Stained with Blood

di Alison Cole
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1- A Vampire, a Girl, a Bride ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2- In her eyes of tears, there's courage ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3- A war of Feelings ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4- Touch me, than I'll kill you ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5- Cold Heart ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6- Memories: One ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7- Sinfony and Mystery ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8- In your Mind ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9- Memories ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1- A Vampire, a Girl, a Bride ***


Capitolo 1
A Vampire, a Girl, a Bride


 

"Più dolce sarebbe la morte se il mio sguardo avesse come ultimo orizzonte il tuo volto, e se così fosse, mille volte vorrei nascere per mille volte ancor morire”
William Shakespeare




Quando fu sul punto di morire, si accorse in maniera lampante dell'importanza del vivere.
I sensi le si acuirono: un respiro, un leggero movimento, la stoffa setosa del vestito che le accarezzava la pelle. Tutto si fece più limpido e chiaro.
Così, poco prima di chiudere gli occhi per sempre, l'unico suo desiderio fu di restare un altro po', solo un attimo, per non dimenticare neanche un particolare di quel momento in cui stava per abbandonare il mondo.
E man mano che il mondo perdeva consistenza, la paura le attanagliava le viscere, una paura soffocante, che le impediva quasi di respirare.
Sentì la vita scivolarle dalle dita, mentre un freddo glaciale la avvolgeva, impossessandosi di lei, e un buco senza fondo la inghiottiva nella più nera oscurità.
Ma, a quanto pare, non era ancora giunto il momento di sparire per sempre.
Non per lei.

-Yui?-

Un richiamo lontano, quasi impercettibile, come se venisse da un altro mondo. Poi, la luce apparve all'improvviso, ferendole gli occhi ancora nascosti dietro le palpebre.
Yui li dischiuse lievemente, sentendo pronunciare il proprio nome con maggiore nitidezza.
Li aprì definitivamente, con riluttanza, riconoscendo la voce che la stava riportando alla vita.
Quello doveva essere un sogno o il paradiso.
Non aveva molta fiducia di ritrovarsi ancora viva, non dopo essersi impiantata un pugnale nel cuore. Era impossibile, ma mai dire mai, dopo tutto.

-Ayato- mormorò appena con un fil di voce, dopo essersi ritrovata davanti al viso gli occhi verde smeraldo di una bellezza da mozzare il fiato del vampiro dai capelli rossi.

-Ben svegliata- disse lui, con un lieve sorriso.

Lei si sollevò appena, guardandosi intorno. Poi si distese si nuovo, chiudendo gli occhi.
Li riaprì e mosse la mano destra davanti al proprio viso, come per testarne la funzionalità.

-Sono ancora viva- constatò a voce alta, anche se sembrava più una domanda.
Rivolse uno sguardo interrogativo a Ayato.

-Che ci faccio qui?-

Lui le sorrise.

-Non serve che tu lo sappia- disse divertito.

Allora non era un sogno. Era realmente viva.
Entrambi si voltarono in direzione degli altri presenti nella stanza.
Yui scrutò a uno a uno i visi di quei ragazzi che in quei pochi mesi aveva imparato ad apprezzare.
Era così contenta di rivederli.
Sinceramente la sua scelta, quella di suicidarsi, le aveva messo addosso una tremenda paura.
Non voleva andarsene per sempre. Voleva stare con loro, con quei ragazzi strani, un po' pervertiti, sadici e anche pieni di complessi. Ma non le interessava.
Voleva bene a ciascuno di loro molto profondamente. Per questo alla fine si era decisa.
Per il loro bene. Non si sarebbe perdonata se avessero sofferto.
Se Cordelia fosse rinata nel suo corpo, rendendo la vita dei ragazzi impossibile, non si sarebbe perdonata per l'eternità.
Tanto sarebbe morta comunque, o no? Meglio andarsene con dignità.

-Ci siete tutti- mormorò, sorpresa e sollevata in cuor suo, poi si tirò su a sedere e, portandosi una mano alla gola, si rivolse ai ragazzi.

Sentiva un male insopportabile, come quando hai il mal di gola.
Era fastidiosissimo e sentiva il bisogno di bere qualcosa.

-Sono assetata- commentò innocentemente Yui, con un'espressione sofferente.

Laito si coprì la bocca, trattenendo a stento una risata, e pure gli altri ragazzi risposero alla sua affermazione con ilarità.

-Credo che sia normale che tu abbia sete- commentò Ayato, guardandola con un sorrisetto furbo stampato sulle labbra.

-Già, Bitch-chan. Ora sei una vampira- disse Laito facendole l'occhiolino.

Una vampira? Si guardò intorno e iniziò a notare certi particolari che prima le erano sfuggiti.
Per esempio, il fatto che pur essendoci un'illuminazione scarsa, come v'era sempre stata in quella casa, vedeva i ragazzi con una nitidezza incredibile.
Guardò il viso di Ayato, il quale era ancora affianco alla ragazza.
Le sembrò più bello del solito: sembrava risplendere e i suoi occhi quasi la ipnotizzavano.
Abbassò lo sguardo verso il suo petto, abbastanza visibile dalla camicia semi-aperta.
Certi pensieri indesiderati cominciarono ad affiorire nella sua mente, facendola arrossire.
Distolse lo sguardo immediatamente.
Non sapeva se il fatto di vedere meglio fosse un vantaggio o uno svantaggio. Così erano anche più belli del solito e ciò rendeva il tutto più fastidioso del solito.
Un'altra risata venne soffocata.
La ragazza si guardò in torno e capì dagli sguardi che lesse nei loro occhi, che lo aveva appena borbottato ad alta voce, che, per un vampiro, era come se lo urlassi. Non faceva molta differenza.
Divenne rossa come un tinozzo ardente.

-Credo sia un nostro vantaggio, Bitch-chan. Ne, ne! Così però ci faciliti le cose- commentò il vampiro col cappello, con una nota di scherno nella voce.

Yui si girò di scatto verso un Laito sorridente che si indicava la bocca.
Si tastò la propria e sentì due piccole protuberanze affilate fare capolino dal labbro superiore. Ritrasse immediatamente i canini, ancora più rossa di prima.
Ayato scoppiò in una fragorosa risata.
Si girò verso di lei con un sorriso disarmante, costringendola a voltare di scatto la testa dall'altra parte, imbronciata.
Odiava essere presa in giro a quel modo.

-Di solito è un riflesso involontario, quindi ci dà da presumere un sacco di cose- disse Shu, con un occhio semi-aperto e un ghigno stampato sulle labbra, per poi tornare impassibile e indifferente come al solito, rintanato nel suo mondo dove c'erano solo lui e lui.

Yui si coprì il volto con le mani per non esporre il rossore lampante che lambiva il suo viso.

-Ora che sono una vampira posso stare calma e non devo barricarmi in camera, vero? Non mi morderete?- chiese Yui cercando di cambiare discorso, mentre spiava di sottecchi le espressioni dei ragazzi.

-Ci proveremo- rispose Laito evasivo, tenendo lo sguardo puntato verso di lei con un sorrisetto malizioso.

Non la rassicurò per niente.

-Insomma. In teoria sì. Forse- disse Ayato, anch'egli evasivo.

Guardò gli altri ragazzi: c'era chi fischiettava, chi aveva lo sguardo perso e chi faceva finta di niente, evitando in ogni caso di dare una risposta precisa alla sua domanda.
Iniziavano a darle sui nervi.
Era sicura che l'avrebbero molestata lo stesso, vita natural durante.
Diede un'occhiata all'orologio a pendolo e notò che erano le 11 di sera.
La luna piena era alta nel cielo e rischiarava appena quel cielo nero e oscuro che sembrava coperto da una cappa di fumo denso.
Yui sospirò, per poi decidere di alzarsi.
Lo fece senza un minimo sforzo.
La sua energia sembrava essere tornata tutta d'un colpo e non si sentiva per nulla stanca, cosa strana dopo quello che le era successo.
Si tastò il petto e sentì che la ferita, infertasi al cuore, si era richiusa.
Ne rimase affascinata.

-Cosa so fare ora che sono una vampira?- chiese entusiasta come una bimba, mentre un sorriso spensierato le affiorava sulle labbra.

-Beh, un paio di cose, tra cui la capacità di guarigione e recupero delle forze molto rapida, o il vedere le cose con maggiore nitidezza. E, ovviamente, l'istinto di bere sangue- concluse Subaru, spiegando in breve.

-Questo spiega la tua sete, ne Teddy?- disse Kanato con voce cristallina, per poi rivolgersi al suo orsacchiotto che teneva stretto al petto.

Quindi la sua sete derivava dal bisogno di sangue? E l'unico modo per placarla era berlo?!
Al pensiero di dover bere del sangue umano, le si accapponò la pelle.
Non poteva. Le faceva troppo senso, soprattutto perché sapeva come ci si sentiva a essere una vittima.

-Passando alle cose importanti- cominciò Reiji, risvegliandola dai suoi pensieri. -Devi ancora finire il tuo compito- disse sistemandosi gli occhiali, rivolto a Yui.

Lei lo fissò interrogativa. Non capiva dove volesse andare a parare.

-Non capisco di cosa stai...- iniziò, ma venne subito interrotta bruscamente.

-Sei ancora una sposa- sentenziò lui con il suo solito tono glaciale.

La ragazza sgranò gli occhi. Ma se ora era una vampira!

-Dovrai sposare uno di noi, proprio perché sei l'unica che è riuscita a trasformarsi- aggiunse poi, dando risposta alle sue domande interiori.

Yui rimase un attimo scossa.

-Che cosa!?- urlò poi lei, strabuzzando gli occhi. -Spero tu stia scherzando.-

-Ti sembro uno che scherza?- chiese il vampiro con freddezza, rivolgendole un'occhiataccia.
Lei rimase interdetta e spaesata.

No, Reiji non scherzava assolutamente.
Non lo aveva mai visto sorridere, figurati scherzare!
Proprio ora che pensava che i problemi fossero finalmente finiti.
E ora? Avrebbe dovuto sposarsi, ma con chi?
Con qualcuno che l'aveva sempre molestata e perseguitata.
Voleva bene a tutti loro, infondo, ma non sapeva bene analizzare neanche lei i suoi stessi sentimenti e per ora non si avvicinavano molto al vivere per sempre come sposa con uno di loro. Forse.


**************
Angolo Autrice:

Buona zera! Questa è la prima Fan Fiction che scrivo su DL, ma ne ho già un'altra che mi ronza in testa. Comunque questa è praticamente una Intro, quindi se avete voglia (per carità, non costringo nessuno) continuate a seguire la storia!
Shu: Noiaaaaaa zzz... Sei noiosaa... zzz...
*apre un occhio e fa una linguaccia rivolta alla scrittrice*
Ali: Dormi e non rompere!
*Laito appare dal nulla e afferra la scrittrice da dietro*
Laito: Sei carina quando sei arrabbiata... Fufu...
*la scrittrice affera un'enciclopedia e gliela tira in testa*
Ali: Vade de retroo! *lo minaccia con una bibbia in mano*
Ali: Comunque recensite grazie! A presto! 
Laito: E a me non fai salutare?! 
*Ali gli tira dietro un mappamondo*
Jaa ne ♥

Alison Cole

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Capitolo 2
*** Capitolo 2- In her eyes of tears, there's courage ***


Capitolo 2
In her eyes of tears, there's courage
 

Sicuramente i più coraggiosi sono coloro che hanno la
visione più chiara di ciò che li aspetta,
così della gioia come del pericolo, e tuttavia l'affrontano

Tucidide


-Allora... come decidiamo?- chiese Shu, che si era sdraiato sul divano
e sbirciava la scena di sottecchi.

Ayato era seduto sulla poltrona dove poco prima era distesa Yui e teneva lo sguardo basso, assorto chissà in quali pensieri, mentre Laito era in piedi, affianco a Reiji; Subaru avevo lo sguardo fisso fuori dalla finestra e Kanato si era seduto su una poltroncina, mentre abbracciava Teddy, bisbigliandogli parole incomprensibili.

-Si può fare una sfida- propose Laito, fissando il fratello affianco, con un sorrisetto serafico.

-Che genere di sfida?- chiese l'altro inclinando appena la testa, incuriosito.

-Il primo che la prende, è sua- disse con una luce maliziosa nello sguardo.

Fissò Yui, che era in piedi al centro della stanza, intensamente, passandosi la lingua sulle labbra e sui canini belli in vista. Un brivido la percosse da capo a piedi.
Quando la guardava così la spaventava, scuotendola interiormente.

-Non credo sia il caso...- protestò lei, iniziando a guardarsi intorno.

Gli sguardi dei ragazzi erano tramutati di colpo.
La fissavano in un modo strano, mettendole addosso una strana angoscia.
Iniziò a indietreggiare.

-Ragazzi, non penserete davvero...- cominciò lei con un leggera incrinatura della voce.

Era spaventata. Scegliere così... chi la prendeva la possedeva.
Non le piaceva per niente. Dove era finita la democrazia? Non che ci fosse mai stata per lei, figuriamoci.
Chi si interesserebbe del parere di una portatrice di cibo vivente?
Si fermò quando andò a sbattere con la schiena contro il petto di Ayato, improvvisamente in piedi dietro di lei.

-Cosa ci sarebbe di male? Se ti prendo sarai mia, giusto?- le domandò lui, con una luce sinistra negli occhi, la stessa luce che si vede negli occhi del predatore prima di avventarsi sulla sua preda.

Il suo istinto le disse di scappare subito da quella stanza. Lo ascoltò senza pensarci troppo.
Spinse lontano da se Ayato, facendolo cadere a terra.
Da quando aveva questa forza? Si fissò un attimo le mani, impressionata. Borbottò un “Scusa” rivolto ad Ayato, poi notò che gli altri si stavano avvicinando, pericolosamente.
Yui si precipitò con rapidità verso la porta e uscì nel lungo corridoio.
Corse a perdifiato, senza seguire un percorso preciso o un piano di fuga che abbia un senso logico.
Saliva scale, scendeva, percorreva atri a caso, finché, dopo aver attraversato l'ennesimo interminabile corridoio, si ritrovò un'unica porta, la quale aprì e ove vi si fiondò oltre. Solo in quel momento si accorse che in realtà era una porta-finestra e che ora si ritrovava su un misero balconcino, con una ringhiera di ferro alta circa mezzo metro che fungeva da parapetto e una lastra, anch'essa di ferro, su cui appoggiarsi o posare vasi, posto sopra la ringhiera.
Vicolo cieco. Game over.
Perché... perché doveva finire così? Non doveva scegliere lei?
E la sua opinione? Non valeva veramente niente?

Accidenti a me, si maledì mentalmente.

Sono fritta, bollita, fatta al forno e scottata in padella, pensò con stizza.

Tornare indietro era fuori discussione.
Ayato l'avrebbe presa subito. Non che le dispiacesse, ma aveva paura.
Di cosa non lo sapeva bene neanche lei.
Si sporse dal parapetto e calcolò 15 metri di distanza dal suolo.
Inghiottì la saliva rumorosamente. Non ce l'avrebbe fatta.
Poi, successe una cosa strana... forse anche un po' inquietante.
“Salta” si sentì suggerire appena, da un angolo remoto della sua testa. Così, senza pensarci, come se stesse ubbidendo a un comando a distanza, le sue gambe si mossero da sole, meccanicamente.
Si mise in piedi sul bordo della lastra, fletté le gambe e si lanciò. 
Infine, sparì, senza lasciare alcuna traccia.



