FACE Family Collection

di Usagi Terrorist
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Storie ***
Capitolo 2: *** Zio Scozia ***
Capitolo 3: *** Litigata ***



Capitolo 1
*** Storie ***


Storie
 
 
 
Francis adorava leggere storie ai bambini. Di giorno quelle due piccole pesti erano in grado di farlo impazzire col minimo sforzo, specialmente quando violavano la sua bellissima cucina e gli bruciavano le omelette, ma la sera, quando dopo cena si sedeva sul tappeto variopinto della loro cameretta con un libro in mano e i suoi petit gli si buttavano addosso urlando di gioia e si accoccolavano fra le sue gambe, ecco, quello era il momento della giornata che preferiva.   
O forse il momento che preferiva era il mattino, quando si svegliava accanto al suo chenille che durante la notte gli si era avvinghiato addosso, stritolandolo a se neanche fosse un orsacchiotto…
Beh ad ogni modo, si ritrovava a pensare sorridendo che non avrebbe scambiato quei momenti nemmeno per tutto il Bordeaux della Francia.
I bambini, dal canto loro, adoravano ascoltare le storie che il loro papa leggeva. E’ vero, Francis passava la maggior parte del suo tempo a disperarsi per le sue omelette senza che ne capissero il motivo, ma con loro era sempre molto dolce, anche quando si arrabbiava, e ogni sera, anche quelle in cui tornava a casa tardi da un meeting, si sedeva sul tappeto della loro cameretta con un libro in mano e quello era il segnale che una nuova avventura stava per cominciare.
Non importava se stavano giocando, se stavano litigando o se stavano infastidendo daddy… qualsiasi fosse la loro occupazione la mollavano istantaneamente per correre in braccio a papa e sbirciare le figure colorate delle pagine mentre la sua voce calda e rassicurante li guidava in mondi fantastici.
Arthur si fermava spesso e volentieri, non notato, a guardarli, appoggiato allo stipite della porta, e anche se non lo avrebbe ammesso nemmeno sotto tortura, mai come in quei momenti si ritrovava a pensare a quanto amasse quella sciocca rana e quell’angolo di serenità che avevano creato insieme a Matthew e Alfred.
 
 
Buonsalve gente! Ultimamente sto molto in fissa con la FACE family, ho letto tutte le storie che ho trovato e che aimè sono decisamente troppo poche per quanto splendide, per questo ho deciso di dare un mio piccolo contributo con una raccolta (che probabilmente non sarà all’altezza, ma non avevo voglia di cestinare pure questa storia :| lanciatemi pure pomodori marci se vi va).
Il periodo non è dei migliori, sono impegnata con l’università e come se non bastasse mi sono messa a scrivere una long di cui presto pubblicherò il primo capitolo (spero), e in ogni caso conoscendomi gli aggiornamenti saranno poco frequenti.
Ps. Mi sarebbe piaciuto inserire delle immagini nei vari capitoli, mi sono iscritta a ImageShacke ma sono un caso perso in ste cose, qualcuno che sa fare e mi da dei consigli? 

 

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Capitolo 2
*** Zio Scozia ***


Zio Scozia

 
 
