Attimi di Fred e Hermione

di LonelyLikeASatellite
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #Scherzi ***
Capitolo 2: *** #Immobile ***
Capitolo 3: *** #Sonnambula ***
Capitolo 4: *** #Ballo ***
Capitolo 5: *** #Vischio ***
Capitolo 6: *** #Burrobirra ***
Capitolo 7: *** #Salvezza ***
Capitolo 8: *** #Insieme ***



Capitolo 1
*** #Scherzi ***


 
Primo anno
#Scherzi



Hermione aveva capito subito che i gemelli Weasley l’avevano presa di mira per uno scherzo. Si capiva, aveva notato che i due la osservavano attentamente con due ghigni identici stampati sul viso. Era ovvio che tramassero qualcosa: in tutte le scuole i ragazzi prendono di mira quelli che studiano tanto.

Anche quel pomeriggio Fred e George Weasley la stavano fissando. E, naturalmente, non potevano mancare i soliti ghigni sui loro volti lentigginosi. A quel punto Hermione perse la pazienza.

Si avvicinò a passi rigidi nell'angolo di cortile in cui erano rintanati i gemelli, e disse:

“Ok, Fred e George Weasley, vorrei proprio sapere perchè continuate a fissarmi con quei sorrisetti sulla faccia. Non mi sembra di avere un pezzo di carta igienica attaccata alla scarpa o un foglio con scritto 'Dammi un calcio' sulla schiena. Dovete smetterla, devo studiare e voi mi deconcentrate!”.

I gemelli erano rimasti ad ascoltarla ridacchiando sotto i baffi, ma la loro risposta era stata talmente vaga che alla fine Hermione aveva girato i tacchi e si era allontanata dignitosamente.

Il giorno dopo i gemelli avevano attaccato. E la riccia aveva subito realizzato il motivo dei loro ghigni.

Hermione stava attraversando il cortile con la pesantissima sacca dei libri sulle spalle, quando…

Diffindo!” disse una voce lontana.

La borsa della ragazzina si lacerò e i molti libri che essa conteneva caddero a terra con un tonfo sordo.

“Weasley! Weasley!” urlò irata. Ma i gemelli se l’erano già svignata.

Hermione, sbuffando rassegnata, iniziò a raccattare da terra i libri, le pergamene e i resti della sua povera borsa.

Ad un certo punto si udirono dei passi, e da dietro l’angolo apparve uno dei gemelli. Lei capì subito chi era dei due: Fred. La mente superallenata di Hermione aveva ‘catalogato’ le minuscole differenze tra i gemelli, permettendole di riconoscerli in un attimo.

“Weasley” sibilò, “Sei venuto qui per rimirare il vostro scherzo ben riuscito?”.

“Non proprio” rispose il ragazzo, “Sai, Granger, oltre ad essere i migliori combinaguai di tutta Hogwarts, siamo anche dei gentiluomini, per questo sono qui”.

Prima che Hermione potesse comprendere il significato di quelle parole, Fred iniziò ad aiutarla a raccogliere le cose sparse per terra. Quando ebbero finito, Hermione, stupita da tanta gentilezza, biascicò un ‘grazie’ mentre Fred si allontanava.

Mentre si stringeva i libri sul petto, Hermione pensava. Pensava alla strana e inaspettata gentilezza di Fred. Come mai, dopo averle fatto uno scherzo, era tornato sui suoi passi ad aiutarla?

Forse Hermione l’avrebbe capito più avanti.




 

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Capitolo 2
*** #Immobile ***




Secondo anno
#Immobile

 
 

Immobile.

Quella parola non era mai piaciuta a Fred. Suonava male nella sua testa, e quasi sempre veniva inserita in un contesto tutt’altro che positivo.

Non appena entrò nell’infermeria per andare a trovare Angelina che era svenuta dopo essere stata stata affatturata da un Serpeverde, i suoi occhi caddero sulla figura di Hermione, che giaceva pietrificata su uno dei letti. E subito gli venne in mente quella parola: immobile.

