Not human

di drunkofcamren
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The new mysterious girl ***
Capitolo 2: *** Obsessed ***
Capitolo 3: *** Her name ***
Capitolo 4: *** Being a fool ***
Capitolo 5: *** Peace? ***
Capitolo 6: *** My lifesaver ***
Capitolo 7: *** My sweet vampire ***
Capitolo 8: *** Lustful thoughts ***
Capitolo 9: *** I'm yours ***
Capitolo 10: *** Idiot ***
Capitolo 11: *** Kissing the wrong person ***
Capitolo 12: *** Fighting for you ***
Capitolo 13: *** I think I'm dreaming when she whispers 'I love you' ***
Capitolo 14: *** Worried ***
Capitolo 15: *** My savior ***
Capitolo 16: *** Sexually frustrated ***
Capitolo 17: *** Nick twitter (non è un capitolo) ***
Capitolo 18: *** Too many kisses and a perfect date ***
Capitolo 19: *** Are you her girlfriend? ***
Capitolo 20: *** I love Nutella ***



Capitolo 1
*** The new mysterious girl ***



                                                       NotHuman



 
The new mysterious girl



E’ il mio primo giorno di scuola della quarta liceo, non il primo per tutti gli altri, sono rientrata solo ieri dalla mia vacanza a Los Angeles.
Mi stavo piastrando i capelli quando mi accorgo dell’ora, 8.15.

-Merda!-

Prendo la borsa e, a malapena salutando mia mamma, comincio a correre. Arrivo giusto poco prima che la campana suoni.

Fuori c’erano all’incirca 22 gradi, ma appena entrata a scuola sento un freddo insopportabile da 12 gradi attaccarmisi addosso.

Cerco le mie amiche, ma suona la campana.

Prima ora, primo giorno e io voglio già che sia di nuovo estate.

La prima ora : matematica, almeno ho un buon inizio di giornata, sembrerà strano, ma io amo la matematica.

Essendo la prima campanella non c’è ancora nessuno in classe, ne approfitto per appropriarmi del primo banco, spero che almeno una delle mie amiche abbia matematica ora.

Suona la seconda campanella e tutti iniziano a entrare in classe, nessuna traccia delle mie amiche.

Poco prima del professore entra una ragazza, mai vista quindi penso sia nuova, e nella classe scende il gelo polare, ma cavolo è ancora settembre si può sapere perché c’è tutto questo freddo?

Poi mi giro verso le finestre per chiedere a qualcuno di chiuderle, ma mi accorgo che sono sigillate, sono per caso l’unica a sentire tutto questo freddo?

La ragazza misteriosa si sistema all’ultimo banco che, stranamente, è vuoto, anzi non tanto stranamente dato che questa è una classe per studenti A.

La ragazza ha un cappuccio sulla testa che le fa ombra su tutto il viso, le labbra socchiuse e, per quello che posso vedere, è piuttosto pallida.

Dopo un po’ mi accorgo che la sto fissando e mi giro imbarazzata, spero solo che lei non mi abbia visto.

Appena entra il professore ci alziamo tutti in piedi, dopo fatto l’appello lui comincia a spiegare, io ascolto e prendo appunti attentamente.

Quando suona la campana di fine lezione la ragazza misteriosa è la prima a uscire e, come mi passa accanto, il freddo polare di prima si stabilisce nelle mie ossa e non ne esce più.

Uscita dalla classe mi dirigo verso il mio armadietto e metto nella borsa l’occorrente per la prossima lezione, chimica.

E figurati, se mi mettono la mia materia preferita alla prima ora poi non possono lasciarmi felice per troppo tempo e allora mi tocca la materia più brutta di tutte.

Quando mi giro ritrovo mi ritrovo le mie amiche davanti e non posso fare a meno di saltare loro addosso

-Mila, cosi ci uccidi- sono tre mesi e mezzo che non ci vediamo, dato che io sono dovuta partire per Los Angeles e loro rimanere qui a Miami.

-Ragazze mi siete mancate tantissimo- dico

-E noi non possiamo dire che riusciamo a stare tanto tempo senza te- Normani mi rivolge la parola

-Ci sei mancata tantissimo Mila- è Ally ora che parla

-Sì, vabbè raga, smettiamola con i sentimentalismi- non avevo dubbi che l’unica che non sarebbe stata disposta ad ammettere quanto le sono mancata sarebbe stata lei, Dinah

-Ora fai finta che non ti sono mancata, ma lo so che sei stata tutti i giorni a piangere dentro al bagno per me-

-Non è vero- sbraita lei e tutto ciò che posso fare è ridere, perché amo farla arrabbiare

-Ma solo io noto che c’è un freddo polare qua dentro?- dice Normani

-No, cavolo, sembriamo a Febbraio- dice Ally

-C’è una ragazza nuova a scuola o sbaglio?- rispondo io, fregandomene del gelo polare

-L’hai notato allora?- dice Dinah

-Questa mattina era in classe con me-

-E che tipo è? Allegra, timida, triste, rompipalle?- comincia Normani

-Piuttosto direi chiusa- dico io

-Come si chiama?- mi chiede Dinah

-Non lo so, non stavo ascoltando quando il professore ha detto il suo nome-

-Bè, ovvio, la secchiona stava già prendendo appunti prima che il professore iniziasse a parlare- dice Dinah, io le do uno spintone giocando

-Comunque penso che il suo cognome sia sulla J o sulla K, ha l’armadietto a fianco al mio- dice Normani puntando un dito dietro di sé, non facendosi notare.

Tutte giriamo e la vediamo, cappuccio sulla testa, la schiena appoggiata all’armadietto e un quaderno in mano.

-Nessuno sa nulla di lei, né di che colore ha gli occhi, né dove vive o da dove viene, nulla di nulla- dice Ally

-Sappiamo soltanto che da quando è arrivata lei a Settembre c’è un freddo da Febbraio- dice Dinah

-Non crederete mica sia lei la causa?- dico io

-No, è soltanto una strana coincidenza- dice Normani

-Piuttosto strana, dato che io avevo programmato di andare al mare il primo giorno di scuola, ma con questo gelo è già troppo se esco di casa- dice Dinah

Suona la campana

-Chi ha lezione di chimica?- chiedo io, Dinah mi prende a braccetto e ci dirigiamo verso l’aula di chimica

Passata l’ora di chimica, quella di fisica, arrivano le terrificanti due ora di educazione fisica.

Sono ancora più terrificanti per me, dato che sono maldestra e faccio piuttosto schifo in tutti gli sport, in più la professoressa sembra odiarmi.

-MUOVETE IL CULO BRUTTI SFATICATI, 10 GIRI DI CAMPO, SUBITO- eccola che incomincia  fare la stronza, ma quello non è una novità, per fortuna che ho le ragazze con me.

Solo allora mi accorgo che anche la nuova ragazza è con la mia classe.

Incominciamo a correre e a parlare del più e del meno, quando a un certo punto vediamo passarci davanti Usain Bolt in versione femminile.

Solo dopo qualche metro ci accorgiamo che è la nuova ragazza.

-Ma che cazzo??- dice Dinah

-Ma è umana?- dice Ally

-Io non credo ai miei occhi- dice Normani

Io ricomincio a correre

-E’ soltanto piuttosto veloce, magari viene da una famiglia di corridori, non mi sembra poi così strano- dico io

Terminati i 10 giri di campo ritorniamo dentro l’immensa palestra, tutti si stanno arrampicando sulle corde, mentre la ragazza fulmine (soprannome molto più swag che “la ragazza misteriosa”) gioca a basket da sola, ma non per molto dato che Luis Santos, il capitano della squadra di basket le si attacca al culo.

Si dicono qualcosa, ma Luis non gradisce e, facendo l’arrogante come sempre, le prende la palla di mano

-Vieni a prenderla se davvero vuoi giocare- le urla

Ma lei si dirige verso il carrello e ne prende un’altra, che le viene puntualmente presa dai fratelli Stromberg : Keaton e Wesley.

Allora lei non si arrende e ne prende un’altra, che le viene rubata da Drew, un altro membro della squadra di basket.

-Se vuoi giocare da sola devi batterci- le dice Luis

Lei fa soltanto una risata e si toglie la giacca, mostrando la sua corporatura atletica.

I ragazzi mettono le palle inutili sulla cesta e incominciano a passarsi la palla sopra la testa della ragazza.

Con uno scatto lei prende la palla a Luis e fa un canestro da metà campo, vedendo la reazione sorpresa dei tre ragazzi, la ragazza fa un sorriso soddisfatto.

Ma i tre non si arrendono e cominciano a giocare duro

-Non ce la farà mai a prendergli la palla- dico io

Ma puntualmente lei con un salto prende la palla che Drew stava lanciando a Wesley

-Prendetele subito quella palla- strilla Luis agli altri tre

La ragazza si trova circondata dai quattro ragazzi

-Un altro canestro e ti lasciamo in pace- dice Wesley, cosa che sicuramente avrà pensato impossibile

-Quella ragazza non ne uscirà senza qualcosa di rotto, faranno di tutto per prenderle quella palla- dice Normani

Tutto ciò che fa lei è tirare la palla all’indietro, tutti quelli che guardavano la scena rimangono sbalorditi quando la palla entra nel canestro perfettamente, compresi Drew, Wesley, Keaton e Luis.

La ragazza fa un sorriso compiaciuto, si rinfila la giacca, prende la palla da terra e ricomincia a giocare da sola.

-Quella ragazza è fuori di testa, passerà dei guai seri per aver umiliato quei quattro- dice Ally

Ma tutto ciò a cui posso pensare è a quanto quella ragazza sia stata fantastica a  fronteggiare quei quattro in un modo così impeccabile, finalmente qualcuno che da loro una lezione.


 
SPAZIO AUTRICE
Ciao a tutti, so che ho un'altra fanfiction in corso, ma ho un blocco mentale, quindi ho deciso di iniziarne un'altra, prendendo spunto da una saga di libri piuttosto conosciuta.
Quale sia lo scoprirete in seguito.
Chi pensate sia la ragazza misteriosa?
Okay, quello è piuttosto palese, ma who cares??
Ci vediamo la prossima settimana (SPERO).
Mi farebbe piacere se lasciste delle recensioni, dandomi dei consigli su cosa dovrei migliorare.
                                                                                                                                                         Crediti banner a @_RaYin su efp, questo è il suo lj (http://njallschipss.livejournal.com/)
Alla prossima
Elena

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Capitolo 2
*** Obsessed ***




                                                        NotHuman



 
Obsessed
 


Dopo le due ore di educazione fisica più strane della mia vita è finalmente ora di pranzo.

Sono in fila per prendermi la roba da mangiare quando, maldestra come sono, faccio cadere la mela.

Ma prima che possa cadere a terra qualcuno la fa rimbalzare con il piede e la prende con un mano, poi me la porge.

La nuova ragazza, con il solito cappuccio calato sulla testa.

-Grazie- le dico, tocco le sua mani prendendo la mela, sono gelide, sembra che le abbia appena tolte dal frizzer.

Se ne sta andando, ma prima che lo faccia la fermo, prendendola per un braccio, e lei si gira

-Non avresti dovuto affrontare quei quattro, li hai umiliati e loro te la faranno pagare-

-Cos’è? Una minaccia?- mi dice lei, la sua voce è così diversa da come me la sarei aspettata, così femminile, dolce e … calda, al contrario del suo corpo.

-No, no, io sono dalla tua parte, è solo un avvertimento, tu non sai di cosa sono capaci-

-Pensi che io non sia capace di affrontarli-
 mi dice

-No, tu non mi capisci, a loro non importa se sei una ragazza, ti picchieranno e- vengo interrotta dalla sua risata, sta ridendo di me –Ti prego, è una cosa seria, non scherzarci sopra. Stai attenta-

-Fidati, loro non possono niente contro di me- e se ne va.

Ma chi pensa di essere? Non capisce che è in pericolo? Loro sono quattro, e sono tutti il triplo di lei. Perché è così imprudente?

Arrivata al tavolo trovo le altre ragazza già sedute, mi salutano e tornano a parlare di tutti i pettegolezzi.

Loro parlano, ma tutto ciò su cui riesco a concentrarmi io è l’imprudenza di quella ragazza. Sono preoccupata e non so neanche perché, non so perché m’importa tanto.

Proprio in questo momento magari quei quattro stanno picchiando la ragazza.

Non riesco a resistere più di cinque minuti con questo pensiero

-Devo andare al  bagno-

Uscita dalla mensa comincio a cercare la ragazza per tutta la scuola, aule, laboratori, sale di musica, palestra e …

OVVIO, LA PALESTRA

Sento dei rimbalzi di una palla in palestra.

Spalanco un poco la porta e la vedo, giocando a basket.

Cavolo, perché non ci ho pensato prima?

Rimango a guardarla giocare con la grazia che non pensavo una ragazza così atletica avesse, ma poi vengo svegliata da una voce

-Guarda che ti vedo-

D’istinto mi nascondo, sento una risatina.

Dopo pochi secondi si affaccia dalla porta e mi guarda

-Che c’è? Ora mi segui pure?- non so perché, ma sento il bisogno di difendermi

-Cosa? Stai scherzando spero, stavo solo passando di qui per andare in bagno e ho sentito i rimbalzi di quella palla e mi sono chiesta chi è il genio che si mette a giocare a basket all’ora di pranzo-

-Per quanto ne so i bagni sono di fronte alla mensa quindi com’è che sei arrivata qui?- la palestra era dall’altra parte della scuola rispetto alla mensa.


“Sono nella merda ora”

Mi sento arrossire

“E ora che scusa mi invento?”

-A meno che tu sia l’asociale che mangia nell’aula di chimica della scuola, non vedo altra soluzione-

Faccio la prima cosa che mi viene mente e quindi me ne vado al bagno vicino alla palestra indignata. Che stupida, non ho fatto altro che confermarle che la stavo seguendo, ma non mi veniva nient’altro in mente.

Suona la campanella e io scappo dal bagno, tornando al mio armadietto.

-Sai, non è molto educato mollare da sole le tue amiche di punto in bianco- mi dice Dinah da dietro, restituendomi lo zaino che avevo lasciato in mensa.

-Scusate, ma dovevo fare una cosa urgente- dico io

Mi giro e vedo la ragazza nuova mimarmi la parola “STALKER”, mi giro imbarazzata.

Solo due ore e ritorno a casa, dopo la giornata più strana della mia vita.

Penultima ora, storia.

Sono seduta al penultimo banco e dietro di me c’è niente di meno che la nuova ragazza.

Non riesco a concentrarmi, sento il suo sguardo addosso, sento il suo respiro con tutto questo silenzio e dopo pochi minuti mi accorgo cosa sto veramente facendo.

Vedo righe scritte, cose che non mi ricordo neanche di aver pensato e sono dedicate a lei.


“Chi sei tu? Che cosa mi stai facendo? Perché sento questa attrazione verso di te? Perché sento come se ti volessi conoscere? Come se volessi scavarti l’anima e tirare fuori tutte le cose, belle o brutte, e starti accanto in ogni momento. Spiegami tu cosa mi sta succedendo perché io non ho una spiegazione a tutto ciò. Sono sei ore e mi hai già completamente sconvolto la vita”

Oddio, ho seriamente scritto questa roba?

Imbarazzata, la metto sul diario facendomi un appunto mentale di buttarla appena ritornata a casa.

Vedo un bigliettino sul banco.


“Perché mi seguivi?” iniziò a tremare senza neanche accorgermene e senza saperne il motivo

“Non ti seguivo” rifletto, dovrei scriverle che volevo soltanto assicurarmi che stesse bene? Sì, così mi lascerà in pace “Volevo solo assicurarmi che tu stessi bene, sei nella merda, sappilo”

Poco dopo mi arriva un altro bigliettino

“E perché sarei nella merda esattamente?”

“I quattro ragazzi che hai umiliato in palestra, te la faranno pagare”

“Ti ho già detto che posso affrontarli”


“Tu non li conosci, non sai di cosa sono capaci. Non sopravvalutarli, sei in pericolo”

“E a te esattamente cosa te ne frega se sono in PERICOLO”


Già, cosa me ne frega a me se è in pericolo? Non lo so, so solo che me ne frega e che non voglio che si faccia male

“No, in effetti non me ne frega niente. Ti dico soltanto che ti riderò in faccia quando ti vedrò con un braccio rotto, un occhio nero e incapace di camminare”

Forse non avrei dovuto metterci tutta quella cattiveria, ma ormai è fatta

“Gli unici che avranno un braccio rotto, un occhio nero e saranno incapaci di camminare sono loro”

“Illusa”

“Vedrai”


Con questo messaggio termina la nostra conversazione anche perché suona la campana.

Ora di storia dell’arte.

Cerco di prendere appunti e non pensare a quella ragazza, ma non ci riesco.

Rileggo la lettera che ho scritto.

Che cosa mi sta succedendo?

Senza che neanche me ne accorga passa l’ora.

Appena esco fuori dalla scuola vedo una folla.

Trovo le altre ragazze.

-Stanno picchiando la nuova ragazza- mi dice Normani

Io l’ho avvertita.
Ripenso agli ultimi messaggi con lei


“Ti dico soltanto che ti riderò in faccia quando ti vedrò con un braccio rotto, un occhio nero e incapace di camminare” ora non la penso più così e solo al pensare che ho scritto quello mi si stringe lo stomaco.

Avrei dovuto insistere.

-Su Jauregui, scendi da quell’albero- dice Luis

-Oppure ora hai paura?- le dice Wesley

Tutti i ragazzi urlano -RISSA- e io mi chiedo come fanno a restare qui a guardare senza fare nulla.

Ma poi mi accorgo che è la stessa cosa che sto facendo io, resto ferma a guardare.

Riesco ad aprirmi un varco tra la folla, sono in prima fila insieme a Dinah, Normani e Ally.

Jauregui, si chiama Jauregui di cognome.

Scende dall’albero con un salto, incredibile, ma nessuno sembra accorgersi che se l’avrebbero fatto loro ne sarebbero usciti con almeno una gamba rotta.

Lei mi rivolge uno sguardo e mi fa l’occhiolino, mi guardo intorno, nessuno sembra averlo visto.

Era solo per me?

I ragazzi la circondano, Drew la spinge e lei cade a terra, lei si rialza e Luis la blocca con le braccia a un albero e poi si stacca, quasi sconvolto.

Wesley fa per darle un pugno, ma lei gli blocca la mano, gli gira il braccio e glielo tira, causando un grido di dolore da parte di lui.

Poi lo spinge per terra

Grido prima di accorgermene

-Attenta dietro-

Ma Keaton è già sulle spalle della ragazza.

Lei lo fa sbattere contro l’albero su cui era salita prima con una forza paurosa, Keaton urla di dolore, molla la presa e cade a terra piangendo.

Ma i ragazzi non mollano, infatti poco dopo Drew le mette le braccia dietro la schiena e Luis si prepara a colpire.

Poco prima che il pugno le rompa il naso lei sposta la faccia cosicché il pugno si schianti direttamente sul naso di Drew, rompendoglielo.

Lui molla la prese sulle braccia della ragazza, un altro ragazzo K.O.

Ora sono lei e Luis.

Lui comincia a sparare pugni a raffica verso di lei, lei li evita tutti tranne uno che la colpisce in piena faccia rompendole il naso, ma sembra che non gliene importi nulla.

In una velocità record lei gli mette le braccia dietro la schiena e lo sbatte contro l’albero, gli sussurra qualcosa all’orecchio e poi lo getta a terra come il rifiuto umano che è.

Prende la borsa da terra e se ne va.

Non so cosa mi passa per la mente, ma prima che possa salire sulla sua macchina la fermo, ma non riesco a spiccicare parola, troppo incredula

-Io te l’avevo detto- è tutto ciò che mi dice prima di salire sulla macchina e andarsene, lasciandomi con questo senso di colpa incredibile, per averla sottovalutata così tanto, per averle detto tutte quelle cattiverie.


 

SPAZIO AUTRICE
Ecco a voi il secondo capitolo :)
Ho cercato in tutti i modi di rimandare il primo "discorso" tra camila e la "nuova ragazza", ma non ho resistito a riportare la scena della mela, anche per rendere il racconto un pò più emozionante.
Nel prossimo capitolo incontreremo un certo Austin che intralcerà la strada.
Bè alla prossima, grazie per le visualizzazioni.
Mi farebbe DAVVERO piacere se lasciaste una recensione, piccola piccola, anche con critiche, accetto tutto, magari consigli.
Crediti banner a @_RaYin sy efp, il suo lj è questo http://njallschipss.livejournal.com/ 
Alla prossima
Elena

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Capitolo 3
*** Her name ***




                                                      NotHuman

 

Her Name



Rientro a casa, ma non siamo soli.

Infatti, a me, i miei genitori e mia sorellina Sofi si sono aggiunti altri due : un uomo che avrà all’incirca l’età di mio padre e un ragazzo che avrà all’incirca la mia età.

Papà me li presenta

-Camila questi sono Austin e suo padre Jackson, un mio caro amico. Tu non te lo ricordi, ma tu e Austin giocavate insieme da piccoli-

No, non me lo ricordo.

Austin mi porge la mano

-Ciao Camila- io gliela stringo timidamente

-Ciao-

-Sai Mija, Austin da domani frequenterà la tua stessa scuola-
 dice mia mamma

Austin è un bel ragazzo, è più alto di me, ha un bel fisico, capelli neri e gli occhi verdi.

Pranziamo insieme, Austin cerca di attaccare bottone con me, ma io lo liquido con una scusa, ho la mente troppo piena per pensare che un ragazzo ci sta provando con me

-Scusa Austin, ma devo fare i compiti e ne ho un marea- gli rivolgo un sorriso, più falso di una moneta da tre euro, ma lui non sembra accorgersene.

Arrivata nella mia camera, apro il diario e vedo che non ho compiti per domani.


“In fondo era una bugia a fin di bene”

Mi sdraio sul letto e rileggo almeno 10 volte la lettera che ho scritto per quella ragazza, poi la appallottolo e la lancio nel cestino, ovviamente non facendo canestro, lei l’avrebbe centrato in pieno.

Mi accorgo che sono stanca morta, allora mi lascio cadere in un sonno profondo.

Quando mi sveglio sono le due di notte, sento lo sguardo di qualcuno addosso.

Terrorizzata accendo la luce, ma non c’è nessuno.

Mi accorgo che c’è un freddo polare.

Barcollo verso la scrivania per bere dell’acqua e noto che la mia lettera è sparita.

Comincio ad andare fuori di testa e a cercarla per tutta la stanza.

-Merda- se mia madre l’ha letta sono nella merda totale –Merda, merda, merda-

Avrei dovuto preoccuparmi di più di quella lettera.

Poi penso 
“Però era accartocciata e vicina al cestino, quindi magari l’ha soltanto buttata”.

Con quel pensiero, ritorno a dormire.

Mi risveglio verso le sei, faccio di tutto, ma il sonno non mi ritorna.

Faccio la doccia, preparo la borsa, faccio la colazione.

E sono soltanto le sette.

Allora decido di fare una passeggiata.

Dopo un paio di metri mi accorgo che qualcuno mi sta seguendo, faccio finta di niente e accelero il passo.

Quel qualcuno inizia a correre e inizio a correre anche io.

Ma è più veloce di me.


"Cazzo" è tutto ciò che riesco a pensare

-Lasciala stare- grida qualcuno, io inciampo e cado a terra.

Vedo Austin che mi aiuta a rialzarmi

-Che è successo?- mi chiede

-Veramente sei tu che dovresti dirmelo-

-Qualcuno ti seguiva e io volevo assicurarmi che tu stessi bene-
 dice lui

Mi accompagna a casa, i miei genitori sono ancora addormentati, allora prendo la mia borsa e  ci avviamo verso la scuola assieme.

Arriviamo verso le 8.10. La scuola è vuota.

Tranne per la ragazza nuova, appoggiata al suo armadietto con la schiena, il cappuccio calato sulla testa.

-Scusa un attimo- mi lascia davanti al mio armadietto e va a parlare con la ragazza.

Dopo un po’ sento la risata della ragazza e Austin che la sbatte con forza contro l’armadietto.

-Austin lasciala stare, ti prego- mi avvicino a loro.

Austin mi guarda e poi molla la presa dal collo della nuova ragazza.

-Stai attenta Jauregui o passerai dei guai seri-

-Mahone ricordati di cosa sono capace- da sotto il cappuccio gli lancia uno sguardo che fa indietreggiare Austin.

Arrivano Dinah, Normani e Ally

-Ti lascio con le donne- mi fa un occhiolino e se ne va

-Wow Mila, chi era quel bel fusto?- mi chiede Normani

-Mila alle prese con un ragazzo, roba che scotta- Dinah mi prende in giro

-E’ solo il figlio di un amico di mio padre-

-Stai per caso dicendo che non t’interessa?-
 mi chiede Ally

-Sì, perché dovrebbe? E’ solo un amico con cui giocavo da piccola di cui non so un’acca e di cui non m’interessa sapere un’acca- dico io, un po’ troppo acidamente

-A volte mi chiedo se ce l’hai un cervello oppure è tua sorella il genio di casa che ti fa prendere tutte quelle A- mi dice Normani

-Basta okay? Io sono già interessata a una persona- le parole mi escono dalla bocca senza che io le possa controllare.

Ma che mi salta in mente di dire? Da quando sono interessata a una persona? Ah già, da quando è arrivata la nuova ragazza, ma cosa sto dicendo? Io non sono interessata a lei, mi incuriosisce e basta.

-Ferma un momento. E da quando esattamente saresti interessata a qualcuno?- dice Normani

-Soprattutto di chi?- mi chiede Ally

Ora mi stresseranno per due settimane su chi è la persona che è “entrata nel mio cuore”.

Io comincio ad andare nella mia aula, ma loro mi fermano

-Andiamo Mila, chi è?- Ally

-Noi siamo le tue migliori amiche, puoi dirci tutto- Normani

-Possiamo aiutarti ad ottenere un appuntamento con il tuo bel principe- dice Dinah

Sto per girarmi e rispondere, ma qualcuno mi urta e mi fa cadere

-Vedi di stare attento mentre cammini- urlo al mio assalitore

Vedo una mano tesa davanti a me, alzo lo sguardo, è lei.

Prendo la sua mano gelida, quando io sono in piedi lei si inchina a prendere i libri che mi sono caduti di mano e me li porge, io li prendo

-Poi sono io quella che ti segue eh?- fa una risatina e mi passa accanto

-Ma … aspetta un attimo. Non sarà mica lei la persona che ti interessa?- mi dice Normani

Lotto perché il rossore non compaia sulla mie guancie, ma sento subito dopo che fallisco, le mie guancie vanno a fuoco

-COSA? Spero tu stia scherzando, non la conosco nemmeno- urlo io

-Perché no? In fondo tu sei sempre stata attratta dalle persone strane e chiuse come lei- dice Dinah

-Oh chiudete il becco- la voce mi trema come sempre quando mento –Non è lei- spero solo che le mie amiche, che mi conoscono da quando avevo otto anni, non sappiano riconoscere quando mento.

Ma spero invano, perché all’ora di storia mi arrivano tre bigliettini contemporaneamente, uno dalla persona seduta di fianco a me, Normani, e due da dietro, Dinah e Ally


“CAMILA+NUOVA RAGAZZA = AMORE
-Normani”


“LA PICCOLA MILA E’ INNAMORATA
-Dinah”


“DOVRESTI CHIEDERLE UN APPUNTAMENTO, SEI DA QUASI UN’ORA CHE LA FISSI CON UN’ARIA SOGNANTE
-Ally”


Decido di rispondere a Ally

“Io non sto guardando con aria sognante nessuno se non il professore che sta spiegando”

Dopo pochi secondi

“Scommetto che i tuoi fogli sono pieni d’appunti da quanto stai prestando attenzione al professore e non alla nuova BELLISSIMA ragazza”

Guardo giù sul mio foglio, tutto ciò che vedo è la data di oggi

“Merda”

Decido di ignorarla

-Quindi ragazzi, una delle più importanti battaglie delle invasioni barbariche è quelli di Allia, avvenuta nel 391 a.C.-dice il professore

-390- dice la nuova ragazza

Lui la guarda arrabbiato e poi ci ordina di aprire il libro e controllare.

Lei ha le braccia conserte, comoda, sicura di non aver sbagliato.

E infatti non è lei che ha sbagliato.

-Prof, ha ragione lei, è nel 390- gli dice Aaron

Lui fa finta di non sentire

-Poi abbiamo la battaglia di Arbela, delle guerre persiane, avvenuta piuttosto anni dopo, nel 335 a.C.-

-331 professore- risponde Lauren

Vado controllare nel libro : giusto anche questa volta.

Non avevo mai visto il professore così arrabbiato

-Dato che ti va di fare la saputella e la pignola, vediamo, mi sai per caso dire quando è avvenuta la battaglia di Canne e di che guerra fa parte?-

-Seconda guerra punica,  2 Agosto del 216 a.C- risponde lei, il professore ci dice di controllare

-Sì, è questa la data- dice qualcuno, vedo il professore cominciare ad arrabbiarsi ancora di più

-Assedio di Masada-

-74 a.c-

-Battaglia di Pistoia-

-Gennaio 62 a.C.-

-Battaglia di Becula-

-Ottobre 208 a.C.-

-VAI FUORI!-


Lei ride, prende la borsa e fa come le viene ordinato

Il professore ritorna a spiegare

-Ora però parleremo delle invasioni barbariche, comincio a nominarvi Stilicone, l’unico che è stato in grado di fermare i Visigoti. Dopo la sua morte, i Visigoti, guidati dal loro re Alarico, invasero e saccheggiarono Roma, nel 141-

Non riesco a controllare la mia bocca

-140 professore-

-VAI FUORI PURE TU!-
 urla lui

-Ma- non mi fa finire di parlare

-FUORI IMMEDIATAMENTE- mi sbraita lui contro

Io vado fuori, cercando la nuova ragazza, ma non la trovo.

Forse l’ho fatto perché volevo stare un po’ con lei? No, no, l’ho detto solo perché non riesco mai a tapparmi la bocca.

Senza accorgermene mi dirigo in palestra, non c’è nessuno.

Prendo una palla da basket e la tiro, inutile dire che manca di chilometri il canestro.

Ci riprovo un’altra volta, niente.

Un’altra volta, colpisce il cartellone.

-Stupido pallone-

-Non devi fare così-
 sento delle braccia avvolgersi intorno alle mie, delle mani che toccano le mie che stanno tenendo la palla –Divarica un po’ le gambe- la nuova ragazza, faccio come mi ha ordinato –Ora guarda, devi piegare in questo modo il polso e lanciare-

Si allontana per farmi provare.

Tiro la palla, colpisce di nuovo il cartellone

-Ti do un consiglio : devi sempre mirare al rettangolo nero, se la palla lo colpisce, hai il 98% delle possibilità di far canestro. Passa la palla- gliela lancio

Lei prende la palla e tira, canestro.

Mi passa la palla, ci riprovo : canestro.

-Ce l’ho fatta- esulto alzando le braccia in alto

Lei ride al mio modo di esultare.

Prende la palla e incomincia a fare canestri.

-Da dove vieni?- nessuna risposta, provo con un’altra domanda –Quanti anni hai?- fa finta di non sentire –Come ti chiami?- ferma la palla

-Certo che per avere 16 anni hai una curiosità di una bambina di 4-

-E’ un complimento?- fa spallucce

-Non mi sembra di chiedere qualcosa di molto personale-

-Facciamo una cosa- lei prende dei coni e li posiziona ad alcuni metri l’uno dall’altro, di fronte al canestro –A ogni canestro una risposta- mi passa la palla

-Devo farli io i canestri?- ride, che domanda stupida

Mi metto davanti al primo cono e tiro, cartellone.

Provo un’altra volta, non tocca nemmeno il cartellone.

Provo per un sacco di tempo, a un certo punto suona la campanella


“Cazzo”

-Faremo per un’altra volta, io sono sempre libera-

Lei apre la porta

-Come ti chiami?- io tiro la palla, lei si gira

Dopo alcuni giri nel canestro, la palla entra, mi giro  verso la nuova ragazza

-Lauren, il mio nome è Lauren Jauregui-

Se ne va, lasciandomi sola ripetendo quel nome


“Lauren”
  SPAZIO AUTRICE:
Eccovi il terzo capitolo.
Spero vi piaccia.
Mi farebbe piacere se mi diceste le vostre opinioni nelle recensioni, anche delle critiche, le accetto con piacere cercando di migliorare.
Sono alquanto di fretta, quindi vi lascio.
Crediti banner a @_RaYin su efp, questo è il suo lj http://njallschipss.livejournal.com/ 
Alla prossima
Elena

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Capitolo 4
*** Being a fool ***




                                                    NotHuman



 
Being a fool



 Arrivo al mio armadietto e non me ne accorgo neanche se non per Dinah che mi tira contro il mio zaino, risvegliandomi dai miei sogni

-Dov’eri finita?- mi chiede Ally

-Cosa?- non stavo prestando attenzione, troppo occupata a pensare ad “altro”

-Sai, la nuova ragazza ti sta fissando Mila- mi dice Normani

Mi volto e vedo il suo sguardo puntato su di me e un sorriso sul suo viso, arrossisco.

Cerco di vedere di che colore ha gli occhi, ma lei abbassa lo sguardo

-Si chiama Lauren- dico io

-E tu come lo sai?- mi chiede Dinah

-Dopo che il professore mi ha sbattuto fuori sono andata in palestra e ho cominciato a giocare a basket- racconto loro tutta la storia di come lei mi abbia insegnato a fare canestro e di come ho fatto a sapere il suo nome

-Seriamente? Il suo nome? Non potevi chiederle qualcos’altro? Tipo da dove viene o quanti anni- mi sbraita contro Dinah

-Oh bè, perché tu vai a chiedere a una persona che conosci di vista, ma di cui non sai il nome da dove viene e quanti anni ha prima di chiederle come si chiama?- le sbraito io di rimando

Indietreggia, sapendo di aver torto, Ally e Normani ridono

Ora abbiamo musica, una delle mie materie preferite

Entro in classe credendo di essere la prima, ma trovo una certa ragazza che suona la chitarra

-E quindi suoni pure la chitarra?!- lei alza lo sguardo e per un attimo vedo i suoi occhi, verdi come il bosco

Non mi risponde, mi siedo di fianco a lei e le prendo la chitarra dalle mani in malo modo.

Prima che possa dirmi quanto sono stata cortese comincio a suonare la mia canzone preferita : skyscraper di Demi Lovato

Quando finisco la canzone alzo il volto e vedo tutta la classe più la professoressa che mi guardano stupiti.

Dopo pochi secondi parte un applauso, scaturito da Lauren.

Credo di non essere mai stata così imbarazzata prima d’ora.

Iniziamo la lezione, Lauren è di fianco a me, sento che il suo sguardo non mi molla per un secondo.

Anche Normani, Ally e Dinah sono in questa classe e ridono, sono sicurissima che stanno ridendo di me.

Inizio a tremare e a sudare.

-Stai bene? Stai tremando- mi dice Lauren

-Ssono aapposto- cerco di sembrare più calma possibile, ma fallisco nel mio intento perché Lauren mi guarda con uno sguardo di chi non se l’è bevuta, ma l’ignoro, coma faccio sempre quando sono nel torto.

Senza che me ne accorga finisce l’ora di lezione, appena suona la campana scappo dalla classe.

“Che imbecille che sono”

Sono di fronte al mio armadietto sola, ma per poco.
Arrivano Dinah, Ally e Normani

-Sono abbastanza sicura che anche la nuova ragazza-

-Lauren- interrompo Dinah e la correggo

-Sì, vabbè, come vuoi tu. Dicevo : sono convinta che anche lei abbia una cotta per te-

-Uno : togli l’anche perché io non ho una cotta per lei e due : perché dovrebbe avere una cotta per me?-

-Ti parla e-
 interrompo Normani

-Quindi solo perché mi parla è innamorata di me?-

-Mi stai dicendo che non è strano il fatto che tu sia l’unica persona che le abbia parlato?- 
mi dice Ally

-Perché dovrebbe essere strano?- dico io

-Lasciamo perdere questo e andiamo al modo in cui ti guarda- dice Dinah

-E in che modo mi guarda?-

-Nello stesso modo in cui tu guardi lei- 
dice Normani

-Bene, questa è la prova che non è innamorata di me dato che neanche io lo sono e non la guardo come se lo fossi-

-Andiamo Mila smettila di negarlo-
 dice Ally

-Puoi dircelo, siamo le tue migliori amiche- dice Normani

-Ma cosa? Cosa devo ammettere?-

-Che hai una cotta per lei-
 dicono in coro

-E va bene, lo ammetto. Ammetto che sia una ragazza carina, bella, okay è dannatissimamente bellissima e ha degli occhi verdi che attraggono la gente con un solo sguardo e un sorriso che mi fa tremare il cuore ma- le sento ridere e capisco ce il mio tentativo di far credere loro che Lauren non m’interessa è andato male, anzi malissimo dato quello che ho appena detto.

