La figlia di Lucifero

di VeRoFuSa
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Ade, Anubi, Plutone, il Maligno Abraxas, Xabaras, Demonio, Mefistofele.

Fin dall'antichità c'era una divinità che veniva raffigurata come il male. I nomi in cui si rispecchia il Diavolo sono molti, in ogni religione c'è un Dio e un Diavolo. Uno l'opposto dell'altro, se vive uno vive l'altro, se muore uno muore l'altro.

In questi tempi non tutti credono in Dio e di conseguenza neanche nel Diavolo, altri, invece, sono fanatici e credono solo nell'uno o nell'altro.

Io? Sono tra chi ci credere in entrambi, perché? Semplice, sono la figlia di Lucifero. L'imperatore degli inferi. Primo angelo caduto, si dice sia diventato marito di Lilith prima moglie di Adamo, ma si sbagliano. Lilith fu si la prima moglie di Adamo, ma non di Lucifero.

Appena viene nominata la parola "Diavolo" le persone pensano a una figura con le corna, la coda e il mantello rosso. Non è minimamente uguale a quella figura, se fosse in mezzo a mille persone nessuno direbbe che è un Diavolo. Non c'è un solo Diavolo, per l'esattezza ce ne sono 10 che comandano i dieci gironi degli inferi. Mio padre comanda l'ultimo anello nel quale risiedono maggiormente i Satariel demoni che lo seguo fedelmente.

Lucifero lo posso descriverlo come un uomo con i capelli neri come le piume dei corvi e mossi come le onde del mare e lunghi, ha un occhio nero e uno rosso come tutti i Diavoli, ma da quando viene sulla terra nasconde il colore degli occhi facendoli diventare verdi come gli smeraldi, non è possibile dagli età si spaccia per un uomo di trent'anni ma ha decisamente molti ma molti di più. Tutte le donne che lo incontrano cascano ai suoi piedi, e questa cosa non va a genio a mia madre. Anche se sa che non la tradirà mai.

Siamo sulla terra da ormai due anni per cercare di scoprire cosa ha in mente Caronte e suo figlio, anche loro sono sulla terra da un paio d'anni ma per tutto questo tempo non hanno fatto niente. Se ne sono stati buoni buoni in mezzo agli umani come se nulla fosse, anch'io mi sono ambientata bene come umana, frequento una scuola e mi diverto a stare in mezzo agli umani sono divertenti.

In fondo, però, non dimentico il Diavolo che sono.

-Nica è ora di alzarti- dice mio padre aprendo la porta della mia camera

-ancora cinque minuti...- mormoro girandomi dall'altra parte

-conosco i tuoi cinque minuti. Su forza che fai tardi-

Sbadiglio rassegnata alzandomi. Mi stiracchio un po' prima di preparami e in seguito scendere a fare colazione.

-padre?- chiamo versandomi il caffè nella tazza e sedendomi al tavolo facendo colazione tranquilla.

Poco dopo entra con la cesta dei panni stirati, lo guardo incredula. Non mi sono ancora abituata a vederlo a fare i mestieri domestici. Ridacchio, è davvero uno spettacolo.

-non hai mai visto un padre fare il bucato?- chiede tranquillo

-se la nobile madre vi vedrebbe direbbe che vi siete umanizzato-

-questo mai- dice guardandomi tranquillo -forza sbrigati o farei tardi a scuola-

Sorrido finendo il caffè. Una volta finito prendo lo zaino dirigendomi all'uscita.

-quando tornerai non sarò in casa, ho delle faccende importanti da sbrigare-

-si! Festa per tutta la notte!- esclamo felice

-non cambierai mai- sospira mio padre con un sorriso -vedi non distruggere la casa, buona giornata figlia mia.-

-stavo scherzando, buona giornata padre-

Sorrise prima di sparire nel nulla. Sorrido a mia volta recuperando lo zaino e uscendo di casa dove ogni mattina mi aspetta Angel, una ragazza umana in cui sono entrata in buoni rapporti, è simpatica e solare ed è stata la prima umana che ho conosciuto.

-buongiorno Nica-

-giorno Angel, com'è andata la serata?... Angel? ANGEL!-

Continua a fissare davanti a se con aria sognante

-Angel che cosa avete fatto tu e Ian?- le chiesi curiosa

-e-ehi... io e lui non abbiamo fatto niente di male-

La guardo negli occhi non credendo alle sue parole -allora?-

-d'accordo, ho dormito da lui, nel suo letto, ma non abbiamo fatto niente credimi.-

-lo sapevo, avevi un aria troppo sognante. Si, lo so le cavolate non sono il tuo forte.-

Mentre camminavamo ci raggiunge come sempre Sousuke l'altro umano, mio migliore amico. Si è molto strano avere un amico umano che non sa la mia vera natura, mio padre è contrario a queste amicizie ma non posso farci niente.

-buongiorno ragazze-

-giorno- dico

-ciao Sousuke- risponde lei sorridendo

-sapete la novità?- chiede

-no.- rispondo io

-no.- conferma Angel

-ieri Steve mi ha detto che da oggi avremo un nuovo compagno.- conclude Sousuke.

-siiiiii!- urlò Angel facendomi prendere uno spavento.

-ehi cos'è tutto questo entusiasmo?- chiedo cercando di stappare l'orecchio tappato.

-sono la capoclasse e quindi mi toccherà fargli visitare la scuola- annuncia con un gran sorriso sulla bocca. Lei adora vantarsi di essere la capoclasse.

-ma tu non stai con Ian?- chiede Sousuke

Senza dir niente se ne torna nel suo mondo delle fantasie.

-sai come si chiama?- chiedo con un certo presentimento

-certo. Alexander e ho visto una sua foto e inquieta.-

-spiegati meglio-

-ha un tatuaggio sull'occhio sinistro e sembra il classico bullo della scuola.-

La descrizione coincide perfettamente. Si è messo all'opera anche lui. Stringo i denti per la rabbia, perché lo devo rincontrare in un luogo del genere?

-ma per....- stava per dire qualcosa, ma andai a sbattere contro qualcuno e non riuscì a finire la frase.

Alzo lo sguardo e lo vedo, vestito come sempre, canottiera e giubbotto di pelle. Non mi sono sbagliata.

Ho il cuore che batte all'impazzata, rivederlo dopo tutti questi anni mi fa un certo effetto.

Si gira con calma e mi guarda con quegli occhi blu come gli zaffiri.

Non sei cambiato per niente in tutti questi anni.

-guarda dove metti i piedi la prossima volta- mi dice minaccioso

-la prossima volta non metterti in mezzo al mio cammino-

Mi guarda quasi divertito, siamo alti uguali e non mi incute terrore come a Sousuke che lo vedo fare alcuni passi indietro.

Sei un idiota Alexander. Lo sei sempre stato. Lo ignoro superandolo

- oreficuL id aligif oaic- dice costringendomi a fermarmi

Stringo i pugni cercando di calmarmi inutilmente, mi giro e cerco di assestargli un pugno in pieno viso ma lui lo blocca non senza qualche difficoltà.

-non osare mai più!- gli consiglio

La sua faccia si distese in un sorriso compiaciuto, ho una voglia matta di prenderlo a calci, ma purtroppo sono in compagnia dei due umani e quindi cercai di calmarmi.

Sousuke ed Angel mi guardano increduli del mio comportamento

-ti scaldi molto facilmente... Nica!- dice l'ultima parola ad un soffio dal mio viso

-sparisci.- rispondo tra i denti

-perché se no cosa fai?- chiede in tono di sfida

Faccio un respiro profondo calmandomi e passando oltre.

-ossab ni atudac orvvad ieS ?inamu ilg noc orig ni iav odnauq ad-

Faccio finta di non aver sentito ed entro, seguita subito dai due umani come due cagnolini.

