Splende Sempre Il Sole. di SavannahWalker (/viewuser.php?uid=105078)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Giugno. ***
Capitolo 2: *** Giugno (II). ***
Capitolo 3: *** Giugno (III). ***
Capitolo 4: *** Giugno (IV). ***
Capitolo 1 *** Giugno. ***
- GIUGNO -
Il
sole splendeva ad Akane Resort, città famosa per essere un
"must" dei turisti amanti della spiaggia. Recentemente era stato
aggiunto un sentiero che portava fino alla cima della scogliera
retrostante dove erano situati nuovi negozi, ristoranti, bar e ostelli
per accogliere anche i turisti che non disponevano di ingenti somme di
denaro. Durante il week-end, la sera, la strada principale faceva
spazio a bancarelle che vendevano ogni sorta di oggetti. E' qui che la
nostra gilda ha deciso di passare l'estate per "distrarsi dalla
città".
Kana Alberona ed Erza
Scarlett erano
sedute fuori di un bar, la prima con una birra in mano mentre la
seconda con un cono gelato.
«Earthland
chiama Erza! Ci
sei?» Kana le stava agitando le mani davanti agli occhi,
cercando
di attirare la sua attenzione.
La ragazza si riprese
solo quando sentì il suo gelato ormai liquido scorrerle tra
le dita.
«Scusami, ero
sovrapensiero... Grazie!» rispose, quando la sua amica le
tirò fuori un fazzoletto per pulirsi.
«Si
può sapere che ti succede? Sembra che tu abbia visto un
fantasma!»
Erza rimase in
silenzio, lo sguardo
basso mentre sentiva le spalle farsi pesanti e la testa che le doleva
come se da un momento all'altro dovesse implodere. Kana le
appoggiò una mano sulla spalla in segno di conforto, sapeva
che
stava male. La stessa mattina il Master era stato portato da Polyuska
che li aveva già avvisati che non era nulla di grave ma lo
avrebbe tenuto da lei per un po', giusto per controllarlo. Nemmeno lei
era del tutto tranquilla ma era conscia del fatto che il timore
più grande di Erza fosse quello di perdere i suoi amici
senza
poter far nulla, figuriamoci perdere una specie di padre. Dopo tutto
quello che aveva passato non la si poteva biasiamare.
«E' tutto
apposto» disse, sollevando la testa «Solo che ogni
tanto ho questo senso di malessere».
La mano si
spostò dalla spalla al viso, accarezzandole appena la
guancia mentre faceva l'ultimo sorso di birra.
***
La sera arrivò presto ed Erza si stava guardando allo
specchio
prima di uscire. I capelli erano raccolti in una lunga treccia
laterale, indossava un abito blu di cotone leggero stile impero, con
dei fiori ricamati sull'orlo della gonna, e dei sandali bianchi. Il
vestito le arrivava appena sopra il ginocchio, stirò una
piega
della gonna passandoci la mano, fece un giro su ste sessa per guardarsi
un' ultima volta, soddisfatta dell'abbinamento che aveva fatto. Mira ed
Elfaman Strauss avevano organizzato in ogni dettaglio la festa di
compleanno della loro sorellina, Lisanna. Si impegnavano a fondo per
recuperare il tempo in cui non sono stati uniti, in cui non erano una vera famiglia.
D'altro canto lei non era così sicura di voler uscire,
l'animo
di festeggiare non era ancora insito in lei, ma non voleva dare un
dispiacere alla piccola con i capelli bianchi. Aprì la porta
e
si trovò davanti Lucy Hearthphilia e Levy McGarden.
Constatò, dopo averle salutate, che le due indossavano lo
stesso
vestito ma in due tonalità diverse, inoltre, la prima
indossava
una collana con tre stelline pendenti, mentre la seconda una fascia
abbinata con qualche forcina.
«Sei proprio carina così! Non sembri nemmeno
tu!»
disse la prima, mentre le puntava l'indice al naso. Erza
arrossì, si lasciò scappare un sorriso e
invitò le
altre a scendere le scale per uscire dall'ostello.
La strada principale era affollata, lanterne colorate erano appese
ovunque, ristoranti e bar erano pieni, ogni tanto si vedeva qualche
bambino correre verso le bancherelle con la madre al seguito. L'
atmosfera era caotica ma al contempo infondeva serenità. Le
ragazze si diressero verso il sentiero illuminato che portava alla
spiaggia quando sentirono un gran baccano alle loro spalle.
«Attenzione! Spost... Oi, Natsu! Non farmi
sbandare!»
Si voltarono e videro un Gray Fullbuster intento a frenare per non
finirgli addosso. Lucy lanciò un grido mentre si allontanava
tirando Levy per un braccio ed Erza rimase immobile con le braccia
distese lungo i fianchi.
«Gray! Ti sembrano modi di andare in bici?!» disse
la bionda, mentre tentava di malmenarlo.
«Natsu non se ne stava fermo, come diavolo facevo ad andare
dritto?!» rispose, indicando un povero Natsu seduto sul
portapacchi, in preda agli effetti della sua chinetosi. Levy si
avvicinò al Dragon Slayer che stava cercando di rispondere
all'amico, ma gli uscirono solo dei mugolii confusi.
Con calma immane, Erza riuscì a trattenersi dal picchiare
entrambi come suoleva fare fin dall'infanzia e disse a Gray di
proseguire e lasciare Natsu con loro, non ci avrebbero messo
più
di dieci minuti a raggiungerlo. Appena il ragazzo scese dalla bici
parve rinato e riprese ad essere energico come sempre.
«Questa sera ci divertiremo un sacco! Ho promesso ad Happy
che avrei mangiato per due!»
«Uh? Non ci sarà Happy?» chiese Levy,
chinando leggermente il capo.
«Ha detto che aveva da fare con Charle e Lily... Presumo
qualcosa
che abbia a che fare con il pesce!» rispose, cercando di
risultare il più normale possibile. La verità
è
che i tre Exceed lo stavano aiutando a preparare una sorpresa a
Lisanna, sempre sperando che la testa calda non rovinasse tutto.
Arrivati all'entrata della spiaggia si sentiva già la musica
di
Mira e la sua band provenire da un piccolo palco allestito per
l'occasione, in riva al mare. Il bar vicino era diviso in due parti:
all'interno c'erano dei lunghi tavoli per il buffet con ogni tipo di
piatto e bevanda, dietro il bancone, adornato con pallocini e stelle
filanti di vari colori, c'erano Makao e Wakaba che si erano offerti di
"lavorare" per permettere ai più giovani di divertirsi.
All'esterno, davanti il palco, c'erano dei divanetti in vimini con dei
cuscini azzurri e dei tavolini bassi in legno chiaro. Quasi tutta la
gilda era presente, tutti si divertivano e fortunatamente non era
ancora scoppiata una rissa. Il piccolo gruppetto ritrovò
Gray e,
successivamente, si aggiunge Loki che non esitò a prendere
Lucy
in braccio e scoccarle un sonoro bacio sulla fronte nonostante stesse
mangiando. Arrivarono la torta e i regali con tanto di canzoncina e
Lisanna aveva un sorriso che nessuno le avrebbe tolto per almeno tre
giorni.
