Il coraggio di lottare per la famiglia

di Lachelle Winchester
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una nuova minaccia ***
Capitolo 2: *** La vita dei Winchester ***
Capitolo 3: *** Anche i supereroi litigano ***
Capitolo 4: *** Mutazioni genetiche ***
Capitolo 5: *** Una domenica normale ***
Capitolo 6: *** Studenti di college ***
Capitolo 7: *** Tempo di novità ***
Capitolo 8: *** Il calore della famiglia ***
Capitolo 9: *** Il team dei Winchester ***
Capitolo 10: *** Every rose has its thorn ***
Capitolo 11: *** Varloriand ***
Capitolo 12: *** Una via di fuga ***
Capitolo 13: *** Ritornare a casa ***
Capitolo 14: *** Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento... ***
Capitolo 15: *** L'amore di una madre ***
Capitolo 16: *** Polvere nel vento ***



Capitolo 1
*** Una nuova minaccia ***


Chi si sarebbe mai immaginato che Winchester potesse essere il cognome di una famiglia felice? Di certo non Dean, Sam e Lachelle, non dopo tutto quello che avevano affrontato; la vita li ha messi duramente alla prova, hanno perso le persone a loro più care ma continuano a portarle nel cuore e pensando a loro non smettono di lottare contro il male che li ha portati via.
Lachelle Winchester incontrò per la prima volta i due fratelli all'età di 11 anni, quando il padre Daniel cacciava il demone dagli occhi gialli con John. La Winchester fuggì di casa col fratello Bradley ma sia lui che il padre morirono dopo poco e le rimase solo la sorella Emma, a cui non raccontò nulla della caccia. La lasciò ad uno zio benestante e andò a vivere con Bobby, diventando ben presto un'agile cacciatrice. Incontrò diverse volte i Winchester e col tempo le loro strade non si separarono più; tutto ciò che avvenne dopo divenne un problema di tutti e tre, credevano di essere una famiglia ma non immaginavano che un giorno lo sarebbero diventati per davvero.
Emma non ha mai cacciato, ma dopo aver divorziato col marito ha incontrato Sam; i due si sono innamorati subito e dopo poco si sono sposati. Il Winchester adora suo figlio Kevin, lo considera figlio suo tanto quanto Colin, nato invece dal loro matrimonio. Ha la vita che sognava, è avvocato, ama sua moglie e i suoi due bambini ma non lascia mai solo suo fratello se c'è bisogno di lui per una caccia.
Per Dean e Lachelle la storia è molto più lunga; si sono innamorati uno dell'altra forse dal primo momento ma nessuno dei due lo ammetteva, hanno impiegato solo dieci lunghi anni per capirlo, stavano per avere un bambino però lo hanno perso al quarto mese di gravidanza. Avevano lasciato la caccia, avevano una vita normale, poi l'hanno ripresa ma al tempo stesso si occupavano anche della famiglia. Quando si sono resi conto che insieme potevano fare entrambe le cose, si sono sposati ed hanno comprato casa di fronte a quella di Sam.
Dean gestisce un'officina dove si occupa di aggiustare le auto, ma lo fa solo per passione perché il suo ruolo è quello di gestire gli operai, gli acquisti e quella che lui chiama "parte noiosa del suo lavoro" per conto di uno zio molto ricco di Lachelle, che invece si occupa della grafica di un giornale locale, lavoro trovato sempre grazie a suo zio; da piccola aveva aiutato sua figlia a liberarsi dalla dipendenza da droga e alcol e in questo modo ha cercato di sdebitarsi. 
Castiel spesso passa a trovarli per sapere come stanno o per chiedere loro un favore e i due sono sempre pronti a seguirlo ed aiutarlo. Della loro famiglia fa parte anche Muriel, un'anziana signora molto vanitosa ma anche davvero in gamba, dispensatrice di consigli e di racconti sui cinquecento ragazzi che avuto da adolescente, che si è sempre dimostrata disponibile ad aiutarli nel momento del bisogno nonostante la prima volta che si fossero incontrati i Winchester si erano appropriati della sua casa e la stavano quasi distruggendo in uno scontro con dei demoni ed una divinità greca, Rocone. Tutta storia passata ormai, la donna non gli ha mai fatto pesare niente, si è affezionata a loro ed è sempre pronta ad aiutarli.
La famiglia Winchester vive in Kansas, città natale di Emma e Lachelle, a 3 ore e mezza da Lawrence ,dove sono invece nati Dean e Sam. Grazie all'aiuto sempre dello zio Tom sono riusciti a salvare la loro vecchia casa, ormai di loro proprietà e per il momento Dean e Lachelle ci abitano perché la loro casa non è ancora pronta; non è molto grande, è una modesta villa a due piani ma hanno dovuto fare degli ordinari lavori di sicurezza: ferro e sale nei muri, cancelli di ferro, simboli enochiani, trappole per demoni sotto il terreno, coperte da tappeti, rimedi di normale amministrazione per dei cacciatori.

Una nuova minaccia

Lawrence,Kansas

Il mese di novembre si presenta alle porte con piogge e venti molto forti, che trasportano le foglie ingiallite e imbrunite ormai cadute dagli alberi. Di tanto in tanto si sentono le vecchie finestre borbottare ma la vecchia casa di John Winchester è in totale silenzio verso le 8 del mattino. Dean dorme beatamente a pancia in giù, le braccia spalancate, una penzolante a terra e l'altra sulla gamba di Lachelle. La moglie invece sta dormendo di lato, con entrambe le mani sotto la sua pancia. Quel silenzio e quella pace vengono interrotti dalla sveglia che li tira dal mondo dei sogni e li riporta bruscamente alla realtà. La donna è la prima a svegliarsi, si mette a sedere, si strofina le mani chiuse a pugno sugli occhi e mette a fuoco una stanza diversa da quella dove si era addormentata la sera prima; un armadio grande e abbastanza consumato dal tempo è posizionato di fronte a lei e nella stanza non c'è altro oltre al letto e a due comodini bianchi come l'armadio. Dean richiude lentamente le palpebre dopo un lungo sbadiglio. La donna si lascia cadere sulla sua schiena, non ancora pronta ad affrontare una nuova giornata di lavoro. Si ferma con le labbra sul suo collo, poi alza la testa e lui ricambia il bacio.
<< Perché i letti sono così comodi? >> sussurra lui, schiudendo di nuovo le palpebre e mettendo a fuoco il suo viso radioso. Lachelle ha la stessa età del fratello ma ha un carattere particolare, è l'essenza della vitalità, si rifugia in un mondo suo quando fuori le cose si mettono male e fa sentire bambino anche lui solo con un sorriso.
<< Anche tu sei comodo. >> gli dice lei, baciandolo ancora. << Ma è sabato, è solo mezza giornata. >> si ricorda all'improvviso, saltando dal letto. << Dobbiamo cominciare a sistemare casa nostra. >> dice mentre si veste e corre di sotto per preparare la colazione, iperattiva come sempre. 
Dopo circa 10 minuti Dean scende in cucina e la sorprende di spalle con un abbraccio, intenta a preparare il caffè. Il braccio destro le cinge la vita mentre la mano sinistra si insinua sotto la maglia e le accarezza la schiena. Un sorriso malizioso si stampa sul viso del cacciatore, un sorriso che Lachelle adora, la manda in confusione ma cerca di fare appello alla propria forza di volontà per evitare di fare tardi al lavoro.
<< Oggi devo solo finire una cosa prima che il giornale vada in stampa. Ti prometto che se faccio presto ti faccio una sorpresa, però poi dobbiamo cominciare a sistemare casa nostra. >> programma lei, versandogli il caffè nella tazza prima di salutarlo velocemente ed uscire di casa. Pochi secondi dopo la porta si riapre e la donna lo raggiunge per salutarlo con lungo bacio, poi si avvia di nuovo alla porta. << Buon lavoro. >> dice infine aprendo l'ombrello giallo per ripararsi dalla pioggia prima di sparire dietro l'angolo. Dean la guarda andare via e non fa a meno di sorridere guardando il colore acceso dell’ombrello, perché in effetti è proprio quello che Lachelle rappresenta per lui: un raggio di sole sotto la tempesta. Finisce il solito caffè nero e va a vestirsi, prima di raggiungere l'officina.

Verso ora di pranzo Dean è immerso nel lavoro, seduto alla scrivania del suo ufficio mentre segna pezzi di ricambio da ordinare. Fuori non ha smesso di piovere e dalla finestra non entra molta luce. Lachelle ha aspettato l'uscita del giornale per poi decidere di raggiungerlo. A passi decisi percorre l'enorme edificio blu poco distante da casa di Dean, dove tutti sono ancora impegnati a lavorare. Sale le scale che la conducono all'ufficio del Winchester ed entra piano, di soppiatto. Una stanza non molto grande ma calda ed accogliente si apre davanti ai suoi occhi, interi scaffali pieni di fascicoli sovrapposti ai muri dipinti di giallo chiaro, quadri di macchine e motori ricoprono la parte superiore delle pareti e una grande finestra affaccia su tutto il vicinato. Una scrivania si trova poco più avanti, stipata di fogli e cartelle che coprono quasi metà volto del cacciatore.
<< Hei. >> si sorprende Dean sorridendole. Porta all'indietro la schiena e stende le braccia per sbadigliare. Lei sorride a sua volta, chiude la porta dietro di sé e lo raggiunge di corsa, fissandolo con uno sguardo dolce. Seduta con le gambe sulle sue lo guarda fisso negli occhi verdi che la ipnotizzano, gli accarezza i capelli mentre racconta la sua mezza giornata e tra una solita battutina e un sorriso provocatorio, si ritrovano distesi sulla scrivania, i fogli sparsi per la stanza, i raccoglitori caduti a terra. Dean le bacia con passione il collo mentre cerca di spostarle dietro i capelli scuri che spesso le finiscono sulla faccia e lei si stringe forte a lui, assaporando quell'attimo di serenità: la pioggia che cade violenta fuori appanna i vetri e lascia salire un forte odore di erba bagnata, qualche rumore di motore di tanto in tanto spezza quello continuo della pioggia, il profumo della pelle dell'uomo che ama, che si è sfilato la maglia e la guarda, consapevole della sensazione di pace che gli provoca uno sguardo di quella donna, la luce del sole nascosto dietro le nuvole, il trench di Castiel vicino alla porta.
<< Castiel! >> sbotta improvvisamente l'uomo, avvertendo la presenza dell'angelo. Controvoglia scende dalla scrivania e si infila la maglia mentre la donna gli dà le spalle per sistemarsi. L'angelo li saluta e aspetta che Lachelle si sia rivestita prima di salutarla con uno dei loro abbracci.
<< Ho bisogno del vostro aiuto. >> dice nel solito tono serio, prima di appoggiarsi ad uno degli scaffali. Gli occhi azzurri colorano il suo viso segnato dalla preoccupazione. << Avete notato l'aumento della quantità di ossigeno nell'aria? >> chiede loro serio. 
Dean apre bocca, pronto ad una battuta ma la donna lo fulmina quasi con gli occhi e non proferisce parola.
<< E' pericoloso? >> gli chiede lei, cercando di concentrarsi vista la preoccupazione dell'amico. 
L’angelo le rivolge un lieve sorriso, sperando che capisca quanto le sia grato per essere sempre pronta ad aiutarlo. Anche il Winchester fa lo stesso ma lui lo rende molto nervoso con le battute che non capisce e poi sembra non prendere subito le cose sul serio. << Nell'aria si sta liberando una particolare sostanza, che solo un tipo di piante produceva. Non è pericolosa è come l'ossigeno, gli uomini non l'avvertono ma le piante che la producono si trovavano in un luogo che dovrebbe essere ormai perduto, nelle terre di Varloriand. >> comincia a raccontare lui, picchiettando col piede a terra nervosamente.
<< Var che? >> Dean lo guarda accigliato e lui ripete << Varloriand. Nessuno è mai riuscito a trovarle, sono state chiuse, sigillate in tempi remoti. >>.
<< Come Atlantide. >> nota Lachelle, guardando il marito ed alzando lievemente le spalle. L'uomo riesce più a farsi un'idea in questo modo ma l'angelo inclina il capo,s egno che non ha capito. << E qual'è il problema? >> prosegue lei, seduta sulla scrivania accanto a Dean.
<< E' un luogo meraviglioso ma racchiude il male puro, le armi dei Cavalieri, armi che sono state su scenari dei più grandi disastri della Terra. >> prosegue l'angelo ma il cacciatore lo interrompe << Non è la prima volta che incontriamo armi di questo genere. >>. Castiel lo guarda serio, forse sembra un po' minaccioso ma sanno che è solo preoccupato, ormai lo conoscono. << Quelle erano armi di utilizzo personale, possono uccidere una persona alla volta. Queste sono armi di distruzione in massa, possono estinguere la razza umana e distruggere la Terra. >> più che il tono di uno che sta spiegando sembra si stia sfogando ma lo lasciano fare.
<< C'è un incantesimo legato a loro, i Cavalieri non possono utilizzarle perché gli angeli le hanno sigillate in queste terre. E’ qualcun altro che le vuole riprendere ma non so ancora nulla. >> dice poi li guarda ancora e comincia un secondo racconto. << Tutte le grandi pene dell'umanità sono state causate da questi oggetti. Non sono vere e proprie armi, sono contenitori di disastri, malattie, epidemie. >>.
<< Come il vaso di Pandora? >> ipotizza la cacciatrice, prendendo a giocare con un foglietto di carta dalla scrivania; sin da piccola ha sempre avuto problemi di iperattività e non riesce stare tanto tempo ferma.
<< Quello è solo un mito, io sto parlando di contenitori che hanno portato l'estinzione dei dinosauri, uragani, tsunami, terremoti, eruzioni che hanno coperto interi villaggi tuttora inesplorati, cicloni che hanno spazzato via tribù intere che la storia non ha mai conosciuto, epidemie, peste e malattie incurabili che oggi neanche immaginate. >> conclude lasciandoli perplessi. << Mi aiuterete? >> chiede loro guardandoli fissi. Lachelle gli sorride e Dean annuisce col capo ma come suo solito non sa ancora cosa bisogna fare. E' andato lì solo per avvisarli, per essere sicuro di averli dalla loro parte anche questa volta e non si sbagliava: i Winchester saranno sempre dalla sua parte.

 

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Capitolo 2
*** La vita dei Winchester ***


La vita dei Winchester

Kansas

La notizia di Castiel arriva inaspettata ma sembra non disturbare Lachelle apparentemente; sa che questa è la sua vita, è orgogliosa di essere una cacciatrice e col tempo ha imparato a lasciare i problemi di caccia fuori dalla vita privata. Per anni cacciare è stata solo una questione personale, quasi l'unico scopo di vita, ma da quando ha Dean al proprio fianco sa che non è quella la cosa più importante. Questa volta non sembra essere lo stesso per il Winchester, che per tutto il pomeriggio ha avuto il morale bassissimo nonostante aspettassero da un anno il giorno in cui avrebbero cominciato a sistemarsi in casa loro.
L'Impala è parcheggiata fuori al garage, al sicuro nelle mura della loro villetta mentre fuori un paio di bambini giocano a passarsi la palla. Dean di tanto in tanto esce fuori per controllarla mentre la donna continua imperterrita a pulire i mobili e lavare i pavimenti, prima di sistemare le loro cose all'interno. Per ora non è molto quello che hanno ma questo non è mai stato un loro problema; solo fino ad un anno prima vivevano di motel in motel, nel bunker, rubando carte di credito e usando soldi di dubbia provenienza, vinti dal cacciatore giocando a biliardo.
Al piano inferiore ci sono il salotto col divano, la televisione e il camino, la cucina, una stanzetta e il bagno, al piano superiore ci sono due camerette vuote, il bagno e la loro camera da letto; non è chissà cosa ma sono all'inizio e ciò che per loro conta è stare insieme, al resto ci penseranno col tempo.
<< Ti senti bene, Dean? >> le chiede la donna dalla cucina, intenta a scendere dallo scaletto dopo aver spolverato la parte superiore dei mobili. << Hai fatto fare tutto a me, sono stanca morta. Ma mi senti? >>. L'uomo annuisce, spostando lo sguardo dalla finestra e raggiungendola lentamente in cucina. La porta di legno introduce l'uomo in una stanza luminosa, di fronte ad una grande finestra delimitata da tre mensole sulla sinistra. 
<< Eri di buon umore questa mattina e anche a ora di pranzo. Sei arrabbiato per l'irruzione di Cass o per quello che ci ha raccontato? >> gli chiede, cercando di non risultare pesante; conosce Dean come le sue tasche, ormai sa come comportarsi con lui, sa aspettare il momento ed utilizzare il tono giusto per farlo rilassare e permettergli di aprirsi. Lui rimane teso, le spalle appoggiate allo stipite della porta, le braccia incrociate sul petto e il volto scuro fisso nel vuoto.
<< E' sbagliato essere felice mentre fuori si prepara una ridicola versione di Arma Letale. >> sbotta all'improvviso. La donna non dice nulla, lo lascia sbollire mentre cerca le parole giuste per tranquillizzarlo. << Come faccio a non sentirmi in colpa? Qualcuno gioca con uragani ed alluvioni e questa sera vado a mangiare da mio fratello, le persone sono in pericolo e io mi metto a fare Cenerentola. >> continua.
<< Beh, anche Clark Kent non è Superman tutto il tempo. Anche lui ha la propria vita, è sempre pronto ad aiutare chi è in pericolo ma nessuno gli vieta di essere felice. Dean, temo che per il momento non potremo fare niente e non c'è nulla di male se continuiamo la nostra vita. Quando Cass saprà cosa fare risolveremo anche questo, ma per il momento abbiamo la nostra famiglia, la nostra casa e tutto il diritto di goderci queste cose. >> la donna si raccoglie i capelli con un elastico prima di raggiungerlo alla porta ed avvicinarsi a lui, che la fissa serio, grato per la pazienza che ha con lui; è sempre pronta a dargli un motivo per essere felice, per non arrendersi, per non odiarsi e non avere più paura di sé stesso. 
L’uomo si propone di aiutarla ma scopre che la donna ha già fatto la maggior parte delle cose, perdendo perfino una scommessa non avendola vista montare una libreria mentre era assorto tra i propri pensieri. E’ montata accanto all'armadio, stracolma di libri recuperati da casa di Bobby, dopo averli lasciati marcire lì per anni. 
<< Devi sorprendermi con un bacio, allora. >> esclama la donna scegliendo la pena per la scommessa persa. 
Lui la guarda bagnandosi le labbra con la lingua, con uno sguardo provocatorio e lei lo accoglie con un sorriso, assaporando le sue labbra lentamente.
<< Adesso non valgono. >> conclude prima di scendere di sotto.

Il Winchester è in piedi sullo scaletto, nel bagno del piano di sopra e cerca di montare delle mensole sulla parete sopra la vasca. Non ricorda dove ha lasciato i chiodi e la moglie lo aiuta a cercarli, ormai abituata a vivere nel suo disordine, ma inciampa goffamente su un'asta di legno e si ritrova seduta a terra.
<< Credo di aver trovato i chiodi e il bastone della tenda. >> si lamenta massaggiandosi la gamba sinistra, finita dritta contro il lavandino. Lui la guarda dall'alto per assicurarsi che stia bene, poi allunga il braccio per prendere i chiodi senza smettere di prenderla in giro per essere sempre in precario equilibrio. Raramente Sam li trova in situazioni poco coinvolgenti, di solito approfitta dell'occasione per canzonarli ma questa volta li trova tranquilli e si limita a complimentarsi con loro per l'ottimo lavoro che stanno facendo. Dopo avergli raccontato della nuova missione di Castiel, i due si prendono una pausa, si cambiano i vestiti sporchi di polvere e vernice, chiudono la casa e lo raggiungono per cenare in famiglia.
Il salone a casa di Sam è cambiato dall'ultima volta che l'avevano visto, il divano è stato spostato lateralmente al camino per dare posto al tavolo di legno ora apparecchiato per sette, perché a cena c'è anche un'altra coppia. L'uomo, alto e grassottello, ha un viso roseo ma consumato, un vestito elegante ed un portamento fastidiosamente lento, mentre la donna è più magra del marito, indossa un abito da sera azzurro e ha un'espressione felice sul viso, un sorriso chiaramente forzato. Anche Sam e sua moglie Emma sono vestiti formalmente, gli unici meno eleganti sono Dean e Lachelle.
<< Tra un po' mi addormento. >> sussurra Lachelle all'orecchio di Dean, spostandosi lievemente sul fianco sinistro per non farsi notare. Sono tutti seduti a tavola, Dean al suo fianco e Sam a capotavola di fronte all'uomo lento. << La moglie mi ha chiesto se il rossetto era del suo colore ma non ho la minima idea di cosa significhi e il marito ci ha impiegato 5 minuti contati per versarsi il vino nel bicchiere. >> dice quasi scandalizzata. Nessuno si accorge della loro disattenzione, completamente presi dalle chiacchiere. Di solito Muriel avrebbe fatto loro compagnia, ma da un po' di mesi sembra tenersi a distanza dai Winchester.
<< E' un avvocato, sta lavorando con Sam, ha problemi con la moglie e ha smesso di fumare da poco. >> le racconta l'uomo, girandosi per guardarla negli occhi.
<< Te l'ha detto Sherlock? >> scherza la donna, giocando distrattamente con la forchetta.
<< No, lui. Ha impiegato dieci anni ma ci è riuscito. >> i due abbassano il volto di colpo per non farsi sorprendere a ridere. 
La cacciatrice si guarda intorno, in cerca di una scusa per evadere da quella noia mortale così decide di portare i piatti vuoti in cucina, seguita a ruota da Dean. Chiudono la porta dietro di loro e si ritrovano in una stanza silenziosa e profumata. Un odore dolce cattura la loro attenzione, posano i piatti nel lavandino e vedono una torta preparata sul mobile avanti agli sgabelli dello stesso rosso e panna della cucina. Il Winchester è molto tentato dall'addentare la torta ma la donna lo ferma, anche se a malincuore.
<< Ti stanno bene i jeans. >> le sussurra all'orecchio più tardi, sfiorandole le cosce e serrandole la vita mentre lei si asciuga le mani con uno straccio, dopo aver lavato i piatti.
<< Vedo che a qualcuno si è alzato il morale. >> ironizza lei, prendendo il suo viso tra le mani e avvicinandosi per baciarlo mentre il cacciatore la guarda sorridendole con intenzioni molto chiare.
<< Io vado avanti e tu mi segui dietro. >> propone la donna, per evitare di far trovare Sam in qualche situazione imbarazzante, poi apre la porta per tornare in salotto.
<< E' una proposta indecente? >> la stuzzica lui, sottovoce.
<< Cammina. >> si limita a rimbeccarlo lei con un tono serio, tradito da un sorriso; non nega il fatto che le piacciono i suoi tipici improvvisi commenti poco casti.

La cena prosegue tranquilla e i Winchester sono sul punto di fare una grande scoperta scientifica e dimostrare al mondo che si può morire di noia, quando la moglie dell'avvocato comincia a parlare di vestiti e shopping e la Winchester capisce che non c'è mai limite al peggio.
<< Non mi convincono tanto le scarpe, certe donne non hanno proprio gusto. >> la donna la guarda senza minimamente immaginare che Lachelle di vestiti non ci capisce niente e tanto meno di abbinamenti:è già tanto che il calzino destro sia dello stesso colore del sinistro, contando il fatto che si veste frettolosamente al buio. Il Winchester si accorge della sua richiesta di aiuto, la vede picchiettare le dita sul tavolo e ripetere sempre le stesse cose, così interrompe cerca di interrompere il discorso per tirarla fuori da quella noia.
<< Chiedo scusa, ho bisogno di parlare un attimo con mia moglie. >> dice alzandosi da tavolo e dirigendosi nuovamente in cucina, seguito dalla cacciatrice. Neanche il tempo di entrare e si fionda sulle sue labbra per baciarla, lasciandola sorpresa, col respiro sospeso e un sorriso che proprio non riesce a cancellare dalle labbra.

Più tardi sentono Colin piangere e la cacciatrice sale in camera da letto per farlo addormentare.
<< E' un angelo. >> la voce della donna lascia trasparire un tono malinconico mentre accarezza con le dita la fronte del piccolo, che ora dorme tranquillo nella culla.
<< Quando dorme, vorrei vedere se diresti lo stesso se non ti lasciasse dormire di notte. >> constatata Sam, ma un solo sguardo basta a fargli capire che avrebbe potuto risparmiarsi quel commento. E' il suo migliore amico da sempre, gli basta poco per capire a cosa stia pensando e si rende conto che la ferita di BobbyJohn ancora doveva essere profonda e dolorosa. << Scusa, non volevo ricordarti quello che è successo. Vuoi parlarne? >>.
<< E che dovrei dire? >> si chiede con un sussurro. Un nodo alla gola le blocca la voce e passa da uno stato d'animo all'altro.
<< Credevo che fosse tutto a posto, che ti avessero detto che è solo questione di tempo. >> cerca di non farle notare la preoccupazione ma teme che qualcosa sia cambiato dall'ultima volta che ne hanno parlato.
<< E' così, dicono non c'è nulla di cui preoccuparsi ma ho paura di aver perso troppo tempo nella mia vita. >> si siede ai piedi del letto e Sam fa lo stesso. Nel bene o nel male, undicenni o quarantenni, single o sposati, certe cose tra loro non cambieranno mai. << Non ho più vent'anni, ho già perso un bambino e sono mesi che proviamo ad averne un altro senza risultato. Tuo fratello è la mia vita, voglio renderlo felice, come lui rende felice me ma…>> si interrompe mentre una lacrima percorre veloce la sua guancia destra. Istintivamente lui l'abbraccia, quasi sperando che questo gesto potesse fare qualcosa ma sa che non è una cosa che dipende da lui: sono i Winchester, qualunque cosa facciano la loro vita sarà sempre condannata a continue sofferenze.
<< Tu rendi felice Dean, lo hai sempre fatto. Vuole vivere la sua vita con te, non è importante il resto. So quello che hai passato e so che sei una donna forte, saprai accettare qualsiasi cosa accada. >> soffre a vedere Lachelle in quello stato e la avvolge in un lunghissimo abbraccio, durante il quale probabilmente avranno dato loro per dispersi, poi si avviano verso la noia mortale.
<< Perché lo hai invitato a cena? >> gli chiede Lachelle, mentre percorrono il corridoio.
<< E' un bravo avvocato, un po' noioso ma spero di imparare ancora molto da lui. >> dice, muovendo la testa per sistemarsi i capelli.
<< E quanto durano i suoi processi? >> scherza la donna, che si ferma a ridere dietro al muro prima di scendere le scale. << Menomale che c'è Dean, visto che quell'intellettuale del mio migliore amico è molto occupato. >>.
<< Da quanto sei diventata così romantica e sentimentale pure tu? >> la prende in giro lui, sedendosi accanto a lei dietro al muro poco prima delle scale.
<< Forse sto recuperando tutto insieme, forse sto attraversando la fase adolescenziale adesso. >> ipotizza, cercando di ricordare qualche sogno romantico o qualcosa di simile che avesse fatto da ragazza, ma le uniche cose che le vengono in mente sono la caccia, i libri di avventura e le notti passate ad allenarsi per migliorare la mira con Bobby.
<< Lachelle Winchester riscopre il suo lato femminile e non lotta per nasconderlo al mondo. >> continua ma lei gli dà un pungo come risposta. << Come non detto. >> rettifica, poi si alzano per tornare a tavola.
<< Sam. >> la donna lo ferma con una mano sulla spalla. << Sono fortunata ad avere un amico come te e sono felice di vederti di nuovo tutti i giorni. Sai, mi manca quando vivevamo insieme, non credo di essermi ancora abituata, mi sembra un’altra vita a volte. >> conclude e tutti e due si sorridono: probabilmente Dean ed Emma non capiranno mai, ma la loro amicizia è importante, lo è sempre stata.

 

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Capitolo 3
*** Anche i supereroi litigano ***


Anche i supereroi litigano

Kansas

La domenica tarda ad arrivare, il sole sembra avere fatica a levarsi alto nel cielo che copre il Kansas e nonostante i suoi raggi comincino ad entrare dalle finestre e a riscaldare la strada, questa rimane ancora deserta alle nove del mattino. Il freddo tiene tutti chiusi in casa e il vento impedisce ai bambini di uscire con i loro genitori per andare in chiesa o al parco a giocare. Gli alberi perdono le ultime foglie e il vento le porta con sé. Quasi tutte le abitazioni emanano un fumo bianco perlaceo dai comignoli dei camini accesi, che infondono calore nelle case mentre fuori la temperatura è fredda e offuscano i vetri, coperti da macchie di condensa. Lachelle si sveglia prima di Dean, per la prima volta nel loro vero letto, nella loro casa ancora da sistemare e con pochi passi raggiunge la finestra chiusa e coperta da una tenda color beige. Uno scricchiolio, seguito dalla luce del sole che irrompe nella stanza, sveglia il Winchester che porta istintivamente le mani sugli occhi mentre la donna ammira il paesaggio. Di lato intravede la campagna alle spalle della casa, coperta da un sottile strato di neve e ghiaccio e lungo il sentiero che porta nelle terre, delimitato da alberi spogli a destra e sinistra, si distinguono chiaramente le orme lasciate dalle ruote del trattore. Il vento le gela il volto e brividi di freddo le percorrono il corpo ma questa sensazione le piace, la fa sentire libera e soprattutto la aiuta a svegliarsi definitivamente. Alza le braccia per sbadigliare mentre da dietro due braccia calde le stringono la vita in un caloroso abbraccio, completamente in contrasto col gelo che c'è fuori. La donna si gira e sente le mani del Winchester finire sui suoi fianchi e sfiorarli mentre lei appoggia le braccia sulle sue spalle, nascoste dalla maglia blu del pigiama. Lui la guarda sorridendo, cerca di non pensare ma quel momento gli sembra così perfetto che ha paura finisca subito; dopo anni di sofferenze e lotte non gli sembra ancora vero che lui, Dean Winchester, perseguitato da sempre dalla sfortuna e dalla perdita delle persone che ama, possa essere felice e tutto grazie a Lachelle. Quante donne aveva incontrato? Perché solo lei era riuscita a fare breccia nel suo cuore? Non ipotizzava minimamente che la sua vita sarebbe cambiata così tanto e allo stesso tempo sarebbe rimasta sempre la stessa. La donna propone di far luce al caso a cui stanno lavorando da più di una settimana, a Lincoln, dove una ragazza e una coppia sono morti con degli strani segni sul corpo, poi gli dà un ultimo bacio e scende di corsa le scale a piedi nudi.
<< Attenta alle scatole sotto le scale. >> la avverte lui, ma qualche secondo dopo un tonfo gli conferma che la donna non ha sentito l'avvertimento ed entrambi non possono fare altro che ridere, prima che lui la raggiunga in cucina per fare colazione.

