Splende Sempre Il Sole.

di SavannahWalker
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Giugno. ***
Capitolo 2: *** Giugno (II). ***
Capitolo 3: *** Giugno (III). ***
Capitolo 4: *** Giugno (IV). ***



Capitolo 1
*** Giugno. ***


- GIUGNO -


Il sole splendeva ad Akane Resort, città famosa per essere un "must" dei turisti amanti della spiaggia. Recentemente era stato aggiunto un sentiero che portava fino alla cima della scogliera retrostante dove erano situati nuovi negozi, ristoranti, bar e ostelli per accogliere anche i turisti che non disponevano di ingenti somme di denaro. Durante il week-end, la sera, la strada principale faceva spazio a bancarelle che vendevano ogni sorta di oggetti. E' qui che la nostra gilda ha deciso di passare l'estate per "distrarsi dalla città".
Kana Alberona ed Erza Scarlett erano sedute fuori di un bar, la prima con una birra in mano mentre la seconda con un cono gelato.
«Earthland chiama Erza! Ci sei?» Kana le stava agitando le mani davanti agli occhi, cercando di attirare la sua attenzione.
La ragazza si riprese solo quando sentì il suo gelato ormai liquido scorrerle tra le dita.
«Scusami, ero sovrapensiero... Grazie!» rispose, quando la sua amica le tirò fuori un fazzoletto per pulirsi.
«Si può sapere che ti succede? Sembra che tu abbia visto un fantasma!»
Erza rimase in silenzio, lo sguardo basso mentre sentiva le spalle farsi pesanti e la testa che le doleva come se da un momento all'altro dovesse implodere. Kana le appoggiò una mano sulla spalla in segno di conforto, sapeva che stava male. La stessa mattina il Master era stato portato da Polyuska che li aveva già avvisati che non era nulla di grave ma lo avrebbe tenuto da lei per un po', giusto per controllarlo. Nemmeno lei era del tutto tranquilla ma era conscia del fatto che il timore più grande di Erza fosse quello di perdere i suoi amici senza poter far nulla, figuriamoci perdere una specie di padre. Dopo tutto quello che aveva passato non la si poteva biasiamare.
«E' tutto apposto» disse, sollevando la testa «Solo che ogni tanto ho questo senso di malessere».
La mano si spostò dalla spalla al viso, accarezzandole appena la guancia mentre faceva l'ultimo sorso di birra.



