La verità nascosta.

di She loves writing
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Flashback. ***
Capitolo 2: *** Where are you? ***
Capitolo 3: *** Butterflies. ***
Capitolo 4: *** She's dead. ***
Capitolo 5: *** Lisa Grace. ***
Capitolo 6: *** Are you sure? ***
Capitolo 7: *** First meeting. ***
Capitolo 8: *** Paris? ***
Capitolo 9: *** Are we friends or are we more? ***
Capitolo 10: *** Alla fine, viviamo di piccole cose. ***
Capitolo 11: *** He's my everything. ***
Capitolo 12: *** The nightmare. ***
Capitolo 13: *** I know there's a ghost. ***
Capitolo 14: *** Keira. ***
Capitolo 15: *** I'm trying to trust you. ***
Capitolo 16: *** Why don't you test him? ***
Capitolo 17: *** Broken. ***
Capitolo 18: *** You're my girlfriend.. ***
Capitolo 19: *** Stephanie. ***
Capitolo 20: *** I don't deserve him. ***
Capitolo 21: *** I remember all the times and all the words we said.. ***
Capitolo 22: *** She's awake.. ***
Capitolo 23: *** I'm sorry. ***
Capitolo 24: *** You're back! ***
Capitolo 25: *** I miss you.. ***
Capitolo 26: *** We're getting married. ***
Capitolo 27: *** Affidiamo questa giornata alla sorte.. ***
Capitolo 28: *** Unavoidable. ***
Capitolo 29: *** Epilogo. ***
Capitolo 30: *** Fallen for you. ***



Capitolo 1
*** Flashback. ***




LA VERITA’ NASCOSTA
Prologo



La metro non era mai stata affollata come quel giorno. Gente ovunque che camminava di fretta, chi parlava al telefono, chi faceva colazione al volo, chi leggeva il giornale in attesa del treno, chi si scambiava qualche bacio romantico e poi c’era Zayn che guardava tutto con disprezzo.
Con le cuffie nelle orecchie, qualunque cosa attorno a lui sembrava spingerlo a ricordare.
E se c’era una cosa che Zayn odiava fare era proprio quella. Chiuse gli occhi un secondo, concentrandosi solamente sulla musica che sovrastava qualunque rumore. Dopo cinque minuti abbondanti vide il treno arrivare. Si affrettò a salirci, stringendosi nel giubbotto.
Faceva freddo ultimamente. Il clima a Londra non era dei migliori e le giornate soleggiate che avevano dominato la città fino ai primi di settembre, avevano lasciato spazio a grandi nuvoloni neri che minacciavano pioggia ad ogni secondo. Quel tempo rispecchiava esattamente il suo umore.
Zayn sbuffò sentendo il cellulare vibrare nella tasca posteriore dei jeans. Lo prese e lesse il nome sullo schermo, prima di rifiutare la chiamata e rimetterlo al suo posto. In quel momento non gli andava di parlare con nessuno, tantomeno se quel ‘nessuno’ era Nana, la nonna di lei.
Zayn non aveva nemmeno più il coraggio di pronunciare il suo nome. Ogni volta che anche solo ci pensava si sentiva male. Usato, tradito, sporco, inutile, ma totalmente, incondizionatamente, irrimediabilmente ancora innamorato.
Loro due insieme erano stati ciò che di più bello potesse esserci al mondo. Fatti per stare insieme, dicevano. Quello in cui uno eccedeva, l’altro scarseggiava e viceversa. Poi c’era ciò che avevano in comune. Si completavano a vicenda e chiunque poteva giurare di non aver mai visto un amore più vero del loro. Ma era davvero così reale? Era questa la domanda che torturava Zayn. Se lo chiedeva e l’unica risposta che riusciva a darsi non era quella che avrebbe voluto.
Quanto tempo era passato dall’ultima volta che l’aveva vista? Tredici giorni e diciotto ore. Ci mancava poco che si mettesse a contare anche i secondi.
Erano tredici giorni che non aveva sue notizie. Sapeva che in fondo un po’ aveva sbagliato anche lui.
Ma la percentuale del suo errore, in confronto a quella di lei era minima. Inesistente quasi.
La frenata busca della metro lo fece risvegliare da quella sorta di dormiveglia in cui era caduto. Scosse la testa, cancellando la sua immagine dalla mente prima di scendere velocemente dal treno ed incamminarsi in una delle vie più privilegiate della periferia. Si accese una sigaretta, sapendo che la strada era ancora lunga. Il fumo usciva dalle sue labbra in piccole nuvolette, dandogli quella dose di calma di cui aveva quotidianamente bisogno da due settimane. Dopo una camminata di dieci abbondanti minuti, si ritrovò di fronte casa sua. Una villa a due piani gli stava davanti, con un piccolo giardino sul davanti, in cui c’era un dondolo coperto da un lenzuolo. Lo guardò un istante, prima di avvicinarsi e sedersi sopra per la prima volta dopo tredici giorni.
Con la sigaretta ormai finita tra le mani e gli occhi dispersi nel vuoto, un flashback gli passò davanti agli occhi, obbligandolo a fermarsi un istante per ricordare.

-Quindici giorni prima.

“Davvero, Zayn? Ma tu credi sul serio che io sia così stupida?!” esclamò lei facendo oscillare i suoi capelli neri.
“Te lo giuro Keira. Sai perfettamente che è una cosa che non farei mai!”
“Oh invece io credo che sappiamo entrambi quale sia la verità” Scosse la testa lasciando scivolare una lacrima.
“Avevi promesso Zayn. Mi sono fidata di te, perché devi sempre rovinare tutto?” chiese di nuovo, delusa.
“Keira, ascoltami. Per una fottutissima volta, ascoltami. Posso giurarti su ciò che ho di più importante al mondo che non ti ho tradita. Non ci ho mai neppure pensato!” affermò prendendole i polsi.
“Ed io come faccio a crederti Zayn?” chiese lei esasperata. Odiava litigare con lui, odiava ripensare a quando lui era solito cambiare ragazza ogni giorno come se fosse un oggetto, odiava soprattutto dubitare della sua lealtà. Ma non poteva fare altrimenti, non in quella occasione.
“Fidati di me! Anzi no. Andiamo a chiederlo a lei. Eh? Te lo giuro Keira, non ho fatto niente.” La ragazza sospirò scuotendo la testa.
“Forse è meglio se per stasera dormo sul divano” dichiarò infine sospirando.
“Keira..”
“No, Zayn. Almeno per stanotte no.” Lui si lasciò sfuggire un sospiro frustrato, annuendo.
“Però ci dormo io sul divano” dettò mettendo fine alla discussione.
Il giorno dopo si alzò con un sorriso stampato in faccia, pronto a rimediare definitivamente e a fare pace con la sua ragazza. Si vestì elegante, prenotò una cena in uno dei ristoranti migliori del posto ed uscì di casa per andare dal fioraio. Quando tornò con un enorme mazzo di rose rosse, però, la casa era ancora avvolta in totale silenzio.
“Keira? Amore?” Sorrise pensando stesse ancora dormendo. Qualche volta lo faceva, si alzava verso l’una, l’una e mezza saltando il pranzo solo per dormire qualche ora in più. Salì al piano di sopra ed entrò nella camera da letto, ma l’unica cosa che trovò fu il letto già fatto, con una lettera appoggiata sopra.
‘Ehi bellezza..’ Ridacchiò leggendo quelle parole. Il suo sorriso si spense un attimo dopo.
‘Probabilmente questa sarà l’ultima volta che ti chiamerò così.
Zayn,ci ho provato, davvero, con tutta me stessa, ma non ce la faccio.
E’ difficile per me, non avrei mai voluto credere a tutta questa storia del tradimento. Però ci credo, purtroppo.
Mi sono sempre fidata di te, ti ho affidato il mio cuore e tu hai saputo custodirlo al meglio. Ma ora..
Non so cosa sia cambiato, amore. Mi sento continuamente in contrasto con me stessa.
Il mio cuore ti ama ogni secondo di più, incontrollatamente.  
Ma la mia testa no, non più. Ho bisogno di una pausa, ti prego, non cercarmi e lasciami andare.
Vorrei poterti dire che tornerò, ma non sarebbe giusto né nei miei né nei tuoi confronti.
Ti amo Zayn, ma non posso restare.
Spero tu sia felice come lo sono stata io in questi anni.
Keira.’
Ci mise qualche secondo di troppo ad assimilare tutte le parole. Se ne era andata. Lo aveva lasciato e per di più con una stupida lettera. Aveva deciso tutto da sola, senza dargli il tempo di dire ciò che pensava. Era uscita dalla sua vita, forse definitivamente.
In un secondo il mazzo di rose fu scagliato contro il muro, un urlo di sfogo riecheggiò per tutta la casa, infine le lacrime cominciarono a scendere prepotenti.
Se ne era andata. E non sarebbe tornata. Si accasciò ai piedi del letto, prendendosi  la testa tra le mani, mentre i singhiozzi uscivano sempre più forti dalla sua bocca.
Se solo avesse saputo..   








Jnakasx saaalve :)
Ahahah allora..
Spero che il prologo vi sia piaciuto e che vi abbia
incuriosito almeno un po'.. *--*

Premetto che LA STORIA E' ISPIRATA AL FILM,
non so se qualcuno di voi l'ha visto.
Io no, però ho letto la trama e  ho visto il trailer e mi è piaciuto
tantissimo, quindi mi sono chiesta: perchè non scriverci una ff?
E così eccomi qui.
Spero di non deludervi o annoiarvi nel corso della
storia e spero di riuscire ad aggiornare
presto. In caso contrario chiedo scusa in anticipo :')
A presto (si spera)!
Bacii <3 C.

PS. Lo so che il prologo è corto ma, appunto è solo il prologo,
per il prossimo capitolo cercherò di fare di meglio c:

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Capitolo 2
*** Where are you? ***




LA VERITA' NASCOSTA
Where are you?



Era uno di quei giorni in cui non ti va di fare niente. Uno di quelli in cui l’unica cosa che vorresti è startene a letto e dormire tutto il giorno.
Lo era per Zayn, come lo era per Keira.
Ma nessuno dei due poteva rimanere tranquillo.
Lei troppo impegnata a piangersi addosso, lui troppo impegnato a provare ad odiarla.
Immerso nei suoi pensieri, gli parve di sentire un rumore. Scosse la testa poco dopo. Gli succedeva spesso ultimamente, ma sapeva che era solo frutto della sua immaginazione. Decise di alzarsi dal letto solo quando il suo telefono prese a squillare.
Ignorò nuovamente la chiamata di Nana, che nelle ultime settimane era diventata parecchio assillante, per poi accettare quella di Lisa.
“Pronto?”
“Ehi amore!” Fece una smorfia a quel nomignolo. Non ci era ancora abituato, Keira era stata l’unica a poterlo chiamare in quel modo e una parte di lui voleva che rimanesse così.
“Lisa..” Da quando lei lo aveva lasciato, Zayn non stava quasi mai a casa. Appena tornava dal lavoro andava alla villa solo per cambiarsi, poi andava diritto in discoteca e dopo nemmeno mezz’ora se ne usciva con una nuova ragazza. Una notte di fuoco, poi chi si è visto si è visto. Niente di serio.
Lisa però non era proprio così.
Non aveva un corpo meraviglioso, ma sapeva come muoversi. Eccome se lo sapeva!
Inoltre, quando era con lei sotto le lenzuola, Zayn riusciva a non pensare. Lisa si era auto convinta di essere la sua ragazza e lui non aveva mai detto niente per farle pensare il contrario.
“Tutto ok?” gli chiese con voce squillante.
“Si, te?” biascicò ancora addormentato.
“Si, ma andrebbe meglio se tu fossi qui.”
“Sei a casa?” le chiese lui stropicciandosi gli occhi.
“No, un emergenza all’ufficio. Ti va di vederci appena finisco?”
“.. Va bene.”
“Ma stavi dormendo?”
“No, non preoccuparti.”
“Ok allora. A dopo tesoro.”
“Ciao.” Attaccò sprofondando di nuovo la testa nel cuscino. Riuscì ad addormentarsi, ma nemmeno venti minuti dopo venne svegliato dal suono incessante del campanello.
Sbuffò, alzandosi. Si infilò un paio di jeans, poi scese al piano di sotto per aprire.
“Chi cavolo è che..” Non riuscì a finire la frase che si ritrovò davanti una donna anziana, sulla settantina. Aveva la fronte corrugata che metteva in evidenza le rughe ormai da tempo visibili sul suo volto. Gli occhi azzurri erano ancora vispi e giovanili. I capelli bianchi, raccolti in uno chignon alla cinese, erano perfettamente incastrati nella pinza. Il piede batteva fastidiosamente a terra, in segno di impazienza e le mani erano incrociate sotto i seni. Due orecchini pesanti si muovevano avanti e indietro, pendenti dalle sue orecchie.
Ciò che fece allarmare di più Zayn non fu la sua espressione preoccupata. Fu il nome che aveva affibbiato a quella donna.
In realtà il suo vero nome era Megan, ma nessuno la chiamava più così.
La conoscevano tutti come Nana, un po’ a causa della sua statura minuta, un po’ perché lei amava farsi chiamare così.
Erano due settimane che Zayn non la vedeva. Esattamente da quando Keira era sparita. Vederla significava ricordare e, come abbiamo già visto, era una cosa che lui odiava fare.
“Che ci fai qui?” le chiese duro.
“Devo parlarti, è urgente. Sono due settimane che provo a chiamarla, non mi risponde. E nemmeno tu, a quanto pare.”
“Non so di cosa tu stia parlando e se io non ti rispondo un motivo c’è. Per cui sei pregata di lasciare questa casa, ora.”
“Zayn, è importante.” Lui scosse la testa.
“Non più.”
“Non l’hai vista?” chiese lei ignorandolo.
“Chi?” In realtà anche i muri sapevano a chi alludesse Nana. Lui sperava solo che si stesse sbagliando.
Keira.” Una risata aspra uscì dalle labbra di Zayn.
“Dovresti saperlo tu dov’è. Mi ha lasciato con uno stupidissimo biglietto, cosa credi che m’importi ora?” mentì.
Mentì perché Keira era ancora la cosa più importante della sua vita. Mentì perché era ancora innamorato di lei. Mentì perché più quella conversazione andava avanti, più una sensazione di panico si impossessava di lui.
Nana sospirò, preoccupata.
“Sono giorni che provo a chiamarla, non risponde. Ha sempre il cellulare staccato con la segreteria. Sei proprio sicuro di non averla vista?” Per un secondo sul viso di Zayn comparve un espressione di terrore, che fu nascosta subito dopo da una di indifferenza. Totalmente falsa.
“Si, ne sono sicuro e come ti ho già detto, non m’importa più. Magari starà già con un altro mentre tu ti preoccupi per lei. In ogni caso, non vedo perché tu sia venuta proprio da me a parlarne, c’è tanta gente in giro e sono sicuro che l’ultima persona da cui lei verrebbe sia io.”
“Mi chiedo come abbia potuto stare due anni con lei se non te ne è mai importato niente” gli disse lei delusa, scuotendo la testa. Zayn ridusse gli occhi a due fessure, riservandole un occhiata di fuoco.
“Come puoi anche solo pensare che non me ne sia importato niente?!” le chiese furente. Gli si poteva dire di tutto. Che fosse uno stronzo, un imbecille che non sa tenersi una donna, un fallito, uno sfigato, uno senza palle che non aveva neanche avuto il coraggio di cercarla una sola fottutissima volta.
Ma che non avesse mai amato Keira, quello proprio no.
Le aveva donato l’anima, l’aveva amata con tutto se stesso e odiava ammettere che fosse ancora così. Per questo, quando Nana lo guardò in quel modo, lui andò su tutte le furie.
“Tu non hai la più pallida idea di come sia stato io in queste settimane senza di lei. Non lo sai, nessuno lo sa. Non sai nemmeno quanto io l’abbia amata. Non ti permetto di venire qui a dirmi queste stronzate perché, credimi, lei era tutto per me.”
“Non l’avresti tradita se fosse davvero stato così.” Zayn diede un pugno allo stipite della porta, facendo sobbalzare Nana.
“Io non l’ho tradita!” urlò.
“Non l’ho mai fatto, smettetela di pensare che sia così!” continuò.
“E lei lo sa?”
“No, perché è a lei che non è mai importato di niente. E non provare a dire il contrario, altrimenti non se ne sarebbe andata così, senza neanche darmi il tempo di contraddirla e scegliendo tutto da sola.”
“Che cosa hai fatto quando hai letto la lettera?”
“Secondo te?” chiese sarcastico mentre la vista gli si appannava di lacrime. Si passò velocemente una mano sugli occhi, tentando di non scoppiare.
“Le azioni Zayn. Non i sentimenti. Cos’hai fatto?”
“Mettiamola così. Se Keira avesse potuto vedermi si sarebbe resa conto di quanto fosse importante per me.” Nana sospirò chiudendo gli occhi.
“Allora le è successo qualcosa. Zayn devi aiutarmi, non so più cosa fare..”
“Perché dovrei? Non conta più niente per me, quello è il passato.”
“Non la trovo da nessuna parte! Non risponde al cellulare, non ho idea di dove sia andata visto che viveva con te e nessuno in paese l’ha vista. Sono preoccupata, Keira non è il tipo che sparisce così.”
“Bhe, forse non la conoscevamo abbastanza bene, perché lo ha fatto. Ora, se non ti dispiace..” disse prima di chiudere la porta. Si lasciò andare ad un lungo sospiro chiudendo gli occhi, prima di salire di nuovo in camera e lanciarsi sul letto.
‘Dove sei amore?’
Per un secondo ebbe la tentazione di premere invio e mandare quel messaggio. Ma fu solo un secondo, prima che il suo pollice cambiasse direzione, salvandolo nelle bozze, insieme all’altro milione di messaggi che non aveva mai avuto il coraggio di inviare a Keira.
‘Mi manchi.’
‘Perché te ne sei andata?’
‘Non ce la faccio più senza te.’
Questi erano solo i più banali. Scosse la testa lanciando il cellulare in una parte indefinita della stanza, prima di soffocare un urlo nel cuscino.
La amava, la amava ancora con tutto se stesso e nemmeno due settimane con quindici ragazze diverse avevano cambiato le cose.
Si alzò di scatto, indossando una maglietta a mezze maniche e un giubbino, si infilò in fretta le scarpe, poi prese le chiavi, i soldi, il telefono e si affrettò ad uscire.
“Lisa? Preparati, ti sto venendo a prendere.” E attaccò senza nemmeno aspettare una risposta. Aveva solo bisogno di sfogarsi in quel momento. Niente di più.

----

Erano due settimane che era rinchiusa là dentro.
Solo due settimane e già non ne poteva più. Zayn le mancava, le mancava come l’aria, in tutti i sensi.
Nel luogo in cui si trovava non aveva niente. Ne Zayn, ne aria. Era già tanto se ogni tanto le arrivava un po’ d’acqua.
Avrebbe dovuto stare più attenta. Avviarsi prima e non fare tutto di fretta.
Aveva perso la chiave, ed ora non sapeva più come uscirne.
Inoltre era stata costretta a vedere l’amore della sua vita piangere, distrutto, totalmente a pezzi. E l’aveva sentito parlare a telefono con altre ragazze. Altre.
Ragazze che non erano lei.
Aveva sentito il cuore rompersi in mille pezzi e aveva iniziato a prendere a pugni tutto ciò che si trovava davanti. Ovvero un muro e un enorme specchio.
Poi alla fine, sfinita, si era lasciata andare in un pianto disperato, consapevole del fatto che sarebbe rimasta lì per sempre.
Zayn sarebbe andato avanti senza di lei.
Sarebbe morta e nessuno avrebbe mai saputo come.
Nessuno avrebbe mai potuto immaginare che Keira fosse ancora lì e che potesse vederli. Che potesse vedere Zayn.
Peccato che non potesse fare più nulla. Ne per lui, ne per lei stessa.
Quanto tempo le restava? Nana era stata molto chiara sull’argomento.
“E’ stato creato nel 1943, durante la guerra. E’ stato usato molteplici volte e chiunque ci sia rimasto per più di cinque mesi è morto. Tuo nonno compreso” le aveva detto la nonna, mentre la chiave, quella chiave, girava nella serratura.
Quindi, secondo i calcoli, aveva solo quattro settimane e mezzo di vita.
Quando sentì il suo stomaco borbottare, però, si rese conto che le mancava molto di meno.
Quando suo nonno e i suoi compagni si erano rifugiati in quella stanza, avevano portato scorte di cibo in grado di farli sopravvivere per quel poco tempo.
Lei non aveva niente. Solo uno stupidissimo mazzo di chiavi che non era quello che le serviva e il suo cellulare.
La mente gli si illuminò di colpo.
Possibile che per due settimane non avesse pensato nemmeno un secondo di avere il cellulare nella tasca dei jeans?
Si affrettò a prenderlo, con le mani tremanti. Sorrise speranzosa con il telefono in mano, vedendo come sfondo una vecchia foto sua e di Zayn.
Un improvvisa voglia di tornare da lui e stringerlo a se si impadronì di lei, seguita dalla consapevolezza di non poterlo fare.
Premette velocemente sul tasto delle chiamate, facendone partire una proprio per Zayn.
Ma invece di sentire la sua voce, come si aspettava, la chiamata si chiuse un secondo dopo.
Niente campo.
Il sorriso di Keira scomparve immediatamente, lasciando posto ad altre lacrime amare.
Lacrime che trasmettevano una sola cosa. Rassegnazione. Perché lei aveva smesso anche di sperarci.
Erano passate solo due settimane e lei già sapeva che la sua vita sarebbe finita a breve.



Buooonasera :)
Eccomi qui, tutto sommato ho fatto presto, dai!
Jaksjdnaksj come vi va la vita?
A me meravigliosamente, soprattutto dopo i brit awards e
dopo il video di One way or  another *--*
Cioè, no, sono stati meraavigliosi!! E poi la cosa bella è che lo hanno
fatto per beneficenza. Non potrei essere più orgogliosa di loro. *-*
Anyway, per il capitolo, che ne pensate??
Ho qualche domanda.
1. Qualcuna di voi ha visto il film o il trailer?
2. Se la risposta è no, non fatelo (LOL)
3. Per chi non lo avesse visto, secondo voi dove si trova Keira?
4. E Nana quanto ne sa davvero di questa storia?
5. Non c'è un punto cinque :)
AHAHAHA per il punto due ci tengo a precisare che già nel trailer
si capisce dove sia la nostra giovane donzella.
Per cui, anche se ora ho scatenato la vostra curiosità, se volete
avere la sorpresa finale non guardatelo :')
Ahahaha, niente, con questo mi dileguo, spero lasciate qualche recensione!
akjnaksjdn  a presto! <3 C.

PS. La storia è ispirata al film, come ho già detto, ma è piuttosto diversa,
perchè (già detto anche questo) io non ho visto il film, quindi
gran parte è solo una mia fantasia :'')

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Capitolo 3
*** Butterflies. ***




LA VERITA' NASCOSTA
Butterflies




Lisa era lì di fronte a lui, con le braccia incrociate sotto il seno ed un espressione abbastanza contrariata stampata in volto.
“Hai intenzione di parlare o dobbiamo stare qui a guardarci negli occhi tutta la sera?” chiese sbuffando dopo un po’ la ragazza.
“Non ho niente da dire, semplice” rispose lui alzando le spalle.
“Zayn mi stai scocciando con questo tuo comportamento infantile. Perché non puoi semplicemente trattarmi come una ragazza e non come un pezzo d’argenteria inutile e ingombrante?” chiese facendogli roteare gli occhi.
“Non ti tratto in questo modo, lo sai” si limitò a dire.
“No che non lo so. Se non me lo dimostri mai, come posso saperlo?” Zayn rimase in silenzio, ancora in piedi di fronte alla sua ‘ragazza’.
“Sai.. Comincio a pensare che tu non abbia mai dimenticato Keira” disse in un sussurro, quasi avesse paura di quelle parole. E faceva bene ad averne, perché Zayn scattò come una molla, infuriandosi.
“Punto uno, non nominarla quando ci sono io. Anzi, non nominarla e basta. Punto due, quello più importante, LEVATI QUEST’IDEA DALLA TESTA. K.. Lei non conta più niente per me, ora ci sei tu e se mi vuoi così come sono bene, altrimenti finiamola qui Lisa, perché sinceramente anche io mi sono stancato di stare dietro ai tuoi pensieri contorti.” La ragazza sospirò tristemente.
“No, io.. Scusa” ammise infine.
“Non mi va di litigare con te, però oggi è stata una giornata difficile, l’ultima cosa che mi serviva erano le tue paranoie” la rimproverò Zayn, fregandosene altamente di averle mentito sulla questione di Keira. Ormai ci era abituato, mentiva a chiunque gli chiedesse di lei.
“Come mai? Cos’è successo?” Un'altra cosa che lui non sopportava di Lisa era la sua curiosità. Voleva sempre sapere tutto di tutti e non si stancava mai di chiedere.
“Non mi va di parlarne, ora posso entrare?” chiese in uno sbuffo lui.
“Oh.. Certo, scusa ancora amore.” Di nuovo. L’aveva di nuovo chiamato così.
Quanto avrebbe voluto urlarle di smetterla. Che la sua ormai ex fidanzata era l’unica ad averne ancora il diritto..
Eppure ogni volta restava in silenzio.
Forse lo faceva per abituarsi all’idea che Keira non gli apparteneva più.
Forse lo faceva per convincersi del fatto che in un modo o nell’altro avrebbe dovuto smettere di pensare a lei.
Forse, lo faceva perché ogni volta sperava che Keira fosse lì, che li sentisse e provasse almeno la metà del dolore che aveva e stava tuttora provando lui.
Con un sorriso tirato e falso entrò in casa di Lisa, dirigendosi direttamente verso il divano poco dopo l’ingresso.
Lei si accomodò vicino a lui subito dopo aver chiuso la porta. Rimasero in silenzio qualche altro secondo, poi lei lo abbracciò di scatto.
“Tutto ok?” gli chiese sul suo petto.
“Si, non preoccuparti.”
“Sicuro?”
“Si” rispose facendo alzare lo sguardo della ragazza. I loro occhi si incrociarono e Zayn provò a sentire le farfalle nello stomaco. Si sforzò anche mentre i loro visi si avvicinavano. S’impegnò a cercarle anche quando la sua mano sfiorò il profilo di lei, fino ad arrivare al bordo della maglietta.
Provò a sentirle quando questa scivolò via sul pavimento.
Provò a sentirle quando le sue labbra si attaccarono dolcemente a quelle di Lisa.
Provò a sentirle anche quando il bacio si trasformò in qualcosa di più violento e passionale.
Provò a sentirle quando in un secondo i loro corpi erano coperti solo dall’intimo e le sue mani esploravano il corpo della ragazza.
Provò a sentirle quando lei ricambiò il suo tocco, cominciando ad accarezzargli ardentemente il petto.
Provò a sentirle quando entrò in lei.
Provò a sentirle quando cominciò a muoversi lentamente, prima di aumentare ad ogni spinta la velocità.
Provò a sentirle quando sfinito si stese completamente sul divano non lasciando nessuno spazio libero.
Provò a sentirle quando lei gli si accoccolò addosso.
Provò a sentirle anche quando il respiro di Lisa divenne più regolare, segno che stava per addormentarsi.
Provò a sentirle quando lei gli sussurrò un ‘ti amo’ precoce, prima che il sonno la richiamasse a se.
Ci provò con tutto se stesso, ma non ci riuscì neanche una volta.
E di nuovo la sua mente tornò all’unica ragazza che era riuscito a farlo innamorare.
Si chiedeva costantemente dove fosse. Cosa facesse, con chi si trovasse, ma non riusciva mai a darsi una risposta.
I dubbi di Nana stavano diventando anche i suoi e il terrore che le fosse successo qualcosa gli fece arrivare il battito cardiaco a mille.
Vedeva la sua Keira stesa per terra, in mezzo ad una strada, travolta da un camion. Oppure in una stanza sconosciuta, sotto le torture di un maniaco. O ancora, sul pavimento di un ristorante, soffocata dal cibo andatole di traverso.
Le immagini più assurde gli arrivarono in mente, facendogli pensare al peggio.
Aveva ragione Nana, lei non sarebbe mai scomparsa così. Non da sua nonna, almeno. La paura si impossessò di lui, tenendolo sveglio quasi tutta la notte.
Poi un'altra immagine si sovrappose a quelle orribili di Keira in pericolo.
La sua lettera.
Quella che gli aveva frantumato il cuore in meno di un secondo, quella che lo aveva portato nel posto in cui si trovava ora, tra le braccia di una donna che, per quanto si sforzasse, non riusciva ad amare.
Keira lo aveva abbandonato e lui si sentiva uno stupido a preoccuparsi ancora per lei.
Lanciò un ultima occhiata alla ragazza avvinghiata a lui.
“Perché non sei come lei?” chiese in un sussurro, sapendo che non avrebbe potuto sentirlo.  Scosse la testa, prima di chiudere gli occhi e provare a dormire le poche ore che gli erano rimaste.

La luce del sole lo svegliò infastidendolo, tanto che si portò una mano agli occhi, borbottando qualcosa di incomprensibile.
“Buongiorno tesoro!” esclamò la voce squillante di Lisa. Con grandissimo sforzo, riuscì ad aprire un occhio, notando la ragazza intenta ad aprire tutte le tende.
“Chiudi quelle cazzo di tende, voglio dormire!” mugugnò con la voce ancora impastata dal sonno.
“E’ tardi io devo uscire. E anche tu dovresti andare a lavoro. Sono troppi giorni che fai festa, questo non va bene Zayn” lo ammonì.
Ma dove la trovava tutta quella forza di parlare?
“Ci andrò più tardi, puoi lasciarmi dormire?!”
“No” soffiò lei sul suo collo, prima di lasciargli un bacio umido. Lui sbuffò in risposta, alzandosi e raccogliendo i suoi vestiti sparsi in giro per la stanza. Se li infilò in fretta, poi si diresse verso il bagno chiudendosi la porta alle spalle.
Si appoggiò al lavandino, sospirando, prima di aprire l’acqua e sciacquarsi la faccia.
Mezz’ora dopo, quando anche Lisa era pronta, uscirono di casa, lei sorridente per la notte appena trascorsa, lui ancora insonnolito e terribilmente confuso.
“Ci sentiamo dopo” disse lei quando giunsero davanti all’edificio in cui lavorava. Zayn annuì senza aggiungere niente, poi si piegò a baciarle le labbra, prima di tornare sui suoi passi.
Per un attimo gli venne in mente l’idea di andare davvero a lavorare. In effetti Lisa aveva ragione, ci mancava da troppo tempo.
Si incamminò verso casa, quasi convinto di quel pensiero, quando passò davanti ad un piccolo bar.
E tutti i suoi buoni propositi caddero. Tanti piccoli flashback gli accecarono la mente e solo quando si decise ad entrarci, tutto prese forma e per un attimo gli sembrò di rivedere esattamente la stessa scena di un anno prima.

-Flashback

“Avanti, non è difficile. Devi solo contare fino a cento, poi potrai aprire gli occhi” gli disse una voce felice al suo orecchio.
“Devo fidarmi?”
“Si!” esclamò la sua ragazza fingendosi spazientita.
“Andiamo Zayn, un minuto e basta!” continuò.
“Va bene” acconsentì lui infine, cominciando a contare. La mano di lei gli copriva dolcemente gli occhi, in modo tale che non vedesse il posto in cui lo stava portando.
“Ventitré, ventiquattro, venticinque..” La risata di Keira lo fece sorridere, mentre si beava di quel suono così armonico.
“Quaranta, quarantuno..” continuò a camminare, indirizzato da lei.
“.. Novantanove, cento!” esclamò finalmente. Keira si fermò di colpo, giusto in tempo perché Zayn sentisse le labbra di lei poggiarsi sulle sue.
“Siamo arrivati” gli sussurrò lei sorridendo e perdendosi negli occhi scuri del moro. Il suo sguardo si spostò alle spalle della ragazza, scorgendo un insegna marrone su cui regnava la scritta nera in corsivo ‘Cafè’.
“Tutto qui?” chiese fingendosi deluso. Il sorriso di Keira si trasformò in una smorfia arrabbiata.
“Zayn!” lo rimproverò dandogli un piccolo schiaffo sul braccio. Lui rise, facendola rimanere per un attimo imbambolata a fissarlo.
“Almeno entraci prima di giudicare!”
“Va bene, va bene, scusa!” le disse stringendola in un abbraccio. Ovviamente scherzavano entrambi, lui non era davvero deluso e lei non era davvero offesa. Era solo il loro modo di stare insieme.
Lei gli prese la mano, facendo intrecciare le loro dita, entusiasta, prima di trascinarlo dentro il locale.
Un lungo bancone si estendeva di fronte a loro, in fondo alla sala, con dietro miriadi di macchinette per caffè, ognuna specializzata in qualcosa. Più vicino ai due ragazzi, invece, dei tavolini quasi tutti vuoti. Era ben arredato e Zayn si sorprese di come non ci fosse molta gente al suo interno.
“Ehi Sam!” esclamò la ragazza accanto a lui, alzando una mano per farsi notare dalla barista.
“Splendore!! E’ da tanto che non ti vedo da queste parti, come stai?” le chiese una ragazza bionda sorridendole da dietro il bancone.
“Tutto bene, te? Harry non c’è?” continuò facendo inarcare un sopracciglio al moro.
“Si, era uscito un attimo per prendere una cosa. Accomodatevi pure!” esclamò mantenendo il sorriso e spostando lo sguardo sul ragazzo al fianco di Keira.
“Lui è Zayn, il mio ragazzo. Zayn, Samantha, la mia barista preferita.” La bionda ridacchiò, allungando una mano verso Zayn.
“Piacere! Ah, Keira, sappi che questo non ti farà avere altri sconti..” commentò divertita. Lei alzò le spalle.
“Ci ho provato” rispose facendo ridere sia Sam che Zayn. Ancora con le dita intrecciate a quelle del moro andò a sedersi ad uno dei tavoli vicino alla vetrata.
“Quindi è questo il posto di cui mi hai parlato fino allo sfinimento..” dedusse Zayn sorridendole.
“Già. Ti sfido a dire che non te ne sei già innamorato!” disse lei.
“Della barista? Bhe, in effetti non passa inosservata..” la stuzzicò facendole spalancare gli occhi. Non tardò ad arrivare una pizza sul braccio, per la quale ridacchiò.
“Sei un bastardo!” esclamò lei indispettita.
“Però ti amo..” aggiunse lui.
“Ruffiano” sbuffò lei, annoiata dal fatto che non riuscisse ad arrabbiarsi davvero con lui.
In quel momento il campanello sopra la porta squillò, prevedendo l’entrata di qualcuno.
“Harry!” esclamò Keira sorridendogli.
“Ehi Keira! Quanto tempo!” ricambiò avvicinandosi al suo tavolo.
“Già. Lui è Zayn, il mio ragazzo” lo presentò nuovamente, stavolta al ragazzo dai capelli ricci, in piedi davanti a loro.
“Piacere. Sono Harry.”
“Zayn” si limitò a rispondere stringendogli la mano.
“Amore? Mi aiuti?” chiese Samantha da dietro il banco.
“Arrivo!” esclamò per farsi sentire.
“Vengo subito a servirvi, un secondo” annunciò poi ai due ragazzi, raggiungendo Sam.
“Amore?” chiese Zayn, stranito.
“Harry è il ragazzo di Sam. Per cui ogni pensiero che hai fatto su di lei sarà meglio per te che sparisca immediatamente.” Zayn rise.
“Ti ho già detto che ti amo?”
“Ti ho già detto che ti amo anch’io?” chiese lei in risposta, prima di baciarlo.


Helloooo :)
Ok, vado un po' di fretta, perchè devo uscire, quindi 
niente, spero vi piaccia! Recensite?
Devo scappare, scusate :(
Bacii <3

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Capitolo 4
*** She's dead. ***




LA VERITA' NASCOSTA.
She's dead.




Non appena mise piede nel bar, un profumo di caffè appena fatto gli inebriò le narici. Alzò lo sguardo sul bancone, di fronte all’ingresso e sorrise di ricambio alla ragazza bionda che c’era dietro.
“Zayn!! Quanto tempo, come stai?”
“Ciao Sam” rispose pentendosi immediatamente di essere entrato lì. Troppi ricordi, troppe domande, troppi dubbi, nessuna risposta.
“Ehi amico!” Harry raggiunse la sua ragazza, salutando Zayn con una pacca sulla spalla.
“Harry.”
“Che si dice? E’ da tanto che non venite qui.. Keira?” chiese ancora la bionda, guardandosi intorno.
“Non c’è, sono venuto da solo.”
“Oh, è a casa?” Per un secondo il cuore di Zayn avrebbe disperatamente voluto che fosse così.
“No. Mi ha lasciato” annunciò mettendo fine al discorso. O almeno quella era la sua intenzione, perché in un attimo aveva ottenuto lo stupore e la curiosità di entrambi.
“Perché?!” avevano chiesto infatti insieme, nello stesso momento. Lui alzò le spalle.
“Non lo so e ad essere sincero non mi va neanche di parlarne” disse desiderando solamente di fare retromarcia e tornarsene a casa.
“Non è venuta qui? Nemmeno una volta?” chiese dopo, ricordandosi la conversazione con Nana.
“No, infatti non sapevamo nulla.. E’ da tanto che non la vediamo..” ammise Samantha, con un sorriso nostalgico in viso.
Di nuovo il cuore di Zayn cominciò a martellare. Che diamine le era successo, allora?
“Capisco..” la suoneria del cellulare lo distolse dai suoi pensieri. Si affrettò a prenderlo e corrugò la fronte, notando il numero sconosciuto.
“Scusate, devo andare” disse poi rivolto ai due.
“Ci vediamo!”
“Ciao!” Si salutarono e lui uscì dal locale, mentre accettava la chiamata.
“Pronto?” In un primo momento nessuno rispose. Si sentivano solo tante voci sovrapposte che parlottavano tra loro. Quando riprovò, però, una voce più forte delle altre riuscì ad arrivargli alle orecchie.
“Parlo con Zayn Malik?”
“Si, sono io. Chi è?”
“Salve. Sono un ufficiale della polizia di Cranfield, la chiamo dalla centrale. Qui c’è qualcuno che vorrebbe parlarle..”
“Chi?”
“Non lo so. Gliela passo?”
“..Si.” In quel momento la sua mente volò immediatamente a Keira. Era quasi convinto che dietro tutto questo ci fosse lei, in un modo o nell’altro.
Cominciò ad incamminarsi verso la stazione di polizia, sapendo che chiunque ci fosse stato dall’altra parte del telefono avrebbe voluto che lui ci andasse.
L’aria si era improvvisamente gelata, dal sole che quella mattina spaccava le pietre, Cranfield, il paesino in periferia in cui viveva Zayn, era arrivata ad occhio e croce ai 3 gradi.
Si chiuse il cappotto fino alla gola, aumentando il passo e attendendo con ansia che qualcuno rispondesse. Intanto, le strade si stavano lentamente riempiendo, le persone cominciavano a camminare di fretta, chi sorridendo tranquillo, chi borbottando qualcosa sulle sveglie di prima mattina.
“.. Zayn?” chiese finalmente qualcuno al telefono.
“Chi è?” domandò lui aggrottando le sopracciglia.
“Sono.. Sono Nana” disse la donna in un singhiozzo. Zayn dovette trattenere un sospiro per la delusione. Ci aveva davvero sperato che dietro quella telefonata ci fosse la sua Keira.
“Che vuoi ancora?” chiese annoiato.
“Io.. Ho scoperto perché mia nipote non.. non rispondeva.. alle chiamate..” rispose e dal tono di voce, il moro capì che stava piangendo.
“Cos’è successo?” chiese, improvvisamente spaventato. Tutte le cose che aveva pensato quella notte gli tornarono in mente, facendogli di nuovo pensare al peggio.
“Puoi venire qui?” chiese Nana.
“Megan, cos’è successo?” domandò autoritario. Non l’aveva mai chiamata per nome, ma in quel momento era talmente preoccupato che non ci fece nemmeno caso.
“Ti prego, vieni Zayn.”
“Sto arrivando, ma puoi spieg..” Non fece in tempo a finire che un continuo ‘tutututu’ sostituì il borbottio continuo che fino a quel momento aveva accompagnato i singhiozzi di Nana. Si fermò, guardando il display del cellulare, poi, col cuore che batteva a mille, lo mise in tasca e continuò a camminare verso la centrale di polizia. Entrò un po' incerto nell’edificio che, alla fine della strada, si era ritrovato davanti.
C’erano persone ovunque e la metà di queste aveva la divisa. Si avvicinò ad una di quest’ultime, un uomo sui 45 più o meno, con i capelli brizzolati e un viso abbastanza amichevole.
“Scusi, sa dirmi dov’è la signora Megan Burns?” L’uomo si voltò di scatto verso Zayn, sorridendogli.
“Lei è Zayn Malik?” Lui annuì.
“Mi segua.” Senza aggiungere altro cominciò a camminare verso una scrivania abbastanza disordinata, piena di carte e penne, con un computer, un telefono e un bicchiere d’acqua. Si sedette sulla sedia dal lato opposto a quello di Zayn, poi alzò la cornetta e avviò una chiamata. Cinque minuti dopo, Zayn si ritrovò in una stanza vuota, davanti a Nana ed un agente.
“Cos’è successo?” chiese di nuovo con un espressione decisa e quasi intimidatoria.
“Keira.. è.. lei è..”
“Cosa Nana?” chiese. Lei lanciò uno sguardo all’agente, che rispose al posto suo.
“Morta. L’abbiamo chiamata per due motivi. Il primo è che la signora ci teneva ad avvisarla. E poi, bhe, vorremmo che lei controllasse che si tratti proprio di quella ragazza. La signora era già scossa quando l’ha saputo, non vorrei si fosse sbagliata..” disse, ma la mente di Zayn si era fermata alla prima parola.
Morta. Che diavolo significava che era morta?! Come? Quando?
Non poteva. Non poteva averlo lasciato, non in quel senso.
Un conto era saperla senza di lui, in giro per le strade di Cranfield o di qualunque altra città.
Un altro conto era saperla morta. Sapere che non l’avrebbe rivista mai più, nemmeno per sbaglio.
Keira non poteva essere morta. No.
“C.. Com’è accaduto?” L’agente scosse la testa.
“Abbiamo ritrovato il corpo di una ragazza su un marciapiede, in una zona abbandonata del paese. Completamente bruciato. Purtroppo ci è impossibile rilevare il DNA della ragazza, per questo ci serve anche il suo parere. Per quanto riguarda le bruciature, il posto in cui l’abbiamo trovata era intatto, non si erano verificati incendi lì, quindi si tratta senza dubbio di omicidio. Stiamo già facendo qualche ricerca, ma non posso assicurarle niente, per il momento.”
Morta. Bruciata. Omicidio.
No, non poteva essere Keira quella ragazza. Non l’avrebbe sopportato.
Quando l’agente si avvicinò alla porta facendogli segno di seguirlo, Zayn rimase lì, impalato al centro della stanza, con lo sguardo fisso nel vuoto.
“Zayn?” lo chiamò Nana, ancora in lacrime.
“Vai e dimmi che mi sono sbagliata” sussurrò. Lui la guardò, poi si girò verso l’agente.
“Devo.. Per forza?” chiese.
L’ultima cosa che gli serviva era vedere il corpo della sua ragazza morta.
Fino a quel momento avrebbe dato di tutto pur di incontrarla per strada, sperava disperatamente che tornasse.
Ora non ne aveva la forza. Non così, non in quello stato.
“Se non se la sente, non fa niente, ma sarebbe davvero d’aiuto.”
“Ti prego” la voce di Nana gli arrivò come un ultima invocazione. La donna era davvero distrutta e Zayn, per quanto non volesse ammetterlo, detestava vederla così. Annuì, raggiungendo l’agente alla porta. Questo sorrise, riconoscente, prima di uscire dalla stanza e tornare nella sala d’ingresso.
“Dave, porto il ragazzo all’ospedale. Ti occupi tu della signora di la?” chiese prendendo un paio di chiavi appese al muro.
“Certo! A dopo” lasciarono la centrale e Zayn salì sull’autovettura al posto accanto a quello dell’autista.
“Quando l’avete trovata?” chiese quando anche l’agente era salito e aveva messo in moto l’auto.
“Cinque o sei ore fa. Abbiamo ricevuto una chiamata anonima e siamo andati a controllare.” Il moro annuì incapace di fare altro.
“Quante possibilità ci sono che non sia lei?”
“Pochissime. Abbiamo trovato il suo portafogli poco lontano dal suo corpo. Non c’erano documenti, ma una foto della signora che era con noi prima. Per questo abbiamo contattato lei.”
“Ah” Il resto del viaggio lo passarono in completo silenzio. L’agente, che solo dopo Zayn scoprì si chiamasse John, parcheggiò all’entrata di un ospedale e scese in fretta.
“Venga” disse poi raggiungendo la porta d’ingresso e salendo direttamente al piano superiore. Si fermò tre minuti dopo, davanti ad una porta. Zayn prese un profondo respiro, prima di entrare, seguito dal poliziotto.
La camera era di un verde mela alquanto triste, piena di macchinari e aggeggi totalmente inutilizzati. Al centro un lettino sopra il quale era stesa una ragazza. Aveva il corpo pieno di ferite e bruciature, alcune molto evidenti, altre meno. I capelli non c’erano più e Zayn sussultò al pensiero che quella fosse Keira.
Contro ogni sua volontà, si avvicinò al letto.
Si sedette sulla sedia che c’era alla sinistra di questo e si sporse verso il viso della ragazza.
I tratti del viso erano quelli di Keira. Senza dubbio. Anche il naso. Le labbra no però.
Zayn scosse la testa, non riuscendo a trattenere un sospiro di sollievo.
“Allora?” chiese l’agente, ancora vicino alla porta.
“Non è lei.”
“Ne è sicuro? La guardi bene.”
“Si. Non è lei.” Quante notti era rimasto sveglio solo per vederla dormire? Aveva perso il conto ormai.
Aveva sempre sostenuto che Keira fosse diversa. Diversa da tutte le altre, sia caratterialmente che fisicamente. E tutte le notti in bianco passate ad osservarla gli avevano stampato bene in mente ogni caratteristica del suo viso.
Era sicuro al 90% che quella non fosse Keira.
“Sicuro?” ripetè John.
“Le ricordo che è stata incendiata. Spesso le fiamme cambiano qualche lineamento o cancellano qualche dettaglio. Nel complesso, è diversa dalla ragazza che lei conosce?” chiese. Zayn guardò quel corpo inerme sul lettino.
“Posso.. vederle la caviglia?”
“Certo.” Si alzò dalla sedia e si avvicinò ai piedi del letto. Scostò leggermente la coperta e rimase con lo sguardo fisso sulla caviglia sinistra della ragazza. Sospirò sconfortato.
“Cosa c’è?”
“Non lo so. Keira aveva un tatuaggio, qui. E non riesco a vedere se lo aveva anche questa ragazza oppure no. C’è una bruciatura proprio su quel punto..” disse.
“Allora è probabile.” Zayn scosse di nuovo la testa.
“Non è lei.” ripetè. Tornò a guardarle il volto e più la fissava, più ne era convinto.
“Da quant’è che non ha sue notizie?” chiese l’agente.
“Due settimane, ma non è lei.”
“Ha parlato con qualcuno che possa averla vista? Qualche amico o parente?”
“Si.”
“E cosa le hanno detto?”
“Che non la vedono da molto. Però, agente, ne sono sicuro. Questa ragazza non è Keira.”
“Che rapporti aveva con lei? Come fa ad esserne così certo?”
“Era la mia ragazza. Vivevamo insieme e ricordo ogni particolare di lei. Questa è solo una ragazza che le assomiglia, stranamente. Ma non è lei.” L’agente sospirò.
“Va bene. Torniamo alla stazione di polizia.”



Nkajsnk ciaooo :D
Bhe, che ne pensate?
Secondo voi è davvero Keira oppure no?
Nana ne è quasi convinta e nel prossimo capitolo anche
qualcun'altro sarà d'accordo con lei, ma Zayn sostiene
di no. Secondo voi?
akjasdn 
comunque, c'è qualcuno che segue questa storia?
Perchè a me sembra di no.. :(
Vabbè, se ci siete mi fate sapere cosa ne pensate?
Io AMO scrivere questa storia e vorrei sapere se
anche a voi piace leggerla, altrimenti mi sento parecchio
inutile.. lol
Anyway, ci sentiamo! :)
Bacii <3 C.

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Capitolo 5
*** Lisa Grace. ***





LA VERITA' NASCOSTA
Lisa Grace.

 


Cranfield non era mai stata così affollata come quel giorno.
C’era gente ovunque, forse per l’arrivo di un famoso regista che era lì per presentare un nuovo film.
In qualche casa, i più anziani si lamentavano di tutta quell’affluenza improvvisa.
“Andres Baiz, e chi lo ha mai sentito! Non si può più nemmeno andare al supermercato a causa sua!” era la frase più ricorrente in quella mattina.
Allo stesso modo non la pensavano i più giovani, dai quarantacinque in giù, che, a loro modo, apprezzavano lo stile del regista e la maggior parte di questi, lo seguiva ovunque.
Come da due settimane a quella parte, poi, c’era Zayn, che non sapeva ne chi fosse quel regista, ne tantomeno che si trovasse lì.
Estraniato dal resto della società, si limitava a passeggiare per le strade della cittadina, chiedendosi cosa ci fosse di diverso quel giorno.
Il tempo era quello di sempre. Pioggia alternata a vento.
Gli orari dei negozi erano quelli di sempre. Nessuno che chiudesse più tardi rispetto al solito.
E nemmeno c’era stato nessuno scandalo, che era ciò che più agitava le persone in Cranfield. Zayn, allora, non sapeva spiegarsi cos’era tutto quell’ammasso di gente così insolito.
Solo quando passò davanti ad un cinema lo capì. Un enorme cartello con il manifesto di un film appena uscito era accerchiato da tanti ragazzi che commentavano tra loro. Sorrise divertito, un tempo anche lui si esaltava quando qualcuno di importante era in città. Guardò meglio l’edificio, prima che un nodo gli si creasse nello stomaco. Rimase con lo sguardo fisso nel vuoto mentre lei gli ritornava in mente.
Due anni erano tanti e loro li avevano vissuti a pieno, riempiendo ogni giornata di amore e divertimento, ma ora che Keira lo aveva lasciato non ne poteva più.
Cranfield era una piccola cittadina, per cui, in ogni posto andasse, c’era qualcosa che gli ricordava la sua ex ragazza. E i ricordi lo uccidevano, molto più del pensiero che lei fosse sparita.
Voleva rivivere tutti quei momenti, ma non attraverso piccoli flashback che lo torturavano solamente. La rivoleva, voleva la sua Keira.

