A different ending

di Vany93
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I love you too ***
Capitolo 2: *** Promise ***
Capitolo 3: *** Decide ***
Capitolo 4: *** The daughter of the devil ***
Capitolo 5: *** Confessions and indecisions ***
Capitolo 6: *** The devil inside ***
Capitolo 7: *** The fog of accident ***
Capitolo 8: *** Tears of angel ***
Capitolo 9: *** The future ***
Capitolo 10: *** Second part: Memories in winter ***
Capitolo 11: *** Troubles ***
Capitolo 12: *** The Marriage ***
Capitolo 13: *** True love ***
Capitolo 14: *** In the white ***
Capitolo 15: *** Your gift ***
Capitolo 16: *** I will love you till the end of time ***
Capitolo 17: *** Dream ***
Capitolo 18: *** Again ***
Capitolo 19: *** Snow down ***
Capitolo 20: *** Hope ***
Capitolo 21: *** We'll be fine ***
Capitolo 22: *** Ritual ***
Capitolo 23: *** I can't stop loving you ***
Capitolo 24: *** He's alive ***
Capitolo 25: *** Surprise ***
Capitolo 26: *** The end ***



Capitolo 1
*** I love you too ***


I love you too


Premessa

Vorrei che tutti coloro che hanno già finito la 5 Stagione di TVD chiudessero un attimo gli occhi, prendessero un grosso respiro e ripensassero alle parole che Damon, a cuore aperto, disse a colei che credeva essere Elena dopo la rottura durante la festa di Tyler. Persuaso da suo fratello Stefan a ritornare insieme perché era la cosa giusta per entrambi visto che si appartenevano.
Ecco fermatevi a quelle parole della puntata 5x12.
Fermate quel momento e immaginate che Elena fosse riuscita a scappare, uccidere e non solo ferire la Viaggiatrice non facendole così ultimare l'incatesimo. E che Nadia fosse andata chi sa dove con il corpo della madre alla ricerca di un altra Viaggiatrice affinché ultimasse l'incatesimo.
La mia FF parte da lì da quel punto.
Io scrivo per pasisone, perché mi fa stare bene ma so bene che tutte le cose, anche i grandi libri degli autori più bravi e popolari, hanno giudizi negativi e positivi. Ma è una cosa normale questa quindi sono aperta ad ogni ''rintocco di campana'' seppur costruttivo e non offensivo.
Se non sitete daccordo con questo mio ''viaggio alternativo' e appartenete all'ala estrama dei sostenitori di Stelena bhé non credo che all'inizio faccia per voi, quindi non venite qui per offendere siete avvisati.
Io sono una di quelle fan sfegatate della coppia Delena, e di Damon/Ian, che non hanno accettato la morte di quest'ultimo e la fine di una 5 stagione che so fin troppo bene anche se non ho ancora finito la 5 stagione perchémi è venuto lo spunto di fare questa FF così ho messo in pausa la serie.
I primi 8 capitoli, già scritti, che vi presenterò sono solo una grande introduzione che mi aiuterà a creare le basi per una FF in cui spiegherò cose che alla fine di questa prima parte che narrerò non si sono ben capite.
Fatti che hanno scosso un po' tutti e tutto, facendo prendere ai personaggi pieghe nella loro vita, al finale, diverse e inaspettate.
Spero anche che amerete come muovo Damon, una speranza che solo voi potrete confermare.
Non odio Stefan, ci tengo comunque molto a precisarlo perché  forse lo penserete, più in la, ma non è così. E' un bravo ragazzo che comunque sia anche lui in passato ha fatto ''le sue scelte'' con conseguenze. Un po' come tutti noi. Possiamo dire che non mi tocca più di tanto ma non lo detesto.
Preferisco però Damon ovviamente <3.
Inoltre questa storia mi servirà anche per riprendere un po' a scrivere e il filo di ciò che non facevo, da sola, da tempo quindi spero vada tutto bene e che quanto meno gradirete l'idea anche con commenti costruttivi.
Non sono una scrittrice professionista, ripeto, lo faccio per diletto, perché mi fa stare bene
E detto ciò ragazzi vi lascio al primo capitolo
Buona lettura
Vany 93
^_^.

Sai quanto io abbia rovinato tutto. Ammise rammaricato e teso.
Ho fatto un casino, Elena. Me ne sono andato perché ero convinto che ti avrei rovinata.
Stavo per interromperlo e rassicuralo sulle mie decisioni, quando mi bloccò dicendomi: Ti prego ascoltami e basta… ascoltami! Deglutii forte
Ti chiedo solo di ascoltarmi Elena indipendentemente da ciò… che deciderai fiatò lieve. Tu sei letteralmente la migliore persona che io abbia mai conosciuto e pensare che io possa cambiarti dà troppo credito a me e non abbastanza a te.
Mi accarezzò la guancia, non staccando mai il contatto visivo durante Il Suo Discorso.
Tu sei la migliore influenza che io possa avere.  Ho Bisogni di te Mi trapassò con il suo sguardo spiazzante e super sincero per poi descrivere: Tu Sei Il Bene… ed io ho bisogno di un po’ di bene nella mia vita, perché senza di esso c’è troppa oscurità… disse con una nota di tristezza e dolore nella voce.
La sua sincerità era disarmante, pura: Il suo cuore, uno scrigno completamente aperto davanti al mio con già le idee chiare. 
I suoi occhi chiari, travolgenti, nei miei mentre nella mia testa scoppiava il pandemonio.
Damon lo so lo tranquillizzai non appena fu il mio turno.
Lo so!
Gli presi il viso fra le mani e impuntai i miei occhi nei suoi, di quel blu verde così travolgente da lasciarmi sempre a bocca aperta anche allora come ora. In quel momento però essi erano un attimo spiazzati dal mio modo di fare. Intrecciai al tempo stesso le mie dita sui suoi capelli corvini esclamando con dolce sicurezza Ti Amo Damon Salvatore. Anche tu sei tutto per me e puoi credici o no, come sono per te il tuo bene beh risi con tenerezza lo sei anche tu per me dissi con gli occhi lucidi.
Lo abbracciai convulsamente, per me quelle parole bastavano a scusarlo e a ritornare come prima perché si più di ogni altra cosa in quel momento e per sempre avevo bisogno di lui: Del mio vero amore.
Per poi sussurrare spaventata lasciandolo
Katherine mi toccai la testa nel panico è nella mia testa.
Fu allora che il ricordo di com’ero scappata al rituale, mentre ero tornata me stessa in quel frangente, s’impadronii di me: L’uccisione della viaggiatrice nel bel mezzo del macabro incantesimo, la fuga nel bosco ansimante, sempre più distante da Nadia, per culminare fra le braccia di Damon giusto in tempo…
Cosa?! Chiese incredulo e sbigottito.
Lei è morta è impossibile Elena ho seppellito io stesso il suo corpo per darlo in pasto ai vermi. Disse con tono risoluto.
Sembrava più tranquillo e risollevato per la nostra situazione sentimentale chiarita anche se circospetto e preoccupato per la nuova situazione che s’insinuava nella nostra vita.
Non è morta o almeno il suo corpo si ma lei no Damon spiegai in breve e per la cronaca se vi chiedevate dov’ero finita tutto questo tempo, la soluzione è una: Sono scappata. Mi tenevano prigioniera per questo non rispondevo ai tuoi messaggi e a quelli degli altri e prima alla festa non ero io pausa riflessiva o meglio era il mio corpo ma era Katherine a comandarlo…
 Presi fiato.
Ho ucciso la viaggiatrice che stava cercando di fare l’incantesimo per uccidermi buttandomi fuori dal mio stesso corpo per darlo in mano a quella serpe risi amara ma non so quanto Nadia ci metterà a trovarne un altra. Lo Guardai con paura spiegando Katherine appartiene a una lunga stirpe di viaggiatori è così che è riuscita a entrare in me prima di morire quando ero andata a darle il mio perdono in punto di morte risi amaramente.
 Ci ha fregato ancora una volta.
Lo guardai straziata.
Damon Nadia vuole uccidere me per permettere a Katherine di avere il mio corpo a tutti i costi e per sempre singhiozzai disperata mentre i nervi crollavano, dopo la scarica dell’adrenalina iniziale per la fuga dalla vecchia chiesa perdeva effetto.
Sentii poi d’un tratto le sue forti braccia sorreggermi e confortarmi. Così dolci eppure anche così salde come una roccia su cui ripararsi da un brutto temporale.
Avvertivo che era teso, come sentivo che cercava di fare di tutto per non darlo a vedere e ammetto che era molto da Damon ‘’io tengo tutto dentro’’ quel modo di fare.
Non voglio morire mi aggrappai al suo petto Damon, Per Favore!…
Senti le sue mani forti e virili ma allo stesso tempo delicate accarezzarmi la schiena.
Andrà tutto bene mi rassicurò con fermezza e dolcezza allo stesso tempo con il tono di chi sa quel che dice.
Nessuno ti farà del male e scacceremo quella parassita infernale dalla tua testa mandandola finalmente all’inferno, digrignò fra i denti te lo prometto nessuno ci separerà.
Sentii subito dopo le sue labbra sulle mie prima delicate poi sempre più passionali e vogliose. Le sue mani accarezzarmi i fianchi fin su, sulla schiena, mentre il suo profumo fresco di menta e pino mescolato alla dolce fragranza di sangue, di un pasto da poco consumato, s’impossessavano di me inebriandomi la testa.
Il Piacere paradisiaco, che grazie ai sensi da vampiro andava alle stelle in me, creò nel mio essere la piacevole sensazione di dipendere da Damon, dalle sue labbra carnose e seducenti, ma anche, allo stesso tempo, quella di sapere che lui per primo dipendeva da me, dal mio grande cuore, dalla mia bontà: Era un dipendere e completarsi l’un l’altro. Uno non poteva fare a meno dell’altra ed era proprio quello il segreto del nostro rapporto, del nostro amore.
Fu un attimo, per me eterno, una sensazione fantastica, come ogni bacio o gesto scambiatoci, e subito dopo mi trovai il suo cielo fissarmi con apprensione ma anche sicurezza: Lui sapeva sempre cosa fare e come agire.
Avevo sempre ammirato di lui quel lato anche quando non stavamo ancora insieme.
 La sua mano che accarezzava la mia guancia lentamente scandendo ogni minuto della sua contemplazione che mi lasciava inerme e si nuda fra le sue braccia.
Nessuno e dico nessuno ti farà del male Elena Gilbert o ti sottrarrà a me la sua voce decisa e risoluta hai la mia parola ed io la mantengo sempre dovesse essere l’ultima cosa che faccio al mondo, ma ti toglierò quella sanguisuga dal tuo corpo e dalla tua mente mi strinse a sé con fermezza e calore come a sancire quella promessa, quel momento hai la mia parola.
Mi sorrise sghembo facendomi l’occhiolino per sdrammatizzare la situazione.
Dopotutto si sapeva lui non amava le situazioni troppo ‘’romantiche e sdolcinate’’, nonostante avesse in fondo un grande cuore quanto imprevedibile, scaltro e pazzo!.
In quel momento, lo devo ammettere, per un solo secondo nonostante tutta la situazione incasinata mi sentii meglio e di nuovo a casa fra le sue braccia rassicuranti.
Un sorriso, involontariamente, incorniciò le mie labbra contagiato dal suo accattivante.
Dovevo pensare positivo aveva ragione. C’erano lui e gli altri. Non ero sola. Potevamo farcela, io e lui ce l’avremmo fatta: insieme ancora una volta.




 

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Capitolo 2
*** Promise ***


Piccola introduzione

In questo capitolo si capisce bene come io voglia bene a Stefan, nonostante abbia scelto ed ami Damon. E ciò si riveste su Elena che ha fatto un discorso che, a mio modesto parere, avrebbe dovuto fare da tempo e che il povero Stefan, dopo quello che aveva pssato e c'era stato fra loro, si meritava.
In più vedrete una promessa che Elena fa a Stefan che più in la ci servirà.
Buona Lettura!
;).

Un ora dopo, casa Salvatore.
Io Penso che sul ripensamento di Damon ci sia il tuo zampino esordii entrando nella libreria della casa Salvatore, dove stava Stefan.
Ehi mi disse alzando il capo da un libriccino in pelle fissandomi con i suoi grandi occhi verdi, che molte volte in passato mi avevano fatto sognare ma che ora, con la lucidità dei miei sentimenti, sentivo solo bonari su di me come quelli di un buon vecchio amico per cui, si lo ammetto, avevo provato qualcosa per davvero in passato ma che ora era tutto finito e beh catalogato nel cassetto dei bei ricordi.
Beh lo chiuse e mi fissò con sincerità mi piace com’è mio fratello ora ammise lo fai stare meglio lo rendi una persona migliore ed è una cosa fantastica e lui è felice e so mi fissò ancora con una certa profondità che lo sei anche tu quindi la cosa penso che sia doppiamente giusta per entrambi.
Certo gli alti e bassi in una coppia non mancano mai ma dovete avere la forza per affrontarli e superarli con l’aiuto, ovvio, delle persone che vi stanno sempre accanto.
Si è vero dissi con le mani in tasca dietro i Jeans, un po’ imbarazzata per la situazione che si stava creando tra noi. Di certo quel discorso da lui me lo sarei aspettata ma allo stesso tempo no, per non creare fra noi… beh: Imbarazzo no?!.
Tu come stai?!.
Mi chiese in fine a bruciapelo vedendo il mio tentennamento nella voce e il mio conseguente imbarazzo.
Beh mi sedetti di fronte a lui non lo so Stefan mi sorressi il capo con due mani so solo che Damon sta organizzando un ‘’esercito’’ e una ‘’squadra di pattuglia’’ mimai le virgolette con le dita per proteggermi e so bene che ci sono occhi e orecchie ovunque in attesa che beh… Katherine riprenda il possesso e il sopravvento su di me, sul mio corpo che tanto ama… sospira tesa.
E’ una situazione incasinata sorrisi forzatamente per sdrammatizzare un po’ il tutto.
Lo so disse amareggiato, dobbiamo solo ingegnarci e risolverla e tranquilla Elena ce la faremo devi solo mi fisso con la fiamma della sicurezza avere fiducia, soprattutto nella ‘’follia’’ geniale di mio fratello.
Quel commento ci fece scappare a entrambi una risata.
Chinai il capo con energia alle sue parole d’incoraggiamento lo so e spero che tutto si risolva in bene come sempre perché pensare che lei sia in me beh sbuffai Dio che brutto!.
Fu solo allora che il mio occhio cadde per bene nel libretto che Stefan aveva davanti.
Hai riiniziato a scrivere i diari?! Feci sorpresa e allo stesso tempo felice della cosa.
Eh già lo vidi sorridere lievemente imbarazzato con le sue fossette adorabili, mi sembrava che era arrivato il momento di ricominciare visto che sono di nuovo me stesso e beh indicò il camino, dove qualche tempo fa aveva arso i suoi diari quando non aveva ricordi di sé e di nessuno a causa della ‘’friggitrice’’ Quessia.
Ci sono molte cose che devo recuperare in qualche modo.
E’ una bella cosa gli presi una mano nella mia che tu riprenda questa tradizione so bene quanto ti faccia stare bene e che ti serva per i tuoi momenti in cui non ricordi… dissi prendendo aria mentre i suoi occhi non finivano di scrutarmi in quel suo saggio silenzio, ed io sapevo bene cosa si stavano chiedendo.
Devo parlarti tagliai corto arrivando al sodo vorrei che tu sapessi una cosa Stefan.
Cosa Elena?!.
 Mi chiese ora serio, ma anche con una punta di viva curiosità; I suoi occhi in quel momento più verdi del solito.
E’ vero amo Damon, e lo amo con tutta me stessa mi sfuggii un tenero sorriso al pensiero di lui ma è anche vero che questa estate ero così felice con lui che… non mi sono curata di dove fossi finito tu pensando che fossi chissà in quale città, mentre in vero tu eri… Dio… sepolto nel lago in una cassa di ferro Stefan… rabbrividii mi sentirò sempre in colpa per questo.
Tranquilla è acqua passata ormai mi disse con voce sicura e rassicurante cercando di causarmi sollievo com’era sua abitudine fare anche quando stavamo insieme e le cose non andavano proprio bene attorno a noi.
Ma non era così, la situazione non era così semplice come la faceva apparire ora lui, forse anche per la situazione presente che vivevamo, che io stavo attraversando direttamente sulla mia pelle, di Katherine dentro di me. Però io non volevo ‘’sconti’’ se dovevo pagare, avrei pagato il prezzo pieno e ne avevo cose da pagare: Avevo infranto il cuore di una delle persone più belle che io avessi mai conosciuto, buono come il pane appena fresco. Ma non solo: Lo avevo lasciato anche marcire in balia di crisi in una cassa di ferro in fondo al lago mentre… me la spassavo con suo fratello.
Insomma ne avevo di motivi di sentirmi riprovevole. Io ero stata super felice con Damon, e anche quest’ultimo lo era stato in quell’estate incurante come me di niente e nessuno. Mentre poi Stefan combatteva dentro una cassa di ferro, in fondo al lago. Solo, con chi sa quali pensieri e con chi sa cosa che lo tenevano ancora in vita e legato alla sua umanità.
Quindi era facile capire, pensavo, come per me fosse una cosa imperdonabile: Il mio cuore e il mio animo me lo impedivano anche perché, alla conclusione dei fatti, era ben poca cosa che potessi fare per farmi perdonare e sanare, almeno in parte, il torto che a mio avviso gli avevo fatto. Non era facile rimediare a certe cose e noi dopotutto eravamo amici e non c’ero stata né io né suo fratello ad aprire quella cassa di ferro ma un estraneo mandato da una psicopatica...
Non per me Stefan non per me risposi con fermezza continuando imperterrita nel mio discorso: Vorrei scusarmi con te e farti sapere che nonostante ami tuo fratello nutro un forte affetto nei tuoi confronti.
Lo fissai a cuore aperto narrando: Un tempo, quando ero umana e tutto era diverso, ti ho davvero amato. Ma ora ti voglio solo un bene dell’anima e non voglio che mai più ti accada una cosa del genere e che io faccia finta di niente mentre mi diverto. Mi spiace davvero tanto Stefan davvero… sei una persona dolcissima, volta al prossimo, ed io so di averti fatto tanto male che non meritavi e che una persona come te non avrebbe mai meritato. Gli strinsi la mano.
 Ho sbagliato, mi spiace so che presi fiato con ciò non potrò cambiare le cose e ciò che è stato ma almeno spero solo che… insomma un giorno magari tutto possa andare meglio tra noi risi angelicamente e speranzosa anche se forse non me lo merito per ciò che ho fatto, spero ancora nel profondo del mio cuore che il nostro rapporto possa essere un giorno paragonato a quello di due buoni e vecchi amici, davanti ad un camino a parlare del più e del meno dopo che tutta questa situazione bizzarra e triste per tutti sarà finita.
Elena m’interruppe Stefan con voce sicura ma dolce al col tempo basta mi supplicò. Fu lui ora a prendere la mia mano nella sua catturando il mio sguardo nel suo smeraldino, calmo e sicuro di ciò che faceva e diceva. Come Sempre.
Il passato mi spiegò lasciamolo alle spalle e pensiamo a ciò che potremmo fare del futuro che è ancora da plasmare. E’ pur vero che confessò ancora aspettavo il vostro arrivo ma così non è stato: Facciamocene tutti sottolineò per bene una ragione e andiamo avanti perché ora siamo tutti qui e per andare davvero avanti, dobbiamo seppellire i nostri scheletri dell’armadio ed io confessò l’ho già fatto quindi non ha senso che tu te ne senta ancora in colpa per una cosa per me passata e catalogata e cosa più importante mi sorrise, io sono felice per te e mio fratello e penso che tu sia la persona giusta per lui e ciò non può non rendermi che felice visto che lo sei anche tu perché anch’io ti voglio molto bene.
Esternò con quella semplicità da bravo ragazzo che sempre lo aveva caratterizzato e che aveva il potere di spiazzarti, almeno a me.
Mi fece l’occhiolino ed io risi ora più rilassata.
Grazie gli sussurrai con il labiale, mentre le nostre mani erano ora avvinte con calore, sorridendogli grata.
Ammetto che, in certo modo, sapere come la pensava mi fece sentire sollevata in una situazione abbastanza tesa, dove io ero la diretta interessata e causa di problemi, inconsciamente ovviamente come sempre.
Stiamo cercando di contattare Matt che ha quel Cortello ‘’leva parassiti’’ esordì Caroline irrompendo in libreria per poi fermarsi di botto non appena vide le nostre mani congiunte. Un sopracciglio appena inarcato che la diceva ‘’lunga’’ visto di chi stavamo parlando.
Sapevo bene quanto non fosse del tutto ‘’consenziente’’ alla mia scelta di Damon e non Stefan, ma sapevo anche e avevo visto anche che ultimamente era un po’ più… calma al riguardo diciamo così e no ne sapevo il perché ma pensavo comunque che ci fosse lo zampino di Stef anche in quella storia visto che loro erano migliori amici.
Ci fissò incuriosita
Ho interrotto qualcosa?!.
 Chiese ora avvicinandosi a noi, ora più lentamente, e fissando eloquentemente Stefan che ricambiò con una mezza occhiataccia.
Oh no tranquilla mi alzai.
Fissai Stefan che fissava Caroline a mo’ di rimprovero visto la sua impulsività anche nel fare le sue ‘’entrate’’ ma anche e soprattutto per il suo sguardo eloquente che a dirla tutta, vista la situazione tra noi, non era proprio il caso.
E l’avete trovato?!.
Tornai perentoriamente all’argomento del suo ingresso così da distrarla nel fare eventuale commenti che ci avrebbero fatto sprofondare nel completo e più buio imbarazzo. Anche perché qualsiasi cosa aveva pensato di ‘’noi’’ in quel momento non era fattibile quanto reale dato che amavo Damon e non Stefan.
E quella oramai doveva essere una cosa abbastanza chiara per tutti, anche per lei.
No ammise Car preoccupata ma non demordiamo. E’ impossibile che sia sparito da un momento all’altro visto che Jer l’aveva visto qualche ora fa al Grill.
Forse Nadia l’ha intercettato ammisi con logica sapendo che lui ha quel coltello sarebbe una mossa prevedibile che lei… sbiancai Oh Mio Dio… esclamai sapendo ciò cosa comportava.
No ne dubito disse Damon entrando, fra le mani in bella vista un cell.
28 chiamate lesse buttandolo poi davanti a Stefan meravigliato il cellulare di Donovan et voilà!.
Ci fissò tutti mentre calava un silenzio di tomba angosciante.
Nadia ha il coltello e credo anche il biondino quindi sorrise sghembo se vogliamo il coltello, prima che quella megera parta per chi sa quale continente alla ricerca di un altro Viaggiatore per completare l’incantesimo, e se vigliamo ancora salvare la vita al cameriere del Grill che tutti amano poggiò una mano sulla spalla del fratello si va a caccia di un vampiro sta notte!.
 

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Capitolo 3
*** Decide ***


Piccola premessa:

Ed eccoci qui al terzo capitolo!. Possiamo dire che da qui si entra nel vivo di questi capitoli, che come ho detto all'iniziono, funzionano da grande introduzione a qualcosa che pian piano nascerà. Spero che fin qui vi sia piaciuto. Ora bando alle ciance, vi lascio al terzo capitolo: Buona lettura!.

