Dieci cose che probabilmente non sono mai successe

di gattapelosa
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Quella fu la prima volta - che la regina fumò il narghilè ***
Capitolo 2: *** High School - ovvero una cosa che non è né troppo piccola né troppo grande ***
Capitolo 3: *** Gelosia - di una carta che non ha la coda ***
Capitolo 4: *** Nel letto - con una lepre ***
Capitolo 5: *** Svegli fino all'alba - a sturare il camino ***
Capitolo 6: *** Fall in love - perché nel Paese delle Meraviglie c'è perfino qualcuno tanto pazzo da innamorarsi ***
Capitolo 7: *** SMS - Stregatto Matto Strafatto ***
Capitolo 8: *** L'ultima lacrima - di un coniglio senza orologio ***
Capitolo 9: *** Perdersi durante un viaggio in macchina - perché i dodi hanno un pessimo senso dell'orientamento ***
Capitolo 10: *** Ti odio! - disse un bruco con il cappello ***



Capitolo 1
*** Quella fu la prima volta - che la regina fumò il narghilè ***


Quella fu la prima volta - che la Regina fumò il narghilè





La Regina di Cuori faceva davvero fatica a reggersi sulle gambe. Quella era stata in assoluto la sua prima fumata di narghilè e il Brucaliffo le aveva promesso un’esperienza “trascendentale e utopica”. Invece le veniva solo da vomitare.
— Tagliategli la…— cercò di dire, poi singhiozzò. — Tagliategli…
Il Brucaliffo fumava tranquillo, indispettito giusto un poco dal comportamento della Regina. Non era stato lui a chiedere di essere portato via a forza dal suo fungo, infondo.
— Tagliategli la testa!— riuscì poi a urlare lei.
— Io sono un bruco. — disse il Brucaliffo — E non ho alcuna testa.
La regina parve sorpresa.— Allora cosa dovrei tagliarti?
Il Brucaliffo scrollò le spalle. — Queste catene, possibilmente.





Bacheca dell'autrice:

Questa raccolta di drabble partecipa ad un contest molto strambo, dove - su una lista casuale di personaggi - devo scrivere drabble incentrare su prompt non troppo generici e non troppo facili. 
Per questa prima storiella, il prompt era "quella fu la prima volta", e i personaggi il Brucaliffo e la Regina. 


 

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Capitolo 2
*** High School - ovvero una cosa che non è né troppo piccola né troppo grande ***



High School - ovvero una cosa che non è né troppo piccola, né troppo grande 




Quando lui e Alice avevano accettato l’invito al tea-time del Leprotto Bisestile, nessuno avrebbe potuto immaginare che ci sarebbero andati di mezzo pure degli allucinogeni. Non che il Tre di Picche se ne dispiacesse: era tutto talmente meraviglioso…
— Quindi questa è un’High School?— chiese ad Alice, porgendole un cucchiaino. E Alice, sorridendo, rispose: — No, è troppo piccolo!
— E questo, è un’High School?— domandò il Leprotto, indicando il sole.
— No, troppo grande.
— E allora cos’è?
— È un posto dove umani insegnano ad altri umani cose come la matematica e la storia.
Il Leprotto rise di gusto.
— Cazzo Alice, tu da fatta ne inventi di cose strambe! 



Bacheca dell'autrice

Abbiate pietà della mia povera mente, cosa diamine potevo inventarmi io con "High School" (e con personaggi random come Alice, Il Tre di Picche e il Leprotto Bisestile) ? Che poi in realtà mi sarebbe anche piaciuta, come drabble, se al posto di "High School" avessi potuto scrivere "scuola". Quindi voi lettori sostituite pure nella vostra mente i termini e vedrete che questa piccola cavolata avrà un sapore migliore.  

 

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Capitolo 3
*** Gelosia - di una carta che non ha la coda ***



Gelosia - di una carta che non ha la coda



Il Tre di Picche avrebbe rinunciato ad entrambe le gambe per poter toccare, anche solo una volta, l’enorme e sfavillante coda di Capitan Libeccio. Se avesse potuto scegliere, sarebbe nato dodo pure lui: con una bella pancia tonda, il becco storpio e quella coda tutta morbida e vaporosa. E invece madre natura guarda un po’ come l’aveva ridotto, piatto come un pezzo di carta, insulso e spiumato.  
Quando il Tre di Picche aveva incontrato per la prima volta Capitan Libeccio, ecco, quello sì che era stato un giorno particolare. Non si è mai vista una carta tanto affascinata dal sedere di un dodo quanto il Tre di Picche, parola mia. 


