Give me your name

di Azaia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Give me your name ***
Capitolo 2: *** Uscita ***
Capitolo 3: *** Rivelazione ***
Capitolo 4: *** Cambiamento ***



Capitolo 1
*** Give me your name ***


Siamo già a febbraio, dovrei trovarmi un ragazzo. –rido-.
Meglio se esco a farmi una passeggiata. Se resto seduta in casa ancora un attimo,potrei diventare un Koala. Detto questo,prendo la mia giacca ed esco di casa,il sole è caldo,non sembra febbraio. In strada non c’è anima viva,eppure è mezzogiorno,l’ora di punta. Mi dirigo verso il bar ed entro guardandomi attorno, vedo che gente che, come me,oggi a saltato la scuola –mi scappa una risata-. 
“Un caffè,grazie” dico al barista 
“arriva subito.”
 Dice prontamente,sorridendo.
Non so perché ma mi sento osservata …..Mi sento afferrare la spalla 
“Scusa …” , faccio uno scatto felino dalla paura, 
“ma cosa cazzo …..Chi sei?”domando con una faccia da premio Nobel. 
“piacere mi chiamo Chester Bennington” mi sorride, 
“ci conosciamo?” ,domanda poco ovvia visto che si è appena presentato,sono un’idiota, 
“No …. Sai, ti ho vista ed ho pensato che fossi la ragazza per il mio migliore amico.”
 mi scappa una risata,o forse più di una …. Ops ….
”sai,forse hai ragione a ridere …. In fondo ..” 
Abbassa la testa, forse si è offeso … 
“no, è che non capita tutti i giorni che uno sconosciut-“ , non mi lascia finire la frase che mi posa un dito davanti la bocca per zittirmi, 
“Allora, lo vuoi conoscere, si o no?” mi domanda mezzo scazzato. Ehi, amico quella scazzata dovrei essere io,e non tu. Annuisco poco convinta , mentre mi scrive il suo (di Chester) numero su un foglietto e me lo porge. Esce dal bar ed io finalmente riesco a bere il mio beneamato caffè,avrò fatto bene ad accettare?chi li conosce  questi? Bha , troppe domande, in fondo, amo il pericolo. Esco dal bar,vedo il ragazzo di prima …. Come ha detto di chiamarsi? Ah,Chester, poggiato sulla sua auto che indossa una canotta bianca che mette in risalto i tatuaggi –Oddio,che fighi- e dei pantaloni di tuta neri. Mi fa cenno di avvicinarmi,
 “Sali,ti porto a casa sua, così lo vedi.”
 Mi guardo attorno imbarazzata, lo faccio sempre quando non so cosa rispondere o mi vergogno. 
“scusa ma devo tornare a casa, mio fratello mi uccide se non mi vede …. Chiamami domani.” Non ricevo alcuna risposta. Passati cinque minuti,faccio per  allontanarmi ma mi afferra per un braccio e mi butta sul sedile, 
“Ma sei rincoglionito?ti ho detto che devo tornare a casa.” Il mio tono cambia, ma non ricevo alcuna risposta. Sento soltanto la macchina che si accende 
“senti, Chester, io devo andare. Davvero.”, lo sento mugugnare qualcosa.
“come ti chiami ragazza?” Allora le cose sono due: o è deficiente o a qualche malfunzionamento del cervello. “Anna.” Rispondo,seccata. Ormai mi sta già portando a casa della persona che dovrei conoscere. 
“Ah.” Bha, se non fosse che è più forte di me ,già gli avrei preso la testa e gli avrei fatto fare tutt’uno con il volante.
“Hh ..”, ma sta godendo o cosa?! Prendo il telefono per vedere che ore sono 
“cazzo, è l’una e trenta, dovrei già essere uscita da scuola ed essere a casa.”  metto le mani in faccia preoccupata “sta’ tranquilla,su. Dammi il numero di telefono di tuo fratello ci parlo io e mi invento qualcosa.” Lo guardo con una faccia da malata mentale.
 “mi prendi per il culo? Quando manca per arrivare a casa del tuo amico?” mi guarda male per qualche secondo
 “azz … ragazza,quanti anni hai? Comunque manca poco,tranquilla.” No ,va be’,ora saprà più cose lui che mia madre.
 “Ne ho 17. Te?”
 “Mh ….  Io 18."
oh,bene, è anche maggiorenne e io no.
[…]
