I kissed Dom...and I liked it!

di manubibi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***



Disclaimer: I personaggi di questa storia non mi appartengono e non ci ricavo niente, solo occhiataccie da parte dei miei u.u

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-Matt…-, sento chiamare, e mi volto verso il mio migliore amico, che mi guarda dubbioso.

-Eh…-, bofonchio da dietro il libro, smettendo di scarabocchiarmi l’avambraccio.

-Devo prendere le soluzioni comuni o fare lo studio dei segni?-, continua guardandomi speranzoso. Lancio un’occhiata di sbieco a lui e poi al quaderno, poi rispondo annoiato:

-Se quella roba era un sistema, direi che devi prendere le parti comuni delle due linee-, e torno a ripassare col pennarello la linea delle mie vene.

-Ah…ok. Grazie-, borbotta coprendo il grafico con pastrocchi rabbiosi.

No, oggi è troppo serio…e io mi sto annoiando a morte!

-Dom.

Lui si gira a guardarmi ancora scocciato.

-Dom-, continuo, -ti sei mai chiesto com’è baciare un ragazzo?

La mia domanda ha gli effetti desiderati: Dom, dalla sorpresa, tossice e si sbilancia cadendo dalla sedia con un tonfo spettacolare, mentre io scoppio a ridere piegandomi in due.

Dom mi fissa tutto rosso, gli occhi che gli brillano di rabbia e il viso contorto in un broncio. E’ addirittura tenero.

-Dio santo, Bells! Almeno dille a bassa voce queste assurdità!-, sibila socchiudendo gli occhi.

Placo le risate e replico:

-Quali assurdità? Io voglio davvero provare! Insomma, voglio vedere se c’è differenza fra un ragazzo e una ragazza…

-Matt-, mi fa lui con aria paternale, -avevo detto a Dave di smetterla di venderti funghetti avariati, ma evidentemente i soldi gli stanno più a cuore che la salute dei suoi amici…

Scoppio a ridere di nuovo.

-Bellamy! Howard! E’ la quinta volta, oggi! Basta, sono stufa di voi due…vi metto una nota!-, sento gracchiare dalle parti della cattedra. Sia io che Dom ormai ignoriamo qualsiasi cosa dica quella vecchia racchia…tanto i nostri nomi li scrive sempre sbagliati e finisce per punire qualcun altro, e poi chissenefrega delle note. Se ci espulgono, tanto meglio, ho cose più utili da fare che andare a scuola.

-Ti va di andare in bagno a provare?-, riparto all’attacco con una specie di occhiatina maliziosa.

-Matt, non credo sia una buona idea-, mi risponde lui guardandosi attorno con circospezione,- ma mi sa che se non ti accontento mi romperai le palle tutto il giorno…quindi ok, facciamola finita.

Oh, adoro questo ragazzo! Gli faccio un sorrisetto divertito e poi contraggo il viso in una smorfia di dolore. L’ho provata un sacco di volte a casa davanti allo specchio, per occasioni simili.

-Argh!-, esclamo in modo da farmi sentire.

-Bellamy? Che succede?-, chiede la Mummia guardandomi di sottecchi, sospettosa.

-Prof…ho un mal di pancia assurdo-, rantolo digrignando i denti. Recitazione un po’ scadente, ma lei ci casca comunque.

Sospira, rotea gli occhi e risponde:

-Si, Bellamy, vai pure in bagno…si, può venire anche Howard-, aggiunge in tono annoiato. Forse non ci è proprio cascata. Grazie Prof!

Mi alzo di scatto, mi ricordo che in teoria mi si stanno squarciando le viscere e mi circondo la pancia con il braccio, prendendo con l’altro il polso di Dom per trascinarlo fuori. Ridacchiamo fino al bagno dei ragazzi, quello con al porta con l’omino al quale Dave ha opportunamente aggiunto un pene gigante, ed entriamo.

-Allora…cosa facciamo?-, mi chiede spaesato Dom. Metto un dito sulle labbra per intimargli di fare silenzio e mi chino per vedere se ci sono piedi nei bagni. Non c’è nessuno e io sorrido.

-Beh-, replico voltandomi verso di lui, -vediamo…

Mi avvicino lentamente e lui indietreggia fino alla porta, rimanendo schiacciato lì, con gli occhi spalancati. La cosa mi diverte moltissimo, e arrivo ad appoggiare entrambe le mani ai suoi fianchi, istintivamente. Lo sento rabbrividire leggermente e sussurrare:

-Matt, sei sicuro?

