Beyond Madness...

di Madhog
(/viewuser.php?uid=53926)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter 1 ***
Capitolo 2: *** Chapter 2 ***
Capitolo 3: *** Chapter 3 ***
Capitolo 4: *** Chapter 4 ***
Capitolo 5: *** Chapter 5 ***
Capitolo 6: *** Chapter 6 ***
Capitolo 7: *** Chapter 7 ***
Capitolo 8: *** Final Chapter ***



Capitolo 1
*** Chapter 1 ***


Cruelty                      BEYOND MADNESS…




1


…There’s Cruelty





Ancora.


“Io non… Non posso farlo! E’ ovvio che non posso.”


Stesso luogo. Stessa situazione.


“Non era… Non era una promessa? Tu avevi promesso… AVEVI PROMESSO!”


Ancora una volta, io sono impotente.


“Avevi promesso che saresti venuta a vivere con noi… Con me, sul nostro pianeta! DANNAZIONE!”


Cosa mi succede. Io piango? No… Non ho mai pianto in vita mia, tranne quando fingevo… Quando interpretavo quel ruolo. Io… Sto realmente versando lacrime, sto realmente soffrendo… PER LEI!?


“Io, io so che devo farlo, non ho altra scelta.”


Non posso certo permettere che la galassia venga distrutta… Altrimenti come potrei conquistarla?
Devo farlo! Per il MIO ideale, per lo scopo di tutta una vita! Devo ucciderla!

“Io… Io…”


Ma Ancora.


“IO.”


Ancora una volta… Esito.


“TI AMO, COSMO!!!”


Ed era vero. La amavo, la amavo veramente. Ancora una volta… Lo uccisa.




“Maestro. Maestro si svegli.”

“Uh? Oh!”

“Dalla sua espressione devo dedurre che ha avuto ancora lo stesso incubo?”

“Ancora… Grrr, sto cominciando ad odiare quella parola. Prendi nota Mechatron, da questo momento in poi la parola “Ancora” sarà sostituita da “Tortura!”

“Ma… Maestro, come che cosa useremo per definire la vera Tortura, allora?”

“Semplice… La chiameremo, “Sessione di Interrogatorio Non ufficiale” o S.I.N.”

“Ogni vostro desiderio è legge, o Supremo.”

“Già… Essere l’Imperatore di un pianeta da questi vantaggi. A proposito, che cosa abbiamo in programma oggi?”

“Colazione a base di coniglio in salsa agrodolce, sessione di allenamento virtuale, pranzo / meeting con i suoi capi di stato maggiori e infine…” Il robot fu un po’ timido al riguardo. “Incontro con… “Lei.”

“Lei… Già. Mi domando se sia tortura (si, mi piace come suona) di cattivo umore, oggi.
O be, tortura una volta, diamoci una mossa.”

“Si, Master Prower.”

Miles Prower I, formalmente noto come Tails, aveva tutto ciò che un essere vivente ragionevole potesse desiderare, una schiera infinita di schiavi e servitori robotici e non, denaro, potere e la consapevolezza che uno schiocco della sue dita sarebbe potuto corrispondere alla distruzione immediata di una nazione… Miles Prower aveva letteralmente il mondo ai suoi piedi.

Erano gia trascorsi due anni dalla resa incondizionata di tutte le nazioni della Terra e alla loro sottomissione al cosiddetto Prower Empire e le cose non erano molto cambiate: tutti gli abitanti del pianeta temevano e rispettavano il suo nome e dovevano ubbidire incondizionatamente alle sue leggi, le quali non avevano molto da aggiungere a quelle preesistenti, includevano solamente la cessione immediata di ogni forma di religione o ideale politico che sia mai stato concepito dall’uomo, eccezion fatta il Buddismo, l’Ateismo, la Poligamia, o il suo personale culto, il Prowerismo, il quale esigeva frequenti sacrifici umani e costose festività a base di concorsi scientifici e gare di videogiochi. Tra le altre cose, Miles divise il suo vasto impero in quattro parti ognuna controllata da un governatore scelto personalmente da lui (ma di questo parleremo più tardi), ognuna di queste regioni doveva destinare il 10% del loro prodotto interno lordo alle risorse militari e scientifiche dell’impero ogni anno, il che, considerando che le suddette regioni corrispondevano a tutti i continenti del globo, non erano certo quattro soldi.
I fondi vennero abilmente utilizzati dall’imperatore per creare una avanzatissima flotta spaziale completamente meccanizzata, una gigantesca barriera protettiva attorno alla Terra attraverso una schiera di versioni rivedute e corrette del famoso Death Egg, una base missilistica lunare e delle pratiche bombe nucleari in pillole adatte a qualsiasi occasione, non ci sarebbe stata un'altra Black Comet, poco ma sicuro. Con i soldi restanti, destinati alla ricerca scientifica, il Prower Empire fu in grado di trovare una cura a pressoché ogni malattia esistente in natura (tranne l’imbattibile raffreddore), aumentando le aspettative di vita del 50% in tutto il mondo, una cosa che, paradossalmente, non sarebbe stata possibile in un mondo cosiddetto “libero”. In generale, le cose sono andate piuttosto bene si dalla proclamazione del dittatura anche se ci sono stati dei fuochi di ribellione di quando in quando, come ad esempio la sanguinosa ribellione anglo sassone dopo che Miles aveva abolito lo sport nazionale della caccia alla volpe o la rivolta degli stilisti di moda, i quali furono costretti a lavorare con odiosi capi sintetici visto che le pellicce di animali erano state vietate… Poi, quei tassidermisti e fu un vero e proprio bagno di sangue, infatti, come punizione per la loro rivoluzione subirono un alquanto appropriata e banalmente ironica punizione, furono imbalsamati e esposti nei musei. Altra gente si ribellò qui e li, ma vennero tutti uccisi e/o trasformati in schiavi robotici privi di volontà.

Per farla breve, Miles Prower I aveva ottenuto successo dove tutti gli altri conquistatori o presunti tali (da Alessandro Magno fino ad Eggman) avevano miseramente fallito: aveva creato un utopia di perfetto ordine e controllo, si può quasi dire che abbia sconfitto il Chaos che governava l’esistenza stessa dando finalmente un senso alle cose, la vita era più semplice in un certo senso, l’unica cosa di cui un terrestre medio doveva preoccuparsi era lavorare dalla mattina alla sera e venerare un ragazzino di 12 anni che poteva liberamente decidere se lasciarti vivere o meno… Si, la vita era più semplice, priva di libertà di pensiero, ma, in qualche modo assai contorto… Migliore.

In un ampia tavolata, in un altrettanto grande sala all’interno della Space Colony Ark, prontamente ribattezzata FoxStar, il volpino a due code si stava gustando un delizioso pasto a base di coniglio in agrodolce in compagnia della sua cameriera / concubina personale che, per una volutamente sadica e feroce ironia, era un coniglio. Cream the Rabbit era stata costretta, assieme al resto della gang di Sonic, a diventare una schiava nelle mani del Kitsune, infatti, era stata proprio lei a servire al suo padrone con quell’arrosto di roditore che lui si stava ingordamente spolpando e, ovviamente, lei sarebbe dovuta rimanere a guardare finchè la colazione non fosse finita. Gli occhi di Cream erano languidi e sul punto di piangere, la sua espressione facciale era tutto un programma, finalmente Miles smise per un attimo di mangiare e le rivolse la parola:

“Per caso ne vuoi un po’ Cream?”

E Cream passò i successivi 30 minuti della sua vita a vomitare l’anima in un bagno nelle vicinanze.

“E quando hai finito non scordarti di pulire… Tortura una volta. HA HA HA HA HA HA HA!!!”

La giornata dell’imperatore era cominciata.





Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Chapter 2 ***


Ambition
2.


… There’s Ambition





Tortura.

“Arrenditi Knuckles, non hai speranza di vittoria.”

“Non avrai mai il Master Emerald, Tails!”

“Quante volte devo dirtelo? IO SONO MILES PROWER I!!!”

“Quello che è!”

L’echidna rosso si lanciò. Il Kitsune lo evitò.

Era gia finita.

Tortura… Troppo facile.

“Ottimo lavoro, Maestro.” Disse Mechatron.

“Tsk. Questo allenamento virtuale ha gia raggiunto il suo limite. Mi servono VERI avversari.”

“Con tutto il dovuto rispetto, Master Prower, non vedo il bisogno di tutti questi allenamenti, non c’è nessuno che possa competere con lei… Nessuno oserebbe comunque.”

“Per mantenere il Controllo bisogna essere costantemente pronti ad affrontare il Chaos, Mechatron, è questa la chiave di una solida istituzione.”

“Capisco… Farò costruire dei nuovi robot adatti alle sue esigenze.”

“Molto bene.”

Miles uscì dalla stanza per la realtà virtuale e si fece una doccia, si asciugò ed indossò il suo mantello nero e i suoi guanti elettrificati, la cura del proprio look è fondamentale per ogni villain che si rispetti.

“I suoi capi di stato maggiore la stanno attendendo nella sala grande, o supremo.”

“Sarò li tra poco.”





“Non possiamo andare avanti così. La morte è preferibile a tutto ciò.”


“Ma cosa possiamo fare? Non abbiamo una sola possibilità contro di lui è… Troppo forte e non ha punti deboli!”


“Tutti hanno le loro debolezze, anche lui. Tu dovresti saperlo bene…”


“…..”


“…Vedo che hai capito di cosa sto parlando.”


“Vorresti forse dire che…”


“Esattamente.”


“Tu… Ne sei sicuro? Credi che sia possibile?”


“La vera domanda è: siamo abbastanza disperati per farlo?”


“… Guardami. La mia esistenza è un susseguirsi di sofferenza e umiliazione, il mio corpo è per metà robotico e quel che è peggio… Ne sono perfettamente cosciente. Questo risponde alla tua domanda?”


“Bene, allora. Facciamolo.”





Nella sala grande della FoxStar, i quattro governatori del Prower Empire attendevano con pazienza l’arrivo del loro leader seduti ad un tavolo rotondo stile War Room. La Tavola era imbandita con ogni sorta di vettovaglie anche se, metà di loro, non aveva bisogno di mangiare. Come detto in precedenza, l’impero era stato diviso in quattro zone per facilitarne la gestione:

Underland Zone, la regione più piccola, comprendente l’Australia e le isole vicine, con capitale Sidney, in seguito ribattezzata Kitney;

Metal Heart Zone, ossia il continente africano, capitale Il Cairo, chiamato ora Mechalopolis;

New Wave Zone, le due americhe, capitale Central City, rinominata Prower City;

E Olde Zone, la regione più grande, composta dall’Europa e l’Asia insieme, con capitale Prowercan, ossia l’ex Città del Vaticano.

Tutti i gestori di queste fette di terra avevano un limitato controllo sulle loro regioni e prima di prendere importanti decisioni politiche / sociali / economiche, dovevano consultarsi con l’imperatore. E questo era esattamente il motivo di questo meeting, una crisi stava attraversando il cuore della New Wave Zone. La città di Westopolis, uno dei centri urbani più grandi di tutto il pianeta (la sua estensione era quattro volte quella di New York City e occupava lo spazio di 3 stati degli ex U.S.A.) stava avendo un forte problema di criminalità, le forze dell’ordine locali erano state sopraffatte e l’esercito era riuscito a malapena a isolare la megalopoli dal resto del paese… Ma non sarebbe durato a lungo.

Miles Prower I, entrò nella sala e si accomodò sulla sua sedia / trono da pranzo. Com’era costume fare, il Kitsune salutò i suoi ospiti secondo la nuova etichetta stabilita dalla legge “GatesGate”, secondo cui le popolari terminologie di Internet sarebbero state dichiarate un linguaggio a se stante.

“How are you, gentlemen? All your base are belong to us!” Disse Miles.

“What you say?” Risposero i suoi ospiti.

“Un caloroso benvenuto a tutti voi.”

“Yo! Che si dice capo?” Disse, nel suo tono tipicamente colorito, Fang the Sniper, dittatore di Underland Zone.

“iniziare sessione saluti: ossequi vivissimi, o supremo.”
Disse la voce monotona di E-123 Omega, dittatore della Metal Heart Zone.

“Imperatore Prower, come sempre sono onorato della sua presenza.” La voce adulante di Ivo Julian Robotnik alias Eggman, dittatore della New Wave Zone.

“Master Prower…” Il dittatore di Olde Zone, ovvero la più grande creazione di Miles Prower.

“Aaaah, il mio sottoposto preferito, Shadow!”