Hermione sembrava quasi qualcosa di irreale. Era di pietra, grigia, fredda, senza vita, immobile. Aveva ancora gli occhi spalancati e il viso contratto in un espressione di terrore. La mano sollevata era chiusa a pugno, perché al momento dell’aggressione teneva in mano lo specchietto che usava per controllare gli angoli.

Fred si sentì stranamente triste davanti a quell’immagine. Era strano vedere Hermione Granger, la So-Tutto-Io di Hogwarts, la studentessa più brillante della scuola, in quelle condizioni, come svuotata dell’anima e della vita stessa.

Allungò una mano e le toccò il viso; duro come la pietra e freddo come il ghiaccio. A quel contatto, sperò con tutto sé stesso che la pozione di Mandragole riuscisse a riportare alla normalità tutti i pietrificati. Compresa Hermione.

Era strano, ma voleva vederla ancora fare la sapientona, correggere gli altri quando sbagliavano. Voleva che lo rimproverasse per i suoi scherzi e le sue prese in giro. Voleva vederla sorridere e vivere, come aveva sempre fatto.

Fred scosse improvvisamente la testa, come a scacciare questi suoi pensieri, e si diresse verso la porta. Prima di uscire, si voltò un’ultima volta verso Hermione e le sussurrò quattro parole. Solo quattro, prima di andarsene.

“Torna a vivere, Hermione”.






 

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Capitolo 3
*** #Sonnambula ***




Terzo anno
#Sonnambula


 
 
Paiolo Magico, le undici di sera.

Fred, esausto, stava per coricarsi. Mancavano due giorni alla partenza di Hogwarts; l’indomani, 31 agosto, sua madre senza dubbio si sarebbe fatta una testa così nel tentativo di controllare che tutti avessero messo tutto l’occorrente nei propri bauli.

Proprio quando era già a sotto le coperte, si ricordò che aveva dimenticato la felpa nel salottino, al piano di sotto. Controvoglia, scostò le coperte e scese dal letto, percorrendo i corridoi del Paiolo Magico fino a raggiungere la meta.

Anziché la felpa, nel salottino trovò una persona, con indosso un pigiama decorato con delle rane e i capelli bruni tutti scompigliati. Hermione. Aveva una faccia stravolta e sonnolenta, ed era vicino al bancone del bar.

“Granger? Che ci fai ancora sveglia?” chiese Fred stupito.

“Io… io cercavo d-d-d-dell’acqua” rispose la ragazza emettendo un grande sbadiglio.

“Sicura? A me sembri addormentata” osservò Fred ridacchiando.

“Chiudi la b-b-b-bocca, Weasley” ribattè secca Hermione, con un altro sbadiglio.

Fred, scuotendo la testa divertito, si diresse verso le poltrone del salottino, su una delle quali si trovava la sua felpa.

Quando tornò indietro, assistette ad uno spettacolo inatteso: Hermione, nell’arco di tempo che era servito a Fred per recuperare il suo indumento, si era acciambellata su una poltrona e si era addormentata profondamente.

Fred stette per un po’ a guardarla, cercando di non ridere forte per evitare di svegliarla, e decise di prenderla in braccio per riportarla nella stanza che condivideva con Ginny.

‘Beh, Granger… non eri addormentata, eri solo sonnambula’ pensò Fred divertito.

Hermione, sempre addormentata, si abbandonò tra le braccia di Fred, forse immaginando di essere nel suo letto. Con un po’ di fatica perché teneva la ragazza tra le braccia, Fred salì le scale. In cima ad esse trovò sua madre, con una vestaglia a fiori e l’aria assonnata.

“Fred? Che stai facendo con Hermione in braccio?” chiese in tono interrogativo, strizzando gli occhi stanchi.

“Sssh, mamma, non svegliarla. Ero sceso giù a prendere la mia felpa e ho trovato Hermione che diceva di volere un bicchiere d’acqua… dopo che ho preso la felpa si era addormentata su una poltrona, ed ho deciso di riportarla in camera” spiegò Fred sottovoce.

