Operazione Semidio

di callie vee
(/viewuser.php?uid=633877)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Abstract ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO 1 ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO 2 ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO 3 ***
Capitolo 5: *** CAPITOLO 4 ***
Capitolo 6: *** CAPITOLO 5 ***



Capitolo 1
*** Abstract ***


STORIA INTERATTIVA

 

Questa storia è ambientata prima dello scontro finale (5° libro, percy jackson e gli dei dell'olimpo lo scontro finale), parla di un gruppo di semidei, tutti figli di dei minori, che Chirone manda in missione segreta come spie al servizio di Crono. Questi ragazzi avranno un ruolo decisivo nello scontro finale fra le forze dei titani e dei semidei.

 

Questi sono gli dei che potete scegliere come genitori dei vostri personaggi:

 

ANFITRITE: dea del mare

ASCLEPIO: dio della medicina

ASTREA: dea della sorte

ATE: dea della follia

BOREA: dio del vento del nord

CHIONE: dea della neve

EBE: dea della giovinezza

ECATE: dea della magia

ELIO: dio del sole

EOLO: dio dei venti

EOS: dea dell’aurora e delle stelle

ERIS: dea della discordia

EROS: dio della forza dell’amore

ESTIA: dea della casa e del focolare dell’Olimpo

IRIDE: dea dell’arcobaleno, dei viaggi e dei messaggi

MNEMOSINE: dea della memoria

MORFEO: dio del sonno e dei sogni

NAPONOS: dea della conoscenza

NEFELE: dea delle nubi

NEMESI: dea della vendetta, della giustizia e dell’equilibrio

NIKE: dea della vittoria

NYX: dea della notte e dell’oscurità

PERSEFONE: dea dell’autunno, dell’inverno e dei morti

PLUTO: dio della ricchezza

PRIAPO: dio dei giardini

SELENE: dea della luna

TETI: dea dei fiumi e dei laghi

ZEFIRO: dio del vento dell’ovest

 

La scheda del vostro personaggio dev’essere strutturata in questo modo:

 

NOME:

*SOPRANNOME:

COGNOME:

ETA’:

COMPLEANNO:

GENITORE DIVINO E RAPPORTI CON ESSO:

GENITORE MORTALE E RAPPORTI CON ESSO:

ASPETTO FISICO:

CARATTERE:

*VESTIARIO:

ETA’ DI ARRIVO AL CAMPO MEZZOSANGUE:

POTERI:

PAURE:

ARMA:

COSA AMA:

COSA ODIA:

FISSAZIONI:

STATO SENTIMENTALE: (relazioni con persone inventate da voi o semidei che già esistono nella storia)

MIGLIORI AMICI: (persone inventate da voi o semidei che già esistono nella storia)

*ALTRO:

MOTTO/FRASE/CITAZIONE CHE RAPPRESENTA IL PERSONAGGIO: (questa è molto importante perché diventerà un specie di motto per il semidio e verrà scritto sopra la casa quando verrà costruita al campo mezzosangue)

 

 

I campi contrassegnati dall’asterisco non sono obbligatori.

 

Ognuno di voi può avere al massimo due personaggi.

Le schede vanno inviate tramite messaggio privato direttamente a me.

Alla prossima,

Callie Vee

:)

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** CAPITOLO 1 ***


CAPITOLO 1

 

Zoey si tolse elegantemente la molletta dai capelli, esercitò con le dita una leggera pressione sul rilievo che recava il suo nome e si trovò fra le mani Dynami, la sua spada dall’impugnatura color verde acqua. Remus aveva già sguainato Aktines, la spada dall’elsa d’oro.

-Pronto Rem? – Chiese la figlia di Anfitrite al migliore amico.

Remus annuì, le labbra distese in un sorriso spontaneo e furbo allo stesso tempo.

-Andiamo ad uccidere un paio di mostri.

Zoey uscì dal proprio nascondiglio, un masso di dimensione discrete ricoperto di muschio, e si gettò senza troppi preamboli sopra la dracena alla sua destra, mentre Remus si occupò di quella a sinistra. Zoey e Dynami, unite, erano un’arma di distruzione di massa: nessuno sopravviveva al loro passaggio. La ragazza vorticò la spada e trafisse la donna serpente in un fianco, il mostro espose in una nuvola di polvere dorata.

Remus, che odiava i serpenti più di qualsiasi altra cosa, se la cavava egregiamente; la dracena avvertì lo spostamento veloce dell’aria alle proprie spalle e si girò proprio nel momento in cui lui calava la spada, il mostro deflagrò nella consueta nube di polvere nel istante in cui Remus le trafisse il cuore.

-Bel lavoro Rem! – Si complimentò Zoey entusiasta. –Andiamo a tirare fuori gli altri dai pasticci. – Prese allegramente l’amico sotto braccio e insieme si addentrarono ancora più profondamente nel boschetto.

 

***

Millie, Marlene, Ken e Lily erano finiti in una trappola. Stavano inseguendo un gruppo di dracene con Zoey e Remus, quando i primi quattro erano incappati in una fossa profonda sopra la quale era stata stesa una rete da pescatore, così le dracene li avevano catturati e portati in una specie di accampamento in mezzo al bosco.

-Ragazze mi state schiacciando! – Imprecò Ken che, sotto il peso delle ragazze, stava decisamente soffocando; questo perché le dracene non li avevano tirati fuori dalla rete, anzi, avevano tirato la rete fuori dal buco e li avevano portati di peso all’accampamento, dove avevano teso la rete sopra ad un’altra fossa ancora più profonda delle precedente e con degli spuntoni sul fondo.

-Taci! – lo rimproverò Lily, che dei quattro era la più grande e di conseguenza quella che prendeva le decisioni. Lily rivolse la sua attenzione sopra di sé, ovvero a Millie, che dall’alto dei suoi quattordici anni era una vera forza della natura. – Millie vedi qualcosa?

La ragazza tentò di sedersi sulla schiena dell’amica ma non ci riuscì, così si girò supina (suscitando l’ira di Ken) e con le mani artigliò la rete più in alto che poteva e provò nuovamente a tirarsi su.

-A quanto pare non fanno molto caso a noi… - Iniziò Millie gurdandosi intorno. –O dei! Ma quelli…

***

Fiore e Adele vivevano in simbiosi. Una figlia di Priapo, il dio dei giardini e l’altra figlia di Borea, il dio del vento del nord: non avrebbero potuto essere più diverse. Eppure i capelli color caramello e i tratti delicati che condividevano suggeriva il contrario. Ma mentre Adele, nonostante la pelle chiara come la neve, si abbronzava facilmente, Fiore si scottava soltanto. Adele aveva gli occhi dello stesso colore del cielo di primavera, quelli di Fiore erano color verde smeraldo, Adele aveva le lentiggini e Fiore no. Solo un attento osservatore avrebbe capito che non erano sorelle.

