Again.

di heijawaadxx
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo uno ***
Capitolo 2: *** Capitolo due ***
Capitolo 3: *** Capitolo tre ***
Capitolo 4: *** Capitolo quattro ***



Capitolo 1
*** Capitolo uno ***


Again.
 

Capitolo uno.

“Haze dai,muoviti se vuoi che ti dia un passaggio.”-sbuffò mia madre quella mattina.
“Sto arrivando.”-dissi afferrando la borsa.
“Anche quest’anno hai intenzione di conciarti così?”-chiese notando i miei shorts.
“Si e non ho intenzione di cambiarmi.”-dissi aprendo la porta d’ingresso. 
“Sai che mi infastidisce che tu vada in giro vestita come una donna di strada.”-disse alterata.
“E a me infastidisce il fatto che tu ti veda con quell'uomo.”-dissi salendo in macchina.
Ecco la dimostrazione d’affetto da parte di mia madre,ecco ciò che pensa di me,desidera tanto una figlia disciplinata,raffinata,aggraziata..beh io non lo sono,non più.
Ciao,io sono Haze Alyssa Paten,sono una ragazza di diciotto anni in preda ad una crisi adolescenziale,se così si può definire.
Statura media,corporatura magra,capelli lunghi e mossi e occhi verdi.
Sono la classica ragazza ribelle,mando a fan culo qualsiasi persona io voglia,sono rumorosa,fastidiosa,spesso acida,sfacciata,maliziosa,a volte stronza,menefreghista,insomma una grande strafottente.
Questo mio comportamento però è soltanto una maschera che mi porto dietro da anni ormai,i miei divorziarono circa otto anni fa e da allora lui si trasferì in America con la sua nuova compagna,il motivo del loro divorzio,una certa Emily.
Sono ormai otto anni che non vedo mio padre,la mia felicità si è anno dopo anno consumata,fino a scomparire poi del tutto,il ricordo di quell'uomo mi lacera l’anima ha lasciato in me un vuoto incolmabile. Ed ecco perché ero andata su tutte le furie appena mia madre mi aveva detto che si stava vedendo con un altro uomo,non potevo sopportare l’idea che qualcuno potesse prendere il suo posto.
“Devo venirti a prendere dopo?”-mi domandò mia madre facendo irruzione nei miei pensieri.
“No,tanto so che non ti va.”-dissi uscendo dall'auto.
“Tornerò a piedi con Kat e Leah.”-gridai in modo che potesse sentirmi.
Kat Erin Ward e Leah Celeste Hill,le mie migliori amiche,le uniche persone al mondo in grado di comprendermi,non che io sia complicata,sono gli altri ad essere sbagliati.
Kat ha diciotto anni,capelli corti e rossi,corporatura esile e statura bassa,occhi grigi e vispi i quali trasmettono sempre tanta allegria,Leah anche lei diciottenne pelle candida,capelli biondi che le danno un’aria tremendamente sexy,occhi azzurri,corporatura normale e statura alta,insomma la classica ragazza perfetta.
A passo lento e a testa bassa mi diressi all'entrata di quel vecchio edificio.
“Haze.”-gridò qualcuno alle mie spalle.
“Kat.”-dissi correndole contro.
“Buongiorno.”-disse schioccandomi un bacio sulla guancia.
“Giorno.”-dissi spostandomi una ciocca di capelli che mi era caduta sul viso.
“Ehi,guarda quello deve essere il ragazzo nuovo,un certo Malik.”-disse Leah raggiungendoci.
“Carino..”-dissi sorridendo maliziosamente.
“Non pensarci neanche,è stato trasferito nella nostra scuola,perché in quella precedente aveva fatto a botte con un ragazzo,non immagini le condizioni in cui l’ha ridotto.”-spiegò la rossa.
Quello si che era un bel ragazzo,capelli scuri raccolti in un ciuffo,labbra rosee,carnagione scura e un fisico perfetto.
“Haze.”-gridò Leah svegliandomi dal mio stato di trance.
“Si?”-domandai.
“Andiamo.”-dissero in coro afferrandomi per un braccio.
Con fare veloce mi trascinarono nell'aula di biologia dove si sarebbe tenuta la prima lezione.
Mss.Cooper non fece altro che parlare della sua noiosissima vacanza trascorsa in Italia,la mia attenzione però era come sempre rivolta a ben altro.
“Anche quest’ora è volata.”-disse Kat uscendo dall'aula al suono della campanella.
“Menomale..”-sibilai.
“Io vado in biblioteca,ci vediamo dopo.”-disse Leah scomparendo tra la massa di studenti che si era formata nel corridoio.
“Vado anche io,devo finire la mia ricerca sull'antico Egitto,a dopo.”-aggiunse Kat.
“A dopo.”
Con le mani in tasca,mi diressi ai bagni.
Adesso che le mie amiche non c’erano non ero obbligata ad andare a lezione.
Una volta giunta in bagno,lasciai che la porta della cabina si chiudesse alle mie spalle.
Presi dalla borsa il pacchetto di sigarette e ne cacciai una dal suo interno.
L’accesi e iniziai a fumare.
Appena mi girai verso la porta mi maledii mentalmente per aver lasciato che essa si chiudesse così bruscamente.
Giravo e rigiravo la chiave nella serratura,ma la porta non si apriva.
C’era da immaginarselo non c’era niente in quella scuola che funzionasse veramente bene.
Due,tre,quattro colpi sulla porta,ma niente nessuno sembrava sentire le mie urla.
Sfilai il cellulare dalla tasca posteriore dei miei jeans e con fare veloce digitai il numero di Kat,sperando che rispondesse.

ZAYN’S POV.

Annoiato come non mai,mi diressi al primo piano,per ‘esplorare’ la scuola.
In realtà la mia era solo una scusa per non frequentare le ammorbanti lezioni della giornata.
Girovagai per i corridoi dell’istituto,fino a quando delle urla interruppero i miei pensieri.
Provenivano all'interno dei bagni femminili,era qualcuno che chiedeva aiuto.
Senza neanche pensarci due volte entrai all'interno di quelle grigie mura e mi avvicinai alla cabina dalla quale provenivano le grida.
“Va tutto bene?”-chiesi poggiando l’orecchio al marmo freddo.
“Sono rimasta chiusa qui dentro,potrei mai stare bene?”-disse la ragazza con tono arrogante.
“Bene,vedo che ti diverti,quindi non hai bisogno del mio aiuto.”-dissi indietreggiando verso l’uscita.
“Aspetta,aiutami ad uscire da qui.”-gridò la ragazza tirando continui pugni alla porta.
“Va bene,sta calma.”-dissi girando la chiave all'esterno. “E’ bloccata.”-continuai.
“Tu dici? E’ ovvio che è bloccata,fa qualcosa.”-gridò.
Dopo vari tentativi,la porta si aprì.
Una ragazza dalla chioma ribelle si presentò ai miei occhi. 

HAZE’S POV.