-Flashback, again.

“Ti prego, ti prego, ti prego!” lo implorò lei tirando fuori il labbro inferiore.
“Ma ho sonno!” spiegò lui.
“Eddai, fallo per me!” chiese di nuovo avvicinandosi di più a lui.
“Ti scongiuro, sono tre mesi che aspetto che esca questo film, ti prego!” lui sbuffò, nascondendo un sorriso divertito.
“Apri il secondo cassetto dell’armadio e lasciami dormire.” disse sprofondando con la faccia nel cuscino.
“Perché?”
“Kei.." Lei sospirò, prima di obbedire. Zayn alzò il viso sorridendo e rimase a fissarla. Il volto della ragazza rimase dapprima immobile, poi fece spazio ad un sorriso, infine i suoi occhi si illuminarono ed un gridolino felice le uscì dalle labbra mentre saltava ed allungava una mano nel cassetto. Prese i due biglietti, li guardò entusiasta, poi li rimise al loro posto e corse verso Zayn, saltando sul letto e riempiendolo di baci ovunque.
“Aww, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo!” Zayn ridacchiò, soddisfatto di averla resa felice.
“Così mi consumi..”
“Non fa niente, non posso crederci!” Il sorriso di Keira si estendeva da un orecchio all’altro.
“Come hai fatto a prenderli se uscivano stamattina?” chiese dopo un po’ sedendosi a gambe incrociate accanto a lui. Anche lui si mise seduto rimanendo a guardarla.
“Non te lo dico” replicò, convinto che lei insistesse. Invece Keira alzò le spalle e si fiondò su di lui.
“Non importa, mi basta che siano veri.” Zayn rise stringendola.
“Si, lo sono.”
“Grazie amore” sorrise di nuovo lei prima di baciarlo.
“Quando andiamo??” chiese.
“L’orario c’è scritto sui biglietti, ma di sicuro non è di mattina, quindi lasciami dormire.”
“Va bene, va bene!” esclamò alzando le mani in segno di resa.
“Però fammi dormire con te” continuò con gli occhi ancora luccicanti.
“Vieni qui..” disse Zayn allargando un braccio, mentre lei gli si accoccolava addosso. Lui le stampò un bacio sui capelli.
“Ti amo piccola.”
“Anche io Zayn” rispose sorridendo, prima di lasciarsi cullare dal battito del cuore del suo ragazzo ed addormentarsi.
Qualche ora dopo, erano entrambi svegli ma ancora avvinghiati l’uno all’altra sul letto.
“Secondo te andrà bene?” chiese lei riferendosi ad un articolo giornalistico che aveva dovuto scrivere per la redazione con la quale lavorava.
“Non me lo hai ancora fatto leggere..”
“Davvero?”
“Già.”
“Oh.. Aspetta” alzò di poco la testa, quanto bastava per allungare un braccio fino al comodino e prendere dei fogli spillati.
“Eccolo. Non serve che lo leggi tutto, basta la prima pagina a metà e l’ultima” Zayn annuì, ma decise comunque di leggerlo per intero. In fondo erano tre pagine, non ci avrebbe messo tanto.
“Allora?” chiese Keira quando lui abbassò i fogli e si voltò a guardarla.
“Credo sia l’articolo migliore che tu abbia mai scritto in vita tua. E’ stupendo!” Keira rise.
“Dici così ogni volta Zayn” gli ricordò.
“Si, ma questo è davvero bellissimo!”
“Grazie.” Sorrise.
“Che ore sono?” chiese poi lui.
“Le.. undici meno dieci” rispose controllando.
“Andiamo a fare colazione?”
“Ok” accettò prima di lasciargli un bacio a fior di labbra ed alzarsi.
“Prima io!” esclamò correndo in bagno. Zayn se ne accorse troppo tardi e quando arrivò di fronte alla porta, la trovò già chiusa.
“Ma dai!! Non è giusto Kei!”
“Si che lo è!” urlò lei ridendo. Lo facevano spesso, lei sosteneva di dover usare il bagno per prima perché impiegava meno tempo, lui affermava lo stesso per puro maschilismo, così alla fine facevano a gara tutte le mattine e quando vinceva Zayn lasciava sempre il ciuffo abbassato per far vestire prima Keira.
“Sei crudele” sbuffò lui facendola ridere ancora. La porta si riaprì.
“Stacci Malik, ho vinto di nuovo” sorrise lei prima di chiuderla.
“Fai presto!”
“Non lamentarti!” Lui alzò gli occhi al cielo, divertito, poi tornò in camera e aprì l’armadio di Keira. Scelse per lei i vestiti, sapendo che se ne era dimenticata, poi fece lo stesso con i suoi, infine aspettò davanti al bagno che la sua ragazza si accorgesse di aver scordato qualcosa.
La porta si aprì poco dopo, lasciando intravedere Keira avvolta da un asciugamano.
“Amami” disse lui porgendole i vestiti. Lei sorrise.
“Lo faccio già” ammise prima di tornare dentro e vestirsi in fretta. Dieci minuti dopo il bagno era libero.
Quando entrambi furono pronti, Zayn prese il portafogli, il cellulare e le chiavi di casa, poi, trascinandosi dietro Keira, la portò al bar di Harry e Samantha, che ormai era diventato il loro locale preferito in assoluto.
“Guarda un po’ chi c’è! Ciao ragazzi!”
“Ehi Sam!” Keira andò ad abbracciare l’amica, facendo lo stesso con il riccio. Zayn si limitò ad un cenno della testa.
“Il solito?” chiese la bionda dietro il bancone. Lei annuì prima di accomodarsi ad un tavolo qualunque.
“Allora, ora me lo dici come hai fatto a prendere i biglietti?” chiese non riuscendo più a trattenere la curiosità.
“Sapevo che volevi saperlo prima” disse lui sorridendo soddisfatto.
“Si, ok, però dimmelo.”
“Ho i miei trucchi..”
“Eddai..” Lui rise.
“Li avevo preordinati qualche giorno fa. Mi sono arrivati ieri sera tardi, stavi già dormendo.”
“Aww, grazie, grazie, grazie!” esclamò mandandogli un bacio volante.
“Non vedo l’ora di andarci!” continuò sorridendo.
“A proposito, giovedì ho un concerto, ci vieni?”
“Certamente! Amo sentirti suonare, lo sai.” Zayn lavorava come direttore di un azienda abbastanza importante in quella città, ma aveva sempre sostenuto che il suo vero lavoro fosse quello legato alla musica. Suonava il piano da quando aveva cinque anni e, dopo tanti anni di pratica, era riuscito a contattare qualche direttore d’orchestra che lo inserisse nei propri concerti. Zayn ne era entusiasta, amava suonare esattamente come la gente amava ascoltarlo. Prima tra tutte, Keira. Sorrise, baciandole una guancia. In quel momento, due caffè e due cornetti alla crema furono poggiati sul tavolo da Samantha.
“Ohw, siete tenerissimi!” esclamò la bionda guardandoli. Keira arrossì visibilmente. Zayn sorrise di nuovo.
“E giovedì voglio venirci anche io al teatro!” continuò Sam guadagnandosi un occhiataccia di Keira.
“Io invece vorrei che tu smettessi di origliare le  nostre conversazioni.”
“Ma no, non stavo origliando! Ho sentito per caso..”
“Si, certo. Scusatela, sapete com’è fatta, spettegolare è più forte di lei” disse Harry raggiungendoli.
“Non preoccuparti, comunque se ti va puoi venire, l’ingresso è gratuito” s’intromise Zayn.
“Davvero?? Ci andiamo Haz?” Il riccio sorrise come un bambino a quel soprannome, prima di annuire.
“Va bene, però ora lasciamoli soli.”
“Si, certo. A dopo” Si dileguarono entrambi, mentre Keira guardava l’entrata del locale con uno sguardo indecifrabile.
“Chi c’è?” chiese Zayn voltandosi.
Una ragazza con i capelli biondo cenere e gli occhi neri era ferma sulla soglia e stava fissando il moro.
“Ti sta mangiando con gli occhi..” osservò Keira tradendo una nota di gelosia nella voce. Zayn tornò a guardarla.
“Sei gelosa?”
“NO!”
“Lo sei” dedusse.
“Cosa? No, Zayn, non lo sono.”
“Si invece.”
“No. Smettila.”
“Non hai niente da invidiarle” la tranquillizzò.
“Dillo a lei, che continua a guardarti.”
“Ma davvero sei gelosa?” Keira sbuffò, guardandolo negli occhi.
“Si, ok? Si. Tu sei mio.” Zayn sorrise d’istinto.
“Come?”
“Hai capito benissimo, idiota.”
“Ti ho già detto che ti amo?”
“Questa scena mi sa di deja-vou.”
“Un ‘ti amo anch’io’ non era più semplice?”
“Nahh.” Risero entrambi.
“Ti amo anch’io” disse infine lei.
“Ehm, scusate..” Entrambi alzarono lo sguardo. La ragazza che prima era alla porta, ora si trovava di fronte a loro.
“Sapete dov’è il bagno?”
“In fondo a quel corridoio” rispose atona Keira.
“Grazie. Comunque io sono Lisa. Lisa Grace.” E in quel momento Keira pensò che aveva ragione. Quella ragazza avrebbe avuto il coraggio di flirtare con Zayn anche in sua presenza.




Macciaooo! :D
Che si dice di bello?
In questo capitolo non si parla della ragazza bruciata,
ma ho notato che nessuno di voi pensa sia Keira. :')
Ahahahah vedremo nel seguito u.u
Ok, che ne pensate?
Ah, in ogni caso, ANDRES BAIZ, è il regista del film, esiste davvero lol
E Zayn dovrebbe essere un direttore d'orchestra, ma visto che non ce lo vedevo proprio, l'ho fatto diventare un pianista :')
E un altra cosa. Non mi serve per ora, ma per i capitoli finali, però
voi, Keira, come la immaginate?
Nel senso, bionda, mora, con gli occhi azzurri, verdi, neri o non so?
Fatemi sapere, sono curiosa di sapere che idea vi ha dato! c:
ndakjskjas Ma solo da me è una bellissima giornata?
Oh, finalmente un po' di sole!
sdfnck ok, vado a godermelo, noi ci sentiamo prestoo!
Bacii <3 C.

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Capitolo 6
*** Are you sure? ***




LA VERITA' NASCOSTA.
Are you sure?




Il tempo scorreva lento, nel luogo in cui Keira si trovava non c’era assolutamente niente da fare e vedere Zayn così inerme la faceva stare male.
Voleva uscire di li, voleva andare da lui, abbracciarlo e chiedergli scusa almeno un miliardo di volte.
Voleva farlo, ma non poteva. Accidenti a lei, avrebbe dovuto stare più attenta. Una lacrima le solcò il viso per l’ultima volta, mentre un pensiero si faceva spazio nella sua mente. Era finita lì. La sua vita si stava per concludere.
Non avrebbe mai creduto di essere destinata a vivere così poco. Non avrebbe mai creduto di morire così.
Eppure, mentre il suo corpo si afflosciava per terra e il buio si impossessava della sua mente, l’unica cosa a cui riuscì a pensare fu quella.
“Addio Zayn.” Poi chiuse gli occhi.

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La luce irradiante del sole lo svegliò bruscamente per la seconda volta in due giorni.
A quella, si aggiunse anche lo squillare insistente del telefono. Mugugnò qualcosa, contrariato, poi, per mettere fine a quella tortura, allungò un braccio fino al comodino e afferrò bruscamente il cellulare.
“Pronto?” rispose con la voce impastata dal sonno.
“Zayn?? Sei ancora a letto? Santo cielo, alzati!” Fece una smorfia stizzita quando la voce di Lisa gli arrivò alle orecchie come un urlo.
“Abbassa la voce, mi sono appena svegliato!” riuscì a dire.
“Zayn, avevo promesso a Carter che saremo stati lì alle undici. Hai idea di che ore siano adesso?!”
“Mm le nove?” chiese lanciando un occhiata alla sveglia.
“Sono le dieci e mezza!!” quasi urlò la ragazza.
“Alzati dai, me lo avevi promesso!” Il moro sbuffò, chiedendosi perché mai avesse accettato.
“Lisa, lasciami dormire!”
“Hai massimo un quarto d’ora per prepararti, se non sei qui in venti minuti, io e te abbiamo chiuso.” Poi attaccò senza dargli il tempo di replicare. Un altro sbuffo sonoro gli uscì dalle labbra. Lanciò il cellulare in una parte indefinita della camera, poi, assonnato, si alzò e si trascinò fino al bagno.
Carter era il fratello di Lisa, non che un agente immobiliare. Lei aveva chiesto a Zayn di comprare una casa tutta loro. E lui?
Perché aveva accettato?
Si appoggiò al lavandino, fermandosi un attimo a riflettere.
Stava facendo la cosa giusta? Non ne era per niente sicuro. In fondo lui e Lisa non stavano nemmeno davvero insieme..
Non per lui, almeno. E poi, si frequentavano da meno di due settimane e, anche se era stato ‘contagiato’ da Keira, prima di allora nemmeno la sopportava.
E allora perché aveva accettato di andare a vivere con lei? L’unica risposta che riuscì a darsi fu quella riguardante il cambio di casa. Nemmeno quello lo convinceva a pieno, ma era già qualcosa.
Voleva convincersi di aver accettato perché in fondo provava qualcosa per Lisa, ma la verità era che l’unica cosa che l’aveva spinto a dirle di si erano i ricordi.
La casa in cui viveva era la stessa che aveva condiviso con Keira per due lunghi anni e ora gli sembrava di vederla ovunque.
Voleva cambiare aria e quella di trasferirsi, forse, sarebbe stata l’idea migliore.
L’unica cosa che lo bloccava era Lisa. Non voleva vivere con lei, non l’amava eppure, anche se non gli sembrava giusto nei suoi confronti, aveva accettato.
Un'altra casa, un'altra ragazza, un'altra vita.. Si, magari col tempo si sarebbe dimenticato di Keira.
E, forse, avrebbe anche cominciato ad amare Lisa.
Tredici minuti dopo era già fuori casa. Il cellulare gli squillò di nuovo mentre saliva in auto. Non la usava spesso, preferiva camminare, ma dal momento che era davvero in ritardo, si ritrovò costretto a prendere la macchina.
“Si?” chiese vedendo il numero sconosciuto, dopo aver accettato la chiamata.
“Z.. Zayn?”
“Chi è?”
“Sono Sam..” rispose la bionda tirando su col naso.
“Samantha? Tutto ok?” chiese.
“No.”
“Cos’è successo?”
“E’.. E’ vero che Keira..”
“Cosa?”
“E’ vero che è morta?” chiese tutto d’un colpo. Il cuore di Zayn smise di battere a quelle parole. Poi riprese velocemente.
“No.”
“Ho.. Ho incontrato sua nonna stamattina..”
“Non era lei. Non era Keira era un'altra ragazza.”
“Ma..”
“Ma niente. Ne sono sicuro, ora devo andare. Ciao Sam, salutami Harry.” La ragazza si lasciò andare ad un sospiro di sollievo.
“Ok.. Ciao Zayn” Tirò su col naso un ultima volta, leggermente rassicurata, poi attaccò. Zayn rimase un secondo a guardare il telefono, sempre più convinto che vivere con Lisa non avrebbe risolto assolutamente niente. Si rimise il telefono in tasca, poi mise in moto e partì.
Quando arrivò, Lisa era già fuori casa che lo aspettava. Entrò in macchina senza dire una parola.
Dal lato suo, nemmeno Zayn parlò, al contrario, ripartì diretto verso l’ufficio di Carter.
“Buongiorno eh!” sbuffò la ragazza dopo un po’.
“Ciao” rispose notando con la coda dell’occhio un sorriso soddisfatto sul viso di lei.
“Che c’è?” le chiese fermandosi ad un semaforo.
“Non sapevo se saresti venuto oppure no.. Sono felice tu abbia preferito me al tuo letto” ammise. Zayn alzò un sopracciglio.
“Mi hai svegliato e minacciato, cosa pretendevi che facessi?”
“Mi dispiace, ma mi fa felice sapere che tu tenga a me. Altrimenti non saresti qui, no?”
“Già..” Zayn si ritrovò a scuotere impercettibilmente la testa, con un sorriso falso stampato in faccia. Lisa si rilassò sul sedile, aspettando con ansia di arrivare a destinazione.

----

Carter aveva già preparato cinque o sei abitazioni da far vedere a sua sorella.
Non era per niente d’accordo con la sua idea, ma doveva accettarlo. Non aveva mai visto Zayn di persona e non si fidava, ma Lisa sembrava talmente presa da lui che avrebbe potuto fare un piccolo sforzo.
“Ciao fratellino!” Esclamò una chioma bionda entrando in ufficio. Carter alzò lo sguardo dai fogli che aveva sulla scrivania, ritrovandosi davanti sua sorella.
“Ehi Lisa!” Le lasciò due baci sulle guance, poi si ritrovò a guardare il tizio dietro di lei. Ciuffo alla Elvis, moro con gli occhi scuri, abbastanza alto. L’unica cosa che lo tradiva era quell’aria strafottente, come se si scocciasse di stare lì. E Carter non sapeva come interpretarlo.
“Tu devi essere Zayn. Piacere di conoscerti” Si sforzò di sorridere mentre gli stringeva la mano.
“Piacere mio” Beh, se non altro era educato.
“Allora, avete già qualche idea per la casa o volete dare un occhiata a quelle che ho preparato?” chiese, pensando che prima avesse iniziato, più presto quella faccenda sarebbe finita. La sorella cominciò a parlare senza freno di una piccola casa che aveva visto qualche giorno prima, mettendo ogni tanto nel discorso qualche frase totalmente priva di senso.
“Scusate, torno subito” disse dopo un po’ Zayn, interrompendola. Carter lo guardò, appurando che lasciava la stanza perché il cellulare gli stava squillando.
“Bhe, dicevo..” riprese Lisa quando il moro si chiuse la porta alle spalle.
“Ehi sorellina, ma tu sei davvero convinta?” la fermò lui.
“Eh? Si, perché?”
“Non lo so, quel ragazzo non mi convince.”
“Zayn? No, magari può sembrare un po’ spaccone, ma in fondo mi vuole bene..”
“Mm.. Non lo so Lisa, tutta questa storia mi sembra strana.. Cioè, la sua ragazza è sparita da sole due settimane e lui sembra già essersi abituato all’idea. State insieme da pochissimo, non credi sia un passo affrettato, il vostro?”
“Voglio vivere con lui, Carter.”
“Dopo soli tredici giorni? Pensaci Lisa, per convivere bisogna essere innamorati. E, fingiamo che magari lui sia riuscito a farti cadere ai suoi piedi in così poco tempo. Non mi sembra che sia un tipo capace di amare qualcuno. Insomma, non voglio giudicare, solo.. sta attenta.”
“So quel che faccio. Ti ringrazio per esserti preoccupato per me, ma Zayn mi ha assicurato che vuole esattamente ciò che voglio io. E non è vero che non sa amare. Per quanto ho capito, a quella Keira ci teneva davvero.”
“E allora perché si sono lasciati? Questa storia non ha un filo logico Lisa, ragionaci..”
“Lei credeva l’avesse tradita. Ma non è vero, quando li ha visti stavano solo parlando. E’ solo una stupida che non sa ciò che si è lasciata sfuggire. Ascoltami Carter. Lo so che può sembrare assurdo che io voglia vivere con lui sapendo che la donna più importante della sua vita lo ha lasciato da sole due settimane e fidati, a volte penso seriamente che lui sia ancora innamorato di lei. Però Zayn non mi ha mai fatto mancare niente, lo stesso fatto che sia qui oggi lo dimostra. E mi ha ripetuto più volte che, anche se è passato poco tempo, a quella non ci pensa più. Sono sicura di quello che faccio, per cui non preoccuparti.” Lui si lasciò scappare un sospiro.
“Voglio solo che tu sia felice sorellina.”
“E lo sono. Quindi muoviamoci a scegliere questa casa, non ho intenzione di perdere altro tempo” terminò sorridendo entusiasta. Pochi minuti dopo Zayn rifece il suo ingresso in ufficio.
“Scusate, Lisa posso parlarti? E’ importante.” La ragazza lo guardò, prima di annuire e seguirlo fuori.
Carter ebbe giusto il tempo di vederli uscire, prima che i suoi dubbi su quel ragazzo tornassero a fargli visita.
Zayn continuava a camminare verso l’uscita, mentre Lisa gli stava dietro confusa, senza dire niente.
Quando arrivarono al parcheggio, si decise a parlare.
“Che succede amore?” Lui trattenne una smorfia, poi si girò a guardarla.
“C’è stato un piccolo imprevisto con la casa. La mia, intendo. Non riescono a venderla, pare ci sia qualcosa di cui non sono a conoscenza che tiene lontane le persone. Non ho idea di cosa sia, io ci ho sempre vissuto benissimo lì..”
“Oww.. Capisco.”
“Mi dispiace, ma se non vendo la villa non posso permettermi un'altra casa..” Lei non rispose, pensierosa.
“Posso chiederti una cosa? Ti giuro che è l’ultima volta, non arrabbiarti” gli disse dopo un po’. Lui si limitò ad annuire.
“Non ami più Keira, vero?” Ci mise un po’ per rispondere. Alla fine non poté far altro che scuotere la testa, consapevole del fatto che se avesse parlato, la voce avrebbe detto tutt’altro.
“E vuoi davvero vivere con me?”
“Si.”
“Allora ho un idea..” Lisa si morse il labbro inferiore con insistenza, sperando che lui accettasse.
“Potrei.. ecco si.. Potrei venire io a casa tua..”
“A vivere?” chiese lui sbarrando di nuovo gli occhi.
“Bhe, se ti va..” Ci pensò su.
Accettare, in un certo senso, era come tradire l’unica cosa che gli rimaneva di Keira.
Avrebbe visto un'altra ragazza fare tutto ciò che fino a quel momento aveva riservato solo a lei, cominciando dalle cose più banali, come la colazione la mattina, fino ad arrivare alle cose più intime.
Era davvero disposto a cancellare tutto e ricominciare d’accapo? No, ma voleva provarci.
Per quanto si rifiutasse di crederci, Keira se ne era andata.
E lui non poteva restare con le mani in mano, riducendosi ad una vita inutile e monotona. Forse, vivere con Lisa avrebbe migliorato le cose.
“Va bene” disse quindi in fine, prima di baciarla. 


 

Ehilà! :D
Che ve ne pare? Ho un ansia assurda,
il fatto di avervi incuriosito mi spinge a ritirarmi completamente.
Ahahaha no, scherzo, però ho molta paura di deludervi.
Cioè.. Vabbè, lasciamo stare,
la febbre mi fa delirare.
Perchè si, dopo ben TRE ANNI a sperare, finalmente mi è venuta
un po' di febbre *--*
Cosa non si fa pur di restare a casa...
Ahahahah ok, non credo
di avere qualcos'altro da dirvi..
Penso che dopo questo capitolo Lisa vi stia ancora più
antipatica :')
Che dire, la odio anch'io u.u
Per quaaaaaaaaaalunque cosa, this is my twittahh
Ok, vi lascio, recensite??
Bacii <3 

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Capitolo 7
*** First meeting. ***



 

Dedico questo capitolo a "Moments", perchè quando Ed Sheeran ha scritto questa canzone
era sul pianeta della perfezione,e a "Look after you" perchè la voce
di Louis la rende ancora più perfetta.


LA VERITA' NASCOSTA.
First meeting.



Immobile sul letto da dieci minuti, Zayn non aveva neanche più la forza di pensare. Keira aveva prosciugato la sua mente, l’aveva svuotato e si era portata via la parte migliore di lui.
Quello che Lisa vedeva, non era il vero Zayn. Quello che tutta la gente aveva visto in quelle ormai tre settimane non era Zayn.
Era solo una proiezione sbiadita di ciò che era rimasto di lui. Il resto, tutto il resto, se ne era andato via con la sua ragazza.
‘Lo sai che sarei stato la tua vita.’
‘Il mio cuore respirava per questo, sarei stato la tua voce’
‘Avrei trovato le parole da dire, prima che mi lasciassi quel giorno.’
‘Provare a gridarlo fuori dai miei polmoni rende tutto più difficile..’
‘Le lacrime scendono sul mio viso, non posso fare niente per fermarle.’
‘I ricordi mi ritornano in mente, facendomi andare indietro nel tempo..’
‘Lo sai che sarei stato la tua ragione di essere il mio amore.’
Possibile che si ritrovasse di nuovo a scrivere tutti quei messaggi? Si era stancato anche lui ormai, troppe parole non dette, troppe cose non fatte, troppi pensieri che lo andavano a trovare nel momento meno opportuno.
Era vero, Zayn ci credeva sul serio in ciò che aveva scritto, ma sapeva fin troppo bene che era tutto tempo sprecato.
Tempo che avrebbe potuto utilizzare per uscire a divertirsi, tempo che avrebbe potuto utilizzare per restaurare i suoi rapporti con il resto del mondo, magari anche con qualche amico di vecchia data. Il problema era che Zayn era confuso.
Se da un lato avrebbe voluto dimenticare Keira ed andare avanti con la sua vita, dall’altro quasi gli piaceva la situazione in cui si trovava.
Se non poteva più avere indietro la sua ragazza, preferiva rimanere in quello stato. Con l’anima in bilico tra la vita e la morte, il cuore che batteva solo il necessario per restare in vita e i ricordi che tornavano a fargli visita ogni minuto, regalandogli qualche attimo di gioia.
Anche in quel momento, mentre rileggeva quei messaggi mai arrivati al destinatario, avrebbe preferito starsene da solo. E di nuovo, quando lei bussò alla porta, si maledisse di aver lasciato che Lisa vivesse con lui.
“Zayn?” lo chiamò in un bisbiglio.
“Che c’è?” chiese lui ancora sdraiato sul letto. La scena nella stanza era la stessa di poco prima, con la differenza che sullo schermo del cellulare non c’erano più i messaggi salvati, ma uno sfondo insignificante, a tinta unita.
“E’..” Si prese una pausa in cui sospirò.
“E’ arrivata la posta” continuò poi, con voce leggermente tremante. Lui aggrottò le sopracciglia.
“Entra..” le suggerì, mettendosi a sedere.
“No.” Non poteva vederla, ma sapeva che aveva scosso la testa. Intanto una busta bianca fu infilata sotto l’uscio. Si alzò dal letto, prendendo il foglio di carta ed aprendo la porta. Una Lisa spaventata gli si presentò davanti.
“Che succede?” chiese. Lei indicò la lettera.
“Non.. Non volevo, solo che mi ha incuriosito. Era tutta bianca e non c’era il mittente, quindi.. L’ho letta” ammise abbassando lo sguardo.
“Di chi è?” domandò lui rigirandosi la busta tra le mani. La sentì deglutire.
“La polizia” rispose guardandolo negli occhi. Zayn rimase ancora più confuso.
“Cosa c’è scritto?” chiese mentre la apriva.
“Credo che.. Dovresti leggerla direttamente tu.” Lui le lanciò un ultimo sguardo, prima di sedersi sul letto e leggere la lettera.
‘Egr. sig.Malik,
La informiamo che la polizia di Stato ha svolto le adeguate ricerche in maniera accurata e sviluppata, giungendo ad una conclusione riguardante il corpo ritrovato il giorno 23 settembre 2011.
Secondo varie testimonianze, la ragazza è stata uccisa verso le due e mezza di notte, in un luogo diverso da quello in cui è stata trovata.
Probabilmente, il portafoglio rinvenuto nelle vicinanze, era nella tasca della vittima al momento dell’incendio doloso in cui era coinvolta e, si presume, che durante lo spostamento del corpo, sia scivolato.
I testimoni, purtroppo, non sono oculari, ciò implica che non si hanno prove esplicite dell’omicidio. Le loro parole risalgono solo ad urla e all’odore di bruciato che inevitabilmente c’è dopo un incendio.
L’ospedale in cui tuttora si trova la ragazza ha passato vari giorni a cercare di recuperare almeno una cellula che potesse permettere il rilevamento del dna e,dopo aver provato ripetutamente, è giunto ad una conclusione.
D’accordo con la centrale di polizia, è stato affermato che il corpo ritrovato appartiene a Keira Hamilton, residente a Cranfield.
Le analisi sono state svolte più volte, riportando sempre lo stesso risultato, pertanto lo riteniamo affidabile al 98%.
Tutta la direzione della polizia di stato da le sue più sentite condoglianze e ci scusiamo per l’attesa dei risultati.
Cordiali saluti,
La statale di Polizia, Cranfield.’

Avete presente quella sensazione che si prova quando non si ha più niente in cui credere?
Quando ogni speranza viene abbandonata, quando si smette di sognare, quando il mondo sembra crollarti addosso?
Quando ogni cosa passa in secondo piano, quando l’unica cosa che vorresti fare e sparire dalla faccia della terra, perché non trovi motivi per rimanere?
Ecco. Ora moltiplicate tutto per cento e, forse, riuscirete a capire come si sentiva Zayn dopo aver letto l’ultima parola di quella maledetta lettera.
Era sicuro, quella che aveva visto in ospedale non era la sua Keira, non poteva aver sbagliato. Eppure…
“Ti senti bene?” chiese Lisa ricordandogli della sua presenza. Lui scosse la testa.
“Puoi uscire, per favore?” chiese in un soffio, senza trovare la forza di parlare.
“Sicuro? Zayn credo che..”
“Esci. Ho solo bisogno di restare un minuto da solo. Ti prego” Lei sospirò, prima di annuire.
“Ok, allora io esco, vado a fare un po’ di shopping. A dopo..” disse prima di baciarlo e uscire.
Quando la porta si fu richiusa, con un gesto spontaneo si passò il dorso della mano sulla bocca, pulendosi. Poi tornò a fissare la lettera con sguardo vuoto.
Si lasciò cadere a terra quando realizzò ciò che c’era scritto.
Era lei. Non se ne era andata, era.. morta.
L’avevano uccisa, gliel’avevano portata via e lui ancora non lo credeva possibile.
“Perché lei?!” continuava a gridare dentro di se, mentre da fuori era rimasto quasi impassibile.
Chi non lo conosceva, se lo avesse visto in quel momento, avrebbe pensato che a non gliene importasse niente.
Che si, gli dispiaceva, ma niente di più.
E invece Zayn stava morendo dentro, stava ascoltando il suo cuore infrangersi lentamente in miliardi di piccoli pezzettini, impossibili da rimettere insieme.
Non piangeva mai, era sempre stato forte, l’uomo di casa. E, invece, per Keira aveva pianto due volte in tre settimane.
La prima addossandole tutta la colpa, la seconda odiandosi.
Si odiava perché non aveva chiarito tutto subito.   
Si odiava perché non l’aveva cercata prima.
Si odiava perché non era stato in grado di proteggerla.
Si odiava e le lacrime che scendevano indisturbate sulle sue guancie ne erano, in parte, la prova.
Piangeva, perché odiava se stesso, ma in quelle lacrime c’era tutto il dolore che provava. Ognuna di quelle goccioline salate che percorrevano il profilo del suo viso, portavano con loro tutto il peso che Zayn aveva addosso.
Ora più che mai, la rivoleva. Rivoleva la sua Keira, voleva poterla riabbracciare, scusarsi, dirle che non avrebbe dovuto più preoccuparsi di nulla, che ora c’era lui a prendersi cura di lei.
‘Sii la mia piccola, ed io avrò cura di te.’
Avrebbe voluto urlare, rompere qualunque cosa lo circondasse, invece rimase fermo a fissare quel foglio bianco, con lo sguardo vuoto e spento.
Poi con un gesto secco lo accartocciò e lanciò contro lo specchio.
Non era vero, non ci credeva, Keira era viva. Non sapeva dove, ma era ancora viva. Vero?
Si lasciò andare a singhiozzi disperati, sedendosi sul letto e soffocando le lacrime nel cuscino.
“Torna, ti prego” sussurrò alzando lo sguardo al soffitto. Chiuse gli occhi, prima di riportare la faccia sul cuscino ed urlare con tutta la forza che aveva in corpo.
Restò in quella posizione per dieci minuti, prima di addormentarsi, distrutto.

-Due anni prima.

“Dai Keira, muoviti o faremo tardi!” urlò Jade, la sua migliore amica, correndo fuori casa.
“Come diamine fai a correre con quei tacchi?” le chiese lei, seguendola più lentamente.
“Muoviti!” la rimproverò senza risponderle.
“Eccomi, eccomi!” esclamò alzando le braccia al cielo ed entrando in macchina. Jade ingranò la quarta e partì in fretta.
“Jay, è solo una festa, sta’ calma!” le ricordò utilizzando il soprannome che le aveva affibbiato sin dal loro primo incontro.
“Come faccio a stare calma?! Siamo in enorme ritardo!”
“Sono solo dieci minuti, calmati!” La bionda prese un profondo respiro.
“Ok, ok va bene.” Arrivarono a destinazione dopo soli cinque minuti. Jade si precipitò dentro la casa del suo ragazzo, mentre Keira imprecava mentalmente. Lei ed i tacchi non andavano proprio d’accordo. Nonostante li usasse abbastanza spesso, ancora non sapeva camminarci in modo sciolto, come invece Jade sembrava fare. Entrò nella villa di Liam, soffermandosi all’ingresso e guardandosi intorno. C’era gente che ballava ovunque.
Fece un passo in avanti, prima di immergersi del tutto in quella folla di persone mai viste in vita sua. Sorrise bevendo qualcosa di non molto dolce mentre ballava senza pensieri.
“Ehm, scusa, posso chiederti un favore?” Un ragazzo le si era avvicinato e stava urlando per sovrastare la musica. Keira smise di ballare, squadrandolo dalla testa ai piedi con ammirazione. Era senza dubbio uno dei più bei ragazzi che avesse mai visto.
“Tu sei..?” gli chiese perdendosi nei suoi occhi dorati. Dio, che occhi..
“Zayn, piacere” Sorrise, stringendo la sua mano.
“Che ti serve?” chiese di nuovo.
“Ho perso una scommessa con i miei amici, sai quel genere di cose che accetti solo perché sei sicuro di vincere e poi invece ti ritrovi a dover pagare una penitenza che..” Lei rise.
“Arriva al punto” fermò la sua chiacchiera. Lui ridacchiò.
“Devo baciarti” ammise.
“Cosa succede se ti dico di no?” chiese perdendo tempo. In realtà, non appena i loro occhi si erano incrociati, gli era venuta una voglia pazza di baciarlo. Lui alzò le spalle, preso alla sprovvista.
“Credo.. niente, cioè insomma, se non vuoi io..” Fu interrotto per la seconda volta dalle labbra di lei, solo che stavolta in un modo che gli piacque molto di più.
Le loro labbra combaciavano perfettamente, le loro lingue si scontravano e si muovevano insieme, le mani di lei erano nei capelli di Zayn, mentre lui la stringeva dolcemente per la vita.
“Comunque io sono Keira” sorrise lei quando si staccò.
“Credo che questa sia la prima volta in cui sono felice di aver perso una scommessa..” Lei rise. Rimasero a parlare per poco, poi ognuno tornò a ciò che stava facendo prima di quello ‘strano’ incontro.

“Keira! Dove diavolo eri finita ieri?” le chiese Jade, entrando in camera sua e svegliandola.
“Jay abbassa la voce, ho un mal di testa terribile!”
“Post sbronza. Ci hai dato giù pesante eh?”
“Solo a fine serata..” ammise.
“Dov’eri finita?” richiese la sua amica.
“Stavo ballando.. Tu?”
“Diciamo che dopo i primi dieci minuti passati a cercarti ci ho rinunciato e..”
“Ed hai passato la serata con Liam, vero?” Jade arrossì e Keira capì cos’avesse fatto la sera prima.
“E brava la mia Jay..” scherzò colpendole una spalla.
“Ehi!” Risero entrambe.
“Ahia..” si lamentò Keira portandosi una mano in fronte.
“Fatti una bella doccia, vedrai che passa subito. Veloce, così dopo andiamo a farci un giro.”
“Devo per forza?”
“Si.” Lei sbuffò togliendosi le coperte da dosso ed entrando in bagno.
Un ora dopo erano già per strada. Stavano girando per negozi, quando all’improvviso qualcuno finì addosso a Keira.
“Oh, scusa, non ti avevo visto e.. Keira?” Lei alzò lo sguardo sulla persona di fronte a lei e, un po’ più lucida rispetto alla sera prima, sentì il cuore batterle nel petto alla vista di quei due occhi.
“Ciao.. Zayn, giusto?” Il moro di fronte a lei annuì sorridendole.
“Ti sei fatta male?”
“No, tutto ok, tranquillo..” disse notando come gli occhi di lui, ora, fossero molto più scuri di come se li ricordava.
“Hai le lenti a contatto?” chiese diretta, facendolo ridere.
“No, ma me lo chiedono in molti” rispose lui.
“Ah.. Comunque hai degli occhi stupendi” ammise arrossendo. E quando lui le sorrise, non ebbe più dubbi. Il suo cuore era impazzito per quel ragazzo.
Possibile che un bacio l’avesse fatta impazzire a tal punto?





Eccomi qui :D
*Viene accolta di mille applausi, poi si sveglia improvvisamente dal sogno* :')
Ahahahah ok, allora..
Prima di tutto vado a nascondermi.
Per la lettera, intendo. Alla fine era davvero Keira,
sorprese? ahahaha
#sappiatechemidispiace ^^
Ok, anyway, sdkfjnk ieri c'era in concerto di JUSTTTTTT c:
Non c'entra niente, ok, però volevo dirlo! lool
Ah, per chi non l'avesse capito, l'ultimo pezzo è il primo incontro di Zayn e Keira.
Ahahhaha non vi ho preso per sceme, però bho, stasera mi va di parlare, quindi era giusto
per dire qualcosa u.u
Ok, basta vi lascio al vostro destino (?)
Ahahha recensite?
Baciii <3 C.

 

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Capitolo 8
*** Paris? ***





LA VERITA' NASCOSTA
Paris?



Se in un primo momento era stato quasi sollevato all’idea di cancellare ogni ricordo di Keira, tutte le sue determinazioni erano crollate non appena Lisa lo aveva chiamato al cellulare. Gli aveva detto che lei era già pronta, stava finendo di chiudere gli ultimi scatoloni. Zayn sgranò gli occhi.
Ci aveva messo un solo giorno a svuotare casa? A quanto pareva si e lo aveva anche chiamato pregandolo di aiutarla con il trasferimento.
In due giorni, Lisa si era già ben piazzata a casa di Zayn, rovinando del tutto l’atmosfera di pace e tranquillità che lui si era creato in quelle settimane.
Era rimasto quasi sbalordito da tanta rapidità, non era abituato a quei ritmi.
“Zayn, che facciamo stasera?” Chiese Lisa irrompendo in camera sua come se niente fosse. Era la prima volta che c’entrava, quindi la reazione che ebbe fu quella di guardarsi intorno. Il suo sguardo si soffermò su un armadio a muro, color mogano, sul quale c’era attaccato un grande specchio. Sorrise avvicinandosi.
“Che bello questo specchio..” Constatò guardando il suo riflesso. Zayn si piazzò dietro di lei.
“Ora non si usa nemmeno più bussare?” Disse serio, lasciando però intendere a Lisa il contrario.
“Bhe, sei pur sempre il mio ragazzo, no?” Zayn non rispose, abbassando lo sguardo e tornando a fare ciò che stava facendo poco prima. Lisa rimase a specchiarsi per un tempo indeterminato, poi, come risvegliatasi da un sogno, si voltò verso il moro.
“Allora, che si fa stasera?”
“Cosa vuoi fare?” Chiese lui in risposta. Lei alzò le spalle.
“Usciamo?”
“Veramente io..”
“Perfetto. Allora andiamo in discoteca.” Annunciò sorridente.
“Ma..”
“Vado a prepararmi. Sono giù se ti servo.” Gli lasciò un sonoro bacio sulle labbra, poi uscì di corsa dalla stanza. Lui sbuffò, lanciandosi sul letto. Prese il cellulare, cliccando diretto sulla cartella dei messaggi. Rimase un istante a guardare lo schermo con sguardo spento, poi si decise a scrivere.
‘Mi perdoni? Ti amo.’ Lo salvò nelle bozze, chiudendo gli occhi. Ennesimo messaggio non inviato. Quanti ne aveva scritti? Venti? Trenta? Forse cento. A quante persone? Una sola. Keira se ne era andata, eppure era sempre lì, nella sua mente, incapace di uscirne.
Sorrise, pur non volendolo, quando un altro flashback gli venne a fare visita.

-Un anno prima
 
“Amore?”
“Sono qui!” Urlò lei dal piano di sopra. Zayn salì le scale di corsa.
“Non indovinerai mai!” Le disse entrando in camera con un sorriso felice.
“Cosa?” Chiese lei, stesa sul letto con una sola cuffia nelle orecchie. Lui ridacchiò, avvicinandosi e prendendola in braccio.
“Zayn!” Urlò lei sorpresa dal quel gesto.
“Stasera usciamo. Niente storie, dobbiamo festeggiare.”
“Puoi lasciarmi?” Chiese ancora tra le sue braccia.
“No.” Sorrise di nuovo baciandola.
“Che festeggiamo?” Chiese lei, perdendosi nel suoi occhi, mentre i suoi piedi toccavano nuovamente terra.
“Me, te, noi.”
“Perché?”
“Perché il capo dell’azienda mi ha appena dato una settimana di vacanza.”
“Non è la prima volta..” Osservò lei.
“Si, ma è la prima volta che mi paga questi!” Esclamò mettendole davanti due fogli bianchi. Lei dapprima corrugò la fronte, poi quando le scritte sui fogli si fecero più chiare, un espressione di stupore si fece largo sul suo volto.
“Parigi?!” Esclamò con gli occhi sbarrati. Zayn annuì.
“Una settimana tutta per noi, in Francia. Già pagata.”
“Oh mio Dio..” Si concesse prima di saltare di nuovo in braccio al suo ragazzo e aggrapparsi al suo collo. Lui rise divertito, lasciandole un bacio sui capelli.
“Quando partiamo?”
“Lunedì prossimo” Sorrise lui.
“Wow. Ma io non ho le ferie..”
“Ho già pensato a tutto. Lo so che ti da fastidio, però ho parlato con Lucy e ti ha concesso la settimana libera.” Lucy era la direttrice della redazione in cui lavorava Keira. Era un po’ il capo di tutto e Zayn non si sorprese quando accettò la sua richiesta senza batter ciglio. Sapeva perfettamente che Lucy adorava Keira almeno la metà di quanto facesse lui. E sapeva altrettanto bene quanto alla sua ragazza desse fastidio che lui parlasse col suo capo al posto suo.
“Potevi dirmelo, prima di decidere tutto tu eh!” Esclamò infatti lei con una faccia non molto contrariata. Parigi era pur sempre Parigi.
“Nah, l’effetto sorpresa era più carino.” Rispose facendola ridere.
“Sei così scemo..”
“Cos’hai detto?” Domandò fingendosi offeso.
“Che sei scemo, Malik. Cos’è la verità fa male?” Chiese sempre ridendo.
“Ora ti faccio vedere io come sono scemo.” Dichiarò caricandosela sulle spalle a mo’ di sacco, lasciandole dargli pugni deboli sulla schiena.
“Mettimi giù Zayn!”
“Non ci penso proprio signorina!”
“Zayn, dai!” Lui scosse la testa, facendo schioccare la lingua.
“Hai voluto sfidarmi, ora la paghi.” Uscì dalla camera, dirigendosi in salotto.
“Zayn! Le scale, attento!” Esclamò lei quando vide i gradini sotto di loro.
“Si, si, tranquilla.”
“Puoi mettermi giù?”
“No.” Rispose semplicemente sorridendo. Lei sbuffò.
“Così non fai altro che fortificare la mia teoria. Sei proprio scemo Jawaad.” Lui continuò a camminare, poi appena arrivò in salotto la lanciò sul divano facendola urlare.
“Zayn! Ma ti pare il modo?” Lui l’azzittì con un bacio.
“Chiamami un'altra volta Jawaad e non te la caverai così facilmente.”
“Bhe, tu continua a darmi queste ricompense e ti chiamerò Jawaad tutta la vita.” Rispose baciandolo di nuovo. Lui rise.
“Andiamo a Parigi.” Sentenziò lei nascondendosi il viso tra le mani, ancora incredula di quella notizia.
“Si.” Rispose lui intenerito.
“Io e te?”
“Io e te.” Confermò. Il sorriso di Keira si allargò ancora di più, se possibile.
“Mio Dio, non posso crederci.”
“Felice?” Domandò retorico. Lei annuì e a Zayn parve di trovarsi davanti ad una bambina piccola alla quale hanno appena concesso di aprire i regali di Natale. Si morse il labbro inferiore, poi in un attimo di dolcezza pura la strinse a se. Keira affondò la faccia nel suo petto, non desiderando altro che Zayn.
Parigi sarà stato anche il suo sogno, ma Zayn era qualcosa con cui nemmeno quella meravigliosa città poteva competere. E lei lo sapeva fin troppo bene.
Sapeva di quanto era fortunata ad averlo accanto e la paura di perderlo le attanagliava lo stomaco giorno e notte.
“Ti amo Zayn.” Sussurrò sorridendo.
“Anche io piccola.” Le stampò un bacio sui capelli, prima che lei alzasse il viso. Fece sfiorare le loro labbra, coinvolgendole in un bacio pieno d’amore, passione, felicità, un bacio in cui anche il più piccolo dei problemi veniva dimenticato. Un bacio di cui solo loro due, Zayn e Keira, potevano coglierne le sfumature e, secondo il parere di entrambi, quello fu in assoluto il bacio migliore che si erano scambiati fino a quel momento.

“Hai preso tutto?” Chiese lui entrando in macchina.
“Si, direi di si.” Rispose chiudendo lo sportello.
“Allora partiamo.” Lei annuì sorridente. Zayn mise in moto, ma dopo soli duecento metri fu costretto a fermarsi.
“ALT! Fermati, torna indietro.” Gli disse lei.
“Perché?”
“Ho dimenticato gli occhiali! Come ho potuto dimenticarmi gli occhiali da sole? Come?!” Si lamentò sprofondando nel sediolino. Lui rise, sbuffando.
“Vale se ti presto i miei?” Provò a trattare.
“No, perché non me li presti, lo so già.”
“Dai, non farmi tornare indietro..”
“Non sono nemmeno due minuti Zayn, dai! E poi è anche colpa tua se li ho dimenticati!”
“Ah si? E sentiamo, cos’ho fatto io?”
“Non me lo hai detto. Potevi ricordarmelo quando ho chiuso casa, invece non lo hai fatto, quindi è anche colpa tua.” Lui alzò un sopracciglio.
“Sei seria?”
“Serissima.” Disse prima di scoppiare a ridere.
“Dai, torniamo indietro..”
“E va bene!” Sbuffò ingranando le marce e ripartendo.
“Ti amo.” Disse lei.
“Ruffiana.”
“Guarda che ti amo davvero.” Rise di nuovo.
“Lo so, altrimenti non farei tutto questo.” Rispose roteando gli occhi.

“Bene, ora che hai i tuoi occhiali, possiamo ripartire?”
“Credo di aver preso tutto, si..”
“’Credo’ non va bene, Kei. Hai preso tutto si o no?”
“Si, si, partiamo.”
“Bene.”  Lei ridacchiò, allungandosi per dargli un bacio.
“Se fossi stata al tuo posto me ne sarei fregata altamente degli occhiali.” Ammise.
“Anche perché non m’interessava tanto portarli..” Continuò. Zayn frenò bruscamente.
“Sei spregevole!” Disse con una faccia fintamente sconvolta.
“E’ un complimento?” Provò lei.
“No.”
“Antipatico.” Sbuffò.
“Ma se prima hai detto che mi ami.”
“Prima era prima. Ora è un altro momento.” Lui rimase in silenzio per qualche secondo.
“Certo che se fai così già da ora, non oso immaginare le pazzie che combinerai una volta atterrati a Parigi!” Constatò.
“Perché devo per forza fare pazzie?”
“Perché sei Keira Hamilton.”
“E tu sei Zayn Malik. Woah, cos’ho vinto ora che ho scoperto una cosa così evidente?” Domandò sarcastica.
“Simpatica come sempre, amore.”
“Solo con te, tesoro.”
“Mi sento onorato!”
“Devi esserlo.”
“Oh mio Dio, non posso crederci, Keira mi riserva l’esclusiva, potrei avere un attacco cardiaco a minuti! Oh mio Dio!” Si finse entusiasta. Lei rise.
“Confermo. Sei totalmente scemo Jawaad.”



Seraaa :) Come va?
Vi anticipo che nel prossimo capitolo, finalmente, 
si scoprirà se la ragazza bruciata era oppure no Keira.
Curiose? Ahahaha intanto, che ne pensate del capitolo?
Anche se l'ho scritta io la storia, trovo che Zayn e Keira siano tenerissimi,
cioè, andiamo, io amo le coppie che si coccolano e che
allo stesso tempo si divertono e loro due mi danno quest'idea! *--*
Ok, ora ho solo tre parole da dire.
THIS IS US.
Ci hanno messo un intero pomeriggio
per partorire questo nome, io l'ho sempre detto che non sono normali :')
AHAHAHAHA va bene, in tutto questo io non mi ero nemmeno accorta dell'orario,
cosa di cui stasera non m'importa niente perchè domani c'è assemblea
d'istituto, quindi non vado a scuola *--*
#She's happy.
c: AHAHAHAH babbene, fatemi sapere che ne pensate e cosa vi aspettate
succeda nel prossimo capitolo, amo leggere le vostre recensioni c:
Bacii <3 C,

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Capitolo 9
*** Are we friends or are we more? ***





LA VERITA' NASCOSTA
Are we friends or are we more?

 


-Venti mesi prima.