Meg, che era stata cresciuta da una coppia gay e credeva negli alieni, era una che studiava le cose con attenzione, aveva capito fin da subito che Fiore e Adele non erano sorelle. Da cosa l’aveva capito non lo sapeva nemmeno lei.

Le tre ragazze erano molto legate, ed in quel momento si stavano esercitando nell’arena… O almeno lo stavano facendo fino a qualche momento prima.

Will Solace e Adele non si sopportavano, litigavano più volte al giorno e non riuscivano a stare per più di dieci minuti negli stessi cinque metri quadrati senza lanciarsi frecciatine di qualsiasi tipo. Adele aveva una mira eccezionale ed eccelleva nel uso del pugnale, si stava esercitando nel lancio dei coltelli quando lui decise di entrare nell’arena e piazzarsi davanti al bersaglio.

-Solace spostati. – Disse lei stizzita.

-Non credo proprio. – Le rispose lui a tono, che provava un piacere sadico nel vederla perdere le staffe.

-Solace te lo chiedo gentilmente.

Fiore e Meg, che stavano duellando con le spade, smisero di combattere per assistere al teatrino di cui ormai avevano imparato bene il copione.

 

Will stuzzica Adele/Adele stuzzica Will

La persona stuzzicata si arrabbia con notevole facilità.

Inizia il litigio.

Si rincorrono urlando per tutto il campo.

 

-Credo che rimarrò qui. – Will si appoggiò con la schiena al bersaglio e incrociò le braccia al petto.

-Non farmi venire lì. – Lo redarguì lei al limite.

Will, per tutta risposta, inarcò le sopracciglia e alzò gli occhi al cielo.

Adele sbuffò e si diresse a passo di carica verso il ragazzo, camminò fino a quando il loro volti furono a pochi centimetri di distanza.

-Cosa credi di fare? – Chiese lei a Will.

Per tutta risposta Will tirò fuori un ragno della grandezza di un pugno da Zeus-solo-sa-dove e lo appoggiò con noncuranza sulla canottiera bordeaux della ragazza.

Adele divenne rigida come il marmo e sbiancò di colpo.

-Toglilo. – Sussurrò con voce spezzata.

Will, che non l’aveva mai vista così spaventata, fu tentato di assecondarla, ma era raro vedere Adele in difficoltà e decise di non darle retta. E poi i fratelli Stoll gli avevano assicurato che il ragno non era velenoso.

-Solace ti prego.

Adele non pregava mai nessuno.

Il ragno iniziò a risalire zampettando la canottiera della ragazza che chiuse gli occhi con forza.

Fiore e Meg iniziarono ad avvicinarsi preoccupate ad Adele.

Will pensò che ci avrebbero pensato le ragazze ad aiutare Adele e così fece dietro front e uscì dall’arena.

Il ragno continuò a salire e frettolosamente giunse sulla spalla della ragazza e le si avvicinò con circospezione al collo.

-Will toglimelo. – Adele non sapeva che il ragazzo se n’era già andato.

***

Chirone convocò con urgenza Lucas, Ester,Anastasia, Alistair e Samuel nella Casa Grande.

-Ragazzi, siamo nei guai. – Annunciò Chirone.

-Che tipo di guai? – Chiese Ester infilandosi in bocca una Haribo gialla a forma di orsetto.

-Ken, Millie, Zoey, Marlene, Remus e Lily sono spariti. – Rivelò il centauro.

-Come? – Domandò Samuel inarcando le sopracciglia.

-Erano alla ricerca di un gruppo di dracene e a quanto pare le hanno trovate. O meglio, le dracene hanno trovato loro. Dovevano essere di ritorno per pranzo.

Lucas preferiva stare fuori dalla conversazione: era il più grande pessimista del Campo e qualsiasi cosa avesse detto non sarebbe stata gradita. Il ragazzo fece comunque scorrere lo sguardo per la stanza alla ricerca di un orologio, individuò una vecchia sveglia ammaccata in un angolo, assottigliò le palpebre e riuscì a scorgere l’ora: erano le cinque e mezza.

-Perché non ha mandato qualcuno prima? – Chiese Anastasia sospettosa.

Chirone borbottò qualcosa a proposito di Adele, un ragno, Will Solace, l’infermeria e il 4 in biologia dei fratelli Stoll.

Al sentir pronunciare il nome del suo migliore amico Will, Alistair si riscosse dal torpore in cui era caduto dall’inizio della conversazione.

-Almeno abbiamo una vaga idea di dove siano?

-Dalle parti di New London. Prendete il pulmino bianco con le scritte azzurre, quando arrivate chiedete del Boschetto dei Morti.

 

***

Damon avrebbe dovuto sistemare i rapporti sulla scrivania di Chirone, o almeno ci stava provando nel momento in cui Alaska entrò ansimate nella stanza; la ragazza avrebbe dovuto fare l’ispezione delle Case e assegnare i turni per le docce ma aveva dimenticato la penna nell’ufficio.

-Come va il lavoro Dam? – Chiese lei mettendo le mani sulle carte che stava leggendo il ragazzo incasinandole tutte.

-Male.

Alaska gli rivolse uno sguardo interrogativo. Lui prese uno dei rapporti dal mucchio glielo porse.

Alaska lo lesse velocemente: una decina di giganti iperborei avevano distrutto un bosco di ninfe a Sterling, in Colorado.

-Si stanno avvicinando. – Le disse Damon porgendole un altro foglio. – Leggi questo.

Quel rapporto diceva che a Pampa, nel Texas, un satiro era morto mentre cercava di portare al Campo due semidei, dei ragazzi non c’era traccia.

Damon le porse un altro foglio e lei lo prese controvoglia.

A Madison, nel Wisconsin, un’idra parecchio arrabbiata aveva messo a ferro e fuoco una scuola media, fortunatamente non c’erano stati feriti gravi.

Alaska fissò Damon con gli occhi lucidi di lacrime.

-Sai cosa significa? – Le chiese lui.

Lei scosse la testa.

-Ci stanno accerchiando.

 

***

-A quanto pare non fanno molto caso a noi… - Iniziò Millie gurdandosi intorno. –O dei! Ma quelli… Quelli sono Rem e Zoey!

-Cosa?! – Fece Marlene incredula, che fino a quel momento si era limitata a stare zitta.

Lily si mosse per cercare di vedere anche lei e Ken, dal basso, imprecò sonoramente in greco antico.