Ayato corse verso il balconcino e si sporse oltre il parapetto, ma di Yui nessuna traccia.

-Accidenti!- disse il vampiro fra i denti, seguita da un'imprecazione.

-Ora che è una vampira si è fatta furba, la nostra Bitch-chan. Mi sa che se giochiamo su questo piano non la riacchiapperemo mai- cantilenò Laito, divertito.

Era affianco al ragazzo e sfoggiava un sorrisetto talmente irritante che glielo avrebbe strappato a pugni.
Il vampiro sospirò irritato.
Aveva perso l'occasione si far sua Yui senza problemi.
Non l'avrebbe lasciata a nessun altro. Lei era e poteva essere solo e unicamente sua.

-Laito ha ragione. Non la riacchiapperemo mai ora che è una vampira. La ragazza è diventata molto temeraria- commentò Subaru, dopo esser apparso e essersi appoggiato allo stipite della portafinestra.

Shu era seduto sulla lastra del parapetto, con le gambe a penzoloni e gli occhi chiusi, perso chissà dove col pensiero.

-Allora cosa proponete?- borbottò Ayato nervosamente.

-Facciamo scegliere a lei- sentenziò Reiji sistemandosi gli occhiali con un gesto, elegantemente.

Era appoggiato al muro e teneva le braccia conserte, in una posa rigida e composta.

-Non c'è un altro modo?- protestò di rimando lui.

-Ayato, credo che sia la cosa più giusta da fare. A partire da oggi, Yui avrà 8 giorni di tempo per scegliere uno di noi. E avverto che è vietato minacciarla o ricattarla. Intesi?- disse per poi lanciare un paio di occhiatacce a Kanato, che era in disparte, seduto per terra, e Laito, il quale sbuffò.

-Perché guardi me? Non sono quel genere di persona- si lamentò il vampiro alzando gli occhi al cielo.

-Io avverto- ribatté l'altro indirizzandogli uno sguardo capace di congelare le viscere all'istante.

-Ognuno di noi avrà un giorno a testa per “spingerla” a scegliere. A partire da domani- aggiunse poi, guardando a uno a uno i suoi fratelli.

Dopo essersi accertato che tutti avessero recepito quello che aveva da dire, sparì. E così fece ognuno di loro.


Yui riprese coscienza lentamente.
Era distesa a pancia in su, con le braccia spalancate, e sentiva un forte mal di testa. Un venticello leggero e fresco le scompigliava appena le vaporose ciocche bionde, sparse intorno al suo viso in maniera scomposta.
Sotto si sé, percepiva la dura e fredda pietra di un sentiero, mentre nelle mani, stringeva piccoli ciuffi d'erba.
Aprì gli occhi lentamente, con riluttanza.
Un vasto cielo nuvoloso, grigio e carico d'acqua riempì la sua visuale, così immerse i suoi grandi occhi color magenta in quella cupa volta celeste.
Dietro si intravvedeva appena un sole timido e pallido.
Quanto tempo era passato? Quanto era stata li distesa? Era già mattino?
Si mise a sedere e, sostenendosi sulle mani, si guardò intorno.
Era nel parco della villa, in mezzo al sentiero che lo percorreva e che era affiancato da prosperosi cespugli colmi di rose bianche. Come diamine era finita lì?
Pian piano i ricordi riaffiorarono, uno a uno. Alcune domande sorsero spontanee nella mente della giovane neo-vampira: come mai aveva sentito quella voce nella sua testa? E ugualmente, come era riuscita a saltare da un balcone a 15 metri d'altezza, rimanendo indenne, per poi ritrovarsi anche in un altro luogo?
Si tirò su in piedi, e, dopo essersi spolverata la gonna con le mani, si incamminò verso il boschetto intorno alla villa. Per ora, la sua priorità era scappare da quei ragazzi; al resto, avrebbe pensato in seguito.
Camminò a passo svelto, per poter mettere sempre più distanza possibile tra lei e loro.
Sapeva perfettamente che il suo comportamento era da vigliacca, ma reputava ingiusto questo metodo di “scelta”.
Scosse la testa, cercando di liberarsi dai sensi di colpa e da quella specie di pressione che le gravava sullo stomaco, come se avesse ingoiato un macigno, rendendole difficile e faticoso ogni passo che la allontanava dalla villa, finché, si fermò.
Con la testa china e lo sguardo fisso intento a mirare il suolo, strinse i pugni, cercando di ricacciare indietro le lacrime che iniziarono a farsi strada sul suo viso pallido e colmo di rimorso.
Si morse il labbro inferiore a sangue, per poi decidersi definitivamente.
Con stizza, si passo le mani sul viso, intenta ad asciugare quelle lacrime piene di sentimenti contrastanti, per poi alzare il viso, con furore.
Girò i tacchi e ritornò spedita nei pressi della villa.
Non sarebbe scappata. Non questa volte.
Avrebbe affrontato qualsiasi sfida con la sua fede.
Basta nascondersi, basta vita da codarda.
Ora era stanca. Di tutto e di tutti. Ma soprattutto di se stessa.
Ispirò e respirò, mentre pian piano il peso che le schiacciava lo stomaco, si alleggeriva.

Affronterò il mio destino a testa alta.

E per la prima volta nei suoi occhi c'era qualcosa più della ceca fede o della speranza. Nei suoi occhi c'era coraggio e determinazione.
Oltre a un bagliore dorato.

**************
Angolo autrice:

Ed eccomi di nuovo qui!
Per prima cosa, grazie mille a tutti quelli che hanno letto il primo capitolo. Grazie infinite <3
Ma soprattutto, grazie a quelle che lo hanno recensito^^
Quindi, grazie mille a:
-cristie13 (Ikuto *^*, ok lasciamo stare)
-Ale_LoveBS
-YukiKuran04
-Ichigo84 (la mia dolce Sere <3)
Grazie a tutte quante!
Shu: Ok te mi dici sempre che vengo a rompere, ma sei veramente melensa! *sbuffa sonoramente*
*Ali gli tira dietro... ahia... il dizionario di Greco!*
Bene, ora che ci siamo liberati di lu...
Laito: Heila Girls come va? Fufu... <3
Ali: MA PORC...A... CAROTA! Potete lasciarmi stare?!
Laito: Volevo solo salutare Q_Q *va nell'angolo e piange*
*Yui gli offre un biscottino, il quale viene accettato coi lacrimoni agli occhi*
*Ali alza gli occhi al cielo* 
Bene, raga io vado -_-" E recensite grazie <3
*va da Laito e gli fa qualche pacca sulla spalla*
Jaa ne ♥

Alison Cole

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Capitolo 3
*** Capitolo 3- A war of Feelings ***


Capitolo 3

A war of fellings 

 

Ho imparato che ogni giorno dovresti spingerti a toccare qualcuno.
La gente ama una carezza affettuosa,
o soltanto un amichevole pacca sulla schiena.

MAYA ANGELOU

 

Stava ancora camminando con il bosco che si espandeva alla sua sinistra e i cespugli di rose alla sua destra, quando venne improvvisamente afferrata da dietro e trascinata dentro la boscaglia.
Inizialmente, presa alla sprovvista, non riuscì a reagire, mentre la paura si faceva strada dentro di lei.
Poi, si dibatté come un'ossessa, cercando di sfuggire al suo aggressore, ma venne spinta contro un albero, e bloccata per i polsi, portati sopra la sua testa. Solo in quel momento notò dei capelli candidi e soffici, e riconobbe quegli occhi cremisi, con quasi sempre una vena di tristezza, che sprizzavano determinazione e allo stesso tempo paura.

-Subaru-kun!- esclamò la ragazza, rilassandosi nella presa del ragazzo.

Un sospirò di sollievo le uscì dalle labbra appena socchiuse, ma durò poco, quando ricordò la sfida dei ragazzi.
"Il primo che la prende, la fa sua" avevano deciso.
Dallo stato di pace, Yui passò a uno stato di agitazione estrema.
Iniziò a sudare freddo e a divincolarsi, cercando di sfuggire al vampiro e implorandolo anche di lasciarla
andare. Anche se ora era una vampira dotata di una forza sovrannaturale, lui era pur sempre un ragazzo, per giunta vampiro.
O era il fatto che non voleva realmente scappare?
Lui fece una smorfia scocciata, intuendo i suoi pensieri.

-La sfida è stata annullata- disse serio, fissandola negli occhi.

Lei si fermò all'istante.
Spostò lo sguardo negli occhi del ragazzo, e, notando la serietà della sua espressione, capì che non stava scherzando.
Sospirò di nuovo, e un'altra sensazione di pace la avvolse.
Lui la fissò un attimo, pensieroso, per poi farsi cupo.
Si avvicinò al collo della ragazza, strofinando con la punta del naso la sua pelle candida, arrivando fino al suo
orecchio. 
Le morse il lobo, delicatamente, mentre premeva il suo corpo contro quello della vampira, aumentando il contatto tra i due.
Dalle labbra di lei uscì un flebile gemito.
Aveva le gote accaldate e un dolce tepore le riscaldava il ventre.
Non capiva il comportamento del ragazzo, e questo la mandava in totale stato di confusione.

-S-subaru?-

Subaru le teneva saldamente i polsi contro la ruvida corteccia dell'albero, e Yui si ritrovò incapace di muovere un muscolo, o per lo meno non ne aveva neanche la forza, poiché, colta dal momento, era già tanto se rimaneva in piedi!
Il ragazzo scese di nuovo sul suo collo, per poi lasciare una scia di saliva con la lingua mentre risaliva.
Lei mugugnò.


-Se la sfida fosse stata ancora valida, ora saresti mia... Perché volevi scappare? Non ti vado bene?- le sussurrò poi lui, improvvisamente, spezzando quel silenzio pesante, con voce roca e le labbra a un millimetro dal suo orecchio.

Ogni sua parola, le mandò vari brividi lungo tutto il corpo, mentre il tepore aumentava.
Appena recepì interamente cosa le aveva detto, arrossì.

-N-non è v-vero!- balbettò con un certo imbarazzo la ragazza.

Non è che non le andasse bene; piuttosto, aveva paura che le andasse bene, o forse paura di accorgersi del contrario.

-Io... Vedi...- biascicò tra un sospiro e l'altro, ma le parole le morirono in gola quando il ragazzo le succhiò il collo, spostandosi poi verso la bocca.

Le loro labbra erano a un soffio e Yui, presa da non-sa-neanche-lei-cosa, non desiderava altro che annullare quella distanza. 
Respirava affannosamente, le gote in fiamme, gli occhi lucidi e la mente completamente in tilt.
Perché? Perché con lui era tutto diverso? Vero, a volte aveva degli scatti d'ira repressa spaventosi, ma in fondo si era sempre preoccupato per lei e la trattava con una certa dolcezza. Non era come con Laito, che era fin troppo passionale, o come Ayato, il quale non sapeva distinguere molto bene dolcezza e dolore. No, con lui era diverso.
C'era tenerezza e dolcezza. C'era delicatezza. Forse anche un po' d'amore. O erano solo sue impressioni?

-Allora?- la intimò il vampiro, mormorando queste parole a un millimetro dalle sue labbra.

La neo-vampira non capiva se fosse arrabbiato o ansioso.
Aveva paura che non le piacesse? Pensava che lei non vorrebbe per niente stare con lui?


-N-Non m-mi sarebbe dispiaciuto per niente...- sussurrò la ragazza, esaurendo tutte le sue forze nel formulare una frase di senso compiuto.

Subaru sorrise felice, quasi compiaciuto.
Strinse la ragazza a sé in un abbraccio. Un abbraccio quasi tenero.
La vampira spalancò gli occhi dallo stupore per il gesto estremamente affettuoso.
Sì, a quanto pare Subaru ci teneva a lei più di quanto sembrasse.
Yui affondò il viso nell'incavo del collo dell'albino, mentre i suoi capelli le solleticavano le guance e il suo profumo la inebriava.
Sarebbe rimasta così in eterno.
I suoi occhi brillarono rischiarandosi in venature dorate.
Muschio bianco. Un odore tenue, fresco, rilassante.
Lo ispirò profondamente.

-Sai di buono- le uscì dalle labbra, quasi inconsciamente.

Sentì il petto di Subaru fremere, come stesse ridendo. Non lo aveva mai visto così rilassato e felice.
Era come se i suoi problemi e i suoi dolori passati fossero per un attimo scomparsi, facendo rinascere nell'animo del vampiro una parte di lui che aveva sempre celato e nascosto dietro all'odio e la tristezza.
Si sentì improvvisamente felice, trovandosi a pensare che magari in parte era grazie a lei se lui ora era così.

-Credo sia l'odore che proviene dal mio sangue... i vampiri lo percepiscono come un'essenza o un profumo-
spiegò lui, accarezzandole i capelli e portandole una ciocca di quest'ultimi dietro l'orecchio.


La ragazza rimase un attimo in silenzio, pensosa.

-Mmm... e io? Di cosa so?- chiese lei poco dopo, con una nota di curiosità.

Il vampiro premette il viso sui capelli della ragazza e ispirò.

-Rose. Hai lo stesso profumo dolce e intenso delle rose bianche di questa villa- le sussurrò. -Per questo sei irresistibile- aggiunse.

Lei sorrise timidamente, con il viso che tendeva a un colorito più rosso che bianco latte qual'era solitamente.

-Uff, parli come Laito-kun- scherzò lei.

Subaru rise, borbottando di risposta che così lo offendeva, poi si staccò da lei, bruscamente, e si allontanò di
qualche passo. 
Yui si sentì cadere.
L'impatto con il ritorno alla realtà le risultò violentissimo.
Ancora con la schiena contro l'albero, cercò di incrociare gli occhi scarlatti del vampiro, con una faccia confusa e leggermente stordita.
Lui le rivolse un sorriso mesto, per poi farsi serio.

-Yui, anche se la sfida è stata annullata, devi ugualmente sposare uno di noi- la informò.

Lei annuì, facendogli capire che lo aveva già intuito.
Il ragazzo sospirò.

-Quindi alla fine abbiamo deciso che sarai tu a scegliere- disse sommessamente.

Lei spalancò gli occhi, tornando improvvisamente lucida.
Non era possibile. Stavano... stavano veramente tenendo conto del suo parere!? Sul serio!? Ok, domani è la fine del mondo... magari c'è lo zampino dei Maya... la fine è giunta! Questa è l'ora dell'apocalisse!
Non era possibile!

-Yui- la richiamò una voce incredibilmente vicina.

La ragazza fece un saltò, trovandosi Subaru di nuovo a pochi centimetri.
Lei lo spinse in là, sospirando. La sua vicinanza la metteva stranamente in agitazione.

-C'è dell'altro, ne?- domandò lei facendosi seria.

Lui mise un attimo il broncio per essere stato allontanato dalla ragazza.

-Hai 8 giorni per decidere. In questo arco di tempo, da domani, ognuno di noi ti “avrà” per un giorni. Lo scopo sarebbe convincerti a sceglierci. Ah, alla fin fine si è trasformata da una sfida a un'altra, solo più complessa- meditò. -Cercare di conquistarti.-

La ragazza arrossì di colpo. Si sentiva le farfalle nello stomaco.

I ragazzi cercheranno di conquistarmi!?

