TWIN SOULS

di Fee17
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** VIA ***
Capitolo 2: *** Arrivati! ***
Capitolo 3: *** Che ti è successo? ***
Capitolo 4: *** "Semplicemente irresistibile, semplicemente Tom kaulitz" ***



Capitolo 1
*** VIA ***


Normal

Salve a tutti! Eccomi di nuovo con un'altra storia. Questo sarebbe il continuo di "Rinascita" ma può essere seguito anche da chi non ha l'ha letta. Credo di essere maturata molto rispetto alla mia prima Fan Fiction, ma questo sta a voi giudicare!Spero commentiate in tante e spero di ritrovare chi mi ha seguito fino ad ora. Un bacio e buona lettura.

I tokio Hotel non mi appartengo, non scrivo a scopo di lucro e tutto ciò che scrivo è frutto della mia fantasia.

La canzone citata in verde è "Via" di Raf.

 

Twin Souls...

 

 

 

 

 

 

"Un tempo gli uomini erano esseri perfetti, non mancavano di nulla e non v'era la distinzione tra uomini e donne. Ma Zeus, invidioso di tale perfezione, li spaccò in due: da allora ognuno di noi è in perenne ricerca della propria metà, trovando la quale torna all'antica perfezione."

Dal "Simposio", Platone.

1 " VAI"

Flashback

Sogno, incantesimo, favola, amore…

Questo abbiamo vissuto. E’ tutto qui, custodito nel mio cuore gelosamente. Adesso come allora.

Ho una tua foto nella mia mano.

Tu sorridi, ti sorrido anch’io. Sorrido al nostro ricordo. Bambini capaci amare.

Amore puro, incontrastato. Più forte della lontananza, dell’abbandono, della nostalgia.

Ti amo ancora Bill, ti regalai l’anima, non me l’hai più restituita.

Sento il tuo odore come se tu fossi qui. Ma tu ci sei, sei il compagno di ogni mio giorno, di ogni mia ora, di ogni mio istante.

Quando si ama il tempo non esiste. Sono passati sei anni amore mio. Ma io ti sento vivo dentro di me.

Dove sei? Ricordi ancora?

"Sei e resterai la prima"

Mi dicesti questo durante l’ultimo abbraccio.

Beh anche tu lo sei.

Grazie a te riesco ad amare, grazie a te riesco a vivere.

Quel treno ha portato via la tua immagine, non la tua essenza, lei è dentro di me.

Osservo la luna, lei sa, lei osserva, con lei mi confido, a lei ho regalato le mie lacrime silenziose, frammenti d’anima, frammenti di una storia perduta ma mai svanita.

Ora comprendo quando mi dicesti "Non moriremo mai". Mai come adesso capisco quanto sia vero.

Ti amo adesso come allora ed amo la vita più di prima. E’ grazie a te se ho messo le ali e spiccato il volo verso il mio destino. Un destino da non condividere insieme, ma con un altro uomo che ho avuto il coraggio di amare… Si perché ora so amare ed è solo merito tuo.

Cosa stai facendo? Mi stai ascoltando?

Dov’è posato il tuo sguardo felino? A chi stai regalando i tuoi sorrisi più belli? Cosa stanno toccando le tue mani?

Hai ancora il profumo di zucchero a velo che tanto amavo? Si ne sono sicura perché tu sei e rimarrai per sempre il mio angelo.

"Ginevra!"

Ecco la sua voce, si avvicina, si siede di fronte a me. Ha le guance rosse, gli occhi languidi… E’ alto e forte sai Bill? Ma è tenero come un bambino. Lui è l’uomo che è al mio fianco, ma tu sei il ragazzo che porterò sempre nel cuore.

"Dimmi Federico…"

Prende fiato, afferra le mie mani le accarezza e le stringe forte.

"C’ho pensato e ripensato, ho meditato, riflettuto e credo che non ci sia niente di più giusto…"

E’ impacciato, sorrido all’immagine del suo volto in difficoltà.

"Vuoi sposarmi?" Lo dice con tutto il fiato che ha in corpo, con tutto l’amore che ha nel cuore. Ora è li, attende. Con una mano si tocca i capelli. L’altra l’ha portata alla bocca per rosicchiarsi le unghie. Ha paura, ha il cuore a mille, posso sentirlo battere da qui.

Non esiterò, non lo lascerò aspettare a lungo, so cosa rispondere, so cosa voglio…

"Se vuoi non devi rispondermi subito"

Ma io voglio risponderti Federico, perché se me lo avessi chiesto anni fa non avrei saputo cosa dirti. Non mi fidavo di nessuno, non credevo nell’amore, nella vita. Adesso si. Credo in me, credo in te, credo in noi.

"Si, voglio sposarti"

Visto Bill, mi sposo… Vivo, amo, sono felice. Mi hai cambiato la vita…

Fine flash back

Lo osservai dormire e sfiorai i suoi capelli con una mano. Respirava intensamente ed era abbandonato al sonno. Lui che il giorno si ammazzava di lavoro, lui che mi dedicava ogni suo respiro, lui che mi amava, lui che io amavo, lui che tra qualche mese sarebbe diventato mio marito.

"Federico!" Gli sussurrai in un orecchio per svegliarlo nella maniera più dolce possibile.

"Hm" Mugugnò girandosi dal lato opposto. Sembrava un bambino.

Sorrisi.

"Amore dai, è tardi! L’aereo parte tra 3 ore e devo fare il check in lo sai!"

Si girò, mi guardò negli occhi e si avvicinò a me. Mi baciò prima dolcemente, poi in maniera più violenta.

"Amore su!"

"E dai! Non ti rivedrò per 2 settimane…"

"Lo so, quanto mi mancherai… però dobbiamo andare"

Il suo sguardo si fece più cupo e in maniera svogliata andò a vestirsi.

