Un amore speciale

di joe_stronger93
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tristi ricordi ***
Capitolo 2: *** Il primo giorno ***
Capitolo 3: *** Un ragazzo misterioso ***
Capitolo 4: *** Quando non ci sei ***
Capitolo 5: *** Non so chi sei ***
Capitolo 6: *** Dubbi ***
Capitolo 7: *** Preparativi e tentazioni ***
Capitolo 8: *** Il ballo di Halloween ***
Capitolo 9: *** Damned souls ***
Capitolo 10: *** La festa a sorpresa ***
Capitolo 11: *** Incubi ***
Capitolo 12: *** Gli Shinigami adorano le mele ***
Capitolo 13: *** L'amore è per sempre ***
Capitolo 14: *** Isabella ***



Capitolo 1
*** Tristi ricordi ***


Londra, la più grande città, nonchè capitale del Regno Unito.

E proprio qui che vivo, ed è proprio qui che la mia storia ha inizio.

Avevo quasi 17 anni, ed ero una tipa timida  e chiusa; probabilmente, il mio carattere lo avevo maturato dopo la separazione dei miei genitori. Fu in seguito a questo, che mi trasferii con mia madre, a Londra, prima di iniziare il secondo anno delle superiori.
La nostra, era una casa non molto grande, dato che, dovevamo viverci solo in due; nonostante la decisione di mia madre di prendermi con sé, dopo il divorzio, non ero contenta, per niente.

Entrammo nella nostra nuova casa e andai nella mia stanza a disfare la valigia, e poi aiutai mia madre a mettere a posto il resto.
Poi, a ora di cena, ci sedemmo a tavola, per mangiare
mia madre disse:- Mi raccomando; domani inizierai la scuola. Cerca di essere più simpatica e di socializzare...-
io:-Non è colpa mia se sono diventata così...-
mamma:-Oh! Tesoro..... Vedrai che andrà tutto bene...-
io non risposi, mi limitai a mugugnare un:- Mmh...- con la bocca piena.
A cena terminata, le chiesi:- Sai dov'è la divisa scolastica?-
lei mi rispose:-L'ho messa in camera tua, appesa all'armadio...-
io:-Va bene, grazie....- ringraziai per il cibo e mi alzai, per andare nella mia stanza.

In effetti, la divisa era carina: aveva una minigonna con fantasia scozzese, blu, maglioncino blu, con lo stemma della scuola in giallo e la camicia bianca; da sotto, aveva le scarpe, color cuoio, con le parigine blu scuro, da indossare durante l'inverno.
Andai in bagno a lavarmi e indossai la tenuta da notte; poi, mi appoggiai sul letto e lessi un manga giapponese. Nonostante fossi così giovane, sapevo parlare sia l'inglese che il giapponese, e, forse, in un tutta questa storia, l'unica cosa positiva era proprio questa, tralasciando il fatto che ero una meticcia, cioè figlia di un uomo giapponese e una donna inglese.
Dopo qualche ora, arrivato l'orario di andare a dormire, mi diressi in cucina, per salutare mia madre, dicendo:- Buona notte, mà...-
lei distolse gli occhi dal programma che stava guardando, per posarli su di me, dicendo:-Notte, Eru-chan...- e andai a letto, addormentandomi dopo pochi minuti.

Konbawa minna! Eccomi tornata con una nuova fanfiction! Perdonatemi se, il nome della protagonista femminile, che si legge alla fine del capitolo, è il suono giapponese del nome L, e, in seguito leggerete, che anche il cognome è il suono giapponese di Lawliet; scusate ma, mi piaceva troppo! Un bacio, e scusatemi ancora!

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Capitolo 2
*** Il primo giorno ***


Il giorno dopo, la sveglia suonò presto: alle 6:30. Mi alzai, mi lavai e indossai l'uniforme, legai i capelli in una coda bassa, laterale e mi truccai leggermente; poi andai in cucina, dove, anche mia madre era e insieme facemmo colazione; poi, io presi la cartella e la salutai, mentre lei finiva di prepararsi, prima di andare a lavoro; io, invece, uscii, e andai alla fermata che si trovava poco distante dalla mia casa.
Dieci minuti dopo, l'autobus arrivò, così, salii e partì; avanzai e mi sedetti in un posto che trovai libero; accanto a me non c'era nessuno; durante il viaggio, sentii gli schiamazzi dei ragazzi seduti dietro; dovevano far parte di un gruppo musicale. Erano tutti pieni di anelli e, quello che doveva essere il leader, aveva la camicia semiaperta, con in vista un girocollo nero, con degli spuntoni di metallo, aveva i capelli biondi e lunghi fino alle spalle e gli occhi scuri; come se non bastasse, quei tipi avevano l'uniforme con lo stemma della mia scuola.
Poi, quando il leader si accorse che, per sbaglio, lo avevo guardato, si girò e cominciò a fissarmi, interessato.

Dopo un po' che mi guardava, si alzò e venne a sedersi accanto a me e mi chiese:-Ciao, piccola...come ti chiami?-
io, anche se tremavo, non mi lasciai intimidire e gli risposi, in tono neutrale:-Eru Roraito.....-
lui mi tese la mano e disse:- Piacere, io sono Hideki Ryuga...- guardai la sua mano, ma non gliela strinsi; stetti in silenzio e non lo guardai nemmeno
lui:-Aah! Sei un tipo timido, eh!?- io annuii
lui:-Beh...che mi stai parlando, è già un grande passo avanti....non credi?- annuii di nuovo.

Lui, cominciò ad avvicinarsi e disse:-Sei molto carina, sai?- io non risposi.
Lui, non vergognandosi di essere in pubblico, cominciò ad avvicinarsi pericolosamente a me; mi strinse il mento e rivolse le sue labbra verso le mie; ma, poi, per qualche motivo, si staccò e disse:-Ciao, bambolina. Ci vediamo....- io, alzai gli occhi, e mi resi conto che eravamo arrivati davanti al cancello della scuola, così scesi.
Entrai nell'istituto e camminai, guardandomi attorno, spaesata.

Ad un tratto, sentii una voce maschile alle mie spalle, rivolgersi a me, dicendo:- Tu sei...Eru Roraito, vero?- lo guardai; era un ragazzo albino, dagli occhi neri, un po' bassino e sorridente.
Gli chiesi:- Come fai a saperlo?-
lui:-Io sono Nate River, gli occhi e le orecchie di questo posto...-
-Capisco..- risposi semplicemente io
lui:- Vieni con me; ti faccio fare un rapido giro della scuola...- lo seguii.

Nate mi disse:-Allora, quello laggiù  è il laboratorio di chimica, affianco c'è quello di fisica, lì in fondo ci sono le aule...- io annuii, senza parlare
lui continuò:-..Al secondo piano ci sono le aule di musica, arte, di lingue e l'aula dove si tiene il giornalino scolastico...- quella scuola era molto dotata
-...Quel piccolo edificio è la mensa, infine, lì ci sono la palestra e l'infermeria...-
io:-Capisco...- annuii.

Dopo un po' di silenzio:- Dimmi, Nate, Tu sei iscritto a qualche club?-
lui:-Come?-
io:-No, scusami. Frequenti qualche attività?-
lui:-Mmh...io faccio musica, suono la tromba. Ti piacerebbe frequentare qualche attività?-
io:-Beh....Se devo essere sincera, mi piacerebbe frequentare il corso  di lingue, il giornalino e magari, anche l'aula di musica...-
lui:-Caspita! Sei una tipa attiva!-
io:-Si. Che tipo di lingue insegnano?-
lui:- Allora, se non erro, tedesco, francese, russo, giapponese e italiano...-
io:-Mmh...credo che sceglierò russo e italiano...Il giapponese già lo parlo bene...e anche l'inglese-
lui:-Mmh...Ok- sorridiamo, poi ognuno andò per la sua strada [...].

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Capitolo 3
*** Un ragazzo misterioso ***


Raggiunsi la mia classe e mi sedetti in un banco a caso, quasi accanto alla finestra, in ultima fila; vicino a me, non c'era seduto ancora nessuno.
Le persone che erano in classe con me, cominciarono a bisbigliare, mentre mi guardavano, ma io non dissi niente e mi limitai ad aprire un libro e leggerlo.

Poco dopo, vidi entrare un ragazzo moro, con gli occhi neri , alto, magro e dalla pelle pallida e i capelli ribelli, indossava pantaloni blu, senza maglioncino e con la camicia fuori daipantaloni. Aveva un paio di profonde occhiaie e aveva continuamente il dito in bocca, che usava per toccarsi i denti, i canini, precisamente..


Lo vidi venire verso di me e sedersi nel posto accanto alla finestra; non parlava e continuava a muovere il dito in bocca; i suoi capelli gli coprivano l'occhio sinistro, lasciando scoperto quello destro, che teneva semichiuso.

Io, titubante, dissi:-Ciao...-
lui alzò l'occhio di scatto e disse, con voce profonda e roca:-Ciao...- per poi girarsi verso la finestra; non  capivo cosa stesse osservando di tanto interessante, nel panorama autunnale che caratterizzava il paesaggio ma, mi resi conto, dal suo sguardo, che continuava a pensare a qualcosa che lo turbava, perchè la sua espressione era cupa.

Nonostante ciò, sentii alcune ragazze, parlare in disparte e apprezzare il suo aspetto misterioso, che lo rendeva un duro ai loro occhi.