***



La sera arrivò presto ed Erza si stava guardando allo specchio prima di uscire. I capelli erano raccolti in una lunga treccia laterale, indossava un abito blu di cotone leggero stile impero, con dei fiori ricamati sull'orlo della gonna, e dei sandali bianchi. Il vestito le arrivava appena sopra il ginocchio, stirò una piega della gonna passandoci la mano, fece un giro su ste sessa per guardarsi un' ultima volta, soddisfatta dell'abbinamento che aveva fatto. Mira ed Elfaman Strauss avevano organizzato in ogni dettaglio la festa di compleanno della loro sorellina, Lisanna. Si impegnavano a fondo per recuperare il tempo in cui non sono stati uniti, in cui non erano una vera  famiglia. D'altro canto lei non era così sicura di voler uscire, l'animo di festeggiare non era ancora insito in lei, ma non voleva dare un dispiacere alla piccola con i capelli bianchi. Aprì la porta e si trovò davanti Lucy Hearthphilia e Levy McGarden. Constatò, dopo averle salutate, che le due indossavano lo stesso vestito ma in due tonalità diverse, inoltre, la prima indossava una collana con tre stelline pendenti, mentre la seconda una fascia abbinata con qualche forcina.
«Sei proprio carina così! Non sembri nemmeno tu!» disse la prima, mentre le puntava l'indice al naso. Erza arrossì, si lasciò scappare un sorriso e invitò le altre a scendere le scale per uscire dall'ostello.
La strada principale era affollata, lanterne colorate erano appese ovunque, ristoranti e bar erano pieni, ogni tanto si vedeva qualche bambino correre verso le bancherelle con la madre al seguito. L' atmosfera era caotica ma al contempo infondeva serenità. Le ragazze si diressero verso il sentiero illuminato che portava alla spiaggia quando sentirono un gran baccano alle loro spalle.
«Attenzione! Spost... Oi, Natsu! Non farmi sbandare!»
Si voltarono e videro un Gray Fullbuster intento a frenare per non finirgli addosso. Lucy lanciò un grido mentre si allontanava tirando Levy per un braccio ed Erza rimase immobile con le braccia distese lungo i fianchi.
«Gray! Ti sembrano modi di andare in bici?!» disse la bionda, mentre tentava di malmenarlo.
«Natsu non se ne stava fermo, come diavolo facevo ad andare dritto?!» rispose, indicando un povero Natsu seduto sul portapacchi, in preda agli effetti della sua chinetosi. Levy si avvicinò al Dragon Slayer che stava cercando di rispondere all'amico, ma gli uscirono solo dei mugolii confusi.
Con calma immane, Erza riuscì a trattenersi dal picchiare entrambi come suoleva fare fin dall'infanzia e disse a Gray di proseguire e lasciare Natsu con loro, non ci avrebbero messo più di dieci minuti a raggiungerlo. Appena il ragazzo scese dalla bici parve rinato e riprese ad essere energico come sempre.
«Questa sera ci divertiremo un sacco! Ho promesso ad Happy che avrei mangiato per due!»
«Uh? Non ci sarà Happy?» chiese Levy, chinando leggermente il capo.
«Ha detto che aveva da fare con Charle e Lily... Presumo qualcosa che abbia a che fare con il pesce!» rispose, cercando di risultare il più normale possibile. La verità è che i tre Exceed lo stavano aiutando a preparare una sorpresa a Lisanna, sempre sperando che la testa calda non rovinasse tutto.
Arrivati all'entrata della spiaggia si sentiva già la musica di Mira e la sua band provenire da un piccolo palco allestito per l'occasione, in riva al mare. Il bar vicino era diviso in due parti: all'interno c'erano dei lunghi tavoli per il buffet con ogni tipo di piatto e bevanda, dietro il bancone, adornato con pallocini e stelle filanti di vari colori, c'erano Makao e Wakaba che si erano offerti di "lavorare" per permettere ai più giovani di divertirsi. All'esterno, davanti il palco, c'erano dei divanetti in vimini con dei cuscini azzurri e dei tavolini bassi in legno chiaro. Quasi tutta la gilda era presente, tutti si divertivano e fortunatamente non era ancora scoppiata una rissa. Il piccolo gruppetto ritrovò Gray e, successivamente, si aggiunge Loki che non esitò a prendere Lucy in braccio e scoccarle un sonoro bacio sulla fronte nonostante stesse mangiando. Arrivarono la torta e i regali con tanto di canzoncina e Lisanna aveva un sorriso che nessuno le avrebbe tolto per almeno tre giorni.
Appena tutti si sedettero un unico faro si proiettò su una figura in completo bianco, dal cappello abbassato sul viso fuoriscivano dei lunghi capelli corvini, impugnava una chitarra da cui uscì una nota stridula.
«Shooby do bop!» canzonò.
Tutti i presenti avevano già capito chi era e cosa stava per succedere ma nessuno si mosse.
«Lisanna, tanti auguri! Questa canzone è per te - do bop - piccola ragazza che cr...»
Non fece in tempo a finire la frase che Natsu cominciò a tirargli contro tutte le cose che gli capitavano sottomano, costringendo Gajil Redfox ad un'uscita di scena poco esaltante. Lisanna continuava a sorridere facendo un cenno di ringraziamento verso il ragazzo, aveva aprezzato lo sforzo ma condivideva il pensiero di tutta la gilda.
«Ammettiamolo, quel cumulo di ferraglia dovrebbe darci un taglio con la musica!» disse Gray, mentre guardava Natsu che continuava ad importunare l'ormai ritirato cantante.
«Io lo trovo buffo!» disse Levy, sorridendo. Le altre due ragazze le si avvicinarano mormorando - Lui ti piace! -, come lo diceva spesso Happy, lei agitò le braccia cercando di giustificarsi ma non servì a molto.
Bixlow ed Fried cominciarono a servire alcuni drink ed Evergreen, ingaggiata come DJ solo per quella sera, cominciò a passare musica decisamente più ballabile dell'ultima canzone. Tutti ballavano a gruppi ma l'attenzione era posta su Natsu e Gray che avevano preso il ballo come una competizione vera e propria, seguiti a ruota da Wendy e Romeo.
Erza era seduta sul divanetto a godersi quella scena, ridendo di tanto in tanto, ma i suoi pensieri erano rivolti al Master che sicuramente si sarebbe divertito a vedere i suoi figli  festeggiare. Stava contemplando i suoi piedi quando qualcosa di ghiacciato le scese lungo la schiena, si girò pronta ad inveire contro chiunque fosse stato ma l'immagine che aveva davanti la fece pietrificare.
«G-Gerard?» si fermò un secondo per guardare la ragazza vicino a lui «J-Juvia?»
«Erza-san!» la salutò timidamente, cercando di nascondersi dietro il ragazzo.
In quella frazione di secondo in cui notò che si tenevano per mano, mille pensieri le balenarono in testa. Dove era finito Gerard in tutto questo tempo? Cosa ci faceva a mano con Juvia? Erano... Fidanzati?
«S-Scusami Erza, n-non l'ho fatto apposta»
«Non ti p-preoccupare» rispose, distogliendo lo sguardo dalle loro mani.
«D-dobbiamo andare... C-ci vediamo».
- Dobbiamo?! - Quella parola le rimbombava in ogni singolo anfratto della testa, era una cosa ufficiale? Come aveva fatto a non accorgesene? Doveva essere una cosa lampante se parlava al plurale, eppure lei non ci aveva fatto caso.
Una mano si appoggiò sul suo ginocchio, si girò e Laxus Dreher le avvicinò un paio di salviette.
«Hai visto tutto?» gli chiese amaramente.
«Sì» rispose in tono secco «Sappiamo che Gerard non conosce le buone maniere».
«Perché mi aiuti? Non trovo una ragione logica perché tu ti spinga a questo senza deridermi».
«Parla pure quanto vuoi, signorina-armartura-infrangibile».
Prese le salviette senza dire nulla, lui rimase lì per qualche secondo e poi si alzò per tornare da Mira.
«Grazie».
Lui sorrise, alzò una mano per darle segno di aver sentito. Laxus era a conoscenza del fatto che tra quei due c'era del tenero sin dalla prima volta che si son incontrati. Nessuno dei due ha mai esternato i propri sentimenti o, per meglio dire, non direttamente. In qualche strano modo si erano convinti che fosse qualcosa di troppo complicato da gestire.
«Fossero questi i veri problemi!»
«Uhmn? Hai parlato ad Erza?» chiese la sua ragazza.
«Sì».
Non voleva più pensare a nulla, era giunto il momento di tirare fuori la vera Titania che non si abbatte per certe cose. Prese un bicchiere lasciato sul tavolino, conteneva un intruglio blu - Oh, perfetto, come i suoi capelli - e lo bevve tutto su un colpo. Trovò i suoi compagni al centro della "pista" e Gray, stranamente un po' alticcio, la prese sottobraccio per farla saltellare insieme a lui. Per quanto i gesti fossero piccoli i suoi compagni sapevano sempre come tirarle su il morale che ne conoscessero o meno il motivo.
Ballando, inciampò sul suo stesso piede finendo ad aggrapparsi al petto del mago del ghiaccio che la prese al volo. Alzò la testa mentre si rimetteva in piedi e si accorse che l'amico aveva uno sguardo alquanto lascivo. Le guancie arrossate, gli occhi scuri erano lucidi, la mano sul suo petto rivelava il suo cuore battere a ritmo frenetico.
«Er...»
«Ma guarda cosa mi ritrovo a pensare!» disse, soffocando una risatina «Scusatemi, ma la mia serata danzerina finisce qui».
Andò al bancone e chiese a Makao di darle un bicchiere d'acqua. Si appoggiò al muro con le braccia conserte, pensò che l'indomani avrebbe contattato Polyuska per avere informazioni sul nonnetto ma quasi immediatamente fu sostituito dal pensiero di Gerad e Juvia, assieme. Poteva dire di conoscerli bene entrambi e non si capacitava di come fossero incappati in una relazione... Infondo, non era una cosa che la riguardava, no? Voleva bene ad entrambi ma pensarli in un contesto del genere le faceva salire una rab...
«Erza! Erza!»
Natsu le stava correndo incontro, spostando tutti i tavoli che aveva davanti «Gli altri se ne son andati, Gray mi ha lasciato a piedi e fuori stanno cominciando a sbaraccare... Facciamo la strada assieme?»
Lei annuì e appoggiò il bicchiere vuoto sul bancone.
Le strade erano sgombre e tutte le luci che le illuminavano erano spente. I due procedevano lentamente, soffiava un fresco venticello che rendeva sopportabile il clima torrido e provocava alla schiena di Erza qualche brivido, a causa del suo vestiti ancora mezzo umido. Non parlarono per una buona parte del tragitto fino a quando entrambi non sopportarano più quella calma apparente.
«Ti sei divertito?»
«Sì...» rispose con aria assente.
«Non mi sembri convinto».
«Diciamo che avrei preferito un risvolto inaspettato».
«Parli del tuo regalo per Lisanna?»
«Come fai a saperlo? Cioè, no, non le ho fatto nessun regalo!»
L'imbarazzo del ragazzo era evidente, cercava in tutti modi di arrampicarsi sugli specchi ma lei riusciva a "tirarlo giù" con molta facilità.
«Natsu, stiamo parlando della stessa ragazza che sostenava che, un giorno, ti avrebbe sposato» usò un tono pacato, ricordava quei momenti come fosse ieri.
«Uhmn... Son cambiate molte cose».
«Ti conosce da sempre ed è l'ultima persona che vorrebbe ferirti
, non dovresti avere paura di esternarle i tuoi sentimenti. Dovresti parlarle chiaro... Poi sono sicura che il tuo regalo le piacerà molto più degli altri».
Lui sollevò la testa verso il cielo, si perse nei suoi pensieri per qualche minuto, poi prese il polso della maga.
«Dovresti farlo anche tu, Er-chan».
Si fermò, paralizzata da quello che aveva appena sentito, il calore le invadeva le gote facendole diventare scarlatte e il respiro si fece affannoso. Si ricompose scrollando le spalle e ricominciò a camminare, spostando il braccio per interrompere quel legame che le aveva provocato inquietudine.
«Non chiamarmi Er-chan!»