“Siamo arrivati,scendi.”  Ma  dai, e io che mi volevo accampare nella tua macchina. Scendo,e, siccome ho la maestria e l’equilibrio di un ippopotamo, cado. 
“hey, sei caduta? Tutto bene?” No, guarda, volevo abbracciare l’asfalto. Sai è morbido … “Seh …. Tutto ok.” “ Oh,allora entriamo” Non aspetto altro,si.
Entrati in casa, mi porta in camera dell’amico, “Mike, è permesso?” una voce dalla stanza risponde “Certo,non devi mica chiedere il permesso, eh.” Lo sento ridere, bha, forse è simpatico … mi sento spingere verso il ragazzo. 
“ Ma cos…AHI!” mi tocco la spalla, spero di non averlo colpito. “oh,scusa …” dico a bassa voce. Lui mi guarda sconvolto. Oh , va be’ che non mi conosci, ma mica sono un’aliena.
“E tu chi saresti?” ridacchia divertito. O mio dio, che risata. Dovrei porgerti la stessa domanda, sai? “tranquillo, Mike. Te l’ho portata io, si chiama Anna.” 
Oh , già che ci sei, presentati al posto mio,caro.
“Già ….” Rispondo,sto morendo dentro.
“Ah, capito. Piacere Michael Kenji Shinoda, ma chiamami pure Mike.” Cazzo, amico, il tuo nome è un rebus.
”piacere …” mi stringe la mano e io ricambio la stretta.
“Mike, l’ho vista al bar ed ho pensato fosse perfetta per te.” Chester sorride e Mike non è da meno. “Ma ….. Almeno la conoscevi?” si mette a ridere.
 “ Cazzo, Mike certo che no!” continua a ridere.
Non so cosa mi abbia trattenuto dal tirargli uno schiaffo in pieno viso. Non  lo so.
“Ma cosa …. Chester! Non puoi prendere a caso una persona e portarmela qui! Povera …”Ahw, qualcuno che mi capisce. “che palle. Non solo ti faccio conoscere una ragazza, ti lamenti pure?” e ci credo.
Non riesco a parlare. Questi due stanno parlando di me, ma non mi fanno parlare.
“Scusalo Anna …. È pazzo!”
Ah, questo già lo sapevo, ma grazie lo stesso. 
“Nah, tranquilli.” Volevo mandarli felicemente a fanculo e tornarmene a casa, ma ho lasciato perdere.
“Allora …. Quanti anni hai?”
“17, tu?”
“anche io.” Sorride. Chester ci guarda sorridendo mentre io volevo solo sprofondare.
“ Senti io ora devo fare, domani ho un interrogazione e devo studiare …. Questo è il mio numero, se vuoi chiamami.” Guardo Chester come se fosse la risposta a tutto, che gli dico ora? Accetto il numero? Dovrei dargli il mio? STO IMPAZZENDO.
“Ehm …” sento Chester spezzare il silenzio, 
“ Scusa,mi ero distratta.” Faccio un sorriso isterico. 
“ok, dopo ti scrivo e ti salvi il mio di numero?” 
“Certo!” lo sento ridere. No,ma …. Cazzo ridi? Sorrido a mia volta ed esco dalla stanza insieme a Chester. Arriviamo finalmente in macchina. “allora?” allora cosa?!
 “eh, che vuoi?” 
Silenzio.
“Dove cazzo abiti? Mica la mia macchina legge nel pensiero,sai?”
Bhe ,In effetti ….”Lasciami al bar di prima, torno   a piedi a casa..” 
Non mi fido a lasciargli la mia via di casa, per ora.
“Babè.”  Che ha detto!? Okay….
[…] 
“Anna!”
Merda, è mio fratello, è in casa.
“Cosa vuoi?” 
“Sono le tre,dove eri finita, signorina?” 
Silenzio. Ed ora che gli dico? Me ne invento una come al solito.
“Oggi avevamo un progetto a scuola, quindi ho ritardato, volevo chiamarti, ma mi è morto il cell ….” 
Bevitela, ti prego.
“Ah, ok…”
SIIII, ci ha creduto. 
“vado in camera" fischietto felice 
“ seh, seh”
Entro in camera,accendo il telefono e salvo i numeri di Chester e Mike, forse dovrei chiamare Mike....ma sta studiando....va bene, io lo chiamo, poi se non risponde aspetto.
"Pronto"
"Ciao, sono Anna, ti ho chiamato così salvi il mio numero" sorrido.
"Ah,bene" 
"Bhè, ora ti lascio studiare, non vorrei essere la causa della tua insufficenza" rido.
"Okok" ride a sua volta.
Chiudo la chiamata. Dovrei studiare anche io....."dovrei" , ma ho troppo sonno, preferisco dormire.
Mi risveglio sentendo il telefono squillare.