 

Bacheca dell'autrice

Questa volta il prompt era "gelosia" e i personaggi Capitan Libeccio e il Tre di Picche. Ammetto di essermi divertita
 

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Capitolo 4
*** Nel letto - con una lepre ***


Nel letto - con una lepre



Il Leprotto Bisestile non avrebbe mai dovuto iniziare a discutere con lo Stregatto.
 
— Il pelo di gatto è sicuramente più soffice.
— Stai scherzando? Niente supera la delicatezza del pelo di lepre.
 
E aveva anche voluto dimostrarglielo, ‘sto allocco! Perché il Leprotto aveva colto quella bastarda scintilla di malata approvazione, negli occhi del gatto.
Ora guardatelo, povero mentecatto: nascosto sotto un cespuglio, con le orecchie piegate all’indietro, a pregare il Santo Dio dei Lagomorfi.
Finché il gatto non gli afferra la coda.
— Sei mio, finalmente!
 
Ora che è steso sul letto, con una lepre a mo’ di cuscino, lo Stregatto deve ammettere che sì – hanno il pelo più soffice del suo. 



Bacheca dell'autrice

Sapete perché sono sempre tanto contenta di aver scelto "Alice nel paese delle meraivlie" come fandom? Perché posso scrivere queste immonde cavolate e farle passare per qualcosa di assolutamente normale. 
In questo caso il prompt era "nel letto" e i personaggi lo Stregatto e il Leprotto Bisestile. 

 

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Capitolo 5
*** Svegli fino all'alba - a sturare il camino ***



Svegli fino all'alba - a sturare il camino 



Il Cappellaio matto stava bevendo il the. Stava bevendo il the.
Però quello messo a lavorare, dalle sette della sera prima, con il capo chino su di un enorme camino, era Biagio. Che poi davvero non capiva come potesse qualcuno ostruire la propria canna fumaria di cappelli. Di così tanti cappelli, poi!
Sulle cinque del mattino era ormai tanto stanco da non essersi subito reso conto che il Cappellaio Matto, finito il the, lo stava guardando perplesso.
— Ordunque— disse — vorrei proprio sapere perché stai togliendo tutti i cappelli dal mio fumaiolo.
— Perché sono uno spazzacamino. — rispose, ancora lavorando.
— Capisco. — fece il cappellaio. — Però poi mi aiuti a rimetterli dentro, vero? 




Bacheca dell'autrice

Ennesimo esempio di delicato nonsense. Al prompt "svegli fino all'alba", con personaggi come lo spazzacamino Biagio Lucertola e quel pazzo del Cappellaio Matto, cos'altro poteva venirne fuori? 

 

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Capitolo 6
*** Fall in love - perché nel Paese delle Meraviglie c'è perfino qualcuno tanto pazzo da innamorarsi ***



Fall in love - perché nel Paese delle Meraviglie c'è perfino qualcuno tanto pazzo da innamorarsi





I condannati cercano sempre tra la folla chi piangerà la loro morte, ma il Tre di Picche non sa chi mai potrebbe volergli bene. La volta in cui ha perduto ogni affetto è stato il giorno in cui si è proposto come boia.
 
—Tu sei pazzo!
 
Però gli andava anche bene, insomma, era altro l’amore che cercava: quello della sua meravigliosa regina.
 
— Non ti ricambierà mai.
 
Voleva poterla rendere felice.
 
— La regina sorride solo quando a qualcuno viene mozzata la testa.
 
 
 
Ora la testa sul ceppo è sua, ma il Tre di Picche riesce pure a gioirne.
 
Se la morte la rende felice, morire non sarà poi così male.

 




Bacheca dell'autrice


Prompt: "Fall in love". Personaggi: Tre di Picche e Regina di Cuori. Rendete omaggio a questo pazzo, pazzissimo martire dell'amore. Ah, e prima che la mia giudicia mi tronchi le gambe, la regina è presente in scena: ovviamente assiste all'esecuzione, è per questo che il Tre di Picche è felice.