-Nica spiegami cosa ti è preso? chiede Sousuke guardandomi

-niente, dimenticate quello che avete visto e basta- dico

-ti anche detto qualcosa in una strana lingua- continua

-non so cosa mi abbia detto, io non parlo quella lingua-

Accelero il passo andando in classe prima degli altri, mi sedetti al solito posto aspettando che mi raggiungessero. Spero che non insistano ancora.

-allora mi spieghi cosa ti è preso? Aggredire il nostro compagno ancor prima di conoscerlo- dice Angel con tono d'accusa

-ti sbagli, io e lui ci conosciamo già da tempo.- rispondo vaga

-c-come?!-

-io e Alexander eravamo amici... una volta-

-spiegami il "eravamo"-

-da piccoli eravamo amici inseparabili, abbiamo litigato e da allora ci siamo sempre odiati- spiego.

-e perch..-

Prima che finisse di formulare la domanda la campanella che segnava l'inizio delle lezioni e poco dopo entra il professore seguito da Alexander

-buongiorno ragazzi, vi presento il vostro nuovo compagno di classe- dice il professore

Bene adesso ne ho davvero le scatole piene di lui. Ignorai completamente quello che entrambi dissero e mi concentrai sulla cascata che si vedeva in lontananza.

-signorina Nica. Trova molto più interessante ammirare il paesaggio piuttosto che ascoltare il docente e il tuo nuovo compagno?- dice riprendendomi.

-ovviamente si.- mormoro senza che lui mi senta.

-ti stai prendendo gioco di me?- domanda alterato guardandomi con gli occhi fuori dalle orbite

-perché? Dovrei?- domando tranquilla

-sei in punizione!- urla -dopo le lezioni farai fare un giro di presentazione della nostra scuola al novo arrivato!-

-ma che fortuna...- borbotto

Angel mi manda un occhiataccia arrabbiata per averle rubato il compito.

Alla fine delle lezioni mi ritrovo in classe da sola con Alexander

-guarda guarda la prima della classe messa in punizione- dice sedendosi sul mio banco

-!enoizinup ni ossem onnah im es aut aploc attut è-

-?aim-

-ettut rep atlov anu ecap ni imaicsal e enettav-

-on-

-possibile che devi sempre fare lo stronzo come tuo padre!- esclamo guardandolo

-non me lo fai fare il giro della scuola?- risponde ignorando il mio commento

Mi alzo di scatto bloccandolo contro il muro lasciando che la rabbia faccia tornare i miei occhi del loro colore naturale uno rosso e uno nero.

-adesso o te ne vai o torni dal tuo paparino senza un arto oppure senza testa. Ho reso l'idea?-

Per tutta risposta abbassa lo sguardo e lo vedo rattristarsi. No. Forse è solo la mia immaginazione, poco dopo torna a fissarmi con gli occhi verde smeraldo che un tempo amavo.

-ok me ne vado, tanto ci rivediamo!-

E sparisce com'è apparso, nel nulla.

-idiota!- urlo sbattendo il pugno sul banco vicino a me.

Faccio un respiro profondo cercando di calmarmi, appena mi calmo raccolgo i libri ed esco trovandomi faccia a faccia con Sousuke

-tu che ci fai qui?- chiedo cercando di calmarmi. Dalla sua faccia si capisce che ha sentito tutto.

-e-ecco i-io...-

-mi stavi spiando.-

-i-io non volevo origliare....-

Stringo i pugni e me ne vado

-Nica aspetta!-

-lasciami in pace. Ti conviene!- rispondo arrabbiata lasciandolo li su due piedi.

Me ne vado lasciandomi la scuola alle spalle rientrando a casa infuriata più che mai.

Appena dentro sbatto la porta, buttando i libri sul divano, mi fiondo sul telefono componendo il numero della mia amica d'infanzia Archangel: Demone. È sulla terra per studiare la sua grande passione: la medicina. Dice che l'unica cosa che gli umani sono in grado di fare è curare i propri simili.

-pronto?-

-ciao Archangel sono io. Hai un po' di tempo per me?-

-certo che si. Vengo da te al solito orario ok?-

-va bene ti aspetto. A dopo ciao-

-a dopo-

Provo a calmarmi inutilmente, scendo di sotto dove mio padre ha sistemato una sottospecie di palestra, il luogo dove passo più tempo per aumentare la mia forza. Mi avvicino al sacco ma con un paio di pugni ben assestati si rompe lasciando uscire tutta la sabbia. Mi lascio cadere in ginocchio cercando di controllare le lacrime, alcune sfuggono al mio controllo e mi rigano le guance. Forza Nica devi reagire. Non può farti quest'effetto dopo tutti questi anni che non lo vedi.

Sento bussare alla porta, questa dev'essere Archangel. Mi alzo e vado ad aprire

-ciao Nica.- esclama con un sorriso la ragazza dai capelli rossi di fronte a me

-ciao...- mormoro appena accennando un sorriso.

-ehi, che ti succede?-

-siediti e ti racconto...-

Si accomoda sul divano e io mi presto a sedermi vicino a lei.

-su forza spara. Che è successo?-

-ho rivisto Alexander.-

Sbarra gli occhi guardandomi incredula -c-cioè... quel Alexander?-

-sì.-

-c-che intenzioni hai?-

-non posso fare niente... sapevo perfettamente che potevo rivederlo. E così è successo.-

-so perfettamente che non lo hai mai dimenticato.- dice portandosi al mio fianco abbracciandomi -tutti saremmo più felice se tornasse sui suoi passi.-

-già...-

-Nica, sei sicura di star bene?-

-s-si perché?-

Appoggia una mano sulla mia fronte -scotti e sei pallida più di un cencio.-

-sto bene-

Adesso che me lo fa notare mi fa male la testa e ho leggermente freddo.

-su forza vai a infilarti nel letto.-

-va bene, va bene...- rispondo alzandomi barcollando un po'.

-vedi che ho ragione.- dice portandosi al mio fianco aiutandomi a stare in piedi, accompagnandomi di sopra.

-sai è buffo vedere un Diavolo con l'influenza.-

-ti do ragione, le malattie degli umani sono fastidiose...-

-tieni prendi una di queste, è una mia piccola invenzione, ti aiuterà a far passare in fretta la febbre. Ma potresti dormire anche più del dovuto.-

-non c'è problema, piuttosto che rimanere in queste condizioni per chi sa quanto tempo...- rispondo buttando giù la pastiglia senza neanche un po' d'acqua.

-io resto qui a vegliare su di te.-

-grazie-

Chiudo gli occhi e nel giro di poco mi addormento sognando, mio padre, mia madre, la mia casa, il mio mondo e l'ultima persona che mi aspettavo di sognare era proprio Alexander.


Spazio autrice: 
Remake della mia vecchia storia "La figlia del Diablo" ho deciso di riscriverla e sistamere alcune parti che non erano scritte decentemente. Spero che la nuova versione vi piaccia, fatemi sapere.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Apro gli occhi e noto di non essere da sola, Archangel dorme beata con la testa appoggiata sul letto e mio padre seduto sulla sedia vicino al letto intento a leggere alcuni documenti.

-p-padre...- mormoro mettendomi a sedere

-figlia mia, come ti senti?- dice portandomi al mio fianco ed abbracciandomi

-m-meglio... q-quanto tempo ho dormito?-

-quattro giorni, iniziavo a preoccuparmi-

Mi stringo a lui restando in silenzio, assaporando uno di quei pochi momenti solo io e lui. All'improvviso il campanello suona

-vado a vedere chi è- dice mio padre dandomi un bacio sulla fronte -arrivo subito- detto questo scende

-sarà ancora il tuo amico umano- dice Archangel mettendosi seduta -ben svegliata-

-ciao Archangel... mio amico?-

-si, il tuo compagno di classe, quello con i capelli biondi.-

-Sousuke?-

-non so come si chiami, ma in questi quattro giorni è passato almeno venti volte al giorno, io ho fatto finta di niente, ma tuo padre è andato ad aprire quindi aspettati un ciclone in arrivo.-

Sospiro passandomi una mano nei capelli -ormai quel che è fatto è fatto-

Appena finisco di parlare compare mio padre seguito timidamente dall'umano.