NdA - Savannah Blue

Prima FF a tema Fairy Tail, siate clementi!
Ci tengo a precisare che il contesto della storia è ipoteticamente dopo il torneo dei maghi, senza tutte le magagne di Tartaros, una vacanza ogni tanto se la meritano!
Ho immaginato che le coppie Loki - Lucy e Laxus - Mira fossero già formate, nella mia testa lo sono già da mezza saga fa!
Lo so, un Gerard e una Juvia? Non disperate amanti della Gruvia, arriverà anche il vostro momento!
Spero di ricevere commenti positivi, ma accetterò le critiche per migliorarmi! °v°






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Capitolo 2
*** Giugno (II). ***


- GIUGNO -
II


Il cielo era coperto da nuvoloni grigi che preavvisavano l'imminente temporale, tutti i bagnanti si affrettarono ad abbandonare la spiaggia per correre al riparo. Le nuvole si fecere più scure e le prime gocce di pioggia cominciarono a cadere grossolanamente. Il vento soffiava abbastanza forte da piegare le palme, le onde del mare erano alte e si infragevano sugli scogli vicini. Il temporale infondeva un senso di malinconia generale ma soprattutto su Natsu Dragneel. Il Dragon Slayer era sdraiato sul letto con le mani dietro la nuca, fissava il soffitto mentre nella sua testa si era creato un groviglio di pensieri. Ripensava alle parole dette da Erza la sera prima. Con i suoi amici sapeva dire le cose giuste al momento giusto ma con Lisanna era diverso. Aveva ben impresso il momento in cui la rivide ad Edolas dopo tutto quel tempo passato nella convinzione che se ne fosse andata per sempre. Al momento non riusciva a crederci, gli sembrava un'ipotesi talmente impossibile, invece era lei. In carne ed ossa, era viva. Le corse incontro impulsivamente e, se non l'avessero fermato, l'avvrebbe abbracciata con tutta la forza possibile, non l'avrebbe più lasciata andare per il timore di perderla di nuovo, già una volta le era stata portata via senza che potesse far nulla. Doveva ammettere che da quando era tornata ad Earthland il loro rapporto era cambiato, non si aspettava che tutto tornasse come prima, ma frasi, sorrisi e gesti erano tutti di circostanza. Nessuno dei due sapeva come bene come comportarsi dopo che un legame come il loro era stato spezzato da qualcosa di così grande come la morte. L'idea che lei avesse dimenticato tutto lo assaliva frequentemente ma una parte di se era sicura dell'esatto contrario. Girò la testa e vide che i letti vicino al suo erano vuoti, ne approffittò per dormire ma appena chiuse gli occhi una zampetta gli battè sulla fronte.
«Natsu! Ho fame, andiamo a mangiare un po' di pesce!»
«Happy, non ne ho voglia. Vai avanti, poi ti raggiungo» rispose con voce roca «Voglio dormire per un po'».
L' Exceed abbassò le orecchie «E' per il regalo di Lisanna vero? Non è colpa tua se c'è questo tempaccio».
Il ragazzo non rispose, si limitò a stroppicciarsi gli occhi ed a sbadigliare. Il gatto cercò di persuaderlo in tutti modi ma con scarsi risultati. Uscì dalla stanza e raggiunse i suoi due amici.
«E' ancora giù di corda?» chiese Charle.
Lui annuì. I tre si scambiarono uno sguardo dispiaciuto prima di incamminarsi verso il ristorante.




