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di y o u m e a t s i x
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** 1. Olanda - Francia ***
Capitolo 3: *** 2. Temporali ***
Capitolo 4: *** 3. Villa Tomlinson ***
Capitolo 5: *** 4. Gelosie ***
Capitolo 6: *** 5. (Non) ci sei ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo 



 
India Styles e Astrid Cooper hanno entrambe ventun'anni, delle gambe lunghe e magre -nonostante le merendine ipercaloriche- e una stanza del college che condividono da circa tre anni. Che non é chissà quanto tempo, ma abbastanza per sapere che Astrid beve troppi caffé amari e India fuma troppe Winston Blue. Astrid ha i capelli biondi, due occhi verdi cangianti, delle labbra rosee, che la fanno sembrare carina e un muro di orgoglio smisurato, quasi al limite del sopportabile. India ha i capelli scuri scuri, due grandi occhi da cerbiatta che nemmeno Bambi, un nasino perfetto, che quasi puó apparire una ragazza fine, e un coraggio da far invidia al migliore dei cavalieri.
Astrid, non é dolce con i suoi occhi chiari e le labbra piene, ma tendenzialmente acida con una rispostaccia sempre pronta e una paura folle di non essere abbastanza fra le sue duecentosei ossa e un cuore troppo piccolo, per sopportare più di un sentimento o emozione alla volta. Nemmeno India é poi così fine, per quanto possa esserlo una ragazza che beve birra come se non ci fosse un domani e segue il calcio, ogni domenica pomeriggio stravaccata nel divano della sua vecchia casa, insieme a suo fratello Harry. Hanno un rapporto particolare, loro due. Nonostante i quattro anni di differenza e il suo continuo paragonarla ad una bambina da proteggere da tutto, India è sempre andata d'accordo con il suo fratellone.
La loro stanza si trova nel Amsterdam University College, al terzo piano del edificio centrale delle residenze, anche se passano la maggior parte del loro tempo nell’appartamento di Harry e Zayn nel Leidsplein, uno dei quartieri più malfamati della città.
Nonostante il loro carattere e atteggiamento ribelle, le ragazze studiano sul serio e dal loro futuro pretendono grandi cose. India studia Letteratura Inglese e sogna di pubblicare un libro tutto suo, perché ha tanti, troppi pensieri da dire a questo mondo che gira, gira, gira e non si ferma mai, che poi magari non cambia nulla, ma lei vuole provarci lo stesso. Astrid, invece ha preso Psicologia, che sembra che non gliene freghi un cazzo di niente e nessuno, ma lei si preoccupa sempre troppo, che i problemi di tutti diventano anche un po’ suoi e quindi, Astrid, vuole salvare le persone, ma proprio tutte, anche se in realtà non sa salvare nemmeno sé stessa.



 
India Styles è seduta comodamente su una sedia nel balcone dell’appartamento di Louis, quello bello e in centro, dove da sempre delle feste fantastiche che proprio non puoi non divertirti. Sta fumando e ascoltando distrattamente le conversazioni assurde dei ragazzi intorno a lei, che non ci sono altre ragazze nel gruppo, e in effetti nessuno le vorrebbe. Probabilmente se questa sera ci fosse anche Astrid, li prenderebbero in giro insieme, riderebbero di Liam che continua a perdere a FIFA e delle lamentele di Niall, o della canna sempre presente di Louis e il sorriso furbo –“che proprio mi sta sul cazzo!”- di Harry. Tuttavia, ora come ora, vuole finire la sigaretta, tornare sul divano insieme ai suoi amici e far notare –irritare- a Zayn Malik che dovrebbe farsi la barba, che sembra un barbone e che, sul serio, dovrebbe smetterla di farsi fare quei succhiotti dalle sue mille conquiste diverse. Si sbatte un sorriso beffardo in faccia e spegne con energia la sigaretta nel posacenere sul davanzale.
« Quella di ieri notte era una cannibale? » esclama appena entra la piccola Styles piegando leggermente la testa verso sinistra. Zayn solleva un sopracciglio guardandola confuso.
« Il succhiotto » gli spiega allora lei.
« Ragazzina, fidati se ti dico che, il collo, non è l'unica cosa che ha succhiato ». E mentre la faccia di India si trasforma in una smorfia inorridita il ghigno di Zayn si allarga sempre di più. Non riesce a spiegare nemmeno a sé stesso quanto lo diverta infastidire quella ragazzina minuta che ha visto crescere, non che ci sia poi così tanta differenza di età ma, quei quattro anni che lui ha in più, li sfrutta al meglio per farla sentire piccola.
« Dio, sei disgustoso » si lamenta lei « Non voglio neanche sapere ».
« Gelosa ragazzina? Se vuoi ci sono anche per te » provoca lui.
Ottiene come risultato un pugno sul petto dal maggiore degli Styles e un « E smettila Malik! È mia sorella! » scrolla le spalle, come a giustificarsi, e tira fuori dal suo pacchetto di Chesterfield rosse una sigaretta, per metà già fumata, e l'accende aspirandone il fumo. Nel frattempo India non ha smesso un momento di guardarlo. Ha osservato attentamente ogni suo movimento; da come si morde il labbro mentre ascolta Austin parlare, come le sue labbra si chiudono perfettamente intorno al filtro della sigaretta e come il suo pomo d'Adamo sale e scende ogni volta che butta giù quel cubalibre ormai a metà bicchiere. India lo trova attraente e questo non va bene. Non va bene perché lui è il migliore amico di suo fratello, perché sono praticamente cresciuti insieme e si odiano a vicenda. Non va bene perché lui è Zayn Malik e questo... Non va bene.
« Hai finito di fissarmi incantata? » le chiede retoricamente Zayn, con un angolo della bocca alzato.
« Stavo solo pensando a quando ti deciderai a tagliare quella barba, sembri un senzatetto sfigato. » Mente. In realtà la mora pensa tutto il contrario, Zayn è bellissimo con o senza barba. E con quest'ultimo pensiero in testa, sfila la sua Winston Blue ed esce a fumarla. Ha bisogno di schiarirsi le idee.
 


 
Astrid Cooper, ogni tanto, esce con un gruppo di ragazzi che ha conosciuto al corso di Antropologia Culturale, lo stesso che India detesta da circa sempre. Ma Astrid vuole solo divertirsi e bere, perché fondamentalmente è una festaiola nel senso più negativo del termine. È la tipica ragazza che non sta stare senza la tequila, che fuma tanto e troppo ma solo quando ne ha voglia, beve troppi caffè –“non c’è tempo per dormire alla nostra età!”-, conosce sempre troppe persone e adora uscire, ballare e divertirsi in tutti modi possibili. Quindi, starebbe anche con le persone più sgradevoli pur di non stare chiusa in casa. È per questo motivo che ora, Astrid, sta ballando al centro della pista del Red, insieme a Lana, la ragazza dai capelli rossi del gruppo. Hanno già bevuto quattro shot e ora Gordon sta picchiettando sulla spalle spigolosa e scoperta della bionda, che smette di ondeggiare e si volta infastidita. Il ragazzo avvicina le labbra al suo orecchio, fregandosene dello sguardo truce di lei e del sospiro di Lana, che se non si sente in mezzo a tutto quel casino –ma c’è, ne è sicuro.
« Adam ha appena fatto su » le informa con tono calmo e lento « Ma prima vogliamo bere, venite? »
Astrid annuisce entusiasta, almeno le ha interrotte per una giusta causa, e senza pensarci due volte afferra il polso della rossa e la guida fino al piano bar, pronta a chiacchierare con Dan, il barista del Red, nonché il suo fedele compagno di studi di Psicologia, che ormai conosce fin troppo bene la ragazza.
« Il solito? » chiede il ragazzo dai ricci scuri, posizionandosi di fronte alle due amiche che si stanno sedendo sugli sgabelli alti del locale. La bionda alza gli occhi ormai semichiusi su di lui e sorride beffarda, mentre annuisce vittoriosa.
Sente la testa leggera, il vestito nero troppo corto che sale e scopre quasi totalmente le sue cosce, la fronte leggermente sudata e le palpebre pesanti, ma Astrid non è mai stata meglio in vita sua. ‘Che si sente viva solo così, con l’alcool in giro per il corpo, una sigaretta fra le dita, il rossetto sempre troppo rosso, gli occhi sempre marcati con troppa matita e troppo mascara, lo stato di sbandamento e stordimento e le sensazioni amplificate. E Astrid sta bene, sta bene sul serio.
Stringe il drink alla vodka fra le mani e con le gambe accavallate spia attentamente i movimenti della folla, mentre Gordon, Adam e Ted parlano di stronzate varie e Lana flirta con un ragazzo alla sua destra.
Assottiglia gli occhi verdi in due fessure per mettere a fuoco la figura che si sta muovendo verso di lei, e non ci può sul serio credere. Non può essere davvero lui, il ragazzo che sta camminando nella sua direzione. Si volta allarmata verso i ragazzi cercando un minimo supporto, che non riceve.
« Oh, Luke ha deciso di farsi vedere! » esclama ironicamente Ted e Astrid giura che il suo cuore perde un battito, le mani sudano, il fiato corto e il suo cervello sta impazzendo. Con decisione afferra un angolo della maglia di Adam e quasi corre –fugge- verso l’esterno del locale, con il bicchiere fra le dita tremanti e gli occhi azzurri di Luke che bruciano sulla sua pelle.
 
Sono le quattro e trentotto del mattino e Astrid è seduta su una panchina fuori dal locale. Lo sa che è ancora presto, ma le mura del Red si sono improvvisamente ristrette e Luke è sempre troppo vicino o troppo lontano.  Ha la vista sfocata, la testa che pulsa e la sensazione di vomito alla gola, ma per fortuna, riesce lo stesso a trovare il numero che sta ansiosamente cercando nella rubrica del suo telefono. Come sempre aspetta tre squilli, prima che Louis risponda.
« Astrid? »  chiede preoccupato, perché sono quasi le cinque e solitamente, lei, non si fa sentire fino alle tre del pomeriggio dopo.
« Lou » mormora con la voce che trema « Ti prego, vienimi a prendere » bastano queste poche parole e lei sente un forte rumore dall’altra parte del telefono, che si costringe ad allontanarlo dal suo orecchio.
« Non ti muovere  »  ordina fermamente il ragazzo, e la bionda lo ringrazia mentalmente, che altro non è capace di fare o dire.
 
« Cosa fai qui? »  una voce graffiata alle sue spalle la fa sussultare. Si volta e incrocia gli occhi blu di Luke Hemmings, che riescono a brillare anche in quella penombra. Stringe il telefono fra le dita e serra le labbra una linea dura, mentre con lo sguardo lo segue sedersi al suo fianco, abbastanza vicino per sentire il suo profumo pizzicarle il naso e abbastanza lontano per evitare che le loro mani si tocchino.
« Cosa ci fai tu, qui »  sottolinea lei, tornando a fissare la strada deserta e sperando che Louis arrivi il prima possibile.
« Ti ho vista uscire di fretta, mi sono preoccupato » spiega, scrutandola senza ritegno e, probabilmente, sperando che lei riporti ancora i suoi occhi verdi su di lui.
« Non dovresti preoccuparti per me » continua con il suo classico tono freddo, anche se dentro il cuore batte troppo veloce e le sue ossa si stanno spezzando. Il problema è che Luke lo sa, lo sa l’effetto che ha su di lei e, infatti, si avvicina ancora un po’, mettendo una mano sul suo ginocchio scoperto e con l’altra afferra il suo mento, costringendola a guardarlo.
« Io voglio preoccuparmi per te » scandisce bene le parole, lentamente, che sembrano quasi una tortura per Astrid. Lo fissa con gli occhi sgranati, le labbra che tremano e un sorriso che non si vede, ma c’è. E ringrazia Dio che i fanali della Mini blu di Louis illuminano improvvisamente la strada davanti a lei.
« Devo andare » 



 

Eeee eccoci qua! 
Prima di tutto ci presentiamo a chi non ci conosce: siamo Free e Sheeva, i nostri contatti potrete trovarli nella bio o alla fine di questo paragrafo! :)
Ora, che dire riguardo la storia? Chi conosce entrambe sa che siamo un pochino -molto- ossessionate da Zayn Malik e Luke Hemmings, per questo abbiamo deciso di scrivere questa cross-over, che era partita come one-shot, ma poi abbiamo deciso di puntare ad altro. 
Non sappiamo bene dove andremo a finire, ma comunque è una cosa abbastanza semplice e forse più per divertimento che per altro. Ma comunque, come storia, è abbastanza introspettiva: i caratteri delle due ragazze sono i nostri e anche alcuni fatti realmente accaduti nelle nostre vite -da sfigate- verranno inseriti. Ad esempio Luke Hemmings -purtroppo- c'è stato sul serio. 
E quindi nulla, speriamo che questo inizio vi sia piaciuto, perchè ci siamo impegnate davvero e ci piacerebbe sapere cosa ne pensate delle ragazze, dei ragazzi o dell'idea in generale! :) 
Vi lasciamo con i nostri contatti e una foto di India e Astrid (in ordine). Speriamo di sentirvi presto :)
un bacio,
Sheeva e Free
Sheva: Efp || Facebook || Twitter 
Free:
Efp || Facebook || Twitter || Ask 



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Capitolo 2
*** 1. Olanda - Francia ***









Capitolo 1 

Olanda - Francia 






 
Astrid ha i libri di psicologia della personalità aperti davanti a sé, poggiati sulla scrivania di legno scuro, e il telefono spento nascosto sotto il cuscino. Quest’esame è troppo importante e sempre più vicino, e quindi va bene uscire la sera, ma al pomeriggio -almeno- si studia sul serio.
Ha legato i capelli biondi in una crocchia alta, gli occhiali sono poggiati sul naso e le dita con le unghie smaltate di un blu scuro stringono una matita che sta mordicchiando, mentre la testa, però, se ne frega di quella materia e viaggia un po’ per fatti suoi. Sbuffa, sospira e cambia posizione. E diamine!
India rientra in stanza proprio in quel momento, giusto in tempo per vedere la sua amica con le mani nei capelli intenta a sbuffare e a lamentarsi dell'università, degli esami e di tutto quello che riguarda la psicologia. Sorride divertita, togliendosi la felpa e avvicinandosi a lei iniziando a urlacchiare. Astrid sussulta e si volta con gli occhi spalancati e guarda con perplessità la sua amica.
« Oh, Coop! Non puoi capire! » continua a strillare e saltellare.
« Ti sei drogata India? » chiede la bionda cercando trattenendo le risate.
« Ho fatto un altro tatuaggio! » urla soddisfatta dell'ennesimo disegno sulla sua pelle. Questa volta si è tatuata, appena sotto al seno, l'incantesimo preferito della saga di Harry Potter, “Expecto Patronum”.
« Sei fuori di testa! » la rimprovera Astrid, scuotendo la testa ma senza riuscire a trattenere una sorriso divertito. India, comunque, non la ascolta -non lo fa quasi mai- e alza la maglietta nera per mostrale il tatuaggio, così contenta che neanche Louis con le sue canne più buone. La bionda schiude leggermente la bocca e mormora un “oh”, che okei, sembra non voler dire nulla, ma anche la sua amica sa che, invece, significa molto. Dietro quel semplice sussurro c’è l’ammirazione totale per quelle lettere intrecciate e incastrate fra di loro, ma soprattutto per il coraggio mancato di Astrid, che invece, India ha sempre avuto.
« È bellissimo » e lo pensa sul serio.
 