Appena tutti si sedettero un unico faro si proiettò su una
figura in completo bianco, dal cappello abbassato sul viso fuoriscivano
dei lunghi capelli corvini, impugnava una chitarra da cui
uscì
una nota stridula.
«Shooby do bop!»
canzonò.
Tutti i presenti avevano già capito chi era e cosa stava per
succedere ma nessuno si mosse.
«Lisanna, tanti auguri! Questa canzone è per te - do bop - piccola
ragazza che cr...»
Non fece in tempo a finire la frase che Natsu cominciò a
tirargli contro tutte le cose che gli capitavano sottomano,
costringendo Gajil Redfox ad un'uscita di scena poco esaltante. Lisanna
continuava a sorridere facendo un cenno di ringraziamento verso il
ragazzo, aveva aprezzato lo sforzo ma condivideva il pensiero di tutta
la gilda.
«Ammettiamolo, quel cumulo di ferraglia dovrebbe darci un
taglio
con la musica!» disse Gray, mentre guardava Natsu che
continuava
ad importunare l'ormai ritirato cantante.
«Io lo trovo buffo!» disse Levy, sorridendo. Le
altre due ragazze le si avvicinarano mormorando - Lui ti piace! -,
come lo diceva spesso Happy, lei agitò le braccia cercando
di giustificarsi ma non servì a molto.
Bixlow ed Fried cominciarono a servire alcuni drink ed Evergreen,
ingaggiata come DJ solo per quella sera, cominciò a passare
musica decisamente più ballabile dell'ultima canzone. Tutti
ballavano a gruppi ma l'attenzione era posta su Natsu e Gray che
avevano preso il ballo come una competizione vera e propria, seguiti a
ruota da Wendy e Romeo.
Erza era seduta sul divanetto a godersi quella scena, ridendo di tanto
in tanto, ma i suoi pensieri erano rivolti al Master che sicuramente si
sarebbe divertito a vedere i suoi figli
festeggiare. Stava contemplando i suoi piedi quando qualcosa
di
ghiacciato le scese lungo la schiena, si girò pronta ad
inveire
contro chiunque fosse stato ma l'immagine che aveva davanti la fece
pietrificare.
«G-Gerard?» si fermò un secondo per
guardare la ragazza vicino a lui «J-Juvia?»
«Erza-san!» la salutò timidamente,
cercando di nascondersi dietro il ragazzo.
In quella frazione di secondo in cui notò che si tenevano
per
mano, mille pensieri le balenarono in testa. Dove era finito Gerard in
tutto questo tempo? Cosa ci faceva a mano con Juvia? Erano... Fidanzati?
«S-Scusami Erza, n-non l'ho fatto apposta»
«Non ti p-preoccupare» rispose, distogliendo lo
sguardo dalle loro mani.
«D-dobbiamo andare... C-ci vediamo».
- Dobbiamo?!
- Quella parola
le rimbombava in ogni singolo anfratto della testa, era una cosa
ufficiale? Come aveva fatto a non accorgesene? Doveva essere una cosa
lampante se parlava al plurale, eppure lei non ci aveva fatto caso.
Una mano si appoggiò sul suo ginocchio, si girò e
Laxus Dreher le avvicinò un paio di salviette.
«Hai visto tutto?» gli chiese amaramente.
«Sì» rispose in tono secco
«Sappiamo che Gerard non conosce le buone maniere».
«Perché mi aiuti? Non trovo una ragione logica
perché tu ti spinga a questo senza deridermi».
«Parla pure quanto vuoi,
signorina-armartura-infrangibile».
Prese le salviette senza dire nulla, lui rimase lì per
qualche secondo e poi si alzò per tornare da Mira.
«Grazie».
Lui sorrise, alzò una mano per darle segno di aver sentito.
Laxus era a conoscenza del fatto che tra quei due c'era del tenero sin
dalla prima volta che si son incontrati. Nessuno dei due ha mai
esternato i propri sentimenti o, per meglio dire, non direttamente. In
qualche strano modo si erano convinti che fosse qualcosa di troppo
complicato da gestire.
«Fossero questi i veri problemi!»
«Uhmn? Hai parlato ad Erza?» chiese la sua ragazza.
«Sì».
Non voleva più pensare a nulla, era giunto il momento di
tirare
fuori la vera Titania che non si abbatte per certe cose. Prese un
bicchiere lasciato sul tavolino, conteneva un intruglio blu - Oh, perfetto, come i suoi
capelli
- e lo bevve tutto su un colpo. Trovò i suoi compagni al
centro
della "pista" e Gray, stranamente un po' alticcio, la prese
sottobraccio per farla saltellare insieme a lui. Per quanto i gesti
fossero piccoli i suoi compagni sapevano sempre come tirarle su il
morale che ne conoscessero o meno il motivo.
Ballando, inciampò sul suo stesso piede finendo ad
aggrapparsi
al petto del mago del ghiaccio che la prese al volo. Alzò la
testa mentre si rimetteva in piedi e si accorse che l'amico
aveva
uno sguardo alquanto lascivo. Le guancie arrossate, gli occhi scuri
erano lucidi, la mano sul suo petto rivelava il suo cuore battere a
ritmo frenetico.
«Er...»
«Ma guarda cosa mi ritrovo a pensare!» disse,
soffocando
una risatina «Scusatemi, ma la mia serata danzerina finisce
qui».
Andò al bancone e chiese a Makao di darle un bicchiere
d'acqua.
Si appoggiò al muro con le braccia conserte,
pensò che
l'indomani avrebbe contattato Polyuska per avere informazioni sul
nonnetto ma quasi immediatamente fu sostituito dal pensiero di Gerad e
Juvia, assieme.
Poteva dire
di conoscerli bene entrambi e non si capacitava di come fossero
incappati in una relazione... Infondo, non era una cosa che la
riguardava, no? Voleva bene ad entrambi ma pensarli in un contesto del
genere le faceva salire una rab...
«Erza! Erza!»
Natsu le stava correndo incontro, spostando tutti i tavoli che aveva
davanti «Gli altri se ne son andati, Gray mi ha lasciato a
piedi
e fuori stanno cominciando a sbaraccare... Facciamo la strada
assieme?»
Lei annuì e appoggiò il bicchiere vuoto sul
bancone.
Le strade erano sgombre e tutte le luci che le illuminavano erano
spente. I due procedevano lentamente, soffiava un fresco venticello che
rendeva sopportabile il clima torrido e provocava alla schiena di Erza
qualche brivido, a causa del suo vestiti ancora mezzo umido. Non
parlarono per una buona parte del tragitto fino a quando entrambi non
sopportarano più quella calma apparente.
«Ti sei divertito?»
«Sì...» rispose con aria assente.
«Non mi sembri convinto».
«Diciamo che avrei preferito un risvolto
inaspettato».
«Parli del tuo regalo per Lisanna?»
«Come fai a saperlo? Cioè, no, non le ho fatto
nessun regalo!»
L'imbarazzo del ragazzo era evidente, cercava in tutti modi di
arrampicarsi sugli specchi ma lei riusciva a "tirarlo giù"
con
molta facilità.
«Natsu, stiamo parlando della stessa ragazza che sostenava
che,
un giorno, ti avrebbe sposato» usò un tono pacato,
ricordava quei momenti come fosse ieri.
«Uhmn... Son cambiate molte cose».