Dopo un po', entrò un uomo, che non doveva essere molto grande; aveva circa 30 anni, con capelli neri e gli occhiali, che disse:-Buongiorno, ragazzi...-
noi:-Buongiorno, professore...-
si accorse di me e disse:-Vedo che c'è una nuova alunna; vuoi presentarti e dirci qualcosa di te?-
io, timidamente, mi alzai e risposi:-Ehm... Ciao a tutti! Mi chiamo Eru Roraito, e vengo dal Giappone
-Ciao...- dissero tutti, salutandomi in modo sfuggevole; poi la lezione cominciò.

Cercai di integrarmi nella classe, ma sembrava che non ero simpatica a nessuno dei miei compagni; il moro accanto  a me se ne stava sempre in silenzio, continuando a mordersi il pollice, non so per quale assurdo motivo e le ragazze, continuavano ad adularlo, nonostante a lui non importasse niente [...].
Al termine delle  ore della mattina, vidi il ragazzo accanto a me alzarsi ed uscire; mi alzai anche io e uscii in corridoio, subito dopo, ma lui non c'era più.

Mi diressi verso la mensa; ma, ad un tratto, sentii delle voci, dietro di me, chiamarmi, così mi girai, erano due ragazze, una mora e una bionda, e un ragazzo castano, tutti della mia età.
Mi dissero:-Sei nuova, vero?-
io annuii e loro si presentarono:-Io sono Misa Amane...- la bionda
-Io sono Kiyomi Takada...- la mora
-Ed io sono Light Yagami...- il castano
io:-Piacere, io sono Eru Roraito...-
loro:-Sei giapponese?-
io:-Solo per metà, l'altra metà sono inglese; voi invece, siete giapponesi?- annuirono
io:-Ehm...conoscete, per caso, un ragazzo alto, moro, pelle chiara e...-
Light:-Stai parlando di Lawliet, vero?-
io:- Ah! Allora è questo il suo nome...-
Misa:-Un tipo bizzarro, eh?- alzai un sopracciglio

io:-Oh...-
Misa:-Sta sempre per conto suo...Non da confidenza a nessuno...-
Io:-Mmh....-
Kiyomi:-Secondo me, quell'aria misteriosa, lo rende accattivante...- 
io:-Dopo che avete?-
Light:-Io Chimica....-
Misa:-Anche io...-
Kiyomi:- Io Tedesco...-
io:-Io...asp...ah...musica... Posso unirmi a voi a mensa?-
tutti:-Certo, vieni....- così, insieme, ci avviammo a mensa.

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Capitolo 4
*** Quando non ci sei ***


Nei tre giorni successivi, in cui, stranamente, c'era il sole, non vidi quello strano ragazzo; non poteva essersi ammalato, dato che. per qualche strano motivo, sembrava indistruttibile. Quindi, cominciai a pensare che gli fosse successo qualcosa. Ma, perchè mi stavo preoccupando così tanto?

Strinsi di più amicizia con Misa, Light e Kiyomi; tutti i giorni c'incontravamo a mensa e parlavamo del più e del meno.

Una volta, appunto, eravamo a mensa, quando, a noi si avvicinò Nate, il ragazzo che avevo conosciuto il primo giorno che ero arrivata.
Nate disse:- Ciao, Eru-chan! Non sapevo che vi conosceste....-
io:-Mmh!? Ah, Nate-kun! Sei amico di questi ragazzi?-
Nate:-Scherzi? Ci conosciamo da una vita!-
Light:- C'incontrammo quando siamo arrivati qui, dal Giappone; eravamo piccoli...-
io:-Capisco...-

Intanto, mi guardavo intorno, nel vano tentativo di scorgere quei capelli ribelli, che tanto mi avevano colpita; quando, sentii la voce di Misa, dire:-Lui non è venuto...-
io:-Scusa, Misa-chan, di chi stai parlando?-
Misa:-Oh, non dirmi che non sai la risposta! - la guardai, interrogativa
lei:- Di Lawliet, ovviamente!-
io:- Cosa ti fa pensare che stessi cercando lui?- lei mi guardo con occhi da intenditrice, e mi fece abbassare lo sguardo, sconfitta.

Kiyomi:- Non so perchè ma, quando c'è bel tempo, non viene mai...-
Nate:-Non ditemi che state parlando di L "loser", "svitato" Lawliet!?- lo guardai e, non perchè, in me sentivo nascere una morsa di rabbia, per quell'appellativo
Misa:- Proprio lui...-
Nate:- Ah, Eru-chan! Lascialo perdere! Non è roba per te! Piuttosto, che ne dici del sottoscritto?- disse l'albino, indicandosi fieramente
io:-Ma io non stavo affatto pensando a lui! Chiaro? Smettetela con queste insinuazioni!- tutti rimasero sbalorditi
Light:-Eru-chan! Finalmente hai tirato fuori il carattere!- tutti scoppiarono a ridere, facendomi arrossire
 

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Capitolo 5
*** Non so chi sei ***


La giornata di sabato non fu molto soleggiata, anzi, c'erano le nuvole, e minacciava di voler piovere.
Come sempre, mi alzai, mi preparai e andai a fare colazione; poi uscii di casa e aspettai l'autobus, che arrivò sempre allo stesso orario. Salii e mi sedetti sempre al solito posto; come tutti i giorni, a partire da quando frequentavo la scuola, quei rocchettari da strapazzo gridavano e ridevano sul mezzo. 
Il leader, quell' Hideki Ryuga, ci provava sempre con me, ma io lo evitavo sempre; non so perchè ma, c'era qualcosa che mi diceva che non era un tipo normale e lo si poteva capire anche dal suo comportamento.

Arrivata alla fermata davanti a scuola, scesi; l'autobus aveva fatto un po' ritardo a causa del traffico, e la campanella era già suonata da cinque minuti, quindi, mi affrettai a raggiungere l'aula di russo.
Quando entrai, con il fiatone, la professoressa, una rossa alta e formosa, era già entrata in classe; lei mi guardò e disse:-Roraito! Sei in ritardo...- 
io:-Простите, профессор, было движение, и автобус был задержан. Это больше не повторится! (Mi scusi professoressa! C'era traffico e l'autobus ha fatto ritardo! Non accadrà più!)- la professoressa rimase sbalordita dal mio impeccabile parlato
disse:- Ti perdono, ma solo perchè sei una dei miei migliori studenti. Beh...immagino che sia tutto merito di Lawliet; è lui il tuo insegnante, vero? - disse. guardando prima me e poi il moro. Io, mentre ancora ero un po' affannata, lo guardai, e lui guardò me; poi, mi mossi verso di lui e andai a sedermi, dicendo:-Eh...ha proprio ragione. L...ehm....Lawliet è un ottimo insegnante...- mentendo, gli sorrisi, e mi parve di vedere stupore negli occhi del ragazzo, oltre che, il colore dei suoi occhi era diverso....- lo guardai e lui guardò me, ma nessuno dei due fiatò; poi, la lezione cominciò [...].

Al suon della campanella, il moro si alzò  e si diresse in corridoio, senza degnarmi di un saluto; lo seguii e dissi:-Asp-aspet-Aspetta L!- 
lui si fermò e si girò, dicendo:-Nessuno mi aveva mai chiamato così, e questa è già la seconda volta....- non risposi e lo fissai e lui fissò me per un po'
poi, timidamente, chiesi:-Ti ho fatto qualcosa, per caso?-
lui:-No...- mi disse, normalmente
io:-E allora, perchè non mi parli?-
lui:-Stiamo parlando...-
io:-No! Io sto parlando! Tu rispondi a monosillabi...-
lui, avvicinandosi pericolosamente:-Perchè...t'interessa così tanto...la mia opinione?-
io:-Io...io non lo so....-.

Lui:- Sei la prima persona che mi rivolge la parola, dopo tanto tempo, e che non mi chieda cose strane, tipo, di venire a letto con me...- 
arrossii, dicendo:-Non faccio certe proposte, soprattutto ad uno appena conosciuto...- lui sorrise 
alcune ragazze, che erano di passaggio nel corridoio, dissero:-Avete visto!? Lawliet ha sorriso!-
una di loro:- E' davvero carino quando sorride...- mi apparve una goccia sulla testa.

Io:-Ehm...io....io sono....-
lui:-Eru Roraito, hai 17 anni e ti sei appena trasferita dal Giappone, Parli inglese e giapponese e suoni la chitarra. I tuoi genitori sono... Oh! Mi dispiace...-
io sbarrai gli occhi, chiedendo:-Come...come fai a sapere tutte queste cose di me? Sei uno stalker, per caso?-
lui:-Io uno stalker? Ahahah- iniziò a ridere, stupendomi, poi disse:-Io...beh...Il tuo nome è giapponese, ma i tuoi lineamenti non lo sono; a giudicare dai tuoi comportamenti e dalle tue abitudini, quindi, sei metà inglese e metà giapponese, per questo parli così bene queste due lingue. I segni sulle tue dita- prendendomi la mano e facendola scontrare con la sua, molto fredda, pensai- indicano che suoni, e, a giudicare dalla loro posizione direi uno strumento a corda, la chitarra, appunto...-
Io:-Mi spii? E come fai a sapere che i miei genitori sono separati?-
lui:-No, affatto! Beh...sei molto chiusa in te stessa e parli poco, il che mi porta a supporre che ci sia stato, nella tua vita, un trauma, a giudicare dalla tua espressione e dai tuoi occhi, direi che, di recente, hai pianto e, probabilmente, la tua tristezza è dovuta al divorzio dei tuoi genitori...- sbarrai gli occhi, incredula Gli chiesi:- Sei un detective?- lui:- Una specie...-

Dopo un po' di silenzio, gli chiesi:-Porti le lenti a contatto?-
lui:-Come?-
io:-Avevi gli occhi...neri, l'ultima volta... ed ora, invece...sono...castano-dorati...-
lui:-Sono...sono le luci, che, sembrano cambiare il colore dei miei occhi...Ora scusami, devo andare...- si allontanò.