« Ho visto Luke con la sua ragazza, prima. » afferma la mora mentre si stende sul piccolo divano che hanno in sala e scruta attentamente la reazione della sua amica. Astrid gira appena la testa verso la bruna, mentre le labbra si serrano in una linea dura.
« Mh mh » scrolla le spalle e torna su suoi libri, anche se la sua mente è proiettata su Luke mano per la mano con la sua ragazza, e una fitta colpisce il suo cuore. Sa che è sbagliato, sa che Luke ha una ragazza e lei non dovrebbe provare queste cose, ma Luke è semplicemente Luke. Sente ancora gli occhi di India fissarla e Astrid lo sa, che lei ha capito.
Ad India, infatti, non è sfuggito che la bionda si è irrigidita non appena ha pronunciato il suo nome.
« Astrid » la riprende, chinando leggermente la testa di lato e guardandola con più tenerezza.
« Che c’è? » si volta di nuovo la bionda, sbuffando e alzando gli occhi al cielo. Ci sta provando, ci sta provando come sempre a fingere e India lo sa e lo odia, perché vaffanculo!, non la sopporta quando si priva di queste cose, quando si ostina a non voler vivere fino in fondo.
« Devi smetterla con queste stronzate » le fa notare « Tra l’altro lui sta con una ragazza che ha i capelli rosa. Rosa. Capisci Coop? Rosa! » afferra una ciocca dei suoi capelli lunghi e la indica con aria disgustata, mentre Astrid scoppia di nuovo a ridere.
« Tu sei veramente fuori di testa! » commenta, scuotendo la testa e sorridendo appena. India alza gli occhi al cielo e sbuffa, facendo sbattere le mani sul divano.
« Almeno con me puoi parlarne però, cazzo! » strilla India, veramente irritata.
« Parlare di cosa? » aggrotta la fronte « Luke è felicemente impegnato con Candy e io mi diverto in discoteca. Non c’è assolutamente nulla da dire, India »
« C’è molto da dire invece, ad esempio che dovresti piantarla di far finta che non ti piaccia » incrocia le braccia sotto al seno e alza un sopracciglio con aria furba. Astrid boccheggia qualche secondo, sente la gola secca e le mani tremare e ringrazia chiunque stia chiamando al cellulare la sua amica. India si guarda intorno e alza gli occhi al cielo, poi le punta un dito contro.
« Salvata dal telefono! » dice, prima di affrettarsi a rispondere e mettere in vivavoce.
 
 
«Hola fratello!»
«Hola sorella! – la imita Harry. - Stasera venite a vedere la partita qui? Io e Zayn siamo da soli! » e non appena sente pronunciare quel nome fa una smorfia strana, India, ottenendo la completa attenzione della compagna di stanza che la guarda corrucciata mimandole con le labbra un “che c'è?”
« Okay, siamo da voi per le sette e mezza – gli dice, facendo un gesto secco della mano a Astrid come risposta alla sua tacita domanda. - Ordinate la pizza!»
« Okay, a dopo. Ciao India.» riattacca. 
 
 
 
India preme energicamente la punta dell’indice sul campanello che dice “Harry Styles e Zayn Malik”, forse un po’ troppo forte e po’ troppo a lungo. Astrid le tira una piccola gomitata, ma anche lei ridacchia sotto i baffi. La porta bianca finalmente viene spalancata e sulla soglia c’è Harry, con i capelli ricci leggermente umidi e solo un misero asciugamano in vita. Il ragazzo fa passare velocemente lo sguardo dalla bionda -che alza le mani per discolparsi- a India che, invece, gli fa una piccola linguaccia.
« La prossima volta suona un po’ più a lungo! » la rimprovera, accostandosi per farle entrare.
« La prossima volta mettici più tempo ad aprire! » lo beffa, cercando di riprodurre la stessa voce roca del fratello.
« Parlando di cose serie, guarda che meraviglia! » esclama cambiando argomento, sfilandosi la maglia -della sua band preferita, i Blink 182- e indicandosi la nuova frase tatuata. Harry scuote la testa ridacchiando.
« È stupendo Bambi. » le sorride per poi tornare immediatamente più serio.
« India, rimettiti la magl- »
« Porca puttana! » lo interrompe Zayn, che entra proprio in quel momento nella sala, fissando con la bocca spalancata la quarta, coperto solamente da un reggiseno in pizzo rosso scuro, della ragazza.
« Ce n'è anche per te, ragazzino! » lo imita lei, ricordando la frase usata dal moro la sera prima.
« India » la richiama il fratello con una punta di gelosia « Rivestiti subito » ordina, prima di voltarsi di nuovo verso l’amico. Zayn, infatti, sta ancora guardando la ragazza mentre mordicchia il labbro inferiore e trattiene un sorriso che parla da sé.
« Zayn, Dio! È sempre mia sorella la ragazza che ti stai mangiando con gli occhi, quindi smettila! » si lamenta ancora, attirando l’attenzione del moro che alza appena le spalle.
« Ma è un vizio degli Styles andare in giro mezzi nudi? » domanda lanciando una breve occhiata ad Harry.
« Perché, ti dispiace forse? » chiede retoricamente India, prima di fargli l’occhiolino e rivestirsi, ottenendo un sospiro sollevato da parte di Harry.
 
« Era fuorigioco quello, stronzo! » Urla India alzandosi in piedi. Sono tutti stravaccati nei due piccoli divani di casa Styles, Astrid e Harry su uno mentre gli altri due in quello di fronte alla tv.
« Stai calma bimba. – la sfotte Zayn. - Era regolarissimo! »
« 'Sta zitto, siete dei ladri del cavolo. Ti odio, odio te e la Francia. » afferma indicando la panchina della nazionale francese che esulta alla tv. Zayn le mette un braccio sulle spalle facendola -costringendola- ad appoggiarsi al suo petto.
« No non è vero, tu mi ami. »
« Preferirei andare a pulire il culo a Saddam Hussein piuttosto che starti così vicina, Malik. » gli dice allontanandosi dal quella specie di abbraccio.
« Certo, ovvio. » ironizza lui. Però non toglie la mano dalla schiena della ragazza e India trattiene l'impulso di afferrarla e rimetterla sulla sua spalla scoperta. Non capisce nemmeno lei perché sente queste cose quando si tratta di Zayn, lo stesso ragazzo che ha odiato fin da piccola. Se questo fosse successo due mesi fa non ci avrebbe pensato due volte a tirargli uno schiaffo, ora però solo al pensiero sente un piccolo morso allo stomaco. Zayn ha lentamente sfilato la mano e ora sta giocherellando con un portachiavi nella tasca dei suoi jeans chiari. India lo fissa con la bocca semichiusa e sente i brividi lungo tutta la spina dorsale, che la sua mano, lì, non stava poi così male. Vorrebbe mettere a tacere queste sensazioni e concentrarsi sulla partita, ma l'unica cosa che riesce a fare è studiare attentamente il volto di Zayn Malik, che é semplicemente… Zayn Malik.
 

India sospira quando annunciano l'intervallo fra il primo e il secondo tempo. Scatta in piedi e borbotta un "vado in bagno" senza guardare nessuno. Tuttavia sente l'insistenza di uno sguardo pesante su di sé, che brucia sulla pelle scoperta. Ha le gambe molli e ha paura di cadere, e Zayn Malik la sta solamente guardando incuriosito dal suo cambiamento d'umore.
« Okay, è soltanto una cosa passeggera India. Smettila, subito. – borbotta fra sè e sè, sciacquandosi il viso struccato con dell'acqua fredda. Si appoggia al lavello, guardandosi allo specchio di fronte. - Sono un idiota! » continua a insultarsi ad alta voce.
« Parli pure da sola adesso? » sobbalza non appena sente una voce, quella voce, alle sue spalle.
« E tu di solito entri nei bagni quando già sai che sono occupati? » replica con un'altra domanda. Zayn scrolla le spalle, avvicinandosi piano facendo combaciare il suo petto con la schiena di lei.
« No di solito no, ma se so che ci sei tu potrei iniziare a farlo. – le sussurra a pochi centimetri dalla spalla mantenendo il contatto visivo tramite lo specchio. India si irrigidisce non appena il respiro del moro le invade la pelle. - Rilassati ragazzina ». E India vorrebbe scoppiare in una risata isterica perché, cazzo!, fosse facile rilassarsi con uno Zayn Malik completamente spalmato addosso.
« Fottiti Zayn ». Il tono deciso, che nella mente della ragazza doveva avere, prende vita sotto forma di balbettio.
« Perché sei nervosa? – le chiede, facendola voltare verso di se e accarezzando con il pollice le labbra rosee di lei. - Ti metto a disagio? » lei lo guarda con gli occhi sgranati e sente improvvisamente la gola secca, vorrebbe urlare e dirgli che nessuno -ma proprio nessuno- riesce a metterla a disagio. Però Zayn è così vicino a lei, che sente il suo profumo mischiato all’odore del tabacco sfiorarle le narici, e India a questo punto, ha anche le gambe che tremano e la testa fottuta.
Zayn sorride beffardo, mentre la bruna distoglie lo sguardo da lui e cerca di darsi -almeno un minimo- di contegno.
« Non parli più, ragazzina? » domanda ancora, scostandole una ciocca di capelli e scoprendo il suo collo delicato, senza -ovviamente- ritrarsi dal toccarla. India sente di nuovo i brividi che ha provato poco prima e probabilmente sta andando a fuoco, ma rimane ancora inerme sotto il tocco del ragazzo, così tanto che invece di scansarsi, chiude gli occhi e sposta la testa di lato, per lasciargli più spazio. Il moro ha una mano sul suo fianco e con l’altra continua a disegnare figure immaginarie sul collo di India, mentre studia attentamente ogni sua reazione.
« Mi piace questa parte di te – le sussurra in un orecchio – Mi sta venendo voglia di baciarti » India sembra risvegliarsi di colpo e spalanca gli occhi, girandosi verso di lui. Zayn la guarda con un’espressione del tutto nuovo in volto e lentamente si avvicina a lei, così piano che le sembra quasi una tortura, perché a questo punto, india, ha una voglia tremenda di baciarlo. I suoi occhi passano da quelli scuri di Zayn alla sua bocca carnosa e semichiusa, più e più volte, anche ora che i loro respiri si mischiano e i loro profumi si confondono. E forse, tra di loro, c’è anche meno di un centimetro d’aria.
« India! Dove cazzo sei finita? » la voce squillante di Astrid precede il suo ingresso -decisamente poco aggraziato- nel bagno, spalancando completamente la porta. India istintivamente spinge via Zayn che si scontra con il muro. Astrid è completamente concentrata sul suo telefono, okei, ma quando alza lo sguardo e nota l’espressione stravolta dei due ragazzi, si ritrova a boccheggiare e sentirsi di troppo.
« S-scusatemi » balbetta, aggrottando la fronte, davanti a India e Zayn che invece si stanno ancora fissando, come se si fossero svegliati da un brutto sonno. La bionda vorrebbe aggiungere tantissime altre cose, soprattutto vorrebbe fare mille domande a India, perché insomma!, quei due si detestavano e ora, invece, si guardano come se non ci fosse niente di più bello al mondo.
« Ragazzi! È iniziato il secondo tempo » strilla Harry dalla sala, ignaro di quello che sta succedendo in quella microscopica stanza. Il silenzio regna ancora per un brevissimo istante, poi Zayn abbassa lo sguardo ed esce dal piccolo bagno.
India sospira e si appoggia al muro stanca, come se quella cosa (non) successa le avesse succhiato ogni briciolo di energia e aria a disposizione.
« Tu odiavi Zayn Malik -scandisce Astrid, avvicinandosi di qualche passo- Ne sono sicura, perché fino a qualche settimana fa ti lamentavi di lui circa ogni tre minuti » India ha gli occhi incastrati in quelli della sua amica, ma nemmeno un po’ di coraggio per rispondere. Infondo come potrebbe? nemmeno lei sa cose le succeda esattamente quando si tratta di quel ragazzo. Perché se poca prima avrebbe voluto baciarlo fino a fargli mancare l’aria, ora vorrebbe soltanto prenderlo a sberle. E India, odia sentirsi così: confusa, persa e inerme.
Astrid, lo capisce, perché okei che è sempre distratta, ma non è stupida. Le sorride teneramente e la abbraccio di slancio, perché lei con le parole non è brava e non saprebbe cosa dire.
« Andiamo » 