«Ti conosce da sempre ed è l'ultima persona che
vorrebbe ferirti,
non dovresti avere paura di esternarle i tuoi sentimenti. Dovresti
parlarle chiaro... Poi sono sicura che il tuo regalo le
piacerà
molto più degli altri».
Lui sollevò la testa verso il cielo, si perse nei suoi
pensieri per qualche minuto, poi prese il polso della maga.
«Dovresti farlo anche tu, Er-chan».
Si fermò, paralizzata da quello che aveva appena sentito, il
calore le invadeva le gote facendole diventare scarlatte e il
respiro si fece affannoso. Si ricompose scrollando le spalle e
ricominciò a camminare, spostando il braccio per
interrompere
quel legame che le aveva provocato inquietudine.
«Non chiamarmi Er-chan!»
NdA
- Savannah Blue
Prima FF a tema Fairy Tail, siate clementi!
Ci tengo a precisare che il contesto della storia è
ipoteticamente dopo il torneo dei maghi, senza tutte le magagne di
Tartaros, una vacanza ogni tanto se la meritano!
Ho immaginato che le coppie Loki - Lucy e Laxus - Mira fossero
già formate, nella mia testa lo sono già da mezza
saga fa!
Lo so, un Gerard e una Juvia? Non disperate amanti della Gruvia,
arriverà anche il vostro momento!
Spero di ricevere commenti positivi, ma accetterò le
critiche per migliorarmi! °v°
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Capitolo 2 *** Giugno (II). ***
-
GIUGNO -
II
Il cielo era coperto da
nuvoloni grigi che preavvisavano l'imminente temporale, tutti i
bagnanti si affrettarono ad abbandonare la spiaggia per correre al
riparo. Le nuvole si fecere più scure e le prime gocce di
pioggia cominciarono a cadere grossolanamente. Il vento soffiava
abbastanza forte da piegare le palme, le onde del mare erano alte e si
infragevano sugli scogli vicini. Il temporale infondeva un senso di
malinconia generale ma soprattutto su Natsu Dragneel. Il Dragon Slayer
era sdraiato sul letto con le mani dietro la nuca, fissava il soffitto
mentre nella sua testa si era creato un groviglio di pensieri.
Ripensava alle parole dette da Erza la sera prima. Con i suoi amici
sapeva dire le cose giuste al momento giusto ma con Lisanna era
diverso. Aveva ben impresso il momento in cui la rivide ad Edolas dopo
tutto quel tempo passato nella convinzione che se ne fosse andata per
sempre. Al momento non riusciva a crederci, gli sembrava un'ipotesi
talmente impossibile, invece era lei. In carne ed ossa, era viva. Le corse
incontro impulsivamente e, se non l'avessero fermato, l'avvrebbe
abbracciata con tutta la forza possibile, non l'avrebbe più
lasciata andare per il timore di perderla di nuovo, già una
volta le era stata portata via senza che potesse far nulla. Doveva
ammettere che da quando era tornata ad Earthland il loro rapporto era
cambiato, non si aspettava che tutto tornasse come prima, ma frasi,
sorrisi e gesti erano tutti di circostanza. Nessuno dei due sapeva come
bene come comportarsi dopo che un legame come il loro era stato
spezzato da qualcosa di così grande come la morte. L'idea
che lei avesse dimenticato tutto lo assaliva frequentemente ma una
parte di se era sicura dell'esatto contrario. Girò la testa
e vide che i letti vicino al suo erano vuoti, ne approffittò
per dormire ma appena chiuse gli occhi una zampetta gli
battè sulla fronte.
«Natsu! Ho fame,
andiamo a mangiare un po' di pesce!»
«Happy, non ne ho
voglia. Vai avanti, poi ti raggiungo» rispose con voce roca
«Voglio dormire per un po'».
L' Exceed abbassò le
orecchie «E' per il regalo di Lisanna vero? Non è
colpa tua se c'è questo tempaccio».
Il ragazzo non rispose, si
limitò a stroppicciarsi gli occhi ed a sbadigliare. Il gatto
cercò di persuaderlo in tutti modi ma con scarsi risultati.
Uscì dalla stanza e raggiunse i suoi due amici.
«E' ancora
giù di corda?» chiese Charle.
Lui annuì. I tre si
scambiarono uno sguardo dispiaciuto prima di incamminarsi verso il
ristorante.
«Oi, Natsu! Vuoi
scendere da quel maledetto letto o hai intenzione di poltrire tutto il
giorno, fiammella?» urlò Gray mentre gli tirava un
cuscino dritto in faccia.
Il ragazzo scese dal letto
«Si può sapere cosa ti prende Gray? Ti faccio
sciogliere con uno dei miei pugni!» sbottò,
furente.
I due cominciarono una delle
loro solite liti, distruggendo mezza stanza - tutte le cose rotte
andranno sul conto della Gilda - ma fortunamente furono interrotti
dall'incessante bussare alla porta. Gray si trascinò fino
alla porta per aprirla, con Natsu ancora attaccato ad un braccio, e
fuori c'era Loki con le braccia incrociate ed un sopracciglio alzato.
«Se avete finito di
darvele, potremmo anche raggiungere gli altri al bar!» disse
spazientito «Santo cielo, Gray! Mettiti qualcosa
addosso!»
Il ragazzo abbassò
lo sguardo e portò le mani in basso per coprirsi mentre gli
altri due gli davano del nudista, deridendolo. Arrivarono al bar ed
ordinarono da bere, mentre aspettavano si sedettero al bancone, poco
dopo entrarono le ragazze e li raggiunsero.
Erano lì da
più di due ore, parlavano animatamente, ma l'unico che non
aveva ancora aperto bocca era Natsu. Rimase con il capo chino,
fissandosi le mani. Non ascoltava quello che stavano dicendo i suoi
amici, era su un mondo a parte, cercava di pensare ad un modo per
parlare con lei senza mandare tutto all'aria ma in quel momento la sua
mente era vuota. Provava la stessa sensazione quando andava
giù al fiume di Magnolia, da solo a pensare a tutto e a
niente. Di fronte lui, dall'altra parte del tavolo, c'era Lisanna
seduta tra sua sorella ed Erza. Ogni tanto la guardava senza farsi
notare dagli altri. Guardava i capelli che le cadevano appena sotto il
mento, il sorriso che le riempiva il volto, gli occhi azzurro intenso
contornati da lunghe ciglia - se i suoi occhi fossero stati il mare, ci
sarebbe annegato dentro senza alcuna possibilità di tornare
a galla - che spesso si incrociavano con i suoi.
«Poi qualcuno qui non
è proprio di compagnia!» disse Loki, dando un
colpetto sulla spalla del mago.
«Infatti,
perché tu e Gray non avete già cominciato a
litigare!?» domando Lucy con tono sorpreso «A
quest'ora avreste già devastato mezzo locale!»
Erza volse gli occhi verso
l'amico e si chiese se il suo discorso, al posto di aiutarlo, avesse
peggiorato la situazione. Poche volte l'aveva visto con un'espressione
così affranta, poche volte non si sentiva la sua voce
squillante sovrastare le altre, poche volte gli si poteva leggere
l'insicurezza negli occhi.