“Lei mi onora, supremo.”

“Lo so, lo so. E so anche qual è il problema… Non preoccuparti Eggman, il tuo piccolo grattacapo sta per SCOMPARIRE dalla faccia della Terra.”

Tutti gli ospiti non artificiali presenti nella sala (vale a dire Fang e Robotnik) deglutirono… Sapevano perfettamente cosa il loro leader intendeva dire con questa affermazione.

“La riunione è finita, ci aggiorniamo.”

Il bello dei meeting dell’imperatore era il fatto che non duravano molto, non ne avevano motivo, la soluzione per ogni problema era sempre la stessa… Qualcosa doveva sparire. I governatori tornarono tutti alle corrispettive navi spaziali per rientrare nei loro territori, tranne Shadow, o per essere precisi la copia esatta dell’Essere Definitivo, il quale utilizzò il Chaos Control con uno smeraldo fasullo per tornare nella sua zona. Il Kitsune terminò il pranzo e si diresse verso la sua War Room. Era giunto il momento di incontrare “Lei”.

“Ne è sicuro, Maestro?” Mechatron è sempre stato un robot fedele, il suo aspetto esteriore era stato ispirato a quello del famoso androide di Star Wars, R2-D2, ma con un pizzico di Roboto (il robot del Pianeta Proibito) e la sua A.I. è stata progettata in modo che non provasse emozioni come la paura o il dubbio… Ma quando si trattava di “Lei”, lo stesso Mechatron si ritrovava a non avere certezze, poiché ella rappresentava un potere al di là della comprensione umana. Tale potere era stato al centro dell’attenzione di Miles e della sua ricerca di potere, della sua sfrenata ambizione, se vogliamo. Nel corso della storia, gli umani hanno sempre cercato di metterci le mani nella vana speranza di controllarlo ed hanno sempre fallito.

Miles, tuttavia, non era umano.

“Io sono sempre sicuro, Mechatron.”

L’oscuro supremo del Prower Empire entrò nella stanza.

“Splendido, come sempre.”

Su di un altare perfettamente ricostruito, al centro esatto della camera, il Master Emerald stava brillando in maniera insolita, come se fosse stato in qualche modo scosso dalla presenza del volpino. Attorno allo smeraldo, disposti a cerchio, i 7 Chaos Emerald erano altrettanto luminosi seguendo la reazione del Master Emerald.

Prower sorrise, si avvicinò al immenso gioiello, poso la mano su di esso e la invocò:

“Vieni fuori, Tikal.”

Lo spirito di una giovane echidna arancione di non più di 14 anni, si materializzò vicino allo smeraldo. Tikal, la sacerdotessa e custode originale del potere del Chaos, parlò.

“Cosa vuoi ancora da me?”

“Prima di tutto, non si dice “ancora” ma “tortura”, è una nuova legge. E poi, ti sembra questo il modo di rivolgerti al guardiano del Master Emerald?”

“Tu non sei il guardiano, Knuckles lo è!”

“Non più ormai… La lobotomia ha questo effetto sulle persone.”

“Sei solo un folle. Un folle che ambisce ad ottenere un potere troppo grande e che finirà col distruggere qualsiasi cosa!”

“Certo…”

“In tanti hanno tentato, con l’unico risultato di aver creato distruzione e sofferenza!”

“Come il tuo popolo, Tikal?”

“……”

“Le echidna non erano esattamente la “Razza Illuminata” e anche gli umani non erano da meno… Ma tu dovresti saperlo meglio di chiunque altro che io sono diverso da loro.”

“Si. Sei più malato e deviato.”

“SONO PIU’ AMBIZIOSO! SONO PIU’ MOTIVATO! MALEDIZIONE, TIKAL, IO SONO MIGLIORE!!!”

“Stai cercando di convincere me o te stesso?”

“Io ho portato Ordine in un mondo in cui regnava il Chaos, nessuno c’era mai riuscito.”

“La tua è un illusione, Miles! L’esistenza stessa non può prescindere le incontrollabili forze che ne causano l’andamento, ogni singolo evento, dal Big Bang alla morte di una zanzara, può creare infinite possibilità e conseguenze di cui non è possibile prevederne l’esito sicuro o ottenerne il controllo! In altre parole, nulla è per sempre controllabile, neanche il tuo impero!”

“Ooooh, ma io lo so, mia cara, lo so. Per questo mi serve il potere del Master Emerald, per rompere questo schema di casualità in cui siamo costretti a vivere… Per fare si che le cose siano di nuovo semplici.”

“Nessun essere nell’universo può sperare di controllare il Chaos, neanche un…”

“…UN DIO, TIKAL!?”

“…. Tu…”

“Ora capisci, sacerdotessa? Capisci a cosa ambisco?”

“N-non puoi essere serio!”

“Osserva.”

I 7 Chaos Emerald iniziarono a brillare come matti mentre Miles ne assorbiva avidamente il potere. Il suo pelo si eresse e divenne di un colore misto tra il giallo dorato e il nero, la sua aura assunse i diversi colori dell’arcobaleno e i suoi occhi, da un profondo blu zaffiro divennero rossi come rubini.

“Lo percepisci, Tikal? Non mi sono limitato ad assorbire solo l’energia negativa degli emerald ma anche quella positiva, ammira la mia Iper Forma!”

“Non è possibile… La tua unione con l’elemento del Chaos è più forte di quella di chiunque altro abbia mai visto! Sei vicino al..”

“Al controllo assoluto? Ad essere un Dio? Puoi dirlo se vuoi.”

“Se sei gia così potente, a cosa ti serve il Master Emerald? Nessuno potrà mai batterti!”

“Semplice… Non mi basta avere il controllo parziale di questo potere, io voglio dominarlo! VOGLIO POTER DECIDERE DEL FATO DELL’UNIVERSO STESSO!”

“Ma… Ma questa è follia pura! Ci distruggerai tutti! Non te lo permetterò mai!”

“Prima o poi dovrai cooperare Tikal. Senza un guardiano il Master Emerald è destinato a morire, rilasciando la sua immensa energia caotica, creando ancora più distruzione e sofferenza di quanto potrei mai crearne io… E tu lo sai.”

“…..”

“Non hai altra scelta. Quando i tempi saranno maturi, lo smeraldo dovrà per forza condividere il suo potere con i Chaos Emerald e quando questo succederà… I Super Emerald rinasceranno e io sarò inarrestabile!”

“E dopo avere ottenuto tutto questo… Che cosa farai?”

“Be… Conquisterò l’universo, no? HA HA HA HA HA HA!!!”

La sacerdotessa si ritrovò con le spalle al muro, mai nella sua immortale esistenza aveva incontrato qualcuno di così profondamente malvagio e motivato al tempo stesso… La sua volontà era irremovibile e spiazzante, le sue convinzioni solide, non aveva dubbi o rimorsi nella sua anima…. Eccetto, per una cosa. Una cosa che aveva seppellito nel profondo dell’inconscio ma che l’avrebbe tormentato per sempre, era…

Amore? Per qualcuno? Lui… Amava qualcuno, ma chi? Tormento, sofferenza, senso di perdita, rabbia e frustrazione… Si, lo percepisco chiaramente ora. Cosmo. Il suo nome era Cosmo e lui… L’HA UCCISA! Questa è la mia unica speranza di batterlo… Devo farlo, per quanto mi disgusti, devo farlo. Non ho altra scelta!


“Che cosa ne penserebbe lei?” Disse l’echidna.

“Cosa?”

“Lei! Che cosa ne penserebbe di te se vedesse cosa sei diventato.”

“Diventato? Io sono sempre stato me stesso!”

“Non sempre, Miles… Cosmo, è così che si chiamava, vero?”

In un attimo lo sguardo di Miles Prower cambiò da spavaldo e motivato a qualcosa di completamente diverso… E la sua Iper Forma svanì in un attimo.

Avevo ragione… Il suo atteggiamento è mutato e ha anche perso la concentrazione. Ora lo vedo chiaramente… Vedo il bambino vulnerabile e impaurito che c’è dentro di lui, per quanto possa sforzarsi non se ne libererà mai. Devo insistere, devo farlo crollare!


“Gia… Cosmo, l’ultima della sua specie, i Seedrian se non sbaglio. Mi chiedo cosa ne è stato di lei?”

“Stai zitta.”

“Oh, vedo. Ha usato i suoi poteri per paralizzare Dark Oak, capo dei Metarex, quando si trasformò e minacciò di distruggere la galassia e poi… Tu l’hai uccisa!”

“NON DIRLO!”

“Ma è vero, Miles. L’hai uccisa con il tuo Super Sonic Cannon, alimentato tra l’altro dal Master Emerald, che deliziosa ironia.”

“Non avevo altra scelta, non volevo farlo, mi ha detto lei di farlo, MI HA PREGATO DI FARLO!”

“In fondo era quello che volevi, la sua morte. Era l’unica cosa che tu avessi mai amato e l’hai distrutta perché ti faceva sentire debole, non è vero Miles? O dovrei dire… Tails?”

“Non chiamarmi in quel modo! Tails era un debole! Tails non è mai esistito!”

“Lo sto guardando in questo momento… Così solo e spaventato. Così desideroso di amore. E tu vorresti dominare l’universo? HA! Sei semplicemente patetico!”

“…… Si. Tails era davvero patetico ma una volta che avrò ottenuto il vero potere sarò finalmente in grado di distruggerlo una volta e per sempre.”

“Eh?”

“Credevi davvero di potermi piegare? Di potermi far disperare e pentire delle mie azioni? HA! Chi è patetico ora?”

“…Vedo.”

C’ero vicina. C’ero quasi riuscita. Maledizione… Ma è comunque un inizio, con un po’ di fortuna, la sua coscienza farà il resto.


“Non ti azzardare MAI PIU’ a leggere nel mio inconscio! Questa conversazione è terminata! Ora se non ti spiace, c’è una piccola faccenda di cui mi devo occupare.”

“Mmmh?”

“Puoi osservare se lo desideri.”

L’imperatore Miles Prower I, si avvio al quadro comandi, premette un paio di pulsanti e osservò la Terra dall’immensa finestra che stava in quella stanza. Di colpo, si udì una forte vibrazione e per un attimo la FoxStar tremò. Il Master Emerald brillò nuovamente, stavolta perché parte della sua immensa energia stava alimentando dei complessi meccanismi. Tikal, guardò con orrore in direzione del Kitsune… Sapeva perfettamente che cosa sarebbe successo.

“Dimmi, Tikal, se dovessi scegliere una locazione per andare in vacanza, quale sceglieresti?”

“Io… Non saprei.”

“Be… Io so dove NON vorrei essere adesso.”

E l’Eclipse Cannon, la stessa micidiale arma che distrusse metà della Luna e la Black Comet, sparò un colpo in direzione sulla Terra.

E Westopolis non esisteva più. Milioni di vite, cancellate in pochi secondi. Ordine ristabilito.

Le fiamme erano ancora visibili dalla stazione spaziale e nei successivi 5 minuti l’unica cosa che si sarebbe sentita a bordo erano le risate isteriche di un diabolico genocida… E i singhiozzi di una giovane donna.

Un'altra giornata proficua.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Chapter 3 ***


Innocence
3.


… There’s Innocence





Questo luogo… Si. Lo riconosco.


“Tails. Grazie.”


“Cosmo…”


Il luogo dove la vidi per l’ultima volta. Il luogo dell’addio. Il vuoto.


“Per i tutti i guai che ti ho causato, mi dispiace.”


“Cosa stai dicendo? Sono stato sempre felice accanto a te.”


Felice… Felicità… No.


“Addio Tails. Ti amerò per sempre.”


NO! Quello non sono io! Io non sono Tails!


“Chi ha parlato?”


Io non sono te…


“Chi sei?”


Debole.


“Cosa?”


Sei solo un debole! IO TI RIPUDIO!!!


“Tu… Sei me?”


TI DISTRUGGERO’ TAILS!!



“AAAAAAARRRRRRGH!!! Anf… Anf… Che tu sia maledetta, Tikal!”

“Master Prower? Che succede?”

“NULLA! SPARISCI DALLA MIA VISTA!”

“Obbedisco.”

La giornata dell’imperatore non era cominciata nel migliore dei modi. Lui tortura non lo sapeva ma, di li a poco, lo Chaos che si era prefissato di annichilire gli avrebbe riservato una inaspettata sorpresa. Miles si recò in salone per fare colazione, solo latte e pancake stavolta.


