Umbrella

di KimberStormer
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***
Capitolo 5: *** 5 ***
Capitolo 6: *** 6 ***
Capitolo 7: *** 7 ***
Capitolo 8: *** 8 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


Genere: Song Fiction - Rihanna Umbrella Acoustic version
Tipo di coppia: (lily fiction) Femme-Slash 
Paring: Ruby/Belle-RuBelle=Red/Belle-ReBelle 
Telefilm: OUAT Stagione 2 

Umbrella
 
* …nessuna nuvola nella mia tempesta, lascio che piova… 
quando le nuvole arrivano, noi andiamo via… 
…un'anticipazione per la precipitazione: 
ho messo da parte delle patatine 
per i giorni di pioggia… 
 
 
-Lo sapevo che avrei dovuto dar retta ai miei sensi di lupo! Vieni Henry, sotto il mantello! 
-Ho il mio ombrello Red, non preoccuparti!
La giovane proprietaria del Granny’s ed il piccolo principe di Storybrooke corsero sotto una scrosciante quanto improvvisa pioggia di inizio primavera. Era insolita per quella stagione, il giorno prima infatti l’infallibile fiuto di Ruby aveva avvertito nell’aria qualcosa ma non vi aveva dato abbastanza peso.
Si fermarono sotto il porticato del negozio di fiori per aspettare un po’. Mille odori e fragranze floreali si mischiarono nel suo naso quasi a farla starnutire. Doveva starci attenta, i suoi sensi olfattivi erano molto acuti, non poteva rischiare di....
D’improvviso scorse un profumo particolare tra quei mille.
Non riusciva a capire quale fosse: cercò di concentrarsi. Lo aveva sentito già, ma quando?
Niente, non ricordava. 
Henry scrollò l’ombrello e tante piccole goccioline di acqua finirono sul rosso mantello di Ruby.
Lui le sorrise mostrando il cipiglio da furbetto che lo contraddistingueva. Somigliava a James per certi versi. 
-Tuo nonno ti sta aspettando…- Ruby fissò il cielo: come velocemente erano arrivate, le nubi si diradarono.
-Sì, mi sta insegnando a tirar di spada. Guarda, sembra stia smettendo. 
-Non ci scommetterei molto. In genere ha dei brevi time out ma poi ricomincia… faremmo bene a correre a casa di Snow non appena… 
-Credi che Snow e mia madre…riusciranno a tornare? 
La ragazza lo guardò intenerendosi, gli diede una carezza lieve sul capo. 
-Certo! Da quel poco che conosco tua madre ho visto che ha del fegato e con Snow accanto nessuno potrà fermarle!
-Ora invece di una madre adottiva ho addirittura una famiglia intera…- sussurrò il piccolo sorridendo.
-Ecco sta diminuendo d’intensità. 
-Allora corriamo? Io ho il mio ombrello blu come il cielo e tu sei sotto il tuo mantello rosso… 
-…come le rose- finì per lui la ragazza e di colpo rimase senza fiato. 
Rose! Ecco cos’era quel profumo di poco prima!
Ricordò il giorno in cui lo aveva sentito, lo stesso identico profumo.
Era insieme a James e quel personaggio infimo di Gold, e stavano cercando… 
-Belle… . le usci dalle labbra il nome della ragazza. Come evocata dalle sue parole, dalla biblioteca preoccupata per il cielo nuvolo stava proprio uscendo lei: Belle. 
-La conosci? Sembra sia rimasta senza ombrello anche lei… 
Aggiunse il ragazzino vedendo che la ragazza ancora sotto il porticato della biblioteca comunale cercava qualcosa nella sua borsa. 
-Si… è… 
-Una tua amica. – finì Henry per lei- Red, io vado dal nonno! Tu aiuta la tua amica. 
-Ma… non posso lasciarti solo… 
-Andiamo, casa è qui dietro, e poi io ho l’ombrello non mi bagnerò! 
Le sorrise prendendo la strada che lo avrebbe portato da James salutandola poi con la mano, e a Ruby non rimase altro da fare che seguire il suo consiglio. 
Quindi attraversò la strada a passo svelto in tempo per fermarsi proprio davanti all’altra ragazza, che aveva gia deciso di affrontare la pioggia e che si sarebbe bagnata. 
-Ciao! 
-Oh, ciao… Ruby giusto? – sorrise. 
-Sì. Giusto… - non era da lei rimanere a corto di parole. Ma non sapeva come approcciarla. Non poteva semplicemente dirle Hey ti ho vista in difficoltà ed eccomi qui! Quello era un discorso che facevano i principi, un discorso da James! Lei era più una combattente. 
-Anche tu sotto la pioggia senza ombrello eh? -la trasse d’impaccio l’altra. 
-Già… - assumendo una espressione di circostanza, Ruby si alzò il mantello sul capo – ma questo è grande e potrà portarci entrambe a casa… sempre che tu vada dalla mia stessa parte. 
-Oh bè, è l’una e stavo appunto venendo al Granny’s a mangiare un hamburger! - esultò Belle prendendo metà mantella e ficcandosi sotto con lei.- hai ragione è grande, ci si sta! -rise. 
Belle era lievemente più bassina di lei, notò: essere basse e paffutelle era sempre stata una cosa che lei aveva invidiato alle altre nel villaggio dove viveva. Alle feste del paese a lei di ballare non lo chiedevano mai, almeno finché non era arrivato Peter. Anche Snow era più bassa di lei, e poteva scommettere che anche Charming lo fosse. 
-Allora andiamo? 
S’incamminarono e proprio in quell’istante un violento colpo di vento misto a pioggia fece quasi volar via dalle loro mani il mantello. 
-Attenzione! Forza, stringi con una mano il mantello e… 
-...con l’altra ci abbracceremo, in modo che questo vento non possa dividerci! 
Finì Belle quasi urlando mentre correvano al riparo al lato opposto della biblioteca verso il locale. Percorsero così circa 200 metri e alla fine fradice più che se avessero nuotato in una piscina, arrivarono al Granny’s. 
Ruby aprì la porta, dentro ad accoglierle solo la nonna. 
-Nonna, sei sola? 
-Con questo tempo da lupi… - le fece un sorrisetto . – non viene molta gente a… oh! Ruby! Perché non mi hai detto che TU non eri sola! 
Scansò la nipote ed andò ad accogliere l’ospite. 
-Oh bè scusa se anche io sono zuppa! – commentò quasi sarcastica. – Comunque nonna, lei è Belle, la nuova bibliotecaria, ti ricordi di lei no? 
-Certo che mi ricordo! Non sono una vecchia rimbambita come pensa mia nipote. Ti ha affittato una camera da noi, quando quel farabutto di Gold… 
-Nonna! – alterò la voce la ragazza rivolgendole uno sguardo di rimprovero.- Scusala, lei non sa davvero quando tenere a freno la lingua. 
Ruby fece il giro del bancone entrando nella saletta riservata al personale, riuscendone poco dopo con degli abiti asciutti. 
-Ah, io sono una vecchia signora e come tale posso parlare bene o male di chi mi pare! Piuttosto, signorina le preparerò qualcosa di caldo da bere, dell’infuso alle more va bene? E un cheesecake…? 
-Un hamburger grazie. E per favore mi chiami Belle e mi dia del tu. 
-Oh bene! Anche tu però dovrai darmi del tu altrimenti niente hamburger! 
La fece accomodare ad uno dei tavoli in rientranza. 
-Ecco tieni. Se vuoi venire di là a cambiarti… 
-Grazie ma non dovevi…tra poco smetterà e io devo tornare a lavoro… 
-Non vorrai tornarci fradicia spero. – le sorrise dolcemente –avanti non fare complimenti. 
Era arrossita? I suoi sensi di lupo non riuscivano a cogliere quel tipo di sfumature purtroppo, e i sensi da umana…erano anche peggio! 
-Beh ti ringrazio. - Fece una piccola reverenza sorridendole sua volta, prese gli abiti tra le mani. – Sai, Rumple… Gold, lo so che non è il tipo di persona che possa facilmente essere amato…
Ruby le prese le mani sorridendole:
-Non importa. Tutti abbiamo i nostri difetti, chi più chi meno. Mia nonna da solo… aria ai denti- ammiccò alzando gli occhi al cielo.
Belle buttò fuori aria dai polmoni rilassandosi un poco: -Di là hai detto? – le chiese incamminandosi verso il retro. 

-Gran bella ragazza! 
-Nonna! 
-Che c’è? Ho solo detto quello che penso Red… ora va a cambiarti anche tu! – le tirò dietro la divisa del Granny’s. – puzzi di cane bagnato. 
-Grazie! 
La divisa… almeno una volta nella vita sua nonna sarebbe riuscita a fargliela indossare. A lei non piacevano quegli abiti informi e fuori moda e infatti indossava sempre pantaloni di pelle o mini alla moda per lavorare. La nonna la pensava alla vecchia maniera. 
Belle era dentro la dispensa, si stava ancora cambiando?!
-Toc toc, è tutto a posto? 
-Si…credo… è che il tuo vestito mi va… strettino… 
Ruby entrò. – Stretto? Dove scusa…? Oh! 
-Già. – indicò il seno. – a quanto pare sono…ingrassata parecchio. – sorrise imbarazzata. 
La divisa del locale era composta da una gonnellona rossa semplice, un fazzoletto ricamato che scendeva davanti ed un corpetto nero merlettato di bianco che si chiudeva sul davanti in un elegante fiocchetto. Ed era proprio lì il problema, Belle non riusciva ad allacciarlo. Il suo seno era più grande di quello di Ruby, come la sua altezza molto inferiore, ma se per la gonna il problema non sussisteva, per il corpetto c’era eccome! 
-Se proviamo a… - Ruby le si mise davanti tenendo i lacci del corsetto tra le dita. - non respirare ok? Al mio tre… uno, due…tre! 
Belle trattenne il fiato cercando di rimpicciolirsi di più, e Ruby tirò più stretto che mai. 
-Ecco! 
Come va? – le sorrise. 
-Be…ne… stringe un po’ ma…è allacciato…- si guardò.- forse è troppo… non sembro… neanche alla locanda nel mondo delle fiabe le ragazze erano vestite così strette.- Rise. 
Era vero, il corpetto chiuso mostrava più che se fosse stato aperto. Ma infondo si trattava solo di un’oretta al massimo, le si sarebbero asciugati i vestiti e li avrebbe potuti indossare di nuovo. 
-Ora puoi…lasciare i lacci…
Come una sciocca non si era resa conto di avere ancora le mani strette ai lacci del corpetto. Le tolse come se avesse toccato il fuoco.
-E così… hai visitato delle taverne nell'altro mondo? - che cavolo di scemenza da dire...
-Sì, mi ci stabilii quando io e Rumple...beh litigammo - abbassò gli occhi, forse era una di quelle cose di cui una ragazza del proprio fidanzato non parla mai si disse Ruby. -Poi però ho iniziato a girare il mondo. – sorrise - lo so che è una cosa stupida ma mi è sempre piaciuta l'avventura... 
Dall’altra sala la nonna urlò che era tutto pronto se volevano pranzare. 
-Andiamo? 
-Vai tu Belle, io… - le mostrò i vestiti, doveva cambiarsi.
Quando fu sicura di essere rimasta sola Ruby volò come una furia nella dispensa, quella ragazza aveva un profumo particolare, rose misto a qualcosa che non sapeva ancora come definire, ma che la stava mettendo in seria agitazione. Perché? 
Si spogliò e rivestì in un lampo. Doveva uscire dalla mansarda, gli abiti di Belle accuratamente piegati sul basso tavolino tra gli scaffali emanavano il suo profumo con così tanta forza che quasi si sentì male. Le bruciavano gli occhi. Agguantò la borsa e frugò come una matta alla ricerca del suo portacipria, lo trovò e lo aprì. Lo specchietto le rimandava la sua solita immagine, arruffata un po’ più del solito. 
Avvicinò il volto al maglioncino blu-violetto di Belle e respirò. Un dolore acuto al centro del petto la fece piegare in due, subito guardò attraverso lo specchio: i suoi occhi! 
Erano cerulei! 
-Lo…sapevo… riconoscerei questi sintomi tra mille. 
-Red che succede cara, la tua amica di là non vuole iniziare a mangiare se non vieni tu… 
Appena la nonna la vide a terra la prese tra le braccia. 
-Nonna… aiutami… 
-Forza, coraggio piccola mia andrà tutto bene! 
La issò con la sola forza che solo un’appartenente al branco ed esperta anziana poteva avere. 
-La magia è tornata a Storybrooke, e con essa anche la maledizione. Cerca di resistere piccola mia, non permetteremo che ti accada nulla di male. 
E’ per via della magia che il profumo di Belle mi accelera la trasformazione? 
Doveva riflettere, lei non era il tipo da "indovina indovinello", lo era di più Snow, ma adesso non c’era, e non avrebbe potuto contare sul supporto dell’amica. 
-Nonna, mi sento meglio. –lasciò la sua presa alzandosi. – dico sul serio. Tra poco sarà luna piena e forse questo è solamente un avvertimento. 
-Dev’essere così, per quella notte metterò a punto una strategia non temere piccola. Adesso cerca di rilassarti e non pensare al tuo essere lupo. Sei un umana, come tutti in paese…bè quasi. 
Appena anche Ruby si fu cambiata grazie all’aiuto della nonna, tornarono al salone, Belle le aspettava seduta al banco e l’altra le si mise davanti. Non poteva rischiare a starle troppo vicina. 
-Allora, fame?- le sorrise. 
-Molta! – Agguantò il panino e gli diede un gran morso prima di alzare lo sguardo su Ruby che la fissava accigliata. 
-Cosa…? 
-Sei…sporca, sulla bocca… 
Allungò la mano e le sfiorò il labbro inferiore. Una scarica le percosse tutto il braccio dal dito indice al cuore e finalmente ricordò una cosa molto importante. Non aveva IL mantello! La nonna aveva provato a crearne uno, che poi era quello che aveva indossato pocanzi, ma non vi si poteva percepire alcuna aura magica. Come avrebbe potuto bloccare la trasformazione senza? 
-Oh wow! Il tuo sguardo! - Belle lasciò il panino sul piatto- cambia colore è bellissimo! E’ per via del tempo?
-G…già…-sorrise nervosa- mangiamo ora. 
Si sedette meglio allontanandosi ancora di più dalla ragazza
 
...continua...
 

 
Il titolo l'ho preso dalla bellissima canzone "Umbrella" di Rihanna! Se ascoltate bene il testo non potrete che convenire con me, oltretutto io neanche la sopportavo O_o poi ho ascoltato la sua "Umbrella Acoustic" e... *_* love! <3

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Capitolo 2
*** 2 ***


2
"...Quando c'è la luce del sole,
brilleremo assieme
ti ho detto che sarò qui per sempre
ho detto che ti sarò per sempre amica
ho fatto un giuramento,
lo manterrò fino alla fine..."
 
Quando si era trasformata, aveva creduto di dover andare giustamente incontro alla propria morte, aveva creduto che sarebbe diventata la bestia che tutto il paese si aspettava e al cui paese faceva paura, ma alla fine non era andata affatto in quel modo. 

James le aveva dato coraggio, pur non avendo accanto né sua moglie né sua figlia, il principe aveva agito da tale aiutandola ad uscire fuori dall’impiccio che Re Giorgio aveva organizzato ai loro danni.

Il principe e anche Belle.

Non poteva infatti dimenticare che anche la ragazza pur conoscendola da pochissimo le aveva dato fiducia. 
Le aveva detto che era un’esperta in riabilitazione  cosa che però le aveva fatto pensare a Gold. Belle era innamorata lui. Come poteva?

Red spostò lo sguardo sulla pallida ed enorme luna piena che faceva brillare tutto il bosco. Era una lupa ora, una lupa libera, ma pur sempre una bestia, quindi chi e cosa le dava il diritto di giudicare Gold? Lo aveva guardato negli occhi e gli aveva creduto quando aveva detto di voler cercare Belle perché era davvero in pericolo. Ci teneva alla ragazza anche se quell’uomo ne aveva di strada da fare per riabilitarsi! 

Iniziò a correre, molto veloce, ma non sentiva la stanchezza, non ancora. 

Ripensò agli avvenimenti di quella notte così strana. 

Belle l’aveva tratta d’impaccio di fronte alle insistenze di Gus: povero piccolo topolino finito nelle grinfie di un Re senza scrupoli; poi le aveva detto che non era un mostro. Dopo Snow e James, nessuno aveva mai detto una cosa del genere di lei, né l’aveva guardata con affetto. Perché Belle era dalla sua parte? 

Era pericoloso, Re Giorgio avrebbe potuto farle del male, a quel pensiero ringhiò mentre saltava il  piccolo tratto di ruscello che intralciava il suo cammino, o la sua folle corsa. Le zampe si immersero nelle acque poco profonde per una frazione di secondo talmente correva veloce. 

Forse era più pericolosa lei per Belle che non Gold. Ora sapeva di poter controllare il lupo nelle notti di luna piena, ma la presenza dell’amica ancora rappresentava per lei una incognita. Non poteva starle accanto senza sentire il proprio battito accelerare e il sudore scenderle lungo la spina dorsale. 

Al Granny’s Bellel’aveva stretta lievemente a sé mentendo a Gus dicendogli che sarebbe stata una serata di sole donne e lei aveva sentito il suo profumo che le aveva fatto accelerare il battito del cuore nello stesso modo che precedeva la trasformazione. I suoi sensi si erano istantaneamente acuiti, quindi era scappata in cucina dove la nonna aveva appena finito di sistemare la “gabbia”. 

In biblioteca invece, le aveva poggiato le mani sulle spalle, e lei aveva percepito il calore direttamente sulla propria pelle nonostante portasse un vestito e fosse per gli umani quasi impossibile una cosa del genere. Ma lei era un lupo, e per proteggerla l’aveva incatenata lì sotto. Semmai avesse fatto fuori l’intera cittadina di Stroybrooke, lei si sarebbe salvata di sicuro! 

Aveva lasciato al principe il compito di andare poi a liberarla, e mentre correva libera dalle imposizioni umane, non poteva fare a meno di pensare che la sua bella amica ce l’avrebbe avuta con lei il giorno dopo. 