-Sta attenta però- la ammonì Subaru iniziando ad allontanarsi. -Potremmo sembrare più gentili con te in apparenza, ma siamo pur sempre quel che siamo. Quella che dovrà conquistarci, piuttosto, sarai tu.-

Yui chiuse gli occhi, riflettendo profondamente sulle parole del vampiro.
Aveva ragione. Anche se si comportassero apparentemente da perfetti fidanzati, sapeva perfettamente che in realtà loro non erano così.
Scosse la testa e, con una mano in tasca a stringere la sua croce d'argento, sorrise decisa.
Le avevano dato una possibilità, dove lei e la sua opinione valevano qualcosa e non se la sarebbe lasciata sfuggire così facilmente.
Prima che Subaru sparisse, lei lo richiamò.
Le era sorta una domanda e ora le continuava a rimbombare da una parte all'altra del suo cervello.

-Ehm... perché hai voluto avvertirmi su ciò? Cioè, come mai cerchi di proteggermi?- chiese lei guardandolo dritto negli occhi, cercando ogni sua emozione, ogni suo pensiero.

Lui sbatté un paio di volte le palpebre, poi un'espressione malinconica, triste, si fece largo sul suo volto.

-Non lo so... Forse perché mia madre è stata costretta a sposarsi con qualcuno che detestava e non voglio che ti succeda la stessa cosa- strinse i pugni, con una smorfia di risentimento. -E poi le assomigli molto. O forse è perché sento di volerti proteggere- mormorò infine di risposta, anche se sembrava lo stesse dicendo più a se stesso che a Yui.

Alzò di scatto lo sguardo verso di lei, il quale aveva tenuto abbassato per tutto il tempo. Poi, fece la sua solita espressione imbronciata, e bofonchiò un “lascia stare” e un “ecco, è meglio che vada”, visibilmente imbarazzato. Per poi sparire letteralmente davanti ai suoi occhi con un battito di ciglia.
Non era suo solito aprirsi a lei, o in generale agli altri.
Si sentì nuovamente felice.
Camminò in direzione della villa, e passando affianco alle grandi siepi colmi di rose bianche, un sorriso timido le dipinse le labbra.

"Rose. Hai lo stesso profumo dolce e intenso delle rose bianche di questa villa... Per questo sei così irresistibile”

Le parole di Subaru le rimbombarono nitide nella sua testa.
Un leggero colorito porpora le apparve sulle gote.
Si avvicinò alla siepe e afferrò una di quelle rose candide, attenta a non pungersi con le dita.
La rigirò tra indice e pollice e ispirò profondamente il suo profumo, così dolce e avvolgente, intenso.
Spezzò il gambo e tolse le ultime spine rimaste sul piccolo pezzo che aveva lasciato dello stelo.

Poi lo infilò tra i capelli e, con un turbine di emozioni che le vorticavano nel cuore e un mucchio di pensieri che la tormentavano in testa, si diresse verso il portone d'ingresso della villa.


**************
Angolo Autrice:

Hey Girls! Come state? Ok, questo capitolo lo amo troppo per i miei motivi contorti ma passiamo oltre, 
come vi sembra? Se avete notato anche se Yui è diciamo "vampira", il suo corpo si sta abituando lentamente, per cui è praticamente umana con gli istinti vampireschi che vengono a galla LOL
Uno di questi è riuscire a sentire il profumo del sangue e apparire e scomparire (work in progress xD Prima o poi riuscirà a governare questa capacità...forse LOL) 
AHAHAHHA ok sparisco.
Ringrazio le quattro dell'Ave Maria che hanno recensito:
-cristie13
-Ale_LoveBS
-YukiKuran04
-Ichigo84 (la mia dolce Sere <3)
Grazie a tutte quante! E anche a tutti quelli che hanno messo nelle seguite o preferite la mia storia!
Bene, allora vi sal...
Laito: Eh no cara! Non mi tagli fuori due volte di fila! *sguardo seducente* Ciao Ragazze!
Ali: -_-" Bene ora che hai salutato puoi and... 
*Laito afferra la scrittrice e la abbraccia*
Ali: O_O" STACCATEMELO!
*aumenta la stretta*
Laito: Fufu, ma ti voglio bene!
*appare Mary e lo guarda male*
Laito: Mm...? Ah giorno stregaccia!
*gli occhi di Mary diventano argento e con un gesto spazza via Laito*
Ali: Grazieeeee TT-TT Allora a presto ragazza!

Ps. Sapete chi è Mary? :)
Jaa ne ♥

Alison Cole

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Capitolo 4
*** Capitolo 4- Touch me, than I'll kill you ***


Capitolo 4

Touch me, than I'll kill you

 

 

Sii pacifico, sii cortese, obbedisci alla legge, rispetta tutti;
ma se qualcuno ti mette le mani addosso, mandalo al cimitero.

MALCOLM X

 

Fame, fu il primo pensiero di Yui appena sveglia. Cercò a tastoni la coperta e se la tirò su fin sopra la testa.
Non doveva cedere alla tentazione di sangue, se lo era ripromessa.
Appena tornata alla villa, circa verso le 9 del mattino, si era fiondata a letto e, contro le sue aspettative di non chiudere occhio, si era messa a dormire profondamente immediatamente.
Anche se il suo, più che dormire, era una specie di stato di black-out, visto che era come quando prendi il telecomando della televisione, la spegni e dopo un po' la riaccendi.
Poteva mettersi a dormire e svegliarsi quando voleva.
Non provava stanchezza e ugualmente si sentiva ottimissimamente in forze. La cosa ancora più sorprendente era che nessuno dei fratelli Sakamaki era venuto a disturbarla per farla scendere a mangiare o a infastidirla semplicemente, come era loro solito fare.
La ragazza aprì un occhio, sbirciando la poltrona al suo fianco, dove era appoggiato quel maledetto vestito appartenuto a Cordelia, tolto la sera prima.

Lo brucerò più tardi, pensò rigirandosi nel letto. 

Voleva che quel vestito sparisse dalla faccia della Terra come quella donna.
Adocchiò l'orologio appoggiato sul comodino e notò che erano le 6 di sera.
Sbuffò annoiata, ricordandosi che doveva partecipare alle lezioni della scuola serale.

-Naaaah, non ho voglia di andare a scuola!- si lamentò con la bocca ancora impastata dal sonno.

Un leggero spostamento d'aria e un intenso profumo di Convalli, piccoli fiorellini rosa tenue che emanano una forte fragranza dolce e pungente, le penetrò le narici... Yui pensò che quell'essenza gli si addiceva perfettamente.
Il ragazzo, comparso nel suo letto, la abbracciò da dietro e le soffiò nell'orecchio.

-Fufu... Buonasera Bitch-chan!- le sussurrò Laito, in modo sensuale.

La ragazza alzò gli occhi al cielo.

-Possibile che non vuoi capire di NON entrare nel mio letto!- lo sgridò lei, -Ah, e di non entrare in camera mia, non abbracciarmi mentre sono mezza nuda e, soprattutto, smetterla di chiamarmi con quel nomignolo.-

Laito mugugnò contrariato, mettendole un braccio intorno alla vita e avvicinandola di più a lui. Con la mano libera le accarezzò la guancia, che al tocco si tinse di porpora dall'imbarazzo per il gesto quasi dolce del vampiro. Quasi, poiché subito dopo quella mano scese più sotto accarezzandole zone non consentite. Yui sbarrò gli occhi.
Di solito sarebbe stata alla sua mercé senza problemi, mentre mentalmente si malediceva per la sua debolezza e la sua incapacità di reagire. Di solito, avrebbe aspettato che il vampiro si fosse sentito appagato e poi si sarebbe vergognata di non aver neanche protestato.
Di solito, non avrebbe fatto un emerito niente per proteggere la sua dignità. Ma come ho già ripetuto, questo è quello che avrebbe fatto di solito. In oltre, “di solito” non era una vampira, per di più dotata della forza di un gigante, incazzata nera.
Yui si girò verso il ragazzo, un sopracciglio alzato e un espressione del tutto fuorché amichevole.
Con le braccia, se lo staccò di dosso con una tale forza che lo fece cadere dal letto trascinandosi dietro le lenzuola.
La ragazza si alzò e lo guardò dall'alto in basso, gustando l'espressione sconcerta sul viso di Laito.
Non le interessava se ora la stava fissando mentre era in mutande con solo una T-Shirt larga e, quasi trasparente, a coprirla (che poi si chiese come mai l'unico “pigiama”, se possiamo chiamarlo tale, che le era permesso di indossare era quello! Accidenti a loro).
Prima doveva sistemare quel pervertito.

 

Pochi minuti dopo, Laito era ancora disteso per terra, nel corridoio, fuori la porta di Yui, con la schiena appoggiata proprio su quest'ultima.
Dopo averlo scaraventato fuori con un “Maniaco!” e averlo guardato torvo, lui era rimasto in uno stato di shock da cui non riusciva a risvegliarsi.
Quella non era Yui. Però...

-Che ci fai qui fuori?- domandò Subaru, comparso all'improvviso, con un cipiglio minaccioso, risvegliandolo dai suoi pensieri.

Laito alzò il viso, con aria sognate e un sorriso da ebete stampato sulle labbra.

-Lei... è... pazzesca. Mi intriga- disse con un luccichio negli occhi, anche se sembrava dirlo più a se stesso che all'albino.

L'altro fece una faccia stranita.

-Ma di che cazzo parli?- gli chiese Subaru, iniziando ad irritarsi.

-E poi mi spieghi perché hai lo stampo rosso di una sberla in faccia?!-

In quel momento, uscì Yui, con la divisa di scuola, nella quale, per il diletto dei fratelli Sakamaki, era presente la famigerata “Gonna”, indumento raramente indossato dalla ragazza.
Laito cadde all'indietro, finendo con la testa esattamente ai piedi di Yui.
Lei inclinò leggermente la propria, chiedendosi cosa cavolo ci facesse ancora lì.
Il vampiro sorrise divertito.

-N-e-r-e- scandì bene. -Con pizzo- aggiunse subito dopo, rivolgendole uno sguardo malizioso, in perfetta sintonia col suo sorrisetto.

La ragazza corrugò la fronte, per poi sbarrare gli occhi e arrossire violentemente, mentre cercava di bloccargli la vista della sua biancheria intima con la gonna.
Laito rise di gusto alla goffaggine improvvisa della ragazza, ma la sua risata si spense subito quando venne afferrato per il colletto da Subaru, il quale lo sollevo da terra e se lo piantò davanti al viso con uno sguardo fiammeggiante.
Laito deglutì rumorosamente.

-Eheheh, Subaru! Se vuoi ne possiamo parlare tranquillamente dopo, ne?- disse cantilenando, anche se la sua espressione era di seria preoccupazione.

Di tutta risposta, il ragazzo lo lanciò in fondo al corridoio, per poi sbattersi le mani soddisfatto, di nuovo tranquillo.
Yui guardò la scena un attimo spaesata, e, prima di incamminarsi con Subaru verso le scale per scendere e dirigersi a scuola, diede un'ultima occhiata quasi di compassione verso un Laito accasciato al suolo, da cui provenivano lamenti confusi, che cercava di rimettersi in piedi.
Arrivati alla limousine, Yui scorse Reiji, visibilmente irritato, che li aspettava impaziente, mentre con il suo solito gesto elegante si sistemava gli occhiali.

-Era ora- borbottò irato.

-Scusaci. Abbiamo avuto, ehm, un contrattempo- si giustificò Subaru, ridendosela sotto i baffi.

Salirono, e Yui si sistemò affianco all'albino, mentre alla sua sinistra era vuoto. Si ricordò che non aveva visto gli altri da quando si era risvegliata vampira... o meglio da quando era scappata a gambe levate da loro.
Arrossì, un attimo imbarazzata per la sua avventatezza.
Ayato era seduto comodamente in fondo e teneva lo sguardo puntato di fronte a sé, assorto completamente nei suoi pensieri, mentre di fronte a lei, c'erano Reiji, cupo e completamente assente, Kanato, che parlava sommessamente con il suo Teddy, e Shu, il quale teneva la testa appoggiata all'indietro, gli occhi chiusi e il viso sereno.
Ed ecco il vincitore del premio: Dormiglione dell'Anno!
Decise di dire qualcosa. Doveva dire qualcosa, dannazione!
Ma non sapeva che parole usare e, soprattutto, sentì il coraggio mancare.
Il viaggio trascorreva in un silenzio tombale.
Yui rabbrividì.

-Ehm... ragazzi...- cercò di iniziare, ma nessuno sembrò sentirla.

O per lo meno, facevano finta di non sentirla.

-Ragazzi...- riprovò. Niente.

La rabbia si impossessò di lei, tanto che la ragazza non riuscì a reprimerla.

-Ragazzi!- urlò, sull'orlo di una crisi isterica.

Cinque paia di occhi si piantarono su di lei, sorpresi.

-Ok lo ammetto! Ieri avrei potuto reagire diversamente, ma mi da fastidio non essere presa in considerazione, e il fatto che mi abbiate preso come fossi un premio che si vince a bigliardo, mi ha irritata non poco! Inoltre mi guardavate in una maniera così strana che l'unica cosa giusta che ho pensato di fare, era scappare. Vi chiedo scusa. Non vi voglio male, anzi vi voglio fin troppo bene, ma se mi consideraste più come un essere dotata di intelligenza propria, ora che sono anche una vampira, mi sentirei meglio... E poi... volevo anche ringraziarvi... della scelta che avete fatto... riguardo al farmi decidere...- borbottò infine, sbirciando di sottecchi i fratelli, i quali sbattevano le palpebre a ripetizione.

Lei arrossì.

-Non guardatemi così!- protestò imbarazzata.

Ayato scoppiò a ridere.

-Non... pensavo... fossi... diventata... così... diretta...- disse tra una risata e l'altra.

Lei si imbronciò.

-Prendetemi seriamente- borbottò indispettita, con le braccia incrociate al petto, come quando le bambine piccole sono arrabbiate o fanno i capricci.

Anche Kanato, Shu e persino, incredibile ma vero, Reiji stavano sorridendo, mentre Subaru, che era affianco alla ragazza, si copriva la bocca con una mano, trattenendo le risate.
Yui gli rifilò una gomitata.

-Non ti ci mettere anche te- disse alzando gli occhi al cielo.

-Sai, quelli che dovrebbero chiederti scusa siamo noi.-

La ragazza voltò la testa di scatto verso Shu.
Aveva un occhio aperto, le braccia incrociate e la fissava seriamente.

-Ma sai... dobbiamo ancora farci l'abitudine che ora sei... ehm... sul nostro stesso “piano”, e che quindi sia giusto lasciati più libertà- sorrise lievemente. -Comunque, e in ogni caso, rimani lo stesso la nostra bambolina di pezza.-

Yui rimase un attimo interdetta, indecisa se prenderla come uno scherzo o se dovesse seriamente preoccuparsi.
Poi, si sentì afferrare da dietro e stringere forte in un abbraccio caloroso. Lo riconobbe immediatamente dal profumo intenso che emanava.

-Fufu... Come è carina la mia coraggiosetta, ne Bitch-chan?-

La ragazza sorvolò sul nomignolo e sorrise.
Quel ragazzo era una vera spina nel fianco, ma non poteva dire di odiarlo.
Laito la strinse più forte, per poi sollevarla appena e farla sedere sulle sue ginocchia.

