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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ...Bulma parte ***
Capitolo 2: *** SERATA CON PAPA' ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO 3 ***
Capitolo 4: *** LA SERATA DI TRUNKS ***
Capitolo 5: *** A CASA... ***
Capitolo 6: *** IN COMMISSARIATO... ***
Capitolo 7: *** TRUNKS A LETTO... ***
Capitolo 8: *** I PENSIERI DI TRUNKS ***
Capitolo 9: *** TRUNKS INIZIA A RIMETTERSI ***
Capitolo 10: *** TUTTO TORNA NORMALE ***
Capitolo 1 *** capitolo 1 ...Bulma parte ***
salve ragazzi, questa è la mia prima ff, spero vi piaccia...
XP
-Capitolo 1: Bulma parte
-Allora io vado. Mi raccomando Vegeta, stai attento ai ragazzi e non
essere troppo severo.- disse Bulma dando un bacio sulle labbra del
marito che era piuttosto irritato dal fatto che la moglie partisse.
Infatti solo due giorni prima Bulma era stata chiamata per
intraprendere un tour di lancio per l'ultimo prodotto della Capsule
Corporation. Bulma ci aveva pensato e ne aveva parlato con il
marito alla fine era riuscita a convincerlo che ce l'avrebbe fatta
anche da solo. In fondo una settimana sarebbe passata in fretta e
comunque c'erano Kiki, Videl e C18 che gli avrebbero potuto dare una
mano in caso di necessità.
-Certo, donna!- rispose il syan tenendo le braccia incrociate al petto
mentre Bulma salutava il 18enne Trunks e la 12enne Bra.
-Fate i bravi ragazzi e non fate arrabbiare papà.- disse
Bulma, più per Trunks che per Bra. I ragazzi salutarono la
madre seriamente preoccupati di passare una settimana solo con il padre
e senza la madre che li avrebbe difesi in caso di guai...
I ragazzi guardarono la donna caricare le valigie sul taxi e partire,
mentre Vegeta si ritrava in salotto a fare zapping con la tv.
-Benvenuto inferno!- sospirò Trunks mentre vedeva il taxi
allontanarsi, quando non lo vide più si ritirò in
camera sua.
-Sarà una lunga settimana.- si disse Bra dopo che il
fratello fu rientrato. Sapeva bene che i dissapori tra suo padre e suo
fratello erano ancora vivi nonostante le pretese di Bulma di smetterla.
Trunks pensava di essere il meno preferito, mentre Bra era la
principessina, servita e riverita.
La ragazza si passò una mano nella chioma azzurra per poi
rientrare e mettersi a preparare la cena.
Bene ragazzi questo è il primo capitolo, corto, tanto per
introdurre la storia XP
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Capitolo 2 *** SERATA CON PAPA' ***
Eccomi qui con il secondo capitolo, le avventure cominciano...
CAPITOLO 2 - PRIMA SERATA CON PAPA'
Trunks era in camera sua ad ascoltare musica, Vegeta faceva zapping con
la tv del salotto e Bra preparava la cena, ecco come si presentva la
prima fase di "soppravvivenza con papà".
Trunks non aveva passato una bella giornata, a scuola aveva litigato
con un paio di professori, Goten non faceva altro che andare dietro a
Marron e quindi lo ignorava completamente, le uniche persone che
l'avevano tirato su erano Bra e Pan con i loro soliti discorsi da
ragazzine, ma appena saputa la notizia che avrebbe dovuto passare
un'intera settimana col padre, il giovane syan si era immediatamente
rattristato.
Bulma e Vegeta avevano deciso di dire ai ragazzi della partenza della
donna all'ultimo momento, avevano constatato che sarebbe stato meno
traumatico (anche se in realtà volevano evitare inutili
capricci da parte dei figli).
Il tempo di apparecchiare la tavola che anche il dolce fu pronto.
-A tavola!- urlò Bra mentre sistemava le ultime cose sulla
tavola completamente imbandita di ogni prelibatezza. Fortunatamente la
ragazza amava cucinare e sua madre le aveva anche svelato qualche
trucchetto astuto.
I due scimmioni si precipitarono nella sala dsa pranzo dove la ragazza
gli aspettava sorridente, sperava che con la cena la tensione che si
era sviluppata in casa si dissolvesse almeno un po'.
Una volta seduti iniziò la sfida a chi si abbuffava di
più, soprattutto tra i due uomini; da quando aveva iniziate
le scuole medie Bra non mangiava più come prima, infatti
fino a quando aveva dieci anni, anche lei partecipava alla sfida, poi
crescendo l'aveva ritenuta una cosa stupida.
Dopo che i due uomini si furono spazzolati sia tutti gli antipasti, i
primi e i secondi, nell'enorme piatto circolare posto a centrotavola
rimase una sola cotoletta extra-large, i due syan la infilzarono
contemporaneamente e si fulminarono a vicenda con lo sguardo.
-Mollala moccioso, rispetta tuo padre!- disse Vegeta tra i denti.
-Mollala tu, io ho bisgono di energie, devo ancora crescere.- rispose
Trunks.
Bra osservava la scena incuriosita, ma appena vide che i due non si
decidevano, infilzò anche lei la cotoletta e prima che i due
se ne accorgessero la trasse nel suo piatto e in quattro bocconi la
fece fuori. I due la guardarono storta.
-Così non litigate!- rispose la ragazza alzandosi e
iniziando a sparecchiare.
Tornò dalla cucina con una crostata di ciliege e una torta
ricoperta di crema e cannella. Bulma non aveva mai messo la cannella
sui dolce, ma Bra l'adorava e aveva deciso di farla provare anche agli
scimmioni.
Appena Vegeta addentò la prima fetta di torta
diventò completamente rosso, la cannella faceva il suo
effetto, dandosi dei colpi sul petto l'uomo mandò
giù il boccone.
-Ma che cavolo ci hai messo in questa cosa. Brucia da morire!- disse il
syan bevendo un sorso d'acqua. La ragazza ci rimase male,
abbassò lo sguardo e si alzò per finire di
sparecchiare, mentre gli altri due si ingozzavano di dolce.
Trunks notò la reazione della sorellina e ingoiando la
quarta fetta di crostata, dopo averne mangiate tre di torta, e la
raggiunse in cucina.
-Dove vai?- chiese Vegeta vedendo che anche il ragazzo si alzava.
-Si è offesa non hai visto?!- si arrabbiò Trunks
alzando un po' il tono della voce, ma senza che Bra potesse sentire.
-Ehi, ragazzino! Non ti permettere di alzare la voce con me! Hai
capito!?- disse l'uomo distogliendo l'attenzione dal dolce.
-Al diavolo!- disse Trunk dirigendosi verso la cucina.
-Torna qui! Non ho finito di parlare!!-
Bra era intenta a lavare i piatti e Trunks si sedette sul mobile di
fianco a lei.
-Per me era buonissima!- azzardò il ragazzo, la sorellina
non abbozzò nemmeno un sorriso, anzi sembrava non averlo
sentito.
