La scelta migliore

di Its a beautiful day
(/viewuser.php?uid=491093)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo uno ***
Capitolo 2: *** Capitolo due ***
Capitolo 3: *** Capitolo tre ***
Capitolo 4: *** Capitolo quattro ***
Capitolo 5: *** Capitolo cinque ***
Capitolo 6: *** Capitolo sei ***
Capitolo 7: *** Capitolo sette ***
Capitolo 8: *** Capitolo otto ***
Capitolo 9: *** Capitolo nove ***
Capitolo 10: *** Capitolo dieci ***
Capitolo 11: *** Capitolo undici ***
Capitolo 12: *** Capitolo dodici ***
Capitolo 13: *** Capitolo tredici ***
Capitolo 14: *** Capitolo quattordici ***
Capitolo 15: *** Capitolo quindici ***
Capitolo 16: *** Capitolo sedici ***
Capitolo 17: *** Capitolo diciassette ***
Capitolo 18: *** Capitolo diciotto ***
Capitolo 19: *** Capitolo diciannove ***
Capitolo 20: *** Capitolo venti ***
Capitolo 21: *** Capitolo ventuno ***
Capitolo 22: *** Capitolo ventidue ***
Capitolo 23: *** Capitolo ventitré ***
Capitolo 24: *** Capitolo ventiquattro ***
Capitolo 25: *** La scelta migliore - Liam's Pov. ***



Capitolo 1
*** Capitolo uno ***


* "Alyson" mi guarda con i suoi occhi color oceano.
"Ciao" lo saluto, paralizzata.
"Alyson, io.." Avvicina la sua mano al mio viso, appoggiandola poi sulla mia guancia sinistra "Aspetto da tanto questo momento"
Si avvicina lentamente a me e..*


"Alyson! Svegliati! Non ti chiamerò un'altra volta" la voce di mia madre rieccheggia nel corridoio che precede la mia camera "Se non ti alzi, ti faccio alzare io, come l'anno scorso"
L'idea dell'acqua gelida sul mio volto mi fa rabbrividire "Okay, okay mi alzo"
Mi alzo a fatica dal letto. Guardo il calendario: 13 Settembre.
Primo giorno di scuola. Odio la solita ansia da 'primo giorno': tornare a scuola, voti, note, compagni.
Aiuto.
Vado in bagno, mi lavo la faccia e scendo a far colazione: pane e marmellata.
Come inizio non male dai.
"Possibile che io debba sempre minacciarti per farti alzare? Muoviti che sei in ritardo"

"Buongiorno anche a te mamma" rido. Mi fulmina con lo sguardo, ma questo non fa altro che aumentare la mia risata.
Di conseguenza, scoppia a ridere anche lei.
Prendo la fetta di pane e comincio a mangiare. Di colpo mi torna in mente il mio sogno.
Il ragazzo biondo, dagli occhi color oceano. Mi sarei potuta perdere in quei occhi.
Mi, mi stava per baciare, il ragazzo stava per baciarmi. Resto piuttosto sconvolta nel ricordare il sogno, soprattutto perché il ragazzo che ho sognato, non l'ho mai visto. Quel ragazzo non lo conosco.
"Come puoi sognare qualcuno che non conosci?"

"Cosa tesoro?" chiede mia madre

"Ho-ho pensato a voce alta?" arrossisco

"Certo che sei proprio strana tu. Forza a vestirti!"

"Sissignora!" corro in camera ridendo. Ma l'allegria dura poco, appena chiudo la porta alle mia spalle, i miei pensieri tornano sul ragazzo biondo del mio sogno.
'È stato solo un sogno Alyson, solo un sogno'. Cerco di autoconvincermi.
Circa mezz'ora dopo sono pronta. Carico in spalla lo zaino, infilo gli auricolari, saluto mia madre ed esco.
Mi dirigo verso la fermata del pullman: Mannaggia ai miei quindici anni, e mannaggia a mia madre che non vuole farmi prendere il motorino!
I miei pensieri s'interrompono bruscamente, alla vista di un ragazzo biondo alla fermata. Comincio a tremare, lo stomaco mi si chiude, provocando un forte fitta.
Lo fisso. Lui si gira, mi guarda con aria stranita, e torna ad osservare la strada.
Ne sono più che sicura, non è lui il ragazzo del mio sogno. Mi ricompongo velocemente e salgo sul pullman.

Le prime tre ore a scuola passano davvero troppo lentamente. Appena suona la campana dell'intervallo, io e le mie migliori amiche, Thaesha e Mia, andiamo in cortile. Ho serimente bisogno di nicotina per rilassarmi.
"Ehy piccola innamorata! Che succede? Chi è stavolta?" m'incalza Mia.

"Eh? Cosa?". Sono molto famosa tra i miei amici per le mie innumerevoli cotte, ma questa volta è totalmente diverso.

"Siamo le tue migliori amiche. Pensavi che non ce ne accorgessimo?" continua Thaesha

"Ragazze non potete capire" dico imbarazzata

"Alyson Williams è in imbarazzo? Segnamolo sul calendario!" scoppiano a ridere entrambe.

"Ah ah ah, simpatiche" dico con tono da finta offesa "Comunque, ho sognato un ragazzo. Un ragazzo belissimo, dagli occhi color oceano"

"Chi è? Lee del quinto anno? Oppure Harris, quello che va in classe con mio fratello?". È Thaesha a parlare.

"Non lo so. È questo il punto"

"Come non lo sai?"

"Non lo so, non so chi possa essere. Non l'ho mai visto. Ma l'ho sognato. E stava per baciarmi"

"Ti porti avanti eh" ride Mia

"Hai ragione" rido anche io.

Suona la campana e di malavoglia torniamo dentro.
La giornata passa molto lentamente, ma finalmente suona la campanella: si può tornare a casa.
Tiro un sospiro di sollievo. Esco con le ragazze fuori da scuola, e piano piano il gruppo si riunisce: io, Mia Thaesha, Riccardo, Tom, Toby, Mark, Gioia. Ci siamo tutti.
Sono le persone a cui voglio più bene. È da tanto tempo che non li vedo, dato che le ultime tre settimane di vacanza le ho passate sui libri.
"Ehy guarda chi sta salutano Tom" mi dice Mia

Rimango a bocca aperta: Tom sta parlando con Manuel. Manuel è indubbiamnete il ragazzo più bello che abbia mai visto. Ha i capelli scompigliati, come sempre, un po' ricciolini. Io suoi occhi marroni sono enormi,  e la barba appenna accennata che gli cresce sul viso gli sta da dio.
È così sexy.
Gli vado dietro da un anno ormai. Penso che l'abbia capito, anche se sembra non cedere.
"Ehy Tom, non mi presenti il tuo amico?" gli dico con tono da finta offesa.

"Certo" mi sorride "Manuel-Alyson. Alyson-Manuel"

Mi porge la mano, ma io mi alzo in punta per baciarlo direttamente sulla guance
"Ciao!" gli sorrido

"Ciao" mi sorride un po' spiazzato dal mio gesto.

"Aly, non vorrei rovinarti il momento, ma c'è il pullman" aggiuge Toby ridendo

"Cazzo il pullman! Scappo. Ciaao! A domani!" corro verso le porte in fondo al pullman, mi metto gli auricolari e torno a casa.
Cazzo, proprio ora che stavo parlando con Manuel! Ho aspettato per un anno questo momento. Non sono una che si fa problemi ad andare a parlare con dei ragazzi, ma con lui è stata particolamente dura. Durante gli intervalli non c'era quasi mai, o se c'era parlava con qualche professoressa o qualche suo amico.
Beh almeno ho la scusa domani per parlarci; D'altronde non abbiamo finito di presentarci.
Scendo allegramente dal pullman e torno a casa.

"Andata bene la giornata?" chiede mia madre

"Tutto okay! Primo giorno andato. Ne restano solo altri 209. Pochi no?"

Ride alla mia affermazione "Ascolta, io vado al lavoro. Non aspettarmi per cena. Fai la brava" mi posa un bacio sulla testa ed esce.
La saluto, e continuo a mangiare il mio pranzo. Passo il resto della giornata a finire gli ultimi compiti: complimenti Alyson, magari la prossima volta, falli subito i compiti!
Ceno verso le 20.30 con un panino leggero e poi accendo il computer. Le serata scorre velocemente tra le chat con i miei amici.
Di malavoglia poi, spengo il computer, e mi metto a letto. L'ansia comincia a salire, lo stomoco si chiude, provocandomi una forte fitta. Cerco di chiudere gli occhi e di mantere la calma.
Cosa ti sta succedendo Alyson?


*Ciaao ragazzeee! Eccomi qui, con una nuova storia!
Alla fine ho ceduto.. Allora come state? Qui sopra ho appena postato il primo capitolo, della nuova ff.
Questa è la prima ff sugli One Direction, quindi siate buone ahahah
Mi piacerebbe sentire cosa ne pensate del capitolo, della descrizione e della trama. Per me è molto importante, perché mi fa capire dove sbaglio e dove posso ancora migliorare.
Colgo l'occasione, inoltre, per auguare un buon rientro a scuola a tutti (T.T) , anche chi ha già cominciato.
Vi auguro un anno scolastisco sereno, senza stress e cazzate varie e.e
Vi mando un bacio, ciaao :3 *

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo due ***


L'ho sognato di nuovo. Mi teneva per mano e passeggiavamo in un bellissimo parco, che mi ricorda un po' quello vicino a casa mia.
Ma cosa mi sta succedendo? Chi è questo ragazzo che continuo a sognare? E soprattutto perché lo sogno?
Scrollo la testa, mi alzo dal letto e ripeto la solita routine: bagno-cucina-camera-scuola.
Dopo essermi vestita, mi trucco. L'eyeliner nero fa risaltare i miei occhi azzurri, il mascara nasconde le mie ciglia rosse. Metto un po' di blush sulle guance e mi sistemo i capelli: li lascio scivolare, lunghi e rossi, sulle mia spalle. Ci passo le mani in mezzo per arruffarli un po', per farli aumentare un po' di volume.
Mi spruzzo un bel po' del mio profumo preferito: lady million.
Devo andare da Manuel oggi, devo essere impeccabile.
Esco di casa e vado alla fermata del pullman: oggi il ragazzo biondo non c'è. Penso che dopo la reazione che ho avuto ieri mi abbia presa per pazza. Sono felice che non ci sia.
Scendo alla fermata davanti alla mia scuola, e mi dirigo verso la panchina dove di solito mi siedo col mio gruppo.
Due pachine prima della mia, vedo Manuel, da solo, che ascolta la musica. Bingo!
"Buongiorno!" gli faccio un sorriso a trenta due denti mentre gli sfilo un auricolare.

"Ehy" mi sorride

"Posso sedermi?" chiedo

"Certo, vieni" si sposta un po'

"Come stai?" continuo a mantenere il sorriso

"Tutto bene te? Sembri piuttosto allegra stamattina" sembra divertito

"Sono così tutte le mattine" sorrido

"Magari fossi anche io così la mattina!" ride. Oh, è così bello. "Che classe fai?" aggiunge

Mh, bene. Sta continuando il discorso. "Seconda. Tu?"

"Quinta" mi sorride

Cazzo, continua a sorridermi "Wow, sei grande allora!" ricambio il sorriso. "Che indirizzo?"

"Lingue"

"Oh, sei bravo con le lingue allora". Colgo dopo il doppio senso e mi copro la bocca con la mano. Scoppiamo a ridere entrambi.

"Che ragazza biricchina"

"Non sono così biricchina come pensi"

"Girano parecchie voci sul tuo conto"

"Lo so. Secondo quello che dicono in giro io sarei andata a letto com mh, vediamo, circa una ventina di ragazzi. E sono rimasta incinta due volte!" scoppia a ridere

"Con questo vuoi dire che non dovrei dare ascolto alle voci?"

"Diciamo" gli faccio la linguaccia "Ah, comunque sono una a cui piace sperimentare" gli faccio l'occhiolino.
Poi senza salutarlo entro a scuola, sapendo che mi sta seguendo con lo sguardo.
Le tre ore prima dell'intervallo passano abbastanza veloci, a parte l'interrogazione di scienze dove, per miracolo riesco a prendere un sei.
Appena suona l'intervallo usciamo in giardino. Racconto alle ragazze di Manuel, finché non lo vedo venire verso di me.
"Che significa quello che hai detto stamattina?"

"Eeehh ciao anche te!" rido "A cosa ti riferisci? 'Sono una a cui piace sperimentare'? "

"Sì"

"Che bacio tanti ragazzi per sapere chi bacia meglio. Ho una specie di classifica in testa. È bello sai?" aggiungo

"Non ti senti una zoccola?" mi chiede fissandomi negli occhi

"Non sono mai andata oltre il bacio, quindi perché dovrei sentirmi una zoccola?" gli sorrido "Grrazziiee" gli dico rubandogli la sigaretta

"Fumi pure? Una trasgressiva diciamo" aggiunge divertito

"In tutti i sensi" gli faccio nuovamente la linguaccia

Gli restituisco la sigaretta. Ora più che mai sono convinta di volerlo baciare.
Mi avvicino a lui, poggio le mani sul suo petto e mi alzo in punta di piedi.
"Ah, ah, ah, scordatelo piccoletta. Ho capito cosa vuoi. Non sarà così facile come con gli altri"

"Cosa fai? Mi respingi?" chiedo facendo la finta inoridita

"Direi di sì"

"Questa non te la perdono" chiudo gli occhi a fessura, e gli rubo nuovamente la sigaretta però stavolta la finisco.

"Sei una bella stronzetta" mi guarda

"Grazie" faccio un inchino. Ride.
Il nostro momento vieni rovinato dal suono della campanella: è ora di tornare in classe. Lo saluto facendo la finta offesa e torno in classe.
Giuro che bacerò quelle labbra, è una promessa che faccio a me stessa. Ce la farò. È diventato il mio prossimo obbiettivo.
La giornata trascorre lenta, fra risate e lezioni. La campenella dell'uscita risuona nei corridoi.
Alla fermata trovo Manuel, appoggiato ad una panchina. Appena mi vede, un sorriso spunta sul suo volto.
"Ora tocca a me" si avvicina a me. Sta per baciarmi. I suoi enormi occhi marroni mi hanno completamente incantata. Siamo a pochi centimetri di distanza. Si avvicina sempre di più ma, invece di baciarmi, mi ruba la sigaretta.

"Brutto stronzo!" rido

"Non avrai un mio bacio, rassegrati" sorride

"Questo lo dici tu" lo sfido, chiudendo gli occhi fino a ridurli ad una fessura.

"Ti devo dire una cosa" si avvicina

"Cosa?" chiedo curiosa

"C'è il pullman"

"Cazzo!" urlo. Scoppia a ridere

Corro sul pullman, e lo saluto dal finestrino.
Mi sta sfidando ma, tanto sappiamo entrambi chi vincerà. Avrò quel bacio che tanto desidero.
Scendo dal pullman, sognando di incontrare quelle labbra, ma ritorno sul pianeta terra, appena vedo un ragazzo biondo girare l'angolo e venire verso di me. Alza lo sguardo: per quanto possa essere carino, non è lui il ragazzo del mio sogno.
'Alyson, quel ragazzo non esiste! È solo un sogno. Uno stupido sogno' scrollo la testa. Le note di 'Be alright' di Justin Bieber mi accompagnano fino a casa, dove la giornata passa lentamente.
Pranzo-compiti-cena. Che vita monotona.
Entro su facebook e trovo un messaggio di Manuel: 'Un giorno lo perderai davvero quell pullman ahaah'
Sento le guance arrossarsi: 'Ah ah ah, simpatico. Mai perso un pullman?'
'Anche troppi'
'Vedi che mi capisci? ahah' aggiungo
'già ahahahha a che ora arrivi a scuola domani mattina?'
'Penso per le 7.30-7.35 come mai?'
'Mi aspetti alla fermata?' mi chiede
A quella frase il mio cuore cominciare a battere forte dentro al mio petto: vuole che lo aspetti alla fermata? Io, Alyson Williams, devo aspettare Manuel Moore alla fermata?
'Se vuoi ovviamente' il suo secondo messaggio mi fa riprendere contatto con la realtà. Cavolo ho visualizzato, quanto voglio farlo aspettare?
'Certo (: '
'Perfetto allora ci vediamo domani a scuola. Notte nana' Quel nana finale mi fa letteralmente scioglere
'Notte :3'
Vado a letto canticchiando. Mi infilo sotto le coperte, ma non riesco a dormire. Sono in ansia per domani, ma non ne so il motivo. Sarà mica per Manuel? No, perché dovrebbe essere per lui? Non ha senso, è una cosa completamente insensata.
Scrollo la testa, l'appoggio sul cuscino e mi tiro su la coperta.
'Dormi Alyson, dormi!'

*Ciao ragazze! Eccomii col secondo capitolo.
Scusate se vi ho fatto aspettare, ma avendo cominciato la scuola, al pomeriggio studio e la sera sono stanca quindi non riesco a postare :(
Inoltre sono nella fase 'blocco dello scrittore' quindi non riesco nemmeno ad andare avanti nella ff che sto scrivendo.. Questa scuola mi distrugge D:
Comunque, tornando al capitolo, se avete voglia, lasciate una piccola recensione e ditemi che ne pensate, per sapere almeno se vi piace o no questa storia (:
Vi lascio con un bacio enorme, Ciao! *

Bisogna assolutamente inserire la storia in codice html, altrimenti il testo verrà fuori tutto attaccato. Per istruzioni guardate il riquadro azzurro affianco e se non sapete cos'è l'html, utilizzate la prima delle due opzioni, l'editor di EFP.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo tre ***


* "Sei così bella" mi sussurra mentre mi accarezza il volto
"Grazie" sorrido imbarazzata
Ci baciamo, ma un altro ragazzo interrompe il momento. È alto, capelli marroni corti, un accenno di barba sul volto.
È incredibilmente bello, con una canotta bianca che risalta i suoi pettorali, jeans e scarponi.
Si avvicina, e comincia a parlare con Niall. Ma ad un certo punto, li vedo allontarnarsi sempre di più, mentre una musica comincia a risuonare nell'aria. Si allontanano sempre di più, e io mi sento come se stessi cadendo. Guardo in basso: il vuoto. Comicio a immergermi nel nero e a cadere nel vuoto*


Mi sveglio di soprassalto con la sensazione di cadere. Il mio repiro è accellerato, tasto il letto per capire dove sono. Mi ci vogliono due minuti per capire che sono in camera mia, avvolta nelle coperte, seduta sul mio letto. Guardo l'ora: 6.45
Mi alzo dal letto, e scendo velocemente a fare colazione. La mia mente si riempe di pensieri e improvvisamente mi ricordo di Manuel: mi aspetta alla fermata davanti a scuola!
Scendo velocemente a far colazione

"Buuuoongiorno mammaaaa!" la saluto

"Mh, siamo di buon umore stamattina"

"Come sempre" sorrido.

"Stamattina più del solito" mi guarda curiosa

"Forse.." le faccio la linguaccia.
Mangio, e salgo in camera. Oggi è una bella giornata, il sole è caldo. Posso approfittarne per mettere i miei shorts preferiti. Come maglia scelgo una canottiera che mi metta in risalto il seno. Devo pur sempre vedermi con Manuel oggi.
Mi trucco e come al solito mi metto le scarpe per strada. Sono sempre in ritardo.
Salgo al volo sul 58 e vado a scuola. Alla fermata della scuola trovo Manuel.
"Per le 7.30-7.35 sono a scuola" mi fa l'eco

"E che ora sono adesso?"

"7.45"

"Mi scusi signore, la prossima volta mi farò trovare prima" gli porgo le mie finte scuse

"Sarà meglio"

"Se no?" lo sfido

"Te la vedrai con me" si avvicina chiudendo gli occhi a fessura

"Mh, interessante" mi avvicino cercando di baciarlo

"Ah, ti è andata male" mi dice, prima di girarsi e andarsene

"Ce la farò, e tu lo sai" gli dico mentre lo raggiungo

"Basta crederci" mi fa l'occhiolino.
Continuiamo a parlare. Ci sediamo sulla panchina di ieri ridendo e scherzando.
Sapevo che era un bel ragazzo, ma ora che lo conosco è davvero bellissimo, soprattutto quando ride. Non l'avevo mai visto ridere, di solito stava sempre in classe per i fatti suoi, ad ascoltarsi musica o al cellulare. Ha un carattere piuttosto chiuso, questo l'avevo capito.
"Perché mi fissi?" mi chiede imbarazzato

"Oh, ehm, scusami è che stavo pensando.."

"A cosa?" mi chiede sorridendomi

"L'anno scorso, quando ti guardavo, la maggior parte delle volte eri solo, in classe ad ascoltarti musica, o a ripassare"

"Mi guardavi?" chiede diveritito

"Sono dettagli" dico imbarazzata

"Bei pantaloni" mi sorride

"Non hai risposto alla mia domanda" gli ricordo "Perché?" aggiungo

"Sono fatto così, cosa ci vuoi fare?"

"Io penso.."

"Campanella! Dentro, nessun ritardo per nessuno!"

"Ma stavamo parlando"

"Riprenderemo il discorso poi. Forza andiamo"
Entriamo a scuola e lo saluto. Durante gli intervalli però, Manuel mi ingora completamente.
"Dovevamo parlare" dico a Mia e Thaesha mentre lo fisso

"Magari l'argomento non gli andava a genio" dice Mia

"Questo è sicuro, se mi ignora così così, è per quel motivo"

"Di cosa parlavate?" chiede Thaesha

"Del perché lui abbia questo carattere chiuso, è logico che c'è qualcosa sotto. Quale ragazzo di diciotto anni è così chiuso e asociale?"

"Aly vi conoscete da due giorni. Come puoi pretendere che lui ti dica una cosa del genere?"

"Pensavo si fidasse"

"Dagli il tempo. Vi consocete da poco. Ti dirà tutto, ma tempo al tempo"

"Avete ragione.. Penso che per oggi non gli parlerò più. Gli chiederò scusa su facebook, stasera"

"Ecco brava, forza andiamo che ho proprio bisogno di divertitrti un po' " ci dice Thaesha.
Ci riuniamo con il nostro gruppo di amici. Gli intervalli migliori sono sicuramente quelli passati con loro: le risate, gli scherzi. Sono le persone migliori che potessi incontrare. Intravedo la figura di Manuel che mi guarda mentre parla con Gioia, ma appena incontro il suo sguardo, mi volto immediatamente: sono davvero imbarazzata per averli chiesto una cosa del genere dopo due giorni che ci conosciamo.
Non posso dire che verderlo con Gioia non mi abbia dato fastidio: è ovvio che c'è dell'interesse da parte di lei, lo noti da come gli si struscia addosso, e ride come un'oca quando le parla.
Torno alla realtà quando la campanella dell'intervallo suona, e una folla di studenti si accalca alle porte della scuola, per tornare nell'edificio.
Passo il resto della giornata a pensare a Manuel e ai ragazzi del mio sogno: e come se si giocassaro a palla un posto nella mia mente. Prima uno, poi l'altro. Ad alternanza fanno capolinea nella mia testa e ci rimangono per ore. Torno alla realtà appena la campanella suona, e insieme alle ragazze andiamo alla fermata.
Manuel non è nemmeno lì.
"Raga, l'ho combinata grossa" dico alla mie amiche, esplorando la fermata

"Tranquilla, si risolverà" Mia mi posa una mano sulla spalla.

"Lo spero" le sorrido.
Continuiamo a parlare fino a quando il loro pullman arriva. Le saluto e piano piano osservo la fermata svuotarsi.
Ma dov'è il pullman? Di solito è il primo ad arrivare e proprio oggi che non sono con Manuel non arriva? Queste sono le cose che ti fanno davero incazzare.
Mi volto impaziente e vedo Manuel venire verso la fermata mentre armeggia con il telefono. La fermata è vuota: ci siamo solo io, lui e una signora. La folla di ragazzi ormai si è già dissolta nel giro di un quarto d'ora.
"Scusami" gli dico. Alza la testa, quasi spaventato per la voce improvvisa

"Per cosa?"

"Per la domanda di stamattina. Hai ragione se non me ne vuoi parlare, ci conosciamo da così poco. Non importa, appena vorrai parlarne, ne parlerai"

"Io, ehm, non è che non mi fido"

"Tranquillo" gli sorrido.

"Beh potresti darmi il tuo numero"

"E questo cosa c'entra?" chiedo confusa

"Nulla, ma voglio il tuo numero" aggiunge sorridendo

"Okay, e io voglio il tuo" gli rispondo ridendo.

Ci scambiamo velocemente i numeri "Scusami, non avrei dovuto ignorarti così oggi" aggiunge dopo.

"Non importa, hai tutte le ragioni del mondo"

"Avrei dovuto dirtelo subito che non volevo parlanrne, invece di scappare"

"Non importa!" gli appoggio una mano sulla spalla "Ora però vado, se no perdo il pullman. Ciao!" gli stampo un bacio sulla guancia e salgo sul pullman.
Mi siedo, mi metto gli auricolari e schiaccio 'Play'. Appoggio la testa al sedile e comincio a pensare. Stanotte  al sogno, si è aggiunto un altro ragazzo. È bello quanto il primo, anche se ne è l'opposto: moro, occhi scuri. Anche lui, ovviamente, non l'ho mai visto. Continuo a chiedermi come faccio a sognare questi ragazzi che non ho mai visto e se mai loro avranno un ruolo nella mia vita. È tutto così.. strano, quasi spaventoso.
Scendo dal pullman e torno a casa. Pranzo e di malavoglia faccio i compiti.
Siamo solo al terzo giorno di scuola e io non ce la faccio già più. Decido di rilassarmi un po' facendomi un bel bagno.
È sicuramente la cosa migliore dopo una lunga giornata di scuolai.
Dopo il bagno, ceno velocemente e vado a dormire, senza nemmeno accendere il computer. Il sonno ha la meglio su di me. Appoggio la testa sul cuscino ripercorrendo velocemente i fatti successi oggi: il carattere chiuso di Manuel deve derivare da qualcosa di davvero grave che gli è successo. Ma cosa? Cosa l'ha ferito così tanto da isolarlo così? Forse una ragazza? Ma ha solo diciotto anni..
La palpebre si fanno pesanti, e piano piano si chiudono facendo cadere in un sonno profondo.

*Ciao bellissime! Come state?
Comincio subito con lo scusarmi per metterci molto a postare,  ma tra la scuola e lo studio non ho mai molto tempo.
Siamo alla seconda settimana di scuola ma ho già cominciato a pieno ritmo a studiare e ripassare le varie materie.. Un incubo D:
Ma sorvolando il discorso.. Ho notato che ci sono pochissime visite, il che mi dispiace molto. Preferisco mille volte questa storia, a quella precendete che ho scritto, ma per voi non sembra lo stesso :(
Io continuerò a postare, ma se vedrò che le visualizzazioni restano basse, deciderò se sarà il caso o no di continuare.
Nel frattempo vi mando un bacio :* *

 

Bisogna assolutamente inserire la storia in codice html, altrimenti il testo verrà fuori tutto attaccato. Per istruzioni guardate il riquadro azzurro affianco e se non sapete cos'è l'html, utilizzate la prima delle due opzioni, l'editor di EFP.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo quattro ***


Mi alzo di scatto al suono della sveglia.
Il ragazzo biondo era sdraiato accanto a me, mi fa sedere e lentamente mi sfila la cannottiera. Vedo i suoi bellissimi occhi color oceano esplorare il mio corpo. Mi passa una mano sul viso e si avvicina per baciarmi. Chiudo gli occhi, ma quando li riapro, il ragazzo biondo viene sostituito da quello moro. È tutto così irreale.
Poi tutto scompare.
Mi tolgo le coperte da dosso, per l'eccessivo calore. Mi alzo, mi lavo la faccia e noto il rossore presente sulle mie guance.
"Ma che cavolo?" esclamo. Decido di scendere a far colazione

"Avevi caldo stanotte?" mi chiede mia madre

"Perché?" mi fingo stupita

"Sei piuttosto rossa in faccia"

"Oh, ehm, sì avevo caldo stanotte. Vado a lavarmi!"