18 Settembre Del 2014
Caro Diario,
La situazione s’ingarbuglia sempre più.
Quando credevo di aver estirpato una parte di male dalla mia vita, che tutto ora vada bene e di aver posto la parola ‘’fine’’ a una mia quasi condanna, ecco che esso dalle tenebre dove risiede ritorna a nuova vita e chiede e pretende di impossessarsi di me lanciandomi nel nulla infinito …


Alzai il capo. Mi trovavo nel salotto d’ingresso della casa dei fratelli Salvatore. La mia casa dopo che mesi fa arsi la mia in un attacco di nervi, a seguito della morte di mio fratello Jeremy e di aver spento la mia umanità.
Vidi subito entrare Stefan.
Ehi gli sorrisi chiudendo il mio diario.
Come ti senti?!.
Mi chiese con una tisana in mano e un sorriso di suoi.
La sua premura e dolcezza, nonostante tutto quello che avevamo passato fra noi, non crollavano mai.
Era davvero un bravo ragazzo dal cuore d’oro sempre devoto verso gli altri, un eroe insomma, trascurando anche se stesso a volte.
Sorrisi e accettai di buon grado la tisana che mi offriva mentre lo vedevo sedersi al mio fianco.
Notizia positiva bevvi un sorso delle ultime tre ore sorrisi sono ancora me stessa. Mi feci seria.
Ma non so ciò quanto potrò durare m’incupii.
Cercheremo ovviamente di farlo durare per sempre subentrò la voce sicura del mio ragazzo.
Mi voltai e con lui vidi anche mio fratello Jeremy.
Jer!.
Mi alzai, poggiando la tazza sul comodino accanto al divano e correndo ad abbracciarlo.
Ehi mi strinse a sé con affetto e calore baciandomi lievemente il capo stai bene?!.
Chinai il capo distanziandomi appena da lui in modo da fissarlo raggiante ora si sorrisi commossa nel rivederlo. C’erano stati dei momenti in cui davvero avevo creduto di non poterlo riabbracciare più.
Dov’è la strega Bennett?!.
 Chiese Damon servendosi un Drink abbiamo un piano e abbiamo bisogno di Lei. Inoltre il tempo e abbastanza prezioso. Non so, dove sia rintanata quella figlia di Satana ad architettare il suo contrattaccò e amo partirmi risoluto rise di circostanza.
Car è andata a chiamare Bonnie disse Stefan con semplicità e con il suo tono calmo e solenne.
Spero che si sbrighi e non perda tempo per strada per farsela con qualche altro Originale come l’ultima volta scherzò su Damon con una punta di sarcasmo pungente.
Originale?!.
Chiesi confusa guardando entrambi per poi soffermarmi su Stefan, che sbuffò alle parole di Damon, che era più in confidenza con Caroline che mi sono persa?!.
Molte cose tesoro.
 Disse Caroline arrivando con Bonnie.
Guardò in maniera atroce il sghignazzante Damon, che brindò alla sua ‘’entrata’’, e una volta presami da parte mi delucidò: in breve, anche se te lo avevo detto ma non alla vera te. Disse in un sol fiato come le era solito. Sono andata a letto… con Klaus mi fermò prima che potersi dire la ben minima cosa. Prevedibile e da lei. Lo so sono una pessima persona ma ora abbiamo questioni più urgenti da risolvere dei miei problemi amorosi anche con Ty.
Ben detto biondina disse Damon schioccando la lingua e finendo il suo Drink.
Mi avete detto che avete un piano disse Bonnie confusa ma non capisco io che centri giacché non posso usare i miei poteri magici in quando sono ora l’ancora per l’altro lato.
Guardò seria Damon riempirsi ancora il bicchiere di Scotch.
Io direi che abbiamo un piano A.
Disse Damon con naturalezza.
Se funziona, possiamo anche non utilizzare il piano C.
Rise a trentadue denti.
Aspetta disse Jer e il piano B?!.
Chiese confuso.
E non era il solo ma si sapeva Damon era così…
Damon lo guardò imbronciato e infastidito allo stesso tempo dalla domanda sicuramente fuori luogo per lui.
Credimi ragazzo è meglio che non te lo dico tracannò il bicchiere.
E in cosa consiste questo piano A?!.
Chiesi con le braccia incrociate, riportando tutti all’attenzione.
Stef disse Damon passandogli la palla con un’occhiata eloquente.
Per eliminare Katherine da Elena dobbiamo trovare il coltello dei viaggiatori spiegò in maniera diretta e sintetica Stefan.
E drindrin indovinate chi c’è l’ha?!.
Fece con umorismo Damon.
Matt… dissi di scatto deglutendo a fatica, ora allarmata che il mio migliore amico fosse pienamente coinvolto, ancora, in una faccenda così brutta e… soprannaturale.
Sapevo bene cosa ne pensava lui di tutta quella storia e sapevo anche che era pure per sua sorella che con il soprannaturale non voleva averci a che fare, o almeno in maniera minima si visto che i suoi amici lo erano.
Ed era proprio perché lo eravamo che ora Matt si trovava in pericolo chi sa dove, magari anche in mano della stessa Nadia anche se avevamo solo supposizioni e un cell ritrovato e non certezze tutto faceva pensare, purtroppo, a quella possibilità.
Oh Mio Dio… sussurrai fra me e me, mentre mi sedevo sul bracciolo del divano: I miei occhi persi nel fuoco.
Dobbiamo trovarlo aggiunse Stefan con decisione prima che Nadia trovi un altro Viaggiatore per completare l’incantesimo. Così potremmo liberarti da Katherine e…
Liberarci una volta per sempre del Diavolo brindò Damon avevo ragione io, Buon Samaritano, a non darle il corpo per la cronaca disse rivolto a Stefan arricciando le labbra. Dal canto suo il ragazzo fece spallucce.
Dopotutto orami quello che era successo non poteva essere cambiato tornando indietro ma solo andando avanti con i nostri piani di difesa.
Ma che centro io?!.
Chiese ancora Bonnie non capendo, e non solo lei, che centrasse in quella situazione.
Poiché tu sei inutile, disse senza tatto Damon.
Lo guardai male ma sembrò non accorgersene o forse, cosa più probabile, m’ignorò.
Per effettuare qualsiasi tipo d’incantesimo, noi tutti ci chiedevamo se magari conosci una strega che possa fare un incantesimo di localizzazione perché Donovan sembra irrintracciabile e la cosa lo ammetto mimò una piccola quantità con l’indice e il pollice assottigliando appena un occhio m’irrita un tantino.
Forse… fece sul vago la mia migliore amica persa in chi sa quali pensieri.
Bene Bon-Bon si avvicinò a lei cerca di far diventare quel forse un ‘’si lo so’’ entro le prossime ore mentre io e Stef andiamo a caccia di Nadia, perché credo proprio che quella figlia del demonio, al pari della fama della cara madre, abbia già nascosto quello stramaledetto coltello in un buco indefinito della città e tu sai quanto sia pressante per noi e per Elena motivò le sue azioni trovarlo prima che accada l’irreparabile non è così?!.
Vidi Bonnie annuire tesa.
Bene.
Subito dopo fece segno con il capo a Stefan che era ora di andare.
Lo intercettai prima che uscisse dal salotto abbracciandolo di sorpresa sussurrandogli subito dopo all’orecchio sta attento…
A quel punto lui mi allontanò appena con dolcezza ma anche fermezza. Mi contemplò per alcuni istanti con i suoi occhi di ghiaccio carichi di una luce che io amavo e, sorridendomi mentre mi accarezzava una guancia, mi baciò le labbra e uscii dalla porta, un ultimo sguardo, mentre vedevo Stefan sorridermi rassicurante mentre lo raggiungeva.
Lo ammetto non ero tranquilla per niente mentre il mio ragazzo e un mio caro amico andavano ‘’a caccia’’ di quella psicopatica pronta a tutto per far tornare definitivamente sua madre.
Elena
Si avvicinò a me Caroline mentre ancora osservavo l’uscio della porta ormai chiuso da dove i due fratelli erano appena usciti. Dovresti riposare un po’ mi consigliò premurosa. Jer andrà al Grill per vedere se Matt magari torna lì mi spiegò al tempo stesso e tu dovresti rilassarti un po’.
Presi fiato.
No, ho paura che dormendo Katherine riprenda il sopravvento su di me.
Ovviamente anche lei sapevo che non volevo riposare o dormire solo per quello.
Mi sorrise triste ok.
Starò qui con voi e se posso, nel pieno delle mie facoltà di questo momento, cercherò di rendermi utile in qualche modo, come tutti.
Abbozzai un sorriso.
 

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Capitolo 4
*** The daughter of the devil ***


Premessa

Nadia, in poche parole, stava per partire in questo capitolo. Ma un intuizione ''alla Damon'' ha permesso ai nostri ragazzi di intercertarla e beh... vederte che succede!
Buona Lettura!

Ed ecco la nostra piccola fuggitiva scesi gli ultimi gradini dei sotterranei dei Lockwood, la pista che avevamo deciso di seguire.
Con guardai con espressione disgustata dietro di lei il corpo che fuoriusciva da un velo bianco il corpo della madre in putrefazione, abbastanza raccapricciante, ma aprii le braccia chi sono io per giudicare?!. Di cose raccapriccianti ne ho fatte tante nella mia vita, ma lo ammetto in tutta sincerità mai così, quindi il tutto è molto curioso per me e penso anche per mio fratello.
Vidi Stefan, con la coda dell’occhio, annuire appena poco dietro di me.
Risi Sghembo, arrivando a pochi passi da Nadia sorpresa del giusto tempismo con cui l’avevamo trovata. Mentre Stefan circospetto, non avvezzo al mondo ‘’del teatro’’, guardava e setacciava la zona da grande calcolatore.
Voi… come avete fatto a trovarmi?!.
Ringhiò Nadia già sulla difensiva.
Già anch’io m’indicai ammettendo costernato, avrei preferito non vederti mai più e credere per davvero che la tua cara e amata dissi con ironia madre marcisse già all’inferno ma ehi?! Il mondo non va mai dal verso che voi quindi eccoci qui che ti abbiamo trovata per saldare i conti.
Stefan annui chiedendo: Dov’è Matt e il coltello dei Viaggiatori?!.
Non so di cosa tu stia parlando disse, con la risolutezza di chi ha fretta, rivolta a mio fratello.
Oh si che lo sai Nadia, in vero penso che tu lo sappia fin da quando Katherine fingeva la sua imminente dipartita su quel letto di morte in quella maniera così miserevole per lei. Risi sarcastico. Lo ammetto bella recita la maggior parte di noi ci è cascato, brave.
Quindi non fare l’evasiva o la gnorri le consigliai perché sappiamo bene cosa hai fatto a Elena o meglio cosa tu e indicai il corpo tua madre avete architettato. Dopotutto due menti psicopatiche pensano meglio di una feci ironico.
Vogliamo solo impedire che tua testolina bacata lasci che Katherine s’impossessi del corpo di Elena. Spero che non ce ne vorrai a male.
Risi sghembo.
Ci guardò male e subito dopo scattò come una furia verso l’uscita, in spalla il corpo semi carbonizzato della madre.
Eh no carina la bloccai e sbattei poco educatamente il corpo di Katherine a muro, dove cadde riverso a terra in una posizione, lo ammetto, ridicola.
Tu non vai da nessuna parte narrando sai avevo avuto occhio e intuito quando dissi che i sotterranei dei Lockwood sono un ottimo rifugio per gli psicopatici malati di protagonismo e Bingo! Battei le mani ci avevo visto bene.
Vidi Stefan sistemarsi alle spalle di Nadia.
Ora, dicci dove sono coltello e il barista o mio fratello, si proprio quello che tace tanto, perderà le staffe e non credo che per te sarà piacevole.
Mai disse fredda potrete anche uccidermi ma non lo saprete mai, così che il vostro amico morirà e mia madre fece trionfante vivrà per sempre nel corpo della vostra adorata concluse con tono rivoltante Elena!.
Sbadiglia annoiato alle sue parole.
L’hai seppellito, annegato con il coltello, spaccato in due, cucito e gettato da qualche dirupo?!
Tentai a indovinare.
Al suo silenzio ostinato guardai mio fratello con uno sguardo d’intesa mentre lui la immobilizzò stringendola con la ‘’delicatezza’’ del momento.
Vediamo invece se così funziona dissi mentre gli tenevo ora il cuore in un pugno, togliendole ora il fiato. Dimmi Nadia, toglimi una grandissima curiosità, la tua vita vale più di quella di una madre egoista e narcisista che non ha mai pensato a te?!. Dalla tua risposta e la tua conseguente affermazione dipenderanno le sorti di essa.
Sorrisi tranquillo, dopotutto per me certe cose erano ‘’la normalità’’.
Marcissi all’inferno! rantolò sputandomi in viso.
Mi pulii con la manica della mia camicia per poi sorriderle credimi le donne mi hanno detto di peggio in passato, questo per me è solo un ennesimo complimento per poi stringere la presa facendole uscire un rivolo di sangue dalla bocca per farle capire che davvero io non scherzavo come quanto era vero che fossi imprevedibile e si pazzo da legare. Impuntai i miei occhi sui suoi e ordinai senza eccezioni alcune: Dimmi dov’è il coltello dei Viaggiatori e ti salverò la vita e a mio modestissimo avviso sembra una buona offerta che dovrebbe allertarti vista la tua la guardai da capo a piedi posizione.
La vidi ridere divertita.
Prende verbena a quanto pare disse Stefan con amarezza.
Ma non abbiamo tempo di ‘’depurarla’’.  Il tempo stringe e Katherine potrebbe tornare presente nel corpo di Elena da un momento all’altro, cosa che non possiamo permetterci che accada. Feci, senza eccezioni, ringhiando esasperato e con la pazienza ormai all’osso tornando alla vampira Dimmelo o sarà l’ultima cosa che non farai.
La osservai ancora ridere così non ci vidi più e le feci scoppiare il cuore nel mio pugno colto da un attacco d’ira.
Mio fratello lasciò il cadavere, ormai inerme, scivolare a terra.
Hai consumato la nostra possibilità, immediata, di sapere dove si trova il coltello e Matt mi rimproverò con calma.
Troppo abituato a farlo, dopo tutti quei secoli.
Fissai il corpo di Nadia e poi il suo cuore spappolato ancora fra le mani perso nei miei pensieri e piani.
Lo so ma abbiamo ancora il piano C avendo consumato il B ammisi buttando, con una smorfia da ‘’io so quel che faccio’’, il cuore alle mie spalle.
Vidi Stefan avvicinarsi e accovacciarsi al corpo di quella puttanella di Katherine.
Che facciamo con lei?!.
Mi chiese fissandomi sempre da quella posizione. Il suo sguardo ora era indecifrabile.
Beh ora Stefan al bando il buonismo e lascia fare al tuo vecchio fratello una cosa che ci risparmierà i costi di uno scomodo funerale.
Vidi Stefan inarcare un sopracciglio dubbioso mentre spargevo di benzina il corpo di Katherine e poi gli davo fuoco contemplando lo spettacolo per alcuni minuti con mio fratello silente accanto a me perso in chissà quali pensieri.
Sapevo bene che un tempo l’avevamo amata entrambi. In modo diverso ma era stato pur sempre amore, anche se poi lei aveva dimostrato di giocare con entrambi.
Io avevo anche creduto di rivederla, liberarla dalla sua tomba e vivere una vita con lei.
Ma quella impertinente aveva davvero solo giocato con me in quanto da sempre amava Stefan.
Quindi in tutta sincerità la sua fine non mi toccava per niente, ma forse visto lo sguardo di mio fratello, molto in fondo, per lui non era così.
Dopotutto era lui quello buono, troppo caritatevole e sempre volto nel cercare la bontà anche dove in fondo non c’era, perché credeva che ognuno di noi avesse quel tocco in più. Ma la verità era che seppur c’era alcuni preferivano non darlo a vedere. E fra l’altro aveva dimostrato la sua bontà d’animo anche durante ‘’la morte di quella venere nera’’.
Cenere alla Cenere così nessuno potrà utilizzare quel corpo per secondi fini. Andiamo ora?!.
Lo riscossi dai suoi pensieri, dopo aver riscosso me stesso dai miei.
Bruciare quel corpo davvero significava per noi chiudere un capitolo della nostra centenaria vita.
Perché lei era la causa di tutti i nostri mali e ora il suo corpo marciva nel terreno, in cenere fra i vermi e presto anche la sua anima, come lei si meritava.
Inoltre noi dovevamo agire e in fretta per liberare Elena da quella vipera e chiudere del tutto e per sempre quella faccenda, e andare avanti.
Abbiamo un barista da trovare e qualcosa mi dice che con lui troveremo anche ciò che cerchiamo.

 

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Capitolo 5
*** Confessions and indecisions ***


Premessa

Adoro questo capitolo!.
E voi vi chiederete: Perché?!.
In primis per il semplice motivo che mi è sempre piaciuta la complicità fra Elena, Caroline e Bonnie.Anche se hanno tre caratteri completamente diversi hanno una sintonia assurda e averla ricreata in questo capitolo mi rende felice perché per l'appunto adororo il loro feeling e averlo riprodotto e presentato nella mia storia mi rende soddisfatta del mio scritto.
Comunque sia vi aggiorno che oggi ho anche scritto un capitolo di mezzo, fra questo che sto pubblicando e il prossimo. Anche per questo ho fatto un po' più tardi delle altre mattine a pubblicare il mio capitolo al giorno. Spero mi perdonerete <3.
Ma ora passiamo al capitolo, nel cuore del testo, buona lettura!
;).

Decidemmo così di uscire, mentre i ragazzi erano ‘’a caccia di una psicopatica’’ e Jer di guardia al Gril, a cercare la ragazza che Bonnie aveva visto al corso di psicologia far muovere e ruotare quella penna in modo da convincerla ad aiutarci con l’incantesimo di localizzazione del coltello dei Viaggiatori: il nostro obiettivo.
Era anche un modo, ammettiamolo, per distrarre me dal demonio che in quel momento covavo nel mio corpo, che lottava contro di me e Dio sa quanto riavrebbe preso il controllo di me anche se temporaneamente.
Eh così chiesi a bruciapelo, anche se forse di sicuro non era il momento opportuno, ma era una discussione da fare assolutamente fra noi tre tu e Klaus?! feci meravigliata.
Vidi Car fermarsi di getto e fissarci entrambe in maniera indecifrabile quasi sul chi va la. Lo so sono una persona orribile e riprovevole, anche se Stefan per primo ne ha da ridere al riguardo, ma… si corrucciò appena.
Sbuffò frustrata lui era lì nel bosco offrendomi e dicendomi quello che Ty non aveva mai detto troppo preso s’intristì indignata dal suo branco che pensare anche solo una briciola di quanto pensava a loro a noi due.
Invece Klaus ci spiegò mi disse che non sarebbe andato a divertirsi al capezzale di Katherine scegliendo me… e non la sua stupida vendetta. E’ stato diverso. Lui non metteva me in secondo piano ma in primo e… l’ho così apprezzato da essere stata sincera con lui e ammettere che si, un po’… guardò altrove mi piace bofonchiò.
Un punto a suo favore nella lotta con Ty feci allora sorpresa della frase successiva sgranando gli occhi wow sembra seria… ma ne sei sicura?!. Stiamo pur sempre parlando di Klaus e ce ne ha fatte tante…
Non lo so Elena si resse la testa ora come ora sono solo confusa, vorrei solo avere un po’ di tempo per pensare a tutta questa nuova situazione, riflettere e decidere in santa pace della mai vita futura ci spiegò anche per capire e assimilare le nuove cose ora che sembra che abbiamo rotto del tutto io e Ty…
Per poi ammettere: Lo so che è Klaus, ma tu stai con Damon mi guardò trapassandomi da parte e parte, in maniera indecifrabile e nemmeno lui è un santo e ce ne ha combinate anche tante se ricordi… lasciò volutamente in sospeso la frase.
Alzai le mani in segno di arresa ok, ok Mss. Forbes mi arrendo sostenendo schiettamente hai ragione non sono la miglior, fra noi tre, nel poter metter bocca sull’argomento ‘’ragazzo migliore’’ risi anch’io sto con un ‘’cattivone’’.
Contagiai tutti.
Che poi lei e Ty non stavano nemmeno insieme quando si è data a Klaus s’intromise Bonnie con aria maliziosa non è che l’abbia davvero tradito.
In effetti, è vero ammise di getto Car per poi scuotere il capo ripetutamente.
Bonnie Bennett, tu sei si, la nostra consulente ma non scusare la mia cattiva condotta la rimproverò Caroline in fine nonostante la scelta di Tyler io non avrei dovuto fare così, c’era ancora speranza per noi forse ed io l’ho bruciata. Sono stata… disgustosa e poi con un plurimo omicida che ci ha creato solo guai da quando è qui come ha ben detto Tyler ma… guardò la luna per qualche attimo quel plurimo omicida sempre pensare e tenere a me più di quanto facesse Ty. E l’ha dimostrato anche più di una volta ammise pensierosa. Sbuffò che confusione!.
Però è vero che avevate rotto e non hai colpe Car non stavate insieme non ti sto giustificando spiegò Bonnie ma solo facendoti vedere le cose con obbiettività, dopotutto sono la vostra consulente, disse con un occhiolino e un sorrisino e magari pronosticò Klaus stando con te, come Damon con Elena, avrà meno istinti di fare del male alle persone il che sarebbe fantastico no?!.
Su quello sono d’accordo con Bonnie intervenni per poi con un’espressione costernata e preoccupata chiedere: Ty l’ha presa male quanto?!.
Si quello sarebbe bello, meno problemi per noi e più pace per tutti mentre lo tengo ‘’a bada’’ rise rispondendo così a Bonnie per poi perdersi un attimo nei ricordi e rispondere alla mia domanda Ha rotto un tavolo narrò Car ha gridato e detto che era l’assassino di sua madre, di dodici ibridi e non capiva come io avessi potuto scopare con un tipo del genere. Fece con amarezza Stava anche, mentre gridava di andarmene, per aggredirmi, a causa della mia insistenza nel volere stare e spiegargli, se non era per Stefan che l’ha fermato prontamente credo che… ci fissò sconvolta lo avrebbe fatto. Quindi penso che fare una pausa dal mondo maschile sancì il suo proclama non mi farà di certo male, almeno per un periodo necessario in cui io possa pensare sul da farsi… per poi bloccarsi lasciando la frase a mezz’aria avete sentito?!.
Ci fermammo anche noi in ascolto.
Il verde del campus immobile e fermo: Solo una leggera brezza faceva ondeggiare lievemente le fronde più alte degli alberi.
I nostri respiri un unico coro in quel vuoto di quella sera.
E poi Un Grido straziante si levò nella notte.
Ci catapultammo lì e vedemmo un vampiro che stava squarciando la gola a una ragazza.
Oddio gridò Bonnie è la strega di cui parlavo!.
Oh cavolo dissi mentre io e Car ci catapultavamo prontamente sull’aggressore.
Vidi la mia amica spezzargli il collo e strappargli il cuore mentre io reggevo la giovane traumatizzata cercandola di calmarla.
Calma sei al sicuro ora, va tutto, ok?! Respira…siamo tue amiche sei al sicuro ora le sorrisi dolce e rassicurante.
Oddio, chi era… cos’era?!.
Balbettò nel panico, il collo pieno di sangue.
Che cosa voleva da me?!.
Oddio… vide il sangue nel suo vestito e fu sul punto di cedere.
Ehi no, non puoi svenire ci serve il tuo aiuto Car prontamente si morse il polso e lo appoggio alla bocca della ragazza tramortita dalla situazione. Bevi le ordinò e così lei fece.
Dobbiamo portarla a casa Salvatore Propose Bonnie una volta raggiuntaci.
E anche quel corpo sancì Car mentre portava la ragazza sorreggendola con un braccio non possiamo lasciarlo qui, inoltre a casa Salvatore potremmo farla riprendere e creare un giusto clima per l’incantesimo.
Annui sostenendo mi occupo io del corpo voi portate La ragazza a casa al sicuro non sappiamo che chi le stava dando la caccia aveva altri complici o meno nella cosa.
Elena e se…?! Fece incerta Caroline lasciando di proposito la frase in asso fissando conseguentemente Bonnie, altrettanto insicura e poco convinta della cosa.
Tranquille sto bene, faccio in un secondo. Sarò a casa, in me, feci convincente in modo da rassicurarle prima di quanto possiate pensare.
E sparii con il corpo mentre percepivo sempre più distanti le mie due amiche.
 

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Capitolo 6
*** The devil inside ***


Premessa

E rieccomi qui!
Dunque ho decisio di accorpare il mini capitolo di mezzo fra quello scorso e il sesto, che sto per pubblicare, postandolo per l'appunto con quest'ultimo.
Questo capitolo, quello più lungo, è molto importante. Mette molta ansia e ti carica di domande su cosa ne sarà del futuro dei nostri personaggi.
In particolar modo, come vedrete, di due personaggi principali.
Spero vi piacciano entrambi.
Buona lettura!
;).

Andai a seppellire il corpo di quel vampiro mentre le mie due migliori amiche accompagnavano la ragazza traumatizzata a casa.
Era una bellissima sera settembrina.
La luna era piena e i gufi, nel cuore del bosco, cantavano concitati: come se anche loro sentissero una minaccia imminente.
Corpo in spalla attraversai buona parte del sottobosco fino ad arrivare al limitare di un dirupo che considerai abbastanza distante dalle case e abbastanza profondo affinché non si possa mai trovare un corpo indesiderato.
Mi chiesi in quel momento chi avesse mandato quel vampiro dalla strega che ci serviva e se quel ragazzo avesse famiglia e cosa l’avesse spinto ad accettare un possibile compromesso in cui c’era una buona percentuale che gli costasse la vita. Dopotutto sembrava un novellino e di sicuro anche disperato e pronto a tutto. Perché, nella sua disperazione, di sicuro non sapeva bene i fatti: aveva accettato e via.
Stavo per occultare il mio primo corpo in assoluto, gettandolo in quel baratro immenso, quando…
Aah!
Sentii la testa friggermi. Un dolore atroce che partiva dalle tempie e saliva fin dietro la testa, sulla nuca.
M’inginocchiai al suolo bagnato di rugiada, le mani premute sul capo, presa da un conato di vomito per il troppo dolore.
No!.
 Pensai nel panico mentre sentivo nella testa una voce ridere forte con tono vittorioso e malvagio:
Hai i minuti contati Elena Gilbert: presto il tuo corpo sarà per sempre mio e tu marcirai nel nulla!.
E ciò significava che forse Nadia era scappata e i ragazzi non l’avevano intercettata.
Ero sola e avevo paura che si rimpossessasse di me. A quanto pare avrei fatto bene ad ascoltare Car e Bonnie ma non lo avevo fatto, testarda com’ero. E forse lei dal suo angolino vedeva tutto e aspettava solo che io mi allontanassi per riprendere coscienza di sé su di me.
Ed io stupida gli avevo dato quell’opportunità su un piatto d’argento…
Presi fiato mentre i miei occhi offuscati, come da una nebbiolina, facevano fatica a reggere il panorama davanti a me.
Dovevo cercare di essere il più presente che mai e non dargliela vinta. Dovevo essere forte e sicura!.
Non avrai mai il mio corpo risposi fredda a quella voce calda e arrogante sarai tu a marcire dove ti meriti!
La sentii ancora ridere, questa volta in modo canzonatorio. Sentii una morsa di freddo e poi: Il nulla.