"Si? che succede?" rispondo alla chiamata.
"Anna! ti deve parlare Mike, ti ha chiamato con questo, ha il telefono scarico..." 
guardo l'ora, sono le otto di sera, cosa vorrà?
"Ok..."
"Ehi!" mi dice felice.
"Ciaaaaao" sono assonnata,uff.
"Ma dormivi?!" 
no,bello,contavo le caprette.
"Si e no.." metto il vivavoce e mi butto sul letto insieme al telefono.
"ti volevo dire...." cosa? perchè ti sei fermato?.
"cosa?" ecco, ora sono curiosa. Fanculo.
"Se ti va...." potrei morire.
"mi va? di?...." e dillo. così posso tornare a dormire.
"Uscire..." ohw,tenero.
"Certo!"  aspettavo solo questo! anche se l'ho visto oggi,mi piace come ragazzo.
"Serio!? Oh, allora, alle nove sono lì"
"Ma...domani?"
"No,oggi." ma mi devo lavare,vestire,truccare,inprofumare, troppe cose in una sola oraaaaa.
"Ma,io, dovrei prepararmi, e poi non sai dove abito!"
"Hai un'ora, su! abiti di fronte al bar, o sbaglio?"
come cazz.....Oh.
"Eh. si" bene.
"Allora preparati tra un'ora sono lì"
"va bene" 
Chiudo il telefono e mi precipito in bagno, mi do solo una sciacquata, e vado a vestirmi.
è mezza. ho mezz'ora per vestirmi e truccarmi. Posso farcela.
Apro l'armadio, prendo le prime cose che ho a tiro: Maglietta rossa, un pochino scollata e jeans strappati sul ginocchio. Li amo, e delle converse.
Mi sto dimenticando qualcosa.....Merda! Devo dirlo a mio fratello.
Scendo le scale e lo trovo sul divano
"Andrew.." faccio con voce tenera.
"Mm."
"Esco con delle amiche. torno tardi,credo, a dopo"
"seh, ciao"
Perfetto, non mi a cagata.
Esco di casa, meglio se lo aspetto qui, sono le nove, dovrà pur arrivare.

