Another love

di come_la_pioggia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5. ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6. ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1. ***


CAPITOLO 1.
 

Facevamo l'amore, lo facevamo sempre.. non era importante il luogo o l'orario. Volevamo sentirci vicini, volevamo assaporarci.

Mi piaceva avere le sue mani sui miei fianchi, mi piaceva quando mi accarezzava i seni, mi piaceva quando mi baciava il collo.. amavo il suo profumo, il suo essere uomo!

Amavo stare con lui, amavo fare l'amore con lui.. amavo lui ma a quanto pare lui non amava me.. o almeno non mi amava abbastanza!


Era un bellissimo pomeriggio di Marzo, il classico pomeriggio primaverile, il sole splendeva nel cielo azzurro, le rondini erano tornate a volare e i bambini uscivano a giocare, mentre io ero chiusa in bagno a vomitare.. vomitavo senza sosta ma non diedi molta importanza a questo, siccome la sera prima ero andata al ristorante con il mio fidanzato Marco e avevo mangiato come un bufalo.

Marco era un bellissimo ragazzo, anzi uomo siccome ormai aveva 26 anni. Era alto, aveva un fisico scolpito e una carnagione da “ragazzo del sud”, era castano e aveva gli occhi verdi. Era tatuato e aveva deciso che il prossimo tatuaggio sarebbe stato il mio nome, già “sarebbe stato”..

Io ero quasi il suo contrario, dico quasi perchè anch'io ero molto alta ed avevo alcuni tatuaggi. Avevo i capelli biondi, lunghi fin sotto le spalle, gli occhi azzurri ed ero pallidissima di carnagione (purtroppo).

Quando finii di vomitare, mi sedetti sul divano a guardare la tv e poco dopo arrivò Marco a trovarmi. Era bellissimo! Indossava una maglia bianca a maniche lunghe che lasciava intravedere i suoi pettorali scolpiti, un paio di jeans chiari e delle vans nere.

Si sedette accanto a me e io mi fiondai su di lui per abbracciarlo. Si sdraiò accanto a me ed entrambi ci addormentammo come due ghiri. Verso le 16 mi svegliai di botto e dovetti correre al bagno per vomitare.. di nuovo. Marco si accorse che non ero più vicino a lui e allora salì le scale e venne a cercarmi. Ero un cadavere. La mia pelle era talmente chiara da far paura, avevo le occhiaie che arrivavano fino a terra, ma nonostante ciò, Marco era vicino a me.

”Tutto bene Emy?”- disse lui.

“No, sto male da questa mattina, credo di aver mangiato qualcosa che mi abbia fatto male ieri sera”

“Mi dispiace, vuoi che vado in farmacia a prendere qualcosa?”- domandò premuroso.

“Si ti prego, sto morendo”- risposi io.

Marco si precipitò alla farmacia più vicina e mi comprò un medicinale per farmi smettere di vomitare. Lo ingerii e dopo poco mi sentii meglio.

“Grazie amore mio”- dissi accennando un sorriso.

“Prego stella”- rispose lui dandomi un bacio sulla fronte.

Marco poi andò a casa sua ed io restai sola. Passai la serata a letto a guardare la tv.


Passarono due settimane e notai che il mio appetito aumentava sempre di più e per questo avevo messo su qualche chiletto ma anche qui non diedi importanza a nulla, siccome in quei giorni mi sarebbe dovuto arrivare il ciclo.

Passò ancora qualche giorno e lì, finalmente capii che c'era qualcosa che non andava. Il ciclo non era ancora arrivato! Stano, perchè solitamente non mi arriva mai in ritardo o in anticipo, però magari era dovuto allo stress siccome mi avevano aggiunto ore al lavoro. Ne parlai con Marco e anche lui pensò che il ritardo era dovuto a questo.


Era ormai la fine di Aprile e ancora il ciclo di Marzo non era arrivato... Era la prima volta che mi capitava! Marco poi mi aveva fatto notare che il mio umore variava molto spesso.

La settimana dopo mi sarebbe dovuto arrivare di nuovo il ciclo (quello di Aprile) e avevo deciso che se non fosse arrivato sarei andata a fare un controllo.


Nulla.. proprio nulla. Strano, questa era la seconda volta. Un po' preoccupata pensai di andare dal medico, ma prima andai al supermercato e provai a prendere un test per la gravidanza.. non ci avevo pensato che avrei potuto essere incinta, ma non ero preoccupata siccome ero convinta di non esserlo, era solo per essere sicura. Naturalmente non dissi nulla a Marco.

Tornai a casa in fretta e furia e seguii ciò che c'era scritto sul cartellino delle istruzioni. Rimasi a bocca aperta quando notai che il risultato ottenuto diceva che ero incinta. Era sicuramente sbagliato, non era possibile! Magari c'era qualche errore di fabbricazione. Corsi di nuovo al supermercato, ne comprai un altro, tornai a casa e il risultato era lo stesso.. di nuovo. Iniziai a tremare e a piangere, non sapevo se essere felice o triste, soprattutto perchè ero giovane, troppo giovane! Cercai di capire come questo sia potuto accadere siccome io e Marco abbiamo avuto sempre rapporti protetti. Solo una volta abbiamo sgarrato e cquella volta fu poco tempo fa. Non lo so. Il mio volto era bianco, sembravo terrorizzata e triste.. in realtà dentro di me ero felice perchè il/la bambino/a che si stava formando dentro di me era il frutto del nostro amore, un amore che durava da più di 5 anni, un amore travolgente e passionale nonostante gli anni di differenza.

Decisi comunque di fare una visita prima di dare la notizia sconvolgente a Marco.

Chiamai mia madre e le raccontai tutto, era molto preoccupata ma felice.. tutti erano preoccupati ma felici, solo Deborah (la mia migliore amica) e il suo fidanzato Anthony erano felici e basta.

Prenotai una visita e ci andai con mia madre e Deborah e anche il medico lo confermò.


ERO INCINTA.


Decisi, una volta tornata a casa, di chiamare Marco per invitarlo a cena da me.