Lincoln,Nebraska

Avvisato Sam della loro partenza, si mettono in viaggio verso Lincoln, in Nebraska, distante all'incirca quattro ore dalla loro nuova casa. Sono passate l'una e mezza quando arrivano al centro della città, che brulica di macchine anche di domenica. Un gruppo di ragazzi si ripara dalla pioggia sotto il porticato di un edificio verde, poco più avanti un tassista aiuta una donna anziana a salire sulla vettura, un piccolo ristorante emana profumi molto invitanti mentre sull'altro lato della strada ci sono diverse villette a schiera, tutte azzurro chiaro. I due cacciatori decidono di fermarsi a mangiare in quel ristorante mentre analizzano il materiale, seduti al tavolo in fondo al locale, per non attirare attenzione. Le pareti dipinte di rosso e le luci soffuse aiutano a creare un'atmosfera tranquilla, ideale per concentrarsi sul loro caso. Dean ordina il pranzo mentre la donna prende la cartellina con gli appunti e le foto.
<< Di chi è la carta di credito di oggi? >> gli chiede; in genere usano i loro soldi per loro e la loro casa, mentre per la caccia continuano ad usare i vecchi metodi.
<< Jonathan Miller. Cosa ne dici? >> le mostra la carta di credito.
<< Dico che è uno scrittore. Potresti stare più attento ai nomi che usi? >> scuote la testa sorridendo, prima di iniziare a fare un resoconto delle ricerche. << Martha Cyrus, 19 anni, il suo corpo è stato trovato avanti al portone della chiesa con delle punture di api di dimensioni molto grandi. >> riassume la donna, mostrandogli una foto. << Mentre un'altra coppia, gli O'Brien, sono morti entrambi nel giardino della loro casa. Quando sono stati trovati non avevano più sangue, era stato preso tutto e anche qui abbiamo grandi segni di insetto, zanzare. >> conclude, mostrandogli un'altra foto.
<< Cos'è? Qualche mostro fan sfegatato di Arac Attack o L'invasione delle api regine? >> scherza. Un cameriere moro, molto giovane ma col viso triste si avvicina a loro, a mani vuote.
<< Siete della polizia? >> chiede loro con voce sottile, prendendo posto al loro tavolo. << Io ero il fidanzato di Martha Cyrus. Vi ho sentito nominarla. >> si affretta a dire, forse perché non ha molto tempo prima di tornare in cucina.
<< FBI. >> Dean cerca avere più informazioni e gli mostra il distintivo. << Puoi dirci qualcosa a riguardo? >>.
<< Ho già detto tutto alla polizia, volevo solo sapere se ci sono novità. >> dice abbassando il volto sul tavolo, gesto che suggerisce ai due che sicuramente quel ragazzo sa qualcosa che gli altri ignorano.
<< Trovare chi ha ucciso la tua ragazza non la porterà certo in vita ma se c'è qualcosa che sai, potresti esserci d'aiuto perché se non riusciamo a capire la causa della sua morte, colpiranno ancora ed altre persone perderanno i loro cari, proprio come tu hai perso Martha. >> la voce della donna è dolce e rassicurante. << E' difficile, lo capisco, però ad alcune persone capita di avere la possibilità di aiutare gli altri e tu potresti essere una di queste. >>.
<< Non ci credereste mai. >> sussurra senza alzare lo sguardo.
<< Mettici alla prova. >> incalza l'uomo, passandogli un tovagliolo per fargli asciugare le lacrime.
<< Eravamo a telefono. >> comincia, raccogliendo la forza per rivivere quel momento.<< Dovevamo vederci quella sera, lei era fuori alla chiesa ma ad un certo punto ha detto che qualcuno la seguiva. Vedeva solo l'ombra. >> si interrompe e scoppia silenziosamente a piangere. Lachelle gli appoggia una mano sulla spalla per confortarlo e riprende << Non era umana. Poco dopo avermi detto che sembrava un'ape, il cellulare le è caduto dalla mani e l'ho sentita strillare dal dolore. Ho cercato di correre il prima possibile ma sono arrivato tardi. >> conclude. << Vi prego, trovate questa cosa prima possibile, non voglio che succeda ancora ad altre persone. >>. I due cacciatori assicurano di fare del loro meglio e il ragazzo si congeda. Che sia una fantasia o meno, la storia dell'ape gigante combacia con i segni trovati sul corpo della ragazza, di cui hanno già controllato la casa la settimana prima, così programmano di andare a controllare quella della coppia e la chiesa.
Dopo aver mangiato, la cacciatrice torna dal bagno con un'espressione torva, la stessa che le rivolge un uomo alto e malconcio, appoggiato alla piccola cantina in muratura con bottiglie di vino esposte.
<< Tuo marito è fortunato, magari mia moglie fosse come te. >> dice quando passano accanto alla porta per uscire. La donna lo sorpassa senza degnarlo di uno sguardo, esce fuori in tempo per fermare Dean, la cui espressione la dice lunga.
<< Tuo marito è fortunato, magari mia moglie fosse come te. >> ripete, disturbato dalle parole dell'uomo. Lachelle cerca di impedirgli di muoversi, lo prende per mano e salgono in macchina.
<< Lascialo perdere. >> lo rassicura ed entrambi prendono posto nell'Impala. Dean guarda ancora fisso nel locale mentre respira rumorosamente.
<< Che vuole quello stronzo? >> si rivolge quasi furioso ma la donna non dà mai peso a queste situazioni, vorrebbe lasciarle correre ma il cacciatore insiste, preso solo dalla voglia di pestare l’uomo che aveva infastidito sua moglie.
<< Mi ha seguita in bagno, io l'ho avvertito ma gli uomini non sempre si aspettano di prenderle da una donna. >> la voce della donna è rassicurante ma ciò non toglie che il Winchester provi un incontrollabile impulso di rientrane nel locale. << Ascolta Dean, te l'ho detto perché non so nasconderti niente ma non preoccuparti, cosa te ne importa? >>.
<< Dovrei passarci sopra? Ma certo che ci passerei sopra, con l'Impala. >> è infuriato, lo è ogni volta che qualcuno rivolge anche solo uno sguardo a sua moglie, alla donna che ama. << Perché tutte le volte che qualche stronzo ti guarda o fa qualcosa io dovrei starmene fermo? >> sta cercando davvero di calmarsi e di non far prevalere l'istinto.
<< Perché non gli do importanza, non sono una principessa da salvare. >> crede di mettere fine alla discussione ma a quanto pare il cacciatore non è della stessa idea.
<< Per me invece ha importanza. >> grugnisce sferrando un pugno sul volante e guardandolo fisso.
<< Va bene, ho capito. Sai che ti dico? Io vado a controllare la casa degli O'Brien, tu fai quello che vuoi. >> conclude scendendo dall'auto e sbattendo la porta nervosamente: entrambi amano l'Impala ma quando litigano è quasi sempre lei a rimetterci.
Lo ama ma certe volte la fa davvero arrabbiare, non che non apprezzi il fatto che tenga a lei ma vorrebbe che lasciasse perdere certe cose; ha sposato lui, è di lui che è sempre stata innamorata e lui lo sa e sa anche che non le frega niente di quello che pensano o fanno gli altri e che sa difendersi, quindi proprio non riesce a giustificare la sua reazione.

Fortunatamente ha smesso di piovere, così la donna è libera di indagare. Le fa bene camminare un po' da sola, per scaricarsi e pensare, rendersi conto che effettivamente un po' aveva esagerato e che Dean voleva solo proteggerla. E' pomeriggio inoltrato quando i suoi pensieri vengono interrotti dal fracasso di oggetti di vetri che si rompono. Si guarda intorno, in cerca della fonte del rumore e pochi passi dopo si accorge che provengono dal negozio di detersivi con la serranda verde rotta; i negozi sono chiusi di domenica e qualcuno si trova sicuramente in pericolo a giudicare dai lamenti. La velocità con cui i vetri si frantumano dev'essere dovuta alla paura, la Winchester si preoccupa e si avvicina, calandosi per passare sotto il poco spazio dell'apertura della serranda e vede una donna cercare disperatamente qualcosa.
<< Ti prego non farmi del male, non volevo rubare nulla. Ripagherò i danni ma ho bisogno di un insetticida. >> dice frettolosamente, alzando istintivamente le mani in alto. E' molto nervosa e spaventata, indossa un vestito elegante, stracciato in alcuni punti, forse qualcuno o qualcosa aveva provato ad attaccarla ma non ci è riuscito. << So che può sembrarti strano, ma siamo in pericolo. >>.
<< Ti credo. >> si limita a risponderle la cacciatrice, avvicinandosi ad un bancone bianco e aiutandola a cercare l'insetticida. Le spiega la situazione che si sta verificando a Lincoln ma la donna non conosce le altre vittime, quindi non riesce a trovare nessun collegamento.
<< Devo andare a cercare mio marito, l'ho perso mentre cercavamo di fuggire. >> singhiozza improvvisamente la donna, mentre le due si recano nelle vicinanze della chiesa dov'è morta la prima ragazza, armate di insetticida. << Io devo salvarlo. Vai via, non pensare a me, è pericoloso".
<< E' il mio lavo...abbiamo l'insetticida, no? >> si corregge sorridendole ed entrando in un parcheggio di fianco alla chiesa. La donna corre subito tra le due uniche auto parcheggiate. << Vernon, Vernon rispondi! >> grida, cercando tra i cespugli dietro la prima auto ma nessuno sembra rispondere. Lachelle avvista in lontananza delle vecchie colonne, colme di crepe e graffiti. Si avvicina cautamente e scorge altri segni che suggeriscono la presenza di un edificio probabilmente rettangolare in un tempo passato. Guarda la chiesa e si assicura che la donna la stia seguendo, poi si inginocchia a terra, incuriosita da un pezzo di carta caduto; è una foto di un uomo in camice bianco, robusto e basso, che sorride ad altri uomini in camice, ma non si vedono altri dettagli perché la foto è molto consumata. Girandola nota una scritta abbastanza leggibile: Dottor L. Sullivan.
<< Non lo trovo da nessuna parte. Ho paura. >> la donna interrompe Lachelle, che infila la foto in tasca e aiuta la donna a cercare il marito, camminando a passo spedito fino a che non sentono una presenza dietro di loro. Il sole, ormai quasi del tutto tramontato, non le aiuta a vedere l'ombra dietro di loro ma sanno per certo che qualcosa le segue.
Qualcosa si avvicina sempre più a loro e afferra la caviglia destra della cacciatrice, facendola finire a terra. La donna accanto a lei finisce nel panico, la guarda ma la cacciatrice le fa segno di continuare a correre mentre cerca di liberarsi; intorno alla sua caviglia c'è una mano quasi umana, di una strana tonalità di rosa e verde e rivestita di pustole,totalmente priva di unghie. Qualcosa sotto la pelle sembra muoversi,delle venature violacee si sporgono e poi rientrano, come se fosse in atto una mutazione.

 

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Capitolo 4
*** Mutazioni genetiche ***


Mutazioni genetiche

La mano continua a bloccarla mentre la donna cerca di liberarsi dalla stretta. Non appena alza lo sguardo per osservare l'essere che la stava bloccando, questo molla la presa e si volta per alcuni secondi, così la cacciatrice approfitta per ricominciare a correre e raggiungere quella donna. Tutto ciò che è riuscita a vedere è che era alto quanto un uomo e il volto era della stessa sfumatura di verde e rosa della mano ma non aveva occhi umani e presentava le stesse venature violacee: qualcosa le dice che quella non è la sua vera forma ma stava attraversando una fase di metamorfosi.
<< Hai uno specchio? >> sussurra Lachelle alla donna, lei però la guarda incredula e continua a correre. Alla cacciatrice viene un'altra idea. Prende il cellulare dalla tasca e quello che ne riflette la fa bloccare per alcuni secondi. Non sa cos'è ma un essere molto alto e grosso ha la faccia piena di bolle e le insegue, forse ha anche le ali e le antenne o forse sta cominciando ad avere le allucinazioni. La donna continua a correre mentre la cacciatrice si gira per spruzzarlo con l'insetticida e approfitta dell'effetto sorpresa per estrarre la pistola e spararlo; non è molto dato che è caricata a sale, ma spera che potrebbe calmarlo per un po'.
<< Vernon! >> la donna grida a metà tra lo spavento e la gioia, prima di gettarsi tra le braccia di un uomo alto e robusto. Qualche metro dietro di lui, Dean tiene la pistola pronta e si guarda intorno.
<< Lachelle, stai bene? >> i due si vengono incontro, come se nulla fosse successo tra loro.
La donna finge di non riuscire a muoversi bene, anche se sa che se ne pentirà perché Dean si vanterà di essere arrivato giusto in tempo per salvarla, ma vuole fargli capire che ha bisogno di lui; anche se sa cavarsela in ogni situazione, ciò non toglie che la sua presenza è indispensabile per lei e pensa che forse debba fargli capire che ha bisogno di essere protetta da lui ogni tanto.
<< Ora va molto meglio. C'era qualcosa ma non so cos'era. Tu che hai scoperto? >> le chiede la donna, facendo cenno alla coppia di allontanarsi dal giardino della chiesa.
<< Ne parliamo dopo. Accompagnamoli prima a casa, poi ci prendiamo una camera, avvisiamo Sam di chiamare a lavoro per noi e ci lavoriamo su. >> conclude salendo a bordo dell'Impala. << Sicura di non esserti fatta niente? Se non ci fossi stato io. >> comincia e la donna sorride, sperando di non pentirsi di essere stata tanto apprensiva.

Dopo aver accompagnato a casa i due, che non facevano altro che ringraziarli per aver salvato loro la vita, continuano a girare fino a che non trovano un piccolo motel nella periferia della città. Un'insegna luminosa verde, con scritto a grandi caratteri “Lincoln's garden” lampeggia illuminando il parcheggio, gli alberi accanto e l'entrata, su cui i due cacciatori si fermano.
<< Che c'è? >> le chiede Dean, posando a terra il borsone beige con tutte le armi e raggiungendo la donna, appoggiata alla ringhiera che circonda l'entrata e tutte le finestre del primo piano del motel.
<< Niente, è che una specie di insettone cerca di attaccarci e noi andiamo a dormire in un motel con questo nome? >> nota lei facendolo sorridere. << Io mi sfogo e tu ridi, mi fai innervosire. >> dice in tono serio, cercando di farlo un po’ indispettire. Il Winchester si avvicina per baciarla ma la donna decide di giocare a fare l'offesa ancora un po', così lo evita e le labbra si posano sulla propria guancia. << Noi non avevamo litigato? >>.
<< Hai ragione. >> ammette Dean, guardando l'Impala affacciato alla ringhiera, le braccia spalancate su questa e il borsone ai suoi piedi. << Ho esagerato oggi. So che sei perfettamente in grado di difenderti e non vorrei fare il geloso ma tu sei la cosa più preziosa che mi sia capitata e al solo pensiero che potrebbero farti del male o toccarti…>> la donna sente che è sincero, se ne accorge perché per lui esprimere quello che sente è sempre stato difficile, e anche se sta imparando col tempo, abbassa sempre la voce e si concede molte pause in quei momenti. << Quell'uomo aveva ragione, io sono fortunato e tu sei una donna fantastica ma ha dimenticato un piccolo particolare: sei mia moglie. >> aggiunge rimarcando le ultime parole. La donna allunga la mano sulla ringhiera sorridendo, lui fa lo stesso e i due si sfiorano le dita.
<< Anche io ho esagerato un po', non vale la pena di litigare per questo. E anche io ti amo. >> conclude la donna accarezzandogli la mano. Lui sorride pensando a come sapeva quasi leggergli il pensiero, intuendo ciò che pensava senza la necessità di dirglielo.
<< Facciamo pace? >> propone e lei sorride, si volta e lo abbraccia forte, premendo le labbra sul suo petto, poi alza lo sguardo e lo fissa dritto negli occhi. << Ci pensiamo domani al caso, adesso abbiamo da fare. >> sentenzia con fare misterioso e il marito la guarda a metà tra il perplesso e il malizioso. << Non abbiamo un bambino a cui lavorare? Sempre se non ti vuoi arrendere. >> conclude e i due si sorridono, prendono una stanza al secondo piano e si lasciano prendere dalla passione, tra baci, coccole e carezze; sembra quasi impossibile pensare che una donna iperattiva come Lachelle abbia insegnato al suo uomo la calma e la lentezza nei movimenti e che un uomo come Dean Winchester abbia imparato a fare l'amore e a distinguerlo dal semplice sesso, eppure è proprio quello che sono quei due insieme: l'impossibile. L'unico giorno che hanno per stare tutto il tempo da soli è la domenica e loro decidono di litigare proprio quel giorno, anche se entrambi concordano sul fatto che, se continuano a fare pace a modo loro, vale la pena di litigare.
Il corridoio del motel è molto silenzioso e gli unici suoni che si sentono sono i respiri e i baci dei due cacciatori. L'uomo accarezza lentamente i fianchi della cacciatrice e poi le mani risalgono dietro la schiena mentre lei con una mano gli accarezza la guancia e con l'altra trascina il borsone, cercando di scansare i vasi e le piante disposte lungo il percorso poco illuminato. Continuano a camminare, a baciarsi e a sorridere senza vedere dove stanno andando, così dopo alcuni minuti perdono l'equilibrio, si ritrovano sugli scalini che portano al secondo piano e si sorridono, si rendono conto di come l'amore li abbia cambiati; all'inizio questo cambiamento faceva paura ad entrambi ma la corazza che si erano costruiti intorno per difendersi da tutto ciò che li circonda tra loro non ha più retto e si sono lasciati andare. Quando si rialzano da terra, Dean alza la donna di peso e aiuta le sue gambe a circondare la propria vita, poi si avvia spedito all'ultima camera in fondo al corridoio, bloccandole i polsi in alto e la schiena al muro freddo, senza smettere di baciarla, lasciandole poco tempo per respirare; le è mancata da morire, si è sentito mancare la terra sotto i piedi quando se n'è andata, ha temuto di perderla, di vederla felice tra le braccia di un altro e tutto quello che vuole adesso è sentirla di nuovo sua. Indossa ancora l'abito formale, così la donna gli scioglie la cravatta e gli copre gli occhi con questa, presa da un'improvvisa ispirazione, gli stringe le mani e cammina lentamente, lo conduce sul letto e poi lo raggiunge, sedendosi sulle sue gambe ma questa volta e lui a prendere il controllo. Si siede anche lui e con le mani avvicina il suo petto al proprio mentre la donna gli scopre lentamente gli occhi, di un intenso colore verde e si ferma a fissarli; si dicono poco quanto si amino, sono cresciuti lontano dai genitori e per quanto Bobby sia stato un secondo padre favoloso non è il massimo della dolcezza che si possa desiderare, quindi non sono stati abituati a mostrare i sentimenti che provano così apertamente ma quando si guardano negli occhi e quando fanno l'amore, i gesti e gli sguardi parlano per loro, non hanno bisogno di parole. E catturati reciprocamente dai loro sguardi, gli occhi verdi persi in quelli quasi neri della donna e viceversa, perdono definitivamente il controllo e si lasciano prendere dall'amore e dalla passione tutta la notte, riscaldando i loro corpi mentre fuori il freddo congela ogni cosa.

Il mattino dopo il sole si alza in cielo annunciando un nuovo inizio settimana e illuminando i boschi alla periferia di Lincoln con i suoi raggi caldi. Nella stanza dei due cacciatori è tutto in disordine, come se fosse passato un tornado. A Lachelle raramente capita di non volersi alzare dal letto, di solito è sempre la prima a dare il buongiorno al marito, ma quando si alza le viene in mente della foto che ha trovato il giorno prima e si mette al computer. Avverte il corpo perdere quel calore a cui si era abituato, così torna a letto col pc mentre Dean dorme beatamente; ha ancora la cravatta sulla fronte, lievemente spostata sulla sinistra e a quella visione la donna sorride divertita, poi gliela sfila e la lascia cadere a terra prima di riprendere le ricerche sul Dottor L.Sullivan.
Verso le nove il Winchester si sveglia, alza le braccia per concedersi un lungo sbadiglio e sente la schiena scroccare rumorosamente; al contrario di come pensa Sam, il suo mal di schiena è dovuto al vizio della cacciatrice nel sonno di ricavare uno spazio tra lui e il materasso, usando mani, braccia piedi, perfino la testa.
<< Sei già a lavoro? >> sussurra, gettandosi di lato, sulla schiena della Winchester che lavora al pc a pancia in giù sul materasso, ora schiacciata dal suo peso.
<< Quando ho visto quella specie di chiamiamolo insetto, ho notato che aveva delle bolle. >> dice allungando il braccio sul comodino per tirare la foto fuori dalla tasca dei pantaloni.
<< Anche quel Vernon dice di aver visto una specie di insetto ma io ho visto solo un uomo scappare e aveva delle bolle, in effetti. >> ricorda dopo aver visto la foto mostratagli dalla cacciatrice. << Franeticava su qualcosa come l'Uomo Falena. >>.
<< Stravagante che un uomo di nome Vernon creda in questo genere di cose. L'uomo falena è solo una leggenda metropolitana e poi a questo punto parleremmo anche di uomini ape e uomini zanzara. Qualunque cosa sia sta usando una buona copertura. >> pensa ad alta voce dopo aver guardato ancora una volta la foto, notando che non sembra invecchiato neanche di un anno.
<< Il Dottor Lionel Sullivan, nato nel 1935. Ottimo studente, lavorava in un laboratorio di ricerche e studi sugli insetti, costruito dietro la chiesa dove è morta la ragazza e dove siamo stati attaccati, esploso nel 1987. Faceva esperimenti sulle persone prima dell'esplosione, poi nessuno sa che fine ha fatto, il suo corpo non era nelle macerie. Ci credo, dopo averlo visto ieri darci la caccia con un paio di antenne. >> legge d’un fiato la donna dal pc, dopo poche ore di ricerche riesce sempre a trovare una grande quantità di informazioni che lui impiegherebbe giorni a mettere insieme.
<< Credi che questa esplosione gli abbia dato dei poteri soprannaturali? >> le chiede Dean, un po' confuso e soprattutto sempre più sorpreso dalle stranezze del suo lavoro.
<< Su un sito locale ci sono dei pettegolezzi su di lui, nati dal fatto che la moglie avesse dichiarato che fosse capace di cambiare il suo aspetto e poi non ti insospettisce il fatto che non si invecchiato di un giorno e che possa trasformarsi in diversi insetti? >> continua lei senza togliere gli occhi dal computer.
<< Un mutaforma. >> intuisce Dean e lei annuisce. << Che dopo l'incidente è in grado di assumere l'aspetto di qualunque insetto voglia. Anche i mostri hanno delle mutazioni genetiche? E perché le pustole?". Lachelle adora quando Dean ragiona ad alta voce, il volto sembra illuminarsi dall'ispirazione e, che lo ammetta o no, diventa terribilmente sexy, ma non si sognerebbe di dirglielo e farlo gongolare.
<< Credo siano una sorta di effetto collaterale; i mutaforma possono anche assumere l'aspetto di animali, ma animali e uomini hanno diverse cose in comune, gli insetti invece hanno composizioni genetiche diverse. Probabile che il suo corpo reagisce in questo modo. >> conclude e Dean le dà un bacio, giustificandolo come "meritato per il lavoro fatto".

Trovare il mutaforma non è tanto difficile e neanche ucciderlo richiede molto; ogni mutaforma si uccide con una pallottola d'argento nel cuore, che la donna dice di aver lasciato sparare a Dean ma in realtà anche se è bravissima con le pistole, lui se la cava decisamente meglio ma non lo ammetterebbe mai, come lui non ammette che Lachelle è in grado di stenderlo solo con un paio di mosse, grazie agli anni di allenamento con Bobby. Così un altro strano caso è risolto e tornano a casa, dove hanno una marea di cose da fare, tra il lavoro, i mobili e i possibili aggiornamenti di Castiel.

 

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Capitolo 5
*** Una domenica normale ***


Una domenica normale 

Kansas

Novembre trascorre freneticamente tra il lavoro, la caccia e la casa da sistemare; i due Winchester sono orgogliosi di quello che stanno facendo, sono felici di riuscire a vivere la loro vita e al tempo stesso salvare più persone possibile ma ogni tanto la stanchezza si fa sentire. Quando arriva dicembre porta con sé tanta neve, che scende lenta e si ferma sui tetti delle case, sui davanzali delle finestre, sulla soglia delle porte, ricopre i cancelli, i muri, le strade e i campi di grano.
Manca poco più di una settimana a Natale e la casa è addobbata di luci e colori che la illuminano all'interno e all'esterno. In salotto aleggia un profumo di fiori e il calore emanato dal camino riscalda tutto il piano inferiore, mentre fuori si ghiaccia sotto la neve che ha imbiancato il vicinato, togliendo tutti i colori alle case.
Dean, seduto sul divano avanti al camino, gira i canali in cerca di qualcosa di interessante mentre si gode finalmente una domenica tranquilla.
<< Batman, perché non vieni a darmi una mano prima che faccia esplodere la Batcaverna? >> Lachelle è in cucina che cerca di preparare il pranzo; col tempo sta imparando a preparare qualcosa di decente ma il Winchester rimane sempre più bravo di lei. Lui si alza e cerca di rimediare, la prende in giro giocosamente come sempre ma non si sognerebbe mai farle pesare il fatto che non riesca ad imparare; sa che ce la sta mettendo tutta, ha imparato in poco tempo a fare molte cose in casa ma cucinare sembra una missione impossibile. Ciò nonostante, la donna è cocciuta ed ostinata e non si arrende mai, anche perché si sente inferiore a sua sorella e alle altre donne che sanno cucinare, così di punto in bianco sfida il marito in una gara di cucina.
<< Valgono i voti di tutti. >> propone lei, allungando la mano per stringere il patto. Indossa un grembiule completamente rivestito di salsa e ha i capelli raccolti; sembra sia in missione in qualche paese sperduto o a caccia e Dean a guardarla non riesce a smettere di ridere.
<< Non provare a comprarti Kevin e neanche Jenna. >> la avverte lui prima di stringerle la mano. Oggi a pranzo hanno invitato Sam e una cugina di Lachelle, una ragazza che sa della caccia ed è andata a trovarli perché ha bisogno che i Winchester risolvano un caso nella sua scuola, ma non ha anticipato molto al telefono.

Dopo aver cucinato rumorosamente, lanciandosi il cibo e cercando di sabotare uno il piatto dell'altra, la donna è intenta a pulire e ordinare il disastro che hanno combinato quando il cacciatore cerca di distrarla, facendo accidentalmente scorrere la salsa sulla maglia grigia prima di togliersela.
<< Smettila perché potrei vendicarmi nel momento per te meno opportuno. >> lo minaccia lei, che cerca di rimanere con lo sguardo fisso sulle pentole che sta riponendo nei mobili, dopo averle lavate.
<< E' una promessa o una minaccia? >> amano provocarsi, non solo per quello che ne segue ma per il fatto di riuscire a far perdere il controllo all'altro, come se fosse una gara a chi fa più punti. Lachelle lo vede allontanarsi dalla cucina e dirigersi in salotto e, spinta dall'istinto, lo sorprende di spalle, lo fa urtare alla spalliera del divano e lo bacia e, senza avere il tempo di capire cosa fosse successo, i due si ritrovano stesi a terra a fissare il soffitto della loro casa.
<< Capisci che è casa nostra? E' meraviglioso anche dirlo. >> ripete mentre sospira felice; è una normale donna sposata con l'uomo che ama, hanno una casa e una famiglia, una vita normale anche se spesso indossano un mantello e una maschera per difendere il mondo.
<< Effettivamente non è ancora casa vostra. >> una voce inconfondibile arriva da qualche metro di distanza e a giudicare dal modo in cui ha preso letteralmente in parola quello che ha detto, non dev'essere altri che Castiel; è l'unico angelo che può entrare nella loro casa, protetta da ogni tipo di simbolo e amuleto, perché è l'unico a conoscerne la posizione e a poterli quindi rintracciare.
<< Ciao Dean, ciao Lachelle. Tutto bene? >> ironizza la donna, gli sorride e si alza controvoglia da terra anche se è felice di rivederlo. << Ci sono novità? >>.
<< Un uomo a Bismarck, nel North Dakota, ha preso fuoco e con lui ogni cosa che tocca. >> è molto preoccupato ed impaziente, cammina avanti e indietro in salotto e ha un'espressione stanca ed irrequieta. << Credo di aver localizzato uno dei contenitori, sono settimane che lo tengo d'occhio ma questa mattina ne ho avuto la certezza. Quest'uomo dà fuoco a tutto quello che sfiora le sue mani. >>.
<< E la Torcia Umana che c'entra con i contenitori? >> lo canzona Dean, un po' divertito.
<< Le persone che vengono a contatto a mani nude con queste armi assumono poteri particolari, il loro DNA viene modificato. >> spiega impaziente l'angelo mentre il cacciatore si infila di nuovo la maglia sporca di salsa.
<< Come la kryptonite a Smallville? >> nota lui ma Castiel lo guarda fisso, inclinando il capo sulla propria destra.
<< Non capisco il riferimento. Ad ogni modo, agli umani basta un solo tocco e cambia tutto, il loro metabolismo, il modo di nutrirsi e di restare umani e sono condannati a morire a causa di quello che il contenitore contiene. >>.
<< E come ci è finito questo contenitore a Bismarck? >> continua il Winchester.
<< Potrebbero essere stati gli angeli, per quanto ne so. >> conclude dispiaciuto; anche se ormai ci ha fatto l'abitudine, si rammarica ogni volta che i suoi fratelli creano problemi.
<< Potrebbero anche non essere stati loro. >> lo rassicura Lachelle con un sorriso, poggiando il grembiule sporco in cucina e tornando in salotto.
<< Gli angeli giocano a nascondere in giro i disastri della Terra e indovina chi deve andare a cercarli? E' a più di 11 ore di macchina. >> cerca di lamentarsi Dean ma terminando la frase si accorge di trovarsi al centro di un incrocio stradale, sotto la pioggia. Alla sua destra c'è una fabbrica dipinta di marrone, qualche abitazione e alcune macchine parcheggiate e in una di queste una donna è al telefono e si guarda intorno.

