oh anche io, credimi.

"Io no! Soffoco"
"Lo senti? Non mandarmi via ora, il mio amico sta bene così"
"Fai schifo"
"Sei tu che mi fai questo effetto"

Perchè anche quando fai lo schifoso sei così sexy? No spiegamelo. 

"Non mandarmi via... tu non sai quanto mi fai stare bene Nikki"
"Mi dispiace ma non ti credo..."

Lo scansai da sopra di me e uscì fuori dal letto. Aprì la finestra che dava sul balcone e uscì fuori per prendere un po' d'aria. Perchè faceva ancora così male? Perchè proprio ora il mio cuore sta capendo le sue emozioni? 

"Nikki..."
"Vattene ti prego, fallo per me! Vattene e non parlarmi più"
"Se me ne vado soffrirai solo! Ascoltami almeno, dammi questa possibilità"

Continuavo a guardare dritto davanti a me, mentre i miei occhi diventavano lucidi e stringevo la ringhiera della balconata così forte che le mie nocche diventarono bianche. 

"Perchè? Perchè non hai pensato prima di scoparti quella ragazza in Argentina che io potessi soffrire!"
"Vieni..."

Mi allungò la mano e io prima di afferarla pensai. Forse troppo.

"Se almeno senti di amarmi ancora, stringi la mia mano e fidati di me"
"Chi mi dice che non sia sbagliato?"
"Il tuo cuore Nikki"

Il mio cuore sapeva bene cosa voleva, la mia testa no. Se avessi accettato la sua mano sicuramente qualcosa sarebbe cambiato, se non lo avessi fatto sarei rimasta con il rimorso di cosa sarebbe stata questa notte. Non delurmi cuore. Mi sorrise e mi portò nella veranda, dove accese il fuoco, mentre io lo guardavo appoggiata alla porta di casa. Quando il fuoco prese, si sedette nella sedia e mi fece segno di sedersi sulle sue gambe. Fidati di lui, non ti deluderò. Questo diceva il mio cuore, così mi sedetti sulle sue gambe e mi rannicchiai su di lui, mentre lui mi abbracciava per mandare calore al mio corpo e mi accarezzava le gambe, partendo dalla coscia fino a tutta la lunghezza.

"Nikki... tu pensi che io sia davvero tanto stronzo da dimenticarti così?"
"Beh... hai avuto il coraggio di scoparti una argentina"
"Avevo letto sopra il tuo diario che lo amavi, mi sentivo tradito, usato e preso per il culo! Ma tu non sai quello che ho provato quando ho scoperto che non era così, che amavi anche me! Io... non sono disposto a rinunciare a te, mi dispiace! Lo so che mi odi, che ti ho tradito"
"Non stavamo insieme...avevi... avevi tutto il diritto di fare quello che volevi"
"Io ti amo! Ti amo più di quanto quella stupida testolina ti lasci credere... e ora, che tutto potrebbe finire, non ti lascio andare! Sembro un dodicenne innamorato, ma è una sensazione meravigliosa e non sai quanto vorrei che tu provassi lo stesso solo per me"
"Non voglio perdere anche te Harry, non ho la forza per affrontare tutto questo!"
"Allora... fa l'amore con me! Qui ora, come non lo abbiamo mai fatto! Perchè ho un bisogno infinito di te, delle tue labbra, del tuo corpo sul mio, di vedere la tua pelle sudata per me, di sentire il tuo ti amo ansimante! Adesso..."

Mi baciò dolcemente e io ricambiai senza esitare, adesso non avrei esitato, ero stanca di farlo. Lui mi prese in braccio e mi portò sull'amaca e mi fece stendere sotto di lui, mi baciava con desiderio, mi spogliava con voglia, mi guardava intensamente e io non persi ogni singola sua mossa. Ma lo fermai.

"Dimmi che non è come le altre volte... dimmi che quando mi hai tradito io ero nei tuoi pensieri"
"Tu sei sempre nei miei pensieri, come faccio a fartelo capire? Ho un ossessionato desiderio di averti mia Nicole!"
"Allora facciamo l'amore come se fosse l'ultima volta al mondo!"
"Stringi la mia mano e non lasciarla"

Intrecciò le dita con le mie e mi guardò negli occhi prima di baciarmi con passione e dolcezza infinita. Mi tolse la maglia e mi baciò i tagli, piangendo, perchè li c'era scritto il suo nome, dietro quei tagli c'era sempre stato lui. Passammo la notte a fare l'amore e questa volta è stato davvero diverso. Poi ritornammo nei nostri letti e ci tenemmo la mano tutta la notte, che ormai era quasi al termine. Se dovessi morire so che qualcuno ha finalmente preso il mio cuore e io il suo.

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Capitolo 33
*** Canada ***


Leila's Pov

Passò un altro mese, in questo piccolo paesino era tutto così tranquillo che nessuno ci sarebbe venuto a cercare e infatti non era accaduto. Ma sapevamo che i nostri genitori ci cercavano e non potevamo rispondergli, per noi era così difficile. Nikki parlava spesso con le madri dei ragazzi visto che le aveva conosciute tutte quando le facevamo cambiare casa, ma nessuno sostituiva la sua mamma e questo lo leggevo nel suo sguardo. Io avevo Maura, la mamma di Niall, che per me era come un'amica a cui potevo confidare tutto, ma Nikki ancora aveva bisogno di sua madre. 

"Nikki vieni c'è mia mamma al telefono che ti vuole salutare"
"Arrivo!"

La ragazza entrò in casa tutta baganta, visto che stava facendo il bagno con Danielle e andò da Louis che gli diede il telefono per parlare con Johanna. L'avevano presa tutti molto a cuore per il suo fare da bambina così spontaneo e sapere che era in pericolo metteva tutti sull'attenti, non vorresti vedere anche i suoi occhi chiudersi. Ancora non le avevo detto della mia gravidanza, ogni volta che stavo per farlo qualcosa andava male, tra un po' avrebbe fatto il compleanno e volevamo organizzarle una piccola festa. 

"Certo... salutami le ragazze e i gemelli! Ciao Johanna, ti voglio bene anche io"

Chiuse la chiamata e ridiede il telefono a Louis, che la osservava, forse perchè era tutta bagnata in costume. Lei lo guardò per qualche minuto poi sbuffò. Mi divertivo da morire a guardarli litigare.

"La smetti di fare il maniaco sessuale?"
"Quindi ora è colpa mia che tu sei bagnata con un costume addosso! Spiegami le mie colpe"
"Beh tu... continui a guardarmi!"
"Devo cavarmi gli occhi? Sei davanti a me!"
"Sai che non intendo quello!"
"E cosa intendi?"
"Smettila di fare il coglione!"

Louis rise leggermente e gli lasciò un bacio sulla guancia e andò via. Quanto era fastidioso e Nikki non lo sopportava proprio, ma che ci doveva fare. Mi guardò chiedendomi pietà e io risi, prendendo il suo asciugamano e avvolgendola con questo.

"Vai sotto il sole e non bagnare la casa"
"Agli ordini mammina!"

Risi leggermente e la lasciai andare, preparando il pranzo. Venni distolta dal mio lavoro dal telefono di Harry che squillava, così risposi senza vedere il numero impresso sopra.

"Pronto?"
"Oddio Leila! Dov'è Nikki? Perchè...perchè non rispondete al telefono da un mese? Che succede? Dimmi che la mia bambina sta bene!"

Era la mamma di Nikki, come faceva ad avere il suo numero? Ora siamo fregati! Sentendo l'odore del cibo pronto arrivarono tutti, ma vedendo la mia faccia si spaventarono.

"Leila!!"
"Rosie..."

Nikki spalancò gli occhi insieme a Harry. 

"Ti prego se è li passamela!"
"Io..."
"Leila ti prego"

Diedi il cellulare a Nikki, che lo guardò più volte prima di rispondere. Harry mise il vivavoce e incitò Nikki a parlare, era morta di paura.

"Mamma..."
"Amore mio! Oddio stai bene, mi sono così spaventata! Andrew!! Andrew! C'è Nikki al telefono, corri! Stai bene? Cosa sta succedendo Nikki? Perchè non rispondi più al telefono"
"Em... veramente si... è rotto ecco! Ma come fai ad avere il numero di Harry?"
"Non importa... perchè non rispondete al telefono di casa?"
"Beh... a dire il vero... -guardò i ragazzi che le proibirono di dire la verità- un mese fa circa, io e Zayn volevamo fare la cena... allora abbiamo lasciato tutto accesso e siamo andati a... vedere la tv nel frattempo allora, dopo un po' la casa si era riempita di fumo...e la cucina è andata a fuoco e... ora devono ricostruirla, quindi ora dormo da... Harry si! E..."

Harry e Zayn la guardarono come per dire: "Ma che diavolo stai dicendo?".

"Ma stai bene? Oddio mi sembri così strana..."
"Si sto bene!"
"Nikki sono papà, li con te c'è Harry?"
"Si papà..."
"Passamelo per favore!"

Lei passò il telefono a Harry e corse ad abbracciarmi sperando che non succedesse niente. Il ragazzo si prese coraggio e rispose al telefono.

"Pronto?"
"Harry! Come sta? Se non dici la verità ti uccido"
"Bene... l'incendio non le ha fatto niente! Stia tranquillo"
"Non sono tranquillo affatto... senti vorremmo che il compleanno lo passasse con noi quindi veniamo a Londra!"
"NO!"

Dicemmo tutti all'unisono. Harry ci fulminò con lo sguardo e ci tappammo la bocca.

"Ci sono Louis e Zayn?"
"Em... si, sono tutti qui"
"Oh ciao ragazzi!"
"Salve!!"
"Signore non può venire... perchè... non c'è posto qui in casa mia!"
"Oh beh non preoccuparti andremo in un hotel!"
"No no... gli hotel costano troppo! La porto io in Canada!"

Nikki sgranò gli occhi e gli chiese di stare zitto, ma lui ci fece capire che era l'unico modo.

"Ma il biglietto costa molto!"
"Non sono un problema i soldi! Se non è un problema vengono anche Liam e la sua ragazza, sa Danielle ha dei parenti e doveva giusto partire!"
"Oh va bene... allora vi preparo le stanze!"
"Grazie mille... a presto"
"Ciao ragazzo"

Chiuse la chiamata e sospirò. Nikki non poteva uscire dal paese, nessuno di noi poteva farlo o saremmo morti tutti. Il panico si fece largo tra di noi, c'era chi parlava a destra, chi a sinistra era un vero caos. 

"L'ho dovuto fare! Farebbero saltare tutto!"
"Non può uscire dal paese! E poi in Canada? Cazzo più lontano no?"
"è l'unico modo Louis, ora è inutile discutere partiamo tra tre giorni, voi ci aggiornerete se qualcosa non va! Dovete tenere sotto controllo Ricky e dirci i suoi spostamenti"
"Va bene... ma sarà rischioso!"
"Lo so  Niall"

Bene, un giorno tranquillo non esisteva più. 

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Capitolo 34
*** Choice ***


Nikki's pov

Ero stanca morta, il volo sarebbe durato sette ore e mezza e sia Liam che Harry stavano sclerando come due ragazzine con il ciclo, mentre io e Danielle eravamo abbastanza tranquille, forse con i nervi a fior di pelle per il loro comportamento assillante. Quando ci fecero imbarcare si rilassarano, ma erano sempre sull'attenti. 

"Si ti giuro era qualcosa di assillante quel coreografo!"
"Davvero? Ma come hai fatto?"

Danielle mi stava raccontando della sua ultima prova, quando un uomo sulla trentina si avvicinò a noi quattro.

"Scusate...avreste una penna!"

Prima che l'uomo potesse sorriderci Harry era già con la mano dietro i jeans pronto a prendere la pistola, mentre Liam si era parato davanti a me e Danielle. Madonna santa.

"Ehi ehi cosa ho fatto?"
"Scusali e che hanno una giornata no! Vero Harry?!"

Tirai via Harry da sopra a quell'uomo e lo guardai male, la stessa cosa fece Danielle con Liam. Presi la penna dalla mia borsa e la porsi sorridendo all'uomo che se ne andò guardando male Liam e Harry, che fino a quando non scomparse dalla loro visuale, ricevette sguardi omicidi.

"Ma che cosa vi prende?"
"Scusa Dani e che mi era... solo familiare! Non è sicuro uscire dal Regno Unito, questo è un rischio troppo grande!"
"Lo so Liam ma è per questo che siamo andati tutti insieme! Adesso calmatevi e fatevi una dormita!"
"Dormire? Oh no se vi succede qualcosa..."
"Harry!"

Lo presi, stava cominciando a sparare cazzate e a fare il lunatico. Lui sbuffò e si mise comodo sulla poltrona. Qualche minuto dopo l'areo partì, inutile dire che il volo fu interminabile, ma finalmente arrivammo in Canada, più precisamente ad Ottawa e li ci aspettavano i miei genitori con la macchina.

"Amore!"

Vennero ad abbracciarmi e io gli corsi incontro, faceva abbastanza freddo visto che erano le nove di sera, forse anche più tardi. 

"Papà mi soffochi!"
"Oh scusa... ciao ragazzi!!"

Abbracciò tutti i ragazzi e dopo i vari saluti andammo in macchina e dopo una ventina di minuti arrivammo a casa dei miei genitori. Era davvero bellissima e molto grande, ovviamente non ne fui troppo sorpresa, me l'aspettavo proprio così. Dopo aver scaricato la macchina e tutto ci smistammo nelle camere. Sorprendetemente io e Harry eravamo in camera insieme, credo ci sia lo zampino di mia madre. Proprio lei ci diede la buona notte così rimanemmo da soli in camera.

"Tua mamma è dolcissima!"
"Lo so... secondo te da chi ho preso?!"
"Da tuo padre sicuramente!"

Disse serio, ma scoppiò a ridere dopo che gli diedi un colpo sulla spalla. Sentì di nuovo il senso di vomito salirmi, era da quando avevo mangiato quel sandwich su quell'aereo che mi sentivo così male.

"Sei verde, cosa hai?"
"Mi viene da vomitare!"
"Il panino? Io te lo avevo detto di non mangiarlo!"
"Ma tu lo hai mangiato e non stai male!"
"Forse sei intollerante a qualcosa! Dai stenditi e ti metto il pigiama!"

Disse sorridendo e aprendo la mia valigia. Io lo fermai dandogli uno schiaffo sulla mano, questo è completamente rincoglionito. 

"Styles maniaco senza precedenti smettila di farti giochetti erotici in testa e mettiti il pigiama!"
"Tu non sai quanto era bello il mio giochetto!"
"Muoviti!"

Si tolse gli abiti e mise il pigiama, come feci io e dopo ci mettemmo a letto, sembravamo una coppia sposata. Mentre leggevo un messaggio sul cellulare, vidi con la coda dell'occhio che Harry mi fissava sorridente.

"Cosa c'è?"
"SAi che sei bellissima quando sei assorta nei tuoi pensieri? Sembri un altra! "
"Cosa vuoi dire?"
"Che sei bellissima... quando ti mordi le labbra pensierosa, quando aggrotti la fronte, o quando ti scompigli i capelli! Il tuo corpo rilassato quando guardi su nel cielo, le tue mani che cercano di raggiungerlo, i tuoi occhi che sperano di arrivarci! Cosa hai di diverso Nicole?"
"Forse che non mi importa quello che pensa la gente di me?! Me lo dovresti dire tu"
"Vieni qui..."

Mi fece sdraiare su di lui e mi accarezzò i capelli, mentre cercava una risposta.

"Posso raccontarti un segreto?" 
"Si"
"L'altra notte ho sognato una cosa strana... c'eri tu con un bambino in braccio, gli occhi come i miei, era una scena così bella Nikki! Mi sentivo così bene, ero felice, ma una felicità mai provata prima! Lo so sembro un idiota, ma credo che voglia dire che..."
"Non dirlo"
"Sono innamorato"
"Anche io... e l'ho capito Harry! Questa volta davvero"

Mi diede un bacio sulle labbra, ma in quel momento avrei voluto piangere, lui non sa ancora niente della mia scelta, ma spero che capirà.

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Capitolo 35
*** Maps ***


Pov's Leila

In questi ultimi giorni dormivo poco a causa della nausa frequente, così una notte notando l'orario e la scarsa voglia di svegliare quel povero angelo-demone di Niall, decisi di andarmi a fare un giro. 
La luna quella sera era piena, bella e accesa, segnava la strada che conduceva a Londra ed è proprio li che mi volevo dirigere, senza tanti permessi e inchini usci dal rifugio, ovviamente non mi potevo dirigere a piedi, cercai la prima macchina aperta o disponibile:allora quella di Zayn, no perchè mi uccide appena torno. Quella di Liam no, Niall neppure rimane solo il vecchio catorcio di Louis, così armata di spille e di un coltellino multiuso scassai la portiera del guidatore senza fare troppo casino, ed entrai in quel catorcio di macchina. Collegati i due fili dell'accensione partii con poche difficolta.

Era da un mese e mezzo che la piccola Meggy era morta, non era giusto. Non era giusto, doveva essere qualcun'altro a morire non lei, lei aveva tutta la vita davanti e poi quando sarebbe stata più grande l'avrei assunta per dei lavoretti. Io, forse nessuno se ne era accorto ma mi ero demoralizzata e abbattuta come Nikki, ma non lo davo a vedere visto che ero la più forte tra le due. Quella sera la prima capatina l'avrei fatta al cimitero, tanto per vedere come stava Meggy, io non avevo paura dei cimiteri di notte, anzi mi rendevano stranamente più coraggiosa, non so perché eppure odiavo gli horror ma mi affascinava il mistero.
Ero all'entrata del cimitero, anche se il cancello cigolava un po' non mi sarei allarmata e non sarei corsa a gambe levate, così entrata in quel cimitero incominciai a cercare la tomba della piccola, per vedere dove l'avevano sistemata.
 
"Ciao Meggy" dissi inginocchiata davanti alla sua tomba.
"Sono cambiate tante cose, Nikki è molto dispiaciuta del fatto di non essere venuta a trovare ma ha detto che appena riuscirà a venire verrà. Sai, devo dirti una cosa:io sono incinta, non è bellissimo? Cioé avrò una piccola te, sarà bellissima o bellissimo dipende, ma non ho ancora detto niente ai miei. Ho paura..."aggiunsi togliendo i fiori secchi dal vaso. Quando mi alzai notai un ombra poco lontana dalla tomba di Megghy.