La sera arrivò a casa mia verso le 20 con un mazzo di rose rosse in mano, sapeva che amavo i fiori e quel gesto mi fece sciogliere... ero sempre più convinta che lui sarebbe stato l'uomo della mia vita, il padre dei miei figli, il mio principe azzurro.. ma mi sbagliavo.

Cenammo insieme e dopo cena ci accomodammo in camera e ci sdraiammo sul letto a vedere la tv.

Durante la pubblicità lui si mise sopra di me, sapevo cosa voleva.. non era certo una novità! Iniziò a baciarmi lentamente il collo, mi faceva morire! Cercò di togliermi la maglia ma io lo fermai e mi sedetti di fianco a lui.

“Che c'è amore?”- domandò lui preoccupato.

“Senti.. ho una notizia che potrebbe farti un po' spaventare..”- risposi io quasi tremando sistemando la mia maglia.

“Oddio, non avrai mica qualche tumore!”- disse portandosi una mano sopra la bocca.

“No, nulla di simile, anzi..”

“E allora che c'è? Mi hai fatto le corna?”-domandò lui sarcastico.

“Marco sono incinta. Ho paura ma sono felice, felice perchè ho te al mio fianco.”-dissi io.

Marco sembrò irrigidirsi di colpo. “Come incinta?”-domandò preoccupato.

“Marco, lo so che è strano ma è così, sono felice.”-dissi accennando un sorriso per rassicurarlo.

Rimase a bocca aperta, il suo sguardo sembrava perso.. cercai di avvicinarmi per abbracciarlo, ma lui rifiutò l'abbraccio e si alzò. “No, no, no, no.. non è possibile, non ora!”-disse quasi arrabbiato.

Corse giù dalle scale e uscì dalla porta di casa sbattendola violentemente.

Tentai di seguirlo ma non ci riuscii, lo chiamai al cellulare ma non rispose.


Ero sola. Iniziai a piangere come una fontana, volevo morire. L'amore della mia vita mi aveva lasciata sola ed incinta. Non meritava di vivere!

Raccontai a mia madre l'accaduto e cercò di consolarmi, lo stesso fecero le mie amiche ma niente ormai aveva un senso.

Sono Emily, ho 20 anni, sono incinta e sola.


ANGOLO AUTORE:

Ciao ragazzi! Questa è la mia prima storia, siate comprensivi, vi preeeego.

Allora, per prima cosa vi presento due dei personaggi principali:

Emily, la nostra bellissima protagonista


E' bellissima a dir poco, me ne sono innamorata, giuro.

E lui è il suo fidanzato Marco.. o meglio, ex fidanzato.


Beh è un figone anche lui, peccato che sia davvero un codardo.


Gli altri personaggi ve li presenterò  mano a mano.


Ringrazio tutte le persone che leggeranno e recensiranno la mia storia, spero che mi aiuterete a migliorare :)


Credo che aggiornerò anche più volte alla settimana, dipende quando ho tempo.



Un bacio
come_la_pioggia

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Capitolo 2
*** Capitolo 2. ***


Capitolo 2.


 

Qualche giorno dopo, Anthony mi accompagnò a casa di Marco, siccome erano molto amici, ma non aprì la porta.. stavo male.

 

Passavano i mesi, cresceva il mio bimbo e con lui anche la mia pancia.. aumentava la paura del parto di mese in mese.

La mia grande ed accogliente casa sembrava vuota.. non c'era più lui.. lui che ho amato alla follia sin da quando ero ragazzina. Dovevo dimenticarlo ma era difficile siccome era il padre di mio figlio o di mia figlia e quindi avrei sempre avuto un motivo per ricordarlo.

 

“Allora, hai già deciso il nome?”-domandò Deborah sorridente come sempre.

Deborah, non che la mia migliore amica era una bellissima ragazza alta e molto snella, con i capelli a caschetto rosso fuoco, piena di tatuaggi che le donavano molto.. aveva anche molti piercing, mentre io ne avevo solo due, uno al naso e uno all'ombelico. Lei era una tatuatrice e Anthony, il suo ragazzo era un pircier. Una coppia perfetta!

“Si, cioè credo..”-risposi un po' incerta accennando un sorriso e abbassando la testa.

“Allora?”-domandò curiosa mentre Anthony la guardava.

“Beh credo che se sarà una femmina la chiamerò Miriam.. credo sia un nome bellissimo.. se no Asia, tu che ne pensi?”-domandai.

“A me piace Miriam”-intervenne Anthony.

“Pure a me!”-disse Deborah -”E se è maschio?”

“Se è maschio credo Federico o Denis.. magari Devis o Davis..”-dissi un po' incerta.

“Beh Denis è molto bello come nome ma Devis è più particolare!”-disse Deborah e Anthony annuì.

“Allora se sarà femmina si chiamerà Miriam e se sarà maschio Devis”-dissi sorridendo.

 

Deborah ormai era diventata il mio nuovo Marco.. nel senso che stava sempre con me, dormiva spesso a casa mia e stava un po' trascurando Anthony. Mi faceva ridere, e grazie a lei avevo ritrovato il sorriso.

 

Passavano ancora i mesi, ormai era Ottobre e il termine lo avevo al 10 di Novembre.. era quasi ora! Mi sentivo un ovetto kinder con sorpresa. Quando uscivo con i miei amici tutte le persone mi guardavano quasi confuse.. come poteva una ragazza così giovane essere incinta.. sentivo i loro commenti ed alcuni di essi facevano molto male ma non ci diedi molto peso.

Era un sabato pomeriggio e stavo andando a fare “shopping” per il/la nuovo/a futuro/a arrivato/a con mia madre, dopo aver comprtato vari vestitini ed una carrozzina, ci sedemmo in un piccolo bar nel centro del paese e iniziamo a discutere, dopo poco però il mio sguardo si posò su una famiglia: c'era una donna bellissima che sorrideva mentre chiaccherava con il marito sorseggiando ogni tanto il suo thè caldo, poi appunto c'era il marito che abbracciava il figlio che avrà avuto 7 anni mentre parlava con la moglie. Erano una famiglia perfetta.. iniziai a piangere.

“Emy cosa c'è, non piangere!”-disse mia madre.

“Che famiglia darò a mio figlio? Non ho un compagno e lui non avrà un padre.. non è giusto..”-dissi io.