Salgo sopra a finire di prepararmi poi corro velocemente alla fermata per evitare di perdere il pullman.
Come ogni mattina ci salgo al volo, trovo per miracolo un posto e mi siedo.
Accendo il mio Ipod, e mi lascio travolgere dai miei pensieri.
'Qua le cose si fanno serie. Stavo per scoparmi il ragazzo del sogno, in sogno! Prima che anche il ragazzo moro facesse la sua apparizone'
Al ricordo della sua mani sulla mia vita, dei brividi percorrono la mia schiena.
Mi accorgo di essere arrivata alla mia fermata così scendo e mi trovo Manuel davanti.

"Caldo?" chiede divertito

"Eh? Nono... Troppo blush" rispondo cercando di mascherare il mio imbarazzo

Andiamo a scuola, dove ci riuniamo col gruppo. Ormai Manuel è diventato uno di noi nonostante lo conosciamo da così poco. Noto che di questo ne è molto contenta Gioia. 
Da quando Manuel gira con noi, porta gonne sempre più corte, e canotte sempre più scollate. E in più non gli leva gli occhi di dosso.
'Non litigare con una tua amica per un ragazzo' mi ripeto

"Ehy" la melodiosa voce di Manuel mi fa tornare alla realtà "Tutto okay?"

"Sì" dico lanciando un'occhiata a Gioia, che ovviamente, ha gli occhi fissi su Manuel.

"Lo sapete che il prossimo mese verrà un band della Music High School per esibirsi da noi?" chiede Tom

"Chissà se ci sarà qualche bella ragazza" aggiunge Toby

"No, niente pollastrelle Toby. Solo ragazzi" aggiunge Riccardo

"Come fai a saperlo?" chiedo 

"La ragazza di mio fratello va alla Music High School, e so che c'è questa band di cinque ragazzi che sta girando diverse scuole per esibirsi"

"Mhh, cinque ragazzi!" eslcama Mia

"5 ragazzi nuovi! È fantastico!" esclama Thaesha

"Penso vengano intorno alla metà di ottobre, da quello che ho sentito" aggiunge Manuel, con voce indifferente

"Tu lo sapevi? E non mi hai detto nulla?" chiedo, colpendolo amichevolmente sulla spalla

"Non pensavo t'interessasse" mi guarda facendo il finto innocente.
Quando fa così mi fa letteralmente impazzire! 
La nostra attenzione viene attirata dal suono della campanella

"Non finisce qui!" lo minaccio e ridendo entriamo in classe.

Tutte le ragazze sono in fibrillazione per l'arrivo di questa band. Da quello che ho capito si chiama One Direction.
Ma saranno i soliti figli di papà che escono dalla MHS. Quella è una scuola per ricchi. Conosco alcuni ragazzi di quella scuola, e sono tutti uguali. Figli di papà stra-viziati.
I ragazzi che vengono qui, alla West Side High School, sono molto meglio: sempre montati, ma più simpatici, più alla mano.
Però devo ammetterlo, sono incuriosità anche io da questi cinque ragazzi. La MHS vanta anche i ragazzi più belli della città, perciò non mi stupirei se arrivassero cinque ragazzi bellissimi a incantarci con le loro splendide voci.
Torno sul pianeta Terra quando qualcuno bussa alla porta e la professoressa risponde con un secco "Avanti" urlato.
Mi spunta un sorriso, appena scopro con piacere che quello che ha bussato è Manuel.

"Mi scusi, la professoressa Lopez mi ha detto di consegnarle questi fogli" sorride, e poi mi rivolge uno dei suoi sorrisi più belli. Ricambio il sorriso, un po' rincoglionita.

"Grazie mille" risponde la mia professoressa, acida come sempre.

"Prego, arriverderci" e prima di uscire, mi rivolge ancora un sorriso e poi chiude la porta.

Wow, che meraviglia è quel ragazzo? Rimango a fissare la porta, per almeno due minuti fino a quando la professoressa non mi richiama.

"Bel ragazzo vero, Williams?" mi chiede davanti all'intera classe. Spronfondo sulla sedia, mentre il mio colore diventa simile a quello di un pomodoro. Una risata si propaga per la classe.

Finiamo la lezione, e dopo questa figura di merda la giornata passa velocemente.

"Non immagini la figura di merda che mi sono fatta per colpa tua!" accuso Manuel mentre ci avviamo verso la fermata del pullman.

"Colpa mia?" chiede divertito

"Sì! Dopo che te ne sei andato, mi sono imbabolata a fissare la porta.. E la professoressa 'Bel ragazzo vero, Williams' ?" imito la voce stridula della mia professoressa. Scoppia a ridere

"Non è colpa mia se sono così bello" dice con orgoglio

"Ma vaffanculo va!" scoppio a ridere e poi velocemente saluto tutti e salgo sul pullman.

Penso all'uscita di domani pomeriggio: usciremo tutti insieme, compreso Manuel. Sarà divertente questo e poco ma sicuro. La mia testa è immersa nei suoi pensieri, pensando a cosa potrebbe succedere e soprattutto realizzando che sto perdendo di vista il mio obbietivo: baciare Manuel. Devo rimediare! Domani, domani lo bacerò!
Scendo dal pullman, e mi dirigo verso casa ma mi blocco alla vista di un ragazzo  alto, moro due enormi braccia fermo al semaforo.
Si gira, e riesco a riconoscere che non è il ragazzo del sogno. 
'Okay se uno era da pazzi, due è da psicopatici' mi dico.
Mi avvicino al ragazzo ancora tremante, e con passo più lento mi avvio verso casa.
Non è possibile avere questa reazione alla vista di ogni singolo ragazzo biondo, o moro. Devo contenermi.. Questa storia non può andare avanti! Ho addirittura sognato che stavo per farci sesso, assurdo!
Entro in casa, mangio e mi metto a fare i compiti. 
Maledetta algebra! Dopo 10 minuti di algebra forzata, decido di chiudere il quaderno e di guardarmi la tv.
Ceno da sola, come ogni venerdì sera, lavo i piatti e mi butto sul letto chattando e guardando la tv, ma tutto questo  non dura più di venti minuti: cado, nel giro di poco, in un sonno profondo.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo cinque ***


* "Ti amo"
"Anche io ti amo"
La sua bocca sulla mia è la sensazione migliore di questo mondo.
La mia lingua a contatto con la sua, come due anime che si fondono insieme.
La sue mani sui miei fianchi, mi tengono stretta a lui. Le mie mani stringono i suoi capelli biondi fra le dita.
Ma appena mi stacco da lui, noto che il ragazzo biondo non c'è più: davanti l'altro ragazzo bruno mi guarda dall'alto verso il basso.
Di nuovo
*

Le note di 'Stupid Love' di Jason Derulo risuonano nella camera, portandomi via da quel sogno meraviglioso.
Prendo il cellulare, guardo lo schermo: Manuel <3
Manuel mi sta chiamando? Che succede?

"Pronto?" rispondo assonata

"Buongiorno dormigliona! Ti ricordi vero che io dovrei venirti a prendere tra un quarto d'ora?"

"Un quarto d'ora? Oh cazzo! Sono ancora in pigiama!"

"Ops.. Mi sono dimenticato che dovevamo uscire.. Mi sa che arriverò in ritardo.."

"Grazie, grazie, grazie! Dammi mezz'ora anche quaranta minuti e sono pronta!"

"Muoviti dormigliona!" ride 

"Okay, okay ciao!" chiudo il telefono e mi precipito in bagno a prepararmi.

Cazzo ho dimenticato di impostare la sveglia! Devo uscire a pranzo con i ragazzi. Ritrovo alle 12.30, e sono le 12.10.

"Cazzo, cazzo, cazzo! Dov'è la spazzola?" la mia chioma ribelle può essere aggiustata solo con una spazzola

Non credendo di avercela fatta, nel giro di venti minuti sono pronta. Il telefono squilla di nuovo e mi affretto ad uscire di casa.

"Cos'hai fatto ai capelli?" esclama Manuel scoppiando a ridere

"Non.ridere." rispondo a denti stretti

"Okay" dice, cercando invano di nascondere una risata ma inevitabilemnte scoppio a ridere anche io. La sua risata è così contagiosa..
Ci dirigiamo verso il luogo del ritrovo arrivando dieci minuti in ritardo.

"Eccoli finalmente" esclama Toby "Cazzo, vi date una mossa? Io ho fame!"

"Scusate colpa mia, sono arrivato in ritardo da Aly" dice scusandosi. Lo abbraccio e poi ci incamminiamo al McDonalds più vicino.
Entriamo nel fast food e pazientemente ci mettiamo in coda. Dopo circa 10 minuti, siamo in parco a mangiare. 
Decido di sedermi un po' lontana dal gruppo per poter parlare con Manuel.

"C'è un pensiero che mi sta divorando" dico a Manuel mentre lo guardo mangiare.

"Cioè?" dice confuso. Continuo a fissarlo, e lui ad un certo punto si blocca. "Oh. Quel pensiero?". Annuisco

"Perché vuoi tanto saperlo?"

"Non lo so" rispondo, senza togliere gli occhi da lui.

"Quando troverai un motivo, te lo dirò" mi fa l'occhiolino 

"Oi non fare il cazzone! Avanti dimmelo" gli tolgo il panino dalle mani

"Dio che pressa sei, lo sai?"

"Sarà. Ora parla"

"Quando avevo 8-9 anni, il mio patrigno mi picchiava"

"Che cosa?" sgrano gli occhi

"Non ne potevo nulla, e non potevo dire nulla. Non potevo parlare con nessuno di questa cosa, di conseguenza mi sono chiuso nella mia 'bolla' diciamo. Non parlando più con nessuno"

"Per quanto è andata avanti questa cosa?"

"Due anni. Finchè mio padre non è tornato a prendermi. Sono cresciuto così. Ho mantenuto questo carettere chiuso"

"In quanti lo sanno?" ho la bocca aperta, e la fame mi è completamente passata

"La mia famiglia e due miei amici. Stop, nessun'altro. Nessuno è così rompicolgioni come lo sei tu" mi tocca la punta del naso con un dito

Non riesco a dire nulla, mi limito ad abbracciarlo, stringendolo forte.

"Ehy va tutto bene" mi sorride passandomi la mano sui capelli "I tuoi amici ci stanno fissando" mi sussurra nell'orecchio.

Mi stacco da lui e ci avviciniamo al gruppo. Gli occhi dei nostri amici sono fissi su di noi.

"Raga, mangiate!" dico, provocando una risata in tutto il gruppo.

Dopo aver finito di pranzare andiamo in giro per il centro città, cantando e ridendo. Per un po' mi distraggono da quello che Manuel mi ha raccontato.
Ma quei pensieri mi tornano in mente molto presto: finito il pomeriggio, torno a casa in pullman. L'immagine di un bambino di solo nove anni, picchiato da un patrigno senza cuore, s'inchiodano nella mia testa.
Penso alla solitudine di quel bambino, a quanto si sia sentito solo. Scrollo la testa solo quando le lacrime minacciano di uscire.
"Non hai fame?" mi domanda mia madre davanti al piatto di bucatini ancora pieno

"Ehm, a dire il vero no.. Ho mangiato tanto oggi pomeriggio"

"Allora fai così, sparecchia, e poi puoi andare in camera" mi sorride

"Grazie ma' " le sorrido, e comincio a sparecchiare e poi salgo in camera.

Mi chiudo la porta alle spalle, e accendo il computer. Chatto fino alle 23.30 circa e poi vado a letto.
Mi giro e rigiro nel letto, non riuscendo a chiudere occhio. Continuano a tornarmi in mente le immagini di quel bambino picchiato senza motivo, ma l'abbraccio di oggi pomeriggio e le parole 'Va tutto bene' pronunciate da lui alleggeriscono il mio morale, e piano piano mi addormento, stringendo al petto le coperte.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Capitolo sei ***


*I'm that fight that you get on, international
First class seat on my lap girl, riding comfortable*


Talk dirty risuona nella stanza svegliandomi. Guardo la sveglia: 6.45 di lunedì mattina.
Ahh, odio alzarmi presto! Mi alzo a fatica dal letto, e vado a prepararmi.
Prima di uscire dalla stanza butto un occhio sul calendario: 19 ottobre
Wow è già passato un mese e dall'inizio della scuola. Come passa veloce il tempo..
Stamattina non ho molta fame, perciò salto la colazione. Mi vesto, mi lavo, mi trucco ed esco correndo da casa.
Come al solito prendo il pullman al volo. Mi siedo e do una ripassata ad biologia: l'interrogazione di biologia mi terrorrizza a dir poco.
Dopo circa un quarto d'ora arrivo a scuola.

"Ehy bellezza" mi saluta Manuel dandomi un bacio sulla guancia

"Ciao" lo saluto imbarazzata

"Che bella questa maglia! Ma forse dovresti chiuderti, prima di prenderti qualcosa" mi indica la giacca sbottonata

"Hai ragione, solo che è in pullman faceva caldo. Grazie papà" gli faccio il verso

"Prego bimba" mi rispode prendendomi in giro. A quelle parole mi sciolgo.
Lo guardo mentre camminiamo verso la panchina: in questo mese di scuola abbiamo legato molto, soprattutto dopo che mi ha raccontato, beh.. della sua infanzia. Lo reputo quasi come il mio migliore amico, anche se ci conosciamo da così poco. 
Si siede poi in una panchina davanti a scuola. Io rimango in piedi, e lui allarga la gambe e mi attira verso di lui posizionandomi tra le sue gambe. Parliamo e ridiamo. Certo che è proprio un coglione! Su quello non ci piove. Colgo il suo momento di distrazione per baciarlo. Lui rimane spiazzato, sorpreso, quasi sconvolto dal mio gesto.

"Te l'avevo detto che ce l'avrei fatta!" gli sussurro all'orecchio soddisfatta

"Un punto per te. Ma questa me la paghi" mi sorride. Mi prende per mano e ci avviamo verso scuola.

"Ci vediamo dopo, piccola" mi stampa un bacio sulla guancia. Rimango immobile a fissarlo, mentre sale le scale e parla allegramente con una sua compagna.
Cavolo, ce l'ho fatta! L'ho baciato. Non ci credo. Mi tocco le labbra, e involontariamente mi spunta un sorriso.
Torno in me solo quando un ragazzo, passando mi da una spallata.
"Scusami! Tutto okay?" mi chiede preoccupato

"Tranquillo sto bene. Scusami tu, ero in mezzo" gli rispondo. Lui mi sorride e sale le scale.
Entro in classe e racconto immediamente quello che è successo alle mie amiche, ancora incredule.
Mentre racconto, noto un certo movimento in classe e noto che le ragazze oggi sono incredibilemnte carine e incredibilemnte svestite. Che giorno è oggi? Lunedì..
Ma certo! Lunedì! Oggi arriverà la band dei cinque ragazzi. Che scema! Come ho fatto a dimenticarmene?
Mi siedo al mio posto, incantandomi a guardare fuori dalla finestra, la panchina dove solo un quarto d'ora fa, ho baciato Manuel. A quel ricordo un sorriso spunta sul mio volto. 
Al cambio d'ora, ci dirigiamo nel teatro della scuola, dove gli 'One Direction' si stanno per esibire. Sento risatine isteriche da ogni parte. Molte ragazze hanno già visto questi ragazzi e fanno molti apprezzamenti su di loro. La curiosità mi sta divorando.
Ci sediamo, nei posti davanti, e dietro riesco a vedere la classe di Manuel, ma no lui. Ma dov'è?

"Ehy" mi sussurra nell'orecchio Manuel, facendomi spaventare

"Mi hai fatto spaventare!" rido "Mi stavo giusto chiedendo dove fossi"

"Sorpresa" mi sorride e mi stampa un altro bacio sulla guancia. Poi torna al suo posto, circa un ventina di fila più in alto.
Piano piano il teatro si riempe, e le luci si spengono. Il sipario di apre: cinque bellissimi ragazzi ci stanno guardando. Li osservo, uno a uno, fermando sugli ultimi due ragazzi sulla desta.
Cazzo.
Il mio stomanco si chiude, una fitta fortissima mi scuote. La testa comincia a girarmi. 
Il ragazzo biondo. Il ragazzo biondo è quello del sogno. È il ragazzo che sogno ogni notte! I capelli biondi, gli occhi azzurri color oceano. È lui. Ne sono più che certa. Affianco a lui, c'è anche il ragazzo bruno, dagl'occhi marroni. Lo riconosco dal tatuaggio sul braccio destro.

"Tha-Thaesha" la chiamo

"Che ti succede?"

"Il ragazzo biondo, e quello moro. Sono quelli del sogno"

"Cosa? Ma tu li conoscevi?"

"No.. No mai visti! Ma so che quelli sono i ragazzi dei miei sogni"

La musica parte, coprendo le nostre voci. La canzone è molto dolce ma allo stesso tempo vivace.
'You're insicure, don't know what for..'
I miei occhi fissano prima il ragazzo biondo e poi il quello bruno, che si muovono sul palco, come se ci stessero da anni. È come se sul palco ci fossero solo loro.
Rimango ammaliata dalle loro voci. Così belle, ma così potenti. 
Appena lo spettacolo è finito, e i cinque ragazzi scendono dal palco, non ho nemmeno la forza di alzarmi. È stato, potrei dire, uno shock.
Thaesha mi aiuta ad alzarmi, e tenendomi a braccietto torniamo in classe.
Rimango completamente sconvolta, fino all'intervallo.
"Ciao piccola" mi saluta Manuel

"Ehy" accenno un sorriso

"Che succede?" mi chiede con aria interrogativa

"Nulla" gli rispondo subito, cercando di nascondere il rossore che sta affiorando sulle mie guance.

"Dai parla" mi incita

"Non voglio, non voglio perderti" dico, con lo sguardo fisso davanti a me

"Mi stai preoccupando Aly, parla per favore"
Gli racconto i miei sogni, e quello che ho provato vedendo i ragazzi sul palco.
"Ah" risponde

"Ti voglio bene Manuel. Credimi"

"Già lo immaginavo" mi spettina un po' i capelli e poi se ne va.
Mi alzo per corrergli dietro, ma lo perdo in mezzo alla moltitudine di ragazzi che stanno facendo l'intervallo.
Decido di salire sul tetto della scuola, posto proibito a noi studenti ma è un posto tranquillo dove stare. Salgo silenziosamente le scale, e arrivo in cima. Si ha una bella visuale da quassù.
Passeggio per il tetto finchè non sento una voce.
"Ciao" . Mi giro, dietro di me, c'è il ragazzo. Quello del sogno, in piedi davanti a me. I suoi occhi bruni sono fissi su di me. Rimango senza parole

"Questo posto non è vietato agli studenti?" aggiunge

"Ci-ciao. Io pe-pensavo fosse vietato a tutti, tranne che allo staff della scuola" balbetto

"Tutto okay?" mi chiede perplesso. Annuisco leggermente: non riesco a emettere alcun tipo di suono

"Piacere Liam!" mi porge la mano

"Alyson" gli sorrido appena. Gli porgo la mano tremante, el lui la guarda sorridendo, come se fosse abituato a vedere quel tipo di reazione

"Piaciuta l'esibizione?" mi chiede cauto

"Sì" sussuro "Mi sono piaciute molto le vostre canzoni. Quella che faceva 'Your hand fits in mine, like it's made just for me' è molto bella"  sorrido guardando a terra.

"Oh finalmente sono riuscito a farti dire una frase intera, senza monosillabi" sorride. Ricambio il sorriso.

"Little Things" mi sorride

"Cosa?" chiedo

"La canzone, si chiama Little Things" comincia a cantarla davanti a me. Lo osservo incantata, mentre mi canta la canzone

"È bellissima" sussuro. Mi sorride

"Che ci fai qui tutta sola? Io lo vedo più come un posto dove venire a pomiciare col proprio ragazzo"

A quest'affermazione non riesco a trattenere la risata "Hai ragione" aggiungo "Ma io di solito vengo perché si riesce a stare un po' da soli, per pensare"

"Giusto, è un ottimo posto" mi sorride.
Ci sediamo per terra, e cominciamo a parlare. È un ragazzo molto simpatico, ha una risata molto contagiosa e mi fa tornare il buon umore nel giro di poco. Decidiamo di scendere solo quando il silenzio è piombato nel cortile, e questo mi fa capire che l'intervallo è finito.
Quando lo saluto, noto che l'imbarazzo che c'era prima, era svanito. Quando parlavamo sembrava ci conoscessimo da una vita.
Torno in classe, e passo la lezione a fantasticare sugli eventi di questa mattina: sono successe davvero tante cose. Ho come la sensazione che la mia vita stia per cambiare. Sento come se stesse per succedere qualcosa.
Saluto i miei amici che hanno deciso di andare in centro e io ritorno a casa. Non ho molta voglia di uscire.
Manuel alla fermata non c'è. Posso immaginare il motivo. Sembrava incazzato quando gli ho parlato del biondino, e di.. Liam? Così si chiama no?
Salgo sconsolata sul pullman: devrei abituarmi a veder sparire Manuel quando qualcosa non gli va a genio. Ma non dovrebbe comportarsi così, non è da persone mature. Perché non potrebbe semplicemente affrontare i suoi problemi invece di chiudersi in quella cazzo di bolla che si è creato dieci anni fa? 
Scendo dal pullman continuando a pensare ai comportamenti alquanto immaturi di Manuel. Cambierà mai? Riuscirà a crescere e lasciarsi tutto alle spalle?
Entro in casa, non pranzo e vado in camera. Mi butto sul letto, stravolta dall'ondata di emozioni che ho provato stamattina.
Chiudo gli occhi e mi addormento.

Mi sveglio di soprassalto quando mi madre entra in camera.
"Ehy ti ho svegliata? Scusami non volevo, solo che mi sono preoccupata non vedendoti guardare la tv"

"Tranquilla" le sorrido. Mi ricambia il sorriso e scende giù.
Do un'occhiata al cellulare: sono le 18.30. Di malavoglia mi metto a fare i compiti.
Dopo circa un'ora scendo a cenare.

"Tutto bene oggi a scuola?" mi domanda mia madre

"Tutto okay" le sorrido.
Finiamo allegramente la cena, parlando e scherzando e poi ci sediamo a guardarci un film sul divano. La mia mente viaggia, pensando al sogno fatto qualche ora prima: il ragazzo biondo è comparso di nuovo, ma la scena è stata dominata dal ragazzo bruno che stavolta mi stava baciando con le sue mani sui mei fianchi. Avvampo al ricordo e mi tolgo dall'abbraccio di mia madre.
"Tutto okay?" chiede divertita davanti alla mia reazione

"Sì, ehm, avevo solo caldo. Vado a letto. Notte mamma" le stampo un bacio e salgo in camera.
Mi lavo e mi metto a letto. Ma il mio cervello ha deciso di non farmi dormire tormentandomi con tutti gli eventi di oggi. Mi giro e mi rigiro almeno per un'ora, poi riesco a vincere la mia mente, e mi addormento.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Capitolo sette ***


Eccoli lì, sempre presenti nella mia testa, nei miei sogni.
Ora riesco a riconoscere il posto dove normalmente li sogno: siamo sempre a scuola. Una volta in giardino, una volta in classe, ma sempre a scuola.
'Stai decisamente uscendo di testa, Alyson' mi dico alzandomi confusa dal letto.
Come ogni mattina mi preparo e decido di uscire prima di casa per arrivare a scuola un'ora prima. Ho alcune cose da fare, e vorrei farle nella più totale tranquillità.
Arrivo a scuola più o meno per le 7.10. Entro e mi dirigo verso il mio armadietto, dove poso i libri. Prendo il libro di storia e vado in biblioteca per completare la mia ricerca.
"Ehm, ciao scusa sapresti dirmi dov'è la presidenza?" una voce mi fa sussultare. Mi giro per vedere da chi proviene e rimango completamente paralizzata: il ragazzo biondo è davanti a me, mi sta fissando con i suoi occhi color oceano, in attesa di una mia risposta. Improvvisamente mi sento come se pesassi 150 kg, la mie gambe fanno fatica a reggermi, lo stomaco si chiude provocando una fitta fortissima. Apro la bocca, cercando di articolare una frase di senso compiuto, ma la voce non mi esce. Di nuovo, ovviamente.
"Ehy, va tutto bene?" mi guarda con aria preoccupata

'Alyson riprenditi. Alyson riprenditi. Ti stai facendo una figura di merda enorme!'

"Ehm, sì sì tutto okay. La-la presidenza? È dall'altra parte dell'edificio accanto al laboratorio di chimica" gli rispondo

"Non è che potresti accompagnarmi?"

"Chi? Io?" rispondo sconvolta

"Ehm sì, penso di sì. Sto parlando con te" mi risponde divertito "Piacere Niall" mi porge la sua grande mano. Rimango a fissarla per tipo dieci secondi, e i quei dieci secondi mi picchio mentalmente pensando all'enorme figura di merda che sto facendo. Mi prenderà per una ritardata!

"P-piacere Alyson" balbetto con un fil di voce

"Stai bene?" mi chiede

"Sìsì" rispondo velocemente. Mi tiro uno schiaffo mentalmente 'Alyson concentrati!'

"Bella questa scuola" mi dice mentre camminiamo nel corridoio silenzioso

"È anche una delle migliori" gli sorrido. Sto tornando in me, grazie al cielo!

"Non migliore della Music High School" dice con tono fiero

"Questo è tutto da vedere" gli dico con tono di sfida

"Sfida tra scuole. Bell'idea!" aggiunge ridendo. Rido anche io. Oh, è così bello. Così.. Così reale.

"Come mai devi andare in presidenza?" chiedo

"Devo consegnare questi fogli al preside. Io e la mia band rimarremmo qua a scuola per tutto il mese. Stiamo promuovendo il gruppo. So anche che ci sarà un'incontro importante nel fine settimana: è la nostra occasione per farci notare" mi sorride

"Ah, ne ho sentito parlare di quell'incontro con alcuni pezzi grossi del mondo musicale. Ma è un incontro che riguarda solo il triennio.." Aspetta. Ha detto tutto il mese? Liam e Niall rimarranno qua tutto il mese? Fossi da sola, comincerei a saltare per tutto il corridoio, ma dato che sono con lui cerco di trattenermi.

"Fai seconda?" mi chiede stupito

"Sì perché?" rispondo imbarazzata. A guardarlo sembra che abbia la stessa età di Liam. Sempre intorno ai vent' anni.

"Pensavo fossi di terza" mi sorride

"No seconda" ricambio il sorriso "Allora non potrò vedervi cantare sabato"

"Puoi assistere alla prove. Le faremo venerdì pomeriggio. Ma nessuno lo sa" mi fa l'occhiolino. Per un pelo non collasso

"Devo esserne onorata allora?" lo sfido

"Direi" risponde lui, fiero. Continuiamo a camminare finchè non arriviamo alla presidenza.

"Grazie mille per avermi accompagnato" mi sorride "Ora scappo, così consegno questi fogli e poi passo a prendere la mia ragazza. Grazie ancora" mi sorride. Rimango paralizzata. Il ragazzo dei miei sogni, è fidanzato? Il mio cuore smette di battere per un attimo. Riprende appena gli rispondo

"Ciao" gli rispondo con un fil di voce. Mi trascino verso la biblioteca, notando che sono già le 7.30 e io non ho ancora fatto nulla.
Mi siedo ad un tavolo, e apro il libro. Scorro le pagine, ma la mia testa ripensa alle sue parole 'poi passo a prendere la mia ragazza' . Ti pare che un ragazzo come lui non fosse fidanzato? Troppo bello per essere vero. Appoggio il gomito sul tavolo, e la testa sulla mano e senza accorgemene scorro tutto il libro di storia. 'Alyson concentrati'
Ma come faccio? Niall mi ha appena detto che è fidanzato, e io dovrei studiare? Chiudo sconsolata il libro e decido di uscire. Mi siedo sulla gradinata davanti alla scuola per fumarmi una sigaretta. Noto Manuel, seduto sulla stessa panchina in cui ci siamo baciati per la prima volta. Mi alzo per andarlo a salutare.
"Ehy" gli sorrido

"Ciao" mi risponde senza espressività.

"Come stai?"

"Bene te?". È freddo.

"Bene.. Che succede?"