"Chi sei?"
"Una domanda un po' bizzarra tu chi sei invece"rispose lui puntandomi la luce della torcia negli occhi.
"Abbassa la luce ci sono i lampioni, comunque piacere:Leila"
"Piacere mio Leila, io sono Ricky."sorrise, allugando la mano.

Era un ragazzo gentile, insomma abbastanza aveva i capelli scuri e gli occhi altrettanto, ma ora come ora non mi potevo fidare tanto delle persone. Però era l'unico che non mi avesse accecato con la sua torcia o non mi avesse rapito.

"Ti va di andare a prendere un caffe?"
"Non posso, ma qualcos'altro non dispiacerebbe"
"Fantastico, allora vieni. Ti porto in un bel posto"
"Ok, ti seguo con la macchina"

Uscii dal cimitero e sali in auto, dando un occhiatina in giro, per vedere se qualcuno mi seguisse, ad un certo punto squillò il cellulare, pensai subito che fosse Niall così lo ignorai, ma dopo 30 minuti di puro squillo acuto, decisi di rispondere.

"Pronto?"
"LEILA!! Dove sei?"
"A farmi un giro"
"No,tu ritorni indietro, subito."
"No. Ora vado a prendermi un the con Ricky ci sìvediamo dopo"
"No! Con chi?"
"Con un mio amico di nome Ricky, l'ho conosciuto al cimitero"
"No, tu torni a casa ora!!"
"Si, a dopo Niall"
"No..asp.."chiusi la chiamata mettendo il cellulare in borsa.
Era seccante, iperprottettivo e super preoccupato da quando ha scoperto che ero incinta, ora mi sarei fatta un nuovo amico. A differenza di persone, che ti ignorano tutti i giorni.
                                                                                                                    

Con il disappunto di Gloria Guerin(perché lei è dell'opzione che una persona si deve immaginare i
personaggi della storia)
Ecco le nostre protagoniste
 
Dylan O'Brien as Ricky

 Jennifer Lawrence as Leila
Nina Dobrev as Nikki
 Harry Styles as Harry
 Louis Tomlinson as Louis
Zayn Malik as Zayn
 
 Liam Payne as Liam
Niall Horan as Niall
                                             

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Capitolo 36
*** beside you ***


Nikki's pov

"Nikki alzati su"
"Andate via! Sono stanca"

Non so quale sia il loro concetto di stanchezza, ma credo che non esista proprio visto che mi stanno fracassando i timpani da mezz'ora. Prima Harry che si mette a fare la doccia e si butta sopra di me tutto bagnato, poi Danielle che fa le prove nella camera accanto con la musica a tutto volume, Liam e mio padre che usano una motosega per non so quale motivo, mia mamma che continua a urlarmi di alzarmi, una casa di matti. Per non sentirli più parlare l'unico modo è alzarmi dal letto, così presi le mie pantofole e me le misi e trascinando i piedi sulla moquette scesi al piano di sotto. 

"Buon compleanno piccola mia!!"

Disse mia mamma abbracciandomi forte e scuotendomi forse non consapevole che ancora non mi ricordavo neanche il mio nome. Quindi facciamo mente locale, oggi è il mio compleanno, quindi ora ho 18 anni, quindi posso bere, quindi posso anche fare il dritto e bere anche tanto, si poi ringrazierò tutti per avermi fatto gli auguri, ma prima queste cose.

"Dov'è la vodka?"
"Come?"
"Oh niente! Grazie mammina ti voglio bene! Il cibo?"

Mia mamma rise leggermente e mi indicò la cucina, così saltellai fino a raggiungerla e mi trovai il ben di dio li dentro, i miei occhi saettavano tra i pancake, i muffin, il caffè e la cioccolata. Sembrava il paradiso.

"CIOCCOLATA!!!"
"Nikki ti prego moderati!"
"Sta zitta donna"
"Come prego?"
"Em... io volevo dire, certo mammina sei sempr... oh andiamo! Scusa!"
"Ecco!"

Appena mi sedetti entrarono tutti in cucina felice e solari, non ho mai capito tutta questa felicità, cioè io la dimostro soltanto davanti alla cioccolata e a Will Smith per altro non trovo i motivi per essere così felici. Ma chi li capisce questi londinesi.

"Auguri amore!"

Harry mi diede un bacio sulle labbra e poi mi strinse fortissimo, senza farmi respirare. Ti calmi subito riccio.

"No...ossigeno...nei...polmoni!"
"Oh scusa! Sei finalmente maggiorenne e così non è più illegale che io stia con te!"
"Da quando è illegale?"
"Beh io sono maggiorenne e tu minorenne, anzi lo eri! Non sei felice?"
"Si, felicissima!"

Dissi sarcastica per poi scoppiare a ridere, non riuscivo a fare la seria quando sparava ste cagate. Per quante volte avevamo fatto sesso doveva almeno prendere l'ergastolo.

"Cucciola del papà tanti auguri!"
"Grazie papi!"

Corsi tra le sue braccia e lui mi abbracciò forte, proprio come quando ero piccola. Dopo di che mi fecero gli auguri anche Danielle e Liam, ovviamente a modo loro. Facemmo colazione tutti insieme e mia madre mi illustrò il programma di oggi, i miei genitori avevano la brutta abitudine di organizzare tutti i loro giorni, per loro era uno stile di vita più sano. Saremo andati a Banff Park e saremmo rimasti li tutto il giorno a fare una grigliata e a fare attività in uno dei laghi di questo parco. 

"Interessante... e ovviamente scommetto che l'hai scelta tu la località papà, giusto?"
"Ovvio!"
"Così puoi pescare! Dai papà"
"Senti pulce è un modo per stare tutti insieme e così potrò conoscere meglio Liam e Harry e voi prendere il sole, niente di più bello!"
"Certo!"

Dissi sbuffando, fortunatamente squillò il telefono di Harry, che rispose. Io ero l'unica che ascoltava la chiamata, Danielle parlava con mia mamma e Liam con mio padre, quanto sei insopportabili.

"Te la passo! Nikki i ragazzi vorrebbero farti gli auguri"
"Passameli!"

Mi passò il telefono felice mettendo in vivavoce.

"Pronto?"
"Auguri impedita!!"
"Zayn spiegami quali sono i tuoi seri problemi! Non sai neanche fare gli auguri di compleanno!"
"Oh mka senti questa! Ingrata di merda io ti ho chiamato e sto spendendo anche soldi perchè le chiamate internazionali a tuo avviso costano!"
"Ma se hai le chiamate gratis con Harry!"
"Dettagli!"
"Coglione -risi- grazie deviato, te ne sono grata!"
"Oh così va meglio! Ti passo Louis, per favore non fate sesso virtuale con il mio telefono!"
"Zayn!!! Ci sono i miei genitori testa di cazzo!"
"Oh...s...salve! Io... em... non intendevo... cioè... ciao!"

Sentì Zayn imprecare in pakistano credo, non riuscivo bene a capire cosa stesse dicendo. I miei genitori risero leggermente, mentre continuavano a consumare la loro colazione, meglio per me, meno domande c'erano meglio era.

"I 18 anni non ti cambiano per niente eh... Sei riuscita lo stesso a far incazzare Zayn!"
"Cosa ci vuoi fare, Dio mi ha fatta così!"
"Auguri piccola stronzetta!"
"Grazie nanetto!"
"Cosa fate oggi?"
"Gita al lago! Voi? Come sta Leila?"
"Ci sono piccoli problemi in paradiso, ma niente di che!"
"Che è successo?"
"Ma niente Niall è un po' iper potrettivo e quindi si è incazzato perchè Leila è uscita nel bel mezzo della notte senza dire niente, ci siamo un po' spaventati! E hanno litigato"
"Porca puzzola... dai passami Niall e gli parlo"
"Va bene... ci sentiamo dopo, ciao!"
"Ciao Lou"

Louis iniziò a urlare il nome di Niall come un fossennato e sentì il biondo insultarlo pesantemente prima di prendere il telefono. Harry e Liam sghignazzarono leggermente mentre Danielle era preoccupata come me, non era da Niall comportarsi così.

"Pronto?"
"Ehi Niall"
"Ciao Nikki, tanti auguri! Come stai?"
"Tutto bene, tu? Louis mi ha detto di Leila"
"Strano che non sia fatto i cazzi suoi per una volta!!"
"Ehi ehi calmati irlandese, lo conosci Louis! Cosa è successo?"
"Nel bel mezzo della notte è uscita e quando l'ho chiamata mi ha detto che doveva andare a prendere un caffè con un certo Ricky e mi ha chiuso il telefono in faccia! Io cerco solo di proteggerla e lei scappa così e mi tratta in questo modo! Mi sono rotto il cazzo di questo comportamento, non mi vuole? Allora vada da Ricky!"
"Niall fermati un attimo: Ricky? Quel Ricky?"

Harry parlò di getto, senza pensare a quello che stava dicendo, la domanda nacque spontanea. I miei genitori si spaventarono a sentire il suo tono preoccupato. Guardai male Harry, che capì e prendendomi dal polso uscì fuori in veranda.

"Non so quale Ricky, ma non credo sia quel Ricky l'avrebbe già uccisa!"
"Lo sai com'è Ricky, è furbo e potrebbe fare di tutto pur di arrivare a Nikki e Louis!"
"Hai ragione..."
"Niall ti prego sta attento, non voglio che le succeda niente!"
"Io cosa ci posso fare Nikki? Lei fa di testa sua!"
"Lo so Niall, ma lo sai anche tu il potere che hai su di lei, risolvi tutto e poi facci sapere!"
"Ok... ora vado, ciao ragazzi e buon compleanno ancora Nikki"
"Grazie, ciao irlandese!"

Chiuse la chiamata. Quella ragazza a volte era anche peggio di me, spero solo che Niall le faccia cambiare idea e che si convinca che li nessuno le farà del male. Harry mi abbracciò vedendomi preoccupata e restammo stretti per vari minuti.

"Niall la farà ragionare"
"Se le succedessi qualcosa?"
"Zayn spaccherebbe la faccia a tutti e gli altri non sono da meno, non preoccuparti!"
"Sto molto meglio... riesci sempre a calmarmi"
"Tu pure... a volte hai un effetto su di me che neanche mia madre quando ero piccola, aveva!"

Mentre parlava si mise a sedere e mi attirò sulle sue gambe. Mi nascosi contro il suo corpo, sdriandomi sul suo petto da cui si intravedevano i tatuaggi a causa della maglietta bianca. 

"Perchè ho il presentimento che tutto finisca?"
"Perchè le cose belle hanno sempre una fine, ma dentro di me sento che non potremmo mai finire, perchè andiamo oltre al concetto paradossale del solito stereotipo di coppia! La nostra storia non è bella, va molto oltre"
"Tu non hai mai paura? Perchè sei così convinto che io rimanga?"
"Perchè non puoi andare via da me se no lo avresti già fatto! Come tutte"
"Harry io credo di..."

Stavo per dirgli una cosa importante, ma mio padre ci annunciò che era il momento di andare via, così ci alzammo e andammo a preparare tutto. Forse era un segno del destino e non avrei dovuto dirgli niente, visto che ancora non era un certezza. 

Spazio d'autrice:

Questo il nuovo capitolooo!! Che dire, tanta suspance!! In che casino si cacceranno nel prossimo capitolo le nostre ragazze? Non ve lo dico! Muaaaa! Ma vi lascio con una foto della nostra Meggy

Baci ragazze,
bananaMarty e Gloria Guerin

Meggy White

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Capitolo 37
*** Stop ***


Nikki's pov

"Va bene... ciao! Ti voglio bene anche io"

Chiusi la chiamata e tornai da Danielle che mi guardava sorridente notando il mio sorriso sollevato. Mi distesi sulla sdraio e misi i miei occhiali da sole, mentre cercavo di tenere sulle spine la ragazza accanto a me, che mi guardava incessante in attesa di una risposta. Mi aveva chiamato Niall per dirmi come era andata con Leila.

"Allora?"
"Cosa?"
"Dai Nikki dimmelo! Hanno fatto pace?"

Disse scuotendomi il braccio con una voce da bambina, io risi per un po'.

"Si hanno fatto pace, fortunatamente! Ora possiamo calmarci!"
"Niall era sollevato?"
"Abbastanza, sembrava tranquillo, lei ha capito la gravità della situazione e fortunatamente hanno risolto!"
"Se non stessi con Liam credimi che sceglierei Niall, è davvero un ragazzo d'oro! Non si può dire la stessa cosa di te, se non avessi Harry so da chi correresti!"

Disse con un sorriso malizioso. 

"Cosa insinui? Che sono una puttana?"
"No scema! -rise- tutti sanno del vostro triangolo amoroso! Cioè quello che ne sa più di tutti è Liam quindi di conseguenza anche io! Ma a quanto pare hai scelto Harry"
"Si... cioè ancora non so bene la mia scelta, io e Louis abbiamo un rapporto unico, amore e odio che forse mi intriga troppo! Con Harry di assoluta semplicità, ma forse lui mi ha fatto soffrire di più di Louis, Harry è più complicato di lui e io ho un debole per le cose complicate"
"Se parliamo di complicazione allora tra i due non so chi sceglierei!"
"Grazie mi sei d'aiuto!"

Daniel scoppiò a ridere e io la seguì. In lontananza si stavano avvicinando i tre ragazzi, tutti bagnati con un costume. Mio padre era un bellissimo uomo e si conservava davvero bene, per non parlare di mia madre. Sembravano in sintonia tutti e tre, chissà come sarebbe stato se fosse venuto Louis. Mia madre stava accendendo la griglia e dopo fu aiutata da mio padre, mentre Liam e Harry si asciugavano i corpi bagnati.

"Nikki dove hai messo le mie scarpe?"
"Harry le avevi lasciate in macchina!"
"Oh grazie!"
"Dani i miei occhiali?"
"Nella mia borsa!"
"Grazie, ti amo"

Sempre i soliti, se non ci fossimo noi non saprebbero come fare. Tutti e quattro prendemmo un po' di sole per altri minuti, poi andammo a mangiare. La giornata fu magnifica, ma dopo verso le cinque del pomeriggio decidemmo di tornare a casa perchè i ragazzi volevano portarmi fuori a festeggiare, ma prima che salissi in macchina Harry mi fermò.

"Devo parlarti, puoi aspettare un attimo?"
"Si certo!"
"Andrew ho dimenticato il mio asciugamano, arriviamo subito!"
"Certo, vi aspettiamo!"

Harry inventandosi una balla, mi portò di nuovo in riva al lago. Era strano, continuava a guardare di fronte a se e a giocare con uno dei suoi anelli, così decisi di farlo parlare.

"Cosa succede?"

Dissi solcemente poggiandogli la mano sulla spalla, lui sorrise leggermente.

"Si vede tanto che c'è qualcosa?"
"Un po'!"
"Ho due sorprese per te..."
"Sai che non volevo regali"
"Te ne farei ogni giorno, perchè tu me ne hai fatto uno fondamentale Nikki! Ti ricordi quella sera che sono venuto da te?"
"Si..."
"Ti avevo chiesto di essere la ragione per cui valeva la pena di alzarsi la mattina! Credici o no lo sei diventata... il pensiero di tutte le lacrime che hai versato per me, di quello schifo che ti ho fatto passare, di tutto quello che stai affrontando per colpa mia, perchè quella mattina su quel vicolo hai salvato non un bravo ragazzo, ma tutt'altro! Ho ucciso tante persone, ho le mani sporche del sangue di troppe persone, ma ora, qui davanti a te ti faccio una promessa che ti proteggerò, per sempre... quando dico per sempre ti sto chiedendo un impegno forse da pazzi, ti sto chiedendo di passare la tua vita con me, con uno stronzo che gira con una pistola, che forse l'unica cosa grande che ti potrà dare è il suo amore, che credimi è molto di più di quanto pensi! Non vorrei mai vederti triste, piangere o tagliarti per me o per qualsiasi altra persona. Vorrei... -mi prese la mano e mi guardò dritto negli occhi- che diventassi la mia ragazza..."

Vidi che uscì dalla tasca un confanetto marrone lucido e lo aprì rivelando un belissimo anello. Già le mie lacrime aveva preso a scorrere sulle mie guance, un sorriso tremolante si era formato sul mio viso, il cuore batteva forte. Gli occhi di Harry erano lucidi quanto i miei, faceva fatica a guardarmi, dentro di lui non si sentiva degno neanche di quella proposta, io la sapevo. Gli alzai il viso dal mento e lo guardai dritto negli occhi sorridendo.

"Certo che si..."
"Davvero? Nikki davvero?"

Continuava a ripetere incredulo, forse più a se stesso che a me.

"Rimarrò sempre al tuo fianco, niente ci separerà... tu... hai cambiato la mia vita"
"No tu hai cambiato la mia! Cazzo se sono felice"

Mi abbracciò scoppiando in un pianto liberatorio. Le sue lacrime scendevano lungo la mia spalla, le mie mani accarezzavano i suoi capelli e il suo collo, sentivo il suo respiro sul mio collo a singhiozzi. 

"Sai che non dovresti piangere..."
"Ti amo Nikki, non so quanto possa valere detto da me ma..."
"Harry... vale più di quanto tu pensi!"

Lui mi baciò dolcemente e io ricambia sorridendo, potete solo immaginare la mia felicità in quel momento. Quando tornammo a casa, io e Daniel ci preparammo per la sera, lei e Liam mi avevano regalato un bellissimo vestito nero di pizzo corto a mono spalla, con una sotto veste sempre corta bianca e indossai proprio quello. Mi truccai lievemente per non rovinare la semplicità del mio viso e misi delle scarpe nere, con uno pochet bianca lunga e a tubo che richiamava la sotto veste. Danielle mise un vestito rosso che sfumava fino ad arrivare al rosso, corto e con delle zeppe chiuse rosse e uno pochet nera. Eravamo pronte. Non sapevo la seconda sorpresa di Harry, ma mi aveva detto che mi avrebbe fatto molto piacere. Sentì suonare il campenello, forse erano degli amici dei miei gentori.