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Capitolo 2
*** Uscita ***


Esco di casa, meglio se lo aspetto qui, sono le nove, dovrà pur arrivare.
Lo vedo arrivare, ha una Golf, amo quella macchina! 
"Visto? sei stata anche più puntuale di me!" ride mentre mi apre la portiera.
"Non sono il tipo che si fa aspettare" lancio un sorrisetto quasi da stronza.
"E con questo" sorride.
salgo in macchina.
"Dove mi porti?" sorrido.
"Al ristorante" 
"Uh, buono".
Dopo una buona mezz'ora di macchina arriviamo a destinazione.
"Eccoci" sorride e mi apre.
com'è gentile,uno come lui ormai non esiste più. Vantaggio a mio favore. 
"Grazie" tiro uno dei miei lati teneri che ormai sono spariti.
"Ma di che!" mi da una spallata dolce.
"Posso?" chiede.
"cosa?" sorrido.
Mi prende la mano e mi porta al tavolo che aveva ordinato.
ok, mi sto scogliendo. Quant'è dolce? Sono al settimo cielo, mi sta facendo inpazzire con i suoi modi di fare.
"Che vuoi mangiare?" mi chiede mentre stappa una bottiglia di vino rosso e sorride.
"Io...Uhm....puoi chiedere il menù?"
"certo!" ride.
"Grazie per la serata"  non ricordavo di essere tenera, serio.
"Ma perfavore" mi prende la mano e la poggia assieme alla sua sul tavolo. Sembriamo fidanzati.
"Ecco a voi il menù" sorride il cameriere.
Mi hai rovinato l'atmosfera. Stronzo.
"Allora, ora che hai una vasta scelta di cibi, scegli" fa umoristico.
"Ma certo. Ho lo stomaco che pretende del cibo, immediato"
sorrido e lui ride.
Caspita, che risata che ha, morirei solo per quella.
Dopo la cena ci sediamo in una panchina del parco lì vicino.
"Allora, raccontami un po di te, Anna" 
"Mm, vivo con mio fratello, faccio il liceo linguistico e fin ora sei la cosa più bella che mi sia capitata" sorrido per poi riprendere una faccia seria....Già, odio la mia vita.
"Come mai?" "ah,grazie comunque" e mi da una pacca sulla spalla.
"Vedi...non che la mia infanzia sia stata una delle migliori" abbasso la testa.
"E tutt'ora non me la passo bene" iniziano a scendere le lacrime sul mio volto, le sento, non voglio piangere, soprattutto davanti a lui, anche perchè dopo dovrei dare una motivazione a tutto. Mi prende la mano,e me la posa sul suo petto assieme alla sua.
"Stai tranquilla, tutto passerà, io ti sarò sempre vicino è una promessa." adesso sto piangendo anche per le sue parole, dolci, dette da Lui, che in poco tempo è entrato nella mia vita e che difficilmente ne uscirà.
"G-grazie" riesco a dire solo questo.
Siamo ancora seduti sulla panchina del parco, anche se piove, Mike mi sta accarezzando la fronte ed io mi sto calmando, tutto questo ha un'atmosfera magica, La pioggia, Le sue mani, Noi due. è mezzanotte ma a me poco importa, non voglio staccarmi da lui, mi infonde sicurezza, il suo abbraccio, il suo petto, il viso, tutto di lui mi da sicurezza.
"Credo sia ora di riportarti a casa" dice a voce bassa.
"No...ti prego..non voglio tornare lì dentro..." ho problemi con mio fratello,molti.
"Vuoi stare con me questa notte?" lo dice con una voce così dolce che mi sto sciogliendo.
"non do fastidio ai tuoi o a te?" non ricordo di essere una ragazza timida ma acida, quello si.
"i miei sono in giappone, a me non dai per niente fastidio...anzi..." alza la testa.
"Allora accetto"  mi alzo dalla panchina e lo prendo per mano, poi lo abbraccio, lui sorride e ricambia, io sto morendo dentro, è così dolce come ragazzo, si affeziona subito, come me.
"Bene, saliamo in macchina, appena arriviamo a casa tu ti fai una bella doccia mentre io ti preparo i panni, niente obbiezioni." sta ridendo, la sua risata è perfetta, indescrivibile, è un misto tra nutella e cioccolata bianca. Perfetta.
"Se insisti..." e rido anche io.
Arrivati a casa sua chiamo mio fratello per avvisarlo che dormirò "con delle amiche".