“Uhm, veramente? Mmhh… vieni, ti aiuto a portarla in camera” mormorò la madre, attraversando il corridoio e aprendo la stanza delle due ragazze.

Al suo interno, Ginny guardò sua madre, Fred e Hermione appisolata nelle braccia di quest’ultimo.

“Cosa cavolo è successo?” disse con voce assonnata.

“Hermione era sonnambula” tagliò corto Fred, senza la voglia di raccontarlo ancora.

La posò nel letto e la ragazza continuò imperterrita a dormire.

Fred gettò un’ultimo sguardo verso di lei, con un mezzo sorriso, poi lui e la signora Weasley uscirono dalla stanza.

Il mattino dopo Hermione non ricordava niente… ma ci pensarono George e Ginny, con una risatina maliziosa, a rinfescarle la memoria!





 

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Capitolo 4
*** #Ballo ***




Quarto anno
#Ballo


 

Il Natale non poteva prendere una piega migliore, per Hermione… era al Ballo del Ceppo con Viktor Krum, e per questo un sacco di ragazze le mandavano occhiate di puro veleno. Erano invidiose di lei… questo la faceva apparire bella e desiderabile come non si era mai sentita prima.

Lei e Viktor avevano ballato un lento… e il cuore di Hermione era diventato leggero come quelle piume con cui si erano allenati per l’Incantesimo di Levitazione, al primo anno.

Viktor, poi, era davvero gentile. In quel momento si era offerto di andare a prenderle da bere, e lei si era seduta ad uno dei tanti tavolini rotondi che riempivano la Sala Grande, cercando di assorbire la gioia e l’eccitazione che la invadevano.

Ad un certo punto la ragazza cominciò a sentirsi osservata, e sentì una voce familiare alle sue spalle.

“Vedo che ti stai divertendo con Krum, Granger…”.

Hermione riconobbe subito quella voce e si voltò, a metà strada tra la rabbia e lo sfinimento.

“Weasley, non dovresti divertirti con Angelina?” replicò seccata.

Fred si mise a fissarla con una faccia quasi trionfante. “Oh oh, non mi dire che sei gelosa!”.

“Chiudi quella bocca, Weasley!” sbottò Hermione, appoggiandosi allo schienale della sedia e incrociando le braccia.

“Su, Granger, placa i bollenti spiriti. È Natale. E siamo ad un ballo. Bisognerebbe divertirsi”.

“Sì, divertirsi con un Vermicolo che continua a romperti le pluffe… favoloso” borbottò lei.

Fred la ignorò e le chiese: “Allora? Come ci si sente ad andare ad un ballo con un giocatore di Quidditch di fama internazionale?”.

“Da favola” rispose Hermione altezzosa, “E’ decisamente più galante di te e George messi insieme”.

“Io non direi, Granger”.

Si abbassò fino ad incrociare lo sguardo di Hermione ed aggiunse, con voce più bassa e suadente:

“Sai… avrei pensato che la strega più brillante di Hogwarts avrebbe fatto una scelta intelligente ed avrebbe deciso di andare al ballo con uno dei gemelli Weasley” le sussurrò ad un orecchio.

Dopo di che, si allontanò senza aggiungere altro.

Hermione sbuffò, sentendo improvvisamente un gran caldo. Non sopportava più Fred che la importunava ogni volta!

Ma forse quell’interruzione non le dispiaceva così tanto…






 

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Capitolo 5
*** #Vischio ***




Quinto anno
#Vischio

 


Hermione iniziava ad amare la prospettiva di passare il Natale con la famiglia Weasley. Loro la facevano sentire accolta e a casa, come se anche lei ne facesse parte.

C’era Ginny, la sua migliore amica, c’era Ron, uno dei suoi migliori amici… e c’erano Fred e George, il cui passatempo preferito quell’anno era diventato tormentare Hermione in ogni modo possibile, visto che era Prefetto.