“Zayn??” Keira si ritrovava fuori quell’enorme villa, senza un motivo preciso, senza una scusa valida, con la sola voglia di passare un pomeriggio con il moro.
Zayn aprì la porta e fece entrare la ragazza, subito dopo averle stampato un semplicissimo bacio sulle labbra.
Il rapporto che avevano instaurato in quei mesi era qualcosa di strano, che nessuno dei due avrebbe saputo spiegare. Non stavano insieme, erano solo molto amici. E non capitava nemmeno spesso che si baciassero, solo quando erano su di giri o quando avevano voglia di coccolarsi un po’. Erano semplici ed innocenti baci a stampo, niente di più, niente di meno. Un modo strano per dirsi di volersi bene.
Keira entrò in quella che ormai considerava quasi casa sua, dal momento che ci passava praticamente ogni pomeriggio e si sedette sul divano, seguita da Zayn.
“Come mai qui?” Chiese il moro passando un braccio sulle sue spalle e stringendola a se. Lei alzò le spalle.
“Se ti dispiace me ne vado eh!” Scherzò lei, mentre i suoi occhioni verdi cercavano disperatamente quei due pozzi dorati. Quando finalmente anche lui la guardò, un senso di benessere la invase, si ritrovò in pace con se stessa, come se ogni problema fosse stato risolto.
“Dovresti andartene, allora.” Sussurrò lui stando al gioco.
“Bene.” Disse lei, trovando la forza di distogliere lo sguardo dai suoi occhi ed alzarsi. Lui rise, prima di avvolgerle un braccio con una mano e tirarsela addosso. Lei si ritrovò in braccio a Zayn, mentre lui la stringeva forte.
“Non provare a muoverti di qui!” Esclamò dolcemente, facendole capire che, come lei, tutto ciò di cui aveva bisogno in quel momento era la sua compagnia.
Keira ridacchiò affondando il viso nel suo petto. Poteva tranquillamente sentire il cuore di Zayn battere più veloce del normale.
“Zayn?”
“Mm?” Mugugnò aspettandosi qualche battutina riguardante la presa eccessiva sui suoi fianchi.
“Ti voglio bene.” Disse invece lei, sorprendendo se stessa e il moro. Rimasero entrambi in silenzio, prima che Zayn le desse un bacio sui capelli.
“Mi vorrei bene anch’io.” Disse ridacchiando. Lei si staccò per dargli uno schiaffo sul petto.
“Ma sentitelo!” Disse indignata, trattenendo una risata.
“Perché, vorresti negare la mia perfezione?” Chiese divertito.
“Si.” Rispose lei decisa, prima di scoppiare a ridere. Lui la guardò.
“Kei?”
“Non ti dirò che sei perfetto, se è questo che ti aspetti.” Premise. Lui scosse la testa.
“Ti voglio bene anch’io.” Disse premendo le sue labbra su quelle di lei.
Keira rimase un attimo spiazzata. Perché in quel momento si accorse di volere di più.
Perché in quel momento capì come mai il suo cuore battesse così forte.
Perché, in quel momento, si rese conto che lei e Zayn non erano amici.
In un secondo, le sue braccia si intrecciarono dietro il collo del moro, mentre, quasi disperatamente, cercava un contatto più profondo. Sorrise, quando Zayn acconsentì.
“Kei?” La chiamò di nuovo lui, quando si staccarono. Lei si limitò a guardarlo, temendo un suo commento negativo.
“Prima ti ho detto una bugia.” Disse rispondendo al suo sguardo.
“Quale?” Chiese lei confusa.
“Non è vero che ti voglio solo bene.” Ammise prima di baciarla di nuovo.
“Neanche io.” Sussurrò lei. Però neanche quello le bastava.
Possibile che in un secondo il suo modo di vedere Zayn fosse cambiato così radicalmente? No, decisamente.
Quando le sue labbra furono catturate nuovamente da quelle del moro, capì che in realtà aveva sempre saputo cosa Zayn fosse per lei.
Più di un amico, senza dubbio. In ogni sguardo che si erano scambiati, in ogni sorriso, ogni abbraccio, ogni bacio, ogni battuta, ogni frecciatina, c’era sempre stato qualcosa di più. Qualcosa di totalmente diverso da quello che sentiva con Jade, per esempio, o con Liam.
Forse, qualcosa di diverso anche da ciò che aveva provato con i suoi ex.
Stare con Zayn era come stare su un altro pianeta, significava sentire cose mai provate prima, significava, nel suo caso, ritrovare il sorriso.
“Rimani qui?” Propose lui stringendola un po’ di più. Lei annuì.
“Si.” Restarono in quella posizione per più o meno un quarto d’ora, nessuno dei due intenzionato a muoversi. Poi Keira si alzò.
“Dove vai?” Chiese lui.
“Mi ero dimenticata che dovevo andare da Jade!” Rispose schiacciandosi una mano sulla fronte.
“Perché?”
“Lei e Liam dovevano dirmi qualcosa d’importante e sinceramente, mi fanno paura.” Constatò infilandosi il giubbino.
“Devi andarci ora?” Lei si fermò voltandosi verso di lui.
“Vieni con me?” Chiese.
“Liam me lo ha già detto, so cos’hanno intenzione di fare.”
“Oddio, si sposano?” Lui scosse la testa ridendo.
“E’ incinta?” Chiese lei sbarrando di poco gli occhi. Lui accentuò la risata, scuotendo di nuovo la testa.
“Cosa allora?”
“Credo sia qualcosa che ti dispiacerà molto di più, ma te lo diranno loro. Comunque, se vuoi si, ti accompagno..” Lei annuì.
“Grazie.” Aspettò che Zayn prendesse la giacca, poi insieme uscirono di casa ed entrarono in macchina.
“Cosa devono dirmi?” Provò di nuovo.
“No, Kei, te lo diranno loro, abbi un po’ di pazienza!” Lei sbuffò.
“Ti prego!” Esclamò allungando le ‘e’ e cacciando il labbro inferiore. Lui scosse la testa sorridendo divertito.
“Sei proprio antipatico, Malik.” Disse incrociando le braccia al petto. Lui rise nuovamente, mettendo fine alla discussione.
In pochi minuti arrivarono a casa di Jade.
“Jay!” Esclamò Keira appena l’amica aprì la porta.
“Credevo non venissi più! Oh, ciao Zayn!” Rispose lei spostandosi di lato per farli entrare. Liam era in salotto, seduto comodamente sul divano. Entrambi lo salutarono, per poi sedersi accanto a lui.
“Allora, che dovete dirmi di così importante?”
“Ehm.. Ecco si, noi..” Liam le sorrise tristemente, mentre Jade si alzò per abbracciarla.
“Scusa se non te l’ho detto prima, davvero, mi dispiace, ma ero così presa da..”
“Ehi tigre, calma!” Rise la mora ricambiando l’abbraccio.
“Cos’è successo?”
“Io e Liam andiamo a vivere insieme.” Sentenziò preoccupata.
“Tutto qui?” Chiese Keira sospirando sollevata.
“E perché tutti questi problemi? Se siete felici è così bello!” Jade e Liam si scambiarono un sorriso, poi la bionda tornò a guardare l’amica.
“Si, bhe..”
“Non sei felice?” Chiese di nuovo Keira sorridendo.
“Io si, tantissimo. Il fatto è che..”
“Dovremmo trasferirci.” Disse Liam concludendo la frase al posto suo.
“Bhe, mi sembra ovvio, vivete entrambi in un appartamento striminzito e.. Oh, vi servono.. soldi?” Chiese. Jade scosse la testa.
“Sono l’ultima cosa che ci manca.” Ammise con un sorriso tirato.
“Allora qual è il problema?” Domandò la mora arrendendosi.
“Andremo a vivere insieme, si, ma in Italia.” Il sorriso di Keira non ci mise neanche mezzo secondo a scomparire dal suo viso.
“In.. Italia?” Ripeté incredula.
“Già..”
“Ma.. Perché così lontano?” Chiese ancora sconvolta. Jade alzò le spalle.
 “Ci eravamo promessi di andare a vivere lì un giorno, quindi..”
“Ah.” Disse abbassando lo sguardo. Quando lo rialzò sulla sua migliore amica, gli occhi lucidi erano ben evidenti.
“Mi mancherai.” Sussurrò alzandosi ed abbracciandola.
“Anche tu Kei, troppo.” Abbracciò anche Liam, poi si passò una mano sulle guancie e provò a sorridere.
“In ogni caso, sono felice per voi. Solo.. Chiamate ogni tanto, ok?”
“Non c’era bisogno nemmeno di pensarlo, è ovvio che chiameremo!” Esclamò Liam sorridendo dolcemente. 
“Lo so, però..” In un secondo, Keira fu avvolta dalle braccia di Zayn. Nessuna parola, solo un abbraccio rassicurante.
“Grazie.” Sussurrò prima di rivolgersi di nuovo a Jade.
“Quando partite?”
“Tra due settimane.”
“Solo?!” Jade annuì sorridendo tristemente.
“Ohw.. Allora stasera usciamo, ok?” Propose la mora stringendosi di più a Zayn.
“Stavo per chiedertelo.” Ammise Jade prendendo la mano di Liam. Keira annuì.
Durante quella serata provò a godersi ogni momento con la sua migliore amica.
Jade era davvero importante per lei, l’aveva sempre sostenuta, sempre aiutata in ogni situazione ed ora non riusciva ad immaginare di non poter più passare del tempo con lei.
Alla fine, però, si era calmata parecchio. In fondo sapeva che Jade era felice con Liam e, anche se era lontano da lei, sapeva pure che il posto della sua migliore amica era in Italia. Glielo aveva sempre ripetuto, fin dal primo momento in cui si erano conosciute e Keira sapeva che un giorno sarebbe finita lì. Certo, non sperava fosse così presto, ma prima o poi Jade se ne sarebbe andata comunque. Ed in ogni caso, non era la prima volta che Keira affrontava una cosa del genere, purtroppo.
Verso mezzanotte, ognuno tornò a casa sua. Liam riaccompagnò Jade a casa e Zayn si offrì di fare lo stesso con Keira.
“Tutto ok?” Le chiese quando entrarono in macchina.
“Si, credo di si.”
“Resterete amiche comunque, Kei. Siete troppo legate per smettere di sentirvi.” Spiegò, provando a rassicurarla.
“Lo so.”
“Allora tutto ok?” Chiese di nuovo.
“Mi mancheranno, tutto qui.” Lui sorrise intenerito e appena si fermò ad un semaforo, si allungò verso di lei, per baciarla.
“Non so se sia una fortuna o meno, ma io resto qui.” Lei ridacchiò.
“Questo dovrebbe farmi sentire meglio?” Lui alzò le spalle.
“Ci speravo.”
“Bhe, se proprio ci tieni, si. Mi fa sentire meglio.”
“Non devi dirlo solo perché sei obbligata eh!” Disse ripartendo.
“Ah ok.”
“Ehi!” Zayn fece una faccia offesa, facendola ridere.
“Scherzavo.”
“Mi sono offeso comunque.”
“E come sei permaloso, Malik!”
“Se cerchi di riparare la situazione, lo stai facendo nel modo sbagliato.” Sbuffò. Lei rise di nuovo, poi gli stampò un bacio sulla guancia.
Quella sera, per la prima volta, vide Zayn arrossire.
“Ohw, ma sei tenerissimo!” Esclamò, facendolo borbottare.
“Non guardarmi.” Disse.
“E come faccio? Sei così bello..”
“Mi prendi anche in giro ora?” Chiese Zayn.
“No, dicevo sul serio.” Rispose sincera.
“Oh.. Bhe, in ogni caso, sapevo già di essere bello.”
“Permaloso e per niente modesto. L’accoppiata vincente!” Esclamò Keira divertita.
“Ehi, intanto questa ‘accoppiata’ conquista molte più donne di quanto immagini!” Si vantò.
“Aspetta, facciamo il trio perfetto! Permaloso, per niente modesto e vanitoso. Ecco, ora si!”
“Si, continua tu eh! Lo so che la tua è tutta invidia.”
“In effetti Zayn, vorrei proprio essere un playboy come te!” Lo prese in giro.
“Alle ragazze piace.”
“Bhe, a me no.” Disse, cambiando improvvisamente umore. Ora era infastidita. Zayn parcheggiò fuori casa della mora, ma quando lei provò a scendere dall’auto, non ci riuscì.
“Zayn? Apri la porta.” Lui scosse la testa.
“Non mi hai nemmeno salutato.”
“Ciao. Ora apri.”
“No.” Lei sbuffò.
“Che vuoi?”
“Perché sei arrabbiata?” Chiese non riuscendo a nascondere un sorrisetto divertito.
“Non sono arrabbiata. Fammi scendere e va’ a divertirti con le tue ‘ragazze’!” Lui rise di gusto e per un momento il cuore di Keira si sciolse. Dopo si avvicinò al suo viso, lasciando solo pochi centimetri tra loro.
“Sei ancora più bella quando sei gelosa.” Le sussurrò, fissandole le labbra.
“Non sono gelosa.”
“Non devi esserlo.” Rimasero in silenzio, fin quando un bacio non mise fine a quella distanza.
“Kei?"
“Mm?”
“Perché ancora non stiamo insieme noi due?”




Macciaooo! :D
Innanzitutto, BUONA PASQUAAAAAAA!
Ahahhah che si dice di bello? c:
SCUSATE; non lo faccio più, promesso!
Non scriverò più lettere in cui si scopre che Keira è morta, ma per favore, non mi
abbandonate! :'( Loool ahhaha sorry, ma l'ultimo capitolo che ho
postato mi ha tolto parecchi lettori :(
NON LO FACCIO PIU', PERDONO! Aahahhahaah
Questo capitolo è tuuuuuutto sul passato, non c'è traccia di Lisa,
infatti l'ho scritto in pace e tranquillità :')
AHAHAHAHAHA scusate, ma quella non la sopporto u.u
E pensare che devo scrivere ancora così tanto su di lei.. Mi deprimo da sola,
ok. Ahahah, una domanda.
A qualcuno dispiacerebbe se questa storia finisse
tra MENO di dieci capitoli? :(
Mi fate sapere cosa ne pensate??? Please, I LOVE YOU ^^
Ahahaahah va bien, a presto meraviglieee!
Bacii <3 C.

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Capitolo 10
*** Alla fine, viviamo di piccole cose. ***




LA VERITA' NASCOSTA.
Alla fine, viviamo di piccole cose.

 


-Un anno prima

Era seduta accanto al camino, fuori pioveva e Keira non trovava cosa più rilassante.
Era immersa nella lettura di un libro, quando anche Zayn la raggiunse.
“Che leggi?” Chiese, sfoderando un dolce sorriso. Lei alzò lo sguardo su di lui, prima di socchiudere il libro che aveva in mano, in modo che leggesse il titolo.
“Sembra.. interessante.” Disse infine il moro.
“Lo è.” Sorrise Keira, prima di chiuderlo del tutto.
“Ma tu lo sei di più.” Dichiarò sistemandosi meglio sulla poltrona per far spazio anche a lui. Dopo nemmeno due secondi, le sue labbra cercavano un contatto con quelle di Zayn.
“Si, decisamente.” Confermò quello che aveva detto poco prima. Lui rise.
“Domani mi porti a mangiare fuori, vero?” Chiese Keira sporgendo il labbro inferiore.
“Non lo so, ci devo pensare..” Scherzò lui. In realtà aveva già organizzato tutto alla perfezione.
Aveva curato ogni minimo dettaglio, anche il più banale, perché aveva intenzione di passare il miglior anniversario di sempre.
“Eddai..” Lo pregò lei strofinando il naso sul suo collo.
“Credimi, più fuori di dove mangeremo domani non si può.” Disse lui, alludendo a ciò che aveva preparato.
L’entusiasmo di Keira a quella frase non ci mise molto a contagiare anche lui.
“Davvero?”
“Davvero.” Acconsentì ridendo.
“Ristorante all’aperto?” Chiese provando ad indovinare.
“Meglio.”
“Picnic?” Zayn scosse la testa.
“No, ma è inutile che ci provi, tanto non te lo dico.”
“Dai, dove andiamo?” Riprovò lei.
“E’ inutile Kei..” Lei sbuffò, appoggiandosi alla sua spalla.
“E va bene.” Disse arrendendosi subito. Zayn rise di nuovo.
“Ti va una cioccolata calda?” Chiese lui, voltando di poco la testa verso di lei. Keira annuì e il moro si alzò, subito dopo averle stampato un bacio sulla guancia.
Quando tornò poco dopo, aveva due tazze bianche in mano. Ne porse una alla sua ragazza, poi prese di nuovo posto accanto a lei.
Quella giornata passò così, un po’ tra baci e carezze, seduti su una poltrona vicino al fuoco.
A fine serata, Keira non aveva resistito e si era addormentata sulla poltrona.
Ora, avete presente quel periodo dell’infanzia in cui vi addormentate sul divano e vi risvegliate, come per miracolo, nel vostro letto?
La mattina dopo, quando aprì gli occhi, Keira si chiese come e quando fosse arrivata nella camera da letto.
Si rigirò sul materasso, convinta di trovarci Zayn. Quando, però allungò un braccio alla sua sinistra, si stupì di tastare il lenzuolo, al posto del petto del suo ragazzo.
Alzò di poco la testa, per controllare e si, effettivamente il moro non c’era.
Sbadigliando, si stropicciò gli occhi e in quel momento sembrava proprio una bambina.
“’Giorno piccola.” Disse Zayn entrando in camera con un vassoio tra le mani.
“Ehi amore..” Sorrise lei quando lui si avvicinò.
“Auguri.” Le disse il moro lasciandole un dolce bacio sulle labbra.
“Auguri.” Ricambiò lei, prima di abbracciarlo. Quando realizzò a pieno il perché di quello scambio di parole, si ritrovò a sorridere come un idiota.
“Mio Dio, è già passato un anno?” Chiese ancora tra le sue braccia.
“Si, non sembra, vero?”
“No, infatti. Sembra passato così poco tempo dalla prima volta che ci siamo incontrati..” Lui ridacchiò al pensiero.
“Ti ricordi?”
“Certo che no, ero completamente ubriaca e tu ne hai approfittato!” Disse.
“Ma..” Riuscì solo a dire, spiazzato. Keira rise di gusto e Zayn non poté che pensare a quanto fosse bella anche a prima mattina.
“Scherzavo, scemo!” Esclamò subito dopo, sempre ridendo.
“Ah si?”
“Cosa?” Zayn le circondò i fianchi con le mani, cominciando a farle il solletico. Keira si dimenò fino alle lacrime e solo allora lui la lasciò. Dopo si stese accanto a lei, mentre la mora si allungava a prendere il vassoio che Zayn aveva poggiato sul comodino.
“Pancake?” Ridacchiò Keira.
“E’ tutto quello che sei riuscito a fare?”
“Ehi! Guarda che mi sono impegnato!” Esclamò lui fingendosi offeso. Lei rise di nuovo, baciandolo.
“Ti amo.”
“Io no.” Scherzò lui.
“Ah, quand’è così..” Commentò lei addentando la colazione. Lui si sporse per darle un bacio sulla guancia, ma lei si ritrasse.
“Kei?” Chiese.
“Hai detto che non mi ami, no?” Domandò nascondendo una risata divertita.
“Ma io scherzavo..” Rispose con due occhi da cucciolo.
“E ci mancherebbe!” Esclamò lei, ridendo per la centesima volta. Alla fine, quando finirono la colazione, si alzò ed andò a vestirsi.
“Dove mi porti Jawaad?” Chiese dal bagno.
“Vedrai.” Si limitò a rispondere lui infilandosi una camicia. Lei sbuffò, uscendo.
“Almeno, vado bene vestita così?” Chiese, allargando le braccia per mostrare il suo abbigliamento.
“Sei perfetta.” Rispose, facendola arrossire.
“Ruffiano.” Commentò sottovoce, ma lui riuscì comunque a sentirla e si lasciò sfuggire una risata.
“Sei pronta?” Chiese.
“Quasi.”
Dopo dieci minuti erano entrambi fuori casa, in auto.
“Quanto tempo ci mettiamo?”
“Mezz’ora, più o meno.”
“Andiamo a Londra?” Chiese.
“No.”
“Non puoi proprio dirmi niente?”
“Solo che non credo sia romantica come cosa.”
“Dove mi porti, Malik? Devo avere paura?” Lui sorrise, scuotendo la testa. Keira sbuffò, capendo che non avrebbe detto altro, quindi accese la radio.
Cominciò a canticchiare distrattamente, quando la voce di Zayn si aggiunse alla sua.
Dopo una decina di canzoni, finalmente arrivarono.
“Giuro che non riesco a capire dove siamo.” Commentò confusa lei, guardandosi intorno.
Non che ci fosse molto da vedere, erano su una strada isolata, davanti ad un cancello dietro il quale l’unica cosa che si riusciva ad intravedere erano alberi e vegetazione.
“Aspetta solo dieci secondi!” Disse lui.
“Sto aspettando.” Disse incrociando le braccia al petto.
“Vieni.” Rispose prendendole una mano e trascinandola dietro il cancello.
“Zayn, sul serio, sto iniziando ad avere paura, non è che vuoi uccidermi e poi occultare qui il corpo così che..” Lui l’azzittì con un bacio e lei si ritrovò a sorridere.
“Siamo arrivati.” Sussurrò dolcemente, baciandola di nuovo, prima di voltarsi. Keira si affacciò dietro di lui e ciò che vide la lasciò non dico senza fiato, ma quasi.
Era uno di quei posti che si vedono nei film, uno di quei paradisi terrestri che ci metti secoli a trovare, ma che una volta trovati non lasceresti più andare.
Un po’ come il loro amore, pensandoci. Ci avevano messo un po’, a trovarsi, ma ora nessuno dei due si sarebbe mai separato dall’altro.
“Oh mamma..” Disse in un soffio, ancora senza parole. Davanti a lei c’era un’enorme cascata che terminava in un lago, gli alberi altissimi che facevano quasi da tetto a quella meraviglia e, poco distante da loro, una tenda verde, montata con quattro paletti di legno.
“Vieni.” Ripetè Zayn, facendola entrare nella tenda.
“L’hai.. L’hai fatto tu?” Chiese, mentre ormai aveva smesso anche di provarci, a respirare.
“Più che altro, ci ho provato.” Rispose, grattandosi la nuca imbarazzato.
“E’.. E’ stupendo..”
A parte un paio di candele qua e la, nella tenda c’era una tovaglia a quadri, tipica dei picnic, sopra la quale c’erano appoggiati due cesti.
Più che il posto in se, più che la semplicità del gesto, più che l’atmosfera, agli occhi di Keira era Zayn a rendere tutto più bello.
Si voltò verso di lui, con un sorriso ancora sorpreso, che presto si unì a quello del moro, prima che le loro labbra entrassero in contatto.
“Ti amo, non immagini nemmeno quanto..” Sussurrò lei nel bacio.
“Ti amo anch’io.”
Era incredibile come, a volte, le cose più semplici, i gesti più banali, potessero far felice qualcuno. Erano le piccole cose che contavano quel giorno, anche se l’amore che provavano l’uno verso l’altra non poteva definirsi proprio piccolo.
E questo rendeva tutto maledettamente più romantico di quanto Keira avesse pensato e Zayn progettato.
“Che ore sono?” Chiese lui togliendosi il giubbino.
“Le undici e mezza.”
“Mica hai fame?” Domandò di nuovo, mentre lei scuoteva la testa.
“Allora andiamo a farci un bagno.”
“Ma non ho il costume..” Constatò Keira, facendolo sorridere.
“Spero solo abbia indovinato la taglia.” Disse Zayn prendendo una busta, che prima la ragazza non aveva notato, e porgendogliela.
“Non ho parole.” Disse semplicemente lei, tirando fuori il costume bianco che c’era dentro. I piccoli brillantini verdi che c’erano sopra, si intonavano perfettamente con il colore dei suoi occhi ed era una cosa che Zayn non era riuscito a non notare.
“Ti aspetto fuori, ok?”
“Va bene.” Lui uscì e lei si mise il costume in fretta, notando con piacere che era della taglia giusta.
“Eccomi.” Disse uscendo dalla tenda e raggiungendo il moro sulla riva del lago.
“Questo posto mi piace tantissimo.” Ammise lui guardando la cascata.
“Anche a me.”
“Andiamo..” La prese di nuovo per mano, entrando in acqua.
“E’ fredda?” Chiese Keira, prudente.
“No, vieni!” Lei, seppur titubante, si lasciò convincere e lo seguì. Quando l’acqua le arrivò fino alla pancia, la mora decise che no, in effetti non era fredda.
Zayn la spronò a raggiungerlo, al centro del lago e lei accettò. Dopo averlo raggiunto, nuotarono entrambi fino alla cascata e Zayn non ci pensò due volte ad attraversarla.
“Vieni qui Kei!” Le urlò per sovrastare il rumore dell’acqua.
Nonostante la sua voce le arrivasse leggermente alterata, Keira riuscì a scorgere una punta di meraviglia nel tono del suo ragazzo.
Quindi, si decise a seguirlo. Quando non sentì più l’acqua della cascata caderle in testa, aprì gli occhi. Zayn era uscito dall’acqua, ora si trovava all’entrata di una piccolissima grotta nascosta.
“Wow.” Disse Keira, stupendosi che al mondo esistessero davvero posti così belli.
“E’ la cosa più.. perfetta che abbia mai visto.” Constatò sedendosi accanto al moro.
“Già. Questo posto è davvero stupendo.” Concordò.
“Io parlavo di te.” Sorrise la mora, prima che un nuovo bacio coinvolgesse entrambi.
E lo pensava davvero. Zayn era semplicemente la cosa migliore che le fosse mai capitata.




I'm backk!
Ho perso il conto di quante volte abbia iniziato
lo spazio autrice in questo modo, ma vabbè.. LOL
ahahaah che si dice?
Non sono sicura che la grammatica di questo capitolo sia proprio
corretta, ma sono piccoli dettagli, no? ahaha
che ve ne pare?
Non è ancora deciso, ma credo che nel prossimo capitolo
tornerà Lisa. :(
Ed io ancora non ho capito quanto DAVVERO seguiate questa
storia..
In ogni caso.. skjdfnk visto che non ho niente da
fare, mi ritiro a leggere "noi siamo infinito", ho appena comprato il libro! sdkj
ok, basta. Ahhahaa
A presto meraviglie! c:
Bacii <3 C.

Ps. Se può minimamente interessarvi, vi lascio il link di un altra ff che sto scrivendo,
sempre su Zayn *^*
Ahahah vabbè, basta sul serio.
Ecco il link, basta che clicchiate sul nome blu (?)
You're my reason to be..
Ahahahah evaporo lool
Bacii di nuovo :P

 

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Capitolo 11
*** He's my everything. ***





LA VERITA' NASCOSTA
He’s my everything





Se Zayn era rimasto fermo nella stessa posizione per tutta la mattina, Lisa si era data piuttosto da fare.
Erano due ore che girava che senza sosta tra i negozi, cercando di trovare qualcosa che rimodernasse la casa di Zayn.
Troppo vecchia, troppo usata, troppo nello stile di Keira, secondo lei.
Ci sarebbe voluto un po’, certo, ma alla fine, lo aveva promesso a se stessa, sarebbe riuscita a ridecorare quella casa.
Quando il suo cellulare squillò, si ritrovò a sbuffare. Lo prese dalla sua borsa enorme e se lo portò velocemente all’orecchio.
“Si?” Chiese subito, portando le buste da una mano all’altra.
“Lisa?” Una voce flebile che non riconobbe la chiamò.
“Chi è?” Chiese la ragazza, sedendosi sulla prima panchina libera che trovò.
“Sono.. Sono Zayn. Mi hai chiamato?” Domandò sempre la stessa voce.
“Zayn? Ma che hai?”
“Solo un po’ di raffreddore. Mi avevi chiamato?”
“No, non ti ho chiamato, perché?”
“Non eri tu?”
“No.”
“Ah, va bene..”
“Tutto ok amore?” Chiese Lisa aggrottando le sopracciglia.
“Si, ora vado, a dopo.”
“Ciao.” La linea non ci mise molto a cadere e Lisa rimase col telefono all’orecchio, confusa.
Dopo aver scrollato le spalle, scosse la testa, ritornando sui suoi passi, tra negozi.

---

Zayn, intanto, continuava a guardare il cellulare stranito.
Era ancora sconvolto per la lettera che aveva letto, non aveva voglia di fare o dire niente, ma quando il suo telefono aveva cominciato a vibrare sul materasso, non aveva esitato un solo secondo a rispondere.
Qualcosa, dentro di lui, gli consigliava di farlo.
Solo che l’unica risposta che aveva ottenuto, dopo che aveva accettato la chiamata, era stata il silenzio.
“Pronto?” Aveva ripetuto due volte, non sentendo nessuno rispondere, poi la linea era caduta.
Guardando lo schermo, aveva pensato fosse Lisa, che era uscita di casa qualche ora prima. Ma lei gli aveva appena detto di non averlo chiamato, quindi, chi era?
Provò a guardare nel registro chiamate, ma non riuscì a trovare niente di nuovo. Così, dopo averci riflettuto  per qualche minuto, si arrese e la sua mente tornò inevitabilmente alla lettera. A Keira.
 
-Flashback

“Che fai?” Le chiese Zayn, appoggiandosi alla sedia sulla quale era seduta, e circondandole il collo con le braccia.
In un secondo, Keira girò il foglio sul quale stava scrivendo ed alzò la testa con un sorrisetto angelico.
“Io? Niente!” Esclamò subito. Lui la guardò divertito.
“Che scrivevi?” Chiese invece.
“Niente, davvero.” Zayn alzò le sopracciglia, facendole capire che non avrebbe lasciato perdere il discorso. Keira sbuffò.
“Davvero amore, è solo un articolo per l’ufficio, niente di che..” Disse, in parte sincera.
“E perché io non posso leggerlo?”
“Perché.. Perché non l’ho ancora finito. Ecco.” Sentenziò infine, sottraendosi dalla sua stretta e alzandosi.
“Usciamo?” Chiese cercando di spostare l’attenzione dal discorso a qualcos’altro.
“E va bene! Però sappi che appena lo finisci, voglio leggerlo.” Dichiarò Zayn, intrecciando le loro mani, per poi lasciarle un bacio leggero sulla fronte.
“Si, si.” Lo liquidò lei con un gesto della mano, prima di trascinarlo fuori.
Quando tornarono, dopo un pomeriggio di svago e risate, Keira era distrutta.
“Non ce la faccio più, sto morendo di sonno..” Si lamentò lanciandosi sul letto.
“Vai a dormire, no?”
“Ma è presto..”
“Sono le nove Kei ed oggi non sei stata ferma un secondo. Se sei stanca, vai a riposarti..”
“E tu?”
“Bhe, mi sembra ovvio, vengo con te!” Esclamò, facendola ridere per chissà quale motivo.
“Va bene, va bene..” Disse infine, entrando in bagno. Si cambiarono in fretta e, alle nove e venti erano già entrambi sotto le coperte.
Il braccio di Zayn avvolse il bacino di Keira, attirandola a se.
“Domani mi accompagni in teatro?” Le chiese.
“Devi suonare?”
“Si, avevo in mente qualcosa anche per dopo.”
“Allora ci sarò.”
“Saresti venuta comunque.” Disse.
“Cosa te lo fa pensare?”
“Prima di tutto, il fatto che non puoi vivere senza di me..” Scherzò.
“E poi il fatto che ti avrei obbligata, perché ho una sorpresa per te.” Concluse.
“Cosa?” Chiese lei sbarrando gli occhi che poco prima aveva socchiuso.
“E che sorpresa è se te lo dico?” Domandò retorico. Lei sbuffò.
“Sei fortunato solo perché sono stanca, ma sappi che domani mattina non la passerai liscia.”
“Tremo di paura..” La prese in giro.
“Scemo..” Sussurrò lei, sbadigliando.
“Dormi va, che sei stanchissima.”
“’Notte amore.”
“’Notte piccola. Ti amo.” Lei girò di poco la testa e lo baciò.
“Ti amo anch’io.” Sussurrò, prima di addormentarsi.
Zayn stava per seguire il suo esempio e chiudere gli occhi, quando il suo sguardo si posò sulla scrivania. La curiosità di sapere cosa tenesse Keira in quel foglio era talmente tanta che non resistette, quindi, facendo attenzione a non svegliare la sua ragazza, si alzò ed andò a sedersi alla scrivania.
Prese il foglio in mano e con un piccolo sforzo, riuscì a leggere anche senza dover accendere la luce.
In alto alla pagina, sottolineato e ricalcato più volte c’era scritto ‘FUTURO’.
Come se quella parola lo spaventasse un po’, Zayn sgranò gli occhi, lanciò uno sguardo al resto del foglio, poi tornò a leggere la prima parola. Si calmò subito dopo, quando i suoi occhi volarono alla figura di Keira che dormiva tranquilla sul letto.
Quante volte vi siete domandati cosa vi riserva il destino?
Quante volte vi siete chiesti cosa succederà in futuro?

La gente parla sempre di ‘passato, presente e futuro’.
-Goditi il presente, imparando dal passato e fregandotene del futuro- è la frase che si usa dire più frequentemente.
Ma, se il passato è una cosa che è già successa ed il futuro è qualcosa che ancora deve avvenire, cos’è il presente?
 Un tempo verbale, e poi? Esiste davvero?
 Ad esempio, io in questo momento sto scrivendo. Eppure, non è un azione che svolgo nel presente, perché, nel frattempo che la scrivo, è già passata.
Forse, è un ragionamento un po’ contorto, ma per me il presente non esiste.
Eppure,non si può nemmeno parlare di futuro.. Voi ci avete mai pensato?
Nel senso, vi siete mai chiesti cosa potrebbe succedervi in futuro? Sicuramente la risposta è si, per le cose più banali, come per esempio che abiti indossare il giorno dopo, oppure cosa cucinare per cena, o, al massimo, che indirizzo scolastico o universitario scegliere..
Magari voi avrete pensato anche a che lavoro fare. Avrete già progettato ogni cosa nei minimi particolari.
Bhe, in parte l’ho fatto anch’io. Ma per il mio futuro ho ancora qualche dubbio.
Ad esempio, voi, se siete sposati, quante volte ci avete pensato prima di fare questo passo? E se non lo siete, non avete paura di ciò che possa succedere?
E la nascita di un bambino? E’ una cosa che comunque riguarda il vostro futuro, quanto tempo ci impieghereste prima di essere sicuri al cento per cento di fare la scelta giusta?
A dirla tutta, il futuro un po’ mi fa paura. Credo di essere abbastanza giovane da avere tempo per pensarci, eppure mi sembra una cosa così vicina che non può che spaventarmi.
La verità è che io, nel mio futuro, ora come ora, ci vedo una sola persona. E’ qui con me in questo momento ed è la cosa più bella che mi sia mai capitata nella vita. Sono sicura che non riuscirei a vedermi con nessun altro, se non con lui.
Però, nonostante lui mi dimostri ogni giorno il contrario, ho sempre più paura che non veda me nel suo futuro.
Non ne abbiamo mai parlato e non ho intenzione di farlo, perché temo la sua risposta. Eppure non dovrebbe essere così.
Lui.. Bhe, diciamo pure che, forse, ho semplicemente paura di perderlo. Perché se davvero non ci sono io nel suo futuro, non so se riuscirei a sopportarlo.
So che non ce la farei. In pochi mesi è diventato il mio tutto e la sola idea di non averlo più al mio fianco mi terrorizza.
Sono consapevole del fat—‘
Zayn girò il foglio, sperando di trovarci qualcos’altro, ma le parole terminavano lì. Tornò a guardare la ragazza nel letto e non poté far altro che sorridere dolcemente. Riposò il foglio così come lo aveva trovato sulla scrivania e raggiunse Keira, stendendosi al suo fianco.
Lei mugugnò qualcosa di incomprensibile, girandosi dal lato di Zayn.
“Ti amo, ricordalo sempre amore.” Le sussurrò lui, prima di baciarle la tempia.
Poté giurare di averla sentita sorridere a quelle parole, quando lei si strinse di più contro il suo petto.
Non era mai stato così. In ogni senso.
Non era mai stato con una ragazza così a lungo.
Non era mai stato così felice grazie ad un sorriso.
Non era mai stato così ‘tranquillo’ in un letto.
Non era mai stato così bene con qualcuno.
Non era mai stato così dolce.
Keira non lo aveva cambiato, aveva solo tirato fuori la parte migliore di lui, quella che sorrideva infilando la lingua tra i denti, facendo quasi sparire gli occhi, quella che, nei momenti di dolcezza, le baciava la fronte, stringendola a se, quella di cui si era poi innamorata follemente.
E forse nessuno dei due lo sapeva ancora, ma per loro il tempo non si sarebbe mai fatto sentire.
Sarebbero stati insieme due anni, ed ogni giorno sarebbe sembrato essere il primo.
Sarebbero stati separati, dopo la notizia della morte di lei, ma qualcosa li avrebbe tenuti uniti per sempre, al di là delle difficoltà, delle lacrime e del dolore.
Keira ci sarebbe sempre stata per Zayn e così lui per lei.
Si sarebbero amati fino alla fine, ma il loro amore non si sarebbe mai consumato.
Perché solo due cuori che battono allo stesso ritmo, che fremono per uscire dal petto che li intrappola solo per raggiungere l’altra metà, solo due cuori che si completano possono sopravvivere ad ogni circostanza.
Keira e Zayn si completavano. Ma con loro era un’altra storia.
Non erano solo i loro cuori ad aver bisogno l’uno dell’altra.
Erano i loro corpi, le loro menti, le loro anime che si ricercavano continuamente.
Se Zayn fosse stato un libro, Keira sarebbe stata senza dubbio la sua storia.
Se Keira fosse stata una canzone, Zayn sarebbe stato senza dubbio la sua melodia.
Si completavano, nient’altro da dire.
E se non era amore questo, io davvero non so cos’altro potesse essere.




Ciao bella genteeee! :)
Che fate di bello?
Comunque, volevo solo dirvi che io vi amo troppo,
così, senza un motivo specifico, in generale. :')
E che oggi mi sento dolce, nel caso in cui non lo aveste capito,
e questo spiega il perchè abbia scritto questo capitolo un po'.. Strano? *^*
AHAHAHAHA, niente, sappiate solo che l'articolo ci tenevo a scriverlo,
ma non avevo idea di come fare, dato che NON SO scrivere un articolo
giornalistico, quindi ho buttato un po' a caso e alla fine è uscito quello che
avete avuto l'onore di leggere, che sembra (lontanamente) una pagina di
diario, ma vabbè.
Ahh, fossi in voi, terrei in considerazione il fatto della chiamata senza risposta..
Chissà, potrebbe essere importante...
AHAHHAHA, okkey, detto questo, vi lascio,
sappiate che se recensite mi invio un biscottino virtuale *^*
Ahaahhaha, ok, no, sto delirando, meglio evaporare.
Baci, kiss, besos, adios, goodbye, ciaoooo <3 C.

 

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Capitolo 12
*** The nightmare. ***




LA VERITA' NASCOSTA
The nightmare.




Lisa aveva appena avuto il tempo di rientrare in casa che si era trovata subito immersa nel silenzio totale.
“Zayn?” Chiamò, temendo per un secondo che non ci fosse nessuno.
Posò le buste all’ingresso e, dopo essersi chiusa la porta alle spalle, salì al piano di sopra, entrando nella camera da letto.
“Zayn?” Riprovò notando la figura del ragazzo steso sul letto. Si avvicinò, sorridendo quando si accorse che stava dormendo.
Si stese al suo fianco, cominciando ad accarezzargli un braccio lentamente, prima di baciargli leggermente il collo.
Al suo tocco, dopo aver leggermente sbraitato, Zayn aprì gli occhi. Mugugnò qualcosa di incomprensibile, prima di girarsi verso la ragazza accanto a lui.
“Che ore sono?” Chiese sbadigliando.
“E’ l’ora che ti svegli.” Sorrise lei.
“Perché?”
“Perché volevo passare un po’ di tempo con te.. Viviamo insieme, ma non ci vediamo praticamente quasi mai..” Constatò. Zayn si limitò a guardarla, volendo solo poter tornare a dormire.
Quando le labbra di Lisa entrarono in contatto con le sue, però, si ritrovò a pensare che forse quello poteva essere l’unico modo per liberare la mente. Per smettere di pensare, per lasciare andare via tutte quelle cose che lo stavano divorando dall’interno.
Perché si, il pensiero di Keira lo stava uccidendo, non gli dava un attimo di pace, neanche nel sonno.
“Torno subito.” Sussurrò lei, prima di chiudersi in bagno. Zayn sospirò, passandosi una mano tra i capelli e lanciando qualche occhiata distratta attorno a se.
Pochi secondi dopo, Lisa uscì dal bagno e si piazzò di fronte allo specchio. Si allisciò i capelli con la mano e, fermamente convinto di ciò a cui aveva pensato, non ci volle molto prima che Zayn la raggiungesse e, avvolgendole la vita con le braccia, cominciasse a baciarle il collo.
“Forse te l’ho già detto, ma questo specchio è davvero stupendo.” Mormorò lei, inclinando la testa di lato, per lasciargli più spazio.
“Forse.” Acconsentì Zayn, senza starci troppo a pensare. Poi, entrambi finirono sul letto.
---
Una strana sensazione si fece strada dentro di lei.
Lisa si era svegliata da poco, a causa di un rumore assordante. Quando si voltò verso Zayn e notò che lui dormiva ancora, pensò di aver sognato tutto.
Poi però, quel rumore si ripeté. Ancora e ancora.
Mettendosi a sedere, Lisa si guardò intorno. Era quasi buio e la luce entrava dalla finestra illuminando solo in parte la stanza.
Il rumore cessò per qualche istante e le sembrò di sentire un pianto disperato, seguito da un urlo di aiuto.
Si rivestì in fretta e si affacciò alla finestra, pensando fosse qualcuno in pericolo. Ma la strada era totalmente deserta e, quando il rumore si ripeté, Lisa ebbe l’orrenda conferma che non proveniva da fuori, ma da dentro.
Con chissà quale coraggio, ispezionò tutta la casa e quando non trovò niente, scosse la testa, sconvolta.
Forse le stava salendo la febbre, o forse aveva solo immaginato ogni cosa.
Entrò nel bagno nella stanza di Zayn, chiudendosi la porta alle spalle. Premette l’interruttore della luce e il suo sguardo volò alla vasca da bagno bianca.
Aprì il rubinetto, lasciando che la vasca si riempisse, poi cominciò a spogliarsi.
Sobbalzò quando la luce andò via per un secondo.
Ancora convinta di aver immaginato tutto, entrò nella vasca cercando disperatamente di rilassarsi.
Chiuse gli occhi per un breve istante e li riaprì giusto in tempo per vedere la luce andare via di nuovo, stavolta per più tempo. Poi si riaccese.
Il cuore le batteva fortissimo all’interno del petto, di nuovo quella strana sensazione si fece strada in lei.
Spalancò gli occhi e trattenne a stento un urlo, quando l’acqua cominciò a tremare e la luce ad accendersi e spegnersi continuamente.
Poi tutto tornò alla normalità.
Convinta di stare impazzendo, Lisa si affrettò ad asciugarsi e ritornare da Zayn.
Si stese di nuovo al suo fianco e provò a chiudere gli occhi. Ci riuscì per circa mezzo minuto, poi un urlo disperato ruppe nuovamente il silenzio.
“Chi.. Chi c’è?” Chiese in un sussurro che a stento riuscì a decifrare da sola.
Dopo aver fatto un profondo respiro, quindi, si alzò e si affacciò alla porta, ripetendo la domanda con un tono un po’ più alto.
Ovviamente, non ricevette alcuna risposta.
Deglutì rumorosamente, accendendo la luce a avvicinandosi a Zayn.
Cominciò a scuoterlo, per farlo svegliare, quando la luce ricominciò a giocare. Andava e veniva, mentre Lisa stava quasi per impazzire del tutto.
“Zayn!” Esclamò facendolo finalmente alzare.
“Che diamine succede?!” Mugugnò lui, infastidito. Lei non rispose, si limitò a guardarsi intorno impaurita.
“Che c’è Lisa?” Chiese di nuovo mettendosi a sedere. Lei scosse la testa, sedendosi al suo fianco.
Si coprì la faccia con le mani.
“D.. Devi far aggiustare l.. la luce. N.. Non funziona b.. bene..” Balbettò. Zayn alzò un sopracciglio, sospirando.
“Mi hai svegliato per questo?” Chiese annoiato.
“Io.. Si.. Ecco..” Si sentiva stupida, era convinta di aver immaginato ogni cosa e la faccia quasi arrabbiata di Zayn non migliorava la situazione.
“Scusa.” Disse infine. Lui sbuffò, poi affondò la testa nel cuscino e si riaddormentò.
Come a volersi prendere gioco di lei, la luce andò via di nuovo. Lisa spalancò gli occhi, girandosi istintivamente verso il moro, poi scosse la testa.
“Tranquilla Lisa, magari è solo un black-out momentaneo, non è successo niente, tranquilla.” Sussurrò a se stessa tornando a stendersi.
La luce si accese e si spense per un ultima volta, poi tutto sembrò tornare alla normalità.
“Sto sicuramente impazzendo.” Disse infine, prima di chiudere gli occhi.

Si alzarono entrambi direttamente la mattina dopo. Lei decisamente più rilassata, lui molto peggio di come stava prima.
L’aveva sognata di nuovo, tanto per cambiare.
E stavolta il suo sogno non era stato uno dei tanti flashback dei momenti passati insieme.
Era stato un incubo, qualcosa che gli aveva fatto più male della realtà in cui stava vivendo, la realtà in cui una stupidissima lettera gli comunicava la morte dell’unica ragazza che avesse mai amato.
Il sogno che aveva fatto era stato molto peggio. Lento e straziante, gli aveva prima fatto vedere tutte le cose belle che Keira aveva portato nella sua vita, poi gliele aveva tolte lentamente una ad una, sotto un immagine del corpo ormai morto della ragazza.

“Allora, ti piace stare qui?” Chiese Keira sorridendogli. Zayn annuì, non potendo fare a meno di pensare che quello fosse in assoluto il miglior sorriso che avesse mai visto.
“Si, ma sai cosa mi piace di più?”
“Cosa?” Chiese ingenuamente la ragazza.
“Tu.” Rispose lui sorridendo soddisfatto, prima di far unire le loro labbra.

Persino nel sogno Zayn riusciva a sentire le farfalle nello stomaco e i fuochi d’artificio nel petto. Il cuore gli batteva a mille, era una scena così reale.. Peccato che sembrava reale anche tutto ciò che sarebbe successo dopo.

“Sei stato.. Non ho parole!” Esclamò lei allacciandogli le braccia al collo e trattenendo un urlo entusiasta. Zayn rise.
“Si?”
“Cento mila volte si! Stavo per mettermi a piangere, sul serio!” Ammise lei con la faccia nell’incavo del suo collo.
“Meglio che tu non l’abbia fatto, mi sarei sentito in colpa per settimane intere.” Scherzò lui stringendola.
“Lo so che lo saresti stato davvero.” Rise.
“Dettagli.”
“Aww, ti amo.” Disse ancora con l’adrenalina dentro.
“Addirittura?” Giocò di nuovo.
“Si, si, si, sono assolutamente, totalmente, incondizionatamente innamorata di te!” Lui la allontanò di poco, notando il rossore sulle sue guancie dopo quella frase, poi sorridendo, la baciò.
“Perché me lo ripeti ogni volta che finisco di suonare?”
“Perché quando suoni… è come se tutto il resto scomparisse e si illuminasse allo stesso tempo.. E’ come se..” Non riuscì a finire la frase che piano piano, la sua figura scomparve.
“Keira? Kei?” Chiamò ripetutamente, spaventato da ciò che stava succedendo. Al posto della ragazza, comparve piano piano una fiamma.
Sempre più grande, sempre più rossa, era come se attirasse il corpo di Keira a se, come una calamita.
Zayn cominciò a correre, pronto a fare qualunque cosa per trattenere la sua ragazza con se.
“Zayn..” Sussurrò lei, prima che le fiamme l’avvolgessero. Fu questione di un secondo, poi ogni cosa attorno a Zayn scomparve.
Il nero, il buio più totale era l’unica cosa che lo circondava.
“Keira?” Chiamò di nuovo, trattenendo le lacrime.
Niente, nessuna risposta, solo l’eco della sua domanda. Si guardò intorno, cercando disperatamente qualcosa che non fosse nera.
“Ti prego..” Sussurrò, in preda al panico. Una lacrima gli rigò la guancia, dando il via ad un pianto quasi disperato.

Era troppo assurdo, ovviamente, per essere vero, ma i sentimenti che Zayn provava nel sogno erano così forti da rendere tutto maledettamente reale.

Lentamente, una fievole  luce bianca illuminò un punto poco lontano da lui.
Sussultò, prima di provare a raggiungere quel punto. Più si avvicinava, più riusciva a distinguere la forma di quell’oggetto.
Più si avvicinava, più il terrore si faceva strada dentro di lui.
Quando fu abbastanza vicino, si portò una mano alla bocca, spalancando gli occhi. Il cuore smise di battere per un secondo, prima di ricominciare così forte da quasi rompergli il petto.
Cadde in ginocchio, mentre le lacrime continuavano a scendere indisturbate sul suo viso.
Il corpo di Keira, e stavolta era sicuro che fosse proprio lei, era disteso per terra, la sua veste bianca in netto contrasto con il nero attorno a lui.
Avrebbe davvero voluto sperare che stesse solo dormendo.
Un po’ come nella favola della bella addormentata nel bosco, avrebbe voluto sperare che con un semplice bacio potesse svegliarsi.
Ma la macchia riconoscibile di sangue che si estendeva sulla sua pancia e sulle gambe, gli rendevano impossibile quella teoria.
Inoltre, quando notò che il petto non si alzava ed abbassava regolarmente, come avrebbe dovuto, si sentì definitivamente morire.
Non poteva, non voleva crederci.
“Keira..” Sussurrò, prendendole una mano.
A quel tocco, la ragazza spalancò gli occhi.
“Keira!” Esclamò ritrovando un briciolo di speranza. Ma fu questione di un attimo, prima che lei cominciasse a tossire, sputando sangue.
“Lo.. lo specchio..” Sussurrò, prima di richiudere gli occhi, stavolta per sempre.
“Kei? Keira no, ti prego, svegliati..”
Provò a scuoterla, incurante del fatto che si stesse sporcando di sangue. Dopo cinque minuti, in cui le lacrime avevano di nuovo preso il sopravvento su di lui, si lasciò stendere a terra, accanto al corpo della ragazza, con un urlo disperato.
“No..” Disse, prima che il buio lo spazzasse via.

Il suo risveglio, era stato quasi traumatico. Col cuore a mille, la fronte sudata e le lacrime agli occhi, Zayn si mise di scatto a sedere sul letto.
Prese più respiri profondi, prima di passarsi una mano sul viso, deglutendo a vuoto.
Si guardò intorno, soffermandosi sul corpo di Lisa steso al suo fianco.
Di colpo le immagini di quel sogno gli tornarono in mente, facendogli venir voglia di urlare. Si alzò e, dopo aver preso un jeans ed una maglia, entrò in bagno.
Si sciacquò la faccia e quando finì di vestirsi, si affrettò ad uscire di casa.
Lasciò un messaggio sul cellulare di Lisa, prima di entrare in quel teatro e sedersi dietro il pianoforte.
Un ondata di ricordi gli invase la mente e, cosciente del fatto che non ci fosse assolutamente nessuno in quel posto, si lasciò andare ad un grido, seguito dal rumore disordinato dei tasti del pianoforte.
Non stava suonando, si stava sfogando, forse nel modo sbagliato, perché all’ennesimo pugno, un tasto volò via. Si appoggiò con entrambe le braccia sulla tastiera, affondandoci poi il viso e cominciando a piangere senza sosta.
“Torna, ti prego.” Sussurrò tra un singhiozzo e l’altro, incapace di fare o dire altro. 