Io non… Posso andare avanti così. Non posso e non voglio. Non lo sopporto più. Tutti i giorni si diverte a tormentarmi, a umiliarmi, a farmi sentire miserabile… Perché mi fa questo? Io non gli ho mai fatto niente di male, eravamo amici, amici intimi… NO! ERA TUTTA UNA BUGIA! Non mi ha mai veramente voluto bene, mi ha preso in giro, ci ha preso in giro, è solo un mostro! Ogni giorno della mia vita… Vorrei non essere mai nata. I-io n-non… C’è l-la f-fac-cio p-più… Devo farla finita! Adesso, subito!



“Cream? Cos’hai stamattina? Mi sembri… Distante.”

Cream the Rabbit fu molto sorpresa dell’improvviso interesse del suo padrone nei confronti della sua persona.

“N-niente, niente… Sono solo un po’ stanca.”

“Capisco, prenditi una giornata libera allora.”

“Maestro?”

“Dai sparisci, vai a fare shopping sulla Terra o qualcosa del genere… Oh! E portati Amy con te, darò un giorno libero anche a lei.”

“G-grazie, Master Prower, io non so davvero cosa dire.”

“Certo, certo… Ora sparisci prima che cambi idea.”

Miles Prower I non poteva immaginarlo ma con questo gesto di insospettabile gentilezza aveva appena salvato una vita. Le vie del Chaos sono misteriose… Anche per chi ne ambisce il controllo.

“Urgh. Mi sto rammollendo. Dannazione a Tikal e a questi incubi. Non devo essere debole, non posso permettere a “Lui” di avere il sopravvento… Ci sono! Per rifarmi farò una S.I.N. (Sessione di Interrogatorio Non ufficiale) a qualcuno! Questo è Karma!”


“Non posso crederci! Ha davvero funzionato!”


“Il controllo del Chaos è molto migliorato rispetto al passato, inoltre stavolta avevamo tutti gli elementi necessari.”


“Credi che dovremmo…”


“Si. E’ giunto il momento di riunirli.”


“Eh eh eh eh eh… Avrò la mia vendetta! Lo faremo soffrire come non ha mai sofferto in vita sua! La pagherà per tutte!”


“Io devo andare ora, non posso farmi scoprire. Voi altri attenetevi al piano e mantenetemi informato.”


“Roger!”


“….. Chi diavolo è Roger?”


“Lascia perdere.”



“UUUUAAAAAAARRRRGH!!!!!”

“HA HA HA HA HA HA HA! URLA! HA HA HA HA HA!!”

“Maestro?”

“HA HA HA… Eh?”

“Il Blue Typhoon è rientrato alla base, signore.”

“Il Blue… Perfetto. Fai pulire questa stanza da tutto il sangue e porta il prigioniero in infermeria, lo voglio come nuovo per la prossima S.I.N.”

“Si, o Supremo.”

“E così… Sono tornati. Eh eh eh eh, splendido! Andiamo ad accoglierli.”

Il Blue Typhoon, la prima astronave che il Kitsune abbia mai costruito, era un ricordo prezioso.
Un ricordo di quei giorni, di Metarex e di lei… Ancora oggi, Miles si chiedeva perché non l’avesse fatta distruggere, ogni volta che la rivedeva, qualcosa gli scattava dentro e sentiva il bisogno di urlare ma era sempre riuscito a reprimere la cosa, a non dargli importanza e anche stavolta sarebbe stato così.

Lo sarebbe stato?

Nell’hangar della FoxStar, il portellone anteriore del Typhoon si spalancò rivelando all’imperatore i due occupanti della nave, Sonic the Hedgehog e Knuckles the Echidna.

“Aaaaah, Sonic, Knuckles, che piacere rivedervi. Com’è stato il vostro viaggio d’avanscoperta, trovato niente d’interessante?”

Di tutti gli “amici” che il volpino aveva, il riccio e l’echidna erano i due su qui si era accanito di più.

Tutta la parte destra del corpo di Sonic era metallica (la gamba, il braccio, l’occhio e persino le spine), lui faceva  un enorme fatica a respirare e il dolore che provava nel farlo era straziante e continuo, la cosa peggiore era che non poteva suicidarsi visto che un microchip installato nella sua corteccia cerebrale glie l’avrebbe impedito. Il solo ed unico scopo della sua esistenza era di servire il suo Maestro, proprio come aveva giurato di fare due anni e mezzo prima.

Il destino di Knuckles fu diverso: subì una complessa operazione al cervello e divenne uno schiavo privo di volontà propria o consapevolezza. Dal punto di vista di Sonic, era stato lui quello fortunato. Il riccio blu aveva un controllo parziale sull’echidna cerebro leso e riusciva a dargli degli ordini attraverso dei semplici comandi.

“Knuckles, saluta!”

Knuckles sbavò sul pavimento.

“Bravo ragazzo. Buongiorno Tail- errr Master Prower. In verità, abbiamo trovato qualcosa che la interesserà sicuramente.”

“Che cosa?”

Il riccio blu assunse un espressione seria e, nonostante facesse molto male, prese un lungo respiro.

“Credo sia meglio che venga a vedere di persona.”

“Mmmh?”

Dentro l’astronave.

“Eravamo di pattuglia vicino alla zona in cui… Si, be lo sa. E l’abbiamo trovata li. Perfettamente ibernata... Non potevamo crederci.”

Prower la vide e l’urlo che gli lacerava l’anima non si sarebbe più potuto trattenere.

“Co… Co…”

Come detto, le vie del Chaos sono misteriose e infinite, non è mai veramente possibile prevederne l’andamento. Ogni tanto, in mezzo all’imperturbabile flusso  della vita, si registrano degli avvenimenti così improbabili e magnifici che la scienza non è mai stata realmente in grado di spiegare. Tali eventi sono stati definiti in svariati modi, coincidenze, casualità, ecc. Ma, agli occhi di chi aveva la fortuna di assistervi, che fosse stato un credente o meno, questi fenomeni potevano essere chiamati in un solo modo: Miracoli!

E finalmente, il volpino urlò il nome del suo miracolo.

“COOOOOOOOOOOOSSSSMOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!”

Cosmo era li, rinchiusa in una capsula criogenica, serena, tranquilla, angelica… Perfetta. Il suo aspetto era lo stesso dell’ultima volta che l’aveva vista, i capelli lunghi e sinuosi, le rose ai lati della sua testa sbocciate, il suo viso… Il più puro e innocente che si sia mai visto in tutto il creato, almeno secondo il punto di vista del Kitsune.

Non c’era stato giorno o notte in cui Miles non avesse desiderato di rivederla, di riabbracciarla, aveva sempre cercato di reprimere questa emozione con la scusa che lo rendeva debole ma la verità era che il suo cuore, a dispetto di ciò che credeva sin dalla più tenera età, era in grado di amare… Oltre che di odiare.
Per la prima volta dalla morte di Cosmo, Miles si dimenticò di essere l’oscuro dittatore genocida di un impero incrollabile, si dimenticò dei suoi propositi di dominazione del Chaos attraverso lo smisurato potere del Master Emerald, infatti, per la prima volta da allora, Miles Prower I lasciò il posto a Tails.

Lacrime di gioia sgorgarono dagli occhi azzurri del Kitsune dodicenne. Le innocenti lacrime di un bambino.

“Possiamo… Svegliarla?”

“Si, Maestro.”

“Grazie…”

Da qualche parte, una giovane echidna arancione tremò di puro orrore.

O no. NO! FERMI NON FATELO! CI DISTRUGGERETE TUTTI!


Chaos ha le sue vie.





















Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Chapter 4 ***


Lies
4.


… There are Lies





Dove sono? Cos’è questo posto? Io.. Sento freddo. Perché? Cos’è successo a tutti gli altri? Aspetta… Si, ora ricordo.


“COOOOOOOOOOOSSSSSSMOOOOOOOOOOOO!!!!”


Ricordo.


“Addio Tails, ti amerò per sempre.”


Io.. Sono morta. Per loro, per lui, per tutti. Ma perché questo luogo è così buio? Che sia l’aldilà? Se questo è il paradiso allora dov’è la mia famiglia? Dove sono tutti i miei simili? La mia gente… Può darsi, può darsi che io non meritassi il paradiso? Che il mio sacrificio sia stato solo un suicidio… O che non sia bastato a redimermi dai miei peccati? NO! Io non.. Non voglio stare qui. Non voglio essere sola nell’oscurità. Ho paura… MI SENTITE!? QUALCUNO PUO’ SENTIRMI!? PER FAVORE, AIUTATEMI!


“…eheheheheheheheheheheheheheheheheheheh…..”


Cos’è stato?


“…eheheheheheheheheheheheheheh….”


Chi sei? Puoi aiutarmi? RISPONDIMI!


“Povera, povera piccina. A quanto pare sei nuovamente sola.”


Tu sei… DARK OAK!? No, non è possibile, tu sei stato distrutto!


“Fino a che tu esisterai… Io ci sarò sempre. Non potrai mai liberarti di me.


NOOOOOO, VAI VIA! LASCIAMI IN PACE!


“HA HA HA HA HA HA HA! Non puoi sfuggirmi. Ovunque andrai io ci sarò. QUESTA E’ LA TUA CONDANNA!!!”


Devo fuggire. Devo scappare il più lontano possibile. Non devo lasciare che mi prenda. Io non…


“Cosmo…”


Aspetta… Questa voce, si! La riconosco!


“Cosmo… Raggiungimi.”


Non credevo che avrei sentito la sua voce ancora. E’ venuto a cercarmi… A prendermi.


“Vedi la Luce, Cosmo? Entra nella Luce!”


La vedo. LA VEDO. STO ARRIVANDO, ASPETTAMI!


“Cosmo…”


TAAAAAIIIILLS!!!




“Cosmo… Sei sveglia.”

“Tails?”

“Si… Si. Sono io. Tails.”

Per lei, lo sarebbe stato.

I due si abbracciarono teneramente e fu come se il tempo cessasse di esistere. Lacrime di gioia mista a sofferenza sgorgarono dai loro occhi durante tutto il tempo.

“Tails…”

“Ssssh, non dire nulla. Tu non hai idea… Non hai idea di quanto ho sognato questo momento. Mi sei mancata, mi sei mancata tanto.”

“Mi dispiace… Mi dispiace.”

“Non parlare.” La baciò sulla fronte e la guardò negli occhi, quei suoi bellissimi occhi. Questo sarebbe stato il loro momento migliore… Prima di ciò che sarebbe accaduto in seguito.

Dopo il ritrovamento del corpo, Tails aveva impiegato tutte le risorse scientifiche del Prower Empire nella speranza di risvegliarla dal suo letargo siderale e nel giro di una settimana, ci riuscì. Per qualche ragione, la specie di Cosmo era in grado di sopravvivere nello spazio, infatti, durante lo stadio di ibernazione, tutte le sue funzioni vitali avevano continuato ad operare anche se a un ritmo molto lento, in altre parole, Cosmo era in coma, non era ne viva ne morta, era… Sospesa. Tutto quello che Tails doveva fare era mettere il corpo dentro un tubo di stasi con del liquido amniotico (in perfetto stile Sci-Fi) e aspettare… Quando la temperatura corporea raggiunse il livello desiderato e venne il momento di destarla, il Kitsune fu colto da un improvvisa paura.

“Che cosa ne penserebbe lei?”


“Cosa?”


“Lei! Che cosa ne penserebbe se sapesse che cosa sei diventato?”


Le parole di Tikal echeggiavano nella mente del ragazzo, torturandolo. In quel momento, Tails realizzò qualcosa… Se Cosmo avesse saputo quello che aveva fatto, ciò che era divenuto, lo avrebbe senz’altro disprezzato, forse addirittura odiato! Se ne sarebbe andata via, lontana da lui, per sempre… NO! Questo non poteva permetterlo, non dopo tutto quello che aveva passato… Avrebbe mentito, si. Avrebbe messo in piedi una gigantesca farsa per assicurarsi il suo amore incondizionato, la sua purezza d’animo. Ordinò a Sonic e Knuckles di sparire per un po’ di tempo, lei non doveva vederli in quelle condizioni, fece chiudere svariate sezioni della FoxStar (tra cui la War Room, dove c’erano il Master Emerald, i Chaos Emerald e L’Eclipse Cannon), infine e soprattutto, gli sarebbe servita una storia plausibile quando le avrebbe dovuto raccontare gli avvenimenti recenti…

“Sei stato eletto presidente della Terra?”

“Gia! Attraverso libere elezioni ovviamente…”

“Sono così contenta! Finalmente la gente ha cominciato ad apprezzare il tuo genio!”

