Il risveglio

di _piccolascrittrice_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** vampira ***
Capitolo 2: *** Istinto ***
Capitolo 3: *** Consapevolezza ***
Capitolo 4: *** Soggiogata ***
Capitolo 5: *** Confusa ***
Capitolo 6: *** Incontro ***
Capitolo 7: *** Ritorno ***
Capitolo 8: *** Sorpresa ***
Capitolo 9: *** Vicinanza ***
Capitolo 10: *** Preoccupazione ***
Capitolo 11: *** Cambiamento ***
Capitolo 12: *** Agitazione ***
Capitolo 13: *** Evento ***
Capitolo 14: *** Illusione ***
Capitolo 15: *** Ammissione ***
Capitolo 16: *** Verità ***
Capitolo 17: *** Subaru-Finale ***
Capitolo 18: *** Reiji-Finale ***
Capitolo 19: *** Raito-Finale ***
Capitolo 20: *** Kanato-Finale ***
Capitolo 21: *** Shu-Finale ***
Capitolo 22: *** Ayato-FINALE ***



Capitolo 1
*** vampira ***


-Sono assetata-. Sussurrò rauca Yui.Si portò una mano alla gola, piena di stupore. I sei fratelli la fissarono con la medesima emozione. Se lei non avesse percepito quella sensazione, uno strano misto tra arsura e desiderio, arderle in gola, nè lei nè i fratelli avebbero potuto dire che Yui fosse diventata una di loro. In fondo,era sempre lei: la pelle pallida e delicata, gli occhi vermigni ingenui e la chioma biondo chiara cadente sulle esili spalle. -Come ..ti senti?-. Le chiese d 'improvviso Ayato, spezzando il silenzio sceso nella stanza. -B-bene..-. Rispose in automatico Yui. Lui le sfiorò un braccio con prudenza, cercando i suoi occhi. Prudenza? Yui si concentrò sul vampiro seduto accanto a lei. Negli occhi di Ayato leggeva proprio prudenza, e quasi..paura. Yui battè più volte le palpebre, colpita. Non era da Ayato comportarsi in quel modo. Ma si distrasse presto, poichè le sembrava che il vampiro apparisse ancora più bello: il verde delle iridi sembrava più intenso, i capelli rossi scarmigliati più..fibrosi e i suoi lineamenti più delicati ma definiti. Sorpresa e confusa allo stesso tempo, si voltò a guardare tutti gli altri fratelli. In effetti, tutti le sembravano più belli. Quando Raito sghignazzò, tutti si voltarono verso di lui. -Sei una vampira ora. Sorpresa di vederci meglio?-. Disse fissando intensamente Yui. Rispetto ad Ayato, mantenne il suo sguardo impertinente e la postura elegante. -Quindi ora...-. Cominciò Yui perplessa, alzandosi dal divano. Fu sorpresa da come si sentisse forte e stabile fisicamente. -...sei immortale... e più forte e più veloce... proprio come noi.-. Spiegò Reiji, con un accenno di orgoglio nello sguardo. -Sarà un peccato non poter più assaggiare il tuo sangue...-. Commentò Shu, guardandola da capo a piedi con occhi imperturbabili. Yui arrossì un attimo al ricordo di loro due nella vasca. -Non potrò far di te la sposa più bella, mi dispiace-. Aggiunse Kanato, stringendo al petto il peluche e sorridendo a Yui in un connubio tra il perverso e il malinconico. Subaru le scoccò solo un' occhiata, per poi tornare a guardare fuori dall'alta finestra a vetri. Prima che potesse dire qualcosa, di colpo Yui si sentì strattonata e un attimo dopo si ritrovò stretta con un braccio contro il petto di Ayato. Yui inspirò a fondo l'odore inconfondibile del vampiro impregnato nella sua camicia bianca. Era davvero buono. -Ma lei rimane mia,chiaro?-. Precisò con tono autoritario e sensuale come li era solito, stringendo appena la presa sulla schiena della ragazza. Yui arrossì violentemente, con il viso nascosto nel petto di Ayato, incerta però su cosa ne pensasse al riguardo. Sentì brontolii e ridacchi e Yui fu colpita da come riuscisse a capire a chi appartenessero senza poterli guardare. In effetti, non riconobbe solo la risposta di Raito. -Bene,credo che ora la tua convivenza con noi sarà molto più facile. Non hai più nulla da temere-. Disse Reiji avvicinandosi, mentre Ayato liberava la presa. Yui guardò Reiji dritto negli occhi, quasi diffidente, poichè le venne in mente il brutto episodio nel suo studio. Lui non sorrise ma il suo sguardo sembrava sincero. Yui si tranquillizzò, mentre la contentezza le formicolava il viso. Poteva finalmente smettere di scappare via da quei fratelli? Non doveva più temere un loro assalto? All'improvviso comparve Raito al fianco della ragazza e la avvicinò a se afferrandole una mano,strappandola dai pensieri. -Ci divertiremo un sacco...-. Le sussurrò all'orecchio , e la ragazza percepì il suo sorriso. -Ma attenta comunque a non farci arrabbiare-. Fece scorrere la lingua giù per il collo di Yui, che strinse gli occhi e rabbrividì. -Smettila di giocare con lei. Non è più così inerme e debole.-. Disse Subaru, girandosi a inchiodare con lo sguardo Raito. Yui gli sorrise mentalmente, allontanandosi dal buon profumo di Raito. Con le mani infilate nelle tasche dei pantaloni, Subaru aggiunse, quella volta scoccando un occhiataccia alla ragazza- Anzi,smettetela di dedicarle così tante attenzioni. Ora può benissimo cavarsela da sola.-. Tipico atteggiamento di Subaru. Un attimo dopo la finestra era aperta e del vampiro non c'era più traccia. -Oh, che noioso, lascialo perdere Bitch-san.-. Disse Raito scherzosamente, alzando gli occhi al cielo. -Non ha poi tutti i torti.-. Commentò Shu, dirigendosi fuori dalla stanza senza guardare in faccia nessuno.

-Se hai bisogno di una mano,sai dove trovarmi-. Disse Reiji serio, mentre anch'egli si dileguava. Yui fu colta dal panico. -Aspettate, dove andate?... Cosa devo fare io? Io non...-. Le insicurezze la assalarino: cosa doveva fare ora che era una vampira? E i fratelli la avrebbero davvero lasciata sola?

In effetti, pensandoci su, a Yui piacevano le attenzioni che i vampiri le dedicavano, anche se potevano essere pericolose e ...fuori dalla norma. -Sei mia. Non ti lascerò mai sola. Non devi temere

nulla.-. Affermò Ayato immobilizzandole i polsi tremanti. Gli occhi della ragazza vennero catturati da quelli ipnotici del vampiro. Si sentì subito al sicuro ma anche ..confusa. Non riusciva a capire i sentimenti che lui provava: voleva solo il controllo su qualcuno, la sua obbedienza per sentirsi forte? Oppure era il suo modo di dimostrare...affetto? ...Intanto nella sala erano rimasti solo Kanato e Raito. Quest'ultimo osservava la scena appoggiato alla parete più lontana, ostentando indifferenza. Kanato invece non si lasciò intimidire dall'intensità emanata da Ayato e si avvicinò a Yui. -Se vuoi, potremmo andare a caccia..-. Sorrise e un lampo divertito gli attraversò lo sguardo. Caccia? Yui si sentì inorridire: avrebbe davvero ..morso una persona per succhiarne il sangue? Sarebbe arrivata ad ucciderla per la brama di sangue? Yui rimase muta a fissare il vuoto davanti a sè. Non si sentiva ancora pronta per fare una cosa del genere...sopratutto perchè lei sapeva bene come era essere nei panni della preda. Fin troppo bene. Rabbrividì. Ayato la strattonò verso di sè, riportandola alla realtà. -Ora Yui ha bisogno di dormire-. Chiuse il discorso. Katano continuò a sorridere malinconicamente a Yui sussurrando un -a presto- mentre Raito inclinò il cappello sorridendole.

Nel corridoio immenso tetro e silenzioso, la ragazza si sottrasse alla presa del vampiro. Con sua sorpresa i polsi non le dolevano. -Dove stiamo andando?-. Chiese, un po' infastidita. -Te l' ho detto, a dormire.-. Ripetè lui perentorio. -Ma io non voglio andare a dormire..-. Contrabbattè la ragazza senza troppa fermezza. In un lampo, lui si girò, la spinse fin contro la parete e le inchiodò i polsi sopra la testa. La ragazza si lasciò scappare un gemito di sorpresa. -Chiariamo una cosa. Solo perchè ora sei come me, non significa che puoi fare come ti pare. Sei mia e in quanto tale non puoi permetterti di disobbedirmi. Non farmelo ripetere più.-. Spiegò serio, con il viso vicinissimo a quello di lei, con le sopracciglia inarcate in segno di disapprovazione e un canino aguzzo sporgente dalle labbra chiuse. Yui non ne fu propriamente intimorita, in realtà sapeva di potersi facilmente liberare dalla presa del vampiro, da allora poteva farlo, ma c'era qualcosa che le imponeva di restare ferma e zitta. Fu questa consapevolezza a farle stringere gli occhi. -Così va meglio ma...-. Cominciò Ayato. Lei riaprì gli occhi ma fu subito catturata dallo sguardo del vampiro. Ipnotico,suadente,struggente...Yui si perse nei suoi occhi.E poi non ci fu più niente.

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Capitolo 2
*** Istinto ***


Vuoto... ...Buio. Yui aprì gli occhi di scatto, disorientata. Ci mise poco a mettere a fuoco i contorni della sua stanza,poi le lenzuola comode del suo letto e infine il vestito che indossava. Quel vestito. Rabbrividì, scacciando subito via l'immagine della crudele vampira Cordelia. -Se vuoi puoi ritornare ad indossare i tuoi abiti..-. Disse una voce nelle sue vicinanze. Yui si alzò; mettendosi seduta, guardando Ayato. Era...confusa.Molto confusa. Non riusciva a mettere insieme pensieri coerenti...L'intera situazione le sembrava irreale. -Ho dormito?-. Chiese d'impulso al vampiro appoggiato al bordo del letto, che intanto la scrutava pensoso. -Noi non lo definiamo propriamente dormire-. Disse, sfoderando un sorrisetto. Lei si portò una mano alla fronte,scuotendo piano la testa. Nelle ultime notti ricordava di aver fatto incubi spaventosi e invece in quel momento...Niente.Una attimo prima c'era il vuoto assoluto e quello dopo si guardava intorno nella sua stanza. Lasciò cadere la mano in grembo e strinse il tessuto color prugna che le avvolgeva il corpo perfettamente.

-Che c'è?-. Le chiese il vampiro. Yui lanciò una breve occhiata al suo sguardo vagamente imbronciato. -è solo che...Mi sento così...confusa. E questo vestito mi fa venire i brividi e...e...Ho così tanta sete-. Mentre pronunciava l'ultima parola con voce roca, guardò dritto negli occhi del vampiro in modo disperato. Ayato mostrò di essere sorpreso e Yui abbassò subito lo sguardo arrossendo. Non poteva credere di averlo detto. E in quel modo poi! -Oh,finalmente-. Le sussurrò una voce, mentre delle dita le alzavano il mento. Yui incontrò gli occhi violacei e spiritati di Kanato. Sedeva accanto ad Ayato, chinato su di lei. Sorrise compiaciuto. -Ora mostrerai la tua nuova natura-. Continuò, facendo arrossire la ragazza di...frustazione. La sua parte razionale si rifiutava di credere al vampiro e di cedere alla tentazione, mentre l'istinto le diceva esattamente il contrario.. e Yui sapeva che l'avrebbe seguito. Sentì le dita di Kanato scendere fino ad afferrare una sua mano e poi tirarla su. -Ayato,verrai con noi a caccia?-. Chiese Kanato al vampiro intento a fissarli da seduto. -Certo,devo tenerla d'occhio-. Rispose mentre si alzava, con un cipiglio di disapprovazione guardando in direzione della giovane. Yui si sentì vagamente infastidita perché Kanato non le aveva chiesto il permesso o alcunché...anche se sapeva che in fondo avrebbe accettato quasi senza indugio. -Bene,credo sarà molto divertente, non credi anche tu Teddy?-. Kanato si rivolse al suo peluche stringendolo a sé. Lasciò la mano di Yui e si diresse alla finestra. -Seguici-. Disse solamente. Il tempo di sbattere le palpebre, e si ritrovò sola nella stanza mentre un vento freddo spirò dalla finestra spalancata. Restò qualche secondo immobile, poi prese la ricorsa e balzò fuori. Era una fredda notte d'inverno, il cielo annerito dai fumi prodotti dai camini delle abitazioni. Yui attraversò correndo il viale principale della villa, e si ritrovò a seguire la scia lasciata da Kanato e Ayato. Yui potè riconoscere l' odore dolce e pungente che emanava Ayato e quello lievemente più aspro appartenente a Kanato. Lei li trovava entrambi deliziosi e per un attimo si chiese quale odore potesse avere lei. In effetti, mentre correva e balzava, facendosi strada sui tetti e le strade si chiese molte cose, come perché i due vampiri non l'avessero aspettata e anche perché le sembrava di non avere alcun controllo sul suo corpo...Le venne così naturale balzare dalla finestra e...e iniziare a muoversi in un modo che non avrebbe mai immaginato! -Ehi,ehi frena-. Udì mentre urtava contro qualcosa di duro. Confusa, alzò gli occhi e incontrò quelli di un Ayato divertito. -Sei stata brava-. Le disse facendo un sorrisetto. Yui arrossì e indietreggiò. Che sbadata, era così presa dai pensieri da non accorgersi di averli raggiunti...Si trovavano su una terrazza ,sotto di loro echeggiavano risate e brusii. All'improvviso il fuoco nella gola della giovane divampò molto più violento di quanto avesse mai fatto. Le scappò un gemito di dolore e istintivamente si portò; le mani alla gola. Ayato le lanciò un'occhiata preoccupata. Kanato invece ghignò. -A momenti usciranno di qui le prede-. Sorrise in modo sadico, stringendo il pupazzo al petto. Yui lanciò un'altro gemito e ad un tratto si sentì.... impaziente e famelica. In quel momento l'istinto prese completamente il sopravvento. Udì il chiacchericcio spostarsi , la porta aprirsi. I passi allontanarsi. Ayato le si fece accanto prendendola per mano. I suoi occhi erano selvaggi..felini..pericolosi. Con un perfetto sincronismo, i tre vampiri balzarono giù dalla terrazza e seguirono nell'ombra una donna che in quel momento voltò un angolo, ignara del pericolo. Yui e i due fratelli scattarono davanti alla donna, bloccandole la strada. Yui non si permise di provare compassione. Ayato le lasciò la mano per prendere la donna e zittirla con una mano, soffocando le sue grida. Dopo di che non perse tempo e affondò i denti nel collo della vittima. Yui lo fissò e stranamente si sentì avvampare. Ad un certo punto la donna doveva essere svenuta, perchè non cercò più di divincolarsi né di urlare. Allora Ayato rialzò la testa: aveva lo sguardo appagato, le labbra socchiuse mentre un rivolo di sangue colava da un lato. Sorrise in modo perverso e spinse il corpo della donna verso Kanato, che affondò subito i canini in una scapola, gemendo di piacere. Senza accorgersene, Yui si avvicinò alla donna in trance. Kanato aprì gli occhi e guardò Yui in modo complice. Si staccò dalla vittima e la lasciò tra le mani della ragazza. Yui si sentì di colpo insicura e colpevole. Rimase per qualche secondo immobile mantenendo per le braccia il corpo inerme della donna, lacerata dal dubbio. Poi una piccola goccia di sangue affiorò su una delle ferite sul collo della donna. Yui perse la ragione, e si avventò.

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Capitolo 3
*** Consapevolezza ***


I denti trapassarono la pelle e vennero a contatto con il sangue. Denso, dal sapore metallico. Il corpo della giovane rabbrividì di stupore misto a piacere. Yui iniziò a succhiare avidamente il liquido, incapace di resistere. La sua parte razionale ne fu disgustata, raccapricciata, frustata, e le urlò di fermarsi. Ma la sensazione che provava ingollando il sangue era così stuzzicante,così travolgente, da annientare la sua volontà umana. In quel momento Yui era solo una vampira. Non poteva essere nient'altro, se man mano che il liquido le scendeva giù per la gola, percepiva il corpo infiammarsi dal piacere. Quando l'arsura sembrò essersi placata, Yui staccò le labbra dal collo ferito della vittima. Vittima. La consapevolezza di quello che aveva appena fatto la fece indietreggiare, spaventata. Il corpo della donna atterrò sulla strada con un tonfo. Yui si strinse nelle spalle e si portò le dita sulle labbra, ignorando le goccioline di sangue che le macchiavano. In quel momento, senza la ...sete che le offuscasse la mente, si sentì orribile. Fissò il vuoto davanti a sé, ammutolita, fino a quando un rumore alle sue spalle non la fece voltare. Raito, in piedi appoggiato ad un muro di cemento, applaudiva. Batteva le mani forte, fissando Yui intensamente con un accenno di rossore sulle goti pallide. -Non pensate anche voi che sia stato molto eccitante vederglielo fare?-. Chiese rivolto ai due fratelli, con tono malizioso. Yui abbassò prontamente lo sguardo, sentendosi colpevole, e si portò le mani chiuse a pugno sul petto. Fu un'umiliazione udire Kanato scoppiare a ridere in modo isterico. Stringendo i pugni, Yui alzò la testa per vedere la reazione di Ayato. Lui, guardandola con uno sguardo indecifrabile, camminò verso di lei . Yui si spostò di lato, intimorita da cosa avrebbe potuto fare, ma Ayato le lanciò solo uno sguardo impassibile e, sollevando da terra il corpo della donna, sussurrò un -Torno subito-, e sparì nel nulla. La giovane deglutì a vuoto, insicura, e non fece in tempo a girarsi che si ritrovò tra le braccia di Raito. Lui le immobilizzò il mento con una mano mentre con l'altra la strinse a sé. -Oh si,credo sia stato eccitante anche per loro-. Le sussurrò ad un orecchio sensualmente. Yui cercò di divincolarsi,invano. Raito la voltò in direzione di Kanato e fece scivolare un braccio a circondarle il bacino. L'altra mano le scostò i capelli da una spalla mentre le diceva, sempre in un sussurro -Guarda la sua espressione-. Con il mento tra le sue dita, Yui si costrinse a incontrare lo sguardo di Kanato. Gli occhi gli brillavano di una luce perversa mentre le occhiaie apparivano ancora più spesse nella cupezza della notte. Stritolando il pupazzo tra le braccia, ridacchiò. A Yui si inumidirono gli occhi. Si sentiva così mortificata:era ceduta nella tentazione, aveva seguito i fratelli... si era irrimediabilmente sottomessa a loro. E da vampiri sadici quali erano, ora la potevano deridere. Ma, stringendo gli occhi, si promise che non si sarebbe più...nutrita di sangue. Gemette di frustazione. -Su su, non fare così ,Bitch-san-. La consolò Raito, ripulendo con le dita il sangue sul viso di lei. -Te l'ho detto, ci divertiremo molto insieme.- Disse, alludente. Il suo tono ricordò a Yui il loro ...incontro in chiesa. Si sorprese ad arrossire e a ricacciare indietro le lacrime. Era inutile negarlo, a lei piacevano i vampiri così com'erano. Turbata dall'ammissione fatta a se stessa, tentò di nuovo di divincolarsi, ma Raito la girò di nuovo e la trattenne da un polso, in modo che si trovassero faccia a faccia. Mentre la guardava dritto negli occhi nel suo solito modo affascinante, Raito si portò una ad una le sue dita macchiate del sangue sul viso di Yui alle labbra e le leccò per tutta la loro lunghezza. Lei abbassò lo sguardo, imbarazzata. Cosa diamine stava facendo Raito? -Che sta succedendo qui?-. Chiese una voce. Tutti e tre i vampiri incontrarono gli occhi di un Subaru indispettito. Yui si allontanò con forza da Ayato. -Subaru-kun...-. Fu solo in grado di dire, impedita dalla vergogna. -Oh, Yui aveva sete...-. Spiegò Kanato, compiaciuto, al che Subaru affilò lo sguardo e Yui si strinse nelle spalle. -Come mai sei qui,fratello?-. Chiese Raito. -Volevi forse unirti a noi?-. Continuò, sorridendo. -Niente di tutto questo. Eravate spariti e Reiji mi ha mandato a cercarvi.- Rispose Subaru scocciato, lanciando una rapida occhiata a Yui. All'improvviso al fianco di Subaru atterrò Ayato. -Mi sono liberato della donna.-. Affermò con un sorrisetto. Subaru gli scoccò un'occhiataccia. -Torniamo alla villa, prima di destare troppi sospetti.- Tagliò corto, voltandosi. Ayato guardò la ragazza, in...attesa? Yui fu pronta a seguirlo, contenta che né lui né gli altri fratelli avessero voluto parlare di lei ma Raito, trattenendola un attimo per le spalle, le sussurrò all'orecchio -Alla prossima, Bitch-san.-. E si passò la lingua sui denti.

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Capitolo 4
*** Soggiogata ***


Yui era nella sua stanza. In piedi, a osservare assorta dai vetri della finestra consumarsi un pomeriggio. Con suo grande rammarico, un debole fuoco le ardeva in gola. L'unico modo che aveva per tenerlo a bada era nutrirsi di tanta carne. Rossa. Al sangue, preferibilmente. Sospirò piano, incrociando le dita delle mani al petto. Era l'unico modo... per non tradire la promessa fatta a se stessa. Strinse le palpebre, frustata. Un rumore alle sue spalle la distrasse dai pensieri. Si voltò e vide Shu con una nocca sulla porta spalancata. Aveva il solito aspetto rilassato, composto, ma i capelli erano spettinati e umidi, segno che se li era lavati da poco. A quanto pareva, a Shu piaceva fare il bagno...Yui arrossì lievemente al pensiero. -Reiji vuole parlarti-. Disse imperturbabile, guardandola da lontano. Yui aprì la bocca per rispondere, ma il vampiro le fece un gesto di saluto con la mano e si voltò per andarsene. Yui rimase di nuovo sola. Sospirò della freddezza di Shu,mentre si incamminava verso lo studio di Reiji dove sperava di trovarlo. Di cosa voleva parlarle poi, Reiji? Yui sperò vivamente che non avesse avuto nulla a che vedere con la notte prima. Non aveva proprio voglia di parlarne. Titubante, si fermò davanti alla porta chiusa dello studio del vampiro, chiedendosi perché mai Shu non le avesse voluto dire nient'altro. Scosse la testa, cercando di concentrarsi, e bussò piano un paio di volte. Reiji le aprì subito, tant'è che lei era rimasta con la mano ancora a mezz'aria. -Entra-. Disse il vampiro, con un lampo nello sguardo che Yui non seppe comprendere. Lo oltrepassò, notando con piacere che anche lui emanava un buon odore. Non sapendo bene che fare, Yui si fermò al centro della stanza e si girò a guardarlo mentre lui richiudeva la porta. -Reiji...di cosa volevi parlarmi?-. Domandò timida. -Siediti intanto.-. Disse lui. Yui obbedì sotto l'attento sguardo del vampiro. Si sistemò sul divanetto mentre lui le dava le spalle armeggiando con qualcosa sul suo tavolo. -Ho saputo di ieri notte...-. Cominciò. Yui sgranò leggermente gli occhi e strinse tra le mani il vestito all'altezza delle ginocchia, grata che lui le avesse dato ancora le spalle. -Ne ho parlato con Subaru e pensavamo...-. Yui trattenne il fiato. Lui si voltò e si diresse verso di lei, mantenendo tra le mani un vassoio. -...Che la cosa migliore fosse di evitare che accadesse di nuovo. -. Concluse, facendo tintinnare le tazzine sul vassoio mentre lo appoggiava sul tavolino posto di fronte a lei. Rimase in piedi a guardarla attentamente con i suoi occhi sfuggenti da dietro le lenti. -Per ora almeno..-. Aggiunse, sondando gli occhi della ragazza. Lei annuì col capo, decisa. Reiji accennò un sorriso. Era contenta della loro decisione. -Un po' di tè?-. Le chiese, gentile. Yui annuì ancora, tranquillizzandosi. Fece per prendere una tazzina quando incontrò le dita di lui. Yui sentì le guance arrossarsi un poco. -Oh, niente zucchero?-. Chiese ancora con quel tono gentile, ritirando appena le dita. -No,grazie-. Rispose lei timida, prendendo la tazzina e avvicinandola alle labbra. Bevve un sorso. Era caldo, e non scottante come la volta prima. Guardò il vampiro, colpita, mentre anche lui ne prendeva un sorso. In effetti, Reiji non sembrava trattarla in modo duro e cattivo come aveva fatto nello studio tempo prima. -Ah, ho una cosa per te-. Disse il vampiro, attirando la sua attenzione. Si alzò e andò alle spalle della ragazza, che lo seguì con lo sguardo. Reiji aveva fra le mani i familiari vestiti di Yui, candidi e impilati perfettamente. La ragazza gemette di piacevole sorpresa, si alzò e fu felice di prendere tra le mani i suoi indumenti. Sorrise riconoscente al vampiro. -Immaginavamo avresti gradito riaverli, anche se quel vestito ti dona-. Disse, accennando un sorriso malizioso. A Yui però venne in mente Cordelia. -Così anche la tua divisa scolastica. Vorrei che tu tornassi a frequentare le lezioni stasera stessa.-. Continuò, quella volta serio. Yui annuì col capo,obbediente. -Bene,credo che questo sia tutto.-. Disse. -Grazie, Reiji-kun-. Yui strinse gli indumenti al petto,sorridendo. Inaspettatamente, il vampiro allungò una mano accarezzando piano il capo della ragazza. Yui sbatté gli occhi, sorpresa e rossa in viso. Balbettò un -Devo andare- e sgattaiolò via,imbarazzata. Ritornò nella sua camera, pensando al cambiamento improvviso di Reiji. In effetti, a parte forse Shu e Kanato, gli altri fratelli sembravano essersi ...addolciti con lei. O era solo una sua impressione? Mentre ci rifletteva, stese con cura i vestiti sul letto e andò a farsi un bagno. Quando rientrò, rinfrescata...si immobilizzò di colpo, sorpresa. Raito era comodamente seduto sul suo letto, mentre con una mano accarezzava la maglia rosa che Yui usava indossare di solito. -Vuoi davvero rinunciare a quel bel vestito, Bitch-san?-. Chiese quasi imbronciato, inclinando la testa mentre la guardava sorridendo. -Raito, che ci fai qui?-. Balbettò lei, ignorando la provocazione del vampiro. Si avvicinò piano piano, stringendo il lungo vestito davanti a sé come per nascondersi. Era in camicia da notte,insomma! -Vieni qui-. La invitò il vampiro, accarezzando con la mano le lenzuola accanto a lui. Per timore di cosa avrebbe potuto fare ad un suo rifiuto, Yui assecondò il suo invito. -Se vuoi, comunque , posso vestirti io..-. Disse maliziosamente, facendo scivolare una mano vicino al bacino della ragazza e avvicinando il viso a quello di lei. Il viso di Yui si infiammò e strinse più forte il lungo vestito a sé. Raito era così vicino da permettere di mescolare i loro respiri quasi ansanti. Yui si spostò un poco sul letto rispetto a Raito. Era tesa...lui... voleva soggiogarla. Ne ebbe la certezza quando, dopo un breve ridacchio, lui si allungò, le tolse di mano il vestito buttandolo altrove e la intrappolò sotto il suo corpo sul letto. Infatti, Yui si ritrovò con i polsi stretti dalle mani del vampiro accanto alla testa, la camicia da notte pericolosamente sollevata all'altezza dei fianchi, e le gambe strette fra quelle di lui. -Se non vuoi che ti ..vesta....- Sorrise malizioso -...Allora lascia che ti svesta...- continuò, allungando la testa per strofinare il naso nell'incavo del collo di Yui -...e che continui quello che avevo lasciato in sospeso in...chiesa-. Yui inarcò la schiena, scossa da un brivido tremendo, mentre lui sussurrava l'ultima parola ad un orecchio. Lui rialzò la testa e Yui poté vedere la sua espressione perversa e le sue guance arrossate. -No!-. Sussurrò lei,senza voce,e cercò di ribellarsi. Era forte quasi quanto lui e lo colse in contropiede, perciò riuscì a liberare i polsi e a sgusciare di lato. Neanche il tempo di rimettersi in piedi però, che Raito le circondò l'addome con un braccio e la sbatté sul letto con più violenza di prima,strappandole un gemito di sorpresa. Strinse i polsi della ragazza sopra la testa in una morsa micidiale mentre con l'altra mano le afferrò il mento e avvicinò il viso al suo. -Oh...mi piace quando fai così, ma sappiamo entrambi che non mi fermerai-. Disse, inchiodandola con il suo sguardo eccitato. Yui si contorse sotto di lui e cercò invano di liberare i polsi dalla stretta, gemendo poi frustata. Allora la mano del vampiro lasciò il suo mento e cominciò a scorrere giù fino ad accarezzare una coscia nuda di Yui, che sgranò gli occhi e fece sfregare le gambe fra loro, in preda alla disperazione. Il vampiro sorrise, poi le sue dita presero l'orlo della camicia delicata e iniziarono ad alzarlo, lentamente. -Ra-Raito...per favore-. Lo supplicò la ragazza, con le lacrime agli occhi e il batticuore, quando ormai le si vedeva l'intimo. All'improvviso, si udì qualcosa sbattere alle loro spalle. Entrambi si voltarono. Verso la porta. Spalancata. -Che DIAMINE sta succedendo qui?!-. Urlò Ayato, stravolto.