Taaaaaadan! c:
Vi chiedo umilmente scusa per il ritardo,
il fatto è che non avevo ispirazione TT
Anyways, che ve ne pare??
Ahahah quando ho scritto la parte di Lisa ho
immaginato talmente tanto la scena che, visto che l'ho scritta
di notte, non sono riuscita ad addormentarmi per un ora intera!
Ahahahah dettagli u.u
Comunque, niente, mi fate sapere che ne pensate?
Le vostre recensioni mi ispirano *u*
Ahahaha vi lascio, 
bacii <3 C.

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Capitolo 13
*** I know there's a ghost. ***




LA VERITA' NASCOSTA
I know there's a ghost.




Pensare che il loro rapporto fosse superficiale sarebbe stato qualcosa di sbagliato.
Zayn provava qualcosa per Lisa. Non l’amava, ormai di questo ne era sicuro, ma non poteva neanche negare che tra loro ci fosse attrazione.
Magari solo fisica, magari in fondo era anche qualcosa di più, ma era pur sempre attrazione.
Per questo, quando lui tornò a casa, si sentì leggermente in colpa per come la stava trattando.
Stavano insieme, ma non le dava le attenzioni giuste, non la faceva sentire apprezzata, non le dimostrava di tenere a lei.
E sapeva che Lisa ci stava male per questo. Magari non lo dava a vedere, ma Zayn sapeva che quella ragazza non era forte come sembrava.
Certo, non era neanche debole, ma si spaventava davvero per poco.
“Lisa?” Chiamò, senza ottenere risposta. Confuso, entrò in cucina, giusto in tempo per sentire un lamento provenire dal salotto.
“Lisa??” Riprovò, quando i suoi occhi trovarono il corpo della ragazza steso per terra.
“Ahia..” Si lamentò lei portandosi una mano alla testa.
“Ma che.. cosa è successo?” Chiese Zayn, affrettandosi a raggiungerla ed aiutarla.
“Cos’hai fatto?” Le domandò, facendola sedere su una sedia.
“Aspetta, vado a prendere un po’ di ghiaccio.” Disse, prima di allontanarsi e tornare poco dopo con la busta.
“Allora?” Chiese di nuovo, tamponandole la parte che Lisa si teneva tra le mani.
“Sono caduta ed ho sbattuto la testa al pianoforte..” Spiegò, quando la luce si accese improvvisamente. Lisa sobbalzò, impaurita.
“Tranquilla, lo fa sempre quando piove.” La rassicurò Zayn, lanciando un occhiata alla finestra.
“Ti sei spaventata perché è andata via la luce?” Indovinò guardandola. Lei scosse la testa titubante.
“Zayn..”
“Si?”
“Succedono cose strane in questa casa..” Ammise.
“Davvero?”
“Si.”
“Cose tipo..?” Chiese lui.
“C’è.. C’è un fantasma.” Constatò lei, guardandosi intorno.
“Ah davvero?” Lisa annuì.
“E dove sarebbe?” Lei si alzò, facendogli segno di seguirla, poi salì al piano di sopra ed entrò nel bagno della camera di Zayn.
“Qui, ascolta.” Indicò il lavandino, prima di abbassarsi leggermente per sentire quello strano fruscio che aveva già sentito poche ore prima. Lui seguì i suoi movimenti, prima con lo sguardo, poi la imitò.
“Non potrebbe essere l’aria che passa nelle tubature?” Chiese, quasi divertito. Lisa scosse la testa.
“No.” Ripetè Zayn.
“Va bene, allora, fantasma che sei li dentro, prova a fare qualcosa a Lisa e te le vedrai con me, chiaro?” Disse, cercando di suonare autoritario.
“Ecco, ora non dovrebbe più darti problemi.”
“Zayn sono seria.” Lo rimproverò lei, capendo che la stava prendendo in giro.
“Ma dai, Lisa, non c’è niente qui, fidati!”
“Si, invece. Forse è per questo che non riuscivi a vendere la casa!”
“Ehi..” Provò ad interromperla.
“E poi ti dico che c’è, Zayn, davvero!”
“Lisa..”
“Te lo giuro, non è la prima volta che..” Non riuscì a finire la frase che le labbra del moro si posarono sulle sue.
“Stai tranquilla.” Le disse. Lei annuì, prima di baciarlo di nuovo.
“Ora.. Perché non vai a cambiarti?”
“Perché?” Chiese sorridendogli.
“Volevo farti vedere un posto..” Cominciò, vago.
“E poi, magari, portarti a mangiare fuori..” Continuò, sorridendo. Lo sguardo di Lisa si illuminò di colpo.
“Ci metto dieci minuti esatti, aspettami.” Disse uscendo dal bagno. Prese un vestito viola, poi rientrò e si chiuse la porta alle spalle.
Si spogliò ed entrò sotto la doccia, cercando di fare più in fretta possibile, quando un urlo uscì dalle sue labbra, causato dall’improvviso cambiamento di temperatura dell’acqua.
Provò a regolarla di nuovo, e tornò a bagnarsi, quando un altro getto di acqua bollente le cadde sulle spalle.
Istintivamente chiuse l’acqua, e, uscendo dalla doccia, si posizionò davanti allo specchio.
“Ahi..” Sussurrò guardando la sua spalla destra leggermente rossa.
Sobbalzò quando la luce si accese e si spense per l’ennesima volta. Scuotendo la testa, si affrettò ad asciugarsi e rivestirsi e in cinque minuti era già pronta.
Guardò la mensola alla sinistra dello specchio e non esitò a prendere un beautycase ed usufruire dei trucchi al suo interno.
Dopo un po’ di ombretto, matita, mascara e rossetto, pensò che per quella volta sarebbe potuto bastare, quindi, rimettendo tutto a posto, raggiunse Zayn nella camera da letto.
“Andiamo?” Chiese con una certa fretta.
“Sei pronta?” Chiese lui prendendo la giacca.
“Si, vieni.” Rispose scendendo al piano di sotto. Due secondi dopo erano già per strada.
“Ti va di camminare un po’ o prendo l’auto?” Le chiese Zayn.
“Un po’ quanto?”
“Una decina di minuti..” Lisa sembrò pensarci su, poi sorrise.
“No, va bene. Andiamo a piedi.” Lui le riservò un sorriso, poi le diede un bacio leggero sulle labbra, prima di prendere a camminare.
“Allora, dove mi porti?” Chiese facendo incrociare le loro mani.
“Sinceramente non ho idea di come possa sembrarti, ma è in assoluto uno dei posti più tranquilli del mondo, soprattutto a quest’ora..”
“Dov’è?”
“Vedrai.” Rispose semplicemente.
“Perché non vivi in centro?” Gli chiese lei, cambiando discorso.
“Perché la vita qui è più calma. Più tranquilla.”
“Non ti facevo un tipo.. calmo.” Disse.
“Sono nato a Londra, in pieno centro, poi a quattro anni mi sono trasferito qui. Da allora non ho mai pensato di muovermi da Cranfield, in fondo mi piace questo posto..” Lisa annuì.
“Tu invece?” Chiese lui, continuando a camminare.
“Oh, io e Carter viviamo qui da sempre. Siamo nati qui, ma mia madre è spagnola, quindi sei anni fa ci siamo trasferiti in Spagna e siamo tornati a vivere a Cranfield circa due anni fa..”
“Capisco..”
“Ci manca ancora molto?” Chiese, impaziente. Zayn ridacchiò.
“No, siamo quasi arrivati.”
“Ma dove andiamo?”
“Guarda.” Disse semplicemente lui, indicando l’edificio d’avanti a loro. Lisa aggrottò la fronte.
“Il teatro?” Zayn sorrise, scrollando le spalle.
“Vieni.” Disse poggiandole una mano dietro la schiena e spingendola dentro il teatro.
“Di qua.” Indicò le scale, prima di salirci. Al piano superiore, c’era solo un immenso corridoio pieno di porte. Lo sguardo di Zayn si fermò per qualche secondo su una di queste, svelando per un istante un senso di malinconia. Poi si affrettò a guardare altrove, sorridendo quando i suoi occhi si posarono su quelli di Lisa. La guidò fino ad un'altra porta più lontana, prima di aprirla e permetterle di entrare.
Quando entrambi furono dentro, Zayn spostò la tenda rossa che avevano davanti, lasciando intravedere a Lisa l’intero teatro, vuoto. Lei spalancò gli occhi, prima di lasciarsi andare ad un sospiro incredulo.
“Wow.” Riuscì a dire, avvicinandosi alla ringhiera di fronte a lei.
“E’ un posto stupendo..” Disse.
“Grazie per avermi portata qui.” Aggiunse, voltandosi verso Zayn.
“Sono felice che ti piaccia.” Si  limitò a dire lui. Lei annuì.
“E’ qui che vieni a suonare?” Chiese ancora Lisa.  
“Si.”
“Mi.. Mi fai sentire qualcosa?” Chiese quasi timidamente, indicando il pianoforte al centro del palco sotto di loro.
“Solo se prima mi dai un bacio.” Scherzò. Lei rise, poi si avvicinò a lui.
“Mi piaci così.” Disse.
“Così come?”
“Così.. felice, spensierato, sorridente..” Lui si sporse leggermente, per sfiorarle le labbra.
“Anche un po’ stupido.” Aggiunse ridendo sulle sue labbra. Zayn si staccò immediatamente, trattenendo un sorriso.
“Ah si?” Lisa annuì.
“Si, decisamente.” Lui incrociò le braccia al petto sbuffando, fingendosi offeso.
“Bene, allora niente canzone.” Disse. Lei rise di nuovo.
“Dai!”
“No, niente da fare, sono stupido, non posso suonare.” Scherzò.
“Ah, ma sta’ zitto!” Esclamò allacciandogli le braccia al collo e facendo sfiorare le loro fronti.
Subito le mani di Zayn le cinsero la vita, mentre lui sorrideva.
“Allora? Sto aspettando.”
“Cosa?” Chiese Lisa confusa.
“Mah, non lo so, magari un paio di scuse..”
“Scordatelo.” Sorrise lei.
“Ah bhe..” Rispose alzando le mani ed allontanandosi.
“No, no, scherzavo.” Si affrettò a dire lei, facendo riavvicinare i loro corpi.
“Ti conviene, vero?” La prese in giro Zayn.
“Credo di si.” Ammise stando al gioco, prima di baciarlo con passione.
“Dai, fammi sentire cosa sai fare!” Disse cominciando a scendere le scale.
 “Oh, tante cose, credo di avertelo dimostrato qualche giorno fa, sai, nel letto..” Nessuno gli impedì di ricevere un leggero schiaffo sulla nuca.
“L’ho detto che sei anche stupido, no?” Commentò lei, entrando in una porta del piano inferiore e salendo sul palco.
“Si, ma hai detto anche che sono sexy, simpatico e bello da togliere il fiato..”
“Quando?”
“Mentre dormivi.” Lisa arrossì.
“Davvero?” Zayn rise.
“No, ma so che lo pensi sul serio.”
“Scemo.” Disse spingendolo leggermente. Lui le rubò un altro bacio, prima di sedersi al piano.
“Allora, cosa vuoi sentire?”
“Tu cosa sai fare?” Lo sfidò.
“Ti ricordo che questo è il mio secondo lavoro, so fare qualunque cosa.” Si pavoneggiò, gonfiando il petto. Lei ridacchiò.
“Non lo so, scegli tu, tanto io non ci capisco niente..” Ammise.
“Bene.” Disse Zayn, prima di cominciare a suonare.
E per la prima volta, poté dire che in quella giornata aveva finto davvero bene, dato il sorriso di Lisa che non accennava a spostarsi dal suo viso.




Hellooooo :)
Prima di tutto, se sono in ritardo vi chiedo scusa,
ma avevo completamente perso ispirazione..
Poi stamattina ho (finalmente) visto il film e, se qualcuno di voi
lo ha visto, si capisce benissimo, dato che alcuni dialoghi sono
presi da li. loool
In poche parole, ho visto il film e mi è tornata l'ispirazione, quindi
ho scritto questo capitolo tutto d'un botto, sperando
di non aver deluso nessuno.
Comunque, visto che ci sono, nel film, o almeno nella prima 
parte, "Lisa" è mooolto più tenera di come l'ho descritta io,
come si vede che non la sopporto.. AHAHAHAHHAHA
Questo capitolo è stato un po' difficile da scrivere, dato che tutte queste piccole
attenzioni che Zayn le dà, volevo riservarle a Keira, ma alla fine sono riuscita a non
farmi influenzare troppo.. 
AHAHAHA a voi che ve ne pare?
VOLEVO DIRVI ANCHE UN'ALTRA COSA.
Viiiii aaaaamo, io solo viii aaaaamo, in aria viiii aaamooo.. *fate
finta che stia cantando*
Ahahahah no, ma davvero? Ancora non posso crederci, siete stupende,
grazie, grazie mille davvero! :')
Spero di riuscire a postare più in fretta stavolta e lo so
che lo dico sempre, ma ci provo davvero ogni volta.. 
Ahahaha, vi lascio, recensite??
Bacii <3 C.

Ps. non ho la più pallida idea se ciò che ho scritto nello spazio autrice
abbia un senso compiuto, ma voi fingete che lo abbia :')


Pps. Ne approfitto per la milionesima volta, per  farmi un po' di pubblicità loool
Back to December, un OS su Louis, 
mi farebbe piacere sapere che ne pensate C:
ora vi lascio davvero, bacii! AHHAHAHAH

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Capitolo 14
*** Keira. ***




Helloooo people! :)
Oggi lo spazio autrice lo scrivo qui, perchè
altrimenti non ci capite niente :')
Volevo dirvi, innanzitutto grazie,
perchè siete meravigliosee! *^*
E poi che questo NON è un flashback.
E' la ricostruzione dei fatti, 
dal 'punto di vista' di Keira, anche se continuerò a scrivere
in terza persona. 
Kndkjdsk così per una buona volta vi metterete l'anima in pace
e scoprirete cosa le è successo c: 
Recensite?
Ahahahah, vi lascio, buona lettura e a presto!
Bacii <3 C.
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LA VERITA' NASCOSTA.

Keira.



 

“Davvero?” Zayn annuì a quella domanda, guardando la sua ragazza con dolcezza.
“Davvero, davvero?” Chiese di nuovo Keira, con un tono da bambina.
“Davvero.” Acconsentì lui, prima di unire le loro labbra. Lei ridacchiò.
“Questo significa che dovrò sopportarti ancora per molto?” Scherzò, sbuffando.
“Per moltissimo.” Sorrise Zayn. Keira fece una faccia disperata.
“Perché cavolo non sono stata zitta?” Recitò, riferendosi alla stupida domanda che aveva fatto prima.
Erano in teatro e lui aveva appena finito di suonare. Keira lo aveva raggiunto dietro le quinte, ma quando lo aveva trovato intento a parlare con una violinista della banda, qualcosa dentro di lei le aveva suggerito di andarsene. Gelosia?
Lui l’aveva raggiunta poco dopo e lei si era ritrovata a chiedergli se l’amasse, nonostante conoscesse già la risposta di Zayn.
“Perché la gelosia ti divorava viva, mia cara.” Rispose lui, trattenendo un sorriso divertito.
“Non sono gelosa!” Protestò lei, sapendo che Zayn aveva perfettamente centrato il punto.
“Non devi esserlo, l’ho già detto?”
“Meglio così.” Sussurrò, prima di baciarlo di nuovo.
“Zayn! Complimenti, sei stato davvero bravo!” Quello fu il primo di una serie lunghissima di complimenti che tennero separati Keira e Zayn per una buona mezz’ora.
“Finalmente! Non ne potevo più!” Si lamentò lui entrando in casa. Raggiunse di corsa il divano e si lasciò cadere sopra, sfinito.
“Ma dai, non è stato così pesante..”
“No, infatti ho ancora un po’ di energie per coccolarti!” Esclamò quando lei si avvicinò al divano, prendendole il polso e trascinandola sopra di lui.
“Zayn!” Urlò presa alla sprovvista, ridendo quando il moro cominciò a solleticarle i fianchi.
“Questo.. non.. questo non rientra.. Zayn!” Lui si fermò, lasciandola respirare.
“Questo non rientra decisamente nella mia idea di coccole, in ogni caso.” Riuscì a dire dopo essersi calmata.
“La mia invece si avvicina vagamente..” Sentenziò lui. Keira sorrise e cominciò ad accarezzargli i capelli.
“Per te qualunque cosa implichi un contatto si avvicina all’idea di coccole..” Disse dolcemente, guardandolo.
“Sarà che ti amo così tanto?”
“Sarà che stai diventando vecchio e il cervello ti fa brutti scherzi?”
“Perché?”
“Perché sei troppo smielato, Malik.”
“Ahw, sei tu che mi fai quest’effetto, non posso farci niente.” Disse, mettendo fine al discorso con un bacio.
“Si, certo..” Commentò lei, prima di fermarsi e godersi quegli attimi al fianco di Zayn.
Era strano il modo in cui si sentiva quando erano insieme.
Mai nella sua vita aveva provato qualcosa del genere, nemmeno con il suo ultimo ragazzo, quello anche più importante.
Zayn la mandava completamente in tilt, quando parlava Keira avrebbe giurato di poter restare ore a sentirlo, senza mai stancarsi del suono della sua voce.
Quando rideva, con la lingua tra i denti e gli occhi che brillavano, lei si sentiva completamente in paradiso.
Lo amava con tutta se stessa e la paura di perderlo che continuava a rodere dentro di lei, la portava a godersi ogni minimo attimo passato in sua compagnia.
Zayn, dal lato suo, non era da meno.
Quando aveva visto Keira, due anni prima, ballare a casa di Liam, incurante di tutto ciò che la circondava, ne era stato subito attratto.
E i suoi amici lo avevano notato, eccome se lo avevano notato. Quindi avevano messo su tutta la storia della scommessa, lasciando credere sia a Zayn che a Keira che fosse un semplice caso, che avessero scelto una ragazza qualunque.
Il loro primo bacio, dopo neanche dieci minuti che si conoscevano, era bastato per Zayn a far scattare la scintilla.
E quando dopo avevano cominciato ad uscire insieme e diventare amici, lui se ne era perdutamente innamorato. Quasi una strada senza ritorno.
“Posso chiamare le pizze, stasera?” Chiese Keira, riscuotendosi dai suoi pensieri.
“Mi scoccio di uscire ed anche di cucinare, voglio restare qui.” Spiegò, posizionandosi meglio vicino a lui. Zayn le sorrise, annuendo, prima di lasciarle un bacio sulla fronte ed alzarsi.
“Dove vai?”
“A prendere il telefono..”
“Sta lì sopra, l’ho visto prima..” Disse indicando un tavolino poco distante da loro. Zayn si avvicinò e, dopo aver afferrato il cordless, tornò a sedersi sul divano, passando un braccio sulle spalle di Keira e stringendola a se.
“Chiamo io?” Chiese. Lei annuì, strofinando il naso sul suo collo, facendolo rabbrividire.
Mezz’ora dopo erano sempre seduti lì, con due pizze davanti e un incredibile voglia di stare insieme.
“Vado in bagno, torno subito.” Disse lui ad un tratto, alzandosi.
“Va bene.” Rispose, ricambiando il bacio che lui le aveva appena dato, prima di vederlo sparire dietro la porta.
Si mise comoda, continuando a mangiare la sua pizza, quando sentì qualcosa vibrare. Il suo sguardo finì sul cellulare di Zayn che si era appena illuminato.
Gli lanciò un occhiata, prima di afferrarlo. ‘Fabiana.’
Ci mise un po’ prima di capire chi fosse e di certo, quando lo scoprì, non ne fu proprio entusiasta.
Era la stessa violinista con cui Zayn si era fermato a parlare quel pomeriggio.
E, anche se non avrebbe voluto, le dita di Keira scivolarono in fretta sullo schermo, sbloccandolo.
La curiosità e la gelosia la stavano divorando e sentiva che se non avesse letto ciò che gli aveva scritto sarebbe potuta impazzire.
‘Dovremmo rifarlo più spesso, mi sono divertita. Grazie di tutto, notte.’ Con uno stupidissimo cuore alla fine.
Se prima voleva leggere il messaggio per chiarirsi le idee, ora che lo aveva fatto era solo molto più confusa.
Che diavolo significava? Quando sentì il rumore dell’acqua scorrere, bloccò di nuovo lo schermo del telefono e lo rimise al suo posto, continuando però a torturarsi di domande.
“Eccomi.” Disse Zayn tornando a sedersi.
Quando vide l’espressione di Keira, capì che c’era qualcosa che non andava.
“Tutto ok?” Lei annuì, distaccata.
“Keira?”
“Si, tutto bene.”
“Amore che succede?” Insisté. Lei si morse il labbro inferiore, prima di voltarsi verso di lui.
“Cosa c’è tra te e Fabiana, la violinista?” Lui la guardò.
“Mi prendi in giro?”
“No, cosa c’è tra di voi?”
“Niente, Keira, assolutamente niente.” Il cellulare di Zayn vibrò di nuovo.
“E perché continua a mandarti messaggi piuttosto personali?” Chiese lei.
“Perché l.. aspetta, hai letto i miei messaggi?” Keira abbassò lo sguardo, continuando a torturarsi il labbro.
“Keira?”
“Si. Si, ok? Te ne era appena arrivato uno e l’ho aperto, scusa, ma questo non ti autorizza ne a cambiare discorso, ne ad addossarmi tutta la colpa.” Disse tutto d’un fiato, tornando a guardarlo.
“Non ti sto addossando nessuna colpa, solo.. Smettila di vedere cose che non ci sono.” Disse prendendo il cellulare. Lesse di fretta i due messaggi e non riuscì a trattenere un sorriso.
“Zayn? Ma davvero?” Chiese lei senza parole, notandolo.
“Cosa? No, non..” Lei scosse la testa interrompendolo.
“Sai che c’è, non mi interessa. Vado a dormire, buonanotte.” Spostò di poco il cartone di pizza e si alzò prima che lui potesse fare o dire altro.
“Keira..” Lei salì al piano di sopra, senza rispondere.
Cinque minuti dopo era già sotto le coperte, ancora piena di dubbi ed incertezze. Non ci volle molto prima che la porta si aprisse e Zayn entrasse in camera.
Spense la luce e si stese al suo fianco, poi, non resistendo oltre, le passò un braccio sulla pancia, facendo aderire il suo petto alla schiena di lei.
“Non c’è niente tra me e Fabiana, te lo giuro.” Le sussurrò all’orecchio. Lei si voltò di poco, quanto serviva per far incastrare il loro sguardo, poi annuì, accorgendosi solo in quel momento di aver trattenuto il fiato.
Non c’era niente da fare, gli occhi di Zayn l’avrebbero sempre rassicurata, in qualunque circostanza. E, nonostante qualcosa le dicesse che avrebbe dovuto odiare quel fatto, Keira non riusciva a non esserne attratta.
Amava il modo in cui si tranquillizzava solo perdendosi in quei due pozzi dorati.
Tornò a stendersi e Zayn la strinse a se, baciandole il collo.
“Ti amo.”
“Anch’io e scusa per prima.”
“Non devi scusarti, mi dispiace.” Lei annuì di nuovo.
“’Notte.”
“’Notte.” E si addormentarono così, con le mani intrecciate e il loro corpi che combaciavano perfettamente .
Il giorno dopo, per fortuna, fu abbastanza tranquillo.
Keira si era del tutto calmata dopo il buongiorno di Zayn e, quando lui era andato a prenderla all’ora di pranzo all’ufficio, era già tornato tutto alla normalità.
“Passiamo un attimo per il teatro, Paul doveva dirmi una cosa, ti dispiace?” Le chiese, facendo intrecciare le loro mani.
“No, andiamo.” Sorrise lei, sperando vivamente non ci fosse nessuno dei musicisti.  
Per fortuna, quando entrarono in teatro erano già andati tutti via, ad eccezione di Paul.
“Keira! Che piacere vederti, come va?”
“Tutto bene, grazie. A te come procede?” Chiese sorridendo. Aveva sempre voluto bene a Paul che, nei suoi cinquant’anni passati, l’aveva trattata come una seconda figlia sin dal primo istante.
“Tutto per il meglio e, mi costa ammetterlo, ma è anche merito del tuo fidanzato.” Scherzò lui, dando una pacca sulla spalla a Zayn.
“E ti costa ammetterlo perché..?” Chiese il moro, aspettando che Paul completasse la frase al posto suo.
“Perché non appena qualcuno ti fa un complimento ti senti Dio e questo non va bene..” Commentò Keira ridacchiando.
“Ah davvero?”
“Già.” Confermò Paul. Zayn mise su un espressione imbronciata, incrociando le braccia al petto.
“Non è vero.” Sbuffò, sapendo che scherzavano entrambi.
“Si che è vero.” Disse l’uomo di fronte a lui, prima di ridere ed entrare in una stanza seguito da Zayn e Keira.
“Quindi, di cosa dovevi parlarmi?” Chiese Zayn.
“E’ una cosa a mio parere davvero molto positiva e dovresti saperne approfittare, ma Keira, tesoro, devo chiederti di uscire. Mi dispiace, non è niente di personale, solo che..”
“Certo, Paul, non preoccuparti. Non credo di servirvi, ma in ogni caso, sono qui fuori.”
“Va bene.” Lei sorrise ad entrambi, prima di uscire e chiudersi la porta alle spalle.
Non diede tanto peso a ciò che era successo, perché non era la prima volta che Paul e Zayn avevano un colloquio in privato.
Ciò che la fece totalmente andare fuori controllo fu la vista della figura che si avvicinava a lei.
“Che ci fai qui?” Chiese diretta.
“Keira! Ciao, come va?”
“Bene, ma non hai risposto.” Osservò.
“Oh, Paul mi ha chiamato prima, doveva parlarmi.”
“Ma ora è impegnato..” Fabiana la guardò con diffidenza, rispondendo al cellulare che le era appena squillato.
“Sono qui fuori, arrivo.” Disse, poggiando una mano sulla maniglia della porta.
“Con permesso.” Continuò poi rivolta a Keira, prima di lanciarle un sorrisino soddisfatto ed entrare nella stanza in cui c’erano Zayn e Paul.
Che diamine dovevano dirsi ora?




        








      QUANTO CAVOLO E' BELLO ZAYN?  kesjdfnkdj 
                                            *muoio.*

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Capitolo 15
*** I'm trying to trust you. ***



 

ATTENZIONE: Vi ricordo che i capitoli che succederanno sono tutti
la ricostruzione dei fatti "dal punto di vista" di Keira.


LA VERITA' NASCOSTA
I'm trying to trust you.





“Ma davvero? No, dico, sei serio?” Chiese con le sopracciglia inarcate, sperando la stesse prendendo in giro.
“Si, perché?” Chiese non capendo.
“No, ma, cioè.. insomma, con Fabiana?” Domandò di nuovo.
“Si, Kei, con Fabiana, me lo hai già chiesto dieci volte, qual è il problema?”
“Il problema è che lei non vuole solo ‘lavorare’ come dici tu.”
“Keira..”
“No, Zayn, dico davvero. Si vede lontano tre chilometri che vuole altro da te.”
“Amore, ti ho già detto che tra me e lei non c’è e non ci sarà mai niente. Non devi essere.. gelosa.”
“Non sono gelosa.”
“Ne abbiamo già parlato.” Rispose lui, ignorando il suo tentativo di fingere.
“Lo so, però..”
“Però niente.” Le stampò un bacio sulle labbra, poi sorrise.
“Lo sai che ti amo Keira.” Lei si ritrovò a sospirare, nascondendo un sorriso ed arrossendo.
“Lo so.” Confermò.
“Quindi non farti paranoie, dobbiamo solo fare una specie di duetto, niente di più.” Spiegò, ripensando a ciò che Paul gli aveva chiesto il giorno prima.
“Va bene.” Si arrese lei, prima di baciarlo di nuovo.
“Quindi.. Suonerete insieme..” Commentò.
“Niente a che fare con i nostri concerti in casa, ovviamente.” Aggiunse lui scherzando.
“Sono felice di sapere che ti piaccia la mia abilità di suonare il triangolo, allora.” Rise quando l’immagine di Zayn al piano e lei con il triangolo in mano gli apparve in testa.
“Mi fa impazzire.” Sussurrò lui, poi la prese in braccio, facendola ridere ancora di più.
“Zayn! Mettimi giù!” Esclamò Keira senza riuscire a trattenere una risata.
“E tu cosa mi dai in cambio?”
“Quello che vuoi.”
“Tutto?”
“No.” Si affrettò a specificare vedendo la sua espressione maliziosa.
“Allora dovrò passare alle maniere forti..” Commentò entrando nella loro camera e lasciandola cadere sul letto.
“Che intenzioni hai?” Chiese quasi preoccupata.
“Fossi in te, passerei alla difesa.” Disse lui, prima di dare inizio ad una lotta con i cuscini.
Risero, risero così tanto che alla fine si accasciarono sfiniti, sul letto ormai disfatto, provando a riprendere fiato.
“Oh mamma..” Riuscì a dire lei, prima che un altro cuscino le arrivasse in faccia. Si affrettò a rilanciarlo a Zayn, prima di rotolare sul materasso e finire sopra di lui.
“Ti amo.” Disse semplicemente, sorreggendosi sui gomiti per guardarlo negli occhi.
“Ti amo.” Ripeté lui sorridendo.
“Ma questo non ti autorizza a colpirmi con un cuscino senza pagarne le conseguenze!” Continuò ricominciando la lotta.
“Ma sei hai iniziato tu! Zayn!” Riuscì a dire, presa alla sprovvista. Lui rise, lasciando perdere i cuscini e baciandola.
“Si, decisamente ti amo.” Commentò, facendola sorridere.

Il giorno dopo, fu quello in cui ogni cosa finì. Si erano ripetuti parole dolci tutta la mattina, tramite messaggi, ma evidentemente questo non era bastato.
La paura che sconvolgeva lo stomaco a Keira non se ne era andata, anzi! Si era rinforzata e più continuavano a scambiarsi quei messaggi, più lei si innamorava, più la paura di perderlo cresceva.
Iniziava a rendersi conto che Zayn era diventato indispensabile per lei e che, nonostante provasse a fidarsi ciecamente di lui, quello stupidissimo terrore che lui non ricambiasse la faceva stare male. Costantemente.
Non appena riuscì ad ottenere una pausa all’ufficio, Keira prese la metro e raggiunse Zayn in teatro.
Era andato lì per le prove, o almeno questo era quello che gli aveva detto quella mattina prima di scendere.
Restò ferma qualche minuto davanti all’entrata, poi si decise a spingere la porta.
Con passo incerto arrivò all’ultima fila di poltrone, sedendosi una volta appurato che Zayn stava suonando.
Sentì il cuore esploderle nel petto, quando le note arrivarono alle sue orecchie. Era incredibile ciò che provava quando lui suonava, era come se tutta la sua parte dolce venisse fuori quando le sue dita sfioravano i tasti del pianoforte.
E, seppure lui provasse a dimostrarglielo in tutti i modi possibili, Keira ancora non capiva che non era solo il piano a fargli quest’effetto.
Non appena finì di suonare si alzò e provò a raggiungerlo.
“Keira!” Esclamò Paul alle sue spalle, facendola bloccare sul posto.
“Ehi!” Lo salutò lei sorridendo.
“Come va?”
“Tutto bene, a te?”
“Benissimo, quei due sono fantastici insieme!” Esclamò indicando con un cenno del capo il palco su cui poco prima c’erano Zayn e Fabiana.
“Immagino..” Si limitò a commentare lei, senza riuscire a trattenere una smorfia.
“Professionalmente intendo! Ci mancherebbe..” Si corresse lui, notando la sua espressione contrariata.
“Si, certo.” Provò a sorridere lei.
“Che ci fai da queste parti?” Già, che ci faceva lì?
“Ero venuta a trovare Zayn..”
“Non devi lavorare?”
“Sono in pausa.”
“Capisco.. Bhe, non ti rubo altro tempo allora.”
“Non preoccuparti.” Sorrise.
“E’ sempre un piacere chiacchierare con te, ma dovresti venire più spesso. Non ti vedo molto in giro e certo non mi dispiacerebbe!” Disse Paul guardandola con dolcezza.
“Ci proverò se il lavoro me lo permette.”
“Ci conto! Ora devo proprio andare, spero di rivederti presto.” In realtà, quella sarebbe stata l’ultima volta che quel teatro avrebbe ospitato Keira.
“Ciao Paul.” Lo salutò, prima che lui si allontanasse.
Si guardò intorno, smarrita, prima di ricordarsi chi cercare, quindi si diresse dietro le quinte.
Arrivò nel corridoio principale e lo attraversò tutto in cerca di Zayn.
Quando, alla fine, lo trovò, si pentì immediatamente di essere lì.
La scena che le si era presentata davanti, dopo le parole di Paul e tutte le sue paure, le aveva tolto il respiro per un intero minuto, mentre il cuore, dopo essersi fermato, sembrava essersi rotto irreparabilmente.
Zayn e Fabiana. Insieme.
No, non si stavano baciando, ma erano quasi sul punto di farlo e Keira non poté sentirsi più male di così.
Fabiana stava sussurrando qualcosa a Zayn, che sorridendo, aveva scosso la testa. Intanto, lei si ne aveva approfittato per avvicinarsi ancora di più al suo viso.
Non volendo vedere altro, Keira finse un colpo di tosse, interrompendoli.
Zayn si allontanò immediatamente, Fabiana, invece, la squadrò da capo a piedi.
“Keira.” Non era un saluto, decisamente e quelle parole pronunciate dalla ragazza che le stava di fronte erano piene di fastidio e.. disprezzo.
La mora si limitò a scuotere la testa, prima di voltargli le spalle e andare via.
“Kei aspetta!” Esclamò Zayn provando a raggiungerla.
“Keira!” Disse di nuovo, afferrandole il polso. Lei, però, si sottrasse dalla sua presa e continuò a camminare.
“Ehi, aspetta, che ti prende?!” Chiese seguendola.
“Come se non lo sapessi..” Sussurrò lei, senza farsi sentire.
Si affrettò ad uscire dall’edificio e salì nuovamente sulla metro che per sua fortuna era appena arrivata. Le porte si chiusero un secondo prima che Zayn arrivasse, quindi Keira si ritrovò da sola tra le altre persone.
Ripensò a ciò che era appena successo e non trattenne una lacrima quando realizzò che forse le sue incertezze non erano del tutto infondate.
Avrebbe davvero potuto perderlo.
Sentì il cellulare vibrargli nella tasca dei jeans e quando lesse il nome di sua nonna sullo schermo, si affrettò a rispondere.
“Keira!”
“Nonna..”
“Tutto ok? Che succede tesoro, ti sento strana..”
“Niente solo.. niente, lascia perdere.”
“Domattina vengo a trovarti, è da troppo che non ti vedo.”
“Già.. Ti aspetto allora.”
“Sicura di stare bene?” Provò di nuovo Nana.
“Si, tranquilla. Devo andare, ci vediamo domani.”
“A domani tesoro, ciao.”
“Ciao.” Attaccò senza neppure finire di parlare. Scese dal treno e, dopo aver percorso il tratto di strada che separava la fermata da casa sua, si chiuse la porta alle spalle.
Non passò molto che Zayn bussò al campanello.
“Keira?” Lei non rispose, piuttosto andò a sedersi sul divano. Sapeva che evitarlo non era ne la cosa giusta, ne la migliore, ma sapeva anche che se avessero parlato gli avrebbe detto tutto ciò che sentiva. E non voleva, non ancora almeno.
Si diede della stupida quando sentì il rumore della serratura scattare. Era ovvio che Zayn avesse le chiavi.
Sentì i suoi passi avvicinarsi al salotto e quando fu davanti a lei, abbassò lo sguardo.
“Posso spiegarti?” Chiese inginocchiandosi per guardarla negli occhi.
“No.”
“Keira..”
“No, Zayn. Non c’è niente da spiegare, non ora.”
“E allora perché sei arrabbiata?”
“Secondo te?” Domandò retorica.
“Non è successo niente!”
“Ah già, scommetto che aveva una ciglia nell’occhio e tu, gentilmente, ti sei offerto di aiutarla, no?” Il sarcasmo era evidente nelle sue parole.
“Keira, non è davvero successo niente.”
“Certo, perché vi ho interrotti! Mi dispiace, la prossima volta rimarrò in ufficio, così che possiate fare le.. vostre cose senza essere disturbati.”
“Ma..”
“E non dire che non è vero, perché non è la prima volta che vi sorprendo in atteggiamenti così intimi.” Gli ricordò.
“Ti giuro che non c’è mai stato niente, credimi!”
“Davvero, Zayn? Ma tu credi sul serio che io sia così stupida?!” Esclamò lei.
“Te lo giuro Keira. Sai perfettamente che è una cosa che non farei mai!”
“Oh invece io credo che sappiamo entrambi quale sia la verità.” Scosse la testa lasciando scivolare una lacrima.
“Avevi promesso Zayn. Mi sono fidata di te, perché devi sempre rovinare tutto?” Chiese di nuovo, delusa.
“Keira, ascoltami. Per una fottutissima volta, ascoltami. Posso giurarti su ciò che ho di più importante al mondo che non ti ho tradita. Non ci ho mai neppure pensato!”
“Ed io come faccio a crederti Zayn?” Chiese lei esasperata.
Odiava litigare con lui, odiava ripensare a quando lui era solito cambiare ragazza ogni giorno come se fosse un oggetto, odiava soprattutto dubitare della sua lealtà. Ma non poteva fare altrimenti, non in quell’occasione.
“Fidati di me! Anzi no. Andiamo a chiederlo a lei. Eh? Te lo giuro Keira, non ho fatto niente.” La ragazza sospirò scuotendo la testa.
“Forse è meglio se per stasera dormo sul divano.” Dichiarò infine sospirando.
“Keira..”
“No, Zayn. Almeno per stanotte no.” Lui si lasciò sfuggire un sospiro frustrato, annuendo.
“Però ci dormo io sul divano.” Disse. Keira annuì, lanciandogli un ultimo sguardo, prima di salire al piano di sopra.
Non si parlarono per tutto il pomeriggio e a cena lei non uscì dalla camera. Si addormentarono così, lui pensando ad un modo per rimediare, lei cercando disperatamente di fidarsi di lui. 




Tadaaaan!
Tutto sommato ho fatto presto, dai.. 
Considerando che ho iniziato a scriverlo oggi
il capitolo.. 
Ahahha anyway, che ve ne pare??
Dai che nel prossimo si saprà che fine ha fatto Keira!
YAYYYYY c:
Ahahah felici? Spero davvero che vi sia tutto un po'
più chiaro anche perchè lo ammetto, quando mi dite che la storia
è un po' confusa non so mai come prenderla.
Insomma, a me sembra abbastanza chiara e non so se
questo dipenda dal fatto che io conosca già il continuo o se è perchè
ho descritto male la situazione..
In ogni caso, in un certo senso mi fa piacere che me lo diciate, perchè è un modo 
per migliorare ed io voglio davvero farlo c:
Ahahah, ok, ho smesso di annoiarvi, vi saluto, sperando
che il capitolo vi piaccia. skdjfn a preeeesto!
Bacii <3 C.

 

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Capitolo 16
*** Why don't you test him? ***





LA VERITA' NASCOSTA
Why don't you test him?




Quella notte non fu rilassante per nessuno dei due.
Keira aveva fatto un incubo, uno di quelli che ti lasciano spiazzata ma che poi, quando ti svegli, non riesci a ricordare.
Lui, più che dormire, aveva pensato tutta la notte a ciò che era successo fino a poche ore prima.
Paul lo aveva chiamato nel suo ufficio e lui credeva fosse per qualche complimento o consiglio, così aveva portato Keira con lui, sapendo che quello con Paul sarebbe stato un colloquio di pochi minuti.
Invece lui aveva chiesto alla sua ragazza di lasciarli soli per chissà quale motivo e aveva cominciato a parlare delle doti di Fabiana, una delle violiniste.
La conosceva si, e conosceva anche il suo talento. Ultimamente erano diventati amici, ma Zayn stava ancora chiedendosi perché Paul gli stesse parlando proprio di lei.
“Eccomi, scusate il ritardo!” Aveva esclamato la stessa Fabiana, entrando sorridente nell’ufficio. E dopo aver salutato e cominciato a parlare con Paul, alla fine entrambi avevano saputo il perché di quell’incontro.
Paul voleva che suonassero insieme alla fine del loro prossimo concerto, perché sosteneva che la musica di Zayn fosse più completa con un altro strumento e, paragonata agli altri, l’unica che poteva tener testa alla sua bravura era Fabiana.
Quando lo aveva detto a Keira, lei non l’aveva presa benissimo, ma nemmeno troppo male. Aveva saputo accettarlo, nonostante fosse visibilmente gelosa.
Poi, però, il giorno dopo, Fabiana lo aveva chiamato dopo le prove, dicendo di volergli parlare del duetto e non sapeva neanche come si erano ritrovati a pochi centimetri di distanza. E il destino aveva voluto che Keira lo andasse a trovare proprio in quel momento e che li vedesse così vicini.
E neanche Zayn sapeva cosa aveva provato quando la sua ragazza aveva tossito.
L’aveva vista scuotere la testa e correre via, mentre tutte le probabili ipotesi su ciò che avesse potuto pensare gli si mostravano in mente.
L’aveva seguita e avevano litigato abbastanza pesantemente, poi lei era tornata in camera chiedendogli di restare a dormire sul divano.
E lui, seppur a malincuore aveva dovuto obbedire, quindi ora era steso su quello scomodo letto improvvisato e non aveva la più pallida idea di cosa fare.
Ci pensò per varie ore, alla fine si decise che non importava come, ma avrebbe trovato un modo per farsi perdonare.
Se Keira era arrabbiata con lui, un motivo doveva esserci e nonostante non sapesse quale fosse, era deciso a far tornare tutto come prima.
*
Se la mattina dopo Zayn si era alzato di buon umore, sperando di rimediare al malinteso, Keira era l’esatto contrario.
Un turbine di emozioni: confusione, amore, tristezza, indecisione ma allo stesso tempo la voglia di voler risolvere tutto.
Questo, la portò irrimediabilmente ad essere facilmente convincibile, tanto che quando venne Nana e le fece quella proposta, non esitò ad accettare.

“Ehi, tesoro!” Esclamò la donna non appena Keira scese ad aprire la porta.
Si era stranita di non aver trovato Zayn in salotto e non negava che ciò aveva aumentato i suoi sospetti, ma alla fine si era convinta che fosse meglio così.
Non sarebbe riuscita ad affrontarlo così presto.
“Nonna! Entra, come va?” Salutò, sorridendo alla vista della solita capigliatura di Nana.
“Tutto bene, le solite cose. Tu piuttosto? Ti vedo triste, anche ieri per telefono lo eri. Cosa succede?” Chiese sedendosi sul divano.
“Niente, solo piccole incomprensioni con Zayn..” Spiegò, anche se la sua mente le gridava che no, non erano proprio piccole incomprensioni.
“Che ha fatto?” Non ci volle molto perché Keira le raccontasse i suoi dubbi. Come già detto, tutte le emozioni che provava la rendevano parecchio vulnerabile ed in realtà aveva proprio bisogno di sfogarsi.
“Troppe coincidenze, il lavoro, l’altro giorno dietro le quinte, i messaggi sul telefono, ora il duetto, poi questo.. Mi fido di lui, nonna, ma non so più cosa pensare. Il mio cuore dice di credergli, ma la mia testa.. Bhe, in realtà.. non lo so, non so più niente.” Concluse sconfortata.
Quando ebbe finito, Nana rimase in silenzio qualche secondo. Scrutò attentamente l’espressione della nipote, cercando di capire se poteva o meno rivelarle il suo segreto, poi alla fine si decise a parlare.
“Perché non lo metti alla prova?” Chiese.
“Come?”
“Vieni con me.” Salì nella stanza superiore. Keira si stranì, quando la vide tastare lo specchio accanto all’armadio.
“Nana?”
“Fidati, tesoro. Conosco questa casa meglio di chiunque altro.”
“Davvero?” Chiese Keira.
“Si, in realtà ci vivevo io prima che Zayn la comprasse. Non sapevo fosse lui, l’avevo venduta tramite un notaio, quindi non conoscevo la persona che l’aveva comprata. Quando sono venuta a trovarti la prima volta, mi sono tolta un enorme peso dal cuore. Credevo che tutto questo splendore fosse andato perso..” Spiegò alla nipote, mentre frugava nella borsa.
“Ma dove l’ho messa?” Pensò ad alta voce.
“Cosa?”
“Deve essere qui..”
“Ma cosa?” Ripetè Keira.
“Eccola!” Esclamò, i suoi occhi illuminati di colpo, mentre estraeva una collana dalla borsa. Appeso al filo, un ciondolo a forma di chiave.
“Guarda.” Si limitò a dire, prima di aprire l’armadio. Spostò di poco i vestiti, poi armeggiò con qualcosa in fondo al mobile, prima di infilarci il ciondolo della collana.
“E’ stato creato nel 1943, durante la guerra. E’ stato usato molteplici volte e chiunque ci sia rimasto per più di cinque mesi è morto. Tuo nonno compreso.” Spiegò girando la chiave.
“Di che parli?” Chiese Keira curiosa. Sobbalzò quando lo specchio scattò. Nana sorrise soddisfatta.
“Seguimi.” Disse facendo leva e aprendo lo specchio come se fosse una porta. Guardò avanti a se, prima di entrare, Keira dietro di lei.
“Wow.” Si limitò a dire la mora, guardandosi intorno.
“E’ una specie di bunker, lo usavano per nascondersi dai tedeschi, o almeno credo. Io non ero qui in quel periodo e purtroppo non ho mai più potuto saperne molto, dato che tuo nonno..” Il suo sguardo si incupì di colpo per un secondo, prima di posarsi sulla nipote.
“Gli somigli tanto, sai?” Chiese.
“Al nonno?” Nana annuì, lasciando andar via quei pensieri sul suo defunto marito.
“Non solo come fisionomia, anche di carattere. Entrambi molto testardi e parecchio gelosi, aggiungerei.” Disse sorridendo.
“Ehi!” La riprese Keira divertita.
“Perché non è vero?” La mora scrollò le spalle, sapendo di non poterla contraddire perché aveva ragione.
“Ciò che è mio non si tocca.” Si limitò a dire.
“Quanto sei possessiva!” La rimproverò scherzosamente Nana.
“Soprattutto se si parla di Zayn.” Continuò, poi rise e fece fare a Keira un piccolo tour del bunker.
“Girando questa,” si interruppe per avvicinarsi alla manopola di cui parlava “si accende la luce. Così.” Spiegò, quando una lampadina malandata illuminò la stanza.
“E’ una stanza insonorizzata. Da dentro, attraverso quelle, si può sentire tutto ciò che dicono nella stanza da letto e nel bagno.” Disse indicando due casse, ingiallite dal tempo ma ancora abbastanza funzionanti.
“Attraverso quei due specchi, invece, puoi vedere ciò che succede fuori.” Indicò lo specchio del bagno e quello dal quale erano entrate.
“La cosa bella è che nessuno può vedere o sentire te.” Continuò.
“Lì invece c’è il lavandino.” Concluse.
“Qui?” Chiese Keira, aprendo una porta.
“Il bagno.” Constatò Nana, allungando il collo per vedere oltre la porta.
“Chi lo ha costruito?” Chiese Keira meravigliata, guardando di nuovo ogni centimetro del bunker.
“Il bagno?” Domandò Nana, con un sorriso divertito in volto.
“No, tutto..” Rispose ridacchiando.
“Non lo so. In realtà nessuno lo ha mai saputo. Il progetto è stato ritrovato ed è nelle mani di persone affidabili, ma il costruttore ci ha vissuto per più di sei mesi e, come ti ho detto, era ed è tuttora impossibile sopravvivere per così tanto tempo. Per cui non si sa chi lo abbia fatto..”
“Capisco..”
“Una volta lo usato anche io, sai?”
“Ah si?”
“Si, ci sono rimasta per due ore consecutive, è stato un trauma, ma tuo nonno non si decideva a tornare!”
“Che aveva fatto?”
“Lo avevo visto a braccetto con una ragazza, ma lui continuava a dire che fosse solo una sua cugina. Alla fine grazie a questo posto scoprii che non era vero, ma lo perdonai subito perché ci stava uscendo per una buona causa.”
“Ovvero?”
“Stava organizzando una festa per il nostro quinto anniversario di matrimonio. Finsi di non saperne niente fino all’ultimo secondo, mi sentivo molto in colpa in realtà.” Keira rise.
“Che teneri..” Nana diede un occhiata all’orologio che aveva al polso, poi sorrise a Keira.
“Già.. Devo andare tesoro, si è fatto tardi. Pensaci, magari ti aiuta! Ah, ricordati di portare con te la chiave eh! Tieni.” Disse consegnandogli la collana, prima di uscire e richiudere lo specchio. Poi tornarono al piano di sotto.
“Quando verrai a trovarmi di nuovo?”
“Presto, non preoccuparti. Purtroppo questa settimana devo partire per Londra per delle pratiche, ma appena tornerò a Cranfield, il tempo di sistemarmi e sarò qui.”
“Oh, buon viaggio allora!”
“Grazie tesoro, buona fortuna!” E dopo essersi salutate, Nana uscì di casa.
Keira si ritrovò a fissare le scale, prima che la sua mente decidesse che quello di sua nonna era un consiglio giusto.
Aveva solo bisogno di vedere la reazione di Zayn, magari stare via mezz’ora minimo, massimo un’ora, poi tornare da lui oppure, anche se non voleva pensarci, andare via da quella casa.
Salì nella camera che condivideva col suo ragazzo e cacciò una valigia da sotto il letto. Aprì l’armadio e lo svuotò di tutti i suoi vestiti, prese le sue cose personali e le mise in un borsone, poi senza curarsi d’altro, cominciò a scrivere una lettera contenente pensieri quasi completamente falsi. Quando sentì la serratura scattare, firmò il foglio, lo posò sul letto e si affrettò ad aprire lo specchio.
“Keira? Amore?” Trattenne il respiro quando sentì Zayn chiamarla dal piano di sotto. Corse nel bunker e si affrettò a richiudere la porta, giusto in tempo perché lui entrasse in camera.
Il cuore della ragazza batteva forte, era esaltata, entusiasta all’idea di ciò che avrebbe saputo grazie a quella stanza.
Dopo aver posato le valigie, si attaccò allo specchio e vide Zayn avvicinarsi al letto con in mano un mazzo di rose rosse, sedersi e sorridere leggendo la lettera.
Sorrise anche lei, impaziente di sapere come avrebbe reagito. Lui si limitò a fissare il vuoto per qualche minuto.
Ma poi il sorriso di Keira lasciò immediatamente il suo volto, quando vide il mazzo di rose arrivargli addosso, seguito dall’urlo spezzato di Zayn.
Lo aveva scagliato contro lo specchio ed ora stava letteralmente mettendo tutto sottosopra.
Sembrava impazzito, completamente disperato ed era una cosa che non si aspettava.
Non credeva potesse distruggerlo tanto, non pensava che l’idea di non stare più con lei lo devastasse a tal punto.
Scosse la testa, dandosi mille volte della stupida per non aver razionalizzato e per aver lasciato che la gelosia gli facesse dubitare di lui.
Corse fino alla sua borsa, e la svuotò in fretta, cercando le chiavi.
Il panico si impossessò di lei, quando dopo aver controllato tre volte, non le aveva trovate. Poi una scena si fece spazio nella sua mente, quasi come un lampo.
Lei che correva per entrare nel bunker, temendo che Zayn la vedesse. Nello scatto che aveva fatto, la collana le era scivolata dalle mani. E no, non era caduta a terra, ma in una piccola rientranza che ancora non capiva a cosa potesse servire.
Si lasciò cadere a terra, fissando il vuoto.
Aveva perso la chiave.
Ed ora era condannata a restare lì. Per sempre.



