I'm in love with a man I can never have

di niandelove
(/viewuser.php?uid=373788)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Start again ***
Capitolo 3: *** Winter air ***
Capitolo 4: *** Death or Love ***
Capitolo 5: *** Memories ***
Capitolo 6: *** All about my family ***
Capitolo 7: *** Royal Party ***
Capitolo 8: *** Change your mind ***
Capitolo 9: *** Little Things ***
Capitolo 10: *** Say something I'm giving up on you ***
Capitolo 11: *** No Pain ***
Capitolo 12: *** Enough ***
Capitolo 13: *** Too much for a smile ***
Capitolo 14: *** Three words ***
Capitolo 15: *** The difference between a girl and a woman ***
Capitolo 16: *** Girlfriend or not girlfriend... ***
Capitolo 17: *** Flowers ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


La mattinata era trascorsa velocemente.L'inverno dominava la città.Le case erano prive di luce e gli alberi spogli aspettavano solenni, con le braccia verso il cielo.La terra era ricoperta da un velo ghiacciato, che gli conferiva un colore più nero ,dove nessun filo d'erba sognava affacciarsi.Tutto sembrava più tetro,oscuro, ma non lo era.Le vie erano piene di gente che chiaccherava con vivacità e si precipitava nei negozi.A Central Park i cani correvano liberi tra le panchine vuote,chiedendo in un silenzioso grido di giocare insieme a loro.

Io e Caroline avevamo deciso di andare a fare una passeggiata tra i grattacieli della nostra città.Parlammo molto e camminammo poco.Io gli raccontai della mia vita ormai andata in frantumi,mentre lei cercava un modo di lasciare il fidanzato.Nessuna delle due trovò una soluzione.Nessuna delle due ne aveva voglia.Perchè in fondo,io avevo sempre amato i problemi:quelli che ti facevano sentire una strana sensazione all'altezza della bocca dello stomaco,quelli che ti avvertivano che ciò che stavi facendo,comportava delle conseguenze.Conseguenze negative,sbagliate,ma che al tempo stesso sembravano giuste.Giuste per te.

Quella mattina d'inverno,io avevo scelto,ma forse questa volta non mi sarei salvata.Perchè in quel momento,tra le strade di New York ,quel dolore alla pancia mi pesava,anzi peggo:mi distruggeva.


Non datemi della pazza,o almeno non subito.

Questa è un prologo che mi è uscito di getto,non l'avevo premeditato e so di avere altre due storie da concludere,ma non ho resistito.

Suppongo che non si capisca molto....meglio così,significa che ho raggiunto il mio scopo.

Spero vi abbia incuriosito almeno un pochino.

Un bacio.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Start again ***


Start again.

"L'equipaggio vi da il benvenuto a New York.Siete pregati di scendere all'apertura delle porte"

La voce femminile risuonò nel grande aereo targato Alitalia.Molti dei passeggieri si erano già alzati per prendere il loro bagaglio a mano.Nessuno aveva ascoltato le parole dell'hostess.Io rimasi seduta a leggere il mio libro,con calma chiusi la mia borsa nera a tracolla e allo schiudimento delle porte,uscii dall'aereo.

Ero contenta di tornare a casa.Non che ci siano molte persone ad aspettarmi, una sola a dire la verità, oltre a New York stessa,ma a me bastava.

L'areoporto era pieno di gente.Molte persone correvano a destra e a sinistra per non perdere il volo,altre camminavano tranquille,bevendo un cappuccino.La mia amica mi aspettava sorridente vicino all'uscita.Aveva un cartello con su scritto ben tornata.

Fortunatamente il controllo fu veloce e in poco tempo mi ritrovai tra le braccia di Caroline.

"Non vedevo l'ora che arrivassi,quasi non ci speravo più!"

La mia amica era di New York.Ci eravamo conosciute per sbaglio in un bar qualche anno fa.Gli avevo rovesciato del caffè sulla maglietta,guadagnandomi insulti di vario genere.Da quel momento non ci eravamo mai più divise,fino adesso.

"Hai 20 minuti per raccontarmi tutto"

L'appartamento di Caroline era poco distante dall'areoporto,così inizia velocemente ad elecargli tutte le avventure più signjificative del mio alloggio romano.

"Perchè è finita tra di voi?" chiese la mia amica,accompagnandomi verso la porta di casa.

"Non volevo complicazioni.Lui era italiano e io di New York:non avrebbe funzionato"

Il soggiorno dell'abitazione era ben arredato.Al centro si trovava un sofà bordeaux con davanti un tavolino basso.Lungo le pareti erano posizionati due mobili in legno,mentre sull'angolo più lontano una lampada in tela con accanto una piccola libreria.Aveva uno stile vintage,in completo contrasto con la personalità della bionda dagli occhi verdi.

"Allora-esclamò alzandosi e dirigendosi in quella che doveva essere la mia nuova camera-quale sono i tuoi programmi?"

"Tornare a lavorare e cercare un'appartamento"

La raggiunsi e iniziai a disfare la mia valigia.

"Se vuoi ti do una mano.Insomma io sono un agente immobiliare dopotutto..."

"Grazie.Sei la migliore" l'abbracciai di nuovo e ci preparammo per la notte.

 

If you were here beside me

Instead of in New York

If the curve of you was curved on me

I'd tell you that I loved you

Before I even knew you

Cause I loved the simple Thought of you.

Le note della canzone di Snow Patrol rimbombavano nella stanza.Spalancai gli occhi al suono della mia sveglia.Mi stiracchiai ancora stanca dalla giornata precedente.Il jet lag si faceva sentire,ma dovevo alzarmi per forza.

Caroline entrò nella stanza perfettamente truccata e vestita.Aveva in mano una busta di cartone.

"mmmm cornetti?" biascicai ancora sdragliata a letto.

"Si,ma se vuoi mangiarteli caldi,dovrai alzarti"

Di scatto mi misi in piedi indossando le mie pantafole morbite.

La mia amica scuoteva la testa divertita,porgendomi la mia colazione.

"Senti...io devo uscire.Il mio fidanzato mi ha incastato con un appuntamento a quattro,con dei suoi amici.Torno per le 6.00"

"Sopravviverò,non ti preoccupare e divertiti" rispondo con la bocca piena,togliendo le briciole che erano cadute sopra il mio pigiama.

"Non credo sarà possibile,ma ci proverò -prese la borsa firmata Emporio Armani- ah le chiavi di casa sono sopra il tavolo in cucina e non dimenticare di inaffiare le piante in balcone"

"si signore!"

La salutai con una mano,senza smettere di sorridere per l'assurdo modo in cui la mia amica affrontava la sua vita.Sembrava uscita da Diavolo veste Prada:continuamente di fretta ma sempre con uno stile impeccabile.

Mi infilai nella doccia con l'obbiettivo di svegliarmi un pò.Il bagno era davvero carino.Aveva l'essenziale,ma era tutto perfettamente abbinato.Daltronde come il resto della casa.

Mi lavai i capelli con uno shampo alla vaniglia,mentre per il corpo usai un bagnoschiuma alla fragola.Mi avvolsi nell'asciugamano che la mia amica mi aveva preparato vicino al lavandino blu e andai a prepararmi.

Decisi di mettermi un maglioncino verde militare con sotto dei semplici leggings neri.Un paglio di stivaletti bassi e un filo di trucco.

Dovevo ricominciare da 0.Niente distrazioni,niente ragazzi,niente di niente.

Sull'onda di questi pensieri,presi il giacchetto e uscii per prendere un pò d'aria.

"Non aspettarmi per cena,mangio fuori" digitai rapidamente sul mio Samsung,inviando il messaggio a Caroline.

Non volevo pensare a lui.Mi ero ripromessa di non farlo,ed era esattamente ciò che avevo intenzione di fare.