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Capitolo 6
*** Dubbi ***


A ora di pranzo andai a mensa e mi sedetti ad un tavolo; poco dopo, mi raggiunsero Misa, Light, Nate e Kiyomi.
Immersa come ero nei miei pensieri, non mi accorsi che le due ragazze mi stavano chiamando; fu la mano della bionda, sventolata davanti alla mia faccia a farmi svegliare
Misa disse:-Ooh!? Eru-chan? Ci sei?-
io mi "svegliai" e dissi:-Ah!? Oh, ciao ragazzi! Stavate dicendo qualcosa?-
a tutti comparve una goccia sulla testa. Kiyomi:-Si! Stavamo dicendo che, la settimana prossima,  devi accompagnarci a fare shopping, per comprare un vestito per il ballo...
io:-Quale ballo?-
Light:-Ma, quello che ci sarà alla fine di Ottobre, è ovvio! Credo che, a inizio settimana sapremo il tema, quindi, potremo regolarci di conseguenza...-
io:-Ah...va bene, vi accompagnerò, ma non contate su di me...-
Nate:-Ma come, Eru-chan? Io volevo invitarti!-
io ridendo nervosamente, dissi:-Ah, mi dispiace Nate-kun- l'albino sbuffò

Dopo un po' di silenzio, Misa:-Scommetto che stai pensando a lui, vero?-
io:-Lui chi, scusa?-
Misa:-Ma è ovvio, a La...-
io:-Smettetela! Perchè dovrei pensarci? Io...io non ho niente a che fare con lui!-
tutti, guardandomi maliziosamente:-Se, vabbè...- [...].

Alla fine delle lezioni, dovendo prendere l'autobus per tornare a casa, m'incamminai sul marciapiede, per andare alla fermata; ebbi l'impressione di vedere, in lontananza, la figura di Lawliet, ma non mi girai a guardarlo.
Poco dopo, mentre continuavo a camminare, una macchina, a tutta velocità, corse verso di me; rimasi paralizzata ma, poco dopo, vidi il moro, davanti a me, farmi da scudo con il suo corpo e spingere l'auto; rimasi sbalordita, ma non feci domande. Mi aveva gettata a terra e si era posizionato su di me.

Il moro mi prese in braccio e corse fino all'infermeria, poichè,  anche se era rimasto davanti a me, ero caduta per lo shock, ferendomi la fronte e un ginocchio.
Gli chiesi:-Come hai fatto?-
lui:-A fare cosa?-
io:-Ad arrivare così velocemente, e a spingere via la macchina con le tue sole forze!-
lui:-Beh...io...-
io:-Non importa. Qualunque cosa sia, non ne farò parola con nessuno...- mi accarezzò i capelli - Comunque...grazie...- dissi, abbassando lo sguardo
lui:-Di niente...Sei sicura di poter camminare?-
io:-Si, ce la faccio, posso tornare da sola, non preoccuparti-
lui:-Va bene...-
io:-Allora, ci vediamo....- annuì e, sorprendendomi, mi salutò con un bacio sulla fronte, per poi andarsene.

Tornata a casa, mia madre vide la fasciatura e il cerotto, e disse:-Oh mio Dio! Che cosa è successo?-
io:-Non preoccuparti, mamma; è stato un incidente....-
mamma:-Fortuna che oggi è sabato e domani potrai riposarti...
io:-Si....-

Dopo aver mangiato, andai a fare il bagno togliendomi i vestiti, il cerotto e la fasciatura; notai che la ferita aveva smesso di sanguinare.
Mi immersi nella vasca e mi rilassai, chiudendo gli occhi; subito, un pensiero mi venne in mente: L.
Poi, uscii e mi asciugai, per poi vestirmi e mettermi sul letto, pensierosa, riflettendo su quel dubbio che mi attanagliava la mente, da diversi giorni [....].

Il lunedì, come sempre, andai a scuola; ormai, avevo legato parecchio con Light, Misa, Kiyomi e Nate, che, continuava a provarci con me.
Quando entrai in classe, notai che L guardava preoccupato la porta, ma distolse lo sguardo, quando mi vide.
Come sempre, mi avvicinai al mio posto, accanto a lui
lui disse:-Ciao....- sorprendendomi, aveva salutato per primo
io:-'Giorno...-
poco dopo, il professore entrò in classe e, come sempre, noi tutti lo salutammo
professore:-Buongiorno, ragazzi, come sapete, ad Ottobre, ci sarà il consueto ballo d'autunno, che coinciderà con il periodo di Halloween. Quindi, dovremmo organizzarci; perciò, dovremmo decidere chi porterà la musica, chi allestirà la palestra, il tema della serata...Avete qualche idea?-
mi guardai intorno, ma nessuno alzava la mano; a me venne un'idea, quindi la alzai, dicendo:-Ehm...Mi scusi, professore!?- tutti si girarono verso di me, sbalorditi, dato che, non ero solita parlare molto; ma, quella volta, lo feci.

Professore:-Si, dimmi pure, Roraito...-
io-Ehm, che ne direbbe se, organizzassimo una festa in maschera, dato che, coincide con il periodo di Halloween? Sa', mostri, zombies, streghe, fantasmi...cose del genere....-
tutta la classe, iniziò a bisbigliare, quando, ad un tratto, una ragazza, dagli occhi e i capelli castani, disse, alzando la mano:-Io sono d'accordo; potrebbe essere un po' infantile ma, chi se ne importa. Infondo, dobbiamo divertirci, giusto?- disse, sorridendo, rivolta verso di me
io:-Beh....potremo considerarla una specie di concorso; a fine serata, decreteremo la maschera migliore...- tutta la classe approvò; intanto, L mi guardava con la coda dell'occhio, poi chiuse gli occhi e sorrise-
Professore:-Essìa! Allora, chi si occuperà delle musiche?-
-Noi!- dissero dei ragazzi, che, a prima vista, non riconobbi, ma che, poi, identificai come Hideki Ryuga e la sua band
prof:-Bene...Riguardo l'allestimento della palestra....-
-Ci penso io...- disse una voce roca, che stupì tutti, anche me; tutti si girarono verso il nostro banco, poichè, a parlare, era stato L, che aggiunse-Avrò bisogno di un aiutante, però...- disse, guardandomi; vidi tutte le ragazze fargli gli occhi dolci, nella speranza di essere scelte
professore:-Beh...dato che l'idea è stata sua, ti va bene se ti aiuterà Roraito?-
-Benissimo...- disse, continuando a fissarmi

Io rimasi a bocca aperta e, stavo per controbattere; andare ai balli, specialmente quelli studenteschi, non mi era mai piaciuto; ma poi, vidi le facce speranzose dei miei compagni e, qualcuno mi sorrideva anche, così, dissi:-Va bene....- senza aggiungere altro.

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Capitolo 7
*** Preparativi e tentazioni ***


Qualche giorno dopo, durante l'intervallo, mentre ero nel cortile della scuola, mi raggiunsero i miei amici.
Misa, prendendomi le mani, urlò:-Eru-chan, davvero sei stata tu ad avere l'idea del ballo e del concorso?- annuii
dissi:-Come l'avete saputo?-
Nate:-Scherzi? Ne parla tutta la scuola!-
io:- Ah...-
Light:- Sei grande, Eru-chan!- tutti mi abbracciarono, facendomi arrossire
Kiyomi:- Così, adesso potremo andare a comprare il vestito per l'occasione...-
io:-Ehm...ragazze, credo che, per lo shopping, dovrò deludervi..-
-Perchè?- chiesero la bionda e la mora in coro
io:-Beh...il professore ha dato a me ed L il compito di allestire la palestra...- le due ragazze, mi guardarono con le stelline negli occhi 
mi dissero:-Ce lo dici così? Vai pure allora! Ci accompagneranno i ragazzi...vero?- Chiesero, rivolgendomi uno sguardo malizioso e rivolgendo a loro uno sguardo dolce, con finto viso d'angelo
-Ehm...certo...- risposero, ridendo nervosamente.
Mi parve di vedere l'albino abbassare gli occhi, deluso.
Mi dispiaceva ma, per me lui era solo un buon amico.

Dopo le lezioni, si tenne una riunione straordinaria del  consiglio scolastico; io ed L non ne facevamo parte ma, dovendo allestire la palestra, fummo obbligati a partecipare.
L'insegnante, rivolta a noi:-Allora, ragazzi la palestra?-
L parlò, dato che, era stato lui a proporsi:-Beh, pensavo a qualcosa tipo...innanzitutto, palloncini arancioni e neri, festoni di zucche e pipistrelli e...un po' di cose del genere, insomma....-
insegnante:-Bene...allora, dato che, il ballo è fra due settimane, comincerete la settimana prossima
io ed L:- Ok....- [....].

Un giorno, mi trovavo in biblioteca, per studiare; cercando tra i diversi manuali, ad un tratto, mi trovai tra le mani un libro "Damned Souls"; subito la mia curiosità fu stuzzicata e, immediatamente lo presi, ovviamente, in prestito, e poi continuai a cercare il libro scolastico che m'interessava.