 

 
Zan zan! Eccoci di nuovo qua, con il primo capitolo! :) 
Ci scusiamo per l'attesa, ma, oltre questa, abbiamo altre storie e non è proprio facile gestire tutte queste cose insieme. Tuttavia siamo veramente felici di scriverla, ci sta prendendo davvero davvero davvero tanto e speriamo che possa piacere anche voi! :)
Questo capitolo, inizialmente, doveva parlare della partita Brasile - Francia e India doveva sfoggiare il meglio di sè nel apprezzare il suo caro e bel Neymar, poi alla fine ci siamo accorte che di lui non ne abbiamo fatto nemmeno mezza parola, quindi abbiamo optato per Olanda - Francia, che poi suona anche meglio ahahah! 
Abbiamo deciso di partire con una scena solo India e Astrid, visto che nel prologo non c'era stata, e mostrarvi un po' il loro rapporto. E si scopre che Luke è fidanzato, zan zan! Con una certa Candy e che ha i capelli rosa -ROSA!-, ma lasciamo a voi i commenti al riguardo, perchè siamo troppo curiose. 
Poi, cosa più importante, abbiamo un momento solo Zayn e India. MA CI SENTITE URLARE? Zayn è un stronzo, sì, e India si è rincoglionita come venti, perchè sta per baciarlo, ma OLE! Arriva quella rompi palle di Astrid. E loro come vi sembrano? Vi piacciono? :) 
Siamo felicissime di questa storie e di avermi come lettori e sul serio, ci piacerebbe sapere cosa ne pensate, perchè siamo davvero curiose delle vostre opinioni! :) 
I nostri contatti sono nella bio e in più India ha deciso di farsi ask, quindi riempitela di domande (
qui)!! :)

love ya, 
Sheeva e Free 


 



 

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Capitolo 3
*** 2. Temporali ***









Capitolo 2 

Temporali






 
India ha la straordinaria capacità di riuscire a seguire qualsiasi partita di qualsiasi sport, per il semplice motivo che ne è totalmente affascinata. Adora stravaccarsi sul divano, con una bottiglia di birra in mano e sbraitare contro il televisore. Astrid, storce sempre il naso, perché a lei non gliene è mai fregato un bel niente, ma a India non interessa, lei ha sempre guardato qualsiasi sport e continuerà a farlo.
Per questo, ora, India, si trova seduta sul bancone della cucina dell’appartamento di Louis, che mangia delle patatine direttamente dal sacchetto e parla con il proprietario di casa.
« Quindi non hai convinto Astrid a venire? » domanda lui, bevendo un sorso di birra.
« No – risponde, ficcandosi in bocca delle patatine, con un gesto di dubbia eleganza – Sono settimane che studia per quell’esame, è seriamente impazzita secondo me! »Louis ridacchia e scuote la testa divertito.
« Quando si fissa su qualcosa diventa impossibile quella ragazza » la bruna annuisce entusiasta del commento e con piccolo salto scende dal bancone, pulendosi le mani su i jeans scuri e stretti.
« E schizzata! » aggiunge, prima di afferrare il pacchetto di sigarette e dirigersi verso il balcone, seguita da un silenzioso Louis.
 
Il suono del campanello interrompe nell'appartamento del moro, costringendolo a rientrare nuovamente per aprire la porta. Luke e Candy, a sorpresa di India, entrano tranquillamente, mano per mano, nella sala. India fulmina Louis con lo sguardo, perché, cavolo!, lo sanno pure i muri che Astrid è completamente andata per quel biondo e, adesso, non sa quale Dio deve ringraziare per aver fatto in modo che l'amica restasse a casa a studiare.
« Ciao India » la saluta Candy, con la sua voce stridula, mentre Luke si limita ad un cenno con la testa.
« Ciao confetto » ricambia con una smorfia schifata, scatenando le risate di Niall e Liam -già abbastanza brilli- seduti sul divano in pelle. Candy, comunque, non se ne è nemmeno accorta e non perché sia stupida, ma perché è già tornata tra le braccia del biondo. Forse, lei, potrebbe essere anche una ragazza simpatica e carina, ogni tanto fa qualche battuta decente e alla fine non ha un brutto fisico: è magra, alta e slanciata e il vestitino grigio che indossa le sta alla perfezione. India sarebbe un’ipocrita se non ammettesse che, effettivamente, Candy è una gran bella ragazza, ma il punto è che la sta sul cazzo lo stesso. E non solo perché lei odia il rosa e qualsiasi colore si avvicini a quella sfumatura, ma la odia ancora di più per essere fidanzata con il ragazzo che ha fatto perdere la testa alla sua migliore amica. E non le importa che questa sia o no una giustificazione valida, perché India, stravede per Astrid -esattamente quanto Astrid stravede per lei- e potrebbe persino scalare una montagna per lei e con lei. E non le interessa se litigano in continuazione, se sono sempre dietro a battibeccare o urlasi contro, se ancora non ha capito perché Astrid beva così tanti caffè e se entrambe sono le persone più scontrose del mondo. Non le importa perché per quella ragazza, lei, farebbe di tutto e è sicura che lei farebbe lo stesso, perché Astrid parla con gli occhi e India, i suoi, li sa leggere troppo bene. Quindi, okei, non si sono mai dette che si vogliono bene, ma infondo loro si capiscono con un sguardo, perciò, chissene frega.
India torna fuori, nel balcone, per riprendere la sua sigaretta, poggiata sul tavolino in ferro precedentemente, ormai consumata fino a metà. Ne aspira un tiro, sentendo subito la nicotina che le invade i polmoni e, dopo aver soffiato il fumo, tira fuori il suo cellulare scrivendo quel numero che ormai, dopo tre anni, ha imparato a memoria.
 
A: Coop.
Text: Luke e l'unicorno rosa sono a dieci metri da me, seduti sul divano di Louis. Posso commettere un omicidio? Xx
 
Da: Coop.
Text: India, non disturbarmi mentre studio per queste stronzate.
 
« Acida! » borbotta India, dopo aver letto la risposta, ma senza trattenere un sorriso divertito. Astrid è sempre la solita e non ammetterà mai che, in realtà, vorrebbe essere lì anche lei per poter prendere per il culo quella caramella.
 
La partita della NBA è iniziata da circa mezz'ora quando un forte tuono rimbomba nella casa, non è il primo ma è abbastanza rumoroso da far sgranare gli occhi a Louis e India, che si scambiano un’occhiata terrorizzata.
« Chiamala Lou! » gli dice la mora.
« Lo sta già facendo lei » sussurra preoccupato, rispondendole e uscendo dalla sala.
India sospira, vorrebbe essere con lei sotto il piumone a tranquillizzarla, come sempre quando c'è un temporale.
« Chi è al telefono? » Luke interrompe i pensieri di India, cercando di non far sentire quella conversazione a nessun altro. India lo guarda negli occhi, marrone nel blu, e spera che, almeno una volta nella vita, Hemmings, capisca quale sia la cosa giusta da fare.
« Astrid. » risponde lei, fredda. Luke trattiene appena il fiato, annuendo leggermente.
« Candy preparati, ti riporto a casa. Sono stanco. ».
 
 
 
 
Astrid ha un' ossessiva paura dei temporali, specialmente se di notte e lei é da sola. Ha così paura che si chiude in casa e sul serio, non c'è storia di farla uscire, nemmeno la tequila. In queste sere torna la bambina di cinque anni che si nascondeva fra le braccia di suo padre e quasi inizia a piangere, con l'unica differenza che suo padre non é lì con lei, così per evitare di sentire i tuoni e vedere la luce dei lampi, chiude tutte le finestre e guarda la tv, sperando che non salti la luce, perché allora inizierebbe ad urlare e a piangere, ma per davvero. Oggi é il 23 di Gennaio e lei ha compiuto ventun'anni da sei giorni, ma fuori c'è un temporale assurdo e quindi, lei, ha compiuto cinque anni da sei giorni. India é andata da Louis per vedere la partita di basket, anche se la bionda ne é convinta, non é per lui che si é fiondata in quel appartamento.
Un lampo illumina la sua stanza deserta e un brivido percorre la sua schiena. Scende dal letto e con un gesto veloce chiude la finestra, completamente, e poi si allontana lentamente, tornando ai suoi libri di psicologia. Poggia la schiena contro il muro biancastro e tira un lungo sospiro prima di iniziare pagina trecentoventisette. Sgranocchia alcuni biscotti al latte e al cioccolato, solo per coprire il rumore della pioggia che cade sulla strada e sui tetti e quello -molto più spaventoso- dei tuoni. E pensa che quasi sta funzionando, quando un forte e lungo rimbombo la costringe ad alzare lo sguardo dalle parole che sta leggendo e puntare la sua attenzione sulla finestra serrata. Gli occhi verdi spalancati, la bocca a forma di 'o', la gola secca, le mani che sudano e le lacrime che stanno per uscire, lo sente.
Astrid odia aver paura, essere in quello stato inerme che non dipende da lei, odia piangere e aver bisogno di qualcuno per star bene. E vorrebbe non farlo, vorrebbe esser più coraggiosa e meno fifona, ma comunque, ora,  rischia di esplodere o implodere. Afferra con decisione il suo telefono e cerca in fretta il numero del suo migliore amico e "ti prego rispondi, ti prego rispondi".
« Astrid? Tutto bene? » la voce allarmata di Louis le riempie la testa prima del terzo squillo e lei lo ringrazia silenziosamente e con un piccolo sospiro.
« No » quella piccola sillaba trema fra le sue labbra, tanto che si porta una mano davanti alla bocca per evitare di urlare o piangere o entrambe le cose.
« Oh piccola, vorrei venire! Ma sono tutti qui al mio appartamento e io... Mi dispiace io giuro ch- »
« Lo so » lo interrompe, e Louis vorrebbe chiederle cosa sa, perché le sue risposte sono sempre vaghe, sempre con troppi 'se' e 'ma', un accavallarsi di "bho", "non lo so" e "fa lo stesso". Ma il ragazzo conosce la sua amica abbastanza da capire che ora lei é troppo fragile e vulnerabile, chissene frega di cosa sa o non sa, allora.
La bionda dall'altra parte del telefono sente un piccolo sospiro.
« Vuoi che ti passi India? » domanda dopo pochi istanti.
« No »
« Posso mettere il vivavoc- »
« Va bene così, Lou. Ora sto meglio » e non sta mentendo: la voce del suo amico l'ha aiutata sul serio.
« Sicura? » chiede, ancora timoroso.
« Sì, davvero. Torna dagli altri, okei? E grazie Lou » termina velocemente la chiamata.
Un altro tuono le fa vibrare la schiena, e Astrid é meno sicura, ora.  
 
Nel sacchetto bianco e rosso sono rimasti solo tre biscotti dei sedici che ha contato all'inizio e ora sta cercando di studiare pagina trecentotrentaquattro, anche se é praticamente impossibile. Il temporale non sembra voler finire e lei ha sempre più freddo, più paura e meno voglia di fare quel esame. Sono le undici e quarantasette e il tuono più forte e spaventoso della serata la fa balzare in piedi e urlare. Astrid si porta una mano davanti alla bocca, quasi a voler trattenere il resto del grido che ancora rimbalza dentro di lei. E non tanto per le due bigotte della stanza a fianco che sicuramente stanno già dormendo -anche se, infondo, è giovedì sera-, ma perché se qualcuno la sentisse significherebbe spiegare e dire che lei ha paura dei temporali e la ragazza detesta ammettere le proprie debolezze, più di piangere e chiedere aiuto ad altri. Sposta la mano sul cuore e fa lunghi e lenti respiri per calmarsi. E forse ci sta quasi per riuscire, ma improvvisamente dei bruschi colpi battono contro l’uscio di casa e lei si ritrova di nuovo ad aver paura.
 