-Ma che fai?- chiese lei confusa.

Il ragazzo la ignorò e strofinò la faccia sulla sua schiena, ispirando il suo odore.

-Ah, sei così bella, fufu.-

Yui indirizzò uno sguardo implorante verso gli altri.
Reiji alzò le spalle.
La ragazza incrociò lo sguardo di Ayato e Subaru, i quali si trattenevano dal prendere a suon di pugni la faccia maliziosa di Laito.
Shu lo guardava con estrema freddezza, come volesse congelarlo sul posto, mentre Kanato nascondeva il viso dietro il suo orsacchiotto, celando le sue emozioni.
Per stuzzicarli, il vampiro col cappello l'abbracciò ancora più forte, mentre una sua mano scivolò su un seno della ragazza, la quale diventò viola, per poi indirizzare uno sguardo compiaciuto ai fratelli.
Yui li vide spalancare gli occhi e essere sul punto di alzarsi, ma si bloccarono. Un'aurea oscura iniziò a fuoriuscire da lei.
Una gomitata arrivò dritta dritta in faccia al vampiro, costringendolo a mollare la ragazza, la quale si mise in mezzo a Ayato e Subaru.

-Ma che cazz...?- imprecò confuso Laito.

La vampira alzò un sopracciglio e incrociò le braccia al petto.

-Palpami ancora e giuro che invece di tirarti una gomitata, ti azzanno- gli disse in tono di sfida, lanciandogli varie occhiatacce.

I due ragazzi ai suoi lati se la risero di gusto, guardando la faccia del fratello che la fissava come quando a un bambino vengono rubate le caramelle, con gli occhi spalancati dalla sorpresa e la bocca aperta.

-E chiudi quella bocca che ti entrano le mosche- lo ammonì, facendolo tornare in sé.

Laito si girò dall'altra parte, apparentemente imbronciato.
Non spiccicò parola per tutto il resto del viaggio, mentre un sorrisetto, pian piano, prendeva forma sul suo volto.


**************
Angolo autrice:

Heila! Svusate il ritardo ma la scuola mi strassa...
Ringrazio come al solito tutte quelle che leggono, recensiscono, mettono tra i preferiti, recensiti, ricordati la mia storia e spero vivamente che continuerete a seguirla!
Se recensite mi fate contenta, tanto per sentire le vostre opinioni, se no fa stesso non obbligo nessuno ^-^
Ah, forse Yui vi semprerà OOC... bhè in realtà se leggere il manga li lei è più "attiva" e ribelle rispetto all'anime, in cui l'unica cosa che riesce a dire di protesta è ripetere i loro nomi ad alta voce O.o Ci Avete fatto caso?
Cooomunque... vi lascio! Baci e abb...
Laito: Pensavate di esservi liberati di me? Sono profondamente offeso per il tuo com...
Ali: ABBRACCI E CI SENTIAMO PRESTO! RECENSITE (sempre se volete) PLEASE!
Laito: Hei non avevo fin...
Ali: CIAOOOOOOOOOOOO!
Laito: Accidenti a te...
Jaa ne ♥

Alison Cole

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Capitolo 5
*** Capitolo 5- Cold Heart ***


Capitolo 5

Cold heart

 

 

Yelena: Conversare, una parola con quattro sillabe! 
Vuoi del ghiaccio prima che ti esploda il cervello?

Xander: Ghiaccio, sì puoi scalpellartene un po' dal cuore, 
ammesso che tu ne abbia uno

DAL FILM “xXx”

 


Era immersa nelle sue coltri scarlatte, la nuca adagiata su un cuscino di piume e il corpo abbandonato completamente sul materasso. Contava.

-30, 29, 28, 27, 26, 25, 24...-

Una breve occhiata all'orologio situato sul comò affianco, e poi di nuovo a mormorare numeri e cifre.

Le lancette segnavano le 23.59.
Pochi secondi e quel giorno sarebbe finito, così da lasciare spazio ad un altro monotono giorno, rinchiusa sempre in quella casa da dove non poteva uscire ancora liberamente... L'unica differenza era che sarebbe iniziato quel “gioco”. Quel “gioco” che avrebbe volentieri evitato, pagando tutto l'oro del mondo.

-9, 8, 7, 6, 5, 4, 3, 2, 1...-. “Tac” e scoccò la mezzanotte.

Yui sospirò amaramente. Non aveva idea di come andava il giro e di come si erano messi d'accordo i Sakamaki. L'unica cosa certa era che sarebbe stata costretta a stare alla mercé di uno di loro OGNI santo giorno da quello scocco di mezzanotte fino al matrimonio.
Impuntò i gomiti sul letto, tirandosi leggermente su, per poi, con un colpo d'anca, poggiare i piedi scalzi sul pavimento freddo.
Non un brivido le percorse la spina dorsale.
Ormai il suo corpo stava iniziando a perdere la sensibilità del caldo e del freddo, oltre a quello del dolore.
Non sapeva se definirla una fortuna o una sfortuna. Si tolse la maglia che usava come pigiama e la lanciò sul letto. Ammirò la sua immagine nello specchio.
La pelle bianca come il latte, il viso scarno, i boccoli biondi che scendevano in ciocche scomposte fino a coprirle i seni, divenuti più abbondanti, i fianchi più morbidi ed era persino aumentata di statura... non si riconosceva. Non c'era più nulla di quella ragazzina ingenua che stava varcando i cancelli della sua futura prigione per la prima volta.
Entrò nel box per farsi una doccia.
La sensazione dell'acqua calda era meravigliosa, la aiutava a calmarsi e a schiarirsi le idee.
La rilassava. Sperò con tutta se stessa che il suo corpo non le impedisse di godersi nuovamente questa sensazione.

Si lavò, per poi chiudere l'acqua e stare lì, con la schiena appoggiata alle fredde piastrelle del bagno, a pensare.
Sarebbe veramente riuscita a scegliere?
Non era ottimista al riguardo. Inoltre, era preoccupata.
Non sapeva chi era “il vampiro del giorno”, e quindi doveva stare molto attenta, visto che non si era ancora fatto vivo.
Afferrò l'asciugamano bianco appeso fuori dalla vetrata della doccia e con esso si coprì. Uscì e con un secondo asciugamano iniziò ad asciugarsi i capelli, quando, per caso, scorse attraverso il riflesso dello specchio una figura appoggiata sullo stipite della porta. Girò la testa di scatto, dilatando le pupille.
Capelli grigio scuro, schiariti verso le punte; dietro a una montatura rettangolare e nera, occhi magenta dalle striature rosso sangue, vispi, attivi, sempre in allerta.

-Cosa ci fai qui?- chiese la ragazza, con occhi indagatori.

Il ragazzo sorrise furbo.
Si sistemò gli occhiali, con quel suo solito gesto caratteristico, e la analizzò da capo a piedi.

La ragazza sentì le proprie guance andare in fiamme.

-Ero venuto a controllare che tu fossi pronta- le rispose finalmente Reiji, con noncuranza.

Ah, bene! Quindi il primo da sorbirsi era lui?
Grazie per l'informazione!

-Devo vestirmi, quindi esci immediatamente dal mio bagno!- gli intimò la ragazza, indirizzandogli un'occhiataccia.

Fra tutti, Reiji era sicuramente quello che la metteva più in suggestione.
Era freddo e calcolatore, subdolo e soprattutto inaspettato.
Non riusciva mai a capire cosa gli passasse in testa e dove voleva andare a parare... per questo, Yui conservava una certa paura nei suoi riguardi.
Anche se, riflettendoci, non poteva dire di conoscerlo bene.
Improvvisamente, sentì nascere in lei un forte desiderio di sapere di più sul misterioso ragazzo con gli occhiali.
Lui scrollò le spalle e fece per uscire, ma si bloccò un istante.

-Ah, vestiti elegantemente- le suggerì, o meglio ordinò, il ragazzo, per poi uscire definitivamente, chiudendosi la porta alle spalle.

Yui rimase a fissare la porta chiusa per un tempo indeterminato, come imbambolata.
No, no, no, no, no, non se ne parlava nemmeno!
Non sarebbe uscita manco morta con lui!
La prospettiva di passare un intero giorno con Reiji, non giovava per niente ai suoi nervi, già abbastanza scossi.
Poggiò la fronte sul freddo vetro dello specchio.
Il fiato usciva in nuvolette di vapore, appannando la superficie vitrea, così da impedirle la visuale del suo stesso viso, probabilmente contratto in una smorfia.
Aveva scelta? Si, o meglio no, anzi in parte. Ma ormai aveva accettato queste loro condizioni, e non poteva di certo tirarsi indietro.
Si stacco bruscamente dallo specchio e con passo svelto si diresse in camera.
Lasciò scivolare l'asciugamano ai suoi piedi e iniziò a vestirsi.

Biancheria nera, un vestito azzurro con una gonna vaporosa in tulle e il corpetto stretto a risaltare le forme, assenza di maniche e uno scollo a cuore, scarpe con i tacchi bassi, argentate, e infine un copri spalle di un vellutato celeste.
Per concludere, una spolverata di trucco, composto sostanzialmente da mascara e fard, e un'acconciatura alta, simile a una coda di cavallo, con un paio di forcine con i brillantini a tenerla ferma e che rendevano il tutto più elegante.
Quando finì, si rimirò criticamente attraverso lo specchio, per poi lasciarsi a un sonoro sbuffo. Sperava vivamente che Reiji apprezzasse.
Se lo avesse fatto già arrabbiare, ancora prima di mettere il naso fuori di casa, era certa che avrebbe passato la serata più lunga e orribile della sua vita. Chiudendosi dietro la porta della propria stanza, si sentì improvvisamente a disagio.
Percepiva la presenza degli altri Sakamaki, ma per ragioni a lei ignote, avevano deciso di starsene nascosti nell'ombra.
Non ne capiva il perché. Prima di dirigersi verso l'atrio, si voltò indietro.
Muschio Bianco.
Diede un'occhiata in giro, ma non riuscì ugualmente a identificare una chioma bianca che le fosse familiare. Sospirò.

-Subaru-kun... dovresti cercare di essere più aperto delle volte... Speravo mi salutassi almeno...-

Scrutò nell'ombra, ma non ricevette risposta.
Scosse la testa contrariata. Certe volte si comportava come un bambino!
Scese le scale e trovò il grigio ad attenderla all'ingresso con la sua posa composta e rigida che lo caratterizzava.
Indossava una giacchetta senza maniche di velluto grigio sopra una camicia immacolata, un paio di pantaloni neri e scarpe di vernice.
Teneva lo sguardo fisso su un orologio da taschino e sembra profondamente assorto nei suoi pensieri.
Yui gli si parò davanti, riportando alla realtà il vampiro e ricevendo un “era ora” e “siamo in ritardo”, per poi esser afferrata per un braccio e guidata fino alla limousine.
Il viaggio procedeva silenzioso.
Yui non aveva la più pallida idea di dove stessero andando e non aveva intenzione di chiederlo allo scorbutico, che probabilmente non le avrebbe neanche dato l'informazione desiderata.
Sentiva gli occhi del grigio puntati su di lei, mentre la analizzava in ogni piccolo particolare, scansionandola come una fotocopiatrice.
Inutile dire l'agitazione che trasudava l'espressione di Yui.
Alla fine della diagnosi, le labbra di Reiji si allargarono in un sorriso sincero. Yui lo guardò sorpresa e incantata allo stesso tempo.
Non lo pensava capace di una tale espressione.

-Ti dona. Anzi ti sta a meraviglia- commentò il ragazzo, complimentandosi con la ragazza.

Le gote di lei si tinsero di porpora.

-Ah... ehm... G-grazie- borbottò, un po' incredula.

Rivolse un sorriso ingenuo al ragazzo, trasmettendo con quel gesto tutta la sua contentezza e l'imbarazzo del momento, che ricevette di risposta un sorriso divertito.
Quando la limousine si fermò bruscamente, Yui sobbalzò sul sedile.
La curiosità le stava divorando le viscere. Non resisteva!

-Re-reiji... DOVE SIAMO!?- le uscì di botto, non riuscendo a trattenersi.

Il ragazzo la fissò un attimo, sbattendo le palpebre, per poi lasciarsi a una fragorosa risata. La ragazza rimase a fissarlo con le guance in fiamme e il viso stravolto. Il vampiro si avvicino improvvisamente a Yui, bloccandola al suo posto, una mano appoggiata a destra della testa della vampira e una gamba fra quelle della ragazza, facendole spalancare gli occhi.

-C-cosa..?-

-Aspettavo che facessi questa domanda da quando siamo montati in macchina. Incredibile quanto ti sei sforzata nel trattenere la tua curiosità- un ghigno comparve sulle sue labbra. - Peccato che tu abbia ceduto! Ora ti devo punire-

Portò due dita della mano sinistra sotto il mento della bionda e le fece alzare lo sguardo per gustarsi l'espressione di sgomento negli occhi magenta di lei.
Quello sguardo lo eccitava.
Si avvicinò pericolosamente verso di lei, la quale non protestò.
Anche se avesse detto di volerlo allontanare, sarebbe stato inutile.
Sinceramente in un angolo remoto della sua coscienza, non le dispiaceva.
Aveva subito così tante molestie, di ogni tipo, che probabilmente ne era diventata dipendente. Si era trasformata in una masochista? Accantonò l'idea con fermezza.
Quel ragazzo sapeva confonderla e sorprenderla in una maniera incredibile: calcolatore, arrivava sempre al suo obiettivo.
Non poteva competere con lui. Ecco la verità.
Le labbra del vampiro si fermarono a un millimetro dalla pelle del collo della giovane.
Rise sommessamente, per poi allontanarsi, rivolgendole uno sguardo indecifrabile.
Aprì la portiera e la invitò a scendere, sotto lo sguardo indagatore della ragazza. Yui afferrò la mano inguantata che le offrì Reiji, e uscì all'esterno della vettura.

-La famiglia Sakamaki è la più prestigiosa di tutto il mondo vampiro. Per questo è molto spesso invitata a ricevimenti e manifestazioni come ospite d'onore. E, queste ultime, essendo alquanto noiose e richiedendo un comportamento formale, l'unico costretto e capace di parteciparvi è ovviamente il sottoscritto per ora. Poi, sarà il capofamiglia a prendersi questa responsabilità. Per questo ho pensato che sarebbe il caso di farti partecipare a una di queste feste. Per aiutarti anche ad ambientarti- finì con lo sguardo basso.

Questo era il gesto più premuroso che le avesse fatto in tutto il periodo di soggiorno a casa Sakamaki, per questo Yui lo accettò molto volentieri con un sorriso.
Solo un dubbio la turbò.
Non è detto che lei sposi il capofamiglia. Non per forza, a meno che...
Una consapevolezza oscura iniziò a farsi largo, e sperava sinceramente di sbagliarsi.

-Ehm... grazie mille, Reiji-san. Solo che non è detto che io sposi il capofamiglia, ne?- domandò con più disinvoltura possibile.

Reiji si irrigidì e la afferrò per un polso, iniziando a correre attraverso il cancello davanti a loro per dirigersi all'interno della villa dove si era fermata la limousine.

-Si è fatto tardi. Siamo in ritardo- e così chiuse il discorso.

L'aveva evitata. La sua domanda era stata completamente ignorata, evitando di darle una risposta.
Non prometteva bene.