Lo abbracciai da dietro, so che qualcosa lo turbava, lo conoscevo più di me stessa.

"Cosa c’è Fede?" Gli dissi baciando il suo collo.

"Niente…"

"Non mentire.."

"E’ che non mi va più che tu parta"

"Lo sapevo… ma ne avevamo parlato insieme! All’inizio non ero molto convinta nemmeno io, insomma, 2 settimane di vacanza! Poi Brigy ha insistito e tu mi hai convinto… Ora ormai è già tutto pronto"

"Si lo so, è che sono un po’ triste, tutto qui… In realtà so benissimo che ti meriti queste vacanze e che saranno le ultime da nubile. Vai e goditele amore, poi sarai tutta mia…"

"Si, solo tua"

Un altro bacio ed un’altra promessa.

*********************

"Amoooooooooooooooo"

In aeroporto l’urlo di una brunetta tutto pepe si espanse.

"Brigy! Pronta?"

"Prontissima!!!!!! Sole, mare, mare, sole, palme, ragazzi!"

Con gli occhi sognanti celati da un enorme paio di occhiali da sole stile "diva" anni ’60, un cappellino di paglia ed un vestitino svolazzante, Brigitte, la mia amica di sempre, ormai single super convinta, stava vaneggiando di fronte a me. Era stata lei ad organizzare tutto e ad insistere per questa mia vacanza di addio al nubilato.

"Perché fare solo una squallida cena tra donne, quando puoi fare un’intera vacanza? Infondo poi ti ingabbierai per tutta la vita!"

Questo mi aveva detto. La sua visione dell’amore non era per niente romantica. Non più almeno… Da quando il suo primo amore, Francesco, idiota incallito, si era fatto beccare da lei in atteggiamenti espliciti con un’altra. Da li solo storie di qualche mese e niente più. Non si fidava più di nessuno, il problema era questo.

"Amore ci siamo! Devo andare" Mi rivolsi alla mia "dolce metà".

"Va bene, mi raccomando, fai la brava! Mi fido…"

Mi baciò ancora con trasporto e mi accarezzò una guancia sorridendomi. Lo guardai ancora, era bello, terribilmente bello.

"Tranquillo! Ti amo"

Lasciai la sua mano e gli sorrisi . Lui mi guardò e con una mano toccò i suoi capelli . Era il gesto che usava fare ogni volta che era nervoso o voleva trattenere il pianto. Lo fece anche quel giorno, quando in ginocchio di fronte a me, balbettando, mi chiese di sposarlo.

"Via.. Non voltarti mai perché stavolta non ti lascerò tornare in dietro sai…"

Gli voltai le spalle e mi avviai verso la mia compagna di avventure.

Vidi Brigitte roteare gli occhi e sbuffare. Sicuramente aveva assistito ad una scena da carie, come diceva lei.

"Dai Gin andiamo!Ciao Federico"

"Ciao e tienimela d’occhio!"

"Se se…"

In tono poco convinto e scocciato rispose al mio uomo e afferrò il mio braccio trascinandomi con sé.

Trascinandomi verso l’ignoto, verso la tempesta, verso qualcosa che non sapevo ma avrebbe sconvolto la mia vita, la mia vita perfetta.

 

*******

Intanto in Germania…

 

" Che palle Bill, sono tre ore che sei in bagno, che cavolo fai?"

Disse un Tom esasperato al gemello che si stava piastrando i capelli.

"Smettila, finchè non sarò decente non mi muoverò da questo specchio!"

"Guarda che tra poco arriva l’autista per portarci all’aeroporto e non hai ancora portato giù le valigie"

"Giusto, perché non mi dai una mano ed inizi a portarmene giù qualcuna?" Disse Bill cogliendo la palla al balzo.

"Non ci penso nemmeno pesano un quintale!"

"Non vorrai mica che mi procuri uno stiramento per il peso dei bagagli, poi dovrai sopportarmi tu in vacanza, sofferente e affranto."

Cinguettò Bill sicuro che il suo piano avrebbe funzionato.

"Cavolo Bill sei una donnicciola!"

"E dai Tomi, fallo per me, lo sai quanto sono fragile, poi sei tu il più forte tra i due no?"

Disse Bill al gemello con qualche moina.

"Sei incredibile, quando ti fa comodo sono anche il più forte eh?"

"Ma no è solo la verità… vuoi mettere il tuo fisico possente con il mio?" Affermò il moro sapendo di colpire il punto debole di Tom.

"Beh in effetti sul mio fisico non si può dire nulla"

Disse il rasta mostrando fiero il bicipite.

"Ok allora puoi darmi una mano vero?" Gli occhioni di Bill iniziarono a farsi languidi e le ciglia a sbattere ripetutamente.

"Ecco lo sapevo, che cavolo, non farmi gli occhioni !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!"

"Su dai che ti costa?!" le ciglia si muovevano sempre di più.

"E va bene… se no qui si fa notte"

Così dicendo Tom iniziò a portare di sotto i bagagli che sarebbero serviti a Bill per quella vacanza tanto bramata e meritata dai due gemelli. Era più di un anno che non facevano una pausa. L’ennesimo tour dei Tokio Hotel era finito e aveva avuto un gran successo. Il manager aveva, quindi, concesso ai ragazzi un mese di stop. I gemelli Kaulitz desideravano da tempo rimanere un po’ da soli, via da riflettori e fan. Per questo Tom aveva deciso di regalare a suo fratello e a lui stesso una vacanza alle Maldive, come desideravano da quando erano piccoli.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** Arrivati! ***


Normal

 

2 "ARRIVATI!"