-State ferme! – Le sgridò Ken irato.

-Cos’è successo? – Chiese preoccupata Millie.

-Millie, ho uno spuntone di roccia a dieci centimetri dall’occhio destro, visto che quel lato del mio corpo non se la cava molto bene in generale, non vorrei peggiorare la situazione. – Ken aveva infatti una cicatrice, procurata durante un allenamento, che partiva dal lato destro del naso e terminava sullo zigomo.

La figlia di Iride alzò gli occhi al cielo. – Devi mantenere la calma, altrimenti non usciremo vivi da questa situazione.

Marlene sbuffò. –Senti la pacifista che parole da filosofa usa.

-Ragazze, non litigate! – Le sgridò Lily. –Dobbiamo trovare un modo per uscire di qui.

-Non vedo più Rem e Zoey. – La informò Millie. –Ma ora vedo qualcun altro. – Continuò entusiasta.

 

***

Come fu felice di constatare Alistair, New London era una cittadina carina, ma questo non impediva al ragazzo di essere nervoso.

Anche Samuel era nervoso, ma non per lo stesso motivo. Il figlio di Selene odiava stare in mezzo alla gente, si trovava a disagio; e la caotica cittadina non gli piaceva per niente.

Appena scesa dal pulmino del Campo, Ester tirò fuori un pacchetto di Haribo alla coca cola, ne offrì una a Lucas (che rifiutò) e una ad Anastasia (che accettò volentieri); poi ne arraffò una manciata dal sacchetto e se le buttò in bocca con velocità disarmante.

-Dofiamo chiedefe a qualcuno dove si tfova il Foschetto dei Mofti. – Disse a bocca piena.

Anastasia prese la figlia della dea della sorte alla lettera e si avvicinò ad una anziana signora seduta su una panchina a lato della strada, ne seguì un concitato scambio di parole e poi la figlia di Pluto tornò dagli amici.

-Allora? – Le chiese Lucas impaziente.

-Vi ci porto. – Rispose la ragazza, incamminandosi con un sorriso strafottente.

Lucas sbuffò e la seguì a ruota, lo stesso fecero Ester, Samuel e Alistair.

Non sapevano in quali guai si sarebbero cacciati.

 

 

 

Ciaooo!!!

Ragazzi scusate il ritardo ma il Liceo Classico non è una passeggiata: greco mi ha uccisa.

Ho cercato di mettere almeno metà dei personaggi nel primo capitolo, nei prossimi due continuerò con gli altri.

Spero di aver rappresentato bene caratterialmente i personaggi.

A lunedì prossimoJ

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** CAPITOLO 2 ***


CAPITOLO 2

 

Jake amava i temporali, non ci poteva fare niente, era più forte di lui. Forse perché sua madre era Nefele, la Dea delle Nubi.

Era per quello che quella mattina era salito sul tetto della Casa di Ermes, per osservare un temporale scatenatosi in mare aperto. Il fatto che la Casa di Ermes avesse le pareti molto alte giocava a suo favore, ma solo perché doveva ospitare letti a castello da tre o quattro piani.

Jake voleva godersi la brezza che giungeva dal mare prima dell’alba.

Ma non aveva fatto i conti con Blaire.

 

***

Angel era fredda, distaccata e non si fidava di nessuno; in realtà bastava conoscerla meglio per sapere che sapeva essere anche dolce e simpatica. Per Soul, Angel era la ragazza più bella del mondo (forse non solo per lui) ed era alquanto geloso. C’era solo un problema.

Soul era un serpente, un delizioso serpente velenoso.

Annelise, a contrario della sorella, era una ribelle, una ribelle con i fiocchi.

Come i figli di Borea condividevano gli occhi azzurro intenso, le due sorelle condividevano gli occhi nocciola. Ma la somiglianza finiva lì.

Entrambe avevano un ottimo rapporto con la madre, Nyx, la Dea della Notte, ma anche la Dea più antica, la più amata nel passato.

Jack era solo. Ma non era sempre stato così. Prima aveva una famiglia, una sorella che gli voleva bene, e per lui, lei era la ragione del suo sorriso. Ma poi lei era caduta in coma e non c’era stato verso di svegliarla; Jack non aveva mai raccontato a nessuno quella parte della sua vita, a nessuno prima di conoscere Chantal.

 

***

Blaire e Jake stavano litigando, ma il motivo non lo ricordavano neppure loro.

-Sei un idiota! – Ribadì Blaire, con le palpebre assottigliate per la rabbia che nascondevano gli occhi per cui era tanto famosa al Campo.

-Lucciola, stai zitta una buona volta! – La sgridò lui infervorato, utilizzando il soprannome che la ragazza odiava più di tutto.

-Non costringermi a chiamarti Nuvolo! – Blaire sapeva essere spietata, ma ancora non sapeva che significato avesse quel soprannome per Jake.

-Per cosa stavamo litigando? – Le chiese Jake alzando gli occhi al cielo, per far tornare il litigio sull’argomento principale.

-Il tetto. – Gli ricordò lei sbuffando, portandosi dietro l’orecchio con un gesto stizzito della mano una ciocca ribelle di capelli biondo ramato.

-Hai ragione. – Le concesse lui. – Puoi venire sul tetto tutte le volte che vuoi, ma non  puoi proibire agli altri di farlo.

-E perché no?

-Il tetto non è tuo!

Blaire gli avrebbe volentieri risposto per le rime, ma fu interrotta da un Connor Stoll mezzo addormentato e parecchio contrariato.

-C’è gente che vuole dormire di sotto. – Li informò lui passandosi una mano sugli occhi.

-Scusa. – Sussurrò Blaire arrossendo leggermente.

-Blaire, vi lascerei volentieri litigare – Le comunicò lui con un sorriso strafottente – ma dopo Travis si vede con Ekaterina, e non vorrei che si presentasse alla sua fidanzata con due occhiaie che gli arrivano fino ai piedi.

-Da quando in qua ti preoccupi per tuo fratello? – Gli chiese Jake sorridendo con ironia.

-Solo perché tu non sei mai preoccupato per nessuno – Iniziò Blaire storcendo il naso – non significa che per gli altri sia lo stesso. Qui c’è gente che ha fratelli e sorelle, sai?

Blaire si riferiva alla sorella Meg, che assieme a Fiore aveva passato la notte in infermeria al capezzale di Adele, che non se la stava passando molto bene.

-Ragazzi, se ne avete ancora per molto vi conviene andare da un’altra parte. – Li avvertì Julian, che era stato svegliato anche lui dai battibecchi continui sul tetto. –Blaire torna a letto.