"Pronta dolcezza?"
"Prontissima riccia! Sei davvero sexy"
"Anche tu! Ora so che Liam sa scegliere gli abiti!"

Ridemmo e scendemmo al piano di sotto dove i ragazzi ci aspettavano mentre guardavano con mio padre la tv e mia madre leggeva una rivista. Liam e Harry sorrisero leggermente, mentre mio padre avanzava verso di noi con uno strano sguardo.

"Dove pensate di andare vestite così signorine?"
"Fuori papà!"
"non stiamo bene?"
"Non è questo il punto Daniel e che siete troppo scollate e non mi fido ciecamente di quei due maniaci li!"
"Non si preoccupi... li tengo a bada io"

Sentì una voce che non apparteneva a nessuno di noi, mi guardavo in giro ma non vedevo nessuno. Harry e Liam si erano alzati dal divano e sorridevano guardando un punto indefinito dietro di me. Quando mi girai trovai Louis vestito elegante (ma non troppo), che mi sorrideva divertito. Appena lo vidi gli saltai addosso e fortunatamente riuscì a prendermi prima di cadere per terra, non so perchè ma ero davvero felice di rivederlo, come se fossi stata via un anno da lui. Sentivo di nuovo il suo profumo, l'odore di fumo era bellissimo. 

"Piano piano!"
"Cosa ci fai qui?"
"Sono una sorpresa di compleanno! Harry mi ha chiesto di venire e sono qui, ti mancavo eh?"
"Tantissimo!"

Ero ancora abbracciata a lui e ci sussurravamo ogni parola, non per non farci sentire, solo che così rimaneva più nostra. A molti non poteva piacere Louis, per i suoi modi rudi a volti troppo, per la suo voce acuta, ma quando voleva era agghiacciante, per tutti quei tatuaggi, ma io lo trovavo perfetto. Quando sciogliemmo l'abbraccio vidi che tutti ci osservavano sorridenti. 

"Bene ora che l'ultima sorpresa è stata svelata possiamo andare!"
"Dove?"
"Io e Harry, con il cosiglio di tuo padre, abbiamo prenotato in un bel ristorante e dopo faremo un giro in città! Proposta allettante no?"
"Si mi piace! Possiamo andare"
"Allora divertitevi!"
"Grazie papà!"

Salutai i miei genitori e dopo partimmo tutti con la macchina gentilmente offerta da mio padre alle mani esperte (per modo di dire) di Harry. Passammo una serata meravigliosa, tra risate e battute di merda di Louis dove l'unico che rideva era Liam.

"Oddio mi fa male la pancia!"
"Liam non fa ridere"
"Dai Nikki... rovini tutto"
"Si Nikki che palle!"

Disse Louis sostenendo Liam che ormai se la faceva sotto dalle risate. Harry rideva solo quando io o Daniel smontavamo i due ragazzi, non sembrava affatto infastidito della presenza di Louis, pur sapendo tutto quello che provavo per lui. Finito di cenare andammo a fare un giro in città, che di sera era stupenda. Ad un certo punto mi ritrovai sola con Louis, non so se fosse proprio una casualità, ma rimanemmo noi due soli, mentre Harry, Liam e Daniel andarono a sentire se potevamo fare un giro con barca per il giorno dopo.

"Hai il nasino rosso!"
"Si, sarà estate ma qui la temperatura si abbassa"
"Tieni dai..."

Mi porse la sua giacca e me la mise sulle spalle, per poi appoggiarsi al muro accanto a me, mentre si accedenva una sigaretta. 

"Ti fa male Lou, quante volte te lo devo dire?"
"Hai ragione... scusa Meg"
"Come?"
"Ho detto scusa!"
"No dopo... hai detto Meg"
"Davvero? Scusa e che... lei mi diceva che non gli piaceva quando fumavo e... era l'abitudine! Scusami Nikki"
"Tranquillo..."

Louis sospirò, forse si sentiva in colpa, ma già io la pensavo da tutta la giornata. Questo è il primo compleanno che passo senza di lei e si sente tanto la sua mancanza. Ma non riesco più a piangere, so che ora è al sicuro, so che è li su che mi protegge.

"Sono un coglione eh"
"No dai... poteva capitare a tutti"
"Però è capitato a me!"
"Lou non hai fatto niente di male... tranquillo"

Li accarezzai il braccio scoperto e vidi che gli venne la pelle d'oca, cosa che fino ad ora non aveva. Mi ero dimenticata quello che mi aveva detto, che il mio solo sfiorarlo gli provocava un emozione forte e non volevo complicare le cose tra me e Harry.

"Harry mi ha detto della proposta... sei felice?"
"Non penso che dovremmo parlarne"
"Nikki... secondo te perchè te l'ha fatta?"
"Perchè mi ama?!"
"Si... ma lo avrebbe fatto sapendo che il suo migliore amico è innamorato della sua ragazza?"
"Quindi tu..."
"Si... Lui ed io abbiamo parlato e"
"Perchè lo hai fatto? Ero io a dover scegliere, non tu!"

Louis rise leggermente, guardando fisso davanti a se.

"Ami lui piccola... io lo so, tu lo hai scoperto solo ora!"
"Come potrò essere mai libera se prendete decisioni al posto mio? Ora sono grande Louis, so prendere le mie decisioni da sola!"
"Ti stai arrabbiando con me solo perchè voglio vederti felice?"
"Cosa ne sai tu di quale è la mia felicità? Pensate tutti di saperlo, ma non sapete neanche chi siete voi!"
"Cosa vorresti dire?"
"Louis cazzo io amo anche te! Si amo Harry, ma sono innamorata di te! E che tu e lui usiate la mia vita come se fosse voi i padroni di essa mi fa girare i coglioni! Sono io a decidere per me... e se la vuoi sapere tutta mi hanno accettato all'università qui in Canada ed io ho intenzione di andarci! E ora ho un motivo in più per farlo!"

Forse era il troppo vino o lo champagne, ma presi su e me ne andai, lasciando li Louis che urlava il mio nome e cercava di farmi tornare indietro. Fortunatamente un taxi mi vide e si fermò e in venti minuti mi riportò a casa. I miei genitori non c'erano così salì in camera e andai a dormire, piangendo. Ero stanca di essere condizionata da loro, mi dovevano proteggere si, ma non dovevano prendere in mano la mia vita senza il mio permesso. Mi svegliai ad un certo punto sentendo un rumore, forse erano tornati. Ma ora non sentivo nessuno, così mi alzai per accettarmi cosa fosse quel rumore. Scesi al piano di sotto e non trovai nessuno, così risalì le scale, ma qualcuno mi scaraventò giù prendendomi dai capelli.

"Adesso sei mia, finalmente!"
"Lasciami!! Chi sei?"
"Sono Ricky e finalmente ho la mia occasione di vendicarmi su quello stronzo di Tomlinson e i suoi amichetti!"
"Lasciami ti prego!! Mi fai male!!"

Lui mi prese di peso e con molta fatica aprì la porta di casa. 

"Lasciala subito!"

Sentì la voce di Liam urlare, poi caddi per terra sbattendo la testa, anzi la fronte su uno scalino di casa. Vidi Harry inseguire Ricky con una pistola ma fu tutto inutile, lui salì sulla sua macchina e riuscì a scappare, schivando ogni sparo di Harry che fece svegliare tutto il vicinato. Perdevo del sangue dalla fronte. Danielle aveva chiamato l'ambulanza e la polizia. 

"Nikki stai bene?"
"Si mi fa solo male la testa!"
"Merda!"

Louis cercava di fermare il sangue, mentre rimanevo sdraiata per terra. Tutto il vicinato accorse qui e in pochi minuti arrivarono la polizia, l'ambulanza e anche i miei genitori, che allarmati cercavano spiegazioni. La polizia trovò dei microfoni e delle telecamere da tutte le parti. Potete solo immaginare la reazione dei miei genitori, che se la presero con i ragazzi. Io mi feci medicare la ferita, con Danielle che mi tranquillizzava che sarebbe andato tutto bene.

"Papà basta!"

Dissi io una volta da loro.

"Basta? Ti rendi conto che voglio ucciderti?"
"Loro sono gli unici che posso proteggermi!"
"Da quanto va avanti?"
"Otto mesi più o meno..."
"No basta così Nikki, tu verrai qui al più presto! Niente storie, nont i farò morire per colpa di un ragazzo!"

Detto questo se ne andò. Ormai le lacrime erano diventate uno routine per me. Saremmo partiti il giorno dopo per tornare alla casa del padre di Harry, per prendere le mie cose, mi sarei trasferita al campus, anche se a loro avrei detto che sarei rimasta a Londra, preferivo questa volta scappare, so che è la scelta peggiore, ma tutto questo doveva finire, anche se avrei sofferto per sempre senza di loro. Erano la mia vita, la mia quotidianetà, da cui dovevo prendere le distanze.


SPAZIO D'AUTRICE:
Allora girls, vi informo che tra un po' la storia finirà *piange*, mi è piaciuta da morire questa storia, ma ancora sarà piena di colpi di scena brutti e belli! Non ve li svelo però, ma vi lascio con le foto dei vestiti da sera dei nostri ragazzi! 

Baci
bananaMarty e Gloria Guerin

Nikki's outfit

Danielle's outfit

 Louis' outfit

 Harry's outfit

 Liam's outfit
 

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Capitolo 38
*** I will go ***


Nikki's Pov

Io, Louis e Harry litigammo tutto il tempo del viaggio, credeteci o no ma tutti e tre dicevamo cose assurde l'uno dell'altro e a tutti e tre erano scesi fiumi di lacrime. Quando atterrammo a Londra, salimmo sulla macchina per dirigersi al paesino dove si trovavano il resto dei ragazzi. Liam e Danielle cercavano di farci calmare, ma era tutto inutile, per la mia cattiveria uscivano dalla mia bocca parole che non pensavo veramente e che ferivano i due ragazzi più di uno schiaffo sul viso.

"Basta! Smettetela!"

Urlò Liam arrabbiato e tutti finimmo di urlarci contro, di singhiozzare o nasconderci dietro parole che non ci appartenevano. Ci dovemmo fermare visto che erano le nove di sera e ancora ci avremmo messo un ora ad arrivare a casa, quindi ci fermammo a mangiare in un aerea di servizio. 

"Io e Danielle andiamo al bagno, per favore cercate di non dare spettacolo!"
"Va bene"

Dicemmo tutti e tre. I due ragazzi si deleguarono e noi rimanemmo soli, non avevo intenzione di parlargli, non si meritavano altro da me. Mi alzai per prendere da mangiare e quando ritornai in lontananza li vidi, tutti e due, Harry con la testa china che guardava le sue mani e singhiozzava lievemente, Louis che guardava fuori dalla vetrata mentre una lacrima solcava il suo viso. Soffrivamo tutti e tre, ma non riuscivo più a guardarli come prima. Guardai l'anello che mi aveva dato Harry e dentro di me sentì un vuoto immenso, lo amavo alla follia, ma ora tutto doveva finire. Tornai al tavolo e mi sedette accanto a Harry e proprio di fronte e Louis.

"Vuoi veramente farli finire così?"
"Rimango Louis... ma tra noi non accadrà niente, neanche una semplice amicizia!"
"Ti sembra giusto quello che ci facevi passare? Io ero innamorato di te, anche Harry lo era! Tu non prendevi una decisione, secondo te avremmo continuato a lungo?"
"Questa è la mia vita Louis... voi due ve ne siete approfittati! Harry ha fatto i suoi giochetti e..."
"Lo sai che infondo ti amavo, perchè devi continuare a rinfacciarmelo?"
"Perchè non ti meriti che questo!"

Harry si alzò e lo vidi entrare nei bagni, Louis aveva ancora la forza di rimanere li, ma potevo capire la sua reazione, gli avevo detto delle cose orribili cose che non pensavo nemmeno, questa era la mia corazza protettiva che cercava di proteggermi dal dolore, veniva fuori da sola. Ritornarono poi tutti e tre, nessuna domanda, mangiammo e poi riuscimmo ad arrivare a casa. Corsi da Zayn, che era seduto sul divano da solo, era tardi forse Leila dormiva, ma in quel momento avevo bisogno di lui.

"Piccola mia! Ehi aspetta... perchè piangi? Nikki che succede?"
"Basta...non c'è la faccio più..."

Zayn stava per parlare, ma entrò Harry furioso e se ne andò piangendo in camera, seguito da Louis. Non riuscivo a vedere la faccia di Zayn, ma sicuramente era confuso, entrarono anche Liam e Danielle. La ragazza rimase con me e Zayn, era l'unica che mi era stata accanto, capiva tutto, forse l'aveva già vissuto ecco perchè faceva così. 

"Basta...basta Nikki"

Sussurrava Zayn al mio orecchio mentre mi accarezzava i capelli. Dopo qualche ora Zayn mi impose di venire a letto con lui, ma non volevo, anche se ero in camera con lui, non avevo la forza di dormire da sola in quel letto.

"Nikki dormirai con me, va bene? Insieme a me nel mio letto! Basta che vieni a dormire"
"Dai Nikki ascolta Zayn, va a dormire..."
"V...va bene"
"Brava... vieni su"

Zayn mi tese la mano e io la presi. Abbracciai forte Danielle che mi augurò la buona notte e insieme a Zayn andai a letto. Quando entrammo in camera c'era solo una luce accesa, ma tutti e due i ragazzi dormivano a sonno pieno. Così non avremmo avuto altri scontri.

"Spogliati dai... non guardo"

Zayn si tolse la maglia e io presi la mia maglia e mi spogliai per poi mettermela. Quando mi girai verso di lui, lo trovai steso sul letto che guardava il telefono, quando mi vide mi sorrise e mi fece segno di venire accanto a lui. Mi avvicinai al letto e lui scostò le lenzuola rivelandosi in boxer, io sorrisi leggermente.

"Ti da fastidio? Se vuoi metto dei pantaloni della tuta!"
"No tranquillo... c'è caldo stai pure così"
"Dai vieni"

Mi sdraiai accanto a lui e dopo avermi coperto con il leggero pezzo di stoffa, mise il braccio sul mio fianco e mi avvicino a se. Forse se una delle ragioni per cui rimarrei, ma vado via Zayn, vado via per non mettervi più in pericolo, per non far soffrire più nessuno, lo faccio solo per te. I miei occhi guardavano i suoi, mentre dentro di me cercavo la forza di dirglielo.

"Basta piangere... non ce la faccio più a vederti stare così"
"Mi vuoi bene?"
"Più di quanto immagini..."
"Sei stato il primo di cui mi sono fidata quel giorno... ti ricordi?"
"Si, era spaventata e avevi un taglio sulla guancia! -rise leggermente- Ti muovevi incontinuazione mentre ti medicavo, ma non posso dimenticare la paura nei tuoi occhi, è simile a quella che vedo ora... so che mi nascondi qualcosa, ma ti prego qualsiasi cosa tu voglia fare riflettici bene, pensa alla tua vita senza uno di noi! Pensa a te stessa Nikki"
"Rimarrai con me qualsiasi cosa accada?"
"Si, per sempre... non ci sarà niente che mi separerà da te, ne la distanza, ne gli inverni, le estati, niente!"

Mi diede un bacio sulla fronte e mi avvicinò al suo petto, facendomi rannicchiare su di lui. Mi addormentai lentamente sotto di lui che mi accarezzava dolcemente e mi cantava la nostra canzone preferita. 


SPAZIO D'AUTRICE:
Okay sono cattiva.... ma essendo una storia triste ci deve essere un finale triste, ma anche bello credetemi! Non mi odiate per i prossimi capitoli, ma secondo me è meglio che la storia vada così, fidatevi che piangerete come non so cosa! Vi lascio con la foto di Nikki che piange (mi si spezza il cuore :'( )




 

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Capitolo 39
*** How save your life ***


Nikki's Pov

Caro Harry,
ti chiederai dove sono finita, forse non doveva andare così, ma credo sia la cosa migliore per entrambi. Sto qui a scriverti questa lettera, mentre mi scendono un fiume di lacrime e nella mia mente scorrono i nostri momenti più belli e so che rimarranno sempre con me. Perchè ti ho scritto questa lettera? Perchè non sono stata capace di affrontarti di persona e quindi te lo dico nel peggiore dei modi: sono andata via, via dalla tua vita, da tutti voi. Questo mese è stato così duro lontano da te, anche se eravamo così vicini, io ti amo, ti amo davvero tanto ecco perchè ho deciso di andarmene, le nostre vite devono separarsi così tutto questo finirà. La tua proposta... quello è il rimpianto più grande che ho! Forse ti ho illuso troppo presto, abbiamo corso troppo e questa è la conseguenza. Ti auguro il meglio amore mio, ti auguro una felicità immensa, una ragazza migliore di me che sappia amarti più di quanto abbia fatto io, anche se penso sia impossibile; ti amerò per sempre Harry, sei e sarai per sempre la parte più importante di me. 

Per sempre tua Nicole.


Chiusi la lettera, cercando di fare meno rumore possibile per non svegliare nessuno, anche se i miei singhiozzi erano ben udibili. Lasciai la lettera sul tavolo e sopra ad essa il mio bellissimo anello, stavo lasciando tutta la mia felicità, ma lo facevo solo per loro, sarebbero stati meglio senza di me. Guardai per l'ultima volta quella casa e poi uscì e chiusi la porta, per poi entrare nel taxi.

"All'aereopo di Londra"
"Certo signorina"

Era così, stavo andando via, stavo partendo per il Canada per frequentare l'università li , quella che avevo sempre sognato ma che era stata sempre troppo irraggiungibile. Eppure non sembrava un sogno perchè soffrivo così tanto, gli avevvo mentito, lo avevo fatto con tutti promettendo che sarei rimasta. Le strade erano deserte vista la tarda ora. In casa non c'era nessuno, erano usciti tutti io vi ero rimasta con la scusa che non mi sentivo bene, ma era solo un pretesto per andare via. In un tempo che fu brevissimo arrivai all'aereoporto; di solito ci mettevo di più, ma sembra che anche il tempo ce l'abbia con me. L'autista i aiutò con i bagagli e dopo averlo pagato se ne andò. Era presto ancora, sarei rimasta li ad aspettare che chiamassero il mio volo, così misi le cuffie e continuai a sfogarmi piangendo, fino a quando la mia attenzione non fu catturata dal cellulare che continuava a vibrare. Eccole li le prime chiamate, i primi messaggi disperati, dovevo solo ignorarli ma era così difficile. 