Le mie iridi verdi rimasero incastrate nelle sue. “Grazie.”-dissi spostandomi una ciocca di capelli che mi era caduta sul viso.
“Figurati.”-rispose.
“Sono Zayn.”-disse porgendomi la mano.
“Haze.”-risposi stringendogliela.
Mi affrettai verso l’uscita ma mi bloccai quando la sua grande mano strinse il mio polso.
“Cosa c’è?”-chiesi a due centimetri dal suo viso.
“Questo è il mio numero.”-disse porgendomi un bigliettino bianco.
“Dai il tuo numero a qualsiasi ragazza ti capiti di incontrare?”-chiesi fissando i suoi occhi.
“No,soltanto a quelle più carine.”-disse per poi andarsene.
Sorrisi a quell'affermazione e con le mani in tasca mi diressi verso la biblioteca.
Il suono della vecchia campanella arrugginita rimbombò nel corridoio grigio e vuoto.
Una massa di capelli biondi attirò la mia attenzione.
“Leah.”-dissi affiancandola.
“Haze,allora com'è andata la lezione di biologia?”-mi chiese ridendo.
“Mm..bene.”-sibilai.
“Oh certo.”-continuò ridendo.
“Mi spieghi cos'è che ti fa ridere così tanto?”-chiesi leggermente infastidita.
“Tu nell'aula di biologia.”-continuò.
“Hai ragione fa ridere.”-dissi curvando le labbra in un sorriso.
“Allora si può sapere cosa hai fatto?”-disse sedendosi su una panchina del cortile.
“Oh se te lo dicessi moriresti d’invidia.”-dissi retorica.
“Avanti dimmelo.”-disse addentando un biscotto.
“Sono rimasta chiusa in bagno.”-dissi abbassando lo sguardo.
A quelle parole scoppiò in una sonora risata.
“Cosa succede? Avanti fate ridere anche me.”-intervenne Kat raggiungendoci.
“Haze è rimasta chiusa in bagno.”-spiegò la bionda ridendo sotto i baffi.
“E come hai fatto ad uscire?”-chiese Kat.
“Zayn,mi ha aiutato lui.”-dissi facendo comparire un piccolo sorriso sulle mie labbra.
“Il ragazzo nuovo? Sicuramente avrai fatto una bellissima figura.”-aggiunse ridendo.
“Magari la prossima volta non spegnere il cellulare,eviteresti di farmi fare figure di merda.”-dissi alzandomi dalla panchina.
“Dai non arrabbiarti,capita a tutti di rimanere chiusi in bagno,no?”-disse Leah trattenendo una risata.
“Si,se si tratta dei bagni di questa fottuta scuola.”-ringhiai.
“Comunque in compenso mi ha dato questo.”-dissi cacciando il bigliettino dalla tasca posteriore dei miei shorts.
“Il suo numero?”-chiese Kat.
L’espressione sul suo volto era un misto di stupore e preoccupazione.
"Hai intenzione di chiamarlo?”-aggiunse la rossa spostando lo sguardo dai piccoli numeri al mio viso.
“E perché non dovrei farlo?”-chiesi interrogativa.
“Amanda,mi ha detto che tratta male tutte le ragazze,le usa per sfogarsi.
Non voglio ti faccia del male.”
-disse deglutendo rumorosamente.
“Oh andiamo Kat, tu credi che io mi faccia mettere i piedi in testa da un perfetto sconosciuto?”-dissi rassicurandola.
“Bene allora immagino che questo non servi più.”-aggiunse Leah prendendo il bigliettino dalle mie mani.
"Leah ridammelo."-dissi alzando il tono di voce.
"Sarà meglio se lo tengo io."-disse mettendosi il bigliettino in tasca.
“Andiamo in classe.”-continuò.
Misi la borsa sulla spalla e insieme alle mie amiche mi recai in classe.
“Leah è una vipera.”-sussurrai a Kat,sedendomi al suo fianco.
La rossa mi sorrise in risposta mentre scriveva segni indecifrabili sul quaderno.
[..]
“Cerca di partire con il piede giusto quest’anno..”-disse Kat aprendo il suo armadietto con cautela.
“Perché sei già stata graziata l’anno scorso,non credo ti aiuteranno anche quest’anno.”-spiegò.
“Non importa.”-dissi con non-chalance.
“Sei la solita.”-disse chiudendo l’armadietto.
Il giorno scolastico era terminato,a passo svelto ci recammo verso l’uscita dell’edificio.
“Usciamo stasera?”- chiesi mentre camminavamo verso casa.
“Haze,domani abbiamo il compito in classe di matematica,devo studiare.”-spiegò.
“E va bene,quanto sei noiosa.”-esclamai.
“Tu Leah,che ne dici di uscire?”-chiesi alla bionda.
“Vale anche per me,se sbaglio anche questo compito sarò costretta a restare chiusa in casa fino al giorno del mio trentesimo compleanno.”-spiegò.
“E poi stasera non dovresti essere a casa per quella cena che ha organizzato tua madre?”-aggiunse.
“Non ho nessuna voglia di conoscere il nuovo compagno di mia madre.”-sbottai.
“Haze,non essere stupida sai quanto tua madre desidera che tu e Yaser andiate d’accordo.”-spiegò Kat.
“Lei sta con un altro uomo,un uomo che non è mio padre,vuole rimpiazzarlo.”-dissi alzando il tono di voce.
“Lei non vuole rimpiazzarlo,è solo innamorata,tua madre è ancora giovane è giusto che viva la sua vita non essere egoista.”-aggiunse Leah.
"E poi mi sbaglio o è stato tuo padre a rimpiazzarla?"-disse saccente.
“Io sono arrivata.”-dissi cercando di mettere fine a quella conversazione.
“Ci vediamo domani.”-dissi dandogli le spalle.
“A domani.”-dissero all'unisono.
Una volta giunta in casa,salii in camera e mi abbandonai con poca grazia sul mio comodo letto.
Affondai la testa nel cuscino per cercare di rimuovere ogni mio pensiero.
Come aveva osato Leah a darmi dell’egoista?
Lei era una di quelle persone abituate ad avere
tutto,non sarebbe stata in grado di fare nulla nemmeno se ci avesse provato,era una viziata cronica,una superficiale del cazzo, incapace di apprezzare quello che possedeva,quello che aveva non le bastava mai.
E poi a me la vera egoista sembrava mia madre aveva pensato alla sua felicità,fidanzandosi con Yaser,senza nemmeno chiedermi cosa io pensassi davvero.
Dalla separazione dei miei genitori,lei era diventata isterica,era impossibile avere qualunque tipo di conversazione con lei,io invece mi ero chiusa in me stessa,non volevo saperne più niente della vita,per me il sole era tramontato per sempre,c’era solo buio ormai.
Per una bambina di dieci anni dire addio a suo padre è un vero trauma e anche se dalla sua partenza erano passati ormai otto anni mi mancava tantissimo e non riuscivo a immaginare una vita senza lui.
Mi misi a sedere con le gambe incrociate sporgendomi verso il comodino,aprii il cassetto e afferrai l’mp3 e le mie inseparabili cuffiette e mi immersi nella musica,appena partì warrior di Demi Lovato chiusi gli occhi lasciando che la melodia mi cullasse dolcemente.
Spesso le persone mi chiedevano perché consideravo la musica così importante.
Nessuno capiva che la musica è l’unica cosa in grado di darti speranza,l’unica che resta con te quando tutti vanno via,la musica aiuta a non sentire dentro il silenzio che c’è fuori,è la musica che ti fa vibrare lo sterno,è la musica che ti fa sentire vivo.
Il rumore dei tacco a spillo di mia madre interruppe quel mio stato di beatitudine.
Aprii gli occhi infastidita.
Mia madre indossava un abitino blu in pizzo a mezze maniche,le sue gracili gambe erano scoperte.
I capelli castani erano raccolti in un elegante chignon e un ombretto blu risaltava i suoi occhi marroni.
“Cosa c’è?”-le chiesi.
Mi tolse le cuffie dalle orecchie.
“Haze devi cambiarti è tardi.”-mi ordinò.
“Non vedo perché dovrei cambiarmi sto benissimo così.”-dissi infilando nuovamente le cuffiette nelle orecchie.
“Non fare storie, tra poco saranno qui."
“Come saranno?”-chiesi interrogativa.
“Si Yaser ha un figlio.”-disse abbassando lo sguardo.
“Fantastico.”-dissi sarcastica.
“Sbrigati.”-disse per poi uscire dalla stanza.
Mi alzai svogliatamente dal letto e aprii l’armadio,sfilai dal suo interno una gruccia alla quale era appesa una gonna color panna a vita alta,presi un top nero,una camicia di jeans e le mie adorate converse.
Mi recai in bagno e dopo aver fatto una doccia rilassante mi vestii,asciugai i capelli e applicai la matita nera sugli occhi,mascara sulle ciglia e gloss sulle labbra.
Mi sedetti sul letto pensando a Zayn,quel ragazzo aveva un certo fascino era impossibile non perdersi nei suoi occhi.
Il suono del campanello mi fece sobbalzare.
Feci un respiro profondo.
Mi precipitai in salotto.
Il mio sguardo si posò sul ragazzo accanto a Yaser.
E' proprio vero che a volte la realtà supera l'immaginazione mi sembrava di vederlo li nel mio salotto.
Chiusi gli occhi per poi riaprirli e la sua figura era ancora li fu allora che realizzai che era proprio li,di fronte a me.
“Haze ti presento Yaser.”-udii appena la voce di mia madre.
“E suo figlio,Zayn.”-continuò.

Zayn


Haze

*spazio autrice.*
Hallo..
questa è il primo capitolo di again,spero vi sia piaciuto.
Sono molto insicura di me stessa,infatti non ero proprio convinta nel pubblicare questa storia però poi una mia amica mi ha spronata e mi ha dato più sicurezza quindi grazie Marty ti voglio bene :) 
Comunque spero veramente che la storia vi sia piaciuta,continuo a due recensioni 
kiss.

-heyjawaadxx

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Capitolo 2
*** Capitolo due ***


Again.

 
Capitolo due.