Dopo essere uscite dal velivolo sentii i raggi del sole accarezzarmi la pelle, ero in paradiso? Eh si, un paradiso terrestre. Prendemmo il taxi ed arrivammo all’Hotel. Era il migliore dell’ isola. Brigy era stata categorica:

"O andiamo in questo Hotel o non se ne fa di nulla, per una volta che ce ne andiamo dobbiamo ottenere il massimo da questa vacanza".

"Wow wow wow e ancora wooooooooooooooow!"

Urlò Brigitte alla vista della camera. I letti erano sistemati di fronte alla grande terrazza sul mare. C’ erano enormi composizioni di fiori freschi da ogni parte che inebriavano l’aria intorno a noi. Mi lasciai cadere sul letto e seguita dalla mia amica iniziammo a ridere come due pazze. Pazze di gioia per quella vacanza!

D’un tratto il mio sguardo venne rapito da un qualcosa all’ interno di una composizione. Una rosa blu….

Smisi di ridere, mi recai verso quel vaso, raccolsi la rosa e la annusai. Quel profumo … si era quel profumo…quello che inebriò la stanza la sera che imparai ad amare. La sera che due occhi color cioccolato mi guardarono colmi di poesia, di bellezza, la bellezza di chi ama e vuole essere amato.

"Che succede?"

Vedendomi un pò più cupa Brigitte si avvicinò a me per sapere come stavo.

"Niente, solo un ricordo…"

"C’ entra un bel ragazzo dagli occhi a Bambi forse?" Affermò portandosi una sigaretta alla bocca.

"Ma no! C’entra il fatto che è passato davvero tanto tempo da quella storia. Non riesco ancora a credere che tra poco mi sposerò. Ora però Pensiamo a divertirci Brigy e tira fuori uno dei tuoi mini costumi che la spiaggia ci attende!"

Così dicendo rimisi la rosa al suo posto e iniziai a disfare I bagagli.

Ricordi, sempre i ricordi a farmi compagnia.. Scossi la testa per non pensare, o almeno per tentare di non farlo.

La brunetta rimase interdetta per un po’. Volse lo sguardo verso il soffitto, lasciando che cerchi di fumo lo raggiungessero.

"Chissà, forse ho esagerato" Pensò.

Voleva che la vita della sua amica fosse il massimo, riponeva ogni sua speranza in lei. Brigitte non era riuscita a trovare l’amore, la storia da favola, che adesso, anche se lo nascondeva, avrebbe desiderato con tutto il cuore. Ginevra invece l’aveva trovata qualche anno fa. Con Bill, con il cantante più famoso d’Europa. Una storia da film. Intensa, sofferta, ma vera.

Non aveva mai capito perché avesse rinunciato a lui. Ginevra continuava a dirle che lo aveva fatto per lui, per la sua carriera e per non soffrire troppo.

In realtà aveva sofferto ugualmente come un cane. Federico l’aveva accolta tra le sue braccia e lei si era adattata ad amare lui. Conducevano una vita perfetta: bella casa, bel lavoro, bei momenti. Ma dov’era il brivido? Dov’era la passione? Dov’erano i pianti d’amore? Ginevra tutto questo lo aveva provato, ma non con l’uomo con il quale si sarebbe sposata. Adesso stava solo seguendo l’inevitabile susseguirsi degli eventi.

Niente le avrebbe mai tolto dalla testa la convinzione che l’amore della sua amica per quel ragazzo venuto dalla Germania non fosse mai svanito.

Così aveva agito senza pensare. Aveva saputo, in quanto ancora fan accanita dei Tokio Hotel, che i gemelli Kaulitz si sarebbero recati alle Maldive per una lunga vacanza.

Brigitte lavorava in un’agenzia di viaggi, non le ci volle molto per capire quale fosse il miglior albergo dell’ arcipelago. Così convinse Gin e decise che la sua amica avrebbe dovuto provare di nuovo l’ebrezza di rivedere il cantante dei suoi sogni.

Però adesso le erano sorti mille dubbi.

"Avevo davvero il diritto di farlo? Era davvero la cosa giusta per Ginevra?"

*********

"Ecco lo sapevo che cavolo Tom, sei veramente un buono a nulla!" urlò un Bill fuori di se appena aperta la porta della camera.

"Ancora non hai ancora varcato la soglia che già ti lamenti? Ma chi me l’ha fatto fare… Che c’è?"

"Ti avevo detto che volevo la suite con la vasca idromassaggio nel mezzo della sala, io non la vedo! Tu?"

Disse il moro con una mano su un fianco e sbattendo un piede a terra.

"Senti avresti potuto pensarci tu a prenotare allora, no?"

"Abbiamo migliaia di persone che paghiamo fior di denaro per non farci faticare, avresti dovuto lasciar fare a loro!"

"Faticare? Per me non era una fatica fare una chiamata per prenotare la vacanza con mio fratello, ho voluto farlo di persona… La fatica è sentire le tue lamentele, comunque abbiamo la vista migliore di tutto l’Hotel, non ti basta?"

"No Tom non mi basta cazzo, ti ho detto che volevo l’idromassaggio e adesso mi toccherà farlo con la gente comune!"

"Bill ma che ti succede? Sei su di giri, calmati! E’ uno stupido idromassaggio.." esclamò allibito Tom.

"Che diavolo vai dicendo? Ti ho chiesto una cosa, una! E tu non mi hai accontentato ecco che mi succede… Io mi faccio il culo per te e tu mi ripaghi così!"

Bill iniziò ad urlare e con un calcio scaraventò lontano la sua borsa.

Il viso di Tom iniziò ad arrossire e con uno scatto afferrò il gemello scaraventandolo con forza sul letto.

"Bill, ti stai rendendo conto che la conversazione è degenerata? Tu sei fuori!"