"In che senso?" mi chiede perplesso

"Sei freddo" gli rispondo offesa

"Non è vero" mi sorride appena, toccandomi la punta del naso con l'indice

"Sì" faccio il broncio

"No. Fai pure il broncio? Una bimba a tutti gli effetti" ride, ma i suoi occhi rimangono spenti

"Uff" esclamo e poi mi chiude in un abbraccio. Non so, quanto questo sia stato sincero, ma mi è piaciuto. Mi mancava sentire le sue braccia intorno a me. Per la prima volta, da quando lo conosco, lo reputo come un fratello, e non come il ragazzo con cui volevo pomiciare. Qualcosa è cambiato. Ma cosa? Ah sì: ho finalmente incontrato i ragazzi che sogno ogni notte, ma ho anche scoperto che uno di loro è fidanzato.
"Entriamo?" mi chiede togliendomi la sigaretta dalla mano fumando l'ultimo tiro.

"Sì" gli sorrido. Non voglio raccontargli dell'incontro con Niall di stamattina, ne dell'incontro con Liam ieri: ho capito che quei ragazzi non gli stanno simpatici.
Ci salutiamo e ognuno va nella propria classe.
Ci incontramo nell'intervallo e parliamo come abbiamo sempre fatto solo che lui rimane distante.Cerco prima Liam, ma non lo trovo. Cerco Niall, e non trovo nemmno lui.
'Si starà sbattendo la sua ragazza'. Che nervi.
Scrollo la testa, eliminado quei pensieri volgari dalla mia testa e torno a concentrami su Manuel.
Finito l'intervallo torniamo in classe.

"Williams! Non si permetta più di rispondermi in questa maniera" la professoressa mi urla contro.

"Trovo molto ingiusto il suo comportamento professoressa. Lo sanno tutti nella classe fa le preferenze! A Gomez ha messo 8, mentre a me ha messo 6. E abbiamo scritto entrambi le stesse cose!" le rispondo

"Non si permetta di insinuare una cosa del genere!"

"Ah sì? Non è così? Allora tenga la sua verifica del cazzo!" le strappo la verifica davanti, e la poso sul cattedra.

"Williams, dal preside. Ora" mi caccia fuori dall'aula.
Mi dirigo verso il preside orgogliosa per quello che ho fatto. So che è sbagliato, ma finalmente mi sono sfogata. So che per il resto dell'anno, mi prenderà di mira. Diciamo che mi sono messa ancor più nella merda.
Arrivo davanti all'ufficio del preside cercando di cancellare i ricordi legati a stamattina. Sento il preside salutare qualcuno, poi un ragazzo esce dal suo ufficio: è Niall.
"Ehy che ci fai qui?" mi chiede stupito

"La prof mi ha mandato dal preside" sorrido imbarazzata

"Come? Perché?" sembra divertito

"Le ho strappato la verifica davanti" rispondo orgogliosa

"Penso che ci sia poco da essere orgogliosi signorina Williams". Il preside, il signor Johnson, è appoggiato allo stipite della porta e mi guarda. Interviene nella nostra conversazione rovinando il mio momento di gloria.
Il signor Johnson, è un bel ragazzo sulla trentina. È strano che lui sia il preside di una scuola di ragazzi che, sono quasi suoi coetanei. È un'uomo affascinante, alto e slanciato, sempre vestito in giacca e cravatta. Avessi dieci anni in più, penso che ci farei un pensierino.

"Ne parliamo dopo, eh?" mi dice

"O-okay" non so se sto balbettando per le parole di Niall o per la paura per quello che succederà. Mi lascio Niall alle spalle ed entro nell'ufficio del preside. Ne esco circa un quarto d'ora dopo. Vedo Niall seduto su una sedia nel corridoio. Mi ha aspettatto tutto il tempo?
"Tre giorni di sospensione" dico

"Tre giorni? Wow, Alyson te le sei andata a cercare". Abbasso lo sguardo con aria colpevole.

"Forse" gli rispondo. Mi riaccompagna fino alla classe, e poi ci salutiamo.
Rientro in classe, e vedo lo sguardo soddisfatto della professoressa. Mi verrebbe voglia risponderle male un'altra volta, ma mi trattengo, pensando alla mia già grave situazione scolastica.
Il resto della giornata passa in fretta. Non riesco nemmeno a godermi i miei amici all'uscita, perché mia madre mi passa a prendere piuttosto incazzata.
"Tre giorni di sospensione?Tu sei pazza! Ti stai giocando l'anno, lo sai vero?". Mi madre è quasi viola in faccia e riesco a stento a trattenere una risata.

"Lo so" rispondo esasperata. L'ultima cosa che voglio oggi è una ramanzina

"Ah no, cara mia. Sono stata troppo buona con te. D'ora in poi, non si esce più, niente telefono e internet!" girda come una pazza

"Non puoi isolarmi dal mondo esterno!" le ripondo sconvolta

"Non posso? Ah cara, vedrai come posso! E non alzare la voce con me!" Decido di non rispondere per evitare di peggiorare ulteriormente questa giornata.
Arrivata a casa mangio velocemente e mi chiudo in camera ad ascoltare musica. Per 'sciopero' decido di non fare i compiti.
Non può togliermi il telefono. Non può! La mia vita sociale andrà a puttane!
Salto la cena, e alle nove più o meno mi infilo a letto, con la consolazione almeno che per i prossimo tre giorni starò a casa e potrò dormire fino a tardi. Mi giro e rigiro nel letto pensando a tutto quello che è successo oggi: l'incontro con Niall, la freddezza di Manuel e il meno piacevole incontro con il preside.
Sono in preda alla disperazione: per i prossimi tre giorni non sentirò i miei amici e non li vedrò nemmeno.
Mi giro dall'altra parte, incazzata nera e chiudo gli occhi. Nel giro di qualche minuti piombo in un sonno profondo.

*Comincio subito col scusarmi per metterci tanto a postare ma ho davvero poco tempo.. Il pomeriggio studio e faccio compiti e nell'ultima settimana mi sono dedicata a sistemare la nuova ff che sto scrivendo.
Ho apportato alcune modifiche alla storia, quindi l'ho dovuto riadattare tutta. Ho dovuto risistemare quaranta capitoli D:
E inoltre mi sono dedicata un po' anche a mandarla avanti, dato che da un po' di tempo, appunto a causa di quaste modifiche, era in fase di stallo.
Piano piano sto andando avanti, ma la strada è ancora lunga, e volevo finirla prima di finire questa.
Quindi mi scuso per le lunghe attese :(
Comee statee? Oggi ho preso un quattro in matematica e devo ancora dirlo ai miei. Spero davvero che non mi tolgano il computer perché se no sarà davvero un casino.

Farò il possibile per fare in modo che non accada, o che mi lascino almeno dieci minuti per postarvi i capitoli.
Colgo l'occasione per rigraziare chi segue la mia storia <3
Un bacio*

Bisogna assolutamente inserire la storia in codice html, altrimenti il testo verrà fuori tutto attaccato. Per istruzioni guardate il riquadro azzurro affianco e se non sapete cos'è l'html, utilizzate la prima delle due opzioni, l'editor di EFP.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Capitolo otto ***


"Svegliaaa! Cosa credi? Che ti lascierò dormire fino a tardi? Sei in punizione, ricordatelo" mia madre urla alzando le persiane in camera mia

"Mhh" rispondo incazzata

"Alzati, o ti alzo io!" urla mia madre

"Va bene, va bene! Mi alzo!" sbotto esasperata dal comportamente di mia madre

"Alzati, fai colazione, fatti il letto e riordina camera tua. Questa stanza è un disastro!"

"Ci devo stare io, non tu" rispondo

"Questa è casa mia, perciò decido io. Riordina la camera entro stasera, se no la punizione raddoppierà. Mi porto dietro il tuo telefono. Ci vediamo appena torno" Mia madre esce sbattendosi la porta alle spalle.
Rimango da sola in camera, a cristonarle dietro, mentre la luce invade la mia camera, accecandomi.
Mi cambio velocemente, e faccio colazione. Grazie al cielo mia madre mi ha lasciato la tv.
Metto su Mtv Music, e lascio scorrere le canzoni mentre riordino la camera. Forse mia madre, in fondo, ha ragione. Questa camera è davvero un porcile. Ci sono abiti dapperttutto, orecchini sparsi vicino al mobile, e il cestino della spazzatura è decisamente pieno.
Svuoto il cestino, e torno in camera. Raccolgo gli orecchini per terra e li appendo al porta gioielli. Non sapevo di avere così tanti orecchini. Dovrei cominciare a portarli più spesso.
Raccolgo la notevole quantità di vestiti ammucchiati sulla sedia.
"Oh, ecco la camicetta che cercavo!" Ero disperata. non la trovavo più. Me la regalò il mio patrigno, l'ex compagno di mia madre, per il mio compleanno. È davvero bellissima: è azzurrina, con un piccolo scollo a 'V' davanti, le maniche corte, e i bottoncini rossi. È davvero adorabile. Pensavo di averla persa. Tiro un sospiro di sollievo e la metto in cima alle cosa da lavare con più urgenza: voglio metterla lunedì, appena ritonerò a scuola.
Continuo a sistemare la camera, finchè non sento suonare alla porta.
Scendo e apro
"Ehy" il ragazzo bruno è qui. Spalanco la bocca, e sgrano gli occhi
.
"Liam! Che bella sorpresa" gli sorrido "E-entra pure"

"Niall mi ha detto della tua sospensione.. Pensavo volessi un po' di compagnia" mi sorride. Momento. Niall parla di me a Liam? Loro parlano di me? Nella mia testa comincio a saltare e fare il trenino.

"Certo! Mi fa molto piacere! Ma dovrò cacciarti via prima delle sei. Mia madre torna a casa per quell'ora"

"Tranquilla. L'ultima cosa che voglio è farti passare un guaio" mi sorride di nuovo.
Ma com'è possibile che i ragazzi di quel gruppo siano così straordinariamente belli?
"Vuoi qualcosa da bere? Da mangiare?" gli chiedo togliendomi quei pensieri dalla testa

"Hai fatto colazione?"

"Sì prima.. ma ho mangiato poco. La vista di mia madre mi ha tolto decisamente l'appetito"

"Posso dedurre che ci siano dei problemi tra di voi" È divertito.

"Mi ha isolata! Sono chiusa in casa, non posso uscire, ne dormire fino a tardi. Mi ha tolto il telefono e internet! Mi è rimasta solo la tv!" mi accorgo dopo, della sceneggiata da tipica adolescente con cui ho deliziato Liam "Ehm, scusami" aggiungo imbarazzata

"Tranquilla, ti capisco. Sono stato adolescente anche io" mi fa l'occhiolino.

"Ehm, vieni.." entriamo in cucina. Sono ancora imbarazzata per la scenata di prima ma cerco di distrami. "Preferisci dei biscotti o vuoi che faccia dei pancake?" chiedo mostrandgli in una mano un pacco di biscotti, e nell'altra lo sciroppo d'acero.
"Nono tranquilla. Biscotti andranno benissimo" mi sorride.
Cominciamo a parlare. È un ragazzo davvero fantastico. È bello, divertente, intelligente. Sto bene quando sono con lui. Mi sta raccontando come è nato il loro gruppo; È così preso e sembra così orgoglioso. Lo osservo, mentre parla. Dio spero che non se ne accorga! Scuoto la testa e cerco di concentrarmi su quello che sta dicendo
".. e così sono nati gli One Direction" mi sorride

Come scusa?

"Wow è fantastico!" gli sorrido, prendendo coscienza del fatto che non ho seguito una sola parola di quello che ha detto.
Sparecchio velocemente e saliamo in camera.
"Siediti pure sul letto, accendi anche la tv se vuoi. Io devo mettere apposto, prima che torni mia madre"

"Ti aiuto" mi sorride

"Ma non scherzare! Sei un ospite"

"Beh, teoricamente mi sono auto-invitato. Perciò sono più un infiltrato, che un invitato" mi fa l'occhiolino. Ho quasi un mancamento

"Uff, hai vinto" faccio la finta scocciata.

Passiamo tutto il pomeriggio insieme. Mi ha aiutato a sistemare la camera, e abbiamo finito prima del previsto. Perciò ci siamo buttati sul divano a guardare un film.

"Nightmare è uno dei film migliori che abbia mai visto" aggiunge

"S-sì.." dico coprendomi la faccia con un cuscino

"Non dirmi che hai paura?" ride

"Non fa ridere!" gli colpisco il petto

"Vieni qui" mi mette un braccio intorno alla spalla, e appoggio la testa sul suo petto. Rimaniamo così per tutto il film. Un senso di protezione mi assale. Quando ho più paura chiudo gli occhi, e affondo la faccia nel suo petto. Riesco a sentire il suo profumo. È così bello stare tra le sue braccia. È così bello e così assurdo: se prima lo sognavo solo, ora lui è qui con me, e io ho la testa appoggiata al suo petto. È tutto così irreale.

"Forse è ora che vada. Sono le 17.30. Tua madre arriverà tra poco"

"Si hai ragione.." aggiungo dispiaciuta

"Ci vediamo" mi bacia la guancia

"Certo" rimango a fissare la porta, e guardo la sua figura allontanarsi e salire in macchina.
Mi tocco la guancia dove mi ha baciata e sorrido. È un bellissimo ragazzo, ma se dovessi scegliere, penso che sceglierei il ragazzo biondo dagli occhi color oceano.
Tolgo il film, e mi butto sul divano a studiare. Mia madre rientra e ovviamente, trova qualcosa per rimproverarmi.
Salgo in camera, dopo aver cenato di malavoglia, e passo l'intera serata a guardare la tv.

*Eccomi, sono tornata! Scusate l'assenza ma sono stata in punizione e.e
Ora sono tornata, ma mi sa per  poco perché ho preso un altro brutto voto quindi... Spero di riuscire a stare il più possibile!
Ecco a voi comunque il nuovo capitolo della storia. Fatemi sapere che ne pensate <3
Un bacio <3 *

 

Bisogna assolutamente inserire la storia in codice html, altrimenti il testo verrà fuori tutto attaccato. Per istruzioni guardate il riquadro azzurro affianco e se non sapete cos'è l'html, utilizzate la prima delle due opzioni, l'editor di EFP.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Capitolo nove ***


* "Così ora te la fai con Liam? Complimenti Alyson, pensavo amassi me, non lui!" la voce di Niall è furibonda
"Infatti è così Niall. Liam è solo un amico" ho le lacrime agli occhi
"Basta Alyson. Basta cazzate!"
"No Niall ti prego.." la mia voce è rotta dal pianto *


Mi sveglio di colpo. Ho il fiatone, le lacrime stanno minacciando di scendere. Le asciugo con le mani, sentendo mia madre salire le scale.
"Sono sveglia!" esclamo prima che possa entrare

"Ti voglio giù fra quindici minuti" grida

"Okay" rispondo.
Cosa stavo sognando? Niall era piuttosto incazzato. Ma perché? Perché stavo frequentando Liam? Oh Niall, cosa mi stai facendo? Quel sogno sembrava così reale.. 
Le lacrime affiorano di nuovo ma cerco di trattenerle. Mi alzo e mi lavo la faccia. Poi scendo a far colazione.
"Mi raccomando non voglio nessuno a casa okay? Il telefono me lo porto sempre dietro" 

"Sì mamma, chi vuoi che venga? Sono tutti a scuola!" sbotto

"Non usare quel tono con me" urla

"Okay okay" torno a mangiare i miei pancake.

"Pulisci al cucina poi" aggiunge indicando la penisola, sporca d'impasto. 

"Va bene ciao"
Esce dalla cucina, prende le chiavi della macchina ed esce. Finalmente sola. O purtroppo sola.
Il sogno mi torna in mente, e lo stomaco si chiude, facendomi passare completamente la fame. Lascio quello che rimane dei pancake e pulisco il bancone. Suonano al campanello. Involontariamente mi spunta un sorriso: Liam è qui!
Apro la porta e rimango completamente pietrificata
"Ehy piccola trasgressiva" due occhi color oceano mi stanno sorridendo

"Ni-Niall. Che ci fai qui?" chiedo incredula

"Posso entrare?" ride

"Oh, certo" mi sposto per farlo passare

"Ieri so che è venuto Liam a farti visita. Oggi sono venuto io. Va bene lo stesso?"

Mi chiedi se va bene? È fantastico! Solo io e te.. A casa mia

"Ce-certo che va bene" gli sorrido

"Come hai potuto avanzare dei pancake?" chiede con finto orrore

"Non avevo molta fame" il sogno fa copolineo di nuovo nella mia testa "Puoi mangiarli te" sorrido

"Magari una forchettata.." dice "Wow sono fantastici! L'hai fatti tu?" aggiunge dopo averli assaggiati

"Sì" rispondo imbarazzata

"Magari la mia ragazza sapesse fare dei pancake così buoni!"
Avvampo all'idea di svegliarmi la mattina accanto a lui e preparargli i pancake
"Potrei insegnarle qualcosa" sorrido. Cosa? L'ho detto sul serio? Alyson ma che cazzo ti passa per la testa?

"Magari" ride. Oh, che risata meravigliosa. "Allora non puoi uscire? Proprio chiusa in casa?"

"Esatto, tipo carcerata. È terribile" aggiungo sconsolata

"Lo so.. Mi ricordo quando i miei lo facevano con me"

"Allora penso che mi capirai"

"Esatto" ride di nuovo "Comunque ho portato dei film, magari ce ne vediamo uno. Che ne dici?"
Io. Lui. Divano. Vicini. Magari abbracciati. Sì cazzo!
"Oh va bene" sorrido

"Mh vediamo, insidious o esp?" 

"Film leggeri.." dico sgranando gli occhi

"Pensavo ti piacessero gli horror.." risponde imbarazzato

"Oh, sìsì mi piacciono" rispondo velocemente "Andiamo con esp" gli sorrido

"Perfetto è un film bellissimo" mi fa l'occhiolino.
Oh, tu sei bellissimo Niall
"Mi fido" sorrido nuovamente

Ci sediamo sul diavano, e abbraccio il mio immancabile cuscino.

Mi alzo dal divano sconvolta, alla fine del film.
"Hai avuto paura?" mi chiede divertito Niall

"Io? Pa-paura? Nah"

"Beh, i tuoi occhi sgranati dicono altro" ride 

"Vuoi da mangiare?" chiedo cambiando discorso

"No, un bicchere d'acqua va benissimo" mi sorride

"Vieni" contraccambio il sorriso
Andiamo in cucina e gli passo il bicchiere d'acqua. Comiciamo a parlare: è così bello ascoltare la sua voce, guardarlo mentre parla. Gli fisso la bocca e involontariamente mi lecco la labbra: mai avuta così tanta voglia di baciare delle labbra, se non forse quelle di Manuel. Le fisso, pregando Dio che lui non lo noti, ma non riesco a farne a meno.
"Ehy ci sei?" mi schiocca le dita davanti alla faccia divertito "Hanno suonato alla porta"

"Oddio! No aspetta, mia madre sicuramente non è. Aspettami qui" mi dirigo verso l'ingresso e guardo dallo spioncino: è Manuel!
"Manuel!" gli salto al collo, abbracciandolo. Sono due giorni che non lo vedo e non lo sento

"Ciao piccola" mi bacia la testa

"Entra" gli sorrido e lo porto in cucina dimenticando della presenza di Niall

"Ah, non sapevo avessi visite" fulmina Niall con lo sguardo "Piacere Manuel"

"Piacere Niall" gli risponde tutto sorridente porgendogli la mano, ma non riceve nessun segno da Manuel

"Manuel vuoi qualcosa?" cercando di eliminare un po' di tensione

"Ehm, no grazie" mi cinge con un braccio la vita ma è più che ovvio che a Niall non importa

"State insieme?" chiede Niall, cuorioso

"No.. Nono. Siamo migliori amici" sorrido

"È la mia piccolina" risponde Manuel. È come se stesse 'marcando il territorio'.
Ci spostiamo in salotto dove parliamo un po'. Manuel è comunque tesissimo e ha sempre qualche parte del corpo sopra di me: se non è il braccio, è la gamba. Se non è la gamba, è la testa. Potrei anche dire che sembra geloso di Niall.
Se ne vanno entrambi per le cinque e Manuel ha fatto intendere che domani verrà a casa mia, e vuole essere da solo. Dopo il comportamento di oggi, l'idea non mi entusiasma affatto: sono sicura al cento per cento che mi farà una ramanzina per chissà quale valido motivo.
Continuo a pensare allo strano comportamente di Manuel e riordino il salotto prima dell'arrivo di mia madre.
Appena arriva a casa, mi saluta. Sembra stranamente di buon umore. Ma che le sta succedendo? Ceniamo in assoluta tranquillità, cosa che non succedeva da due giorni, e poi ci mettiamo a guardare un film in tv. Ma mia madre sembra assente, persa nei suoi pensieri. 
Sembra un'adolescente. 
Sembra innamorata. 
Scuoto la testa, cercando di eliminare quel pensiero. 
Dopo la separazione con mio padre, circa sei anni fa, mia madre non è più uscita con un uomo, non ne ha più voluto sapere di uomini. Chi le avrà fatto cambiare idea?
"Vado a letto, buona notte mamma" le dico, cercando di vedere come reagisce

"Ah, già a letto? Notte tesoro" mi sorride, e torna a fissare la tv
Okay, o gli alieni hanno rapito mia madre, oppure è innamorata. Sorrido nel vedere mia madre comportarsi nella mia stessa maniera, arricciandosi i capelli, e sorridendo da sola, fissando la tv.
Salgo in camera, e m'infilo nel letto, ma mi ci vuole un po' per riuscire a dormire. Non voglio sognare di nuovo Niall, o Liam, proprio ora che sto cominciando a frequentarli. Diventerebbe davvero troppo imbarazzante. 
Voglio togliermeli dalla testa, ma non riesco. Continuano a comparire nei miei sogni e non riesco ad impedirlo.
Chiudo gli occhi, tiro un lungo sospiro e mi addormento.

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Capitolo dieci ***


Vengo svegliata dal continuo suonare del campanello e da una voce familiare che urla, ma non riesco a capire cosa stia dicendo.
Di malavoglia mi alzo dal letto, notando che sono le 11, e mia madre non mi ha svegliata. Che non sia andata al lavoro? Ma sarebbe andata ad aprire la porta, se fosse stata a casa. 
L'avevo detto che mia madre si stava comportando in un modo strano! Mi lavo la faccia, per avere un aspetto più presentabile e scendo ad aprire.
"Da quando sei così amica col biondino?" Manuel è stranamente calmo, appoggiato con la spalla al coprifili della porta, con le braccia incrociate sul petto.

"È venuto a trovarmi, come anche tu fai" gli rispondo preparandomi pane e marmellata, senza guardalo negli occhi

"Non mi piace che quel tipo venga a casa tua quando tua madre non c'è"

"Perché?" chiedo stupita

"Ha vent'anni, chissà cosa gli passa per la testa!" comincia ad alterarsi

"Quello che potrebbe passare ad un ragazzo di diciotto anni" rispondo, calmissa, spalmando il burro sul pane "Vuoi?" chiedo, indicando il pane e la marmellata

"Stiamo parlando" tira un lungo sospiro, per calmarsi

"No. Tu stai parlando, e io mi sto preparando la colazione" aggiungo

"Potresti ascoltarmi solo per due minuti?" mi toglie il pane dalle mani e mi alza la testa

"Senti Manuel, non ho voglia di litigare. Non vedo quale sia il problema se lui è viene a casa mia, d'altronde vieni anche tu. E poi è venuto pure un suo amico. È venuto solo per tenermi compagnia, è fidanzato se può farti sentire meglio. E con questo chiudiamo il discorso. Ridammi il mio panino" sbotto

"Lo faccio solo per proteggerti. Non venire a piangere da me quando ti spezzerà il cuore" esce dalla cucina

"Ma che cazzo stai dicendo Manuel?" lo seguo fino all'entrata di casa mia. Si sbatte la porta alle spalle, senza nemmeno salutare. 
Ma che diavolo gli è preso? Come può dire certe cose? Cosa gli fa, anche lontamente pensare, che io e Niall ci metteremo insieme? È impossibile! Lui è fidanzato, e poi, chi è lui per dirmi cosa devo o non devo fare? Stupido maniaco del controllo!
Continuo a brontolare, mentre finisco di mangiare. Davvero non lo capisco! Ma che cazzo gli è preso? Si permette pure di decidere cosa sia meglio pr me? Ma vaffanculo!
Passo l'intera giornata a pensare a quello che è successo, finchè mia madre non rientra.
"Ciao tesoro" mi sorride e mi posa un bacio sulla testa

"Ciao mamma" la guardo stupita

"Che c'è?" mi guarda confusa. È strano: i suoi comportamenti mi ricordano tanto i miei.

"Sei così.. strana ultimamente. Ti stai vedendo con qualcuno, ammettilo!"

"Che cosa? No!"aggiunge con l'aria da finta schifata

"Mamma vuoi nascondere una cosa del genere ad una ragazza di quindici anni? Rintenta sarai più fortunata" le faccio l'occhiolino "Dai dimmi tutto. Chi è? È più grande? È ricco?"

"No capisco di cosa parli" fa finta di non capire

"Mhh, un amore segreto eh? E brava mamma!" le sorrido

"Hai pulito casa signorina 'strappo le verifiche in faccia alla prof' ?" aggiunge cambiando discorso

"Mamma sono due giorni che pulisco casa, non è mai stata così pulita!" ridiamo entrambe.
Andiamo in cucina e l'aiuto a preparare la cena. L'atmosfera e notevolmente più rilassata rispetto a due giorni fa, è tutto migliore ora. Ma la curiosità di scoprire chi sia quest'uomo mi sta divorando.
"Sono felice che tu ti veda con uomo mamma, te lo meriti. Sei una donna bellissima, e hai tutto il diritto di avere qualcuno al tuo fianco" le sorrido

"Grazie tesoro, sono felice anche io. Magari tutto tornerà come prima" sorride
La guardo storto. Come prima, quando? Quando c'era mio padre? Dio, spero di no. Sono ormai sei anni che non vedo più quel bastardo, e ne sono più che felice. I ricordi di quando lui era ancora a casa con noi, sono vividi, come se fosse successo tutto solo pochi giorni fa: lui che torna a casa tardi, ubriaco e abusa di mia madre, e io così impotente, non potevo fare assolutamente nulla. E questo non faceva altro che far crescere il mio odio verso quell'uomo, se 'uomo' si può definire. Siamo andati avanti così per circa un anno, fino a quando mia madre non ha avuto il coraggio di denunciarlo, e cambiare città, per ricominciare una nuova vita. Ma stavolta solo io e lei. Stringo i pugni, al ricordo di quel periodo, ma espiro lentamente per calmarmi.
"Prima quando?" chiedo 

"Oh, prima nel senso quando ero ancora felice con tuo padre. In quel senso" si affretta a rispondere

"Ah okay" mi alzo e comincio a sparecchiare. In un lampo l'atmosfera allegra che si era creata, scompare, sostituita da un profondo silenzio. 
Esco dalla cucina e salgo in camera: i ricordi di quello che mio padre faceva a mia madre, stanno affiorando nuovamente nella testa, e l'odio verso quell'uomo, torna a farsi sentire.
Mi lavo e mi metto sotto le coperte a guardare la tv. Non ho molta voglia di compagnia stasera, e penso che mia madre l'abbia capito.
Accendo la tv, e il mio decoder andando nella libreria di tutti i film, cercandone uno che possa tirarmi su di morale. Trovo, infine, il mio film preferito "Una notte da leoni". Schiaccio play, e mi accoccolo sotto le coperte, a guardare il film. 
Ma in questa posizione non duro molto: mi addormento infatti dopo circa quaranti minuti, nonostante la mattina io mia sia svegliata abbastanza tardi.