"Pronto"
"Andrew sono io, mi hanno invitato a dormire a casa loro, a te va bene?"
"sisi" .
Chiudo la chiamata, le nostre chiamate durano massimo 2 minuti.
"Allora? puoi?" mette la mano sulla mia spalla.
Allora, da una parte potrei essere stronza e dirgli di no per poi ridere e dirgli che scherzavo, dall'altra potrei dire di si e andarmi a fare la doccia....
"......." mi guarda interrogativo.
"Allora?" rispondo?va bene.
"Ha detto....si" 
"Perfetto, vai al bagno e fatti la doccia, io vado a prepararti i panni" si,ma dov'è il bagno? e poi, va a prepararmi i panni? come fa ad avere panni da femmina? e poi non sa la mia taglia!
"Ehm.....dov'è il cesso?poi i panni dove li prendi!?" ho un sorrisetto da schiaffi.
"Il bagno è lì sopra, per i panni ci penso io" e mi da una lieve spinta per farmi salire.
Salgo e trovo una porta bianca e leggermente aperta,  si, è il bagno! Entro, comunque ancora non mi spiego da dove cagerà i panni! meglio non saperlo va'.
Finita la doccia il mio unico problema era 'dove prendo i panni?' bha, mi rimetto il regiseno e le mutande e chiamo Mike.
"MIKE, DOVE SEI?" ok, non dovrei urlare, ma nel caso non mi veda mi sentirà sicuro.
"hey, forse fuori dal bagno?" sarcastico lui.
"seh......mi passi i panni?" se apri la porta ti ammazzo. Giuro.
"certo, apri leggermente la porta se ti vergogni oppure mettiti l'accapatoio e apri" Uhm,che gentile.
Alla fine metto l'accapatio e apro.
"Ti sei decisa finalmente?" ma certo tessssoro.
"si, ma sai la mia taglia?" 
"Na, vedi se ti vanno, io intanto ti metto a lavare questi"
"okk".
Dopo aver fatto un teatro lirico mentre mi vestivo mi sono accorta che erano le due passate.
"Ma tu non hai sonno?" chiedo a Mike.
"Sono abituato ad addormentarmi tardi" -sorride- "ma domani ti devo accompagnare a scuola?" 
lo riguardo straffottente.
"Ma non è domenica?"
"Merda. quindi io oggi ho studiato per un nulla?"
"Yepppp" non dovrei ridere, ma ha fatto una faccia tra il 'merda' e il 'ti ammazzo, potevi anche dirmelo oggi.' ma  volevo farlo studiare. Eh.
"ma perchè non me l'hai detto, potevamo stare più tempo insieme!" ohw, dolcie, io avevo sonno e non ti conoscevo.
"Volevo studiassi, non devi avere insufficenze!" lo dico mentre rido con la voce degna di una zanzara.
"Ma dai!" mi da uno spintone per poi riprendermi.
"Riprendendo il discorso del parco.." no. Non lo fare.
"Qual'è il tuo film preferito?" .......ho avuto un mini infarto.
"....Mh..." mi moccico il labro. "forse......Quasi amici"
"Ah, quello francese?"
"Yep...anche se odio i francesi e il francese"
"Abbiamo qualcosa in comune!" siiii.
"eh già!" rido.
La serata va avanti così, tra risate e chiaccere.
Mi risveglio alle due del pomeriggio, devo aver dormito parecchio, mi giro e non vedo Mike, sarà andato in cucina?.
Mi alzo dal letto, ho bisogno di una sigaretta, da genio quale sono le ho lasciate a casa, spero che Mike fumi.
Esco dalla camera e scendo le scale, è seduto sul divano a guardare la tv, forse non mi ha sentito, e se gli facessi uno scherzetto innoquo? mi afficino al divano e lo afferro per le spalle.
"DAMMI TUTTI I TUOI SOLDI." 
Mike fa un salto e mi manda a fanculo, scherzo riuscito, yeah! 
"Per poco morivo!" era quello il mio intento caro. poggio le mie braccia sul suo petto, non potevo abbracciarlo da dietro al divano.
"Ora ti è passata la paura?" ammetto che lo sto provocando, ma mi piace.
"io ti ammazzo." detto ciò mi prende per le braccia e mi fa cadere in avanti, verso di lui. Ora ero praticamente seduta su di Mike.
"ma come.." mi stringe le braccia sulla pancia.
"Sorpresa!" oh, stronzo il ragazzo.
"Mh,come potrò mai liberarmi?" dico con voce disperata e sarcastica.
"io un'idea ce l'avrei" dai, sentiamo. "Baciami"
ok, è vero che lo conosco da un giorno ma mi ha fatto sentire speciale ieri, posso farlo? in fondo me l'ha chiesto lui.
Giro la testa e lo bacio, in fondo non ho nulla da perdere, lui ricambia, è il primo bacio che do ad un ragazzo con amore. Di solito se li prendono con la forza. Ma questo è stato diverso, mi è piaciuto, l'ho voluto.
"Ora mi liberi?" sono calma, ho la voce bassa, mi ha colpito subito Mike, lo bacerei altre mille volte.
"Ovvio" mi libera  poi mi gira e abbraccia e io ricambio,ovviamente, mi sento protetta.
"Forse sarò troppo azzardato ma io ti amo Anna" L'ha detto veramente? allora Chester aveva ragione quando mi ha incontrata al Bar, sento che Mike è la persona giusta, a cui posso confidare tutta questa merda che mi capita, lui mi proteggerà, l'ha promesso.
Gli do un bacio sulla bocca e salgo le scale per prendere il telefono e chiamare Chester.
 