Bismarck, North Dakota

<< Grazie per averci avvisato, Castiel. >> sbotta furioso ma la donna gli prende la mano per attirare la sua attenzione mentre lo seguono.
<< Non vedi che è stanco? >> gli sussurra. << Guarda, ha le occhiaie. Secondo me ha bisogno di riposare. >> dice senza sapere che Castiel li riesce a sentire; non lo dice mai, ma si sente a casa con loro, è felice di vedere che delle persone si preoccupano per lui.
<< C'è bisogno che gli chieda se è stanco? Non può dirlo lui? >> continua, parlando fitto fitto mentre seguono l’angelo nel centro della città, sotto la pioggia.
<< Parli tu? >> conclude la donna, guardandolo seria e facendogli ricordare che neanche lui ammette facilmente di non stare bene, figuriamoci come dev'essere difficile per il loro amico: è pur sempre un angelo del Signore.
<< Almeno siamo vestiti. >> si rassegna, notando delle nuvole di fumo in lontananza. Un incendio è scoppiato nei negozi che affiancano una grossa banca. << Abbastanza prevedibile che un uomo che scopre di avere una sorta di super poteri tenti di rapinare una banca. Ha sicuramente un ostaggio. >> pensa silenziosamente la donna, mentre salgono le scalinate trasparenti che conducono all'entrata della banca. << Non potrebbe toccare i soldi. >>.

L'enorme edificio è quasi deserto ed emana un forte calore, i Winchester seguono la scia di fumo e arrivano all'origine dell'incendio, dove un uomo alto e magrolino, coi capelli scuri e il viso spaventato, vestito di abiti bruciacchiati, minaccia di alimentare le fiamme se non consegnano il denaro richiesto. Dean si avvicina d'impulso, per cercare di tenerlo calmo ma si pente dopo poco perché l'uomo dà fuoco alla sua maglia, che si affretta a togliere: era destino doverla togliere, evidentemente. Castiel, dopo essere stato per alcuni minuti a fissare l'uomo, chiede lui dove ha trovato il contenitore e, come si poteva prevedere, gli ostaggi lo guardano accigliato; nel bel mezzo di un incendio e di una rapina vedono arrivare un uomo con un trench preoccupato per un contenitore, non hanno poi tutti i torti.
L'uomo sembra stare male, i Winchester giurerebbero di ricordarlo più magro e man mano si accorgono che l'uomo si gonfia sempre di più fino a che, davanti ai loro increduli occhi, scoppia rumorosamente e quello che resta della sue membra rimane attaccato alle pareti insanguinate. Tutti rimangono interdetti, scioccati, perfino i cacciatori che sono abituati ad ogni genere di anomalie non riescono a riprendersi subito.
<< Troppo tardi. >> l'angelo si infuria, restando fermo a fissare il punto in cui è scoppiato l'uomo. Lachelle, sentendosi inutile visto che non fatto praticamente niente, prende l'iniziativa dopo alcuni minuti di riflessione.
<< Ci sono diversi incendi, tutti lungo il percorso per raggiungere questo edificio. Se all'impatto con il contenitore l'uomo ha preso fuoco e ha cominciato ad incendiare tutto quello che toccava, vuol dire che deve trovarsi in uno degli edifici qui accanto. >> riflette ad alta voce e i due sono d'accordo, si voltano giusto in tempo per vederla scendere le scale. Iperattiva come sempre, in meno di pochi minuti si trova di nuovo sulla strada, Castiel sembra sul punto di svenire da un momento all'altro ma cerca di mantenersi sveglio. L'angelo avverte la presenza dell'arma di un Cavaliere, ma questa sembra indebolire le sue forze.
<< Sei allergico alla kryptonite, Kal-El? >> scherza Dean mentre cerca di tenerlo in piedi. Trovano il contenitore proprio fuori ad un panificio, in bella vista, come se fosse stato messo lì da qualcuno di proposito; è un piccolo cofanetto rettangolare di un marrone scuro, sigillato e impoverito. Castiel è l'unico a toccarlo ma non subisce alcuna metamorfosi.

Kansas

I due non hanno neanche il tempo di proferire parola che la luce intorno a loro li circonda di nuovo e in men che non si dica si ritrovano di nuovo al caldo nella loro casa. Vedono dalla finestra Sam che tiene per mano Kevin ed Emma con in braccio Colin, attraversano la strada e arrivano al loro cancello. Castiel sanguina dal naso e Dean guarda l'oggetto tra le mani dell'angelo a debita distanza.
<< Non deve toccarlo nessuno, è pericoloso. >> ansima Castiel, così la donna si precipita in cucina per cercare una tovaglia abbastanza grande da coprirlo. Dean lo trasporta con attenzione nell'Impala, per portarlo fino a Lebanon, sempre in Kansas, dove a circa un'ora e mezza di macchina c'è il bunker degli uomini di lettere: non c'è posto più protetto di quello.

Lachelle aiuta l'angelo a pulire il sangue che ha smesso di grondare dal naso e a sistemarsi nella camera che hanno lasciato a lui; il Winchester aveva scommesso che non sarebbe mai riuscita a convincere Castiel che quella è camera sua, ma a quanto pare si sbagliava. Anche se non è la prima volta che vedono l'angelo ridotto in quello stato, la donna si preoccupa e cerca di farlo stare comodo, di farlo mangiare e di stargli vicino: anche lui fa parte della sua famiglia e gli vuole bene come un fratello.
<< Sto bene. >> farfuglia, steso sul letto. Il respiro è lento, il viso è spento e la donna si preoccupa. Dal salone arrivano le voci di Emma che richiama il figlio e Sam che cerca di mettere la pace tra i due.
<< Ora chiudo la porta così puoi riposare tranquillo. Chiamami se ti serve qualcosa, qualunque cosa. >> cerca di rassicurarlo, chiudendo la porta e pensando a quanto sia cambiato il loro rapporto. Le prime volte ne era spaventata, la spaventava soprattutto quando "metteva le mani nelle persone", la infastidiva quando compariva all'improvviso o quando prendeva le sue parole in modo troppo letterale. Una volta gli aveva perfino dato uno schiaffo perché era comparso all'improvviso in camera sua mentre si vestiva, altre volte, quando superava il suo spazio personale, l'angelo aveva rischiato grosso perché la cacciatrice non ci avrebbe pensato due volte prima di prenderlo a pugni ma Castiel non avrebbe mai risposto. 
Fortunatamente nelle ore successive si riprende, il viso riacquista la solita tonalità, aveva solo bisogno di riposo ma ciò non toglie che i Winchester si preoccupino per lui.
<< Come sta? >> chiedono pensierosi quando Dean torna in salotto, dopo aver controllato l'angelo.
<< Dorme come un angioletto. >> ironizza sedendosi accanto a Lachelle, che però continua a sentirsi in ansia.

 

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Capitolo 6
*** Studenti di college ***


Studenti di college

Kansas

Nonostante il modo burrascoso in cui è cominciata la domenica, cercano comunque di farla proseguire tranquilla e di pranzare come una normale famiglia, per quanto normale possa essere una famiglia che mangia in salotto, a pochi metri da una camera dove riposa un angelo. Il pranzo sembra essere apprezzato da tutti, che proclamano Dean vincitore della sfida ma Lachelle non sembra importarsene. E' assente, si allontana per alcuni minuti e sale di sopra, in camera da letto, pensierosa; non riesce a smettere di pensare a Castiel, anche se sta meglio, e all'uomo che ha visto scoppiare quella mattina, pensa a come possono sentirsi i suoi familiari mentre lei adesso è felice a casa propria con la famiglia. Negli ultimi tempi si sente strana, cerca di convincere Dean che è giusto continuare la loro vita ma è la prima a sentirsi in colpa per tutto quello che succede fuori.
Jenna e Kevin la raggiungono a ruota e rimangono per un po' a parlare, fino a che qualcun altro arriva nella camera da letto, anticipato da lunghi capelli.
<< Le chiacchiere degli adulti ti annoiano troppo? >> scherza Sam, dopo aver ascoltato i tre parlare di diversi cartoni animati. Lachelle sorride, il Winchester minore si siede ai piedi del letto, Jenna continua a guardare i libri sulla libreria e Kevin si lascia cadere sul letto.
<< Lo sai che ho sempre desiderato avere una band da garage? >> annuncia di punto in bianco la donna, guardando la sua espressione sorpresa. << Davvero, era una di quelle cose che avrei messo nella lista di cose da fare se avessi avuto una vita normale. >>.
<< Sei triste per quello che è successo questa mattina. >> la interrompe lui, riconoscendo il sistema per deviare domande sul suo umore, tipico della cacciatrice. Lei lo guarda sospirando, poi dopo alcuni silenziosi minuti lo rende partecipe di parte dei suoi pensieri.
<< E' sbagliato se mi sento felice, Sam? >> inizia. << I problemi ci sono sempre stati e ci saranno sempre, però ho anche tante cose belle e sono felice di averle. Prima ero sempre presa dal lavoro. >> continua ma lui la interrompe.
<< Non è colpa tua, ti abbiamo sempre coinvolta in tutto. >> e lei ribatte << Non è colpa vostra, vi hanno sempre coinvolto in tutto e dove siete voi, ci sono anche io. >>. Scende il silenzio nella stanza, la cacciatrice guarda l’amico senza riuscire a trovare le parole per dire tutti i pensieri che albergano nella propria testa, pensieri contraddittori, incompleti.
<< E' sbagliato lasciare il nostro lavoro fuori da quella porta? Mi dispiace per quell'uomo, ma non abbiamo potuto fare niente. Credevo che Dean avesse questo problema all'inizio, invece lui è riuscito a dare un'ordine alla nostra vita; lo vedo di rado stare male per il passato, fare incubi o agitarsi per qualcosa, gli basta un po' d'affetto e si ambienta. >> le scoppia la testa, vorrebbe piangere e questo non è nel suo carattere, a meno che non si tratti di qualcosa di grave. 
<< Sappiamo benissimo che Dean ha una capacità di ambientazione spaventosa. In carcere sembrava a suo agio e anche in manicomio, in ospedale… >> dice sorridendo al ricordo del fratello che scambiava sigarette o girava per l'ospedale come fosse casa sua. << Lui si sente a proprio agio non perché gli piace il posto, ma perché le persone che lo amano gli sono vicine. Quanto ai tuoi sensi di colpa, vuoi un parere da una persona sensibile? Non c'è niente di male ad essere felice, soprattutto se si ha una casa e una persona da amare, poi continuate a salvare molte persone con la caccia. Che volete di più? >> conclude sorridendole a abbracciandola forte.
<< L'età ti ha fatto diventare saggio, si vede che stai invecchiando. >> scherza lei prendendolo in giro, anche se gli è grata per esserle stata vicina: non rinuncerebbe per niente al mondo alle chiacchierate con Sam.
<< Ma se abbiamo la stessa età. La tua teoria su Peter Pan che esplora le altre isole non può reggere per sempre. >> Lachelle approfitta che il Winchester si trova ai piedi del letto per dargli una spinta e farlo precipitare. << Forse hai ragione, è evidente che non crescerai mai. >> rettifica quando si trova seduto a terra.
Jenna continua a fare domande alla cugina sui suoi libri preferiti, ogni tanto risponde Sam lasciando uscire il suo lato da nerd, senza accorgersi della figura di Dean alla porta, con le braccia incrociate e lo sguardo accigliato.
<< Che c'è? Chi le ha sempre fatto compagnia nelle maratone quando era triste perché tu la facevi soffrire?" cerca di giustificarsi tirando altri argomenti in gioco.
Lachelle guarda Dean ridere un po’ nervosamente, alzando la testa, prima che e i due cominciano a prendersi in giro come in passato e sente di nuovo quella serenità che pensava di aver perso, quella sensazione di famiglia che sentiva quando Sam stava al pc, Dean guardava la tv con Bobby, Castiel riposava sul divano, ferito o malato e lei li osservava sorridendo, mentre fuori pioveva e loro erano riscaldati dal camino a casa del vecchio cacciatore, sommersi dalla polvere e dai libri. Riesce quasi ad immaginare la voce di Bobby, se fosse lì con loro in quel momento.
<< Idioti, ma come cavolo vi viene in mente di fare una cosa del genere? Ne eravate usciti, avete una famiglia e continuate a buttarvi addosso questa merda? >> scoppierebbe all'improvviso, dopo averli guardati per alcuni inquietanti e silenziosi minuti, ma John Winchester sarebbe sicuramente fiero di vedere i figli combattere uniti contro il male e Bradley sarebbe fiero di avere una sorella che non si arrende mai.
<< E tu vuoi un pugno? >> la voce del maggiore la riporta alla realtà e mentre i Winchester continuano, la donna vede Emma rimanere in disparte alla porta; è l'unica a non essere entrata, si sente a disagio con la sorella perché non le permette di avvicinarsi più di tanto. Forse Dean e Sam avevano ragione a chiamare Lachelle "gatto"; le hanno sempre detto che tiene tutti a distanza, anche quando comincia ad avere un certo rapporto con una persona, le fa sempre avere il timore di avvicinarsi e di cominciare a conoscerla. Però Emma è la sorella, dovrebbe recuperare il tempo perso e abbattere quel muro, non dovrebbe avere paura di rimanere senza cotta di maglia ed elmo con lei. Più di qualche volta le aveva fatto presente il suo desiderio di conoscerla meglio ma non aveva mai fatto niente.

Il lunedì, i Winchester prendono le ferie anticipate e si mettono in viaggio per il St. Mary's College and Academy, sempre in Kansas, a due ore e mezza da casa loro, per risolvere un caso. Jenna aveva detto loro che quattro studenti e due insegnanti erano morti nel suo istituto nel giro di poche settimane; la polizia non era riuscita a spiegarsi niente e gli insegnanti avevano messo tutto a tacere per non far chiudere l'istituto ma delle persone erano morte e le cause non sembravano affatto naturali. L'istituto comprende ben 12 edifici, è troppo grande per tenerlo sotto controllo dall'esterno, così decidono di fare ricerche dall'interno. E' una scuola religiosa, ha una propria radio e una palestra attrezzatissima. Lungo il sentiero per raggiungerla, i Winchester sono circondati da qualche casa rovinata, altre disabitate, un pozzo fuori uso e una piccola chiesetta. Tutto intorno alla scuola non sembra essere in ottime condizioni ma quando entrano nel cortile, l'ambiente cambia; decine e decine di ragazze con gonnelle blu e felpa bianca svolazzano tra le auto di studenti e professori parcheggiate al centro di una grande area, parlando dei loro programmi per il Natale, mentre i ragazzi, in tuta rossa e bianca, si riuniscono in gruppetti e giocano a passarsi la palla. Alcuni arrivano da fuori, come Jenna che ha trascorso la domenica a casa, altri si coprono per uscire e salutare gli amici. Alcuni edifici sono giallo ocra, altri rossi, tutti abbastanza alti e collegati da scale di ferro esterne e agli angoli ci sono un locale e un giornalaio, dove è parcheggiato un camion bianco e si intravedono scatole scaricate nel retro del locale.

I Winchester cercano di ambientarsi, di esplorare la scuola e memorizzare entrate ed uscite. L'interno è meno curato, presenta spesso crepe sui muri e la luce che entra dalle finestre viene filtrata dalle tende scure, che danno all'ambiente un aspetto sinistro e oscuro, lasciando trapelare una sensazione di antico.
<< Mai una volta che ci capiti un caso in un bel posto. >> si lamenta Dean, percorrendo il corridoio accanto a Lachelle. Entrambi cercano di confondersi tra gli alunni della scuola.
<< Questo posto mette i brividi. >> concorda la donna, guardandosi intorno e immaginando come si sentano gli studenti a vivere per un intero anno scolastico in posto del genere.
Alle pareti ci sono quadri e vecchie foto della scuola, di insegnanti ed alunni; sembrano avere parecchi anni perché tutti indossano vestiti oggi introvabili, le divise sembrano essere cambiate e il college, per quanto possibile, aveva un aspetto ancora più spettrale.
I due si dividono per cominciare delle ricerche; la donna sistema le sue cose nella camera della nipote ma la scuola ha dormitori maschili e femminili separati, così Dean, per evitare inconvenienti, si sistema in camera del fidanzato di Jenna, figlio di cacciatori. Senza indugiare oltre, cominciano a lavorare sul caso, a cercare un fattore comune con le vittime mentre tutti sono impegnati nelle prime ore di lezione, ma non trovano zolfo e l'EMF sembra comportarsi in modo strano; in alcuni punti rileva una frequenza bassissima, quasi nulla e in altri impazzisce ma quando il Winchester torna nel punto in cui pare esserci un fantasma, l'apparecchio non riporta mai la stessa frequenza.
Lachelle invece si impegna ad analizzare le vittime. Le due studentesse modello di 15 anni, Chloe e Jackie Smith, sono state le prime; i loro corpi straziati ed esanimi sono stati trovati nei bagni del secondo piano. La terza e la quarta vittima sono due ragazzi di 16 anni, trovati senza vita nella palestra della scuola, a pochi metri dalla piscina. La quinta è stata la volta di un professore di matematica trovato morto nella propria camera ed infine una professoressa, il cui corpo è stato tagliato a metà.
<< A meno che non si tratti di Jason di Venerdì 13, qui c'è qualcosa per noi. >> conclude il cacciatore, quando la donna gli riassume per telefono le morti delle vittime.

I primi due giorni i due si sentono ancora travolti dalla confusione e l'idea di dormire separati non è molto confortevole, ma in compenso incontrarsi di nascosto li carica di adrenalina. E' martedì sera quando si incontrano nel corridoio del primo piano, nel ripostiglio dei detersivi del bidello, ruolo in cui Dean ha trovato un ottimo camuffamento. La scuola è immersa nel silenzio ed è illuminata solo da qualche lampada, i due cacciatori si guardano intorno per essere sicuri di essere soli prima che si lascino prendere da qualche effusione, qualche bacio furtivo. Dean blocca le braccia della donna dietro la sua schiena, si spinge in avanti e la bacia ancora, facendola urtare contro uno scaffale, ma fortunatamente nessuno si accorge di niente.
<< Se ci scoprono ci cacciano. >> riflette la donna, sorridendogli e prendendo posto su un banchetto, il primo di una lunga fila di altri banchi e sedie di riserva.
<< Io potrei perdere il lavoro. >> concorda lui, facendola ridere; gli è mancato quel sorriso, è stato brutto svegliarsi su un lettino singolo e non trovarsi accanto a lei.
<< Dean, tu non lavori qui. >> le sussurra tra un bacio e l’altro, poi cominciano a parlare del caso. 
<< Le due ragazze morte nel bagno, non vorrei sbilanciarmi ma il modo in cui sono morte coincide con una leggenda che ho trovato su internet. >> inizia a spiegare la cacciatrice. << Hanako-san, lo spettro giapponese che si rinchiude nei bagni di una scuola fino a che qualcuno non la disturba. Probabilmente la leggenda è nata durante la seconda guerra mondiale. Si era sparsa la voce di una bambina che giocava a nascondino in una scuola e pare che fosse proprio nascosta in un bagno quando l'edificio è stato bombardato. >> lo informa di quello che ha trovato però non la convince tanto.
Lui la guarda incuriosito e aspetta che continui a parlare; gli è mancata la sua voce, la farebbe volentieri parlare per ore, la trovava terribilmente sexy quando gli faceva il punto della situazione e si concentrava nel loro lavoro.
<< Se cerchi di parlarle senza disturbarla è tutto ok ma se cerchi di entrare nel suo bagno spinto dalla curiosità, si prevedono diverse modalità di morte, tutte brutali comunque. >> risponde allo sguardo interrogativo del marito.
<< Quindi pensi che sia questa Hannah? >> butta lì, mentre è totalmente perso nei suoi occhi scuri, più accesi del solito. Gli erano mancati da morire.
<< Hanako-san e no, è giapponese. E’ improbabile. >> continua lei. Anche Lachelle è felice di vederlo e di sentire la sua voce di persona, non al telefono.
<< Dopo aver eliminato l'impossibile, ciò che resta, per improbabile che sia, deve essere la verità. >> sentenzia Dean con fare sicuro, prendendo posto accanto a lei.
<< Tu sei un ruffiano, stiamo lavorando. >> la donna cerca di mantenere la concentrazione ma si rende conto che non avrebbe mai dovuto rivelargli le sue citazioni preferite, perché le usa sempre a suo vantaggio. << Solo un bacio. >> lo avverte, prima di voltarsi di lato, incrociare le gambe, spingersi in avanti e aggrapparsi forte al suo petto, mentre le loro labbra si riuniscono di nuovo. << Come fa questo fantasma ad essere arrivato dal Giappone? Possono spostarsi così tanto? >> gli chiede dopo alcuni minuti.
<< Per come la vedo io, il suo corpo e i suoi effetti personali sono sicuramente andati distrutti durante la guerra e siamo troppo lontani anche geograficamente. >> 
<< Non si collegano neanche tutti i casi. >> aggiunge amaramente la donna.
<< Quindi non abbiamo scoperto niente. >> conclude il Winchester sospirando.
<< Quindi hai usato quella frase solo per tentare di portarmi a letto. >> replica lei mentre sul viso di Dean si disegna un sorriso fiero e le sopracciglia si piegano in un occhiolino.

 

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Capitolo 7
*** Tempo di novità ***


Tempo di novità

Kansas, St. Mary's College and Academy

Nei giorni successivi i Winchester intensificano le ricerche ma ogni volta che sembrano sul punto di concludere qualcosa un nuovo dettaglio dissocia tutti i collegamenti tra le vittime. La professoressa sembra essere stata vittima di Teke-Teke, ragazza giapponese tagliata a metà da un treno, che attira l'attenzione delle persone per poi mostrare loro le due parti del corpo e renderle come lei, utilizzando una falce ma come negli altri casi, questi spiriti sono troppo lontani e non si collegano con tutte le altre vittime. Al loro quarto giorno di permanenza in quella scuola sembrano essere ancora in alto mare e mentre Dean continua con le ricerche, Lachelle ha un impegno con la sorella in città; da quando ha deciso di renderla partecipe della propria vita e di conoscerla meglio, sfrutta ogni occasione per condividere qualcosa insieme. 
<< Che mi dici di quei ragazzi in piscina? >> le chiede l'uomo al telefono, mentre picchietta con le dita sulla scrivania nella sua camera provvisoria; come suo solito si è subito ambientato e ha appreso le abitudini del college neanche fosse un nuovo studente. Se ne sta comodamente seduto avanti al pc mentre mangia e lascia cibo e briciole ovunque, sfoglia giornalini o parla al telefono con Lachelle.
<< Un'altra leggenda, la Nure-onna. Attira i bagnanti con la sua bellezza, facendo emergere solo il suo viso e i capelli, finge di affogare e la vittima si tuffa per salvarla ma lei la afferra con gli artigli oppure la paralizza guardandola. >> gli riassume salutando Emma e salendo le scale della scuola che portano all'interno dei dormitori.
<< Come Medusa? >> ragiona lui parlando a bocca piena, masticando un pezzo di torta.
<< Già, ma le leggende dicono che si aggira di notte lungo le spiagge o pozze d’acqua, non nella piscina di una scuola. >> la donna si dirige nella camera della nipote, cercando di passare inosservata. << In ogni caso, ancora non coincide con le altre morti e c'è altro: in ospedale i corpi delle vittime non ci sono più. Tu hai trovato qualcosa?>>.
<< Nella stanza del professore di matematica, non so quale esperienza sia stata peggiore tra questa e la ragazza matta per i vampiri, ci sono solo libri di matematica. Sembra che non si porti altro a letto. >> le spiega ma lei lo interrompe.
<< Dean, ma sei incredibile. E' mai possibile che dormire lontano da me per qualche giorno ti fa questo effetto? >> lo canzona entrando nella stanza e notando che l'amica di Jenna, Nyoko, nasconde frettolosamente qualcosa sotto al letto. Fa finta di non averla vista e si assicura che sia uscita prima di vedere cosa stia nascondendo.
<< Quattro giorni. >> risponde Dean seccato, che sente molto la sua mancanza.
<< Che scandalo, che moglie snaturata, povero viziato in astinenza. >> scherza la Winchester mentre si abbassa sotto al letto e tira fuori quello che trova, tra cui anche un libro di rituali ed evocazioni. << Hai notato anche qualcosa di concreto? >>.
<< C'erano dei numeri ovunque: 4, 2, 1 e 9 scritti col sangue e ho fatto una ricerca; il 4 e il 9 portano sfortuna ma addirittura la sequenza 4219 si potrebbe leggere -shi ni iku- ossia -morirai-. Indovina dove? >> le chiede, sicuro che la donna sia più avanti di lui con i ragionamenti.
<< Sempre Giappone. >> sussurra pensando, mentre cerca di mettere insieme tutte le nuove informazioni. << Quali motivi avrebbe una ragazza di girare furtiva per la scuola? >> chiede a Dean, sfogliando il libro e aprendo la pagina su cui è rimasto il segnalibro.
<< Forse noi due non siamo gli unici amanti di questa scuola. >> suppone l'uomo, un po' confuso.
<< Come ho potuto essere così superficiale? >> sbotta all'improvviso. << L'unica cosa in comune con tutte le vittime, oltre al fatto che i loro corpi spariscono, sono le vittime stesse, sono collegate e come, basta saper cercare, scavare a fondo nella vita privata. >> parte in quinta la donna, mandando il Winchester in confusione.
<< Tutte le persone morte sono collegate a Nyoko, la compagna di stanza di Jenna, ma non è stata lei ad ucciderle. Le avevano tutte fatto qualcosa, stanno morendo quelle con cui lei è inconsciamente arrabbiata; le gemelle l'avevano superata ad una gara scolastica, i cui giudici erano i due insegnanti deceduti. >> gli spiega, leggendo delle informazioni dall'archivio della scuola dal portatile. Si gira intorno, cercando tra gli effetti personali della ragazza e trova diverse foto di uno dei ragazzi morti in piscina nel cassetto, in atteggiamenti intimi. << Uno era il fidanzato o qualcosa di simile, ma non so l'altro. >>.
<< Potrebbe essere un qualunque motivo, a questo punto. Basta chiederglielo. >> propone il cacciatore, ingurgitando rumorosamente l'ultimo pezzo di torta.
<< No, non la possiamo coinvolgere. Se le dicessimo questo, saprebbe di aver ucciso delle persone e potrebbe avercela con sé stessa ed farsi uccidere. Ma se riusciamo a capire con chi è arrabbiata… >> continua ma l'altro la anticipa.
<< Sapremo sempre chi è la prossima vittima, come in Nickname:enigmista. Come sai che non è lei la colpevole? >> le chiede; non gli piace risolvere i casi a telefono, preferirebbe stare sul posto.
La donna gli spiega di aver trovato un libro con rituali di evocazione e un sacchetto, i cui ingredienti sembrano servire ad evocare una divinità nippica Yama-uba, che evidentemente prende il possesso del suo corpo e si libera delle persone meno gradite al suo contenitore. L'aspetto originale è quello di una mostruosa strega,con lunghi capelli spettinati e un kimono logoro, che si nutre di carne umana e questo spiega la sparizione dei corpi.

Alcune ore dopo, la donna legge un articolo sul web, che le ha inviato l'amica Charlie Bradbury per aiutarla. Parla di una donna incinta che, sulla strada per il suo villaggio, si trovò costretta a dare alla luce il figlio in una vecchia capanna sulle montagne, assistita da un'anziana donna del luogo che soltanto dopo scoprirà essere Yama-uba, la quale divorerà il piccolo appena nato. E' una donna maledetta, una strega potente che ha però, come unica debolezza, un fiore che contiene la sua anima. 
Raccontato a Dean quello che ha appena scoperto, i due si mettono alla ricerca della ragazza e del fiore, mentre fuori il sole comincia a tramontare. La donna la vede attraversare il cortile ed entrare in un altro edificio, quello dei laboratori, sempre con aria furtiva e spaventata. La sente mormorare ogni tanto, in tono piagnucolante come se stesse litigando con qualcuno, fino a che non arriva nella biblioteca; non riesce ad arrivare in tempo per vedere cosa fa, che già si ritrova fuori ma ha un atteggiamento diverso, sembra più aggressiva e sicura di sé da come cammina.
D'un tratto le luci nel corridoio si spengono, la cacciatrice è sempre al telefono con Dean e continua a camminare, ma quando le luci si riaccendono Nyoko è avanti a lei, sul suo volto c'è un ghigno beffardo e malevolo. Con un unico movimento del polso e delle dita la Winchester si ritrova scaraventata al muro, con le braccia e le spalle bloccate mentre il cellulare cade sul tappeto verde che copre il pavimento vecchio. Lachelle grida spaventata e l'uomo si precipita nell'edificio. La ragazza non sembra reagire quando cercano di chiamarla e di farla tornare in sé, così la cacciatrice si dirige frettolosamente alla scrivania in fondo al corridoio, posta all’entrata della biblioteca, prende la lista dei libri letti nell'ultimo mese e nota che il nome di Nyoko compare sempre accanto agli stessi titoli. La voce del Winchester maggiore che ansima la fa distrarre ma cerca di concentrarsi e controllare tutti i libri segnati, sperando di avere ragione e finalmente lo trova; in uno di questi c'è un fiore dai petali rosa chiaro, il problema ora è trovare qualcosa con cui dargli fuoco. La fortuna sembra essere, una volta tanto, dalla loro parte e sempre sulla scrivania all'entrata trova un accendino.
Man mano che i petali si carbonizzano, la ragazza grida dal dolore e Lachelle li raggiunge il prima possibile; Dean è a terra, con ferite sul volto e la maglia strappata ma fortunatamente non ha nulla di grave, la ragazza invece è a terra immobile. Quando la donna si avvicina per sentire il cuore, questo batte ancora, così raccomanda all’uomo di disinfettarsi mentre lei si occupa della ragazza, che fortunatamente si sveglia dopo poco in camera propria, senza ricordare molto. Lachelle non avrebbe voluto dirle quello che è successo ma poi pensa che le serve per farle capire di smetterla con le evocazioni e lasciar stare questa strada, avvertendola che se così non sarà dovranno fermarla. La ragazza annuisce, spaventata e ancora scossa e la cacciatrice lascia a Jenna il compito di rispondere a tutte le domande sul soprannaturale.