Quella, se lo sentiva, sarebbe stata una giornata molto, molto lunga.
Raramente i fratelli di Inghilterra venivano a trovarlo e quel giorno sarebbe venuto proprio il meno gradito.
Francis cercava di sfogare l’ansia cucinando qualcosa, Arthur aveva passato la mattinata a scolarsi caraffe di tè ( gli aveva nascosto il rum per non correre rischi) e ora girovagava per la casa in uno stato di nervoso iperattivismo… Gli unici che a quanto pareva non vedevano l’ora che arrivasse lo zio erano Matthew e Alfred, che correvano contenti da una stanza all’altra.
Quando il campanello suonò i due adulti sobbalzarono e i due bambini iniziarono a strillare ancora più forte precipitandosi verso la porta.
Come al solito Scozia era accompagnato dai suoi sigari pestilenziali e dalla sua aria spocchiosa. Francis si era chiesto più volte come fosse possibile che esistesse qualcuno più arrogante di Inghilterra. Cose da non credere, ma almeno capiva da chi avesse preso il suo chenille.
Com’era sua abitudine Ian si prese il suo tempo: per aspirare dal sigaro, squadrare il francese e l’inglese davanti a lui, scrollarsi i mocciosi che cercavano di arrampicarglisi addosso partendo dalle gambe, espirare il fumo dalla bocca.
Quando quel piccolo rituale, che più o meno stava a significare “ciao a tutti, non sono felice di vedervi ma Galles ha minacciato di dichiarare guerra alle mie regioni vitali se non mi fossi presentato, perciò ora sono qui, non rompetemi le palle”, si fu concluso, consegnò il suo cappotto a Francis e si accomodò sul divano in salotto. Subito seguito dalle due pesti bionde che gli piombarono addosso.
Certo, si disse Francis mentre si sistemava su una delle poltrone accanto ad Arthur, Scozia non aveva mai digerito il caro fratellino, aveva più volte cercato di strappargli il suo magnifico pizzetto e in generale riusciva a rendere quelle rare visite di cortesia qualcosa di molto simile alla sensazione di dolore che si prova quando cadi dalle scale e ti rompi una gamba, ma la soddisfazione di vederlo arrossire e balbettare mentre i gemellini (Alfred) gli chiedevano se “ci avesse dato dentro con quella pollastrella ungherese” (doveva seriamente dare una sistemata al loro vocabolario, dove le sentivano certe cose?), era uno spettacolo imperdibile.
Eh si, per una volta avrebbe potuto sopportare la spacconeria dello scozzese, in fondo quella giornata poteva rivelare qualche bella sorpresa.
 
 

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Capitolo 3
*** Litigata ***


Litigata
 
 
Se c’era una cosa di cui Francis e Arthur erano grati era che Matthew e Alfred, per quanto esagitati, tendenzialmente andavano molto d’accordo fra loro. E’ vero, in quanto bambini era nella loro natura farsi dei dispetti, tipo rubarsi i giocattoli a vicenda, ma niente di grave nel complesso.
Arrivò quindi come un fulmine a ciel sereno, quella mattina, l’annuncio di un assonnato Matthew appena entrato in cucina per fare colazione: «Non voglio più stare nello stesso letto con quello stupido di Alfred».
I due adulti passarono il resto della giornata a cercare di farsi spiegare dal piccolo cosa fosse successo e a convincerlo che non c’era un altro letto dove potesse dormire, mentre Alfred se ne andava in giro tutto contento come se niente fosse.
Inutile. Non avevano mai visto Matthew tanto seccato per qualcosa.
Provare a farlo ragionare fu inutile, così Francis pensò che poteva sempre provare a corromperlo…
«Mon petit non avresti voglia di un po’ di pancake con taaaanto sciroppo d’acero?»
Due occhi violetti si puntarono istantaneamente su di lui.
«Se farai pace con tuo fratello te ne preparerò quanti ne vuoi» continuò sorridente. In fondo era così facile!
A quelle parole Matthew corse a cercare Alfred, mentre un sospiro di sollievo si alzava tra il francese e l’inglese; neanche due minuti dopo il bambino era già di ritorno, annunciando di aver fatto la pace e reclamando i suoi pancake.
Quella sera Arthur mise a letto i gemelli senza particolari problemi, i due sembravano tornati ad andare d’accordo come sempre, e dopo aver spento la luce della loro stanza socchiuse la porta e si prese un momento a osservarli mentre si rannicchiavano uno accanto all’altro. Stava per chiudere e andarsene, quando sentì Alfred bisbigliare: «Allora Matt il tuo piano ha funzionato?»
«Alla perfezione Al».
Francis non riuscì a spiegarsi il motivo del turbamento del suo compagno quando questi lo raggiunse a letto, ma fra un borbottio incomprensibile e l’altro riuscì chiaramente a distinguere la frase “gabbati da un moccioso”.

 



Un aggiornamento a tempo di record, il primo e ultimo della mia vita XD
Ed ecco, la vera natura di Matt è venuta a galla eheh
 

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