“Vedrai amore mio che troverai l'uomo giusto per te e quando avrai accanto lui e vedrai per strada Marco, lui ti guarderà malinconico e penserà che tutto quello sarebbe potuto essere suo!”-disse lei.

Mi sciolsi alle parole di mia madre ed andai ad abbracciarla.

 

Avevo superato il termine, era il 12 Novembre ed ancora nulla, o almeno così sembrava!

Verso le 15 di pomeriggio accusai dei dolori brevi ma intensi all'utero e mi sentii bagnata.. era ora!

Deborah che era lì con me chiamò mia madre ed alcuni nostri amici mentre mi stava accompagnando all'ospedale.

Ero già dilatata.. ma non abbastanza purtroppo. Il dolore ero intenso, piangevo dal dolore e firmai per farmi fare l'epidurale.

“Passami il cellulare”-dissi a Deborah.

Mi diede il suo cellulare. “Cosa ci devi fare?”-domandò lei.

“Lo devo chiamare.”-risposi.

Lei annuì ed io digitai il suo numero.

“Pronto?”-disse Marco.

“Ciao, senti so che non ti interessa e che le palle le tiri fuori solo quando vuoi tu, ma volevo avvisarti che tra qualche ora nascerà tuo figlio.. nostro figlio, solo questo.. se vuoi venire a vederlo fai pure, sappi che non ti parlerò se tu non lo farai per primo.”-dissi quasi piangendo.

Non ricevetti risposta siccome lui attaccò. Bastardo.

Era ora, entrai in sala parto e dopo aver sofferto come un cane, finalmente la mia meravigliosa creatura la potevo tenere tra le braccia.

Il 12 Novembre, alle ore 21.43 nacque Miriam, mia figlia, ed ora, la mia unica ragione di vita.

Era bellissima, piangevo un po' per il dolore provato prima e un po' per la gioia.. era mia finalmente! E' stato amore a prima vista ed avrei voluto che quel momento durasse per sempre. Avevo paura di farle male con le mie mani che a confronto delle sue erano 10 volte più grandi, aveva la pelle vellutata, perfetta e gli occhi abbastanza scuri. Era una bambola!

12/11/2013, IL GIORNO PIU' BELLO DELLA MIA VITA.

 

Dopo qualche giorno ritornai a casa e stavolta non ero sola.. da quel giorno non pensai più al passato ma solo al presente e al futuro.. stavo dimenticando Marco finalmente.

Avevo sempre la casa piena di gente e mi piaceva, non mi sentivo sola! Arrivavano regali su regali, era bellissimo.. un Natale in anticipo!

 

Arrivò presto Dicembre con il suo profumo di Natale.. in paese si respirava aria natalizia e dal negozio del fornaio usciva un profumo dolcissimo di biscotti. Il pomeriggio uscivo spesso con Miriam e mia madre o anche con Deborah e Miriam.. mi piaceva portarla fuori e mostrarla al mondo, era bellissima! Anche Marco ne sarebbe stato fiero.. ma purtroppo ha scelto la via più facile.. che codardo.

Era un freddo pomeriggio d'inizio Dicembre e verso le 16 io, Miriam e mia madre rientrammo dal nostro giro quotidiano.

Decisi di preparare una bella cioccolata calda.

Miriam dormiva in salotto nella sua bella culla, avvolta dalla sua copertina rosa rigorosamente fatta a mano da mia nonna. Mia madre era con me in cucina, quando all'improvviso udimmo uno forte rumore. Uscimmo di corsa a vedere cosa fosse successo.

Un auto si era schiantata contro il muretto che c'è dall'altra parte della strada a causa di una grande lastra di ghiaccio che si era formata sull'asfalto.

Corsi vicino all'auto a vedere se chi la guidava stava bene.

All'interno c'era un ragazzo, lo aiutai a scendere e lo feci accomodare in casa, mentre mia madre restò fuori con i vicini. C'era tutto il vicinato di fuori.

“Tutto bene?”-domandai preoccupata al ragazzo.

“S-si, almeno credo..”-disse mettendosi una mando il testa e facendo un'espressione dolorante.

“Chiamo un dottore.”-dissi determinata.

“No, davvero non ce n'è bisogno!”-ribattè lui.

“Stai sanguinando dalla testa, magari non è nulla ma forse è grave.. preferirei evitare la seconda possibilità”-dissi io.

“Va bene.. mi hai convinto.”-disse lui accennando un sorriso.

Chiamai un dottore ed arrivò subito, visitò il ragazzo, lo medicò, gli diede dei medicinali e se ne andò.

“Stai qui un po', almeno fin che ti riprendi e poi ti accompagno a casa”-dissi porgendogli un bicchier d'acqua per tranquillizzarlo.

“Mia madre mi farà il culo..”-disse lui ridendo.

Aveva un sorriso bellissimo. Lui era bellissimo. Era alto, biondo, aveva gli occhi azzurri, aveva pure un piercing al naso proprio come il mio e dalla sua maglia, che aveva un piccolo scollo, riuscivo ad intravedere un tatuaggio.

“Come ti chiami?”-domandò lui.

“Emily.. tu?”-risposi un po' tentennante.

“Nathan”-disse lui.  




ANGOLO AUTORE


Hooola gente! Ecco un nuovo capitolo :) Emily partorisce la bellissima Miriam e poi per mano del destino incontra questo ragazzo di nome Nathan.. non anticipo nulla sul prossimo capitolo ;)

Mi farebbe piacere se mi lasciaste qualche recensione.. cosa ne pensate della storia? Fatemi sapere!


Ecco gli altri personaggi:

Ecco Deborah, bellissima pure lei  

 



Lui invece è Anthony, il fidanzato di Deborah

 



Questa è la piccola Miriam

 



Ed infine... l'altro "nuovo arrivato", Nathan (io lo amo alla follia)

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Capitolo 3
*** Capitolo 3. ***


CAPITOLO 3.


“E' tua figlia?”-domandò quasi in imbarazzo.

“Si, si chiama Miriam”-risposi.

“Posso prenderla in braccio?”-domandò intenerito dopo averla vista.

“Certo!”