Dopo aver sistemato tutte le sue cose, decide di vedere a che punto è suo marito, cammina furtiva tra un corridoio e l'altro e arriva nel dormitorio maschile, dove distingue la sua figura appoggiata con un piede alla porta di legno e le braccia conserte. Si avvicina lentamente da dietro e gli copre gli occhi con una mano mentre con l'altra gli circonda la vita.
<< Senti, te l'ho detto non so quante volte. Sono un uomo sposato e amo mia moglie. Sono stato chiaro. >> sospira in tono solenne, temendo di ferire la ragazza che lo segue da quando sono arrivati, non sapendo invece di causare un sorriso, anche se un po’ perplesso a Lachelle, che gli sussurra all'orecchio << Anche io ti amo.>> presa da una forte ed improvvisa emozione. Dean ha ancora gli occhi coperti dalle mani della moglie e le labbra occupate a rispondere al suo bacio.
<< Non possiamo farci vedere. >> le sussurra a malincuore e lei gli scopre gli occhi per accarezzargli il viso mentre l'uomo le accarezza i fianchi. 
<< Zitto e portami in camera tua. >> gli ordina con un tono autoritario, un tono deciso ed accattivante, accarezzandogli i capelli con la mano destra, mentre Dean la solleva da terra per farla avvinghiare a sé e si fa strada tra libri e vestiti lasciati in giro nella stanza. Senza accendere la luce, la donna appoggia i piedi a terra e tiene Dean bloccato al muro. Le labbra si staccano solo per riprendere fiato mentre l'uomo si arrende totalmente a lei, sentendosi desiderato e amato; anche se la prende costantemente in giro riguardo la sua intraprendenza, vederla così decisa, sentirsi così esplicitamente desiderato sempre e non solo una notte, dalla donna che ama e non da una qualsiasi, è una sensazione che lo fa sentire finalmente in pace con sé stesso. Lachelle continua a baciarlo e ad accarezzargli il petto, infilando una mano sotto la maglia mentre l'altra è ancora dietro la sua testa, le dita immerse nei i capelli corti che continua ad accarezzare. Il Winchester cerca di assumere il controllo ma la donna stronca ogni tentativo di fare qualcosa, consapevole di istigarlo non poco.
<< Lo sai che non puoi provocare così un uomo? >> sussurra guardandola fisso, malizioso e compiaciuto; l'idea di averla completamente sua gli infiamma ogni cellula del corpo, non l'aveva mai vista così bella e soprattutto non lo aveva mai provocato tanto. La donna sente l'inspiegabile bisogno di farlo sentire desiderato, di ricordargli che farebbe qualsiasi cosa pur di renderlo felice, così lo interrompe e lo spinge quasi con ferocia sul primo lettino sotto al muro e, a giudicare dalle briciole che ci sono, capisce che quello è il suo letto. Un sorriso travolgente segna il volto del Winchester e lei gli sorride a sua volta mentre le sue braccia forti le cingono le spalle; il braccio sinistro si sposta sul fondoschiena, per tenerla forte a sé mentre la mano destra le sposta i capelli scuri e le libera il viso, lasciando a quegli occhi scuri la possibilità di essere osservati da vicino. L'uomo li scruta per alcuni intensi minuti, la vede respirare lentamente e fissarlo con uno sguardo dolce, le accarezza la guancia e le fa posto accanto a lui, cercando di stare entrambi su quel minuscolo lettino. Lachelle si lascia cadere accanto a lui, osserva a qualche centimetro di distanza i capelli scompigliati, sparati sulla destra e cerca di sistemarglieli con le dita e lui la osserva ancora, si lascia accarezzare la guancia, sente il pollice fermarsi sotto il mento prima di sentire di nuovo il sapore delle sue labbra; non sa se quello sia un abbraccio, un bacio, se stiano giocando o facendo l'amore, sa solo che gli piace stare così con lei, gli piace essere amato, gli piace tutto questo e non ci rinuncerebbe per niente al mondo, anche se per arrivare a questo punto ha dovuto soffrire e perdere tutte le persone che ama: se dovesse scegliere, percorrerebbe di nuovo la stessa strada per arrivare da lei. La donna prova a giocare ancora con lui, a riprendere il controllo ma entrambi dimenticano che il letto è singolo, girandosi si ritrovano a terra e come al solito lui schiaccia il suo corpo con il proprio, si sfila la maglia scoprendo il petto e la donna si precipita ad appoggiare le braccia sulle spalle, sorridendogli e avvicinando le labbra al suo volto mentre l'uomo la bacia sul mento e scende sempre più sul collo. La Winchester si avvicina sempre più a lui, premendo le labbra sul suo collo di tanto in tanto e avvicinandosi sempre più all'orecchio, respirando il suo profumo.
<< Ti devo dire una cosa. >> gli sussurra dolcemente.

Lui si rialza lievemente, puntando le mani a terra per mantenersi in equilibrio e guardarla dall'alto, ma si sente ancora una volta avvicinare le labbra al suo orecchio e fa aderire di nuovo i loro corpi.
<< Sono incinta. >> gli sussurra la donna, che per l'emozione quasi balbetta. 
Lo sospettava da un po' ma non voleva illudersi, né illudere lui ma è andata con Emma a fare una visita quella mattina e il ginecologo glielo ha confermato.
<< Davvero? >> il Winchester ancora non riesce a crederci, non riesce a concentrarsi abbastanza da trovare le parole giuste ma i suoi occhi lucidi le suggeriscono tutto quello che vorrebbe sentirsi dire e lo anticipa.
<< Dì solo che questa volta ce la faremo e, se puoi, non fare domande stupide. >> dice sorridendo e fissandolo negli occhi.
<< Te lo prometto. >> entrambi si sentono emotivamente instabili in quel momento; l'hanno desiderato così tanto dopo BobbyJohn che ancora non riescono a credere alla notizia. << Quindi, lei-lui è qui con noi? >> Dean si rende conto improvvisamente del significato delle parole di prima: c'è un'altra persona nella pancia di sua moglie, un esserino in miniatura che un giorno sarà come loro.
<< Praticamente da un mese e mezzo. Credo che già sappia che i genitori sono dei pervertiti. >> scherza la donna; non riesce a spiegarsi come la consapevolezza di aspettare un bambino la faccia sentire di nuovo piccola, indifesa. 
Dean si stende accanto a lei e l'abbraccia forte, fissa la pancia e poi di nuovo lei, ancora incredulo, si avvicina al ventre, lo scopre e posa le sue labbra su di esso per baciarla, poi appoggia piano l'orecchio e sorride.
<< Non si può sentire il cuore? E' come se adesso ne avessi due? >> non riesce a dire nulla di sensato, così cerca di farla ridere.
<< Due cuori e se ti affacci alla finestra ho il TARDIS parcheggiato in seconda fila. >> conclude lei, poi gli racconta della visita e di quello che le ha raccomandato il ginecologo.

Un paio d'ore dopo, si sistemano, raccolgono le loro cose e salutano Jenna e il suo ragazzo, raccomandando loro di avvertirli in caso di bisogno. Quando si mettono in viaggio il sole è di un arancione-rosso, quasi del tutto nascosto dietro le nuvole e i tetti delle case e degli edifici innevati. L'atmosfera intorno a loro è così piacevole che sembrano essere sbronzi di felicità e decidono di passare da Muriel prima di tornare a casa, per darle la notizia e passare a trovarla, dopo alcuni mesi che non la vedono, ma le notizie non arrivano mai da sole. Arrivati a casa sua, stranamente un po' in disordine, una donna molto simile a lei va ad aprire la porta, ma non è la signora forte e vitale che conoscono; i suoi occhioni verdi sono spenti, il viso poco curato, i capelli rossi non sono in ordine come sempre e non c'è traccia di un fiocchetto sulla sua capigliatura.
Muriel sorride loro, si scusa per essersi fatta trovare impreparata e offre loro da bere.
<< Allora, quando volevate dirmelo che aspettate un bambino? >> senza che i due dicano niente, li coglie di sorpresa come al solito.
Si congratula con loro e ogni minuto sembra stare meglio, sembra ringiovanire, ma l'atmosfera viene interrotta da una serie di carte appoggiate sul tavolo in cucina a cui il Winchester dà uno sguardo. La signora le guarda sconfortata, come se si fosse resa conto solo in quel momento di essersi dimenticata qualcosa e infine dice loro la verità.

 

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Capitolo 8
*** Il calore della famiglia ***


Il calore della famiglia

Kansas

<< So di essermi allontanata da voi questi mesi, mi siete mancati tanto. Non ero preparata a questo. >> la voce di Muriel è serena ma la Winchester si sente andare nel panico, come quando un bambino viene a sapere di Babbo Natale e vuole credere fino in fondo che i grandi gli stanno mentendo. << I medici mi hanno diagnosticato una brutta malattia, lì ci sono delle analisi che faccio spesso, mi stanno tenendo sotto controllo. >> allunga la mano per prendere i fogli dal centrotavola, a cui l'uomo ha dato una rapida occhiata.
<< Perché non ce l'hai detto? >> sono le uniche parole che la donna riesce a mettere insieme, cercando di non farsi prendere emotivamente e mettersi a piangere; il fatto è che, anche se non l'ha mai detto, Muriel per lei è come una madre e anche per Dean è un punto di riferimento molto importante.
<< Mi sto riprendendo piano piano e presto verrò a sapere di prima persona i tuoi miglioramenti in cucina; ho saputo degli spaghetti con la sabbia. >> sorride indicando il telefono, evidentemente Emma l'ha tenuta informata.
<< Già, però sto imparando molto. >> la donna cerca di distrarsi mentre Dean le stringe forte la mano sotto al tavolo, sa che ha bisogno di sicurezza e cerca trasmettergliela.
<< Sarò più che felice di insegnarti qualcosa anche in cucina, ti insegnerò tutto quello che so. >> le promette la donna sorridente. << Quando vi ho visto arrivare e ho capito del bambino mi avete ricordato un ragazzo che avevo quando avevo 17 anni. Gli erano rimasti solo pochi mesi, come me, ma lui si godeva ogni istante ed è quello che farò anche io. >> conclude, alzandosi lentamente dalla sedia per accendere la luce, perché la stanza scendeva sempre più nell'oscurità man mano che il sole spariva del tutto all'orizzonte.

Dopo una lunga chiacchierata, i due tornano a casa, trovandola perfettamente in ordine, Castiel non c'è ma in quel momento la donna non riesce a pensare a nulla di concreto; si sente totalmente svuotata. Da un lato c'è la felicità e dall'altro la tristezza e i Winchester sono sempre in bilico tra le due parti. Non c'è mai una volta che riescano a godersi un po' di pace, che qualcosa scombina la loro vita. Seduta su un braccio del divano, i piedi puntati a terra e le braccia conserte, non riesce proprio a riprendersi, così tocca a Dean fare qualcosa.
<< Hei, abbiamo ancora qualche giorno per comprare i regali di Natale. Andiamo in giro per i negozi? >> propone, notando che da quando sono tornati non ha detto una parola.
L'ultima volta che l'ha vista così ipnotizzata risale alla morte di Bobby e nei mesi successivi la donna non usciva mai di casa. Guardava film e mangiava di continuo per distrarsi e non pensare, scambiava qualche parola con Sam, dormiva abbracciata a Dean e non rivolgeva la parola a Castiel, era arrabbiata con lui perché non aveva potuto fare niente.
<< Ho fatto lo stesso errore, ho dato per scontato che sarebbe stata qui per sempre, come Bobby. >> farfuglia, con lo sguardo fisso nel vuoto. << Non faccio in tempo ad abituarmi ad una cosa bella che subito un'altra brutta notizia ci piomba addosso. Se si potesse imbottigliare la nostra sfortuna, i Cavalieri avrebbero un'altra arma di distruzione mondiale, anzi cosmica. >> le lacrime le rigano il volto ma non le importa che Dean la veda piangere, con lui non deve fingere di essere forte.
L’uomo la guarda, cerca di rassicurarla, di darle affetto come fa sempre lei con lui e si convince che devono assolutamente uscire, perché la conosce e sa che potrebbe chiudersi in sé stessa e perdersi uno dei momenti più belli della loro vita; perché nonostante tutto, le armi, Varloriand, un Castiel problematico e la malattia di Muriel, loro aspettano un bambino.
<< Certe volte mi chiedo perché mi sopporti. >> dice dopo aver ascoltato il Winchester che cerca di convincerla. << Sono arrogante, complessata, pessimista… >> l'uomo la interrompe; sa che in parte queste cose sono vere, ma sono solo un modo per nascondersi, e lui più di tutti conosce questo meccanismo di difesa. Si siede sul divano, con una mano la invita a sedersi sulle gambe e con l'altra le accarezza la pancia.
<< Basta, adesso ci prepariamo, andiamo a comprare i regali perché quest'anno sarà il primo Natale che trascorreremo a casa nostra, mangeremo insieme qualcosa, mi vanterò con qualcuno di avere una moglie bellissima, di aver ricevuto il regalo più bello di tutta la mia vita, di avere una famiglia e una casa, oltre ad una macchina che fa morire tutti di invidia. >> dice convinto ed orgoglioso, felice nonostante i problemi che continuano a perseguitarli.
<< Tutto sommato siamo normali. >> conclude la donna, accennando ad un sorriso e grazie alle parole di Dean si ricorda di avere anche tante cose meravigliose nella vita.

Il resto della settimana scorre veloce, tutti si preparano a festeggiare il Natale, anche i Winchester, che decidono di organizzare la cena a casa dei due cacciatori; sono una strana famiglia, due fratelli, due sorelle, i loro figli, un'anziana vanitosa e un angelo che festeggiano il Natale, senza lasciarsi alle spalle il loro duro passato e senza dimenticare i loro compiti futuri, godendosi semplicemente il loro presente. Grazie ad Emma e Muriel, nell'abitazione aleggia un profumo invitante la sera della Vigilia ma anche Lachelle cerca di darsi da fare, di imparare qualcosa e al tempo stesso di limitare i danni.
<< Una volta avevo un ragazzo che cucinava davvero benissimo, potrebbe essere un grande chef oggi e mi ha insegnato tante cose. >> le spiega Muriel in cucina, mentre si occupa di cinque o sei pentole per volta, sorridente e vitale come sempre. Emma intanto approfitta di ogni momento per dialogare con la sorella e di volta in volta che le viene qualche idea, prolunga l'elenco che sta stilando sugli argomenti su cui confrontarsi, sotto suggerimento di Lachelle stessa: è una frana in cucina ma quando si tratta di usare la fantasia se la cava.
Intanto i due fratelli parlano insieme sul divano, la donna li guarda e sorride, felice di vedere che il loro rapporto non cambierà mai. Castiel, come il Natale precedente, discute animatamente con Kevin su chi deve avere il joystick migliore; ancora non ha imparato molto ma si impegna e ha preso seriamente la questione di considerarsi zio delle piccole pesti. Intanto Colin, in braccio a Sam, gioca a tirare i capelli al proprio papà e Dean approfitta della situazione per prendere in giro, ancora una volta, i capelli del fratello.
Chi più, chi meno, tutti hanno instaurato un rapporto con tutti, anche Dean con Emma, solo che alla donna sembra di parlare con una versione maschile della sorella; finché si tratta di argomenti semplici riesce ad avere una buona conversazione ma quando entrano più nel personale, l'uomo tronca il discorso o cambia argomento, proprio come la sorella. Lachelle ogni tanto scambia qualche messaggio con Charlie, con cui cerca di mantenere un buon rapporto, ma purtroppo il piccolo diavoletto non è riuscita a liberarsi per il Natale, nonostante avrebbe volentieri trascorso quella festa con loro.
<< Ho visto che mi guardavi prima. A che ora stacchi? >> scherza l'uomo con Lachelle, che gli risponde con un sorriso mentre è intenta a sistemare posate e tovaglioli sul tavolo in salotto.
<< Che fai? Ci provi con tua moglie avanti a tutti? E le guardi anche il fondoschiena? >> si scandalizza Emma, all'oscuro di un lato nascosto della coppia.
<< Zio, è vero che quella curva era pericolosa? >> gli chiede Kevin, rosso dalla rabbia, sembra quasi sul punto di fare a botte con l'angelo. Intanto la cacciatrice continua ad andare e venire dalla cucina per preparare la tavola, facendo svolazzare i fiocchetti dell'abito rosso che ha comprato insieme alla sorella.
<< Quelle curve, Dean. >> lo canzona il fratello, indicando lo schermo e ridendo di gusto alla distrazione del fratello: sembrano così cresciuti eppure continuano a prendersi in giro come due ragazzini.

A tavola saltano fuori diversi argomenti mentre mangiano tutti insieme e il tempo sembra correre alla velocità della luce. Dean e Sam non hanno proprio dei bei ricordi natalizi, ma neanche le due Winchester possono dire di aver avuto un bel Natale in famiglia da piccole; di solito i genitori organizzavano grandi cene, tre quarti degli invitati erano dei completi estranei, gente aristocratica, di un certo livello e loro si annoiavano a morte. Mentre la cena prosegue tranquilla, la donna ha il compito di controllare la carne sul fuoco.
<< Perché chiedi aiuto a me? >> le domanda Castiel, osservandola attentamente in cucina.
<< Perché sei l'unico che non mi prende in giro. Come faccio a sapere se è cotta? >> gli chiede, sperando che l'angelo possa aiutarla.
<< Assaggiala. >> suggerisce lui, incerto.
<< E se è cruda e succede qualcosa al bambino? >> protesta la donna, fissando la carne nella pentola e portandosi istintivamente la mano sulla pancia.
<< E’ una bambina. >> la corregge poco dopo, posando delicatamente una mano sul ventre della donna, che lo guarda sorpresa; è felice, è una bella notizia anche se non le importa del sesso della piccola creatura nella sua pancia, vuole solo che stia bene.
<< Allora? La Shelli, è pronta la carne? >> la voce di Muriel che arriva dal salone interrompe i pensieri della Winchester.
<< Direi di si. >> risponde, rendendosi conto che per poco non la lasciava bruciare.

L'aria fuori è gelida, la neve fitta non lascia intravedere neanche un'ombra verde del giardino e da lontano si vedono decine e decine di finestre accese, il fumo uscire dai comignoli dei camini delle case, circondate da luci e addobbi di Natale mentre il cielo scuro è illuminato dalla Luna e colorato dai fuochi d'artificio.
Le poche auto parcheggiate nel viale sono congelate e i finestrini sono colmi di messaggi lasciati con le dita.
Lachelle osserva questo panorama mentre dall'apertura della finestra provengono la voce di Emma che racconta qualcosa di divertente e le risate degli altri; questa sensazione le mette pace ma al tempo stesso un senso di malinconia e i pensieri raggiungono Bobby, suo fratello Bradley e i suoi genitori.
<< Vorrei che fossi qui, Brady. >> farfuglia guardando le stelle. Vorrebbe che il fratello fosse lì, vorrebbe che conoscesse Dean, vorrebbe che anche Bobby fosse lì con loro, che anche loro potessero provare quella serenità che hanno conquistato. La porta dietro le sue spalle si apre, è il Winchester maggiore che si era preoccupato della sua assenza. Ha notato il viso malinconico e l'abbraccia forte.
<< Hei, lo sai che sei diventato affettuoso? >> la donna gli sorride e guarda quel viso felice come non l'aveva mai visto, quel viso che per anni è stato segnato dal dolore, finalmente ha assunto una bella tonalità.
<< Le persone che amiamo continuano a lasciarci e siamo sempre in bilico tra una vita normale e la caccia, ma credimi, io...posso giurare che...mai... >> comincia a rassicurarla mentre le sposta i capelli dalla fronte e lei lo interrompe quando tentenna.
<< Non sono mai stata così felice neanche io. Adesso voglio pensare a quello che ho e non a quello che ho perso. >> conclude prima di avvicinarsi lentamente alle sue labbra. Il respiro di Dean le scongela il viso, le sue mani si stringono forte sui fianchi della donna mentre intorno a loro si respira quell'atmosfera di Natale felice del tutto nuova per i Winchester, quel calore che solo una famiglia può dare.
<< Buon Natale. >> gli sussurra la donna. 
L'uomo sorride e le augura lo stesso.
<< So che è una femmina, me l'ha detto Cass. >> le sussurra sorridendo. 
I due rientrano solo dopo aver fantasticato per un po' sulla piccola, sulle cose che le compreranno, quello che le insegneranno, rendendosi conto che dovranno abituarsi a bambole, capelli e vestitini.

Il resto della serata continua in serenità e intorno a loro c'è quell'atmosfera magica e sublime che accompagna ogni bambino la sera di Natale e i Winchester cercano di recuperare tutto quello che avrebbero potuto fare da bambini. Dopo il karaoke, i giochi da tavolo e l'apertura dei regali anticipata di qualche ora, Sam ed Emma ritornano con i bambini a casa e Castiel accompagna Muriel, prima di sparire dopo aver rassicurato agli amici di stare bene. I due rimangono ancora un po’ a riordinare mentre discutono del fatto che la cacciatrice debba fare qualche sforzo in più per aprirsi con la sorella. L’uomo l'aspetta in camera da letto, sentendola trafficare tra buste e carte in cucina, mentre si infila il pigiama pensando alla felicità di quel momento, una felicità che non si era mai aspettato di meritare, accanto all'unica donna che sia riuscito ad amare tanto da soffrire quando ancora non stavano insieme, quando non immaginava di essere ricambiato. Dopo alcuni minuti lo raggiunge di sopra e lui la guarda indossare il pigiama senza dire nulla, limitandosi a sorriderle, impaziente di averla tra le sue braccia e di accarezzarle la pancia ogni due minuti, fissarla quando non lo guarda e stringerla forte; con ogni piccolo gesto, inconsciamente, le dimostra ogni giorno l'amore che prova, senza dirglielo quasi mai.
Il loro modo di essere dolci è quello di prendersi in giro, ma non hanno niente da invidiare a nessuno: è il loro modo di amarsi e di dimostrare quanto l'uno sia importante per l'altra e senza l'altro, la loro vita a questo punto non avrebbe più senso.

 

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Capitolo 9
*** Il team dei Winchester ***


Il team dei Winchester

India

Passano due mesi da quella notte, due mesi sereni in cui i Winchester vivono ogni momento di quella gravidanza, scoprendo un lato dolce di loro stessi che neanche conoscevano ma che la circostanza permette di dimostrare apertamente, due mesi interrotti bruscamente da una nuova missione.
Dean, steso sul divano, accarezza di tanto in tanto il ventre di Lachelle, rannicchiata su di lui, al sicuro tra le sue braccia fino al momento in cui la voce di Castiel interrompe la loro nuova quotidianità.
<< Ho trovato un altro contenitore. >> quella voce entra nelle loro teste e nei loro pensieri in un pomeriggio inoltrato di febbraio, un po' impreparati.
I due cacciatori sono presi alla sprovvista e devono decidere in fretta sul da farsi, perché il tono sbrigativo dell'angelo fa capire loro che non hanno molto tempo.
Lachelle non avrebbe mai messo in pericolo la vita della piccola ma non vuole neanche lasciare Dean da solo contro l'ignoto. Continua ad andare avanti e indietro per il salone mentre l'ansia si impossessa del suo corpo, senza riuscire a trovare una soluzione alternativa, così l'uomo le propone un patto: lui avrebbe chiesto aiuto a Sam se lei sarebbe rimasta tranquilla a casa, a prendersi cura di Muriel. La donna, nervosa, accetta anche se si sente inutile in quel momento. Emma si rivela molto comprensiva, rassicura Sam e promette di tenere tutto sotto controllo, così come ai vecchi tempi si prepara ad affrontare il pericolo con suo fratello, sarà sempre pronto a lottare al suo fianco.
Castiel sembra in ottima forma ed è tornato il solito frettoloso; senza dare il tempo a nessuno di salutarsi, giusto quello di preparare il borsone con le armi, trasporta i due fratelli in India, dove avverte la presenza di un'altra arma dei Cavalieri. Alla fine di febbraio la temperatura è ancora fredda ma il panorama ripaga la temperatura che i tre devono sopportare; il cielo è di un blu limpido e da lontano si vedono alti monumenti, il centro della città è affollato da persone che corrono avanti e indietro, ragazzini che giocano, donne che vendono la frutta, cestini o altre cose artigianali e lungo le distese di terra i contadini lavorano con impegno nei campi, fermandosi di rado per asciugarsi la fronte bagnata. E' tutta questa vitalità che incoraggia i Winchester a seguire Castiel; salvarli è il loro compito, proprio come tutte quelle persone si occupano del loro senza arrendersi, ignari di tutto quello che succede ad un palmo dal loro naso.

L'angelo li conduce presso un grosso complesso di templi, dopo delle lunghe ore di cammino sotto il sole pomeridiano ed un cielo che comincia a scurirsi.
<< Sono i templi di Khajuraho. >> annuncia Castiel, avviandosi a passo svelto verso alcune colonne che il Winchester maggiore guarda con interesse. Mentre l'angelo cerca di individuare l'altra arma dei Cavalieri, quattro demoni sbarrano loro la strada, ma non si ferma e continua a camminare, così a loro devono provvedere i Winchester, procurandosi un paio di ferite superficiali sul viso e qualcuna più profonda sulle braccia.
<< I Winchester, siete ancora in giro? >> una donna con un'espressione arcigna li guarda con disprezzo, facendo cenno ai tre uomini di stare fermi. << Sbaglio o ce n'era anche un'altra? >>. Sam approfitta dell'attenzione che Castiel ha attirato su di sé, continuando a cercare in ogni apertura delle colonne, per sorprendere a turno i tre demoni di spalle. Il coltello li colpisce in modo deciso e l'uomo si rende conto di non aver perso la mano nonostante la sua vita in casa e in ufficio.
<< Ti manda i suoi saluti. >> ironizza Dean, osservando il fratello senza farsi accorgere dalla demone a pochi centimetri da lui, che si avvicina sempre più minacciosa.
<< Se non avessi da fare, magari potremmo prenderci un the insieme. Ha ucciso molti dei miei fratelli, non mi dispiacerebbe incontrarla. >> continua lei, con una voce stridula, scrutando ogni centimetro del corpo dell'uomo, che sanguina dal braccio.
<< Non credo le piaccia il the e in ogni caso non ti farei avvicinare a lei. >> il Winchester maggiore sfoggia uno dei suoi sorrisi, col solito comportamento sicuro.
<< E chi sarà ad impedirmelo? Tu, inutile uomo disarmato? >> gli occhi neri della demone coprono di nuovo quelli azzurri della donna che sta possedendo, le cui mani afferrano con forza il collo di Dean.
<< No, il mio noioso fratellino...e lui è armato. >> le risponde sforzando la voce, vedendo arrivare Sam dietro alla donna, prima che quest'ultima si accasci a terra.
Quando arrivano al centro del tempio, immersi nel silenzio e completamente circondati dalle colonne, notano che l'angelo ha cominciato a sanguinare dal naso, come la domenica in cui hanno trovato la prima arma di un Cavaliere, ma continua senza sosta a cercare il contenitore. Le forze cominciano ad abbandonarlo quando Sam, prima di tutti, individua una preziosa scatola verde smeraldo, immobile e lucente, messa proprio in bella vista accanto ad una pianta ai piedi degli scalini che hanno precedentemente fatto di corsa per soccorrere Castiel.
<< Guardiamo sempre troppo oltre, senza considerare quello che abbiamo sotto gli occhi. >> predica Sam avvicinandosi alla scatola, ma fortunatamente Dean riesce a fermarlo in tempo.
<< Non toccarlo. >> gli grida afferrandolo per il braccio, appena in tempo. << Pensa a stare lontano da queste maledette scatole invece di fare il filosofo. >> lo avverte, massaggiandosi il braccio che ha cominciato a sanguinare di più.
<< Stronzo. >>.
<< Puttana. >>.
Si guardano per alcuni secondi prima che il minore si sfili la maglia per recuperare il contenitore senza toccarlo, quei pochi secondi che fanno capire loro che nonostante l'età che avanza, certe cose tra loro non cambieranno mai e trovarsi di nuovo insieme sarà sicuramente un'esperienza importante per entrambi; anche se spenderanno ogni minuto per prendersi in giro e farsi scherzi, sanno che entrambi sono sempre pronti a fare qualunque cosa per l'altro, come è sempre stato e sarà sempre.

L'angelo è senza forze, non riesce a riportarli a casa, così ai due non rimane altro che prendere una stanza in un motel nei dintorni e aspettare che si riprenda. Senza Impala si sentono disorientati, ma poco distanti dai templi riescono a trovare un discreto motel. Dopo aver perso più di mezz'ora per farsi comprendere alla reception, i cacciatori riescono a prendere una stanza, pagando con una carta di credito che fortunatamente è ancora attiva.
Castiel farfuglia tra sé amareggiato, disteso sul letto con una mano sulla fronte dolente.
<< Solo i cavalieri possono aprire i contenitori quindi è chiaro che non sono loro. >> continua alzando la voce.
<< Cass, continuo a non capire. >> il Winchester maggiore è impegnato a ricucire con fatica la ferita sul braccio, cosa che non è più abituato a fare da solo.
<< Se i contenitori non vengono aperti significa che non sono i Cavalieri, né nessuno inviato da loro a controllare queste armi. E' questo che intendi? >> interviene Sam, che sente il proprio stomaco brontolare ma l'idea di mangiare cibo non sano preparato in un locale gli aggrada molto.
I Winchester e Castiel decidono di rimanere almeno fino al mattino successivo, sperando che l'angelo si riprenda, così chiamano le mogli per avvisarle; Emma non è abituata a questo genere di imprevisti ma è comprensiva, Lachelle si aspetta di tutto e lo tranquillizza con un << Hei supereroe, il mondo ha bisogno di te. Noi possiamo farne un po' a meno. >> ma in realtà vorrebbe essere lì con loro e rendersi utile invece di stare a casa a fare nulla.
Il giorno dopo i due cacciatori si svegliano di buon ora, infastiditi dalla luce del sole che entra dalla finestra della piccola stanza di motel. Castiel non è nella loro camera ma il contenitore è ancora nascosto sotto al letto, avvolto da un lenzuolo, per evitare qualsiasi contatto, ma dopo un paio d'ore ritorna, deluso di non essere riuscito a percepire ancora niente e ancora troppo stanco per poterli riportare a casa.

Kansas

Lachelle intanto è a casa con Muriel che ha deciso di dormire a casa dei due cacciatori e anche Emma vuole essere partecipe in questi giorni, cerca di trascorrere molto tempo insieme. Mette un po’ la sorella sotto i riflettori chiedendole tutto quello che non sa di lei mentre lei cerca di evadere, desiderando di vedere la sua amica Charlie Bradbury, che non vede da tempo.
Muriel si è addormentata in camera di Castiel durante il pomeriggio, la Winchester maggiore le chiude la porta e prende il cellulare per inviare un messaggio all'amica.