-c-ciao Nica...-

-ciao Sousuke-

-che vuoi che ti prepari figlia mia?-

-il vostro piatto speciale-

-bene, vado e torno. Tu vedi di non affaticare mia figlia.- dice guardandolo dall'alto al basso

-s-stia tranquillo...-

-bene. Archangel potresti venire a darmi una mano?-

-sì signore arrivo-

E subito spariscono lasciandomi da sola con lui

-come stai?-

-meglio, grazie-

-sono quattro giorni che non vieni a scuola e non rispondi né al cellulare né al citofono-

-Archangel è rimasta a vegliarmi per tutto questo tempo e non ha voluto che nessuno mi disturbasse.-

Mi guarda aggrovigliando i sopraccigli

-gli sto così antipatico? Anche prima di ha squadrato da capo a piedi-

-che ci posso fare, lei è fatta così-

Meno male che almeno non l'ha insultato dandogli qualche nomignolo poco affettuoso, non posso dar torto al suo odio per gli umani infatti è per colpa di uno di loro che suo padre è morto:

 

Archangel è nata intorno al 1300 in un villaggio della Germania attuale, sua madre morì dandola alla luce mentre suo padre lavorava come allevatore in quel piccolo villaggio ed è sempre stato un grande amico di Lucifero. Suo padre ha sempre preferito vivere tra gli umani che negli inferi, diceva che la terra era piena di ricordi di sua moglie. In quel periodo scoppiò una violenta epidemia di peste che non risparmiò quasi nessuno di quel centro abitato, i pochi superstiti giravano per la città con una maschera sul viso simbolo dei sopravvissuti, portando via i cadaveri dalle case accatastandoli appena fuori le mura dandogli fuoco.

Il medico del posto iniziò subito a nutrire sospetti sul fatto che loro due non si ammalassero, così un giorno si presentò a casa loro pronto a smascherarli anche senza prove.

-che cosa volete?- chiese il demone vedendo lo sguardo d'odio dell'umano

-perché voi non vi siete ammalati come tutti gli altri?-

-saremo immuni a questa malattia- rispose con sufficienza

-è impossibile. La peste non risparmia nessuno-

-eppure io e mia figlia siamo perfettamente in salute-

-voi siete peggio del Diavolo!-

-lo prendo come un complimento, dato che è un mio grande amico-

-p-padre...- disse Archangel non credendo alle sue orecchie

-sta tranquilla figlia mia, tanto anche lui è spacciato- disse indicando delle macchie nere che si intravedevano sul collo nascoste dal colletto della maglia -lavorare con i malati prima o poi si contrae la loro malattia-

-mi state prendendo in giro? Voi amico del Diavolo?... anche se questo spiegherebbe molte cose.-

-ci avete creduto subito.-

-avevo già molti altri sospetti, su di voi. Adesso mi avete dato tutte le conferme-

-e a chi volete raccontarlo? Sono tutti morti qui-

-siete stati voi a portare la peste qui. Bastardi!-

-noi eravamo qui già da molto tempo prima che arrivasse la peste-

-per colpa vostra l'intero villaggio e morto!- urlò ignorando completamente quello che aveva detto

-voi umani siete proprio un branco di idioti, date sempre la colpa a Diavolo appena non capite da dove arriva il problema e ringraziate il vostro Dio appena vi arriva la risposta.-

-stai bestemmiando!-

-ecco appunto- sospiro alzando le spalle -vattene e vai a morire come tutti gli altri-

-no, perché voi verrete con me.- disse tirando fuori dalle tasche un coltello affilato

-le armi di voi umani non ci fanno niente-

Il dottore fece uno scatto conficcando l'arma nel cuore dell'uomo

-come vedi non mi hai....- si bloccò di colpo abbassando lo sguardo su una fiala che cadde di mano del dottore.

-io non ne sarei così sicuro. Ho bagnato la lama con del sangue umano, molti libri parlano di questa soluziona per.....-

Senza rendersene conto l'uomo di trovò il collo trapassato dalla mano del demone. Come un sacco di patate vuoto cadde per terra in un lago di sangue.

Archangel corse verso il padre liberandolo dal coltello e sorreggendolo appena vide che non si reggeva in piedi -p-padre...-

-m-mi dispiace figlia mia... avrei dovuto ucciderlo prima... vai via di qui, torna a casa al sicuro...-

-padre...- mormorò mentre le prime lacrime iniziarono a scendere lungo le guance

-perdonami.- disse dandole un bacio sulla fronte prima di dissolversi in un mucchio di polvere.

 

-Nica? Nica svegliati! Che fai dormi a occhi aperti?- dice richiamando la mia attenzione sventolando una mano davanti al mio naso

-e-eh?-

-dormi a occhi aperti.-

-scusa stavo ripensando a una cosa.-

-posso farti una domanda?-

-dimmi.-

-cosa vi siete detti tu e Alexander l'altro giorno a scuola?-

Adesso mi torna in mente la conversazione con Alexander e lui che mi ha spiata sentendo tutto.

-avevo detto che non erano cavoli tuoi o sbaglio?-

-s-si... m-ma io ero lì per caso.. avevo dimenticato il libro sotto il banco e poi tu avevi detto che tu non parli quella lingua eppure l'hai usata.-

-e io ti ripeto che non sono affari tuoi! Non immischiarti in affari più grossi di te!-

-è la stessa cosa che mi ha detto ieri Alexander...-

-come?- chiedo incredula perché avrebbe dovuto parlare con lui? Non sarà mica geloso?

-ho affrontato Alexander dicendoli che deve lasciarti in pace una buona volte per tutte e mi ha detto di non immischiami in affari che non posso gestire...-

Ha detto questo ad Alexander?! Ecco ci mancava questa, si sarà fatto chi sa quante risate.

-stai lontano da lui se non vuoi finire in guai veramente seri. Lui è molto pericoloso-

-p-pericoloso?-

-stai alla larga da lui punto.-

-ma perché?-

-perché...- stava dicendo Archangel entrando in camera fermata subito da un gesto della mia mano.

-quali erano i nostri patti?-

-di non parlare di mister "so fare tutto io" in tua presenza- risponde sospirando -va bene scusa...- dice alla fine abbassando alla testa, si siede al mio fianco abbracciandomi piano. Mio padre entra poco dopo con un piatto in mano -tieni figlia mia- dice porgendomelo

-grazie padre- rispondo prendendolo e iniziando a mangiare tranquilla, forse ho esagerato quando ho chiesto a mio padre di cucinarmi il mio piatto preferito, è una specie di zuppa con pesce, verdure e spezie varie direttamente da casa. A Sousuke sembra una comune zuppa, ma se la mangiasse sarebbe costretto a vivere per sempre negli inferi. Finisco la zuppa nel giro di poco lasciandomi cadere sui cuscini dietro di me.

-forse dovresti riposare ancora un po'- dice l'umano guardandomi

-te l'avevo detto che quella medicina ti avrebbe fatto dormire più del dovuto.- dice invece Archangel sistemandomi la coperta -riposa e vedrai che domani sarai come nuova.-

-va bene...- rispondo sistemandomi meglio sotto le coperte chiudendo gli occhi. Vorrei tanto essere di nuovo a casa con mio padre, mia madre e anche tu Alexander vorrei che non te fossi mai andato.

Piano piano scivolo tra le braccia di Morfeo finendo per avere uno degli incubi più spaventosi che io posso ricordare.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Sono a casa mia, negli inferi. Nella torre dove passo le mie giornate libere a osservare il cielo stellato studiare e prepararmi al mio futuro esame per essere ammessa al consiglio come attendente di mio padre. Ci vuole molto impegno e devozione per riuscire ad arrivare a quel incarico.

