Giochi da Tavolo : Avvertenze, non metteteli in mano a dei Malandrini.

di dramy96123
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #Dama ***
Capitolo 2: *** #Scacchi ***
Capitolo 3: *** #Monopoli ***
Capitolo 4: *** #Gioco dell'Oca ***
Capitolo 5: *** #Tombola ***
Capitolo 6: *** #Memory ***
Capitolo 7: *** #Cluedo ***
Capitolo 8: *** #Twister ***
Capitolo 9: *** #Mimo ***
Capitolo 10: *** #Taboo ***



Capitolo 1
*** #Dama ***


Sarà dura

Sarà dura.

Lo so. Però ci devo riuscire. È diventata una questione di principio, capite?? Ed è per questo che farò una raccolta dei giochi da tavolo e Non, tra cui quelli su richiesta dell’ipotetico recensore, e i protagonisti assoluti saranno i…malandrini!!!

E comincio con un gioco che sicuramente conoscerete tutti…non gli scacchi, quelli al secondo capitolo.

No. la Dama. E ora vi lascio!

Baci!

 

#Dama

 

- Ok, vi insegno un gioco – decise Remus sedendosi sulla poltrona vicino al camino. Chiuse il libro di Babbanologia e prese la bacchetta, puntandola contro gli scacchi, abbandonati da un pezzo. Questi volteggiarono fino al tavolino di fronte a lui.  Sirius e James alzarono gli occhi dal tavolo delle Gobbiglie, stupiti. Cosa poteva insegnare Remus a loro? Loro conoscevano TUTTI i giochi.

- Sirius, James, tingere i capelli dei professori per sport, non è un gioco –

Loro sbuffarono. James scosse la testa. Come Merlino faceva ad indovinare i  loro pensieri?

- Sirius, piantala di farti i flash mentali e vieni a giocare – lo redarguì ancora Remus, sorridendo.

- Che gioco è? – chiese Peter curioso, avvicinandosi con la poltrona e producendo un forte stridio contro il legno.

- Si chiama dama – spiegò il ragazzo – si gioca sulla scacchiera –

Detto questo puntò nuovamente la bacchetta contro la scacchiera, e i pezzi degli scacchi divennero lentamente delle pedine bianche e nere. Sirius sbarrò gli occhi.

- NO! L’alfiere nero No! – gemette, cercandolo tra le pedine scure.

Guardò Remus con labbro tremolante.

- Felpato, era un alfiere! – rise James sedendosi ad un lato della scacchiera, le gambe incrociate.

- Io…io…io gli volevo bene, ok? E non mentire a me,cerbiatto, chi era quello che si era innamorato della regina bianca, al secondo anno? – frecciò Sirius, riprendendosi quasi subito dalla sua drammatica perdita.

James arrossì leggermente, distogliendo lo sguardo 

- Tu vaneggi – ebbe la forza di dire.

- “ Hai fatto scacco matto al mio cuor” erano parole tuo, Ramoso - 

- SIRIUS! – urlò scandalizzato James, facendo cadere qualche pedina.

Remus e Peter risero allegri, mentre Sirius sorrideva compiaciuto.

- Giochiamo a Dama – decise James sorridente e imbarazzato come pochi. Remus sorrise, frenando le risatine.

- Va bene, allora giocate tu e Sirius. –

I due si guardarono.

- IO I NERI! – si guardarono in cagnesco (No…Sirius lo guardò in cagnesco…James lo guardò in…cervesco? Ok. Basta flash. )

- Io i neri – esclamò Sirius con sussiego – Mi spettano di diritto, mi chiamo o non mi chiamo Black di cognome? Mm? –

- Cagnaccio anche di comportamento! Mi dispiace, ma stavolta l’ho detto prima io! – James incrociò le braccia, voltando la testa dall’altra parte con uno “pfù”  di costernazione.

- Ehm…lo sapete che i bianchi muovono per primi, come con gli scacchi? – chiese Remus, cercando di far ragionare quelle pesti.

I due si guardarono.

- IO I BIANCHI! –

- Zitto Black, i neri dopotutto non ti spettano di diritto? –

- Non usare le mie frasi contro di me, Bambie! –

- Non giocheremo mai – si arrese Remus.

 

 

* * *

 

- Oh, guarda, ho fatto Dama! – esclamò James con aria giuliva.

Stava vincendo lui, con gran disappunto di Sirius.

Alla fine Ramoso si era preso i bianchi, ma solo perché avevano fatto la conta. In seguito Sirius se l’era presa con la canzoncina, maledicendo le sillabe in prosa.

- Anche io! – ribatté Felpato con ardore.

Remus guardò accigliato la scacchiera.

- Felpato, non puoi fare una tripla Dama. – commentò.

L’amico lo guardò con un misto di sfida e supponenza 

- Si da il caso che io faccia tutto ciò che voglio. Ho già fatto una Dama, dopo farò una Tripla, e ancora e ancora e ancora finchè non avrò una Torre Dama che regnerà il mondo! –

- …la scacchiera. –

- …Che regnerà la scacchiera! –

- Mangiata – commentò James saltando oltre due pedine nere.

- Auch! – Sirius mosse la sua Tripla Dama in avanti, il mento fra le dita.

E James mangiò tre pedine di seguito, compresa la Trpla Dama, ridendo come un pazzo.

- Io odio la Dama. –

- Lo dici solo perché perdi! – James lo indicò col dito come i bambini piccoli

- Hai perso! Hai perso! – canticchiò.

- Lo sapevo, caro Alfiere Nero, che dovevi rimanere con me, al sicuro – fece con tono drammatico Sirius.

- Felpato, ammetti che sono migliore di te? –

- GIAMMAI!  -

 

 

 

Fine del primo gioco!

Ok. Io amo giocare a Dama, ma ho smesso perché mi battevano sempre con trucchetti poco leciti, tra cui questo della tripla dama.

Bah.

Ora vi saluto, sperando che vi sia piaciuto il primo capitolo!

Se avete delle idee su giochi da tavolo e non vi basta recensire o farmelo sapere su messaggio privato, baci!

 

Dramy96123

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Capitolo 2
*** #Scacchi ***


Ciao a tutti

Ciao a tutti!

Allora, secondo capitolo dei Giochi da Tavolo!!!

Anzitutto ringrazio molto per la partecipazione, davvero, mi avete dato diverse idee! Poi volevo avvertire…

Credo che farò diversi sbalzi temporali, alcuni assurdi, tipo…che so, che giocano a Monopoli in cielo, ecco.

Per ovvie battute che in caso contrario non potrei mettere.

Ora vi lascio agli Scacchi!

E’ ambientata al quinto anno, circa.

Baci!

 

# Scacchi

 

- Sirius, stai aizzando i tuoi giocatori? – chiese Remus allibito.  

Felpato si raddrizzò, appoggiandosi alla poltrona.

- Chi, io? –  sorrise, con aria angelica. Se si può definire angelica la faccia di un tizio che pochi secondi prima  stava gridando ai pezzi degli scacchi cose come

  UCCIDETE, PICCHIATE, CRUCIATE TUTTO Ciò CHE SI MUOVE!”

“ NON FATE PRIGIONIERI”  e naturalmente

“ CHI NON SALTA UN PERDENTE E’…” con tanto di accompagnamento col battito di mani. Remus chiuse gli occhi e sospirò profondamente, prendendo i propri pezzi.  Cioè, per la verità erano di James, ma lui era generoso.

Specialmente quando non sapeva di aver dato qualcosa a qualcuno.

I pezzi rossi guardarono Remus con diffidenza, e cominciarono ad interrogarlo a proposito di vere e proprie tattiche militari. Passato il test la Torre sospirò

“ Finalmente uno che non ha venduto il cervello a Nocturn Alley”.

“ Beh, perlomeno sa distinguere La Regina dal cavallo” aveva replicato l’Alfiere, compiaciuto.

- Ti batterò, Lupin – sibilò Sirius con sguardo fosco.

Remus si limitò a sorridere, muovendo l’alfiere.

- Sirius, sai di essere un fissato, vero? –

- Vagamente. – rispose sovrappensiero il ragazzo.

 

A dieci minuti dalla partita James si era avvicinato saltellando.

- James, ma tu non eri un cervo una volta? –  borbottò Sirius senza guardarlo.

- Sì, perché? – chiese lui confuso.

- Sembri a metà fra l’antilope e il canguro. Non scelgo il canguro solo perché non ha la coda a batuffolo –  

Remus mostrò a James tutto il suo conforto muovendo una Torre.

 

- Sirius? –

- Zitto, Ramoso. –

- Ma io…-

- Cosa ho detto, Ramoso? –

- Di stare zitto, però…-

- Ramoso, ti avverto. –

- Ma…-

- ZITTO JAMES!!  STA. ZITTO! Z-I-T-T-O! E’ TANTO DIFFICILE? STA ZITTO! – Sirius si alzò dalla sedia e guardò malissimo James, che sorrise, scrollando le spalle.

- Ok, allora non ti dirò che sono riuscito a recuperare la brutta copia del Tema di Storia della Magia di Paciock. Arrangiati, lo copierò solo io -  frecciò, ben sapendo che il tono volutamente indifferente avrebbe svegliato Sirius.

“ Ecco, ora mi urla contro”  pensò compiaciuto.

- COSA?? E PERCHE’ NON ME L’HAI DETTO PRIMA??? – urlò Felpato crollando sulla sedia. Remus mise al sicuro gli scacchi.

- Ma sei stato tu che…-

- Zitto Ramoso, devo giocare! –

- Bah, chi lo capisce è bravo – sussurrò James a Peter, che ridacchiò.

 

 

- Scacco – proclamò Remus solenne.

- E io…faccio così – fece Sirius, muovendo il Re di una casella.

- Scacco – Sirius ringhiò.

Il Re ritorna al punto di partenza.

- Scacco. –

La regina accorre in aiuto del Re.

- Scacco. –

Rumore di pezzi infranti.

- MI HAI UCCISO BETTY! – urlò Sirius, guardandolo sconvolto.

L’alfiere di Sirius uccide a suon di spada il cavallo di Remus, con rabbia.

Rabbia e dolore.

Sirius era davvero molto scosso, per la morte di Betty.

- Scacco. – replicò impassibile Remus.

- Ma ti ho ucciso il cavallo! –

- Ma non Lizzy. –

- Regina da strapazzo. –

La Torre difende strenuamente il Re.

- Scac…-

- HAI VINTO REMUS, OK? HAI VINTO. –

 

 

Finito!!!

Che ne pensate?

Una bella batosta a Sirius non poteva mancare no? e james non poteva certo farlo, perchè sennò si sarebbe certamente montato la testa, quindi chi meglio di Remussino??

Baci!

 

Dramy96123

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Capitolo 3
*** #Monopoli ***


Cia a tutti

Cia a tutti!!!

Ma bene, vedo che vi sta piacendo la storia!!

Grazie mille per le recensioni bellissime!!!  Davvero,  avevo un sorriso pari a quello di Sirius quando guarda la propria moto…e ho detto tutto.

Allora, come avevo già detto lo scorso capitolo, erano possibili degli sbalzi temporali notevoli…ecco, in questo caso giocheranno a Monopoli in cielo.

Per ragioni che tutti immaginerete Peter non lo posso inserire, quindi metterò Lily Evans al suo posto! Lo so, è solo per questo gioco.

E’ difficile per voi abbandonare Peter, vero?