"Haze non essere scortese."-sussurrò a denti stretti mia madre.
"Ciao.."-sibilai.
"Ciao Haze finalmente ti conosco tua madre mi ha parlato molto di te."-esclamò Yaser.
"A me invece non è stato detto niente di te,ma non perchè lei non volesse ma perchè a me non interessa un tubo ne di te ne di lei."-dissi sorridendo sfacciatamente.
"Vieni amore seguimi,ti faccio vedere la casa."-disse mia madre sprofondando nella vergogna più totale.
Ero sicura che appena Yaser e Zayn fossero andati via mi avrebbe strangolata per aver rovinato quella stupida cena.
"E' chiaro che mio padre non ti va proprio giù."-disse Zayn una volta soli.
"Che perspicacia."-risposi distogliendo lo sguardo dal suo volto.
"Pensavo mi avresti chiamato."-disse fingendosi offeso.
"Ho perso il tuo numero e poi perchè avrei dovuto farlo?"
Pensai che fingermi disinteressata avrebbe avuto i suoi vantaggi.
"So che muori dalla voglia di uscire con me."-disse guardandomi intensamente negli occhi.
"Beh ti sbagli."-dissi guardando altrove.
Ero incapace di sostenere il suo sguardo per molto.
Non capivo perchè la gente avesse la fissa per gli occhi azzurri,i suoi erano color cioccolato,molte persone avevano gli occhi di quel colore eppure non avevo mai visto niente di più bello al mondo.
"Haze,Zayn è pronta le cena."-c'informò mia madre.
Ci sedemmo attorno al tavolo.
Era chiaro che a mia madre Yaser piacesse proprio tanto,non la vedevo indossare un abito dal mio ultimo saggio di danza,la tavola era finemente apparecchiata e la stanza era addobbata di candele profumate.
Io e mia madre non ci riunivamo a tavola da quando mio padre partì con Emily per l'America,mangiavamo in stanze separate io nella mia camera e lei in salotto,sul divano,luogo in cui lei dava libero sfogo alle sue lacrime.
"Allora Zayn quindi sei stato trasferito nel liceo di Haze?"-chiese mia madre.
Quello era proprio l'argomento che volevo evitare,sicuramente mia madre si sarebbe lamentata dei miei voti e io in quel momento l'ultima cosa che volevo era essere messa al centro dell'attenzione.
"Si,io e Haze ci siamo visti li per la prima volta,oggi."-spiegò Zayn ridacchiando.
Il mio piede colpì la gamba di Zayn,seduto proprio di fronte a me.
"Non vuoi spiegare a tua madre come ci siamo conosciuti?"-disse ridendo sotto i baffi.
"Zayn..mi ha aiutata ad uscire dal bagno,oggi,a scuola."-dissi lanciando un occhiataccia a Zayn che sembrava divertirsi tanto.
"E tu che ci facevi in bagno?"-continuò lei.
"Mamma cosa potevo fare nel bagno?Pisciare forse?"-dissi scatenando una risata da parte di Zayn.
Mia madre arrossì sul colpo.
"Haze."-mi rimproverò.
Notai un pizzico di disperazione sul suo viso,così decisi di smetterla.
Yaser se ne stava li ad osservare la scena senza proferir parola.
"Allora Yaser cosa fai nella vita?"-chiesi.
"Sono un architetto,era il mio sogno sin da ragazzo..."
Iniziò a parlare dei suoi progetti per restaurare un edificio,mia madre lo osservava compiaciuta,io cercavo di fingermi interessata e Zayn se ne stava li con lo sguardo basso sperando che quella tortura finisse al più presto.
"È il momento del dessert."-esclamò mia madre.
"E del brindisi.."-aggiunse Yaser. 
Quattro bicchieri furono riempiti di spumante. 
"Non capisco a cosa dovremmo brindare."-dissi alzando il bicchiere.
"Haze, Zayn dobbiamo parlarvi."-disse mia madre stringendo la mano di Yaser. 
A quella affermazione iniziai a pensare che ciò che dovevano dirci era che mia madre aspettava un bambino,oppure che avevano intenzione di sposarsi,cacciai dalla mente quei terribili pensieri e mi concentrai sull'espressione di Zayn,sembrava felice di vedere suo padre con una donna che non fosse sua madre.
"Haze,io e te andremo a vivere a casa Malik da domani."-disse sperando che non facessi una delle mie sfuriate. 
"Non possono venire loro qui?"-chiesi
"Non voglio lasciare questa casa."-continuai.
"Haze la casa l'ho già messa in vendita il mese scorso e adesso abbiamo trovato qualcuno disposto a comprarla."-disse mia madre scatenando in me una rabbia irrefrenabile. 
"E come al solito io non vengo messa a conoscenza di nulla,potevi almeno chiedermi cosa ne pensassi."-dissi alzando il tono di voce. 
"Ah già dimenticavo io sono l'ultimo dei tuoi pensieri."-sbottai.
Posai il bicchiere sul tavolo e uscii di casa.
Mi sedetti sugli scalini umidi.
Lasciare quella casa significava lasciare una parte di me,quella casa era l'unica cosa che mi ricordasse mio padre,l'unica cosa che mi restava di lui e lasciarla sarebbe significato lasciare li tutti i ricordi che avevo di lui e io non volevo perché ricordarlo mi faceva un gran bene.
"Sei ancora più carina quando ti arrabbi."-disse Zayn sedendosi al mio fianco. 
"Sono seria Zayn."-dissi ridendo leggermente. 
"Anche io."-sorrise.
Non riuscivo a smettere di guardarlo,era sicuramente uno dei ragazzi più belli che io avessi mai visto.
"Non mi dispiacerá averti tra i piedi."-disse dando un colpetto sulla sigaretta per far cadere la cenere.
"Il problema è che io non voglio lasciare questa casa è l'unica cosa che fa vivere il ricordo di mio padre."-spiegai.
"Tuo padre vive in America giusto?"-domandò. 
"Esatto."
"Potresti chiedere a tua madre di accompagnarti da lui per qualche giorno."

"Non mi lascerebbe mai andare."-sbuffai.
"A meno che non le dici che vieni a vivere da noi solo se ti fa andare in America da tuo padre per qualche giorno."
"I ricatti vincono sempre."-continuò.
"Zayn sei un genio,grazie."-dissi scoccandogli un bacio sulla guancia.
Appena mi staccai dalla sua guancia notai un sorriso comparire sul suo volto.
"Allora adesso mi devi un uscita."
"Mi basta vederti ogni giorno."
-risi per poi rientrare in casa.
Il problema è che lui aveva ragione,io morivo dalla voglia di uscire con lui.

"Mamma te l'ho detto andremo a vivere da Yaser solo se mi lascerai partire."
"Haze non posso farti andare da sola in America,quale adulto responsabile lascerebbe partire sua figlia da sola?"
-gridò.
"E non pensi a me? Sono ormai otto anni che non vedo papà,quello che c'è stato tra voi due non è affar mio,so solo che mi manca tantissimo."-dissi piagnucolando.
"Haze,lui ci ha abbandonate non siamo più niente per lui,non facciamo più parte della sua vita."-disse con tono più calmo,ero quasi sicura che sarebbe scoppiata a piangere anche lei.
"Yaser è riuscito a ridarmi la forza per andare avanti,mi è stato molto vicino,io lo amo Haze,non puoi farmi questo."
Una lacrima rigò il suo volto.
"Vado a scuola,quando torno prendiamo le nostre cose e andiamo a casa Malik."-dissi prendendo la borsa.
"Grazie."-sussurrò.
Quella mattina il vento soffiava forte a Bradford,l'inverno era alle porte,mi strinsi nel cappotto e mi diressi verso la scuola.
Leah aveva ragione,ero un egoista,avevo pensato solo a me stessa,non mi ero mai chiesta come stesse mia madre veramente.
Da quando aveva conosciuto Yaser era rinata,le aveva ridato il sorriso,cosa che mio padre le aveva portato via,quell'uomo ci aveva fatto solo del male e forse era giunto il momento per entrambe di ricominciare a vivere.
"Haze."
Mi girai,Kat era avvolta in un giubbotto di pelle e in una sciarpa di una fantasia terribile,a passo svelto mi raggiunse.
"Allora com'è andata la cena ieri sera?"-domandò curiosa.
"Mh,bene credo."-sibilai.
"Yaser com'è?"-continuò.
"Un uomo in gamba,è perfetto per mia madre."-spiegai.
"Sono felice che tu abbia cambiato idea."-sorrise.
"Allora? E' anche lui divorziato? Ha dei figli?"-aggiunse.
A quella domanda un sorrisetto comparve sul mio volto.
"No,nessun figlio."-mentii.
Non volevo dirle che Zayn era suo figlio e che sarei stata in contatto con lui ventiquattro ore su ventiquattro,Haze si sarebbe sicuramente allarmata.
"Peccato,immagina se avesse avuto un gran figo come figlio."-disse sorridendo maliziosamente.
"Già,peccato.."-dissi cercando di non scoppiare a ridere.
"Andremo a vivere da lui,già da stasera."-dissi.
"Tua madre è felice?"
"A quanto pare si."