Io annuisco col mio solito ghigno e rispondo:

-dai, è una cosa così per fare…e poi non intendo approfondirlo-, preciso per tranquillizzarlo.

Mi avvicino ancora al suo viso e lui per un momento sembra ritrarsi, ma non lo fa. Forse perché anche lui sotto sotto è curioso.

 

Alla fine lo faccio, gli do un veloce bacio a stampo sulle labbra asciutte e tiepide, subito mi allontano per valutare la reazione e lui sta lì, con gli occhi sbarrati e la bocca ancora semiaperta. Faccio per allontanarmi, ma a sorpresa mi sento afferrare per la nuca e un secondo dopo mi ritrovo ancora sulle sue labbra. Ma non solo su quelle. La sua bocca si schiude quasi subito e sento che i suoi denti mordicchiano piano il mio labbro inferiore.

E io? Io mi sento subito diventare caldo e la cosa inizia a inquietarmi.

-Dom?-, bofonchio per ammonirlo, ma lui mi zittisce incollando la bocca alla mia, sento anche la sua lingua che tenta di giocare con la mia, ma io sono troppo sconvolto per rispondere…almeno all’inizio.

Potrei dire che mi fa schifo, che oddio, sto baciando un uomo, che io sono etero eccetera. Ma invece mi piace, dannazione! La verità è che anche il piccolo Bells gradisce lo stimolo ed è come se si fosse svegliato trillando: “Allora! Che succede qui?!”. E d’altronde anche il piccolo Dom sembra aver avuto la stessa illuminazione perché lo sento inequivocabilmente premere contro il mio inguine. E’ stranissimo.

In poco tempo ci avvinghiamo e io nemmeno me ne accorgo, è come se un’altra entità si fosse impossessata di me, ma quasi subito torno in me rendendomi conto di dove e con chi sono quando suona la campanella.

Ci stacchiamo dalla porta e prendiamo ad ansimare piano guardandoci agghiacciati.

Credo che avremo abbastanza tempo, dopo, per farci le seghe mentali che sicuramente ci faremo, ora è meglio uscire di qui.

Prendo Dom e lo porto fuori di corsa ridacchiando, un po’ per lo shock e un pò perché è stato davvero divertente!

-Beh…non male, eh, Dommeh?

-Stai zitto, Bells, chiudi quella dannata ciabatta!-, rantola lui sconvolto, -Non farmici pensare, Dio santo! Mi farai diventare gay, maledetto stronzo!

-Macché! Non cambierei sponda per uno smilzo come te, Dom! Tu sei il mio migliore amico, la differenza ancora la vedo.

Dom sembra sollevato, ma io non resisto e aggiungo:

-E comunque anche se io ho iniziato tu hai continuato! Quindi non prendertela con me…

-Matt…ti abbasso di mezzo metro a forza di pugni se non chiudi subito quella dannatissima bocca!

-Ok, ok…ma il fatto che ti irriti così tanto mi dice qualcosa…-, insisto continuando a ridere. Ma dopo tanti anni non l’ha capito che mi piace da matti provocarlo?

-Matthew James Bellamy, la tua vita è a rischio…ti ho avvertito!-, ringhia lui lanciandomi un’occhiata furiosa.

Ci fermiamo e io vedo in fondo al corridoio Nora, la mia cosiddetta ragazza. Ma sarebbe più giusto definirla “la mia pomiciata quotidiana”, infatti come mi vede non mi saluta nemmeno, mi butta le braccia al collo e mi infila la lingua in gola ancora prima di unire le sue labbra alle mie.

Certo che gradisco, ma preferisco il bacio di prima, più timido e…dolce?!

Mentre Nora mi succhia il labbro io socchiudo gli occhi e vedo Dom. Ci fissa ostinatamente con aria…ferita, e vedo una specie di bagliore nei suoi occhi prima che li distolga imbarazzato, e io sento qualcosa nella pancia, come una capriola. Aspetto che Nora la smetta di mordicchiarmi le labbra, poi la spingo via piano.

-Nora…hai matematica adesso, no? Ti conviene sbrigarti, la Mummia oggi è in vena di punizioni-, le dico a mò di scusa. Lei mi stampa un altro bacio sulle labbra e cinguetta:

-Ok…a dopo, Matty.

Oddio, quanto odio che mi chiami così! O non l’ha capito o l’ha fatto apposta perché voleva strapparmi le labbra!

