Qualche giorno dopo ci troviamo in
sala prove. Io arrivo per
primo e passo un po’ di tempo a fare finta di pulire la
stanza, così per fare
qualcosa, finché non vedo avvicinarsi la sagoma
dell’altro mio migliore amico,
Chris, assieme a Dom.
Impegnati in una discussione sul rap
che non voglio
assolutamente ascoltare.
-Ehi, Bells, ti sei già
smazzato gli strumenti? Bravo il
nostro Matty!-, esclama Chris facendomi l’occhiolino e
sorseggiando una birra.
-Si, e abbiamo un paio
d’ore…a quanto pare alle nove il
nostro bassista ha un appuntamento galante!-, ribatto io, e vedo la
faccia di
Chris diventare una solenne maschera di beatitudine, con tanto di occhi
che
brillano e sorriso da un orecchio all’altro, ma lui si mette
a trafficare col
basso per non rispondere e fare la figura del ragazzo innamorato. A
quanto
pare, non è virile.
Dom si siede alla batteria, saltella
un po’ sul sedile e poi
dice: -Allora?
Le prove vanno meglio del solito: Dom
ha smesso di
canticchiare –o meglio di miagolare- i testi delle canzoni
così mi posso
concentrare; Chris ha avuto del tempo libero per provare da solo e sta
tirando
fuori delle linee di basso davvero niente male; io invece, malgrado la
mancanza
del solito campanaccio dietro di me, sono distratto, perché
non riesco a
smettere di pensare ad una frase che ho colto da un discorso di mia
mamma.
“Non riesco a capire come
fai ad uscire con quel ragazzo,
Howard…non mi sembra un tipo normale”. La cosa
è ironica, perché forse non sa
che forse suo figlio è probabilmente uno dei tizi
più strani sulla faccia della
terra. Certo che me ne rendo conto.
E mi sto sforzando di non fissarlo
mentre si agita come un
dannato sulla batteria, con tutta la sua passione e irruenza. Ma
è mai
possibile che dopo anni di amicizia, sia bastato un secondo per
sconvolgere la
mia percezione? Oppure, e lo sto pensando ora, mi attirava anche
prima…e forse
è per questo che qualche mattina fa ho avuto
quell’idea assurda!
-Ehi, ho affittato una sala per
domani-, annuncia Chris
interrompendo il filo dei miei pensieri, -ho anche contattato qualche
amico per
suonare con noi-, aggiunge abbandonando in un angolo il suo basso e
attaccandosi alla sua fidata birra.
-Oh, figata!-, esclama Dom con un
sorriso, -…bordello!-,
commenta accompagnandosi con un gesto terribilmente ridicolo, quello
che mima
uno spogliarellista che si toglie la giacca.
Scuoto la testa ridendo mentre spengo
la luce e lascio a
nanna i nostri ferri, gli do una pacca sulla spalla e mi unisco alla
bevuta:
-puoi dirlo forte, Dom.
Chris lancia occhiate
all’orologio da almeno dieci minuti,
così ridacchio e gli dico: -Dai, muoviti, vai dalla tua
principessina!
Chris, divertito e stizzito, mi
rovescia sulla maglietta il
resto della birra e ci saluta prima di andarsene.
E siamo rimasti solo io e
Dom…
-Vieni a casa mia?-, propongo senza
pensarci due volte, lui
mi guarda raggiante e io sento un colpetto di vertigine al petto. Lo
trascino
fuori e lui cerca la mia mano. Sembriamo due fottuti fidanzatini! Ma la
cosa mi
piace, per quanto strana sia. In effetti, non vedevo l’ora di
cominciare ad
avere un contatto fisico con lui.
Quando arriviamo davanti a casa lo
blocco, mi assicuro che
siamo da soli, dato che non voglio la mammina in mezzo ai piedi, e una
volta
che me ne sono accertato lo faccio entrare. Comincio a sentire davvero
il petto
che galoppa, e mi sudano le mani! La cosa è decisamente
irrazionale, dati i
presupposti –inesistenti.