Ho torto e loro lo sanno, allora me ne vado e cerco di evitarle per le successive due ore.

Ma arriva l’ora del pranzo, credo di non aver mai odiato l’ora di pranzo, ma c’è sempre una prima volta, soltanto che non credevo sarebbe arrivata così presto.

Sono in ritardo perché il professore ci ha trattenuto per cinque minuti buoni.

Quando arrivo vedo dalla porta di vetro della mensa che da al giardino, dove ci sono altri tavoli, che le ragazze sono sedute con Lauren e ci parlano allegramente

“Cazzo” me l’hanno fatto apposta.

Scappo e vado fuori nel giardino a mangiare, poi mi accorgo che non ho soldi per comprare il pranzo

“Oggi non è proprio la mia giornata”

Sento la pancia brontolare, sto morendo di fame

“Perché sono così fifona e sono scappata?”

L’ora la passo tutta piagnucolando.

Quando suona la campana mi affretto ad arrivare al mio armadietto, scopro che è stata una pessima idea quando sento le ragazze arrivare, con Lauren.

E mi hanno visto, non posso scappare.

Faccio finta di andare in bagno, ma prima che ci possa arrivare Dinah mi ferma, capendo le mie intenzioni

-Si può sapere dov’eri finita?- mi chiede arrabbiata Ally

-Ti stai prendendo il vizio di scomparire all’ora di pranzo?- dice Normani

-Vizio alquanto strano per quanto ti piace mangiare- dice Dinah

Cerco in tutti i modi di evitare lo sguardo di Lauren, probabilmente le avranno già detto ciò che provo per lei

-Avevo delle cose urgenti da fare e poi ho mangiato- mi brontola la pancia

“Perché la mia pancia non mi regge mai il gioco?”

Tutte ridono

“Molto divertente”

Lauren mi lancia un panino avvolto con carta stagnola, mi affretto ad aprirlo e a sbranarlo

-Grazie- dico con la bocca piena

Facepalm.

Vedo le mie amiche alzare gli occhi al cielo e mettersi una mano sulla faccia.

Mi dovrebbero eleggere Miss educazione dell’anno.

Ma lei non sembra accorgersene-

-No problem- mi dice

Suona la campana e io non sono neanche a metà del io panino.

Le ragazze si avviano per le loro classi.

-Aspettate-

-Lauren ti accompagnerà alla tua classe, avete la stessa materia ora- 
mi dice Dinah prima che le raggiunga.

Poi quando sono di fronte a loro vedono la mia preoccupazione

-Non le abbiamo detto nulla, stai tranquilla- mi rassicura Ally

Rilascio un sospiro di sollievo

-Perché sei sparita? Non la bevo la storia delle cose urgenti- mi dice Normani

-Mi avete colto di sorpresa, parlando con Lauren, non sapevo cosa fare e … sono scappata-

Si guardano e scoppiano in una risata fragorosa

-Fanculo ragazze-

Ritorno da Lauren, ancora azzannando il mio panino

-Sei pronta?- mi chiede

Faccio segno di sì con la testa, lei fa una risatina.

Ingoio il boccone, quasi affogandomi

-Che cosa ho che ti fa ridere?-

-Non è quello che hai, è quello che sei-

-Sei abituata a rispondere in modo filosofico a domande stupide?-


Ride di nuovo

-No, sei tu che risalti il mio lato più filosofico-

Cerco di seguirla, ma è troppo veloce, il suo passo sarà all’incirca il doppio del mio

-Aspettami-

Ride di nuovo

-E potresti evitare di ridere di me per ogni cosa?- le dico appena sono di nuovo al suo fianco

-Non te lo posso garantire-

Solo ora che mi lancia uno sguardo mia accorgo che ha il cappuccio calato sulla testa e che lo aveva anche quando l’ho vista parlare con le ragazze.
Mi fa ammirare per alcuni secondi i suoi occhi verdi lasciandomi totalmente rimbecillita, tanto che mi fermo imbambolata e lei deve prendermi per un braccio per farmi ricominciare a camminare.

Guardare per un’ora consecutiva una ragazza con aria sognante senza che lei se ne accorga (forse) : fatto.

Ora di religione e tutta la mia attenzione non è rivolta al professore, ma alla bellissima ragazza al mio fianco.

A un certo punto Lauren si gira

-Perché mi fissi? Sai, è piuttosto inquietante- mi dice

Mi coglie di sorpresa, di solito so creare scuse, a volte stupide, anzi sempre stupide, ma oggi, con quegli occhi verdi puntati su di me, non ce la faccio.

-Scusa- abbasso la testa super imbarazzata

-Hey guardami- faccio come ordinato –Non devi chiedermi scusa, sai anche a volte io m’incanto a guardare persone bellissime- mi fa l’occhiolino

E non capisco se con “persone bellissime” sta flirtando con me oppure si riferisce a sé stessa.

-Però ora penso che dovresti prendere appunti, la prossima settimana c’è verifica- mi dice

-Cosa? Quando l’ha detto?-

-All’inizio della lezione-


Faccio finta di ricordare

-Oh certo, ora ricordo-

-Davvero? Perché io non mi ricordo che abbia mai detto una cosa simile-
 che ebete che sono –Ti ho solo preso in giro- lei ride.

E’ l’unica cosa che sa fare : ridere di me, ma io glielo permetto rendendomi ridicola.

Cosa ho fatto per meritarmi questo?

Suona la campana e io mi affretto a uscire dalla classe.

Mi sono pure illusa che avesse davvero una cotta per me.

Invece sono solo una persona stupida da prendere in giro.

Tanto ci sono abituata, a essere presa in giro, non passa giorno in cui qualcuno non rida di me.

Fa male, fa male perché ci avevo creduto, per pochi minuti sono stata quasi certa che qualcuno provasse qualcosa per un disastro umano come me.

Mi sfrego gli occhi per scacciare le lacrime.

L’avrei fatto più delicatamente per non lasciare tracce se avessi visto Dinah, Ally e Normani che mi aspettano al mio armadietto.

Non cerco neanche di nascondermi, ormai mi hanno visto.

Mi raggiungono e mi portano in bagno, proprio un bel posto.

Appena entriamo Dinah mi abbraccia fortissimo e io inizio a sfogarmi, lascio che le lacrime cadano libere.

Sento le mani di Mani e Ally che cercano di confortarmi accarezzandomi la schiena.

Nessuna di loro parla, tra noi non c’è mai bisogno di parole, soprattutto quando ci vanno di mezzo le lacrime di una di noi.

Però non posso evitare la domanda per troppo tempo

-Che cosa è successo tesoro?- mi chiede Ally

-Non avere fretta, noi non andiamo via- dice Normani, questa è una frase strategica, per farmi sapere che loro ci saranno sempre per me e questo mi rallegra un po’

Mi stacco da Dinah e mi asciugo le lacrime

-Sono un imbecille-

-Cosa intendi?-
 mi chiedono

-Le persone ridono sempre di me-

-Lauren?-
 mi chiedono

Annuisco.

Dinah esce di fretta dal bagno.

Solitamente avrei impedito che Dinah le facesse del male, ma non ora, non ora che mi sento uno schifo.

Sento delle urla, vado in iperventilazione, comincio a tremare.

Una crisi epilettica.

Cado a terra

-Mila!- Normani e Ally urlano ma io le sento lontane

La mia testa ha sbattuto da qualche parte perché mi fa un male cane.

“Non voglio che nessuna di loro si faccia male” perché per la prima volta sto dubitando della vittoria di Dinah e non voglio che si faccia male, né lei né Lauren.

Dinah entra e io vedo nero, incredibile come io abbia aspettato che Dinah entrasse prima di svenire.

L’ultima cosa che sento è il “merda” di Dinah


SPAZIO AUTRICE:
Scusate il ritardo di un giorno, è succeso un disastro con il telefono e ho dovuto sistemarlo.
Spero che vi piaccia questo capitolo.
Al prossimo capitolo
E P.S. : lasciatemi delle recensioni pls
P.P.S. grazie tantissimo per le visualizzazioni, vi amo tutti
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Elena

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Capitolo 5
*** Peace? ***




                                                    NotHuman




 
Peace?



Sento delle voci, stanno urlando.

Non riesco a riconoscere di chi sono.

Provo ad aprire gli occhi, ma non sono sveglia e questo non è un sogno perché sento delle braccia che mi sorreggono.

-L’hai ferita e l’hai delusa, questo ti sembra niente?- cerco di capire, è Dinah che parla, ma con chi?

-Non era assolutamente mia intenzione. Non volevo prenderla in giro, se avessi saputo che fosse così sensibile non avrei mai detto una cosa simile- conosco questa voce –Vi prego, voglio scusarmi, lasciate che vi aiuti, permettetemi di risolvere il casino che ho fatto- ma certo, è Lauren

Per alcuni secondi non sento nessuna voce, Dinah si gira e comincia a camminare.

Poi non sento più niente.

Quando mi sveglio mi sento come un chiodo colpito ripetutamente da un martello.

-Ti sei svegliata finalmente- non riconosco chi è anche perché la mia vista è annebbiata

-Non urlare per favore- le dico

-Non sto urlando- è Normani

-Ti fa male la testa?- mi chiede Ally

-Sinceramente mi sento come un insetto schiacciato da un elefante- le sento ridere

Ora distinguo quattro persone, due alla mia destra e una alla mia sinistra, un’altra è in piedi a braccia conserte ai piedi del letto, credo sia Lauren.

-Cosa è successo?- chiedo loro

-Hai avuto una crisi epilettica- mi rispondono in coro

Quando la mia vista si aggiusta un po’ mi accorgo di vedere doppio.

Distinguo tutte le ragazze perfettamente, l’unico problema è che hanno uno o due teste in più del normale.

-Credo di vedere doppio- affermo

-Credi?- mi chiede la versione dutesta di Normani

-Bè, se vedere doppio significa che vi vedo tutte con due teste allora sì vedo doppio- l’unica che scoppia in una risata è Lauren.

Inizio a tremare e mi accorgo di avere paura, paura di lei.

Le ragazze se ne accorgono

-Stai calma Mila, non ti succederà niente- mi dice Ally

-Guardami negli occhi- mi ordina Dinah

-Fosse facile, in quale dei quattro occhi che hai dovrei guardarti esattamente?- nessuno ride ora

-Sei al sicuro e se non ti calmi subito avrai un’altra cristi e ti assicuro che non è una bella visione, non per noi- mi dice Dinah

Prendo un bel respiro e mi calmo.

Vedo Ally che fa un segno a Lauren, lei esita

-Non credo che- Ally allora la prende per un braccio e la avvicina al letto dove sono sdraiata –Mi dispiace, ti assicuro che non aveva intenzione di offenderti o di farti del male. Se ne avessi avuto l’intenzione non sarei qui. Era solo un gioco, non volevo ferire i tuoi sentimenti. Suppongo che tu abbia subito molto e, ti assicuro, non avrei mai detto una cosa simile se fossi stata a conoscenza di ciò che hai passato, non mi sarei mai azzardata. E, ti ripeto,  se lo avessi fatto per cattiveria non sarei qui-

Per quello che posso vedere, Lauren è molto insicura, nervosa e insicura.

Poi realizzo, sono riuscita a oltrepassare le sue barriere, sono riuscita ad abbattere quel muro, rendendola insicura, per pochi momenti, ma ce l’ho fatta e allora capisco che ciò che ha appena detto è vero, perché viene dal cuore e io ci sono entrata, un po’ con forza, un po’ senza che nessuna delle due se ne accorgesse, ma ce l’ho fatta.

Sorrido.

Non so cosa dire, anche perché a ogni movimento mi esplode una bomba in testa.

La vedo dondolare sui piedi, aspettando una mia risposta.

Mi diverto a farla aspettare, a prolungare il momento di nervosismo, di insicurezza, voglio godermi la vera lei per alcuni attimi prima che il muro si rialzi.

Allungo la mano alzando il mignolo, lei è un po’ sorpresa

-Pace?- le dico

Sorride, prende con il suo mignolo il mio

-Pace-

Aspetto per alcuni secondi che quel sorriso sparisca, che le mura si rialzino intorno a lei, che quella gioia che mostra ora sparisca, forse per sempre.

Ma non accade, quel sorriso rimane, quell’insicurezza è ancora affianco a lei che continua a dondolare sui piedi.

Ci guardiamo per un po’ di secondi quando sento un colpo di tosse, imbarazzante.

-Quindi dicevi che vedi doppio?- mi chiede Dinah

Annuisco, sorridendo come un’ebete

-Ally vai a chiamare tua zia- le ordina Normani

-Subito signor capitano- le risponde Ally provocando una mia risata

Dopo alcuni secondi arriva la zia di Ally, che non è altro che la dottoressa dell’infermeria.

-Dimmi quanti sono- mi ordina la zia di Ally

Cerco di focalizzare, ma più ci provo e più le dita aumentano

 
 
-Non lo so- le rispondo frustrata

-Bene, devi assolutamente andare a casa a risposare. E fatti portare da tua madre da un dottore, troverà che soffri di epilessia e ti darà dei farmaci da usare- mi dice lei

-E noi?- le chiede Ally

-Accompagnatela, non riuscirà a camminare da sola-

-Ma la campana non è ancora suonata-
 le dice Normani

-Non credo vi dispiaccia andare via da scuola quaranta minuti prima-

-No, in effetti no- 
le dice Dinah

La zia di Ally esce, le ragazze mi aiutano a farmi sedere sul letto.

Normani si inchina e mi infila le scarpe

-Fa molto stile Cenerentola- dice Normani, io rido

Salto giù dal letto, mi lancio sopra Dinah che non riesce a reggermi, quindi cadiamo entrambe a terra.

Scoppio in una risata fragorosa, seguita dalle altre.

-Lo trovi davvero divertente Karla? Bè non lo è- mi dice Dinah

Rotolo fino a trovarmi sdraiata di schiena.

Lauren mi tende la mano, io la prendo e lei mi mette in piedi.

-Sali- Lauren mi mostra la schiena, vuole prendermi sulle spalle

-Sono troppo pesante- le dico

-Finiscila, sali e basta- ubbidisco

Mi meraviglio quando Lauren riesce a prendermi senza fatica, l’unica che può farlo è Dinah.

Usciamo dall’infermeria, stringo le braccia intorno al collo di Lauren, non troppo, e poggio il viso sulla sua spalla, respirando il suo piacevole profumo.

Lotto per non addormentarmi, per gustare ancora il suo dolce profumo, il suo respiro e il calore del suo corpo, dovrei dire il gelo del suo corpo, ma dettagli.

Combatto con tutte le mie forze per tenere gli occhi aperti, ma vengo sconfitta e il sonno mi assale, l’ultima cosa che sento è la risata di Lauren a un battuta di Dinah.

Quando mi risveglio la prima cosa che faccio è cercare Lauren, come un’ossessionata.

Ma le uniche persone che vedo sono Dinah e Ally

-Dov’è Lauren?-

-E dimmi un po’, com’è che ti interessa sapere dov’è Lauren?-
 mi dice Dinah

-Smettila Dinah, dimmi dov’è-

-Sei così ossessionata, scommetto che la pensi anche mentre sei in bagno-
 mi dice Dinah facendo scoppiare Ally in una risata.

Normalmente avrei riso, ma un trapano mi sta traforando la testa e sono più stanca di una che non dorme da un mese.

-Dinah, non ho né la voglia né la forza di scherzare. Dov’è Lauren?-

-Ti ha fatto sdraiare nella macchina e poi se n’è andata-

-Oh andiamo Ally, potevi anche reggermi il gioco-
 le dice Dinah

Mi sento triste, quasi ferita, senza un motivo vero, valido o preciso.

Come un’angoscia che si espande, cerco di capire il perché.

Perché ha fatto tanto la cavaliera e poi se n’è andata come se non importassi nulla?

Aveva degli impegni?

Doveva assolutamente rientrare a casa?

Non voleva lasciare la macchina incustodita?

Creo un sacco di scuse nella mia mente, nessuna delle quali riesce a togliermi di dosso la sensazione di essere stata ferita e abbandonata.

Me la sto prendendo per poco?

Sì, in effetti, è una ragione stupida per arrabbiarsi, ma non riesco più a controllarmi, provo sensazioni fino a ora sconosciute da quando ho incontrato Lauren.


-Ehy, sveglia. Su andiamo di sotto. Normani ha una sorpresa per te- mi dice Ally

Mi siedo sul letto, il dolore alla testa aumenta d'intensità.

-Fai piano. Non abbiamo fretta- mi dice Dinah

Quando mi alzo faccio fatica a tenere l’equilibrio, allora Dinah si mette alla mia destra e Ally alla mia sinistra, le mie braccia sono sulle loro spalle, il che mi aiuta a camminare senza fratturarmi qualcosa.

Quando sto scendendo le scale sento un odore conosciuto, ma non riesco a riconoscere a cosa appartiene.

Ma il tutto mi ritorna in mente quando vedo dalla cucina Normani circondata da teglie giganti di pizza.

-Ho preparato la pizza solo per te, ringraziami- mi avvicino a velocità lumaca e le lascio un bacio sulla guancia

-Grazie, se non sapessi che il mio cervello si spappolerebbe e finirebbe nella pizza che diventerebbe immangiabile urlerei di gioia- le dico scaturendo la loro risata.

Ormai è già tutto pronto, Ally e Dinah apparecchiano lasciandomi riposare.

Sto per azzannare la mia pizza, quando Normani mi ferma

-Ferma, si mangia tutte insieme- Dinah e Ally erano andate a prendere delle bottiglie di acqua dalla cantina

Quando ritornano dalla cantina, si siedono a tavola e proprio mentre sto per mettere in bocca il trancio di pizza qualcuno suona al campanello.

-Ma oggi il destino non vuole che mangi la mia amata pizza?-

Dinah si alza e va aprire.

Sembra sorpresa, quasi arrabbiata di vedere l’ospite.

Non riesco a sentire la sua voce, credo che si stia scusando per qualcosa, sembra che stia quasi pregando Dinah.

Allora Dinah sbuffa, seccata, ma accetta.

-Non ti preoccupare- le dice Dinah alzando la voce di un’ottava –Dai Lauren, resta a cenare con noi, abbiamo una buonissima pizza fatta da Normani-

Il boccone mi va di traverso a sentire il suo nome, Ally e Normani ridono.

Lauren e Dinah entrano in casa, Lauren si siede affianco a Normani seduta alla mia sinistra.

Ally è alla mia destra con la schiena rivolta alla tv appesa al muro.

-Lauren tu vuoi vedere la televisione?- le chiede Ally

-No, non m’interessa- le risponde Lauren e io mi sto già chiedendo cosa abbia in mente

-Allora ti dispiacerebbe sederti accanto a Mila così io guardo la partita tra Chelsea e Arsenal?- Ally non è tifosa di calcio, sapevo che aveva in mente qualcosa

-No, non mi dispiace- si alza e si siede accanto a me.

Cavolo se c’è freddo tra noi, neanche fossimo nel circolo polare artico.

Mi viene la pelle d’oca, non ho il coraggio di guardarla negli occhi e non capisco nemmeno il perché, insomma, non sono io quella che ha abbandonato l’altra.

Faccio di tutto per convincermi che non è colpa sua, ma è contro di me, non ci riesco.

Mi accorgo di non fidarmi più di lei, di provare odio e rabbia, per avermi preso in giro.

Siamo imbarazzate e durante tutta la cena nessuna di noi due parla.

Ma a un certo punto incomincio a sudare freddo, il mio cuore aumenta il battito e incomincio a tremare visibilmente.

Un’altra crisi epilettica.

Faccio in tempo a sdraiarmi con la schiena sul pavimento prima che il vero inferno cominci.

Lauren non esita un secondo a mettere le mie braccia vicino ai miei fianchi e a bloccare il tutto con le sue ginocchia.

Dice alle ragazze di prendere un cuscino e intanto cerca di non far sbattere la mia testa contro il pavimento.

Subito dopo che Lauren appoggia la mia testa sopra il cuscino sento qualcosa di liquido che mi esce dalla bocca e non è saliva.

Dopo quello, il buio totale.


 


SPAZIO AUTRICE
Ciao a tutti, ecco il nuovo capitolo :)
Spero che stiate apprezzando la ff.
Grazie mille a tutti delle visualizzazioni e delle recensioni.
Mi spiace seccarvi, ma davvero mi farebbe piacere se mi deste consigli su qualcosa che non va bene, o magari spiegazioni su qualcosa che non vi torna, qualsiasi cosa, anche critiche, ma lasciatemele.
In fondo scrivermi due parole non vi costa nulla.
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Alla prossima
Ciao
Elena

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Capitolo 6
*** My lifesaver ***



     
                                          NotHuman


 
 
My lifesaver




Mi risveglio

-Ferma, resta sdraiata e non aprire gli occhi- mi ordina Lauren e le do retta, dopotutto mi ha salvato la vita se così possiamo dire.

Qualcuno mi tocca la fronte

-Hai la febbre- dice Normani

-Ora posso aprire gli occhi?- chiedo

-Sì, fai pure, ma resta sdraiata- mi dice Lauren

Apro gli occhi e vedo che la mia vista non è sfuocata e non vedo doppio

“Ecco perché mi ha detto di tenere gli occhi chiusi”

-Come ti senti?- mi chiede Ally

-Sfinita-

-E’ normale, dopo una crisi del genere, avrai bruciato più della metà delle calorie che hai mangiato oggi-
dice Lauren –Ti va di bere?- mi chiede

Annuisco, mi aiuta a sollevare la schiena e bevo un sorso dal bicchiere d’acqua che mi poggia sulla bocca.

-Se non ci fosse stata Lauren chissà come sarebbe andata- dice Dinah

-Non ti devi sentire in colpa, nessuno sa come comportarsi in questi casi- dice Lauren

-Bè, tu sì- le dice Ally

-Mia madre è un medico e mi ha insegnato un paio di cose-

-Bè, perché le crisi epilettiche avvengono tutti i giorni-
dice Dinah ironicamente

C’è qualcosa che non quadra.

C’è acidità nei commenti di Ally e Dinah, che cosa mi sono persa?

Lauren fa per rispondere, ma io la precedo

-Io vorrei andare a dormire se non vi dispiace-

Faccio per alzarmi, ma il mal di testa mi costringe a sdraiarmi sul divano

-Io te l’avevo detto di stare sdraiata- cerca di prendermi in braccio

-Ma cosa fai?- le chiedo un po’ troppo acidamente, considerato come l’hanno trattata Ally e Dinah, in più io non ho il diritto di risponderle in questo modo dopo che ha fatto tutto ciò che poteva per evitare che io mi facessi male.

-Hai detto che sei stanca, voglio solo aiutarti- mi risponde come una che ha quattro persone con un coltello puntato contro di lei

-Sono troppo pesante, è meglio che siate in due- rispondo per cancellare la risposta che le ho dato prima

Dinah si affretta allora ad aiutarmi e a mettere il mio braccio sinistro sulle sue spalle e il suo braccio destro attorno alla mia vita e così fa anche Lauren.

Normani e Ally sono dietro di noi.

Non sono neanche a metà delle scale che mi fermo.

-Non avere fretta- mi dice Ally

-Non ce la faccio più- dico io

-Dinah faccio io- le dice Lauren

Dinah la guarda in modo strano, ma lascia il mio braccio.

In pochi secondi sono tra le braccia di Lauren, che è incredibilmente e sorprendentemente più forte di Dinah.

-Qual è la tua camera?- mi chiede

Le indico la prima stanza sulla sinistra.

Entriamo in camera e solo quando mi adagia sul letto mi accorgo che le ragazze non sono entrate e incomincio a sentirmi imbarazzata.

Voglio chiederle scusa, per come l’ho trattata ultimamente, ma non trovo le parole, io che non mi faccio problemi a togliere fuori tutte le parole possibili, quelle che vengono dal cuore, di fronte a lei sono incapace, incapace di fare qualsiasi cosa.

-Dov’è il tuo pigiama?-

Le indico il primo cassetto dell’armadio di fronte al letto.

Me lo porge, io esito.

-Vuoi che esca fuori?- mi dice lei imbarazzata, riesco a scorgere il rossore sulle sue guancie bianche

Faccio cenno di no con la testa.

-Mi servirebbe un aiuto più che altro-

-CCerto- balbetta e mi piace, mi piace incredibilmente questa sensazione, la sensazione di averla in pugno, di farla sentire un’idiota come lei fa sempre sentire me, mi piace l’essere la manipolatrice e la spezza cuori, mi piace il fatto di avere la situazione tutta nelle mie mani.

Mi aiuta a mettermi in piedi avvolgendo le mie braccia ttorno al suo collo per tenermi in equilibrio, mi sbottona i jeans e riesco quasi a toccare la tensione, forse sessuale, tra di noi.

In poche mosse ho i pantaloni del pigiama addosso.

Mi siedo sul letto e mi aiuta a togliere la maglietta e a infilare quella nuova.

-Sai, sono capace a togliermi la maglietta- le dico scherzando, facendola imbarazzare tantissimo

-Scusami-

-Ti sto prendendo in giro-
non controllo le parole che mi escono dalla bocca

“Ma quanto posso essere imbecille?”

Si irrigidisce e fa per andarsene

-Non volevo intendere quello Lauren- lei non smette di camminare –Ti prego Lauren-

Entra nel bagno che c'è in camera mia, poco dopo la vedo ritornare con un panno bagnato che mi adagia sulla fronte per abbassare la febbre.

-Grazie- sussurro

Le faccio cenno di sedersi accanto a me.

Silenzio fuori, chiasso dentro, il tutto dentro di me.

Non so cosa dire, eppure ho milioni di pensieri e scuse nella testa.

Decido di parlare con il mio metodo, con il cuore.

Ci metto un po’ a selezionare i pensieri giusti, ma proprio quando sto per aprire la bocca Lauren mi precede

-Io devo andare ora, ci vediamo domani- mi dice, esitando prima di lasciarmi un bacio sulla guancia

Dentro la mia testa c’è una guerra, voglio fermarla, alzarmi e chiederle scusa, lasciare che mi tenga stretta in quelle forti braccia.

Ma non lo faccio, il mio cervello non da i comandi al corpo per muoversi e io resto ferma sdraiata nel letto senza dire una parola, guardando la più bella ragazza che abbia mai visto uscire dalla porta della mia camera, per sempre.

Aspetto alcuni secondi, poi scoppio a piangere.

E come se fosse destino, qualche sorta di scherzo da parte del fato, il telefono inizia a squillare e parte ‘Let Her Go’ di Passenger.

Inizio a piangere ancora di più, talmente forte che non sento più neanche il suono del cellulare che squilla, mi addormento stanca morta, lasciando che le lacrime bagnino il cuscino.

Quando mi risveglio è già mattina, mia mamma è seduta alla mia destra e mi sta accarezzando i capelli.

-Buongiorno Mija, le ragazze mi hanno raccontato tutto. Mi dispiace di non essermene accorta prima- mia mamma scoppia a piangere e io la abbraccio forte cercando di consolarla

-Mamma, non è colpa tua, stai tranquilla, sto bene- si asciuga le lacrime e mi guarda negli occhi

-Oggi riposerai un po’, stasera vengono Normani, Ally e Dinah per passare il tempo e stamattina andiamo dal medico- mi lascia un bacio sulla fronte proprio mentre la mia sorellina Sofi entra nella camera

-KAKI!- urla, salta sul letto e mi abbraccia, la stringo forte


-Buongiorno principessa-

-Come stai?-
mi chiede

-Io sto benissimo principessa e lei?- ride –Penso che dovrebbe andare a prepararsi per andare a scuola ora cara principessa o arriverà in ritardo, ti svelo un segreto : le principesse non arrivano mai in ritardo-

Allora lei salta giù dal letto e va a prepararsi per andare all’asilo.

Mentre Sofi è all’asilo io e mia madre andiamo dal dottore.

-L'epilessia può svilupparsi a causa dell'errato funzionamento dei nervi nel cervello, dello squilibrio tra neurotrasmettitori  o della combinazione di questi fattori. Si suppone che in alcune persone affette da epilessia, il livello dei neurotrasmettitori eccitatori, che incrementano l'attività nervosa del cervello, sia troppo elevato, mentre in altre sia troppo basso il livello dei neutrotrasmettitori inibitori- ci dice lui

-Ma c’è una cura? Delle medicine, non so- gli chiede mia mamma

-Ci sono dei farmaci antiepilettici, ora le faccio la ricetta per comprarli in farmacia-

Fatta la ricetta andiamo dal farmacista che ci da i farmaci.

Quando torno a casa sono le sei, io e mia mamma abbiamo pranzato e abbiamo passato del tempo insieme.

Appena apro la porta mi viene un colpo al cuore, che mi si ferma per pochi secondi.

Mi sbianco completamente.

Lauren sta giocando con mia sorella con le bambole, sedute sul tappeto del salotto.

Sofi mi vede e mi corre incontro

-KAKII-

-Ciao principessa-


La prendo in braccio

-Lauren ha detto che voleva parlarti, però tu non c’eri allora si è messa a giocare con me-

Il calore sulle mie guancie cresce a dismisura, guardo Lauren che mi fa un sorriso.

Faccio scendere Sofi e porto Lauren in camera mia.

-Di cosa volevi parlarmi?- cerco di essere il più calma possibile, ma il mio tono esce arrabbiato peggiorando le cose, ma lei non se ne accorge o fa finta di non accorgersene

-Volevo- la interrompo

-No, no Lauren, io devo chiederti scusa, sono stata un imbecille, non sapevo cosa dire o cosa fare e non volevo dirti ‘ti sto prendendo in giro’, mi è venuto naturale, non pensavo neanche a- lei mi tappa la bocca

-Stai zitta per favore e fai parlare me- mi sembra arrabbiata, ma la vedo sorridere dopo un secondo –Senti la colpa di tutto questo va data a me, sono io che ti ho preso in giro, sono io che ho sbagliato, quindi non scusarti, non è giusto-

-Ma ti ho ferito, giusto?-

-Sì, forse, ma è comunque colpa mia-


Vorrei abbracciarla, lo voglio davvero, ma il pensiero nasce, cresce e muore nella mia testa.

-Senti, tra poco dovrebbero arrivare Dinah, Normani e Ally per passare del tempo insieme a me. Ti va di rimanere con noi?- mi squadra dalla testa ai piedi, e ci credo, sto dondolando avanti e indietro come se non ci fosse un domani.

Le mani tremano e sono tutte sudate, sono troppo nervosa, cavolo non le sto chiedendo un appuntamento dovrei stare più tranquilla.

Lei guarda l’orologio e sbuffa

-Mi piacerebbe credimi, ma ho delle faccende importanti da sbrigare. Ci vediamo domani a scuola?-

Annuisco.

Senza che io abbia tempo di ribattere sento le sue mani nei miei fianchi che mi alzano di poco la maglietta, il suo corpo è più vicino al mio di quanto non lo sia mai stato, sento il suo respiro sul viso ed era da tempo che non mi sentivo così bene.

Sento l’adrenalina scorrere, il mio cuore va a trecentomila all’ora.

E mi sento così stupida perché tutto ciò che ha fatto è darmi un bacio sulla guancia.

Si stacca, mi sorride, anzi ride perché devo sembrare la più cretina del mondo.

Sono così imbambolata che non riesco neanche a rispondere al suo saluto.

Mi sdraio sul letto.

La guancia destra mi brucia da quando le sue labbra l’hanno toccata, incredibile quanto lei mi faccia bruciare il corpo quando la sua temperatura corporea è così bassa rispetto alla mia.

Eppure l’ho visto.

“Non devo farmi illusioni”

Ho visto la sua esitazione.

“Camila non farti illusioni, finiscila”

Ho visto come mi ha guardato gli occhi.

“Sei ridicola Camila”

E poi ha esitato guardandomi le mie labbra, per poi fermare le sue sulla mia guancia.

Quando realizzo scatto subito in piedi

“LAUREN JAUREGUI VOLEVA BACIARMI”

Poco dopo Dinah, Ally e Normani suonano al campanello.

Io scendo al piano di sotto in tutta fretta, quasi inciampando. 

Passo la sera col sorriso stampato sul volto, uno di quelli veri e grandi, uno di quelli riservati alle occasioni speciali come questa.

-Si può sapere che ti prende?- mi chiede Normani

-Cioè?- le rispondo ridacchiando

-Ma cosa ti hanno dato dal dottore? Droga?- mi dice Dinah

-Non capisco davvero cosa intendiate- dico io scoppiando a ridere

-Tu sei pazza- mi dice Ally

-Dai, su, diccelo, perché sei così felice?- mi chiede Dinah

-Lauren mi ha baciata- rido nervosamente

Si guardano sconvolte

-COSA?? Scherzi?- mi chiedono in coro

-No, cioè non mi ha proprio baciata, ma quasi, insomma ne aveva l’intenzione ma poi mi ha baciato la guancia e so che ora direte ‘è stata solo una tua impressione’, ma posso giurare che mi ha guardato le labbra per almeno due secondi prima di baciarmi la guancia e- scoppiano a ridere

-Ora cosa avete da ridere?- dico io frustrata

-Perché non ti sei innamorata prima? Fai più ridere del solito- mi dice Ally

-Non sono innamorata- rispondo io un po’ arrabbiata, ma consapevole di essere in torto

-Certo come no- ridono di me e questo non lo sopporto

-BASTA. FINITELA DI PRENDERMI IN GIRO. SONO STUFA. ANDATEVENE- urlo

-Ma-

-NO, ANDATEVENE SUBITO-
loro obbediscono

Salgo in camera e comincio a piangere.

So che ho sbagliato, lo so, ma non lo riesco a sopportare.

Mi sento un’idiota quando ridono di me, più di quello che sono già.

E lo so che ho esagerato, sia con loro che con Lauren, ma loro sanno cosa ho passato e non dovrebbero neanche pensare a ridere di me.

Sono io che sbaglio sempre, con le mie amiche, con Lauren e con tutti.

Sono io che sono sbagliata in questo mondo.

Mi addormento sul letto e quando mi risveglio è per il suono della sveglia, sono nella stessa posizione di ieri e il cuscino è ancora bagnato dalle lacrime.

Mi alzo di malavoglia e comincio a prepararmi per andare a scuola.

Non ho nemmeno voglia di fare colazione.

Non voglio andare a scuola a piedi.

Salgo in camera dei miei genitori

-Mamma, mi faresti il favore di accompagnarmi a scuola?-

-Va bene tesoro, aspetta che mi vesto-


Scendo in salotto e mi rilasso.

Manca poco ad addormentarmi quando mia madre scende in salotto

-Su Mila, andiamo-

Saliamo in macchina e arriviamo in meno di cinque minuti.

-Ciao mamma-

-Aspetta, prendi le pillole, non le ho comprate per nulla-

-Va bene, ciao mamma-
le do un bacio sulla guancia

-Ti voglio bene tesoro-

-Anche io mamma-


Entro a scuola e cammino da sola per il corridoio fino ad arrivare al mio armadietto.

Mi sa di essere ritornara a due anni fa, quando ero ancora l'asociale idiota orribile grassa schifosa ragazza nuova.

Ho già visto sia Lauren, che se ne sta in disparte come sempre, Dinah e Normani e le evito.

Ma l’armadietto di Ally è proprio affianco al mio.

Cerco di evitare anche lei, ma lei comincia a parlare

-Senti, non so davvero cosa ti sia preso ma- la interrompo

-Non lo sai? Per caso non ti ricordi come venivo trattata l’anno scorso e l’anno prima e quanto ho sofferto?- le sputo le parole addosso con più veleno possibile

-E’ per questo?-

Mi giro a prendere i quaderni dall’armadietto anche se tutto l’occorrente ce l’ho già nello zaino.

Qualcuno mi tocca la spalla, mi giro e le do uno schiaffo credendo fosse Dinah.

Ma è Austin.

Sento Lauren ridere dalla sua postazione solitaria, insieme a Dinah e Normani.