Comunque, Dom è lì impalato che mi guarda con la coda dell’occhio, visibilmente irritato. E ora mi dirà che gli prende!

-Dom, perché ci guardavi come se fossimo due fratelli che praticano il libero incesto?

-Bells, quella ti strapperà le corde vocali a slinguate, prima o poi!

-Si, taci…sto pensando seriamente di mollarla, una volta per tutte. Ormai viene da me solo per scopare…

-Ah! La molli?!-, esclama quasi illuminandosi, poi corregge il tiro: -Ehm…mi dispiace!

A me non sembra. E due più due lo so ancora fare.

-Dì un po’…non sarai geloso? Di Nora, poi…

-Che? Geloso? Io? Perché dovrei?!-, si affretta ad esclamare, e a me viene quasi da ridergli in faccia da quant’è evidente che sta mentendo.

-Perché in quel bagno ho aperto le tue vedute sul sesso e penso ti sia piaciuto abbastanza da volere il bis!

-Non è vero! Solo che quella ti slinguazza come se la sua vita dipendesse dal rimanere attaccata al tuo esofago!-, protesta lui sempre più in imbarazzo.

Scoppio a ridere fragorosamente e mi appoggio alla sua spalla.

-Sei geloso! Su, dillo! Ti ho fatto uscire di testa, eh?! Dommeh ha una cotta per me!-, cantileno scherzosamente.

-Non è un cazzo vero!-, esclama arrossendo e cominciando ad avere gli occhi lucidi.

-Sì, sì!-, continuo io. Non ha ancora imparato a capire quando sche…

-Vaffanculo, Matt. Vai a farti fottere, coglione!-, urla con una lacrima che lotta per uscire dal suo occhio. Dio, l’ha presa sul serio.

Gira i tacchi sparendo in fretta nella calca, e io rimango attonito fissando il punto dove prima si trovava il suo viso contorto da una smorfia. Poi scatto e corro al suo inseguimento con il cuore in gola, e comincio a sentirmi meglio appena vedo il suo ciuffo biondo fra le ginocchia.

-Dom! Dom…ti sei arrabbiato?-, gli chiedo cautamente.

-Vaffanculo.

-Dom, mi dispiace…non pensavo che l’avresti presa sul serio!

-Ho detto vaffanculo, Matthew.

Oh-oh, mi chiama per nome: brutto segno.

-Non volevo, Dom…pensavo stessimo scherzando! Non volevo offenderti!

E dicendolo mi viene spontaneo accarezzargli la testa affondando le dita fra i suoi capelli, e lo sento rabbrividire. Poi solleva il viso ed è tutto rosso, gli occhi che ancora luccicano di rabbia.

-Però l’hai fatto! Perché tu devi sempre sfottere, devi sempre fare il fico e limonarti le ragazze davanti a tutti quando sappiamo bene tutti e due che non avresti mai le palle di farti avanti con qualcuno che ami davvero!

Detto questo si alza in piedi e marcia fuori, anche se sa che lo seguirò. Sa bene che lo seguirei ovunque, e non importa quanto siano folli le sue trovate o quanti casini finiamo per combinare, io sono sempre stato al suo fianco, perché non si sentisse mai solo.

Si ferma dietro ad un angolo lontano e nascosto, dove porto di solito Nora, e si gira per fronteggiarmi. Prima di parlare tira un lungo sospiro e chiude gli occhi.

-E’ vero, Matthew…sono geloso di Nora.

Aspetta qualche secondo prima di riaprire gli occhi e si sorprende perché io non sono sconvolto come forse si aspetta. Non lo sono, davvero, forse sono solo sorpreso, ma dopotutto sapevo già da prima che era così.

E penso che non ci sia niente di male, anche a me lui è piaciuto. E trovo inutile farsi tante paranoie.

E allora perché non riesco a dirgli niente? Lui mi guarda profondamente a disagio e non voglio tenerlo sulle spine. Devo fare qualcosa.

E faccio qualcosa.

Avanzo lentamente verso di lui, con un gesto sicuro gli appoggio la mano alla nuca e lo attiro verso di me, con le farfalle nello stomaco, mentre lui mi fissa incerto e dubbioso.