Erano bellissimi, cazzo.

“E' bellissima” -disse lui e aggiunse sorridendo- “Bellissima come la mamma”.

“G-grazie”-dissi diventando rossa completamente e sicuramente lui se ne era accorto.

“Scusa la domanda riservata ma.. il padre dov'è?”-domandò evidentemente in imbarazzo.

“Lui.. lui ha preferito la vita facile, ecco.” -dissi accennando una lacrima.

“Mi dispiace.. davvero.”-disse lui.

 

Iniziammo a chiaccherare del più e del meno, poi verso le 19 salimmo sulla mia macchina e lo riportai a casa.

“Grazie Emily”-disse lui sorridendomi, morivo.

“Figurati Nathan!” -risposi tutta agitata.

“Magari qualche giorno potremmo vederci”-disse lui.

“Sarebbe fantastico!”- esclamai felicissima.

“Beh, magari passo a casa tua qualche giorno se ti va, così ci mettiamo d'accordo”.

“Va bene, ti aspetto”-dissi entusiasta. 

“Ciao Emily”.

“Ciao Nathan”.

 

Sembrava un film.. tutto finto! Non ci credevo, davvero. Era impossibile che un ragazzo conosciuto a causa di un incidente mi abbia chiesto di uscire.. magari non era cosciente, magari domani non si ricorderà di nulla.

A togliermi da questi pensieri fu mia madre che siccome ero fuori da molto mi chiamò al cellulare.

“Emy, dove sei? Miriam piange ininterrottamente!”-disse mia madre preoccupata.

“Mamma ho accompagnato Nathan a casa e ora sto per ritornare.. culla Miri nel frattempo, le piace!”-dissi io.

“Va bene amore, fai presto!”

 

Arrivai a casa e trovai Miriam in braccio a mia madre e la cena pronta.. la mamma è sempre la mamma.

Cenammo insieme, io e la donna della mia vita e poi guardammo un film insieme, come ai vecchi tempi, con la differenza che ora non eravamo solo io e lei.

Verso le 22 mia madre se ne andò a casa e io e Miriam andammo a dormire.

 

Il giorno dopo venne a trovarmi Deborah e le raccontai dell'accaduto.

“E quindi hai conosciuto questo 'Nathan'.. è un bel ragazzo almeno?”-domandò maliziosa lei.

“Bellissimo, beh non ha il fascino dell'uomo maturo come tu sai chi, ma è un bellissimo ragazzo, poi è biondo..”-risposi con occhi sognanti.

“Ti sei innamorata eh? Colpo di fulmine ahah”-disse lei.

“Eh? Chi io? Innamorata? Quando mai!”-risposi imbarazzata e in quel momento diventai rossa in viso.

“Ahahah, no no.. non ti piace proprio ahahah”-disse lei ridendo di gusto.

“Non sei simpatica”-dissi io cercando di rimanere seria, cosa che ovviamente non mi riusciva.

La giornata passò in fretta, Miriam praticamente era stata un angioletto, aveva dormito quasi tutto il giorno.

 

Due settimane dopo, la signorina Deborah mi portò a casa una torta fatta a mano e questo voleva dire solo una cosa.. il Natale era alle porte! Io e lei avevamo questa “tradizione” che seguivamo rigorosamente da molti anni. In pratica, intorno al 15 di Dicembre, a turno, una delle due prepara una torta e la porta a casa dell'altra per poi mangiarla insieme davanti al camino dopo aver decorato la casa. Non potevo rinunciare a questa cosa!

Passammo il pomeriggio a montare l'albero di Natale, a preparare il presepe e ad illuminare l'esterno della casa.. un rituale a stile americano possiamo dire..

Ormai avevamo quasi finito, erano le 17.30 circa, quando qualcuno suonò al mio campanello.

“Chi è?”-domandai incuriosita.

“Ciao Emy, sono Nathan!”

Aprii il cancello e la porta e lo feci entrare.

“Ciao bella, tutto bene?”-disse dandomi un tenero bacio sulla guancia.. aveva delle labbra così morbide.

“Ciao, si tutto bene tu?”-dissi arrossendo.

“Si, per fortuna.. vi ho interrotte? Se do fastidio vado via”-domandò lui premuroso.

“No non dai fastidio, tranquillo! A proposito, Nathan, questa è Deborah ovvero la mia migliore amica.”-dissi orgogliosa sperando che non accennasse al discorso fatto alcune settimane fa.

“Ahhhh, lui è il famoso Nathan.. piacere, Deborah”-disse lei guardandomi compiaciuta.

“Famoso? Ahahah, piacere mio”-disse lui sorridendo.

“Si le ho parlato del tuo incidente, nulla di più!”-dissi io cercando di sviare il discorso.

“Si si, solo dell'incidente!”-esclamò lei.

Volevo ucciderla.

“Ti da fastidio se finiamo un attimo qui?”-domandai a lui.

“Ma va, figurati, fate con calma”.

 

In men che non si dica finimmo di decorare casa e poi ci accomodammo tutti al tavolo.

“Vado a prendere la mia torta”-disse orgogliosa Deborah.

“Ok”-risposi io.

 

“Senti Emily, volevo chiederti se hai da fare domani pomeriggio”-domandò in imbarazzo lui.

“No, sono libera.. p-perchè?”- domandai pure io in imbarazzo.

“Volevo chiederti se ti andava di venire alla fiera che c'è in paese con me.. solo se ti va, non ti obbligo!”-disse lui ridendo.

“Certo, mi farebbe piacere”-dissi io sorridendo.

 

Deborah arrivò poco dopo e insieme mangiammo la sua buonissima torta al cioccolato e tra una chiacchera e l'altra arrivarono molto velocemente le 19.

“Ti va di restare qui a mangiare?”-domandai a Nathan.. non so dove mi sia uscito il coraggio per chiederglielo.

“Grazie dell'invito ma devo andare a mangiare dalla mia amata nonnina e sono già in ritardo, meglio se vado”-disse lui ridendo.

“Va bene, a Emily mancherai tantissimo”-disse Deborah e io la fulminai con lo sguardo.

“Fanculo Deby ahah”-dissi io in imbarazzo.