"Anna!"
"Chaaaazzzzzzzz, sto morendooo" ok, sono mooolto emotiva come ragazza,sto piangendo per un 'ti amo' 
"Perchè, che succede? sono passato a casa tua, perchè non c'eri?"
"Perchè sono da Mikeeee" spero non mi senta, mi prenderebbe per pazza, cioè per quello che sono...
"AHHHH...CHE AVETE FATTO. EH."
"Sicuramente non quello che pensi tu!" caro, non la do al primo che passa.
"Uhm, strano, conoscendolo" ......wot
"CHAZ AVEVI RAGIONE"
"COSA? GLI è PIACIUTO!" cosa merda sta capendo.
" NON LO ABBIAMO FATTO, CHAZ!"
"UFF..ci speravo.." ma.....ci rinuncio.
" ha detto che mi ama lalalalala" sto cantando dalla felicità,mai successo.
"e tu?"
"cosa?"
" LO AMI?!"
"ahhhh, si" sto esultando da un telefono.
"uhm....bene, sono felice per voiiiiii"
"yeah!" 
"MA LO FARETE?!" ma ci è o ci fa!?
"NON LO SO."
"mmmh.....rendilo felice" sto ridendo come un non so cosa.
"....vado a dopo" 
dopo il suo saluto chiudo la chiamata e scendo di nuovo sotto dove stavolta però non lo vedo.
"Mike" "dove ti sei cacciato?" 
Gironzolo per la casa modi zombie ma non lo trovo.
Mi afferra le gambe.
"Eccomi!" fanculo, ho preso un infarto!
"vuoi che muoro?" rido per non prendere una padella e spaccarglila in faccia.
 "Mi volevo vendicare! allora?" ora io mi dovrei vendicare per esserti venticato! 
"allora cosa?" sono stupida, abbi pazienza.
"Mi ami?" certo, i fatti parlano più delle parole.
"si".
Mi guarda con una faccia da cucciolo per poi baciarmi.
"Quindi stiamo insieme adesso?" tecnicamente si.
"Già" lo abbraccio.
La giornata è passata subito tra baci e abbracci - non la marca, eh- .
"Uff. devo tornare a casa."
"Perchè non resti qui?" ma che domanda idiota Mike.
"Perchè domani è Lunedì e ho scuola, devo studiare, e poi c'è mio fratello a casa" dico triste.
"AH, tu studi alle nove di sera, scusa, per la scuola ti posso portare io" si ma i libri li ho a casa.
"No, tranquillo, dai portami a casa" sono triste ma devo. poi voglio fumare!
"ok" .
Sono arrivata a casa adesso e già mi manca Mike. Entro dalla porta del retro, se mi vede Andrew sono morta, ho fatto tardi, ops. Lo vedo, sta dormendo sul divano, ne approfitto per salire in camera.
Accendo una sigaretta e mi precipito sopra il libro di Letteratura Italiana.
Dopo due orette buone di studio mi butto sopra il letto e scrivo a Mike
..................................
< Mike <3 >
' Buonanotte Amore <3 '
....................................
Metto il telefono a caricare e chiudo gli occhi.
Mike ancora non risponde. Ha detto che non va a dormire presto, sono le undici e mezza, perchè non rispondeeeee.
Sento il telefono vibrare, finalmente mi ha risposto.
Da: Mike <3 
'Buonanotte piccola <3'
Bene ora posso dormire.
Mi sveglio con la sveglia che suona, che palle, un'altro giorno di merda ha inizio, chissà se Mike è sveglio..
.......................
< Mike <3 >
'Buongiorno <3 '
.......................
Prendo i panni e mi vesto, vedo il telefono 'nessun messaggio', dorme ancora, scendo sotto e mi preparo un caffè, sento bussare la porta, vado ad aprire.
"BUONGIORNO PRINCIPESSA" 
Mike mi salta addosso e io cado a terra,fortuna che mio fratello lavora.
" Oh mio dio non me l'aspettavo, grazie amore"  lo bacio.
"tieni,rose" mi porge delle rose e io ovviamente lo abbraccio
"Ma che dolce" lo guardo con faccia tenera.
"Tutto per te" mi bacia.
Non so davvero che pensare,inutile dire che lo amo, è troppo dolce,forse dovrei parlargli più accuratamente di me....megari evito l'argomento droga,fumo,birra ecc...Forse si arrabbierebbe.
"Allora mi porti tu a scuola?" sorrido, anche se la odio.
"Ma quale scuola, io e te ora usciamo" e ride.
Seh,niente scuola, e per mia fortuna mio fratello sarà fuori per un paio di giorni causa lavoro.
"Ohw, che bello. ma tu non ti eri ammattito per l'interrogazione?" sono sarcastica, mi piace.
"Oggi l'artistico è chiuso causa riunione" culo.
"Ah." 
Poi ci sono io che faccio il Linguistico che non chiude manco se c'è l'apocalisse.
Arriviamo al parco dove c'è anche chaz che ci fa compagnia.
"Ben arrivati piccioncini" oh, sei così tenero che mi fai venir voglia di far tornare in vita Hitler.
"AHAHAHAHA" lui se la ride, io intanto escogito un piano per farci restare soli.
"Heylà chaz" 
"Allora, che mi raccontate??" cazzo, sono due giorni che non ci vediamo, che vuoi sia successo? la resurrezzione improvvisa di dio? ok, sono acida, troppo.
"Nulla, a parte il nostro fidanzamento" sorrido.
"Ah, e ti pare una cosa da poco? Dai Mike offri da bere."
Uhm, mi piace quest'idea muahahhah.
"Certo!" ahw, offre lui.
"Brindiamo a questa nuova coppia che durerà in eterno" la voce di Chester rimbomba nella mia testa mentre sono in bagno a lavarmi la faccia, sono le dieci del mattino, non può, anzi, non deve farmi sbronzare già a quest'ora.
Mi rimetto in sesto e torno al nostro tavolo.
"Ohy, Anna sei viva?" non ho voglia di rispondere, di solito sono questi i momenti dove mi torna davanti tutta la mia vita, le sbronze che diventano vere e proprie ubriacature, le canne, le lunghe dormite accompaggiate da pianti e risvegli con gli occhi rossi.
Non mi sono mai avvicinata all'idea di tagliarmi nonostante quel che ho subito, ma tutto può accadere, no?
Sento il braccio di Mike che mi riporta alla vita reale e mi distoglie dai miei pensieri infiniti.
"Ehy, non sarai già K.O?" 
"Mm, no!" ho sonno, mi sì stanno chiudendo gli occhi, portami a casa.
"Vuoi tornare a casa?" si. TI PREGO.
"Yep" 
Mentre Mike avvisa Chester il perchè della nostra uscita mi riavvolgo in un mare di paranoie.
E se la colpa di tutto fosse mia? se quella mattina non fossi mai scesa non sarebbe successo nulla! se non fossi mai nata tutto ciò non sarebbe mai successo e i miei sarebbero ancora da mio f-fratello, sono nata per sbaglio, troppe volte me l'ha detto, se non fossi nata i miei non sarebbero andati via e io sarei forse nata in un'altra famiglia.
"Ehy amore tutto bene? dai andiamo" sinceramente non capisco se sto piangendo o se sto ridendo a causa della sbronza, ma credo che se stessi piangendo Mike mi avrebbe consolata e chiesto successivamente il perchè. Forse è ora che gli spiegi tutto, ora siamo una coppia, non ci devono essere segreti tra noi, lui deve sapere tutto su di me.
"Sisi, sto bene" sto mentendo, non posso fare altrimenti.
Tornati a casa sua (si perchè la mia non gli va bene a quanto pare) mi poggia sul letto e mi mette un sacchetto di ghiaccio in testa.
"Passato il mal di testa?" non voglio neanche parlarne di quello.