Astrid apre titubante la porta, sgrana gli occhi ma non fa in tempo a realizzare il tutto, che due grandi braccia la circondano e il suo viso finisce contro il petto di Luke. Istintivamente lei ricambia l'abbraccio, quasi vorrebbe sparirci, fra quelle braccia, perché non c'è posto più bello in cui stare. Un altro tuono rimbomba e lei sussulta per lo spavento, mentre il biondo la stringe ancora più forte.
« Mi dispiace » balbetta Luke, prima di lasciarle un bacio leggero fra i capelli biondi, mentre lei nasconde ancora di più il volto e scoppia a piangere. Le sembra quasi di aver aspettato lui, per farlo, per lasciarsi andare e abbandonare completamente, perché infondo Luke la sta abbracciando, okei, ma sta anche tenendo insieme i mille pezzi in cui lei si sta spezzando.
« Te lo giuro Astrid, mi dispiace – continua ad accarezzarle la schiena lentamente – Se solo lo avessi saputo non sarei nemmeno andato con Cand- » la bionda si allontana di colpo dal corpo muscoloso del ragazzo, con la bocca semichiusa e gli occhi rossi e colmi di lacrime amare. Fa qualche passo indietro e Luke aggrotta la fronte, piegando la testa di lato e non capendo il repentino cambio d’umore della ragazza.
« Cosa c’è? » Astrid non parla, lo guarda in silenzio. Luke allora sospira e si passa nervosamente una mano fra i capelli, perché con Astrid è così: devi aspettare che sia lei a parlare, che si fidi e che, semplicemente, sia pronta. Solo che aspettare non è mai stato facile per lui, soprattutto quando si parla di Astrid Cooper.
« Ti prego Astrid, dimmi qualcosa » lei scrolla le spalle e abbassa leggermente lo sguardo, per sfuggire a quegli occhi troppo azzurri, troppo profondi e troppo veri. Sente l’aria intorno a lei più pesante e la testa che pulsa così forte che vorrebbe sbatterla da qualche parte. Luke abbassa lo sguardo e chiude, senza nemmeno voltarsi, la porta dietro di lui -sa cosa sta per succedere e non vuole che qualcuno li senta- poi sospira.
« Cosa dovrei dire? » mormora lei con un filo di voce.
« Dimmi cosa cazzo ti passa per la testa! » sbotta, alzando di qualche ottava il tono. Astrid sussulta per lo spavento e si ritrova di nuovo incastrata sotto lo sguardo del ragazzo, che ora ha le braccia stese lungo il corpo e ha fatto due lunghe falcate verso di lei. Astrid ha paura, non tanto della forza fisica del ragazzo, ma della sua presenza, di come si sente quando lui è nei paraggi, di lasciarsi andare, di fidarsi e, più di tutto, ha paura di perdere.
« Assolutamente nulla » risponde, con una voce talmente fredda che Luke boccheggia appena e raddrizza le spalle. Rimane senza parole per un piccolo istante, poi si ricompone appena.
« Allora posso anche andarmene » sentenzia, con lo sguardo fiero e puntato sulla ragazza. Astrid sente lo stomaco attorcigliarsi, il cuore perdere due -forse tre- colpi ed è come se dentro di lei si fosse aperto uno varco. 
È per questo che ha paura, perché Luke è in grado di salvarla e distruggerla in poco tempo. E Astrid Cooper, detesta i temporali, piangere davanti alle persone, chiedere aiuto, ma più di tutto questo detesta dipendere da qualcuno, specialmente se la persona in questione è Luke Hemmings.
« Bene » decreta fermamente, indicandogli la porta con il braccio sinistro. Luke scuote la testa, perché si aspettava proprio una risposta del genere.
« Sei impossibile – sbotta ancora il biondo – Sei la persona più assurda dell’intero pianeta, Astrid Cooper! E non sei semplicemente complicata, sei un cumulo di orgoglio e cocciutaggine che non si riesce a scavalcare » sospira appena e si passa nuovamente le dita fra i capelli ormai spettinati e poi accorcia del tutto la distanza che li separa. Afferra il volto di Astrid fra le mani e con il pollice asciuga la lenta lacrima che scorre sulla guancia rosea della ragazza.
« Tu mi vuoi, Astrid? – domanda con la voce bassa – Perché basta dirlo, basta solo questo ».
« Tu stai con Candy » ribatte, prima di distogliere lo sguardo. Luke fa un passo indietro, esasperato.
« Che cazzo c’entra? – tuona, come se nascondesse quelle parola da troppo tempo – Lei non è nul- »
« Non ci pensare nemmeno! – lo interrompe urlando – non venirmi a dire che lei non è nulla, che la lascerai per me e altre stronzate. Non farmi promesse che sappiamo entrambi non riuscirai a mantenere » Astrid sente di nuovo le lacrime riempirle gli occhi e Dio!, sbatte i piedi per terra e alza lo sguardo verso il soffitto, perché lei non vuole mostrarsi così fragile davanti a Luke. Lui, tuttavia, sembra assolutamente non farci caso, perché ora ha preso di nuovo il suo volto fra le mani e la sta baciando. La sta baciando con un’urgenza tale che lei sente le sue gambe tremare e quasi quasi si scoglie, ma, diamine! No!, raccoglie tutto il coraggio e la forza che ha dentro di sé e lo allontana, spingendolo per le spalle.
« Ma cosa cazzo fai? – strilla, con tutta la voce che ha in corpo – tu non sei nessuno per fare questo, tu non puoi fare quel diavolo che ti pare, prendere e lasciarmi come più ti piace, è chiaro? Io non sono un giocattolo e tu non hai nessun diritto di entrare e uscire dalla mia vita o di baciarmi. Perché hai una fidanzata, una fottuta fidanzata con i capelli rosa. Rosa! » Luke la sta guardando, probabilmente come non l’ha mai guardata prima, ed è completamente inerme alla forza delle sue parole. Si accorge che anche lei è stremata da quello sfogo, perché sta piangendo e si sta strofinando gli occhi con un palmo della mano, proprio come farebbe un bambino. Lui, vorrebbe avvicinarsi, vorrebbe dirle che non è vero, che a lui piace lei -solo lei-, i suoi occhi -solo i suoi- e la sua bocca -solo la sua. Vorrebbe dirle tante cose, ma il telefono sta squillando nella tasca dei suoi pantaloni.  È Candy.
« Devi andare? »
« Sì »
Astrid annuisce e lui, sospira, prima di voltarsi e avvicinarsi alla porta, pronto a lasciare quella stanza.
« Luke? » lo richiama, quando lui è praticamente nel corridoio. Il biondo gira appena di lato la testa, perché non ha nemmeno la forza di guardarla negli occhi.
« Non tornare »



 



Ed eccoci qua con il secondo capitolo (tra l'altro, ora, c'è davvero in corso un temporale)! 
Abbiamo aggiornato prima del previsto perchè questo capitolo era già praticamente pronto da po', ma anche per i vostri commenti! 
Non potete immaginare quanto siamo felici di leggere quello che pensante, ci incoraggia davvero molto, ogni giorno abbiamo nuove idee e siamo sempre motivate a scrivere, e questo è soprattutto grazie a voi :) 
Ora, torniamo al capitolo! Bhe, in effetti non c'è molto da dire, finalmente il personaggio di Astrid è saltato fuori e un po' si capisce cosa pensa Luke e il suo punto di vista, anche se non è tutto, ovviamente! E nei prossimi capitoli salteranno fuori molte altre cose.  
Per il momento, però, muoriamo dalla voglia di sapere cosa ne pensate di questo capitolo e di queste ipotetiche "coppie" e perchè no? Anche se avete cambiato opinione su Candy! Siamo davvero curiose e ci piace sempre leggere quello che frulla nelle vostre testoline adorabili! :)
Tra l'altro, Free (Astrid) si è divertita molto a leggere i vostri commenti su Candy e una parte abbastanza egoistica ha apprezzato molto l'odio verso quella caramella vagante! Poi un po' si prende per il culo da sola, perchè lei, effettivamente, vorrebbe anche farsi i capelli rosa ahahah! Sappiate che anche Candy esiste sul serio, anche se non è poi così stupida, bella e soprattutto non è una tipa da capelli rosa, grazie a Dio!
Come ultima cosa, volevamo dirvi che abbiamo scritto due piccole One Shot sulle ragazze (una per Luke e Astrid e una per India e Zayn)! Ci siamo accorte che non avevamo parlato a tempo debito di alcuni dettagli, per questo abbiamo pensato di spiegarvi come è nato il tutto. Diciamo che sono due prequel di questa long, ecco :)  
Vi lasciamo con una foto di Candy e i collegamenti diretti alle due os! Speriamo di sentirvi presto presto presto (ovviamente per qualsiasi cosa, i nostri profili sono nelle bio!)
Love ya, 
Sheeva e Free 

 

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Capitolo 4
*** 3. Villa Tomlinson ***









Capitolo 3 

Villa Tomlinson






 
 
India e Astrid stanno passeggiando per le strade di Binnestand, alla ricerca del regalo di compleanno per Harry. È venerdì mattina e Astrid ha dato il suo esame più importante tre giorni fa, ottenendo un onesto 28, anche se continua a lamentarsi -“ho studiato giorno e notte!”-, India, allora, alza gli occhi al cielo.
« È inutile che ti lamenti, ti ricordo che hai baciato Luke! » le fa notare, ogni santa volta, solo per fare irritare la sua amica.
« Lui ha baciato me – precisa – io non bacio gli stronzi fidanzati! » e India, scoppia a ridere, perché infondo non potrebbe fare altro.
 
Ora, comunque, quella a lamentarsi è la bruna e Astrid fa veramente fatica a non ridere e non prenderla in giro. È agitata come non mai per il semplice motivo che lei non è mai stata brava con i regali, però, nonostante questo, si è ripromessa di sorprendere suo fratello per il suo venticinquesimo compleanno.
« Un ragazzo di venticinque anni vorrebbe un maglione? » domanda, fermandosi di colpo a curiosare davanti alla vetrina di un negozio. Astrid la guarda, sbattendo le palpebre un paio di volte, finché India non si volta verso di lei.
« Un maglione, India? – chiede retoricamente – Sei sua nonna o sua sorella? » corruga la fronte e si morde il labbro superiore, poi sorride e annuisce, perché effettivamente un maglione è proprio una pessima idea.
« Va bene, Coop – dice riprendendo a camminare – Allora cosa potremmo prendergli? »
« Secondo te cosa vorrebbe un ragazzo di venticinque anni?  » le chiede affiancandola e studiando il suo profilo. India, storce la bocca e arriccia il naso, in una evidente espressione pensierosa, e Astrid giura di non averla mai vista così concentrata. Poi, finalmente, il suo volto si illumina, mentre indica un negozietto all’angolo della strada.
« I preservati all’arancia! » trilla entusiasta. Astrid la fissa scettica per un breve istante, poi scuote la testa.
« Sei senza speranze, India »
 
 
 
Astrid e India non sono mai state due ragazze tendenzialmente puntuali, in realtà, sembra quasi che si divertano a far aspettare le persone, solo che poi loro odiano aspettare. È per questo che Louis le ha già chiamate quattro volte, ricordandogli di essere puntuali e che loro hanno risposto sbuffando e “hai rotto il cazzo!”. Il problema è che, comunque, Louis aveva proprio ragione, perché sono le sei e ventisette di sera e loro stanno caricando ora le loro valigie, anche se dovevano essere nella casa in campagna del loro amico alle cinque in punto, per festeggiare per tutto il weekend il compleanno di Harry. Però, almeno, hanno trovato il regalo perfetto per il più grande degli Styles.
Alle sei e trentaquattro Astrid preme il piede contro l’acceleratore della sua Citroën DS3 nera ed escono dal parcheggio delle residenze universitarie.
« Ciao stronzi! – strilla India affacciandosi dal finestrino – noi andiamo alla Villa dei Tomlinson! »
Astrid scoppia a ridere e poi scuote la testa sistemandosi meglio i suoi Rayban da vista.
« Oh, Coop! » la richiama la bruna, anche se sta scrivendo un messaggio al telefono.
« Cosa c’è? »
« Abbiamo solo un’ora e trentacinque minuti di ritardo » nota con un sorriso furbo stampato in faccio.
« Louis ci spacca la faccia »
« Peggio – dice la sua amica, spalancando gli occhi – potrebbe nasconderci l’alcool! » Astrid si porta una mano davanti alla bocca, poi con decisone aumenta la velocità.
« Merda! »


La villa in campagna che Louis ha gentilmente offerto per il weekend si trova nei pressi di Westpoort, quasi mezz’ora di viaggio dal College delle ragazze. Sono in auto da circa venti minuti, ma sono bloccate nel traffico tipico dell’ora. Astrid è nervosa al massimo, perché è dell’idea che la gente non sappia guidare e non capisce come diavolo si formino le code così lunghe e impossibili da sbrogliare, se non per un incidente stradale, il punto è che, ora, non c’è stata nessuna cosa di questo tipo. India, al contrario, non sembra per nulla turbata da questa cosa tanto è concentrata a far su la sua prima canna del weekend, quella con l’erba che Louis le ha dato la sera prima.
« Questa è roba che si fuma solo in macchina » aveva detto seriamente.
« E perché? »
« Perché fa più effetto »
 
La bionda sbuffa e impreca contro il Range Rover dietro di loro, che sta suonando il clacson da quando si sono fermati.
« Idiota! – sbotta, guardandolo dallo specchietto – dove cazzo vuoi che vada se c’è la fila? » e in preda all’agitazione accende la radio, sprofondando di più nel sedile comodo. India, a questo punto, sembra risvegliarsi e guarda truce la sua amica.
« Io questa merda non la ascolto » sputa, indicando le casse della macchina.
« Drake non è merda. Drake è musica, cazzo! »
« Coop, ti prego! Non dire stronzate – la guarda piegando la testa di lato – questa non è musica »
Astrid alza gli occhi al cielo, senza rispondere.
« Per favore, fammi mettere i The Kiss, i Nirvana se preferisci » la bionda si volta e la fissa con gli occhi spalancati e una risata che trattiene a stento.
« Dio, India! –esclama – neanche se mi paghi » ghigna divertita, quando si accorge che la fila si sta finalmente muovendo e riporta l’attenzione sulla strada.
« Macchina mia, decido io » decreta, superando qualche macchina.
« Fottiti » borbotta India, sprofondando di più nel sedile del passeggero e accendendosi la tanto desiderata canna.
Drake, intanto, canta Over e Astrid non è mai stata più felice di così.
 
