Broken Angel

di PetrovasFire
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sleep Time Cas ***
Capitolo 2: *** If circumstances were different ***
Capitolo 3: *** A fallen angel ***



Capitolo 1
*** Sleep Time Cas ***


 È ora di andare a dormire, Cas


Titolo Originale: Sleep Time Cas
Autore: Fetch me the pie!
Originalequi Traduttrice: PetrovasFire
Personaggi: Dean Winchester, Human!Castiel
Pairing: Dean/Castiel
Rating: Verde
Disclaimer: I personaggi non mi appartengono, ma appartengono a Eric Kripke e la storia non ha alcun scopo di lucro.



Dean accese la luce e la lampadina illuminò la piccola stanza del dormitorio in un istante.
Era una stanza semplice, il leggero lenzuolo marrone infilato ordinatamente nel piccolo letto singolo posto nell'angolo. Fatta eccezione per quello, la stanza poteva essere considerata una tela vuota sulla quale Cas avrebbe potuto dipingere; un armadio in legno di pino e un comò a cassettoni collocato sulla parete opposta.

Cas se ne stava sulla soglia, i brillanti occhi azzurri che danzavano attorno alla stanza, a carpirne ogni dettaglio.
“Grazie, Dean” mormorò, la sua pelle fresca della doccia appena fatta assorbiva il calore.
Dean sorrise, mettendo delicatamente una mano sulla spalla di Cas, le dita che affondavano nel tessuto in plaid della sua felpa.
“ 'Notte, amico”

Quando Dean finalmente giunse nella sua stanza, che si trovava due porte piú avanti, si buttò sul materasso, sentendosi come se stesse affondando nella spugna, i dolori che tormentavano i suoi muscoli tesi iniziarono a farsi sentire non appena si tolse gli stivali con i piedi.
Si distese per un momento, scacciando il dolore che celava il suo corpo, togliendosi i vestiti uno per uno fino a rimanere con i soli boxer.

"Dean"

Dean doveva essersi addormentato subito dopo essersi tolto la maglietta, a giudicare dal modo in cui il suo corpo era disteso sopra le coperte, le gambe aperte come le aveva lasciate prima di addormentarsi.

"Cas?"

La luce che proveniva dal corridoio gli fece pizzicare gli occhi, Dean strizzò e si strofinò gli occhi per un bel po' prima di distinguere la nervosa figura che si profilava sulla soglia.

"Dean, non riesco a dormire"
Se ne stava all'uscio, con indosso soltanto un paio di boxer color blu navy, aveva la pelle d'oca.

"Cas stai congelando"

Dean battè la mano sul letto e si spostò di lato per fare spazio a Cas, che entrò riluttante nell'oscuritá della stanza e si stese affianco a Dean, stringendosi le lenzuola attorno al corpo scosso dai brividi. 

"Solitamente fa freddo di notte" ridacchiò Dean, cogliendo di sorpresa Cas che, nell'oscuritá, non poteva vedere quanto Dean fosse vicino.
“Devo dire che addormentarsi [1] è piú difficile di quanto mi aspettassi”

Poteva sentire ogni respiro di Dean, il suono dei suoi sospiri echeggiare attraverso il silenzio concreto della stanza. Ma anche quando guardava verso di lui, non riusciva a distinguere la figura di Dean, cosí spostò le gambe dalla sua parte, fermandosi non appena sentí il calore provenire dalla sua pelle.
“Qualcosa non va?”
“Nulla, avevo semplicemente bisogno di sapere che sei qui”

Poteva sentire Dean che ridacchiava sonmessamente, prima di essere avvolto dal braccio dell'uomo che copriva il suo, mentre la sua mano si stringeva sulla sua spalla, per spingerlo piú vicino a sè.
“Vieni qui, ragazzina troppo cresciuta”
Poggiò la testa sulla sua clavicola, sentendo il respiro caldo di Dean fra i capelli.mNon era mai stato abbracciato in quel modo, non era sicuro che quella fosse una cosa che gli umani usano fare. Ma c'era qualcosa di cosí caldo e confortevole nel modo in cui Dean poggiava la mandibola sul capo di Cas, nel modo in cui intrecciava le gambe tra le sue, che non gli fece mai mettere in dubbio quell'azione.
Invece...invece le sue palpebre si fecero pesanti e si sentí come se il suo corpo si trasformasse in schiuma appena i suoi muscoli si rilassarono, e non seppe mai quanto fosse facile scivolare tra le braccia di Morfeo [2]. 