La prima lezione fu alquanto noiosa,storia era una delle materie che odiavo di più.
"Quindi Yaser è apposto?"-chiese la bionda.
"Si."
Ci sedemmo come sempre sulla panchina in fondo al cortile.
La mia scuola,ma credo tutte le scuole,era una specie di società piramidale,in cima c'erano ovviamente i giocatori di football che erano sempre circondati da tantissime ragazzine urlanti,subito dopo c'erano le cheerleader,(erano la razza che detestavo maggiormente) se non eri una di loro venivi trattata come uno zerbino,si credevano superiori agli altri,ho sempre voluto ficcargli quegli stupidi pom pom in gola,dopo di loro c'erano i tipi come me e le mie amiche,non eravamo insignificanti,anzi molti di noi avevano carichi importanti,come rappresentante di classe o capogruppo di stupidi progetti pomeridiani,e alla fine della piramide c'erano i secchioni che venivano continuamente presi di mira,avevano una vita difficile all'interno di una scuola.
Proprio di fronte a noi,seduto sull'erba,c'era Zayn che fumava lanciandomi ogni tanto un occhiatina.
"E' ancora più sexy quando fuma."-mi lasciai scappare.
Kat e Leah ci misero un pò a capire il mio sguardo su chi si fosse posato.
"Haze."-mi riproverò la rossa.
"Credo tu abbia attirato la sua attenzione,sta venendo qui."-disse Leah sistemandosi i suoi capelli biondi.
"Ciao."-disse una volta di fronte a me.
"Ciao Zayn."-risposi.
Mi fece l'occhiolino prima di andare via,gli sorrisi in risposta.
"Ma che voleva?"-chiese Kat allarmata.
"Ragazze,vi ho mentito."-sibilai.
Non potevo mentire alle mie amiche e poi non mi sembrava che Zayn fosse così tremendo come me l'avevano descritto.
"Ci hai mentito riguardo a cosa?"-chiese Leah.
"Yaser ha un figlio ed è Zayn."-dissi tutto d'un fiato.
Le loro facce erano sconvolte,me l'aspettavo.

"Hai preso tutto?"-mi chiese mia madre infilando l'ultimo scatolone in auto.
"Si."
Mi chiedevo come sarebbe stato condividere la casa con due uomini,l'idea di vedere Zayn ogni giorno mi elettrizzava,forse stavo iniziando ad apprezzare quel trasloco.
Arrivammo a casa Malik dopo dieci minuti.
Bussai al campanello,mentre mia madre cacciava dall'auto tutti gli scatoloni.
"Dallo a me questo."-disse Zayn prendendo lo scatolone che stavo mantenendo.
Aveva il pantalone di una tuta,una maglia bianca e i capelli spettinati,era bellissimo.
Dopo pochi minuti tutti gli scatoloni erano nel salotto.
La casa era bella,accogliente e moderna.
Dopo cena mi recai in camera per sistemare tutte le mie cose.
Le pareti erano piene di disegni e scritte.
C'era una frase scritta in blu che mi colpì parecchio diceva:
'Written in these walls are the stories that I can't explain."
"Ti piace la tua camera?"
Mi girai,Zayn era appoggiato allo stipite della porta con un sorrisetto sulle labbra.
Solo allora mi accorsi di avere in mano il mio intimo.
Le mie guance si colorarono di rosso all'istante,volevo sprofondare.
"Mh si,grazie."-risposi posando le mutande nel cassetto.
"Prima che tu piombassi qui,questa era la stanza in cui davo libero sfogo all'arte."-spiegò.
Lo guardai interrogativa.
"Le ragazze di solito raccontano ciò che gli succede su stupidi pezzi di carta,io invece lo scrivo sui muri."
"Idea geniale."-ridacchiai.
"Adesso però non potrò più farlo."-sbuffò.
"Zayn io non volevo venire qui,l'ho fatto per mia madre."-spiegai.
"A proposito,il ricatto,ha funzionato?"-chiese.
"No.."
"Allora vorrà dire che in America ti ci porterò io."
-sorrise.
Mi persi in quel sorriso,l'unica cosa che seppi fare fu abbracciarlo.







 

 

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Capitolo 3
*** Capitolo tre ***


Again.

 
Capitolo tre.

La sveglia suonava senza la minima interruzione,ormai stufa,mi alzai dal letto imprecando.
Aprii l'armadio sfilando dal suo interno una canotta nera dei nirvana,dei jeans e le dr.martens nere e poi mi recai in bagno.
Una volta pronta scesi in cucina,dove mia madre e Yaser,facevano colazione.
"Buongiorno Haze."-disse Yaser abbozzando un sorriso.
Era chiaro che a quell'uomo non piacessi,mi ero comportata male con lui sin dall'inizio quindi il suo comportamento,freddo e distaccato,non era da biasimare.
"Buongiorno tesoro."-disse mia madre porgendomi una tazza di caffèlatte fumante.
Mi aveva veramente chiamata 'tesoro'?
Forse quel trasloco le aveva fatto veramente bene,forse il nostro rapporto,ormai logoro,avrebbe potuto tornare quello di prima.
"Buongiorno."
Alzai di scatto la testa,sentendo la sua voce.
Era poggiato allo stipite della porta,i capelli scuri gli cadevano sul viso,era bellissimo anche con gli occhi impastati dal sonno e con i capelli spettinati.
"Buongiorno Zayn."-dissero in coro mia madre e suo padre.
"E tu,non mi saluti?"-mi disse sedendosi al mio fianco.
L'unica cosa che seppi fare fu sorridergli,Zayn era l'unica persona in grado di mettermi a disagio,era l'unica persona capace di farmi arrossire,e lo odiavo per questo.
"Haze sbrigati o farai tardi a scuola."-disse mia madre.
Sbuffai,alzandomi dalla sedia.
"Zayn,tu non vai a scuola?"-chiese Yaser.
"Entrerò alla seconda ora."-rispose con non-chalance.
Presi lo zaino e dopo aver lanciato un ultimo sguardo al moro uscii di casa.
Mi strinsi nel mio giubbotto di pelle,che senso ha l'inverno se poi non hai nessuno da abbracciare?
Era la stagione che odiavo di più e il Natale era la festività che odiavo di più,mio padre era nato proprio il venticinque dicembre e per me festeggiare senza lui,non aveva senso.
Ripensai alle parole di Zayn,davvero mi avrebbe portata in America?
Volevo vedere mio padre,anche solo per mandarlo a quel paese,volevo sapere se si ricordasse di avere una figlia,volevo sapere se per lui facessi ancora parte della sua vita.
Immersa nei miei pensieri non mi resi conto di aver attraversato proprio nel momento in cui una macchina aveva accellerato.
Gridai dallo spavento.
Il ragazzo alla guida scese dall'auto.
"Ma sei pazza stavo per buttarti sotto!"-gridò.
"Allora il pazzo sei tu."-gridai a mia volta.
Il ragazzo spostò i capelli che gli erano caduti sul viso e fu allora che il mio sguardo si perse nei suoi grandi occhi verdi.
"Scusami."
"Ti sei fatta male?"
-aggiunse.
"No,sto bene."
"Non ti avevo vista."
-continuò.
"Me ne sono accorta."-dissi sarcastica.
Rise,aveva un sorriso meraviglioso,aveva delle labbra rosee e carnose contornate da due fossette adorabili.
"Adesso devo andare o farò tardi."-spiegò.
"E' stato un piacere averti quasi ammazzata."-sorrise.
Risi leggermente.
Entrò in macchina per poi sfrecciare veloce sulla strada.

"Com'è vivere con lui?L'hai visto in mutande?"-chiese Leah curiosa.
"No."-dissi ridendo.
"Senza maglietta?"-continuò.
"No,Leah e poi lui è sexy anche con una tuta addosso,di solito io appena sveglia sembro un mostro,lui invece è così.."-sospirai.
"Perfetto."-dissi mordendomi il labbro.
"Haze."-mi rimproverò Kat.
"Che c'è?"-sbuffai.
"Zayn non è il ragazzo che pensi."
"Lui è violento,stronzo,un bastardo."
-continuò.
"Che rompipalle che sei."-dissi roteando gli occhi.
"Quindi io sarei una rompipalle?"-disse gridando.
"Ti comporti da tale."-sbottai.
"Fantastico."-disse sarcastica.
Si alzò di scatto dall'erba fradicia del cortile.
"Kat aspetta,dove vai?"-gridai.
"Sono una rompipalle,no?"
"Allora non parlarmi più."-disse furiosa.
La raggiunsi e la bloccai per un braccio.
"Lasciami Haze."-disse svincolandosi dalla mia stretta.
"Non sei una rompipalle,solo che Zayn è il figlio del nuovo compagno di mia madre,è impossibile evitarlo perchè lo vedrò ventiquattro ore su ventiquattro ormai,e anche se volessi ignorarlo,non ci riuscirei.."-spiegai.
"Senti ciò che dici? Sembra che tu sia innamorata di lui."
"Kat non essere ridicola,sai che non sono capace di innamorarmi."
-dissi ridendo.
"Vorrei solo che non ti faccia del male."-disse con le lacrime agli occhi.
"E non me ne farà tranquilla,lui non è la persona che tutti descrivono,credimi."
"Va bene."
-disse asciugandosi le lacrime.
"Comunque sta attenta a Leah,al solo pensiero di Zayn senza maglia,le luccicavano gli occhi."-rise.
"Non essere ridicola,non mi farebbe mai una cosa del genere."-spiegai.
"Quindi con questo stai ammettendo che sei innamorata di Zayn."-sorrise maliziosamente.
"Kat."-la rimproverai.
Rise.
"Torniamo in classe."-aggiunse.