 

Dedico questo capitolo alla mia migliore amica, che mi ha aiutato tantissimo nell’idea del Monopoli!

Baci!

 

( dimenticavo…il Monopoli è per metà magico per metà Babbano…vedrete :D)

 

 

# Monopoli

 

 

- Io non ci voglio giocare – borbottò Sirius guardando con astio la scatola che aveva in mano Lily. Lei la agitò leggermente, e si sentì una piccola frana di oggettini che sbattevano tra loro.

- Su Felpato, ci divertiremo! – esclamò la donna, con un sorriso. Alzò la veste bianca fino alle ginocchia e si sedette a gambe incrociate.

Remus si limitò a sorridere, aggiustandosi l’aureola.

Da quando Sirius l’aveva addentata credendola una ciambella (in forma di cane, ovvio.) si inclinava spesso.

James si passò una mano sulla testa, priva del cerchietto dorato ( gliel’avevano tolta quando aveva cominciato a giocarci a frisbee con Sirius), e sorrise, malizioso.

- Non è che hai paura di perdere? – chiese con fare ingenuo. Sirius alzò la testa di scatto, fulminando con lo sguardo. Lo sapevano tutti che era orgoglioso fino alla punta dei capelli lucidi.

Da quando aveva avuto il…piacere di incontrare Mocciosus e quello spazzolone al posto dei capelli, infatti, curava i suoi in maniera quasi maniacale.

- Ritira subito cosa hai detto, Mr  Non – spararmi – sono – una – specie – in – via –d’estinzione. – minacciò, puntandogli un dito contro.

James arrossì  – E’…E’ stato un episodio isolato. E comunque quel cacciatore voleva uccidermi! – Sirius inarcò un sopracciglio.

- Era un moccioso di otto anni! –

- Aveva un fucile! –

- A pallini!! –

- Vuoi la guerra, Felpato? –

Remus si coprì gli occhi con una mano, e Lily gli mise una mano sulla spalla, con fare rassegnato. Ci aveva messo tanto a cercare un gioco tranquillo, pacifico, educativo…e Monopoli si basava sugli affari, e quindi sulla diplomazia.

No?

 

 

- Io voglio il funghetto! – urlò Remus afferrando la pedina rossa e bianca.

James e Lily lo guardarono malissimo.

- Lo volevo io! L’ho visto prima io! – si lagnò James. Remus, con tutto lo charme che aveva, si limitò a voltare la testa dall’altra parte e a posizionare la propria pedina, con amore e dedizione.

Lily lo stava guardando con aria tradita.

- Remus John Lupin! Io volevo il funghetto! E tu lo sapevi! Sei crudele! –

- Hey, ho passato metà della mia vita con loro! –  si difese lui, alzando le braccia.

- Lunastorta, non puoi passare la colpa a noi! – lo sgridò Sirius. Lui in tutta calma aveva preso la candela e l’aveva posizionata sulla pedina iniziale. E con la bacchetta ci aveva anche inciso il proprio nome, per sicurezza.

E per senso estetico, si intende.

- Ma…ma…tu hai la bottiglia, Lily…e poi c’è quel cosino arancione – giallognolo…- balbettò Remus, prendendo il funghetto e stringendoselo al petto.

- MI STAI DANDO DELL’ALCOLIZZATA?? –

- Ti daranno per pazza, se non la smetti di urlare – commentò Sirius ridendo.

James soffocò le risate e trattenne Lily per le braccia, facendola sedere accanto a sé.  - Ok, la prendo io la bottiglia – la tranquillizzò. Lei sbuffò

- Ma io non voglio un marito alcolizzato. –

- Merlino, Lily, è un gioco! – Lei fulminò James con lo sguardo.

- O-Ok..- balbettò lui – Ok, non è un gioco. –

- Io prendo il Cosino dal colore indefinito.-  sibilò lei prendendo l’affarino.

- Che cos’è? – chiese Sirius curioso.

- Non ne ho idea. –

- Sembra una botte…-

- Gialla, James? –

- Si chiama Cosino. – disse Remus – E’ sempre stato così. Non sconvolgiamo la gente dicendo che è…un non – so – cosa. 

- Ma…è una pera! – esclamò James.

- COSA???-

- Visto? – sospirò Lunastorta – Non bisogna dire certe cose, che poi la debole psiche di Sirius ne risente! –

- Ti azzanno, Remus. –

 

 

- E anche Diagon Alley è mia! – rise James, prendendo il contratto di carta e posandolo accanto a sé, quasi con tenerezza.

Ramoso era riuscito ad accumulare Nocturn e Diagon Alley, la Gringott più le filiali, alcune casupole, non era mai stato ad Azkaban e rimaneva ricchissimo.

- Tsk. Fortuna sfacciata – borbottò Sirius. Lui stava sul lastrico.

 Aveva sì e no ancora cinquanta galeoni, spendendo il tutto per pagare…oh, non riusciva neanche a pensarlo…per pagare James che (guada caso) si faceva pagare il pedaggio. Era ovvio che dava la colpa ai galeoni, e alle carte che gli facevano sempre sganciare soldi

“ Se non ci fossero queste carte” diceva “ io sarei schifosamente ricco”.

Purtroppo non era una valida giustificazione per Remus, figurarsi per James.

Scosse la testa, sbuffando leggermente. prendendo una carta  verde.

Gli altri lessero da dietro le sue spalle.

“ Hai dimenticato di saldare il conto che avevi da Madama McClan. Due mesi in Prigione.”  James ridacchiò.

- Hey, guarda Sirius, devi riandare ad Azkaban! –

- Fottiti, Potter. –

 

Lily e Remus erano giocatori di cortesia, fondamentalmente.

Il Re assoluto del gioco in quel momento era Potter, e loro giocavano per pagare il pedaggio e per far ampliare le loro casupole, e nel caso di Remus, di far allargare il Ghirigoro, unico negozio che era riuscito ad accaparrarsi prima che gli occhi assatanati di James guardassero con brama il negozietto.

Lily invece cercava più di non far degenerare la situazione, visto che Sirius e James si stavano trattenendo sa lanciarsi manciate di nuvole contro.

- Ed ora costruirò una panetteria! – disse tronfio James. Lily e Remus si girarono molto lentamente verso di lui, mentre Sirius incrociava le braccia, sbuffando.

- Ecco, pure l’idea della panetteria mi ruba, ora. Che bell’amico che ho. –

- James, tesoro…- disse Lily con voce molto paziente e ragionevole – Tu non puoi costruire una…- Il marito però la interruppe, guardandola con arroganza.

- Nel regolamento c’è forse scritto che non posso costruire una panetteria? –

Remus si schiarì la voce - Beh…no, ma…-

- C’è una multa se costruisco nell’angolo fra la Gringott e Olivander una panetteria? -  continuò James

- No, beh…sarebbe strano, ma…-

- E allora zitti! Diventerò il Supremo Maestro del Pane, costruirò centinaia di filiali sparse dappertutto, e poi…poi conquisterò il mondo – esclamò Ramoso, gli occhi umidi dalla commozione.

Trascorse un minuto di silenzio imbarazzato.

La voce di Sirius interruppe i flash mentali di Ramoso.

- James, facciamo a cambio con la pedina? –

- Volentieri! Ma…- James prese la candela e la studiò attentamente.

- Sirius, qui c’è scritto “Sirius”  -

- Benvenuto in famiglia, Sirius! – esclamò lui sorridente.

Si sporse per stringergli la mano, e James rispose alla stretta, già calato nella parte.

Lily si passò una mano sulla faccia, sospirando. Remus si preparò ad urlare.

- SIRIUS! –

- Si? – chiesero James e Sirius.

- il Sirius di sinistra- specificò Remus - Ti pare? Riprenditi quella candela! –

- Ma…Ma…Sirius..- balbettò Felpato, con gli occhioni lucidi

- E smettila di fare gli occhioni da beagle. –

- REMUS! -

 

 

Io in pratica non l’ho neanche fatta finire questa storia.

Per le persone che amano i finali, vi dirò che alla fine Sirius (quello di sinistra) alla fine per non ammettere che James li ha ampiamente stracciati, rovescia la scatola, confondendo tutti i galeoni.

 

Il prossimo capitolo sarà sul Gioco dell’Oca  :D

Se avete dei consigli o delle proposte su altri giochi basta che mi mandiate un commento con la lista di giochi che volete! Baci!

 

Dramy96123

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Capitolo 4
*** #Gioco dell'Oca ***


Ciao a tutti

Ciao a tutti!

Lo sapete vero che vi adoro? Recensioni spettacolari !!

Comunque eccomi qui con il nuovo capitolo…il gioco dell’oca!

Che sarà un immenso casino, ma sono i Malandrini, quindi ci sta!

E’ svolto nel loro quarto anno.

Vi lascio immediatamente al capitolo, baci!!

 

*Il gioco dell’Oca

 

- Perché poi si chiama Gioco dell’Oca? – borbottò James, sedendosi a braccia incrociate sul pavimento.

Non gli era mai piaciuto il gioco dell’Oca, fondamentalmente perché perdeva sempre. E ciò coincideva col fatto che  Sirius, al contrario, amava profondamente giocarci e faceva loro due bolidi così per fare una partita.

- Non ne ho idea, ma è divertente! – rispose Peter, sedendosi accanto a lui. Sirius lo guardò, sogghignando.

- Non ci hai ancora giocato, Coda –

Lui arrossì, mentre James indicava i dadi.

- Cosa sono quelli? –  Remus li prese in mano ed agitò il pugno, facendo scontrare i due cubetti.

- Servono per  vedere quanti passi puoi fare sul cartellone. Vince chi arriva alla fine! Ecco, guarda – lanciò i dadi sul pavimento.

Uscì due e tre.

Remus mosse con un sorrisetto la pedina verde, saltellando sulle caselle.

- …tre, quattro e cinque, ecco qui. –  dopo aver letto sospirò, annuendo.

Gli altri si sporsero per leggere, curiosi

“ Ti sei fermato al Ghirigoro per compare un libro. Salti un turno.”

James guardò Remus - Non fare quella faccia, è possibile! – disse, ridendo.

- Anzi, mi sono stupito che non fossero tre, i turni da saltare, conoscendoti – 

Aggiunse Sirius, tirando i dadi a Ramoso.

James fece sette. Sbuffando lesse il cartellino.

- “Ti sei perso nella Foresta Proibita di Hogwarts, salti due turni”…No, QUESTO è impossibile – esclamò. Con sguardo oltraggiato fissò il gioco e poi Remus e Peter, che lo guardarono compassionevoli.

- Oh…il nostro piccolo cerbiattuccio tesoruccio ciccino si è perso? Povero cerbiattuccio tesoruccio.…-  Sirius gli accarezzò la testa sorridendogli  con aria compassionevole.

James lo guardò malissimo - Il povero cerbiattuccio tesoruccio ti incorna, se non levi quelle zampacce luride dai miei capelli. –

 

 

A mezz’ora dal gioco la situazione stava degenerando.

James era quello più indietro. Con l’aiuto di qualche bigliettino e la sua sfortuna immensa a dadi aveva finito per fermarsi al negozietto di Quidditch per poi rimanere a parlare con un paio di Veela.

In poche parole aveva perso a prescindere, visto che veniva continuamente rimandato indietro di cinque caselle ad ogni turno.

Seguiva Peter, che era dietro Sirius di una ventina di caselle.

Poi veniva Sirius, per l’appunto, che era a sole tre caselle di distanza da Remus.