Studio il cielo cercando la costellazione della fenice, quell'animale mi ha sempre affascinato e ho sempre sperato di riuscire a vederla un giorno, fiera e imponente che passa nel cielo. Credo proprio che rimarrà solo un sogno, l'ultima volta che è stata vista risale alla creazione dell'uomo e quindi non ho speranze.

All'improvviso mi ritrovo davanti Caronte con Alexander al suo fianco.

-guarda guarda chi c'è qui.-

-siete voi che siete entrati senza permesso nel mio sogno. Andatevene e lasciatemi almeno sognare in pace.-

-come sei scortese. Noi siamo venuti solo a farti visita.-

-come siete amichevole. Devo dedurre che sotto sotto state tramando qualcosa.- rispondo incrociando le braccia -volete una lezione entrambi oppure ve ne andate tranquilli senza neanche un graffio.-

-tu buttarci fuori? E come credi di fare?-

-questo è il mio sogno.- dico richiamando la mia spada -allora sto ancora aspettando la risposta-

-la bambina vuole giocare. Che ne dici Alexander l'accontentiamo?-

-perché no- risponde a sua volta richiamando la sua spada.

-è una dichiarazione di guerra?- chiedo tranquilla

-se la guerra vuoi, guerra...-

Non lo lascio finire, carico un destro e lo tiro dritto sul suo visino troppo pulito e poco ammaccato, finisce lungo disteso per terra per la sorpresa e con un rivo di sangue che cola dalla parte sinistra della bocca.

-piccola bastarda che non sei altro. Come hai osato?-

-ho solo migliorato la tua faccia. Non dirmi che non ti piace? Se vuoi posso provarci di nuovo- rispondo guardandoli tranquilla. Qui dentro siete in svantaggio.

Caronte fa un cenno della testa ad Alexander, fa alcuni passi avanti portandosi a pochi metri da me, libera le sue ali e scatta verso di me cercando di colpirmi con la sua spada, mi scosto di lato parando il fendente senza tanti problemi e tirandogli un calcio in pieno petto facendolo finire dov'era prima. Anche il suo "paparino" parte all'attacco sulla destra, corro verso di lui appena sono vicina la mia spada sparisce lasciando il posto a un sigillo sul palmo. Un sigillo?! Non mi ha nemmeno toccata! Qui c'è qualcosa che non va.

Gli sferro un pugno che mi blocca con estrema facilità

-non questa volta-

Provo a spiegare le ali, ma anche in questo caso c'è un sigillo a bloccare i miei poteri.

È categoricamente impossibile che riesce ad applicarmi dei sigilli senza pronunciare una formula magica!

Cerco di liberarmi, ma mi sferra un calcio che mi fa finire per terra non lontano da dove si trova Alexander.

"Nica svegliati!" l-la voce di Archangel?

La testa inizia a farmi un male cane che mi impedisce di rialzarmi

-hai già finito le forze? Eppure mi sembravi molto sicura di vincere prima-

Porto una mano alla testa cercando di calmarmi e capire quello che sta succedendo. Qui siamo nella mia mente com'è possibile che lui abbia fatto tutto... No, dev'essere stato qualcuno di fuori, non ci sono altre spiegazioni.

-sei un bastardo.- dico prima di portarmi alla bocca un dito e morderlo fino a farlo sanguinare.

 

Mi siedo di scatto con la fronte grondante di sudore. Avevo perfettamente ragione. Stringo i pugni, come si è permesso di entrare nella mia mente?

-figlia mia...-

Alzo la testa guardando le persone che si sono intorno a me.

-tutto bene?- chiede abbracciandomi piano

-s-sì...- mormoro ricambiando

Noto che sono seduta per terra, sulla mano ho un sigillo che impedisce di richiamare il potere demoniaco, non è stato Caronte a metterlo ma mio padre. Vuol dire che mi stavo trasformando anche nella realtà?!

Guardo Sousuke e noto subito il suo sguardo atterrito e spaventato. Adesso sono davvero nei guai.

-p-padre...-

-sta tranquilla. Il Consiglio ha dato la sua approvazione.-

-c-cosa?!- esclama Archangel al mio posto

-orucis la olrenet rep oirassecen otterts oL .ottut ilgratnoccar iarvod-

-osseda non am, ottaf àras erdap, is- dico alzandomi e stiracchiandomi. Fuori è notte fonda, la luna è in fase crescente e si vede solo uno spicchio, neanche una nuvola in cielo il tempo perfetto per volare.

Mostro la mano a mio padre e lui subito scioglie il sigillo e quello sulla schiena

-?ermrofsart rep ivats it éhcrep-

-etnem iam allen isralofurtni a otitrevid è is etnoraC- rispondo intrecciando i capelli in una treccia sola -con il vostro permesso padre vado a fare un giro-

-vai figlia mia. Archangel te l'affido senza di te sarebbe persa.-

-non si preoccupi signore la tengo sotto d'occhio io- risponde con un inchino -allora dove vuoi andare?-

-il più lontano possibile da quei due.-

-bene allora andiamo- dice prendendomi per un braccio trascinandomi verso la finestra

-ehi guarda che quella non è la porta.-

-si, lo so, ma quella è troppo lontana. Quindi in alternativa la finestra-

-siamo nell'attico. Un volo di quasi sei metri-

-su su-

Sospiro rassegnata, mi giro verso Sousuke che mi guarda non capendo -vieni domattina e ti spiegherò tutto.-

-m-ma...- cerca di fermarmi inutilmente

-va bene hai vinto Archangel- aggiungo scavalcando il davanzale lanciandomi giù dalla finestra, prima di schiantarmi contro la portico della casa spiego le ali riprendendo quota, tornando alla finestra.

-esibizionista- mi accusa Archangel ridacchiando

-su forza, muoviti. Anche tu non sei diversa da me.-

-sì sì...- spiega le ali a sua volta raggiungendomi -allora dove vuoi andare?-

-ti voglio mostrare un posto- dico spiegando le ali e volando verso una radura nascosta da occhi indiscreti, è situata appena fuori città ai piedi della cascata -so che tu cerchi piante rare per le tue medicine.-

-sì, ti ho anche mostrato il libro con le foto-

-si tratta proprio di una di quelle- rispondo mostrandole una pianta con i fiori a forma di campanula di vari colori che spuntano dalla parete rocciosa vicino alla cascata -sono quelle che stai cercando?-

-sì... sono questi... c-come hai fatto a trovarle?-

-segreto.- rispondo ridacchiando

Si avvicina e ne raccoglie diversi mettendoli nella borsa che si porta sempre dietro -bene adesso posso coltivarne anche a casa- sorride -e adesso?-

-io vengo qui perché da qui si può vedere perfettamente la luna... anche se oggi non è piena.- dico sdraiandomi sull'erba umida. L'aria umida dell'autunno mescolata a quella dell'acqua mi entra nei vestiti e mi fa sentire bene. A casa mi diverto spesso ad andare nella parte più remota dell'anello, dove ci sono le catene montuose più alte e fare il bagno nei laghi ghiacciati. Forse non è il passatempo di una persona normale, ma siamo parlando di una pazza svitata figlia di Lucifero. Mi tolgo o vestiti restando in intimo e infilandomi sotto il getto della cascata.

-ehi dico sei impazzita?-

-sono due anni che non faccio un bagno nei laghi ghiacciati, non ha la stessa temperatura ma va bene lo stesso.-

-a te manca qualche luna-

Sorriso nuotando fin dietro la cascata sedendomi della piccola insenatura che presenta. Archangel mi raggiunge poco dopo.

-com'è che sei asciutta?-

-c'è un passaggio li vicino che conduce qui.-

-è più facile passare da sotto.- rispondo schizzandole addosso un po' d'acqua

-no, ferma.-

-ah uffa non c'è divertimento a scherzare con te.-

-che intenzioni hai con Alexander?-

-perché questa domanda?-

-beh...- indica di fuori -è qui-

Mi blocco di colpo incredula -c-cosa?-

-ti sta aspettando.-

Sospiro alzandomi e uscendo, affrontarlo adesso dopo l'altro giorno, non ne ho molta voglia. Soprattutto perché non voglio che lui finisca nei guai con Caronte per colpa mia.