Al suono della campanella,uscii dall'aula per recarmi al mio armadietto.
Cercai Zayn con lo sguardo,aveva detto che sarebbe entrato alla seconda ora eppure non lo avevo ancora visto.
Mi scontrai con un ragazzo il quale sguardo era rivolto alla mappa della scuola.
"Guarda dove metti i piedi."-dissi con tono arrogante.
"Scusami."-disse alzando la testa.
"Ancora tu?"-dissi ironica.
Il ragazzo che quella mattina aveva cercato di investirmi era proprio di fronte a me e quei suoi occhi meravigliosi erano puntati su di me.
"Tu?"-disse sorpreso.
"Stai progettando un modo per uccidermi?"-chiesi ridendo.
"Non ti avevo vista."-rise.
"Comunque io sono Harry Styles."-aggiunse.
"Haze Paten."-risposi accennando un sorriso.
"Sei nuovo vero?"-domandai.
"Si,non trovo l'aula 21."-spiegò.
"Ti ci posso accompagnare io."-proposi.
"Okay,grazie."-disse mostrando il suo bellissimo sorriso.
"Ecco questa è l'aula che cercavi."-dissi una volta trovata la classe.
"Grazie,sei stata gentilissima."
"Figurati,è stato un piacere."
"Ci vediamo."
-disse prima di entrare in classe.
Annuii sorridendo.

L'ultima campanella suonò,la giornata scolastica era finalmente terminata.
Uscii frettolosamente da scuola in compagnia delle mie amiche.
"Haze."-disse una voce dietro di me.
"Harry,ciao."-dissi voltandomi.
"Sei libera oggi pomeriggio?"-domandò.
"Si."-risposi notando le facce sconvolte delle mie amiche.
"Ti andrebbe di uscire allora?"-mi chiese sorridendo.
"Certo."
Ci scambiammo i numeri dandoci appuntamento alle sei al parco.
"Si può sapere chi era?"-mi chiese Leah.
"Un ragazzo che stamattina mi ha quasi investita,l'ho rivisto a scuola e oggi pomeriggio usciamo."-spiegai.
Mi guardarono interrogative.
"Allora divertiti."-mi disse Kat abbracciandomi.
"A domani."-aggiunse Leah.
Camminavo a passo lento lungo il marciapiede,tirando continui calci ai sassolini che intralciavano il mio cammino.
"Chi era?"-una voce alle mie spalle mi fece sobbalzare.
Due braccia circondarono i miei fianchi,il mio respiro era pesante,ero sicura che le mie gambe avrebbero ceduto da un momento all'altro.
"Z-zayn?"-la mia voce era tremolante.
Sentivo che il mio cuore,a momenti,sarebbe uscito dalla mia cassa toracica.
Mi liberai dalla sua presa,ormai stufa di non poterlo guardare,sentivo il bisogno di perdermi nei suoi occhi.
"Allora chi era quel ragazzo fuori scuola?"-ripetè.
"Un amico."-sibilai.
Sentivo le mie mani tremare.
"E comunque non credo ti riguardi."-dissi mostrando l'ultimo briciolo di dignità che mi restava.
"Come mai non sei venuto a scuola?"-chiesi.
"Mi annoiavo,però sono venuto a prenderti."-disse sorridendomi.
"La so la strada di casa,Zayn."
"Sei sempre così antipatica?"
-domandò.
"La maggior parte delle volte."-dissi sorridendo nervosamente.
"E pure c'è qualcosa che mi colpisce in te,forse sono pazzo a farmi piacere una come te."
A quelle parole il mio cuore perse un battito.
Sentii il mio stomaco contorcersi,non capivo cosa mi stesse succedendo.
Rimasi in silenzio,ascoltando i battiti del mio cuore che batteva all'impazzata.
Mentre camminavamo le nostre mani si sfioravano e ogni volta un formicolio percorreva il mio corpo.
Le sue parole tormentavano i miei pensieri,forse anche io ero innamorata di lui,forse i pazzi eravamo tutti e due.
"Zayn come mai sei stato cacciato dalla tua scuola?"-quelle parole mi uscirono dalla bocca senza che io lo volessi,sentivo il bisogno di sapere di più su di lui.
"Non ne sei al corrente? A scuola non si parla d'altro."
"Comunque,ho picchiato un ragazzo."-disse facendo spallucce.
"Perchè?"
Non sapevo se stessi facendo la cosa giusta.
"Tutti pensano che io sia una persona violenta,che sono uno stronzo,per aver mandato all'ospedale un povero ragazzo innocente."
"In realtà non è così."

Notai una panchina così decisi di sedermi,si sedette al mio fianco con lo sguardo basso.
Gli presi le mani invogliandolo a parlare.
"Con me puoi parlarne Zayn."
"In realtà io ero vittima di bullismo,lo sono stato per tantissimi anni a causa della mia religione,sono musulmano e sin da piccolo le persone mi tengono alla larga per questo."
"Non ho avuto mai il coraggio di reagire,tenevo tutto dentro e sai cos'è successo? Sono scoppiato."

"L'ho picchiato di brutto e dopo me ne sono pentito,ma dopo anni e anni di discriminazioni ho finalmente avuto rispetto,mi temevano tutti,ora ero io a prendermi gioco di loro."
Le sue mascelle erano tese e i pugni serrati.
In realtà Zayn non era cattivo,si era solo difeso.
"Il preside ha dato ragione a lui,vedeva i segni che mi lasciavano i bulletti ogni volta che mi picchiavano,ma non ha mai fatto nulla,era un bastardo razzista."
I suoi occhi erano lucidi e io lo guardavo senza poter dire o fare niente.
"Io non ho mai pensato che tu fossi uno stronzo,Zayn."
Mi guardò con i suoi occhi grandi e poi mi abbracciò,mi sentivo bene tra le sue braccia era come se non avessi più bisogno di niente perchè avevo lui li accanto a me.
Le lacrime iniziarono a scorrere sulle sue guance,volevo spaccare la faccia a quegli imbecilli,ma ormai sarebbe stato troppo tardi.
Gli asciugai le guance,lasciandogli un dolce bacio su una guancia.
Mi strinse di nuovo a se,sorrisi beandomi del suo profumo.

Erano le cinque e un quarto,mi ricordai che alle sei dovevo vedermi con Harry,così presi una camicia a quadri rossa e nera,un jeans nero strappato e le dr.martens,mi vestii e mi truccai leggermente,presi il cellulare e scesi al piano inferiore avvertendo che sarei uscita.
Notai Zayn seduto sul divano intendo a cambiare canale.
"Esci?"-chiese notandomi.
"Si."
"Hai bisogno di un passaggio?"
-domandò.
"No grazie,potresti avvertire mia madre che sono uscita?"-chiesi.
"Certo."-disse sorridendomi.
Mi incamminai verso la porta,ma tornai indietro.
Mi sporsi verso Zayn e gli baciai una guancia.
A quel gesto un sorriso comparì sul suo volto.
"Sei bellissima."-sussurrò.
Arrossii sul colpo,la sua voce aveva un suono dolcissimo,nei suoi occhi perdersi sembrava così scontato e l'unica cosa che volevo era assaporare le sue labbra,troppo vicine,alle mie.
Il mio cellulare vibrò riportandomi alla realtà.
"Haze,dove sei? Harry."
Guardai l'ora e notai che erano già le sei e dieci minuti,avevo perso la cognizione del tempo perdendomi nei suoi occhi.
"Devo andare."-dissi per poi uscire.
Arrivai al parco alle sei e venti,notai Harry seduto su una panchina.
"Scusa il ritardo."-dissi sedendomi al suo fianco.
"Non preoccuparti,è tutto okay?"-domandò.
"Certo,andiamo?"-esclamai.
Facemmo una lunga passeggiata per poi fermarci in un bar.
Harry era un ragazzo meraviglioso e senza dubbio bellissimo,ma i miei pensieri erano continuamente rivolti a Zayn,la mia mente ritornava sempre lì,in quel salotto dove ho capito di essere follemente innamorata di lui.
Harry mi portò a giocare a paintball,era sicuramente uno dei giochi più belli che avessi mai fatto in tutta la mia vita e mi resi conto di essere piuttosto brava.
Appena la partita finì i miei capelli e le mie scarpe erano ricoperti di pittura,ma ne era valsa la pena,mi ero divertita tantissimo,Harry era meraviglioso.
Erano già le otto,orario,in cui di solito,ceniamo.
"Harry,adesso dovrei tornare a casa."-spiegai.
"Va bene,ti accompagno."
Annuii.
"Grazie per la bellissima giornata Harry,è stato uno spasso."-risi.
"Figurati,è stato un piacere averti conosciuta."-sorrise.
"Ci vediamo lunedì,ciao Harry."-dissi scendendo dall'auto.
"Ciao."-disse salutandomi con il cenno della mano.
"Mamma sono tornata."-dissi una volta entrata in casa.
"Haze."
Sgranai gli occhi notando la bionda seduta sul divano di casa Malik.
"Leah,che ci fai qui?"-chiesi interrogativa.
"Sono qui per Zayn."-disse sorridendo.
La mia bocca assunse la forma di una 'o',forse Kat aveva ragione,dovevo stare attenta a Leah.