Corse fino a sentire i polmoni scoppiarle in petto e nonostante tutto continuò ugualmente ad accelerare. L’indomani sarebbe stata a pezzi lo sapeva, ma era come una droga per lei: la luna, il vento sulla sua pelliccia e le zolle di terra che alzava tra le zampe. 

Belle avrebbe preteso una spiegazione, quale avrebbe potuto darle se neanche lei capiva? 



Il sole era alto, gli uccellini cinguettavano allegri, ma a Ruby che aveva un fortissimo mal di testa, non parve di iniziare una mattinata allegra come in una favola, tutt’altro! 

Prese il cuscino e lo scagliò contro la finestra. 

-Giuro che stasera mi trasformerò in lupo e vi ingoierò uno per uno! 

-Non sei affatto carina a dire una cosa del genere! 

Ruby si alzò di scatto sentendo quella voce dalla nota lievemente incollerita. 

-Belle! – d’istinto si coprì il corpo con la coperta, era nuda, dopo la trasformazione in genere non si rivestiva e già era tanto se riusciva a volte a farsi una doccia! 

-...come non sei stata affatto carina a lasciarmi la sotto incatenata… 

La fissava con aria di rimprovero, Ruby abbassò lo sguardo mordendosi il labbro. 

-Io…mi dispiace… 

-Non mentire. Comunque – mise le mani sui fianchi e le sorrise- adesso forza, vestiti che andiamo a mangiare un boccone, non ho ancora fatto colazione stamani ed ho una fame…da lupo! 

Le fece l’occhietto prima di sedersi sulla poltroncina rossa che Ruby aveva ai piedi del letto continuando a guardarla. 

-A… mangiare? Ma…io… 

-Non accetto un no come risposta da una persona che mi ha incatenata in uno scantinato. Neanche Rumple mi ha fatta innervosire come hai fatto tu…e siccome quando ho fame mi innervosisco ancora di più…- le lanciò una maglia larga bianca con una scritta rossa Red Wolves ed il numero 81 sul davanti. 
Ruby la prese al volo, quella ragazza non era poi così mite come lei credeva, ammise tra sé e sé. 



Davanti una tazza di te bollente ed un cappuccino con panna montata e granella di nocciole sopra, Ruby e Belle si godevano una colazione a base di brioches farcite con crema di latte calda, biscotti di pasticceria e frittelle. 

-Hai molto appetito. -spezzò il silenzio la mora. 

Belle alzò un sopracciglio mortalmente seria. 

-Non credere che io ti abbia perdonata...-aggiunse prendendo un corno di una delle brioches che aveva davanti e infilandoselo in bocca dopo averlo inzuppato nella ciotolina di sciroppo d'acero per le frittelle. 

-Oh, Belle…ti chiedo nuovamente scusa, ero solo preoccupata per te e… 

-Questo lo capisco, -deglutì- ma che tu non ti sia fidata, questo no. Anche il Principe era dalla tua parte. E poi, potevi tornare tu a liberarmi, almeno questo me lo dovevi… - le puntò contro il resto del dolce.

-Hai ragione, è stato…maleducato da parte mia, ti chiedo ancora scusa… 

-Non voglio le tue scuse Ru…-la chiamò con il grazioso nomignolo.- solo che tu provi a fidarti di me. La fiducia è importante in un rapporto non credi? 

R…rapporto? La sua mente elaborò in una frazione di secondo tutte le implicazioni che quella semplice parola portavano con sé. Amicizia… intendeva quella! 
Ma senza neanche farla parlare, Belle continuò: 

-Ho passato parecchio tempo accanto ad una persona che non si fidava a lasciarsi andare con me…e alla fine l’ho persa. Anzi, si può dire si sia persa da sola.- prese una “lingua di gatto” dal piattino dei dolci da te, ma invece di mangiarla la fissò, come se stesse ricordando qualcosa.- Io ho fatto tutto quello che era possibile per averlo accanto… - girò il cucchiaino nella tazza con il caffè rimanente del cappuccino.- e non voglio dovermi arrabbiare di nuovo! - La indicò di nuovo come aveva fatto poco prima, ma con il biscottino stavolta. 

Rumplestiltskin, parlava di lui. Lo aveva perso? Forse quando era nel mondo delle fiabe perché a quanto le risultava, lui le stava attaccato come la colla! 

-Proverò a fidarmi…delle persone che reputo mie amiche. Ok… -Capitolò Ruby alla fine. E quando Belle sorrise si sentì rasserenata all’istante. 

-Perfetto! Ah come sono buoni questi dolci! - prese una focaccina e con un morso ne mangiò metà.- Tua nonna ha il tocco magico! 

-A dire il vero quelle focaccine le ho preparate io. Sai, ho fatto molta pratica quando le portavo a Snow di nascosto da Regina…-sorrise ripensando al tempo in cui la sua amica non sapeva ancora quale fosse il destino che l’attendeva. Chissà dov’era adesso, e quale destino si stava compiendo per lei… 

Belle finì il secondo pezzo: 

-Posso dire di essere gelosa allora! – sorrise alzando il sopracciglio. – devi cucinarle anche a me! 
Ingoiò ed attaccò subito la seconda. – Sono perfette! Né più né meno! 

-A dire la verità io non so come siano, buone, cattive, troppo dolci…non le ho mai assaggiate. 

Sorrise mischiando il succo di acero nel suo te. 

Come nulla fosse, Belle le porse davanti al naso la seconda focaccia che stava finendo di mangiare. 

-Cosa? 

-Avanti! Mangiala! O per lo meno assaggiala. 

-Ah, bè no, non credo mi piaccia molto, è troppo dolce e…- fece imbarazzata. 

-Non ti fidi del mio giudizio? – la riprese Belle. 

Si fissarono negli occhi, quelli azzurri luminosi di Belle in quelli castani scintillanti di Ruby, che sospirò mentre si avvicinava per dare un morso, uno piccolo eh?! al dolce che le porgeva l’altra. Esattamente nel punto in cui lo aveva morso lei, un bacio indiretto? pensò, e subito arrossì. 

-Allora? Com’è? 

-Delizioso. 

Si ritrovò ad ammettere. E davanti al sorriso allegro dell’altra una voce le disse nella testa: il dolce si ok, proprio il dolce! 

-Abbiamo suggellato un patto! 

-Quale patto? 

-Che adesso che ti fidi di me siamo amiche! 

Ruby, che fino all’arrivo di Snow non aveva mai davvero saputo cosa volesse dire essere amate per ciò che si era, capì all’istante che Belle non era da meno della Principessa, che aveva un cuore nobile, forse un animo anche più puro di quello dell’altra, e che non avrebbe permesso a nessuno di ferirlo, nemmeno a se stessa!
 
...continua...

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Capitolo 3
*** 3 ***



Puoi correre tra le mie braccia
va bene, non allarmarti,
vieni da me non c'è distanza tra il nostro amore
così va avanti e lascia che la pioggia si versi
sarò tutto quello di cui hai bisogno
e molto di più 
 
-Non avevo mai visto così tanti libri messi insieme… 

Ruby avanzò nella biblioteca dove lavorava Belle guardandosi attorno. -Regina l’aveva chiusa, non so da quanto tempo, ed io… non sono mai stata un’appassionata di letteratura -Sorrise lievemente in colpa.

Ventotto anni sempre uguali, dei quali ricordava ogni minimo particolare, come ad esempio la sua vita dissoluta. Anche adesso, memore di quel periodo indossava un maglioncino rosso porpora largo che le ricadeva su una spalla con i suoi immancabili pantaloni di pelle lucida,neri. 

-Ognuno di voi ha vissuto per 28 anni qui una vita che non era davvero sua, non devi sentirti in colpa. E poi adesso la biblioteca è aperta.- prese uno dei volumi che si trovavano nello scaffale in basso-e puoi leggerne quanti ne vuoi. 

-Cappuccetto Rosso…-Ruby rise ponendo il libro sul tavolo lì accanto. Non le era affatto sfuggito quel "ogniuno di voi" implicito nella frase i Belle. non doveva dimenticare che la ragazza al contrario di tutti loro, non aveva realmente vissuto 28 lunghi anni della sua vita visto che nera stata prigioniera in un manicomio.

–E’ un caos questo posto, entro domani voglio finire di sistemare tutti questi volumi per generi.- Belle si rimboccò le maniche della camiciola bianca indossata quella mattina sulla gonna burbery blu e rosa pallido. -mi aiuterai vero? 

-Come? Io…non so nulla di letteratura te l’ho detto… 

Belle cercò di spingere una scala sul piccolo cornicione metallico delle scaffalature, senza successo: era bloccato. Ruby la cinse da dietro e mise le mani anche lei sulla scala spingendo con tutta la forza che aveva, scardinandola. 

La scala prese il via scivolando agevolmente in avanti. 

Lo squilibrio che si era creato e la scala che le era stata "tolta" da sotto le mani così velocemente fece quasi cadere in ginocchio la povera Belle. Ruby l’abbracciò da dietro e la tirò verso di se. 

Caddero entrambe, Ruby seduta a terra e Belle sopra di lei, con un sonoro tonfo. 

-Oh, Ru. – si mise a ridere Belle, rigirandosi per guardarla e trovandosi tra le sue braccia o per meglio dire tra le sue gambe. –era proprio questo che intendevo quando ti ho chiesto di aiutarmi!

La risata di Belle era quanto di più tenero e sexy Ruby avesse mai udito o visto. Le entrò nel cuore all’istante. Senza pensare come un essere razionale e umano allungò una mano per sfiorarle la guancia:
sapeva che quel contatto sarebbe stato il primo di una lunga serie, che non si sarebbe fermata se l’avesse potuta sfiorare, ma ugualmente non riusciva distogliere lo sguardo né le emozioni da quegli occhi così limpidi e puri. 

Belle rideva con lei, rideva per lei, stavano condividendo un’emozione e la ragazza lupo voleva di più. 

Voleva vederla estasiata mentre condividevano uno di quegli hamburger che lei amava tanto, vederla sospirare mentre leggeva i suoi romanzi, vederla sorriderle appena sveglia dopo una notte passata insieme… 

-Belle… 

-Ruby! I tuoi occhi…hanno di nuovo quel colore bellissimo- tornò seria l’altra. 

-Tu…-si avvicinò un po' di più Ruby mentre la propria mano aveva finalmente raggiunto la sua guancia 

-Belle? Sei qui? 

Una voce alta e lievemente stridula che proveniva dalla porta lasciata aperta, le fece sobbalzare. 

-Rumple! 

Belle si alzò velocemente dal punto in cui si trovava lisciandosi le pieghe della gonna e fissando Ruby con uno sguardo indecifrabile. 

-Belle? 

-Sto arrivando…- il tono di voce tradiva un’emozione che Ruby non capì appieno, ma che giudicò essere paura. Belle aveva paura che il suo…fidanzato?! le beccasse insieme? 

Si ricompose i capelli e le disse: 

-Vieni, finiremo di…sistemare più tardi. -allungò la mano e l’aiutò ad alzarsi prima di raggiungere l’entrata. 

-Rumple, buon giorno. – sorrise al misurato signor Gold. 

-Buon giorno. Ti trovo bene. 

-Anche io. 

-Oh, buon giorno anche a te Ruby.- disse quando si accorse che non erano soli. 

La ragazza chinò il capo in segno di saluto, non si era ancora ripresa da quello che stava per accadere tra le due un minuto prima ed ebbe paura. Quell’uomo aveva la fama di essere molto scaltro e lei lo sapeva, poteva leggerle dentro? Non lo avrebbe guardato negli occhi. 

Fu Belle a mettere fine a quello strano silenzio: 

-Dimmi pure, che cosa posso fare per te Rumple? 

Lui le sorrise obliquo, probabilmente gli piaceva che lei lo chiamasse col suo vero nome. 

-Sono solo…venuto a ricordarti del nostro appuntamento per quell’hamburger, vogliamo fare a pranzo? – chiese con voce modulata, parlando lentamente. 

-Pranzo? -controllò l’orologio- non credo di potercela fare devo ancora sistemare montagne di libri qui… 

Guardò Ruby con la coda dell’occhio.

Che cosa le stava implicitamente chiedendo? Doveva trarla d’impaccio come aveva fatto lei con Gus? 

Finse di non capire, dopotutto, chi era lei per mettersi nel mezzo a loro due? 

Due voci si fusero nella sua testa, una bianca e dolce che le diceva che alla fine Rumplestiltskin ne era davvero innamorato, e che stava cambiando per la sua bella, e l’altra rossa e roca che le diceva di prendersi quella porzione di mondo fatato che spettava anche a lei. 

Quando si rese conto che entrambe le voci appartenevano a Belle fu troppo tardi: Rumplestiltskin era riuscito a strapparle la richiesta, che se non fosse riuscito a vederla a pranzo, avrebbero cenato insieme quella sera. 

E lei non non aveva fatto un bel niente!

Cosa la legava in quel modo quando si trattava della sua amica? 

-Vi lascio…signore. 

Con un cenno della testa l’uomo guadagnò l’uscita claudicando sul bastone, ma ad un passo dalla porta si fermò voltandosi verso le due donne, soffermando il suo sguardo indagatore solo su una di loro. Poi si rivolse all’altra: 

-A più tardi Belle!- Uscì. 

Aveva capito?

E poi cos’è che avrebbe dovuto capire?! Non era successo nulla… anche se stava per succedere. 

-Belle… 

-Allora! – lo sguardo della ragazza era tornato limpido e fresco, come se davvero non fosse accaduto nulla.- mi aiuti o no? 

-Ecco io...

-Forza pigrona! - le diede una pila di libri e ne prese altrettanti dirigendosi verso la saletta di pochi istanti prima, non le rimase che seguirla.



Passarono tutto il resto della mattinata e metà pomeriggio a riordinare, si erano fermate solo quando Ruby era passata da sua nonna a farsi preparare una lasagna da portare via, ed avevano fatto tutto senza quasi accorgersi del tempo che stava passando, o per meglio dire, forse solo Ruby si stava rendendo conto che tra poco la ragazza se ne sarebbe andata da quell’uomo.

Ma che le stava succedendo? Era sempre stata schietta e onesta almeno con gli altri seppur non con se stessa.

Con Belle accanto invece non riusciva a pensare ad altro che…che… 

-Ecco qui questo è l’ultimo! –Alzandosi in piedi, Belle si sistemò una ciocca ribelle dietro l’orecchio. Si era legata i capelli in una coda qualche ora prima per evitare che si impolverassero ulteriormente, e lei non aveva fatto altro che fissarle il collo che era rimasto scoperto. 

-Questo però te lo regalo! 

Le pose un romanzo, Ruby lesse a voce alta: 

-Il vecchio e il mare. Henrest Hemingway… -alzò un sopracciglio- di cosa parla? 

-Se te lo dico che gusto c’è a leggerlo? Diciamo che…per certi versi mi è stato utile. 

Le sorrise, - lo sai, in fin dei conti questo mondo non è male. Ci sono montagne di libri qui,che nel mondo magico neanche riuscivo ad immaginare. -ne prese uno – questo ad esempio! –Ruby diede un’occhiata fugace al titolo- è terrificante, parla di esseri che vivono nel sottosuolo, dove c’è una vera e propria civiltà e di un gruppo di spelleologi che seguono una mappa! Non ho dormito la notte per leggerlo, e anche la notte dopo.– alzò gli occhi al cielo come se stesse riflettendo, intanto stava prendendo la giacca dall’attaccapanni per uscire.

-Viaggio al centro della terra...-lesse.

-Ti rendi conto Ru? Migliaia di mondi nuovi da esplorare! Per non parlare di Ventimila leghe sotto i mari! Oppure Orgoglio e Pregiudizio! - i suoi occhi cambiarono facendosi romanticamente malinconici.- Il mio preferito sin’ora… 

Ruby la interruppe, la voce lievemente stanca : 

-Stai andando a cena con Gold? 

Le erano uscite così quelle parole, non sapeva perché le aveva pronunciate, maledetto istinto! 

-Sei invitata anche tu! Non voglio certo lasciarti sola- Le sorrise prendendole la mano. 

Ruby inorridì a quella proposta. Non le sembrava il caso di cenare con lei e quel tipo! Non sapeva bene perché ma le causava del fastidio nello stomaco. Non voleva che la sua amica finisse con l’impelagarsi con un tipo come lui, anche se, doveva ammetterlo, lui stava davvero cercando di venirne fuori, tutti in cità lo avevano notato.

Belle sembrò capire il suo tormento, perché le porse la giacca prendendola poi sotto braccio uscendo dal negozio: 

- Ascolta, ho un’idea, questa sera aspettami sveglia, appena dopo il lavoro verrò a casa, ci accoccoleremo a chiacchierare e leggere davanti al camino nella sala comune! 

Casa? Da quando era diventata casa la locanda della nonna? Arrossì, ma l’unica cosa che le venne in mente fu: 

-Il camino? Hai così freddo? 

-Ma no è che adoro leggere te l’ho detto! E che libro è se non c'è un gatto accoccolato sulle gambe,un caminetto ed una tazza di cioccolata calda?

–Apparte il gatto alla locanda c'è tutto il resto. - fece sovrappensiero Ruby.

-Ah ma va bene anche un lupo...- stavolta era stata Belle ad arrossire. Le si erano imporporate le guance, inizialmente solo appena sotto gli occhi poi il rossore si era diffuso e le si erano allargati gli occhi per l’imbarazzo. 

Si rendeva conto di stare a fissarla come una scema ma proprio non poteva farci nulla! Era lì davanti a lei, vulnerabile. Si sentiva davvero un lupo adesso, il lupo cattivo della fiaba, l'alter ego di cappuccetto rosso. Il colore dei suoi occhi virò immediatamente. Le sfiorò una guancia, proprio come aveva fatto quella mattina, senza pensare. 

-Ru…-tremò lievemente sotto il suo tocco. 

Lo aveva sentito chiaro come l’alba! 

Qualcuno che stava uscendo dal ristorante adiacente la biblioteca, il Ratatouille” e quasi le sbatté contro. 