Dom, del tutto disinvolto, si butta
sul divano e accende la
televisione. Io cerco di apparire altrettanto spensierato e tiro fuori
una
bottiglia di rhum di mia mamma, dato che non c’è
altro, e un pacco di pop-corn,
mi siedo sul bordo del divano e gli butto una gamba sullo stomaco,
così per.
-Ehi! Bello che mi dai una sprangata
nella pancia dopo
cotanta fatica!-, protesta lui sobbalzando.
-Oh, per aver massacrato qualche
cimbalo.
-Oh, parla la reincarnazione di Jimi
Hendrix! Oggi facevo
pure fatica a seguirti, dalle cappelle che facevi.
Davvero?!
-Ma…tu continuavi a farmi
delle occhiate assurde!-, protesto
lanciandogli un paio di pop-corn.
-Oh…-, pausa.
–Te ne sei accorto…
Maledetto imbarazzo! Ammutoliamo
entrambi. Odio il fatto che
non posso parlargli come prima, con un minimo di serenità!
In un certo senso,
voglio che sia come prima, come quando potevo stargli vicino senza
sentire le
farfalle nello stomaco e questa sensazione di malessere. O no?
Dom mi guarda e cerca la mia mano.
Appena mi volto a
guardarlo arrossisce appena, ma sorride e i suoi occhi diventano enormi
e
lucidi.
Poi, senza che riesca a reagire in
qualche modo, le sue dita
percorrono il mio braccio e sono subito seguite da un’ondata
di brividi. Lui
vede la pelle d’oca apparire istantaneamente, e sorride di
nuovo con quei
maledetti occhi verdi, o grigi, o di qualsiasi fottutissimo colore
stupendo che
hanno.
Io gli prendo istintivamente la mano,
e in due secondi mi
ritrovo a cavalcioni sul suo bacino inchiodandogli i polsi allo
schienale. Non
so nemmeno come sia successo.
E prima guarda la sua mano premuta
all’indietro e poi la
mia, poi me, con uno sguardo prima stupito e innocente e che poi si
trasforma
in qualcosa di così malizioso e intenso che mi mordo le
labbra per la
frustrazione, e mi avvento sul suo collo sentendo il sangue pulsare da
pazzi.
E’ curioso, sento lo stesso battito sul suo polso, sul suo
petto e sul suo
collo. Fico.
E quando lo sento mugolare mi eccito
da pazzi, come non mi
sono mai eccitato in vita mia. Sento il bisogno di constatare che anche
il
piccolo Matt abbia recepito il messaggio.
La mia mano scende lentamente lungo
il mio corpo finché non
arriva in mezzo alle gambe. Mi tocco e sì, lui è
pronto a fare il suo dovere,
anche perché mi accorgo che la mano di Dom ha seguito la mia
e anche lui mi sta
sfiorando. Maledetto, ho le vertigini da quanto mi sta spronando.
Per ripicca, mi metto ad ondeggiare
sul suo bacino per
stuzzicarlo.
-Abbiamo fretta, Bells?, bisbiglia
con un mezzo sorriso ad
occhi chiusi. Non rispondo, ma lo bacio con foga e sento che mi sta
spingendo
di lato.
Alla fine perdo
l’equilibrio e ci troviamo a ruoli
invertiti: adesso sono io quello addossato al divano, con Dom che
traffica
freneticamente coi miei jeans.
Dio, se me l’avessero detto
qualche mese fa, che sarebbe
andata così, gli sarei scoppiato a ridere in faccia. E
invece lo guardo
mordendomi le labbra, sento la mia erezione strofinarsi contro la
stoffa dei
jeans, la tensione accumularsi nel basso ventre. E una voglia pazzesca
e
incontenibile di baciarlo.
-Per fortuna ero io ad avere
fretta!-, esclamo con la voce
arrochita per l’eccitazione. Lui ridacchia e commenta:
-E’ da tutto il
pomeriggio che aspetto.
E ora riassumo la situazione: uno a
cavalcioni sull’altro,
con i pantaloni slacciati. Ma ci blocchiamo, semplicemente
perché…non abbiamo
idea di come si faccia! La situazione è addirittura comica,
con noi due
lanciati con entusiasmo e che adesso ci guardiamo con la più
eloquente aria
interrogativa.
E adesso?