Inoltre, l’idea di passare quelle vacanze in Grimmauld Place le piaceva ancora di più. Quella casa era tetra, sì, ma oltre ai Weasley c’erano Sirius, Lupin, Tonks e tutti i membri dell’Ordine. Quel Natale sarebbe stato il migliore della sua vita, lo sentiva.

Fra scherzi, risate e lotte col cibo durante i pasti, arrivò la vigilia di Natale. Hermione era stupita di come la signora Weasley fosse riuscita a trasformare quella casa così sinistra in un paradiso per le vacanze. C’era un grosso albero pieno di decorazioni, festoni ovunque, vasi di agrifoglio e… vischio.

Fu quest’ultimo il protagonista indiscusso di quella vigilia. Molly esigeva che ogni coppia che passava sotto i rami di vischio appesi qua e là doveva scambiarsi un bacio. E così fu.

Molly e Arthur si baciarono come se fossero ancora una coppia di giovani fidanzati, Lupin e Tonks si scambiarono un timido bacio in corridoio… e poi fu il turno di Hermione.

La ragazza stava attraversando il corridoio con le braccia cariche di festoni che Molly le aveva chiesto di appendere, quando, con un sonoro crack, Fred si Materializzò davanti a lei, con un sorriso malandrino dipinto sul suo volto pieno di lentiggini.

“Weasley! Devi sempre Materializzarti nei momenti più inopportuni?” borbottò.

“Granger, guarda cosa c’è sopra la tua testa!” esclamò lui in tono malizioso indicando il soffitto. Hermione alzò lo sguardo e… oh no, un rametto di vischio. Molly li aveva appesi ovunque!

Fred si stava sporgendo verso di lei.

“Devo proprio farlo?” gemette.

“Io sto aspettando…”.

Hermione iniziò ad avvicinarsi, rassegnata. Avrebbe sfiorato le sue labbra così leggermente che Fred non se ne sarebbe nemmeno accorto…

Raggiunse la sua bocca e la sfiorò piano, ma proprio in quel momento Fred l’afferrò per i fianchi e la baciò sul serio, altro che sfiorare… Hermione dovette ammettere che fu meraviglioso. Fred ci sapeva fare: sfregava con decisione le labbra contro quelle di Hermione, con una mano affondata nei suoi capelli e l’altra che le accarezzava la schiena.

Quando si separarono, Fred sorrideva soddisfatto, mentre Hermione era frastornata. Presa dalla foga del bacio le erano caduti i festoni dalle braccia, quindi li raccolse e lo guardò.

“Beh… sei contento? Hai avuto il tuo b-bacio sotto il vischio” balbettò Hermione spaesata.

“Se sono contento? Mettiamola così: credo che farò apparire qua e là altri rametti di vischio, così per divertimento…” commentò Fred vagamente.

A Hermione sfuggì un sorriso. Si voltò, camminando a passi rigidi verso la cucina. Si tastò le labbra, ancora incredula.

Sì… quel Natale sarebbe stato il migliore della sua vita.








 

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Capitolo 6
*** #Burrobirra ***


 
Marghe, spero tu possa leggere questo.
So che non ti piacciono le Fremioni, ma questo capitolo è tutto per te.
Un bacione, sis.

Sesto anno
#Burrobirra


Hermione passeggiava da sola per un’innevata Hogsmeade. Quell’anno aveva preso l’abitudine di staccarsi da Harry e Ron per prendersi dei momenti di pace da trascorrere come una ragazza normale… perché a volte essere la migliore amica di due ragazzi come loro si rivelava decisamente stressante.

Si soffiò sulle mani per scaldarle, decidendo di fare una sosta ai Tre Manici di Scopa per bere un bel boccale di Burrobirra bollente. Entrò, scelse un tavolino libero sotto la finestra e si sedette, ordinando una Burrobirra che una cameriera le portò.

Mentre sorseggiava la bevanda calda e deliziosa, la porta dei locale si aprì e una ventata di aria gelida penetrò all’interno, accompagnata da un turbine di neve. Quando quest’ultima si diradò, Hermione vide un ragazzo dai capelli rossi col viso spruzzato di lentiggini. Era Fred, imbacuccato in una giacca di pelle di drago e con una sciarpa rossa attorno al collo.