“Errr, si.”

“Ma come mai indossi quel mantello nero e quei guanti? Ti fanno sembrare un imperatore malvagio.”

“Eh? Cosa, questi?”

Merda! Me ne ero dimenticato!


“Sono… L’abbigliamento standard del presidente!” Rispose con sicurezza il “Presidente” Prower.

Phew! Miles ragazzo mio, sei davvero un genio!


“Quindiiiiii… Che fai per passare il tempo?” Chiese curiosa la giovane Seedrian.

“Distruggo errrrrrrr…. I record al flipper!”

I record al flipper!? Altro che genio, sei un idiota!


“Uhm, interessante, credo.”

“O be, la verità è che c’è davvero tanto lavoro da fare, sai, mantenere stabile l’economia di un pianeta non è una cosa facile.”

“Non ho familiarità con la distribuzione del potere politico di questo mondo. Quanto potere ha un presidente?”

“ASSOLUTO! Ehm cioè… Ha in mano tutti i poteri, militari, economici, ecc.”

“Sembra davvero una grossa responsabilità.”

“Non ne hai idea.”

“Tails… Dove sono tutti gli altri? Non vedo l’ora di salutarli!”

“Gli altri? Oh! Gli Altri! La vecchia gang, ma certo!”

Maledizione. E adesso che cosa mi invento?


In quel momento, Amy Rose e Cream rientrarono alla base dopo il loro giorno libero, stavano chiacchierando allegramente quando i loro sguardi basiti si posarono sulle figure dell’imperatore… E di Cosmo.

O cazzo… Aspetta! Ma è perfetto!


“CREAM! AMY!” Urlò una gioiosa Cosmo.

Per un attimo, le due ragazze interpellate non seppero cosa fare… Ne cosa dire. Poi il Kitsune parlò.

“Cream, Amy, permettete che vi presenti una nostra cara amica… Cosmo!”

“COSMO!” Le ragazze gridarono all’unisono e corsero ad abbracciare la loro amica creduta morta.

“Ma come è stato possibile?” Chiese Cream.

“Tails mi ha riportato in vita.” Disse Cosmo.

Le due la guardarono in modo strano, come se avesse avuto la scabbia o qualcosa del genere. Ovviamente Cosmo non sapeva che tutti quelli che avevano osato chiamarlo con quel nickname erano stati puniti con ore ed ore di dolorose S.I.N.

“M-Master Prower…?” Spiccicò una Amy tremolante.

“Master Prower? Perché Amy ti ha chiamato così, Tails?” Domandò una Seedrian molto sorpresa.

“Errrrrrrrrrr… Amy, cara, non c’è bisogno di essere così formali, anche se sono il presidente siamo sempre amici no? Chiamami Tails, come hai sempre fatto!”

Amy: “P-presidente…?”

Cream: “T-Tails…?”

Assicurandosi di non essere visto da Cosmo, il “presidente” Tails rifilò una singolare occhiata alle sue “dipendenti”, il genere di occhiata che diceva: “Se non mi reggete il gioco vi faccio uccidere, smembrare, imbalsamare ed esporre in un museo.”

“Oh. OH! Ma certo, che sciocca sono stata e che… Che siete, SEI diventato una persona così importante che a volte mi dimentico della nostra…” E qui Amy dovette fare un immenso sforzo “… Amicizia.”

“Ehm, gia. Proprio così, Master P… TAILS!” Per un attimo, Cream ebbe paura che la sua testa sarebbe esplosa ma con sua grande sorpresa… Non successe.

“Siete sicure di stare bene? Mi sembrate un po’ pallide.” Cosmo era molto attenta ai particolari.

“E che…. Che non ci aspettavamo di vederti, voglio dire, è stato uno shock!” Lo è stato per davvero.

“Si.. Ehi, ragazze, perché non fate un po’ di compagnia a Cosmo, sono sicuro che avrete tanto da dirvi. Ci sono ALCUNE cose che VANNO raccontate.” Traduzione: raccontategli la verità e avrò una personale S.I.N. con ognuna di voi… Tortura una volta.

“CERTAMENTE!” E Amy tirò fuori quel suo famoso e immotivato entusiasmo. “Vieni con noi, ti faremo vedere la base e poi potremo parlare degli ultimi gossip!”

“Potremo farci una manicure o qualcosa del genere…” Aggiunse timidamente Cream.

“Ne sarei felice.” Disse infine Cosmo. “A dopo Tails.” Diede un bacio sulla sua guancia facendolo arrossire. Era difficile credere che il Kitsune innamorato era lo stesso tiranno sadico che aveva sterminato milioni di persone solo una settimana prima. Tortura, misteri del Chaos.

Le ragazze si allontanarono lasciando il volpino da solo con i suoi pensieri.

Prima o poi lo scoprirà.. Prima o poi mi chiederà di Sonic e Knuckles e di visitare la Terra. Cosa posso fare, COSSA POSSO FARE!? Ok, ok calmati Tails… TAILS? Eh eh eh, mi sto rivolgendo a me stesso con quello stupido soprannome… DANNAZIONE! RIPRENDI IL CONTROLLO MILES!


Forse non voglio riprendere il controllo… Forse voglio essere quello che lei vuole che io sia…


NO! Sarebbe un ipocrisia! Nulla potrà mai cancellare ciò che ho fatto e di cui non mi pento!


Le sto mentendo, anche questa è un ipocrisia…


Merda! Ho bisogno di distrarmi un attimo… Mi serve una S.I.N. con qualcuno..


Ma non ne ho voglia. Sento che è una cosa sbagliata.


COSA DIAVOLO MI STA SUCCEDENDO!!


Ho perso la mia sicurezza… Ho perso il Controllo e il Chaos sta poco a poco prendendo il sopravvento. Tikal aveva ragione, nessun essere può arrogarsi il diritto di dominare forze al di la di qualunque comprensione.


Ma io non sono un essere normale… IO SONO  MILES PROWER I, UN FUTURO DIO!


NO! Io sono Tails… E voglio poter amare ed essere amato.


AAAAAAARRRRRRRRRRRRRGH!!! LA MIA TESTA! FA MALE!!!


E Miles cadde a terra, privo di sensi.



“Eh eh eh eh, è sul punto di crollare. Non credevo che sarebbe stato così facile.


“Dovete fermare questa pazzia!”


“Uh? Chi va la!”


“In questo modo creerete un danno peggiore!”


“MOSTRATI!”


“Eccomi.”


“Tikal… E’ da tanto che non ci si vede. A cosa debbo l’onore della tua presenza.”


“Ti prego, ascoltami. So quello che state cercando di fare e devo pregarvi di abbandonare quest’idea!”


“ABBANDONARE TUTTO!? NEL MOMENTO DEL TRIONFO!? Credo tu ci stia sottovalutando, Tikal. Abbiamo tutto sotto controllo.”


“Questo è quello che credete voi.”


“Questo è quello che sappiamo! E poi tu, tra tutti, ne dovresti gioire! Più Tails perde il controllo di se stesso, più il suo potere diminuisce, ben presto sarà abbastanza debole e noi potremo sconfiggerlo, ci liberemo di un feroce dittatore e l’equilibrio del Chaos sarà ristabilito!”


“TI SBAGLI!”


“Che vorresti dire?”


“L’unione di Tails con il Chaos è più forte rispetto a qualunque essere sia mai vissuto… Anche dell’Essere Definitivo! Attualmente la sua mente è instabile, divisa se vogliamo, consumata dal dubbio e il suo controllo sull’elemento sta scemando. Immagina cosa potrebbe succedere se non sarà più in grado di comandarlo…”


“…. Perfect Chaos?”


“Qualcosa di simile ma peggiore, visto che non potrà essere fermato.”


“Ma… Ma com’è possibile che LUI abbia tutto questo potere? Davvero sarebbe stato in grado di controllare il Chaos e diventare un Dio se la sua mente non fosse instabile?”


“Non so rispondere alla tua domanda ma posso dirti questo… Tails è in grado di raggiungere la sua Iper Forma solo con i Chaos Emerald.”


“……”


“Ora capisci perché il vostro è un piano suicida? Se la sua anima tormentata non troverà equilibrio… Saremo tutti condannati. Devi porre fine a tutto ciò!”


“… Ho capito. Dannazione! Devo fermare Sonic prima che sia troppo tardi!”




“Grazie ancora per la bella giornata, a domani!” Una ragazza pianta particolarmente allegra salutò le sue due migliori amiche e si mise a cercare la stanza del suo amato.

“Mmmmh, mi domando dove si trovi? Questo posto è davvero immenso.”

“E non l’hai neanche visto tutto…”

“Chi ha parlato?”

“Sono io… Come ti va la “vita”, Cosmo?”

“S-S-SONIC!? O mio… Cos’è successo al tuo corpo!?”

“Eh! Questa è una buffa storia. Credo che sia giunto il momento di avere una chiacchierata intima tra amici, ti va?”

“Errr, certo! Di cosa vogliamo parlare?”

“Ma di Tails, è ovvio!”

E il riccio blu, che più di ogni altra cosa desiderava vendetta, sorrise malignamente.













Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Chapter 5 ***


Angst
5.


… There’s Angst




“Che significa che non riuscite a trovarla!?”

“L’abbiamo cercata dappertutto, è come se si fosse volatilizzata!” Disse una spaventata Amy.

“Non accetto scuse ne da te ne da nessun altro. VOGLIO RISULTATI! Ricominciate da capo, ribaltate la stazione da cima a fondo se necessario! MA TROVATELA O VI FARO’ GETTARE NELLO SPAZIO!”

“S-Si Maestro, Tails” Rispose una altrettanto atterrita Cream.

“Come. Mi. hai. Chiamato?”

“I-io, lei, v-voleva che, noi…”

“TU DEVI CHIAMARMI MASTER PROWER! MI HAI SENTITO!”

“S-s-si, M-Master P-P….” A questo punto, la giovane coniglia non fu più in grado di reggere la pressione. Anni e anni di soprusi l’avevano resa incredibilmente fragile e la recente crisi d’identità del suo padrone non aveva certo facilitato le cose. Cream cadde sulle ginocchia e iniziò a piangere ancora e ancora e ancora…

Quasi sfidando l’ormai ovvia instabilità dell’imperatore, Amy si abbassò a consolarla, erano amiche dopotutto.

Alla vista di ciò, il primo impulso del Kitsune fu quello di farle fustigare per insubordinazione seduta stante ma quell’altra parte di se, quella risvegliatasi dopo tanti anni, provò pietà e tristezza nei loro confronti. Aveva davvero ridotto due povere ragazze, due amiche tra l’altro, in squallidi surrogati di esseri viventi? Per non parlare di quello che aveva fatto al resto del pianeta! Ne era stato veramente capace? Lo sconforto e la frustrazione erano evidenti nel volto del volpino.

“Piangi… Piangi pure e quando hai finito ricomincia la ricerca.”

Con gli occhi arrossati, Cream guardò il suo padrone. Era un tono di compassione quello che aveva percepito nella sua voce? Non lo avrebbe mai saputo.

Miles Prower I, Tails o qualunque altra cosa fosse in quel momento, si incamminò, pensieroso, verso la sua stanza.

Dove può essere finita? Le sarà successo qualcosa? O no, e se fosse precipitata nello spazio? Ma che dico? Non è possibile che ciò avvenga, sii razionale Miles, sei un dannato imperatore! La stabilità e il controllo di se stessi sono le parole chiave! Stabilità e controllo… Chi voglio prendere in giro, io non, non, NON SAPREI COSA FARE SE DOVESSI PERDERLA DI NUOVO! Dove sei Cosmo? Dove sei? Aspetta un attimo. C’è un posto in cui non ho controllato… O no. Qualunque altro posto ma non quello!

Colto dalla tremenda realizzazione, Miles si mise a correre in direzione della sua War Room.


“Aspetta solo un attimo. Tu mi stai cercando di dire che dovremo rinunciare ai nostri piani solo perché uno stupido spettro ti ha detto che avrebbero, tipo, causato la distruzione dell’universo o quello che è? Devi essere impazzito!”


“Devi ascoltarmi, Sonic. Se il Chaos dell’anima di Miles avrà la meglio sulla sua capacità di autocontrollo si scatenerà una catastrofe peggiore rispetto all’incidente di Perfect Chaos! E tu sai cosa può significare, tu eri la quando è successo.”


“E anche se fosse? A questo punto non ha più importanza.”


“Cosa vorresti dire?”