"Posso sedermi?"
"Oh certo"

Un ragazzo, molto carino, mi chiese sorridente il permesso di sedersi accanto a me. Non lo avevo mai visto prima, ma aveva un aspetto abbastanza familiare, un aria da bad boy simile a quella di Zayn, una dolcezza mista a una durezza sul viso che ti confondeva molto. 

"Tutto ok?"
"Oh...em...si"
"A me non sembra, stai piangendo"
"Drammi post-adolescenza"
"Sono i più brutti"
"già..."

Dissi ridendo leggermente e tirando su con il naso. 

"Tu come ti chiami?"
"Ricky e tu sei Nikki giusto?"

Ricky? Cosa? Il mio cuore perse un battito, mi allontanai leggermente da lui, mentre sul suo viso si formava un ghigno abbastanza divertito ma innocente. Ecco perchè mi era familiare, non lo avevo riconosciuto a casa quella sera, puzzava di alcool, ora non aveva quella puzza.

"Stai tranquilla... non voglio farti del male! Fidati di me"
"Fidarmi? Hai cercato di uccidermi per un anno quasi"
"Si hai ragione, ma solo perchè opponevi troppa resistenza, per colpa tua sai quanti uomini ho perso? Non te lo immagini neanche... ma voglio propormi un accordo, dimmi dove sta Tomlinson e tu sarai salva! E magari potremmo anche cominciare un capitolo nuovo"
"Neanche morta!"
"Non fare così Nikki... non opporre altra resistenza, guardati intorno, sei circondata un passo falso e muori qui e all'instante! Quindi... -si avvicino a me e mise una mano sul mio fianco- dimmi dov'è Tomlinson e non morirai!"

Aveva il fiato sul mio collo, sentivo dei brividi lungo il corpo, ero terrorizzata.

"Sei così...bella"
"Ti prego...lasciami andare"

Lo supplicai, ma lui non ascoltava, aveva incominciato a baciarmi il collo con durezza, non potevo fare resistenza ricordavo le sue parole: un passo falso e muori. Dove sono ora? Proprio ora che dovrebbero spuntare dietro di me non ci sono e io ormai sento che è la fine. 

"No!!"
"Non toccarla lurido stronzo!"

Eccoli, sentivo le loro voci, non era una allucinazione. Qualcuno di loro lo scaraventò a terra e io corsi da Niall, vedendolo correre da me. Louis urlava alle persone di mettersi a riparo, così si creò un caos infernale dentro l'areoporto. Prima che potessi abbracciare Niall, lui mi prese e mi fece sdraiare per terra perchè proprio in quel momento arrivò un proiettile che puntava a me. Di corsa io e lui andammo a nasconderci dietro un muro.

"Nikki... Nikki guardami!! Piccola riprenditi!"
"Ho paura!!"
"Ci siamo noi, ora prendi questa e rimani con me!"

Niall mi porse una pistola e io annuì ai suoi ordini. Qualcuno sparò verso la nostra direzione e io e lui ci abbassammo, poi Niall sparò all'uomo che cadde morto per terra. Dovevamo trovare una via di fuga giusta per me, ma erano tutte chiuse. 

"Merda!!"
"Niall!!"

Ci girammo verso la voce che vi aveva chiamato: erano Leila e Danielle davanti a una uscita di sicurezza, ma si trovava dall'altra parte. Mi guardai in giro e vidi che ormai i ragazzi li avevano fatti fuori quasi tutti, così riuscì a correre verso la porta con Niall che mi proteggeva sparando qualche volta.

"Va tu, so che ce la puoi fare!!"
"No non mi lasciare!"
"Ti guardo le spalle, corri Nikki!"

Seguì le sue indicazioni e corsi. Dovevo praticamente attraversa l'areoporto e non sapevo da dove passare, così mi fermai un attimo per raggionare: se avessi preso le scale sarei arrivata prima, così iniziai a correre. 

"Sei spacciata!"

La voce di Ricky era dietro di me, così velocizzai la mia corsa, ma mi ritrovai da tutt'altra parte, non sapevo più dove andare e mi ritrovai nelle piattaforme di atterraggio degli aerei. Era immenso, mi avrebbe preso sicuramente, ero spacciata. 

"Fine della corsa!"
"Che cosa vuoi da me?"
"Ucciderti!"
"E pensi che questo possa far rivere la tua famiglia? Uccidere non ti porta a niente se non alla galera!"
"Secondo te mi importa? La devono pagare! Tutti loro, ma sembra che Eleonor non li sia bastata!!"

Mi puntò la pistola contro, la mia era caduta mentre correvo, ero completamente disarmata. In un attimo arrivarono tutti i ragazzi, ma se avessero sparato io sarei morta, loro lo sapevano.

"Ti prego Ricky, non farlo!"
"La ami Styles? Pensi che mi fermi davanti alle tue suppliche?"
"Li fuori è pieno di agenti della polizia, sei spacciato, se la ucciderai aumenterai solo i tuoi anni di galera!"

Sembrò per un momento ripensarci, infatti mise giù lentamente la pistola. Ma quando arrivò Louis, non esitò e sparò il colpo. Chiusi gli occhi, ma non arrivava niente.

"Louis!!!"

Sentì urlare e dopo qualcosa cadere rovinosamente per terra. Aprì gli occhi e lo vidi, li per terra, con una pozza di sangue che si allargava sempre di più. Aveva... aveva preso il proittile al posto mio, stavo morendo al posto mio, lui che non meritava assolutamente di morire, era li che ansimava. Mi abbassai velocemente su di lui, chiamandolo e urlandogli di guardarmi.

"Louis... ti prego, no no!"
"Piccola..."

Disse tossendo. Aveva la testa sulle mie gambe, Harry era al suo fianco, Zayn pure, Niall e Liam erano ai suoi piedi, piangevamo tutti, nessuno escluso. 

"Sei un idiota... tu... pezzo di coglione... non dovevi!"
"Basta... -tossì- dovevo... ti amo, te...te lo avevo promesso, avrei dato...la mia vita per te"
"No Lou...io...ti amo"
"Lo so...ma non quanto ami lui..."

Disse sorridendo e guardando Harry, che scuoteva la testa.

"No Louis... cosa stai dicendo?"
"Harry...amico mio perdonami... ho avuto la mia possibilità, ora...è la tua"
"No Lou... ti prego"
"Ascoltatemi bene voi due... l'amore che vi lega è più profondo di qualsiasi...qualsiasi altro amore... fatelo...p...per me, non mandatelo a puttane, almeno so...che nonsarò morto inutilemente"
"NO!! Tu non morirai ok? Tu non lo farai, perchè qui tutti abbiamo bisogno di te, compresa me, soprattutto me!"

Louis sorrise leggermente, mentre il suo respiro si faceva sempre più corto. Alzò con fatica la mano e mi accarezzò il viso bagnato di lacrime. Perchè anche questo colore svanisce dalla mia vita? Perchè il colore dei tuoi occhi sta svanendo.

"Io...ti amo"

Mi avvicinai al suo viso e lo baciai dolcemente, sentivo le sue labbra fredde, non c'era più quella forza di qualche mese fa, solo leggerezza, dolcezza e una piccola speranza che svaniva piano piano. 

"Ti amo...anche io Ni...Nikki"

Il mio nome lo disse in un sussurro, la sua mano che prima era sul mio viso ora era caduta per terra, i suoi occhi spenti, le sue labbra bianche. Non doveva finire così, non doveva morire lui. Questa scena l'avevo già vista, perchè me la vita me li portava via così? Harry scoppiò a piangere, urlare il suo nome, ma non serviva a niente. Louis era morto, tra le mie braccia, sussurrando il mio nome, salvandomi la vita. 
 

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Capitolo 40
*** ...for my Harry ***


Nikki's pov

La mia vita non era mai andata così a puttane, sentivo dentro di me un vuoto spaventoso, che mi logorava dentro, era la sua assenza perchè neanche l'aria era paragonabile a lui, lui era la mia aria e quando viene a mancare soffochi. Ricky era stato condannato all'ergastolo, ma in compenso aveva ucciso una delle persone più importanti della mia vita, aveva avuto ciò che voleva, il mio Louis. Ce l'avevo con me stessa, ma nessuno dei ragazzi ce l'aveva con me, io mi odiavo, loro no, io vorrei essere morta per lui, loro piangono insieme a me. Ora mi tocca rivederlo, mi tocca rivederlo dentro una bara, mentre si sentono dei pianti di sotto fondo. Louis portava sempre tanta allegria, ma perchè ora era tutto il contrario? Se fosse qui gli urlerei contro che è un coglione, che senza di lui tutti noi non sappiamo che fare, perchè lui è tutto, nessuno potrà mai prendere il suo posto. 

"Nikki..."
"Non...c'è la faccio..."

Harry entrò in camera mia e chiuse la porta alle sue spalle. Ea vestito elegante, tutto in nero, bellissimo come sempre, ma con un aria diversa. Aveva perso il suo migliore amico, aveva perso la metà che lo completava, aveva perso il suo confidente, la sua coscenza, il suo compagno fedele... aveva perso Louis. Mi guardavo allo specchio, riluttante dell'immagine riflessa li sopra, mi sentivo un vero schifo. Harry mi accarezzò le braccia per poi abbracciarmi, insieme avevamo affrontato una delle notti peggiori della nostra vita.

"Lui non ci vorrebbe vedere così"
"Vorrei...che lui me lo dicesse di persona..."
"Ora può badare lui alla piccola Meg, lui e El staranno con lei, la custodiranno per noi! Louis non è morto in vano, Louis lo ha fatto per te, per tutti noi."
"Come fai a guardarmi ancora?"
"Perchè non è colpa tua, perchè sei la cosa più bella del mondo, per cui vale davvero la pena morire Nicole"

Harry mi baciò dolcemente, mentre le sue lacrime si univano alle mie, poi mi abbracciò singhiozzando, senza nascondermi nessuna emozione, perchè erano tutte per Louis, erano tutte per quel bellissimo ragazzo dagli occhi color del mare. Uscimmo poi di casa e con grande corraggio andammo al funerale. La sua famiglia era distrutta, le sue sorelle piangevano, Johanna pure. Appena la donna mi vidi mi guardò per un momento poi mi corse incontro stringendomi in un abbraccio che per me fu più doloroso di una pugnalata al cuore.

"Lui...lui non è morto in vano..."
"Non riuscirò mai a convincermi di questo"

Dissi mentre la stringevo e guardavo oltre le sue spalle la bara di Louis con la sua foto sopra. Perchè continuate tutti a ripeterlo? La cerimonia iniziò, c'erano tutti i genitori dei ragazzi, i miei e quelli di Leila. Parlò la mamma di Louis e poi sua sorella Fizzy. I ragazzi, uno ad uno, quello con le parole più dolorose fu Harry, che mi fece piangere di nuovo. Quando toccò a me quasi non ebbi la forza per salire sull'altare.

"Quest'anno ho perso due persone a me care... care? Forse è dire poco, era due persone per cui avrei prestato la mia vita pur di non vederle morire tra le mie braccia. Quest'anno la vita mi ha dato continui cazzotti in faccia, continui muri in faccia e continui ceffoni. Louis è stato uno di questi ceffoni. La prima volta che lo conobbi fu il giorno del suo compleanno e da quel giorno la mia vita è cambiata! Ho riso, ho pianto, ho urlato e sgridato per lui, ma non rimpiango nessun momento, nessuna emozione! Ho conosciuto tanti ragazzi, ma nessuno sarà mai come lui, così sorridente, così determinato, così vero. Louis ha perso una persona davvero importante per lui e ieri ha dato la vita per me... per Harry! Per noi... sapendo a cosa andava incontro, ma nonostante tutto lui lo ha fatto! Lui prima ci proteggeva qui, adesso lo farà in un altro modo! Vorrei abbracciarlo per l'ultima volta, dirgli che lassù anche se lontano da noi, vivrà una vita migliore, ma non lo posso fare..."

Detto questo, scesi dall'altare e posai un fiore sulla sua bara per poi baciarla, lasciando del rossetto su di essa. Una lacrima mi scese e cadde sulla bara lucida, sentì quasi una mano posarsi sulla mia spalla, sembrava la sua, ma sembrava così reale, mi diede una forza impressionate.

"Sono qui, non ti dimenticherò mai Louis ma ti prego... non dimenticarti di me"

Sussurrai. La cerimonia finì, la bara poi fu seppelli e anche la cerimonia per la sua morta fu festeggiata a casa di Johanna. Quando tornai a casa con tutti, andai a cambiarmi e a fare la valigia, non sarei rimasta, la mia decisione non sarebbe cambiata. Ora lo sentivo sempre più imponente, lo avrei dovuto fare mesi fa, quando ancora non sapevo che in questi ragazzi avrei trovato la mia famiglia. 

"Te na vai quindi..."
"Harry..."
"Non pensi a me? Io ti amo Nikki, non far si che Louis sia morto per niente"
"Mi dispiace... ma senza di lui niente a più senso per me"
"Io cosa sono allora per te? Secondo te non converrebbe a tutti noi scappare via quando le cose si fanno difficili? Ma io sono rimasto cazzo, non so come dirtelo... non abbandonarmi Nikki ti prego! Non so... io non so come fare senza di te! Una parte di me me l'hanno strappata via, se anche tu te ne andrai di me che ne rimane?"
"Lo faccio per te Harry! Hai sofferto troppo per me, entrambi soffriamo troppo e io non voglio che tu soffra ancora!"
"Tu sei la mia felicità, cosa non vuoi capire? Mi rendi fottutamente felice! Io non mi arrenderò, ti cercherò Nikki"
"Non farlo... io..."

Dovevo persuadelo dall'idea di cercarmi, dovevo fare la cosa più brutta che avrei potuto fargli, ma era solo per il suo bene.

"Io non ti amo! Amo ancora Louis... e non lo dimenticherò mai! Che senso avrebbe stare con te, mentirti, quando amo e amerò per sempre lui?!"
"N...non è vero... Nikki...ti prego dimmi che non è vero..."
"Lo è! Mi dispiace"
"Allora...te ne andrai?"

Chiusi la mia valigia e la misi per terra. Lo guardai negli occhi, quelli che amavo più di ogni altra cosa, perchè la verità era che io amavo solo e solamente lui, come aveva già scoperto Louis sacrificando la sua vita per noi, ma non era così che doveva finire. Gli baciai la guancia, proprio dove li si formavano le fossette e affranta gli dissi:

"Addio Harry"

E senza voltarmi indietro me ne andai, senza dire niente a nessuno scappai via, infrangendo tutte le speranze di Harry, spezzando il suo cuore e il mio, che ora facevano entrambi un grandissimo rumore. Attraversai il vialetto di quella che una volta era casa mia e di Leila, ma prima di uscire fuori dal cancello fui chiamata dalla sua voce.

"No Nikki... ti prego no"

Lo sentivo dire, mentre stringeva forte la balconata tra le sue mani e delle lacrime gli scendevano sul suo bellissimo viso. Era proprio questo che non avrei più voluto vedere, le lacrime sul suo viso. Prima di scoppiare a piangere salì sul taxi che avevo chiamato e mi lasciai tutto alle spalle, forse me ne sarei pentita presto. Ma era la cosa giusta, per lui, per il mio Harry.

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Capitolo 41
*** Missing ***


Pov Leila

"Dov'é il tuo ragazzo?"
"È andato un attimo via, torna tra poco.."
"È andato a cercare Nikki, vero?"
"Si, papà. Ma sarà tornato a casa, scommetto...avrà il cellulare scarico"
"Non ti ha chiamato per tutta la giornata, vero? Leila dovresti...venire in America con me"
"No, papà. Sto bene nell'azienda di nonna e ora scusa ma chiudo, vado da Louis"

Chiusi il portatile, ormai lavoravo nella azienda di mia nonna, che si occupava di fiori e delle loro mutazioni genetiche possibili, amavo questo lavoro anche se dovevo svegliarmi alle 4 di mattina e prendere un treno che durava circa 2 ore e mezza, ma la cosa bella e che mi occupavo di tutto tranne della contabilità, quello lo faceva mia zia. La ginecologa all'ultima visita disse che dovevo stare molto attenta perché dovevo portare avanti un parto gemellare e dovevo stare molto attenta con:cibo, stanchezza, stress e movimenti. 
Guardai le due rose che Priscilla, una delle mie chimiche mi aveva lasciato sulla scrivania, erano bellissime:azzurre come il ghiaccio, come gli occhi di Louis.

Erano due mesi che non lo andavo a trovare, dalla sua morte, molte cose erano cambiate: Nikki era sparita e Harry insieme agli altri rimasti vivi incominciarono a cercarla, qualche volta avevano lo schizzo di urlarmi:"Sai dov'é?"ma come potevo rispondergli che manco io sapevo dov'era. Mi mancava, mi mancavano:le litigate con Louis, le facce buffe che faceva, le litigate con Nikki per farla arrabbiare. Mancava Louis, nel suo essere, mancava la presenza e la sua voglia di vivere, che mi avrebbe distolto dalla mia gravidanza.

"Ciao Louis, piaga che non sei altro"

Mi inginocchiai davanti alla lapide, guardando la sua foto, mi sarebbe piaciuto conoscerlo di più, ma il tempo avrebbe preso sempre prima lui o me, quindi sono contenta di averlo conosciuto, ma ora era il momento di agire:incominciai a travasare le due rose e a svasarle nel terreno, mettendole ai fianchi in modo che se fossero cresciute avrebbero creato una corona, una corona azzurra. Si sarebbero intrecciate e coccolate finché non arriverà l'inverno dove dormiranno.

"Manchi a tutti, perché te ne sei andato? Pensi che Dio ti abbia perdonato? O che Nicole ti abbia dimenticato?"dissi alla lapide.