-Oh ma guarda chi si vede. La bella e…la bestia. 

-Regina…cosa ci fai tu qui? - Si mise istintivamente davanti a Belle, che si ricompose all’istante.

Regina alzò i sacchetti di cibo mostrandoli ad entrambe. –Sapevo che i lupi non sono molto intelligenti…sono venuta ad ordinare cibo francese per me e mio figlio. Con permesso.

Passando accanto a Belle, Regina la fissò negli occhi. Ruby le vide scrutarsi.

Tristezza, ma non rabbia offuscava gli occhi di Belle. In quelli di Regina, dapprima vide una strana insistenza, poi senso di colpa… senso di colpa?! 

-Henry non è tuo figlio! Ma di Emma! - cercò di colpirla a parole, aveva sentito un innato istinto di farle del male, come lei ne aveva fatto a Belle.

-Ruby! – la riprese la ragazza. 

-No lasciala pure abbaiare. Mio figlio almeno sa chi sono entrambe le sue madri! Sa chi è la sua famiglia, - le si avvicinò ad un soffio – e mi ama per quello che sono. – sussurrò. 

Colpita!

Era vero, i suoi familiari non l’avevano mai davvero amata per quello che era. Sua nonna insisteva con il fatto che dovesse essere un umano totalmente, non le aveva insegnato a governare il lupo in lei, e Peter era morto. Sua madre, le aveva insegnato a provare rancore per le persone come la nonna, e alla fine anche lei era morta, e sempre per mano sua. 

Cosa l’aveva spinta ad affrontare così la Regina che fino a solo pochi giorni prima era stata sul punto di incenerirli tutti? 

-Come si permette?! 

Belle prese Ruby per un braccio cercando di farle sentire che le era vicina. La ragazza lupo strinse la borsa a sé, ma Regina se ne stava andando senza neanche voltarsi e lei si sentì vuota dentro. 

-Ruby…è tutto a posto? 

-Io, mi sono ricordata che devo assolutamente andare dalla nonna! – le sorrise solo con la bocca, gli occhi erano inespressivi. - Ci vediamo domani Belle! – le strinse la mano. Il calore che le dava l’altra la fece stare se possibile ancora più male. 

-Non devi dare retta a quella donna! Ha parlato senza neanche sapere chi sei! – insistette l’amica. 

-Gia, chi sono? Non lo so neanche io. So solo che qualsiasi cosa io decida di essere, se non adesso, prima o poi, ferisco chi amo. 

Senza guardarla in viso si voltò e se ne andò lasciandola lì sola con mille pensieri. 

Un tuono in lontananza rimbombò per tutta Storybrooke annunciando una ennesima giornata di pioggia. 



-Red! Che diamine combini lì dietro eh? Non hai alzato un dito da che sei qui dentro. Oltre ad essere arrivata tardi ti metti anche a leggere e dico io… 

-Oh,nonna per favore non adesso ok? 

La donna si affacciò dietro il bancone del locale che stava chiudendo e la vide seduta a terra con la testa china sulle ginocchia. 

-Potresti anche darmi una mano ora che stiamo chiudendo! 

-Una mano a fare cosa? – si alzò sbuffando. 

-Sai, prima a cena è venuta la tua cara amica. 

Ruby finalmente alzò lo sguardo ad incontrare quello della nonna che la guardava dalla parte opposta del bancone, spezzando ogni tanto il legame degli occhi per fissare qualcosa, o qualcuno nel locale. 

-Era con Gold. Dovresti dirle che certe persone non sono da frequentare- alzò il tono. 

-So bene con chi era! - era per quello che aveva tardato apposta ad andare al Granny's.- Belle è grande, e può frequentare chiunque voglia! –e allora perché mentre lo diceva un dolore sordo le riempiva il petto? 

-Lo so! – quasi urlò l’anziana signora- che Belle è grande ma certe persone non dovrebbe frequentarle nessuno! 

Perché sua nonna si comportava così? Ruby si alzò in piedi andando proprio dove era l’altra ed indirizzando lo sguardo dove fissava lei. 

-Quell’essere laggiù. Ad uno dei tavoli di fuori, è quasi un'ora che se ne sta lì imbambolato. 

Vide così l’ultima persona che si sarebbe aspettata ed avrebbe voluto vedere quel giorno: Gold! 

Cosa ci faceva lì da…un'ora? Era stato sotto la pioggia?

Uscì dal locale andando verso di lui. 

-Il Granny's chiude… 

Ma lui pareva non sentirla. 

-Mi ascolti, stiamo chiudendo…-poggiò una mano sul tavoloumudo, allora era vero che era rimasto sotto l'acqua.

Lui continuava a fissare il vuoto. 

-Ah faccia come le pare, io chiudo il cancelletto, tanto poi lei ha le chiavi di ogni singola casa no? 

Lo sbeffeggiò. Quando sarebbe finita quella stupida giornata? Fece per tornare dentro fino al bancone, doveva finire di leggere quel libro. Belle glie lo aveva regalato, e lei forse perché la faceva sentire meno sola, aveva iniziato a leggerlo. 

Un secondo dopo il campanellino della porta tintinnò. Gold era entrato, alzando appena lo sguardo, scrutandola come aveva fatto la mattina in biblioteca. 

-Crede che si possa cambiare davvero? Senza magia intendo? 

Ruby tornò sui suoi passi fermandoglisi davanti, intanto lui continuava a fissarla negli occhi. 

-Non si può cavare sangue da una rapa, così come un farabutto, rimarrà sempre tale. - ammise l'uomo.

-Lei è quello che è, non può farci nulla nessuno. – la ragazza si sedette allo sgabello del bancone facendogli cenno di sedersi anche lui che a quella battuta sorrise di sgembo.

-Sei molto simile a tua nonna. 

Ruby non lo pensava affatto, ma lo lasciò continuare. Se, se ne fosse andato avrebbe potuto chiudere il negozio e tornarsene a casa, infilarsi sotto le coperte e cercare di pensare alle vere cose importanti, come aiutare Henry, James e Snow. 

-Una bestia, resta sempre una bestia. Non credi? 

L’apostrofò. 

-Si. – si ritrovò pienamente d’accordo con lui. – Ma dov’è Belle? Perché non…è con lei? -s’informò. 

-Belle… - si alzò claudicando – è tornata in biblioteca…ho cercato di convincerla a venire via con me ma… è testarda ed è rimasta lì. Credo sia ancora lì. -la sua voce compassata tradiva un sentimento di paura, delusione e sconforto. 

Ruby sapeva che Belle aveva da riorganizzare l’archivio, probabilmente era tornata a lavorare ed era rimasta lì. 

La pioggia cadeva fitta fuori dal locale: 

Forse Belle non ha l’ombrello… 

Rumplestiltskin si era voltato ed aveva guadagnato l’uscita, si era poi fermato con le mani sulla porta,e l'aveva guardata da sopra la spalla. 

-Buonanotte signorina - uscì incurante dell’acquazzone che aveva ricminciato a scendere.

Intanto la nonna stava spegnendo le luci del locale. Ruby si chiese per quale motivo fosse venuto proprio da lei.

-Red, chiudi tu la porta sul retro? E quando esci, se diventi lupo stasera, mi raccomando appena torni a casa pulisci! Ho dovuto togliere tutte le impronte di quelle tue sudice zampe infangate nell’albergo!

Ruby non l’ascoltava minimamente. Cos’aveva detto Gold del fatto di essere una bestia? Ce l’ aveva con lei o parlava di se stesso?

Aveva forse capito? 

Bah! Ma capito cosa?

S’innervosì, ma non poteva farci nulla, era assodato ormai che quando vedeva Belle i suoi sensi di lupo si risvegliavano, che le piacesse o meno! 

Piano piano la dolcezza di quel viso, di quelle mani gentili che sempre la sfioravano anche solo per dirle qualcosa, si era fatta strada nel suo cuore. Quel sentimento nuovo che provava, era molto più forte di quello che aveva in precedenza provato per Peter e molto più profondo di quello provato per la madre. Completamente diverso dall'amicizia che provava per Snow.

Senza perdere tempo neanche a chiudere il Granny’s, uscì lasciando la nonna con il giaccone in mano a borbottare. 

L’acqua scrosciava fitta, ma lei doveva vedere Belle! Qualcosa la stava facendo avanzare quasi correndo da lei. Si accorse presto di avere mani e piedi bagnati, e di stare correndo su quattro zampe da lei. 

Perché? Perché tutto questo? 

Snow, James, Henry, Emma e la sorte dell’intera cittadina di Storybrooke…non significavano più nulla quando lei stava con Belle?! 

Arrivò alla biblioteca. La luce era accesa, scivolò dentro senza farsi sentire. Sulle zampe percorse il corridoio che portava agli scaffali dei romanzi, dove sapeva di trovarla: il suo fiuto non sbagliava. Rizzò le orecchie. Non udiva alcun rumore, solo un lieve respiro: dormiva! 

La pioggia le aveva inzuppato la folta pelliccia scura ma se ne infischiò. Voltò l’angolo dell’ultima scaffalatura e la trovò sdraiata a terra tra una decina di libri. 

Orgoglio e Pregiudizio. Il suo libro preferito… si avvicinò al corpo addormentato della ragazza: il respiro lieve le faceva alzare ed abbassare il petto, le labbra rosse erano schiuse, aveva un’espressione angelica e ingenua mentre dormiva, non dissimile da quella che aveva ogni giorno. 

La mano sinistra sotto la testa e la destra stretta a pugno. Ruby le si avvicinò spostando il muso sul suo volto. Il naso umido di un lupo l’avrebbe certo svegliata, ma Belle non sentì niente mentre le labbra calde della ragazza tornata umana, si poggiavano sulle sue per un bacio. 



Belle aprì gli occhi: -Ruby…? 

-Belle! Sono venuta a cercarti… piove ed ho… portato l’impermeabile. 

-Oh, è tardi? – fece la ragazza soffocando uno sbadiglio. Si alzò e la raggiunse. - Mi dispiace devo essermi addormentata mentre… 

-Ho letto il libro. Non tutto, non sono abituata a leggere- sorrise. 

-Davvero? Ti è piaciuto? – si mise a sedere ancora mezza addormentata. 

-Ancora non lo so. Non capisco perchè mi hai dato quel libro tra tanti. – rifletté: cosa centrava lei con il personaggio, Santiago? O con il bambino? - Andiamo a casa e ne parliamo davanti al fuoco ti va? 

Lo sguardo luminoso che le rivolse Belle la riempì di gioia. 

-Belle, mi dispiace per oggi … non dovevo lasciarti così, mi sento in colpa. Sai, non sono molto brava a esternare quello che provo… 

-Ti ci vorrà del tempo Ruby. – Belle si infilò la giacca.- ma se ti dico che di me puoi fidarti è perché non potrei mai tradire una persona a cui voglio bene. Andiamo? 

Uscirono sotto la pioggia, Ruby si poneva mille domande e mille pensieri affollavano la sua testa. Era corsa da lei nonostante non fosse in pericolo. Non poteva lasciarla sola, non lo avrebbe fatto! Mai! Ergo?

Si era innamorata di Belle… 

Alzò l’impermeabile e la coprì stringendola a sé sentendo il calore del suo corpo incendiarle l'anima. 

-Andiamo a casa! 

-Si, non vedo l’ora di sapere cosa ne pensi di Hemingway! E poi ho altri mille libri da proporti! 

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Capitolo 4
*** 4 ***



 
Sta piovendo,
tesoro sta piovendo,
tesoro vieni da me,
vieni da me sta piovendo,
tesoro sta piovendo
 


Abbracciata a quel corpo dalle morbide rotondità, Ruby alzò una mano posandola sul suo viso e lo carezzò con la punta del dito dallo zigomo fino alla bocca generosa color fragola, per poi distendere il palmo e sfiorarle la gola scendendo sulla clavicola e fermandosi lì: 

-Ti piace? – le sussurrò all’orecchio. 

Per tutta risposta Belle emise un respiro strozzato, spostò la testa all’indietro donandole una porzione maggiore di pelle dove ancora la mano dell’altra era posata. 

Ruby era in piedi dietro di lei, entrambe nude. I capelli sciolti di Belle con quei riccioli castano rossi ribelli, le ricadevano disordinati sul viso, mentre aveva gli occhi spalancati in un’espressione intensa.

Ruby non poteva vederli, ma il suo fiuto da lupo intuiva ogni minima emozione che il corpo dell'altra le rimandava, Poteva leggerla come un libro aperto, uno dei libri che Belle tanto amava, e poteva sfiorarle il corpo, proprio come quelle pagine bianche venivano sfiorate dalle dita della bella, in attesa che la ragazza le "raccontasse una storia" solo muovendosi contro di lei. 

-Sei mia adesso, non ti lascerò più a nessuno… - l’alito caldo della donna lupo nell’orecchio le fece venire la pelle d’oca, Belle arrossì. Ruby sentì il suo lieve tremore, il suo imbarazzo. 

-Ti vergogni? – la sua voce era calda e arrochita dal desiderio che provava, quasi incontenibile.

Com’erano finite in camera da letto non sapeva dirlo, e poco le importava: aveva Belle in piedi contro di lei, ansimante ad ogni suo tocco, e non riusciva a non accarezzarla, sfiorarle la schiena con la punta della lingua, darle piccoli morsi…fremeva ad ogni battito impazzito del cuore dell’altra, che solo lei poteva sentire– voglio vedere tutto il tuo corpo arrossire sotto i miei morsi… - le voltò il capo cercandole di nuovo la bocca, spingendo delicatamente l’indice tra le sue labbra schiuse. 

-Ru..by…- ansimò la ragazza. – Ru… 



-..by? Ruby! Vuoi svegliarti o no? E’ tardi! 

Sua nonna strattonò le coperte con la sua tipica “legiadria” e la fece rotolare maldestramente giù dal letto fino a terra con un tonfo. 

-Ah…ma…cosa? 

-Red!- la chiamò esasperata poi. – cosa diavolo stavi sognando di così importante da non riuscire a sentire neanche la mia voce? Se non ti chiamo Red poi neanche mi rispondi? - borbottò.

Si sedette sul pavimento e riprese vigore in un attimo lanciando alla nonna uno sguardo che avrebbe fatto tremare chiunque. 

-Non c’era davvero bisogno che mi svegliassi in questa maniera! 

-Smettila di ringhiare e vestiti! Questa sera daremo una festa per il ritorno di Snow ed Emma e voglio che sia tutto pronto per il pomeriggio! 

-Per il pomeriggio?! 

Sbuffò beccandosi lei stavolta lo sguardo arrabbiato della nonna. 

-Non ho sbuffato per la festa, ma perché non me lo hai detto per tempo! 

-Cosa volevi ti dicessi, sono tornate appena ieri era normale no?

Prese la sua maglia dei Wolverines e la indossò. Dormiva senza vestiti da quando aveva ritrovato la sua vera forma, ma davanti alla nonna ancora le dava fastidio. 

-Il tuo pelo è tutto arruffato… - le scompigliò i capelli. – che razza di sogni hai fatto? 

Sogno? Era un sogno? 

Aveva sognato…Belle… nuda! Tra le sue braccia!!! 

Beh più che altro, era lei che la abbracciava da dietro… arrossì! 

Che aveva fatto!!! 

Poi si voltò e vide la nonna fissarla in quel modo tipicamente suo che valeva a dire “So cosa stai pensando”, ed arrossì di rabbia stavolta. 

-Sto arrivando nonna! Per favore aspettami fuori...fuori anche dalla mia testa!

La spinse in malo modo e chiuse la porta, poi controllò l’orologio. Non vedeva Belle da due giorni ormai, la ragazza era stata occupata con la biblioteca e stranamente non aveva voluto più il suo aiuto. Quindi era logico che la sognasse…e per di più era un lupo, ed erano logici anche certi altri sogni vista la sua doppia natura… 

Anche sè, riflettè, con Peter non le era mai accaduto. 

Oddio,
 sono diventata un animale!

Si sfilò la maglia ficvcandosi sotto il getto gelido della doccia, tutta tremante ne uscì maledicendosi e se la reinfilò, completando il tutto con un paio di fuseaux neri e le sneakers, poi scese da basso a fare colazione: la sala del Granny’s era piena zeppa di festoni di ogni genere e la nonna instancabilmente era in cucina intenta a preparare vettovaglie che avrebbero sfamato un esercito. 

-Sono solo le 10 del mattino nonna! – il locale era vuoto, lei si versò una tazza di caffè nero ed allungò una mano sui croissant. 

-Giù le zampe animale! – le diede uno schiaffetto. – E non temere, per addobbare avremo l’aiuto che ci serve dopo pranzo. Ora bevi quel caffè e vieni in cucina! 

 

Un’altra giornata come quella e sarebbe morta! 

-Che poi perché tocca a me lavare le vetrate?! – mugugnò. 

-Cosa ringhi lì? – sua nonna si affacciò dalla dispensa.- forza! Dobbiamo darci da fare, perchè voglio sia tutto pulito e splendente per quando Snow ed Emma arriveranno! 

Gia! Snow ed Emma! Erano riuscite a tornare da quest’altra parte! Sane e salve! Con tantissime notizie ed informazioni riguardanti i superstiti del nuovo mondo magico che avevano visitato, che inspiegabilmente si era salvato dalla maledizione, finendo a quanto pareva però vittima di una sorte ben peggiore. 

Secondo la nonna la festa sarebbe stata grandiosa, più bella della festa delle candele di Storybrooke. Erano stati invitati tutti, anche Belle ovviamente.

Chissà se ci sarebbe andata… ma che scemenza, certo che sarebbe andata! Dopo tutto era diventata amica sia di Emma che di Snow oltre che ovviamente del Principe. 

L’avrebbe rivista!

La scala sulla quale era arrampicata traballò. 

-Attenta Red! Non vogliamo che tu ti rompa una gamba cadendo giusto? 

-Più che altro non voglio dover lavorare con una gamba rotta visto che conoscendoti non mi lasceresti in pace comunque! E poi, non chiamarmi Red! Non qui, non a Storybrooke! – sbuffò la ragazza. Sua nonna usava ancora quel nomignolo. 