“Semplicemente che ho già provveduto a impiantare il “Seme” della Discordia.”


“COSA HAI FATTO!? IDIOTA! NON ERA ANCORA IL MOMENTO, DOVEVI ASPETTARE ALMENO UN MESE!”


“Dovevo agire al momento più opportuno ed è esattamente ciò che ho fatto, il nostro beneamato imperatore è fragile e dopo di questo sarà totalmente sfasciato. Ooooh si. Posso già pregustare la sua sofferenza, sarà un tale tormento, he he he he he he. Quasi quanto quello che ho passato IO!”


“Idiota. Hai lasciato che le tue emozioni personali avessero il sopravvento. Ti sei dimenticato della nostra missione? Ti sei dimenticato dei nostri ideali!”


“No che non li ho dimenticati, infatti, ho intenzione di procedere come avevamo originariamente pianificato, aspettare che si indebolisca e poi… UCCIDERLO!”


“Mmpfh. Vedi che sei ostinato.”


“Mi conosci.”


“D’accordo, allora. Non cercherò di fermarti, fai molta attenzione però. Chaos è imprevedibile.”


“E presto… Molto presto… Chaos si prenderà la vita del mio “fratellino”. HA HA HA HA HA HA HA HA HA HA!!”




La vista della Terra era davvero uno spettacolo da togliere il fiato. In passato, la giovane Seedrian non aveva mai avuto l’occasione di ammirarla in tutto il suo splendore e la sua bellezza… Eppure, in tale magnificenza c’era qualcosa di profondamente sbagliato, qualcosa di deviato di… Malvagio. All’inizio era solo una debole sensazione ma con il passare dei minuti, tale sensazione divenne un agghiacciante certezza: le urla. Milioni e milioni di urla di terrore, dolore e disperazione attraversarono l’anima inquieta della ragazza assieme ad un atroce dubbio che la stava pian piano consumando.

Era vero?


“No. No. Nonononononononononononono! Quello che dici non può essere vero!”


“Cosmo… Guardami. Guarda attentamente il mio corpo. Non osare distogliere lo sguardo! Questo è stato il suo personale divertimento negli ultimi due anni e mezzo!”


“NO! Non lui! Non Tails! Non Il mio Tails!”


“Tails non è mai esistito! E’ stata solo una farsa, una copertura come direbbe lui.”


“Lui mi amava, ha salvato la galassia, lui…”


“… Non ti ha mai amato, solo un’altra bugia, ti ha ucciso, ricordi?”


“Glie l’ho chiesto io!”


“Ha provato piacere nel farlo. In realtà lui ti voleva morta!”


“Ma mi ha riportata in vita, mi ha salvato!”


“Tsk. Un altro personale giocattolo da aggiungere alla sua collezione. Proprio come Amy, Cream, Knuckles e me. Per non parlare di tutta l’umanità! Tutti schiavi assoggettati al suo volere e se ancora non mi credi, be… Perché non vai nella stanza dell’ala ovest e dai un occhiatina al suo contenuto?”


“Io.. Io non..Ti..”


“Non mi credi? Povera piccola ingenua, lo sai, la mia stessa esistenza è un tormento continuo ma ora come ora… Non ti invidio affatto. HA HA HA HA HA HA HA!!!”


“S-Stai lontano da meeeeeeeeeee!!”


“Esatto, brava, fuggi piccola Cosmo, fuggi dalla verità! Ooooh si, che goduria! WHAHAHAHAHAHAHA!!!!”



E adesso era li, la stanza nell’ala ovest, la War Room. Dietro di lei, il Master Emerald e i 7 Chaos Emerald brillavano come pazzi come in allerta per l’arrivo di qualcosa di molto pericoloso. All’improvviso le porte della sala di aprirono e una figura in guanti e mantello fece il suo ingresso.

“Cosmo!” Chiamò.

Lei si voltò lentamente nella sua direzione.
Il suo primo impulso fu quello di correre tra le sue braccia e, in lacrime, farsi dire da lui che quelle di Sonic erano tutte bugie, che non aveva mai conquistato la Terra, torturato i suoi amici in modi indicibili, ma soprattutto che non aveva MAI ucciso spietatamente tutta quella gente e/o trasformata in schiavi robot e che non stava cercando di diventare un Dio.

Questo fu il primo istinto di Cosmo ma lo represse e decise che Tails gli doveva dare alcune risposte.

“Cosmo… Tu non, non dovresti stare qui, è troppo pericoloso e potresti…”

“Come mai il Master Emerald si trova qui Tails? Credevo che Knuckles lo custodisse ad Angel Island.”

“Uuuuh, be ecco, Knuckles ha deciso di ritirarsi dall’attività e lo ha lasciato a me in custodia. Inoltre il suo potere rappresenta una fonte d’energia pressoché illimitata per questa stazione!” Un ottima risposta.

“Capisco. E dimmi, come stanno Knuckles e Sonic? Mi piacerebbe poterli rivedere, mi sono mancati tanto.”

“Oh! Loro, loro sono in missione sulla Terra, sai com’è… Eggman ci prova sempre.”

“Eggman? Sta ancora cercando di conquistare il pianeta?”

“Gia, lo crederesti possibile? Deve essere almeno la trentunesima volta solo quest’anno.” Le sue risposte si fecero sempre più convincenti.

“Sai, mi piacerebbe davvero tanto poter visitare la Terra diciamo… Domani?”

“D-D-D-DOMANI!?”

“E’ forse un problema?”

“Si. Cioè no. Cioè… Il fatto è che domani ho la giornata piena ma ti prometto che ti farò fare un tour non appena mi libero.”

“Oh… Ok.” Cominciava a convincersi. Ma a ripensare ciò che Sonic le aveva detto…


“Vuoi una prova sicura, Cosmo? Fagli una particolare domanda…”



“Tails?”

“Dimmi?”


“Chiedigli…”



“Cos’è successo a…”

“Si?”


“… Che ne è stato…”



“Che ne è stato…”


“… Di Westopolis!”



“… Di Westopolis?”

L’espressione facciale di Tails mutò radicalmente, impallidì e i suoi occhi sgranarono.

E stavolta, Cosmo, non ebbe più dubbi, lo percepì chiaramente dalla sua agitazione, dal suo dubbio… Dalla sua anima. In un attimo, tutto ciò di cui lei aveva più paura si materializzò davanti ai suoi occhi… Era tutto vero, tutto quello che Sonic le aveva detto era reale, anche…


“Non ti ha mai amata. Sei solo un giocattolo per lui.”


“Un giocattolo…”


“Un giocattolo..”


“Mai amata…”


“Ti voleva morta…”


“morta…”


“MORTA!”



“NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!”

“COSMO! CHE COS’HAI!?”

“STAMMI LONTANO! NON TI AVVICINARE!”

“Eh? C-Cosmo?”

“Perché?”

“…..”

“Dimmi perché, Tails? Perché l’hai fatto? Perché hai tradito… Perché hai ucciso… Perchè?”

“…. I-io non so di cosa stai parlando.”

“NON OSARE MENTIRMI! Sonic mi ha raccontato tutto.”

“S-Sonic ti ha…”

“… Detto tutto. Ogni persona che hai torturato e robotizzato, ogni ribellione che hai sedato, ogni tuo delirio di onnipotenza… TUTTO!”

“………”

“Ora so che diceva la verità, l’ho capito leggendo nella tua anima… Che ti è successo, Tails? Davvero odiavi così tanto i tuoi amici, la tua gente… Davvero tutto ciò che hai sempre voluto era di fondare questo tuo Prower Empire?”

“Non è così, io, io…”

“Ed è vero che non mi hai mai amata?”

“COSA! NOOO! IO TI HO SEMPRE AMATA, TU SEI TUTTO PER ME!”

“BUGIARDO! ERO SOLO UN ALTRO DEI TUOI PASSATEMPI! NON POSSO PIU’ CREDERE A QUELLO CHE DICI! IO… IO NON TI CONOSCO! TU NON SEI LUI!”

“Lascia che io ti…”

“SEI SOLO UN MOSTRO OSSESSIONATO DAL POTERE! SEI COME… COME DARK OAK! E io ti…. Ti odio, Tails.”

In quel momento, qualcosa all’interno del kitsune scattò. La sua grande paura, quella di essere rifiutato dall’essere che amava più di ogni altra cosa nell’universo, si era realizzata. Sentimenti come paura, rabbia, frustrazione, disperazione e odio risalirono in superficie e presero nuovamente il sopravvento della sua coscienza. Tails non c’era più.

“Tu… Tu mi odi. TU MI ODI!? DOPO AVERTI ASPETTATO PER ANNI ED AVERTI RIPORTATO IN VITA E’ COSI’ CHE MI RINGRAZI!!!!?”

Ora Cosmo lo vide chiaramente… La sua altra personalità, la seconda faccia della medaglia, l’essere che aveva causato il genocidio di Westopolis assieme ad altri… Ed  ebbe paura. Ebbe molta paura.

“Come osi paragonarmi a quella feccia di Metarex!? Dark Oak era solo un pazzo che voleva distruggere la galassia! IO HO CREATO ORDINE!!”

“Ordine? Tu hai conquistato questo pianeta con la forza e…”

“Esattamente! Ho riunito tutti i popoli sotto un unico Sole, ho avuto successo dove gli stupidi umani hanno sempre fallito! Io ho il controllo!”

“Non puoi davvero credere di essere invincibile! La tua smania di potere ti porterà alla disfatta, così come è stato per il mio popolo.”

“Per questo mi serve il Master Emerald. Quando avrò ottenuto il pieno controllo del Chaos, il mio potere sarà smisurato!”

“Il Chaos ha già preso il sopravvento su di te! Non hai alcun controllo!”

“STAI ZITTA PUTTANA!”

Quest’ultima affermazione scioccò e terrorizzò la ragazza come non mai… Era veramente lui la persona per cui si era sacrificata, la persona per cui aveva dato la vita? No. Non lo era, in qualche modo, il suo Tails era morto. Morto con lei.

“T-Tails…” Era in lacrime…

“Proprio non ci arrivi, vero? Tails non è mai esistito, è stata solo la mia copertura per tutto il tempo.”

“N-no.”

“IO SONO E SARO’ SEMPRE MILES PROWER I, SUPREMO DITTATORE DEL PROWER EMPIRE! WHA HA HA HA HA HA HA HA HA HA HA HA HA HA HA!!!”

“TI ODIO! SEI SOLO UNO PSICOPATICO!”

SCIAF!

Lei era li, a terra, dolorante, disperata… Sola. Lui le aveva mentito, minacciata e infine questo… Lui l’aveva colpita, con violenza e precisione. Le aveva messo le mani addosso, le aveva fatto questo… Era in un incubo, un incubo dal quale non si sarebbe potuta risvegliare. Per un po’ non si mosse, stette li, sul pavimento, in posizione fetale, piangendo silenziosamente. Del sangue le colò dalle labbra ma lei non ci fece caso, il dolore dell’anima è assai più forte di qualunque dolore fisico.

Lui la osservò per qualche minuto, sbalordito da ciò che aveva appena fatto. Aveva picchiato quell’essere puro, quella creatura di assoluta perfezione e bellezza era… Stata profanata. Miles Prower sapeva che il danno che aveva fatto non si sarebbe potuto riparare… Non poteva più tornare indietro, poteva solo andare avanti.

“MECHATRON!!!” Chiamò.

E Mechatron, ubbidiente e fedele come al solito, accorse dal suo padrone.

“Si, Master Prower?”

“Conduci Cosmo alla sua stanza e chiudila dentro. Non dove uscire per nessun motivo. MI SONO SPIEGATO!?”

“Perfettamente, o Supremo.”

E il robot prese in braccio la giovane Seedrian in posizione da sposa e la condusse nei suoi alloggi, lasciando un particolarmente instabile Kitsune di 12 anni da solo.

No, no, no! Che cosa ho fatto? Le ho fatto del male. A lei! Ho fatto del male alla donna che amo! Non sono altro che un mostro!


NO! Se l’era cercata! Ha osato sfidarmi! HA OSATO CONTRARIARMI!


E se avesse ragione, se io non fossi in grado di controllare il Chaos…


STRONZATE! Io avrò sempre il controllo, non importa quello che può succedere! IO SONO INVINCIBILE!


O mio… Sono davvero come lui… Sono davvero come Dark Oak! Mi nascondo dietro a falsi ideali ma in realtà sono solamente un megalomane assetato di potere e se continua così…


“Finirai col distruggere l’universo, Miles.”


“Uh? Tikal? Sei tu?”