***




«Oi, Natsu! Vuoi scendere da quel maledetto letto o hai intenzione di poltrire tutto il giorno, fiammella?» urlò Gray mentre gli tirava un cuscino dritto in faccia.
Il ragazzo scese dal letto «Si può sapere cosa ti prende Gray? Ti faccio sciogliere con uno dei miei pugni!» sbottò, furente.
I due cominciarono una delle loro solite liti, distruggendo mezza stanza - tutte le cose rotte andranno sul conto della Gilda - ma fortunamente furono interrotti dall'incessante bussare alla porta. Gray si trascinò fino alla porta per aprirla, con Natsu ancora attaccato ad un braccio, e fuori c'era Loki con le braccia incrociate ed un sopracciglio alzato.
«Se avete finito di darvele, potremmo anche raggiungere gli altri al bar!» disse spazientito «Santo cielo, Gray! Mettiti qualcosa addosso!»
Il ragazzo abbassò lo sguardo e portò le mani in basso per coprirsi mentre gli altri due gli davano del nudista, deridendolo. Arrivarono al bar ed ordinarono da bere, mentre aspettavano si sedettero al bancone, poco dopo entrarono le ragazze e li raggiunsero.
Erano lì da più di due ore, parlavano animatamente, ma l'unico che non aveva ancora aperto bocca era Natsu. Rimase con il capo chino, fissandosi le mani. Non ascoltava quello che stavano dicendo i suoi amici, era su un mondo a parte, cercava di pensare ad un modo per parlare con lei senza mandare tutto all'aria ma in quel momento la sua mente era vuota. Provava la stessa sensazione quando andava giù al fiume di Magnolia, da solo a pensare a tutto e a niente. Di fronte lui, dall'altra parte del tavolo, c'era Lisanna seduta tra sua sorella ed Erza. Ogni tanto la guardava senza farsi notare dagli altri. Guardava i capelli che le cadevano appena sotto il mento, il sorriso che le riempiva il volto, gli occhi azzurro intenso contornati da lunghe ciglia - se i suoi occhi fossero stati il mare, ci sarebbe annegato dentro senza alcuna possibilità di tornare a galla - che spesso si incrociavano con i suoi.
«Poi qualcuno qui non è proprio di compagnia!» disse Loki, dando un colpetto sulla spalla del mago.
«Infatti, perché tu e Gray non avete già cominciato a litigare!?» domando Lucy con tono sorpreso «A quest'ora avreste già devastato mezzo locale!»
Erza volse gli occhi verso l'amico e si chiese se il suo discorso, al posto di aiutarlo, avesse peggiorato la situazione. Poche volte l'aveva visto con un'espressione così affranta, poche volte non si sentiva la sua voce squillante sovrastare le altre, poche volte gli si poteva leggere l'insicurezza negli occhi.
«Credo che a Natsu non piaccia la pioggia, per questo è triste! E' il Dragon Slayer del fuoco, no?» esordì Lisanna, sfoggiando uno dei suoi sorrisi gentili «Non è così?»
Tutti si voltarono verso di lei e poi ritornarono su di lui, in attesa di una risposta ad una domanda così inaspettata. Lui la guardò, le guance si infuocarono e il cuore cominciò a battere a ritmo spropositato.
«P-presumo d-di sì...» rispose con il fiato corto.
Si sporse appena sopra il tavolo, nella sua direzione, mentre continuava a sorridere «Non c'è nulla di male ad avere paura...» prese le mani del ragazzo tra le sue «C'è sempre qualcuno disposto a proteggerti ed aiutarti».
Non riuscì ad alzare gli occhi verso i suoi, sentire il calore delle sue mani gli diede un brivido che percorse tutto il corpo. Sentirsi così vulnerabile gli dava la nausea. Si alzò di scatto e si diresse fuori dal locale, lasciandosi i suoi compagni attoniti alle spalle. Lisanna rimase con le mani a mezz'aria e il sorriso scomparve per lasciare spazio ad un'espressione dispiaciuta. Si fermò, poco più avanti dell'entrata, con i pugni stretti. Con la pioggia scrosciante i vestiti si attaccarono alla pelle, dai capelli bagnati cadevano delle gocce che percorrevano la guancia per poi cadere dalla mascella serrata. Alzò la testa verso il cielo, tirandosi indietro i capelli e lasciò che la pioggia gli bagnasse il viso. Per la prima volta, dopo tanto tempo, sentiva freddo. L'impulsività l'aveva salvato molte volte ma in questo caso l'aveva solo aiutato a scappare davanti ad una sfida diretta con i suoi sentimenti. Quanto odiava essere sconfitto. Dannazione, era il figlio di Igneel! Come poteva trovarsi in una situazione del genere?
«Natsu...» disse una voce alle sue spalle «Mi dispiace... Non volevo ferirti».
Riconobbe il suo odore, lo riconoscerebbe tra mille «Non l'hai fatto, Lisanna».
«Allora perché sei s-scappato v-via?!» domandò, tremando.
Si girò, guardandola dritta negli occhi, pronto a dare una risposta decisa ma quando vide che la ragazza si teneva le spalle a causa del freddo, le corse incontro. L'abbracciò stretta, appoggiando la testa sulla sua. Lei appoggiò le mani sul suo petto, facendosi piccola, godendosi quella sensazione di calore. Le scese una lacrima che asciugò subito. Non si abbracciavano da quando lei era tornata dalla sua vera famiglia, lo aspettava da tanto tempo.
«Perché piangi?» chiese, preoccupato.
«Non è niente, non preoccuparti» rispose, serena.
«Come puoi piangere e non avere niente? Si piange se si sta male! Non capisco!» esclamò, prendendola per le spalle. Si guardarono per un attimo e poi scoppiarono a ridere.
Andiamo Natsu, quando mai capisci? Pensò.
«Lisanna...» disse portandosi una mano dietro la nuca «Io dovrei farti vedere una cosa». La prese per mano è cominciò a correre verso il sentiero che portava ad un piccolo bosco.
Dopo mezzora di corsa sotto la pioggia, arrivarono all'entrata del bosco. Camminò deciso, senza mai lasciarle la mano, le chiese di chiudere gli occhi e lei obbedì. Arrivarono ai piedi di una collina, la fermò e si mise dietro di lei mettendo le mani sopra le sue. Contò fino a tre e le fece finalmente vedere la sua sorpresa. Lisanna sgranò gli occhi e aprì la bocca, stupita. Davanti a loro c'era la copia esatta, in versione più grande, della "casa" che avevano costruito da piccoli per loro e l'uovo di Happy. Lacrime di gioia scesero spontanee, il cuore le stava scoppiando per la felicità. Corse verso di essa, la toccò e subito le vennero a galla tutti i ricordi di quei giorni, le sensazioni di prendersi cura dell'Exceed fino alla sua nascita, comportarsi come una famiglia nonostante la tenera età. Vecchie emozioni si fecero nuove, infondendo in lei un senso di appartenenza che le mancava da un bel pezzo. Lui le fece segno di entrare. Dentro c'erano delle coperte con dei cuscini ed un tavolino dove era appoggiato un pacchetto. Natsu fece delle piccole fiamme fluttuanti tutte intorno alla stanza e le porse il regalo.
«Ancora? Non hai già fatto abbastanza?» chiese lei, spostando il pacchetto da una mano all'altra. Lui non rispose e le fece cenno di aprirlo.
Lo scartò, con le mani che tremavano, estrasse una cornice con all'interno il ritratto fatto da Reedus, con tutti i membri della Gilda. Appoggiò il regalo sulla coperta e si gettò fra le braccia del ragazzo, le lacrime bagnavano la sua sciarpa.
«Happy, Lily e Charle mi hanno dato una mano con tutto questo mentre ero alla tua festa» con sguardo fiero, alzò l'indice verso l'alto «Non ti abbiamo mai dimenticata. Ricorda che siamo una famiglia!»
Lei si strinse ancora di più su di lui, senza smettere di piangere.
«Tanti auguri, Lisanna» disse, accarezzandole la testa dolcemente.
Si asciugò le lacrime e lo ringraziò. Aveva fatto tutto il possibile per farla sentire a casa ma sentiva che c'era ancora qualcosa che non sapeva. Si sedette di fianco a lui e avvolse entrambi con la coperta più grande. Appoggiò la testa sulla sua spalla e chiuse gli occhi. Sentiva il suo respiro profondo sfiorarle i capelli, gli prese la mano e lo ringraziò di nuovo. Lui appoggiò le labbra calde sulla fronte per qualche secondo. Aprì gli occhi e sollevò lo sguardo verso i suoi, sorridendo, e gli accarezzò una guancia.
«Sai...» disse con voce sommessa «Sono ancora ferma nella mia decisione» fece una pausa «Quella di essere tua moglie, intendo».
Natsu sobbalzò e inciampò sul tavolino dietro di loro, sbattendò la testa sul terreno.
«I-Io non ricordo q-questa cosa!» balbettò.
Lei lo raggiunge, mettendosi sopra di lui, con il viso distante pochi centimetri da quello paonazzo del ragazzo.
«Oh, eccome se te lo ricordi!» disse, con un sorriso beffardo «Sennò non saresti scappato via!» una specie di aura viola si era estesa attorno a lei - in questi momenti si capiva che è la sorella di Mira - «Dovresti farti valere!»
«M-ma i-io...» disse, senza concludere la frase.
Appoggiò la fronte sulla sua «Mi hai portato a casa, Natsu».
Il corpo di lui divenne bollente, instintivamente prese il suo viso tra le mani e si avvicinò.
Si bloccò.
Aveva paura.
Le loro labbra si sfiorarono, non riusciva a baciarla anche se lo desiderava così tanto.
Lei non si mosse, voleva metterlo alla prova, voleva lanciargli una sfida e sperava l'avesse capito.
Per una volta Natsu capì la situazione e si prese la sua rivincita.