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Capitolo 5
*** Confusa ***


In un battito di palpebre, la scena cambiò. Ayato era in piedi vicino al letto, così come Raito. I due vampiri si guardavano in cagnesco, uno di fronte all'altro. Lo sguardo di Ayato era carico di ammonimento, mentre l'altro ricambiava con occhi arroganti. Yui battè le palpebre. Risuonò un rumore secco. Dalla guancia di Raito gocciolò del sangue. Yui era confusa, vedeva la scena offuscata, forse dalle lacrime in procinto di scendere, che cercò di ricacciare indietro. -Calmati fratello, io e Bicchi-chan stavamo solo giocando-. Disse Raito con tono innocente, alzando le mani in aria. Ci fu un momento di silenzio. Poi Ayato disse -Va' a cambiarti, dobbiamo andare a lezione- con un tono che non ammetteva repliche. -Certo, certo-. Rispose l'altro, ostentando indifferenza. -Ci vediamo dopo, Bicchi-chan!-. Sorrise alla ragazza e si voltò per andarsene, tranquillo. Come se non fosse successo niente. Yui rimase di stucco. Le reazioni di Raito dall'arrivo di Ayato l'avevano davvero destabilizzata. Il silenzio ripiombato nella stanza l'istante dopo l'uscita del vampiro la preoccupò. Alzò la testa, incontrando così gli occhi di un Ayato piuttosto imbronciato e silenzioso. Poi si ricordò in che stato si trovava e, arrossendo visibilmente, si mise seduta, circondando le ginocchia chiuse con le braccia. Era troppo imbarazzata per avere il coraggio di alzarsi e andarsene. Ayato allora si sedette sul letto accanto a lei, facendola sobbalzare un poco. Con un braccio appoggiato su un ginocchio piegato, la fissò un attimo. -Non riesci proprio a stare lontana da noi, eh?-. Disse dopo un po', passandosi una mano tra i capelli arruffati. Yui fu colpita dalla punta di rammarico che percepì nel tono di voce del vampiro. Fu sul punto di dire qualcosa, quando lui prese dal groviglio di vestiti vicino a loro la divisa della ragazza, e gliela buttò in faccia. -Vatti a preparare, prima che mi venga in mente di fare anche io qualcosa di sconsiderato-. Ridacchiò, al tempo stesso serio e giocoso. La ragazza si tolse di mezzo gli indumenti, rossa in viso e leggermente frustata. Fu di nuovo sul punto di parlare, ma si ammutolì all'istante sorpresa, trovandosi il viso di Ayato a pochi centimentri dal suo. Senza darle il tempo di tempo di reagire, Ayato posò le labbra sulle sue. Yui rimase ferma e sgranò gli occhi, presa alla sprovvista. Le labbra del vampiro erano morbide, calde e ...irruenti, proprio come lei ricordava... Il viso di lui si allontanò di colpo, lasciandola disorientata e leggermente...delusa? Ayato allora le sorrise nel suo consueto modo malizioso e arrogante. -Ah, cerca di ricordarti a chi appartieni-. Le disse, improvvisamente serio. Poi, senza neanche darle il tempo di assimilare le parole, si alzò e uscì, chiudendosi la porta alle spalle. Yui rimase con lo sguardo fisso sulla porta per qualche secondo, ammutolita e confusa dal comportamento dei due vampiri. Riuscì però a concentrarsi solo sul bacio di Ayato. Forse perchè era una cosa molto più innocente rispetto a...Raito. In effetti, il bacio di poco prima le era sembrato un'avvertimento...come se lei avesse voluto che Raito la assalisse! Rossa in volto, scacciò via i pensieri molesti e si alzò dal letto. Dopo di che iniziò a cambiarsi. Dopo qualche minuto uscì dalla camera, pronta, e con passo titubante si diresse verso l'ingresso della villa. Lì l'attendeva la solita limousine bianca tirata a lucido, con i vetri oscurati che le impedivano di scorgere gli interni lussuosi e i lunghi sedili di pelle bianca dove sicuramente erano seduti i sei fratelli, in sua attesa. Ansiosa, si affrettò ad aprire lo sportello ed entrare. Come immaginava, sei paia di occhi si fissarono su di lei. Senza incrociare nessuno sguardo, prese posto tra Kanato e Subaru, nell'angolo. -Finalmente. Ora possiamo partire.-. Disse Reiji, che sedeva dalla parte opposta rispetto a Yui. Lo sportello venne chiuso e si sentì il motore , più che ruggire, fare le fusa mentre si accendeva. Durante il tragitto nessuno parlò. Yui, che teneva la testa bassa e le mani posate sulla corta gonna nera, sbirciò solo di tanto in tanto i vampiri. Tutti sembravano assorti e nessuno guardò più di tanto nella sua direzione. Solo Subaru, che guardava fuori dal finestrino con una mano che sosteneva il mento leggermente alzato, qualche volta incrociò lo sguardo di Yui, che abbassava subito la testa, perchè colta in pieno mentre sbirciava nella sua direzione. In realtà, anche perchè gli occhi cremisi e profondi del vampiro la mettevano parecchio in soggezione. Quando arrivarono, lo sportello venne aperto dall'autista e mano a mano i fratelli inziarono a scendere. Yui era l'ultima, insieme a Subaru. La ragazza uscì all'aria aperta ma mentre stava per incamminarsi, venne trattenuta da una mano. Sorpresa, si voltò e vide che Subaru la stava fissando corrucciato. -Stai attenta.-. Le disse con voce dura, ma gli occhi esprimevano preoccupazione. Le lasciò la mano e le accarezzò un attimo i lembi bianchi del fiocco sulla divisa. Poi la oltrepassò senza dire altro. Aveva un buonissimo profumo. Molto dolce e delicato. Yui si voltò, seguendolo con lo sguardo, e battè le palpebre. Era piuttosto perplessa. Subaru si riferiva agli avvenimenti del pomeriggio? E se fosse stato così, come faceva a saperlo? Alla ragazza venne comunque da arrossire, perchè Subaru aveva mostrato di preoccuparsi per lei. Entrò nella scuola, mentre la limousine ripartiva. Si diresse in classe e vi trovò ovviamente Kanato e Ayato. Incrociò gli occhi di Kanato, che le sorrise malinconico dal suo banco. Yui distolse lo sguardo, confusa, ed andò a sedersi ad un banco accanto al quale si allungavano i vetri a tasselli. Guardò un attimo la mezza luna splendere nel cielo, poi si girò a osservare Ayato che con le braccia dietro la nuca e le gambe accavallate poggiate sul banco di legno, sfoderò un sorrisetto nella sua direzione. Yui accennò un sorriso. Poi la campanella trillò e tutti e tre si prepararono all'inizio delle lezioni. Al termine dell'ultima ora, Yui iniziò a mettere apposto le sue cose. Dopo il suono della campanella, Kanato era uscito in silenzio mentre Ayato le aveva detto -Ti aspettiamo fuori- guardandola un attimo da sopra le spalle. Yui chiuse la cartella e si avviò frettolosamente verso l'entrata dell'aula, sbattendo però di colpo contro qualcosa. Gemette di sorpresa mentre perdeva l'equilibrio e cadeva. Venne afferrata da un gomito prima che avesse raggiunto il pavimento e poi strattonata su. -Attenta, Bicchi-chan-. Ridacchiò Raito, mentre la teneva stretta contro il suo petto. Yui alzò la testa, con un leggero rossore sul viso. -Raito, che ci fai qui?-. Balbettò, facendo pressione con le mani sul petto del vampiro per liberarsi dalla presa. -Che ne dici di fare una passeggiata?-. Le chiese tranquillo, lasciando però con riluttanza la ragazza. Una passeggiata? -Ma gli altri ci stanno aspettando...-. Disse Yui con poca convinzione, con una mano chiusa a pugno sul petto. -Capiranno...Su,vieni con me-. La incitò il vampiro, prendendola per un braccio e trascinandola con sé. -Aspetta, Raito-kun...-. Cercò di ribattere la giovane, invano. Uscirono nell'aria fredda della notte. La limousine non era lì ad aspettarli. -Andiamo, Bicchi-chan, non fare quella faccia. Sarà divertente-. Disse Raito, con le mani infilate nelle tasche dell'elegante giaccone nero, beffandosi dell'espressione incerta della ragazza. Yui lo guardò, rassegnata, poi si soffermò sul segno rosso sulla gote sinistra del vampiro. Lui sembrò accorgersene, e inclinò la testa sondando la sua espressione. La giovane distolse lo sguardo e, mentre le si colorivano le guance, si accinse a seguire il vampiro.

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Capitolo 6
*** Incontro ***


-Dove stiamo andando?-. Chiese Yui, mentre camminava al fianco di Raito stringendo con entrambe le mani il manico della pesante cartella. Il cielo era limpido quella notte, cosicché erano ben visibili le numerose stelle, che brillavano a intermittenza. Non c'era vento, ma faceva piuttosto freddo: le mani della ragazza si erano intorpidite tanto era il gelo, e le sue guance dovevano avere lo stesso colorito vivace di quelle di Raito. Per non parlare delle nuvolette di alito che si vedevano uscire dalle loro labbra ad ogni respiro. -In un posticino carino per mangiare-. Si decise a rispondere il vampiro, tranquillo. Aveva le mani calate nelle tasche del giaccone nero e il cappello elegante leggermente alzato. La ragazza sorrise timidamente e continuò a camminare, finchè un pensiero non le attraversò rapido la mente. Si fermò, guardando Raito con gli occhi sbarrati. Lui si accorse subito che la giovane era rimasta indietro, infatti si voltò a incontrare gli occhi di lei con fare curioso. -Non intendi...-. Iniziò a balbettare Yui, terrorizzata. Era per quel motivo che lui l'aveva invitata a fare una passeggiata? Per...spingerla a nutrirsi di nuovo di sangue umano? Possibile che avrebbe voluto approfittarsi della sua debolezza.. per poi...umiliarla? ...Ancora? Le vennero gli occhi lucidi. -Calma, Bicchi-chan.-. Disse Raito, riportandola alla realtà. Sembrava colpito. -Io intendevo andare ad un ristorante-. Continuò, quella volta con tono ironico. -Ma se hai voglia di quella cosa prelibata, allora...-. Le sorrise, provocatorio, mettendo in mostra i canini affilati. -No,no! Mi va benissimo il ristorante!-. Si affrettò a rispondere la ragazza, intimorita e rossa in volto, non più per il freddo. Lo oltrepassò a passi veloci e voltò l'angolo, mentre alle sue spalle udiva la risata maliziosa e genuina del vampiro. Lui la raggiunse presto e circondandole le spalle con un braccio, la guidò affinché avessero attraversato la strada, raggiungendo il marciapiede opposto. -Eccolo lì.-. Disse Raito, guardando in direzione di una grande porta scorrevole chiusa. Era di legno chiaro, arricchita da lastre nere in corrispondenza dei cardini e delle maniglie dipinte di bianco. Yui sorrise. -Fanno dell'ottimo Tempura-. Disse il vampiro, mentre faceva scorrere la porta. La giovane rispose con un sorriso soddisfatto. Entrarono insieme, e lei annusò subito l'invitante odorino di fritto. L'interno era accogliente e semplice. Di fronte a loro c'era un bancone in legno scuro da dove una anziana sorrise agli arrivati. A sinistra invece si apriva una piccola sala dove era disposto qualche tavolo, tutto laccato di nero. Ogni tavolo era coperto da una tovaglia sul tono del rosso. Alle pareti grigie tutt'intorno, vi erano delle lampade nere con il bordo rosso in basso. -Siete arrivati giusti in tempo. Stavamo per chiudere.-. Informò l'anziana. In effetti, né lì né in strada c'era anima viva. Yui si chiese un attimo che ora potesse essersi fatta. -Bene. Ordiniamo due Tempura e due tè.-. Disse Raito sorridendo. L'anziana annuì e si diresse alla porta alle sue spalle, che portava con ogni probabilità alla cucina. Yui seguì Raito nella sala mentre prendeva posto al tavolo più vicino. La ragazza si sedette di fronte a lui, grata di posare la cartella a terra. -Mi sembra di capire che non ti piacciono le mie attenzioni...-. Iniziò Raito, dopo un lungo momento di silenzio. Piegò la testa appoggiandola sul palmo della mano, studiando il viso avvampato della ragazza con un sorrisetto. Yui rimase colpita dalla sua schiettezza. ...Quindi era quello il motivo per cui voleva uscire? Per capire... se le fossero piaciuti o meno i suoi...assalti? Dallo sguardo con cui la fissava però, sembrava conoscesse la risposta... e sembrava anche che non coincidesse con quello appena detto. La ragazza strinse le dita a pugno sotto il tavolo, confusa, non sapendo che dire. Per fortuna, un attimo dopo davanti ai suoi occhi si piazzò l'atteso Tempura, accompagnato da una tazza fumante di tè. Gli scampi avevano un aspetto delizioso, posati con cura accanto ad una ciotola di salsa scura e delle verdure dall'aspetto croccante. I due si scambiarono uno sguardo d'intesa, dopo di che iniziarono a mangiare in silenzio. Dopo che Raito ebbe pagato il conto,insieme alla ragazza uscì dal locale, pronto per la chiusura. Yui si sentì sazia e appagata: la cena era stata deliziosa. Insieme al vampiro, iniziò ad incamminarsi sul marciapiede, serena. -Bicchi-chan, sei sempre così silenziosa? -. Chiese il vampiro, con tono quasi canzonatorio. Yui fece un sorriso sbieco, sapendo a cosa si fosse riferito Raito. Voleva riprendere il discorso di prima...Ma cosa si aspettava che gli dicesse? -Mi fai un po' paura, Raito-kun-. Disse poi d'impulso, continuando però a guardare davanti a sé. Percepì lo sguardo del vampiro addosso. Un attimo dopo, un braccio le circondò la vita e la ragazza sentì il respiro di lui sul collo. -Fai bene ad averne-. Sussurrò, in modo quasi sinistro. La ragazza arrossì, cercando di decifrare le sue parole, mentre camminava ancora stretta a lui. Ad un certo punto, Raito si fermò. Lei fece altrettanto, e alzò lo sguardo su di lui, perplessa. L'eco di una risata spostò poi lo sguardo di Yui nella stessa direzione di quello di Raito. Sul marciapiede opposto, davanti l'entrata di un lussuoso hotel, un uomo e una donna parlavano e ridevano animatamente. La donna era piuttosto giovane e avvenente, e indossava un lungo vestito nero attillato che aderiva perfettamente al suo fisico magro. Continuava a ridere, buttando la testa indietro e accarezzando con una mano il petto dell'uomo. Quest'ultimo...Era vestito piuttosto elegante e formale, e faceva scorrere una mano sulla schiena della ragazza, mentre le parlava. Yui spalancò gli occhi. L'uomo le sembrava familiare: i capelli corti color cenere, gli occhiali dalla montatura raffinata, gli occhi chiarissimi... Ricordava di averlo già visto da qualche parte. -Andiamocene.-. Disse d'improvviso Raito, stringendo la presa delle dita sul fianco di Yui e forzandola a proseguire. Lei lo guardò piuttosto confusa, poi lanciò uno sguardo oltre le sue spalle e si accorse che l'uomo li stava fissando. Intercettando un attimo gli occhi di Yui, l'uomo sussurrò qualcosa all'orecchio della ragazza, che annuì; poi si allontanò. -Sta venendo, vero?-. Chiese Raito, scocciato. La ragazza annuì, allarmata. Il vampiro allora si bloccò e si voltò, lasciando Yui. Lei, perplessa, guardò prima Raito, imperturbabile, poi l' uomo, che si stava avvicinando ai due con espressione indecifrabile. Quando si fermò di fronte a loro, si passò una mano coperta da un guanto bianco fra i capelli e disse -Che sorpresa vederti qui, Raito.- con fare arrogante. Quindi si conoscevano? -Per me è lo stesso, Karl.-. Rispose il vampiro, senza emozione. Karl. Yui sgranò gli occhi. Karl...Karl Heinz. Il capostipite della famiglia Sakamaki.

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Capitolo 7
*** Ritorno ***


Ecco perché le sembrava familiare. L'aveva già visto, in televisione, in una via come quella, proprio in compagnia di Raito. Immobilizzata dalla sorpresa, Yui si chiese cosa ci facesse lì un politico della sua notorietà. -Come mai da queste parti?-. Chiese Raito, freddo. Yui si stupì del suo tono di voce. -Passavo di qui e stavo giusto pensando di farvi visita.-. Rispose l'uomo, incrociando un attimo gli occhi di Yui. -Ah, ma davvero?-. Commentò Raito, trasudando sarcasmo. In effetti, Yui si chiese perché il padre non si fosse mai visto prima alla villa. E... perché allora avrebbe dovuto farlo proprio in quel momento? L'uomo accennò un sorriso colpevole e si schiarì la gola. -Piuttosto, potrei sapere il nome della tua accompagnatrice?-. Chiese, con luccichio ambiguo negli occhi. Si sporse a prendere una mano di Yui e posò le labbra sulla nocca, alzando gli occhi su di lei. Erano un infuso tra il rosa e l'arancione. Straordinari. Yui avvampò e rispose timida -Yui. Yui Komori.-. Lo sguardo dell'uomo si accese all'istante di sorpresa e interesse. Alzò la nuca e lasciò lentamente la mano della ragazza, che aveva il viso in fiamme. -La figlia del parroco..-. Sussurrò, guardandola in modo enigmatico. La ragazza lanciò un'occhiata a Raito: aveva lo sguardo affilato puntato sull'uomo. Yui cominciò a sentirsi come se le stesse sfuggendo qualcosa. -Molto interessante-. Commentò l'uomo, accarezzandosi il mento con le dita,assorto. -Credo che ora possiamo anche andarcene.-. Disse Raito, serio, prendendo per un gomito la ragazza e trascinandola via. -Aspettate, aspettate-. Si affrettò a dire l'uomo alle loro spalle. Yui e Raito voltarono mezzo busto nella sua direzione. -Vi accompagno io alla villa-. Karl sorrise, con una punta di compiacimento. Yui guardò Raito, insicura. Il vampiro guardò l'uomo in modo vagamente minaccioso. -Non potete rifiutare.-. Disse, alzando le spalle in modo arrogante. Prima che Yui o Raito potessero rispondere, dall'angolo della strada spuntò un'elegante automobile nera. Essa si fermò precisamente di fronte ai due vampiri e lo sportello anteriore si aprì. -Dopo di voi-. Disse Karl, porgendo una mano ad indicare l'auto. Sorrise di nuovo, cortese. Accennando un sorriso, Raito guidò Yui ad entrare, mentre scoccava un'occhiataccia all'uomo. Yui si sedette su un sedile nero morbido, controvoglia. Si voltò a guardare un attimo fuori dal finestrino scuro, in tempo per scorgere Karl ammiccare, probabilmente alla ragazza che aveva lasciato per raggiungere lei e Raito. Quest'ultimo entrò proprio in quel momento, e si accomodò al fianco di Yui. Incrociò le gambe e circondò le spalle della ragazza con un braccio, senza dire niente. Yui si sentì un poco più sicura. Infatti, sentiva di non fidarsi di quel Karl... e aveva il presentimento che l'uomo non avesse... delle buone intenzioni. In quell'istante egli entrò, sedendosi su di un sedile di fronte ai due. L'auto aveva infatti gli interni pressoché identici a quelli della limousine dei fratelli, ma in dimensioni più ridotte. -Portaci alla mia villa-. Ordinò Karl all'autista, di cui si poteva scorgere solo la sagoma attraverso il vetro scuro che li separava. -Subito, signore.-. Rispose l'autista con voce profonda. Lo sportello si chiuse e l'automobile partì. Calò il silenzio. Karl sedeva con le gambe accavallate, le braccia stese sulla spalliera del sedile e un piccolo sorriso ad incresparli il bel viso. Emanava un'aria intimidatoria, arrogante, ma allo stesso tempo seducente e saccente. Sentendosi in soggezione e osservata, Yui tenne la testa china tutto il tempo, mentre torturava il manico della cartella in grembo. Karl si schiarì la gola. -Allora, figlio, come vanno le cose alla villa?-. Domandò con scioltezza. Raito si irrigidì visibilmente, e Yui cominciò a pensare che i fratelli forse non erano in gran buoni rapporti con Heinz. Se già Raito reagiva in quel modo, cosa avrebbero fatto tutti gli altri cinque fratelli? -Tutto bene, grazie padre.-. Si sentì la risposta del vampiro, dura e sarcastica. -Ne sono contento-. Commentò l'uomo, neutro, ignorando la provocazione di Raito. La conversazione finì lì. E sembrò essere un bene per Raito, che si rilassò un poco. Finalmente, ad un certo punto, fuori dai finestrini si cominciarono a vedere i contorni grandi e misteriosi di villa Sakamaki, avvolti dal buio della notte fonda. Con la coda dell'occhio, Yui notò che il sorriso sul volto dell'uomo era scomparso e che le mani erano sul sedile. Sembrava teso. I cancelli cigolarono, aprendosi. L'auto avanzò lungo la salita e poi si fermò davanti l'entrata. Lo sportello si aprì e Karl fu il primo a scendere. Yui invece l'ultima. Appena scesa, l'aria gelata e il leggero profumo di rose la investì. Batté le palpebre, contenta comunque di essere arrivata, e seguì i due. Raito si fermò accanto alla grande porta e rivolgendosi a Karl disse -Dopo di voi- sorridendo provocatorio, con le dita sul bordo del cappello. L'uomo li sorrise di rimando, ma una gocciolina di sudore sulla fronte tradì la sua apprensione. Aprì il portone e si addentrò, seguito da Raito e Yui. Dall'altra parte del corridoio, si distingueva la luce proveniente dalla stanza principale della villa, illuminata da un lussuoso lampadario. Il rumore dei loro passi sul tappeto rosso era l'unico a spezzare il silenzio. Entrati nella sala, iniziarono a salire le scale. Poi raggiunsero il salone. Ad aspettarli, vi erano tutti e cinque i vampiri. Cinque paia di occhi cupi e diffidenti inchiodarono Karl. Kanato, era seduto composto sul divano alla sinistra del tavolino, con mezzo volto nascosto dietro la testa del suo peluche. Le occhiaie erano più spesse del solito. Shu invece, era sdraiato sul divano a destra, con un braccio piegato dietro la nuca e un occhio chiuso. Sembrava piuttosto scocciato. Ayato, Subaru e Reiji, erano in piedi. Il primo aveva un braccio cinto ad un fianco, le labbra distese in una linea dura; Subaru aveva solo mezzo busto voltato in direzione degli arrivati, e gli occhi ardenti, mentre Reiji aveva le mani strette alla spalliera del divano blu centrale. Ci fu un lungo momento di silenzio. Poi Reiji disse -Karl Heinz.-. Serio, in tono di constatazione. L'uomo sorrise.

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Capitolo 8
*** Sorpresa ***


-Che vuoi?-. Sbottò all'improvviso Ayato. Sembrò sputare veleno. -Anche per me è un piacere rivederti-. Replicò Karl, indolente. Tenne lo sguardo fermo e imperturbabile in quello furente del vampiro per un lungo momento. Yui rimase nuovamente colpita della compostezza di Karl. Le provocazioni dei fratelli sembravano non scalfirlo. Il cipiglio di disapprovazione sul volto di Ayato si accentuò, e l'uomo allora alzò le mani, scuotendo piano la testa. -Per diamine, datevi una calmata. Sono venuto...in pace-. Disse, con tono vagamente esasperato. Vicino a Yui, che si era appoggiata sul bracciolo del divano dove giaceva Shu, Raito sbuffò e si tolse il cappello, passandosi una mano tra i capelli rossicci scarmigliati. Reiji batté le palpebre, Subaru grugnì impercettibilmente, Kanato rafforzò la presa sul suo pupazzo, Shu spalancò anche l'altro occhio cristallino. -Venuto in pace?!-. Scattò di nuovo Ayato, facendo sobbalzare leggermente la ragazza, spaventata dalla sua veemenza. -Non metti piede qui da quando nostra madre non c'é più.-. Lo accusò il vampiro, guardando l'uomo con occhi sprezzanti. A Yui parve di scorgere anche un luccichio ferito. -Se ora sei qui, dopo così tanto tempo, è per un motivo ben preciso.-. Concluse duro, con una punta di amarezza nella voce. Affilò lo sguardo, mentre i suoi occhi praticamente urlavano la tacita domanda -Perché?!-. Karl si schiarì la gola, poi si sistemò meglio gli occhiali sul naso diritto. Lanciando un'occhiata a Yui, chiese -Lei é la nuova Sposa?-. Silenzio. La ragazza sbatté gli occhi e sussultò alle parole dell'uomo. La testa le sembrò svuotarsi e la gola seccare. Le lacrime pizzicarle le palpebre. Reiji e Subaru, fianco al fianco, si scambiarono uno sguardo eloquente. Quell'uomo...Karl...Karl Heinz, era venuto per ...per quel motivo? Per lei? Per chiarire i suoi dubbi sul ruolo che lei ricoprisse alla villa? Al solo pensiero... di essere considerata ancora come una...Sposa... un'anima, da sacrificare a favore della rinascita della crudele Cordelia... le fece venire la nausea. Yui strinse fortissimo tra le dita la gonna indossata. Poi alzò lo sguardo su Heinz, cercando di reprimere la frustazione. Egli restava in silenzio, attendendo una risposta, con le braccia incrociate dietro la schiena. Ma pareva...nascondere qualcosa, dietro lo sguardo impassibile, che guizzava da un vampiro all'altro. Yui ebbe di nuovo la sensazione come se le sfuggisse qualcosa. -No, lei é una vampira.-. Si decise a rispondere Reiji. Yui lo guardò e si sentì come occultata...protetta. Il vampiro le ricambiò lo sguardo solo un attimo. Heinz si voltò nella direzione della giovane e un lento sorriso gli si aprì sul volto, ambiguo ed enigmatico. Gli occhi chiari erano accesi da viva curiosità. Yui si portò una mano a pugno sul petto,spiazzata. -Bene bene, capisco-. Disse l'uomo, avvinandosi lentamente a lei. Shu si mise seduto, irrigidendosi. Raito invece non si spostò, rimanendo così ad una spanna dall'uomo, ma gli occhi li si incupirono. Gli altri fratelli ebbero reazioni simili. Dopo aver esibito un sorriso, più un ghigno in realtà,che un sorriso vero e proprio, Karl posò una mano sulla testa di Yui, dandole tre leggeri colpetti. La giovane arrossì, ma un brivido la scosse da capo a piedi. -Mi sembra davvero una compagna perfetta per voi...-. Iniziò a dire l'uomo, mentre iniziava a togliere una ad una le dita dalla nuca di Yui, a cui galoppava veloce il cuore. Gli occhi di Karl si erano accesi di una strana luce. -...Proporrei quindi di festeggiare l'arrivo della vostra nuova sorella...-. I sei vampiri piantarono lo sguardo su di lui con fare sospettoso. -...E il mio ritorno alla villa Sakamaki-. Continuò Heinz, sotto lo sguardo di tutti. -...Dando un magnifico ballo qui alla villa!-. Concluse, aprendo le braccia e sorridendo trionfante. Tutti, compresi Yui, sgranarono gli occhi e lo fissarono sbigottiti. Un...ballo?... Alla villa?...Con la sua presenza? Yui si sentì terribilmente disorientata. Non avrebbe mai pensato che quell'uomo avrebbe fatto una simile proposta... e che... non se ne sarebbe andato! -Suvvia, non fate quelle facce-. Disse Heinz, cortese, ma sembrava più divertito. -Neanche tu-. Aggiunse, stringendo un attimo il mento di Yui tra le dita perché incontrasse il suo sguardo bonario. -Non vedrò l'ora di poter concedermi un ballo con te.-. Le disse, sorridendo con il suo ormai consueto cipiglio ambiguo. Yui si passò una mano tra i capelli , confusa. -Sei sicuro di quello che dici, Karl?-. Domandò di colpo Reiji. -Non organizziamo eventi simili da moltissimi anni ormai, qui alla villa.-. Continuò, dubbioso. Gli altri fratelli guardarono prima lui e poi l'uomo, con la stessa emozione dipinta in viso. -Appunto. Questa è un'ottima occasione per aprire di nuovo i cancelli ai nostri conoscenti, non credete?-. Replicò l'uomo, persuasivo. Reiji si sistemò gli occhiali, senza perdere di vista gli occhi di Karl. Ci fu un istante di silenzio. -...Se ci tieni tanto...ma ti occuperai tu dei preparativi.-. Sentenziò Reiji, autoritario. Gli altri fratelli, non ne sembrarono contenti, ma non dissero niente. Gli occhi di Karl invece, si riempirono di compiacimento e soddisfazione e sfregandosi piano le mani fra loro disse -Benissimo. Sarà tutto pronto per questo fine settimana.-. Yui non sapeva che pensare. Anche i fratelli parevano avere un'espressione vuota. -Riporterò la villa al suo antico splendore-. Sussurrò l'uomo, quasi non avesse voluto farsi sentire, con gli occhi persi. Yui lo guardò di sottecchi, chiedendosi a cosa si fosse riferito di preciso. Di nuovo silenzio. Poi Subaru parlò. -Okay, io me ne vado.-. Fissò un attimo Heinz con gli occhi ardenti, poi uscì dalla stanza. La tensione nell'aria sembrò allentarsi di colpo. -Credo che tutti ora dovremmo andare a riposare-. Disse Reiji, lanciando un'occhiata all'uomo come una sorta di avvertimento. -Si, hai ragione-. Sorrise Karl, con una parvenza di imbarazzo. -Reiji, potresti accompagnarmi ad una camera libera?-. Chiese subito dopo, iniziando ad allontanarsi dal divano. Yui si sentì più leggera. -Certamente.-. Rispose il vampiro, freddo. Si voltò e si diresse fuori dalla stanza con alle spalle il capostipite. -Buona notte cari-. Si udì la voce di Karl dal corridoio. Ayato e Raito sbuffarono nello stesso istante. -é meglio che me ne vada.- Borbottò Ayato, allentandosi la cravatta rossa. Guardò i presenti, indugiando con lo sguardo su Yui: i suoi occhi erano cupi e pieni di ammonimento. Yui distolse gli occhi, in soggezione, e anch'egli sparì a grandi passi dalla stanza, senza dire altro. Rimanevano Kanato, Raito e Shu. Quest'ultimo rimase fermo dov'era senza accennare un movimento, con le braccia poggiate sulle ginocchia un poco piegate, l'espressione in viso assorta. Kanato invece si alzò in quel momento e sussurrò un -vado anche io-, prima di dileguarsi con passo lento e strascicato. Gli occhi erano sgranati e le ombre sotto di essi abissali. Davano ancora più l'impressione di essere spiritati. Yui abbassò lo sguardo. L'arrivo di quel Heinz aveva messo tutti i fratelli di cattivo umore. E come si poteva evitare? A quanto aveva espressamente detto Ayato, quell'uomo non si faceva vedere da tantissimo tempo. La ragazza poteva capire il rancore che i fratelli provavano nei suoi confronti. Il sospiro di Raito la distrasse. Scrutò il suo viso assente. -Va a dormire Bicchi-chan-. Le disse il vampiro a mo' di ordine, rivolgendole un piccolo sorriso. Yui annuì e si alzò dal suo posto, e seguì con lo sguardo Raito uscire dalla stanza. La ragazza sentì tutto il peso di una strana stanchezza addosso, in quel momento voleva solo andare nella sua camera e riposare...ma rimase comunque in piedi a fissare Shu. -Non vai a dormire?-. Li chiese la giovane. Lui alzò la testa guardandola intensamente. Yui iniziò ad arrossire. -Ora no, voglio rilassarmi con un po' di musica-. Le rispose, spostando con una mano una ciocca arancione sfumata ricaduta su un occhio. Improvvisamente, un pensiero folgorò Yui. -Ora che ci penso, io non so ballare-. Disse d'impulso, imbarazzata. Shu restò a fissarla in silenzio, con un'espressione indecifrabile, mentre la giovane avvampava sempre di più per la vergogna di quella confessione. -Non fa niente-. Disse all'improvviso il vampiro. Yui incrociò i suoi occhi. -Ti insegnerò io-. Shu le accennò un sorriso.