Il lunedì successivo, dopo scuola, io ed L andammo a procurarci il materiale per allestire la palestra, che, per la settimana della festa, sarebbe stata chiusa, e avremmo fatto lezione all'aperto; festoni, palloncini, candele etc....
Arrivata ormai la sera e, dato che ero a stomaco vuoto, L disse:-Vorrei assicurarmi che mangiassi qualcosa, prima che torni a casa....-
io:-Va bene, allora....andremo al McDonald's, se per te va bene....-
-Io non parlavo di me, ma di te....- disse
-E tu, non mangi?- chiesi
lui rispose:-No, ti ringrazio, non ho fame....-
io:-Va...bene...-.

Così, entrammo al McDonald's e presi un cheesburger, con patatine e una cocacola, grande, e ci sedemmo; avevo fame, dato che, stavo digiuna, quindi, mangiavo voracemente; ad un tratto, L mi guardò e, dopo un po', scoppiò a ridere. Io lo guardai e chiesi:-Che c'è?-
lui:-Hai della maionese sul naso.....- io presi un fazzoletto e mi pulii, arrossendo
lui:-Da quanto tempo non mangi?-
io:-Da stamattina...-
lui:-E non hai portato niente per merenda?-
io:-L'ho dimenticata...- dissi, arrossendo di nuovo, e lui sorrise
io:-Perchè ridi?-
lui:-Scusa...- disse, distogliendo lo sguardo. Prima di andare, si offrì di pagare lui e, poi, mi riaccompagnò a casa.

Una settimana prima della festa, dopo scuola, ci recavamo in palestra; innanzitutto, la ripulimmo perbene, e poi, cominciammo a gonfiare i palloncini, ad appendere i festoni etc.....
Arrivata la sera, eravamo distrutti, specie io, che non vedevo l'ora di tornare a casa, fare un bel bagno caldo e andare a letto.
In quel momento, eravamo troppo occupati a fare il nostro"lavoro", perchè io potessi  parlargli ma, avevo deciso di essere diretta con lui e di chiarire, una volta per tutte.

Il venerdì, verso le 19:00, quando, avevamo quasi ultimato i preparativi, ero di spalle, mentre appendevo delle decorazioni.
Ad un tratto, con voce quasi impercettibile, dissi:-L...- lui si fermò ma, mi fece capire che avevo tutta la sua attenzione; quindi continuai:- Tu, chi sei?-
lui chiese:-Cosa vuoi dire? Io sono io....-
io:-Smettila di scherzare....Sei incredibilmente forte. quando c'è il sole non vieni mai a scuola, la tua pelle è freddissima! Non mangi, nè bevi niente..I tuoi occhi cambiano colore....-
lui:-Tu cosa pensi?-
io:-Ho pensato a molte cose, esperimenti in laboratorio, i ragni radioattivi, e...la criptonite....persino che tu, sia un alieno!- lo sentii ridere
lui:-Hai paura?- chiese, alzandosi e girandosi verso di me
io:-No....qualunque cosa tu sia....-
lui:-Anche se, io fossi...cattivo?-
io:-Non lo sei, altrimenti avresti già fatto una strage in questa scuola! Avresti già fatto del male...a me...-.

Si avvicinò e mi fissò, con i suoi occhi profondi
io:-Perchè non vuoi dirmi chi sei?-
lui:- Ti spaventeresti...-
io:-Io...non ho paura...di te...-ormai, pochi centimetri ci distanziavano
lui mi bloccò tra lui e il muro e disse, con voce profonda e roca:-Questo non avresti dovuto dirlo....- credetti che volesse farmi del male e mi spaventai, ma poi, pensai che non avevo paura davvero; non tentai di liberarmi, anzi, mi piaceva specchiarmi nelle sue pozze, a volte nere, a volte castano-dorate; chiusi gli occhi ma, l'unica cosa che sentii, furono le sue labbra sul mio naso.

Riaprii gli occhi e vidi L che rideva; confusa, gli chiesi:-Che hai da ridere tanto?Perchè non mi hai...-
lui:-Perchè...tu sei la prima persona, dopo tanto tempo, che mi fa sorridere e che mi fa stare bene...-
io:-Io...- lui mi accarezzò la guancia e poi i capelli, e si avvicinò.
Ma, proprio mentre stavamo per unire le nostre labbra, il mio cellulare squillò e ci staccammo.

Era Misa. Risposi:-Pronto!?-
lei:-Ciao! Ehm...scusate se v'interrompo ma, volevo chiederti...tu hai un vestito da indossare per domani?-
io:-Non preoccuparti, Misa-chan, m'inventerò qualcosa...-
lei:-Sicura? Beh....allora, ci vediamo domani sera. Ciao, Eru-chan!-chiusi.

Non avevo il coraggio di guardarlo in faccia, dissi solo:-Mi dispiace...-
lui:-Di cosa?-
rossa, risposi:-Ehm...lascia perdere; torniamo a casa...-
lui:-Si, hai ragione; ti accompagno....-
io:-Grazie...- così, prendemmo la nostra roba e, dopo aver chiuso la palestra, di cui, ci avevano gentilmente prestato le chiavi, per poterla preparare, ci incamminammo verso casa. 
L'indomani, che era sabato 31 Ottobre, non ci sarebbero stata lezione. Io ed L, camminando per strada, non fiatammo, per tutto il tragitto.
Quando arrivammo, davanti casa mia, lui mi salutò, con un bacio sulla guancia e poi se ne andò, mentre io entrai, tenendo ancora la mano sulla guancia che mi aveva baciato. 
Quella notte, dormii come un angioletto.

 

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Capitolo 8
*** Il ballo di Halloween ***


Il giorno dopo, cioè sabato 31 Ottobre, dato che non c'era scuola, mi alzai più tardi, verso le 9:00; andai in cucina, dove, mia madre stava parlando sul cellullare con qualcuno, probabilmente qualche suo collega di lavoro; quando mi vide, andò nel salone.

Io, non ci feci caso e, mi sedetti a tavola, a fare colazione; la tv era accesa, e, stavano trasmettendo il notiziario; fu una notizia ad attirare la mia attenzione, così, mi soffermai a guardare e ascoltare "Da alcuni giorni, sono state ritrovate vittime, probabilmente uccise da un qualche animale; sul loro corpo, straziato, sono stati ritrovati morsi e ferite di diverso tipo. La polizia e la guardia forestale sono state allertate, per andare alla ricerca di questa creatura...".



Mentre mangiavo, continuavo a pensare alle parole di L, del giorno prima



io:-Perche non vuoi dirmi chi sei?-

lui:-Ti spaventeresti....-



Che cosa significavano quelle parole? Perchè dovrei  spaventarmi?



Nel pomeriggio, mi venne in mente quel libro che comprai, alla biblioteca, quella volta che andai per cercare una cosa per la scuola; lo presi; sulla copertina, nera, c'era stampato il titolo, bianco, anche se, sembrava più inciso, "Damned Souls".

Lo aprii e cominciai a leggere tutto ciò che m'interessava:-Pelle fredda e pallida...-.

Cercavo in diversi capitoli,  poichè, non tutti parlavano della stessa cosa:-Velocità, forza...leggere il pensiero...-

Ad ogni parola, i miei occhi si sbarravano, perchè leggevo e scoprivo cose che non credevo possibili:-Bevitori di sangue....Demoni della notte....Vampiri!-

E, alla fine, giunsi all'unica ipotesi possibile.



Ero talmente immersa nella lettura, che non mi accorsi di mia madre che bussava; mi risvegliai e le diedi il permesso di entrare.

Lei mi disse:-Allora, tesoro, oggi è il grande giorno!-

-Già...- le dissi con occhi abbassati

lei mi chiese:-Che c'è?-

io:-Ho pensato a preparare tutto per bene, e mi sono dimenticata della cosa più importante....il costume...-

lei sorrise e disse:-Non preoccuparti, troveremo una soluzione. E' pensare, che tu non volevi neanche andarci....-

dopo un po' di silenzio, mi chiese:-Chi è?-

io:-Chi, mamma?-

lei:-Il ragazzo che ha fatto breccia nel tuo cuore...-

io:-Cosa? Ma...-

lei:-Lui ci sarà, stasera?-

io:-Penso di si...- dissi, rossa

lei:- Allora, dovrai farlo rimanere di stucco! Vieni con me, so io cosa farti indossare...- la seguii, fino in cantina, dove erano conservate cose vecchie, ma preziose.



Ad un tratto, indicò un baule, al quale mi avvicinai e, chinandomi, lo aprii, mostrando un vestito da vampira, lungo e rosso, con particolari neri, le spalle scoperte e una stola (era pur sempre fine Ottobre).



Dissi:-Mamma, è bellissimo... Davvero posso indossarlo?- lei sorrise e annuì.

Così, andai a farmi il bagno e poi mi preparai per bene: stirai i capelli, misi lo smalto nero alle mani e ai piedi, indossai le calze e il vestito, misi un girocollo nero al collo, poi, indossai le scarpe, dei sandali legati alla schiava, con tacco altissimo; misi le lenti a contatto rosse, il rossetto rosso e il trucco nero, e, per finire, misi la dentiera finta, con i canini da vampiro; stranamente, riuscivo a parlare bene: ero pronta!

Salii in macchina e mia madre mi accompagnò alla festa, dato che, ormai, si era fatto orario di andare e, con i tacchi, non potevo camminare.



Arrivata a scuola, scesi dalla macchina e baciai leggermente mia madre su una guancia; mi avvicinai alla palestra.

All'entrata, ai lati della porta, c'erano due enormi zucche-candele; sulla porta, c'era  un festone con scritto "Happy Halloween" e c'era un tizio vestito di nero, con un impermeabile, pantaloni di pelle lunghi e anfibi, inoltre, aveva una balestra.