NdA - Savannah Blue

Anche questo capitolo è andato!
Tutto le mie fantasie su questo pairing sono in questo capitolo! Li adoro, davvero.
Sicuramente Natsu è un po' - un po' tanto - OOC ma porca miseria sulla storyline originale mi lasciano troppi dubbi, quindi un Natsu che sia ancora legato con Lisanna e si preoccupi del suo rapporto con lei, lo pretendo u.u
Ringrazio di cuore chi segue, chi mette tra i preferiti, chi recensisce e anche chi solo legge! Mi fate sentire meno sola *inchino* <3
Al prossimo capitolo :D

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Capitolo 3
*** Giugno (III). ***


- GIUGNO -
III


«Dove diamine è quella testa infuocata? Dove è andato con la mia sorellina?! Non è da vero uomo rapire una donna!»
«Come faccio a saperlo secondo te?!»
Elfman urlava, mentre tirava Gray per il collo della maglietta, disperato perché Lisanna era sparita insieme a Natsu dal pomeriggio precedente. Mira cercò di tranquillizare il fratello ed evitare che massacrasse il ragazzo innocente. Non nascose la sua preoccupazione ma era consapevole che  il massimo che quei  due potesse capitare era che il ragazzo facesse prendere fuoco a qualcosa. Fece il suo solito  sorriso, piegando leggermente la testa, mentre portava  via il suo grosso fratellone di peso dalla  stanza e scusandosi con Gray. Guardò fuori attraverso le finestre del corridoio e notò che il tempo non era migliorato poi molto dal giorno prima, anche se il vento era calato notevolmente la pioggia continuava a cadere imperversabile. Loki era stato così gentile da procurare per tutti dei biglietti per le terme, lo spirito stellare era dotato spesso e volentieri di queste agevolazioni. Salutò il fratello prima che entrasse nella sua stanza e riflettè qualche minuto sul dafarsi, prima ancora di arrivare ad una conclusione sentì qualcosa andarle addosso.
«Perdonami, Mira-san!»
Si voltò e vide Wendy Marvell distesa sul pavimento. La aiutò ad alzarsi e le disse di stare più attenta.
«Mira-san, posso farti una domanda?» chiese, portando le braccia dietro la schiena e abbassando la testa. La ragazza annuì, sentiva che qualcosa di strano girava nell'aria.
«Vieni anche tu alle terme oggi?»
«Sì, vuoi che ci andiamo assieme?»
«A-a dir la verità no» fece una pausa «N-non pensare male! V-voglio passare del tempo con tutte voi!» continuò, vedendo la faccia confusa della compagna «Solo che... Mi sento in imbarazzo».
«Per quale motivo? Ti è successo qualcosa?» rispose Mira, appoggiandole le mani sulle spalle.
«N-no...» cominciò a piangere.
Mira guardò la faccia esterrefatta di Charle prima che Wendy corresse via urlando «Perché non mi cresce il s...»



***



Gray raggiunse gli altri nella piscina termale riservata agli uomini, si sorprese che mezza parte della Gilda fosse lì dentro. Si sedette tra Gajeel e Laxus, appoggiando la testa sull'asciugamano che aveva sistemato sul bordo. Tutti si stavano godendo i benefici dell'acqua calda, scambiando una parola di tanto in tanto. Nonostante il mago del ghiaccio non sopportasse molto il calore, si sentiva a proprio agio. Stare lì gli ricordò i bagni che era solito fare con Natsu ed Erza. Anche se erano piccoli, tutti e tre avevano già un fisico tonico a causa del loro continuo allenarsi e sfidarsi tra di loro. Aveva sempre notato come il fisico di Erza sembrasse già quello di una donna, ovviamente non in modo malizioso, ma si sentiva sempre più piccolo rispetto a lei. L'ammirava per tutta la forza d'animo che dimostrava dopo tutto quello che aveva passato, anche il suo era travagliato ma non si avvicinava nemmeno di un decimo a quello della maga.  Si chiese cosa le fosse successo qualche sera prima, doveva essere qualcosa di grave per aver bevuto abbastanza per essere brilla. Solitamente non si faceva abbattere da nulla, figuriamoci bere! Fose Kana ci aveva messo lo zampino. Fatto sta che non ricordava l'ultima volta che l'aveva così indifesa. Stava ballando quando si accorse che stava per cadere e la prese al volo, era brillo quanto lei  ma riuscì a tenerla. La osservò da capo a piedi e una scossa gli percorse il corpo. In quel momento aveva davanti una buffa e dolce Erza che lo guardava sorridendo. Avrebbe voluto dirle che era davvero carina ma non ci riuscì perché si allontanò.
Il suo momento di riflessione fu interrotto da Natsu che si tuffò senza farsi troppi problemi. Appena risalì cominciarono a litigare tirando poi in mezzo tutti gli altri. Laxus li fissò per un po' e poi li divise con un colpo solo. Elfman gli fece il terzo grado, mentre Gray gli lanciava qualche battutina divertendosi alle reazioni imbarazzate dell'amico. Non gli interessavano i risvolti romantici della sua nottata con Lisanna, ma era comunque contento per lui. Pensò che era da un bel pezzo che Juvia non si faceva più vedere dietro di lui, che avesse finalmente capito? Il suo essere così appiccicosa gli dava sui nervi. Cominciava ad avere fame e decise di avviarsi verso gli spogliatoi.
Dirigendosi verso il bar trovò Lucy con tanto di Plue al seguito, le chiese se voleva unirsi a lui sapendo che la maga non avrebbe rifiutato. Si sedettero vicino ad un finestrone che dava sulle piscine pubbliche, il brutto tempo non aveva scoraggiato le persone a divertirsi.
«Allora, sai nulla di Natsu e Lisanna?» chiese l'amica con espressione furba.
«Perché dovrei interessarmi dei suoi affari sentimentali?» rispose in tono secco.
«Sei proprio noioso! Speravo di avere qualche scoop da raccontare alle altre!» disse, portando il peso all'indietro.
Gray scosse la testa in segno di dissenso. Guardò la sua compagna fiondarsi sul suo dolce e finirlo in due secondi. Quando anche lei si rese conto di quello che aveva fatto, cominciò a lamentarsi su una dieta mai cominciata e a blaterare sul fatto che, a causa di quel dolce, non avrebbe mangiato per tutto il giorno. Lucy sporse appena la testa verso qualcuno alle spalle del ragazzo, salutò e poi il suo sguardo cambio radicalmente. Lui si girò e si accorse che quella dietro di lui era Juvia. Juvia insieme ad Gerard. Spalancò gli occhi dalla sorpresa ma cambiò subito espressione, corrugando la fronte.
«G-Gray-sama» lo salutò timidamente, nascondendosi il viso tra le mani «Rivale in am...» non fece in tempo a finire la frase che Gerard le diede un lieve colpo al braccio.
«C-ciao Juvia!» rispose lei, sbigottita.
«Cosa ci fai tu qui?» sbottò il mago del ghiaccio.
«La stessa cosa che ci fai tu» rispose l'altro, tranquillamente.
Gray gli lanciò uno sguardo di ostilità prima di rigirarsi verso la sua compagna di tavolo che stava ancora salutando con la mano a mezz'aria. Juvia fece per avvicinarsi a lui ma Gerard la trascinò per il polso. L'Ice Maker trasalì quando una goccia d'acqua gli scese sulla spalla.
«M-ma G-Gerard e J-Juvia... C-cosa...?» balbettò Lucy.
Lui non si mosse, incrociò le braccia e chiuse gli occhi per qualche secondo
- Cosa ci faceva con lui?  - si domandò, senza trovare una risposta plausibile. Pensò di nuovo alla festa del compleanno di Lisanna e si fece tutto più chiaro.
«Devo parlare con Erza, paga tu» sbottò prima di andarsene e lasciarla lì, ancora confusa.
Dall'altra parte del bar, Juvia seguiva con lo sguardo il ragazzo che si affrettava ad uscirne. Si rattristò all'idea di averlo fatto arrabbiare, ma d'altronde lui non si preoccupava mai di quanto lei stesse male per lui.
«Ti avevo detto di stare attenta a quello che dici!» la rimproverò, Gerard.
«Ma Juvia non vuole far arrabbiare Gray-sama...» rispose, abbasando la testa.
L'altro le mise una mano sulla testa, accarezzandole i capelli, rassicurandola che presto si sarebbe risolto tutto e non avrebbe più avuto bisogno di atteggiarsi in certi modi. Doveva resistere ancora un po'.
Gray bussò forte alla porta di Erza finché questa non l'aprì. Indossava solo un asciugamano che le fasciava il corpo perfettamente, i capelli bagnati raccolti in uno chignon, la pelle bianca coperta di piccole goccioline. Entrò e lei si sedette vicino a lui sul letto. Gli venne un brivido quando, casualmente, il braccio di lei si scontrò con il suo. Arrossì così tanto che lo notò.
«Ti sto mettendo in imbarazzo?» chiese lei tranquilla «Facevamo sempre il bagno da piccolo, dovresti esserci abituato!»
«S-sì, m-ma è passato molto tempo...» rispose timidamente.
Erza rise e gli chiese come mai era venuto da lei. Si fece serio e cercò il modo meno brusco per dirlo ma...
«Stavi male per Gerard, vero? Alla festa per Lisanna, intendo» disse tutto d'un fiato.
La ragazza sobbalzò e sgranò gli occhi. Come poteva saperlo? Li aveva visti? Rimase in silenzio aspettando ulteriori spiegazioni.
«Li ho visti insieme al bar. Non che a me interessi cosa faccia Juvia quando non mi sta alle spalle, ma vederla con lui è alquanto strano».
«Sì, è alquanto strano» sospirò «Ricordi di cosa parlammo sulla terrazza, durante il torneo? Hai più fatto nulla al riguardo?» chiese lei.
«No» rispose secco «Non so cosa possa essere successo».
Erza si alzò dal letto e si diresse verso la porta - Non può essere per ripicca. Juvia non è così stupida! E Gerard... - pensò tra se e se.
«E-Erz...» balbettò il ragazzo, senza riuscire a finire. L'asciugamano era lentamente scivolato dal corpo rivelando la sua perfetta forma fisica. Le spalle non troppo aperte, la schiena dritta, i glutei e le cosce tonici. Non c'era un difetto sopra la pelle diafana della maga. Gray rimase qualche secondo a fissarla ma si rese conto che questo era troppo per lui. Si lasciò cadere all'indietro sul letto, con un grande tonfo.
«Uhmn? Che ti pren... KYA!»