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Capitolo undici ***


*Le mie mani nelle sue, la mia testa sul suo petto. Sono seduta in mezzo all sue gambe, con la schiena contro il suo petto e giuro, non vorrei mai alzarmi.
"Ti amo" mi sussurra Niall nell'orecchio, lasciandoci un piccolo bacio
"Ti amo anche io" rispondo girando la testa, e posandogli un bacio sulle labbra.
Così mi alzo, e mi inginocchio davanti a lui. Cominciamo a baciarci e lui piano piano, senza staccare le sue labbra dalle mie, mi fa sdraiare sotto di lui. Le sue mani, scorrono sulla mia pelle, provocandomi lunghi brividi lungo la schiena.
Le sue mani salgono fino al mio reggiseno. Armeggiano un po' e poi Liam irrompe nella stanza. Guarda Niall, con occhi di fuoco, e lo alza da sopra di me. Si mettono a litigare. Stanno per alzarsi le mani ma bussano alla porta*


Mi sveglio, di soprassalto. Mi madre sta bussando alla porta della mia camera.

"Aly, forza alzati! Andiamo a fare un po' di shopping!" grida
Cosa? Shopping? Ma io non ero in punizione?

"Shopping?" chiedo stupita e confusa.

"Sì forza! Ho bisogno di un vestito nuovo!"
Mi alzo barcollante dal letto, ancora confusa. Mi guardo allo specchio: i miei occhi sono sconvolti dal sogno fatto stanotte.
Mi lavo la faccia e scendo in cucina.
Dopo aver fatto colazione e essermi preparata, salgo in macchina.

"Che succede?" chiedo con aria confusa

"Ho solo bisogno di un nuovo abito"

"Nuovo abito?" in un attimo tutto si fa chiaro "Devi uscire con l'uomo misterioso vero?"

"Che? Quale uomo misterioso?" il tono di mia madre sale di qualche ottava

"Andiamo! A chi vuoi darla a bere? Ti ricordo che ho quindici anni, di ste cose ne capisco" le faccio l'occhiolino

"Tu non sai niente di sta storia, okay?" 

"Certo! Ma dimmi chi è! Dai! Dai!" comincio a incalzarla

"È fuori discussione. Non ancora. Scendi va" il suo tono lascia intendere che la discussione è conclusa.

"Uffa!" metto il broncio.
Entriamo al centro commerciale: fortuna che è sabato mattina. L'ultima cosa che voglio è beccare un gruppo di ragazzi, magari anche fighi, mentre sono in giro con mia madre.
Entriamo da Bershka, il negozio preferito di mia madre. In effetti ha molta bella roba. Mi salta subito all'occhio una felpa: è celeste con la cerniera bianca. Ha il cappuccio disegnato, e i bordi delle maniche rossi. È la stessa felpa di Niall! Rimango a fissarla per qualche minuto, toccandola e accarezzandola come se fosse sua, finchè non alzo lo sguardo, e a poca distanza da me, vedo una coppia.
Lui tiene per mano una ragazza, poco più bassa di lui. Lunghi capelli biondi che le superano le spalle. Un fisico mozzafiato, un culo perfetto. Poi mi concentro su di lui: capelli biondi scompigliati, spalle grosse, felpa celeste con decori rossi.
Faccio velocemente mente locale, riordino le idee e ben presto riconosco il ragazzo. È Niall!
"Merda" impreco e mi butto giù, nascondendomi dietro l'appendiabiti

"Cosa sta facendo?" mi chiede mia madre, divertita

"Ehm, ho perso un orecchino... Lo stavo cercando"

"Vuoi una mano?" 

"No no no! Grazie, tu dai pure un'occhiata in giro"
Mi madre si allontana, ma purtroppo torna molto presto
"Accompagnami in camerino, e dimmi come sto. Sinceramente" dice sottolineando l'ultima parola

"Okay" accetto sperando di riuscire a nasconderi nei camerini, e diciamo che per un po' di sono pure riuscita.
Ad un certo punto, la famosa ragazza di Niall, entra nel reparto camerini, seguita a ruota da lui. Mi infilo velocemente nel camerino affianco a quello di mia madre per nascondermi.
"Scusi signorina, devo provare qualcosa?" una commessa dall'aria piuttosto scazzata, entra nel cemrino

"Ehm, io.."

"Se non ha niente da provare deve uscire" 

Merda. Esco dal camerino facendo attenzione a non incomtrare Niall
"Alyson!" 
Merda, merda, merda!
"Ciao Niall" tento di sorridere

"Che ci fai qui?" mi chiede divertito

"Ehm.." 

"Aly! Come mi sta sto vestit.. Ehm, ho interrotto qualcosa?" dice imbarazzata mia madre

"Ho accompagnato mia madre a comprare un vestito" rispondo sconsolata

"Siamo nella stessa barca: io ho accompagnata la mia ragazza. Piacere, Niall!" risponde a mia madre. Cerco di ridere, per nascondere l'enorme imbarazzato dovuto alla quanto insolita situazione
"Oh, eccola. Alyson, questa è Barbara la mia ragazza!"
Barbara? Ma che cazzo di nome è Barbara? 
"Oh, Barbara. Che bel nome" le rivolgo un falso sorriso "Piacere Alyson" 
Lei ricambia con un'altrettanto falso sorriso. Cominciamo a parlottare un po' finchè, per fortuna la sua ragazza lo constringe ad andare via.
"Ci vediamo presto" mi posa un bacio sulla guancia

"Ce-certo" mi passo la mano sulla guancia, e lo guardo andare via. Torno alla realtà appena mia madre mi da uno spintone
"Oh scusami tesoro. Come mi sta questo?"

"Perfetto" rispondo, con una voce un po' troppo da ebete.

"Tutto okay?" chiede mia madre

"Tutto benissimo" rispondo.

"Ti piace eh?"

"Cosa?! Chi?" la mia voce sale di una o due ottave

"Il biondino. Ti capisco, è davvero bellissimo, ha degli occhi da fovola!"

"Mamma! Pensa al vestito che ti allarga i fianchi"

"Cosa?" urla mia madre e si precipita a cambiarsi.

Nel giro di un'oretta torniamo a casa. 
Barbara. Ma che cazzo di nome è Barbara? Sicuramente si addice a una zoccola. Quello che è lei in fondo. 
No, ferma Alyson. Non la conosci. Non giudicare senza conoscere. Ma sicuramente starà con lui per i suoi soldi! No. Basta pensare.
Apro il libro di matematica e comincio a risolvere i sistemi che ho per comipito.
Di una cosa sono comunque sicura: quella ragazza ha un non so che, che non mi convince. Lo farà solo soffrire. Beh in quel caso, potrò consolarlo io, e così mi avvicinerò a lui! Bam! Il piano è perfetto.. Bisognerebbe solo metterlo in pratica. 
Alyson! Cosa cazzo stai dicendo? Basta, è tempo di concentrarci sui compiti.
*Ehy tipa, si sparisce così?*
*Ciao Liam! Scusami, ma mia madre in questo periodo è piuttosto starna e.e Ci vediamo domani?*
*Volevo chiedertelo io ahahah Certo ti passo a prendere per l'ora di pranzo?*
*Va bene (: allora ci vediamo domani*
*Va bin, un bacio*

Wow, il mio umore è cambiato nel giro di una conversazione: amo stare con Liam perché è davvero un coglione e sa sempre farti ridere. Un enorme sorriso spunta sul mio volto, e con la testa da un'altra parte mi metto a fare matematica.

 

*Ciao bellezze! Sono tornata!
Chiedo scusa per l'assenza, ma sono stata in punizione per tutto questo tempo D:
È stata un'agonia non poter postare o continuare a scrivere.. ma ora eccomi qui!
Nel caso dovessi sparire di nuovo per qualche giorno, non vi preoccupate, sono solo in punizione AHAHAHA
Allora, colgo l'occasione per ringraziare tutte le persone che seguono la mia storia. Mi fa piacere che piaccia a qualcuno, dato che ho drasticamente cambiato idea su questa ff.
Se prima mi piaceva un sacco, ora non mi piace per niente, ma succede ogni volta che comincio una nuova storia quindi e.e
Mando un bacio enorme a tutte, e ancora grazie! Gio <3 *

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Capitolo dodici ***


"Mamma esco! Ci vediamo stasera!" non do nemmeno il tempo a mia madre di rispondere che mi chiudo la porta alle spalle, è salto sulla macchina di Liam

"Ciao piccola" mi scompiglia i capelli

"Ehi" gli rivolgo un enorme sorriso

"Come stai? Mi sei mancata" 

"Anche tu tantissimo! Comunque tutto bene te?

"Tutto okay" mi risponde sorridendo.

Continuiamo a parlare e ovviamente riesce a farsi ridere come pochi. Scendiamo dopo una ventina di minuti: non so esattamente dove siamo. Però siamo usciti dalla città. Siamo lungo una spiaggia, una bellissima spiaggia dalla sabbia bianca. Il mare è meravigliosamente blu, come il colore degli occhi di Niall.
Arrisisco nel ricordare i suoi occhi, fissi su di me.
"Ci sei?" chiede dirvertito Liam

"Ehm, sì scusami. Mi sono persa a guardare questo mare meraviglioso"

"Ti piace? Allora ho scelto il posto giusto" tira fuori dal baule un cesto da pic nic

"Perfetto direi" gli porgo una bacio sulla guancia.

Mi prende a braccetto e scendiamo giù, in spiaggia. Stende una tovaglia sulla sabbia, già quasi bollente.
"Mh vediamo cos'hai portato di buono" dico cuoriosando nel cesto: tramezzini, cioccolato, bibite e patatine "Mh, ottimo pranzo dai" ci mettiamo a ridere.
Liam si stende sulla schiena con la mani dietro la testa e chiude gli occhi.
"Che fai? Non mangi?" chiedo

"No, non ora. Non trovi che sia bellissimo stare qui? Nel senso, sotto al sole, con il mare in sottofondo?"

"Solo io e te? Sì, è bellissimo" aggiungo imbarazzata
Si volta verso di me, e mi lancia un'occhiata incerta.
"Sì, hai ragione" aggiunge e torna nella posizione di prima.
Sposto il cestino, e appoggio la testa sul torace di Liam che mi avvolge con un braccio. Wow, non pensavo fosse così bello stare tra le braccia di Liam. Mi perdo a fissare il mare: il movimento delle onde, lento e dolce, m'ipnotizza, e resta ammaliata dal rumore e dalla vista.
Nonostante sia quasi novembre, il tempo è meraviglioso, il sole è alto nel cielo. Non è caldissimo ma c'è la temperatura giusta per farsi un bagno. Ringrazio Dio di averci mandato una giornata così bella.
Dopo forse cinque minuti di silenzio Liam comincia a cantare

"You don’t understand, you don’t understand
What you do to me when you hold his hand.." intrecce le sue dite alla mie

Rimango un attimo spiazzata dalla sue parole e poi mi siedo affianco a lui. Anche Liam si alza
Poggia la sua mano sul mio volto e lo avvicina a se. Le nostre labbra si incontrano, e ci lasciamo andare in un bacio bellissimo. Mi siedo sopra di lui e continuo a baciarlo, passando la mani nei sui capelli. Il bacio è esattamente come nel sogno: le emozioni sono le esattamnete le stesse, ma dieci volte più reali. Sento i brividi percorrermi la schiena, mente lo stringo a me.

"Ohoh si è formata una nuova coppia qui!"
La voce che proviene dalle mie spalle, mi congela il sangue nelle vene e solo allora capisco quello che è successo: Niall è dietro di noi, con tutto il resto della band. Io sono seduta sopra Liam, con la gambe intorno al suo busto. Mi tolgo velocemente da quella posizione e fisso per terra.
Oh no. Mi sto cacciando in una brutta situazione. Liam a me piace, e molto, ma anche Niall.. Quindi dovrei mettermi con Liam? 
"Ragazzi che ci fate qui?"

"Te l'abbiamo fatta vedere noi questa spiaggia, veniamo sempre qui" Louis scoppia a ridere.  

Ma come cazzo è possibile che tutti e cinque quei ragazzi siamo così fottutamente belli e perfetti?
"Giusto avrei dovuto immaginarlo.. Beh dato che siamo qua.. Alyson questi sono Louis, Harry, Zayn e.."

"..Niall" rispondo fissando Niall

"Giusto, voi vi conoscete già" Liam sembra preoccupato

"Sì ci siamo incorciati qualche volta in giro" mi sorride, e lo ringrazio con gli occhi per non aver detto nulla sul fatto che è venuto a casa mia.

Liam non risponde. Sembra incazzato.

"Piacere" sorrido, per alleggerire la situazione

"Allora state insieme?" chiede Harry guardandomi con quei occhi color smeraldo da far perdere la testa

"No" risponde Liam. Sinceramente rimango delusa dalla sua risposta "Non ne abbiamo ancora parlato" aggiunge guardandomi. Tiro un sospiro di sollievo

"Già" aggiungo imbarazzata

"Allora lasciamo i picciocini da soli. Ciao" Zayn ci fa l'occhiolino e trascina via gli altri.

"Sono molto simpatici i tuoi amici" aggiungo, mentre li guardiamo andare via

"Sono dei dementi, è diverso" scoppia a ridere. Anche lui è così fottutamente bello quando ride. Sento una strana sensazione dentro di me. Mi siedo nuovamenete sopra di lui e lo bacio, ma mi stacco subito dopo

"Cosa c'è Aly?" mi chiede Liam, giocando con i miei capelli

"Ehm io.. Ho come la sensanzione che sto sbagliando, io.. non voglio che tu stia male. È l'ultima cosa che voglio"

"Perché dovrei stare male?" mi chiede 

"A me piace un altro. Parecchio anche. Io-io.. Non lo so Liam.. Tu mi piaci, molto, sei una ragazzo fantastico ma.."

"..Se potessi scegliere tra me e lui, sceglieresti lui" conclude la frase. Rimango in silenzio "È Niall vero?" mi chide

"Cosa?" chido sgranando gli occhi

"Me ne sono occorto da come l'hai guardato prima" abbasso lo sguardo "Tu pensi di aver qualche possbilità con lui?"

"No.. è fidanzato. E poi è troppo perfetto per me" aggiungo

"Com'è che io ti trovo fottutamente perfetta?" aggiunge guardandomi negli occhi. Abasso lo sguardo, sorridendo imbarazzata

"Io non voglio farti del male. Tutto qui"

"Allora facciamo così: dato che io ti voglio mia a tutti i costi, tu ora stai con me. Nel caso le cose con Niall dovessero mettersi meglio, sarai libera di lasciarmi per andare da lui" mi porge la mano

"No! È fuori discus.." le labbra di Liam sono di nuovo sulle mie. "Non vale fare così però!" protesto

"Allora accetti?" mi porge di nuovo la mano

"Saresti disposto a farlo davvero? Saresti disposto a stare male per me, nel caso le cose dovessero cambiare?"

"Ci sono persone per cui ne vale la pena, e tu sei una di quelle"
Gli occhi mi si riempono di lacrime e mi stringo forte a Liam, che ricambia chiudendo un abbraccio

"Ti voglio bene" gli dico

"Anche io piccola, anche io" mi stringe ancora più forte.

La giornata vola velocemente tra un bagno e l'altro, tra baci e coccole. Sono le sei quando saliamo in macchina.
"Grazie della splendidia giornata" gli dico

"Grazie a te" mi tocca la punta del naso con un dito. Gli sorrido e appoggio la testa sul sedile e senza accorgeneme m'addormento.

Mi sveglio circa due ore dopo, sdraiata nel mio letto, coperta con un plaid.
"Ma cosa?" scendo giù in cucina, confusa e disorientata

"Buonasera" mi sorride mia madre

"Che cosa..?"

"Il tuo amico ti ha riportata a casa" 

"Dov'è ora?" chiedo preoccupata

"A casa sua" mi sorrido nuovamente "È il tuo ragazzo?" aggiunge. 
Abbasso lo sguardo.
"Ah, vedi? La tua mamma saprà sempre capirti. Dai vai a lavarti e torna a letto" mi sorride soddisfatta

"Subito" corro di sopra per sfuggire ad altre domande. Mi lavo i denti e prima di andare a dormire mando la buonanotte a Liam ma noto che mi ha mandato un messaggio
* 19.15: sono arrivato a casa, appena ti svegli mandami un messaggio. Ciao domigliona <3 *
*21.30: ecco appena sveglia :3 ma torno già a letto, ordini del capo :( ci vediamo domani  a scuola?*
*21.32: certo, vai a nanna piccola <3 Notte, Ti voglio bene <3 *
*21.36: Notte xoxo <3 *


Mi infilo nel letto, e lentamento faccio scorrere tutti gli eventi di quella mattinata come una fiaba nella mia testa e piano piano sprofondo nel sonno. 

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Capitolo tredici ***


* "Illuditi pure di potermi dimenticare stando con Liam, ma sei fuori strada piccola. Tu mi ami, e lo sai bene. Sono sia nella tua testa, che nel tuo cuore. Scegli tu dove vuoi eliminarmi, tanto rimarrò sempre dentro te" Niall è davanti a me, mi fissa con i suoi occhi color oceano ed è difficile reggere il suo sguardo.
"Non è vero! Tengo tantissimo a Liam, più di quanto tu immagini" cerco di scappare da Niall, che vuole chiudermi in un abbraccio. A fatica mi libero dalla morsa in cui mi ha chiusa. "Sto Liam non con te, non merita di star male!".
Corrò via, lasciandomi Niall che ride alla spalle. Gli occhi sono gonfi di lacrime, il cuore si fa sempre più pesante. Continuo a correre finchè non arrivo da Liam e lo abbraccio, continuando a piangere
*

Mi sveglio di soprassalto. Sono confusa, ho gli occhi gonfi, mi alzo a fatica dal letto e mi sciacquo la faccia.
Scendo e velocemente faccio colazione, e altrettanto velocemente mi vesto ed esco di casa per andare a prendere il pullman
"Ciao piccola" Liam è appoggiato ad una Ferrari bianca con un sorriso smagliante in volto

"O mio dio" rimando senza parole

"Ti piace eh?"

"È bellissima, tu sei bellissimo, siete bellissimi oddio!" Mi posa un bacio mentre finisco di parlare

"Che hai? Hai pianto?" mi chiede preoccupato, alzandomi il viso in modo da vedermi negli occhi

"Che? No, mi sono appena alzata sai com'è" rido

"Mh, non mentirmi" mi risponde sorridendomi dolcemente

"È vero. Dai forza, fammi fare un giro su questo gioiellino!" comincio a saltellare verso la macchina. Liam mi segue, ma è silenzioso

"Forza siamo arrivati, ma tu non scenderai da questa macchina, finchè non mi dirai che hai" chiude le sicure della macchina

"Ehi non ho niente davvero, mi ero appena alzata, tutto qui" passo la mano sulla sua barba. Anche se è ruvida, passarci la mano sopra è la sensazione migliore di questo mondo. Gli poso un bacio sulle labbra e cerco di scendere. Apre le sicure, anche se so che non è convinto da ciò che gli ho detto

"Prego signore" gli apro la portiera della macchina

"Non dovrebbe essere il contrario?" risponde divertito

"Sì ma va bene anche così" gli poso un altro bacio sulle labbra. Mi prende per mano e raggiungiamo gli altri che sono seduti dall'altra parte della strada. Ancor prima di arrivare davanti a scuola, avevamo tutti gli occhi addosso a causa della non poco appariscente auto di Liam.

"Ehi, e quelle mani?" grida Teasha indicano la mia mano intrecciata con quella di Liam

"Ci siamo messi insieme" dico mentre abbraccio Liam

"Cosa? Davvero?" esclama Mia

"Sì" risponde Liam sorridendo e posandomi un bacio sulla testa

"Sono contento per voi" aggiunge Manuel, sbucando fuori da dietro il nostro gruppo.
Il mondo mi crolla addosso. Non sapevo fosse qui. Avrei voluto diglielo io, in un altro modo, da soli.
"Manuel io.." mi dirigo verso di lui, ma lui si allontana "No Manuel non scappare, vieni qui e parliamo, cazzo!" nel giro di poco tempo i pochi occhi che non ci stavano fissando prima, ora sono su di noi.

"Di cosa vuoi parlare Alyson? Tu stai con Liam, fine. Tanti auguri e figli maschi!" sbotta

"Perché ti comporti così?" gli chiedo, fermandomi e lasciandolo andare

"Perché tu.. Non lo so Alyson" si ferma anche lui, ma rimane voltato di spalle.

"Non voglio che tu sia arrabbiato con me. Ti voglio bene" lo abbraccio

"È qui che sta il problema" si allontana da me, e entra a scuola.
Tutti i ragazzi che stanno aspettando fuori da scuola di entrare, ci stanno fissando. Alcuni fissano me, altri fissano la figura di Manuel allontanarsi da me. Posso sentire qualche ochetta ridere, e gioire per la mia litigata con lui. 
"Tutto okay?" mi chiede Liam preocuppato

"Non lo so" il mio sguardo rimane fisso, sulla porta da cui Manuel è entrato

"Forza piccola, andiamo" mi cinge la vita con un braccio e mi accompagna dentro.

La giornata a scuola passa fin troppo lentamente. L'immagine della mia discussione con Manuel mi ribombano nella testa. Non riesco a capire il motivo del suo comportamento così strano. Perché non può essere semplicemente felice per me?
Appena suona la campanella, mi infilo gli auricolari e mi avvio verso la fermata del pullman. Liam deve rimanere a scuola per provare con i ragazzi, di conseguenza mi tocca tornare in pullman.
"Ehy amore!" Liam mi affianca col fiatone

"Ehi che ci fai qui? Non dovevi provare con i ragazzi?"

"In realtà volevo chiederti se volevi rimanere con noi. Mangiamo un boccone e poi proviamo"

"Io ehm.. non vorrei distubare"

"Non disturbi mai, lo sai. Dai vieni con me" mi prende per mano e torniamo a scuola. Tra i molti ragazzi però non vedo Manuel. Cerco di eliminare quei pensieri dalla mia testa e torno a concentrarmi su Liam.

"La coppia è tornata!" esclama Louis applaudendo

"Chiudi la bocca" lo fulmina Liam
Ci sediamo sopra il palco del teatro per mangiare dei panini. Mi appoggio al petto di Liam, e un morso lui e un morso io finiamo il panino, anche se ogni tanto me lo toglie da davanti per dispetto.
"Dai Liam!" lo picchio ridendo

"Cosa c'è?" mi domanda con finta innocenza

"Dammi il panino!" urlo

"Hai capito Liam, dalle il panino" aggiunge Zayn, sottolineando il doppio senso. Gli tiro allora una pallina di stagnola, mancadolo per un soffio. Scoppiamo tutti a ridere.
Mentre gli altri puliscono il palco dove abbiamo mangiato, io e Liam ci spostiamo in un angolo. Appoggio le testa sulle sue gambe e lo guardo. Mi stampa un bacio, e poi un altro, e un altro ancora. Così mi siedo sopra di lui, e proprio come il giorno in cui ci siamo messi insieme cominciamo a baciarci. Le sue labbra baciano il mio collo, e di conseguenza butto indietro la testa e chiudo gli occhi per godermi a pieno le sensazione provocate dai suoi baci. Lascio che le labbra di Liam segnino il mio collo e intanto gli stringo i capelli.
"Ehi ragazzi... Oddio scusate, scusate, scusate! Io non volevo!" Niall è piuttosto in imbarazzo

"Tranquillo, anzi grazie per avermi fermato. Chissà come sarebbe andata a finire se no" aggiunge Liam. Scoppio a ridere e mi copro la faccia con le mani appoggiandomi al petto di Liam.
Nonostante sappia della mia non piccola cotta per Niall, Liam rimane tranquillo. Sembra non essere spaventato da una mia eventuale storia con lui. Forse perché sa che lui è fidanzato e ha occhi solo per la sua 'Barbara'.
Ci alziamo e Liam mi aiuta a scendere dal palco in modo che possa andarmi a sedere sulle poltrone.
Cominciano a cantare: solo ora mi accorgo di quanto sia bello Liam, e di quanto io sia fortuna ad averlo. I nostri occhi rimangono fissi l'uno sull'altro, a parte qualche volta in cui sposto lo sguardo e noto che Niall mi sta guardando. E noto, con mio grande stupore, che la cosa non mi fa nessun effetto. Oddio mi mette piuttosto in imbarazzo, ma non mi fa l'effetto che mi avrebbe fatto già solo la settimana scorsa.
Che forse mi stia prendendo più di quanto pensi di Liam? Forse per Niall non provo quel sentimento che credevo di provare. 
Ma perché incasinarmi la testa? Torno a fissare Liam che si muove sul palco come se ci fosse nato. Domina la scena con la sua splendida voce. 
Circa tre ore dopo, torniamo a casa.
"Sei davvero fantastico quando canti" aggiungo mentre guida verso casa mia

"Davvero? Grazie piccola" risponde imbarazzato

"Prego" gli sorrido. Torno a guardare fuori dal finestrino, tenendo la mano sul suo ginocchio. Sono ancora piuttosto confusa per quello che è successo in teatro: l'aver scoperto che, alla fine, i miei sentimenti verso Niall non sono così forti come pensavo complica tutto. Alla fine cos'è che provo? E verso di chi soprattutto?
"Vieni dentro?" gli chiedo sulla soglia di casa mia

"Vorrei amore, ma devo andare. Mia madre mi aspetta a casa, dobbiamo andare a cena fuori" risponde seccato

"Non importa, dai. Fai il bravo" gli stampo un bacio

"Anche tu eh." mi fa l'occhiolino "Ti scrivo appena arrivo al ristorante"

"Va bene, ciao amore" gli stampo un altro bacio e lo guardo salire sulla sua Ferrari e sgommare via. 
*18.30: potresti evitare di andare ad alte velocità con quella tua macchinetta? Ti vorrei vivo ancora per un po' ;) * gli scrivo.
Entro a casa, ancora vuota e mi faccio una doccia. 
*20.00: scusami amore ma quella 'macchinetta' è fatta per andare ad alte velocità. Ma m'impegnerò almeno a rispettare i limiti di velocità ;) *
Continuiamo a parlare finchè non mi addormento sul divano, a causa della lunga giornata che ho alle spalle.
Vengo però svegliata dopo circa due ore, dal campanello che suona.
Sento la porta aprirsi e due voci parlare
"Ehi Liam che ci fai qui?" chiede mia madre sorpresa

"Alyson dov'è? Non risponde ne ai messaggi, ne alle chiamate"

"Amore sto bene" gli risponde sbadigliando dal divano

"Ehi, mi hai fatto prendere un colpo!"

"Scusami mi sono addormentata. Avevo il telefono silenzioso" gli dico accarezzandogli la barba

"Avvisa la prossima volta"

"Ma se mi addormento come faccio?" scoppio a ridere

"Allora chiudi la conversazione con me, e poi ti addormenti"

"Tu sei malato" rido

"Dai vieni ti accompagno in camera"
Liam mi aiuta ad alzarmi, e mi porta su in camera tenendomi dalla vita.
"Rimani?" gli chiedo

"Per quanto l'idea sia allettate, non credo che tua madre sia d'accordo. Ci organizziamo per un'altra sera, magari da me. Va bene?" mi domanda dolcemente

"Uff ma io volevo stasera" aggiungo offesa

"Sto qua finché non ti addormenti, va bene?"

"Sì" mi ranniccio accanto a lui, e mi lascio cullare dalla voce di Liam che mi canta una canzone.
Penso di non essere mai stata meglio con un ragazzo. Tra le sue braccia mi sento al sicuro, e lentamento mi addormento.