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Capitolo 9
*** Vicinanza ***


Yui aprì gli occhi. Fece una smorfia, avvertendo subito una sensazione di spossatezza. Le sembrava di non aver dormito affatto. Sospirò, conoscendo la causa della morsa che sembrava attanagliarle lo stomaco. Si mise seduta, tirando giù le coperte calde all'altezza del bacino. Voltandosi a guardare i raggi del sole filtrare dai vetri della finestra, pensò che doveva essere mattina inoltrata. Rimase comunque ferma a fissare il vuoto, cercando di non pensare agli eventi del giorno prima... ...Tutto inutile. L'immagine del misterioso e alquanto sinistro capostipite Sakamaki le iniziò a ronzare in testa. Rammentava ancora le sue parole... "Lei è la nuova Sposa?". Chiuse le palpebre e le strinse. Lo spettro di Cordelia le pareva ancora perseguitarla. All'improvviso, qualcosa scattò nella sua mente, e cominciò a chiedersi con orrore se... Toc toc. Yui girò la testa di scatto verso la porta chiusa, strappata dalle sue riflessioni. -Chi è?-. Domandò, con la voce incrinata dal turbamento. La maniglia girò e Yui pregò vivamente che non fosse quell'uomo. Sull'uscio comparì una familiare chioma arancione. -Sono io-. Annunciò Shu, con le labbra lievemente corrucciate. La ragazza tirò un sospiro di sollievo. Poi si ricordò della loro conversazione la notte prima, con il volto in fiamme. Dopo che il vampiro le aveva detto che le avrebbe insegnato a...ballare, la giovane si era dileguata, aggiungendo al suo stato di confusione una bella dose di vergogna. -Ho visto che non scendevi, così sono venuto a cercarti-. Disse il vampiro, appostandosi con la schiena contro la porta e le braccia incrociate davanti al petto. Il suo tono impassibile tradiva una leggera apprensione nello sguardo puntato su di lei. -Scusami...Non riuscivo a dormire-. Balbettò la ragazza, guardandosi le mani. Le parole e lo sguardo del vampiro l'avevano piacevolmente sorpresa. -Dove sono gli altri?-. Si azzardò a chiedere, mentre scivolava via dal letto. Una volta in piedi sul freddo pavimento, mosse qualche passo, appoggiandosi poi con una mano ad un sostegno del letto a baldacchino. -A parte Reiji, tutti gli altri sono spariti-. Rispose il vampiro con noncuranza. Sul viso di Yui sbocciò un sorriso quasi speranzoso. -Anche...quell'uomo?-. Chiese a Shu, cauta. Gli occhi chiari del vampiro si adombrarono un attimo. -No. Sta facendo colazione con Reiji.-. Chiarì, freddo. La giovane abbassò lo sguardo, malinconica. Ecco perché i fratelli non c'erano. Lui era ancora lì, ignorando o non accorgendosi del fastidio che la sua presenza desse nella villa, dopo immemore tempo di assenza. Anche lei si sentì tentata dall'andare via. Aveva un brutto presentimento, ed era influenzata dal rancore che gli altri vampiri provavano nei confronti dell'uomo. Ammirò la pazienza e il controllo di Reiji, e si stupì a pensare di come Ayato non fosse saltato addosso ad Heinz la notte prima. O Subaru. I loro sguardi non promettevano bene. -Beh, vogliamo andare?-. La richiesta di Shu riportò la ragazza alla realtà. Era ancora fermo sull'uscio, con la testa reclinata all'indietro a fissarla, con una scintilla di impazienza negli occhi. -Certo...Ora.. mi cambio..-. Rispose balbettando la ragazza. Fece per voltarsi a prendere i vestiti sul comò accanto al letto, ma venne trattenuta da un polso. Si voltò perplessa e incrociò un paio di profondi occhi azzurri. Batté le palpebre: come faceva ad essere di colpo così vicino? -Fa niente. Andiamo.-. Replicò freddamente il vampiro, strattonandola senza preavviso dietro di lui ,verso la porta. Yui arrossì violentemente, destabilizzata, lasciandosi però guidare giù per le scale, con il polso ancora stretto da una mano del vampiro. -Dove stiamo andando? E se...-. Non riuscì a trattenersi la ragazza, mentre si dirigevano verso il salone. Per diamine, non voleva farsi vedere da quell'uomo in camicia da notte! Ma Shu la ignorò bellamente, e una volta che anche lei oltrepassò l'uscio, il vampiro chiuse la porta a due infissi, lasciandola. Yui si guardò intorno, accertandosi che non ci fosse stato quel Karl nei paraggi. Poi si strofinò il polso, stretto prima dal vampiro, con le altre dita, rossa in volto. Perlomeno, erano soli. Colpita da quel pensiero, ebbe l'impulso di tirare giù l'orlo del vestito intimo, vergognosa. Alzando gli occhi, c'era Shu che la guardava in modo indecifrabile. Si spostò con una mano una ciocca ribelle dagli occhi. -Non credo verrà. Deve occuparsi dell'evento.-. Disse il vampiro con una punta di insicurezza, in risposta alla domanda di prima della ragazza. -Piuttosto...vuoi davvero imparare a ballare?-. Chiese, serissimo. Sul viso di Yui si allargò una sorta di sorriso imbarazzato, mentre annuiva col capo. Shu sbatté gli occhi, e lentamente le porse una mano, senza mostrare emozioni. Anche Yui batté le palpebre, profondamente colpita, e non senza indugio posò una sua mano su quella di lui. Shu strinse la sua mano destra e l'attirò a sé. Lo sguardo di lei venne imprigionato dal suo. Distese il braccio e Yui lo imitò, poi guidò l'altra mano della giovane sulla sua spalla sinistra. Le dita di Yui si ancorarono lì, stringendo appena il tessuto nero della giacca. Nel completo silenzio, la mano libera del vampiro cinse un fianco di Yui. I loro respiri lievemente ansanti si mescolarono. -Questa è la posizione di partenza.-. Si decise a dire Shu con serietà, fissandola intensamente. Dopo qualche secondo, Yui annuì col capo, incapace di parlare. La gola era improvvisamente secca. -Nel ballo guida l'uomo. Segui i miei passi.-. Continuò il vampiro, mentre iniziava a muoversi. Yui fu decisa a non commettere errori, rapita dagli occhi seri e determinati di Shu. Mosse un passo indietro, e Yui fece altrettanto. Lo guardò confusa quando si beccò un'occhiata di disapprovazione. -Io faccio un passo indietro, tu uno avanti. E viceversa-. Spiegò. -Mai allontanarsi-. Aggiunse, strattonando delicatamente la ragazza verso di sé. Shu mosse di nuovo un piede indietro, con eleganza; Yui avanzò, con il tallone leggermente alzato, in modo piuttosto impacciato. Pensandoci, era anche scalza. Distratta da quel buffo pensiero, non arretrò quando lui fece un passo avanti, quindi barcollò incontrando il petto di Shu. Lui le scoccò un'occhiataccia e si allontanò. -Sei davvero un'imbranata-. Le disse, abbastanza freddo. Yui arrossì ancora di più e distolse lo sguardo, frustata. -Mai distogliere lo sguardo.-. La rimproverò Shu, serrando la presa sul suo fianco. Lei ritornò a guardarlo, esibendo una smorfia imbarazzata. -Concentrati, stupida-. Le rimbeccò con ira. -Ma te l'avevo detto che non so ballare-. Replicò lei, piccata. Il sospiro di Shu le soffiò sul viso. Erano davvero vicinissimi. Yui sperò che lui non avesse udito il suo batticuore. -Riproviamo-. Disse il vampiro ,calmo, scivolando un passo indietro. Come faceva ad essere così sinuoso? La giovane mise un piede avanti, poi uno indietro, al passo con lui. -Bene, così-. Commentò Shu, neutro. Yui accennò un sorriso compiaciuto. -Ora proviamo a roteare-. Disse ad un certo punto il vampiro, al che lei non ebbe neanche il tempo di sbarrare gli occhi che fece un giro su stessa, trascinata da lui. Non doveva essere stato molto elegante, a giudicare dallo sguardo crucciato di Shu. -C'è molto su cui lavorare. Forse della musica aiuterebbe?-. Domandò lui a bassa voce, forse più a sé stesso. Yui venne distratta da un movimento fuori dalla finestra, oltre le spalle di Shu. Fece in tempo a chiedersi da quanto tempo Kanato fosse stato lì fuori a fissarli, piuttosto malinconico, prima che le due porte si aprissero. Karl e Reiji comparvero sull'uscio. Il vampiro perforò con lo sguardo la nuca di Shu, che si voltò in quel momento. L'uomo invece percorse da capo a piedi il corpo di Yui, più volte. E sorrise languido.

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Capitolo 10
*** Preoccupazione ***


L'atmosfera si tese all'istante. Frustata,imbarazzata,intimorita. Sul punto dell'umiliazione. Yui volle solo andarsene. Si allontanò da Shu repentinamente, come se il contatto l'avesse improvvisamente scottata. Poi, senza guardare in faccia nessuno, si diresse frettolosamente alla porta, con il cuore in gola. -Scusate-. Riuscì in qualche modo a sussurrare. Reiji si scansò per farla passare, senza dire niente. Karl Heinz non fece altrettanto. Yui non rimase troppo sorpresa quando l'uomo le afferrò un braccio per trattenerla. Deglutì comunque a vuoto, notando quanto fosse forte la sua presa. -Aspetta cara, perché vuoi andartene?-. Le chiese Karl, guardandola dall'alto. Il suo tono sembrò cortese quanto viscido. -Perché sono in intimo e mi stai guardando!-. Volle gridare la giovane. Si trattenne a stento, mentre le sembrava di percepire qualcuno respirare a denti stretti. Con un certo nervosismo, cercò di divincolare il braccio dalle sue grinfie. Per tutta risposta, l'uomo serrò la presa e la strattonò verso di sé. Accidenti, se fosse stata ancora umana, le avrebbe fatto sicuramente un gran male. -Lasciami...-. Sussurrò Yui, stringendo le palpebre e tentando di fare resistenza. Perché diamine non intervenivano Shu o Reiji? -Lasciala immediatamente andare.- Proruppe di colpo una voce minacciosa. Yui aprì gli occhi e girò il capo fino a inquadrare un Subaru piuttosto arrabbiato. Con la coda dell'occhio vide l'uomo fare un sorriso tirato, mentre la liberava. Contemporaneamente, i tre vampiri fecero un passo avanti. Yui serrò le mani a pugno lungo i fianchi, poi voltò le spalle a tutti e uscì, chiudendo le porte. Mentre si dirigeva a passi veloci nella sua stanza, con la testa in subbuglio e il braccio livido, udì dei tonfi provenire dalla sala. Fece finta di niente e una volta arrivata in camera, si chiuse a chiave. Sospirò pesantemente. Posò i palmi delle mani sul dorso della porta e vi appoggiò anche la testa, restando immobile. Percepiva l'ira ribollirle nelle vene. Quell'uomo non le piaceva affatto. Il suo tocco, ben poco delicato peraltro, a giudicare dall'impronta lasciata sul braccio, la faceva solo rabbrividire di paura. Sperò di non trovarsi mai sola con lui. Sospettava volesse qualcosa da lei, e il brutto presentimento le chiuse la gola in una morsa. Ripensando alla scena di prima, Yui si chiese con irritazione perché mai Shu e Reiji non avessero fatto niente. Cosa aspettavano? Che sarebbe potuto succedere se Subaru non fosse intervenuto? Yui ringraziò il vampiro mentalmente. Sembrava l'unico a cui importasse di lei. -Se prova a toccarti un'altra volta, io lo uccido.-. Sussurrò gelida una voce al suo orecchio. Yui sobbalzò dallo spavento e si voltò con gli occhi sgranati. Ayato sbatté con violenza i palmi delle mani sulla porta accanto alla testa della ragazza, che soffocò un gemito di paura. Schiuse le labbra e irrigidì le braccia lungo i fianchi, sotto lo sguardo furente e sinistro del vampiro. Yui era intrappolata contro il suo corpo. Il suo sguardo la terrorizzava, ma non riusciva comunque a distogliere gli occhi. -E tu che ci facevi conciata in questo modo insieme a Shu?!-. Domandò Ayato a voce alta, troppo alta. Avvicinò ancora di più il viso, facendo sfiorare i loro nasi. Yui fece una smorfia imbarazzata e girò la testa di lato, socchiudendo un occhio. Ci mancava solo lui e il suo atteggiamento... -Allora?!-. Insisté il vampiro, quasi ringhiando. Accidenti... -Aspetta...Quindi tu hai visto tutto!-. Sbottò di colpo la ragazza, voltando coraggiosamente la nuca. Abbassò solo un attimo gli occhi sulle labbra del vampiro, vicinissime. Le bastò tanto per avvampare ancor di più. Guizzò sui suoi occhi. Ayato mostrava di essere colpito. ...Ma dalle sue parole... o dalla replica? -Perché non sei intervenuto?-. Lo accusò la ragazza. Impossibile reprimere la nota ferita. Il vampiro sembrò sbilanciarsi un attimo, poi i suoi occhi si incupirono. -...Perché se fossi intervenuto li avrei staccato la testa a morsi.-. Disse, gelido. Yui sussultò e si ammutolì. Forse allora...Era per quel motivo che né Shu né Reiji erano intervenuti... Quindi come aveva fatto Subaru ad avere un tale autocontrollo? Ayato colpì il dorso della porta con una mano stretta a pugno, facendo sussultare Yui. -Tu..Non immagini quanto...ci innervosisca...vederlo qui.-. Disse il vampiro, scandendo bene le parole. Gli occhi gli si fecero vacui. E il cuore di Yui perse un battito. L'aveva già vista quell'espressione sul viso del vampiro, quando era solo un bambino. Un povero bambino usato dalla madre per la sua mania di grandezza. In quella strana illusione, Yui aveva capito come i fratelli erano potuti diventare crudeli. Erano stati i loro genitori a spingerli a farlo. Non era mai stata colpa loro. Yui posò delicatamente i palmi delle mani sul petto di Ayato. I suoi occhi si accesero. I loro respiri divennero ansanti. -Cosa è successo..dopo...la morte di..Cordelia?-. Chiese con difficoltà Yui. Non riusciva capire se per l'imbarazzo dell'intimità del momento, o la paura anche solo di pronunciare il nome della donna, o la paura della possibile reazione del vampiro. Il sospiro di Ayato le solleticò la pelle del viso. -Nostro padre tornò, scoprendo cosa avevamo fatto. Non ci parlò più. Non permise più a Beatrix di risiedere alla villa, e imprigionò Christa lontana anche solo dalla vista di Subaru. Vietò a tutti i suoi conoscenti di farci visita. E se ne andò. Dopo ricerche vane, scoprimmo che ottenne la carica di politico. Ma non lo cercammo più, e lui fece lo stesso.-. Spiegò, con voce quasi strozzata. I suoi occhi erano affranti. Ecco il motivo del rancore. Dell'odio. Lui li aveva abbandonati. Segregati lontani anche dalle sue mogli restanti, nonché madri di tre fratelli. Yui ed Ayato si guardarono per un lungo momento, in silenzio. Poi fece capolino il sospetto di Yui. Strinse sotto le dita la camicia bianca del vampiro. -Perché allora ora è qui?-. Chiese, quasi con l'affanno. Lo sapeva perché. Ma voleva una conferma. Voleva sapere di più. -Per te.-. Rispose il vampiro. La ragazza vide con la coda dell'occhio i pugni di lui serrati. -Ma non riusciamo ancora a capire il motivo preciso.-. Ayato serrò anche i denti. Riusciamo..? Quindi, anche gli altri fratelli... -Lo manderemo via,vero?-. Chiese Yui, senza nascondere la nota di speranza. Ayato la fissò con occhi seri e ardenti. Spostò una mano verso di lei, e le accarezzò una ciocca di capelli. -Sì, dopo il ballo.-. Disse. I suoi occhi brillarono sinistramente.

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Capitolo 11
*** Cambiamento ***


Pian piano, nella villa si iniziò a respirare un'aria...diversa. Meno lugubre, meno tetra. In cucina aleggiava una fragranza dolce, stuzzicante e invitante. Comparvero torte, stuzzichini d'ogni genere, delizie prelibate. Nelle altre stanze persisteva comunque un'odore pulito, che ricordava il profumo di lavanda. Nella sala dov'era incassata nel pavimento la lunga piscina, la cui acqua sembrava cristallina, si potevano annusare però anche fragranze di fiori d'arancio, lillà e rose. Tutti i pavimenti vennero lucidati, e i tappeti risaltarono visibilmente, avendo assunto un colore vivido. I vetri delle finestre iniziarono a splendere. E l'immenso giardino venne curato a dovere. Infatti, i cespugli di rose brillavano di colori, rigogliosi. Il condotto sotterraneo che portava al giardino, venne ripulito da ogni sporcizia. Anche l'ampio tetto venne curato allo stesso modo. Infine, nella stanzetta al piano superiore, più simile ad un ripostiglio in realtà, vennero spolverate vie le ragnatele e lucidati i gioielli. Anche gli innumerevoli tomi della libreria vennero liberati da uno spesso strato di polvere. E non si respirò più aria acre e con un vago sentore di muffa. Dappertutto, si poteva notare il tocco raffinato, minuzioso, quasi maniacale, apportato da Karl Heinz. Forse, lui era l'unico dettaglio, a stonare nel complesso. Infatti, né Yui né gli altri fratelli si lasciarono abbagliare dai buoni propositi messi in atto dall'uomo. Sopratutto, perché non riuscivano a carpirne le vere motivazioni. Col passare delle mattine, dei pomeriggi, delle sere...Yui iniziò a chiedersi nervosamente quando si sarebbe svolto l'evento..quando avrebbero potuto mandar via quell'uomo. In che modo non le importava molto. In effetti, aspettava la serata del ballo quasi con impazienza, e una punta di curiosità, visto che erano stati invitati i.. conoscenti di Karl. Quanti ne aveva invitati? Sarebbero stati vampiri? .. Capì che il giorno dell'evento era ormai imminente, quando Shu la cercò per l'ennesima, e ultima, lezione di ballo. Il vampiro le aveva insegnato molto. In fatto di tecnica. Infatti, sebbene Yui fosse ora in grado di volteggiare in una sala senza pestare i piedi del compagno o sbilanciarsi più di tanto, e piroettare senza cadere, le mancava molto in fatto di eleganza. Shu sembrava non badarci molto e, al suo contrario, eseguiva i movimenti perfettamente e quasi con leggiadria. Così, la sera tardi prima del ballo, mentre la giovane era affacciata alla finestra della sua camera a chiedersi dove avesse imparato il vampiro a danzare in quel modo, lui bussò piano sul dorso della porta spalancata. Yui si voltò e accennò un sorriso timido, andandogli incontro. Infondo, sapeva già cosa voleva chiederle. -Quest'ultima lezione sarà particolare-. Disse Shu, serio come al solito. La giovane inclinò leggermente il capo, incuriosita. -Vieni, andiamo.-. Le prese le dita di una mano con delicatezza, lasciandole scorgere solo un attimo un sorriso sul volto, e la guidò dietro di sé. A quel contatto, Yui arrossì appena, visto che negli ultimi giorni Shu lo faceva praticamente di continuo. Si girò a guardare sorpresa le scale, quando loro invece continuarono ad avanzare lungo il corridoio. -Shu-kun...?-. Fu solo in grado di dire la ragazza, perplessa. Fino ad allora, le lezioni si erano svolte nel salone del piano terra, con l'aggiunta di un sottofondo di musica classica, raffinata e dolce. Dove l'avrebbe portata invece quella volta? Si riferiva a questo con...'particolare'? Il vampiro non disse niente, e alla fine si fermarono davanti alla porta socchiusa della stanza con il pianoforte. Yui sorrise, piacevolmente sorpresa, mentre Shu le lasciava le dita e apriva la porta. La luna brillava in lontananza, fuori dall'ampia finestra di fronte all'uscio, lasciando avvolgere la stanza da una luce soffusa. Anche lì, si respirava aria fresca e pulita. Shu si diresse al centro della stanza, di spalle rispetto alla finestra. Dal suo fisico imponente si allungarono ombre fino ai piedi della giovane, ancora sull'entrata. I suoi occhi azzurri brillarono nella semi penombra. Yui avanzò, come rapita. Le loro mani vennero a contatto e i petti si sfiorarono, Yui attirata dalla mano di Shu sul fianco, e Shu attirato dalle dita di Yui sulla spalla. I loro respiri immancabilmente si mescolarono. Di colpo però, Yui percepì uno strano pizzicore sulla gote sinistra e sentendosi osservata, girò la nuca in direzione del pianoforte. Si irrigidì, scrutandovi Raito seduto di fronte. Lui però le sorrise tranquillamente, e sfiorò i tasti del piano con un dito. Allora il corpo della giovane si rilassò,capendo il motivo della sua presenza. Raito avrebbe guidato la loro danza con le sue dita esperte. In effetti, c'era un po' d'imbarazzo, poiché nessuno aveva mai assistito ad una lezione dei due vampiri, a parte forse Kanato la prima volta... -Raito-. Disse Shu, a mo' di comando. Yui allora si concentrò sul volto del vampiro, poi Raito suonò la prima nota. I due giovani si lasciarono trasportare dalla melodia soave, tanto leggeva che pareva accarezzare le loro orecchie. Man mano che la musica scorreva però, Yui percepì un che di malinconico, triste, nelle note, che le adombrò lo sguardo. Volteggiò nella stanza seguendo Shu, gli occhi persi nei suoi. I capelli le ricadevano in continuazione sulle spalle, vorticando intorno a lei nelle giravolte. Shu sussurrava complimenti, o guardava con disapprovazione la giovane, se il movimento non gli sembrava corretto. Sull'onda di quella melodia, dolce quanto opprimente, Yui si mosse con una sorta di grazia e fascino grezzo, che sembrò colpire Shu. Danzarono, finché la luna non si erse in tutto il suo candore, al culmine del cielo blu notte. Allora si fermarono, i respiri quasi affannosi, ma non per la fatica, mentre l'eco dell'ultima nota svaniva nell'aria. Pian piano, i due giovani si allontanarono, senza però perdere il contatto visivo. Shu fece un inchino, con un braccio piegato sul petto. E come le era stato insegnato dal vampiro, anche Yui si inchinò, fingendo di sollevare con le dita l'orlo della gonna di un vestito. Buffa come cosa, visto che indossava i suoi pantaloncini beige scuro. Shu si ricompose e accarezzò con le dita una ciocca sulla fronte. Aveva l'aria compiaciuta. Yui sorrise ,con le guance rosse, poi puntò lo sguardo su Raito, avvicinandosi. Era stupita dalla bravura del vampiro e al tempo stesso curiosa della sua reazione. Appoggiò il palmo di una mano sulla coda del pianoforte e mentre si portava l'altra al petto, disse timidamente -Sei davvero bravo, Raito-. Il vampiro calcò il cappello sulla nuca e le sorrise, guardandola di sottecchi. -é stato un piacere.-. Sussurrò. Nella penombra, i suoi occhi smeraldo luccicarono ambiguamente. Yui sbatté le palpebre. -Io vado a riposare-. Annunciò Shu, alle spalle della ragazza. Lei si voltò per salutarlo, ma le parole le si ingropparono in gola, trovandoselo a pochi centimetri di distanza. Senza staccare gli occhi dai suoi, Shu si piegò, prendendo la mano di lei. Le schiuse il pugno e sfiorò con le labbra la nocca. Un formicolio piacevole le risalì dalla punta delle dita fino alle guance, ormai incendiate. Il vampiro allora si rialzò, lasciando la mano di Yui con una lentezza impressionante, e si voltò per uscire. Mentre lo faceva, alla giovane parve di scorgere sul suo viso un sorriso.. beffardo. Fece una smorfia imbarazzata. -Un giorno potrei insegnarti a suonare il piano-. Sentì dire Raito, alle sue spalle. Yui non si girò, nascondendogli così l'espressione tra l'incredulo e la sorpresa. E forse anche gratificazione. -Mmh...Mi tenti così tanto ora, Bicchi-chan-. Sussurrò il vampiro, gemendo, pericolosamente vicino. Le cinse un fianco con un braccio. Poi le scostò i capelli da un lato del collo e vi alitò. Lei sussultò e sentì la sua risatina carezzarle un orecchio. Dannazione...perché si divertiva tanto a provocarla? E perché lei... non faceva niente per respingerlo? -Ma ora ho voglia di andare a dormire, quindi..-. Continuò lui, con voce sommessa. Lei restò ferma ad ascoltarlo, con...aspettativa? -Buonanotte-. Le soffiò il vampiro all'orecchio, dopo di che si dileguò nel nulla. Yui esibì di nuovo una smorfia, imbarazzata dalla sua debolezza di fronte alle provocazioni di Raito. Poi avvertì una fitta al lobo sinistro. Allibita, si tastò con le dita il punto...ferito. Si portò le dita davanti agli occhi, esaminando con sconcerto la cute impregnata dal sangue. Non ci mise tanto a capire. Raito l'aveva morsa. Fissò in silenzio le dita insanguinate, cercando di non badare al formicolio piacevole percepito nel ventre. Il suo sguardo guizzò intorno a sé. Era sola. Portò le dita alle labbra. Le succhiò. E fece una smorfia, sentendosi colpevole.

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Capitolo 12
*** Agitazione ***


La giovane vampira gironzolava nella sua camera, con passo agitato. Avanti e indietro, avanti e indietro. Si era alzata dal letto, si era vestita. La testa le pulsava. Non aveva dormito affatto. Aveva fame, la saliva in gola raschiava in modo doloroso più del solito. Ma giù c'era Karl Heinz. Non avrebbe mai corso il rischio di incontrarlo mentre cercava qualcosa da mangiare. Dio solo sapeva di cosa era capace quell'uomo. Si arrotolò una ciocca di capelli tra le dita e iniziò ad arricciarla nervosamente. Perché era così tesa? Il giorno era arrivato. Concluso l'evento della sera, l'uomo se ne sarebbe andato. Giusto? Avanti e indietro, avanti e indietro. Come sarebbe stato il ballo? Heinz avrebbe.. preteso di danzare con lei? E i suoi conoscenti? Com'erano i suoi conoscenti? Non avrebbe portato.. umani, vero? Si morse con ferocia il labbro inferiore. Non sembrò uscire sangue. Voleva uscire da quella stanza. Dov'era Shu? Magari gli avrebbe chiesto di fare un'altra lezione. All'improvviso le sembrò di non ricordare nulla, come se il vampiro non le avesse insegnato niente. Contorse la ciocca tra le dita. Un respiro profondo...Niente, non riusciva a calmarsi. Ma che le prendeva? Le pareva come se dei piccoli tremolii scuotessero in continuazione il suo cuore. Si fermò di colpo, a qualche metro dallo specchio sul mobile rosa. Scrutò il suo riflesso, indugiando sui suoi vestiti. La maglia rosa, lo scorcio di bretelle della canotta nera, i pantaloncini... Un pensiero la folgorò. Cosa accidenti avrebbe messo al ballo? Non aveva niente, niente... A parte il vestito di Cordelia. Sbarrò gli occhi e si girò repentinamente. Strofinò una mano sulla fronte fredda. No, non avrebbe mai più indossato quell'abito. Cosa avrebbe dovuto pensare poi Karl, vedendola conciata in quel modo? Rabbrividì, si diresse a grandi passi verso il letto sfatto e vi si accasciò sopra. Quello strano spasmo scosse nuovamente il suo cuore. La testa era andata in subbuglio. L'ultima cosa che voleva era essere percorsa da capo a piedi dallo sguardo di quell'uomo, con indosso quel dannato vestito. Si lasciò ricadere di schiena sulle coperte e si coprì con un braccio le palpebre. Per un attimo udì solo il suo respiro pesante, ansimante. Perché? -Ciao-. Disse una voce, alla sua destra. Yui si irrigidì e si puntellò sui gomiti, spaventata. Fu abbastanza sorpresa di trovarsi Kanato al suo fianco. Il suo corpo, invece di rilassarsi, si tese ancor di più. -Kanato-kun... Che ci fai qui?-. Li chiese la ragazza, schiarendosi la voce. Il vampiro nascose le labbra dietro la testa di Teddy, consuetamente stretto al petto. La giovane notò come anche lui sembrasse piuttosto agitato. I capelli erano tutti fuori posto e gli occhi violacei piuttosto sgranati. -Ti osservavo da un po'-. Ammise, appoggiando una mano sul letto, vicino ad un gomito della ragazza. Yui non sentì il bisogno di allontanarsi. Li rivolse solo una smorfia tra l'imbarazzo e la disapprovazione. Solo Kanato poteva farlo... -Perché sono così agitata?-. Borbottò di colpo la giovane, accigliandosi. Il cuore ebbe un'altro fremito. -Ci sarà la luna piena-. Disse il vampiro, con tono alludente. Yui gli rivolse un'occhiata interrogativa. -La luna piena ci fa sempre questo effetto, ci fa sempre agitare-. Spiegò allora Kanato, cupo. Yui rabbrividì. Quindi...non era solo per via dell'evento imminente? Poi la giovane ricordò. Aveva già affrontato una notte di luna piena, una luna rossa come il sangue... Una notte nella quale Cordelia si era impossessata del suo corpo, e... -Kanato, per favore, usciamo di qui-. La giovane scattò in piedi all'improvviso, annaspando come in cerca di aria, nel tentativo di calmarsi. Il vampiro seguì i suoi movimenti, scrutandola attentamente. Yui si mordicchiò il labbro inferiore, mentre lo guardava con occhi appannati dalla tensione, uno di fronte all'altra. -Vieni con me-. Risuonò la voce sottile e malinconica del vampiro, dopo lunghi attimi di silenzio. Yui non voleva sentirsi dire altro. ...La sua volontà di volersi allontanarsi con Kanato però, vacillò nel momento in cui capì dove il vampiro la stesse portando. Riconobbe subito le pareti a specchi, le Spose imbalsamate nei loro abiti sontuosi, i loro volti incantevoli quanto inespressivi... -Kanato-kun...-. Balbettò la giovane, incapace di trattenere l'espressione addolorata e il tono impaurito. Si fermò vicino al primo...manichino, con un palmo della mano contro il petto. Il vampiro si voltò e inclinò il capo, con aria malinconica quanto arrabbiata. -Ah già, tu non apprezzi quest'arte.-. Disse acidamente. Yui socchiuse un occhio, lasciandosi andare in un sospiro. L'aria espirata fu come carta vetrata nella gola. Kanato si avvicinò, e le sollevò il capo chino prendendole il mento tra le dita. -Tranquilla, non ti ho portata qui per farti ...dannare con questa vista-. Continuò, scocciato. Le lasciò il mento e le afferrò la mano sul petto, obbligandola a seguirlo verso il fondo della stanza. Lui non capiva...Cosa significasse per lei..dover oltrepassare quei corpi esanime ...di ragazze..un tempo proprio come lei. Le lasciò la mano quando arrivarono ai piedi di una scatola. La sorpresa sorvolò la costernazione. La scatola era grande, di cartone giallognolo sporco e strappato agli angoli. Yui guardò il vampiro con aria perplessa. -Aprila.-. Disse soltanto lui. La ragazza si chinò, e con mani esitanti sollevò il coperchio della scatola. Dentro vi era...qualcosa. Accarezzò il tessuto blu, morbido al tatto, e lasciando scorrere le dita individuò degli orli di pizzo dello stesso colore, e poi una fascia argentata che... -L'ho trovato ieri notte rovistando qui dentro. Credo sia un abito appartenuto a Christa, la madre di Subaru-. Sentì la voce di Kanato. Ammutolita, Yui si alzò, tenendo fra le mani l'indumento, la cui gonna cadeva per tutta la sua lunghezza sino alla punta degli stivali della ragazza. Kanato aveva trovato un abito. Un abito stupendo. Che lei avrebbe potuto indossare. -Vuoi che lo metta?-. Li domandò, fissandolo speranzosa con le guance arrossate. Il vampiro sbatté le palpebre, lo sguardo triste scomparse un attimo. -Certo, se vuoi-. Rispose, con l'aria di chi fosse stato colto in contropiede. -Grazie mille, Kanato-kun-. Yui gli sorrise. Spostò gli occhi dall'espressione sempre più colpita del vampiro al vestito tra le mani. Si accovacciò, decisa a riporlo nella scatola, quando scorse all'interno qualcos'altro. Era un velo, trasparente e lievemente luccicante, avvolto su stesso. Distinse in mezzo al groviglio una rosa di velluto rossa. Doveva essere un copricapo. Wow. Ripiegò con delicatezza l'abito nella scatola e rimise il coperchio al suo posto. Poi però, le scomparve il sorriso dal volto, pensando all'eventualità che a Subaru questa cosa... non sarebbe piaciuta. Si alzò, decisa a chiederlo a Kanato. Ebbe solo il tempo di registrare la sua espressione cupa, prima che lui l'afferrasse per le spalle e la sbattesse con violenza contro il muro alle loro spalle. Teddy cadde a terra. Yui sbarrò gli occhi, confusa e spaventata dall'improvvisa mossa del vampiro. -Non ringraziarmi-. Iniziò a dire lui, con tono quasi isterico. Affondò le unghie nel lembo di pelle nuda delle spalle di lei. Yui rimase paralizzata, nonostante la pelle avesse iniziato a bruciarle, tanto erano le unghie conficcate nella carne. ...Nonostante la situazione non promettesse nulla di buono. -L'ho fatto solo per poterti avere tutta per me, almeno un attimo.-. Continuò Kanato, con occhi disperati. -Kanato-kun, cosa...?-. Iniziò a chiedere lei, totalmente confusa. Il vampiro non la fece finire. Conficcò le unghie ancora più a fondo nella pelle e le chiuse le labbra con le sue. Con violenza. Yui rimase ferma, mentre percepiva del liquido colarle lungo gli avambracci, il pizzicore aumentare, il cuore scosso da fremiti sempre più forti. La vista le si offuscò sempre di più, mentre le labbra del vampiro rimanevano sulle sue. Kanato prese a mordicchiarle il labbro inferiore. Yui socchiuse gli occhi, un ansimo le morì in gola, e svenne.