Ahahah, felici?
Dai, se siete riuscite a decifrare ciò che ho
scritto, ora sapete che fine ha fatto Keira. Non era lei la ragazza bruciata,
questo lo abbiamo capito. Secondo voi cosa succederà ora? Riuscirà a sopravvivere?
Bhe, è tutto da scoprire (?)
Ahahah, niente, vi lascio perchè purtroppo, il destino ha voluto che domani sia venerdì
e ciò implica che debba studiare, anche perchè temo che come oggi,
domani mi interroghino tutti i professori, bastardi..
Quindi, dopo questo enorme giro di parole,
vi riassumo: Ahahah vi lascio perchè devo studiare. Lool
Aahhah vabbè, ciao. Ahahha
Bacii <3 C.

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Capitolo 17
*** Broken. ***






LA VERITA' NASCOSTA
Broken.


 


Credeva che quella di Zayn distrutto fosse una delle scene più terrificanti che potesse vedere.
Ma Keira era un po’ egoista e si ricredette non appena vide Lisa mettere piede nella sua stanza. Era ancora più carina di quando l’aveva vista l’ultima volta, ma non era proprio questo ciò a cui stava pensando.
Era rinchiusa lì da tre settimane e mezzo e non ne poteva più. Inoltre, più il tempo passava, più le sue possibilità di uscire diminuivano.
Più Zayn si dimenticava di lei.
E la prova lampante, era proprio la presenza di Lisa in casa.
Era entrata neanche da due secondi e Keira aveva già capito come stavano le cose.
Aveva preso il suo posto. Viveva con Zayn ed era la sua ragazza. Ma, se le parole che si erano detti l’avevano uccisa dentro, quando le labbra di Lisa si posarono su quelle di Zayn fu ancora peggio.
E quando lei, dopo essere uscita dal bagno, si posizionò avanti allo specchio, Keira non riuscì più a trattenere le lacrime.
Vide il suo ragazzo baciare il collo di un'altra, sussurrarle qualcosa all’orecchio e baciarla con foga, trascinandola sul letto.
E Keira era egoista, ma non così masochista, quindi si tolse immediatamente dallo specchio e si rannicchiò in un angolo del bunker.
Piangeva e le casse che le facevano sentire i loro gemiti, non l’aiutavano per niente. Continuava ad urlare, sperando di sovrastare quel rumore, ma ormai ce l’aveva ben stampato in mente. E, nonostante lo odiasse, ci avrebbe messo un bel po’, prima di dimenticarlo.
Quando i gemiti si affievolirono, dopo ben un’ora di tortura, si sentì mancare il fiato.
Aveva perso il ragazzo che amava di più al mondo, per una sciocchezza.
Se ci pensava si sentiva così stupida.. Come aveva potuto anche solo un secondo pensare che quella di nascondersi fosse una buona idea?
Certo, non poteva prevedere che sarebbe successo tutto questo, ma ora le sembrava comunque un idea ridicola.
Si era comportata da bambina e se ne era pentita, ma era troppo tardi.
Era intrappolata lì e non sarebbe potuta tornare indietro.
Quando finalmente lo capì, Keira pensò che avrebbe mille volte preferito morire che vedere per il resto della sua vita Zayn con un’altra senza poter fare niente.
Si ritrovò a maledire il momento in cui, dopo essere svenuta pochi giorni prima, si era risvegliata.
Lanciò un urlo devastante e per un secondo il suo sguardo finì sullo specchio della camera da letto, per puro caso. Lo distolse immediatamente, ma qualcosa aveva catturato la sua attenzione.
Lisa si era alzata di scatto e si stava guardando intorno, forse impaurita.
Si avvicinò, cercando di capire cosa fosse successo e quando i suoi occhi incontrarono quelli della bionda, capì.
L’aveva sentita.
Sorrise, non potendo crederci. Raccolse tutto il fiato che aveva e gridò di nuovo. E Lisa sobbalzò.
Poi di nuovo e lo fece fino a quando poteva, poi finalmente vide la ragazza alzarsi dal letto. Ma quando si affacciò alla finestra si ritrovò a roteare gli occhi.
“No, stupida, non è fuori!” Esclamò. Poi urlò di nuovo. E quasi come se Lisa le avesse letto nella mente, si voltò e tornò a guardarsi intorno. Poi scese al piano di sotto e Keira si lasciò andare ad un sospiro frustato.
Si era illusa che per un momento potesse davvero uscire di lì. Pochi minuti dopo, vide la luce del bagno accendersi.
Si avvicinò allo specchio e vide Lisa scuotere la testa, prima di aprire l’acqua e riempire la vasca.
Lo sguardo di Keira si posò su una piccola rientranza, accanto allo specchio.
“E questo?” Chiese aggrottando le sopracciglia. Premette il piccolissimo pulsante al suo interno, aiutata dalle unghie lunghe, e la luce proveniente dallo specchio scomparve. Spalancò gli occhi ripetendo l’azione e la luce si accese di nuovo. Lisa intanto era terrorizzata.
La vide entrare nella vasca, quindi si affrettò a premere di nuovo il pulsante sperando servisse a qualcosa.
Quando Lisa non mosse un muscolo, sbatté un piede a terra, arrabbiata. E allora la vide sobbalzare. Si sporse di più per vedere cosa l’avesse spaventata tanto e notò l’acqua vibrare leggermente. Abbassò immediatamente lo sguardo sul pavimento e vide che aveva colpito un tubo.
Tornò a guardare attentamente l’acqua nel bagno, battendo di nuovo il piede sul tubo. Allo stesso tempo premette due volte il pulsante e Lisa si affrettò ad uscire dalla vasca, pallida in viso e, avvolgendosi nel primo asciugamano che aveva trovato, tornare in camera e svegliare Zayn.
Keira scosse la testa, affranta. Si lasciò cadere sul lettino, poi, trattenendo le lacrime, provò a dormire.

Il giorno dopo, quando si svegliò, Zayn non era nè in camera nè in bagno.
Lisa, invece, era ancora nel letto. Si avvicinò allo specchio, guardandola con odio.
Ed anche vicino a quello specchio, notò un bottone. Lo premette continuamente, facendo del tutto impazzire Lisa. Non riuscì a trattenere un sorriso divertito quando lei si alzò ed andò in bagno.
Keira la seguì con lo sguardo. Lisa appoggiò le mani al lavandino e respirò profondamente.
“Sei qui?” Chiese infine al vuoto. Keira la guardò stranita.
“Si.” Rispose semplicemente. Ma ovviamente, la bionda non la sentì.
“Perché se urlo mi senti e se parlo normalmente no?” Chiese sconfortata la mora. Poi, quasi infastidita da quel fatto, urlò a pieni polmoni.
E l’espressione di Lisa divenne ancora più terrorizzata di quella della sera precedente.
Si avvicinò con l’orecchio destro al lavandino e Keira urlò di nuovo. Lisa corse via, chissà presa da quale terrore e l’unica cosa che la ragazza riuscì a sentire dal bunker fu un forte rumore proveniente dal piano di sotto. Poi qualche borbottio e tra essi, la voce di Zayn.
Senza sapere da quanto tempo, quando si passò una mano sul viso, Keira si riscoprì in lacrime. Per l’ennesima volta, stava piangendo. Si sedette per terra, stanca.
E non poteva incolpare nessuno, se non se stessa.
Perché era stata infantile, stupida e così terribilmente cieca..
Chissà quanto le rimaneva ancora di vita.
Non aveva voce, ne la forza di urlare ancora, non aveva cibo, la luce non c’era più da un po’ di tempo e l’acqua del rubinetto era marrone. Inoltre, quella stanza cominciava a starle stretta. Le mancava l’aria e più piangeva, meno stava bene.
Era talmente sfinita che quando Lisa entrò di nuovo nel bagno seguita da Zayn, sostenendo che ci fosse un fantasma, non ebbe neanche la forza di ridere.
E lui non le aveva creduto, naturalmente, poi lei gli aveva dato un bacio tanto intenso, da far crescere smisuratamente l’odio di Keira.
Quando Lisa entrò nella doccia, la mora fissò lo sguardo sul muro, studiandolo come se potesse incenerirlo con gli occhi.
Ovviamente non ci riuscì, ma trovò qualcos’altro. Si alzò, aggrappandosi alla piccola manopola che aveva visto. Sotto il suo peso, questa si girò di poco, e Keira sentì un urlo di dolore dall’altra parte dello specchio. Si affacciò subito, notando lo sguardo di Lisa sofferente, puntato sulla doccia.
Tornò a guardare la manopola e quando sentì l’acqua scorrere di nuovo, la rigirò. Un altro grido provenne dal bagno e non poté non sorridere divertita quando Lisa si guardò la spalla bruciata dall’acqua bollente.
“Ahia, ti ho fatto male piccola? Scusami tanto, non volevo..” Commentò sadica e visibilmente sarcastica. L’altra si rivestì in fretta e Keira non la vide per il resto della giornata.
Si era addormentata su quel letto inutile, con una penna tra le mani e un foglio che chissà come aveva trovato nella sua borsa, mentre provava a sfogarsi almeno in parte.
E il suo sogno era così rilassante, così felice che Keira non voleva proprio svegliarsi.
Per questo, quando la voce fastidiosa di Lisa le era arrivata alle orecchie, si era ritrovata a sbuffare e a guardare male lo specchio del bagno.
Sentiva l’acqua scorrere e si chiedeva perché mai quella ragazza parlasse da sola.
Poi si accorse che, in realtà, Lisa cercava proprio lei.
“C’è nessuno?” Si alzò lentamente.
“Ok, facciamo così. Se ci sei, fa’ vibrare l’acqua come l’altra volta.” Keira sorrise e batté il piede sul tubo.
“Oh mio Dio, allora non era un sogno…” Commentò Lisa.
“Papà?” Chiese. La mora scosse la testa, restando immobile.
“Nonno?” Riprovò. Di nuovo, nessun segno. Lo sguardo di Lisa si illuminò di colpo.
“Keira?” Domandò. Quando vide l’acqua vibrare, le mancò il fiato.
“Allora non sei così stupida come sembrava..” Sussurrò Keira.
“Sei.. morta?”
“Ti piacerebbe!” Commentò la mora alzando gli occhi al cielo.
“Non sei un fantasma quindi? Cioè, lo sei?” Di nuovo, nessun movimento.
“Sei nella casa?” Keira sorrise speranzosa, battendo il piede.
“Intrappolata forse?”
“Si, si!” Urlò sottovoce quasi saltando.
“Nello specchio?”  Si fermò subito.
“Quasi..”
“C’entra qualcosa la chiave?”
“La chia..” Si immobilizzò quando Lisa cacciò il ciondolo della collana da sotto la maglia.
Poi colpì di nuovo il tubo più volte. Era uno strano modo di comunicare, ma se poteva servire a qualcosa, meglio così.
“La serratura è in bagno?” Keira scosse la testa, fermandosi.
“Nella camera?” Batté il piede, ancora.
“Nell’armadio?” Saltò più volte, poi la vide cambiare stanza. Corse all’altro specchio e si sentì rinascere quando, dopo averlo messo sottosopra, Lisa trovò la serratura della chiave. La sentì armeggiare con il ciondolo, prima di bloccarsi.
“Che diavolo fai?” Chiese quando la vide fare un passe indietro.
“Lisa apri lo specchio!” Urlò.
“Lisa!” La bionda fissò il suo riflesso, senza muovere un muscolo, poi si voltò di scatto al suono della voce di Zayn.
“Amore..” Lo salutò, abbracciandolo.
“Cos’è successo qui?” Chiese lui guardando il caos che si era creato.
“Niente, ieri avevo poggiato una maglia qui e non riesco più a trovarla.. Scusa, ora rimetto tutto a posto.” Disse, prima di baciarlo. I suoi occhi volarono immediatamente allo specchio, dietro il quale Keira non solo sentiva il mondo crollarle addosso, ma provava anche una rabbia così indescrivibile da farla rabbrividire più volte.
“Ti giuro Lisa, che questa me la paghi.” Disse, lanciandole uno sguardo di fuoco.
La bionda, pur non vedendola, sorrise, voltando la testa e baciando il collo di Zayn. Pessima mossa.
Keira non andava provocata in questo modo, non irascibile com’era in quella circostanza e soprattutto, non con Zayn.
E Lisa avrebbe dovuto saperlo, per il suo bene, perché con quello che sarebbe successo dopo, sarebbero stati troppi punti in meno a suo favore.
Keira tornò a sedersi sul letto, piegata sul suo foglio in cui ormai non c’era più spazio, e si ritrovò a scrivere sopra altre parole, pur di sfogarsi senza distruggere ogni cosa.
Quando ebbe finito, posò tutto nel borsone, si aggiustò i capelli con un gesto della mano, poi prese la bottiglia di vetro e bevve quel poco di acqua che c’era rimasto.
Prima di chiudersi in quel posto orribile, aveva pensato di prendere una bottiglia, pur credendo che l’acqua del rubinetto andasse bene e nonostante pensasse che sarebbe rimasta lì per poco.
Ora, l’acqua le era finita e Keira non sapeva quanto tempo ancora sarebbe restata lì dentro.
Forse per sempre ed era senza dubbio questa la cosa che la spaventava più di tutte.
Vivere per sempre lì dentro, avrebbe voluto dire morire e per quanto risultasse pessimista, era la semplice verità.
Fece un resoconto di tutte le cose che aveva portato con se e si accorse che un paio di vestiti non le sarebbero serviti granché.
“Aiuto.” Sussurrò, prima di chiudere gli occhi, lucidi a causa delle lacrime sprecate.
E  quando si addormentò, chissà come, Keira sperò vivamente di non svegliarsi più.
E non perché il sogno fosse felice, lei desiderò non svegliarsi più e basta. Mai più.




SOLO 5 PAROLE.
WHERE WE ARE'S STADIUM TOUR.
Jsnkasjdnksjn cioè, sono felicissima, cavolo, anche se un po'
mi dispiace per loro, si stanno ammazzando di lavoro..
Però non posso non essere felice, cioè, rendiamoci conto, un tour mondiale
in tutti gli stadi più importanti, dopo soli 3 anni, cioè.. skdjfns *^*
Che meraviglie <3
Passando al capitolo..........
Mi peeerdonate???
Dai, lo so che siete buone in fondo..
Ahahah, no, davvero, scusate il ritardo, mi dispiace sul serio,
ci ho messo un secolo a 'partorire' questo capitolo e non è nemmeno uscito
granchè.. il fatto è che la storia comincia a sembrarmi parecchio
poco realistica e lo so che è una fanfiction, ma diciamo che
mi sembra un po'.. stupida, non so come descriverla.
Ahahah vabbè, lasciamo stare i miei complessi, voi che ne pensate???
skjdfnk grazie mille per le recensioni, siete fantastiche *--*
Ahahah a presto!
Bacii <3 C:

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Capitolo 18
*** You're my girlfriend.. ***






LA VERITA' NASCOSTA
You're my girlfriend..





Lisa era ancora confusa.
Aveva capito che in casa non c’era un fantasma, come aveva creduto fino a quel momento, ma aveva anche scoperto che Keira non se ne era mai andata. Era intrappolata in un posto che non credeva ci fosse in quella casa, chissà per quale motivo, ma non se ne era andata.
E quando lo aveva realizzato, Lisa aveva agito di istinto. Aveva cercato la serratura e stava per liberare Keira.
Ma poi?
Poi si era fermata a pensare.
Liberarla significava rinunciare a Zayn.
Perché nonostante lui continuasse a sostenere il contrario, Lisa lo sapeva.
Lo vedeva nei suoi occhi, che Keira gli mancava da morire. Che l’amava ancora.
E lei l’aveva odiata ed amata allo stesso tempo.
Odiata, perché aveva fatto soffrire quel ragazzo così perfetto ai suoi occhi..
E amata, perché lo aveva praticamente spinto tra le sue braccia.
Ed ora che sapeva che Keira non avrebbe voluto fare nessuna delle due cose, ora che Zayn aveva quasi iniziato a dimenticarla, ora che Lisa si stava finalmente sentendo apprezzata dal moro, voleva davvero rinunciare a tutto questo?
Ovviamente no, per cui si ritrovò a guardare la chiave e a rimettersela in tasca, senza spiccare parola.
E com’è che si dice, parlando del diavolo.. Zayn era entrato proprio in quel momento, convincendo ancora di più Lisa.
Non lo avrebbe perso. Non per una come Keira.
Lo baciò, con quanta più passione poté, poi lo abbracciò. Sorrise beffarda, verso lo specchio, prima di baciare Zayn sul collo, come a sottolineare che fosse suo. Che ora le apparteneva e che le altre, prima tra tutte Keira, non avevano più nessun diritto o potere su di lui.
E il suo ego crebbe a dismisura quando lui la lasciò fare, cingendole la vita con le braccia.
“Ti va di uscire?” Gli aveva sussurrato all’orecchio. Lui aveva mugugnato in risposta, prima che le sue labbra incontrassero quelle della bionda, di nuovo.
“Andiamo allora.”
“Dove?”
“Mm, ti stupirò.” Decise infine. Zayn la guardò, non sapendo cosa aspettarsi. Poi alzò le spalle e la seguì.
“Com’è andata a lavoro oggi?” Chiese Lisa, camminando al suo fianco una volta usciti di casa.
“Bene.”
“E in teatro?”
“Pure, anche se abbiamo provato più del solito, per questo ho fatto tardi.” Spiegò.
“Capisco.. Posso.. chiederti una cosa? Rispondi solo se ti va però..”
“Dimmi.”
“Me lo sono chiesta spesso, ma ecco.. Perché se ne è andata?” Zayn alzò le sopracciglia, confuso.
“Chi?”
“Keira..” Sussurrò in risposta. Lui si bloccò per un secondo.
Era davvero riuscito a smettere di pensarci quella mattina, chissà per quale miracolo e, anche se non l’aveva dimenticata, era riuscito a distrarsi per un attimo. Quella domanda lo aveva spiazzato, facendolo sbuffare quando gli occhi della sua ex ragazza tornarono a lacerare il suo cuore.
“Non lo so.” Rispose in parte sincero.
“In che senso?”
“Bhe.. Se ne è andata e basta, senza spiegazioni.”
“Solo perché avevate litigato?” Lui alzò le spalle.
“Credeva l’avessi tradita.” Un sorriso amaro gli spuntò sulle labbra.
“Mi aveva anche fatto dormire sul divano..” Ricordò.
“Poi quando la mattina dopo sono entrato in camera, l’unica cosa che ho trovato è stata una lettera in cui c’era a malapena un saluto. Nessuna spiegazione, niente di niente.” Si interruppe, quando Lisa fece intrecciare le loro mani.
“Non ti manca?” Azzardò la bionda.
“No.” Rispose lui, troppo in fretta per risultare credibile. Lisa in fondo lo aveva sempre saputo.
“Sicuro?” Chiese.
“Si.” Di nuovo, la sua risposta arrivò immediata. E lei ebbe la conferma che Zayn fosse ancora innamorato di Keira.
Conferma che la rassicurò: aveva fatto bene a non aprire la porta dietro lo specchio. Sospirò, in parte sollevata.
“Va bene. Vieni, di qua!” Esclamò cambiando discorso. Cinque minuti dopo erano entrambi sotto il balcone di un palazzo, spalmati sul muro per evitare la pioggia che era arrivata all’improvviso.
“Bel modo di stupirmi!” Commentò Zayn, facendola ridere.
“Visto?” Chiese lei.
“Dove volevi andare prima?” Chiese curioso.
“Non sono tanto stupida, non te lo dico.”
“Perché no?”
“Perché ti ci porto la prossima volta!” Disse, come se fosse una cosa ovvia. Poi rabbrividì, per il freddo.
“Mi abbracci?” Chiese, sapendo che il moro non avrebbe mai preso l’iniziativa. Si aspettava un ‘perché?’ in risposta, invece l’unica cosa che ricevette fu un abbraccio, come aveva chiesto.
“Grazie.”
“Non devi ringraziarmi.”
“Si, invece.”
“No, sei la mia ragazza, è normale che tu voglia che ti abbracci.” Lisa arrossì, nascondendo il viso nel petto di Zayn.
“E poi devo farmi perdonare..” Continuò, stampandole un bacio sui capelli.
“Per cosa?”
“Un po’ per tutto.. Cioè, sei la mia ragazza, ma non ti ho mai trattata nel modo in cui un ragazzo tratterebbe la sua fidanzata, quindi mi dispiace e..”
“Zayn? Perché continui a ripetere che sono la tua ragazza?”
“Scusa.. Ti dà fastidio?”
“No, assolutamente! Solo che.. è strano sentirtelo dire così, tutto d’un tratto.” Disse ancora stretta a lui.
“Te l’ho detto che devo farmi perdonare..” Disse, come a giustificarsi.
In realtà, anche se non lo avrebbe mai ammesso, Zayn sapeva perfettamente perché continuasse a dire ad alta voce quella frase.
Voleva convincersene. Voleva convincere Lisa di quel fatto, darle qualche sicurezza in più, ma soprattutto, voleva convincere se stesso.
Voleva convincersi che Keira era morta e che lui dovesse andare avanti senza di lei.
Voleva convincersi che disperarsi e continuare a pensarla, sarebbe stato inutile. Voleva semplicemente provare, per la milionesima volta, ad amare Lisa e farla felice. A quest’ultimo punto ci era appena riuscito con successo. Era il primo che, purtroppo, gli sembrava così complicato da realizzarsi.
“Come facciamo a tornare a casa?” Chiese Lisa cambiando, di nuovo, discorso.
“Non lo so, ma intanto, invece di stare qui, perché non entriamo in quel bar?” Chiese indicando un locale sulla strada di fronte alla loro.
“Si, e come ci arriviamo lì?” Lui abbassò di poco lo sguardo, sorridendo.
“Correndo.” Si limitò a rispondere tranquillo.

“In 21 anni, lo giuro Malik, non ho mai fatto niente del genere!” Esclamò ancora ridendo Lisa, entrando in casa.
“Davvero?” Chiese sorpreso lui.
“Si! Cioè, vuoi dirmi che tu ti ritrovi a girare la città correndo, sotto la pioggia per un idea che ha un non so che di malato, tutti i giorni?”
“Ehi, intanto era originale come cosa..” Commentò lui togliendosi le scarpe bagnate.
“Tu dici?”
“L’hai detto tu stessa che non hai mai fatto niente del genere!” Esclamò avviandosi verso il bagno.
“Non ci provare, prima io!” Lo precedette lei chiudendogli praticamente la porta in faccia.
“Ma..” Si limitò a dire lui, prima di lasciar perdere.
Quando mezz’ora dopo Lisa uscì dal bagno, Zayn si era già cambiato.
“Ce l’hai fatta! Cominciavo a pensare che il fantasma nel bagno ti avesse rapita!” La prese di nuovo in giro. Lei si rabbuiò un secondo, ma fu un istante così breve che Zayn non se ne accorse.
“Ehi, non è venuta a me l’idea di andare a mare nonostante diluviasse!” Disse, prima di starnutire.
“Ecco.” Commentò incrociando le braccia al petto. Zayn rise, prendendola per il bacino ed attirandola a se.
“Scusa?”
“E’ una domanda?”
“Solo se la risposta è si.”
“Che mente contorta..”
“Geniale. Io la definirei più geniale che contorta.” La corresse, baciandole il naso, prima di sedersi sul divano.
“Bhe, allora ci pensi tu a cucinare?”
“Eh?”
“Hai una mente geniale, no?” Lui schioccò le dita, sorridendo furbo.
“Talmente geniale che ora chiamò un ristorante ed ordiniamo qualcosa.” Lei rise.
“Ma piove!”
“E allora? Guarda che è il loro lavoro!”
“Sei senza cuore!” Esclamò spingendolo debolmente.
“Ehi! Non è vero! Guarda che se preferisci, la cucina è da quella parte.”
“Mm, ripensandoci stasera mi andrebbe proprio di mangiare cinese, sai?” Lui fece una smorfia.
“Cinese?”
“Cinese!” Confermò lei sorridendo.
“Non ti piace?”
“In realtà, non credo di aver mai mangiato sushi o roba varia..”
“Ma dai, giura!” Esclamò incredula.
“Davvero!”
“Allora dobbiamo rimediare.” Si allungò di poco per prendere il telefono e compose subito il numero.
Un’ora dopo erano entrambi sul divano con una busta bianca in mano.
“Finalmente!” Disse Lisa, leggermente infastidita dall’attesa.
“Stava piovendo, forse per questo hanno fatto così tardi.”
“Sarà, ma io ho fame.”
“Bhe, allora assaggiamo questa prelibatezza.” Disse calcando l’ultima parola e facendo una smorfia subito dopo.
“Sarà la cosa migliore che tu abbia mai mangiato!” Lo rassicurò Lisa battendo le mani come se fosse una bambina.
E a Zayn fece piacere vederla così.
Non era ancora innamorato di lei, era ancora irrimediabilmente legato al passato e il pensiero di Keira continuava a tormentarlo, ma credeva che quella giornata, così come la precedente, fossero già un passo avanti.
E Lisa diventava sempre meno insopportabile e sempre più una buona compagnia.
Ma sarebbe bastato?






Eccomiii c:
Ok, ci sono lol
Vi chiedo scusa, di nuovo, per il ritardo.
Il fatto è che..
bhe lo sapete cosa è successo in questi giorni, inutile che
stia qui a dirvi quanto sia stata male, quindi
sorvoliamo. E comunque,
sono felice di essere riuscita ad aggiornare, mi mancavate taaaanto c':
Come va?
EEEE no, Keira è ancora chiusa la' dentro e Zayn e Lisa diventano sempre più
affiatati. All'inizio volevo che Lisa fosse davvero 'bastadda' alla Louis,
però avevo voglia di romanticismooo (?), quindi ne è uscita questa schifezza :')
AHHH, invio un abbraccio virtuale a tutte voi, prima di dissolvermi
nuovamente. Ci sentiamo preeeeeesto, spero.
ahhaaha vi amooo <3
Baci <3 C.

Dai, per consolarvi (di qualunque cosa) vi lascio una gift kfdsjn di Zayn *^*
Io sono morta all'istante, ma ok.
Ahahaha <3

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Capitolo 19
*** Stephanie. ***





LA VERITA' NASCOSTA.
Stephanie. 





Era fermo da dieci minuti, forse di più.
Perso nei suoi pensieri, Zayn non si era nemmeno accorto di aver guidato fino quel punto. E quando aveva alzato lo sguardo alla sua destra, dopo aver parcheggiato, sentì il fiato mancargli.
Perché tra tanti posti era andato lì? Perché tornarci gli faceva quell’effetto?
Titubante, scese dalla macchina e si avvicinò al cancello.

“Vieni qui Kei!"
“Wow. E’ la cosa più.. perfetta che abbia mai visto.”
“Già. Questo posto è davvero stupendo.” Concordò.
“Io parlavo di te.” Sorrise la mora, prima che un nuovo bacio coinvolgesse entrambi.


Provò a respirare regolarmente, senza grande successo, poi si decise a scavalcare e si ritrovò dentro quel posto paradisiaco che tanto aveva amato un anno prima. Il lago si estendeva davanti ai suoi occhi, bello ed indifferente, come se il tempo non fosse mai passato e a Zayn fece male. Tanto.
Non riteneva giusta una cosa del genere.
Il tempo passava, le persone cambiavano, se ne andavano, raramente ritornavano, ma le foto, i ricordi ed i luoghi erano gli stessi di sempre.
Rimanevano invariati. E se molti la reputavano una cosa magnifica, per Zayn, che cercava disperatamente di dimenticare, quel luogo non poteva essere più inappropriato.
Avrebbe preferito che durante il corso dell’anno qualcuno lo avesse scoperto. E cambiato radicalmente.
Perché anche se sapeva che una parte di lui si sarebbe spezzata al pensiero, l’altra non ce la faceva a stare lì senza Keira.
Più i secondi passavano, più la voglia di riaverla accanto cresceva.
E questo non andava bene. Lui doveva restare con Lisa, dimenticarsi del suo passato ed andare avanti. Senza Keira. Non era uno sfizio, ne una necessità, ne un dovere.
Era un obbligo. Perché se non fosse andato avanti, la sua vita sarebbe finita lì.
Magari il suo corpo sarebbe sopravvissuto pochi giorni in più, ma la sua anima sarebbe morta completamente.
E Zayn non voleva questo. Per quanto in quel mese fosse sembrato indifferente ad ogni cosa, ad ogni emozione, Zayn aveva voglia di tornare a vivere.
Certo, avrebbe preferito farlo con Keira al suo fianco, ma doveva imparare a rassegnarsi.
Lei non c’era più, basta, fine della storia. E allora perché ci stava ancora così male?
Si sedette alla riva del lago, con lo sguardo fisso sulla cascata. Lo distolse solo quando una voce acuta lo richiamò.
“E tu chi sei?” Chiese il bambino che era appena arrivato. Aveva i capelli un po’ lunghi, pettinati in un caschetto alla Justin Bieber e gli occhi azzurro cielo. Gli ricordava vagamente qualcuno, ma in quel momento non seppe proprio chi.
“Sono Zayn, tu?” Domandò di ricambio.
“Matt. Che ci fai qui?”
“Potrei farti la stessa domanda, sai?” Il bambino alzò le spalle, avvicinandosi.
“Sono qui con i miei genitori.” Rispose.
“Capisco.”
“Ora tocca a te.”
“Cosa?”
“Perché sei qui?” Chiese curioso. Zayn sorrise.
“Non lo so.”
“Come non lo sai?”
“Ci sono arrivato per caso.”
“Ti sei perso?” Scosse lievemente la testa.
“Una specie.”
“Sei strano.” Decise infine Matt, piegando la testa di lato.
“Può darsi. Quanti anni hai?”
“Cinque.” Zayn annuì.
“Matthew! Quante volte ti ho detto di non scap.. Zayn?!” Una voce adulta richiamò il bambino, interrompendosi alla vista del moro al suo fianco. Lui si girò di scatto, riconoscendo la familiarità di quella voce.
“Stephanie?”
“Oh Dio, sei proprio tu!” Esclamò la ragazza, prima di abbracciarlo.
“Non posso crederci, che fai qui?” La bionda sorrise, ancora incredula di averlo visto.
“Io e Louis siamo in ferie quindi avevamo pensato di venire a fare una specie di ‘gita familiare’..”
“Lui è tuo figlio?” Lei annuì e stava per parlare di nuovo, quando un’altra voce la interruppe.
“Steph, lo hai tr.. E lui chi è?” Una figura slanciata apparve alle spalle della bionda, gli occhi rigorosamente azzurri e i capelli alzati in un ciuffo biondo cenere. Impossibile non riconoscerlo, nonostante la pettinatura diversa.
“Capisco che sono passati sei anni, però cavolo Louis ora non riconosci neanche più il tuo migliore amico?” Domandò il moro, facendogli spalancare gli occhi.
L’espressione sorpresa, quasi come non si aspettasse di incontrarlo, nonostante Cranfield fosse piccola e lui sapesse dove abitasse.
“Zayn?!” Chiese come ad avere una conferma.
“Così pare.” Annuì Zayn, prima di essere abbracciato di nuovo, stavolta da Louis.
Poco dopo, tutti e tre si sedettero accanto a Zayn, cominciando a raccontarsi le ultime novità, dove per ‘ultime’ si intendeva quelle riguardanti gli ultimi sette anni.
Quando Zayn aveva 15 anni, Louis era in assoluto il suo migliore amico, nonostante i quattro anni che avevano di differenza.
Louis era già maggiorenne e se inizialmente questo aveva tenuto Zayn lontano da lui per un po’, dopo l’età era diventata solo un numero. La loro amicizia andava al di là di quegli stupidi dettagli.
Poi Louis aveva conosciuto Stephanie, erano stati insieme per un anno, lei si era velocemente conquistata la fiducia di Zayn, legando con lui e diventando la sua migliore amica in assoluto, poi aveva dovuto trasferirsi a causa del lavoro dei suoi genitori.
Louis l’amava troppo per lasciarla andare e dopo un mese di lontananza, aveva deciso di seguirla.
Da allora Zayn non li aveva più visti ne sentiti, se non qualche rara volta, per telefono.
Ed ora aveva scoperto che lei era rimasta incinta un mese dopo, che, seppure dopo qualche titubanza, la notizia era stata accettata da tutti e che un anno dopo la nascita di Matthew, si erano sposati ed erano andati a vivere insieme.
Ora, lui era un avvocato, lei di nuovo incinta e con un lavoro stabile da insegnante alla scuola primaria. E Zayn era sinceramente felice per loro.
Quasi esitò, quando invece Louis gli chiese cosa avesse fatto in quegli anni.
La prima cosa che gli venne in mente da dire, fu Keira. Tanto per cambiare..
Si impose di cominciare dall’inizio e quando arrivò finalmente a quella parte, notò che Stephanie stava trattenendo il fiato.
“K.. Keira dici?” Chiese. Zayn annuì, tremando al suono del suo nome.
“E perché se ne è andata?” Domandò Louis. Zayn si rese conto che alla fine, quella era la domanda che gli ponevano tutti.
“Non lo so.” E che quella era sempre la risposta che si ritrovava a dare. E per quanto sincera fosse, neanche lui ci credeva fino in fondo.
Quando gli disse che era morta, Stephanie scoppiò in un pianto silenzioso, attirando però comunque l’attenzione di Matthew che fino a quel momento era stato troppo impegnato a giocare per ascoltare il loro discorso.
“Che succede?” Chiese il bambino, non capendo.
“Niente tesoro, è solo un po’ di allergia.” Si limitò a rispondere lei. Ed anche se Matt era intelligente ed aveva capito che c’era qualcosa di più, si limitò ad alzare le spalle e tornare a giocare.
“Com’è successo?” Sussurrò Steph, cercando di non piangere ancora. Zayn distolse lo sguardo.
“Non.. Non vuoi saperlo.” La avvertì.
“Ti prego.” Insistette lei.
“Non ce la faccio, scusa.” Ammise infine, sperando che il discorso finisse lì. Voleva parlare di lei, non della sua morte alla quale si ostinava a non credere.
“Ed ora?” Chiese Louis, percependo i suoi pensieri. Lui alzò le spalle, tornando alla realtà.
“Ed ora c’è Lisa.” E raccontò anche di lei, di come l’aveva conosciuta e di come stava provando a darle una possibilità.
“Perché non venite a casa, stasera?” Propose dopo qualche minuto di silenzio.
“Meglio di no, Matt la sera è irrequieto, preferirei si addormentasse presto.” Spiegò la bionda, dispiaciuta.
“Capisco..” Annuì Zayn.
“Però, teniamoci in contatto, noi restiamo qui per un’altra settimana, magari possiamo vederci!” Continuò.
“Per me va bene.” Disse Zayn, forse un po’ più leggero dopo aver raccontato quella storia a qualcuno.
Si alzarono e dopo aver chiamato Matthew, si diressero verso il cancello.
“Fatti sentire, mi raccomando. Ti voglio bene.” Lo salutò Louis con un abbraccio, prima di entrare in macchina.
“Zayn, vorrei parlarti..” Disse invece Stephanie.
“Dimmi.”
“Non ora. Magari domani.. Sei libero la mattina?” Chiese.
“Credo di si.”
“Ti mando un messaggio stasera, grazie.”
“Figurati! Mi ha fatto piacere rivedervi, mi siete mancati in fondo.” Si sorrisero, complici come una volta, poi si salutarono ed entrarono nelle rispettive macchine.
Zayn tornò a casa che ormai erano le dieci di sera.
“Amore! Ma dove sei stato?” Chiese subito Lisa.
“Scusa, ero uscito a fare un giro, poi ho incontrato dei vecchi amici ed il tempo è volato senza che me ne accorgessi..” Lei annuì, poi lo baciò.
Zayn si ritrovò a pensare che ad una come Stephanie, Lisa sarebbe risultata senza dubbio indifferente.
Keira, invece, avrebbe sconvolto anche lei. Sarebbero andate d’accordo.
Scosse la testa, scacciando via i pensieri e sorridendo.
“Vado a farmi una doccia, tu hai già cenato?”
“Si, scusa.”
“Non preoccuparti, io non ho fame.”
“Sicuro? Guarda che..”
“Si, sicuro. Se vuoi andare a dormire vai..”
“Ti aspetto..”
“Come vuoi.” Poi sparì dietro la porta del bagno. Intanto Lisa, si era seduta sul divano.
Quel giorno era rimasta a pensare, mettendosi in testa più confusione di quanta non ne avesse già.
Aveva anche provato a ricontattare Keira, in qualche modo, ma non aveva ricevuto risposta.
Aveva pensato che magari stava dormendo, quindi si era ripromessa di riprovarci più tardi, dimenticandosene e rimanendo a telefono tutto il pomeriggio.
La vibrazione di un cellulare catturò la sua attenzione. Lanciò un’occhiata al tavolino di fronte a lei, vedendo il telefono di Zayn illuminarsi.
“Chi è Steph?” Gli chiese dieci minuti dopo, quando lui uscì dalla doccia.
Non aveva letto il messaggio, ma vedere il nome di una donna che non fosse lei sul telefono di Zayn le dava fastidio.
Sperò fosse solo qualche collega.
“E’ una mia amica, perché?” Rispose invece lui.
E senza saperlo, quella frase gli avrebbe fatto riavere Keira, in un modo o nell’altro.




Non dico niente, solo scusate il ritardo! c:
Che ve ne pare?
E secondo voi cosa succederà?
Scusate, ma devo scappare :3
ahahah bacii <3 C.

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Capitolo 20
*** I don't deserve him. ***





LA VERITA' NASCOSTA
I don't deserve him.





“E’ una mia amica, perché?” Una sua amica, certo.
Lisa sbuffò, mettendo a posto delle carte sulla scrivania.
Era nell’ufficio di Carter, lui l’aveva chiamata quella mattina chiedendole una mano per fare un po’ di pulizia e lei, seppur controvoglia, aveva accettato, quindi ora si trovava lì, dietro una scrivania immersa da fogli, penne e depliant.
Ma non era questo a farla sbuffare, purtroppo. Continuava a ripensare alla risposta che Zayn le aveva dato la sera prima.
Ed al modo in cui l’aveva liquidata subito dopo.

“Ho sonno, ti dispiace se vado a letto?” Chiese passandosi una mano sugli occhi.
“Vengo  con te.” Sorrise lei.
“No, non preoccuparti, sarebbe inutile, mi addormenterei subito, ho davvero sonno.” Disse, dandole le spalle e cominciando a salire.
E lei lo aveva preso come un chiaro segnale di allarme.
Poteva capitare che Zayn volesse rimanere da solo, ma ultimamente era capitato fin troppo spesso e poi era stato fuori tutto il pomeriggio.. Perché?


Quando lo stesso foglio le cadde per terra per l’ennesima volta, Lisa non trattenne un imprecazione e si lasciò cadere su una sedia.
Il suo sguardo volò distrattamente alla finestra, ma fu attratto da una figura familiare. Si avvicinò al vetro.
“Zayn?” Sussurrò, come per rendersene conto. Quando mise a fuoco la sua figura, notò che non era solo.
Una ragazza con i capelli biondi stava parlando. E lo aveva appena abbracciato dolcemente.
Lisa prese il cellulare e provò a chiamare Zayn. Lo vide prendere il telefono poi la chiamata fu interrotta. Aveva attaccato.
Piena di incredulità, tornò a sedersi, ancora più stralunata di prima.
“Tutto bene sorellina?” Le chiese Carter entrando nell’ufficio.
“No.” Si limitò a rispondere sbuffando di nuovo.
“Che hai?” Lei non rispose, indecisa, poi alla fine trovò le parole per liberarsi di quel peso che la opprimeva dalla sera prima.
“A Zayn è arrivato un messaggio di un’altra ragazza, ieri è stato fuori tutto il giorno ed appena è tornato è subito andato a dormire. E prima.. l’ho visto con una.. Tu pensi che..” Carter fece un sorriso beffardo.
“Che abbia un’altra?” Fissò sua sorella negli occhi, facendola rabbrividire.
“Si.” Disse infine, con voce ferma e decisa. Fu questione di un secondo, Carter vide gli occhi di Lisa passare dalla confusione, alla tristezza, alla quasi disperazione, poi la scintilla, come se avesse avuto un’idea improvvisa, la sorpresa, la felicità di aver trovato una soluzione e la fiducia in quell’idea.
Poi la vide alzarsi di scatto dalla sedia.
“Ti dispiace se faccio un salto a casa? Scusa se non ti ho aiutato molto, ma..”
“Fa niente, credo tu abbia cose più importanti a cui pensare..” Lei annuì, aprendo la porta.
“Ah, Lisa?” Si voltò verso suo fratello.
“Io te lo avevo detto.” Le disse semplicemente lui.
“Bastardo.” Sussurrò, prima di andarsene. Uscì dall’edificio e tornò di corsa a casa.
Presa dalla fretta e dall’adrenalina, dovette provare tre volte, prima di riuscire ad infilare le chiavi nella serratura.
Quando la porta si aprì, non si preoccupò neanche di chiudersela alle spalle, che corse subito in bagno.
“Keira?” Non ricevette risposta, ovviamente, quindi aprì l’acqua e lasciò che il lavandino si riempisse. Poi riprovò.
“Keira?” Ma l’acqua restò ferma al suo posto. Nessuna vibrazione, nessun rumore, nessuna luce spenta e riaccesa.
Era come se ci fosse solo lei in quella casa.
“Andiamo, rispondi!” Esclamò a denti stretti, dando un colpo al muro. Ma di nuovo, nessuna risposta.
“Ti prego, riguarda Zayn!” Aspettò qualche secondo, poi decise di parlare ugualmente, anche se non aveva ricevuto alcun segnale.
“Si sta vedendo con un’altra. Ho bisogno del tuo aiuto, cavolo, Keira!” Guardò il lavandino, ma tutto rimase immobile.
Per un secondo pensò di stare impazzendo. Magari aveva sognato tutto, Lisa non capiva più niente.
Guardò la chiave che aveva al collo, poi lo specchio.
Uscì dal bagno e si affrettò a svuotare l’armadio. Trattenne il respiro quando uno scatto le fece capire che la porta dietro lo specchio si era aperta.
Fece un passo, fino a sfiorare il vetro, poi ritirò la mano, quasi come se si fosse bruciata. Chiuse gli occhi, prima di far forza sulle braccia ed aprire la porta del bunker.
La prima cosa che vide fu il buio assoluto. Spalancò la porta più che poté, riuscendo però ad illuminare solo una parte della stanza.
Se lo fece bastare comunque e, preso un po’ di coraggio, entrò.
Si guardò intorno, facendo una smorfia quando vide in che condizioni era quella stanza, poi il suo sguardo volò ad una brandina, posizionata sotto uno specchio.
Lisa spalancò gli occhi quando capì che da lì si vedeva tutto ciò che accadeva nel bagno della camera di Zayn. Si avvicinò al letto solo quando notò una figura esile rannicchiataci sopra.
Si sporse verso la figura, notando con orrore che si trattava proprio di Keira. Aveva gli occhi chiusi, la pelle pallida in contrasto con l’oscurità della stanza e il corpo fin troppo magro per essere ancora in vita. Si portò una mano alla bocca, terrorizzata.
Provò a scuotere la ragazza, chiamandola più volte, poi, dopo aver sentito il rumore di un vetro rotto, cadde a terra priva di sensi.

---

Da quanto tempo non sentiva l’aria infrangersi contro la sua pelle?
Da quanto tempo non vedeva più colori?
Da quanto non si sentiva libera? La spiaggia, il mare, la stessa villa in cui aveva vissuto per due anni.. Sembrava tutto rimasto com’era prima.
Peccato che allo stesso tempo fosse tutto cambiato tragicamente.
“Scusami, ma ultimamente non ragiono più.” Aveva detto pochi minuti prima, chiudendosi la porta del bunker alle spalle.
Poi era scesa in salotto, respirando a pieni polmoni. Era andata in cucina e dopo aver bevuto, aveva osservato ogni particolare della stanza, con meraviglia.
Pensò che prima non aveva mai notato il piccolo quadro azzurro appeso accanto alla finestra, o la fantasia a quadri quasi invisibile che c’era sul lampadario.
E mai aveva apprezzato qualcosa come in quel momento. La visuale che le offriva quella finestra, la fece entusiasmare.
E Keira era stanca di guardare e basta, quindi non esitò a correre fuori e lasciare che i suoi piedi nudi entrassero in contatto con la sabbia.
Aveva sempre amato quel posto. Cranfield era, si, in periferia, ma per niente vicina alla costa.
Eppure, sul retro della villa di Zayn, non mancavano sabbia e acqua, che quel giorno era così cristallina e limpida da sembrare quasi di vetro.
Un ondata di ricordi la invase, e, nonostante credesse di aver finito le lacrime, Keira si ritrovò a piangere.
Continuava a darsi della stupida e forse lo era, ma allo stesso tempo, quell’esperienza le aveva insegnato più di quanto credesse.
Prima di tutto, non c’era una sola cosa che non aveva apprezzato da quando aveva messo piede fuori dal bunker.
Anche il particolare più stupido, niente le era sembrato così bello prima d’ora.
Aveva ricominciato a sorridere, godendosi la libertà. E forse avrebbe dovuto, ma per il momento non si sentiva in colpa.
Ora, voleva solo riavere indietro la sua vita. Per la prima volta, si ritrovò a pensare al suo lavoro.
Chissà cos’era successo in redazione in quel mese..
Magari il suo posto era stato assegnato a qualcun altro, magari stavano ancora aspettando che Keira tornasse.
E Samantha? Harry? Nana? Cos’avevano pensato di lei?
Troppi punti mancanti, troppe domande, ma altrettanta voglia di prendere in mano le redini e darsi delle risposte.
Il cellulare che aveva in tasca, sembrava bruciare e Keira si affrettò a prenderlo.
In quel momento le arrivarono miliardi di messaggi e telefonate perse, non solo da parte di Nana.
Si accorse, con dispiacere ma anche felicità, che Jade e Liam avevano provato a rintracciarla, che Sam ed Harry non si erano dimenticati di lei, che persino una sua vecchissima amica, che purtroppo si era trasferita e con la quale aveva perso i contatti, l’aveva chiamata in quel mese.
E poi c’era il suo nome. Zayn.
L’aveva chiamata anche lui, nonostante tutto. E più di una volta. Certo, non così tanto quanto Nana o Sam, ma comunque l’aveva chiamata.
E Keira capiva quanto fosse importante quel gesto.
Aveva visto il suo ragazzo distrutto, completamente senza forze e sapeva cosa pensasse.
La odiava perché se ne era andata, senza avvertire.
La odiava perché lo aveva illuso e poi gli aveva tolto ogni speranza.
La odiava- ma questo Keira l’aveva capito solo all’inizio dimenticandosene dopo- perché non riusciva a dimenticarla.
La odiava perché l’amava ancora, anche se lei non c’era più.
E sapere che nonostante questo, lui avesse provato a chiamarla, a cercarla, la faceva sentire tanto bene, quanto male.
Perché forse Zayn la odiava per ciò che gli aveva fatto, ma lei si odiava molto di più.
Si odiava molto più di quanto odiasse Lisa. Provava solo ribrezzo per se stessa.
E quando ripensò al bunker, seduta sulla riva della spiaggia, solo allora Keira si sentì in colpa davvero.

“Riguarda Zayn.” La voce di Lisa le era arrivata così speranzosa di una risposta che per un istante aveva anche pensato di alzarsi e colpire il tubo dell’acqua.
Però ci aveva ripensato non appena Lisa le aveva spiegato cos’era successo.
Credeva lui l’avesse tradita. Keira si lasciò sfuggire uno sbuffo divertito.
Possibile che Zayn desse quell’impressione? Perché chi gli stava accanto non capiva quanto invece fosse fortunato?
Il problema era proprio questo, però. Keira se ne era accorta, talmente tanto da avere paura.
 Lisa magari non lo aveva capito e il suo era solo un capriccio. Voleva Zayn tutto per se, e le serviva il suo aiuto.
Che poi, cosa le aveva fatto anche solo pensare che Keira avesse voluto aiutarla? Dopo tutto quello che le aveva fatto?
Anche lei si ritrovò a trattenere il fiato quando la porta del bunker scattò. Non poteva credere che sarebbe potuta uscire di li da un momento all’altro.
Non si mosse però, nonostante lo specchio rimase fermo al suo posto per qualche minuto.
Poi lo sentì aprirsi. Sentì qualcuno avvicinarsi al lettino, smettere di respirare per un istante, poi cominciare a scuoterla e chiamarla.
Senza farsi notare, Keira provò a raggiungere con la mano la bottiglia di vetro per terra.
Sorrise, quando ci riuscì, poi senza pensarci due volte, colpì Lisa e si alzò. La sua mente non ragionava più, la mancanza di aria le aveva dato al cervello e le provocazioni della ragazza non erano state d’aiuto. Prese la chiave del bunker e senza preoccuparsi di altro, uscì, lasciando il suo posto lì dentro a Lisa.