Non mi sarei aspettata una risposta, ma almeno un segno o qualcosa che mi facesse capire che mi stesse ascoltando o vedendo. 
Spero solo che sia un incubo e che Nikki ritorni al più presto, non amo essere qui
sola. 
Annaffiai le nuove arrivate e le avvicinai alla lapide e me ne andai, avevo fame e dovevo tornare a casa per la cena.


La casa era vuota, anzi deserta, questo significa che Niall non era tornato a casa o se era tornato a casa stava dormendo. Chiusi la porta e appoggiando il giacchetto all'attaccapanni e il computer sulla poltrona. Dopo aver mangiato un po' di pasta, mi stesi sul divano a guardare il notiziario o per meglio dire il zappingziario, che stava nel:guardare un pezzo di giornale e poi un telefilm che c'era a quell'ora. Il mio zappingziario fu interrotto dal cellulare, che come sempre era nella giacca.

Mi alzai a mal voglia dal divano e risposi.


"Pronto?"
"Leila, tesoro so che è difficile accettare sta cosa, ma non è che Niall sia innamorato di Nikki?"
"Papà..dai lo so, tu vuoi che venga in America, ma non posso e se torna Nikki? E se partorisco sull'aereo??"
"Ma che cazzate!!"
"Guarda che i bambini nascono sugli aerei"
"Si, con gli sbalzi di pressione....ma che cazzate, va beh. Quando ti stancherai, potrai venire a vivere qua"
"Ok"

Chiusi la telefonata quando sentii la porta sbattere, dal tonfo che fece sobbalzai in aria. Era tornato a casa:o Niall, o Harry.


 

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Capitolo 42
*** Stay strong for me ***


Leila's Pov

Era Niall, era furioso, affranto, rassegnato e immensamente triste. Prima Meg, poi Louis ora Nikki che era sparita, per tutti noi era troppo quella ragazza non immaginava cosa importasse per noi, non l'avremmo mai incolpata della morte di Louis e tanto meno mandata via. Perchè ha deciso di sparire così? Quello he sta più male qui dentro è Harry, ma noi non siamo da meno, ormai è da due mesi che ci proviamo, ma non ci sono tracce. 

"Niall... calmati"
"Calmarmi? Come può essere sparita così? Come?"

Urlava arrabbiato, ma sapeva che così facendo non avrebbe risolto niente, avrebbe solo svegliato Harry che avrebbe pianto ancora e sarei rimasta io tutta la notte a farlo calmare ed ero stanca di vederlo in quello stato. Venivano tutti a piangere da me o da Liam, eravamo quelli che cercavano di tenere la situazione stabile anche se scoppiavamo dentro anche noi. 

"La troveremo Niall, ma fare così non servirà a niente! Stiamo per avere dei figli e non posso io per prima subire tutto questo stress"
"Come fai a essere così calma? La tua migliore amica, quella che ti sei ostinata tanto a proteggere è sparita, Louis è morto, Meg pure! Non vedi che tutto sta andando a rotoli?"
"Secondo te per me potrà mai essere facile? In questo momento vorrei avere la mia piccola qui, ma non c'è e non posso che sperare che torni da me! Ma se qui non ci fossi io che tengo su tutti voi non lo fa nessuno perchè Liam non ce la farebbe! Sembrate voi quelli incinti cazzo, reagite invece di piangervi addosso!"
"Leila io..."

Mi guardava con due occhi colpevoli e arrossati che lo avrei voluto stringere fino a sopprimere ogni sua tristezza, ma dentro di me mi sentivo come abbandonata dal mio ragazzo, mi stavo prendendo la responsabilità di una famiglia da sola e lui non mi sosteneva ma aggiungeva altra paura e altri problemi.

"Tutto questo adesso è finito!! Louis non vorrebbe questo casino, sembra che se non ci abbattiamo non teniamo a lui veramente! Dio sei tu l'uomo non io, ma se devo prendermi la responsabilità di questa famiglia da sola dimmelo e provvedo Niall! Ti amo, più di quanto abbia mai amato qualsiasi altra persona al mondo, ma ora sto per diventare madre e devo pensare ai miei figli!"
"Fermati! Ho capito... pensi che io non possa essere un buon padre?"
"Non ho mai detto questo!!"
"Amo anche io questi bambini, sono il loro padre Leila!"
"Allora inizia a comportarti come tale Niall!"

Ormai piangevo davanti a lui, dovevo sfogarmi per tutte le tensioni accumulate, tutte le emozioni nascoste. Ci furono attimi di silenzio infiniti, dove lui teneva la testa basta, forse ero stata troppo cattiva.

"Scusami...sono un coglione"
"Lo so"
"Vieni qui"

Disse ridendo leggermente e allargando le braccia. Mi precepitai da lui, anche se con il pancione era un po' difficile abbracciarlo, ma mi strinse a se e mi bacio asciugandomi le lacrime. Sentivo che era molto più rilassato, ero felice di averlo fatto sentire meglio, infondo il vero scopo di essere fidanzati è sostenersi a vicenda.

"Sono sempre lo stesso ragazzo amore mio, ti prometto di essere il padre perfetto per questi due bambini e l'uomo perfetto per stare al tuo fianco"
"Io lo so già! Con calma tesoro tutto si risolverà, te lo prometto"
"Come fai a saperlo?"
"Perchè conosco Nikki, ma soprattutto conosco Harry e non si arrenderà mai! Tutto tornerà come prima"
"Ti amo piccola... sei bellissima"
"Ti amo anche io"

Mi sorrise e poi mi portò a letto, ormai si era fatto tardi. Avremmo trovato Nikki, ma sapevo che ancora c'erano dei segreti nascosti, quella ragazza era da un pò che si comportava stranamente.

Nikki's Pov

"Come sei incinta?"
"Si, io l'ho scoperto solo ora!"
"Di quanto Nikki?"
"Tre mesi!"
"Come cavolo hai fatto a non accogertene?!"
"Non ho avuto tutti i sintomi completi, quindi non avevo sospettato di niente... l'unico sintomo era l'assenza del ciclo e di rado qualche nausea!"

Mio padre era furioso, mia madre era venuta con me dal dottore dopo che le dissi di non avere più il ciclo da troppo e quindi non era più sorpresa. Lei appena mi vidi arrivare quella mattina mi rimproverò severamente, voleva che tornassi subito da Harry, ma mi rifiutai! Avevo scoperto di essere incinta un mese fa e solo ora l'ho detto a mio padre, ma Harry non sa niente e sono sicura che il figlio sia suo.

"Tu lo sapevi?"
"Certo che lo sapevo Andrew, l'ho accompagnata io dal ginecologo!"
"Ma in questa casa siete tutti contro di me?"
"Non dire così... sapevamo ti saresti arrabbiato!"
"Dimmi che il figlio non è di Harry"
"Ma secondo te di chi altro deve essere papà"

Mio padre sbiancò di colpo, speravo tanto che mi facesse ritornare da lui, ma uno dei motivi principali per cui ero qui in Canada era per lui, mi aveva praticamente costretto a salire e non volevo rovinare altro del nostro rapporto. Lui si girò verso di me, sembrava aver preso la sua decisione.

"Avrai questo figlio, ma non tornerai da lui e soprattutto lui non deve sapere niente"
"Ma papà..."
"Niente ma Nicole!! Tu devi uscire fuori dalla vita di quei ragazzi, di quella ragazza che non ha saputo proteggerti come aveva promesso a tua madre!"
"Andrew a me non sembra il c..."
"Questa è la mia decisione Rosie e non ci sono altre cose da dire! Ora con permesso, ma devo lavorare!"

Mio padre si alzò dal divano e andò via di casa. Ero venuta li per il week-end visto che vivevo dentro il college. Guardai mia madre e poi scoppiai a piangere su di lei, che mi accarezzava il capelli sussurrandomi che sarebbe andato tutto bene. Perchè non riuscivo più a essere quella di prima? Cosa mi aveva cambiato tanto?

"Sarai una delle mamme più brave del mondo... io ne sono certa"
"Io...lo amo... ho bisogno di lui"
"Perchè non sei rimasta? Perchè hai ascoltato tuo padre Nikki? Perchè lo hai fatto amore mio..."

Disse afflitta, mentre mi stringeva a se e mi dondolava dolcemente. Ti voglio qui Harry, ti prego trovami... ho bisogno di te.

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Capitolo 43
*** Photograph ***


Harry's Pov

Sono ormai tre mesi che non la vedo più, che non ho più sue notizie, che non sento più la sua bellissima voce, la sua bellissima risata, il suo odore di mandorla che continua ad infestare questa casa. Ovunque vada c'è lei: a casa mia c'è il suo profumo, i suoi vestiti nel mio armadio, a casa di Leila c'è ancora il sempre lo stesso profumo, a casa di mia madre le nostre foto che non si ostina a togliere nonostante la pregassi di farlo. Ora mi trovo qui, sul divano della casa in cui sono cresciuto, mentre guardo le mie foto da piccolo sul comodino accando alla tv e mentre il mio sguardo naviga tra le mille foto ricordo una in particolare cattura la mia attenzione, così mi avvicinai e la presi in mano. Era un porta fotografie nuovo, molto grande, non mi ricordavo di averlo messo io, ne mia madre. C'era anche Nikki.

"Gemma...?"

Chiamai mia sorella, che era occupata a sistemare la sua camera. Quando mi sentì scese lentamente le scale e venne da me.

"Dimmi"

Mi girai verso di lei e le mostrai il grande porta fotografie e lei sorrise leggermente nel vedere tutte le foto. Perchè avevo il presentimento che lei sapesse da dove venivano tutte quelle fotografie? Schioccai le dita per richiamarla alla mia attenzione e lei mi guardò.

"Mi spieghi? Perchè tutte queste foto? Avete deciso di farmi venire un infarto? Vi avevo detto che non volevo più cose di Nikki in giro e voi mi fate un porta fotografie del genere? Mi volete proprio bene..."
"Harry devo parlarti... e smettila di fare il melodrammatico perchè ne ho i coglioni pieni"
"Tu no..."
"Si non ho i coglioni ma è in senso figurato! Puoi sederti prima che perda panzienza?"

Sbuffai leggermente e mi sedetti sul divano. Continuavo a guardare le fotografie, erano varie, alcune c'eravamo solo io e lei al matrimonio di mia madre, altre lei e Gemma che ridevano, scherzavano  e facevano facce buffe, una dove Nikki abbracciava mia madre, poi una dove abbracciava me e andava a finire con tutti e quattro che sorridevamo alla telecamera. Che bella che è.

"Quello lo abbiamo fatto io e lei"
"Come? Non lo avevo mai visto"
"Me lo ha portato prima di... sparire"
"Cosa?!"
"Si... lo aveva lei, nella sua stanza! La sera che se ne è andata è venuta a casa mia e piangeva tantissimo, pensavo che fosse per il funerale ancora, ma lei mi disse che avrebbe voluto che ti dessi questo! Non so perchè ma voleva che non ti dimenticassi di lei, voleva qualcosa ma non mi ha detto bene cosa! Mi ricordo solo della frase che mi disse..."
"Cosa? Cosa ti ha detto Gemma"
"Em... ha detto solo che tutti siamo legati, il destino decide per noi e non possiamo separarci! A volte accadono delle cose che ci fanno capire che anche una minuscola cosa ti terrà sempre accanto a qualcuno... e poi mi ha detto di non arrenderti"
"Vuole che mi dimentichi di lei?"
"Possibile Harry... è stata così vaga che quella frase potrebbe significare qualsiasi cosa"

Perchè allora io riuscivo a dare solo una risposta? Gemma mi guardò per un po', ma io ero concentrato a guardare le nostre foto. La ragazza mi diede un bacio sulla guancia e se ne andò, lasciandomi solo. La cercavo da mesi, ma sembrava come sparita! Ho provato anche a casa dei suoi genitori, ma mi rispose una signora che non era proprio la madre di Nikki, che mi disse che la famiglia non abitava più li. Avevo perso qualsia contatto con lei. Forse avrei dovuto mollare sta volta, forse non era lei la ragazza che aspettavo.

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Capitolo 44
*** the best thing ***


Harry's Pov

30 novembre 

Non so perchè ho iniziato a scrivere queste lettere per te, perchè so che non riuscirò mai a fartele vedere, forse l'ho sto facendo solo per sfogarmi. Sono cinque mesi che non ti ho più nella mia vita, sto soffrendo così tanto, non riesco a voltare pagina, le tue parole sono impresse nella mia mente e mi fanno sempre più male. Qui in casa si sta meglio, abbiamo passato mesi orribili ma i ragazzi mi stanno accanto e ci sosteniamo a vicenda, ma senza di te non è più la stessa cosa. Leila è incinta, te lo voleva dire ma non ha mai avuto l'occasione per farlo ha un pancione enorme dovrebbe partorire il prossimo mese, spero di trovarti in tempo per stargli accanto, ha bisogno di te. Anche io amore mio, non posso credere che non sia tu la ragazza della mia vita, perchè se non fosse così non so spiegarmi il perchè non riesco a dimenticarti.


Ti amo amore mio e non smetterò di cercarti,
Harry



26 dicembre

Sono di nuovo qui a scriverti, un altro mese è passato. Credici o no ma Leila ha partorito due bellissimi gemelli proprio oggi, non ti dico cosa è successo in questa casa...


Flashback

"Smettila di lamentarti stiamo vedendo la partita Leila!"

Disse Zayn scocciato dalla ragazza che continuava a lamentarsi per il dolore a causa delle contrazioni frequenti che aveva in questo ultimo periodo. Era enorme, forse troppo, ma era normale visto che aveva due gemelli in grembo. La ragazza lo incenerì con lo sguardo e poi sorrise leggermente.

"Zayn portami a fare un giro, ho voglia di camminare"
"Ma chiedilo al tuo ragazzo!"
"E io l'ho chiesto a te! Muoviti"

Zayn sbuffò e si lazò, mentre noi tutti ridevamo di soppiatto. L'aiutò ad alzarsi, ma appena la ragazza fu in piedi un liquido che sembrava orgasmo, le scese di colpo e lei sbiancò.

"Te la sei fatta addosso?"
"Mi...mi si sono rotte le acque!!"

Disse in preda al panico. Corremmo tutti da lei, ormai eravamo tutti presi dal panico, soprattutto io che non avevo mai assistito ad un parto, per certe cose ero parecchio sensibile. Niall fece sedere Leila, che respirava lentamente, mentre cercavamo di chiamare l'ambulanza, ma all'ospedale non ci saremmo arrivati mai se non si davano una mossa.

"Respira con me..."

Dissi prendendogli la mano e facendogli fare profondi respiri, ma a ogni urlava e mi rompeva le ossa della mano. 

"Cazzo accendete la macchina, non può partorire qui!!"
"V...vado io, si!"

Niall andò con Liam ad accendere la macchina, mentre noi dovevamo convincere Leila ad alzarsi dal divano o sarebbe stata la fine perchè qui nessuno sapeva far nascere un bambino. 

"Leila so che fa male, ma è solo un piccolo sforzo!"
"Brutto idiota vuoi farti sfondare tu la vagina?! Ah!!"
"Mi spieghi come cazzo faccio a parlare con lei? Ha sempre le mestruazioni dio santo"
"Zayn sta partorendo, sei scemo? Dai prendiamola in braccio e portiamola in macchina"
"Va bene!"

Al tre l'alzammo, era pesantissima, ma riuscimmo a portarla in ospedale in tempo per farla partorire. Erano due bambini stupendi.

Fine flashback

Sono due bellissimi bellissimi maschietti, hanno gli occhi di Niall, i lineamenti di Leila e anche le sue labbra, ma il naso del padre. Ti ho cercato tanto per far si che tu fossi qui in questo giorno speciale, ma non c'eri e non saprai mai, forse, di questi bambini. Loro ora hanno una bellissima famiglia, tutto quello che avrei voluto io, confesso che sono un po' geloso, immaginavo così la mia vita con te.

Ti amo amore mio,
Harry

30 giugno

Dove sei Nikki? Ormai è un anno che non ti trovo! Faccio finta di poter sopportare tutto questo ma non ce la faccio, ho bisogno di te. Ho incominciato a bere, a fumare di nascoste le sigarette di Zayn, non riesco più neanche a guardare qualsiasi altra ragazza che non sia tu. I ragazzi mi chiedono di voltare pagina, ma non capiscono che devo proprio cambiare un libro intero. Ti amo, queste due parole sono diventate così importanti per me per ora, non davo mai tanto peso alle parole, ma con te ho iniziato a farlo ed è la cosa più brutta del mondo. 

Ti amo amore mio,

Harry

Rosie's pov

"Nikki... Nikki svegliati... amore mio svegliati!"
"Harry!! -aprì gli occhi tutta sudata- mamma?!"
"Si amore... era solo un incubo!"
"Mamma..."

Disse con la sua vocina da bambina, che non era mai andata via, poi mi abbraccio e scoppiò a piangere, cosa che non aveva smesso di fare in tutti questi mesi, tra qualche giorno dovrebbe partorire. Sono stanca di tutto questo, mio martio era una gran testa dura e a volte il suo essere protettivo andava troppo oltre, ora che aveva ritrovato la sua bambina la stava perdendo, separandola dalla cosa più bella della sua vita. Era una routine ormai, la notte urlava e si dimenava, poi si svegliava in un bagno di sudore e lacrime chiamando il suo nome e piangeva fino a quando non si addormentava. Così la feci stendere sul letto e le accarezzai il pancione fino a quando non si addormentò. All'inizio piangevo anche io per lei, ma ora ero stanca, avrei fatto qualcosa, ma non mi sono mai intromessa ma era ora di cambiare, per il bene di mia figlia, per lei. Così mi alzai e andai in salone. Erano le due del mattino, ma non importava, presi il telefono e composi il numero. Squillò un po', poi finalmente la risposta.

"Pronto?"
"Harry..."
"Chi parla?"
"Harry sono la... la mamma di Nikki!"
"Rosie? s...sei davvero tu?"
"Si tesoro"

Era completamente senza parole, chissà quante volte aveva provato a chiamarla o a cercarla. Una volta chiamò ma dovetti fare finta di essere la domestica di un'altra famiglia, mi fece così male farlo. 