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Capitolo 13
*** Evento ***


Un fremito. Un pizzicore sordo. La gola ricominciò a stridere. Il corpo si riscosse piano piano dal torpore. C'era qualcosa di...strano. Il fisico sembrava intrappolato da qualcosa. Era...scomodo. Yui schiuse le palpebre, mettendo a poco a poco a fuoco i dintorni. ...Dov'erano gli specchi? E le Spose? Drizzò di colpo la schiena, spaventata. La colse un giramento di testa improvviso , e fu la costretta a sostenersi sui gomiti per non ricadere all'indietro. Era difficile muoversi. Si guardò intorno, nella semi oscurità. Si trovava nella sua camera, sul suo letto precisamente. Come ci era arrivata? Poi scorse una sagoma. In piedi, vicino a lei. Un grido le si strozzò in gola. -Chi è là?-. Balbettò intimorita, scivolando di lato sulle coperte aiutandosi con i gomiti. La sagoma sembrò allontanarsi ,e dopo poco tempo si udì uno strattone. La luce invase la stanza. Yui si parò le palpebre con un braccio, sensibile all' improvvisa luminosità, tendente all'arancione. -Finalmente ti sei svegliata-. Borbottò una voce profonda. Yui abbassò il braccio e sbatté gli occhi, sorpresa. -Subaru-kun?-. Chiese, disorientata. Dov'era Kanato? Che...che stava succedendo? Il vampiro si allontanò dalla finestra, venendo verso di lei, con espressione irata. -Ti conviene alzarti.-. Le disse rabbiosamente. Yui si affrettò ad ubbidire, con un forte senso di disorientamento. Perché era così arrabbiato? In piedi, barcollò sulle scarpe col tacco e appoggiò una mano ad un sostegno del letto. Da quando indossava quei tacchi? Per quello si sentiva così scomoda? Abbassò lo sguardo e ...oh. Ecco cosa la..intrappolava:il tessuto blu aderiva perfettamente fino ai fianchi, da cui poi si apriva la lunga gonna dello stesso colore. Ne sollevò fra le mani due lembi, notando solo allora una piccola fascia di rose rosse a circondare la sottana, verso il centro. Era stupendo. -Quel vestito apparteneva a mia madre-. Sentì dire Subaru, più vicino. Aveva ringhiato o cosa? La giovane deglutì un groppo in gola, e alzò lo sguardo su di lui, nervosa. Le era praticamente di fianco, con un'espressione in viso per niente gentile. Istintivamente, Yui fece un passo indietro, sentendo così il sostegno del letto premerle contro la schiena. Visto che l'abito era senza spalline, il lembo di pelle scoperta della schiena la fece rabbrividire, a contatto con il legno freddo. Il suo corpo doveva essere bollente. -Non so come diamine abbia fatto Kanato a trovarlo...Non me lo ha neanche detto, o chiesto il permesso di fartelo provare.-. Sibilò furioso, annullando la distanza fra i loro corpi. Fece scattare un pugno, e Yui sbarrò gli occhi, convinta che la stesse per colpire. Il colpo risuonò appena sopra la sua testa. Yui percepì il sostegno tremare. Acc..identi... -Se.. non-non vuoi che...perché ora lo indosso?-. Li domandò, con voce flebile. Era terrorizzata quanto confusa. Tenne gli occhi bassi, consapevole di aver gettato solo benzina sul fuoco. Lui chinò il capo, fino a sfiorarle una guancia. -Per punire te e Kanato, ti ho infilato il vestito personalmente.-. Le sussurrò ad un orecchio, con tono cattivo. Yui spalancò a poco a poco occhi e bocca, mentre lui si discostava. -Ti aspetto di sotto. Gli ospiti sono già qui-. Disse, come se nulla fosse. La guardò ancora un attimo, poi si diresse alla porta ed uscì. Yui rimase lì, come paralizzata. Tutto il corpo sembrava essere avvolto da fiamme. Non riusciva ancora a crederci. Subaru aveva...cosa?! C'era proprio bisogno di...Argh. Furente di frustazione e vergogna, si diresse allo specchio con i pugni serrati lungo i fianchi, coperti dai lunghi guanti. Incontrò i suoi occhi strabuzzati nel riflesso, circondati da un rossore vivido. Le labbra distorte. Poi il blu che le avvolgeva a balconcino il petto... uno scorcio della fascia argentata che stringeva il vestito dietro la schiena... La madre di Subaru doveva aver avuto la sua stessa corporatura, visto come le cadeva bene quel vestito. Ma...Subaru. Fece una smorfia. ...Perché poi quello che aveva fatto doveva valere come punizione anche per Kanato? Insomma, non.. Puntò di nuovo gli occhi sul viso, ora paonazzo. Aveva tolto il piacere a Kanato... di metterle lui il vestito? Mentre lei era svenuta..a causa della veemenza di quel vampiro, peraltro? Il volto tornò ad incendiarsi e il cuore ebbe un violento fremito. Non voleva pensare a...come Kanato avesse...e poi, Subaru.. Scosse la testa e scacciò via i pensieri, mentre vedeva allo specchio luccicarle negli occhi diverse emozioni. Lo sguardo le cadde sulle piccole fossette sulle spalle. D'istinto, sfiorò con le dita le ferite appena visibili. Si sentì solo pizzicare. Era...era già guarita? La testa andò letteralmente in subbuglio. Aveva troppo a cui pensare. Si strinse nelle spalle, e cercò di concentrare lo sguardo su qualcosa, per distrarsi. Il velo trasparente posato sul mobile di fronte a lei attirò la sua attenzione. Si avvicinò e lo srotolò con le mani. Era lunghissimo e ampio, e la rosa rossa appuntata in cima era bellissima. I suoi occhi risalirono al suo riflesso. Con un cipiglio di determinazione, prese da un cassetto del mobile delle forcine. Poi trovò la spazzola e pettinò i capelli. Dopo di che li raccolse in un chignon e infilò nella chioma le forcine, affinché l'acconciatura tenesse. In realtà, alcune ciocche le ricadevano intorno al viso, ma poco le importava. Prese con delicatezza il velo, e se lo si sistemò sulla nuca. La rosa arrivò più o meno all'altezza di un orecchio, mentre percepiva la pelle nuda formicolarle a contatto con il velo. Si tormentò un attimo le dita. Sembrava...carina. Se si fosse calmata, avrebbe potuto affrontare la serata senza pensare a... Sentì la porta scricchiolare. Si girò e fu piacevolmente sorpresa di vedere Reiji sull'uscio. Indossava il suo solito completo, solo senza la giacca nera. Era stupore quello che li leggeva in viso? Si udì il ticchettio dei suoi passi mentre si avvicinava al vampiro. Era contenta che non fosse tornato Subaru... o Kanato. -Stai davvero..benissimo-. Osservò Reiji, guardandola da capo a piedi più volte, ancora con quell'espressione come trasognata. La giovane arrossì e sgranò gli occhi quando lui le prese una mano. Le accarezzò la nocca e disse -Andiamo- sorridendo bonario. Da come la teneva per mano e da quanto fosse fluido il suo passo, sembrava non vedesse l'ora di...sfoggiarla. Yui lo seguì, sorridendo a quel buffo pensiero, e cercò di non traballare sui tacchi. Percepiva un dolce calore lambirle il ventre e la gola asciutta. Mentre scendevano le scale, vide una donna attraversare il corridoio in direzione del salone. Indossava un elegante vestito color prugna, e teneva in una mano un cocktail. Non sembrò far caso a loro. Yui non l'aveva mai vista prima, e si chiese se fosse stata una vampira. Il calore si spense man mano che si avvicinavano al salone, sostituito da una morsa soffocante. Reiji le teneva la mano con presa sicura.. scorgeva delle donne in abiti meravigliosi.. percepiva un buonissimo profumo.. udiva una musica rilassante e un vocio tranquillo.. Ma Yui non faceva che innervosirsi sempre di più. Sapeva quello quello che l'attendeva. Varcarono la soglia. Si irrigidì. Si aspettava di vedere tutti i volti girati nella sua direzione, a parlottare concitatamente...gli occhi di Karl Heinz puntati su di lei... Niente. Il via vai continuo di donne e uomini dal salone alla sala da pranzo e viceversa non cessò. Nessuno guardò nella loro direzione. Di Karl Heinz non c'era neanche l'ombra. -Rilassati-. Sussurrò la voce di Reiji al suo orecchio. Yui gli rivolse un sorriso forzato. Il vampiro le lanciò un'occhiata crucciata, poi la invitò a sedersi su un divano. -Vado a prenderti da bere-. Disse, guardandola tra l'apprensione e l'ammonimento. Yui spalancò gli occhi, pregandolo silenziosamente di non lasciarla. Ma lui le aveva già dato le spalle. La ragazza sospirò e si guardò nervosamente intorno. Due donne molto graziose ridevano, sedute sul divano di fronte al suo, senza badarla minimamente. Di tanto in tanto spiluccavano qualcosa dal tavolino. Yui abbassò lo sguardo sulla grande varietà di sushi e sashimi dall'aspetto invitante. Deglutì. Non aveva fame. Poi, un pensiero la colpì. Si concentrò di nuovo sulle due donne. La gola rimase comunque asciutta. Una delle due le lanciò un'occhiata, perplessa. Yui allora si affrettò a distogliere lo sguardo, colta in fragrante a fissarle. Si spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Erano vampire. Tutti erano vampiri. Rialzò gli occhi, facendoli scorrere da un'invitato all'altro. Chi mangiava e beveva, chi rideva e scherzava.. Sembravano tutti così..spensierati. Possibile non sapessero dell'intera faccenda ruotante intorno alla villa? La ricomparsa di Reiji la distrasse. Si alzò dal divano, e il vampiro le porse un bicchiere di sake. Yui stava per ringraziarlo, quando notò la mascella del vampiro serrarsi. Reiji voltò lentamente la testa in una direzione, e lei cercò di seguire il suo sguardo, confusa. Il vampiro mirava il corridoio. Yui riconobbe Karl Heinz. Ma non era solo. Lo affiancavano due donne. Una più alta e formosa. L'altra, più bassa e gracile. Erano familiari... erano... Beatrix e Christa Sakamaki.

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Capitolo 14
*** Illusione ***


fan fiction Angolo autrice:
Salve a tutti, eccomi di nuovo qui con un'altro capitolo!
Come potete benissimo notare, la storia è scritta in codice html , in modo da rendere la lettura più scorrevole (finalmente!!) :)
Comunque, mi scuso per il ritardo, intendevo pubblicare il nuovo capitolo ieri, ma non ho avuto davvero tempo >-<
C'è stato un cambiamento nello svolgersi della trama, per non incorrere in una incongruenza con la storia originale, però spero apprezziate.
Non mi sproloquio (che termini ahahah) in ringraziamenti, perché intendo farlo abbondantemente alla fine (che non è lontana >.>).
Se qualcuno poi mi sa dire come inserire immagini qui, perché vorrei mettere quella del vestito di Yui!
Vabe', a domani pomeriggio, ciao a tutti!!

Il bicchiere di cristallo le scivolò di mano.
L'istante dopo, si infranse sul pavimento, seguito da un rumore acuto.
Tutti gli sguardi vennero calamitati nella sua direzione.
Tutt'intorno Yui, i colori iniziarono a sbiadire.
La musica si affievolì fino ad essere inudibile.
La giovane guardò con stupore e confusione il tempo fermarsi: ogni presente rallentò il proprio movimento fino ad immobilizzarsi.
Compreso Reiji al suo fianco, Heinz e...
Ogni cosa aveva assunto una tonalità pallida e smorta di bianco o nero.
Tranne i loro occhi.
Due paia di iridi cristalline e due bordò erano fissi in quelli di Yui.
La giovane venne ipnotizzata da quelle vampate gelide quanto ardenti di colore.
Ad un tratto, quei occhi si sgranarono.
Yui avvertì immediatamente un fremito scuoterle violentemente il cuore. Si portò istintivamente le mani al petto, come se spingendole contro il torace avesse potuto alleviare la fitta che la percuoteva.
Non distolse comunque gli occhi dalle due donne, finché una luce bianca la accecò.
Per qualche attimo, ci fu solo luce.
Poi a Yui parve di riprendere d'improvviso coscienza del suo corpo, e si sentì strattonata nell'immenso bianco.
Di colpo, le sembrò di vedere Beatrix, attraverso una sorta di velo, parete violacea.
Era stesa su un manto d'erba, con un rivolo di liquido denso e scuro che le colava dalle labbra, e un'espressione a metà tra la sofferenza e la gratitudine.
D'innanzi a lei c'era Reiji, con espressione sconvolta.
La donna apriva e chiudeva la bocca, sembrava quasi stesse parlando.
Ma Yui non sentiva niente.
Cosa...? La giovane volle raggiungerla, le pareva così lontana...Come se non fosse lì a vederla veramente. A vedere quella scena.
Ma la forza misteriosa scandagliò via il corpo di Yui, che si dimenticò cosa stava pensando, come se quella luce le risucchiasse ogni volontà.
Poi un'altra presenza occupò la sua visuale, sempre avvolta dalla patina colorata. Quella volta era Christa.
Era accovacciata, c'era ancora quel liquido ad impregnarle il viso dalla bocca al mento.
Il suo volto era disperato, e stringeva in una mano all'altezza del viso, un coltello.
Era una lama familiare, con il manico argento e intagliato..
Ma la donna non era sola. Di fronte a lei, in piedi, c'era Subaru.
A confronto, sembrava più allibito.
Christa aprì e chiuse la bocca, accennò un sorriso, e il coltello passò alle mani del figlio.
No,aspetta... Pensò Yui, ma venne trascinata di nuovo via.
Si sentì come risucchiata. Il nero ingoiò tutto.
Ad un tratto, percepì il corpo tendersi sotto il suo controllo, e spalancò gli occhi.  Si ritrovò nel salone di villa Sakamaki.
Risuonava la musica di sottofondo, e ogni cosa brillava di colore. Sembrava tutto come prima...se non fosse stato per due piccoli particolari: tutti i presenti volgevano lo sguardo alternativamente su di lei, e le schegge di vetro sparse sul pavimento bagnato.
E ai lati di Karl non c'erano le sue mogli.
Uno scroscio di applausi sommessi accompagnò la comparsa del capostipite nel salone, e nessuno badò più alla giovane, che era irrigidita visibilmente e aveva la bocca spalancata.
Heinz sorrise, e così fecero altrettanto le due giovani belle ragazze al suo fianco. Effettivamente, una era alta e formosa, mentre l'altra l'opposto, ma non assomigliavano minimamente a Beatrix e Christa.
Yui barcollò, non riuscendo a comprendere quel che diamine stava succedendo, e Reiji la sostenne per le spalle.
Lei cercò i suoi occhi, sperando di scovare confusione ma...le  iridi cupe del vampiro esprimevano solo compassione.
Compassione? Cosa credeva, che avesse reagito in quel modo per comparsa di Karl? Possibile che non si fosse accorto
di niente?
-Finalmente sei tornato, caro-. Disse un'ospite, avvicinandosi ad Heinz. Molti altri seguirono il suo esempio.
L'uomo non guardò in direzione di Yui, e lei fu grata che non si fosse ancora accorto della sua presenza.
Balbettò qualche scusa a Reiji e si allontanò dalla stanza sbandando un poco.
Uscì nel corridoio esterno, che si affacciava su un lato del giardino e collegava due parti della villa.
L'aria era molto fredda e le faceva venire la pelle d'oca, ma non importava.
Appoggiò i gomiti su un cornicione marmoreo e si prese la testa fra le mani,stringendo i lembi del velo.
Era sola: probabilmente tutti erano dentro ad elogiare la presenza di Karl.
Meglio così, aveva bisogno di pensare lucidamente. Per quanto gli spasmi del cuore le permettessero, ovvio.

Loro non erano . Nessuno se n'era accorto oltre lei. Sospirò, confusa. Pensandoci, forse era stata tutta un'illusione.
Uno scorcio spazio-temporale nel passato oscuro della villa. 
Come era successo tanto tempo addietro.  Yui stava bene, poi ad un tratto si era alzata e diretta in uno stato di inconscio
nel passaggio sotterraneo, e di colpo aveva rivisto il giardino della villa, com'era all'epoca..
In quel giorno lontano ci fu la luna piena? Yui non riusciva a ricordarlo.
E in quel momento poteva capire che..che aveva visto quei ricordi perché il risveglio di Cordelia era vicino.
La mente della donna era vicina al soggiogare la sua, perciò forse.. era emerso quel ricordo?
E anche se fosse stato così? Perché ora  le era parso di vedere Beatrix e Christa? Perché aveva visto il ricordo della loro morte?
Per di più, a causa di Reiji? E Subaru?
Scosse la testa. Lei era libera. Lei non era più una Sposa. Era una vampira. Ma allora perché?
La porta a doppio infisso alla sua sinistra si aprì, e Yui  scattò indietro, spaventata.
Si trovò ad incrociare gli occhi inquisitori di Reiji. Da quanto tempo era ferma lì a pensare?
Il vampiro fece un paio di passi avanti, socchiundendo la porta.
L'aveva seguita? Intendeva riportarla dentro?
-Non devi sparire così all'improvviso-. La ammonì severo, mantenendo le distanze. Yui si limitò ad abbassare gli occhi.
-Gli altri si sono preoccupati. Sembrava tu avessi visto un fantasma!-. Esclamò.
Con la coda dell'occhio, Yui lo vide passarsi una mano fra i capelli. Sbatté le palpebre, sorpresa dell'agitazione del vampiro.
In effetti, non aveva tutti torti. Beatrix e Christa non erano lì. Non aveva motivo di lasciare la presa sul suo bicchiere,
di andarsene.
Deglutì a vuoto, e mantenne lo sguardo basso. 
Allora sentì dei passi e poi un paio di dita sotto il mento le fecero alzare il viso. Reiji era vicino.. quanto bastava
per non oltrepassare la sfera d'intimità.
In una piccola parte di sé, Yui si chiese perché il vampiro fosse così rigido.
-Che cosa ti è successo?- Chiese, neutro.  Yui si schiarì la gola, e fu pronta a dirli quello che aveva visto, ma lui parlò ancora dicendo
-Se non vuoi che Karl si avvicini troppo, devi badare a non allontanarti da noi-. La giovane distolse lo sguardo, infastidita dal tono di rimprovero del vampiro. Forse era solo il suo modo di dimostrarle di tenerci a lei, ma..
Un pensiero la colpì.  Reiji c'era al momento della morte di sua madre.  Sembrava sconvolto, ma se il coltello in grado di uccidere
gli immortali apparteneva ancora a Christa.. L'avrebbe potuta uccidere lui, no?
..E..e la stessa cosa valeva per Subaru.. I due fratelli potevano aver ucciso le loro madri, così come avevano fatto Ayato, Raito
e Kanato con la propria. Spinti dal rancore, l'avrebbero potuto fare anche loro. 
E quindi..da chi doveva badare a stare lontano? Dal capostipite dalle oscure intenzioni, ma solo,
o dai figli abbandonati a sé stessi.. ma potenzialmente omicidi?
Non ci aveva mai pensato. Indietreggiò incosapevolmente, allontanandosi da un Reiji crucciato.
Lui fece subito un passo avanti, alzando un sopracciglio. -Allora?-. Domandò.  
-Niente, ho capito.-. Mentì con voce roca la vampira.
Reiji non sembrava convinto, infatti si sporse a stringere con troppa forza una sua mano. Yui lo seguì dentro senza dire altro.

Lo sguardo della giovane guizzò tra gli invitati, cercando gli altri fratelli. Forse.
Forse voleva solo rincontrare degli occhi cristallini o bordò.
Si fermarono qualche volta a scambiare convenevoli con dei ospiti. Sembravano conoscere Reiji, così Yui si chiese se non fosse stata solo lei a rimanere chiusa nella villa tutto il tempo. Deglutì.
Il vampiro la presentò ad ogni persona, e quest'ultimi  le fecero perlopiù complimenti e si presentarono a loro volta.
L'istante dopo aver detto i loro nomi, Yui se li era già dimenticati.
Tutti quanti avevano modi raffinati, e alcuni con Reiji parlavano del loro lavoro come avvocato, ragioniere..
Mentre parlavano si distinguevano subito i canini aguzzi.
Da molte occhiate sospettose o diffidenti che rivolgevano a Yui, probabilmente pensavano che non era una di loro. In tutti i sensi.
In effetti, non poteva darli granché torto.
Reiji comunque, la distrasse piacevolmente. Lei ascoltava con interesse i suoi discorsi, rapita dai suoi sorrisi fugaci e la voce profonda, e arrossì sempre un po' quando il vampiro le disegnava cerchi immaginari con un dito sulla nocca mentre parlava.
Ad un certo punto, alcune persone intorno a loro presero a sussurrare concitatamente frasi del tipo -Finalmente si balla-
con ampi sorrisi sul volto. Doveva essere di grande importanza per loro, la danza. Yui ringranziò mentalmente Shu per il suo aiuto.
Fu distratta da Reiji, che le lasciò lentamente la mano e si posizionò alle spalle della giovane. -Ora non posso più nasconderti-.
Disse sommessamente da sopra la sua testa. Posò le mani sulle spalle nude di Yui.
La ragazza osservò gli ospiti iniziare a farsi da parte, ammucchiandosi sui lati del salone. I loro sguardi carichi di aspettativa guizzarono su Karl, che si trovava alle spalle del divanetto centrale, mentre si sfregava le mani.
Yui allora capì. Era arrivato il momento: avrebbe concesso un ballo all'uomo. E Reiji non avrebbe potuto essere al suo fianco.
Un calore piacevole le si diffuse nel ventre, consapevole che il vampiro si era preoccupato per lei e l'era rimasto vicino.
-Bene, signori e signore. Sono consapevole del fatto che non vedevate l'ora che arrivasse questo momento. Ebbene sì, è ora
di aprire le danze. Ma non qui, miei cari. Dirigetevi nello spiazzo di giardino con la fontana, e lì potremo dare inizio al ballo. Grazie-.
Karl spiegò con tono entusiasta e un gran sorriso sul volto. Indossava degli abiti alquanto particolari a cui solo allora Yui
prestò attenzione: una giacca nera lunga con un colletto molto ampio, da cui si intravedeva il lembo di una camicia bianca con i bordi a chiffon. Dalla spalla sinistra passava un largo nastro color carminio drappeggiato finemente, che si annodava a fiocco sull'altro lato e ricadeva in numerosi e lunghi filamenti. I pantaloni si confondevano con la giacca e tra le diramazioni del fiocco si intravedeva il tessuto della camicia.  Non portava gli occhiali, cosicché gli occhi chiarissimi erano ancor più in evidenza, e i capelli, che illuminati dal lampadario rivelavano una sfumatura tra il bianco e il rosa, ricadevano in lunghe onde. 
Era così presa dallo scrutare l'aspetto dell'uomo, da non accorgersi che lui la stava fissando. E che erano ormai soli nella stanza.
L'uomo aggirò lentemente il divano, inchiodandola con il suo sguardo. Famelico.
-Finalmente eccoti qui, Yui.-. Pronunciò il suo nome in un modo che la fece sussultare.
Si fermò a soli due passi da lei. Le prese una mano e se la portò alle labbra.
-Concedimi un ballo-. Disse, mentre le sue labbra accarezzavano le dita della giovane.
Il suo sguardo era molto intenso, e aveva un sopracciglio leggermente inarcato.
La stava sfidando. Ma lei non era come i suoi figli. Si sarebbe tolta ogni dubbio.
-Sì-. Acconsentì con voce ansante.
Heinz sgranò gli occhi, poi sorrise contro la sua mano.






 


 







 





 





 

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Capitolo 15
*** Ammissione ***


fan fiction Una melodia dolcissima e delicata accolse l'arrivo di Yui ed il suo accompagnatore, Karl, mentre scendevano i gradini in marmo.
Gli ospiti non avevano occhi che per loro, e li applaudirono calorosamente, con espressioni eccitate.
Mentre Yui si limitò a sorridere, l'uomo al suo fianco ringranziò ad alta voce e si riavviò più volte i capelli.
La giovane si sentì quasi infastidita dalla sua disinvoltura. E anche dalla mano che lui non accennava a lasciarle.
-Inutile indugiare oltre! Prego i presenti di accoppiarsi e iniziare a danzare, sulla melodia offerta dal qui presente Shu!-.
Disse l'uomo entusiasta.
Shu? Sentendo quel nome la testa della ragazza scattò nella direzione indicata dal braccio steso di Karl.
Ed eccolo lì, ai piedi della fontana, con la giacca nera a coprirli le spalle larghe, la camicia bianca aperta sotto il cardigan beige,
le gambe lunghe fasciate dai pantaloni neri e, risalendo con lo sguardo, un violino stretto tra il mento e la clavicola.
Sentendosi osservato, il vampiro aprì gli occhi chiusi, e non tardò ad intercettare lo sguardo di Yui.
Lei non lo distolse. Rimasero fermi a fissarsi per un attimo che parve infinito: lui con l'archetto teso a mezz'aria, lei ai piedi della breve scala, con una mano stretta dall'uomo intento a conversare con un ospite.
Non riusciva a capire perché, ma la presenza del vampiro,lì, con quello strumento musicale, le faceva formicolare tutto il corpo dalla voglia di avvicinarsi a lui. 
Non aveva mai sentito Shu suonare il violino, e in quel momento voleva solo lasciarsi trasportare dalla sua melodia, assaporando ogni nota, se mai fosse stato possibile farlo.
-Shu, inizia pure-. Karl li fece segno, guidando Yui in mezzo alla calca.
Assunsero la stessa posizione delle altre quindici coppie. I suoi occhi chiarissimi non la incantarono.
La giovane ritornò a guardare il vampiro, lasciando trapelare il suo nervosismo e rammarico.
Non aveva mai ballato con nessun'altro oltre lui, e non si sentiva pronta.  
Un timido sorriso affiorò sul volto di Shu. Yui non ricambiò subito, presa alla sprovvista dalla sua espressione fiera, incoraggiante.
Poi però batté le palpebre e gli sorrise radiosamente di rimando. Shu parve sbilanciarsi un attimo, poi chiuse gli occhi,
alzò le spalle, e lasciò scorrere l'archetto lungo e fino sulle corde.
Le prime note, dolcissime, risuonarono nell'aria, interrompendo all'istante il vocio.
Karl e Yui furono i primi a muoversi,  seguiti dalla coppia affianco, e quella vicino dopo, in una sorta di spirale di cui Yui e l'uomo erano il centro.
L'inibizione e l'impaccio sembrarono svanire nel nulla mentre la giovane iniziò a danzare seguendo i passi di Karl.
In realtà, pareva solo lui il fulcro della spirale: la ragazza si lasciò solo trasportare dalle sue movenze esperte, e vorticò intorno a lui, lasciando sollevare in aria la gonna blu e il velo intorno al suo viso.
Gli occhi erano fermi nei suoi, ma non ne era rapita. Sorrideva della sua espressione compiaciuta, ma non le importava.
A guidarla, attrarla, era la musica. Una musica delicata, dolce. Struggente. Perché Yui desiderava scrutare Shu, con gli occhi chiusi, perso nella sua stessa melodia, mentre lasciava accarezzare le corde del violino con l'archetto.
E non gli occhi incantevoli quanto viscidi di Karl Heinz.
Ad un tratto, le note si allungarono per poi farsi sempre più basse, e Yui capì che il brano era giunto al termine.
Karl le alzò la mano stretta alla sua sopra la testa, e le fece fare un'ultima giravolta, prima di fermarsi.
Si guardarono un attimo, poi si allontanarono e fecero un inchino, imitati da tutti gli altri.
Yui si sentì più leggera, nonostante la musica non le accarezzasse più le orecchie, e ed essendo consapevole di avere un groviglio
di capelli e non più un'acconciatura elegante.
Si unì con qualche secondo di ritardo all'applauso generale e trattenne un brivido, percependo la presenza di Karl di nuovo al suo fianco.
Non aveva più tanta voglia di ottenere risposte dall'uomo. Perché non la lasciava in pace?
Voleva...stare con i fratelli. Non con lui.
Come leggendola nel pensiero, di fronte a lei si materializzarono Ayato e Reiji.
Gli occhi di Yui vennero immediatamente catturati da Ayato: indossava giacca, camicia e pantaloni bianchi. La camicia aveva i bordi del colletto di nero, e su di essa era abbottonato un cardigan grigio chiaro.
I capelli rossi scarmigliati, le iridi verdi e l'espressione imprudente creavano un contrasto sublime con la chiarezza e la purezza
del completo.
Presa com'era ad esaminarlo, non si accorse subito che anche lui la stava fissando.
-Stai benissimo così, Chichinashi-. La blandì. Pronunciò quel nomignolo con..affetto. Era praticamente la prima volta.
Le guance le si imporporarono di piacere.
Al suo fianco, Karl si schiarì la gola. -In effetti, non mi sono ancora complimentato per il tuo magnifico aspetto, Yui.-.
Le scoccò un'occhiata languida e avvolse il suo bacino con un braccio, tirandola a sé.
La ragazza deglutì rumorosamente, mentre il cuore ebbe un sussulto.
-Pronta per il secondo giro di ballo?-. Chiese allora Reiji, rimasto fino a quel momento in silenzio.
Oh...quindi avevano ballato anche prima? Gli altri fratelli dov'erano invece?
Il vampiro le porse un braccio, sfoderando un piccolo sorriso complice, e Yui fu ben lieta di acconsentire.
Le si spense un sorriso quando l'uomo indietreggiò, tirandosela dietro.
-Credo che accompagnerò Yui a sistemarsi l'acconciatura. Voi andate pure-. Disse, con tono tranquillo.
Ma Yui percepì un sottinteso minaccioso nelle parole. Le si seccò la gola.
Ayato serrò la mascella, e la giovane vide brillare qualcosa di ..pericoloso nei suoi occhi.
Prima che potesse fare qualsiasi cosa, Reiji li posò una mano sulla spalla più vicina. Una richiesta implicita di trattenersi.
-D'accordo. Spero non vi perdiate molti balli. Desidero anch'io danzare con Yui-.
Disse il vampiro con tono impassibile, guardando l'uomo dritto negli occhi.
Le sue iridi porpora erano cariche di avvertimento.
-Certamente-. Replicò Karl, ostentando un sorriso innocente.
Ayato guardò Yui e annuì impercettibilmente col capo.
I fratelli erano pronti ad intervenire, se si fosse trovata in pericolo. Ma quel pensiero non riusciva comunque a tranquillizzarla.
L'uomo si voltò, e così fece Yui.

Rientrarono nella villa e si diressero verso le scale per il piano superiore.
-Dove stiamo andando?-. Chiese allora la ragazza, con voce incrinata dal turbamento.
Karl non accennò a guardarla.
-In una stanza con uno specchio, cara. Hai bisogno di una sistemata-. Disse, in tono gentile. A Yui sembrò tutto fuorché quello.
Con un piede sul primo scalino, l'uomo strinse con più forza le dita intorno al fianco della ragazza.
Le salirono le lacrime agli occhi.
In quel momento, capì da quale parte stava.
Non le importava che i fratelli avessero ucciso le loro madri.
Non le importava che, fino a poco tempo prima, l'avessero considerata solo una Sposa da cui attingere sangue.
Non le importava che avessero tendenze puramente sadiche.
..Erano la sua famiglia.
E lei li amava, uno ad uno, esattamente così com'erano.



