E Tikal apparve nuovamente al cospetto dell’imperatore decaduto.

“Se vuoi impedire la catastrofe devi innanzitutto ritrovare l’equilibrio, non puoi permettere al tuo lato oscuro di prendere il sopravvento, devi combatterlo… Ma non puoi neanche arrogarti il diritto di poter controllare l’immenso potere del Chaos, entrambe le vie condurranno a una sicura distruzione.”

“Ne sei davvero convinta?”

“Mmmh?”

“Se la mia mente fosse stata stabile, priva di dubbi e di incertezze, davvero non avrei potuto ambire al controllo assoluto? Davvero non sarei potuto essere… Un Prescelto?”

“Per quanto la tua unione con l’elemento sia forte, Miles, è ovvio che non sei un Prescelto, ci avresti condannati tutti.”

“Ma se lo fossi stato… Se la mia mente, il mio cuore e la mia anima fossero stati compatti, equilibrati e senza insicurezze… Davvero il mio tentativo di ascensione a Dio avrebbe causato infinita distruzione?”

“Io… Non lo so. Davvero non lo so. Ma sarebbe meglio non doverlo scoprire mai, per il bene di tutti… E di Cosmo.”

“Cosmo… Le ho fatto qualcosa di orribile, non mi perdonerà mai.”

“Sai bene di chi è la colpa. Dovrai vivere con il rimorso ma puoi ancora fare qualcosa di utile per ristabilire il tuo equilibrio.”

“Mmmmh… Eh!”

“Miles?”

“So cosa stai per dire, che dovrei rinunciare al mio impero, non è vero? HA! Che idiozia! Non ho bisogno dei tuoi consigli ne di quelli di nessun altro! Al mio “equilibrio” ci penso io!”

“No, ascolta!”

“Tortura una volta ci hai provato, Tikal e tortura una volta hai fallito, io sono ciò che sono, un dittatore sadico e genocida che è disposto a bruciare intere nazioni pur di mantenere stabile il suo dominio! HAI PERSO, SACERDOTESSA! SPARISCI DALLA MIA VISTA!”

“…. Molto bene, se è questo quello che desideri. Addio Miles Prower I, non ci vedremo mai più, possa Chaos avere pietà di te, così come di tutti noi.” Detto questo, Tikal sparì nuovamente all’interno del Master Emerald e il volpino fu nuovamente solo.

“Che liberazione, ora posso godermi il resto del pomeriggio in pace. Mmmh, vediamo, a chi non ho ancora fatto una S.I.N. questo mese? UGH!” E la testa di Miles cominciò a pulsare.

“Aaargh! Non di nuovo, maledizione, lasciami in pace, LASCIAMI IN PACE! IO NON SONO TE! IO TI RIPUDIO! AAAAAAAAAH!”


“Perfetto. Domani sarà il tuo ultimo giorno, piccolo amico. Eh eh eh eh eh eh.”



Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Chapter 6 ***


Rage
6.


… There’s Rage





Un corridoio, un astronave… Si. Mi è familiare.


“Tails? Dove sei?”


“Eh eh eh eh…”


“Tails? Insomma!”


“Prova a prendermi!”


“Oh no, non mi scapperai!”


“Sono troppo veloce, arrenditi!”


“Anf… Ti acchiapperò, fosse anf l’ultima cosa che faccio!”


Siamo nel Blue Typhoon e stiamo giocando. Tails ed io. Insieme. Ridiamo.


“Yu-hu! Sono quiiiiii!”


“Puoi fuggire ma non puoi nasconderti!”


“Non mi sto nascondendo…”


“Si ma… O be, SEI MIO ORA!”


Tutto un sogno. Tails che schiavizza e uccide la sua gente, Sonic robotizzato, io che muoio e poi rinasco solo per desiderare nuovamente la morte. Lui che mi insulta, lui che mi colpisce… E’ stato solo un brutto incubo! Ora sono sveglia e sono qui con lui sulla sua astronave e…. E ci divertiamo! Sono così felice…


“HA! Ti ho visto!”


… Di sapere che nulla è cambiato, che lui è rimasto e sempre rimarrà…


“Ora ti prendo.”


… Il mio Tails.


“Tails? Che cos’hai? Tails? Ta… TU NON SEI TAILS!”

“WHA HA HA HA HA HA HA HA HA HA HA HA HA!!!”


No… No… Non sta succedendo veramente..


“Te l’avevo detto che non ti saresti MAI liberata di me!”


“Dark Oak!”


“Ora sono IO ad averti preso!”


“NOOOO! STAI LONTANO DA MEEEE!”


Mi afferra… Mi atterra… Mi è addosso… Mi..Mi..


“Ora mi divertirò un po’ dopodichè ti ucciderò!”


“AIUTO! AIUTO! TAILS!”


“Lui non ti aiuterà.”


“Tu.. TU NON SEI REALE!”


“Oooooh, si che lo sono. TU MI HAI VISTO! IO SONO REALE COME TE!”


Mi picchia. Mi ferisce. Divento sorda alle mie stesse urla… Mi violenta! Ride!


“HA HA HA HA HA HA HA HA!”


E poi lo vedo. Lo vedo chiaramente in faccia. Non era Dark Oak. Era… Era…




“TAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAIIIIIIIIIILLLLS! NOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!”

Nel buio tetro e inospitale del suo alloggio, Cosmo, una giovane ragazza pianta, poco più di una bambina, desiderò di non essere mai venuta al mondo.

Pianse. Era l’unica cosa che poteva fare. Non poteva farla finita in quanto la sua vita non era più nelle sue mani ma in quelle macchiate di sangue del Kitsune che un tempo amava e che, forse, malgrado tutto, ancora amava.

Amare è un po’ morire. Chiunque avesse coniato quest’espressione doveva saperla davvero lunga: Cosmo era gia morta una volta per Miles e adesso… La Morte si presentava nuovamente al suo cospetto e la sua falce aveva trafitto la sua anima. Per dirla in termini più comprensibili, la giovane Seedrian era morta dentro e per “resuscitare”, stavolta sarebbe servito un miracolo.


All’interno di un'altra stanza, un tormentato volpino di dodici anni (nonché imperatore genocida), stava avendo grossi problemi a letto. E per grossi problemi, intendo dire che la sua testa sembrava sul punto di esplodere ad ogni istante e stava avendo frequenti attacchi epilettici… Attorno a lui, si era creata un aura elettrica, simbolo della sua psiche caotica e instabile, che impediva ad un ben noto robot maggiordomo di avvicinarsi troppo. Mechatron espresse la sua preoccupazione.

“Maestro! Cosa vi succede? Devo chiamare un dottore? Master Prower?”

“Uuuurgh, non mi serve nessun fottutissimo dottore! Sparisci dalla mia vista!”

“Ma…”

“No, aspetta, puoi rimanere se vuoi… E chiamami Tails.”

“……”

“NO! Mi chiamo aaaaarrrgh Prower!!”

“Master aaaaarrrgh Prower?” Sapete come sono i robot…

“Ho detto…. FUORI DI QUAAAAAA!!!”

“Nessuno andrà da nessuna parte!” Disse una terza voce.

“Chi va la!” Urlò il robot… Prima che la sua testa venne separata dal resto del corpo.

“M-MECHATRON!?” Miles aveva uno speciale legame con tutto ciò che costruiva, il fedele Mechatron non faceva eccezione.

“Vedo che stai soffrendo, piccolo amico. Deve fare molto male, vero?”

“S-Sonic?”

“Il solo ed unico e… Indovina un po’? Sto per ucciderti!”

“Grrrr… Avrei dovuto aspettarmi un tuo tradimento, non dovevo lasciarti il libero arbitrio.”

“Gia… Avresti dovuto essere più accorto. Ma basta rivangare il passato, sai bene che è una cosa che odio. Il che mi ricorda… Che devo ucciderti!”

“L-L’hai gia detto.”

“Ah si? Chi se ne frega! OH! E non sperare che i tuoi robot da combattimento vengano a salvarti… Li abbiamo gia tutti disattivati.”

“Abbiamo? Ugh, non un'altra ribellione!?”

“Temo di si. Era un piano perfetto! Infatti ha funzionato alla perfezione! Eh eh eh eh.”

“D-di cosa stai p-parlando, COUGH! COUGH!” Soffre.

“Ma di Cosmo, ovviamente!”

Tortura una volta, il Chaos è imprevedibile e ciò che alle volte può apparire come un miracolo, la maggior parte delle occasioni si rivela essere una fregatura. Questa è una delle tante tragedie a cui si può incorrere nel caotico schema dell’esistenza.

L’aura elettrica intorno al corpo del Kitsune si fece meno densa. Non era difficile immaginarne la ragione.

Shock.

Cuore spezzato.

E genuina, inconfondibile paura.

Il diabolico sorriso di Sonic si fece enorme per la soddisfazione. Era giunto il momento delle spiegazioni.

“Ti ricordi di quel seme, Miles?”

“Il… Seme. IL SEME!”


“Mi dispiace Tails… Questo è tutto quello che è rimasto.”


“Un seme!?”



“Il seme di Cosmo, gia! Proprio quello. Tutto ciò che rimaneva della tua principessina dopo che io e Shadow (o dovrei dire robo-Shadow) siamo stati usati come proiettili per il tuo Super quello-che-è Cannon e abbiamo distrutto Dark Oak.”

“Non ti seguo…”

“Come pensi che Cosmo abbia potuto scampare da una simile esplosione? Semplice! Non lo ha fatto! Lei è morta li, Miles, l’ho vista con i miei occhi… Il suo fragile corpicino, fatto a pezzi, dissolto nell’atmosfera come polvere…”

“BASTA! NON TI CREDO, LEI E’ VIVA ED E’…”

“Sei sicuro che sia veramente lei? Nei sei assolutamente convinto? Per quel che ne sai potrebbe anche essere, che so, UN CLONE, MILES!? MAGARI NATO PROPRIO DA QUEL SEME!?”

“No.”

“E’ stato piuttosto facile in realtà, abbiamo dovuto solamente utilizzare quelle complesse apparecchiature da nerd che avevi nel Blue Typhoon.”

“No.”

“Un pizzico di Chaos Regenaration, tanto sudore e pazienza e il gioco è fatto. Ovviamente non ci sarei mai riuscito senza un adeguato aiuto… Ed è qualcuno che conosci molto bene, piccolo amico.”

“… EGGMAN! TI SEI ALLEATO CON EGGMAN!?”

“Aaaaah, se non è un deja-vù questo? Diciamo solo che non avrai la soddisfazione di saperlo. Perché ora che la tua piccola e tragica storia d’amore ha finito di scombussolarti la testa, sei talmente debole che anche un neonato potrebbe facilmente sopraffarti…. Ed io ho aspettato questo momento da troppo tempo. Addio “Tails”, finalmente avrò la mia vendetta!!” Detto questo, Sonic si lanciò contro il suo ex migliore amico, ex tiranno aguzzino per chiudere i conti con lui una volta per tutte.

C’era solo un piccolo problema e il suo nome (neanche a dirlo) era Chaos.

“COSA DIAVOLO!?”

Si dice che dal dolore nasca la forza. Sonic the Hedgehog stava per scoprire perché.

La sua Spin Dash, famosa per essere stata in grado di attraversare pareti fatte d’acciaio… Era stata bloccata a mezz’aria… Da una sola mano. Riguadagnandosi la posizione iniziale, il riccio metallico potette dare una buona occhiata a cosa gli aveva impedito di avanzare. Ciò che vide lo spaventò talmente tanto da fargli dimenticare il motivo della sua vendetta.

In piedi, davanti a lui, un essere mostruoso dal pelo nero come la notte, lo fissava attraverso i suoi occhi privi di pupille in un espressione di puro odio e rabbia.

“T-T-Tails?”

“Miles Prower I.” Rispose.

“Ah.”

Perfect Chaos.

In una frazione di secondo, Miles Prower I, si tuffò verso Sonic, il quale, congelato dalla paura, non ebbe il tempo di reagire… Non che sarebbe servito a molto.


Nel frattempo, nella War Room, l’inquieto spirito di una sacerdotessa osservava con orrore il cambiamento dei Chaos Emerald. Adesso erano neri come la pece e ognuno di loro rilasciava delle scariche elettriche. Ella sapeva che il Master Emerald avrebbe potuto disattivare l’energia degli smeraldi ma sfortunatamente, l’unico che poteva utilizzare la gemma era il suo guardiano… E attualmente, il suo guardiano aveva un danno cerebrale permanente. I casi della vita.