Hermione non pensava da tempo al bacio con Fred sotto il vischio, il ricordo era sfumato fino a trasformarsi in una cosa di nessun valore. Ma in quell’istante si fece più vivido che mai.

Fred ordinò una Burrobirra e, mentre cercava un posto in cui sedersi, vide Hermione. La ragazza sentì i suoi occhi addosso e cercò di guardare ovunque tranne che nella sua direzione.

“Buondì, Granger!” disse allegramente Fred, sedendosi al tavolo di Hermione senza averglielo chiesto. “Cosa ci fai seduta qui tutta sola? Dove sono Harry e quel troll di mio fratello?”.

“In giro. Sono venuta qui da sola perché lo volevo io” borbottò Hermione, non perché Fred le dava fastidio ma perché la metteva in soggezione.

“Molto bene. Perché adesso quei due mi sarebbero d’intralcio” disse Fred vago, sorseggiando la sua Burrobirra.

“A cosa ti riferisci?” chiese Hermione con sospetto, mentre il suo cuore iniziava a battere senza un preciso motivo.

“Ti propongo un indovinello, Granger. Allora: ricapitolando, al tuo primo anno ti ho fatto uno scherzo ma mi sono fatto perdonare aiutandoti a raccogliere i libri. L’anno successivo ti sono sempre venuto a trovare quando eri pietrificata. L’anno dopo ancora ti ho portata di peso fino in camera tua al Paiolo Magico quando eri sonnambula. Due anni fa ti ho detto che mi sarei immaginato che tu saresti andata al ballo con qualcuno di migliore… e l’anno scorso ho fatto apposta a far comparire il vischio sulla tua testa. Prova a indovinare il motivo di tutto ciò?”.

Il cuore di Hermione sembrava un tamburo, mentre lei, per la prima volta in tutta la sua vita, non sapeva cosa rispondere.

“N-Non credo di saperlo” balbettò, rossa come una Pluffa.

“Te lo dico io, Granger”.

Si avvicinò al viso di Hermione e la baciò, accarezzandole con una mano la nuca. Fu un bacio completamente diverso da quello dell’anno prima. Più dolce, più romantico.

La cosa che Hermione si sarebbe tenuta impressa nella mente per sempre era il fatto che fu un bacio al sapore di Burrobirra…











Cuccia della Puffola Pigmea - versione flash
Non mi uccidete, gente. scusate per il mio mostruoso ritardo... ehi, voi due, mettete subito giù quei pomodori!
Ho avuto molti problemi che mi sono crollati addosso tutti in una volta. Spero comunque che questo capitolo vi piaccia :3 Un bacione a tutti voi!
-Marty

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Capitolo 7
*** #Salvezza ***




Settimo anno
#Salvezza



La battaglia ad Hogwarts si faceva via via più cruenta: per i corridoi distrutti e ingombri di macerie c’erano sparsi incalcolabili corpi senza vita di combattenti, studenti e Mangiamorte, senza distinzioni fra buoni e cattivi.

Hermione era sconvolta: aveva visto morire persone a cui voleva bene, aveva visto morire compagni di scuola con cui non aveva mai parlato ma che vedeva sempre alle lezioni… era davvero tremendo tutto ciò, e la ragazza, coi vestiti strappati, sporchi di sangue e fuliggine, sperava che tutto potesse finire presto, senza altre vittime.

Ogni volta che lungo il suo cammino agitato si imbatteva in un nuovo cadavere, sperava con tutta sé stessa che non fossero Harry, Ron, Ginny o altri suoi amici; sperava con tutta l’anima che non fosse Fred, l’unica luce di speranza in quel posto dove la morte e la disperazione regnavano sovrane. Perché alla fine della guerra, dopo che lei avrebbe concluso gli studi, loro due avrebbero iniziato a costruire la propria vita insieme, a vivere felici.