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Capitolo 3
*** Rivelazione ***


Forse questo è il momento adatto per parlargli del mio passato, o almeno potrei provarci, sperando di sembrare seria.
“Sai …. Volevo riprendere quel discorso …”
Mi guarda interrogativo. “Quale?”
“Il mio passato, sai.” “Quando avevo 12 anni … come posso dirti … mi hanno costretto a fare cose che io non volevo, ma sai com’è, a quell’età non si mette affuoco la gravità del problema, insomma hai la mente pulita. Ho solamente capito cosa era successo solo quando, 3 mesi fa è ricapitato.”
So a cosa sto andando in contro dicendoglielo, ma dovevo liberarmene, anche se conosco Mike da poco. Non so se in questo momento lui stia realmente capendo il problema, ma spero di sì.
“Aspetta … mi stai dicendo che …” si blocca. Magari ci è arrivato, o forse no, ma sono più che sicura che un minimo di pensiero ce l’ho ha lasciato.
“Oddio…. Cazzo, mi stai dicendo che ti è successo anche 3 mesi fa!?”
“Esatto”. Ed è a questo punto che scoppio a piangere, non ho mai capito il perché lo abbia fatto, nonostante avessi solo 12 anni, ma sono riuscita a fare l’adolescente e a sbattermene, ma adesso, che tutto si è ripetuto a modi Flashback, non riesco più a pensarci e non piangere. Ho sempre pensato che tutto fosse scritto, tutto è destino, ma non mi spiego perché io, io, che ho sempre fatto ciò che mi venisse chiesto, io, che non ho mai avuto un supporto morale e fisico da parte dei miei genitori, io, che sono una ragazza come tutte, dovessi meritare questo.
“… io- io non so che dirti, penso che un abbraccio non farebbe molto, ma posso offrirti solo questo. Magari può fare qualcosa, ma non molto, voglio che tu sappia che io, Mike Shinoda, sarò sempre e per sempre con te. Nel bene o nel male.”
“Accetto l’abbraccio.”
Non voglio più staccarmi dalle sue braccia, sono come uno scudo che mi protegge, da  tutto.
“G-grazie…”.
Credo di essermi addormentata tra le sue braccia, mi sentivo a casa. Lui è di fronte a me, dorme ancora, fuori è notte quindi non lo biasimo. Posso fermarmi a ripensare a quella cosa per anni e anni, non farò altro che riaprire le ferite. ‘il passato è passato, vivi il futuro’. Le tipiche frasi per sdrammatizzare, di certo lo so che il passato è passato, ma prova tu persona che pronunci questa frase a dimenticarti, per esempio, il tuo primo ragazzo, per quanto tu possa interrare quel ricordo prima o poi pioverà e la terra scivolerà via, tutto tornerà in superficie, come lo era all’inizio.
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11-02-96
È passato un anno da quando ho conosciuto Mike e oggi compie 19 anni, wow, un anno di relazione con lui ed ancora non ho affrontato l’argomento droga e alcool, wow, me stessa, complimenti.
“che ci fai lì, vieni qui!” dice Mike. Credo che sia ora.
“P-posso parlarti un attimo, per favore..?” dico. Mi tremano le mani al pensiero che Mike possa incazzarsi con me, non avrebbe tutti i torti.
“Certo!” dice. Avrei preferito un: ‘dopo, adesso fammi ubriacare per bene! ’ ma non sarebbe stato da lui, credo.
“Camera?”
“Camera.”
“Sei sicura che devi solo parlarmi?” ridacchia. Beh, almeno non pensa al peggio.
“Purtroppo si.”
“Dio.”
Arrivati in camera mi siedo nel letto e incrocio le mani, non sono ancora emotivamente pronta ad affrontare il tutto con lui, ma è il mio ragazzo, glielo devo.
“Allora?” chiede curioso.
“Beh vedi, in un anno che ci conosciamo non ti ho ancora detto tutta la verità su di me.”
“Oh beh, ci sono cose che non devi dire, anche se siamo fidanzati, insomma, meglio tenersele! Sai quante cose devo ancora dirti io? Ahahaha” 
“Non si tratta di una cosa leggera, è abbastanza grave, ed io dovevo dirtelo prima.”
Mi guarda e fa un sorrisetto mezzo compiuto e divertito. Magari crede che lo stia prendendo per il culo, beh, non lo biasimo infondo è il suo 19esimo compleanno, crede semplicemente che io stia scherzando, ma non è così, purtroppo.
 “E se me le dicessi stasera a letto?” sorride.
“No, è passato già troppo.” Cerco di fare una faccia seria, ma fallisco.
“Suvvia, mica si parla di droga o di Chester! Posso aspettare, ed anche tu puoi.”
“Il fatto e che…”  No, non l’aveva capito.
“Cosa?”  Si gratta il collo.
“Si parla di droga…” che liberazione. Per un attimo ride, poi torna serio.  Se volete prendere mini infarti post incazzature lui fa per voi, decisamente.
“COSA?” “No, aspetta, è uno scherzo, vero? Deve esserlo, insomma, tu non puoi…”
Sospiro un attimo prima di rispondere. “Sì, posso.”, guardo in basso, il piumone rosso acceso che c’è nel letto, è così interessante in certi momenti.
“Perché hai aspettato un anno per dirmelo?” sapevo che questa domanda sarebbe arrivata. Certo non c’è un motivo per cui ho aspettato, volevo semplicemente aspettare il momento giusto per dirlo, ma non è mai arrivato.
“Allora?” ha il tono irritato, oltre a Chester adesso sta combattendo anche me.
“Puoi rispondere o cosa?!” ecco uno dei motivi per non dirglielo.
“Vedi…”
“Dimmelo e basta, Anna!”
“Credo per paura.” posso dire che sta soffrendo.
“Non devi supporre, devi esserne certa!” “Hai presente cosa cazzo ti stai facendo?!”
“Sì.. credo. Cazzo, lo so.” So che rispondergli a tono non è la cosa più intelligente da fare, sono io nel torto.
“Allora perché cazzo lo fai!?” ahia, non so cosa rispondere, ho più motivi per farlo, e lui lo sa, ma è inutile.
“Che c’è? Non sai neanche tu il perché adesso?!”
“È che…”
“ ‘e che’ cosa?” “Sii certa quando parli con me!”
Torto, torto, torto. Sono completamente nel torto.
 