“Grazie del pomeriggio passato insieme, ci vediamo domani Emy”-disse lui sulla soglia del cancello dandomi un abbraccio.. mi aveva chiamata Emy.. EMY! Oddio potevo svenire, sia per l'abbraccio sia per il soprannome che detto da lui era una cosa tremendamente tenera.

“Figurati, ci vediamo domani”-risposi io.

 

Non vedevo l'ora del giorno dopo.




ANGOLO AUTORE

Ragazzi, tutto bene? Vi chiederete perchè sto aggiornando così spesso.. la risposta è semplice ahah non c'è scuola! Comunque.. come vi sembra questo capitolo? A me non dispiace anche se non ci sono avvenimenti così importanti, fatemi sapere cosa ne pensate.

I personaggi? Vi piacciono? Vi piacciono le immagini che ho associato a ciascuno di loro (per ora)? So che quella di Nathan non si vede bene, per cui ve ne metterò un'altra in un altro capitolo :)

Ringrazio coloro che seguono la mia storia e vi prego, lasciatemi una recensione così se sbaglio in qualcosa cercherò di migliorare!

Un bacio..

come_la_pioggia

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Capitolo 4
*** Capitolo 4. ***


Capitolo 4.


 

Una bellissima giornata mi stava aspettando, ero sicura che sarebbe stata una di quelle giornate indimenticabili, una di quelle che sognavo quando stavo con Marco.. una giornata in famiglia ad una fiera di paese, senza doverci nascondere dagli sguardi assassini delle persone , anche se alla fine non era proprio una giornata in famiglia, Nathan non era la mia famiglia..

 

Mi alzai dal letto verso le 12, avevo dormito troppo. Andai a prepararmi, volevo essere un po' presentabile anche se a causa di Miriam, le occhiaie e le borse sotto gli occhi mi avevano rovinato il mio bel visino, ma fa niente.. questo ed altro per l'amore della mia vita!

Chiamai Deborah.

“Pronto?!”-disse lei.

“Deby, cazzo, aiutami! Cosa metto oggi per andare in fiera con Nathan?”-domandai in preda al panico.

“Emy, vestiti pesante, ti dico solo questo perchè dicono che oggi sarà una giornata freddissima! Quindi se porti Miriam coprila bene, mi raccomando!”-disse lei premurosa.

“Certo Deb, la terrò bella al calduccio non ti preoccupare, comunque.. che ne dici se metto il mio maglioncino di lana turchese e dei leggins neri?”-domandai io.

“Ottimo, mi piace molto quel maglione!”-disse lei.

“Perfetto”- dissi io soddisfatta.

“Oh, mi raccomando.. voglio tutti e dico TUTTI i dettagli eh!”-esclamò lei.

“Certo, ti chiamo appena posso, ciao bella!”-dissi io.

“Ok, ciao Emy”.

 

Bene, erano ormai giunte le 13 e ancora non avevo mangiato.. Miriam si svegliò e iniziò a piangere, ciò significava che aveva fame e quindi scaldai il latte e le diedi da mangiare.. era un amore!

Appena finii, suonòil campanello, era Nathan e lo feci entrare.

“Wow, come siete belle!”-esclamò guardando me e Miriam.

“Grazie”-dissi accennando un sorriso.

“Bene, vogliamo andare?”-domandò lui.

“Certo, dammi il tempo di mettere Miriam nella carrozzina e di coprirla bene, poi metto il piumino e andiamo.”-dissi io sorridendo.

Ricambiò il sorriso e aggiunse -”Sei una mamma perfetta, davvero”.

Mi ero sciolta a quelle parole e riuscii a stento a ringraziarlo.

 

Dopo 10 minuti uscimmo di casa, faceva freddo.. molto freddo, ma presto arrivammo in centro alla fiera e quindi il clima sembrava un po' più caldo.

 

“Hai sentito che danno neve stanotte?”-domandò lui per rompere il ghiaccio.

“No, non ne sapevo niente ma meglio così! Amo la neve!”-esclamai io.

“Ahah pure io, però sarebbe meglio se non dovessi lavorare..”-disse lui.

“Che lavoro fai?”-domandai incuriosita.

“Nulla di che, aiuto mio padre, che fa il meccanico, in officina e il resto del tempo, aiuto un'amica di mia madre a gestire un piccolo bar qui vicino.”-disse lui orgoglioso.

“Wow, fantastico! Ma questo vuol dire che non hai quasi mai tempo libero o sbaglio?”-domandai.

“Uhm, sicuramente non ho tantissimo tempo libero, ma fidati a me basta!”-esclamò e aggiunse-”Tu che fai invece?”.

“Anche io lavoravo in un bar ma poi a causa della crisi ha chiuso e sono rimasta senza lavoro, allora ho iniziato a fare un corso per estetista ma non faceva per me.. o meglio, non era proprio quello che volevo fare. Poi, come per miracolo sono riuscita a trovare un posto in una pizzeria del centro, solo che poco dopo sono rimasta incinta e quindi per ora non sto facendo nulla, ma appena possibile ricomincerò!”-dissi determinata.

“Beh anche tu sei molto impegnata eh?”-disse lui.

“Già.. e mi sto preoccupando per Miriam.. dovrò lasciarla quasi ogni sera a mia madre.”-dissi io.

“Beh sempre meglio che lasciarla in qualche asilo nido no?”-disse lui cercando di sdrammatizzare.

“Già.. guarda come dorme! E' il mio orgoglio.”-dissi io intenerita da mia figlia.

“E' bellissima come te, già lo sai.”-disse lui e per la prima volta lo vidi arrossire.

Continuammo in nostro giro chiaccherando e con il tempo sono riuscita a scoprire molto su di lui. Gli piaceva il calcio, ascoltava molta musica, era appassionato di tatuaggi ed era un grande romanticone, aveva anche un cuore d'oro, davvero! Praticamente il ragazzo perfetto.

Finito il giro, ci sedemmo in un bar a bere qualcosa. Avevo comprato vari regali per Natale ed ero stanchissima, davvero. Ordinammo due cioccolate calde.

“Allora, cosa facciamo dopo?”-domandò lui.