 
Astrid parcheggia la macchina davanti alla villa alle sette e quarantrè. Si volta allarmata verso la sua amica, mentre entrambe si slacciano la cintura di sicurezza.
« Ci uccidono appena entreremo, sei pronta? »
« Sono nata pronta, babe! » ride sotto i baffi India, uscendo velocemente dall'auto e correndo con Astrid verso la casa.
Le due ragazze suonano il campanello ridendo, Astrid stringe sottobraccio India, che invece continua a premere il dito contro il pulsante.
« Smettila! – strilla, senza riuscire a trattenere una risata divertita – Louis ci vuole già uccidere, non aiuti! » India si volta verso la bionda e alza le spalle, poi scoppia a ridere divertita.
Il portone bianco si apre, mostrando alle due amiche Niall Horan con un bicchiere in mano. Astrid ghigna furba e lo supera, strappandogli il drink dalle mani.
« Grazie Niall! » esclama, prima di trangugiare con foga la bevanda. India guarda la scena divertita e scoppia a ridere di gusto, prima di entrare in casa.
« La festa è arrivata! » urla la bruna, prima di lasciare un sonoro bacio sulle guance di Niall.
« Non dovreste esultare così tanto – le avverte il biondo – Louis è incazzato nero con voi! » le due amiche si fissano per qualche istante, poi, insieme, ridono allegramente e Niall, se non le conoscesse bene, penserebbe che sono già ubriache o per lo meno fatte come delle pigne. Il ragazzo, comunque, scuote la testa rassegnato, chiudendosi la porta alle spalle e facendo segno alle due di seguirlo. Attraversano il lungo corridoio laterale che conduce alla cucina, probabilmente il luogo da cui provengono tutti gli schiamazzi. È una grande stanza con le pareti dipinte di una chiara tonalità di verde acqua, i mobili di legno bianchi e il bancone di marmo. Attorno all’isola centrale sono seduti Harry, Zayn e Liam, che si voltano immediatamente verso i tre ragazzi. Luke e Candy, invece, si trovano attorno al tavolo rotondo, che conversano con Calum e Michael. Un po’ più a destra ci sono Louis e Ashton, appoggiati allo stipite della porta che collega la cucina con la sala da pranzo. Entrambi smettono di parlare e il proprietario di casa degna Astrid e India di uno sguardo truce, prima di fare qualche passo verso di loro. India, inevitabilmente, carca gli occhi scuri del moro, che appena se ne accorge sorride beffardo e le manda un piccolo bacio con la mano, ottenendo come risposta un “vaffanculo” mimato con le labbra dalla ragazza e una piccola sberla sulla nuca da parte del riccio. Louis, intanto, si avvicina lentamente alle ultime arrivate, prendendo un respiro profondo prima di aprire la bocca.
« Due ore e – si blocca per guardare il cellulare. – quarantasei minuti di ritardo. » India e Astrid si guardano con la coda del occhio prima di ridacchiare come due bambine e battendo le mani.
« Cosa cazzo ridete? – sbotta – Siamo fottutamente in ritardo e voi dovete pure vestirvi! » urla l'ultima frase, allargando le braccia al cielo e guardandole duramente. La bionda si inumidisce le labbra e cerca di ricomporsi appena, poi fa un piccolo passo verso il suo amico.
« C’era traffico – si giustifica – non hai idea del casino! »
« Ah sì? – chiede ironicamente, inarcando un sopracciglio – magari avreste dovuto prevederlo, visto che è venerdì! » India, dietro di loro, si schiaffeggia la fronte e scuote la testa, perché andiamo! Astrid poteva trovare una scusa migliore.
« Ok – alza gli occhi al cielo – comunque non c’è bisogno di scaldarsi tanto » Louis la fissa esterrefatto e con un’espressione del tutto sconcertata in volto, che fa ridacchiare ancora la bruna e la bionda e facendo sospirare Harry che, conoscendo troppo bene Louis, sa che scoppierà fra tre, due, uno..
« Muovetevi! – tuona infatti – O per tutto il weekend potete scordarvi l’erba e l’alcool! » Astrid e India si guardano, con gli occhi e la bocca spalancati, mentre il silenzio viene interrotto dalla risatina divertita di Niall.
« E non sto affatto scherzando! » aggiunge piccato, incrociando le braccia al petto.
« Merda! – impreca la bruna, afferrando il polso della sua amica – Io voglio fumare cazzo! »
Le due ragazze escono correndo dalla stanza e Louis le guarda ghignando, fiero del risultato ottenuto.
« Louis – lo richiama Ash – L’erba l’ho finita prima io »
« Lo so »
 
 
Le ragazze sono in una piccola stanza al primo piano, con le pareti bianche, un grande letto matrimoniale al centro, i mobili di legno scuro e già la loro roba sparsa da tutte le parti. Sono passati almeno trenta minuti e Astrid indossa soltanto una maglietta bianca semitrasparente e sta cercando di sistemare al meglio i suoi lunghi capelli biondi. India, rientra proprio in quel momento dopo aver fatto una doccia rilassante, con indosso solo l’intimo di pizzo nero. Non fa nemmeno in tempo a chiudere la porta che cade rovinosamente a terra, inciampando sulle scarpe di Astrid. La bionda si volta sussultando per il forte rumore e scoppia a ridere alla vista della sua migliore amica con la faccia sul pavimento e un suo anfibio in mano.
« Astrid! – strilla – Giuro che ti lancerò dalla finestra tutte le tue stramaledette scarpe un giorno! » Lei esplode in un’altra risata fragorosa, piegandosi su sé stessa e tenendo l’unica mano libera sulla pancia.
« Non ridere! – sbotta ancora la bruna – Io lo faccio! Le brucio queste tue scarpe, tutte! » tenta di alzarsi e si massaggia lentamente il fianco dolorante. La bionda continua a ridere per qualche istante, smettendo quando Louis entra improvvisamente in camera, con il fiatone per la corsa e il volto dipinto di preoccupazione.
« Che diavolo è suc…Oh. – Si blocca, restando leggermente a bocca aperta. – Siete appena state perdonate ragazze. Sappiatelo. » dice, continuando a far scorrere lo sguardo sui copri delle due, ancora in intimo.
« Vaffanculo Lou! » India, più isterica del solito, lo trascina fuori, sbattendogli la porta in faccia, mentre Astrid continua a ridere senza sosta.
 
 
 

Sono tutti a sedere nel immenso tavolo che la famiglia Tomlinson ha nella sala principale. Il fuoco scoppietta nel camino e India sta per scoppiare contro Amber -la bionda appiccicata a Zayn da circa tutta la sera. Non ha smesso un secondo di provarci tranquillamente con lui mentre, l'altra sua amica dai capelli rossi, Grace, perlomeno non è così spudorata con suo fratello. Ogni tanto, il moro, le lancia qualche occhiata, ghignando divertito e India vorrebbe urlargli addosso un sacco di cose, ma si limita a stringere i pantaloni della tuta in un pugno e a chiacchierare con Calum -seduto alla sua sinistra- o a voltarsi verso destra e parlottare con Astrid, proprio come sta facendo ora.
La bionda corruga la fronte e fa scivolare gli occhi sulla bruna, per poi sospirare e scuotere la testa.
« Cosa diavolo c’è, ora? » domanda esasperata, ma con un tono basso per non farsi sentire.
« Nulla – scrolla le spalle – solo mi chiedevo perché sei in tuta » India alza gli al cielo e incrocia le braccia sotto al petto e sprofondando di più nella sedia, accompagnando quel gesto con un lungo sbuffo.
« Non mi andava di mettermi le Jeffrey Campbell e un vestito solo per stare in una stanza con tre coglioni »
« Non piantare quel muso ora – la riprende Astrid – è una domanda lecita, visto che è il compleanno di tuo fratello, e lo sai che non ti sto parlando di tacco dodici e minigonna, bastava un jeans carino » il fatto è che a Astrid piace vestirsi bene e non per apparire bella alle altre persone, ma lo fa principalmente per sé stessa, per sentirsi a suo agio. India, al contrario, non le interessa se è una ricorrenza particolare oppure se è una cena normale, in casa, lei, indossa solo tute e maglie larghe, con grossi felponi.
« Se tu mi ascoltassi ora non saresti così scazzata – aggiunge, indicando con un cenno del capo Zayn e la ragazza nuova – e non ribattere, perché sappiamo entrambe a cosa mi sto riferendo »
« Non mi interessa »
« Non dire stronzate! »
« Quindi mi stai dicendo che tu ti sei messa questa maglia trasparente solo per attirare la sua attenzione? » sputa, India, acidamente. Astrid la guarda ammutolita per un breve istante, poi scrolla le spalle.
« Stai sparando proprio un sacco di cazzate » però abbassa lo sguardo e il tono, che infondo, non ci crede nemmeno lei.
« Tanto è bellissima lo stesso » si intromette Calum, con un sorriso divertito in faccia, giusto per allentare un po’ la tensione, che nonostante le due ragazze abbiano cercato di parlare il più a bassa voce possibile, lui è riuscito a cogliere gran parte del loro battibecco. India ridacchia e poi gli regala un sorriso sincero, per ringraziarlo del suo intervento.
« Appunto! Vedi Coop? – chiede retoricamente – non ho bisogno di questa robaccia! »
« Ma fate come vi pare! » borbotta spazientita la bionda, alzando gli occhi al cielo.
« Se non ti vuole nessuno, ti prendo io, va bene piccola? » Calum cerca il suo sguardo e poi fa scivolare il suo braccio muscoloso attorno alle spalle esili. Forse, il ragazzo, ha alzato di qualche ottava il tono apposta per attirare lo sguardo di qualcuno dei presenti, e inutile dire che ci è riuscito.
Zayn Malik, infatti, ha gli occhi in due piccole fessure, posati su India e Calum e forse -ma solo forse- stanno anche bruciando di gelosia.
« Harry, abbiamo una nuova coppia » e proprio non ci riesce a stare zitto. Harry, impegnato in una discussione con Niall, si volta verso il suo amico, che sta ancora fissando sua sorella. Il riccio, spalanca gli occhi e quasi si strozza con la sua stessa saliva, provocando qualche commento e risata da parte degli altri.
« Sì, Calum, va bene – dice con tono severo – ora togli quel braccio dalle spalle di mia sorella se non vuoi che te lo spezzi! » il moro obbedisce, regalando un occhiolino complice alla bruna e facendo borbottare ancora Harry. 
 
 

All'ennesima risatina falsa di Amber, India sbuffa, avvicinandosi a Calum e gli scrocca una sigaretta, lasciandogli poi un bacio sulla guancia. Si alza silenziosamente, dirigendosi verso il giardino sul retro, quello in cui si trova la piscina, e sdraiandosi sull'amaca vicino. È tutto illuminato grazie a delle piccole lanterne ai bordi che rendono l'atmosfera più che rilassante. Aspira il fumo e, con una smorfia, si chiede per quale cazzo di motivo, Calum, si ostini a fumare quello schifo di Camel Blue. India sente dei passi dietro di lei e poi un forte odore di menta le arriva alle narici. Harry.
« Mi fai un po' di spazio, Bambi? » le chiede sorridendo, mettendo in mostra quelle due fossette che, da vent'anni a quella parte, sono sempre state in grado di rassicurarla. India annuisce, mentre si sposta leggermente per far sdraiare anche Harry, che subito si mette ad accarezzarle i capelli.
« Come stai? »
« Bene – scrolla le spalle lei – tu? »
« Tutto okay. – sorride appena – Ti vedo pensierosa, ultimamente. Di chi si tratta? » le chiede.
« Non deve essere per forza qualcuno »
« No, ma ti conosco abbastanza da sapere che è un ragazzo ». India resta in silenzio qualche secondo, e Harry sa che lei è fatta così. Ha bisogno del suo tempo, su tutto. Sa anche che adesso si sta arrovellando il cervello per cercare di dare una risposta che lo soddisfi senza però scoprire le carte.
« Non è nessuno di importante, davvero – sospira – Solo una cosa passeggera ». Harry sorride, lasciandole un bacio sulla fronte e stringendola al petto.
« Okay, io sono sempre qui, lo sai vero? – le dice, continuando a parlare dopo averla vista annuire. – E se solo si azzarda a farti del male ci penso io ».
E India ride, tranquilla e felice, rendendosi conto che aveva bisogno solo di questo e nient’altro.  