Scoppiamo a ridere quando gli dico
che è dal lato sbagliato;
lui scende, si gira e si siede di nuovo su di me, togliendosi la
maglietta.
-Adesso va bene?-, chiede sarcastico,
e io prima di
rispondere guardo la sua schiena bianca seguendo il percorso della
spina
dorsale fino all’incavo in basso, e deglutisco.
-Anche troppo bene-, gracchio.
Lo abbraccio
–perché non mi so più trattenere, al
punto in
cui siamo!-, e sento il mio viso premuto contro la pelle calda e
leggermente
sudata. In altre circostanze mi avrebbe fatto schifo, ma immagino che
adesso
sia anche fuori luogo fare paragoni con quello che avrei pensato
qualche giorno
fa.
Anzi, la cosa mi eccita
ulteriormente, e la mia mano si
muove e cerca il piccolo Dom finché non lo trova e lo
stringe delicatamente,
suscitando un sussulto di Dom, il suo respiro si mozza per qualche
istante.
-Matt…-, mi chiama, e
inizia a muovere lentamente il bacino
e ad agitarsi nel mio abbraccio finché non sento che sto per
entrare in lui, ma
quando mi faccio coraggio e spingo un po’ più
forte lo sento gemere di dolore. All’improvviso
mi vengono in mente una serie di cose che avrei assolutamente dovuto
ricordare,
tipo lubrificante, preservativi e cazzi vari. Già. Forse era
meglio
procurarseli. Proprio mentre comincio a fabbricarmi le mie solite
paranoie, lui
sente che mi sono fermato e, allarmato, aggiunge:
-No, non smettere-, e per giunta
appoggia la mano sulla mia.
A mò di scusa gli do un bacio sulla schiena e riprendo a
muovermi, ma questa
volta con più cautela.
Meglio così, meglio
andarci piano, meglio scoprire il lato
più umano di qualcosa che solitamente facevo solo per
sfogare istinti sessuali
da adolescente arrapato quale ero.
E adesso mi ritrovo a sorridere
vedendo di sfuggita gli
occhi lucidi di Dom che mi lanciano un’occhiata di puro
zucchero, come al suo
solito.
Arrivo prima io, sento che tutto
esplode e poi mi rilasso
con altre spinte più moderate finché anche Dom
non si irrigidisce con la
schiena inarcata. Poi si butta di lato, io mi sdraio sopra di lui e
rimaniamo
un po’ ad ansimare, sopraffatti. Dopo qualche secondo sento
le sue dita
giocherellare coi miei capelli ed alzo lo sguardo per incontrare quello
intenerito di Dom.
-Alla faccia di Nora-, commento
finalmente, e lo penso
davvero. Ed è fantastico sentire il suo petto sobbalzare
dalle risate.
-Coglione-, mi dice, e io lo bacio di
nuovo.
Le sue labbra sono molto meglio di
quelle di Nora, molto
meglio di quelle di chiunque altro.
Lui è una persona migliore
di chiunque altro.
E mi ritrovo a pensare le stesse cose
anche a quasi quindici
anni di distanza.
Mentre mi vesto mi guardo allo
specchio e mi accerto che sia
tutto al suo posto, poi mi giro verso il letto e lui è
lì, coperto fino alla
vita, coi capelli spettinati. Dorme ancora, sebbene abbia mugolato un
“arrivo”,
qualche minuto fa, ed è sempre così. Mi siedo sul
bordo del letto e gli do una
piccola spinta.
-Uhm?-, mugugna aprendo timidamente
gli occhi, poi si gira a
guardarmi lo sguardo raggiante che ha negli occhi ogni singola volta
che guarda
me.
-Ehi Matt…che ore sono?
-Le nove, amico, forse è
meglio se ti alzi…
-Cazzo-, sbuffa, -si stava
così bene a letto…
-Anch’io stavo bene, ma
sembra proprio che abbiamo un
giretto di interviste e sarebbe scortese nonché da idioti
saltarle tutte, dato
che ci dobbiamo anche promuovere…no?
-Già…a volte
vorrei tornare ai tempi del liceo, almeno non
avevamo tutto questo stress addosso!
-Pensavo proprio a questo
prima…sai, mi è tornata in mente
la nostra prima volta!