"Non ti preoccupare ragazza....New York aspetta il tuo ritorno" la bionda mi rispose subito,facendomi finalmente sorridere.

Quella frase non mi era mai sembrata così vera.

 

Rieccomi qui con un nuovo capitolo mooolto introduttivo della storia.Lo so è un po piccolino,mi dispiace.

Ovviamente è tutto un pò sul vago.Molti personaggi li incontreremo più tadi,ma intanto c'è un accenno a un certo ragazzo italiano,che a quanto pare non è indifferente alla Gilbert.Spero vi piaccia!

Un bacio.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Winter air ***


Winter air

Luci bianche.Abbaglianti.Luci indistinte che vorticavano sopra la testa.

E poi le voci.

Voci,voci,voci.Erano dappertutto.Troppo assillanti,confuse,pressanti.Troppo insistenti.Voci di bambini,uomini,donne,non le distinguevo.Erano tutte uguali.Tutte riportavano ad una sola voce:quella di lui.Quella che penetrava nelle mie orecchie,quella che invadeva la mia mente.E non mi dava tregua,continuava ancora e ancora.Resisteva e mi uccideva,perchè io non volevo ricordare...non dovevo.

Entrai in un bar della periferia ,consigliatomi da Caroline qualche minuto fa.

L'insegna era luminosa e componeva la scritta "Mystic Grill".Da fuori sembrava un bar molto comune,ma dentro era carino.Il bancone occupava tutta la parete alla mia destra.Davanti ad esso c'erano degli sgabelli alti di color blu,mentre dietro erano messi in fila bicchieri e alcolici di tutti i tipi.Il bar disponeva ,inoltre,di diversi tavoli.Erano quasi tutti occupati,così decisi di ordinare qualcosa al bancone.

La barista era una ragazza alta e bionda.Credo avesse gli occhi chiari,ma non riuscivo a vederla bene,dato che stava parlando con un tipo da almeno 10 minuti.

"hei scusa,puoi portarmi qualcosa da bere anche a me,o servi solo la clientela maschile?" richiamai finalmente la sua attenzione.

Alleluja!

"come scusa?"

"Sono più di dieci minuti che sto aspettando,ma a quanto pare il ragazzo con cui stai parlando è più importante" la provocai ,pogiando i gomiti sul bancone e facendo leva per arrivare alla sua stessa altezza.

"puoi dirlo forte ragazzina" disse il ragazzo misterioso con cui stava parlando Jenny la barista.

Era magro,probabilmente di statura media.Aveva due occhi azzurri come il ghiaccio e i capelli neri gli ricadevano scompigliati sopra la fronte alta.Era praticamente perfetto e lui questo lo sapeva.

"Punto primo:io non sono una ragazzina.Punto secondo:tu non mi conosci.Punto terzo:avrò al massimo quattro anni in più di te"

"bel caratterino" il ragazzo se la rideva sotto i baffi,mentre la barista finalmente si degnò di portarmi il mio bicchiere di Bourbon.

"ehi vacci piano ragazzina,che dopo devi riuscire a tornare a casa"

Lo fulminai all'istante con lo sguardo.Odiavo quel nomignolo.

"Mi chiamo Elena.Elena Gilbert"

"Damon" mi allungò la mano e strinse con convinsione la mia.

"Damon e basta?" chiesi curiosa.Io glielo avevo detto il mio cognome.

"Damon e basta" confermò lui,con un sorrisino prepotente.

Bevemmo insieme un paio di bicchieri di Bourbon.Io ero già brilla,mentre lui sembrava reggere molto bene l'alchool.Probabilmente era abituato...

Ci eravamo raccontati un pò delle nostre vite.Io gli dissi che ero appena tornata da uno stage in Italia,lui mi descrisse la sua situazione a lavoro.

Non sembrava un cattivo ragazzo,ma era sicuramente un donnaiolo.Durante la nostra conversazione aveva fatto l'occhiolino ad almeno cinque ragazze e ad una gli ha addirittura chiesto il numero senza averci neanche parlato.Ma la cosa più interessante qual'era?

Lei glielo aveva dato.Perchè si,a quanto pare le donne pendevano dalle sue labbra e si,lui era decisamente bello.Bello da star male.

"allora illuminami Damon.Cos'è che voglio?"

"vuoi un amore che ti consumi.Vuoi passione,avventura e anche un pò di pericolo"

Lo guardavo con occhi sorpresi,tremando al solo pensiero delle parole che uscirono dalla sua bocca.Sembrava convinto mentre parlava,quasi fosse la cosa più naturale al mondo.Come se fosse sicuro di aver centrato in pieno le mie aspettative.E in parte ci era riuscito.

"in pratica vuoi me,Elena Gilbert" aggiunse con un ghigno stampato sul viso.

"questo è molto presuntuoso da parte tua"

"molto" confermò lui,portandosi il liquido ambrato alla bocca.

"Dici a tutte così,o io sono la ragazza fortunata?"

Non sembrò scomporsi dalla mia domanda provocatoria anzi,tornò a sorridere.

"in realtà basta anche molto meno.Sai occhi azzurri,sorriso abbagliante"

Alzai gli occhi al cielo,spazientita."Ascolta,sono sicura che nel locale è pieno di ragazze che non aspettano altro che farsi abindolare da te,ma io non so come le altre.Sono complicata e questo non è decisamente il momento giusto per fare nuove conoscenze.Quindi ti ringrazio per la piacevole serata,ma io passo"

"E dimmi Elena,cosa ti ha fatto pensare che io possa voler trascorrere la serata con te?"

"Non l'ho mai pensato,io stavo parlando di me"

Lo guardai di sottecchi per vedere la sua reazione. "Buonanotte Damon" aggiunsi in modo abbastanza sbrigativo.

"Salavatore....il mio cognome è Salvatore"

"Allora buonanotte Damon Salvatore"

Il suo sguardo era fisso sul mio.Sembrava quasi divertito dalla mia reazione o forse più probabilmente,dalla sua.

"Notte Elena"

Gli sorrisi un'ultima volta,prima di prendere il mio giacchetto e uscire da quel bar.

Appena varcato la soglia,l'aria fredda di New York mi avvolse.Le numerose goccie,come lacrime del cielo,bagnavano la città.Camminavo sotto la pioggia,camminavo controvento.Camminavo e scappavo.Fuggivo da quel sorriso prepotente,da quella stanza piena d'illusioni.Perchè tutte le promesse fatte in precedenza stavano svanendo.Perchè nonostate lo conoscessi da poche ore,mi aveva fatto dimenticare dei miei problemi.Perchè vivevo a New York e molto probabilmente non l'avrei più incontarto.Perchè lui era bello come il diavolo e stronzo come un gentiluomo.E io volevo cancellare questo inverno.

 

 

Ciao a tutte,eccomi qui con un nuovo capitolo.Avrei dovuto aggiornare domani,ma non ho resistito.

Allora, nel capitolo finalmente appare Damon,che si,farà lo stronzo e si,farà soffrire la nostra Gilbert,ma tanto noi delena siamo abituate.

Vi avverto già da subito che i due all'inizio non andranno per niente daccordo,nonostante ci sia una certa attrazione fisica...

Sperio che il capitolo vi sia piaciuto.

Un bacio a tutte.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Death or Love ***


Death or Love

Si dice che il mondo abbia solamente due cose belle:amore e morte.
Entrambe forti,travolgenti.Entrambe indimenticabili.
Sin da piccola volevo incontrare il mio principe azzurro,quello con gli occhi come il cielo e i capelli come l'oro.Volevo essere una principessa e vivere in un castello,ma inconsapevolmente io avevo gia fatto la mia scelta.