La ragazza sbuffò e si diresse verso le scale che dal tetto permettevano di tornare al piano terra: lei dava sempre retta a Julian.

-Ok. – Disse la ragazza, e lasciò i ragazzi sul tetto a discutere fra di loro dell’importanza del dormire almeno otto ore per notte.

 

***

C’era qualcosa di profondamente sbagliato in quello che stava dicendo Chirone, i ragazzi se ne rendevano conto.

-Chirone non possiamo! – Disse Evelyn, figlia di Chione e sorella di Jack, che se ne stava stravaccato su una sedia con un braccio attorno alle spalle di Chantal con fare protettivo.

-E’ un’idea completamente pazza. – Gli fece notare Maya che, essendo figlia della Dea della Follia, se ne intendeva parecchio.

-O forse no. – Disse Amabel.

-No? – Le chiese Maya sgranando gli occhi rosso sangue.

-Esatto. – Amabel era figlia di Naponos, la Dea della Conoscenza, ed era sempre profondamente convinta di quello che diceva, perché parlava solo di ciò che conosceva.

-Chirone mi dica una cosa – Si intromise Andromeda. – ma lei è sicuro che non siano morti?

-Come sei tragica Andy. –La rimbottò Jacqueline, sua sorella maggiore.

-Non vorrei sperare il peggio. – Ammise Chirone.

-Voi che ne pensate? – Chiese Evelyn al fratello e a Chantal che parlottavano fitto fitto. Alla ragazza faceva piacere che, il fratello, dopo quello che aveva passato, riuscisse ad aprirsi in quel modo con qualcuno. Ma Evelyn avrebbe preferito che il fratello si aprisse di più con lei che con la figlia di Zefiro.

-Come scusa? – le chiese Jack togliendo di scatto il braccio dalle spalle di Chantal che, per tutta risposta emise un verso di disaccordo.

Evelyn sbuffò sonoramente e lo ignorò di proposito.

Fu Collins, figlio di Borea, a prendere parola, stupendo tutti.

-Visto che, per quello che ne sappiamo, Millie, Marlene, Ken, Lily, Zoey, Rem, Lucas, Ester,Anastasia, Alistair e Samuel potrebbero essere fra le grinfie delle dracene al servizio di Crono, Chirone proponeva di dividerci in gruppi da circa cinque persone ognuno e andare a cercarli.

-E quando li avremo trovati? – Chiese Chantal.

-Tecnicamente dovremmo fingerci interessati ad entrare nell’esercito di Crono. – A Maya l’idea non piaceva per niente, ma per salvare Lucas avrebbe fatto di tutto.

Jack strabuzzò gli occhi.

-Io ci sto. – Disse Irene, che fino a quel momento non aveva ancora detto niente.

-Sei pazza? – Le chiese Andromeda alzando gli occhi al cielo. La figlia di Persefone aveva sempre dubitato della sanità mentale della figlia di Eris.

Ma la figlia della Dea della Discordia non scherzava mai.

-Giuro sullo Stige che parteciperò a questa missione.

Un tuono rimbombò in lontananza. Il giuramento era valido.

 

 

 

 

ANGOLO DELL’AUTRICE

 

Ragazzi mi dispiace dirvi che non riesco ad aggiornare tutti i lunedì per via dei compiti ecc… Perciò gli aggiornamenti diventeranno bisettimanali, anche se per lunedì 27 dovrei comunque riuscire a pubblicare qualcosa.

Il capitolo è più corto del precedente, lo so, ma sono riuscita comunque a dare una parte ad ogni personaggio.

Parte del ritardo è colpa mia, ma lunedì scorso, quando avevo finito il capitolo, mia mamma ha deciso che ero in punizione (anche se non ricordava per cosa), e di conseguenza non mi ha lasciato toccare il computer nemmeno nel fine settimana.

Lunedì non ho aggiornato perché sono stata da mio nonno a farmi dare 3 ore di ripetizioni sugli insiemi, e ieri mio fratello e mia sorella hanno spodestato il mio diritto sul computer e si sono guardati Lupin.

Ora devo dirvi una cosa…

Non mi uccidete…

Vi prego…

Durante lo scontro finale moriranno due o tre semidei.

Ecco, l’ho detto.

Se qualcuno volesse far morire il suo personaggio perché non è interessato al seguito della storia (si ci sarà un seguito con Eroi dell’Olimpo), è pregato di dirmelo. A chiunque stesse antipatico un personaggio in particolare me lo scriva con un messaggio privato.

Tanto alla fine decido io *risata malvagia*

Accetto consigli di qualsiasi tipo per la storia.

A lunedì 27 (spero)

Callie Vee :)

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** CAPITOLO 3 ***


CAPITOLO 3

 

Mattia sentiva la cicatrice sulla schiena bruciare, la falce di Crono bruciava sulla  schiena come il tradimento dei suoi fratelli, Collins e Adele, che avevano fatto il grosso errore di non essersi uniti all’esercito del Signore dei Titani.

***

Adele aveva provato innumerevoli volte ad alzarsi dal letto quella mattina, ma suo fratello Collins le aveva proibito di uscire dal letto e lei ormai era stanca di contraddirlo.

-Collins. – Lo chiamò ancora una volta la sorella.

-Ti prego – la implorò lui – non chiedermi ancora se puoi alzarti da qui, ti ho già detto che non metterai piede fuori dall’infermeria prima di sta sera prima di cena.

-Ho capito! – Ribattè lei abbattuta. –Ma io volevo chiederti un’altra cosa…

-Cosa? – Chiese lui esausto.

-Dov’è Will? – Sussurrò lei, come se avesse paura di essere sentita da altri. Tutti al Campo sapevano che Adele e Will non si potevano parlare con calma per più di trenta secondi senza iniziare ad urlarsi contro.

-L’ho mandato via. – Borbottò Collins cercando di evitare lo sguardo duro della sorella.

-COSA?! – Proruppe Adele incredula.

-Mi hai sentito bene. – Le fece notare il fratello.

-Ma perché l’hai mandato via? Io gli devo parlare!

-Se permetti non vorrei che tutto il pubblico maschile del Campo Mezzosangue vedesse mia sorella con una vestaglia da Ninfa semitrasparente!

Adele abbassò gli occhi sui propri vestiti e ammise che tutto sommato, Collins aveva ragione. Come al solito.

 

***

Ekaterina era occupata a lavorare un gigantesco pezzo di terracotta per farne una statua, che sarebbe sicuramente stata alta più di due metri.

C’era un piccolo problema di fondo.