Scoppio a ridere accarezzandogli i
capelli biondi, poi lo
bacio mentre lui si alza lentamente e decisamente controvoglia.
-Ah, davvero? Io non me la ricordo-,
borbotta grattandosi la
nuca e sbadigliando. Deve perdere questa sua abitudine a non mettere la
mano
davanti alla bocca, non mi piace trovarmi a faccia a faccia con le sue
tonsille
tutti i giorni!
-Eravamo sul divano di casa
mia…e non sapevamo nemmeno come
si fa!
-Beh-, mi risponde con un sorrisetto
malizioso, -ora
sappiamo bene come si fa, vero?
Mi viene in mente la nottata
spettacolare appena passata e
mi lecco le labbra rispondendo: -Si, decisamente!
Lo bacio di nuovo accarezzandogli la
guancia e lo sprono
affettuosamente.
-Forza, Dom, sennò
arriviamo in ritardo…e poi chi li sente
Chris…e Tom?
Deglutisco. L’ultima volta
che quei due si sono incazzati
con noi abbiamo girato per due settimane
io senza banane e calzini puliti e Dom senza scarpe ai concerti,
costretto a
suonare a piedi scalzi!
Anche lui a quanto pare ricorda,
perché si toglie di dosso
con uno scatto le lenzuola, ma appena si accorge del motivo per cui il
mio
sguardo si è acceso scoppia a ridere e mi spinge via.
-Potresti venire così alle
interviste-, commento
maliziosamente, -di sicuro per me sarebbe una giornata migliore.
-Anche per i fotografi-, aggiunge lui
ridacchiando, e io
istantaneamente divento la donnina più gelosa
dell’universo e lui lo sa.
-No, no…copriti bene, Dom!
Devono vederti solo gli occhi e
le mani!
-Passiamo al burqua, allora, amore-,
replica placidamente
infilandosi i pantaloni, poi viene verso di me spingendomi verso il
muro per
inchiodarmi per i polsi, poi sussurra:
-Hai ragione, dopotutto tu sei
l’unico che può vedermi nudo.
D’accordo, ma
cazzo…così alle interviste non ci arriveremo
mai! Quindi lo bacio, gli sistemo il ciuffo e lo allontano da me anche
se a
malincuore.
-Dai, muoviti…io ordino i
caffè-, gli dico, e mi avvio al
piano terra, diretto verso l’oasi, il bar
dell’hotel.
Dom arriva una decina di minuti dopo,
con i suoi pantaloni
viola e…una orribile maglietta in satin leopardato. Abbasso
gli occhi sulle All
Star argentate e commento: -aggiungi un boa e sembri l’esatta
copia di una drag
queen, Dom. Comunque il caffè ormai è freddo!
-Oh, d’accordo, fa
niente…e comunque, senti chi parla!-,
aggiunge lui sbottando offeso.
Mi guardo allo specchio in fondo alla
hall: porto i miei
pantaloni rossi, il giubbino arancione e le mie scarpe nere. Beh? Che
c’è di
strano? Lo chiedo a Dom e lui mi fissa per qualche secondo con la bocca
aperta
come per dirmi qualcosa, poi scuote la testa e dice:
-…Niente, fa niente,
lasciamo perdere.
Io mi esibisco nel mio broncio
preoccupato e lui mi
scompiglia i capelli ridacchiando.
-Oh dai, Matty, ormai non ci fa
più caso nessuno! Sei una
rockstar, ora.
Deduco che ci sia qualche tipo di
allusione.
-Che vuoi dire?!
Dom beve il suo caffè con
la palese intenzione di ignorarmi
e mi guarda divertito di sottecchi mentre mi arrovello su questa nuova
preoccupazione. Guarda l’orologio e, spalancando gli occhi,
mi trascina giù
dallo sgabello e fuori dall’hotel lasciando una banconota sul
bancone.
Fuori la macchina ci aspetta
borbottando come, suppongo, il
conducente. Entriamo e dentro, come previsto, ci aspetta la versione
scazzata
del nostro migliore amico, che ci fulmina e butta dal finestrino un
mozzicone
di sigaretta borbottando:
-Allora? Vi siete fermati a fare
sesso anche stamattina?
