Riah, Regina dei draghi

di LoryLex
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Ma guarda chi si vede... ***
Capitolo 3: *** E qui cominciano i problemi! ***
Capitolo 4: *** IO LA COORDINATRICE DELLA RAIMON?!?!? ***
Capitolo 5: *** Vladmir Blade ***
Capitolo 6: *** Ansia prima della partita! ***
Capitolo 7: *** WO CHE RAZZA DI CEFFONE! ***
Capitolo 8: *** Perchè? ***
Capitolo 9: *** Ricordi, teneri baci e...paura delle farfalle?! ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Riah,Regina Dei Draghi.

Prologo;
Una figura correva in mezzo ai vicoli e alle strade più buie, correva per non farsi prendere, correva per scappare, fuggiva. Fuggiva dalla realtà.
Calde lacrime fatte della stessa sostanza di polvere di diamante le rigavano il viso, che con la luce della luna splendeva.
Era fuggita dal Quinto Settore, da quei pazzi che credevano che il calcio, il suo sport preferito dopotutto, dovesse essere controllato da stupide leggi dettate da loro, che col cuore.
Era fuggita per poter giocare il calcio libero, per essere se stessa... Se ancora pensava a come fosse fino a pochi giorni fa si ritrovava disgustata, quando era convinta che tutti dovevano essere sottoposti al Quinto Settore, quando era convinta che il calcio fosse inutile...


-Forza, Maya mettici più forza.- le disse l'imperatore, nonchè Alex Zabel.
La ragazza in questione annuì convinta e si apprestò a tirare in porta con uno dei suoi più potenti tiri.
Il fiatone, le gocce di sudore che le imperlavano la fronte.
-Tsk. Stavolta verrà perfetto.- disse con un ghigno nonostante la stanchezza.

E tirò in porta.


Era il capo della squadra di punta dell'imperatore, e tutti i giorni si allenava duramente perchè dicevano che doveva essere solo un pó perfezionata la sua tecnica, ma lei sapeva che non era così. Alla sua tencina mancava qualcosa.... qualcosa che non fosse ne la forza fisica e ne un pò più di allenamento intensivo. Dov'erano finiti i battiti persi quando entrava dentro ad uno stadio per cominciare a giocare al suo amato calcio? Dov'era finita quella scossa che le percorreva tutto il corpo quando toccava un pallone? Dov'era finita tutta quell'adrenalina che ti arrivava al cervello quando correri verso la porta avversaria? Non c'erano più... ma lei era decisa a volerle ritrovare, perchè era stanca, stanca di obbedire, stanca d'essere indifferente al calcio, stanca di non vivere.
Ribellandosi a tutto ciò, adesso fuggiva da quelle automobili nere che la inseguivano per riprendersela, anche con la forza se fosse stato necessario, per condannarla ad una vita senza sentimenti, per condannarla ad una vita senza "vita".
I polmoni le stavano andando a fuoco, la vista si offuscava, il cuore stava per superare il ritmo di velocità di un cavallo impazzito, le gambe bruciavano in ogni vena e fibra del loro essere, era sfinita.
Ma non avrebbe mollato mai, perchè si combatte sempre per quello che si vuole, e lei vuole vincere, vincere per ritornare a vivere "seriamente", ma soprattutto vincere per ritrovare la libertà tanto sognata.
Con uno sforzo sovrumano fece uno scatto in avanti svoltando in un vicolo e nascondendosi dietro ad un cassonetto dell'immondizia abbastanza grande da coprirla.
L'auto le passò davanti sfrecciando, non avendola vista ovviamente.
Tirò un sospiro di sollievo enorme, si mise in piedi, si sistemò il cappotto nero raggriminzito e cominciò a camminare lentamente per le vie della città persa nei suoi pensieri e cercando di far calmare con respiri profondi il suo cuore che batteva all'impazzata.


Note Autrice: 
Ciato a tutti, questa è la mia prima fic su Inazuma Eleven Go e spero vada bene, ma in ogni caso cercherò di fare del mio meglio.
Avverto i lettori (spero c'è ne siano) che i nomi dei personaggi sono quelli europei e non giapponesi, nel senso: Victor Blade, Airon, J.P ecc...
Comunque sono decisa a continuare questa fic anche se potrebbe non piacere a nessuno, vi avverto anche che sono una pazza squilibrata da manicomio, letteralmente xD perciò non vi stupite piú di tanto se qualche volta divento schizzofrenica con la storia UwU
Ordunque mi piacerebbe che qualcuno commentasse la storia, sapete mi accontento anche di recensioni critiche o negative.
E vabboh la smetto di rompervi e vi saluto ^^""
(mi scuso se ci siano eventuali errori ^^)
Baci da Lory<3

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Capitolo 2
*** Ma guarda chi si vede... ***


Capitolo 1;

Era ancora lì, a vagare senza meta, da sola, con quell'aria fredda che albergava nella notte e che le sfiorava il viso facendola rabbrividire di tanto in tanto.
Non aveva un posto preciso dove andare, ma sarebbe andata ovunque, pur di non stare con quelli del Quinto Settore.
Si strinse maggiormente la sciarpa al collo. Faceva davvero freddo.
"Dove diavolo vado andesso?" si domandò mentre continuava a camminare.
Poi vide qualcosa che le fece aprire sul volto un piccolo e innocente sorriso.
Era svincolata su una stradina che si affacciava ad un campo da calcio, non molto grande, con le due porte un pò misfatte e la terra del suolo che presentava qualche ciuffo d'erba secco. 
"Sicuramente qui non ci viene mai nessuno." Pensò osservandolo ancora.
"Beh, ci sono io adesso!" . Ghignò scavalcando la barricata in ferro arrugginito.
Poi però notò che non aveva un pallone con sè per fare qualche tiro.
Così, sbuffando pesantemente, si mise a cercare qualcosa che assomigliasse ad una palla, o che almeno, poteva tirare in porta.
In un stradina secondaria intravide una casa abbandonata, si capiva dalle finestre rotte, la porta socchiusa, il cartongesso del muro che si stava staccando e gli squittii dei topi, ma quello che colpì di più la ragazza fu che sopra ad un balcone ci stava un pallone, perennemente da calcio. Sicuramente qualche bambino per sbaglio l'aveva lanciato lì e poi non riuscendo più a prenderlo, ci era rimasto.
Ne era sicura, era successo qualcosa di grave perchè la fortuna, per qualche motivo a lei sconosciuto, era dalla sua parte -per ora-.
Si avvicinò al piccolo cancello arrugginito che dava al giardino malridotto della casa, aveva un piccolo lucchetto, anch'esso malmesso. In un attimo la sua mente vagò nei ricordi della sua infanzia.


-Moki-chan, ma che fai?!?!- urlò esasperata una bimba di 5 anni alla sorella maggiore, di 10.
Una bambina splendida, Moki, abbastanza alta per la sua età, magra, i capelli di un colore grigio fumo particolare raccolti in una coda e gli occhi bordeaux che spruzzavano sicurezza e determinazione da tutti i pori, purtroppo si cacciava sempre nei guai.
-Tranquilla May-chan è solo un cancello arrugginito alla fine!- sospirò con un sorriso la maggiore.
La minore contrariata per le "bravate" che faceva sempre sua sorella, scosse la testa energicamente.
Una mano affettuosa e delicata le scompigliò i capelli docilmente.
-Tranquilla May-chan, davvero, vuoi riavere il tuo pallone?- le disse poi indicando una palla a scacchi nera e bianca che era incastrata sopra ad un balcone arrugginito.
Maya, la minore, sospirò rassegnata.
-Si... si Moki-chan lo rivoglio... ma non voglio che tu ti faccia male per me!- disse alzando lo sguardo con due piccole lacrimucce, e guardando finalmente la maggiore negli occhi.
-Ma cosa dici!! Sta tranquilla e vedrai che tra poco potrai giocare di nuovo a calcio con me, così ti insegneró tutte le mosse che sò, e diventerai imbattibile eh eh!!- ridacchiò Moki vedendo lo sguardo della minore illuminarsi di colpo per quelle parole.
Si posizionò di nuovo davanti al cancello e si preparò a colpirlo.
-Sei sicura che funzionerà Moki-chan?- disse ancora insicura la bimba.
-Ma certo May-chan, fidati!- sorrise ancora l'altra.
Diede un calcio potente al cancello, all'altezza del lucchetto e questo, come se fosse un ramo fragile, si spezzò, aprendo finalmente l'entrata.
Le due si sorrisero.
-Allora May-chan, che ti avevo detto?- rise la grigia.



Era la stessa situazione in un certo senso, solo che mancava una cosa fondamentale: sua sorella.
Scosse la testa energicamente per scacciare via quei pensieri e si mise davanti al cancello.
Con un calcio ben assestato lo colpì, rompendo il lucchetto.  Era incredibile alla fine, la somiglianza che avevano loro due, ma non solo caretterialmente,anche fisicamente.
Maya aveva i capelli color grigio perla, quasi argento, che le arrivavano al fondoschiena e gli occhi color oro acceso, che adesso, dopo aver assestato quel calcio copiato dalla maggiore, avevano assunto lo stesso sguardo di quest'ultima.
Determinato. Forte. Sicuro.
Mentre sotto l'occhio destro aveva un piccolo neo.
Maya era schiva, fredda, ma non malvagia e odiava anche stare con troppe persone, al contrario di Moki che era gioiosa, allegra e sempre in compagnia.