Il laboratorio di scultura era all’aperto, e questo significava che se il blocco di terracotta fosse caduto per terra si sarebbe riempito di erba, foglie, rametti e terra. Ekaterina era sempre stata molto attenta a tutto e odiava profondamente chi osava mandare in fumo i suoi piani.

Ma dopotutto, Travis Stoll era Travis Stoll.

Travis ed Ekaterina non erano fidanzati da molto, circa due mesi, ma nonostante la ragazza fosse a detta di tutti un po’ schizzata, al proprio ragazzo perdonava tutto.

Ma quella volta fu diverso.

Travis e Connor tornavano belli sudati dal campo da pallavolo spintonandosi giocosamente con Blaire.

I tre decisero di passare per il laboratorio di ceramica per permettere a Travis di salutare la propria fidanzata, ma non tutto andò come previsto.

Forse fu Blaire a spintonare troppo forte Travis, o forse Connor fece lo sgambetto al fratello… Le cose successero troppo velocemente.

Travis prese contro al blocco di terracotta a cui stava lavorando Ekaterina, facendolo cadere a terra.

Ekaterina divenne rossa come un pomodoro e Travis bianco come un lenzuolo.

-Kol. – Ekaterina stava decisamente per esplodere.

-Kol? – Chiese Blaire inarcando un sopracciglio.

Ekaterina si alzò dalla sua postazione di lavoro e si diresse a falcate veloci verso il bosco.

-Tu fratello – disse Connor – Sei un uomo morto.

 

***

 

Meg e Fiore stavano prendendo il sole di metà luglio stese su un telo da mare rosa shocking, quando arrivò Julian, figlio di Teti.

-Jules, copri il sole. – Lo sgridò Meg.

-Scusa svitata. – Le rispose lui con fin troppo sarcasmo nella voce, tanto da sorprendere sé stesso.

-Spero che tu non sia venuto qui per insultare anche me. – Gli disse Fiore inarcando le sopracciglia.

-No. – Le rispose lui arrossendo vistosamente.

-Allora sputa il rospo – lo esortò Meg. -Non puoi essere venuto qui solo per coprire il sole, giusto?

Julian, a disagio, si spostò leggermente per far arrivare meglio i raggi del sole su Meg.

-E’ una cosa importante.

Julian riassunse in poco tempo quello che Chirone aveva detto la sera prima alla riunione privata con i figli degli dei minori, ma finì con una notizia sconcertante per le due ragazze.

-Chirone ci ha divisi in gruppi. E voi partite subito dopo pranzo con me e Collins.

-Cosa? – Per Meg era surreale.

-Hai bisogno di un riassunto? – Le fece il verso Julian che, normalmente, era un ragazzo molto tranquillo e abbastanza timido, ma con Meg non riusciva proprio a stare calmo.

-Tranquillo, abbiamo capito. – gli rispose Fiore, alzandosi velocemente dal telo e sollevando una leggera nube di sabbia che finì in faccia a Meg.

Meg iniziò a tossire e poi si rivolse a Julian. –Porti sfiga!

Fiore soffocò un risolino.

-Dove siamo diretti?

-Il Boschetto dei Morti di New London.

-E cosa dovremo fare lì? – Domandò Meg.

-Semplice. Ci sono delle dracene, stando alle nostre informazioni. Fingiamo di unirci a loro e così andiamo dritti da Crono.

 

***

Ad Alaska piaceva molto fare il giro per l’ispezione delle Case, e farlo per due giorni consecutiva le dava un senso di gioia indescrivibile. ma fare tutto questo con Damon non era in cima alla sua lista delle priorità. Non che i due non si sopportassero, anzi, andavano anche abbastanza d’accordo, ma Alaska non voleva condividere i propri sentimenti di gioia con nessuno.

Damon arrivò subito dopo pranzo, come prestabilito, davanti alla Casa di Zeus.

Sia Alaska che Damon tenevano molto alla puntualità, perciò nessuno dei due si fece attendere.

-Allora, andiamo? – Chiese Alaska, ce avrebbe preferito godersi quel giro in santa pace.

-Ai vostri ordini signora! – Esclamò lui prendendola sotto braccio. –Dove mi portare.

-Da Percy. – Rispose lei togliendo il braccio da quello del ragazzo.

-Sicura di non voler iniziare dalla Casa di Era? – Le chiese lui inarcando un sopracciglio.

-Ma è vuota. –Gli fece notare lei.

-Non devi mancare di rispetto alla signora del matrimonio!Non vorrai mica restare una forever alone a vita!

-Touché.

Damon era convinto che Alaska scherzasse, ma se c’era qualcuno che non credeva nel vero amore era proprio lei.

-Possiamo iniziare da qualcun altro che non sia Percy? – La implorò lui.

-Perché pensi sempre a rimorchiare e non fai mai il serio?

 

 

 

ANGOLO DELL’AUTRICE

 

Ciao ragazzi!

I miei fratelli hanno spodestato anche ieri il mio diritto sul computer, ma mia mamma mi aveva promesso che oggi lo avrei potuto usare.

Spero che il capitolo vi piaccia!

Nel prossimo torneremo sui nostri amici rapiti dalle dracene e dal primo gruppo di Semidei che partiranno per *rullo di tamburi, prego* L’OPERAZIONE SEMIDIO, che finalmente inizia!

Continuate a votare numerosi per la morte dei personaggi!

A presto Callie :)

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** CAPITOLO 4 ***


CAPITOLO 4

 

Adele aveva promesso che non avrebbe parlato dell’Operazione Semidio con nessuno finché essa non fosse giunta a termine. Ma la ragazza non riusciva a capacitarsi del fatto che avrebbe dovuto lasciare Clarisse, così, senza dirle niente. La figlia di Ares si sarebbe senz’altro arrabbiata e sarebbe stata di certo molto delusa dal comportamento della migliore amica.

Ma Adele era astuta come una figlia di Ermes, così si sollevò dal suo letto nella Casa del Dio dei Ladri e si diresse verso un tavolo di legno grezzo abbandonato in un angolo e ricoperto da pezzi di carta di ogni forma, dimensione e colore. Sotto quella confusione tastò alla ricerca di una penna, quando ebbe trovato ciò che cercava, prese un foglio color giallo pallido e iniziò a scrivere una lettera a Clarisse.

Adele aveva trovato un modo per raggirare il giuramento fatto sullo Stige.

 

***

Ken aveva seriamente temuto che il suo occhio destro potesse fare una brutta fine, ma fortunatamente le dracene avevano capito che i ragazzi non sarebbero stati pericolosi dopo aver trascorso un giorno intero uno sopra l’altro dentro alla rete, sarebbero stati solo molto doloranti.