Il ragazzo scese dal mobile e le prese le spalle, la voltò
in modo che potessero essere uno di fronte all'altro. In quella
posizione Trunks notò molto bene che la ragazza aveva gli
occhi lucidi.
-Non ascoltarlo! E' solo uno scimmione!- disse accarezzandole la
guancia.
-Va bene.- disse Bra in un soffio. -Ora vai di là altrimenti
si incazza.-
-Ok!- disse Trunks mettendole una ciocca di capelli dietro l'orecchio e
facendole l'occhilino.
Quando Vegeta vide Trunks si alzò in piedi e
rischiò di far rovesciare il tavolo.
-Un'altra bravata così e ti faccio nuovo!- disse l'uomo tra
identi, infatti una delle cose che odiava di più era essere
ignorato mentre parlava.
-Dopo vatti a scusare.- disse il ragazzo di risposta.
-Non darmi ordini, moccioso!-
Dopo la cena i due ragazzi si ritirarono nelle loro camere, mentre
Vegeta tornò a fare zapping con la tv, ora che non c'era la
donna a rompergli le scatole, poteva vedere la tv quanto voleva.
Però la sua quiete fu intrerrotta dallo squillare del
telefono, l'uomo prese il telefono e rispose
-Pronto, qui casa Brief.- disse svogliatamente
-Come va?- disse la voce squillante e preoccupata di Bulma dall'altra
cornetta.
-Bene. Perchè scusa?
-Così, volevo accertarmene. Passami Trunks.- disse la donna
un po' più speranzosa di riuscire a strappare qualche
informazione in più dal figlio.
-TRUNKS!- gridò Vegeta. -TUA MADRE AL TELEFONO!!!-
Il ragazzo si precipitò in salotto per rispondere.
Strappò il telefono al padre e andò in cucina.
-Pronto mamma?- disse Trunks portandosi l'aggeggio al telefono
-Oh Trunks dimmi come va?- disse Bulma preoccupata
-All'inizio bene, poi a cena e dopo c'è stato il
putiferio...- Trunks raccontò tutto alla madre.
-Io non ho mai messo la cannella nei dolce, a me non piace, ma non
pensavo che nemmeno a vostro padre piacesse. Va bene, ripassami tuo
padre.- Trunks restituì il telefono al padre, che si
beccò una bella strigliata dalla moglie. Il ragazzo era
rimasto in salotto a guardare la tv. Quando il padre
riattaccò lui lo guardò, l'uomo di rimando al suo
sguardo disse:-Dileguati se non vuoi che ti disintegri!- Il govane syan
non se lo fece ripetere e corse in camera sua, ma prima di entrarci
deise di andare da Bra.
arruvato davanti alla sua porta bussò due o tre volte, senza
ricevere risposta, poi notò che la porta era aperta,
entrò, Bra era rannnicchiata sul letto, profondamente
addormentata, il ragazzo chiuse la finestra e coprì la
ragazza. Uscì chiudendo la porta e andò a dormire.
Poco dopo la telefonata Vegeta salì per andare a dormire,
controllò le aure dei figli per vedere se stavano dormendo,
sperava che Bra fosse ancora sveglia, ma non ebbe fortuna, allora
entrò in camera sua e della moglie e si sdraiò
sul letto, ma non riuscì a prendere sonno, Diciannove anni
di matrimonio e letto condiviso l'avevano un po' viziato, dopo qualche
ora, però, riuscì comunque a prendere sonno.
Questo è il secondo, è ancora abbastanza
introduttivo, spero che vi piaccia.
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Capitolo 3 *** CAPITOLO 3 ***
CAPITOLO 3
La mattina seguente Vegeta si alzò tardi, alle 9, i ragazzi
erano usciti, ma Bra gli aveva comunque lasciato la colazione sulla
tavola.
Nonostante il suo orgoglio Vegeta aveva deciso di scusarsi con la
figlia, era abituato ad avere Trunks contro e questo gli faceva molto
male, ma avere anche Bra, la sua principessina, che lo odiava, questo
non riusciva a sopportarlo. Fuori si era scatenata una tempesta, la
pioggia sbatteva contro i vetri e non aiutava Vegeta a tirarsi su di
morale, allora decise di andarsi a sfogare un po' nella GR.
Trunks fu il primo a rientrare, fradicio come uno straccio, Vegeta come
suo solito era seduto sul divano a fare zapping, il ragazzo non lo
salutò nemmeno e salì in camera, ma prima che
potesse mettere piede sul primo scalino, Vegeta lo richiamò.
-Ragazzino! Non si saluta più?!- disse l'uomo con tono
irritato.
-Ciao.- rispose il ragazzo seccato e ironico per poi salire le scale.
L'uomo iniziò ad agitarsi nella sua posizione. "Quel
ragazzino è già due giorni che non mi
obbedisce... Ora gli faccio vedere." pensò vegeta alzandosi
e dirigendosi verso la camera del figlio.
Spalancò la porta e vide Trunks che si toglieva gli abiti
bagnati.
-Che vuoi?- chiese il ragazzo decisamente irritato da quell'irruzione
nella sua privacy.
-Porta rispetto moccioso!- disse il padre avvicinandosi al figlio.
-Vedi di cambiare atteggiamento. Tua madre non c'è, ma ci
sono io ed esigo più rispetto di tua madre, quindi vedi di
essere più educato e di obbedirmi finchè tua
madre non torna.-
-E se non volessi?- chiese Trunks già consapevole della
risposta, buttando la maglia bagnata nella cesta della biancheria
sporca.
-Beh in questo caso sarà peggio per te.- rispose Vegeta
beffardo e dirigendosi verso l'uscita, prima di chiudere la porta
però aggiunse:
-Stasera ti allenerai con me.
-Ho da fare.- fu la rispsta secca del ragazzo
-Non mi importa!- replicò Vegeta ritornando in camera del
figlio, pronto per uno scontro.
-Non vengo ad allenarmi. Devo uscire con Marron e Goten.-
-Tu stasera ti alleni con me e senza replicare.- concluse Vegeta
sbattendo la porta.
Trunks si sedette sul letto indeciso se obbedire al padre e dare buca
ai suoi amici, oppure divertirsi e poi finire nei guai, cosa che in
quel periodo era successo abbastanza spesso. Alla fine optò
per la seconda possibilità e andò a farsi una
doccia bollente.
A pranzo i due sayan non si parlarono mentre Bra mangiava silenziosa.
-Bra quando hai finito ti devo parlare.- disse Vegeta alla figlia
mentre lavava i piatti. Trunks era andato in camera sua a studiare con
lo stereo a tutto volume.
Bra raggiunse suo padre in salotto, che quando la vide spense
immediatamente il televisore e invitò la figlia ad
accomodarsi vicino a lui.
-Senti Bra... Io ieri... Sì... insomma...- iniziò
a balbettare Vegeta, poi però prese tutto il suo orgoglio e
lo mise da parte.