-perché sei venuto qui?-

-a essere sincero... è solo... una coincidenza....- mormora guardandomi incantato

Prendo la mia felpa infilandola non curante di quelle occhiate incredule -una coincidenza?-

-s-sì... ero qui sopra e vi ho viste...- risponde indicando la cascata.

Era a un soffio da me eppure non ho percepito neanche un briciolo della sua forza spirituale, come ha fatto?

-me ne vado, non volevo disturbarti- fa per andarsene ma si blocca e torna indietro avvicinandosi a me, si toglie il suo amato giubbetto di pelle, lo sistema sulle mie spalle, alza una mano scostandomi una ciocca di capelli incollata al viso e senza aggiungere niente spiega le ali e se ne va. Porto una mano al giubbetto stringendolo piano. Sto sognando o questa è davvero la realtà?

-N-Nica... ma che gli prende?-

-anche l'altro giorno a scuola aveva quello sguardo quando gli ho detto di andarsene...-

-non hai mai preso in considerazione che non se ne è andato di sua spontanea volontà?-

-si, ci ho pensato diverse volte. E se c'è un responsabile quello è Caronte... vuole il trono per sé e non ha mai digerito la mia nascita...-

-si lo so è sempre stato un tipo sadico e bramoso di potere.-

-andiamo a casa Archangel... sono stanca.-

-va bene.-

Spieghiamo le ali e con il sole che sorge alle spalle raggiungiamo casa appena i primi raggi del sole toccano la terra.

-io vado a farmi una doccia, se arriva Sousuke prima del tempo non ucciderlo ok?-

-prometto di ignorarlo completamente-

-bene-

Salgo in camera togliendomi il giubbotto di pelle e sistemandolo con cura sul letto, recupero alcuni vestiti e mi fiondo sotto il getto dell'acqua calda. Alexander, ho una voglia matta di abbracciarti. Te ne sei andato senza neanche salutarmi, lasciandomi da sola. Perché non mi dici perché non vuoi stare più al mio fianco? Almeno me ne farei una ragione.

Sento il campanello suonare e poco dopo aprirsi la porta, adesso ho un altro problema da affrontare.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Sento il campanello suonare e poco dopo aprirsi la porta, adesso ho un altro problema da affrontare.

Chiudo l'acqua sospirando, mi asciugo e vesto a tempo record e raggiungo i due, pronta a raccontagli tutto. Entro in salotto bloccandomi sull'ingresso: Archangel se ne sta seduta in un angolo del divano con le braccia incrociate mentre Sousuke sull'altro divano con in mano crocefisso e una bottiglietta dell'acqua santa.

-?ilatot itoidi id azzar anu inamu ilg ognetir éhcrep icsipac osseda-

-Hai svaligiato una chiesa? O è stato Van Helsing a darti l'idea?- chiedo ignorando il commentino

-C-che cosa siete?-

-Io sono un Demone degli Inferi- risponde Archangel alzando gli occhi al cielo -E l'acqua benedetta su di me non funziona- aggiunge avvicinandosi a lui prendo il crocifisso in mano -E nemmeno questo gingillo... patetico, Nica che ne dici?- chiede lanciandomi il crocefisso faccio per prenderlo ma all'ultimo lo lascio cadere per terra -Scusa Archangel ma su di me ha potere e non intendo tornare a casa.- muovo piano la mano destra verso l'alto e il crocifisso si alza in volo come posseduto.

-M-ma che?!-

-Ti sarei grata se lo metti via- dico lanciandoglielo contro -Io sono un Diavolo, e sui Diavoli funzionano entrambi, quindi gentilmente mettili via..-

-D-Diavolo... v-vuoi dire che t-tuo padre è-è Satana?-

-Perché ogni volta che uno dice Diavolo pensa a Satana o al Demonio e un uomo con il mantello rosso, le corna e la coda. Ma cosa vi insegnano? Mio padre non è Satana è Lucifero l'imperatore degli inferi, Satana è un principe.-

-L-l'uomo di prima era Lucifero?-

-Sei duro di comprendonio caro mio. Sì!-

Mi fissa a bocca aperta incredulo della mia risposta.

-C-che cosa s-siete venute a fare qui?-

-Ho una missione da portare a termine, la quale non sono affari che un umano deve sapere.- rispondo andando in cucina a preparare il caffè

-Io sono qui perché sto studiando medicina- risponde Archangel -Forse è l'unica cosain cui voi umani siete interessanti...-

-Anche il tuo amico Alexander è un Demone vero?-

-No, lui è un Arcidiavolo. Un combattente delle legioni.- rispondo appoggiando tre tazze di caffè fumante sul tavolino -Stai lontano da lui, non si fa scrupoli se vuole ucciderti ti uccide-

Annuisce -Va bene... m-ma oltre a voi ci sono altri Demoni o Diavoli qui sulla terra?-

-Sì ce ne sono a bizzeffe. Ad esempio il padre di Alexander è Caronte, colui che traghetta le anime dei morti dannati negli inferi-

-C-Caronte?!-

-Sì- rispondo esasperata dalle sue continue domande inutili

-Allora sono tutte qui le tue domande?-

-N-no! H-ho appena iniziato!-

-Allora continua... non ho voglia di perdere tempo.-

-Hai detto che Lucifero è l'imperatore mentre Satana è un principe, quanti Diavoli ci sono ancora?-

-Allora in totale sono dieci Lucifero l'Imperatore, Lilith Regina, Satana e Moloch Principi, Astaroth Re, Belzebù Marchese, Asmodeo Gran Duca, Belphegor Duca, Baal Conte, Adramelech Visconte e Natheria Barone. Loro dieci sono i Diavoli che comandano un girone a testa, e per ogni girone ci abitano i seguaci di quel Diavolo come nel caso di mio padre i Satariel, quest'ultimi possono essere Demoni come Archangel, Arcidiavoli che sono i comandanti della forza militare degli inferi e si suddividono in seicentosessantasei legioni, il numero dei soldati varia da legione non c'è un numero fisso; Mezzi-Demoni in questi rientrano persone mezze umane e mezze Demoni che una volta adulti scelgono di diventare Sacerdoti, Sacerdotesse del culto oscuro, Maghi, Maghe, Streghe e Stregoni che praticano la magia nera-

-E quella bianca?-

-Quella roba da femminucce la praticano gli angioletti- rispondo -Tutti loro posso vivere sia sulla terra che negli inferi, mentre i Falsi Demoni che sono principalmente umani che hanno a che fare con il Satanismo, ma non solo ad esempio anche tu rientri in questa categoria dato che conosci un Diavolo personalmente-

-Sì, ma inconsciamente-

-Questo non c'entra. Sta tranquillo quando morirai non finirai all'inferno, almeno non per questo... comunque quegli umani che hanno richiamato o Diavolo, o un Demone o che hanno chiesto a aiuto alle forze del male, alla loro morte diventano Schiavi di quel Diavolo barra Demone barra entità a cui si sono rivolti e sono costretti a servire il loro padrone per l'eternità.-

-Q-quindi anche Angel... e tutti gli altri.-

-Sì, ma lei deve restare all'oscuro finché il Consiglio non avrà dato il suo consenso-

-S-sì certo...-

-Esiste anche un'altra classe chiamata Venus sono principalmente ibridi, nati da un genitore Diavolo e l'altro Angelo.- spiega Archangel

-Già ma di quella razza non esiste più nessuno.- controbatto -La nostra legge vieta l'incrocio tra quelle due specie.-

-C-credevo che vi odiaste a vicenda.-

-Sì, ma tempo fa è successo un casino e le due fazioni si sono ritrovate a darsi una mano. Come dice il proverbio "gli opposto si attraggono" e da allora è vietato aiutarsi reciprocamente senza il consenso delle sfere più alte.-

Si passa una mano nei capelli prendendo la tazza di caffè bevendone un sorso.