Lui se ne va e io non sto affatto pensando a rincorrerlo e chiedergli scusa, ho altro per la mente.

-Non pensi di prendertela troppo?- mi chiede

Dinah e Normani arrivano e si posizionano alla mia destra mentre Ally sta alla mia sinistra.

-No, tu- le prendo il colletto della maglietta –vo
i- mi rivolgo a Dinah e a Normani –non sapete cosa ho passato perché le parole non possono descrivere quanto ho sofferto, non possono dire quanto volte sono stata tutta la notte sveglia a piangere e a dirmi quanto faccio schifo. Solo perché vi ho detto cosa mi è successo ciò non significa che sappiate e capiate cosa ho provato e come ancora mi sento- i miei occhi sono iniettati di veleno, che sputo fuori con le parole, e anche un pò di lacrime

Me ne vado, indirizzandomi verso la classe di geografia.

Sono la prima che entra in classe e subito dopo Lauren.

Si siede accanto a me all’ultimo banco, ma io non ho voglia di parlarle e ho tutta l’intenzione di evitarla, anche se so che sarà molto difficile dato la velocità a cui sta andando il mio cuore.

-E’ stata piuttosto divertente la scena dello schiaffo a Austin- sbuffo esasperata –Tutto bene?-

-TI SEMBRA CHE VADA TUTTO BENE? NO, NULLA VA BENE, NIENTE VA FOTTUTAMENTE BENE- le urlo contro

Non parliamo per il resto della lezione.

Il mio unico pensiero per tutta la mattinata è ‘voglio andarmene di qui’

Non spiccico parola per tutte le ore e con tutta la mia forza di volontà riesco a d arrivare all’ora di pranzo.

Ma solo quando mi trovo davanti alla porta della mensa mi accorgo che non posso entrare, dovrei chiedere scusa, a tutte e quattro, ma non ne ho la minima voglia.

Allora mi avvio verso il giardino, ma mi ricordo che è là che mangia Lauren, il che mi costringe a restare dentro la scuola.

Mi siedo per terra appoggiata alla fila di armadietti vicino al mio.

La mia pancia brontola e ciò che mi impedisce di sentirla sono le mie lacrime che scorrono libere sul mio viso.

“Non ce la faccio più”

Poco prima che suoni la campana tre ragazze si avvicinano a me e mi danno dei panini, una bottiglia d’acqua e un succo di frutta.

-Non sono ancora una barbona- loro ridono

Dinah mi asciuga il viso e poi tutte e tre mi abbracciano

-Mi dispiace- dico io –Scusatemi sono un’idiota-

-No, abbiamo esagerato noi, è solo che eri così carina e imbarazzata quando ci hai detto di Lauren e noi siamo solo felici per te- mi dice Normani

-Pensavo fossi tu- mi rivolgo a Dinah

-Quando hai dato lo schiaffo a Austin?- mi chiede e io annuisco, ridono

-Lo sai che quando sono nervosa e arrabbiata non penso prima di agire-

-Ci hai regalato un bello spettacolo-
mi dice Ally

-Scusami Ally, per tutto quello che ti ho detto-

-Quello che ha detto Normani vale anche per me, lo sai che non riesco a lasciare le questioni irrisolte, non ho dormito stanotte-
la abbraccio

-Ti prometto che non succederà più- mi dice Ally

-Su ora alzati e mangia, hai 5 minuti- Normani

Io mangio più velocemente di quanto abbia mai fatto e quando la campana suona l’unica cosa che mi rimane è la bottiglia d’acqua e la mia pancia è sazia.

Sono felice per aver chiarito con le mie amiche, ma mi resta ancora da risolvere con Lauren, ma lei non è in nessuna delle mie ultime due classi.

La campana suona e io mi dirigo di fretta fuori, alla macchina di Ally.

Mi guardo intorno, ma non vedo nessuna di loro, probabilmente il professore si starà trattenendo più del previsto.

La mia schiena è rivolta alla scuola e il mio viso è rivolto alla portiera del guidatore dell’auto di Ally guardando il telefono.

-MILAA!!!- sento qualcuno urlare, mi giro, il fianco di una Dacia Duster blu mi sta venendo contro a velocità pazzesca, è troppo tardi per fare qualsiasi cosa.

Cado a terra e mi stringo le braccia attorno al corpo per proteggermi.

Sento uno schianto, devo essermi fatta tanto male da non sentire nemmeno il dolore.

Guardo davanti a me e tutto ciò che vedo sono due occhi verdi, quel verde che passa spesso al grigio.

È Lauren.

Sono talmente vicina da vedere delle macchie marroni nei suoi occhi.

Mi ha salvata, vedo la portiera del suv tracciata dalla sua schiena.

-Ti sei fatta male?- mi chiede lei

Faccio cenno di no con la testa, stupita, spaventata e sollevata.

-Bene, cerca di stare più attenta- mi fa l’occhiolino e se ne va.

Mi alzo e esco da quello stretto corridoio che mi blocca tra la Dacia e la macchina di Ally.

Appena esco le ragazze mi abbracciano.

Poi mi guardano

-Ti sei fatta male?- mi chiedono

-No, Lauren mi ha salvata- dico sorridendo

Hanno uno sguardo incredulo

-Non è possibile, Lauren era almeno venti metri più in là appoggiata alla sua macchina, impossibile che sia stata lei, hai solo avuto fortuna- mi dice Normani

Guardo più o meno venti metri più in là e vedo che non c’è nessuno, nessuna traccia di Lauren.

Eppure quegli occhi erano così reali, quella voce l’ho sentita, e l’occhiolino non me lo posso essere immaginata.

Oppure sì?

Guardo il suv e vedo la traccia di una schiena, come se qualcuno mi avesse fatto da scudo.

No, non ho immaginato nulla, non so come abbia fatto, ma è stata lei a salvarmi.




 
SPAZIO AUTRICE
Vi prego non uccidetemi per il ritardo di una settimana, ma ho avuto dei problemi e dei contrattempi, mi dispiace.
Mi faccio perdonare pubblicando un capitolo più lungo e che ci mostra delle strane abilità di Lauren.
Alcuni avranno già capito cosa sta succedendo, se hanno visto un certo film *coff* Twilight *coff*
Comunque cercherò di postare un altro capitolo giovedì per farmi perdonare.
Scusatemi ancora.
Lasciatemi delle recensioni, buone o cattive e ditemi che cosa potrei cambiare per migliorare la ff.
Ci vediamo giovedì forse.
Alla prossima
Elena

 

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Capitolo 7
*** My sweet vampire ***


NotHuman



My sweet vampire





Il giorno dopo mi sveglio preoccupata perché solo ieri sera mi è venuto in mente che per proteggermi si dev’essere fatta male, molto male, e sono preoccupata per lei.

Le ragazze mi vengono a prendere con la macchina. Suonano al campanello e io salgo velocemente in macchina

-Stai bene?- mi chiede Normani

Annuisco con la faccia terrorizzata

-Sei sicura? Sei pallida e sembri preoccupata- mi dice Ally che mi guarda dallo specchio retrovisore

-Sì, sono solo un po’ preoccupata-

-Per cosa?-
mi chiede Dinah

-Lauren, deve essersi fatta davvero male e io-

-Finiscila Mila, è stata solo la tua immaginazione, non è possibile che Lauren abbia fatto 20 metri in 3 secondi-
mi rimprovera Normani

-Ma io l’ho vista, era assolutamente lei- guardo Normani e percepisco che non mi crede, guardo Dinah che mi fa cenno di no con la testa e Ally guarda la strada

Guardo fuori dal finestrino asciugandomi due lacrime che mi sono cadute.

Quando arriviamo a scuola in pratica mi getto fuori dalla macchina e corro dentro la scuola.

Cerco Lauren : non è appoggiata al suo armadietto, allora guardo in bagno, nulla, poi in palestra, nessuna traccia.

Non dev’essere venuta.

-Camila, smettila di fare la psicopatica, vedi? Non c’è- mi dice Dinah

-Non sono psicopatica, non c’è perché si è fatta male ieri salvandomi da quella macchina- 

-Camila, lo capisci che non è possibile che abbia fatto venti metri in 3 secondi? Venti metri sono da qui alla fine della palestra-
mi fa voltare –Lo vedi anche tu che farli in 3 secondi è impossibile-

Era lei, ne sono sicura, non è possibile che la macchina si sia fermata alla improvviso, anche perché io non ho visto nessuno alla guida, poi c’è stato quel rumore, il rumore di qualcosa che sbatteva contro la macchina, ma io non l’ho nemmeno sfiorata.

-Non m’interessa cosa pensate voi, ma è stata lei. Non so come abbia fatto, ma è stata lei-

-Camila, non è possibile. Non puoi percorrere venti- interrompo Ally

-Cazzo lo so, lo vedo. Ma l’ha fatto. Può darsi che non fosse lei quella che avete visto-

-Era lei-
mi ripetono in coro

-Allora non lo so, non ne ho la minima idea, ma io quella macchina non l’ho nemmeno sfiorata eppure il segno di uno schianto c’è, il rumore di uno schianto c’è stato e quindi non è possibile che nessuno si sia messo tra me e la macchina per salvarmi perché quella fottuta macchina ha fatto male a qualcuno okay? E quel qualcuno è Lauren. Non m’interessa cosa pensate- passo affianco a loro –E’ stata lei-

Mi dirigo, arrabbiata, verso la prima classe.

Decido di non parlare con loro fino a pranzo.

Avevo  intenzione di pranzare con loro, non rivolger loro una parola, ma comunque pranzare con loro.

Ma Austin mi si para davanti appena sto per entrare in mensa e allora mi ricordo dello schiaffo che gli ho dato ieri.

-Austin, mi dispiace per ieri, non era assolutamente mia intenzione, pensavo fosse la mia amica e- mi tappa la bocca con la mano e ride

-E’ tutto a posto, non ti preoccupare, non sono arrabbiato con te, ma a quanto pare tu sei arrabbiata con loro quindi se ti va possiamo pranzare insieme-

-Va bene-

Dopo che abbiamo preso la roba da mangiare ci andiamo a sedere al tavolo di fronte a quello delle mie amiche.

-Comunque ho sentito dell’incidente di ieri, stai bene?-

-Sì, la macchina non mi ha nemmeno toccata, Lauren mi ha salvata-
sorrido

-Se Lauren imparasse a salvare se stessa anziché gli altri qualche volta, riuscirebbe a vivere di più-

-Cosa intendi? E’ morta?-

-No, solo che non è la prima volta che si fa del male per salvare gli altri-

-Voi vi conoscete da tanto?-

-Più o meno, lei è di qui e anche io, anche se prima mi ero trasferito, quindi sì-

-Quindi tu mi credi? Credi che sia stata lei a salvarmi?-

-Se c’è una persona che può fare una cosa del genere è Lauren, sì ti credo pienamente-


Sorrido.

Parliamo del più e del meno, ma il pensiero che Lauren poteva morire per salvarmi mi fa venire la nausea.

Le due ore seguenti passano in fretta.

E anche quelle della sera, forse perché Lauren mi riempie i pensieri.

Voglio avere sue notizie, ma non ho il suo numero di telefono e non so dove abita.

Mi addormento senza cenare perché mi scoppia la testa da tutte quelle immagini di Lauren ricoperta di sangue.

La mattina dopo mi sveglio e mi vesto in fretta e arrivo a scuola a piedi verso le 8 e 10.

Ci sono poche persone, compresa quella che m’interessa di più.

Me ne frego di tutte quelle persone che mi guardano male e grido

-LAUREN!!- lei alza lo sguardo e io le corro incontro

La abbraccio forte appena arrivo da lei, in primis lei non ricambia l’abbraccio, esita, ma poi mi avvolge le braccia intorno alle spalle.

Appena mi ricordo che la macchina le ha colpito la schiena mi stacco subito

-Scusa, ti ho fatto male?-

Lei sorride e fa cenno di no con la testa

-Come stai Lauren?-

-Non ti preoccupare, come vedi sto più che bene, ma … perché me lo chiedi?-

-Perché te lo chiedo? Perché mi hai salvato la vita evitandomi una morte certa-


Mi guarda confusa

-Io? Ti ho salvato la vita? Quando?-

-L’altro ieri, quando mi hai fatto da scudo contro quel suv-

-No, scusa Camila, ma io non ho fatto nulla, l’altro ieri sono uscita subito dopo pranzo da scuola perché mi sentivo male-


"Allora le ragazze avevano ragione, sono solo una psicopatica, fantastico!"

Cammino come uno zombie, sono in trance, nella mia mente ci sono talmente tanti pensieri che non riesco ad acchiapparne uno soltanto e a svilupparlo.

Quando mi sveglio dal trance mi trovo in palestra, mi accascio al muro e comincio a piangere.

Rilascio un urlo di frustrazione.

Poi mi addormento.

Mi risveglio con il collo dolente, non so che ore sono, ma appena mi ritorna in mente l’incidente ricomincio a piangere.

Dieci minuti dopo sento qualcuno che entra nella palestra.

-Camila- Lauren

Si avvicina a me

-NON TOCCARMI!! SONO UNA PSICOPATICA!! Non toccarmi- lei mi abbraccia e io piango nelle sue braccia, alzo la testa e vedo i suoi occhi, quelli che spesso passano al grigio, con le stesse macchie marroni che ho visto il giorno dell’incidente –SEI STATA TU! Sei stata tu-

-Sì, sono stata io Camila. Ti ho mentito, ho dei segreti che non ti posso svelare e dovevo mentirti, mi dispiace-

-SEI UNA STRONZA!! MI HAI FATTO CREDERE DI ESSERE PAZZA, TE NE RENDI CONTO? TE NE RENDI CONTO?-
mi stringe ancora più forte, ma io continuo a darle pugni sul petto, però dopo un po’ mi stanco e mi fermo

-Lo so, sono una stronza, ma non credevo che ti facesse questo effetto- mi bacia la testa

-Che ore sono?- mi asciugo le lacrime

-E’ appena suonata la campana dell’uscita-

Annuisco.

Lei si alza e mi tende la mano.

-Ho promesso a Dinah e le altre di mandar loro un messaggio quando ti avrei trovato- prende il cellulare e scrive qualcosa, poi se lo rinfila in tasca –Voglio farti vedere un posto, quindi spero non ti dispiaccia venire con me-

Mi offre la mano e io la afferro con un po’ di esitazione.

Camminiamo fino alla sua macchina.

Lei guida fino al bosco poi si ferma.

Apre la mia portiera e mi fa scendere

-Perché mi hai portato nel bosco?- le chiedo

-E’ il mio posto preferito, ci vengo sempre per calmarmi o rilassarmi-

-Non vedo il nesso di questo con il portarmi qui con te-

-Volevo condividere la bellezza di questo posto con una ragazza altrettanto bella-
mi sorride e io avvampo, le guancie bruciano.

Certo che se proprio vuole flirtare con me può farlo con un po’ meno chiarezza.

Ci teniamo per mano

-Fai attenzione ai rami, potresti inciampare- 

Come uno scherzo del destino io inciampo e in qualche modo mollo la sua mano, cadendo a terra.

Mi metto a sedere e la guardo, sta trattenendo la risata

-Ridi pure, tanto ci sono abituata- dico con la voce rotta

Ma lei si inchina

-Ti sei fatta male?-

Faccio cenno di no con la testa, ma appena mi tocca il ginocchio lancio un gridolino.

Mi alza il pantalone fino al ginocchio

-E’ solo sbucciato, conosco qualcuno che potrebbe aiutarti, ma prima dobbiamo attraversare il bosco, ce la fai?-

Annuisco

-Manca poco tanto-

Mi avvolge un braccio attorno alla vita e mi aiuta a reggermi in piedi, i nostri visi sono a pochi centimetri l’uno dell’altro e non sono sicura di potermi contenere dal baciarla, perciò guardo in basso

-Credo di riuscire a stare in piedi da sola- lei molla la presa sulla mia vita, ma mi stringe comunque la mano

Camminiamo ancora alcuni metri prima che lei si fermi

-Che succede?-

Mi fa segno di fare silenzio.

Ha un’aria concentrata, le sopracciglia si incontrano, gli occhi si fanno a fessure fino a chiudersi completamente dopo alcuni secondi, la fronte corrugata; non posso fare a meno di sorridere a questa visione.

-Sali- mi mostra la schiena, vuole prendermi in braccio

Mi vengono in mente i ricordi del giorno della crisi epilettica, quando mi ero addormentata tra le sue braccia

-MUOVITI CAMILA!- 

-Ma-

-Niente ma, muoviti-


Sembra preoccupata, allora le salgo sulla schiena.

-Tieniti forte, andremo un po’ veloci-

Non riesco a capire cosa intende finchè non inizia a correre.

Ricordo quando l’avevamo vista il primo giorno di scuola correre attorno alla pista come un razzo, e ora corre ancora più veloce.

Una velocità certamente non umana.

Comincio a piangere, perché sono spaventata a morte.

In pochi secondi arriviamo su una piccola spiaggia, proprio alla fine del bosco, c’è un ponte di legno che parte da metà spiaggia e arriva più o meno all’inizio del mare.

Appena Lauren si ferma, io mi affretto a scendere dalle sue spalle e ad allontanarmi da lei.

Corro verso il bosco

-NON FARLO!- ma io continuo a correre

Me la ritrovo davanti, i miei occhi sono impauriti, i suoi sono ... pieni di frustrazione

-Pensi che abbia voluto farlo così per? Là dentro è peggio che stare con me-

-Non lo saprò finchè non ci arriverò-

-Non ti permetterò di suicidarti in questo modo-


Proprio mentre sto per ricominciare a correre sento ringhiare, al buio della sera vedo dei musi di lupo, vedo le zanne, ma nient’altro

-Non credo che vogliate uccidermi quando c’è lei con me-

Io sono seduta in terra ancora più impaurita e confusa di prima.

I lupi ringhiano

-So che non ti perdoneresti mai se per sbaglio si facesse male-

Sento un ululato e poi delle zampe che sbattono violentemente sull’erba.

-Se ne sono andati- mi dice

Si avvicina a me e io urlo

-NON TOCCARMI-

Si mette le mani sul viso, si siede sulla spiaggia e comincia a piangere.

Non l’ho mai vista piangere, è un pianto di frustrazione.

Vorrei fare qualcosa per consolarla, ma sono così spaventata.

-Non credi che se avessi voluto farti del male te lo avrei già fatto?- mi dice frustrata

-Volevi che fossimo sole per non avere testimoni-

-Perché questa è la prima volta che siamo sole?-

-Tutte le altre volte eravamo in edifici pubblici o a casa mia e quindi ciò significa testimoni-


Si mette le mani sul viso e urla frustrata, non l’ho mai vista così distrutta

-Io ti voglio bene Camila e solo perché non sono umana e non ho un cuore che batte ciò non significa che io non possa provare amore per qualcuno. Non ho mai pensato di ucciderti-

-Allora perché mi hai portato in questa spiaggia isolata se non per uccidermi? E cosa erano quei cosi?-

Si asciuga le lacrime

-Licantropi-

-O certo e tu sei il vampiro scommetto-


Mi guarda e capisco che ci ho azzeccato.

La mia mente si fa un breve film sulla cattiveria dei vampiri, raccogliendo tutte le informazioni che ho su di loro.

Penso di scappare verso il bosco, ma c’è qualcosa che mi trattiene qua.

Dovrei avere paura, e ne ho un po’, ma vederla così disperata e frustrata mi fa ricordare ai miei periodi bui, quelli in cui nessuno mi aiutava.

“Non posso e non voglio che passi e che pensi le stesse cose che ho passato e pensato io”

A piccoli passi mi avvicino a lei e mi ripeto “è Lauren, se avesse voluto ti avrebbe già ucciso”

Mi siedo accanto a lei, bè non proprio accanto, ma vicino.

-Quindi quelle cose da cui stavamo scappando erano davvero licantropi?- annuisce –E tu sei un vampiro?- annuisce ancora –Dovrei avere paure di te?- le chiedo un po’ spaventata

-Dovresti avere paura di un vampiro in generale, ma non di me. Io non sono come gli altri, per quanto ti risulti strano crederci-

-Ci credo-
mi guarda e le sorrido, asciugando le lacrime dai suoi occhi.

Mi guarda e chiude stretto gli occhi e non so perché mi viene il desiderio di abbracciarla, ma non lo faccio.

-Quindi tu bevi il sangue delle persone e le uccidi?- le dico sarcasticamente cercando di farla ridere, ma fallisco miseramente

-Puoi non dirlo in questo modo per favore? Siamo obbligati, lo facciamo per vivere, non è certo una nostra scelta diventare vampiri, e comunque io non bevo sangue umano-

-No?- le chiedo

-No, bevo sangue animale-

-E’ una tua scelta?-


Annuisce

Più la guardo e più mi accorgo che è sempre Lauren, non cambia nulla solo perché ora so che è un vampiro.

-Però un tempo hai bevuto sangue umano?-

-Non ho nessuna intenzione di parlarne-
mi risponde fredda

-Quanti anni hai?-

-Diciasette-

-Ha Ha-
dico sarcastica –In anni vampireschi-

-Sono stata trasformata nel 1963 quindi ne avrei 68-

-Oddio, sei una vecchia-
fa per darmi uno spintone sulla spalla, ma io la evito spaventata

-Scusami-

-No, scusami tu, è solo che non è proprio tutti giorni che scopri che la tua amica è un vampiro-

-Lo capisco-
si asciuga ancora le lacrime

-Mi ci vorrà ancora un po’ di tempo, ma ritornerà tutto come prima- le dico

-Promesso?- le porgo la mano a pugno con il mignolo fuori

-Promesso- le dico mentre lei mi stringe il mignolo

Poi si alza e mi alzo pure io per evitare di essere costretta a prenderla la mano per rialzarmi

-Quel ginocchio dev’essere curato- indica una casa –La vedi quella casa lì?-

Si vede una parte del tetto da quaggiù, è su una specie di montagna, non proprio sul precipizio, ma quasi.

-E’ casa mia quella, mia mamma è un medico e può guarirti-

Comincia a camminare verso la montagna

-Lauren, dovremmo andare verso il bosco, come hai intenzione di arrivarci lì dalla montagna?-

Ride

-Fidati di me, anche se mi rendo conto che sia difficile-

La seguo e quando siamo arrivati ai piedi della montagna lei mi mostra la schiena

-Sali senza discutere-

Obbedisco e capisco cosa vuole fare

-FERMA!! Hai intenzione di arrampicarti sulla quella montagna con me sulla schiena?-

-No, ma cosa ti viene in mente?-
sospiro di sollievo –Ho intenzione di fare un unico salto-

-TU SEI MATTA-

-No, sono un vampiro e queste cose le faccio tutti i giorni-


Senza avvisarmi salta e mi ritrovo a urlare, ma dopo pochi secondi Lauren mi fa sdraiare a terra.

Ride.

Io le do uno schiaffo al braccio

-Mi hai fatto venire un infarto-

Cerco di respirare e sorrido mentre la sento ridere.

-Su ora alzati-

La seguo mentre prosegue un sentiero fatto di ciottoli circondato dal bosco, come la casa di Lauren

-Perché i licantropi ci hanno attaccato?-

-Il bosco è il loro territorio-

-E tu continui ad andarci nonostante ti possano uccidere?-
le chiedo stupita

-Mi piace il pericolo e poi mi piace affrontarli, mi stanno tutti antipatici perciò continuo ad innervosirli-

Rido.

Arriviamo davanti alla casa di Lauren e mi blocco

-Che c’è?-

-Se tu sei un vampiro anche la tua famiglia è composta da vampiri?-


Sembra ricordarselo pure lei al momento

-Ti proteggerò io, te lo prometto-

Entriamo in casa e vedo un uomo alto e un po’ grasso con i capelli neri e la barba non molto folta, ha gli occhi di Lauren, mi chiedo se siano davvero imparentati.

Poi c’è una ragazzina sui quattordici anni un po’ grassa anche lei con i capelli castani e gli occhi marroni.

Un ragazzo alto e magro sui sedici anni con i capelli castani e gli occhi marroni.

E infine una donna in forma, poco più bassa del ragazzo e poco più alta della ragazzina.

Tutti e tre passano lo sguardo tra Lauren e me, che sono nascosta dietro di lei come una bambina che vede per la prima volta gli zii.

-Lei è Camila, la mia amica- si scosta un po’ per farmi vedere, io saluto imbarazzata con la mano.

-Lei sa, Lauren?- le chiede l’uomo che suppongo sia il padre

Lei annuisce, la sua figura forte e potente si piega e scompare di fronte all’uomo.

-CHE COSA TI AVEVO DETTO? HAI GIA’ FATTO TROPPO SALVANDOLA DALL’INCIDENTE E ORA DECIDI DI SBANDIERARE IL NOSTRO SEGRETO AI QUATTRO VENTI?-

-Io-
cerca di gridare, ma la voce le si incrina –DOVEVO SALVARLA, E’ MIA AMICA E NON POTEVO LASCIARLA MORIRE COSI’-

-Michael calmati- lo tranquillizza la moglie

-SEI UN INCOSCIENTE!- le ripete Michael

Le stringo la mano che ha dietro la schiena e lei ricambia, poi si gira velocemente verso di me allarmata come tutti gli altri, allora capisco : il sangue del ginocchio.

-NON CI PENSATE NEMMENO!- grida Lauren e sento già la mia vita finire da un momento all’altro

-Andatevene via- dice la donna al marito e ai figli e loro obbediscono uscendo a velocità razzo dall’uscita sul retro.

-Clara posso fidarmi di te?-

-Sai bene che devo sopportare di peggio Lauren-
poi si rivolge a me –Ciao Camila, io sono Clara, la madre di Lauren- mi porge la mano e io la stringo un po’ spaventata

-Sdraiati sul divano- mi ordina Lauren

Io obbedisco, la madre mi tira su il pantalone

-Chiudi gli occhi- mi ordina Clara

Faccio cenno di no con la testa.

“Non fidarti. E’ una vampira potrebbe ucciderti mentre tu hai gli occhi chiusi”

Però mi addolcisco quando lo dice Lauren

-Non avere paura Camila, ti ho già detto che non tutti i vampiri sono cattivi-

Chiudo gli occhi.

In pochi secondi il dolore del ginocchio sparisce e quando riapro gli occhi non vedo che un taglio cicatrizzato

-Come ... Come hai fatto?- le chiedo stupita

-Non le hai raccontato proprio tutto eh?- Clara chiede a Lauren

-Bè, no-

-Allora, i vampiri quando vengono trasformati acquisiscono dei poteri : la forza, la velocità, il superudito e poi ogni vampiro ne acquisisce un altro in aggiunta : cura, telecinesi, telepatia, preveggenza, poi è possibile che vengano potenziati la velocità e la forza-

-E poi c’è il più pericoloso e raro di tutti : la lettura della mente-
dice Lauren

-Mia figlia Taylor è la più veloce e la più forte della nostra famiglia, mio figlio Chris ha il potere della telepatia e della preveggenza, mio marito Michael la telecinesi e io ho il potere di curare le persone-

-Ed è un chirurgo, per questo ti ho detto che conoscevo chi poteva curarti-
mi dice Lauren

-Già, ma non uso i poteri a lavoro-

-E tu? Tu che potere hai Lauren?-
le chiedo

-Lettura della mente-

Mi vengono in mente tutti i pensieri che ho fatto su di lei mentre era vicina e mi allarmo, le guancie mi scottano

-Lauren dovresti darle degli altri pantaloni, ma prima vai a prendermi una benda e del cerotto per fissarla-

Lauren si dirige in cucina e ritorna in pochi secondi.

Clara mi avvolge la benda sul ginocchio e la blocca con il cerotto.

Lauren mi aiuta ad alzarmi, mi tiene stretta per la vita

-Non c’è bisogno di stringermi così Lauren, riesco a tenermi in piedi-

-Non me l’hai dimostrato mica tanto che ti sai tenere in piedi-

-E’ tutta colpa tua, dovevi tenermi-

-Per questo ora ti tengo stretta, potresti inciampare anche nei tuoi stessi piedi se non stessi attenta. Ora l’ho capito-
le faccio la linguaccia e sento Clara ridere

Mi sento bene, circondata da vampiri che potrebbe uccidermi in ogni secondo, mi sento a casa finalmente, come se fossi sempre stata assegnata per stare in questa famiglia, accanto a Lauren.




 
SPAZIO AUTRICE
premetto che questo capitolo non doveva essere così lungo, ma non sapevo dove farlo finire.
E' un capitolo di passaggio, giusto per far comprendere la natura di Lauren.
Il prossimo dovrebbe essere un dialogo tra Lauren e Camila, se riesco a far durare una conversazione un intero capitolo sarà soltanto un dialogo.
Lo pubblicherò il prossimo giovedì credo.
Lasciate delle recensioni, critiche o consigli, accette tutto.
Grazie epr il supporto, volevo solo dirvi che mi fate veramente felici.
Grazie a chi ha letto la ff, a chi l'ha messa nelle seguite, a chi l'ha preferita, vi amo.
Ci vediamo presto
Elena

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Capitolo 8
*** Lustful thoughts ***




                                                  NotHuman

 

Lustful thoughts




Continua a ridere mentre saliamo le scale e non posso fare a meno di ammirare la sua risata, è così gioiosa nonostante tutto ciò che ha passato, il solo fatto di essere diventata vampiro senza sceglierlo non mi avrebbe fatto sorridere mai più, e forse è stato così anche per lei, ma poi sono arrivata io.

“Oh Camila, smettila di farti illusioni”

La guardo e per la prima volta noto che ha una pelle liscia e perfetta, quasi come una bambina.

Il suo naso è piccolo, ma sta benissimo sul suo viso.

Le sue labbra non sono grosse come le mie da cubana, ma non sono neanche sottili.

“Chissà che sapore hanno, forse di fragola o di cioccolato bianco”

Mi costringo a respingere quei pensieri perché potrei baciarla e non sarebbe giusto, per lei, perché potrebbe non volermi baciare come invece io ho il desiderio ardente dentro di me di farlo.

Entriamo in camera sua, lei mi guida fino al letto, su cui mi siedo, poi va a chiudere la porta e si siede accanto a me.

Dopo minuti che a me sembrano anni lei interrompe il silenzio imbarazzante che è calato tra noi

-Mi dispiace, intendo per non avertelo detto-

-Lo capisco-


-Non mi è sembrato che l’avessi capito in spiaggia- guardo le mie scarpe che sono diventate improvvisamente piuttosto interessanti –L’hai capito tu stessa perché non te l’ho detto, la cosa che odio di più sono i giudizi, soprattutto se sono giudicata per una cosa di cui non ne ho la minima colpa-

-Scusami, è solo che, insomma prova a metterti nei miei panni. Che cosa avresti pensato?-

-Io non potrei mai farti del male Camila-

-Ti ho detto di mettermi nei miei panni-

-Io … non lo so Camila, okay? Non ho idea di quello che avrei pensato, non avrei sicuramente reagito come hai fatto tu, mi sarei resa conto che mi stavi salvando-

-Oh finiscila, non è vero. Così non ti stai mettendo nei miei panni, così stai solo dicendo la tua opinione-

-So cosa hai provato e-
la interrompo

-No che non lo sai-

-Sì che lo so, anche io sono stata salvata da un vampiro okay?-
si alza e comincia a camminare in cerchio per smaltire il nervoso e la rabbia, non dovrei avere paura, ma come faccio?

-Come è successo?-

-Questi tre vampiri volevano uccidermi, ma loro-
indica in basso, la sua nuova famiglia –Mi hanno portato in salvo, l’unico modo per non farmi morire era trasformarmi in vampiro, così hanno fatto e da allora faccio parte della loro famiglia-

-Ma tu stavi morendo, non capivi cosa ti stava succedendo. Io invece ero totalmente in mezzo alla morte, un vampiro da una parte e i licantropi da un’altra. Non riesce a capire che questa situazione avrebbe spaventato chiunque?- mi alzo arrabbiata, ma una fitta al ginocchio mi fa cadere in terra, Lauren mi prende appena in tempo e mi fa sdraiare sul letto

-Io … io ho sempre desiderato diventare un vampiro, sapevo che esistevano e ho sempre voluto diventare una di loro, quindi io non ho avuto paure e non ne avrei avuta al posto tuo, ma siamo tutti diversi perciò scusami- si siede accanto a me appoggiando la schiena alla spalliera del letto –E’ solo che mi hai guardato come se fossi un’assassina ed è stato orribile. Come se tutto fosse cambiato tra noi solo perché sai che non sono umana-

“E l’ho pensato” mi tappo la bocca appena mi ricordo che può leggermi la mente

-Che c’è?- mi chiede

-Nunulla- balbetto

-Non posso leggerti la mente se è questo che ti spaventa- rilascio un sospiro di sollievo che non sapevo neanche di trattenere

-Perché?-

-Non ne ho la minima idea-

-Perché non bruci o qualunque cosa succeda a un vampiro mentre sta al sole? O è solo una cazzata?-

-Perché indosso questo-
mi mostra l’anello, lo accarezzo e ci gioco muovendolo avanti e indietro nel suo anulare sinistro, come se fosse sposata, sposata con i vampiri –Non toglierlo!- ritrae la mano spaventata

-Non c’è sole qui Lauren-

-Anche questa luce fioca potrebbe uccidermi, in verità non lo so, ma non ho intenzione di scoprirlo-

-Posso riguardarlo?-

-Prometti di non toglierlo?-
mi guarda come se potessi davvero ucciderla, e lo capisco, è lo stesso sguardo che le ho rivolto io sulla spiaggia

-Non te lo toglierò Lauren, stai tranquilla- mi porge la mano

Lo analizzo, è piuttosto grosso, ha una forma ovale con incise due lettere : S e C

-Cosa significano queste due lettere?-

-Sommi capi, sono i vampiri che ci forniscono questi anelli quando una famiglia di vampiri ha un nuovo membro. Ci mettono più o meno una settimana ad arrivare perciò i nuovi vampiri devono stare rinchiusi in una cantina buia per una settimana prima di poter uscire-

-E’ orribile!-
esclamo io

-Già, ma è per la nostra salvezza-

-Anche a te è successo?-
annuisce

-Sono italiani, vivono in un paesino chiamato Craco, in Basilicata, che tutti credono disabitato, forse perché qualunque umano sia mai andato là è stato assassinato-

-Ma chi sono?-
chiedo incuriosita

-Sono i “capi”- fa le virgolette con le mani –Di tutti i vampiri del mondo. Si credono tanto potenti perché sono vecchi, esperti e soprattutto perché solo loro conoscono la tecnica per fare questi anelli perciò si credono i re del mondo- rido al modo in cui lo dice, così arrogantemente.

Amo questo lato di lei, quello in cui vuole dimostrare di essere la migliore e la più forte e che nessuno la può controllare, mi fa sentire libera solo nel modo in cui parla.

-Non ti stanno molto simpatici non è vero?-

-Non proprio-
ride

Mi guardo attorno, la sua stanza è abbastanza grande, al centro attaccato al muro c’è il letto singolo su cui sono sdraiata, nella parete di fronte un po’ a lato c’è un armadio, di fronte al letto c’è la scrivania e più a sinistra la libreria.

Poi giro completamente la testa verso sinistra e vedo che quella parte non è fatta di legno come le altre, ma è una grande vetrina, dalla quale si può vedere l’ambiente dei boschi e se mi concentro riesco anche a sentire lo scroscio di una cascata in lontananza.

-Ti piace?- mi chiede e io annuisco a bocca aperta, lei ride un po’

-Che c’è?-

-Sembra che hai appena scoperto l’acqua calda- dice ancora ridendo, io incrocio le braccia al petto e faccio la faccia offesa.

La sento contenersi per non ridere e lo faccio anch’io perché devo sembrare davvero ridicola in questo momento.

-Mi piace, intendo il fatto che sei così meravigliata da questa visione, è da tanto che non guardo il bosco in questo modo. E’ la cosa più bella che ci sia al mondo- sembra riflettere su qualcosa –Dopo di te ovviamente-

Le guance si fanno improvvisamente calde, il mio cuore perde un battito e comincia a mancarmi il fiato, spero solo non sia una crisi, ma soltanto un effetto di ciò che ha detto.

Come fa a flirtare con me in questo modo così spudorato?

Devo ammettere però che mi piace, intendo il fatto che qualcuno ci provi con me.

Sento il letto farsi più leggero appena lei si alza e va verso al scrivania, apre il cassetto, prende un foglio per poi riporlo dopo alcuni secondi nel cassetto.