Tadannn!
Sì gente bella, siamo ancore vivee, anche se, effettivamente, le foto del matrimonio di Jay non hanno aiutato molto, ma okei! 
Prima di tutto ci scusiamo per il ritardo, ma questo capitolo è stato un po' un casino. Cioè, no, il casino l'abbiamo fatto noi, perchè è stato scritto un po' da tutte le parti: whatsapp, note, facebook, words... E insomma, ci siamo perse durante la faccenda ahahah!
Cosa ne dite di questo capitolo? Avete visto quanta gente?? ZAN ZAN! Tutti nella villa Tomlinson a festeggiare il nostro Harry, quindi, insomma, preparatevi già psicologicamente al prossimo (ormai conoscete abbastanza le ragazze da poter immaginare il casino che ci sarà!) ahahahah

Questo capitolo è un po' di passaggio ed è per questo che abbiamo pensato di incentrarlo particolarmente sull'amicizia di India e Astrid, anche perchè se lo meritano, no? 
Poi abbiamo un piccolo momento Hindia, ma quanto possiamo amare da zero a Styles questi due cicci? Cosa ne pensate di loro? :)
Come sempre vi ringraziamo per il supporto immenso e per le belle parole, non solo per le vostre recensioni ma anche per tutte le domande che ci fate su ask e i continui "aggiornate?", che ok, magari qualche volta abbiamo risposto male (scusateci tanto, ma a volte capita anche a noi di essere un po' arrabbiate con il mondo e prendercela ingiustamente con altri -in realtà capita più a Free ma vabbè!) però noi apprezziamo davvero tanto il vostro interesse e sostegno!
Sono proprio questi vostri piccoli gesti che ci convicono e spronano a continuare a scrivere :)
Vi lasciamo con una foto di India e Astrid, una di India e Harry e della famosa villa Tomlinson! :)
un bacione splendoriiii
love ya
Sheeva e Free


 









 




 

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Capitolo 5
*** 4. Gelosie ***








Capitolo 4 

Gelosie






 
 
Sono circa le undici di sera e India e Astrid sono già al quarto drink -preparati esclusivamente da Niall- e in una serata normale deciderebbero, saggiamente, di smetterla. Però, questa sera, è il compleanno di Harry e quindi no, non sono ancora abbastanza ubriache.
L’ultima cosa che India ricorda perfettamente è il volto di suo fratello quando gli hanno dato il regalo, incartato in una bustina azzurra. E va bene che giusto cinque minuti prima si era fatto una canna con Louis, ma i suoi occhi sono diventati lucidi mentre scartava quel piccolo pacchetto e le abbracciava strette, lasciando un bacio umido sulle guance di entrambe.
Ora, India, é appoggiata a una colonna del porticato in giardino, alla sua destra c'è Astrid che non smette di ridere e Louis e Michael stanno drasticamente tentando di avere una conversazione decente con loro. Sente l'adrenalina che scorre nel corpo e vorrebbe mettersi ad urlare e saltare, che Animals rimbomba nelle casse e Dio, India si sente viva. Sta così bene che ne vuole ancora, vuole vivere ancora un po' e ancora di più.
Senza pensarci due volte afferra il polso di Astrid e la trascina dentro casa, puntando alla cucina. Passano per il salone e ridacchiano aggrappandosi l'una all'altra, un po' perché sono ubriache e un po' perché la bionda stava per finire rovinosamente a terra. Ma tutto ciò cessa quando gli occhi scuri di India trovano suo fratello avvinghiato alla rossa -Grace?- e allora storce il naso, perché Harry é tutto ciò che le rimane della sua famiglia e non vuole perderlo. Prende un lungo respiro e no, non ci penserà questa sera, assolutamente no.
Perciò India Styles si dirige con grandi falcate verso il bancone pieno di alcolici, seguita da Astrid e le sua risata beffarda.
 
 
 
 
Grace Turner ha ventun’anni, una chioma bellissima di capelli ramati e il cuore che batte abbastanza velocemente. È seduta vicino a Harry Styles e sì, sono due giorni che sta praticamente solo con lui, quindi -effettivamente- è tutto normale, che il cuore sembra uscirle dal petto, no?
Ed è felice di aver avuto un suo bacio e di essergli seduta così vicino, che non le importa se India Styles le è appena passata davanti, lanciandole uno sguardo agghiacciante contro. Perché è con Harry e allora tutto va bene, perché Harry, a lei, piace sul serio.
« Ti stai divertendo? » le chiede al orecchio, il festeggiato, procurandole dei brividi lungo la schiena. Sa che non è normale essere così cotti -per non dire peggio-, di un ragazzo che conosce da appena tre mesi e con cui si sta vedendo da appena due giorni. Ma Grace non ci riesce, è sempre stata una che si affeziona troppo e troppo in fretta, per poi rimanerne sempre bruciata.
« Con te mi diverto sempre Harry » gli sussurra timida, spostandogli un riccio all'indietro, per poi arrossire incredibilmente resasi conto del gesto. Il moro ridacchia scuotendo la testa, gongolando di quel colorito, su quelle guancia lentigginose, provocato da lui stesso semplicemente non facendo nulla.
« Sei incredibile. – le dice. E lo è sul serio, perché, Harry, non è mai stato abituato a tutta quella timidezza da parte di una ragazza. Ma forse è proprio quello ciò che lo affascina – Grace, vieni a cena fuori domani? »
« Con te? » esclama entusiasta. Sgranando quei due occhioni azzurri e scatenando la risata roca di Harry.
« Si, con me. – annuisce – Solo  io e te ».
 
 
 
 
Astrid giurerebbe di non essere mai stata così ubriaca, esattamente come si ripete ogni volta -“non bevo più”- e no, alla fine, non è mai l’ultima.
Ora stringe con una mano il collo di una bottiglia di tequila che Louis le ha passato poco fa, dopo aver trangugiato un gran sorso. Sono tutti in cerchio, seduti sull’erba fresca del giardino, un po’ fatti e un po’ sbronzi, che ridono e scherzano, convincendosi di star intrattenendo una conversazione seria.
Lei è tranquillamente appoggiata al petto di Ashton, circondata dalle sue braccia grandi -quelle da batterista- e le loro ginocchia che si sfiorano appena. Astrid ha la vista annebbiata e la testa che gira, ma sente comunque il respiro del ragazzo sul suo collo, le mani grandi che ogni tanto la stringono più forte e i piccoli baci che lui -di nascosto e non del tutto accidentalmente- le lascia sulla spalle. Ashton ha sicuramente una bella voce, venti risate diverse e -soprattutto- la fa ridere, tanto e forte, anche quando tenta di rimproverarla, come ora.
« Non stai bevendo un po’ troppo? » le sussurra all’orecchio, mentre la bionda volta appena la testa e incrocia i suoi occhi verdi, sorride languida e scuote la testa lentamente, facendolo ridacchiare. Astrid si porta alla bocca la bottiglia di tequila, bevendone un lungo sorso, senza staccare gli occhi di dosso al ragazzo. Ashton la sta fissando con gli occhi leggermente spalancati e le labbra appena separate, ha la gola secca e non è possibile che lei sia così bella anche in questo stato: con gli occhi rossi e gonfi per l’alcool e l’erba, il rossetto sbavato e i capelli che sono un vero disastro per colpa delle continue cadute.
« Ne vuoi? » chiede, porgendogli l’oggetto con la mano e mordendosi il labbro inferiore, abbastanza sicura dell’effetto che avrà su di lui quel gesto. Ashton, infatti, sorride malizioso e non riesce a dirle di no, non ci riuscirebbe mai.
Tutto sommato, Astrid, non ci starebbe neanche tanto male fra le sue braccia e le piacerebbe addormentarsi con la sua risata. Ma il fatto è che si sente un po’ stretta e un po’ scomoda, anche ora che -non proprio casualmente- lui le ha sfiorato le dita per prendere la tequila. Non si interpella nemmeno sul perché, quelle braccia e quelle mani, non la facciano stare bene, per il semplice motivo che non sono le stesse che -giusto una settimana fa- l’hanno toccata e protetta durante un temporale.
Incondizionatamente si volta, cercando uno paio di occhi azzurri, che ci sono, ci sono subito, già pronti a quel contatto, come se fossero lì da sempre. Lo guarda per secondi interminabili, godendosi ogni istante fino all’ultima briciola. Poi senza pensarci due volte si alza e si allontana dal gruppo, con le gambe che tremano e il cuore un po’ più a pezzi, perché -nonostante siano le uniche che la facciano stare bene, ma bene davvero- Astrid Cooper fra le braccia di Luke Hemmings non ci può stare.
 
 
 
 
Amber Williams odia non essere al centro dell’attenzione. È una fissa che ha fin da piccola e le piace, le piace stare sotto i riflettori, sentire gli sguardi dei ragazzi addosso e sentire il suo nome pronunciato da coetanee invidiose. Amber ha un paio di gambe lunghe, un fisico abbastanza asciutto con le curve al punto giusto, degli occhi azzurri e dei capelli biondi (ma biondissimi). Per questo proprio non si spiega come mai Zayn Malik non faccia caso alla sua presenza, nonostante lei si sforzi di attirare il suo sguardo in tutti i modi possibili, gli occhi del moro rimangono puntati su India Styles.
E okay, lui ha le mani sui suoi fianchi ed è tremendamente vicino a lei, ma il fatto è che Zayn non la sta nemmeno considerando, non come lei vorrebbe almeno. Per questo, sbuffa e afferra il volto del ragazzo fra lei mani.
« Smettila di guardare lei, se poi tieni me » e Zayn sospira perché, diamine!, è almeno quaranta minuti che sta cercando lo sguardo di India che, puntualmente, lo evita. E adesso, di affrontare Amber e i suoi problemi di egocentrismo, non ne ha proprio voglia. Quindi si alza in piedi e le rivolge un sorriso tirato.
« Scusa, vado in bagno » ma non appena vede Zayn allontanarsi, la bionda, punta lo sguardo truce verso India -ignara di tutto-, e sì, Amber ha il sangue che bolle nelle vene per colpa della gelosia, ma nessuna intenzione di arrendersi, perché lei -semplicemente- vuole Zayn Malik.
« Zayn! – urlacchia, costringendolo a voltarsi – Aspettami! » saltella verso di lui, con un piccolo sorriso in volto. Gli lascia un piccolo bacio al lato della bocca, prima di puntare i suoi occhi chiari in quelli del moro.
« Mi porti da bere? »
 
 
 
 
India non sa cosa le stia prendendo. Non ha mai avuto problemi a vedere Zayn Malik darsi da fare con una qualunque ragazza -e lo ha visto tante volte-, ma questa sera, vederlo con quella biondina appena maggiorenne, le fa venire uno strano prurito allo stomaco. Si incammina velocemente e, cercando di non perdere l'equilibrio per quei cocktail di troppo, da una leggera spallata ad Amber, avvicinandosi successivamente a Calum che, con gli occhi leggermente rossi e lucidi, la guarda e ha già capito tutto. Perché lui è fatto così, sta sempre zitto, non dice mai niente, ma è l'unico che poi capisce perfettamente il carattere della piccola Styles.
Quindi no, non si allontana quando India gli mette le mani nei capelli e lo attira a sé, unendo le loro labbra in un bacio, davvero, poco casto. Lui l'abbraccia, posandole le mani a pochi centimetri dal suo fondoschiena. E India lo sa, sa che Zayn la sta guardando -fulminando-, se lo sente addosso il suo sguardo. E okay, baciare Calum Hood, alla fine, non é poi tanto male. Ma ci sono quei due occhi marroni -non sono i soli, ma sono quelli che contano di più- che la fanno sentire un po' più nuda, un po' più spoglia. Le gambe tremano e i movimenti non sono più decisi come prima e Calum lo sa, per questo la stringe più a sé, staccandosi leggermente da quelle labbra, adesso, più gonfie e rosse.
« È geloso marcio » afferma lui, cercando di farla tranquillizzare. Riuscendoci alla perfezione perché ora, India, butta indietro la testa, ridendo con quella risata strana e contagiosa che l'ha sempre caratterizzata. Calum fa una smorfia non appena vede Amber avvicinarsi velocemente -forse troppo- a India, per poi darle una spinta che la fa traballare appena.
« Cosa cazzo vuoi? » le urla India, guardandola male. Neppure sua madre l'ha mai sfiorata con un dito, figuriamoci se può permetterselo quella bionda.
« Sei una troia! » le urla di rimando Amber, facendo inarcare le sopracciglia a Styles.
« Ma sei seria? » scoppia a ridere la mora, perché, dai!, un po' di pena riesce a provarla persino per lei.
Amber guarda India con un sorriso furbo in volto, quello di chi ha voglia di sfidare il mondo. Sente le mani di Zayn poggiarsi sui fianchi e un piccolo sussurro “lascia stare”, mentre si accorge della scintilla di gelosia negli occhi scuri della ragazza di fronte a lei.
« Assolutamente sì » sputa fra i denti. E non sa se è per colpa di Zayn che le sta così vicino o perché le ha appena dato della troia senza un valido motivo, ma comunque, Amber, si ritrova addosso una mano di India e un rumore assordate copre appena le imprecazioni della mora.
Zayn continua a tirare più a sé la bionda, che si dimena -“questa stronza mi ha tirato uno schiaffo!”-, mentre India sembra non voler smettere di insultarla e di tirarle qualche manata. Calum si avvicina lentamente a lei, pronto a trascinarla via da quel caos. Ed è solo un breve un istante, prima che Zayn se ne accorga e molli la presa da Amber, il tempo di fare qualche passo e scansare Calum dal corpo di India.
« Non la toccare » ha il tono serio, di chi non vuole sentire obiezioni e il ragazzo alza le mani in segno di resa.
« L’hai capitolo, finalmente » Zayn lo guarda impassibile per pochi istanti, poi stringe con le sue mani grandi i fianchi di India -che ancora sta inveendo contro Amber-, alzandola da terra e trascinandola in casa.
« Sta ferma ragazzina »
 
 
 
 
Candy Young é seduta sulle gambe del suo ragazzo, con le braccia che circondano il suo collo e le sue mani ruvide sui fianchi. Ogni tanto gli lascia un bacio al lato della bocca, che poi finisce in qualcosa di poco casto -principalmente quando la biondina li fissa un po' troppo-, ride alle battute di Luke (e anche a quelle dei suoi amici, che sono di parte) e circa ogni tre minuti si ricorda di guardare male Astrid Cooper.
Indossa una gonna nere e lunga fino alle caviglie, un maglioncino verde scuro e le sue immancabili Jimmy Choo. Candy è una ragazza estremamente elegante, nonostante i capelli rosa, non dice parolacce, non poggia mai i gomiti sulla tavola, mastica a bocca chiusa (quel poco che mangia), è puntuale e rispetta il coprifuoco, non beve e non fuma.  Per questo è sicura di meritarsi ogni particella di Luke Hemmings, i suoi occhi azzurri e le sue braccia a stringerla. E le da fastidio, le da veramente tanto fastidio che qualcun’altra lo guardi in quel modo che solo a lei è concesso. Allora, quando si accorge che altre ragazze si fermano a contemplare Luke Hemmings, lei stringe gli occhi in due fessure, prende la mano del biondo, ride più forte e lo tocca più del solito. Alla fine non lo fa nemmeno per cattiveria, solo che pretende che ciò che le appartiene rimanga suo e solo suo. Esattamente come ora, che Astrid Cooper ha puntato i suoi occhi verdi in quelli di Luke, improvvisamente le labbra del suo ragazzo sembrano più invitanti e ha seriamente una voglia matta sfiorarle con le sue. Perciò si avvicina di più e, con forse troppo entusiasmo, bacia Luke Hemmings.
« Scusate i-io devo cercare il telefono »
Candy si allontana lentamente dalle labbra di Luke Hemmings, sorridendogli contenta. Poi con la coda dell’occhio osserva Astrid Cooper camminare velocemente verso l’ingresso sul retro della villa.
 