"Non fare il genitore Tom, con me non attacca, vai a sfogarti con una di quelle troiette che ti porti a letto se hai voglia di discutere, idiota!"

Senza pensarci un secondo Tom lasciò andare uno schiaffo fortissimo sul volto delicato del fratello lasciando sulla sua pelle un visibile segno rosso.

Gli occhi di Bill si inumidirono rendendo il suo viso simile a quello di un bambino. Portò la sua mano nel punto colpito da Tom ed un singhiozzo ruppe il silenzio calato tra i due gemelli. Tom stava per avvicinarsi a Bill, intimidito dalla tenerezza che gli faceva il fratello minore di 10 min. Ma egli si ritrasse.

"Comincio a pensare che questa vacanza sia stata un grave errore"

Così dicendo Bill corse in bagno con gli occhi colmi di lacrime.

 

Che bello avere già quattro recensioni!

Sono contenta di aver ritrovato Clau e la mia "piccola" Shari! Non sapete che piacere mi faccia avervi sempre con me.

Grazie anche alle nuove arrivate Niki94 e Angelineri.

Anche se non avete seguito l'altra non c'è problema, riuscirete a capire tutto lo stesso.

Un bacio! E mi raccomando, sono ben accetti consigli!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** Che ti è successo? ***


Normal

3 "CHE TI E’ SUCCESSO?"

Dopo aver bussato invano per 10 minuti alla porta del bagno , Tom si appoggiò al davanzale della finestra, si accese una sigaretta e con lo sguardo perso nel panorama idilliaco che si godeva dalla loro camera iniziò a pensare al gemello e a quanto era cambiato negli ultimi anni.

Flash back

6 anni prima

Tom lo vide dopo il mese passato in Italia più entusiasta che mai. Si era innamorato, e anche se la storia con quella italiana era finita, gli occhi del suo adorato fratellino brillavano per aver scoperto l’amore. Era felice di iniziare un nuovo tour insieme alla band, la cosa alla quale più di tutti teneva, era felice di poter cantare in tutto il mondo le canzoni che aveva scritto con tanto amore e dedizione, ma soprattutto era felice di riabbracciarlo, di riabbracciare lui, Tom, il suo sangue, la sua metà, il suo punto di riferimento, la sua vita.

"Ti voglio bene Tom, mi sei mancato da morire, penso che senza di te la mia vita non avrebbe senso."

Questo gli aveva detto non appena lo rincontrò. E lui lo strinse forte a sé, così forte che l’esile morettino emise un gemito di dolore. Ma anche lui aveva bisogno di dimostrare affetto all’altra parte di sé.

Poi le cose erano precipitate. Il tour era lungo, troppo lungo… Bill era esausto, non ce la faceva più. Era troppo stanco, era troppo sotto pressione, era troppo cambiato, era troppo! Troppo per un ragazzino di soli 19 anni sostenere il peso di un successo così schiacciante.

Una mattina Tom non lo vide rientrare a casa. Era finito un concerto e per la prima volta in tutta la sua vita Bill si era allontanato con 3 ragazze. Tom sorrise a quella vista, finalmente anche l’innocente gemellino iniziava a lasciarsi andare. Ma quando tornò a casa si rese conto che si era lasciato andare troppo. Aveva uno sguardo spento, gli occhi cerchiati, i capelli stravolti lasciati andare sulle spalle ed era ancora vestito come al concerto.

"Che hai fatto Bill?" Chiese Tom preoccupato.

"Niente, non sto bene me ne vado a letto"

"Almeno dimmi se ti sei divertito con quelle tre…" Domandò Tom con sguardo malizioso e leccando il piercing sul labbro.

"No, facevano schifo a letto" Dopo aver pronunciato queste squallide parole si appoggiò al muro e si portò una mano alla testa, dopo qualche istante cadde a terra.

"Bill Bill!!!!!!!!!!!!!!!!!! Svegliati che hai?" Dopo aver schiaffeggiato il volto dolorante di Bill facendolo riprendere, Tom lo tirò su e lo accompagnò sul divano.

"Come ti senti?"

"Meglio, è passata…"

"Passata cosa Bill? Che cosa hai avuto?"

"La sbornia, ieri ho alzato un po’ il gomito, tutto qui."

"No, questa non era una semplice sbornia, tu sei svenuto e stai ancora male. A me puoi dire tutto Bill sono tuo fratello, ti devi fidare di me, cosa hai preso ieri sera?"

Gli occhi del gemello si riempirono di lacrime, si morse il labbro ed iniziò a piangere forte.

"Io non ce la faccio più Tom, sono stanco, non voglio più cantare, voglio una vita normale!! Ieri prima del concerto stavo male, ho chiamato una persona che sapevo avrebbe potuto aiutarmi a darmi qualcosa che mi desse energia.

Quindi le ho prese e…"

"Preso cosa Bill, dannazione, preso cosa?" Tom strinse forte il braccio del gemello e lo guardò fisso negli occhi, in quegli occhi così maledettamente uguali ai suoi.

"Delle pasticche… Ho preso delle pasticche perché se no quel concerto non si sarebbe fatto, non ne avevo la forza! Le gambe non mi reggevano e mi faceva male la testa, quindi ho ingerito quelle ed è andato tutto per il meglio. Poi la sera, finito l’effetto mi sentivo morire ed ho iniziato a bere per tirarmi un pò su. Non capivo più niente, quando ho iniziato a ragionare mi sono ritrovato nel letto di quelle tre."

"Perché non mi hai detto nulla Bill? E perché hai pensato di chiamare qualcuno che ti fornisse quello schifo invece di chiedere aiuto a me?"

"Perché tu non puoi aiutarmi! Tu non puoi far passare tutto il mio malessere, invece quelle si. Per lo meno mi aiutano a sostenere certi ritmi."