I ragazzi erano stati liberati quella mattina stessa dopo l’arrivo di Collins,Julian, Fiore e Meg. I ragazzi erano entrati nell’accampamento con fare incerto, le dracene li avevano accerchiati, ma Collins e Julian, con fare molto diplomatico, avevano iniziato a dire che si volevano unire all’esercito di Crono, mentre Fiore e Meg annuivano dietro di loro per sembrare più convincenti.

Millie, che in quel momento era sopra tutti loro, dentro la rete, aveva riferito tutto ciò che aveva potuto sentire.

Ken aveva subito capito che c’era qualcosa di strano quando una dracena si era avvicinata ad una sorta di grezza carrucola e aveva azionato un meccanismo automatico che aveva tirato su la rete.

Non appena furono liberati, Marlene corse verso Julian e gli buttò le braccia al collo. Se per Blaire, Julian era un ragazzo da non contraddire, per Marlene era una sorta di fratello minore mai avuto.

-Come sta Cristine? – Marlene era in ansia per la sua migliore amica, una figlia di Afrodite con cui condivideva l’odio per il corso di canotaggio del Campo Mezzosangue.

-Sta bene, tranquilla. – La rassicurò lui con un sorriso caloroso.

Le dracene non fecero molto caso ai ragazzi che si abbracciavano a vicenda, nemmeno quando si misero in cerchio per parlare fitto fitto si interessarono.

-Cosa ci fate qui? – Chiese Lily incredula.

Julian riassunse velocemente quello che era successo al Campo da quando loro quattro erano spariti; raccontò loro della partenza di Lucas, Ester,Anastasia, Alistair e Samuel e dell’Operazione semidio. Meg e Collins parlarono di come Adele fosse finita in infermeria e del fatto che avesse chiamato Will Solace per nome dopo tanti anni che non lo faceva.

-Non credevo che avrebbe ceduto così in fretta. – Ammise Fiore.- Insomma, tutti conosciamo la paura di Adele per i ragni, ma non aveva mai reagito in quel modo. Sembrava come pietrificata.

-Siete sicure che l’abbia chiamato davvero per nome? – Chiese Ken a Meg  e Fiore massaggiandosi la schiena ancora dolorante.

-Non eravamo vicinissime. – Disse Meg. – L’ha sussurrato. Si capiva chiaramente che era terrorizzata dal ragno.

-Strano che sia bastato un ragno per farla crollare. – Disse Millie incredula.

-Non importa il motivo per cui l’abbia detto, importa che l’abbia fatto. E tutti noi sappiamo cosa significa. – Rispose Collins.- Mia sorella è forte, lo sapete bene. Non si piegherebbe davanti a niente, ha controllato perfettamente questa sua paura per anni. Se lei è crollata presto lo faremo anche noi. La nostra profezia si sta per compiere, ricordate? Quando la ragazza il vero nome pronuncerà, l’impresa dei figli degli ultimi iniziare dovrà.

-Non fare il pessimista! – Sbottò Marlene. – Capisco che tu come fratello maggiore possa essere preoccupato per lei, ma non possiamo farne una questione di stato.

Collins annuì distratto. –Hai ragione, mi preoccupo troppo. Ma dopo che Mattia l’anno scorso si è unito a Crono lei non è più stata la stessa.

Ken si passò distrattamente una mano fra i capelli. – Avete idea di che fine abbiano fatto gli altri? – Chiese per cambiare argomento. –Anche Remus e Zoey erano partiti con noi.

-Li abbiamo rispediti al Campo dopo avere loro spiegato la situazione. – Gli disse Fiore. –Siamo riusciti a parlare con tutti.

-Quindi ora che si fa?- Chiese Millie scettica.

-Ci facciamo portare da Crono. – Rispose Meg senza esitazione.

 

***

-Lulu, sei tornato! – Maya gettò le braccia al collo del suo migliore amico con tanto slancio da farlo quasi cadere.

Lucas ricambiò l’abbraccio stringendola forte a sé, immerse il naso nei capelli neri e ricci della ragazza aspirando il loro odore di vaniglia. Dii immortales, se le era mancata. Il ragazzo sciolse l’abbraccio e la squadrò attendo da capo a piedi, Maya indossava una maglietta viola macchiata di vernice bianca e un paio di short di jeans, nei passanti era avvolta una corda da scalatore e nella tasca posteriore teneva i suoi amati occhiali da aviatore.

-Sono stato via solo una notte! – Le fece notare lui, ma per evitare che lei si sentisse a disagio con quella constatazione aggiunse: -Dove stai andando con quella corda?

Lei arrossì leggermente, ma si riprese in fretta. – Sto andando a fare bunjie jamping.

Lucas inarcò un sopracciglio, il bunjie jamping era qualcosa di fin troppo normale per la figlia della Dea della Follia, ma il pensiero che Maya non avesse in mente qualcosa di troppo eccessivo lo rassicurava, così decise di non indagare.

Solo qualche ora dopo avrebbe desiderato averle chiesto qualcosa di più.

 

***

-Bello e dannato.

Blaire sbuffò e si scostò una ciocca di capelli biondo rame dal viso. –Vanitoso.

-Ma io sono bello e dannato! – Protestò Dylan facendole l’occhiolino.

-Sei vanitoso. – Ribattè lei.

-Bello e dannato era sottinteso, giusto?

-Ho detto che sei vanitoso! – Blaire fece finta di lanciargli il dizionario di greco antico- -Solo perché non hai Lily da importunare non significa che sei obbligato a farlo con me!

Dylan si girò verso Jake. –E’ sempre così aggressiva?

-Con me anche peggio. – Ribattè lui con un sorriso sghembo.

-Allora devi piacerle propr… - Dylan si interruppe per schivare il dizionario che finì sopra al mignolo di Jake.

-Ma sei impazzita?! – Jake cullava il dito completamente rosso, interrompeva quella procedura solo per rifilarle degli sguardi assassini che non promettevano niente di buono.

-Manchi di riflessi Nuvolo. – Disse Blaire senza staccare gli occhi dalla sua traduzione.

-Qui si mette male. – Sussurrò Dylan,più rivolto a sé stesso che agli altri. Ammise a se stesso che Blaire aveva ragione. Lily gli mancava e il saperla a fare amicizia con delle dracene non migliorava la situazione.

 

***

Maya era in groppa a Cheval da un paio di minuti, il pegaso era abituato alle stramberie della ragazza, perciò quando le agganciò la corda di sostegno alla propria imbragatura lui non fece una piega.

-Ricordati di non fare movimenti bruschi, e di non correre ad avvertire Lucas. – Si raccomandò lei accarezzando con una mano la criniera del pegaso.