Avevo scelto la morte, o meglio la morte aveva scelto me.
Quindi ricomincio
Sin da piccola volevo incontrare il mio principe azzurro,ma la mia vita non era azzura era piu tendente al nero.All'oscurità.Quindi troverò il mio principe azzurro...di nero vestito.
"Elena ti vuoi dare una mossa!" la bionda stava ferma davanti a me con le braccia incrociate sotto al petto.Aspettava.
"mi metto il cappotto e ho fatto"
"okay,ti aspetto in macchina"
Caroline mi stava aiutando a trovare un appartamento tutto per me.Volevo stare il piu possibile vicino a lei,nel suo quartiere,ma per ora mi andava bene qualunque cosa.
Il quartiere si chiamava Battery park,famoso per l'abbondanza di grattacieli e gli edifici storici.
Non era proprio il centro di Manhattan, ma era comunque un inizio.
"ti piace?"
L'appartamento era costituito da una camera matrimoniale spaziosa, illuminata da una portafinestra, con ampio armadio, cassettiera e specchio.Il bagno era piccolino,mentre la cucina formava una penisola nel salotto.Qui c'era un divano vecchio e rovinato,con davanti un tavolino basso di vetro,che invece era in ottimo stato.

"si,credo che la prenderò" soddisfatta uscii dall'appartamento seguita da Caroline.Fortunatamente non costava molto, in più era vicino alla mia amica,quindi era perfetta.

"ora dove andiamo?"

"dobbiamo cenare con degli amici,ricordi?"

Annuii convinta,mentre cercavo di ricordare i nostri impegni.Domani pizza con amici,aveva detto Caroline.Si,ma quali amici?

Entrammo nella nuova chrysler della bionda e sfrecciammo verso la misteriosa pizzeria,con persone a me sconosciute.

Si prospettava una bella serata...

Ascolto una voce maschile parlare dall'altra parte del telefono di Caroline,mentre io osservo distrattamente fuori dal finestrino.

"capisco....grazie per avermi chiamato Damon" lo ringraziò,chiudendo la chiamata,ma soprattutto acquistando la mia totale attenzione.

Aveva detto Damon?

"Damon....?"

"Salvatore.E' un mio vecchio amico.Non te ne ho mai parlato?" scherzava la mia amica,perche in quel momento mi stava sicuramente prendendo in giro.

"tu mi stai dicendo ORA ,che il ragazzo di cui ti ho parlato stamattina,sta venendo a questa cena?"

"che ragazza perspicace!" lei ride divertita ,mentre io continuava a tenere la bocca spalancata a formare una grande "O".

"sei una stronza"

Caroline fece un finto broncio triste,esibendosi in una scenetta alquanto comica.

"siamo arrivati"

La pizzeria era enorme.La vetrata trasparente ci dava una buona visione dell'interno del locale.Aveva tantissimi tavoli di colori diversi,tutti coordinati con le rispettive sedie.Le luci rendevano l'atmosfera simpatica e vivace.Mi piaceva.

"Lo sapevo che saresti venuta prima,ad accertarti che avessimo prenotato....e poi ero io la maniaca del controllo?" domanda ironicamente una voce femminile,facendomi voltare.

"Bonnie Bennet?"

Non ci credevo!La nostra Bon-Bon!

"In persona"

La strinsi forte a me con un sorriso a 360 gradi.Erano anni che non la vedevo.Era di New York anche lei ed eravamo cresciute insieme.Con "cresciute insieme" mi riferivo al fatto che litigavamo in continuazione dall'età di 10 anni,ma poi fortunatamente al liceo eravamo diventate inseparabili...fino ad adesso.

"Dio quanto mi sei mancata- mormorai con il viso nascosto nei suoi vaporosi capelli castani- non posso crederci che adesso ti sto abbracciando!"

"Anche tu" rispose lei,staccandosi con gli occhi che gli brillavano sotto la luce fioca del lampione.

"Diventi sempre più bella Gilbert" esclama un'altra voce alle mie spalle.

"C'è anche Matt Donovan" saluto anche lui con uno abbraccio.Vecchio compagno di classe,nonchè ex fidanzato.

"Caroline così mi farai piangere"

"Ci ho messo 2 settimane per organizzare questa rimpatriata,quindi no,non sono concesse lacrime"

"Eccola la mia peste preferita!" un'altra voce nuova si aggiunge al gruppo.

"Kate Watson.Wow,ci sono proprio tutti"

Lei era decisamente quella che proprio non mi aspettavo di rincontrare.

Mi aveva fatto da baby sitter per 3 anni,nonostante lei fosse poco più grande di me,poi si trasferì a Boston e non la rividi più.Mi era dispiaciuto davvero molto,perchè lei era diventata una sorta di sorella maggiore per me e avevo bisogno di lei,ma la vita me l'aveva portata via,come aveva fatto con tutti gli altri.

"Buonasera gente!"

Un ragazzo con un giubotto di pelle uscì da una macchina.Era vestito tutto di nero e indossava un paio di Rey-Ban.

Damon Salvatore.

"Dam sono le 8.00 di sera,non credo ti servano gli occhiali da sole" Kate si avvicinò a lui sorridente.

Come facevano a conoscersi?

"Entriamo.Io ho fame" Bonnie mi svegliò dal mio stato di trans,che probabilmente era dovuto ai troppi pensieri che navigavano nella mia testa.

****

Portai l'ennesima forchettata di dolce alla bocca,mentre ridevo con trasporto ad una battuta di Matt sulla mora accanto a lui:Bonnie.

Kate si intromise commentando l'ultimo articolo che avevo scritto e facendomi i complimenti.Abbassai gli occhi leggermente imbarazzata.

Pensavo si fosse scordata della mia passione per la scrittura.Sicuramente glielo avrà detto Caroline.

Matt riprese a parlare di altro,coinvolgendo tutti nella conversazione.I miei occhi ricaddero su Damon,seduto di fronte a me,intento a scrivere qualcosa sul suo cellulare.

Forse era egoistico e probabilmente troppo vanitoso pensare che a lui fregasse qualcosa di me,che avesse gradito il nostro incontro o anche solo se si ricordasse del mio nome.Non mi aveva mai rivolto la parola e cercava sempre di evitare i miei occhi.

Distolsi nuovamente lo sguardo,provando a mantenere un'espressione rilassata,mentre scambiai qualche parola con Bonnie.

"Quindi sei single?"

Annuivo,asciugandomi con il tovagliolo le labbra sporche di cioccolato.

Improvvisamente Damon alzò gli occhi su di me.Con semplicità alzò un lato delle labbra in un sorriso complice,di quelli che mi aveva rivolto la sera precedente.

Ricambiai il sorriso con trasporto.Mi tremavano le gambe e le mie mani iniziavano a sudare.Ci conoscevamo da poche ore,ma non potevo nascondere il fatto che lui mi intriggasse....e anche molto.Rispecchiava il ritratto perfetto del bello e dannato.Quello che ti fa penare con il suo comportamento da stronzo,ma che riesce sempre a farsi perdonare con piccoli gesti o semplici parole.

"ecco il vostro conto,ragazzi" la voce del cameriere al mio fianco interruppe lo scorrere dei miei pensieri.

Tutti i presenti si affrettarono a prendere i rispettivi portafogli,mentre Caroline faceva i conti insieme a Bonnie.

Avevo passato davvero una bella serata con i miei vecchi amici,che ora vecchi non lo erano più,perchè li avevo ritrovati e sembravamo davvero uno di quei gruppi millenari di cui nessuno si stancava mai.Tutti insieme,tutti amici.

Ci mettemmo daccordo per la settimana seguente,concordando sull'andare alla casa al lago,per il weekend.Kate precisò che ci avrebbe raggiunto nelle prime ore della domenica,mentre Matt chiedeva se poteva venire anche Paul,il suo migliore amico.

"Allora siamo tutti daccordo?" Caroline chiese a tutti la loro conferma per stare più tranquilla e serena.