 
 
 
La notte ha sempre messo un po’ di tensione ad Astrid, anche se poi è proprio in questo momento della giornata in cui lei si perde fra i suoi pensieri e -soprattutto- li capisce e si capisce.
È seduta per terra, con la schiena che tocca la casetta di legno dove la famiglia Tomlinson tiene gli attrezzi da giardinaggio. È rannicchiata su sé stessa, con le gambe strette al petto, il mento sulle ginocchia e le braccia che stringono i polpacci. Ha la testa rivolta verso il cielo e un piccolo sorriso amaro dipinto sulle labbra, perché le è sempre piaciuto guardare le stelle e la luna.
Astrid sente alcune foglie scricchiolare sotto delle Vans nere e non ha nemmeno bisogno di guardare chi sia, perché lo sa. C’è solo una persona che cammina in quel modo, come se fosse in punta di piedi, come se non volesse fare rumore, ma poi -comunque- scatena una rivoluzione.
« Cosa ci fai qui? » domanda mentre Luke le siede affianco. Lui non risponde, preferendo studiare il suo profilo, il neo sul collo e i capelli che cadono morbidi e un po’ scompigliati. Ed è bella, Astrid Cooper è veramente bella, agli occhi di Luke Hemmings.
« Tu cosa ci fai qui? » Astrid si stringe appena nelle spalle e alza un angolo della bocca.
« Volevo pensare o stare da sola » ammette in un sussurro.
« Volevi pensare a lui? » lei si volta di scatto con la fronte corrugata e un’evidente espressione confusa.
« Cosa? »
« Ti piace, vero? »
« Di chi stai parlando? » domanda esasperata, girandosi completamente con il busto per poterlo vedere negli occhi.
« Sto parlando di Ashton » risponde con una calma tale da far trasalire la ragazza, che comunque non lo da a vedere e sbuffa, alzando gli occhi al cielo.
« Non sbuffare! » tuona lui, alzandosi in piedi e passandosi una mano fra i capelli. Astrid stringe gli occhi in due piccole fessure, perché queste cose non le sopporta, esattamente come odia i dibattiti impari, perciò fa leva sulle mani e si porta al suo stesso livello.
« Cosa diavolo stai dicendo? » domanda, osservando Luke che si muove in circolo davanti a lei.
« Lui ti piace e tu gli piaci » decreta, senza fermarsi e senza guardarla.
« Luke- »
« È così, vero? – la interrompe, smettendo di camminare e guardandola per un breve istante, poi distoglie lo sguardo, fissando i suoi piedi – Se è così io… » lascia la frase in sospeso, mentre con una mano stringe i capelli chiari. Un momento dopo punta i suoi occhi dritti in quelli di Astrid, che non ha ancora la forza di dire nulla. Luke fa un passo verso di lei, tagliando completamente ogni distanza, e -per la seconda volta- la bacia. Lei -per la seconda volta- lo allontana, spingendolo dalle spalle e stavolta non si trattiene da un sonoro schiaffo sulla guancia.
È di nuovo una questione di istanti, di momenti, perché ora Astrid ha afferrato il colletto della sua maglia bianca e lo sta baciando, con troppa foga e un’urgenza che non ha mai sentito con nessuno. Si gode il sapore del metallo del piercing, le mani ruvide su suoi fianchi, le loro bocche che si morsicano e il suo nome sussurrato fra le labbra di Luke -che le fa battere il cuore e tremare le gambe, perché è tutta un’altra cosa- e, infondo, non gliene frega nulla di star baciando uno stronzo fidanzato.
 
 
 
 
Forse sono le tre o forse le quattro, Zayn non ha forza di muoversi e guardare che ora é precisamente. Non gli interessa, alla fine, India sta dormendo tra le sue braccia, con le mani tra il viso e il cuscino, il suo naso che sfiora appena quello del moro e respiri che si mischiano, si fondono. Continua a fissarla, a studiare ogni suo particolare; il neo vicino all'occhio destro, le ciglia lunghe che sfiorano gli zigomi e la labbra a forma di cuore appena schiuse. Ogni tanto si permette di accarezzarle il braccio scoperto o la guancia, rigata ancora dalle lacrime per il casino di poco fa. India non le dice certe cose, ma si capisce dal modo in cui guarda le persone e da come scoppia a piangere, che le danno fastidio. Il fatto é che India ogni tanto tace, si tiene le cose per sé, ma poi si addormenta fra le sue braccia e con quei due occhi grida il mondo, senza nemmeno rendersene conto. Zayn fa sempre finta di non vederli, fa finta di non accorgersene e fa sempre finta di tutto.
Il punto é che nessuno dei due ha il coraggio di farsi avanti, di dire qualcosa di diverso, che anche solo il pensiero fa perdere un colpo al cuore.
Quindi per ora, Zayn, si fa bastare questo: i loro occhi che si cercano in mezzo alla gente, parole trattenute e abbracci storti, un po' ingombranti, ma ci sono. Sono loro due, da soli, incastrati in un letto a una piazza, con le gambe attorcigliate e il braccio di Zayn dietro la schiena di India, per reggerla e proteggerla. E lui, forse, vorrebbe che fosse così tutti i giorni e tutte le notti, perché i loro corpi sembrano fatti apposta l'uno per l'altro, come due pezzi di puzzle.
Ed é notte, ed é buio e non c'è nessuno, Zayn può concedersi di superare la linea di quel muro costruito tanto tempo fa, può concedersi di sbagliare, solo per un piccolo istante: allunga leggermente il collo e quasi impercettibilmente sfiora con le sue labbra quelle di India, rimane così per un momento che sembra infinito, 'ché anche le loro labbra sono state creata apposta per baciarsi, capito? Come due pezzi di puzzle.
« Notte ragazzina »




 




Buona sera tesori belli!! (: 
un po' in ritardo siamo giunte, ci scusiamo per questa immensa attesa, ma la scorsa settimana siamo state impegnate a scrivere una one shot a sei mani (SEI MANI!!!!!) -ovviamente sempre con Luke e Zayn-, quindi vi lasciamo il link (
qui), che se volete fare un salto a noi fa sempre piacere! :)
Poiii, veniamo al nostro capitolo! Come vi sembra? Avete visto che casini combinano qui tutti quani? India che picchia Amber è assolutamente il top ahahahah!
Comunque lasciamo a voi i commenti perchè vogliamo sapere tutto (ma proprio tutto tutto tutto tutto tutto tutto) quello che pensate e che passa per le vostre testoline adorabili!! 
Come sempre vi ringraziamo per i bellissimi commenti che ci lasciati, perchè non vi scordate mai di dirci come vi sembra la situazione, per le vostre domande su ask (ache quelli che ci insultano, sì) e per ogni minimo appoggio e supporto :) 
Pooooiii, abbiamo trovato le prestavolto ufficiali di India e Astrd, visto che questa storia era partita come una cosa senza pretese e ora è diventata fondamentale per noi, abbiamo pensato fosse giusto trovare qualcuno di serio, quindi qui in basso troverete le loro foto (in ordine India e Astrid) e sotto quelle di Grace e Amber!! 
Ci sentiamo fra qualche settimana, visto che la Fre (che ora è seidimattina) parte per il mare, ovviamente se avete bisogno di qualsiasi cosa i nostri contatti sono nella bio!! :)
un bacione a tuttiii, 
Free e Sheeva



 
 

 

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Capitolo 6
*** 5. (Non) ci sei ***



 






Capitolo 5

(Non) ci sei






 
 
Astrid è malamente seduta sul suo letto, ancora sfatto dalla notte appena trascorsa e no, non ha nessuna intenzione di sistemarlo. Ha le braccia incrociate al petto e lo sguardo fisso su India che, invece, è concentrata a guardare gli annunci su un giornale per un nuovo appartamento e finge -palesemente- di non essere infastidita dalle occhiatacce della sua migliore amica. La bionda sbuffa rumorosamente, spostandosi dal letto per prendere un succo di frutta all’arancia (senza zuccheri aggiunti, ovviamente).
« Io non capisco perché » ripete, ormai per la quarantesima volta da quando India le ha dato la notizia. La bruna alza lo sguardo, studiandola mentre si siede sul pavimento davanti a lei.
« Non mi sembra particolarmente difficile, Coop! – sospira, passandosi una mano fra i capelli – Mi sono rotta, non è per me studiare e lo sappiamo entrambe »
Astrid scuote la testa, ‘ché va bene, non volterà le spalle a India Styles nemmeno per tutto l’oro del mondo, ma Dio!, quella ragazza non ragiona mai sulle cose.
« Eri brava, una delle migliori. Non-  – si ferma, distogliendo un istante lo sguardo – Tu fai tutto di pancia, segui troppo l’istinto, insomma, non si può lasciare l’università così su due piedi, come se non fosse nulla »
India alza gli occhi al cielo, prima di buttare il giornale al suo fianco e alzarsi per afferrare il pacchetto di sigaretta sulla scrivania vicina. Con calma -particolarmente angosciante per la bionda- se ne accende una, sentendo gli occhi vitrei di Astrid addosso. Sa che non è delusa, nemmeno arrabbiata (forse) e che, fondamentalmente, è solo preoccupata per lei. Però, cazzo!, è già la quarta volta che fanno questo discorso.
« Invece sì, Coop. Comunque è quello che ho appena fatto e non posso tornare indietro. – Aspira un po’ di fumo, prendendo una piccola pausa. – Ora mi aiuti a trovare un appartamento o no? »
Astrid ha gli occhi impassibili, non si sforza di trasmettere nemmeno mezza emozione, però, India, sa perfettamente cosa sta pensando e cosa uscirà dalla sue labbra.
« Mi stai lasciando sola in questo posto di merda, India »
« Smettila Coop. Lo sai che non è questo il punto. – Sospira piano, mentre la sigaretta si consuma fra le sue dita – Io non posso restare qui se non frequento nemmeno mezzo corso! »
« Ma io posso venire con te! » strilla la bionda, alzandosi in piedi, mentre scuote ancora la testa.
« Oh, andiamo cazzo! Lo sai meglio di me che qua è più comodo, sei vicina e non spendi molto. »
« Non sono vicina a te. » sibila, quasi avesse paura delle sue stesse parole.
« Possiamo vederci quando vuoi, Coop – la rassicura appena, mentre immagina le sue giornate senza Astrid in giro – Puoi sempre chiedere di trovarti un’altra compagna di stanza o di stare da sola »
« Vaffanculo India! Io non ci sto qui, senza di te. » e detto questo si siede sul divano, afferra il giornale e cerca un appartamento.
India, sorride appena, perché non crede di aver conosciuto qualcuno così determinato come Astrid Cooper e poi, infondo, sa perfettamente che un appartamento con lei attorno ha tutta un’altra aria e forse le mancherebbe persino inciampare in tutte le sue scarpe. Questo, ovviamente, non lo dirà mai, come Astrid non dirà mai perché non vuole rimanere lì senza India.
Comunque va bene così, ‘ché India si è messa vicina a lei e le ha appena indicato un appartamento con due camere, un bagno e un cazzo di balcone.
 