[1] e [2] nel testo originale 'to slip/drift off into unconsciousness'



Sedile posteriore dell'Impala dell'autrice/traduttrice

Salve gente! È una delle mie prime traduzioni, spero di essere all'altezza e di rendere al meglio le parole dell'autrice...tradurre è sempre stata una delle mie passioni (anche se scrivere mi piace di piú) come anche Supernatural e così ho deciso di unire le due cose. Scrivo col consenso della fantastica autrice, ovviamente, e con lei vi informiamo che se avete qualche richiesta, qualche storia che vorreste scrivessimo per voi fateci sapere! Alla prossima one-shot, che cercheró di tradurre al piú presto.
xx 
Petrovasfire

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Capitolo 2
*** If circumstances were different ***


Se le circostanze fossero diverse
 


Titolo Originale: If circumstances were different
Autore: Fetch me the pie!
Originalequi 
TraduttricePetrovasFire
Personaggi: Dean Winchester, Castiel, altro personaggio
Pairing: Dean/Castiel
Rating: Giallo

 
Le mani di Dean vagavano sulla porta d’ingresso, le dita che cercavano freneticamente la maniglia.
Era passato così tanto tempo da quando gli era capitata l’opportunità di staccare la spina, l’occasione di avere un po’ di normalità nella sua vita, per una volta. E quando l’aveva scorta al bar, sapeva che la sua missione sarebbe stata quella di conquistarla. Sapeva di comportarsi da egoista, era come trattare una donna come se fosse un oggetto, che non era affatto il modo in cui vedeva le donne. Ma lui e Sam si sarebbero rimessi in viaggio il giorno successivo, quindi non c’era il tempo di uscirci insieme per due o tre sere, ne’ di camminare mano nella mano sulla spiaggia.
Una volta trovata la maniglia, aprì la porta spingendola con il didietro, senza che le sue labbra si staccassero mai da quelle di lei, il labbro inferiore fra i denti della donna mentre stringeva la stoffa del suo vestito, un’azione tanto semplice che pure mandava una potente scarica di adrenalina attraverso il suo corpo. Dopo che lei diede un calcio alla porta con il tacco per chiuderla, Dean non perse tempo ad aprirle la cerniera dell’abito, lanciando uno sguardo di apprezzamento al suo completino nero di pizzo quando il vestito cadde sul pavimento. Spinse Dean sul letto, scivolando sopra di lui, mentre le sue mani armeggiavano con i bottoni della camicia. Dean se ne stava semplicemente disteso sul letto, completamente rapito dalla bellezza della donna che aveva di fronte. Osservò il suo ventre, il modo in cui la pelle si fletteva; i suoi occhi scesero fino alle cosce, dove delle leggere tracce di smagliature sbiadite facevano capolino dalla sua biancheria intima. Questo è ciò che ama; ama ciò che è imperfetto, ciò che è reale, cosa che, semmai, lo eccita anche di più. Lei era vera, era la realtà, la rappresentazione della vita di tutti i giorni, di una vita normale, e Dean la desiderava, per lei. Non ci volle molto prima che entrambi fossero completamente nudi, coperti* dalle lenzuola, le labbra di Dean che le sfioravano il collo e la clavicola.
Cas si appoggiò alla porta, osservando le lenzuola che si sollevavano, la donna che si sistemava sopra di lui. Non era la prima volta che vedeva Dean accoppiarsi con un altro umano, e ogni volta che lo faceva, non poteva fare a meno di provare pena per lui.
Cas sapeva cosa volesse Dean, era un angelo dopo tutto, quando stava accanto a lui poteva sentire il bisogno disperato di essere amato, di essere toccato.
Cas sapeva che in fondo in fondo, questi erano i momenti cui Dean anelava di più, l’opportunità di sentire che valeva qualcosa, come se avesse un fine più grande dell’essere un assassino.
Osservava le mani di Dean accarezzarle i fianchi, abituandosi al contatto umano e lei iniziò a muoversi sopra di lui.
Il cuore di Cas batteva così forte che sembrava stesse per uscirgli dal petto quando si accorse del modo in cui le sue mani  tracciavano una scia sul corpo di lei,  s’intrecciavano ai suoi capelli. Si placò quando si accorse dell’opportunità di creare delle brevi, piccole immagini nella sua testa del modo in cui un essere umano si sente, del modo in cui lei desiderava che lui si facesse il più vicino possibile.
E sapete qual è la cosa peggiore? Non appena Cas si avvicinò ancora di qualche passo, invisibile mentre guardava Dean perdersi dentro di lei, desiderò anche lui il tocco, la carezza di un altro essere umano, desiderò la carezza di Dean sulla sua pelle, nel modo in cui accarezzava lei. Desiderò che i loro volti fossero a pochi centimetri l’uno dall’altro. E desiderò il respiro caldo di Dean sul suo viso.
Ma lui era un angelo, e Dean era umano. Era semplicemente un sogno impossibile quello, per Castiel, e starsene lì a guardare e i fianchi di Dean che sfregavano contro quelli di lei, era di quanto più vicino sarebbe mai potuto arrivare a conoscere la semplicità di ciò che osservava.
Presto si addormentarono, il suo braccio a cingerla non appena si strinse a lui, ogni parte del corpo di lei toccava il suo. E Cas seduto sul bordo del letto a vegliare sul suo umano addormentato.
“Se le circostanze fossero diverse” sussurrò.
I suoi occhi sfiorarono il viso caldo e sudato di Dean, notando quanto rilassato e tranquillo sembrasse mentre dormiva. Una spiacevole sensazione di vuoto lo consumava, e la voglia di mettersi accanto a lui divenne forte da contenere.
Prese la sua mano, scostando alcune ciocche di capelli dalla fronte sudata di Dean, scendendo con le dita fino sfiorargli la guancia, fermandosi alla piccola protuberanza del mento. E questo fu tutto ciò che servì per far spuntare un sorriso sul volto di Castiel, che inviò quest’ondata incontrollabile di emozioni attraverso il suo corpo, una sensazione di calore e felicità, come se questi gesti fossero del tutto normali, come se andasse bene. Questa era la sua parte preferita...i sentimenti. Dean si agitò un poco e sorrise, tirando più vicino a sé la donna, facendo saltare in piedi Castiel che si avviò alla porta. Sapeva che Dean era al sicuro, non c'era bisogno di vegliare su di lui stanotte.
Cas era conscio del fatto che questo non sarebbe mai stato lui, si preoccupava della sicurezza dell'essere umano col quale più si sentiva al sicuro, ma questo si poteva avvicinare abbastanza, si poteva avvicinare abbastanza ad immaginare ciò che prova un essere umano, abbastanza per immaginare tutto ciò che mai avrebbe potuto desiderare. Dean era felice...e questo, questo era davvero, è tutto quello che Castiel avrebbe mai desiderato.