Dopo pochi minuti Maya si trovava davanti alla porta del campo, con un piede appoggiato sopra al pallone, apparentemente sgonfio e malridotto.
Guardava quella sbarra di ferro bianco arrugginita e avvolta da una rete sempre dello stesso colore strappata in alcune parti.
La guardava con fermezza.
E così stava per cominciare il suo "allenamento" improvvisato.


Percival Trevis, non era un uomo di molte parole, diciamo anche che a volte comunicava solo col suo sguardo, per quanto un occhio possa fare molto dato che l'altro era coperto dal ciuffo dei suoi capelli, però quella volta, avevano fatto una discussione a dir poco lunga per i suoi gusti, con gli altri membri della Resistenza, avevano discusso di un fatto molto importante: la rivoluzione.
Erano fermamente convinti che la Raimon era la squadra che avrebbe potuto compierla, ma mancava qualcosa, l'incentivo giusto, la determinazione, dov'erano finite tutte quelle cose?
Mentre si scervellava, imprecava allo stesso tempo per quel freddo che c'era quella sera.
Avevano finito tardi ed ora era lì a camminare nervosamente tra le vie buie della città, ansioso di arrivare a casa e farsi un bagno caldo, anche all'una di notte, si.
Però mentre passava per un vicolo sentì qualcosa sbattere su del ferro, il frastuono era potente.
Così, incuriosito, si avviò verso la direzione da cui proveniva il rumore e rimase perplesso.
Cosa diavolo ci faceva una ragazzina, ad occhio e croce di 14 anni, all'una di notte, su un campo da calcio?
Ma poi la risposta a quella domanda gli arrivò subito, infatti la ragazza stava per prepararsi a fare un tiro nella porta malridotta che aveva davanti, e incuriosito si avvicinò al campo senza farsi sentire.
La grigia mandò la palla in aria, con un balzo la raggiunse e una luce accecante uscì da essa, quando questa luce toccò la palla essa diventò color oro brillante, caricò il calcio e con una trottola la colpì con una forza enorme.
-Gold Starck!- urlò mentre la palla sfrecciava alla velocità della luce nella porta che venne staccata persino dal suolo e sbalzata via per la troppa forza.
Quel tiro aveva lasciato una scia di detriti nella sua traiettoria e alla fine di questi un pallone fumante più che sgonfio, oltre alla ragazza che aveva un enorme sorriso soddisfatto sul volto.
Percival rimase incredulo, non c'era dubbio che quella ragazza era un'imperiale, quella forza era sovrumana, ma cosa ci faceva lì?
-Hey tu,ragazzina.- disse poi.
La ragazza sobbalzò, e quando si girò per vedere chi aveva parlato rimase di stucco, Percival Trevis?!
-Ma guarda guarda chi abbiamo qui... Percival Trevis della Raimon..- disse con un ghigno.



Note Autrice:
Buonsalve a tutti :D
Mi sto appassionando alla mia stessa storia *commossa* >.<
coooomunque grazie per chiunque abbia recensito o solo letto (almemo la presentazione xD) la storia.
Beh, raga ho dovuto  dividere sto' capitolo in due parti, l'avevo fatto lungo purtroppo.
Vi prego linciatemi adesso prima che faccia una strage.
Vi avverto che nei miei spazi d'autore, dal prossimo capitolo, spunterà Gandalf il bianco, lui è dappertutto, come i funghi, mi perseguita!! Letteralmente!!
State attenti! *si guarda intorno con attenzione*
Adesso vado, vi saluto a tutti!!^^
Lory<3 



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Capitolo 3
*** E qui cominciano i problemi! ***


E qui cominciano i problemi!



-Ma guarda guarda chi abbiamo qui... Percival Trevis della Raimon...- ghignò la ragazza.
-Allora mi conosci.-
-Certo. Tutti ti conosco, soprattutto al Quinto Settore.- ghignò di nuovo.
-Ne fai parte tu?- disse pacato Percy.
-Pff, no adesso non più. Ma comunque non sono affari tuoi.- sibilò irritata.
-Ma certo che no.- sussurrò il mister perso nei suoi pensieri. Come mai non ne faceva più parte? questa storia gli puzzava, voleva sapere.
-Però, se lo vuoi proprio sapere te lo dico, tanto non mi cambia di molto la vita, sai?- disse stavolta sorridendo verso il mister che annuì dopo quelle parole.
-Beh, ero il capitano della squadra segreta di punta dell'imperatore Alex Zabel.- disse guardando un punto indefinito davanti a se con sguardo vacuo, mentre inveve il mister a quell'affermazione sbarrò gli occhi: se ne era il capitano allora doveva essere più forte di così.
- Non mi allargo nei dettagli della trama, posso solo dire che mi sono stancata del loro calcio dettato da regole e ho intenzioni grosse, pensa che sono anche fuggita da quello schifo di posto...- spiegò tranquilla gesticolando a volte con le mani, sorridendo beffarda al nulla.
Trevis seguì con attenzione la scarsa spiegazione, ma essenziale, della ragazza.
-E dimmi, quali intenzioni hai?- chiese poi palesemente preoccupato.
-Tsk, e me lo chiedi pure? Farò la rivoluzione del secolo!- disse entusiasta.



E si era ritrovata lì, a casa dell'allenatore Trevis, in una stanza,  molto probabilmente quella degli ospiti, sotto la tutela del mister.
Dopo che avevano fatto quella discussione, Trevis la portò a casa sua per ospitarla, aveva già pensato che lei avrebbe aiutato la Raimon, ovviamente lei non sapeva ancora niente, ma ben presto l'avrebbe portata alla base della Resistenza, per ora si doveva limitare a farle fare amicizia con gli altri della squadra. Le aveva offerto una stanza in casa sua, e di questo ne fu molto stupita, insomma: perchè l'allenatore della Raimon stava aiutando LEI, ex capitano della squadra più forte del Quinto Settore? Non capiva proprio...
Ma d'altro canto riuscì a dirgli un flebile "grazie", che dopotutto si meritava.
Però adesso la ragazza si stava disperando, e la sua furia la conobbe un povero cuscino.
Infatti Trevis le aveva detto che sarebbe dovuta andare a scuola, e lei come da copione era palesemente furiosa.
La odiava, la scuola.
Tutte quelle facce diverse, tutte quelle persone strambe che arrivavano in classe con valigette e libri, tutti quei libri, appunto, inutili per lei e tutti quegli attrezzi, chi per scrivere, chi per disegnare, chi per cancellare, ma insomma! 
Era davvero negata.
Ma poi, il mister escogitò un piano per rendere vulnerabile la ragazza. Le disse semplicimente "Hai paura percaso?" sapendo di aver ferito il suo orgoglio, mai conclusione più giusta fu.
La ragazza, proprio come aveva predetto il mister, con uno sguardo deciso disse "Tsk, io paura? Ma mi hai visto? Ci andrò e farò vedere a tutti che Maya Dragon non ha paura di niente e nessuno, tsk paura..." e se ne andò borbottando.
Aveva vinto il vecchio Percy!