Appena le nostre labbra vengono a contatto, però, scatta qualcosa di simile ad un contatto elettrico, tutta la tensione accumulata dai muscoli si scioglie e noi ci avviciniamo approfondendo un bacio che non ha nulla di casto ma nemmeno di malizioso. Ho baciato tante volte, ma questa è un’esperienza completamente diversa, è il bacio di qualcuno che sa cosa voglio e cosa mi piace, ed è completamente inaspettato l’effetto che mi fa. E’ diverso anche da quello che ci siamo scambiati prima, perché qui sappiamo perfettamente cosa stiamo facendo e il motivo per cui lo facciamo.

Ci lasciamo andare completamente, io prendo a solleticargli la nuca con le dita, lui rabbrividisce di piacere e mi abbraccia più stretto. Dopo un po’ mi accorgo della sua mano dentro la tasca posteriore dei miei jeans, e della mia che quasi senza che me ne accorgessi è finita a cercare di sbottonargli i pantaloni. E a quel punto mi apro gli occhi con un tuffo al cuore, come se avessi fatto qualcosa di troppo. Mi gira la testa, ma mi stacco da lui comunque.

-Non qui, Dom…verrai da me, e allora…-, non so come finire la frase, ma lui sorride.

-D’accordo.

Ma rimaniamo lo stesso lì a chiacchierare, con le mie dita che giocherellano con le sue. Non so perché ma sentendo le nostre dita che si intrecciano mi brillano gli occhi, e lui ogni tanto prende ad accarezzarmi il polso, è una cosa rilassante.

Passa una mezz’ora, poi mi accorgo che devo tornare a casa. Mi sono appena ricordato del corso casalingo di cucina di mia mamma, deve venire un certo tizio supremo chef di non so cosa, quindi devo aiutarla a pulire casa. Maniaca dell’ordine.

-Ciao, Dom.

Lui mi sorride e bisbiglia:

-Ciao, Matty.

E non mi irrita.



[eccomi col primo capitolo della mia prima Belldom^^
questo l'ho scritto secoli fa...solo qualche giorno fa ho trovato la bozza XD
Comunque li amo, incondizionatamente. almeno quanto matt e bri *_____* e sono fermamente convinta che ci sia stato qualcosa fra matt e dommeh!!
Ah, preciso che questa l'ho scritta prima di cominciare a leggere "how did it come to this?"...quindi se ci assomiglia è solo un caso^^ giuro XD
e come sempre la dedico alle mie socie tatose che mi supportano sempre */////* vi adoro ragazze ^o^]


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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Qualche giorno dopo ci troviamo in sala prove. Io arrivo per primo e passo un po’ di tempo a fare finta di pulire la stanza, così per fare qualcosa, finché non vedo avvicinarsi la sagoma dell’altro mio migliore amico, Chris, assieme a Dom.

Impegnati in una discussione sul rap che non voglio assolutamente ascoltare.

-Ehi, Bells, ti sei già smazzato gli strumenti? Bravo il nostro Matty!-, esclama Chris facendomi l’occhiolino e sorseggiando una birra.

-Si, e abbiamo un paio d’ore…a quanto pare alle nove il nostro bassista ha un appuntamento galante!-, ribatto io, e vedo la faccia di Chris diventare una solenne maschera di beatitudine, con tanto di occhi che brillano e sorriso da un orecchio all’altro, ma lui si mette a trafficare col basso per non rispondere e fare la figura del ragazzo innamorato. A quanto pare, non è virile.

Dom si siede alla batteria, saltella un po’ sul sedile e poi dice: -Allora?

Le prove vanno meglio del solito: Dom ha smesso di canticchiare –o meglio di miagolare- i testi delle canzoni così mi posso concentrare; Chris ha avuto del tempo libero per provare da solo e sta tirando fuori delle linee di basso davvero niente male; io invece, malgrado la mancanza del solito campanaccio dietro di me, sono distratto, perché non riesco a smettere di pensare ad una frase che ho colto da un discorso di mia mamma.

“Non riesco a capire come fai ad uscire con quel ragazzo, Howard…non mi sembra un tipo normale”. La cosa è ironica, perché forse non sa che forse suo figlio è probabilmente uno dei tizi più strani sulla faccia della terra. Certo che me ne rendo conto.

E mi sto sforzando di non fissarlo mentre si agita come un dannato sulla batteria, con tutta la sua passione e irruenza. Ma è mai possibile che dopo anni di amicizia, sia bastato un secondo per sconvolgere la mia percezione? Oppure, e lo sto pensando ora, mi attirava anche prima…e forse è per questo che qualche mattina fa ho avuto quell’idea assurda!