“Non saprei.. forse è meglio tornare a casa, no?”-domandai.

“Forse si”rispose lui.

Dopo aver finito la cioccolata ci dirigemmo tutti e tre verso casa mia. Erano circa le 18 e faceva freddo anche perchè stava iniziando a nevicare.

Invitai Nathan ad entrare e ci sedemmo sul divano, ma prima cambiai mia figlia e la poggiai nella sua culla.

Eravamo soli. Il vuoto che avevo dentro sembrava colmarsi anche solo con la sua presenza. Mi ero innamorata ancora? Non lo so, ma mi piaceva..

“Come mai hai deciso di vivere da sola?”-domandò lui sorridendo.

“Non c'è un perchè, avevo solo voglia di allontanarmi un po' dalla mia famiglia, di avere i miei spazi.. non so se mi capisci..”-risposi io.

“Ah.. beh certo, ogni persona vuole essere lasciata in pace ahah. Comunque pensavo che questa casa fosse tua e di Marco, non solo tua”-rispose lui.

“No, è solo mia per fortuna..”-dissi io abbassando lo sguardo.

“E non ti senti, come dire.. non ti senti sola in una casa così grande?”-domandò lui in imbarazzo.

“Non molto.. da quando c'è Miriam arriva gente ogni giorno”-risposi io accennando un sorriso.

“Capisco.. E tu come stai?”-domando lui.

I suoi occhi erano illuminati dalla luce del fuoco ed erano posati sui miei.. eravamo vicini, troppo vicini.

“Ehm.. s-sto bene.. credo..”-risposi insicura arrossendo.

“Tu ti senti sola anche se non lo vuoi dire, però piccola ricordati che gli occhi sono lo specchio dell'anima.. capisco se menti”-disse con tono dolce avvicinandosi a me.

Mi aveva chiamata piccola, avrei potuto morire!

“Ma io sto bene, giuro..”-dissi esitando.
 

“Tu non stai bene, se no non diventeresti rossa per ogni parola dolce che ti dico.. ti ho chiamata piccola e sei diventata bordeaux”-disse prendendomi una mano.

“Non è vero”-dissi staccando gli occhi da lui.

“Ah no? Perchè non mi guardi in faccia? Sai, non ho mai mangiato nessuno!”-disse lui ridendo.

“Sono in imbarazzo..”-risposi io.

“Hai paura”-disse lui.

“Di cosa?”-domandai.

“Di me..”-disse lui accarezzandomi dolcemente la mano.

“Non è vero, poi non ti conosco..”-risposi io.

“Non è vero, ci conosciamo più di quanto pensi.. è come se io ti conoscessi da sempre”-disse lui accennando un sorriso.

“Io non ti conosco..”-dissi io.
 

“Vuoi conoscermi?”-domandò lui avvicinandosi sempre di più a me.

“Si, ti prego.”-risposi io.

Si alzò e mi tese la mano per aiutarmi ad alzarmi. Mi alzai e avvolse le sue mani intorno alla mia vita.. la mia vita nelle sue mani. Mi strinse a se e i nostri visi si stavano sfiorando. I brividi mi percorrevano la schiena, era strano.. perchè provavo queste sensazioni tra le braccia di uno sconosciuto?




ANGOLO AUTORE:

Hoola ragazzi! Scusate l'enormissimissimo ritardo, ma davvero non ho avuto tempo! Non vi immaginate quanto sono impegnata tra scuola e il resto.. Comunque cosa ve ne pare? Eheh son stata un po' cattiva a far finire il capitolo così!

Fatemi sapere cosa ve ne pare, aspetto i vostri commenti!

Un grassissimissimo abbraccio

come_la_pioggia

 

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5. ***


Capitolo 5.



Avevo troppe domande per la testa, stavo impazzendo.

Sentivo il suo respiro, le sue mani che mi accarezzavano dolcemente i fianchi.. era una bellissima sensazione, ma come poteva essere successo tutto ciò in pochi giorni..

Vedevo il suo viso che si avvicinava al mio, i nostri nasi si toccavano.. eravamo troppo vicini.

Ripensai alla sua domanda, al suo “vuoi conoscermi?”.. certo che volevo conoscerlo ma non così in fretta, stavamo correndo troppo!

Spostai il mio viso sulla sua spalla destra, la sua calda e morbida spalla destra, dopo di che mi staccai dal suo abbraccio.

Intravedevo nei suoi occhi il dispiacere, il suo umore mutò in un secondo..  bastò quel gesto per renderlo triste.
“Perchè?”-domandò lui.

“Perchè è presto e come ti ho detto, prima voglio conoscerti”-dissi sorridendo.

Ricambiò il sorriso e mi diede un tenero bacio sulla guancia, al che arrossii. Era un momento bellissimo, una scena quasi commovente che purtroppo venne interrotta da Miriam che iniziò a piangere.

Da brava mamma corsi da lei, evidentemente aveva fame. Le preparai il suo biberon e le diedi da mangiare, mentre Nathan guardava la scena compiaciuto.



Erano ormai giunte le 20, era ora di cena e, ovviamente, invitai Nathan a rimanese a mangiare e fortunatamente lui accettò.

Da brava “cuoca” cucinai della pasta alla carbonara (che il mio ospite apprezzò) e del petto di pollo ai ferri.
C'era una strana aria in casa mia.. nessuno parlava e mi dava molto fastidio, così accesi il televisore e girai sul telegiornale, ma anche lì non c'era nulla di interessante, così girai su MTV per sentire della buona musica.

“Che musica ascolti?”-domandò Nathan spezzando il silenzio che si era creato tra di noi.

“No ho un genere specifico, ascolto ciò che mi piace”-risposi chinando la testa.

“E non hai un gruppo preferito?”-domandò.

“Si, o meglio ne ho più di uno.. mi piacciono i Green Day, i My Chemical Romance, i Bastille, i Fun..”-risposi.

“E la tua canzone preferita?”-domandò lui.

“Helena dei MCR credo”-risposi.  
 
Continuammo a parlare di musica, il tempo passava in fretta e, stranamente, Miriam continuava a dormire.