-Volevo scusarmi, non dovevo dirti quelle cose. E devo dire che
comunque era davvero buona, la torta.
Un enorme sorriso si stampò sul viso della ragazza e a
Vegeta si dissolse un peso che aveva sulla coscienza.
Dopo aver chiarito col padre Bra corse in camera sua a studiare,
cercando di ignorare il fracasso che veniva dalla stanza del fratello.
Alle sei Vegeta salì le scale per andare a chiamare Trunks,
ed era incuriosito dal fatto che aveva azzerato l'aura, quando
spalancò la porta della camera, però,
capì immediatamente il perchè.
Lo stereo era a tutto volume e la finestra era aperta, fuori
il temporale non accennava a smettere. Vegeta preso dalla
rabbia distrusse lo stereo con un calcio e andò nella GR da
solo a meditare.
"Ora basta! Sono stufo! quando torna mi sente!"
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Capitolo 4 *** LA SERATA DI TRUNKS ***
CAPITOLO 4 - LA SERATA DI TRUNKS
Dopo aver finito i compiti, Trunks mise nello zaino i libri e
guardò l'orologio, le 17:20. Lo stereo era a tutto volume.
"Se lo lascio acceso penseranno che sto ancora studiando"
pensò Trunks, mentre si infilava un maglione e prendeva gli
anfibi dall'armadio. Infilò il tutto e azzerò la
sua aura, se passava da Gothen prima, non ci dovevano essere problemi,
avrebbero passato un po' di tempo insieme prima di andare a prendere
Marron.
Mise degli abiti in una borsa impermeabile, aprì la finestra
e sparì nel temporale, in direzione dei monti Paoz.
Quando arrivò a casa di Gothen era fradicio, Kiki lo accolse
calorosamente e gli diede degli asciugamani.
Gothen era felicissimo, quando Trunks era entrato gli aveva fatto le
feste come un cagnolino.
Ora Trunks e il Son erano seduti in camera di Gothen a parlare.
-Senti... ma sei scappato?- chiese improvvisamente Gothen che
già all'inizio aveva avuto questo dubbio.
-Sì, ma non me ne frega niente se dopo si arrabbia.- rispose
Trunks riferendosi al padre.
-Io non ne avrei il coraggio.
Finirono di vestirsi e uscirono per andare a casa di Marron, questa
volta però Trunks aveva estratto un'auto da una capsula,
dato che non smetteva di piovere.
Arrivati davanti a casa della ragazza, fu Gothen ad andare a chiamare
la ragazza. Quando Trunks la vide rimase a bocca aperta, indossav una
minigonna nera di pelle, una maglia rossa e una giacca di pelle, era
bellissima, con i capelli biondi e gli occhi azzurri.
Salì in macchina e lo salutò Trunk avrebbe voluto
spogliarla lì sul momento. Purtroppo, però, c'era
Gothen e lei sicuramente non avrebbe approvato dato che stravedeva per
Gothen che faceva il cascamorto con tutte.
-Dove andiamo?- chiese Trunks mentre metteva in moto l'auto.
-In qualche locale...- propose Gothen
-Ne hanno aperto uno nuovo, vicino alla fontana di piazza Satan,
andiamo a vedere com'è!- porpose Marron e gli altri due
approvarono.
Parcheggiata l'auto presero un ombrello e Trunks rimise la macchina
nella capsula.
Il locale si chiamava "Illusion" era un locale enorme e giovanile,
potevano entrare tutti, poichè all'entrata si assegnavano
dei braccialetti che permettevano di bere alcolici o no. Quando i tre
entrarono c'era una marea di gente, ma loro si infilarono comunque tra
la folla per darsi alla gioia.
Trunks si fermò un bel po' di volte e ogni volta prendeva
una birra al bar, ballava con tutte le ragazze che gli capitava e non
badava nemmeno a Marron con quella sua minigonna da urlo. Alla fine
della serata era ubriaco fradicio. Uscirono dal locale ke erano le tre
del mattino Trunks non si reggeva in piedi, pioveva a dirotto.
-Dai amico che ti riporto a casa.- disse Gothen mentre lo portava al
taxi.
-No, gnon voglio.- gridò l'altro decisamente alterato
dall'alcool. Si staccò dall'amico e si diresse verso la
fontana. Gothen lo seguì e cercò di calmarlo
avendo intuito le sue intenzioni. Marron guardava soncertata da sotto
l'ombrello.
Trunks cominciò a spogliarsi, Gothen non riusciva a fermarlo
alla fine Trunks, ormai in boxer si buttò nella fontana
facendosi il bagno come se niente fosse.
Dopo qualche minuto di bagno
Trunks uscì dalla fontana e andò da Marron e la
prese per le spalle, con un gesto fulmineo le diede un bacio con tanto
di lingua. Marron rimase di sasso, quasi scoppiò a piangere.
Nel giro di mezz'ora arrivò la polizia e i tre furono
portati in commisariato per gli accertamenti.
Vennero chiamati i genitori dei tre e Trunks, nonostante la sbornia, si rese conto di
essere finito in un mare di guai e si sentiva anche leggermente
raffreddato...
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Capitolo 5 *** A CASA... ***
CAPITOLO 5 - A CASA...
Bra rispose al telefono che squillava incessantemente da dieci minuti.
Chi poteva chiamare alle quattro del mattino.
-Sì pronto, casa Brief.- rispose la ragazza leggermente
assonnata
-Lei è la madre di Trunks Brief?- chiese una voce
sconosciuta dall'altra parte.
-No, sono la sorella, aspetti chiamo mio padre.-
Bra non sapeva se era la cosa più giusta da fare, Trunks era
sicuramente finito nei guai e non voleva che il suo fratellone subisse
la furia del padre.
Entrò nella camera del padre in punta di piedi, russava
profondamente.
-Papà, papà...- chiamò la ragazzina
scuotendo leggermente il padre.
-Che vuoi?- chiese Vegeta con un occhio chiuso e la faccia mezza
immersa nel cuscino.
-C'è un signore al telefono che vuole parlare con te. E' per
via di...- Bra esitò ma alla fine disse il nome del fratello
-...E' per via di Trunks. Credo sia nei guai.- disse la ragazza
abbassando lo sguardo.
Vegeta scattò a sedere sul letto.
-Ora lo è!- disse con le fiamme negli occhi.
-Qui Vegeta Breif, chi parla?- rispose al telefono Vegeta.
-Buonasera signor Brief, sono l'agente Davidz, del commissariato 4.
Abbiamo fermato suo figlio per ebrezza e disturbo della quiete
pubblica. Faceva il bagno nella fontana di piazza Satan, mezzo nudo. Se
non le è di troppo disturbo dovrebbe venire qui a
riprenderselo.
-Arrivo.- fu la risposta secca di Vegeta prima di riagganciare.
-Bra prendi dei vestiti dalla camera di tuo fratello.- disse Vegeta
mentre andava a vestirsi.