-Potrò mai entrare negli inferi-

-I Falsi Demoni non hanno alcun diritto di entrare se non da schiavi o su diretto ordine del Consiglio tramite pass speciale-

-Nomini sempre questo Consiglio ma chi ne fa parte?-

-I dieci Diavoli più un attendente a testa.-

-E tu non fai parte di questi attendenti?-

-Sono troppo giovane per farne parte, l'età minima per un attendete è di 420 anni, io non ho neanche la metà di quegli anni.-

-U-un momento.. q-quanti anni hai?-

-126- rispondo guardandolo

Sbianca di colpo

-Quindi ci vorrà ancora un pochino prima che succeda-

-Q-qual è il compito degli attendenti?-

-Diciamo che è una specie di segretario... aiutano a prendere le decisioni burocratiche più difficili, gli vengono affidati incarichi speciali e possono muoversi come pare e piace a loro- rispondo sospirando

-Perché per tu? Sei pur sempre la figlia di Lucifero-

-Proprio perché sono sua figlia non posso fare di testa mia e devo sottostare a lui in quanto Imperatore.-

-Non è noioso non poter fare quello che ti pare?-

-Non ho mai detto che mio padre non mi fare quello che voglio.-

Beve un altro sorso e mi guarda

-C-come si fa ad uccidere una creatura degli inferi?-

-Beh, c'è un unico modo di uccidere una creatura degli inferi, ma è anche la stessa per uccidere un Umano.-

-S-sarebbe?-

-Possiamo dire che il nostro sangue è come veleno per voi e il vostro è veleno per noi. Se assunto in quantità eccessive può uccidere nel giro di poco se invece è una quantità minima il corpo lo espelle da solo e i sintomi sono più o meno quelli di un'influenza con qualche dolorino in più. Ma se viene iniettato direttamente nel cuore, si muore all'istante-

-Cosa succede se un Diavolo viene bagnato dall'acqua santa o tocca un crocifisso?-

-Se un Diavolo tocca il crocifisso si dissolve nel nulla venendo rispedito negli inferi, l'acqua santa invece diciamo che corrode leggermente la pelle-

Guarda le sue mani -Dimmi una cosa, tu e quell'altro eravate più che amici un tempo.-

-Sì è vero... io e lui stavamo insieme.- sospiro abbassando lo sguardo sulle mani che stringono la tazza. Vorrei tanto che non ci fossimo lasciati.
Abbassa di più lo sguardo rigirandosi una mano nell'altra. Noto che ci è rimasto male, so perfettamente che da quando mi ha vista si è preso una cotta per me e non mi ha mai staccato gli occhi di dosso, ma il mio cuore resterà per sempre di Alexander.

Accendo la televisione per cercare di alleviare un po' la tensione, ma mi sbaglio. Su tutti i canali c'è un edizione speciale del telegiornale. Mi siedo sul divano guardando attenta l'apparecchio.

-Che sta succedendo?- domanda Archangel sedendosi al mio fianco e subito dopo anche Sousuke ci raggiunge

-Qualcosa che non piacerà a nessuno- rispondo mentre un brivido mi corre lungo la schiena.


Angolo autrice:
ben trovati ^^ volevo chiarire alcune cose:
per la struttura dell'inferno, alcuni gradi dei Diavoli e in parte la suddivisione delle classi ho preso ispirazione dalla Cabala ebraica (eh sì ho studiato una settimana intera prima di riuscire a scrivere il capitolo) quindi spero di riuscire ogni mercoledì a pubblicare il capitolo...
Per chi non riuscisse a capire quello che c'è scritto basta partire dalla fine della frase e andare verso sinistra (^^" si sono scritte al contrario, ma hanno il loro effetto)
Fatemi sapere le vostre impressioni ^^ a presto
VeRoFuSa

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Accendo la televisione per alleviare un po' la tensione, ma mi sbagliavo. Su tutti i canali invece che esserci i soliti programmi c'è un edizione speciale del telegiornale. Mi siedo sul divano guardando attenta l'apparecchio.
-che sta succedendo?- domanda Archangel sedendosi al mio fianco e subito dopo anche Sousuke si siede vicino a me.
-qualcosa che non piacerà a nessuno- dico