La mia dolce e stressata amica che doveva sempre avere le piene certezze,da quello che gli poteva offrire il mondo.E noi lo sapevamo e gli volevamo bene anche per questo.

"Allora alla prossima settimana ragazzi" Matt salutò ognuno di noi con un veloce abbraccio,dando il via ai saluti.

Eravamo rimasti in quattro:io,Car,Damon e Kate.Decidemmo di andare a prendere un gelato,perche avevamo ancora fame,nonostante avessimo mangiato moltissimo in pizzeria.

Io scelsi pistacchio e liquirizia,i miei gusti preferiti.Totalmente diversi,ma ottimi nel contrasto.

"Ehi scimietta,vacci piano che l'hai finito!" Damon cercava di togliermi il gelato dalle mani,facendomi il solletico.Sembravamo sue bambini che bisticciavano per chi dovesse ordinare per primo il gelato.

"Ora me lo ricompri"

Il mio buonissimo cono era finito a terra con tanto di fazzoletti.Ora la mia bocca era tutta sporca e le mie mani stringevano l'aria.

"Ma se l'avevi praticamente finito?!"

Damon rideva divertito per la mia faccia infuriata .Nessuno doveva toccare il mio gelato!

Entrai nel negozio per prendere i fazzoletti e pulirmi.Caroline e Kate avevamo appena finito di pagare e si stavano avviando verso le macchine.Tutti in silenzio arrivammo a destinazione.

"Buonanotte Kate" salutai la mia ex baby-sitter con un bacio sulla guancia,mentre Damon sossurrava qualcosa a Caroline.La bionda lo guaradava stupita,congradulandosi con aria malinconica.Sembrava turbata da quella probabile nuova notizia, che gli aveva dato il suo amico.Quando finì di salutarlo,mi guardò con un velo di sconforto sul viso.Scuoteva la testa ripetutamente e mi guardava fisso negli occhi,come a volermi avvertire di qualcosa e io ci arrivai.Lo capii perche Damon stava salutando Kate con un bacio e non era il comune bacietto sulla guancia,no quello era molto di più,perchè era contro le sue labbra,perchè la stava avvolgendo con un braccio ,perche gli stava sorridendo.

Ed io li guardavo e faceva male,perchè quel sorriso prima l'aveva rivolto a me e sapevo che non dovevo aspettarmi niente,lui mi aveva avvertito e non sapevo come fosse possibile che vederlo con un'altra donna potesse farmi male,ma stava accandendo ed era la mia tortura.La mia morte.

 

 

Un veloce ringraziamento a tutte voi che in un modo o nell'altro seguite la mia storia.Grazie,grazie,grazie.

Alla prossima.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Memories ***


Era domenica e teoricamente la tranquillità dovrebbe aleggiare, tra la pace di quelli che non dovevano lavorare e il sonno di chi si doveva riprendere dalla sbronza del sabato.A Battery Park, invece,piu precisamente nell'apprtamento 8 della 14esima strada tutte le camere erano sommerse di vestiti....la causa:Caroline Forbes.
Perche si,a quanto pare alla bionda non gli bastava solamente un borsone,lei voleva un trolley,una valigia e uno zainetto per ogni evenienza. Questo e tante altre creme,che dio solo sa a cosa servino,per un viaggio di 2 giorni,nella casa di una delle tue migliori amiche.
Direi che è unica nel suo genere.
"Elena invece di deprimerti,perche non vieni qui ad aiutarmi"
Io stavo buttata sul letto ad ascoltare la musica,che purtroppo per me era troppo bassa per evitare di sentire la voce stridula della bionda.
"che ne dici di...no!"
"alza quel bel culetto che ti ritrovi e vieni in cucina.Subito!" Caroline stava in piedi davanti al mio letto, con il dito puntato verso di me e la faccia di una persona che non ammetteva repliche.
"concordo sul bel culetto!"
Dimenticavo....c'era anche Damon.
"arrivo" sbuffai rumorosamente, alzandomi dal mio caldo e morbito letto,per dirigermi verso quel vortice biondo tanto familiare.
"cosa devo fare?"
"prepari il pranzo.Io devo andare a prendere una cosa da Klaus, ci vediamo tra un'oretta"
Caroline prese la sua borsa e uscì.
"chi è klaus?"
"uno che gli va dietro -Damon si chinòper riuscire finalmente a chiudere la valigia- lei dice che è un deficiente,ma secondo me gli piace"
"bene..."
Il moro sorrise divertito, dalla mia faccia sorpresa per il nuovo "amico" di Caroline.
Quella ragazza aveva una vita da fare invidia a Blair Waldorf.
"tu invece?"
"io cosa?"
"a te piace qualcuno?"
I miei occhi si spalancarono all'improvviso.Non poteva avermi fatto una domanda del genere!
"in realtà,c'è un ragazzo, ma non può funzionare...."
"Dove l'hai conosciuto,se posso chiedere?"
Mi sedetti accanto a lui sul divano, aiutandolo a piegare i vestiti di Caroline.
"A roma"

 

Erano ore che cercavo di capire come arrivare al colosseo,ed ore che stavo ferma davanti alla metropolitana con un biglietto in mano ad aspettare chissa cosa.
Alla fine optai per chiedere a qualcuno.
"mi scusi,sa dirmi a quale fermata devo scendere per arrivare al colosseo?"
Il ragazzo che mi stava davanti si girò verso di me.
Era alto e magro.Aveva due occhi verdi come le foglie e dei capelli ingelatinati a formare una cresta.Rispecchiava il tipico ragazzo italiano:castano con gli occhi chiari.
"io lavoro lì.Se vuoi puoi venire con me "
"ti ringrazio.Stavo diventando scema con tutte queste fermate!"
"comunque io sono Marco" mi porse la mano destra, che io mi affrettai a stringere.
"Elena"
"E dimmi Elena,cosa ti porta qui a roma?"
"Sono Americana.Ho deciso di venire qui per fare da stagista ad un giornale"
"mmm abbiamo una giornalista"
La metro bianca si fermò davanti a noi,aprendo le porte per invitarci ad entrare.
"ne dobbiamo prendere due per arrivare al colosseo"
Io annuivo,ascoltando la sua spiegazione.Per quanto fosse uno sconosciuto,sentivo di potermi fidare di lui.
Arrivammo dopo una mezzoretta davanti ad una delle sette meraviglie del mondo.Il colosseo era magnifico.L'anfiteatro presentava una vasta quantità di arcate,ognuna di esse divisa per delle colonne in stile dorico. Dall'entrata partiva una fila immensa di persone.Tutte con la macchinetta fotografica e un depliant in mano.
"io devo andare a lavorare.È stato un piacere conoscerti Elena" il ragazzo italiano mi risveglió dal mio stato di trans dovuto alla grande maestosità di questo monumento romano.
"grazie,anche per me Marco"
Ci salutammo velocemente con un sorriso e una stretta di mano.Quel ragazzo era stato veramente gentile e non so il perchè,ma sentivo che l'avrei rincontrato.

"a te invece chi ti piace?" la domanda mi uscì di getto,ripensando alla serata precedente.Ripensando a Rose.

"Ti sembro il tipo per queste cose?" la sua risata era del tutto spontanea.Non mi aspettavo questa sua reazione.

"Ognuno di noi lo è...in un modo o nell'altro"

La mia affermazione lo stupì.I suoi occhi azzurri erano diventati di un blu più profondo simile al colore dell'oceano,ed io ci stavo affogando dentro.Perchè più lo guardavo e più andavo verso il fondo.