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Capitolo quattordici ***


*Your Hand fits in mine
like it’s made just for me..*


La voce di Liam risuona dolcemente  nella stanza, svegliandomi. Direi che registrarlo mentre canta la mia canzone preferita e metterla come sveglia è una delle idee migliori che mi siano mai venute in mente.
Mi alzo canticchiando, come ogni mattina, Little Things. Mi lavo la faccia e scendo a far colazione
"Buongiorno amore" mi saluta Liam

"Ehi, che ci fai qui?" gli salto addosso come se non lo vedessi da una vita

"Sorpresa!" sorride mostrandomi un vassoio con due bellissimi dolci a forma di cuore con i nostri nomi sopra
"Oh, sono meravigliosi amore" dico senza fiato

"Buon mesiver.. ehm no, buon settimaniversario!" esclama confuso pure lui dalle sue parole

"Che cosa?" scoppio a ridere

"In poche parole auguri per la nostra prima settimana insieme" mi bacia "Vieni andiamo a mangiare" mi incoraggia 
"Ecco, prendi quello col mio nome" mi porge il dolce con scritto Liam

"Dovrei mangiarti? La cosa mi fa abbastanza rabbrividire" ridiamo entrambi.
I dolci sono veramente deliziosi: un cuore di pan di spagna tagliato per traverso e farcito con panna e fragole all'interno, mentre sopra è ricoperto si zucchero colorato con i nostri nomi scritti in un corsivo perfetto.
"Sono davvero deliziosi Liam" gli dico accarezzandogli il viso

"Ti piacciono?" mi chiede preoccupato

"Da morire" gli stampo un bacio "Corro a prepararmi" salto giù dal divano e corro di sopra, mentre Liam si guarda la tv giù in salotto
Dopo circa una ventina di minuti sono pronta e scendo da Liam.
"Sempre più bella" mi dice, baciandomi la testa

"Sempre più bugiardo" gli dico, baciandolo sul petto.
Mi prende per mano, salutiamo mio madre e saliamo in macchina.
"Oggi resti a provare a scuola?" chiedo

"Nah, non penso. Ultimamente siamo tutti un po' impegnati"
Scendiamo entrambi dalla macchina appena arriviamo a scuola e entriamo dentro. La giornata di scuola scorre abbastanza velocemente tra una lezione e l'altra. Allora appena suona la campanella, esco dall'aula e mi sposto in biblioteca dove devo finire la mia ricerca di scienze.
"Allora ti vengo a prendere?" mi chiede Liam prima di andare via

"Se hai voglia, posso tornare anche in pullman, lo sai" gli sorrido, posando le mani sul suo petto. 

"Certo che ho voglia amore. Lo sai che non voglio che torni in pullman" mi cinge con le sue braccia.

"Allora ti chiamo appena puoi venire. Ciao amore" lo bacio

"Ciao piccola fai la brava" mi bacia anche lui.
Mentre torno verso la biblioteca finisco il mio panino. Arrivata all'entrata, fumo un sigaretta e poi entro.
Mi siedo in fondo, nell'angolo più silenzioso circandata da tre-quattro libri di scienze determinata a finire la mia ricerca.
"Ehy Merida"

"Merida? Niall? Che ci fai qui?"

"Merida è la protagonista del cartone Ribelle, sei identica lei: lunghi capelli rossi, occhi chiari" mi dice, giocherellando con alcune ciocche e fissandomi con i suoi intensi occhi azzurri

"Ahm, okay" cerco di ridere

"Che fai?" mi chiede sedendosi in faccia a me

"Una ricerca di scienze. Tu come mai in biblioteca da solo? Non ti vedi con la tua ragazza?" L'ultima persona con cui voglio trovarmi da sola è proprio lui. Prendo un bel respiro per calmarmi

" Barbara? Ci siamo lasciati" fa spallucce "Sai adoro le biblioteche, e non posso non ammettere che ho avuto una soffiata che mi diceva che oggi tu saresti rimasta tutto il pomeriggio qui. Ne approfittato, dato che se sei sempra appiccicata a Liam" sbuffa

"Sai com'è, è il mio ragazzo" sottolineo la parola ragazzo "Come mai ti sei lasciato?" la notizia mi lascia piuttosto sconvolta. 
Direi più preoccupata che sconvolta. 
"Sì. Non funzionava più, e poi ho in testa un'altra" mi fissa

"Ah okay" butto giù la testa sui libri e comincio a sfogliare le spesse pagine dei libri che ho preso. 
Ha in testa un'altra. Chi può essere? 
Niall è sempre davanti a me, e sono pur certa che mi abbia fissata per la maggior parte del tempo, visto che la maggior parte delle volte che alzavo lo sguardo, incrociavo il suo.
"Bella maglia" aggiunge rompendo il silenzio. Instintivamente abbasso lo sguardo per guardare la mia maglietta: una canotta blu, piuttosto scollata e con sopra scritto "Keep calm and carry on".

"Grazie" aggiungo imbarazzata, alzando la canottiera per coprire un po' la scollatura.
Dopo circa mezz'ora, chiudo i libri e preparo la cartella.
"Te ne vai?" chiede Niall, chiudendo il libro che stava leggendo

"Devo ancora posare dei libri nell'armadietto e salire nel laboratorio di scienze a prendere degli appunti"

"Ti accompagno" mi sorride e mi prende la cartella

"Uhm, non ce nè bisogno.."

"Lascia fare. Vieni" mi sorride
Percorriamo tutto il campus per arrivare alla scuola. Entrati nell'edificio mi dirigo velocemente al mio armadietto e poso i libri che non mi servono
"Dov'eravate?" mi domanda Niall, indicando una foto mia e di Liam sdraiati in un prato.

"Oh, eravamo usciti a fare una passeggiata. Liam mi ha portata in questo parco stupendo, ci siamo divertiti un sacco" sorrido al ricordo di quel meraviglioso pomeriggio

"Capisco" accena un sorriso.
Ci spostiamo poi verso l'ascensore, entriamo dentro e saliamo fino al terzo piano. Entro velocemente nel laboratorio di scienze, prendo gli appunti e scendiamo giù. Ma l'ascensore si blocca a metà tra il secondo e il primo piano.
"Che succede?" chiedo preoccupata

"L'ascensore si è bloccato"

"Oddio ti prego no" comincio a battere i pugni contro la porta, urlando aiuto, finchè non escono dei lvidi lungo i bordi della mani

"Stai tranquilla Merida, aspettiamo un po' qualcuno si accorgerà di noi" risponde tranquillo Niall

"Sì aspettiamo, ma quanto?" chiedo in preda al panico. Diciamo che l'ultima cosa che voglio è rimanere chiusa in un ascensore con il ragazzo che mi sono quasi scopata in un sogno "Oh no, Liam! Liam! Liam!" mi ripeto a bassa voce cercando di eliminare il ricordo del sogno

"Stai dicendo il rosario?" chiede divertito

"Tirami fuori di qui!" urlo

"Sapessi farlo saremmo già fuori non pensi? Ora rilassati e siediti ci tireranno fuori" si siede. 
Per fortuna è uno degli ascensori più grandi che abbia mai visto. Penso possona starci circa una quindicina di persone. Mi siedo dal lato opposto a lui, e inizio a respirare lentamente. Ma nel giro di pochi minuti, il caldo comincia a salire.
"Solo io ho caldo? Ti dispiace se mi tolgo la maglia?"

"Ehm, nono. Fai pure" intanto prendo il cellulare e chiamo Liam "Ciao amore! Eh? Ma no. Ho finita la ricerca, il problema è che sono chiusa nel primo ascensore dell'edificio centrale. Nono sono sono da sola, c'è Niall" Liam comincia ad urlare e cristonare al telefono. Mi ordina di stargli il più lontano possibile e mi avvisa che sta arrivando.

"Sta arrivando?" chiede Niall, guardandomi

"S-sì" rispondo, osservando il suo corpo. Mi lego i capelli, perché il calore sta iniziando a diventare insopportabile.
Mi alzo e comincio a fare avanti e indietro.
"Ehi Merida, mi farai venire il mal di mare, stai ferma" Niall si alza ridendo. "Hia un collo così bello" aggiunge, facendo scivolare su e giù l'indice sul mio collo

"Gra-grazie" rispondo con un fil di voce

"Allora qualche effetto te lo faccio ancora" mi sussurra all'orecchio

"Niall io sto con Liam, lui non merita.."

"Sh piccola, sh. Lui non saprà mai nulla" dice appoggiandomi l'indice sulla labbra e avvicinando il suo viso al mio collo ma poco prima che potesse baciarmi, l'ascensore riprende la sua corsa e arriva fino in fondo.
"Dio grazie!" esclamo correndo fuori e abbracciando Liam

"Dannazione!" esclama Niall battendo un pugno sul lato dell'ascensore.
Rimango nell'abbraccio di Liam per un po', finchè non comincia a parlare
"Tutto apposto bimba?" mi chide preoccupato, guardando infuriato Niall senza maglia

"Si per fortuna sì" rispondo, rassicurandolo e tirando un sospiro di sollievo.

"Ehi bro, tutto okay?" chied Liam, a Niall.

"Sì tutto okay" risponde, poi gli passa la cartella "Bel pomeriggio Alyson, finale col botto eh" aggiunge ridendo

"Già.." cerco di ridere.
Saluto Niall, e poi mi dirigo con Liam alla macchina.
"Sei silenzioso amore, tutto okay?"chiedo preoccupata

"Sì" risponde 

"Dimmelo Liam" gli ordino

"Non ci arrivi? Sei stata venti minuti chiusa nell'ascensore con Niall, e Dio solo sa cos'è successo lì dentro" spalanco la bocca

"Pensi davvero che io ti abbia tradito? Non mi conosci proprio allora" rispondo

"L'unica cosa che so è che alla mia ragazza piace il mio migliore amico ed è rimasta chiusa dentro un ascensore con lui per venti minuti" 

"Lo sapevi Liam che mi piaceva Niall, lo sapevi. Te l'ho detto, tu hai voluto iniziare una storia con me ugualmente. E poi qui l'infame è qualcun'altro. Perché non mi hai detto di Niall e Barbara?" sbotto

"Non era nulla di importante" fa spallucce "Giusto?"

"Sì hai ragione, ma mi da fastidio che mi ometti le cose che lo riguardano"

"Chiediti perché" aggiunge
Chiudo la conversazioni, senza rispondergli. Fisso fuori dal finestrino, ripensando alla nostra prima discussione. È la prima volta che litighiamo da quando stiamo insieme, e prima o poi doveva pur accadere.
Arriviamo a casa mia, scendo e lo saluto con un gesto della mano.
Salgo in camera a farmi una doccia dato che la fame mi è completamente passata.
Mentre sono sotto la doccia, mi rimbomba nella testa la discussione con Liam: quello che più di tutto mi ha ferita è stato il fatto che non fida di me, che ha pensato che ci sia stato qualcosa con Niall.
Ma come dargli torto? Lo sa che mi piace, e che sono attratta da lui, ha tutte le ragioni del mondo ad aver dubbi. Però sono infastidita dal fatto che mi abbia omesso della rottura di Barbara e Niall
I suoi comportamenti sono tutti giustificati dal fatto che provo attrazione per Niall, mentre la mia rabbia non è giustificata da nulla.
Forse è proprio quello che mi fa incazzare.
Esco dalla doccia e decido di mandare un messaggio a Liam
21.58 * Scusa 

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Capitolo quindici ***


Mi alzo dal letto, e per prima cosa accendo il telefono: nessuna risposta da Liam. Forse non ha ancora acceso il telefono.. Scendo a far colazione, e mi siedo a mangiare

"Scusami tu" Liam è dietro di me. Mi alzo e corro ad abbracciarlo. Ieri sera nella discussione ho omesso che Niall ha provato a baciarmi, e sono felice di averlo fatto. Non voglio creare casini nella band, tanto meno ora che sta per lanciarsi in grandi progetti.
Mangio insieme a Liam, mentre parliamo riguardo alla discussione di ieri. Risolviamo con un bacio e vado sopra a prepararmi: Liam mi porta ad un evento a cui è stata invitata l'intera band. Perciò vedrò Niall. 
Evvivaa..
Saliamo in macchina diretti verso il centro città per cercare i vestiti da mettere stasera
"Ci sarà tutta la band stasera?" chiedo

"Penso proprio di sì, anche perché è un evento che riguarda tutti" dice Liam, stringendomi la mano mentre entriamo in un negozio. Sembra preoccupato.

"Dobbiamo vestirci eleganti?" chiedo disperata

"Eccerto amore. Voglio vederti con un bel vestito" mi bacia

"Ma.." cerco di ribattere

"Ma niente. Forza! Alla ricerca di un vestito"
Ci mettiamo a girare per gli espositori alla ricerca di un vestito. Dopo circa due minuti Liam mi compare davanti con un vestito blu elettrico, senza spalline. Il vestito si unisce sul collo, chiudendosi tipo in un collare pieno di diamantini.
"Wow Liam, è bellissimo" dico senza parole

"E allora provalo" mi sorride.
Entro in camerino, e mi provo il vestito. È piuttosto aderente, e mette in risalto le mie forme, ma mi fa impazzire.
"Liam! Liam! Lo voglio!" esclamo uscendo dal camerino. Appena mi vede, i suoi occhi s'illuminano

"Sei bellissima bimba" si avvicina e mi bacia

"È questo il vestito! È questo!" esclamo battendo le mani

"È troppo scollato sulla schiena, e troppo corto dietro però. Contando che ci sarà anche Niall meglio cambiare vestito" mi dice

"No amore ti prego, amo questo vestito. Non ti piace come mi sta?" chiedo dispiaciuta

"Non ho detto questo, ho solo detto che è troppo esagerato dato che ci sarà anche Niall"

"Ti prego, ti prego, ti preegoo!" lo supplico sfoderando i miei occhioni da cucciola

"Ah, dannazione prendilo" ride "Vatti a cambiare prima che cambi idea" mi sorride
Mi cambio velocemente e torno da Liam
"Ora tocca a me cercarti un abito" aggiungo soddisfatta

"Sono nelle tue mani" mi rivolge uno dei suoi sorrisi migliori.
Esploro bene la sala, e dopo circa due ore abbiamo finito tutte le commissioni.
"Oddio che stanchezza!" esclamo buttandomi in sul sedile della macchina

"Stanca?" mi chiede Liam passandomi la mano sul viso

"Un po' " gli sorrido

"Allora facciamo così: ti porto a casa così ti riposi e poi ti passo a prendere stasera e andiamo alla festa. Che ne dici?" 

"Va bene, a condizione che tu rimanga con me" gli porgo la mano

"Non c'è condizione migliore" Mi bacia e mi stringe la mano, in segno d'accordo.
Passiamo l'intero pomeriggio sul divano a guardare dei film, mentra parliamo e lui gioca con i miei capelli. Poi verso le sei, vado a farmi la doccia e mi preparo. Liam fa la stessa cosa dopo di me. Alle 21.20 siamo entrambi pronti e ci dirigiamo all'evento
"Ehy ragazzi" Zayn ci saluta

"Ciao Zayn" ricambio il saluto

"I ragazzi sono dentro" ci accompagna.
All'interno, ci uniamo al resto della band. Niall sembra essersi dimenticato tutto ciò che è successo, anzi sembra che io per lui non esista proprio. Il che, mi irrita un po' . Ma forse è meglio così, non voglio creare problemi alla band, ne tanto meno alla mia relazione con Liam.
Guardo Liam allontanarsi con i ragazzi, dopo che sono stati chiamati sul palco per esibirsi. Le romantiche parole di 'They don't know about us' risuonano nella sala, ammaliando tutti.
Mi alzo in piedi per l'applauso e vado in contro a Liam che mi porta sulla pista da ballo.
"Allora ti piace questa canzone?" mi chiede preoccupato

"Se mi piace? L'adoro Liam! Come tutte la canzoni della vostra band!" Gli si illuminano gli occhi

"Davvero?"

"Sì" lo bacio. Ci lasciamo cullare dalle note lente della musica, finchè il nostro ballo non viene interrotto

"Posso ballare con Alyson?" Niall sta guardando Liam

"Ehm, sì" Liam risponde a denti stretti "Ma non toccarla troppo" aggiunge

"Cosa stai facendo?" gli chiedo stupita

"Cosa pensi? Che mi sia dimenticato di quello che è successo in ascensore? E dell'effetto che ho su di te?" mi guarda con i suoi intensi occhi blu

"Niall sei uno stronzo! Sono la ragazza del tuo migliore amico cazzo, del tuo migliore amico! Come puoi anche solo lontanamente pensare di poterci provare?" chiedo con voce disgustata

"Te l'ho detto Liam non verrà a sapere niente. So che mi vuoi Alyson" mi sussurra nell'orecchio, provocandomi dei brividi lungo la schiena

"Basta!" esclamo. Mi sciolgo dalla sua presa e mi dirigo in bagno.
Ora tutto è più chiaro: per Niall provo un'attrazione fisica incredibile, riesce ad incantarmi anche solo parlandomi.
Mi è molo difficile resistergli, ma l'amore che provo nei confronti di Liam è mille volte di più potente rispetto all'attrazione nei suoi confronti.
Mi appoggio al lavandino e mi do una rinfrescata. Alzo la testa e nello specchio vedo il riflesso di Niall.
"O mio dio Niall! Sei pazzo? Mi hai fatto venire un infarto!" gli tiro un pugno

"Ehy, tranquilla" riesce ad attirarmi a sè "Ci sono io qui" si avvicina

"Liam!" urlo cercando anche solo di attirare l'attenzione di qualsiasi cristiano passi di qui, in questo momento.

"Alyson? Piccola tutto okay?" la voce di Liam risuona da fuori, mentre batte sulla porta del bagno "Sei con Niall?" chiede in ansia

"Merda" Niall si nasconde, appena due secondi prima che Liam apra la porta

"Ora sì. Ho avuto un giramento di testa. Tutto okay" gli sorrido.

"Come un giramento di testa? Stai bene? Vuoi che ti porti in ospedale?"

"Nono! Ho solo bisogno di mangiare. Forza andiamo" lo porto fuori dal bagno, prima che possa scoprire Niall.
Appena usciti dal bagno il mio telefono suona *Non è finita qui piccola. Niall xoxo*
Metto subito via il telefono, e mi siedo al tavolo con i ragazzi. Niall si siede davanti a me, ma si comporta come se non fosse successo nulla. Nessun'occhiata, nessuna battutta. Nulla. Sa esattamente come bluffare.
Verso l'una decidiamo di tornare a casa.
"Che stanchezza! Ho tutto male hai muscoli!" esclamo buttandomi sul letto di Liam.

"Ti sei divertita?" mi chiede sorridendo

"Sì tanto" lo bacio

"Meno male.. avevo paura che t'annoiassi" risponde rilassato

"Dove ci sei tu non potrei mai annoiarmi" 

"Forza a letto ora!" mi dice

"Va bene papà" rispondo, togliendomi il vestito e infilandomi una t-shirt di Liam

"Buona notte" mi bacia la fronte

"Notte" mi accoccolo tra le sue braccia.
Lo sento giocare con i miei capelli, e nonostante io odi che qualcuno mi tocchi i capelli, quel gesto mi rilassa, e lentamente mi addormento.

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Capitolo sedici ***


"Giorno" mi sorride Liam

"Ehy, già sveglio?"

"Potrei farti la stessa domanda"

"Ah ah ah, simpatico" Mi bacia. "Che male ai muscolii" dico stiracchiandomi

"Ballato troppo eh?" ride

"Tu ridi, ma io ho male davvero" gli faccio una faccia triste

"Vieni qui, scimmietta. Ti faccio un massaggio" . Mi siedo sul letto, e lui, comincia a massaggiarmi le cosce, tirandomi su la maglietta fino al limite.
Le sue grandi mani, massaggiano i muscoli doloranti delle mie gambe. Lo osservo: è così bello, così... eccitante. È la prima volta che provo questa sensazione: un non so che, che parte dal lì sotto, e sale su. Provocandomi brividi in tutto il corpo.
Mi avvicino a lui, in modo da avere la sua faccia davanti alla mia. Gli prendo la testa fra le mani e comincio a baciarlo. Intanto cerco di sdraiarmi sul letto
"Ehy non correre" sento le sue labbra piegarsi in un sorriso

"Ti voglio. Ora. Qui" continuo a baciarlo

"Alyson.."

"Dio, chiudi quella bocca e fallo" gli tiro su la maglietta lentamente e comincio a baciargli il petto, provocandolo. L'effetto delle mie provocazioni inzia a farsi sentire: l'erezione preme contro i suoi boxer. 

"Liam rilassati. Non mi stai violentando. Te lo sto chiedendo io" rido per cercare di alleggerire la situazione " E poi ormai il gioco è fatto. Cosa ne facciamo se no di quella?" indico la sua erezione

"Tu sei pronta?" mi chiede tenendo i suoi occhi fissi nei miei, e diventa quasi difficile reggere il suo sguardo

"Sì" rispondo mantenendo, a fatica, il contatto visivo.
Si sdraia sopra di me, baciandomi il collo, e le clavicole.
"Non ti toglierò la maglietta, non voglio che tu sia troppo in imbarazzo" mi sorride. Lo ringrazio col lo sguardo, e mi sdraio sul letto.
Dal cassetto tira fuori un preservativo.
"Così sono sempre a portata di mano eh?" rispondo con un tono misto a eccitazione e divertimento.

"Esatto" ride.
Prende i bordi dei miei slip e li sfila, provocandomi con le dita, un solletico ai fianchi.
Mi apre leggermente le gambe, e mi rivolge un ultimo sguardo. Annuisco, in modo impercettibile, con la testa.
Infila lentamente un dito dentro di me, e comincia ad andare avanti e indietro. Quel movimento mi manda fuori di testa, in un universo in cui non ero mai stata. 
Il mio respiro diventa sempre più affannoso.
Infila un altro dito e continua i suoi movimenti.
"Ora sei pronta" mi dice, con una voce così fottutamente eccitante.

"Vai" riesco a dire, con un fil di voce.
Si mette il preservativo, e poi si sdraia sopra di me. Spinge leggermente, e non riesco a trattenere un urlo
"Tutto bene?" si ferma, la preoccupazione dipinta in volto

"Sì, ma continua ti prego" gli metto le mani sulle spalle, cercando di farlo muovere "Sei la scelta migliore che potessi fare" sussurro tra i suoi baci. Sento un sorriso formarsi sulla sua bocca.
Riprende dolcemente i suoi movimenti. Quella sensazione di pienezza, quell'essere completa mi mandano in estasi.
Nuove sensazioni mi raggiungono: non avrei mai pensato fosse così bello. Posso sentire quanto amore ci mette, nei baci che mi lascia, nelle sue mani nei miei capelli e nelle sue spinte lente.
Raggiungo l'apice, urlando il suo nome.
Si sdraia di nuovo affianco a me, dopo aver finito ma con l'erezione ancora presente.
"Tu.. tu non sei venuto" dico preoccupata

"È la tua prima volta, fermiamoci qui" mi sorride accarezzandomi i capelli

"No. Ora tocca a me" mi siedo, e gli sfilo il preservativo.
Prendo il suo membro in mano, e comincio a stringerlo, non troppo forte. La mia mano va su e giù, il mio viso fisso sul suo, e lo guardo provar piacere al mio tocco. 
Anche solo guardarlo mentre chiude gli occhi e butta la testa all'indietro mi eccita. Sembra così vulnerabile e bisognoso sotto il io tocco.
È insaziobile, ne vuole sempre di più.
Aumento la stetta e la velocità. Questo cambiamento, porta all'apice Liam, che viene buttandosi all'indietro sul letto.
Mi porge poi un fazzoletto per pulirmi la mano.
"O mio dio" sussurro notando la macchia di sangue sulle lenzuola

"Oh, non ti preoccupare, è normale" mi sorride "Scusa per averti fatto male" 

"Era inevitabile, Liam. Ma stato tutto perfetto" lo bacio. Lui si alza, infila i boxer e va in bagno. Torna con un asciugamano bagnato.

"Apri le gambe.. Ecco così" mi passa l'asciugamo lì sotto, e pulisce ciò che è rimasto del sangue. Poi mi porge i miei slip.

"Mi dispiace averti fatto male.." mi sussurra, passando il dito sulla pancia scoperta, provocandomi piccoli brividi

"Non mi hai fatto male, Liam. È stato tutto perfetto, molto meglio di quanto mi aspettassi!" lo bacio

"Sicura?"

"Certo scemo!" mi accoccolo tra le sue braccia e chiudo gli occhi, stravolta dall'esercizio fisico di poco prima.

                       ----

"Buongiorno amore" Liam mi sveglia dolcemente "Ecco la colazione, anche se in teoria è ora di pranzo.. ma dettagli" ride

"Ehi, tu hai mangiato?" 

"No, mangio qua con te ora" si siede accanto a me. 

"Prima che tu possa rincominciare, è stato bellissimo. Cioè ho sempre pensato che la mia prima volta sarebbe stata con uno qualsiasi, così per togliersi lo sfizio. Ma tu non sei uno qualsiasi.. Oddio stiamo insieme da dieci giorni.. ma.. ma io provo qualcosa di davvero forte nei tuoi confronti e.."

"Ti amo" Liam mi coglie alla sprovvista

"Cosa?" il mio cuore affonda

"Ti amo Alyson. Amo tutto di te. L'hai detto, stiamo insieme da poco, ma in questo poco tempo che siamo stati insieme hai cambiato tutto. In meglio ovviamente. Io.. Io ti amo, ti voglio in tutti i sensi. Sei la bambina, e giuro che ti crescerò io, e nessun'altro si avvicinerà mai a te"

"Oh, Liam sono delle parole bellissime. Penso che se non sono innamorata di te, ci sono molto vicino. Sei ciò che ho di più importante" mi siedo sopra di lui e lo bacio "Io con te, e tu con me. Ora, domani e per sempre" gli bacio il naso 

"Eri seria quando hai detto che sono la scelta migliore che potessi fare?" mi chiede, guardandomi

"Certo" rispondo senza pensare: non ho bisogno di fermarmi nemmeno un secondo a pensare se ho fatto la scelta giusta, perché so di averlo fatto. Niall è un bel ragazzo, ovviamente, ma non ha il carattere di Liam. Mi basta vedere come si è comportato da quando ha lasciato.. Barbara.

"Sei pensierosa però" 

"Stavo semplicemente confrontando le scelte"

"Le scelte?" la sua espressione diventa nervosa e confusa

"Tu e Niall. E ti ripeto, non sono mai stata più convinta di aver fatto la scelta giusta"

"Quindi, sono la tua scelta migliore?" cerca di trattenere un sorriso

"Sì" lo bacio ancora, stringendo le braccia intorno al suo collo, mentre sono seduta sopra di lui. Poi mi alzo per andare in bagno.
Appena scendo, trovo Liam che sta cucinando dei pancake.

"Amore io non ci sono per tutta la giornata, perché ho le prove nel pomeriggio e una cena con degli sponsor. Preferirei che tu tornassi a casa tua"

"Guarda che posso stare una giornata da sola eh" rido

"Mi sento più sicuro se sei con tua mamma" mi accarezza la guancia

"Va bene.. se ti fa stare meglio" gli sorrido.
Facciamo colazione e poi Liam mi accompagna a casa
"Ti vengo a prendere domani mattina appena ti svegli okay?" mi fa l'occhiolino

"Va bene. Ti amo" gli sussurro all'orecchio

"Anche io" mi bacia
Lo guardo mentre sale in auto e mi dedica un ultimo sguardo, e poi si allontana sul suo suv nero.
Entro in casa. Mia madre non sembra esserci. La casa è silenziosa. Provo a salutare ma non ricevo risposta.
Vado sopra a controllare nella camere. Appena apro quella di mia madre mi ritrovo davanti una scena a dir poco disgustosa: mia madre è sdraiata nel letto, sotto le coperte. Sopra di lei, un'uomo sulla cinquantina dai capelli neri.
Ho appena beccato mia madre che faceva sesso con uomo. O mio dio.
Corro giù per la scale, e mi siedo sul divano a fissare il vuoto.
Sento dei passi da dietro, ma non mi volto a guardare
"Mamma per favore non dire nulla. È tutto così imbarazzate" dico con un tono misto tra divertimento e disgusto

"Non pensavo tornassi" mia madre è ancora più imbarazzata di me

"Non pensavo che tu facessi queste cose da adolescente" ridacchio

"Quali cose?"