 

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Capitolo 4
*** Capitolo quattro ***


Again.
 
Capitolo quattro.

La mano di Leah era poggiata su quella di Zayn.
Sentii una strana sensazione all'altezza dello stomaco.
"Già di ritorno?"-chiese il moro.
Annuii nervosamente.
"Ti è esplosa una bomba di pittura addosso?"-chiese Leah notando le mie condizioni.
"Che vuol dire 'sono qui per Zayn'?"-chiesi ignorando le sue parole.
Quella domanda mi era uscita senza che io lo volessi,un rossore iniziò a comparire sul mio volto.
"Sono venuta a portargli il mio libro di biologia."-sorrise maliziosamente.
"Poteva benissimo usare il mio."-spiegai.
"Haze,cos'hai? Il tuo appuntamento con Harry è andato male?"-chiese con tono arrogante.
"No,anzi ci siamo divertiti tantissimo."-dissi abbozzando un sorriso.
"Bene,Zayn allora a che cosa eravamo rimasti?"-domandò Leah mordendosi il labbro.
Le sue parole furono interrotte dal rumore delle chiavi nella serratura,la porta di casa si aprì e mia madre e Yaser entrarono sorridenti.
"Haze,Zayn."-ci salutò Yaser con un cenno della mano.
Sorrisi in risposta.
"Ciao Leah."-disse mia madre notando la bionda artificiale avvinghiata a Zayn.
"Ciao Madison."-rispose con uno dei suoi sorrisi falsi.
"Come mai qui?"-continuò mia madre.
"Stava giusto andando via."-risposi fulminando Leah con lo sguardo.
"Perchè non resti a cena?"-chiese mia madre scatendando in me ancora più rabbia.
"Va bene,grazie per l'invito."-disse guardandomi in modo altezzoso.
"Haze,apparecchia la tavola."-ordinò mia madre.
"Mamma prima vorrei togliermi questa pittura di dosso."-spiegai.
"Lo farai dopo."
Sbuffai recandomi in cucina.
Con la scusa del libro di biologia,si era presentata a casa Malik,cercando di fare colpo su Zayn.
Se solo non ci fossero stati Yaser e mia madre l'avrei strozzata con le mie stesse mani.
Ero gelosa si e anche tanto,sapevo di non essere il meglio per lui,sapevo che lei me lo avrebbe portato via,odiavo l'idea di doverlo dividere con qualcun'altro,ma questo non potevo dirglielo.
Appena la cena fu pronta ci sedemmo a tavola.
Leah e Zayn si scambiavano dolci occhiatine,infilzai con la forchetta la carne,immaginando che quella fosse la faccia di Leah.
Yaser,come sempre,parlava della sua giornata lavorativa,nessuno sembrava importarsene,ad eccezione di mia madre.
Leah lo guardava con gli occhi dolci e lui le rispondeva sorridendo,sentivo un peso nel petto,li guardavo senza poter dir nulla,la rabbia chiusa nel petto voleva uscire,le lacrime rimanevano aggrappate tra le ciglia,sentivo che da un momento all'altro sarei esplosa.
Avevo bisogno di sapere che lui voleva solo me,che ogni volta che lui mi guardava sentiva il suo stomaco contorcersi proprio come succedeva a me,avevo bisogno di sapere che ogni volta che i nostri sguardi si incrociavano,gli mancava il respiro,proprio come succedeva a me ogni volta che guardavo i suoi occhi.
La mano della bionda si infilò sotto il tavolo impaziente di trovare la sua.
Dovevo fare qualcosa per mettere fine a quella situazione,prima che le lacrime avrebbero preso il sopravvento.
Tossii,sperando di attirare la sua attenzione.
Zayn mi guardò lasciando all'istante la mano di Leah,la quale a quel gesto sbuffò.
"La prossima volta trova una scusa più convincente."-sibilai.
Mi sorrise facendomi l'occhiolino,l'unica cosa che volevo in quel momento era lasciarle l'impronta delle mie dita sulla sua guancia.
"Allora Leah,sei in classe con Haze e Zayn?"-chiese Yaser attirando la nostra attenzione.
"Si."-disse sorridendo a Zayn,il quale questa volta la ignorò.
"Grazie per la cena Madison era tutto buonissimo,adesso sarà meglio che vada."
A quelle parole tirai un sospiro di sollievo e tutti sembrarono accorgersene dato che da quel momento avevo gli occhi di tutti puntati addosso,abbassai subito lo sguardo.
"Zayn mi accompagneresti alla porta?"-chiese alzandosi dalla sedia.
Il moro annuì alzandosi a sua volta.
Appena uscirono dalla cucina la mano di Leah afferrò quella di Zayn.
A quel gesto una lacrima rigò il mio volto,era come se lui approvasse.
"Vado in camera."-dissi uscendo dalla cucina.
Mi paralizzai a quella scena.
Le labbra di Leah erano poggiate su quelle di Zayn.
Sentii che le mie gambe avrebbero ceduto da un momento all'altro,le lacrime scorrevano veloci sul mio viso.
Lui non faceva niente per fermarla e questo mi faceva ancora più male.
Lei era bella,capelli lisci,biondi,fisico perfetto,sguardo devastante,sorriso bellissimo,simpatica,estroversa,allegra,romantica,fottutamente sexy e certo anche stronza.
Lei le stava dando tutto ciò che io non avrei mai potuto dargli,era ovvio che mi piacesse,ed era ovvio che anche io piacessi a lui,lo capivo da tutte le attenzioni che mi dava e adesso perchè stava baciando una ragazza che non ero io e soprattutto colei che credevo mia migliore amica?
Perchè mi aveva detto di piacergli se poi baciava un'altra?
Quella situazione mi stava uccidendo eppure non riuscivo a smettere di guardarli,restavo li a farmi del male.
Finalmente Zayn lasciò le sue labbra.
"Leah,torna a casa."-disse con tono freddo.
"Che stupida che è stata Haze a non baciarti,quante possibilità ha avuto e non ha mai fatto niente,ormai però tu sei mio."-disse lasciandogli un altro bacio sulla bocca.
"Leah,è stato tutto un equivoco."
A quelle parole il mio cuore sembrò sollevarsi.
"Come scusa?"-chiese interrogativa.
"Tu sei simpatica e anche molto bella,ma non sei il genere di ragazza che piace a me,a me piacciono le casiniste,le ragazze introverse,non le ragazze sfacciate,mi piace la ragazza che si scioglie in uno sguardo o che arrossisce ad un sorriso,mi piacciono le ragazze strafottenti e menefreghiste,mi fanno impazzire,ed è per questo che a me piace Haze."
A quelle parole un sorriso comparve sul mio volto,risi appena,notando l'espressione di Leah.
"Ti facevo più intelligente Malik."-continuò.
"Mi dispiace,sai anche io non ti facevo così stronza."
Un sorriso a trentadue denti comparve sul mio volto.
A quelle parole Leah prese il suo cappotto e uscì sbattendo la porta.
Corsi in camera mia asciugandomi le lacrime.
La voglia di ucciderla era ancora tanta come si era permessa di presentarsi a casa MIA e di provarci con Zayn?
Scacciai dalla mente quei brutti ricordi ripensando alle parole di Zayn,sorrisi soddisfatta.
Avrei dovuto dirgli che il sentimento era reciproco o dovevo farmi desiderare?
Mi recai sotto la doccia liberando la mia mente sotto il getto dell'acqua.
Misi il pigiama e mi recai in camera.
Una volta sotto le coperte,mi giravo e rigiravo nel letto,sentivo il bisogno di abbracciare Zayn e di perdermi completamente tra le sue braccia.
Uscii dalla mia camera e bussai alla porta della stanza di Zayn.
"Haze,entra."-disse.
Aprii la porta silenziosamente.
Indossava una maglia bianca di cotone e un pantalone largo grigio,era come sempre bellissimo.
"Come facevi a sapere che ero io?"-domandai.
"Sapevo saresti venuta."
Mi guardò negli occhi e sorrise.
Da quel momento capii che mai avrei amato altri occhi e altri sorrisi che non fossero stati i suoi.
Si avvicinò a passo lento,i miei occhi incrociarono nuovamente i suoi,non riuscivo a parlare,il mio cuore batteva forte,così forte,da non farmi respirare.
Appena fu dinanzi a me,poggiò la mia fronte alla sua,i miei respirii tremolanti,il suo respiro sulla mia pelle,il suo sorriso,il mio batticuore sempre più forte.
Una sua mano accarezzò la mia guancia.
"So che ci hai visti prima."-disse.
"E so anche che ti piaccio."-sussurrò dolcemente al mio orecchio.
La sua voce mi faceva impazzire.
Volevo le sue labbra sulle mie,quelle labbra che poco prima avevano baciato una bocca che non era la mia.
"Zayn,se io ti piaccio perchè l'hai baciata?"-domandai.
"E' stata lei a baciarmi."-si giustificò.
"E perchè non hai fatto niente per fermarla?"-chiesi.
"Perchè ero geloso del fatto che tu avessi avuto un appuntamento con un altro ragazzo."-spiegò abbassando lo sguardo.
"Io e Harry siamo solo amici."-risi.
"Adoro il fatto che tu sia geloso."-dissi stuzzicandolo.
"Certo che sono geloso,la roba mia non si tocca."-disse lasciandomi un dolcissimo bacio all'angolo della bocca.
A quel contatto sentii dei brividi percorrere la mia schiena.
Lo abbracciai,mi strinse forte al suo corpo.
Avevo proprio bisogno di quel contatto,quando mi avvolgeva nelle sue braccia mi sentivo al sicuro,non avevo bisogno di nient'altro.
"Ti andrebbe di restare un pò qui con me?"-sussurrò a mio orecchio.
Rabbrividii alle sue parole,la sua voce aveva un suono dolcissimo,sarei stata li per ore e ore ad ascoltarlo parlare,la sua voce era la melodia più bella per le mie orecchie.
Annuii timidamente.
Mi prese delicatamente la mano e poi mi condusse al suo letto,ci sedemmo l'uno di fronte all'altro,i suoi occhi fissi nei miei,il suo sguardo mi indeboliva sempre,ogni volta che i nostri sguardi si incrociavano era un colpo al cuore.
Lui era capace di salvarmi con un semplice abbraccio,con un sorriso rendeva il mondo meno pesante da sopportare.
Ero molto pensierosa e lui parve accorgersene.
"Allora dimmi cosa sta macinando la tua bella testolina?"-chiese sorridendo.
"Penso a quanto mi faccia bene stare con te."-dissi arrossendo leggermente.
Mi accarezzò la guancia delicatamente,amavo i suoi modi di fare,ogni volta che mi toccava lo faceva con dolcezza,con una sola carezza riusciva ad aggiustarmi il cuore.
"Sai in giro si dice che tu tratti male le ragazze,che cazzata enorme."-dissi rompendo quel silenzio.
"Si ho sentito dire molte cose sul mio conto a scuola,ma poco interessa,la cosa importante e che tu sappia che io non ti farei mai del male,ne a te ne a nessun'altra ragazza."-rispose.
"Lo so Zayn."
Il suo sguardo era rivolto verso il basso,ero disposta a uccidere chiunque gli facesse del male.
"Non preoccuparti Zayn."-dissi alzandogli la testa con due dita.
"Adesso tu sei più forte di loro."-dissi sorridendogli.
Sorrise mordendosi il labbro.
Le sue braccia avvolsero il mio corpo,mi abbracciò stringendomi forte al suo petto,sarei restata lì tra le sue braccia per sempre.
Prese il mio volto tra le sue mani,accarezzava la mia pelle con il suo tocco delicato.
"Mi piaci più di qualsiasi altra cosa,ti giuro,credo proprio di essermi innamorato,cazzo Haze ho perso la testa per te."
A quelle parole il mio cuore iniziò a battere forte,sembrava avessi corso i centro metri,un sorriso mi scoppiò in pieno viso,le lacrime minacciavano di uscire da un momento all'altro.
"Zayn..io.."
Sobbalzai appena il mio cellulare vibrò.
"Scusami."-sibilai.
Allungai il braccio per afferrare il cellulare.