"Elena io non sono fatto per amare.Sono arrogante,cinico ed egoista.Ferisco le persone a cui tengo e sono un bugiardo.Nessuno dovrebbe amare una persona così" la sua voce era velata dalla tristezza e il suo sorriso era maliconico.Sembrava convinto delle parole dette,come se stesse ripetendo una storiella a memoria.Delle frasi dette troppe volte per essere ignorate,ma io non la pensavo come lui.Era vero che rispecchiava il perfetto stereotipo dello stronzo,ma sotto sotto c'era una profonda inquietudine nel suo modo di comportarsi.

Mi avvicinai lentamente per abbracciarlo,lui non si ritrasse ne si mosse,rimase fermo davanti a quel piccolo gesto d'affetto da parte mia.E io me l'aspettavo perche lui non era il tipo per queste cose,e me lo aveva detto ed ora confermato,ma andava bene così.Forse prima o poi avrebbe imparato.

"Bhè se sei un bravo bugiardo,credo che tu sia proprio la persona che fa al caso mio....ho rotto la piastra di Caroline"

"sconterai la pena di morte per questo,lo sai vero?"

"Non se tu mi aiuti"

Sbuffò sonoramente scuotendo divertito la testa.Conoscevamo entrambi la bionda,ed era dato per certo che mi avrebbe ucciso.

"Forza alzati,andiamo a comprare una piastra"

"Sei il mio Salvatore!"

"In tutti i sensi,ragazzina" mi fece l'occhiolino,porgendomi il giacchetto.Presi le chiavi e uscimmo.

Stiamo andando a fare la spesa.Ci vediamo per pranzo.Mandai un messaggio alla mia amica per avvertirla della nostra scomparsa.

Nel frattempo io e Damon eravamo arrivati dal parrucchiere di Caroline,dove sicuramente aveva comprato la piastra che avevo rotto.Ovviamente costava tanto,dato che era professionale,ma Damon si è offerto gentilmente di dividere i soldi.

"Ti sei salvata in calcio d'angolo"

Camminavamo per le strade di New York ridendo e scherzando.Damon mi aveva raccontato tutte le figuraccie che aveva fatto con accanto la sua migliore amica,mentre io lo ascoltavo divertita,pensando che fossero davvero legati.

"Una volta insultò per strada Kate,perchè aveva il suo stesso maglioncino.Sembrava posseduta e alcuni passanti la stavano addirittura filmando"

"l'ira di Caroline è famosa,poi con Kate...."

Appena nominò Kate,il mio sguardo si fece cupo.Mi ero completamente scordata che lei fosse la sua fidanzata,ma dato che io ero una masochista a tutti gli effetti,decisi di saperne di più.

"Da quant'è che state insieme?"

"Intendi io e Kate?"

Annuii ,continuando a camminare verso casa.Era una bella giornata.Il sole splendeva maestoso in cielo,sciogliendo la neve caduta a terra.La gente chiaccherava serenamente,entrando nei negozi,che mostravano grandi cartelloni bianchi con su scritti numeri,ad indicare l'arrivo dei saldi.

"Non siamo fidanzati.Diciamo che qualche volta ci concediamo l'uno all'altro" il suo sguardo malizioso,mi fece capire al volo la sua affermazione.Non mi aspettavo che Kate fosse quel tipo di ragazza.

"Perchè sei così sorpresa?"

"Non me l'aspettavo.Insomma,lei mi ha sempre parlato di volersi sposare e avere figli,ma a quanto pare le persone cambiano..."

"Io credo che lei si ancora così,ma magari ora non ha il tempo e la voglia di impegnarsi.Poi c'è da aggiungere che io sono un figo da paura.Chi potrebbe mai biasimarla?"

"evviva la modestia!"

Lui alzò le spalle,sorridente,mentre io scuotevo la testa divertita.Poco presuntuoso il ragazzo!

"Comunque non ti illudere.Io non sono come le ragazze che ti porti a letto"

"Lo so.E' per questo che mi piaci ragazzina"

Ed io lo guardavo.Sorridevo,mi disperavo perchè aveva risposto alla domanda che gli avevo fatto un'ora prima,perchè io mi ero fatta una premessa.Niente amore per te,Elena.Niente illusioni,niente bugie,niente dolore,niente di niente.

 

Buon pomeriggio ragazzuole.

Capitolo interamente delena,con qualche accenno al viaggetto di Elena a Roma.Vi informo subito,che Marco sarà un fattore molto importante della storia.Chissà perchè?

Grazie a tutte le persone che seguono la storia,SIETE FANTASTICHE!

Un bacio.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** All about my family ***


All about my family

"Ben tornata signorina Gilbert.Spero che il viaggio in Italia sia stato di suo gradimento,dovrebbe aver appreso molto cose"
Sorridevo, piuttosto forzatamente a quella frase, che per quanto mi rincuorava non bastava a tranquillizzarmi.Perche il signor Posey mi aveva fatta chimare?
Voleva licenziarmi?
"In ogni caso ho deciso di darle un compito per la prossima settimana. Si tratta di un articolo....su Roma"
Spalancai gli occhi per la piacevole sorpresa.Non mi sarei mai aspettata un incarico del genere.
"certo signore,sarà pronto per lunedi prossimo"
Gli strinsi la mano,sorridente, avviandomi finalmente verso la hall di quel palazzo.
Uscita dal portone,il vento gelido mi attraversó il corpo, facendomi stringere nel mio cappotto blu.
Il cielo carico di nuvoloni pesanti non smetteva più di piangere le sue lacrime ed io mi stavo bagnando del suo pianto.Non avevo ombrello non avevo macchina,solo me stessa.Ed ero completamente immersa nella mia città.Senza protezioni,senza paura,perche New York era l'unica mia certezza, l'unica costante della mia vita.Quella che non ti tradirebbe mai,che non giudicherebbe i tuoi errori o i tuoi pensieri, quella che pur non sapendolo ti sostiene sempre,che crede in te anche se non te lo meriti.Ed io amavo la mia città,con tutta me stessa,perche era la mia sicurezza e lo sarebbe sempre stata.

"come è andata a lavoro?"

"bene,mi hanno dato un incarico per la prossima settimana.Scriverò il mio primo articolo!"
Io e Damon facevamo colazione nel nostro bar preferito.Ormai erano 2 settimane che passavamo le giornate insieme.Non facevamo niente di che.Spesso veniva lui ad aiutarmi con gli scatoloni,mettavamo un po in ordine il mio nuovo appartamento e poi cenavamo insieme perche si faceva tardi.E stavo bene con lui ,forse anche troppo bene,ma non riuscivo a staccarmi,ad allontanarlo,perche ora che l'avevo incontrato,mi era impossibile passare le giornate senza il suo sorriso o le sue battutine stupide e questo mi faceva paura...anzi mi terrorizzava.
"allora credo proprio che dovremmo festeggiare!" la voce della bionda mi risvegliò dai miei pensieri.Mi ero dimenticata della sua presenza.
"concordo con barbie"
Damon annuiva mentre finiva il suo pancake.Caroline era partita in quarta organizzando tutto nei minimi dettagli.Aveva gia deciso il vestito che doveva indossare compresi gli accessori,e non la smetteva di chiacchierare ,cosi decisi di fermarla.
"se io vengo,tu la smetti di parlare?"
"grazie grazie grazie" mi abbracciò velocemente e se ne andò.
"Questa ragazza non paga mai la sua parte, prima o poi mi dovrà comprare un bel regalo....e anche molto costoso" Damon sbuffava divertito,mentre prendeva il portafoglio.Si lamentava spesso dei soldi che gli facevamo spendere,ma sapevamo benissimo che lui lo faceva con piacere,anzi qualche volta abbiamo anche litigato per questa storia,ma lui era irremovibile.Io sono l'uomo e io pago diceva.
"Ti ho mai detto che ti voglio bene"
"si,solo quando ti pare a te!"
Gli diedi un bacio sulla guancia, mentre lui lasciava una banconota da 20 dollari sul tavolo.
"Dai ragazzina,il centro commerciale ci aspetta" indicò l'uscita con la testa,mentre infilava il suo cappotto rigorosamente nero.Car aveva detto che la festa era domani sera e che era obbligatorio indossare un vestito lungo sulle sfumature del blu.Peccato che ne io che Damon ne avevamo uno.