-Cosa è successo?- chiese la piccola preoccupata.
-Niente.
-Posso venire?- azzardò Bra, sempre più
preoccupata
-No stai qui e non ti muovi!
Bra ci riamse un po' male, ma non era quello che la faceva preoccupare,
Vegeta era davvero infuriato.
Preparò uno zaino con della roba del fratello e rggiunse il
padre in salotto, gli diede la borsa e lo vide uscire con le chiavi
dell'auto in mano.
Bra si sedette su divano, si portò le gambe al petto e
iniziò a piangere, era davvero in pena per Trunks e il non
sapere cosa gli fosse successo la faceva stare ancora peggio.
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Capitolo 6 *** IN COMMISSARIATO... ***
CAPITOLO 6 - IN COMMISARIATO
Trunks era seduto su una sedia di plastica di fianco a Gothen e Marron,
in attesa del momento cruciale.
I primi ad arrivare furono C18 e Crilin, Marron se la cavò
solo con una ramanzina da parte del padre. Trunks notò che
era ancora scossa, molto probabilmente per il bacio.
Poco più tardi arrivarono una Kiki infuriata e un Goku,
troppo serio, infatti da quando Gohan aveva avuto Pan, Goku era
diventato più serio e responsabile.
Gothen era preoccupato quanto Trunks e quando vide sua madre,
iniziò a tremare. Quando gli fu davanti, si alzò
in piedi. Ora madre e figlio erano uno di fronte all'altra.
-Razza di disgraziato!- urlò Kiki mentre gli mollava un
ceffone che lo fece risedere, Kiki si fece da parte per andare a
firmare qualche documento e al suo posto torreggiò Goku, che lo prese per un orecchio e lo portò verso l'uscita.
-Ahi papà, mi fai male, lasciami!- protestò Gothen.
-Silenzio! Sei in un mare di guai non peggiorare la situazione!-
ribatté Goku facendo zittire il figlio.
Mancava solo Trunks che si contorceva le mani da sotto la coperta che gli avevano dato.
"Papà sarà incazzato nero."
La porta scorrevole si aprì, Trunks alzò lo
sguardo e vide una folta chioma a forma di fiamma entrare.
Era la sua fine.
Lo sguardo di Trunks si incrociò con quello del padre,
che lo fulminò.
L'uomo parlò con i poliziotti e sistemò le
scartoffie varie, poi si diresse verso il figlio e gli
lanciò la borsa con i vestiti.
-Vestiti che poi parliamo.- disse Vegeta in tono spaventosamente calmo.
Trunks entrò nel bagno, pensando a cosa intendesse suo padre con "parliamo", e ne uscì qualche minuto
dopo con un paio di jeans, un maglione blu e delle all stars ai piedi.
Tornò dal padre pronto per la punizione, aveva un mal di
stomaco e un mal di testa tremendi. Vegeta lo aspettava a braccia conserte vicino alla sedia dove era seduto poco prima.
Senza dire una parola Vegeta alzò il bracciò e
gli tirò uno schiaffo che lo fece cadere a terra. Trunks si
portò una mano alla guancia colpita.
-Alzati.- disse Vegeta dirigendosi verso l'uscita.
Trunks salì in auto tenendo lo sguardo basso, Vegeta era
infuriato come una belva, gli occhi erano ridotti a due fessure per la
rabbia e stringeva convulsamente il volante.
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Capitolo 7 *** TRUNKS A LETTO... ***
CAPITOLO 7 - TRUNKS A LETTO...
Il viaggio in auto fu silenzioso, Trunks teneva lo sguardo basso e
Vegeta guidava senza accennare uno sguardo al figlio. Arrivati a casa i
due scesero dall'auto e si diressero verso l'ingresso. Vegeta
suonò il campanello, era sicuro che Bra fosse ancora sveglia.
Infatti come previsto fu lei ad aprire, tenevo lo sguardo basso e
indossava la sua vestaglia rosa sopra il pigiama azzuro.
I due sayan entrarono, Vegeta si diresse verso il salotto, Trunks fece
per andare in camera sua ma ancora una volta la voce di Vegeta lo
fermò.
-Non abbiamo finito di parlare!- disse Vegeta serio.
Trunks lo raggiunse in salotto e si sedette sul divano, Bra era in
piedi, davanti al divano, davanti a lei c'era suo padre con le braccia
incrociate al petto che le dava le spalle.
-Bra vai in camera tua.- disse Vegeta serio. Bra, prima
guardò il fratello, era pallido e leggermente arrossato
sulle guance, sembrava debole, po osservò il padre, per non
essere un gigante in quel momento sembrava davvero troppo alto e
imponente per discutere un suo qualunque ordine.
Uscì dal salotto ma non salì le scale, anzi si
fermò al quinto gradino, da dove poteva sentire tutta la
conversazione.
-Non vuoi che veda come mi torturi?- chiese Trunks ironico.
-Vedo che hai ancora voglia di scherzare!- disse Vegeta con un
sorrisetto malizioso sulle labbra.
"Ti prego papà, non fargli troppo male." pensò
Bra stringendo gli occhi.
-Tanto se ribatto o no le prendo comunque. Ti conosco troppo bene. a
scommetto che se ci fosse la mamma, non faresti niente di quello che
stai per fare.- disse Trunk sconsolato.
"CAZZO, TRUNKS!!! STA ZITTO!!" fu il pensiero di Bra all'udire quelle
parole.
-Non parlarmi così, moccioso!- sbraitò Vegeta
assestandogli un altro sonoro schiaffo.
Trunks incassò il colpo.
-E ti sto parlando! Guardami in faccia!-
Trunks alzò esitante lo sguardo, era quasi spento, perso.
L'uomo lo notò e si calmò all'improvviso. Aveva
capito che Trunks si era pentito o almeno così gli era
sembrato.
Trunks intanto sentiva un forte mal di testa e un conato di vomito gli
salì in gola, ma lo ricacciò, a fatica, nello
stomaco.
-Vai a dormire.- furono le parole di congedo di Vegeta, il ragazzo si
alzò e raggiunse barcollante la scalinata, dove vi
trovò Bra.
La ragazzina lo aiutò a salire le scale e a mettersi a letto.
Una volta nella camera del ragazzo Bra sistemò un po' di
cose nella camera, mentre Trunks era in bagno a vomitare. Quando
uscì la ragazzina gli sorrise, lui notò che aveva
gli occhi rossi e gonfi di pianto.
-Scusa se ti ho fatto preoccupare.
-Ora stai bene, mi importa solo questo.- i due si abbracciarono, Trunks
si mise a letto e Bra le si sedette accanto accarezzandogli i capelli,
ma al primo tatto con la fronte del ragazzo, la ragazzina
notò che era bollente.
-Ma tu scotti. Hai la febbre. Aspetta... vado a prendere il termometro.
Bra si precipitò nel bagno della camera dei genitori e prese
il temometro, controllò la temperatura e corse in camera di
Trunks. Nel corridoio incontrò suo padre che vedendola
correre le chiese:
-Che succede?