Peter lesse il cartellino : “vieni fermato dalla Gringott perché hai rubato qualcosa da una camera blindata e poi sei fuggito a dorso di drago”.

- Ok. Questa è più impossibile di quella delle Veela che volevano sposare James – sbottò Sirius. James alzò di scatto la testa

- Hey! –

- E’ la cruda verità, Ramoso, accettala! –

 

 

A Remus mancavano solo sette caselle.

Poteva farcela.

Serviva un sette sui dadi, e i dadi lo amavano.

Lo avevano sempre amato.

Lo sapeva.

Remus prese i dadi.

Lentamente.

Respiro profondo.

Poteva farcela.

DOVEVA farcela.

Lanciò con aria teatrale e solo leggermente drammatica  i dadi sul pavimento.

Dodici.

Sfiorò la casella finale e tornò indietro di cinque.

“ Torna al punto di partenza”.

In quel preciso istante tutto il buonsenso, tutta la calma, la gentilezza,  la pazienza e la tranquillità di Remus andarono dove solo Merlino sa dove.

- COSA?? NO! NO! FIGLIO DI PUT…-

- Remus, è un gioco – disse James, atteggiandosi Come Silente. Lo guardò affettuosamente, incrociando le mani sotto al mento.

Remus sentì di odiarlo.

- MA IO AVEVO VINTO! –

Sirius, ignorando le urla, tirò i dadi.

Dieci.

- Ho…vinto! – si illuminò lui, come se non lo avesse saputo fino a quel momento.

- Ho vinto! Avete visto? Ho vinto! –

- Sirius? –

- Si, Lunastorta? –

- Fottiti. –

 

 

Scusate la parolaccia finale, ma ci stava tutta.

Non sapete quante volte è successo a me…una cattiveria colossale quella casella. Quindi tutta la mia simpatia va a Remus!

Vi ringrazio ancora tantissimo per i fantastici commenti!

Baci!

dram

 

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Capitolo 5
*** #Tombola ***


Ciao a tutti

Ciao a tutti!

Sono mancata  per un tempo schifosamente lungo e LO SO.  Scusate, mi vergogno di me.

Però!!  Però con me ho portato la Tombola! Oh, vedrete :D

Ovviamente i Malandrini sono a Natale.

Ovviamente.

Quindi vedrete :D

Baci!

Dram

 

# Tombola

 

 

- E finalmente si gioca a Tombola! Era da luglio che aspettavo! – esclamò James trepidante, arraffando dalla grande busta una manciata di cartelle.

- Che esagerato – sbuffò Sirius, e con un agile movimento di mano afferrò il tombolino e lo nascose dietro la schiena.

L’anno scorso l’avevano fregato, ma quella volta…oh, quella volta il cartellone sarebbe stato suo, suo, SUO!

E nessuno, tantomeno quello che si definiva il suo migliore amico ed invece era solo un cerbiatto spaurito…neanche lui lo avrebbe avuto.

- Sirius? –

- Si? –

- Molla il tamburino, si farà la conta come tutti gli anni e poi gireremo in senso orario. – lo ammonì Remus, non riuscendo minimamente a stare serio, guardando la faccia oltraggiata di Felpato.

- Ma…ma…io non capito mai! – Sirius fece lo sguardo da cocker (sottolineare il cocker, mi raccomando), col labbruccio inferiore tremulo e gli occhioni luccicanti.

Remus sospirò, e Peter prese le difese del suo mito.

- Ma per stavolta potremmo fare un’eccezione…-

James sorrise – E va beeene…ma solo perché si tratta del nostro adorato barboncino…-

- Buttati nel lago, Potter. –

- Non ci tengo, a differenza di qualcun altro, a stringere amicizia o qualcosa di più con la piovra gigante. – frecciò James all’indirzzo di Black, che impallidì.

- Non insinuare, Potter. Era un filtro d’amore, e TU  lo sapevi benissimo –

- Certo, l’ho fatta io –

- TU!! – ululò Sirius, agitando il tamburino in aria.

- Dici che giocheremo? – chiese Peter a Remus

- Molto improbabile. –

 

 

Alla fine il cartellone, più per esaurimento che per altro, toccò a Sirius.

Lui tutto contento si prese due cartelle a caso e le mise sotto il cartellone, un grande quadrato pieno di numeri e con tante figure che si muovevano.

Remus studiò tutte le cartelle, e alla fine ne prese tre, tutte con i numeri dieci, tredici e sette. Disse che gli avrebbero portato fortuna, e gli amici scrollarono le spalle, divertiti.

Peter chiuse gli occhi e ne scelse due.

E James stava freneticamente cercando la sua quinta cartella.

Che doveva avere un numero che – solo James poteva fare una cosa del genere – non conosceva.

- Lo riconoscerò quando lo vedrò – aveva detto, prima della sua missione suicida.

Quando però una ventina di minuti dopo lui aveva ancora quell’aria da cerbiatto chiuso in una trappola, i tre amici si stancarono.

- Che immagine c’è, sopra, Ramoso? –

- Silente che balla la danza Hawaiana. –

- …Ma non c’è nelle cartelle. –

- Nel cartellone sì però – Sirius indicò il cinquantatre.

Ed effettivamente Silente ballava con una collana di fiori al collo.

- AVETE MODIFICATO IL CARTELLONE? – urlò Remus allibito.

James e Sirius annuirono, compiaciuti.

- E guarda! C’è anche la Mc Granitt ubriaca…ricordi? C’è  Paciock che fortunatamente gira sempre con la sua maledetta macchina fotografica! –

Il settantuadue mostrava il gilet di Minnie che voleva lungo tutto il tavolo dei professori.

Il quarantuno mostrava Mocciosus che ungeva la sua pozione con cura.

Il dieci mostrava la gonna alzata di Lily mentre James agitava la bacchetta.

Eccetera.

- Lunastorta, caro dolce ingenuo Lunastorta…siamo i creatori della Mappa del Malandrino mica per niente! – gioì Sirius.

 

 

- Ottantanove, le gambe della Sprite – pronunciò con voce stentorea Sirius, leggendo sul tondino di legno i numeri.

Remus si schiaffò una mano sulla faccia.

- Questa poi…-

- Novantadue, i capelli di Mocciosus –

- CE L’HO  - urlò Peter.

I tre amici lo guardarono schifati.

- Il...il numer…OH, MA CHE SCHIFO RAGAZZI! Ma cosa pensavate?? –

Urlò il ragazzino guardandoli allibito.

Loro sogghignarono

- E’ sempre bello fargli venire questi colpi –

 

- Sirius, ci stai mettendo una vita! – esclamò James seccato.

- Ma questi stupidi così non escono!! – ribatté Felpato rovesciando il tombolino. Niente, nonostante  la cascata di tondini che si sentiva chiaramente, i numeri non uscivano.

Remus afferrò il tombolino e lo rovesciò, in un movimento pulito e semplice, e un tondino (il diciotto, corrispondente ad un centauro che si spazzolava i capelli) uscì posandosi sulla sua mano.

Sirius guardò con odio il numeretto

- PRIMA NON USCIVA! –

- Sirius…-

- NO, E’ LUI CHE CE L’HA CON ME! –

- Sirius, sii serio! –

- Bene, vediamo allora! –  Sirius afferrò il tombolino e lo rivoltò. Non uscì niente.

- LO VEDI?? LO VEDI?? – Mentre quel cervide che non era altro di James si rotolava a terra dalle risate Sirius si alzò in piedi agitando il tombolino con forza, così che tutti i numeri volassero per tutta la Sala Comune.

- Sirius!! Stavo vincendo!! – gemette Peter.

- Un buon motivo per ricominciare da capo – rispose Remus con fare diplomatico, recuperando i numeretti con un Incantesimo.

 

 

- Dodici, La squadra di Corvonero in tutù verdi – disse Sirius, posando con cura maniacale il numero sulla casella, così che coprisse l’immagine imbarazzante dei ragazzi in gonnella. Fortunatamente erano in bianco e nero.

- Oh, Xeno è stato spettacolare quella volta – disse James con aria sognante, mettendo un pezzetto di cartina di Bolle Bollenti sulla propria casella. Ad uno sguardo più attento sgrano gli occhi.

- Ma mi manca un numero! Amico mio del cuore, luce nella mia nebbia, faro della mia ignoranza, Black della mia esistenza, tira quel numero! – implorò al ragazzo, che si limitò a ghignare

- Che numero? –

- sessantanove sessantanove sessantanove sessantanove!!! –

Remus sbirciò, curioso

- Guarda, è quella volta che il calderone di Mocciosus esplose –

James sorrise compiaciuto – Non è da me vantarmi…-

Sirius sbuffò e Remus sorrise,ironico, ma James continuò imperterrito

- DICEVO…Non è da me vantarmi, ma buttare il corno di tricorno nella sua Pozione Esplosiva è stato bellissimo –

- Comunque…- Sirius rovesciò il tombolino. Anche lui aspettava solo un paio di numeri.

Sessantanove.

Ma che culo!!! Oh, non gliel’avrebbe data vinta.

- Allora, Sirius? – chiese Peter impaziente. Gli mancavano quattro numeri.

Invece le caselle “fortunate” di Remus non avevano dato i loro frutti. Avevano fatto una decina di partite, e ancora non capitava neanche un suo numero.

Con gran disappunto di Lunastorta.

- Ehm…novantasei! –

- Sirius…non esiste il novantasei, nella tombola –

- NON E’ VERO, TU MENTI!!  -

- Ma Sirius…-

- BASTA, NON CI GIOCO PIU’ CON VOI, VADO DA CHI MI CAPISCE! –

James sorrise  - L’alternativa è tua cugina –

- Andromeda? –

- Bellatrix –

- Ma dopotutto chi me lo fa fare? Mi accontento di voi…-

 

 

James rovesciò il tombolino - Sette…cinquantadue…-

- Ambo. –

Felpato allungò i zellini a Remus, compiaciuto.

- Diec…-

- Terno. –

James borbottò a mezza voce mentre lanciava tre falci al ragazzo. Ù

- Ventidue –

Lunastorta sorrise.

- OK,OK! Non dire nulla. Tieni. –

- quarantun…LUNASTORTA PIANTALA!!! –

 

 

 

Finito!

Sappiate che Lunastorta fece anche la quintina e la tombola.

E vinse le tre partite a venire.

Ne fu molto contento.

Risultato : totale di sette galeoni, quindi offrì lui alle successive due gite ad Hogsmeade.

Ne fu molto meno contento.

 

Ok, vi saluto! Sperando che vi sia piaciuta!

Baci!

dram

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Capitolo 6
*** #Memory ***


Ed eccomi ancora con voi!

Finalmente! Ok, posso di nuovo dedicarmi a questa storia!

Bene. Intanto ringrazio tantissimo per le recensioni, siete meravigliosi!

Il prossimo gioco? Memory!



#Memory



- Ma io non so come si gioca. - disse Sirius, sdraiato sul tappeto a pancia in giù. Stava guardando diffidente le mani di Lunastorta, che mischiavano con aria esperta le carte sottili.

Remus sorrise, sparpagliandole a terra.

- E' molto semplice, Bobby...-

- NON CHIAMARMI BOBBY! Oh, io James lo ammazzo. -

- Da chi devo scappare? - chiese Ramoso, entrando in quel momento. Aveva i capelli fradici, e l'accappatoio rosso-oro strisciava per terra. Remus e Peter sapevano che ci sarebbe inciampato, su quel benedetto accappatoio.