Un quarto d'ora dopo casa Salvatore 
Tornata a casa, e ancora in me fortunatamente, decisi di non raccontare a nessuno di ciò che mi era successo, per non allarmare tutti più di quanto già non lo fossero.
Così mi concentrai, come se nulla fosse stato, sul presente e sull’incantesimo che avremmo dovuto fare aiutati dalla strega che Bonnie aveva per caso intravisto al corso di psicologia: Megan.
Dopo aver soggiogato la ragazza, che fortunatamente non prendeva verbena, a dimenticare tutto cercammo di convincerla ad aiutarci. Ma lei aveva paura ed era inesperta. ‘’Una novellina nel capo della magia’’ come disse Bonnie, che però era pronta ad aiutarla, per aiutarci, e a insegnarle il necessario per quell’incantesimo di localizzazione.
Ma lei non voleva, diceva che non sapeva controllare quel ‘’coso’’ e che aveva fatto del male a tante persone in passato.
Io posso insegnarti le prese le mani Bonnie guardandola con dolcezza e comprensione a controllarlo e a non fare più del male alle persone raccontando anch’io sono stata fuori controllo. Ho fatto cose brutte come rompere vetri e simili, ma si deve andare avanti.
La ragazza scosse il capo no, non posso…
Novità?!.
Chiese Damon entrando di getto con Stefan accanto.
Avete trovato Matt?!.
Chiesi subito non appena li vidi.
Nop ma contiamo che…
Si guardò in giro: i vetri del salottino rotti e candele sparse per terra spente.
Una seduta spiritica andata a male?!.
Ipotizzò con sarcasmo Damon avendo già intuito la situazione che poi Car si prodigò a spiegare:
Abbiamo un problema fece Car mentre Bonnie continuava a parlare e rasserenare la ragazza.
Non riesce a usare la magia quindi non sappiamo quanto ci vorrà per…
Come non sa usare la magia?!, andiamo! Fece Damon scocciato interrompendola non prendetemi in giro è una strega no?!. Fece spallucce. Faccia il suo lavoro.
Non ha mai usato la magia.
S’intromise Bonnie freddamente, trafiggendo a morte Damon con lo sguardo, rimproverandolo.
Beh Bennett insegnale quel trucchetto che ci serve. Non possiamo perdere tempo in chiacchere perché di tempo ne abbiamo fin troppo poco per dedicarci a prendere un thè tutti insieme mano nella mano disse Damon sbrigativo senza mezzi termini.
Quello non è un trucchetto ma una magia elevata e potente soprattutto per un principiante traumatizzato, che ha paura di fare magie e che ha non ha il potere sotto controllo.
Lo guardò super male e offesa.
Damon roteò gli occhi al cielo e si lasciò andare sul divano.
Traumatizzata da cosa?!. Chiese poi Stefan, dimostrando il suo riguardo verso le persone e l’interesse di capire bene la situazione.
Beh quando l’abbiamo trovata un vampiro le stava azzannando la gola. Sussurrò Caroline, avvicinandosi a Stef, in modo che la ragazza non la sentisse, continuando a narrare: l’abbiamo curata, portata qui e cancellato la memoria di quell’accaduto.  Ma ora sembra avere paura di usare la magia per il male che sembra aver fatto, come una sua amica, una certa Maggie, e non vuole ripetere la cosa.
Finì la frase costernata.
Stavo osservando il fuoco del camino mentre sentivo i ragazzi parlare persa nei miei pensieri quando mi sentii abbracciare da dietro e sfiorare il collo con le labbra apri e richiusi la bocca per la sorpresa per poi girarmi sempre fra le sue braccia scorrendogli dolce ehi.
Ehi mi guardò tutto ok mentre non c’ero?!.
Ora va meglio ammisi baciandolo ero in pena per voi due.
Ok sapevo bene di stare mentendo al mio ragazzo, ma ero tornata in me non era successo niente di così ‘’grave e irreparabile’’. Avevamo già abbastanza problemi: Matt che non sapevamo dove fosse, il coltello che dovevamo recuperare, la ragazza che non riusciva a controllare il suo potere. Di me già sapevano che avevo e non volevo premere il coltello sulla piaga, già senza pressioni abbastanza delicata e dolorosa, tutto qui…
Lo immagino ricambiò il bacio con passione e dolcezza.
Ti prego insistette Bonnie ne va la vita di un mio caro amico estrasse la carta dei sentimenti facendogli vedere una foto di Matt un bravo ragazzo che adesso è stato sepolto da una psicopatica chi sa dove con un coltello magico. Prese le mani tremanti della ragazza impaurita fra le sue. Ti prego aiutami a salvargli la vita.
La sentì sospirare. Riproviamo.
Bonnie sorrise e anche Car mentre le due si lanciavano uno sguardo complice.
Subito dopo, mano nella mano, le due ragazze ripeterono l’incantesimo ancora una volta. Vedevamo, in quel frangente, la strega novella più sicura e fiduciosa. Di certo, sapere che dalle sue mani dipendeva la vita di una persona, gli aveva messo si più ansia ma gli aveva anche dato la carica in più per poterlo salvare.
E di fatti…
Eccolo!
Vado io disse subito Damon staccandosi da me con un ultimo bacio sulla fronte. Si avvicinò a Bonnie e alla ragazza osservando il punto della mappa indicato dal pendolo.
Conosco il posto, faccio in un attimo e, regalandomi uno dei suoi sguardi accattivanti e rassicuranti al tempo stesso, ammiccò e andò via prima di darci il tempo materiale per dire la qualsiasi cosa.
Fu solo qualche minuto dopo che Damon era andato via che accadde l’impensabile e l’imprevedibile.
Tutte le finestre della casa s’infransero all’unisono a seguito di un tempestoso vento, ovviamente non naturale, che spalancò anche la porta d’ingresso scardinandola per metà e lasciando tutti noi increduli e a bocca aperta.
Dalle finestre, dalla porta e dai piani superiori scesero tantissime persone intonando una litania che non capivamo ma che di certo non prometteva niente di buono.
Avevo già visto quello spettacolo, in precedenza, quando avevano voluto me e Stefan per il nostro sangue incastrandoci in una vecchia casa abbandonata annullando per giunta con la loro magia il potere dei nostri oggetti protettivi, dopo che Nadia ci aveva ‘’venduti’’ sempre per salvare sua madre.
Si stringemmo vicino al camino che subito dopo… si spense.
Chi sono queste persone?!.  Chiese la ragazza impaurita
Viaggiatori disse Stefan in un corso accelerato di ‘’sopravvivenza’’ per la ragazza. Spiegando risoluto: Persone da evitare.
Si avvicinavano sempre più a noi fino a quando si fermarono ma non di parlare anzi la loro litania a quel punto aumento di un’ottava.
Subito dopo Car, Bonnie e la novella strega furono scaraventate in tre angoli diversi della stanza.
Li vidi divincolarsi e imprecare mentre capivo che erano impossibilitate di muoversi e quindi d’intervenire.
Stef, cosa credi che vogliano ora da noi?!…
Mi strinsi a lui mentre fissavo inquieta tutti quegli occhi vacui di quelle persone che non smettevano un solo istante di guardarci e di intonare, a gran voce tutti incoro come un unico grido levato al cielo, quell’inquietante sequela di parole dal significato oscuro, almeno per noi.
Non lo so mi prese la mano tremante nella sua sicura ma non permetterò mai che ti facciano del male.
Quando lo disse, non mi guardò. Fissava invece davanti a sé quelle persone con sicurezza e caparbietà.
Lo guardai con il cuore gonfio di gratitudine mentre pensavo: Nemmeno io permetterò che te ne facciano a te…
Poi fu il buio completo, una sola voce lamentosa che straziava i timpani costringendoci a inginocchiarci con la testa fra le gambe per il dolore. Fu l’ultima cosa che ricordai e poi il nulla…
 

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Capitolo 7
*** The fog of accident ***


Premessa

E con questo capitolo, so bene, che la tensione andrà ancora di più alle stelle!
Non voletemene male, però penso che un po' di sana tensione serva a dare più forza al lettero ad andare avanti nella storia.
Per questo ho diviso questa parte, che puà essere benissimo pubblicata a sè stante.
Siamo quasi arrivati alla fine della prima parte e vi annuncio che io ho già scritto l'introduzione della seconda parte.
Ma ora bando alle ciance e vi lascio a ciò che ambite di più: Il nuovo capitolo.
Vi avverto che è piccino ma molto carico di tensione e sensazioni.
Buona lettura!
;).

Tornai dieci minuti dopo con Donovan e il coltello pronto a farla finita una volta e per tutte con quella faccenda e con la mia nemesi, che aveva avuto la grande idea di impossessarsi del corpo della mia ragazza, Katherine Pierce.
Ma qualcosa non andava…
Appena arrivai a pochi metri dalla casa, vidi i vetri infranti e ammetto che il cuore fece un gran balzo.
Elena!
Corsi dentro, la porta d’ingresso semi scardinata, e notai subito Caroline, Bonnie e la ragazza strega svenuta e riversa sul divano. Le prime due in silenzio, sconvolte e più pallide del solito.
Lascia andare svogliatamente a terra il corpo del barista svenuto ma sano e salvo e mi avvicinai a loro.
E’ solo svenuto. E’ stato troppo tempo seppellito ma sta bene tagliai corto dov’è Elena e… mi fissai in giro Stefan mio fratello.
Car guardò Bonnie con incertezza e inquietudine Bonnie. Quest’ultima ricambiò e solo allora la biondina si decise a ‘’cantare’’:
I viaggiatori sono venuti e li hanno rapiti prese fiato non abbiamo potuto fare niente ci hanno praticamente sbattuto a muro e immobilizzate la vidi passarsi stancamente le mani sul viso.
A quel punto serrai le labbra, incazzato nero.
Dannazione!
Lancia il coltello dall’altro lato della parete che s’infilzò su di essa, continuando a dondolare per un po’ a causa del contraccolpo.
Proprio quando la situazione sembra risolta, pouf! Ecco che un altro accadimento improvviso ci si mette fra le scatole.
Poggiai i pugni a muro e la testa poco più giù per qualche secondo cercando di schiarire la mia mente ottenebrata dalla rabbia e la preoccupazione di perdere le uniche due persone a me care nell’intero universo.
Dobbiamo trovarli mi ripresi mentre la rabbia ancora lì, covava e lo farò solo non voglio dover badare a voi due o due e mezzo calcolai la ragazza svenuta se devo salvare Elena e mio fratello lo voglio fare da solo e senza impicci collaterali dissi senza mezzi termini.
Dove sono?!, svegliate la strega deve trovarli comandai perentorio non abbiamo tempo da perdere nel lasciarla comodamente svenuta, ci serve per trovare Stef ed Elena!
Sappiamo già, dove sono Damon disse Caroline indicando, seria e moscia al tempo stesso, il camino spento.
Mi avvicinai, ammetto anche incuriosito dall’indicazione, e fra la cenere notai che c’era una scritta.
Cimitero
Non potevo di certo negare, anche in quel momento così delicato e teso, che avevano classe quei Viaggiatori.
Bene le guardai serio ci rivediamo più tardi. Voi le indicai con l’indice una a una fate le brave e non muovetevi da qui non voglio, ripeto, impicci. Me la sbrigherò da solo. Li trapassai con il mio sguardo di ghiaccio utilizzando una certa profondità dovuta al caso.
Consigliando: Avvertite Jeremy, che è ancora al Grill, e fate si che vi raggiunga.
Detto ciò subito dopo partii in quarta verso la mia meta: Il cimitero.
 

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Capitolo 8
*** Tears of angel ***


Premessa

Ciao ragazzi!
Non sono morta. Non ho potuto postare ieri il capitolo perché mi sono messa a scrivere il primo capitolo della seconda parte anche visto che siamo sul finire della prima. Quindi alcuni giorni scriverò, per garantirvi sempre nuovi capitoli, e non potrò postare ogni giorno ma quasi tranquilli!.
La fine di questa prima parte è straziante. Non credete che mi sia divertita o abbia avuto piacere nell'aver fatto quello che ho fatto e leggerete di seguito al povero Stefan perché non è così. Spero che non me ne vogliate troppo a male.
Vi anticipo solo che domani cercherò di pubblicare l'epilogo. Inoltre la seconda parte si apre con un bellissimo e divertentissimo evento!.
Bhé ora vi lascio al capitolo:
Buona lettura!
;).

Una volta arrivato lì avvertii subito la presenza dei due, in modo che mi fu semplice trovarli.
Forse i Viaggiatori volevano proprio così ma poco m’importava: Il mio obiettivo era solo quello di salvarli non di cadere in loro trappole o contrattare stupidamente con loro se l’affare non conveniva e prevedeva la vita di uno dei due.
Non ero di certo un idiota, stronzo sì ma non idiota.
Arrivai così al centro de cimitero, dove trovai sia mio fratello sia la mia ragazza legati a un palo ancora incoscienti.
Avevano formato anche un cerchio con delle fiaccole attorno a loro. Le fiamme danzavano lente al suono di una leggera brezza serale.
Bene mi avvicinai sicuro a loro ma una sorta di barriera invisibile mi bloccò il passo.
Dannazione! Diedi un pugno a essa e fu allora che un uomo vestito di nero incappucciato comparve alle mie spalle avvolto da un silenzio, che lo ammetto, in quella situazione m’infastidiva alquanto.
Sai gli rivelai a Halloween mancano ancora un po’ di mesi quindi mi sembri in anticipo amico. Ci scherzai su con sarcasmo pungente.
Quello poi parlò poi in un modo che non capii. La sua voce bassa come quella del parroco quando legge le scritture sacre per sé.
Ma non potei dire niente che un dolore lancinante alle tempie mi costrinse in ginocchio.
Ma..ch..che diavolo?!.
Le fiaccole arsero nel loro massimo, come se quasi l’intera c’era fosse avvolta dal fuoco, mentre altri incappucciati uscivano allo scoperto fra le lapidi e i cipressi.
Una bella congrega pensai cercando di muovermi ma inutilmente: Ero come legato al suolo.
Diamine!
Vidi poi uno degli incappucciati, con un coltello identico a quello che possedevo io, avvicinarsi a Elena e pugnalarla.
Lì per lì pensai: e fuori Katherine.
Ma non credevo che quelli fossero del tutto dalla nostra parte, quindi lì per aiutarci prodigandosi con tanto ‘’amore e affetto’’ per la nostra causa, e di fatti me lo provò che dopo averla pugnalata, la scaraventarono senza tanti complimenti su di me.
La gentilezza è sempre più di casa vedo vecchi imbabbuccati… dissi fra i denti quasi in un ringhio.
Elena sussurrai con dolcezza e apprensione mentre mi accorsi di poter muovere almeno le braccia.
Di poterla abbracciare.
La strinsi al mio petto accarezzandole il viso: Era ancora incosciente.
Era così pallida che mi dolse il cuore a vederla così temendo il peggio, che quel coltello non fosse davvero come il mio, avendo visto quindi un abbaglio, e quindi chissà con che aggeggio infernale da Viaggiatori l’avessero al contrario pugnalata al cuore.
Sapevo che il coltello che avevo io non avrebbe fatto male a Elena ma solo a quella sanguisuga di Katherine che era riuscita a entrare dentro di lei. Di quell’altro coltello purtroppo non avevo letto la garanzia o il libretto delle contrindicazioni.
Dio! Svegliati, ti prego la scossi appena.
Fu allora che aprii appena gli occhi e sussurrò confusa Damon?!.
 La sorpresa era pappabile dalle sue parole. Si alzò a sedere, notando che anche lei potesse farlo.
Dove siamo?!.
A una riunione di Viaggiatori sorrisi freddo siamo stati invitati ai posti d’onore feci ironico per sdrammatizzare.
Ti hanno liberato da Katherine a quanto sembra la aggiornai sulla situazione ma non capisco ora cosa vogliono da Stef e si da il caso che non posso alzarmi.
Le rivelai con espressione costernata e impotente, impotenza che sinceramente io odiavo poiché ero più ‘’per l’azione tempestiva’’ in certe ‘’faccende’’.
Nemmeno io posso alzarmi ci provò ora nel panico mentre vedevamo un ennesimo incappucciato avvicinarsi a mio fratello con un coltello differente: Molto più affilato e lucente sotto i raggi di una luna nuova.
Ehi che diavolo volete da lui, lasciatelo dannati!.
Dissi attirando per un attimo la loro attenzione.
Prendete me se volete, ma lasciate mio fratello la mascella serrata al massimo.
Non meritava di morire. Era buono e una persona migliore più di quanto di certo quegli incappucciati avrebbero potuto solo immaginare.
Ma a nulla valsero le mie suppliche e conseguenti imprecazioni e maledizioni. Nemmeno le parole disperate e nel panico della mia ragazza.
Non potevamo muoverci e fummo costretti ad assistere inermi allo spettacolo, quasi con un doppio senso d’ironia che i Viaggiatori volevano far trapelare dal loro continuo silenzio e parlare in modo ‘’ambiguo’’.
Ironia perversa quella di lasciarci inermi davanti a un omicidio di una persona a noi cara: Silenti spettatori attoniti…
Stefan fu pugnalato al cuore senza pietà mentre Elena assisteva a occhi sgranata all’atroce scena stretta a me.
La strinsi sempre più forte mentre dentro di me moriva e si spegneva qualcosa mentre una profonda cicatrice lacerava il mio petto spegnendo ogni mia speranza lasciando spazio a un sordo e freddo dolore, incurabile e a un vuoto immenso.
Il respiro cesso prima che lo pugnalassero e riprese lento solo dopo che quegli imbecilli ottennero ciò che da subito volevano: La morte di mio fratello.
Il mio adorato fratellino…
Che avevo il dovere di proteggere ad ogni costo e che invece avevo fallito in questo intento essenziale.
Avevo fallito come persona e come fratello con lui…
Stef…
 Il coltello rimase penzoloni sul suo petto e subito dopo tutti gli incappucciati si volatilizzarono nel nulla da cui erano venuti.
E rimanemmo solo noi tre…
 

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Capitolo 9
*** The future ***


Premessa

Ebbene si, sono riuscita a postare l'epilogo!
Dunque la prima parte èora  completata e si prospetta una seconda parte ricca di corpi di scena e di eventi straordinari.
Ci sono molte domande e quesiti che ancora devono essere chiariti e risolti.
Per citarne alcune:
Perché i viaggiatori hanno ucciso Stefan?!
Dov'è finito lo spirito di Katherine, e quello di Stefan?!
Perché, gli stessi Viaggiatori, hanno liberato Elena da Katherine?!
Ma anche la questione che Bonnie è ancora l'ancora dell'altro lato.
Vi assicurò che a tutte risponderò nel corso della seconda parte. Non so se ci sarà una terza parte, per il momento concentriamoci tutti sulla seconda. Il futuro si vedrà.
Non posterò ogni giorno ora devo un po scrivere così da poter via via pubblicare i capitoli che scrivo, dopo averne scritti un buon numero.
Ma ora passiamo a uno dei capitoli, assime all'ottavo, più strazianti e dolorosi.
Spero che abbia ben reso sia il dolore di Damon, anche nello scorso capitolo, sia quello di Elena e degli altri personaggi presenti in questa mia storia.
Detto ciò, buona lettura!
;).

Stefan!
Gridai, non appena mi accorsi di essere libera dall’incantesimo dei Viaggiatori, correndo da lui.
Mi buttai ai suoi piedi prendendogli il viso fra le mani.
No, No, non puoi morire!
Piansi a cuore aperto: La mia anima in subbuglio.
Non puoi lasciarmi Stef… singhiozzai.
Vidi Damon lasciarsi cadere in ginocchio al mio fianco.
Gli occhi spenti e vacui dopo aver controllato il suo polso e aver chiuso i suoi occhi aperti verso il nulla della notte stellata sopra di noi.
No, non potevo accettarlo.
Gli avevo promesso che non gli sarebbe successo più niente.
No, no, no!.
 Scossi più volte il capo straziata dal dolore mentre vedevo Damon immobile, i pugni serrati fino a far sanguinare le nocche a contatto con la terra umida di quella serata.
No, è un incubo, no! Piagnucolai.
Stefan! No…
Lo cullai fra le mie braccia ma… ormai Stefan non c’era più.
E una parte di me e della vecchia me, legata a quei bei ricordi, beh… era andata con lui…
 
Tre ore dopo tornammo a casa.
Car e Bonnie corsero verso di me non appena mi videro entrare.
Elena!
Grazie al cielo!
Mi abbracciarono festose, contente di rivedermi, mentre io apatica non riuscivo nemmeno a sorridere alla loro felicità mentre loro al contrario di me scoppiavano di gioia. Anche perché ancora non sapevano la notizia delle ultime ore.
Fu solo alla mia reazione fredda e contenuta che si staccarono sorprese, e si vedeva bene, confuse e fissarono Damon entrare con Stefan in braccio.
Che succede?!… chiesero all’unisono.
Damon le fissò. Adagiò il corpo cinereo del fratello sul divano e poi senza dire niente, nella sua sfera di dolore, a causa anche del suo carattere in fondo chiuso su certe cose, andò in libreria.
Stefan è morto. Piansi crollando ancora. I Viaggiatori hanno liberato me da Katherine e ucciso poi lui.
Mi sorressero mentre anche loro scoppiavano in lacrime. In quella stanza non c’era nessuno che non volesse bene a Stefan, perché era impossibile non volergli bene, per quello che lui era stato e per quello che il suo animo era.
E’ stato bruttissimo, non abbiamo potuto fare niente, impotenti ed io gli avevo promesso che non gli sarebbe successo più niente.
Singhiozzai accasciandomi a terra, stremata dal dolore. Era come se un verme avido mangiasse una parte di me staccandomela: e faceva male, molto male…
 
I tre giorni che seguirono furono… indicibile e strazianti.
Giorni di Lutto e dolore dove tutti, anche Matt una volta ripresosi, rimanemmo uniti nello sconforto cercando di darci forza a vicenda.
Io più di tutti riuscii a stare accanto a Damon, l’unica in vero cui permise di avvicinarsi.
Lui non era tipo di pianti e varie manifestazioni appariscenti di dolore: restava era in silenzio, la mascella contratta fino allo spasimo, gli occhi di ghiaccio spenti e persi in chissà che pensieri e ricordi. Bevendo lo scotch davanti al cammino, seduto sulla sua poltrona preferita. Immobile e più freddo che mai.
Freddezza che in parte riuscivo a sciogliere standogli accanto e facendogli sentire il mio calore, che c’ero e che sempre ci sarei stata per lui. Che non era solo, nonostante la gravosa perdita che aleggiava sul suo capo e su tutti noi in fondo. La mia mano che spesso era stata sulla sua spalla, tesa, in quei lunghi giorni, in quelle buie notti, anche se le stelle nel firmamento brillavano era come se non esistessero: Per nessuno di noi.
Era un brutto colpo per tutti ma credevo fortemente che per lui lo fosse più di tutti noi. Dopotutto era suo fratello. Si concocevano fin da piccoli e nonostante i loro alti e bassi sapevo che Damon voleva un bene dell’anima a Stefan.
 