-In camera di Trunks, ha la febbre!- Vegeta in un primo momento si
voltò verso la camera del ragazzo, poi però,
ricordandosi di essere arrabbiato con lui, si diresse nuovamente nella
sua stanza.
Arrivata in camera del fratello, Bra gli infilò il
termometro in bocca.
-Bra, non ne ho bishogno, shto bene.- disse Trunks con l'aggeggio in
bocca.
-Zitto e tienilo sotto la lingua, vado a prepararti degli stracci
bagnati.- vedendo sua sorella così, si accorse ancor di
più quanto assomigliasse a sua madre.
Tornara dal bagno con una bacinella piena d'acqua fredda e degli
asciugamani, Bra appoggiò il tutto sul comodino del ragazzo
e gli tolse il termometro di bocca per vedere la temperatura.
-39 e mezzo, accidenti tra un po' bolli!- commentò la
ragazza.
-Sto bene se dormo passa, credimi.- cercò di replicare
Trunks sempre più stanco.
-Togliti la maglietta.- fu la risposta di Bra alle proteste del
fratello.
-Cosa?
-Togliti la maglietta devo farti degli impacchi per farti abbassare la
temperatura, altrimenti la febbre non si abbassa.- Trunks
obbedì, sua sorella immerse un paio di asciugamani piccoli
nella bacinella e con uno di essi gli bagnò tutta la
schiena. Il ragazzo ebbe dei brividi e starnutì. Il secondo
straccio la ragazza glielo mise sulla fronte e lo fece sdraiare.
-Ora dormi. Se hai bisogno di qualcosa io starò qui.
-Ma, Bra... Hai scuola domani, non puoi stare sveglia tutta la notte.
-Zitto e dormi.- disse la ragazza accendendo una piccola luce e
portandola sul tavolino vicino alla poltrona blu, spense il lampadario
e si andò a sedere sulla poltrona. Trunks la
guardò, ma rinunciò a replicare e si
addormentò.
Appena vide che Trunks si era addormentato, Bra uscì dalla
stanza silenziosamente e andò in camera del padre, come
aveva immaginato era sveglio e con sua grande sorpresa leggeva.
Quando vide la piccola della famiglia entrare, però, mise da
parte il libro e si mise a sedere sul letto.
-Come sta?- chiese Vegeta, che anche se non voleva farlo vedere, era
seriamente preoccupato.
-Sopravviverà! Ha la febbre alta, gli ho fatto degli
impacchi per abbassargli la temperatura. Ora dorme. Ma se la febbre
resta così alta fino a domani pomeriggio, dobbiamo chiamare
il dottore.- spiegò Bra. Vegeta annuì.
-Vai a dormire domani hai scuola.
-Papà...
-Sì, piccola...
-Sono le cinque e mezza del mattino, mi dici come faccio a riprendere
abbastanza energie per andare a scuola?
-E va bene stai a casa... Ora però vai a dormire...- si
arrese Vegeta alla fine.
-Veramente ho promesso a Trunks che sarei stata in camera sua nel caso
avesse avuto bisogno.
-Vai a dormire!- disse Vegeta in tono più serio. -Sto io da
Trunks.- concluse poi in tono più dolce accarezzando la
chioma turchina della figlia.
Bra sorrise al padre e gli diede un'enorme bacio sulla guancia, poi
osservando la parte di letto dove di solito dormiva la madre,
guardò il padre, e con occhi dolci chiese.
-Posso dormire con te?- Vegeta sgranò gli occhio, poi
sorrise dolcemente e disse:
-Va bene. Ma non tirare calci.- I due si sdraiarono sul letto e si
infilarono sotto il piumone. Bra in quel momento si sentì
improvvisamente al sicuro, niente poteva farle del male mentre era tra
le braccia del suo papà... E con questa sensazione dentro la
piccola si addormentò tranquilla, per la prima volta da
quando si era risvegliata.
Vegeta vedendo che la piccola figliola si era addormentata, si
alzò lentamente dal letto e ricoprì Bra, era
così calma ora e pensare che un paio di ore prima era in
lacrime. Le accarezzò i capelli, prese il libro che stava
leggendo prima e si diresse verso la camera del figlio.
Aprì lentamente la porta e vide Trunks profondamente
addormentato, si sedette sulla poltrona blu dopo aver cambiato
l'asciugamano sulla fronte del ragazzo. Riuscì a leggere un
bel po' di capitoli prima che sorgesse il sole fuori dalla finestra,
l'uomo si alzò e chiuse le tende per evitare che il figlio
si svegliasse e riprese il suo posto.
Trunks sentendo dei rumori aprì leggermente gli occhi vide
suo padre che si sedeva sulla poltrona blu e si metteva a leggere, le
tende erano tirate. Pensando che fosse un sogno si rimise a dormire...
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Capitolo 8 *** I PENSIERI DI TRUNKS ***
VI PREGO RECENSITE XP
CAPITOLO 8 - I PENSIERI DI TRUNKS
Erano le 10:45 quando Trunks riaprì gli occhi si sentiva
riposato, ma allo stesso tempo molto debole. Bra entrò con
un vassoio sul quale erano posati un piatto, un bicchiere e una
bottiglietta d'acqua.
-Ben svegliato.- disse sorridendo poi prese il termometro e glielo
infilò in bocca. Trunks sapeva che non valeva la pena
ribattere, sua sorella era un misto di caratteri tra suo padre e sua
madre, era impressionante.
-Ha chiamato la mamma stamattina. Le abbiamo detto cos'è
successo. In un primo momento si è arrabbiata, poi
però era preoccupatissima.- Trunks la ascoltò
distratto, e appena gli prese il termometro dalla bocca,
starnutì. La ragazza le passò un fazzoletto
mentre osservava il termometro.
-Non si è abbassata per niente!- esclamò Bra
iniziando a toccare la fronte e il collo del fratello.
-Bra sto bene ho solo bisogno di riposare.-
-Mmh... Non ne sono tanto sicura. Comunque se entrò oggi
pomeriggio la febbre non si abbassa chiamiamo il medico.-
-Ti dico che non è niente.- disse Trunks leggermente
spazientito. Lui odiava i medici, non li sopportava. Non sapeva nemmeno
lui il perché, però sentiva che li odiava dal
profondo del cuore.
-Va bene. Ora mangia qualcosa.- disse la sorella senza ascoltarlo e
mettendogli in grembo il vassoio.
La ragazza prese il cesto della roba sporca e andò verso
l'uscita, ma Trunks la fermò:
-Senti Bra... Stanotte sei rimasta sempre te in camera mia?- chiese il
ragazzo, che aveva questo pensiero che gli ronzava in testa.
-No, non sono stata sempre io. E' venuto papà, mentre io ero
andata a dormire.- detto questo uscì lasciando la porta
socchiusa.