 
"Mi sono divertito tantissimo oggi,buona notte Haze,Harry."

"Chi è?"-chiese Zayn.
"Mh,un amico."-risposi timidamente.
"Che genere di amico?"-chiese curioso.
"E' Harry."-risposi.
"Sei sicura che siete solo amici?"-chiese curioso.
"Si,gelosone."-ridacchiai.
"Non voglio condividerti con nessun'altro."-disse serio.
Non risposi,gli lasciai un semplice ma dolce bacio sulla guancia.
"Allora a cosa eravamo rimasti?"-domandò.
"Ah si..tu? Tu cosa?"-continuò.
"Buona notte Zayn."-dissi ridendo.
"Stronza."-sibilò.
Mi alzai sorridendogli.
"Buona notte bellissima."-disse baciandomi la fronte.
Gli sorrisi in risposta.
Amavo quando mi chiamava così,io avevo sempre avuto problemi d'autostima ma lui mi faceva sentire veramente bella quando lo diceva.
Mi girai per uscire dalla stanza,ma afferrò la mia mano.
Mi ricordai del primo giorno in cui ci eravamo conosciuti.
Mi abbracciò,tenendomi stretta a se.
"E comunque credimi bacerei le tue labbra dalla mattina alla sera,ininterrottamente."-sussurrò al mio orecchio.
Brividi gelidi percorsero la mia schiena.
A quelle parole lo strinsi più forte a me,mi baciò la fronte e poi mi lasciò andare.
Anche io bacerei le tua labbra Zayn,le bacerei fino a consumarle,pensai.

La mattina seguente mi svegliai con il sorriso stampato sul volto.
Aprii l'armadio sfilando dal suo interno un enorme maglione nero e un jeans scuro,presi le dr.martens nere e dopo essermi fatta una doccia rinfrescante mi vestii.
Misi l'eyeliner,il mascara e un pò di gloss sulle labbra e poi scesi al piano inferiore.
Yaser e mia madre erano seduti che sorseggiavano il caffè,tenendosi la mano,sorrisi a quella scena.
"Buongiorno a tutti."-esclamai sorridente.
"Buongiorno Haze."-disse Yaser ricambiando il sorriso.
Quel sorriso,lo stesso del figlio,ripensando a Zayn un sorriso a trentadue denti comparve sul mio volto.
"Buongiorno tesoro,a cosa è dovuta tutta questa gioia improvvisa?"-mi chiese mia madre.
"Nulla."-dissi continuando a sorridere.
Ero proprio sicura che quella mattina niente e nessuno sarebbe riuscito a togliermi il sorriso.
"Va bene."-disse mia madre cercando di auto convincersi che non fosse successo niente.
"Noi andiamo a fare la spesa."-continuò.
"Okay."
"E per favore sveglia quel dormiglione di Zayn."
-aggiunse Yaser.
Arrossii a quelle parole.
"Va bene."-dissi abbassando lo sguardo.
Salii le scale silenziosamente,arrivata alla sua stanza aprii la porta con cautela.
Era avvolto nelle bianche coperte,il suo viso schiacciato sul cuscino,i suoi capelli scompigliati,le sue labbra leggermente gonfie,era fottutamente adorabile,era impossibile non sorridere a quella scena.
Gli accarezzai delicatamente la guancia per poi baciargliela dolcemente.
Sollevai di nuovo la testa e notai che strizzò gli occhi per poi aprirli,dio quanto era bello.
Gli sorrisi timidamente.
"Hey."-disse con la voce impastata di sonno.
"Buongiorno."-sorrisi.
"E' bello svegliarsi e come prima cosa vedere te."-sorrise guardandomi con quei suoi maledetti occhi marroni.
Sorrisi alle sue parole,era dolcissimo.
Si sollevò sulle braccia,i suoi muscoli erano contratti.
Arrossi e abbassai lo sguardo appena notai che non indossava la maglietta.
Rise per poi baciarmi una guancia.
"Sei ancora più bella quando arrossisci."-sussurrò.
A quelle sue parole il rossore sulle mie guance aumentò.
"Smettila."-dissi tenendo sempre lo sguardo rivolto verso il basso.
"Non ti facevo così timida sai?"
"Sei tu che mi metti a disagio."
-spiegai.
"E ti odio per questo."-risi.
Afferrò la mia mano e con il suo pollice accarezzò la mia pelle candida.
"Io non potrei mai odiarti."-sibilò.
Alzai lo sguardo,i miei occhi verdi incontrarono i suoi marroni.
Mi lasciò un bacio all'angolo della bocca per poi alzarsi dal letto.
Lo vidi prendere dei vestiti dall'armadio,uscì dalla stanza facendomi l'occhiolino.
Rimasi lì nella sua stanza,mi avvolsi nelle sue coperte sentendo il suo profumo.
Ormai anche la mia pelle sapeva di lui.
Il mio cellulare squillò riportandomi alla realtà.
Risposi.
"Pronto."
"Hey Haze,sono Kat."-disse la rossa.
"Kat."
"Tutto bene?"
-domandai.
"Si,ti va di andare a fare colazione da starbucks?"-chiese con la sua solita voce squillante.
"Si,va bene."
"Ci vediamo tra cinque minuti li."
"Va bene a dopo."-dissi per poi attaccare.
Mi recai in stanza,prendendo la borsa,infilai all'interno,il cellulare e il portafogli e poi mi recai al piano inferiore.
Presi un post-it e scrissi:
"Sono fuori con la mia migliore amica,sei bellissimo anche quando dormi,a più tardi Haze xx."
Attaccai il post-it sul frigorifero e poi uscii di casa.