"Tu sei pazzo, pensi davvero che siano un aiuto? Guardati ora Bill, mi fai schifo, sei sporco, puzzi di alcol non sei tu! Non sei il mio dolce fratello entusiasta, sei una rock star in declino… Vuoi diventare questo eh? È questo che vuoi? Mi dispiace ma io non resterò a guardare mentre ti rovini. Adesso chiamo David e…"

"No No Non farlo Tom per favore. Aiutami tu, non dire niente agli altri. David scatenerebbe un putiferio ed io non posso sostenere una situazione del genere, ti prego!"

Tom guardando l’ espressione di Bill che si era aggrappato alla sua maglietta implorandolo e piangendo, sentì un nodo alla gola. Si avvicinò al fratello e lo abbracciò dolcemente accarezzandogli i capelli.

"Va bene, ti aiuterò io, ma tu mi devi promettere che non accadrà più, non voglio vederti in questo stato, intesi?"

"Intesi, te lo prometto!" Bill tirò su col naso e aggiunse: " Tomi, ti voglio bene".

Fine Flash back.

E’ vero si volevano bene, ma perché allora non era riuscito a mantenere quella promessa? Perché Bill stava ancora male? Tom questo non lo sapeva. Gli anni erano passati, a volte sembrava che Bill fosse tornato quello di sempre, a volte invece era il mostro di se stesso, come poco fa.

Pensava che questa vacanza sarebbe servita a distrarlo un po’, pensava che tenendolo lontano dai riflettori forse si sarebbe sentito meglio. Ma probabilmente doveva essersi sbagliato. Con un gesto di rabbia Tom spense la sigaretta contro il muro e la lasciò cadere. Il suo sguardo era ancora perso nel vuoto quando finalmente sentì la porta del bagno aprirsi.

"Bill… Mi dispiace, non volevo farti del male io non so cosa mi sia preso…"

"Smettila Tom, sono io lo stupido, non faccio altro che farti preoccupare, ma sento che sto migliorando, questa vacanza mi farà bene vedrai! Siamo solo noi e nessun altro, ce la faremo, lo so!" Così dicendo il moro abbracciò il biondo rassicurandolo. Ma doveva credergli davvero? Tom non lo sapeva, voleva solo fidarsi di lui.

***************

Spiaggia, mare, sole, una sola parola: PARADISO!!!!!!!!!!!!!

Si, dovevamo essere in paradiso. Me ne stavo sdraiata a farmi baciare dal sole da almeno mezz’ora, in rilassamento totale. Nessuna preoccupazione. Con il lavoro mi era già avvantaggiata e avevo quindi finito le traduzioni da consegnare per l’intero mese, avevo appena chiamato Federico e tutto filava per il verso giusto. Per essere tranquilla dovevo avere tutto sotto controllo in ogni momento. Brigy era diversa, lei viveva alla giornata ed era iper attiva. Anche adesso se ne stava seduta sull’asciugamano con le gambe incrociate e con lo sguardo attento ad ogni sfumatura. Stava già sondando il terreno in cerca di qualche figo con il quale passare la serata.

"Gin!!!!!!!!!!!!!!!!!!!"

"Hm?"

"Andiamo a fare il bagno?"

Sollevai gli occhiali da sole e nel mezzo ad uno sbadiglio la guardai di sbieco.

"Ti sembro una che ha voglia di farsi il bagno?"

"Mi sembri una che ha voglia di accontentare la sua migliore amica…"

Le sue lunghe ciglia iniziarono a sbattere sugli occhioni verdi e il labbro inferiore a tremare.

"Se continui a fare la faccina da cucciolo bastonato, ti sembrerò una che vuole picchiare la sua amica… hihihi" le dissi sogghignando.

"Che insensibile! Però quando a farti questa espressione era qualcuno di nostra conoscenza, correvi ad accontentarlo giusto?"

Lasciai cadere sulle mie gambe la rivista di moda che stavo leggendo e mi voltai verso Brigitte.

"Mi spieghi perché ogni due secondi lo metti in mezzo?"

"Non è vero…"

"Oh si che lo è. Ti ho già detto in tutti questi anni che preferirei non parlare di lui, invece, soprattutto da quando siamo qui non fai che rammentarlo."

"Scusami… Ma lo sai, mi viene spontaneo."

"Tanto so dove vuoi arrivare. Il matrimonio si avvicina e tu fai di tutto per dissuadermi. Dovresti però anche sapere che ormai, LUI, non è più il mio punto debole."

"Allora non vedo il motivo per cui non dovrei parlarne, tanto meno non vedo il motivo per cui non hai più pronunciato il suo nome."

Colpita e affondata. Come sempre sapeva dove andare a parare. Ogni volta la stessa storia. Mi metteva in difficoltà ed il motivo era sempre lo stesso. LUI.

"Senti, cambiamo discorso che è meglio, mi hai stufato! Andiamo a fare il bagno così la pianti…"

"In un modo o nell’altro riesco sempre a farti cedere!"

"Stupida!"

"Noiosa!"

"Bambina!"

"Vecchia!"

"Zitella!"

"AAAAAAAAAAAAAAAAAAA" Con un balzo fu sopra di me ed iniziò a solleticarmi. Ridevamo come due sceme. Due sceme che si volevano un bene infinito.

Lei era sempre stata la mia spalla. Lo era stata quando da piccola piansi tutte le lacrime che avevo per un orsetto che un bambino mi aveva rotto. Lei era li e riuscì a convincermi che anche se senza una zampetta era ancora il mio piccolo pupazzetto. Lo era stata quando litigai con mio padre perché avevo fatto troppo tardi una sera. Lei le disse che era stata colpa sua. Lo era stata quando Federico, da ragazzini, aveva scelto di rimanere con la sua ragazza e rinunciare alla nostra storia. Lei mi aveva fatto guardare avanti. Ma soprattutto lo era stata quando lasciai volare Bill lontano da me, per farlo tornare alla sua vita, alla sua musica. Con lei avevo pianto, mi ero disperata, avevo sofferto.