 

La serata trascorse tranquilla. Tra presentazioni, brindisi e chiacchierate, Yui ebbe un comportamento esemplare: rispondeva garbatamente, non rideva sguaiatamente, teneva un portamento elegante e sapeva destarsi in qualsiasi campo argomentativo.
Reiji ne rimase sorpreso.
Per essere la prima volta, sembrava che avesse vissuto interamente la propria esistenza tra fiocchi e merletti.
Ovviamente, tutti i presenti erano vampiri. E non c'era bisogno di dirlo. 

Yui percepiva distintamente le loro auree. 
La festa aveva luogo all'interno dell'enorme sala da ballo della villa: due enormi lampadari di cristallo pendevano dal soffitto della stanza rettangolare; sui lati lunghi della sala erano disposti vari tavoli ingombri di pietanze di ogni genere, dolce, salato o bibite che siano; vi erano anche due ampissime finestre decorate da drappi rosso sangue, entrambe poste nel lato destro del salone, e si affacciavano sul giardino della villa, pieno di siepi di rose rosse e alberi di cipresso; il pavimento era piastrellato di marmo nero, visibilmente lucidato da poco e alle pareti, affreschi raffiguranti scene di balli e ricevimenti, pieni di cavalieri e dame dalle gonne vaporose. 
Yui si sentiva come trasportata all'interno di un palazzo reale, come quando da piccola sognava ancora di diventare una bellissima principessa o, per assurdo, una fata. Ripensandoci, l'idea della fata non era poi così assurda, dato che era diventata una vampira, che era decisamente più che impensabile. 
Mentre parlava animatamente con una signora grassottella avvolta in un abito viola smilzo e probabilmente di qualche taglia in meno del dovuto, sentì il fiato di qualcuno sul collo, mentre un brivido le percorse la schiena.

-Vorrebbe scusarmi- si congedò garbatamente Reiji alla signora, portandosi via Yui.

Camminarono fino al centro della pista da ballo, sotto gli occhi attenti di tutti.

-Cosa stiamo facendo?!- chiese sottovoce la ragazza, visibilmente allarmata.

-Mi auguro tu sappia ballare un lento- la stuzzicò il ragazzo di risposta.

Lei mise il broncio, facendo l'offesa.

-Tsk, ovvio. Anzi sono molto brava in questo campo- si vantò con una luce di sfida negli occhi.

Un ghigno divertito comparve sul volto del giovane.

-Vediamo se sei alla mia altezza- disse altezzoso.

La musica partì e i due iniziarono a danzare sulle note di un piano malinconico, accompagnato da violini dolci, ma tristi allo stesso tempo.
La ragazza si muoveva con estrema disinvoltura ed eleganza, tanto che la sua estrema goffaggine sembrava solo un sogno lontano.
A malincuore, Reiji dovette ammettere che era veramente brava.
Un sorriso divertito comparve sul suo volto.
Pian piano alla coppia si unirono delle altre finché non diventarono una delle tante che popolavano la sala.

-Cos'hai da ridere?- gli sussurrò Yui, rivolgendogli un'occhiata confusa.

-Mmm... devo ammettere che te la cavi “abbastanza” bene- disse con noncuranza, sottolineando il “abbastanza”.

La vampira sgranò gli occhi.
Le si potevano leggere in fronte i vari insulti che le ronzavano in testa senza essere espressi, innescando un'altra risata da parte del vampiro.
Involontariamente, anche a Yui uscì uno spicchio di sorriso, nonostante l'orgoglioso quanto sostenuto commento da parte di Reiji.
Sospirò, e i due continuarono, tra volteggi e giravolte, a ballare a passo di musica. Quando la musica cessò, un grande applauso si elevò tra i presenti, ringraziando in parte i musicisti e in parte la coppia d'onore.
Sorrisi e complimenti vennero rivolti ai ballerini, finché la musica non ripartì, e altre coppie incominciarono a ballare.
Yui, leggermente rossa in viso e imbarazzata, era circondata da vampire, ammirate dalla sua bravura, e, mentre discuteva e ringraziava per i complimenti, rivolse il suo sguardo verso Reiji, il quale la scrutava da lontano. Le sue labbra color confetto si mossero lentamente, mimando una parola: “Arigatou”, e un sorriso colmo di gratitudine e di felicità si fece largo sul viso della giovane vampira, un sorriso che non si fermava alla bocca, ma che comprendeva anche gli occhi e il cuore.
Il vampiro distolse lo sguardo turbato.
Sentiva come una sensazione di calore al centro del petto.
Non capiva, e non sapeva dargli una spiegazione scientifica.
Sentiva come se quell'amore e quella gratitudine, fossero entrati nel suo torace, lasciandogli una sensazione incredibilmente piacevole, di felicità.
Sorrise rassegnato.
Quella ragazza non sapeva neanche cosa aveva appena fatto.
Anche se il suo corpo stava diventando freddo, come quello dei normali vampiri, il suo cuore rimaneva caldo, pieno di amore e sentimenti, in grado di donare quel calore capace di scongelare qualsiasi cuore ghiacciato, anche uno gelido come quello del ragazzo.
Così una piccola breccia era appena stata segnata.
Poteva lei riuscirci? Poteva lei riuscire veramente a donare quel calore, capace di rendere un cuore freddo un cuore “umano”?
Probabilmente sì. Probabilmente sarebbe riuscita veramente a salvare quei ragazzi, i Sakamaki, ormai
dispersi da troppo tempo dentro a un passato intricato e oscuro, dove ognuno di loro aveva perso la propria anima, sepolta sotto macerie di rancore e di rabbia.

Lei, probabilmente, li avrebbe resi vivi.


Un individuo allampanato, con una maschera bianca in viso a coprire gli occhi color topazio simili ad occhi di gatto, e i capelli candidi, lunghi e fluenti, stava infondo alla sala, con in mano un calice colmo di vino rosso, e osservava i due vampiri con un misto di malinconia e al contempo di ilarità. Un sorriso ambiguo apparve sulle sottili labbra dell'uomo.
Doveva aspettare ancora un po', solamente un altro po' e poi, tutto sarebbe andato come pianificato.



**************
Angolo Autrice:

Ok. Potete fucilarmi, farmi a fette, triturarmi, e mettermi nell'olio bollente T_T
AH! La scuola sta tentando di farmi fuori e ho a malapena il tempo di respirare!
WEEEEEE! In cambio potete notare che il cappy è lungo 5 KM!
*Piccolo spoiler*

Il tipo è mooooolto importante. Per ora non verrà rivelata la sua identità (sono stronza ouo), ma lo conoscete, lo conoscete.
Inoltre ho deciso di dividere la storia in due archi narrativi, per comodità. Per pura comodità!
Bene! Con questo vi saluto e mi dileguo, non prima di ringraziare di cuore tutte coloro che mi sostengono con le loro recensioni! Siete fantastiche! Grazie mille a tutte voi <3 Vi voglio bene!
E scusatemi di nuovo il ritardo a dir poco MOSTRUOSO!
Baci vostra Ali <3
Laito: E un saluto da Laito, il vostro vampiro preferito OuO
*lo afferra per un orecchio e lo trascina via*
Ali: Perchè ho sempre a che fare con gente anormale....

Ps. Non fatevi ingannare dalle apparenze OuO
Dal prossimo cappy tutto cambia MUAHAHAHAHAHAHA
Lo so sono proprio una gran bastarda <3
Shu: Concordo *gli arriva una padella in testa*
Jaa ne ♥

Alison Cole

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Capitolo 6
*** Capitolo 6- Memories: One ***


Capitolo 6

Memories: ONE

 

Vivi, corri per qualcosa, corri per un motivo…
Che sia la libertà di volare o solo di sentirsi vivo…

Nomadi – La Libertà Di Volare

 

Mentre si rimirava nel grande specchio posto sopra il lavandino del bagno, Yui si spazzolò i boccoli biondi platino, lunghi fino a metà schiena.
Con un paio di forcine in bocca, posò la spazzola sul marmo rosa che rivestiva il lavabo e iniziò a sistemarsi le lunghe ciocche in una crocchia più o meno ordinata. La frangia era cresciuta, così aveva deciso di scalare l'ormai ciuffo che si era venuto a creare. Prese un nastro rosso cremisi e lo legò intorno allo chinon, per tenerlo saldo alla nuca.
Dopo aver lanciato varie occhiate alla sua opera attraverso lo specchio, uscì dal bagno e, posizionata davanti all'armadio, optò per una paio di pantaloncini corti beije, una canotta nera e sopra una felpa rosa a maniche lunghe con lo scollo che lasciava scoperte le spalle.
Ormai non si preoccupava più di dover usare maglioni col collo alto, né per proteggersi dal freddo che percepiva sempre meno, né per allontanare invano certi pipistrelli con gli ormoni a mille.
Infilò calze nere lunghe fino al ginocchio e un paio di stivaletti beije.
Si stiracchiò, allungando le braccia sopra la testa, per poi dirigersi fuori nel balconcino di camera sua.
Mise i piedi sopra il parapetto e, voltatasi verso il tetto, col naso puntato all'insù, spicco un balzo, atterrando morbidamente sulle tegole, senza produrre un minimo suono.
Aveva bisogno di pensare.
Gli occhi magenta della ragazza erano fissi verso l'orizzonte.
Il cielo, dalle tinte cupe, andava a colorarsi di sfumature rossastre, per poi cambiare al rosa, all'arancio e infine in un timido azzurro pallido mischiato al grigio cupo di quella zona. Con le gambe che penzolavano dal tetto spiovente, Yui fissava quello spettacolo di colori che si formava sotto i suoi occhi con la mente persa e gli occhi un po' vacui.
Dopo che erano tornati alla villa, verso le 6 del mattino, circa tre ore prima, lei e Reiji avevano avuto una conversazione un po' strana.


-Allora, chi ti ha insegnato a ballare?-

La voce di Reiji arrivò alla ragazza all'improvviso e quasi inaspettata, rompendo il silenzio creatosi tra loro appena finita la festa e il quale era durato per tutto il viaggio di ritorno, rendendolo interminabile.
Yui sobbalzò.

-Ecco... è stata mia madre- borbottò lei.

Reiji inarcò un sopracciglio, visibilmente sorpreso, e una sorta di curiosità lampeggiò nelle sue iridi cremisi. Si sorprese da solo a pensare che di quella ragazza, la perfetta Sposa Sacrificale, non sapeva assolutamente niente.
Attraversarono l'ampio ingresso e iniziarono a salire le scale che portavano alle camere.

-Vedi... mio padre era un prete protestante, per cui poteva tranquillamente sposarsi, secondo le regole della Chiesa. Mia madre era una nobile-

Yui si fermò in piedi in mezzo al corridoio.
Reiji, qualche passo dietro di lei, la fissò intensamente.
Ella si voltò verso il ragazzo.
Le labbra rosee della ragazze erano inclinate in un sorriso triste, malinconico.

-Aveva abbandonato la ricchezza e il potere per stare con mio padre uno di rango decisamente inferiore, pur essendo uno dei principali pilastri della Chiesa protestante. Lei... era dolce, paziente e bellissima-

Mentre parlava, gli occhi di Yui si riempivano di ricordi felici e così lontani che una morsa dolorosa le attanagliò lo stomaco.
Alzò gli occhi, puntati fino a quel momento verso il parque di mogano su cui camminavano, e li impiantò fissi negli occhi di Reiji.

-Aveva rinunciato a tutto. E aveva anche donato tutto-

La sua voce si incrinò pericolosamente.

-Anche se stessa- lasciò la frase sospesa, incapace di continuare.

Reiji sentì una pugnalata dolorosa al petto, dove doveva starci un presunto cuore. La tristezza, la disperazione, ma allo stesso tempo la durezza e la convinzione di quello sguardo, fecero vacillare qualcosa dentro di lui che non sapeva definire.
Senso di colpa? Forse. Invidia? Anche. Inferiorità? Soprattutto.
La ragazza scostò di prepotenza lo sguardo da lui.

-Comunque ovviamente la sua infanzia l'aveva passata tra fiocchi e merletti. Mi aveva insegnato le regole del galateo e anche a ballare. Quindi, ecco la risposta alla tua domanda- concluse Yui leggermente cupa, probabilmente pentita del suo momento di debolezza.

Reiji si accorse con stupore di quanto fosse realmente cambiata Yui in quei mesi passati tra quelle quattro mura della villa.
Era maturata. Una vena di preoccupazione si insinuò nello stato d'animo del vampiro.
Vuol dire che quei maledetti si sarebbero mossi a breve.

-Tutto bene Reiji-san?- domandò Yui voltandosi in direzione del ragazzo.

Lui riprese a camminare al fianco della giovane senza proferire parola.
Giunti alla camera di lei, si salutarono.

-Ci vediamo più tardi. Faccio una doccia, dormo un po' e scendo per il pranzo. Grazie mille per la serata-

Yui fece per entrare quando la mano di Reiji andò a stringerle delicatamente un braccio, trattenendola. Le labbra di lui erano ridotte a una fessura, gli occhi velati di agitazione.

-Promettimi di stare attenta se hai intenzione di uscire e cerca di non allontanarti troppo dalla villa-

La vampira lo guardò allibita. Come sapeva delle sue scappatelle notturne?

-C-cercherò di essere veloce- lo sguardo basso, le guance imporporate dall'imbarazzo.

-Bene- il ragazzo sospirò.

Incamminatosi lungo il corridoio si bloccò ancora un attimo.

-Ho intenzione di preparare io il pranzo. Per tua informazione sono il migliore chef di Takoyaki del Paese- una nota di orgoglio accentuò l'ultima frase.

Entrambi si voltarono all'unisono e i loro sguardi si scontrarono per un breve lasso di tempo. Yui abbassò il proprio, le guance ancora calde.

-S-sarei felicissima e onorata di poterli mangiare- commentò lei divertita.

Le sue labbra si distesero in un ampio sorriso.
Lei sapeva per certo del carattere un po' superficiale ed egocentrico del vampiro, eppure, proprio in quel momento, le sembrò di scorgere qualcosa di quasi infantile in lui... come quando un bambino cerca di attirare attenzioni ed elogi su di sé.
Attenzioni ed elogi.
Spostò lo sguardo di nuovo su Reiji.
Era solo un'impressione o sembrava in imbarazzo?

-Bene. Allora a dopo- e senza aggiungere altro, con passo svelto e dopo aver svoltato l'angolo, il vampiro sparì.

 

 

Ora che ci pensava, Reiji non aveva mai ricevuto le attenzioni adeguate.
Dalle poche visioni che le si erano manifestate, Beatrix ignorava completamente suo figlio minore.
Avrebbe voluto aiutarlo.
Avrebbe voluto donargli un passato diverso e di conseguenza un futuro migliore.


-Chi ti dice che sarà un futuro migliore?-

La ragazza spalancò gli occhi.
Il sole ormai rischiarava completamente il cielo e un venticello fresco soffiava lieve, scompigliando i capelli della giovane.
Yui si voltò più e più volte alla ricerca del suo interlocutore, ma l'unico essere vivente che sembrava essere nei paraggi era un gatto nero che zampettava felicemente sul cornicione di una delle tante finestre barricate della villa.


Che era stato? Un'illusione?