"Mi dica solo che sta bene... le è successo qualcosa, oddio Rosie..."
"Lei è incinta Harry!"
"Cosa?! D...di un altro..."
"No no di te! Te l'ho tenuto nascosto, ma ti spiegherò dopo! Tra qualche giorno partorirà, devi venire subito qui!"
"Lei, non mi vuole"
"Si tesoro... ti ha voluto per mesi, credimi! Ma adesso non importa quello che è successo, per questo gesto sto andando contro anche mio marito, ti prego di venire qui, ha bisogno di te! Harry vieni..."
"Domani sarò li, non si preoccupi Rosie... la ringrazio davvero tanto! Non sa quello che significa per me questo gesto..."
"Non devi tesoro..."

Piangeva, era così dolce e innamorato. Era il ragazzo che avrebbe avrebbe amato Nikki più della sua stessa vita e lo aveva anche dimostrato. Non mi importa delle conseguenze, solo Harry poteva restarle accanto ora, io non avrei potuto fare altro! Si, per una volta mi sento di aver fatto la cosa migliore per la mia bambina.


 

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Capitolo 45
*** he's here ***


Nikki's pov

Non so bene quando dovrò partorire, ma dovrebbe essere tra poco, quindi ormai l'attesta stava per finire. Ero nel campus che passeggiavo per il giardino, mentre mi accarezzavo il mio pancione, sorridendo al pensiero che una parte di Harry cresceva in me e non mi avrebbe più lasciato. Mio padre con il tempo è riuscito ad accettare la gravidanza e ora non smetteva di parlare del bambino, di parlare al bambino e di toccare la mia pancia, era così bello vederlo felice, ma avrei voluto rendere felice anche Harry, sono certa che avrebbe pianto di gioia appena se avesse saputo del bambino, del suo bambino. Non sapevo il sesso del bambino volevo che fosse una sopresa, ma ne sarebbe valsa la pena. 

"Ehi Nikki!"
"Ciao Dan!!"

Dan era un amico che mi ero fatta al campus. Dopo la morte di Louis, finì su tutti i notiziari e quindi mi conoscevano tutti al campo e tutti mi guardavano con compassione, tutti tranne Dan che dal primo giorno in cui mi sorrise capì che era diverso da quelli che c'erano qui dentro. Mi abbracciò forte e dopo salutò il bambino, come se fosse già nato.

"Sei ansiosa?"
"Abbastanza, non vedo l'ora di vederlo"
"Come te lo immagini?"
"Capelli scuri come i miei, labbra e occhi del padre e la voce roca del padre, ovviamente quest'ultima la vedrò dopo i 18 anni!"

Lui rise leggeremente. Non ero ingrassata molto, all'inizio non prendevo molto peso e questo preoccupava abbastanza il medico, ma dopo riuscì a prendere qualche chilo. Dan mi portò fuori dal campus a prendere un frappè, faceva un po' di caldo e i corsi erano ormai finiti e, apparte alcuni problemi con lo studio, sono riuscita a superarli discretamente. 

"Un frappè alla vaniglia con i biscotti oreo grazie!"
"Io uno alla fragola con la panna!"
"Arrivano subito"

La cameriera se ne andò e Dan mi guardò sorridendo divertito. Scusa se ho fame.

"Vaniglia e oreo?"
"Sono incinta, lasciami colmare le mie voglie!"
"Faccia pure!"

La cameriera portò le nostre ordinazioni e mentre bevevamo i nostri frappè, parlavamo del più e del meno. Lui conosceva bene i ragazzi, era anche lui in una banda ma ne uscì qualche anno fa, ma prima di lasciare tutto aveva conosciuto tutti loro ed erano rimasti in buoni rapporti. Mi raccontò che Louis una volta lo chiamò per chiedergli informazioni, ma lui non sapeva che aveva già lasciato quel mondo già da anni. Era un bravissimo ragazzo e soprattutto mi è stato accanto come un vero amico per tutto questo tempo.

"Harry... non pensi che lo dovrebbe sapere? è suo figlio"
"Non... non lo voglio nella mia vita Dan, ha sofferto troppo e sicuramente ora si sarà fatto la sua vita! Un figlio è l'ultima cosa che gli serve"
"Non è vero che non lo vuoi nella tua vita! Piangi sempre per lui, lo chiami nel sonno, scrivi il suo nome da tutte le parti e continui a conservare i suoi vestiti e le vostre foto"
"Si in baule, chiuso, che non aprirò mai! Rimarrà così, come il mio cuore! Dopo quello che gli ho detto non tornerà mai da me"
"Si sei stata una bella stronza!"
"Sei davvero troppo sincero!"
"Dai ti accompagno a casa e mangiamo qualcosa insieme"
"Io ho la sensazione che tu venga a casa mia solo perchè è una reggia"
"Possibile, muoviti scema dai"

Disse ridendo e portandomi fuori dal bar. Camminammo a casa, non era tanto distante dal campus e poi mi faceva bene camminare per indurre il travaglio. Appena arrivammo aprì il cancello con il telecomandino e insieme entrammo nel viale della casa. Io stavo ridendo come un idiota perchè Dan era appena caduto, per la milionesima volta passando dal gradino che era proprio sotto il cancello della casa. Ma il ragazzo si fermò di colpo.

"Che ti prende?"

Dissi asciugandomi le lacrime che mi si erano formate per le risate. Lui guardava qualcosa con le mani nelle tasche e con un mezzo sorriso, che cazzo rideva?! Mi girai a guardare, ma avevo il sole negli occhi, non vedevo niente se non una sagoma indefinita. Misi una mano davanti al viso e si fece tutto più chiaro... merda.

"Em... lo vedi anche tu?"
"Oh si!"
"Ora se la vede con me!!"

Ero furiosa, a dire la verità non lo ero, anzi ero stra felice dentro di me, ma evidentemente non aveva capito niente.

"Che cosa ci fai qui?"
"Ciao anche a te!"
"Rispondi Styles!"
"Vediamo... sono venuto per mio figlio!! Come cazzo ti è saltato in mente di non dirmi della gravidanza?"
"E a te come cazzo ti si è saltato in mente di venire in Canada?"
"Sai che non si risponde a una domanda con un altra domanda vero?"

Disse con un sorrisino stampato sul viso, che avrei preso a pugni molto volentieri. I suoi occhi erano bellissimi alla luce del sole che tramontava, erano anche più verdi. Ma tutta quella bellezza si annullava dietro quel faccino da stronzo che aveva. 

"Ti picchio!"
"Sai che mi piacciono le cose aggressive"
"Minchia se sei insopportabile"

Dissi sbuffando. Passai avanti dandogli una spallata, per poi aprire la porta ed entrare in casa. I miei genitori erano via per trovare dei parenti in una città del Canada, così la casa era vuota. Sentì i due ragazzi parlare e ridere.

"Ei amico!"
"Ti vedo bene Dan!"
"Anche a te!"
"Acidella..."
"Un pò..."

Mentre ridevano entrarono in casa entrambi, chiudendo la porta. Lana, la cameriera mi venne a salutare, ma appena vide la mia faccia si preoccupò e tutto le si chiarì quando vide Harry. Ero arrabbiata, felice, incazzata, innamorata e triste, non credevo di rivederlo qui.

"Pensi di parlarmi? Mi sono fatto sette ore di viaggio per te!"
"Ok allora fattene altre sette per tornare"
"Nikki... non cacciarmi via, possiamo parlare civilmente?!"
"No!! Ti ho detto di dimenticarmi, che non ti amo! Che cosa vuoi ancora da me?"
"Non eri sincera! Puoi mentire a chi cazzo ti pare, ma non a me, conosco troppo bene i tuoi occhi!"

Dio quanto mi è mancata la tua voce. Feci un verso strazziato e me ne andai in camera, mentre lui protestava. Sbattei la porta e iniziai a piangere, non sapevo che fare. Passò velocemente il pomeriggio, tra pianti e Harry che sbatteva il pugno sulla porta.

"Aprimi...io... ho bisogno di parlarti"
"Vattene... ti prego"
"Nicole..."

Disse ormai rassegnato da tutte quelle ore. Così mi alzai dal pavimento e girai la chiave che fece uno scatto. Harry aprì lentamente la porta e mi trovò con tutto il mascara colato, con il mio solito broncio da bambina che mi si formava quando piangevo. Aveva anche lui delle lacrime sul viso, ma sorrise leggermente a vedermi, poi allargò le braccia. Corsi da lui senza pensare a niente.

"Ti amo piccola... ti ho cercato così tanto"
"Non...non ascoltarmi mai più..."
"Non l'ho mai fatto"

Disse ridendo leggermente. Mi accarezzò i capelli e mi stringeva forte al suo petto, era sempre vestito elegante e anche oggi era perfetto. Restammo abbracciati per minuti che sembravano infiniti, poi parlammo nel letto, dovevamo chiarire tante cose. Perchè sentivo che era sbagliato?

"T...ti sei rifatto una vita?"
"no... non ho smesso di cercarti Nikki! Nessuno di noi lo ha fatto! Ma voglio sapere il perchè... e voglio la verità"
"M...mio padre non voleva che stessi ancora con voi, io ero incinta, ero spaventata e lui mi faceva il lavaggio del cervello... poi ero convinta che standoti accanto ti avrei solo fatto soffrire! Piangevi sempre, io... mi sentivo la causa, sempe..."
"Come... hai potuto solo minimamente pensarlo?"
"Sei... l'ultima persona che vorrei far soffrire"
"Lo hai fatto per un anno, se ne avessi parlato con me... Dio Nikki perchè devi fare tutte cose di testa tua? E il bambino?"
"Volevo dirtelo... ma ormai era tutto finito e mio padre non voleva che lo sapessi! E cos... aspetta, come sapevi dove ero, chi te lo ha detto?"

Sembrava nervoso, sono convinta che c'è lo zampino di quello spione di Dan.

"Tua madre... mi ha chiamato l'altra sera pregandomi di tornare..."
"Mia madre? Sei sicuro che fosse lei?"
"Si sono sicuro, lo ha fatto per te Nikki... tua madre sapeva che infondo mi amavi ancora! Sei tu che lo devi ammettere a te stessa! Ti faccio una domanda che ti ho già fatto un anno fa circa... dimmi che non mi ami e io sparirò, ora, non mi vedrai più nella tua vita, ma tu guardami negli occhi e dimmi che non mi ami Nikki"
"Io..."

Nikki lo ami, basta scappare, per una volta pensa a me, pensa al tuo cuore che ha sofferto tanto, pensa al tuo bambino che si guarderà allo specchio e vedrà suo padre riflesso, ma non potrà mai trovare delle somiglianze perchè lui non c'è. Datti la possibilità di essere felice Nicole, fallo per la tua famiglia.

"Nikki..."
"Ti amo!!"

Dissi velocemente, quelle parole mi erano uscite spontanea dal cuore. 

"Ti amo Harry... ti amo più di qualsiasi altra cosa al mondo! Amo te, amo il fatto di non poterti stare lontano, amo la tua risata, amo il tuo essere così stronzo, amo la tua infinita dolcezza, amo la tua sensibilità che ti ostini a tenere nascosta dietro quel sorriso, quei vestiti, quelle fasce, ma che mostri solo a me. Amo i tuo bellissimi occhi verdi, amo il nostro bambino... che mi ha sempre dato la speranza fin dal primo giorno lontano da te di ritrovarti! Ti amo e voglio immensamente una famiglia con te, voglio che tu mi stia accanto! Ti voglio Harry"

Lui mi baciò appena finì di parlare, un bacio spinto e passionale, finalmente. Mi accarezzava il viso, cercava di non schiacciarmi troppo per la pancia, ma sentivo la sua preoccupazione verso di me. 

"Ancora non ci credo che sia successo veramente... ormai avevo perso la speranza"
"Sono qui ora, non ti lascerò più"
"Sei bellissima Nikki, sei la mamma più bella che io abbia mai visto"
"Senti..."

Li presi la mano e la misi sul pancione. Il bambino iniziò a scalciare, non lo aveva mai fatto così tanto, sentiva Harry, sentiva la sua voce che gli diceva:

"Sono qui amore mio... sono papà"

Quella scena mi commosse così tanto che delle lacrime continuarono a scendere lungo le mie guance e un sorriso mi si formò sul viso, forse il sorriso più bello e sincero del mondo. Si era perso a causa mia i nove mesi, ma avrebbe vissuto con me tutto il resto della vita.

"Nikki... è meraviglioso!"
"Lo so, è il nostro bambino"

Harry mi abbracciò forte. Nessuno avrebbe mai visto questo suo lato, solo io lo conoscevo e questo sarebbe stato uno dei nostri segreti. 


Spazio d'autrice:
Hola bellissime!! Questo capitolo è bellissimo, lo dico per me perchè mentre lo scrivevo mi sono messa a piangere come una deficente. Ho l'abitudine di scrivere i capitolo ascoltando le canzoni e ovviamente Stron e You and I mi sono sembrate le canzoni più belle per questo capitolo. Ma ho un dubbio: Harry assomiglia vagamente al nostro Harry? Se non è così ditemelo che cambio il suo carattere, non troppo, solo un po'. Ora vi lascio con le foto di Dan e Harry. 

Ciao bellissime


 Harry

 Dan, figo della madonna.





 

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Capitolo 46
*** Never say never ***


Pov Nikki

Era una calma giornata Harry stava discutendo ancora al telefono con Leila, sul fatto che fosse incinta e sul fatto credo, che appena tornati a Londra(forse), gli avrebbe mozzato il pene.
Diciamo che non era molto calma, visto che l'ha saputo dopo 9 mesi che ero incinta e soprattutto da Harry.

"No, dai Leila non fare la mammina...non te la passo"
"HARRY!!!!!"disse lei dall'altra parte.
"Ok, il mio timpano...amore ti vuole Leila"
"Ok, amore"risposi con un sorriso.

Mi passò il cellulare dove quella sclerata di Leila, aveva chiamato.

"Leila, ciao.."
"No, te bimba ora torni subito a casa. Perché te ne sei andata, eh? Non sai quanti gelati mi son dovuta mangiare a causa di sta minchiata e di sto cespupirla."
"Quando torniamo a Londra facciamo i conti."aggiunse Harry sentendo che stavamo parlando di lui.
Incominciammo a parlare della bimba, di come era cresciuta nell'ultimo periodo e di come aveva scalciato quando aveva sentito Harry, mi racconto dei suoi gemelli di cui non sapevo l'esistenza e che uno assomigliasse a Louis a causa degli occhi di Leila e dei capelli scuri(tinti naturalmente di biondo)di Niall, mi raccontò anche dell'azienda e del fatto che mancavo a Louis.

"Anche se è morto non va dimenticato piccola"

Ecco quella frase mi fece scoppiare in un gran pianto, che fece preoccupare Harry.

"Piccola...scusa"
"Di niente Leila, scusami te. Non dovevo reagire così, ora scusa ma vado a mangiare un gelato con Harry e Dan"
"Ciao Nikki"

Chiusi la chiamata, mentre mi riafiorarono quei brutti ricordi dell'aereoporto, mi stesi chiudendo gli occhi e sotto il tocco di Harry mi rilassai.

"Louis...ti prego no!"
"Piccola.."


Sbattei le palpebre più volte, finché Harry incominciò a guardarmi terrorizzato:aveva gli occhi a palla e balbettava lentamente. Forse mi ero sporcata o avevo un insetto sulla maglia, ma mi sentivo molto bagnata nei pantaloni. Oh no!

"Harry, mi si sono...rotte le acque"
"Ok respira, chiamo l'ambulanza"

Harry prese il cellulare in mano, mentre con l'altra mi teneva l'altra.

"Hei, piccola arriveranno fra 15 minuti"
"Non resisterò"
"Amore stringi"

Strinsi  la mano più che potevo, ma non volevo che Harry soffrisse, così cercai di trasmettere metà del dolore. Mandie voleva a tutti i costi uscire, così cercai di respirare e concentrare le mie spinte sulla bambina.

"Amore vedo la testa, dai continua così sei bravissima"

Diedi l'ultima spinta quando un pianto di un neonato giunse a me, Harry corse a prendere gli asciugamani e io cercai di riprendere il respiro ma non ci riuscivo, per fortuna i paramedici erano di sotto.

"Signorina, non si addormenti..signorina"
"Nicole..Nicole, ti prego amore stai sveglia"Harry mi stava schiaffeggiando, ma io ero vigile e attenta.


Finalmente avevo una famiglia tutta mia

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Capitolo 47
*** what's her name? ***


Nikki's pov

"Signorina... signorina"

Perchè sento tutto così male? Troppe voci, si sentono urla e persone che parlano ma non riesco ad aprire gli occhi, sono così pesanti e sento tutto il mio corpo dolorante, dalla pancia in giù, specialmente giù. La cosa più importante è che sento ancora il mio corpo, l'altro passo è quello di aprire gli occhi. Dai Nicole, uno, due e... riesco a vedere un forte luce sfocata, ma piano piano si sta facendo tutto più chiaro. Ci sono persone vestite di blu e bianco, con la mascherina, sento piangere e vedo quella testa riccia del mio ragazzo che mi guarda speranzoso. 

"Ch...che succede? Ho la bocca secca"
"Oh grazie a Dio!"

Disse Harry sedendosi nella sedia accanto al letto, ero tutta sudata e confusa, poi il rumore che c'era non mi aiutava affatto. Il dottore si stava togliendo i guanti sporchi di sangue e mi guardava sorridente.

"Signorina ha partorito qualche minuto fa e svenuto per un po' a causa dello sforzo, ma sta bene!"
"Il bambino? Dov'è mio figlio?"
"Si calmi, stanno facendo dei controlli, tra un po' gliela porteremo!"
"Quindi..."
"Si Nikki è femmina"

Disse Harry sorridendomi. Ora ricordavo tutto e ricordo anche gli urli della bambina appena nata e il sorriso commosso di Harry. Il ragazzo mi accarezzò la fronte e mi lasciò un bacio, aveva l'aria felice e rilassata ma qualcosa non andava, lo riuscivo a capire. Prima che potessi chiedergli la qualsiasi cosa, entrò l'ostetrica con la mia bambina in braccio e me la porse. Aveva smesso di piangere ed era stata pulita tutta, ciucciava il suo dito mentre guardava me e Harry. Me lo aspettavo, i suoi occhi sono verdi.