-Oh, avanti! Tieni, metti questo fiocco la sopra, e vedi di attaccarlo bene! Le ragazze e metà paese saranno qui a breve e… 

Ma lei non ascoltava più le lamentele della nonna. Aveva appena guardato fuori e là, avvolta in un grazioso abito leggero verde pistacchio c’era la sua Belle. 

Non era sua!!! No di certo! 


La scala trabballò di nuovo. 

-Red? Che ti ho detto? 

-Non chiamarmi… 

-Salve a tutte! Serve una mano? 

Belle aprì la porta proprio in quell’istante, e con lei entrò una folata di vento che le scompigliò i capelli, portando alle narici di Ruby, l’odore inconfondibile di cannella e zenzero, un profumo che a Belle donava. 

-Corri, corri più veloce che puoi, non puoi prendermi, sono l’omino di pan di zenzero… -canticchiò Ruby ridacchiando- che buon profumo! E’ tanto che non ci vediamo eh? 

-Buono vero? E’ un regalo… 

Di chi? Pensò Ruby. Gold? Era il tipo da fare regali del genere? 

No, era un miserabile! Non avrebbe mai dimenticato la spinta che le aveva dato. Se non fosse stato un amico di Belle, la lupa che c’era in lei avrebbe fatto colazione molto volentieri!

-Ultimamente sono stata molto occupata…Cosa state facendo? 

-Attacco le decorazioni. Mi vuoi dare una mano? 

-Certamente! – sorrise entusiasta. 

Belle non conosceva ancora quasi nulla degli usi e costumi di quei luoghi e tutto le sembrava come magico! 

E naturalmente Ruby pensava che lo fosse magico, perché c’era lei! 

-Red! Che fai lì impalata? -tornò la nonna.-Oh buon giorno Belle, ecco il motivo per cui mia nipote batte la fiacca allora!- si mise le mani sui fianchi. 

-Nonna!- arrossì la ragazza lupo saltando agilmente giù dalla scala- non chiamarmi…-una fitta al braccio, dovuta al brusco movimento però quasi la fece cadere a terra: il braccio che aveva battuto per colpa di quell’odioso bugiardo! 

Se lo strinse ghignando di dolore. 

-Ru…che succede? - Belle salì le si avvicinò visibilmente preoccupata. –che cos’hai, ti fa male il braccio? 

La fece indietreggiare per poi farla sedere sulla sedia lì accanto. – Nonnina, non le dispiace vero se Ruby si riposa un attimo? 

-Oh certo che no cara! – le sorrise meritandosi uno sguardo adirato della nipote. 

Vecchia antipatica, mi schiavizzi e quando viene lei fai tutta la splendida eh? 

Ma fulmineo come era partito quel suo pensiero all’ indirizzo della nonna, glie ne arrivò un altro altrettanto diretto. 

Ti proibisco di chiamarmi vecchia Red! 

Sua nonna l’aveva sentita! Le aveva letto nel pensiero! E non perse tempo a risponderle nuovamente per le rime: 

Ti ricordo Red che siamo due appartenenti alla famiglia dei lupi, e che come tali i nostri pensieri possono essere collegati…soprattutto se mi tiri un offesa così diretta! 

-Ru, mi stai ascoltando? 

-Ah,si… scusa… - distolse lo sguardo da quello dell'anziana, sorridendo come avesse appena combinato una marachella- il mio braccio, bè… sono caduta. 

-Bugia, è stata spinta! –s’intromise la nonna. Stavolta il suo non era stato un misero pensiero. 

-Nonna! 

-Ru…sei stata spinta? Chi ti ha spinta? Come può qualcuno mettere le mani addosso ad una donna?-si indignò. 

Ecco, frittata fatta! E ora? Avrebbe davvero dovuto dirle che colui che l’aveva spinta facendole fare anche molto male era il suo caro "papà gambalunga"? 

Il rumore di un campanellino attirò nuovamente l’attenzione delle tre donne. 

-Ciao a tutte! - fece Henry trafelato.

-Ciao Henry! – felice di quella distrazione, Ruby si sganciò dall’amica andando incontro al ragazzino. Allora? Che ne pensi? 

-E’ tutto meraviglioso, non so che dire, mia mamma ne sarà felicissima e…anche la nonna! 

Corse ad abbracciare prima la nonnina e poi Ruby. 

-Posso aiutare anche io vero? 

Così si misero tutti all’opera e prima delle quattro del pomeriggio, era tutto addobbato a festa anche fuori dal locale.

Le suore, o per meglio dire, le fatine, avevano donato loro tantissime candele colorate che avevano messo dentro delle piccole lampade di vetro, e Belle con l’aiuto di Henry le avevano appese tutte intorno accanto a piccole composizioni floreali, regalo di Mourice, il padre di Belle.

La strada che dava davanti al locale, era chiusa al traffico, e tutti avevano voluto proclamare "festa del paese"!


-Credi che il cielo si manterrà? 

Man mano stavano arrivando tutti, sia a dare una mano che per partecipare semplicemente, portando fiori, piccoli regali di portafortuna... Belle si era Avvicinata a Ruby, seduta sopra il suo pic up a fare la sua meritata pausa e fissò le nubi in cielo.

-Lo spero. Più che altro perché sono troppe persone, e tutte nel locale non entrano di certo.- rise voltandosi verso di lei. – abbiamo fatto un gran lavoro che sarebbe un peccato se venisse sprecato per…Belle? Cosa ti succede? 

D'un tratto la ragazza si era zittita, e nei suoi occhi si leggeva chiaramente che c'era qualcosa che la turbava, ma nonostante i suoi sensi, Ruby non riusciva a capire cosa fosse. Le sorrise tranquillamente 

-Io sono qui. Se vuoi parlare… 

Però poco prima che lei emettesse anche il minimo fiato, Henry le "disturbò" di nuovo:

-Ragazze! – corse verso di loro. – stanno arrivando, stanno arrivando! – prese Ruby per mano e Belle con l’altra ed insieme rientrarono nel Granny’s. 

 

Fu tutto perfetto, la musica, il cibo, le chiacchiere e le avventure che Emma raccontava loro che avevano vissuto, condite con storie lacrimevoli che raccontava Snow, almeno fino a quando un lampo non aveva squarciato il cielo, ed era iniziata a cadere una fitta pioggia pungente.

Tra gli urletti e gli schiamazzi generali, Emma propose di interrompere lì la bellissima serata, lei e Snow erano molto stanche e dovevano ancora riprendersi per via di tutto quello che era successo, quindi quasi la metà del paese suo malgrado era stata convinta a tornare a casa. 

Leroy il minatore decise di accompagnare Henry visto che Emma, Snow e James si sarebbero trattenuti per mettere al corrente gli altri delle novità su Cora, la madre di Regina e Nova si propose di andare con lui, cosa che fece arrossire parecchio il nano che grugnì un "va bene" al suo indirizzo. 

Ruby vide Belle invece, sostare sotto la pioggia, come in attesa di qualcosa. Così corse veloce dentro a prendere il suo ombrello, ed incappò in Henry che stava uscendo.

-Ruby… - le disse mentre stava infilando il cappotto per andare via con Leroy- è stata una festa bellissima! 

La ragazza gli sorrise chinandosi ad allacciargli gli ultimi due bottoni, ed il ragazzino si sporse di colpo in avanti dandole un bacio sulla guancia. – Grazie! 

Le sorrise, poi andò verso sua madre per salutarla prima di andare via. Ruby si toccò la guancia. 

-Com’è facile per un bambino far capire quando gli piace qualcuno eh? 

-Già…tu sei Nova… giusto? 

-Si – rise la fatina. – e tu sei la ragazza lupo. 

-Già. – che tipo strano. Nessuna l’aveva mai chiamata ragazza lupo senza farla arrabbiare, invece questa piccola fatina del bosco incantato non l’aveva per nulla indisposta. 

-Devi andare da qualche parte? – indicò l’impermeabile che lei aveva in mano. 

-Si! -si riscosse da quella specie di trance. Che le fate fossero dei calmanti naturali? – Ci si vede! 

La salutò e corse fuori. 

Non c’era quasi più nessuno, ma Belle era ancora là, con i riccioli scompigliati e bagnati, incollati sul volto. Poteva vedere anche da lì i rivoli d’acqua che le scorrevano sulle guance come fossero lacrime, finire sulla sua bocca. 

Ingollò. Si fece avanti per porgerle come suo solito l’impermeabile quando un ombrello sbucò da chissà dove. Un ombrello blu: Gold! 

Aguzzò l’udito. 

-E’ tanto che aspetti? 

-No, andiamo? 

Senza neanche voltarsi, senza neanche pensare minimamente di salutare qualcuno, Belle prese il braccio di Gold, e s’incamminò a passo svelto con lui. Girarono a destra, non sarebbe rientrata neanche stasera, come ormai era successo da due giorni a quella parte. Da quando lei l’aveva svegliata nella biblioteca con…un bacio, Belle era cambiata. Non poteva averlo sentito, lei era sicura che l’amica stesse dormendo, quindi che cos’era che la rendeva così scostante?

Era quindi Gold la causa delle notti passate fuori di Belle e non la biblioteca come lei aveva creduto?

Dopo più di un quarto d’ora, Ruby decise che forse era il momento di rientrare nel locale, ma la pioggia era troppo fresca sulla sua pelle accaldata per decidere di smettere di autopunirsi guardando il punto esatto dove le figure intrecciate di Belle e Gold erano scomparse. 

Quindi rimase lì, finché tutti gli abitanti di Stoprybrooke non sparirono nelle loro casette. 

-Sono rimasta sola… - sospirò.

-Non sei sola Red. 

-Snow! -Si voltò trovandosela affianco, col suo ombrellino bianco a coprire entrambe.- James sta tornando a casa con nostra figlia, da Henry… Forse però serve a poco quest'ombrello. -lo chiuse rimanendole accanto sotto l'acqua che cadeva fitta.

-Red, tu invece, come stai? 

-Snow… - nascosta dalla pioggia qualche lacrima le cadde giù sul volto.- ti bagnerai...

-Per un'amica questo ed altro, ti pare? - le sorrise così dolcemente che le lacrome sul viso di Ruby aumentarono.

Con Snow era sempre così, non poteva nascondere i suoi sentimenti, perché con la sua gentilezza fiera, l’amica, glie li avrebbe letti nel cuore. Forse tutte le emozioni che aveva provato quando era rimasta senza di lei, il fatto di essersela vista tornare così e di averla di nuovo accanto, la sua strana storia con Belle, tutti questi sentimenti, forse riuniti nel suo piccolo cuore di lupo, traboccarono sommergendola, e forse furono questi che la fecero scoppiare in lacrime mentre Snow l'abbracciava forte tenendole la testa in basso sulla sua spalla.

L’abbracciò stretta sotto l'acqua battente, e le lacrime s’intensificarono, ma l'amica non la portò al riparo, conosceva bene Ruby, e sapeva che aveva davvero bisogno di sfogarsi, e che quello era il solo modo che aveva. 

Così la strinse a sè ancora di più iniziando a carezzarle il capo come avrebbe fatto con sua figlia, come aveva fatto con la figlia, e la lasciò piangere. 

 

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Capitolo 5
*** 5 ***


5 
quando c'è la luce del sole,
brilleremo assieme
ti ho detto che sarò qui per sempre
ho detto che ti sarò per sempre amica
ho fatto un giuramento,
lo manterrò fino alla fine 

Due gocce di pioggia facevano a gara scendendo l'una più velocemente dell'altra sul vetro della finestra di casa di Snow. In un attimo finirono col congiungersi scivolando con più rapidità. 

Ruby sospirò e poggiò la testa sul braccio. 

-Non ti piace la cioccolata? 

-Beh sai, a noi cani fa male… - sorrise mesta rialzando il capo. 

-Vedo che il buon umore non se n’è andato. Red…- le si sedette accanto poggiando la cioccolata sul tavolo.- devi dirmi qualcosa? 

-Tu piuttosto! – assaggiò la bevanda dolce- raccontami com’è andata dall'altra parte. Posso farmi raccontare tutto direttamente da una delle protagoniste della fiaba! 

Snow la guardò triste, sospirò e le voltò le spalle: 

-Non c’è niente da dire, sono riuscita a tornare per la mia famiglia. Il pensiero del nostro lieto fine mi ha spinta a perseverare, e alla fine ho vinto.

Snow era una guerriera. Non importava come i vari libri dipingessero la piccola principessa Biancaneve : dolce, ingenua, amabile…lei era sì tutto questo, ma era anche molto coraggiosa, una ragazza che si sarebbe fatta in quattro per chi amava, non lasciando mai nessuno indietro.

E lei com’era invece?

Pensò ai suoi amici, a quello che James aveva fatto per lei quando aveva creduto di aver ucciso il povero Gus trasformata in lupo. A Snow stessa, che le aveva insegnato il vero valore dell’amicizia rimanendole accanto nonostante tutto e tutti. Pensò ad Henry, non aveva mai avuto paura di lei, era un ragazzino molto coraggioso, degno figlio di una Principessa. E poi c’era Belle. Cosa dire di lei? Dolce, sincera, intuitiva...l'unica che, a parte Charming, le aveva creduto al punto da rischiare la propria vita… quella ragazza era diventata man mano davvero molto importante nella sua vita.

Chi era lei per Belle invece? Una persona che le aveva trovato casa in un momento di difficolta? Un’amica con la quale parlare di libri ed avventure?

-E’ inutile che ti arrovelli in quel modo. – Snow le mise dolcemente un braccio sulle spalle.- se c’è una cosa che ho imparato da te, è che quando vuoi qualcosa, tu combatti per averla. Non ti arrendi finchè non l'hai avuta vinta. 

-E lo avresti imparato da me? Quando scusa? 

-Quando mi hai aiutata il giorno in cui fuggii dal castello. O quando aiutasti James a ritrovarmi… Red, tu sei una grande persona. Non sminuirti per colpa di qualcuno che cerca in ogni modo di portarti via qualcosa di prezioso e puro. 

-Gold… 

-Esatto. Gold. – annuì. 

-E’ innamorato di Belle- si lasciò sfuggire infine. E si sentì lievemente meglio, con un peso sullo stomaco in meno. 

-Non è amore quello, è possesso. Amare vuol dire sacrificarsi, soffrire certo, ma anche essere felici per chi si ama se quella persona ha davvero trovato la sua felicità. E credimi, non è così tra Gold e Belle… 

Ruby tornò a guardare fuori dalla finestra, un lampo e poi un tuono molto forte troncarono il discorso. 

-Tu invece? Ne sei innamorata? 

Ruby arrossì. 

-No, non dirmelo, la persona alla quale lo dirai dev’essere la diretta interessata, non io. 

Le strinse il braccio con la mano sorridendo. Con le sue parole cadenzate e ben misurate, Snow era la cura adatta alle sue sofferenze, meglio della cioccolata. La sua voce flautata la metteva sempre a proprio agio. 

-Ti ringrazio Snow. Anche di avermi ospitata per questa sera… sai, non credo di riuscire a farcela nella pensione…da sola… 

-Te lo ripeto Red, non sei sola. Non lo sarai mai. 

-Già, ma almeno possiamo abbassare un po’ la voce? Qualcuno sta cercando di dormire quassù! 

La voce di Emma che giungeva dalla stanza da letto sul soppalco le fece sobbalzare e scoppiare a ridere. 

-Non spaventarti Red, mia figlia quando non riesce a dormire diventa nervosa! 

-Altro che non riuscire a dormire. – si alzò a sedere la bionda. – con tutto il baccano che fate vorrei essere colpita dalla maledizione del sonno eterno. – sprimacciò il cuscino e si rimise giù. 

-Scusami Em! – sorrise Ruby. 

-Scuse accettate. Andate a dormire è tardi! E poi, un consiglio…se la ami veramente non puoi permettere che Gold la riempia di menzogne. Devi dirle la verità, sia come amica che come…innamorata… oh Dio sdolcinate! 

Seguì un tonfo, Emma chiuse gli occhi ficcando la testa sotto il cuscino. Intanto Snow aveva preparato le coperte sul divano, e dopo aver messo le tazze nel lavello era andata a coricarsi nel letto con la figlia. 

-Buona notte Red. – bisbigliò. – spero che il sonno ti porti consiglio! 

E consiglio glie lo aveva portato. Dopo tutta quella chiacchierata sul come avrebbe potuto continuare ad esserle amica essendone invece innamorata e dopo tutti i consigli dati e ricevuti, Ruby aveva fatto lo stesso e solito sogno su Belle. 

Era una persecuzione! 

Non riusciva a chiudere gli occhi senza vedere il suo sorriso, le sue labbra e le sue piccole mani sul proprio corpo… Era davvero una persecuzione! 

Quindi si era alzata di buon ora ed era andata al locale, ad aiutare la nonna. Sicuramente dopo la festicciola del giorno prima, c’erano parecchie cose da riordinare. E a lei non andava di beccarsi i suoi rimproveri se non l’avesse trovata lì. 

Ciò a cui non aveva pensato era che avrebbe trovato qualcun altro nel locale. 

Seduta al bancone, con un sorriso felice, Belle mangiava le focaccine che la nonna aveva preparato per la colazione. 

-Mi dispiace signora, ma continuo a pensare che quelle di Ruby siano più buone delle sue, anche se… - ne addentò un’altra.- anche le sue sono favolose! 

-Ah voi giovani d’oggi…ecco cosa succede alle belle ragazze a frequentare una spiantata come mia nipote. 

Evidentemente Belle non aveva capito il tono scherzoso dell’affermazione, perché, senza neanche voltarsi a guardare dietro di lei la diretta interessata entrare, aveva ripreso l’anziana signora: 

-Nonnina per favore non siate così dura con Ruby. Si da tanto da fare per voi e anche per me. Non posso dimenticare che mi ha salvato la vita quando ero rimasta senza un posto dove stare…- abbassò lo sguardo sul suo piatto sorridendo lievemente. – è una ragazza d’oro e lei è fortunata ad averla sempre accanto… 

Aveva sentito bene? Belle l’aveva non solo difesa ma addirittura elogiata davanti alla nonna!