-Ehi, ho affittato una sala per domani-, annuncia Chris interrompendo il filo dei miei pensieri, -ho anche contattato qualche amico per suonare con noi-, aggiunge abbandonando in un angolo il suo basso e attaccandosi alla sua fidata birra.

-Oh, figata!-, esclama Dom con un sorriso, -…bordello!-, commenta accompagnandosi con un gesto terribilmente ridicolo, quello che mima uno spogliarellista che si toglie la giacca.

Scuoto la testa ridendo mentre spengo la luce e lascio a nanna i nostri ferri, gli do una pacca sulla spalla e mi unisco alla bevuta: -puoi dirlo forte, Dom.

Chris lancia occhiate all’orologio da almeno dieci minuti, così ridacchio e gli dico: -Dai, muoviti, vai dalla tua principessina!

Chris, divertito e stizzito, mi rovescia sulla maglietta il resto della birra e ci saluta prima di andarsene.

E siamo rimasti solo io e Dom…

-Vieni a casa mia?-, propongo senza pensarci due volte, lui mi guarda raggiante e io sento un colpetto di vertigine al petto. Lo trascino fuori e lui cerca la mia mano. Sembriamo due fottuti fidanzatini! Ma la cosa mi piace, per quanto strana sia. In effetti, non vedevo l’ora di cominciare ad avere un contatto fisico con lui.

Quando arriviamo davanti a casa lo blocco, mi assicuro che siamo da soli, dato che non voglio la mammina in mezzo ai piedi, e una volta che me ne sono accertato lo faccio entrare. Comincio a sentire davvero il petto che galoppa, e mi sudano le mani! La cosa è decisamente irrazionale, dati i presupposti –inesistenti.

Dom, del tutto disinvolto, si butta sul divano e accende la televisione. Io cerco di apparire altrettanto spensierato e tiro fuori una bottiglia di rhum di mia mamma, dato che non c’è altro, e un pacco di pop-corn, mi siedo sul bordo del divano e gli butto una gamba sullo stomaco, così per.

-Ehi! Bello che mi dai una sprangata nella pancia dopo cotanta fatica!-, protesta lui sobbalzando.

-Oh, per aver massacrato qualche cimbalo.

-Oh, parla la reincarnazione di Jimi Hendrix! Oggi facevo pure fatica a seguirti, dalle cappelle che facevi.

Davvero?!

-Ma…tu continuavi a farmi delle occhiate assurde!-, protesto lanciandogli un paio di pop-corn.

-Oh…-, pausa. –Te ne sei accorto…

Maledetto imbarazzo! Ammutoliamo entrambi. Odio il fatto che non posso parlargli come prima, con un minimo di serenità! In un certo senso, voglio che sia come prima, come quando potevo stargli vicino senza sentire le farfalle nello stomaco e questa sensazione di malessere. O no?

Dom mi guarda e cerca la mia mano. Appena mi volto a guardarlo arrossisce appena, ma sorride e i suoi occhi diventano enormi e lucidi.

Poi, senza che riesca a reagire in qualche modo, le sue dita percorrono il mio braccio e sono subito seguite da un’ondata di brividi. Lui vede la pelle d’oca apparire istantaneamente, e sorride di nuovo con quei maledetti occhi verdi, o grigi, o di qualsiasi fottutissimo colore stupendo che hanno.

Io gli prendo istintivamente la mano, e in due secondi mi ritrovo a cavalcioni sul suo bacino inchiodandogli i polsi allo schienale. Non so nemmeno come sia successo.

E prima guarda la sua mano premuta all’indietro e poi la mia, poi me, con uno sguardo prima stupito e innocente e che poi si trasforma in qualcosa di così malizioso e intenso che mi mordo le labbra per la frustrazione, e mi avvento sul suo collo sentendo il sangue pulsare da pazzi. E’ curioso, sento lo stesso battito sul suo polso, sul suo petto e sul suo collo. Fico.

E quando lo sento mugolare mi eccito da pazzi, come non mi sono mai eccitato in vita mia. Sento il bisogno di constatare che anche il piccolo Matt abbia recepito il messaggio.

La mia mano scende lentamente lungo il mio corpo finché non arriva in mezzo alle gambe. Mi tocco e sì, lui è pronto a fare il suo dovere, anche perché mi accorgo che la mano di Dom ha seguito la mia e anche lui mi sta sfiorando. Maledetto, ho le vertigini da quanto mi sta spronando.