Un ragazzo uscì di corsa da casa sua, letteralmente euforico e contento, avrebbe realizzato il suo sogno di entrare a far parte della squadra della Raimon a tutti i costi.
Si stava dirigendo proprio lì e ad aspettarlo c'era una donna dai capelli blu scuro che portava un paio di occhiali rossi.
-Ciao tu chi sei?- gli chiese la donna che lo aveva visto arrivare come un fulmine.
-Salve, mi chiamo Arion Sherwind e voglio entrare a far parte della Raimon!!- disse deciso sorridendo.
-Ah Arion, beh allora vieni con me che ti mostro l'edificio.- detto questo s' incamminarono verso quell'edificio enorme che per Arion era come un grattacielo mastodontico, era incantato.
Prima che però potessero entrarci sentirono dei rumori provenienti dal campo d'allenamento e si avvicinarono. Quello che videro fece gelare il sangue nelle vene a entramb:, la seconda squadra, a terra, tutta dolorante e un ragazzo con un pallone ed un ghigno.
-Ma che è successo?!- sbottò sconvolta Celia.
-Tsk, questi pivelli credono che il calcio sia una cosa "utile"- disse il ragazzo ridacchiando malvagiamente.
Arion a quell'affermazione strinse i pugni, ma come si permetteva di offendere il calcio?
-Ma cosa gli hai fatto?!- urlò ancora una volta Celia correndo verso di loro sconvolta.
-Io? Io non li ho mica picchiati, mh, se la sono solo cercata, tsk!- si irritò il ragazzo.
-È...è...v...ero...no...n...ci...ha p...picchia...ti...- disse invece un ragazzo dolorante a terra.
-Il calcio non serve a niente, sono venuto qui dal Quinto Settore per rimpiazzare la Raimon.- continuò atono l'altro.
Poco dopo arrivarono anche il preside col suo assistente, contenti che finalmente Trevis se ne sarebbe andato grazie a questa nuova squadra.
Speranzosi più che altro.
Il diretto interessato invece, dopo aver lasciato una più furente Maya davanti la porta dell'edeficio chiamatosi "scuola", che sbraitava insulti e imprecazioni a qualcunque o chiunque cosa incontrasse, si diresse, dopo che ovviamente sospirò esasperato, a passo deciso verso il campo d'allenamento della sua squadra per verificare se le dicerie che sentiva da più di un'ora dagli studenti erano vere.
E si ritrovò a fissare quell'individuo che praticamente aveva fatto fuori tutta la seconda squadra.
-Chi sei?- gli aveva chiesto poi, incrociando il suo sguardo che per poco non gli fece venire un tic all'occhio. Quello sguardo era lo stesso, identico, preciso di quello che aveva quella ragazzina pestifera che si era ritrovato ad ospitare. Ne aveva fin sopra i capelli.
-Mi chiamo Victor. Victor Blade.- continuò il ragazzo sempre con quel ghigno da prendere a schiaffi in faccia.
-Ve lo ripeto il calcio è inutile, ed io sconf...-
-SMETTILA!!-
Un urlo e tutti si girarono verso la direzione da cui proveniva.
Arion era furente e non avrebbe permesso a nessuno di ostacolare i suoi sogni, tantomeno di ostacolare il suo amato calcio.
-Non rompere ragazzino.-
-Ti dimostrerò che il calcio è "più" che utile, non ti permetterò di insultarlo ancora!!- Arion aveva molta determinazione, non avrebbe di certo mollato.
-Facciamo così, se riesci a prendermi la palla avete vinto voi.- disse Victor, desidorio di dare una bella lezione a quel moccioso.
-L-la palla hai detto?- Arion parve un pò in soggezione.
-Che c'è hai paura forse?- lo canzonò l'altro ragazzo.
A quell'affermazione il castano assunse uno sguardo deciso e determinato e si diresse in campo stringendo i pugni.
Quando lo scontro iniziò Arion non faceva altro che cadere continuamente, ma la cosa che più stupiva tutti è che si rialzava sempre più determinato.
Victor che ad un certo punto non ne potte più di quel moccioso caricò il suo tiro migliore per colpirlo.
Il ragazzo convinto dei suoi ideali colpì la palla con una testata decisa e solo Victor e Trevis si accorsero che mentre lo faceva dalla sua schiena usciva un'aura scura, quella che caratterizzava gli spiriti guerrieri.
-Hai...v...isto? ho...bloccato la palla!- disse ghignando a sua volta il castano, stanco e sfiancato, ma comunque deciso a rimanere in piedi a costo della sua stessa vita.
-Cosa?! Basta, mi hai davvero stufato... - irritato era una parola troppo minuta per descrivere come si sentiva Victor in quel momento.
Stava per tirare un altro tiro al "moccioso" , quando una voce li interruppe facendo voltare tutti verso la sua direzione.
-Si può sapere cosa sta succedendo qui?-
Ecco Riccardo Di Rigo che dopo aver notanto i suoi amici della seconda squadra riversi a terra doloranti, rivolse al corvino un'occhiataccia che però non ebbe alcun effetto al suddetto.


Era da più di un'ora che nessuno si degnava di darle una risposta su dove fosse la sua classe, troppo impegnati a sparlottare su "qualcosa" di cui lei non ne sapeva un fico secco.
Così si mise a vagare senza meta per la Raimon Hight School, esasperandosi sul fatto che non riusciva proprio a rispondere alla propria domanda,  cioè: "Chi diavolo me l'ha fatto fare di venire in questo viscido posto?!"
Precival Trevis. Due parole. Una risposta. Rabbia assoluta. Sfinimento mentale esagerato.
Presa da qualcosa che neanche lei riuscì a identificare si mosse a grandi passi verso il campo di allenamento della scuola, sperando tutti i Kami di trovarlo lì
.


 

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Capitolo 4
*** IO LA COORDINATRICE DELLA RAIMON?!?!? ***


Arrivò nel campo col mantello nero che la copriva tutta dalla testa ai piedi. Guardava con odio l'allenatore della squadra avversaria che si stava allontanando coi suoi allievi e quel strano ragazzo...ma carino. -Maya stai calma.- la fece sobbalzare il mister con quel suo sguardo penetrante, sicuramente aveva capito che stava fremendo dalla rabbia. -Si mister...ma ora che si fa?- -Per ora niente, tu vai in classe io devo parlare con una persona.- Detto ciò se ne andò lasciandola disperata, rimise il mantello dentro la cartella e si diresse in classe, sperando fosse quella giusta, era al primo anno, ovviamente era nuova. Quando entrò in classe tanti paia di occhi si posarono su di lei, forse perchè era quella nuova o forse perchè era l'unica che non portava la divisa scolastica, ma non le interessava. Infatti la ragazza indossava una canotta bianca semplice con un gillet lucido nero sopra, una gonna nera corta con le calze bianche che le arrivavano al ginocchio e degli stivaletti sempre neri con un, non molto grande, tacchetto. Si sedette su l'unico posto libero che c'era, non badando a chi aveva accanto. -Hey mocciosa chi ti ha detto di sederti qui!- sbottò qualcuno. Lei si girò verso quello che doveva essere il suo compagno di banco e si stupì non poco notando che era lo stesso ragazzo che aveva fatto fuori sia la prima che la seconda squadra della Raimon. -Scusami, "carino", ma non vedo dove ci sia scritto il tuo nome.- rispose calma e a tono. Victor non potè non arrossire quando guardò bene la ragazza in faccia ma subito si ricompose, come si permetteva di parlargli così?!!? -Senti smamma!- era davvero irritato. -No.- Secca, pacata, atona, questa era stata, mai nessuno gli aveva risposto a quel modo. -Comunque...io sono Maya Dragon, e tu sei??- disse lei con un ghigno allungando la mano. Il ragazzo rimase sconvolto da quel cognome, adesso era sicuro che faceva parte del Quinto Settore. -Victor, Victor Blade.- disse a sua volta ghignando e stringendole la mano. Da quel momento per tutta la lezione non parlarono più, ma la ragazza sapeva che Victor la stava fissando anche se faceva l'indifferente. Lo trovava enormemente irritante, si credeva chissà chi e poi alla fine era solo un inutile moccioso, però lo doveva ammettere che era davvero carino e attraente. "ok Maya? cosa diamine vai a pensare?? smettila!!" si disse mentalmente sconvolta dai suoi stessi pensieri. Il ragazzo invece non aveva fatto altro che guardarla, aveva sentito quel cognome da qualche parte ma non ricordava dove, però ne era sicuro che faceva parte del Q.S. Non sapeva il perchè ma voleva sapere di più su di lei, così mise da parte l'orgoglio e parló. -Allora, cosa ci fa una del Quinto Settore in questa scuola?- chiese malizioso. -Tsk! Potrei dirti la stessa identica cosa.- rispose. Ok questo era poco ma sicuro, i due ragazzi si stavano sfidando, nessuno aveva mai trovato qualcuno in grando di stare al loro passo e questo li faceva irritare entrambi. -Sei perspicace, mocciosa.- -Non chiamarmi mocciosa, pivello.- Passarono altri minuti di silenzio. -Posso solo dirti che adesso non faccio più parte del Q.S, sai...- disse lei avvicinandosi all'orecchio del ragazzo facendolo arrossire - farò una tosta ribellione- sussurrò con un ghigno al suo orecchio, il ragazzo spalancò gli occhi ma non potè dire niente che suonò la campanella e tutti si dileguarono lasciandolo solo a pensare su quello che aveva appena sentito. ************ I giorni passavano e la ragazza si annoiava a morte, non aveva più toccato un pallone da calcio da quando andava a scuola e di questo ne era triste, proprio in quel maledetto posto poi le giornate sembravano non passare mai, e poi Victor, avevano stretto una sorta di "conoscenza forzata dal fatto che erano vicini di banco" però ogni qual volta che guardava lo sguardo di lui la ragazza si irrigidiva e non ne capiva il motivo, oppure quando accidentalmente si sfioravano il braccio sentiva una scossa per tutta la sua lunghezza. Inoltre tutta la seconda squadra della Raimon aveva abbantonato i suoi compagni perchè aveva timore del Quinto Settore, tutti gli altri invece apparte il fatto che erano rimasti molto delusi, erano anche impauriti e preoccupati per le loro sorti se si sarebbero messi contro l'imperatore. Arion e il suo fidato amico J.P entrarono a far parte della squadra e cercavano sempre il modo di incoraggiarli. Mentre inveve mister Trevis aveva lasciato il suo posto d'allenatore al grande Mark Evans, spiegandogli anche della ragazza. Inutile dire che quando Mark venne a scoprire che l'ex capitano della squadra più forte del Quinto Settore era ospitato a casa diTrevis gli venne un infarto, e non vedeva l'ora di conscerla. E finalmente arrivò il fatidico giorno dove Percival portò la ragazza con se, non ascoltando le proteste di lei, dirigendosi al campo d'allenamento dove aveva dato appuntamento a tutti per conoscere "la nuova arrivata". Ovviamente lei ancora non sapeva niente. -Ragazzi vi presento una persona, che sarà la vostra coordinatrice, e per casi eccezionali prenderà il posto di attaccante.- disse sempre con quel suo tono calmo, mentre tutti si facevano curiosi, Mark invece non vedeva l'ora di vederla tirare in porta. -Vi avverto lei è l'unica in grado di aiutarci, non sottovalutatela.- dicendo questo concluse la spiegazione aspettando che la ragazza uscisse allo scoperto. -MISTER TREEVIIIIS!! MA CHE CI FACCIAMO QUI????!?!- una voce riecheggiò per tutto il campo costringendo i giocatori a tapparsi le orecchie. Fece la sua comparsa Maya, i ragazzi arrossirono tutti, era bella certo, si mise di fianco al mister, guardava sorpresa tutte le persone che c'erano lì, si accorse che seduto su di una panchina c'era Victor che la stava fissando ad occhi sgranati. Perchè?? -Mister mi spiega che cosa sta succedendo??- chiese in un sussurro che però setirono tutti. -E tu saresti la nostra coordinatrice?? pff a me sembra soltanto una ragazzina, e dovrebbe anche farci da attaccante? Questa poi...- la beffeggiò Michael, i ragazzi furono tutti daccordo, ma ancora non avevano visto niente. -Aspettate n'attimo...IO LA VOSTRA COORDINATRICE???- e per la seconda volta tutti si dovettero tappare le orecchie.**** N.A: Ciauz a turututti xD Spero che il capitolo sia di vostro gradimento, aspetto recensioni nehh?!?! Gandalf: Signora le ho lavato i calzini... Io: Bravo il mio Gandy ^^ Gandalf: Si ma dopo giochiamo a poker!! Ho chiamato anche Frodo e Pipino!!!! Io: Shhh!! *gli tappa la bocca* zitto non vedi che ancora sto scrivendo?? Razza di idota!!! *Gandalf assume uno sguardo omicida* Ok ok Gandy va a farti un giro...cooomunque ritornando a noi come avete ben capito ancora non ho l'HTML e mi scuso (come sempre) e vabbeh ragaaaaa. Ves salutos bacis das Lory<3