NdA - Savannah Blue

Lo so, lo so... Volete ammazzarmi!
Fans della Gruvia tutta questa sofferenza per voi - e per me LOL - ha uno scopo!
Prometto che tutto tornerà alla normalità (Si può definire tale qua dentro?) e ci sarà un finale "per sempre felici e contenti"!
Ultimamente NVU mi da problemi, quindi se cè una riga che distanzia ogni riga putroppo è normale (?), vedo di capire al più presto cosa gli prende -.-"
Come sempre, grazie a tutti!
Un bacio <3

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Capitolo 4
*** Giugno (IV). ***


rrrrr
- GIUGNO IV -


 «Entra! Juvia va un attimo in bagno a finire di prepararsi!» disse la maga dell'acqua.
Entrato nella stanza, si accorse che c'era qualcosa di strano, era come se si sentisse fissato da qualcuno. Mettendo a fuoco alcuni punti della camera notò che era tappezzata di Gray, in tutti i sensi. Poster, foto, pupazzi e chi più ne ha, più ne metta. Non sapeva se era più spaventato o più divertito. Si appoggiò al muro mentre la maga uscì dalla porta di fianco a lui.
 «Gerard-kun, scusami se ti ho fatto aspettare!»
 «Non è un problema» fece una pausa «Juvia, non pensavo che la situazione fosse così grave. Gray è dappertutto!» disse, facendola arrossire. La maga dell'acqua nascose la faccia tra le mani, cominciando a piagnucolare qualcosa che non riuscì a percepire.
 «Su su, non puoi abbatterti per ogni cosa! Te l'ho detto, secondo me Gray prova qualcosa per te. Non lo vuole ammettere a se stesso perché è una testa dura» cercò di rincuorarla, appoggiandole una mano sulla spalla.
 «Gerard-kun lo pensa sul serio?» chiese lei, asciugandosi una piccola lacrima caduta sulla guancia.
Il ragazzo annuì. Ne aveva parlato con Erza molto tempo prima, tutti e due concordarono sul fatto che tra quei due poteva nascere qualcosa se Juvia avesse lasciato un po' di spazio a Gray. Averla perennemente attorno poteva risultare fastidioso, visto che il mago del ghiaccio non era abituato a quel tipo di attenzioni. Probabilmente non si era mai il posto il problema di piacere ad una ragazza e viceversa, era troppo impegnato con le missioni e tutto il resto, quindi era il suo ultimo problema.
D' altra parte Juvia era cresciuta in un ambiente dove veniva sempre giudicata e costretta a fare cose che, molto probabilmente, non avrebbe voluto fare. Poi arrivò lui e le cose cambiarono, vide una speranza per far uscire allo scoperto la vera persona che era.
Spesso e volentieri si rendeva conto di avere delle reazioni un po' troppo esagerate ma nemmeno lei aveva idea di come comportarsi con il ragazzo che amava, non avendo mai provato quel' esperienza prima d'ora.
Sentirono bussare all porta e la voce di Kana dall'altra parte.
 «Vi ricordo che abbiamo promesso a Mira di andare alla festa a tema, sapete com'è quando si arrabbia!»
I due sospirarono e uscirono dalla stanza.
 «Potrei cominciare ad insospettirmi anche io» continuò «Non regge più la scusa del piano per far ingelosire Gray... A meno che qualcuno qui non affermi di avere donato il cuore a qualcun altro» finì con un sorriso furbo in direzione di Gerard. Lui alzò un sopracciglio e la ignorò. Juvia non si accorse della frecciatina e si complimentò con la cartomante per il suo costume da Dea del vino.