«Credo che a Natsu
non piaccia la pioggia, per questo è triste! E' il Dragon
Slayer del fuoco, no?» esordì Lisanna, sfoggiando
uno dei suoi sorrisi gentili «Non è
così?»
Tutti si voltarono verso di lei
e poi ritornarono su di lui, in attesa di una risposta ad una domanda
così inaspettata. Lui la guardò, le guance si
infuocarono e il cuore cominciò a battere a ritmo
spropositato.
«P-presumo d-di
sì...» rispose con il fiato corto.
Si sporse appena sopra il
tavolo, nella sua direzione, mentre continuava a sorridere
«Non c'è nulla di male ad avere
paura...» prese le mani del ragazzo tra le sue
«C'è sempre qualcuno disposto a proteggerti ed
aiutarti».
Non riuscì ad alzare
gli occhi verso i suoi, sentire il calore delle sue mani gli diede un
brivido che percorse tutto il corpo. Sentirsi così
vulnerabile gli dava la nausea. Si alzò di scatto e si
diresse fuori dal locale, lasciandosi i suoi compagni attoniti alle
spalle. Lisanna rimase con le mani a mezz'aria e il sorriso scomparve
per lasciare spazio ad un'espressione dispiaciuta. Si fermò,
poco più avanti dell'entrata, con i pugni stretti. Con la
pioggia scrosciante i vestiti si attaccarono alla pelle, dai capelli
bagnati cadevano delle gocce che percorrevano la guancia per poi cadere
dalla mascella serrata. Alzò la testa verso il cielo,
tirandosi indietro i capelli e lasciò che la pioggia gli
bagnasse il viso. Per la prima volta, dopo tanto tempo, sentiva freddo.
L'impulsività l'aveva salvato molte volte ma in questo caso
l'aveva solo aiutato a scappare davanti ad una sfida diretta con i suoi
sentimenti. Quanto odiava essere sconfitto. Dannazione, era il figlio
di Igneel! Come poteva trovarsi in una situazione del genere?
«Natsu...»
disse una voce alle sue spalle «Mi dispiace... Non volevo
ferirti».
Riconobbe il suo odore, lo
riconoscerebbe tra mille «Non l'hai fatto, Lisanna».
«Allora
perché sei s-scappato v-via?!» domandò,
tremando.
Si girò, guardandola
dritta negli occhi, pronto a dare una risposta decisa ma quando vide
che la ragazza si teneva le spalle a causa del freddo, le corse
incontro. L'abbracciò stretta, appoggiando la testa sulla
sua. Lei appoggiò le mani sul suo petto, facendosi piccola,
godendosi quella sensazione di calore. Le scese una lacrima che
asciugò subito. Non si abbracciavano da quando lei era
tornata dalla sua vera famiglia, lo aspettava da tanto tempo.
«Perché
piangi?» chiese, preoccupato.
«Non è
niente, non preoccuparti» rispose, serena.
«Come puoi piangere e
non avere niente? Si piange se si sta male! Non capisco!»
esclamò, prendendola per le spalle. Si guardarono per un
attimo e poi scoppiarono a ridere.
Andiamo Natsu, quando mai
capisci? Pensò.
«Lisanna...»
disse portandosi una mano dietro la nuca «Io dovrei farti
vedere una cosa». La prese per mano è
cominciò a correre verso il sentiero che portava ad un
piccolo bosco.
Dopo mezzora di corsa sotto la
pioggia, arrivarono all'entrata del bosco. Camminò deciso,
senza mai lasciarle la mano, le chiese di chiudere gli occhi e lei
obbedì. Arrivarono ai piedi di una collina, la
fermò e si mise dietro di lei mettendo le mani sopra le sue.
Contò fino a tre e le fece finalmente vedere la sua
sorpresa. Lisanna sgranò gli occhi e aprì la
bocca, stupita. Davanti a loro c'era la copia esatta, in versione
più grande, della "casa" che avevano costruito da piccoli
per loro e l'uovo di Happy. Lacrime di gioia scesero spontanee, il
cuore le stava scoppiando per la felicità. Corse verso di
essa, la toccò e subito le vennero a galla tutti i ricordi
di quei giorni, le sensazioni di prendersi cura dell'Exceed fino alla
sua nascita, comportarsi come una famiglia nonostante la tenera
età. Vecchie emozioni si fecero nuove, infondendo in lei un
senso di appartenenza che le mancava da un bel pezzo. Lui le fece segno
di entrare. Dentro c'erano delle coperte con dei cuscini ed un tavolino
dove era appoggiato un pacchetto. Natsu fece delle piccole fiamme
fluttuanti tutte intorno alla stanza e le porse il regalo.
«Ancora? Non hai
già fatto abbastanza?» chiese lei, spostando il
pacchetto da una mano all'altra. Lui non rispose e le fece cenno di
aprirlo.
Lo scartò, con le
mani che tremavano, estrasse una cornice con all'interno il ritratto
fatto da Reedus, con tutti i membri della Gilda. Appoggiò il
regalo sulla coperta e si gettò fra le braccia del ragazzo,
le lacrime bagnavano la sua sciarpa.
«Happy, Lily e Charle
mi hanno dato una mano con tutto questo mentre ero alla tua
festa» con sguardo fiero,
alzò l'indice verso l'alto «Non ti abbiamo mai
dimenticata. Ricorda che siamo una famiglia!»
Lei si strinse ancora di
più su di lui, senza smettere di piangere.
«Tanti auguri,
Lisanna» disse, accarezzandole la testa
dolcemente.
Si asciugò le
lacrime e lo ringraziò. Aveva fatto tutto il possibile per
farla sentire a casa ma sentiva che c'era ancora qualcosa che non
sapeva. Si sedette di fianco a lui e avvolse entrambi con la coperta
più grande. Appoggiò la testa sulla sua spalla e
chiuse gli occhi. Sentiva il suo respiro profondo sfiorarle i
capelli, gli prese la mano e lo ringraziò di nuovo. Lui
appoggiò le labbra calde sulla fronte per qualche secondo.
Aprì gli occhi e sollevò lo sguardo verso i suoi,
sorridendo, e gli accarezzò una guancia.
«Sai...»
disse con voce sommessa «Sono ancora ferma nella mia
decisione» fece una pausa «Quella di essere tua
moglie, intendo».
Natsu sobbalzò e
inciampò sul tavolino dietro di loro, sbattendò
la testa sul terreno.
«I-Io non ricordo
q-questa cosa!» balbettò.
Lei lo raggiunge, mettendosi
sopra di lui, con il viso distante pochi centimetri da quello paonazzo
del ragazzo.
«Oh, eccome se te lo
ricordi!» disse, con un sorriso beffardo
«Sennò non saresti scappato via!» una
specie di aura viola si era estesa attorno a lei - in questi momenti si capiva
che è la sorella di Mira - «Dovresti farti
valere!»
«M-ma
i-io...» disse, senza concludere la frase.
Appoggiò la fronte
sulla sua «Mi hai portato a casa, Natsu».
Il corpo di lui divenne
bollente, instintivamente prese il suo viso tra le mani e si
avvicinò.
Si bloccò.
Aveva paura.
Le loro labbra si sfiorarono,
non riusciva a baciarla anche se lo desiderava così tanto.
Lei non si mosse, voleva
metterlo alla prova, voleva lanciargli una sfida e sperava l'avesse
capito.