Stava pensando proprio a quello, Hermione, quando svoltò l’angolo e si trovò davanti a Fred che combatteva rabbiosamente contro il Mangiamorte Augustus Rockwood e Percy che lanciava Schiantesimi a tutta velocità contro un altro seguace di Voldemort. Il Mangiamorte con cui duellava Percy era già al tappeto, ma vedendo che Rockwood era ancora combattivo e pieno di forze, decise di aiutare Fred nello sconfiggerlo. Iniziò a sparare Schiantesimi a raffica contro di lui, con rabbia crescente, perché era a causa di Mangiamorte come Rockwood che Hogwarts era distrutta e innumerevoli persone morte.

Improvvisamente, Rockwood fece una mossa che né Fred né Hermione si aspettavano. Con la bacchetta puntata verso il muro lì accanto gridò: “Bombarda Maxima!”.

Ci fu una grossa esplosione e il muro iniziò a crollare, mentre il corridoio ormai completamente demolito si riempiva di polvere soffocante.

“Fred!” pensò Hermione spaventata, accortasi del fatto che il ragazzo si trovava proprio in mezzo al crollo. Senza pensarci due volte, Hermione si fece strada in mezzo alle macerie e alle nubi di polvere, per raggiungere l’amore della sua vita che rischiava la pelle per colpa del male.

Trovò Fred a terra, in mezzo ad un mucchio di mattoni del muro crollato, con una ferita sanguinante sulla fronte. Stava per perdere i sensi.

“Fred!” urlò con quanto fiato aveva nei polmoni, mentre il polverone si diradava. “FRED!”

Disperata, lanciò contro Rockwood una serie di potenti Schiantesimi che lo fecero, finalmente, crollare a terra.

“Fred! Ti prego, Fred, rispondimi… non lasciarmi da sola… ti prego… ti amo… non morire…”. Le lacrime iniziarono a scendere copiosamente, solcando lo strato di polvere e fuliggine sul suo viso.

Il ragazzo, che un attimo prima era immobile ad occhi chiusi, si ridestò improvvisamente, spalancando le palpebre.

“Her-mione” mormorò, tossicchiando.

“Fred! Fred, sei vivo! Grazie al cielo, sei vivo!” balbettò Hermione incredula, e riprese a piangere, ma stavolta di felicità.

“E come potrei morire, secondo te? Non sai quanti prodotti nuovi del negozio devo collaudare, non potevo permettermi di schiattare così… e poi ho te, che mi hai salvato la vita, non posso assolutamente morire perché ti amo troppo” disse Fred con voce roca.

“Ti amo anche io, Fred, non immagini neanche quanto. Ti amo”.

E si baciarono lì, in mezzo alla distruzione più totale. Quel luogo, cornice del loro amore, sembrò un po’ meno da incubo e un po’ più da sogno.







Cuccia della Puffola Pigmea:
Spero che questa roba abbia un minimo di senso. L'ho scritta seguendo il mio istinto e... basta.
Mi diverte sempre creare i banner per questa raccolta: vi piacciono?
Il prossimo è l'ultimo capitolo... mi dispiacerà terminare questa raccolta... ma tutte le cose belle hanno una fine, no?
Ci vediamo alla fine, dunque!
Auf Wiedersehen,
-Marty




 

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Capitolo 8
*** #Insieme ***




Epilogo
#Insieme



Hermione aveva avuto paura che la loro storia non potesse funzionare.

Sentiva che erano troppo diversi, troppo opposti per avere una vita insieme.

Ma in fondo sapeva che non avrebbe potuto essere egualmente felice senza di lui: aveva capito che è proprio vero che gli opposti si attraggono, poiché laddove la sua intelligenza non poteva arrivare ci arrivava la mente giocosa di Fred, e viceversa. Questo pensiero la rassicurava ogni volta che quelle preoccupazioni tornavano a tormentarla.