***


La piazza principale era piena di persone mascherate, non c'era un temo preciso, ognugno poteva vestirsi come voleva, l'importante era divertirsi!
Juvia si guardò intorno, tutto quello che la circondava le infondeva un senso di allegria. Sentì il bisogno impellente di divertirsi senza pensare a tutti i problemi che di solito le impedivano di lasciarsi andare completamente. Voleva ballare fino a quando non si sarebbe retta in piedi, cantare e stare con i suoi compagni.
Dall' altra parte della strada c'era qualcosa di indefinito che sbracciava nella loro direzione, i due strinsero gli occhi per mettere a fuoco quella cosa strana per rendersi conto che era Natsu. Indossava una scatola dipinta di rosso con delle scaglie nella parte superiore e posteriore, un buco rettangolare nel mezzo lasciava vedere l'espressione felice del ragazzo. Vicino a lui volava Happy, vestito da pesce.
 «Ragazzi! Avete visto quanto è bello il mio vestito?» chiese, entusiasta.
 «Natsu-kun, cosa dovresti essere?» domandò lei.
 «Come cosa dovrei essere?! Sono Igneel, il grande drago di fuoco!» disse, alzando la testa per sputare fiamme.
 «Aye!» lo incitò il gatto azzurro, assumendo la stessa posizione.
Soffoccò una risata portandosi una mano alla bocca mentre Gerard continuava a scuotere la testa in segno di dissenso.
Vennero raggiunti da Lisanna, era stata costretta ad indossare un costume da drago come quello del ragazzo, e dalle altre ragazze della Gilda. Juvia venne trascinata in mezzo alla mischia, costringendola a ballare dei balli di gruppo alquanto ridicoli ma la cosa non le importava. Un sorriso le si stampò in faccia mentre agitava le braccia e saltava sul posto, imitando le sue amiche. Si stava divertendo come non lo faceva da molto tempo.
Il ragazzo notò subito la mancanza di Erza ma si impegnò per non darlo a vedere. Sapeva che la demone adorava impicciarsi negli affari amorosi di chiunque infatti cercava di non parlarne troppo, se non mai. In fin dei conti non c'era nulla da dire anche se aveva sentito del fraintedimento da parte della rossa durante il compleanno di Lisanna. Si sentì spossato e allo stesso tempo aveva la testa piena di domande. Erza era così insicura da pensare che uno come lui potesse essere attratto da Juvia?
 «Erza arriverà tra poco» sussurrò Mira, interrompendo i suoi pensieri «Doveva finire di prepararsi»
Lui arrossì violentemente e si fissò la punta dei piedi.
Nel frattempo, Gray e Gajil raggiunsero Natsu. Inutile dire che per prima cosa litigarono su chi aveva il costume più bello, facendo volare qualche insulto, per poi ridurli in brandelli. Si sedettero sul tavolino del bar in cui si erano dati appuntamento, in attesa di poter mangiare. La conversazione era morta appena i due dragon slayer si fiondarono sulle pietanze ordinate poco prima. Gray rimaneva sempre esterrefatto da come quei due si riducessero a certi stati per un po' di cibo. Mentre beveva la sua bevanda, rigorosamente ghiacciata, il suo sguardò si fermo su una ragazza che ballava come una forsennata. Il suo corpo sinuoso ricordava il movimento delle onde del mare e ne rimase ammaliato, sentì un brivido percorregli la schiena. Scrollò le spalle, ritornando alla realtà ricordandosi che stava fissando Juvia. Non aveva mai diprezzato il suo aspetto fisico e nemmeno la forza che riusciva a tirare fuori in un combattimento, ma non riusciva a sopportare che le stesse sempre appiccicata e si inventasse chissà quale grande storia d'amore. Era un bel po' che la sentiva distante, in senso fisico, e si chiese che diamine ci trovava in Gerard. Forse il passato oscuro li aveva avvicinati così tanto? O semplicemente si era dimenticata di lui? Chiodo schiaccia chiodo?  Fatto sta che era felice con qualcun altro, non era lui, ma almeno era felice.
 «Ma che razza di problemi mi faccio...» disse a voce alta.
 «Cosa ti prende ghiacciolo?» chiese Gajil, intento a mangiare del ferro.
 «Nulla, nulla. Pensavo solo ad alta voce» rispose, spostando lo sguardo verso i due dragon slayer.
Una mano gli toccò il braccio, si girò di scatto e... - Oh, è solo Erza -. Era vestita di bianco e sulla testa portava un cerchiello ricoperto di peluche a forma di fragole. I tre ragazzi si cercarono di non ridere, con scarsi risultati, per non far scatenare l'ira di Titania. Si era impegnata tanto per creare quel costume e non le sarebbe dispiaciuto farlo diventare un' armatura da aggiungere alla sua collezione. La ragazza li fulminò con lo sguardo e li informò che Polyushka si era premurata di farle sapere che il Master stava meglio.
 «Quel vecchiaccio ha la pellaccia dura» ghignò Gajil «Sono sicuro che tornerà presto».
Natsu annuì, addentando un pezzo di pollo. Erza sospirò e si guardo intorno alla ricerca di una persona che riconoscerebbe tra mille, infatti lo vide seduto su un gradino, vicino a Mira. Salutò gli altri tre e si diresse verso di loro. L'amica si accorse che stava arrivando e le andò incontro, complimentandosi per il suo travestimento e passando oltre, lasciandoli da soli.
Si avvicinò al ragazzo e fece notare la sua presenza schiarendosi la gola. Lui alzò lo sguardo e rimase bloccato: la trovava dolce e carina ma allo stesso tempo divertente, conciata in quel modo. Avrebbe voluto abbracciarla e dirle che era soffice proprio come la sua torta preferita.
  «Su avanti, prendimi pure in giro» disse lei, incrociando le braccia.
 «Non era mia intenzione farlo» rispose «Non potevi trovare costume migliore»
Erza fece un mezzo sorriso che si spense subito. Aveva bisogno di parlargli di cose serie e non era momento di lasciarsi prendere per un piccolo complimento.
 «Ho bisogno di parlati di una cosa seria, possiamo andare in quel vicolo?»
Dopo aver avuto il consenso del ragazzo si spostarono e cercarono di nascondersi il più possibile
 «Il Master mi ha comunicato che dopo il torneo è rimasto in contatto con le altre Gilde, molti di loro hanno captato una forza magica molto potente ma non hanno trovato la fonte da cui deriva. Immagino che anche tu te ne sia accorto nel periodo in cui te ne sei andato» in questa frase ci mise più astio di quello che credeva, in qualche modo si sentì ferita «Ultear e Meredy si son spostate nelle aree limitrofe ma non hanno trovato nulla. Il primo Master ha il timore che siano dei demoni, ma non ne ha spiegato il motivo. Quindi, ti chiedo di riferirmi qualsiasi cosa scoprirai al riguardo».