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Capitolo 5
*** Vladmir Blade ***


La ragazza non credeva alle sue orecchie, o questo era uno scherzo di pessimo gusto o la volevano fare morire d'infarto, optò per la seconda. -Smettila di urlare!! Mi stai perforando i timpani con quella tua voce isterica!!- ok Michael voleva essere preso a pugni. -Senti moccioso di rango S primo: io grido quanto voglio. Secondo: sono sollevata di averteli perforati almeno gridare serve ad una buona causa e terzo: io non so niente di sta' storia ok?? perciò sta' zitto prima che perda le staffe!!- dire che Maya era nervosa era troppo diminuivo, tutti rimasero di stucco dall'uscita della ragazza tranne Victor che ghignò per quella strigliata dato che sapeva qual era il carattere della sua compagna di banco e Trevis che sospirò esasperato. -Maya basta. Si, tu sarai la coordinatrice della Raimon e in casi eccezionali sarai l'attaccante. Ragazzi ho detto di non sottovalutarla, era il capitano della squadra più forte del Quinto Settore.- quando disse quelle parole tutti sbarrarono gli occhi tranne Mark che giá lo sapeva. Victor si alzò di scatto sconvolto, ecco dove aveva sentito quel cognome! -Mister!! Sono cose private!!- la ragazza non voleva che degli sconosciuti venissero a sapere della sua vita privata era furiosa. -Sta zitta. Devono sapere. Samguk vai a metterti in porta, tra poco testerai il tiro di Maya, ragazzi adesso capirete perchè non potete sempre farla giocare in attacco.- detto ciò si sedette in una panchina parlottando con Mark che non vedeva l'ora di vederla in azione, gli altri inveve e anche Victor si misero al bordo del campo a braccia conserte, vediamo cosa sapeva fare. Il portiere un pò titubante si mise in porta e davanti a lui, nell'aria rigori si posizionò Maya con un pallone al piede che sospirava rassegnata. -Mister lei lo sa che cosa succede quando tiro vero?- chiese con uno sguardo serio. -Si, ma sta tranquilla, Samguk è resistente e poi faremo sistemare le...cose rotte.- tutti si allarmarono alle parole del Mister, cosa intendeva con "faremo sistemare le cose rotte?" La ragazza caricò il tiro, lanciò la palla in aria e quando balzò per raggiungerla da essa uscì una luce accecante tanto che tutti gli altri dovettero coprirsi gli occhi, quando la luce toccò la palla questa divenne oro brillantinato, la ragazza la colpì con una trottola e... -TIRO ACCECANTE!!!- il tiro fu così veloce che il portiere non fece in tempo a fare nulla e fu così devastante da distruggere la porta e balzarla via assieme al portiere lasciando solo una scia di suolo frantumato. Nessuno emise fiato. Nessun tipo di rumore. Si sentiva solo il respiro affannoso di Samguk che si alzava dolorante e sconvolto. Gli altri invece guardavano la ragazza come se fosse stato un alieno e Victor non si aspettava di certo una potenza così...potente ecco. ****** Passarono alcuni giorni, la ragazza accettó di fare la coordinatrice della Raimon, dopotutto quei ragazzi le stavano simpatici, apparte Michael che lo avrebbe preso volentieri a calci nel sedere, lo stesso valeva per loro che adesso si sentivano invincibili ad avere una come lei in squadra, certo non aveva proprio un "bel" carattere, era presuntuosa, permalosa ma era anche onesta, affidabile e altruista, per non parlare che prendeva seriamente il suo lavoro come coordinatrice e il suo ruolo come attaccante. Col capitano, Mark, avevano da subito trovato un approccio, lui la aiutava e la ascoltava sempre e la ragazza lo rispettava, invece a scuola, da quando Victor era stato presente a quell'avvenimento cercava tutti i modi di non parlare con la ragazza, sapendo che, dato che stava con la Raimon allora erano nemici, d'altro canto la grigia non sapeva spiegarsi questo cambiamento improvviso. Stava passeggiando immersa nei suoi pensieri, con le auricolari alle orecchie e le mani in tasca. Indossava dei jeans stretti, chiari e in alcuni punti strappati, una maglia larga e semplice nera di cotone e un paio di conver nere. Mentre passeggiava non si accorse che era arrivata all'ospedale, e lei aveva un debole per gli ospedali, bastava immagginarsi tutti quei teneri bambini felici nonostante fossero lì e il suo cuore si riempiva di gioia, così entrò senza idugi. Mentre camminava alla ricerca di qualche bel faccino paffutello non si accorse che urtò qualcuno e si apprestò a scusarsi. -Oh mi scusi.- fece, quando lo guardò in faccia rimase di sasso, quel ragazzo era uguale a Victor!! -Tranquilla, cerchi qualcuno?- disse lui sorridendole. -Ehm veramente no, solo che quando vedo ospedali ho una voglia matta di vedere i bambini che giocano e si divertono nonostante i problemi che l'hanno portati qui.- disse un pò imbarazzata. -Sei molto altruista vedo- disse guardandola negli occhi e sorridendole -Comunque piacere io sono Vladmir Blade e tu sei?- -Oh ehm, mi chiamo Maya Dragon piacere.- e sistrinsero la mano. In quel preciso momento svoltò dall'angolo Victor che appena vide la scena si chiese interrogatorio cosa ci facesse Maya all'ospedale, che si fosse ammalata? -Hey fratello.- a ridestarlo dai suoi pensieri fu Vladmir che lo aveva visto pensieroso. -Ciao Vla'- disse al maggiore per poi ruotare lo sguardo sulla ragazza -cosa ci fai tu qui?- -Oh niente passavo di qui e...- -Sisi ok, non è che stai importunando mio fratello??- chiese con un ghigno, adorava farla arrabbiare, la ragazza si sentì soddisfatta, aveva ragione, quei due erano fratelli. (Ci credo son due gocce d'acqua! NDa) Prima che potesse ribattere a tono la provocazione di Victor, suo fratello la precedette. -Tranquillo, questa ragazza è davvero simpatica.- detto ciò gli fece l'occhiolino e il minore voltó lo sguardo imbarazzato, Vladmir salutò Maya e le disse che l'avrebbe dovuto venire a trovare e lei accettò contenta, poi se ne andò in camera seguito dal fratello minore. Maya percorse di nuovo i corridoi dell'ospedale per poi uscire dal retro, si sedette in degli scalini coperti da un grosso albero, vecchi e malandati, ma si accorse che quello era il suo posto perfetto, nessun rumore oltre al fruscio delle foglie, il venticello leggero che la faceva rabbrividire un pò e tutto il relax che si vuole. Si raccolse le ginocchia al petto poggiandovi il mento mentre l'arietta faceva svolazzare di poco i capelli argentei della ragazza. Sospirò tristemente. Le mancava sua sorella davvero tanto, i suoi abbracci che la riempivano di calore, i suoi baci prepotenti che lei rifiutava perchè diceva di essere grande, i suoi sorrisi pieni d'affetto che la facevano sentire sicura e protetta. Tutto questo non c'era più, e pensò che Victor era fortunato ad avere suo fratello, ha visto che era sulla sedia a rotelle, sicuramente per un problema di gambe e si sentì contenta per quel ragazzo che era ancora vivo. Mentre vagava tra i ricordi della sua amata sorella, sospirando di tanto in tanto, non si accorse che qualcuno le si sedette accanto.*** N.A: Ciauz belli!! Ho cominciato la scuola perciò mi scuso in anticipo se non potrò aggiornare Ç.Ç Ci saranno alcuni capitoli tristi, e chissà poi cosa...*guarda Victor e Maya ghignando* okok basta xD Sono troppo shellerata oggi perció chiudo, un ringrazio sincero a tutti quelli che hanno recensito e che recensiranno (spero) haloa. Lory<3