-colleghiamoci subito con il nostro inviato sul posto- dice la giornalista e subito l'inquadratura cambia mostrando un uomo con in mano un microfono e il viso dipinto di paura.
-grazie Momo, pochi istanti fa due uomini armati di katana sono entrati nella stazione centrale e hanno ucciso venti persone tra cui due bambini! Cinque persone sono rimaste ferite in modo lieve. Dalla descrizione fornita dai testimoni che erano lì hanno potuto fare un identikit parziale degli uomini: il primo un uomo sulla trentina, altezza media, capelli bianchi raccolti in una coda bassa portata sul davanti sopra la spalla sinistra e sull'occhio destro una cicatrice ben visibile. L'altro sempre sulla trentina, altezza leggermente più alto del compagno, capelli biond...-
A quelle descrizione il mio cuore perde un battito. Non possono essere proprio quei due. È categoricamente impossibile!
-Nica, sbaglio o quei due assomigliano a qualcuno di nostra conoscenza?-
-no, non ti sbagli. Bastardi.- dico tra i denti
-s-sono D-Demoni?- domanda Sousuke ma né io né Archangel lo degniamo di una risposta. Il telefono inizia a suonare, senza distogliere lo sguardo dalla televisione lo afferro, rispondendo
-pronto?-
-aim ailgif oaic-
-erdap onroignoub-
-?otitnes iah-
-?orev orol onoS. ìS-
-eud irtla ilg eredrep aicsal. Ovitom elauq rep e otseuq ottut a orteid è'c ihc irpocs ehc oilgov, eneb imatlocsa. ìs-
-?orol id atr otnemagelloc nu essof ic ecevni es e-
-?otseuq ottut orteid etnoraC ais ic ehc isnep-
-azzetrec anu isauq è-
-ioup aneppa imramrofni e elibissop ùip li erirpocs id acrec-
-ottaf àras-
-enoiznetta eraf id idev, aim ailgif otserp a-
-enoiznetta òraf etapuccoerp iv non, otserp a-
Chiudo la telefonata, cercando di controllare la rabbia, stringo i denti appoggiando il telefono con tutta la calma che ho.
All'improvviso sul mio polso appare un tatuaggio: un serpente che si attorciglia tutt'intorno, la bocca rivolta verso il dorso della mano con le fauci spalancate che morde un grosso rubino.
Lo guardo incredula sorridendo, bene adesso appena vi trovo vi faccio fare una brutta fine.
-c-che significa?-
-che adesso può giudicare le creature degli inferi che hanno infranto la legge.-
-c-chi sono quei Demoni?-
-non sono Demoni. Sono due ex Arcidiavoli-
-ex?-
-si, sono stati rinchiusi nel Limbo per la loro brama di potere. Il primo di chiama Orde e l'altro è Iano.-
-e sono i più grandi criminali degli inferi di tutti i tempi- dice Archangel.
-era quello che cercavo di dire. Sono criminali tra i più pericoloso che esistono- rispondo con calma sfiorando con la punta delle dita il tatuaggio.
-ma hai detto anche tu che sono stati rinchiusi nel Limbo. Com'è possibile che siano qui sulla terra?-
-la notizia non è stata resa pubblica proprio per non mettere in allarme nessuno, ma qualcuno gli ha fatti scappare un paio di mesi fa. E sto iniziando a pensare che quel qualcuno sia Caronte-
-lo dici come se fosse niente- mi riprende l'umano
-non posso farci niente se hanno iniziato ad uccidere umani-
-almeno puoi cercarli e fermarli!- urla scattando in piedi.
A mia volta scatto in piedi afferrandolo per la maglia e sollevandolo di qualche centimetro da terra -stammi a sentire, io gli ordini li prendo da mio padre e lui mi ha detto di scoprire quello che hanno in mente. Quando l'ordine sarà uccidili allora ne possiamo riparlare!- dico calma fissandolo con gli occhi di diverso colore.
Lo vedo sbiancare e cercare di allontanarsi da me.
-ho reso l'idea?-
-s-sì...-
Lo lascio andare malamente sul divano
-vedi di darti una calmata, perché la prossima volta non sarò così indulgente.- aggiungo passandomi una mano tra i capelli sospirando -possibile che voi umani siate davvero così stupidi. Spiegami una cosa, perché vuoi rischiare la tua vita per persone che nemmeno conosci?-
-perché ogni persona di questo mondo ha una famiglia, degli amici, persone che tengono a quella persona! Ecco perché!-
L
o ascolto in silenzio. Sospiro nuovamente alzandomi.
-sì, Archangel hai ragione. Gli umani sono un branco di idioti totali.- dico -andiamo a fare un giro di perlustrazione o sarò io la prossima ad ammazzare un umano.- aggiungo avviandomi verso la porta
-vuoi uccidermi? Fatti sotto!- urla guardandomi
-fatti sotto?! Non hai ascoltato una sola parola di quello che ho detto prima!-
Sollevo la mano destra facendo lievitare l'umano come se fosse una piuma -vuoi morire così in fretta? Va bene ti accontento!- lo scaravento contro il muro, rompendo il quadro che era appeso.
-andiamo Archangel. E tu vedi di farti passare i bollenti spiriti e le cazzate che ha in quel cervello o sarò io a farti calmare-
Esco sbattendo la porta chiudendola a chiave -tanto per essere sicura.- inseguito esco dal cancelletto portando una mano davanti a me
-Raido! Kenaz! Laguz! Uruz! Fehu! Isa! Jera! Sowilo! Dagaz! Enoizetorp id areirrab al etegrE-
Da ogni runa parte un fascio ti luce che si erge introno alla casa avvolgendola.
-bene adesso possiamo andare-
-nessuno entra e nessuno esce- dice Archangel sorridendo perfida
Ci avviamo in silenzio camminando una accanto all'altra, più ci avviciniamo al luogo più iniziamo a vedere una gran marea di gente e una volta del piazzale decine e decine di auto della polizia e decine e decine di ambulanze, poliziotti che tengono lontani i curiosi e giornalisti, medici intenti a portare via i cadaveri e prestare soccorso ai feriti. Ci facciamo largo tra la gente riuscendo ad arrivare in prima fila. Sembra di essere davanti a un formicaio.
Fisso l'ingresso e in quel momento due uomini portano fuori una barella coperta da un telo.
-bisogna essere senza cervello per fare una cosa del genere- dico.
Scappati da poco dal limbo e senza un apparente motivo iniziano ad uccidere persone. Non l'hanno fatto di loro iniziativa, qui c'è una mente ben più contorta. Un brivido mi passa lungo la schiena ma non ci bado più di molto.
-più che senza cervello senza cuore- mi risponde una donna al mio fianco -perché delle persone dovrebbero fare una cosa del genere, coinvolgere dei bambini in più.- continua scrivendo qualcosa su un quadernetto.
-lei è una giornalista.- dico senza guardarla in faccia
-sì, mi conosci?- chiede
Ridacchio portandomi una mano alla fronte -in questo momento i giornalisti di mezzo mondo sono riuniti qui in prima fila per cercare di avere notizie bomba prima di altri.-
-già il comportamento umano è fatto in questo modo, prima io così posso avere fama e notorietà.- aggiunge Archangel guardandola
-il nostro è un lavoro come un altro!- le risponde la donna guardandola male
Percepisco una vaga presenza demonica in giro, ma non è ben definita e potrebbe essere di chiunque. Sospiro notando solo adesso non molto distante da noi un ragazzo con la canottiera nera, le braccia conserte, gli occhiali da sole sul naso e i capelli raccolti in una coda bassa portata davanti sulla spalla sinistra. Ci mancava solo lui.
Prendo la ragazza al mio fianco trascinandola fuori di lì -litigherai un altro giorno con gli umani.- dico avviandomi verso il ragazzo.
Appena ci vede si sposta in una zona più tranquilla, lo seguo e appena lontano da orecchie indiscrete lo sbatto contro la parete della casa -cosa cazzo passa per la testa dei tuoi amici?- domando guardandolo male
-tanto per iniziare calmati. Loro non sono miei amici, Caronte li ha liberati e assoldati per qualcosa ma non so niente di tutta questa storia. Credimi.- spiega togliendosi gli occhiali e sistemandoseli sulla testa.
-perché mi stai dicendo tutto questo?-
-non è per questo che sei qui?- domanda con un sorriso beffardo stampato sul viso che lascia intendere quello che ha fatto. Ha letto i miei pensieri mentre ero assorta a riflettere.
Gli tiro uno schiaffo facendogli girare la testa dell'altra parte -non ci provare mai più!-
-ti scaldi sempre troppo in fretta, non c'è gusto a farti arrabbiare- sospira massaggiandosi la guancia -me ne vado, ti sarei grato se domani mi ridaresti il mio giubbotto.-
-che peccato, prima di uscire di casa l'ho distrutto.- rispondo incrociando le braccia
-che peccato, non hai mai imparato a mentire- controbatte sorridendo -ci vediamo- aggiunge prima di avviarsi verso casa sua
-aspetta!- esclamo bloccandolo per un polso -cosa c'entri tu in tutta questa storia?- chiedo guardandolo
-finora il mio compito è di stare a guardare. Non so cos'ha in serbo per me mio padre e non mi interessa.-
-idiota- rispondo
-cos'è hai paura di farmi del male?- chiede prendendomi il polso e guardando il tatuaggio
Mi libero dalla sua stretta con uno strattone
-tornatene dal tuo paparino, prima che ti fai male, Satariel- aggiunge dandomi di nuovo le spalle e sparendo nel nulla.
In tutti questi anni la sua stronzaggine non fa altro che peggiorare di giorno in giorno. È proprio vero il detto tale padre tale figlio.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Prima o poi gli farò passare la voglia di infilarsi nella mia mente e leggere i miei pensieri, e gli toglierò anche quell'aria da superiore con cui se ne va in giro.

Davvero spero ancora che torni da me? Dovrei smetterla di sognare ad occhi aperti come ho fatto finora.

-Torniamo in quella casa... prima che sia io a compiere una strage- dico avviandomi verso quell'edificio puzzolente.

-Quell'idiota non vale neanche mezza vita umana.-

Faccio finta che non avesse neanche aperto bocca.

-Va bene, argomento idiota chiuso, per oggi. Comunque se vuoi qualche idea su chi sarà il primo, perché non prendi in considerazione il tuo “amico” umano. Scommetto che muore dalla voglia di immolarsi nella causa “salviamo la razza umana”.-

-Punto primo: non è mio “amico”. È solo un umano troppo curioso che ha deciso di infilarsi nei guai. Secondo: “ salviamo la razza umana” da cosa? Sai forse qualcosa che io non so?-

Si porta davanti a me bloccandomi la strada fissandomi con gli occhi completamente verdi: -Avanti Nica non dirmi che non ti è venuto in mente la stessa cosa. Sai perfettamente a cosa serve uccidere umani!-

-Non hai le prove che quel pazzo di Caronte abbia in mente di eseguire un evocazione. Di chi poi? Lucifero? Satana? Belzebù? Andiamo sono tutti...-

La presenza di un umano davanti a noi distoglie l'attenzione di entrambe dal discorso. La giornalista in cerca di scoop, di bramosia, di fama.

-Ci sta forse pedinando?- chiedo con tutta la poca grazia che conosco.