“Perfect Chaos…” Mormorò. “No… E’ addirittura peggio!”

Poi Tikal si ricordò di qualcosa.

“Quella ragazza… L’unica speranza rimasta. Devo aiutarla!”


Knuckles the Echidna stava pazientemente attendendo il suo amico nel corridoio, esattamente come gli era stato ordinato dal suddetto riccio, quando, finalmente arrivò, un pezzo alla volta, ma arrivò.

Tutto ciò che rimaneva dell’un tempo coraggioso eroe riccio poi bieco essere vendicativo, erano una serie non meglio identificata di lembi, ossa, pelle e organi interni. Davvero una fine ingloriosa.

Il destino dell’echidna fu diverso, lui venne tagliato in due parti. Dal punto di vista di Sonic, è stato quello fortunato… Un'altra volta.



Stanza di Cosmo.

“CHI SEI TU!?”

“Un amica. Presto, devi fuggire. Ci sono delle capsule di salvataggio nella stanza del Master Emerald, devi prenderne una e…”

“P-perché mi dici questo?”

“Sono sicura che lo hai gia percepito, Cosmo.”

“….. O no.”


“Tu… TU NON SEI REALE!”


“Oooooh, si che lo sono. TU MI HAI VISTO! IO SONO REALE QUANTO TE!!!”



“No. Era vero. Era lui il mostro dei miei sogni.”

“Una parte di lui… Quella che attualmente ha preso il sopravvento scatenando tutto il suo potenziale distruttivo. Dolore e rabbia sono le uniche cose che lo muovono, devi sbrigarti! Hai ancora del tempo ora che… Sta…” Tikal esitò. “… Uccidendo gli altri.”

E Cosmo realizzò.

“CREEEAM! AAAAMYYY!!”

“CORRI! E NON VOLTARTI PER NESSUN MOTIVO!”



Stanza di Amy e Cream.

“P-perché…. Ti ho sempre ubbidito.”

“Peeeeeerrrrcheeeeeeeeè… IO POSSO!”

Il corpo di Amy Rose giaceva a terra in una pozza del suo stesso sangue. Uccisa per il semplice capriccio di un Dio, no, di un Demone, rabbioso.

“Mmmmmh, mi sembra che manchi qualcuno all’appello. Chi potrà mai essere? Ah si! Dov’è la mia schiava preferita, Cream?”

Era nascosta sotto il letto, tremante e traumatizzata. Non fu molto difficile da trovare… L’insistente battito del suo cuore non passò inosservato all’udito sopraffino della volpe nera.

Adesso il battito era cessato.

Silenzio.

Sangue, lacrime e silenzio. Poi una risata. Poi di nuovo silenzio. Erano tutti morti. No… Non tutti. C’era rimasta solo lei, la falsa Cosmo.

“Questo sarà molto divertente, eh eh eh eh eh eh….”



Stava correndo, stava fuggendo, non poteva fare altro. Per qualche ragione, doveva vivere, doveva sopravvivere all’orrore, doveva…

“Dannazione, un vicolo cieco!”

Poi lo sentì.

“…..eheheheheheheheheheheheheheheheh…….”

E Cosmo sapeva chi era.

“…….eheheheheheheheheheheheheheheh…..”

“N-n-n-no, s-s-s-tai l-lontano…”

“Cooooooooosssssssssmmmmmoooooooo? Oh Cooooooooooossssssssmmmmmoooooooo? Dooooove seeeeeiiiiiiiiiiiiiiiiii?”

“N-non v-venire qui… N-non venire.”

“Taaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaannnnnto ti trrrrrroooooooooooooooooooooovooooooooooooo…”

“L-lasciami in pace, LASCIAMI IN PACE!”

“Ti ho sentita, sai? Sto venendo a prenderti… Amore mio.”

“Gasp!”

La ragazza era seduta, accostata alla parete, braccia attorno alle ginocchia, disperata e terrorizzata, mentre colui che un tempo l’aveva salvata ora stava giocando con lei una versione deviata e letale del nascondino. Non poteva finire così, non poteva morire così, non per mano sua.

Il rumore dei passi echeggiava per tutta l’ormai deserta stazione spaziale ed erano sempre più vicini, più vicini… La paura aveva paralizzato il corpo di Cosmo, la quale non riusciva più neanche a pensare in maniera razionale. Era davvero finita.

Lo era?

“Cosmo? Mi senti?”

“Uh? S-sei t-tu, quell’echidna?”

“Chiamami Tikal. Ascoltami, c’è un condotto dell’aria proprio sopra di te, entravi. Dovresti riuscire ad arrivare direttamente nella War Room.”

“G-grazie.”

“MUOVITI!”

Alzò la testa e vide il condotto. Utilizzò la levitazione per raggiungerlo, lo aprì, si infilò dentro, lo richiuse e cominciò a strisciare. Dietro di lei, una voce a lei oramai sconosciuta tuonò.

“Puoi fuggire ma non puoi nasconderti! Tanto ti prendo! Non mi hai mai battuto a questo gioco! HA HA HA HA HA HA HA HA!!!

“C’è una prima volta per tutto.” Disse Cosmo, tra se e se.



“Maledizione! Avrei dovuto impedire a quell’idiota di Sonic di fare di testa sua! Ormai è troppo tardi per porvi rimedio…. Mmmmh, c’è solo una cosa che posso tentare. Devo fermarlo prima che la galassia stessa cada nell’oblio! Devo rivelarmi!”




Cosmo giunse nella War Room. Le capsule di salvataggio erano vicine al quadro comandi dell’Eclipse Cannon. Era salva. C’è l’aveva fatta, c’è l’aveva…

Improvvisamente, una strana luce verde si frappose tra lei e la salvezza. Quando la luce svanì, la giovane Seedrian potette vedere chiaramente il volto del suo ospite.

“Tu… Tu sei…”

Occhi rossi e malinconici, sguardo torvo e finto Chaos Emerald in una mano.

“SHADOW!?”

“Cosmo… Ne è passato di tempo.”

“Che ci fai qui?”

“Mmmpfh. Vedo che Sonic non ti ha raccontato esattamente tutto. Si è “dimenticato” di menzionare me… Il miglior robot dell’imperatore Miles Prower I.”

“R-robot?”

“Ti devo delle scuse, mia piccola pianta. In tutta questa vicenda, tu non sei stata altro che una pedina inconsapevole… Proprio come lo fosti per Metarex.”

“C-Che vuoi dire?”

“Cercherò di essere breve e circonciso. Tu non sei la vera Cosmo.”

“EEEEEH!!?”

“Intendo.. Fisicamente. La tua mente, le tue memorie e anche le tue emozioni più profonde sono originali… Ma il tuo corpo non lo è. In un certo senso… Tu sei un clone.”

“…..”

“Il tuo corpo originale finì distrutto assieme a Dark Oak ma la tua mente è rimasta, diciamo così, intatta, conservata nel tuo seme. Lo stesso seme che abbiamo utilizzato per clonarti un altro corpo. In parole semplici… Tu sei Cosmo, in un altro corpo (o guscio), ma sei sempre te. Percui non angustiarti per questo. Ricordati di cosa diceva Cartesio: “Cogito Ergo Sum.”

“Chi?”

“Ehm, non importa. Io e Sonic ti abbiamo fatta “rinascere” attraverso il Chaos Regeneration con l’unico scopo di usarti per indebolire Miles.”

“Indebolire?”

“Compromettere la sua stabilità psichica per permettere al Chaos dentro di lui di avere la meglio, in questo modo il suo potere ne avrebbe risentito e noi avremmo potuto neutralizzarlo una volta per tutte e liberare il mondo dalla sua tirannia.”

“Ma.. Ma come avrei potuto IO, causare tutto ciò?”

“Non è ovvio? Lui ti amava. E ti ama tuttora.”

“…….”

“Gli sono stato vicino per tanti anni e posso assicurarti che da quando ti ha incontrato per la prima volta, qualcosa dentro di lui è cambiato per sempre… Tu hai un grande potere su di lui, Cosmo. Tu sei l’unica cosa a cui lui tenga.”

“…. Mi amava veramente?”

“Per tale ragione, abbiamo pensato che se tu gli avessi spezzato il cuore, lui non avrebbe retto lo shock.”

“No…”

“Sfortunatamente per noi, invece di indebolirlo, la sua disperazione lo ha trasformato in questo demone e con il potere che si ritrova, finirà senz’altro per distruggere il pianeta, per non parlare del resto della galassia.”

“Io ho causato tutto questo? Io l’ho fatto soffrire? Io… Perché?”

“Mmmh?”

“Perché la mia semplice esistenza provoca solo morte e sofferenza? Perché tutte le persone che amo devono pagare per i miei peccati? Perché sono venuta al mondo!?”

“I misteri del Chaos, Cosmo. Non esiste uno schema prestabilito, l’esistenza non è altro che una serie infinita di energia primaria e caotica impossibile tra prevedere o controllare. Chi dovesse riuscirci diventerebbe un Dio, ed era questo che si era prefissato di fare il giovane Miles. Voleva ottenere ordine e controllo ma a causa di questa sua instabilità latente, della sua incompletezza, non vi sarebbe riuscito… Ed ora i risultati di questa follia sono evidenti. Miles è un prodotto del Chaos, in tutti i sensi…”

“Un prodotto del Chaos?”

“Eh eh. Gia.”

“Ma ci deve essere un modo per fermarlo!”

“Un modo ci sarebbe, Cosmo, ma non ti piacerà…”

“Cosa?”

“Perché la sua furia cessi, egli dovrà sperimentare una disperazione tale da lasciarlo totalmente svuotato. In altre parole… TU DEVI MORIRE!”

“Eh?”

“Questo è l’unico modo, Seedrian, quando moristi per la prima volta creasti un vuoto dentro di lui. Per cui, una tua seconda dipartita provvederà a distruggerlo dall’interno!”

“Ma.. Ma.. Lui vuole gia uccidermi!”

“Se lo farà qualcun altro, si potrà ottenere l’effetto desiderato!”

“No. No, io non… Non voglio morire, voglio vivere!”

“Non hai molta scelta, mia cara.”

Detto questo, Shadow the Hedgehog alzò la sua mano (quella che non impugnava il Chaos Emerald) e si preparò a colpire una oltremodo terrorizzata Cosmo, la quale, indietreggiando di qualche passo, inciampò e cadde a terra.

“Preparati. Posso assicurarti che non soffrirai… Molto.”

Lo sguardo della ragazza pianta si perse nel vuoto, tutta la sua vita le passò davanti in un flash. Anche ora, istintivamente, la sua mente urlò la stessa frase…

“Tails… Salvami!”

Shadow si bloccò all’improvviso e si voltò in direzione dell’entrata della stanza.

Lui era li, pelo nero, assenza di pupille e tutto. Furioso.

Cosmo si stupì.

Shadow sorrise.

Miles digrignò i denti.

“Stai….. Lontano…. DA LEI!!!!!”

Chaos, questo sconosciuto.












Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Chapter 7 ***


Will
7.


… There’s Will





“Quand’è stato?”

“Cosa?”

“Quando hai ottenuto il libero arbitrio? Quando sei sfuggito al mio controllo?”

“Quando tu sei cambiato.”


“Io sono Miles Prower, come ti chiami?”


“Cosmo. Piacere di conoscerti Miles.”


“Prego, chiamami pure Tails.”



“Capisco…”

“Non si può controllare qualcun altro quando non si ha prima il controllo di se stessi ma questo tu gia lo sai, Miles… Oppure adesso sei Tails?”

Miles Prower I guardò in direzione di Cosmo… O, dal suo punto di vista, della copia perfetta di Cosmo e rispose.

“No… Tails non è più tra noi.”

Lei abbassò lo sguardo.

“Mmmpfh. Allora credo che sia arrivato il momento di chiudere i conti.” Disse il clone robotico dell’Essere Definitivo.

“Non potrei essere più d’accordo.” E il demone volpe dal pelo nero assunse una posizione da combattimento.

Poi i 7 Chaos Emerald riacquisirono il loro colore, si levarono in volo e cominciarono a ruotare attorno al corpo di Shadow sempre più velocemente, più velocemente, fino a sparire in una fin troppo familiare luce dorata.
 
Super Shadow fece la prima mossa.

La battaglia durò circa 15 minuti nel corso dei quali i due gladiatori lottarono selvaggiamente senza un reale motivo, non per un ideale o per una fede, solo perché si sentirono costretti a farlo. Si poteva quasi dire che, idealmente, quello scontro rappresentava la forma più pura di Chaos… Un concetto che non mi stancherò mai di ripetere.