Appena mi vide, sbarrò gli occhi, fece un piccolo inchino e disse:-Buona sera, bella vampira! Benvenuta alla festa più spaventosa del secolo! Prego, accomodati pure...-

io:-Grazie...-



Appena entrai, mi caddero sulla testa dei ragni di plastica, idea di L.



Mi guardai intorno, scorgendo diversi tipi di maschere, da Frankenstai al lupo mannaro, costume che apparteneva a Hideki Ryuga, da strega a gatta nera; la musica era a tutto volume e dentro c'era già un sacco di gente che ballava. All'altra estremità della palestra, c'era un tavolo, con le tovaglie arancioni e disegnini inquietanti, su cui erano posate diverse candele a forma di zucca , cose da mangiare (patatine, pizzette etc...) e da bere; c'era una sostanza liquida, in un contenitore trasparente, che aveva il colore del sangue, ma, naturalmente, era punch. Accanto al buffet, un tavolo dove c'era un tipo vestito da scheletro, che mixava la musica. Il tutto, decorato con palloncini e festoni a forma di scheletro, zucca e pipistrello, rossi e arancioni.



-Eru-chan!- sentii urlare ad un tratto; mi girai e vidi quattro ragazzi, che riconobbi essere i miei migliori amici: Misa, aveva una  costume, da Gothic lolita, Light era vestito da Shinigami, credo, Nate, da zombie e Kiyomi era una specie di angelo della morte.

Mi dissero:-Ma sei stupenda! Dove hai trovato questo costume?-

io:-Ah...era di mia madre...- dissi, nervosamente, intanto, continuavo a guardarmi intorno, cercando "quella persona".



Ad un tratto, lo vidi entrare; che era bello, è dire poco: aveva una maglia nera, strappata; anche i pantaloni erano neri e strappati, scarpe slacciate e aveva del "sangue" intorno alla bocca e sulle mani; i suoi soliti capelli ribelli, gli cadevano, come sempre, sull'occhio sinistro, lasciando scoperto quello destro. Capii che era vestito da vampiro. Si girava intorno, in cerca di qualcuno. poi mi vide e si bloccò.



Io, ero rimasta paralizzata a guardarlo e lui altrettanto; fu una spinta di Misa, a farmi svegliare e a farmi avvicinare a  lui.

Quando fummo abbastanza vicini, mi disse:-Oh, ma guarda che coincidenza...Siamo vestiti entrambi da vampiri...-

-Già...- risposi io

-Sei bellissima...- mi disse

-Grazie...- arrossii.



Ad un tratto, il dj al microfono, disse:-Buona sera, anzi, in una magica sera come questa, dovrei dire, "Cattiva sera"- tutti scoppiarono a ridere

il dj continuò:-Comunque, adesso che la palestra ha iniziato a scaldarsi, possiamo dare inizio al concorso...Ci saranno nascosti, dei giudici, che giudicheranno tutto quello che fate, il vostro comportamento e, soprattutto, quanto vi integrate nella festa! Alla fine, quando il ballo volgerà al termine, decreteremo la maschera vincitrice...Buon divertimento!- un urlo disumano partì e tutti si buttarono sulla pista da ballo e iniziarono a muoversi.



L:-Ti va di ballare?-

io:-Ehm...d'accordo...- lo seguii; in lontananza, Misa e Kiyomi ci guardavano con occhi teneri, mentre Light e Nate ridevano sotto i baffi.



Sulla pista, era impossibile parlare; l'unica cosa che si poteva fare, era scatenarsi, quindi, io ed L ballavamo, sorridendoci ogni tanto.

Lo guardai negli occhi, e notai che, come me, li aveva rossi; cercai di farmi capire, avvicinandomi e chiedendo:-Anche tu hai messo le lenti a contatto rosse, vedo...-

lui:-Eh...certo...lenti a contatto...- ci guardammo, seri, mentre continuavamo a muoverci.



Ad un tratto, il dj disse:-E adesso, un po' di musica lenta, per riposarci un po'...- e mise un lento.

Io ed L ci guardavamo, senza fiatare, poi, mi chiese:-Vuoi...vuoi ballare?-

io:-Va bene...- così, mi prese la vita, mentre io gli presi le spalle e iniziammo a ballare.

-Oggi è il tuo compleanno, vero?- gli chiesi
-Te ne sei ricordata....- mi sorrise e mi accarezzò i capelli, facendomi arrossire.



Sentii che lui respirava profondamente, e poi, anche io lo feci, respirando il suo profumo e, mi venne spontaneo dire:-Che buon profumo...-

-Cosa?- Mi chiese lui

io, rossa, risposi:-Hai...hai un buon profumo....- ci guardammo negli occhi, mentre eravamo ancora abbracciati; lui mi accarezzò prima i capelli, poi scese alla mia bocca, accarezzandola col pollice, mentre, io gli strinsi leggermente le spalle.

Mi disse:-Vieni con me...-

Ci allontanammo dalla palestra, tanto era ancora presto.



Giunti in un posto tranquillo, mi mise contro il muro e abbassò gli occhi; dissi:-Io...io so cosa sei...-

lui, sbarrò gli occhi e disse:-Dillo....ad alta voce...Dillo....-

io:-Un vampiro...-

lui:-Hai paura?-

io:-Si, ma non di te...- lui mi guardò

io risposi:-Ho solo paura di perderti...- ci guardammo negli occhi

lui mi guardò teneramente e si avvicinò a me, guardando le mie labbra, che unì con le sue, in un bacio dolce e romantico.

Quando ci staccammo, io dissi:-Ehm...forse dovremmo...

lui:-Oh, hai ragione...Torniamo alla festa...-

La serata continuò e noi ballammo, non staccandoci mai, l'uno dall'altra.



Ad un tratto, il dj abbassò la musica e disse:-Bene ragazzi, è quasi l'1 e, direi che è arrivato il momento di decretare il vincitore, pardon, i vincitori di questo concorso...-

tutti si avvicinarono alla console.

Il dj disse:- I vincitori sono....- il faro girava nella palestra, creando una suspance fortissima.

Ad un tratto, la luce si fermò su di noi, che eravamo ancora stretti; il dj urlò:-L Lawliet e Eru Roraito! Coloro che hanno allestito la palestra!- eravamo imbarazzatissimi; ad un tratto, a noi si avvicinarono due ragazze, che ci diedero una fascia e una corona, mentre tutti i nostri compagni di scuola ancora urlavano.

Io  sentivo la stretta di L farsi maggiore.

















 

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Capitolo 9
*** Damned souls ***


Passò qualche settimana ed io ed L eravamo sempre più uniti; nonostante quello che dicessero gli altri a scuola, per me era un ragazzo dolce e gentile e disposto a tutto pur di proteggermi; gli unici che sostenevano il nostro  rapporto erano i miei amici, Light, Misa, Nate e Kiyomi, che, dopo la sera del ballo, avevano iniziato a mortificare chiunque sentissero parlare male di noi.

Un pomeriggio, dopo scuola, L disse:- Vieni con me....- mi prese in braccio e corse oltre le case, oltre la città, oltre la foresta, dove nessuno potesse disturbarci o vederci.
Arrivati, mi mise giù e si mise difronte a me, fissandomi con il suo sguardo da bello e dannato, con quegli occhi  color oro.
Iniziò a sbottonarsi la camicia della divisa
gli chiesi:-C-Che stai facendo?-
lui:-Voglio farti vedere, il motivo per cui, noi vampiri non ci mostriamo alla luce del sole....- finì di sbottonarsi la camicia, mostrando il suo torace, liscio e tonico, e facendomi rimanere senza parole; poi andò alla luce del sole, e lì, il mio cuore si fermò: il suo corpo, si illuminava!

Mi disse:-Questo è ciò che sono...-
Gli dissi:-Sembrano diamanti; è bellissimo!-
Lui mi guardò, come disgustato da sé stesso e rispose:-Bellissimo? E' la pelle di un  assassino!-
Sbarrai gli occhi e, avvicinandomi a lui e stringendomi al suo torace, dissi:-No! Tu non sei un assassino! Sei un ragazzo...dolce e gentile...-
abbassando lo sguardo, triste, lui:-Mi vergogno...del mio passato...Prima...non ero così....- lo guardai, sbarrando gli occhi
continuò:-Prima...ero un assassino spietato e sanguinario; che uccideva, senza sentire nessun rimorso....-
io:-L'importante, è che ora...sei diverso...ora sei....la persona che...-
lui:-Ti amo...-
io:-Cosa?-
-Ti amo....- ripetè, facendomi trattenere il respiro, poi riprese - Ti amo, e sono felice di averti incontrata; sono certo...che, se ti avessi detto prima, la verità, tu mi avresti accettato comunque... -ci guardammo negli occhi e lui mi accarezzo; la sua pelle era fredda, ma, io avevo caldo.

Ci sedemmo sul prato e guardammo l'orizzonte.
Ad un tratto dissi:-Voglio  farti conoscere mia madre e i miei amici....- lui si avvicinò e mi strinse
sorrise e disse:-Non credi che dovremo aspettare? E  se dovessi stufarti di me?-
io mi stesi sul prato e dissi, guardandolo negli occhi:-Preferirei morire che stare lontana da te....- mi guardò con occhi teneri e si avvicinò a me.
Il mio cuore batteva all'impazzata; era bellissimo ed era tutto mio! Lo vidi abbassarsi e posare le sue labbra sulle mie, con una dolcezza tale, da farmi sciogliere.
Quando ci staccammo, mi disse:-Torniamo in città...Ti accompagno a casa....-
io:-Va bene; ma...resta  con me...- dissi, lievemente rossa; lui sorrise e mi accarezzò, annuendo.