-D’oro sì, ragazza non saprei…sai, noi lupi siamo un mondo a parte. – s’intromise nel discorso prima che questa potesse dire altre cose che le avrebbero spaccato il cuore in due. – allora Belle! Cosa ti porta da noi stamane? 

Belle si votò di scatto arrossendo lievemente, forse perchè Ruby l’aveva sentita. Bè che s’imbarazzava a fare? Non aveva detto niente di male! 

-Ru…come stai? –chiese tradendo nella voce una nota forzata. 

Eccoci al dunque, se fa così tanta fatica a parlarmi, devo averle fatto qualcosa di davvero grave… 
Il problema era che lei non sapeva cosa le aveva fatto, nè perchè la sera prima la ragazza se n'era andata via senza neanche salutarla.

Decise di fingere fosse tutto a posto. Infondo anche la stessa Belle stava fingendo con lei. O no?

Se l’aveva davvero sentita quella sera in biblioteca entrare sotto forma di lupo e poi baciarla…e se alla fine quella mattina era comunque passata al Granny’s…allora toccava a lei darle una rassicurazione sul loro rapporto. Doveva farle capire che per lei non era cambiato nulla, che le era e le sarebbe rimasta amica per sempre, qualsiasi cosa fosse accaduta tra loro…o non accaduta.

Se Belle voleva aicizia da lei, amicizia avrebbe avuto. Era sempre meglio che starle lontana, decise.

-Tutto a posto. Come mai da queste parti? – indicò il piatto. – le focaccine? Se vuoi posso portartele tutte le mattine in biblioteca. 

-Come? Oh…beh, si! – rispose quasi senza pensare. Poi la fissò e rise.- sono stata un po’ troppo precipitosa eh? Volevo dire – impostò la voce come una vera signora – se non ti crea disturbo… 

Ruby alzò un sopracciglio, poi entrambe scoppiarono a ridere. 

Adesso era tutto a posto, Belle si era tranquillizzata. Ora era tutto a posto… 

-Red,adesso lasciala mangiare in pace…e vieni ad aiutarmi a riordinare questo caos. 

-Non chiamarmi Red! 

-Io vado! Ho ancora molte cose da mettere a posto e devo fare degli ordini per alcuni libri… ci vediamo stasera! 

Le salutò ed uscì allegra. Ruby era rimasta a guardarla, e la vide dalla vetrina svoltare l’angolo. 

-Mia nipote è davvero senza speranze…ma devo ammettere che ha buoni gusti. 

-Come? Nonna cosa dici? 

Con un’alzata di spalle l’anziana donna ignorò le sue domande tornando in cucina. Ruby non si era ancora voltata, era troppo occupata a riflettere su quell’ultima affermazione dell’amica: 

Ci vediamo stasera 

Voleva forse dire che sarebbe tornata stavolta? Che non se ne sarebbe andata via da Gold?


Quella sera Ruby aveva preparato tutto: un plaid di pelliccia accanto al caminetto, anche se non era freddo, leggere accanto al fuoco era di sicuro più piacevole, e poi in quel modo Belle sarebbe rimasta un po’ più a lungo. Forse si sarebbe addormentata e lei avrebbe potuto guardarla dormire.

Sistemò meglio i libri, tutti quelli che l’amica le aveva consigliato la volta prima, tutti quei libri che la ragazza aveva amato: Orgoglio e Pregiudizio, Piccole Donne, Cime Tempestose e Il Vecchio e il Mare, che lei aveva finito di leggere in giornata per l'occasione. 

-…quindi il ragazzino…sarebbe una specie di…speranza per il vecchio…? 

Belle rise, e Ruby si ritrovò di nuovo, a guardarle le labbra incantata: 

-Diciamo che più o meno ci sei. – chiuse il libro – ma il punto è che quando tutto sembra difficile, quando sembra ormai che la speranza ci abbandoni, non bisogna mai smettere di lottare e di credere in se stessi! Solo in questo modo si vince. E il ragazzo, non fa altro che ricordare al vecchio che non si è mai soli se si è dalla parte giusta.- guardò l’orologio a pendolo appeso alla parete. – Oh,è molto tardi…-si alzò in piedi stiracchiandosi. 

-Già, domattina dovrò aprire io altrimenti la nonna…mi mangerà viva. 

Erano quasi le due di notte ed avevano passato tutta la serata come avevano programmato: a parlare di libri ed a confrontare le loro idee, e nonostante la ragazza lupo pensasse di essere alquanto rozza ed ignorante se paragonata alla cultura che aveva Belle, la sua amica le aveva fatto intendere tutto il contrario, dimostrandole con poche semplici domande su ciò che avevano letto, come in realtà dalle sue risposte, Ruby avesse un intuito alquanto spiccato, e come ragionasse per conto proprio senza imposizioni.

-Tu sei diversa da tutte le persone che ho incontrato Ru. Sei bella e scaltra e inoltre sei dotata di uno spirito di osservazione fuori dal comune. -raccolse tutti i libri da terra. -forza, andiamo a dormire, domattina la città si sveglierà, e non dovremmo essere noi le uniche due pigrone giusto? 

Mentre Belle tornava in camera sua, Ruby la guardava salire lentamente la scala che portava al piano superiore e soffocare uno sbadiglio. I suoi capelli erano del tutto scarmigliati a differenza dei propri, ma era bellissima ugualmente. Anzi, forse anche di più. 

-Aspetta! Ti aiuto! 

Prese dalle sue braccia i volumi più pesanti e salì insieme a lei. Quando entrò nella stanza dell’amica, non si stupì di trovarla piena di volumi di ogni tipo, ma di vedere tutte quelle luci accese invece sì. 

Due ai lati dei comodini, una sul tavolo, un’altra sull’armadio ed una a terra. Ne spense una senza neanche riflettere. 

-Come mai tutta questa luce? – poggiò i libri sul tavolo accanto all’ennesima abatjour accesa- paura del buio?- spense anche quella. 

-In realtà… un poco. - Belle si sedette sul bordo del letto.- Non l’ho mai detto a nessuno – esordì nervosa- neanche a Rumple ma, - prese un respiro- da quando Regina mi ha rinchiusa, non riesco più a dormire bene la notte. I ricordi di quella vita, nella quale non sapevo chi fossi né perché mi trovassi lì... e la sera poi ad un certo punto spegnevano sempre le luci. Sai, quando il maleficio è stato spezzato, i ricordi di 28 anni passati sempre uguali si sono accavallati. Fino ad allora non sapeva nessuno di stare vivendo lo stesso identico giorno per 28 anni, ma dopo... è stato come se nella mia testa, la Belle che ero stata nel mondo fatato, e quella che aveva vissuto qui per 28 anni, si mischiassero. E' difficile da spiegare... 

Ruby le si sedette accanto. Non aveva mai pensato a Belle come una donna fragile, nonostante agli occhi di tutti apparisse come una ragazza un po’ svampita, dato che andava dietro a uno come Gold. 

Ora che la guardava negli occhi, vedeva attraverso di essi la solitudine e la paura, così simile a quella che lei stessa aveva provato nel mondo delle fiabe quando tutti la giudicavano per ciò che appariva loro, e non per quello che era veramente, o che provava. 

Snow. Lei era stata l’unica che era riuscita a scavare nel profondo del suo cuore, l’unica che l’aveva capita e amata per quella che era. 

Belle era stata altrettanto fortunata come lei? 

Belle aveva avuto una famiglia come le aveva raccontato, che non l’aveva più cercata una volta che Gold l'aveva presa con se, salvo poi, a Storybrooke tentare di farle oltrepassare il confine per farle vivere una vita che lei non voleva. Aveva avuto accanto solamente Gold, un uomo che l’aveva rinchiusa come una rosa in una teca di cristallo. Una splendente e meravigliosa teca di cristallo, ma sempre di una prigione si trattava. 

Tutti con lei avevano agito per i loro scopi, senza pensare al dolore che invece le avevano provocato. Alla sua paura, il risentimento, la solitudine… 

-Sono stata sola per 28 anni, dei quali vorrei dire di non ricordare nulla ma…non è così. – alzò lo sguardo verso l’altra, nonostante sorridesse, i suoi occhi non esprimevano la minima felicità.

Ruby le passo un braccio attorno alle spalle e l’attirò a se, Belle si sentiva molto stanca, posò il volto sul petto della ragazza lupo socchiudendo gli occhi e lasciandosi cullare dai suoi respiri profondi. 

-Non devi avere paura, ci sono io con te, e il buio certo non mi spaventa. 

Belle si rannicchiò più stretta al suo petto chiudendo definitivamente gli occhi. 

-Rimarrò qui fino a che non ti addormenterai. 

Nessuno ti farà del male finché io ti sarò accanto… 

Lo aveva pensato? Lo aveva detto? Allungò un braccio e spense anche l'abatjour sul comodino, rimanendo in penombra. Il volto della sua bella non le era mai sembrato così perfetto sotto il pallido chiarore della luna che filtrava dalla finestra. 

Ringraziò la Dea Luna, colei che era stata così tante volte crudele con lei che adesso si dimostrava magnanima facendole ammirare il volto della donna di cui si era innamorata. 


Quando la mattina dopo Belle si svegliò, sotto le coperte del proprio letto, giurò di non aver mai dormito così bene in tutta la sua vita. 
...continua...

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Capitolo 6
*** 6 ***


6

L'Uomo della Pioggia è tornato 
con la piccola Signorina raggio di Sole...

 
Un’altra sera come quella e sarebbe morta! 

Ruby alzò le braccia al cielo stirandosi un poco. Quella mattina faceva più fresco del solito, era arrivata molto presto al Granny’s visto che praticamente non era riuscita a chiudere occhio! 

-Hey Ruby come va? 

-Emma! Buon giorno dormito bene? 

-Bah più o meno, e tu? -le chiese fissandola circospetta. 

Con uno smagliante sorriso anche leggermente colpevole Ruby mentì, non poteva mica dire "Ho dormito di schifo per colpa di cose di cui due donne non dovrebbero neanche parlare!"

-Tutto bene sì. Fame? Stiamo per aprire… 

-Buon giorno ragazze! 

La padrona della voce dei propri pensieri proibiti le apparve alle spalle: 

-Belle buon giorno! Come mai così mattiniera anche tu? – Emma guardò prima l’una, poi l’altra. 

Che razza di idee si stava facendo ora? La figlia di Snow e James non era una creatura delle fiabe, e chissà quante cose strane aveva visto nei suoi 28 anni di vita a Boston, Ruby sperò non avesse mai visto un lupo innamorato di una donna. 

-Bè entriamo dentro forza, accendo la piastra e preparo i pancakes! 

-Oh si Ru che buoni!- batté le mani Belle, poi si voltò verso Emma- sono i migliori di tutta storybrooke dovresti assaggiarli! 

-Ru? – inarcò un sopracciglio lo sceriffo mentre tutte e tre si dirigevano verso il bancone. – Che soprannome carino - cinguettò- Pensavo non ti piacessero…Ru! 

-Infatti! – si imbarazzò l’altra, poi vedendo l’espressione lievemente impensierita di Belle si affrettò ad aggiungere- Mia nonna mi da fastidio quando mi chiama Red. 

-Ma qui ti si è chiamata “Ru” non Red. – Emma indicò Belle che intanto aveva preso posto. 

-Ru va bene, vado a preparare i pancake! – tagliò corto la ragazza  prendendo gli ingredienti e mischiandoli insieme. 

-Questa mattina ho una fame incredibile! Da lupo direi.- rise Belle all’indirizzo della sua amica. 

-Ti vedo allegra, bei sogni? 

-Oh non saprei…ah si, ho sognato Ruby! E’ un po’ che mi succede in realtà… 

Un tonfo di pentole che cadevano in terra le fece voltare entrambe verso la diretta interessata: 

-Ah…mi è solo---caduta una cosa, niente di che si chinò per pulire il disastro di latte e uova a terra. Che giornata lunga e tormentata sarebbe stata quella!


-Il sole sta tramontando Red, anche stasera ci sarà la luna piena, vedi di non combinare ulteriori danni con quel carattere che ti ritrovi. 

-Si nonna!
Uff sbuffò tra sè e sè ma se i nostri caratteri sono identici!

Si, ma io sono più bella. Le arrivò fulmineo il pensiero della nonna facendola ridere. 

La nonna aveva ragione, doveva evitare un’altra nottata brava come quella che a momenti l’aveva portata a morire, se non fosse stato per il Principe, e per Belle…doveva assolutamente chiudersi da qualche parte! Era per Belle che doveva farlo! Già quella ragazza ostinata e curiosa la faceva diventare lupo senza bisogno della luna, figurarsi stasera cosa sarebbe potuto accadere… 

Non volle neanche pensarci, quindi dopo aver chiuso il locale si accinse a tornare verso casa, dove nella sala comune avrebbe potuto trovare riparo in una stanza segreta che la nonna aveva preparato per lei in quei giorni. 

La stanza consisteva in una delle camere già esistenti, rinforzata con pesanti sbarre alla finestra ed alla porta, munita di lucchetto. Quello che avrebbe dovuto fare lei una volta entrata e chiusa l’inferiata sarebbe stata gettare al di fuori la chiave, che la nonna la mattina dopo avrebbe recuperato per riaprire. 

Praticamente era una copia della stanza che aveva costruito nella cucina tempo prima solo più resistente.


-Ruby già di ritorno? 

Esordì Belle allegramente. Era seduta anche quella sera accanto al fuoco del caminetto, in mano però aveva un testo sulla medicina moderna. 

-Leggi quei libri ora? – si incuriosì. 

-Si. Volevo interessarmi alla filosofia di questo nuovo mondo dove viviamo…dovrò rimanerci per un bel po’ e vorrei conoscerlo meglio. – le sorrise tornando a leggere. 

-Come mai sei a casa stasera e non…da qualche altra parte? 

Belle chiuse il libro poggiandoselo sulle ginocchia:

-A dire la verità Rumple mi aveva chiesto di andare a mangiare ma…ero troppo presa da questi volumi per poter cenare tranquillamente. 

Ancora quel Gold. Pensò con un moto di stizza. Dopo la botta tremenda che le aveva dato per cercare di dare man forte a Regina in quell’intento suicida, la ragazza non riusciva davvero a vederlo come una persona rispettabile. Cosa ci trovava Belle in uno così? 

-Tu invece hai mangiato? –l’apostrofò alzando un sopracciglio. 

-No ... - rispose pigra, ma ho una certa fame! 

I sensi di lupo tornarono vigili, come quando aveva percepito il suo odore la prima volta. Non avrebbe mai potuto dimenticare che da allora, ogni scusa era buona per annusarla e respirare quel dolce profumo. 

-Non ho fame. - mentì.- ora vado a dormire, è molto tardi e sono stanca… - doveva assolutamente andarsene prima di creare un guaio di cui poi si sarebbe pentita amaramente! 

Appese la giacca sull’attaccapanni, e tentò di filarsela alla chetichella. 

-Non credere che io non sappia il perché sei tornata ora Ru. 

Beccata! Finse una nonchalance che in realtà non provava: 

-Sono molto stanca, davvero, vado a riposare. 

-Bene verrò con te.- si alzò in piedi Belle. – posso leggerti un libro e… 

-Scordatelo! 

-Perché? L’ultima volta non è successo niente di brutto alla fine. 

L’intuito di Belle era formidabile, aveva capito senza quasi guardarla che voleva scappare da lei per evitarle di vederla trasformarsi in lupo, per evitare che le fsacesse male suo malgrado.

-Potrei farti del male! - sibilò esasperata all'indirizzo dell'amica che le si avvicinò.

-Credevo avessi imparato a governare il lupo! Perché non posso venire con te?! Voglio starti accanto in un momento del genere! 

Le prese i polsi con le proprie mani. 

Ruby poteva sentire la stretta decisa delle piccole dita della ragazza, abbassò lo sguardo: le sue erano al contrario molto più lunghe di quelle di Belle. Alzò di scatto gli occhi per evitare di farsi venire in mente pensieri strani. Ci mancavano solo quelli quella notte! 

-Perché vai a rinchiuderti Ru? 

Perché ho paura di finire per saltarti addosso e divorarti! 

-Belle, non credo di essere ancora pienamente capace di dominare la bestia che è in me. 

E fin qui, non aveva detto alcuna bugia. Mentiva troppo spesso da quando quella ragazza era entrata nella sua vita. 

-L’ultima volta ci sei riuscita e confido che vi riuscirai di nuovo. Ruby, io credo in te! 

Lo sguardo che le rivolse fugò ogni dubbio, o quasi. 

Gli occhi azzurro cielo di Belle la guardavano imploranti. Quella sciocca non sapeva in che guaio, facendo uno sguardo così dolce ed indifeso, si stesse cacciando. 

Poteva percepire il battito del suo cuore dai polsi che le teneva ancora stretti tra le mani, sentiva vibrare le vene che le rimandavano ai sensi il dolce profumo naturale della sua pelle. 

Gli occhi di Ruby virarono alla velocità della luce, da castani a grigio-bianchi. 

Nessuna luna avrebbe mai potuto far si di fargliela desiderare di più di quanto non fosse in quel preciso istante. Sciolse una mano dalla stretta di Belle senza faticare, non seppe se perché l'amica l’avesse lasciata andare o meno, se la portò lungo la guancia e la fermò sul proprio zigomo. 

Belle la fissò: i suoi canini erano lievemente più a punta, una cosa da poco ma il suo cuore accelerò il battito e Ruby lo sentì allungò in un istante la mano sulla guancia di lei prendendole il volto, mentre si chinava a catturarle le labbra in un bacio. 

Era esattamente per quello che non aveva voluto rimanerle troppo vicino, non in una serata di luna piena! Se mentre nelle altre giornate poteva almeno un poco tenere a freno la sua natura, sotto l’influsso di quei bianchi raggi sapeva che non avrebbe potuto resistere. 

Spostò la mano dietro la sua nuca intrecciando le dita su quei boccoli ramati e se la spinse più vicino: poteva sentire la sua dolcezza, il suo respiro lieve che si faceva più veloce man mano che approfondiva il bacio.