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Capitolo 7
*** SMS - Stregatto Matto Strafatto ***


SMS - Stregatto Matto Strafatto



Lo Stregatto non se lo ricordava nemmeno, quell’acronimo. Sono passati quasi dieci anni, insomma, e dieci anni sono proprio tanti. Chiaro, ha imparato a convivere con certi problemi e a trasformare le sue tristi debolezze in armi da guerra, ma…ma fa male, ecco.
 
SMS.
 
Stregatto matto strafatto.
 
Non se lo ricordava nemmeno, quell’acronimo. Ora che gli è tornato sottomano il quadernetto però certo che se lo ricorda: e ricorda le prese in giro, i pianti, il dolore. Ma allora era un cucciolo, oggi è più forte, oggi sa di essere pazzo, oggi è così pazzo da governare il mondo intero.
E lo Stregatto ride.
 
Abbastanza pazzo da credersi Dio.





Bacheca dell'autrice

Il prompt è "SMS" che nel paese delle meraviglie non credo possa essere considerato come messaggio telefonico. Qui è solo lo Stregatto che ricorda quell'oribile acronimo, affibiatoli quando era bambino. 

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Capitolo 8
*** L'ultima lacrima - di un coniglio senza orologio ***



L'ultima lacrima - di un coniglio senza orologi




— Ora come farò a sapere quanto sono in ritardo?— piangeva il Bianconiglio, tra i mille bulloni di un vecchio orologio. Biagio non sapeva proprio come aiutarlo.
— Ma in ritardo per cosa, esattamente?
Il Bianconiglio parve stupito.
— Per quella cosa, no?— rispose.
— Quale cosa?
— Come quale cosa? La cosa grande.
— Oh. — fece Biagio, che ci capiva ancora meno. — E a che ora è?
— Che importanza ha? Il mio orologio è rotto!
Biagio, gentilmente, trasse dal taschino un orologio piccolo e grazioso.
— Questo va bene lo stesso?
Il Bianconiglio lo abbracciò, quasi commosso. L’ultima sua lacrima bagnò il nero cappotto di una lucertola sola e senza più orologi. 




Bacheca dell'autrice

Questo non mi piace un poi tanto, ma qualcosa dovevo pur pubblicarla! E ora eccoci, a raccontare la storia del Bianconiglio con l'orologio rotto, e Biagio che gentilmente gli dona il suo. 

 

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Capitolo 9
*** Perdersi durante un viaggio in macchina - perché i dodi hanno un pessimo senso dell'orientamento ***


Perdersi durante un viaggio in macchina – perché i dodi hanno un pessimo senso dell'orientamento
 
 
— Giriamo a destra.
— No, devi andare dritto.
— Io dico di girare.
— Io dico di no.
— Alla guida ci sono io e vado dove voglio. Fidati del Capitan Libeccio.
 
 
— Ci siamo persi.
— Non ci siamo persi. Abbiamo solo preso la strada sbagliata, girato a vuoto un paio d’ore e smarrito l’orientamento in una foresta che nessuno dei due conosce.
— Quindi ci siamo persi.
— Non fare la bambina stupida, non ci siamo persi.
 
— Forse dovremmo tornare indietro.
— Bimba di malafede! Va bene, torniamo. Siamo venuti da destra?
— No, da sinistra.
— Io dico destra.
— Ma è sinistra.
— Alla guida ci sono io e vado dove voglio.
Alice perse ogni speranza. 




Bacheca dell'autrice

Alice e Capitan Libeccio nel prompt "perdersi durante un viaggio in macchina". A me sembrava un'idea carina. 

 

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Capitolo 10
*** Ti odio! - disse un bruco con il cappello ***




Ti odio! - disse un bruco con il cappello


Il Brucaliffo non si era mai sentito tanto umiliato in vita sua. Perdere a una gara di filastrocche era già di per sé stesso era un qualcosa di estremamente deprimente – il Cappellaio Matto conosceva una filastrocca in più del diavolo, perbacco!
Ancora più umiliante, però, fu lo sconto da pagare. 
— Ti odio. — disse infatti, profondamente imbarazzato dallo sgraziato cappellino rosa che era stato costretto a indossare. 
— Non fare così, le bruchesse impazziranno per la nuova linea autunno-inverno.
— E non potevi chiedere a una di loro di farti da modella?
Il Cappellaio Matto sbuffò. — Loro non perdono così facilmente. E ora, sorridi! 



Bacheca dell'autrice

E questa è l'ultima! Grazie per avermi seguito, belle persone, e alla prossima!



 

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