Però ora che ci ripensava, con le idee un po’ più chiare e l’odio verso se stessa, Keira si chiese se aveva fatto la cosa giusta.
E l’unica risposta che riuscì a darsi non era positiva.
Lisa non aveva fatto soffrire Zayn come lei aveva fatto.
E magari non l’avrebbe mai amato come lei, ma meritava di stare con lui più di Keira.
Zayn meritava qualcuno che lo facesse sorridere, non piangere fino allo sfinimento. E, anche se faceva male, Keira doveva ammettere che Zayn con Lisa era quasi felice.
Che diritto aveva lei di tornare dopo un mese, sconvolgere di nuovo la vita che lui stava provando a continuare, dopo che lei aveva rovinato tutto? Non poteva, semplicemente.
Si rigirò la collana tra le mani.
Di tornare in quel posto orribile non se ne parlava proprio. Forse era quello che si meritava, ma Keira non voleva tornarci.
Però neanche Lisa avrebbe dovuto rimanerci. Nonostante si fosse comportata da stronza, neanche lei meritava una fine del genere.
Si alzò, titubante, poi, dopo aver sospirato rassegnata, si avvicinò alla porta della cucina.
La aprì, ma proprio quando i suoi piedi toccarono il pavimento, il suo cuore cominciò a battere all’impazzata.
Non capiva cosa significasse, un innalzamento di pressione? Tachicardia? Si portò una mano in petto, ricevendo risposta non dal suo corpo, ma da una voce.
“Lisa? Ci sei? Perché la porta era aperta?” Zayn. 




Helloooo! :D
Ahahahah felici?
Keira è uscita da quel posto ed è liberaaaa!
yay! lol
ahahaha stranamente questo capitolo mi piace c:
Ma voi perchè mi state abbandonando lentamente? :'(
ksdjnds vabbè, lasciamo stare, oggi sono feliceee
perchè la scuola è finita e stamattina mi sono svegliata alle dieci
e mezza! *^*
Ok, non sembra estate, ma chissene!
AHAHAHA, la mia mente ha seriamente bisogno di una pausa, si.
:') vi lascio, secondo voi cosa accadrà??
Ripeto che  la fine della storia e quella del film sono diverse, tant'è vero che
il film finisce esattamente così, mentre la storia continuerà :)
ksdjcns va bienn, alla prossima (?)
Bacii <3 C.

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Capitolo 21
*** I remember all the times and all the words we said.. ***






LA VERITA' NASCOSTA.
I remember all the times and all the words we said..






Fece istintivamente un passo indietro. La voce di Zayn le arrivava ovattata, come se stesse per svenire da un momento all’altro.
Aveva passato ogni secondo chiusa in quel bunker a desiderare di rivederlo senza uno specchio tra loro, di poterci parlare, scusarsi ed abbracciarlo, ma ora, che era a pochi metri da lui, Keira si chiese se lo volesse davvero.
O meglio, se potesse, perché a volerlo lo voleva anche troppo. Però era ancora convinta di non meritarlo.
Richiuse la porta, facendo meno rumore possibile, si attaccò con le spalle al muro e scivolò fino a terra. Rimase lì a piangere silenziosamente, senza riuscire a trovare davvero una soluzione, poi si ricordò di Nana. Si portò il telefono all’orecchio dopo aver digitato il numero e quando la voce di sua nonna le arrivò, Keira si sentì ancora più in colpa.
“E’ uno scherzo?” Aveva risposto Nana, tirando su col naso.
“Nonna?” Sussurrò lei, parlando a bassa voce per la stupida paura che Zayn la trovasse.
“Chi parla?”
“Nonna, sono io, Keira!”
“Non.. Non è divertente.”
“Sono davvero Keira!”
“Ma lei è..”
“No, nonna, sono io! Sono qui!” Dall’altro lato, nessuno rispose.
“Nonna, ti prego..”
“Dimostramelo.”
“Cosa?”
“Di cosa abbiamo parlato l’ultima volta che ci siamo viste?”
“Del nonno, del bunker, di Zayn.” Si fermò, prendendo fiato, prima di ricominciare.
“Ascolta, dopo che te ne sei andata, ho fatto le valigie ed ho finito giusto in tempo, perché poi è tornato Zayn. Sono entrata di corsa in quel posto e.. nella fretta.. ho perso la chiave. Sono rimasta bloccata lì dentro un mese, nonna ed ora ho bisogno di te.” Ammise, sforzandosi  di trattenere le lacrime.
“Oh mio Dio, bambina mia, non posso crederci! Sei a casa? Stai bene? Come sei uscita? Sei..”
“Sto bene, più o meno. Tu dove sei? Posso raggiungerti?”
“Certo che si, tesoro! Sono a casa, vieni pure!”
“Grazie, arrivo.” Sorrise debolmente, prima di attaccare, lasciando Nana incredula e sconvolta.
Fece il giro della casa ancora attaccata al muro, poi quando arrivò sulla strada principale, si affrettò ad allontanarsi.
Neanche cinque minuti dopo, però, era tornata indietro, con un biglietto tra le mani. Appese la collana con la chiave alla maniglia della porta e provò ad incastrarci il biglietto, poi tornò sui suoi passi, diretta a casa di sua nonna. Si fermò in una cabina telefonica e chiamò l’ambulanza. L’unica cosa che disse fu l’indirizzo della villa di Zayn e chiese di fare in fretta, poi attaccò.
Arrivò a casa di Nana verso ora di pranzo, accolta da un abbraccio caloroso e dalle lacrime della nonna.
“Loro..” Provò a dire la donna sulla soglia di casa.
“Avevano detto che tu.. e invece..”
“Ehi nonna, tranquilla, sono qui.” Disse Keira stringendola a se. Dopo lo shock iniziale, Nana sembrava già essere tornata quella di sempre, solo un po’ più preoccupata per sua nipote.
“Cosa hai mangiato? E l’acqua? Dove l’hai presa?”
“Non ho mangiato e avevo preso una bottiglia d’acqua prima di entrare, non chiedermi perché.”
“Ma.. Che significa che non hai mangiato?”
“Non credevo di dover restare così a lungo, quindi non ho portato niente da mangiare e il cibo in scatola che c’era nei cassetti era davvero poco commestibile.” Spiegò, sistemandosi meglio sul divano.
“Come hai sopravvissuto per un intero mese Keira? E’ assurdo! Vieni con me.” La trascinò quasi di peso in cucina.
“Mangia questa, intanto cucino qualcosa di calorico.” La mora addentò la mela, sentendo conati di vomito subito dopo.
“No, lascia stare.” Bloccò sua nonna.
“Cosa vuol dire lascia stare?! Devi mangiare, sei quasi trasparente tesoro!”
“Non ho fame..”
“Come puoi non avere fame, dopo un mese?” Ci pensò su.
“Oh.. Dai qua.” Riprese la mela, poi sbucciò qualche altro frutto che Keira non riuscì a vedere e li frullò insieme. Poi prese una cannuccia.
“Bevi.” Le ordinò quasi. E lei obbedì, riuscendo però a bere solo tre quarti del frullato. Nana sospirò, sconsolata.
“Sai cosa significa, vero?” Le chiese facendole abbassare lo sguardo.
“Dai, andiamo.” Keira spalancò gli occhi, scuotendo la testa.
“No.”
“Keira..”
“No, nonna, ti prego.”
“Hai bisogno di aiuto piccola, io non posso fare molto..”
“Però..”
“Ho già provato il dolore di perderti, non voglio farlo di nuovo, Keira.” E dopo quella frase, la mora non se la sentì di ribattere ancora, quindi si alzò e seguì sua nonna in silenzio. Durante il tragitto in macchina, Keira provò a sfogarsi, raccontò a Nana tutto ciò che aveva passato in quel mese e si sentì un po’ più leggera, almeno fin quando l’edificio non si innalzò davanti a loro. Sua nonna fermò l’auto nel parcheggio dell’ospedale e quando scesero il rumore della sirena dell’ambulanza si fece sempre più vicino, fino a cessare del tutto.
Nana stava già entrando e Keira si voltò giusto in tempo per veder scendere dal camioncino quattro medici che sorreggevano una barella e un ragazzo piuttosto sconvolto.
Quando mise a fuoco la figura fu troppo tardi, perché gli occhi di Zayn avevano già trovato i suoi.
E fu come se finalmente la sua vita fosse completa di nuovo. Poi però, Keira corse via, interrompendo quel contatto.
Dopo aver raggiunto Nana, fu questione di attimi, prima che si ritrovasse a terra. Sentì la voce di sua nonna chiamarla preoccupata, mentre i suoni e le figure diventavano sempre meno distinguibili, poi un dolore lacerante allo stomaco e il buio.

-----

Un minuto prima sorrideva, felice di aver ritrovato la sua migliore amica, libero dopo essersi sfogato e sorpreso dopo una scoperta alquanto inaspettata, quello dopo Lisa era sparita nel nulla ed un’ambulanza era appena arrivata fuori casa sua. Zayn non era neanche riuscito a realizzare cosa stesse accadendo che si era ritrovato nel parcheggio di un ospedale, con la sua ragazza senza sensi e sanguinante.

“Secondo me parlarne ti farebbe bene. Da quanto ti tieni dentro tutto, Zayn?” Aveva chiesto Stephanie, dopo vari saluti ed un abbraccio confortante.
“Io non..”
“Keira Hamilton?” Aveva chiesto di nuovo, stavolta stupendolo. Rabbrividì al nome della ragazza, prima di rispondere.
“Tu.. Come fai a saperlo?” Steph aveva spalancato gli occhi.
“E’ lei? Mora, occhi verdi..” Zayn aveva annuito.
“Oh mio Dio.” Aveva esclamato Stephanie, portandosi una mano alla bocca.
“Come.. E’ morta?”
“I carabinieri dicono che l’hanno..” Non era riuscito a continuare, pensando alla brutalità di quella frase.
“Cosa Zayn? Ti prego.”
“Non posso, io..”
“ Ti scongiuro. Ho bisogno di saperlo.”
“Perché?”
“Perché lei era.. la mia migliore amica, insieme a Jade. Un po’ come te e Louis, noi tre eravamo inseparabili.” Il suo sguardo si era perso nel vuoto per un secondo, prima di tornare su quello di Zayn.
“Cosa le è successo?” Aveva chiesto infine. Lui, ancora un po’ scosso, si era deciso a risponderle e Stephanie non era riuscita più a trattenere le lacrime. Le braccia di Zayn l’avevano avvolta, provando a darle conforto.
Conforto che nonostante tutto mancava anche a lui. […]
“E tu come stai?” Aveva domandato, dopo essersi ripresa del tutto e dopo una lunga passeggiata.
“Io?” Uno sbuffo divertito era uscito dalle labbra del moro.
“Mentirei se dicessi che non mi manca. Però sto provando ad andare avanti e smettere di ricordare.”

Eppure ora, quel ‘andare avanti’ coincideva perfettamente con il ‘ricordare’.
Perché i suoi occhi avevano appena incrociato quelli verdi di Keira e lui era convinto, al cento per cento di non stare sbagliando.
Quella era proprio lei, non un’illusione, ne un miraggio, ne niente del genere.
Era Keira, in carne ed ossa. E perso nelle sue iridi verdi, Zayn non pensò neanche un secondo che non era possibile.
Non ne ebbe il tempo, perché una sensazione di pace lo invase immediatamente, facendogli dimenticare persino di Lisa e dei dottori che stavano entrando in quel momento in ospedale.
Non ne ebbe il tempo, perché subito dopo, Keira si era voltata e stava correndo via.
Stava scappando, di nuovo.
E lui non stava facendo niente per impedirglielo, di nuovo.
In un battito di ciglia, Zayn vide gli ultimi due anni scorrergli davanti.
Rivide ogni singolo dettaglio in un tempo così breve da sembrargli quasi irreale.
L’attrazione che aveva provato la prima volta che aveva visto Keira a casa di Liam, la strana sensazione all’altezza del petto quando l’aveva baciata, la felicità di averla rivista il giorno dopo, le notti in bianco per trovare il coraggio di chiamarla, la loro strana amicizia fatta di baci rubati, la sua dichiarazione, la felicità negli occhi di Keira e le farfalle nello stomaco, ogni luogo, ogni emozione, ogni sorriso, ogni risata..
La sua gelosia ogni volta che un ragazzo si girava a guardarla, l’insicurezza di lei, la sua bellezza non convenzionale che Zayn amava da morire, il sorriso che aveva ogni volta che lui suonava, i brividi che lui provava quando leggeva i suoi articoli, la sensazione di essere completo ogni volta che facevano l’amore, i battiti accelerati del cuore quando si baciavano, la sorpresa negli occhi ad ogni bacio rubato, l’amore allo stato puro che entrambi si erano lasciati sfuggire dalle mani per chissà quale stupidaggine.
Ma stavolta non sarebbe andata così. Corse all’interno dell’edificio, sperando andasse tutto bene.
Ispezionò velocemente tutto il primo piano, senza trovarla.
Fece la stessa cosa con il secondo, poi il terzo e il quarto, ma di Keira nessuna traccia.
Per un secondo nella sua testa passò l’idea che forse aveva immaginato tutto.
Idea che però si affrettò a scacciare. Perché lei c’era davvero.
Non sarebbe rabbrividito in quel modo, se l’avesse solo immaginata.
Non si sarebbe sentito così in pace con se stesso, altrimenti.
Provò a chiedere informazioni, ma a quanto pare, nessuno l’aveva vista.
“Zayn?” Si voltò di scatto.
“Nana!” Esclamò raggiungendola.
“E’ qui, vero?” Chiese subito. La donna annuì, mordendosi il labbro inferiore.
“Dove?” Lei indicò una porta alle sue spalle. Zayn non se lo fece ripetere due volte, entrò. E la vide.
Sorrise, prima di rendersi conto delle condizioni in cui si trovava. E tutto sembrò crollare di nuovo.




Sorpresaaaaa :D
Daiii, ho fatto prestissimo! *^*
kjdsn Sappiate che ho aggiornato solo per voi, perchè VI AMO, non ho parole!
Cioè, 8 recensioni! Scherziamo? IO VI AMO, siete stupende, grazie!
sdkjn
Passando al capitolo, che ne pensate?
Dai, alla fine almeno si sono incontrati u.u
Si capisce cosa succede a Keira?
No, perchè non sono tanto sicura di averlo descritto bene, se
non era chiaro ditemelo pure! Ah e scusate se non è il massimo :')
skdj va biennnn, vi lascio crazy mofos!
AHHAAHHAHHAAHAHAHHAAHAH Niall è impazzito
ed io sono morta dalle risate quando l'ho letto!
AHAHAHHAHAAH non che abbia tutti i torti eh..
Ahahahah, va bene, vi lascio, alla prossima!
Bacii <3 C.

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Capitolo 22
*** She's awake.. ***






LA VERITA' NASCOSTA
She's awake..






Zayn era seduto su quella sedia da almeno tre ore, senza neppure sapere il perchè.
Era entrato in quella stanza sotto indicazione di Nana, aveva visto Keira immobile su un lettino ed un dottore che la sommergeva di flebo, il mondo sembrava aver smesso di girare, ma nessuno gli aveva ancora spiegato cosa fosse successo. Il medico era uscito di fretta, senza calcolarlo minimamente e lui era rimasto li, con l’unica consapevolezza di non voler andare via senza di lei.
Stava quasi per addormentarsi, quando Nana entrò nella camera.
“Come stai?” Chiese subito lei.
“Cos’è successo?” Domandò ignorandola.
“E’ una lunga storia..”
“Dov’era? La polizia aveva detto che..”
“No, non era lei. Ho parlato poco fa con l’agente, probabilmente era una sua collega di lavoro o qualcuno che era stato a contatto con lei ultimamente.”
“E lei dov’era?”
“E’ una lunga storia..” Ripeté la donna.
“E mi sembri abbastanza stanco per stare a sentirla tutta.” Continuò.
“Almeno, è grave?” Chiese lui guardando Keira.
“E’ in stato avanzato di anoressia.” Quello che arrivò alle orecchie di Zayn fu un sussurro, tanto debole che gli sembrò di averlo sognato.
“Cosa?” Quando Nana ripeté a voce più alta ciò che aveva detto, lui si rifiutò quasi di crederle.
“Com’è possibile? Perché?!”
“Non ha mangiato niente per un intero mese. Prima ho provato a darle una mela, ma non l’ha mangiata e poi è svenuta. Il dottore dice che non è la prima volta che sviene. E’ così.. Non puoi neanche immaginare quanto mi senta in colpa per..” Si bloccò.
“Perché ha smesso di mangiare?” Chiese Zayn, ignorando l’ultima frase.
“E’.. a causa mia?” Sussurrò, stringendo più forte la mano della sua ragazza. Incredibile come si ostinasse a chiamarla così, quando ormai non lo era più.
“No, no, è solo colpa mia! Non avrei dovuto mai parlarle di quel posto e..”
“Quale posto?”
“E’ una storia lunga.” Disse per la terza volta.
“Senti Nana, io non.. Tu non hai la più pallida idea di quanto mi sia mancata, di quanto sia stato male in questo periodo quindi sai quanto può importarmene della lunghezza della tua storia? Voglio solo sapere cosa le è successo ed assicurarmi che stia bene.” Rispose lui sospirando.
“Vorrei saperlo anch’io Zayn.” Disse abbassando lo sguardo.
“E credo sia lei a dovertene parlare.” Proseguì.
“Zayn Malik?” Un dottore entrò nella stanza proprio in quel momento, catturando la loro attenzione.
“Si?”
“La signorina Grace si è appena svegliata. Niente di grave, per fortuna, ma continua a chiedere di lei e una certa Kayla o qualcosa dell genere..” Zayn aggrottò le sopracciglia in un espressione confusa
“Kayla?”
“Non lo so, se vuole seguirmi le mostro la stanza..” E quella fu la prima volta che Zayn si ritrovò a scegliere. Il suo sguardo passò da Nana a Keira, poi al dottore, infine di nuovo a Keira.
“Se vuoi andare vai, resto io qui.” Lui rimase in silenzio, accogliendo quell’offerta silenziosa di Nana.
“Se succede anche la più insignificante delle cose, chiamami.” La avvisò alzandosi. Lei annuì, sorridendo debolmente.
“Grazie Nana.” Disse infine, uscendo senza darle il tempo di rispondere. E lei sorrise di nuovo, perché sapeva che era sincero.

Il medico lo condusse fino ad una camera del piano di sopra.
“Prego.” Disse indicando la porta, prima di sparire nel lungo corridoio. Zayn respirò profondamente, prima di decidersi ad entrare.
“Zayn?” Parlò subito Lisa in un sussurro.
“Ehi.”
“Dov’è Keira?” Lui la guardò.
“Come fai a sapere che è qui?” Le chiese. Lisa sbarrò gli occhi.
“Qui?”
“E’.. lascia perdere, te lo spiego dopo. Come ti senti?”
“Mi fa solo un po’ male la testa, ma sto bene. Per fortuna il colpo non era tanto forte..”
“Cos’è successo?”
“Io..” Chiuse gli occhi per un secondo, prima di riaprirli.
“Ho scoperto dov’è stata in questi mesi. Non era morta lei era solo.. intrappolata.”
“Chi?” Chiese ingenuamente Zayn.
“Keira.” E lui si posizionò meglio sulla sedia, pronto ad ascoltare ogni singola parola.
“Intrappolata?”
“Dietro lo specchio, nella tua stanza.. C’è un bunker. Sai, tipo quelli che si vedono in televisione nei documentari.. Non ti sei mai chiesto perché non riuscissero a vendere la casa?” E non ci fu bisogno che Lisa aggiungesse altro, perché ogni cosa gli parve avere un senso, ora.
“Come ci è finita lì?”
“Non lo so. So solo che il fantasma di cui ti parlavo l’altro giorno, in realtà era lei. E quando l’ho capito ho provato a liberarla e lei mi ha rotto qualcosa in testa. Il resto già lo sai, immagino..”
“E’ assurdo, perché avrebbe dovuto colpirti se tu la stavi aiutando?”
“Non lo so, amore. Quella ragazza è strana e sinceramente mi fa paura.. Cosa ci fa qui?”
“A questo punto immagino che in quel posto non ci fosse niente da mangiare..”
“E questo cosa c’entra?”
“E’.. E’ svenuta. E’ diventata.. anoressica, anche se probabilmente non avrebbe voluto.” Si decise a spiegare infine lui.
“Ohw.” Zayn puntò lo sguardo in quello di Lisa ed in un secondo quella stanza sembrò essere troppo stretta per starci in due.
“Riposati, io vado a prendere un po’ d’aria.” Disse stampandole un bacio fugace sulla fronte. Lisa gli bloccò il polso, trattenendolo.
“Ti amo.” Disse con gli occhi socchiusi per la stanchezza. Lui le scostò una ciocca di capelli dietro l’orecchio, poi premette leggermente le labbra sulle sue.
“Dormi..” Sussurrò dolcemente infine, prima di uscire.
In cinque minuti, si ritrovò in un piccolo spazio aperto, sul retro dell’ospedale. Non si preoccupò neanche di chi lo circondasse, si lasciò cadere su una panchina e appoggiò la testa sui palmi delle mani.
Troppe cose in troppo poco tempo da assimilare.
Prima di tutto, Keira non era morta. Era rimasta chiusa in una stanza per un mese o poco più, senza cibo ed ora era in ospedale e la situazione era probabilmente più grave di quanto credesse. Lisa, d’altro canto, fino a quel momento non aveva dato segni di tristezza o disagio. Era sembrata felice, soprattutto negli ultimi giorni, quando lui le aveva dedicato un po’ di tempo un più. Poi aveva scoperto il luogo in cui Keira era intrappolata e l’aveva salvata, ricevendo in cambio una bella botta in testa. I medici si erano presentati a casa sua, con una chiave ed un biglietto tra le mani, avevano armeggiato con qualcosa nell’armadio, poi avevano preso il corpo privo di sensi di Lisa e l’avevano portata in ospedale. Ora stava di nuovo bene, ma Keira no.
Ripensandoci, quella storia non aveva un filo logico.
Perché Keira sarebbe dovuta entrare in quel posto e rimanerci intrappolata? Lisa come aveva scoperto che fosse lì? E perché Keira avrebbe dovuto colpirla?
Nei due anni in cui erano stati insieme, gli era sempre apparsa come la persona più dolce del mondo. Stronza, a volte, ma comunque in un modo adorabile. E, dopo il racconto di Stephanie sulla loro amicizia, quella mattina, aveva continuato a vederla in questo modo. Keira non avrebbe mai fatto una cosa del genere.
Eppure lui l’aveva visto con i suoi occhi. Ogni punto di quella faccenda era vero.
Doveva esserci qualcos’altro, per forza.
“Zayn?” Alzò di scatto la testa, notando un bambino di fronte a lui.
“Matthew! Cosa ci fai qui?” Lui alzò le spalle.
“Papà mi ha detto di venire qui, perché nella stanza davo fastidio.” Zayn sorrise.
“Perché siete venuti?”
“Non lo so, mamma ha detto che dovevano controllare una cosa..” Rispose distrattamente calciando l’aria.
“Ah..” Annuì, pensando alla gravidanza di Stephanie.
“Tu perché sei qui?”
“La mia fidanzata non si sentiva bene.” Rispose, non sapendo davvero se si stesse riferendo a Lisa o Keira.
“Oh, ed ora sta bene?”
“Diciamo di si.” Disse semplicemente. Matt si sedette accanto a lui.
“Com’è essere fidanzati?” Chiese guardandolo.
“Com’è? Bhe, dipende!”
“Da cosa?”
“Dalla tua ragazza e da quanto le vuoi bene.” Il bambino sembrò pensarci su.
“Per te com’è?” Chiese infine.
“Prima era bellissimo.”
“Ed ora?”
“Ora è ok, credo..”
“Bellissimo è meglio di ok..” Notò Matthew.
“Si, immagino di si.”
“E perché ora è solo ok?”
“E perché fai tutte queste domande?” Lo prese in giro Zayn, evitando di rispondere. Lui arrossì lievemente.
“Nella mia scuola c’è una bambina molto carina.. Però ho paura di chiederle di fidanzarci.”
“Perché pensi che possa dirti di no?”
“No, anche io piaccio a lei.”
“Allora qual è il problema?” Il bambino incrociò le braccia al petto, assumendo un espressione piuttosto arrabbiata.
“Perché nelle favole si fidanzano tutti, ma sono cose da femmina! I supereroi non hanno una fidanzata.”
“Come no? Certo che ce l’hanno.”
“Si, ma quelli che ce l’hanno perdono sempre per amore. Io non voglio perdere.” Zayn rise sommessamente, provando a non farsi vedere. Quel bambino lo divertiva troppo, da un lato era proprio uguale a Louis.
“Lo sai che io prima mi sentivo proprio un supereroe?” Chiese Zayn, scompigliandogli i capelli.
“Quando era bellissimo?” Domandò Matt. Lui annuì.
“Perché?”
“Perché ogni volta che la mia ragazza mi dava un bacio era come un premio. Come se avessi vinto, capisci?”
“Un premio?”
“Si! E poi guarda che un supereroe non deve per forza solo salvare il mondo.”
“E qual’era la tua missione?” Zayn alzò gli angoli delle labbra, vedendo l’immagine felice di Keira davanti a se.
“Farla sorridere ed avere un bacio come premio.” Ribadì.
 “Quindi secondo te dovrei chiedere a Julie di metterci insieme?” Lui tornò a guardare Matthew, ritornando con la mente al discorso principale.
“Julie è la bambina che ti piace?” Dopo aver ricevuto un cenno d’assenso, Zayn annuì.
“Allora si, dovresti chiederglielo appena torni a scuola.”
 “Bello!” Esclamò il bambino, probabilmente esaltato all’idea. Lui rise, facendo volare lo sguardo alla porta di ingresso dell’ospedale.
E quando vide Nana sorridergli dolcemente, come se avesse sentito ogni parola, si alzò dalla panchina.
“Novità?” Chiese subito alla donna.
“Non credo sia psicologicamente pronta per parlare con te, ma si è svegliata.” Nonostante tutto, Zayn sorrise.
“Grazie. Che dici campione, andiamo a vedere se mamma ha finito i controlli?” Chiese poi, rivolgendosi a Matt che annuì vigorosamente.
“Arrivo tra poco, non voglio parlare, mi basta vederla.” Disse infine a Nana, prima di rientrare.
“Grazie Zayn.” E allo stesso modo in cui lei aveva reagito prima, anche Zayn sorrise, perché sapeva che era sincera.





Ciaoooo c:
Sappiate che non so cosa sia uscito perchè
non avevo ispirazione :')
UHHH, ma cioè, dai, questi sono tempi record! skdjnk
Non ho mai aggiornato ogni due giorni, infatti, I'm sorry, ma credo che dovrete
aspettare di più per il prossimo. o forse no, dipende.
HAAHAHAHAH , ho già detto che vi amo? *^*
No? Bhe VI AMO <3
skdjnsdk va bien, vi lascio al vostro destino, spero di riuscire
ad aggiornare in fretta. sdkjn
Grazie di tuttooo :D
Bacii <3 C:

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Capitolo 23
*** I'm sorry. ***






LA VERITA' NASCOSTA.
I'm sorry.







Erano dieci minuti che parlavano ininterrottamente, anche se in quella stanza non c’era nessun suono.
Dentro di se, Zayn sentiva quella sensazione familiare che lo aveva accompagnato nei due anni precedenti, qualcosa che si agitava all’interno del petto, ma che era terribilmente bello e appagante.
Nessuno dei due aveva distolto lo sguardo un solo secondo, forse ad entrambi mancava il coraggio.
Attraverso quelle occhiate si stavano raccontando, si stavano chiarendo, chiedendo scusa e perdonando.
Ed era dieci minuti che andavano avanti così.
“Mi dispiace.” Disse per prima Keira. Lui si limitò a tentare di fermare i battiti del suo cuore, che erano accelerati al solo sentire la sua voce dopo un intero mese.  Gli era mancata così tanto che l’unica cosa che riuscì a fare, fu avvicinarsi a lei. Entrambi si ritrovarono a trattenere il fiato.
“Per cosa?” Lei sembrò pensarci un secondo, ma quando aprì la bocca per rispondere, lui la precedette.
“Per aver colpito Lisa? Per aver pensato che ti tradissi davvero? O forse per essertene andata? Anzi no, ti dispiace per avermi ridotto così, Keira?” Lei chiuse gli occhi, incassando il colpo. Lui si morse il labbro inferiore, pentendosi subito del modo in cui aveva parlato.
“Scusami.” Ripeté lei.
“Credi che basti?”
“Zayn..”
“Cosa Keira? Cosa?” Chiese stanco. Non voleva trattarla in quella maniera, ma il mese terribile che aveva attraversato sembrava colpirlo così forte in quel momento..
“Non avrei mai voluto farti del male, credimi.” Lui annuì, abbassano la testa. Uno strano silenzio scese nella stanza, diverso da quello che c’era stato fino a pochi secondi prima. Questo era quasi imbarazzante, bisognoso di essere riempito subito.
E a romperlo fu proprio Keira, con un gemito spezzato che non riuscì a trattenere.
“Stai bene?” Zayn fu subito accanto a lei, preoccupato.
“S.. Si.” Riuscì a sussurrare, tossendo.
“Che ti fa male?”
“N.. Niente, sto bene.”
“Keira..”
“Niente, davvero.” Un altro colpo di tosse la tradì appena finì la frase. Zayn la guardò, a metà tra il severo e il preoccupato.
“Cosa ti fa male?” Ripeté.
“La pancia.” Si decise a rispondere. Lui chiuse gli occhi, imprecando mentalmente.
“Perché ti sei chiusa lì dentro?”
“Dove?”
“Lo sai..”
“Tu come..”
“Lisa.” Rispose subito, senza lasciarle il tempo di finire la domanda. Quel nome, detto da lui con voce così ferma, fece sussultare entrambi.
“Mi dispiace.” Disse Keira per la terza volta.
“Non mi hai risposto.” Le fece notare Zayn. Lei gemette di nuovo e lui, senza neanche accorgersene, prese a massaggiarle la pancia. Lei arrossì di colpo, sentendosi come una ragazzina alle prime armi. Peccato che tutto quello che stesse passando fosse molto più complicato di una semplice prima cotta..
“E’ una storia lunga.” Zayn sbuffò, fermando un secondo il movimento delle mani.
“E’ la stessa cosa che continua a ripetere Nana, ma con tutto il tempo che è passato da quando sei qui me l’avreste raccontata cinque volte, quindi ti prego, spiegami, perché non ci capisco più niente.” Ammise, riprendendo il massaggio.
E lei lo fece. Dopo aver preso un respiro profondo, chiuse gli occhi e parlò, lasciando che ogni cosa che le venisse in mente uscisse fuori dalle sue labbra, lasciando che il peso che aveva sul petto si alleggerisse, che il tocco di Zayn sul camice che aveva addosso le rilassasse i nervi.
Fu sincera al cento per cento, scordandosi persino chi fosse il suo interlocutore. Quando ebbe finito e riaprì gli occhi, lo sguardo di Zayn, sull’orlo delle lacrime, la investì in pieno. E la fece sentire peggio di quanto pensasse, perché un conto era immaginare il dolore che gli aveva provocato, un altro era vederlo con i propri occhi. E non c’era niente che potesse fare per rimediare. Niente, se non lasciargli ogni decisione finale, se non lasciarlo libero di fare ciò che voleva, anche se questo significava uscire dalla sua vita per sempre.
Dal lato suo, Zayn non sapeva più cosa pensare. Tutto gli era più chiaro, strano, ma comunque chiaro.
Eppure c’era ancora qualcosa che non quadrava. La versione, seppur ridotta, che Lisa gli aveva dato era diversa da quella di Keira. Però entrambe gli erano sembrate sincere durante il racconto. Non sapeva a chi credere, avrebbe voluto fidarsi di Keira, ma non aveva certezze, così come non ne aveva con Lisa.
“Scusa. Mi dispiace da morire Zayn, io..” Lui si riscosse dai suoi pensieri, notando solo in quel momento i singhiozzi che lei aveva trattenuto e le lacrime che ora scendevano libere sulle sue guancie. Non ce la fece a fare finta di nulla, ad ignorarla semplicemente.
“Ehi, no, non piangere.. va tutto bene.” Disse, anche se non era vero. Ed in un secondo, si ritrovò stretto al corpo di Keira.
“Shh..” Le sussurrò, prima di baciarle i capelli.
Quando, un ora dopo, uscì da quella stanza, Zayn era confuso e leggermente impaurito. Per tutto il tempo che era rimasto con lei, nonostante sentisse il cuore battere all’impazzata e, se possibile, accelerare ogni volta che si erano sfiorati o abbracciati, non aveva provato quella sensazione indescrivibile allo stomaco che provava prima che quel casino accadesse. Era come se in quel mese qualcosa fosse cambiato, come se i suoi sforzi per dimenticarla avessero cominciato ad avere effetto, seppure avesse pensato più volte il contrario.
Ora, Keira stava parlando con Nana e lui aveva un tremendo bisogno di vedere Lisa per capire a fondo cosa fosse successo.
Salì al piano di sopra e quando aprì la porta della stanza, lei stava ancora dormendo.
Si avvicinò al letto e si fermò. I capelli biondi e il corpo in forma erano così diversi dai capelli neri di Keira e dal suo corpo eccessivamente magro.
Ed anche se fino a due ore prima Zayn aveva pensato che la sua Keira fosse inevitabilmente più bella anche in quello stato, ora, vedendo Lisa dormire così innocentemente, l’aria serena così in contrasto con la sua e il respiro regolare che lo calmava inspiegabilmente, si ritrovò a pensare che anche lei era una delle più belle ragazze che avesse visto.
Si sedette sulla sedia, accanto al letto, poi rimase immobile, indeciso se svegliarla o lasciarla riposare. Ogni dubbio fu spazzato via quando gli occhi di Lisa si aprirono lentamente.
“Zayn?”
“Ehi..” Lei si mise seduta, stropicciandosi gli occhi.
“Come ti senti?” Le chiese lui.
“Molto meglio.”
“Bene.”
“Dove sei andato?”
“A fare un giro.”
“Prima è venuto Carter.”
“Ah si?”
“Si, abbiamo litigato.”
“Perché?” Lei scosse la testa.
“Stupidaggini. A volte è abbastanza immaturo..”
“Mi dispiace.” Disse lui.
“Non preoccuparti, faremo pace.”
“Sicuro.” Lisa sorrise, facendo intrecciare le loro mani.
“Novità?” Chiese.
“Riguardo..?” Lei alzò le spalle.
“Tutto.” Zayn abbassò lo sguardo.
“Ho parlato con Keira.”
“Cosa?!”
“Si, mi ha raccontato tutto.” Gli occhi di Lisa si allargarono leggermente, prima di chiudersi e riaprirsi ripetutamente.
“Cosa ti ha detto?”
“Che quando hai saputo che era lì dentro non l’hai liberata. Che hai aspettato che Stephanie ti facesse ingelosire e che le hai aperto solo per chiederle aiuto.” I suoi occhi la scrutarono a lungo, senza parlare.
“E’ vero?” Chiese infine.
“No.”
“Lisa..”
“Non mi credi?”
“Io.. Non lo so.”
“Zayn!” Lo rimproverò quasi.
“Non lo so Lisa, è tutto così complicato.. Io non ci capisco più niente e le vostre versioni mi stanno solo confondendo.. Dimmi la verità, ti prego.”
“Ok, va bene, ammetto che non le ho aperto subito. Ma solo perché eri arrivato tu e non avevo tempo, non perché non volessi farlo.” I suoi occhi si assottigliarono.
“E perché non mi hai detto niente?”
“Perché.. perché..” Lui la incitò a parlare con un gesto della mano e lei disse la prima cosa che le venne in mente.
“Me ne sono dimenticata.”
“Cosa?”
“Non lo so, non mi ricordo niente di quella sera..”
“Mi hai appena detto che non l’hai liberata perché sono arrivato io e prima mi hai raccontato per filo e per segno ciò che è successo, com’è che ora non ricordi niente?”
“Non lo so.. Ho solo un ricordo sfocato, forse la botta mi ha fatto perdere qualche ricordo..” Quella storia faceva acqua da tutte le parti e Zayn ebbe la conferma che ciò che aveva raccontato Keira era la verità.
“Lisa, perché non mi dici la verità e basta?”
“E’ vero..” Provò a controbattere. Lui la guardò, sapendo che stava mentendo.
“Non ti arrabbierai?” Cedette infine lei.
“Dipende.” Prese un respiro, prima di cominciare a parlare.
“Non le ho aperto davvero perché sei arrivato tu e non te l’ho detto perché mi avevi chiesto di uscire ed era una cosa che non capitava spesso quindi ho pensato che per Keira un giorno in più, uno in meno, che differenza faceva?”
“Solo per questo?”
“Si, giuro.” Disse, ovviamente mentendo. Lui sospirò, annuendo.
“Cosa succederà ora?” Chiese lei, temendo la risposta.
“In che senso?”
“Mi hai sempre detto che non amavi più Keira, ma ora che l’hai rivista è cambiato qualcosa?” Lui si avvalse della facoltà di non rispondere.
“Zayn?”
“Non lo so. E’.. strano, non l’ho ancora capito.”
“Sai che devi decidere, vero?”
“Si, ma non ora.”
“E che vuoi fare nel frattempo?”
“Io.. credo che abbiamo bisogno di una pausa.”
“Una pausa?” Chiese lei sbarrando gli occhi.
“Si. Scusami Lisa, ma ora come ora sono terribilmente confuso e non ho la più pallida idea di cosa fare.”
“Ma..”
“E’ meglio così, credimi.”
“Zayn..”
“Scusa.” Ripeté, prima di uscire dalla stanza. Scese al piano di sotto, pronto a tornare a casa, ma quando passò accanto alla camera di Keira non poté fare a meno di fermarsi a guardare attraverso il vetro. Aveva appena visto Matthew entrare e non riuscì a trattenere un sorriso quando vide Stephanie ridere tra le lacrime, mentre Matt parlava con Keira. Il bambino si avvicinò a darle un bacio ed in quel momento gli occhi di Keira incontrarono quelli di Zayn.
Lui scosse di poco la testa, prima di riprendere a camminare.
Uscì dall’ospedale, sperando di dimenticare tutto e sperando che ogni cosa tornasse al suo posto.
Quando salì in macchina e chiuse gli occhi per un istante, due occhi gli si presentarono immediatamente davanti.
E se pensate che quella fosse la risposta ad ogni sua domanda, vi sbagliate, perché quegli occhi erano diversi. Uno di un verde scintillante, misterioso, profondo e pieno zeppo di emozioni illeggibili. L’altro nero, prevedibile, lucido e quasi cristallino, che trasmetteva sicurezza.
La notte e il giorno, il fuoco e l’acqua, il buio e la luce. Keira e Lisa.






Eccomiiii!
sdkjn innanzitutto grazie mille a tutte, non
potete immaginare quanto vi ami! *^*
Sarò breve, perchè il mio computer sta andando a fuoco :')
Che ne pensate?
Il momento di scegliere si sta avvicinando sempre di più, ma ci vorrà ancora un po'
perchè Zayn capisca con chi delle due vuole davvero stare..
Secondo voi chi sceglierà?
Se c'è qualche parte in cui non sono stata chiara avvisatemi che
provo a rispiegarla meglio :')
ksjdnsk va bene, mi dissolvo. AHAHAHHA
Bacii <3 C.

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Capitolo 24
*** You're back! ***






LA VERITA' NASCOSTA.
You're back!






Invece di tornare a casa, Zayn decise di fermarsi al bar di Samantha ed Harry.
Quando entrò dietro il bancone non c’era nessuno anche se il locale era più pieno del solito. Si sedette ad uno dei tavolini vicino alla vetrata, poi lasciò che i pensieri prendessero il sopravvento su di lui.
Ora che si era assicurato che sia Lisa che Keira stessero bene, aveva deciso di stare lontano da entrambe.
Sapeva che nessuna delle due probabilmente lo avrebbe aspettato per sempre, quindi sperò di capire in fretta cosa provasse davvero.
Perché si, era sicuro di amare Keira, ma ultimamente anche Lisa non gli era indifferente. E cominciava ad avere paura che il suo amore per Keira fosse legato solo ai ricordi.
Erano i momenti che avevano passato insieme a fargli provare quelle cose? A fargli battere il cuore?
Se la risposta era si, Zayn sapeva che avrebbe potuto costruire tutto quello anche con qualcun altro. Qualcuno tipo Lisa.
Eppure c’erano domande anche per quanto riguardava lei.
Cosa gli aveva fatto cambiare idea sul suo conto da un giorno all’altro? Perché ne era sicuro, fino a tre giorni prima non provava niente di speciale per la bionda. Attrazione fisica, ma niente di più. E allora perché ora si sentiva stranamente bene in sua presenza?
“Buona sera! Vuole ordinare?” Si voltò di scatto. Una ragazza sui diciotto anni, bassina e piena di lentiggini gli sorrise.
“Salve. Un caffè macchiato, grazie.” Rispose, confuso. Chi era quella?
“Arriva subito.” Lei arrossì, prima di andare via.
“Ti sembra il caso? Andiamo, lasciami! Dai!” Urlò una voce familiare interrotta dalle risate, entrando nel bar.
“Sto aspettando ancora le tue scuse, mia cara.” Stavolta, al contrario di prima, era stata una voce maschile a parlare e, seppure Zayn fosse di spalle, si accorse che stava sorridendo.
“Scordatelo.”
“L’hai voluto tu.” La ragazza riprese a ridere e Zayn si decise a voltarsi verso l’ingresso. Guardò la coppia per un attimo, soffermandosi sul ragazzo. Avevano la sua età, più o meno, le mani di lui stavano solleticando la pancia di lei e un sorriso era stampato sul volto di entrambi.
“Basta!” Urlò di nuovo la ragazza, prima che lui si decidesse a lasciarla in pace. Le rubò un bacio, poi la trascinò in un tavolo poco distante da quello in cui era seduto Zayn, cercando di nascondersi dall’attenzione di tutti i clienti, che le urla e le risate avevano fatto incuriosire.
Per un secondo, al loro posto Zayn rivide se stesso e Keira e si ritrovò a sorridere.
Smise un secondo dopo, ripensando a ciò che si stava chiedendo. Era legato ai loro ricordi o a lei?
“Zayn!” Guardò verso il bancone, sorridendo a Samantha.
“Ehi! Dov’eri finita?” Lei si tolse il grembiule ed in un secondo si ritrovò di fronte a lui.
“Harry dopo tutto questo tempo non ha ancora imparato dove mettere i bicchieri di carta, è stressante.” Spiegò facendo ridere il moro.
“Come va?”
“Bene, ultimamente la clientela è aumentata, infatti abbiamo dovuto assumere Helen!” Lui ripensò alla ragazza che gli aveva preso l’ordinazione, poi annuì.
“Novità su.. Keira?”
“Si, è tornata.”
“Davvero?! E dov’è ora?” Zayn abbassò lo sguardo.
“In ospedale. E’ complicato da spiegare, ma se vuoi puoi andare a trovarla..” Sam annuì.
“Ma sta bene?”
“Abbastanza, non preoccuparti.” Lei sorrise, poi si alzò, richiamata da un cliente in fondo alla sala.
“Ci vediamo dopo, devo andare.”
“Certo, buon lavoro!” Quando Samantha si fu allontanata, lui prese a guardare fuori. Era pieno di turisti, ce n’erano molti in quel periodo dell’anno, anche se non si sapeva il perché. Cranfield non era certo una località che le persone avrebbero voluto visitare!
La gente passeggiava, chi di fretta, chi godendosi la serata, chi ancora che rientrava in casa. Nessuno sembrava sul punto di dover prendere una decisione, ma magari era solo apparenza. In fondo, neanche di lui si sarebbe detto questo. Fu una voce femminile ad interrompere nuovamente i suoi pensieri.
“Zayn.. Malik?” Alzò la testa verso la ragazza, notando la coppia di poco prima in piedi davanti a lui. Annuì debolmente, squadrandoli. Avevano un’aria terribilmente familiare, ma proprio non sapeva dove li avesse visti. Lei gli regalò un enorme sorriso, poi senza chiedere, si accomodò su una delle sedie libere di fronte a lui. Il ragazzo fece la stessa cosa.
“Ci conosciamo?” Chiese Zayn, continuando a guardarli.
“Oh, no, eravamo solo in classe insieme al liceo e grandi amici fino ad un anno fa.. niente di che..” Rispose il ragazzo di fronte a lui, fingendosi disinteressato. Aveva i capelli non troppo lunghi, castani e due occhi nocciola. Lei invece era bionda, con gli occhi azzurri, quasi simile a Stephanie, se non fosse stato per il colore di questi ultimi. Zayn aggrottò le sopracciglia sforzandosi di ricordare.
“Oh andiamo, sei Zayn? Il ragazzo di Keira, no?” Chiese la ragazza. Lui si immobilizzò di colpo, poi capì.
“Jade?? Liam?”
“Finalmente!” Esclamò lui sorridendo.
“Siete tornati!” Disse solo Zayn, prima di alzarsi e lasciarsi abbracciare da entrambi.
“Non illuderti, siamo qui solo in vacanza.” Esclamò la bionda.
“Com’è l’Italia?”
“E’ un posto stupendo! Ora come ora non cambierei casa per niente al mondo!” Continuò sorridendo.
“Bello!”
“A voi come va? Suoni ancora in teatro, vero?” Chiese Liam.
“Si, certo. Però.. Sono cambiate un po’ di cose, ecco..”
“Cose tipo?” Si sedettero di nuovo ed in quel momento Helen portò il caffè a Zayn, che ringraziò.
“Io e.. Io e Keira non stiamo più insieme.” Buttò fuori sospirando.
“Cosa? Come no?! Perché?” Chiese Jade.
“E’.. complicato.” Ripetè.
“Lei è sparita nel nulla per un intero mese, lasciandomi con una misera lettera e quando è ricomparsa, più o meno stamattina, è venuto fuori che in realtà era rimasta intrappolata in un posto, senza cibo ne niente. Ora è in ospedale.” Spiegò, lasciando entrambi a bocca aperta.
“In.. in ospedale?” Lui annuì.
“E’ in condizioni gravi?”
“Era. A quanto pare si è leggermente ripresa, dovrebbe stare bene ora.” Jade tirò un sospiro di sollievo.
“Grazie a Dio.” Commentò.
“Quindi ora potrete tornare insieme!” Continuò.
“Non lo so.. Io intanto mi sono messo con un’altra ragazza e non sono sicuro di voler davvero tornare con Keira.. E’ passato solo un mese, ma le cose sono cambiate..”
“Non posso crederci.” Si limitò a dire Jade, prima che quell’argomento venisse messo da parte. Zayn gli chiese della loro storia e si ritrovò a sorridere contagiato dalla bionda, entusiasta della sua nuova vita.
“Mi hanno assunto quasi subito, per fortuna. Ora lavoro come commessa da Hollister.” Concluse Jade.
“Io invece sono pediatra, alla fine sono riuscito a completare l’università e a trovare lavoro.” Disse Liam.
“Sono felice per voi.” Sorrise Zayn.
“Grazie.”
“Jay, sai chi ho incontrato ieri?” Chiese alla bionda sempre sorridendo.
“Chi?”
“Stephanie. Era tua amica qualche anno fa, no?”
“Oddio, Steph? Bionda, con gli occhi scuri?”
“Proprio lei.”
“Non ci credo! E’ una vita che non la vedo, come sta?”
“Sposata, con un figlio di tre anni, un lavoro stabile e felicemente incinta, di nuovo.” Jade rimase piacevolmente sorpresa.
“Wow! Ed ora dov’è?”
“Fino a poco fa era in.. in ospedale da Keira. Credo sia ancora lì, avevano tanto da dirsi.” Lei annuì.
“Dopo ci andiamo anche noi, vero?” Chiese al suo ragazzo.
“L’orario delle visite finisce alle otto.” Li avvisò Zayn.
“Oh, allora andiamo?” Liam annuì.
“In fondo mi fa piacere rivederla. Vieni con noi Zayn?” Lui ci pensò, poi scosse la testa.
“No, resto qui. Ci sentiamo, magari.”
“Certo! Alla prossima.”
“Ciao Jay.” Dopo aver salutato entrambi, il moro si ritrovò nuovamente solo e i suoi pensieri si focalizzarono inevitabilmente sulla loro conversazione.
“Non sono sicuro di voler davvero tornare con Keira.. le cose sono cambiate..” Ripensò alle sue parole.
Quanto erano effettivamente cambiate? Non poteva negare di provare ancora qualcosa per Keira.
Ma non era più tanto convinto come prima e questa cosa lo confondeva. Come poteva aver cambiato i suoi sentimenti così velocemente?
Sbuffò, girando il cucchiaino nel suo caffè che intanto si era raffreddato. Lo guardò, bevendone un sorso, prima di lasciarlo sul tavolino ed alzarsi. Attirò l’attenzione di Helen, pagò e si fece salutare Sam ed Harry, prima di uscire dal locale.
Si strinse un po’ di più nel cappotto a contatto con l’aria fredda della cittadina.
Aumentò il passo, deciso, fermandosi solo una volta arrivato a destinazione. Entrò nel teatro, non sorprendendosi di sentire le note di una canzone provenienti dal palco. Andò dietro le quinte, dalle quali riuscì a notare l’agitazione degli attori, soprattutto di quelli alle prime armi.
“Zayn!” Quando si girò, Paul gli stava sorridendo, sorpreso e felice di rivederlo.
“Ciao Paul, tutto ok?”
“Si, anche se ci sono stati dei piccoli problemi con la prima dello spettacolo.. Ora abbiamo risolto tutto, per fortuna.”
“Bene.”
“Che ci fai qui?” Zayn alzò le spalle.
“Niente, mi chiedevo se dopo lo spettacolo potevo fermarmi qualche minuto per suonare..” Intanto entrambi si erano incamminati verso il pubblico.
“Certo! Però io ho davvero fretta, devo scappare appena finiamo qui..”
“Chiudo io, non c’è problema.” Paul annuì.
“Allora va bene.”
“Grazie.” Si sedettero su due poltrone, aspettando entrambi con ansia la fine della scena. Sul palco, i ballerini avevano appena finito di muoversi ed una ragazza stava entrando, piangendo. Si guardava intorno, persa e confusa. La scena era evidentemente ambientata in un’altra epoca, a giudicare dai vestiti che indossava. Poi lei sorrise, vedendo un ragazzo alto e moro. Lui le sorrise di ricambio e le  tese una mano che lei stava per afferrare, prima di essere richiamata da un altro ragazzo, biondo e leggermente più basso dell’altro. Lei sorrise di nuovo, prima di diventare seria.
Guardò entrambi più volte, poi si lasciò cadere a terra. I due ragazzi si precipitarono a raggiungerla, guardandosi con astio.
La storia, di per se, era abbastanza infantile, ma gli attori erano davvero bravi. E Zayn non riuscì a non vedersi chiamato in causa.
“Chi sceglierà?” Sussurrò a Paul.
“Sta a vedere.” Rispose lui, sorridendo. Il ragazzo biondo le stampò un bacio sulla tempia, chiedendole se stesse bene. Lei scosse la testa, chiedendo ad entrambi di andare via e lasciarla sola. E mentre il ragazzo biondo, restò a guardarla qualche secondo, prima di obbedire e sparire dietro le quinte, l’altro si limitò a guardarla in silenzio. Lei gli chiese di nuovo di andarsene, ma lui scosse la testa, senza parlare. La vide piangere in silenzio, con la testa tra le mani, piegata in due su se stessa, ma non fece assolutamente niente. Non andò via, ne l’aiutò. E solo quando la ragazza si calmò si decise ad alzarsi.
“Perché non siete andato via?” Chiese al ragazzo.
“Perché avrei dovuto?”
“Non volevo mi vedesse così..” Ammise lei.
“Lo meritavo. Sono stato io la causa del vostro dolore e mi dispiace, tantissimo. E poi non volevo lasciarvi sola. L’ho già fatto una volta e ne sto ancora pagando le conseguenze.” Lo sguardo della ragazza si perse nel vuoto e a quel punto le luci si spensero, concentrandosi solo sulla ragazza, che finalmente aveva capito.
Il tutto in generale, sembrava una di quelle novelle argentine, qualcosa di stupido, forse anche ridicolo.
Ma anche se credeva di no, Zayn aveva capito cosa fare. Ed era sulla strada giusta.
Lo spettacolo andò avanti per altri venti minuti, in cui il ragazzo moro e lei si misero insieme, ottenendo il loro lieto fine.
Mezz’ora dopo la sala era già vuota e Paul se ne era andato, affidando a Zayn le chiavi del teatro.
E lui rimase lì, forse tutta la notte, a lasciare che i suoi pensieri uscissero fuori sottoforma di note, mentre qualcosa dentro di lui lo conduceva sempre di più verso..