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Capitolo 6
*** Ansia prima della partita! ***


La sua adorata sorella. Moki, così si chiamava, quella persona che per lei ha dato la vita... Mentre guardava il paesaggio, seduta col mento appoggiato alle ginocchia, Maya si fece scappare una piccola e innocua lacrima, un piccolo e innocuo diamantino che le percorreva la guancia, lentamente. -Perchè piangi?- sobbalzò, qualcuno si era seduto accanto a lei e per come le aveva chiesto la domanda sembrava dolce, si girò a vedere chi era e per poco non si strozzava con la sua stessa saliva. -Victor?!- chiese incredula -che ci fai qui?- formulò ancora. -Ci vengo sempre quando voglio restare solo, o quando sono triste.- rispose vago guardando anche lui il paesaggio di fronte. Lei non rispose e passarono altri minuti di silenzio così. -Non hai ancora risposto alla mia domanda.- disse d'un tratto lui girandosi a guardarla. -Non so di cosa parli. Non stavo piangendo.- rispose, l'ultima cosa che avrebbe voluto era farsi vedere piangere da Victor. -Certo, non stavi piangendo.- ripetè lui con un ghigno. La ragazza non rispose nuovamente e tornò a guardare il panorama. Si goderono il venticello che soffiava e che trasmetteva tranquillitá, quel posto era magico in un certo modo. Maya si trovò a pensare che Victor si stesse preoccupando per lei se le aveva fatto quella domanda e sorrise sotto i baffi, attenta a non farlo vedere al corvino. D'altro canto il ragazzo si poneva un sacco di domande: " perchè piangeva? Perchè è sola? Perchè è così bella? PERCHÉ MI FACCIO QUESTE DOMANDE???" Si stava agitando, non era da lui voler sapere le cose degli altri, però vedere Maya così triste, abituato a vederla sempre forte e strafottente, si sentì un vuoto allo stomaco. Inaspettatamente, non sa neanche lei con quale forza mistica lo fece, appoggiò la testa sulla spalla di Victor, che al quel contatto si irrigidì ma poi si rilassò. E passarono tutta la serata in quella posizione, senza emettere fiato, ammirando in silenzio la bellezza di quel posto.**** I giorni passavano veloci e la partita contro il colleggio Fiducia Incrollabile era alle porte, stavolta il Quinto Settore aveva deciso di farli perdere 1 a 0 e perció erano tutti abbastanza demoralizzati, eccetto Arion, J.P, Riccardo e Samguk appoggiati anche da Maya e Gabriel che cercavano di tranquillizzare gli altri e trasmettere loro forza e coraggio. La ragazza aveva preso il suo ruolo da coordinatrice nei migliori dei modi, aiutata anche dal capitano, osservava le capacitá e anche le debolezze dei giocatori, le appuntava, sbrigava faccende commissionarie per conto della Raimon e così dicendo. I ragazzi peró erano soprattutto demoralizzati perchè Maya non poteva giocare con loro se solo in casi di estrema urgenza perchè aveva troppa forza da giocare persino da sola, si erano posti la domanda del perchè se avevano un membro così forte in squadra non potevano utilizzarlo, ma non ricevettero alcuna risposta. Maya passava spesso dall'ospedale a trovare Vladmir, ormai erano amici inseparabili e ritrovava spesso anche a stare in compagnia di Victor nel "loro posto segreto". I rapporti tra loro due andavano bene, erano entrambi irritanti, ma facevano così per sfidarsi e vedere chi cedeva per primo, erano una sorta di "amici", Victor non era tanto cattivo come la argentea immaginava, si aspettava di peggio, ma col tempo cominciò a starle simpatico. La stessa cosa per il corvino, all'inizio non le stava tanto simpatica quella "mocciosa", ma poi col tempo, conoscendosi meglio, poteva farci anche un pensierino, piccolo eh! Mister Travis poi, era diventato una sorta di patrigno esigente e protettivo nei confronti della ragazza, voleva sempre sapere dove andava, con chi andava, perchè ci andava, a che ora, quando, come, la ragazza stava rigirando nella sua testa l'idea di buttarsi dal terrazzo dalla forte disperazione e farla finita. E poi, con tutta l'ansia accumulata da parte degli Inazuma e company, con l'irruenza di Jane che dava scalpellotti alla nuca di Arion in continuazione, con l'entusiasmo di Mark e con il sarcasmo e il caratteraccio di Maya arrivò il giorno fatidico della partita.*** Note Autrice: SCUSATEEEEEEEEEE SONO IN RITARDO LO SO MA.... date la colpa alla scuola oh u.u Raga no dai veramente sono dispiaciuta non solo per l'enorme ritardo ma anche perchè il capitolo è corto e non è un granchè, e poi premetto che questo cappy è solo di passaggio perció dovevo farlo perforza così! Coooomunque come va la vita?? la scuola?? i ragazzi?? gli amici?? ma a me che frega?? si, frega u.u Gandalf: Lei è una scansafatiche!!--Io: Zitto tu!! Ma guarda da che pulpito viene la predica oh!!---Gandalf: E sentiamo, cosa avrei fatto io per tutto sto' tempo??---Io: Beh intanto ieri sera stavamo giocando a Pokedgdhgfsygsb!!!! *Gandalf le tappa la bocca con una mano, imbarazzato e la porta in cantina, chiudendola lì*--Gandalf: ehehe ^^"" la padroncina non sta bene non fateci caso, ad ogni modo saluto io al posto suo tutti coloro che leggono o che mettono la storia tra le seguite, GRAZIAS!!---Io: GANDALF!!! FAMMI USCIRE BRUTTA CAPOCCHIA RUGOSA!!! DIGLI DI RECENSIRE!!!----(-.-) Lory<3<3<3

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Capitolo 7
*** WO CHE RAZZA DI CEFFONE! ***


IL CAPITOLO 7 DOPO SECOLI E SECOLI É INASPETTATAMENTE ,E NON SO NEANCHE IO CON QUALE FORZE MISTICA,
ARRIVATO!!!! *sclera*
 
Ok dai basta oggi sono più stupida del solito, ho deciso di fare la nota autrice all'inizio,oltre che alla fine, mi sta più comodo,
anche a voi vero? VERO?! si? si! u.u

Mi scuso per il ritardo, come sempre -.-
eeeeeee vi lascio alla storia...

Gandalf: Padrona se si agita le vengono le rughe!

Io: Ma guarda chi parla! Quello con la testa più liscia della buccia di un melone!!

*cominciano ad azzuffarsi ed in mezzo alla mischia si vede la mano di Lory che spunta e che tiene un biglietto con
su scritto :"Non leggete per la vostra sanità mentale...FATELO!! U.U e...recensite...GANDALF!! AAAAARGHHH!!!!"

WO CHE RAZZA DI CEFFONE!

 

il fatidico giorno della partita era arrivato, tutti depressi e disperati, poi il giorno prima Daug se ne era andato lasciando il posto
 inaspettatamente a Victor, e quest'ultimo era più strano e ghigante del solito...la cosa a Maya puzzava di bruciato parecchio.

Si stavano dirigendo verso le panchine del campo, tutti cercavano di convincere Mark a far giocare con loro anche la grigia ma
ricevettero solo risposte negative.
Tuttavia Arion, JP e Riccardo erano inenzionati a giocare e vincere, gli altri invece, disperati
com'erano, erano decisi a non fare niente.

-Ragazzi date il meglio di voi...io ci sono lo sapete.- disse fermamente Maya per incoraggiarli, ma ricevendo accenni del capo solo
da alcuni superstiti "non-siamo-depressi".
Micheal senza preavviso se la prese col povero Arion, dicendo che era tutta colpa sua se
erano in quella situazione e Maya stava seriamente prendendo l'idea di prenderlo a coltellate immaginarie e si ritrovò a
trattenersi dal farlo vivamente.

-Sta zitto idiota!- gli ringhiò contro mostrando un paio di canini stranamente appuntiti che fecero deglutire Michael e
fecero sorridere di gratidudie Arion.
Quando la ragazza disse quelle parole si ritrovò a guardare intensamente Victor che a sua
volta guardava ghignando sadico la squadra avversaria...solo un passo falso, si disse, solo uno e l'avrebbe fatta pagare cara e amara
a quel decerebrato.
 Al gruppo dei "Ce-la-possiamo-fare-vinceremo-Si!" si unì anche Gabriel convinto dal suo capitano.

Quando la partita cominciò gli unici che giocavano erano i soliti, mentre gli altri se ne stavano ai bordi del campo.

Victor prese la palla al capitano della squadra avversaria e con un ghigno scaraventó la palla nella propria porta affliggendosi l'autogol.

Tutti rimasero di sasso mentre tra le panchine una ragazza dai capelli argentei teneva lo sguardo basso e stringeva i pugni.

Dopo lo stupore generale si sentì un urlo agghiacciante.