 
 
 
India scorre nervosamente la home di Facebook, senza nemmeno considerarla più di tanto. Astrid é andata a lezione circa mezz'ora fa e sa che sarà a casa da sola per il resto del pomeriggio. Sbuffa mentre si accorge che uno degli amici di Astrid -quelli che lei non sopporta- pubblica troppe cose e perché diamine ha appena taggato Trey Edwards in un post? Sgrana leggermente gli occhi e vorrebbe aprire la foto per guardare meglio, 'ché quelli sembrano proprio i tavoli del Red. Ma appena si accorge del nome sottostante il suo interesse per quel idiota da quattro soldi sparisce.
E Zayn Malik ha appena postato With You di Chris Brown.
India sbatte qualche volte le ciglia lunghe e butta un'occhiata ai like. Si acciglia un po’ quando vede che sono ben tredici e senza pensarci due volte li controlla tutti, un ad uno. Legge ogni nome, cerca di fare mente locale e ogni tanto storce il naso, finché non trova anche quello di Amber Williams e improvvisamente sente mancare l’aria.
Sbuffa e sbatte il telefono al suo fianco con forse troppa energia, ma non gliene frega nemmeno tanto, 'ché non potrebbe essere più incazzata di così.
Si alza dal divano su cui era seduta e inizia a camminare nervosamente per la stanza e improvvisamente le sembra troppo piccola anche solo per respirare. Passa una mano fra i capelli scuri, mentre si morde il labbro inferiore e vaffanculo, ha bisogno di una cazzo di sigaretta.
Zayn Malik é un deficiente, un vero coglione, e si chiede per quale motivo lei non gli abbia ancora tirato una sberla. Inala del fumo e mastica qualche altra imprecazione. 'Ché India Styles non potrebbe odiare Zayn Malik più di così, ma, al contempo, esserne incondizionatamente cotta.
Lo ha capito solamente una settimana fa -dopo la festa di Harry-, quando, appena sveglia, lo aveva visto dormire di fianco a lei. Si era soffermata più volte sulle sue sopracciglia aggrottate, le ciglia nere che gli sfioravano le guance e quella bocca fatta apposta per le sue labbra. Lo aveva accarezzato per poi, come suo solito, scappare il più silenziosamente possibile da quella camera. Con uno scatto improvviso, India, getta la sigaretta fuori dal balcone per poi accenderne una seconda. Recupera il cellulare -lanciato malamente sul letto- e compone quel numero che le fa venire i brividi, ogni volta.
« India? ». La voce sorpresa di Zayn Malik le risponde al terzo squillo e al quarto tiro.
« Ti stai sentendo con la Williams? » chiede di getto lei.
« Cosa? Ma che stai dicendo? »
« Che sei un pezzo di merda! Ecco che sto dicendo. » conclude chiudendo la chiamata.
« Vaffanculo! » grida al nulla. Non può credere di aver appena fatto una cazzo di scenata di gelosia a Zayn Malik.
Si butta sul divano e affonda il viso tra le mani, non ha voglia di piangere, per questo prende un lungo sospiro quando sente gli occhi pizzicare.
Non lo sopporta e soprattutto non sopporta che sia lui a renderla così.
 
 
 
 
Il campanello trilla incessantemente, costringendo India ad alzarsi dal divano. L'ennesimo tonfo alla porta la fa sbuffare e « sto arrivando! ».
Quando si trova di fronte la persona che aveva tanta impazienza, sbarra gli occhi e socchiude la bocca, 'ché tutto si aspettava tranne uno Zayn Malik, trasandato e con il fiatone, davanti casa sua.
« Non ti azzardare. » esclama lui, entrando in casa e sbattendo la porta dietro di sé.
« Non ti azzardare più a riattaccarmi in faccia in quel modo. »
« Non capisci niente, Zayn. » sussurra India, non più tanto sicura come qualche minuto prima.
« Cosa devo capire? Cosa? Non puoi chiamarmi dal nulla e farmi una cazzo di scenata, okay?! Tu non hai il diritto di essere gelosa, non stiamo insieme, India! »
« E allora spiegami per quale cazzo di motivo abbiamo dormito insieme alla villa di Louis! » alza di nuovo la voce lei.
« Perché sei un'idiota, e non capisci mai quello che le persone cercano di dimostrarti. »
« Cosa cazzo volevi dimostrarmi se tanto ti scopi quella puttana? » ribatte nuovamente India, sbattendo i piede in terra.
Zayn sbuffa, passandosi le mani nei capelli e grugnendo per la testardaggine di quella ragazzina che, da qualche tempo, gli ha completamente fottuto la testa. Con decisione si avvicina e le afferra il volto fra le mani, baciandola come desidera da ormai troppo tempo. India non se lo fa ripetere due volte e, intrecciando le mani dietro il suo collo, ricambia subito il bacio lasciandosi prendere in braccio.
Zayn la fa stendere delicatamente sul divano, sistemandosi velocemente su di lei senza pesarle e infilando una mano sotto alla sua felpa, andando a sfiorare la curva del seno. Staccandosi a fatica da India, Zayn, le sfila velocemente la maglia, sospirando rumorosamente quando si accorge che al di sotto non ha niente.
« Non mi vedo con Amber » le sussurra il moro in un orecchio.
« Non mi vedo con nessuna. Ho solo te in testa, India.» conclude, prima di togliersi la canotta e tornare a baciarla con più foga di prima.
« Scusa se sono così testarda » sorride leggermente lei, mentre Zayn prova un moto di euforia dentro di se. 'Ché, dai, è la prima volta in vent'anni che sente India Styles scusarsi con lui.
Zayn la bacia di nuovo, interrompendola.
« Mi vai bene così, ragazzina » 
Non c’è fretta, nei gesti che seguono, nei gemiti appena trattenuti, nei baci che nascondono sorridi e nemmeno nelle spinte di piacere. Ci sono solo loro, con i movimenti sincronizzati, okay, ma naturali, come se fossero fatti apposta per stare insieme. India conficca le unghie nelle spalle nude di Zayn, non curante di lasciargli qualche segno, ‘ché lui è suo, in modo così intimo che non ha paura di nulla.
E sente il cuore scoppiare mentre Zayn Malik la bacia e tutto -ora- ha davvero senso.


 
 
 
 
Astrid, oggi, è più nervosa del solito. Un po’ perché il caffè era finito quando si è svegliata, un po’ perché è lunedì (e il lunedì fa sempre schifo) e un po’ perché India non capisce proprio un cazzo. La lezione di Antropologia del professor Fox e Lana che si lamentava -perché “non esci più con noi! Stasera andiamo al pub in centro, perché non vieni?”-, non hanno certamente aiutato.
Ci sono momenti in cui Astrid ha bisogno di staccarsi, di allontanarsi dagli altri e di stare da sola, semplicemente. Di solito capitano quando qualcosa va storto o non va proprio e Astrid non ha abbastanza forza per ammetterlo ad alta voce, ‘ché fa sempre più male e nessuno ha ancora imparato come mettere insieme tutti i suoi pezzi. Questi sono i periodo che fanno più incazzare India, perché la sua amica smette di parlare, di dire le cose e capire quelle poche parole che escono dalle sue labbra è ancora più difficile di interpretare il suo silenzio.
Ora sta camminando verso casa, chiedendosi per quanto ancora chiamerà quel buco di posto “casa”. È in ritardo, come al solito, ma ha fatto una piccola deviazione per raggiungere l’immobiliare della zona e prendere catalogo, ‘ché lei non ha assolutamente intenzione di lasciare India. Non è questione di rimanere da sola o senza qualcuno, è questione di stare senza India, ed è questo a cambiare tutte le cose.
Si guarda attorno distrattamente, notando che il cielo si sta facendo più scuro e aumenta il passo, sebbene ci sia solo qualche metro da lì al suo edificio. Riporta gli occhi sulla strada e si blocca quando riconosce un ciuffo biondo e delle spalle troppo larghe. Luke si volta proprio in quel momento, accorgendosi di lei. Si alza dagli scalini del portone d’ingresso della palazzina di Astrid e senza pensarci troppo le si avvicina.
« Cosa ci fai qui? » domanda lei, quando si ritrovano un di fronte all’altro e disgraziatamente vicini.
« Dobbiamo parlare » sentenzia lui, afferrandole il polso e trascinandola verso la sua macchina. La bionda si lascia portare per qualche metro ma nel momento in cui capisce le intenzioni del ragazzo si libera dalla sua presa. Luke si gira e la guarda con aria supplichevole.
« Ti prego, Candy è qui e se ci vede insieme mi uccide- »
« Appunto » lo interrompe, senza lasciar trapelare nessuna traccia di emozione nella voce. Luke prende un lungo respiro, perché questa ragazza lo sta mandando fuori di sé e non sa più cosa fare.
« Ho davvero bisogno di parlare con te » Astrid percepisce la necessità nel suo tono appena affievolito, quasi ne dipendesse tutto il resto. E no, non saprebbe definire esattamente il resto, non sa nemmeno se ci sia, a dire il vero. Ma, comunque, non dice nulla e senza aspettare altro tempo si infila nella macchina del ragazzo.
Luke è seriamente stravolto dalla reazione della ragazza. Aveva giurato che ci avrebbe messo molto più tempo a convincerla e non era nemmeno sicuro che ci sarebbe riuscito. Perciò trattiene un piccolo sorriso e scuote la testa, avvicinandosi all’auto malridotta e mettendo in moto velocemente.
 
 
 
 
Quando Luke ferma l’auto, appena fuori città, Astrid si irrigidisce visibilmente e con un gesto fin troppo meccanico si volta verso di il ragazzo, trovandolo già pronto al contatto visivo.
E forse, se lei fosse più forte (e più coraggiosa), riuscirebbe a tenere gli occhi fissi in quelli del biondo, per questo sospira e si costringe a guarda dritto davanti a sé, oltre il vetro della macchina, parcheggiata vicino a un campo.
« Astrid, guardami, per favore » mormora Luke, posando una mano sulla coscia della ragazza, facendola scattare di nuovo. Lei ha la bocca schiusa e gli occhi sgranata che corrono da quelli di Luke alla sua mano, che no, non si sposta.
« Devo sapere cos’è successo alla festa di Harry » sentenzia di nuovo il ragazzo.
Astrid sente il cuore battere un pelo più forte, mentre ripensa al loro bacio, quello nel buio, dietro la casetta di legno, accompagnato da qualche sussurro leggero, per non farsi sentire o forse solo per non ricordare.
« Nulla »
Luke deglutisce e corruga la fronte, prima di passarsi una mano fra i capelli e distogliere -per un breve attimo- lo sguardo.
« Non è successo nulla, fra me e te? » tenta di nuovo, mentre osserva la ragazza incrociare le braccia al petto e mordersi il labbro.
« No Luke, fra me e te non è successo nulla » il tono freddo di Astrid fa gelare il ragazzo, sebbene sappia quante emozione, in realtà, lei stia provando.
« Non puoi baciarmi e poi dirmi che non è successo nulla » sibila lui.
« Cristo! Tu non capisci un cazzo, proprio non capisci un cazzo » sbotta la bionda, uscendo dalla macchina e sbattendo la portiera. Luke stringe il voltante e ringhia, ‘ché nessuno lo fa incazzare come lei a ‘sto mondo. Però, senza pensarci troppo, la segue, facendo il giro intorno al veicolo e bloccandosi a pochi passi.
« Tu non- – tenta la ragazza, poggiata con la schiena alla ringhiera – Tu non capisci »
« Tu non ti fai capire, cazzo! Sei tu- » tuona, interrompendosi quando si accorge che la ragazza ha il capo chino e che, merda!, sta anche piangendo. Si avvicina istintivamente, con una mano afferra il mento, obbligandola a guardarlo, mentre l’altra è sul suo fianco magro.
Astrid storce un po’ il naso, odia farsi vedere in quello stato ma in questo momento non potrebbe interessarle meno di così, ‘ché quando si tratta di Luke Hemmings tutto passa in secondo piano.
« Non dovresti essere con me »
« Io voglio stare con te » Astrid scuote energicamente la testa. Lo allontana e cerca di sfuggire alla sua presa, ma lui -velocemente- la ferma, stringendole il polso.
« Lasciami » strilla nervosamente.
« Io ti voglio Astrid, ti voglio con tutto me stesso » la tira a sé e la circonda con le sue braccia forti, godendosi (forse per la prima volta) quella sensazione, mentre tutto gli appare stranamente giusto.
« Ti voglio davvero » ripete.
« Ma tu hai lei – gli ricorda, alzando appena lo sguardo su di lui – E sappiamo entrambi che non la lascerai »
Luke non risponde e Astrid si allontana di nuovo da lui, stavolta più lentamente e lui non fa assolutamente nulla per fermarla, ancora. La osserva salire in macchina, mordendosi appena il labbro e -finalmente- gli sembra di capire Astrid Cooper, i suoi cazzo di ragionamenti e le mille frasi enigmatiche che fino a quel istante non avevano avuto senso.
Per questo deglutisce ed entra nell’auto e spinge subito il piede sull’acceleratore, senza nemmeno guardarla.
« Non hai mai avuto l’intenzione di aspettarmi, vero? – le chiede, immettendosi nella strada – Non l’avresti comunque, se io ti avessi detto che l’avrei lasciata per te »
« Io non posso aspettare, Luke »
 



 




Ma ciaaao tesori belli! :)
Siamo tornare, in ritardo come poche volte nelal vita (stronzate, siamo sempre in ritardo ma okkkkk)! 
E' passata una settimana dalla festa di Harry nella villa di Louis, India ha deciso di lasciare la scuola e Astrid è sclerata come venti. 
Abbiamo deciso di concentrarci sulle due "coppie" principali per fare un attimo il punto della situation! e ZAN ZAN! 
Gli Zindia, come sempre, passano da un eccesso all'altro, ma siamo sicure che tutti voi (come noi) stavate aspettando questo loro momento da chissà quanto tempo! 
Cosa succederà ora fra loro due?? :)
Luke e Astrid, invece, sempre solita storia: avanti e indietro continuo. Anche se qui abbiamo un minuscolo svolta e Luke ha (finalmente) capito un po' la nostra biondina! 
Chissà se però riuscirà a risolvere le cose..... (?)!
Poiii nullla, ci scusiamo per l'enorme ritardo e vi ringraziamo per il vostro supporto, che non manca mai e noi non potremmo essere più soddisfatte di così :) 
Vi lasciamo con una foto della nostra India e speriamo di sentirvi presto!
Fateci sapere i vostri pareri su questo capitolo, che ci rendete sempre taaaaaantoooo felici :) 
un bacioneee, 
Free e Sheeva 


 




 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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