Per una volta Natsu
capì la situazione e si prese la sua rivincita.
NdA
- Savannah Blue
Anche questo capitolo è andato!
Tutto le mie fantasie su questo pairing sono in questo capitolo! Li
adoro, davvero.
Sicuramente Natsu è un po' - un po' tanto - OOC ma porca
miseria sulla storyline originale mi lasciano troppi dubbi, quindi un
Natsu che sia ancora legato con Lisanna e si preoccupi del suo rapporto
con lei, lo pretendo u.u
Ringrazio di cuore chi segue, chi mette tra i preferiti, chi recensisce
e anche chi solo legge! Mi fate sentire meno sola *inchino* <3
Al prossimo capitolo :D
|
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Capitolo 3 *** Giugno (III). ***
-
GIUGNO -
III
«Dove
diamine è quella testa infuocata? Dove è andato
con la
mia sorellina?! Non è da vero uomo rapire una
donna!»
«Come faccio
a saperlo secondo te?!»
Elfman
urlava, mentre tirava Gray per il collo della maglietta, disperato
perché Lisanna era sparita insieme a Natsu dal pomeriggio
precedente. Mira
cercò di tranquillizare il fratello ed evitare che
massacrasse
il ragazzo innocente. Non nascose la sua preoccupazione ma era
consapevole che il massimo che quei due potesse
capitare era che il ragazzo facesse prendere fuoco a qualcosa. Fece il
suo solito sorriso, piegando leggermente la testa, mentre
portava via il suo grosso fratellone di peso dalla
stanza e scusandosi con Gray. Guardò fuori
attraverso le finestre del corridoio e notò che il tempo non
era migliorato poi molto dal giorno prima, anche se il vento era calato
notevolmente la pioggia continuava a cadere imperversabile. Loki era
stato così gentile da procurare per tutti dei biglietti per
le terme, lo spirito stellare era dotato spesso e volentieri di queste
agevolazioni. Salutò il fratello prima che entrasse nella
sua stanza e riflettè qualche minuto sul dafarsi, prima
ancora di arrivare ad una conclusione sentì qualcosa andarle
addosso.
«Perdonami, Mira-san!»
Si voltò e vide Wendy Marvell distesa sul pavimento. La
aiutò ad alzarsi e le disse di stare più attenta.
«Mira-san, posso farti una domanda?» chiese,
portando le braccia dietro la schiena e abbassando la testa. La ragazza
annuì, sentiva che qualcosa di strano girava nell'aria.
«Vieni anche tu alle terme oggi?»
«Sì, vuoi che ci andiamo assieme?»
«A-a dir la verità no» fece una pausa
«N-non pensare male! V-voglio passare del tempo con tutte
voi!» continuò, vedendo la faccia confusa della
compagna «Solo che... Mi sento in imbarazzo».
«Per quale motivo? Ti è successo
qualcosa?» rispose Mira, appoggiandole le mani sulle spalle.
«N-no...» cominciò a piangere.
Mira guardò la faccia esterrefatta di Charle prima che Wendy
corresse via urlando «Perché non mi cresce il
s...»
***
Gray raggiunse gli altri nella piscina termale riservata agli
uomini, si sorprese che mezza parte della Gilda fosse lì
dentro. Si sedette tra Gajeel e Laxus, appoggiando la testa
sull'asciugamano che aveva sistemato sul bordo. Tutti si stavano
godendo i benefici dell'acqua calda, scambiando una parola di tanto in
tanto. Nonostante il mago del ghiaccio non sopportasse molto il calore,
si sentiva a proprio agio. Stare lì gli ricordò i
bagni che era solito fare con Natsu ed Erza. Anche se erano piccoli,
tutti e tre avevano già un fisico tonico a causa del loro
continuo allenarsi e sfidarsi tra di loro. Aveva sempre notato come il
fisico di Erza sembrasse già quello di una donna, ovviamente
non in modo malizioso, ma si sentiva sempre più piccolo
rispetto a lei. L'ammirava per tutta la forza d'animo che dimostrava
dopo tutto quello che aveva passato, anche il suo era travagliato ma
non si avvicinava nemmeno di un decimo a quello della maga.
Si chiese cosa le fosse successo qualche sera prima, doveva
essere qualcosa di grave per aver bevuto abbastanza per essere brilla.
Solitamente non si faceva abbattere da nulla, figuriamoci bere! Fose
Kana ci aveva messo lo zampino. Fatto sta che non ricordava l'ultima
volta che l'aveva così indifesa. Stava ballando quando si
accorse che stava per cadere e la prese al volo, era brillo quanto
lei ma riuscì a tenerla. La osservò da
capo a piedi e una scossa gli percorse il corpo. In quel momento aveva
davanti una buffa e dolce Erza che lo guardava sorridendo. Avrebbe
voluto dirle che era davvero carina ma non ci riuscì
perché si allontanò.
Il suo momento di riflessione fu interrotto da Natsu che si
tuffò senza farsi troppi problemi. Appena risalì
cominciarono a litigare tirando poi in mezzo tutti gli altri. Laxus li
fissò per un po' e poi li divise con un colpo solo. Elfman
gli fece il terzo grado, mentre Gray gli lanciava qualche battutina
divertendosi alle reazioni imbarazzate dell'amico. Non gli
interessavano i risvolti romantici della sua nottata con Lisanna, ma
era comunque contento per lui. Pensò che era da un bel pezzo
che Juvia non si faceva più vedere dietro di lui, che avesse
finalmente capito? Il suo essere così appiccicosa gli dava
sui nervi. Cominciava ad avere fame e decise di avviarsi verso gli
spogliatoi.
Dirigendosi verso il bar trovò Lucy con tanto di Plue al
seguito, le chiese se voleva unirsi a lui sapendo che la maga non
avrebbe rifiutato. Si sedettero vicino ad un finestrone che dava sulle
piscine pubbliche, il brutto tempo non aveva scoraggiato le persone a
divertirsi.
«Allora, sai nulla di Natsu e Lisanna?» chiese
l'amica con espressione furba.
«Perché dovrei interessarmi dei suoi affari
sentimentali?» rispose in tono secco.
«Sei proprio noioso! Speravo di avere qualche scoop da
raccontare alle altre!» disse, portando il peso all'indietro.
Gray scosse la testa in segno di dissenso. Guardò la sua
compagna fiondarsi sul suo dolce e finirlo in due secondi. Quando anche
lei si rese conto di quello che aveva fatto, cominciò a
lamentarsi su una dieta mai cominciata e a blaterare sul fatto che, a
causa di quel dolce, non avrebbe mangiato per tutto il giorno. Lucy
sporse appena la testa verso qualcuno alle spalle del ragazzo,
salutò e poi il suo sguardo cambio radicalmente. Lui si
girò e si accorse che quella dietro di lui era Juvia. Juvia
insieme ad Gerard. Spalancò gli occhi dalla sorpresa ma
cambiò subito espressione, corrugando la fronte.
«G-Gray-sama» lo salutò timidamente,
nascondendosi il viso tra le mani «Rivale in am...»
non fece in tempo a finire la frase che Gerard le diede un lieve colpo
al braccio.
«C-ciao Juvia!» rispose lei, sbigottita.