Trunks rimase a pensare per tutta la giornata, i pensieri che gli
capitavano più frequentemente in testa erano:
"In fondo papà non è così cattivo."
quando si ritrovava a pensare al fatto che era malato. E "Devo chiedere
scusa a Marron." infatti per quanto si ricordasse ben poco della sera
prima, si ricordava molto bene di essere andato da Marron e di averla
baciata con tutta la passione che aveva nel corpo. Decise che appena si
fosse sentito meglio sarebbe andato a parlarle. Aveva capito che Bra
era stata sveglia fino a tardi e che quindi non era andata a scuola con
il permesso di Vegeta. Però l'indomani sarebbe andata a scuola
e sarebbe venuta la nonna Bunny a prendersi cura di Trunks nel qual
caso fosse stato ancora malato. Alla fine si ritrovò ad
avere un gran mal di testa.
Erano le 16:30 quando entrò Vegeta in camera del ragazzo.
-Che ci fai qui?- chiese il ragazzo leggermente appisolato sul cuscino.
-Quanto siamo acidi. Sappi comunque che non sei scagionato dalla tua
punizione solo perché sei malato.
-Ti pareva!- sospirò Trunks infognandosi nel piumone del
letto.
-Non ho ancora finito, vieni fuori se non vuoi che mi arrabbi.- Trunks
rimise la testa fuori, come una tartaruga che tira fuori il muso dal
guscio. Vegeta si appoggiò allo stipite della porta.
-Appena starai meglio avrai una doppia sessione di allenamenti.
Aiuterai tua madre appena torna e se non andrai bene a scuola sarai
molto nei guai.
-Hai finito?- chiese Trunks un po' spazientito.
-No.- rispose Vegeta prendendo il termometro e infilandoglielo in
bocca. Era decisamente irritato, ma riusciva a controllarsi dicendo a
se stesso che suo figlio si comportava così solo
perché era malato. Quando riprese il termometro fece una
smorfia, in tutta la giornata la temperatura non si era abbassata e la
cosa era preoccupante.
-BRAAAA!- chiamò Vegeta, la testa di Trunks
rischiò di scoppiare.
-Si papà?- chiese la ragazzina affacciandosi alla porta.
-Portami il telefono.- la ragazzina corse per i corridoi e
andò a prendere il telefono, in meno di un minuto fu di
ritorno.
Vegeta compose il numero del medico e si portò l'aggeggio
all'orecchio.
-Sì, buonasera.- cominciò a dire Vegeta in tono
stranamente gentile. -Vorrei parlare con il dottor Logan, per
cortesia.-
"Fantastico! Il medico!" pensò immediatamente Trunks
rigirandosi nel letto. Passarono alcuni istanti di silenzio.
-Buonasera dottor Logan. Senta qui avrei mio figlio Trunks che
è da ieri sera che ha la febbre piuttosto alta. 39 e mezzo.
Mi chiedevo se poteva venire a visitarlo?-
Altri istanti di silenzio.
-Ok perfetto. A dopo.- disse Vegeta riagganciando.
-Alle 18 arriva il medico. Non puoi stare ancora così.-
disse Vegeta uscendo dalla stanza.
Trunks non voleva farsi visitare, allora decise di andare a trovare
Marron, per spiegarsi. Con molta fatica si vestì molto
pesantemente e uscì dalla finestra dirigendosi in volo verso
l'isola del genio. Notò che era molto più lento
del suo solito e che quindi ci avrebbe messo di più per
arrivare.
Vegeta stava cercando di finire il libro che aveva iniziato la sera
prima, quando sentì improvvisamente l'aura di Trunks, seppur
molto debole, spostarsi, all'inizio credette che stesse andando in
bagno, poi però la sentì allontanarsi dalla casa.
Decise di andarlo a riprendere, credendo che stesse scappando.
Fuori aveva smesso di piovere, ma era ancora molto freddo e umido.
Trunks volava lento e per Vegeta non fu difficile raggiungerlo e
metterglisi davanti. Appena il ragazzo se lo trovò davanti
si bloccò. Solo ora si era accorto di non aver azzerato
l'aura, quindi per suo padre era stato molto facile capire che se ne
stava andando.
-Dove credevi di andare?- furono le parole di Vegeta che interruppero i
pensieri di Trunks.
-Beh... ecco... io...- cercò di dire Trunks, ma si
vergognava a dover dire la verità a suo padre.
-Allora?- si sentiva dal tono di voce che iniziava ad irritarsi.
-Dovevo chiedere scusa a Marron.- disse Trunks rassegnato, abbassando
lo sguardo.
-A casa!- disse Vegeta indicando la direzione verso la CC.
-Devo chiedere scusa a Marron.-
-Prima ti rimetti.- disse l'uomo prendendo il braccio del ragazzo e
iniziando a volare piuttosto velocemente verso casa. Il ragazzo cercava
di divincolarsi dalla presa, ma la mano di Vegeta non voleva saperne di
staccarsi dal suo braccio.
Una volta rientrati in casa, Trunks tentava ancora di divincolarsi da
Vegeta, ma quest'ultimo non mollava la presa.
-Lasciami il braccio, cazzo!- esclamò il ragazzo una volta
nel salotto.
-Non usare certe parole mentre sei in casa, moccioso.- lo
rimproverò Vegeta.
-Io parlo come cavolo mi pare e non me ne fotte un cazzo di quello che
vuoi tu!- disse Trunks cercando ancora di staccare il suo braccio dalla
mano del padre.
La mano si staccò improvvisamente dal suo braccio. E Vegeta
la rialzò solo per tirare uno schiaffo al figlio. Trunks si
sbilanciò e trovò sostegno nella parete del
salotto.
-Prova a parlare ancora in quel modo e desidererai non essere mai
nato.- disse Vegeta in tono calmo. Trunks ormai aveva intuito che
quando suo padre rispondeva in tono calmo, voleva dire che era davvero
infuriato.
-Ora vai in camera tua, cambiati e aspetta che arrivi il medico.- Il
ragazzo obbedì senza discussioni.
Il medico arrivò puntuale. Vegeta non lo fece aspettare, lo
portò in camera di Trunks, dove l'uomo lo visitò
con calma.
-Allora Trunks, cosa ti senti?- chiese l'uomo mentre gli tastava le
tonsille.
-Freddo, stanchezza, nausea e sonnolenza.- rispose Trunks evitando
accuratamente lo sguardo del padre che osservava la visita appoggiato
allo stipite della porta.
Finito di tastare ogni parte del corpo che potesse dargli informazioni,
il dottor Logan infilò il termometro in bocca a Trunks e
andò a parlare con Vegeta.
-Bene Vegeta. Trunks non ha niente di grave, solo una brutta influenza.
Probabilmente durerà una settimana o dieci giorni.
Però non deve uscire e non deve assolutamente prendere
freddo. Deve riposarsi il più possibile. Ora vedo. Se la
febbre è ancora altra gli faccio un iniezione di
antibiotici, se invece si è abbassata, allora devi solo
seguire le istruzioni che ti ho dato prima.- disse il medico.