Pugno. Calcio. Spin Dash. Chaos Spear.


Gli attacchi variarono.

Calcio. Testata. Gomitata. Pugno. Homing Attack

.
Così come i danni.

Sangue. Ferita al braccio. Alla gamba. Costole rotte.


Dopo qualche minuto…

Fatica. Sforzo. Calo di energia.


… L’esito del duello divenne lampante.

Caduta. Colpo di grazia. Sconfitta.


Shadow the Hedgehog non si sarebbe rialzato.

Morte. Ho perso.



“Sapeva di non avere speranze ma ha voluto provarci lo stesso… La mia più grande creazione… Mio fratello…” La tristezza e l’amarezza erano percepibili nella voce di Miles.

“Miles…” La prima parola di Cosmo dopo 15 minuti.

“Lui era la seconda cosa più importante per me… Tu eri la prima.”

Poi lo sguardo del volpino si fece nuovamente rabbioso.

“E adesso morirai.”

“No, Miles… Per favore.”

“E’ del tutto inutile che mi preghi, lo sai! Tu non sei neanche la vera Cosmo dopotutto. NON HAI IL DIRITTO DI IMPLORARE PIETA’!”

“Ma io lo sono. Lo sono per davvero! Il mio corpo è stato ricreato ma la mente è la stessa. IO SONO COSMO!”

“BUGIARDA! LA VERA COSMO MI AMAVA! Anche dopo tutto quello che ho fatto, lei mi avrebbe amato comunque! Non si può cambiare ciò che ho fatto… Perché le mie azioni rappresentano ciò che sono!”

“……”

“Per questo motivo, perché io non abbia più legami con Tails e possa di nuovo essere completo… Tu devi morire.”

“Ne sei davvero convinto, Miles? Credi veramente che la mia morte ti salverà dal dolore? Io invece sono convinta che il dolore ti consumerà fino a distruggerti. Perché, in verità, per quanto tu lo possa nascondere, tu mi ami ancora.”

“…. Non è vero. Tu non sei lei. Non mi importa nulla di te. Mi importa solo di farti sparire.”

“Io sono Cosmo e tu lo sai.”

“…….”

“Devo dirti una cosa Miles. In questo poco tempo in cui siamo stati insieme mi sono resa conto di una cosa… Io non ti ho mai veramente conosciuto. In passato ho incontrato una parte di te, si chiamava Tails, e me ne sono innamorata perdutamente, ho sacrificato la mia vita per lui e lo rifarei ancora se necessario. Poi ho conosciuto quest’altro tuo lato, un lato oscuro, malvagio, mosso da rabbia e odio… E allora ho realizzato. Ho realizzato che le persone sono complesse, non sono mai semplici da capire, soprattutto, non si possono giudicare dalla prima impressione. Ho finalmente capito che nella Vita, tutto è relativo e caotico e non si può prescindere da questo Chaos che ci colpisce dall’interno…”

“………..”

“Tu, tuttavia, hai cercato di combattere il Chaos, di creare un ordine, di rendere le cose più semplici… Io non so se questo possa essere considerato coraggio, idealismo oppure semplice follia… Come ho gia detto, non sono in grado di capirlo. Ma una certezza c’è l’ho anch’io ed è quella che mi ha permesso di andare avanti, di vivere! Vuoi sapere qual’è?”

Miles Prower I fece cenno di si con la testa. Cosmo proseguì.

“La mia sola sicurezza. Anche se hai ucciso milioni di persone, hai schiavizzato un intero pianeta e hai fatto cose indicibile a delle persone innocenti, io…. Io… Per quanto tu possa essere deviato o folle o qualunque altra cosa… Continuerò ad amarti… PER SEMPRE!”

I sentimenti, questi sconosciuti. Qualcosa che può prevaricare qualunque confine… Anche quello della pazzia. La pazzia di un giovane imperatore dodicenne genocida e innamorato, in questo caso.

E poi… Accadde.

“Grazie… Cosmo.”

I Chaos Emerald cominciarono senza preavviso ad assorbire il potere del Master Emerald finchè lo stesso non scomparve definitivamente. In seguito, i rinati Super Emerald si fusero con il corpo del volpino, il tutto seguito da una luce abbagliante.

La Seedrian dovette coprirsi gli occhi per evitare di rimanere accecata.

Il bagliore cessò. Nel punto in cui una volta si trovava un Kitsune, c’era ora un essere completamente diverso… Il suo manto era di un bianco puro, i suoi occhi erano di un colore rosso rubino, era leggermente più alto di statura (10 centimetri almeno), infine, le sue code non erano più due… Erano ben nove!

“C-chi sei tu?” Chiese tremante Cosmo. “Sei Miles oppure Tails?”

Il Kyùbi si voltò in direzione della giovane e con un tono di voce profondo e al tempo stesso confidente, le rispose.

“Non sono ne l’uno ne l’altro. IO SONO MILES “TAILS” PROWER, L’ESSERE COMPLETO!”














Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Final Chapter ***


Love
8.



Da qualche parte, in una dimensione sconosciuta all’uomo, lo spirito di Tikal stava osservando tutto.

“Non…. Non è possibile. C’è riuscito, c’è riuscito veramente. Ha ottenuto l’assoluto controllo del Chaos… E’ diventato un, un… UN DIO!!!”

L’echidna abbassò la testa in segno di sconfitta.

“Devo proprio ammetterlo… Eri davvero IL Prescelto, Miles “Tails” Prower. Eh eh eh eh, chissà cosa succederà ora che il destino dell’universo è in mano a un solo essere…”




“Sei… Sei…”

“Un Dio? Gia… Credo proprio di esserlo. Cosmo!”

“C-cosa?”

“Adesso ti racconterò la verità sulla mia nascita, per cui ho bisogno che tu mi ascolti molto attentamente. Sei pronta?”

“Si.” Determinazione era udibile nella sua voce.

“Io non sono nato in modo, per così dire, naturale… Si potrebbe quasi dire che non nato affatto.”

“Cosa?”

“Per favore, non interrompermi, lasciami dire.”

Lei non lo interruppe più.

“Io non ho mai avuto dei genitori, questo perché non sono mai stato partorito. Io sono stato nato dal Master Emerald, Cosmo. Io sono puro Chaos concentrato.”

Definire una simile rivelazione come shockante, agli esterrefatti occhi della giovane pianta, sarebbe stato un eufemismo. Il Kiùbi continuò.

“Eh eh… Non è ironico? Colui che voleva ottenere il controllo sul Chaos è nato dalla stessa energia primaria. Mmmh, più appropriato che ironico. Per i primi 4 anni della mia vita venni allevato dagli allora guardiani del Master Emerald, su Angel Island. Indovina un po’, erano i genitori di Knuckles. Ci sarebbe da dire che l’allora piccolo futuro guardiano dello smeraldo gigante non mi ha mai veramente apprezzato, se così si può dire. Infatti una sera decise di gettarmi fuori dall’isola mentre “mamma” e “papà” dormivano… Per fortuna scoprii di saper volare e fuggii, poi incontrai Sonic e il resto è storia. Ci sono domande?”

“……… Knuckles ti ha davvero fatto una cosa così terribile? Perché? E poi cos’è successo quando vi siete rincontrati?”

“Perché, mi dici? Per lo stesso motivo per cui molta altra gente ha tentato di picchiarmi, torturarmi, darmi fuoco od altro… Ero diverso. Avevo due code.” Si guardò alle spalle. “Gia… AVEVO, è la parola giusta. Per quanto riguarda il nostro secondo incontro durante i nostri primi scontri con Eggman… Lui se n’era semplicemente dimenticato. Come ho gia detto, non ero importante per lui.”

“Come ha potuto dimenticarsene!?”

“La risposta la conosci: Chaos! Ciò che governa le nostre vite, l’esistenza dell’universo stesso è dominata da queste forze imprevedibili. Concetti come razzismo e intolleranza non sono altro che prodotti di questa condizione. Ma io, come essere composto da questo elemento, avevo la possibilità di cambiare tutto, sapevo di essere un prescelto ed ora… Ho finalmente ottenuto il controllo, perché ho realizzato una cosa importante.”

“Che cosa?”

“Che tale controllo non era possibile da ottenere per un normale essere senziente, proprio a causa dei dubbi, incertezze, paure che attanagliano la sua anima… Non si può sperare di dominare il Chaos dell’esistenza se non si riesce prima ad avere il controllo del proprio Chaos interiore. Per questo motivo io non vi sarei potuto riuscire, a causa di quei dubbi che l’esperienza di una vita mi aveva lasciato. Ma tu, da sola, sei stata in grado di salvarmi da me stesso e per questo non potrò mai ringraziarti abbastanza.”

“…….”

“Ti dirò, dunque, chi sono veramente. Io sono un imperatore genocida ma anche un Dio. Sono la causa di milioni di morti ma anche il creatore di un Ordine perfetto. Sono colui che può decidere della vita degli altri e che farà di tutti pur di mantenere il controllo… Anche distruggere interi pianeti, se necessario. Infine e soprattutto, sono follemente innamorato di te, non c’è nulla che possa farci e non ho rimpianti. Percui, la domanda è: mi accetterai per quello che sono, Cosmo?”

“Io… Io…”


“La mia unica sicurezza…”



“IO..”


“La mia ragione di vita…”



“IO…”


“Non importa tutto il resto…”



“Io ti accetto.”


“… L’unica cosa importante è che io stia con lui... Per sempre.”



“Io ti amo, Miles “Tails” Prower!”

“Prego, chiamami pure Tails.”

Si abbracciarono e il tempo cessò di esistere.

Tortura una volta.




Conclusione.


Our world is under a spell
Even the excitment of our love is sealed in our tears
Boy, let’s go together to find that charm,
To the land of where forbidden dreams may come true.


La Terra. Davvero uno spettacolo magnifico. Le esplosioni resero il tutto più romantico. L’ordine era stato compromesso, a causa degli ultimi fuochi di ribellione instaurati da Shadow, e doveva essere ristabilito. Laddove un tempo sorgevano intere città, ora c’erano solo crateri. Tutti i morti erano solo danni collaterali nel nome di un bene più grande. Anche stavolta, il controllo avrebbe regnato sul Chaos. Uno spettacolo così mostruoso, eppure così bello… Cosmo pianse, non per tristezza ma per commozione, poiché, alla fine, l’unica cosa che veramente importava era che lui era a li… A proteggerla, ad amarla. Erano entrambi mano nella mano, la testa di lei appoggiata sulla spalla destra di lui… Era come un sogno. Un sogno divenuto una dolce realtà.


Alone, tomorrow, let’s secretely meet

Up on the hill where small birds are buried

Some day, when I hold your hand in the cold morning mist

And the seal of the Shining Road will be broken

Forever



La loro storia era appena cominciata, avevano letteralmente tutta l’eternità davanti a loro. Uno dei pregi di essere un Dio o la compagna di un Dio era la vita eterna. Nessuno di loro avrebbe mai sofferto la solitudine, nessuno di loro avrebbe più sofferto la solitudine.


I didn’t wish to get heartbroken so I hid my feelings

I was happy, for you gave that smile.

Boy, give me the courage

To make everything that happened zero



Per un attimo, oscuri ricordi invasero la testa del Kyùbi, memorie di quando fu costretto a ucciderla per salvare la galassia, di quando, per la prima volta, si sentì debole e impotente perché non era stato capace di proteggerla, di salvarla… Il suo sguardo si posò su quello di lei. Gli sorrise dolcemente e lui contraccambio. Ora ne aveva la certezza… Avrebbe fatto di tutto per proteggerla, anche distruggere intere galassie se necessario. Tutto ciò che era stato prima di quel momento, ormai non aveva più alcuna importanza. Era un nuovo inizio.


Let’s kiss quietly in secret
Like an old picture book  we’re unable to read
When the wind blows in the morning dew
The Shining Road will strech on forever
Always



Si guardarono nuovamente negli occhi, si scrutarono, si lessero nelle rispettive menti.

“I tuoi occhi li preferivo blu.” Disse lei. Lui rise.

Si baciarono.


Callin’ you

Callin’ out your name in a sad night

That  will be the key to break the enchantment of the world


"The Shining Road”, Hiraku Michi,

tema conclusivo di “Sonic X”, versione giapponese.




“E’ stato davvero bello.”

“Meglio di una S.I.N. questo è poco ma sicuro.”

“Cosa?”

“Niente.”




Beyond Madness…There’s Love.









 



Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=280620