Il funerale fu pacato e riservato.
Seppellimmo Stefan donandogli un ultimo saluto nella cappella di famiglia e poi: Il futuro.
Un futuro nel ricordo.
Un futuro per molti di noi ancora incerto e lo ammetto un po’ pauroso per quello che sarà per noi l’oscuro avvenire che la vita ci avrebbe prospettato nella nostra eterna immortalità.
Elena fu il mio nome, la prima cosa che Damon disse dopo giorni di silenzio per me atroci non sapendo come fare e come aiutarlo se non standogli accanto.
Si?!.
Risentire la sua voce mi diede speranza, speranza nell’andare avanti e che pian piano beh, come tutti noi, anche lui stava accettando la cosa e che Stef… insomma non era più fra noi e dei nostri.
Eravamo a casa, in una bellissima giornata di maggio.
Voglio andare via da qui e riiniziare da qualche altra parte ammise serio ci ho pensato e riflettuto non voglio più sapere di Mystic Falls mi fissò con lo sguardo tormentato, specchio di ciò che dentro di lui provava in quel momento e, che per il suo carattere, incapace di esternare.
Annui e quello bastò per sancire la nostra partenza: Ovunque i passi e le vicissitudini ci avrebbero portato non avrei mai e poi mai lasciato l’uomo che amavo per nessunissima ragione al mondo specialmente ora che lui, come me, covava la morte nel cuore. E sapevo bene che anche lui avrebbe fatto altrettanto con me perché mi amava, ci amavamo e quella sarebbe stata la nostra ancora e unica forza che sapevo ci avrebbe permesso a entrambi di andare avanti.
Avevamo bisogno l’uno dell’altra per superare una cosa del genere o non ce l’avremmo mai fatta.
Lo sapevamo entrambi. Era l’ennesima batosta, l’ennesima prova e in qualche modo ce l’avremmo fatta con l’eternità che ci si prospettava davanti e altri momenti felici, che avremmo costruito ovunque saremmo andati, nel ricordo della persona più dolce, magnanima, buona e saggia che l’umanità e noi avessimo mai conosciuto: Stefan.
Sapevo anche che aveva perso il suo migliore amico, Alaric, e sapevo anche quanto ci aveva sofferto, sempre nel suo particolare silenzio e modo di affrontare le perdite e i dolori atroci. Ero conscia anche che lo ricordava sempre con affetto. Ora aveva pero suo fratello…
Potevamo davvero dire che ognuno di noi aveva subito la sua profonda perdita, o più di una, che aveva lasciato cicatrici indelebili anche nel cuore più apparentemente freddo. Perché in fondo Damon, oltre la sua freddezza e apatia e pungente sarcasmo e senso dell’umorismo spiccato anche nel grottesco e nell’orrido delle situazioni che aveva affrontato con molto ottimismo e ‘’allegria’’, nascondeva un grandissimo cuore ed io lo sapevo bene. Ricordavo come aveva detto ai Viaggiatori di prendere se stesso e lasciare libero Stefan. Quello nessuno lo sapeva ma io si. Io c’ero e lo avevo sentito forte e chiaro come tutte le sue maledizioni e imprecazioni che lanciò contro quegli individui riprovevoli mentre freddavano sotto i nostri occhi Stefan.
Io avevo avuto la fortuna di riavere mio fratello, ma non tutti potevano ritenersi così fortunati. Anche se avevo perso Bonnie a mia insaputa e poi eravamo riusciti a riaverla, anche se a caro prezzo: Era l’ancora per l’aldilà ora e lo sarebbe stata per sempre.
Anche Bonnie e Jer sarebbero partiti. Ci annunciarono una settimana dopo che avrebbero continuato gli studi e la loro vita ad Atlanta.
E non potemmo non essere più felici per loro.
Prima di partire feci promettere a entrambi che non si sarebbero cacciati in altri guai e sarebbero stati attenti. Ricordando poi in privato a Bonnie di dirmi quando Stefan, o meglio il suo spirito, sarebbe venuto da lei per passare ‘’oltre’’.
Di contro entrambi mi fecero promettere che io e Damon saremmo venuti a trovarli spesso.
E fra sorrisi, abbracci pieni di commozione anche loro andarono verso il loro futuro, la loro nuova vita cercando di andare avanti.
Ed ero davvero felice per entrambi, per mio fratello perché aveva davvero trovato alla fine una bella persona con cui stare e costruirsi ina vita: La mia migliore amica Bonnie.
Che non lo avrebbe mai messo in pericolo o fatto del male o usato per fini diversi che non siano amarlo e amarlo ancora.
Poi erano davvero una bella coppia: calma e dolce. Avevano quello che in fondo serviva per entrambi: la tranquillità.
Invece Car Beh…
Tyler era partito una settimana prima lasciando, a Matt due righe dicendo che non sarebbe mai più tornato in quel posto infernale e che era pronto a rifarsi una vita con il suo branco a Portland.
Quindi non venne al funerale e non avemmo modo di dirgli della dipartita di Stefan poiché lui era già andato via prima che ciò accadesse e risultava irrintracciabile senza il cell o altro dispositivo elettronico con cui parlargli o inviargli un messaggio, oppure un’email.
Car fu apatica a quella ‘’partenza’’, o almeno così si dimostrò, sostenendo freddamente che se l’aspettava quella reazione da lui, conoscendolo.
In fondo sapevo che ancora ci soffriva, conoscendola bene, e tanto…
Però quello, lo sapevamo tutti, fu per lei davvero il punto del capitolo che aveva scritto con Tyler. Punto che di sicuro le avrebbe permesso di andare avanti e rifarsi una vita anche sentimentale con una persona migliore di Ty e più giusta per lei e il suo caratterino pimpante.
Si erano davvero amati questo non si poteva negare. Lei aveva amato lui intensamente. Ma si sa: Non sempre nella vita si realizza ciò che speri.
Sapevamo solo che Klaus venne al funerale di Stef, ammetto stupendo un po’ tutti compresa Car, dove la sorresse e stette con lei fino alla fine, rendendo omaggio anche lui con un ultimo saluto al suo amico ‘’d’altri tempi’’.
Poi si appartarono per parlare, per un tempo molto lungo, e fu dopo quell’interminabile chiacchierata che lei ci racconto che sarebbe partita con lui per New Orleans per iniziare una nuova vita e che sarebbe venuta anche sua madre con lei, persuasa da lei stessa, affinché lasciasse quel posto abbandonato da Dio, qual era per noi ormai Mystic Falls. Un posto pericoloso e pieno di tristi ricordi che lasciavano l’amaro in bocca e beh… la nostalgia.
Caroline era felice, per le prospettive future che ora si prospettavano davanti a lei, ma anche triste perché dopotutto aveva perso il suo migliore amico, ma confidavamo che grazie a Klaus con il tempo anche lei sarebbe riuscita ad andare avanti. Perché se c’era una cosa davvero certa era quella che Klaus amava davvero Car e che per lei avrebbe fatto la qualsiasi cosa. Quindi in teoria era in buone mani.
Matt decise invece di raggiungere la sorella di Klaus, Rebekah, e di vivere il resto della sua vita da umano in sua compagnia.
Tutta quella storia aveva solo prodotto morte e distruzione. Ora tutti, dopo la morte del Buon Stefan, erano volti verso un unico obiettivo: La pace e la tranquillità nel ricordo e nel continuo della propria vita.
 
 

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Capitolo 10
*** Second part: Memories in winter ***


Premessa

Ta dà! e rieccomi qua!
Dunque ho già scritto sei capitoli della nuova parte e ammetto di essere molto soddisfatta della piega che sta prendendo la storia.
Lo vedrete presto anche voi via via che posterò i capitoli
Oggi vedrete una carrelate di tre nuovi capiroli in questa storia, proprio perché io per prima, da lettrice, detesto aspettare molto in ansia per le sorti delle storie, così ho deciso di regalarvi tre capitoli nuovi di questa seconda parte. Sto pensando poi seriamente, prendendo in considerazione la cosa, che forse ci sarà una terza parte per dividere la storia in dei blocchi ordinati. Ma si saprà tutto mentre scriverò e pubblicherò!.
Spero che questa introduzione vi lasci molte domande e quesite che statene certi saranno tutti nodi districati nel corso della storia stessa.
Ora che dire vi lascio a questra piccola ma piccante introduzione
Buona lettura!
;).

Sentivo una canzone, una nenia.
Come quella che nostra madre cantava a me e a Damon quando eravamo piccoli prima di addormentarci.
Era dolce eppure al tempo stesso straziante e no ne capivo il perché.
Poi…
Aprivo gli occhi e mi ritrovavo legato e circondato da litri e litri di acqua, in bilico, sopra e sotto di me.
No! Mimavo con le labbra senza fiato mentre l’acqua s’impadroniva di me, delle mie vie aeree, del mio cuore…
Poi il nulla e ancora: Una vecchia casa, la mia casa!.
Una festa e un salotto gremito di gente.
C’era mio padre ma anche mio fratello con accanto una dama… Elena!.
Ma no, solo dopo capii essere Katherine.
A quel punto mi voltai e vidi al mio fianco la vera Elena, non vestita con abiti d’altri tempi, che fissava assente il tutto.
Si voltò e mi sorrisi triste chiedendomi: Credi che questa volta riusciremo a ritrovarti?!.
E dopo quelle parole il silenzio.

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Capitolo 11
*** Troubles ***


Premessa

Si dice che l'amore non è bello se non litigarello
E penco con questo detto di aver riassunto questo capitolo
E poi qui si intravede il bellissimo evento che avevo accennato apre la seconda parte di questa storia
Buona lettura!
;).

Tre anni dopo…
Caro diario,
In quella cassa non c’era vita, era come se fosse l’inferno in terra fatto di acqua e di silenzio.
Ogni mio respiro era un inutile tentativo di portare in quella prigione un barlume di vita.
Ogni mio sguardo vacuo e offuscato dal panico e dell’acqua intorno a me.
Il tempo incalcolabile, i minuti, i secondi eterni segnati da ogni mio tentativo di liberarmi in quei pochi attimi in cui ero cosciente.
L’impulso di spegnere le mie emozioni per non sentire più dolore sempre più pressante.
Un solo fanalino di luce in quell’oscurità d’acqua la speranza, si la speranza: Che mio fratello o Elena trovassero quella stramaledetta cassa in fondo al lago.
Non spensi mai l’umanità, nonostante i miei strani ‘’sogni’’ mentre ero incosciente, anche grazie a questa speranza.
Nei miei sogni mio fratello m’incitava a non soffrire più a spegnerla.
Poi arrivava Elena, avvolta da tanta luce che mi calmava e rasserenava dicendomi di non farlo e di resistere ricordandomi che la mia umanità era la cosa più bella che avessi.
E lì io desistevo dal spegnere la mia umanità una delle cose buone che avevo e che un tempo lei aveva amato in me.
Quindi tirando le somme, si può dire che è grazie a Elena che sono ancora qui, a scrivere anche, e che non ho spento il mio interruttore per sempre.
Ho patito l’inferno ‘’in acqua’’.  Chiunque al mio posto lo avrebbe fatto per non soffrire più e finire di combattere quella folle battaglia contro l’acqua persa in partenza.
Ma io avevo un angelo che prontamente quando ero vicino nel compiere quel gesto estremo mi salvava la vita.
Il suo nome era Elena Gilbert, il mio angelo.
 
Damon non sapeva che prima di trasferirci a New York, fra le poche cose che presi da quella casa semi distrutta a parte i miei effetti personali, portai con me il diario che Stefan stava scrivendo notando che aveva scelto un metodo ‘’a ritroso’’ partendo dall’avvenimento più scioccante e recente della sua via fin alle origini.
Ed io lo ammetto, mi ero messo a leggerlo interessata nei momenti in cui ero sola a casa e Damon era chi sa dove.
Il mio nome era frequente in quelle pagine di diario a segnalare quanto mi avesse e di sicuro mi amava ancora allora.
Ricordo ancora la sua stretta di mano nella mia per darmi forza prima della cattura da parte dei Viaggiatori.
Le sue parole sicure e piene di forza.
Il suo sguardo fiero e determinato.
Come mi ricordo la mia di promessa infranta…
E dire che, anche a distanza di anni oramai, mi sentivo in colpa era riduttivo: Mi sentivo a pezzi dentro e questo era quanto.
Sapevo che anche Damon lo fosse più di me e degli altri visto che era suo fratello ma lui… beh… nascondeva il tutto perché era Damon.
Anche a me nascondeva ciò che provava e vedevo anche bene come lì nella grande mela, la meta che avevamo scelto in cui trasferirci e vivere, stava cercando di andare avanti e beh ricominciare come un po’ tutti…
D’un colpo mi sentii stringere da dietro.
Voltai appena il capo e i miei occhi caddero in un blu/ghiaccio abbacinante: Damon.
Sorrideva sghembo per poi notare il diario e chiedere: Hai ripreso a scrivere?!.
Presi fiato in vero non è il mio diario…
A quel punto me lo tolse di getto dalle mani e si allontanò prontamente leggendo la pagina che anche io stavo pocanzi leggendo.
Lo vedevo teso, la mascella contratta mentre, vicino al camino con gli occhi leggermente vacui, finiva il testo.
Mi avvicinai a lui ma non arrivai a dire o fare altro che mi chiese: Come mai l’hai portato con te Elena?!.
I suoi occhi indagatori suoi miei.
Misi le mani dietro le tasche dei Jeans, un po’ in imbarazzo.
Per ricordo Damon non per altro guardai per un attimo il diario aveva ripreso a scrivere per il suo…
So che problema aveva mio fratello Elena rispose scocciato rimirando ancora per un po’ il diario fra le sue mani.
Dopotutto lo conoscevo d’abbastanza tempo non trovi?! La sua punta di sarcasmo troppo viva e pungente nella sua voce ammetto che dava un po’ fastidio e mi feriva. Perché in fin dei conti non avevo fatto nulla di così grave e di male.
Come tutte le volte che in passato come in quel momento avevamo litigato: Fastidio, sorpresa e dolore.
Perché di certo non ci gioivo a farlo e di sicuro nemmeno lui giacché ci amavamo.
Mi fissò per un po’ in silenzio con espressione pensierosa per poi consegnarmelo dicendo perentorio: Non voglio più vederlo né in giro per casa né mentre lo leggi.
Non pensavo avessi, aggiunse con una smorfia di disappunto queste manie perverse.
Corruccia la fronte non capendo che manie perverse?!.
Di leggere le cose di mio fratello contando quante volte aveva scritto Elena in una pagina.
Mi rinfacciò freddo e amaro facendomi rimane di ghiaccio e a bocca aperta per poi al mio silenzio di tomba, un po’ colpevole lo ammetto perché davvero in fondo natavo quante volte ero menzionata leggendomi bene quei punti per capire che provasse ma non era di certo per quello che pensava e che aveva appena detto lui che lo facevo, prendere il giubbotto di pelle e uscire da casa sbattendo poco galantemente la porta d’ingresso.
Gelosia acuta, di una persona poi defunta.
Fantastico!.
Mi lascia andare stancamente sul divanetto stremata, come sempre, dalle liti che accadevano fra noi; una mano sul viso.
Dopotutto quella era stata brutta e delicata anche perché di mezzo c’era una persona morta e che entrambi volevamo bene.
Notai il diario sopra il tavolino, lo fissai con sconforto.
Forse Damon crede che me lo sono portata con me perché sono ancora legata a Stefan tramite l’unione dei doppelganger e che il mondo compartecipa alla nostra perenne unione.
In realtà non aveva compartito a un bel niente, grande bufala quella perché: uno lo aveva ucciso e due io non lo amavo più da tempo.
Infatti, se io sapevo davvero bene qualcosa, di cui ero assolutamente certa e ci avrei potuto scommettere anche la mia stessa vita, era che amavo follemente Damon e non Stefan per cui volevo solo un profondo bene.
Non c’era amore per quest’ultimo. In me era rimasto solo un profondo senso di affetto e non capivo davvero cosa Damon ci trovasse di sbagliato in ciò.
Anche Stefan mi voleva bene, o almeno era quello che esternava perché dai diari era diverso quell’affetto per me. Ma lui aveva scelto di rendere felice il fratello. Sua scelta rispettabile, anche perché di certo non poteva obbligare me a riamarlo e lui sapeva bene oramai quanto tenessi e amassi Damon e quanto ero stata distrutta dalla nostra prima rottura.
Quel diario era lì per ricordo, di Stefan non per altro, fine e Damon doveva farsene una ragione, era ciò che pensavo.
Io si, leggevo quante volte ero menzionata e in che pezzi ma non per manie perverse e di protagonismo quasi come aveva detto lui, travolto dalla rabbia dall’indignazione di quel gesto, no ma per capire cosa provasse e sentisse e che avesse passato in alcuni momenti o tempi della sua vita notando come io fossi la chiave di volta, che in fondo, risolveva i suoi problemi.
Era chiaro che a Damon aveva dato fastidio, com’era chiaro che non gli era piaciuto che avessi portato con noi quel diario, visto che era andato via da Mystic Falls per lasciarsi tutto alle spalle, e che lo stessi leggendo.
Ma potevo capire la prima ragione di quel fastidio e non la seconda.
Amavo lui e non Stefan. A quest’ultimo volevo ancora bene e provavo un profondo affetto racchiuso nel dolore della sua perdita.
E fu così che iniziò uno dei giorni più belli e calorosi, da tre anni a questa parte.
Il giorno del matrimonio di Caroline con Klaus che avrebbero festeggiato a New Orleans, la città che tempo addietro Klaus fondò, con tanto sfarzo alla Caroline e a cui noi tutti eravamo stati invitati, a sorpresa, con calore e affetto e con tanto d’invito pomposo e profumato.
Sospirai e mi alzai pronta a prepararmi all’arrivo di Bonnie e Jer con cui avremmo percorso la strada fino a New Orleans.
Iniziamo Bene!.
 

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Capitolo 12
*** The Marriage ***


Premessa

Su via, un matrimonio è sempre un bellissimo evento. Molto emozionante e coinvolgente
Ma pensate se a organizzarlo sia Caroline Forbes con la sua mania di gradezza e perfezione
Unite insieme a questa ''ricetta'' che è il suo matrimonio con la persona della sua vita e beh il risultato sarà che ne vedrete delle belle!
Inoltre qui ancora una volta ho potuto far vedere e mettere in atto come le tre ragazze siano profondamente legate l'un l'altra.
Buona lettura
;).

Tutti noi avevamo potuto vedere, nel corso di quegli anni, che da quando Car si era messa permanente mente con Klaus le cose ‘’nel mondo’’ andavano bene ed erano più tranquille.
Diciamo che aveva quasi smesso di complottare e uccidere a caso la gente e che aveva abbandonato la sua idea di crearsi una famiglia d’ibridi a tutti i poiché che aveva la donna della sua vita e che amava alla follia e in quel suo modo particolare che Car, sempre emozionata, aveva definito ‘’d’altri tempi!’’ e che lei apprezzava molto.
Si era dedicato a lei e al loro futuro. Con Car era dolce e molto permissivo. Amava scherzare e prenderla in giro a volte, ma poi risolvevano il tutto beh… parole della mia amica ‘’ con una notte di fuoco’’.
Era un amore puro, il loro, molto bello che rendeva entrambi felici come una pasqua tutto l’anno. Li completava in una maniera unica rendendo anche un loro singolo e semplice gesto perfetto.
Aveva anche conquistato la madre, un po’ restia a quell’unione all’inizio visto di chi si parlava. Un po’ come tutti noi si era messa sull’attenti storcendo un po’ le labbra, ma poi Klaus, come aveva sciolto il cuore della figlia, da bravo genero aveva sciolto anche quello della madre della sua amata.
Ci raccontò Caroline nei dettagli che quando sei mesi prima Klaus, dopo due anni e mezzo che stavano felicemente insieme, aveva chiesto a sorpresa a Car di sposarlo in uno dei ristoranti più in vista di Manhattan, dove erano in vacanza, lei ovviamente non aveva saputo dire di no, accettando e acconsentendo all’unione ma mettendo bene in chiaro, tipico da lei, che lei voleva festeggiare un matrimonio alla grande molto fastoso, insomma alla Caroline, e Klaus non poté non accettare fra i sorrisi.
Ed ora eccoci qui al suo matrimonio… o meglio al set del suo matrimonio.
Dire che aveva mobilitato, e soggiogato l’intera città ai suoi ordini, era poco.
Quel tavolo va fra i due pini stava spiegando con pazienza e professionalità e sopra di essi una ghirlanda di gigli bianchi, i miei fiori preferiti. Non dovete quindi metterlo al centro con la fontana come stavate facendo. Li rimproverò contrariata.
Su, sistemate!. Che aspettate?!, Il tempo scorre e gli invitati stanno anche arrivando!.
Car!.
 Gridammo all’unisono io e Bonnie non appena vedemmo la nostra migliore amica intenta… beh nel ‘’dirigere’’ le sue stesse nozze.
Tipico di Caroline, senza ombra di dubbio.
Ragazze!
Gridò lei correndoci incontro. Anche noi facemmo altrettanto concedendoci, dopo mesi, un caloroso abbraccio di gruppo.
Oddio siete già qui, che bello!.
Ci osservò con il suo occhio clinico.
Vi vedo in gran forma per il mio matrimonio, ammiccò complice.
Non vedo l’ora di vedervi con i vestiti che avete scelto ammise curiosa
Invece tu stai dirigendo i preparati per il tuo matrimonio fece Bonnie guardandosi attorno non dovresti essere alle prese con il vestito?!.
Le ricordò.
Caroline la guardò voglio che tutto sia perfetto, deve essere perfetto nel giorno più bello e importante della mia vita e lo sapete non mi fido di altri occhi ed esperienza per sistemare le cose e poi ci sorrise raggiante non potevo essere alle prese con il mio vestito ci prese le mani senza le mie damigelle d’onore!.
Ricambiammo alla stretta e al sorriso con affetto incondizionato.
Quei fiori vanno dall’altro lato! Gridò poi Car esasperata, distogliendo un attimo l’attenzione da noi, vi è dato di volta il cervello per caso?!, lì vanno le sedie!.
Dovresti rilassarti Car e lasciar stare questa parte o non sarai pronta per il grande evento la supplicai.
Sistemeranno tutto bene su Car.
Un attimo fece imbronciata.
Buon giorno ragazze disse una voce maschile molto profonda e tenebrosa.
Ok, ammetto che ci fece saltare tutte e tre con la sua entrata improvvisa.
Subito dopo rubò un bacio sulla guancia a Car che così sbottò, le braccia incrociate al petto.
E tu che ci fai qui?!.
Beh sono passato a salutare Elena e Bonnie disse con semplicità.
Lo sai che non dovresti vedere la sposa fin prima della celebrazione delle nozze?!. Lo trafisse con lo sguardo E’ tradizione lo guardò super male ci vuoi far passare cent’anni di disgrazia o Dio sa cosa?!.
Di contro Klaus, ridendo, alzò le mani in segno di arresa, le rubò un ultimo bacio, ci fece l’occhiolino divertito e andò tranquillamente via.
Come devo fare con lui?! Sbuffò esasperata. E’ un indisciplinato!.
Indisciplinato con cui convolerai a nozze fra non molto.
Le ricordammo ridendo.
Prese un grosso respiro Eh già…
Ti vedo tesa feci sorpresa.
Quando Car era convinta al cento per cento di una cosa non lo era mai.
Beh… è un passo importante, un giorno importante…
Caroline!.
Si mamma si voltò sorridente.
Signora Forbes la salutammo cordialmente io e Bonnie.
Salve ragazze
Ricambiò con affetto sua madre tornando alla figlia.
Penso che tu e le tue damigelle abbiate da fare altrove la guardò con eloquenza lascia fare agli addobbatori il loro lavoro e per sì e per no ci sarà io qui.
Ci guardò.
Su andate dal vestito! O questo matrimonio si festeggerà fra tre giorni di questo passo.
Klaus è passato da qui prima le mani ai fianchi digli che non si avvicini a casa tua o lo incenerisco se mi vede di bianco!.
La madre roteò gli occhi al cielo. Va bene, Car, se lo vedo, lo avviserò. Ci spinse verso la nostra meta. Ora, però, andate e sbrigatevi!.
Il vestito di Car era una vera opera d’arte. Foderato di raso ed esternamente ricoperto da un intricato ricamo in pizzo. Lungo e stretto in vita si allargava solo da sotto la vita in giù. Un diadema di diamanti, regalatole da Klaus per l’occasione da uno dei suoi mille tesori, e un velo di 6 metri completavano l’opera.
Comunque tornando a prima come mai sei così tesa Car?!.
Ripresi il discorso, interrotto dalla madre, mentre l’aiutavamo a indossare il vestito.
Niente di grave…
Sai, non ce la dai a bere Caroline le ricordò Bonnie ti conosciamo da troppo tempo.
Interruppe il nostro lavoro e si sedette sul letto, le mani sul viso.
Si vedeva chiaramente che non stava bene ed era turbata da qualcosa. Cosa che a poche decine di minuti dal matrimonio ci preoccupò non poco.
Ehi Car.
Ci preoccupammo sedendoci al suo fianco.
Ho visto Ty qui ci guardò tesa penso che sappia che mi stia per sposare con Klaus.
Ma tu non lo ami più, no?! Non capivo davvero.
Appunto, di cose ti preoccupi?!.
Che rovini tutto, visto che credo ancora mi ami e allargò le braccia non so faccia qualcosa di teatrale!.
Ma se ti ama davvero non rovinerà tutto le rammentai è andato lui via quasi tre anni fa se è venuto per scusarsi beh è un po’ in ritardo.
Giusto concordò Bonnie deve farsi una ragione di tutto. E poi tu le prese le mani, sei felicissima e raggiante con Klaus. Non ti vedevamo così felice e spensierata da… pausa.
Io distolsi lo sguardò. Sapevo cosa stava per dire prima che si trattenesse.
Tempo… finì in fine la mia migliore amica.
Si lo so sorrise commossa.
Ma ora non piangere le accarezzai una guancia oggi dovrai solo ridere e poi il trucco non puoi consumarlo fin da ora!.
Ridemmo insieme.
Klaus è lì fuori che ti aspetto in un grandissimo altare all’aperto non puoi deluderlo o farlo attendere le rammentai sei fortunata ad avere un uomo che ti ama in quel modo e che ti vuole anche sposare, non è da tutti.
E in quel momento pensai un solo attimo al litigio fra me e Damon, della sua gelosia e di come gli diede fastidio che io mi ero portata dietro il diario del fratello. Per Damon la parola ‘’matrimonio’’ lo avrebbe solo fatto ridere fino alle lacrime, a mio avviso conoscendolo bene.
Inoltre aggiunse Bonnie tu lo rendi la persona migliore che è, devi sentirti onorata e importante.
Si chinò la testa decisa e si rialzò facendo una piroetta su se stessa.
Si vedeva che ora era più serena e beh di nuovo padrona di se stessa.
E ora finiamo di prepararci!.
 