Charlie, ho bisogno del tuo aiuto per entrare nella rete di un laboratorio. -LW
E' un gioco da principianti perfino per te. Cosa c’è sotto? -CB
E' un po' che non ci vediamo e mi va di parlare con la mia amica da vicino -LW
A cosa ti servono i dati di un laboratorio? -CB
Per aiutare Castiel. Mai sentito parlare di Varloriand? -LW
No, che cos'è? -CB
Tipo Atlantide ma sappiamo ancora poco. -LW
Il nome mi piace. -CB
Conosci l'indirizzo. Porta schifezze perché non ne posso più di cibo sano. -LW

E' sicura di essere riuscita a catturare la sua attenzione, la conosce bene ed infatti entro la sera è già lì, vitale come sempre.
<< Adoro il vostro buco hobbit a prova di mostro. E' più sicuro del Fosso di Helm, questo è sicuro. >> la ragazza si guarda intorno e nota i miglioramenti nella loro casa; ci era già stata qualche mese prima, per stare un po' con i Winchester, l'unica famiglia che le è rimasta.
<< Grazie per essere venuta. >> la donna è sempre felice di vederla e di chiacchierare con lei; intorno a loro si ricrea quasi la stessa atmosfera che sentiva da bambina quando parlava col fratello.
<< Dopo domani c'è una convention a cui devo assolutamente andare, ma oggi sono libera e poi mi fa piacere. >> la vita di Charlie è sempre attiva, trasmette vitalità e libertà, altre cose che hanno sempre favorito alla Winchester un buon rapporto con la ragazza.
Trascorrono ore avanti al pc, mangiando e raccontandosi qualcosa, consigliandosi libri e parlando delle cose che amano. Lachelle cerca di distrarsi, di non pensare al fatto che per la prima volta da quando li conosce, non è con i Winchester ad aiutarli.
E' ormai sera tarda quando la donna, non vedendo Dean arrivare, lo chiama e lui le rivela che non riusciranno a tornare per la notte, perché Castiel non è ancora in forze.
<< Ti ho chiamato solo per dirti che ti amo. >> gli dice lei, seduta in cucina, abbassando la voce per non farsi sentire da Muriel.
<< Come Stevie Wonder? >> risponde lui, felice di sentire la sua voce.
<< Anche Stevie Wonder è innamorato di te? >> scherza lei, prima di raccontarsi la giornata, augurarsi la buona notte e prepararsi a dormire di nuovo lontani.

Lachelle, chiusa la chiamata, si mette al pc per cercare i templi di cui le ha parlato Dean, mentre comincia a riassumere a Charlie tutta la questione dei contenitori, che dopo una mezza giornata di chiacchiere in tranquillità aveva quasi dimenticato.
<< E quindi a cosa ti servono i dati di un laboratorio di analisi atmosferica? >> le chiede l’amica, una volta terminato il suo lavoro sul portatile.
<< Adesso possiamo localizzare gli altri contenitori. >> le spiega, fremendo all'idea di poter fare qualcosa, se pur di poca rilevanza, per aiutare Dean, Sam e Cass, così prende di corsa il cellulare e chiama di nuovo il Winchester.
<< Dean, credo di sapere dove si trovano gli altri contenitori. Ti invio le coordinate. >> cerca di restare calma, ma sa che questo vuol dire che dovranno affrontare altri pericoli da soli.
<< Come ci sei riuscita? Castiel ci ha messo dei mesi solo per trovarne due e tu li trovi tutti insieme? >> chiede curioso il marito.
<< La sostanza che queste piante emanano viene confusa con l'ossigeno, giusto? >> comincia a spiegargli. << In pratica ha le stesse proprietà solo che la quantità di ossigeno è aumentata in percentuale rispetto alle altre sostanze nell'aria, questo vuol dire che possiamo tenere sotto controllo l'aumento di questa roba controllando l'aumento di ossigeno. Fin qui ci sei? >> continua tornando sul divano, accanto alla ragazza che continua a lavorare al pc.
<< Si, ma come si fa a controllare queste sostanze? Sono necessari degli strumenti scientifici, un laboratorio. >> l'uomo è ancora un po' perplesso, del resto Lachelle gli ha sempre fatto venire il mal di testa con le sue idee incredibilmente folli.
<< Certo, ma io non saprei come usarli mentre è molto più semplice intrufolarsi nel sistema informatico di un laboratorio di analisi atmosferica e prendere senza fatica i dati riportati dagli studiosi ogni giorno. >> gli spiega la donna con tranquillità; forse ora si sente un po' fiera dell'idea che ha avuto.
<< Ti sei intrufolata in un laboratorio? >> l'uomo si preoccupa all'idea di quello che la Winchester possa fare senza essere controllata, conoscendo il suo carattere impulsivo.
<< Non mi sono mossa da casa, almeno non fisicamente ma col computer. >> lo rassicura lei, che si aspettava una domanda del genere. << L'emissione di ossigeno è aumentata solo in alcuni punti: Bismarck, North Dakota e Stato del Madhya Pradesh, in India ti dicono niente? >>.
<< Dov'erano i primi due contenitori. >> il cacciatore intuisce che la donna è riuscita a fare un buon lavoro.
<< Esatto, quindi questo vuol dire che anche i contenitori emanano questa sostanza, non solo le piante di Varloriand. >> la donna continua a spiegare, guardando Charlie incuriosita dalla faccenda.
<< Potrebbero averla assorbita a Varloriand in tutti quegli anni. >> suppone l'angelo, che scruta immobile il mondo fuori dalla finestra mentre ascolta quello che i due si dicono al telefono.
<< La smetti di origliare? >> si lamenta Dean, infastidito e allo stesso tempo curioso delle abilità che Castiel ha dimostrato di possedere negli ultimi tempi, come se avesse altri poteri.
<< E' un'ipotesi ancora da verificare. Quando Castiel si sarà ripreso completamente, il prossimo è a Recife, in Brasile, con precisione sulla spiaggia di Boa Viagem. C'è stato un forte aumento di ossigeno e una bambina è annegata in mare, l'hanno trovata dopo diciotto ore ancora sott'acqua, viva. La piccola Percy Jackson ha dei poteri soprannaturali e si trova in un posto in cui si è alzato nettamente il livello di ossigeno nell'ultima settimana. >> conclude la donna che sente la piccola fare dei movimenti appena percettibili.
<< Direi che vale la pena controllare. Se questi contenitori emanano davvero questa sostanza, tu puoi tenere sotto controllo l'aumento di ossigeno e sei in grado di localizzarli tutti. >> pensa ad alta voce. << E' fantastico, sei un genio. >> esulta, ripensando alle notizie degli ultimi minuti.
<> Lachelle è felice di essere riuscita a fare qualcosa, ma il fatto di non essere con loro non la fa sentire in pace con sé stessa.
<< Hei, sarai sempre parte della squadra. >> il Winchester avverte una vena di sconforto nel suo tono di voce, ma è davvero fiero di lei e gli manca tanto.
<< E poi mi ha aiutato Charlie. >> la cacciatrice porta il discorso altrove, prima che senta di nuovo qualcuno muoversi nel suo ventre. << Dean, la piccola si sta muovendo. >> avverte di nuovo la stessa sensazione e sorride. L'uomo, dall'altro capo del mondo, non riesce a trattenere un sorriso e si rammarica di non esseri lì a godersi questo momento, ma cerca di farsi forza facendo quello che è giusto fare per il bene di tutti.
E' anche per la sua famiglia che sta combattendo e non smetterà mai di farlo.

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Capitolo 10
*** Every rose has its thorn ***


Every rose has its thorn 

Kansas 

I Winchester stanno via un paio di settimane per recuperare man mano tutti i contenitori ed aspettare che Castiel si riprende di volta in volta che ne trovano uno; ancora non sanno perché gli provocano questo effetto, ma si riprende ogni volta quindi lasciano correre, in attesa di una spiegazione. Le due donne si ritrovano ad affrontare la vita insieme, inizialmente con qualche difficoltà, ma Charlie passa a trovarle spesso e cerca di tenere insieme la piccola famiglia. La cacciatrice è anche stata costretta a restare a letto più spesso durante la giornata per non compromettere la salute della piccola negli ultimi tempi, ha dunque avuto spesso bisogno della sorella e questo è servito molto a farle avvicinare.
<< Amore, so cavarmela, davvero. Stai tranquillo. >> la voce di Emma che parla al telefono con Sam è dolce e rassicurante, non proprio come quella della sorella.
<< Ma sei cretino? Ho detto che ti aspetto. >> gentile come sempre, seduta accanto ad Emma sul divano. << Non lo so quanti episodi sono usciti. >> continua mentre Emma a stento riesce a trattenersi dal ridere. << Non farti male perché non abbiamo tempo per l'ospedale, ci stiamo arretrando troppi telefilm. >> era il suo modo di dirgli di fare attenzione, gli altri non capivano ma fortunatamente i due Winchester conoscevano lo stesso linguaggio criptato.
<< Non dico amore e tesoro, ma voi parlate così anche dopo due settimane che non vi vedete? >> le chiede Emma, alzandosi dal divano e mettendo il cellulare in borsa per poi avviarsi alla porta per accompagnare il figlio a scuola. << Gli hai detto della gravidanza? >>.
A quella domanda Lachelle esita e nel salone si alza un silenzio assoluto, interrotto solo dalla voce di Muriel che parla al piccolo Colin.
<< Non voglio farlo preoccupare, non è niente di grave. >> si rassegna e le dice la verità, poi avverte il bisogno di difendersi allo sguardo accusatorio della sorella. << Emma, lui non può farci niente. Se gli dico che devo stare a letto lo faccio solo preoccupare ed è pericoloso farlo stare in pensiero. Tu non puoi capire. >>.
La sorella esce di casa con lo sguardo abbassato, senza controbattere, poi dopo alcuni secondi rientra.
<< Ti porto delle caramelle quando torno e se ti va ci vediamo un film insieme. >> le dice e poi esce di nuovo: sa che non può capire tutto ciò che riguarda la caccia e comprende che la donna non abbia voluto risponderle male di proposito, così ci passa su.
Lachelle apprezza quello che sta facendo per recuperare il tempo perso ma non si sente dell'umore adatto per affrontare ogni giorno un argomento diverso; suo marito, il suo migliore amico e l'angelo di famiglia sono in giro a cercare dei contenitori pericolosi che possono portare la fine del mondo, Cass ha qualcosa che non va, il ginecologo le ha consigliato di stare a letto e di sospendere il lavoro per non affaticarsi, a Muriel sono rimasti pochi mesi di vita e lei è rimasta a casa a non fare nulla invece di essere al fianco dei Winchester a combattere come sempre. Da giorni si sente sul punto di crollare emotivamente e mettersi a gridare o a distruggere qualcosa, ma cerca di resistere, almeno per non creare altri problemi. 

<< Giusto i templi di Khajuraho gli mancavano, sai che idee si fa ora? >> i pensieri della donna sono sempre su Dean, non riesce a concentrarsi su altro, soprattutto durante il pomeriggio.
<< Come se a te dispiacesse. >> la canzona Charlie, seduta ai piedi del letto mentre gioca con Kevin, che tornato da scuola è subito andato dalla zia perché ha stretto amicizia con la sua amica, che gli insegna qualche trucchetto sulla Nintendo perché gioca meglio di Cass. << Devi premere L e R insieme mentre giri, prova. >> dice al piccolo.
<< C'è Emma che va e viene, non vorrei lasciarmi sfuggire qualche commento dei miei. >> sussurra. 
<< Tua sorella scoprirà il tuo lato nascosto. >> predica la ragazza, ma nessuna delle due sa che proprio in quel momento Emma è entrata in camera da letto.
<< Mi minaccia sempre anche Dean, non ti ci mettere anche tu adesso. >> le risponde, guardando fisso il cuscino del Winchester.
<< Credi che non potrei capirti? Solo perché sono stata sempre una donna di casa non vuol dire che abbia una mentalità chiusa. >> sbotta, decisa a dare una svolta seria al rapporto con la sorella.
<< Emma, vedi, io sono cresciuta cacciando. La mia giornata tipo era fatta di libri, pistole, mostri, bar, carte di credito rubate, storie di una sera e squallide stanze motel. >> cerca di aprirsi la cacciatrice, guardandola negli occhi. << Un Apocalisse, poi un’altra, poi Lucifero libero da qualche parte nel mondo, angeli a destra e sinistra, incantesimi, l’Inferno... >> non sapeva da dove iniziare.
<< Storie di una sera? >> ripete la sorella, un po’ titubante.
<< Di tutto quello che ho detto è questo quello che ti turba? >> le chiede accigliata. << Emma, io amo fare sesso, soprattutto con Dean. Credo che piaccia agli uomini tanto quanto alle donne ed è da sfatare anche il mito che le donne non lo facciano occasionalmente con uno sconosciuto per non impegnarsi emotivamente, perché non è affatto vero. Anche a me è capitato tantissime volte, soprattutto quando volevo dimenticare Dean. >> decide finalmente di raccontargli qualcosa di molto privato.
<< La nostra storia non è stata affatto facile, ci amavamo ma non lo accettavamo, perché abbiamo un carattere di merda, perché la nostra vita era una merda. Se l'amore è come una rosa, con le sue spine puntigliose, il nostro ha uno stelo lunghissimo ed è stato difficile fare lo stesso percorso insieme, perché quando lo volevo io lui non sembrava importarsene e quando ci provava lui non lo volevo più io. Ho fatto soffrire anche delle brave persone per farlo ingelosire, ci sono uscita insieme solo per vedere che faceva. >> le dice d’un fiato, ricordando cose che ormai sembravano lontane. << Mi manca da morire, senza di lui mi sento persa, non ha più senso niente, e non so perché ti sto dicendo questo. >> si rende conto all’improvviso e scoppia a piangere.
Si alza di scatto ed esce dalla stanza, entra in bagno chiudendosi la porta alle spalle e cerca di calmarsi; non sa cosa le prende, si sente sempre così emotiva. Lachelle si sente vuota, si siede dietro alla porta del bagno, nell'angolo e ripensa ad una volta, qualche anno prima, quando l'alcol le aveva fatto ammettere di amare Dean, ma lui non credeva fosse la verità; avevano scommesso su chi sarebbe riuscito a bere più bicchieri, avevano bevuto tanto ed entrambi non riuscivano più a ragionare con lucidità, ma l'uomo a differenza sua era più abituato a reggerlo, anche se i bicchieri che avevano mandato giù erano tanti.

Il bunker degli uomini di lettere era immerso nel silenzio, Sam probabilmente stava dormendo e le luci erano spente un po' ovunque. Cominciavano a sentire caldo ma Dean aveva ancora un po' di autocontrollo a differenza di Lachelle, che sembrava aver perso ogni freno, sembrava non avere la capacità di contenersi.
<< Te l'ho mai detto che hai degli occhi bellissimi? Se non te l'ho detto, te lo dico ades…>> barcollava, e per Dean delirava anche, senza sapere che le cose che diceva erano vere. L'uomo l'afferrò per i fianchi e la mise a sedere sul divano, sedendosi più distante da lei, per timore di farsi prendere dall'istinto e dai sentimenti, rischiando di rovinare la loro amicizia.
<< Baciami. >> disse la donna, che vedeva ruotare tutto intorno a lei, la sua voce era strana, era completamente ubriaca. 
Gattonò fino all'altro lato del divano e si sedette sulle sue gambe, mettendo l'uomo a dura prova.
<< Non sei tu a parlare. >> le rispose il Winchester, che per un attimo aveva sognato che Lachelle fosse davvero interessata a lui.
<< Si che sono io, non senti? E' la mia voce. Muoio dalla voglia di baciarti. >> era sincera, l'alcol le aveva messo fuori gioco i freni inibitori, ma l'uomo non lo sapeva, così per non soffrire ulteriormente a cercare di opporre resistenza, la prese di peso e la portò in camera sua. Cercò di metterla comoda, di farle indossare il pigiama anche se vederla mentre si cambiava mise ancora una volta a dura prova la sua forza di resistenza.
<< Perché non ti lasci andare? Non ti piaccio? >> chiese con gli occhi socchiusi. 
L'uomo sorrise; era così bella, così diversa da tutte quelle che aveva conosciuto, come poteva pensare di non piacergli?
<< Domani non ricorderai niente, tanto vale che te lo dica. >> disse deglutendo e chiudendo gli occhi. << Tu mi piaci tanto, quando ti prendo in giro lo faccio perché vorrei dirti qualcosa di bello ma non ci riesco, mi fai stare bene, mi fai sentire felice e io questo non lo merito. Siamo cacciatori, è meglio non avere implicazioni.>>
<< Tutti meritano di essere felici. >>.
<< Non potrei renderti felice, sono solo un cacciatore. >> concluse amaramente, guardandola negli occhi.
<< Sei molto più di quanto vuoi far credere, piccolo hobbit. >> l'uomo le diede un bacio sulla fronte ed uscì dalla stanza, si diresse sul divano e finì la bottiglia che stavano bevendo, addormentandosi e sognando una vita diversa, un Dean diverso che ha il coraggio di urlare al mondo il nome della donna che ama, invece di nascondere i suoi sentimenti anche a sé stesso.
Il giorno dopo entrambi si stavano esercitando al poligono di tiro, molto impegnati mentalmente; l'uomo cercava di dimenticare e la donna di ricordare qualcosa.
<< C'è qualcosa che dovrei sapere? Ho fatto qualcosa di diverso dal solito? >> gli chiese la donna, mancando di poco il centro della sagoma, dove Dean aveva evidenziato un minuscolo cerchio rosso.
<< No, eri la solita rompiscatole. >> le rispose secco lui, mancando stranamente il bersaglio.
<< Sicuro? Io ricordo solo che stavamo bevendo, io stavo vincendo… >> cominciò ma l'uomo la interruppe.
<< Io stavo vincendo, sono stato più veloce. >>.
<< Ma io ne ho bevuti di più, era quella la scommessa. >>.
<< Ma io ero più bello mentre bevevo. >> conclude lui, centrando il bersaglio in pieno.
<< Comunque, dopo di questo non ricordo bene le cose, ho delle immagini confuse in testa e sono un po' equivoche. >> continua la donna, tentando invano di chiarire le idee.
Intanto Dean le si avvicina da dietro, le prende il braccio e lo alza per aiutarla a centrare il cerchio, circondando la mano della donna con la propria e appoggiando l'altra sul suo ventre, stretto a lui.
<< Non è successo niente. >> era la verità e la cosa gli dispiaceva.
La cacciatrice sentiva il corpo dell'uomo aderire al proprio, avvertendo il suo respiro sul proprio collo e la mano sul ventre. L'orologio sul polso dell'uomo sembrava essersi fermato, quell'istante sembrò durare un'infinità.
<< Sembri quasi dispiaciuta. >> constatò lui, che voleva tenerla stretta a sé ancora un po', quindi continuava a sbagliare mira di proposito.
<< Chi avrebbe dovuto sopportarti anche a letto? E poi figuriamoci se potesse mai piacermi un idiota pervertito come te. >> mentì, perché era follemente innamorata di lui, innamorata sul serio, come mai prima in vita sua.
<< E a me non potrebbe mai piacere una nerd immersa nel mondo delle favole che vede elfi e hobbit ovunque. >> anche lui mentiva, cercava di convincersi ma Lachelle gli piaceva eccome; da quando è entrata nella sua vita è cambiato tutto.
<< Bene. >> sbottò furiosa, mancando di poco l'ennesimo bersaglio.
<< Bene. >> la rimbeccò il Winchester, alzando le sopracciglia con fare vittorioso dopo aver fatto centro.
<< Smettila di vantarti perché hai la mira lievemente migliore della mia. >> la donna era arrabbiata con lui.
<< Ma se è perfetta. >> si vantò, ma tre secondi dopo si ritrovò il braccio bloccato dietro la schiena, schiacciato al pavimento, a pochi millimetri dal viso della cacciatrice. Si guardarono per alcuni istanti intensi, avrebbero voluto baciarsi davvero e non erano ubriachi, ma nessuno dei due lo fece. << Ti va un panino? >> propose Dean.
<< Assolutamente si. >> la donna gli sorrise: un attimo prima erano sul punto di picchiarsi e un attimo dopo programmavano di andare a mangiare insieme.

Ora tutto quello le sembra così lontano che quasi ha paura di esserselo immaginato, poi si accarezza la pancia, si rende conto che non è stato solo un sogno; si convince che Dean presto tornerà e che deve essere forte per lui e per la piccola. 
Charlie, mentre Muriel ed Emma preparano qualcosa in cucina, riesce a localizzare un punto in cui la percentuale di ossigeno è aumentata più del 15% mentre negli altri posti era solo del 5%: in Columbia, ma nonostante faccia una ricerca approfondita, non sembra essere stato registrato alcun fenomeno sovrumano. Così avvisa Lachelle e gli altri Winchester della scoperta e questi concordano sulla necessità di recarsi sul posto il prima possibile.
Intanto la sorella maggiore va a scusarsi con Emma per essere esplosa prima e lei la abbraccia forte, promettendole che riusciranno ad avere un buon rapporto, perché lei le vuole bene così com'è e col tempo, magari rallentando il ritmo, quando sarà pronta le racconterà quello che vuole.

Columbia 

Quando arrivano in Columbia, dove si mettono alla ricerca della fonte che ha sprigionato tutta quella sostanza, ad aspettarli non ci sono né demoni né mostri di nessun tipo; erano pronti a qualunque cosa, a tanti contenitori radunati nello stesso punto, ad un'arma più grande o più potente, un'altra guerra tra angeli, qualunque cosa, meno che quello che hanno trovato. Appena arrivati Castiel aveva avvertito la presenza di qualcosa, più forte dei contenitori, ma non sapeva cos'era; credeva di avere uno di questi avanti a sé, ma era circondato da una grande area azzurra e nessuno dei tre si aspettava di venire catapultato in un altro posto attraversandola, un luogo che nessuno dei tre aveva mai visto, che nessuno vedeva da millenni. Sulle loro teste c'è un cielo di un blu violaceo, senza nuvole, stelle, sole o luna, mentre in lontananza è di un azzurro chiarissimo e si vedono schiere di alberi imbiancati dalla neve, ma più il loro sguardo si avvicina a ciò che li circonda, più la neve scompare insieme con gli alberi, man mano che iniziano ad ergersi palazzi altissimi e infrastrutture senza finestre, come dei blocchi di pietra. I tre si guardano spaesati, increduli, senza riuscire a dire una parola.

 

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Capitolo 11
*** Varloriand ***


Varloriand

Varloriand

Sam è il primo a chiedere ad alta voce cosa fosse successo ma nessuno dei tre sa con certezza dove fossero, anche se qualcosa fa pensare loro di essere finiti a Varloriand, il posto di cui Castiel aveva parlato loro qualche mese prima, ma questo è troppo sorpreso per riuscire a parlare.
<< Come ne usciamo? >> chiede il fratello minore, guardando il punto in cui il cielo passa nettamente dall'azzurro chiarissimo al blu-viola scuro.
<< Troveremo un modo, fratellino. >> sono le uniche cose che Dean riesce a mettere insieme; non sempre lo chiama così, ma quando la situazione si mette male gli viene automatico, come se chiamarlo fratellino gli desse ancora la forza di nascondere la sua paura. I suoi occhi si spostano da una parte all'altra.
Le strade, nella città, sono a più piani, brulicanti di mezzi di trasporto che non aveva mai visto. Al confine tra la città e la parte verde, un lungo fiume delimita le due aree e sfocia nel mare, ma sul fondo si notano luci che illuminano strade e sottomarini. E' il posto più bizzarro che abbiano mai visto.
<< Credi che sia Varloriand? >> il Winchester minore cerca di parlare; al momento l'unica cosa che gli dà sicurezza è sentire la voce del fratello.
<< No, Gotham City. >> risponde ironico lui, ma il suo sarcasmo viene contrapposto alla faccia spaventata, nel momento in cui dal cielo scendono alcune scariche di fulmini. Un brivido attraversa i loro corpi e fa accapponare loro la pelle, ma i fulmini vengono attirati da un congegno color platino, con un serbatoio azzurro trasparente, che fa capire loro che quelle è una centrale che trasforma l'energia dei fulmini.

Lebanon, Kansas

Trascorre un mese dal giorno in cui Lachelle ha cominciato a coltivare il rapporto con Emma e pian piano riesce ad aprirsi anche con lei. Negli ultimi giorni non fa altro che pensare a qualcosa per rendersi utile e non rimanere tutto il tempo sul letto ad immaginarsi come una vedova che aspetta ancora il ritorno del marito: Dean è vivo, lo sente a telefono tutti i giorni e sa che presto tornerà, quindi si convince ad essere forte per lui e per la bambina. << Tanto l'altra parte del mondo non è così lontana. >> si ripete spesso, pensando però a quanto tempo stia passando per recuperare quei contenitori. Muriel cerca di distrarla, pensa che il suo silenzio sia legato alla depressione; finge di aver rotto i suoi dvd, propone di vedere qualche film, e con Charlie parlano di argomenti che dovrebbero interessarla ma la cacciatrice non presta loro attenzione, fino a che non le viene un'idea. Decide di andare alla sede degli uomini di lettere, dove sicuramente troverà qualcosa a proposito di Varloriand, e Muriel, Charlie ed Emma col piccolo Colin riescono a convincerla a farsi portare con lei, tanto Kevin è a scuola e non uscirà prima del tardo pomeriggio. << Dean e Sam mi uccideranno. >> ripete più volte nel tragitto.
Dopo un'ora e mezza di macchina, le donne scendono dall’auto, guardano il paesaggio intorno a loro con curiosità, tutte pronte a lavorare duramente sui libri, alla ricerca di qualcosa che potesse far luce sul mistero di Varloriand.

<< Hai mai paura di non essere all'altezza delle prove a cui la vita ti sottopone? >> chiede Charlie all'amica, guardando l'entrata del bunker, che le porta alla mente un periodo difficile della sua vita.
<< Ogni volta, ma credo che solo noi possiamo fare quello che sceglie per noi. Capisci che intendo? >> la ragazza scuote la testa e la guarda. << Charlie, sei stata tu ad aiutarci perché solo tu eri abbastanza coraggiosa da poter affrontare quelle situazioni. Un giorno la vita ti sarà riconoscente, solo che non è proprio un'ottima pagatrice; a volte ti premia in tremendo ritardo, ma sono sicura che prima o poi qualcosa di bello te lo offrirà. >> aggiunse sorridendole.
<< Sbaglio o sembri più saggia? >> le fa notare.
La cacciatrice si ricorda di telefonare Dean, cercando di evitare discorsi sulla gravidanza per non mettersi in condizioni di mentirgli ed evitare di farlo preoccupare allo stesso tempo. Il Winchester, dal canto suo, cerca di fare lo stesso e non le dice che sono finiti a Varloriand ormai da un giorno, perché spera di riuscire a risolvere il loro problema il prima possibile.
<< Io ed Emma abbiamo divorato un paio di telefilm, ma le puntate vecchie, giuro. >> gli dice lei, raccontandogli dei progressi fatti nel loro rapporto.
<< Quando torno le recuperiamo tutte in un giorno. >> dice lui, ma la donna teme di non aver compreso. Come possono vedere in un giorno tutte le cose che si sono persi in un mese e mezzo?
<< Sei sicuro di stare bene? >> gli chiede, guardando la porta del bunker, seduta sulle scale di cemento dove spesso i due si fermavano a chiacchierare.
<< Mai stato meglio. >> conclude, pentendosi di averle mentito ma d'altra parte è sicuro di fare la cosa giusta per lei.
Quando la donna chiude la chiamata, alza lo sguardo al cielo, sospira e si promette di dire la verità a Dean appena tornerà e l'uomo, guardando quel cielo viola e privo di nuvole, stelle, sole o qualunque cosa a cui si è abituati a vedere, si propone lo stesso.
Il bunker degli uomini di lettere è uno dei posti che la Winchester più adora; legato ad esso ci sono molti ricordi tristi, dolorosi ma anche belli, intensi. Man mano che percorrono le scale e scendono giù, le lampadine cominciano a riscaldarsi e ad illuminare l'ambiente, rimasto perfettamente come l'avevano lasciato. La donna guarda la sorella e comincia a raccontarle qualcosa che non avrebbe mai pensato di raccontare a nessuno.

Era buio pesto, Dean e Lachelle erano andati a fare un giro perché la questione dei cancelli dell'inferno stava diventando insostenibile e avevano bisogno di svagare. Fuori pioveva ma i due erano usciti senza Impala, erano tornati bagnati fradici dopo aver corso per più di mezz'ora, fermandosi di tanto in tanto per ripararsi alla fermata dell'autobus. Per non svegliare Sam non avevano acceso la luce e un piede de WInchester messo al momento sbagliato, il precario equilibrio della cacciatrice e l'acqua gocciolante dai loro vestiti li avevano fatti rotolare goffamente sulle scale. L'uomo si trovò con la schiena a terra e il peso della donna sul petto, a stretto contatto mentre gli occhi si scrutarono per alcuni silenziosi minuti.
<< Ciao. >> le sussurrò all'improvviso l'uomo e lei rispose con un altro <> sorridendo. << Potremmo stare così, nel caso in cui un giorno non ci saranno più letti su cui dormire. >> propose lui, pensando di essere diventato definitivamente matto.”Perché cavolo non dovrebbero più esistere i letti?” si chiese dopo.
<< Non sarebbe male un letto parlante. >> lo assecondò, abituata a farneticare quando era con Dean; entrambi lo facevano quando si sentivano un po' in imbarazzo.
<< Sai, credo sia arrivato il momento di dirtelo. >> disse l’uomo mentre le accarezzava la schiena, con quelle mani sicure e forti su cui spesso cadeva l’attenzione della donna.
<< Non vedi che questa camicia comincia ad andarti stretta? Dovresti smetterla di ingozzarti come un camionista. >> concluse ad un tratto, mettendosi a sedere e poi alzandosi, odiandosi perché non riusciva a dirle nulla di carino a meno che non fosse ubriaco.
Qualche ora dopo, il rumore della pioggia era diventato assordante e la donna uscì di soppiatto dalla propria camera e si infilò nel letto del Winchester maggiore, che ormai era abituato a trovarsela accanto quando pioveva.