Tornata a casa, erano le 19:00; salutai mia madre, che era tornata da lavoro e corsi nella mia stanza, dove, L già mi stava aspettando; avevo lasciato la finestra aperta, e, lui era entrato da lì; il giorno dopo sarebbe stato domenica, quindi, non avevo da studiare.
L si guardava intorno; disse:-Bella questa stanza; credevo che ci fossero colori tipo il rosa, il verde, il giallo; invece, ci sono il rosso e il nero; sono i miei colori preferiti! E c'è anche poca luce....-
io:-Si, preferisco così; stare con poca luce; solo la mia lampada per la lettura....-
Ci sedemmo sul letto e parlammo di un sacco di cose, mentre, coglievamo l'occasione per sbaciucchiarci e coccolarci.

Ad un tratto, L notò il libro "Damned Souls" sulla mia scrivania.
Mi guardò e disse:-Posso vedere?-
io:-Mmh!? Oh! Si...Ho dimenticato di portarlo in biblioteca, alla fine....-
Lo vidi afferrare il libro e leggerlo, interessato; poi mi chiese:-E così, hai usato questo, per fare ricerche su di me?- annuii, rossa.

Ad un tratto, lo sentii leggere una parte, che m'interessava; parlava di un vampiro, che dilaniava i corpi delle persone, rendendoli irriconoscibili.
Mi avvicinai a lui e dissi:-Senti...-
-Dimmi...- disse
io:-Hai sentito di quei misteriosi omicidi? Di cui, sembra che l'assassino sia un animale...- annuì
chiese:-Credi che, si tratti di un vampiro?- lo guardai
lui:-Non tutti i vampiri sono buoni; ricorda ciò che ti ho detto prima; del mio passato....-

Mentre pensavo a quello che mi aveva detto L, mia madre bussò alla porta
chiese:-Cara, vuoi qualcosa da mangiare?-
io:-Ah...si mamma, grazie, lascialo davanti alla porta!!-
lei:-Va bene, tesoro...- la sentii andare in cucina.
L:-E' molto gentile, tua madre...-
io:-E' una brava mamma...-
lui:-Hai più sentito tuo padre?- scossi la testa, in segno di negazione.
Lui mi strinse e disse:-Non preoccuparti; ci penso io a proteggerti (awww *_____*)- sorrisi [....].

Dopo aver cenato, mi misi a letto.
L:-Buona notte...-
io:-Tu non dormi?-
lui:-Ah...no...-
io:-Mai?-
lui:-No....Però, se ti fa piacere, posso stare accanto a te....- annuii.
Così, lui venne vicino a me e, in poco tempo, mi addormentai sul suo petto.

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Capitolo 10
*** La festa a sorpresa ***


Ormai eravamo a Dicembre e, tra poche settimane, sarebbe stato Natale; e questo voleva dire festa, regali, amici; già! Ma LUI, avrebbe avuto tutto questo? Chissà....

Il lunedì, prima delle vacanze di Natale, come sempre, mi preparai, feci colazione  e uscii, per andare alla fermata, in attesa dell'autobus, che non tardò ad arrivare.
Come sempre, salii, e c'erano Hideki e i suoi della band, che ridacchiavano; dal primo giorno, il biondo mi aveva seguita passo passo, con lo sguardo, ma non si era mai spinto oltre. Arrivati a scuola, scendemmo.
 Si avvicinò e mi chiese:-Ehi, allora, tu e Lawliet, eh!?-
io:-Già...-
lui:-Ma...cosa ti piace di quel tipo? E' così serio...Non staresti meglio con uno come me?- chiese, accarezzandomi il braccio.

Non ebbi neanche il tempo di ribattere, che vidi un fulmine nero, prendere il suo braccio :- Non metterle le mani a dosso, Ryuga. O, potresti pentirtene...- disse L; vedevo che i suoi occhi cambiavano istintivamente di colore, dal nero, al dorati, al rosso.
Il cantante lo scansò e, guardandolo dall'alto in basso, se ne andò; lasciandomi nelle mani amorevoli del moro.
Mi strinsi a L, che mi chiese:-Va tutto bene? Ti ha fatto qualcosa?- scossi la testa
lui:-Non mi piace quel tipo, non mi è mai piaciuto...-
io:-Cerco di evitarlo ma, lui mi sta sempre addosso....-
lui:-Ho una strana sensazione, su di lui....-
io:-Che tipo di sensazione?-
lui:-Come se....avesse un'aura malvagia, familiare...-
io:-Non preoccuparti, dai; l'unica cosa importante, è che, oggi ti voglio far conoscere i miei amici...-
L:-Dimentichi una cosa ancora più importante...-
io:-Cioè?-
lui:-Che oggi è il tuo compleanno....E quindi, meriti un regalo speciale....
io:-Che tipo di regalo?- lui si avvicinò e mi bacio appassionatamente
disse:-Lo vedrai. Auguri, amore mio....- arrossii

-Auguri, Eru-chan!- all'improvviso sentimmo delle voci dietro di noi, familiari, così ci girammo e scorsi Light, Misa, Kiyomi e Nate
dissi:-Oh, buongiorno ragazzi!- loro sorrisero; continuai-Lui è L, il mio...ragazzo....-
L:-Piacere, ragazzi....-
-Ciao!- dissero tutti, rimanendo sorpresi, per il fatto che li abbia salutati
Kiyomi:-Ehi, Eru-chan! Chiedi ad L se vuole venire con noi!-
L:-Dove!?-
io:-Beh....dato che tra qualche settimana è Natale, volevamo passarlo tutti insieme....-
Misa:-E, naturalmente, tu sei il benvenuto.....-
L, sbalordito, disse:-Grazie ragazzi...-
-Figurati!- urlarono in coro e si avviarono in classe.

Dopo scuola, L mi riaccompagnò a casa; con la scusa, gli chiesi:-Vuoi entrare un momento?-
L:-Ehm...va bene....-
Così, io e il moro, entrammo; sapevo che in cucina c'era mia madre. Ma, stranamente, quando entrammo, le luci erano spente.
Ad un tratto, sentii un botto e la luce accendersi e tutti urlarono:-AUGURI!- io rimasi senza parole; i miei amici mi avevano fatto una festa a sorpresa, con la complicità di mia madre. 
io:-Ragazzi, non dovevate!- tutti sorrisero e mi abbracciarono
io:-Mamma, lui è L....un mio....-
mamma:-Aah! Allora è lui il famoso ragazzo di cui mi parlavi...Carino...- disse, facendomi diventare paonazza
dissi:-Mamma, ti prego....-
lei:- Cosa?Ho detto solo la verità...-
Light:-Ehi, L, vuoi una fetta di torta?- vidi il mio ragazzo con le stelline negli occhi
L disse:-La mangerò dopo....-
Rimasi senza parole e dissi:-Mamma, noi andiamo nella mia stanza!- prendendo L per mano e correndo nella stanza
sentii mia madre dire:-Va bene; fate i bravi, mi raccomando...- questo ci fece imbarazzare, mentre i miei amici ridacchiavano.

Entrati nella mia stanza, misi la cartella sulla sedia della mia scrivania; io ed L scoppiammo a ridere.
Dissi:-Ma tu, non bevevi solo sangue?-
lui:-Solo perchè sono un vampiro, non significa che bevo solo sangue; anzi, sai...io sono un tipo goloso, soprattutto di dolci.....-
io:-Ma che razza di vampiro sei?-
lui mi guardò con occhi furbetti e si avvicinò a me, dicendo:-Quello che ti sta per saltare addosso, e succhiarti tutto il sangue....- io sorrisi, ma quando vidi che lui continuava ad avvicinarsi, indietreggiai.
Ad un tratto, inciampai nel letto, e caddi di schiena, trovandomi distesa; lui si allungò sopra di me e disse, beffardo:-Bene, adesso non hai scampo....- mi sovrastò con il suo corpo e continuò ad avvicinarsi; ma, altro che sangue, lui aveva fame di me! Infatti, iniziò a baciarmi, con molta voracità, mi leccava il collo, mi succhiava le labbra.
Sbottonò la camicia della divisa e, mentre teneva una mano sotto la mia gonna, l'altra mi palpava un seno, mentre con la bocca cercava le mie labbra.
Io tenevo le mie mani nei suoi capelli ribelli, li accarezzavo, li afferravo, emettendo piccoli gemiti.

Fu un urlo di mia madre a fermarci; lui si alzò e disse, guardandomi:-Mi dispiace...io....- scossi la testa e lo baciai leggermente
dissi:-Non preoccuparti....Va tutto bene...- lui si alzò; sembrava turbato.
Festeggiammo il mio compleanno, tra battute, risate e scherzi; ma vedevo che il mio ragazzo rideva a fatica.

Quando fu ora di  andarsene, uscii con L, per salutarlo; dissi:-Che c'è? Che cos'hai?-
lui:-Quello che è successo nella tua stanza, non doveva succedere; se avessi perso il controllo, avrei potuto farti del male....-
io:- Ancora con quella storia? Ma ti ho detto che non fa niente! Va tutto bene...-
lui:-No, non va tutto bene- mi fissò con sguardo serio e disse-Questa è l'ultima volta che mi vedi...-
io:-Cosa? Ma...- mi diede un leggero bacio sulle labbra e poi sparì, nella penombra.
 