"Sei tutta la tua mamma"
"Con l'eccezzione di questi due smeraldi"

Dissi sorridendo, non ho mai provato una felicità simile, è come se tutto si fosse fermato per farmi godere questo momento, con la mia nuova famiglia. Lo avrei rifatto altre cento volte, il dolore è immenso, ti sembra quasi di morire, ma il risultato finale ti ridà più vita di quanto ne avessi prima. Dopo un po' mi portarono in una stanza dell'ospedale, richiesta da Harry singola, e li vidi Harry più preoccupato di prima.

"Cosa hai? Perchè cammini così nervosamente? Il rumore dei tuoi stivali mi da sui nervi!"
"Possibile che sei sempre acida tu?"
"Possibile... allora?"
"Come faccio a dirtelo..."
"Harry, mi preoccupi"

Il ragazzo smise di camminare, presa la bambina dalle mie braccia e la mise nel lettino a culla vicino al mio letto e poi mi guardò negli occhi. Ma cosa gli prende? Non è che mi tradisce? No sta volta lo uccido, mentre io ero incinta lui ha pensato bene di tradirmi. Ok non lo sapeva, ma comunque se mi amava così come diceva non mi tradiva. Lurido stronzo, ora ti sistemo io.

"Come cazzo ti viene in mente di tradirmi? Hai una figlia ora Harry, le ho sopportate tutte ma questa non te la faccio passare e.."
"Nikki cosa cavolo dici? Non ti ho tradito"
"Oh. Scusa, allora cosa mi devi dire di tanto preoccupante da rovinare un momento così felice?"
"Ecco, li... em -si schiarì la voce- li fuori ci sono i ragazzi e... i tuoi genitori"
"COSA?!"

Dissi completamente sotto shock, chi cavolo li aveva chiamati?! 

"Shhh che svegli la bambina"
"Chi li ha chiamati?"
"Em... ecco, a proposito di questo... potrei essere stato io, per sbaglio e in buona fede"
"Ti uccido."
"No, Nikki senti lo avrebbe saputo in un modo nell'altro! Quindi ora manteniamo la calma"
"La calma? Come minimo mi uccidono i ragazzi, mio padre è innoquo"
"Innoquo? Sembra un pitbull! Sinceramente sei più fortunata tu"
"Non sono io la delinquente tra i due"
"Non giochiamo a questo gioco perchè potremmo continuare all'infinito"

Sbuffai sonoramente lanciandogli un cuscino. Non solo avevo un dolore atroce alla vagina, ma ora mi sarei dovuta subire un cazziatone più lungo delle pause di Harry mentre parla, poi lo sclero di mio padre che proverà a uccidere Harry e altre cose che non sto qui ad elencare perchè faccio prima a fare un altro figlio. Bussarono alla porta.

"Sono loro... io me ne vado"
"Non provarci Styles se cado io cadi tu... Avanti"
"Ti odio"

La prima persona che vidi fu mia madre, che sorridente scrutava la stanza e mi rivolgeva un sorriso largo trentadue denti. Se io avevo lo stesso sorriso di quella donna allora mi ritengo la persona più fortunata del mondo. 

"Tesoro..."
"Mamma!"

Venne ad abbracciarmi forte, mentre il suo profumo mi invadeva la mente e tutti gli altri entravano dalla porta. Mi serviva proprio quell'abbraccio.

"Tu!"
"Papà lascialo stare"
"Che cosa ci fai qui? Nicole ti avevo detto di non dirgli niente, lui rovinerà la tua vita!"
"L'unica cosa che farà Harry nella mia vita è renderla migliore di quanto non sia già! Non puoi più privarmi di lui, cazzo lo amo e a te non importa niente!"
"Hai 18 anni Nicole, cosa ne vuoi sapere dell'amore? E poi lui, guardalo... che vita ti potrà mai dare? A te e a tua figlia! Meritate di meglio, no lui o loro!"
"Adesso basta!!"

Mi madre si mise di fronte a mio padre, facendomi da scudo, non l'avevo mai vista così. Harry aveva la testa basta, quelle parole lo ferivano, lo convincevano di essere quella brutta persona che era poco tempo prima, quando ai miei occhi era il ragazzo perfetto.

"Rosie non metterti in mezzo!"
"Invece mi metto in mezzo Andrew! L'ho chiamato io Harry, come facevi a non accorgerti che l'unica felicità della nostra bambina era lui?! Beh io me ne sono accorta e quindi ho deciso di mettere la parola fine a questa guerra inutile, che ha fatto allontanare mia figlia da me e non intenzione di perderla ancora per la tua iperprotettività eccessiva e fuori controllo! Harry è uno dei ragazzi più buoni e dolci che io abbia mai conosciuto e questi ragazzi non sono da meno, forse quello che si dovrebbe fare un esame di coscienza sei tu!"
"Io voglio solo il bene per mia figlia"
"Se per te il suo bene è questo sei fuori strada!"

Mio padre osservò a lungo mia madre, poi la bambina, Harry e poi me. Non riuscì più a sostenere lo sguardo gelido di mia madre e se ne andò. Non era così che volevo che finisse, ma forse era meglio che si prendesse un momento per se stesso. Non avevo mai visto mia madre rivolgersi così a mio padre, sembrava tutta un'altra persona.

"Scusate ma quando ci vuole ci vuole, quell'uomo è cocciuto!"
"Mamma!"

Dissi ridendo mentre la osservavo sistemarsi la maglietta e la collana, leggermente disordinate. I ragazzi ridacchiarono leggermente, poi andarono dalla bambina, senza dire una parola. Harry mi teneva la mano e me la accarezzava dolcemente. Ormai erano solo sguardi addolorati.

"Perchè lo hai fatto?"
"Zayn i.."
"Zayn niente, Louis che muore e poi tu che sparisci. Siamo deliquenti, malviventi quello che vuoi ma siamo principalmente dei ragazzi, con dei sentimenti, che si legano alle persone e io mi ero legato a te e tu hai mandato tutto a puttane! Veronica e Niall stavano per chiudere i rapporti per colpa tua.."
"Zayn..."
"Sta zitta Leila, fammi finire! Ogni fottuto giorno a cercarti, a chiederci dove fossi, a consolare Harry, a farlo vomitare, a volte anche a farlo mangiare! LA tua migliore amica ha dovuto partorire senza la persona più importante per lei al suo fianco, come pensi si sia sentita?! Sperare in una tua telefonata, in una tua misteriosa comparsa! Come pensi ci si senta?"

Era ferito e stava tirando fuori tutta la sua rabbia, ma non sembrava incazzato come al solito di Zayn, aveva una grande voglia di piangere, lo vedevo.

"Potrei dirti di tutto per convincerti che ci sono spiegazioni per ogni cosa, ma non ti basterebbero mai... io vi voglio bene ragazzi, questo è stato l'anno più brutto della mia vita! Ogni volta che squillava il telefono pregavo foste voi, ma non era mai così..."
"Perchè non ci hai cercato?"
"Liam... mio padre non voleva!"

Perchè era così difficile questa volta?

"Ok non so voi, ma io ho bisogno di un suo abbraccio!"

Leila corse da me e mi abbracciò forte, stringendomi a se e io non esitai a ricambiare quell'abbraccio, lei non mi avrebbe mai portato rancore. Subito dopo anche Niall e Liam mi abbracciarono, ma Zayn continuava a guardarmi serio, non aveva intenzione di muoversi.

"Non aspettarti un abbraccio da femminuccia da parte mia... se vuoi una stretta di mano, altro non ti do"
"è un inzio"

Zayn mi porse la mano e io gliela strinsi, guardandolo a volte, quando mi tirò a se e piangendo mi strinse così forte che temevo di vomitare. Cercavo di consolarlo, ma sapevo che avrebbe smesso solo quando voleva lui. Li volevo un bene dell'anima a quel ragazzo. 

"Ti voglio bene anche io piccola, tanto tanto bene! Sarai sempre la mia piccola, anche se ora sei una mamma"
"Te ne voglio anche io, un bene immenso!"

Li asciugai una lacrima e lui mi sorrise dandomi un bacio sui capelli.

"Allora come si chiama questa meraviglia?"
"Cazzo!"

Dicemmo io e Harry insieme. Ecco cosa avevamo dimenticato, il nome della bambina!

"Non  gli avete dato il nome?"
"No ancora no... decidiamolo insieme!"
"Io ho il nome perfetto!"

Disse Leila; la guardammo tutti, mentre lei sorrideva dolcemente, le stava venendo in mente qualcosa.

"Mandie... Louis adorava questo nome, avrebbe chiamato così sua figlia! Chiamamola Mandie"
"Mandie... si mi piace da morire!"

Niall la prese in braccio e la cullò dolcemente, mentre sorrideva. Harry mi diede un dolce bacio a stampo, mentre mi sussurrava un 'ti amo', Niall disse alla bambina:

"In che guaio sei capitata Mandie?!"

Il guaio più bello del mondo.

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Capitolo 48
*** that annoying stupid blue-eyed ***


Leila's Pov

Nikki era uscita dall'ospedale proprio ieri dopo una settimana li dentro; Mandie era stupenda, qualcosa di meraviglioso, era una delle bambine più belle che io avessi mai visto. Avevo lasciato i miei figli a mio padre, che era venuto a Londra proprio per farmi questo favore e finalmente ho ritorvato la mia piccola. Quando l'ho vista mi è sembrata così matura, ma c'era sempre qualcosa che mi ricordava una bambina e questo credo non sarebbe cambiato mai. Era distrutta e potevo capirla, anche se le aveva partorito solo una creatura era sempre una faticaccia, quindi io e sua madre eravamo in salone che parlavamo un po' con un bicchiere di tè. Ancora il padre di Nikki non era tornato e la ragazza stava male; Harry e i ragazzi erano andati a festeggiare, una cosa tra maschi quindi non chiesi spiegazioni.

"Sai quando Andrew ti ha detto quelle cose io non le pensavo veramente Leila, per me hai fatto più tu per mia figlia di quanto abbia fatto io!"
"Rosie non si sminuisca, Nikki la ama e nessuno potrà mai sostituirla e penso che con il gesto che ha fatto qualche settimana fa non le porterà rancore, ho visto i suoi occhi brillare finalmente, era una gioia immensa: quella di essersi fatta una famiglia e di aver ritrovato sua madre! Non so se sé ne rende conto ma ha restituito a Nikki l'amore della sua vita, le ha permesso di farsi una famiglia, credo che lei sia la mamma migliore di questo mondo e mi creda che non sto esagerando"
"Oh tesoro, non sai quanto mi rendi felice con queste parole! So che Nikki, essendo orgogliosa come il padre, non me le dirà mai, ma se lo dici tu sono sicura che lo pensa anche lei"
"Come fa a dirlo?"
"Beh me lo hai detto tu e poi tu e lei siete così legate, che in te vedo un po' la mia bambina e in lei vedo un po' la mia Leila"

Rosie forse era una delle donne più brave e dolci di questo mondo, si era fatta mettere i piedi in testa tante volte a causa della sua dolcezza, ma è sempre stata in grado di restituire il favore a tutti e a uscire da situazioni spiacevoli a testa alta. 

"Lei è davvero una donna ammirabile!"
"Oh no cara, sono solo una donna che ne ha passate tante e ha una certa esperienza su determinate cose della vita... piuttosto dimmi, come stanno i tuoi figli?"
"Bene bene, sono un po' capricciosi e non ci fanno dormire tanto, ma sono bellissimi"
"Ricordami come si chiamano..."
"Louis e William"
"Come i nomi di quel ragazzo?!"
"Si, Niall e anche io ci tenevamo a dargli questi nomi!"
"Se potessi fare qualcosa lo porterei in vita, mi ricordo quanto lo amavate. Avete una splendida amicizia"

Già, era proprio vero. Peccato non ci sia quel tasto che ti fa ritornare indietro nel tempo, perchè se ci fosse avremmo smosso mari e monti per schiacciarlo e riportare il nostro cretino qui. Proprio in quel momento scese Nikki con in braccio la bambina, era ferma li sulla porta di vetro, con le lacrime agli occhi, credo avesse sentito tutto.

"Mamma..."

Disse in un sussurro, ma Rosie lo sentì lo stesso e si girò di scatto. Perchè piangeva? Rosie rimase a guardarla senza capire, non riuscivo a capire neanche io, era così strana, non piangeva così dalla... morte di Louis.

"Tesoro ch..."
"Non dire quelle cose... Louis... è qui, lui... non ci ha abbandonato!"
"Amore mio"

Rosie corse ad abbracciarla e io presi Mandie in braccio. Nikki era così fragile per ora, due anni con loro ed era cambiata così tanto, prima non avrebbe mai pianto davanti a sua madre, davanti ai ragazzi e tanto meno davanti a sua figlia. Ma tutto quello che non aveva buttato fuori in 17 anni lo aveva fatto in questi anni. 

"Basta... Nikki non volevo dire quelle cose, ma devi accettarlo piccola. Non lo hai perso, lui ti amava, amava tutti voi e vivrà sempre qui dentro!"

Disse toccando la parte dove c'era il cuore. Nikki osservò a lungo la sua mano, poi guardò me e sua mamma con uno sguardo così nudo, così addolorato che non riuscivo più riconoscere quella ragazza.

"Ma... perchè a me non basta?"
"Oh tesoro -disse riabbracciandola- semplicemente perchè il tuo cuore ha un infinito bisogno di lui! Un bisogno che non si può colmare con una sua fotografia o una sua maglietta che emana il suo odore, è un bisogno che non potrai mai colmare che ti terrà sempre legata a lui. E questo succede a ognuno dei ragazzi, compreso Harry"
"Deve essere così difficile?"
"Nessuna ha mai detto che sarebbe stato facile perchè nessuno ha mai potuto evitarlo"

Lei aveva bisogno di quelle parole, doveva convincersi che Louis non era più qui, ma che in un modo o nell'altro non ci saremmo mai potuti liberare di quel fastidioso stupido dagli occhi blu.

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Capitolo 49
*** Thank you for all ***


Nikki's pov

Ormai anche questa estate volgeva al termine e io, la mia bambina e i ragazzi volevamo tornare a Londra. Il rapporto con mio padre dopo la nascita di Mandie sembrò quasi mancante, a parte i saluti di cortesia e le domande formali, non c'era nessun dialogo tra di noi. Con la bambina invece era completamente diverso, era un nonno meraviglioso. Harry mi è stato accanto più di ogni altra persone avesse mai fatto, ma no in modo morboso, era dolce, comprensivo e protettivo. Adesso sia lui, che io cercavamo il modo migliore per dirlo ai miei genitori, cercavamo un modo per non ferirli o farli sentire un di meno, perchè non era così. 

"Perchè è così difficile?"
"Semplicemente perchè ora hai il rapporto che hai sempre desiderato con loro ed è difficile per te lasciarlo così presto! Ma questo non vuol dire abbandonarli"
"Avrei voluto solo un po' di tempo per parlare con mio padre, per fargli capire che per me, ora, è tutto perfetto e che niente al mondo mi rende più felice di... te"

Harry mi sorrise, mi accarezzò il braccio e mi diede un bacio sulla spalla. Mi sentivo così al sicuro tra le sue braccia, come se niente potesse farmi del male. Mi prese la mano e i nostri occhi si scontrarono. Erano così calmi che calmarono anche i miei che tremavano dalla paura, ma quel verde riuscì a calmare la tempesta dei miei occhi marroni. 

"Andiamo. Io starò con te"

Li sorrisi e ci avviammo nella piscina nel retro della casa. Il sole delle cinque era caldo, ma di un colore più lieve che accarezzava il viso di tutte le persone a cui si rivolgeva. Mandie dormiva nel passeggino mosso leggermente dalla mano di mia madre, Leila prendeva il sole e chiaccherava con Niall, Zayn e Liam erano a bordo piscina che si rilassavano, mio padre leggeva teso il giornale. Presi un respiro profondo, il ragazzo accanto a me mi strinse la mano e la forza di cui avevo bisogno si era presa possesso del mio corpo. 

"Papà, mamma dovrei parlarvi"
"Dicci cara"
"Possiamo parlare da soli? Papà..."

Mio padre mi guardò da sopra le pagine del quotidiano per poi alzarsi insieme a mia madre e seguirmi in cucina. Si sedettero nelle sedie lussuose e mi guardarono. Continuavo a torturarmi le mani, dentro di me piangevo, non avevo mai sofferto un distacco simile dalla mia famiglia.

"Noi abbiamo intenzione di ripartire per Londra, vorrei che Mandie crescesse li. La famiglia di Harry la vuole conoscere e io sono sicura ch-"
"Non se ne parla Nicole! Non hai più un lavoro, Harry è un delinquente e non potrebbe mai mantenerti! Devi pensare al futuro di tua figlia ora e non essere egoista!"
"Io penso che qui l'unico egoista sia tua Andrew! Ormai è madre e se ha preso questa decisione sono sicura che lo ha fatto pensando bene alle conseguenze."
"Perchè siete tutti contro di me in questa casa?"
"Oh andiamo papà, nessuno è contro di te! L'unico che lo è sei tu. Provo a parlarti da tutta l'estate ma sembra che non sia neanche tua figlia. Sei un nonno fantastico per Mandie, non capisco perchè non puoi essere un padre fantastico per... me"

Dissi con un singhiozzo e facendo scendere una lacrima. Mio padre si appoggiò con i gomiti al tavolo, la faccia nascosta tra le mani. Non riusciva neanche a guardarmi. 

"Guardami ti prego"

Lui si voltò. Gli occhi rossi, il labbro tremolante, respiro irregolare. Si alzò dalla sedia e mi abbracciò forte a se, accarezzandomi la nuca, banciandomi sulla fronte e dondolandomi leggermente. Mi ricordo quando lo faceva per farmi addormentare da piccola. Tante immagini scorrevano come un vecchio film, nella mia mente. 

"Per me è così difficile, lasciarti ancora... vuol dire farti diventare donna, vuol dire che non sarai mai più con me... e proprio ora avevo riscoperto la mia piccola trottola"

Disse accarezzandomi il viso. I suoi occhi erano così dolci, le sue labbra piegate da un sorriso di commozzione. Chiusi gli occhi abbandonandomi al suo tocco paterno e poi sorrisi.