«Cosa ci fai tu qui?» sbottò il mago del
ghiaccio.
«La stessa cosa che ci fai tu» rispose l'altro,
tranquillamente.
Gray gli lanciò uno sguardo di ostilità prima di
rigirarsi verso la sua compagna di tavolo che stava ancora salutando
con la mano a mezz'aria. Juvia fece per avvicinarsi a lui ma Gerard la
trascinò per il polso. L'Ice Maker trasalì quando
una goccia d'acqua gli scese sulla spalla.
«M-ma G-Gerard e J-Juvia...
C-cosa...?» balbettò Lucy.
Lui non si mosse, incrociò le braccia e chiuse gli occhi per
qualche secondo- Cosa ci faceva con lui? -
si domandò, senza trovare una risposta plausibile.
Pensò di nuovo alla festa del compleanno di Lisanna e si
fece tutto più chiaro.
«Devo parlare con Erza, paga tu» sbottò
prima di andarsene e lasciarla lì, ancora confusa.
Dall'altra parte del bar, Juvia seguiva con lo sguardo il ragazzo che
si affrettava ad uscirne. Si rattristò all'idea di averlo
fatto arrabbiare, ma d'altronde lui non si preoccupava mai di quanto
lei stesse male per lui.
«Ti avevo detto di stare attenta a quello che
dici!» la rimproverò, Gerard.
«Ma Juvia non vuole far arrabbiare Gray-sama...»
rispose, abbasando la testa.
L'altro le mise una mano sulla testa, accarezzandole i capelli,
rassicurandola che presto si sarebbe risolto tutto e non avrebbe
più avuto bisogno di atteggiarsi in certi modi. Doveva
resistere ancora un po'.
Gray
bussò forte alla porta di Erza finché questa non
l'aprì. Indossava solo un asciugamano che le fasciava il
corpo perfettamente, i capelli bagnati raccolti in uno chignon, la
pelle bianca coperta di piccole goccioline. Entrò e lei si
sedette vicino a lui sul letto. Gli venne un brivido quando,
casualmente, il braccio di lei si scontrò con il suo.
Arrossì così tanto che lo notò.
«Ti sto mettendo in imbarazzo?» chiese lei
tranquilla «Facevamo sempre il bagno da piccolo, dovresti
esserci abituato!»
«S-sì, m-ma è passato molto
tempo...» rispose timidamente.
Erza rise e gli chiese come mai era venuto da lei. Si fece serio e
cercò il modo meno brusco per dirlo ma...
«Stavi male per Gerard, vero? Alla festa per Lisanna,
intendo» disse tutto d'un fiato.
La ragazza sobbalzò e sgranò gli occhi. Come
poteva saperlo? Li aveva visti? Rimase in silenzio aspettando ulteriori
spiegazioni.
«Li ho visti insieme al bar. Non che a me interessi cosa
faccia Juvia quando non mi sta alle spalle, ma vederla con lui
è alquanto strano».
«Sì, è alquanto strano»
sospirò «Ricordi di cosa parlammo sulla terrazza,
durante il torneo? Hai più fatto nulla al
riguardo?» chiese lei.
«No» rispose secco «Non so cosa possa
essere successo».
Erza si alzò dal letto e si diresse verso la
porta - Non
può essere per ripicca. Juvia non è
così stupida! E Gerard... - pensò
tra se e se.
«E-Erz...» balbettò il ragazzo, senza
riuscire a finire. L'asciugamano era lentamente scivolato dal corpo
rivelando la sua perfetta forma fisica. Le spalle non troppo aperte, la
schiena dritta, i glutei e le cosce tonici. Non c'era un difetto sopra
la pelle diafana della maga. Gray rimase qualche secondo a fissarla ma
si rese conto che questo era troppo per lui. Si lasciò
cadere all'indietro sul letto, con un grande tonfo.
«Uhmn? Che ti pren... KYA!»
NdA
- Savannah Blue
Lo so, lo so... Volete ammazzarmi!
Fans della Gruvia tutta questa sofferenza per voi - e per me LOL - ha
uno scopo!
Prometto che tutto tornerà alla normalità (Si
può definire tale qua dentro?) e ci sarà un
finale "per sempre felici e contenti"!
Ultimamente NVU mi da problemi, quindi se cè una riga che
distanzia ogni riga putroppo è normale (?), vedo di capire
al più presto cosa gli prende -.-"
Come sempre, grazie a tutti!
Un bacio <3
|
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Capitolo 4 *** Giugno (IV). ***
rrrrr
- GIUGNO IV -
«Entra! Juvia va un attimo in bagno a finire di prepararsi!» disse la maga dell'acqua.
Entrato nella stanza, si accorse che
c'era qualcosa di strano, era come se si sentisse fissato da qualcuno.
Mettendo a fuoco alcuni punti della camera notò che era
tappezzata di Gray, in tutti i sensi. Poster, foto, pupazzi e chi
più ne ha, più ne metta. Non sapeva se era più
spaventato o più divertito. Si appoggiò al muro mentre la
maga uscì dalla porta di fianco a lui.
«Gerard-kun, scusami se ti ho fatto aspettare!»
«Non è un
problema» fece una pausa «Juvia, non
pensavo che la situazione fosse così grave. Gray è
dappertutto!» disse, facendola arrossire. La maga dell'acqua
nascose la faccia tra le mani, cominciando a piagnucolare qualcosa che
non riuscì a percepire.
«Su su, non puoi
abbatterti per ogni cosa! Te l'ho detto, secondo me Gray prova qualcosa
per te. Non lo vuole ammettere a se stesso perché è una
testa dura» cercò di rincuorarla, appoggiandole una mano
sulla spalla.
«Gerard-kun lo pensa sul serio?» chiese lei, asciugandosi una piccola lacrima caduta sulla guancia.
Il ragazzo annuì. Ne aveva
parlato con Erza molto tempo prima, tutti e due concordarono sul fatto
che tra quei due poteva nascere qualcosa se Juvia avesse lasciato un
po' di spazio a Gray. Averla perennemente attorno poteva risultare
fastidioso, visto che il mago del ghiaccio non era abituato a quel tipo
di attenzioni. Probabilmente non si era mai il posto il problema di
piacere ad una ragazza e viceversa, era troppo impegnato con le
missioni e tutto il resto, quindi era il suo ultimo problema.
D' altra parte Juvia era cresciuta
in un ambiente dove veniva sempre giudicata e costretta a fare cose
che, molto probabilmente, non avrebbe voluto fare. Poi arrivò
lui e le cose cambiarono, vide una speranza per far uscire allo
scoperto la vera persona che era.
Spesso e volentieri si rendeva conto
di avere delle reazioni un po' troppo esagerate ma nemmeno lei aveva
idea di come comportarsi con il ragazzo che amava, non avendo mai
provato quel' esperienza prima d'ora.
Sentirono bussare all porta e la voce di Kana dall'altra parte.
«Vi ricordo che abbiamo promesso a Mira di andare alla festa a tema, sapete com'è quando si arrabbia!»
I due sospirarono e uscirono dalla stanza.
«Potrei cominciare ad
insospettirmi anche io» continuò «Non regge
più la scusa del piano per far ingelosire Gray... A meno che
qualcuno qui non affermi di avere donato il cuore a qualcun
altro» finì con un sorriso furbo in direzione di Gerard.