Con una minima resistenza che a Ruby parve più un alibi, Belle tentò di allontanarla con una mano, ma lei glie la prese, le aprì dolcemente il palmo e se lo passò sul petto. Ancora con gli occhi aperti poté vedere quelli di Belle chiudersi ed il suo volto arrossire sentendo sotto le proprie dita la consistenza setosa della camicetta rossa di Ruby e del suo seno proprio al di sotto. 

Tentò di protestare flebilmente schiudendo le labbra, e Ruby ne approfittò per approfondire il bacio in modo totale: un' esplosione di sentimenti e sensazioni le aprì il petto squarciandolo in due. 

Un sospiro, poi un altro… la strinse dolcemente a sè sentendo il morbido e voluttuoso corpo di Belle arrendersi al contatto col suo.

-Red? Sei qui? 

Dal corridoio la voce di Snow fu come una doccia fredda. 

In una frazione di secondo Ruby si staccò da Belle, che aprì gli occhi di scatto. 

Col fiato corto, gli occhi ormai quasi del tutto bianchi e due piccole zanne al posto dei canini, senza spostare lo sguardo dal volto arrossato dell'altra, Ruby le intimò con una voce roca e spaventosa:

-Va via. 

-...c,come?

-Vattene Belle! - sussurrò chiudendo gli occhi per cercare di darsi un tono.-ti prego...

Senza dire una parola Belle si tirò indietro, e fatti due passi si voltò scappando su per le scale 

Verso la salvezza? Semplicemente lontano da quel tumulto di sensazioni che adesso per capire, avrebbe voluto davvero una delle pozioni di Rumple! 


-Red! – intanto Snow era entrata attraverso l’atrio accompagnata dalla figlia, nella sala comune. – James mi ha mandata a chiederti come va questa notte e a dirti che … Red? 

-Snow. Di a James che va tutto bene. Che non deve preoccuparsi.- la voce era tornata la sua, impostata e seria.

-Red? 

-Snow… 

Si era voltata verso di lei con gli occhi pieni di lacrime che presero inarrestabili a scivolare giù. 

-Ecco, lo sapevo. - sospirò Emma fissandole senza osare avvicinarsi mentre Snow abbracciava la sua migliore amica. 

-Cosa sai Em? Cosa succede Red? –Chiese sua madre lievemente spazientita.

La ragazza bionda si avvicinò loro fissando Ruby, e le fece un cenno con la testa, questa chiuse gli occhi e disse in un respiro: 

-L’ho baciata. Ho baciato Belle… 

-Ecco cos’è che sapevo. - ripeté Emma. 

Ruby abbassò la testa sulla spalla di Snow abbracciandola ancora più forte, in quel momento niente poteva confortarla. 

Come avrebbe mai potuto rimediare ad un errore come quello? 

Quello che le faceva male era che sapeva che oramai l’aveva persa. Non avrebbe potuto starle accanto più nemmeno in amicizia, e forse Belle aveva avuto ragione a scappare, perché solo ora si rendeva conto, che proprio quell'amicizia non le sarebbe mai bastata. 

Quello stupido istinto l’aveva tradita nuovamente, non sapeva più se era solo una semplice ragazza con un problema, o un animale che cedeva alla propria natura. 

Cercando di consolarla carezzandole i capelli con dolcezza, Snow le parlò piano, rassicurandola che tutti i guai avevano un rimedio.


-Non è venuta neanche oggi. 

Pulendo il tavolo più vicino all’entrata, Ruby si era voltata verso sua nonna: 

-Cosa nonna, chi? 

-Sono quasi cinque giorni che quella ragazza non si fa vedere…mi domando cosa le sia successo. 

Sapeva benissimo di chi stava parlando la nonna: l’unica persona che era scappata da tutto e tutti da ben sei giorni e non cinque come aveva detto lei, era Belle. M la sua nuova indole masochista la spinse a chiedere di nuovo: 

-Di chi stai parlando? 

-Di Belle sciocca di una nipote! Di chi altri? – le lanciò uno strofinaccio che le finì addosso. La nonna parve meravigliata che lei non avesse neanche tentato di schivarlo come faceva sempre, forse aveva intuito il suo turbamento ma fece comunque finta di nulla. – Non viene più a ritirare le sue focaccine, e tantomeno a dormire al suo alloggio. Mi domando se stia bene…nessuno pare averla vista più in giro. Red… 

-Ho da fare! 

Le rilanciò lo strofinaccio e uscì come una furia dal locale. Ancora in divisa, fece il giro dell’isolato tornando poi a passo lento verso casa. Non aveva freddo, non esteriormente almeno, invece il suo interno era una cava di ghiaccio. Era stata tutta colpa sua se adesso si trovava in quella assurda situazione, colpa sua se ora chissà per quale motivo Belle era scomparsa. E non poteva certo pensare di presentarlesi davanti e chiedere il perché? Aveva il terrore anche solo di entrare in biblioteca per chiederle se stava bene, quindi si fermò ritrovandosi davanti al negozio più fornito di tutta la città di StoryBrooke: quello di Gold! 

Il campanellino tintinnò appena ebbe varcato la soglia. Nessuno le venne incontro, nessuno era dietro il bancone. Ruby conosceva quel negozio, ricordava quell'odore di legno e libri vecchi, quando aveva avuto il terrore della trasformazione era stata lì su consiglio del Principe per cercare il suo mantello, che ovviamente non c'era. 

Camminò con passo felpato tra tutte quelle anticaglie che di sicuro appartenevano a qualche creatura magica truffata da quell’individuo. Non era poi cambiato molto nel mondo senza magia, era rimasto se stesso: un truffatore. Ma dopo tutto lui sapeva ed aveva sempre saputo chi era. 

-Oh, che visita…inaspettata!

-Signor Gold! 

-Suppongo di sì…-le rispose l’uomo venendo fuori da una stanzetta nel retro. Camminò verso di lei poggiandosi su un bancone, mentre teneva in mano un’ampolla dal liquido trasparente. – Cosa ti porta in questo negozio? 

A Ruby parve più una constatazione che non una risposta. Si avvicinò ed abbassò gli occhi, poi si fece coraggio, non aveva certo paura di lui. 

-Belle…volevo solo notizie di Belle. 

-Ti basti sapere che sta bene…adesso. - l'uomo fece per andarsene. 

-Aspetti! Cosa ne è stato di lei dov’è? –lo prese per un braccio e lui si fermò fissandole la mano. Una strana scarica elettrica la pizzicò obbligandola a lasciarlo andare. 

-Che modi sgarbati da usare con l’unica persona che davvero può aiutarti… non trovi?

Era il colmo! Prima la lanciava in aria, e adesso questo. Si toccò la mano, era arrabbiata, ma si trattenne. Dopo tutto aveva ragione, non poteva far innervosire l’unica persona che avrebbe potuto chiarirle se Belle stava bene. 

-E va bene, -riprese con voce calma- per piacere. Dov'è Belle? Potete dirmi cosa…le è successo? 

-Cosa le sia accaduto non lo so davvero neanche io. Ma non è un problema che ci riguarda, non più almeno. – sorrise di sghembo. 

-Cosa vuol dire?! 

-Sta bene. E’ tutto.- non continuò a parlare, si limitò a girarle le spalle ed a tornare nel retro del negozio, così com’era venuto, in silenzio. 

Il cuore di Ruby si contorse, Belle stava bene e gli credeva, anche lui ci teneva a lei al punto di fare qualsiasi cosa per salvaguardarla, quindi se le aveva detto che era ok, di sicuro era vero, e ne era felice. 

Si toccò le guance, erano umide. 

Sono felice, sono felice! 

Continuò a ripetersi sentendo un grande dolore nel petto, con gli occhi gonfi ed il viso pieno di lacrime che scendevano giù impietose fino a sfiorarle gli angoli della bocca atteggiati ad un sorriso. 

Belle sta bene ed io sono felice! 

Il tintinnio dei campanellini appesi alla porta avvertì le due persone nel retro che la ragazza lupo se n’era andata. 

Gold era immobile. 

-Cosa è accaduto non me lo dirai? 

Belle fece due passi verso la sua direzione: 

-Non mentirò Rumple, non certo a te, ma non ho voglia di parlarne ora. Piuttosto –si avvicinò a lui posandogli entrambe le mani sulle spalle – come mai mi hai telefonato oggi? Eri sorprendentemente eccitato. Mi hai parlato di un modo per poter uscire da Storybrooke.– gli sorrise gentile. Un occhio più attento si sarebbe certo accorto, che erano solo le labbra di Belle che sorridevano mentre il suo sguardo era ancora perso al di là della vetrina del negozio. 

continua...

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Capitolo 7
*** 7 ***


7

non ci troveremo mai
in mezzo a queste cose stravaganti 
sei parte della mia entità,
qui per l'eternità 

 
 
-Belle! 

Ruby si alzò a sedere: l’aveva sognata di nuovo.

Nel sogno lei era un lupo, aveva attraversato il confine e non ricordava più chi fosse, né il motivo per cui quel cappuccio rosso calcato in testa l'aveva fatta tornare da lupo in forma umana.

Nel mezzo del sogno tra tutte le persone aveva riconosciuto solo due occhi, quelli della ragazza che le aveva messo il cappuccio rosso: quelli di Belle. 

Non poteva andare avanti in quel modo! 

Accese l’abatjour e si alzò. Faceva un po’ freddo, ma era normale alle 3 di notte, e poi era scalza, aveva su solo la sua felpa dei Chicago Bulls che tra l'altro aveva iniziato ad indossare da quando Belle aveva preso il vizio ad entrare in camera sua senza avvertire.

Senza perdere tempo aveva attraversato il corridoio che divideva la propria stanza da quella di Belle. 

Non serviva la chiave per entrare: la camera era come la ricordava con tutti quei libri sparsi un po’ ovunque. 

Sorrise raccogliendo da terra “Cime tempestose”, quel romanzo le era piaciuto particolarmente, o forse, era la voce di Belle che lo leggeva ad averglielo fatto piacere. La storia tormentata e triste di Heatcliff e Katherine le era entrata nel cuore. E poi c'era “Capitani coraggiosi”, lo avevano trovato in biblioteca mentre aiutava l’amica a riordinare tutti quei volumi accatastati. Aveva detto a Belle che aveva apprezzato il film, e la ragazza le aveva risposto che non aveva avuto molto tempo per poter vedere la televisione là dov’era imprigionata, così senza farla intristire con brutti ricordi, Ruby aveva deciso che ne avrebbero creati di nuovi insieme, e preso in mano il romanzo aveva iniziato lei stavolta la lettura a voce alta mentre Belle rassettava allegra.

La sua Belle.

Il suo Capitano Coraggioso, così fiera e forte… peccato che Belle non avesse avuto il coraggio per affrontarla invece di scappar via.

Beh dopo tutto anche lei non aveva avuto coraggio… sopra il tavolino tondo accanto alla specchiera, vicino alle spazzole per capelli. c'era il volume di medicina che la ragazza stava leggendo la sera in cui tutto era iniziato…o finito. 

-A volte la fine è solo il principio. - le disse una voce da dietro le spalle.

Con un tonfo il tomo le cadde a terra: -Nonna! Cosa…cosa… 

-I tuoi sensi di lupo si stanno annebbiando Red… non era mai successo prima che tu non mi sentissi arrivare. 

La ragazza sviò lo sguardo rccogliendo il libro posandolo sopra ad altri sul tavolo. 

-Neanche con Peter…ma all’epoca non sapevi di essere quello che sei...

-Un lupo nonna. Sono un lupo! 

-Sei una ragazza Red, un essere umano, uguale a tutti, come tutti! 

-Nonna!- sbattè con un colpo secco il braccio al tavolo e i libri caddero a terra- sono una ragazza lupo. Prima riuscirai ad accettarlo, meglio sarà. 

-Red… 

-Che male c'è ad essere diversi? - le disse con le lacrime agli occhi correndo verso la porta. - Che male c'è?

L'anziana donna allungò un braccio per fermarla, ma ancora una volta non riuscì a raggiungerla, sua nipote viaggiava ad una velocità sorprendentemente più alta della sua. 

Poco prima di uscire di lì anche lei però e richiudere la porta, si guardò attorno: c'era parecchio disordine che però manteneva una certa logica. Non era più entrata neanche lei in quella stanza da quando Belle se n’era andata. 

Sfiorò la trapunta del letto che lei stessa aveva ricamato per Ruby quando era piccola: ci aveva cucito sopra un incantesimo di protezione notturno, glie lo avevano insegnato i suoi fratelli. Ruby non aveva mai amato quella trapunta che era poi finita ad abbellire una delle camere degli ospiti, ma per lo meno finchè era stata bambina le era servita per non trasformarsi. 

C’era uno styrano rigonfiamento sotto uno dei quadrati patchwork che era scucito. Vi infilò la mano e un piccolo libricino rosso ne uscì fuori. 

Un’agenda? Di Belle forse? 

La aprì, ma solo per leggere il nome del proprietario mica per ficcanasare!!!. poi la richiuse alla svelta. Doveva mostrarla a Ruby! Assolutamente!

A passo deciso volò in camera della nipote che si era appena rimessa a letto. 

-Nonna vattene. – l’apostrofò prima che lei potesse anche solo fiatare. 

-No. 

-Nonna! Ne parliamo domani ok? 

Non aveva affatto sonno, ma non voleva litigare con sua nonna ancora, non avrebbe portato a nulla. Qualcosa la colpì alla testa. 

-Ahi ma cosa…? Che diavolo è questo? - raccolse la piccola agenda da terra.

-Il diario segreto di Belle! – le disse cospiratrice l’anziana signora prima di andarsene sbattendo la porta. 


Fu una sera particolarmente agitata quella: all’inizio non riuscì a prender sonno rigirandosi quel libricino tra le dita, poi una telefonata di Snow le aveva fatto drizzare tutto il pelo sulla schiena, e trasformatasi in lupo era corsa al confine di Storybrooke per vedere con i propri occhi cosa diavolo stava succedendo! 


-Snow eccomi! Cosa c’è…che… oh mio Dio Belle! 

Un’autoambulanza guidata dai folletti del bosco magico, o almeno ne aveva riconosciuti un paio vestiti da infermieri, avevano portato due lettighe: una per un ragazzo vestito dark che era stramazzato a terra colpito da un auto in corsa; ed una per l'uomo che lo aveva investito. 

Un essere umano entrato a Storybrooke!

La cosa più brutta che potè capire da quel caos, tra la voce di Emma che tentava di calmare i presenti e quella di Gold in stato di shock, fu che Belle giaceva riversa al suolo sanguinando da una ferita sul braccio. 

-Belle! – si spinse in avanti verso di lei, ma Snow la fermò. 

-E’ tutto ok, è solo una ferita superficiale, Hook le ha…sparato per… 

-Hook? Chi… - si voltò verso la porta dell’ambulanza, spintonò Snow da un lato, e con occhi che non tradivano certo la sua natura di lupo si avventò contro l’uomo vestito da pirata che giaceva immobile sul lettino. 

-Ferma! –due possenti braccia la bloccarono da dietro. 

-Charming lasciami andare! – venne voltata tra le sue braccia. – voglio farlo a pezzi! 

-Red! Torna in te! Tu non sei così! 

-Cosa ne sapete voi di come sono io? – inveì anche all’indirizzo di Snow. – Voi, mia nonna! Io sono questo ok? Un mostro! 

Ma il principe non la lasciò andare. 

-Una volta tu mi hai impedito di fare una sciocchezza Red! Lo sto impedendo io a te adesso! Torna in te!-la scrollò.

Snow si avvicinò all’amica con aria molto preoccupata. 

-Red ascoltami Belle sta bene è in buone mani. Emma la sta portando al pronto soccorso dove il dottor Wale si occuperà di lei non devi preoccuparti. Adesso più che mai ci serve il tuo aiuto ed il tuo sostegno. Vedi, l’uomo alla guida dell’auto che ha preso Hook in pieno…potrebbe aver avuto quell’incidente perché ha visto qualcosa! 

Immediatamente la ragazza si calmò: 

-Cosa? – voltò lo sguardo verso Gold, che se ne stava ancora incredulo accanto alla linea di demarcazione –l’uomo dell’auto…sa qualcosa? Come è accaduto l'incidente e perchè Gold e Belle erano qui?

-Vieni, andiamo in ospedale, ne parleremo là. 

James la sciolse dalla presa sempre attento però ad ogni suo movimento, era molto agitata lo vedeva bene. Dovevano tranquillizzarla, altrimenti neanche l’uomo più forte al mondo avrebbe potuto fermare un lupo! 

Durante il percorso verso l’ospedale il cervello di Ruby pensava solo ad una cosa: se quell’uomo nell’auto aveva scoperto qualcosa allora presto molti altri del mondo senza magia sarebbero piombati lì, e quello che lei aveva letto nei libri di Belle riguardo al comportamento delle cosiddette persone normali verso chi aveva poteri magici non era affatto piacevole! 

E poi c’era Gold. Non poteva più contare sul fatto che quell’uomo avrebbe protetto Belle, non l’aveva fatto contro un semplice proiettile. 

Perché non lo aveva fermato? Cosa era successo di così speciale per quell’uomo da non riuscire a mostrargli il pericolo imminente? 

Rimanere in sala d’attesa era snervante, James e Snow parlavano sotto voce insieme ad Emma riguardo le loro imminenti sorti, e si unì a loro anche Brontolo.
Il nano era restio a far salvare al dottor Wale la vita di quell’uomo. Non voleva nessuno che certa gente venisse a vedere quale fenomeno da baraccone erano. 

Non voleva neanche lei che si venisse a sapere di loro…ma cos’avrebbe fatto Belle in un momento del genere?

Belle non pensava certo che loro fossero dei mostri, ma lo sarebbero diventati se avessero deciso di non curare quell’uomo. 

Non poteva neanche pensare ad una eventualità del genere! Lei aveva già ucciso altre volte, il suo ragazzo e sua madre. Quest’ultima per proteggere chi davvero amava e la contraccambiava, ma non aveva mai dimenticato il volto della donna che l’aveva generata e che le aveva insegnato ad essere se stessa, fissarla come fosse stata una traditrice. E lei ci si sentiva ancora nonostante salvare Snow fosse stata l’unica cosa che all’epoca aveva potuto fare! 