"Sarò sempre la tua piccola trottola, solo con un po' di anni in più e con una famiglia. Harry... lui desidera un rapporto con te, non ha mai fatto il padre e io sono sicura che tu... sei l'uomo giusto per aiutarlo a rialzarsi in ogni suo errore. Perchè vorrei che mia figlia sia orgogliosa dei suoi genitori, come lo sono io dei miei"

Dissi guardando mia madre e poi mio padre. Era vero, senza di loro io non sarei la donna che sono ora e la madre che sono per mia figlia. Mia madre e mio padre mi abbracciarono forte e mi sentì così completa, non saprei descrivervi ciò che provavo in quel momento, ma sapevo che dopo tutto quello che avevo passato in questi ultimi anni finalmente era arrivata la calma dopo la brutale tempesta che aveva spazzato via tante speranze e tante persone. Sentì qualcuno tossire e tutti e tre ci girammo e vedemmo Harry con la bambina in braccio, che si ciucciava il dito.

"Disturbiamo? Mandie e io avremmo qualcosa da dirvi"
"Sentiamo"
"Ecco... mi scuso per qualsiasi cosa, ma io davvero amo vostra figlia e la nostra bambina e le proteggerei anche a costo della mia stessa vita! Posso dimostravi di essere un ragazzo apposto, nonostante il mio lavoro e quello che ho fatto in passato. Ma grazie a Nikki ho imparato che il passato è solo un trascorso molto lontano, quello che conta è ciò che si è nel presente e ora io sono un ragazzo completamente diverso da allora"

Mio padre mi lasciò la mano e si avvicinò a Harry, che ancora non riusciva a guardarlo negli occhi, si sentiva in colpa per tutto e davanti a lui teneva sempre lo sguardo basso. Si amore mio, sei cambiato, ma non cambierei altro di te. Mio padre li mise una mano sulla spalla e lui alzò lo sguardo.

"Devi scusarmi tu Harry, non so come non mi sono accorto del ragazzo meraviglioso che sei! Si forse non fai chissà quale bel lavoro"
"Papà!"
"Ma... non è il lavoro di un uomo che lo rende tale! Benvenuto in famiglia Harry..."
"Sono onorato di farne parte!"

Si, ora era tutto così equilabrato, così armonioso. Lou hai visto? Non so se questa è opera tua ma sono certa che c'è il tuo zampino di mezzo, per questo non smetterò mai di ringraziarti. Grazie di tutto.
 

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Capitolo 50
*** The end ***


Nikki's Pov

"Mandie vieni qui!!"
"Lo trovo prima io!"

La bambina correva per il cimitero, con i suoi capelli lunghi marroni che svolazzavano di qua e di la. Harry la guardava sorridendo, mentre mi teneva stretto la mano e camminavamo verso la tomba di Louis per andarlo a salutare. Portavo spesso Mandie al cimitero da quando siamo tornati cinque anni fa dal Canada, per farle conoscere Louis e la stessa cosa faceva Leila con i suoi due gemelli. Erano così belli quei bambini, occhi azzurri e capelli biondi, tutti loro padre con qualche caratterista della madre. Leila, anche se erano gemelli, li aveva cresciuti come se fossero solo due fratelli, li voleva far distinguere perchè per lei avevano personalità diverse. Ormai il tempo è volato e oggi era l'anniversario mio e di Harry di fidanzamento, ancora non ci eravamo sposati, volevamo fare le cose con calma, mentre Niall e Leila erano sposati da due anni. 

"L'ho trovato mamma! L'ho trovato!"
"Bravissima piccola, aspetta che arriviamo"
"Dai siete lenti! Forza papà"
"Arriviamo"

Disse Harry ridendo. Una volta davanti alla tomba vedemmo la faccia sorridente di Lou e gli occhi felici di Mandie, che scrutavano da cima a fondo ogni singolo dettaglio della foto di suo zio. Mandie mi aveva chiesto tante cose di lui e anche di Meg che oggi avrebbe avuto 10 anni e sono sicura che sarebbe stata la bambina più bella del mondo e la compagna di giochi giusta per Mandie, le avrei cresciute come due sorelle, come due migliori amiche. 

"Ciao zio Lou, come stai? Sei bellissimo! Grazie zio"
"Mandie... con chi stai parlando piccola?"
"Con lo zio papà! è proprio li, accanto alla sua foto. Non lo vedi?"
"Em... certo piccola"

Harry accrezzo la testa a Mandie, che gli sorrise. Dopo avergli lasciato un bacio con la mano, sia lei che Harry se ne andarono per tornare in macchina. Io rimasi qualche minuto, volevo stare sola con Louis. Perchè Mandie parlava con lui? Non c'era nessuno qui.

"Visto che bella? Vorrei che fossi qui per poterla crescere con noi. Non gli farò mai dimenticare di te, come non l'ho fatto io! Riposa in pace amore mio"

Baciai la sua foto, poi mi alzai in piedi e lentamente mi avviai verso l'uscita. Il tramonto si vedeva bene in questa giornata soleggiata, un vento gelido mi attraversò il corpo, mi sentì toccare una spalla e un sorriso spontaneo mi comparve sul viso.

"Si... ti amo anche io"

Tornai in macchina. Era una sensazione strana quella che avevo provato, ma è come se lo avessi sentito parlare con me. 

-verso sera-

Arrivammo a casa per le otto, il cielo ormai era cosparso di stelle. Harry e io avevamo deciso di non fare niente di formale, ma di vedere un film e una pizza, mentre i ragazzi ci tenevano Mandie. Quando finalmente vidi casa nostra sopsirai, ero un po' stanca. Scendemmo tutti dalla macchina e Harry aprì al porta. Era tutto buio, strano perchè ci dovrebbero essere i ragazzi e i bambini. Poi di colpo si aprirono le luci e saltarono tutti fuori.

"Buon anniversario!"
"Voi siete tutti matti"

C'erano tutti, i miei genitori, quelli di Harry, Gemma, Dan, Danielle, anche la nuova ragazza di Zayn, Perrie. Harry mi baciò e mi disse:

"Buon anniversario amore mio"
"Grazie amore, ti amo"
"Blea che schifo"
"Vieni qui tu tornado"

Disse Zayn prendendo su Mandie. La festa fu davvero bella, mangiammo delle prelibatezze cucinate da Leila e io e Harry ricevemmo molti regali. 

"Scusate io dovrei dare l'ultimo regalo"
"Cosa? Li abbiamo aperti tutti Harry"
"Ce ne uno da parte mia... Vorrei dire solo una o due cose! Ora abbiamo una famiglia, una bambina bellissima che è la cosa più bella che mi sia capitata in tutta la vita. Abbiamo una famiglia incredibile e degli amici insostituibili, ma qualcosa mi manca. Ti amo e ogni giorno sembra che questo amore cresca sempre di più, non so se sia possibile una cosa del genere. Tu Nikki mia hai salvato da una vita circondata di morte, carcere, rimpianti e dolore, non mi basta più averti come ragazza, ma vorrei che -si inginocchiò- fossi mia moglie!"

Uscì dal taschino un anello con un diamante e me lo mostrò. La mia espressione era indecifrabile, ero così contenta che il mio cervello andava in tilt, per non parlare del mio cuore. Ci guardavano tutti con un sorriso mischiato a delle lacrime di commozzione. Io non riuscivo più a piangere, ormai le lacrime le avevo esaurite tutte. 

"Certo che voglio diventare tua moglie! Si e altre mille volte si cazzo!"
"Mamma!"
"Nikki!"

Dissero tutti insieme. Harry mi mise l'anelloe  mi abbracciò stretta per poi baciarmi ripetute volte sorridendo. Era così felice, sentivo il suo cuore battere forte. Ci fecero tutti le congratulazioni e dopo alcune ore la serata finì. Rimasero tutti a dormire a casa nostra, che ormai non aveva neanche la cucina libera. Dopo aver finito di sistemare tutto e aver messo Mandie a letto, mi misi il pigiama, mi preparai una tazza di cioccolata e uscì fuori in balcone a guardare le stelle, che stranamente si vedevano bene quella sera.

"Piccola"
"Leila... vieni"

Leila uscì fuori sorridendo, qualcosa nel suo tono era strano. La guardai a lungo, mentre lei guardava il cielo pensierosa. La spinsi giocosamente e lei rise leggermente.

"Cosa c'è vecchia scorbutica?"
"Pensavo..."
"A cosa?"
"A quanta strada abbiamo fatto fino a ora! Tutte le difficoltà affrontate, tutti i pianti, i dolori, le gioie che abbiamo vissuto insieme! In un modo o nell'altro siamo sempre state insieme e anche ora che abbiamo dei figli fantastici, dei mariti splendidi, siamo insieme. Sono così felice, che dentro di me c'è anche una nota di malinconia, dei vecchi tempi"
"Rimpiangeresti qualcosa di tutto questo?"
"Non credo... perchè ogni cosa l'ho vissuta con te e non rimpiango niente, neanche una lacrima"
"Sarai sempre la mia migliore amica, la mia Lee"
"E tu la mia piccola testa di cazzo"

Leila mi abbracciò forte e io mi nascosi nel suo abbraccio materno. Non sembrava la fine di tutto, ma l'inizio di una grande avventura. Il passato è storia, il presente è quello che ci rappresente e ora come ora il nostro presente è meglio di una favola. 


                                                                                                                            The End

Spazio d'autrice:
Ed ecco la fine della nostra avventura! Credetemi o no per me è stato quasi un parto questa storia ahhaha ero più in tensione di voi mentre la scrivevo! Bene vorrei ringraziarvi tutte per il vostro appoggio e sono felice di aver concluso la storia con voi ragazze! Però prima di completare la storia e la mia coscrittrice vorremmo farvi dei piccoli dietro le quinte, che verranno scritti da Gloria Guerin domani! Quindi non dimenticatevi di passare a leggere! Un bacio a tutte voi bellissime ragazze, ci vediamo alla prossima FF.

Baci,
bananaMarty


 

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Capitolo 51
*** Retro scena ***


Salve io sono Gloria Guerin e vi porterò nel dietro le quinte di Tell me who you are.
Prima di iniziare vorrei dire che per me e per la mia coscrittrice Marty, è stato un parto poichè io avevo da fare, lei aveva da fare e non riuscivamo ad aggiornare in fretta. Quindi arrabbiatevi con lei, hahaha. No dai, ora vi darò un assaggio di alcune chicche, prese dal retro scena.



Tell me who you are track 14 prima scena

Avevamo preso Leila, sapevo che era il punto debole di Horan e ora poteva solo arrendersi e smetterla di combattere una guerra che non gli apparteneva, ma conoscevo Niall e non si sarebbe arreso così. Quel coglione di Harry le aveva sparato e io gli avevo detto di non farlo e ora la ragazza era svenuto e continuava a sanguinare. 

Louis:"Ti avevo detto di non sparare a lei!"

Harry:"Mi è scappata la mano!"
Louis:"Stai parlando come se non avessi mai toccato un arma!"
Harry:"Stai zitto e aiutami con sto proiettile!"
Louis:"Dove caspita è Zayn? Giuro che lo uccido sta volta!"
Harry:"Ma tua madre è un infermiera non potevi andare al corso, di infermieristica?"
Louis:"No, sai ho preferito andare ad X-Factor e incontrarti"

Fuori dalle scene

Glo:"Louis ma che cazzo dici? Ma ti sembra di seguire il copione?"


Tell me who you are track 14 parte 2

Leila:"Ehm io sto morendoooo!-usa un tono drammatico-sapete?"

Fuori dalle scene

Glo:"Dio non soppravviverò,con sti imbeccili"
Marty:"Ma sono bravissimi"
Glo:"La prossima volta facciamo una storia Larry, così non ci sono obbiezioni"

Tell me who you are track 23 scena tagliata per colpa di Marty

Liam era agonizzante per terra a causa della sparatoria creatosi, a causa degli schiamazzi di Nikki.

Liam:"Nikki, di a Danielle che la amo"
Nikki:"No, Liam"

Ed esalando l'ultimo respiro Liam, fu il primo a morire.

Fuori scena.

Glo:"Oh, morto qualcuno..finalmente!"
Marty:"No, questa la tagliamo"
Glo:"E perché di grazia?"
Marty:"Non muore nessuno in sta storia, mettitelo in testa."
Glo:"Allora: 1.Larry no, perché tu credi che Harry e Louis siano solo amici e 2. Non vuoi far morire nessuno? Ma io faccio morire tutti!! Col cavolo, che vive qualcuno in questa storia.
Leila muore perché Niall è morto a causa di Ricky e quindi si suicidia, Louis muore a causa di Ricky, Harry muore salvando Nikki, Danielle si suicida nel 25 capitolo, Zayn si sposa Nikki che poi muore perché vuole raggiungere i suoi amici ed infine Nikki rimane da sola come un cane. FINE"
Marty:"No, hai voluto fare la storia però stai alle mie regole!"
Glo:"Uffa."

Tell me who you are track 39 parte 1

Un ragazzo, molto carino, mi chiese sorridente il permesso di sedersi accanto a me. Non lo avevo mai visto prima, ma aveva un aspetto abbastanza familiare, un aria da bad boy simile a quella di Zayn, una dolcezza mista a una durezza sul viso che ti confondeva molto. 

"Tutto ok?"
"Oh...em...si"
"A me non sembra, stai piangendo"
"Drammi post-adolescenza"
"Sono i più brutti"
"già..."

Dissi ridendo leggermente e tirando su con il naso. 

"Tu come ti chiami?"
"Ricky e tu sei Nikki giusto?"

-Fuori onda-

Glo:"Muore quindi Louis?"
Louis:"Si ma se continui a tenermi il collo, muoio sia nella storia che nella vita reale!"
Glo:"Io. Ti. Ammazzo. Non. Insultarmi. Mai. Più!!!! O giuro che chiamo Eleonor!!"
Louis:"Cicciona Baldracca, che crede in Larry."
Glo:"..."


Le riprese vengono interrotte per un mese a causa dei continui insulti di Louis, contro Gloria e a causa di motivi psichici di Gloria

Tell me who you are track 39 parte 2

"Ti prego Ricky, non farlo!"
"La ami Styles? Pensi che mi fermi davanti alle tue suppliche?"
"Li fuori è pieno di agenti della polizia, sei spacciato, se la ucciderai aumenterai solo i tuoi anni di galera!"

Sembrò per un momento ripensarci, infatti mise giù lentamente la pistola. Ma quando arrivò Louis, non esitò e sparò il colpo. Chiusi gli occhi, ma non arrivava niente.

"Louis!!!"

Sentì urlare e dopo qualcosa cadere rovinosamente per terra. Aprì gli occhi e lo vidi, li per terra, con una pozza di sangue che si allargava sempre di più. Aveva... aveva preso il proittile al posto mio, stavo morendo al posto mio, lui che non meritava assolutamente di morire, era li che ansimava. Mi abbassai velocemente su di lui, chiamandolo e urlandogli di guardarmi.

"Louis... ti prego, no no!"
"Piccola..."

Disse tossendo. Aveva la testa sulle mie gambe, Harry era al suo fianco, Zayn pure, Niall e Liam erano ai suoi piedi, piangevamo tutti, nessuno escluso. 

-Fuori onda-

Directioner:"Luissss!!!
Marty:"Perché Glo non è venuta?"
X:"Stava male!"
Directioner:"Non puo morire, sei cativa!!"
Marty:"GUARDIE!!!"

Tell me who you are track 12 parte 1

-Fuori onda-

Glo:"Dov'è Louis, Harry e la Marty?"
X:"....ehm...ehm..."
Glo:"Gli spacco la faccia se stanno.."
Marty:"Scusate il ritardo!!"
Glo:"Dove sono Louis e Harry?"
Marty:"Non lo so, hanno detto che erano qui"
Niall:"Secondo me sono nella stanza riunioni"
Glo e Marty:"A far che?"
Niall:"Indovinate"
Marty:"Che schifo sul mio divanetto!"
Glo:"Eh sul tavolo...e sul divanetto...e-fa pensierini poco casti-su tutti i vetri...."

Tell me who you are track 21 parte 3

Louis e Harry si continuano a fissare...

-Fuori onda-

Glo:"Harry e Louis invece di fissarvi parlate e recitate e la 3 scena che proviamo e io sono stanca!!"

Tell me who you are track 4 parte 1

-Fuori onda-

Marty:"Come sta?"
X:"Meglio, deve solo aumentare la pressione e poi c'è Glo di sopra con lui, starà bene."

Tell me who you are track 50 scena del matrimonio tra Leila e Niall

-Fuori onda-

Glo:"Come sono emozionata!!"
Marty:"Ecco perché tagliamo questa scena"
Glo:"Ehm..va bene"

Tell me who you are track 48 parte 1

Lei aveva bisogno di quelle parole, doveva convincersi che Louis non era più qui, ma che in un modo o nell'altro non ci saremmo mai potuti liberare di quel fastidioso stupido dagli occhi blu.

-Fuori onda-

Louis:"Sono amato!"

Marty:"Uffa, perché oggi non viene Glo?"
X:"Sta male"
Louis:"Meno calorie e più verdura, molti batteri immunitari e meno schifezze così non ci si ammala."
X:"E a causa tua se non viene, coglione."

-In un bagno dello studio-

Glo:"Liam non voglio uscire smettila, io starò qui e basta. Adoro stare da sola, anche quando sono in casa sola, io lo amo."
Liam:"Esci"
Glo:"No"
Liam:"Dai, non ti lasceremo sola però esci."
Glo:"Bugiardo! Io sto qui punto."

-Ora di pranzo-

Marty:"Liam, se Glo vuole stare sola lasciala sola"
Liam:"Ma, non è bello..sembra indifesa.."
Louis:"Secondo me,dovrebbe stare a dieta."
Marty:"Dopo ci parlo."
 


Bene, questi sono i piccoli retroscena. Grazie mille per le recensioni, per chi ha aggiunto ai preferiti, ai seguiti, alle ricordate e basta.
Ci vediamo presto.


 

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