Lui alzò un sopracciglio e la ignorò. Juvia non si
accorse della frecciatina e si complimentò con la cartomante per
il suo costume da Dea del vino.
***
La
piazza principale era piena di persone mascherate, non c'era un temo
preciso, ognugno poteva vestirsi come voleva, l'importante era
divertirsi!
Juvia si guardò intorno,
tutto quello che la circondava le infondeva un senso di allegria.
Sentì il bisogno impellente di divertirsi senza pensare a tutti
i problemi che di solito le impedivano di lasciarsi andare
completamente. Voleva ballare fino a quando non si sarebbe retta in
piedi, cantare e stare con i suoi compagni.
Dall' altra parte della strada c'era
qualcosa di indefinito che sbracciava nella loro direzione, i due
strinsero gli occhi per mettere a fuoco quella cosa strana per rendersi
conto che era Natsu. Indossava una scatola dipinta di rosso con delle
scaglie nella parte superiore e posteriore, un buco rettangolare nel
mezzo lasciava vedere l'espressione felice del ragazzo. Vicino a lui
volava Happy, vestito da pesce.
«Ragazzi! Avete visto quanto è bello il mio vestito?» chiese, entusiasta.
«Natsu-kun, cosa dovresti essere?» domandò lei.
«Come cosa dovrei essere?! Sono Igneel, il grande drago di fuoco!» disse, alzando la testa per sputare fiamme.
«Aye!» lo incitò il gatto azzurro, assumendo la stessa posizione.
Soffoccò una risata portandosi una mano alla bocca mentre Gerard continuava a scuotere la testa in segno di dissenso.
Vennero raggiunti da Lisanna, era
stata costretta ad indossare un costume da drago come quello del
ragazzo, e dalle altre ragazze della Gilda. Juvia venne trascinata in mezzo alla mischia, costringendola a ballare dei balli
di gruppo alquanto ridicoli ma la cosa non le importava. Un sorriso le si stampò in faccia mentre
agitava le braccia e saltava sul posto, imitando le sue amiche. Si
stava divertendo come non lo faceva da molto tempo.
Il ragazzo notò subito la
mancanza di Erza ma si impegnò per non darlo a vedere. Sapeva
che la demone adorava impicciarsi negli affari amorosi di chiunque
infatti cercava di non parlarne troppo, se non mai. In fin dei conti
non c'era nulla da dire anche se aveva sentito del fraintedimento da
parte della rossa durante il compleanno di Lisanna. Si sentì
spossato e allo stesso tempo aveva la testa piena di domande. Erza era
così insicura da pensare che uno come lui potesse essere
attratto da Juvia?
«Erza
arriverà tra poco» sussurrò Mira, interrompendo i
suoi pensieri «Doveva finire di prepararsi»
Lui arrossì violentemente e si fissò la punta dei piedi.
Nel frattempo, Gray e Gajil
raggiunsero Natsu. Inutile dire che per prima cosa litigarono su chi
aveva il costume più bello, facendo volare qualche insulto, per
poi ridurli in brandelli. Si sedettero sul tavolino del bar in cui si
erano dati appuntamento, in attesa di poter mangiare. La conversazione
era morta appena i due dragon slayer si fiondarono sulle pietanze
ordinate poco prima. Gray rimaneva sempre esterrefatto da come quei due
si riducessero a certi stati per un po' di cibo. Mentre beveva la sua
bevanda, rigorosamente ghiacciata, il suo sguardò si fermo su
una ragazza che ballava come una forsennata. Il suo corpo sinuoso
ricordava il movimento delle onde del mare e ne rimase ammaliato,
sentì un brivido percorregli la schiena. Scrollò le
spalle, ritornando alla realtà ricordandosi che stava fissando
Juvia. Non aveva mai diprezzato il suo aspetto fisico e nemmeno la
forza che riusciva a tirare fuori in un combattimento, ma non riusciva
a sopportare che le stesse sempre appiccicata e si inventasse
chissà quale grande storia d'amore. Era un bel po' che la
sentiva distante, in senso fisico, e si chiese che diamine ci trovava
in Gerard. Forse il passato oscuro li aveva avvicinati così
tanto? O semplicemente si era dimenticata di lui? Chiodo schiaccia chiodo? Fatto sta che era felice con qualcun altro, non era lui, ma almeno era felice.
«Ma che razza di problemi mi faccio...» disse a voce alta.
«Cosa ti prende ghiacciolo?» chiese Gajil, intento a mangiare del ferro.
«Nulla, nulla. Pensavo solo ad alta voce» rispose, spostando lo sguardo verso i due dragon slayer.
Una mano gli toccò il braccio, si girò di scatto e... - Oh, è solo Erza
-. Era vestita di bianco e sulla testa portava un cerchiello ricoperto
di peluche a forma di fragole. I tre ragazzi si cercarono di
non ridere, con scarsi risultati, per non far scatenare l'ira di
Titania. Si era impegnata tanto per creare quel costume e non le
sarebbe dispiaciuto farlo diventare un' armatura da aggiungere alla sua
collezione. La ragazza li fulminò con lo sguardo e li
informò che Polyushka si era premurata di farle sapere che
il Master stava meglio.
«Quel vecchiaccio ha la
pellaccia dura» ghignò Gajil «Sono sicuro che
tornerà presto».
Natsu annuì, addentando un
pezzo di pollo. Erza sospirò e si guardo intorno alla ricerca di
una persona che riconoscerebbe tra mille, infatti lo vide seduto su un
gradino, vicino a Mira. Salutò gli altri tre e si diresse verso
di loro. L'amica si accorse che stava arrivando e le andò
incontro, complimentandosi per il suo travestimento e passando oltre,
lasciandoli da soli.
Si avvicinò al ragazzo e fece
notare la sua presenza schiarendosi la gola. Lui alzò lo sguardo
e rimase bloccato: la trovava dolce e carina ma allo stesso tempo divertente, conciata in quel modo. Avrebbe voluto abbracciarla e dirle che era soffice proprio come la sua torta preferita.
«Su avanti, prendimi pure in giro» disse lei, incrociando le braccia.
«Non era mia intenzione farlo» rispose «Non potevi trovare costume migliore»
Erza fece un mezzo sorriso che si
spense subito. Aveva bisogno di parlargli di cose serie e non era
momento di lasciarsi prendere per un piccolo complimento.
«Ho bisogno di parlati di una cosa seria, possiamo andare in quel vicolo?»
Dopo aver avuto il consenso del ragazzo si spostarono e cercarono di nascondersi il più possibile
«Il Master mi ha
comunicato che dopo il torneo è rimasto in contatto con le altre
Gilde, molti di loro hanno captato una forza magica molto potente
ma non hanno trovato la fonte da cui deriva. Immagino che anche tu
te ne sia accorto nel periodo in cui te ne sei andato» in questa
frase ci mise più astio di quello che credeva, in qualche modo
si sentì ferita «Ultear e Meredy si son spostate nelle
aree limitrofe ma non hanno trovato nulla. Il primo Master ha il timore
che siano dei demoni, ma non ne ha spiegato il motivo. Quindi, ti
chiedo di riferirmi qualsiasi cosa scoprirai al riguardo».