*'nestled' ndr

*Angolino autrice*

Salve gente! Ebbene questo capitolo mi ha creato un po' di difficoltà, quindi se ho scritto qualcosa di sbagliato vi prego di scusarmi o anche di segnalarmelo, se volete, così da correggerlo. Cosa dire, ringrazio tutti i lettori silenziosi del capitolo precedente e alla prossima! *-*

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Capitolo 3
*** A fallen angel ***


Un angelo caduto

La prima volta che Dean vide Castiel senza maglietta, non fu com se l'era immaginato. Non gli fece sentire le farfalle nello stomaco e non lo fece sentire accaldato e speciale. Non gli fece venir voglia di stringere Cas a sè e non lasciarlo piú andare e di certo non lo avrebbe fatto innamorare di lui.
Invece...invece lo face sentire sofferente e intorpidito, gli fece tremare le mani e sentire le gambe molli e le membra fiacche.

“Cas, sei ridotto piuttosto male”
Quando si era presentato al bunker due giorni dopo che gli angeli erano stati espulsi dal Paradiso, dopo che erano *caduti*, lui  sembrava stare da schifo...davvero da schifo. Ma fino a quel momento Dean non si era reso conto di quanto male lui stesse veramente. Le enormi fenditure divoravano i muscoli dove prima c'era la scapola, gonfie e coperte di vesciche a tratti.

“Dean...Dean non riesco a sentire le mie ali”

Quella notte Dean fece sedere Cas nella vasca, gli lavò  i  capelli e pulì le sue ferite. Preparó la famosa salsa al pomodoro di Mary e si sedette accanto a lui mentre dormiva. Guarda cos'è diventato il suo angelo. Quella creatura un tempo forte e possente, raggomitolata sul più umile dei materassi in una stanza in cemento armato. Guarda il modo in cui mugola e si acchiocciola mentre dorme, i ricordi di quella notte tormentano i suoi sogni e tutto quello che Dean poteva fare era sedersi e starsene a guardare con le mani in mano, perchè questo era tutto ciò che fosse in grado di fare. L'unica cosa che Dean potesse fare era stare accanto al suo amico e fare qualsiasi cosa fosse necessaria per far sì che tutto andasse bene.




Nota del traduttore

Ebbene eccoci dopo un po' di giorni con questo breve capitolo...che ve ne pare? Cas sembra tanto piccolo e smarrito in questa flash-fic, un cucciolo di angelo, mi viene voglia di spupazzarmelo tutto aw...okay la smetto...se non si fosse capito sono una fan Destiel, anche se shippavo un po' Dean e la cara Jo.
Ora passiamo ai ringraziamenti...vorrei dire un grazie a tutti i lettori silenziosi, come sempre e soprattutto ringraziare la fantastica che ha recensito il  capitolo precedente. 
Tanti saluti dal retro dell'Impala (Sam proprio il sedile posteriore non me lo cede, e figuriamoci se Dean mi fa guidare la sua baby...magari quando scriveró una bella Winchest, forse..) alla prossima, babies!

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