 






 


 







 





 





 

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Capitolo 16
*** Verità ***


fiction Karl chiuse la porta alle sue spalle.
Yui rabbrividì, ma rimase ferma, con la schiena premuta contro lo spigolo della scrivania in legno.
Erano in quella piccola stanzetta. La stanzetta dove, molto tempo prima, Yui aveva trovato la foto di lei e suo padre.
Dove aveva iniziato a capire che c'era qualcosa che non andava in tutta la faccenda.
I suoi occhi guizzarono per la stanza, senza osare soffermarsi sull'uomo.
La luce lunare filtrante dal vetro della porta-finestra produceva tetri giochi di ombre tutt'intorno a lei.
E l'aria respirabile, ora asettica, la faceva nauseare.
Strinse con le mani il bordo dello scrittoio, sentendosi opprimere dalla vista dei lenzuoli candidi e ben piegati, e i tomi della libreria sistemati in modo impeccabile e..e..
Gli occhi di Karl Heinz incollati su di lei.
L'uomo inclinò la testa di lato, e sorrise con fare enigmatico. Poi si passò la lingua sui denti affilati in bella vista.
Yui represse a stento un sobbalzo, artigliando con forza le mani sul mobile alle sue spalle, mentre il cuore le sembrò al punto
di schizzare fuori dal petto.
Lui fece un passo avanti, nascondendo la bocca dietro una mano.
Yui poté giurare di avergli visto un ghigno stampato in faccia.
Sgranò gli occhi: voleva spaventarla. E gioiva nel riuscirci.
Le ricordò all'istante Ayato, all'inizio, quando la guardava come un cacciatore con la sua preda.
Le ripeteva sempre che amava la sua espressione spaventata, addolorata,  e che voleva sentirla urlare, quanto più le piacesse
il dolore che le infliggeva.
L'uomo voleva umiliarla. Proprio come faceva Ayato.
Serrò i denti e cercò di assumere un'espressione imperturbabile, mentre lui si faceva sempre più vicino.
Non gli avrebbe dato quella soddisfazione. E Ayato era cambiato. Non era come suo padre.
-Voltati Yui, vorrei sistemarti i capelli-. Disse, quando ormai le era di fronte. La sua voce era pacata, tranquilla,
ma i suoi occhi brillavano di una strana luce.
La giovane annuì debolmente e si voltò piano, con le mani serrate alla scrivania.
Incontrò gli occhi del suo riflesso, nello specchio privo di opacità. Le pietre preziose sullo scrittoio riflettevano
la loro superficie brillante come un alone sulla sua pelle. Una scia di rosso, un puntino di giallo, una curva violetta.
Vicino le sue mani giacevano rubini , topazi e ametiste di varie forme e dimensioni, talvolta incastonati in bracciali e collane.
Non si soffermò a lungo su quel pensiero, né sul suo riflesso visibilmente guardingo.
Sentì il velo scivolarle via dal capo, e con la coda dell'occhio vide Karl posarlo sul mobile alla loro destra.
Gli occhi guizzarono immediatamente sullo specchio quando lui tornò alle sue spalle.
Non intendeva guardarlo. Sapeva che se l'avesse fatto, la sua maschera di compostezza sarebbe andata in frantumi.
Percepì le dita dell'uomo  insinuarsi fra i capelli. Le forcine vennero tolte una ad una, con delicatezza.
La chioma le ricadde sulle spalle morbidamente.
-Oltre che bella..- Sussurrò da sopra la sua testa, sfiorandole il collo con le dita fredde.
-..Sei anche molto brava a ballare-. Aggiunse. Yui mantenne lo sguardo fermo sull'angolo in alto, lievemente scheggiato,
dello specchio.
Doveva voleva andare a parare?
-Chi ti ha insegnato?-. Le domandò, calmo, mentre le sue mani raccoglievano in una coda i capelli della ragazza.
Il corpo era tutto irrigidito e le mani le tremavano leggermente, ma Yui parlò senza inflessione del tono di voce.
-Shu..Mi ha insegnato Shu-. Il petto dell'uomo le sfiorò nuovamente la schiena, e  lei si mordicchiò il labbro inferiore, agitata.
Le sue dita, intente a sistemare la crocchia di capelli, esitarono un attimo.
-Oh...In effetti è un ottimo maestro-. Commentò, e le dita ripresero a muoversi.
-Quindi...presumo che tu abiti alla villa già da un po' di tempo?-. Chiese subito dopo, con noncuranza.
Yui affilò istintivamente lo sguardo, intuendo che li importava ecco
me, in realtà.
-Sì, è così.-. Ammette piano. Percepì le forcine farsi strada nel chignon stretto.
-Fatto. Sei splendida.-. Sentì dire Karl alle sue spalle, dopo qualche secondo di silenzio.
Yui voltò un attimo la testa di lato, per guardare i capelli di nuovo in ordine. Forse anche più di prima.
Balbettò un -Grazie- e li passò affianco senza guardarlo in faccia.
Con il velo stretto fra le mani, pregò in silenzio che non l'avrebbe trattenuta. Forse voleva davvero sistemarle solo l'acconciatura.
Forse. Ti prego, forse.
Si voltò lentamente, e con fatica. Il corpo si rifiutava di muoversi, attanagliato dalla paura.
Si costrinse a guardarlo negli occhi, senza riuscire a reprimere una smorfia. Karl inarcò un sopracciglio, ilare.
-Possiamo tornare dagli altri ora-. Non gli venne nient'altro da dire. Sorrise nervosamente.
Con il velo tra le mani, fece un passo avanti, poi si paralizzò.
Qualcosa era cambiato. Si percepiva nell'aria, di colpo tesa e soffocante.
Tornò con lo sguardo su Heinz.
La sua espressione. La sua espressione era cambiata.
Il capostipite cortese, pacato, impassibile.. sembrò sparire. Come un involucro superfluo.
Al suo posto, c'era un uomo dallo sguardo freddo, calcolatore, pragmatico.
La cosa che la terrorizzò più di tutto di quegli occhi, era che le ricordavano Reiji. Nel suo studio, tanto tempo addietro.
Quando voleva ucciderla.
-No, non puoi.-. Disse l'uomo, in tono neutro. Non parlò con ira, o freddezza.
E questo rendeva ancora più intimidatorie le sue parole, che le rimbombarono nella testa.
Yui deglutì un groppo in gola, e barcollò di lato, andando ad urtare lo scrittoio. I tesori si smossero di qualche centimetro.
Il cuore le palpitò dolorosamente, e le tempie iniziarono a pulsare.
-Cosa.. vuoi.. da... me?-. Domandò flebilmente. Ecco il punto. Era ora della verità.
L'uomo reclinò lievemente la testa, guardandola da capo a piedi, gelidamente.
Yui riconobbe lo sguardo di Shu, che le rivolse la sera della partita a freccette. Era passato molto tempo da allora.
-Due cose, essenzialmente-. Si decise a rispondere.
Due cose?
-Anzi, in realtà, puoi darmi o l'una o l'altra.-. Si corresse, passandosi una mano coperta dal guanto tra i capelli.
Sembrò quasi pensieroso.
Un moto di ira infiammò il volto di Yui. Non si sarebbe lasciata manovrare nuovamente da qualcuno a loro vantaggio. No!
-E chi ti dice che io ti dia una delle due cose?-. Sibilò di scatto, tagliente.
Non riconobbe a pieno l'emozione che le animò il viso in quel momento. Poteva essere indignazione...ma anche qualcos'altro.
Per un attimo, Heinz sembrò pietrificato, lo sguardo incredulo.
Poi sul suo volto prese forma un'espressione ostile e avversa a lei molto familiare.
Pareva quella di Subaru, la prima volta che la vide, quando sferrò un pugno alla parete del salone, crepandola.
Distratta com'era da quel flashback, Yui registrò con un secondo di ritardo lo scatto felino dell'uomo, che le balzò addosso.
Venne scaraventata sulla superficie levigata della scrivania,le sfuggì un gemito acuto di paura, e il gomito destro scattò indietro contro lo specchio, che si infranse sotto il potente urto.
Alcune schegge si conficcarono nella pelle intorno al gomito, le altre volarono in tutte le direzioni.
Yui percepì il braccio ferito intorpidirsi.
Le punte acuminate di alcune pietre squarciarono la sottana del vestito, rimanendo incastrate sotto le anche della ragazza,
mentre le altre si riversarono a terra con un tonfo.
Intanto, le mani di Karl divaricarono le gambe della ragazza e vi incastrò una coscia in mezzo, affinché non potesse richiuderle.
Yui si morse con forza il labbro inferiore, trattenendo un grido.
Poi l'uomo piegò un braccio e lo puntò contro la sua gola, premendo, facendole così sbattere la testa indietro, contro il rivestimento
in legno dello specchio.
Le altre dita si strinsero intorno al suo polso sinistro, inchiodandolo alla parete.
Yui abbandonò il braccio ferito lungo il fianco ed emise un rantolo soffocato, stordita.
Il cuore le martellava nel petto, la mente era in tumulto, la vista appannata. La giovane non poté che soccombere.
Udì la risata soffocata dell'uomo e lo guardò in cagnesco, per quanto l'intontimento permettesse.
-Cos'era quel patetico tentativo di ribellione?Non sei riuscita ad opporti alla debole volontà dei miei figli, e pensi di contrastare me?-. La schernì sarcastico.
Incrementò la pressione sulla sua gola e dalla bocca di Yui uscì un gemito strozzato.
Le lacrime le affiorarono sul bordo delle palpebre.
Poi le parve di vedere un baluginio rossastro ondeggiare sui capelli dell'uomo. Era un'allucinazione?
Lui voltò il viso verso la porta-finestra, e la luce rossa baluginò sui suoi lineamenti fatali.
Quando si girò verso di lei, mostrò un sorriso da saccente.
-Ecco la luna piena.-. Disse, allentando di poco la pressione sulla sua gola.
Yui capì che sarebbe morta. In ogni caso.
-Cosa...vuoi... da... me?-. Ripeté la domanda a monosillabi, mentre le lacrime iniziarono a scenderle giù dagli occhi.
-Non piangere, cara. Sacrificherai la tua vita per il bene della mia razza.-. Sorrise. Tranquillo.
E pensava di consolarla?!
Una risata amara le gorgogliò in gola, al che gli occhi di Heinz si raggelarono, e rafforzò la presa del braccio. Yui tossicchiò.
-Puoi lasciare che Beatrix o Christa si impossessino del tuo cuore..O lasciare che io succhi ogni. Singola. Goccia del tuo sangue.-.
Spiegò l'uomo, senza più traccia di ilarità.
Per un attimo che parve infinito, Yui non vide più niente. Il cuore smise di fremere. La mente si svuotò.
-Cosa..?-. Farfugliò ad un certo punto, con voce atona.
-Anche se ora sei una vampira, rimani predisposta al ruolo di Sposa. Anche se hai ucciso lo spirito di Cordelia, in te scorre il sangue delle altre due mie mogli. In una notte come questa, una di loro può tornare da me,e la mia autorità rimanere  incontrastata...-.
La sua voce giunse alle orecchie di Yui come un eco. Da lontano, molto lontano...
-...Se invece succhio il tuo sangue, rinnoverò il mio potere di capostipite. Tu..tu sei la sublime combinazione tra Sposa
e vampira...tu sei il mezzo necessario per diventare il Capo dei Vampiri. E io non permetterò che uno dei miei figli prenda il mio posto!-.
Yui vide uno scintillio folle, violento, brillare negli occhi dell'uomo. Come quello di Kanato. Sbarrò gli occhi.
Heinz allontanò bruscamente il braccio dalla sua gola e le afferrò la spalla sinistra, sfoderando un sorriso sinistro.
-Credo proprio che succhierò il tuo sangue. Oltretutto, ho nostalgia del sapore della mia Christa.-.
Il capostipite si avventò sulla sua gola, e Yui lanciò un urlo di terrore.
Spostò la testa di lato appena in tempo, e la mascella di Karl scattò a vuoto.
Con un violento strattone, Yui liberò il polso dalla sua presa e li mollò uno schiaffo in faccia.
L'uomo grugnì, prima di afferrarle anche l'altra spalla e sbatterle la schiena sullo scrittoio.
Le pietre preziose scavarono nella pelle scoperta della schiena della ragazza.
Le morì un grido in gola, quando le dita di Heinz si strinsero intorno al suo collo.
-Perché cerchi ancora di opporti?-. Chiese sommessamente, e Yui notò un luccichio nei suoi occhi che la rimandò a Raito.
-No,no!-. Farfugliò lei, con la vista offuscata dalle lacrime.
L'uomo spinse in avanti la coscia fra le sue gambe, e lei sentì una pressione forte all'altezza dell'inguine.
Il suo corpo venne scosso da un singhiozzo.
Karl avvicinò il viso al suo e una mano le percorse il corpo fino ad afferrarle una coscia, con veemenza.
Poi Yui percepì la pelle dilaniarsi all'altezza della clavicola.
Ansimò di sofferenza, e udì i singulti dell'uomo mentre le succhiava via il sangue.
Portò la mano sinistra ai suoi capelli e tirò forte.
Sentì un grugnito gorgogliarli in gola, prima che la sua mano libera le strattonasse via la sua dai capelli.
Yui sentì le forze abbandonarla lentamente.
Presa dalla disperazione, fece guizzare gli occhi appannati intorno a sé, alla ricerca di...qualcosa..che potesse...aiutarla.
Quando i risucchi dell'uomo iniziarono a bruciare seriamente, le dita del braccio intorpidito strinsero qualcosa di luccicante, appuntito e freddo.
Una scheggia dello specchio.
E poi, accadde.
Un attimo prima, la scheggia era ben stretta fra le sue dita... quello dopo, era conficcata nel collo di Heinz.
Poi sentì una fitta al fianco, e le sembrò di trovarsi stesa sul pavimento.
C'era del sangue: ne percepiva l'odore metallico e stuzzicante.
Alzò lo sguardo, e vide la figura di Karl ondeggiare, mentre apriva e chiudeva la bocca.
Non riusciva a sentire cosa diceva: uno strano ronzio le ovattava le orecchie.
Ad un tratto, si ritrovò in piedi, sostenuta da qualcosa. Doveva essere un braccio. Distinse una chioma rosso opaco.
Davanti a lei si affollarono altre figure. Bianco, viola, nero. Tutti i colori si mescolarono.
Poi divampò qualcosa di un rosso vivido, e iniziò a sentire caldo. C'era puzza di fumo.
Si sentì strattonata da qualcosa. Girò la testa, ma non vide niente.
La stanza iniziò a girare intorno a lei, distorta. Stese un braccio avanti, con l'intento di fermare la libreria.
Ma il pavimento si avvicinò rapidamente, e chiuse gli occhi.

Angolo autrice:
Buon pomeriggio a tutti!
Allora, prima di tutto, mi scuso per il leggero ritardo con cui ho postato il capitolo >-<"
E spero che, arrivate/i a questo messaggio, non vi siate annoiati o roba simile dopo aver letto un capitolo così lungo x)!
Spero anche che sia riuscita a descrivere bene le scene e ...con un certo grado di violenza che, se ho capito bene, alcune di voi aspiravano di trovare (ahahah XD).
Comunque, il prossimo dovrebbe essere il capitolo FINALE.. mi piacerebbe sapere se siete d'accordo che io scriva un'unico capitolo lungo (come questo) o se debba spezzettarlo. :)
Siamo arrivati quasi alla fine! Quindi, beh, vi consiglio di vedere come va a finire questa fan fiction ;')
Non posso credere che sia arrivata a dire che la storia sta per finire *-* è un gran traguardo, per me x)
Vabbe', se vi va, lasciate una recensione e...a presto! ( ad un ultima volta probabilmente :):   )

 





































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Capitolo 17
*** Subaru-Finale ***


subaru finale Rose. Lillà. Fiori d'arancio.
Yui percepì qualcosa sfiorarle la fronte. I capelli. Poi di nuovo la fronte. Come una carezza.
Schiuse piano gli occhi, guardinga e allo stesso tempo curiosa.
La prima cosa che mise a fuoco furono un paio di occhi cremisi, incorniciati da ciocche chiarissime.
Subaru era molto vicino. Ma non appena incrociò il suo sguardo, si ritrasse, con fare cauto.
-Finalmente ti sei svegliata-. Borbottò, senz'ombra di rimprovero. Non mostrava il solito cipiglio ostile, sembrava solo corrucciato.
Stava per pensare qualcosa...ma le sfuggì di mente.
Non riusciva a concentrarsi.
Distolse gli occhi dai suoi e si guardò pigramente intorno.
Il soffitto, di una tonalità sull'azzurro, era costellato di puntini e scie luminose che parevano ondeggiare sulla sua superficie.
Abbassando lo sguardo, la ragazza riconobbe l'acqua limpida della piscina incassata nel pavimento.
-Perché sono qui?-. Domandò sommessamente, con  voce impastata. Deglutì, e sentì qualcosa pizzicarle la gola.
Si sentiva disorientata, e il corpo pesante come un macigno.
Udì Subaru sospirare piano. -Hai bisogno di un bagno. Ho aspettato che ti svegliassi-. Disse, evasivo.
Yui riportò lo sguardo sul vampiro: era accovacciato su di lei, con gli avambracci sulle cosce, fasciati dalle maniche della giacca nera.
Sotto indossava una maglietta rossa, su cui spiccava una collana d'oro, terminante in un ciondolo a forma di chiave.
Yui sentì  l' impulso di sfiorare quel ciondolo, ma quando fece per alzare il braccio, la attraversò una fitta
di intorpidimento.
-Cosa è successo, Subaru-kun?-. Boccheggiò, confusa. La testa le pulsava dolorosamente.
Il vampiro la guardò socchiudendo gli occhi. Pareva dispiaciuto, rammaricato.
Poi di colpo si sporse, e le sue mani si insinuarono sotto il corpo della ragazza, all'altezza della schiena e delle ginocchia,
e la sollevarono dal pavimento freddo.
A Yui scappò un gemito di sorpresa, trovandosi d'improvviso tra le sue braccia, con i suoi occhi suggestivi così vicini.
-Sei ferita. Prima che io risponda alle tue domande, lascia che ti lavi via il sangue.-. Sussurrò autorevole,
scoccandole però un'occhiata apprensiva.
Allarmata, Yui lasciò correre lo sguardo sul suo corpo.
Sgranò gli occhi: il corpetto del vestito era impregnato di una larga macchia scura, che rendeva il tessuto di un colore tendente
al nero. La gonna invece, era ampiamente squarciata all'altezza dei polpacci, lasciando così mostrare la pelle nuda e pallida.
Il braccio destro, abbandonato lungo il bacino, mostrava varie escoriazioni e strisce di sangue seccato e raggrumato tutt'intorno
al gomito, e il guanto strappato in vari punti. L'altro braccio, penzolante nel vuoto, sembrava invece intatto.
-è stato lui...vero?-. Domandò la giovane, con voce tremante.
Subaru evitò il suo sguardo, e le gambe di Yui oscillarono nel vuoto mentre si avvicinavano al bordo della piscina.
Nonostante fosse avvolta dal tepore emanato da Subaru.. e l'acqua sembrasse invitante.. pronta ad accoglierla,
per spogliarla via di quell'orrore.. Yui percepì le lacrime pizzicarle le palpebre.
La sua mente si rifiutò di far riemergere quei ricordi.. i ricordi......di quando?
Quanto tempo era passato, da quando si era erta nel cielo la luna piena rosso sangue?
Da quando... Karl Heinz aveva cercato di ucciderla?
Karl Heinz. Quel nome le rimbombò in testa dolorosamente.
Gli occhi le si fecero vitrei: tutto si offuscò fino ad essere indistinguibile.
Quell'uomo non si sarebbe arreso.
Le avrebbe strappato via la vita.
Accecato dalla cupidigia di potere, dall'orgoglio.
In un modo, o nell'altro.
- Non può farti più del male ora.-. I pensieri vennero risucchiati via, riportandola bruscamente alla realtà.
Yui incontrò lo sguardo cupo, gelido, di Subaru.
-Cosa hai detto?-. Farfugliò confusa. Spaesata.
-è morto. Gli abbiamo dato fuoco.-. Il vampiro lo disse con durezza, quasi disprezzo. Ma non c'era pentimento nella sua voce.
Yui allora sondò un attimo la sua espressione, cercando di capire se le stesse dicendo la verità.
Il vampiro la guardò di rimando, con occhi ardenti di autenticità.
All'istante,le lacrime trattenute fino a quel momento sgorgarono dagli occhi, rigandole il volto.
Ne sentì il sapore salato, sulla lingua. Ogni goccia che cadeva, era un piccolo peso in meno a comprimerle lo stomaco.
-Perché piangi?-. Le chiese Subaru, con incredulità. Lentamente, la depositò proprio sul bordo della piscina, ed una gamba di Yui affondò nell'acqua fresca. La ragazza si sostenne sul braccio buono e accennò un sorriso.
-Perché..perché sono sollevata-. Balbettò, osservando attraverso la coltre di lacrime il vampiro sedersi vicino a lei.
Subaru la scrutò pensoso, mentre Yui ruotava l'altra gamba per immergerla nella piscina.
Si sentiva già rigenerata. E leggera.
Nonostante le ferite,i lividi, il vestito ridotto a brandelli, i capelli indistricabili..
..Non c'era più il Capo dei Vampiri. E questo andava bene.
-Bene, allora adesso facciamo un bagno.-. Asserì di colpo Subaru.
La giovane arrossì sotto il suo sguardo serio e smise di piangere.
L'atmosfera si surriscaldò.
Yui badò solo allora a quanto fossero vicini: accanto alla mano del braccio teso, sul quale si stava sostenendo,
c'era un palmo del vampiro.
Inoltre, lui aveva il volto sporso sul suo, l'altro braccio poggiato sul ginocchio piegato,una gamba leggermente flessa...
Yui si ritrovò a pensare che non avrebbe voluto piangere davanti a lui. 
Annuì debolmente, con fare imbarazzato.
Si sentiva debole, stanca..E non sapeva nuotare.
Aveva bisogno di lui. La consapevolezza del pensiero le arrossò ancor di più le guance.

Seguì con lo sguardo Subaru, mentre si alzava in piedi e si toglieva la giacca con un movimento fluido.
Quando lui prese fra le mani l'orlo della sua maglietta rossa, lei lo guardò con perplessità.
Capì con un secondo di ritardo cosa stava per fare.
Poi la sua maglietta finì sul pavimento.

Yui spalancò gli occhi a poco a poco e il suo viso si incendiò di imbarazzo, mentre Subaru la guardava dall'alto, sovrastandola,
con il petto tonico in bella vista.
-Su-Subaru, che stai...-.  Sussurrò la ragazza, allibita. Lui si accovacciò di fronte a lei e le strinse il mento tra le dita,
 impedendole di voltare la testa dall'altra parte.
Yui allora tacque, mentre un fremito le percuoteva il cuore, e badò a guardarlo in faccia e non...altrove.
-Dovevo restituirti un favore-. Disse, a mo' di spiegazione. Inclinò un poco la testa di lato, e accennò un sorriso allusivo.
Accidenti...quel dannato vampiro... si riferiva a quando le aveva messo il vestito.
Spalancò la bocca e gli scoccò un'occhiataccia, tra l'indignazione e la vergogna.
-Mi dispiace per l'abito-. Disse poi d'impulso.
Subaru lasciò la presa sul suo mento, e  sorrise amaramente.
-è di questo che ti preoccupi? Non è stata colpa tua-. Si rabbuiò.
Yui si morse la lingua, maledicendosi per essersene uscita in quel modo.
-Un ricordo in meno. Meglio così-. Sussurrò lui, con occhi assenti.
Quell'espressione smarrita la commosse.
Senza sapere bene cosa fare, avvicinò il viso al suo.
Gli occhi del vampiro si riaccesero all'istante, e i loro sguardi si incrociarono, ora alla stessa altezza.
Silenzio.
Yui tenne gli occhi fermi nei suoi, decisa a non demordere. Era imbarazzata e frustata, ma non voleva darlo a vedere.
Le piaceva la stretta vicinanza fra loro, non voleva che lui si allontanasse, perciò sostenne la lotta silenziosa contro i suoi occhi suggestivi e intimidatori.
Poi, ad un tratto, Subaru corrugò le sopracciglia, e le sbuffò in faccia.
-Allora? Intendi tenerti quello straccio addosso?-. Domandò, prima di rialzarsi.
La ragazza abbassò lo sguardo e si sentì molto accaldata. Probabilmente non aveva vinto nessuno.
-S-Si...-. Sussurrò, vergognosa.
Alzò lo sguardo su di lui per vederne la reazione. La stava fissando...confuso. Yui batté le palpebre perplessa, e lui cambiò espressione, sulla difensiva.
-Come vuoi-. Disse secco.
Oh, perché sembrava arrabbiato?
Il vampiro si slacciò il bottone dei pantaloni neri e abbassò la cerniera.
Lei strabuzzò gli occhi e li fece guizzare altrove, rossissima in volta.
Accidenti...intendeva sul serio.. spogliarsi completamente? Come...come aveva fatto con lei?
L'inibizione le attanagliò lo stomaco in una morsa.

Ad un tratto, vide qualcosa cadere a terra al margine del suo campo visivo, così azzardò a guardare di sottecchi verso di lui.
E lo vide con indosso solo dei bermuda aderenti neri. Ora, anche le gambe lunghe e sode erano scoperte. E...
Sbarrò gli occhi, scioccata.
Poi udì un tonfo, e subito dopo le si riversò sopra un'onda di gocce d'acqua.
Il vestito si inzuppò e i capelli si bagnarono abbondantemente.
Strofinò in fretta gli occhi e guardò dritto davanti a sé, con una smorfia.
Proprio in quel momento, Subaru appoggiò i gomiti vicino ai fianchi della ragazza, e avvicinò il viso al suo.
Dalle punte dei suoi capelli fradici caddero grosse gocce, che scivolarono fredde giù per il collo di Yui. Un brivido le percorse il corpo.
-Su, vieni-. La invitò con voce suadente. Una lingua di piacevole calore le lambì il ventre, mentre annuiva piano con il capo.
Subaru allora le afferrò il bacino con le mani grandi, ma delicate, e la fece scivolare lentamente nell'acqua.
Era un vero toccasana: le bollicine fresce le avvolsero e accarezzarono la pelle, nonostante fosse in gran parte vestita.
Titubante, circondò il collo di Subaru con le braccia, faticando un po' a muovere quello destro. Lui la inchiodò con lo sguardo.
Aveva le mani salde ai suoi fianchi, e la teneva galla.
Yui non doveva più preccuparsi del rischio di annegare. Ma non sapeva comunque nuotare. E lui era lì con lei.
Sentì il petto gonfiarsi di piacevole sicurezza.
-Ehi, rilassati, non ti lascio andare-. Sussurrò Subaru. I loro nasi si sfiorarono un attimo.
Yui allora si accorse di avere le spalle rigide. Cercò di rilassarle, intuendo il motivo del perché fosse così tesa.
Nonostante l'acqua fresca, la sua pelle doveva scottare.

Un braccio del vampiro le circondò il bacino, mentre con l'altra mano le sfiorò il gomito destro, appena sotto la superficie d'acqua.
Praticamente Yui si ritrovò stretta contro il suo petto.
Lui iniziò a sfregare piano con le dita la pelle tumefatta, mentre delle ciocche bagnate dei suoi capelli le solleticavano la fronte.
Lei allora, con esitazione, nascose il viso nell'incavo del collo di Subaru. Poteva percepire il fluire del sangue sottopelle, e sentirne il buon profumo.
Lui si irrigidì, ma continuò a lenire la ferita del braccio.
-Quando siamo arrivati...E ho capito cosa voleva farti...Come ti aveva già ridotto...-. Sussurrò ad un tratto, con voce incrinata...dal turbamento? Lo shock?
La ragazza udì sospirarlo piano, e tacque, in attesa che continuasse a parlare.
-...Ho capito che non avrei voluto vederti in quello stato. è stato mio padre, ma sarei potuto essere stato io a farlo, o qualcun'altro.- Continuò, con voce sempre
più bassa.
Yui allora alzò la nuca e lo guardò negli occhi, e così fece lui. Sembrava abbattuto, stanco.
Le sue dita si fermarono, e si guardarono in silenzio, a pochissima distanza.
-Il fatto è che ho capito...che non voglio più farti del male.-. Confessò, serio.
Yui spalancò gli occhi, e si sentì sciogliere da dentro,nel profondo.
Poi, fece sbocciare un sorriso timido, imbarazzato...Felice.
-Grazie, Subaru-kun-. Sussurrò, con gli occhi lucidi di emozione.
Subaru sgranò un poco gli occhi, poi, grugnendo, si avventò sulle sue labbra.
Yui ansimò, ma lo lasciò fare, chiudendo gli occhi.
C'era un qualcosa di disperato, urgente, in quel bacio.
E, prima che se ne fosse resa conto, si ritrovò a ricambiare, spingendo le labbra verso le sue, umide, morbide.
Lo sapeva. Lo sapeva che erano cambiati.
Sapeva di amarli.
Forse, non sapeva se loro amavano lei.
Ora, aveva una
certezza.

Subaru allontanò le labbra, lentamente, e schiuse le palpebre.
-Sarà stato per questo motivo, che ho chiesto agli altri di poterti fare io il bagno-. Sussurrò, con le sopracciglia corrugate.
Yui si lasciò andare in un sorriso ilare, mentre le braccia del vampiro le circondavano il bacino, forse con troppa forza.
-è meglio se ora ti lascio andare-. Disse lui, con un luccichio negli occhi.
Allontanò il corpo dal suo, e Yui sentì una fitta di delusione.
Il vampiro non la guardò, e la spinse verso il bordo della piscina. Poi la issò sul pavimento ghiacciato, e un brivido le fece inarcare la schiena.
Yui ritirò le gambe, piegandole di lato.
La sensazione rigenerante dell'acqua svanì: si ritrovò accaldata, le labbra gonfie, i capelli bagnati appiccicosi e il vestito zuppo incollato alla pelle.
-Va' a cercare Reiji, così potrai asciugarti e cambiarti.-. Disse Subaru, appoggiandosi con i gomiti sul bordo piscina, ma senza uscire dall'acqua.
-Tu non esci?-. Gli chiese la ragazza, confusa. Lui accennò un sorriso.
-Vuoi che esca?-. Inarcò un sopracciglio, allusorio.
Oh, giusto. Forse era meglio che non lo vedesse semi nudo. Fece una risatina imbarazzata e si alzò, scuotendo la testa.
Incerta, si diresse verso la porta, mentre il vestito gocciolava vistosamente. Non che le importasse.
Si voltò per guardare un'ultima volta Subaru, ma lui era sparito.
Per ora.
Yui uscì dalla stanza, sorridendo.