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Capitolo 11
*** Incubi ***


L'anno che seguì, fu terribile per me; popolato da incubi su di LUI, su quella sera e sul nostro amore finito.
Non potevo credere che, davvero, colui che mi aveva amata a tal punto, adesso si era separato da me; non sapevo quando sarebbe tornato e non sapevo nemmeno se sarebbe tornato. Il solo pensiero di stare lontana da lui, mi faceva stare male, sia dentro che fuori; infatti, il mio volto era il ritratto della sofferenza.
Non riuscivo a dormire, perchè, ogni notte, urlavo come una forsennata, a causa delle creature che si trovavano nella mia testa.

Mia madre si preoccupava per questo e decise, che forse, sarebbe stato meglio se, per un po', non sarei andata a scuola; spiegò la situazione ai professori, che compresero e che, siccome ero una brava alunna, accettarono la decisione di mia madre.
I miei amici, non vedendomi a scuola, si preoccupavano per me, mi chiamavano tutti i giorni ed erano venuti anche a trovarmi, per tirarmi un po' su di morale, nonostante sapessero che, l'unico motivo del mio malessere, era la SUA assenza. Non osavano pronunciare il suo nome davanti a me.

Fu un giorno, anzi, una notte, che, presi la decisione più drastica della mia vita, e cioè, tentai il suicidio, cercando di buttarmi da un dirupo, nel mare.
Quando caddi, chiusi gli occhi, aspettando la mia morte, che, però, non arrivò mai; infatti, quando aprii gli occhi, mi trovai Hideki Ryuga difronte.
Mi disse:-Ma...cosa volevi fare? Ti rendi conto che hai rischiato di morire?- disse e, sorprendendomi, mi abbracciò; io mi strinsi a lui, senza fiatare.
Avevo un presentimento su di lui, ma in quel momento, non m'importava di niente; avevo solo bisogno di stare tra le sue braccia, quelle braccia così calde, così rassicuranti, che mi ricordavano LUI. Mi addormentai, mentre lui mi riportava, ancora in braccio, a casa. 

Quando arrivai, Hideki vide le luci accese di casa, e bussò; subito, mia madre aprì e, quando vide che, quel ragazzo mi teneva tra le braccia, scoppiò in un pianto liberatorio, mentre gli diceva:-Grazie!- il biondo mi portò in casa, mentre mia madre gli chiese:-Sei un suo amico?-
lui:-Beh...diciamo che ci conosciamo; frequentiamo la stessa scuola. Ma, non possiamo definirci proprio amici...-
lei:-Comunque sia, ti ringrazio...-
lui:-Si figuri; ora, devo andare...-
lei:-Aspetta! Non vuoi asciugarti? Sei tutto bagnato e fuori fa freddo! Ti verrà un malanno....-
lui:-Non si preoccupi...L'importante è che lei stia bene...- entrambi mi guardarono, mentre riposavo, sul divano.
Hideki salutò mia madre e lasciò la casa.

Quella notte, ebbi un altro incubo in cui, il mio vampiro moriva. Mi alzai, all'improvviso, tutta sudata; ormai era l'alba e, la luce del sole cominciava a vedersi all'orizzonte.
Ebbi un brutto presentimento, quindi, mi preparai in fretta e corsi via; non sapevo dov'era ma, in qualche modo, lo avrei trovato. Non volevo che morisse.

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Capitolo 12
*** Gli Shinigami adorano le mele ***


Mentre correvo, una voce attirò la mia attenzione; mi girai: era Hideki Ryuga.
Dissi:-Mi dispiace, ma non ho tempo da perdere con te; devo andare a cercarlo, prima che lo uccidano!-
lui:-Chi?-
io:-Non lo so! Ho avuto un incubo, in cui ho visto chiaramente la sua morte!-
lui:-E come pensi di fare, dato che non sai dove si trova?-
io:-Non lo so....- abbassai gli occhi.

Dopo un po' di silenzio, disse:-Io so dov'è...-
io:-Come...!?-
lui:-Noi creature della notte, quando vogliamo punirci, abbiamo solo un posto in cui andare...-
io:-Noi!? Vuoi dire che, anche tu...!?
lui:-Io sono...un licantropo....- guardai nei suoi occhi, e scorsi l'oro
disse:-Vieni con me! Se vogliamo salvarlo, non abbiamo molto tempo!-
io:-Aspetta! Perchè mi stai aiutando?-
lui:-Perchè....perchè io ti amo, Eru.... Ma, tu ami lui. Se sei felice tu, con lui, sono felice anche io...- disse, accarezzandomi
Io, lo guardai, confusa; lui mi prese la mano, e, insieme, iniziammo a correre, verso la nostra meta.

Ormai, il sole era alto nel cielo. Difronte a noi, si stagliava una grande struttura, nera.
Dissi:-Che cos'è?-
Hideki:-E' il regno degli Shinigami...All'interno, troveremo il re degli Shinigami, con i suoi sottoposti, Rem, Ryuk, Kinddara, Calikarcha........-
io:-Sono malvagi?-
lui:-Non lo so; io, non ho mai avuto il dispiacere di incontrarli....-
io:-Spero che non sia troppo tardi...-
lui:-Sento che è ancora vivo....-
io:-Hideki, non so come ringraziarti....- dissi abbracciandolo-Adesso, devo andare...-
lui:-Devi? Non vuoi che ti accompagni?-
io:-No; potresti essere in pericolo....- mi guardò con occhi dolci e preoccupati
mi abbracciò e disse:-Qualunque cosa accada, sappi che...io...io ti amo davvero....-
io sorrisi; lui:-Tieni, prendi queste...- mi diede delle mele.- ho sentito che gli Shinigami ne vanno matti...-
io:-Grazie....- gli diedi un bacio sulla guancia.
Mi feci coraggio ed entrai.

Quando entrai, scorsi, un'enorme sala, all'inizio del quale, c'era uno Shinigami, che disse:-Cosa vuoi?- con i suoi modi "garbati", nonostante ciò capii che era una femmina; alla fine della sala, una Shinigami dall'aspetto orientaleggiante soffiava un ventaglio ad uno Shinigami, dall'aspetto inquietante, mentre, davanti a lui, altri due tenevano d'occhio un individuo che...era il mio L!
Gridai:-Fermi!- facendo girare tutti i presenti e facendo sorprendere il mio vampiro, che disse:-Non sei morta?-
io corsi verso di lui e lo abbracciai, dicendo:-Perchè dovrei esserlo?-
lui:-Credevo che fossi morta, dopo quello che ti è successo questa notte.
io:-No! Io non me ne vado, senza di te!- ci abbracciammo e baciammo

Il re degli Shinigami disse:-Allora, perchè sei venuto a disturbarmi, vampiro?-
L:-Perdonatemi, vostra magnificenza; ma, non ho più intenzione di porre fine alla mia vita....- sorridemmo, tenendoci per mano
il  Re degli Shinigami:-Dunque, tu, osi venire qui, e farmi perdere tempo, e dopo, dici che non vuoi più ucciderti? Ingrato! La pagherai per questo!- vidi gli Shinigami porsi davanti a noi; evidentemente volevano attaccarci.
Io, ricordandomi del dono fattomi da Hideki, dissi:-Aspettate!- loro si fermarono
io:-Ehm....vi interesserà sapere che ho qui delle mele...Belle mele succose....Portate appositamente per onorarvi, grande Re!- lo vidi pensarci su e poi  fare un gesto con la mano, perchè i suoi sottoposti indietreggiassero.
Re degli Shinigami:-Molto bene; dunque, posate  queste prelibatezze dinanzi a me, e poi potete andare; sei perdonato... Ma, che non si ripeta mai più....-
L:-Perdonatemi, Maestà- io ed L, tenendoci ancora per mano, uscimmo dal regno degli Shinigami.

Usciti, Hideki ci aspettava ancora lì e, vedendoci, tirò un respiro di sollievo, venne verso di me e voleva abbracciarmi, ma L si mise davanti a me.
Io gli dissi:-Non rimproverarlo! Se non fosse stato per lui, non avrei mai saputo dove fossi!- il vampiro lo guardò in cagnesco, ma poi, si allontanò da me, così che il biondo potesse abbracciarmi e sussurrarmi:-Menomale, stai bene...Ho temuto il peggio....-
io:-Sta' tranquillo....- tutti e tre ci dirigemmo nella nostra città.

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Capitolo 13
*** L'amore è per sempre ***


Ormai, avevo compiuto 18 anni, il diploma era alle porte e io ed L ci sentivamo più uniti che mai; ci divertivamo con i nostri amici e tutto era perfetto.
Un giorno, eravamo a casa, nella mia stanza, da soli; mia madre non era ancora tornata da lavoro.
Ad un tratto, dissi:-L!?-
lui:-Mmh!?
io:-Trasformami....-
lui:-Cosa?-
io:-Rendimi immortale, così, potrò stare al tuo fianco, per sempre...-
lui:-No...-
io:-Perchè?-
lui:-Conosco le conseguenze della scelta che stai per fare...Qualche decennio e le persone che ami spariranno...-
io:-Io amo te, per sempre...Ti amo...- lo lasciai senza fiato e pensieroso.

Dopo un po', mi disse:-Allora sposami...-
io:-Cosa?-
lui:-Ho detto sposami!- restai sbalordita dalla sua proposta
lo vidi inginocchiarsi e tirare fuori dalla tasca una scatolina; disse:- Eru, vuoi sposarmi?-
io, senza esitazione, e, con un po' di sorpresa, risposi:-Si, lo voglio!-
lui:-Come?-
io:-Siiiiiiiiiiiii!- ci abbracciammo e ci baciammo appassionatamente [...].