-Vado in bagno, non scappare-

-Come se potessi-
le rispondo e lei scuote la testa ridendo

Appena esce dalla stanza mi alzo e un po’ zoppicando raggiungo la scrivania.

Non dovrei, ma la curiosità mi sta dilaniando.

Apro il cassetto e prendo il foglio che leggeva prima Lauren, riconosco la mia calligrafia

“Chi sei tu? Che cosa mi stai facendo? Perché sento questa attrazione verso di te? Perché sento come se ti volessi conoscere? Come se volessi scavarti l’anima e tirare fuori tutte le cose, belle o brutte, e starti accanto in ogni momento. Spiegami tu cosa mi sta succedendo perché io non ho una spiegazione a tutto ciò. Sono sei ore e mi hai già completamente sconvolto la vita”

“Oh cazzo” penso

“Ecco dov’era finito. Sono nella merda, l’ultima volta che l’ho visto era nel mio cestino, perciò dev’essere entrata in casa mia, ma come? Ah giusto, lei è il super vampiro che scala le montagne come potrebbe non raggiungere una finestra. Ma cosa ci faceva in casa mia? E perché si è portata quel foglio a casa? In fondo potrebbe anche non parlare di lei”

Lo rileggo

“Okay, è piuttosto palese che parli di lei”

Sento la porta aprirsi, ripongo il foglio nel cassetto e lo chiudo.

Mi giro per trovare Lauren proprio di fronte a me

-Si può sapere cosa stai facendo? Non dovresti sforzare la gamba così tanto- mi prende stile principessa e mi fa sdraiare sul letto

Non riesco più a guardarla negli occhi

“E’ per questo che sta flirtando in modo così palese con me? Oppure sto solo fraintendendo tutto ed è solo il suo modo di essere? Fare i complimenti a una ragazza in questo modo, entrare nella sua casa e frugare nel suo cestino, mi sta mandando fuori di testa”

Il silenzio cala tra noi e non credo di poterlo reggere, perciò le chiedo giocando con le mani e non distogliendo lo sguardo dalla parete che mostra il bosco

-Sei tu la causa di tutto quel freddo a scuola?-

-Cosa te lo fa pensare?-

-Non lo so, solo che le mie amiche supponevano fossi tu la causa e mi sembrava assurdo all’ora, ma ora forse può avere un senso-

-Sì, sono io la causa. I vampiri sono freddi di temperatura-
la interrompo

-Ho notato- ride un po’

-E tendono a emanare quel freddo nell’ambiente in cui stanno, e la scuola è un ambiente chiuso quindi il freddo si disperde ancora più facilmente. Mi dispiace sei hai avuto freddo in questi giorni, non avevo nessuna intenzione di farlo-

Ripenso a tutti i momenti in cui ho sentito le mie guance bruciare quando ero vicino a lei, quando mi sentivo come se fossi alle Hawaii anzichè in una Miami fredda come il Polo Nord stando vicino a lei

-No, io sono stata piuttosto accaldata in questi giorni-

Il silenzio cade di nuovo e ripenso che lei ha letto quel foglio di nuovo e sa che era riferito a lei e sa probabilmente che anche io l’ho letto pochi momenti fa e non riesco a lasciare che il silenzio si posi tra noi, mi sento troppo imbarazzata, avrei dovuto bruciare quel foglio

-Hai i canini più sviluppati vero?-

“Che domanda idiota, certo che ha i canini più sviluppati, è un vampiro”

Ma lei mi risponde con calma, come se la mia non fosse una domanda per riempire il silenzio, ma solo pura curiosità

-Sì, ma non si vedono, di solito crescono quando sento il sangue molto vicino, ma posso controllarli anche in quei momenti se non voglio uccidere nessuno. In più posso farli uscire quando mi pare-

-Anche in questo momento?-
annuisce –Puoi farlo?- le chiedo

-Non è il caso Cami- la interrompo

-Ti prego- in me cresce questo bisogno, come se fosse un modo per superare la mia paura di lei, ma non lo è, non ho più paura di lei, è bisogno di qualcos’altro, che non riesco davvero a capire

Lei fa un sospiro di rassegnazione e mi mostra i denti da vampiro, la sua faccia non ha subito strane trasformazioni come fanno i vampiri in “Buffy”, solo i canini che sono più lunghi e affilati, come delle zanne.

Porto la mia mano verso la sua bocca, ma prima che possa toccarle i denti affilati lei li tira via e gira il viso, come se si vergognasse.

Ma io mi siedo sul letto e giro la sua faccia fino a ritrovarmi a pochi centimetri dal suo viso, sento il suo respiro caldo sulle labbra.

-Fammeli vedere di nuovo- le ordino

Lei tira fuori i canini

-Baciami il collo-

Devo essere pazza, può uccidermi, ma la cosa mi mette più adrenalina nel corpo.

Comincia a baciarmi dalla clavicola destra per poi lasciare baci umidi su tutto il collo, sento il suo respiro caldo sul mio orecchio e sento finalmente il calore irradiarmi il corpo, come se aspettassi questo momento da prima di nascere.

Dall’orecchio lascia baci umidi sul mio collo e io fatico a tenere dentro un gemito.

Fa lo stesso percorso due o tre volte fino a quando trova un punto del mio collo, la giugulare.

Dovrei avere paura, ma tutta questa adrenalina nel mio corpo me lo impedisce, sfiora con i denti da vampiro quel punto, poi li ritira e comincia a succhiare il collo, lascerà un succhiotto, se sarò viva, domani.

Mi mordo forte il labbro inferiore fino a fare uscire del sangue, ma Lauren è troppo occupata a lasciare succhiotti per leccar via il sangue dal mio labbro, anche se speravo lo facesse.

Cerco di trattenere i gemiti, ma la situazione si sta facendo piuttosto calda e li lascio uscire dalla mia bocca liberamente.

Sento Lauren sorridere nel mio collo.

Il suo respiro caldo mi attraversa tutto il collo, e sento qualcosa che invece attraversa la mia schiena, un brivido.

Sento la pelle d’oca in ogni parte del corpo.

Il cuore sta battendo un po’ troppo veloce e la mia fronte è impregnata di sudore.

Succhia di nuovo sul mio collo e non riesco a trattenere il forte gemito che ne scaturisce.

Penso ai genitori e ai fratelli di Lauren di sotto, probabilmente sentono i miei gemiti, perciò mi costringo a trattenerli anche se la cosa mi crea ancora più eccitazione di quella che cercavo di nascondere, che ormai è evidente negli occhi sia miei che di Lauren.

La mia mano è sulla sua nuca, chiedendo di più.

Sento la sua mano calda infilarsi sotto la mia maglietta e tracciare cerchi sul mio fianco con il pollice, giocando un poco con la mia biancheria intima.

Mi mordo ancora una volta il labbro e cerco di reprimere tutte le volgarità che sto pensando.

Giro un poco la testa per darle più accesso e lei mi assale il collo, lasciando baci dappertutto.

Mentre succhia la mia clavicola vedo i suoi occhi, il verde si è trasformato in grigio scuro, come i miei sono ormai neri dalla lussuria e mi sto chiedendo come siamo arrivate a questo punto, ma non m’importa davvero.

Ritorna ad assalirmi il collo e mentre la sua lingua traccia un linea dall’orecchio fino alla clavicola non trattengo il gemito che mi esce dalla bocca, libero e più forte di tutti quelli che ho emesso prima.

Lauren sorride soddisfatta del proprio lavoro.

La sua mano sale dal mio fianco ancora più su, più su, e la sua bocca continua a distruggermi il collo compiacendomi sempre di più.

-Terra chiama Camila, ci sei?-

Lauren sta sventolando una mano davanti al mio viso, non siamo vicine come prima, anzi io sono sdraiata e lei è seduta.

Mi tocco il collo, ma non sento il dolore che mi avrebbero causato i succhiotti.

Mi tocco il labbro e non c’è nessuna traccia del sangue che me lo bagnava pochi secondi fa.

Poi guardo Lauren, niente nel suo viso mi dice che mi stava baciando il collo.

“Oh Cristo, ho immaginato tutto”

 

SPAZIO AUTRICE:
uhhh le cosa si fanno calde tra Lauren e Camila.
Non ho mai scritto niente di così sessuale perciò scusate se fa schifo.
In verità fa schifo anche il capitolo, è solo qualcosa di passaggio, una specie di faq alle domande di Camila sui vampiri.
E la parte di Lauren che succhia il collo a Camila l'ho messa soltanto perchè non sapevo più cosa scrivere, spero dia ver fatto bene.
Ci vediamo il prossimo giovedì o mercoledì.

Lasciatemi delle recensione e ditemi se potrei continuare a scrivere parti calde.
Alla prossima
Elena

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Capitolo 9
*** I'm yours ***



                                                     NotHuman




 
I'm yours





“Porca puttana, sono nella merda”

-Devo andare al bagno-

Mi alzo e comincio a zoppicare fino alla porta, sento il viso bruciare

Dopo essere uscita dalla porta mi accorgo di non sapere dov’è il bagno

-Il bagno è la stanza a destra in fondo al corridoio-

Non credevo avrei potuto arrossire ancora di più di quando mi sono accorta delle pervertita che sono.

Non mi volto nemmeno a guardarla in faccia, la vergogna è uscita dal suo coperchio e l’unica cosa che voglio fare è nascondermi.

Appena arrivo al bagno mi specchio e noto che non era solo una mia impressione, sto davvero andando a fuoco.

Mi lavo la faccia con acqua ghiacciata cercando di far sparire il rosso dal mio viso.

“Ma come ho potuto pensare una cosa simile?”

Sembrava così vero, poi.

Mi controllo il collo, ma non c’è traccia dei segni dei denti di Lauren.

“Ma cosa mi è saltato in mente? Come ho puto pensare una cosa simile e soprattutto di fronte a lei? Che idiota che sono”

-E’ tutto a posto?-

Il rossore che era scomparso dal mio viso riappare quando i miei occhi incrociano quelli di Lauren.

Lei si avvicina a me e io faccio un passo indietro istintivamente, andando a sbattere con lo sportello aperto dell’armadietto degli asciugamani.

Mi metto una mano sulla nuca e Lauren ride avvicinandosi

-Togli la mano- obbedisco

Mi tocca la nuca con la mano destra e mi accarezza i capelli con la sinistra

-Non devi avere paura di me, te l’ho già detto-

-Non è quello-
mi rivolge uno sguardo che chiede spiegazioni –Non te lo posso dire-

-Okay- si guarda la mano destra –Non è nulla di grave, probabilmente avrai un bernoccolo, vado a prendere il ghiaccio, ma prima- si inchina e apre l’armadietto sotto il lavandino, prende un asciugamano e si solleva, però sbatte la testa sul lavandino di marmo e cade a terra.

Comincio a ridere e, come la vedo con quella faccia adorabile massaggiandosi la nuca con una mano, comincio a ridere ancora più forte.

Mi avvicino a lei ancora ridendo e la aiuto a rialzarsi da terra.

-Mi sono fatta male e tu ridi?-

-Lo hai fatto anche tu, quindi siamo pari-

-Okay okay, ma stai bene?-

-Oh sì, è stata solo una botta ma-

-Non parlo della botta, ti sei comportata in un modo strano, come se fossi nel tuo mondo. Non so come spiegarlo-

-Scusami, mi succede spesso-
mento spudoratamente –E’ solo che a volte ho bisogno di estraniarmi dal mondo per liberarmi dei pensieri che mi riempiono la mente-

Lei sembra credermi

-Okay, ma se c’è qualche problema non esitare a chiedermi aiuto. Ora vai in camera mia, io vado a prendere il ghiaccio-

Ho fatto solo tre passi fuori dal bagno che lei è già ritornata con due borse di ghiaccio.

Ci guardiamo e ridiamo

-Devi smetterla di farmi sfigurare così-

Mi aiuta a ritornare in camera e quando siamo arrivate ci sdraiamo sul letto, entrambe con la borsa del ghiaccio sulla testa.

Mi metto a pancia in giù sul letto e lei mi guarda

-Loro non sono la tua vera famiglia, vero?-

Fa cenno di no con la testa, sembra triste, ma da testarda quale sono non capisco che devo stare zitta

-E la tua famiglia dov’è finita? Insomma dopo che ti hanno trasformato in vampiro hanno trasformato anche loro? Oppure sei andata via con i vampiri per non far male alla tua famiglia?-

-Ti prego Camila, stai zitta, non ho nè la minima voglia e né l’intenzione di parlarne-


Si alza dal letto e si dirige verso la scrivania e mentre si volta di profilo vedo le lacrime scivolare lungo il suo viso, per la seconda volta in una giornata e non posso non pensare che è tutta colpa mia.

Probabilmente non piange da anni e ora, per colpa mia, sta piangendo, perché io l’ho rifiutata e poi ho riaperto ferite che non avrei dovuto toccare.
Sono una completa idiota.

Mi alzo dal letto.

Non so cosa sto facendo.

Mi avvicino a lei.

Non so cosa ho intenzione di fare ora che sono dietro di lei.

Avvolgo le mie braccia attorno alla sua vita e la stringo forte, poggio la mia fronte contro la sua spalla e con la fronte gliela accarezzo.

Le sue mani stringono le mie sulla sua pancia.

Dopo pochi secondi la sento gemere, la sento tremare e allora scoppia a piangere.

La stringo ancora più forte, più forte che posso, ho già fatto troppi danni oggi.

-Ti prego resta con me- mi dice tra i singhiozzi

-Sarò con te anche se non mi vedrai- le sue mani asciugano le lacrime –Mi dispiace Laur-

Si gira tra le mie braccia cosicché le mie mani posano un poco più su del suo fondo schiena, siamo quasi faccia a faccia dato che lei è poco più alta di me.

-Capisco la tua curiosità-

-Non avrei dovuto insistere, sono un’idiota-
appoggio la fronte sul suo petto stringendola forte, le sue braccia mi stringono le spalle.

Le sua mani mi accarezzano i capelli

-Ho sempre avuto un debole per le idiote- arrossisco

Nascondo la faccia cosicché lei non veda che effetto mi fa.

-Si è fatto tardi, devo andare a casa- le dico

-Non ti andrebbe di rimanere con me, cioè, intendo con noi- mi dice un po’ imbarazzata

-Non credo che gradiscano la mia presenza-

-E’ stato solo un momento, ora è tutto a posto. Clara avrà parlato con Michael e avrà risolto tutto-

-Non voglio rischiare e comunque devo ritornare dai miei genitori, saranno già preoccupati-

-Va bene, almeno permettimi di accompagnarti con la macchina-
mi chiede

Faccio finta di pensarci seriamente e la vedo preoccuparsi, scoppio a ridere

-Va bene, va bene-

Mi da un pugno leggero sulla spalla, poi lo ritrae subito

-Scusami, non volevo-

Sorrido, ricordando di come mi sono ritratta quando lo ha fatto in spiaggia

-E’ tutto a posto Laur-

-Nessuno mi aveva mai chiamato Laur prima-

-Allora sarà una cosa nostra-

-Se la metti in questo modo anche io voglio darti un soprannome-

-Ci sto-

-Non mi viene niente in mente-

-Appena hai un’idea aggiornami-


Apro la porta e comincio a scendere le scale.

Goffa come sono inciampo, prima di cadere Lauren mi afferra.

-Devi smetterla di fingere di inciampare per fare in modo che io ti afferra- avvampo

-Hey, non lo faccio mica per te. E’ tutta colpa delle tue scale e dei boschi e di Dio. Dico io, perché non fare terreni lisci anziché mettere crepe per fare inciampare le persone?- guardo in alto rivolgendomi a Dio –A volte non ti capisco proprio-

Lauren scoppia in una risata, di quelle vere, e io non posso fare a meno di ammirare quel suono, i lineamenti del viso, il suo sorriso, il modo in cui i suoi occhi si chiudono quando ride.

“Sei bellissima”

Spero davvero che non riesca a leggermi la mente all’improvviso.

-Su, ora andiamo- mi dice

Saliamo in macchina, nessuna delle due dice nulla, silenzio di tomba, ma è un silenzio piacevole.

Quando arriviamo a casa mia lei mi accompagna fino alla porta, infila le mani nelle tasche comincia a dondolare avanti e indietro.

-Grazie per la serata. Grazie per avermi accettato, grazie per avermi fatto sfogare, grazie per avermi consolato, grazie per avermi fatto ridere. E’ da tanto che non faccio nessuna di queste cose-

-Sono io che devo ringraziarti di questa giornata-


Fa cenno di no con la testa

-Fidati, io ho tantissime cose per cui ringraziarti, molte più di quante ne possa avere tu-

-TU MI HAI SALVATO LA VITA PER BEN DUE VOLTE!-


Lei ruota gli occhi

-Ci vediamo domani?- dice

-Sai? Non è carino sviare l’argomento in questo modo-

Ruota gli occhi ancora una volta

-Sì, ci vediamo domani-

Faccio per entrare quando lei mi blocca, stringendomi il polso

-Aspetta, promettimi che non lo dirai a nessuno-

-Lauren, lo sai, non lo farei mai. Fidati di me-


Annuisce

Faccio per entrare, ma lei mi blocca un’altra volta.

Mi giro snervata verso di lei.

-Che ne dici di Camz?-

Rifletto

-Mi piace- sorrido

Faccio due passi e mi alzo in punta di piedi per baciarla sulla guancia.

-Buonanotte Laur-

-Buonanotte Camz-


Entro in casa e i miei genitori sono preoccuapitissimi.

-Mamma, papà, sto bene, sono tutta intera. Le ragazze vi avranno detto che ero con Lauren, no?-

-Sì, ma sono le dieci di sera Camila. Ti sembra questa l’ora di rientrare?-
mi rimprovera mio padre

-Scusatemi, abbiamo perso la cognizione del tempo-

Faccio per andare in camera mia a fantasticare su quello che è successo con Lauren

-Mila, non mangi?-

-Non ho tanta fame, ma ho sonno, quindi vado a dormire-


Corro su per le scale e mi butto sul letto appena entro in camera mia.

Con il viso rivolto al soffitto sorrido come un’ebete.

“Come fai a farmi sentire così?”

Sono felice e mi piace.

Mi sto innamorando e il fatto è che sia una lei e che sia un vampiro non è un problema, non per me, non ora.

“Starò andando un po’ troppo veloce?

Rifletto

“No, non è colpa mia se lei è così dannatamente bella e pericolosa. Ho sempre avuto un debole per le cose pericolose e lei mi attrae più di quando avrei mai pensato”

Sorrido come un’ebete al pensare ai miei pensieri pervertiti su Lauren

“Dio che cretina”

Rido

Sorrido felice per tutti i momenti che abbiamo passato insieme oggi, sorrido a come ho cambiato idea così velocemente dopo aver scoperto che la ragazza per cui ho una cotta è un vampiro.

“Sono senza speranza ormai”

Il cellulare vibra sul comodino, un messaggio

“Buonanotte Camz – la tua Laur”

Il mio cuore manca un battito e ho paura di star immaginando tutto ancora, perciò mi stringo il ginocchio ferito e devo mordermi il labbro per non urlare dal dolore.

E’ tutto vero.

Lauren mi ha appena mandato un messaggio capace di farmi sciogliere il cuore.

E io sto sorridendo come un’idiota, che ormai sono diventata se si tratta di Lauren, a uno stupido cellulare.

Salvo il numero come “La mia Laur” e mi sento una ragazzina alla prima cotta

“In fondo è la verità, sono un ragazzina e sono anche alla prima cotta quindi che me ne importa?”

Le rispondo

“Buonanotte Lauren, non uccidermi nel sonno ;) – la tua Camz”

Sono felice

“Ora sì che posso andare a letto”





 
SPAZIO AUTRICE
eccomi, in ritardo come sempre, ma ecco il nono capitolo
Spero vi piaccia e scusate pe ril ritardo
E' un pò corto, ma ci sono delle idee che ho in mente, ma non posso semplicemente scriverle e pubblicarle, devo dare un senso alla storia.
Ringrazio ancora tutti quelli che leggono la ff o che l'hanno preferita o seguita o recensita.
VI AMO.
Lasciate una recensione pls, mi farebbe MOOOOLTO piacere.
Alla prossima
Elena

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Capitolo 10
*** Idiot ***




                                                    NotHuman

 

Idiot



Cammino per la strada da sola sentendo la musica senza davvero ascoltarla.

Penso, agli ultimi giorni, a Lauren, al suo segreto, ai pericoli che ho corso.

Dovrei sentirmi a pezzi, ma l’adrenalina mi scorre ancora in corpo.

Zoppico ancora, ma riesco a camminare senza l’aiuto di nessuno.

Mi chiedo come dovrei gestire la cosa, la faccenda del vampiro.

Mi chiedo perché non sono spaventata a morte, anzi mi piace che la solitaria ragazza che non parla con nessuno può trasformarsi in un animale assassino in qualsiasi momento.

Okay, non mi piace il pensiero dell’animale assassino, ma la faccenda del vampiro la rende più attraente di quello che è già.

Ho miliardi di domande da farle, la maggior parte di queste su argomenti che non dovrei toccare, come la faccenda dei suoi veri genitori.

Passo il resto del tragitto pensando alla sua incredibile risata, ne sono dipendente ormai.

Appena entro nel giardino della scuola vedo tanta gente accalcata e sento delle urla.

Mi avvicino e mi faccio strada tra la folla.

Man mano che mi avvicino comincio a capire cosa succede : ci sono due ragazzi che si stanno picchiando.

Quando arrivo alla seconda fila sento chiaramente le loro voci : sono Lauren e Austin

“Cazzo”

Lauren potrebbe ucciderlo.

Sono in prima fila

-Sei un’idiota, come hai potuto farle del male?- Austin fa per dare un pugno a Lauren che lo para prontamente

-Io non le ho fatto niente, sei tu più che altro che con i tuoi amichetti l’avete spaventata a morte-

“Parlano di me?”

Appena Lauren da un pugno a Austin sul naso mi avvicino e, prima che Austin possa contraccambiare, tiro indietro Lauren.

Lei è accecata dalla rabbia, cerca di liberarsi dalla mia presa, ma resisto, con tutta la mia forza.

Ma Lauren non demorde

-FINISCILA! SMETTILA DI COMPORTARTI COME UNA BAMBINA!- con una forza che non sapevo di avere, la butto a terra

Poi mi giro verso le persona che stavano assistendo alla rissa

-Bè, cosa avete intenzione di fare? Andatevene- loro rimangono al loro posto –SUBITO!-

Entrano a scuola e rimaniamo solo io, Lauren, Austin, Dinah, Normani e Ally.

Mi accorgo di essere arrabbiata, ma con chi?

Con Austin che stava picchiando una ragazza, e non una ragazza qualsiasi, oppure con Lauren che poteva uccidere Austin?

Li guardo entrambi, Lauren è ancora per terra con il viso abbassato, imbarazzata, Austin invece ha i muscoli tesi, avrebbe già attaccato se non fosse per me.

Decido di prendermela con Austin.

Mi avvicino a lui, premo l’indice forte sul suo petto

-COME TI SEI PERMESSO?- lo spingo, sembra sorpreso –NON SAI CHE LE RAGAZZE NON SI TOCCANO?- un’altra spinta, ora anche lui sembra arrabbiato

-LEI NON E’ COME TUTTE LE ALTRE-

Lui sa?

No, impossibile.

Oppure sì, ma meglio non rischiare.

-COSA SIGNIFICA? LEI E’ UNA RAGAZZA COME LO SONO IO E NON SI TOCCANO LE RAGAZZE-

-DAVVERO NON LO CAPISCI? IO STAVO SOLO DIFENDENDO TE, IDIOTA-


Senza che me ne accorga la mia mano si schianta contro la sua guancia.

Appena mi accorgo cosa ho fatto la mia rabbia si trasforma in desolazione

-Austin- lo chiamo

Ma lui s’incammina verso la scuola.

Faccio un lungo respiro, poi mi volto e vado da Lauren, le ragazze mi seguono.

Mi inginocchio, tanto da essere faccia a faccia con la ragazza dagli occhi smeraldo.

-Non credere che io non sia arrabbiata anche con te. Sai bene cosa potevi fargli-

La guardo negli occhi con l’intenzione di dimostrarle che ha sbagliato, ma quello sguardo da cucciolo bastonato mi costringe ad alzarmi e a guardare da un’altra parte.

Mi dirigo verso la scuola, lasciando Lauren con Dinah, Normani e Ally.

Devo essere arrabbiata, ma se lei mi guarda in quel modo non ce la faccio.

Arrivo al mio armadietto e prendo l‘occorrente per la prima ora.

-Come mai zoppichi?- Normani mi chiede

-Sono caduta- mento

-Stai bene?- mi chiede Ally

-Perché non dovrei?-

-Perché hai reagito in quel modo? Non avrai un po’ esagerato con Austin?-


Mi giro verso di loro, schifata in un certo modo

-Credete davvero che sia giusto che un ragazzo picchi una ragazza?-

-No, certo che no, ma Lauren ha le capacità per battere tutti con un solo dito-
mi dice Ally

-Questo non autorizza questi tutti a picchiarla, è sempre una ragazza-

-Già, ma lo schiaffo te lo potevi risparmiare-
non rispondo a Dinah, ha perfettamente ragione –Anche perchè non è affar tuo ciò di cui discutevano-

-Sì che è affar mio, dato che stavano parlando di me!- non ne sono sicura, anche perché Austin non mi ha spaventata e chi sarebbero i suoi amichetti?

Ma il pensiero che Lauren si stesse battendo per me mi fa arrossire.

-Cosa? No, ferma, vuoi dire che ieri tu eri con Lauren che ti ha fatto male dopo che Austin e i suoi amici ti hanno spaventata?- dice Ally

-No, Lauren non mi ha fatto nulla!-

-E la gamba?-
mi chiede Normani

-Ve l’ho detto, sono caduta-

-Ci vuoi spiegare cosa è successo?-
mi chiede Dinah

Sospiro, esasperata, non posso più mentire

-Ero con Lauren ieri nel bosco, Austin e i suoi amici hanno voluto farci uno scherzo e io mi sono spaventata. Stavano facendo finta di essere fantasmi o qualcosa di simile, Lauren stava cercando di calmarmi, mentre correvo sono inciampata e mi sono fatta male a un ginocchio e alla caviglia. Contente?-

-Allora perché Lauren se l’è presa tanto?-

-Non lo so Ally, forse perché mi sono fatta male-

-Non capisco ancora perché te la sei presa con Lauren, insomma cosa ti ha fatto?-
mi chiede Dinah

-Non è a me che ha fatto qualcosa, Lauren è più forte di quanto voi pensiate, vi ricordate la rissa con Luis, Wesley, Drew e Keaton?- annuiscono –Quella è la metà della sua forza e lei è piuttosto irascibile, non voglio che faccia male a nessuno-

-Sei la sua babysitter per caso?- mi chiede Dinah

Sbatto lo sportello dell’armadietto per chiuderlo, mentre passo vicino a Dinah le vado a sbattere contro con la spalla.

Mi dirigo verso Lauren che, con un fazzoletto, si pulisce il sangue che esce dal labbro spaccato, non a conoscenza del taglio sopra il sopracciglio sinistro e quello sulla guancia destra.

-Stai bene?-

Mi sorride, facendo una smorfia per il dolore, e annuisce

-Aspetta, faccio io- le prendo il fazzoletto dalla mano e lo passo sugli altri tagli e pulisco il sangue, poi lo passo attentamente sul labbro inferiore spaccato, concedendomi di ammirare quelle carnose labbra rosa diventate rosse per il sangue.

-Non avresti dovuto-

-Perché sei convinta che io abbia cominciato?-

-Non hai incominciato tu?-
le chiedo scettica

Sbuffa

-Ti prego, non farlo mai più-

-Credi davvero che mi sia passato per la testa di usare la mia vera forza?-
mi chiede incredula

-Non lo so, sei così indecifrabile. Non so cosa passa dentro questa testolina, a volte penso che stai facendo una cosa, poi invece mi stupisci e fai l’esatto contrario- sorride, facendo un’altra smorfia di dolore

-Devi smetterla di essere così dolce, lo vedi anche tu che non posso sorridere-

Metto il fazzoletto nelle sue mani, poi mi sollevo sulle punte e le do un bacio sulla guancia poi mi dirigo verso la mia classe.

Sfortunatamente nella mia classe di chimica c’è anche Austin.

La professoressa Sophia ci dice che è giunta l’ora dell’esperimento a coppie.

Non so perché, ma ho come l’impressione che il mio compagno sarà niente meno che Austin

-Cabello tu andrai con Mahone- come avevo detto

Lui non mi rivolge la parola e neanche lo sguardo, io mi limito a guardarlo mentre fa da solo l’esperimento.

Prendo tutto il mio coraggio e parlo

-Senti mi dispiace, ho davvero esagerato, ma non voglio che Lauren si faccia male-

Fa un ghigno ironico

-Come se tu non sapessi che è molto più forte di me-

Lui sa

Si avvicina al mio orecchio e sussurra

-So bene che la tua amica è un vampiro e penso vivamente che tu debba starle alla larga, non conosci i vampiri come li conosco io, sono soltanto degli assassini. Un momento prima ti parlano affettuosamente e poi ti ritrovi con il collo spezzato-

-Lei non è così-
fa un altro ghigno

-Hai davvero creduto alla storia del ‘mangio coniglietti, non posso fare male a nessuno’? Devi essere proprio un’idiota allora-

“Mi ha davvero dato dell’idiota per la seconda volta?”

Mi avvicino alla professoressa

-Mi scusi, vorrei cambiare compagno se non le dispiace-

-E’ davvero necessario?-

-Mi sta importunando-

-Va bene Cabello, vai a sederti insieme a Clifford-


Il ragazzo che è seduto vicino a Michael Clifford si va a sedere con Austin.

-Ciao Michael-

-Hey Camila, come mai ti sei spostata?-

-Quello stronzo mi ha dato dell’idiota-
lui ride –Che c’è? Prima flirta con me e poi mi da dell’idiota, quel ragazzo ha bisogno di capire cosa vuole-

-E tu? Tu cosa vuoi? Perché non mi sembra che il tuo più grande desiderio sia lui-
mi dice mentre versa un liquido nella provetta

Rimango interdetta

“In effetti che cosa voglio io?”

Da una parte c’è Austin, un bellissimo ragazzo che ci prova con me, gentile, dolce a parte quando ti da dell’idiota.

Dall’altra c’è Lauren, l’attraente vampiro dall’animo profondo, con un passato difficile e tanti problemi, incredibilmente dolce e gentile.

Quello che provo per Austin non è assolutamente all’altezza dei miei sentimenti per Lauren, ma lei è una ragazza ed è un vampiro.

I problemi che fino a ieri non sembravano tali ora si presentano davanti a me dicendomi “non oltrepassare”

-Non è assolutamente lui il mio desiderio più grande- rispondo a Michael

-Lo so benissimo, lo sa quasi tutta la scuola chi è il tuo desiderio più grande-

-COSA?-
ride

-Non ti rendi nemmeno conto delle tue azioni-

-Si può sapere di cosa stai parlando?-

-La nuova arrivata, Lauren-

-Stai per caso dicendo che provo interesse per lei?-

-Interesse? Direi più che altro che hai una cotta più grande di te per quella ragazza-

-Puoi non urlare per favore?-
  sussurro a denti stretti, lui ride

-Tanto lo sanno tutti-

-Tutti lo sanno tranne me, come sempre-
silenzio da parte di entrambi

Michael è sempre stato un mio amico, dalla prima elementare.

Ci siamo un po’ separati durante le medie, ma siamo ancora amici ora.

-Sono qua se ti va di parlare- mi dice

-Sono confusa, insomma non dovrei provare questo genere di sentimenti per una ragazza-

-E perché no?-

-Non lo so, non è normale-

-E’ normalissimo Camila, tutti a un certo della vita ci ritroviamo ad apprezzare il nostro stesso sesso senza volerlo, alcuni poi superano quella fase, altri restano innamorati di persone del proprio sesso, ma non c’è nessun problema in questo-


Suona la campana e io esco dalla classe ancora più confusa di prima, più confusa di quanto non lo sia mai stata.

Dopo l’ora di fisica e matematica, arrivano le due ore di ginnastica che odiavo all’inizio dell’anno, ma ora che ci sono sia Lauren che Dinah, Ally e Normani sopporto più la fatica.

Poi mi ricordo che  ho litigato con le mie amiche, allora spero di trovare Lauren.

Appena esco dallo spogliatoio vedo Lauren che sta facendo degli esercizi e i miei occhi si posano sul suo fondoschiena

“Cazzo, smettila, l’ultima volta che hai pensato a una cosa simile è successo un disastro”

Distolgo lo sguardo e comincio a correre attorno al campo.

Dopo un po’ mi fermo, esausta e sola.

Dinah, Ally e Normani stanno facendo esercizi, lanciandomi degli sguardi ogni tanto.

Penso di andare a scusarmi, ma Lauren si ferma davanti a me.

-Sali, voglio farti provarti l’ebbrezza della velocità-

-L’ho già provata ieri, grazie-

-Dai, ti prego-
ancora la faccia da cucciolo

-Va bene, ma smettila di fare quella faccia-

Mi ritrovo a ridere appena Lauren comincia a correre.

Ci fermiamo dopo alcuni minuti, ma non perché Lauren è stanca, solo per non destare troppi sospetti.

Ci sediamo sull’erba, ben lontane dalle mie amiche.

Continuo a guardarle triste

-Ci hai litigato di nuovo?-

-Come tutti i giorni ormai-

-Colpa tua o loro?-

-Mia, come sempre-

-Dovresti andare a scusarti-
la guardo, mi sorride

-Non ne ho il coraggio-

-Sì che ce l’hai Camz-
perdo un battito sentendo il soprannome

Una scarica di coraggio improvviso mi arriva in corpo.

-Va bene, vado prima che il coraggio si esaurisca, grazie- le do un bacio sulla guancia e poi mi dirigo verso le ragazze

Hanno il busto piegato in avanti e toccano terra con le mani, perciò non mi vedono arrivare.

Mi metto davanti a Dinah che appena vede le mie scarpe solleva la testa.

Rivolgo lo sguardo alle altre che fanno finta di non avermi visto

-Scusatemi, lo so, sono un disastro, sto creando problemi dal nulla e litighiamo tutti i santi giorni e mi dispiace, mi sento male per questo. Non so cosa mi stia succedendo, ma vi prego perdonatemi, non posso stare senza di voi e lo sapete benissimo-

Mi ritrovo a piangere

-Non ho mai avuto l’intenzione di ferirvi o di offendervi. Siete le uniche persone-

-Hai anche Lauren se non sbaglio, quindi credo dovresti restare con lei e lasciarci in pace-
mi interrompe Dinah

-DINAH!- urlano Normani e Ally in coro

-Se hai intenzione di cambiare migliore amica dimmelo prima, così mi organizzo- ribatte Dinah

Sono a pezzi

Normani e Ally mi abbracciano da dietro, facendomi sapere che sono dalla mia parte

-Lei non è mia amica, né mia migliore amica- mi ricordo che Lauren può sentire tutto

“Sono fottuta”

Meglio dire la verità che lasciare la frase in sospeso

-Lei è molto di più, lo sanno tutti a scuola che ho una cotta per lei e voi che siete le migliori amiche lo sapete anche meglio, quindi finiscila di dire queste cose, lo sai benissimo che le mie migliori amiche sarete sempre voi-

Mi giro per vedere dov’è Lauren, è sempre allo stesso posto, giocando con l’erba.

Potrebbe non aver sentito ma ne dubito.

Dinah mi abbraccia forte

-Scusami, sono un’idiota-

-Lo sono anche io tranquilla, parola di Austin Mahone-

-Cosa?-
mi chiedono in coro

-Niente di che, mi ha dato dell’idiota un’altra volta-

Guardo un’ultima volta Lauren e mi chiedo se abbia sentito o no.

Poi ripenso alle parole di Austin sui vampiri

"E se avesse ragione? E se Lauren fosse una brava bugiarda? E se Lauren non fosse la ragazza gentile e carina che è con me? Se fosse soltanto un'assassina?"

La guardo ancora una volta, scompare in pochi secondi, come se stesse scappando.