Adesso era tempo di gioire… Il mio matrimonio si avvicinava, il mio sogno si sarebbe coronato e stavolta avrebbe dovuto asciugare solo lacrime di gioia.

Grazie a tutte ragazze! A chi legge, a chi ha inserito la FF nei preferiti e a chi ha recensito! Shari,Sussercinderella, Lallythebest,Angelineri! Vi adoro, scusate se sono frettolosa ma devo studiare uff!

Spero abbiate capito che se Bill si comporta in maniera strana è perchè ha vari problemi derivati dal successo...

Speriamo solo che l'amore possa aiutarlo!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** "Semplicemente irresistibile, semplicemente Tom kaulitz" ***


Normal

Eccovi un nuovo capitolo e scusate l'attesa. Capitolo un pò "hot".

 

"SEMPLICEMENTE IRRESISTIBILE…SEMPLICEMENTE TOM KAULITZ!"

La vacanza proseguiva nel migliore dei modi da qualche giorno. La mia era all’insegna della tranquillità, quella di Brigy della frenesia totale!

Diciamo che i nostri modi di trascorrere quella pausa rispecchiavano i nostri caratteri.

"Che fai Gin, vieni con me anche stasera?"

"No brigy, stasera niente disco per me… Devo chiamare Fede poi me ne vado a letto, quel massaggio che mi sono fatta oggi ha rilassato ogni parte del mio corpo, non mi reggo in piedi!"

"Uffaaaaaaaaaaaaaaa te l’avevo detto di scegliere lo shatsu! A me ha dato una botta di vita incredibile…"

"Vorrei sapere cos’è che non da una botta di vita a te!"

"Beh, semplice, tu!"

"Cosa????????"

"Si, sei troppo moscia…Insomma, stai per sposarti, ma in fondo hai ancora 24 anni! Goditi la vita!"

"Guarda che esistono diversi modi per vivere la vita… A me piace essere serena ed in pace con me stessa, a te piace divertirti in ogni momento, ma non è detto che uno stile sia migliore dell’altro…"

"Bla bla bla! Sembri mia madre…"

"Va beh tanto è inutile ragionare con te… vai! Ci vediamo domattina suppongo.."

"Ovvio, me lo sento che stasera si spalmerà sopra di me un figo da paura! LEEEB DIE SEKUNDEEEEEE"

Scossi la testa… sarebbe stato il secondo sconosciuto nel giro di tre giorni. Non ce la feci a trattenere un sorriso. La brunetta calzò le sue scarpe con tacco dieci per arrivare al metro e sessantasei, stirò il mini vestitino con la mano e sculettò verso la porta.

"Ciao vecchia!"

"Ciao zoccoletta!"

Con una linguaccia mi salutò e si diresse verso la sua nuova avventura.

Preparai la vasca e la riempii di sapone. Poca acqua e quasi solo schiuma, come piaceva a me e Federico. Mi immersi e presi il cellulare.

"Amore…"

"Piccola, come stai?"

"Da Dio… in questo momento sono nella vasca e avrei in mente tante di quelle cosette…" Dissi attorcigliando una ciocca di capelli intorno al dito.

"Non dire così se no mi costringi a prendere il primo volo!".

"Tu dove sei?"

"Da tua madre… Mi ha invitato a cena, mi sento solo a casa nostra. E’ così vuota."

"Lo so amore… dai pazienta ancora un pochino!"

"Lo farò…. Sai tua mamma mi ha fatto vedere le bomboniere che le piacerebbero. Sono carine, io ho già dato l’ok, manca solo il tuo parere poi è fatta. E’ stata carina ad occuparsene!"

"Si, non vedo l’ora di vederle. Salutala e dille che la chiamerò domani."

"Ok, mi manchi sai?"

"Anche tu! Adesso però devo staccare perché non mi ero accorta che ho poca batteria. Ti mando un messaggio dopo!"

"OK, un bacio… dove ti fa impazzire.."

"Anche a te.. Notte"

Arrossii e staccai.

Lui e mia madre! Che coppia. Lei adorava Federico, anche se forse non quanto mia nonna. Era riuscito a conquistare tutti con la sua dolcezza, la sua premurosità, perfino mio padre! Era l’uomo che ogni donna avrebbe voluto per sé. Quando annunciammo che ci saremmo sposati la casa esplose di gioia. Ricordo mia nonna piangere dalla felicità e mia mamma tornare indietro nel tempo. Era come se dovesse essere lei a sposarsi. Dopo solo qualche giorno mi aveva già portato in giro per avere un’idea dei vestiti da sposa, per scegliere il ristorante adatto e per curare tutto nei minimi dettagli. Purtroppo però avevo il mio lavoro, all’agenzia per traduttori non interessava che avessi un matrimonio da organizzare. Loro volevano le traduzione che mi avevano assegnato sul loro tavolino entro la data stabilita. Quindi fui grata a mia madre di essersi presa la briga di occuparsi della maggior parte delle faccende.

Brigitte non capiva molto questo atteggiamento. Credeva che quella del lavoro fosse una sorta di scusa per non pensare troppo al matrimonio. Era convinta che fosse più felice la mia famiglia rispetto a me. Nessuno le avrebbe mai tolto dalla testa che per me era troppo presto sposarmi e che in realtà questo matrimonio sarebbe stato soltanto il rifugio dal mio passato. Ultimamente sembrava però che, anche se controvoglia, avesse accettato la situazione. Aveva organizzato questa vacanza per me e di tanto in tanto aiutava la mamma nelle compere.