Con un piccolo slancio, la vampira si lasciò scivolare di sotto, atterrando morbidamente sul terrazzino di camera sua. Rientrò nella stanza e controllò l'orologio posizionato sul comodino.
Le lancette, che con un moto continuo ticchettavano regolarmente, segnavano le 10.
La ragazza alzò gli occhi al cielo e, sospirando, fece per sdraiarsi sul proprio materasso quando l'occhio le cadde accidentalmente sulla scrivania, bloccando ogni suo movimento.
Una tazza di tè fumante era sopra quest'ultima mentre un bigliettino era ripiegato di lato.
Lo aprì e lesse il contenuto incuriosita.

“Buona Colazione,

S.R.”

-Cosa diamine...?-

Sakamaki Reiji? Che sia stato lui?


Non credo farebbe una cosa del genere.

Yui si voltò in direzione della tazza di tè con sguardo scettico.

Ok, come minimo è avvelenato, però...

Afferrò la tazzina e ispirò l'aroma tenue di limone che emanava.
Nulla di strano. Decise di poggiare le labbra sul bordo della tazza.
Bevve un piccolissimo sorso della bevanda e si staccò.
Ancora niente.
Beh, essendo una vampira in teoria nulla avrebbe potuto ucciderla, neanche un presunto veleno potentissimo.
Sospirò e trangugiò il liquido tutto d'un colpo.

-Ah-

In realtà era molto buono. Una scia di calore iniziò a propagarsi all'interno del suo stomaco. Era una sensazione piacevole.
Improvvisamente, si sentì di buon umore.
A quanto pare nessuno aveva tentato di ucciderla, yup! (ndA...Comicità RIP)
Yui si abbandonò sul letto, affondando tra le coltri pulite e i cuscini di piume, mentre con lo sguardo iniziò a esaminare il baldacchino soprastante.
Rimase lì distesa per una decina di minuti rimirando il vuoto.

Una vena pulsante di irritazione spiccò ben visibile sulla fronte di Yui.

-Accidenti! Mi sto annoiando a morte!-

Che poi, tecnicamente, non posso morire neanche di quella.

Sospirò e, puntandosi con le mani, si tirò su a sedere.
Dal comodino a lato del letto, estrasse un libricino color crema e una penna “presa in prestito temporaneamente” dallo studio di Reiji.
Aprì il diario e rilesse le uniche parole annotate:

Vista acuta

Forza

Immortalità

Sangue

Dormire a comando

Agilità

Alzò di poco la manica della felpa e si esaminò attentamente il braccio: una piccola striscia bianca, quasi invisibile, era tracciata a metà del polso.

Capacità di guarire rapidamenteaggiunse.

Esitò un secondo, la punta della biro leggermente sospesa sul foglio.

Teletrasporto (?)

Richiuse il diario e rimise il tutto all'interno del cassetto.
In così poco tempo aveva imparato tantissime cose sulla nuova Yui, ma non aveva ancora focalizzato bene come si eseguisse un teletrasporto volontario.


In teoria nei libri dicono sempre di focalizzarsi sul luogo di destinazione e poi credo che il resto verrà da sé.

Yui si alzò dal materasso e uscì nuovamente in balcone.

-Vediamo... dove posso provare?-


Beh, se compaio nel soggiorno o in camera di qualcuno non credo che passerò inosservata.

Piscina e laghetto erano off limits.
La ragazza sbuffò annoiata.
Non sapeva più che pesci pigliare: dove poteva andare?


-Vieni da me-

E, come in un film, immagini sfocate e sbiadite riempirono gli occhi di Yui.

Bianco. Tanto bianco. Bianco abbacinante.
Rose, anch'esse bianche. Rose profumate. Rose intense.

Sbarre. Sbarre alla finestra. Sbarre che ti impediscono di vedere il ciel sereno. Sbarre di prigionia.
Abusi. Sempre abusi. Continui.

La torre. Quella torre. Torre che sarebbe diventata tomba.

La torre dov'era rinchiusa la madre di Subaru?

La donna apparve, bianca e luminosa come una stella, il viso impossibile da scorgere in quel chiarore.

-Vieni qui-

Altra luce. Poi un urlo squarciò la visione.

-Mamma!- e tutto fu buio.

 

Yui riaprì gli occhi lentamente. Era distesa su lastre dure e gelide, mentre il soffitto soprastante le era totalmente sconosciuto.
Si mise a sedere e si massaggiò la testa.
Le parve si sentire un bernoccolo da qualche parte sulla nuca.


Accidenti! Ma cosa diamine era? E poi come...

La ragazza sbatté le palpebre a ripetizione, incredula.
Era all'interno della torre!
Per la precisione era esattamente nella stanza di Christa!
L'ambiente era arredato da un semplice letto, una libreria con alcuni volumi vecchi e polverosi, una scrivania, una seggiola e una macchina per tessere. L'unica piccola finestrella che dava sull'esterno era sbarrata.

-Ma se sono nella stanza di Christa, allora il teletrasporto ha funzionato-

Yui si alzò di colpo e iniziò a saltellare (Nda MOD Coniglio On) per la stanza ridendo divertita ed euforica. Ora che sapeva controllare il teletrasporto nessuno l'avrebbe più importunata! Certo, non doveva mica andare a spifferare ai quattro venti questa incredibile novità!


Così vediamo come se la cavano ora quei sei pipistrelli in calore!

Un pensiero, però, le traforò in un attimo la mente, spazzando di colpo tutta l'allegria.
Se era nella stanza di Christa, voleva dire che vi era anche bloccata.
Yui si fiondò verso la porta. Afferrò la maniglia e tirò con tutte le sue forze. Sigillata.
Passò i seguenti 10 minuti tentando di usare nuovamente il teletrasporto, ma a quanto pareva la torre era fatta in modo che chiunque vi entrasse non potesse uscirne più, umani, vampiri o chicchessia.
La ragazza annaspò preoccupata.
La porta era inaccessibile, la finestra pure e che lei sapesse, non vi erano passaggi segreti che portassero all'esterno. O sì?
La vampira iniziò a tastare tutte le mattonelle del pavimento alla ricerca di una fuori posto o che si potesse premere.
Inserendo le mani tra due piastrelle vicino al letto, una si scostò.
Yui la sollevò entusiasta. Sotto, vi era una nicchia al quale interno si trovava un oggetto avvolto in un panno lercio: aveva la forma di parallelogramma, grandezza media e poco pesante.
La ragazza lo prese in mano e scostò il panno.

Strabuzzò un paio di volte gli occhi alla vista di una scatola carillon ricoperta di rifiniture argento e di tessuto bianco.
Un lucchetto a forma di fiore ne impossibilitava l'apertura.

-E questa cos'è?-

Riluttante, Yui scosse lo scrigno delicatamente, cercando di intuirne il contenuto. Nessun suono.
Sbuffò. Doveva prima trovare la chiave, ma un certo presentimento le suggerì che non era in quella stanza.
Riposizionò la mattonella al proprio posto e iniziò a studiare una procedura per aprire quella scatola. Stava quasi per urlare di frustrazione quando una voce familiare la richiamò.

-Yui? E tu cosa ci fai qui?-

La ragazza, sentitasi chiamare sollevò di scatto la testa.

-E invece t-tu cosa ci fai qui?- balbettò agitata di rimando.


**************
Angolo Autrice:

....Ok.... la fila per la lapidazione è a destra, mentre per l'esecuzione a sinistra.
Quelli a destra sono pregati di afferrare una pietra di quelle posizionate sul tavolo, quelli a sinistra invece posso afferrare una rivoltella o un'altra delle numerose armi da fuoco a disposizione ^^
La mia morte è fissata per le 4 il 30 febbraio.
Venite numerosi ^^
No dai :')
SONO TREMENDAMENTEEEE IN RITARDOOOOO!!!!!
Il problema era... tempo, idee, il fatto che ho riscritto questo capitolo 7389252598 volte e che poi non ero mai sicura se era ok............
LO SO CHIEDO PERDONO! E se non lo recensirete... o non lo leggerete... o mi odierete... lo capirò! T-T
Laito: Ehm... non stai esagerando un po'? O-O
Shu: Tsk... palchista *una pentola volante sfonda il cranio del biondino*
Ali assatanata: Diceviii!!??
Shu: Niente -_-"
Ali tranquilla: Bene *sorseggia del té da una tazzina*
Questo capitolo è un po' meno comico o romantico (ROMANTICISMO RIP) ma nel prossimo mi rifaccio EHEHEHEHHEHEHEHHE aspettatevi di tutto.... No ok so già cosa scrivere quindi state tranqui!
Jaa ne ♥

Alison Cole

Ps: Chi è il misterioso ragazzo? :3
Voglio vedere chi indovina u.u 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7- Sinfony and Mystery ***


Capitolo 7

Sinfony and Mystery

 

È una bella prigione, il mondo
William Shakespeare

 

 

-E-e invece t-tu cosa ci fai qui?- balbettò la vampira di rimando.

Certo Yui, visto che ci sei balbetta un po' di piùpensò la ragazza scocciata.

Si guardò intorno, come avrebbe fatto un ladro colto con le mani nel sacco, incapace di sostenere le iridi cremisi del ragazzo dinnanzi a sé.

E ora cosa si sarebbe inventata per spiegare la sua presenza lì?

-Cosa ci faccio qui? Non credo sia così strano, dato che questo è il luogo dove mia madre ha passato i suoi ultimi anni di vita- disse lui con le braccia incrociate al petto, i muscoli tesi e la testa leggermente inclinata di lato.

-Tu piuttosto…-


In un battito di ciglia, l'albino si materializzò oltre le sbarre, a una spanna dalla bionda.
Lei indietreggiò sorpresa, fino a rimaner intrappolata tra il corpo di Subaru e la testiera di mogano del letto di Christa.

-Perché-sei-qui?- scandì bene lui, assottigliando gli occhi con fare indagatore.

La mente di Yui fu invasa da mille probabili scuse e bugie da propinare al vampiro per raggirarlo, ma sentendo la pressione dell'albino aumentare e vedendolo avvicinarsi sempre più, tutti i suoi propositi andarono in fumo e si apprestò subito a dirgli la verità.

-O-ok! Te lo dico, te lo dico!- scoppiò, rossa in viso, cercando di allontanare il più possibile il ragazzo facendo leva sulle braccia.

-Prima parli, poi ti libero- disse di rimando il vampiro con un ghigno disegnato sulle labbra.

Che crudele!

Dopo aver spiegato in un soffio più o meno la situazione e aver terminato quella dolce tortura, Yui si sedette per terra a gambe incrociate con il carillon in mano e un'espressione concentrata in viso.

-Non vedo meccanismi particolari, solo una semplicissima serratura- mormorò la bionda sovrappensiero.

Subaru la osservava dall'altro, poggiato al muro, con un'espressione di dubbio stampata in volto.

-Hai controllato la stanza?- chiese in un sussurro, chiudendo gli occhi.

Yui non sollevò nemmeno la testa.

-Sì. Da cima a fondo. Nessuna chiave. D'altra parte, se era rinchiusa qui dentro da anni, non può trovarsi tanto distante- rispose la vampira sistemando a terra il cofanetto e iniziando a massaggiarsi le tempie, in meditazione.

-Se fossi segregata in una torre inaccessibile a tutti, dove nasconderei qualcosa?-

Vi furono attimi di silenzio, susseguiti da un'esclamazione da parte di entrambi: -O a chi la darei!-

I due si scambiarono un'occhiata d'intesa e Subaru, con un colpo secco, stacco la chiave che portava al collo, rompendo gli anelli d'acciaio comei burro.
L'albino fissò gli occhi magenta della ragazza con un misto di paura e incertezza.
Era sicuro di voler scoprire cosa contenesse il carillon?

Yui posò delicatamente la sua mano destra su quella del vampiro, sorridendo appena.
Lui sospirò e inserì la chiave nella toppa, per poi girarla di tre quarti, azionando i meccanismi della scatola.
Una melodia tenera e nostalgica si propagò per tutta la torre, riempiendo di rammarico i cuori dei due giovani. 
Quella sinfonia sembrava scritta basandosi sulle emozioni provate dalla povera Christa, costretta a vivere in gabbia, così vicina alle persone che amava ma allo stesso tempo così distante:
la felicità, che poteva solo a malapena scorgere attraverso le sbarre della sua prigionia, non le era stata concessa.
Le note del carillon si spensero e il silenzio si riappropriò di quel luogo desolato e dimenticato ormai da tempo. 

Cavolo, Yui non piangere!, si ordinò la vampira tenendo il naso all'insù, onde evitare che le lacrime fuoriuscissero a fiotti.

Riportò la propria attenzione su Subaru solo quando sentì un rumore di sfregamento provenire dalla sua direzione.
Osservò il ragazzo estrarre un cassettino dal cofanetto e privarlo degli oggetti che custodiva.
Egli si sedette sul letto della donna, predisponendoli in fila sopra le lenzuola, e iniziò a osservarli con maniacale attenzione. Venne raggiunto poco dopo dalla biondina, la quale studiò a sua volta una busta ingiallita e sigillata, una catenella, con uno smeraldo incastonato in un ciondolo a forma di goccia, ed un anello.
Il rubino, che spiccava sull'argento dell'anello, le ricordarono gli occhi cremisi del ragazzo.
Una domanda sovrastava sopra la testa dei due.

-E ora?- chiese Yui, esponendo il dubbio di entrambi.

Lui spostò lo sguardo verso la busta, chiusa da un sigillo laccato.
Sembrava turbato.

-Leggila- le ordinò dopo un po'.

Lei lo osservò stralunata.
Per quale motivo avrebbe dovuto leggere lei la lettera di una madre lasciata al proprio figlio?

La vampira rimase con una faccia da pesce lesso impressa in viso, osservandolo come se fosse stupido.
Subaru grugnì infastidito, afferrando la suddetta busta e mollandola in mano alla ragazza.

-A te. Questa lettera è destinata a te- disse lui con stizza, rispondendo alla tacita domanda della bionda.

Ella strabuzzò gli occhi con evidente sorpresa.
Cosa stava accadendo? Non aveva alcun senso che la madre di Subaru le indirizzasse una lettera.
Non si conoscevano nemmeno!

Con un profondo sospiro, lesse la dicitura riportata sul davanti della busta, scritta con una calligrafia elegante e raffinata: “Yui”.
Non vi era alcun errore.
Con forse un po' troppa enfasi, la aprì di getto, rivelando un intero foglio pieno di righe trascritte con la stessa elegante calligrafia dell'intestazione.

 

Carissima Yui,
se stai leggendo questa lettera, significa che i malvagi scopi di Karl Heinz, purtroppo, sono andati a buon fine. Ciò non significa che non sia ancora in tempo.
Prendi quell'amuleto che ti ho lasciato.
Ti proteggerà e ti donerà una straordinaria capacità che spero ti torni utile per mettere in riga quegli screanzati quali sono i figli di quel mostro.
Purtroppo non ho abbastanza tempo per informarti di tutte le cose che avrei da rivelarti.

Sta per tornare e io devo scappare: è la mia ultima possibilità.


Aspetta. Scappare?! Ma non era morta?, si domandò la vampira sgranando gli occhi.


Prima che arrivi la prossima notte senza luna devi cercare un libro intitolato “Le casate”, che si trova nella biblioteca di famiglia: il ciondolo farà tutto il resto.
Vorrei che fossi accompagnata da Subaru mentre leggerai quel libro. È di importanza vitale.
Consegnagli l'anello: se per caso riscontraste problemi, basta che gli sussurriate il mio nome.
Sappi che anche se non ho potuto vederti crescere, ti ho amata fin dal primo istante.
Non sai nemmeno quanto vorrei poterti stringere in questo momento.