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Capitolo 13
*** True love ***


Premessa

Io adoro questo capitolo!
Non solo perché, come in quell precedente, si avverte la forte unione delle tre migliori amiche e di com riescono a supportarsi a vicenda anche nei momenti più difficili e drammatici della loro vita.
No, io amo questo capitolo anche e soprattutto per la coppia Delena!
Sono adorabili, e Damon è adorabile!
Ciò che è disposto a fare per amore Elena, anche se odia palesemente certe cose, è ammirevole: Dsigna quanto la ami e quanto anche lui, per lei, e pronto a fare dei sacrifici.
E come dice bene lui in un rapporto di coppia si è in due e in due si prendono le decisioni.
Cosa che oggigiorno molte coppie hanno scordato.
Ma si sa Damon è saggio anche per la sua centenaria esperienza ed Elena di natura buona come il pane e che pensa sempre al prossimo.
Ma inquesto modo ora entrambi pensano all'altro, c'è un armonia nell'unione e non un disquilibrio.
Detto ciò
Buona lettura!
;).

Devo ammettere che Klaus non badò a spese per rendere felice Caroline e quest’ultima, dal suo canto, non si risparmiò nessun particolare per rendere quel giorno perfetto e idilliaco, come lei tanto voleva, e indimenticabile non solo per loro due ma anche per tutti noi.
L’intero giardino botanico di New Orleans fu il set di quel regale matrimonio.
Duemila trecento quarantacinque sedie e invitati per un altare principesco all’aperto lungo ben sei metri. Una lunga passeggiata che Car percosse con accanto alla sua cara madre.
Il momento della cerimonia fu molto profondo, quel si da parte di entrambi si vedeva che proveniva dal profondo del loro cuore e che era vero e sincero. Car era emozionatissima e Klaus dal suo canto non lasciò mai la sua mano per tutto il tempo del rito.
Il prete fu davvero bravo e paziente anche quando Klaus baciò Car, prima che lui dicesse: ‘’puoi baciare la sposa’’, con un gran casquè da cinema mandando gli ospiti in giubilo fra fischi e applausi.
Mentre si baciavano migliaia di palloncini bianchi, da parte di tutti gli invitati, furono lanciati al cielo mentre gli sposi si scambiavano dolci effusioni.
Sentimmo Car rimproverarlo bonariamente per aver disubbidito al prete ma poi lasciarsi andare completamente fra le sue braccia e fra i suoi baci, per lei irresistibili.
Il rinfresco era un immenso buffè ricco di pietanze, anche erotiche e orientali, provenienti da tutte le cucine più raffinate del mondo visto la varietà degli ospiti presenti alla cerimonia.
C’era anche un piccolo palco con un’orchestra che suonava una piacevole e rilassante musica classica mentre tutti gli ospiti, fra champagne e cibo, aspettavano gli sposi dal ritorno del giro in città e dalle foto.
Che conoscendo Car sarebbe stato un vero e proprio set fotografico per tutta la location da lei scelta: L’intera città di New Orleans.
Appena arrivarono, l’orchestra fece partire un valzer e i due sposi, il re e la regina indiscussi di quell’evento, aprirono con classe e grazie le danze.
Dopotutto sapevamo che Klaus fosse un ballerino eccelso e di certo Car non era una ranocchia visto gli anni di danza classica che aveva fatto da piccola proprio con me e Bonnie.
E lei era stata sempre la più brava anche in quello.
Damon in tutto quel tempo era stato al mio fianco con Bonnie e Jer.
Di poche parole e poche battute. Come se facesse solo ‘’il suo dovere’’ d’accompagnatore niente più.
Con sorpresa appena le danze furono aperte mi trascinò in pista, in quel valzer, e fummo la terza coppia a ballare.
Sei così silenzioso.
Decisi a parlare fra una giravolta e un'altra.
Sono un tipo di poche parole Elena mi ricordò e sai bene quanto non ami certi eventi dalla portata epica e regale. Rise sghembo.
Non potei non abbozzare un sorriso perché a nessuno era sfuggita la pomposità di quel matrimonio.
Io non mi riferisco all’evento, so che non ti piacciono i matrimoni…
Aspetta! Mi bloccò.
Il fatto che non ami gli eventi pomposi e regali non significa, Elena, che sia contro i matrimoni.
Ah si?!.
Feci davvero sorpresa
Ho visto come guardavi Caroline ammise serio e anche come eri emozionata, quasi quanto la sposa, e non solo per la tua empatia e perché è il matrimonio della tua migliore amica.
Mi guardò trapassandomi da parte a parte mentre un po’ in imbarazzo capivo che verità avesse intuito.
Guardai un attimo altrove e l’occhio mi cadde in Bonnie e Jer che ballavano allegri in pista mentre Bonnie rimproverava Jer di non schiacciarle i piedi e lui dal suo canto la prendeva in un bacio mentre danzavano. Erano molto dolci e uniti e sembravano i prossimi che sarebbero convolati a nozze.
Tu vuoi un matrimonio Elena ammise Damon ad alta voce anche per me.
Lo guardai prendendo un grosso respiro e sorridendo imbarazzata e tesa ammisi: Abile osservatore come sempre risi ancora per sdrammatizzare e il tuo intuito non ha sbagliato nemmeno sta volta.
Modestamente fece lui malizioso con grande ‘’modestia’’.
Io non lo voglio se tu non vuoi.
Dissi subito seria, mettendo bene le cose in chiaro su quella faccenda, prima che potesse aggiungere altro.
Non voglio trascinarti in una cosa che tu non vorresti obbligandoti scossi il capo non lo farei mai.
Io ti amo Elena e in una coppia si è in due non uno solo mi ricordò sfiorandomi le labbra e inebriando i miei sensi del suo profumo e del suo dolce contatto. Non si pensa solo a se stessi, tipo nel mio caso, o solo all’altro, tipo nel tuo caso.
La sua spiegazione dei casi mi fece scappare un timido sorriso.
Io potrei dire anche si e acconsentire a una cerimonia intima e privata arricciò le labbra con disappunto purché non sia un ricevimento e una location da principessa perché io più che principe azzurro mi reputo un normale scudiero abbastanza provocante. Disse con malizia stringendomi a sé mentre partiva un lento di quelli avvinghiati.
Buttai le braccia sul suo collo ricambiando con enfasi a ogni suo bacio.
Sentivo le sue mani scorrere delicate sulla mia schiena a suon di musica.
Ci penseremo sancii in fine non voglio decidere da sola come hai detto te ripescai le sue stesse parole siamo una coppia e decidiamo insieme sorrisi furbetta.
Vedo che lo stare con me sta giovando alla tua parte furbetta disse compiaciuto Damon sistemandomi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
Davvero?!, Allora è una cosa buona?!.
Gli chiesi ancora sorridendo.
Più che buona sottolineò lui baciandomi ancora con dolce passione.
Però io avevo una cosa da chiarire ancora.
Damon, per il diario… io...
Mi poggiò l’indice fra le labbra interrompendo il flusso delle mie parole/scuse.
Non c’è bisogno che ti scusi con me Elena disse di nuovo serio.
Lo guardai persa nel suo azzurro ghiaccio mentre parlava.
Tu vuoi ancora bene a Stefan ed è una cosa giusta mi spiegò cercando di essere bravo con le parole anche in certe situazioni dove a volte appariva chiuso e freddo sono stato io a reagire male perché…
Basta lo baciai interrompendo ora io lui.
Ho capito. E’ tutto ok gli accarezzai una guancia.
Lui mi guardò con una dolcezza che rischiò quasi di farmi scoppiare il cuore dall’emozione.
E poi accadde il finimondo: Un branco di lupi mannari invase la cerimonia.
Subito, senza attaccare gli umani, se la presero con i rinfreschi rovesciando il palco con l’orchestra e aggredendo i vampiri lì vicino ferendoli mortalmente.
Oh mio Dio!...  dissi sconvolta mentre subito Damon si frapponeva a me guardando con una certa intensità Klaus, molto furori di sé per l’interruzione e la rovina del suo matrimonio.
Car era più che sconvolta, atterrita.
Elena mi disse voltandosi e poggiando le sue mani sulle mie spalle esili. I suoi occhi attirarono i miei spaesati mentre attorno a noi, il caos e le grida diventavano sempre più pressanti.
Va con Caroline e Bonnie al sicuro, io ti raggiungerò presto.
Mi promise.
Era come voler dire ‘’mettiti al sicuro mentre io aiuto qui’’. Escludendo me
No!... dissi riprendendo padronanza di me stessa.
Non ti lascio qui solo a combattere non sapendo se tornerai!.
Mi strinse le spalle
Klaus guarirà tutti se saremo morsi. Mi tranquillizzò.
Ma tu vai. Se sei qui, penserò solo a proteggerti e non a proteggere gli invitati.
 Mi spiegò con il tono di chi ha fretta vista la situazione di pericolo che ci circondava fermarsi a parlare lì, nel bel mezzo del campo di battaglia, non era di certo la miglior cosa da fare. E di certo lui temeva che mi accadesse qualcosa, come suo solito. Sapevo bene che anche lui, come me, non si sarebbe mai perdonato se mi fosse successo qualcosa e in quello lo potevo capire ma lui, non capiva me.
I miei occhi lucidi.
Elena per favore…
Klaus, Bonnie, Care, Jer e la madre di Caroline ci raggiunsero.
Va bene dissi in un fiato seguendo le ragazze, scortate da Jer mentre vedevo, voltandomi un solo attimo, Damon e Klaus lanciarsi con tutta la foga nella mischia.
Il mio cuore in subbuglio e in angoscia per quello che sarebbe successo in quella battaglia, per i morti e i feriti che si sarebbero contati temendo che fra essi ci fosse anche la persona della mia vita.
Avevo perso Stefan, non potevo perdere anche lui: Non sarei sopravvissuta alla sua perdita.
Damon… pensai mentre con il groppo in gola, come una codarda a mio avviso che cercava di soffocarmi, mi facevo portare in salvo quanto il mio cuore e la mia anima erano rimaste nel campo di battaglia insieme al mio ragazzo che stava mettendo a rischio la sua vita pur di salvarne delle altre.
Mi strinsi a Car e Bonnie e proseguimmo verso la salvezza mentre i nostri cuori e le nostre anime altrove vagavano.
 

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Capitolo 14
*** In the white ***


Premessa

Questo è uno di quei capitoli speciale che si intercaleranno alla storia, possiamo dire, principale. Creando così una storia nella storia.
Ho decisio di postarvi anche gli altri tre capitoli già pronti. Dopo questi tre dovrete aspettare un po', ma sarete in buona compagnia dei sei capitoli fin'ora postati della nuova parte!
Qui vediamo, finalmente, Stefan e Katherine in questo strano posto...
Sono davvero morti?!
E Katherini la sa più lunga di quanto abbia detto a Stefan su dove sono?!
Buona lettura!
;).

Stavo vagando in una nebbia, in un bianco abbacinante quando all’improvviso mi sentii chiamare.
Stefan?!.
Mi voltai di scatto riconoscendo a stento, a causa della nebbia fitta che ci circondava, la figura che stava venendo verso di me: Elena.
Elena?!.
Feci preoccupato correndogli incontro.
Ero allarmato che anche Elena fosse lì con me, in quel posto dimenticato da Dio, ma dopotutto lei era con me quando i Viaggiatori ci rapirono quindi forse ci avevano riservato la stessa ‘’meta’’.
Io non sono Elena disse dopo che mi ebbi distanziato da un caloroso abbraccio.
La sua voce fredda.
Mi distaccai pensando: Un altro incubo/Sogno?!.
Mi spiace aggiunse con più tatto. Sono Katherine, Stefan.
Ne rimasi allibito.
Lo so concesse ti sei perso la fantastica parte, mentre eri svenuto, del cimitero e di come i viaggiatori hanno liberato la tua dolce Elena da me con dannandomi a questo indicò attorno a noi purgatorio di ricordi sbuffò.
Quindi Elena è viva?!.
Feci entusiasta.
Si certo che è viva, Stefan girò attorno a me sei tu che sei morto, rise con me.
La guardai pietrificato siamo davvero morti?!.
Beh la mia anima è stata pugnatala fece con logica e mi trovo qui, di certo non sto bene anche perché so per certa, di essere stata meglio.
Tu si, perché prima di finire qui, l’ho visto. Sei stato pugnalato e adesso sei qui con me Stefan mi sfiorò il petto eppure il tuo cuore batte come il mio, come se fossimo vivi. Non è un effetto strabiliante?!.
Le poggia le mani sulle spalle dobbiamo trovare il modo d’uscire da qui.
La vidi prendere un grosso respiro, tesa.
Katherine, sai dove siamo?!.
Mi venne il dubbio.
In un certo senso… si.
E?!.
 La esortai.
Roteo gli occhi al cielo.
E’ impossibile uscire da qui Stefan sancì.
Risi o è impossibile uscire da qui perché mi hai trovato qui con te?!.
La vidi assottigliare lo sguardo indignata dalle mie parole.
Non credere, Stefan Salvatore, che io non voglia uscire sana e salva da questo purgatorio e tornare a vivere o… la sua voce divenne bassa che non voglia che tu torni a vivere nonostante so che tu non mi ami più…
Beh Katehrine concedimi di dirti che dopo che hai cercato di impossessarti del corpo di Elena le probabilità che torni ad amarti per questo ennesimo gesto subdolo ed egoista si sono abbassate a meno infinito. Per quanto fra noi un tempo c’era stato qualcosa di vero, almeno da parte mia, ora non c’è più nulla di quel sentimento che non siano ricordi.
Mi guardò male.
Lo stavo facendo anche per noi!.
Disse arrabbiata.
Io ti amo Stefan la sua voce sicura e autoritaria non sono come quell’ochetta di Elena che prima sta con te e poi dopo essere trasformata va da tuo fratello.
Risi della sua faccia tosta di giudicare Elena, visto i suoi trascorsi, ricordandole: Ma tu hai giocato con entrambi!.
Perché alzò l’indice mi serviva trasformarvi entrambi ma… deglutii forte ma ho sempre amato te…
Non sai quanto fu difficile per me lasciarti in quella strada anche sapendo che non eri morto…
Comunque, tu perché pensi che ci abbiano relegati qui non permettendoci di andare oltre?!.
Non lo so ma forse, visto che i viaggiatori ci tengono rinchiusi qui e da parte, serviamo a qualche oscuro e grande scopo che si sono prefissi. Ipotizzò.
Mmm… feci riflessivo.
Non c’è concezione del tempo che scorre. Elencai.
I ricordi ti assalgono ed è come se li rivivessi in prima persona, ancora. Aggiunse lei e non sono sempre belli guardò altrove.
E’ come se ci avessero rinchiusi in un grande pensatoio. Conclusi
Si concordò con me un grande pensatoio in cui io credo che siamo di passaggio ammise Katherine e non so, dove davvero finiremo, ma se siamo qui forse hanno trovato un legame fra noi due.
Un legame?!.
Siamo due doppelganger mi ricordò in cui io amo te e tu hai amato me. Elena non ti ama forse per questo volevano me. Forse si trovò a pensare incredula e arrabbiata era tutto calcolato che Elena riprendesse coscienza di sé durante l’incantesimo di passaggio e si liberasse dalla prigionia di Nadia perché…
Mi fissò spiazzata. Volevano il mio spirito…
E quindi?!.
D’un tratto attorno a noi si materializzò casa Salvatore, il salotto addobbato come altri tempi e sia io che lei fummo catapultati in un altro sogno/ricordo. Lei vestita di un azzurro grigio, le mani inguantante di bianco perla e i capelli raccolti in modo che gli scendevano dolcemente sulle spalle.
E quindi mi disse credo che dobbiamo stare qui a giocare fra i nostri ricordi e quel bianco odioso finché non lo vorranno i Viaggiatori. Mi fissò ancora ci tocca aspettare e giocarci al meglio le nostre carte Stefan, per sopravvivere a noi stessi, ai nostri ricordo e paure e non solo.
 

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Capitolo 15
*** Your gift ***


Premessa

Ammettiamlo: Damon e Elena si rivelano sempre più uniti e appassionati!.
Sono adorabili e anche io rileggendo i capitoli ne rimango affascinata dal loro modo di fare, dalla loro complicità ma anche dalla comprensione reciproca una cosa rara e speciale in un rapporto in cui, nei nostri tempi, si è un po' persa.
Spero che non abbiate avuto troppa paura del non ritorno di Damon.
Ora mi farò perdonare con questo capitolo:
Buona Lettura!
;).

Mi trovavo seduta su una panca dentro il corridoio d’ingresso della casa della madre di Caroline, lì a New Orleans.
Ero molto tesa e nervosa oltre che preoccupata per le sorti del mio intrepido e testardo ragazzo lanciato in una battaglia pericolosa.
E avevo paura lo ammetto. Sarei tanto voluta rimanere a combattere con lui, al suo fianco. Perché di certo non ero più da tempo una debole umana che bisognava di protezione continua: Io ero un vampiro ora e doveva capirlo.
Fu allora, mentre stavo per tornate da Caroline per vedere come stava, che la porta d’ingresso si aprì e Damon e Klaus fecero la loro comparsa. Pieni di sangue ma per fortuna vivi.
Oh Mio Dio!.
Mi lanciai verso Damon saltandogli al collo inspirando il suo profumo di buono, di casa e di noi.
Ehi mi accarezzò le spalle baciandomi il capo tutto ok?!.
Mi distanzia appena gli occhi lucidi per la felicità, un sorriso appena accennato.
Dovrei chiedertelo io, vista la situazione lo bacia con trasporto.
Ora tutto ok guardai entrambi sono stata molto preoccupata.
Mi staccai con malavoglia e vidi anche la smorfia che Damon fece, appena mi allontanai. Smorfia che mi fece ridere divertita.
Gli ero mancata.
Sono stata molto preoccupata per voi, com’è andata la battaglia?!.
Continuai.
Diciamo che non abbiamo solo perso i rinfreschi, il gazebo e il palchetto dell’orchestra. Ammise Damon sarcastico. Molti vampiri, aggiunse serio sono morti.
Dio… feci spiazzata dalla brutalità di quel gesto, quell’azione clandestina e crudele a mo’ di rappresaglia oggi compiuta al matrimonio della mia migliore amica.
E altrettanti ne ho guariti con il mio sangue soggiunse Klaus che era rimasto in silenzio fino a ora.
Ma credimi Elena pagheranno per il loro gesto.
Abbiamo anche dovuto soggiogare la maggior parte degli invitati umani, che sono rimasti incolumi, affinché dimenticassero, convincendoli che la festa è stata uno sballo e facendoli andare anche a casa. Ammise Damon come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Ma erano…?!
Lasciai la frase in sospeso prendendo un grosso respiro.
Lo scopriremo presto soggiunse Damon in qualche modo.
Caroline?!.
Chiese poi subito dopo apprensivo Klaus.
E’ con Bonnie e sua madre, io ero qui perché non sapevo e non riuscivo a stare ferma spiegando e molto traumatizzata e scossa per l’accaduto. Aveva speso molte energie per organizzare tutto affinché fosse davvero un giorno perfetto per voi. Ci è rimasta molto male.
Klaus annuì serio, la mascella super contratta.
Penso ammisi a cuore aperto che tu possa fare ora la differenza in quello che noi non siamo riusciti a fare. Gli sorrisi comprensiva.
Si, annuì vado da lei.
E, con un ultimo cenno di capo rivolto verso Damon, ci oltrepassò lasciandoci finalmente soli.
Damon sei tutto intero?!. Mi assicurai osservandolo.
Gli presi le mani fra le mie che subito lui baciò.
Sto bene raggio di sole disse con il suo solito umorismo stringendomi fra le sue braccia. Un po’ pieno di sangue ma bene mi baciò con passione le labbra ci vuole ben altro per uccidere Damon Salvatore ammicco complice sorridendomi sghembo.
Sorrisi ora più rilassata. Sapeva sempre come stemperare anche le situazioni più delicate e drammatiche.
Ti amo mi sentii di dirgli mentre ricambiavo al suo abbraccio stringendomi a lui con tutta me stessa.
Anche io Elena.
Mi sentii baciare il capo con dolce protezione.
Sono stata molto in pena per te, credevo feci nel panico che… la battaglia era molto pericolosa io…
Ehi mi prese il viso fra le sue mani con delicatezza.
Sono qui. Mi guardò con dolcezza.
Si.
Cercai di sorridere.
E’ quello che conta.
Si lo so ma…
Mi presi coraggio esponendo un argomento che forse, vista la situazione tesa, non era il momento di affrontare ma che però era premente che si chiarisse, visto che sembrava stagliarsi all’orizzonte una nuova e brutale guerra.
Io non sono fragile e non sono più umana da tempo.
Lo so mi sistemò una ciocca dietro le orecchie con affetto. Nei suoi occhi di ghiaccio ora così caldi leggevo già la consapevolezza sul dove io volessi arrivare.
Damon non voglio più essere allontanata da te anche solo per una battaglia. Io voglio combattere con te e difenderti se è necessario per ciò che concerne le mie capacità.
Ero seria.
Non voglio che solo tu ti prodighi per me e mi difenda. So badare a me stessa e potrei badare anche a te. Non me lo sarei mai permessa ne perdonata se ti fosse successo qualcosa, in quel campo di festa trasformato in battaglia, senza di me lì che avessi potuto fare qualcosa per difenderti e salvarti fino anche a costo di morire con te perché... i miei occhi pieni di lacrime. Se tu saresti morto o se muori per me… mi sentii abbracciare e stringere al suo petto. Il suo calore che scaldava il mio corpo freddo di preoccupazione e angoscia. Non ci sarebbe vita. Ho già perso Stefan, e anche tu Damon, non sopporterei di perdere anche te!...
Calmati Elena, è tutto ok.
Mi sussurrò in un orecchio.
Nulla è ok! Era una battaglia, un agguato e tu eri la a combattere come un eroe ma non si scherzava Damon.
Protestai.
Io non voglio perderti per nulla al mondo.
Nemmeno io ed è per questo che sei in questa casa. E’ cinta da un incantesimo protettivo effettuato dalle streghe amiche di Klaus in caso di pericolo.
Ne rimasi sorpresa.
Non lo sapevo...
Io si. Klaus è un uomo molto prevenuto per nostra fortuna.
Damon…
Elena ascoltami.
Mi fece sedere con lui sulla panca.
Se tu fossi stata in quel campo, non avrei potuto salvare tutte quelle vite che oggi ho salvato. La mia testa, il mio cuore, la mia anima e i miei gesti sarebbero stati tutti orientati a salvarti la vita ad ogni costo. E tu penso che questo lo sappia bene.
Mi guardò con dolcezza.
Sapendoti al sicuro, invece mi raccontò mi ha permesso di fare la differenza in campo di vite salvate.
Chinai il capo, ora mi vergognavo di me.
Ehi non fare coì.
Mi accarezzò la guancia costringendomi ad alzare il capo e impuntare il mio sguardo sul suo calmo e sereno, molto comprensivo come sempre.
So che sei stata in pena e in pensiero per me. So anche quanto tu sia potente ora mi spiegò ma ci sono certe cose che è meglio non affrontare di petto, non per te che puoi fare qualcosa, in altro senso.
Del tipo?!.
Non capivo.
Tu sei la persona più buona, dolce e caritatevole che io abbia mai conosciuto, Elena. Mi sorrise. Tu hai il grande dono di saper consolare le persone, di farle stare meglio con un tuo sorriso o parola rassicurante.
Si quello si, è vero.
Usa queste tue potenzialità per alleviare le situazioni tese. Mi consigliò. Facendo la tua parte sostenendo le persone.
Ma, resta il fatto che sarò esclusa dalle battaglie, perché tu saresti distratto dalla mia presenza, e non potrei mai fare niente per salvarti. Feci ancora testarda.
Poggiò la mia fronte sulla sua, chiudendo gli occhi. Rimanemmo così per un tempo che non seppi calcolare mentre io a occhi aperti lo vidi poi aprire il suo cielo su di me.
Tu mi aiuti e mi proteggi solo rimanendo già in vita. Mi sorrise sghembo. Mi proteggi da me stesso e dalla mia parte sadica.
Ridemmo insieme.
Ora si alzò porgendomi una mano che strinse e tenne nella sua anche mentre camminavamo lungo il corridoio mentre ci dirigevamo verso gli altri.
E’ bene prepararci una contromossa e al peggio. Non sappiamo quel branco a chi appartenesse, ma si sospetta di Tyler ferito per la questione amorosa.
Si ammisi amara.
Quindi prepariamoci a tutto, siamo in guerra oramai.
 