Si avvicinò al ragazzo e gli prese il termometro.
-39 e mezzo. Accidenti Trunks sei proprio conciato.- disse il medico
leggermente ironico.
-Ora, però, devo farti un'iniezione di antibiotici,
altrimenti non farai altro che peggiorare. Quindi mentre prendo gli
antibiotici, ti prego di girarti e abbassarti leggermente i pantaloni.-
disse il dottor Logan iniziando a rovistare nella sua borsa.
-Non sono mica un ragazzino!- protestò Trunks decisamente
irritato.
-Trunks fai quello che ti ha detto il dottor Logan, se non vuoi che lo
faccia io per te!- lo riprese Vegeta staccandosi leggermente dallo
stipite.
Trunks, seppur riluttante, si girò e si abbassò
leggermente i pantaloni del pigiama insieme ai boxer, lasciando
leggermente scoperto il sedere. Vegeta tornò alla sua
posizione. Il medico gli fece l'iniezione e rimise tutto al posto.
-Ora cerca di dormire un po'. Guarirai prima così.- disse il
medico uscendo dalla stanza seguito da Vegeta che si chiuse la porta
alle spalle.
In meno di mezz'ora Trunks si addormentò, lasciando fuori
dal suo mondo tutti i problemi.
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Capitolo 9 *** TRUNKS INIZIA A RIMETTERSI ***
Capitolo 9 - TRUNKS INIZIA A RIMETTERSI
Vegeta si era sentito leggermente preso in giro la sera prima, quando
Trunks era uscito senza dirgli niente. Nonostante questo
però, era andato abbastanza spesso in camera sua per vedere
se riposava e se la febbre si era abbassata. Era riuscito a finire il
fatidico libro e ora era tornato a fare zapping con la tv.
Aveva deciso anche che non era necessario chiamare sua suocera per
tenere d'occhio Trunks. In quella mattinata era salito al piano di
sopra diverse volte: per svegliare Bra che doveva andare a scuola e per
andare a controllare Trunks. Aveva trovato il figlio sveglio un paio di
volte e aveva rischiato nuovamente di litigare, ma aveva preferito
evitare. Infatti Vegeta l'aveva ripreso nuovamente per essersene andato
di casa a quel modo rischiando di ammalarsi ancora di più,
di risposta il ragazzo lo aveva mandato al diavolo aggiungendo che non
poteva sapere niente di quello che lo riguardava.
Trunks si era svegliato diverse volte, non riusciva a prendere sonno,
alla fine decise di andarsi a fare un giro per la casa, non ne poteva
più di starsene a letto. Si tolse il piumone di dosso e si
mise a sedere, molto probabilmente l'aveva fatto con troppa
velocità perché si ritrovò con la
testa che girava e piegato in due a vomitare nel cestino della carta.
Vegeta sentendo l'aura del figlio muoversi si concentrò per
seguirla, poi improvvisamente la sentì indebolirsi e decise
che era meglio andare a controllare.
Quando aprì la porta trovò Trunks seduto sul
pavimento con la schiena appoggiata al comodino, era estremamente
pallido.
-Accidenti Trunks, non riesci proprio a startene buono!- disse Vegeta
alzando di peso il figlio e rimettendolo a letto. Trunks
protestò e scese nuovamente dal letto. L'uomo lo
guardò sconcertato.
-Dove vuoi andare?-
-A sgranchirmi le gambe.
-Stai a letto.- disse Vegeta incrociando le braccia al petto.
-Al diavolo.- rispose Trunks scendendo dal lato opposto del letto
rispetto a quello dove si trovava Vegeta.
-Torna qui non ho finito.
-...-
Trunks si dirigeva "spedito" verso la porta, dando le spalle al padre.
-Trunks non farmi fare quello che sto per fare!- lo minacciò
Vegeta.
-Fottiti.- fu la risposta del ragazzo che ormai aveva ripreso a
camminare normalmente.
Vegeta in quel momento capì che il ragazzo
iniziava davvero a rimettersi, quindi constatò che
non c'era più bisogno di preoccuparsi e che poteva tornare a
comportarsi "normalmente".
Trunks andava abbastanza veloce, una camminata tranquilla, quasi
strafottente nei confronti del padre.
L'uomo con quattro falcate raggiunse il figlio e lo prese per un
orecchio riportandolo in camera sua, noncurante delle proteste del
ragazzo.
-Ora mi obbedisci!- disse Vegeta con le fiamme agli occhi, non ne
poteva più di essere sfottuto da suo figlio, le cose
dovevano ricominciare ad andare dritte, aveva lasciato correre
poiché Trunks era malato, ma ora era troppo.
Trunks per un millesimo di secondo temette che suo padre lo picchiasse
nuovamente, ma fortunatamente lo obbligò soltanto a
rimettersi a letto.
-Tra mezz'ora vengo a vedere se sei ancora a letto, se non è
così sarai in grossi guai.-
Trunks continuava a pensare a Marron, doveva assolutamente chiarirsi,
dirle ciò che provava, ma con suo padre così
vigile non ce l'avrebbe sicuramente fatta.
"Al diavolo!" pensò Trunks si vestì e
azzerò l'aura e partì in direzione dell'isola del
genio.
La vide immediatamente, stava ritirando il bucato. Era bellissima. Il
ragazzo le si piantò davanti, lei quasi gridò, ma
appena si accorse di chi le fosse atterrato davanti tirò un
sospiro di sollievo.
-Trunks... cosa ci fai qui? Non eri malato?- chiese Marron arrossendo.
-Lo sono ancora, ma dovevo assolutamente parlarti.- Marron sorrise,
aveva già capito di cosa voleva parlare, stranamente aveva
aspettato quel momento con impazienza...
-L'altra sera... ero ubriaco...ma... sapevo quello che facevo... almeno
per metà.- Marron continuava a sorridere, però
capì che il ragazzo era in difficoltà e decise di
lasciar perdere le parole e passare ai fatti.
Gli prese una mano e lo baciò delicatamente sulle labbra.
Trunks non se l'aspettava, infatti non ricambiò subito il
bacio, ma quando capì che la ragazza non lo stava prendendo
in giro ci mise tutta la passione che aveva in corpo.
Marron lo portò in camera sua e lì iniziarono a
spogliarsi...
Due ore dopo erano nuovamente in giardino. Trunks stava salutando la
ragazza, non poteva ancora credere a quello che era successo.
Ripartì in volo verso la CC, dove si era completamente
scordato di suo padre.
Sapeva per certo che suo padre l'aveva scoperto e quindi, Trunks non
ritenne utile entrare dalla finestra della sua camera, ma
entrò dall'ingresso principale. Vegeta era in salotto, come
al solito.
-Vieni qui!- ordinò Vegeta, il suo tono era calmo,
estremamente calmo, Trunks tremò leggermente, ma
obbedì. Si fermò di fianco al divano dove era
seduto il padre. Vegeta si alzò lentamente. Si
piazzò davanti al filglio e incrociò le braccia
al petto.