Ormai, avevamo il diploma, o meglio, io avevo il mio primo diploma, perchè, per L non era certo una novità.
Un anno dopo la cerimonia di fine anno, eravamo lì, sull'altare della chiesa, all'esterno.
C'erano tutti i miei amici e parenti; naturalmente, invitai anche mio padre, che, a differenza di come credeva la mamma, era rimasto solo, non si era rifatto una famiglia, e nemmeno lei. Stavano in prima fila; durante la cerimonia, mi parve di vederli sorridersi e stringersi la mano: Forse, c'era ancora speranza, per il loro futuro.

Il prete:-Vuoi tu, signor Lawliet, prendere la qui presente, signorina Roraito, come tua legittima sposa, in ricchezza e in povertà, in salute e in malattia, per amarla e onorarla, finchè morte non vi separi?- io ed L sorridemmo 
lui rispose:-Si, lo voglio...-
prete:-Vuoi tu, signorina Roraito, prendere il qui presente signor Lawliet, come tuo legittimo sposo, in ricchezza e in povertà, in salute e in malattia, per amarlo e onorarlo, finchè morte non vi separi?-
io:-Si, lo voglio...-
prete:-E' con mia grande gioia che vi dichiaro marito e moglie!-rivolto a L:- Puoi baciare la sposa...- il vampiro mi si avvicinò e mi baciò dolcemente, teneramente, disperatamente.
Sentii dire, tra la folla:-A quale mese sarà?-
e qualcun altro rispondere:-Lei non è incinta, mettitelo in testa...-
-No! Quale giovane ragazza si sposerebbe a 19 anni?-
-Una innamorata...-
Guardai L negli occhi e lui guardava me e mi fece un occhiolino, facendomi arrossire.

Durante la festa, molte persone mi chiesero come lo avevo conosciuto e...beh...almeno su questo, non dovetti mentire, dicendo che ci eravamo conosciuti a scuola.
Ad un tratto, mentre stavamo ballando, L disse:-C'è qualcuno che vuole vederti; è qui fuori che ti aspetta; lo guardai interrogativa e andai fuori.
All'esterno, vidi Hideki che mi sorrideva, anche io gli sorrisi e andai ad abbracciarlo; parlammo di un sacco di cose.

La serata terminò, con il taglio della torta, poi, tutti andarono via.
Io ed L avevamo prenotato, per cinque giorni, in una località vicino al mare, dove, potevamo stare sereni e in completa tranquillità; quindi, prese le valige, andammo.
Entrammo, come di consueto, con lui che mi portava in braccio, ma poi, mi mise giù; io andai a togliermi il vestito e le scarpe, che mi avevano massacrato i piedi.
Quando tornai in camera da letto, trovai L, ancora in smoking, con musica soft, champagne e fiori in mano; li accettai, sorridendo.
Accese l'impianto stereofonico, diffondendo per l'ambiente la nostra canzone e iniziammo a ballare un lento, e guardandoci negli occhi.

Labbra che si sfiorarono e che poi si incontrarono in una passione senza fine.

Mentre continuammo a baciarci, lui mi prese in braccio e mi portò sul letto, mettendosi sopra di me e continuando; le nostre lingue danzavano e si scontravano; le mie labbra erano rosse, talmente lui me le aveva morse con i suoi canini, che le sentivo ardenti del fuoco della sua passione.

Mi mise a sedere sul letto e lo vidi armeggiare con il gencetto del mio reggiseno, mentre gli sbottonavo la camicia dello smoking; poco dopo, me lo tolse, facendomi stendere sul letto; ormai, avevo solo gli slip, che coprivano la mia femminilità.

Gli abbassai i pantaloni, facendolo rimanere solo con gli slip; lo guardai; era bellissimo, ed era l'uomo della mia vita. Gli ultimi indumenti, volarano via, facendoci restare nudi.

Si stese su di me e mi sussurrò all'orecchio:-Non avere paura, se ti faccio troppo male, dimmelo e io mi fermerò immediatamente...- annuii.
Inizio ad agitarsi, mentre cercava di far incontrare le nostre nudità e poi di penetrarmi.
Nel momento in cui, con la sua natura entrò nella mia, un bruciore offuscò la mia mente, per alcuni secondi; mi strinsi alla sua schiena, mentre lui si fermò, vedendo che, dai miei occhi uscivano piccoli cristalli salati.

Dopo l'iniziale sussulto e il momentano dolore, iniziammo a muoverci insieme, mentre continuavamo a baciarci e coccolarci.
Ormai, stanchi e appagati dalla sete che avevamo l'uno dell'altra, ci accasciammo sul letto, ansimanti.

Per tutta la durata della nostra permanenza lì, ci capitò altre volte di farlo, ma, era più piacevole.

 

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Capitolo 14
*** Isabella ***


Tornati a casa, trascorsero alcuni mesi; mamma e papà ci dissero che avevano deciso di riprovarci e che il papà sarebbe restato con noi in Inghilterra; questo ci rese molto contenti.
Io ed L andammo a vivere a casa del vampiro; era una bella casa, umana.
Per festeggiare, invitammo i nostri amici a casa; Misa e Light, che si erano messi insieme, Kiyomi, Nate, persino Hideki.

Da un po' di giorni,  avevo forti giramenti di testa e una leggera febbre; niente di preoccupante, comunque.
Quel giorno stesso, mentre i miei amici erano a casa ed io ero in cucina, svenni; L, preoccupato, mi portò sul letto.
Io gli dissi:-Ma dai, non preoccuparti, è solo stanchezza. Ultimamente, non riesco a dormire bene....-
Misa:-Eru-chan...e se fossi....-
Kiyomi:-...incinta!?- guardai in faccia L.
Le mie amiche mi portarono in bagno e lì, feci il test di gravidanza, che risultò positivo.

Andai in cucina, dove i ragazzi stavano aspettando.
Dissi, toccandomi il ventre:-Sono incinta...da tre mesi!- sorrisi e abbracciai L che a quella notizia, s'irrigidì
Misa:-Beh...non sei contento? E' una bella notizia...-
L:-Scusatemi, dovrei parlare con Eru-chan, da solo...- così, mi portò nella nostra stanza.

Mi sedetti sul letto e lui accanto a me.
Disse:-Questo bambino, potrebbe essere dannoso per te...-
io:-Io lo voglio, lo voglio con tutto il cuore, L. E' nostro figlio, il frutto del nostro amore!
Kiyomi:-Perchè potrebbe essere dannoso?-
L:-Perchè....io sono....- lo fermai
dissi:-Ragazzi...dobbiamo parlarvi...-

Ci sedemmo tutti a tavola, in cucina, e dissi loro la verità e cioè, che L era un vampiro.
Tutti rimasero stupiti, tranne Hideki, ovviamente, perchè sapeva la verità.

Nel periodò che seguì, divenni sempre più magra; ovviamente, non potevo andare in ospedale, data la situazione, quindi, ce la cavammo da soli.
Il bambino, si nutriva di me, dall'interno, per questo, ogni giorno, ero sempre più debilitata. I nostri amici erano sempre lì a sostenerci.
Poi, arrivò il giorno del parto; L disse:-Ci penso io, la farò partorire, con le mie forze...Portatemi  molti asciugamani e tutte le garze che trovate  in casa....-
Misa e Kiyomi fecero da "infermiere", mentre Nate e Light andarono a cercare l'occorrente [....].

Dopo diverse ore, il bambino nacque; era una femmina, una bella bambina dai capelli castani e gli occhi dorati.
L:-Vedi...amore...Lei è la tua mamma! E' stata forte e, ce l'abbiamo fatta...insieme....- parlava, tra i singhiozzi, mentre teneva la bambina in braccio.
Io sorrisi appena; poi mio marito mi guardò, e si accorse che non respiravo, anche se avevo gli occhi aperti.
Diede la bambina a Misa, mentre mi chiamava, ripetutamente:-Eru-chan!? Eru-chan!? Eru-chaaaaaaaaaaaan!? Non lasciarmi, ti prego!- non poteva credere di avermi persa per sempre; in un ultimo atto di disperazione, avvicinò le sue labbra al mio collo e mi morse, così che il suo veleno entrasse in circolo, così da trasformarmi.
I miei amici mi lavarono, mi pettinarono e mi vestirono con abiti puliti. Le ferite sul mio corpo, ora che il veleno era in me, si rimarginarono in fretta.

Dopo circa un'ora, un nuovo odore arrivò alle narici di mio marito e di Hideki, perchè, ovviamente, i miei amici, essendo umani, non potevano percepirlo.
L si avvicinò a me e, dopo pochi secondi, aprii gli occhi, che erano di un intenso rosso sangue.
Mi alzai dal letto, sotto lo sguardo meravigliato dei miei amici e di mio marito che, si avvicinò e disse, sussurrandomi all'orecchio:-Sei bellissima...-.
La mia pelle era di un candore assoluto, liscia e fredda come la neve; nessun particolare, nessuna cicatrice, nessun neo che risaltasse su di essa.
Presi la mia bambina dalle braccia di Misa, che, un po' impaurita, me la diede; io compresi il motivo del suo atteggiamento, quindi, non mi arrabbiai.

-Ciao...- dissi alla mia bambina, il frutto del nostro amore, mio e di L
il moro  si avvicinò a noi e disse:-Non ha ancora un nome...Come vorresti chiamarla?-
io, dopo averci pensato un po', risposi:-Isabella-
lui:- Isabella, mi piace....Isabella Lawliet-

Guardammo la nostra adorata figlia, che ci fissava con i suoi grandi occhi dorati e che, ci parve di veder sorridere, un sorriso bello e gentile.


 

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