Erano ormai le 22 e già da un bel po' ci eravamo trasferiti sul divano e stavamo guardando un film.. “La maschera di ferro”, un film del '98 che ha come protagonista il bellissimo Leonardo di Caprio che interpretava  sia il re Luigi XIV sia il suo gemello Filippo.

Eravamo intenti a guardare questo capolavoro, quando però qualcosa ci interruppe.. udimmo entrambi il rumore di una spazzaneve che stava passando lungo la strada.

Presi la coperta e uscii a controllare cosa stava succedendo.

BIANCO.. Bianco ovunque! Tutto bianco.. era bellissimo! Aveva nevicato molto e neanche ce ne eravamo accorti siccome eravamo lontano dalle finestre e le ante erano chiuse.

In effetti non sentivo macchine passare ma pensai che fosse a causa dell'orario, invece no.. la neve era ovunque e in grandi quantità. Penso che ci fossero almeno un trentina di centimetri nel piccolo giardino che avevo rivolto verso la strada.

Rientrai in casa e aprii la porta-finestra che dava sul giardino anteriore e rimasi di stucco... nevicava a non finire e la neve aveva ricoperto tutto.. era davvero bellissimo. Anche Nathan si alzò dal divano per vedere cosa c'era fuori e anche lui rimase impietrito.

Ci guardammo in faccia per tre secondi e poi ci buttammo in giardino per prenderci a palle di neve come due bambini.



Eravamo lavati fradici e siccome stavamo gelando, rientrammo in casa.

Andai in camera per vedere se ci fosse qualcosa di asciutto da dare a lui e speravo vivamente che quello stronzo di Marco avesse lasciato lì qualcosa.

Fortunatamente trovai un paio di pantaloni neri e una felpa abbastanza pesante e lo mandai in bagno a cambiarsi.. fortunatamente non si era bagnato la biancheria, perchè altrimenti non avrei avuto nulla da dargli.

Quando lui finì, gli domandai cortesemente se poteva portare in camera Miriam mentre io facevo la doccia e lui annuì.

Una volta finito lo ringraziai e gli domandai se avrebbe voluto restare a dormire da me, siccome casa sua era lontana e guidare con la neve non è il massimo.

Lui accettò e così ci sistemammo a letto.

Io mi girai a guardare verso il muro e lui mi abbracciò forte.. era uno di quelli abbracci che ti lasciano senza parole, senza fiato. Uno di quelli abbracci che ti fan venire la pelle d'oca. Era bellissimo e mi sentivo al sicuro tra le sue braccia.. così tanto al sicuro che lo ringraziai per tutto.

Mi baciò lentamente la testa e mi disse “Il buio in due fa meno paura”.. frase che apparentemente non c'entrava nulla con il contesto, ma che poi con il tempo riuscii ad interpretare.




ANGOLO AUTORE:

Ciao ragazzi! Scusate il ritardo ma sono davvero impegnata con la scuola..

Allora, parliamo del capitolo. Oggettivamente non è il capitolo più bello, però non mi dispiace nonostante non ci siano questi grandissimi colpi di scena, a parte quando Emy chiede a Nathan di rimanere a dormire e nonostante sia davvero corto.. diciamo che l'ho usato un po' come capitolo di "passaggio" e la prossima volta capirete perchè.

Ringrazio di cuore le ragazze che hanno recensito la mia storia e coloro che la seguono, davvero grazie grazie e ancora GRAZIE.

Mi piacerebbe ricevere ancora recensioni, vorrei sapere se vi piace la storia o se magari avete qualche idea su come farla continuare.. magari le idee più belle potrei inserirle nei prossimi capitoli (sempre se vi fa piacere).

Comunque, una piccola parentesi, il film che ho citato nel testo, "La maschera di ferro", ve lo consiglio vivamente se vi piacciono le storie ambientate nel passato.. è davvero bello! Detto questo ci vediamo al prossimo capitolo..

Baci
come_la_pioggia

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Capitolo 6
*** Capitolo 6. ***


Capitolo 6.




“Cosa intendi dire?”-domandai confusa.


“Lo capirai avanti”-rispose dandomi un altro bacio sui capelli e aggiunse -“Buona notte Emy”.


“Buona notte Nathan”-risposi io accennando un sorriso.






Erano circa le 9.30 del mattino quando un rumore mi svegliò. Nathan non c'era più e nemmeno Miriam, così preoccupata mi alzai di scatto e scesi le scale per andare a vedere dove fossero andati.


Sentivo la voce di Nathan provenire dalla cucina, così andai a vedere e mi ritrovai un “Nathan passione baby-sitter” che stava dando da mangiare a Miri.


“Buongiorno mamma!”-disse lui con tono ironico-”finalmente ci degni della tua presenza!”


“Sono solo le 9.30, volevo dormire ma fai troppo rumore! E poi, potevi chiamarmi se Miriam aveva fame, non dovevi disturbarti”-dissi io stringendomi nel mio pigiama siccome avevo freddo.


“Ahahah, sei molto illogica.. avrei dovuto fare meno casino per non svegliarti, ma avrei dovuto svegliarti per dar da mangiare a tua figlia.. non ti capisco”-disse lui ridendo.


“Ho bisogno di un caffè”-dissi lasciandomi cadere su una sedia.


Preparai il caffè e me lo gustai lentamente mentre il “mio uomo” si prendeva cura di Miriam.. era il tipo di famiglia che avevo sempre desiderato, sin da quando ero piccola ma purtroppo lui non era parte di me.






Andai a cambiarmi e decisi di indossare un paio di leggins neri e un maglione bordeaux insieme alle mie bellissime Dr. Martens nere. Andai in bagno, mi truccai e raccolsi i capelli in uno chignon morbido.


Scesi in salotto e accesi la tv, poco dopo arrivarono anche Nathan e Miriam a farmi compagnia.


Nathan era bellissimo, nonostante avesse tutti i capelli scompigliati.. era davvero bello, un piacere per gli occhi!


“Ha i tuoi occhi”-disse lui.


“Cosa? Chi?”-domandai confusa.


“Miriam.. ha i tuoi occhi”-disse sorridendo.


“Ha i miei occhi?”-domandai ancora più confusa.


“Si Emy, sono uguali ahah”-rispose lui ridendo. Amavo il suo modo di ridere/sorridere.