Era sempre stato un accappatoio cattivo.

- Da Bob...Sirius. - rispose Remus, ghignando. Era in quei momenti che si vedeva il suo animo Malandrino. E Sirius, quando quel sadismo era rivolto a lui, odiava il suo animo Malandrino.

- James. Scappa. - ringhiò Felpato, mettendosi in ginocchio. James sorrise.

- Andiamo, Sir...sono un Grifondoro...non scappo mai davanti al peric...AAAH VAI VIA, ANIMALE SALIVANTE! - James scappò per la camera, urlando con voce piuttosto acuta.

Remus sospirò e ricominciò a mischiare le carte sul tappeto.



- Devi solo trovare le coppie. Non è un gioco Babbano, ho modificato le immagini, così sarete più a vostro agio...- disse Remus, sorridendo. Nessuno scorse il riflesso malizioso che presero i suoi occhi. Per fortuna.

Ma dovevano pagarla, per quello Scadente in Storia della Magia.

Cominciò Peter. Girò una carta, quella in fondo a destra. C'era una foto con un cagnolino nero che addentava un omino su una scopa volante, di pezza.

- AVEVI DETTO DI AVERLA STRAPPATA! - urlò Sirius agitatissimo. James si aggiustò gli occhiali sul naso, e si scostò i capelli umidi dalla fronte.

- Sirius. - disse, lentamente - Quello assomiglia a Timmy. -

- Ma no...ti pare? E' diversissimo – cercò di salvarsi il ragazzo, cercando di indietreggiare da seduto. James guardava la foto ancora con perplessità.

- Ma guarda, la postura...guarda la scopa, è un po' storta sul davanti...e guarda, Timmy aveva lo stesso braccialetto, e...e quello sei tu Sir! Stai addentando Timmy! Che carino! Avevi detto che...-

L'espressione di Ramoso cambiò. Remus cercò di non sorridere, Peter invece guardava confuso tutti e tre. Certo, lui non poteva ricordare Timmy, che era da sempre gelosamente custodito sotto il cuscino di James.

- Avevi detto che dei ladri di peluche avevano rubato tutti i pupazzi di Hogwarts per i loro malvagi scopi!! QUELLO E' TIMMY! Tu, brutto...cane! -

- Si amano, io l'ho sempre detto – sospirò Pete,r girando un'altra carta. Quella raffigurava Una doccia. E quella carta cantava.

- Remus, ma come hai fatto?? Questa è la voce di...Peter! Canti le Sorelle Stravagarie?? -

Sirius ghignò – Ma come, non lo senti? L'ultima volta ci ha deliziato con la Warbeck...ho fatto gli incubi per due notti...-

- Zitto, tu, ASSASSINO! -



- Allora, il cerbiatto va col...- Peter chiuse gli occhi e girò un'altra carta - ...Cerbiatto, appunto. Poi Sirius che ci prova con la Sprite...Oh, no, qui ci provi con Silente! -

- Ero ubriaco. - Ebbe la forza di dire Sirius.

- Solo con la Sprite. - sorrise malizioso James.

- Vogliamo parlare delle tue conquiste, Ramoso? -

- Tocca a me – disse velocemente James.

Prese la Piovra Gigante. Era già uscita, ma non ricordava esattamente dove. Entrambe le carte erano vicine...la carta sinistra era più probabile, certamente. Ma ladetra aveva quel fascino che...

Remus senza farsi vedere da Sirius indicò la carta di destra, e James fiducioso allungò una mano.

- Sei sicuro, Ramoso?- insinuò Sirius.

James si bloccò, la mano a mezz'aria. Magari era tutta un'altra carta, o forse era quella di sinistra, o magari la carta doppione si era persa, o era volata giù dalla Torre e...Era questione di vita o di morte!!

Poi però James guardò il suo amico, il suo Lunastorta, e sorrise, fidandosi.

La carta di destra era Sirius che ululava in cerca di un osso.

- REMUS!! TRADITORE INFINGARDO, QUESTA E' QUASI PEGGIO DI TIMMY!-

Peter, quel giorno, scoprì che i Malandrini non avrebbero mai più giocato a Memory con Remus.





Finito!!

Che ne pensate?? Spero vi sia piaciuta!

Ho cercato di scrivere il più possibile, ma sono stanchissima, e domani c'è scuola, e io...ma basta giustificazioni, ecco il capitolo!

Spero vi sia piaciuto!

Baci!

dram



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Capitolo 7
*** #Cluedo ***


Ciao a tutti

Ciao a tutti!

Mi scuso enormemente. Ho avuto un blocco dello scrittore assurdo, e non sono riuscita a buttare giù neanche due parole messe in fila, giuro! Ma eccomi qui per farmi perdonare!

Bene, il prossimo gioco nella lista è il Cluedo.

 

A scanso di equivoci, il Cluedo è un gioco investigativo. C’è un assassino, un’arma, e la sala dov’è stato ucciso. Ci sono delle pedine di vari colori, e una tavola con su tutte le sale. Al centro si mettono le tre carte : Quella che rivela l’assassino, quella che rivela l’arma del delitto e quella che rivela il posto dov’è stata ammazzata la vittima.

Si danno cinque carte ciascuno (se non sbaglio.) e così qualcuno sa cosa c’è da escludere e cosa può essere probabile. Si possono fare Ipotesi e Accuse, ma se l’Accusa è sbagliata sei eliminato.

Se fai l’ipotesi sbagliata, una sola altra persona può farti vedere la sua carta che rende sbagliata l’ipotesi. È obbligatorio far vedere la carta. E solo alla persona che ha fatto l’ipotesi.

…tutto qui, credo.

Non so se sono stata chiara, se non lo sono stata…beh, c’è wikipedia u.u

I Malandrini sono al settimo anno, e gioca anche Lily.

 

 

#Cluedo

 

 

- Non so, a me i giochi investigativi mettono un po’ d’ansia…- disse Remus, guardando con apprensione la scatola. Sirius sorrise, aprendola e buttando il cartone superiore da un lato, centrando James in piena faccia.

- PICCOLO BEAGLE, IO TI AMMAZZO! – urlò Ramoso, alzandosi in piedi e agitando il cartone con foga. Sirius si limitò a sedersi più lontano, protetto dalla mole di Peter.

Poi sorrise con dolcezza a James.

- Ti voglio bene, Cornetto! –

- NON CHIAMARMI CORNETTO! –

Da quando Lily aveva avuto la fantastica idea di insegnare ai ragazzi l’uso del televisore, Sirius si era innamorato. Poi il fatto che avesse visto la pubblicità di “Cerbiatto, il Cornetto appena fatto” è un dettaglio non potenzialmente rilevante.

Come il fatto che all’inizio, quando Sirius cominciò a chiamarlo Cornetto, James credeva fosse per la sua dolcezza.

Ci vollero alcune ore di seduta per far calmare Ramoso dallo shock, in seguito.

Le pedine rappresentavano Merlino, Morgana, un uomo che pareva Shakespeare, la McGranitt e una donna coi capelli rosso acceso. La carta diceva si chiamasse Miss Scarlett.

- Perché c’è Shakespeare? – chiese Lily a gambe incrociate, confusa.

- Si diceva fosse un mago – rispose Remus scrollando le spalle – Piuttosto, la Miss Scarlett…Chi è ? non ricordo nessuna donna del mondo magico con questo nome…-

- E neanche con questo aspetto. Pare una put…. – commentò Sirius.

- FELPATO! –

- Che c’è? E’ vero! E poi perché c’è Minnie? –

- Oh, l’ho trasfigurata io! Non è dolce? – in quel momento la pedina muta stava incrociando le braccia e assottigliando le labbra, proprio come la McGranitt.

- Non credo che le piaccia come aggettivo “dolce”- disse Peter.

La piccola figura alzò un sopracciglio, come a dire “Beh, se anche Minus ci è arrivato..”

 

 

- Io voglio Willy! – urlò Sirius, cercando di agguantare la pedina. Che da parte sua si rifugiò nelle mani di Lily, che sorrise.

- La prossima volta non chiamarlo Willy, credo che te ne sarà più grato -. suggerì Remus al ragazzo imbronciato e ferito.

- E allora come?! Duca William e chissà cos’altro? Ah, questi poeti sono viziati – rispose l’altro, cercando di fare l’indifferente, ma Remus sapeva che stava intimamente soffrendo per il rifiuto.

- Ok, allora io prendo Miss Scarlqualcosa! – decise James, allungando la mano per prendere la pedina. Miss Scarlett era d’altronde molto contenta di finire nelle mani di un bel ragazzo, e non fece il minimo accenno a scappare. Anche se era leggermente offesa per il fatto che James si fosse scordato il suo nome.

Lo stesso James che era semplicemente ammaliato dalla piccola figura vestita di rosso.

Lo stesso James che si prese uno scappellotto da Lily, la sua dolce metà.

- E QUESTO cosa vorrebbe dire?! – disse la ragazza, incrociando le braccia.

James sorrise all’istante – Vorrebbe dire che tu sei gelosa, tesoro –

- Tesoro lo dici a QUELLA DONNACCIA! – urlò Lily, indicando Miss Scarlett, che si girò dall’altra parte, offesa.

- Lily, è una pedina…- cercarono di dirle Sirius e Remus, senza peraltro venire minimamente ascoltati.

- Lily, amore, perché non ti siedi e ne parliamo? – disse accomodante James, cercando di non scoppiare a ridere vedendo Lily che gonfiava le guance e si metteva le mani sui fianchi. I suoi occhi verdi erano vicini a carbonizzare il ragazzo, troppo occupato a controllarsi per non sbottarle a ridere in faccia per accorgersene.

- Bene, allora, sai che c’è? Miss Scarlett se la prende Peter! Tieni Peter! – Lily afferrò la piccola figura e la lanciò dall’altra parte della stanza, dove Peter rischiò seriamente di farla cadere. Solo dopo Miss Scarlett  si accorse della persone CON CUI doveva fare coppia.

Invano provò a fuggire.

 

 

Alla fine a James era toccata la McGranitt, con grande orrore e raccapriccio da parte della pedina, che aveva preso anche parte del carattere di Minnie.

James da parte sua era contento…Insomma, a McGranitt era intelligente, lo avrebbe aiutato! …Vero?

- Miss Scarlett, non puoi andartene dal tabellone – disse Remus, mentre la piccola figura cercava con molta nonchalance di filarsela.

Remus invece si era preso Merlino, e Sirius Morgana, con gran disappunto di Remus, che era stato molto indeciso tra i due.

Lily diede le carte.

In modo circospetto tutti presero un foglio di carta, dove appuntare le sale, le armi e le persone che non c’entravano col delitto.  Ovviamente ben attenti che gli altri non guardassero le proprie carte.

Sirius e James sfioravano la follia. Entrambi coperti dal loro mantello, avevano creato uno scudo di protezione. Avevano fatto evanescere le carte, e il foglio con l’elenco era stato piegato sette volte e ficcato in tasca.

- Non vi pare di esagerare? –

- Non mi fido di voi...- disse James, un lampo di pazzia ad illuminare i suoi occhi. Sirius annuì, partecipe. Era vicino allo scodinzolare.