Pian piano aveva imparato a lasciarsi andare, come facevano le ragazze dei libri che amava. Aveva imparato ad inspirare lentamente il profumo della pelle di Fred quando si abbracciavano, ignorando tutti i se e i ma che facevano capolino nella sua mente. Aveva imparato a lasciarsi cullare dal suo amore ogni volta che Fred la agguantava all’improvviso per baciarla.

Ma le preoccupazioni che credeva di aver sconfitto le erano ripiombate addosso tutte in una volta quando una notte, mentre erano a letto, Fred le aveva sussurrato in un orecchio che gli sarebbe piaciuto avere un bambino. Dopo aver compiuto un passo del genere non si poteva più tornare indietro. Lì per lì si era limitata ad annuire e a baciarlo di nuovo, ma tutto il resto della notte lo aveva passato a rimuginare su quelle parole.

Tanti anni più tardi, guardando i sorrisi sui volti di Rose e Hugo, aveva iniziato a chiersi perché si era fatta tanti problemi. Aveva capito che non avrebbe dovuto preoccuparsi, che Fred era stata la persona giusta fin dall’inizio. Che non avrebbe dovuto porsi quelle inutili domande. I suoi figli, quelle due adorabili creature dai capelli rossi e dagli occhi vispi, erano stati la prova concreta di ciò.

Mentre Hermione ripensava a questi fatti, erano a Diagon Alley, nel negozio di Olivander. Rose, la figlia maggiore, se ne stava col naso appiccicato alle vetrinette polverose in cui erano esposte tante belle bacchette, sussurrando di tanto in tanto eccitata tipi di legno da bacchette o di nuclei. Il piccolo Hugo, invece, piagnucolava affranto aggrappato alla giacca della madre, triste del fatto che lui doveva attendere altri due anni per andare ad Hogwarts.

Hermione li guardava sorridendo felice. Sì, aveva ragione: i suoi figli erano il frutto del più bell’amore che lei avrebbe mai potuto desiderare.

Fred entrò nel negozio dopo qualche minuto, con il sacchetto del negozio di madama McClan.

“Herm, madama ha finito con l’accorciamento della divisa” annunciò allegramente. Poi, vedendo la moglie contemplare i figli con sguardo amorevole ed affettuoso, s’intenerì anche lui e si avvicinò ad Hermione, cingendole i fianchi da dietro.

“Sono cresciuti in fretta, eh? Rosie ieri era un soldo di cacio, ed oggi… va già ad Hogwarts” sussurrò prima di baciarla.

“Già” rispose Hermione. “Mi mancherà non vederla più per casa a leggere libri su libri e a correggere i nostri errori di grammatica”.

“Andrà tutto bene, vedrai. Io rimango, non me ne vado ad Hogwarts con lei” disse Fred, prima di rapirla di nuovo in un altro bacio, un bacio che conteneva tutto il suo amore per lei e per i loro figli, un bacio che…

“Bleah! Mamma, papà, che fate? Non ho intenzione di passare i due anni che mi separano da Hogwarts con voi che fate così, uffa”.












Cuccia della Puffola Pigmea:
Guten Tag!
Ebbene sì, siamo già giunti al termine di questa raccolta. Ora mi metto a frignare. Mi piaceva scrivere le flash (piccola precisazione: questo capitolo e quello precedente sono composti da più di 500 parole, pertanto sono da dichiarare one-shot... ma chiudete un occhio), chiudere per un attimo gli occhi e provare ad immaginare cosa scrivere... ma il termine di questa raccolta non segna il termine della mia carriera su EFP. Mi rifarò con tante altre Fremione, sicuramente.
Mi piaceva anche ricevere le vostre recensioni, che erano tutte fantastiche. (Lo scorso capitolo non lo ha recensito nessuno, che tristezza)
Spero che mi seguirete anche nelle altre storie che pubblicherò e anche in quelle già pubblicate, of course.
Bene, ora vi lascio. E' stata una bella esperienza, grazie a voi!
Un bacione,

-Marty



 
Grazie
a tutti voi

Che avete recensito/preferito/ricordato/seguito
o anche solo letto silenziosamente

Questa raccolta!
#fremioneistheway

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