Gerard annuì e trovò la conferma che aspettava: se anche il primo Master aveva pensato subito a quell' opzione non c'era alcun dubbio che si trattava dei demoni di Zeref. Non era neancora riuscito a capire chi potesse averli evocati visto che l'unico in grado di farlo era Zeref stesso ma questo implicava che era, per quanto si potesse considerarlo tale, vivo. I ricordi rigurdanti la Torre del Paradiso erano limpidi come non mai. Si ricordò soprattutto di come si era lasciato sopraffare da quella forza malvagia, di come si era approffitata della sua debolezza di bambino. Aveva sempre avuto paura di ricaderci se mai si fosse ripresentata una situazione simile, ma era consapevole di avere qualcosa che gli avrebbe sempre ricordato dov'era il suo posto.
 «Appena avrò delle informazioni non esiterò a chiamarti. Erza... Dovrei parlarti anche io di una cosa» disse, serio.
 «Ti ascolto» rispose.
 «Ultimamente mi hai visto spesso insieme a Juvia e volev...»
 «Non ti preoccupare, sono affari vostri e non servono spiegazioni» lo interruppe, portando le mani in avanti.
 «No, non hai capito! Quello che intendevo er...»
 «Erza! Gerard!»
Kana corse verso di loro chiedendo il loro aiuto, avevano riportato Juvia nella sua camera perché si era sentia male all'improvviso e le era salita la febbre. I due si affrettarono ad assistere l'amica in ogni modo possibile ma quello che le serviva era solo tanto riposo, la lasciarono in compagnia di Gajil che affermò di sapere cosa fare. Infatti il dragon slayer sapeva bene quanto sensibile era la ragazza e come si faceva condizionare dai sentimenti. Non glielo aveva mai detto ma la considerava come una sorella, era l'unica che lo conosceva bene. Le poggiò un pezzo di stoffa bagnato sulla fronte e la lasciò dormire tranquillamente. Si guardò attorno e, come Gerard, si accorse dello stato in cui versava l'amore della sua compagna per quel ghiacciolo. Ghignò, sicuramente quel demone di Mira non vedeva l'ora di fare il cupido tra quei due e decise che le avrebbe offerto l'occasione sul piatto d'argento.
 «Gajil-kun?» lo chiamò, con voce flebile.
 «Dimmi, Juvia»
 «Come hai fatto a conquistare Levy-chan?»
 «I-io non ho conquistato proprio nessuno!» sbottò l'altro mentre le guancie diventavano color porpora.
 «Gajil-kun non deve dire le bugie a Juvia» disse, abbozzando un sorriso.
Gajil rimase in silenzio qualche secondo «Sinceramente? Non lo so. L'ho ammazzata di botte ed incatenata ad un albero, non mi era nemmeno dispiaciuto all'epoca».
 «Juvia è convinta che Levy-chan ti abbia perdonato» continuò a sorridere.
Il ragazzo sollevò le spalle non troppo convinto di questa affermazione. Non le aveva mai chiesto scusa sul serio ma si sentiva in dovere di proteggerla, era il minimo che potesse fare dopo che lei gli rivolgeva la parola come se nulla fosse successo.
 «Juvia crede che Levy-chan abbia sempre creduto in te, come nessuno ha mai fatto».
Si grattò la testa, convinto che l'amica stesse delirando a causa della febbre ma in un certo senso era vero. La piccoletta l'aveva sempre difeso anche quando la faceva arrabbiare, gonfiava le guancie e cominciava ad offenderlo. Gli piaceva il suo caratterino con il quale riusciva a tenergli testa.
 «Anche Gray crede in te» non sapeva come gli era uscita, ma lo pensava sul serio.
Juvia chiuse gli occhi e scosse la testa.
 «Inutile che dici di no, te l'ha sempre detto ma tu eri troppo impegnata a fantasticare sul vostro ipotetico matrimonio per sentirlo»
Il cuore della ragazza perse un battito.
 «L'unica cosa che puoi fare è lasciarlo un po' per i fatti suoi, gli serve tempo per rimuginare» il dragon slayer si sorprese della serietà con cui stava dicendo certe cose, non era di certo un esperto, ma sempre meglio di Gerard. Seriamente, vogliamo parlare della sua situazione con Erza? Al diavolo. Il tempo passato con quella testa fredda era abbastanza per capire com'era fatto, anche se non sembrava, Gajil osservava spesso e volentieri i comportamenti dei suoi compagni. Era quasi un abitudine.
 «Juvia vuole bene a Gajil-kun»
Non fece in tempo a rispondere che la ragazza si riaddormentò.
Intanto, fuori della stanza, c'era Lyon appoggiato al muro. Appena aveva saputo che la sua amata stava male si era fiondato verso la sua camera ma Gajil si premurò di rispedirlo fuori in due secondi.
Sapeva che prima o poi quell' idiota sarebbe passato per di là, poteva anche non interessargli dal punto di vista sentimentale ma era pur sempre una sua amica. Infatti, dopo non molto, arrivò.
 «Cosa le è successo?» chiese Gray, cercando di mantenere un tono calmo.
 «Le è salita la febbre all'improvviso. Non serve che ti spieghi il perché» rispose, altrettanto calmo.
Il mago del ghiaccio piegò la testa, non capendo.
 «Ma fai sul serio?! E' per colpa tua che diamine! Ma hai il paraocchi?» lo rimproverò.
Gray si portò una mano sulla fronte. Possibile che c'erano sempre di mezzo i sentimenti?
 «Ora lei sta con Gerard».
Lyon sospirò sonoramente «Certo che proprio non ci arrivi, eh?»
L'altro fissò lo sguardo sulla porta oltre le sue spalle, senza dire nulla.
 «Tu adesso vieni con me. Ci dobbiamo fare una bella chiaccherata» disse, mentre lo trascinava via per il collo della maglia.
Per quanto fosse forte quello che provava per Juvia non poteva continuare a vederla così, decise che era ora che il suo vecchio compagno smettesse di ignorare la situazione e prendersi le sue responsabilità.
Gajil uscì dalla stanza attirato dal frastuono precedente ma non vide nessuno. Decise di ritornare alla festa e, nel mentre, incontrò Laxus. Si scambiarono uno sguardo di intendimento, sapeva che il Dio del Tuono stava partendo per andare dal nonnetto per quella questione. In pochi della Gilda ne erano a conoscenza, giusto per non far scatenare il panico generale e avere il tempo di pensare ad un piano per affrontare il pericolo imminente.
 «Non voglio avere a che fare con gli affari da Cupido di Mira. Me ne taglio fuori» disse, continuando a camminare.
L'altrò ghignò divertito.










NdA - Savannah Blue

Aggiornata dopo un sacco di tempo, imploro perdono! <.<
Avevo un vero e proprio blocco, poi mi è venuta la genialata dei Fairy Bender e mi son lasciata trascinare xD
Ve l'avevo detto che la Gruvia non era una causa persa u.u
Spero di riuscire a dedicare un po' di spazio alla Gale e alla Lami, dopo la Gerza, son le mi ship preferite!
Ringrazio tanto chi legge, chi segue, chi preferisce e chi recensisce >__<

Alla prossima,
Baci <3







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