Poi più in la vedo un ragazzo ferito che sta perdendo tantissimo sangue 

“Sono fottuta”





 

SPAZIO AUTRICE
ciao a tutti, ecco un altro capitolo.
Spero vi piaccia.
Sono di fretta, come sempre haha
Lasciatemi delle recensioni per favore *occhi da cucciolo*
Vi avviso già che il prossimo capitolo sarà uno spettacolo e che succederà qualcosa di mooolto interessante, quindi restate nello stesso canale :)
Ciao
Alla prossima
Elena
 

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Capitolo 11
*** Kissing the wrong person ***




                                                     NotHuman




 
Kissing the wrong person






Non so cosa fare.

In pratica ho detto a Lauren che mi piace.

Ma lei potrebbe anche non aver sentito, ma potrebbe anche aver origliato.

E’ questo non sapere che mi fa innervosire.

Vorrei scomparire dalla faccia della terra, essere sotterrata per sempre.

Però forse lei lo sapeva già, se tutta la scuola lo sa, e senza essere stati con noi durante i momenti in cui sono stata più ovvia, perché lei non lo dovrebbe sapere?

E poi lei può leggere nella mente delle persone … ma non nella mia, ma potrebbe aver mentito per non far la cosa imbarazzante.

Ma se sa di tutto perché si comporta ancora così? Perché non si è allontanata e non mi ha abbandonato?

Non ti capisco Lauren, proprio non ti capisco, perché sei così complicata?

Dio, Lauren dammi un segno, fammi capire se sai e stai facendo finta di non sapere, se non sai oppure se sai e provi lo stesso perché io proprio non lo capisco.

Le mie amiche si accorgono della mia preoccupazione

-Mila? Cosa succede? Stai bene?-

Faccio cenno di no con la testa, poi, non sapendo che fare, scappo.

Scappo via da lei e dai miei sentimenti, perché ho paura di questa nuova cosa, non ho mai provato qualcosa di simile, perché ho paura di non essere accettata.

E ora ho pure paura che Lauren stia organizzando qualcosa per farmi del male, approfittando dei miei sentimenti.

Perché un po’ ci credo a ciò che mi ha detto Austin, io non la conosco, invece lui a quanto pare la conosce da tempo e vuole solo proteggermi.

Lo so che mi ha detto più volte che non ha intenzione di farmi del male, ma le parole di Austin mi hanno colpito più di quanto io lo dia a vedere.

Ma io non voglio avere paura di lei, voglio rimanere nelle sue braccia per sempre, ma non sono sicura neanche di poterla guardare senza provare imbarazzo e terrore.

Sto ancora correndo, senza meta, la mia testa sta scoppiando e mi stanno per cedere le gambe, ma non voglio fermarmi.

Appena giro l’angolo vado a sbattere contro qualcuno che mi tiene prima che possa cadere a terra.

Alzo la testa e vedo Austin

-Tutto a posto?- sono incantata, lui mi strattona piano

-Sì, sto bene-

-Non sembra affatto. Ti va di dirmi cosa è successo?-
lo guardo storto –Sì, lo so. Non sono esattamente la persona con cui vorresti parlare in questo momento, ma voglio aiutarti, voglio proteggerti, davvero Mila. Non voglio che tu ti faccia del male e mi dispiace per essere stato così stronzo e maleducato, davvero mi dispiace tanto-

Mi guarda negli occhi e, per la prima volta da quando lo conosco, vedo la loro bellezza, è quell’azzurro che tende al verde, sono grandi e sorridono con lui quando sorride.

Per la prima volta mi sento attratta da lui, per la prima volta oltrepasso la barriera, per la prima volta scelgo la via Austin anziché la via Lauren.

Gli sorrido

-Fa nulla, è colpa mia. Sono io che ho esagerato, ti ho trattato davvero male e mi dispiace. So che vuoi proteggerti e dovrei darti ascolto. Tu sei così buono e gentile con me e io ti tratto sempre come un cane e come uno stronzo, mi dispiace, sono solo un’idiota, hai ragione-

-No, non lo sei, sei la più bella ragazza che abbia mai visto, sei la più intelligente che abbia mai conosciuto-


Siamo vicinissimi e la mia testa sta andando in fumo, non so più cosa pensare e cosa fare.

Non so cosa sto facendo, non sono io nel momento in cui stringo il collo di Austin e lo avvicino a me per baciarlo.

La campana che indica l’ora del pranzo suona proprio mentre le nostre labbra si incontrano e non me ne potrebbe importar di meno in questo momento.
Perché mi piace, perché il sapore delle sue labbra mi inebria e mi da alla testa, mi porta in alto e credo di poter toccare il cielo in questo momento.

Il sapore delle sue labbra manda in tilt il mio cervello che già stava andando in fumo.

In questo momento ci siamo solo noi due, nonostante in sottofondo sento i passi delle persone che si dirigono in mensa.

E so di volerne di più quando mi stringe le braccia attorno alla vita e mi porta impassibilmente più vicina a lui, sono in punta di piedi perché lui è più alto di me.

Sento la sua lingua chiedermi il permesso e io faccio per darglielo quando sento qualcuno urlare il mio nome.

Mi separo da Austin, vicino a noi ci sono Ally, Dinah e Normani, stanno passando lo sguardo tra noi due e una ragazza che corre per il corridoio, scappando.

Capelli neri che non potrei mai non riconoscere, Lauren.

Solo ora mi accorgo della cazzata che ho fatto e scappo anch’io, ma nella direzione opposta di quella di Lauren, lasciando ancora più stupiti e confusi Austin e le mie amiche.

Mi dirigo verso il giardino, verso l’albero delle riflessioni, una gigante quercia che offre riparo e ombra a chi vuole riflettere.

Stranamente non c’è nessuno, ma ne sono sollevata.

Respiro profondamente per alcuni secondi, ho una paura assurda che tutti i pensieri si facciano spazio nella mia testa fino a occuparla del tutto e a farla scoppiare.

Ma un minuto dopo c’è una confusione pazzesca nella mia mente, la domanda più ripetuta è ‘Che cazzo hai fatto Camila?’

Ed è vero, che cazzo ho fatto?

La mia testa è anti Austin e questo un po’ mi rilassa.

Ma cosa mi è passato in mente? Perché? Era il mio primo bacio e io l’ho dato a una persona verso cui non provo nulla.

Bè, non era proprio un bacio perché le nostre lingue non si sono incontrate, ma era comunque un bacio.

Già, mi è piaciuto, non posso negarlo e sì, i suoi occhi sono davvero spettacolari, ma non sono nulla in confronto a quelli di Lauren, quelli che mi fanno battere il cuore ogni volta che s’incatenano ai miei.

E mi sento stupida perché mi sono contraddetta, perché ferirò Austin, che si sarà ormai illusa, ma soprattutto perché ho ferito Lauren.

Non era sicuramente questa la reazione che sarei aspettata da lei.

Mi sarei aspettata un’altra grande rissa con Austin, mi sarei aspettata la rabbia e la furia, ma non questo, non lei che scappa piangendo.

Ho finalmente capito una cosa di lei, non le importa se si ferisce fisicamente, non le fa né caldo né freddo combattere contro qualcuno, lei combatte per sé stessa e per nessun altro, però se le si ferisce il cuore, non può far nulla per difendersi, non può combattere, perciò scappa, come un umano.

Ha fatto così tanto per me e io le ho spezzato il cuore come se fosse solo uno stupido e inutile giocattolo e tutto per colpa della mia confusione.

Perché, per quanto fossero di Austin le labbra attaccate alle mie e di Austin le braccia che mi stringevano, io immaginavo Lauren, lei che mi stringeva forte mentre mi baciava, lei che metteva tutta la passione e l’amore in quel bacio, lei che appoggiava le labbra alle mie come se fosse l’unica cosa che avrebbe desiderato da sempre, ma chi faceva tutte cose era Austin, non Lauren.

E cosa penserà tutta la scuola che sa i miei sentimenti per Lauren prima che lo sapessi io, penserà che sono un falsa, una spezza cuori.

Già, sono una spezza cuori, con una semplice mossa ho spezzato due cuori, sarebbe un bel colpo in uno sport o in un gioco, eliminare due persone in un colpo, spezzare due cuori in un colpo, ma questo non è un gioco, non volevo illudere Austin e, soprattutto, non volevo ferire Lauren.

Mi ritrovo a piangere.

“Tutto questo è successo perché sono una codarda, perché non sono capace di affrontare le persone e i miei sentimenti”

Ho bisogno d’aiuto, ho bisogno di confidarmi, ma proprio nel momento del bisogno non c’è nessuno al mio fianco, le mie migliori amiche non sanno dove sono e io non ho nessuna intenzione di affrontare tutti gli sguardi delle persone in mensa e mi viene da vomitare al solo pensare che ci sono ancora due ore.

Andava tutto bene, io e Lauren eravamo sempre più vicine e con la mia confessione probabilmente sarebbe andata ancora meglio, ma io ho rovinato tutto, come sempre.

Ora so che lei non avrebbe avuto problemi dopo la mia confessione, perché se il bacio tra me e Austin non le avrebbe toccato il cuore lei l’avrebbe soltanto allontanato da me come se ci fosse soltanto odio e disgusto per lui.

Ma c’è di più, oltre all’odio e il disgusto per lui c’è anche qualcosa per me, più forte dei sentimenti per lui, tanto forte da farla scappare anziché picchiare Austin.

E ora capisco che la rissa di stamattina non era dovuta all’odio di Lauren per Austin, loro stavano combattendo per me e io ho incasinato tutto.

Un po’ il fatto che qualcosa per me Lauren la provi mi rassicura e mi rallegra, ma il pensiero di lei che piange e prende a pungi il muro del bagno mi distrugge il cuore.

Sento il suono della campana che segnala la fine del pranzo e segnala anche l’inizio della mia agitazione, ora mi odieranno tutti, sono sicura che tutti hanno visto Lauren scappare piangendo.

Come sospettavo le successive due ore sono un inferno, sento gli sguardi disgustati e ripieni di odio su di me, tantissimi sguardi, nel corridoio, nella classe, nel giardino e nel parcheggio.

Dinah, Ally e Normani non mi hanno rivolto la parola, ma so che muoiono dalla voglia di chiedermi spiegazioni.

Finalmente l’inferno è finito, so che le ragazze non vedono l’ora di arrivare in macchina e rivolgermi le domande che vogliono rivolgermi da quando mi hanno visto con Austin.

Vedo Lauren uscire dalla scuola, tutti le rivolgono uno sguardo dispiaciuto, forse loro sanno quel qualcosa di cui io non sono ancora certa.

Non guarda in faccia nessuno, probabilmente le ho anche distrutto l’immagine da ragazza forte e indistruttibile facendola scappare piangendo in mezzo al corridoio, così da essere vista da tutti.

Si affretta a entrare nella macchina e a partire, io rimango ferma a guardare la sua macchina per alcuni secondi fino a che la macchina diventa un puntino e sto fissando il nulla.

Quando mi giro in direzione dell’uscita della scuola vedo Austin e mi affretto anche io velocemente alla macchina di Ally.

Le ragazze, capendo da cosa, o meglio chi, scappo, mi seguono.

Normani e nel sedile del passeggero, Dinah è seduta con me nei sedili di dietro e Ally guida, come sempre.

Passano soltanto cinque secondi di silenzio e dopo vengo sepolta da una valanga di domande.

-Una alla volta per favore-

-Che cazzo hai in testa?-
mi chiede Dinah

Sospiro e

-Non lo so, davvero-

-Perché l’hai fatto?-
mi chiede Ally

-Non lo so-

-C’è una domanda a cui sai rispondere?-
Normani prende la parola

-Non lo so- ridiamo insieme

-Proviamo con questa, sai che hai fatto una grandissima cazzata?- mi chiede di nuovo Normani

-Sì, lo so-

-Non ci avevi detto pochi minuti prima del crimine che avevi una cotta per Lauren?-

-Sì, lo so, ma non so cosa mi sia passato per la testa-

-Ma a te non piace Austin, vero?-
mi chiede Ally e tutte mi guardano dubbiose

-COSA? No, no, neanche per sogno-

-Sei la prima cosa che riesce a spezzare il cuore di una persona in una sola mossa-
mi dice Dinah

-Lo so, sono un’idiota-

-Dovresti scusarti con Lauren-
mi dice Ally

-COSA? No, lei non me lo permetterebbe-

-Non ti farebbe mai e poi mai del male-
mi dicono in coro

E voglio crederci, voglio credere che ora non stia pensando di spezzarmi il collo e di mangiarmi fino a eliminare ogni parte del mio corpo.

Poi ripenso a ieri, quando mi ha confessato il suo più grande segreto e alle sue parole

“Io ti voglio bene Camila e solo perché non sono umana e non ho un cuore che batte ciò non significa che io non possa provare amore per qualcuno. Non ho mai pensato di ucciderti”

No, mi odia, mi detesta, ma se vuole uccidere qualcuno, quello è Austin.

Sorrido, ma poi mi preoccupo.

“O cazzo”

Se non vuole uccidere me Austin è sicuramente in pericolo. 







 
SPAZIO AUTRICE
eccomi qua, scusate davvero il ritardo, hoa vuto problemi con la scuola, che mi ha risucchiato il tempo.
Mi dispiace tanto, comunque posterò tanti capitoli prestissimo e potrei anche postare due capitoli alla settimana qualche volta ora che è estate.
Scusatemi tantissimo.
COLPO DI SCENA
Mi starete odiando ora.
Ma camaustin avrà qualche possibilità? Austin riuscirà a conquistare il cuore di camila? Lauren invece cosa prova veramente?
Continuate a seguire la ff e lo scoprirete.
Alla prossima.
Elena

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Capitolo 12
*** Fighting for you ***





                                        NotHuman



 
Fighting for you




Lauren's POV





Ascolto quelle parole come se mi fossero familiari, in effetti lo sono, perché ho sognato tantissime volte Camila che le pronunciava.

Ora solo è più reale e improvviso, come uno schiaffo non aspettato, ma piacevole come una carezza.

Sono sorpresa, piacevolmente sorpresa.

E ora voglio soltanto andare da lei, prenderla tra le braccia e baciarla.

Ho aspettato tanto e ora sono stanca.

Lei si gira verso di me, sembra preoccupata, io, inconsciamente, mi lecco il labbro inferiore.

Camila sembra davvero agitata e scappa.

Sono stupita, mi aspettavo che corresse da me, sa che ho sentito tutto.

Le sue amiche si voltano verso di me e io corro verso di loro

-Perché è scappata via così?-

Loro non sanno che io ho sentito tutta la conversazione, loro non sanno quindi perché Camila è scappata, domanda stupida.

Voglio parlarle, voglio dirle che l’amo e che l’ho amata dal primo momento.

Sono felice, come non lo sono mai stata prima, sprigiono il mio miglior sorriso e vorrei urlare, vorrei dire a tutti che sono felice e che lei ne è la causa, ma prima devo trovarla.

Ci vuole tutta la mia forza di volontà per non correre come un vampiro.

Dinah, Ally e Normani sono dietro di me e mi seguono.

Non so dove andare, sto solo cercando di andare verso la via più ovvia.

E vorrei non averlo fatto.

Appena giro l’angolo non capisco più niente, sento il mio cuore cadere e spezzarsi in mille pezzi come se fosse fatto di cristallo.

Camila. Austin. Bacio.

Il mio cervello non connette, non capisce, perché?

Perché dopo avermi confessato i tuoi sentimenti baci lui, Camila? 

Perché lo fai? Non lo capisco e, sinceramente, non lo voglio capire.

Sto piangendo e me ne accorgo solo quando Normani mi abbraccia, cercando di consolarmi.

Dinah urla il nome di Camila e lei si volta.

Pensavo di non potermi sentire peggio fino a quando i nostri occhi s’incrociano e non sopporto più il dolore.

Spingo via Normani e comincio a correre via, cerco un bagno, voglio stare da sola e odiarmi.

Me ne frego di tutte le persone che mi vedono piangere, di tutte le persone che vedono la forte e indistruttibile Lauren Jauregui spezzarsi di fronte a uno stupido bacio.

Mi odio perché ho consegnato il mio cuore nelle mani di una ragazza che non conosco, solo perché assomiglia a Karla, ma anche lei mi ha spezzato il cuore.

Avrei dovuto capirlo, avrei dovuto allontanarmi, avrai dovuto allontanarla.

Ma no, mi sono arresa, mi sono lasciata andare al suo sorriso, alla sua risata, ai suoi occhi e alle sue labbra.

E ora eccomi qua, appoggiata al muro del bagno della scuola piangendo per una ragazza, una ragazza che non credevo avrei potuto amare così tanto.

Non voglio sapere chi ha iniziato, so che lei lo voleva, non stava lottando e questo è necessario per spezzarmi il cuore impossibilmente di più.

E mi sento una stupida per averlo lasciato accadere.

E mi sento male, mi sento distrutta, mi sento umiliata.

Mi sento come se fossi stata denudata di fronte a tutti, umiliata, perché ho lasciato cadere tutti i miei sentimenti insieme alle lacrime e tutti hanno visto, tutti ora sanno che anche io ho un punto debole, ora tutti sanno che ho un cuore e lo possono distruggere quando e come vogliono.

Non ho mai desiderato questo.

Non ho mai pensato che questo potesse accadere, ma eccomi qui a tirare pugni al muro e ho bucato la parete.

Urlo, rilascio tutto il mio dolore, la mia sofferenza e la mia frustrazione, non ho mai pianto così tanto e mi sento un po’ stupida.

Mi accascio a terra, piango ancora, il mal di testa mi sta uccidendo, ma non m’importa, sapevo sarebbe finita così, le lacrime non si fermano più una volta che inizio a piangere.

Voglio farmi forza, dirmi che tutto andrà bene, ma come faccio a pensare una cosa simile dopo che mi è stato spezzato il cuore come se fosse un foglio di carta.

Perché io sono come un foglio di carta, ti può tagliare se non stai attento e si può tagliare se non stai attento.

Vorrei strapparmi il cuore dal petto e vedere se è possibile riaggiustarlo, lo scotch può far miracoli, ma cosa ci vuole per riaggiustare il mio cuore?

Lo so, so cosa ci vuole, ma non lo voglio pensare, perché so che non posso averlo, so che Camila non è mia, so che Camila non riaggiusterà il mio cuore e so che sarà Camila a rendermi uno straccio di persona.

Vorrei che esistesse un pulsante per tornare indietro, per abbandonare, per smettere di amare qualcuno.

Oppure andrebbe bene anche un localizzatore di spezza cuori per capire di chi fidarti e di chi no.

Voglio urlare ancora, ma quando ci provo esce solo un gemito, soffocato dalle lacrime e lì so che ho perso la voce insieme al cuore.

Non avrei mai pensato che questa ragazza avrebbe lacerato il mio cuore, non avrei mai immaginato che mi avrebbe fatto innamorare, che mi avrebbe fatto abbassare la guardia e poi che mi avrebbe strappato il cuore dal petto e stritolato nel mio momento di totale debolezza.

Sento qualcuno che apre la porta del bagno, mi affretto a mettermi in piedi, mi dirigo verso il rubinetto e mi lavo la faccia, cercando di togliere tutte le tracce del mio sfogo, ma so che resteranno le cicatrici, per sempre.

Spero che la ragazza non noti il buco nel muro.

Dovrei ringraziarla, grazie a lei ho smesso di piangere e mi sono fatta forza anche se sto ancora male.

Vorrei non essere uscita mai da quel bagno, tutti mi rivolgono sguardi, faccio pena a tutti, sono come un cucciolo bastonato e questo è l’incubo della mia vita.

Non c’è nient’altro che odio più di essere guardata in quel modo e ora sta accadendo, tutto per colpa mia, sono io che l’ho lasciato accadere.

Sono caduta per lei come un’idiota credendo che anche lei sarebbe caduta con me e che poi mi avrebbe aiutato ad alzarmi, ma invece no, lei è rimasta in piedi a guardarmi come fossi un’idiota e ha scelto uno stupido ragazzo bellissimo che potrà offrirgli molto di più di ciò che posso offrirle io.

Mi chiedo se riuscirò a stare bene di nuovo quando, due ore dopo dall’accaduto, la mia testa sta ancora scoppiando, la mia voce non è ancora ritornata e il mio cuore è ancora a terra, in quel pavimento, in quel corridoio, nessuno lo raccoglierà mai, l’hanno calpestato in tanti, ma non ero comunque pronta a questo.

Sono stanca di tutti gli sguardi che mi rivolgono, non vedo l’ora di tornare a casa.

Appena suona la campana finale esco come un razzo dalla classe e mi affretto ad entrare in macchina, passo pochi metri lontano da Camila, ma non la guardo.

Appena parto vedo, dallo specchietto retrovisore, Camila che guarda la mia macchina e vorrei saper leggere nella sua mente, per capire solo il perché di quel che ha fatto.

Quando arrivo a casa non rivolgo neanche una parola alla mia famiglia.

Mi sdraio sul letto e cerco di non pensare a nulla, ma mi ricordo della lettera che mi ha scritto il primo giorno che ci siamo viste.

Allora mi alzo e la prendo dal cassetto.

“Chi sei tu? Che cosa mi stai facendo? Perché sento questa attrazione verso di te? Perché sento come se ti volessi conoscere? Come se volessi scavarti l’anima e tirare fuori tutte le cose, belle o brutte, e starti accanto in ogni momento. Spiegami tu cosa mi sta succedendo perché io non ho una spiegazione a tutto ciò. Sono sei ore e mi hai già completamente sconvolto la vita”

Scoppio a piangere e mi butto nel letto.

Sento Taylor arrivare, sedersi nel letto accanto a me e accarezzarmi la schiena, io mi metto seduta e la abbraccio forte sfogandomi.

Vorrei urlare ancora, ma la voce non mi è ancora ritornata.

-Lo, cosa è successo?-

Con la poca voce che ho le racconto tutto e posso giurare che potrebbe uccidere Camila all’istante se sapesse dove abita.

Ma alla fine si limita a parlare con me

-Mi dispiace Lo, seriamente. Ma lei non ti merita e devi dimenticarla. So che sarà difficile, ma non puoi continuare a rincorrerla, sai come finirebbe e ti distruggerebbe, ancor di più di quanto sei già distrutta-

La abbraccio ancora e lei mi stringe forte.

Restiamo in quella posizione per tanto, fino a che io non mi addormento.

I sogni che faccio mi sembrano belli fino a quando mi risveglio e realizzo che quello che ho sognato non succederà mai.

Sogno di avere Camila tra le mie braccia che sprigiona la sua bellissima risata sulla mia bocca mentre cerco di baciarla, siamo felici e sembriamo fatte per stare insieme, non come nella realtà.

Vorrei potermi rifugiare nei miei sogni per sempre, tanto a lungo da renderli realtà, così da essere con chi voglio stare, per sempre.

Quando mi sveglio sono le quattro di notte, sento qualcuno parlare in una stanza vicina, ma non ho voglia di sapere chi è, di cosa sta parlando e con chi parla.

Cerco di riaddormentarmi, ma cambio idea quando sento dei passi strascicati venire verso la mia stanza.

Alzo la guardia.

Non riesco a vedere chi è l’intruso perché è di schiena chiudendo la porta, ma appena si volta sento tutte le emozioni di stamattina riemergere.

Tra tutte le persone che mi sarei aspettata di vedere lei non era nemmeno nella lista.

Tutti i miei sentimenti risalgono a galla e il mio tentativo di dimenticarla svanisce quando mi guarda negli occhi, sono lo specchio dei miei.

Ma perché?

Dovrebbe essere felice, sta con il ragazzo che le piace, perciò cosa ci fa qui con il mio stesso sguardo?

Sento le lacrime sugli occhi e lotto per non farle uscire, ma ormai so che neanche lei crede più all’indistruttibile Lauren.

La mia vista si fa sempre più appannata più la guardo negli occhi.

E so che ho già perso quando le parole mi scivolano giù dalla bocca

-Camila- sussurro 

Ed è allora che so che farò di tutto per farla mia, perché un amore non è vero amore senza difficoltà e ostacoli e io sono pronta a superarli tutti per lei, non importa quante lacrime verserò ancora e quanto dovró soffrire ancora, lei sarà mia.







 
SPAZIO AUTRICE
bentornati :)
ecco a voi una nuova puntata di not human :)
Ho deciso di dare vita a Lauren, di darle la parola, voglio che vediate quanto Lauren è innamorata di Camila.
Vi chiederete chi sia Karla, bè, lo scoprirete più avanti.
Spero che vi piaccia questo capitolo.
Ormai è diventata un'abitudine pubblicare così tardi.
Non ci sono molti dialoghi perchè volevo spiegare soprattutto come si sente Lauren.
Datemi le vostre opinioni sul capitolo e soprattutto ditemi per cosa pensate sia andata Camila alle quattro di notte a casa di Lauren.
Per scusarsi e per dire che l'ama? Oppure ci sarà un colpo di scena inatteso?
Lo scoprirete moolto presto.
Alla prossima
Elena

 

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Capitolo 13
*** I think I'm dreaming when she whispers 'I love you' ***



                                                  NotHuman
 



And I think I'm dreaming when she whispers 'I love you'









Sono le tre di notte e io mi rigiro nel letto, cercando di dormire, ma Lauren e Austin me lo impediscono.

Ho spezzato il cuore di Lauren e dovrò spezzare quello di Austin per aggiustare quello di Lauren, mi sento un mostro.

Ma in fondo non m'importa tanto di spezzare il cuore di Austin se questo serve ad aggiustare quello della ragazza di cui mi sto innamorando velocemente, perfino più veloce della luce.

Perchè io e Lauren siamo come acqua e fuoco, come luce e buio, come sole e luna.

Io sono il sole, che muore ogni giorno per permettere alla luna di vivere, senza mai vedersi, è un amore condannato e impossibile, come il mio e quello di Lauren, ma non m'importa.

Non m'importa di nulla finchè lei è al mio fianco, non m'importa di soffrire e di essere ferita finchè ho l'amore di Lauren.

Per questo devo fare in modo che lei mi perdoni, perchè ora ho bisogno di Lauren come non ho mai avuto bisogno di nessuno in vita mia.

Il pensiero di scusarmi con Lauren mi assale e non riesco più pensare a nient’altro.

Ma non posso aspettare fino a domani e non potrei nemmeno uscire a quest’ora.

Guardo verso la mia parete sinistra e mi aspetto di vedere il bosco verde della parete di Lauren e rimango delusa quando vedo solo il rosa della mia parete.

E’ allora che decido.

“Uscirò e mi scuserò con Lauren”

Mi vesto, scendo le scale, prendo le chiavi e mi dirigo verso casa di Lauren alle tre e mezzo di notte.

Mi accorgo dopo trenta minuti di non sapere come entrare e come farlo senza essere notata.

Essendo tutti vampiri in quella casa noteranno ogni singolo movimento anche nel sonno più profondo e poi io non sono esattamente la persona più silenziosa del mondo.

Mi ci vuole un po’ di fatica per fare la salita che porta alla cima della montagna su cui è stata costruita la casa di Lauren.

Non posso entrare dalla porta principale, perché mi sentirebbero e soprattutto perché è chiusa a chiave.

Non posso rompere una finestra perché mi sentirebbero sicuramente.

“La stanza di Lauren non ha un balcone”

Faccio il giro della casa e solo una stanza ha un balcone, ma non so di chi sia.

Se è di Chris o di Taylor mi potrebbero uccidere, invece se è di Clara e Michael potrei morire comunque, non credo che Clara sarà gentile con me anche senza Lauren al mio fianco.

Ho paura, tanta, tantissima paura, ma incomincio ad arrampicarmi nelle piante al fianco del balcone che, essendo al secondo piano, è piuttosto in alto.

Quando sto per arrivare alla mia meta perdo la presa e cado, rimango immobile, sia per evitare di essere sentita sia per il dolore lancinante alla caviglia e alla schiena.

Sono caduta di schiena e il colpo mi ha tolto il fiato, ora faccio respiri lunghi e profondi per prendere più aria che posso.

Evito il dolore alla caviglia, mi rialzo e riprendo la mia scalata.

Arrivo al balcone sfinita e dolorante.

Apro le porte che danno sulla stanza, che sono stranamente aperte.

So che chiunque sia in questa stanza mi avrà sentito, le porte scricchiolavano così forte che tutti avranno sentito.

Mi guardo intorno, è la stanza di Taylor, la più forte e veloce della famiglia, deglutisco forte e questo mi tradisce perché Taylor si sveglia e mi stringe il collo sbattendomi al muro.

-Camila- mi lascia il collo, non sembra esattamente contenta di vedermi –Che ci fai qui a quest’ora della notte?-

-Volevo vedere Lauren- vedo la rabbia invaderle il corpo e giuro che si sta trattenendo per non stringermi di nuovo il collo e questa volta spezzarlo

-Lauren non vuole sicuramente vederti- Lauren le avrà raccontato tutto

-Senti ho bisogno di parlarle e-

-Non m’interessa. Lei sta soffrendo a causa tua e ti vorrà sicuramente uccidere per ciò che le hai fatto-

-Devo parlarle, subito!-

-Bene, se vuoi essere uccisa accomodati, sono totalmente a favore della tua decisione-
nello sguardo che mi rivolge mette tutta la rabbia e la forza che ha.

Io mi dirigo zoppicando in camera di Lauren, sperando di non essere sentita.

Apro piano la porta e entro dentro la stanza.

Chiudo la porta, mi avvicino al suo letto, me ne frego del rumore che fa il mio piede, che sto strascicando.

Lauren si alza e accende la luce quando io sono a metà strada.

-Camila- sussurra

Vedo le lacrime formarsi sul suo viso.

Ci guardiamo per alcuni secondi fino a quando il mio piede non regge più e faccio per cadere a terra, ma Lauren fa in tempo a prendermi.

Mi appoggio con forza al suo collo, lei mi tocca leggermente i fianchi, ma so che non vorrebbe dal modo in cui guarda in terra, nel poco spazio che rimane fra di noi.

-Ti sei fatta male?-

-Mi sono slogata una caviglia cadendo, mentre cercavo di arrampicarmi per arrivare al balcone di tua sorella-

-Che ci fai qui a quest’ora?-

-Scusami, scusami tanto. E ti prego non negare, lo so che ti ho spezzato il cuore e che ti ho fatto del male-
il suo sguardo è diretto per terra, ma vedo le lacrime che scendono dal suo viso e ora sono io l’unica a tenermi stretta, perché lei mi lascia i fianchi

-Io te l’ho fatto capire, mi sono denudata di tutte le mie barriere per te-

-Lo so Lauren-
le sollevo il mento con l'indice per guardarla negli occhi e mi si spezza il cuore.

Ha le occhiaie, probabilmente non riusciva a dormire e probabilmente a causa mia.

I suoi occhi perdono quel qualcosa che le da un’aria così prepotente e arrogante mentre le lacrime li invadono.

Solo ora mi accorgo che tra le mie braccia c’è una Lauren distrutta e che a causa mia è cambiata tanto, si è aperta con qualcuno, ha offerto il suo cuore a quel qualcuno che gliel’ha spezzato in mille pezzi.

-Non so cosa mi sia preso, davvero. E’ solo che … so che hai sentito ciò che ho detto alle ragazze mentre mi scusavo, era vero allora ed è ancora vero-

-Allora perché-
la voce le s’incrina, ma cerca di non scoppiare a piangere

-Non lo so perché l’ho fatto, è solo che questo è difficile per me, tutti i problemi che ci sarebbero, partendo dal fatto che tu sei una ragazza, vampiro- mi guarda negli occhi e vedo tutto.

Vedo tutta la frustrazione, la desolazione, vedo il desiderio e l’amore, vedo che sono io quella a cui pensa la notte, sono io la persona per cui non riesce a dormire e io sto gettando tutto questo alla spazzatura per delle stupide insicurezze.

Mi specchio nei suoi occhi e vedo che anche io la desidero, più di qualsiasi cosa al mondo, e quante volte sono stata sveglia tutta la notte pensando a lei?

Vedo anche che il desiderio e l’amore per lei sono molto più grandi delle mie insicurezze e dei problemi, vedo che farei di tutto per lei e che non saranno sicuramente questi problemi a tenermi lontana da lei.

Infatti sto solo dicendo cazzate, quelli non sono dei problemi. Mi sto solo nascondendo dietro cose inutili per proteggermi dallo spezzarmi il cuore, perché lei è immortale e io non lo sono, l’ho pensato, tutte le volte che l’ho guardata dopo che mi ha confessato il suo segreto.

Perché ho bisogno di lei, per sempre.

Guardo le sue labbra

“Fanculo tutto”

Chiudo gli occhi e appoggio le mie labbra alle sue, lei è stupita, lo sento, ma dopo pochi secondi avvolge le sue braccia attorno alla mia vita e tutto il mondo e i problemi spariscono, non sono più nulla davanti al nostro bacio e al nostro amore.

Le sue labbra si stringono attorno al mio labbro inferiore e ci passa la lingua con delicatezza, sono inebriata dal suo sapore e subito penso che il bacio con Austin non è nulla in confronto a questo.

Sento il mio cuore battere più veloce della luce.

La sua lingua fa leva tra le mie labbra per cercare di entrare, ma io diminuisco la fatica a Lauren aprendo la bocca e lei ci si fionda dentro.

Non sento più il dolore al piede e credo sia l’effetto del bacio, ma poi capisco che Lauren mi ha sollevato da terra e, conoscendola, l’avrà fatto per me, per non farmi male.

Una scossa elettrica mi scorre nel corpo quando le nostre lingue si incontrano, come quando si attaccano due prese e si fa contatto e poi scoppia la scintilla.

Mentre bacio la ragazza dei miei sogni non penso ad altro se non a lei e al sapore delle sue labbra e della sua lingua, e non ha sapore né di fragole né di cioccolato bianco come avevo precedentemente immaginato, ma soltanto di Lauren, con un tocco di Nutella, rido nella mente al pensare al suo spuntino di mezzanotte.

Il mio cervello è in tilt e l’unica immagine è quella di Lauren, tutto ciò che sto pensando, trasmesso in tutte le cellule del mio corpo in diretta come un messaggio di stato trasmesso in tutte le televisioni e che avvisa il pericolo, un pericolo dal gusto dolce e salato allo stesso momento.

Accarezzo il lato del collo di Lauren, a lei sembra piacere e anche tanto perché sento il suo sorriso sulla bocca appena lo faccio, allora sorrido anch’io.

Lei si sta per staccare, ma io non voglio che finisca perciò metto le mie mani sul retro del suo collo e attiro con forza le sue labbra alle mie.

Appena le nostre bocche si incontrano per la seconda volta Lauren rilascia un gemito, sorpresa dalla mia forza e dalla mia insistenza, ma non resiste e mi bacia con tutta la passione e l’amore che ha dentro, come sto facendo io.

Ci baciamo a lungo, ma non so quanto, sembra un’eternità per me e non voglio che finisca.

Ma Lauren mi posa delicatamente a terra io faccio una smorfia di dolore quando poggio il piede destro a terra, lei si affretta a riprendermi in braccio stile principessa e a farmi sdraiare sul letto.

Poi si sdraia accanto a me appoggiandosi su un gomito per guardarmi meglio.

-Possiamo parlare domani di tutti i problemi? Ora ho davvero sonno- lei annuisce e il suo sorriso è il più grande e sincero che abbia mai visto

-Domani Clara ti curerà la caviglia-

-Sei il mio primo bacio-
è stupita

-Ma Austin?-

-Non ci siamo baciati completamente, era solo a stampo. Ma possiamo non parlarne? Non voglio intristirti-
lei mi sorride dolcemente mentre porto le dita alle sue labbra, mi prende la mano destra e bacia ogni singolo dito e per finire il palmo, amorevolmente come solo lei sa fare.

-Hai mangiato Nutella?- le chiedo

La vedo arrossire perfino nel buio della notte, è così imbarazzata e non posso evitare di pensare che sia fottutamente adorabile.

-E' solo che amo la nutella- mi dice guardandomi negli occhi

-E io amo il sapore della nutella sulle tue labbra- 

Mi posiziono sopra di lei, con le braccia ai lati della sua testa, mentre la bacio appassionatamente, cercando ogni traccia di nutella nella sua bocca.

Lauren mi spinge delicatamente.

-Non so tu, ma io vivo di ossigeno- rido

-E di sangue- aggiugno

-E soprattutto di te- arrossisco 

Lei mi stringe forte al petto e mi bacia la testa

-Buonanotte Lauren-

-Notte Camz-


E mi sento bene, mi sento come se fossi abituata a stare in quelle braccia, combaciamo perfettamente, come due pezzi di un puzzle.