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Capitolo 16
*** I will love you till the end of time ***


Premessa

Ed ecco a voi un altro capitolo in cui sono protagonisti, ancora una volta, Stefan e Katherine.
Secondo voi dove sono, se sono davvero vivi?!
O è un illusione tutto ciò?!
Con queste ennesime domande vi lascio al capitolo:
Buona lettura!
;).

Cosa pensi di questa situazione?!.
Mi domandò Katherine mentre ballavo con lei un Valzer. In lontananza mio fratello Damon, appoggiato a uno spigolo della porta d’ingresso, ci guardava in silenzio, lo sguardo angosciato, apparentemente freddo e distaccato per chi non lo conosceva, perso in chi sa quali pensieri.
Lui aveva davvero amato allora Katherine con tutto se stesso. L’aveva amata anche fino a che non aveva scoperto che lo aveva preso doppiamente in giro e che beh, in quella chiesa sotterrata lei non c’era mai stata ma al contrario se l’era spassata in giro per il mondo seppur nel ruolo da fuggitiva per causa di Klaus.
Penso ammisi sincero che sia un grande scherzo del destino.
La vidi sorridere mesta I Viaggiatori hanno un grande senso dell’umorismo asserì sarcastica.
Mi fece sorridere.
E tu?!.
Fu il mio turno.
La vidi sorridere.
Bella domanda.
Su Katherine, non vorrai fare la sostenuta?!.
Beh siamo in un’altra epoca fece con astuzia potrei.
Ma è un sogno, non siamo realmente tornati indietro.
Chi lo sa… fece vaga.
Katherine la guardai con eloquenza.
Sbuffò e roteò gli occhi al cielo.
E va bene si arrese penso che si guardò intorno per poi fissare i suoi occhi nocciola intensi e travolgenti sui miei sia un bellissimo sogno.
Il mio sguardo impassibile sul suo.
Anche perché ho rivissuto sogni ben peggiori di questo, quindi per me è un bel sogno abbozzo un sorriso.
Lo immagino
Non credi che, insomma, l’essere noi due qui sia un segno del destino?!.
No Katherine, per il semplice motivo che siamo prigionieri dei Viaggiatori. Ammisi risoluto.
Aspetta, al di la dei Viaggiatori e del loro zampino in questa storia, mi pregò di ascoltarla con gli occhi non pensi che sia il mondo che muova per farci stare insieme?!.
Magari non è Elena la tua metà perfetta, visto che eravamo in due presenti sulla terra con un solo te ragionò ad alta voce ma lo sono io visto che ho sempre amato e ancora amato te.
Ammetto che la sua insistenza era soffocante ma il fatto che eravamo lì doveva pur dire qualcosa anche se sperai che nel suo ragionamento non ci fosse un fondo di verità.
Chi vivrà, pardon, risi chi giocherà le carte fino alla fine qui vedrà.
Magari continuo entusiasta della cosa i Viaggiatori vogliono proprio la nostra unione e poi ci porteranno in vita!.
E per fare cosa?!.
Chiesi curioso.
Oh quello non lo so ancora ma mi guardò con malizia sono Katherine Pierce lo scoprirò.
Risi scuotendo il capo.
Non cambierai mai.
In fondo a te piace che non cambi mai. Ammise dolce.
Beh controbattei hai fatto cose orribili e…
Mi poggiò un dito guantato sulle labbra fermando il mio fiume di parole.
Lo so ma…
Era seria.
Si può sempre rimediare.
Mi tolse l’indice dalle labbra.
Non ho mai dimenticato ciò che tu e solo tu hai fatto sul punto di morte per me.
Quel sogno ammise gli occhi appena lucidi in cui in quella culla vuota c’era la mia bambina e che i miei non erano morti e non mi avevano mandata via.
E ti ringrazio ammise a cuore aperto, almeno così sembrò.
E sono felice di avere avuto il tempo e questa possibilità per dirtelo. Perché tu mi sfiorò il cuore hai avuto un cuore mentre tutti, e dico tutti, brindavano alla mia imminente morte. Beh tu sei rimasto a guardare loro e sei stato con me fino alla fine al mio capezzale e queste sono cose che non si dimenticano.
Potrai dire che l’hai fatto per quello che hai provato un tempo nei miei confronti. Mi concesse. Ma io credo, come hai deciso che Elena è fatta per Damon, che in fondo tu provi e pensi che io sia fatta per te.
Katherine…
No!, ascoltami un solo secondo.
Prese un grande respiro.
Io sono una viaggiatrice o almeno provengo da un’antica famiglia di questi individui loschi. Mio padre non ci aveva mai permesso di approfondire la cosa considerando quella magia frutto del demonio.
Quindi, dove vuoi arrivare?!.
Non capivo.
Ti prometto di liberarti di qui, fosse anche l’ultima cosa che faccio e di mi fissò con convinzione e determinazione liberarti a costo della mia stessa… ci pensò su anima.
Katherine davvero tu…
Sh!, mi ripoggiò l’indice fra le labbra con dolcezza ma anche fermezza.
Hai la mia parola ed io non declasso mai le promesse fatte con il cuore.
E a quel punto mi sfiorò le labbra e l’ambiente attorno a noi mutò.
Ci trovavamo alle scuderie di casa mia. Lei vestita da cavallerizza ed io non da meno.
Si staccò da me e sorrise.
Credo che faremo una lunga cavalcata.
Mi guardò con crescente malizia e con quel suo sorrisino accattivante che le incorniciava le labbra carnose e rosee.
 

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Capitolo 17
*** Dream ***


Premessa

Ciao ragazzi!
Per chiunque si fosse domandato se ero morta o un ufo mi avesse rapita in un pianeta sconosciuto all'uomo posso ora, con la mia presenza smetire queste dicerie: E' stato Damon a rapirmi, ci voleva tanto a capilrlo?
Ho finito la storia, vi annuncio con feliictà, via via ve la posterò. Devo solo rivedermi il papel di capitoli finali e fare qualche aggiunta se devo.
Per la cronaca ho finito la 5 stagione di TVD e ho visto... Damon morire.
Mi sono fatta degli spoiler, che personalmente amo, dei primi due episodi della sesta stagione e beh le cose non vanno proprio bene nella coppia che noi tutti adoriamo...
Comunque sia non appena avrò tempo me li vedrò. Per il momento, oggi, vi pubblico un capitolo.
Presto ci sarà un altra pubblicazione!
In questo capitolo finalmente leggiamo un barlume in cui le due dimensione, di cui sto parlando, possono tramite una certa persona venire a contatto.
Buona lettura!
;).

La situazione era molto tesa. Klaus era convinto a tutti costi a fargliela pagare caro a chiunque fosse stato a fargli un affronto del genere il giorno delle sue nozze con la mia migliore amica, che beh… era a pezzi.
Damon stava cercando di pensare con lucidità, scindendo la rabbia, a una possibile soluzione immediata e incisiva.
Anche perché dopo quell’attacco eclatante al matrimonio altri agguati si erano susseguiti in quei tre giorni successivi e più di un vampiro aveva perso la sua vita, alcuni amici di Klaus da parecchio tempo lì a New Orleans. E la cosa, era chiaro, non faceva che incazzarlo di più.
Tanto che Damon gli disse, quando lo vide super nero in viso, di darsi una calmata e che lo facevano di sicuro apposta, sapendo i suoi punti deboli e le sue conoscenze lì nella sua città, e che di sicuro non aspettavano altro che una sua reazione impulsiva e in preda alla rabbia per tendergli un agguato e non solo a lui ma anche a noi.
Solo a quelle parole, Klaus, sembrò riacquistare un po’ della sua lucidità perduta.
Così eravamo prigionieri di quella casa sotto stretta sorveglianza magica. Prigionieri di quella stessa situazione.
Pensavamo, poi, che la persona più in pericolo fosse proprio Caroline, visto che era l’anello debole di Klaus in quanto l’amava, dopotutto si erano anche sposati.
Che vengano a prendermi diceva lei di certo non sono una barbie e gli potrei far vedere i sorci verdi!.
Era molto arrabbiata, anche perché pensava che dietro ci fosse una reazione di gelosia molto impulsiva ed esagerata di Tyler e che quindi a lei mai gli avrebbe fatto del male, come noi pensavamo, in quanto credeva che ancora l’amava, e che quindi non era lei il loro obiettivo.
Se lo rivedessi ancora nel mio cammino, ci disse una sera mentre bevevamo del the sedute nel salotto mentre i ragazzi ‘’complottavano sul da farsi’’, credo che gli staccherei la testa per ringraziarlo di tutto.
I giorni passavano lenti come le lunghe notti.
Damon mi teneva aggiornata su come procedevano le cose, anche se sospettavo che per non farmi preoccupare non mela dicesse lunga.
Tipico di Damon d’altronde.
Spesso stava fuori più di qualche ora e mi era capitato di intravedere sempre delle ferite, più o meno profonde, che guarivano con magia. Scuramente con l’ausilio del sangue di Klaus e ciò mi portò a chiedermi se mai in quei giorni di pattuglia con Klaus e Jeremy fu mai accidentalmente ferito o meglio quante volte lo fu.
Ma non avrei mai saputo quella verità, lo sapevo bene non dopo quello che aveva passato con la sua prima ferita da licantropo molto tempo addietro.
Ricordo ancora il bacio che gli diedi quella notte in cui stava per morire stretta fra le sue braccia.
In fondo lo amavo già da umana, anche se c’era una nebbia sottile che bene non me lo faceva vedere.
Nebbia che si dipanò non appena fui trasformata in vampira. Quindi l’asservimento di cui mi accusavano essere affetta, in fondo, con i veri sentimenti del mio cuore non c’entrava proprio niente.
Fu solo, in una notte in cui Damon non era in casa, che mi accadde un fatto curioso.
Sognai Stefan, un sogno assurdo e curioso allo stesso tempo.
Mi svegliai verso le quattro con il fiatone e non ripresi più sonno.
Ero decisa a parlarne con Bonnie non appena avrebbe fatto giorno, per capire insieme a lei se non fosse qualche specie di premonizione o visione dipendente dal legame dei doppelganger che io e lui avevamo.
E quindi che magari fosse vero e che lui… fosse vivo da qualche parte!.
Non potevo dirlo a Damon, non era saggio parlare con lui di un tasto così delicato come suo fratello in quel momento. Per di più non volevo renderlo teso e nervoso o anche geloso per i sogni che facevo su di lui.
Non volevo che pensasse che fossero una finzione e che li facevo solo perché in fondo tenevo a Stefan molti più di quanto non ammettessi.
Così, visto come stava Car, decisi di parlarne per prima con l’altra mia migliore amica: Bonnie.
Anche lei era sola in stanza, Jer non c’era, com’era plausibile, così alle otto in punto mi recai da lei.
Bussai e dopo il suo avanti entrai.
Ero ancora in pigiama e lei non da meno.
Disturbo?!.
Chiesi entrando in stanza.
No, tranquilla mi sorrise. Stavo sistemando la stanza, sai sono una persona molto ordinata.
Risi con lei ricordo bene, al contrario mio.
Mi buttai accanto a lei nel suo lettone.
Bonnie mi voltai a fissarla devo parlarti...
Ti ascolto fece seria vedendo la mia di serietà.
Forse non è il momento giusto per parlarne presi fiato ma io ne sono tormentata. La guardai in pena.
 Ti prego dimmi: Stefan non è ancora passato oltre?!.
A quella domanda, che di sicuro in quel momento non si aspettava, la vidi impallidire.
Elena… quella sua frase in sospeso mi fece capire tutto. Mi alzai a sedere sul letto e continuai a fissarla.
E’ normale che dopo tre anni uno spirito vaghi ancora per la terra senza passare dall’altro lato?!.
Bonnie si mordicchiò le labbra magari ha qualcosa in sospeso.
Ma se ci hai detto, che gli essere soprannaturali non appena muoiono si recano subito da te, dall’ancora, per passare oltre!.
Lo so si passò stancamente una mano sul viso non so come spiegarmelo se non con il qualcosa in sospeso e forse… mi fissò riguarda te.
Ossia?!.
Forse il legame dei doppelganger non lo fa andare oltre.
Mmm… scossi il capo non credo.
E cosa pensi?!.
Vidi nel suo sguardo un’intuizione.
Ho fatto un sogno Bonnie, sta notte, presi fiato c’era Stefan, sembrava tutto più che reale.
E?!...
Forse è vivo da qualche altra parte, dimensione!.
Sarò stupida ma ho avuto questa sensazione sta notte. Inoltre la fissai seria non è solo
In che senso?!.
C’è Katherine con lui, era nel sogno.
Elena è solo un sogno mi accarezzò il braccio con dolcezza materna e tu ancora sei molto legata a lui e più di tutto non riesci a rassegnarti che non c’è più. Fece comprensiva.
Se non ci fosse più, protestai, e non ci sarebbe nessuna speranza di rivederlo sarebbe già passato dall’altro lato ma così non è stato.
Sbuffai Katherine è passata?!.
Al suo silenzio e al suo sguardo fissò ebbi la mia risposta.
Forse è vivo chi sa dove e aspetta che noi lo salviamo.
Non abbiamo prove Elena controbatté Bonnie ma solo supposizioni era triste sarei la prima felice di sapere con certezza che un nostro caro amico è ancora vivo, chissà dove che aspetta che lo liberiamo, mettiamo, da una dimensione parallela. Mi prese la mano. Ma non è così Elena.
Chinai gli occhi, demoralizzata e triste.
Per quanto in passato i tuoi sogni siano stati una fonte sicura per ritrovarlo ora non c’è nulla di certo. Tu e Damon mi spiegò lo avete visto morire. Noi tutti abbiamo visto il suo corpo senza vita e presieduto al suo funerale ben tre anni fa.
Lo so… fiatai guardando altrove.
Non abbiamo prove ripeto, lui è morto e non so quanto il vostro legame da doppelganger  valga anche dopo la morte. Sono passati poi tre anni, Elena. Anche se non è oltrepassato e anche Katherine significherà che non vuole andare oltre. Si può scegliere sai?!.
Ritornai a fissarla.
Ma si resta mi spiegò solo a vagare sulla terra. E poi forse quel sogno è frutto del tuo subconscio che vorrebbe salvarlo, visto che l’ultima volta non l’hai fatto almeno non tempestivamente e per prima, e riportarlo qui da noi.
Forse… alle sue parole, esperta com’era in materia non si poteva fare una piega.
Vieni qui.
Mi abbracciò e a quel punto non resistetti più e scoppiai in lacrime.
Mi manca singhiozzai.
Manca a tutti tesoro, ma dobbiamo farci forza mi distanziò appena per fissarmi negli occhi lucidi
Se mai avremo una prova tangibile che quel che dici di aver sognato è vero sarò la prima a sostenerti.
Mi sorrise dolce e comprensiva.
Ricambiai al sorriso fra le lacrime, dicendogli:
Grazie Bonnie.
 

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Capitolo 18
*** Again ***


Premessa

Questa mattina mi sono alzata presto e sono riuscita a rivedermi questo capitolo qui e altri due che mi appresto a pubblicare!
Qui Elena torna nella ''realtà'' in cui è Stefan, però questa volta non si limita solo a vederlo ma entrerà in pieno contatto con lui spiegandoci anche meglio la prima volta che lo vide e come riesce a giungere a lui.
Ora vi lascio al capitolo,
Buona lettura!
;).

Stavo cavalcando con Katherine, eccessivamente gioiosa come sempre, quando in lontananza nel prato vidi Elena.
Elena!.
Feci incredulo deviando e avvicinandomi a lei lasciando Katherine, sorpresa anche lei della venuta della rivale, arrabbiata e indignata per aver interrotto quel momento per lei idilliaco.
Scesi da cavallo e mi avvicinai a lei. Sembrava smarrita.
Dove mi trovo?! mi chiese. Dove siamo?!.
Era vestita in abiti moderni: Un paio di Jeans e una polo.
Stefan… si avvicinò ancora di più a me sei vivo?!.
A quella domanda rimasi in silenzio non sapendo cosa rispondergli ancora una volta. Mi ero posto la domanda se fossi vivo o meno, ma non avevo certezza sapevo solo di essere in una dimensione parallela fatta di ricordi, i nostri ricordi, bloccato lì con Katherine.
A quel punto la vidi continuare nel suo discorso. Era preoccupata e spaventata al tempo stesso.
Sono l’unica che pensa che tu sia vivo chissà dove ma non ho prove e mi prendono un po’ per pazza o per una poveretta che non si arrende e si rassegna alla tua morte, come stanno cercando di fare un po’ tutti.
Mi fissò con gli occhi lucidi.
 Sostengo che tu non sei passato oltre, Bonnie mi dice che magari hai deciso di non andare e di restare a vagare nella terra per qualcosa per cui sei in sospeso. Si fissò attorno e vide Katherine a cavallo, che fredda e austera, ci fissava a debita distanza. E anche lei è qui con te e non credo che sia un caso visto che prese fiato nemmeno lei è passata oltre.
Tornò a fissarmi dove sei?!. Vorrei salvarti questa volta ma nessuno mi crede, nessuno crede a quel che dico, ai miei sogni pianse, dove sei Stefan?!.
Tu come sei giunta qua?! M’informai anche per capire il resto.
Io… stavo dormendo e ora penso di sognare.
E’ più di un sogno feci serio e riflessivo lasciandola a bocca aperta.
Il nostro legame… fiatò.
Forse o meglio di sicuro.
La vidi prendere fiato.
Che devo fare?!.
Non è la prima volta mi spiegò che vi vedo insieme anzi precisò questa è la seconda volta. La prima è stata a casa Salvatore ero nella folla, fra la folla nessuno mi vedeva e vi vedevo ballare un valzer.
Contrassi la mascella e poggiai le mie mani sulle sue spalle.
Con grande sorpresa di entrambi sentimmo l’un l’altro.
Stefan… la sua emozione come il suo stupore erano palpabili.
Deve svegliarti Elena le dissi perentorio. Non so cosa rischi a stare qui, anche se ci sei venuta tramite un sogno, non è un bel posto. E’ oscuro e strano.
Annuì con decisione.
Di sicuro sono stati i Viaggiatori a spedire me e Katherine qui per qualche strana e bizzarra ragione che ancora né io né lei sappiamo.
Voglio liberarti e portarti a casa disse decisa. Ho fatto una promessa che non ti sarebbe accaduto più niente dopo quei mesi in quella cassa infernale e che mai io sarei stata con le mani in mano mentre eri in pericolo e voglio mantenerla ad ogni costo.
Ehi la sua decisione mista a preoccupazione mi fece una grande tenerezza.
Gli accarezzai la guancia.
Tu stai già facendo qualcosa essendo qui, parlando con me.
Voglio che tu torni
Tornerò ma per il momento le feci promettere non parlare ad altri di queste bizzarre situazioni fra noi. Sei l’unica che può entrare qui e non so il perché e ho paura che ci rimanga e credimi non lo auguro a nessuno di stare nel nulla invaso dai ricordi.
E quindi?!. Mi stai chiedendo anche tu di non fare niente?!.
Rimase sconvolta.
Elena tutto a suo tempo gli presi le mani ora svegliati, torna al presente.
Gli sorrisi dolce.
Ci rivedremo presto.
E a quel punto lei chiuse gli occhi e sparii avvolta da quello strano bianco.
E così
Mi voltai e vidi Katherine dietro di me con le briglie del suo cavallo in mano.
 Viene anche a rovinare i nostri bei momenti anche qui nel nulla fece amara. E’ davvero una parassita. Dannata me che non l’ho uccisa mentre era ancora una debole e flaccida umana.
Nelle sua parole l’odio profondo e il disprezzo che provava per lei.
Mi avvicinai sovrastandola con la mia altezza.
La vidi un attimo sulle sue.
Lei è una persona migliore di te. Non sei nella posizione di parlare così di lei.
La vidi ammutolire mentre salivo sul cavallo. Il suo petto che saliva e scendeva in ansia.
Andiamo?!.
Le chiesi, voltando il cavallo e lanciandolo in una corsa sfrenata mentre pensavo avvolto, nelle mie riflessioni:
Se Elena può entrare, anche se in sogno, nulla è perduto: Forse c’è una speranza per tornare e forse fissai dietro di me Katherine che mi stava per raggiungere non solo per me…
 

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Capitolo 19
*** Snow down ***


Premessa

Rieccomi, come avevo detto nel capitolo precedente, a postare l'altro capitolo che mi sono rivista sta mani.
Elena ancora una volta torna da Stefan ma come ben presto leggerete questo capito alla fine prenderà una curiosa piega.
Avete visto nello scorso capitolo la gelosia continua e il fastidio di Katherine per la situazione: Vi consiglio di ricordare bene questo particolare essenziale per il futuro della storia.
Premetto che non mi andava di descrivere nei minimi dettagli della guerra fra vampiri e licantropi: Saprete il necessario da Elena e dal contenuto dei vari capitolo. State comunque tranquilli che nemmeno nella guerra rimaranno dubbi in sospeso.
Ed ora vi lascio al capitolo:
Buona lettura!
;).

Stava nevicando.
Mi trovavo in un parco, sembrava Central Park, anche se non c’ero mai stata.
I fiocchi di neve tracciavano una leggera e aggraziata danza circolare nel cielo, prima di cadere a terra dove si depositavano e si univano a uno spesso sostrato di neve.
Ero seduta su una panchina, tesa per la guerra imminente, per il sogno non sogno e per la consapevolezza di sapere, solo io, e di esserne certa che Stefan era vivo in un posto che nemmeno lui sapeva.
Dopotutto gli avevo anche parlato.
Sei tornata.
Mi voltai alzando il capo. I miei occhi furono catturati da quel verde che mai avrei dimenticato.
Stefan… fiatai.
Indossava un lungo cappotto grigio.
Si sedette al mio fianco
Cosa ti preoccupa?!
Presi fiato.
Sta scoppiando una guerra, Stef, nella realtà in cui vivo.
Il suo sorriso si affievolì fino a prendere i toni amari, contraddistinti da una situazione seria e ingarbugliata.
Che tipo di guerra Elena?!.
I licantropi stanno attaccando senza pietà i vampiri. Narrai quello che sapevo.  I morti da ambo le parti non si contano più. Lo guardai in pena. Damon si butta a capofitto in certe situazioni, tu lo sai bene e sono… sospirai preoccupata.
Ovvio è la persona che ami.
Mi comprese, come sempre con il suo modo di fare calmo e riflessivo.
Chinai il capo. E a cui voglio un bene dell’anima e... cercai di spiegare ho paura che con la sua testa cocciuta si cacci in guai più grandi di lui.
Lo fissai angosciata. Vorrei tanto dirgli che tu sei vivo gli sfiorai la mano che io posso toccarti e venirti a trovare in questa dimensione in cui sei rinchiuso. Solo per rassicurarlo e per non fargli fare pazzie.
Purtroppo è un marchio distintivo di mio fratello fare pazzie quando è turbato da qualcosa o ferito ammise con la mascella contratta.
Katherine dov’è?!.
Chiesi notando solo ora che non c’era.
Abbiamo avuto un litigio spiegò stanco dopo l’ultima volta che noi due abbiamo parlato. Così lei è qui ma sta distante da me.
E’ gelosa di me?!.
Risi divertita.
Sostiene che, parole sue, sei un parassita che ci raggiunge ovunque e che rovina sempre tutto.
Da che pulpito!.
Feci meravigliata ridendo.
Eh si lo contagiai.
Qui è così male?!.
Gli chiesi.
Non ti sembra vero?!.
No.
Beh siamo in un mio ricordo, sono già stato qui con la neve mi rivelò.
Ah si?!. Wow!.
Si sorrise. Il problema è mi spiegò con la sua calma professionalità quando non viviamo nei ricordi.
Che succede?!.
Chiesi ora allarmata.
Vaghiamo in un bianco abbacinante, nel nulla.
Mmm… uff.
Già fece amaro.
Nessuna porta?!.
Niente.
M’intristii, soffermandomi sulla neve che cadeva attorno a noi e su di noi.
Mi manchi ammisi. In vero risi triste manchi a tutti e ti posso assicurare che più di tutti a Damon, anche se non lo da a vedere.
Lo so fece un sorriso appena accennato.
Sai, ho letto il diario che stavi scrivendo.
Lo vidi sorpreso
Ho letto cosa ancora provi per me, cosa hai passato in quella cassaforte rabbrividii. Tu ancora mi ami vero?!.
In ogni singola pagina e avvenimento sono sempre io la chiave di volta.
Il suo silenzio era angosciante per me
Elena… tu sei fatta per stare con mio fratello.
Non hai risposto alla mia domanda.
Non c’è da rispondere fece freddo. Tu ami Damon no?!.
Si. Ammisi con naturalità ciò che il mio cuore sentiva e provava per l’unica persona che lo ospitava: Damon.
Ti sei data da sola la risposta che cercavi da me. Fissò il cielo cosparso da quei piccoli batuffoli di neve cadenti. Ed è meglio che tu ora vada.
Sembrava distante ora, freddo.
E la cosa ammetto che mi feriva e molto anche. Vederlo in quel modo, prigioniero fra l’altro di quel posto, per me era insopportabile.
Stefan…
Devi tornare. E’ ora che vada e non ritornare spesso potresti non uscirne più disse risoluto ed io non potrei aiutarti.
Lo fissai in pena e in colpa. Lo avevo riferito senza invero volerlo. Come ogni volta…
Ti voglio bene fiatai a cuore aperto.
Lui mi guardò in silenzio, senza rispondermi.
Il suo verde più scuro del solito, un verde come quello dei boschi che crescevano attorno a Mistyc Falls.
Sapevo che il suo sarebbe stato un: Ti amo.
Per questo non mi rispose.
Il suo sguardo tormentato fu l’ultima cosa che io vidi di quel posto prima di risvegliarmi.