 

 

- ACCUSO!Urlò James, gli occhi spiritati. Peter fischiò, con ammirazione, mentre Lily alzava un sopracciglio, scettica. Era la quinta volta che accusava qualcuno. Non aveva ben capito la differenza tra ipotesi e accusa…

- Jamie – cantilenò – Sicuro di accusare? Puoi sempre fare l’ipotesi…-

James scosse la testa, con aria frenetica e le mani tremanti -  No, no, la mia è un’ACCUSA. E’ stata quella  Morgana, con un Ippogrifo, nella Sala Grande! – urlò, alzandosi in piedi e facendo avanti e indietro per la camera con un sorriso folle.

- Insomma, chi dubiterebbe di un Ippogrifo in Sala Grande? E’ una cosa del tutto naturale, specie da quando abbiamo portato la migrazione di Snasi nell’ufficio di Minnie, quindi perché no? E Morgana…Oh, la dolce Morgana, chi mai avrebbe potuto passare più inosservata di lei? –

Remus guardò il cappello a tre piani verde foresta della maga la veste blu scuro e i sandali, oltre che i capelli ramati lunghi fino alle caviglie della strega.

- Beh…più o meno tutti, sai? –

Ma James non lo ascoltava – E quindi è stata lei, lei , LEI! –

Sirius gattonò ( *Un cane che gattona…adorabile.) vicino a James, con un sorriso docle, e gli fece vedere la carta.

James impallidì.

- …Non mangerò mai più in Sala Grande in vita mia. – disse con voce abbastanza ferma, ma con occhi addolorati. Lily annunciò a tutti l’eliminazione di James Potter dal gioco.

“fuori uno”

 

 

- Ipotesi. Serra numero 2, Frisbee Zannuto, Morgana– disse pacato Lily, le carte strette in grembo.  Gli altri tre si guardarono perplessi, e nessuno si sporse verso di lei per distruggergli l’accusa.

- Vuol…vuol dire che ha vinto – disse Peter, maledicendo i giochi investigativi.

- Ok, tocca a te Sirius – disse Lily, con un sorriso.

- Ma come, non fai l’accusa?! –

Lily rimase in silenzio. Morgana era ormai data per scontato, ma gli altri due…

E lei ce l’aveva fatta, e non faceva l’accusa? Ma l’unico a cui parve strano fu Remus, che fece per parlare, ma Sirius lo zittì, allegro.

- ACCUSO, allora! Sono io il prossimo! Morgana, Frisbee, Serra due! –

E fu allora che Lily sorrise.

Un sorriso dolce, pacifico, e fu la condanna a morte di Sirius Black.

Si sporse sul tabellone per fargli vedere l’immagine della serra numero 2.

- LILY EVANS, TU SAI BLUFFARE?!? –

 

 

 

 

A dispetto di quanto è stato  detto, Remus alla fine se la cavò col secondo posto, lasciando a Lily la supremazia indiscussa.

Sirius e James si rifiutarono di giocare ancora a questo gioco, offesi nell’orgoglio.

Miss Scarlett riuscì a fuggire e a sposarsi con William Shakespeare, in una remota isoletta sotto il letto di Peter.

Nessuno li vide più

 

    Bene! Spero vi sia piaciuta!

Un bacio, dram

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Capitolo 8
*** #Twister ***


Ciao a tutti

Ciao a tutti!

Lo so…lo so. Ritardo ritardo ritardo!

Ne sono consapevole! Ma vi lascio subito al capitolo, e indovinate il gioco da tavolo?

…Che non è proprio da tavolo ma è meraviglioso, e non potevo non metterlo.

Il TWISTER!

Ok, per chi non lo conoscesse, consiste nell’avere equilibrio e una grande fortuna.

C’è un…tappeto, un quadrato, un nonsocomelochiamatevoi, bianco, con una serie di tondi blu, gialli, rossi o verdi. E poi c’è il quadrante che quando lo fai girare ti dice dove mettere la mano o il piede. È faticoso, e ci vuole una buona base da contorsionista di professione, ma è troppo divertente!  Ci sarebbero due versioni, quella in cui ognuno deve mettere mano o piede su un colore diverso, o quella in cui tutti mettono una mano su un colore scelto dal quadrante.

Spero di essermi spiegata bene, sono molto confusionaria!

Beh, spero vi piaccia!

un bacio

 

 

#Twister

 

 

- Sapete? Non mi convince particolarmente. – commentò Peter complesso, guardando Sirius e James che stendevano il telo colorato con un sorriso infantile e gli occhi luccicanti.

Remus indietreggiò di un passo, a metà fra il dubbio e il terrore, e scosse la testa.

- Ramoso? No. Io non ci gioco. – disse, cercando di non far tremare la voce.

Inutile dire che venne beatamente, indiscutibilmente ignorato da Sirius e James.

Peter guardò Remus – Eh no, si soffre insieme…- sussurrò implorante.

Remus lo guardò per un lungo istante, ripensando ai momenti gioiosi con i suoi migliori amici, i suoi veri amici, i suoi unici amici…

- No. Te lo scordi, Coda. Io non gioco a Twister! – sbottò, non appena notò il sorriso sadico di Sirius. Quel cane…

- Remus. Non avrai l’uovo al cioccolato fondente, a Pasqua. Ti avverto. –

Inutile dire che al sentire la minaccia Remus cambiò quasi completamente idea.

Erano in sala comune, quasi vuota, e James e Sirius saltellavano come ragazzini mentre poggiavano il quadrante premurosi, vicino al telo.

Peter si schiarì la voce, con aria esitante e lievemente terrorizzata.

- Beh, ma io non sono così abile…in fondo, vi farei crollare tutti! Potrei fare quello che gira la freccia dei colori…no? –  propose il ragazzo, ma venne immediatamente fulminato da Remus. Lo prese per un gomito e si avvicinò con aria minacciosa, mentre Sirius finiva di sistemare amorevolmente il telo.

- E tanti cari saluti al si soffre insieme, vero? – gli disse, mentre cercava di evitare con lo sguardo James che sorrideva beato.

- Allora. Chi gira il quadrante? – chiese Sirius con un ghigno. Peter e Remus si guardarono per un lungo istante. Poi afferrarono entrambi un lato del quadrante, sotto gli occhi di un James che scuoteva la testa con fare materno e un Sirius che rideva come pochi.

- LO VOGLIO IO! IO!  - urlavano, guardandosi con sfida e rotolando sul tappeto. Ben due volte rischiarono di franare sul telo del Twister, ma Sirius lo difese con le unghie e con i denti. I due rotolarono quindi sul tappeto, tirandosi i capelli e usando colpi bassi, tutto accompagnato dalla più completa indifferenza.

Proprio quando sembrava che da un momento all’altro uno dei due valorosi combattenti cominciasse ad urlare per avere il peluche preferito, in Sala Comune entrò una Lily Evans sbigottita ed incredula.

- Cosa state facendo? – chiese, dividendo a fatica i due litiganti e stringendo a sé il quadrante.

- Remus, mi meraviglio di te! – Lily fissò con severità il ragazzo, che si limitò ad incrociare le braccia, con aria risentita. Sirius alzò lo sguardo.

- Non sappiamo più che fare con lui, è diventato incontrollabile…-

James seppellì la faccia in un fazzoletto.

- I pranzi in famiglia sono diventati una tragedia…non è più il mio bambino! – disse la sua voce soffocata. Lily lo ignorò con facilità (non faceva altro da anni), ma Remus ne rimase scioccato.

- E’ una cosa importante! Questione di vita o di morte! – esclamò Peter.

- …il Twister? –

Remus la guardò male - Lily, ferisci i nostri sentimenti! –

Lily si limitò a passare sopra il suo cinismo con indifferenza, ed esaminò curiosa l’oggetto bramato che aveva in mano.

- E voi stareste litigando per questo? –

- Beh, diciamo piuttosto che stavano discutendo con notevole charme a proposito di dividere equamente quel duro e faticoso compito di girare una freccia…- proferì James, passando un braccio sulle spalle della ragazza. Che lo tolse.

- Giù le zampe, Potter…sentite, e se lo facessi io? –

James e Sirius si illuminarono. Peter e Remus sprofondarono nella depressione.

- Bene. Sapete le regole…si gioca! – esclamò Lily, poggiando la mano sul quadrante.

 

 

1° giro

 

- Mano destra sul blu. – disse Lily. James, completamente fuori dal telo, si chinò e poggiò il palmo con un sorriso.

- Piede sinistro sul giallo. – Sirius allungò il piede e rimase a gambe aperte, un po’ traballante.

- Piede destro sul rosso. – Peter incastrò la propria gamba sotto quelle di Sirius, rischiando di farli cadere entrambi. – Coda, c’era un rosso VICINO A TE! –

- Mi pareva più carino qui – rispose il ragazzo guardandolo dal basso con una scrollata di spalle.

Remus mise una mano sul verde, nel suo puro e immacolato angolino vuoto di telo.

 

3° giro

 

Sirius e Peter erano diventati un incrocio di gambe e braccia vivente in tempo record, per il gran divertimento di Lily. In effetti il linguaggio colorito di Black e le giustificazioni strozzate di Peter (il collo era fra il suo gomito ed il ginocchio di Sirius) erano una gioia.

James, incastrato tra la gamba di Felpato e l’orecchio di Coda, aveva le gambe tese e si teneva in equilibrio con un palmo poggiato a terra, mentre con l’altra cercava in tutti i modi di non farla poggiare a terra. Nonostante il sorriso tranquillo tremava leggermente, ma cercava di bluffare per Lily. Remus era ancora nel suo angolino, con un piede e una mano ancora fuori dal telo.

- Piede destro sul rosso. –

- Non POSSO, Evans, c’è Coda che mi sta uccidendo, nel caso non te ne sia accorta! –

- E’ questo il gioco…-

- Cosa, uccidermi? Ma se non riesco neanche a peigare il naso, come pretendi che possa muovere addirittura un piede? –

- AAH! –

- Di chi era quella mano? –

- Era mia, Potter. –

- Mano sinistra sul verde. –

- Lily, cara, il verde è dietro di me, ad un metro di distanza. Mi vuoi spingere al suicidio? –

- Ragione in più per mettere quella mano sul verde, vero Ramoso? –

- Zitto, Black. –

- Piede sinistro sul blu. –

- Ho sentito un crack inquietante –

- Mano destra sul giallo. –

- PETER! Mi stai franando addosso! –  urlò Sirius traballando pericolosamente.

- Non lamentarti, Felpato – disse James con aria funebre – Io ho il tuo sedere in faccia. –

- Dovresti esserne onorato, sai Jamie? –

Remus ridacchiò.

- Mi commuovo. –

 

7° giro

 

- Mano sinistra sul giallo. – disse Lily. Remus sorrise, per lui era facile. Il giallo era proprio lì davanti a lui, bastava un piccolo spostament

- DOV’E’ FINITO IL MIO GIALLO? –

Era lì! Lo aveva visto! Era lì prima!

Lily spostò per un attimo lo sguardo dalla comica scena di James e Sirius che cercavano di districarsi. Per causa di un imprevedibile nonché inspiegabile incidente i capelli di Sirius erano finiti tra le ginocchia incastrate di James. Peter era mezzo sdraiato sotto di loro.

- Ma, Remus…il giallo è lì, dietro di te…-

- PRIMA NON ERA LI’! –

- Beh, che ti aspettavi? E’ il Twister Targato Morg&Merl, non certo dei falsi…-

- …falsi? Aspettarsi cosa? Morg&Merl?!