Mi sento come se fossi destinata a stare tra queste braccia per sempre e i problemi spariscono di nuovo mentre le mie palpebre si chiudono e l’ultima cosa che sento è un sussurro di Lauren e credo già di sognare mentre mi dice ‘ti amo’ 







 
SPAZIO AUTRICE:
lo so che è cortissimo, perdonatemi, ma ci ho messo il necessario.
FINALMENTE!!!
So che aspettavate questo momento da 13 capitoli e eccovi qua il tanto apsettato bacio.
Spero vi piaccia il capitolo.
Fatemi sapere cosa ne pensate e cosa pensate succederà nel prossimo capitolo.
Ciao a tutti
Alla prossima
Vi ringrazio per le visualizzazioni e le recensioni.
Elena 

 

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Capitolo 14
*** Worried ***




                                            NotHuman



 

Worried
 
 
Delle mani mi accarezzano i capelli e sento degli occhi puntati addosso.

Apro gli occhi e penso di non essermi mai svegliata così bene.

Degli occhi verdi sono incatenati ai miei occhi cioccolato.

Un sorriso illumina la stanza, più del sole che entra nella camera dall’immensa parete alla sinistra.

-Hey- mi dice con una voce rauca, ma seducente in qualche modo

-Hey- rispondo io sorridendo

Arrossisco quando realizzo quanto siamo vicine, mi mordo il labbro e sorrido.

Lei mi bacia la fronte.

-Io vado a farmi una doccia. Tu puoi fartela nel bagno della mia camera-

Si alza e controlla nei cassetti, cercando dei vestiti probabilmente.

Ne posa un paio sulla sedia accanto alla cassettiera e ne da un’altra pila a me.

-Tieni, mettiti questi almeno per oggi. Abbiamo più o meno la stessa taglia. Tutto quello di cui hai bisogno è in bagno, fruga un po’ se non trovi qualcosa e se hai bisogno di aiuto chiamami, tanto ti sento anche dal bagno nel corridoio- ridiamo insieme –Poi quando hai finito scendi e vieni in cucina a fare colazione-

-Potresti dire a tua sorella di non uccidermi appena mi vede?-


-Oh sì, giusto. Vado subito-

Esce dalla camera e io vado a farmi la doccia.

Quando esco dalla doccia guardo i vestiti che mi ha dato : dei leggins neri con degli strappi nelle cosce, una maglietta grigia senza maniche dei Nirvana, una giacca college nera e gialla, un reggiseno nero in pizzo e infine delle mutande e un perizoma.

“Pensa che possa indossare entrambi nello stesso momento?”

Poi realizzo che, non sapendo che tipo di biancheria uso, mi ha dato l’opportunità di scegliere.

Arrossisco, pensando che lei li indossi, i perizoma.

Ma poi rimuovo l’immagine di Lauren mezza nuda di fronte a me e penso a vestirmi.

I vestiti mi calzano quasi a pennello, essendo, Lauren, più alta di me.

Scendo le scale e prima ancora di entrare in cucina sento un “buongiorno” di gruppo.

All’inizio sono stupita, come hanno fatto a sentirmi? Ma poi ricordo che sono tutti vampiri qui.

-Buongiorno- dico timidamente

Lauren mi fa cenno di sedermi accanto a lei.

Deve aver parlato con Taylor perché quest’ultima, di fronte a me, mi offre un sorriso.

-Cara, Lauren mi ha detto della caviglia. Preferisci mangiare oppure vuoi che ti curo il piede prima?- mi chiede Clara

-Preferirei mangiare prima, grazie-

-Ti vanno bene i pancakes oppure preferisci qualcos’altro?-
mi chiede sempre Clara

-No, i pancakes vanno più che bene, grazie-

Chris, che è seduto di fronte a Lauren, mi osserva attentamente e mi sento in imbarazzo.

-Hey Lauren, ma quella non è la tua giacca della squadra di basket di Los Angeles?- indica la giacca che sto indossando io

Lauren si volta verso di me e poi di nuovo verso Chris e annuisce.

-Ma a me non l’hai mai prestata-

-Perché tu l’avresti sporcata o rovinata e non mi fido affatto di te-


-Ora sono offeso- Chris incrocia le braccia al petto e fa il broncio, facendo il bambino.

Questo suo gesto scaturisce la mia risata e poi quella di tutti gli altri, perfino quella di Michael, il duro e severo padre di famiglia.

Mi sento importante, sapendo che mi ha prestato la sua giacca preferita.

Clara mi da un piatto pieno di pancakes e poi si siede alla mia sinistra.

Mi piace questa famiglia, possono sembrare freddi e duri da fuori, ma poi in momenti quotidiani come questo sembrano una vera famiglia, anche se in realtà non lo sono.

Ridono, parlano e scherzano insieme, facendomi sentire un membro della famiglia.

Lauren è quella più in disparte, ma quando mi volto vedo che sorride.

La sto ancora guardando quando mi prende la mano e intreccia le nostre dita, mi coglie di sorpresa, quando realizzo arrossisco.

Disegna cerchi sul dorso della mia mano.

Sono rigida inizialmente, ma poi mi lascio andare al suo tocco rilassante.

Poi si avvicina al mio orecchio e sussurra

-Ti sta davvero bene la mia giacca- il suo fiato nell’orecchio mi fa rabbrividire

In cinque minuti abbiamo tutti finito di mangiare e ci alziamo da tavola.

Clara mi cura la caviglia e dieci secondi dopo io e Lauren ci stiamo dirigendo alla sua macchina per andare a scuola.

-Noi andiamo, ci vediamo dopo- Lauren saluta tutti e io faccio un cenno con la mano per salutare

Quando siamo in macchina mi ricordo che non ho lo zaino

-Lauren, il mio zaino è a casa mia-

Lei guida verso casa mia e in cinque minuti siamo arrivate a scuola.

Arriviamo alle otto e dieci, come ogni mattina, siamo le sole a scuola, sarebbe la volta giusta di parlare dei “problemi” e per confessare ciò che provo, ma le parole rimangono bloccate nella mia gola.

Lei mette le sue braccia nelle mie spalle e mi avvicina a sé e io, con le braccia avvolte attorno alla sua vita, la stringo.

La fronte premuta contro il suo collo, respirando il suo odore, pensando al sapore delle sue labbra, pensando al suo ‘ti amo’ di ieri notte.

Sono rilassata e lo è anche lei, dovrei gelare per il freddo che emana, ma è come se dentro di me scorresse fuoco.

-Sono arrivate Dinah, Ally e Normani-

-Non m’importa, voglio stare nelle tue braccia-
sollevo lo sguardo e la vedo arrossire, rido.

Mi sto per addormentare quando suona la campana, mi stacco di malavoglia e, esitando, le lascio un bacio sulla guancia, che dura un po’ di più di quello che dovrebbe durare un bacio tra due amiche.

-Ci vediamo alla prossima ora- le dico

Mi avvicino alle ragazze, che si dirigono nella classe di storia, passeremo la prossima ora insieme.

-Cosa è successo con Lauren?- mi chiede Dinah

-Non le avevi spezzato il cuore ieri?- Normani

Rivolgo gli occhi al cielo.

-Già, ma ieri, alle quattro di notte, sono andata a casa sua e le ho chiesto scusa-

-E lei ti ha perdonato? Le hai detto soltanto scusa e lei ti ha perdonato?-
mi chiede Dinah incredula

-E come mai vi parlate? Dovrebbe esserci imbarazzo o mi sbaglio?- Normani

-Non solo non c’è imbarazzo, ma ve ne state pura abbracciate come se foste fidanzate- Dinah

-Non le ho soltanto detto scusa, l’ho baciata- loro mi guardano stupite –O andiamo, finitela di fare quella faccia-

-Scherzi? L’hai baciata? E lei?-
dice Ally, prendendo parte alla conversazione

-Lei ha gradito-

-E poi? Te ne sei andata così?-
mi chiede Normani

-No, abbiamo dormito insieme- vedo il loro sguardo e realizzo cosa pensano –No, no, no! Non in quel senso, abbiamo soltanto dormito-

-Quindi ora state insieme?-
mi chiede Ally

-No, volevo dirle cosa provo mentre eravamo sole, ma poi ho perso il coraggio-

-Dai, stai tranquilla, ci saranno altre occasioni-
mi dice Ally, incoraggiandomi

-Tanto ce l’hai in pugno Chancho- mi dice Dinah dandomi una pacca sula spalla

Passo l’ora di storia, e anche quelle successive, pensando a Lauren e a come potrei dirle cosa provo, vorrei fosse qualcosa di unico, un discorso, anche se sarebbe più facile essere schietta.

Io e le ragazze ci dirigiamo verso la mensa, io sto ancora pensando a Lauren

-Perché non glielo dici ora? Nella pausa pranzo?- mi propone Normani

-No, no, assolutamente no, non posso. Non ho un discorso pronto e non so se riuscirei a dirglielo, in più non ho un discorso pronto, insomma deve essere qualcosa di importante e- le ragazze ridono –Vi prego-

-Stai calma, non devi parlare di fronte a milioni di persone, siete solo tu e lei-
Ally

-Sì, ma non so nemmeno dove sia-

-Vai a cercarla. Ci vediamo dopo-
mi dice Ally

Comincio a cercarla per tutta la scuola, faccio perfino due giri, ma so bene dov’è, evito la palestra infatti.

Poi ci rinuncio, prendo un bel respiro e mi avvio verso la palestra.

Mancano solo dieci minuti alla fine dell’ora, spero bastino per dirle ciò che ho dentro.

Esito prima di aprire la porta, poi faccio un altro grande respiro e entro.

Lei sta giocando a basket come immaginavo; fa un canestro e poi si volta verso di me.

-Hey ciao- mi dice, io le faccio solo un gesto della mano per salutarla.

Mi vado a sedere nel primo scalino degli spalti e dopo pochi secondi lei mi raggiunge.

-Tutto a posto?- mi chiede appena si siede

Io annuisco, le parole rimangono bloccate nella mia gola per la seconda volta in questa giornata.

Lei appoggia la schiena allo scalino sopra di noi.

Io appoggio la testa nella sua spalla e mi rilasso.

Dopo quelli che penso siano minuti, la sento muoversi allora alzo la testa e vedo che mi guarda, si morde il labbro inferiore.

Io mi avvicino, capendo le sue intenzioni, lei appoggia la mano sulla mia guancia.

Tutto è perfetto, finalmente potrò riassaporare quelle labbra che ho sognato tutta la notte.

Le nostre labbra si sfiorano

-Vi abbiamo trovato finalmente. La campana è suonata- ci allontaniamo quando sentiamo la voce di Ally

“Cazzo”

-Abbiamo interrotto qualcosa?- ci chiedono tutte e tre

-No, niente affatto- rispondiamo io e Lauren all’unisono

Ma solo io so che sanno benissimo che hanno interrotto qualcosa.

Lauren si alza, prende il suo zaino che era affianco alla porta

-Ci vediamo dopo- è rivolto a tutte, ma guarda soltanto me

Quando Lauren esce io mi abbandono sulla panchina su cui sono seduta e sbuffo.

-Scusa Mila-

-Non importa Mani-
le rispondo

-Gliel’hai detto?- mi chiede Dinah

-No, le parole non mi uscivano dalla bocca. Ci ho provato, davvero-

-Così, hai pensato che magari un bacio gliel’avrebbe fatto capire?-
mi chiede Normani

-Sì, ma principalmente l’ho fatto perché lo volevo. E ora usciamo perché se sto qui per un altro secondo mi deprimo-

Anche le ultime due ore le passo pensando a Lauren, che si trova nelle mie stesse classi.

Io e le altre ci dirigiamo verso la macchina di Ally, ma prima che possa salire sento qualcuno chiamarmi

-Camz!-

Quando mi raggiunge siamo dietro la macchina di Ally, dalla quale loro hanno una visione completa di ciò che accade.

-Volevo salutarti prima di ritornare a casa- sembra nervosa e non posso non pensare che è adorabile mentre si gratta la nuca, insicura.

Ci guardiamo, poi lei mi stringe la vita e mi abbraccia.

Io stringo le braccia attorno alle sue spalle e sorrido, mentre appoggio la testa nella sua spalla.

Veniamo interrotte da un clacson, quello di Ally.

“Me la pagherete”

Ruoto gli occhi al cielo.

-Mandami messaggi, così parliamo, va bene? E comunque ci vediamo domani- le dico

Poi, con tutto il coraggio in me e anche quello di tutte le persone del parcheggio, poggio le mie labbra sulle sue e mi ci perdo, esaltata dal loro sapore.

Quando chiudo gli occhi ci siamo solo io e Lauren.

Ma prima che possa reciprocare io mi allontano e salgo in macchina.

Aspetto un paio di secondi e le domande arrivano come una valanga

-Wow Mila. Ti dai da fare eh?- mi prende in giro Dinah dal sedile passeggero a fianco a Ally

-Finiscila- le dico –Comunque me la pagherete per il clacson-

-E’ stata lei- grida Normani indicando Dinah

-Non avevo dubbi- le dico

Smettono di farmi domande quando capiscono che non sto prestando attenzione.

Dopo alcuni minuti osservando fuori dal finestrino sento il telefono vibrare nella tasca.

Lo tiro fuori.

“Ciao Camz”

Sorrido

“Sai che non si usa il telefono in macchina?”

Dopo pochi secondi mi arriva un altro messaggio

“Chi ti ha detto che sono in macchina?”

“?”

“Non avevo voglia di guidare allora ho lasciato la macchina a Chris e ho corso come so fare io e sono arrivata a casa in un minuto. Ora sono sdraiata comodamente nel mio letto”


Rido.

Prima che possa inviare una risposta mi arriva un altro messaggio da parte di Lauren

“Posso chiederti una cosa?”

“Certo”


Ora anche io sono a casa mia, sdraiata sul letto a pancia in su.

Passa mezz’ora e non ho ancora una risposta da Lauren, allora le invio un messaggio.

“Lauren? Puoi chiedermi qualsiasi cosa”

Nessuna risposta.

Incomincio a preoccuparmi seriamente, in più un brutto presentimento mi invade la mente.

“Ti prego Lauren rispondimi, dimmi che stai bene”

Ancora nessuna risposta.

Allora chiamo Ally.

-Senti Ally, ho davvero un brutto presentimento e ho paura che Lauren sia in pericolo. Ho bisogno che mi accompagniate nel bosco-

-Nel bosco? Perché nel bosco?-

-E’ lì che vive Lauren, la sua casa è costruita là. Ti prego Ally, lo so che è strano, ma sono davvero preoccupata. Mi ha detto che voleva chiedermi una cosa e io le ho mandato tre messaggi e lei non mi ha risposto, è passata quasi un’ora-

-Va bene Mila, però non agitarti. Sto venendo a prenderti insieme a Dinah e Normani-


Due minuti dopo il campanello suona e io scendo ad aprire.

-Dio Mila, sei bianca come un lenzuolo- mi dice Normani

-Sono solo molto preoccupata. Ora andiamo-

La sensazione che Lauren sia in pericolo non mi lascia per un momento mentre ci dirigiamo verso il bosco, il brutto presentimento lo sento in tutto il corpo.

Le mani cominciano a sudare più ci avviciniamo allo spazio verde.

So che non è soltanto un brutto presentimento quando arriviamo al punto in cui Lauren aveva fermato la macchina quando mi ci aveva portato per la prima volta.

Comincio a correre e entro nel bosco seguita dalle ragazze.

-LAUREN!!- comincio a gridare e le altre mi imitano.

Quando siamo arrivate al centro della zona ci fermiamo per riposare un po’, l’ansia è al massimo, sono madida di sudore nella fronte, le mani mi tremano e il brutto presentimento è ancora lì, ancora più forte e più presente.

Stiamo per ripartire quando qualcuno mi colpisce da dietro, cado a terra, vedo una persona sfuocata che mi guarda dall'alto e poi il buio si appropria della mia vista.





 



SPAZIO AUTRICE
eccomi qui a sorprendervi con un altro capitolo :)
Spero vi piaccia, ci sto mettendo l'anima in questi ultimi capitoli, davvero.
Ho deciso che non aggiornerò più settimanalmente ... ma appena raggiungo le 100 visualizzazioni (sempre che ci riesca) oppure quando ricevo almeno 2 recensioni.
Vi giuro che i capitoli 15 e 16 wsono fantastici, davvero, camren in ogni angolo, dolcezza ecc.
Non vedo l'ora di pubblicarli :))
Ditemi cosa pensate di quest'ultimo capitolo.
Alla prossima
Elena

 

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Capitolo 15
*** My savior ***




                                                NotHuman



 
My savior





Mi risveglio con la pelle d’oca, in una stanza buia, illuminata soltanto da una finestra rotta.

Sono sdraiata a terra vicino alle altre ragazze, che non si sono ancora svegliate.

Mi guardo attorno, sono in un salone di una vecchia casa abbandonata.

Sento l’odore della muffa sotto il naso.

Mi tocco la testa perché mi pulsa, quando rimuovo la mano la vedo rossa, piena di sangue.

Mi preoccuperei se non fosse per il pugno che ricevo pochi secondi dopo.

Cado a terra pochi metri più in là.

Mi tocco il naso e vedo che anche da lì esce del sangue.

-Tu, dimmi dove si è nascosta Lauren!- mi dice un ragazzo, pallido e con gli occhi gialli

-O si è risvegliata- una donna sta scendendo le scale dieci metri più in là, ma un secondo dopo è a fianco al ragazzo.

Un uomo mi stringe il collo da dietro

-Ti conviene dircelo subito. Mi attira il sangue che cola lungo il tuo viso e giù per il tuo collo-

Ovviamente, come ho fatto a non capirlo prima?

Vampiri.

-Cosa volete da noi?- chiedo

-Dov’è Lauren?-

“Non ve lo direi neanche se lo sapessi”

La donna mi da un calcio sul viso e capisco che sa leggere la mente.

-Non lo so- tossisco e vedo il sangue scendere a gocce dalla mia bocca

Anche Ally, Dinah e Normani si risvegliano.

-Vi prego, non fate loro del male-

La donna sorride e prende Normani per il collo alzandosi poi in piedi di fronte a me.

-O rispondi o la tua amica avrà il collo spezzato in un secondo-

Ho paura.

-Fate del male a me, ma non a loro. Loro non centrano nulla-

-E no, così è troppo semplice cara-
vedo che la donna stringe la presa al collo di Normani

Dinah e Ally mi guardano aspettando una mia mossa.

Il ragazzo si avvicina al mio viso e mi gelo quando inizia a baciarmi il collo, tirando fuori i canini e sfiorando il punto dove passa la giugulare.

Sembra quasi quello che ho immaginato che Lauren mi facesse, con la differenza che quello che faceva Lauren mi piaceva.

-Diccelo! Ora!- mi sussurra nell’orecchio

-Non lo so, davvero. Non ne ho idea. Sono venuta qui nel bosco per cercarla-

-Di addio alla tua amica-
mi dice la donna

“Ti prego Lauren, salvaci”

Ed è come se Lauren avesse sentito la mia preghiera perché appare dalla finestra rotta.

La luce la fa brillare e la visione è mozzafiato, sono esaltata dalla sua bellezza.

Mai mi è sembrata più bella di ora.

Vedo del sangue sul suo labbro inferiore e qualcosa mi dice che abbia appena cacciato.

-Fermi, lasciatele stare. Sono qua-

La donna lascia andare Normani che ritorna spaventata vicino a noi.

-Era ora Jauregui! Il coniglietto è uscito fuori dalla sua tana- la prende in giro l’uomo

Lei fa una smorfia e mostra i suoi canini affilati.

Perdo il respiro, ma non perché ho paura, ma perché tutto quello che ho immaginato il giorno che ho scoperto il suo segreto ritorna, ancora più forte di prima e posso quasi sentire i suoi denti sulla mia pelle, sul mio collo, sul mio stomaco, sulle mie cosce.

Scuoto la testa e scaccio via quei pensieri, pensando che c’è altro di cui preoccuparsi ora.

-Io sono pronta-

I tre vampiri si piazzano a cinque metri da Lauren.

Due secondi di sguardi e poi tutti e tre assalgono Lauren.

“Lauren”

Lei li respinge tutti e tre, prendendo colpi.

Evita di attaccare e si mantiene il più lontano possibile da loro.

All’inizio non capisco il perché, ma poi realizzo : sta guadagnando tempo.

L’uomo è davanti a lei pronto a colpirla, poi vedo il ragazzo dietro di lei.

-Lauren- urlo alzandomi

Lei si volta verso di me e sia l’uomo che il ragazzo l’attaccano.

La fanno inginocchiare e le tengono le braccia ferme

“E’ tutta colpa mia”

Vedo riapparire la donna, davanti a lei, pronta a torturarla.

Senza neanche pensarci due volte corro verso la donna, con non so che intenzioni.

Ma lei mi da un pugno e ora sono sicura di avere il naso rotto.

Ci riprovo, questa volta la donna si scoccia e mi da un pugno nello stomaco, tanto forte da farmi sputare sangue.

-CAMILA!!- urla Lauren

La donna mi prende per i capelli e comincia a prendermi a pugni in faccia.

-FERMI!!! LASCIATELA IN PACE! E’ ME CHE VOLETE. LASCIATE STARE LORO- grida Lauren

-Billy liberati di lei, fatti uno spuntino- vedo il ragazzo venire verso di me

-NO! LASCIATELA STARE! NON FATELE DEL MALE- urla Lauren e si agita, cercando di liberarsi dalla presa dell'uomo.

E penso che sarebbe il giusto momento per dirle che la amo.

Ironico, è proprio vero che in punto di morte dici ciò che hai sempre avuto paura di dire.

Il ragazzo corre verso di me e mi morde il collo, sento che succhia e che beve il sangue.

Sento Lauren che urla ‘NO’ ma per me è come un sussurro.

Poi sento altre urla, la gente nella stanza si è moltiplicata, io cado a terra.

Mi sento debole, vedo due persone inginocchiate che mi guardano, una è sicuramente Lauren e l’altra penso sia Michael, ma non ne sono sicura.

Si parlano

-Ti amo- dico

Lauren risponde, ma io non riesco a sentirla.


Lei posa le sue labbra nel mio collo, inspira e espira, buttando l’aria calda sul mio collo, ho la pelle d’oca.

Poi sento che libera i canini e mi succhia il collo, dopo più nulla.

Mi sveglio su qualcosa di morbido, su un letto, mi volto verso sinistra e capisco dalla parete che è la stanza di Lauren.

Ho la gola secca, una benda sul collo, l’unica cosa che ricordo è Lauren che mi morde il collo.

Mi guardo attorno, la vista più chiara, sedute sul letto attorno a me ci sono Clara, Dinah, Ally e Normani, Taylor è in piedi vicino alla porta.

Cerco Lauren, ma non la vedo.

-Lauren?- cerco di parlare, ma la gola mi fa un male cane

-Tesoro, non sforzare la gola, quel ragazzo ha iniettato del veleno che ha ferito le tue corde vocali, ma ti riprenderai presto, solo che devi cercare di non parlare- mi dice Clara

-Lauren?- le chiedo di nuovo

-Lei sta bene, è andata a fare un giro- non capisco il significato di questa frase, ma l’importante è che lei stia bene.

-Tay vai a cercarla- lei annuisce e esce dalla porta

Poso le mani in quelle delle ragazze.

-Stiamo bene Mila, non ti preoccupare- annuisco

-Abbiamo detto loro tutto, tanto avrebbero capito prima o poi- mi informa Clara e io annuisco –Potresti dir loro che sono al sicuro con noi?- annuisco nella direzione delle mie amiche

-Scusate se non ci siamo fidate, ma ho sempre visto i vampiri come creature immaginarie e scoprire che esistono davvero da un giorno all’altro è un po’ travolgente- dice Ally

-Capisco cara, lo capisco. Ma siete al sicuro con noi, noi non uccidiamo gli umani come quei tre vampiri che vi hanno attaccato. Esiste una specie di banca del sangue diciamo ed è da lì che prendiamo il sangue, non uccidiamo nessuno-

Qualcuno apre la porta e non sono mai stata così felice di vedere una persona.

Lauren.

Mi alzo e corro verso di lei.

L’abbraccio e lei mi solleva da terra.

Ci siamo solo noi al mondo ora.

-Piccola, non piangere. Va tutto bene ora- solo quando lei mi sussurra questo nell’orecchio realizzo di star piangendo.

Quando mi posa a terra mi asciugo le lacrime con il dorso delle mani e mi accorgo che nella camera siamo rimaste solo io e Lauren.

-Come stai?-

Metto le mie mani sulle sue guance e la attiro verso le mie labbra.

Lei mi solleva di nuovo da terra mentre passa la lingua sul mio labbro inferiore e io apro la bocca dandole libero accesso.

Sento il sapore salato delle lacrime e non capisco se sono io che sto piangendo o lei.

E’ un bacio appassionato, ma dolce e pieno di amore.

Si sta allontanando, ma io la costringo a continuare il bacio mordendole il labbro e fiondandomi dentro la sua bocca per la seconda volta in nemmeno 24 ore.

Non so bene quanto passa, ma quando ci allontaniamo, non troppo, l’una dall’altra, ci mettiamo a ridere, non so bene il perché, sono troppo felice per chiedermi il motivo.

Mi abbraccia e la stringo il più forte possibile.

-Ti amo- le dico, con la voce rauca e debole

Gliel’ho detto, cavolo, così schietta e diretta, così normalmente, come se fossi abituata a dirlo, come se l’avessi detto già milioni di volte.

Insomma, fanculo i discorsi.

Lei ride

-Lo so Camz, l’hai già detto prima. Ti ho sentito e ti amo anche io-

Annuisco e mi rilasso, con la testa appoggiata sulla sua spalla.

-Ti ho mandato dei messaggi- le dico

-Sì, sì lo so. Ma sai, non avevo molto tempo per rispondere, dato che ero inseguita da tre vampiri che volevano uccidermi- ride e io le do un pugno sulla spalla guardandola male –Okay, okay, non è divertente. Comunque volevo chiederti …- comincia a dondolare avanti e indietro con i piedi come fa sempre quando è nervosa, poi chiude gli occhi e fa un grande respiro –Ti andrebbe di uscire con me? E prima che me lo chieda : sì, ti sto chiedendo un appuntamento-

Io la guardo negli occhi, mi piace troppo farla morire di preoccupazione e di nervosismo.

Finisco la messa in scena quando vedo il sudore nella sua fronte e il suo sguardo preoccupato, scoppio a ridere.

-Okay, so che può sembrare ridicolo perché ci conosciamo da poco e perché sono una ragazza vampiro- la interrompo

-Non sono dei problemi quelli- le dico ricordandomi di ieri notte –Rido per la tua faccia, andiamo, è ovvio che dico sì. Sono io che ti ho baciata, tutte le volte-

-Magari avevi cambiato idea su di me-
mi dice

-Nuh- avvolgo le braccia attorno al suo collo, appoggio la mia fronte alla sua e la bacio quando sento le sue braccia attorno alla vita.

E’ un bacio breve e dolce, a stampo, ma è abbastanza per mostrare quanto teniamo l’una all’altra.

-Ora passeremo tutto il tempo a baciarci o hai altre idee?- mi chiede e io non posso non scoppiare a ridere perché è così seria perfino dicendo una cosa simile

La prendo per mano e la faccio sedere nel letto di fronte a me. 

-Devo farti delle domande-

-Okay, spara cowgirl-
sorrido, trattenendo una risata

“Da quando è diventata così estroversa e divertente?”

-Perché volevano ucciderti?-

In teoria dovrei lasciare la gola a riposo, ma ho davvero bisogno di chiedere a Lauren quelle cose.

-Diciamo che ho ucciso una loro preda … quando ancora mi cibavo di umani intendo-

-Perché mi hai morso il collo?-
la gola mi brucia e so che dovrei smettere di parlare

-Non volevo ucciderti, è che quel ragazzo ha del veleno nei denti e te lo ha iniettato nel sangue mentre lo beveva. E io, essendo l’unico membro della famiglia che beve sangue animale, ero l’unica che mi sarei potuta controllare bevendo il tuo sangue-

-E perché sei scappata dopo?-


Fa un grande respiro

-Perché era troppo, perfino per me. Dovevo liberare la mente-

-Hai pensato a-

-Sì, sono un vampiro cazzo Camila. E’ naturale, probabilmente saresti morta se non ci fosse stato mio padre a fermarmi … e me ne vergogno, tanto-
scoppia a piangere –Mi dispiace-

La abbraccio, forte, mentre le accarezzo i capelli e le bacio la testa.

-Non importa Laur, mi hai salvato la vita e questo basta-

-Ma stavo per portartela via-

-Ma non l’hai fatto, smettila di incolparti per nulla-


Restiamo così anche quando Lauren ha smesso di piangere.

-Ora dovremmo scendere-

Ci alziamo e la fermo prima che esca dalla porta.

Le asciugo le lacrime, lasciando nessuna traccia del pianto, poi le bacio entrambe le guance.

Le sorrido e poi le prendo la mano, intrecciando le nostre dita e scendendo le scale.

-Mi dispiace per avervi coinvolto in tutto questo- mi dice mentre scendiamo le scale

-Non ti preoccupare, almeno non devo nascondere loro nulla-

Le sorrido e lei posa le sue labbra sulle mie, in un bacio breve e casto, ma mi basta per sapere che anche lei mi vuole quanto io voglio lei, che anche lei ha bisogno di me quanto io ho bisogno di lei.










 
SPAZIO AUTRICE
eccomi qui con questo nuovo capitolo che, devo ammettere, è il mio preferito fino ad ora, perchè Lauren si mostra gentile, amorevole, sembra quasi umana.
Comunque ... Austin? Ma perchè avrebbe dovuto colpire Camila, è innamorato di lei, non avrebbe senso, ma accetto comunque le vostre recensioni.
Spero che vi piaccia questo capitolo perchè io lo amo da morire.
Lasciatemi tante recensioni :)
Alla prossima
Elena

 

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Capitolo 16
*** Sexually frustrated ***



                                              NotHuman

 
 
Sexually frustrated




Contenuto non adatto ai minori di 18 anni.








Nah sto scherzando, anche perchè io ne ho 15 :) Buona lettura


 

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Quando entriamo nel salone vediamo Clara che parla con Normani, Ally e Dinah, tutte tre perplesse.

Taylor e Chris invece se la ridono.

-Quando qualcuno viene trasformato in vampiro assume dei poteri, non è difficile- dice Clara

-Non è difficile, ma è alquanto incredibile- dice Normani

-Per esempio Lauren può leggere nella mente degli altri-

Vedo tutte e tre corrugare la fronte e pensare a qualcosa.

-Sì, grazie per avermi informato di ciò che hai mangiato ieri Dinah- dice Lauren e Dinah rimane stupita –Anche io penso che il professore di storia sia noioso Normani- anche lei rimane stupita –E Ally? Hai seriamente un poster dei Green Day in camera? Tu?-

-E’ incredibile-
dice Ally

Lauren ride alla loro incredulità e io rido con lei.

A un certo punto sento la testa girare e devo sedermi sul divano per cercare di alleviare il dolore.

Premo le mani sulle tempie e chiudo forte gli occhi, ma il dolore non passa.

-Hey stai bene?- Lauren mi chiede inginocchiandosi davanti a me, io faccio cenno di no con la testa

-Tesoro sdraiati- mi dice Clara e io obbedisco

Il dolore si allevia, ma la testa mi pulsa ancora.

-Bevi- Lauren mi ordina e io obbedisco ancora una volta.

Ma non mi sento meglio, anzi sento il dolore aumentare.

-Lauren portala in bagno e rinfrescale il viso. Sai cosa fare- le ordina Clara

Lauren mi prende in braccio e mi porta nel bagno di sopra.

Mi tengo stretta al lavandino perché ho paura di cadere, anche se Lauren è dietro di me.

Mi tiene stretta con un braccio attorno alla vita e con l’altra mano mi rinfresca la faccia.

Poi mi bagna il collo e la nuca.

Mi prendo un momento per guardarmi allo specchio.

Sono distrutta.

Ho il naso rotto fasciato da un cerotto, il labbro è spaccato, ho graffi in tutta la faccia, gli occhi sono stanchi e distrutti.

Sono orribile, come ha fatto Lauren a baciarmi e a dirmi che mi ama davanti a un viso simile?

Non merito di stare al suo fianco.

-Ti senti come se stessi per avere una crisi epilettica?- io faccio cenno di no con la testa

Mi giro per non dovermi guardare ancora allo specchio, mi trovo faccia a faccia con Lauren, poso la mia fronte sulla sua e faccio grandi respiri, evitando il dolore alla testa.

-Piccola, dovresti andare a dormire, magari dopo ti sentirai meglio. Va bene?- io annuisco

Lei mi prende in stile principessa e mi porta in camera sua.

Mi adagia sul letto e si corica a fianco a me, poso la testa sull’incavo del suo collo e respiro il suo profumo.

Lei mi accarezza la testa e la schiena, tenendomi stretta a sé, mi addormento pochi secondi dopo.



                                                                            ----------------------------------------------



Quando mi sveglio l’altro lato del letto è freddo.

Allungo le dita per cercare il calore di Lauren, ma trovo solo la tela grezza della fodera del materasso.

Mi volto verso sinistra e noto che è buio, guardo la radiosveglia nel comodino di Lauren, segna le 21.07, l’ultima volta che l’ho guardata segnava le 18.12.

Mi alzo e vado a cercare Lauren, il mal di testa c’è ancora, ma non mi sento più come un chiodo martellato.

Scendo le scale e entro in cucina.

-Oh tesoro, ti sei svegliata. Come stai?- mi chiede Clara

-Meglio-

Mi siedo dove ero seduta stamattina, mi guardo intorno, in cerca di Lauren.

-Lauren è andata con Chris a prendere le pizze- mi dice Taylor

-Anche tu sai leggere la mente?- le chiedo

-No, sono soltanto in grado di capire cosa vogliono le persone- le sorrido

-Tesoro, a te va bene se mangiamo la pizza vero?- mi chiede Clara

-Se mi va bene? E’ come chiedere a uno scoiattolo se vuole le noccioline- ridiamo tutti insieme

-Come mai state ridendo?- chiede Chris

-Nulla- dice Taylor facendomi l’occhiolino

Lauren posa le pizze sul tavolo, poi s’inchina e posa le sue labbra sulle mie in un bacio dolce e rassicurante che dura 5 secondi.

Le altre persone in cucina non sembrano infastidite o sorprese, Lauren dev’essere apertamente lesbica.

-Stai bene?- annuisco

-Normani e-

-Le ho riportate a casa-
mi interrompe dandomi un altro bacio

-Su, finiamola con le smancerie che ora si mangia- dice Chris

-Mia madre-

-Ho detto alle ragazze di avvisarla che stai da me a dormire-
mi interrompe di nuovo

-Potresti smettere di interrompermi? E’ piuttosto fast- mi interrompe di nuovo dandomi un bacio.

Quando sbuffo e alzo gli occhi al cielo lei ride.

Parliamo del più e del meno e in un’ora abbiamo finito di mangiare.

Gli Jauregui si stanno spostando in salone e io li seguo, ma Lauren mi prende per mano e ci dirigiamo in camera sua.

-Noi andiamo a dormire- avvisa Lauren

-Vuoi veramente dormire?- le chiedo io una volta entrate nella sua stanza

-No sciocchina, voglio solo passare del tempo con te, da sole- mi risponde baciandomi la fronte

Cerca qualcosa nei cassetti e mi porge un pigiama.

-Mettilo, così se ti addormenti non stai scomoda-

Sono indecisa : cambiarmi nella stanza così che lei possa vedere quanto sono orribile o cambiarmi in bagno dimostrandole che non ho fiducia in lei?

Sento delle braccia cingermi la vita e delle mani sulla pancia, il calore del corpo di Lauren dietro di me, il suo respiro sul collo mi sta facendo impazzire.

-Puoi cambiarti qui, non avere vergogna, sei bellissima- arrossisco e mormoro un ‘grazie’

Lei mi da un bacio sulla guancia

-Ma se davvero non vuoi non sbircerò- ridacchio

Mi cambio e anche lei lo fa, davanti a me, mostrandomi tutta la sua magnificenza e non esagero quando dico che sembra una dea greca.

Mi accorgo troppo tardi che la sto fissando.

Vengo beccata in pieno, infatti lei si gira verso di me con indosso soltanto l’intimo e io sono a bocca aperta dalle sue forme, dalle sue curve, i fianchi sono perfetti, il fondoschiena e tutto l’altro pure.