****

Pov Damon

"che ne pensi?"
Elena si provava vestiti su vestiti da almeno due ore.Diceva che la facevano grassa,che non stavano bene con il colore della sua pelle o piu semplicemente si lamentava della loro lunghezza.Per me ovviamente era sempre perfetta,ma lei era maledettamente testarda e quindi ogni volta ci ritrovavamo al punto di partenza.
"A me piace,ma deve convincere te"
"Sei di molto aiuto Damon,grazie."
Comunque penso che prenderò questo,mi piace il colore"
"grazie al cielo" alzai gli occhi verso l'alto per ringraziare qualcuno lassù che forse aveva deciso di risparmiarmi questa tortura.Perche si,quel negozio era decisamente l'inferno sceso in terra.Era pieno di gente che urlava, correndo da una parte all'altra grindando "ho trovato il vestito!" mentre era ancora occupata a stapparlo dalla mani di un'altra persona.E forse era normale questa sorta di guerra con scarpe volanti e abiti strappati,ma io ero un uomo,non ero abituato e di certo non avevo il tempo e la voglia di star rinchiuso dentro quella camera infernale.
Appena usciti ,presi una bella boccata d'aria,dentro quel negozio non si respirava.
"Ora tocca a te.Dove andiamo?"
"oh no no no. Ora torniamo a casa e ci riposiamo.La giacca la compro domani da solo"
"che noioso che sei!"
Alzai le spalle in segno di indifferenza,io volevo solo sdragliarmi sul divano e mangiare un bel pezzo di pizza.
"casa mia o casa tua?"
"tua,hai il balcone"
Elena annuiva sorridente metre chiamava Caroline, per dirle che oggi restava a casa sua.Ormai era una nostra abitudine cenare insiene e la bionda lo sapeva,ma voleva comunque essere avvertita.
Entrammo in macchina e ci avviamo verso casa di Elena.
"io ordino la piazza.Tu vuoi la solita?" La mora mi guardava con quei gli occhi da cerbiatta.Qualche volta mi dimenticavo di quanto fosse bella, ma tanto c'era lei a ricordarmelo.Come adesso,che indossava una maglietta scollata,con quei pantaloni troppo attillati che fasciavano perfetti le sue gambe lunghe.
"si " risposi,girandomi verso il volante per fissare la deserta strada di fronte a me.Non so perche,ma stavo sudando.

****

"ora che ci penso,non mi hai mai parlato della tua famiglia"

Elena beveva il suo bicchiere di birra,mentre con una mano teneva una fetta di pizza.A vederla sembrava che non avesse toccato cibo da giorni,quando invece appena 1 ora fa si era fatta un panino con la mortadella.

"Non c'è molto da dire.Mia madre è morta quando avevo 6 anni e mio padre....bhè diciamo che non siamo in buoni rapporti"

"Scometto che è la solita storia.Del tipo:mio padre voleva che io diventassi un avvocato come lui,ma io sognavo di fare l'architetto"

"Fotografo.Volevo diventare un fotografo..."

Abbassai lo sguardo sul tavolo,mentre graffiavo il piatto con la forchetta.Non amavo parlare della mia famiglia,tantomeno di mio padre.

"Se ti può essere di aiuto, i miei genitori sono morti in un incidente stradale"

La voce di Elena era tranquilla,mentre mi spiegava l'accaduto.Sembrava stesse raccontando una storiella e forse mi faceva anche un pò tenerezza,perchè mi ricordava una bambina che ripeteva una favola.Peccato che questo racconto di favola non aveva proprio niente.

"Mi dispiace" dissi sincero.

Lei annuiva,mentre si alzava per buttare i cartoni della pizza,poi tornò al tavolo e si sedette sulle mie ginocchia.

"Dovresti comprare un tavolo più decente,lo sai?"

Lei rideva,avvolgendomi il collo con un braccio.

"Solo quello? Hai visto in che stato sta il divano?"

"Direi che quello di mia nonna è più moderno"

"Non penso proprio!"

"No,dico davvero.Mio fratello gliel'ha comprato un paio di anni fa,perchè quello che aveva era completamente distrutto.Uscivano le molle dal materasso e i braccioli si erano staccati,era veramente improponibile"

"Hai un fratello?" chiese con gli occhi spalancati,sistemandosi meglio sulle mie gambe.

"Si chiama Stefan,è più piccolo di me"

"Perchè non me l'hai mai detto?"

"Non lo vedo da un pò.Aveva problemi con l'alcool e non voleva farsi aiutare,così lo costrinsi ad andare in un centro di riabilitazione.Lui mi odiava e non voleva più vedermi,così...."

"Non ti sei più fatto sentire"

Annuii guardandola con la coda degli occhi.Di certo non ne andavo fiero,sapevo che avevo sbagliato,ma nessuno aveva visto come mi guardav, mentre lo rinchiudevano dentro a quel posto.Era furioso e molto probabilmente gli ho fatto un favore a non andare a trovarlo,ma questa non era comunque una valida scusa.

Elena mi abbracciò,mimando un "mi dispiace".Il viso premeva sulla mia spalla destra e il suo respiro mi accarezzava il collo.Io la stringevo sulla vita,con i palmi delle mani sulla sua schiena.Era piacevole abbracciarla,toccarla.Forse perchè era un gesto spontaneo o più semplicemente perche ero uomo,ed avevo bisogno di un contatto fisico con l'altro sesso...con lei.

"Direi che le nostre vite fanno abbastanza schifo,non credi?"

"A me piace la mia vita e molto probabilmente hai ragione tu a dire che fa schifo,perchè forse è troppo incasinata e triste,ma io nella mia solitudine ci sto bene"

"Ma tu non sei solo Damon.Ora ci sono io a farti compagnia,a rendere la tua vita ancora più triste e incasinata.E credemi se ti dico che forse tu sei anche fortunato,perchè hai delle persone che ti vogliono bene,perchè hai una famiglia e perchè hai un divano decente su cui sederti"

Ed io sorridevo alla sue parole.A quelle parole che si susseguivano una dopo l'altra,che scorrevano veloci e piacevoli....quelle parole che mi facevano perdere in quel mondo,che lei aveva appena creato.

 

 

Ciao a tutte e buona domenica!

Lo so,sono in ritardo e chiedo umilmente scusa,ma il liceo è impegnativo e porta via molto tempo,aggiungiamoci anche lo sport e la stanchezza e direi che abbiamo finito con le scuse.

Il capitolo è di passaggio,in realtà le cose importanti avvengono nel prossimo,cioè alla festa.Vi avverto subito che non sarà tutto rose e fiori per i delena,anzi...

Il viaggio organizzato da Caroline e il resto della gang ci sarà tra un paio di capitoli.Lì si,che ci sarà da divertirsi!

Chiedo inoltre perdono per lo sbaglio madornale,fatto nel capitolo precedente:la ragazza di cui parlava Damon non era Rose,ma Kate(il problema è che nella mia mente quel personnaggio corrisponde alla vampira dagli occhi verdi).