"Portarsi a casa il fidanzato quando, in questo caso, la figlia non c'è" rido

"A proposito.. Lui è Kevin Rome" Il signore che fino a cinque minuti fa era sopra a mia madre, ora è dietro di lei, a dir poco imbarazzato, che mi porge la mano

"Salve signor Rome" lo saluto "Vorrei evitare di stringerli la mano. Sa, dopo qullo che ho visto, non voglio sapere che ci ha fatto con quella.." indico la sua mano

"Alyson!" mi rimprovera disperata mia madre

"Scusami" rido

"Ah no, chiamami Kevin. Dopo quello che hai visto hai il diritto di chiamarmi Kevin" mi dice scherzando
Ridiamo tutti quanti. Ci sediamo poi in cucina dove mia madre prepara un po' di cioccolata e mi raccontano di come si sono conosciuti. Mia madre imbranata come al solito, gli è andata addosso con le sue solite tremila buste post-shopping. Lui l'ha accomapagnata a caricarle in macchina, poi sono andati a prendere un caffè, poi una cena, e poi sono finiti ad accoppiarsi sul letto di mia madre. Sorrido al pensiero.
In fondo è una storia tenera. Sono felice che mia madre abbia finalmente trovato un uomo che la tratti come si merita, dopo quelle che mio padre le ha fatto.
"La ringrazio per rendere felice mia madre" aggiungo, mentre mia madre si fa una doccia

"Dammi del tu Alyson" mi sorride "Ogni volta che la rendo felice, io sono più felice di lei. È una donna meravigliosa, nonostante la sua relazione passata" stringo i pugni al ricordo

"Ma ora è solo un lontano ricordo, perché ora c'è lei, anzi ci sei tu affianco a lei" gli sorrido
Mi madre arriva in cucina, con una bellissimo abito lungo nero, con una profonda scollatura. Sotto i seni, passa una fascia argentata da cui parte la lunga gonna nera con strisce di strass. Gli occhi di Kevin si silluminano appena la vedono e capisco che è davvero innamorato di lei. Lo sguardo sembra un po' quello di Liam.
Sorrido al pensiero
"Come sto?" ci chiede. Lascio rispondere Kevin

"Sei meravigliosa tesoro" la bacia. Devo essere sincera: fa un certo effetto vedere mia madre che si bacia con un uomo davanti a me, ma è giusto che anche lei riprenda a vivere dopo mio padre.
"Noi andiamo a cena fuori. Vuoi che ti portiamo dalla nonna? O riesci a stare a casa da sola?

"Sopravviverò mamma" rido 

"Mi raccomando per qualsiasi cosa, chiama. Non farti problemi capito?" mi prende il volto tra le mani e mi da un bacio

"Tranquillaa" le dico "Vai ora, o vi perderete la serata!" la spingo fuori di casa e mi chiudo la porta alle spalle.
Mi concedo un lungo bagno caldo, per rilassarmi sulle note delle canzoni degli One direction.
Che figo, ho un ragazzo che suona in una boy band. Chissà magari diventarenno famosi un giorno. L'unica cosa che so è che io gli starò vicino indipendentemente da come andranno le cose. Mi spunta un sorriso nel pensare a me e Liam insieme, fra qualche anno.
Esco dalla vasca e mi mangio un panino al volo. Ma ad un certo punto suonano alla porta. 
Guardo dallo spioncino: è Niall.
"Che ci fai qui?" gli chiedo, aprendo un po' la porta

"Grazie" spinge la porta ed entra

"Non ti ho detto che puoi entrare" 

"Sh piccola, non ti farò nulla" mi sorride

"Non dovresti essere ad una cena?"

"Ci sono stato, ma mi stavo annoiando a morte! Quindi me ne sono andato" gesticola in un modo esagerato

"Ma Niall, che hai? Guardami" lo fisso negli occhi: sono rossi e lucidi. Sembra irrequieto e si muove a scatti "Niall, sei fatto?" lo guardo con occhi sgranati

"Ma ti sembra? Sono un bravo ragazzo io" mi sorride, e piano piano si avvicina

"Niall, vai a sederti su divano. Non posso farti tornare a casa così"

"Dormirò nel tuo letto allora" 

"Dormirai sul divano, lontano da camera mia"

"Diciamo che anche il divano è comodo" mi prende per i fianchi e mi butta sul divano, sdraiandosi sopra di me

"Niall lasciami, sono fidanzata col tuo migliore amico"

"Lui non saprà nulla, dai" le sue mani si infilano sotto la maglietta, salendo sempre di più. 
Per difendermi, gli tiro un pugno in faccia. Lui crolla sopra di me, intrappolandomi sotto al suo corpo. Piano piano scivolo dal divano  e decido di chiamare Zayn che dopo circa una ventina di minuti è a casa mia
"Che è successo?" mi chiede, cercando di nascondere la rabbia

"Niall, ha tentato di.. ma era fatto"

"Se Liam lo scopre è la fine"

"Non lo saprà infatti. Non ho intenzione di dirgli nulla. L'ultima cosa che voglio è rovinare la band"

"Alyson.."

"No Zayn, va bene così. Risolveremo io e Niall, a tempo debito. Ora portalo a casa"

"Va bene, tu riprenditi. Vuoi che chiedo a Liam se ti passa a prendere?"

"Sarebbe peggio, no grazie. Passerà domani mattina"

"Va bene, buona notte Alyson"

"Notte Zayn, grazie" lo abbraccio.
Gli apro la porta mentre lo guardo portar fuori Niall che è ancora incoscente.
Salgo a lavarmi i denti, e mi metto a letto,ma non riesco ad addormentarmi prima delle 3.30 quando sento rientrare mia madre, e mi sento più rilassata.

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Capitolo diciassette ***


Passano i giorni e il peso sulla mia coscienza aumenta. Diventa ogni giorno più difficile nascondere a Liam quello che è successo tra me e Niall.
Se è difficile per me, figuriamoci per Niall.
Sono passate quasi due settimane da quella sera, e se le cose tra me e Liam vanno a gonfie vele nonostante tutto, tra me e Niall non ci sono più contatti: niente sguardi, niente saluti, nessuan parola. Nulla.
Liam sembra non essersene accorto. O fa finta di nulla?
Questo non lo so.
Penso che ormai tutta la band sappia 'dell'incidente'. Tranne Liam ovviamente. L'aria tra di loro è ancora molto tesa. Tutti ce l'hanno con Niall, e io ho cercato di mettere una buona parola
"Io sto bene, me lo sono già lasciata alla spalle. Vi prego non rovinate tutto. Così peggiorate la situazione, e Liam potrebbe scoprirlo"

"È vero ma quello che Niall ha fatto è grave" aggiunge Harry, con lo sguardo fisso su di me e le braccia incrociate.
Harry è indubbiamente uno dei ragzzi più belli che abbia mai visto: è alto, ha dei bellissimi occhi verdi, e quei capelli poi.. Ha quella faccia da cucciolo che potrebbe far innamorare chiunque, e diciamo che le sue fossette non aiutano a concentrasi su quello che dice.

"Ehm, sì hai ragione ma per favore, se non volete farlo Niall, fatelo per me, per la band soprattutto!" aggiungo

"Noi possiamo anche dimenticare ma Niall avrà sempre questo peso sulla coscienza" Louis interviene.
Oh cazzo, pure lui. I suoi occhi azzurri, quel sorriso che ti toglie il fiato. Ma tutti i ragazzi più belli di questo mondo si sono riuniti in una cazzo di band?

"Lo so" Niall guarda il pavimento

"Prega solo che Liam non lo venga a sapere" Zayn lo fissa, con gli occhi fiammanti.
E un altro colpo al cuore: il quarto ragazzo più bello per pianeta è davanti a me. Con quei capelli scuri e gli occhi color nocciola. Diame, parlare con loro è così fottutamente difficile!
"Cos'è? Avete organizzato una riunione e non mi avete detto nulla? Volete buttarmi fuori dalla band?" ride Liam, mentre mi stringe in vita e mi bacia

"No, sei tu che sei in ritardo" gli tiro una piccola pacca sulla spalla

"Sarà. Forza cominciamo?" 

Scendo dal palco e mi siedo sulle poltrone e li guardo provare, come ogni pomeriggio.
Da quando sto con Liam così è la mia vita: scuola, prove, casa. 
Scuola, prove, casa. 
Tutti i giorni, e questo non mi dispiace. Ma dalle ultime due settimane in poi è tutto più complicato.
Chissà se questo periodo nero passerà. Chissà se torneremo ad  essere la coppia perfetta che eravamo.
Quanti chissà. Quante domande, senza risposta.



*Ciao bellissimee!
Dopo parecchi capitoli torno a farmi sentire! Allora, come state? Fatto l'albero? :3
Come ogni volta che vi scrivo, mi scuso per questo orrendo capitolo. Appena l'ho riletto ho detto "Oh cazzo, ho scritto davvero questa roba?" ma non ho tempo di aggiustarlo.. Sono parecchio indietro con la nuova ff che sto scrivendo. Contavo di pubblicarla appena finito questa, ma mi è praticamente impossbile dato che devo ancora finire di scriverla, e inoltre vorrei rivederla tutta un po' di volte prima di pubbliccarla, dato che sono particolarmente orgogliosa di questa ff e voglio che sia scritta davvero bene (togliendo il piccolo particolare che sto già entrando in crisi negli ultimi capitoli).
Quindi, tenendo conto del fatto che, sono all'ottantacinquesimo capitolo, devo ancora finirla e mi piacerebbe rivederla prima di pubblicarla, ho ancora moooltisssimo lavoro da fare.
Perciò, mi scuso ancora una volta per questo capitolo orrendo, spero di recuperare nel prossimo.
Un bacione*

 

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Capitolo diciotto ***


14 giorni.
14 giorni esatti da quella sera. E se fino a tre giorni fa, sembrava andare tutto bene ora le cose stanno precipitando.
Liam è strano, sembra freddo e distaccato e non ne so il motivo. Ho paura abbia scoperto tutto.
Chiamo velocemente Niall
"Cos'è successo con Liam? Gli hai raccontato tutto?"

"Cosa? No perché?"

"È strano, è freddo e distante. Niall che è successo?"

"Io non lo so. Cosa posso sapere io di cosa passa per la testa al tuo ragazzo? Chiediglielo"

"Grazie, sempre d'aiuto" aggiungo

"Figurati" sento il sarcasmo nella sua voce

"Ciao Niall"

"Ciao Alyson"
Forse Niall ha ragione, la cosa migliore è parlare con lui. Se solo riuscissi a parlarci, dato che non mi risponde alle chiamate.
Ma Alyson, è alle prove.
Giusto è alle prove. 
La mia mente cerca di giustificarlo in tutti i modi, cerca di convincermi del fatto che non mi sta ignorando.
Lo aspetto, seduta sul divano a guardare la tv e dopo circa due ore rientra a casa.
"Oh, ma guarda chi si vede. Sei tornato finalmente"

"Sì ho avuto dei casini con i ragazzi"

"Potevi avvisare. Ho provato a chiamarti almeno dieci volte Liam. Che cosa succede?"

"Vorrei saperlo! Sei tu che da due settimane a questa parte sei distaccata"

"Non è vero, almeno non lo sono più"

"Ora tocca me"

"Cos'è? Facciamo i turni? Ma per favore Liam, sii maturo e se hai dei problemi parlane con me"

"Penso che tu sia l'ultima persona che può parlare di maturità"

"Sì ma qui chi è che ha vent'anni? Di certo non io" aggiungo esasperata

"Sei solo una bambina Alyson. Ha preferito farmi passare due settimane d'inferno piuttosto che raccontarmi cos'avevi"

"C'è un motivo per cui l'ho fatto"

"E cioè?"

"Eh cioè che.." mi fermo " Eh cioè che non voglio immischiarti nei miei problemi" aggiungo, mentendo

"Ma amore, noi stiamo insieme. Dobbiamo affrontarli insieme i problemi, se no che coppia siamo?"

"Lo so.. scusami se non ne ho parlato con te"

"Non importa, vieni qui" mi abbraccia "Per stavolta, passi" mi sorride

"Grazie" aggiungo con gli occhi lucidi stretta nel suo abbraccio.

Se pensavo che le cose con questa discussione si fossero risolte, mi sbagliavo di grosso. Liam è diventato più dolce, ma è sempre distante da me, come se pensasse ad altro.
E io non so più che fare, il Liam che ho conosciuto e di cui mi sono innamorata non c'è più. Decido di andare a parlare con Niall
"Che cazzo hai fatto al mio ragazzo?" gli dico spintonandolo

"Ancora? Alyson non ho fatto un cazzo, non gli ho detto nulla! Non so perché te la prendi con me"

"Perché sappiamo entrambi cos'è successo tra di noi"

"A maggior ragione perché ho già rischiato di rovinare la vita la mio migliore amico non lo rifarei di nuovo"

"Qualcosa è successo, perché è strano distaccato" aggiungo sconsolata, buttandomi sul pavimento con la testa fra le mani

"L'ho notato anche io, e non so cosa farci.. Ho provato a parlare con lui ma non ne ho ricavato nulla" Niall è seduto affianco a me, con la testa appoggiata alle casse dietro di noi, e fissa il soffitto

"Vorrei tanto sapere cos'ha.." scoppio in lacrime

"Anche io Aly.." mi abbraccia

"Che succede?" La voce di Liam rieccheggia nel teatro
Mi stacco da Niall e cerco di ascigarmi le lacrime di nascosto ma Liam mi gira il volto, e mi fissa
"Sta piangendo, che succede?" fissa Niall

"Nulla Liam, sono un po' nervosa per la scuola e lo sai che effetto mi fa il nervoso" farfuglio tra i singhiozzi

"Solo questo?" chiede severo guardandomi dall'alto verso il basso

"Sì" rispondo a bassa voce, fissando il parquet del palco ormai consumato dai numerosi spettacoli svolti lì sopra

"Vieni ti porto al ristorante cinese così ti rilassi" mi sorride porgendomi la mano

"Va bene" la prendo e mi tiro su. Mi cinge la vita, mi avvicina a lui e con la mano asciuga le lacrime sulle mie guance e mi sorride. In fondo ai suoi occhi riesco quasi ad intravedere il vecchio Liam.
Si allontana da me e si dirige verso l'uscita.
"Vieni?" mi chiede

"Arrivo" mi giro verso Niall e gli rivolgo un sorriso che viene ricambiato
Raggiungo Liam e lo seguo fino in macchina.
Lì preferisco alzare il volume della musica piuttosto che spronfondare in quel silenzio assordante. Liam ogni tanto mi fa qualche domanda sulla scuola a cui rispondo in modo vago.
Arriviamo al ristorante, e ordiniamo il nostro solito menù.
"Non volevo che tu mi vedessi così" dico giocherellando con le bacchette

"Sinceramente preferirei che la prossima volta che hai bisogno di sfogarti tu venga da me, invece che da Niall"

"E come? Se ogni volta che ti chiamo non mi rispondi? Se i scrivo un messaggio e lo ignori? Come faccio?" Liam rimane in silenzio "Chiediti perché vado da lui e non da te"

"Forse perché provi qualcosa per lui?" la sua domanda ironica mi spiazza

"Cosa?"

"Hai sentito"

"Io non provo più nulla per Niall. È solo un amico ormai"

"Non per lui" sussurra a denti stretti

"Cos'hai detto?"

"Nulla" aggiunge stringendo in mano il bicchere

"Non capisco questo tuo accanimento verso di Niall"

"Sei la mia cazzo di ragazza, permetti che io sia geloso?"

"Non ce n'è motivo, è questo il punto!"

"Questo lo dici tu!" sbatte il bicchiere sul tavolo. Tutto il ristorante si gira verso il nostro tavolo.

"Liam abbassa la voce" aggiungo a denti stretti "La vuoi sapere una cosa? Vuoi sapere perché stavo piangendo prima? Non stavo piangendo per la scuola. Stavo pinagendo per te. Stavo piangendo perché non capisco che cazzo ti succede, per quale cazzo di motivo di comporti così. Ci sto una merda, ma con chi possa parlare se non con lui?" mi alzo

"Dove vai?" mi chiede con la mani strette in un pungo e la testa bassa

"Torno a casa"

"E come?"

"In taxi" mi allontano

"Alyson aspetta.." si ferma "..i soldi" mi porge delle banconote

"Grazie" esco dal locale e aspetto fuori il mio taxi. 
Ogni tanto mi giro a guardare il ristorante, vedo Liam che mi guarda. Quando mi rigiro sento sempre il suo sguardo addosso. 
Ringrazio il cielo quando vedo il taxi, e ci salgo, sempre più convinta di voler scappare da lì.
Torno a casa di Liam, entro e mi butto sul letto della camera degli ospiti chiudendomi a chiave. Comincio a singhiozzare. Continuo per circa un'ora finchè non sento bussare alla porta
"Alyson?" Liam continua a bussare "Dimmi solo che stai bene"

"Sto piangendo da un'ora e mezza. Ti sembra che io stia bene?" Lo sento allontanarsi e tirare un pugno al muro, poi silenzio.
Sento rieccheggiare i miei singhiozzi nella camera finchè non mi addormento, stravolta.

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** Capitolo diciannove ***


Mi sveglio verso le 11.30
Sento la tv al piano di sotto, e rumore di stoviglie.
Mi alzo un po' rintronata, e scendo al piano di sotto. 
Appena arrivo il volume non eccessivamente alto della tv mi fa rimbombare la testa
"Vuoi un'aspirina?" Liam mi porge un bicchiare d'acqua e un'aspirina

"Sì grazie" butto già la pastiglia e mi butto sul divano, aspettando che il mal di testa passi

"No avevo intenzione di farti stare così male"

"Quel che è fatto, è fatto"

"Scusami"

"Le parole non servono. Io non mi sono innamorata di questo Liam. Io rivoglio l'altro. Quello della spiaggia, quello che riusciva a sorprendermi con nulla. Questo Liam nemmeno lo consoco"

"Mi dispiace.."

"Devo uscire con le ragazze non so quando torno"

"Va bene, divertiti"
Salgo in camera a vestirmi, o almeno rendermi presentabile
"Posso almeno sapere dove vai?" 

"Liam!" mi copro il seno con la maglietta

"Andiamo ti ho già vista nuda" aggiunge divertito

"Non importa!" esclamo. Liam ignora le mie parole e si avvicina a me, mi tira leggermente la maglietta con cui mi copro e la lascia cadere.
"Sei bellissima" dice mentre mi accarezza le spalle 

"Gr-grazie" sussurro, paralizzata

"Devi vestirti, forza" mi bacia il collo

"Hai ragione" ansimo

"La maglia" mi porge la maglietta che era per terra baciandomi sul fianco sinistro.

"Ah mi lasci andare?" chiedo dispiaciuta

"Non è così che voglio risolvere la situazione. Forza vai" mi spinge leggermente verso il bagno

"Sei una persona fantastica Liam" lo bacio

"Anche tu" mi sorride debolmente poi torna sotto
Mi preparo ed esco velocemente. Raggiungo le ragazze circa 10 minuti dopo.
"Hai una faccia Alyson, che succede?" dice Mia

"Con Liam va una merda, è strano, non capisco cos'ha. Prima di uscire, mi stavo cambiando è entrato in camera, mi ha tolto la maglietta ma non ha fatto nulla. Non mi ha toccata. Non potete capire quanto sia frustante averlo vicino, ma così lontano con la testa e il cuore"

"Non hai idea di cosa sia potuto succedere?" Theasha mi chiede

"Nulla. Non ne ho idea. Mi limito ad aspettare il giorno in cui mi lascerà, che d'altronde non è molto lontano"

"Non dire così.." Mia mi guardo con uno sguardo dispiaciuto

"Dico solo la verità" sorrido con gli occhi lucidi

"Beh qui serve proprio una terapia d'urgenza! Shopping sfrenato con le migliori amiche! Cosa c'è di meglio, di spendere soldi in vestiti scarpe e gioielli?" Mi abbracciano entrambe e mi trascinano fuori dal bar in cui eravamo entrare poco prima.
Ci dedichiamo per l'intero pomeriggio ad entrare e uscire dai negozi e compriamo un sacco di roba.
Per quelle tre - quattro ore sono riuscita a dimenticare tutto quello che sta succedendo tra me e Liam.
Verso le sei ricevo una telefonata
"Dove sei che ti passo a prendere?" è Liam

"Sono in centro, vicino al negozio di ricambi dove vai sempre. Posso tonare da sola"

"Ho al tua roba in macchina, ti riporto a casa tua"

"Ah. Bene. Perciò è finita?"

"Non ho detto quello" risponde infastidito

"Guarda non c'è bisogno che mi porti tu, ci torno da sola a casa"

"Alyson non provare ad andartene da lì. Ti ho detto che ti passo a prendere dobbiamo parlare"

"Va bene, ma sappi che lo faccio solo perché non ho voglia di tornare in pullman. Ah e poi portiamo a casa Mia e Theasha"

"Se serve a farti rimanere lì va bene. Dammi dieci minuti e arrivo"

"Va bene a dopo" chiudo il telefono, stringendolo tra le mani

"Tutto okay?" mi chiede Mia

"Sì, Liam mi ha sfrattata da casa sua, ma sì"

"Davvero?" Thaesha sgrana gli occhi

"Eh già. Sta venendo a prenderci. Ci porta a casa" sorrido
Dopo dieci minuti, arriva. Saliamo in macchina ci dirigiamo verso casa delle mie amiche. Continuiamo a parlare come se Liam non ci fosse. 
Appena però, scendono dalla macchina, iniziano i guai
"Sappi che io e te stiamo ancora insieme" Liam interrompe il silenzio

"Sì certo, è perché mi stai sfrattando da casa tua? Cos'è? Deve venire l'altra ragazza?"

"Quale altra ragazza? Non c'è nessun'altra oltre te. Credimi" Liam stringe il volante

"Certo" sbotto.
Cala il silenzio. La macchina diventa incredibilmente silenziosa. Appena arriviamo davanti a casa mia scendo, cerco di prendere più valige possibili per portarle dentro, ma sono pesanti e non riesco a spostarle
"Vaffanculo!" tiro un calcio alle valige e mi lascio cadere per terra, vicino alla macchina di Liam

"Stai bene?" mi chiede preoccupato chino su di me

"Sì, sono solo stanca di questa situazione. Non ce la faccio più" guardo a terra, ma incredibilmente le lacrime non scendono

"Passerà"

"Non dirmi che passerà. Perché tanto so dove vuoi arrivare. Lo stai facendo un passo alla volta. Forse perché hai bisogno di tempo per farlo, o non vuoi farmi stare male. Io non lo so"

"Dove voglio arrivare?"

"Scommetti che entro una settimana non stiamo più insieme?" lo guardo negli occhi

"Non si scommette su queste cose" I suoi occhi sono spenti

"So di vincere, per questo scommetto" gli sorrido. Mi alzo e prendo le valige una alla volta, e aiutata da Liam le porto dentro.

"Domani ti passo a prendere e ti porto a scuola"

"Okay" Mi posa un bacio sulla fronte e se ne va.
Mia madre mi aiuta a portare su le valige senza far domande, e insieme sistemiamo la roba negli armadi
"Mi mancava la mia camera in fondo" rido "Vedere le facce buffe dei miei amici nelle foto appese ai muri, il computer fino a tardi, il mio letto"

"E tu mancavi a me, amore mio" mi abbraccia "Dai andiamo a cenare che poi ci guardiamo un bel film assieme"

"Va bene" le sorrido
Passiamo la serata a guardarci la maratona di 'The oc' che piace tanto a tutte e due insieme a Kevin che ci ha raggiute dopo cena. Sinceramente sono felice che lui sia qui. Sono felice che almeno mia madre sia felice. Dopo aver guardato cinque puntate, andiamo a dormire.
Prendere sonno non è facile. Non sono più abituata a quel letto, piccolo, freddo. Dover dormire da sola dopo settimane passate con lui è davver difficile. Mi giro e mi rigiro nel letto, cercando di prendere sonno ma la mia mente preferisce viaggiare alla ricerca delle risposte che non ho.
Non riesco a trovare una spiegazione al comportamento di Liam. Forse certe volte dobbiamo arrenderci, lasciare che le cose vadano come devono andare.
Devo cominciare ad abituarmi a dormire da sola

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** Capitolo venti ***


Sono seduta affianco a Liam, nel suo suv nero.
Il silezio regna sovrano, ovviamente.
Stanotte ho dormito poco, mi sono girata e rigirata nel letto, alla ricerca delle risposte alle mie domande.
Il comportamento insensato con Liam, l'accanimento verso di Niall, dove andrà a finire la nostra storia. Le testa mi scoppia, piena di domande e nessuna risposta.
"Oggi pomeriggio dobbiamo parlare" Liam interrompe il silenzio

"Va bene" mi limito a rispondere
Ecco. Il fatidico giorno è arrivato. Una risposta l'ho trovata: oggi, 21 novembre, la mia storia con Liam finisce.
Arrivati davanti a scuola, prendo lo zaino, saluto Liam e mi siedo su una panchina.
Il mio sguardo è fisso per terra, nell'orecchie gli auricolari e musica a palla. Ma il volume dei miei pensieri è più forte della musica, e prendono il sopravvento.
Gli occhi si riempono di lacrime, mentre mi stringo le ginocchia al petto. Gli occhi sono sempre fissi sul marciapiede.
Un ragazzo si avvicina a me. Alzo lo sguardo e scoppio a piangere: Manuel è davanti a me.
Non lo vedevo da quando mi sono messa con Liam, se non di sfuggita a scuola. Mi ha sempre ignorata da quel giorno, e dopo una settimana ho smesso di provare a riallacciare i rapporti con lui.
Si siede affianco a me, e mi abbraccia lasciandomi sfogare. Riamaniamo in quella posizione per circa dieci minuti fino a quando lui non comincia a parlare
"Cosa succede Aly?" la sua voce è preoccupata

"Ora non so nemmeno più perché sto piangendo" rido. L'arrivo di Manuel mi ha sconvolta: se prima piangevo per Liam, ora piango per lui.

"Problemi con il tuo ragazzo?"

"Di cose ne sono successe Manuel. Prima che arrivassi tu piangevo per lui"

"E ora?" chiede confuso

"Piango perché sei tornato" lo guardo con gli occhi ancora pieni di lacrime

"Mi sei mancata tanto, e solo ora mi sono accorto del comportamento che ho avuto. Mi dispiace" aggiunge guardando in basso

"Non importa. L'importante è che sei tornato" lo abbraccio

"Senti ma.. se ti portassi a far colazione così parliamo un po' ? Saltiamo la prima ora, poi entriamo"

"Okay, va bene" gli sorrido
Ci alziamo dalla panchina e andiamo verso il bar dall'altro lato della strada. Ci sediamo ai tavoli nel dehor e comiciamo a parlare: gli racconto della mia storia con Liam, delle continue provocazioni di Niall, per poi arrivare 'all'incidente' e la mia crisi con Liam.
"Ha tentato di violentarti?" chiede a denti stretti

"Sì.. cioè no. Diciamo, ma era fatto, perciò non ce l'ho con lui"

"Non è una giustificazione. Io gli spacco la faccia" si alza

"Manuel no! Ti prego" lo fermo "Non lo fare, rovineresti la band, creeresti casino tra di loro. È l'ultima cosa che voglio"

"Non l'hai detto al tuo ragazzo per questo?" i suoi occhi sono sgranati

"Sì" il mio sguardo è rivolto al pavimento "Manuel, non fare niente, ti prego. Fallo per me" lo imploro

"Va bene, ma è meglio che non si faccia vedere in giro da solo, quel figlio di puttana" aggiunge a denti stretti
Per alleggerire la situazione cambio discorso. Cominciamo a parlare di lui.
Le cose per Manuel vanno decisamente meglio: è stato chiamato a giocare in una della più famose squadre di calcio della città, nella categoria giovanile. Uno dei suoi sogni.
Riesce a malapena a studiare e giocare, ma ne vale la pena.
Lo vedo nei suoi occhi, come brillano quando parla del suo sogno che sta per realizzarsi, e mi si stringe il cuore. Sono felice per lui. Si merita di essere felice, dopo tutto quello che ha passato.
"Andiamo? Sta per finire la prima ora"  aggiunge distraendomi dai miei pensieri

"Certo andiamo" gli sorrido
Mi mette un braccio sulla spalla e ci dirigiamo verso scuola. Lì davanti ci fumiano ancora una sigaretta, e poi entriamo.
"Stai tranquilla per oggi pomeriggio. Per qualsiasi cosa chiamami" mi sorride 

"Va bene, grazie Manuel" lo abbraccio. 
Ci salutiamo, e ognuno va verso la propria classe.
La giornata passa lentamente tra matematica, biologia, italiano e storia. Mi godo gli intervalli insieme ai miei amici dimenticandomi ciò che mi aspetta nel pomeriggio.
Ultima ora: geografia. Comincio a scarabocchiare sul libro, immersa nei miei pensieri. Cerco di autoconvincermi di non scoppiare a piangere davanti a Liam. Voglio mostrarmi forte. D'altronde, sono giorni che aspetto questo momento.
Sento il cellulare vibrare è il cuore comincia a battermi all'impazzata.
*Ti aspetto in teatro appena finsici le lezioni. Liam*
*D'accordo*
Aspetto inutilmente una sua risposta, un tentativo di continuare la conversazione. Sento il cuore farsi sempre più pesante.
Suona la campanella, preparo lo zaino e mi dirigo verso il teatro.
"Ciao" mi sorride appena Liam

"Ciao" 

"Io non voglio farti stare male, è l'ultima cosa che voglio.. Per questo ho deciso di chiuderla qui"

"Non inventarti scuse, non è per questo che la vuoi finire. C'è un'altra?" gli dico

"Non c'è nessun'altra, perché non mi credi?" 