Cheval nitrì per farle capire che avrebbe eseguito gli ordini.

Maya fece un respiro profondo e si alzò in piedi sulla sella. Cheval scosse la testa irrequieto.

-Non ti preoccupare. – Maya tentò di rassicurarlo. –Devi stare fermo, altrimenti andrà tutto a rotoli.

Detto ciò la ragazza controllò che nei paraggi del laghetto delle canoe non ci fosse nessuno. Lei sarebbe dovuta partire di lì ad un’ora con Samuel, Annelise e Evelyn per fare la sua parte nell’Operazione Semidio. Voleva godersi gli ultimi attimi al Campo da sola, senza nessuno intorno. In realtà avrebbe voluto Lucas ad accompagnarla in quella pazzia, ma saprebbe che non avrebbe accettato e che avrebbe cercato di fermarla, esattamente come aveva fatto quando lei aveva deciso di riempire la cabina di Ares con la scorta infinita di carta igienica di cui disponeva il Campo.

Maya chiuse gli occhi e si lasciò cadere nel vuoto all’indietro. Quando la corda si tese lei avvertì un leggero senso di nausea che scemò non appena rimbalzò verso l’alto. Aprì gli occhi quando la corde si tese a circa un metro dall’acqua, tutto stava andando come previsto, i calcoli che aveva fatto erano perfetti.

Cheval decise sfortunatamente proprio in quel momento di andare ad avvertire Lucas.

Maya sia accorse troppo tardi che Cheval invece di stare fermo stava volando verso i pini.

-Fermanti! – Urlò lei, ma Cheval pareva non aver sentito niente. La ragazza tentò di slegare il moschettone in modo da cadere in acqua prima che il pegaso la facesse schiantare contro un pino. Il pegaso si rese conto che stava per colpire un albero e virò di colpo, ma purtroppo le leggi del moto dei corpi erano avverse a quei due.

Lucas arrivò giusto in tempo per vedere la testa di Maya prendere in pieno la cima di un pino. Cheval vide il ragazzo e virò nuovamente per atterrargli davanti.

Maya venne trascinata per un paio di metri e Lucas le si inginocchiò di fianco. Il ragazzo le prese la testa fra le mani ed esaminò il taglio (fortunatamente) poco profondo che le attraversava la fronte in senso orizzontale.

Maya spalancò di colpo gli occhi color rosso sangue.

-Ti assicuro che posso spiegare. – Tentò di fare un sorriso, ma le uscì una smorfia di dolore.

-Promettimi che la smetterai con queste pazzie.

-Ma…

-Niente “ma”. Promettilo.

-Lucas io…

-Maya promettilo.

-Te lo prometto.

Poi perse conoscenza.

 

 

 

Ragazzi mi dispiace ma il wi-fi ha deciso di andare in vacanza, questo però non mi ha proibito di scrivere gli latri capitoli.

Quindi datemi cinque minuti e avrete anche gli altri.

Noto con piacere che le votazioni per le morti arrivano, continuate numerosi!!

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** CAPITOLO 5 ***


CAPITOLO 5

 

Adele controllò che nello zaino ci fosse tutto, il sacco a pelo, il cibo, i vestiti di ricambio, l’ambrosia, la sua spazzola di plastica verde e l’iPhone 5 che avevano tutti i figli degli Dei Minori (modificati da Amabel, figlia di Naponos, la Dea della Conoscenza). Quando la ragazza poté constatare che c’era tutto si diresse a grandi falcate verso la Collina Mezzosangue. Inciampò un paio di volte (prima nei corpi dei figli di Ermes nei sacchi a pelo, poi nell’erba )a causa dell’oscurità ma riuscì ad arrivare a destinazione senza rompersi niente  soprattutto senza svegliare nessuno. Ai piedi del pino di Talia era seduto Samuel, che contemplava il pulmino che il mattino prima avevano usato Collins,Julian, Fiore e Meg, parcheggiato in strada con Argo dentro a fare la guardia. Adele si sedette a fianco di Samuel sul mantello pungente che avevano creato gli aghi secchi.

-Stiamo per andarcene. – Sussurrò Samuel dopo un po’ per rompere il silenzio che si era creato.

-Torneremo. – Gli rispose lei convinta.

-Forse non tutti. – Le fece notare lui con un sorriso triste.

Adele lo ignorò. – Che ore sono?

Sam fissò prima la luna piena, poi l’ombra proiettata dal pulmino fermo sul ciglio della strada.

-Mancano pochi minuti alle due di notte.

-Allora Evelyn e Annelise non sono in ritardo.

-Come va il tuo collo dopo il morso?

-Sto bene. –Adele passo leggermente con le dita sopra ai due puntini in rilievo che il morso del ragno le aveva lasciato. –Avresti preferito Maya?

-Non essere sciocca!Credo sia meglio che alle imprese partecipino i semidei più preparati.

I due stettero in silenzio fino a quando pochi minuti dopo non comparvero alle loro spalle le due ragazze.

Samuel si alzò in piedi per primo e tese la mano ad Adele per aiutarla.

Adele si rivolse ad Annelise: - Big A come sta Travis?

La figlia di Nyx si strinse nelle spalle. –Credo che romperà con Ekaterina.

-Lo credi o ci speri? – La punzecchiò Evelyn.

-E’ solo il mio migliore amico, ma questo non mi proibisce di fare commenti sulle ragazze che si trova.

Samuel soffocò una risata, - Dai ragazze, andiamo. Ci aspetta un viaggetto abbastanza lungo.

I quattro discesero la Collina velocemente e senza guardarsi indietro; non appena salirono sul pulmino, Samuel fece un cenno con la testa ad Argo che sedeva al posto di guida, l’uomo ricambiò e mise in moto, i ragazzi si sedettero nella prima fila di posti ed Evelyn tirò fuori il proprio iPhone 5 e lo impostò sul GPS.

-Il pezzo di strada che dobbiamo fare è più lungo rispetto a quello degli altri, ciò significa che impiegheremo più tempo ad arrivare a New London ma c’è la possibilità di incontrare parecchi mostri, in questo caso ci aggregheremo a loro in modo che ci portino da Crono. Se tutto va bene fra due ore saremo a New York. Domande? – Gli altri scossero la testa. –Meglio dormire un po’.

Annelise si buttò sui due sedili di destra in seconda fila, Samuel su quelli di sinistra in terza, Adele in prima fila a destra, opposta rispetto ad Evelyn.

Verso le tre e mezza Samuel si svegliò tutto dolorante, incollò gli occhi sul finestrino e ammirò i primi raggi del sole illuminare lo skyline di New York. Poi si risistemò sui sedili e in un balenò si riaddormentò.