Tadadadaaaa
suspence.. AHHAHAH
Verso chi, secondo voi?
Vi lascio, perchè devo scappare, che ne pensate?
Scusate se ci sono errori, giuro che appena posso
lo rileggo e correggo. kjdsn
a presto!
Bacii! <3 C.

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Capitolo 25
*** I miss you.. ***






LA VERITA' NASCOSTA.
I miss you..







Era passato un mese da quel giorno e Zayn ancora non aveva preso una decisione.
Il suo cuore si divertiva a prenderlo in giro e confonderlo, mostrandogli prima un’immagine, poi un’altra.
Lisa era tornata a casa due giorni dopo e aveva fatto in fretta le valigie, non senza prima aver insistito di nuovo.
Keira, invece, era tornata una settimana dopo per riprendere la roba che aveva lasciato nel bunker.
“Dove starai?” Le aveva chiesto Zayn.
“Da mia nonna, credo.” Aveva risposto, chiudendosi la porta alle spalle.
“Scusa, di nuovo.” Aveva sussurrato, prima di andare via. E lui era rimasto da solo, con il doppio dei dubbi in testa e con nessuna certezza.
Era seduto sul divano con lo sguardo fisso sulla televisione, anche se non la stava guardando davvero, quando dovette alzarsi per aprire la porta.
“Sorpresa!” Urlò Stephanie, entrando in casa senza lasciargli il tempo di dire niente, seguita da Louis, Matt, Jade e Liam.
“Ciao bel moro!” Lo salutò Jay, raggiungendo la sua amica sul divano dove poco prima era seduto lui.
“A cosa devo questa visita?” Chiese Zayn, salutando Louis e Liam con una pacca sulla spalla e scompigliando i capelli a Matthew.
“Volevamo farti un po’ di compagnia..” Sorrise Steph.
“E il lavaggio del cervello.” Aggiunse Louis sottovoce, ottenendo un’occhiataccia da sua moglie. Zayn li guardò confuso e lei lo liquidò con un gesto della mano.
“Non farci caso.” Disse, prima che Jade prendesse parola.
“Allora, come te la cavi?”
“Si va avanti. Voi che ci fate qui?”
“Noi due partiamo la settimana prossima, le nostre erano vacanze un po’ prolungate..” Rispose Jay.
“Noi invece siamo appena ritornati. Probabilmente ci trasferiremo qui, abbiamo già trovato casa..”
“Davvero?” Louis annuì.
“Dov’è la tua fidanzata?” Chiese Matthew.
“Non c’è ora. E la tua?”
“Ci siamo lasciati.” Disse con una smorfia.
“Come?”
“Si, giocare con lei era solo ok, non bellissimo.” Commentò, facendo calare il silenzio nella stanza.
“E poi ho conosciuto un’altra bambina stamattina.” Continuò Matt.
“Ehi tesoro, hai fame?” Chiese Stephanie. Lui annuì, senza far caso al cambio di discorso.
“Zayn, posso..”
“Si, certo! Dovrebbe esserci qualcosa in frigo.. Di là.” Le indicò la stanza e lei annuì, alzandosi e prendendo Matt per mano.
“Andiamo.” Disse, prima di sparire in cucina.
“Non l’hai ancora perdonata Zayn?” Chiese Jade.
“Chi?”
“Lo sai.” Lui sospirò.
“Si, l’ho perdonata, ma non è questo il fatto Jay, te l’ho già detto.” La bionda sbuffò, affondando ancora di più nel divano.
“Continuo a pensare che sia lei la ragazza giusta per te, però.. non lo so, almeno possiamo conoscere questa Lisa?”
“Stephanie l’ha incontrata l’altra volta.” Disse Louis.
“Davvero?” Chiese Zayn incredulo.
“Si, quando era in ospedale da Keira. Ha detto che l’ha urtata per caso mentre usciva.”
“E come sapeva che fosse lei?”
“Si sono presentate. Mi ha detto che hanno parlato qualche minuto, quindi niente di che. Lei sembrava piuttosto triste.” Zayn abbassò la testa. In quel momento un cellulare prese a squillare.
“E’ il mio.” Annunciò Jade, prendendo il telefono dalla borsa e portandoselo all’orecchio.
“Tesoro! Si, te? Certo.. Uhm, credo di si.. Dopo glielo chiedo. Si. No, dopodomani. Va bene. No, sono.. in giro. Si. Ok, a dopo. Ciao splendore.”
“Chi era?” Chiese Liam. Lei guardò Zayn.
“Keira.” Sussurrò.
“Perché non le hai detto che eri qui?” Chiese il moro.
“Non mi sembrava il caso. Comunque, io credo che dovreste tornare insieme.”
“Non ero e non sono ancora d’accordo con tutto questo, ma lo penso anch’io.” Disse Louis.
“Già.” Acconsentì Liam.
“Non capite in che situazione mi trovo..” Disse Zayn, passandosi una mano nei capelli.
“Si, invece.”
“No, altrimenti non la mettereste su questo piano.”
“Noi lo diciamo per aiutarti, Zayn.”
“Ma voi non conoscete Lisa, non sapete cosa passa in questo momento per la mia testa, non sapete cosa ho passato in quel mese, non.. Non potete basarvi solo su ciò che sapete di me e Keira, perché non basta più.”
“Si che basta! E’ sempre bastato Zayn e forse è vero, non conosciamo Lisa, ne quello che c’è stato tra di voi, ma sappiamo cosa c’è tra te e Keira ed è qualcosa che non puoi lasciare andare così. E basta, Zayn, basta sapere questo per capire quanto voi siate fatti per stare insieme. Lo sai anche tu, solo che non vuoi rendertene conto!” Esclamò Liam.
 “Zayn.. Dovresti fidarti di noi.” Commentò Stephanie più calma, uscendo dalla cucina.
“Già, dovresti.” Annuì di nuovo Liam.
“Mi fido di voi, solo che stavolta non posso darvi retta. Accetto il vostro consiglio e ci penserò, ma non tornerò con Keira perché voi pensate sia la cosa migliore.” Il campanello suonò in quell’istante, facendo sospirare Louis.
“Noi andiamo, ti prego Zayn, pensaci e prendi la giusta decisione.” Disse infine Jade, alzandosi. Aprì la porta, ritrovandosi una ragazza più o meno della sua età, forse un po’ più piccola, con i capelli biondo cenere e gli occhi gonfi, probabilmente dal pianto.
“Ciao Lisa.” Disse Stephanie, sorpassandola.
“Noi stavamo andando via..”
“Oh.. Ciao Stephanie.” Commentò semplicemente Lisa, lasciando uscire tutti gli altri. Matthew, per ultimo, la guardò curioso.
“Tu chi sei?” Chiese.
“Matt, andiamo, è tardi.” Lo richiamò Louis. Lisa si limitò a guardare il bambino, tenendosi a distanza.
“Non morde eh.” Disse Zayn, attirando subito l’attenzione della ragazza.
“No, infatti.. Io.. sono Lisa.” Si decise a dire, guardando Matthew.
“Matt..” Lo chiamò di nuovo Stephanie.
“Su campione, è ora di andare.” Disse Zayn, scompigliandogli i capelli come aveva fatto al suo arrivo, prima. Lui gli fece segno con la mano di avvicinarsi.
“Keira è più simpatica.” Gli sussurrò all’orecchio prima di andare via. Zayn sorrise di fronte all’audacia di quel bambino, prima di tornare a guardare Lisa e farla entrare in casa.
“Come stai?” Gli chiese.
“Bene, tu?” Lei annuì.
“Bene, anche se potrebbe andare meglio.” Commentò. Non era la prima volta che andava lì. E ogni volta che Zayn le chiedeva come stesse, la sua risposta era sempre quella. Lui annuiva, poi entrambi si sedevano sul divano e lei cominciava a parlare. E fu così anche quella volta.
“Zayn senti, lo so che probabilmente sei arrabbiato perché non ti ho detto subito dove si trovava Keira e tutto il resto, però è passato un mese ed io non ce la faccio, mi sembra di impazzire, ho bisogno..”
“Lisa, lo so.” La interruppe lui.
“Lo so e mi dispiace tantissimo. Non sono arrabbiato, smetti di pensare che sia così, sono solo confuso e lo so che è passato un mese ed io ancora non ho capito cosa voglio davvero, però non devi starci male.”
“E come faccio Zayn? Mi manchi..” Ammise lei.
“Io non..” Stavolta fu lui ad essere interrotto. Le labbra di Lisa si erano appena poggiate sulle sue, in un bacio che forse non si erano mai scambiati.
E Zayn se ne accorse, si accorse del fatto che era diverso, che stavolta era.. voluto da entrambi.
E pensò di aver finalmente capito di cosa aveva bisogno.
Socchiuse le labbra, permettendo a Lisa di approfondire il bacio ed in un secondo si trovarono uno sopra l’altra, le mani che si cercavano e le lingue che continuavano a scontrarsi tra loro.

---

“Keira, forse dovresti riposarti.” La mora scosse la testa, bevendo un altro sorso del caffè che sua nonna le aveva preparato.
“E’ tutto il giorno che continui a scrivere, tra un po’ salteranno i tasti del computer se non li lasci in pace!” Esclamò Nana, avvicinandosi e mettendole una mano sulla spalla.
“Non posso nonna, dopodomani devo accompagnare Jade e Liam all’aeroporto e devo assolutamente finire quest’articolo in tempo.”
“Ma quanto dev’essere lungo? Non ci credo che ci hai messo un intera giornata per scriverlo.”
“Se mi fai concentrare, giuro che tra dieci minuti spengo.” Nana sospirò, tornando in cucina, mentre Keira rilesse l’ultima frase che aveva scritto e continuò il pezzo.
“Qualcuno ha chiamato i rinforzi?” Una voce squillante arrivò dalla cucina, ma lei era troppo concentrata a scrivere per rendersene conto.
“Dov’è la malata?”
“Nessuna malata, Steph, solo una grande stupida.” Il commento di Nana fece voltare Keira, che si tolse gli occhiali da vista e, dopo averli poggiati sulla tastiera del computer, si diresse verso le voci che aveva sentito.
“Steph! Che ci fai qui?”
“Mi hanno chiamato dicendomi che qui c’era qualcuno che affogava i suoi problemi nel lavoro e mi è sembrato che ci fosse bisogno di aiuto..” Sorrise la bionda.
“Vi lascio sole.” Commentò Nana e a Keira sembrò tanto che se la stesse svignando. Alzò gli occhi al cielo, prima di fiondarsi tra le braccia della sua amica.
“Quando sei arrivata a Cranfield?”
“Stamattina, forse ci trasferiamo qui, di nuovo.” La avvisò. Keira sorrise, sorpresa e dopo aver parlato di Matt, Louis e della gravidanza, era quasi impossibile non ricadere sull’argomento ‘Zayn’.
“Sei mai andata a trovarlo, Kei?” Chiese Steph.
“No.”
“Perché? Lisa era da lui oggi e dalla faccia non sorpresa di Zayn sono sicura che non fosse la prima volta.”
“Stanno insieme, è ovvio che lei vada a casa sua.”
“Si erano lasciati.”
“Davvero?”
“Si. Lui dice che è confuso, ma come fa a scegliere se tu non ti fai mai vedere K?”
“Io.. Non voglio che scelga me.” Ammise.
“Cosa?! Ma perché no?”
“Steph non..”
“Ancora Keira? Ancora con questa storia?”
“Ma..”
“Sai che cosa penso?” La interruppe.
“Che cominci ad essere ridicola. ‘Non lo merito, perché l’ho fatto stare male, Lisa è più adatta a lui, bla bla bla’. Sai cosa Keira? Inizio a credere che tu non voglia davvero tornare con lui.”
“Come fai a pensare queste cose?” Chiese Keira in un sussurro, incredula.
“Perché la Keira che conosco io non avrebbe mai permesso che succedesse tutto questo. Non avrebbe mai lasciato che Zayn confondesse i suoi sentimenti, ne che restasse un mese a casa da solo perché è troppo stupido per capire che ti ama. La Keira che conosco io sarebbe tornata da lui non appena uscita da quel bunker. E non avrebbe permesso che un’altra ragazza prendesse il suo posto.”
“Tu davvero pensi che a me non interessi? Davvero credi che avessi voluto tutto questo? Sai qual è il problema, Stephanie? E’ che la Keira che conosci tu, non ci sarebbe proprio entrata in quel bunker! Io invece l’ho fatto e non posso far finta che non sia successo niente, perché non è così. Punto.”
“Non ti sto dicendo di far finta di niente Kei! Voglio solo che la mia migliore amica sia felice e se per farlo devo trattarti in questo modo, lo faccio! Smettila di addossarti tutte le colpe, smettila di dire che Lisa merita Zayn più di te, smettila di dire che se lo ami devi lasciarlo andare! E’ tutta una grandissima stronzata. Se lo ami, Keira, devi riprendertelo. Ora.”
“E’ troppo tardi.”
“No, che non lo è. Vai!” La spinse letteralmente fuori casa.
“Ora vai a casa sua, cacci Lisa da lì dentro e tornate ad essere la coppia di cui mi hai raccontato, ok? Ok.” Disse, continuando a spingerla.
“Steph?”
“Che c’è ora?” Keira sorrise.
“Grazie.” L’abbracciò.
“Sai, sei proprio fortunato ad avere una mamma come la tua. Forse è un po’ pazza, ma è la migliore.” Disse, guardando la pancia ormai visibile di Stephanie. La bionda sorrise.
“Dai, vai!” La spronò di nuovo, prima che lei annuisse e corresse via.
E Stephanie lo sperava, lo sperava davvero, che tutto tornasse alla normalità. Peccato che non sapeva ciò che stava succedendo da Zayn dal momento in cui se ne era andata..





10 recensioni.
No, ma dico, qualcuno mi spieghi come posso
non amarvi! ksjd  cioè, siete stupende!
Io non so che dire, grazie mille a tutte! *^*
E scusate tantissimo per il ritardo, non sapevo proprio come continuare
quindi spero che questo capitolo non sia uscito proprio tanto male :')
djfnvk che ne pensate?? AHAHAHHA
Ho notato che puntavate tutti su Keira e invece.. lol
Non uccidetemi ^-^
HAHAAHHAHA vado a nascondermi?
Ahahah vabbè, ah!
Volevo avvisarvi che mancano tipo 2/3 capitoli, massimo 5, anche se
credo più 2 o 3..
Insomma, diciamo che stiamo quasi alla fine :')
ksjdnkj vi lascio, a presto!
Bacii <3 C.

 

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Capitolo 26
*** We're getting married. ***







LA VERITA' NASCOSTA.
We're getting married.




 


A Keira sembrò di non aver mai corso così tanto in vita sua.
Si fermò un secondo per respirare, poggiando le mani sulle ginocchia, poi alzò la testa e scorse la casa di Zayn da lontano. Non mancava molto, solo qualche metro e l’avrebbe raggiunto. E poi?
Prese un ultimo respiro, prima di chiudere gli occhi e riprendere a correre. Sembrava quasi una lotta contro il tempo.
Più i secondi passavano, più i battiti del suo cuore acceleravano, più Keira sentiva l’ansia su di se.
E se lui l’avesse rifiutata?
In quel momento decise che non le sarebbe importato cosa sarebbe successo. Lei voleva solo provarci, senza gettare via quell’unica possibilità che aveva.
E se lui avesse deciso di non volerla più nella sua vita, l’avrebbe accettato. A malincuore, magari ci sarebbe stata male per chissà quanto, ma l’avrebbe accettato.
Le sarebbe bastato voltare l’angolo e correre per altri dieci secondi per arrivare alla villa di Zayn.
Qualcosa però le bloccò la strada ed anche il respiro.
“Oh mio Dio.. Scusami, davvero, non so che dirti, mi dispiace da morire, scusa..” Alzò lo sguardo, di fronte a lei un ragazzo ad occhio e croce della sua età che aveva in mano un bicchiere di carta quasi vuoto.
Guardò la sua maglietta, notando la macchia di aranciata che si espandeva sempre di più sul petto.
“Io non volevo, perdonami, non ti ho vista e..” Continuò il tipo attirando la sua attenzione. Aveva i capelli biondi, più scuri alla radice e gli occhi azzurro cielo.
“No, non preoccuparti, non fa niente.” Lo interruppe, lanciando un occhiata alla casa di Zayn.
“No, davvero, non volevo, posso fare qualcosa per aiutarti? Aspetta, forse in quel bar hanno uno smacchiatore, vieni..”
“Non c’è bisogno davvero, non fa niente..” Batté ripetutamente il piede a terra, sperando di liberarsi in fretta.
“Insisto, mi dispiace davvero.”
“Però..” Provò a dire, ma il suo braccio era già stato avvolto dalla mano del biondino che ora la trascinava nel bar indicato poco prima. Keira sospirò, rassegnandosi all’idea di dover aspettare per vedere Zayn.
“Io comunque sono Niall.” Si presentò.
“Keira.” Sorrise la mora, prima che lui chiedesse aiuto alla cameriera.
“Ti va di prendere qualcosa? Visto che siamo qui..” Propose lui e, ormai totalmente rassegnata, lei annuì.
“Va bene.” Accettò.
“Quindi.. quanti anni hai?” Le chiese sedendosi ad uno dei tavolini liberi.
“Ventidue. Tu?”
“Anche io! Sei di qui?” Lei annuì.
“Io vengo da Mullingar, Irlanda. Mi sono trasferito da poco e sto ancora cercando lavoro. Tu che lavoro fai?”
“Sono una giornalista..” Disse, ripensando al giorno in cui si era ripresentata in ufficio. La direttrice era stata titubante, e le aveva assegnato un articolo come prova. Prova che naturalmente Keira aveva superato, quindi era stata riassunta quasi senza difficoltà.
“Bello!” Lei sorrise e la discussione prese una piega sempre più piacevole, mentre si conoscevano meglio.
Erano quasi due ore che chiacchieravano ininterrottamente.
“Bhe, si è fatto tardi, devo andare..”
“Certo, ti accompagno, anche se sono a piedi.” Lei rise e lui pagò le ordinazioni, prima di prenderla sottobraccio ed uscire. Durante la conversazione, lei aveva anche accennato a Zayn, sorprendendosi piacevolmente della schiettezza del biondino nel porle ogni genere di domanda.
“Domani sei libera?” Le chiese.
“La mattina no, finisco di lavorare alle tre..”
“Ed il pomeriggio?”
“Credo di si, perché?”
“Non ho ancora visitato la città e mi servirebbe una guida.. non è che tu..” Lei rise di nuovo, annuendo.
“Certo, domani ti porto in giro, ma ti avviso, Cranfield è esattamente ciò che vedi. E’ una piccola cittadina, niente di speciale.” Lui alzò le spalle, annuendo.
“Dove ci incontriamo?”
“Se mi lasci il tuo numero ti chiamo quando esco dall’ufficio e ti dico dove sono, così mi raggiungi, ok?”
“Certo!” Si scambiarono i numeri e Keira arrivò fuori casa.
“Sono arrivata. Bhe, allora ci vediamo.”
“Ok, ciao Keira.” Sorrise lui spensierato.
“Ciao Niall.” Le diede un bacio sulla guancia, prima che lei lo vedesse andar via. Scosse la testa, intenerita da tanta semplicità, poi entrò in casa.
“Eccola, chissà che avranno fatto tutto questo tempo!” Sentì dire da qualcuno. Entrò in salotto, trovandoci Stephanie, Jade e Liam.
“Sei ancora qui, bionda?” Chiese a Steph.
“Ciao ragazzi, nonna..” Sorrise raggiungendoli sul divano.
“Come mai qui?” Chiese poi.
“Prima dicci com’è andata!” Jade le lanciò un occhiata maliziosa facendole scuotere la testa.
“Non sono andata da Zayn.” Raccontò.
“Come no? Avevi detto che ci saresti andata Kei!” Sbottò Stephanie.
“Si, infatti volevo andarci ma per strada ho conosciuto un ragazzo e siamo rimasti a parlare tutto il tempo.”
“No, aspetta, fammi capire. Tu hai mandato all’aria l’occasione di tornare con Zayn solo perché per strada c’era un tipo carino che ha attirato la tua attenzione?!” Jade era quasi sconcertata.
“Punto uno,  non era un’occasione, posso andarci anche domani da Zayn.. punto due, non è che ha attirato la mia attenzione perché è carino, mi ha solo versato un po’ di aranciata addosso e per farsi perdonare mi ha invitato a bere qualcosa ad un bar. E comunque, non c’è bisogno che vi scaldiate tanto, è carino, ma non è il mio tipo.” Disse infine. Le due ragazze mormorarono qualcosa di incomprensibile, mentre Liam si limitava a guardarla in silenzio.
“Allora, perché siete qui?” Gli occhi di Jade si illuminarono di colpo.
“Ah già! Dobbiamo dirti una cosa.” Sorrise come forse Keira non l’aveva mai vista fare prima.
“Che succede?” Sorrise anche lei, contagiata dalla sua amica. Lei guardò Liam, che la prese per mano.
“Ci sposiamo.” Annunciò infine, con gli occhi leggermente più lucidi. Keira rimase in silenzio, assimilando la notizia, prima di saltare addosso ad entrambi e soffocare un urlo.
“L’ha presa bene.” Disse Stephanie sorridendo.
“Scherzi? Sono felicissima per voi ragazzi, davvero!”
“Grazie.” Liam le sorrise.
“Quindi mia cara, ora manchi solo tu e vedi di fare in fretta a riconquistare il tuo uomo eh!” Scherzò Jay.
“Ci proverò.” Promise Keira, che però era seria. Aveva deciso che il giorno dopo sarebbe andata da Zayn, prima di vedere Niall. Voleva chiarire ogni cosa e al più presto.
“Finalmente ha capito che nessuna lo merita quanto lei!” Esclamò Steph.
“Guarda che io penso ancora che lui meriti di meglio.” Ammise.
“Solo che lascerò che sia lui a decidere.” Disse.
“E vedrai che saprà decidere.” La rassicurò Jade. Liam annuì.
“Ehi ragazzi, cenate qui?” Chiese Nana che fino a quel momento era rimasta seduta su una poltrona a leggere in silenzio.
“Io devo tornare in hotel, Louis e Matt mi aspettano.” Jade e Liam invece accettarono.
“Ciao Steph, salutami tutti.”
“Ciao ragazzi! Arrivederci signora.” Salutò la bionda, prima di andare via prendendo la stessa strada in cui era sparito Niall poco prima.

----

 “Ti va?” Era stata l’ultima domanda di Lisa dopo un intero monologo di cui Zayn aveva si e no capito la metà. Nonostante tutto, annuì, stampandole un bacio sulle labbra. Si erano svegliati da poco, sebbene fossero quasi le due ed ora stavano programmando- anche se aveva fatto tutto Lisa- di andare a mangiare fuori.
Zayn sembrava convinto della sua scelta, quella notte avevano scambiato due chiacchiere e lui era rimasto col sorriso stampato in faccia fino alla mattina successiva. Sembrava felice.
“Allora vado a prepararmi.” Disse lei, alzandosi dal letto ed entrando in bagno.
Quella stanza le fece uno strano effetto. Era da tanto che non ci entrava e quando il suo sguardo si posò sullo specchio, ebbe la sensazione che Keira la stesse osservando ancora. Scosse la testa, ridendo.
Rideva perché quella storia assurda era finita, Keira era sparita dalla vita di Zayn e dalla sua e lei aveva ottenuto ciò che voleva.
Si fece una doccia veloce, indossando poi i vestiti con la quale era arrivata il pomeriggio precedente. Piegò la maglia che Zayn le aveva prestato per dormire e, dopo essersi data un ultima sistemata allo specchio, tornò in camera da letto.
Sentì l’acqua scorrere al piano di sotto e pensò che lui si stesse lavando. Posò la maglietta sul letto, sedendosi poi a sua volta.
Lo squillo di un cellulare ruppe il silenzio e Lisa lanciò uno sguardo al comodino di Zayn. Prese il telefono, notando il nome di Keira comparire sullo schermo.
Guardò la porta confusa, poi di nuovo il cellulare del moro e si affrettò a rifiutare la chiamata.
Il telefono squillò altre due volte e, alla terza, Lisa decise di rispondere.
“Pronto?”
“Zayn!”
“Non sono Zayn, cara.” Disse. Dall’altro lato nessuno rispose e questo la fece sorridere.
“L.. Lisa?”
“Ciao Keira.”
“Che.. Perché hai il cellulare di Zayn?”
“Oh, lui si stava lavando e lo ha lasciato in camera.”
“Sei a casa sua?”
“Si.”
“Ah. Perché?” Lisa sorrise di nuovo, vittoriosa.
“Abbiamo chiarito.”
“State insieme?” Si sentì chiedere dopo un attimo di silenzio e poté giurare di aver sentito Keira trattenere il fiato.
“Si.” E la linea dall’altro lato cadde. Guardò il telefono, prima di rimetterlo sul comodino e scendere in cucina.
Aprì il frigo e prese l’acqua, versandone un sorso in un bicchiere. Se lo portò alla bocca quando due mani le cinsero i fianchi.
“Pronta?” Le chiese Zayn all’orecchio, baciandole poi il collo.
“Si, ma se fai così non usciamo più.” Ridacchiò. Lui si staccò, sorridendo.
“Andiamo?”
“Andiamo.” Acconsentì lei prendendogli la mano.
“Aspetta, prendo il cellulare e il portafoglio e torno.” Lei si irrigidì un secondo, prima di annuire.
Cinque minuti dopo erano per strada, pensando ad un posto in cui fermarsi per il pranzo. Alla fine entrarono in un locale in cui entrambi erano stati spesso.
Carter chiamò Lisa al cellulare, costringendola ad allontanarsi qualche minuto, intanto Zayn controllò l’orario. Erano le tre meno dieci e lui pensò, divertito da quell’idea, di non aver mai mangiato così tardi.
La cameriera si avvicinò e lui si prese la briga di ordinare per entrambi, cosa che non dispiacque a Lisa quando tornò al tavolo. Quando i piatti arrivarono, entrambi erano immersi in una conversazione banale, tanto che Zayn non ci mise molto a perdere l’attenzione e concentrarsi sui suoi pensieri.
“Zayn? Mi ascolti?” Chiese Lisa dopo un po’, facendolo riscuotere.
“Eh? Scusa, ero distratto..” Ammise lui.
“Ho notato. Tutto ok?”
“Si, certo.” Le sorrise rassicurante, poi si voltarono entrambi verso la porta che si era appena aperta.
Zayn osservò attentamente la coppia che era appena entrata.
E sentì qualcosa agitarsi nello stomaco, quando capì che la ragazza in questione, era Keira. 





Siete troppo belle, lo giuro.
kdnkjs Sera peopleeeee c:
Tadaaaaan, ce ne mancava ancora uno all'appello, quindi
date un caloroso benvenuto a Niall dskjnk amore <3
Ahahahha sorprese?
Allora, ricapitolando, Keira sta andando da Zayn, ma alla fine incontra
Niall e non arriva più a destinazione (meglio, oserei dire, altrimenti
avrebbe trovato una brutta sorpresa...) in ogni caso, lei scopre comunque
che Lisa e Zayn si sono rimessi insieme e rinuncia, in un certo senso a tornare da
lui. Quindi Lisa e Zayn escono insieme e tra tanti posti in quale capitano?
Proprio in quello in cui Keira ha deciso di portare Niall. sjndkj
ed ora?
AHHAAHAH ok, basta, mi sento stupida :')
skjnk ci sentiamo e scusate se ci ho messo un po' a pubblicare..
ultimamente ci metto sempre un po' :(
Ahahah babbene, vi lascio, a presto!
Bacii <3 C.

 


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Capitolo 27
*** Affidiamo questa giornata alla sorte.. ***







LA VERITA' NASCOSTA.
Affidiamo questa giornata alla sorte..






Nessuno avrebbe mai potuto capire come si era sentita quando, al posto della voce calda di Zayn, al telefono le aveva risposto Lisa, confermando ogni sua incertezza.
Zayn l’aveva dimenticata e nonostante in fondo lei lo sapesse, ci aveva davvero creduto alle parole di Stephanie.
Dopo aver parlato con l’amica era come se il suo cuore fosse tornato a battere, dopo essere rimasto fermo per mesi.
E quando Lisa le aveva tolto ogni briciolo di speranza, Keira si era sentita morire dentro.
“Ehi, ci sei ancora?” La voce squillante di Niall la riportò alla realtà, mentre sistemava il telefono tra la guancia e la spalla.
“Si, scusami. Dicevi?” Chiese, raggruppando un paio di fogli e spillandoli assieme.
“Ho detto, dal momento che sono vicino casa tua, ti passo a prendere?”
“Oh, se non ti dispiace..”
“No, figurati! Hai già pranzato?”
“No, in realtà sono uscita prima dall’ufficio e sono appena rientrata.”
“Allora ti va di mangiare qualcosa, prima del nostro tour panoramico?” Lei ridacchiò, guardando l’orario.
“Certo, anche se così hai rovinato il mio piano di restare digiuna..”
“Oh andiamo! Come se ne avessi bisogno..” Lei si sentì arrossire, prima di scuotere la testa.
“Tra quanto arrivi?” Chiese poi.
“Se apri la porta lo scoprirai.” Rise lui. Keira posò i fogli sul tavolino che aveva di fronte e, dopo aver sciolto i capelli ed averli pettinati leggermente con le mani, andò ad aprire, trovandosi una chioma bionda ed un sorriso spensierato davanti. Attaccò il telefono e sorrise a Niall.
“Prendo la borsa ed andiamo. Ciao biondino.” Gli baciò una guancia, prima di rientrare. Prese la borsa ed un paio di occhiali neri, poi avvisò la nonna e tornò dal ragazzo chiudendosi la porta alle spalle.
“Eccomi.”
“Dove mi porti?”
“Non ne ho idea in realtà.” Ammise la mora.
“Bene.”
“Già.” Lui rise.
“Venendo qui ho visto un ristorante, sembrava carino. Magari andiamo lì.” Propose poi.
“Ok.” Accettò lei. Lui la prese a braccetto e cominciò a parlare della sua famiglia, perdendosi ogni volta nel discorso che stava facendo.
“Ecco, è questo.” Disse infine, fermando davanti al locale. Keira guardò l’insegna, sorridendo inconsciamente quando un ricordo la investì in pieno.

“Ma dai, non puoi dire sul serio!” Rise Zayn camminando a passo lento.
“Oh si, invece. Dai, che cosa ci cambia?”
“Keira Hamilton, sei la persona più pazza che conosca.” Rise.
“Grazie, me lo dicono in molti. Allora?”
“E va bene, affidiamo questa giornata alla sorte.” Disse lui, roteando gli occhi.
“Vedrai che sarà divertente. Hai monete?”
“Si, aspetta.” Infilò una mano nella tasca destra dei jeans, estraendone subito dopo una moneta di poco valore.
“Guarda, lì ci sono le cartine.” Keira rise avviandosi verso un punto di informazione sulla città.
“Come se qualcuno potesse perdersi in questo posto.” Commentò, prendendo una mappa.
Andarono a sedersi su una panchina, entrambi col sorriso stampato in faccia.
“Io mantengo la mappa e tu lanci la moneta, ok?” Chiese lei. Zayn annuì. Keira aprì la cartina, girandola sul lato in cui c’erano punti specifici da visitare, come i nomi dei negozi o dei locali e lui lanciò in aria la moneta.
Sorrisero entrambi quando questa ricadde sulla mappa centrando in pieno un ristorante.
“Vorrà dire che per oggi mangeremo alle undici.” Disse Keira alzandosi e ripiegando la mappa.
“Sei seria?”
“Serissima.” Lui scoppiò a ridere, scuotendo la testa.
“Allora, dovrebbe essere più o meno lì.” Disse indicando un punto davanti a lei.
“Quindi andiamo.” Gli stampò un bacio, prima di trascinarlo nel locale che era uscito da quel giochino.

“Perché ogni tanto ti incanti a guardare il vuoto?” Chiese Niall facendola riscuotere per la seconda volta nel giro di venti minuti.
“Eh? Ah no, niente di che.”
“Sicura?”
“Certo. Entriamo?” Lui annuì, aprendole la porta. Keira si guardò intorno, bloccandosi poi alla vista di due occhi così familiari.
Non poteva essere lui, tra tanti posti ed orari, tra tante persone.. Eppure più fissava quelle iridi marroni, più ne era convinta.
Anche lui la stava guardando. Entrambi erano immobili, senza fiato e con il cuore a mille.
Lei spostò di poco lo sguardo, tanto quanto serviva per notare la presenza di Lisa e le bastò quello per farle diventare gli occhi lucidi.
Si sentì così stupida, così triste ed inutile che se qualcuno avesse potuto leggerle dentro si sarebbe messo a piangere. Proprio come avrebbe voluto fare lei in quel momento.
“Lo stai facendo di nuovo.” Le sussurrò la voce di Niall all’orecchio.
“Eh?” Si voltò di scatto. Il biondino rise.
“Cosa sto facendo?” Chiese lei.
“Ti sei incantata.”
“Oh.. Scusa è che..”
“Non fa niente.” La interruppe.
“Lo conosci?” Chiese poi indicando con la testa i due ragazzi che stava guardando poco prima.
“Si.” Sbiascicò lei.
“E’ Zayn?” Continuò lui. Keira si prese tre secondi, prima di annuire.
“Vuoi che andiamo via?”
“No.” Disse forse un po’ troppo in fretta.
“No, non fa niente. Andiamo a sederci.” Aggiunse, più calma, prendendogli la mano e guidandolo fino ad un tavolo.
“Cos’è successo?” Le chiese lui, prendendo posto.
“Cioè, mi hai detto che siete stati insieme due anni e poi vi siete lasciati, ma.. andiamo, si vede lontano un miglio che c’è ancora qualcosa tra voi..”
“Oh bhe.. E’ complicato e.. scusa, ma non mi va di parlarne.” Ammise abbassando lo sguardo.
“Ah, capisco..”
“Scusa.” Ripetè lei.
“Non preoccuparti, in fondo ci conosciamo solo da un giorno.” Ridacchiò lui.
“Davvero?” Chiese Keira come se si fosse appena accorta di quel particolare.
“Ehm.. A meno che non ci fossimo conosciuti in un'altra vita, si..” Scherzò Niall, facendola ridere.
“Si, cioè.. Il fatto è che mi sembra di conoscerti da una vita..”
“Anche a me, sai?” Lei sorrise.
“Chissà, magari ci siamo davvero incontrati un centinaio di anni fa..”
“Chi può dirlo..” Risero entrambi, prima che il cameriere li interrompesse.
“Volete ordinare?”

---

“Cosa ci fa qui?” Chiese Lisa guardando Zayn.
“Lo chiedi a me?” Lei alzò le spalle.
“Chi è quel tipo?”
“Non lo so, Lisa, non l’ho mai visto prima e negli ultimi giorni ero con te, come posso saperlo?” Si alterò lui.
“Ehi, calmati, era solo una domanda.” Lui sbuffò, cominciando a battere il piede sotto al tavolo.
“In ogni caso, cosa volevano quei ragazzi ieri?”
“Chi?”
“Come chi? Stephanie e gli altri..”
“Ah, niente di particolare..” Lanciò un’occhiata furtiva al tavolo di Keira e vederla ridere gli strinse il cuore quasi fino a fargli perdere il fiato.  
-Perché?- Si chiese.
E senza nemmeno accorgersene capì che quella domanda non era riferita alla reazione che aveva avuto, ne alla curiosità di sapere la causa di quella risata.
Si stava chiedendo perché l’avesse lasciata andare.
 E si sentì ancora peggio quando quella consapevolezza gli arrivò al cervello.
Era convinto di volere Lisa davanti a se in quel momento, ed ora, che credeva di aver trovato una risposta ai suoi dubbi, qualcosa da dentro gli stava dicendo che se al posto della bionda ci fosse stata Keira, sarebbe stato meglio.
Era di nuovo confuso. Forse anche più di prima.
Come si potevano volere due donne allo stesso momento?
Non l’avrebbe mai ammesso neanche a se stesso, ma Zayn aveva paura.
Paura di fare una scelta sbagliata, paura di dover decidere, paura di perdere qualcosa di importante o di essenziale. Aveva paura di essere felice, soprattutto.
Perché la felicità era solo la calma prima della tempesta, le cose belle finivano sempre e lui ne aveva paura.
“Quindi sabato parto, tornerò lunedì.” Concluse Lisa dopo una spiegazione che Zayn non aveva ascoltato.
“E dove vai, scusa?” Le chiese lui.
“Ma mi hai ascoltato? Te l’ho appena detto, vado a trovare mia madre con Carter.”
“Ah.. In Spagna?” Chiese, ricordandosi le origini della madre di Lisa.
“Si. Ti chiederei di venire, ma ecco..”
“Oh non preoccuparti, in realtà sono impegnato con il lavoro, ho parecchie cose arretrate..” Disse. Lei annuì.
“Andiamo a fare un giro?” Chiese Lisa dopo aver indicato i piatti vuoti. Zayn lanciò un ultimo sguardo a Keira, prima di annuire.
“Vado a pagare, aspettami fuori.” Si alzò e si avvicinò alla cassa. Quando la signora dietro il banco gli disse il conto, pagò e si voltò, intento a posare il resto nel portafogli, quando andò a sbattere contro qualcuno, prendendo la scossa.
“Ahia..” Si massaggiò il braccio alzando lo sguardo. Si bloccò di colpo quando i suoi occhi incontrarono quelli di Keira.
“Z.. Zayn..” Balbettò lei.
“Scusa, non ti avevo vista..” Disse lui.
“Già..”
“Come stai?” Le chiese prima che potesse andare via.
“Bene, tu?” In risposta, lui annuì, lasciandole intendere che anche lui stesse bene.
Quella scena sarebbe potuta sembrare divertente, perché entrambi si conoscevano talmente tanto bene da sapere perfettamente che stavano mentendo sia l’uno che l’altra. Eppure nessuno dei due disse niente a proposito, continuando a fingere e a mostrarsi forti.
“Ti ho vista con.. il biondino..” Indicò con un accenno il tavolo di Keira, facendo un mezzo sorriso.
“Si, e tu con Lisa..”
“Si..”
“Ho saputo che siete tornati insieme.” Disse lei.
“Come..?”
“Le voci girano..” Mentì chissà per quale motivo.
“Ah..”
“Bhe, sono felice per te.” Disse prima di voltarsi e camminare a passo svelto verso il bagno. Quanto le era costato dire quella frase, non potete neanche immaginarlo.
E, se una parte di lei voleva solo poter lasciare che le lacrime uscissero e portassero via tutto il dolore in quel preciso istante, l’altra sperava terribilmente che Zayn la fermasse e continuasse a parlarle.
Voleva sentire ancora la sua voce, perdersi ancora nei suoi occhi, sentirlo ancora vicino a lei.
Lui però non la chiamò, non la bloccò, né niente e quando lei si girò per vederlo un ultima volta, lui stava uscendo dal ristorante, diretto verso Lisa.
Alla fine aveva davvero scelto lei.  





Ciao bella gente!
How are u? c:
Manca poco poco alla fine, cosa vi aspettate
a questo punto?
Zayn è di nuovo confuso, anche se alla fine prende una decisione,
seppur a malincuore.
Keira invece lo ama ancora incondizionatamente.
Niall è troppo tenero, non so perchè. AHAHHAH
voi che ne pensate?
skfsrjgkje
Vi dico solo che ognuno avrà il suo lieto fine u.u
Ahahha ci sentiamo, spero presto lol
Bacii <3 C.

Ps. Cavolo, siete stupende, ancora non ci credo, cioè..
100 recensioni, io non ho parole, grazie a tutte <3

 

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Capitolo 28
*** Unavoidable. ***





ATTENZIONE: mi piace dirlo lol 
Ahaha, volevo avvisarvi che questo è l'ultimo capitolo :')
Ci sentiamo sotto per i dettagli (?)
ma in teoria dopo questo c'è solo un piccolissimo epilogo ed
è finita definitivamente :c







 




LA VERITA' NASCOSTA.
Unavoidable. 



 


“Tu sei proprio sicura che lui non voglia tornare con Keira?” Lisa sbuffò per la centesima volta da quella mattina.
“Si, Carter, sono sicura, vuoi smetterla per piacere?”
“Mi preoccupo solo per te sorellina.”
“Bhe, grazie ma non è necessario.” Il ragazzo alzò le spalle.
“A me ancora non convince.”
“E a me ancora non interessa.” Sorrise ironica.
“Senti, cambiamo discorso, hai già fatto la valigia?” Chiese lei.
“No, però ho già pronte alcune cose. Tu?”
“A metà. Devo ancora finirla. Secondo te farà caldo?”
“Si, ho visto il meteo ieri.” Lisa annuì, guardando fuori dalla finestra. Aguzzò la vista quando vide una chioma bionda familiare.
“Carter, io vado, mi sono appena ricordata che ho da fare. Ci sentiamo più tardi.” Saltò giù dalla sedia sulla quale era seduta e si diresse fuori all’ufficio.
“Ok, ciao.” Si chiuse la porta alle spalle lasciando lavorare il fratello e corse fino al piano terra.
Quando uscì fuori l’edificio, si guardò intorno, sperando di non aver perso di vista il ragazzo. Lo trovò qualche metro più lontano e si affrettò a raggiungerlo.
Gli toccò una spalla, facendolo fermare.
“Scusa, aspetta.” Si prese qualche secondo per riprendere fiato, poi sorrise.
“Ciao, so che non mi conosci ma ti ho visto ieri con Keira e.. Sei il suo ragazzo?”
“Ehm no, siamo solo amici, perché?”
“Oh.. No così, vi avevo visto insieme e credevo che..”
“Posso sapere chi sei?” La guardò con la fronte corrugata. Era curioso ed anche qualcosa in più.
“Lisa. Mi chiamo Lisa. Tu?”
“Piacere, Niall.” Tornò a sorridere lui.
“Come conosci Keira?”
“Oh, ci ho parlato qualche volta.. E’ difficile da spiegare.”
“Capisco..” La fissò qualche altro secondo.
“Sei la ragazza di Zayn?” Chiese dopo un po’.
“E tu come lo sai?”
“Non lo so, infatti era una domanda.”
“Si, cioè.. intendevo come conosci Zayn?”
“Non lo conosco, me ne ha parlato Keira.”
“Ah. E cosa ti ha detto?” Niall alzò le spalle.
“Quello che c’era da sapere, senza dettagli se è quello che ti stai chiedendo.” Lisa arrossì.
“No, figurati..”
“Ma a te piace davvero Zayn?” Chiese continuando a scrutarla.
“Eh? Si, certo che si! Perché?”
“Da quanto tempo lo conosci?” Senza neanche accorgersene si erano seduti su una panchina nelle vicinanze e Lisa piegò le gambe stringendole al petto.
“Un anno, ma abbiamo preso a parlare davvero solo da qualche mese..”
“E come fai a sapere che ti piace davvero?” Lei abbassò lo sguardo.
“Lo so e basta.”
“Lisa, giusto?” Chiese di nuovo Niall che ora sorrideva dolcemente. Lei annuì.
“Sono un buon osservatore, ma persino il cane che mia zia non ha capirebbe che c’è altro.”
“Ed anche se fosse? Perché dovrei dirlo a te?” Si morse il labbro subito dopo.
“Scusa.” Niall sospirò appoggiandosi allo schienale della panchina, mentre lei tornava a sedersi normalmente.
“No, hai ragione. In fondo non mi conosci. Scusami tu, a volte mi dimentico di non contare niente. La gente si apre subito con me, ma poi se ne dimentica e se succede qualcosa la mia curiosità infastidisce tutti. Non so mai tenere la bocca chiusa quando dovrei, quindi scusami.” Più che alla bionda, quel discorso lo aveva fatto a se stesso. Scosse la testa, alzandosi.
“Lui mi fa sentire importante.” Ammise ad alta voce Lisa, forse in colpa per come gli aveva risposto e sentendosi in debito di confessargli qualcosa di lei. Niall si fermò, voltandosi lentamente.
“All’inizio era solo un capriccio, lui pensava ancora alla sua ex ed io ero solo un modo per dimenticare, me ne rendevo conto. Poi però a cominciato a trattarmi sempre meglio e quando era con me rideva, rideva davvero, capisci?” Sorrise, tenendo lo sguardo puntato sulle sue ginocchia.
“Nessuno ha mai riso a causa mia. O meglio, nessuno ha mai riso con me. Quando ero piccola la gente mi prendeva in giro solo perché non ero in grado di rispondere a tono. E quando ho conosciuto Zayn era come se una parte di me sentisse che qualcosa sarebbe cambiato.” Alzò le spalle.
“Quando sono con lui mi sento una persona, non un burattino di cui tutti possono prendersi gioco. Quando ha scelto me e non Keira.. Mi sono sentita importante ed amata.” Concluse.  Niall, che nel frattempo era tornato a sedersi, la guardò come se la vedesse per la prima volta.
“Però tutto questo nessuno lo sa.” Disse come a voler continuare la frase di lei.
“Però tutto questo nessuno lo sa.” Confermò Lisa.
“E nessuno deve saperlo. Soprattutto l’accenno al mio passato, ti prego.” Lui alzò  le spalle.
“Non c’è pericolo, la gente con me ci parla solo, non ascolta mai.”
“Perché dici così?”
“Perché è la verità. In ogni caso, non hai mai pensato che forse quello che provi per Zayn non è amore?”
“Certo che lo è, cos’altro potrebbe essere?”
“Tu sei innamorata del modo in cui ti tratta ultimamente, non di lui.”
“Non è vero. Il suo comportamento è solo un punto a suo favore.”
“Ah davvero? E cosa sai dirmi di lui?”
“Lui è..”
“E’..?” La incoraggiò.
“Ci sono tante cose che potrei dirti, non capisco perché debba farlo e neanche perché tu me lo stia chiedendo.” Sospirò.
“Per farti aprire gli occhi. A me non importa se stai o meno con Zayn, ma c’è qualcuno che ci sta male e se non lo ami, Lisa, dovresti lasciarlo andare.”
“Ma io lo amo.”
“E allora perché non hai risposto alla mia domanda?” Lei rimase in silenzio e lui ne approfittò per alzarsi.
“Zayn non è l’unico che può trattarti bene Lisa. Ci sono sette miliardi di persone lì fuori. E solo perché quelle che hai conosciuto tu erano stupide, non significa che siano tutti così.” Si allontanò per la seconda volta e per la seconda volta lei riprese a parlare, bloccandolo.
“E tu? Solo perché le persone che hai conosciuto non avevano l’intelligenza di ascoltarti, non significa che siano tutti così.” Lo canzonò. Poi sorrise, più rilassata.
“Perché non mi racconti un po’ cosa ci fai qui?” Anche lui sorrise e, senza saperlo, in quel momento stava accadendo l’inevitabile.