"Perché? Te lo spiego subito: mi hai sfrattata da casa tua, senza un'apparente motivo. Cosa devo pensare?" sbotto

"Non è per quel motivo che voglio chiudere"

"Vaffanculo Liam, abbi almeno il coraggio di ammettere le cose!"

"Vuoi davvero sapere perché ti lascio? Non è perché c'è un'altra. Ti lascio perché Niall è innamorato di te, e non posso andare avanti così!" sbotta

"Cosa?" chiedo stupita

"Liam" Niall è sulla porta del teatro

"Niall. Perfetto ci siamo tutti. Possiamo risolvere questo triangolo amoroso una volta per tutte" il tono di Liam è ironico

"Non ti ho mai chiesto di fare una cosa del genere, e mai te l'avrei chiesta" aggiunge Niall

"Da quanto sei innamorato di.. di me?" chiedo senza parole 

"Un po' " risponde facendo spallucce

"Dio che casino. Alyson io ti amo, ma non posso stare con te, sapendo che uno dei miei migliori amici è innamorato di te" Liam va avanti e indietro nervosamente

"Non mi merito questo Liam. Tu devi stare con lei, fregatene di me. Non me lo merito, sul serio" lo guardo, capendo benissimo a cosa si riferisce

"Come posso fregarmene di te? Sei il mio miglire amico" Liam lo guarda

"Ti prego, non fare cazzate. Lei ama te, anche se voi vi lasciaste, io non avrei possbilità!" Niall sembra piuttosto irrequito

"Non posso Niall.." Liam continua a ripeterlo

"Sì che puoi, cazzo! Perché io non mi sono fatto a problemi a tentare di portarmela a letto!" gli occhi di Liam fissano increduli Niall e poi me

"Che cosa?" tuona Liam. Mi sento mancare la terra sotto i piedi "Quando è successo?" mi chiede 

"La sera della vostra cena con lo sponsor" sussurro

"Per questo te ne sei andato? Brutto figlio di puttana!" urla Liam e si butta verso di lui per picchiarlo

"Liam ti prego!" urlo. Decido di andare a chiamare i ragazzi, perché da sola non li avrei separati.
Zayn e Harry tirano via Liam, mentre Louis porta Niall in infermeria.
"Brutta figlio di puttana non farti più vedere!" urla Liam "E tu, quanto pensavi di tenermelo nascosto?" mi fulmina con lo sguardo

"Volevo proprio evitare questo.." dico con gli occhi lucidi

"Ti ha fatto male?" 

"Non siamo andati a letto insieme, gli ho tirato un pugno, prima che potesse farmi qualcosa. Ma era drogato Liam, non sapeva cosa stesse facendo"

"Per questo te ne sei andato via, quella sera!" punta il dito verso Zayn

"L'ho chiamato io" intervengo

"Hai preferito chiamare lui, piuttosto che me?" Liam è incredulo

"Non preferito, ho dovuto. Volevo evitare proprio questo, che la band si distruggesse"

"Tutti sapevano tranne io. Ah, che bei migliori amici che ho" Liam lascia il teatro.
Mi lascio cadere per terra, fissando il vuoto.
"E fu così che gli One Direction finirono" sussurro

"Non è colpa tua" mi consola Zayn.
Mi aiuta ad alzarmi e mi riporta a casa. Non tocca cibo per tutto il resto della giornata e non rispondo nemmeno ai cinque o sei messaggi di Manuel sul mio telefono.
Mi sento uno schifo per quello che ho fatto alla band. Insomma, se loro non mi avessero conosciuta, tutto questo non sarebbe successo.
Provo a chiamare Liam, ma il telefono suona a vuoto. Non so dove sia, e nemmeno i ragazzi lo sanno.
Sono in ansia e non so che fare. Mi chiudo in camera e mi butto sul letto, dove mi addormento poco dopo.


*Ciao bellissime! Eccomi qui! 
Scusate la lunga assenza, ma sono stata tutte le vacanze di Natale senza internet.. E poi mi sono accorta di aver pubblicato il capitolo precendente senza farvi nemmeno gli auguri.
Quindi ho molte cose da farmi perdonare :(
Comincio col farvi gli auguri di Niatale, Capodanno, befana pasqua e chi più ne ha, più ne metta.
Vi auguro un splendido anno nuovo, piena di felciità, e che finalmente aggiungano delle tappe italiane dell'On The Road Again cazzo!
Comunque, dopo questa piccola parentesi, qui c'è il capitolo. Spero che vi piaccia!
Un bacione *

 

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** Capitolo ventuno ***


*I've tried playing it cool, girl when i'm looking at you..*
Vengo svegliata dal telefono che suona. Guardo lo scherzo: Zayn.
"Ehi che succede?" chiedo preoccupata

"Nulla tranquilla. Liam è a casa, e sta bene" tiro un sospiro di sollievo

"Grazie Zayn, se riesco faccio un salto da lui oggi"

"È piuttosto incazzato, non so come potrebbe reagire" il suo tono è incerto

"Sono pronta a affrontare le conseguenze. Ci sentiamo, ciao Zayn, grazie"

"Figurati, ciao Aly"
Attacco il telefono e mi lascio cadere sul letto: Liam sta bene. Provo a chiamarlo due volte ma non ricevo risposta.
Allora decido di andare a casa sua. Potrà anche evitare un confronto per telefono, ma non faccia a faccia.
Mi vesto velocemente, ed esco di casa. Metto gli auricolari e aspetto il pullman.
Mi preparo mentalmente un discorso decente da fargli, o almeno una scaletta di cose da dirgli.
La mia testa straborda di cose che devo dirgli, ma che non gli dirò perché non ne avrò il coraggio. Osservo la città sfilarmi davanti dal finestrino dell'autobus e mentre aspetto la mia fermata decido di chiamare Manuel per dirgli tutto. Non è sorpreso dalla reazione di Liam, e lo appoggia. Manuel ha quest'incredibile capacità di riuscire a rassicurarmi come nessun altro. Scendo così, alla decima fermata dopo casa mia, e mi dirigo verso casa di Liam.
Mentre cammino mi sono dimentica ogni singola parola, il cuore comincia a battere all'impazzata e il respiro aumenta.
Entro in casa di Liam, chiamandolo
"Liam, sono Alyson. Voglio parlare" la mia voce è tremante. Si affaccia da in cima alle scale, con indosso solo un asciugamano da doccia

"Come hai fatto ad entrare?" mi chiede piuttosto irritato

"Ehm, io a-avevo le tue, cioè le mie, cioè la mia copia delle tue chiavi ed così, ecco sono.. sono entrata e.. wow." dalla mia bocca esce al malapena un insieme di parole con una senso logico

"Ah già, mi sono dimenticato della tua copia di chiavi. Forse è il caso che tu me la ridia" scende la scale e mi porge la mano

"Ehm, preferirei.. tenerla.. nel caso servissero" i miei occhi lo guardano attentamente, passando dal suo meraviglioso viso fino a scendere giù. I suoi pettorali, i suoi addominali. È perfetto. Osservandolo, mi tornano alla mente i ricordi di quando ci mettevamo davanti allo specchio insieme, a guardaci e lui mi prendeva in giro. Mi spunta un sorriso.

"Perché sorridi?" chiede imbarazzato

"Mi ricordo quando ci mettevamo davanti allo specchio in camera, senza maglia, e tu mi prendevi in giro perché non riuscivo a muovere i pettorali" 

"Così dici?" contrae i muscoli

"Sì" ridiamo entrambi

"Alyson, tra noi non può funzionare. La storia di Niall mi ha sconvolto, non posso stare con te, se lui è innamorato di te.." aggiunge afflitto

"Come fai a sapere che è innamorato di me?" chiedo

"L'ho sentito parlare con Louis, l'altro giorno"

"Per quello che sei diventato strano.."

"Sì" risponde

"Pensavo avessi scoperto tutto" aggiungo

"Appena l'ha detto, mi è crollato il mondo addosso: il mio migliore amcio ha tentato di violentare la mia ragazza. Davvero non potevo crederci. Non sapevo facesse uso di droghe, nessuno di noi lo sapeva. È stato un colpo per tutti"

"Lo perdonerai?" un barlume di speranza si accende

"No, non posso. Quello che ha fatto è troppo grave"

"Ma la band..?" chiedo

"La band, resta. Sarà difficile all'inizio ma andrà avanti. Quello che più mi ha ferito è che tutti sapevo ma nessuno mi ha detto nulla" il suo sguardo è quasi disgustato

"Gliel'ho chiesto io. Ho chiesto io ai ragazzi che non dicessero nulla, perché avevo paura delle possibili conseguenze. Non voglio che la band si distrugga a causa mia, è l'ultima cosa che voglio"

"Non è colpa tua, la colpa è di Niall e del suo comportamento"

"Mi dispiace per tutto.." cerco di avvicinarmi a lui

"Anche a me Alyson, ma ora le cose stanno così" mi allontana.
Un suo rifiuto è la cosa che fa più male. Me ne vado da casa sua, lasciando le chiavi sul tavolino vicino alla porta, gli rivolgo un ultimo ti amo, prima di chiudermi la porta alle spalle. 
Mi rimarrà sempre in mente l'immagine di Liam, in asciugamano, davanti a me. Mi spunta di nuovo un sorriso, accompagnato da lacrime che rigano il mio viso.
Non posso costringerlo a stare con me se non vuole, ma perché non lottare? Perché arrendersi?
Lo voglio al mio fianco, e il suo rifiuto non mi fermerà. Torno a casa ormai avendo perso le prime due ore di scuola.
"Ciao nana" una voce mi fa prendere contatto con la realtà.

"Manuel? Che ci fai qui?" mi spunta un enorme sorriso

"Sapevo che avevi bisogno di compagnia"

"Preferirei stare da sola.." aggiungo guardando basso

"A deprimerti? Nah, vieni con me, voglio farti vedere un posto" mi prende per mano e mi porta con sè.
Comiciamo a parlare, e camminando per la città mi racconta i fatti più imbarazzanti che gli sono capitati
"La vedi quella pizzeria? Ecco, quando avevo circa sette anni, ero andato con i miei genitori a mangiare. Mi ero alzato per andare in bagno e mi ero fermato in mezzo al corridoio a guardare un quadro. Ad un certo punto ho fatto cadere un cameriere che stava portando delle pizze. Sono diventato viola, il cuoco mi ha sgridato e non mi sono più alzato dal tavolo. E non ero nemmeno andato in bagno"

"Davvero?" scoppio a ridere "Ma non batterai mai la mia" aggiungo ridendo

"E quale sarebbe la tua?" mi chiede divertito

"Quando andavo ancora all'asilo, una mattina mi sono vestita, ma mi sono dimenticata di mettermi le scarpe. Sono andata all'asilo in ciabatte, e me ne sono accorta solo quando ero arrivata e dovevo mettermi le ciabatte per entrare in aula. Tutti i miei compagni si sono messi a ridere" scoppio a ridere

"Allora sei nata così rimbambita!"

"Ah ah ah, molto simpatico" aggiungo facendo l'offesa "Ma mi hai portata in centro?" chiedo titubante

"Vieni di qua.. Questo è l'ufficio dove lavora mio padre" mi indica il grattacielo della Microsoft

"Lavora qui? E non me l'hai mai detto?" chiedo stupita, guardando l'imponente palazzo

"Non mi sembrava importante" fa spalluccie

"È tornato con tua madre?"

"Da circa due anni" mi prende per mano e saliamo, per circa un centinaio di piani. Poi mi copre gli occhi con le mani.

"Ehi ma che.. meraviglia" rimango a bocca aperta appena mi toglie le mani dagli occhi. Siamo sul tetto dell'enorme grattacielo. Da quassù si vede l'intera città, e in lontanza il mare.

"Ti piace?" chiede

"È bellissimo Manuel. Come hai scoperto questo posto?"

"Quando mia madre era impegnata con il divorzio dal mio patrigno venivo spesso qui da mio padre, a forza di girare per il grattacielo, ho trovato questo posto" si accede una sigaretta "Quando ho voglia di pensare, di stare da solo, vengo qui. Tanto sono sicuro che nessuno ci verrebbe"

"Guarda quella è la scuola! Si vedono persino i grandi magazzini e lo stadio!" grido entusiasta

"La vista migliore della città, ce l'hai da qui" mi sorride, mettendomi un braccio sulla spalla.
Ci sediamo vicino al bordo del palazzo, e continuiamo a parlare e osservare la città.
Le ore migliori della mia vita. Almeno non ho pensato a Liam. Siamo rimasti lì fin all'orario di chiusura dell'ufficio.
"Forza andiamo, stanno per chiudere" mi sorride aiutandomi ad alzare

"Va bene" gli sorrido e scendiamo giù "Vieni a cena a casa mia? Ti fermi a guardare un film e poi vai a casa, tanto domani è sabato" sfodero i miei occhi da cucciola

"Domani avrei un partita.."

"Dai fino alle undici, poi torni a casa! Ti prego!" 

"Okay, okay, basta che non mi fai quegli occhi"

"Grazie!" Lo abbraccio "Ah, domani vengo a vederti giocare!"
Ci dirigiamo verso casa mia, mentre ridiamo e scherziamo. Lungo il tragitto, ripenso che in fondo mi mancavano queste giornate con Manuel, a ridere e scherzare come due bambini. Manuel riesce sempre a farmi ridere anche se non voglio, anche dopo la rottura con Liam.
Mangiamo velocemente del cinese mentre torniamo a casa, poi ci buttiamo sul divano a guadare un film.
Riesco a vedere "Cattivi vicini" solo fine a metà perché poi mi addormento, tra le braccia di Manuel.

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** Capitolo ventidue ***


08.56 *Buongiorno (:
Appena mi alzo trovo un messaggio di Manuel sul telefono
11.52 *Ehi (: Come stai?*
12.00 *Tutto bene te?*
12.01 *Meglio di ieri sera, grazie (: E scusami se mi sono addormentata, ero stravolta*
12.03 *Quello che stai passando è un brutto periodo, non ti preoccupare. Allora ti passo a prendere per le tre?*
12.04 *Per la tua partita? Certo! A dopo*
12.05 *Ciao nana*
Blocco il telefono, e involontariamnete sorrido. Avrò perso Liam, ma mi sto riavvicinando a Manuel, e questo mi fa felice.
Mi alzo dal letto, e mi preparo un piatto di pasta al volo
"Mamma esco oggi pomeriggio!" grido a mia madre

"Dove vai?"

"Vado a vedere una partita di Manuel" sorrido

"Va bene" mi sorride "Liam?" mi chiede

"Vado a prepararmi" evito il discorso.

"Va bene, allora ci vediamo stasera. Sono sotto la doccia. Ciao amore" sospira.
Mi chiudo in bagno a prepararmi.
"Mh, vediamo.. l'eye-liner.. così" canticchio mentre mi trucco. Mi osservo allo specchio e noto come i miei occhi siano cambiati: sono spenti e tristi. 
Mi aggiusto il viso, comprendo le occhiaie con del correttore, delineando gli occhi con eye-liner e matita. Do una passata di mascara sulle ciglia, e un po' di blush sulle guance.
"Perfetto!" mi guardo allo specchio "Sistemiamo ancora un po' i capelli.. fatto!" sono pronta. Sono le 13.40

"Mamma dov'è la lista della spesa? Vado io"

"Sul tavolo!" girda dal bagno

"Perfetto, ciao!"
Esco di casa e vado al supermercato. Mi infilo le cuffie e rileggo due o tro volte la lista della spesa. Latte, uova, farina, zucchero... Solite cose.
Entro al supermercato, e comincio a cercare le cose segnate nella lista. Mi accompagno con le mie canzoni preferite, mentre cerco i vari alimenti
"Oh scusami!"

"Alyson?" Liam mi guarda confuso. Mi ritrovo tra le sue braccia, dopo essermi scontrata con lui

"Ah!" urlo, e cado per terra

"Ma sei stupida? Stai bene?" mi chiede preoccupato

"S-sì sto bene" balbetto "D-devo andare" aggiungo

"Che ci fai qui? E perché sei tutta in tiro?" mi chiede sospettoso

"Vado alla partita di Manuel dopo" il mio sguardo è basso

"Ah" risponde "Buona divertimento allora" dice a denti stretti

"Grazie, ci-ci vediamo" lo saluto.
Cammino velocemente verso lo corsia parellela e per nascondermi da Liam. Durante la spesa ci incontriamo spesso, ma cerco di evitarlo. Mi dedico alla spesa e poi vado verso la cassa.
"Prego vai prima tu" La voce di Liam mi fa sussultare

"Dannazione di nuovo tu?" mi tappo la bocca

"Sì" mi sorride. Mi posiziono davanti a lui, e appoggio la roba sul nastro della cassa. Pago e imbusto la roba, poi esco dal supermercato
"Ti accompagno, ti vedo in difficoltà"

"Nono grazie vado da sola"

"Non era una domanda, era un'affermazione" mi prende la borsa della spesa e la carica nel suo suv
Mi siedo nel posto passeggiero affianco al guidatore, con l'imbarazzo alle stelle, in silenzio.
Durante il viaggio non parliamo molto, gli racconto del mio avvicinamento con Manuel, e la cosa non sembra farlo saltare di gioia. Non mi soffermo sugli attacchi di gelosia di Liam, e mi concentro ad andare avanti nel discorso.
Dopo venti interminabili minuti, arriviamo a casa
"Manuel!" urlo, scendendo dalla macchina

"Ciao nana" mi sorride e mi abbraccia, poi lancia un'occhiata a Liam

"L'ho accompagnata a casa dal supermercato, aveva le borse pesanti" fa spalluccie Liam

"Capito, ora l'aiuto io" Manuel prende le borse dal baule delle macchina di Liam

"Va bene" risponde Liam a denti stretti
Ci salutiamo, e con Manuel sistemo la spesa dentro casa, poi ci dirigiamo verso lo stadio, dove giocherà.
"Agitato?" gli chiedo

"Un po'. È una delle partite più importanti che devo giocare, ma ci sei tu che mi farai da porta fortuna" mi sorride

"Lo spero" gli sorrido
Saliamo in pullman, e ci sediamo. Ci mettiamo gli auricolari e ascoltiamo la musica mentre continuiamo a parlare.
Quando arriviamo allo stadio, mi lascia il suo telefono e va a cambiarsi. Mi siedo sugli spalti, e aspetto che i giocatori scendano in campo. Appoggio il mio e il suo telefono, sul sedile affianco al mio. Dopo poco, un cellulare vibra. Mi giro per guardare gli schermi 
16.30 *Buona partita amore mio. Thaesha*
Rimango sbalordita. Thaesha e Manuel insieme? Perché non mi ha detto nulla? Non si fidava di me? Ma sono la sua migliore amica, almeno, pensavo di esserlo. Rimango a fissare il messaggio per alcuni minuti, poi la partita inizia.
Mi dedica uno dei due goal che segna, esultando e mandandomi un bacio dal campo. Sorrido al su gesto, e per il resto della partita non penso al messaggio. Esulto insieme a lui e alla sua squadra quando segnano il terzo goal, e quando il mister consegna loro la coppa.
Salto e urlo per festeggiare la loro vittoria, e appena escono dal campo, mi siedo mentre aspetto Manuel.
"Come sono stato?" mi sorride, soddisfatto Manuel

"Grandioso!" lo abbraccio "Ah, ti è arrivato un messaggio" cambio tono

"Ah sì?" mi guarda perplesso, e poi abbassa lo sguardo sullo schermo "Giuro che volevo dirtelo"

"Quando?" lo fisso

"Non lo so.. Ma volevo dirtelo. Ci eravamo appena rincociliati io volevo, volevo dirtelo"

"Torno a casa" gli rispondo, dopo aver preso la felpa

"Ti accompagno"

"Dai Manuel, no" lo spingo via

"Vieni qui" mi abbraccia "Non essere arrabbiata con me"

"Come faccio a essere arrabbiato con te?" sospiro
Mi sorride, e usciamo dallo stadio dove incontriamo Thaesha
"Mi dispiace, avrei dovuto dirtelo" mi abbraccia, sinceramente pentita

"Non importa" le sorrido.
Decidiamo di andare a mangiare fuori per festeggiare la vittoria di Manuel, e andiamo a mangiarci una pizza. Osservo Thaesha e Manuel, mentre si stuzzicano a vincenda. Un sorriso compare sul mio volto
"Che c'è?" chiede Thaesha

"Nulla, mi ricordate me e Liam" sorrido, ripensando a quello che io e lui eravamo

"Scusa, se vuoi smettiamo di.." aggiunge

"Assolutamente no! Siete bellissimi!" ridiamo
Commentiamo insieme al partita, e Manuel racconta a Thaesha i due giorni trascorsi insieme: la osservo e trovo incredibile il fatto che non provi nemmeno un po' di gelosia nei miei confronti. Ho passato due giorni insieme al suo ragazzo ma lei è impassibile, indifferente a quello che lui le dice. Sapevo che Thaesha era una ragazza fantastica, e ne ho avuto la conferma definitiva. 
È una delle persone più importati della mia vita, e sono fiera di averla accanto.
Sono felice che il mio comportamento verso Manuel non l'abbia turbata: ho già perso una persona importante, non potrei perdere anche lei.
Decidiamo poi di tornare a casa. Mi accompagnao fino a casa, poi loro vanno a casa di Thaesha.
Sorrido mentre li guardo andare via lungo il vialetto, tenendosi per mano e ridendo.
Sono davvero bellissimi. Sono felice che abbia finalmente trovato un ragazzo che la guardi con occhi da innamorato. A Manuel brillano gli occhi ogni volta che la guarda, che sente la sua voce o il suo profumo.
Entro in casa, saluto mia madre e Kevin e salgo in camera. 
Mi sdraio nel letto, e ripenso all'incontro con Liam: era bellissimo, davvero.
E sì, mi manca da morire.

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** Capitolo ventitré ***


È passata ormai una settimana dalla mia rottura con Liam.
Le cose cominciano a migliorare: mangio, rido ed esco più spesso rispetto a prima.
Certo, ogni volta che lo vedo mi si lacera il cuore, ma entrambi cerchiamo di evitarci in tutti i modi. Nonostante questo, ci becchiamo ovunque: in mensa, per i corridoi, in palestra.
Ma la maggior parte delle volte sono sempre in compagnia, perciò non ci resto troppo male.
Più volte i nostri occhi si sono incrociati e altrettante volte si sono persi.
Continuo ad andare avanti, nonostate lui mi manchi tantissimo.
"Ehi Alyson! Stasera ci esibiamo alla cascina vicino al palazzo reale. Vieni?" Louis mi poggia un braccio sulla spalla baciandomi sulla guancia.
Nel periodo in cui sono stata con Liam sono sempre stata trattata benissimo dagli altri, a parte il piccolo 'incidente' con Niall, ovviamente.
Mi hanno sempre trattato come una bambina e si sono sempre presi cura di me. La cosa mi ha sempre fatto piacere.
"Ehm, Louis non so. Ci sarà Liam, e sai com'è la storia.." aggiungo

"Lo so baby, ma mica vorrai scappare per sempre da lui? Eddai vieni, ti divertirai, anche se ci sarà lui. E potrai portare i tuoi amici ovviamente" mi sorride

"Come potrei mancare ad un vostro concerto?" sospiro sconsolata

"Grazie!" esclama e mi abbraccia "Comincia alle nove, alla cascina centrale. Ti aspettiamo lì" mi sorride e se ne va.
Non sono sicura che andare al loro concerto sia una buona idea, ma non ho mai perso un loro concerto da quando sono diventata la ragazza di Liam - ormai ex - ma sono dettagli.
Mi hanno sempre definita il loro porta fortuna, e mi dispiacerebbe mancare al loro concerto. 
Così raggiungo le ragazze e le parlo del concerto
"..Louis mi ha pregata di andare. Non sono mai mancata ad un concerto, vi prego ragazze! Potrai portare Manuel ovviamente!" supplico le mie migliori amiche, concetrandomi su Thaesha sull'ultima parte del discorso

"Aly, non penso sia una buona idea, per te soprattutto.." Mia è perplessa

"Vi pregoo" sfoggio i miei occhi da cucciola. Theasha e Mia si scambiano ancora uno sguardo

"D'accordo, smettila di fare così" Thaesha sbuffa

"Grazie!" esclamo e le abbraccio entrambe "Grazie, grazie, grazie!" eslcamo ancora

"Sì va bene dai, andiamo in classe ora" mi sorride Mia, poi mi tirano per le braccia verso la classe.
Entriamo e ci sediamo, così passiamo la giornata tra una lezione e l'altra.
Nel pomeriggio torno a casa e cerco di concentrarmi sui compiti di matematica, ma la mia mente comincia a pensare al concerto: vedrò Liam cantare, vedrò i ragazzi esibirsi.
Sono eccitata all'idea di tornare a vederli cantare, e non vedo l'ora.
Mi concetro per finire matematica e in un'oretta e mezza, finisco le equazioni di compito.
"Vediamo cosa posso mettermi stasera.." dico mentre aprò il mio enorme armadio.
Contando che siamo a novembre, e fa piuttosto freddo, opto per jeans aderenti neri, e una maglietta bianca con sopra una piuma grigia. Sorrido nel ricordare che mi è stata regalata da Liam. Come scarpe, degli stivaletti neri con alcuni brillantini.
Decido di fare un lungo bagno per rilassarmi e fare passare il tempo.
Ceno con una pizza insieme a mia madre e Kevin, che ormai vive da noi, e salgo a prepararmi.
Mi trucco leggermente gli occhi: eyeliner, matita azzurra sotto e mascara nero. Un po' di blush per dar colore alle guance un un tocco di lucidalabbra per volumizzarle.
Lego la parte alta dei miei indomabili capelli in un codino, mentre la parte sotto, scivola sulla mie spalle e odeggia ad ogni movimento.
Mi vesto e come ultimo tocco, mi spruzzo un po' di profumo.
Raggiungo i miei amici che mi aspettano davanti a casa.
"Wow Alyson, sei bellissima" mi dice Mia

"Grazie" sorrido imbarazzata

"Liam rimarrà a bocca aperta" mi fa l'occhiolino Manuel. Sorrido imbarazzata sperando che ciò che mi ha detto Manuel si avveri.
Siamo nella sua macchina, e ci dirigiamo vero la cascina. Mi agito ogni secondo di più. Molto probabilmente dopo il concerto i ragazzi verranno a parlare con me. Solo l'idea di terrorizza.
Arriviamo all'edificio, e entriamo. Noto come il successo degli One Direction sia cresciuto nel tempo: le persone presenti quella sera saranno sì e no cinque mila, e continua ad arrivare gente.
Mi guardo intorno, e non so perché mi sento soddisfatta. Mi sento soddisfatta di come siano cresciuti nel tempo, e di come la loro fama sia aumentata.
Aspettiamo circa un quarto d'ora, e alle 21.15 il concerto inzia. Tutti e cinque sono stupendi, sul palco, a cantare. Posso vedere il luccichio nei loro occhi, nel vedere quanta gente è qui per sosternerli.
Noto che la maggior parte delle persone presenti, è composta da mie coetanee. 
Ovunque mi giri sono presenti cartelloni tipo 'We love One Direction' - "You are beautiful'
Rabbrividisco quando vedo un cartellone: 'Liam, I'm single!'
Nel periodo in cui sono stata con lui, non mi sono mai dovuta fronteggiare con queste cose, e penso di non essere in grado di sopportare onde di ragazzine urlanti che bramano il mio ragazzo, in tutti i modi possibili.
Ma che problema c'è? Liam non è più il mio ragazzo. Sorrido debolmente, di un sorrido spento, triste.
Torno a guardare i ragazzi, e come sono felici sul palco. Niall mi lancia un sguardo, e mi sorride debolmente. Ricambio il sorriso.
Con Niall la situazione è tornata più o meno come prima, c'è ancora molto imbarazzo, ma almeno ora ci salutiamo.
Non ce l'ho mai avuta con lui, per il fatto che Liam mi abbia lasciato: d'altronde non è colpa di Niall, ma solo dei dieci mila complessi che Liam si fa.
Sorrido quando vedo Liam cantare e nel notare quant'è felice su quel palco. Forse questa è l'espressione più felice che gli ho visto nell'ultima settimana.
Il concerto dure circa due ore. Appena finisce, un body guard mi viene a chiamare
"Lei è la signorina Williams?" mi chiede

"Sì perché?" domando confusa

"I ragazzi la vogliono nel backstage, hanno detto che possono venire anche i suoi amici" mi sorride, mostrando il suo lato tenero

"Okay, li raggiungo subito. Grazie" ricambio il saluto
Chiamo i miei amici, e ci facciamo largo tra la folla di ragazzine urlanti verso il backstage.
Vengo irritata da numerosi commenti fatti da queste ragazze, sulla bellezza dei ragazzi.
Canticchio, penso ad altro, per non ascoltare i tutt'altro che puri pensieri, mentre raggiungiamo il backstage
"Avete spaccato!" abbraccio Louis

"Ti siamo piaciuti?" eslcamano orgogliosi

"Assolutamente sì!" sorrido

"Concordiamo" aggiungono i miei amici
Mentre parliamo, noto che Liam non c'è. Comincio a guardarmi intorno, e lo vedo seduto nel divanetto vicino ai camerini, intento ad ascoltare le nostre convesazioni senza dare nell'occhio.
"Ehy" mi siedo accanto a lui. Noto che rimane un po' spiazzato dal mio gesto, ma poi sorride

"Ciao" il suo sorriso è davvero bellissimo

"Siete stati fantastici" gli sorrido

"Grazie. Era un dei nostri spettacoli più importanti" sorride soddisfatto

"Ed è andato benissimo" lo osservo mentre fissa il pavimento. Poi si volta e mi abbraccia.
Rimango paralizzata dal suo gesto, ma ricambio l'abbraccio. Rimaniamo così per un paio di minuti.
"Mi mancava abbracciarti" dice appoggiando il mento sulla mia testa

"A me manca tutto di noi" sussurro. Alle mie parole mi lascia andare 

"Vorrei che tra noi fosse tutto risolto. Partirò per il tour dopo domani" i suoi occhi sono fissi sui miei

"Cosa?" sussurro mentre mi alzo dal divano. I miei occhi si sgranano, e rimango paralizzata di nuovo "Qu-quando avevi intenzioni di dirmelo? Quando eri già sull'aereo?" grido

"Non ne ho avuto tempo.. Avevo le prove e.." Si giustifica. Si è alzato anche lui, e torreggia su di me

"Non me ne fotte un cazzo Liam. Non puoi venire due giorni prima di partire e dirmi 'ehy guarda che parto' cazzo" lo spintono, mentre gli occhi mi si riempono di lacrime.