Angolo autrice:
Sono tornata!!
 E non me ne andrò per ora ;)!
Come avrete intuito, ho deciso di spezzettare il finale...in capitoli abbastanza lunghi, come potete già vedere da questo xD
Comunque, diciamo che, più che capitoli...sono dei mini-finali.
Infatti, ho voluto cominciare da quello con Subaru ^-^ e spero tanto che vi sia piaciuto, e che sia riuscita a far capire il cambiamento
del nostro vampiro <3 (e che cambiamento ahahaha)
Ringrazio tantissimissimo le otto (ottooo *o*)  ragazze che hanno recensito il capitolo precedente, e che mi hanno schiarito le idee su come proseguire. Spero apprezziate la mia scelta voi in primis, e poi anche gli altri lettori!
Non sono ancora pronta a lasciarvi, sono decisa a farvi (ancora :D?) emozionare!
I ringraziamenti veri ci tengo a farli bene alla fine (della fine xD) di questa storia, quindi per favore ...non datemi dell'insensibile,
o dell' ingrata >-<"...
Perché sopratutto, senza di voi, senza voi tutti, questa storia non sarebbe arrivata fino a questo punto.
Ora vi lascio, e ci 'vediamo' al prossimo capitolo... che, secondo voi, di chi potrebbe mai parlare? ;)
Arrivederci a tutti <3.















































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Capitolo 18
*** Reiji-Finale ***


Reiji-Finale Fu piuttosto imbarazzante.
La giovane Yui, fradicia e malandata, stava percorrendo il corridoio per arrivare allo studio di Reiji, lasciando dietro di sé una scia d'acqua che rese il pavimento scivoloso. Sperava di trovare lì il vampiro, in modo da non aver fatto tutto quel macello in corridoio per niente.
Ad un tratto però, il vampiro si materializzò davanti a lei, dal nulla,con in mano un asciugamano bianco e pulito.
La ragazza si lasciò andare in una breve risatina nervosa mista ad incredulità, e si attorcigliò tra le dita una ciocca di capelli bagnati.
Non poteva negare di essere su di giri. Evitò di soffermarsi sul perché.
-Immagino tu abbia finito di fare il bagno-. Constatò seccamente il vampiro, con un sopracciglio inarcato. Gettò un'occhiata torva alla pozza d'acqua ai piedi di Yui.
Lei arrossì e abbassò gli occhi, colpevole. -Si, ehm...Subaru-kun mi ha detto di cercarti...per.. cambiarmi-. Sussurrò, sfoderando un sorriso timido.
Sentì Reiji sospirare. -Gli avevo consigliato di portare con sé il cambio proprio per evitare situazioni del genere-. Disse irritato.
Yui alzò lo sguardo e sfregò le gambe fra loro, imbarazzata. Lui la guardò un lungo attimo in silenzio, raddrizzandosi gli occhiali sul dorso del naso.
-Siccome non vorrei che bagnassi anche il mio studio, preferirei che andassimo nella mia stanza-. Asserì sardonico.
Yui spalancò gli occhi, vergognosa, e arricciò la ciocca fra le dita mentre lui la oltrepassava. Non era mai entrata nella camera di uno dei fratelli.
Fece per seguirlo, curiosa e tesa allo stesso tempo, ma il vampiro si fermò di colpo e lei fece altrettanto.
Reiji si voltò verso di lei, pensieroso. -Mmh-. Mormorò assorto. Yui batté gli occhi, perplessa.
-Tieni questo-. Le disse, lasciando cadere l'asciugamano dalle mani. Yui lo afferrò all'ultimo momento, confusa.
Poi, senza preavviso, il vampiro si chinò su di lei e la prese in braccio.
Yui lanciò un urletto di sorpresa. Ma che accidenti...
-Onde evitare che tu bagni ancora qualcos'altro...a parte me in questo momento.-. Disse aspramente, scoccandole un'occhiata di disapprovazione.
Yui non riuscì a trattenere un sorrisetto giocoso.
Si sentì nuovamente accaldata. E felice.
-Non prenderti gioco di me, Yui-. L'avvertì cupamente. Lei distolse lo sguardo dai suoi occhi rossi vicini, sentendosi sprofondare.
Perché era così nervoso? Arrabbiato? ...Rigido?
Non avrebbe voluto che Heinz scomparisse? Avrebbe preferito che lei si fosse sacrificata?

Percorsero in silenzio il tragitto fino alla sua camera. L'unico rumore proveniva dai mocassini neri di Reiji, nel momento in cui slittavano sul pavimento, evidentemente aventi la suola bagnata. Guardandolo di sottecchi, Yui poteva scorgere una vena pulsargli all'altezza del collo.
Sospirò piano: non prevedeva una riunione piacevole e rassicurante come quella con Subaru.
L'aria negativa emanata da Reiji era così opprimente da non farla riuscire a concentrare sull'incontro di poco prima. In effetti, avrebbe preferito...
Si ridestò  dai pensieri quando le gambe smisero di oscillare.
Il vampiro si era fermato davanti ad una porta. Mise la ragazza giù con ben poca delicatezza, per poi girare la maniglia.
La sua camera non era molto lontana da quella di Yui.
-Questa è la mia stanza-. Indicò con una mano l'interno, lasciando passare prima lei.
Oh, ecco ritornare il Reiji composto ed educato
.
La giovane accennò un sorriso e si guardò intorno: l'arredamento rifletteva pienamente la persona che ci viveva.
Il pavimento era scuro, tendente al grigio, mentre le pareti erano di un bianco immacolato.
A regnare nella stanza c'era un enorme letto matrimoniale, con la testiera di pelle rossa, un colore molto simile alle iridi del vampiro.
Di fronte al letto, vi era una finestra del suo stesso diametro, e molto alta. I due lati dell'infisso erano ornati da lunghe tende di velluto rosso,
strette al centro da una cordicella nera. La finestra offriva una vista sul cielo limpido e una schiera di alberi.
In fondo alla stanza, infine, giaceva un separè di legno chiaro, intagliato di un motivo particolare.
La stanza aveva un'aspetto elegante, ordinato...
Ma.. rigido e...privo di significato?.. Espressione?
Yui osservò ogni dettaglio con l'asciugamano stretto contro il petto, e sospirò piano.
-è bella-. Sussurrò poi schiarendosi la gola, dopo essersi accorta che Reiji la stava fissando.
Lui inchinò il capo in modo educato e poi, indicando il separè dall'altra parte della stanza, disse autoritario -Vatti ad asciugare-.
-Ma dovrei spogliarmi- Volle replicare la ragazza, a disagio, ma si trattenne dal farlo. L'espressione del vampiro non ammetteva obiezioni.
Si costrinse ad annuire con la testa ed andò dietro il separè. Sgranò un poco gli occhi, scoprendo la presenza di un armadio, nascosto dall'altezza della parete mobile.
Si guardò alle spalle, furtiva.
Reiji non era il tipo da sbirciare, giusto? Tese le orecchie: nessun rumore. Forse si era seduto sul letto, nell' attesa?
Sperò fosse così. Il Reiji alterato non le piaceva affatto.

Si spogliò con fatica: il tessuto dell'abito era appiccicato alla pelle, non riusciva a muovere bene il braccio destro, le tempie continuavano a pulsare..
e la consapevolezza di avere Reiji a pochi passi di distanza le metteva addosso disagio e vergogna.
Quando il groviglio di vestiti cadde a terra con un tonfo, Yui passò ad asciugarsi con il panno morbido.
Sorrise, beata della sensazione di libertà.
Togliendo quell'abito, le parve come di privarsi della sofferenza e l'oppressione accumulate negli ultimi avvenimenti.
Le cose, ora, sarebbero andate meglio.

Finito anche con l'asciugamano, contemplò con disappunto il suo intimo bagnato.
Beh, non si sarebbe tolto anche quello.
Sorrise nervosamente. Poi l'assalì il panico.
Che...che si sarebbe messa? Sbarrò gli occhi: non poteva farsi vedere così da Reiji, per la miseria!
-Yui, hai finito?-. Udì la voce del vampiro dall'altra parte del separè. Sembrava...spazientito.
Diamine.
 -Ehm, si...quasi-. Farfugliò a voce alta, con un braccio avvinghiato a circondarle il bacino.
Si guardò attorno, sperando nel miracolo che comparissero i suoi vestiti puliti dal nulla.
Perché non aveva intenzione di rimettere quell'abito stracciato.
-C'è qualcosa che non va?-. Continuò a chiedere lui, quella volta in tono maligno, beffardo. Lo sapeva.
Yui strabuzzò gli occhi e, in quell'esatto momento, avrebbe voluto incenerirlo con lo sguardo.
Ma ingoiò il groppo amaro e decise di non ribattere.
I suoi occhi guizzarono sull'armadio. E un pensiero azzardato la folgorò.
...Si sarebbe vendicata di lui in un altro modo.

Udì Reiji schiarirsi la gola, prima che proferisse freddamente -Yui, visto che non rispondi devo presumere che hai finito, ormai. Ti do dieci secondi.-.
La giovane spalancò la bocca, allibita.
Era una sfida?
-Sono già nove.-. Oh, cavolo. Sì, lo era.
Yui si precipitò sull'armadio e aprì un'anta scura con irruenza. Venne investita dal profumo familiare del vampiro.
-Otto.-. La giovane prese a frugare tra le camicie bianche appese alle grucce. -Sette-. Aprì un cassetto, facendo scorrere lo sguardo sulle cravatte ben piegate.
-Sei.-. Tastò il tessuto pregiato di alcune giacche impilate ordinatamente su un ripiano.
-Cinque.-. Udì il ticchettio dei suoi passi . Ah!
Guardò in basso: le scarpe erano la sua ultima preoccupazione.
-Quattro-. Rabbrividì, sentendo la voce del vampiro farsi sempre più cupa. E vicina.
-Siamo a tre,Yui. Perché non esci?-. La schernì lui da poca distanza.
Con la mente in tumulto, Yui strappò via da una gruccia la camicia candida. Poi se la infilò e la abbottonò in fretta e furia.
Era così lunga da arrivarle quasi al ginocchio. Meglio così.
Tirò un sospiro di sollievo.
-Sono...-. Cominciò a dire, trionfante, ma si ammutolì nell'istante in cui il separé venne scaraventato via.
Soffocò un gemito di sorpresa misto a paura, e si appiattì contro la parete fredda alle sue spalle.
Ed eccolì lì, Reiji, con un ghigno sul volto e un braccio steso di lato, ad indicare la presa sulla parete mobile, scagliata oltre il letto matrimoniale.
Poi però il vampiro si pietrificò, inchiodandola con sguardo indecifrabile.
Yui allora si avvolse il ventre con le braccia e strinse le cosce, tra il compiacimento e l'imbarazzo.
Sussultò quando lo udì ridere di gusto, con una mano davanti alla bocca e uno scintillio insidioso negli occhi.
-Cosa c'è da ridere?!-. Sbottò la giovane, piccata.
Stava decisamente giocando col fuoco.
Reiji allora le si avvicinò lentamente, senza abbandonare il sorriso imprudente.
Quando le loro gambe si sfiorarono, lui si chinò e le prese il mento fra le dita, puntellandosi su un gomito contro la parete, a una spanna dalla nuca di Yui.
-A parte il fatto che sei incredibilmente deliziosa quanto sconsiderata ad indossare una mia camicia...-. Iniziò a sussurrarle, passandosi la lingua sui denti
in mostra.
-...Il tuo intimo non si è asciugato e la camicia è trasparente, quindi ti vedo comunque, Yui.-. Concluse provocatorio. I suoi occhi le percorsero il corpo,
e brillarono compiaciuti.
Oh. Yui sgranò gli occhi, e percepì la pelle scottare.
Aveva vinto lui.
E lei gli aveva servito la vittoria su un piatto d'argento.
Lo spinse via col braccio buono, decisa a dileguarsi al più presto da quella situazione frustrante.

Sentì il sorriso del vampiro contro un orecchio, mentre le avvolgeva i fianchi con un braccio e l'attirava a sé.
-Lasciami...-. Cercò di ribellarsi Yui, facendo una smorfia.
Ovviamente lui non l'ascoltò, e la spinse contro il letto.
La ragazza si ritrovò distesa sulle lenzuola bianche. Si drizzò subito appoggiandosi sul gomito sano, e rivolse a Reiji una smorfia.
Lui però non la stava guardando in faccia.
-Smettila di guardarmi!-. Esclamò imbarazzata, ricordandosi all'istante dell'intimo ben visibile sotto la camicia.
Prese il cuscino più vicino da un lembo, e lo lanciò contro di lui, chiudendo un occhio.
Reiji lo afferrò prontamente con le mani e affilò lo sguardo, buttando altrove il cuscino.
Si sedette sul bordo del letto e tirò su la ragazza, prendendola per il gomito.
-Vuoi proprio farti punire?...Dopo quello che ti è già capitato?-. Le chiese, improvvisamente serio.
Anche sul volto della giovane sparì ogni traccia di ilarità. Deglutì un groppo in gola e abbassò lo sguardo, tacendo.
-...Sono costernato, Yui. Non avrei voluto che Karl fosse arrivato a quel punto, né che lo avessimo fatto noi.-.
Lei lo guardò dritto negli occhi, improvvisamente cupi.
-Ma...come ci avete trovato? Cosa è successo?-. Domandò la ragazza, a voce bassa.
Faceva male dover rammentare i momenti di lucidità e gli scorci confusi di quella notte, ma voleva...avere le idee chiare.
Reiji lasciò la presa, e lei si accomodò affianco a lui, pronta ad ascoltarlo.
-Quando la luna si colorò di rosso, cominciammo a capire cosa Karl stesse tramando. E mi sento ancora uno sciocco a non averlo intuito subito,
lasciandoti sola con lui...-.
-Non è stata colpa tua. Non potevi saperlo-. Cercò di rassicurarlo Yui, vedendo l'abbattimento nella sua voce, gli occhi, la postura.
Lo scrutò colpita, consapevole del fatto che Reiji non stava reprimendo le sue emozioni.
-Pensavo volesse solo parlarti di noi, o lanciarti avvertimenti.. Non credevo si sentisse così minacciato.-. Continuò con le sue riflessioni, senza guardarla.
-..Anche se, meditavamo vendetta contro di lui da molto tempo. Probabilmente l'avremmo ucciso come e comunque.- Asserì, implacabile e freddo.
Yui sbatté le palpebre. -Alla fine, io e Ayato abbiamo cercato gli altri fratelli, e ci siamo inoltrati nella villa per trovarti. è stato piuttosto semplice, considerato
il buon odore che emani.-. Le gettò un'occhiata, pragmatico. Yui si trattenne dal sussultare.
- Non eri un gran spettacolo. Ayato venne a soccorrerti, mentre noi altri allontanammo Karl. Era furente, e ci urlò contro che lui era il Capo dei Vampiri indiscusso. Con una scheggia di vetro conficcata nel collo, non poteva far altro che gridare. Subaru lo picchiò, poi Raito li diede fuoco.
Desiderava farlo evidentemente, visto che aveva con sé un accendino.-. Spiegò il vampiro, impassibile, con lo sguardo perso nel vuoto.
Anche Yui si assentò per qualche secondo.
Quando la fitta di sofferenza sparì, si riprese. -E..e come avete fatto con.. l'evento?-. Domandò, spezzando il silenzio.
-Io e Shu ci siamo preoccupati di mandare via gli ospiti, un branco di insulsi vampiri alla mercé di Karl-. Rispose lui, con evidente disprezzo.
Yui non seppe cosa pensare a riguardo.
-E io...quanto ho... dormito?-. Chiese, incerta. -Undici ore, all'incirca.-. Rispose prontamente il vampiro, drizzandosi gli occhiali.
-Ti avevo lasciata nella tua camera, ma Subaru ha voluto portarti con sé nella sala della piscina.-. Aggiunse con indifferenza.
La giovane arrossì un poco.

Reiji si mosse sul letto, catturando la sua attenzione. Sembrava nervoso.
Lui la guardò negli occhi, con espressione seria.
-Ora che non c'è più un Capo dei Vampiri, devi stare ancora più attenta, Yui.-. Proferì, con il tono carico di ammonimento.
Eh? Che cosa voleva dire?
Il vampiro si alzò dal letto, e si sporse per tirare su anche lei, senza guardarla.
-Aspetta Reiji-kun, cosa volevi dire?-. Gli domandò, confusa.
Karl non c'era più. Non rischiava più nessun pericolo...giusto?
-Niente. Ti sto solo avvertendo.-. Si limitò a dire lui, elusivo.
La fece voltare e le mise le mani sulle spalle, facendola avanzare fino alla porta chiusa.
Era davvero solo un avvertimento? O alludeva a qualcos'altro? A Yui sembrò di sfuggirle qualcosa.
-Su, ora vai a vestirti decentemente-. La congedò il vampiro. Non tanto giocosamente.
Yui fu sul punto di replicare, quando una forte botta al sedere la fece ammutolire.
Girò la testa lentamente, con gli occhi e la bocca spalancata.
Reiji la stava fissando maliziosamente, con una mano abbassata verso di lei.
La...la...l'aveva sculacciata?!
Si pietrificò, mentre il suo corpo si incendiava.
Il vampiro si chinò, avvicinando le labbra ad un suo orecchio.
-Considerala come la tua punizione, Yui.-. Proferì cupamente, e la ragazza distinse chiaramente lo schiocco della lingua contro il suo lobo.
Lo schiocco si riverberò nel ventre in un piacevole calore.
Sobbalzò all'istante e si allontanò da lui con veemenza, esterefatta.
La natica sinistra le pizzicava. Doveva averla colpita proprio con violenza.
Spalancò in fretta e furia la porta, e ci mancò poco che la sbattesse in faccia a Reiji.
Uscì a grandi passi nel corridoio, mentre udiva la risata genuina del vampiro alle sue spalle.
Che frustrazione!
Si voltò, con la pelle cocente. Avrebbe avuto anche lei una soddisfazione.
-Sai cosa, Reiji-kun? Mi piaci molto di più così.-. Affermò, provocatoria.
Lui sgranò gli occhi, immobilizzandosi sull'uscio.
Compiaciuta, la giovane si incamminò lungo il corridoio, percependo lo sguardo del vampiro perforarle la schiena.

Infondo però, la pensava veramente in quel modo.


Angolo autrice:
Buondì :)
Allora, pensavo di pubblicare questo capitolo ieri, in onore del mese che la mia storia ha compiuto da quando è stata pubblicata (*o*),
ma la scrittura mi porta via un sacco di ore >-<"
E quindi niente, eccomi qui con il finale di Reiji...Come vi è sembrato? (:
Ho (quasi) intenzionalmente alternato scene comiche a scene serie, anche se a me nel complesso sembra piuttosto imbarazzante
ahaahah xD
Spero che non vi abbia deluso o che ç.ç
E...non so se ci avete fatto molto caso...all'avvertimento di Reiji..
;]
Vabe' vabe', ringrazio calorosamente gli utenti che visitano i miei capitoli, i lettori silenziosi, e quelli che hanno inserito la mia storia tra
le seguite o preferite *----*, e infine le ragazze che recensiscono (finora sempre con bellissimi e tenerissimi complimenti o battute davvero epiche! xD) <33
A presto!! (eheheh, chi sbucherà fuori?)
La vostra _piccolascrittrice_ .

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Capitolo 19
*** Raito-Finale ***


raito finale Era impossibile resistere a quel richiamo.
Lontano..
..Dolce..
..Malinconico..
..Ipnotico.

Con indosso la maglietta rosa aderente, i pantaloncini pratici e i comodi stivali; Yui percorse i corridoi puliti e silenziosi, lasciandosi orientare dalla melodia,
sempre più distinta, soave, irresistibile.
Bianco, nero. Nero, bianco.
Ancor prima di salire l'ultimo gradino, la giovane già immaginava di vederlo, proprio .

Si fermò dinnanzi una porta, ascoltò le note lievemente attutite provenienti dalla stanza. Voleva vederlo suonare.
Sentì un formicolio dappertutto, e un fiotto di calore imporporarle le gote.
Allora girò la maniglia, piano, timorosa che lui smettesse di accarezzare la tastiera non appena l'avrebbe vista.

Ed eccolo là, proprio come immaginava.
Raito aveva la testa leggermente china, il volto nascosto dalla visiera dell'elegante cappello. Indossava una camicia bianca, con i primi due bottoni liberi dalle asole,
lasciando così scorgere il collo marmoreo. Da sotto il colletto della camicia, si allungava una sciarpa fina e nera, che risaltava sul tessuto grigio di un gilé aperto.
Le spalle erano rilassate, e le dita scorrevano fluidamente sui tasti.
Yui rimase ferma sull'uscio a fissarlo, avvolta dalla melodia, mentre lui continuava a suonare, senza accenno di esitazione.
Probabilmente, era così preso dalla sua musica, da non essersi ancora accorto della presenza della giovane.

Le tende della finestra erano chiuse in modo da lasciar filtrare solo poca della luce pomeridiana, cosicché i raggi rischiaravano il vampiro e il pianoforte,
ma non dove si trovava Yui, lasciandola così nella penombra.

La ragazza ne emerse lentamente, senza però riuscire a rompere l'incanto della melodia, che le stava annebbiando i sensi.
Quando posò i palmi delle mani sulla coda del pianoforte, Raito si interruppe.
Ma Yui si sentì ancora confusa, e il cuore le tremò.
E allora capì, che era il vampiro ad incantarla, non la sua musica.
-Raito-kun-. Quasi boccheggiò, colpita dalla rivelazione.
Lui alzò subito il viso, e sui suoi occhi smeraldo si infranse la luce, mentre ricambiava lo sguardo.
Yui si trattenne dallo sgranare gli occhi, meravigliata dalle iridi chiarissime del vampiro.
-Finalmente sei venuta da me..Bicchi-chan-. Proferì, serio. La sua espressione parve nascondere una punta di stupore.
Lei sbatté le palpebre, e percepì un piacevole calore diffondersi nel ventre.
Raito esebì un sorriso malizioso e compiaciuto, prima di dirle -Vieni qui-, posando le mani sulle sue cosce.
Yui obbedì, attirata dalla sua persuasione.
Girò intorno al pianoforte, e il vampiro la fece sedere sulle sue gambe.
La giovane lo sentì affondare il viso nei suoi capelli, con veemenza, e inspirare forte. Arrossì violentemente, e lo udì mugolare di piacere.
Poi un braccio le avvolse il ventre, mentre delle dita le scostarono i capelli dall'orecchio. -Vuoi provare a suonare il piano, Bicchi-chan?-.
Le chiese sommessamente, in tono come allusorio.
Yui si ritrovò ad annuire col capo, e strinse le cosce, colta da una vampata di calore che le contorse lo stomaco.
Percepì il sorriso di Raito contro l'orecchio, mentre le prendeva le mani e le faceva sporgere verso la tastiera del pianoforte.
-Spero riuscirai presto a suonare da sola questo brano per me-. Le sussurrò all' orecchio. Yui riuscì solo a emettere un mormorio incomprensibile.
Udì la risatina maliziosa del vampiro carezzarle il lobo.

Si sentiva frastornata e abbacinata, non riusciva che a pensare alle mani di Raito sulle sue e il profumo e il tepore del corpo che l' avvolgeva.
Quando lui fece abbassare le dita sulla tastiera, cercò di concentrarsi.
Un dito di Raito fece pressione sul suo, facendole schiacciare un tasto bianco. Un'unica nota profonda riecheggiò intorno a loro.
-Do-. Sussurrò lui, sfregando piano il naso sul collo di Yui. -Do-. Ripeté lei, reprimendo un sussulto, senza riuscire però a contenere il calore che le si riverberò dentro.
Il vampiro teneva la schiena premuta contro la sua, e la costrinse ad inarcarsi un poco, sotto la sua pressione.

 Continuarono così: Raito che le faceva scorrere le dita sulla tastiera sempre più fluidamente, sussurrandole all'orecchio le note o ammonimenti
del tipo -Attenta, premi con più delicatezza- quando il suono stonava un poco.
Le sussurrava di concentrarsi, ma puntualmente sfregava il naso sulla sua pelle bollente, all'altezza del collo o della clavicola, distraendola non poco.
Quando Yui iniziò a pensare seriamente che la facesse apposta, Raito le leccò un lembo di pelle, dalla bretella della canotta nera fino al mento.
La ragazza soffocò un gemito, e schiacciò con forza i tasti sotto le dita.
Il suono acuto e stonato vibrò nell'aria.
 
Allora sentì di nuovo il sorriso del vampiro contro l'orecchio, mentre faceva allontanare le loro mani dalla tastiera.
-Ahh Bicchi-chan, cosa devo fare con te?-. Domandò, retorico.. tentatore..compiaciuto.
Le soffiò sul collo, e guidò le loro mani sulle cosce della ragazza, sull'orlo dei pantaloncini.
Yui mugolò qualcosa in tono frustrato, il cuore che fremeva, con il calore piacevole che si era irradiato in ogni parte del corpo.
-Allora, cosa vuoi che faccia Bicchi-chan?-. Continuò a chiedere lui, con..aspettativa.
Oh accidenti. Cosa gli avrebbe dovuto rispondere?
Yui si sentì presa alla sprovvista. Fece un sorrisetto nervoso.
-Continua quello che stavi facendo- Fu quasi sul punto di dire, ma rendendosi conto delle parole moleste appena formulate in testa, si morse il labbro inferiore
e avvampò violentemente.
-No-non lo so, Raito-kun-. Boccheggiò vergognosa, guardando dritto davanti a sé.
Lui rise contro i suoi capelli.
-Come al solito, sei pronta per fare quello che voglio, non è vero Bicchi-chan?-. Insinuò, compiaciuto.
Yui corrugò le sopracciglia, poi l'indignazione le infiammò il volto.
Fu sul punto di girarsi e ribattere, ma il movimento improvviso di Raito la ammutolì.
In un secondo, si ritrovò in piedi , con il vampiro alle spalle e le mani chiuse in modo ferreo dalle sue.
Senza darle il tempo di battere ciglia, le liberò le dita e la fece voltare verso di lui bruscamente, afferrandola per un fianco.
-Rait..-. Cominciò a dire lei, confusa, ma il vampiro la spinse contro il pianoforte,con uno scintillio negli occhi, strappandole via la voce.
Yui attutì l'urto contro la tastiera artigliandovi con le dita, producendo note alte e basse stonate.
Serrò i denti e lo guardò in cagnesco, mentre la schiena le pizzicava dolorosamente.
-Che cosa credi...-. Si interruppe nuovamente, perché Raito l' afferrò per le anche e l'appoggiò -quasi con violenza- proprio sulla tastiera del pianoforte,
facendo riecheggiare nell'aria un'insieme caotico e terribile di note.
Yui strabuzzò gli occhi e sbatté le braccia dietro di sé, sulla coda del pianoforte, nel tentativo di stabilizzarsi.
-Fammi scendere!-. Esclamò, con ira mista a sorpresa.
Per tutta risposta, Raito sorrise maliziosamente e le divaricò le gambe, avvicinando il viso arrossato a quello della ragazza.
Le immobilizzò le cosce sotto la sua presa forte e le leccò una guancia.
Yui gli rifilò un'occhiataccia e spostò le mani sul suo petto, nel tentativo di spingerlo via.
-Stai forse cercando di respingermi, Bicchi-chan?-. Domandò lui a bassa voce, provocatorio, senza smuoversi di un centimetro.
Lei fece una smorfia, tra il nervoso e il disperato.

L'insinuazione di poco prima l'aveva ferita.
Non voleva che Raito pensasse a lei in quel modo.
Lo amava.
E avrebbe voluto che fosse stato..veramente.. così anche per lui.

-Su, non fare così, Bicchi-chan-. Disse Raito, come imbronciato. Socchiuse gli occhi e la leccò di nuovo, questa volta vicino alle labbra.
-Raito-kun...-. Fu solo in grado di sussurrare lei, mentre il calore si trasformava in fuoco, e le ardeva dentro, dappertutto.
-Shh...-. Le intimò lui, carezzevole. Allontanò il volto, e sul collo di Yui lasciò una scia di baci.
La giovane strinse tra le dita il tessuto della sua camicia, forte. Si dimenticò a cosa stava pensando. Il fuoco era incontrollabile.

Raito sfregò il naso su un fianco della ragazza, coperto dalla maglietta.
Yui  allora abbandonò la presa sulla sua camicia, e infilò le dita fra i suoi capelli rossi setosi.
-Abbandonati alla lussuria...-. Udì sussurrare il vampiro, in un modo che a Yui venne voglia di chiudere le gambe e stringerle.

Percepì una scia di fuoco percorrerle la coscia, fino all'inguine, attraverso la stoffa dei pantaloncini. Raito la stava baciando anche lì.
Yui tirò con forza i capelli tra le sue dita e reclinò la testa, sospirando piano.
-Abbandonati...al piacere-. Continuò a sussurrarle, con le labbra sull'altra coscia, appena sotto l'orlo dei pantaloncini.

Depositò anche lì un bacio, poi spostò la testa, a un centimetro dal bottone..la cerniera..vicino l'inguine.
I loro occhi si incontrarono un attimo.
Poi Raito si sporse, e sfregò il naso sull'apice tra le due cosce. 

Lo strofinio attraverso i pantaloncini si riverberò a ondate di fuoco e brividi nel corpo di Yui.  
Non riuscì a trattenersi, e gemette di piacere, chiudendo gli occhi.

Quando li riaprì, incrociò quelli di Raito, vicinissimi.
-Abbandonati a ..me-. Le iridi smeraldo brillarono, ipnotiche.
Yui ansimò contro le sue labbra, stordita e concitata.

Si guardarono.
Fecero sfiorare le labbra.
Poi le unirono, più volte.
Prima che se ne rendesse conto, la giovane ancorò le mani sulle spalle di Raito, e lui le strinse le cosce contro i fianchi.

La baciava, e appena allontanava le labbra, Yui ne veniva calamitata, senza riuscire a resistergli, e ne attutiva i gemiti.
Quando il vampiro le mordicchiò il labbro inferiore, lei schiuse le labbra.
E le loro lingue si sfiorarono. Una volta. Due. Con delicatezza.

Poi i baci si fecero più voraci, travolgenti, mentre le lingue si scontravano, e si consumavano a vicenda.

Yui cominciò a sentire le lacrime a fior di palpebre, mentre ricambiava, mentre soffocava nell'incendio.

-Raito-kun, Raito-kun..-. Farfugliò il suo nome, tra un bacio e l'altro, senza capire niente, senza capire perché sentiva il gusto salato delle sue lacrime
sulla lingua di Raito.
Lui allora allontanò il viso, con espressione stralunata, senza più un accenno di rossore sulle guance.
-Devi abbandonarti all'amore, Raito-kun-. Gli disse d'impulso, con gli occhi lucidi, la voce flebile. Perché una morsa le stava attanagliando lo stomaco?
Per un lungo istante, Raito sembrò spaesato, abbacinato. Poi un'ombra oscurò i suoi occhi, e le sue labbra si distesero in una linea dura.
-Non alla lussuria, al piacere. L'amore.. non è solo questo-. Continuò Yui d'impeto, prima che lui...avesse smesso di ascoltarla.
Prima che l' avesse rifiutata.
Prima che avesse continuato a fraintendere quel sentimento. E lei.

Raito si sbilanciò, e i suoi occhi si fecero vitrei, smarriti.
-Bicchi-chan?-. Domandò, con voce incrinata.

A quella vista, Yui sentì una fitta allo stomaco.
Posò le mani sulle spalle del vampiro, e lo fece avvicinare a sé.
Le guance tornarono a colorirsi di imbarazzo, ed ebbe voglia di sorridere.
-Non sono Bicchi-chan, Raito. Sono Yui.-. Replicò a bassa voce, cautamente.
Alzò gli occhi lentamente, timorosa della sua reazione. La sua espressione sconvolta le fece venire un groppo in gola.

Prima che avesse distolto lo sguardo, sconfitta, Raito parlò. -Yui-chan.-. Una sola parola.
E la giovane sentì il petto gonfiarsi di emozione.

Gli occhi del vampiro si accesero di colpo, e la scrutò, d'improvviso pensoso.
-Yui-chan...Devo pensarci un po'.-. Asserì, calcando sul suo nome.
Appoggiò la fronte fredda su quella di lei, inchiodandola con il suo usuale sguardo vitale e indolente.
Sul viso di Yui sbocciò un sorriso timido, e abbassò gli occhi, con le guance rosse.