-AAAAAARRRRGHHH!!!- Ed ecco Maya-furia alla riscossa come non l'avete mai vista prima.

Si avvicinò minacciosamente a Victor, in cetro campo, mentre tutti guardavano la scena attoniti.

Ad un passo dal suo volto, lui la guardava con uno sguardo corrucciato, lei gli tiró un ceffone da far veramente paura.

Il riecheggio dello schiaffo si sentì dappertutto come un rimbombo continuo, il viso girato di Victor nascondeva tutta la sua sorpresa
e la sua indignazione.
La gente a casa guardava a bocca aperta quella partita che aveva preso una piega strana.

Lentamete il corvino girò la testa con gli occhi sgranati per guardare Maya, il cui sguardo ce l'aveva abbassato.

Quando di scatto alzò la testa, Victor potè vedere tutta la rabbia e la delusione che i suoi occhi facevano trasparire e perse un battito
indistinto.
L'argentea senza dire nulla se ne andò dal campo lentamente non prima di aver fatto un sorriso, seppur forzato,
incoraggiante alla sua squadra.

 Quando la partita cominciò nuovamente le cose non anadavano affatto bene, gli avversari stavano
vincendo in modo scorretto e violento, tutto andava a rotoli e andò ancora peggio quando glu avversari si misero in testa di colpire
Arion.
Victor vedendo che quest'ultimo stava per essere colpito alla gamba, ricordando l'incidente di suo fratello, deviò il colpo e
così dentro di lui scoppiò quella scintilla che lo fece ribellare al Quinto Settore.


Maya che era stata tutto il tempo a guardare la partita con sguardo calmo, anche se si vedeva a più di cinque miglia che stava
per esplodere, si alzò di scatto facendo prendere un infarto a Jade, vedendo che Victor, proprio QUEL Victor aveva appena segnato
e involontariamete le scappò un sorriso.
La partita finì con la vittoria della Raimon, così facendo il Quinto Settore non li avrebbe
importunati più.

 

Più tardi Maya uscì di casa per andare a fare una passeggiata.
Quel pomeriggio faceva veramente freddo infatti indossò un mega
cappotto nero, un cappello di lana grigio fumo accompagnato dalla sciarpa e i guanti dello stesso colore, oltre agli stivaletti con
tacchetto neri laccati.
Mentre camminava pensava al gesto di Victor.

Perchè ancora stava con il Quinto Settore?

Forse per suo fratello?

Mah, chi li capisce poi gli scorbutici?

Si ritrovò a pensare che anche lei era scorbutica, perciò non avrebbe dovuto giudicarlo anche se era uno scemo completo però!

Il suo pensiero volò su Michael, quel "cosino" voleva morire secondo lei, a mano sua!

Ok, stava delirando mentalmente e questo non andava bene, scosse la testa energicamente perchè con tutti quei pensieri ci voleva
poco che faceva una strage.

-Ma insomma! Tutto questo riflettere non è da me!- disse esasperata.

-Ah quindi adesso parli anche sola? Mocciosa?- ok, lei era assolutamente sfigata...no, vi prego...VICTOR NO!

 

 

Angolo Autrice Sclerata: Bella ragaaaaaa xD
MAYA ALLA RISCOSSA YEAHHHH >.<
Fatemi sapere se il capitolo vi è piaciuto!
(Finalmente l'HTML!!!!!)
Cooomunque voglio ricevere i vostri pareri, TANTI vostri pareri u.u

Gandalf: Maya mi fa paura...

Maya: Fai bene ad averla pulce!

Basta miiii sempre storieeee ohhhh
ok finish xD

Cercheró di aggiornare ma per adesso vi saluto!

Baci da LoryLex <3
 

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Capitolo 8
*** Perchè? ***


Salvueoioe xD 

Gandalf: Dovrebbe essere un salve ma va beh -.-
Ooo e non cominciare a rompere eh! 
Comunque ecco qua l'ottavo cappy!
Sinceramente *sniff* mi aspettavo piú recensioni *sniff*
Gandalf: Vuole un fazzoletto? Ho quelli "Tempo" !
LO SAI DOVE TE LI METTO IO I TEMPO? NEL CU*****
*****viene interrota la nota autrice iniziale per problemi tecnici****
Gandalf: *sconvolto* ok...eeemmmhh...vi lascio alla storia vah...




Perchè?




-Cosa vuoi, Victor?- disse irritata.
Il corvino indugió prima di rispondere, voleva trovare le parole giuste per dirle quello che pensava 
ma alla fine fece uscire dalle sue labbra un'unica parola.
-Perchè?- disse all'improvviso facendo sussultare la grigia.
Cosa diamine voleva dire con "perchè"? Maya pensò al significato di quella parola, e la scena dello 
schiaffo le si fece viva nella mente.
-E tu, perchè?- chiese a sua volta spiazzandolo.
Appunto, perchè? Lui perchè si era messo contro la Raimon? E lei perchè gli aveva dato quello schiaffo?
-PERCHÉ DIAMINE L'HAI FATTO??- sbottarono entrambi allo stesso preciso momento.
La ragazza chiuse gli occhi respirando a fondo, quello scemo le stava facendo venire il mal di testa.
-Senti, Victor io l'ho fatto perchè tengo alla mia squadra, me ne sono andata dal Quinto Settore 
perchè sono solo un paio di palloni gonfiati che credono che il calcio sia solo uno stupido gioco, per 
questo sono scappata via, adesso se tu fai ancora parte di quel pugno di idioti allora va bene, la vita 
è tua, ma se farai di nuovo quello che hai fatto alla Raimon, non mi limiteró solo allo schiaffo.- disse 
seria cominciando a camminare, superandolo.
Lui dopo quel discorso la bloccò per un braccio, tenendo lo sguardo basso.
-Io lo faccio per mio fratello.- sussurrò continuado a guardare a terra.
-Anche io l'ho fatto per mia sorella, ma se mi vedesse al servizio del Quinto Settore, di certo non ne 
sarebbe felice.- detto questo si scansò dalla presa del corvino e si allontanò velocemente, lasciando di 
sasso un Victor pensieroso.




Maya era seduta sulla ringhiera del suo balconcino, che si affacciava su tutta la città, e pensava a 
quello che era successo con Victor.
Sospirò amaramente.
Se ci fosse stata sua sorella, avrebbe saputo cosa fare... lei era più scaltra, più tenace.
I giorni passavano e tra allenamenti a non finire, documenti da compilare e sguardi con Victor, che 
stranamemte non si presentava quasi più, la partita contro la Royal Accademy era il giorno dopo e 
tutti erano sulle spine, mentre Mark non vedeva l'ora di confrontarsi con la squadra del suo vecchio 
amico Jude Sharp.
-Dai ragazzi oggi voglio il massimo!- urlò la grigia alzando un pugno al cielo, mentre gli altri 
giocatori si disponevano in campo per il loro ultimo allenamento prima della partita.
Victor invece, se ne stava seduto in disparte ad osservare.
-Tsk! Diamoci da fare senò quella poi va a piangere dalla mammina- la stuzzicò Michael che non 
perdeva mai l'occasione per farlo.
-Mi dispiace per te caro, ma non ce l'ho- rispose indifferente.
Tutti a quella frase si accigliarono, anche Michael e Victor, e rimasero ancora più stupiti 
dall'indifferenza che mostrava la ragazza nel dire quelle parole, chissà cosa era successo.
Calò un silenzio tombale finchè Mark attirò l'attenzione di tutti battendo le mani.
-Forza ragazzi! Non perdiamo tempo!- li incitò.
L'allenamento andò bene anche se ancora alcuni giocatori erano in ansia per la partita e per il 
Quinto Settore.





L'indomani la partita era iniziata malissimo, la Royal aveva una difesa impenetrabile e stavano 
conducendo il gioco loro.
Jude era molto deluso dalla squadra di Mark, ormai non era più la Raimon di una volta.
D'altro canto Mark era molto fiducioso, Maya aveva insistito nell'andare in campo a giocare ma lui 
era irremovibile, come se stava aspettando qualcuno e poneva tutta la sua fiducia su di lui.
Il fischio della fine del primo tempo si sentì in tutto lo stadio.
I giocatori della Raimon erano sfiniti e delusi, avevano provato a fare la loro tecnica di squadra 
l'Assalto Tuonante ma niente, non ci riuscivano.
Maya si chiedeva dove potesse essersi cacciato Victor, sapeva che senza di lui avrebbero perso e 
inoltre lei non poteva essere di alcun aiuto dato che non aveva il permesso di giocare.





Nel frattempo Victor era in ospedale da suo fratello Vladmir, aveva parlato con Zabel ma non si era 
accorto che il fratello lo aveva ascoltato.
Infatti, dopo che tornò nella sua camera, il maggiore gli fece capire che a lui non piaceva il gioco 
sporco del Quinto settore e che non doveva preoccuparsi per lui.
Adesso si ritrovava a correre come un forsennato.
Aveva deciso di stare dalla parte della Raimon, dalla parte della rivoluzione e soprattutto dalla 
parte di... Maya.
Arrivò al campo quasi un minuto prima dell'inizio del secondo tempo, quando prese il posto di 
Daug indossando la maglia numero 10 e in quel frangente di tempo Maya si era illuminata alla sua 
vista e lo trovò molto attraente con quella divisa, ma poi si spiaccicò una mano in fronte
per averlo solo pensato.
Mark invece era soddisfatto, come se si aspettasse che da un momento all'altro facesse la sua comparsa 
il corvino.
La grigia gli andò in contro e gli sussurrò qualcosa all'orecchio e lui rispose annuendo, poi si 
incamminò verso il campo.