-Ti piace quello che vedi?- eccolo, il sorriso seducente e malizioso di Lauren; mi sento avvampare, lei ridacchia –Stavo scherzando-

Finisce di vestirsi e mi prende in braccio, facendomi sdraiare sul letto.

-Senti, per l’appuntamento va bene domani sera? Appena usciamo da scuola?- io annuisco, lei si posiziona sopra di me, appoggiando i gomiti ai lati della mia testa –Dove ti piacerebbe andare?-

-Non so, qualunque posto, per me è uguale-


Lei nota una certa tristezza nel mio tono di voce

-Cosa c’è Camz?-

-Nulla-

-Non mentirmi-


Faccio un grande respiro e la guardo negli occhi, mi dicono ‘sei con me, non ti preoccupare’, ‘fidati di me’, ‘non avere vergogna’, ‘liberati’ e io non posso ignorare tutte queste richieste.

-Io non ti merito- lei sembra sorpresa –Non fare la stupita, tu sei bellissima, hai un corpo fantastico, un viso bellissimo e io invece sono orribile, non merito una ragazza come te. Sei troppo bella per me- sento le lacrime sulle guance e Lauren, prontamente, le asciuga con il pollice

-E io cosa dovrei dire? Tu sei la ragazza più dolce, sincera, buona, altruista al mondo e- la interrompo

-E’ diverso. Una persona per strada vede la tua bellezza esteriore, non la mia interiore- le lacrime ora cadono copiosamente e non riesco, non voglio fermarle

-Come posso farti credere di essere la più bella ragazza che io abbia mai visto?-

-Non puoi-


Lei comincia a baciare ogni singola parte del mio viso
.
-Amo il colore della tua pelle, amo il modo in cui i tuoi occhi si illuminano quando parli di qualcosa che ti piace, amo i tuoi capelli, amo il tuo odore, amo le tue labbra-

Rabbrividisco quando inizia a baciarmi il collo.

-Sento il tuo cuore battere forte, è per me Camz?- eccolo di nuovo, quel tono di voce seducente e io non posso resisterle

Mi mordo il labbro per evitare che qualsiasi suono anomalo esca dalla mia bocca.

Solo un paio di giorni fa mi immaginavo Lauren che mi baciava il collo e ora sta succedendo davvero.

Non riesco a trattenere un gemito quando sento che succhia sul mio punto debole, un po’ più giù del punto in cui si incontrano mascella e orecchio.

Quando mi accorgo di quello che ho fatto arrossisco.

Sento i suoi denti sfiorarmi la pelle e chiudo gli occhi, ma li riapro subito quando non sento più le labbra di Lauren sulla mia pelle.

La porta del bagno è chiusa a chiave, allora busso ma nessuno mi risponde.

Sento un respiro accelerato ed è allora che so che Lauren è là dentro.

-Lauren, so che sei là dentro, apri- niente –Ti prego Laur, non mi hai fatto nulla-

Sento Lauren aprire la porta.

Mi ritrovo davanti Lauren che piange e io la abbraccio forte.

E’ allora che la sento scoppiare, sento i suoi singhiozzi forti e gli spasmi.

-Laur, è tutto a posto, sto bene-

-Non voglio farti del male-

-Ti ho detto che sto benissimo-
metto le mani nelle sue guance e con i pollici le asciugo le lacrime –Sto bene, davvero-

Con l’indice sfiora il punto che i suoi denti hanno toccato, io sposto i capelli per farle vedere che non ha lasciato nessun segno.

-Visto?- lei annuisce

-Possiamo rifarlo altre volte?- mi chiede e io rido

-Dovrebbe essere piaciuto più a me- le dico

-A te è piaciuto?- arrossisco e annuisco

Si morde il labbro, le sue mani sono sui miei fianchi e mi spinge delicatamente fino a quando la mia schiena è appoggiata al muro.

Ci sorridiamo.

Lei riprende il suo attacco al mio collo.

Le miei mani sono sulle sue spalle e la tengo stretta a me, nel mentre mi stacco dal muro per avvicinarmi il più possibile a lei.

Le sue mani trovano rifugio nella mia vita e poi vanno a strizzarmi il sedere.

-Tieni le mani in tasca Jauregui- la sento sorridere sul mio collo

Solo ora mi accorgo di quanto sia eccitante questo momento, di quanto siamo intime.

Sento il cuore battere eccessivamente veloce e faccio grandi respiri per tentare di re immagazzinare l’aria che Lauren mi toglie ogni secondo che passa.

La sua mano sinistra è ancora sul mio sedere, invece quella destra sta esplorando la mia schiena, sento che si trattiene più del normale quando raggiunge il gancio del mio reggiseno.

Sento il cuore in gola quando lo tocca e devo stringere forte il labbro per non far uscire nessun rumore dalla bocca.

Sento qualcosa di strano in mezzo alle gambe, cerco di evitarlo strizzando le cosce, ma quest’azione peggiora tutto, mi sento ancora più eccitata di prima.

L’eccitazione sta prendendo il controllo del mio corpo, soprattutto dello spazio in mezzo alle gambe.

“Cazzo, mi sto bagnando”

Strizzo gli occhi e cerco di evitare il tutto, concentrandomi solo sulle azioni di Lauren, ma peggioro le cose e l’eccitazione aumenta ancora di più.

“Sto perdendo il controllo del mio corpo”

Mi strizza di nuovo il sedere nel mentre che, con le dita, percorre il tragitto della mia spina dorsale e, quando arriva al gancio del reggiseno, ci gioca per un po’, non riesco a trattenere il gemito.

“Cazzo Jauregui, mi farai diventare matta se continui così”

Un altro gemito esce dalla mia bocca quando rilascia il suo respiro caldo sul mio collo.

Con le labbra percorre un paio di volte la distanza tra il mio orecchio e il mio collo, poi, con tono seducente, sussurra

-Per oggi ci fermiamo qui Cabello, non voglio farti eccitare troppo-

“Come se non lo avessi già fatto”

Mi prende in braccio e mi adagia sul letto, poi si stende accanto a me portandomi vicina a sè.

Appoggio la testa nella sua spalla.

-Buonanotte- sussurra

E io non le rispondo perché dalla mia bocca uscirebbe soltanto un altro gemito.

Sono incazzata, vorrei prenderla a schiaffi.

“Come puoi lasciarmi così Jauregui?”

Non credevo fossi così eccitata, ma lo sono e questa cretina della ragazza che ho a fianco ha deciso di fermarsi.

“E come pensi che io possa dormire Jauregui? Sono sessualmente frustrata ora per colpa tua”

Me la pagherai questa Lauren.





 
SPAZIO AUTRICE:
eccomi qua, sono tornata!!
Capitolo regalo perchè è uscita BO$$ (solo su mtv, l'uscita ufficiale è domani).
Cosa ne pensate della canzone? Io la amo totalmente, sono ossessionata e non vedo l'ora di vedere il video.
Torniamo alla storia.
Vi piace questo capitolo? :)
Questa non ve l'aspettavate vero? Vi ho sorprese? Spero piacevolmente.
Voglio vedere se ci sono dei tributi che riescono a  trovarmi la citazione di hunger games.
Voglio sapere se vi piace, anche perchè ci sono andate pesante questa volta, voglio sapere se ho esagerato.
Lasciate delle recensioni pls.
Vi amo tutti.
Alla prossima
Elena​

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Capitolo 17
*** Nick twitter (non è un capitolo) ***


Ciao a tutti, allora oggi mi è capitata una cosa stranissima. Stavo leggendo tweet in tl e una ragazza stava cercando disperatamente l'autrice di "Not Human" e all'inizio ho pensato "Cosa ho fatto di male?". Poi scopro che la ragazza va matta della mia ff. Poi parlo con un'altra mia "fan" e mi dice che mezzo gruppo delle camren shippers italiane su fb mi sta cercando e io ero tipo "ma mi prendi in giro? Non è possibile"
E alla fine scopro che ci sono un sacco di persone che amano la mia ff, e io che pensavo che non mi cagasse nessuno.
Non potete capire quanto sia felice, davvero grazie mille per il supporto.
Comunque per chi volesse parlarmi o qualunque cosa, su Twitter sono @drunkofcamren e questo è il mio profilo fb https://m.facebook.com/LadyHoran
Ancora grazie mille per il supporto, mi sento davvero apprezzata, non mi sono mai sentita così, grazie mille.
Alla prossima
Elena

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Capitolo 18
*** Too many kisses and a perfect date ***



                                                  NotHuman

 


Too many kisses and a perfect date








Sento delle dita che mi accarezzano il viso e delle labbra che mi baciano la testa.

Apro gli occhi e vedo Lauren che sorride e io l’abbraccio.

-Tesoro, per quanto vorrei restare qui con te per tutta la mattina dobbiamo andare a scuola-

Sbuffo e mi alzo.

Prendo dei vestiti a caso dall’armadio e vado in bagno a lavarmi.

Non faccio che pensare a ieri, al nostro momento di passione, se così possiamo chiamarlo.

Mi accorgo che sono ancora incazzata quando comincio a sfregarmi il corpo con la spugna un po’ più forte del normale lasciando dei segni rossi su tutto il corpo.

-CAZZO!- urlo e lancio la spugna fuori dalla doccia

Sento qualcuno bussare alla porta, ma non rispondo

-Amore, è tutto a posto?- Lauren mi chiede avvicinandosi alla porta della doccia, dove io ho poggiato la fronte

Sbuffo e so che lei mi ha sentito quando mi chiede

-Ce l’hai con me?-

Sbuffo ancora una volta e le do le spalle

Ci sono alcuni secondi di silenzio e credo che Lauren se ne sia andata, fino a quando sento l’aria fredda colpirmi la schiena.

Delle braccia sono avvolte attorno alla mia vita.

Lauren è dietro di me, completamente nuda e io non so come mi sento : eccitata o imbarazzata?

Opto per la seconda quando sento le guance prendere fuoco.

Lei mi da un bacio affettuoso sul collo, poi sull’orecchio e infine sulla testa.

L’acqua ci scivola addosso e le parole rimangono nelle nostre bocche, rinchiuse, sempre se ci sono le parole da dire.

Dopo alcuni minuti Lauren si inchina di nuovo per baciarmi il collo

-Credimi, mi piacerebbe tanto restare così per un altro po’, ma se non ci muoviamo arriveremo in ritardo a scuola-

La sento uscire dalla doccia e io rimango immobile

-Puoi uscire sai?-

Mi volto e vedo che mantiene un asciugamano aperto per me.

Quando sono davanti a lei me lo avvolge intorno al corpo e poi mi bacia le labbra, trattenendosi un po’ più del necessario.

-Mi perdoni?-

Arrossisco e abbasso la testa e i miei piedi smaltati di blu, ormai andato via, sono diventati improvvisamente molto interessanti.

-Non ti piace questa intimità? Posso smettere, insomma se- la interrompo

-No, va bene- guardo dovunque ma non lei, mentre arrossisco ancora –E’ solo che mi imbarazza un po’, neanche le mie amiche mi hanno mai vista nuda- mi gratto la nuca imbarazzata

-Scusami, avrei dovuto chiederti il permesso- sembra davvero dispiaciuta, mentre si guarda le mani intrecciate –Mi dispiace-

-No, non intendevo quello. Ugh- mi gratto la testa, cercando le parole giuste per spiegarmi –Insomma è che non mi piace che le persone guardino il mio corpo-

-Mi dispiace-
mi interrompe di nuovo

-Aspetta, non ho finito. Ma se lo fai tu … va bene, insomma il nostro rapporto è diverso, quindi penso sia okay se facciamo queste cose. La prossima volta avvisami però-

Lei annuisce sorridendo, posa le mani sui miei fianchi e mi avvicina a sé.

Mi guarda e mi sorride prima di posare le sue labbra sulle mie, le mie braccia trovano il loro spazio attorno al collo di Lauren.

Faccio di tutto per non sorridere e per continuare quel bacio, ma mi riesce impossibile, perché sono troppo felice.

Rido e poi poggio la fronte nella sua clavicola.

-Scusami-

-Mi fa piacere farti felice-
e mi abbraccia

Io mi rilasso tra le sue braccia, dimenticando tutto, tutti i pericoli che ho corso, le mie amiche, la scuola, Austin, la presa in giro di ieri, ora ci siamo solo io e lei abbracciate mezzo nude in un bagno dove si muore dal caldo.

-Mi dispiace interrompere qualsiasi cosa stiate facendo, ma sono le otto e cinque- ci dice Chris

Appena sentito l’orario ci vestiamo velocemente e arriviamo in cucina che sono le otto e un quarto.

Quando abbiamo finito di mangiare sono le otto e venti.

Saliamo velocemente in macchina e in cinque minuti siamo a scuola.

Ci appoggiamo agli armadietti, io sono senza fiato dalla corsa e lei fa finta di esserlo, ci guardiamo e ridiamo.

Suona la campana e ci dobbiamo separare.

Sto per raggiungere la mia classe, quando lei mi prende per mano e mi avvicina a sé

-Mi concede questo bacio?- io rido

-Quanto sei idiota?- io mi alzo sulle punte dei piedi e le do un bacio a stampo e poi scappo via
                                     


                                                                               ---------------------------------------------------
 


Arrivo in classe giusto in tempo, ma il professore di biologia è ritardatario quindi mi rilasso quando mi siedo sul mio posto accanto a Normani.

-Ce ne hai messo di tempo!- mi dice Dinah

-Perché hai i capelli bagnati?- mi tocco i capelli

-Cazzo!- stanno aspettando una risposta –Ho avuto una piccola avventura e non ho fatto in tempo ad asciugarli-

-E’ una missione top secret o puoi informarci di questa avventura, Indiana Jones?-
mi chiede Normani

Rifletto per un po’ di secondi, decidendo se è il caso di rivelare ciò che mi ha trattenuto

-Diciamo che mi sono bagnata un po’-

-Dalla più innocente alla più sporca in pochi giorni wow Mila-
dice Ally

-No, no, no, non in quel senso idiote- ridono

“In effetti ieri mi sono bagnata IN QUEL SENSO, ma loro non hanno bisogno di saperlo”

-Se invece di cercare di farci leggere tra le righe dicessi le cose come stanno eviteresti situazioni imbarazzanti- mi dice Normani

-Ma io vi ho detto la verità, non stavo cercando di, vabbè fa nulla, ho fatto la doccia con Lauren e ci siamo trattenute perciò abbiamo ritardato-

-Allora ti sei bagnata in entrambi i sensi-

-Dio Dinah no, non abbiamo fatto nulla. Se vuoi saperlo-


-No grazie, non abbiamo bisogno di sapere tutti i dettagli della tua vita sessuale con Lauren- dice Normani

-Lo ripeto un’ultima volta, poi siete libere di pensare ciò che volete : non abbiamo fatto nulla, siamo solo rimaste abbracciate e la cosa è finita lì-
Appena mi giro entra il professore

-Buongiorno ragazzi-

Sento solo il suo buongiorno perché poi la mia mente comincia a vagare in altri posti, e che posti mannaggia!

Devo costringermi a far cambiare strada alla mia mente per evitare di lasciare bagnata la sedia alla fine dell’ora.

Penso all’appuntamento di stasera

“Oddio l’appuntamento, me ne ero completamente dimenticata. Che vestiti mi metto? Potrei cercare di fare la sexy e sedurla mettendo un abito corto e attillato … no, farei ridere i polli”

Vengo risvegliata dai miei pensieri quando sento la campana suonare.

Usciamo dalla classe e so che loro sono la mia unica soluzione, allora mi fermo facendo fermare pure loro

-Perché ti sei fermata?- mi chiede Ally

-Ho bisogno di aiuto, stasera ho un appuntamento e non so come cazzo vestirmi-

-Possiamo aiutarti anche se non ce lo chiedi a parolacce, sai?-
mi dice Normani

-Vaffanculo, allora mi aiuterete?-

-Certo, ma con chi è questo appuntamento?-
chiede Ally

Tutte tre la guardiamo come dire “sei seria?”

-Camz- Lauren mi chiama

Mi volto e corro verso di lei quando la vedo.

La abbraccio e la sento ridere.

La spingo verso il suo armadietto e la bacio con tutta la passione che ho in corpo, infatti lei sembra sorpresa, ma sento che ricambia il bacio due secondi dopo.

La sua mano mi accarezza una guancia e l’altra mi stringe il fianco.

Quando ci stacchiamo ci sorridiamo e io sono un po’ imbarazzata.

Mi volto e vedo le mie amiche sorridendo appoggiate su alcuni armadietti, il mio sguardo cammina e si posa su un ragazzo appoggiato su un armadietto alla mia destra.

Austin guarda me e Lauren arrabbiato e forse anche un po’ deluso.

Mi sono completamente dimenticata di lui.

Sento Lauren irrigidirsi, la guardo e vedo che rivolge a Austin uno sguardo di sfida.

Lui comincia a camminare nella nostra direzione, Lauren mi vuole spingere dietro di sé per proteggermi o per tenermi lontana, ma io le prendo la mano e la trascino via.

-LASCIAMI STARE- ma io non la mollo e, con fatica, riesco a  trascinarla via.

La porto in palestra, che è sempre inutilizzata alle prime due ore.

-Ora calmati-

Si volta e da un pugno al muro, causando una crepa

Avvolgo le braccia attorno alla sua vita e la stringo

-Ti scongiuro, calmati-

Fa alcuni respiri, poi si rilassa, disegna figure astratte nelle mie mani, poi si volta e mi tiene le mani tra le sue.

-Devi scegliere-

Rido; capisco che non avrei dovuto quando Lauren si volta e tira un altro pugno alla parete

-Io ho già scelto Lauren- lei si volta e io le sorrido

Cerca più volte di parlare, ma non trova le parole.

Mi solleva da terra prendendomi per i fianchi e poi mi fa roteare in aria.

Ridiamo entrambe.

Mi mette giù e mi sussurra un grazie nell’orecchio e io la spingo a terra per poi baciarla.

Non so per quanto rimaniamo stese in terra a limonare, ma quando la guardo negli occhi suona la campana.

Allora lei si alza e mi tende la mano

-Sei una vera gentildonna-

-Modestamente sì-
tiene aperta la porta della palestra per farmi passare –Prima le signore- lo dice con un tono tale da scatenarmi una risata

Poi mi porge il braccio e ritorniamo agli armadietti prese a braccetto e sorridendoci come due ebeti.

-Aspettami un secondo, devo prendere il quaderno per la prossima lezione-

Ally, Dinah e Normani vanno a parlare con Lauren e io resto sola al mio armadietto

-Non dovresti illudere le persone in questo modo o potrebbero ritorcerti contro-

Quando mi giro vedo Austin che mi guarda arrabbiato e io corro da Lauren.
 



                                                                          ------------------------------------------------------
 



La giornata finisce in un batter d’occhio in mezzo a risate e baci nei corridoi e limonate vere e proprie nelle aule inutilizzate durante le ore di lezione.

In pratica oggi avrò fatto sì e no due ore di scuola.

-Ora vieni a casa con me, limoniamo ancora un po’ dato che ti piace tanto-

-Mi piace tanto? Chi è quella che mi ha trascinato nell’aula di biologia e di chimica?-

-Tu mi hai trascinato in palestra-

-Ma io non volevo limonare, volevo solo evitare una rissa-


Ci guardiamo e scoppiamo a ridere

-Comunque non posso venire con te- le dico

-Cosa? Perché?-

-Perché devo cambiarmi-


Mi prende le mani e mi da un bacio sulla punta del naso

-Sei bellissima anche così-

-Bè, grazie, ma preferisco uscire in modo decente-

-Va bene, hai vinto. Vengo a prendermi tra un’ora?-

-Fai un’ora e mezzo-


Metto le mani sul suo collo e la attiro a me, dopo pochi secondi sento le sue mani accarezzarmi i fianchi e la bacio.

-Quindi … a chi è che piace limonare?- mi chiede, i nostri visi ancora a pochi centimetri di distanza

-Sono abbastanza sicura che piaccia a entrambe-

Ci baciamo ancora una volta

-Stiamo diventando un po’ ripetitive- mi dice

-E già- ma la bacio ancora e ancora

Quando ci stacchiamo vedo che il parcheggio è quasi vuoto, ci sono solo quattro o cinque macchine, tra cui quella di Ally.

-Senti io vado sennò passiamo la sera così, non che la cosa mi dispiaccia, ma vorrei andare a quell’appuntamento- le do un bacio a stampo e salgo sulla macchina di Ally

-O santo cielo, era ora- mi dice Dinah

-Voi non avete detto che mi avreste aspettato-

-O bè, perché non sono quattro anni che alla fine della scuola tu ritorni a casa con noi, vero?-
mi dice Ally

-Non mi piace il vostro sarcasmo-

-Spero che non passerete tutte le giornate così, per quanto siate carine mi avete già stancato-
mi dice Normani

Io rivolgo gli occhi al cielo e faccio finta di non aver sentito.

Arriviamo a casa mia e saliamo in fretta le scale.

Tiriamo fuori tutti i vestiti dai cassetti.

-E io questo casino come lo ripulisco?-

-Non ci pensare ora-


Sono le sei e un quarto quando cominciano a dirmi cosa potrei mettermi e io non so decidermi.

E’ passata un’ora e non so ancora cosa mettermi.

-Certo che sei proprio esigente- mi dice Ally

-Senti ti conviene muoverti, Lauren sarà qui tra mezz’ora- mi dice Normani

Sbuffo e mi guardo intorno, ci sono pantaloni, t-shirt, vestiti in ogni angolo della stanza.

-Ti prego, almeno dacci un’idea-

-Non lo so Mani-

-Prendi un vestito a casa e mettilo, tanto Lauren sarà felice comunque-
mi dice Dinah

E così faccio, prendo un vestito color pesca che mi arriva a metà coscia, vado in bagno a provarlo.

Esco subito dopo.

-E’ piccolo e inoltre è macchiato-

Loro sbuffano e alzano gli occhi al cielo.

-Non è mica colpa mia- rispondo

Prendo dei jeans neri attillati a caso, rotti sulle ginocchia, una t-shirt rossa senza maniche con disegni casuali.

Mi sto per infilare la maglietta

-Mila noi ce ne andiamo, tanto il trucco ce l’hai già, buona fortuna- mi dicono in coro



 
                                                                     ---------------------------------------------------
 



Sono le sette e quaranta e io non sono ancora pronta, Lauren suonerà il campanello tra cinque minuti.

-Perché mi ostino sempre a prepararmi all’ultimo minuto? Perché non mi decido a scegliere prima i vestiti soprattutto?-

Mi sto ancora mettendo le scarpe quando suona il campanello, non c’è nessuno in casa quindi sono io che devo andare ad aprire.

Corro verso la porta e inciampo sui lacci delle converse ancora slegati.

-Cristo Santo che botta-
Mi rialzo e vado ad aprire la porta.

Lauren è perfetta, jeans neri attillati con i risvolti alle caviglie, dr Martens bordeaux, maglietta nera dei Nirvana, camicia a quadri e un beanie nero sulla testa, il tutto accompagnato da un mazzo di tulipani rossi.

Sull’altro lato invece ci sono io che mi sto ancora allacciando le scarpe, che devo infilarmi il giubbotto e pettinarmi.

-Entra Laur, come vedi, non sono ancora pronta-

Lei entra e chiude la porta.

Mi inginocchio per allacciarmi le scarpe, lei resta davanti a me con i fiori in mano.

Quando ho finito una delle tre cose che devo ancora fare, mi alzo, lei mi porge i fiori e io li prendo dandole un bacio sulla guancia.

-Grazie, sono bellissimi- prendo un vaso, lo riempio d’acqua e ci metto i fiori.

Salgo in camera a pettinarmi e  a controllare se sono abbastanza bella per mostrarmi a fianco a una ragazza bella come lei.

Poi scendo e Lauren è nella stessa posizione in cui era quando sono salita in camera mia.

E’ nervosa, non mi ha ancora rivolto parola, che non lo faccia perché balbetterebbe? Questo non lo so, ma lo scoprirò subito.

Lauren prende il giubbotto e mi aiuta a infilarlo.

-Che gentildonna- le dico, scaturendo una risata nervosa da parte sua –Sei sicura di stare bene?- le chiedo

Annuisce

-Non hai il divieto di parola, sai?-

-Non ho nunulla di iinteressante dda dire-
mi dice balbettando, rido –Scusa, è che sono un po’ nervosa-

-Non devi esserlo Laur- le prendo le mani, le posiziono sui miei fianchi, metto le mie braccia attorno al suo collo e la bacio.

La sento rilassarsi e baciarmi con la mia stessa passione.

-Scusa, non sono abituata a queste cose- mi dice

-Non importa, sei … tenera- la trascino fuori dalla porta.

Lei mi apre la portiera e poi sale in macchina.

-Dove mi porti?-

-Lo scoprirai subito-


Scendiamo dopo cinque minuti.

Siamo al parco della città.

Lauren scende e fa il giro della macchina per aprirmi la portiera.

Poi apre il cofano e prende una tovaglietta e un cesto da picnic.

Ci prendiamo a braccetto e ci incamminiamo.

-Lauren, mi fanno male le gambe, non possiamo semplicemente sederci?-

-Stiamo per arrivare-


Svoltiamo l’angolo e vedo pochi metri più avanti un albero illuminato da candele.

E’ già buio e quell’albero illumina tutte le cose intorno.

Guardo Lauren e lei mi sorride.

Lei stende la tovaglia e si siede, invitandomi a imitarla.

Io faccio come lei mi suggerisce e mi guardo intorno, piacevolmente sopresa.

-Lauren, è … bellissimo-

-Davvero?-
la guardo e annuisco

-Ci devi aver lavorato tanto-

-Sì, ma Michael ha un amico che è guardiano del parco e mi ha dato il permesso di fare questo. Volevo illuminare anche la strada, ma il guardiano me l’ha impedito- mi porge dei tovaglioli –So che non è molto romantico, ma ho portato soltanto dei tramezzini e alcuni pezzi di torta al cioccolato-

-Non importa, Lauren. La cosa migliore della serata è proprio al mio fianco, mi avresti potuto portare in cimitero e non mi sarebbe importato-

-Allora la prossima volta prenoto per il cimitero, un romantico picnic sulle tombe-
le do uno spintone mentre lei ride

Mi offre un tramezzino, io lo addento.

-Mi puoi promettere una cosa?- lei annuisce –Non litigare più con Austin, ti prego, lascialo perdere-

-Non te lo posso promettere-


-Lauren- la rimprovero

-E’ lui che se le cerca-

-Senti, capiscilo, è arrabbiato con te, ha torto, dovrebbe essere arrabbiato con me, ma tu sei un vampiro e io sono un umana quindi-
sbuffo –Non lo so-

-Possiamonon parlare di Austin? E’ il nostro appuntamento, non voglio che lui ci rovini la serata-

-Va bene, non ne parliamo-


Mangiamo anche i pezzi di torta.

Lauren mi porge la mano per alzarmi, piega la tovaglia e la mette dentro il cesto, poi mi porge la mano e io gliela stringo.

Camminiamo mano nella mano in silenzio fino alla sua macchina, lei apre la portiera, sistema il cesto da picnic nei sedili di dietro e sale in macchina.

-E’ finito così?- le chiedo

-No, ho ancora qualcosa in serbo per te-

Guida per dieci minuti buoni

-Lauren, dove stiamo andando?-

-Non essere così impaziente, stiamo arrivando-


Capisco dove siamo solo quando mi fa scendere dalla macchina.

-Lauren, non è il caso-

-Non ti preoccupare-


-E’ buio e i lupi- mi interrompe con un bacio

-Ti fidi di me?-

-Sì, ma questa è una roba da pazzi, è un suicidio-

-Ti fidi di me?-


Sbuffo

-Sì-

-Allora seguimi senza fare storie, sei al sicuro con me-


Mi prende per mano e appena entriamo nel bosco mi rilasso.

È tutto illuminato con candele appese agli alberi e lanterne sparse dappertutto.

-Visto?- mi guarda e mi sorride

Ci sono due file di luci al neon che creano un sentiero, le luci sono distanti un metro l’una dall’altra, uno spettacolo meraviglioso.

Dopo cinque minuti arriviamo alla meta, la spiaggia.

-Togliti le scarpe-

Faccio come mi dice e anche lei si toglie le scarpe.

C’è un po’ di vento, ma non abbastanza da farmi sentire freddo.

Lei si siede sulla passerella di legno e io mi siedo accanto a lei, appoggiando la testa nella sua spalla.

-Ti amo- mi dice

-Ti amo anche io Lauren-

Mi guarda e posa le labbra sulle mie, io ricambio il bacio senza pensarci due volte.

Quando ci stacchiamo sento delle gocce d’acqua e dopo pochi secondi inizia a piovere.

-Vieni qui-

Lei mi prende per mano e si dirige verso il bosco.

Ma io amo la pioggia.

-No, voglio restare qua-

Le lascio la mano e vado sulla riva, apro le braccia, sollevo la testa e apro la bocca per assaporare la pioggia.

Poi comincio a girare intorno e ballare.

Rido senza contegno perché sono felice, davvero ed è lei la causa, la ragazza seduta sulla passerella di legno che mi guarda sorridente.

La guardo attentamente e decido che voglio che senta la mia felicità.

Le tendo la mano invitandola a ballare e divertirsi con me

-Questo è il tuo momento- mi dice

-Bè, allora voglio che sia il nostro momento-

Lei prende la mia mano e comincia a saltellare con me e a ridere.

Poi si ferma.

-C’è qualcosa che non va?- le chiedo

Mi mette le mani sui fianchi e mi avvicina a sé, per la milionesima volta.

-Sì, ho una voglia matta di baciarti-

Metto le mani nelle sue spalle e poi avvolgo le braccia attorno al suo collo.

-Allora fallo, non te lo impedirò di certo-

Allora lei cattura il mio labbro inferiore e ci passa la lingua, si fionda dentro la mia bocca appena io la apro un poco, ci baciamo appassionatamente ed è tutto ciò di cui avevo bisogno, tutto ciò che desideravo.

Sento la pioggia che mi bagna i capelli, i vestiti e mi entra nelle ossa, ma al momento è l’ultima cosa di cui mi preoccupo.

Quando si stacca poggia la sua fronte alla mia, le nostre bocche a centimetri di distanza, ho una voglia matta di annullarli e baciarla di nuovo.

-Fa romantico questo bacio sotto la pioggia-

-L’unica cosa che m'importa è baciarti-


Poggio le mie labbra sulle sue con forza obbligandola a darmi accesso alla sua bocca.

Ci baciamo per non so quanto tempo, ma ci stacchiamo quando sentiamo dei rumori strani.

Lei si allarma.

-Cazzo no-

-Cosa?-


Si volta

-Stai sempre dietro di me, non fare cavolate-

-Cosa sta succedendo Lauren?-
le chiedo disperata

Sento ringhiare e capisco cosa succede.

-Siamo al sicuro tanto, loro non possono entrare nella spiaggia-

-C’è la luna piena, è l’unica notte in cui possono oltrepassare il loro confine-

Le stringo le spalle terrorizzata, lei si volta per guardarmi

-Andrà tutto bene, te lo prometto-

I lupi escono fuori dal loro nascondiglio, sono cinque.

Si capisce che non sono lupi normali, sono molto più grandi e i loro occhi hanno qualcosa di umano.

Ci ringhiano, poi ululano e cominciano a correre verso di noi.

Sento il cuore battere forte, lo sento in gola, come se stessi per sputarlo.

Prendo dei respiri grandi e cerco di calmarmi.

-Austin fermati, non sono sola-

-E’ tutta una scusa, non m’importa se c’è lei, avrà un posto in prima fila per vedere la tua fine-

“Austin?”

Sento una lampadina accendersi nella mia testa

“Ora si spiega la lite di qualche giorno fa, quando lei ha detto che Austin e i suoi amichetti mi avevano spaventata”

-Lei è mia- dice l’Austin lupo

Mi guarda negli occhi e per la prima volta ho paura di lui.

Lauren gli da un pugno mentre è distratto.

-Non ci conterei troppo, brutto bastardo- gli risponde Lauren

“Voglio solo che tutto questo finisca”




 









SPAZIO AUTRICE:
yuppi, Elena è ritornata :)
Scusate il ritardo, ma potete perdonarmi, è un capitolo saliente (almeno per me) e abbastanza lungo.
Mi scuso per gli errori, ma sono le unidci e mezzo e sono dif retta (come sempre d'altronde).
Lasciate delle recensioni e fatemi sapere che ne pensate di questo capitolo.
Ci vediamor presto.
Alla prossima
Elena

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Capitolo 19
*** Are you her girlfriend? ***




Are you her girlfriend?




“Voglio solo che tutto questo finisca”

Uno dei lupi cerca di atterrare Lauren, ma lei lo evita, cadendo.

Si rialza e so che la sua caviglia è slogata quando fa un passo avanti e zoppica.

Un amico di Austin attacca Lauren da dietro, le morde una spalla.

Sento il mio cuore spezzarsi, come un bicchiere di cristallo che cade a terra, quando Lauren urla e s’inginocchia per il dolore.

-Lauren- sussurro a corto di voce

Lauren mi rivolge uno sguardo fugace, ma dura abbastanza da farmi vedere ciò che prova : paura.

Non ho mai visto Lauren così spaventata, è disperata e il che influisce su di me, il panico prende il sopravvento anche su di me.

Sento il cuore in gola quando vedo il sangue scivolare lungo il braccio di Lauren fino a farle il braccio rosso.

Lauren si protegge con il braccio sinistro e con lo stesso braccio cerca di attaccare, il braccio destro è fuori uso, pende morto sul suo fianco.

Io sono vicino alla riva, un paio di metri mi separano dalla lotta.

Lauren sfodera i denti e morde un lupo per poi essere assalita da un altro che la atterra.

Cinque licantropi contro un vampiro, la vedo male.

Lauren è ferita alla spalla e ha la caviglia slogata.

“Non ce la farà mai”

Mi ricordo le parole di Lauren “Non fare cavolate”

Ma se non faccio qualcosa i lupi la mangeranno viva.

Provo a fermarli

-Austin, fermati ti prego, non otterrai nulla così- i cinque lupi smettono di attaccare Lauren e mi guardano

-La vendetta mi basta- con questo ritornano ad attaccare Lauren, che nel mentre si è rimessa in piedi e ha guadagnato un paio di metri di distanza.

Ma i lupi corrono verso di lei e io agisco d’istinto.

Corro a una velocità inaudita e mi metto tra Lauren e i lupi.

-Camila spostati- mi dice Lauren

-Già, togliti di mezzo stronzetta- mi dice uno dei lupi

-Se non vuoi finire come lei ti conviene spostarti- dice un altro degli amici di Austin

Io rido, mi viene naturale, perché mi sento potente, sento dentro di me una forza che non ho mai sentito in vita mia, mi sento superiore e forse sto rischiando troppo, ma ne vale assolutamente la pena.

Sento il cuore battere più veloce, non per la paura, ma per l’adrenalina.

-Non ho paura di voi- sento il potere nelle mie stesse parole

Austin sembra impaurito e pure i suoi amici, allora decido di usare ancora le parole

-Andatevene subito- loro si guardano, poi guardano me e mi preparo allo scontro, ma invece loro tornano dentro la foresta.

Sento Lauren fare pressione sulle mie spalle, io mi giro e l’afferro prima che lei cada.

La faccio sdraiare sulla spiaggia

-E’ tutto a posto- annuisce

-Tra un paio di minuti sarò come nuova-

Le carezzo la guancia e le sposto una ciocca di capelli dagli occhi.

Mi guardo intorno, non abbasso la guardia.

-Non ritorneranno, li hai convinti- annuisco

La pioggia ci cade addosso, lavando via il sangue dalle ferite di Lauren.

Le sfioro la spalla e lei geme

-Scusa- sussurro, come se ci fossero milioni di persone intorno a noi e questo fosse un momento intimo

Lei sorride, io mi inchino e le bacio le labbra delicatamente, come se la minima quantità di pressione potesse distruggerla.

Due minuti dopo lei si mette seduta

-Dammi soltanto altri 5 minuti- io annuisco

-Mi dispiace che abbiano rovinato- la zittisco con un bacio

-Va tutto bene-

-Come hai fatto?-

-A fare cosa?-

-A farli scappare con la coda tra le gambe-

-Non ne ho idea, mi sono sentita onnipotente, come se tutto dipendesse da me e allora mi sono messa in mezzo, non so davvero come ho fatto, non pensavo minimamente che mi avrebbero ascoltato-


Mi guarda negli occhi e io mi sento nuda, come se i suoi occhi sapessero tutto ciò che c’è dentro di me, i miei problemi, le mie insicurezze, come se lei capisse tutte le mie emozioni o quello che provo prima ancora che io apra la bocca.