“Ah si è vero ahah”-risposi in evidente imbarazzo.


La nostra conversazione venne interrotta dal citofono che iniziò a suonare. Andai a vedere chi era.


Aprii la porta e in mezzo ai fiocchi di neve riuscii ad intravedere Anthony e Deborah e li feci accomodare in casa.


Deborah si fermò sull'ingresso e iniziò a fissare Nathan -”Vi abbiamo interrotti?”-domandò.


“No, figuratevi, stavamo guardando la tv”-risposi e Nathan annuì.


I miei migliori amici entrarono in casa e li feci accomodare al tavolo.


Portai qualcosa da bere e da mangiare e intanto iniziammo a parlare del Natale (che ormai era alle porte).


Deborah doveva partire per andare a trovare i suoi genitori e quindi con lei doveva partire anche Anthony, ciò voleva dire che il Natale lo avrei passato solo con i miei parenti e per la prima volta senza la mia migliore amica.






“Bene, allora ti saluto Emily.. ci vediamo per capodanno e soprattutto buon Natale”-disse Deborah dandomi un enorme bacio sulla guancia.


“Tanti auguri anche a te.. il regalo ve lo darò a capodanno ahah”-risposi ridendo.


“Va bene, poi vedremo come fare, ciao bella stammi bene e se ci son problemi chiamami!”-Disse Deborah prima di uscire da casa.






Erano ormai le 14 ed io e Nathan non avevamo ancora mangiato ma non avevamo fame, così decidemmo di andare a fare un giro al centro commerciale.


“Copriamoci bene che sta continuando a nevicare”-dissi infilando un piccolo giubettino alla mia bambina.


“Giusto”-rispose Nathan dandomi un bacio sulla guancia.


Amavo i suoi teneri baci.. sembrava che avessero tanto da dire.






Salimmo sulla sua macchina e ci dirigemmo al centro commerciale.


Era pieno di gente alla ricerca del regalo all'ultimo minuto, si faceva quasi fatica a camminare.


Ci avvicinammo ad un negozio di gioielli e mi soffermai su una collanina: era bellissima, non era nient'altro che un filo sottile d'argento con un piccolo brillante a forma di goccia.. semplice ma bellissima.


“Ti piace?”-domandò Nathan accarezzandomi la schiena.


“E' bellissima, ma evito di comprarla”-risposi guardandolo negli occhi.


“Dovresti almeno provarla”-disse sorridendo.


“Ma va..”-risposi.






“Mi scusi signora, è possibile provare questa collana?”-domandò Nathan ad una commessa che era vicino a noi.


“Certo”-rispose la commessa sorridendo e tirando fuori un mazzetto di chiavi che servivano per aprire le varie vetrine.


Nathan mi obbligò a provare questa collana -”Ti sta bene Emy!”-disse lui.


“Grazie!”-risposi arrossendo.


Restituii la collana alla commessa che la rimise al suo posto.


“Ti stava davvero bene”-disse Nathan continuando a guardare la collana-”Però dimmi una cosa, ti piaceva davvero?”.


“Si ma costa troppo.. evito di comprarla”-dissi accennando un sorriso.


“Va bene”-rispose Nathan assumendo una strana espressione.






Uscimmo dal negozio e andammo a visitare altri negozi tra cui il mio negozio di vestiti preferito.


Avevo addocchiato un vestitino carino. Era nero a maniche a tre quarti, arrivava fin sopra al ginocchio ed era abbastanza scollato ma era comunque portabile, così decisi di andare a provarlo e affidai Miriam a Nathan. Era molto strano.. Nathan era il primo ragazzo che non si lamentava dello “shopping”... fantastico!






“Emy sei viva? Posso vederti?”-domandò con un tono di supplica.


“Si aspetta”-risposi sistemanddo il vestito.


Mi stava davvero bene, mi piaceva tantissimo e non costava molto.. perfetto!


“Come sto?”-domandai sorridendo.


“Porca troia!”-rispose Nathan quasi urlando e io iniziai a ridere come una scema -”Perdona la volgarità ma ti sta da dio! Sei davvero bellissima”-aggiunse.


“Grazie”-risposi diventando rossa.


Rientrai in camerino a cambiarmi e successivamente andai a pagare.. ormai era mio quel vestito!






“Domani mia mamma viene a prendere Miriam”-dissi tenendo in braccio la mia bambina che dormiva beatamente mentre Nathan spiengeva la carrozzina.


“Come mai?”-domandò lui.


“Mi ha detto che voleva lasciarmi un paio di giorni tranquilla”-risposi voltandomi verso di lui.


“Perfetto, allora domani, se ne hai voglia, ti porto a mangiare fuori.. così inauguri il tuo vestito”-disse sorridendo.


“Davvero?”-domandai ricambiando il sorriso.


“Se sei d'accordo si”-rispose lui.


“Va benissimo Naty”-risposi ridendo.


“Okay, ma non chiamarmi Naty”-rispose con tono serio.




 
Più passavano i giorni e più mi innamoravo di lui.



ANGOLO AUTORE:

Ciaaao a tutti!! Eccoci qui al nostro appuntamento settimana le ahah.

Ho deciso all'ultimo momento di cambiare un po' l'andamento della storia, per cui perdonatemi se anche qui non ci son questi grandi colpi di scena, ma sta volta ve lo prometto che ci saranno nei prossimi capitoli!

Allora come vi pare? A me piace molto questo capitolino perchè si riesce a vedere il lato dolce dolcissimo di Nathan (ricordatevi della collana!)! Giuro che se dovessi trovare un ragazzo così lo sposerei, davvero!

Fatemi sapere cosa ne pensate, mi piace leggere le recensioni! Se avete qualcosa da suggerirmi scrivetelo, ve ne sarei grata! Vi piace il mio modo di scrivere? Spero di si ahahha.

Ringrazio tutte le persone che hanno recensito la mia storia, vi amo follemente, e lo stesso vale per chi la segue... un GRAZIE ENORME A TUTTI VOI!

Bene, vi prego recensite e fatemi sapere se vi piace la storia! Ci vediamo la prossima settimana!

come_la_pioggia

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