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Capitolo 4
*** Cambiamento ***


“da quant'è che vai avanti così?” chiede.

Dovrei dirgli la verità? Sono 3 anni che ne faccio uso. Quando lo conobbi smisi per qualche mese, ma nulla.

“3...3 anni.”

prende un respiro e si siede sul bordo del letto, non so cosa gli stia frullando in testa, ma qualunque cosa stia pensando, è la cosa giusta.

“Quindi lo fai tutt'ora?” Ecco. Quella domanda mi travolge. Lo sto ferendo, lo vedo, ha lo sguardo fisso su di me, gli occhi rossi e le mani serrate sui quadricipiti.

“non come p-prima...” butta fuori tutto il fiato che stava trattenendo e mi guarda.

“ci lavoreremo su” sorride e mi lascia un bacio sulla guancia prima di lasciare la stanza.

Ed io resto lì, immobile. Il telefono inizia a vibrare,segnando un nuovo messaggio.

 

Mike <3:

Non voglio vederti morire, davvero.

 

 

inizio a piangere, sapevo che l'avrebbe presa male, sapevo che avrebbe iniziato a pensare al peggio, sapevo tutto. Allora perché non ho smesso prima? Perché ho dovuto farlo preoccupare? Devo finirla. Devo finire di fumare quelle merde e migliorare per me e per Mike.

Prendo il telefono e clicco sul tassello dei messaggi con Mike.

 

Per Mike:

Ti prometto che tutto questo finirà.

 

 

POV. MIKE

ho bisogno di una pausa da questo casino. Esco dalla stanza e mi dirigo verso l'uscita, e mi siedo sul gradino del giardino. Bel modo di festeggiare i miei 19 anni. Prendo il telefono e digito un messaggio ad Anna.

 

Per Anna:

Non voglio vederti morire, davvero.

 

Non so più che fare, amo quella ragazza, più di quanto riesca a dimostrarle, non voglio che si ferisca, non voglio che si distrugga da sola. Voglio una vita con lei, dei figli, una casa tutta nostra, un matrimonio. Voglio renderla felice nei momenti tristi, nei momenti in cui ha bisogno del mio sostegno. Il telefono vibra, è lei.

 

Amore:

Ti prometto che tutto questo finirà.

 

Non so se stia piangendo, se è ancora in camera o se solo dio sa cosa stia facendo, ma ha bisogno di me. Ed io non sono con lei. Non avrei dovuto lasciare quella stanza, avrei dovuto dirle che andava tutto bene, che avremmo affrontato questa cosa a testa alta, che l'avrei sostenuta. Ma non l'ho fatto. Cazzo, Mike.

Rientro in casa e torno dentro la stanza, fortunatamente è ancora qui. Sta piangendo. È rannicchiata nel letto, con le mani su entrambi gli occhi.

Mi siedo sul bordo del letto e poso una mano sulla sua spalla, massaggiandogliela.

“ehi, va tutto bene, ora sono qui” sussurro.

Lei alza gli occhi, guardandomi. Le tremano le mani.

“S-scus.....scusa” dice con un filo di voce.

“Tranquilla, si risolverà tutto, ok? Adesso andiamo, non vorrai perderti la mia festa!”

prendo le sue mani e le tiro per incitarla ad alzarsi, e lo fa, sorridendo.

 

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