Questa volta però avevano più opzioni per evitare il caos! Il dottore doveva salvare la vita a quell’uomo! 

Senza farsi notare sgattaiolò fino alla reception dove una ragazza molto educata le indicò la stanza in cui avrebbe trovato Wale. 

L’odore di alcol da quattro soldi permeava l’aria, non era rassicurante sapere che avrebbe operato in quello stato. 

-Dottor Wale? – chiamò, ma non rispose nessuno perché effettivamente nessuno era lì.

Era impossibile, era scappato! Doveva assolutamente trovarlo!


Corse dritta dai suoi amici, i quali organizzarono la ricerca. 

Dopo un tempo che le parve infinito e dopo averci parlato, Wale era tornato in ospedale convinto più che mai che un dottore non dovesse esimersi dal suo lavoro, tantomeno lui che aveva sempre cercato di dare la vita e non ti toglierla.


Le lancette dell'orologio nella sala d'aspetto ticchettavano nel silenzio della sera.

-Red… 

-Nonna! Per piacere… 

-Non devo chiamarti Red lo so. – l’anziana signora le si sedette accanto. – perché sei ancora qui? Quell’uomo ora è vivo, e tutti sono tornati a casa a riposare e… 

-Non me ne andrò finché lui sarà qui. – Indirizzò uno sguardo a Gold seduto in una delle poltroncine comode dall’altra parte della sala. 

-E’ così importante per te…tutto questo? 

-Lo è nonna. Io…ho sempre pensato di essere diversa…da tutto e tutti, e che nessuno mi avrebbe mai capita davvero. E poi è arrivata una persona… 

-Una persona che ti ha capita? 

-No, - sorrise stanca. – una persona che mi ha aiutata a capire me stessa, e voi. Non posso lasciarla sola nonna, non adesso. 

-Ma sarai stremata piccola mia… - le carezzò la testa.

-Ehi, è la prima volta che mi parli con dolcezza…stai cambiando nonnina–la prese in giro.- non sarò sola, c’è Emma, se sarò stanca mi darà lei il cambio. 

Emma si avvicinò loro appena le vide sedute a confabulare sotto voce. 

-Hook si è stabilizzato. Non credo nuocerà almeno per ora. – si sedette accanto a loro e porse a Ruby un caffè.- sono stata da Belle, e dorme, è sotto morfina, deve farle parecchio male il braccio… 

-L’importante è che stia bene.- la nonna si alzò, Io torno a casa, domattina un’intera città verrà da me in cerca di cibo e di…pettegolezzi. E bisogna che io sia lì con la principessa per cercare di evitare il caos totale. 

-Quell’uomo non ha visto nulla. Non preoccupatevi. - aggiunse Emma.

-Oh ma io mi preoccupo per i miei concittadini affamati! Possono essere più famelici di mia nipote se non gli si cucina qualcosa di buono per tempo! 

Sorrise alle due ed infilandosi il suo giaccone uscendo dall'edificio.

-Non devi essere preoccupata, starà bene. 

-Oh lo so, mia nonna è di forte tempra e… 

-Belle. Mi riferivo a lei. – chinò lo sguardo in basso. - Soprattutto ora...

-Cosa vuoi dire? – si voltò verso Gold che si era alzato e stava andando da qualche parte, forse in un bagno? – perché anche lui è così…mortalmente serio., Cosa non mi avete detto Emma? 

La bionda sospirò fissando avanti a lei:

-Belle ha superato la linea. 

Quelle parole la ghiacciarono. 

Belle aveva superato la linea? La linea che marcava il territorio di Storybrooke ed oltre la quale era impossibile tornare a ricordarsi di chi si era realmente?

Quella linea?

-Come…come… ?

-Quando Hook le ha sparato è caduta dall’altra parte. Non so per quale motivo lei e Gold fossero lì ma… 

Un urlo di donna impaurito le mise in allarme. Veniva da una delle sale in fondo, proprio lungo il corridoio dive era scomparso poco prima Gold. Il pensiero di Ruby fu un tutt’uno: 

-Belle! 

Non le era sembrata la sua voce pensò mentre correva verso il punto in questione, ma forse era davvero cambiata. Forse il fatto non ricordasse niente l’aveva resa diversa in tutto. La sua Belle! 

Entrò proprio mentre Gold stava per uscire quasi cacciato dai due infermieri di turno. Lo bloccò, e poco dopo arrivò Emma seguita dal dottor Wale. 

-Cosa le hai fatto? 

Strinse il bavero della giacca dell’uomo e gli fece cadere il bastone a terra. 

-Ruby! -il richiamo di Emma non le fece effetto, lei scosse Gold con tutta la forza che aveva e gli occhi iniziarono a diventarle bianchi. Intanto il dottore l’aveva superata andando ad accertarsi di persona delle condizioni della sua paziente. 

Gold tra le zampe della ragazza non emetteva il minimo suono, sembrava come in trance. 

-Ruby lascialo andare, non le ha fatto nulla non vedi che è più scosso di lei? 

Emma si mise tra i due dividendoli: 

-Gold, cosa è successo, perché Belle ha urlato? – gli chiese in modo rude, non per niente incantata in realtà, dalla reazione scioccata di lui. 

-Non funziona… - si chinò a terra dove cadde in avanti ancora sconvolto, prese il bastone e si voltò vero le due ragazze. – il sortilegio non si può spezzare. Non funziona! 

Emma lo guardò stranita, ma Ruby che era un personaggio di un mondo favolistico nato e cresciuto nel mondo magico invece, capì all’istante: 

-Il bacio del vero amore non ha spezzato il sortilegio? -chiese, ma lui nemmeno rispose, limitandosi ad andarsene claudicando ancora di più. 

Se lui l’aveva baciata e lei aveva urlato in quel modo allora le soluzioni potevano essere solo due: o non lo aveva mai amato, ed era impossibile, ricordava la storia che Belle le aveva raccontato sulla riabilitazione dell’uomo che lei chiamava Rumplestiltskin per opera del suo bacio d’amore; oppure aveva dimenticato di amarlo, ed il sortilegio ormai non poteva essere spezzato mai più. 

Se avesse avuto un attimo per poter crollare a terra lo avrebbe fatto anche lei, invece Wale uscì fuori e chiese loro chi delle due si sarebbe occupata della riabilitazione di Belle visto che il braccio era stato solo scalfito dal proiettile, ma che nonostante tutto necessitava di aiuto. Infatti dopo qualche giorno di ospedale avrebbero dovuto dimetterla.

-Non ha una famiglia? - Emma si voltò verso l'amica.- Ruby tu che la conoscevi di sicuro meglio di me… 

La ragazza ricordò il padre di Belle, un uomo privo di scrupoli, che per la propria felicità aveva deciso che la figlia avrebbe dovuto dimenticare presto chi davvero amava, e per ironia della sorte ora ci era riuscito. Prese la mano di Emma: 

-Una famiglia dici? No, non più ormai. Ci penseremo io e mia nonna a lei.

Aveva deciso, niente e nessuno le avrebbe fatto cambiare idea, Belle aveva bisogno di qualcuno che le stesse vicino, qualcuno che la aiutasse a stare bene, e forse anche a ricordare chi fosse. E se i ricordi le avrebbero portato alla mente il suo amore per Gold, allora forse er proprio così che doveva andare. 


Quindi dopo aver ottenuto il consenso da Emma, e preso il pic-up, a Ruby non restò altro da fare che portare Belle al Granny’s. 

Il viaggio in macchina fu molto silenzioso, i suoi sensi di lupo in effetti percepirono qualcosa di totalmente diverso. Belle non era più lei, non completamente, era come tornata alla se stessa della maledizione di Regina. 

-Così non ricordi proprio niente? 

-No. Non ricordo, so solo che un vecchio disgustoso ha tentato di… mettermi le mani addosso.– rispose stizzita. – ma che avete tutti qui? Prima lo sceriffo, poi i suoi amici, e quell’uomo ed ora tu? 

-Vecchio? – aveva sentito bene? Aveva paragonato Gold ad un vecchio disgustoso? Ridacchiò – Scusami sai, è che…non ricordavo questo tuo pungente senso dell’umorismo. 

La ragazza la fissò alzando un sopracciglio, poi rise un po’ meno nervosa di prima: 

-Scusami tu, non volevo offendere il tuo amico… è solo che è tutto così strano… non ho ricordi del mio passato ma in un certo senso è come se ce li avessi. Ricordo una specie di prigione, ero…in un ospedale… un infermiere mi ha liberata e poi, non ricordo più niente. Non so neanche se sono sogni o ricordi...

Bingo! Ricordava la sua vita da semplice essere umano a Storybrooke. Quindi aveva dimenticato tutto e tutti loro, perché in realtà non li aveva mai conosciuti. 

-Beh io mi sono gia presentata, Ruby ricordi? Mia nonna e Snow, la princ... la mia migliore amica mi chiamano Red. – parcheggiò l’auto nel vicolo dietro il locale, davanti alla locanda. – Piano piano ti presenterò tutti, e sarà come se non fosse mai accaduto nulla di tutto ciò. 

-Grazie Ruby. - le toccò il braccio.- Sei…una brava persona. 

Pochi scalini e furono dentro. Ruby la condusse nella stanza che era stata della ragazza prima che l’abbandonasse: 

-Alloggerai qui, era la tua camera. 

-Questa? Con tutti questi libri? 

Entrò felice.

Almeno in una cosa non era cambiata. Poi la vide sedersi sul letto e subito dopo alzarsi di scatto per andare ad aprire gli armadi. 

-Come mai non ci sono i miei abiti qui? Ero…andata via? 

Ruby si sedette sul letto a sua volta mentre Belle continuava ad ispezionare la stanza forse alla ricerca di un qualcosa che le ricordasse che anche lei aveva vissuto lì: 

-Il dottore mi ha raccomandato di non farti sforzare la mente con i ricordi… se vuoi stasera ti parlerò della tua vita qui. Magari davanti ad una buona cioccolata che ne dici? – le propose. 

-Molto volentieri! E poi ho anche fame, non mangio da…già da quanto? - rise nervosa.

-Beh ho intenzione di cucinare il tuo piatto preferito stasera: Hamburgers! Poi potremmo sederci davanti al caminetto a… 

-Leggere qualche libro? 

-Si… anche- le sorrise.

-Non so perché l’ho detto, mi è uscito così. – sorrise più rilassata. –ora se non ti spiace vorrei stendermi un attimo, ma prima una bella doccia. Mi sento ancora addosso le labbra di quell’uomo, brr! 

-Allora ti lascio… - non le era proprio andato giù Gold ridacchiò tra sé e sé.

-No aspetta! – Belle le prese una mano con il braccio sano. – aiutami con la fasciatura, vuoi? Non posso farmi una doccia con questa al braccio. 

Con mani incerte l’aiutò a sfilarsi la maglia a fiorellini: rimase con una semplice canottierina bianca come la sua pelle candida. Ruby alle sue spalle le sfiorò la nuca ed il collo: 

-Hai un bel livido qui. 

-Devo essermelo fatta mentre cadevo… la cosa buffa è che oltre a non sapere chi sono, non ricordo come ci sono finita lì. E questo è ancora più strano. 

-Direi di si. – sfilò il legaccio allacciato sulla schiena che le teneva il braccio fasciato appeso al collo. Le sfiorò la schiena, la spina dorsale, quasi incantata. Belle rabbrividì, forse per il freddo. Per fortuna quello la fece riprendere. Tossì:

-Adesso devo andare. A dopo! 

Scappò come avesse un cacciatore alle calcagna. Non poteva rischiare di creare un’altra volta il pretesto per baciarla mandando all’aria quella seconda possibilità che aveva di diventarle amica. 

Corse nella cucina del Granny’s. 

-Era ora ti facessi vedere sfaticata! 

-Che ne è di tutte quelle sdolcinate frasi da nonnina del bosco che mi hai rifilato all’ospedale nonna? 

La signora le lanciò la parannanza. 

-Avanti, metti questa e aiutami! Oh a proposito, come sta Belle? 

-Stasera lo vedrai da te, è a casa e sta riposando adesso. 

Se sua nonna si era meravigliata di quello che le aveva appena detto non lo diede a vedere, né glie lo fece presente facendosi sentire da lei col pensiero, Ruby sospirò. Sarebbe andato tutto alla grande, lei e Belle sarebbero tornate ad essere amiche. Niente poteva andare storto ora che era tornata, e lei l’avrebbe protetta da tutto e tutti! 

Già, pensò sua nonna sentendo il cuore in tumulto della nipote pieno di vita mentre sfacchinava tra i clienti, chi avrebbe protetto Red però? 


Quando rientrò nel tardo pomeriggio, come sempre in quel periodo dell’anno fuori diluviava. 

-Oh eccoti! – Belle le venne incontro. Indossava un vestitino celeste che le lasciava le braccia scoperte. 

-Non hai freddo? 

-No, ero lì a leggere un po’… - indicò il caminetto dove a terra erano riposti in fila 4 libri. – Ho letto tutto piccole donne, è meraviglioso! E poi Fritz mi fa ridere è molto simpatico, tutto il contrario di Laurie, che oltretutto è rimasto un ragazzino fino alla fine e …ti sto annoiando? 

-Tutt’altro. – le prese le mani . – ma non l’ho mai letto e quindi. – la portò sul tappeto dov’era stata fino a pochi istanti prima. - devi raccontarmelo dal principio.

-Neanche io l'ho mai letto... Ah, beh suppongo che se anche lo avessi letto non me lo ricorderei ecco... - si guardò le mani nervosa.

-Meglio così ti pare? Poter leggere di nuovo e riprovare tutte le emozioni della prima volta che lo hai fatto.

-Gia...- sorrise più convinta.

-Ok, io però ti ripeto, non lo conosco, quindi...- stese le gambe- puoi iniziare a raccontare. 


Ciao a tutte, volevo fare una precisazione: la mia fanfiction si discosta dalla storia originale proprio dall'istante in cui, invece che rimanere in ospedale, Belle va al Granny's :D anche perchè non ho davvero capito quell'errore fatto nella serie di ouat di non far fare a Red ciò che io le sto facendo fare ora io, ossia portare la sua amica in casa propria!


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Capitolo 8
*** 8 ***


8 
 
puoi correre tra le mie braccia 
va bene, non allarmarti, vieni da me 
non c'è distanza tra il nostro amore 
così va avanti e lascia che la pioggia si versi 
sarò tutto quello di cui hai bisogno e molto di più
 
Lessero libri su libri, anzi, Belle leggeva tutto il giorno, e la sera raccontava a Ruby le mille avventure che aveva vissuto. Una cosa non era cambiata, per lo meno la letteratura ancora la appassionava. 
Ruby da parte sua era davvero felice che quella perdita momentanea di memoria le avesse fatto riavere Belle.

Senza ricordi era un po’ più facile starle accanto, fin quando la ragazza lupo si rese conto che qualcosa non era davvero mai cambiato. Qualcosa che era stato presente anche prima, nonostante tutte le incomprensioni . Quel qualcosa che lei non aveva mai smesso di provare per l’amica e che adesso stava tornando prepotente a reclamare vittoria: l'amore.

Si era innamorata di lei, e quell’amore se ne infischiava delle leggi del mondo magico e di quello umano. Quell’amore che non se ne era mai andato anche se Belle non sapeva più neanche il proprio cognome, ora voleva essere soddisfatto! Quell'amore a cui non importava se Belle si ricordasse o meno dei loro splendidi momenti passati insieme, delle prime focaccine mangiate con il succo d’acero al Granny’s, di quando per non farle del male l’aveva ammanettata in biblioteca o del bacio, quello splendido e dolce bacio che le aveva dato. 

Ruby si accorse giorno dopo giorno o libro dopo libro che non poteva diventarle amica fingendo anche lei di aver dimenticato, perchè l'amore che aveva provato era ancora lì e dentro di lei non era cambiato niente. Se ne rese pienamente conto una sera mentre Belle che aveva letto fino a quel momento, era crollata addormentata sul tappeto, col capo posato sulle sue ginocchia. 


Le scansò i capelli dal volto tenendo tra le dita uno di quei riccioli ribelli. La ragazza respirava profondamente e ad ogni respiro il petto le si alzava ed abbassava ritmicamente. Rimase lì incantata ad osservarla per un po’. 

-Red. 

-Snow! Cosa ci fai qui? E’ tutto a posto? - sussurrò facendo l’atto di alzarsi ma l'amica sollevò una mano come a farle capire che non c’era nulla di cui dovesse davvero preoccuparsi. 

-Sono passate due settimane dall’incidente, e sono semplicemente venuta a vedere come ve la cavate. 

-Oh – le sorrise felice. – va tutto a meraviglia… 

-Davvero? – si era seduta sul divanetto che lei e Belle ignoravano a favore del tappeto, e l’aveva guardata con comprensione. -Suo padre non è a conoscenza dell’incidente. Sa della ferita, ma non che Belle ha perso la memoria. – sospirò. – James è riuscito a tenerlo lontano fin’ ora, perché ce lo hai chiesto tu, anche se non riesce a capirne il motivo. E nemmeno io… 

Ruby chinò il capo: 

-Sapevo che questo momento sarebbe arrivato, ma non sono ancora pronta a lasciarla davvero andare… 

-Devi. Lei ha il diritto di sapere chi è e da dove viene. Cosa le hai raccontato della sua famiglia? 

-Di suo padre niente. Il dottor Wale viene a visitarla ogni tanto, e…le ha detto che presto le si sbloccherà la memoria e che capirà da sola, che forzarle i ricordi non le sarà d'aiuto. Le ho solo raccontato un po' di cose della sua vita qui, i libri che ama, i cibi che preferisce... Wale ha detto che è per il suo bene e… 

-So cos’ha detto Wale. E non siamo d’accordo con questo suo modo di gestire la cosa. Rumplestiltskin è andato via e chissà quando tornerà, o se ritornerà. Ma Belle ha una famiglia che l’aspetta, una vita a cui tornare… 

Si alzò e le si inginocchiò accanto. 