La sveglia di Annelise non fu clemente con nessuno, alle tre e trequarti il suo iPhone 5 si accese inondando il pulmino con la batteria di Demons degli Imagine Dragons. Evelyn si tirò su di scatto lanciando imprecazioni in greco antico e nonostante Adele amasse quella canzone aveva sperato in un risveglio più tranquillo, perdonò Annelise solo perché condividevano gli stessi gusti musicali. Samuel si alzò in piedi e iniziò a distribuire una mela a testa, ne diede una anche ad Argo, che lo ringraziò con un sorriso tirato. Evelyn prese di nuovo il telefono e controllò con il GPS a che punto fossero.

-Fra qualche minuto dovremmo essere davanti alla metro. – Comunicò fra un morso e l’altro.

-Sulla metro c’è il bagno? – Chiese Annelise curiosa.

Samuel annuì. –Una volta io e mio padre l’abbiamo presa per andare a visitare un planetario sperduto a poca distanza da Paterson, ovvero, la città dove saremo fra un paio d’ore.

Argo parcheggiò il pulmino poco lontano da una delle entrate della metro, che sorgeva affianco ad un grattacielo di uffici non molto alto. I ragazzi lo salutarono molto velocemente e poi scesero e si diressero verso la metro. Davanti alla biglietteria decisero che Samuel sarebbe andato in bagno lì mentre le ragazze avrebbero comprato i biglietti per Paterson.

Quando Samuel uscì dal bagno trovò un messaggio di Annelise:

Siamo al binario 6, si parte alle 04.48. Veloce.

Samuel constatò terrorizzato che erano le 04.43, fece quello che gi aveva scritto Annelise, corse veloce, e dopo che fu salito le porte si chiusero.

Evelyn inarcò un sopracciglio. – Sei arrivato finalmente.

-Annelise è in bagno? – Chiese lui ansimando per la corsa.

Adele annuì.

-Perché vuoi saperlo? – Domandò Evelyn curiosa.

Prima che Samuel potesse rispondere Annelise tornò dal bagno e si lasciò cadere sul sedile di fianco a quello del ragazzo.

-Vado in bagno! – Adele fu più veloce di Evelyn, prese il proprio zaino al volo e si infilò nel corridoio.

Evelyn si accasciò sul sedile. –Starà in bagno mezz’ora, lei e suoi stupidissimi capelli! Quando torna svegliatemi.

Dopo qualche minuto di silenzio passato ad osservare Evelyn che dormiva, Samuel decise di prendere la parola.

-Annelise puoi spiegarmi una cosa? – Chiese timidamente.

-Certo Sam.

-In realtà non credo di aver capito bene come si usa l’iPhone 5 dopo le modifiche di Amabel. Anzi, credo di non aver prestato molta attenzione mentre lo spiegava.

Annelise gli sorrise divertita. –In realtà è piuttosto semplice. –Ammise lei. – Le modifiche stanno nel 5, questo perché le modifiche principali sono 5. La prima particolarità è CheckMonster, un App che permette di localizzare i mostri, come una specie di radar; la seconda è la possibilità di trovare qualsiasi cosa si cerchi riguardo la mitologia su un’altra App chiamata D.M.O., cioè Dizionario di Mitologia dell’Olimpo; poi, la terza è la batteria, quella di un iPhone normale dura circa dodici ore, mentre questa può durare addirittura un paio di giorni senza che il telefono venga collegato al caricabatterie; la quarta è proprio il caricabatterie, che invece di tre cariche ne contiene nove! La quinta l’ho sperimentata prima mandandoti un messaggio. Con i cellulari normali, mandando un messaggio o effettuando una chiamata, i mostri potrebbero scoprire in che punto si trova il semidio, come se non bastassero il potere e l’odore che emaniamo. Questo iPhone 5 ha installato al suo interno un dispositivo di sicurezza che scherma il semidio che lo sta usando, in questo modo si riducono le probabilità che ti trovino.

-Credo che Amabel sia un genio! – Esclamò Samuel entusiasta. – Ci sono altre particolarità importanti che potrebbero interessarmi?

-Beh… Se come Adele ami fare foto e comprare cose on-line dovresti sapere che la memoria interna di questo telefono è pressoché infinita. Credo che Adele abbia tre App abbastanza pesanti che usa solo per comprare cover per il telefono e costumi, cioè le sue grandi passioni. Inoltre la fotocamera del suo telefono ha circa trecento effetti diversi ed è ad alta risoluzione. Il telefono può connettersi a qualsiasi rete wi-fi senza aver bisogno di codici.

-La fotocamera di Adele è più potente di quella che abbiamo noi? – Chiese lui dubbioso.

-Almeno del quintuplo.

-Non ti sembra di esagerare? – Disse lui sorridendole in modo furbo.

-Non credo proprio. – Ribattè lei sorridendogli di rimando.-Io ho installato un App che si collega ad una pagina conosciuta a livello mondiale dove si comprano solo oggetti blu.

-Ma questo telefono è la prova vivente dell’illegalità!

Annelise arrossì violentemente.

-Non credi di dovermi dire qualcosa? – Disse lui con fare indagatore.

-Diciamo che io, Adele e Fiore abbiamo trovato il modo di connetterci al fondo bancario dell’Olimpo. – Ammise lei.

-Sul serio? – Samuel non riusciva a credere alle sue orecchie.

-Annelise annuì. – Tutto ciò che compriamo on-line è pagato dall’Olimpo senza che gli dei se ne accorgano. Anche se più che altro compriamo libri. Anzi, forse la cosa che compriamo di più sono le cover, credo che Adele ne abbia una per ogni giorno dell’anno. Fiore compra un sacco di corone fatte con fiori di stoffa.

-Voi ragazze mi stupide ogni giorno di più, ma sto ancora cercando di capire se in bene o in male.

Annelise scoppiò a ridere ed un paio di persone si girarono a fissarla.

Quando Adele tornò dal bagno notò che Samuel la guardava quasi basito, ma decise di non chiedersi perché.

 

 

Un capitolo dedicato interamente a questi quattro semidei:)

Personalmente credo di amare Sam e Annelise… Non li trovate adorabili anche voi??

Vorrei anche un iPhone 5 come quello descritto sopra, sarebbe veramente utile!

Vorreste che alla fine dei capitoli scrivessi dei mini spoiler su quello che succederà nei prossimi capitoli?

Visto che ho aggiunto questo capitolo due minuti dopo il quarto, quest’ultimo potrebbe esservi sfuggito, andate a leggere anche quello.

Recensite in tanti,

Callie

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2825933