Grazie a tutte e un bacio.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Royal Party ***


Pov Elena

Stavo davanti allo specchio da almeno 20 minuti e ancora non avevo deciso se raccogliere i miei capelli in una coda o lasciarli sciolti.Dio stavo diventando come la mia migliore amica.Caroline stava infatti in bagno da 2 ore e non oso pernsare cosa stia facendo. La festa iniziava tra 45 minuti.Avevamo pensato di andarci insieme,cosi sono venuta a casa di Car verso le 4.00.Diciamo che la prossima volta verró decisamente dopo.Mi ero scordata dei tempi di preparazione della mia amica.
"ti fai bella per Damon?"
La bionda uscì finalmente dal bagno.Indossava un vestito di raso sulle tonalità del celeste.Era molto fine,ma allo stesso tempo semplice.
"Io non mi sto facendo bella per nessuno,tanto meno per Damon!"
"Si,come ti pare..."
La mia amica si affiancó a me davanti allo specchio.
"Mi piaci più con i capelli sciolti"
La guardai indecisa,ma alla fine seguii il suo consiglio.Ero pronta.

Pov Damon
"Ma ti vuoi dare una mossa!"
Kate stava davanti a me con le braccia sui fianchi e una faccia sconvolta.Era già vestita e truccata e dovevo ammettere che era molto bella.
"fai poco la scocciata e ricordati che se non fosse stato per me tu non saresti neanche lontanamente invitata"
"Forse ti sei dimenticato che tu ci vai solo grazie a Caroline..."
"Appunto,quindi ringrazaimenti,perché ho allargato l'invito anche a te" gli feci l'occhiolino e mi strinsi la cravatta al collo.
"L'hai avvertita almeno?"
"Non credo ce ne sarà bisogno,insomma ci conosciamo tutti da quanto....cent'anni?"
"Se fossi in te glielo accennerei"
"Kate ho detto che va tutto bene,non ti preoccupare okay?" gli diedi un bacio veloce e uscimmo di casa.
****
"wow questa festa é stupenda!"
Kate aveva gli occhi spalancati,guardava rapita l'ampia sala davanti a noi.Molte persone ballavano al centro.Tutte vestite con abiti di classe,accompagnati da accessori lussuosi.
Caroline mi aveva detto che il propretario era il capo di un'azienda molto famosa e a quanto vedo non esagerava.Questo tipo doveva essere miliardario!
"Mi concedete questo ballo signor Salvatore?"
Kate mi porse un braccio,aspettando che io lo avvolga con il mio e cosi feci.Ci avviammo verso il centro della pista e incominciammo a ballare un valzer.
"Non sei male..."
"Ma per favore,sono perfetto!"
Lei scuoteva la testa divertita per poi appoggiarla sopra la mia spalla.Ora facevamo solo piccoli passi lenti che andavano al ritmo dei violini.
Improvvisamente il portone principale si aprì.Due ragazze entrarono nella sale:Caroline e Elena.
La bionda indossava un vestito molto lungo celeste come tutti gli altri,mentre Elena...bhe Elena era meravigliosa.E l'avevo gia vista con indosso quel abito,ma ora era tutta un'altra cosa.Aveva i capelli sciolti che le ricadevano morbiti sul velo blu.Il trucco era leggero ma perfettamente indicato per il colore della sua pelle:era stupenda.

"Damon sei ancora tra noi?"

Kate mi sventolava la mano davanti al viso,per risvegliarmi dal mio stato di trance.Dio,neanche fossi un quindicenne alla sua prima cotta.Continuammo a ballare ancora per un pò,fin quando l'orchestra fece una piccola pausa.

"andiamo a prendere qualcosa da bere?"

"Io devo andare un attimo in bagno.Ti raggiungo tra poco"

Annuii avviandomi verso il bar degli alcolici.

"Chissà perchè mi aspettavo di trovarti qui..."

Caroline beveva un coctail seduta davanti al lungo tavolo.Aveva un sorriso amaro e dalla sua faccia non sembrava si stesse divertendo.

"Dov'è la tua amica?"

"Intendi Elena?-si girò verso di me-l'ho presentata al proprietario della casa.Sembrava molto interessato a lei perciò..."

"Non mi resta che ubriacarmi"

 

Pov Elena

Stavo parlando con questo ragazzo da 1 ora.Era molto giovane per essere capo di un'azienda così importante e si vedere che era in gamba.

Si chiamava Alex e dovevo ammettere che era anche molto carino.Era castano con gli occhi verdi...mi ricordava Marco.

flashback

Ero stremata.Oggi avevo lavorato per 8 ore senza sosta,l'unica cosa che avevo intenzione di fare era buttarmi su un letto e dormire per almeno dieci ore.

"ci vediamo domani tesoro"

Bonnie un'altra stagista come me,mi salutava con un abbraccio.Lei era inglese ,lavoravamo nello stesso reparto e dovevo dire che andavamo molto daccordo.

La salutai e mi avviai verso l'uscita.

"Oddio scusami non ti avevo visto" mi scontrai contro un ragazzo poco più alto di me.In mano teneva una valigetta che adesso era caduta irrimediabilmente per terra.

"Marco?!"

"hey guarda chi si rivede,l'aspirante giornalista!"

"Ma cosa ci fai qui?"

"Ci lavoro...faccio il fotografo"

E ora che ci facevo caso aveva una Canon al collo,sembrava anche molto professionale,quindi direi che era meglio se gli stavo a debita distanza.

"io devo portare questa valigetta al capo,ti va dopo di andare a mangiare qualcosa insieme?"

"Non lo so,il fatto è che sono molto stanca e..."

"solo una cena Elena...guarda ti faccio scegliere anche il ristorante"

"va bene,ma solo perchè sono curiosa di vedere le tue fotografie!"

"Non sono poi cosi bravo..."

"questo spetta a me deciderlo" gli sorrisi e andammo a portare quella maledetta valigietta al nostro superiore.

 

Pov Damon

Ordinai da bere e restai in compagnia di Caroline e Kate per gran parte della festa.Ci divertimmo,loro erano davvero fantastiche.Ora mi ricordavo perchè erano le mie migliori amiche.

"Sai che vi dico,io ci vado a provare con qualche riccone,mi dovesse andare bene...mi fai da spalla?"

Le mie amiche partirono per conquiste,mentre io rimasi solo con il mio fedele Bourbon.

"Vedo che ti dai alla pazza gioia"

Elena si sedette vicino a me in tutto il suo splendore.Era davvero bellissima e non smetterò mai di pensarlo,soprattutto quando sta cosi tanto vicino a me.

"Diciamo che non è la mia serata..."

"Non stavi con Kate?"

"Si peccato che Caroline me l'ha rubata,quindi ora non mi resta che bere insieme alla mia solitudine"

"direi che sei ubriaco....comunque io sono stata bene.Caroline mi ha fatto conoscere un ragazzo molto carino ed educato e-"

"ricco...me l'ha detto" finii io per lei.

"non mi importa se ha i soldi o no,Damon"

"ti importa se invece lui ti vuole solo per il tuo corpo?"

"questo tu non lo puoi sapere..."

"Si invece,perche ti conosce da sole 2 ore e dammi retta se ti dico che vuole solo una cosa da te,Elena"

"Questi non sono affari tuoi"

"No infatti,puoi fare quello che vuoi.Non mi importa niente di quel deficiente o di te,quindi prego....vai da lui e apriti ai suoi desisderi"

"Sei proprio uno stronzo!"

E aveva ragione,perchè io ero ubriaco,stanco e incazzato perchè volevo stare un po con lei,scherzare con lei,ridere insieme a lei e invece ho rovinato tutto.E sono proprio uno stronzo perchè so che lei non lo farebbe mai ,perchè non è quel genere di ragazza,perchè è troppo intelligente e troppo complicata per lui.E si ,Elena è complicata con tutti i suoi pensieri,lei è complicata perchè è una delle persone più disordinata al mondo,ma che nel suo disordine riesce a trovare sempre tutto.Lei è complicata perchè ti sorride anche quando è triste ed è complicata perchè non conosce l'amore,ma sa amare e allora io sono uno stronzo,perchè l'ho lasciata andare via,l'ho lasciata alla sua vita,di cui forse non ne farò più parte,perchè lei si fida incondizionalmente,ma quando poi la tradisci non riesce nemmeno a guardarti negli occhi.Ed è bella la mia Elena,che mia poi non è mai stata.E ora voglio andare a casa,voglio dormire e dimenticarmi di questa indimenticabile giornata,perchè l'ho ferita quando io odio vederla soffrire e allora non c'è niente da fare.