-Red, Belle ha una sua vita qui a Storybrooke, una vita con o senza Rumple, e che ti piaccia o no deve sapere come stanno le cose. Se un giorno poi vorrà viverla, tu dovrai lasciarla andare. –le prese entrambe le mani.- anche fuori da Storybrooke. 

Fuori da Storybrooke? 

Quella frase le sconquassò il cervello e il cuore. Se Belle avesse ricordato, sarebbe scappata via da lei, se non l’avesse fatto, sarebbe scappata via lo stesso un giorno, forte della sua sete di avventura e conoscenza che la contraddistingueva. 

-Adesso devo andare, James mi aspetta per stare con Henry, stasera è il suo turno di guardia… 

-Ci sono dei problemi? – chiese più per cortesia che non per una reale curiosità. 

-No, sospirò quell'uomo è ancora ricoverato e secondo Emma dice la verità asserendo di non aver visto altro che qualcuno in mezzo alla strada, ma... ci ha chiesto di tenerlo sotto controllo, e lo stiamo facendo. Vado.

Quando l’amica si chiuse la porta alle spalle, il salone le parve più vuoto dell'antro della balena nella favola di pinocchio. Rimase lì ferma con Belle addormentata accanto finché non sentì che la nonna stava rientrando, quindi si alzò e la svegliò per accompagnarla nella sua camera. 

Mentre l’aiutava a salire le scale tra i suoi mugugni addormentati ed il rumore felpato dei loro passi, pensò che Snow aveva ragione: doveva parlare a Belle e dirle chi in realtà lei fosse davvero. 

Non sarebbe stata meglio di Gold se non lo avesse fatto, decise.

E poi...l’avrebbe persa, di nuovo, ed era sicura che stavolta non lo avrebbe sopportato.

-Eccoci qui, ora dormi ok? 

-Ruby…-mugolò ancora mezza addormentata, non lasciarmi sola. 

La prese per un braccio costringendola a fermarsi. Come l’altra volta, pensò, ma si sedette ugualmente sulla sponda del letto dell’amica che docilmente chiuse gli occhi tornando nel mondo dei sogni. 

-Belle… - non udì risposta, dormiva profondamente. 

La guardò nella penombra della camera da letto, mentre fuori pioveva, e sentì nel suo cuore il freddo della foresta e la notte nella bufera. Si chinò in avanti e le pose un casto bacio sulle labbra. 

Erano inaspettatamente calde, e morbide esattamente come le ricordava. 

Si alzò e la lasciò nella camera. Era vero, non ci sarebbe stato mai più un lieto fine. 

La sera dopo, come le altre quattro seguenti, Belle rimase da sola a leggere nel salone della locanda mentre il vento e la pioggia facevano d’accompagnamento all’ululato di un animale in lontananza. 

Il vento fischiava molto forte, lei aveva passato l'ennesima notte insonne e il cielo nuvoloso mostrava i segni di un'alba piovosa. 

-Non fa ancora molto freddo… .riflettè a voce alta.

-Io lo trovo romantico… il caminetto acceso. 

-Red! – il sorriso che in quei giorni era sparito dal volto della ragazza tornò a farsi vedere. – ma dov’eri finita? Ho anche chiesto alla nonna ma è stata così vaga. Non puoi lasciarmi sola, io…non so neanche dove mi trovo!  - mise un finto broncio sulle labbra.

-Belle...Dobbiamo parlare… - esordì stanca. 

-I tuoi vestiti! Sei bagnata fradicia! Sei di nuovo uscita con questa pioggia! 

-Belle… 

-Non essere testarda ok? – le andò incontro e l’aiutò a sfilarsi il maglione rosso di cachemire che oramai penzolava a terra zuppo. – parleremo dopo che ti sarai scaldata! 

La spinse in camera. – E se ti serve una mano io sono qui! – le strizzò l’occhio. - anche se davvero non capisco come mai tu faccia queste sortite a quest'ora di notte...

Si ci manca solo il tuo aiuto quando sono in quesato stato! 

-No, no grazie credo di…potercela fare benissimo anche da sola. A…dopo… 

-Io ti aspetto qui! Sto leggendo un bel libro! “Cime tempestose”… parla di… Ruby, è tutto a posto? 

-Si, tutto a posto, ora…vado… 

Salì a passo svelto le scale e si chiuse in camera. Il suo cuore volava nel petto, il solo vederla le provocava certe sensazioni, ma c’era qualcos’altro. Non riusciva a capirlo o a dare una spiegazione a quella cosa che le ronzava in testa da quando era entrata e l’aveva vista seduta a leggere ma c’era. 

Il suo senso di lupo aveva fiutato qualcosa...


Senza stare a rimuginare troppo si ficcò sotto il getto bollente dell’acqua. Cosa le era saltato in mente di baciarla anche l’altra sera? Era per quello che adesso era su di giri al solo guardarla negli occhi, con la luna piena a farla da padrone in cielo poi. Era quasi l'alba, la luna aveva mitigato gli effetti che aveva su di lei essendo ormai finito il 4 giorno. Avrebbe dovuto raccontarle anche di quello oltre che del bacio No grazie! 

S’insaponò i capelli e li risciacquò finendo con il rimanere per parecchio tempo sotto la doccia. 

Adesso sono cotta a puntino, posso anche uscir… 

Aprì la porta del bagno con l'accappatoio soffice a coprirla e quasi urlò. 

-Belle! Cosa ci fai qui? 

-Ero stanca di aspettarti giù! E poi, mi sono preoccupata non vedendoti più ritornare. Prima mi dici che devi parlarmi e poi sparisci… E’ tutto a posto Red? 

-Io…si è che… aspetta un momento! Come mi hai chiamata? 

-Come? 

Belle sgranò gli occhi senza capire. 

-Ripeti il mio nome…-la prese per le braccia.- ripetilo! –la pregò. 

-Ruby? 

-No, prima tu…mi hai chiamata Red! Perchè?

-Tua nonna, ti ci chiama sempre e...

-Mia nonna ha smesso di chiamarmi Red dal giorno in cui ti sono venuta a prendere all'ospedale...
Ed era normale, Wale aveva detto loro di evitare qualsiasi trauma alla ragazza che avrebbe ricordato da sé e quindi lei aveva chiesto alla nonna di non intromettersi. E la cara dolce vecchina per la prima volta in vita sua le aveva dato ascolto.

Ecco cosa c’era che non andava! Quel qualcosa di diverso ma di così familiare che aveva scorto! 

La lasciò immediatamente andare spostando lo sguardo di lato come a cercare di capire. 

-Belle, tu... ricordi? 

La ragazza fece un profondo respiro, buttò fuori l’aria che aveva nei polmoni il tutto senza guardarla negli occhi. Poi finalmente alzò lo sguardo ad incontrare il suo, le scappò da ridere. 

-Tu ricordi! -insistette l’altra, e stavolta non era una domanda. -Come…co… perché non me lo hai detto? 

Belle continuò a non parlare, si accomodò invece sul bordo del letto. 

-Quindi Gold non lo sa? Tu…perché avresti finto di dimenticarci tutti? Le si sedette accanto, i capelli bagnati le gocciavano sull’accappatoio ma non se ne rendeva neanche conto, era altro a cui pensava in quel momento. 

-Beh apparte te e la nonna gli altri non è che si siano poi fatti vedere, Wale è stato ferreo...- rimuginò la ragazza.

Ruby era tesa come una corda di violino, non riusciva a capire come avesse fatto Belle a mentire in quel modo addirittura a lei! Che lo avesse imparato da quell’uomo?! D'altronde chi andava con lo zoppo…e quello non era solo un gioco di parole! 

-Red…posso chiamarti Red? Una volta mi dicesti che non ti infastidiva se ti ci chiamavo io.

Stava prendendo tempo, la ragazza lupo annui. 

-In realtà…dopo quel colpo di pistola, dopo essere caduta dall’altra parte della linea…avevo davvero dimenticato tutto. – chinò il capo, poi lo rialzò quasi di scatto, e la fissò dando forza con lo sguardo alle parole che stava per dire.- ma non avrei mai voluto dimenticarti Credimi! 

Cos’aveva detto? Ruby avvampò all’istante e si strinse nell’accappatoio umido. 

-Hai freddo?! –Senza attendere risposta da parte dell’altra si alzò e le mise addosso il copriletto di pelliccia rosa che aveva sul letto. – Stravagante. – commentò poi sorridendole. 

-Quindi…come hai fatto a ricordare…? Io…non capisco… 

Sapeva del bacio che le aveva dato Gold all’ospedale, lo sapeva tutta Storybrooke visto che lei lo aveva respinto in una maniera così violenta. Addirittura il padre di Belle era andato al Granny’s a festeggiare il senno ritrovato di sua figlia, senza sapere che lei aveva semplicemente perso la memoria, e che per l’appunto non ricordava che l’uomo che l’aveva baciata era il suo grande amore. 

Stavolta si strinse nel piumone, non poteva toccarla, se lo era vietato, e visto che tra l’altro ora Belle ricordava, se lo impose categoricamente. Ma doveva tenere occupate le mani, perché la ragazza le era troppo vicina e lei, era addirittura senza vestiti sotto quella coperta. 

-Il bacio…ha rotto la maledizione… 

Il bacio! 

Quelle parole. 

Avrebbe non voluto ascoltarle mai. 

Alla fine Gold e Belle erano destinati a stare insieme.

Il bacio d’amore che lui le aveva dato aveva rotto l’incantesimo dei ricordi celati. Ma allora per quale motivo lei aveva finto di non ricordare e lui se n'era andato?

Le uscì un respiro tremante e le si inumidirono gli occhi. 

Ora aveva chiaro in testa che Belle quella sera aveva finto di aver perso la memoria per non dover affrontare la pena che aveva avuto nel constatare che la sua amica ci aveva provato con lei. Voleva fingere non fosse mai esistito il loro bacio perchè era il bacio di Gold e solo il suo che lei voleva.

Il vero bacio d'amore, la bella e la bestia, Belle e Gold.

Le si riempirono gli occhi di lacrime e chinò il capo. Tristezza paura e malinconia passarono sul suo volto veloci come una fenice nel cielo infuocato. 

-Non dovevi mentire… Adesso poi che Gold è partito… 

-Proprio per questo ho finto di non ricordare! – le prese le mani.- vedi…quando ho ricordato tutto, grazie a quel bacio… 

Ruby si alzò scattosa. Non voleva che la vedesse piangere. Era forte, aveva un carattere rude, ma era anche molto facile alle lacrime quando si trattava di sentimenti non corrisposti. Ed era un’esperta in quello.

Quando voleva essere accettata per quello che era e sua nonna le aveva mentito, perché non approvava fosse un lupo, quando aveva finalmente incontrato sua madre ed il branco invece loro non l’avevano accettata per la sua metà umana. 

E poi era arrivata Belle, e si era sentita finalmente accettata per quello che era. Un essere metà bestia e metà donna. 

A Belle non importava dove andasse tutte le notti, cosa facesse o di chi in realtà fossero quegli occhi color ghiaccio che vedeva sul suo volto. Belle voleva solo starle accanto…ma come amica. 

Per questo quando l’aveva baciata la Bella era fuggita, era rimasta lontana dalla vera Bestia di StoryBrooke per il tempo che bastava a trovare una qualche giustificazione, e Hook le aveva dato l’opportunità di rivivere. 

Gold aveva vinto totalmente su di lei. 

E poi che possibilità poteva avere contro il vero grande amore come quello della Bella e la Bestia? 

-Red, cosa c’è? 

La voce di Belle tremava. Ruby si voltò sconcertata. 

A Belle tremava la voce? A lei? Era ingiusta! 

-Red…piangi? 

-Sei ingiusta…-sussurrò mentre le lacrime le scendevano sulle guance. -ingiusta…e cattiva... 

Poi Belle fece qualcosa di inaspettato. Si avvicinò a quel fagotto di coperte, bagnato e piangente, lo cinse tra le braccia sfiorandole le guance umide, e fu lei stavolta a posare le labbra su quelle di Ruby. 

-Come fai a dire che sono cattiva Red? Tu… mi hai salvata. Hai rotto l’incantesimo con il tuo amore… 

Un altro bacio. Dolce e tenero. Le prese le mani fredde e la fissò negli occhi. 

Ruby era senza fiato, perchè Belle la stava baciando?! Perché? 

Si sfiorò le labbra guardandola dietro gli occhi rossi e gonfi, e disse la sola ed unica cosa stupida che avrebbe mai potuto dire in una occasione del genere: 

-Ma…e Gold? 

Che le importava di quell’essere?! Belle l’aveva baciata, poteva essere felice così senza pretese! 

E invece glie lo aveva chiesto. Voleva una sicurezza, una certezza. Non poteva essere uno stop ad un amore grande come quello di lei e… 

-Il tuo bacio ha rotto l’incantesimo. Come puoi pensare a Rumple in questo momento? 

-Il … mio … 

Una miriade di sentimenti le sconvolsero il petto e lo stomaco. 

Le venne la tachicardia, il cuore in gola se lo sentì pulsare nelle orecchie. 

-Il mio bacio? Ma quando… 

-Mentre dormivo. – le sorrise maliziosa. – mi hai baciata. Lo so perché c’è stato un attimo in cui una enorme luce dorata mi ha travolta insieme ad una mandria impazzita di cavalli bianchi … la magia. Il tuo bacio mi ha risvegliata Red… a meno che in camera con noi quella sera non ci fosse qualcun altro...-l’abbracciò di nuovo. 

-Ma come puoi amare due persone contemporaneamente…-le chiese. Non riusciva davvero a capire in quale strana specie di nuovo incantesimo fossero finite. Il vero amore era uno ed uno soltanto. E Belle aveva Gold! 

-Ti devo una spiegazione… Rumple…sono davvero felice che stia andando a riprendersi il suo vero amore…suo figlio. Lui non amerà mai nessuno come ama suo figlio, ed è per Beafire che è partito, e che ha lasciato ormai molti mondi dietro di sé. Il giorno dopo il nostro…primo bacio, ho avuto paura è vero. Sono fuggita. 

Adesso la ragazza lupo la stava ascoltando con le orecchie drizzate, proprio come avrebbe fatto un lupo vero. 

-Dovevo fare chiarezza nel mio cuore. 

Un attimo di silenzio sopraggiunse tra le due. Dovevano assorbire appieno tutto quello che era appena accaduto nel giro di una sera 
Intanto fuori una fitta pioggerellina aveva sostituito il temporale: niente tuoni stavolta, solo un rumore di sottofondo molto tranquillo ed ovattato. 

-Sono tornata da Rumple, e volevo scappare sai? Andare in quei luoghi misteriosi del mondo strano dove vive la gente di questo mondo, ovunque il fato mi avrebbe condotta… -sorrise con lo sguardo perso nel vuoto. – ho sempre pensato di voler vedere il mondo, viaggiare…per questo amo così tanto i libri. 

Ruby le posò le mani sulle spalle, e il piumone scivolò rivelando una porzione di pelle nuda coperta appena sopra il seno dall’accappatoio che indossava. Belle mise le proprie mani sopra quelle dell’altra ragazza e le sorrise di nuovo. 

-Il pensiero di scappare però non mi dava più alcuna emozione. In un attimo, dopo il tuo bacio, il primo, tutto quello che avevo sempre voluto mi pareva…privo di significato. Così ho accompagnato Rumple al confine, con la promessa che al suo ritorno, comunque ci sarei sempre stata per lui. Gli voglio molto bene… ed in un qualche modo mi ha...aiutata.

Passò una mano sulla coperta sopra il corpo della ragazza lupo:

-Non avevo nessuno con cui parlare, e poi lui... in un qualche modo aveva capito. Forse perchè è una creatura magica.

E così lui sapeva tutto. Ecco anche il motivo per cui era diventato così strano in quei giorni passati...
 
-Quindi dopo averlo accompagnato al confine...

-Hook ti ha fatta cadere dall’altra parte… Mi dispiace così tanto… 

-A me no! Strinse una delle mani e se la portò al viso, chiuse gli occhi. -Ma non capisci? Adesso è tutto chiaro. Grazie a Hook, avevo dimenticato chi fossi, e mi sono innamorata di te, di nuovo. Quando mi hai baciata nel sonno l’ho capito: risvegliandomi come Belle!

Aveva sentito bene? Le aveva detto che l’amava e che l’aveva amata sin dall’inizio? 

Un sorriso smagliante seppur ancora incredulo le increspò le labbra. Aprì la mano sulla guancia di Belle e le si avvicinò ad un soffio. 

-Anche io ti amo, mi sono innamorata di te così senza neanche capire bene cosa mi stesse accadendo… 

-Eri un lupo per la maggior parte del tempo in cui eravamo insieme…questo lo ricordo molto bene. – ridacchiò Belle. 

Un bacio sul suo piccolo nasino rotondo, e Ruby le sorrise a sua volta. 

-Colpa tua. Il mio strano istinto animale pare risvegliarsi con te… 

-Sei arrossita Red? -la prese in giro.

-Forse dovrei arrabbiarmi anche con te per questo uso improprio del mio nomignolo… 

Un piccolo bacino sulla guancia, poi uno sul mento e tornò ad incollare i propri occhi su quelli dell’altra fermandosi a pochi millimetri dal baciarla. 

-Dici che il bacio del lieto fine sta bene adesso? 

-Dico che se non lo fai non ti rivolgerò mai più la parola Red! 


Mentre fuori la pioggia scrosciava insistente, lavando via qualsiasi tristezza dal cuore degli abitanti di Storybrooke, nella camera di una locanda, una favola d’amore stava per iniziare, una favola che non avrebbe avuto bisogno di pioggia per cancellare ricordi, o di ombrelli per coprirli, una favola che aveva solo il sole dalla sua parte. 
Una favola d’amore nata sotto un ombrello in una serata di pioggia. 
 
adesso che sta piovendo più che mai
so che continueremo ad averci
puoi stare sotto il mio ombrello
puoi stare sotto il mio ombrello
sotto il mio ombrello,
sotto il mio ombrello... 

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