Nonostante questo, non consideravano l'idea che l'uno provasse qualcosa per l'altra, infatti Dean continuava a rimorchiare nei locali e Lachelle cercava di dimenticarlo con qualcuno che gli assomigliasse, come un ragazzo di nome James, con cui aveva trascorso insieme circa sei mesi ma poi il cuore e la coscienza le avevano consigliato di lasciarlo andare.
<< James, sei un ragazzo davvero meraviglioso, ma ci sono molte cose che non sai di me. >> gli spiegò una mattina, fuori dalla sede dei letterati, mentre la pioggia batteva forte sul tettuccio dell'auto blu del ragazzo.
<< Non importa, le scoprirò col tempo. So che ci conosciamo poco ma io sto bene con te, non sono mai stato meglio in vita mia. >> le disse lui, guardandola negli occhi.
<< Io si. Anche io sto bene con te, sei divertente, hai tantissime qualità e passioni, ma non potrei mai renderti felice. >> anche lei lo guardava dritto negli occhi, senza battere ciglio, impassibile e distaccata come sempre, almeno all'apparenza, pensando però che non era lui l'uomo della sua vita.
<< Perché? >> biascicò lui, fissando il finestrino dietro di lei.
<< Perché non sei la persona con cui io sto meglio, perché mi basterebbe un gesto, un cenno di questa persona e sarei in grado di mandare tutto all'aria per lui. Su quale presupposto posso basare il nostro rapporto? >> era sincera, l'avrebbe fatto; se fosse stata all'altare con quell'uomo meraviglioso e Dean si fosse presentato solo per un altro flirt, non ci avrebbe pensato due volte a mollarlo e a corrergli dietro.
<< Non credi che col tempo potresti dimenticarlo e ricominciare con me? >> James non si arrese e tentò un'ultima volta. << Che ha Dean che io non ho? >> alzò la voce per superare il rumore della pioggia mentre la donna lo fissava incredula da lontano. Si sentiva frustrato, liquidato senza essere accusato di aver sbagliato niente.
<< Semplicemente lui non è te e tu non sei lui. >> concluse, guardando per l'ultima volta quegli occhi verdi, quasi simili a quelli del Winchester maggiore. Lo salutò, aspettò che mettesse in moto, si chiuse il portone dietro le spalle e rimase ferma per alcuni minuti, immobile mentre lacrime amare scendevano dagli occhi serrati e le rigavano le guance. Il suo respiro rimbombava nelle scale del bunker, interrotto da qualche singhiozzo. Sentiva il cuore battere forte, aveva ammesso a sé stessa che anche lei era in grado di provare questo sentimento, che certo era magnifico ma la faceva soffrire perché non avrebbe mai avuto il coraggio di dirlo a Dean. Per lui stava rinunciando a tutte le opportunità che la vita le aveva offerto ma il suo posto era lì con lui. Ricordò che Bobby spesso li etichettava Romeo e Giulietta; avevano sempre avuto il sospetto che lui e Sam parlassero di loro ma non osavano lamentarsi per non trovarsi in situazioni imbarazzanti. Si costrinse a sembrare la Lachelle Winchester strafottente e sicura di sé che aveva sempre mostrato e raggiunse il minore dei Winchester nel salone per chiedergli di accompagnarla al compleanno della sorella, a cui l'aveva presentato come fidanzato. Gli sussurrò qualcosa sul fatto che aveva lasciato James ma non ebbe il tempo di raccontargli altro perché il fratello entrò proprio in quel momento, schiarendosi rumorosamente la gola. Dean guardò le mensole della libreria e gettò uno sguardo al tavolo su cui appoggiò la giacca, distogliendo forzatamente lo sguardo dai due; sembravano essere molto intimi e l'idea lo infastidiva molto.
Durante il pomeriggio la donna si sentiva turbata, aveva uno sguardo assente e rispondeva a stento se le chiedevano qualcosa. Come sempre lei e Dean passavano da un estremo all'altro: dal provarci reciprocamente a graffiarsi come gatti.
<< Fossi in te andrei a divertirmi un po', almeno non saresti così nervosa. >> le aveva consigliato lui stanco delle sue risposte acide, seduto di fronte a lei in salotto, mentre analizzavano un caso.
<< Per tua informazione, quella che non si diverte ha trovato un uomo che le ha proposto di sposarlo. >> replicò alzandosi in piedi e appoggiando le braccia sul tavolo marrone che separava i due. Vide il Winchester deglutire, sembrava preoccupato, aveva improvvisamente il viso pallido.
<< Quell'idiota di James? E tu hai accettato? >> le chiese e immediatamente portò lo sguardo sulla sua mano, in cerca di un anello che fortunatamente non c'era.
<< Invece di pensare a me perché non vai a trovarti un'altra delle tue stupide sciacquette con cui divertirti? >>.
<< Che siano solo avventure di una sera è vero, ma non ti permetto di insultarle. >> anche lui si alzò, sporgendosi in avanti e avvicinandosi al suo volto.
<< Ah scusa, il grande playboy rimorchia solo donne d'alta classe. >>.
<< Non so a che classe sociale appartenesse ma Janet aveva le fossette di Venere. >> ribatté lui per farla ingelosire, mentre un sorriso perverso gli coloriva il volto.
<< Basta mettere “di Venere” alla fine di un difetto e subito diventa una cosa bella? Fatto sta che aveva dei buchi dietro la schiena. E per inciso, Venere aveva lo strabismo, i piedi storti e le dita sproporzionate. Doveva fare proprio schifo. >> sbottò la donna per mascherare la gelosia dietro le conoscenze che anni e anni di letture le avevano dato. Quel sorriso l'aveva ferita.
<< Che ti importa di Venere adesso? >>.
<< Infatti, chi se ne frega. >>.
<< Come sei volubile. >>.
<< E tu sei uno spaccone. >>.
<< Asociale. >>.
<< Presuntuoso. >>.
La punta dei loro nasi si scontrò, i loro occhi emanavano scintille ed erano sempre più vicini.
<< Aggressiva. >>.
<< Cocciuto. >>.
<< Imbranata. >>.
<< Cretino. >>.

<< Sei solo gelosa. >> la accusò lui, girando intorno al tavolo e sedendosi proprio avanti a lei.
<< Delle quattro galline che ti porti a letto? E' sempre stato il sogno della mia vita essere rimorchiata dal primo stronzo che mi capita. >> lo canzonò.
Lo sguardo per qualche istante si posò sull'apertura della sua camicia rossa, sembrava sbottonarsela di proposito.
<< Mi hai dato dello stronzo. >> constatò quasi perplesso.
<< E tu dell'imbranata. >> controbattè.
<< Hai detto che sono uno spaccone. >>.
<< Hai cominciato tu. >>.
<< Perché sono geloso. >> si lasciò sfuggire.
<< E perché io no? >> confermò Lachelle. 
Si guardarono per alcuni istanti, fissi negli occhi. Dean si morse le labbra e leiprese a giocare con i lacci della tuta.
<< Come amico. >> precisò frettoloso.
<< Ovvio, anche io. >> confermò lei.
<< Appunto.>>.
<< Infatti. >> continuarono, senza sapere di cosa stavano parlando, facendo a gara a chi doveva chiudere il discorso.

La donna si guarda intorno e solo in quel momento si rende conto di quanto tempo sia passato e di quanto le cose siano cambiate; le basta guardarsi allo specchio e vede avanti a sé una donna molto simile a quella di qualche anno prima, ma più felice. Nonostante quello che sta succedendo, sul suo viso non c'è la vecchia espressione di sofferenza, di insoddisfazione e di insicurezza, ma l'espressione di una donna serena, orgogliosa di essere una cacciatrice. Anche il suo corpo è cambiato e il rigonfiamento al posto del fisico atletico la fa sorridere di nuovo, si accarezza la pancia e vede al dito l'unico anello che avesse mai desiderato in vita sua, il segno tangibile che anche i Winchester, nonostante tutto, possono essere felici.
Muriel ascolta rapita, le sono sempre piaciute storie di ogni genere, osserva l'interno del bunker e racconta a sua volta qualcosa riguardo qualcuno dei suoi fidanzati, giocando col piccolo Colin, mentre le tre cominciano a cercare tra libri e fascicoli, lavoro che spetta di solito al Winchester minore.

Varloriand

I Winchester, dopo aver riposato gli occhi per alcune ore, facendo a turno per tenere d'occhio le persone che vivono in quel posto, continuano a vagare per quelle strade, cercando il modo per tornare a casa. Si fermano per nascondersi dietro un palazzo grigio molto alto.
<< Mi aspettavo di trovare cose strane come elfi o hobbit. >> scherza il maggiore, poi si blocca, lo sguardo fisso a terra. << Uh, devo smetterla di leggere i libri di Lachelle. >> sbuffa Dean, che non riesce ancora ad abituarsi a quello che i suoi occhi percepiscono.
<< Tu leggi? >> Sam sorride all'idea del fratello impegnato nella lettura di un libro senza figure e lo prende in giro. Dean gli tira un pugno e Sam fa lo stesso.
<< Non sono hobbit. E' impossibile. >> conviene Castiel, che fino a quel momento era rimasto silenzioso.
<< Lo so, stavo sdrammatizzando. >> si giustifica l'uomo.
<< Non è possibile. >> sussurra Castiel quasi tra sé, guardando uno degli uomini in lontananza.
<< Va bene, stavo solo scherzando. >> continua Dean, annoiato dal fatto che nessuno dei due apprezzi il suo umorismo.
<< Non è possibile, non esistono. >> l'angelo li guarda tre secondi prima di sparire.
<< Ho capito. >> grugnisce il Winchester maggiore, alzando un po' la voce e guardando in direzione dell'angelo, prima che questo ritorni.
<< I miei poteri non funzionano. Sono loro. >> ansima Castiel, ricomparendo nello stesso punto di prima. La sua preoccupazione per il popolo che hanno trovato è maggiore rispetto al fatto che non riesce a usare i suoi poteri, ma un incredibile mal di testa, che non ha mai provato prima non gli permette di pensare. Si piega in due e tiene la testa serrata tra le mani, per alleviare il dolore ma niente sembra placarlo.
I Winchester sapevano che prima o poi le condizioni di Castiel sarebbero peggiorate, erano troppi i segnali che stava lanciando ma purtroppo non sanno di cosa si tratti.
<< La Terra è in pericolo. >> ansima l’angelo, steso a terra sull'asfalto di un grigio intenso mentre i cacciatori cercano di farlo riprendere.
<< Per queste persone? Andiamo, Cass, stai dando di matto. >> conviene Dean ma l'espressione seria gli fa capire che, come al solito, non ha ragione e quelli che li circondano non sono umani. << Altri mostri? L'altra volta erano Leviatani, ora di cosa si tratta? >>.
<< Varatrax. >> l'angelo ormai parla a stento. I due fratelli si guardano per alcuni secondi e poi tornano a guardare l'angelo.
<< Stiamo scherzando? >> a Dean viene quasi da ridere dal nervosismo. << E' assurdo. >>.
<< Sono un popolo pericoloso. >> spiega quello con trench, continuando a premere forte le mani sulla fronte.
<< Non c'è un modo per ucciderli tutti? >> chiede sempre il maggiore, sbrigativo.
<< Sarebbe un genocidio. >> Castiel lo guarda serio, non capisce perché Dean abbia questa tendenza ad eliminare tutti senza scavare a fondo nelle cose, senza neanche chiedersi che legame abbia lui con questi esseri.
<< Ma sono pericolosi, l'hai detto anche tu. >> si giustifica l'uomo.
<< Anche gli umani sono pericolosi, e siete la mia famiglia. >> il mal di testa sembra diminuire per alcuni istanti. << Ma in un certo senso anche loro lo sono. >> conclude prima che il dolore accecante torni a farlo piegare in due e gridare di dolore.

 

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Capitolo 12
*** Una via di fuga ***


Una via di fuga

Castiel continua a contorcersi a terra dal dolore, I Winchester cercano di fare qualcosa ma non sanno come comportarsi e l'angelo comincia a sanguinare violentemente dal naso e ad ansimare, respirando sempre più a fatica.
<< I contenitori. >> sono le uniche cose che riesce a sussurrare. I due cacciatori lo sollevano per spostarlo, in cerca di un punto più lontano da questi, anche se non riescono ancora a scorgerli da nessuna parte. Camminano per più di un quarto d'ora prima di essere sicuri di essersi allontanati abbastanza; la pelle di Castiel riacquista la solita tonalità e l'angelo riesce a reggersi in piedi senza aver bisogno del sostegno dei Winchester.
<< Prima hai detto che sono la tua famiglia. Intendevi dire che sono angeli? >> gli chiede Dean, cercando di mettere ordine alle informazioni che aveva acquisito.
<< Sono stati creati prima di me e della mia generazione ma so troppo poco su di loro, pensavamo tutti che fossero morti. >> Castiel aveva sentito parlare dei Varatrax ma non si era interessato molto, non ne aveva mai avuto l'esigenza.
<< E cos'è questo posto? Perché i contenitori ti fanno questo effetto? >> Sam comincia a perdere la pazienza e sommerge l'angelo di domande.
<< Non lo so, so che questa è Varloriand, quelli sono Varatrax e che sono troppo antichi, troppo potenti per me, ma questo è tutto. >> Castiel li guarda, chiedendo loro aiuto con lo sguardo; ha bisogno di sapere che sono con lui e che lo aiuteranno, combattendo insieme come hanno sempre fatto e i fratelli non battono ciglio, in segno di assenso.
Ben presto i tre si trovano ad affrontare due Varatrax, che non sembrano affatto essere dei buoni, si trovano costretti a difendersi usando ogni arma a loro disposizione, ma nulla sembra funzionare, neanche il pugnale di Castiel.

<< Tre contro quattro, vantaggio per la squadra delle femmine. >> più tardi Lachelle racconta al telefono al marito delle ricerche nella sede dei letterati.
<< Non ti stai stancando troppo, vero? >> le chiede preoccupato, pensando a quante cosa stia facendo in questi giorni.
<< Per quanto voglia correre lì da voi, ti giuro che sto facendo le cose con calma. >> cerca di rassicurarlo. << Ho appena fatto la doccia, dopo torniamo al bunker, ma con calma. >> si affretta ad aggiungere.
Il Winchester resterebbe a parlare con lei tutto il tempo, le manca da morire ma purtroppo deve correre subito in aiuto del fratello e si salutano in fretta.
<< Non so ancora quanto ci impiegheremo a prendere tutti i contenitori. >> Dean non ha ancora trovato il modo di dirle che sono a Varloriand da giorni e si convince che è giusto così, per non farla preoccupare nelle sue condizioni.
<< Notte, eroe. >> lo saluta Lachelle, che non lo vede ormai da mesi.
Avvertono sempre più la sensazione che ci sia qualcosa che sfugge a entrambi.
<< Come notte? >> ripete lui accigliato, dopo che la donna abbia attaccato, fissando l’orologio sul polso.

Kansas

Il giorno dopo, Lachelle si sveglia di buon ora nella camera da letto di Emma, accarezzandosi la pancia con una sensazione di pace; non dormivano insieme da quando erano piccole e quell'atmosfera era mancata ad entrambe. La sorella quando si sveglia tenta invano di abbracciarla, ma la cacciatrice di divincola alzandosi dal letto. 
<< Piantala. >> le dice guardando fuori dalla finestra.
<< Per me il fatto che nonostante facessi questa vita eri sempre presente quando ho avuto un problema conta più di mille abbracci. >> conclude sorridendole soddisfatta.
La cacciatrice la guarda seria per alcuni secondi, poi le sorride a sua volta.
<< Devi sempre parlare dei tuoi sentimenti? Sai che palle tra te e Samuel. >> la canzona dirigendosi in cucina affamata.
Una volta sistemata la casa e portato Kevin a scuola, le donne affrontano altre ore di macchina per continuare a cercare tra gli archivi degli uomini di lettere; ci stanno mettendo molto impegno, Lachelle perché vuole continuare ad essere d'aiuto ed Emma perché, per una volta, vuole dimostrare al marito di essere in grado di potersi approcciare al suo lavoro; anche se sono molte diverse, entrambe le Winchester hanno un carattere forte e non si arrendono facilmente.
<< Credo di aver trovato qualcosa. >> annuncia euforica Charlie verso mezzogiorno, mostrando loro un libro marrone, spesso come un mattone, mentre dalla cucina arriva un odore tipico dei piatti di Muriel, che a modo proprio partecipa alle ricerche.
<< Civiltà futuristiche? >> Lachelle legge il titolo del libro nelle mani del piccolo diavoletto, un po' sbiadito ma ancora chiaramente leggibile.
<< 470 pagine su Varloriand. >> la ragazza appoggia il libro sul tavolo con un tonfo, facendo svolazzare alcuni fogli.
<< Praticamente ho letto tutti quei volumi per niente? >> sconfortata, Lachelle rimpiange di aver letto quasi un intero scaffale senza concludere nulla. << Non ne posso più di libri. Era principalmente Sam a curare questa parte del nostro lavoro. >> racconta alla sorella sbuffando, ma almeno l'idea di mangiare qualcosa preparato da Muriel la conforta.
<< Dopo mangiato vi riaccompagno a casa. Ho un impegno a cui tengo molto. >> le dice Charlie, aiutando Emma a portare i piatti sul tavolo. << Indovina chi sarà Arwen Undomiel oggi pomeriggio? >> chiede con entusiasmo.

Varloriand

Per i Winchester le cose cominciano a mettersi davvero male, e dopo aver tentato invano di uccidere alcuni Varatrax, questi li portano in un grande palazzo, in una grande stanza sotterranea che deve avere la funzione di prigione.
<< Quando va via la luce la trovo sempre stretta a me, così a volte la faccio saltare di proposito. Una volta è corsa di sotto perché non c'era la corrente e, approfittando che i bambini dormivano…>> Samuel è immerso in un racconto che nessuno sta ascoltando con attenzione.
<< Non entrare sempre nei dettagli. >> biascica Dean, buttato su un vecchio materasso in un angolo.
<< Siamo finiti sul divano e quando la corrente è tornata, Muriel era in cucina. Emma voleva sparire, è così timida. Non come la camionista a cui siamo abituati. >> continua imperterrito Sam, pensando a quanto siano diverse le due sorelle, un po' anche per evitare che Castiel cominci a parlare degli strumenti della perdizione, come in passato gli era già capitato.
<< Cass, tiragli i capelli, sei più vicino. >> chiede all'amico, in piedi accanto alla porta d'accesso alla loro cella.
<< Adoro le sue espressioni, riesco a capirla al volo. Un suo sorriso ti faccia sentire sereno, credevo di poter avere tanto nella vita ci avevo rinunciato. >> continua.
<< La pianti? >> sbuffa il maggiore, prendendo a pugni il materasso per la noia. << Ma devi sempre parlare dei tuoi sentimenti? >> grugnisce il maggiore. Poi un sorriso gli curva improvvisamente le labbra mentre qualche scena gli si proietta davanti agli occhi.

Un dicembre di qualche anno prima erano tornati in motel dopo una caccia, bagnati fradici dalla pioggia e con i vestiti impregnati di sangue. Sam fu il primo ad appropriarsi della doccia e la occupò per molto tempo, mentre gli altri due si disinfettavano e medicavano le ferite nella piccola stanza, sporca e malandata come d'abitudine. Dean cercava di restare sveglio ma non si sentiva affatto bene, dopo alcuni minuti si buttò ai piedi del letto sfatto, si addormentò mentre la donna lo guardava preoccupata; oltre alle ferite rimediate durante la caccia aveva ricevuto, a causa sua, anche un pugno da un tipo strano che la seguiva e aveva una grossa chiazza violacea intorno all'occhio destro. Si abbassò su di lui, gli poggiò le labbra sulla fronte e si accorse che scottava molto, così gli sbottonò istintivamente la camicia blu di jeans ma nella fretta alcuni bottoni saltarono. Era troppo accaldato ed aveva ancora la ferita aperta sul braccio, così prese dei pezzi di stoffa bagnati da mettergli sulla fronte e gli si sedette accanto per disinfettarlo. Improvvisamente sentì un gemito di sofferenza appena trattenuto; il Winchester aveva  aperto gli occhi e usò le prime parole per prenderla in giro come suo solito, dopo averla guardata intensamente per alcuni minuti.
<< E il maniaco sessuale sarei io? >> la canzonò mentre lei chiudeva la bottiglietta di acqua ossigenata. << Approfitti sempre di me per i tuoi giochini erotici quando dormo? >> aggiunse divertito.
<< Ti stava salendo la febbre, ma non ti scioglieresti abbastanza neanche se ti salisse a 7000. >> si limitò a dire prima di sbuffare e lasciarlo da solo sul letto.
<< Non esiste 7000 di febbre. >> gridò forte alla finestra, alzandosi di scatto, prima di girarsi di spalle, tornare sul letto e darsi da solo del coglione.

Fortunatamente ora le cose non sono più così; a volte si lascia andare, lei ha imparato a tradurre in parole i suoi gesti ma si rammarica del fatto che non le dice mai di amarla. Si addormenta, annegando pensieri e preoccupazioni nei ricordi e ripromettendosi di dirglielo tutti i giorni quando tornerà.

Sono bloccati da giorni a Varloriand, tentano invano di uscire dalla cella in cui li hanno rinchiusi, dopo averla studiata in ogni particolare. E' una piccola cella, non c'è molta luce neanche durante il giorno, tranne che durante l'apertura della grata principale quando portano loro del cibo. Ci sono solo quattro materassi vecchi e rattoppati buttati negli angoli, le mura sono ricoperte di mattonelle blu ma sembrano essere indistruttibili e gli spazi lasciati liberi da queste sono decorati con una scritta verde fosforescente che il minore decide di immortalare per farle vedere a Lachelle:
Il popolo dei Varatrax è da secoli
venerato e protetto dai grandi déi, che sono
una società pacifica ed intelligente, e 
con la loro grandezza e il loro sapere, mai
hanno bisogno di aiuto dagli uomini;
la morte per voi giungerà su veloci ali
perché mai più le nostre società dovranno unirsi.
<< Castiel, ma in che guaio ci siamo cacciati? >> sbuffa il fratello minore.
<< Pss! >>un leggero fischio attira l'attenzione del maggiore, che si alza di scatto e guarda nelle altre celle, in cerca della fonte di quel suono. Si avvicina alla grata e si sporge il più possibile, cercando nell'oscurità di percepire un minimo movimento. Due occhi luminosi si accendono nel buio, mettendo in risalto la sagoma di un anziano basso e incurvato, che attira l'attenzione anche di Sam e Cass.
<< Non sei come noi, sei molto più giovane. >> l'anziano si rivolge a Castiel, parlando sottovoce. << Noi siamo qui da secoli, siamo nati sulla Terra e l'abbiamo abitata per molto tempo, prima che ci rinchiudessero qui. Siamo sempre in contatto con i contenitori, non hanno alcun effetto su di noi, ma tu hai vissuto lontano da questi, sono troppo potenti. Ti indeboliscono, non è vero? >> la voce dell'uomo è appena percepibile.
Dean riesce a collegare tutte le volte in cui l'angelo si era sentito male a contatto con questi, ma non dice nulla all’omino, non si fida ancora di lui.
L'uomo spiega loro che il palazzo dove sono stati portati è pieno di contenitori, è il luogo dove vengono conservati e tenuti sotto controllo, anche se negli ultimi tempi alcuni Varatrax ne hanno rubati alcuni, perché intendono eliminare la razza umana e riappropriarsi della Terra. Non sa il motivo del loro rapimento ma sa che sono umani e promette di aiutarli a tornare sulla Terra, ripetendo continuamente << Perché ma più le nostre società dovranno unirsi. >> con tono proverbiale.
Mentre l'angelo anziano li guida fuori dalla cella, Dean riceva una telefonata.
<
< Hei, neanche oggi mi hai proprio chiamato. >> è Lachelle, un po' preoccupata perché non sentiva l'uomo da giorni, ma aveva preferito aspettare per non interrompere il loro lavoro.
<< Non ne ho avuto modo, mi chiami ogni ora. >> Dean cerca di parlare a bassa voce, ma si accorge di essersi rivolto in modo brusco mentre guarda Sam indicare un lungo corridoio verde.
<< Ma che cavolo dici? Ti chiamo solo qualche sera prima di dormire, proprio per non disturbarti. >> sbotta lei.
<< Non ho detto che mi disturbi. >> si giustifica Dean, che sente che è colpa sua se la donna l'ha chiamato senza preoccuparsi di chiedere in che situazione si trovano al momento, non sapendo che si trovano a Varloriand. 
I due rimangono in silenzio per un po'.
<< Pensavo che fossi in pensiero per la visita, pensavo volessi sapere che la piccola sta bene. Evidentemente non è così. Comunque il ginecologo ti manda i suoi saluti, io ti manderei qualcos'altro se fossi qui. >> si infuria prima di mettere giù di colpo.
Il Winchester è confuso, pensava mancassero tre mesi per la prossima visita, proprio non riesce a capire cosa stia succedendo, così la richiama mentre continuano a percorrere un lungo corridoio, beccandosi occhiatacce dal fratello e dall’amico.
Lachelle sente il cellulare squillare, vede il suo nome e decide di rispondere solo per accertarsi che non sia successo nulla di grave, che col loro lavoro non si può mai sapere.
<< Si tratta di vita o di morte? >> le chiede, senza dargli il tempo di parlare; è arrabbiata perché le va bene che sia impegnato in cose più importanti ma non può credere che addirittura si dimentichi dell'ecografia. Dean rimane in silenzio ma la donna non ha voglia di litigare e mette giù di nuovo con un << Allora ciao. >>.
Intanto Dean rimane in silenzio, non voleva perdersi la visita e ancora non si spiega la situazione. Prova a confrontarsi col fratello, che gli conferma che sono partiti circa due settimane prima e sono a Varloriand da ormai tre giorni. I tre, guidati dall'anziano, arrivano in una grande stanza circolare, illuminata da diverse luci fosforescenti, che appare ora avanti ai loro occhi, con computer e altri aggeggi collegati a delle scatole simili a quelle che hanno già trovato.
<< Ora che ci penso, anche Emma mi ha risposto cose strane. Ho avuto il presentimento che fosse una questione di fuso orario. >> ragiona Sam.
L'uomo anziano continua a proseguire mentre ascolta la conversazione dei due fratelli e li informa delle differenze temporali con la Terra. I Winchester si rendono conto solo in quel momento di quanto siano stati lontani da casa e di quante cose si siano persi, perché scoprono che un giorno a Varloriand corrisponde a un mese sulla Terra.
I tre riescono ad uscire da quel palazzo e a tornare sulla strada, nascondendosi ogni volta che udivano anche un minimo rumore, per non farsi notare.
<< Siete la nostra unica speranza. >> sono le ultime parole che rivolge loro l'anziano, mentre si guarda intorno con aria circospetta.
Un battito di ciglia e l'uomo scompare, dopo aver pronunciato una frase apparentemente senza nesso logico.
<< Si vede che siete parenti. >> ironizza Dean, rivolto a Castiel, che lo guarda inclinando la testa.
I cacciatori decidono di provare ad uscire nello stesso modo in cui sono entrati. Sam cerca di far ragionare il fratello, perché Castiel lo avverte che potrebbe essere pericoloso passare due volte dallo stesso portale, ma Dean è il solito testardo e si butta a capofitto nella cerchio da cui sono arrivati. Come avevano previsto i due, le cose non filano proprio lisce, e al loro ritorno sulla Terra tocca al Winchester maggiore respirare a fatica, ma a causare le sue difficoltà respiratorie non sono i contenitori; Dean è stato il primo ad entrare nel cerchio, e nel momento in cui il suo piede ha toccato quel pezzo di terra, una luce azzurra ha attraversato il suo corpo per alcuni minuti.

 

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Capitolo 13
*** Ritornare a casa ***


Ritornare a casa

Kansas

Quando Lachelle riceve la chiamata di Sam che l'avvisa che Dean è all'ospedale, la donna si sente mancare. Emma e Muriel le stanno vicina e cercano di rassicurarla, promettendole che andrà tutto bene ma sono costretta ad accompagnarla all'ospedale, perché la Winchester maggiore non riesce a stare un minuto di più a casa. Si accarezza la pancia e parla con la piccola, le promette che vedranno Dean molto presto ma in cuor suo ha paura di farsi carico di una promessa che non potrà mantenere, e la sensazione di non avere più l'uomo accanto a lei la fa sprofondare. La sorella cerca di rassicurarla, le ricorda di stare calma e le sorride più volte durante il viaggio in macchina, ma non serve a molto.
Quando arrivano, le due si precipitano nel corridoio fuori alla camera di Dean. Sam le vede arrivare da lontano e corre dalla loro parte per baciare sua moglie; la stringe forte perché è felice di vederla e aveva temuto di perderla, poi Emma gli sistema i capelli e gli rivolge un piccolo sorriso, cercando di confortarlo e ricordandogli che Lachelle è a poca distanza da loro e vorrebbe riabbracciare suo marito proprio come lei.
<> gli chiede Lachelle, sperando che non fosse nulla di grave, ma il minore dei Winchester non risponde. << Sam! >> la donna alza la voce e si avvicina minacciosa, cercando di contenere le lacrime e di dominare la paura.
Sam non riusce a dire nulla; sa che il fratello non aveva detto a Lachelle di essere finiti a Varloriand, neanche lui aveva detto niente ad Emma e di certo non avrebbe voluto farglielo scoprire in questo modo.
<< Cass! >> si rivolge all'angelo, da cui spera di ricavare delle informazioni, guardandolo con gli occhi lucidi.
<< Dean ha attraversato il portale e ha assorbito troppa energia. >> spiega con naturalezza quello col trench.
<< Quale portale? >> la cacciatrice è perplessa, scuote la testa e lo guarda accigliato, intanto che una sensazione di vuoto le riempie lo stomaco.
Avverte il panico, la testa comincia a girarle forte e comincia a sentirsi debole e indifesa.
<< Per Varloriand. >> si limita a rispondere l'angelo, come se nulla fosse.   
L'espressione sorpresa sul volto della donna parla chiaro; ogni parte sembra bloccata e non riesce neanche a muovere la bocca per emettere un minimo suono. Lentamente porta una mano ai capelli, e col pretesto di sistemarli la passa sulle lacrime che stavano cominciando a scendere.
<< Varloriand. >> ripete una volta sicura che non l'abbiano vista piangere.  << Immagino che vi sia passato di mente di dirmi qualcosa durante questi tre mesi e mezzo. >> sbotta a metà tra la furia e l'ironia, mentre combatte un uragano di sensazioni e paure che a tutti i costi cerca di non far trasparire. Sam le spiega che il tempo scorreva diversamente in quella dimensione ma lei non sembra più ascoltarlo.
<< Voi lo sapete che Dean ha avuto già problemi di cuore? Sam, tu dovresti saperlo. >> continua spaventata, fissando la gente che attraversa continuamente il corridoio.
Sam cerca di calmarla, ma la donna non si sente in vena di ascoltare nessuno.
<< Castiel ogni tanto dimentica che siamo umani ma tu…>> sussurra lentamente, quasi senza riuscire a trattenere i singhiozzi.
<< Lo sai che quando Dean si mette in testa una cosa non c'è modo di persuaderlo. >> il minore dei Winchester prova a parlarle e non si rende conto che la cacciatrice ha bisogno di stare da sola.
<< Lasciatemi da sola. >> si limita a dire guardando nel vuoto.
Emma fa segno al marito di uscire e Castiel mette una mano sulla spalla della donna prima di andare via con loro.