Prenditi cura del mio Subarucchi. Ne ha estremamente bisogno.
Vi voglio un mondo di bene.

Vostra, Christa


Yui tenne la bocca spalancata, cercando di rimettere ordine alla confusione che le regnava in testa.
Cosa succedeva nella notte di luna nuova? Cosa vi era scritto in quel libro?
Di che genere di problemi parlava Christa? 
Cosa intendeva con primo istante?! 
Stava seriamente per impazzire.

-Yui?-

La ragazza fu improvvisamente destata dai suoi più oscuri pensieri dalla calda voce dell'albino, il quale la guardava leggermente preoccupato.

-Cosa c'era scritto?- chiese pacatamente, osservandola con attenzione.

Probabilmente si stava facendo largo nella sua mente l'eventualità che la vampira fosse sul punto di svenire.

Ella inspirò, cercando di far giungere al cervello più ossigeno possibile.

-In pratica, mi ha detto di diventare un tutt'uno con la catenella, di cercare un libro prima della prossima luna nuova, di consegnarti l'anello e dirti che ti vuole tanto bene- farneticò, trascurando il fatto che l'abbia chiamato Subarucchi e tralasciando altre parti.

Il ragazzo la squadrò con un sopracciglio sollevato, sicuro che non gli avesse rivelato proprio tutto.
Sospirò, decidendo di rinunciare, e si apprestò a consegnare la catenella alla ragazza.

Dopo avergliela fissata al collo, con non pochi insulti rivolti al fantomatico gancetto, e aver indossato l'anello, affidò il carillon a Yui, dicendo che era meglio che lo tenesse lei.
Non voglia mai che uno dei suoi fratelli lo beccasse con una scatoletta da femminuccie appoggiato sulla scrivania.
La vampira ridacchiò all'espressione scocciata del vampiro, dicendogli che in realtà non sarebbe stato un dramma così epocale.

-Tsk, non ci tengo a dargli una scusante per sfottermi a vita. Quindi grazie, ma no grazie- borbottò fissandola imbronciato.

-Come vuoi- rispose lei con un ghigno facendo spallucce.

Lui ghignò a sua volta, incenerendola con lo sguardo.

-Io non riderei se fossi in te. Voglio proprio vedere come riuscirai a placare la furia di Reiji-

La ragazza si gelò sul posto, fissandolo con un'espressione a dir poco sconcertata.

-Cazzo, il pranzo! Che ore sono? Oddio, saranno le due! Sono maledettamente fottuta e…- le fu impedito di proferire ancora parola dalla mano dell'albino impiantata sulle sue labbra.

La faccia scioccata di Subaru era talmente epica che, se avesse avuto una macchina fotografica, Yui l'avrebbe sicuramente immortalata.

-Primo: sta calma ok? Sono le una, quindi non è poi così tardi. Secondo: avvisami prima di parlare come uno scaricatore di porto, che altrimenti mi viene un infarto- disse con calma, fissando il viso della vampira che diveniva via via più rosso.

-S-scusa. Non so cosa mi sia preso a dir la verità- mormorò lei imbarazzatissima dopo che le fu data la possibilità di parlare nuovamente.

-Tranquilla. Credo che sia dovuto al fatto che tu sia ancora instabile. Tra una settimana circa dovresti essere apposto- riflette ad alta voce il vampiro.

Lei annuì per poi bloccarsi all'istante, accorgendosi solo in quel momento di un particolare.

-Subaru, come fai a sapere che Reiji mi aspetta per il pranzo?- chiese con un sorrisetto di scherno.

Lui sgranò gli occhi e iniziò a guardarsi intorno, ragionando ad una possibile via di fuga da quella conversazione.

-Ehm… me lo ha riferito lui questa mattina-

Lei accentuò il sorriso, avvicinandosi lentamente al vampiro.

-Sicuro? Eppure a me sembrava di aver sentito una certe presenza in corridoio ieri sera. Chissà di chi, eh?- continuò ironica.

-Chissà- rispose lui evitando di incrociare le iridi magenta della ragazza.

-Comunque non è il caso che lasciamo Mr. Occhialuto ancora in attesa, non trovi? Non ho alcuna intenzione che ti minacci col suo dannato frustino- bofonchiò tra sé e sé con un leggero rossore sulle gote.

La ragazza lo osservò con un sorriso radioso mentre lui si avvicinava e le cingeva la vita.

-E togli quel sorrisetto compiaciuto dalle labbra- la sgridò lui, poco prima di teletrasportarsi ed abbandonare definitivamente la torre. 

**************
Angolo Autrice:

...uccidetemi! Sul serio. Non mi stupirei nemmeno se nessuna di voi volesse lasciare una recensione.
E non vi criticherei nemmeno se qualcuna decidesse di non leggerlo proprio il capitolo. 
Un anno. Rendiamoci conto. Un anno è passato dall'ultimo aggiornamento!
E diciamo che non ci sono scuse valide per un'assenza di questo calibro.
In realtà il capitolo dopo due settimane era pronto. 
Poi il pc è stato invaso dai virus... è l'ho dovuto resettare. E da cretina non ho pensato di mettere la storia su chiavetta. L'ho riscritto... ed è successa la stessa cosa per altre due volte, finché non mi sono rotta. 
Ho iniziato a scrivere altro... ed è andata a finire così.
Questa volta però ho intenzione di andare fino in fondo. 
Se una ragazza non mi avesse scritto probabilmente non sarei nemmeno qui a scusarmi a quest'ora poiché non avrei scritto alcun capitolo. Ti ringrazio finexshade. 
Il capitolo non vale nemmeno la metà di quanto avrei potuto scrivere in questo tempo. 
Col prossimo mi rifaccio e questa volta non passerà un altro anno :P
Perdonatemi ancora.
Jaa ne ♥

Alison Cole

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Capitolo 8
*** Capitolo 8- In your Mind ***


Capitolo 8

In your Mind

 


"Andare a caccia di ricordi non è un bell’affare.
Quelli belli non li puoi catturare e quelli brutti non li puoi uccidere
"
Giorgio Faletti


 

La ragazza percorreva i lunghi corridoi della villa a passo di marcia, mangiando la distanza che la divideva dalla cucina con ampie falcate. 
Era leggermente immusonita, delusa da sè stessa per non aver acquisito ancora la capacità di estorcere certe informazioni al vampiro dalla testa innevata. 
Voleva che ammettesse di averla spiata, comportandosi nella stessa maniera di un fratello maggiore che teneva sottocchio il fidanzato della sorellina, più che la sorella stessa.
In fin dei conti, Subaru, pur essendo d'età inferiore, si era rivelato un'ottima spalla, pronto ad aiutarla e a intervenire in caso di pericolo.
Lo aveva notato nascondersi nell'oscurità e sorvegliarla da distante innumerevoli volte: ormai ne aveva perso il conto.
Scosse la testa, cercando di scacciare il viso dell'albino e la confusione lasciatagli dalla lettera di Christa nella propria testa.
Doveva affrettarsi se non voleva subire il frustino di Reiji sulle proprie natiche.
Arrivata a destinazione, però, si fermò un attimo fuori dalla stanza, osservando l'interno dal piccolo spiraglio creatosi dalla porta socchiusa.
Il secondogenito aveva impressa in viso un'espressione estremamente rilassata, intento ad assaggiare le salse qua e là ed a controllare che nulla si bruciasse.
Sembrava concentratissimo ma, allo stesso tempo, in pace.
Yui non potè fare a meno di rimanere incantata nell'osservare il moro con le maniche della camicia arrotolate sugli avambracci, il naso sprovvisto della sua solita montatura e la fronte leggermente imperlata di sudore a causa del calore.
Era decisamente molto più umano e normale di quanto apparisse di solito, un mix di novità e sorpresa che lasciarono la vampira letteralmente a bocca aperta.
Rimase ad osservarlo tranquillamente in disparte, cercando di memorizzare tutte quelle espressioni del ragazzo che, purtroppo, non aveva mai potuto contemplare.

Certo che di fascino ne ha da vendere, pensò, ritrovandosi a percorrere con lo sguardo le larghe spalle, i bicipiti scolpiti, i luminosi e felini occhi color ametista e il viso elegante ed aristocratico.

Aspetta, che?!

Da quando la sua mente concepiva pensieri del genere? Dannazione.
Se prima i vampiri la attiravano abbastanza fisicamente, ora erano come miele.
E lei era l'ape.

Maledetto sangue da sanguisuga, imprecò mentalmente.

-Potresti smetterla cortesemente di comportarti da stalker e venir a darmi una mano? Non mi dispiacerebbe un aiuto-

La ragazza si gelò sul posto all'udire la voce pacata di Reiji apostrofarla.
Entrò con una lentezza maniacale e un sorriso appena accennato sulle labbra.


-Da quanto tempo avevi già percepito la mia presenza?- chiese lei imbarazzata.

Lui le rivolse appena un'occhiata, intento a mescolare qualcosa all'interno di una ciotola di ceramica.

-Più o meno da quando sei arrivata e hai deciso di studiarmi in silenzio- rispose, sorridendo divertito davanti al suo rossore.

Mi consolo del fatto che non sappiano leggere i pensieri.

Sarebbe stato troppo per la povera Yui.
Si avvicinò al ragazzo e osservò i vari pentolini che bollivano sul fuoco, ispirando profondamente l'ottimo profumino che emanavano.

-Sembra tutto delizioso- mormorò.

-Lo è- rispose lui sicuro, leggermente piccato.

-Ne sono certa- aggiunse lei sorridente.

Il vampiro la fissò un attimo con un'espressione indecifrabile, per poi portarle davanti alla bocca un cucchiaio colmo di un liquido aranciato.
Senza bisogno di spiegazioni, la ragazza dischiuse le labbra e bevette: era leggermente piccante, caldo, speziato e decisamente delizioso.

-Mh... allora?- domandò Reiji poco dopo impaziente, notando che la bionda non dava segni di vita.
Ella puntò le sue iridi magenta in quelle del vampiro e lo osservò con entusiasmo.

-Squisito!-

Dopo un leggero sospiro di sollievo, il moro tornò ad occuparsi dei fornelli, distogliendo il proprio sguardo da quello eccitato della ragazza, leggermente a disagio.
Quando tutto fu pronto, entrambi si misero a gustarsi la propria parte di zuppa al curry.
Come dessert, il vampiro aveva anche preparato dei dango, spazzolati molto volentieri dalla biondina.

-Waa! Sento che potrei mangiare fino a sera!- esclamò Yui, confusa.

Per quanto mangiasse, lo stomaco non sembrava appesantirsi nemmeno di una virgola, dandole la sensazione di non aver neppur sfiorato cibo.

-Ci farai l'abitudine- dichiarò il ragazzo con la sua solita compostezza, facendolo sembrava più simile ad un ordine che a una constatazione.

-Lo so. Solo che… sapevo che a voi non servisse cibarvi di cibo umano, però non credevo fosse come ingoiare aria- mormorò sconcertata.

Una risata canzonatoria fuori uscì dalle labbra di Reiji.

-Secondo te come facciamo ad essere così dannatamente in forma? Mangiare schifezze o cose salutari a noi non cambia: saremo sempre impeccabili- disse con aria di superiorità.

Sì, certo, i vampiri sono superiori alla razza umana, bla bla bla…

Ormai Yui non calcolava più le frequenti insinuazioni del vampiro.
Sotto un certo punto di vista, aveva ragione il vampiro; però, secondo lei, per quanto riguardasse la forza psicologica e spirituale, la razza vampira veniva bocciata con un bel due in pagella: potevano pur essere capaci di sollevare un elefante con una mano sola, ma avevano una povertà dentro il loro cuore quando si trattava di sentimenti che potevano benissimamente far invidia al deserto del Sahara.
E su questo Yui non avrebbe mai cambiato idea.
Sentendo la gola farsi sempre più secca, la bionda si apprestò a riempire un bicchiere d'acqua e a berlo.
Peccato che la situazione pareva restar invariata.

-Non credo che quel genere di sete passi con un bicchiere d'acqua-

La ragazza si sentì colta in fallo.

-Non capisco che cosa tu stia insinuando- borbottò evasiva.

Osservando in viso il vampiro, lo trovò con un sopracciglio alzato e una chiara espressione infastidita.
Non gli piaceva per niente essere preso in giro.
Lei sbuffò esasperata.

-Non ho alcuna intenzione di uscire dalla magione per andar ad attaccare un povero umano indifeso!- sbottò lei innervosita.

A costo di morirci, Yui non avrebbe mai toccato un singolo umano nemmeno con un dito: sapeva come ci si sentiva e non aveva alcuna intenzione di far rivivere le sue stesse esperienze ad altre persone.
Un silenzio opprimente calò sui due, spezzato successivamente dai passi di Reiji che si avvicinava alla ragazza con una maschera di indifferenza impressa in viso.
Sentendosi in soggezione, la vampira per riflesso arretrò, ritrovandosi poco dopo bloccata tra il corpo possente di Reiji e il muro.

Perché ogni volta deve andar a finire così? Mi prendete in giro!?

-Ehm… Reiji-san, mi stai un po' spaventando- mormorò lei.

Come risposta ricevette un'altra domanda:
-Anche a costo di rimaner priva di energie e di morire tra mille sofferenze, non berrai mai una singola goccia di sangue umano, vero?-

Con sguardo deciso e serietà, la ragazza annuì convinta.
Una leggera smorfia di fastidio increspò le labbra del moro per pochi istanti, per poi tramutarsi in un sorriso stanco e rassegnato.

-Capisco-

Yui vide il capo del ragazzo appoggiarsi delicatamente su una sua spalla, mentre le mani correvano a slacciare i primi bottoni della camicia.
Senza capirci nulla, la bionda si ritrovò davanti un'ampia porzione di pelle scoperta poco distante dalle sue labbra. I canini si manifestarono automaticamente senza il suo comando, mentre la fame che la stava assalendo da due giorni ruggì prepotentemente esigendo di essere soddisfatta.
Il panico si impossessò della ragazza, combattendo ferocemente contro l'impulso di azzannare il ragazzo.
Con quel briciolo di controllo che le restava, allontanò Reiji con la forza, cercando di aumentare il più possibile la distanza tra i loro corpi.

-Sei impazzito?- ringhiò la ragazza con una voce roca che non le apparteneva.

Portò le mani al collo sentendosi morire.

Fino a poco prima riusciva a gestirsi, ma, alla vista di quell'allettante invito, la mente aveva cominciato ad appannarsi e la sofferenza dell'astinenza si stava manifestando in tutta la sua potenza.

-Cerco di aiutarti. Se continuassi così per molto rischieresti seriamente di ammalarti. Nessuno di noi vorrebbe vederti perire, me compreso- rispose semplicemente il vampiro.

La sua dichiarazione fece palpitare il cuore della giovane.


-Ma… non posso! Non posso. Non dovrei bere il tuo sangue- ribatté lei, cercando di soffocare gli urli di dolore che tentavano di scappare attraverso la sua gola.