-Mi avete solo incuriosita- risponde ignorando del tutto il mio tono, con il suo lavoro deve sentirne di tutti i colori. Devo trovare parole più “carine” per una come lei.

-Non starà pensando che centriamo qualcosa?!- sbotto.

-Beh, chi può dirlo.- Fa una pausa prendendolo dalla borsa il suo taccuino, osservando quello che aveva scritto con aria da Sherlock Holmes:- Molti testimoni dicono di aver visto due uomini che brandivano katane giapponesi con una caratteristica fuori dal normale: una lama troppo sottile per spade di quel genere. E quasi tutti giurano di aver visto i loro occhi diventare rossi come il sangue-

-Avranno fumato troppe canne!- risponde Archangel acida come al solito. -Continuo a non capire cosa c'entriamo noi?!-

Sorride beffarda fissandola: -Davanti all'aeroporto hai detto che bisogna essere senza cervello per fare una cosa simile e adesso la tua amica parla di Satana.-

Porto una mano al volto cercando di nascondere la mia irritazione. Bisognerebbe sfatare questo mito che esiste solo Satana e che sia l'unico malvagio. Ma per farlo bisognerebbe mettere mano nella storia della religione e risulterebbe impossibile.

-Perché si deve sempre mettere la religione davanti ad ogni azione malvagia che uno compie? Quei due non possono essere pazzi scappati da un manicomio? Ex galeotti con il piacere di uccidere gente. No, Satanisti.-

-È quello che...-

-Oh no!- la interruppe Archangel: -Io non ho mai parlato di Satanismo e la mia amica nemmeno!-

-Ha nominato Satana!- esclama puntandomi il taccuino contro: -E se vuoi la verità credo che voi sappiate più di quanto vogliate far credere.!- aggiunge scoprendo le sue carte.

Sorrido scostando la mano dal volto.

Sapevo che nascondeva qualcosa.

-A volte è meglio non conoscere la realtà.- dico fissandola.

-Io sono una giornalista! Scoprire la verità è il mio lavoro!-

-Eppure molti di voi distorcono la verità a proprio favore.- rispondo.

Fa per replicare, ma il mio telefono suona e interrompe questa stupida conversazione. Solo vedendo il nome sul display mi si gela il sangue nelle vene. Azazel, uno dei preferiti di mio padre e mio tutore. Non ha gradito molto il mio soggiorno sulla terra. Preferisce che mi concentri sullo studio e lasci perdere i primati senza peli e senza cervello, come li definisce lui.

Che ci fa sulla terra?

Rispondo alla chiamata venendo subito ripresa per aver lasciato squillare il telefono più del dovuto.

-Non cominciare a rompere. Parlare con te al telefono è sempre un supplizio, quindi dimmi che vuoi e chiudiamola in fretta-

-Attenta a quello che dici mocciosa!- risponde con calma innaturale: -Se non vuoi finire di nuovo nel Limbo a far compagnia a Cerbero-

-Non ho intenzione di andare da nessuna parte!-

-Bene, allora abbassa i toni.-

Mi mordo la lingua : -Perché mi hai chiamato?-

-Per chiarirti la situazione in cui ti trovi. Punto uno sappi che io ero del tutto contrario a alla decisione di far sapere la verità all'umano.-

Questo lo sapevo benissimo di mio. Se fosse per lui torturerebbe tutti gli umani solo per divertimento.

-Punto secondo: vedi di mettere giudizio riguardo a quel traditore. Non sono più disposto a tollerare le tue indecisioni!-

-Questi non sono affari che ti riguardano! Le scelte sono le mie e la vita è mia!-

-!?oraihc otats onoS !eraf ioup non asoc e ioup asoc odiced ehc OI onoS !erotut out li onos oi e irefni ilged ecirtarepmi arutuf al ieS !oreficuL id ailgif al ies uT-

-Esatto! Sei il mio tutore! Non mio padre!-

Mi pento subito di avergli risposto in quel modo. Se vuole può farmi patire pene dell'inferno che nessun Demone può immaginare.

Per fortuna deve sapere che sono in compagnia di un'umana a cui è meglio evitare mostrare cose di cui ci vogliono spiegazioni elaborate per convincerla.

Finge che non abbia nemmeno parlato e continua: -Tra due giorni sarò lì. Vedi di non farmi trovare brutte sorprese in casa.-

Chiude la chiamata senza lasciarmi neanche il tempo di replicare. Mi mancava solo lui a completare il cerchio delle complicanze della mia vita.

Non bastavano Caronte, quei due idioti, Alexander e gli umani troppo curiosi.

Finita tutta questa storia voglio una vacanza, sui monti Glaciali e restare lì fino a quando gli umani non evolveranno la loro stupidità.

-Andiamo a casa, quell'idiota sta arrivando e se non metto a posto il casino che ho combinato, mi farà passare un brutto quarto d'ora.- dico avviandomi: -La nostra conversazione finisce qui!- aggiungo aumentando il passo verso quell'abitazione.

-Ti sbagli!- urla la donna per farsi sentire bene: -La nostra conversazione è appena iniziata!-

La saluto alzando il braccio in tono di scherno. Sono sicura che le nostre strade si incroceranno di nuovo. Entrambe siamo alla ricerca della verità, ma lei non potrà mai scoprire la mia verità. L'intelletto umano si rifiuterebbe di accettarla. Molti scettici mettono in discussione l'esistenza di Dio, figuriamoci l'esistenza di Diavoli e Demoni.

Il percorso a ritroso non dura molto, schiocco le dita disattivando la barriera, entrando in casa come un uragano. L'umano se ne sta seduto sulla scala rigirandosi tra le mani il crocefisso. Alza lo sguardo quasi subito, fissandomi con uno strano fuoco che prima non avevo visto.

-Ti sei dato una calmata?- chiedo

Si alza di scatto portandosi a pochi centimetri da me. Percepisco chiaramente l'odore della paura che trasuda da ogni poro.

-Che pensi di fare?-

-A te non interessa il futuro della razza umana!- mi urla in faccia.

Ghigno avvicinando meglio il mio volto al suo. Lascio tornare gli occhi al loro colore naturale: -Il futuro della razza umana? Mettiamo in chiaro alcune cose che mi sembra tu stia trascurando. Io sono la figlia di Lucifero e del vostro futuro non mi interessa proprio niente! Passate la vostra intera vita a farvi la guerra. Ad uccidervi tra di voi per futili motivi. Buttate via la vostra vita come fosse spazzatura. E non saranno certo una decina di vite a farmi cambiare idea. Ti è chiara la situazione?-

Digrigna i denti, caricando un destro che blocco senza nessuno sforzo.

-I tuoi genitori non erano neanche nati ed io già combattevo tra i Legionari. Non puoi competere con me.-

Lo lascio andare malamente continuando però a fissarlo: -Non fare l'eroe. Non metterti contro forze che non puoi sconfiggere. Resta nascosto nell'ombra, insieme agli altri della tua razza.-

Il suo sguardo d'odio non mi tocca minimamente. Non esiste creatura che non mi abbia rivolto quell'espressione.

-Noi due abbiamo chiuso!- esclama uscendo sbattendo la porta.

Si sbaglia. Noi due non abbiamo mai iniziato niente. Non sa niente del mio mondo o della mia vita. E non è mai stato mia intenzione renderlo partecipe.


Angolo autrice.
Senza rendermene conto sono passati tre anni da quando ho pubblicato l'ultimo capitolo ^^" ops.
Era da tanto che volevo aggiornarla, ma non sapevo mai come continuare. C'era sempre qualcosa nella trama e nei personaggi che mi mancava. E a furia di pensarci e ripensarci sono riuscita a delineare finalmente una trama che sembra funzionare u.u "leggermente" differente da quella iniziale già pubblicata. Piano piano saranno i personaggi a farla entrare nel binario giusto. Fatemi sapere che ne pensate lasciandomi una rencensione piccina picciò ^^

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