La Winchester rimane fuori a quella porta per molto tempo, senza avere il coraggio di entrare e di affrontare la realtà. Alza lo sguardo per guardare Dean dalla piccola lastra di vetro, lo fissa per alcuni minuti, incredula nonostante tutti i loro precedenti, poi decide di entrare. Lentamente si dirige verso il lettino dove il Winchester riposa, collegato con aghi e fili ad apparecchi rumorosi. Raggiunge il suo letto e poggia la propria mano su quella dell'uomo, che sembra non accorgersi della sua presenza. Non riesce a dirgli nulla di positivo, nessuno parola di speranza o conforto, ma non gli lascia la mano fino all'arrivo di un medico nella stanza, a cui la cacciatrice chiede spiegazioni.
<< Fortunatamente il flusso dell'energia a cui è stato esposto il paziente sembra essere cessato di colpo. Se avesse continuato ad assorbirla, suo marito sarebbe potuto entrare in coma. Pare si trovi solo in uno stato di incoscienza; può ascoltare, sentire dolore, sensazioni, è solo questione di tempo prima che si riprenda. >> le spiega l'uomo in camice bianco, posando una cartellina sul comodino accanto al letto del Winchester.
<< Che significa tempo? >> gli chiede la donna, avvertendo forse un accenno di speranza.
<< Non possiamo saperlo. >> le risponde lui, spegnendo quella piccola luce che si era accesa nel cuore della donna pochi istanti prima.
Nonostante l'ottimismo dei dottori, la cacciatrice si sente avvilita nei giorni successivi. Resta con Dean ogni notte, lo guarda, in attesa di un movimento, una parola o solo un cenno; sembra quasi che stia dormendo, ma da giorni ormai, e ha paura che non si svegli mai. Non riesce a tornare a casa e non fa altro che toccare le sue mani, accarezzargli il viso e ricordargli che tutto andrà bene, sperando che almeno possa sentirlo e che presto torneranno di nuovo a litigare e a guardarsi negli occhi; solo l'idea di non vederli più, di non avere più la possibilità di perdersi in quella distesa luminosa e profonda, di non sentire più la sua voce o le sue mani sulla sua pelle la fa sentire vuota, come se perdesse una parte del proprio essere, perché ha bisogno di lui per essere sé stessa ormai, le loro strade non possono più essere separate senza che l'altro ne risenta.
A turno, la piccola famiglia dei Winchester si organizza per stare vicino a Dean e tentare di far tornare la moglie a casa, per non farla stancare, ma ogni tentativo è inutile in confronto alla testardaggine della donna, che è determinata a dormire ogni notte sulla piccola sedia accanto al letto del cacciatore o sul letto vuoto accanto.
<< E' un incubo. >> si confessa uno di questi giorni, parlando con Sam.
<< Passerà, andrà tutto bene. >> le promette il minore dei Winchester, seduto accanto a lei su un lettino vuoto in ospedale.
La donna lo guarda e ricorda tutte le volte che era stato Dean a pronunciare quelle parole, vede in ogni gesto tutti quelli che è solito fare lui e tutto la fa stare male.
<< Non mi piace quando me lo dicono gli altri, a me piacciono solo gli -andrà tutto bene- di Dean. >> cerca di trattenere i singhiozzi, ma una sensazione di calore le pervade il corpo e a stento riesce a trattenersi dal piangere ancora una volta.
<< A tutti piacciono più quelli, sono più rassicuranti. >> Sam fa spallucce e pensa a quante volte il fratello avesse pronunciato quella frase.
<< Mi dispiace per l'altra volta. So benissimo che non potevi fermarlo, lo conosco, ha la testa dura e non sapeva neanche quanto fosse pericoloso, immagino. >> aggiunge.
I due continuano a tenere compagnia al Winchester. Sam cerca sempre di convincere la donna ad andare a casa, ma ogni volta lei risponde con un << Devo restare qui con lui. >> e non si sente di insistere ulteriormente.  
Il mondo in cui Lachelle Winchester credeva di vivere è ben diverso da quello che le si presenta avanti agli occhi in quel momento; ogni sfumatura sembra priva di colore senza Dean, ed ogni progetto, interesse e motivo per continuare a vivere non sembra abbastanza forte, abbastanza importante per continuare a lottare.
<< Ti avevo promesso di insegnarti a suonare il piano, anche se francamente non ti ci vedo proprio. >> dopo aver salutato Sam, la donna rimane di nuovo da sola.
<< Come faccio senza sentire tutte le tue stupidaggini? Dobbiamo litigare, abbiamo molte cose ancora su cui azzuffarci e…>> si interrompe.
La donna non riesce a completare nessuna frase iniziata senza sentirsi male per la paura che ciò che dice potrebbe non far più parte della propria vita.
<< Dean, lo sai che quando parlo e non mi ascolti mi arrabbio, quindi smettila di fare lo stronzo e torna subito da me, ok? >> sbotta.
Gli accarezza il viso, guarda le palpebre chiuse e il colorito della pelle diverso dal solito, privo di quella tonalità che negli ultimi anni aveva acquistato.
<< Abbiamo bisogno di te. >> sussurra al suo orecchio, quasi tremando.
Per alcuni minuti rimane ferma con le labbra poggiate al lobo, sperando di ricevere una risposta, come tutte le volte che gli sussurra qualcosa.
<< Sei sempre stato un cretino, deficiente e coglione, e così sei rimasto. Sei sempre stato un po' stronzo, ma con me non puoi farlo, io non te lo permetto. Avevamo detto niente ospedale perché non avevamo più tempo da perdere, non te ne puoi andare senza di me. >> comincia ad attraversare la stanza a grandi passi, trattenendo a stento, solo per la bambina, l'istinto di buttare ogni cosa all'aria.
La cacciatrice riflette su quanto odia gli ospedali, su tutte le volte che ha perso le persone che ama in quelle stanze, invase da un silenzio che ferisce, che fa più male di mille parole, di mille discorsi d'addio, un silenzio che lacera dentro e consuma le persone, un silenzio che avrebbe potuto portarle via anche la persona a lei più cara.
Fissa la tenda verde, immobile nonostante la finestra aperta perché non c'è un filo di vento e mentre si avvicina per guardare fuori, una voce irrompe improvvisamente nella stanza.
<< Senza di te non vado da nessuna parte. >>.
Una sola frase basta a mettere quasi fine al susseguirsi dei battiti cardiaci del cuore della donna, che si gira di scatto verso Dean quando ne riconosce la voce.
<< Non mi adulare troppo, però. >> aggiunge accennando ad un debole sorriso.
L'uomo si volta lentamente nella sua direzione e la guarda fisso mentre Lachelle si avvicina frettolosamente a lui, vedendo lacrime scorrerle a fiotti.
Si mette a sedere e la donna si appoggia sul suo letto, avvolgendolo in un lungo abbraccio e rimangono stretti l'uno all'altra per un tempo indefinito, senza che nessuno dei due riesca a pronunciare una parola, aggrappandosi forte. Lachelle gli appoggia la fronte tra il collo e la spalla e Dean la stringe forte fino a che l'aria comincia a mancarle e decidono di allontanarsi un po', per farle riprendere fiato.

Alcuni giorni dopo, Dean viene dimesso dall'ospedale e i due possono finalmente tornare a casa, occuparsi di Varloriand e tornare a godersi la loro vita, ma un argomento fino ad ora non sollevato mette a repentaglio i loro piani.
<< Devo dirti una cosa. >> gli sussurra Lachelle, mentre scendono dall'Impala parcheggiata in garage.
Dean la guarda sorpreso, preoccupato dal tono serio.
<< Mi dispiace non essere riuscita a dirtelo al telefono, non me la sono sentita e riconosco di aver sbagliato. >> prosegue lei.
Non riesce a trovare le parole giuste per spiegargli dei problemi con la gravidanza che ha avuto negli ultimi mesi, così esce fuori in giardino, chiude gli occhi e respira lentamente, accarezzandosi la pancia.
<< Devo preoccuparmi? >> le chiede Dean, raggiungendola.
Il giardino dei Winchester è sempre in ordine grazie a Muriel che ha trascorso gli ultimi mesi a casa loro. I raggi di luce arancio-giallo scuro lo attraversano, creando un'atmosfera di serenità ma ciò che la donna deve dirgli non è facile, conoscendolo.
<> cerca di mostrarsi sicura ma teme che Dean possa arrabbiarsi e non le va di litigare proprio adesso, nel momento più bello della gravidanza, appena tornati dall'ospedale. << Ho avuto dei problemi con la gravidanza, ho dovuto stare a letto ma ora è tutto a posto. >> gli rivela d'un fiato, voltandosi per guardarlo negli occhi.
Il Winchester rimane quasi impietrito, non si aspettava una cosa del genere e non sa come reagire; l'istinto è quello di arrabbiarsi e gridare ma cerca di capire le ragioni della scelta della donna di fargli presente questa situazione solo in questo momento.
<< Perché non me l'hai detto? >> le chiede, avvicinandosi al tavolo fuori in giardino e appoggiando la mano chiusa in un pugno.
<< Non ce l'ho fatta, eri già occupato con i contenitori e io non ero lì con voi ad aiutarvi, non volevo essere anche un peso. >> Lachelle gli dice la verità, ma nonostante questo ogni parola non fa che aumentare il suo senso di colpa.
La donna gli si avvicina ma lui si gira di scatto, infierendo un pugno sul tavolo e provocando un rumore sordo.
<< E' anche mia figlia. Ho il diritto di sapere cosa succede a te e a lei, no? >> lo sente sbraitare.
Aveva provato a contenere la rabbia dopo la notizia, ma non è riuscito a nascondere il suo stato d'animo e la paura che gli ha fatto perdere il controllo.
<< Si, non mi sto giustificando. >> la cacciatrice vorrebbe mettere fine alla discussione il prima possibile, ma si rende conto di come si sente Dean.
<< Ti rendi conto di quello che mi hai nascosto? Poteva essere pericoloso, come hai potuto dopo quello che è successo con BobbyJohn? >> continua lui. Non l'aveva mai sentito gridare così con lei, ma non voleva che se la prendesse in questo modo, soprattutto dopo averle nascosto la vicenda di Varloriand.
<< Non ti alterare perché se c'è una che dovrebbe arrabbiarsi sul serio quella sono io. Sbaglio o stavi per morire mentre io non sapevo neanche dove fossi? >> Lachelle, come sempre, gli tiene testa.
<< Devo essere io a proteggere te, non te l'ho detto per non farti stare in pensiero. >> Dean abbassa il volume della voce, sapendo di avere ragione in parte, ma anche torto.
<< Ok, lo capisco, non ti ho detto niente ma per quello che ho fatto io ti ho chiesto scusa, tu invece non solo non hai detto niente, ti alteri anche. >> la donna comincia ad arrabbiarsi all'atteggiamento del marito.
<< Perché io devo proteggerti. >> risponde il Winchester.
<< Un momento, quindi per te non hai sbagliato? Stai dicendo che se capitasse di nuovo, mi mentiresti ancora per non farmi preoccupare? >> la donna riesce a capire dove il maggiore dei fratelli Winchester voglia arrivare e lo anticipa.
Lui non risponde e la donna comincia ad arrabbiarsi sul serio.
<< Ho creduto di fare la cosa giusta, ma ho sbagliato e l'ho capito quando sei tornato mezzo morto. Come pensi che mi sia sentita? Ti rendi conto di quanto è brutto non aspettarsi le cose? Come ti saresti sentito se tornando avresti scoperto che avessi perso la bambina? >> l'uomo si accorge dal cambiamento del tono di voce che la moglie in fondo è molto arrabbiata con lui. << Ho capito di aver sbagliato, tu no, e mi hai nascosto una cosa ancora più grave, sono stata sola tre mesi, senza sapere in che pericolo eri. >> continua.
<< Sono stati tre giorni per noi, di questo non ho colpa. >> si limita a dire, guardando il volto della Winchester che prende fuoco, come tutte le volte in cui si arrabbia sul serio e comincia a gridare.
<< Lo so, ma di avermi nascosto tutto si, e questo lo posso anche capire ma pretendere che io accetti ancora questo tuo modo di fare da uomo con il peso del mondo sulle spalle da solo, questo no. >> la cacciatrice cerca di calmarsi e parlare più lentamente, senza gridare ed attirare l'attenzione di occhi indiscreti.
<< Mi dispiace, ma è così che la vedo. >> le risponde Dean, dirigendosi in salotto.
<< Sono ragionamenti del cavolo, Dean! >> sbotta lei furiosa, seguendolo con il respiro affaticato per lo sforzo.
La piccola comincia a muoversi e le ricorda che non deve fare sforzi pericolosi, quindi abbandona un po' lo spirito da guerriera.
<< Dovresti conoscermi, sai che sono così. Non metto in pericolo chi amo e se ti avessi chiamato per dirti dov'ero, conoscendoti avresti fatto qualcosa di avventato. >> anche Dean cerca di calmarsi, sapendo che la donna non è nelle condizioni di rispondere ed affrontarlo come sempre.
Entrambi rimangono per alcuni minuti in silenzio e si siedono sul divano, prima che la donna sbotti di nuovo.
<< E quindi? Io sono sempre stata libera ed indipendente, ma in un matrimonio si fanno dei sacrifici. >> gli dice lei, guardandolo dritto negli occhi.
Nell'uomo comincia ad aumentare il senso di colpa, perché in fondo sa che la donna ha ragione.
<< Io non ti metterò in pericolo. >> non sa se non riesce a trovare le parole perché sa di avere torto, perché è ancora scioccato da quello che ha scoperto della gravidanza o se la sua stanchezza sia dovuta dall'essere da poco tornato dall'ospedale, ma il Winchester non riesce a trovare la forza di discutere.
<< Non voglio la protezione di un supereroe, io voglio mio marito. >> Lachelle lo guarda e ha paura di non riconoscerlo, di non trovare più quell'equilibrio che li teneva insieme. << Non possiamo essere più io e te contro il mondo se abbiamo dei segreti tra noi. >>.
<< Non è cambiato niente, ci siamo sempre detti tutto. >>.
Dean la guarda e sente crescere in lui la paura di perderla.
<< Si, tutto, ogni minima stronzata. Ed è bello, davvero, ma a che serve se poi ci nascondiamo le cose importanti? >> la cacciatrice si alza dal divano e lo guarda spaventata dalle conseguenze che quella discussione avrebbe potuto portare, ma non può fare a meno di dirgli che quel suo modo di fare non le sta bene. << Sai una cosa? Io ti amo ma questo non posso accettarlo. Non pensavo ci fosse questo problema tra noi. Forse ci siamo sbagliati, forse non siamo fatti per stare insieme. >> conclude, lasciandolo sul divano e salendo da sola in camera da letto.

 

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Capitolo 14
*** Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento... ***


Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento...

Kansas

Dopo la lite, i due Winchester cercano di calmarsi e ragionare su quello che è successo. Lachelle, distrutta, si  addormenta sul letto poco dopo, parlando con la bambina e a telefono con Emma, e Dean rimane seduto proprio dove la donna l'aveva lasciato, ancora stanco e spiazzato. Col giungere della notte, l'uomo si stende sul divano e, prima che possa accorgersene, si addormenta. Quella notte sogni inquieti lo turbano; lunghi viaggi in macchina, i discorsi del padre, Sam, immagini di diari, libri, armi e rituali, esseri soprannaturali, tenebrose distese di terra, vecchie case, l'inferno, Sam in pericolo, Castiel ferito, tutte le persone che ha perso e per cui si è sentito responsabile, la maggior parte delle sofferenze della sua intera vita si susseguono velocemente, tutte insieme, una dietro l'altra.
L’uomo si sveglia di colpo, mettendosi a sedere e ansimando. Si guarda intorno e vede il salotto di casa sua, scende dal divano e sale di sopra di corsa per poi fermarsi a pochi passi dalla porta della camera da letto. Si avvicina lentamente e abbassa la maniglia con attenzione per cercare di non fare rumore e svegliare la cacciatrice, poi entra in punta di piedi e si sdraia sul letto accanto a lei, senza spostare le coperte. La donna dorme profondamente e non si accorge dell'arrivo del marito, che le accarezza la guancia, le stampa un bacio sulla fronte e si addormenta accanto a lei, stringendosi forte alle sue mani, né ha l'opportunità di accorgersene il mattino seguente perché Dean si alza di buon ora senza farle accorgere di nulla.
Quella mattina i due cercano di incontrarsi il meno possibile, ma essendo domenica e trovandosi incastrati in un pranzo con il resto dei Winchester non possono fare a meno di scontrarsi diverse volte; nessuno dei due dice nulla mentre fissa l'altro, ma entrambi avvertono una strana sensazione, un vuoto allo stomaco ogni volta che si sfiorano, forse la paura di perdersi, di lasciare quel vuoto incolmabile.
<> verso ora di pranzo, Sam porta alla donna la foto che aveva scattato a Varloriand e stampato a dimensioni ingrandite.
La donna gli prende il foglio dalle mani distrattamente senza dire una parola.
<< Immagino che non stiate affatto parlando. >> ipotizza appoggiandosi con la schiena alla porta della cucina.
<< Sam, lo sai com'è tuo fratello, crede di essere l'unico a dover decidere cosa. >> la donna emette uno sbuffo e si appoggia con la schiena al frigo, accanto a Sam. << Quante volte ci ha nascosto qualcosa o ha deciso per noi? Posso essere tollerante su qualsiasi cosa ma su questo non ci riesco, voglio fidarmi di mio marito e dividere la vita con lui, nel bene e nel male. >> conclude.
<< Quante volte devo dire che il tonno non mi piace? Bastava chiamarmi e l’avrei tolto io. >> Dean irrompe in cucina con tutta l'intenzione di litigare ma Lachelle gli indica un piatto poggiato sul tavolo e il Winchester la guarda impietrito, notando che la donna gli riserva sempre tante attenzioni anche quando non le meriterebbe.
Così, senza spiccicare una parola, esce di nuovo.
<< Cerca qualsiasi pretesto per litigare. >> la donna fa notare al Winchester minore l'atteggiamento del fratello e lui non può fare a meno di sorridere, ricordando quante volte li avesse già visti azzuffarsi piuttosto che chiarirsi subito.

Mentre Castiel spiega quello che è successo a Varloriand, Lachelle cerca di mettere insieme tutto quello che riesce a ricordare dalle ricerche con Charlie ed Emma sui libri degli uomini di lettere. Dopo dieci minuti, Dean rientra dal giardino e si ritrova lo sguardo di tutti addosso, poi, ancora senza dire una parola, cammina deciso in direzione della cucina, intanto che la cacciatrice racconta tutto quello che ricorda.
Varloriand è una terra prosperosa, abitata da esseri intelligenti, colti, che sapevano curare ogni male perché lo conoscevano a fondo.
<< Analizzavano i contenitori. Erano laboratori quelli che abbiamo visto. >> Sam sembra essere il primo a collegare le cose.

Gli uomini antichi pensavano che questo posto fosse scomparso dopo una catastrofe, ma era solo una copertura e i Letterati ne erano a conoscenza, sapevano che il popolo dei Varatrax era sopravvissuto, ma per qualche ignoto motivo si erano nascosti. Dopo la loro scomparsa, le più grandi ed inspiegabili catastrofi, di cui il mondo non è più a conoscenza, sono cessate ma al tempo stesso gli uomini hanno cominciato ad ammalarsi e nessuno era in grado di curarli definitivamente. I Letterati avevano scoperto che gli angeli avevano nascosto questo popolo e cancellato le loro tracce; la vita doveva scorrere, gli uomini dovevano morire, le generazioni precedenti dovevano lasciare spazio a quelle successive e le catastrofi dovevano accadere in modo naturale, non per l'apertura di armi inizialmente usate dai Cavalieri per creare confusione e distruzione e successivamente dai Varatrax che non riuscivano sempre a controllarle. Crearono un posto in cui questo popolo potesse vivere in pace, continuare a sviluppare la loro intelligenza superiore senza influire sulla storia dell'umanità.

Castiel era in piedi vicino alla finestra, silenzioso; probabilmente aveva vissuto tutto questo ma l'aveva dimenticato, forse gli angeli ai piani superiori gli avevano cancellato anche questo ricordo.
<< I Varatrax sono un'intera legione di angeli, la prima creata da Dio. >> comincia a precisare. << Erano migliori di noi, più intelligenti, più forti ma avevano un punto debole: erano per metà umani e questo li rendeva vulnerabili. Provavano sentimenti, sensazioni e non obbedivano ciecamente. >>.
<< E i nuovi angeli li hanno isolati perché erano pericolosi per gli uomini? >> chiede Sam.
<< Così è stato ordinato, come prova della nostra dedizione al contrario dei Varatrax. Ma ora alcuni di loro vogliono tornare. Hanno aperto il portale, perché è stato chiuso dall'interno e possono sempre uscire e portare disastri sulla Terra se questo non viene chiuso dall'esterno. Si sono divisi perché altri vogliono restare. >> conclude Castiel.
<< Quindi se lo chiudiamo dall'esterno non potranno più riaprirlo. >> ripete Emma, che stava provando gusto a partecipare a questo lato della vita dei Winchester.
Lei, al contrario di Lachelle, non era arrabbiata col marito perché per lei la caccia è un campo sconosciuto; non fa molta differenza sapere che Sam va a cacciare dei mostri o finisce in un posto assurdo, per lei ognuna di queste cose è pericolosa allo stesso modo.
<< Non credo sia proprio un male se li lasciassimo liberi, potrebbero curare tante malattie. >> Lachelle interrompe il discorso, pensando alla malattia di Muriel.
<< Sarebbe innaturale. Devono rimanere nelle loro terre. >> Castiel risponde diretto.
La cacciatrice lo guarda seria, cerca di contestare ma lui la interrompe.
<< Non ci sarebbero più morti e l'ordine naturale verrebbe disturbato, come è successo in passato. >> quello col trench sembra impassibile.
Forse parlando dei suoi antenati si sente messo a confronto e cerca di assumere l'atteggiamento che dovrebbe avere.
<< La storia insegna a non commettere gli stessi errori del passato. Io credo che abbia ragione Castiel. >> interviene Sam, calmo. << Però… >> sussurra.
<< Almeno qualcuno… >> insiste la donna.
<< Quale diritto abbiamo di scegliere chi salvare e chi no? >> l'angelo comincia ad usare una voce solenne, ma Lachelle non si fa intimidire; le ricorda le prime conversazioni avute con lui, quando avevano sempre opinioni diverse e la prendevano in modo personale.
<< Dico solo che potrebbero guarire Muriel, fa parte della famiglia, ha fatto tanto per noi, si è data da fare anche lei nella ricerca di questi maledetti cosi. >> la donna si innervosisce e comincia a dimenticare i nomi delle cose.
<< Scusate. >> la signora cerca di attirare l'attenzione, ma i due sono troppo presi dalla discussione.
<< Devi essere giusta. >>.
<< Certo, perché noi siamo l'essenza della giustizia. Scommetto che tutti vanno in vacanza in Paradiso, ritornano dall'Inferno o si perdono in giro per il Purgatorio. >> ironizza in modo quasi isterico, sfogando un po' tutta la rabbia che ha dentro.
<< Permettete un … >> tenta ancora invano l'anziana signora.
<< Questo è stato sbagliato. >> Cass scandisce ogni parola lentamente, mentre un terribile senso di colpa lo assale e si rende conto, ancora una volta, che non riuscirà mai a comportarsi come dovrebbe, senza farsi guidare dai sentimenti.
<< E proprio adesso dobbiamo tornare sulla retta via? >> grida Lachelle, mentre Muriel cerca di richiamare l'attenzione.
<< Insomma, ho il diritto di dire la mia o no? >> Muriel sbotta all'improvviso, alzando la voce per farsi sentire. 
Guarda i due mentre riprende fiato. << La Shelli, è importante per me sapere quello che vuoi fare e ti sono grata per tutto, ma tra tutte le storie dei ragazzi che ho avuto, non te ne ho mai raccontata la più importante. >>. 
Lachelle la guarda incredula, con l'espressione trasparente come sempre. “Come se questo fosse il momento di parlare di un altro dei suoi ragazzi. “ pensa tra sé.
<< Una volta avevo un ragazzo, era così intelligente, divertente, era speciale. Ci capivamo solo con uno sguardo, spesso litigavamo ma eravamo sinceri con tutto, e a volte la verità è dura da accettare. A volte però eravamo costretti a dire delle piccole bugie, anche se ci amavamo alla follia, per proteggerci l'un l'altra; l'importante era superare le difficoltà e trovarci sempre insieme. Era bellissimo, aveva un cuore nobile, una grande forza d'animo e lo amavo. Amavo tutto di lui, la mia felicità dipendeva dal suo sorriso. Non ho mai amato nessuno come amo lui. E' per questo motivo che lo sposai, e quando se ne andò lasciò un vuoto dentro me che non sono mai riuscita a colmare con nessun altro; anche se per passare il tempo ho frequentato qualcuno dopo di lui, il suo posto non l'avrebbero mai preso, perché lui mi sta aspettando, abbiamo aspettato molto entrambi ed è ora che ci rincontriamo. Io voglio rivederlo, voglio stare di nuovo con lui, e non ingannerò la morte per paura dell'ignoto: io so che andrò da lui e nessuno potrà impedirmelo. >> finisce il racconto con lo stesso entusiasmo con cui l'ha cominciato.
<< Anche se si potesse fare qualcosa, io non la farei. Io voglio stare di nuovo con lui. Non si può stare lontano da chi si ama senza soffrire o dar di matto. >> conclude, indicando la cucina con un cenno del capo, guardando la giovane cacciatrice con gli occhi verdi pieni di speranza, pieni di vitalità, che a stento riescono a trattenere le lacrime; quella donna aveva sofferto molto e tutto ciò che vuole è riabbracciare il marito.
La cacciatrice la guarda a pensa a come sarebbe la sua vita senza Dean e in quel momento capisce che nessuna discussione potrà mai separarla da lui, perché ama tutto di lui, anche il fatto che abbia dei difetti fastidiosi perché lo rendono l'uomo che è, e senza quelli non sarebbe lui. Nonostante questo tiene duro per vedere dove cerca di arrivare il Winchester, che continua a provocarla tutto il pomeriggio.

<< Lo fai perché sei troppo infantile per iniziare una conversazione quando sei in torto? >> la donna si stanca sul serio quando il Winchester comincia a lamentarsi delle mensole occupate dai libri in salotto.
Dopo un lungo battibecco che si sposta dalla cucina al salotto, dal salotto in giardino e in garage, i due si ritrovano seduti nell'Impala, minacciando l'una di rompere uno dei dischi preferiti dell'altro, e poi di nuovo in giardino.
<< Se sei arrabbiato non prendertela con me, Dean. >> cerca di calmarlo Lachelle, guardandolo fisso negli occhi e avvicinandosi istintivamente.
<< Non sono arrabbiato. >> sbotta lui, usando un tono quasi aggressivo.
Lachelle lo guarda inarcando le sopracciglia e lui passa una mano sulla fronte, scendendo fino a alle labbra, con cui gioca nervosamente.
<< Si, sono arrabbiato perché ti amo e so che sarà solo colpa mia se ti perdo. Non doveva succedere questo. >> l'uomo riesce finalmente a dire quello a cui pensa dalla notte prima.
“Vedi tu se quest’idiota mi deve dire che mi ama solo in queste situazioni.” pensa la donna, così decide di incalzare per ripicca.
<< Ormai è andata così, che vuoi fare? >> gli chiede con aria disinteressata.
<< Che voglio fare? >> ripete lui, un po’ nervoso.
<< Si, che vuoi fare? >> continua lei, calma, ma prima di poter dire o fare altro, le labbra del Winchester raggiungono avidamente le proprie e le sfiorano lentamente, poi si lascia andare, baciandola con tutto l'amore e la passione che prova per lei, a cui si aggiungono la paura e l'emozione, mentre lacrime bollenti gli rigano il volto e bagnano anche quello della cacciatrice, che gli prende le mani e fa combaciare le dita. Con la mano libera, Dean le accarezza la guancia prima di affondarla nei suoi capelli.
<< Scusa. >> le sussurra all'orecchio, appoggiando la testa sulla sua spalla e stringendola forte, fino a che sente un piccolo movimento nella pancia della donna e i due non possono fare a meno di sorridere.
Camminando fianco a fianco i due consumano il giardino a furia di giri mentre si chiariscono, mentre il sole comincia ad assumere una tonalità più scura.
<< Hai ragione, il matrimonio richiede dei sacrifici. Tu fai sempre di tutto per essere una brava moglie e ci riesci benissimo. Per te sono disposto a cambiare, a migliorare, ma ho bisogno di te per farlo. Ho pensato tutta la giornata a cosa dirti ma... >> le dice Dean, fermandosi davanti a lei e guardandola dritto negli occhi, mentre il sole comincia a tramontare alle loro spalle.
<< Tempo fa un bambino che conosco viveva con la consapevolezza che non sarebbe mai stato come gli altri, perché per lui non c'era tempo per i giochi, doveva occuparsi di suo fratello e, quando lo vedeva, di suo padre. Questo bambino rimase bambino per poco tempo e senza accorgersene si ritrovò adulto, odiava la vita perché era stata dura per lui; la vita non è facile per nessuno ma per lui era un inferno, poi lo divenne letteralmente e gli accadde anche di peggio. Tutti quelli che amava morivano e ogni volta non poteva fare niente per loro, ma proprio quando si convinse che ormai non c'era niente da fare per lui, che il suo destino era quello, una donna lo salvò in una caverna. In realtà lo salvò tante volte, gli cambiò la vita e gli insegnò a prendersi cura anche di sé stesso, gli insegnò ad avere fiducia in sé stesso, ad amare, a vivere davvero, non solo a sopravvivere. >> l'uomo ogni tanto si ferma e respira rumorosamente, deglutendo saliva amara. << Ricordo la prima volta in cui la vidi, sembrava essere scesa dall'Enterprise, così misteriosa e irraggiungibile, immersa in un mondo tutto suo e più si allontanava e più la inseguivo, ma più la inseguivo e più si nascondeva. Poi capii che se riuscivo a farla ridere avrei potuto avere qualche chance in più. Mi portò con lei, lontano dal mondo, lontano da tutto, e solo ad immaginare una vita senza di lei, io..." Dean sospira.
<< Non serve più immaginarla. >> gli dice lei sorridendo e abbracciandolo forte.
<< Da dove hai detto che sono scesa? >>gli chiede lei, sempre sussurrando quelle parole all'orecchio e tenendosi forte tra le sue braccia.
<< Dall'Enterprise. >> le risponde lui, chiudendo gli occhi e godendosi a pieno quell'abbraccio.
<< Io ti amo, altro che Shakespeare. >> conclude la donna.