Seguirono altri attimi di silenzio, frastagliati solo dai rantoli di Yui, la quale, anziché migliorare, peggiorava di minuto in minuto.
Il moro, spazientito, sbuffò e raggiunse nuovamente la ragazza, bloccandola facilmente al muro poiché ormai priva di forze.

-Non posso… ti prego…- lo supplicò lei con l'ultima scintilla di lucidità.

Reiji si posizionò in modo da avere gli occhi della ragazza esattamente alla sua altezza.

-Sia chiaro, sto facendo un sacrificio che tu non puoi nemmeno immaginare, Yui. Bere sangue tra noi vampiri è talmente intimo e importante che è paragonabile al sesso. Non ho mai speso un singolo millilitro del mio per nessuno, quindi, invece di lagnarti, consideralo un dono di cui essermi eternamente grata- concluse con serietà il ragazzo, lasciando di decisamente di stucco la bionda.

Una follata di profumo investì la ragazza quando il vampiro scoprì nuovamente la candida pelle tra clavicola e collo: era odore di bosco, di aghi di pino bagnati dalla pioggia.
La sua coscienza scivolò completamente via, le sue mani strinsero la candida camicia del moro tra le dita e le rosee labbra della vampira si spalancarono, mostrando i canini appuntiti che si tinsero di rosso una volta perforata le carni del ragazzo.
Percepì a mala pena il gemito del vampiro, sentendolo come un suono ovattato ed indistinto.
La sua attenzione era catturata dal liquido cremisi che le scendeva in gola e in rivoli ai lati della bocca.

Fresco, dissetante e con una nota frizzante.
Era tutto così eccitante, appagante ed estremamente nuovo da stordirla.
Troppe emozioni contrastanti, troppe sensazioni estranee.

E fu in quel momento che, seppur con le palpebre serrate, vide:

“Un ragazzino di spalle dai capelli dalle sfumature grigiastre osservava una donna elegante che gridava contro un bimbo dagli occhi blu mare e la chioma bionda.
Il ragazzino si avvicinò alla signora e le mostrò con fierezza il libro che stringeva tra le mani.

-Madre, ho imparato l'intero volume di medicina avanzata a memoria- dichiarò orgoglioso e con un sorriso sincero.

Ella lo guardò appena, per poi voltarsi nuovamente e ignorarlo completamente.

-Mamma…- cercò di chiamarla.

-Reiji, non è il momento. Torna a giocare come tuo solito- lo liquidò lei, andandosene per rincorrere il biondino con cui parlava poco prima.

Il piccolo rimase fermo immobile con un'espressione affranta e letteralmente distrutta, mentre il libro scivolava lentamente dalle sue dita cadendo a terra.

-Perché? Perché per quanto io faccia vengo sempre scartato? Perché devo patire questa maledizione senza poter far nulla?!- gridò infine, mentre lacrime di rabbia iniziarono a scendere copiosamente.

-I sentimenti sono inutili: non fanno altro che farmi soffrire. L'amore equivale al dolore-”


*****************
Angolo Autrice:

Eccomi! Perdonate il ritardo ma hanno deciso di riempirmi di verifiche e interrogazioni... quindi ero decisamente invalidata dallo scrivere. 
Tecnicamente, infatti, anche adesso dovrei essere a studiare, ma ho deciso di sacrificare un pomeriggio di studio per scrivere il capitolo u.u
Spero che vi sia piaciuto e che decidiate di seguire ancora la mia storia!
Alla prossima (spero il prima possibile!),
Jaa ne ♥

Alison Cole

Ps. Chissà perché Yui riesce a vedere le emozioni passate di Reiji eh? *risata malvagia*
Chi ci arriva, vince un biscottino u.u

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Capitolo 9
*** Capitolo 9- Memories ***


Capitolo 9

Memories

 

“Bisogna stare attenti a tuffarsi nei ricordi,
spesso, ci si fa male cadendo di cuore”
(alemarsia, Twitter)

 

Fu come riemergere improvvisamente dopo un interminabile periodo di apnea: la mente annebbiata, il fiato corto e le voci concitate che le assordavano i timpani. Un profumo dolce e nostalgico invase i sensi della ragazza, delineando nella sua mente l'immagine di un vampiro a lei molto caro.
Quando Yui schiuse finalmente gli occhi, essi andarono velocemente alla ricerca del proprietario della pallida e fredda mano che le stava carezzando delicatamente il braccio.
Doveva esser già scesa la notte, poiché la fioca luce che illuminava il pallido viso del rosso, sembrava provenire solamente dalla scarsa illuminazione scaturita dal lampadario sovrastante.

-A...yato-kun?- lo chiamò lei con un fil di voce e leggermente confusa.

Il ragazzo parve rinsavirsi di colpo, distraendosi dal lento e regolare moto circolare compiuto dalle sue dita sulla candida pelle della giovane ragazza.

-Yui! Stai bene? Ti gira la testa? Non è perché hai ancora molta sete che sei svenuta, vero?-

Tutto quel susseguirsi ininterrotto di domande, stordì inevitabilmente la vampira, riducendola a domandarsi il perché di tutta quella improvvisa apprensione da parte di Ayato.

-Dalle almeno il tempo di formulare una risposta prima di porle un'altra domanda, Ayato.-

Lo sguardo della bionda si spostò velocemente verso il più responsabile dei fratelli Sakamaki, lasciandola senza fiato.
In quell'istante ricordò ogni cosa: quando aveva cominciato a bere il sangue di Reiji, tutte le emozioni, i pensieri e la vita del ragazzo erano sembrati fluire all'interno della mente di Yui attraverso il bramato liquido color cremisi.
Yui fece fatica a metabolizzare tutte le informazioni di cui era venuta a conoscenza, definendole troppo sconcertanti per esser assimilate tutte in una sola volta. Quando il ragazzo dai capelli corvini si accorse dello sguardo insistente della bionda, puntò incuriosito le proprie iridi ametista in quelle rosee di lei.

-Sto bene. Mi sento solo un po' stanca. E non preoccuparti, ora sono sazia- mormorò la bionda molto lentamente, abbassando lo sguardo verso le proprie mani.

-Sazia? Come diavolo…-

-L'ho fatta bere direttamente dalle mie scorte pregiate che conservo accuratamente nelle mie stanze- lo interruppe prontamente il corvino, inviandole un'occhiata a dir poco eloquente.

Ayato lo fissò scettico.

-Come hai fatto a convincerla? Non lo avrebbe fatto nemmeno sotto tortura!- ribatté visibilmente alterato.

-Ho i miei metodi di persuasione. Dopo esserti data una sistemata, potresti raggiungermi nel mio studio? Te ne sarei grato- e così dicendo, Reiji si alzò dal sofà e chiuse il libro aperto che reggeva tra le mani.

Che fosse rimasto a vegliare su di lei mentre lei era svenuta? Non sarebbe stato poi così strano, dato che aveva perso i sensi praticamente in braccio al ragazzo.

-Oye! Hai intenzione di darle appuntamento davanti a me e dartela a gambe?!- sbottò il più arrogante dei trigemini.

Quando si voltò nuovamente verso Ayato, un gelido e agghiacciante sorriso era comparso sulle labbra del secondogenito della famiglia.

-Se non ricordo male oggi è il MIO giorno con Yui, non il TUO. Inoltre, se ti senti in bisogno di venire qui e fare una ridicola scenata di gelosia, puoi tornartene a girovagare senza meta tra i mortali come stavi facendo fino a poche ore fa. E questa volta non tornare. Un contendente in meno sarebbe solo una lieta notizia. Ora, con permesso- e Reiji lasciò la stanza sbattendosi la porta dietro.

La vampira diede una veloce occhiata al rosso, non capendo bene se fosse arrabbiato o in imbarazzo.

Probabilmente entrambe le cose… Ma perché mai Ayato si trovava in città a girare senza meta? Odia i luoghi affollati e non ha certamente simpatia per noi uma… ehm, gli esseri umani. Io non faccio più parte di loro.

Un improvviso ringhio irato fece sobbalzare la ragazza, risvegliandola dai suoi pensieri.

-Al diavolo lui e la sua superiorità!- urlò il ragazzo affianco a lei alzandosi e dirigendosi verso l'uscita.

Aveva intenzione di andarsene di nuovo? Cosa avrebbe fatto poi da solo per le vie del centro? Senza pensarci la bionda lo bloccò, arrestando la sua fuga.

-Anche io pensavo che non ti saresti fatto vivo per tutta la durata della “sfida”...- mormorò, -tuttavia, ti stavo aspettando. Speravo che venissi a trovarmi!- continuò con fervore.

Cosa stava dicendo? E soprattutto, perché sembrava quasi una confessione d'amore?! 

Colpa di Reiji e del suo sangue. Sto impazzendo. Ricoveratemi in un posto molto lontano da qui!

-Perché?-

Sentì due mani salde afferrarla e spingerla lontano da lui. Osservando gli occhi di smeraldo del ragazzo, Yui li trovò incredibilmente lucidi, il viso che esprimeva una disperazione straziante.

-Perché allora non ti sei fatta prendere da me quando era il momento?! Perché mi rendi debole?! Perché ogni volta che provo a vincere se ci sei di mezzo te, perdo in partenza?! Io non capisco cosa mi sta succedendo… so solo che tu sei la causa, quindi prenditi le tue responsabilità!-

 

Prenditi le tue responsabilità”, eh?

Dicendo quell'ultima frase, il vampiro aveva abbandonato la bionda in salone a rimuginare sulle sue parole per una buona ora. Poteva considerarla come una dichiarazione? O per caso era una sorta di rivendicazione di appartenenza?
Che Ayato sbandierasse ai quattro venti che la ragazza fosse sua di diritto era risaputo, tuttavia lo aveva sempre affermato come avrebbe fatto chiunque con un oggetto di sua proprietà. E Yui non era assolutamente una “cosa”, ma una persona composta da carne, ossa e sentimenti. Poteva veramente interpretare quelle sue parole come una confessione?
Involontariamente, la vampira si ritrovò a sospirare affranta lungo i corridoi della magione. Probabilmente erano solo sue vane speranze.
Già, speranze di una ragazza a cui avevano strappato di dosso la propria libertà fisica e che si era vista quasi portare via anche quella di amare chi volesse.

-Perché non ti ho lasciato fare? Me lo chiedo anche io a volte…- mugugnò tra un pensiero e l'altro la ragazza.

In realtà sapeva perfettamente il “perché”: aveva avuto paura. Si era sentita nuovamente braccata, bloccata al bordo di una voragine che segnava un evidente punto di non ritorno.

E non sono stata abbastanza sveglia da trovare una soluzione immediata al di fuori della fuga...

-Perché sono una frana ambulante?!- gridò frustrata, scompigliandosi furiosamente i capelli con le dita.

-Perché finché non prendi più consapevolezza di te rimarrai per sempre una buona a nulla- se ne uscì fuori l'albino, comparendo da una svolta del corridoio.

-Grazie tante per la simpatia- rispose lei piccata.

-Ringraziami per la sincerità, Yui. In ogni caso, credo di aver trovato qualcosa nella biblioteca che potrebbe interessarti- disse compiaciuto, un sorrisetto sfrontato che faceva capolino raramente sulle sue labbra.

La curiosità della ragazza si ritrovò rapita e smaniosa di risposte, portando la bionda a sommergerlo immancabilmente di domande su domande… cosa che ovviamente non giovava all'alto tasso d'irritabilità del vampiro. Subaru si vide per tanto costretto a tapparle immediatamente la bocca, prima che gli si serrasse la vena e non potesse più rispondere delle proprie azioni.

-Sono ancora alle prese con le mie ricerche e ho intenzione di controllare un paio di cose prima di mostrarti il risultato dei miei sforzi. Quindi ti prego di smetterla di tartassarmi di domande e di aspettare il mio turno- mormorò con calma, sfruttando l'ultimo barlume di calma che possedeva per non spezzarle il collo.

La bionda annuì energicamente, ripetendosi mentalmente come una cantilena che era senza ombra di dubbio una cretina. Subaru diede un'ultima occhiata allo sguardo terrorizzato della ragazza e poi la liberò con una smorfia, sospirando pesantemente.

-Perdonami. Mi sto seriamente allenando a perdere meno la pazienza, ma è un processo molto più difficile di quanto pensassi se di mezzo ci sei tu.-

Yui accolse la frecciatina con regressione e si scusò altre mille volte prima che il vampiro sparisse con un battito di ciglia dalla sua vista.

-A volta mi chiedo se quello che dovrebbe vegliare su di me dall'alto non sia leggermente sadico…- e con questo commento, la ragazza si avviò di nuovo verso la sua meta.

Giunta finalmente davanti allo studio di Reiji, Yui iniziò a sentirsi in preda al nervoso. Non aveva per niente bei ricordi riguardanti quel posto e la sua mente sembrava divertirsi a riproporglieli in loop come facessero parte di un film horror. Certo, ora era una vampira e la situazione era decisamente diversa da quella di qualche mese fa, tuttavia, per qualche arcano motivo, tutto ciò non sembrava decisamente rincuorarla.
Mentre era ancora indecisa sul da farsi e la testa girovagava per gli spazi cosmici, la porta si spalancò senza bisogno del suo aiuto, rivelando la figura di un Reiji evidentemente irritato.
Dopo la sfuriata di Ayato e Subaru, effettivamente ci mancava quella di Reiji alla collezione.

Yui si preparò così alle ennesime urla, rimanendo però sorpresa quando invece le prime parole del moro furono: -Sbrigati ad entrare e accomodarti, altrimenti il tè si raffredda.-

La ragazza entrò con calma e infine prese posto nella stessa poltrona in cui si era seduta la prima volta che era entrata nel suo studio. Osservò sospettosa la tazzina fumante che reggeva in mano, domandandosi se dovesse fidarsi, dato che la volta precedente era stata sfruttata al pari di un topo da laboratorio.

-L'unica cosa sospettosa che vi ho aggiunto è un po' di miele e qualche goccia di latte- commentò il vampiro da dietro la propria tazzina.

-N-non dubitavo- balbettò lei con un sorriso di circostanza, ottenendo come risposta un lungo sospiro da parte del moro.

Tra un sorso e l'altro, Yui ripensò ai ricordi del ragazzo, cercando un appiglio per tirar fuori il discorso.
Perlustrò con lo sguardo l'immensa libreria colma di pesanti manoscritti e libri vari, intuendo dai titoli che la maggior parte di essi trattavano di fisica, filosofia o chimica.

-Incredibile che tu fossi in grado di leggere questi libri fin da piccolo solo per ottenere le attenzioni di Beatrix…- le sfuggì mentre era immersa nei suoi pensieri.

Un rumore di vetri infranti la fece trasalire e subito il suo sguardo si posò su Reiji che la fissava stralunato, i resti della tazzina sparsi a terra.

-Cosa hai appena detto, Yui?-

**************
Angolo autrice:

Lo so! Faccio schifo! E nonostante gli incoraggiamenti, non sono riuscita a pubblicare prima. Vi chiedo immensamente scusa!
Spero solo che appreziate e che ci sia ancora qualcuno interessato a questa storia.
Vi dico ugualmente grazie di tutto il sostegno e dell'affetto che mi avete dimostrato.
Grazie specialmente a finexshade che segue sempre la mia storia e nonostante io sia una stronza per averci messo tanto, ogni tanto si fa sentire spronandomi a scrivere. Mi fa sempre molto piacere.
Questo è tutto.
Jaa ne ♥

Alison Cole

 

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