Suppongo che il motivo per una tale
mancanza di tatto sia
riconducibile anche alle sue occhiaie.
-No, Chris…la sveglia non
ha suonato. E sarebbe molto carino
se evitassi di dire certe cose a voce alta-, borbotta Dom alludendo
all’autista.
-Ah, beh, capirai…tanto
ormai lo sa tutto l’entourage e lo
staff dell’hotel…credo vi abbiano sentito gemere
da qui a Reading-, risponde
Chris lanciandogli un’occhiata velenosa, poi si stropiccia
gli occhi,
aggiungendo: -…e io non ho dormito fino all’alba
per colpa vostra…ma che vi è
preso? Non vi ho mai sentiti in anni che stiamo negli stessi alberghi!
Io e Dom ci guardiamo con gli occhi
sbarrati, dopodiché
diventiamo rossi come i miei pantaloni e Chris scoppia a ridere
all’improvviso.
-Beh, beati voi…io non
vedo Kelly da mesi…e i bambini…-, e
si incupisce.
-Dai, Chris, ancora una settimana e
poi li vedi-, dice Dom
per consolarlo, cercando di circondargli le spalle
–ovviamente non riuscendoci-
con un braccio.
-Ehi!-, protesto con una risatina
nervosa, -guarda che
divento geloso!
-Ma no, Matt, lo sai che amo solo
te-, dice Dom scoccandomi
un bacio sulla guancia. –Senza offesa-, aggiunge
all’indirizzo di Chris.
-Oh, no, nessuna offesa-, si affretta
a rispondere quest’ultimo
con una strana smorfia.
Com’è scemo,
Dom. Lo agguanto e lo bacio avvinghiandomi a
lui.
-Certe cose in privato!-, interviene
Chris fingendosi
scandalizzato.
-Oh, dai, ci hai visto fare cose
peggiori-, dice Dom.
-Cose che non voglio vedere mai
più-, borbotta il bassista
rabbrividendo.
-Beh, impari a bussare prima di
entrare nelle camere
altrui!-, ribatte Dom.
Qualche secondo di silenzio e poi
scoppiamo tutti e tre a
ridere, ignorando le occhiati sconvolte dell’autista.
-Va bene tutto, ma credo sia meglio
smetterla di
spiattellare la nostra vita privata-, bisbiglio io. Dom mi fissa
indispettito,
e poi per tutta risposta prende il mio viso e lo preme contro il suo.
Mi abbraccia e resta lì,
con gli occhi chiusi, un grosso
sorriso stampato in faccia e la testa appoggiata al mio petto.
Come non detto.
[Fine! Allora, questa cosa come ho già detto l'ho scritta un
pò di mesi fa, ancora lo scorso anno scolastico...e l'idea
mi viene proprio dalla Memuzz, che fece un disegno che era l'Amore, dal
quale poi ho preso la scena del divano *ç*
Quindi!
Innanzitutto ringrazio
1 - Higasi
2 - Isult
3 - WhereIsMyMind
per avere aggiunto la storia ai preferiti *________* me commossa!!!!
E poi...
Memuzz:
Naaaaah...ce ne sono di Belldom molto migliori <3 comunque
grazie tatina, anche per l'ispirazione *o* ti addorooooo!!!
WhereIsMyMind:
Allora, come sai AMO ALLA FOLLIA la tua storia, quindi trovarmi qui un
tuo commento è...*/////////////* grazie mille! Si, comunque
capisco veramente l'istinto da slashomane *w* anch'io sono convinta che
il Belldom esista o sia esistito *saltella* sono troppo amore quei
dueeeee!!! Per quanto riguarda i ruoli...spero che dom non risulti
troppo passivo XD in quanto a pantaloni dopotutto lui è il
Boss XDDD Grazie ancora *.* Commenti sullo stile da una scrittrice che
scrive da DIO sono da brodo di giuggiole */////////* spero che anche il
secondo capitolo ti sia piaciuto! aspetto il prossimo capitolo di boys
don't cry <3<3<3 bacio!!!
(Dio come amo scrivere le note finali *u* pubblicherei fanfiction solo
per il gusto di mettere le noticine X°D)]
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