E’ allora che capisco che in parte lei la sa leggere la mia mente, solo che lei non se ne accorge.

Avvicino il mio viso al suo, poggio una mano poco più su del suo presunto cuore e le mie labbra sulle sue.

E’ un bacio dolce, come se nessuna delle due volesse rovinare il momento, è un bacio delicato,  come se nessuna delle due volesse far male all’altra.

Quando ci stacchiamo appoggio la fronte sulla sua e faccio dei respiri profondi.

Lauren mi guarda negli occhi e si alza

-Lo! La tua spalla e la caviglia-

-Posso farcela-
mi dice prima di inciampare, io la afferro

-Lo vedo-

Passo il suo braccio destro attorno al mio collo e il braccio sinistro attorno alla sua vita per tenerla in piedi.

Mi guardo intorno

-Suppongo che tu non possa scalare la montagna, quindi dobbiamo passare dal bosco-

La sento deglutire

-Non dirmi che Lauren la temeraria ha paura- abbasso lo sguardo –Stavo scherzavo Laur-

Percorriamo il sentiero illuminato per tornare alla macchina.

Quando arriviamo lei può camminare da sola

-Camila, posso camminare da sola-

-L’ultima volta che l’hai detto ho dovuto afferrarti per impedire che cadessi-


Alza gli occhi al cielo, ma io le lascio la vita.

Arriviamo alla macchina

-Posso guardare la tua spalla?- lei si toglie la camicia strappata e insanguinata e la butta per strada, senza l’intenzione di raccoglierla

Il sangue ha macchiato anche la maglietta, si può ancora vedere la dentatura del lupo.

Scosto la maglietta per guardare la ferita e sono a un passo dal vomitare.

-Fatti curare la spalla-

-Sarà tutto passato quando-

-No, Lauren, fattela curare, non voglio obiezioni-

-Va bene, padrona-
rido

Lei si avvicina a me, mi solleva da terra e mi appoggia alla macchina.

Avvolgo le gambe attorno alla sua vita e la guardo negli occhi, incapace di non farlo.

Tutto svanisce quando appoggio le mie labbra alle sue, il suo dolore, la mia paura, il nostro incontro con i licantropi.

E’ così ogni volta, quando mi bacia tutte le cose brutte svaniscono e l’unica cosa bella diventa lei, tutto ciò che importa è Lauren.

-Penso che dovrei riportarti a casa, tua madre si starà preoccupando- io guardo l’orologio che segna le undici e annuisco

Nel tragitto Lauren mi prende la mano quando non deve cambiare marcia e io non stacco gli occhi da lei per un secondo.

-Hai intenzione di fissarmi per tutta la notte?- arrossisco e guardo dalla parte opposta, vedo una casa conosciuta e mi accorgo che è la mia

-Quando siamo arrivate?-

-Cinque minuti fa-
le do un colpo sul braccio

-Perché non me l’hai detto?-

-Volevo vedere per quanto tempo avevi intenzioni di fissarmi-
ride

-Idiota-

Lei scende dalla macchina e io faccio lo stesso, percorriamo il vialetto prese per mano

-Grazie della serata- le dico una volta arrivata alla porta di casa

-Intendi senza il fatto dello scontro?-

-Anche quello è stato abbastanza emozionante-
ridiamo insieme

Le do un bacio semi casto e tengo le labbra sulle sue più del necessario, tentando di assaporare e di conservare il suo sapore fino a domani.

-Promettimi che ti curerai la spalla-

-Te lo prometto-
annuisco e la bacio ancora

-Notte Laur-

-Notte Camz-


Apro la porta e mi volto per vedere che Lauren è nella stessa posizione in cui l’ho lasciata, mi sorride maliziosa e io mi mordo il labbro inconsciamente, la saluto con la mano e chiudo la porta dietro di me.

-Sei arrivata finalmente- mi dice mia mamma –Come è andata?-

-Benissimo- sorrido come un’ebete e salgo in camera mia.

Non mi accorgo di non aver portato il cellulare con me fino a che non squilla.

Leggo il nome nello schermo “Normani”

Rispondo

-Pronto?- devo allontanare il telefono per non essere assordata da Dinah

-SI PUO’ SAPERE PERCHE’ DIAVOLO NON RISPONDI AL CELLULARE, IDIOTA CHE NON SEI ALTRO?-

-Ho dimenticato il telefono a casa e poi non sai che non si risponde al telefono durante gli appuntamenti?-

-SONO LE UNDICI DI NOTTE-
mi risponde ancora Dinah

-Abbiamo avuto dei problemi-

-Che genere di problemi?-
mi dice in tono calmo Ally

-Licantropi, ci hanno attaccato e hanno ferito Lauren-

-COSA? STAI SCHERZANDO?-
dicono in coro

-No, ma, non so come, io li ho fatti scappare-

-Non offenderti, ma come diavolo hai fatto TU a farli scappare?-
mi chiede Normani

-Non ne ho la minima idea, possiamo parlarne domani? Sono davvero stanca-

-Va bene, a domani, buonanotte Mila-

-Notte ragazze-


Poggio il cellulare sul comodino e mi metto il pigiama.

Penso di rimanere alzata tutta la notte, ma il sonno prende il sopravvento e mi addormento subito dopo essermi infilata sotto le coperte.
 



 
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Mi sveglio al suono di un messaggio sul telefono.

Mi sfrego gli occhi, prendo il telefono e apro il messaggio

Lauren : Buongiorno Camz, non vedo l’ora di vederti

Sorrido e sospiro, le scrivo una risposta

Camila : lo stesso vale per me, come va la spalla?

Attendo la risposta impazientemente, senza muovere un muscolo, ma quando suona la sveglia mi alzo e vado a prepararmi.

Quando ritorno in camera sento il telefono squillare e non sono mai stata così felice di vedere un nome sullo schermo del cellulare

-Pronto?-

-Camz, come va?-

-Bene-
le rispondo nervosamente senza neanche saperne il motivo

-Sicura? Sembri nervosa-

-Forse perché lo sono-

-Come mai?-

-Forse è il risvegliarmi con una tua telefonata che mi fa innervosire-

-Allora non ti telefonerò più di mattina-

-No, no, non intendevo quello-
la sento ridere –La spalla come va?-

-Sei brava a cambiare argomento-

-Sbaglio o lo stai facendo pure tu ora?-

-La spalla va tutto bene, l’ho curata e ora va molto meglio, ma ti ho telefonato per un’altra cosa-

-Avanti, parla-

-Scendi giù-


Io obbedisco, entro in cucina e vedo Lauren seduta a tavola

Lei si alza e apre le braccia, io mi ci butto dentro senza pensarci due volte.

Lei ride e io la stringo forte.

-Sembra che non vi vediate da dieci anni- ci dice mia mamma

Alzo lo sguardo e la bacio, ci dimentichiamo di essere in cucina con la mia famiglia fino a quando sentiamo un colpo di tosse e ci stacchiamo imbarazzate.

-Lauren, tu sei la fidanzata di Kaki?- chiede Sofi a Lauren

Io e Lauren ci guardiamo perché in effetti non abbiamo mai detto di essere fidanzate, ma io mi rivolgo a mia sorella

-Sì, Lauren è la mia fidanzata-

Mi siedo a mangiare la colazione

-Lauren vuoi qualcosa da mangiare?-

-O no, signor Cabello, ho già fatto colazione-

-Bene, ma chiamami Alejandro-

-Lauren, ti va di giocare con me?-
le chiede Sofi

-Sofi- la rimproveriamo io e mia madre

-No, va bene. A cosa vuoi giocare?- lei le prende la mano e si dirige in salotto

-Quindi Lauren è la tua fidanzata- mi dice mio padre e io arrossisco

-Già- rispondo io

-E pensare che credevo stessi con Austin- dice mia mamma facendomi andare di traverso il succo

-Bè ti sbagliavi-

-Lei non mi piace-
dice mio padre

-Ma papà, è gentilissima ed educata-  mi fermo prima di dire qualcosa di cui pentirò più avanti –Guardatela, mentre gioca con Sofi, è un amore, lei è stupenda-

-Tesoro stavo scherzando-
arrossisco, sia per quello che ha detto mia padre sia perché mi ricordo che Lauren può sentirci.

-Quanti anni ha?- mi chiede ancora lui

“In teoria 68”

-Ne ha 18-

Finisco di mangiare e vado di sopra a preparare lo zaino, quando scendo Lauren sta ancora gioca con Sofi e sembra anche che si stia divertendo.

-Lauren, mi dispiace interrompere questo momento, ma dobbiamo andare-

Lei prende la giacca in jeans dal divano e la indossa

-Lauren, posso avere un abbraccio?- le chiede Sofi

-Certo, vieni qui- Lauren apre le braccia e Sofi ci si fionda dentro

Io guardo verso i miei genitori e li vedo sorridere alla scena.

Lauren da un bacio sulla nuca a mia sorella e io faccio lo stesso, salutiamo e usciamo di casa.

Proprio fuori dalla porta ci sono Dinah, Ally e Normani.

-Ciao ragazze- saluta la mia ragazza

"Che bello poterla chiamare così"

-Ecco perché eri stanca stanotte- Dinah passa lo sguardo tra me e Lauren

Io e Lauren ci guardiamo confuse.

Poi Lauren realizza qualcosa che io probabilmente non capirò fino a quando non me la spiegheranno.

-Non ho dormito qui- vedo Lauren arrossire e capisco l’insinuazione di Dinah

Mi sento avvampare.

“Dio, quanto odio Dinah a volte”.

Loro ci guardano e si mettono a ridere.

Lauren mi prende la mano guidandomi fino alla sua auto

-Cosa fate? Venite con noi o avete intenzione di rimanere là a ridere a crepapelle?- chiede

Le ragazze ci raggiungono e entrano in macchina, io sono seduta davanti, nel sedile del passeggero e le ragazze sono dietro, Lauren guida.

Gioco con le mie stesse mani anche se l’unico posto in cui vorrei che fossero ora è in quelle di Lauren.

Dinah smorza l’imbarazzo e le ragazze iniziano a ridere e scherzare, io sono l’unica ancora imbarazzata.

Non sento che mi chiamano fino a quando Normani non mi pizzica il braccio

-Aia, che c’è?-

-E quindi ieri hai sfoderato il tuo sguardo bestiale e i cagnolini sono scappati-
mi dice Ally

-Non era nulla di che, Austin non voleva farmi del male e allora ci ha lasciate stare-

-Austin?-
chiedono in coro –Quell’Austin?- io e Lauren annuiamo

-Volete scherzare? E’ un lupo?- chiede Mani

-E per cosa pensi che ci odiamo?- chiede Lauren retoricamente

-Non l’avrei mai detto- dice Ally non sarcasticamente

Arriviamo al scuola, abbiamo dieci minuti in più per chiacchierare, ma io sono persa nei miei pensieri.

Le ragazze parlano e ridono, ma io ritorno in me solo quando Lauren mi mette una mano sul fianco e mi attira a sé, io le sorrido imbarazzata e lei ricambia il sorriso.

Comincio a tremare quando vedo Austin che parla con altri quattro ragazzi, probabilmente gli altri licantropi.

Incontra il mio sguardo, ma poi lo distoglie subito.

Suona la campana e ci separiamo, Lauren prima mi da un baio e poi si incammina verso l’aula di storia, guarda Austin e lui regge lo sguardo, però non è uno sguardo di sfida, ma non capisco che significato abbia.

 
                    


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Arriva l’ora di pranzo e io sono ritornata me stessa, scherzo e rido, invece Lauren sembra preoccupata.

-Scusatemi, devo parlare con una persona- si scusa Lauren e esce dalla mensa

-Con chi doveva parlare?- mi chiede Ally e io faccio spallucce

Passano venti minuti e Lauren non è ancora rientrata, io mi sto preoccupando.

-Ragazze, io vado a cercare Lauren-

-Solo perché ieri l’hai salvato ora non devi agire da eroina sai?- mi dice Normani

-Non sto agendo da eroina, sono soltanto preoccupata per la mia fidanzata, ora, con permesso- esco dalla mensa.

Come primo posto controllo in palestra, in seguito il giardino, ma non c’è nessuna traccia di Lauren.

Sto camminando tra i corridoi quando sento qualcuno parlare, man mano che mi avvicino riconosco le voci, Austin e Lauren.

Mi avvicino di pochi passi per poter sentire quello che si dicono.

Appoggio la schiena all’armadietto posto all’angolo di un corridoio cercando di non farmi notare, sporgo un po’ la testa e li vedo : Austin è appoggiato con la schiena a un armadietto e Lauren è davanti a lui.

-Devi tenerla d’occhio- è Austin

-Smettila, non volevi ferirla, la accetto come verità-

-Lauren, ti sto dicendo la verità, non sto mentendo. Abbiamo tutti sentito un comando e chiaramente non era il tuo-

-Ti rendi conto della cazzata che stai dicendo?-

-Anche io mi rendo conto che sia assurdo, ma prendilo almeno in considerazione-


Lauren sbuffa

-Va bene, se anche fosse vero cosa dobbiamo fare-

-Se è così dobbiamo tenerla al sicuro e cercare di nasconderlo il più possibile-

-Dobbiamo? Tu non farai un bel niente-
Lauren alza la voce

-So che ho sbagliato e mi dispiace, io voglio soltanto proteggerla-

-Va bene, la proteggeremo-


Sento dei passi venire verso la mia direzione, se corressi mi sentirebbero e se camminassi non arriverei mai al prossimo corridoio senza essere notata, vedo un bagno e ci entro.

Apro un poco la porta e vedo Lauren camminare verso la mensa mentre si guarda intorno.

“Di chi diamine stavano parlando?”







 
SPAZIO AUTRICE
ho un paio di cose di cui scusarmi
1: l'immenso ritardo, davvero scusatemi, ho appena finito di leggere il libro più bello che abbia mai letto aka "cercando alaska" di john green e dovevo farne la schedatura, poi ovviamente ho letto anche "colpa delle stelle" e ho trovato anche quello fantastico e presto leggerò anche "città di carta" e "teorema catherine", john green è appena diventato uno dei miei scrittori preferiti, sopratutto per come racconta le storie dal punto di vista di un adolescente e lo fa stupendamente bene essendo un adulto, ma vabbè.
2 : la presenza di qualsiasi errore, come sempre posto tardissimo e non ho tempo di rileggere, segnalateli se ne vedete e io cercherò di correggerli se efp me lo permette.
3: l'assenza di un banner, la ragazza che lo aveva fatto ha cancellato il suo lj e di conseguenza anche il mio banner, vi giuro che sto cacciando le peggio bestemmie, se qualcuno di voi li sa fare vi prego contattatemi e aiutatemi, se leggete la storia potete anche farlo per conto vostro e poi mostrarmelo
P.S. : se qualucno li sa fare potrebbe fare anche il banner di "a wheelchair and you"?
Scusate davvero per tutte queste cose, spero che il capitolo ripari .
Volevo chiedervi un favore : potete mettere like a questa pagina

https://www.facebook.com/FifthHarmonyITAupdates?ref=hl , è una mia pagina evorrei che crescesse perchè mi impegno davvero tanto per aggiornarla e sono la persona che si arrende alla minima difficoltà quindi per favore, mostratemi il vostro amore.
Detto questo grazie di tutto, per le visualizzazioni e le recensioni
P.S. ditemi cosa pensate di quest'ultimo capitolo.
Spero di aggiornare presto.
Ciao ragazzi
Alla prossima
Elena


 

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Capitolo 20
*** I love Nutella ***







 
I love Nutella




Camila's POV




Ritorno in mensa e Lauren e già seduta al tavolo con le ragazze.

Faccio finta di non averla appena vista parlare con Austin

-Dove diavolo eri finita? Ti ho cercato dappertutto- le chiedo fingendomi arrabbiata

-Hey calma tesoro, ho detto che dovevo parlare con una persona, non saresti dovuta venire a cercarmi-

-E’ passata mezz’ora-
le dico arrabbiandomi sul serio

-Siediti- io obbedisco e metto il broncio –Dai amore, scusami, era importante, non abbiamo visto l’ora. Non mi poteva succedere nulla-

-Oh davvero? L’hai pensato anche ieri mentre attraversavamo la foresta?-
mi alzo, metto la borsa in spalla

-Dai, non te ne starai davvero andando?- mi chiede

Io mi giro e comincio a incamminarmi verso l’uscita della mensa.

Sto per aprire la porta quando mi accorgo di aver lasciato il telefono sul tavolo e vado a prenderlo.

Sono a due passi dal nostro tavolo, Lauren ha la schiena rivolta verso di me, le ragazze mi hanno già visto.

-Certo che ha proprio un bel caratteraccio- dice Lauren

Io sbatto il palmo della mano contro il tavolo, vedo Lauren gelarsi.

-Ricordati del mio caratteraccio quando ti inginocchierai per chiedermi scusa- le sussurro nell’orecchio, abbastanza forte perché Dinah, Ally e Normani sentano.

Prendo il telefono e esco dalla mensa.

“Forse ho esagerato un po’, non sarei dovuta andare a cercarla, era passata solo mezz’ora”

La campanella suona e io mi dirigo in classe.

E’ inutile negare, penso a Lauren per tutta l’ora.

“Ho sicuramente esagerato, ho agito come una bimba”

Tutto quello che voglio fare è chiederle scusa e baciarla fino a perdere il fiato.

Per sfortuna però l’ora passa lentamente.

Provo ad ascoltare quello che dice l’insegnante di chimica, ma è come se parlasse in aramaico perchè non capisco nulla della materia, perciò decido di continuare a pensare a Lauren.

La campanella suona e io mi affretto a mettere i quaderni nello zaino, sono la prima che esce dalla classe.

Arrivo al mio armadietto, ma non c’è nessuna traccia di Lauren e delle altre, avevano la stessa classe se non ricordo male.

Mi appoggio al mio armadietto e guardo in basso, pensando a come farmi perdonare.

“Sono stata un’idiota”

Qualcuno mi tocca una spalla, pronta difendermi do uno schiaffo alla persona di fronte a me, è Lauren.

-MILA!- sento Dinah, Ally e Normani rimproverarmi

-Mio Dio, scusami, non pensavo fossi tu, scusa, scusa, scusa- Lauren sorride accarezzandosi la guancia

-Non importa- si morde il labbro –Scusami, non volevo farti preoccupare così tanto-

-No, non mi devi chiedere scusa, è inutile-

-Ma, ti prego, dammi una seconda chance, tutti se la meritano no?-

-Non intendo quello, tu non hai nulla per cui chiedere scusa, sono io che ho esagerato, è solo che non voglio lasciarti sola dopo ieri sera, ero così arrabbiata perché stavi parlando con Austin e mi sono preoccupata per te-

-Tu, tu sapevi che parlavo con Austin?-
è spaventata

-Sì, vi ho trovati insieme, di che parlavate?-

-Lui voleva chiedermi scusa per ieri-


“Perché mi mente?”

Decido di lasciar perdere.

Mi metto in punta di piedi e, con le mani sulle sue guance, la avvicino a me e la bacio.

Lei sembra rilassarsi, mi solleva da terra e mi appoggia al mio armadietto, io incrocio le gambe dietro la sua schiena.

Probabilmente ora gli sguardi di tutti sono puntati su di noi, ma non me ne potrebbe importare di meno.

La bacio e, come in ogni nostro bacio, riesco a sentire i problemi scivolare via e riesco a sentire la felicità, come se fosse umidità attaccata alla pelle, con un effetto completamente piacevole.

Sento la campanella suonare e mi sto per staccare, ma Lauren fa pressione sulle mie labbra e passa la lingua sul mio labbro inferiore.

Devo ringraziare che mi abbia preso in braccio perché sento le gambe diventare gelatina.

Il cuore mi batte all’impazzata, me ne frego della campana e apro la bocca, ansiosa di sentire la lingua di Lauren sulla mia.

Quando le nostre lingue si toccano riesco quasi a sentire i fuochi d’artificio, nel mio stomaco le farfalle stanno impazzendo, mi sento come se il cuore mi stesse uscendo dalla cassa toracica talmente batte forte.

-Ragazze, mi fa molto piacere che abbiate risolto e che stiate amoreggiando in mezzo al corridoio, ma la campana è suonata- dice Dinah, la solita guastafeste

Ci stacchiamo, io alzo gli occhio al cielo e Lauren ride per la mia reazione.

Lauren mi lascia le gambe e io le poggio a terra, ma mi accorgo che sono ancora gelatina.

Sto per cadere, ma lei mi tiene e ride, io appoggio la fronte contro la sua spalla.

-Che c’è? Momento troppo intenso da sopportare?- mi chiede Lauren, io grugnisco contro la sua spalla e lei ride ancora

Suona la seconda campana e le poche persone che erano rimaste nel corridoio al suono della prima campana s’incamminano verso le loro classi.

-Ci vediamo dopo ragazze, cercate di non amoreggiare anche in classe- ci dice Normani, questa volta sono io a ridere e Lauren ad arrossire.

Lauren mi sorregge ancora, nonostante io possa camminare.

-Laur, posso camminare ora-

-Non m’importa-
mi bacia la nuca

Arriviamo in classe di geografia, ma il professore non è ancora arrivato.

Ci andiamo a sedere all’ultimo banco nella fila di sinistra, io accanto alla finestra.

Ma Lauren ha altri progetti, mi fa sedere sulle sue cosce, per tenermi avvolge un braccio attorno alla mia vita, io appoggio le mani sulle sue spalle.

Lei mi guarda e mi sorride ed è come se stesse apprezzando un quadro, mi fa sentire così importante.

-Che c’è?- le chiedo arrossendo

-C’è che sei bellissima- arrossisco ancora di più, nascondo il viso nell’incavo del suo collo

Lei ride e penso sia il mio nuovo suono preferito.

Sento il mio cuore pronto a uscire dalla cassa toracica di nuovo.

-Ti amo- mi dice, sollevo il viso e la guardo negli occhi –Che c’è? Non sei convinta?-

-Potresti dirlo in un modo più romantico? Come se tu fossi Augustus Waters e io Hazel Grace, così mi potrò ricordare questo momento-
lei mi guarda per vedere se sono seria e appena capisce che lo sono scoppia in una risata, io alzo gli occhi al cielo.

Mi bacia le labbra.

-Okay, vediamo. Per te, Camila Cabello, il mio cuore, okay?- sorrido

-Okay- mi bacia di nuovo e proprio quando stiamo per approfondire qualcuno entra in classe

-Ragazzi, oggi il professore non è presente- delle urla e degli applausi –Ma siete pregati di restare in classe e di fare silenzio, vi controllerò io- ci comunica la perfida professoressa di ginnastica

Tutti i ragazzi cominciano a parlare tra di loro e io ho lo sguardo perso sulla porta della classe, non sto pensando a nulla in particolare.

Lauren mi strizza un po’ il fianco e io mi risveglio dalla trance, guardo in basso e vedo che lei mi guardava già da prima sorridendo come un ebete

-A cosa pensavi?- faccio spallucce

-La smetti di guardarmi e sorridere? Sembri cretina-

-Sei tu che mi fai questo, amore-
mi bacia il collo e sento più brividi attraversarmi la schiena mentre arrossisco

Non parliamo per il resto dell’ora, ci scambiamo sguardi, baci e sorrisi, ma niente parole, quelle non servono più tra noi.

Lei mi accarezza il fianco mentre io le accarezzo il collo e siamo contente così.

Suona la campana e non posso dire “finalmente” perché mi stavo godendo questo momento.

Io e Lauren ritiriamo i quaderni con tutta calma rivolgendoci sguardi e sorrisi ogni due secondi.

Il mio braccio trova spazio attorno alla vita di Lauren e il suo è avvolto attorno alle mie spalle in modo protettivo.

-Ti va di dormire a casa mia stanotte?- mi chiede lei e io annuisco entusiasta

Le ragazze ci stanno aspettando fuori, appoggiate contro la loro macchina.

-Era ora, che diamine stavate facendo?- ci chiede Mani evidentemente arrabbiata

-Mani non arrabbiarti- le dice Ally

-Scusatela, è mestruata- tutte ci mettiamo a ridere, ma ci fermiamo quando Mani rivolge uno sguardo omicida a Dinah

-Potevate pure andare, noi torniamo a piedi- dice Lauren

-Cosa?- le chiediamo tutte e quattro in coro

-Sali- io salgo sulla sua schiena e capisco cosa ha intenzione di fare

-Ci vediamo domani- diciamo io e Lauren in coro

Poi Lauren comincia a correre, in velocità normale.

Intanto io telefono mia madre per avvertirla che non dormirò a casa.

Ci mettiamo dieci minuti ad arrivare al bosco e lì Lauren comincia a correre veramente.

Io mi stringo forte a lei, passano 5 secondi e riapro gli occhi, siamo davanti alla porta della casa di Lauren.

-Incredibile- sussurro io

-La mia velocità?- e io annuisco

Lauren mi fa scendere e mi prende per mano.

Entriamo, la casa è vuota.

-Probabilmente i miei genitori non sono ancora tornati da lavoro e Chris e Tay saranno bloccati nel traffico- sorrido –Che c’è?-

-E’ la prima volta che li chiami “genitori”-
lei sembra imbarazzata e quasi in colpa –Non è un crimine se li chiami così Laur-

-Lo so, è solo che loro non sono i miei genitori e non mi va di chiamarli così-

-Tu puoi chiamarli come vuoi, ricordati che non ti uccide nessuno se li chiami mamma o papà-
lei annuisce

Mi prende in braccio stile sposa e mi porta di sopra.

Ci sdraiamo sul letto, la mia testa contro la sua spalla, il suo braccio destro attorno alle mie spalle avvicinandomi a sé.

Restiamo così per alcuni minuti, finché le chiedo quello che volevo chiederle da un po’

-Laur, devo chiederti una cosa, ma se non vuoi rispondermi va benissimo- nel suo viso si accende la preoccupazione e la paura

-Spara-

-Chi è? Il bambino che c’è nella foto sul tuo comodino-
lei si volta verso sinistra e guarda la foto

Sorride, ma una lacrima scorre lungo la sua guancia, io mi metto seduta e le carezzo i capelli, asciugandole le lacrime.

Lei prende un bel respiro e mi guarda negli occhi

-E’ mio fratello, Chris- ho la faccia confusa –Sì, ha lo stesso nome del Chris vampiro, che coincidenza- ride, ma riesco a sentire la tristezza nella sua voce.

-Posso chiederti cosa è successo?-

Prende un altro bel respiro

-Eravamo in vacanza, era Natale. Avevamo una casa al lago, proprio qui vicino. Chris era appena uscito per raccogliere la legna, abbiamo sentito un urlo, siamo usciti, io, mia madre e mio padre. Quattro vampiri lo stavano attaccando, erano i tre che vi hanno attaccato pochi giorni fa-

-E’ per questo che tu hai ucciso uno di loro?-
lei annuisce

-Mio padre ha cercato di aiutare Chris, ma i vampiri hanno aggredito anche lui, poi la mamma mi ha detto di scappare e io ho fatto così, sono entrata nel bosco, ma ovviamente loro mi hanno preso doco pochi passi. Quando il vampiro mi ha riportato dai compagni, i miei genitori erano già morti- sento la sua voce spezzarsi un paio di volte durante il racconto, ma Lauren riesce a rimanere forte –Chris si muoveva a malapena, poi a un certo punto sono arrivati altri vampiri, la mia attuale famiglia e mi hanno salvata, hanno cacciato i vampiri, ma la banda non era composta solo da quattro persone, era molto più grande e sarebbero ritornati con i rinforzi ad attaccarci perciò siamo andati via, ma prima Chris mi ha chiesto di aiutarlo e io me ne sono andata, l’ho lasciato lì a morire-

Lauren scoppia a piangere, questa volta sono io ad avvolgere il braccio sinistro attorno alle sue spalle e attirarla verso di me.

Lei stringe le braccia alla mia vita e seppellisce la testa nell’incavo del mio collo, le bacio la nuca.

Dopo dieci minuti Lauren ha smesso di piangere.

-Dammi un paio di minuti- ha la voce roca più del solito per via del pianto, io annuisco

Cinque minuti dopo Lauren continua la storia

-Non ho visto le loro facce fino al giorno dopo, intendo della mia famiglia attuale, non perché non li guardassi, ma perché non riuscivo a pensare a niente se non a quello che era successo. La mattina siamo ritornati nel posto e loro erano ancora lì, erano bianchi, Chris era morto, è a quel punto che mi sono accorta della somiglianza dei due Chris, erano completamente uguali. Aveva solo quindici anni, era mio fratello e io l’ho lasciato lì a morire-

Ricomincia a piangere, sento le sue lacrime sul collo, la stringo ancora di più a me.

-Non è colpa tua- le bacio la nuca –Non è colpa tua- le ripeto

Lauren si rilassa tra le mie braccia e si addormenta.
 




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Lauren’s POV




Sento qualcuno che mi accarezza il viso, so che è Camila, non voglio che smetta perciò faccio finta di essere addormentata.

-Laur, so che sei sveglia- tengo gli occhi chiusi

-Come hai fatto a capirlo?-

-Il tuo sorriso-
sorrido e apro gli occhi

-Non smettere-

-Non ne avevo intenzione-


Lei è seduta sul letto, alla mia sinistra, vicino a lei c’è un vassoio, lei nota che lo sto guardando.

-Mi sono permessa di preparare qualcosa da mangiare-

Mi metto a sedere e vedo che ha fatto dei sandwich alla nutella

-Non vedi l’ora di assaporare la nutella nella mia bocca eh?- arrossisce

La bacio, le metto una mano sulla coscia, lei si mette a cavalcioni su di me e approfondisce il bacio.

Le sue braccia mi stringono il collo e ci avvicinano.

Lei diventa aggressiva quando le mie mani disegnano cerchi innocenti sulle sue cosce, comincia a baciarmi come se fosse l’ultima volta che lo facciamo.

Sento delle mani che toccano il mio stomaco, rabbrividisco.

Questa ragazza mi farà impazzire.

Ci stacchiamo, il suo sguardo è diverso, i suoi occhi sono diventati più scuri, quasi neri.

Mi fa sdraiare sul letto, ma prima mi leva la maglietta.

“Che cosa diamine vuole fare?”

Affonda un dito sul barattolo di nutella che c’è nel vassoio e lo passa sulla mia pancia, sono senza parole.

Mi guarda e non l’ho mai trovata così sexy.

Affonda di nuovo il dito nella nutella e segue la linea del reggiseno, dalle spalline del reggiseno fino al mio seno, disegnando anche le clavicole con la nutella.

Sento la sua lingua leccare la striscia di nutella sulla pancia, il mio respiro si fa più corto e penso di morire quando mi guarda e si passa la lingua sulle labbra.

Inizia a leccare le mie spalle e le clavicole, poi mi guarda ancora una volta, devo sembrare un cucciolo indifeso.

“Cosa dovrei fare? Dovrei fermarla?”

Prima che possa decidere la sua lingua è nel mio seno, ansimo, il mio respiro si è fatto corto e pesante.

Sento il cuore battere fortissimo, non mi sorprenderei se uscisse fuori dalla cassa toracica.

No, un attimo, che diavolo? Il mio cuore batte?

Chiudo gli occhi e ascolto, sta battendo e anche molto forte.

-Camila-

-Sì?-
comincia a leccare, succhiare e mordere il mio collo

Devo chiudere gli occhi e anche le gambe perché il momento sta diventando troppo inteso da sopportare.

-Il mio cuore? Sta battendo fortissimo-

-Lo sento Laur-
ride e ritornare a mordermi il collo

-Non capisci, sono un vampiro, non dovrebbe battermi il cuore- lei sembra confusa

Io mi metto a sedere, la avvicino a me baciandole tutto il viso

-Ti amo, ti amo, ti amo- le dico

-Ti amo anche io-

Camila mi passa la maglietta, facendomi intendere di non voler andare oltre, io la indosso.

-Scusami-

-Per avermi fatto battere il cuore?-

-No, per quello che ho fatto con la nutella-
rido

-E’ stato intenso e piacevole-

-Non riesco ad andare oltre-
il suo sguardo è rivolto alla sue mani

-Tesoro guardami- lei mi guarda ed è così dispiaciuta, le do un bacio a stampo sulle labbra –Non importa, lo capisco se non sei pronta e comunque ti avrei fermata, non sono pronta neanche io. Abbiamo tempo, non c’è fretta-

-Grazie-
sussurra

-Ora però, se non ti dispiace, voglio assaggiare la nutella- lei prende un sandwich –Non quella-

La bacio e approfondisco subito, esploro la sua bocca, cercando il sapore della nutella.

-Ragazzi, la cena è pronta- dice Clara dal piano di sotto

-Mangeremo dopo i tuoi sandwich-

-Perché?-
mi ricordo che lei non può aver sentito

-La cena è pronta-

Ci sediamo a tavola e Camila è silenziosa e ancora un po’ timida, ma non si sente come un pesce fuor d’acqua.





 
                                                    
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Finita la cena io e Camila ritorniamo in camera.

-Dovremmo metterci il pigiama così se ci addormentiamo siamo comode- suggerisco

Io prendo una maglietta extra large e dei pantaloncini a metà coscia per lei e un’altra maglia extra large per me e appoggio il tutto sulla poltrona vicino al mio armadio.

Mi avvicino a lei, che è seduta alla fine del letto matrimoniale, le tendo la mano e lei la prende, la faccio alzare.

-Permetti?- sollevo un po’ la sua maglietta per farle capire cosa intendo

Lei è insicura, odio chiunque le abbia fatto questo, odio chi l’ha fatta sentire così insicura, dovrebbe essere arrogante e dovrebbe vantarsi della sua bellezza.

La vedo annuire.

Sollevo la maglia lentamente e poi la tolgo, mi dirigo verso la poltrona e prendo il suo outfit.

Quando mi giro lei sta cercando di coprirsi, vedo una lacrima farsi strada sulla sua guancia, mi avvicino velocemente a lei e l’abbraccio.

-Sei bellissima e non lo dico soltanto perché sei la mia ragazza, sei davvero bella Camz, non c’è niente di cui ti devi vergognare- le carezzo le guance con i pollici

Le rivolgo uno sguardo per chiederle se ha capito e lei annuisce, le bacio la fronte.

Le infilo la maglia.

Inizio a baciarle il collo mentre le sbottono la gonna, poi la faccio scendere lungo le sue gambe, assicurandomi di strizzarle il sedere nel processo, lei fa un piccolo salto al gesto e io rido.

-Hai un bel sedere- lei arrossisce e io rido ancora

Le infilo i pantaloncini.

-Sdraiati, io arrivo subito-

Mi dirigo verso la poltrona e comincio a spogliarmi, dando la schiena a Camila.

Mi giro per controllare Camila solo per scoprire che è Camila a controllare me, il mio sedere per essere precisi.

Rido e lei capisce di essere stata beccata

-Scusami-

-Puoi guardare il mio sedere quante volte vuoi, è tutto tuo-


Mi sdraio accanto a lei, Camila appoggia non esita ad appoggiare la sua testa sulla mia spalla, il mio braccio le stringe le spalle, proprio come questo pomeriggio.

-Buonanotte Camz-

-Notte Laur-


Le bacio la fronte.

“E’ stata proprio una bella giornata”

-Perché mi hai mentito?-

“Dannazione”






 
SPAZIO AUTRICE:
ci ho messo un sacco per aggiornare, scusatemi tanto
Ovviamente aggiorno sempre alle undici di notte
Come vi sembra questo capitolo? Io lo trovo molto sdolcinato, forse troppo?
Adesso che ci penso Lauren sta sempre ridendo hahaha
Ditemi che ne pensate, recensite, vi prego, mi fa tanto piacere sentire le vostre opinioni
Comunque ho scritto la prima parte di questo capitolo ascoltando "just a little bit of your heart" di ariana grande, poi ho inizio ad ascoltare "anaconda" di nicki minaj e potete dire anche a che punto della storia hahhaha.
Grazie di tutto, per le recensione, per l'amore che mi mandate du twitter e facebook, vi amo, aumentate la mia autostima e vi sarò sempre grata per questo.
Alla prossima
Elena

 



 

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