- Ma certo, quelli babbani! I colori si scambiano, ovviamente, sennò non c’è gusto. E poi…Rem, Morg&Merl! Morgana e Merlino, la nuova marca concorrente del negozio appena aperto, Filibuster…ci siamo andati insieme! –

- Potter – sorrise Lily – credo che tu abbia ancora troppo fiato per parlare…la freccia dice mano sinistra sul verde. –

- Dove…dove…dov’è il verde? –

-  Sotto le gambe di Peter. – lo informò Sirius, spuntando da dietro le spalle di Remus. A quelle parole James scosse  freneticamente la testa.

- No. Tutto, ma non quello. –

- James…perderai il gioco…-

A quelle parole lo spirito orgoglioso del ragazzo si risvegliò, e con fierezza alzò la testa. L’orgoglio fu un po’ scalfito al pensiero, ma in seguito furono tutti molto fieri di lui.

Davanti al cavallo dei pantaloni di Peter, la voce soffocata di James pregò Coda di non fare scherzi.

 

12° giro

 

Al vedere i quattro ragazzi sollevati perché temporaneamente sciolti e libri da gambe o orecchie di altri, Lily lanciò da una parte il quadrante ed  incrociò le braccia, guardando i Malandrini con occhio clinico.

- Quel quadrante è poco crudele, ora ci penso io…James, metti il piede sul rosso…ma non quel rosso, quello vicino la spalla di Sirius –

- Ma così mi incastrerà!–

Però, che intuito.

 - e Tu, Peter, quella mano, mettila sul blu, esattamente dietro Sirius…Remus, hai un piede troppo libero, passalo sopra il braccio di james e mettilo sopra quel rosso. –

- Evans, ti odio. –

Il risultato fu la promessa di uccidere Lily, con grande soddisfaizone di quest’ultima.

 

 

Caduta finale

 

 

- LUNASTORTA!! VIA QUELLA MANO! –

- Ma mi sto uccidendo! –

- Allora finisci di ucciderti da fermo! –

- Ramoso. Il tuo piede è sul mio occhio. -

- Non posso poggiarlo sul telo, va bene? Devo trovare un appoggio! –

- E SAREBBE IL MIO OCCHIO! –

- Coda, perché il tuo ginocchio è incastrato col mio ginocchio? –

- Immagino che la mia ultima mossa non sia stata particolarmente felice…-

- Felpato, sei un cattivo cane! No…NO! NON METTERE IL PIEDE LI’! –

 Crack.

- Ha…Ha messo il piede lì, vero? –

- Oh, no. –

- E’ stato bello conoscervi. –

 

 

 

Finale moooolto libero, ma spero vi piaccia comunque!

Ci vediamo la prossima volta con…un altro gioco da tavolo! Facciamo una cosa…il primo commento scriverà un suggerimento, ebbene io scriverò in base a quella proposta! Il prossimo capitolo sarà su quello!

Baci

dram

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 9
*** #Mimo ***


Salve

Salve!

Lo so. Manco da secoli. Ne sono consapevole! Chiedo perdono, davvero!

Ma finalmente sono qui con un nuovo Gioco da Tavolo!

Spero davvero che vi piaccia!

Volevo ringraziare ancora una volta la mia beta, _Eterea_, che pazientemente ha corretto questo capitolo! Grazie mille di nuovo!

Un bacio

Dram

 

 

#Mimo

 

 

- Ma non è giusto! Anche io voglio giocare! – si lamentò Sirius imbronciandosi. Remus sorrise nervosamente, scambiandosi un’occhiata con James e Peter.

- Felpato, amico, il fatto è che…il mimo è un gioco troppo…troppo al di sotto delle tue potenzialità. Sei sprecato, per questo tipo di svaghi! – Remus batté una pacca sulla spalla del ragazzo, che lo guardò.

- Lunastorta, credimi, ci hai provato, apprezzo il gesto. Per tua informazione, non funziona! Perché giocate tutti e io no?! – chiese con una smorfia.

James alzò le spalle, insofferente.

- E’ un gioco che si fa in tre, il mimo, capisci…un numero maggiore stravolgerebbe il gioco! – inventò, cercando di sorridere in modo convincente all’indirizzo dell’amico.

- A cosa state giocando? – chiese Frank Paciock, entrando in quel momento nella camera dei Malandrini.

- Al Mimo! – rispose Peter allegro, sistemando la ciotola sulla scrivania. Se di scrivania si può parlare. Si trattava, per essere precisi, di quella che era stata una scrivania, ma che adesso era più un ammasso di trucioli redivivo.

Frank si illuminò. - Oh, posso giocare? Sono bravo con le imitazioni! –

- Certo, Frank, vieni pure! – rispose cortese Remus, evitando palesemente lo sguardo di Sirius.

Frank guardò il ragazzo, incuriosito.

- Come va, Black? – chiese, intercettando lo sguardo dardeggiante.

- Una meraviglia. –

- POTTER, per Merlino, che ci fa quel ragazzino di Serpeverde con un piede sulla fronte? – Lily Evans spalancò senza cerimonie la porta della camera dei ragazzi.

- Ciao Lily! – saltò su James tutto contento. Lei alzò immediatamente la mano, interrompendo ogni idiozia che probabilmente stava pensando.

- Madama Chips sta impazzendo e…ma che state combinando? – chiese, guardandosi intorno. I Malandrini avevano messo delle sedie in fila, facendosi largo tra vestiti, fogli, calderoni e dolci levitanti.

- Giochiamo al Mimo. – rispose Peter di nuovo.

- Oh, giocavo spesso al mimo con mia sorella e i miei genitori, prima…beh, prima di venire qui! Posso giocare anche io? – chiese la ragazza con un sorriso speranzoso, completamente dimentica della punizione che spettava a James.

- Ma certo, Lily! – rispose il ragazzo con un sorriso smagliante.

- Eh, no…- borbottò Sirius incrociando le braccia.

- Ma cos’ha Black?- chiese Lily interrogativa, sedendosi dopo un travagliato percorso ad ostacoli.

- La rabbia. – rispose James scrollando le spalle.

 

 

- Senti, Felpato, la verità è che...tu hai un compito molto più speciale che imitare lavori ed oggetti del mondo magico e Babbano. – improvvisò Remus toccando con delicatezza il braccio dell’amico.

La verità era che Sirius non poteva giocare al Mimo. Sirius era una schiappa al Mimo.

Ma fosse stato solo quello.

Sirius era anche un pericolo pubblico. Una volta, quando avevano tredici anni, per imitare un paracadutista Babbano, aveva tentato di lanciare James dalla finestra con un lenzuolo legato alle braccia. Quando Ramoso, risalito faticosamente sino al cornicione, gli aveva chiesto perché, esattamente, non si era buttato lui, Sirius Black, visto che il bigliettino era  toccato a lui, quel maledetto Sirius Black, Felpato aveva risposto con noncuranza che non aveva capito bene le regole del gioco.

Però, aveva pensato seccato James, quando doveva imitare quel fattaccio successo tra la Piovra Gigante e quel McLaggen di Tassorosso non aveva avuto problemi a baciare la Stendall.

Lì le regole le aveva capite tutte.

Fatto stava che no, non potevano permettere che ci fosse un altro terzo anno.

- Quale compito? – chiese Sirius, ancora voltato dall’altra parte.

Lunastorta esitò e guardo James, che scosse la testa, implorante. Non poteva pensare davvero di proporglielo, diceva il suo sguardoma doveva. Doveva.

-Tu…Tu ti occuperai dei bigliettini del Mimo Magico. – disse d’un fiato.

Gli occhi di Sirius si illuminarono. Gli altri restarono senza fiato,  pietrificati.

Solo Lily rimase impassibile.

- Scusate, ma in cosa consiste? –

Sirius sorrise, deliziato. – Io sceglierò cosa dovrete fare. –

 

 

La prima vittima fu Remus. Il ragazzo avanzò con un sorriso incerto verso la scrivania, su cui era poggiata la ciotola con i bigliettini. O meglio, con un bigliettino.

- Sirius, perché c’è un bigliettino? – chiese Lunastorta, inarcando un sopracciglio. Sirius scrollò le spalle.

- Beh, ho pensato che se scrivevo tutti i biglietti poi magari al momento che li pescavate non mi piaceva più l’idea. Quindi ho incantato un unico biglietto che mi leggerà nella mente. Non è un’idea fantastica? –

James si chinò verso Frank.

- E’ un’idea geniale. –

- E’ una cosa terrificante! – esclamò nello stesso tempo Lily Evans, scuotendo la testa.

- Bene, allora, peschiamo un bigliettino a caso. Oh, guarda,ce n’è solo uno. – esclamò Remus sventolando il bigliettino bianco.

- Non fare il sarcastico. Il tuo destino è nelle mie mani. – disse Sirius, chiudendo gli occhi. Dopo un secondo agitò la bacchetta verso il foglio di carta. Remus lo guardò un momento e annuì.

- Perché si sta tingendo gli occhi di nero? – chiese Lily stranita.

- Ti hanno pestato! –

- No, no, aspetta, guarda, Peter…si sta dondolando. Lo hanno pestato e adesso sta in cura. –

- Chi lo avrà picchiato? –

- Beh, c’è quel Cacciatore Serpeverde, quello carino che è un armadio a quattro ante…-

- Guarda, Evans, che quello è tutto muscoli e senza cervello! E a quanto pare ha picchiato il nostro povero Remus! IO sono molto meglio! –

- Guardate, adesso ha anche un’espressione disperata sulla faccia. O non capiamo oppure sta soffrendo molto. Guarda che lividi che gli ha fatto il Cacciatore. –

- Ehi, Paciock, cosa sta facendo con quel bastone? –

- IL CACCIATORE DI SERPEVERDE LO HA PIACCHIATO CON UN BASTONE? –

- Andiamo, Sirius, dobbiamo ucciderlo. –

- Vi ricordate, vero, che quel tizio è del settimo anno? E’ un mostro!–

- Oh, sta zitto, Peter. Sta uccidendo Remus! –

- Ragazzi...adesso si è tinto la faccia di bianco. –

- Sì, Frank, non è ovvio? È pallido, in punto di morte, povero cucciolo!  -

- Ehm…credo che quella sia una canna di bambù. –

- Che cosa vorrà dire? –

- Sarà Mocciosus quando non dorme? -

- Uh! Lo so! E’ un panda! –

Remus si inginocchiò davanti a Lily, commosso, e le prese le mani.

- Grazie. Grazie! –

James e Sirius si erano già messi il mantello.

- Scusate, ma dove…? – chiese Frank, stranito.

- A pestare quel maledetto Serpeverde. – rispose Sirius, con occhi spiritati.

- Sirius, ma…- provò a dire Lunastorta.

- Niente ma. Il tuo Felpato e il tuo Ramoso ti vendicheranno. Andiamo, amico. –

Lily tratteneva le risate, mentre Peter li guardava ammirato. Solo Remus cercava invano di capire.

- Non c’è nessun Cac…oh, andate con la benedizione di Morgana. –

 

 

Sirius e James tornarono poco tempo dopo.

- E’ davvero gigante, quel tipo! Benedizione di Morgana ok, ma noi siamo per la pace e la fratellanza. –

Disse James con un sospiro, crollando sulla sedia.

- Lily, vieni! Tocca a te! – disse con un sorriso Sirius.

La ragazza si alzò, scoccando un’occhiata diffidente alla ciotola.