Durante tutto il pomeriggio, Lachelle continua a rigirarsi la fotocopia tra le mani, senza smettere di anagrammarne ogni parola; anche lei è convinta che ci sia qualcosa di nascosto, ma non riesce a capire cosa.
<< Perché andare a capo se avevano spazio? >> ragiona ad alta voce e il cacciatore la raggiunge sul divano per dare un’occhiata. Lei fa finta di nascondere il quadernino su cui stava scrivendo.
<< Ah, ho capito. E' roba che scotta? Stai scrivendo un romanzo erotico? Uhm? >> il Winchester sta al gioco e la asseconda.
Lo rilegge diverse volte, spostando il foglio di continuo perché l'uomo cerca di afferrarlo, fino a che, leggendo frettolosamente, salta un rigo e il discorso comincia ad assumere un altro significato.
Il popolo dei Varatrax è da secoli
una società pacifica ed intelligente,
La donna avverte una strana sensazione. La frase che ha letto, pur saltando un rigo, sembra avere senso, così continua a leggere saltandone uno di volta in volta.  
Il popolo dei Varatrax è da secoli
una società pacifica ed intelligente,
hanno bisogno di aiuto dagli uomini.
perché mai più le nostre società dovranno unirsi.
<< Non è una minaccia ma una richiesta di aiuto. >> afferma saltando all'improvviso dal divano.

 

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Capitolo 15
*** L'amore di una madre ***


L'amore di una madre

<< Non hanno mai avuto intenzione di attaccarci, almeno non tutti. Castiel ha detto che alcuni Varatrax vogliono tornare sulla Terra, ma altri no. >> la donna lo rende partecipe dei propri pensieri, cercando di mantenere l'attenzione sul discorso senza farsi distrarre.
<< Perché mai più le nostre società dovranno unirsi. >> ripete il cacciatore, rammentando le parole che a Varloriand il mezzo angelo gli aveva detto prima di sparire.
Lachelle rilegge ancora una volta il foglio e si convince che devono chiudere il portale che collega la Terra a Varloriand. Nessuno dei due ha idea di come fare, così convengono che la soluzione migliore sia avvisare Castiel, ma come suo solito l'angelo si fa attendere e non arriva quando i due lo chiamano.
Verso lo nove di sera un rumore di pentole e buste rimbomba nella cucina. Lachelle è distesa sul divano, assonnata e anche molto stanca, ma ogni qual volta le sue palpebre stanno per chiudersi è costretta a riaprirle, infastidita dai rumori provocati da Dean. Non sa cosa stia combinando ed immagina che sia alla ricerca di qualcosa da mangiare, ma non riesce ad accertarsene poiché lo schienale del divano le copre la visuale e il peso del pancione non la invoglia ad alzarsi.
<< Se stai cercando qualcosa al cioccolato, sappi che non c'è niente; hai dei nipoti che ti fanno concorrenza. >> lo avverte, cercando di alzare la voce e di vincere il sonno.
Intanto il Winchester continua ad aprire e chiudere mobili e dopo poco la raggiunge in salotto, con espressione trionfante e una tavoletta di cioccolata tra le mani. La donna scuote la testa sorridendo e lui ricambia il sorriso, poi si dirige verso di lei, che gli fa spazio sul divano e aspetta che si sieda per sdraiarsi di nuovo e poggiare il capo sulle sue gambe. Chiude gli occhi e rimane in silenzio mentre il Winchester con una mano le accarezza i capelli e li sposta continuamente. Il lento e costante massaggio dietro la testa la invoglia ad addormentarsi, ma nonostante stesse crollando dal sonno, non aveva ancora voglia di dormire.
<< Tutto bene con Sam? >> gli chiede lei, interrompendo quel silenzio, mossa sia dalla curiosità che dalla voglia di sentirlo parlare.
Le era mancato da morire, quei mesi senza di lui erano stati vuoti; svegliarsi la mattina non aveva importanza se ad augurarle una buona giornata non era la voce di Dean, se quando aveva voglia di affetto non erano le sue braccia a darle calore.
<< Noioso come sempre. >> risponde lui alzando le spalle.
Il cacciatore sospira e continua ad accarezzarle il viso, poi comincia a parlare.
<< Mi era mancato. >> le confessa. << Mi manca quel rapporto che avevo prima con mio fratello. Però c’è sempre quando ne ho bisogno e sono fiero di lui, ma non dirglielo. >> parla lentamente, sorridendo felice.
Una sua mano accarezza ancora il viso della cacciatrice, poi scende lentamente col pollice sulla guancia, sulle sue labbra e comincia a percorrerle da destra a sinistra e viceversa continuamente. Gli occhi sono fissi nei suoi, il capo si china su di lei per stamparle un bacio furtivo sulle labbra, poi rimane fermo col naso schiacciato per alcuni minuti, con gli occhi sempre fissi in quelli dell'altra. Senza parlare, entrambi sperano di vivere quell'istante per sempre, di viverne di simili tutti i giorni, per il resto della loro vita, e sempre senza spiccicare parola ringraziano entrambi l'altro per essere il motivo del loro sorriso, della loro felicità.
La donna si mette lentamente a sedere accanto a lui quando la bambina comincia a muoversi, e gli parla un po’ di quello che ha fatto in quei mesi.
<< Quindi hai deciso di allargare il nostro cerchio della fiducia, uhm? >> scherza Dean, tirando la donna verso di sé istintivamente e stringendola tra le braccia.
<< Non sapevo fossimo Jack e Dina Byrnes. >> lo asseconda, mentre a stento riesce a respirare tanto che il Winchester la stringe forte. << E poi al massimo siamo Bernie e Roz. >> aggiunge cominciando a ridere senza un motivo preciso.
La sua schiena è poggiata al petto dell'uomo, che sente il corpo della donna muoversi mentre ride sempre più forte e contagia un po' anche lui.
<< L'altra notte ho sognato un ospedale enorme, c'erano tante donne incinte in fila per entrare. Poi uscivano con i figli ma quando è toccato a me, io non sapevo partorire e ho dovuto rifare la fila tante volte perché non ci riuscivo mai. Alla fine è arrivata Lisa ed è uscita con tantissimi bambini che già sapevano camminare ed entravano nell’Impala, però era grande come un treno ed io rimanevo sempre lì. >> gli racconta ridendo ancora. << E' una cosa così stupida? >> gli chiede alla fine.
Lui la guarda e inarca le sopracciglia, poi annuisce col capo e le sorride. Dean le fa un po' di spazio tra le sue gambe e la invita a sedersi avanti a lui, sempre con la sua schiena poggiata al proprio petto, in modo che entrambi possono stare finalmente comodi.
<< Quel sogno però mi ha fatto riflettere. >> continua la donna. << Si, mi sono resa conto che nell'ultimo periodo sono proprio diventata come Lana Leng o Elena Gilbert, sempre a piagnucolare. Non lo so, sarà stato BobbyJohn, il matrimonio, gli ormoni, mia sorella, la famiglia... Ho perso un po' quello smalto e quella corazza, ma adesso devo tornare ad essere forte e decisa, perché stiamo per diventare genitori e quindi dobbiamo essere responsabili, essere come degli esempi da seguire. >> continua, poggiando istintivamente le mani sul pancione e avvertendo una grande ansia.
Dean la ascolta con piacere; anche a lui erano mancati la sua voce, i suoi ragionamenti e il modo di vedere le cose tutto suo.
<< E tutto questo l'hai letto…>> la anticipa, prevedendo le decine di libri e riviste che avrà divorato per informarsi su come crescere i bambini o come essere bravi genitori.
<< Lo penso. >> ribatte decisa, poi ammette di aver fatto anche molte ricerche su internet.
<< Non è una caccia. >> Dean le risponde un po' con tono di rimprovero.
<< Voglio essere una brava madre. >> continua come se non fosse mai stata interrotta. << Ti immagini quando la sera potrò leggerle i miei libri? >> sorride immaginando tutti e tre sul divano o sul letto.
Dean poggia le proprie mani sulla sua pancia e la donna le raggiunge con le sue, accarezzandole ed intrecciando le dita.
<< Ti salverà papà. >> sussura in tono giocoso, avvicinandosi con le labbra al pancione, parlandole come se potesse davvero sentirlo e capirlo. << Ci manca solo un'altra eterna Peter Pan. >> la prende in giro, iniziando a farle il solletico sui fianchi, ma la smette quasi subito. << Non le mancherà niente. >> le promette serio il cacciatore.
L’uomo le stampa lentamente dei baci su tutta la lunghezza del collo, poi scende sulle spalle e sul braccio sinistro fin dove riesce ad arrivare, poi risale e si ferma ancora sul collo.
<< Devo confessarti una cosa: con questa pancia sei ancora più sexy. >> le sussurra con un tono agognante, e tocca alla donna ricordargli di darsi una calmata, così riprende a darle qualche bacio di tanto in tanto e ad accarezzarle la pancia fino a che non si addormentano entrambi sul divano.

Le settimane scorrono lentamente, il bel tempo e le giornate di sole sostituiscono le piogge e il freddo invernale, mentre i Winchester riprendono la propria vita con tranquillità, aspettando che l'angelo si faccia vivo per decidere cosa fare. Un pomeriggio primaverile Dean è seduto alla scrivania dello studio, impegnato a sistemare le cose in azienda. Porta una mano dietro la nuca e si massaggia il collo che gli duole, tanto che è stato inclinato in avanti sulla scrivania per ore. Lo sguardo passa dalla finestra, che gli rivela un cielo di un azzurro sempre più scuro e un sole nascosto dietro le case più alte della città, all'orologio sul polso che segna le sette. Senza pensarci due volte, raccoglie tutti i fogli dalla scrivania e li ripone velocemente nel cassetto, poi si avvia verso l'appendiabiti per prendere la giacca ed esce, ricordandosi di chiudere a chiave la porta. Mentre scende le scale dell'azienda velocemente, nota una figura nell'ombra proprio avanti alla porta dell'ufficio, ma quando torna indietro riconosce l'operaio scendere le scale e lo saluta. Durante il viaggio in auto, l'uomo si rende conto che la stanchezza gli gioca brutti scherzi; la stessa figura robusta e alta dal viso scuro gli appare più volte avanti agli occhi, ma quando prova a metterla a fuoco questa sembra dissolversi nel nulla o rivelarsi qualcos'altro.
Quella sensazione di inquietudine che avverte durante il viaggio sparisce non appena torna a casa; il giardino in ordine, Lachelle che canta mentre cucina, tutto gli trasmette serenità e gli fa dimenticare quella strana figura. A passi lenti si dirige in cucina e saluta la moglie con un bacio, mentre questa è intenta a preparare una crostata. L'uomo la afferra forte intorno ai fianchi e pian piano si inclina, costringendola ad aggrapparsi al collo nonostante abbia le mani ancora sporche di cioccolata, per timore di cadere.
<< Tutto bene a lavoro? >> le chiede la donna abbassando il volto per guardarlo, intanto che salutava la piccola nella pancia.
L'uomo non risponde, anzi sembra essersi paralizzato, ma si rialza non appena Lachelle gli strattona il braccio preoccupata.
<< Hei, è tutto ok? >> gli chiede la donna inclinando la testa.
Gli si avvicina e gli sistema un sopracciglio, e tanto basta a farlo uscire da quello stato di trance.
<< Certo. >> sussurra stampandole un bacio frettoloso, poi si avvicina all'orecchio per sussurrarle qualcosa. << Non ti girare subito, guarda fuori alla finestra. >>.
Quando la donna gli descrive la figura di un uomo a pochi metri dalla loro abitazione, il cacciatore si rende conto di essere stato seguito per tutto il giorno.
<< Chi c'è in casa? >> le chiede avvicinandosi alla finestra.
<< S-solo Muriel. >> balbetta la donna, presa alla sprovvista e preoccupata. << Non dovrebbe vederci, ti ha visto entrare ma non riesce a localizzarci con tutte le protezione che abbiamo messo. >> lo tranquillizza.
Dopo poco, dietro le spalle dell'uomo compare improvvisamente Castiel, che lo conduce nel salotto dei cacciatori, spiega loro che ha sentito il messaggio e che si è subito messo in contatto con i Varatrax per chiudere il portale da solo.
<< Che vuoi dire con "non possiamo chiuderlo?" >> gli chiede Dean, una volta spiegata la situazione.
<< Il portale si apre con una chiave. >> gli risponde ripetendo lo stesso discorso.

<< Va bene, andremo a cercarla. >> Lachelle cerca di calmare la situazione.
L'angelo li guarda con aria affranta, quasi come se volesse avvertirli di chissà quali mortali controindicazioni, ma nessuno dei due coglie la sua espressione perché il primo è nervoso per la serata rovinata e l’altra sta programmando di sistemare le cose con Cass dopo il litigio della volta precedente.
<< Varloriand venne sigillata con il sacrificio del più anziano della nostra specie, è il sacrificio la chiave. Siamo gente pacifica, ma questo è l'unico modo per chiudere il portale. >> interviene l'angelo con lunghi capelli biondi accanto a lui, che poi scoprono chiamarsi Nathatiel.
<< Non uccidiamo nessuno. >> sbotta Dean deciso.
Lachelle posa il suo sguardo su Cass, che ha le mani strette in pugni per la rabbia, poi guarda il mezzo angelo e insiste sul trovare un'altra soluzione, purtroppo invano. Passi sottili e lenti giungono dal piano di sopra fino in salotto, passi che annunciano l’arrivo di Muriel che, come era prevedibile, aveva ascoltato ogni parola di quella conversazione.
<< Voglio aiutarvi. >> sono le uniche parole che dice, seguite da lunghi minuti di silenzio in cui tutti si guardano con sguardo teso e spaventato.
Fu Dean a rompere il silenzio con << Non se ne parla. >> secco.
<< Io ho già vissuto abbastanza. >> l’anziana signora conosce bene quei cacciatori che le hanno colorato di nuovo la vita dal momento in cui le hanno distrutto mezza casa la prima volta, e sa che per il bene degli altri sono disposti a correre qualunque rischio e non può permetterlo.
<< E’ fuori discussione. >> insiste il maggiore dei Winchester, alzando la voce, ma allo sguardo di Muriel aggiunge << Non possiamo lasciartelo fare. >> con tono più docile.
<< Mi restano poche settimane e per una volta ho la possibilità di salvare il mondo. Ho fatto tutto quello che volevo nella mia vita e soprattutto in questi ultimi mesi e ora voglio fare quello che mi avete insegnato in questi anni. >> interviene ancora con tono calmo e sicuro, spostando una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
<< Se non fossimo mai entrati in casa tua, tutto questo non sarebbe successo. >> interrompe Lachelle, spinta dall’istinto di proteggere chi ama ma anche consapevole di non poter decidere per lei.
<< E mi sarei persa la possibilità di sentirmi mamma, Voi siete i figli che non ho mai avuto. >> la voce di Muriel sembra più dolce di quanto non l’abbiamo mai sentita.
<< Anche se non te l'ho mai detto…>> sussurra la cacciatrice, che sente il cuore battere troppo forte e la situazione sfuggirle di mano. << Perché...ecco...io, i-insomma davvero io…>> prosegue balbettando ma la signora la anticipa mostrando un sorriso apprensivo.
<< Anche io ti voglio bene, La Shelli. >>.
<> insiste speranzosa nonostante il suo sguardo le suggerisca che non avrebbe potuto dire o fare nulla per farle cambiare idea.
<< Non manca molto, La Shelli, e anche tu saprai presto che per il bene dei propri figli si è disposti a fare qualunque cosa. >> e con queste parole la donna li saluta per l'ultima volta.
La cacciatrice ascolta quelle parole appena in tempo prima di accorgersi, per l’ennesima volta, che ai Winchester capita inevitabilmente tutto insieme.
<< Dean, credo che mi si siano rotte le acque. >> sussurra senza espressione nella voce.

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Capitolo 16
*** Polvere nel vento ***


Polvere nel vento

I due vedono per l'ultima volta la figura della donna, inghiottita da una luce verde che in un attimo riempie tutto il salotto. Quando la luce svanisce i Winchester rimangono da soli, anche Castiel è andato via con la luce. Lachelle cerca di respirare lentamente e di trattenere le lacrime, presa dal dolore e un po' dalla paura del momento. Con lo sguardo cerca Dean, cerca conforto al dolore e conferma di averlo accanto ancora una volta.
« Dobbiamo andare all'ospedale, stai calma. » dice con tono fermo, cercando di non pensare a quanto appena era successo per dedicarsi esclusivamente a Lachelle e alla piccola.
La donna rimane ferma, con lo sguardo fisso su di lui e le labbra nervosamente mordicchiate dalla rabbia. L'uomo si cala per abbracciarla, poi l'aiuta ad alzarsi e ad arrivare alla macchina. La rabbia, la tristezza, l'ansia, tutte quelle emozioni sono così forti che il Winchester non si interessa neanche per un attimo della possibilità di sporcare l'Impala e guida in tutta fretta verso l'ospedale.

Una luna splendida illumina il cielo scuro quella notte, una notte limpida, serena, ma nonostante questo chiunque incontri Winchester quella sera sull'ospedale non può fare a meno di notare i loro volti spenti e devastati. Dopo il parto a Lachelle viene assegnata una stanza, che non si riempie di parenti come accade alle altre partorienti. La donna si addormenta sulla spalla di Dean, appoggiato al suo letto, combattuta tra sentimenti contrastanti, mentre il marito ascolta musica dalle cuffiette nel dormiveglia per scaricare tutta quella adrenalina. Quando la mattina dopo si sveglia, il clima fuori era incerto e alternava pioggia e sole, proprio come facevano la tristezza e la gioia nel cuore della cacciatrice.
« Tra un po' ce la portano in camera. E' bellissima. » sente la voce di Dean provenire dalla porta.
E’ sorridente, ha un sorriso che raramente ha visto disegnato sulle labbra di Dean Winchester. Gli occhi lucidi, luminosi, tutto il viso impegnato in quel sorriso di pura felicità.
« L'hai vista? » chiede Lachelle mettendosi a sedere.
Il Winchester comincia a descriverle quanto sia bella la loro bambina nei minimi particolari contagiando anche la moglie nella sua euforia, ma questa non gli impedisce di notare la malinconia sul suo volto.
« Mi sento in colpa, Dean. » confessa invitandolo a sedersi vicino a lei.
« Hei, so benissimo come ti senti ma non è colpa nostra. Muriel era malata, avrebbe sofferto a stare in un letto d'ospedale. Non sto dicendo che così è meglio, una morte non è mai migliore di un'altra, ma potendo scegliere ha scelto di salvare il mondo per una volta. » cerca di farla ragionare, tirando un po’ le somme della situazione.
La donna lo guarda silenziosa, cercando le parole per spiegarsi meglio.
« Mi sento in colpa con Muriel se sono felice per nostra figlia e mi sento in colpa con nostra figlia se sono triste per Muriel. E' successo insieme, quale delle due sensazioni deve prevalere? » gli chiede confusa.
Dean la fissa silenzioso, anche lui è combattuto del resto, ma non riesce a trovare nulla da dire. Fortunatamente nella stanza entra un'infermiera con un fagotto bianco tra le braccia, che lascia intravedere appena un faccino roseo. Più si avvicina, più quel senso di tristezza va a rifugiarsi in un angolo. L'infermiera posa la neonata delicatamente tra le braccia della madre, che le sorride felice.
« Come avete deciso di chiamarla? » chiede loro la donna col camice bianco.
I due si guardano e si rendono conto solo in quel momento di non aver pensato ad un nome, forse per non commettere l'errore che avevano fatto con l'altro bambino, forse per la velocità con cui si sono evolute le cose.
« Muriel? » sussurra Lachelle, guardando Dean con gli occhi lucidi in cerca di conferma.
« Muriel Winchester. » sentenzia il cacciatore ad alta voce, con lo sguardo ancora fisso negli occhi di Lachelle.
E’ grazie a Muriel se sono riusciti a durare come coppia; se non l'avessero incontrata probabilmente la loro bambina non sarebbe mai nata. E’ più che giusto, per entrambi, dare alla bambina il nome della donna che per loro ha fatto da seconda madre.

Pian piano cercano di tornare alla loro vita, sospendendo almeno per i primi mesi le loro cacce notturne e domenicali per dedicarsi completamente alla loro famiglia. Emma, pur abitando di fronte, ha deciso di scrivere alla sorella un biglietto e di farglielo recapitare dal postino insieme ad una vecchia foto di famiglia.
“Non fai mai quello che ti si chiede, hai sempre fatto le cose di testa tua. Sei come un tornado silenzioso; ovunque passi non ti fai notare ma quando te ne vai niente più è come prima. Forse sono stata un po' pesante nell'ultimo periodo e mi dispiace, ma volevo sapere più cose su di te, ho dovuto scavare a fondo per conoscerti almeno un po' ma ne è valsa la pena. Sono fiera di avere una sorella come te. PS: sono sicura che quella che metterai su sarà una famiglia migliore di quella che abbiamo avuto noi, ma ho pensato che magari avresti voluto questa foto. Ti voglio bene, Emma."

La vita per i Winchester è radicalmente cambiata con una bambina e una famiglia di cui prendersi cura, ma nulla impedisce a quei due testoni di comportarsi talvolta come due bambini.
« Lascia il formaggio. »
« Lascia la torta. »
Durante una delle tipiche domeniche in famiglia, i due cacciatori si minacciano in cucina.
« Questo è perché erano cresciuti. » dice Emma a Sam, seduta accanto a lui sul divano nel salotto. « Non voglio immaginare cosa potevano fare prima. ».
« Fidati tesoro, è meglio che tu non lo sappia, a meno che non ti interessano storie su capelli blu, vestiti bucati e altri giochetti adolescenziali. » le sussurra Samuel ridendo tra sé e avvicinandosi alla moglie per darle un bacio sulla spalla sinistra, dove la donna aveva deciso di farsi tatuare per sicurezza una stella pentagonale come quella dei cacciatori.
Non mancano di certo difficoltà e problemi, ma questi rimanevano sempre fuori dalle mura della loro casa, così come tutto ciò che riguarda il loro lavoro; sono fieri di essere cresciuti in questo modo e nessuno li crede quando raccontano di essere sposati e di avere una bambina, soprattutto gli altri cacciatori che li invidiano non poco.
« Siete una bella coppia, non vorreste la tranquillità, una famiglia? » si sentono chiedere ogni volta dalle persone che salvano.
« Ma noi ce l'abbiamo. Abbiamo anche una figlia ed è una delle ragioni per cui aiutiamo la gente; quando eravamo piccoli abbiamo perso tutto a causa di una di queste cose che ha distrutto le nostre famiglie. La nostra vita è stata molto difficile ma non permetteremo ad altri esseri di rovinare altre famiglie. » risponde orgogliosa Lachelle ogni volta.
Diventare madre ha reso la donna ancora più riflessiva e saggia, capace di aiutare sempre il marito ogni volta che sente di vacillare. Ogni tanto il Winchester, tornando a casa e trovando il fratello a giocare con la piccola Muriel, teme di lasciarsi sfuggire il tempo, di perdersi i momenti più belli della vita di sua figlia a causa della caccia e ogni volta tocca a lei convincerlo che stavano facendo la cosa giusta.
« Non ti senti felice di rivedere tua figlia tornando da lavoro? » gli chiede lei.
« Si ma penso anche a quante cose ci perdiamo nei giorni in cui siamo via. » ribatte lui.
« Pochi giorni non sono niente se li confronti ad una vita intera. Noi ci sappiamo difendere, Muriel è al sicuro con Sam ma altri bambini no, e loro o i loro genitori potrebbero perdere tutto questo, come è successo a noi da piccoli. Quindi ora sono io che ti ripropongo la stessa domanda: stiamo facendo la cosa giusta? » conclude la donna, guardandolo negli occhi e mostrandogli sicurezza.
L'uomo annuisce e la ringrazia con un bacio.

Diventare padre significa per Dean un grosso cambiamento; investito da responsabilità e paure che non aveva mai avuto prima, ma con l'aiuto della moglie riesce a farsi guidare dalla spontaneità e diventare paziente e severo al punto giusto, più paziente e premuroso che severo,quel ruolo tocca sempre a Lachelle, che a volte deve punire anche il marito oltre la figlia. Le loro giornate sono sempre movimentate e di certo mai noiose, anche quando qualcosa impedisce di realizzare i loro progetti.
Dean, una domenica d'inverno, ha programmato di portare le sue due donne in montagna, ma il cattivo tempo e la febbre gli impediscono di farlo. E’ sdraiato sul divano avanti al camino, stanco e amareggiato.
« Papà! » lo chiama la piccola Muriel raggiungendolo sul divano con una borsa stracolma di giocattoli. «Hai ancora la febbre? Che ti fa male? Ora ti visito. » lo assilla.

Comincia a tirare fuori dalla borsa un kit medico per bambole per poi visitarlo.
« Ti fa male il collo e la schiena? » gli chiede, guardando il padre con uno sguardo pieno di dolcezza.
Quel piccolo esserino è in grado di far impazzire di gioia Dean Winchester solo per il semplice motivo di esistere. L'uomo a volte si sente stupido nel pensarlo, ma si sente felice quando la vede arricciare il nasino o fare facce buffe, quando la guarda fare qualcosa con quelle manine piccole, quando si addormenta sul suo petto.
« Il collo, dottoressa. » risponde stando al gioco per farla felice.
La bambina si cala su di lui e gli fa inclinare la testa per guardare il collo.
« Si vede. » dichiara con la sua piccola vocina.
Si alza dal divano per cercare ancora nella borsa e intanto, senza farsi vedere, i due Winchester cominciano a ridere.
« Vado a prendere la medicina e poi torno. Non ti muovere. » e con queste parole si avvia al piano superiore.
achelle, che sta rimettendo a posto gli zaini, gli si avvicina e gli stampa un bacio sulla fronte.
« Come ti senti? » gli chiede dopo essersi accorta che scotta ancora molto.
« Avevo promesso di portarvi fuori. » Dean è ancora dispiaciuto per l'accaduto.
« Non fa nulla, ce ne stiamo qui al caldo. » lo rassicura la donna, ricavandosi spazio sul divano vicino a lui. « Poi mi fa anche male la testa. ».
« Fammi controllare. » dice Dean poggiando una mano sulla fronte della donna. « Mmm...si vede. » scherza imitando Muriel.
Lachelle non può trattenere la risata nonostante vede la bambina ritornare.
« Dottoressa, cosa deve fare il nostro paziente? » si rivolge alla piccola.
La bambina si avvicina di corsa alla madre con aria complice e le sussurra all'orecchio. « Mi serve una medicina ma non ce l'ho.».
Lachelle ride e le suggerisce di trattenere Dean mentre rimedia qualcosa, così la bambina si accoccola tra le braccia del padre e pretende di farsi raccontare delle storie.
« Tua mamma è quella brava, Muriel. » cerca di convincerla il cacciatore, ma la bambina insiste e lo assilla fino a convincerlo. « E va bene! Quale vuoi che ti racconti? ».
« Harry Potter. »
« Ecco, non mi bastava una moglie così, anche la figlia. » borbotta. « Allora, uhm... c'era una volta un bambino che viveva con i nonni. Una notte arriva un gigante che lo porta a scuola... » comincia lui, cercando di fare del proprio meglio.
« Perché lo porta a scuola di notte? » lo interrompe Muriel.
« Perché...perché ci vuole tempo per arrivare. » le risponde.
Dalla cucina, Lachelle ascolta ogni parola di quei due matti e sorride col cuore che le si riempie sempre più di gioia.
Muriel si addormenta sul divano tra le braccia del padre dopo una decina di minuti.
« Adesso facciamo i conti. » l’uomo minaccia la moglie alzandosi delicatamente e sistemando la coperta per mettere Muriel al caldo.
« Ah, sai contare? » lo rimbecca la donna, che ama provocarlo. « Sai com'è? Se conti come racconti le storie... ».
Dean non esita a prenderla e a farle il solletico ovunque gli capiti, facendola sdraiare a terra sul tappeto, stremata.
« C'era una volta una cacciatrice che le voleva prendere a tutti i costi. » comincia a prendersi la propria rivincita mentre continua a solleticarla.
« Da te? » risponde in tono di sfida la donna appena riesce a prendere un po' di fiato, tra una risata e l'altra.
Il Winchester aumenta l'intensità del solletico e si siede a cavalcioni su di lei. Rimane a fissarla per alcuni secondi dopo aver notato il suo silenzio.
« Muriel potrebbe avere un fratellino o una sorellina. » annuncia senza attendere che l'uomo le chieda a cosa stia pensando in quel momento.
Sorride e la abbraccia forte intanto che apprende la notizia, dopo essere rimasto pietrificato per qualche secondo, a bocca aperta e occhi sgranati. 

La vita dei Winchester ha intrapreso un percorso diverso già molto tempo prima, ma è stata quella bambina a dare una svolta alla loro esistenza, ad addolcire entrambi più di quanto l'amore abbia già fatto, a cambiare le loro abitudini più di quanto il matrimonio abbia già cambiato. Lachelle rende Dean felice; è una donna comprensiva, sempre presente, un'amante passionale, una complice, l'unica che conosce ogni cosa di lui e cerca sempre di farlo stare bene, l'unica persona a cui lui non nasconde niente. Certo anche lei ha un bel caratterino e i suoi difetti, ma sopportarli non è nulla confronto al bene che gli porta la sua presenza e lo stesso è per Lachelle, che l'ha sempre aspettato, sempre amato per com'è e non riuscirebbe a trovare più un senso alla propria vita se lui non fosse al suo fianco. La loro non è stata una storia facile, nessuno si sarebbe potuto immaginare che due persone così diverse ma al tempo stesso tanto simili avessero potuto amarsi, eppure sono uno quello che manca all'altro per completare la loro vita, divisa tra caccia, lavoro, famiglia, feste, cene, compleanni, momenti difficili ma anche tanti altri belli, equilibrati dall'unica cosa che ai Winchester era mancata:l'amore.

Note dell'autrice
Ciao a tutti. Dopo alcuni mesi eccomi finalmente qui a pubblicare il capitolo. So di essere molto in ritardo e di aver scritto il finale un po' con i piedi, ma spero di farne una revisione al più presto. Ammetto che concludere questa storia è stato difficile, mi ci sono affezionata tantissimo, ma prima o poi dovevo farlo. Volevo ringraziare chiunque mi abbia seguita, in particolare Chiara, Diana, Terry e Concy, grazie a tutti di cuore e scusate se sono un po' sparita.
Volevo dire solo che Dean, pur essendo solo un personaggio, mi è stato vicino, è stato presente in un periodo nero della mia vita, è il mio idolo, la persona in cui mi rispecchio totalmente e rimarrà importante per me, anche se ora il mio cuore appartiene ad un ragazzo in carne ed ossa. Con questo direi che voglio dedicare questo capitolo al mio Superman, al mio meraviglioso ragazzo. Ti amo Danilo.
-Lachelle Winchester

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