Per ripicca, mi metto ad ondeggiare sul suo bacino per stuzzicarlo.

-Abbiamo fretta, Bells?, bisbiglia con un mezzo sorriso ad occhi chiusi. Non rispondo, ma lo bacio con foga e sento che mi sta spingendo di lato.

Alla fine perdo l’equilibrio e ci troviamo a ruoli invertiti: adesso sono io quello addossato al divano, con Dom che traffica freneticamente coi miei jeans.

Dio, se me l’avessero detto qualche mese fa, che sarebbe andata così, gli sarei scoppiato a ridere in faccia. E invece lo guardo mordendomi le labbra, sento la mia erezione strofinarsi contro la stoffa dei jeans, la tensione accumularsi nel basso ventre. E una voglia pazzesca e incontenibile di baciarlo.

-Per fortuna ero io ad avere fretta!-, esclamo con la voce arrochita per l’eccitazione. Lui ridacchia e commenta: -E’ da tutto il pomeriggio che aspetto.

E ora riassumo la situazione: uno a cavalcioni sull’altro, con i pantaloni slacciati. Ma ci blocchiamo, semplicemente perché…non abbiamo idea di come si faccia! La situazione è addirittura comica, con noi due lanciati con entusiasmo e che adesso ci guardiamo con la più eloquente aria interrogativa.

E adesso?

Scoppiamo a ridere quando gli dico che è dal lato sbagliato; lui scende, si gira e si siede di nuovo su di me, togliendosi la maglietta.

-Adesso va bene?-, chiede sarcastico, e io prima di rispondere guardo la sua schiena bianca seguendo il percorso della spina dorsale fino all’incavo in basso, e deglutisco.

-Anche troppo bene-, gracchio.

Lo abbraccio –perché non mi so più trattenere, al punto in cui siamo!-, e sento il mio viso premuto contro la pelle calda e leggermente sudata. In altre circostanze mi avrebbe fatto schifo, ma immagino che adesso sia anche fuori luogo fare paragoni con quello che avrei pensato qualche giorno fa.

Anzi, la cosa mi eccita ulteriormente, e la mia mano si muove e cerca il piccolo Dom finché non lo trova e lo stringe delicatamente, suscitando un sussulto di Dom, il suo respiro si mozza per qualche istante.

-Matt…-, mi chiama, e inizia a muovere lentamente il bacino e ad agitarsi nel mio abbraccio finché non sento che sto per entrare in lui, ma quando mi faccio coraggio e spingo un po’ più forte lo sento gemere di dolore. All’improvviso mi vengono in mente una serie di cose che avrei assolutamente dovuto ricordare, tipo lubrificante, preservativi e cazzi vari. Già. Forse era meglio procurarseli. Proprio mentre comincio a fabbricarmi le mie solite paranoie, lui sente che mi sono fermato e, allarmato, aggiunge:

-No, non smettere-, e per giunta appoggia la mano sulla mia. A mò di scusa gli do un bacio sulla schiena e riprendo a muovermi, ma questa volta con più cautela.

Meglio così, meglio andarci piano, meglio scoprire il lato più umano di qualcosa che solitamente facevo solo per sfogare istinti sessuali da adolescente arrapato quale ero.

E adesso mi ritrovo a sorridere vedendo di sfuggita gli occhi lucidi di Dom che mi lanciano un’occhiata di puro zucchero, come al suo solito.

Arrivo prima io, sento che tutto esplode e poi mi rilasso con altre spinte più moderate finché anche Dom non si irrigidisce con la schiena inarcata. Poi si butta di lato, io mi sdraio sopra di lui e rimaniamo un po’ ad ansimare, sopraffatti. Dopo qualche secondo sento le sue dita giocherellare coi miei capelli ed alzo lo sguardo per incontrare quello intenerito di Dom.

-Alla faccia di Nora-, commento finalmente, e lo penso davvero. Ed è fantastico sentire il suo petto sobbalzare dalle risate.

-Coglione-, mi dice, e io lo bacio di nuovo.

Le sue labbra sono molto meglio di quelle di Nora, molto meglio di quelle di chiunque altro.

Lui è una persona migliore di chiunque altro.

 

E mi ritrovo a pensare le stesse cose anche a quasi quindici anni di distanza.

Mentre mi vesto mi guardo allo specchio e mi accerto che sia tutto al suo posto, poi mi giro verso il letto e lui è lì, coperto fino alla vita, coi capelli spettinati. Dorme ancora, sebbene abbia mugolato un “arrivo”, qualche minuto fa, ed è sempre così. Mi siedo sul bordo del letto e gli do una piccola spinta.