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Capitolo 20
*** Hope ***


Premessa

Ok, lo so vi ho lasciato con il fiato sospeso e ancora non ho chiarito come ''finirà'' fra Katherine e Stefan in litigio in quella realtà fatta di ricordi.
Vi dico solo: Date tempo a tempo!
In questo capitolo, oltre a sapere che Elena non ha fatto più ''sogni'' della realtà dov'è Stefan, inizia anche a dipanarsi il problema: Bonnie = Ancora dell'altro lato.
Altro punto che mi ero prefissa di chiarire, come ben ricordate dalla premessa all'ultimo capitolo della prima parte
Buona lettura!
;).

Non feci più ‘’sogni’’ della realtà dove stava Stefan e ammetto che la cosa mi preoccupava, temendo per lui e chiedendomi incessantemente come stesse e che fine avesse fatto.
A volte mi sforzavo di sera, quando ero sola e Damon non c’era, di concentrarmi su Stefan, sul suo viso, sperando prima di addormentarmi di rivederlo, di parlargli e chiarire ancora certe cose fra noi due …
Anche perché il nostro ultimo incontro, non lo nego, non era stato dei migliori.
Però gli avevo promesso di non dire niente a nessuno dei nostri incontri e per il momento stavo ancora mantenendo la promessa fattagli.
Caroline ed io eravamo molto preoccupate e Jeremy non da meno anche per un'altra questione che ci stava molto a cuore: Durante il nostro periodo di ‘’prigionia’’, mentre la battaglia imperversava e i morti aumentavano da ambo le parti giorno dopo giorno, un gruppo di streghe, amiche di Klaus, le stesse che custodivano e proteggevano, come un fortino sicuro, la casa della madre di Car dove abitavamo, contattarono Bonnie. Sapendo lei cos’era le dissero che loro potevano liberarla da quel fardello in cui Quessia l’aveva intrappolata, togliendole l’onere di quella condanna. Le avevano anche assicurato, per il numero di streghe e concentrazione magica che potevano sprigionare, che nessuno si sarebbe fatto male: Nessuna morte.
Sei proprio sicura di volerlo fare Bonnie?!.
Domandammo alla nostra amica, la sera prima del rituale cui lei aveva detto si, anche grazie alla sicurezza delle zero morti.
Ragazze ci prese per mano sorridendoci serena, al contrario di noi tese e serie.
Eravamo sedute in dei pouf attorno al camino di uno dei salotti di quella casa.
Era una sera molto fredda e uggiosa. Una sera di tregua, in cui si respirava la calma prima del prossimo colpo.
Andrà bene. Mi fido di quelle streghe ci spiegò non mi avrebbero mai proposto una cosa del genere se non fossero certe di non fare una brutta fine concluse seria. E poi non vedo perché non debba tornare in vita del tutto, magari riavrò anche i miei poteri una volta che l’ancora sarà quella pietra di luna fece spallucce e ammetto che mi mancano.
Gli sorridemmo tristi ma allo stesso tempo comprensive perché capivamo ciò che lei provava in quel momento, il suo senso combattuto.
C’è sempre un rischio Bonnie continuai io, perdendo un grosso respiro subito dopo. Non vogliamo perderti ancora. Tutto qui…
Era bene che capisse anche la nostra parte, il nostro punto di vista in quella situazione in cui già più di una volta l’avevamo persa.
Vi capisco strinse ancora di più le nostre mani, ma non succederà fidatevi di quelle donne come mi fido anche io.
Annuimmo con vigore capendo che non c’era nulla da fare per dissuaderla: Come sempre la testardaggine dei Bennett aveva trionfato.
Bussò qualcuno alla nostra porta.
Scusate, posso rubarvi Bonnie?!.
Era mio fratello. Gli sorrisi. Sapevo che anche lui fosse preoccupato.
Si certo dicemmo mentre Caroline, da perfetta maliziosa, mi lanciava un’occhiata eloquente, che Bonnie vide e non manco di annientare con un cuscino in faccia.
Sarebbe stata guerra se non fossimo in questa situazione e lui non avesse bisogno di te Bonnie Bennett!.
Disse Car seria, per poi lanciarle il cuscino prima che uscisse scoppiando a ridere alla sua conseguente linguaccia.
Che cosa pensi di tutta questa storia?!.
Mi chiese poi Car una volta tornate serie, dopo che Bonnie fu lontana con Jer.
Penso che non abbiamo altra soluzione che stare a vedere Caroline sospirai lasciandomi andare completamente nel pouf. Noi siamo preoccupate ma lei è serena e forse dovremmo fidarci del suo intuito.
Vidi Car sedersi accanto a me nel mio pouf, poco convinta della cosa.
Però, a me la situazione non convince fece con una smorfia di dubbio vorrei presiedere a quell’incantesimo mi fissò lo faranno nei dintorni di un’area protetta potremmo imbucarci rise complice.
Roteai gli occhi al cielo divertita.
E dai! Mi diede una gomitata ammettilo che l’hai pensato anche tu!.
Si sussurrai ma ti ricordo che Damon e Klaus non ci faranno mai uscire.
Beh... fece spallucce mica lo devono sapere.
Gli tirai un cuscino in pieno fisa lasciandola sorpresa.
Sei una moglie tremenda! Risi di tutto cuore, pronta alla ‘’guerra’’.
Fece un’espressione scioccata e tu una pessima ragazza cara mia!.
E dopo fu una battaglia a colpi di morbidezza.

 

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Capitolo 21
*** We'll be fine ***


Premessa

Rieccomi qui ragazzi!
Dunque, so bene di aver usato poco Jeremy in questa storia: Qualche comparsa e poi tante parole, per bocca di altri, in cui abbiamo saputo che lui svolge un ruolo super attivo nella guerra fra vampiri e licantropi.
Spero quindi, con questo piccolo ma romanticissimo capitolo, di farmi un po' scusare per questa mia mancanza regalandovi una perla sentimentale molto profonda fra Bonnie e Jeremy, che a mio parere sono una delle coppie più tranquille e pacate della serie.
Buona lettura!
;).

Quella sera la luna era quasi piena, preludio di domani in cui lo sarebbe stata e si sarebbero decise le sorti del mio stato sulla terra. Il non essere più l’ancora sarebbe stato bello: Non più dolore e pena ogni volta che qualche spirito di qualche essere soprannaturale doveva passarmi da parte a parte per entrare dall’altro lato. La proposta di quelle streghe mi aveva quindi allertata e convinta visto che mi assicuravano che nessuno di loro si sarebbe fatto male e che tutto sarebbe andato a buon fine trasferendo l’ancora a un oggetto inanimato che le streghe stesse da quel momento in po’ avrebbero custodito anche a costo della loro stessa vita. Un altro dei motivi che mi aveva spinto ad accettare e a sottopormi a quel rituale era Jeremy, la calma che avremmo guadagnato nel nostro rapporto una volta che ‘’la storia dell’ancora’’ sarebbe finita.
A cosa stai pensando?!.
Mi chiese mentre affacciata dal balcone della nostra stanza, abbracciati, contemplavamo il cielo stellato.
Penso a domani e al grande giorno che ci prospetta.
Mi voltai appena per poterlo vedere e sorridergli.
Lo vidi ricambiare ma si vedeva lontano un miglio che non era rilassato.
Jer , andrà bene.
Mi voltai del tutto fra le sue braccia e protessi una mano per accarezzargli il viso, bianco cadaverico a causa del pallore lunare.
 So come vanno queste cose. Sono tante e potenti non succederà niente né a loro né a me lo baciai con passione. Puoi star sereno.
Ricambiò al bacio per poi scompigliarmi i capelli con affetto.
So che a nulla servirebbero le parole per farti cambiare idea iniziò il suo discorso. So quanto testarda tu sappia essere scattammo entrambi a ridere. Sarò tranquillo mi rivelò una volta che l’incantesimo sarà terminato e tu, ancora al mio fianco, sarai libera e starai bene. Allora sì, sarò tranquillo.
Mi guardò con una certa profondità ammettendo: Mi fido del tuo sesto senso, però ammetto di essere preoccupato. Detesterei il non poterti sentire, toccare ancora…
Non accadrà gli presi le mani con vigore.
E’ l’incertezza che ci rende inquieti.
Beh Jer, lo contraddissi io non lo sono quindi né tu né gli altri lo dovreste essere: So a cosa ho detto si, so quel che faccio.
Come so che vuoi sbarazzarti dell’essere l’ancora anche per noi due.
Come sempre aveva colto nel segno.
Si.
Non negai la verità, come mio solito.
Bonnie…
Jeremy Gilbert lo bloccai nel suo dire fidati del tutto di me e di questa scelta. L’ho fatta si per noi, per avere un po’ di pace e di serenità nel nostro rapporto, sia per non essere più schiava e succube delle pene che essere l’ancora comporta ogni qual volta che un essere soprannaturale muore e decide che è arrivato il suo momento di passare oltre.
La mia sicurezza e tenacia spiazzante.
Ok, Ok alzò le mani in segno di resa ma ora.
Mi prese d’un tratto fra le braccia, issandomi per i fianchi.
Iniziò a baciarmi il collo salendo su, sempre più su con un tracciato infuocato di baci mentre con una mano mi sbottonava agilmente la camicia.
Altrettanto feci con lui e si trovammo in un battibaleno a letto semi nudi ad amoreggiare con vigore. Illuminati solo dalla luna, unica spettatrice della nostra intimità.
Ci amammo come fosse la prima volta e come sempre facevamo dandoci anima e corpo l’un l’altra.
Poi cademmo entrambi in un sonno senza sogni.

 

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Capitolo 22
*** Ritual ***


Premessa

Con questo capitolo vediamo risolto uno dei problemi di questa storia, oltre che uno dei punto che mi ero promessa di sciogliere in qualche modo.
Spero che questo mio modo alternativo, e più semplice rispetto alla serie madre, vi sia piaciuto.
Buona lettura!
;).

Quando il giorno dell’incantesimo arrivò io e Car ci preparammo e dopo che i nostri ragazzi furono andati via senza far sospettare nulla sgusciammo fuori dalla porta del retro poco sorvegliata.
Dovemmo solo stordire un vampiro della scorta di Klaus e poi fummo libere.
Attraversammo il bosco fino al punto protetto, dove sarebbe avvenuto il rituale. In una piccola radura dove già ardevano quaranta candele profumate per altrettante quaranta streghe che avrebbero celebrato il rito.
Ci accucciammo in un cespuglio lì vicino e attendemmo in trepidazione e tesissime anche per l’adrenalina che ancora ci scorreva in corpo a causa della nostra ‘’fuga’’. Sembravamo tornate ai primi anni del liceo quando per fare i party organizzati a sorpresa da Car, ci incontravamo a casa sua alle ore più disparate a insaputa, o quasi, dei nostri genitori.
Guardai solo ora bene Car e mi venne da ridere.
Ma come ti sei conciata?!.
Indossava uno dei capelli del marito e grandi occhiali neri e spessi di quelli in cui non riuscivi a vedere gli occhi di chi lo indossava.
Come, ‘’come mi sono conciata’’?!. Fece sconvolta e un po’ offesa mettendo le mani sui fianchi. Siamo in incognito Elena ricordi?!.
Si, ma che centra il tuo abbigliamento da spia?!.
 Risi ancora.
Esasperata, roteò gli occhi al cielo spiegandomi subito dopo con fare logico e professionale: Anche quando si è in incognito, bisogna essere alla moda e calarsi del tutto nella parte e l’abbigliamento giusto credimi fa la sua parte e la sua figura facendoti sembrare e credere, in primis a te stessa, che sei davvero una super spia!.
Non siamo state invitate a una festa in maschera in cui dobbiamo fare bella figura Caroline!.
Scossi più volte il capo.
Beh a me piace calarmi nella parte incrociò le braccia al petto imbronciata.
Si, come no!.
 Risi ancora.
Per poi zittirci entrambe non appena vidimo entrare le streghe e Bonnie vestita con un lungo abito bianco che già ci fece accattonare la pelle.
Anche loro feci con sarcasmo tendono a reputare importante il ‘’calarsi nella parte’’.
Sembra l’abito per un sacrificio sussurrò allarmata e tesa Car, già pronta, come me, sull’attenti.
Già… presi fiato ma noi siamo qui in caso possiamo sempre intervenire e bloccare tutto, in qualche modo.
Caroline annuì con decisione e convinzione.
Osservammo le streghe posizionarsi accanto ad ogni candela.
Fecero sedere la nostra migliore amica al centro del cerchio, dove fu disegnato ai suoi piedi un lungo simbolo magico, di cui noi, inesperte, ignoravamo il significato.
Subito dopo si levò un coro, una litania regolare e bassa: quasi una nenia.
Le candele arsero fino all’inverosimile.
Fu allora che una strega, vestita di rosso, entrò in scena: In mano un cuscino rosso su cui risiedeva una pietra perlacea che diede fra le mani a Bonnie, anche lei ora tesa e seria concentrata nel momento del rituale e ignara della nostra presenza.
A quel punto la voce del coro aumentò di un’ottava.
Si buttò un fortissimo vento che fece tremare potentemente gli alberi attorno a noi e noi stesse.
Oddio!
Ci tenemmo strette l’un l’altra.
E poi esso cesso di colpo.
Le candele si spensero e Bonnie svenne con nostra sorpresa e paura.
La pietra di luna che rotolò inerme dalle sue mani.
Rivenne solo qualche ora dopo a casa nostra, sana e salva e ancora in sé.
Se Damon guardò me o Klaus guardò Car sapessero dell’attuazione del vostro folle piano vi rinchiuderebbero entrambe in una torre blindata fece seria, però ridendo.
Non potevamo perderci il gran finale di questa storia fece seria Car per poi sorridere.
E poi ammettetelo volevate vedere se andava tutto bene al rituale.
Esatto feci io sorridendo e ammetto che c’è preso un colpo quando sei svenuta.
Io sapevo che poteva succedere o meglio che sarebbe successo ci rivelò.
Era più informata di noi!.
Fece delusa Car di sapere così poco per una volta nella sua vita.
Su dai gli diede una gomitata affettuosa Bonnie te lo avrei detto una volta che fossi tornata a casa.
Si buttò a quel punto fra le sue braccia invitando anche me in un abbraccio di gruppo.
Che bello siamo di nuovo unite e tranquille!.
Trillò stringendoci fino allo spasimo.
Si, ma io sono una strega, non una vampira Car, così mi soffochi!.
Oh scusa, scusa!.
Si distanziò allarmata.
Ma hai davvero di nuovo i tuoi poteri?!.
Si rise raggiante sono tornata del tutto da questo lato: Ora è la pietra l’ancora.
Speriamo non cada in mani sbagliate feci accigliata.
Ogni strega la custodirà, non accadrà ci rassicurò Bonnie fiduciosa.
Comunque sia fece Car non ci interessa più di quell’ancora, non è più affar nostro per il momento ci guardò curiosa e molto emozionata. Perché non ci mostri qualche trucchetto Bonnie?!.
Vedemmo la nostra strega sorridere.
Subito dopo tante piccole sfere di luce colorata iniziarono a fluttuare attorno a noi estasiate da quella visione.
Faceva sempre dei giochetti quando eravamo riunite nelle nostre serate fra ragazze e quello era uno dei suoi cavalli di battaglia.
Caroline corse ad accendere lo stereo super elettrizzata.
Ed ora balliamo!.
Oddio! Feci ridendo prima che mi afferrasse per mano e trascinasse anche Bonnie in un ballo di gruppo, alle tre di notte, in quella che era una mini festicciola per festeggiare uno dei problemi che finalmente avevamo risolto e ci avevamo lasciato alle spalle per sempre.
Ma altri ancora rimanevano…

 

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Capitolo 23
*** I can't stop loving you ***


Premessa

Questo è uno dei capitoli che ci introduce verso la parte finale di questa storia, verso la fine. Ho amato scriverlo e rileggerlo perché adoro impersonare uno dei personaggi femminili che fra tutti adoro in questa serie: Katherine Pierce. Per me è stato gratificante dare voce ai suoi pensieri, a ciò che provava. E' un personaggio difficile da capire, perc chi si ferma alle apparenze, ma che nasconde una profondità e un animo davvero disarmante e non solo in peggio come molti possono pensare.
E' un bellissimo capitolo e vederete come anche la nostra Katherine alla fine ottiene ciò che vuole davvero su tutto e chi la conosce e ha seguito la serie sa cos'è, oltre l'immortalità.
Nei prossimi capitoli finali si risolverà anche la questione della guerra e si capirà come si sono svolte le azioni e chi c'era a capo di essa.
Ma per il momento vi lascio a questo romantico, toccante e emozionante capitolo che decisi di postare oggi solo senza caricarvi di altri capitoli per non sviare la vostra attenzione su altri accadimenti perché questo che state per leggere è molto importante.
Torniamo da Katherine e Stefan, dove li avevamo lasciati per capire cosa accadde dopo che Elena andò via, e come sappiamo bene dai precedenti capitoli, non riuscì più a tornare da Stefan e qui si spiega il perché.
Buona lettura!
;).

In quel posto non smetteva un solo attimo di nevicare e, nonostante io amassi la neve, in quel momento non potevo davvero sopportarla: Minava, con la sua lenta caduta, ai miei già nervi tesi.
Ero incazzata nera perché lui, lì da qualche parte, stava parlando con quell’oca di Elena mentre io… vagavo.
In quel paesaggio ammantato di neve che, visto con altri occhi e in ben’altra situazione, sarebbe stato molto romantico e intenso grazie anche alla presenza della persona che amavi.
Beh, la persona che amo è qui, ma non mi ama pensai dando un calcio a un sasso che rimbalzò su un tronco per poi tornare ai miei piedi.
Tutto sembra una presa in giro!.
Pensai stizzita scavalcando il sassolino scuotendo più volte il capo amareggiata.
Katherine mi sentii poi chiamare alle spalle da una voce familiare.
Mi fermai e roteai gli occhi al cielo.
Che c’è Stefan?!.
Mi voltai di malavoglia. Volevo stare lontana da lui ora come ora. Ero troppo fuori di me.
Dobbiamo parlare si avvicinò con il suo passo lento ma deciso.
Io non ho niente da dirti ammisi quasi sincera.
Perché di cose ne avrei avute da dirgli ma nessuna era carina, quindi era meglio evitare per non peggiorare la situazione.
Siamo nella stessa situazione continuò nel suo discorso nella stessa barca dobbiamo collaborare se vogliamo entrambi uscirne.
Era serio.
Feci una smorfia pensierosa.
Fammi capire esordii poi dovrei collaborare con una persona che mi odia e mi disprezza?!. Scossi il capo. Preferisco fare tutta da sola.
Aprì bocca ma lo interruppi alzando la mano.
Ricordo la mia promessa ma preferisco agire da sola. Tu indicai alle sue spalle torna da lei, richiamala e lascia in pace me.
Katherine...
No Katherine un corno Stefan!. Feci incazzata e ferita. Tu ami lei e l’amerai sempre te lo si legge in faccia, anche se pretendi di fingere per il bene di Damon e di Elena che non provi più niente per lei. Sorrisi amara. Una potrebbe aspettare anche l’eternità con te ma a nulla varrebbe: è una partita persa in partenza ed io m’indicai che sono Katehrine Pierce una sopravvissuta, che ne ho passate tante nella vita più di quanto tu possa solo immaginare, so quando sono davanti a una partita persa in partenza, come so che conviene non perderci altre energie per vincerla perché allargai le braccia e poi le richiusi lungo i fianchi è inutile e deleterio per i miei sentimenti. Lo guardai con una certa profondità. Perché, per quanto tu possa pensare che io sia un mostro, riesco a provare qualcosa, qualcosa per te ma non posso aspettare per sempre che il sole sorga assieme alla luna perché ammisi piano è solo un’utopia...
Katherine, ascoltami per favore.
I suoi occhi verdi così intensi e travolgenti.
Mi costrinsi a ignorarli.
Io non ascolto più feci seria. Torna da Elena, ora ordinai quasi perentoria dandogli le spalle in modo che non mi vedesse buttare a terra gli occhi. Detestavo apparire debole agli occhi altrui, specialmente ai suoi.
Dovevo uscire da lì, portarlo via da lì e poi… e poi?!.
Presi fiato.
E poi continuerò la mia vita alla Katherine Pierce…
Ero distante pochi passi da Stefan, che avvertivo fermo e immobile dietro di me avvolto dalla neve che lenta cadeva anche su di lui, su quel corpo che spesso avevo amato, sul suo animo combattuto fra l’ammettere la cruda verità che gli avevo pocanzi sbattuto, con la mia solita delicatezza di queste situazioni senza tanti preamboli, in faccia o… ignorare ancora una volta il tutto.
Pochi passi che mi sembrarono distanti chilometri quando avvertii il movimento fulmineo di una freccia che tagliava l’aria diretta non da me ma da lui.
Oh cavolo! Pensai mentre senza nessun indugio, senza perdere tempo mi catapultavo da lui, troppo preso dai suoi pensieri per accorgersi del pericolo imminente, e lo abbracciavo mentre sentivo la freccia, in legno, trafiggermi dolorosamente il cuore.
Per lo meno era un buon modo di morire, ancora, salvando la persona che ami.
Stefan… fiatai quando fui colpita sotto i suoi occhi agghiacciati e sorpresi mentre mi reggeva.
Katherine!.
Mi fece distendere a terra tenendomi fra le sue braccia.
Sorrisi.
Chissà magari morirò un'altra volta rantolai piano.
Perché l’hai fatto?!.
Perché, nonostante le mie parole arrabbiate di poco fa, spiegai con l’ultimo barlume di aria nei miei polmoni non smetterò mai di amarti, perché non posso. Lo guardai con tristezza. Ogni fibra del mio essere è volta ad amarti. Sono nata per farlo. Sei la persona più cara della mia vita e quindi… tendo a proteggerti ad ogni costo…
Lo vidi in pena. Gli poggiai una mano tremante sul viso. Esci da qui, fallo anche per me. Sconfiggi questi Viaggiatori anche per me.
Stavo per chiudere gli occhi, estremamente stanca quando sentii le sue labbra, con immensa sorpresa sulle mie mentre le sue mani forti e virili mi stringevano a sé come a non volermi lasciare andare.
Subito dopo il paesaggio cambiò, la neve e Central Park scomparvero. Fu bianco ma anche quello durò poco: Sembrò implodere e alla fine ci trovammo… in un bosco a me molto familiare.
L’aria notturna ci frustrava i visi e faceva ondeggiare i miei lunghi capelli corvini. Della freccia nemmeno l’ombra: Era stata tutta un’illusione…
Eravamo ancora stretti, avvinghiati l’un l’altra.
I respiri corti, gli sguardi increduli, spiazzati ma felici.
Alla fine feci vittoriosa avevo ragione io risi raggiante e maliziosa allo stesso tempo. Volevano che ci innamorassimo ad ogni costo. Le mie labbra carnose incurvate in un sorrisino complice.
Vedevo in lui una nuova luce nel suo sguardo smeraldino, una luce che non vedevo da tempo.
Lo vidi sorridere per stemperare la tensione. Si alzò e mi diede una mano per fare altrettanto da perfetto galante com’era.
Credo che stessimo andando contro il volere dell’universo se non ci amavamo. Ipotizzai. Così i Viaggiatori si sono prefissi di sistemare la situazione.
Forse si.
Scosse il capo per poi tornare serio e sovrastarmi con la sua altezza.
Katherine.
Si?!.
Lo guardai con la mia viva curiosità.
Ci riproverò con te sottolineò bene se mi prometti che sarai una persona migliore e non odierai Elena, cui voglio bene, e m’interruppe prima che potessi dire qualcosa indignata niente gelosie.
Lo guardai imbronciata, le braccia incrociate.
Affare fatto all’ora?!. Allargò una mano
Va bene la strinsi.
Subito dopo mi attirò a se baciandomi.
Sorrisi fra le sue labbra.
Era questo lo Stefan che mi mancava e che ricordavo. Dissi prima di continuare a baciarlo avvinghiata a lui, mentre sentivo le sue mani scorrere per la mia schiena con protezione e decisione.
Ora tutto era perfetto, o quasi.
 