Sirius, dopo un lungo momento di concentrazione, puntò la bacchetta.

Lily lesse attentamente e arrossì.

- No, Sirius, cambia. Niente spogliarelli. –

- Niente cambi! – rispose lui malizioso. James gli fece il segno dell’ok dietro la ragazza.

- Vuoi un’Orcovolante in posti che neanche immaginavi? –

Sirius impallidì - Immagino che un cambio non possa che far bene. – disse. James si risedette, deluso.

 

 

- Un delfino! – urlò Peter.

- Scusa, ma dove lo vedi un delfino? –

- Non lo so, mi piacciono i delfini. -

Frank guardò attentamente una Lily che, mantello di Natale di James alla mano, lo agitava violentemente. Gli altri erano ammutoliti.

- Oh, come hai capito che avevo caldo? – chiese Sirius, dondolandosi sulla sedia.

Lily lo guardò malissimo continuando  ad agitare il mantello.

- Non lo laverò mai più. – sussurrò James con un sorriso estatico.

- Sei una di quelle lavandaie del seicento che agitavano i panni per asciugarli? –

- Sei Severus Piton che sventola il suo mantello prima di diventare un Vampiro?

- Sei la madre di James che cerca di cacciare i residui di pozioni dai panni? –

Lily lasciò cadere il mantello, schifata.

Poi imitò delle corna con le dita, mettendosele dietro la testa.

- Oh, povera Evans! Ti hanno cornificata! – esclamò Sirius, compassionevole.

James saltò sulla sedia come un invasato, causando la caduta di Peter e Frank. - Chi è quel farabutto fedifrago?! Chi ha osato metterti le corna?! Ma soprattutto, chi HA OSATO METTERSI CON TE?! Non hanno letto la bacheca in Sala Comune? –

- Ohi ohi…- gemeva Peter a terra.

- James, avverti prima di farci cadere! – si lamentò Frank, massaggiandosi il sedere.

- Ma Ramoso, se è di un’altra Casa non avrà letto il messaggio. – disse Remus, cercando di mantenere la calma.  James crollò nuovamente sulla sedia, passandosi una mano fra i capelli.

- Oh, lo sapevo che dovevo mettere un messaggio anche in Sala Grande…-

- Ehi, aspetta…mantello rosso…corna…Rudolph! Babbo Natale!  - esclamò Sirius balzando in piedi.

- Merlino, Sirius, ma hai scritto tu quello che doveva fare! –

- Ma certo! Sei quello che sventola il rosso davanti ai tori! Sei un torero! – esclamò Frank, illuminandosi.

- SI’! – urlò Lily distrutta. Poi si girò verso James, inquisitoria. – Cos’è questa storia delle bacheche? –

- Ehm…io…Sirius? –

- Bacheche? – chiese Sirius – Quali bacheche? Non abbiamo nessuna bacheca. –

Lily sbuffò, incrociando le braccia e tornando a sedere.

I due ragazzi batterono il cinque di nascosto dalla Evans.

 

 

- Frank! Frankuccio! Vieni, vieni qui! –  chiamò Sirius entusiasta.

- Io non volevo giocare. – pregava intanto il ragazzo – In realtà credo mi stia cercando la mia ragazza! –

- Io non sento nulla. – rispose implacabile Sirius.

- Mi sono appena ricordato che domani ho un compito di Pozioni! –

Inutile. Sirius lo stava trascinando.

- Ebbene, prendi il biglietto! –

Frank arrossì furiosamente.

- Voglio un cambio anche io! – esclamò in fretta.

Sirius scosse il capo.

- No, tu no. –

- E perché? –

- Perché non sai fare una Fattura Orcovolante decente! Avanti, su! –

Frank sospirò e sporse le labbra in fuori.

Poi si voltò, e imitando una ragazza si chinò in avanti, con la gamba sinistra leggermente alzata.

- Soffri di personalità multipla! –

- Vuoi diventare una ragazza! –

- Vuoi diventare la Professoressa Cooman!  -

- Vuoi baciare qualcuno! –

- Beh, visto che vuole diventare una ragazza vorrà baciare un ragazzo! –

- Ma allora vorrà baciare me! –

Lily sbuffò con un sorriso - Fai poco lo spaccone, Potter! –

- Ma…Evans, lo sai che non devi essere gelosa! Cuore, anima e corpo appartengono solo a te! – sorrise lui, congiungendo le mani al petto.

- Se non è James vorrai baciare Sirius! –

- Oh, no! Io sono uno spirito libero, Frank! Mi spiace, fra noi non può funzionare. – disse gravemente Felpato. Frank gli lanciò contro una sedia.

- Uhm, quindi quel qualcuno che Frank vorrebbe baciare è anche violento! Malfoy! –

- Non sapevo ti piacessero i biondi! –

- A meno che…Oh, Merlino, Paciock, non vorrai baciare Piton?!

- Ehm…scusate. Forse vorrà baciare Alice. La sua ragazza. – disse Peter, incerto.

Frank sorrise a Codaliscia, riconoscente.

- MA VI PARE CHE VORREI BACIARE MALFOY O DIVENTARE LA COOMAN? –

James scrollò le spalle.

- Non ti giudicheremmo, amico. Ma se ti sposi Lucius puoi dirci almeno se si colora i capelli? –

 

 

Peter prese il foglietto e lo lesse, pensieroso.

Poi gonfiò il petto e cominciò a pavoneggiarsi per la stanza, salendo su tavoli, letti e sedie.

- Un enorme pallone gonfiato. –

- Un pavone. –

- Un arrogante narcisista! –

- Ehi, ma non sembra quell’Allock del secondo anno, di Corvonero? –

- Sembra Mocciosus dopo una doccia. –

- Oh, ma ho capito! Sono io! – esclamò James tronfio.

Poi guardò smarrito gli altri.

- Ma…ma mi vedete davvero così? –

- Ma no, Ramoso, piccolo lui, no che non lo pensiamo, VERO? – esclamò Sirius dando solidali pacche sulla schiena all’amico. Gli altri si affrettarono a rassicurarlo.

- Verissimo, è Coda che non sa giocare proprio bene a questo gioco! –

Peter li guardò tutti, confuso, mentre loro facevano capannello attorno a James.

- Ma se James ha indovinato subito! –

- Shh! –  

 

 

 

James arrivò saltellante davanti a Sirius, con un sorrisone.

La disperazione di pochi minuti prima era magicamente sparita (alle parole “Dai, James, non sei così male” di Lily Evans, per l’esattezza.) e lui era tornato il solito Ramoso.

- Allora, cos’hai in mente, essere deviato? – esclamò con un sorriso il ragazzo, mentre Sirius gli lanciava la ciotola col biglietto.

- Oh. Oh. – disse poi James, facendosi improvvisamente serio.

Sirius annuì.

- So che è difficile, ma…so anche che puoi farcela. Perché sei tu. –

Gli altri assistevano silenziosi alla commovente scena.

E così cominciò.

James mise i gomiti indentro, e a gambe larghe e con curiosi mugolii arrivò al letto di Peter, dove, con accurati piegamenti, riuscì quasi a prendere un lenzuolo.

- Un…Un…Ippogrifo! –

James fece un suono gutturale che esprimeva tutto il suo dissenso, e provò di nuovo ad afferrare le lenzuola, senza riuscirvi.

- Una scimmia! –

- TI SEMBRA UNA SCIMMIA, PACIOCK? – esclamò Sirius mortalmente offeso. James nell’afferrare il copriletto cadde sul materasso e iniziò a contorcersi.

- Una Banshee! –

- Un Dissennatore! –

- Un ippopotamo a dieta! –

- La Piovra Gigante senz’acqua! –

James si era rimesso in piedi, ma provava nuovamente, intrepido, a tirare le coperte, con le braccia più corte rispetto al solito. Provò ad afferrare il lenzuolo con i denti, e uggiolò.

- E’ Lily Evans! –

Frank Paciock evitò uno Schiantesimo per pura fortuna.

- E’ Severus Piton che fa sogni sconci! -

Sirius esplose.

- Ma non lo vedete che un Tirannosauro che cerca di rifare un letto? Non capite la creatività. Vi odio! –

Lily, Frank, Remus e Peter guardarono prima il ragazzo e poi Ramoso, con in bocca ancora un lembo di coperta.

- Io devo andare, si è fatto tardi. – esclamò Lily, passandosi una mano sulla gonna.

- Ho un libro che devo riportare in biblioteca! – disse Remus raggiungendo la porta.

Frank si alzò dalla sedia velocemente - Alice? Oh, sì, è proprio lei, già. Devo proprio andare. –

Rimase Peter.

 - Io vi ammiro, voi lo sapete. Ma il Tirannosauro versione Elfo Domestico è troppo. –

 

 

- Vedi, Ramoso, non ci capiscono. –

- E’ tutta questione di genio. –

- Intelligenza, già.-

- Felpato, è la creatività, che manca loro. –

- Gente crudele. –

 

 

 

 

Ed eccoci qui con il finale, con i poveri, poveri Felpato e Ramoso seduti sul letto, Ramoso che gioca con il suo lembo di coperta, e Sirius che guarda nel vuoto, a commentare la cattiveria e la mancanza di creatività dei compagni!

Gente crudele.

Beh, sperando che vi sia piaciuta la storia, e sperando che riesca a scrivere in tempi umani il nuovo capitolo, il prossimo gioco sarà Tabù!

Un bacio, e grazie per aver letto!

dram

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 10
*** #Taboo ***


Ciao a tutti

Ciao a tutti!

E’ passato tanto tempo. Lo so.

Mi odiate. Lo so.

Per farmi perdonare ecco a voi Taboo!

E la promessa che non farò passare SECOLI.

Giuro solennemente e blablabla!

Un bacio

Dram

 

#Taboo

 

Regole di Taboo:

 

Lo scopo del gioco è far indovinare al tuo compagno di squadra una determinata parola. Hai però delle parole taboo, che non puoi usare per fare indovinare la parola misteriosa al tuo compagno. Per esempio, se devo far indovinare la parola McGranitt, non potrò usare: Trasfigurazione, Insegnante, Gatto, Animagus, Grifondoro.

Hai un tot di tempo, di solito un minuto e mezzo, o due minuti, che corrisponde al tuo turno. Nel tuo turno devi fare in modo di far indovinare più parole possibili al tuo compagno, il che vuol dire che il numero di carte che puoi prendere è illimitato.

Esiste poi il Buzz. Il Buzz è un bottone rosso che una persona fa squillare quando pronunci una parola Taboo. In quel caso la carta viene eliminata e bisogna prenderne un’altra.

 

 

Era cominciato tutto con la convinzione di Remus secondo la quale Sirius e James sapessero leggersi nel pensiero a vicenda, senza l’ausilio del Legilimens.

Alla quarta volta, quella sera, in cui i due dicevano la stessa cosa con la stessa intonazione, il ragazzo non aveva resistito.

- Deve esserci un trucco. Deve! – aveva puntato il dito contro James, che si era limitato a sbattere gli occhi castani come un cerbiatto braccato.

- Un… trucco? – avevano esclamato Felpato e Ramoso insieme, guardandosi. Avevano fatto per aggiungere qualcosa, trattenendo il respiro, che si era poi trasformato in un fischio di virile apprezzamento al passaggio di una Corvonero del quinto anno.

Remus non sembrava poter sopportare tanta indifferenza davanti ad un dono di tale portata, e li aveva sfidati. Con una serietà in volto che Sirius avrebbe solo potuto sognare, aveva lanciato il guanto di sfida con una sola parola.