Gerard annuì e trovò
la conferma che aspettava: se anche il primo Master aveva pensato
subito a quell' opzione non c'era alcun dubbio che si trattava dei
demoni di Zeref. Non era neancora riuscito a capire chi potesse averli
evocati visto che l'unico in grado di farlo era Zeref stesso ma questo
implicava che era, per quanto si potesse considerarlo tale, vivo. I
ricordi rigurdanti la Torre del Paradiso erano limpidi come non mai. Si
ricordò soprattutto di come si era lasciato sopraffare da quella
forza malvagia, di come si era approffitata della sua debolezza di
bambino. Aveva sempre avuto paura di ricaderci se mai si fosse
ripresentata una situazione simile, ma era consapevole di avere
qualcosa che gli avrebbe sempre ricordato dov'era il suo posto.
«Appena avrò
delle informazioni non esiterò a chiamarti. Erza... Dovrei
parlarti anche io di una cosa» disse, serio.
«Ti ascolto» rispose.
«Ultimamente mi hai visto spesso insieme a Juvia e volev...»
«Non ti preoccupare, sono affari vostri e non servono spiegazioni» lo interruppe, portando le mani in avanti.
«No, non hai capito! Quello che intendevo er...»
«Erza! Gerard!»
Kana corse verso di loro chiedendo
il loro aiuto, avevano riportato Juvia nella sua camera perché
si era sentia male all'improvviso e le era salita la febbre. I due si
affrettarono ad assistere l'amica in ogni modo possibile ma quello che
le serviva era solo tanto riposo, la lasciarono in compagnia di Gajil
che affermò di sapere cosa fare. Infatti il dragon slayer sapeva
bene quanto sensibile era la ragazza e come si faceva condizionare dai
sentimenti. Non glielo aveva mai detto ma la considerava come una
sorella, era l'unica che lo conosceva bene. Le poggiò un pezzo di stoffa bagnato sulla fronte
e la lasciò dormire tranquillamente. Si guardò attorno e,
come Gerard, si accorse dello stato in cui versava l'amore della sua
compagna per quel ghiacciolo. Ghignò, sicuramente quel demone di
Mira non vedeva l'ora di fare il cupido tra quei due e decise che le
avrebbe offerto l'occasione sul piatto d'argento.
«Gajil-kun?» lo chiamò, con voce flebile.
«Dimmi, Juvia»
«Come hai fatto a conquistare Levy-chan?»
«I-io non ho conquistato proprio nessuno!» sbottò l'altro mentre le guancie diventavano color porpora.
«Gajil-kun non deve dire le bugie a Juvia» disse, abbozzando un sorriso.
Gajil rimase in silenzio qualche secondo «Sinceramente? Non lo
so. L'ho ammazzata di botte ed incatenata ad un albero, non mi era
nemmeno dispiaciuto all'epoca».
«Juvia è convinta che Levy-chan ti abbia perdonato» continuò a sorridere.
Il ragazzo sollevò le spalle non troppo convinto di questa
affermazione. Non le aveva mai chiesto scusa sul serio ma si sentiva in
dovere di proteggerla, era il minimo che potesse fare dopo che lei gli
rivolgeva la parola come se nulla fosse successo.
«Juvia crede che Levy-chan abbia sempre creduto in te, come nessuno ha mai fatto».
Si grattò la testa, convinto che l'amica stesse delirando a
causa della febbre ma in un certo senso era vero. La piccoletta l'aveva
sempre difeso anche quando la faceva arrabbiare, gonfiava le guancie e
cominciava ad offenderlo. Gli piaceva il suo caratterino con il quale
riusciva a tenergli testa.
«Anche Gray crede in te» non sapeva come gli era uscita, ma lo pensava sul serio.
Juvia chiuse gli occhi e scosse la testa.
«Inutile che dici di no, te l'ha sempre detto ma tu eri
troppo impegnata a fantasticare sul vostro ipotetico matrimonio per
sentirlo»
Il cuore della ragazza perse un battito.
«L'unica cosa che puoi fare è lasciarlo un po' per i
fatti suoi, gli serve tempo per rimuginare» il dragon slayer si
sorprese della serietà con cui stava dicendo certe cose, non era
di certo un esperto, ma sempre meglio di Gerard. Seriamente, vogliamo
parlare della sua situazione con Erza? Al diavolo. Il tempo passato con
quella testa fredda era abbastanza per capire com'era fatto, anche se
non sembrava, Gajil osservava spesso e volentieri i comportamenti dei
suoi compagni. Era quasi un abitudine.
«Juvia vuole bene a Gajil-kun»
Non fece in tempo a rispondere che la ragazza si riaddormentò.
Intanto, fuori della stanza, c'era Lyon appoggiato al muro. Appena
aveva saputo che la sua amata stava male si era fiondato verso la sua
camera ma Gajil si premurò di rispedirlo fuori in due secondi.
Sapeva che prima o poi quell' idiota sarebbe passato per di là,
poteva anche non interessargli dal punto di vista sentimentale ma era
pur sempre una sua amica. Infatti, dopo non molto, arrivò.
«Cosa le è successo?» chiese Gray, cercando di mantenere un tono calmo.
«Le è salita la febbre all'improvviso. Non serve che
ti spieghi il perché» rispose, altrettanto calmo.
Il mago del ghiaccio piegò la testa, non capendo.
«Ma fai sul serio?! E' per colpa tua che diamine! Ma hai il paraocchi?» lo rimproverò.
Gray si portò una mano sulla fronte. Possibile che c'erano sempre di mezzo i sentimenti?
«Ora lei sta con Gerard».
Lyon sospirò sonoramente «Certo che proprio non ci arrivi, eh?»
L'altro fissò lo sguardo sulla porta oltre le sue spalle, senza dire nulla.
«Tu adesso vieni con me. Ci dobbiamo fare una bella
chiaccherata» disse, mentre lo trascinava via per il collo della
maglia.
Per quanto fosse forte quello che provava per Juvia non poteva
continuare a vederla così, decise che era ora che il suo vecchio
compagno smettesse di ignorare la situazione e prendersi le sue
responsabilità.
Gajil uscì dalla stanza attirato dal frastuono precedente ma non
vide nessuno. Decise di ritornare alla festa e, nel mentre,
incontrò Laxus. Si scambiarono uno sguardo di intendimento,
sapeva che il Dio del Tuono stava partendo per andare dal nonnetto per quella questione.
In pochi della Gilda ne erano a conoscenza, giusto per non far
scatenare il panico generale e avere il tempo di pensare ad un piano
per affrontare il pericolo imminente.
«Non voglio avere a che fare con gli affari da Cupido di
Mira. Me ne taglio fuori» disse, continuando a camminare.
L'altrò ghignò divertito.
NdA - Savannah Blue
Aggiornata dopo un sacco di tempo, imploro perdono! <.<
Avevo un vero e proprio blocco, poi mi è venuta la genialata dei Fairy Bender e mi son lasciata trascinare xD
Ve l'avevo detto che la Gruvia non era una causa persa u.u
Spero di riuscire a dedicare un po' di spazio alla Gale e alla Lami, dopo la Gerza, son le mi ship preferite!
Ringrazio tanto chi legge, chi segue, chi preferisce e chi recensisce >__<
Alla prossima,
Baci <3
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