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Capitolo 24
*** He's alive ***


Premessa

Non poteva non mancare il capitolo che sto per pubblicare dove Elena dice a Damon delle ''visioni'' che ha su Stefan e della realtà parallela dove pensa che lui sia rinchiuso assieme a Katherine. In questo capitolo, uno degli ultimi tre di questa mia storia, avrà un finale caliente!
Buona lettura!
;).

Damon…
Feci entrando nel salotto dove a tarda sera trovai il mio ragazzo mentre si concedeva un drink. Aveva l’aria tesa e ciò significava che quell’oggi le cose non erano andate propriamente bene.
Ehi fece poggiando il bicchiere e, abbozzando un sorriso sghembo dei suoi si avvicinò a me tutto ok?. Mi accarezzo una guancia.
Presi un grosso respiro. Fissarlo consapevole di avergli mentito per tutto quel tempo sulle visioni/realtà parallele che avevo con suo fratello… beh mi faceva sentire una persona riprovevole, anche se Bonnie mi aveva consigliato di non farne parole con nessuno finché non avessimo avuto delle prove certe o delle possibilità per scoprirle e ora Bonnie era di nuovo qui con noi, una strega, e i tempi erano ormai maturi anche per risolvere quella faccenda in qualche modo per augurare a tutti un lieto fine, per riaverlo qui con noi.
La scorsa notte avevamo cercato di rintracciare Stefan nella qualche dimensione parallela, dove lui era prigioniero con Katherine. Non avevamo ricevuto nessun segnale positivo o negativo: Uno stallo.
E quello significava solo una cosa: Era lì da qualche parte perso fra i ricordi.
Devo parlati. Dissi in un sussurro che lo lasciò allerta.
Dimmi, ti ascolto fece lui osservando il mio viso, impuntando i suoi occhi di ghiaccio sui miei.
Stefan è vivo lo fissai con estrema sincerità è serietà.
Vidi la sua mascella contarsi.
Elena disse voltandosi dandomi le spalle non mi sembra il caso di ricominciare a parlare delle tue paranoie e di quanto tu voglia che lui sia ancora… vivo.
Damon…
Gli sfiorai un braccio ma lui rimase fermo e rigido. Probabilmente stava pensando a tutta questa situazione nuova, bizzarra e a distanza da anni dalla morte di Stefan che nessuno si sarebbe sognato di sperare.
Eppure eravamo lì, ancora a sperare. Io per prima non avevo smesso un solo istante di farlo.
Chinai il capo intristita continuando, nonostante la sua reazione che non potevo non aspettarmi visto di chi si parlava, del suo punto debole degli ultimi anni.
Io ho le prove spiegando ho delle visioni di una realtà parallela, dove sia io sia lui pensiamo che io possa raggiungere, tramite i sogni, a causa del legame da doppelgangerr che ci unisce.
Che visioni?!. Chiese a denti stretti.
Niente di quello che stai pensando, Damon. Feci rammaricata. Io amo te, ho scelto te non ho dubbi su questo.
Si voltò, i suoi occhi grandi e seri.
Non hai risposto alla mia domanda, però.
Visioni di luoghi in cui Stefan o Katherine sono già stati: Ricordi. Spiegai in breve. Ed io riesco a entrarci, a parlare con loro. Ho già raccontato a Stefan della guerra aggiornandolo su tutto.
Katherine?!. Fece confuso. Che centra quella succhia sangue?.
E’ con lui. Ammisi amara. Sono entrambi fermi in quel posto. Dopotutto ha senso riflettei su ad alta voce nemmeno lei ha mai traversato l’altro lato dopo che è uscita dal mio corpo.
Wow non muore mai.
A quanto pare.
Mi fece sorridere mentre lo vedevo riavvicinarsi a me, ora più rilassato, e abbracciarmi.
Se è davvero vivo, troveremo il modo di riportalo qui. Disse con la sua sicurezza tipica di Damon quando già stava elaborando un piano.
Bonnie è di nuovo una strega mi distanzia appena per osservarlo troveremo un modo.
Sai mi rivelò questa mattina una strega, che ero andato a intercettare per delle informazioni importanti sulla guerra vampiro – licantropi ancora in corso, mi aveva subito riconosciuto. Io fece con la sua solita ironia ero stato tanto sorpreso di essere così famoso anche fra le donne della cinquantina.
Scoppiai a ridere e facendo la finta offesa gli diedi un pugnetto sul petto.
 Damon!. Lo rimproverai con lo sguardo.
Alzò le mani.
 Se sono bello e dannato non è colpa mia sorrise sghembo mi spiegò poi irritata che mi aveva riconosciuto perché io e Stefan siamo famosi e allora si mi rivelò che ne rimasi sorpreso che anche il mio piccolo fratellino lo fosse. Fu a quel punto che mi disse che lui era ancora vivo e ora mi fissò con una certa intensità tu che mi riveli questa notizia bomba e due più due al mio paese fa quattro.
Quindi, anche loro sanno che è vivo.
Si, ma non sanno il perché i viaggiatori l’hanno voluto. Insomma a che pro rinchiuderli in un posto pieno di ricordi, fingendo tutta quella scenata per far credere di averli uccisi, entrambi… Damon s’illuminò soli!.
Oddio risi imbarazzata.
E’ l’unica soluzione a mio avviso. Un metodo commentò abbastanza drastico per farli tornare insieme.
Tu dici che magari ipotizzai se loro… insomma…
Chi lo sa?, staremo a vedere fece con tono professionale in caso abbiamo sempre un nostro piano B rise smagliante.
Oh, tu e i tuoi piani B!. Lo baciai. Non sei arrabbiato con me?!. Feci subito dopo seria. Per averti mentito.
Un po’ ammise. Però fece malizioso potresti farti perdonare creando una bella visione/realtà per noi due.
Detto fatto!. Dissi strappandogli la maglietta.
Fischiò.
 E’ così che mi piaci: selvaggia ed estremamente sexy.
Rise di gusto, per poi issarmi fra le sue braccia strappando la mia di camicia. Mi sbatté in una parete, dove iniziammo ad amoreggiare con cocente passione, che sempre caratterizzava il nostro amore, a strofinarci l’un l’altro finché non rimanemmo nudi.
Allora ci demmo l’un l’altra in una notte che al confronto del fuco era tanto dire.

 

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Capitolo 25
*** Surprise ***


Premessa

Questo è il penultimo capitolo del piccolo viaggio che abbiamo fatto insieme, in questo alternativo finale alla serie di TVD.
Finalmente possiamo assistere al tanto atteso ricongiungimento dei fratelli Salvatore, come sempre con qualche ''piccante'' scoop!.
Buona lettura!
;).

Una volta finita la guerra, ognuno tornò alla sua vita, o almeno ci provò.
Tyler aveva pagato caro il suo affronto: Klaus sterminò il suo intero branco lasciando in vita solo lui, per non fare un’offesa a Caroline e causargli altro dolore su dolore, sofferenza che lui voleva evitare.
La calma ora risiedeva a New Orleans, una calma quasi irreale. Come se il tempo si fosse fermato e cristallizzato in un mondo idilliaco: Le strade piene di voci in festa e dei bambini che giocavano a pallone.
Ma nel mio cuore, ancora un grande peso.
Non avevo più fatto sogni in cui parlavo con Stefan, in quella dimensione dove era prigioniero, e ammetto che ero molto preoccupata perché non sapevo cosa significasse e sfiorare solo con le dita il pensiero del peggio mi annientava.
Non c’era giorno, con Bonnie ormai nel pieno dei suoi poteri magici, che no ne provavamo una per cercare di raggiungerlo, ovunque lui fosse, per riportarlo da noi: Ma ogni nostro tentativo falliva miseramente. Avevamo poca base su cui lavorare, i miei sogni e i pochi dialoghi che ebbi con lui in cui mi spiegava che posto era quello in cui si trovava, niente di più.
Il tutto lo ammetto era molto angosciante e deludente e mi sentivo impotente, anche se ero stata l’unica a poter capire e sapere dove lui fosse. Mi ero sforzata molte volte per tornare lì tramite i miei sogni, per avere altre informazioni di quel luogo che ci avrebbero potuto aiutare o solo parlare un attimo con Stefan e sapere che sta ancora bene ed è vivo: Ma niente, tutti i miei sforzi, i nostri sforzi, risultavano inutili e tutti, un po’ dentro, ne eravamo allarmati e nessuno osava dire ad alta voce l’inevitabile, io compresa.
Ehi sentii Damon abbracciarmi da dietro sei molto presa. Mi fissò. Che stai pensando?.
A Stefan e a dov’è rinchiuso… voltai il capo verso di lui. Ne avevamo già parlato e sapevo che mi credeva rispetto agli altri e che non mi considerava una pazza da legare il più delle volte quando con gli incantesimi vari non concludevamo niente. Tanto che Caroline la prendeva quasi come un gioco da provare in fede e speranza, anche se gioco per me, non lo era mai stato.
Dobbiamo fare qualcosa anche per lui.
Lo vidi chinare il capo.
Bonnie ha di nuovo i suoi poteri e non è più l’ancora potrà aiutarci.
Si, ma spiegò prima di tutto dobbiamo capire dove diavolo e stato mandato Stefan, anche perché fece pensieroso il suo corpo risiede ancora a Mystic Falls e forse dovremmo tornare lì a prelevarlo se riusciamo a farlo tornare potrebbe trovarsi in una spiacevole situazione fece una smorfia di dolore.
Si.
Concordai appieno con lui.
Era stata una manna dal cielo che Bonnie, grazie all’aiuto di altre streghe, era riuscita a sopravvivere e a passare a un frammento della roccia in pietra di luna, che rivestiva la tomba di Silas, il compito di fare da ancora per l’altro lato.
Cosi che non era stato necessario distruggerlo per liberarla da quella condanna.
Fu allora, mentre avvinghiati ci coccolavamo sul divano osservando dalla finestra il sole pomeridiano, che la porta di casa si aprì.
Fissai Damon altrettanto sorpreso.
Aspettavamo qualcuno?!...
A quel punto sospettoso e già sull’attenti scatto in piedi e andò all’ingresso.
Mi alzai dal divanetto e con i miei sensi cercai di capire che stava succedendo, ma il silenzio non fece altro che allarmarmi così, preoccupata e allerta, mi catapultai verso Damon.
Che sta…?!.
Rimasi a bocca spalancata.
Davanti all’ingresso c’erano Stefan e Katherine. Quest’ultima appena mi vidi mi lanciò uno sguardo di ghiaccio. Sembrava che l’avessero forzata a venire, il che non lo mettevo in dubbio che l’avesse fatto solo per recitare una delle sue tante ‘’commedie’’ e non tanto per Stefan se davvero lui c’era lo zampino nel portarsi ‘’l’acqua dietro’’. E poi di sicuro l’aveva seguito, al solito, perché non voleva stare senza di lui né tanto meno perderlo di vista.
Stefan!.
Mi concentrai su di lui, correndogli incontro e saltandogli al collo.
Dio!, Sei riuscito a tornare!.
Ehi mi strinse a sé mentre dalla sua spalla vedevo Katherine irrigidirsi, ma in modo strano come quasi, che… impossibile!.
Mi distanziai. Damon dietro di me sorrideva sghembo super felice.
Fratello mio lo abbracciò con calore questa ce la devi raccontare, di come sei uscito da quell’inferno che Elena mi ha raccontato. Disse tutto allegro. Davvero sembrava scoppiare dalla felicità, a modo suo e con il suo solito sarcasmo e umorismo.
Mi avvicinai a Damon non appena si staccò da Stefan e sorridendogli dolce presi la sua mano nella mia.
Beh è complicata e semplice allo stesso modo disse fissando Katherine che era stata in silenzio per tutto il tempo della conciliazione e per farlo ho bisogno della mia ragazza.
Io e Damon ci guardammo sconvolti.
Aspetta fece Damon ti sei portata dietro quella parassita non per pietà ma perché…
Sgranò gli occhi fino all’inverosimile.
 Spero che tu stia scherzando Stef…
Non sta scherzando. Prese ora parola Katherine visibilmente scocciata. Io e Stefan stiamo insieme.
Wow dissi senza sapere davvero che dire. Di certo non mi sembrava il caso di fargli gli auguri, almeno a Katherine.
Insomma si è messo con una serpe!.
E’ grazie a lei che siamo entrambi qui.
Ci raccontò qualche ora dopo, quando anche gli altri si unirono a noi festosi. Ovviamente tutti, tranne Stefan, guardavamo Katherine con sospetto e rabbia: Ne aveva fatte tante, troppe solo per sperare nel nostro perdono. E se Stefan glielo dava, beh significava che davvero era un santo.
Aveva anche chiesto a Klaus, in onore della loro vecchia amicizia, di non dare più la caccia alla sua ragazza.
Klaus anche lui molto perplesso sulla bizzarra situazione aveva acconsentito mettendo una piccola clausola però: Se si fossero mai lasciati, un giorno, lui sarebbe stato libero di finire quello che ora aveva interrotto con Katherine.
Ci raccontò tutto e verso di me disse che dopo che avevamo discusso, era tornato a cercare Katherine, nonostante avessero litigato, voleva che collaborasse per uscire da lì visto che erano entrambi nella stessa barca. Poi era successo l’incidente della freccia di legno, in cui qualcuno aveva tentato di ucciderlo e lei l’aveva salvato.
Lui l’aveva baciata ed erano tornati a Mystic Falls entrambi vivi, entrambi vampiri immortali con i loro corpi di sempre, anche se nessuno dei due li aveva in sane condizioni dopo la morte: Stefan per decomposizioni e Katherine perché in cenere. Sicuramente merito anche questo dei Viaggiatori.
Come avevo da sempre sostenuto io.
Fece Katherine seria e trionfante allo stesso tempo, seduta accanto a Stefan, lontano da noi spettatori.
 I Viaggiatori fin dall’inizio volevano solo farci tornare ad amare e ora vidi Stefan prendergli la mano sorridente lo siamo e ci hanno lasciato andare.
Un lieto fine, insomma feci cercando di sorridere. Stefan sembrava felice e nonostante gli altri, come me, non erano assolutamente d’accordo a quell’unione con il diavolo in persona, non potevo di certo scalfire la felicità del mio amico, anche perché fin troppe volte mi ero macchiata del reato di ferirlo.
Damon no ne era d’accordo.
Stefan sei davvero sicuro, in te, da voler stare con questa arpia?!. Gli chiese senza tanti preamboli, guardandolo con eloquenza. Ti ricordi che ha fatto a noi due indicò suo fratello e se stesso a Elena e a tutti noi qui presenti?!. Fissò Klaus. Tranne te amico tu le davi solo la caccia, senza offesa.
Klaus alzò le mani sorridendo in segno di resa.
Le persone cambiano e credo che dall’amore che prova per me si possa fare qualcosa per rimediare, per essere migliore. Bisogna darle un’altra chance, io voglio darla e non pretendo che voi siate d’accordo con questa mia idea che può sembrare folle…
Lo è asserì prontamente Caroline indispettita da tutta quella situazione. Era seduta fra le braccia di Klaus.
Sembra che esternò con faccia tosta quello che noi tutti in vero pensavamo ti abbia fatto il lavaggio del cervello mentre eri con lei rinchiuso in quel posto dimenticato da Dio!.
No, Caroline, ti assicuro che sono in me le sorrise.
La vedemmo sbuffare.
Quindi è deciso? Chiese conferma Jer starete insieme?!.
No, di più ammise Katherine contraddicendo Jeremy. Ci sposeremo annunciò raggiante.
A quelle parole scoppiò il putiferio: I ‘’no’’ erano un coro all’unisono.
Ma alla fine dovemmo arrenderci alla loro volontà, inermi e spiazzati dalla notizia ‘’bomba’’.
Ci sarebbero state doppie nozze, le mie e quelle di Katherine insieme.
Mentre già Caroline prendeva le redini dei preparamenti in mano dicendo cosa avrebbe fatto di grandioso per noi, fissai Damon.
Ehi gli accarezzai il viso mentre ci appartavamo. Notai però che da lontano che Katherine continuava a lanciarmi occhiatine.
Irritante ammise Damon, che aveva notato la stessa cosa.
Basta ignorarla sorrisi baciandogli le labbra.
Mmm… stava meglio in mezzo i vermi. Fece una smorfia di disappunto.
Damon lo feci ragionare Stefan è felice e ti ricordo marcai la cosa che lui, nonostante i suoi sentimenti per me, ha voluto la tua e mia felicità istigandoti a far pace e a tornare con me quando credevi che non andassi bene per me e avevi rotto per il mio ‘’bene’’.  Lo guardai con profondità. E’ grazi a lui, che ti ha convinto a fare la cosa giusta per entrambi, che siamo qui ora avvinghiati insieme.
Lo vidi buttare gli occhi al cielo esasperato: Sapeva che avevo ragione.
Ok professoressa, ha ragione mi prese in giro sono un pessimo alunno sorrise fra le mie labbra.
Puoi sempre migliorare. Ammiccai complice per poi ricambiare ai suoi baci infuocati, senza pudore, e devo ammetterlo più del solito a mio avviso, anche se eravamo circondati da tante persone, anche se amiche quasi tutte, e di sicuro, immaginai, centrava anche la presenza di Katherine: Voleva dimostrargli quanto ci amavamo, e quanto eravamo felici insieme lui ed io.
Dopotutto, alla fine, sia io che Damon potevamo capire cosa spingesse Stefan a dare un'altra possibilità a Katherine, molto simile a Damon, nonostante le atrocità che aveva fatto. La stessa che mi spingeva a stare con Damon, a renderlo la persona migliore: Amore e fiducia in lui nella sua parte buona che con me perdeva forma.
E forse anche per Katherine, stando con Stefan, avrebbe sortito lo stesso effetto o per lo meno ci speravamo tutti.
In caso, come disse più in la Damon, saremmo stati sempre pronti a intervenire per il bene di Stefan, ora di nuovo sano e salvo tra noi. In fondo era quello che contava, il resto era sistemabile in caso d’allarmi perché noi lì presenti a intervenire: Sempre.
 

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Capitolo 26
*** The end ***


Premessa

Dopo ben 26 capitoli siamo arrivati finalemnte alla fine.
La fine non è un punto morto, come molti pensano, vedetela come un punto per un inizio di un altra frase, di un altro racconto: Chi sa cosa scriverò poi!.
E' emozionanete essere arrivati qui, il traguardo del mio proggetto, come triste.
Mi sono divertita molto, lo ammetto, a scrivere questa breve FF su TVD e spero che vi abbia fatto emozionare e divertire quanto me, tenendovi a volte con il fiato sospeso!.
Ringrazio tutti coloro, che ho notato, hanno letto i miei capitoli e a quelle tre persone che seguono la mia storia: Spero presto di sentire cosa ne pensate ora che è finita.
Grazie di aver percorso questo piccolo viaggio insieme a me.
Ora non ci spetta che vedere come finirà la serie madre e decidere quale finale ci aggrada di più!
XDDD.
Non potevo non finire omaggiando ancora una volta la nostra Katherine Pierce scrivendo proprio il capitolo finale sotto il suo punto di vista. 
Buona lettura dell'ultimo capitolo della FF!
;).

Tre mesi dopo.
Il compromesso che dovetti accettare, sempre per amore di Stefan, fu davvero umiliante e scocciante.
Tu diventerai la sorella gemella di Elena!.
Mi annunciò una mattinata Damon, tutto sorridente, mentre stavo leggendo un libro comodamente affusolata in un divano del salotto, a casa Salvatore.
Spero che tu stia scherzando, perché girai pagina in tutta tranquillità non ho intenzione di abbassarmi a tanto. Mi basterà averla come cognata il che mi sembra già un compromesso di parentela più che sufficiente.  Alzai il viso sorridente.
Ma poi grazie alle parole di Stefan, che con logica e poco sarcasmo mi spiegò che serviva agli atti per spiegare perché ci fosse un'altra me identica e per tutto, o quasi ovviamente, alla sottoscritta, cedere miseramente.
I preparativi per le nozze erano in corso.
Elena non stava quasi mai in casa trascinata di qua e di là dalle sue amiche per la scelta del vestito, gli addobbi, il rinfresco ed io, lo ammetto, ero un po’ messa da parte, ma poco mi importava. Avevo il mio Stefan è quello era tanto.
Perché non vai con le ragazze a scegliere il tuo vestito?!.
Mi propose una sera, prima di andare a letto.
So che mi odiano e sono solo un peso per loro dissi con schiettezza. Come non voglio rovinare la loro giornata, loro non rovinano la mia: E’ una sorta di equilibrio che si è istaurato fra noi dopo la mia, per loro, scomoda venuta, catapultata a forza nelle loro vite perché tu hai scelto di tenermi nella tua. Ma come ben sai continuai con la mia solita tranquillità salendo sul suo petto a me non importa molto di loro gli accarezzai il viso contemplando con intensità, in ogni lineamento, il volto dell’uomo che amavo. Ma di te.
Lo vidi sorridere scuotendo il capo. Katherine dovresti lanciarti mi consigliò e guadagnare il loro rispetto per lo meno mi guardò con eloquenza.
Sai risi alzandomi e allontanandomi in modo sensuale da lui. Pungo feci divertita e sono velenosa non so quanto convenga loro che io mi avvicini alle loro persone. Risi mentre vedevo Stefan roteare gli occhi al cielo, sorridendo però.
Ci andrò domani da me, tranquillo. Come si dice citai un detto: Meglio sola che male accompagnata. Piuttosto cambiai abilmente argomento tu e Damon, invece, avete già scelto?!.
M’incuriosì non dando troppo peso alla cosa, tenendomi sul vago come se parlassi di un argomento leggero da cocktail.
Si, ma mi avvertì alzando l’indice è inutile che frughi l’intera casa perché non sono qui.
Sbuffai, peccato.
Beh abbiamo attuato un rimedio anti Katherine. Rise prendendomi in giro.
A si?!. Camminai in modo provocante verso lui. Bene, bene, buono a sapersi dissi mentre mi sedevo cavalcioni sulle sue ginocchia, baciandolo subito dopo con passione ardente.
Il matrimonio fu: Pomposo, una sola parola, tante orribili sensazioni.
Io avrei voluto una cosa parca e intima, e non ero la sola ma grazie allo zampino dell’organizzatrice, quella testa vuota di Caroline, che certo era un po’ meglio delle altre due amiche, fu un’epopea di cui se ne sarebbe parlato per anni e anni.
Doppie nozze, in una grande radura lì a Mystic Falls dove avevamo deciso, di comune accordo, di celebrare l’evento proprio dove tutto aveva avuto inizio.
Con tanto di addobbi, rinfreschi e una lunghissima camminata verso l’altare.
Il momento del si fu molto profondo, almeno per me e Stefan che non era da molto che ci eravamo ritrovati. Per Damon ed Elena fu solo una riconferma dell’amore che già provavano. Vidi come Damon prese al volo Elena facendole fare un giro fra le sue braccia, tenendola ben stretta per la vita mentre lei gli cingeva sorridente il collo.
Per noi fu un po’ diverso.
Quando toccò a noi, vidi Stefan sorridermi, mi teneva per mano.
Io ero molto emozionata, lo ammetto, e sapevo bene che si vedeva. Finalmente stava per esaudirsi il mio più grande sogno: Stare per sempre con la persona che amavo.
Ok, lo ammetto: Io Katherine Pierce scoppia in lacrime dopo il si.
Fu allora che lui mi baciò con dolcezza e passione sussurrandomi all’orecchio: Sei molto umana e dolce tutta emozionata.
Non potei non sorridere alla sua ‘’provocazione’’.
La festa proseguì fra balli e risate e molta aromaticità fino a tarda notte.
Poi ognuno di noi tornò alle proprie vite.
Bonnie, non più l’ancora, progettava il suo di matrimonio, a breve con il fratello di Elena.
Io e Stefan decidemmo di restare a vivere a Mystic Falls, in fondo eravamo legati a quel posto.
Damon e Elena partirono ancora una volta per New York, la città che sembrava congeniale per loro due.
Caroline e Klaus tornarono a New Orleans.
E beh...
Il resto è storia!.
 

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