Angolo celebrolesa :
Ma ssssssalve! 
Eccovi un altro capitolo schifoso (?)
Comunque, mi scuso per gli eventuali errori ma anche per la lunghezza xD (troppo cortino :3)
Ringrazio tutti quelli che recensiscono, davvero senza di voi non saprei cosa fare, tutti quelli che 
l'hanno messa tra le preferite o seguite e anche chi legge soltanto *.*
Mi raccomando recensite e fatemi sapere cosa ne pensate!!!
Un bacione enorme a tutti da LoryLex <3







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Capitolo 9
*** Ricordi, teneri baci e...paura delle farfalle?! ***


Capitolo 9: Ricordi, teneri baci e…paura delle farfalle?!

P.S: spero che la lunghezza sia di vostro gradimento ;)
 
 
 
Quando gli aveva sussurrato quella frase all'orecchio, le aveva lanciato prontamente un'occhiata  più  che stranita e confusa, per poi rispondere annuendo.
 
Adesso si ritrovava lì, a guardarla.
Era seduto sopra ad un muretto di mattoni, appoggiato al muro in cui terminava, mentre lei stava seduta al suo fianco, con lo sguardo basso che si torturava le mani. Non l'aveva mai vista così nervosa.

-Sai... -cominciò lei con voce fioca.

-Io ti capisco... quando tu hai detto che lo facevi per tuo fratello... ti capisco più di qualsiasi altra persona...- sospirò passandosi stancamente una mano nella nuca.

Lui la guardò confuso.
E lei continuò a parlare.

-Avevo nove anni quando il Quinto Settore mi prese con sè. A quei tempi c'era anche mia sorella Moki, una donna bellissima e tenace. Era la mia ancora di salvezza, il mio angelo, insomma era la mia sorellona.

I genitori non ce li ho mai avuti perché  sono stati uccisi da un criminale, mentre stava praticando una rapina, ed io ero ancora in fasce per ricordarmeli.- scese dal muretto e si allontanò, tenendo lo sguardo fisso sul cielo stellato, persa nei suoi pensieri.

-Mia sorella si è sempre presa cura di me, non mi ha mai lasciata sola, e mi ha insegnato tutto quello che sapeva anche sul calcio, il suo sport preferito. Un giorno però, non tornò più a casa... quel giorno mia sorella cessò di esistere, e così anche una buona parte di me.- sussurrò ormai con gli occhi lucidi.

Victor scese dal muretto a sua volta e le si avvicinò mettendole una mano sulla spalla.

-Cosa accadde?- domandò, incitandola ad andare avanti e a sfogarsi.

Lei fece un respiro profondo, prima di ricominciare a parlare.

-Un pirata della strada la colpì in pieno... il colpo è  stato fatale... e... e... io... è  stato tremendo vedere q-quel corpo senza vita... e dormire con quel vuoto dentro... sapere che non potevo darle più la buonanotte... o abbracciarla... e...- Victor

capendo che stava per scoppiare a piangere la abbracciò istintivamente.
La grigia si lasciò andare ad un pianto liberatorio sulla spalla del corvino, stringendo tra le proprie mani delicate la sua felpa.

-Shhh... -sussurrò tra i suoi capelli il ragazzo, cullandola e schiudendo gli occhi.

Poteva percepire tutto il dolore e la tristezza che riscuotevano l'anima di Maya, sapeva cosa stava provando. In quel momento il massimo che poteva fare era cullarla e confortarla... ma da una parte era contento che finalmente si fosse sfogata.
Adesso gli era chiaro il perchè si comportava in quel modo con gli altri: aveva paura di affezionarsi troppo a qualcuno per poi perderlo e riprovare lo stesso dolore.
La grigia si staccò lievemente dal corvino, per guardarlo negli occhi.
Poi abbassò lo sguardo.

-Io... grazie- detto ciò gli diede un lieve bacio sulla guancia.

Lui restò immobile per qualche minuto, per rielaborare quello che era appena successo: le labbra di una ragazza, QUELLA ragazza, a contatto con la sua pelle.
Anche se non era da lui, o per un motivo ancora ignoto, si sentì stranamente felice.
Poco dopo la riaccompagnò a casa.
 
L'indomani Maya si svegliò con un sorriso da ebete stampato in faccia, e quando si guardò allo specchio si diede due sberle potenti, farfugliando parole incomprensibili.
L'allenamento della Raimon quel giorno era di mattina, perciò non ci stese molto a lavarsi e a vestirsi.
Indossò: Dei collant neri, una gonna blu scuro sopra, una t-shirt nera con dei motivetti blu e delle all stars blu.
Il fiocco tra i capelli, per la treccia alta, era sempre nero.
Quella mattina l'aria era calda, si stava avvicinando l'estate e i primi raggi di sole emanavano molta più luce di quanta ne emanavano qualche settimana fa.
Passeggiava per le vie affollate, guardando quei volti diversi tra loro: alcuni sorridevano, altri ridevano con i propri amici, altri ancora sembravano nervosi, magari perchè avevano fatto tardi a lavoro e dovevano sbrigarsi.
Mentre guardava le vetrine ingombre di vestiti e accessori vari, le venne un ricordo in mente...
 
Flashback
 
 
-Ahahaha prendimi se ci riesci!-

Una bambina dalla chioma grigio perla correva tra le strade affollate, schivando i passanti che la guardavano piuttosto straniti, mentre volgeva lo sguardo sempre dietro le spalle per vedere se sua sorella l'aveva raggiunta.

-Maya attenta! Rischi di perderti!- ridacchiò la maggiore continuando ad inseguirla.

Maya con uno scatto si intrufolò dentro ad un negozio di vestiti molto grande e colorato, seguita a ruota da Moki.
Si nascose furtivamente dentro ad un camerino, mentre Moki, sapendo che la sorella si sarebbe nascosta proprio là, prese un vestito alquanto appariscente e lo indossò.
Aprì con uno scatto la tenda del camerino e per poco Maya non cadeva a terra dalle troppe risate.
Moki, per farla ridere, aveva indossato un vestito lungo fino ai piedi, arancione mandarino. Sopra aveva uno scialle trasparente, verde prato, mentre alle mani indossava dei guanti azzurro oceano e ai piedi aveva messo delle scarpe viola con dei scaldamuscoli gialli.
Il tutto accompagnato da un cappello alto un metro, con diversi pon pon, rosso scarlatto.

-Sei orribileheheh ahahahah!- Maya a quella vista non riuscì più a trattenere le risate, era davvero buffa.

Dopo un pò si unì anche Moki alla risata, ma si ritrovarono ben presto costrette a smettere, dato che la commessa le guardava con una certa vena pulsante nella fronte.
 
 

Fine flashback
 
 
Sorrise a quel ricordo, bello e prezioso come tutti gli altri.
E sospirò, contenta di essersi sfogata proprio con Victor.
Era come se si era tolta un peso dal cuore.
Arrivò al campo con cinque minuti di anticipo e trovò Mark, Michael, Victor (e te pareva -.-) e Samguk.
Salutò tutti con un "Buongiorno gente" e un sorriso, più indirizzato al corvino che agli altri.
Mark, guardando i due, se ne accorse.
E sorrise senza farsi scoprire.
Stranamente Michael non le lanciò nessuna battuta o presa in giro, forse si era pentito di quello che aveva detto riguardo a sua madre.
Dopo pochi minuti arrivarono anche gli altri più le manager.
Maya fu incaricata di andare a recuperare il pallone per dare inizio alla partita, e lei senza esitazione si diresse verso di esso.
Quando però lo prese tra le mani, notò con orrore che un esserino a lei molto familiare, le stava svolazzando accanto.
In un attimo lanciò in aria il pallone e con un urlo disumano fece dietro front di corsa.
 
****(Pov. Maya)
 
Corsi più veloce che potevo.
Non sapevo se stavo facendo almeno tre giri di campo, non me ne importava, dovevo solo scappare dalla "cosa".
I ragazzi mi guardavano perplessi ma io continuavo a correre, dovevo fuggire o quella "cosa" orribile mi avrebbe preso.
Una gocciolina di sudore mi attraversò una guancia, partendo dalla fronte già imperlata.
Come mi sarei dovuta salvare?
Quando poi mi ritrovai di nuovo quell'essere di fronte arretrai spaventata, feci un passo indietro e mi lanciai sul primo malcapitato che mi stava dietro, magari era lì per calmarmi e capire cosa stava succedendo.
Mi aggrappai a mo di cozza all'individuo, intrecciando le gambe sui suoi fianchi e le mani nel suo collo, nascondendo la testa nell'incavo tra quest'ultimo e la sua spalla.
Un dolce profumo varcò le mie narici e in un attimo mi sentii protetta.
Ma non avevo ancora capito a chi mi ero "attaccata".
 