 - Taboo. -

 

 

Le coppie erano state decise quella stessa sera da Remus. Felpato si era sentito molto tradito da Lunastorta. Con un’occhiata supplice era caduto in ginocchio di fronte al ragazzo, che da parte sua rimase fermo e indifferente a ciò che gli si palesava davanti.

- Credevo… Moony. Mi avevi detto che non mi avresti mai abbandonato… -

- Non ti sto abbandonando. –

- … Lo stai facendo. Mi stai lasciando in balia delle corna di Ramoso! -

Un’esclamazione offesa partì da uno dei divanetti. I due non fecero fatica ad ignorarla con disinvoltura. Remus scosse la testa, esasperato.

- Questa è un’altra questione. Non si tratta di cose importanti. -

- No, RemmyRemmy! Questa è cultura generale, come con i compiti di Trasfigurazione! –

- … Un gioco da tavolo. Devi indovinare le parole.

Un lamento simile ad un guaito riuscì quasi a smuovere l’animo inflessibile di Remus. Per due secondi.

- Se mi ami come dici, Lunastorta… vinciamo questa sfida. Insieme. – la voce calda di Sirius e la mano tesa, accompagnata ad uno sguardo accattivante, avrebbero fatto arrossire più di una ragazza. Remus si limitò ad inarcare un sopracciglio.

- Come… dico? –

- Beh, tecnicamente non ti sei ancora dichiarato, ma tranquillo, è chiaro in ogni tuo gesto. E’ comprensibile un sentimento del genere. Non te ne faccio una colpa, ne sono lusingato. Ovviamente anche James mi ama, ma lui è timido. – fu la risposta convinta di Sirius.

Remus stava quasi per replicare. Stava sul serio cominciando a difendere i sentimenti inespressi e chiaramente immaginari che lui e James provavano per Felpato. Poi pensò alla reazione catastrofica che avrebbe potuto provocare – pianti, grida, urla, poltrone rovesciate e incantesimi che volavano per la Sala – e decise che in fondo poteva anche arrendersi per quella volta.

“Merlino, se ci crede magari sarà più sopportabile e gentile.

- JAMES, SE NON VINCIAMO TI TRASFIGURO IN MOCCIOSUS! –

“Esattamente.”

 

 

 

Una volta che i due spostati si furono messi d’accordo sulla dinamica del gioco e sulla tattica da seguire – consistente in “DEVI INDOVINARLO. DEVI. NEL DUBBIO LA PAROLA E’ LILY EVANS” -, Remus fece un respiro profondo, chiudendo gli occhi. Poi sorrise con fare incoraggiante a Peter, che faceva dondolare i piedi velocemente, seduto sulla poltroncina vicino al camino.

- Sei pronto, compagno di avventure? -  chiese. Certo, avrebbe dovuto dare sfogo a tutta la sua abilità, ma aveva già messo a punto alcune strategie di gioco create di proposito per la coppia Remus-Peter, così da battere quei due maledetti…

- Cosa? Scusa, Lunastorta, ma non posso giocare. Io uso il Buzz. – Peter inclinò il capo con fare dispiaciuto.

- Il… Buzz? - alla faccia perplessa dell’amico, Codaliscia alzò il bottone rosso, agitando un poco la mano. Remus tossì piano, adottando un tono di voce calmo, pacato.

 - Mi… abbandoni per il Buzz? Dopo tutto quello che abbiamo passato insieme? – Un leggero tremolio nella alla fine della frase lo tradì. Peter sbatté le palpebre.

- Scusa, Rem, ma è così rosso! E suona! E Sirius me lo vuole portare via per giocarci lui! –

- Sì, beh, anche io vorrei essere lOminoBuzz. – intervenne Sirius scrollando le spalle. James si avvicinò a Lunastorta, dandogli un’amichevole pacca sulla spalla.

- Senza offesa, Remmy, ma Coda ha le sue valide ragioni. Io venderei anche Lily per il Buzz.

- JAMES POTTER. – esclamò una voce femminile giusto dietro James. Il povero, povero Ramoso sbiancò all’istante, deglutendo vistosamente.

- T-Tesoro! NON PARLAVO DI TE LO GIURO! – urlò, voltandosi di scatto. Ancora una volta l’abilita principale dei Malandrini, nonché prima regola assoluta, veniva fedelmente rispettata: Negare. Solo Negare.

James si ritrovò davanti a Sirius Black con la bacchetta ancora puntata alla propria gola e un sorriso birichino sul volto.

- Farò tutto quello che vuoi Lily, lo giuro!- esclamò Felpato con la voce dell’amico, stavolta.  Fu solo per pura fortuna che riuscì ad evitare uno Schiantesimo in piena faccia.

 

 

Xenophilius Lovegood sedeva placidamente di fronte a Remus Lupin, nella Sala Comune dei Grifondoro. I capelli scendevano disordinati sugli occhi chiari,lasciando però scoperto l’orecchino a forma di girasole.

Remus già lo sapeva come sarebbe andata a finire.

- Quindi… sai le regole, hai detto? – chiese esitante, domanda alla quale il ragazzo rispose con un sorriso sereno. James  guardava il ragazzo con interesse divertito, mentre Sirius cercava di toccare l’orecchino giallo sole senza farsi notare.

- Va bene, allora. Cominciamo. –

 

 

1° giro – James/Sirius – Parola: RUDOLPH

 

Peter rovesciò la clessidra. Un minuto a disposizione.

James prese con solennità la carta dal mazzo, schiarendosi la voce. Con estrema lentezza lesse le parole proibite e si prese anche qualche secondo per fissare il vuoto. Un ringhio lo distrasse, facendogli alzare lo sguardo.

- James? –

- Sì? –

- Datti una mossa, per Merlino! –

- Giusto. – rilesse la parola, poi si rivolse a Sirius.

- In inverno arrivo io! –

- Babbo Natale! –

- Un amico! –

- Uh! La renna simpatica! –

- Bravissimo! E come mi chiamo? –

- James. –

- No, intendevo…-

- Ramoso. –

- Nove… otto… sette… -

- No, ecco…-

- Potter! –

- NON IO, LA RENNA, IDIOTA! -

- BUZZ.

- AH! HAI DETTO LA PAROLA PROIBITA! -

- Non potevi dire idiota, vero? Le parolacce in questo gioco non si dicono. –

- No, Xeno, hai ragione. –

 

 

3° giro – Remus/Xenophilius – Parola: Arancia

 

- Ok, allora. E’ un…-

- Un Mirmiodono Sticchioso. Ne ero certo. – Annuì Lovegood facendogli un sorriso aperto.

- … No. Ehm… è colorata. Si mangia. –

- Un Mirmiodono Sticchioso bollito? –

- Vorrei dire quasi, ma… no. Si mangia… prima del dolce. –

- Credo che potrebbe essere ugualmente buono col cioccolato, ma io non rischierei, per via del sapore un po’ acidulo  -

- Sapore acid… scusa, di cosa stai parlando? –

- Del Mirmiodono, no? Mi raccomando, servilo in piccole porzioni. Non come mio zio che…-

Remus si avventò sul Buzz.

- FINITO IL TEMPO. –

- Lunastorta, tranquillo, non c’è fretta, mancano ancora venticinque sec…-

- Finito il tempo, ho detto. –

 

 

7°giro: James/Sirius

 

La partita volgeva inaspettatamente e – soprattutto – inspiegabilmente per la coppia Lovegood/Lupin, che aveva un vantaggio di tre carte. Sul volto di Remus si stava già disegnando un mezzo sorriso di stampo Malandrino – solo leggermente incredulo.

Guardando il punteggio tenuto da Peter, Ramoso arricciò il naso, pensieroso.

- Dai, Fuffy, possiamo ancora recuperare! –

Sirius ignorò di proposito il nomignolo, facendogli solo un innocente ringhio di avvertimento, mentre prendeva una carta. James si passò una mano tra i capelli, guardando Peter che rovesciava la clessidra.

- Via! –

- Ok, Ramoso, pensa! L’abbiamo messa nel profumo di Narcissa Black! –

- Puzzalinfa! –

- Giusto! Prossima: Mutande di Hagrid! –

- Rosse con le stelle gialle! –

- Stelle, giusto! –

- Che poesia… - borbottò Remus, con una smorfia. Sirius continuò, imperterrito.

- Materia brutta…-

- Tutte. Sii specifico, cagnaccio! –

- Materia brutta per Remus! –

- Divinazione! Oh, so a cosa vuoi arrivare! The alla menta!  -

- The, esatto! Prossima carta: Le hai contate alla Evans durante la lezione di Storia della magia di martedì! –

- Lentiggini! –

Cadde il silenzio. Peter mise di lato la clessidra per evitare che la sabbia scorresse, mentre l’intero gruppetto si voltava a guardare James, con l’eccezione di Felpato. Sì, anche Lovegood.

- Davvero, Ramoso? Sul serio? –

- Cinquantaquattro. Sul viso. Diciassette sul braccio destro. –

- James, sei l’essere più disgustosamente melenso di tutta Hogwarts. –

- Si, beh, amico – Si intromise Sirius con un sorrisetto ironico – Potevi anche evitare di farmi sapere del numero di lentiggini della Evans con l’espressione di Silente davanti ad una confezione di ghiaccioli. O evitare di dirmelo. O evitare di farlo. –

- Ma Lily Evans sta con te? – chiese Xenophilius, inclinando di lato il capo, con aria perplessa.

- Sì. –

- E lo sa che sei uno psicopatico? –

- Solo in parte. –

- Questo spiega quasi tutto. –

 

 

 

La squadra del Girasole subì una perdita  imbarazzante. Con un vantaggio di sette carte, James e Sirius improvvisavano una danza caraibica stesi sul tappeto. Il Buzz di Peter era andato perso al nono giro, quando Xenophilius, per far capire a Remus la parola “pulcino”, lo  aveva fatto levitare, per poi scagliarlo con violenza fuori dalla finestra della Sala Comune.

“Era una chiarissima metafora del magico momento in cui l’uccellino dispiega le ali e impara a volare!” aveva esclamato in risposta all’inconsolabile espressione di Codaliscia.

La clessidra era andata in mille pezzi per uno strano incidente accaduto al dodicesimo giro, riguardante James e la sua diffidenza nei confronti della forza di gravità. Diffidenza, peraltro, svanita quasi completamente.

Remus guardò il mazzo di carte abbandonato per terra.

Poi alzò lo sguardo sui Malandrini.

- Visto che a questo gioco non so evidentemente giocare e non posso vincere, Taboo è bandito. Ecco. Evanesco! –

E cominciò a salire le scale che portavano ai dormitori, a passo sostenuto.

Sirius sospirò.

- Spuntiamo anche questo dalla lista… a quanti abbiamo detto addio? –

Peter intinse la piuma nell’inchiostro, schioccando la lingua.

- Questo è il tredicesimo. –

- Sì, beh, il ragazzo è un po’ competitivo. –

- Giusto leggermente. –

- Tre… due… uno… -

La voce perfettamente udibile di Remus si unì alle voci di Sirius e Peter.

- TANTO ERA UN GIOCO BRUTTO! –

- Appunto. –

 

 

 

Ringrazio tutti per aver letto anche questo capitolo! Vi annuncio che il prossimo gioco sarà Risiko, per la gioia di tutti!

Baci, e a presto!

dram

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