-Uhm?-, mugugna aprendo timidamente gli occhi, poi si gira a guardarmi lo sguardo raggiante che ha negli occhi ogni singola volta che guarda me.

-Ehi Matt…che ore sono?

-Le nove, amico, forse è meglio se ti alzi…

-Cazzo-, sbuffa, -si stava così bene a letto…

-Anch’io stavo bene, ma sembra proprio che abbiamo un giretto di interviste e sarebbe scortese nonché da idioti saltarle tutte, dato che ci dobbiamo anche promuovere…no?

-Già…a volte vorrei tornare ai tempi del liceo, almeno non avevamo tutto questo stress addosso!

-Pensavo proprio a questo prima…sai, mi è tornata in mente la nostra prima volta!

Scoppio a ridere accarezzandogli i capelli biondi, poi lo bacio mentre lui si alza lentamente e decisamente controvoglia.

-Ah, davvero? Io non me la ricordo-, borbotta grattandosi la nuca e sbadigliando. Deve perdere questa sua abitudine a non mettere la mano davanti alla bocca, non mi piace trovarmi a faccia a faccia con le sue tonsille tutti i giorni!

-Eravamo sul divano di casa mia…e non sapevamo nemmeno come si fa!

-Beh-, mi risponde con un sorrisetto malizioso, -ora sappiamo bene come si fa, vero?

Mi viene in mente la nottata spettacolare appena passata e mi lecco le labbra rispondendo: -Si, decisamente!

Lo bacio di nuovo accarezzandogli la guancia e lo sprono affettuosamente.

-Forza, Dom, sennò arriviamo in ritardo…e poi chi li sente Chris…e Tom?

Deglutisco. L’ultima volta che quei due si sono incazzati con noi abbiamo girato per due settimane io senza banane e calzini puliti e Dom senza scarpe ai concerti, costretto a suonare a piedi scalzi!

Anche lui a quanto pare ricorda, perché si toglie di dosso con uno scatto le lenzuola, ma appena si accorge del motivo per cui il mio sguardo si è acceso scoppia a ridere e mi spinge via.

-Potresti venire così alle interviste-, commento maliziosamente, -di sicuro per me sarebbe una giornata migliore.

-Anche per i fotografi-, aggiunge lui ridacchiando, e io istantaneamente divento la donnina più gelosa dell’universo e lui lo sa.

-No, no…copriti bene, Dom! Devono vederti solo gli occhi e le mani!

-Passiamo al burqua, allora, amore-, replica placidamente infilandosi i pantaloni, poi viene verso di me spingendomi verso il muro per inchiodarmi per i polsi, poi sussurra:

-Hai ragione, dopotutto tu sei l’unico che può vedermi nudo.

D’accordo, ma cazzo…così alle interviste non ci arriveremo mai! Quindi lo bacio, gli sistemo il ciuffo e lo allontano da me anche se a malincuore.

-Dai, muoviti…io ordino i caffè-, gli dico, e mi avvio al piano terra, diretto verso l’oasi, il bar dell’hotel.

Dom arriva una decina di minuti dopo, con i suoi pantaloni viola e…una orribile maglietta in satin leopardato. Abbasso gli occhi sulle All Star argentate e commento: -aggiungi un boa e sembri l’esatta copia di una drag queen, Dom. Comunque il caffè ormai è freddo!

-Oh, d’accordo, fa niente…e comunque, senti chi parla!-, aggiunge lui sbottando offeso.

Mi guardo allo specchio in fondo alla hall: porto i miei pantaloni rossi, il giubbino arancione e le mie scarpe nere. Beh? Che c’è di strano? Lo chiedo a Dom e lui mi fissa per qualche secondo con la bocca aperta come per dirmi qualcosa, poi scuote la testa e dice: -…Niente, fa niente, lasciamo perdere.

Io mi esibisco nel mio broncio preoccupato e lui mi scompiglia i capelli ridacchiando.

-Oh dai, Matty, ormai non ci fa più caso nessuno! Sei una rockstar, ora.

Deduco che ci sia qualche tipo di allusione.

-Che vuoi dire?!

Dom beve il suo caffè con la palese intenzione di ignorarmi e mi guarda divertito di sottecchi mentre mi arrovello su questa nuova preoccupazione. Guarda l’orologio e, spalancando gli occhi, mi trascina giù dallo sgabello e fuori dall’hotel lasciando una banconota sul bancone.