-Yui-chan...Mi piace.-. Lei alzò di colpo gli occhi sgranati, sondando la sua espressione...contenta. Contenta.
Raito la sorprese ancor di più, quando le scoccò un bacio a fior di labbre.
Calcò il cappello sulla nuca e le sorrise, malizioso.
Yui allora nascose la bocca dietro una mano e distolse gli occhi, avvampando.
Preferì nascondergli la sua espressione felice. 


Angolo autrice:
Buon pomeriggio! Ho appena finito di scrivere il nuovo semi-finale, ed eccomi qui a pubblicarlo ^-^
Ho un mal di testa tremendo, ma spero ne sia valso la pena per scrivere questo capitolo MOLTO azzardato.
Cosa...ehm, ve ne pare? A essere sincera, mi immaginavo questa scena da quando ho iniziato a scrivere la storia
(riconosco di essere una maniaca o - o), e ora mi sono tolta lo sfizio di descriverla!
Spero davvero tanto di non avervi scandalizzato, deluso, o che sia uscita 'fuori' dai personaggi ç.ç
Ho cambiato il rating della storia se avete notato, perché comunque la scena mi sembra (XD) un po' troppo "spinta" per un bollino giallo.
Ma se non siete d'accordo, mi piacerebbe che me lo diceste, provvederò subito v.v
Il capitolo l'ho concluso quasi ...bruscamente, ma non volevo perdermi in altre descrizioni... *coff,coff*
Comunque xD, anche qui si instaura l'inizio di un cambiamento, in questo caso di Raito *_*
E niente...fatemi sapere il vostro parere, qualunque esso sia...Fino ad allora, mi rosicchierò le unghie fino alla carne :3 (T_T)
Beh, mancano tre fratelli! Ora sarà ancora più facile ipotizzare di chi sarà il turno ;)
Ringrazio le ragazze che recensiscono ogni mio capitolo *=*,
un saluto a tutti dalla vostra Piccola Scrittrice <3

































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Capitolo 20
*** Kanato-Finale ***


kanato finale Deglutì. Qualcosa raschiò dolorosamente la gola.

Aveva bisogno di mangiare. O meglio, bere. Ma per mantenere la promessa fatta a sé stessa tempo addietro, si sarebbe accontentata di ..cibo normale.

Yui sgambettò giù per le scale, diretta alla cucina, avvolta da un silenzio surreale. Chissà dov'erano i fratelli?
Raito l'aveva lasciata da poco tempo, dandole un buffetto sulla guancia di cui percepiva ancora il formicolio.
Non le piaceva l'idea di rimanere da sola, sopratutto dopo i momenti carichi di emozioni -arrossì imbarazzata- trascorsi con Subaru, Reiji..e infine Raito.
Ma... sentiva che non avrebbe dovuto cercarli, o trattenere Raito. In particolar modo lui, perché dava l'impressione di essere così..disorientato, come se avesse dovuto schiarirsi le idee dopo quello che lei gli aveva detto.
E come dargli torto? Lei gli aveva scavato nell'anima, ferita e indifesa.
E aveva scovato il tesoro.
E lo avrebbe riportato in superficie, togliendo via la polvere e la terra.

Mentre percorreva il corridoio che portava al salone, sospirò di pura felicità.
Ora aveva più di una certezza.
Molto di più.

Spalancò la porta a doppi infissi del salone, avvertendo all'istante un profumino invitante.
Era già ora di cena?
Entrò nella stanza, illuminata dai raggi del tramonto visibile fuori dalle numerose finestre.

Lo sguardo vagò poco prima di caderle sulla figura seduta sul divanetto centrale.
-Kanato-kun-. Constatò sorpresa, immobilizzandosi.
Il vampiro sedeva composto, con indosso un completo bianco lungo e abbottonato, da cui si scorgevano i bordi di una maglia interna nera.
Al collo era annodata una cravatta rosso scarlatto, su cui giaceva qualche briciola del chinsuko che stava mangiando.
Teddy era proprio al suo fianco, con un brutto squarcio vicino ad un orecchio, da cui fuorisciva il groviglio bianco di stoffa.
Che cosa gli era capitato? E perché lui non se ne stava preoccupando?

Kanato alzò lentamente gli occhi violetti, più accesi del solito.
-Ti vedo bene-. Asserì, dando un'altro morso al biscotto tra le mani. Sembrava... tranquillo.
Yui avanzò, circospetta, ignorando il..complimento? -Perché sei vestito così?-. Gli domandò, vagamente perplessa.
Nello sguardo di lui guizzò un'ombra cupa. La giovane percepì la pelle accaponarsi.
Quel vampiro era così lunatico..
-Ah, già, non ci siamo visti all'evento-. Rispose, ma suonò più come un'accusa. -Ero vestito così. Non volevo cambiarmi-. Aggiunse, scrollando appena le spalle.
La ragazza andò a sedersi sul bracciolo del divano sulla destra, colta da una strana e improvvisa spossatezza.
-Come mai?-Continuò a chiedere, più per non far dilungare il silenzio sceso tra loro che per interesse.
Deglutì un groppo in gola quando Kanato la guardò di traverso.
-Non sono affari tuoi-. Replicò gelidamente. -E chi ti ha detto di poter stare qui?-. Domandò irato. Yui corrugò le sopracciglia, sentendosi ferita.
Perché stava facendo l' intrattabile?
-Avevo fame, e sono scesa..-. Balbettò, scoccando un'occhiata al tavolino imbandito di fronte il vampiro.
Vi era posata una ciotola colma di colorati daifuku dall'aspetto delizioso, un piattino con quache chinsuko e una teiera in porcellana, che esalava un fil di fumo
dal beccuccio.
-Prendi quello che vuoi e sparisci-. Bofonchiò Kanato, mentre masticava l'ultimo boccone del dolce.
Yui ignorò il suo tono di voce e accennò un sorriso grato, alzandosi per prendere un daifuku dal mochi color rosa pallido.
Solo allora si rese conto di quanto fosse affamata.
Si avvicinò al divano e addentò il dolce: il ripieno cremoso di fagioli rossi si sciolse in bocca, insieme alla pasta di riso morbida e saporita. Era divino.
-Mmh-. Mormorò, deliziata. -Gli hai preparati tu?-. Domandò al vampiro, che la stava fissando quasi con perplessità ,dopo aver ingoiato il secondo boccone.
Lui distolse repentinamente lo sguardo, colto a fissarla, e si strinse nelle spalle accennando un sorriso sardonico.
-Certo che no. Sono solo uno dei tanti rimasugli dell'evento.-.
 Yui diede un'altro morso, e arrossì, sentendosi una sciocca. Ovvio: chissà quante altre delizie erano rimaste, intoccate, dopo il brusco chiudere della serata.
Né lei né Reiji avrebbero dovuto cucinare per molto tempo, di questo era sicura.

Quando ebbe finito di divorare il dolcetto, si sentì appagata, ma ancora più famelica.
Si pulì gli angoli della bocca dallo zucchero con le dita, ma rimase ferma sul bracciolo, nonostante ricordasse l'ordine di Kanato.
C'era una cosa che la incuriosiva troppo.
-Cosa è successo a Teddy?-. Domandò, spezzando il silenzio. Alternò lo sguardo dal pupazzo al vampiro, che stava sorseggiando del té da una tazzina.
All'udire quelle parole, Kanato strabuzzò gli occhi, e sembrò sul punto di strozzarsi con il sorso appena ingollato.
La tazzina oscillò tra le sue dita e un paio di gocce strabordarono, macchiando i pantaloni immacolati.
L'occhiataccia che rifilò a Yui le fece rizzare i capelli sulla nuca.
-Non chiamarlo con tale confidenza!-. Ringhiò, sbattendo con violenza la tazzina sul tavolino. Dal manico si diramarono tante piccole crepe.
La giovane sussultò in modo evidente, spaventata dalla reazione del vampiro.
-S-sc-scusa-. Tirò su un sorriso nervoso, drizzandosi in piedi. Accidenti...
Lui affilò lo sguardo e prese fra le mani il peluche, con una tale premura che colpì Yui.

Per un lungo momento, Kanato sembrò scordarsi della sua presenza, mentre accarezzava il capo di Teddy lentamente, e con estrema malinconia.
Lei voltò la testa, nascondendo dietro una mano un sorriso tra il tenero e l'amaro. 
Voleva fare qualcosa per lui. Anche se lui l'avrebbe ferita.
Non importava.

-Kanato-kun..-. Cominciò, con voce incrinata. Si schiarì subito la gola, decisa a parlare con tono più fermo.
-Teddy ha avuto uno spiacevole incidente, non è così?-. Yui tacque all'istante, ascoltando il vampiro, che sembrava più rivolto al peluche che a lei.
Continuava a far scorrere la mano sul pupazzo, come se avesse voluto consolarlo.
...Ma non era realmente Teddy ad aver bisogno di consolazione, vero?
La consapevolezza affiorò lentamente nella sua mente.
-Cosa è successo?-. Domandò piano, in tono gentile. Mosse qualche passo avanti, avvicinandosi al divano sul quale Kanato era seduto.
Lui sembrò non accorgersene, e continuò con il suo movimento, quasi meccanico, della mano, senza guardarla.
Emanava una tristezza infinita.
-Siamo venuti a salvarla, giusto Teddy? E cosa succede? Quel cattivone di papà ti squarcia la testa, non è così?-.
Parlò con tono ostentatamente calmo e infantile, ma a Yui parve quasi di sentire la follia e la rabbia montare dentro di lui.
Deglutì un groppo in gola: stava parlando della sera del ballo. Perché Reiji non le aveva detto niente a riguardo?
-Come dici Teddy? ..Si, lo so, neanche a me è piaciuto, ti avrei vendicato.. ma Raito non mi ha dato tempo-.
Fu evidente la sua presa rafforzarsi sul peluche. E il sorriso maniacale farsi strada sul suo volto.
Oh, dannazione.

Yui si gettò su di lui, preoccupata della piega che stava prendendo la situazione.
Voleva consolarlo. Voleva rassicurarlo.
Voleva riuscire a dargli tutto quello che non aveva mai avuto.
Affetto. Attenzioni. Amore.
Non voleva vederlo ricadere nel vortice della violenza.

Avvolse con le braccia il suo collo, e nascose il viso nello spazio tra la cravatta e il colletto della giacca.
Sotto il suo peso, il vampiro si sbilanciò, e cadde di schiena sul bracciolo, stendendo una gamba tra quelle di Yui, mentre l'altro piede rimase sul pavimento.
La ragazza distinse la pressione delle sue braccia avvolgerle la schiena, e arrossì pensando che lui...si stava lasciando abbracciare.

Annusò il suo buon odore impregnato nel tessuto degli abiti, e percepì di nuovo il calore gonfiarle il petto. Di sicurezza.
E amore.
Sperò fosse stato così anche per lui.

..Ma evidentemente si sbagliava.
Di scatto infatti, le braccia di Kanato risalirono alle sue spalle, e la strattonarono verso l'alto.
Yui si ritrovò così piegata sulle sue cosce, intrappolata fra quelle di lui; gli occhi alla stessa altezza e le spalle strette dalle sue mani.
Lei aveva un'espressione perplessa e le guance rosse di umiliazione, mentre lui gli occhi sgranati e furenti, e la bocca distesa in una linea dura.
-Chi ti ha dato il permesso di toccarmi?!-. Le urlò in faccia, e fu molto più terrificante di quando aveva ringhiato prima, perché lei era letteralmente fra le sue mani.

Yui abbassò gli occhi, lucidi di umiliazione e terrore, senza riuscire a muoversi. Si sentì quasi strozzare.
-Vai a prendere un panno bagnato per pulire i miei pantaloni, prima che ti uccida seduta stante.-. Le sibilò gelidamente, strattonandola di lato.
La giovane finì a terra, picchiando con il gomito destro il tavolino, e urtandovi con il mento.
Il piattino di chinsuko si ribaltò, frantumandosi sul pavimento vicino le sue gambe flesse.

Sentì un ronzio nelle orecchie, e un dolore sordo propagarsi dal gomito ferito fino al collo, facendole reclinare la testa.
Mentre si rialzava a stento, percepì una sgradevole pressione sotto il mento, e le tempie pulsare ininterrottamente.
Calpestò sotto un piede una scheggia di ceramica del piatto, e sentì lo sfrigolio delle briciole di biscotti tra le dita.
-Stupida! Vedi di portare qualcosa per pulire anche questo macello!-. Risuonò nella sua testa ad onde di echi la voce cattiva del vampiro.
Veramente cattiva.
Forse con lui non c'era niente da fare.

Yui sbandò non poco per arrivare alla cucina.
Appena mise piede nel locale, iniziò a singhiozzare, e subito dopo a piangere.
Poi sentì la rabbia e l'umiliazione ribollirle nelle vene, e prese a sbattere ogni anta e cassetto che si trovava a tiro, cercando gli occorrenti per pulire.

Digrignò i denti, mentre riempiva un piccolo secchio di acqua nel lavabo. Quando chiuse il rubinetto, afferrò il paio di panni trovati, e si girò per andarsene.
Non capì proprio perché si fermò a guardare quel cassetto. E non riuscì neanche a comprendere il senso di quello che fece di lì a poco.

Dopo essersi infilata in una tasca dei pantaloncini l'ago e la piccola matassa di filo marrone, si incamminò verso il salone, senza sapere cosa pensare.

Aprì un'infisso della porta, e scoccò solo una breve occhiata a Kanato, che era fermo a pochi passi da lei, con i pugni stretti lungo i fianchi e un'espressione astiosa.
Yui non disse niente né mostrò di essere sorpresa o spaventata dalla sua vicinanza. Era troppo arrabbiata e...determinata per farlo.
Gli passò accanto senza degnarlo di altre attenzioni, posò il secchio vicino al tavolino e si accovacciò, immergendo un panno nell'acqua fredda.

Perché le sembrò di avvertire gli occhi increduli del vampiro perforarle la nuca?
L'ombra di un sorriso compiaciuto passò sul suo viso, mentre ripuliva il pavimento un poco impacciata, visto che era costretta ad usare la mano sinistra.
Pensando al suo braccio destro, sentì infiammarsi d'ira, e prese a pulire con più irruenza.

Non ci mise molto. Nel più assoluto silenzio, quasi si scordò della presenza di Kanato nei paraggi, intento ad incenerirla con lo sguardo,
vista la strana pressione che le sembrava di percepire alla nuca. Quasi.
Abbandonò i panni sul bordo del secchio e si alzò.

Non riuscì a non pietrificarsi, sentendosi soffiare sul collo.
"
Vai a prendere un panno bagnato per pulire i miei pantaloni, prima che ti uccida seduta stante" Quelle parole le rimbombarono in mente,
sapendo che Kanato le era alle spalle.
Si asciugò il viso dalle lacrime, cercando di cacciare indietro le altre in arrivo.

-Teddy è caduto a terra-. Il vampirò parlò con lentezza, sommessamente, in tono vagamente scioccato.
La giovane intuì che quello era il preludio alla follia di Kanato, e gli occhi le caddero sul peluche a terra, vicino alla gamba opposta del tavolino dove lei aveva pulito.
Di tutte le cose che le passarono per la testa in quel momento, Yui disse, in tono fermo -Ora lo aggiusto io-.
 
E senza farsi sopraffare dall'esitazione, fece un passo avanti, e si chinò a prendere il peluche malconcio.
Poi si sedette sul divano ed estrasse dalla tasca l'ago e il filo, senza osare guardare Kanato.
Non lo sapeva. Non sapeva perché lo stava facendo.
Ricucì lo squacio sulla testa di Teddy, infilando l'imbottitura al suo posto, sotto gli occhi scioccati del vampiro, che rimase tutto il tempo in piedi vicino a lei,
zitto e rigido.

Una volta che ebbe finito, Yui alzò lentamente gli occhi su di lui, sporgendo il pupazzo nella sua direzione.
-Fatto. Ecco, tieni.-. Disse, e fu lei stessa a sorprendersi della sua voce concisa. E del suo sorriso soddisfatto, pieno di speranza.

Il modo in cui Kanato la guardò in quel momento la colpì nel profondo.
Non era più furente, non sembrava folle, i suoi occhi non brillavano di violenza, la sua espressione non era malinconica.

..Sembrava sul punto di piangere. Indifeso. Combattuto. Scioccato. Grato. Tutto insieme.
Ma...si sentiva amato?

Visto che il silenzio si allungava, e lui non accennava a muoversi, lo fece Yui.
Si alzò dal divano, si avvicinò a lui e...con le braccia tremanti.. posò Teddy contro il suo petto, proprio sul suo cuore...
...e lo abbracciò. Di nuovo.
Tentò. Ancora.

Ma quella volta lui non la respinse.

Rimasero così per attimi che parvero infiniti: lui rigido, le braccia lungo i fianchi e quell'espressione; lei tremolante, con le braccia avvolte intorno al suo collo
e un sorriso emozionato..
e Teddy: ricucito per bene e stretto fra i due, a non permettere il contatto tra i loro busti.
Ma le andava bene così. Non voleva sostituire Teddy.
Voleva dargli quello che Cordelia non gli aveva dato, e anche di più.

Era pretendere troppo?

-Grazie.-. La voce rauca e bassa di Kanato risuonò nella sua mente, mentre le stringeva la schiena tra le braccia, prima debolmente, poi sempre più forte.
Yui dimenticò all'istante la rabbia, l'umiliazione. Ora sapeva perché l'aveva fatto.
Nascose il volto nell'incavo del collo di Kanato, e lo sentì inspirare nei suoi capelli.

Sì, si sentiva amato.
Kanato sospirò, e la strinse ancora più forte a sé, comprimendo Teddy.

E sì, l'amava.



Angolo autrice:
Buon pomeriggio :)
Allora, inizio col dire che credo che continuerò fino alla fine con questo sistema, ossia che un pomeriggio pubblico il capitolo, quello dopo no; perché sinceramente mi trovo comoda così. Meno mal di testa e più idee chiare su cosa scrivere. Spero non vi dispiaccia ><
Passando al capitolo..cosa ne pensate? In quanto a cambiamenti, a mio parere è il più incisivo, sia per la nostra (disgraziata) Yui,
che per Kanato..Comunque, spero vi sia piaciuto. Non c'è granché di comico né di romantico, ma trattandosi di Kanato penso che sia venuto fuori un finale perlomeno 'decente' X)
Ringrazio al limite dell'asfissiamento tutte le visite per ogni capitolo della storia finora (alla fine vorrò dirvi il numero esatto u.U
-mania personale-), tutti e 72 i commenti e le loro autrici, sempre gentili, simpatiche e dolci! E un ringraziamento va anche a chi ha deciso di mettere la mia fic tra le preferite, ricordate o seguite, e le quattro ragazze che mi hanno inserito tra gli autori preferiti *_*
Non so davvero che dire, considerato il fatto che Diabolik Lovers non è molto conosciuto (e invece merita tantissimo), sto avendo molto più di quanto mi sarei mai aspettata!
*_*
Vabe', non voglio intrattenervi oltre, se vi va, recensite con le vostre impressioni :) (cosa STRAimportantissima e bellissima per me).
Arrivederci <3 dalla vostra Piccola Scrittrice!!
















 










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Capitolo 21
*** Shu-Finale ***


shu finale -Credo che andrò a cambiarmi. Tu resta qui ferma.-. Kanato parlò dall'uscio del salone, inchiodando Yui con occhi autorevoli, anche se il suo tono di voce tradiva nervosismo.
Tra le braccia stritolava Teddy, e il suo viso non sembrava pallido come al solito.
Quel lieve colorito roseo sulle gote sembrava proprio rossore.
Yui si limitò ad annuire col capo, reprimendo un sorriso ilare.
Il vampiro la guardò ancora un attimo, e alla giovane parve di vedere un guizzo di paura attraversargli gli occhi violetti, prima di dileguarsi fuori dalla porta,
quasi con foga.

La ragazza allora non riuscì più a trattenere un sorriso compiaciuto e felice, e anzi, si lasciò andare in una breve risata, vera e liberatoria.
Non rideva così da tanto tempo. Non rideva da tanto tempo. Per cosa sarà stato?
Per il fatto che Kanato fosse sembrato confuso e spaesato quanto Raito, alle sue parole, ai suoi gesti..d'amore?
O per il fatto che da quando si era svegliata, non era stata che sballottata da un fratello all'altro in un vortice di emozioni?
O ancora...perché ora tutto stava andando per il meglio?
..Non doveva temere niente?
Yui si strinse nelle spalle, arrossata, e sospirò di pura felicità.

Mentre gongolava tra i suoi pensieri, decise di mettere a posto i panni e il secchio, convinta del fatto che Kanato non sarebbe tornato nel mentre era via.
 
Spinse con una mano l'infisso socchiuso, e si guardò rapidamente intorno. Nessuna chioma viola in vista.
Uscì rassicurata, e con il gomito buono chiuse la porta alle sue spalle.
Fu in quel momento che si accorse della figura appoggiata contro il muro, proprio accanto a lei. Sobbalzò spaventata.
-Ehi, mi stavi per sbattere la porta in faccia-. Sussurrò una voce assonnata, fin troppo familiare.
-Shu-kun!-. Esclamò la ragazza, scrutando il vampiro con le braccia conserte e un occhio chiuso.
Indossava la sua camicia blu aperta sulla maglia bianca, in abbinamento con i pantaloni bordò, che li calzavano alla perfezione.
-Che-che ci facevi lì?-. Gli domandò confusa, facendo oscillare il secchio in una mano.
Lui spalancò anche l'altro occhio cristallino e si scostò dal muro, passandosi una mano tra i capelli.
-è arrivato il mio turno-. Rispose semplicemente, tornando a guardarla con le braccia conserte e la sua espressione seria.
-Il tuo t..?-. Cominciò a chiedere lei, alquanto perplessa, quando una voce tuonò -Yui!- a poca distanza da loro.
Le parole le si soffocarono in gola, e girò la testa in direzione di un Kanato furente. Restò pietrificata.

-Non ti avevo detto di restare lì dov'eri ad aspettarmi?!-. Scattò, parandosi davanti a lei.
Lo sguardo era affilato e nel pugno stretto lungo un fianco stritolava il povero orsacchiotto. Era tornato ad indossare il suo solito completo.
Mentre lei ingoiava un groppo in gola, lui lanciò un'occhiataccia a Shu.
-Sei proprio una scocciatura, Kanato-. Borbottò il vampiro, infastidito.
In una frazione di secondo, Yui si ritrovò con la schiena premuta contro il suo petto, e un polso stretto da una sua mano. Ma cosa...?
Kanato li fulminò entrambi con lo sguardo. -Sembra essere tornato quello di sempre- pensò la giovane,seccata.

-Ok, d'accordo!-. Sbottò ad un certo punto, irritato, dopo aver sostenuto quella che sembrò una conversazione muta con Shu.

Detto ciò, si voltò senza degnare Yui di un'occhiata, e si allontanò a grandi passi, con fare frustrato.
Lei rimase a fissarlo finché non sparì dalla sua vista, sbattendo le palpebre confusa.

Poi solo l'istante dopo sembrò ricordarsi con chi era e in che modo.
Cercò di voltare la testa per guardare Shu, imbarazzata, ma lui la spinse piano e scivolò al suo fianco, mantenendo la presa sul suo polso destro.
-Non può averti tutta per sé-. Asserì risoluto, guardando nella direzione in cui era scomparso Kanato.
Yui osservò il profilo delicato del viso del vampiro, spalancando gli occhi e arrossendo.
Quindi forse...Kanato sapeva che Shu era lì fuori a..a.. ad aspettarla? E non voleva che.. se ne sarebbe andata con lui?

Kanato si era comportato da viziato. Ma voleva rimanere con lei.
Anche se Shu aveva sempre quell'aria di sufficienza, era venuto. Per lei.


Abbassò gli occhi, e il piacevole calore tornò ad avvolgerla, senza sapere bene se fosse stato per le attenzioni di Kanato o di Shu.
Molto probabilmente, per entrambi.

-Ora vieni con me-. Yui incrociò gli occhi di Shu, che brillarono di una luce misteriosa. Aveva il capo inclinato da un lato, e un piccolo sorrisetto si fece largo
sul suo volto.
-Ah, e non sarà facile incantare me.-. Aggiunse, assottigliando gli occhi.
Cosa? Incantare?
La ragazza ebbe solo il tempo di spalancare gli occhi, prima che lui inziasse a camminare, tirandosela dietro.
Il secchio le cadde di mano seguito da un tonfo, e rotolò sul pavimento.

-Ehi, cosa volevi dire? E dove stiamo andando?-. Gli chiese a raffica, mentre lo seguiva su per le scale.
-Da quando parli così tanto?-. Replicò lui annoiato, senza voltarsi a guardarla.
Yui fece una smorfia, ma non disse più niente.

Ad un certo punto, Shu si fermò nei pressi di un'ennesima rampa di scale, di cui la giovane non ricordava dove portasse.

Il vampiro scrutò con disappunto i suoi vestiti.
-Peccato per quel vestito-. Commentò dopo qualche secondo, risalendo con lo sguardo sul suo viso.
-Per me no- Si ritrovò a pensare Yui.
Quell'abito si associava solo a cose imbarazzanti o angoscianti.
Come quando Subaru glielo aveva infilato.
O come quando Karl Heinz l'aveva stracciato.
E ancora, quando se l'era dovuto togliere, totalmente inzuppato, mentre era in felice compagnia di Reiji.
Scosse la testa e soffocò una risata isterica, cercando di ricambiare lo sguardo impassibile del vampiro dinnanzi a lei.

Shu inarcò un sopracciglio, interrogativo, ma lei si limitò a distogliere gli occhi dai suoi, rossa in viso.
-Beh, immagineremo che tu indossi un altro abito-. Asserì serio, prima di voltarsi e imboccare le scale.
Lei lo seguì, incespicando nei primi gradini a causa del buio.
-Dove stiamo andando?-. Riprovò a chiedere, piano, cercando di nascondere la punta di confusione.
-Queste scale portano al tetto, non ricordi?-. La schernì lui, e a Yui parve un attimo di distinguere i suoi occhi azzurri brillare nell'ombra, fissi su di lei.

Il tetto? La giovane ricordava di esserci salita solo una volta, nel tentativo di scappare dai fratelli.
Lì aveva origliato l'affascinante monologo di Raito, e lui stesso le aveva succhiato di lì a poco, per la prima volta, il sangue, mettendola letteralmente con le spalle
al muro.
Un brivido le percorse la schiena, tra il concitato e l'orrore.
-Perché saliamo sul tetto?-. Le uscirono le parole dalle labbra, perplesse.
Shu ne sembrò turbato, perché allentò la presa sul suo polso.
..O forse era stato solo un riflesso istantaneo, mentre faceva scricchiolare la porta di ferro davanti a loro?

Sicché, la luce della sera li avvolse, insieme al freddo di fine inverno, e Yui mise a fuoco l'ampio terrazzo di mattoni, senz'ombra di sporcizia,
circondato da una fitta serie di sbarre di ferro con l'apice acuminato.
Volgendo lo sguardo al cielo, la luna si stagliava all'orizzonte, quasi piena, grande, e di una pallida sfumatura di rosso.
La giovane non riuscì a non rabbrividire, mentre l'immagine del capostipite con il baluginio rosso sul viso le oscurò la vista.
Battendo le palpebre, il ricordo si dissolse, ma la sensazione di terrore le continuò a bloccare la gola.

Riuscì ad ingoiare il groppo solo nel momento in cui sentì la presa sul polso destro sciogliersi.
Alzò il viso su quello di Shu con una punta di preoccupazione. Lui stava osservando il cielo pensieroso, con una mano tra i capelli.

-Voglio concedermi il ballo che ho rimandato la sera dell'evento-. Disse di punta in bianco, inchiodandola con i suoi occhi seri.
Yui inclinò un poco il capo, accennando un sorriso sorpreso.
Quella sera...
Ricordava bene, e piacevolmente, la vista del vampiro con il violino, le sue mani delicate e la sua musica avvolgente.. il suo sorriso incoraggiante,
le sue iridi accese..
-Se ballo con te non potrò suonare il violino ma...credo potremmo arrangiarci-. Sussurrò lui, sfiorandole i capelli con il mento.
Cercò le sue mani, e Yui gliele porse senza esitazione, mentre il calore crescente sotto la cute la destabilizzava lentamente.
O forse era la vicinanza di Shu?
Le sue dita aggraziate che le stringevano le mani?
I suoi sospiri sul collo, la fronte, la guancia..?
-Sai, ti ho osservato mentre ballavi con...Heinz-. La voce gli si raggelò un attimo. Yui sbatté le palpebre.
-Sei più brava e graziosa di quanto pensassi-. Continuò poi, in tono carezzevole come poco prima.
Lei lo guardò negli occhi, sondando il suo... stupore.
Shu si apprestò a guardare altrove, sciogliendo la presa di una sua mano e sfiorandole distrattamente il mento con i polpastrelli.
Quando sembrò riacquistare la sua facciata impassibile, tornò a guardarla.
In quell'istante, un pensiero la colpì.
-Shu..ti stai trattenendo?-. Yui si morse la lingua, bloccando appena in tempo quelle parole in procinto di uscire, piene di scalpore.

Era questo che intendeva con "incantare"?
Indurre a non...trattenersi?

..Ma.. lei... non stava facendo niente.
E perché lui avrebbe dovuto trattenersi?

-Spero che tu non abbia ballato in quel modo solo perché si trattava di lui-. Le parole diffidenti e fredde di Shu la ridestarono.
Eh?
Yui batté gli occhi, e guardò stranita il volto vicinissimo del vampiro, parzialmente rischiarato dalla luna.
Con la testa leggermente reclinata, e un occhio azzurro avvolto dalla penombra, sembrava quasi macabro.
-Ho odiato ogni singolo momento del vostro ballo. Io sono il tuo maestro, e io solo ho il diritto di danzare con te-.
Parlò scandendo ogni parola, con voce glaciale e piena di superbia.
Serrò un braccio intorno al bacino della giovane, e afferrando la sua mano sinistra, strattonò il braccio fino a farlo distendere.

Yui sentì la testa in panne e la gola secchissima, mentre era inchiodata dagli occhi gelidi quanto ardenti del vampiro.
Dov'era finito il tono dolce, il sorriso caloroso?
Perché ora sembrava essere possessivo? Geloso?

La cosa che capì ancora meno era il fuoco che le ustionava la pelle.

Quando il viso di lui si accostò ad un suo orecchio, si trattenne dallo scattare indietro: l'aria autoritoria che emanava era troppo travolgente.
-Ora danza con me, e dimostrami a chi appartiene la tua capacità.-. Le sussurrò, con quel particolare tono di voce arrogante e tagliente che la fece fremere.

Yui si ritrovò ad annuire piano e a saldare le dita su una sua spalla larga e forte, totalmente remissiva.
Non..non poteva farci niente:era impossibile resistergli.
E lei era stata la prima a capire di sentirsi sicura nelle sue braccia durante il ballo, piuttosto che in quelle di... Heinz.
Non aveva niente da ribattere.

Shu allora allontanò il viso, con le labbra ancora distese in una linea dura. -Nessuna musica   potrà   distrarti-. Sussurrò lentamente, facendo scivolare
un piede indietro. Yui annuì col capo, ipnotizzata, e fece un passo avanti.

E iniziarono a ballare. Al chiaro di luna. Sul tetto della villa. Avvolti dal silenzio.

Il viso, il corpo di Shu era attraversato dalla luce, le ombre, man mano che giravano, ruoteavano. E gli occhi di Yui venivano abbagliati a intermittenza dalla luna.

Lui era la stella, che illuminava la via da seguire, magnetica, immobile.
E lei era il pianeta orbitante, attratto dalla sua forza, sempre in movimento, alla bramosa ricerca della sua luce.
Erano due fulcri, due centri totalmente diversi, distanti. Ma si compensavano a vicenda.
Anche se non si sarebbero mai incontrati.