"Scusami" mi dice, i suoi occhi sono tristi colmi di rabbia verso se stesso.

"Lasciami Liam, non me ne faccio niente delle tue fottute scuse. Vaffanculo!" cerco di andarmene mentre gli occhi si riempono di lacrime

"Vieni qui" mi abbraccia Liam, mentre piango con la faccia sul suo petto. Stiamo in quella posizione finchè i miei singhiozzi non diminuiscono.
"Scusami" aggiungo a bassa voce

"Per cosa?" chiede sorpreso Liam

"Per quello che ti ho detto" cerca di alzami il volto, ma torno a poggiare il viso sul petto. 

"Non importa, hai ragione. Sarei dovuto venire prima. La verità è che non avevo il coraggio di dirtelo"

"Quanto starai via?" chiedo

"Cinque mesi" risponde, sospirando. 
Rimango in silenzio, non so cosa dire. Cinque mesi senza vederlo. Mi ero abituata a vederlo a scuola, o semplicemente al supermercato. Sorrido al ricordo del nostro incontro mentre stavamo facendo la spesa
"Ma potremmo comunque sentirci" aggiunge rompendo il silenzio, e dissolvendo i miei pensieri "Con skype, oovoo, viber.."

"Non sarà la stessa la cosa" aggiungo

"Lo so" aggiunge sconsolato.

"Dormi con me stanotte. Ti prego, l'ultima notte insieme prima che tu parta" lo supplico

"Aly.." 

"Ti prego" stacco il volto dal suo petto e lo guardo negli occhi. Solo ora mi accorgo che l'intera conversazione è avvenuta con me abbraciata a lui. Si può vedere la parte bagnata della sua t-shirt blu, dove avevo appoggiato il viso

"Va bene" annuisce, poggiando una mano sul mio viso mentre con il pollice mi asciuga le guance umide.
Gli sorrido, e poi mi asciugo le guance. Ci alziamo dal divanetto e raggiungo gli altri ragazzi per avvisarli che torniamo a casa. Mi scambio un sguardo con le ragazze e poi mi avvio con Liam verso la sua macchina.
I manager hanno acconsentito a farci passare questa notte insieme, purché Liam sia per le tre in studio per stabilire gli ultimi dettagli del viaggio.
Mi posa un braccio sulla spalla, e ci avviamo verso casa.
Durante il tragitto nessuno dei due parla, e il tragitto è incredibilmente silenzioso. Quando arriviamo a casa mi lascia entrare per prima, gli sorrido per ringraziarlo e lui ricambia.
"Mi è mancata questa casa" rido

"A me è mancato vederti qua" Non rispondo, e vado a prendere un bicchiere d'acqua. "Vado a fari una doccia, la camera sai dov'è. Ti lascio una maglia con cui puoi dormire" 

"Okay, arrivo" bevo, e rimango un paio di minuti a fissare il vuoto immersa nei miei pensieri. Poi salgo, e mi infilo la maglietta che Liam mi ha lasciato sul letto

"Sei sempre bellissima" dice Liam appoggiato allo stipite della porta del bagno. Mi giro per guardarlo ma appena noto che indossa solo i boxer mi rigiro, e cerco di tenere a freno i miei pensieri. Fisso il letto, ripensando a quante ne abbiamo passate lì. "Puoi guardarmi" sorride "D'altronde mi ha hai visto anche più svestito" lo sento avvinarsi a me

"Preferirei evitare di rievocare ricordi che potrebbero ferirmi ulteriormente" dico mentre sistemo a roba su una sedia

"Hai ragione" aggiunge "Hai messo la maglia che ti ho regalato" sorride nel vedere la maglia sulla sedia

"Sì, la adoro" aggiungo imbarazzata

"Mi piace come ti sta addosso"

"Grazie" aggiungo imbarazzata. Poi si sdraia nel letto.
Lo raggiungo. È incredibile quanto imbarazzo ci sia tra di noi, nonostante tutto quello che abbiamo passato. Sembra quasi la prima volta in cui stiamo nello stesso letto assieme, così poco vestiti.
Cominciamo a parlare di come sono andate le cose in quest'ultima settimana e di come sia nata l'idea del tour. Parliamo, parliamo e parliamo ancora fino alle tre circa, l'ultima volta che vedo l'orologia, prima di addormentarmi tra le braccia di Liam.


*Ciao bellissime <3
Come state? 
Come al solito mi faccio sentire pochissimo, e mi dispiace.  Normalmente quando vi scrivo, è perché devo dirvi qualcosa d'importante: ebbene, questo possiamo definirlo come il punultimo capitolo di questa ff!
Siamo giunti alla fine, della mia terza storia.. Oddio, sembra solo ieri che ho cominciato, invece questo per me è già quasi il terzo anno. Piango
Anyway, come già sapete, sto scrivendo un'altra storia sui ragazzi, e sono esattamente al capitolo 109. Oggi se riesco scriverò il 110.
Non so quanto ancora andrò avanti, ma dovrei aver quasi terminato. Mi manca ancora qualcosina, ma non ho idea di quando inizerò a pubblicare, dato che dovrei rileggere tutto ancora una volta.
Insomma, c'è ancora un sacco di lavoro!
Detto questo, ho finito. Faccio un in bocca la lupo a chi, come me, sta per ricevere le pagelle. Pregate per me (amen).
Un bacione*

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** Capitolo ventiquattro ***


Mi alzo sentendo il profumo di pancake.
Mi giro e noto che il lato di Liam, è vuoto. Sorrido mentre mi immagino Liam che cucina pancake.
Mi alzo, mi lavo la faccia e scendo
"Buongiorno" mi sorride 

"Giorno" ricambio il sorriso.
Liam è davanti ai fornelli, con un grembiule rosso e una spatola da cucina in mano. Lo osservo mentre impreca verso  i pancake e sorrido. Da quanto che non mi svegliavo così felice. Ma soprattutto da quanto non mi sveglio con Liam così vicino.
"Ecco a lei, un pancake fato dal migliore cuoco del mondo" aggiunge soddisfatto osservando il pancake nel piatto

"Grazie" rido "Mh, devo dire molto buono. Stranamente buono" lo stuzzico

"Come stranamente? Cosa vuoi insinuare? Guarda che a me Gordon Ramsay, mi fa un baffo!" esclama

"Ma stai zitto!" Scoppio a ridere, di conseguenza anche lui.
Mangiamo insieme i pancake, e poi lo aiuto a lavare i piatti. Guardo l'ora: 13.30
Sento una fitta al cuore. Tra un'ora e mezza Liam dovrà essere in studio. Mi prendo la testa fra le mani
"Cosa c'è?" chiede Liam preoccupato

"Guarda l'ora" sussurro "Non ce la faccio a vederti partire" aggiungo

"E io non ce la faccio a lasciarti qui, ma devo Alyson. È il sogno che aspetto da una vita"

"Lo so, per questo potrei venire con te.." mi offro

"Cosa? È fuori discussione. Tu hai la scuola, i tuoi amici, la famiglia qui. Non se ne parla, per quanto l'idea mi piaccia, ma è no" le parole di Liam sono fredde e dure, e capisco che è meglio abbandonare il discorso in partenza

"Posso almeno aiutarti a preparare le valige?" chiedo

"D'accordo. Vieni" mi prende per mano e saliamo
L'aiuto a scegliere i vestiti, e metterli in valigia. Continuiamo a ridere nonostante nessuno dei due sia dell'umore adatto.
Appena appoggia la valigia chiusa per terra, gli occhi mi si gonfiano. Guardo l'ora: 14.30
Sospiro, e Liam mi abbraccia
"Voglio venire all'aeroporto, voglio vederti partire" dico 

"Parto alle sette alyson.."

"E io alle 6.30 sarò lì. Non posso lasciati partire senza prima salutarti" aggiungo

"D'accordo" sospira.
Scendiamo le scale, Liam carica la macchina, e saliamo entrambi. Si dirige verso casa mia, e ovviamente il tragitto è silenziosissimo.
Arriviamo davanti a casa mia. Scoppio in lacrime davanti a lui, di nuovo. Per quanto io odi farlo, non riesco a trattermi.
Mi abbraccia di nuovo come la sera prima. Rimaniamo così per un po', poi mi saluta
"Ci vediamo domani mattina Alyson, non pinagere per favore" mi supplica. Cerco di trattenere i singhiozzi

"Va bene. Ciao Liam" lo saluto

"Ciao piccola" mi bacia la fronte, e poi sale in macchina.
Le mi lacrime si confondono con la pioggia, che rende questo momento ancora più triste e deprimente.
Entro in casa e mi infilo sotto la doccia dove rimango a piangere. Poi decido di andare al supermercato a comprarmi la sigarette e qualcosa da mangiare.
Mi rivesto, mi chiudo la felpa e tiro su il capuccio della felpa. Schiaccio play e mi incammino.
La pioggia è aumentata notevolmente, da quando ho lasciato Liam, e rende difficile vedere a pochi metri di distanza.
Mi bagno completamente nel giro di due minuti. Mi perdo nuovamenete nei miei pensieri: io e Liam stanotte non abbiamo fatto l'amore, non mi ha alzato un dito, nonostante fossimo entrambi in intimo.
Non mi ha nemmeno baciata prima di andare via.
Cerco di autoconvincermi che sia stata la cosa migliore, che aver avuto un rapporto con Liam avrebbe reso tutto più difficile, riportando a galla tutti i ricordi di quando eravamo felici insieme. 
Ma ho bisogno di sentire le sue labbra sulla mie, sul mio corpo, sentirlo dentro di me. Ridere e scherzare con lui, come facevamo un volta. Io ho bisogno di lui accanto a me, senza non riesco ad andare avanti.
La mia vista, la quale era già compromessa dalla fitta pioggia, si annebbia a causa delle lacrime. Continuo a camminare con gli auricolari nelle orecchie. Tiro un pugno su un muro, e barcollante mi ritrovo a camminare in mezzo ad una strada. Faccio appena in tempo, a voltarmi e vedere due flebili fari bianchi, avvinarci sempre più velocemente.
Un enorme macchinone bianco, ha perso il controllo a causa dell'asfalto bagnato, e si avvina pericolosamente. Cerco di spostarmi, per evitarla ma è troppo tardi. Sbatto contro il parabrezza della macchina, sbattendo poi la testa sull'asfalto bagnato. Penso ancora una volta al meraviglioso sorriso di Liam prima di perdere definitivamente i sensi.


SBAAM!
Ed eccoci arrivati all'ultimo capitolo! Allora? Come vi è sembrata questa ff?
E il finale? Forse sono stata un po' bastarda, ma mi ero stancata dei lieto fine ahahah
Però, c'è un però, non sono così tanto bastarda: c'è un'ultima parte ancora - una oneshoot, potremmo definirla - che ha come unico personaggio Liam.
La pubblicherò fra qualche giorno.
Sono particolarmente fiera di quella oneshoot,  perché (a parer mio, ovviamente) è scritta menglio rispetto al resto della storia.
Anyway, spero che vi sia piaciuta questa ff, e con un buco nel petto ne ho finita un'altra.. Non ci posso ancora credere, anche la terza è andata.
Vi scriverò presto per aggiornarvi sulla quarta, che sarà sempre sui ragazzi..
Ah, un'ultima cosa: se sparisco, non vi preoccupate, ho solo portato la pagella a casa AHAHAH

Un bacione cucciole *

Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** La scelta migliore - Liam's Pov. ***


Pov. Liam
Ricevetti una chiamata. Erano le 16.15 del primo dicembre.
Risposi: era Lucie, la madre di Alyson. Mi disse che Alyson aveva avuto un incidente, era stata investita da una macchina che aveva perso il controllo a causa dell'acqua che scorreva sull'asfalto.
Non si muoveva, non rispondeva agli stimoli, il suo respiro era flebile e il battito cardiaco era minimo.
Riattaccai il telefono. Non credevo a quello che avevo sentito. L'avevo vista appena un'ora prima ma ora lei era in coma, in un letto d'ospedale.
Lasciai la riunione a cui stavo partecipando con i ragazzi, e corsi in macchina mentre gli altri ragazzi mi correvano dietro, non capendo quello che stava succendendo. Scattai il più infretta possibile, verso l'ospedale.
Mi ricordai del pomeriggio in spiaggia, in cui le chiesi di mettersi con me. La nostra prima volta, i litigi, e la scoperta di ciò che Niall le aveva fatto.
La ricordai mentre piangeva abbracciata a me, la sera prima dell'incidente e pochi minuti prima di lasciarci, davanti a casa sua.
Mi toccai il petto, sperando di sentire il tessuto bagnato della mi t-shirt, sperando che tutto quello fosse solo un incubo. Ma la maglietta era asciutta. 
Inchiodai al semaforo rosso, e diedi un colpo al volante, scoppiando in lacrime. Ripresi la folle corsa quando scattò il verde.
Le immagini di tutto ciò che avevamo vissuto insieme mi percorsero la mente, una a una, come i fotogrammi che compongono un video.
Stringetti il volante le mani, cercando di trattenere la rabbia che mi stava assalendo.
Quando arrivai all'ospedale, trovai Lucie abbracciata al compagno, Thaeasha tra le braccia di Manuel e Mia seduta su una sedia, con le tesa fra le mani.
Quando Lucie mi vide, mi abbracciò. Non disse una parola, ma capì perfettamente: Alyson non ce l'aveva fatta.
Quella ragazza allegra, sempre sorridente, quella che mi aveva rubato il cuore, non aveva superato l'incidente. Si lasciò trascinare a fondo.
Per un attimo me la presi con lei.
Ricodo di aver pensato: Per quale cazzo di motivo non hai lottato? Per quale cazzo di motivo mi hai lasciato? Sei sempre stata una ragazza forte, e proprio ora che dovevi dimostrare quanto forte eri, hai preferito mollare.
Poi mi sono lasciato cadere per terra, incazzato con me stesso per quei pensieri assurdi che mi erano passati per la testa.
Presi il volto tra le mani, e piansi. Non so esattamente per quanto tempo. So solo che non ho mai pianto tanto quanto quel fottuto primo dicembre.
Presto mi raggiunsero i ragazzi, e si limitarono ad abbracciarmi. Poi si sedettero sulle sedie che costeggiavano il corridoio che portava in terapia intesiva.
Alzai lo sguardo, e vidi il volto sconvolta di Niall, fissare il pavimento. In quel momento non mi è importato di ciò che lui aveva fatta ad Aly, non m'importava più di niente. Così mi alzai e mi sedetti affianco a lui. Mi abbraccio senza dire una parola.
Rimasi vicino a lui, con un braccio sulle sue spalle per parecchio tempo.
Non l'avevo nemmeno vista. Non l'avevo nemmeno vista entrare in sala operatoria. Arrivai, e lei già non c'era più.
Prima di andare via da lei, quello stesso pomeriggio, combattei parecchio contro l'istinto di baciarla, per non rendere più difficile la seprazione. Se solo avessi saputo che sarebbe stato l'ultimo l'avrei baciata, eccome.
L'avrei stretta ancora più forte tra le mie braccia, e giuro che non l'avrei lasciata andare.
La nostra vita insieme mi riaffiorò in mente più volte, e ogni volta fu sempre più dolorosa ripercorrerla.
Arrivai all'ospedale alle 16.43 minuti. Ne uscì alle 20.07.
Passai le quattro ore a piangere, seduto sulle sedie del corridoio.
Un dottore si avvicinò a noi. Confermò il decesso di Alyson, e ci informò che in giorno dopo ci sarebbe stata l'autopsia.
Fui portato da Zayn a casa sua insieme a Niall, mentre Louis portava a casa la mia aiuto e Harry lo seguiva in macchina, in modo che dopo avessero potuto raggiungerci dopo.
Mi ricordo perfettamente che non toccai cibo per la prima settimana e mezza. Parlai a malapena.
Non uscì di casa, non partì per tour. Anzi nessuno partì: il tour fu annullato.
Usci il nostro primo disco: 'Up all night' ma il tour in onore del disco, fu cancellato.
Eravamo tutti stravolti per la scomparsa di Alyson. Sono sicuro che i più segnati da questo evento fummo io e Niall.
Provavamo entrabi un forte sentimento verso di lei, con la semplice differenza che io ho costruito dei ricordi con lei e lui no.
Mi sembrava di vivere un brutto incubo, da cui non riuscivo a svegliarmi. Non riuscivo a capacitarmi del fatto che quella bellissima adolescente dai lunghi capelli rossi non ci fosse più.
Arrivò il giorno del funerale. Era il quattro dicembre.
Fu l'ultimo giorno in cui la vidi. Era nella bara. Il suo colorito era bianco, e indossava gli stessi abiti del giorno dell'incidente. La t-shirt con la piuma e i jeans aderenti. Quanto amavo come le stavano quei jeans.
Scoppiai a piangere, quando la vidi lì, fredda e immobile. Solo allora mi capacitai di averla persa per sempre.
Decisi di fare un piccolo discorso, per dirle addio.

"Era il primo dicembre. Erano le 16.30 del primo dicembre quando un piccolo angelo volò in cielo. Si chiamava Alyson, per gli amici Aly. Per me 'bimba'. Amavo chiamarla così. Lei era la mia bimba, e volevo crescerla io, proteggerla da chiunque potesse farle del male. E invece, sono qui, anzi siamo qui per dirle addio. Non sono riuscito a proteggerla, a salvarla. Sento come se una parte di me non ci fosse più, come se fosse morta, proprio come lei. Questo piccolo angelo rosso era riuscito a farmi innamorare in meno due mesi. Il modo in cui rideva, in cui metteva il broncio. Era incredibile in qualsiasi cosa facesse. Mi innamoravo sempre di più ogni volta che sorrideva.
È diventata la mia vita, l'unica ragione per cui mi alzavo al mattino, e l'ultimo pensiero prima di addormentami.
Mi ricordo le nottate passate con lei tra le mie braccia, e io che giocavo con i suoi capelli.
Mi piaceva guardarla dormire: ricordo l'ultima notte insieme. Si addormentò tra le mie braccia, e la guardai dormire. Era davvero bellissima. Sul suo volto, un leggero cipiglio. Il suo respiro era lento, ed era come una melodia per me.
Quando Lucie, mi ha detto dell'incidente, il mondo mi  crollato addosso: non potevo credere che l'amore della mia vita fosse in coma, dato che l'avevo vista solo un'ora prima.
Non mi capacitai di averla persa, fino ad'ora. Quando l'ho vista nella bara, ho capito che era tutto finito. Che lei non c'era più. Che non avrei più sentito la sua risata, le sue braccia intorno a me, o non avrei più visto i suoi spledidi occhio color smeraldo.
E ora, che dovrò andare avanti senza il suo sorriso, senza sentire la sua voce, senza di lei, mi chiedo se ce la farò. Ha lasciato un segno indelebile nel mio cuore, nella mia vita. Mi mancherà e continuerò ad amarla come se lei fosse ancora qui. Ti amo piccolo angelo


Mi allontanai dal microfono e mii andai a sedere. 
Scoppiai a piangere. 
Theasha, io e Zayn fummo gli unici a fare il discorso. Gli altri non ebbero il coraggio.
Ci recammo al cimitero, e vidi la bara con dentro il suo corpo, essere calata giù, e poi ricoperta. 
Andai a trovarla tutti i giorni per tre mesi, le raccontavo di quanto lei mi mancasse e di quanto io l'amassi ancora.
Il 23 febbraio partì per il tour. Lo chiammamo 'Take me home'. Come il nostro secondo album che uscì quattro mesi dopo il primo.
Ricordo che dopo la morte di Alyson, e l'uscita del primo album, lavorammo un sacco. Tutti ci concentrammo sul'album nuovo per distarci dal dolore. Ricordo che lavorai tantissimo per questo album, passavo i pomeriggi i sala di registrazione, e registravo e ri-registravo i pezzi. Solo così riuscivo a fuggire dal dolore che mi stava mangiando dentro.
Era come se un enorme buco nero si fosse aperto dentro di me, e piano piano, mi stava risucchiando.
Lavorammo moltissimo all'album, e ne uscì un lavoro ben fatto.
Avendo annullato il primo tour, i manager furono costretti a spiegarne il motivo. Ricevetti migliaia si tweet di condoglianze dalle mie fan. #StayStrongLiam divenne una tendenza su twitter per circa due mesi e mezzo.
Quindi partimmo tutti per il tuor. Ogni concerto fatto era in memoria di quel piccolo angelo rosso.
Il 30 aprile, un giorno prima del quinto mese senza di lei, tenemmo un concerto. Mi ricordo la fan action di quel giorno: sugli spalti comparve una scritta "Alyson", nel prato tanto luci vennero accese.
Non riuscì a cantare Little Things. Mi commossi per l'enorme segno di amore che le fan ebbero nei miei confronti. Piansi alla fine di ogni concerto.
Tornammo in città verso fino agosto. Prima ancora di passare a casa, passai al cimitero e le raccontai di come era andato il tour. Fissai la foto sulla lapide: Alyson rideva, con i suoi meraviglio boccoli rossi che le cadevano sulle spalle, quel luccichio negli occhi che tanto amavo.
Ben presto arrivò il primo anno senza di lei. Arrivo quel fatidico giorno: il primo dicembre.
Tenemmo un concerto sulla spiaggia dove le avevo chiesto di diventare la mia ragazza, e alle 16.30, ora del decesso di Alyson facemmo volare dei palloncini, con scritto tante frasi diverse, con i nostri nomi. Mi piacque pensare che le sarebbero arrivati, li avrebbe letti e si sarebbe commossa.
E in qualche modo, lo fece. Alle 16.52 cominciò a piovere. Mi sedetti sul bagno asciuga, e piansi. Piansi insieme a lei, e le dissi che l'amavo ancora.
Passarono i mesi: uno, due, cinque, sei. 
E siamo arrivati al secondo anno senza di lei. Il primo dicembre di due anni fa, persi la ragazza che amavo e che tutt'ora amo.
Oggi è uscito il nostro terzo album, Alyson. Inizialmente avevamo deciso di chiamarlo Midnight Memories, ma visti gli eventi abbiamo modificato il nome.
Sono le 16.28 .
Sono nuovamente su quella spiaggia, a differenza di un anno, e la amo esattamente nello stesso modo. Ho intenzione di comprare quella parte di spiaggia libera, in modo da avere solo per me, quel luogo tanto speciale.
Passo la mano sul mio braccio destro, scivolando con le dita sul tatuaggio a forma di piuma proprio come quella che Alyson aveva sulla maglia il giorno dell'incidente.
Guardo il mare. Quest'anno, non piove, il sole splende flebile, e riflette debolmente i suoi raggi sul mare.
"Sei felice eh? Hai trovato qualcuno più bello di me lassù?" rido mentre parlo fissando il cielo "Spero che tu stia bene ora. Io non sto bene, ho pianto parecchio in questi mesi perché mi manchi un sacco. Ho bisogno di te, qui affianco a me, di sentire la tua voce, le tue mani che mi toccano il petto, ma più di tutto, mi manca il sapore delle tue labbra. Giuro che avrei voluto baciarti, prima di lasciarti andare quel giorno. Ma sapevo che sarebbe stata una doppia sofferenza per entrambi. L'unica cosa che mi stare un po' meglio è sapere che sei in un posto migliore ora, lontano da tutta la merda che c'è qui. Ti amo ancora come il primo giorno Alyson, restarai per sempre la mia vita" lancio in mare un sasso trovato sulla spiaggia. Mi alzo e lascio andare un palloncino 
'Ti amo. Per sempre tuo, Liam'
Abbandono la spiaggia, mentre il palloncino vola nel cielo, sempre più in alto.
Mi appoggio alla macchina, e lo guardo salire.
"Ci ho messo una piccola sorpresa dentro, appena l'hai preso, scoppialo" le dico.
Salgo in macchina, ricordando l'anello che ho messo dentro al palloncino.
Lacrime non ne escono più. Ho pianto davvero tanto in questi ultimi due anni. Molto di più di quanto abbia pianto in vent'anni della mia vita.
Sorrido, do un ultimo sguardo al palloncino e torno a casa.
Accendo al radio, e un brivido mi percorre quando sento una mia canzone. Comincio a canticchiarla costeggiando il mare e superando un cartello
One direction: La band più famosa al mondo, presto negli stadi, con l'Alyson memorial tour "



*Oddio, eccoci qui.
Scusate, ma è la prima volta che provo tanto amore per qualcosa che ho scritto.
È stata una sofferenza anche per me far finire in questo modo orribile la storia, ma davvero mi ero stancata dei lieto fine.
Non odiatemi <3
Detto questo, ho finito la fanfiction. Per un po' non mi vedrete più, perché sono ancora in alto mare con la quarta, e non ho intenzione di pubblicarla finchè non l'ho finita.
Magari uno di questi giorni, vi aggionerò, appena sarò riuscita a creare la copertina.
Sì, ho intenzione di creare un'immagine che sia.. come dire, la locandina della ff.
Non appena sarò riusicta a farne una che mi piace, ve la pubblicherò, promesso.
Vi mando un bacione enorme
*

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2825940