 
****(Pov. Victor)
 
Quando la vidi correre istericamente come se fosse la fine del mondo mi preoccupai seriamente della sua sanità mentale.
Che cosa aveva visto?
Perché in un attimo stava avendo così tanta paura?
Ma di cosa poi?
Gli altri componenti della squadra guardavano la scena perplessi e confusi, non ci stavano capendo un bel niente, come me del resto.
Decisi di andare a calmarla, era troppo nervosa.
E quando le fui dietro lei arretrò di un passo, balzando poi verso di me.
Non capii niente, solo dopo pochi minuti compresi che era letteralmente appesa a me, con la testa affondata nella mia spalla. Era una posizione un pò imbarazzante.
Mi sentii le guance andare a fuoco.
Ma come le saltava in mente?
Davanti a tutti poi!
Ero basito!
Ero così imbarazzato, non mi capita tutti i giorni di ritrovarmi così con una ragazza, alquanto bella, scorbutica e scortese, ma soprattutto accattivante e... Ma che razza di pensieri sono?
Victor!
Adesso mi uccido, davvero, ora, adesso lo faccio, altri due minutini... No un attimo, forse dopo, perora voglio restare così... É così bello e... Bella.
Poi però mi giunge da dietro una risatina soffocata, e comprendo che gli altri ci stanno guardando alquanto divertiti dalla scena.
Basta così.
Mi schiarisco la gola per farmi notare da Maya.
Lei alza timidamente la testa arrivando così ad un soffio dal mio naso, i nostri respiri quasi si mescolano e i nostri occhi sono incollati gli uni sugli altri.
Mi sento di nuovo arrossire, e vedo che anche lei ha le guance un pò rosee.

-V-Victor?- disse confusa.

-Mi spieghi che ti é preso prima?- le domando ormai scocciato da quella situazione.

Lei arrossisce ancora di più e in un attimo balza giù dal mio corpo. (Niente doppi sensi xD).
Si allontana rispondendo solamente con una frase del tipo: "N-niente... Far... Fa... lla... Pau...ra... Ehm, ma si niente cominciate ad allenarvi, tra poco ci sarà la partita giusto? Forza!"
Sbattei ripetutamente le palpebre, così come tutti gli altri, e mi guardai attorno alla ricerca della risposta ai miei dubbi.
La trovai che svolazzata tranquilla su una margherita.

-No... Non può essere- mormorai.

Maya aveva paura delle farfalle?!
Tante risate si dispersero per tutto il capetto.
 
 
****(Pov. Esterno)
 
Dopo gli allenamenti i ragazzi, prima di aver salutato tutti, si diressero nelle loro rispettive case.
Maya camminava per le strade della città, persa nuovamente nei suoi pensieri, quando si ripresentò nella sua mente, l'immagine di lei stretta a Victor. Anzi, di lei, "accozzata" a Victor.
Arrossì fino alla punta dei capelli.
Si diede due schiaffi, mentre la gente che passava la guardava perplessa.
"Il corpo di Victor era così caldo, rilassante, attraente. Poteva sentire il suo respiro sul collo, che le solleticava la pelle nivea. Un brivido alla schiena. Un fuoco sulle guance. Avrebbe dato tutto per provare ancora quelle emozioni. E allora le labbra? Le sue belle labbra? Come sarebbe stato baciarle? E poi..."
Sgranò  gli occhi sconvolta.

-MA CHE DIAMINE MI METTO A PENSARE?!- urlò fuori dai gangheri, mettendosi entrambe le mani in testa come una pazza psicopatica.

Solo dopo si accorse che la gente si era fermata e la guardava allibita.

-Tsk!- e se ne andò rossa di vergogna e rabbia.

Le persone che la stavano guardando poterono giurare di aver visto un pò di fumo uscire dalle sue orecchie, e una vena pulsante sul collo.
Decise di passare dall'ospedale, per andare a trovare Vladmir. Era da parecchi giorni che non gli andava a fare visita.
 
Aprì la porta della stanza del suo amico, e per poco non si strozzò con la sua stessa saliva trovando, oltre a lui, anche l'oggetto dei suoi pensieri. Ovvero Victor.

-C-ciao- balbettò imbarazzata lei.

Il corvino si limitò a farle un cenno col capo e a voltare lo sguardo, imbarazzato come lei.
Vladmir, contento di rivedere la sua amica, la invitò a sedersi accanto al suo letto. E si fece spiegare per filo e per segno tutto quello che lei aveva fatto in quei giorni.
Ma Maya lasciò in disparte le parti riguardanti lei e Victor, e quando esitava a parlare, mandava occhiate a Victor con cui lui rispondeva con uno sbuffo imbarazzato o esasperato.
Ma Vladmir non era affatto stupido, e si accorse di tutte quelle occhiate che quei due si lanciavano, o delle guance di entrambi che diventavano rosse quando incrociavano gli sguardi.
Sorrise sotto i baffi. La cosa sarebbe stata divertente.
 
 
 
Quando uscirono dall'ospedale, Maya e Victor fecero un tratto di strada insieme, in cui non parlarono quasi per niente.
Ma poi, prima di salutarsi Victor, per un qualche miracolo ancora sconosciuto, si decise a parlare.
Si schiarì la gola.

-Ehm... Immagino di doverti ringraziare- disse infine.

Lei lo guardò confusa.

-In che senso?-

-Cioé, ti ringrazio, quando vai a trovare mio fratello, vedo una luce nuova nei suoi occhi, gli fa bene avere nuovi amici come te, almeno é un pò più felice- il suo orgoglio emise un gemito di dolore per quelle parole. Ma, diamine, perché c'era sempre lui in mezzo?

-Ah, si, é un piacere per me, cioè resterei lì con lui anche tutti i giorni... No, non é che non voglio andare agli allenamenti, però, si, ehm.. oh, non é che non voglia vedere neanche te, sia chiaro, s-solo che... Si beh, sono felice quando... lui é felice, e se lui é felice allora anche tu sei felice... mph...ehm, si.- era stato un fiasco. Un-completo- F.A.L.L.I.M.E.N.T.O.

Victor stava cercando di non riderle in faccia a vederla così impacciata.
Le sembrò tenera.
Aspetta n'attimo...
Tenera?!
Li stiamo perdendo entrambi.
Calò un silenzio imbarazzante, spezzato solo dal rumoraccio dei clacson e dei rumori dei motori delle automobili.
Ma a Maya venne un'idea illuminante.

-S-senti, Victor... Ti va di venire a cenare a casa mia? S-solo se ti va...o-ovviamente...- disse nervosa mettendosi una ciocca dietro all'orecchio.

Victor si perse in quel gesto, come incantato, e desiderò ardentemente vederglielo fare altre diecimila volte.
Ma poi si riprese.

-Ehm, si va bene.- rispose cercando di riprendere la sua solita espressione diffidente, ma non fu facile dato che il sorriso illuminante di lei lo paralizzò sul posto.
Ah, mannaggia!
 
 
 
 
 
 

*A.n.g.o.l.o aaaaauuuutriiiiceeeee*

 
Mamma da quando non aggiornavo!!!
Vabbeh adesso l'ho fatto no?
Gomen.
Davvero scusate TT.TT
E poi avevo anche il fatidico blocco della stupida che sono e allora...
Comunque spero che la lunchezza sia di vostro gradimento, davvero non credo di poter fare di più anche se sò che non è il masimo... magari per soddisfarvi ancora di più la prossima volta cercherò di farlo più lungo, ma non vi prometto niente.
Oky, spero che il capitolo vi piaccia... Cioé non c'è azione, anzi, diciamo che é più un capitolo fluff?
Mwahahaha Maya ha paura delle farfalle!
Maya: Mph, smettila mocciosa!
Lory: Oooo bella guarda che la cena con Victor te la puoi scordare!
Maya: Non oserai...
Lory: Oh, invece si *ghigna*
*Maya si allontana irritata, imprecando insulti contro Lory*
*Arriva Victor annoiato*
Victor: Ho starnutito tre volte, avete percaso parlato di me?
Lory: No ma cosa dici? Sará perché c'è freddo e ti stai ammalando!  Guarda se vai di lá, Scarpa ti prepara un infuso di thé  verde squisito! Vai sho, sho *lo manda via come se fosse un moscerino*
*entra in scena Gandalf, con uno scolapasta in testa*
*Lory inarca un sopracciglio, scettica*
Gandy: Ti giuro, ho visto un UFO!
*A quelle parole Lory sbianca del tutto e corre a prendere uno scolapasta*
Gandy: Finisco io per lei vah...ma devo fare presto: Gli alieni stanno venendo a prenderci! Ok, ehm, spero che vi piaccia e continuiate a seguire la storia e a recensire, spero siate in tanti!
Per adesso vado a farmi fare una camomilla rilassante dal nostro cuoco personale, Scarpa. Addio.
*Gandy se ne va, ed entra Lory tutta affannata con il fatidico scolapasta in testa*
Ma perché poi proprio lo scolapasta? Boh...
Lory: Gandyyyy, dove seiiii??? Dai presto vieniiii dobbiamo nasconderciiiii, prendi tutta la pepsy possibile! E SALVA LA CARTEIGIENICA!!!!
 
 
Ma che c'entra adesso? XD
 
 
 

La vostra LoryLex <3

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