-DOVE CAVOLO SEI STATO!- chiese l'uomo con un tono piuttosto alto. Il
ragazzo abbassò lo sgurado, era sicuro che suo padre
conoscesse il motivo della sua assenza, ma voleva comunque sentirselo
dire.
-...-
-ALLORA?- stava per dargli uno schiaffo quando trunks decise di parlare.
-Sono stato da Marron. Ti avevo già detto che dovevo
parlarle.- nonostante avesse parlato, Vegeta tirò comunque
uno schiaffo al figlio.
-NON TI AZZARDARE MAI PIU' A FARE UNA COSA DEL GENERE. SONO STUFO
MARCIO DELLE TUE FUGHE. VEDI DI RIMMETERTI IN RIGA SE NON VUOI CHE LO
FACCIA IO!- lo intimò Vegeta.
-Ora fila in camera tua.-
Trunks obbedì senza replicare. In quel momento suo padre lo
aveva davvero spaventato.
Vegeta salì in camera del ragazzo mezz'ora dopo il
rimprovero per misurargli la temperatura. Quando il sayan
entrò in camera del giovane, quest'ultimo evitò
il suo sguardo. L'uomo gli mise il termometro in bocca e, incrociate le
braccia al petto, guardò fuori dalla finestra. Prese il
termometro e lo osservò.
-37 e mezzo. Ti stai rimettendo in fretta.- detto questo
uscì dalla stanza senza proferire altre parole.
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Capitolo 10 *** TUTTO TORNA NORMALE ***
TUTTO TORNA NORMALE"
Nel giro di un paio di giorni Trunks si rimise completamente.Anche se
in realtà era ancora molto debole e di certo gli allenamenti
di Vegeta non autavano.
Bulma aveva terminato il tour prima, per alcuni problemi, ma
non le era per niente dispiaciuto tornare a dormire con suo marito
invece che in un letto di una stanza d'hotel senza alcuna fonte di
calore umano oltre a lei. Era felice anche di ritornare nel suo
laboratorio a lavorare con suo figlio o di andare a fare shopping con
sua figlia.
La prima notte fu una notte di fuoco per i due coniugi, ogni tanto
facevano una pausa e Vegeta (costretto da Bulma) raccontava
ciò che era accaduto in quel corto periodo della sua assenza.
Bulma decise di rimproverare il figlio per i guai che aveva combinato,
ma avendolo visto piuttosto pallid decise di liberarlo dalle grinfie
del padre.
-Vegeta...- disse Bulma abbracciata al marito
-Mmh...-fu la risposta di lui.
-Ho in mente un nuovo progetto. Però mi serve l'aiuto di
Trunks. Non è che lo puoi esonerare dagli allenamenti per un
paio di settimane?-
Vegeta sembrò pensarci, ma alla fine (con grande fatica)
acconsentì.
-Ma solo per due settimane!
-TRUUUUNKS!- chiamò Bulma dalla cucina. Aveva deciso di
rimproverare il figlio prima che Vegeta finisse gli allenamenti. Il
ragazzo arrivò in cucina, era davvero pallido, ma si vedeva
che piano piano si stava riprendendo.
-Siediti.- Trunks obbedì, aveva capito che sua madre doveva
parlargli, ma quando la donna portò le mani ai fianchi,
iniziò a preocuparsi.
-Sono un po' delusa sai!- disse Bulma cercando di sembrare arrabbiata,
ma con scarso successo. Nonostante tutto Trunks abbassò lo
sguardo.
-Mi dispiace mamma.-
-Vi avevo detto di non combinare guai! E tu che fai??? Ti ubriachi, ti
fai il bagno, NUDO! nella fontana di piazza Satan, ti fai arrestare e
cerchi di scappare.-
-Dovevo chiedere scusa a Marron.- disse il ragazzo con un filo di voce.
-Ok, ok. Comunque dovevi comportarti un po' più maturamente.
Insomma hai 18 anni!- Bulma aveva parlato mentre asciugava delle
stoviglie. Messo via lo straccio si avvicinò al figlio e gli
accarezzò i capelli lilla.
-E mi hai fatto preoccupare da matti. Ti dovevi ammalare proprio mente
ero via??- chiese ironica la donna sorridendo, ma il ragazzo tenne
comunque lo sguardo basso.
Bulma si abbassò all'altezza del volto del figlio. Ora erano
una di fronte all'altro. La donna gli tirò su il mento
dolcemente.
-Non fare quella faccia. Ora che vedo che stai bene sono tranquilla.-
disse Bulma. Trunks fece un sorriso tirato e si mise una ciocca di
capelli dietro l'orecchio.
-Cosa c'è adesso?- chiese nuovamente la donna vedendo che il
figlio non si era per niente tirato su di morale.
-Papà è arrabbiato?- riuscì a dire il
ragazzo. Bulma si voltò a guardarlo. Nonostante tutto Trunks
aveva pensato a cosa pensava il padre. Bulma sapeva che il figlio aveva
sempre fatto di tutto per ricevere le attenzioni del padre.
-E' un po' deluso. Ma era davvero preoccupato mentre eri malato.- disse
la donna facendogli l'occhiolino. Il ragazzo fece un sorriso che gli
illuminò il viso.
-Ma credo che ora ce l'abbia con me!-
-Perchè?
-Be' gli ho chiesto se mi potevi aiutare in laboratorio per un paio di
settimane, invece di farti allenare.- il sorriso sul volto del ragazzo
si allargò ancora di più.
-Grazie, mamma!- disse alzandosi dalla sedia a cui si era inchiodato
all'inizio della conversazione e dando un enorme bacio sulla guancia
della madre. Prese la porta e corse verso camera sua.
-TRA MEZZ'ORA IN LABORATORIO!!-urlò la donna prima di
sentirsi risponere -OK- e sentire chiudersi una porta.
Più tardi nel laboratorio, Bulma era concentrata su dei
calcoli abbastanza complicati, alla scrivania di fronte c'era Trunks
che lavorava, almeno così pensava, infatti era da circa
mezz'ora che non sentiva più la penna scivolare su un
foglio. Quando Bulma alzò lo sguardo, mentre si
stiracchiava, notò che il figlio aveva la testa nell'incavo
del braccio, piegato in avavnti sulla scrivania. Il respiro era lento e
regolare. Si era addormentato.
La donna si alzò e andò nell'armadio del
corridoio vicino all'entrata del laboratorio e cominciò a
frugarci dentro. Ne uscì con una coperta, non eccessivamente
grande, ritornata in laboratorio la appoggiò sulle spalle
del figlio e gli accarezzò i capelli, spostandogli un ciuffo
da davanti al viso. Osservò per qualche istante il viso
angelico addormentato del figlio, per constatare poi, che assomigliasse
un po' al padre mentre dormiva.
Si sedette nuovamente al suo posto, con una tazza di caffè
di fianco e riprese a lavorare...
FINE.
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