Non sapevo che questo viaggio, in realtà, era l’estremo tentativo di dissuasione da parte sua…

*******

"Sei pronto?"

"Giusto un po’ di matita e ti raggiungo…"

"Questo vuol dire un’altra mezz’ora vero?"

"Che palle tom! Lasciami concentrare…"

"Senti io mi avvio al locale, quando sua maestà sarà perfetto e truccato mi raggiungerà li ok?!"

"Si vai, almeno esci da rompere le balle!"

"Sono commosso da tanto affetto Bill!"

"Se se…"

"AH, a proposito, se non mi trovi, non cercarmi! Potresti trovarmi in atteggiamenti compromettenti…"

"Sono già tre giorni che lo dici e ti autoconvinci, ma ultimamente la bellezza di tuo fratello gemello oscura la tua o sbaglio?"

"Senti bello, non è che perché in questi ultimi mesi hai scopato come un riccio, ora tu debba vantarti! Ti ricordo che per anni e anni non hai battuto chiodo a differenza del sottoscritto… "A me il one night stand fa schifo bla bla…"" Disse il rasta imitando la voce del fratello.

"Ti do buoni altri due mesi e nel giro di poco il tuo record sarà non battuto, ma umiliato!"

Il cantante posizionò la sua mano su un fianco e alzò il sopracciglio in segno di sfida.

"Ci sto… Io intanto vado a lavorarci su, a dopo!"

"Vai, ti do anche il vantaggio.."

Tom uscì dalla stanza e sorrise. Sorrise perché adorava quella vacanza e sorrise perché adorava vedere suo fratello tranquillo per la prima volta dopo tanto.

Intanto nel locale una brunetta minuta e ancheggiante, si aggirava per la pista da ballo con occhio di lince, attenta a non lasciarsi sfuggire il miglior "gnocco" della serata. Ormai era una questione di principio. Era una sfida tra lei e l’oca siliconata sul cubo che lanciava sguardi ammiccanti.

Se c’era una cosa che amava Brigitte, quella era la competizione.

Finalmente eccolo! Ecco la preda del giorno. In stile rapper si fa spazio tra la folla un individuo alto e con lunghi dread intrappolati in un cappellino. A Brigy si illuminarono gli occhi.

"Adoro i rasta!!!!!!!" Pensò dentro di se.

Il ragazzo si sedette in maniera molto scomposta al bancone. Aveva le gambe allargate, una delle quali ballonzolava nervosamente sul poggia piedi dello sgabello.

Brigitte non ci pensò due volte e si fiondò verso di lui.

Evidentemente però non era stata l’unica ad aver avuto quell’ idea. L’oca giuliva si era già seduta accanto a lui.

"Ehi, che mi offri da bere?" Cinguettò la svampita al biondo

"Quello che vuoi" Sorrise lui. Probabilmente le cose stasera sarebbero state molto facili, pensò.

" Allora vediamo, prendo…… AAAAAAAAAA" La biondina emise un urlo gracchiante.

"Ops.." Disse Brigitte.

"Stupida!"

"Scusa, volevo essere gentile ed offrirti io da bere, ma moooolto accidentalmente mi è caduto il cocktail sul tuo meraviglioso vestito! Come mi dispiace" Sghignazzò la bruna.

Intanto il rasta se la rideva di gusto. La sconosciuta prese qualche fazzoletto e tentò di asciugarsi. La macchia però stava raggiungendo forme esorbitanti.

"Sarà meglio che me ne vada o dovrò spaccarti la faccia!" Disse a Brigy.

"Ma come mi dispiace, sono mortificata, avrei voluto davvero passare del tempo con te o bere qualcosa insieme."

"Io giuro che ti…" La bionda fece per colpire colei che la stava facendo davvero irritare, ma fu fermata dal ragazzo oggetto della disputa.

"Hey hey, buone…"

"Grazie amore.." Brigitte stampò un bacio sulle labbra del rasta e rivolse uno sguardo alla rivale ancora incredula.

"Quindi state insieme…"

"Veramente…" iniziò il ragazzo ancora sorpreso da quel gesto.

"Ovvio che stiamo insieme.." Lo interruppe la mora.

"Ma tu guarda questi…"

La bionda scosse la testa e finalmente se ne andò.

Brigitte posò il suo sguardo attento sul viso del giovane davanti a lei e capì solo in quel momento chi avesse davvero di fronte. Ma come aveva potuto non riconoscerlo? Forse perché aveva già bevuto qualche bicchiere, o semplicemente perché era una stupida! Pensò questo di se stessa, di essere una dannata stupida. Ed ora che cosa doveva fare? Passare la serata con quella bomba sexy e non dire niente a Ginevra o raccontarle subito tutto, facendole sapere che i Kaulitz si trovavano nel loro stesso Hotel?

"Merda!!!!!!!!!" Urlò

"Buongiorno finezza!"

"Scusa tanto, ma sarà meglio che me ne vada…"

Lo sguardo di Tom si fece indecifrabile.

1) Perché la ragazza gli aveva parlato in tedesco, ciò vuol dire che l’aveva riconosciuto,

2) Perché, se lo aveva riconosciuto, se ne voleva andare e perdersi una notte con Tom Kaulitz?

3) Aveva armato tutto quel casino per allontanare la bionda ed ora si tirava in dietro???????

"Cosa? Cosa? Cosa? Tu non ti muovi da qui! Mi hai rovinato ogni possibilità di farmi quello schianto, ti sei permessa di baciare le mie labbra, quindi ora mi dai ciò che mi merito…"

Brigitte finse di non capire.

Il rasta portò le sue labbra all’orecchio della ragazza e con una mano sul suo fianco la avvicinò a se, permettendo ai loro corpi di aderire.