Fuori la macchina ci aspetta borbottando come, suppongo, il conducente. Entriamo e dentro, come previsto, ci aspetta la versione scazzata del nostro migliore amico, che ci fulmina e butta dal finestrino un mozzicone di sigaretta borbottando:

-Allora? Vi siete fermati a fare sesso anche stamattina?

Suppongo che il motivo per una tale mancanza di tatto sia riconducibile anche alle sue occhiaie.

-No, Chris…la sveglia non ha suonato. E sarebbe molto carino se evitassi di dire certe cose a voce alta-, borbotta Dom alludendo all’autista.

-Ah, beh, capirai…tanto ormai lo sa tutto l’entourage e lo staff dell’hotel…credo vi abbiano sentito gemere da qui a Reading-, risponde Chris lanciandogli un’occhiata velenosa, poi si stropiccia gli occhi, aggiungendo: -…e io non ho dormito fino all’alba per colpa vostra…ma che vi è preso? Non vi ho mai sentiti in anni che stiamo negli stessi alberghi!

Io e Dom ci guardiamo con gli occhi sbarrati, dopodiché diventiamo rossi come i miei pantaloni e Chris scoppia a ridere all’improvviso.

-Beh, beati voi…io non vedo Kelly da mesi…e i bambini…-, e si incupisce.

-Dai, Chris, ancora una settimana e poi li vedi-, dice Dom per consolarlo, cercando di circondargli le spalle –ovviamente non riuscendoci- con un braccio.

-Ehi!-, protesto con una risatina nervosa, -guarda che divento geloso!

-Ma no, Matt, lo sai che amo solo te-, dice Dom scoccandomi un bacio sulla guancia. –Senza offesa-, aggiunge all’indirizzo di Chris.

-Oh, no, nessuna offesa-, si affretta a rispondere quest’ultimo con una strana smorfia.

Com’è scemo, Dom. Lo agguanto e lo bacio avvinghiandomi a lui.

-Certe cose in privato!-, interviene Chris fingendosi scandalizzato.

-Oh, dai, ci hai visto fare cose peggiori-, dice Dom.

-Cose che non voglio vedere mai più-, borbotta il bassista rabbrividendo.

-Beh, impari a bussare prima di entrare nelle camere altrui!-, ribatte Dom.

Qualche secondo di silenzio e poi scoppiamo tutti e tre a ridere, ignorando le occhiati sconvolte dell’autista.

-Va bene tutto, ma credo sia meglio smetterla di spiattellare la nostra vita privata-, bisbiglio io. Dom mi fissa indispettito, e poi per tutta risposta prende il mio viso e lo preme contro il suo.

Mi abbraccia e resta lì, con gli occhi chiusi, un grosso sorriso stampato in faccia e la testa appoggiata al mio petto.

Come non detto.


[Fine! Allora, questa cosa come ho già detto l'ho scritta un pò di mesi fa, ancora lo scorso anno scolastico...e l'idea mi viene proprio dalla Memuzz, che fece un disegno che era l'Amore, dal quale poi ho preso la scena del divano *ç*
Quindi!
Innanzitutto ringrazio
1 - Higasi
2 - Isult
3 - WhereIsMyMind
per avere aggiunto la storia ai preferiti *________* me commossa!!!!
E poi...
Memuzz: Naaaaah...ce ne sono di Belldom molto migliori <3 comunque grazie tatina, anche per l'ispirazione *o* ti addorooooo!!!
WhereIsMyMind: Allora, come sai AMO ALLA FOLLIA la tua storia, quindi trovarmi qui un tuo commento è...*/////////////* grazie mille! Si, comunque capisco veramente l'istinto da slashomane *w* anch'io sono convinta che il Belldom esista o sia esistito *saltella* sono troppo amore quei dueeeee!!! Per quanto riguarda i ruoli...spero che dom non risulti troppo passivo XD in quanto a pantaloni dopotutto lui è il Boss XDDD Grazie ancora *.* Commenti sullo stile da una scrittrice che scrive da DIO sono da brodo di giuggiole */////////* spero che anche il secondo capitolo ti sia piaciuto! aspetto il prossimo capitolo di boys don't cry <3<3<3 bacio!!!
(Dio come amo scrivere le note finali *u* pubblicherei fanfiction solo per il gusto di mettere le noticine X°D)]


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