---

“Chiamami, altrimenti vengo fino in Italia e ti picchio con le mie stesse mani.” Disse Keira puntando un dito contro la sua amica.
“Certo che ti chiamo, ti voglio come testimone eh!” Jade l’abbracciò.
“Mi mancherai.” Disse infine.
“Almeno stavolta so che ti rivedrò.” Sdrammatizzò lei.
“Ti lascio Stephanie incinta e sappi che quando ci vedremo la prossima volta oltre ad un bambino voglio vedere qualcuno al tuo fianco Kei. Chiaro?”
“Limpido.” Annuì ridendo.
“Meglio per te.” Si abbracciarono di nuovo, prima che Jade salutasse tutti gli altri.
“Ciao Liam.” Sorrise stringendo anche il ragazzo.
“Ciao meraviglia. Ci vediamo presto, giuro.”
“Certo che si, ho già comprato i fazzoletti per il matrimonio.” Risero entrambi.
“Eccomi! Scusate il ritardo, io..” L’aria intorno a loro si ghiacciò immediatamente. Keira spostò lo sguardo alla sua destra, incrociando due occhi quasi neri.
“Zayn!” Esclamò Louis cercando di spezzare quell’atmosfera strana che si era creata. Non gli si addiceva per niente. Non era da loro.
“Ciao ragazzi. Sono arrivato in tempo, vedo.”
“Si, stavamo facendo gli ultimi saluti.”
“Bhe, allora ciao.” Rispettivamente, prima Jade poi Liam lo abbracciarono.
“Ci sentiamo ragazzi.” Jay scosse la mano più volte in segno di saluto prima di sparire tra la folla con il suo ragazzo.
“Noi andiamo..” Commentò Steph allungando la prima ‘o’.
“Ti chiamo più tardi K. Ciao!” Prese per mano il figlio e corse letteralmente via. Louis la seguì alzando le spalle e- se possibile- l’aria si gelò ancora di più.
Keira non gli aveva tolto gli occhi di dosso un solo secondo, ma ora che lui ricambiava l’occhiata, si ritrovò ad abbassare lo sguardo imbarazzata.
“Io.. devo andare anch’io.” Sussurrò, maledicendo mentalmente l’amica, non solo per averla lasciata sola con Zayn, ma anche perché, essendo arrivata lì con lei, ora era costretta a prendere la metro per tornare a casa.
“Ti serve un passaggio?” Chiese lui.
“Oh, no, prendo la metro, grazie.”
“Oggi non passa.” La informò lui.
“Come no?”
“C’è lo sciopero. Volevo prenderla anche io, per questo ho fatto tardi.”
“Ah..”
“Passaggio?” Propose di nuovo lui.
“Posso tornare a piedi, non è un problema..” Tentò lei.
“E’ piuttosto lontano, non credi?” Alla fine Keira sbuffò, accettando.
“E va bene.” Lui sorrise, facendole segno con la testa di seguirlo. Quando entrò in auto una strana sensazione si fece strada in lei.
“Era da molto che non entravo qui..” Ammise senza alcuna malizia. La sua era una semplice costatazione, fatta più a se stessa che a qualcuno in particolare.
“Già..” Concordò lui, lasciando che calasse il silenzio. Non era imbarazzante, non lo era mai stato. Keira però era arrossita e non sapeva davvero come comportarsi. Forse semplicemente, preferiva restare in silenzio, per non interrompere quel momento di quiete che si era creato.
“Lisa dov’è?” Si morse la lingua. ‘Bel modo di cominciare un discorso, Keira, davvero!’ Si rimproverò. Zayn si irrigidì un secondo, prima di scuotere le spalle.
“Aveva da fare dal fratello.”
“Ha un fratello, davvero?” Lui annuì, facendole capire di voler troncare lì la conversazione.
“Oh.” Si limitò a dire lei, prima di abbassare lo sguardo e poi puntarlo fuori, sulle piante che sfilavano veloci alla sua destra. La musica si fece leggermente più forte, segno che lui aveva alzato il volume della radio. Contrariamente, però, a ciò che si aspettava di conseguenza, lui prese a parlare.
“Ieri alla fine non mi hai più detto chi era quel biondino con cui stavi..”
“Non me lo hai chiesto..” Sorrise lei.
“Non me ne hai dato il tempo.” Lei mantenne il sorriso, senza rispondere.
“Allora?”
“Cosa?”
“Chi era?”
“Oh, un amico.”
“Solo?”
“Perché ti interessa?” Lui ammutolì.
“Perché sei entrata lì dentro Keira?” Chiese dopo un po’.
“E’ un ristorante, secondo te perché ci sono entrata?”
“Intendevo lì.. nel.. nel bunker.” Lei aprì bocca per rispondere, ma poi la richiuse non sapendo cosa dire. Non si aspettava che lui toccasse di nuovo quell’argomento.
“Ne abbiamo già parlato, mi sembra.” Commentò.
“No, in realtà no. Hai detto che eri gelosa e volevi mettermi alla prova, ma io non ci credo. Perché non mi dici la verità?”
“Perché te l’ho già detta, Zayn. E’ questa la verità.”
“No, il fatto è che tu non ti fidavi di me.” Lei scosse la testa.
“E’ vero.” Disse però, decidendo di mettersi in gioco una volta per tutte.
“Non mi fidavo e credevo di avere abbastanza motivazioni per non farlo.” Continuò.
“Zayn tu non puoi nemmeno immaginare quanto mi sia sentita- e mi senta tuttora- stupida. E non te lo dico né per farti pietà né per farti ragionare o confondere. Te lo dico perché è la verità. Sono stata stupida e l’ho capito quando ormai era troppo tardi. Però tu non hai fatto niente per far si che mi fidassi di te e dopo quello che era successo.. come pretendevi che ti credessi?” Lui frenò di scatto.
“No, aspetta. Mi stai dicendo che non ti fidavi di me perché non ho fatto niente per te?” Lei sbuffò.
“Non cominciare, non ho detto questo. Ho detto che non hai fatto niente per farmi capire che stessi sbagliando, no che non hai mai fatto niente per me.”
“Come potevo sapere che saresti arrivata a tanto?!” Stava cominciando a scaldarsi, la macchina era ferma in mezzo alla strada che, per fortuna, in quel momento era deserta.
“Keira, stai solo cercando delle scuse. Io non ti ho mai dato motivo di dubitare di me.”
“A quanto pare Fabiana bastava come motivo.” Lui sbuffò.
“Perché stiamo litigando?” Chiese provando a calmarsi.
“Non lo so, ma tutto questo mi sembra ridicolo.”
“E non hai ancora risposto alla mia domanda.”
“Quale?”
“Perché sei entrata lì dentro? La verità.”
“Te l’ho appena detto!” Si alterò lei.
“Non mi fidavo e volevo metterti alla prova, Zayn quante altre volte me lo rinfaccerai?!”
“Perché?! Voglio solo capire perché.”
“Perché cosa? Perché non mi fidavo di te? Bhe, forse perché ti avevo appena visto quasi-baciare un’altra ragazza che da tempo ti mandava strani messaggi e con la quale passavi più tempo del dovuto? O forse perché ho capito che in realtà non mi conosci affatto, perché se mi avessi conosciuto quella sera avresti capito che, nonostante affermassi il contrario, io avevo bisogno di te! Mi sono detta che magari ero stata talmente convincente da farti pensare che volessi davvero dormire da sola e quando la mattina dopo ho avuto la possibilità di metterti alla prova, non ci ho pensato due volte a farlo. Non puoi non capirne il perché. E lo so, diamine se lo so, di aver fatto una grandissima cazzata. Ma tu sei andato avanti con la tua vita ed io sto cercando disperatamente di dimenticarti, quindi davvero non capisco che senso abbia tutto questo. Perché sei qui? Perché continui a farmi domande su quello che è successo quando tu per primo sai già ogni risposta e soprattutto, perché mi stai facendo dire tutto questo se poi tra mezz’ora avrai già scordato ogni cosa? Ed io? Perché ti sto rispondendo? Tutto questo non ha senso e lo so che ho sbagliato, ma dovresti lasciarmi in pace perché io davvero non ce la faccio più. Se non posso averti- e so di non poterlo- allora perché non lasci che ti dimentichi una volta per tutte? Tu ci stai riuscendo, ci sei riuscito. Perché continui a cercare di parlarmi? Dovr..” Il suo monologo fu prontamente interrotto da Zayn.
Era talmente impegnata ad esternare i suoi sentimenti che nemmeno si era accorta che Zayn aveva smesso di ascoltare al suo ‘sto cercando di dimenticarti’.
La sua mente, dopo quella frase, aveva scollegato tutto il resto e l’unica cosa a cui riusciva a pensare era che davanti a lui c’era una ragazza che aveva amato con tutto se stesso, più di quanto credesse possibile. Una ragazza che non si era fidata di lui e che lo aveva fatto star male quasi da morirci. Una ragazza che era sparita per un intero mese, lasciando che lentamente un’altra prendesse il suo posto e che era tornata quando lui credeva di averla dimenticata.
Davanti a lui in quel momento- pensava, mentre lei continuava a parlare a vuoto- c’era una ragazza che, per quanto potesse essere testarda, insicura e terribilmente stupida, era anche dannatamente dolce. Una ragazza che, per quanto Zayn potesse essere confuso, sapeva di non voler altro che baciare in quel momento. E quindi lo aveva fatto, fregandosene di ogni cosa.
Del fatto che lei stesse parlando, del fatto che l’auto fosse ancora ferma in mezzo alla strada, del fatto che lui stesse con Lisa e che in teoria stava sbagliando.
Fregandosene di tutto, perché quando le sue labbra toccarono quelle di Keira, niente gli sembrò più giusto.
Era come se avesse trovato l’ultimo tassello del puzzle, ed ora lui fosse finalmente completo.
Quanto tempo aveva cercato quel pezzo mancante?
Lo aveva trovato anche, delle stesse dimensioni, perfetto per incastrarsi con gli altri pezzi. Ma quando andava a vedere il disegno completo, quel pezzo stonava parecchio.
Ora invece, tutto era in perfetta armonia.
Sentì perfino i fuochi d’artificio esplodere in aria, ma quella probabilmente era solo una sua allucinazione.
“Che.. che cosa..?” Balbettò Keira quando riaprì gli occhi.
“Ti amo.” Si decise ad ammettere Zayn, a se stesso e a lei.
“Ma cosa..? Non.. Non capisco.” Ora era lei ad essere confusa. Anzi, era stordita. Quel bacio l’aveva mandata su un'altra orbita ed ora, tornare alla realtà le sembrava estremamente complicato.
“Non c’è molto da capire anche se in realtà è vero, tu ci sei sempre arrivata dopo alle cose..” Lei era ancora intontita da ciò che era successo pochi attimi prima, ma non ci pensò due volte a lanciargli un’occhiata torva.
“Cos’era, un modo per offendermi?” Chiese. Lui sorrise, scuotendo la testa.
“Ti ho detto che ti amo e tu hai capito solo quel minuscolo insulto che in realtà era un complimento, a modo suo..” Nonostante tutto lei sorrise divertita.
“Quando la smetterai di copiare le frasi dei film?”
“Questa la pensavo sul serio.” Si giustificò lui e Keira tornò seria.
“Che significa che mi ami?”
“Non credo ci sia bisogno di spiegarlo.”
“Oh si invece. Fino a tre minuti fa credevo tu stessi con Lisa.”
“Si, ma.. non credo di aver fatto la scelta giusta.”
“Mi hai appena baciato e ti sei già pentito?”
“Mi riferivo a Lisa.”
“Ah.”
“Mi spieghi come ci siamo arrivati fino a questo punto?” Chiese lui sospirando.
“Non lo so. Ma vorrei tanto tornare indietro e ricominciare tutto d’accapo, stavolta senza errori.”
“Non credo ci sia qualcosa che ce lo impedisce.”
“Lisa non è abbastanza?”
“Keira ti ho appena detto che..”
“Perché eri così confuso?” Lo interruppe.
“Se mi amavi come dici, perché hai pensato che Lisa sarebbe stata più giusta per te?”
“Forse lo penso ancora. Forse è vero che dovrei stare con lei.” Ammise lui.
“Ma Lisa non è te. E mi sono sforzato di immaginarla al tuo posto, perché da quando te ne sei andata sono stato malissimo.” Continuò.
“Ma non ci sono riuscito ed ora ho capito che non ci riuscirò mai, perché lei non è te e, per quanto ti possa sembrare strano, è te che voglio.”
“Perché? Perché me?”
“Ti amo.” Disse lui in risposta.
“Ed il perché devi chiederlo al mio cuore, non a me.”
“Parli come se foste due persone diverse.”
“Lo siamo in fondo.”
“Può essere.”
“Quindi.. tutto d’accapo?”
“Dall’inizio.” Annuì lei sorridendo.
“Bene, quindi, piacere, sono Zayn Malik. Scusa il disturbo, ma ho perso una scommessa con i miei amici e..” Lei lo interruppe.
“Io direi che questa parte possiamo saltarla e passare direttamente a quella in cui paghi il tuo pegno..” Lui sorrise, finalmente completamente felice.
“Si, si può fare.” La baciò di nuovo, come se fosse la cosa più importante sulla faccia della terra. E alla fine lo era davvero.
Per lui, Keira Hamilton, era la persona più importante in tutto l’universo e si, ci aveva messo un po' a rendersene conto, ma, in realtà, si era appena accorto di averlo sempre saputo.








Ciao meraviglie! :')
Come va?
Come ho già detto sopra, questo (purtroppo per me) è l'ultimo capitolo
skdjnd, felici? AHHAHA
nell'epilogo spiegherò meglio cos'è successo, quindi se non è chiaro qualcosa
la capirete, o nel caso potete chiedermi di tutto c: AHAHAHAH
Allora, innanzitutto grazie mille a tutte perchè è anche (e soprattutto)
grazie al vostro sostegno che sono riuscita ad arrivare fin qui [Mi sento tanto una diva
dello spettacolo, aiutatemi! AHHAHAHAHHHAH]
Ok, in ogni caso, grazie davvero, siete magnifiche ed io vi amo da morire *^*
Visto che alla fine ce l'hanno fatta quei due? sjnskd
A questo punto credo sia abbastanza scontato il finale di Lisa, però sono comunque
curiosa di sapere cosa ne pensate *-*
Dai, alla fine non era tanto stronza come pensavate u.u
AHAHAHAHAHHA ok, sono felice oggi, ma mi sto dilungando troppo
quindi un bacio a tutte e spero di riuscire a postare l'epilogo prima di giovedì,
altrimenti dovrete aspettare parecchio c.c
Ahaha a presto splendori e grazie ancora a chiunque sia arrivato a leggere
fino a questo punto.
Vi lascio con questo splendore di gif. skfnskjn
Bacii! <3 C.

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Capitolo 29
*** Epilogo. ***








LA VERITA' NASCOSTA.
Epilogo.





 


#Qualche mese dopo


Quando anche l’ultimo oggetto fu messo nello scatolone, Keira si lasciò cadere sul divano, sospirando.
Zayn la raggiunse, porgendole un bicchiere d’acquea e cingendole le spalle con un braccio.
“Chiuso tutto?” Le chiese. Lei annuì bevendo un sorso e poggiando la testa sul suo petto.
“Mi mancherà vivere qui, dopotutto.” Commentò poi guardandosi intorno.
“Anche a me.” Sorrise Zayn baciandole la tempia.
“Però ammetto che la nuova casa mi piace di più.” Aggiunse mentre lei posava il bicchiere sul tavolino ed alzava la testa per vederlo negli occhi.
“Forse perché questa non ha proprio dei ricordi stupendi..” Ipotizzò lei.
“Forse perché ho voglia di ricominciare d’accapo e dimenticare tutto ciò che è successo ultimamente..” Disse Zayn sorridendole.
“Tutto, tutto?” Chiese Keira.
“Mm.. Magari qualcosa potresti aiutarmi a ricordarla tu..” Propose poggiando le sue labbra su quelle della ragazza, senza darle il tempo di rispondere.
“Magari si..” Acconsentì lei sorridendo felice.
Il telefono di Keira fece mugugnare entrambi, contrariati. Dopo qualche insistenza, lei si decise a rispondere.
“Pronto?”
“No, prenditela comoda eh!”
“Jade?”
“No, la fata madrina.”
“Che c’è?”
“Come che c’è?! Keira, dovevi essere qui un’ora fa!”
“Lì? Ma che..” Poi sbarrò gli occhi di colpo, interrompendo la frase e guardando Zayn.
“Merda.” Disse prima di alzarsi di scatto dal divano.
“Scusa, scusa, scusa Jay, mi ero completamente dimenticata, mi dispiace!”  La ragazza dall’altro lato del telefono sospirò.
“Ti aspetto qui, fa presto.”
“Arrivo. Scusa ancora.” Disse prima di attaccare.
“Cos’è successo?” Chiese Zayn seguendola in camera da letto. Lei si mise le scarpe di fretta e furia e si aggiustò i capelli alla men peggio.
“Dovevamo andare a prendere Liam e Jade all’aeroporto un’ora fa!” Lui si morse un labbro.
“Cavolo è vero..” Commentò poi.
“Ci stanno ancora aspettando, muoviti!” Disse lei scendendo le scale di corsa. Lui afferrò al volo le chiavi dell’auto, lei quelle di casa, poi entrambi si misero in macchina e Zayn partì spedito verso l’aeroporto.
Dopo tre quarti d’ora immersi nel traffico e le tremila imprecazioni di Keira, finalmente arrivarono a destinazione e non ci misero molto a scorgere la chioma bionda di Jade.
“Ehi!”
“Meglio tardi che mai.” Disse Liam, alzando le spalle, prima di salutare entrambi.
“Scusate, davvero.”
“Che facevate di così importante da dimenticarvi addirittura di noi?” Chiese Jade, incrociando le braccia in petto.
“Anzi, no, non voglio saperlo.” Commentò dopo averci pensato qualche secondo, con una smorfia disgustata che fece sorridere Zayn e ridere Keira.
“Stavamo finendo di imballare gli scatoloni.” Si giustificò lei.
“Scatoloni?” Chiese confusa Jade.
“Si, non te l’ho detto? Andiamo a vivere insieme. In un’altra casa.”
“Bene, non solo vi dimenticate di venirci a prendere, vi trasferite e nemmeno ci avvisate! Ma a che pensavamo quando ci siamo scelti gli amici eh?” Chiese ironica rivolta a Liam. Keira rise di nuovo, abbracciandola.
“Tanto lo so che mi ami.” Commentò poi. La bionda scosse la testa.
“Odio quando hai ragione.” Lei alzò le spalle, sorridendo.
“Allora, cos’è questa storia?” Chiese Jade.
“Niente, abbiamo pensato che la casa di Zayn aveva troppi.. ricordi strani. Quindi, ci abbiamo messo un bel po’ per trovare qualcuno che comprasse la casa nonostante il bunker, ma alla fine l’abbiamo venduta e intanto abbiamo trovato un’altra casa, più o meno sempre nei paraggi.”
“Quindi siete in fase di trasferimento..”
“Già.”
“Credo che dovremmo chiedere asilo a Stephanie.” Disse Jade, guardando quello che tra meno di una settimana sarebbe diventato suo marito.
“Immagino di si, scusate.”
“Ti stai scusando troppe volte, cara, non so se posso perdonarti.” Dopo una breve risata generale, si decisero a tornare a casa.
“Andiamo da Steph?” Chiese Liam, dopo essere entrato in auto.
“Si, dai, voglio vedere Josh!” Esclamò entusiasta la bionda, battendo le mani come se fosse una bambina. Keira sorrise.
“E’ davvero bellissimo!” Informò poi.
“Andiamo, andiamo!” Implorò Jade. Liam rise, mentre Zayn premeva sull’acceleratore. Venti minuti dopo erano tutti e quattro a casa di Stephanie.
“Ehi!” Esclamò quest’ultima quando aprì la porta.
“Steph!” Jade l’abbracciò di slancio, prima di entrare in casa.
“Cavolo, è stupendo!” Esclamò poi guardandosi intorno nel salotto.
“Grazie, e pensare che ci abbiamo messo un solo mese per arredarlo!” Sorrise, salutando anche gli altri.
“Jay!!” Un Matthew un po’ cresciuto corse incontro alla ragazza, affondando la testa nella sua pancia.
“Ciao splendore!”
“Kei!”
“Ehi campione!” Esclamò Zayn insieme a Liam, mentre Keira raggiunse Jade e si lasciò abbracciare da Matt.
“Guarda chi c’è piccolo.” Sussurrò Louis al bambino che aveva in braccio, uscendo dalla cucina.
“Oh mamma!” Esclamò Jade fiondandosi su di lui.
“Oddio, che bello! E’ tenerissimo!” Disse, stringendo la mano del piccolo Josh.
“Bhe, modestamente..” Steph sorrise, prendendo Zayn sottobraccio e trascinandolo in cucina, approfittando della distrazione degli altri.
“Sai chi ho incontrato l’altro giorno?” Il moro scosse la testa, prendendo posto attorno alla tavola.
“Chi?” Chiese poi.
“Lisa.”
“Ah.. Lei ti ha vista?”
“Si, abbiamo anche parlato e.. ecco, vedi.. sta venendo qui, ora.” Disse.
“Cosa?”
“Si, però non viene da sola..”
“E con chi?”
“Si è fidanzata..”
“Davvero?” La bionda annuì, cercando di decrifare lo sguardo del suo interlocutore.
“Oh bhe, mi fa piacere.” Disse semplicemente Zayn.
“Sicuro?”
“Si, se lo merita. In fondo non è tanto male.”
“Chi?” Keira entrò nella stanza proprio in quel momento, sorridendo e prendendo posto accanto al suo ragazzo. Stephanie aprì bocca per rispondere, ma il campanello fu più veloce di lei.
“Vado io!” Urlò precipitandosi all’entrata.
“Aspetta qualcuno?” Chiese Keira mettendosi più vicina a Zayn.
“Lisa.” Rispose lui.
“Lice Grace?” Chiese subito lei alzando un sopracciglio.
“In persona.”
“E perché?!”
“Ragazzi?” Steph si affacciò alla porta della cucina, interrompendoli.
“Eccoci.” Sentenziò Keira, prima di seguire l’amica e ritrovarsi davanti a Lisa.
“Ciao.” Cominciò lei abbassando la testa.
“Ciao.” Ricambiò Keira provando ad accennare un sorriso.
“Kei!” La mora si voltò di scatto, scorgendo una chioma bionda abbastanza familiare.
“Niall!” Il ragazzo le si avvicinò, fino ad abbracciarla in un gesto che sorprese un po’ tutti.
“Che ci fai qui?” Chiese Keira sorridendo. Lui guardò Lisa, incitandola con lo sguardo.
“Possiamo parlare?” Domandò infatti la biona dopo un attimo di esitazione.
“Con chi?”
“Io e te.” Keira si guardò intorno ancora una volta, prima di capire che Lisa si riferiva proprio a lei, quindi annuì.
“Volete qualcosa da bere? Venite.” Spronò gli altri Stephanie, finchè le due ragazze non rimasero sole.
“Allora?”
“Volevo solo chiederti scusa. Per tutto.” Cominciò Lisa. L’altra rimase in silenzio, aspettando che continuasse.
“Mi dispiace, ho capito troppo tardi quanto fosse difficile quella situazione per te. Il punto è che avevo bisogno di qualcuno come Zayn al mio fianco, non riuscivo a vedere nessun altro e non accettavo il fatto che lui amasse te. Con questo non voglio giustificarmi, voglio solo chiederti scusa, perché se qualcuno mi facesse ciò che io ho fatto a voi due, non so proprio come reagirei. Mi dispiace.”
“Sei venuta per lui?” Chiese Keira.
“Eh?”
“Zayn. Ora, sei qui per lui?”
“Anche. Ma non per il motivo che pensi tu. Ho incontrato Stephanie l’altro giorno e mi ha detto che probabilmente sareste venuti qui oggi.. quindi ne ho approfittato, voglio chiedere scusa anche a lui, perché non gli ho detto proprio tutta la verità.”
“E Niall? Lui che c’entra?” Lisa sorrise.
“E’ stato lui a farmi aprire gli occhi. Parlandoci ho capito non solo che stavo sbagliando ogni cosa, ma anche che avevamo parecchio in comune, io e lui. Ci ho messo un po’ a rendermene conto, ma poi mi sono accorta che in realtà aveva ragione. Io cercavo solo qualcuno che mi trattasse come Zayn trattava te.” La mora annuì e Lisa boccheggiò un po’, prima di dire l’ultima frase.
“Quando ho incontrato Niall ho trovato molto di più. Lo amo, ma davvero. E’ diverso da ciò che provavo per Zayn, quando sono con lui mi sento in paradiso. E’ una sensazione stupenda e lui.. Niall è indescrivibile.” Le guancie le si colorarono di un rosso acceso, mentre Keira lasciava spazio ad un espressione stupita.
“Non stai recitando, vero?” Chiese, giusto per conferma.
“Cosa? No, ovvio che no!” Ed era vero. Stavolta Lisa non chiedeva conferme, ne agli altri, ne a se stessa.
Perché lo sapeva, senza ombra di dubbio, che Niall era quello giusto. Perché quando stava con lui si sentiva leggera, nonostante i milioni di farfalle nello stomaco. Perché quando lui la baciava come se fosse una delle cose più belle al mondo, lei si sentiva mancare il fiato, cancellava ogni preoccupazione e lasciava spazio solo a loro due. Perché quando lui la baciava, lei ricambiava come se non ci fosse stato un domani.
Perché Niall tirava fuori il meglio di lei, quello che per anni neanche lei stessa era riuscita a vedere.
“Quindi, state insieme?” La domanda di Keira la riscosse da pensieri che non avrebbe mai detto a voce alta, facendola arrossire di nuovo ed annuire.
“Bhe, sono felice allora che sia tutto finito. Solo, non farlo soffrire.” Sentenziò Keira, indietreggiando di un passo.
“No, promesso.” Sorrise Lisa.
“Non ti chiedo di essere amiche, ma potremmo provare ad andare d’accordo, che dici?” Chiese Keira strappando una risatina alla bionda.
“Direi che per me va più che bene.”
“Perfetto. Allora andiamo.” Quando entrambe entrarono in cucina, sette paia di occhi si voltarono a guardarle.
“Bhe? Cos’è tutta questa curiosità?” Domandò Keira sorridendo.
“Tutto ok?” Chiese Niall, guardando prima l’una poi l’altra.
“Tutto perfetto.” Annuì Lisa andandogli vicino. Keira concordò annuendo e sedendosi sulle gambe del suo ragazzo.
“Che ti ha detto?” Le sussurrò lui.
“Mi ha chiesto scusa.”
“Davvero?”
“Zayn? Appena puoi vorrei parlare anche con te..” Si intromise Lisa. Lui annuì e Keira gli permise di alzarsi.
Quando cinque minuti dopo tornarono in cucina, l’aria era decisamente più rilassata.
“Quindi, deduco che a questo punto ci sarete anche voi due al matrimonio, no?” Disse Jade indicando Niall e Lisa. Entrambi sorrisero, alzando le spalle.
“Di certo non si inviteranno da soli, Jay.” Dedusse Stephanie, notando la titubanza di entrambi nel decifrare la frase.
“Bhe, il mio era un invito, infatti. Venite, vero?”
“Per me va bene..” Annuì Niall. Lisa anche acconsentì, facendo sorridere Jade.
“Perfetto! Allora dopo vieni con me, ti faccio vedere il vestito!” Esclamò emozionata. Si spostarono tutti in salotto, che era più grande.
Zayn si guardò intorno, focalizzando solo in quel momento la realtà dei fatti.
Di fronte a lui, sulla poltrona c’era uno dei suoi migliori amici, che sorrideva alla ragazza che avrebbe sposato di li a poco e che in quel momento gli era seduta sulle gambe.
Liam e Jade erano sempre stati insieme. Nonostante i litigi pesanti ogni tanto, niente era riuscito a separarli. Ed ora stavano per diventare marito e moglie una volta per tutte, celando nei loro sguardi un amore ancora incondizionato, non scalfito dal tempo.
Uno sguardo molto simile a quello di Lisa e Niall, che invece erano seduti su un divano. Si sorridevano, arrossivano, distoglievano lo sguardo e poi si cercavano di nuovo. Zayn notò l’imbarazzo tra i due e capì che non sarebbe andato via. Era quella forma di imbarazzo che rimane anche dopo anni, perché nonostante tu non abbia niente da nascondere, o niente di cui vergognarti, ti sembra comunque impossibile di aver trovato qualcuno con cui condividere ogni cosa.
Ecco, forse più che imbarazzo, la loro era timidezza. E a Zayn sembrava strana, se addossata a Lisa. La ragazza che conosceva lui non era timida.
E in quel momento realizzò anche che pochi minuti prima, lei gli aveva chiesto scusa di aver mentito non solo riguardo alla storia di Keira, ma anche riguardo a se stessa. Perché la timidezza su di lei era strana, ma decisamente giusta.  E le stava molto meglio della sfacciataggine con cui si era presentata.
Del tutto diverso era lo sguardo che Stephanie e Louis si stavano scambiando da qualche secondo.
Avevano messo Josh in una culla e Matthew gli stava parlando, convinto che il fratellino lo capisse.
Al contrario di Liam e Jade, che emanavano dolcezza allo stato puro, lo sguardo di Steph e Lou trasmetteva a Zayn qualcosa di più simile alla comprensione.
Era come se non avessero bisogno di parole per capirsi l’un l’altro. I loro occhi trasmettevano complicità.
Stephanie e Louis erano complici di qualcosa di cui solo loro erano a conoscenza. Ed erano unici nel loro genere, perché neanche sforzandosi, qualcuno avrebbe potuto essere come loro due insieme. Una scarica elettrica.
Lo sguardo di Zayn passò di nuovo sugli altri ragazzi, prima di fermarsi alla ragazza che gli era accoccolata accanto.
Studiò il suo profilo, soffermandosi su quel sorriso che più di una volta era riuscito a scaldargli il cuore ed in quel momento si sentì completo.
Keira alzò la testa, incrociando i suoi occhi. Lo sguardo che Zayn decifrò era completamente diverso da gli altri quattro che aveva visto prima.
Realizzò che Keira era sempre rimasta la sua prima scelta. L’unica che avrebbe mai voluto e amato.
E nonostante lei continuasse a rimanere un mistero per lui, Zayn capì che quell’occhiata voleva significare un ‘ti amo’ più che sentito.
Sorrise, felice per davvero, mentre la scena del suo futuro con Keira gli si disegnava in mente.
Si sporse di poco per baciarla.
“Ti amo Keira.” Sussurrò.
“Ti amo Zayn.” Il bacio che si scambiarono fu per entrambi come un sigillo.
Niente più bugie, niente più dubbi, niente più inganni o sotterfuggi, niente più verità nascoste.
Solo loro due, insieme.
Solo Keira e Zayn. Fino alla fine.







E' vero che mi perdonate perchè mi amate troppo? (Pfff)
Non sono riuscita a scriverlo in tempo, poi sono partita e non avevo
la connessione ad internet e questa e la mia giustificazione
a tutto il tempo che vi ho fatto aspettare prima di postare l'epilogo.
Oh gosh, ho davvero cliccato il quadratino bianco.
Ora la storia è completa.
Finita.
Caput.
Oh mamma, non ce la faccio, mi manchrete tantissimo, sapete?
Grazie infinite a tutte voi che siete arrivate fino a qui,
grazie per aver letto fino all'ultima parola, grazie a chi ha recensito, grazie.
Vi amo alla follia, sappiatelo.
Vi lascio con un enorme bacio, vi chiedo scusa di nuovo per le due settimane e
mezzo che avete aspettato per leggere questo capitolo e vi chiedo scusa anche per
non essere- spesso- stata il massimo.
Aww, mi mancherete tantissimo :'(
Lova ya guys e ballate tutti sulla best song ever u.u skdjnd
Baci <3 C.

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Capitolo 30
*** Fallen for you. ***



Prima di chiedervi se sono impazzita, vi prego, leggete la nota autrice  x





LA VERITA' NASCOSTA.
Fallen for you.





Forse era tutto cominciato per gioco, forse all’inizio era stato solo un qualcosa per divertirsi.
Forse se quella sera a casa di Liam, Keira non si fosse concessa qualche bicchiere in più di alcolici non avrebbe accettato.
Forse se gli amici di Zayn non lo avessero praticamente spinto in pista da lei, lui non le avrebbe mai chiesto nulla.
Forse se quella sera non si fossero baciati o se la mattina dopo non si fossero rincontrati per caso, la loro storia non sarebbe mai nata.
Tuttavia, quei due erano sempre stati una forza insieme.
Qualcosa che non si poteva discutere, una certezza assoluta eppure allo stesso tempo non sapevi mai cosa aspettarti da loro.
Zayn e Keira continuavano a completarsi, anche dopo anni che erano stati insieme e durante i quali i loro pezzi si erano deformati. Loro due continuavano a combaciare comunque, come un puzzle che ti cattura, che non vedi l’ora di finire e quando lo fai te ne staresti lì a guardarlo per ore e a pensare quanto bene si uniscano quei pezzetti di cartone.
L’anno precedente avevano avuto più bassi che alti, erano stati separati per tantissimo tempo, lei aveva quasi rischiato di morire e lui aveva trovato un’altra.. ma nemmeno questo alla fine era riuscito a separarli.
Keira sarebbe sempre rimasta l’unica per Zayn e viceversa.

“Sai cosa?” chiese lui. Erano in cucina, nel salotto si era appena accomodato Louis e lei gli stava prendendo una birra. Zayn ne aveva approfittato per seguirla e parlare. Lei alzò lo sguardo per guardarlo.
“Cosa?” rispose. Si scambiarono un sorriso.
“Domani ti porto fuori” fu l’unica cosa che disse. Keira aggrottò la fronte, mantenendo il sorriso.
“Eh?”
“E’ da quando ci siamo trasferiti che non stiamo un attimo da soli. Non che mi dispiaccia la loro compagnia, ma andiamo! Sembra si diano i turni per non lasciarci!” esclamò. Lei rise, trovandosi tuttavia d’accordo.
Da quando le cose si erano sistemate, con Lisa e tutti, i loro amici andavano a trovarli continuamente. E Zayn non esagerava. Erano davvero coordinati! Se la mattina arrivava Stephanie con il bambino, appena se ne andava per pranzo veniva Jade con Liam che gli imponeva di invitarli a mangiare. E quando se ne andavano, arrivavano Lisa e Niall. Oppure arrivava Louis con Matthew, perché la mattina era andata solo Steph a salutarli e lui si ritrovava magicamente nostalgico, tanto non poter stare senza la compagnia di Zayn e Keira.
Ed anche Samantha ed Harry avevano preso l’abitudine di andarli a trovare da quando si erano trasferiti.
In realtà, più che per la loro mancanza, le visite continue dei ragazzi erano tutte per accettarsi che Keira stesse bene e che la sua gravidanza procedesse al meglio.
“Secondo te ci lasciano in pace?” chiese lei, aprendo il frigorifero.
“No, ma ho intenzione di spegnere il telefono e non dire a nessuno dove ho in mente di portarti”
“Oddio, potrebbero pensare che vuoi rapirmi”
“Non sarebbe del tutto sbagliato” ridacchiò lui. Lei prese la birra e tornò a guardare Zayn.
“No?”
“No, ti voglio tutta per me” sorrise.
Vi voglio tutti per me” si corresse poi. E lei non poté fare a meno di gettargli le braccia al collo e stringerlo in un abbraccio, o almeno provarci, con quel pancione che li divideva..
“Guardate che non potete fare altri figli mentre c’è quello nella pancia!” esclamò Louis dal salotto. Keira rise, staccandosi e raggiungendo il loro amico.
“Ma che simpatico che sei!” gli disse poi, porgendogli la birra.
“Sicuro che non vuoi niente tesoro?” chiese poi a Matthew che se ne stava seduto a guardare la tv.
“No, grazie” rispose, quindi lei si sedette accanto al moro.
“Stavo pensando che magari domani potete venire a casa a mangiare, o veniamo noi qui..” disse Louis. Lei e Zayn si scambiarono uno sguardo.
“Veramente domani non ci siamo” lo informò Zayn.
“Come no? E dove andate?”
“A fare un giro”
“Dove?”
“Non lo sappiamo ancora” lo liquidò.
“Ma..”
“Non preoccuparti, starai bene anche senza di noi” scherzò Keira. Louis puntò un dito contro Zayn.
“Sta attento a non farle succedere niente” Lei roteò gli occhi.
“Ma anche con Stephanie eri così? Mio Dio, poverina!” lo prese in giro.
“Ehi, mi preoccupo solo, cosa che dovresti fare anche tu, hai una vita dentro quel pallone” Keira scosse la testa, rassegnata alle parole che, oltre Louis, anche gli altri continuavano a ripeterle sempre.
Come se facesse qualche sport estremo o Zayn le permettesse di sforzarsi più di quanto doveva.
Continuarono a chiacchierare per il resto della serata, poi Louis disse che sarebbe tornato a casa sua per cena ed andò via.
“Oddio, finalmente!” si ritrovò ad esclamare la ragazza, dopo aver chiuso la porta.
“Ok, lo adoro e tutto il resto, ma davvero, il prossimo che viene lo picchio con l’ombrello” continuò, tornando a sedersi sul divano, mentre Zayn se la rideva. Allargò un braccio e la strinse a sé.
“Ma tu ci credi?” chiese in un sussurro, mentre le baciava i capelli.
“A cosa?” Lui le accarezzò la pancia, sorridendo.
“Che qui c’è nostro figlio. Cioè nostro, mio e tuo!” Keira si morse il labbro inferiore e sorrise a sua volta, mentre lui poggiava l’orecchio sul rigonfiamento.
“Ehi tesoro” cominciò a parlare. Lei prese ad accarezzargli i capelli e trattenne un respiro quando sentì suo figlio scalciare.
“Ti decidi ad uscire? Guarda che qui ti stiamo aspettando tutti!” poi rise, rivolgendosi a Keira.
“Credo che sarà un ritardatario cronico come è diventato il papà” le disse e lei alzò gli occhi al cielo.
“Povera me” commentò poi.
“Sentito? La mamma non vuole aspettare, su, datti una mossa. E poi sono sicuro che anche tu sei curioso di vedere quanto è infinitamente bella, quindi che aspetti?” Keira si piegò a dargli un bacio sulla guancia.
“Magari non domani, visto che sarà il primo giorno in cui staremo da soli, quindi rimani lì ancora per un po’, okay?” chiese lei. Zayn rise.
“Poco più di ventiquattro ore, poi voglio vederti” sussurrò al bambino dentro la pancia. Poi si alzò e tornò ad abbracciare Keira.
“Ti amo” le disse.
“Ti amo” rispose sorridendo, prima che le loro labbra si unissero.


“Se hai dimenticato gli occhiali non torniamo a prenderli” la avvisò Zayn quando entrambi furono in macchina, già consapevole di ciò che sarebbe successo.
“Oh cavolo, è vero!” esclamò lei, riaprendo lo sportello e tornando in casa per prendere gli occhiali da sole.
“Grazie” disse poi, quando tornò all’auto.
“Non c’è di che” sorrise.
“Cosa vuoi mangiare?” le chiese poi.
“No, se te lo dico mi prendi in giro” Lui la guardò male.
“Dimmelo”
“No”
“Keira”
“Zayn” rispose lei.
“Andiamo, cosa vuoi?” le chiese di nuovo. Lei sussurrò qualcosa, mettendo il broncio.
“Cosa?” Keira sbuffò.
“Vorrei mangiare al Mc Donald’s, contento?” ripetè ad alta voce. Zayn rise e lei incrociò le braccia al petto, portando lo sguardo fuori dal finestrino.
La gravidanza le aveva portato le voglie più impensabili e con esse una grande voglia di fast food e schifezze. Ovviamente, il tutto doveva poi essere rapportato a frutta e verdura per una sana alimentazione e il risultato erano stati un bel po’ di chili in più, che le stavano comunque benissimo.
Lui l’aveva presa in giro per il suo tanto mangiare, ma alla fine l’aveva sempre accontentata e coccolata.
Ed anche quella volta, si fermò al primo take away che vide. Lei sbuffò di nuovo.
“Giuro che non comprerò molta roba” disse.
“Prendi quello che vuoi” sorrise lui.
“Mi stai facendo ingrassare tantissimo” disse poi lei, rivolta alla sua pancia.
“Come se fosse colpa sua” rise Zayn.
“Sì che lo è”
“No, lui ha fame, se poi tu vuoi nutrirlo con queste cose mica ha colpe!” Lei scosse la testa lasciando perdere.
La commessa sorrise teneramente quando arrivò il loro turno, poi prese le ordinazioni.
Quando le loro buste furono pronte tornarono in auto.
“Non vuoi ancora dirmi dove stiamo andando?” gli chiese.
“No”
“Ti odio”
“Non ci credo neanche se lo vedo” disse Zayn. Lei gli fece una linguaccia.
Quando lui fermò la macchina, Keira aggrottò la fronte. Il posto le era dannatamente familiare, ma non riusciva a ricordare quale fosse.
“Vieni” Si fermarono davanti ad una cascata e Keira si portò una mano alla bocca, incredula.
“Oddio, c’è ancora” Era passato tantissimo tempo da quando erano andati in quel posto l’ultima volta, al loro primo anniversario.
“Pensavo potesse farti piacere tornarci” disse Zayn, guardandosi intorno.
“E’ ancora stupendo” commentò lei sorpresa. Attorno a loro, la cascata terminava in un lago e gli alberi facevano ancora da copertura.
Al posto della tenda in cui avevano passato il loro anniversario però, stavolta non c’era niente e Zayn non ci mise molto a coprire l’erba con dei teli che aveva portato.
Si sedettero entrambi e Zayn prese a svuotare i sacchetti appena comprati.
“Quando saprà che gli hai fatto mangiare tutta questa roba non credo vorrà più vedere un Mc donald’s in tutta la sua vita” scherzò.
“Sai sempre come farmi sentire amata” rispose lei sarcastica.
“Vorresti dire che non lo faccio?” Lui si fermò, guardandola. Keira sorrise.
“No” Lui spalancò la bocca, poi lasciò le buste sul telo e si avvicinò a lei.
“E cosa dovrei fare allora?” le chiese.
“Mm, vediamo..” disse lei, fingendo di pensarci, poi si sporse verso di lui e gli stampò un bacio sulle labbra. Lui approfondì il bacio e lei sorrise di nuovo.
“Questo è un buon inizio” disse poi.
“Forse posso fare di meglio” rispose lui.
“Cosa?” Lo vide prendere un respiro più profondo degli altri, poi i loro sguardi si incrociarono.
“Non interrompermi” disse solo Zayn. Keira fece una faccia confusa, ma annuì.
“Okay, allora.. premetto che non sono bravo in queste cose, credo tu lo sappia, quindi non aspettarti nessun discorso da oscar o cose del genere. Quando ti ho incontrata per la prima volta ho solo pensato che fossi bellissima. Quando i ragazzi mi hanno ‘costretto’ a pagare il pegno di quella scommessa e ti hanno indicata, era come se il tuo sorriso splendesse tra quello di tutti gli altri e mi sento un idiota a dirlo, ma credo di averti amata sin dal primo secondo, senza smettere più. Neanche quando ti sei chiusa in quel bunker o quando mi sono messo con Lisa. Continuavi ad esserci solo tu e quando poi l’ho capito mi sono promesso che non ti avrei più lasciata andare. Ti ho dato tutto ciò che potevo darti e poi mi sono chiesto se c’era un modo per averti ancora di più di quanto faccia ora” Si alzò sulle ginocchia e le sorrise.
“Credo di averlo trovato, dovresti solo dirmi di sì” Cercò qualcosa nelle tasche posteriori, poi ne cacciò un cofanetto blu. Keira spalancò gli occhi, ancor prima che lui continuasse.
“Quindi” tossì “prima di rispondere pensaci bene, perché se accetti dovrai sopportarmi per il resto della tua vita, vedere la mia faccia ogni giorno dalla mattina alla sera e lo so che lo fai già, ma se accetti non potrai più tirarti indietro.. Okay, suona un po’ come una minaccia, ma in fondo lo è, in un certo senso e comunque volevo avvisarti prima che..”
“Zayn, calmati” lo interruppe lei, quando vide che lui aveva preso ad agitare in continuazione la mano libera e a parlare a vanvera. Lui sospirò.
“Sì, quindi.. insomma..” Si morse il labbro inferiore ed aprì il cofanetto.
“Vuoi sposarmi?” buttò fuori tutto d’un fiato, guardandola. Lei sentì gli occhi inumidirsi e riuscì a stento ad annuire e balbettare un “oh mio Dio.. sì”, prima che le lacrime cominciassero a scendere copiose lungo le guance.
Zayn si accorse solo in quel momento di aver trattenuto il fiato, quindi fece un sospiro di sollievo e, sorridendo come poche volte aveva fatto nella sua vita, le infilò l’anello che aveva scelto qualche settimana prima. Poi la strinse in un abbraccio.
“Sì, sì, sì” ripeté lei sul suo collo.
Lui si allontanò di poco solo per asciugarle le lacrime.
“Scusami, è che.. gli ormoni della g.. gravidanza..” biascicò Keira, provando a trattenere le lacrime.
Quando riuscì a smettere di piangere, sorrise.
“Ti amo così tanto, Zayn” gli disse poi. Lui la baciò, poi rise felice.
“Sei contento piccolo? Io e la mamma ci sposiamo” disse poi, rivolto al bambino.
“Oddio, non posso crederci” commentò Keira ancora incredula. Si scambiarono un altro bacio e alla fine lei sorrise.
“Io ho le farfalle nello stomaco e okay, ma tuo figlio sta.. leggermente morendo di fame” Zayn rise, mentre tornava al suo posto e le porgeva un panino.

Rimasero lì l’intero pomeriggio, stesi per terra a guardare gli alberi che coprivano il cielo e a chiacchierare come non facevano da tantissimo e mentre Keira rideva ad una battuta, Zayn pensò che, se era possibile, si stava innamorando di nuovo.
Ogni parola, ogni sorriso, ogni gesto, tutto di Keira lo faceva innamorare, ogni volta un po’ di più e lui continuava a stupirsi di questo.  Anche quando aveva pensato di non poter amarla di più, lei gli aveva sorriso e lui si era ritrovato un po’ più innamorato. Quasi al limite del ridicolo, ma non gli importava. Il sole stava per tramontare, quando Keira si immobilizzò per un istante, prima di piegarsi.
Urlò, portandosi una mano sulla pancia e Zayn accorse subito, preoccupato.
“Tutto bene?” le chiese. Lei scosse la testa, poi urlò di nuovo.
“Oh cazzo” fu tutto quello che disse Zayn, prima di prendere al volo la busta con ciò che era rimasto del loro pranzo ed aiutare Keira ad alzarsi.
“Un piccolo sforzo amore” le chiese, trascinandola fino alla macchina. Poi sfrecciò verso l’ospedale.
Quando arrivò, gli infermieri portarono la ragazza in una sala e lui cominciò a fare avanti e indietro per il corridoio.
Accese il telefono e tra tutte le chiamate perse che trovò, gliene arrivò una proprio in quel momento, da Stephanie.
“Zayn! Finalmente, Louis è pieno d’ansia e devo dire anche io, che fine avete fatto? Dove siete, tutto b..”
“Siamo in ospedale, credo che Keira stia per partorire, o almeno spero sia quello” L’unica cosa che si sentì in risposta fu silenzio.
“Oh santo cielo, stiamo arrivando” disse infine Steph.
Zayn riprese a camminare freneticamente, fin quando un’infermiera non lo chiamò.
“Zayn Malik?”
“Io, sono io” Lei gli sorrise.
“E’ appena cominciato il travaglio, entro domani sarà padre” Lui si immobilizzò.
“Posso.. posso entrare?” chiese.
“Per il momento no, la chiamo appena siamo pronti per la fase espulsiva, quella delle spinte” Zayn annuì.
“Si riposi, potrebbe volerci tanto tempo” lo avvisò l’infermiera, prima di andare via.
Lui si sedette su una delle sedie libere e prese a torturarsi le mani.
Non seppe dire quanto tempo fosse passato, ma quando alzò la testa, Liam gli stava giusto andando incontro.
“Ehi! Louis ci ha chiamato, tutto ok?” Alle sue spalle Jade teneva in braccio Josh, il figlio di Stephanie.
“Loro stanno arrivando” gli disse lei sedendosi accanto a Zayn. Lui ripeté le parole dell’infermiera ad entrambi. Dieci minuti dopo erano arrivati anche Lisa, Niall, Samantha ed Harry.
Nana, la nonna di lei, li seguì con un quarto d’ora di ritardo.
“Sono ancora in tempo, vero?” chiese appena li raggiunse tutti.
“Sì, certo” rispose Niall.
Verso mezzanotte, la stessa infermiera che era uscita qualche ora prima richiamò la loro attenzione. Sorrideva, entusiasta.
“Keira ti cerca, Zayn” disse. Lui e Nana si alzarono nello stesso momento, mentre Jade esclamava un “oddio, è arrivato il momento!”
Il moro entrò velocemente nella stanza e per un momento si sentì mancare l’aria.
Si guardò intorno, indossò il camice che un dottore gli stava porgendo, poi si avvicinò al letto dove c’era Keira e le prese una mano.
“Zayn” sussurrò lei, con il viso contratto in una smorfia di dolore.
“Va.. tutto bene, amore” Lei si morse con forza il labbro inferiore e per Zayn fu come se tutto venisse ovattato.
Ogni suono, ogni parola che l’infermiera urlava alla sua ragazza per incoraggiarla, lui la sentiva come se fossero miglia distanti.
Come se stesse guardando la scena dall’esterno, come se non fosse davvero lì in quel momento.
L’unica cosa che riusciva a pensare era: ‘sto per diventare padre’.
La realtà tornò a colpirlo solo quando sentì un bambino piangere.
Si voltò verso l’infermiera che in quel momento stava tagliando il cordone ombelicale e strinse un po’ di più la mano di Keira, che intanto aveva poggiato la testa al cuscino e respirava sfinita.
“Vuole vederlo, mamma?” le chiese la donna che aveva avvolto il bambino in un asciugamano. Lei annuì in risposta e l’altra gli si avvicinò.
Keira si mise a sedere.
“Ciao piccolo” gli disse, tirando su col naso e sorridendo.
“Congratulazioni” sorrise l’infermiera.
“E’.. è stupendo” riuscì a dire Zayn.
“Sì, sei proprio bellissimo” confermò Keira con una voce buffa, guardando il piccolo che aveva tra le braccia.
“Vuoi andare da papà? Sì?” continuò. Zayn la guardò.
“E’ la cosa più bella che abbia mai fatto in vita mia” le disse poi, stampandole un bacio sulle labbra.
Quando prese tra le braccia suo figlio, Zayn provò qualcosa che mai aveva provato prima e sentì come se un'altra parte di lui fosse appena stata lucidata.
Come se a quel puzzle che tanto lo faceva sentire vivo si fosse aggiunto un nuovo pezzo e Zayn non poteva far altro che amare alla follia quella variante.
“Oh mio Dio” sussurrò.
“Ciao amore” disse poi, gli occhi lucidi per l’emozione e il cuore a mille.

Forse era tutto cominciato per gioco, ma di sicuro era finito con qualcosa di molto più importante e serio, qualcosa che li aveva legati in modo indissolubile, qualcosa che entrambi amavano alla follia.
Forse all’inizio era solo un qualcosa per divertirsi, ma quando Keira si voltò a guardare Zayn che teneva in braccio il loro bambino, non riuscì a non pensare a quanto fosse stata fortunata, a quanto lo amasse e quanto fosse totalmente, inspiegabilmente ed assolutamente pazza di lui. 




 


 




Sorpresaaaa! *musica da fallimento*
Okay, è passato esattamente un anno e un mese da quando ho
concluso questa ff e lo so che nessuno si aspettava che tornassi,
probabilmente (e lo capirei) molti nemmeno si ricorderanno di questa storia,
ma la verità è che mi mancavate e avevo cominciato a scrivere questa
sorta di os allegata (che tra parentesi è smielatissima lol) già da un po', quindi
quando l'ho finita ho pensato "perchè non pubblicarla?"
Come tipo di esperimento, va' (?)
D'altronde, questa storia è nata così, mi sono detta "ma sì, proviamoci"
e non mi sarei mai aspettata di ricevere così tante visualizzazioni e recensioni.
L'ho sempre detto che siete fantastiche, quindi questo era il mio modo per dirvi
"guardate che anche se è passato un anno sono ancora stupita e vi
ringrazio di tutto".
Non mi aspetto che vi piaccia, io ho scritto questo capitolo solo perchè Keira
mi mancava, ma so perfettamente che non vi ricorderete nemmeno di chi
sto parlando, succede anche a me :')
Vi lascio comunque.
Ah, se può interessarvi ho cominciato un'altra storia (su Zayn, tanto per cambiare.
Vi lascio il link, "End of time
Baci splendori xx <3 C.

 

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