Arrivai da starbucks con due minuti di anticipo,anche Kat era già li,seduta su un tavolino che sfogliava il menù.
"Rossa."-esclamai sedendomi di fronte a lei.
Sobbalzò dalla sedia.
"Stupida mi hai fatto spaventare."-gridò.
Risi notando la sua espressione.
"Leah è in ritardo."-sbuffò.
A quelle parole deglutii.
"Cos'hai?"-chiese.
"N-nulla."-dissi cercando di sembrare tranquilla.
"Avanti spara."-disse posando il menù sul tavolino in legno.
"Credevo che uscissimo solo noi due,perchè hai chiamato anche Leah?"-domandai.
"Forse perchè sono anni ormai che usciamo tutte insieme? Dove va una vanno tutte,no?"-rispose.
Annuii nervosamente.
"Avete litigato?"-chiese.
"Kat.."
Non feci in tempo a rispondere,lei era li in tutta la sua bellezza che avanzava verso il nostro tavolino.
"Ciao ragazze."-disse sfoggiando un sorriso.
"Hey Leah."-rispose la rossa.
Non la salutai,l'unica cosa che volevo in quel momento era farle sparire quel sorrisetto dal volto.
"Avete già ordinato?"-chiese.
"No."-risposi fredda.
"Allora ordiniamo no?"
Faceva finta di niente,che falsa.
"Mi scusi cameriere.."-disse Kat.
"Avete deciso?"-domandò il cameriere.
"Per me un muffin al cioccolato."-disse la rossa.
"Per me invece un frappuccino."-disse Leah sorridendo.
Il ragazzo parve incantarsi a quel sorriso.
Mi faceva ribrezzo,in ogni posto in cui andavamo era sempre Leah a far colpo,ero sempre stata invidiosa del suo sorriso,dei suoi capelli e del suo fisico,insomma anche io ero magra,anche più di lei,ma non avevo di certo le sue forme.
Era per questo che mi ero arrabbiata appena l'avevo vista con Zayn,sapevo quanto fosse bella,avevo paura che Zayn non sarebbe riuscito a resisterle.
"Mh..scusi vorrei ordinare anche io."-dissi arrogante.
Il cameriere si svegliò dal suo stato di trance.
"S-si scusami,per te invece?"-chiese continuando a guardare Leah.
"Anche per me un frappuccino."-sbuffai.
"Okay allora,un muffin e due frappuccini,giusto?"
"Si,esatto."-rispose Leah.
Il cameriere non gli toglieva gli occhi di dosso,era una situazione del tutto sgradevole.
"Non preoccuparti te la da."-dissi in preda ad una crisi di rabbia.
Kat mi guardò interrogativa,Leah sorrise sfacciatamente.
Il cameriere imbarazzato abbandonò il nostro tavolo.
"Haze,cosa cazzo ti prende?"-sbottò Kat.
"Su dai non arrabbiarti,Kat,in fondo mi ha solo aiutata."-disse facendomi l'occhiolino.
Odiavo la sua indisponenza,ma più di tutto odiavo il fatto che fosse interessata a Zayn.
Le nostre ordinazioni arrivarono due minuti dopo,facemmo colazione in un silenzio del tutto imbarazzante,non era mai successo,di solito chiacchieravamo per ore e ore,sapevo che era colpa mia se nessuna delle due diceva una parola.
"Okay scusate."-sbuffai.
"Però questo silenzio è insopportabile."-continuai.
"Hai ragione,ragazze scusate io avrei un impegno,devo andare a fare visita ad un mio caro amico."-disse la bionda guardandomi con aria di sfida.
"Che ci vai a fare,a lui piace un'altra."-risposi fulminandola con lo sguardo.
Si alzò di scatto dalla sedia,dirigendosi alla cassa,pagò ciò che aveva ordinato e poi portò lei e il suo sedere decisamente grosso fuori da li.
"Mi vuoi dire cosa cazzo succede?"-sbuffò.
Le spiegai tutto,senza tralasciare nulla,le raccontai anche delle parole di Zayn e di tutto quello che mi aveva detto la sera prima nella sua camera,le avevo raccontato anche ciò che fosse successo quella mattina.
"Perchè non me l'hai detto prima?"
"Che stronza,con quale coraggio presentarsi qui poi?"
-sbraitò.
"Voglio spaccarle quella testa di cazzo."-continuò.
"Calma."-dissi ridendo.
"Non preoccuparti,le parole di Zayn sono state più pesanti di uno schiaffo in pieno viso."-dissi ridendo di gusto.
"Hai ragione."-rise anche lei.
"Allora cosa aspetti a dirgli che sei innamorata di lui?"-disse sorridendo maliziosamente.
"Non è così semplice,ogni volta che mi guarda sento il cuore andare a mille,non riesco a parlare..inizio a tremare."-dissi arrossendo.
"Haze è innamorata."-canticchiò.
"Sh,smettila."
"Va bene,però promettimi che glielo dirai."
"Ci proverò."-sorrisi.

La strada di ritorno verso casa la feci pensando a Leah e alla nostra amicizia.
Era stata la mia migliore amica per tanti anni,non riuscivo a spiegare il motivo del suo comportamento,mi sentivo tradita,sentivo che tutti quegli anni che eravamo state amiche lei aveva sempre finto.
La vibrazione del mio cellulare interruppe i miei pensieri.
Cacciai il cellulare dalla tasca dei jeans era Zayn,sorrisi leggendo il suo nome sul display.
"895 Railway Arch,Holyrood Street xo."
Non capivo perchè mi avesse inviato il nome di una via,pensai che voleva che andassi li.
Giunta nella via in cui diceva il messaggio mi guardai in torno,c'era solo un grande edificio,sembrava una palestra.
Una grande insegna diceva Rooneys Boxing Gym.
Entrai al suo interno chiedendo di Zayn,mi portarono in una stanza gigante.
All'interno c'era un enorme ring e sul soffitto erano appesi decine di sacchi da boxe.
Sul ring c'erano due ragazzi che si allenavano,in uno riconobbi Zayn.
Sorrisi meravigliata.
Continuava a colpire i guantoni dell'amico,capii che era così che aveva imparato a difendersi dai bulli.
Mi avvicinai di più alle corde del ring,appena mi vide disse qualcosa di indecifrabile all'amico il quale si girò nella mia direzione.
Lo salutai con un cenno della mano e lui mi sorrise in risposta.
Scese dal ring venendomi in contro.
"Ciao."-esclamò.
"Come mai mi hai fatto venire qui?"-chiesi.
"Non ti piace la boxe?"-domandò.
"Si,mi piace."-risposi.
"Bene."
"Domani sera combatterò per la prima volta."
-sorrise soddisfatto.
"Cosa?"-sgranai gli occhi.
"Non sei felice?"-chiese deluso.
"Non è pericoloso Zayn?"-domandai.
"Sono abbastanza forte."-sorrise.
"Non lo metto in dubbio ma.."
Mi interruppe,mi abbracciò accarezzandomi la schiena.
"Sta tranquilla,andrà tutto bene."-disse baciandomi una guancia.
Non ne ero convinta,ero seriamente preoccupata,avevo paura che potesse farsi seriamente male,ma dovevo appoggiarlo e se voleva che fossi stata al suo fianco l'avrei fatto.

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