"… Sai bene cosa intendo…"

Le sussurrò piano e sensualmente, poi lasciò passare la sua lingua dietro orecchio di lei leccando la pelle della mora.

Irresistibile… semplicemente irresistibile.

Questo pensò la ragazza.

"Ringrazia che sei così dannatamente sexy".

In quel momento Brigitte maledì se stessa per non riuscire a resistere a quel ragazzo, ma proprio non ce la faceva. A cosa raccontare a Ginevra avrebbe pensato più tardi. Adesso c’era solo lui, lui nei suoi occhi, lui nella sua mente, lui di fronte a lei.

Si erano alzati, non si erano detti una parola. Non servivano. Il loro scopo era ben noto ad entrambi. Il bagno dei maschi era libero, magicamente libero!

Tom condusse la ragazza all’interno.

"Non è molto romantico qua dentro…" Le disse guardandosi intorno.

"Non serve che lo sia…."

La bruna si sedette accanto al lavandino, con la schiena contro lo specchio dietro di lei. Divaricò le gambe e afferrò la T-shirt del rasta. Con un gesto un po’ brusco lo tirò a se.

"Ti piacciono le maniere forti vedo" Le parlò lui a distanza pericolosa.

"Adesso stai zitto per favore"

"Trova tu il modo di farmi tacere"

Sfida, era una sfida continua tra loro due. Lo era stata da subito. Due lottatori, due anime ribelli, due persone libere. Questo erano e questo li eccitava.

"Non aspetto altro!"

Gli rispose lei, con le labbra ad un centimetro da quelle di lui. Non se lo fece dire due volte e nel giro di un secondo la sua mano stava già facendo giochi proibiti all’interno dei pantaloni extra large del chitarrista.

Lui aveva i denti affondati nel collo della ragazza, la mordeva e leccava, ora dolcemente, ora in maniera più violenta.

Brigitte tolse la maglietta al suo giocattolo, perché questo era, e lasciò scivolare le unghie sul suo petto liscio e candido.

Poi baciò ogni millimetro di quel corpo snello e asciutto.

Giù, sempre più giù…

Fino a che non fu lui a prendere in mano la situazione. Afferrò il polso della ragazza e lo strinse forte. Così fece anche con l’ altro. Le immobilizzò le braccia contro lo specchio per disarmarla e la baciò, la baciò con tutta la foga che possedeva in quel momento. I giochi della brunetta avevano svegliato la sua sete. Sete di pelle, di carne, di profumo, sete di lei.

Brigitte circondò con le gambe la vita di Tom e lo avvicinò ancora di più. I suoi seni erano adesso completamente attaccati al petto di lui. Lui li assaggiò e accarezzò. Fino a che non decise che in quel preciso istante, quella ragazza doveva essere sua. Fu un attimo, non servirono troppi convenevoli, si fece spazio tra le sue gambe, i suoi gesti esperti estasiavano la mora, che non lo nascose a causa dei gemiti che emise.

Poi ci fu uno sguardo, approvazione di entrambi e le fu dentro.

Iniziarono la loro danza, iniziarono il loro canto di sospiri e gemiti fino la momento dell’ apice, raggiunto prima da lui, poi da lei.

Si ritrovarono l’uno contro l’altra, a guardarsi, a respirare affannosamente insieme, insieme quella notte, insieme in quel momento, poi mai più.

Tom accarezzò il viso della ragazza e le baciò le labbra, lievemente, come si fa con un bambina. Gli era piaciuto, gli era estremamente piaciuto.

Di risposta lei gli sorrise e si aggiustò il vestito che lui le aveva alzato per farla sua. Scese poi dal luogo in cui avevano consumato quell’ avventura e recuperò la borsetta dove avrebbe trovato l’occorrente per rifarsi il trucco sbavato per i troppi baci.

Lui sistemò i rasta nel suo cappellino, rimise la maglietta e poggiò la schiena al muro, volse poi lo sguardo a Brigitte, intenta a tracciare il rossetto sulle labbra.

"Sei davvero bella sai…"

"Grazie"

Rispose togliendosi un poco di rossetto dall’angolo dalla bocca e non degnando il ragazzo di uno sguardo.

Chiuse la borsetta, la mise sotto braccio e passò accanto a Tom. Si fermò un secondo di lato a lui, con la mano portò le labbra del ragazzo sulle sue e vi stampò un bacio fuggente.

"E’ stato carino… ti ringrazio della serata".

Così dicendo lo lasciò li, li a guardarla, li a non capire che cosa fosse successo, li come un idiota.

"Ah, dimenticavo…" Tornò in dietro lei.

"Certo, si è già pentita di aver fatto la stronza e torna sui suoi passi" Pensò sorridendo il biondo.

"Questa cosa rimane tra noi! Non deve saperlo nessuno chiaro?" Gli disse.

"Cristallino!" Rispose lui indignato.

"Bene… ciao Tom!"

Poi la osservò sparire tra la folla ondeggiando sui suoi tacchi alti.

Ma cosa diavolo era accaduto quella sera? Perché diamine si sentiva così stupido? Cos’era quella sensazione mai provata? Era un abbandono, ecco cos’era… Sedotto e abbandonato, Tom Kaulitz era stato sedotto e abbandonato! Ora anche lui, anche il Sexgott, sapeva coma ci si sentiva a venire usati come oggetti.

 

 

Grazie ragazze, grazie davvero!

Shari, speriamo che Gin aiuti il nostro Bill...

Angelineri, grazie dei complimenti. Mi fanno molto felice!

Lally, cara la mia fedelissima..Grazie come sempre!

Sussercinderella, grazie come sempre anche ate che mi segui sempre.

Vi adorissimo!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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