Dopo una giravolta particolarmente aggraziata, Yui scorse le labbra del vampiro ammorbidirsi, gli occhi farsi ancora più ardenti.

No. Forse si sarebbero potuti incontrare.
Ma come?
La stella poteva allargarsi, e così inghiottire il pianeta nelle sue spire infuocate?

Shu attirò più vicino Yui, e le sfiorò una gote con il naso, mentre volteggiavano con crescente sicurezza e sinuosità.

Sarebbe mai riuscito, il piccolo pianeta colmo di vita, a portarla sulla sua stella? Permettere che il vuoto, l'arido vuoto di quella superficie, si costellasse
della vita del suo orbitante?

Yui intuì che erano arrivati alla fine: Shu piegò le loro braccia unite sul suo ventre, poi le flesse, e lei girò su sé stessa.
E quando i capelli le ricaddero sulle spalle, si ritrovò gli occhi cristallini, per niente duri, impassibili, o freddi, a una spanna dai suoi.
A quel punto, qualcosa parve scattare.

Shu le lasciò le mani, e subito esse si aggrapparono ai suoi avambracci.
Le dita affusolate le accarezzarono le guance, e il vampiro inclinò la testa, sfiorò la fronte con quella cocente della ragazza, con espressione d'improvviso combattuta.

Lo sguardo di Yui parvero convincerlo della scelta.
Le loro labbra si unirono, e le dita di lui scesero fino a stringere con forza i fianchi della ragazza.

Non si stava più trattenendo. Non ne aveva più motivo. Lei era lì, per lui.
Non voleva incantarlo, non voleva costringerlo a fare niente.

Da come ricambiava il bacio, doveva averlo capito.

-Scusami, Yui-. Sussurrò ad un certo punto, contro le sue labbra.
Le diede un altro bacio, per poi dire -Avrei dovuto impedirgli anche solo di concederti un ballo.-. Gli sguardi si incatenarono.
Il suo era serio, con una punta di rimpianto.
Sicuramente non era solo per gli avvenimenti seguiti a quel ballo.
-
... Io sono il tuo maestro, e io solo ho il diritto di danzare con te-. Sul viso di Yui balenò un sorriso.
Lui l'amava. In un modo tutto suo, ma l'amava.

-è passato ormai. Sono qui.-. Sussurrò, sfiorando con la fronte una sua guancia.
Lo sguardo di Shu cambiò di colpo, ma Yui non poté studiarlo perché lui sollevò la testa, posandola sulla sua.
-Si. Non sei debole, sei forte.-. Sentì la flebile affermazione del vampiro, assorto, come se lo avesse detto più per sé stesso.
La giovane rimase un attimo confusa, con la sensazione di non riuscire ad afferrare del tutto il senso di quelle parole.

Poi sentì il petto gonfiarsi di piacere, e non ci pensò più. Fece scivolare le mani dai suoi avambracci alla schiena, e lo strinse a sé come stava facendo lui.

Il piccolo pianeta ce l'aveva fatta.


Angolo autrice:
*Si inginocchia e congiunge le mani*
Vi prego di perdonare il mio enorme ritardo.
Odio rimangiarmi le parole dette, ma non ho davvero avuto tempo per finire di scrivere il capitolo ieri, e neanche questa mattina.
Quindi eccomi qui a quest'ora con un giorno di ritardo, con il finale di Shu.
Per la miseria, spero almeno che la lunghissima ( e di certo non giustificata t.t) attesa sia valsa almeno un po' la pena per questo capitolo
(il penultimo, peraltro...).
Perfavore, se avete critiche e insulti, non risparmiatevi dal farmeli noti. Me li meriterò sicuramente.
Comunque, ora che finirà la fiction mi mancheranno un sacco le recensioni delle ragazze, e in generale l' "aria" che si respira, diciamo.
Soddisfazione ce n'è, e tanta (solo grazie a voi), ma anche la frustazione, per episodi come questi, non manca mai xP. 
Vi dico chiaro e tondo che le idee per un seguito ci sono. E che sicuramente le metterò in atto.
Non so dire quando, ma lo farò, sicuramente quando il nervosismo che mi porta questa fic si smaltirà un po'
(chiamiamola ansia da prestazione xD).
Cavolo, il prossimo capitolo sarà quello finale. NON sarà scritto di fretta, mi impegnerò AL MASSIMO, e ci saranno TUTTI i dovuti ringraziamenti.
Ayato l'ho lasciato per ultimo non tanto per questioni di preferenza (noooo ahahah xD) ma perché comunque alla fine dell'ultimo episodio dell'anime è stato l'ultimo ad essere mostrato ( con il suo mini discorso :Q), e perché mi è sempre sembrato il vampiro principale
(personalissimo parere).
Non so che altro dirvi, aspetterò delle recensioni con la faccia tipo da cane bastonato t.t.

*striscia via carponi*





































 










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Capitolo 22
*** Ayato-FINALE ***


ayato FINALE
Angolo autrice:
Benvenuti al capitolo finale della mia fan fiction "Il risveglio"!
Se siete arrivati fin qui vuol dire che, male che vada, la mia storia vi ha interessato e spinto a leggere
i 21 capitoli finora pubblicati.
1 mese e 10 giorni.
Ed eccoci al 22esimo capitolo. L'ultimo capitolo.
 In che emozioni vorticherà Yui?
Scopritelo in questo finale, nel finale dei finali!
...Ebbene, non voglio indugiare oltre :D
 Noi ci "rivediamo" giù, alla fine del capitolo.
Per ora vi lascio con la foto dell'abito di Yui indossato all'evento, al fianco proprio di Ayato,
in completo bianco <3
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Buona lettura.





La giovane si accasciò contro il petto marmoreo del vampiro, mentre il calore, il piacere, la gioia, la sicurezza...l'avvolgevano. Dolcemente.
Senza permettere al freddo pungente di fine inverno di poter anche solo scalfirle la pelle nuda e candida del suo viso delicato, delle spalle fragili, le braccia magre,
le gambe minute.
Senza lasciare che lo spettro di Cordelia e di suo marito, Karl Heinz, potessero incombere su di lei.
No, non ancora.
Lei era una vampira. Lei era forte. E al suo fianco c'erano loro, i sei fratelli.
Ognuno pronto a proteggerla, a suo modo. E lei era pronta a fare lo stesso, per ognuno di loro.
Non doveva temere niente.

Sospirò piano, e abbandonò ancor di più il corpo contro quello di Shu, che la sosteneva senza sforzo, avendola circondata con le sue braccia lunghe e delicate.
-Yui..-. Lo sentì sussurrare dopo qualche secondo, e la ragazza chiuse gli occhi, per imprimere meglio in mente la meravigliosa voce profonda di lui.
E il suo profumo,emanato da ogni poro della sua pelle, impregnato nei suoi vestiti.
-Yui-. Ripeté, scuotendola appena. Lei si accorse del suo tono quasi ansioso, e mormorò qualcosa di incomprensibile, senza però riuscire a schiudere le palpebre.
Si sentiva così pesante. Debole.
Saranno state le emozioni che la stavano travolgendo, a farla sentire così stanca?

-Non posso credere che tu stia per addormentarti così. Sei peggio di me.-. Sentì la voce piena di scalpore di Shu da sopra la testa, e le parve quasi di percepire
un suo sorriso divertito. Oh, questa non voleva perdersela: Shu che sorrideva.
L'unica altra volta che l'aveva visto fare ricordava di aver avuto l'impellente voglia di fiondarsi su di lui.
Aprì gli occhi con una fatica immane, e alzò il capo. Inquadrò le iridi azzurre del vampiro e l'ormai solo accenno di sorriso.
Sentì crescere dentro una piccola fitta di delusione.
 -Ti riporto nella tua stanza-. Asserì Shu, ricambiando il suo sguardo con fare preoccupato.
Cavolo, che carino che era con le sopracciglia aggrottate.
Poi sentì la presa intorno alla schiena sciogliersi, e batté le palpebre, di scatto vigile e attenta.
Cosa?Perché?
Senza avere il tempo di porsi altre domande, si sentì togliere il pavimento da sotto i piedi, e lanciò un urletto, disorientata.
 
-Non sei tanto leggera, eh?-. La stuzzicò lui, dopo averla caricata su una spalla, e sembrò proprio soffocare una risata, a giudicare dagli strani sbuffi che Yui udiva.
-Cosa stai facendo? Mettimi giù! Sto bene!-. Iniziò a lamentarsi, rossa in volto e frustrata, scalciando in modo patetico.
Si sentiva davvero senza forze.
Il vampiro si limitò a stringere con più forza il braccio intorno al suo bacino, piuttosto vicino alle tasche posteriori dei pantaloncini, ed iniziò a camminare.
La giovane allora lasciò che il mento battesse sulla sua schiena e i piedi sulle sue gambe di proposito, per infastidirlo.
-Yui-. L'ammonì presto, in quel tono che la fece nuovamente fremere.
Imbarazzata, cercò di stare ferma, mentre Shu la sballonzonava giù per le scale.

Le venne un po' di nausea. Con la testa rivolta verso il pavimento, le faceva davvero impressione vederlo ruotare e muovere continuamente.
Lui perlomeno, la distraeva.. provocandola per tutto il tragitto.
La giovane rispondeva sempre dandogli un pizzicotto a un fianco o scalpitando un poco, nascondendogli un sorriso ilare.
Il vampiro sembrò stare al gioco.
Almeno, la tenne sveglia.

Proprio quando Yui riconobbe il pavimento del corridoio ove si trovava la sua camera, Shu la mise giù, con una veemenza che quasi la spaventò.
Finalmente con i piedi per terra, guardò con una smorfia il vampiro dinnanzi a lei.
Poi sentì d'improvviso le gambe pesanti, e appoggiò i palmi delle mani sul dorso della porta della sua camera, alle sue spalle, tentando di sorreggersi.
Cavolo, si sentiva come piombo.
Alzò gli occhi su Shu, abbozzando un sorriso di scuse. Lui la stava fissando con viva apprensione.
-Non hai una bella cera, Yui. Vai e riposati. E dopo raggiuncici per la cena-. Disse autorevole, passandosi una mano tra i capelli.
Il cipiglio sul viso non gli si addiceva proprio.

Accorgendosi di essere rimasta ferma a guardarlo senza dire o fare niente, si apprestò ad  annuire col capo, imbarazzata, e si voltò verso la porta. 
Con mano tremante, girò la maniglia, percependo gli occhi del vampiro perforarle la nuca.
Schiuse la porta, e voltò mezzo busto verso di lui, senza avere niente da...obiettare.
-Ehm...grazie, Shu-kun-. Sussurrò, aprendosi in un sorriso riconoscente.
Non era certo colpa del vampiro se si sentiva così debole, e lui...era stato così... gentile con lei.
Meritava comunque un ringraziamento.
Il vampiro batté le palpebre, e si limitò a scrollare le spalle.
A quell'arida risposta, sul viso di Yui balenò un sorriso sardonico.

-Ora vado-. Si congedò, spezzando un breve e imbarazzante silenzio. La giovane annuì piano, e lui restò a guardarla ancora un secondo, crucciato.
Poi le voltò le spalle, e in quello stesso momento lo fece anche lei, attraversando l'uscio della sua stanza.

Yui chiuse la porta e vi si appoggiò con la schiena, con gli occhi chiusi, restando ad ascoltare il rumore attutito dei passi di Shu lungo il corridoio.
Percepì un senso di vuoto inghiottire pian piano il calore.

-Chichinashi-. La  chiamò una voce, affettuosamente.

Quella voce. Quel nomignolo. Lì.
La giovane aprì di scatto le palpebre, e il suo sguardo venne immediatamente calamitato da un paio di iridi verdi scintillanti, al centro della stanza.
-Ayato-kun-. Le uscì dalle labbra il suo nome, quasi con affanno. I pensieri esplosero in un tumulto.

Lui si alzò repentinamente dal letto e le venne incontro, schiacciandola contro la porta con il suo corpo.
Poi la circondò con le braccia e affondò il viso nei suoi capelli, veemente, mentre Yui strinse tra i pugni un lembo della sua maglia bianca.
Dentro di lei il fuoco tornò ad ardere, sopraffacendo all'istante il vuoto. Inspirò il suo profumo delizioso.
-Mi sei mancata-. Lo sentì sussurrare, e soffiò su una ciocca vicino un lobo, facendola avvampare.
-Dove sei stato, Ayato-kun?-. Gli chiese d'impulso la giovane, nostalgica, premendo il viso nel suo incavo fra il collo e la clavicola, appena sopra l'orlo del cappuccio rosso.
A quelle parole, lui la strinse ancora più forte a sé e inclinò il capo, facendo aderire le loro guance sinistre. Un formicolio piacevole solleticò la cute della ragazza.
- Sono stato via per un po'. Avevo bisogno di..stare solo-. Rispose piano, sfregando distrattamente una gamba fasciata dal pantalone nero con quella di lei.
Oh..Per via di...
Alzò il capo.-..Karl?-. Gli domandò, concludendo il pensiero ad alta voce.
Lui la guardò intensamente, mentre i loro nasi si sfioravano.
Poi un'ombra attraversò i suoi occhi chiari, e li distolse da lei. Yui notò la sua mascella serrarsi.
-Mi sono occupato personalmente di ficcarlo sotto terra-. Sibilò, e dopo qualche attimo volse di nuovo l'attenzione su di lei.
I suoi occhi erano due zampilli verdi ridotti a fessura. Yui rabbrividì un poco.
-Ehi, ora..va tutto bene-. Si apprestò a sussurrare, sfiorando dolcemente il suo mento con una gote, nel tentativo di tranquilizzarlo.
Non le importava di dove avesse sepolto il corpo.. bruciacchiato... del.. capostipite...  No, basta.
L'importante era..era che Ayato fosse tornato, e che potesse... finalmente rivederlo.
Strinse con più forza il tessuto tra le dita, sondando lo sguardo pensieroso del vampiro.

-Sì, ora andrà tutto bene-. Ripeté lui,ma con durezza. Nelle sue iridi vicinissime si riflesse la perplessità dello sguardo di lei.
-Perché non permetterò più a nessuno di toccarti.-. Proferì gelidamente, e la trafisse con lo sguardo.
Yui si sentì all'improvviso concitata, e allo stesso tempo oppressa.
-Perché mi guardi così?-. Pronunciò quelle flebili parole, quasi allibita.
Negli occhi di Ayato ci fu un guizzo di ira, prima che sciogliesse la presa intorno alla sua schiena e le afferrasse con violenza i polsi.
-Non. MENTIRMI!-. Sbraitò furibondo, strattonandola di lato.
Oh no, oh no.
Yui spalancò la bocca e sbarrò gli occhi, terrorizzata. Si sentì strappare via i pensieri insieme ai suoi movimenti bruschi. 
Lui avanzò e le strattonò i polsi, costringendola ad indietreggiare.
Si sentiva così.. debole...
Quando dietro i polpacci sentì il materasso del letto, Ayato la spinse,con occhi rabbiosi, e lei si ritrovò lungo distesa sul letto, con le lacrime agli occhi.
-Non..mentirmi-. Ripeté lui, con voce atona, sovrastandola.
Yui unì le gambe e le flesse, e alzò il busto, sostenendosi sulle braccia tremanti. Dal gomito destro si propagò una fitta d'intorpidimento.
Perché? Perché stava facendo questo?
-Ehi, guardami.-. Si sentì ordinare dal vampiro, e percepì il materasso vicino le ginocchia incurvarsi sotto il suo peso.
Ma la ragazza mantenne la testa china, il volto scioccato nascosto dalla cortina di capelli.
-Ho detto:guardami.-. Sbottò lui con voce crudele, e le afferrò il mento, costringendola ad alzare la testa e guardarlo. Lei serrò i denti.
I suoi occhi serbavano rancore e diffidenza. Ma erano così belli da star male.
-Non pensare che non sappia che te la sei spassata fino ad ora con gli altri fratelli-. Sibilò con cattiveria, con le labbra a una spanna dalle sue.
Cosa?
-E io che ti ho soccorso quando quel maiale aveva fatto i suoi porci comodi. E tu non mi hai cercato. Piuttosto, sei andata a fare la sgualdrina con tutti.-.
Continuò ad accusarla, disgustato, assottigliando sempre di più gli occhi. Parlando con crescente malignità.

Ah. Questa faceva male.
Yui impallidì, e le tempie presero a pulsarle. Sempre di più, sempre più dolorosamente.
-Ma-ma io non..non ti ho trovato-. Farfugliò, incrinando la voce sull'ultima sillaba, senza vedere più niente.
Ebbe la sensazione di precipitare in un abisso. Pesante. Straziante.
Almeno loro si sono occupati di me.

Qualcosa sembrò comprimerle il torace, strozzandola.
Non riusciva a.. Non riusciva a..
-Yui-. Flebile. Lontano.
Percepì la testa sprofondare in..qualcosa.
Cosa? Aspetta... -Yui-.
Di nuovo. Buio.
Il dolore. Il dolore.
-Yui!-. Più forte, più chiara. Era..era Ayato?
-Ayato-. Pronunciò quel nome. Rimbombò nella testa. Non aveva parlato.
Altri echi. Sofferenza.
-Presto, Yui!-. Era ancora lui. Non sembrava arrabbiato.
Che bello, non era arrabbiato.
Si sentì sollevare.
Vide qualcosa. Sentì qualcosa.

-Ayato!-. Boccheggiò spalancando gli occhi, facendoli guizzare intorno come una forsennata, cercando il vampiro tra i contorni, le sagome.
Percepì il suo corpo, immobile. Non..non riusciva a muoversi.
Un lampo rosso. Verde. Nero.
Sentì riacquistare un po' di lucidità. Riuscì a mettere a fuoco.
Scrutò l'espressione preoccupata di Ayato, chino su di lei.
Era tra le sue braccia. Era così bello. Chiuse gli occhi.
-No, Yui!-. Lo sentì esclamare, con agonia.
Riaprì di scatto le palpebre. Perché era così teso?
Ah. Inarcò la schiena d'istinto, colta da uno spasmo.
Artigliò con le dita qualcosa. Si sentiva meno pesante. Ma faceva più male.
La sua giacca nera. Stringeva la sua giacca nera.
Poi un movimento attirò la sua -debole- attenzione: Ayato tratteneva tra le mani un lembo del collo della giacca e la maglia sottostante, scoprendo così la clavicola.
La sua pelle era davvero perfetta.
La testa pulsò. Ah.
Cos'era quello sguardo combattuto che aveva il vampiro?
Sentì la testa sollevarsi, avvicinarsi di più al suo viso. Ora sembrava determinato.
-Yui, devi succhiarmi del sangue.-. Disse, serio, con un cipiglio appena accennato.

Cosa?
-Hai bisogno di sangue, Yui. Fallo e basta.-. Tagliò corto, con una punta di rassegnazione, mentre nei suoi occhi si rifletteva l'espressione confusa della giovane.
Accidenti, era pallidissima.
-Va bene-. Acconsentì, con voce flebile e roca.
Ah
. Faceva male anche parlare.
La mano di Ayato allora -sì,era la mano- guidò la sua nuca verso la clavicola scoperta.
Poteva vederlo: il flusso continuo di sangue pompare sotto la pelle chiarissima; il suo odore pungente e irresistibile.
Yui schiuse piano le labbra, e dopo esser stata colta da uno spasimo particolarmente doloroso, azzannò la clavicola del vampiro.


Ayato aveva ragione. Aveva bisogno di sangue.
Aveva bisogno di lui.
Ad ogni sorso del liquido sentì il corpo rianimarsi, sempre di più. L'eccitamento, la consapevolezza sopraffare il dolore.
Percepì il torace liberarsi dalla compressione, i muscoli riacquistare le forze, l'arsura scomparire.
E distinse sempre più chiaramente i grugniti di Ayato, a metà tra l'estasi e il disgusto.
Capì di essere seduta sulle sue gambe, una mano premuta dietro la schiena, tra le lenzuola ormai sfatte del letto, con le dita strette al suo petto,
le guance arrossate.
L'aveva salvata. Si era occupato di lei.
Le aveva lasciato fare quello che lui aveva sempre fatto a lei.
Quello che lei odiava, ma che amava più di tutto perché era l'unica cosa che avesse potuto dargli, per stare tra le sue braccia, per sentirsi in qualche modo amata.

Ed era lo stesso che stava facendo lui in quel momento.
Solo che, se lui non glielo avrebbe permesso, lei sarebbe morta.

Fu quella consapevolezza a farle allontanare le labbra dalla sua pelle, ormai insanguinata e con un vistoso morsico.
Incrociò gli occhi di Ayato: leggermente sgranati, limpidi, ma indecifrabili. Notò con stupore le sue gote leggermente arrossate.
Poi lo sguardo della giovane guizzò alla sua nocca, bianca dallo sforzo, che pian piano tornò a colorirsi di un pallido rosa, dopo aver lasciato il lembo di giacca
e della maglia.
Yui indugiò un poco sulle sue labbra corrucciate, prima di risalire ai suoi occhi.

Rimasero entrambi in silenzio a fissarsi per molti secondi. Yui non sapeva davvero cosa pensare.

Poi, ad un tratto, Ayato alzò la mano libera, e sfiorò con i polpastrelli le labbra di lei, che fremette sotto il suo tocco delicato ma elettrizzante.
Lui inclinò la testa di lato, e allontanò lentamente le dita, portandosele alla bocca. Chiuse gli occhi, e leccò la cute impregnata del suo sangue.
Lei fremette di nuovo.
-Ora ti appartengo-. Sussurrò, inchiodandola con occhi conturbanti, appena spalancati.

Yui non ebbe neanche il tempo di sbattere le ciglia, che Ayato aggiunse -Ma non dimenticare che anche tu mi appartieni-, e si avventò sulle sue labbra.

***
Eccoli lì, i sei seggi.
All'estrema sinistra, il seggio color ocra. Shu, seduto con le gambe accavallate e una mano sul petto. Gli occhi cristallini seri e superbi ad adocchiarla.
Poi, il seggio violetto. Reiji, in una posa arrogante quanto elegante; le gambe divaricate e le mani congiunte.
Gli occhi rosso cardinale composti ed autoritari ad osservarla.
Al lato sinistro del tavolino color oro, il seggio rosso. Ayato, con le braccia poggiate sulle cosce divaricate, serio. Gli occhi verde marino sfrontati, che la squadrano.
Alla sua destra, il seggio color sabbia. Kanato è seduto composto, Teddy stretto al petto, le gambe chiuse. Gli occhi violetti cupi e maliconici, scrutandola.
Al suo fianco, il seggio verde. Raito, con una mano a sostenergli il mento e l'altra sul bracciolo, conturbante. Gli occhi smeraldo seducenti puntati su di lei.
All'estrema destra, il seggio oro vecchio. Subaru, che è chinato in avanti, con le mani sulle ginocchia, rigido. Gli occhi cremisi prepotenti mentre la fissano.
E infine, lei. Yui, la settima vampira. In piedi, dietro il tavolino centrale, con le mani sul bordo, nascoste dai sei calici.
Gli occhi lampone timidi ma determinati, che guardano dritti davanti a sé.

Lei li ama, uno ad uno, con i loro pregi e i loro difetti.
E ognuno di loro la ama, a modo suo.





Fine

Nota d'autrice:
Eccoci qui. Al termine della mia fan fiction.
Parto col premettere che non è una vera e propria "Fine", perché io ho già in mente un seguito.
Questo si ricollegherà alla seconda serie (chiamiamola così) di Diabolik Lovers, ossia:
More Blood.
Faranno quindi la loro comparsa gli altri quattro vampiri,
e Yui e i fratelli dovranno affrontare altri cambiamenti ;D.
Non so dire però, quando inizierà ad essere pubblicato. Ma ci tenevo a informarvi.
Spero di essere riuscita ad approfondire ogni tema di cui il mio prologo cita,
e di essere riuscita a trasmettervi a pieno le emozioni che sono andate ad evolversi nei personaggi.
Riguardo alla storia, non mi va di dirvi altro, in fin dei conti sta a voi giudicare,
quindi del mio parere potrebbe anche non importarvi un fico secco (xD).
Ora, passiamo ai benedetti ringraziamenti.
Parto col dire che, SENZA TUTTI VOI, questa storia non sarebbe assolutamente giunta al termine.
Perché per ogni scrittore (piccolo, nel mio caso ;] ) che si rispetti,
si ha bisogno di attenzioni da parte dei lettori, perché altrimenti
come si farebbe a sapere se la storia piace? Se è scritta bene? Se c'è qualcosa da migliorare?
Ebbene, io sono una tra i tantissimi (e fortunati) su questo sito,
che ha ricevuto attenzioni, appoggio e complimenti,
ed è SOLO grazie a tutto questo, che posso dire con soddisfazione
di aver completato la mia fan fiction! :D
Prima di tutto, RINGRAZIO
per le 4853 visite totali fino a questo momento dei miei capitoli.
è tipo...wow O^O *senza parole*
ehm *coff coff* (GRAZIEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE)
Allora xD passiamo ai ringraziamenti super speciali a tutti quegli utenti
(W le ragazze uh uh! U.U non sbaglio vero? "XD)
che mi hanno recensito *()*, inserito la mia storia tra le preferite *O*, le ricordate *^* o le seguite *---*,
e quelle che sono addirittura arrivate a mettermi fra gli autori preferiti O=O.
GRAZIE A:
Ale_LoveBS, per essere la stata la prima a recensire il primo capitolo della mia storia,
e anche complimentandosi!
Se non fosse stato per te (e non sto scherzando), io avrei mollato la fic già a primo capitolo pubblicato,
con l'autostima a terra T.T
(ecco perché è importantissimo recensire le storie nuove che ci piacciono, a mio parere!!).
Ti ringrazio per la tua gentilezza, e le tue recensioni presenti ad ogni capitolo,
e ti ringrazio perché ci siamo scritte anche per conoscerci un po', ed è una cosa bellissima <3

p.s : Non fai mai gaf U.u ;
cristie13, perché sei una ragazza spassosissima.
Oltre al fatto che le tue recensioni sono sempre state puntuali,
e grazie a te non rimanevo a rosicchiarmi le unghie a sangue per più di due ore (t.t);
le tue parole mi hanno SEMPRE strappato UN SORRISO e UNA RISATA.
Le tue battute e.p.i.c.h.e  sui personaggi
(in particolar modo mister Shu e la scopa in culo AHAHAHAHAHAAHAHAHAHAH),
me le ricorderò a vita per la miseria, e pensandoci anche ora mi vien da ridere X"D.
E poi, abbiamo chiaccherato anche di cose nostre,
e ho avuto modo di capire che sei un'eroina super simpatica. <3.
;
marghi1D. Ho preso subito confidenza con te, e ho adorato fin da subito i tuoi elenchi
di complimenti, commenti e pareri :D
Sei davvero simpaticissima, e sei stata proprio tu a mettermi la pulce in testa di un seguito ;)
e ti ringrazio C: perché amo scrivere, amo questa serie e mi sono sinceramente affezionata a voi.
Anche qui ti ripeto che dovresti proprio buttarti e metterti a scrivere!
Io sono una persona molto insicura, e prima di iniziare questa fic non pensavo neanche lontanamente di avere anche un minimo di talento nel scrivere. E ora sai cosa?
Penso di potercela fare! E così devi pensarla anche tu!
Ricorda che sarò la prima a voler leggere di che scrivi u.u un abbraccio :)
(forse volevo aggiungere qualcos'altro ma mi sono dimenticata -.-")
;
Haruhi_10
, onorata delle tue recensioni *si inchina*.
Quando al tuo primo commento mi hai detto che solitamente scrivi solo a fine storia, io ho fatto la faccia tipo *O*
(ebetissima, te lo posso assicurare), e mi sono sentita molto, molto orgogliosa quando hai iniziato a recensire ogni capitolo a seguire.
Mi hai fatto sentire davvero importante, grazie (:
E comunque, parole sempre brillanti e gentili u_u
(beh, ora siamo arrivati alla fine, che mi dici? ;P);
Tsuki 96.
Altra ragazza super simpatica. Non scorderò mai le tue dintossicazioni e il tuo sangue schizzato fuori dal naso
(epico LOL XD).
E poi, sei bravissima a scrivere! Quando mi hai detto che avevi pubblicato una tua storia su questa serie ho pensato
 *wow, vedrai che è 100 volte meglio della mia* e non mi sbagliavo! (anche se diciamo che di fondo son storie diverse x)  ).
Comunque, continuerò a seguirti, perché è davvero una storia appassionante e molto comica!! (io a confronto ho solo humor nero -_-").
Mi piacerebbe solo sapere se in qualche modo la mia fan fic ti ha ispirato :) (può darsi anche di no, ovvio :3) ;
Alyx Evans ( ho letto che hai cambiato nickname ma in questo preciso istante non me lo ricordo xD);
comunque xD le tue recensioni sono sempre state carine e dolci, mi piacciono un sacco le tue faccine e le tue lettere ripetuteeeeeeeeeeee,
mi fanno davvero sorridere ^-^. Ovviamente gentilissima *_* (oh, non potevo meritarmi di meglio ç.ç *commossa*) ;
marimarufourever...e non so (XD), comunque "xD,
recensioni sempre alquanto particolari, con tutti i punti che più ti sono piaciuti.
è davvero bello perché così posso leggere dal punto di vista di un'altra persona la sua impressione, no? :D
grazie! (e allora, secondo te come va a finire tra Yui e Ayato? ;DD) ;
Eris_Elly92, che è anche stata la seconda a recensire il mio primo capitolo.
Mi dispiace che ci siamo "perse per strada", e non mi hai fatto più sapere il tuo parere :c ma grazie comunque :) ;
Sol_chan, che fine hai fatto?T.T;
Vale2000, diciamo stessa cosa. Spero che vedendo che ora la storia è completa, magari lascerai una recensione :) ;
cica_17,grazie della recensione!! .
E ora (non si finisce mai eh ahaahah) passiamo ai ringraziamenti per chi ha inserito la mia storia tra
le preferite:
-Ale_LoveBS (<3)
-Alison Cole (:o)
-cristie13 (<3)
-HaruhiB_10 (<3)
-io amo la musica (:o)
-Kikirina_Chan00 (:o)
-lelygirl (:o)
-Lunaix (:o)
-marghi1D (<3)
-marimaruforever99 (oh, ecco come finisce xD <3)
-Melody999 (:o)
-Sol_chan (T.T)
-ZaynftPerrie (:o)

le ricordate:
-Alison Cole (uh uh :D)
-HaruhiB_10 ( U.U)
-Lunaix (=3)
-Valyn92 (:o)

le seguite:
-Alison Cole (rieccoti qui x)  )
-Chiara_BarianForce (:o)
-fairy94 (vola da meee, ok scusa xD)
-HaruhiB_10 (**)
-Kitsuna_dark (:o)
-krystal86 (:o)
-Sol_chan (t.t)
-S_J_V_M_M_A ( :_o)
-thanks idols (yeah :'o)
-Tsuki 96 ( :D)
- V i o l y ( :o)
-Vale2000 (t.t)

e infine, un sentito ringraziamento alle cinque persone che mi hanno inserito tra gli autori preferiti!!!
-Ale_LoveBS (*^^*)
-cristie13 (*-----*)
-krystal86 (:OOOO)
-marghi1D (*__*)
-Sol_chan (T____T)

Uhhh, che faticaccia!
C'erano un sacco di ringraziamenti da fare, un capitolo intero da scrivere (il finale poi! *sviene*) e non so...
Ho la testa fusa.
Vi chiedo solo di fare un'ultima volta contenta la vostra _piccolascrittrice_ , e di lasciare un commento.
Un saluto a tutti quanti!!!
Vi lascio , miei cari (che brutto dirlo), con questa tenerissima foto dei fratelli Sakamaki.
Ci "rivedremo", un giorno.

Questo è poco, ma sicuro. Arrivederci.
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