Io sono proprio uno stronzo!

 

 

Ciao ragazze!

Volevo solo chiedervi una cosa.Voi preferite capitoli più lunghi di questi,ma che richiedono più tempo o vi vanno bene così?

Fatemelo sapere in qualche modo.

Spero che il capitolo vi sia piaciuto.Nel prossimo i nostri ragazzi partiranno per quel famoso weekend e lì si che saranno dolori!

Alla prossima,un bacio :)

Ps se lasciate una recensione ve ne sono molto grata,è più facile scrivere,sapendo che a qualcuno piace la tua storia.Grazie lo stesso a tutte.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Change your mind ***


Pov Elena
"Caroline stiamo via per 2 giorni,non per un mese!"
"ti ricordo che sei stata tu ad aiutarmi a piegare i panni,quindi sapevi benissimo che mi sarei portata tutte queste cose..."
"già,ma speravo cambiassi idea"
"no,mi dispiace"
Mi passò davanti con un sorrisino compiaciuto e un chilo di profumo addosso,che sicuramente aveva fregato al suo fidanzato dopo che si erano lasciati,perche lei aveva questa strana propensione ha rubare qualcosa ai suoi ex.A questo gli era toccato il profumo...
Prendemmo 2 volte l'ascensore perche valigie e borsoni non entravano insieme.Per questo dovevo ringraziare la mia amica che si era portata il mondo.
Damon ci aspettava fuori il portone bello e puntuale come sempre.Caroline non sapeva niente della telefonata ,quindi aveva pensato bene di fare questo viaggietto di due ore insieme.
La bionda salutò con un abbraccio il suo migliore amico,mentre io mi limitai a entrare nella macchina.Ovviamente Damon decise di peggiorare la situazione,sedendosi sui sedili posteriori accanto a me.C'era solo il posto centrale a dividerci e scommetterei un milione di dollari che quello spazio vuoto verrà presto colmato da un imbarazzante silenzio.
                                                                                       ****
Erano passati 5o minuti ed ogni singolo secondo di questi mi parse infinito.Nessuno aveva parlato per tutta la durata del viaggio,persino Caroline era stata zitta,forse perchè aveva capito che tra me e il suo migliore amico era successo qualcosa.Io passai la maggior parte del mio tempo ad ascoltare musiche depresse dal mio cellulare,con la vana speranza di addormentarmi e porre fine a questo tormento,mentre Damon osservava pensieroso fuori dal finestrino.Come faccio a saperlo?
Diciamo che non riesco a non guardarlo a lungo,soprattutto se il suo odore riempie le mie narici.Ed è una sorta di droga il suo profumo per me,e non parlo di quelli confezionati che si spruzzano sul collo o sui polsi,io parlo del suo profumo naturale,così fresco e amaro da farmi girare la testa.Dannato te e il tuo profumo Damon Salvatore!
"Sentite mi avete rotto,ormai è passata un'ora e nessuno ha mai aperto bocca,quindi ora mi fate il favore di raccontarmi cos'è successo!"
Immaginavo che non sarebbe durata troppo a lungo.
"Car io sto cercando di dormire" mi giustificai con la scusa di voler riposare un pò,almeno così non rompeva...
"Damon?"
"Non ho niente da dire barbie"
"Okay allora ora facciamo a modo mio"
La bionda girò il volante di scattò,facendo una sgommata da paura.Era diretta verso un autogrill.
"Se non volete parlare,vi costringerò a farlo!"
Perchè mi sono scelta un'amica così testarda?
"Car non penso sia una buona idea" stavolta intervenne Damon.
"Invece penso proprio di si.Voi parlate,io vado in bagno.Ciao"
Mi girai verso lui,guardandolo finalmente negli occhi.Dio quanto sono blu!
"qualcosa da dire?"
"no ragazzina.Tu?"
Ragazzina? Mi aveva chiamato di nuovo ragazzina? Questo significava che non era arrabbiato con me?
"quindi non vuoi scusarti?"
"Non vedo perchè dovrei..."
"Mi hai praticamente dato della puttana!"
"Non è vero,non lo farei mai"
"Ma l'hai fatto.Forse avrai usato parole diverse,ma il succo era quello..." abbassai la testa,iniziando a fissare il pavimento.
"Non piangere per favore"
"Non lo sto facendo"
"quando guardi per terra è perchè non vuoi guardarmi negli occhi e non vuoi guardarmi negli occhi quando stai per iniziare a piangere,perchè non vuoi che io ti veda debole"
Alzai il viso in lacrime,guardandolo sorpresa.Come faceva a conoscermi così bene?
Oh ma lui è Damon Salvatore.L'unico e il solo che riesce a capire quando mento,l'unico che sa farmi sorridere anche quando sono triste,l'unico che mi rende felice anche soltanto stando accanto a me.Ed io gli voglio bene ,forse anche un pizzico di più di quello che dovrei,ma non può fare così ogni volta che non gli sta bene qualcosa,è sbagliato.Allora io mi giro e mi allontano da lui.
"Non te ne andare,non mi piace vederti allontanare da me e credimi,mi è bastato ieri..."
"Perchè non mi chiedi semplicemente scusa?"
"perche non ci riesco,non sono abituato,non l'ho mai fatto"
"c'è sempre una prima volta..."
"puoi abbracciarmi e basta per questa volta?"
E lo vedevo davanti a me,forse un pò indifeso per essere un ragazzo di 25 anni e sapevo che era dispiaciuto,perchè i suoi occhi erano stramaledettamente sinceri e allora non avevo altra scelta se non quella di abbracciarlo. 
"Finalmente ce l'avete fatta!"
Caroline sbucò da dietro una macchina grigia metallizzata.Mesà proprio che la nostra amica ci aveva fregati.
"Non dovevi andare in bagno tu?"
"Si,ma ho preferito ascoltare la vostra dolce e noiosa conversazione" 
La bionda mi fece l'occhiolino,per poi prendere i fazzoletti nella borsa ed incamminarsi verso il posto dove,in teoria,doveva già stare.
"Dovevamo aspettarcelo..."
Damon si girò verso di me sorridente,aveva cambiato completamente umore.Prese lo zaino che si era portato e tirò fuori una macchinetta fotografica.
"Non pensarci proprio.Sono le 10.00 di mattina e sono struccata!"
"Dai che ti frega,tanto ci sono io che sono bello ,chi vuoi che presti attenzione a te?!"
Gli rivolsi uno sguardo contrariato,mentre lui accendeva la fotocamera.Era una Canon!
E allora mi venne in mente Marco,quel ragazzo che amava tanto fotografare le persone e che era bravo,ma non lo ammetteva.E poi pensai a Damon,che invece mi aveva detto che voleva diventare un fotografo,ma mi aveva fatto completamente scordare di questo "elemento" in comune con Marco.
"Elena dovresti guardare l'obbiettivo e sorridere"
Improvvisamente passò davanti a noi un uomo ubriaco,inciampò da solo e cadde a terra.A quel punto io scoppia a ridere,perchè era davvero buffo.Senza che me ne fossi accorta,Damon aveva scattato la foto.Ovviamente mi lamentai con lui,perchè mi doveva avvertire,ora era scontato che io fossi venuta male.
Gli rubai la fotocamera per cancellare la foto.Mi misi a correre lontano da lui dicendo che ne  doveva fare un'altra,invece quando vidi l'immagine sul piccolo schermo,mi bloccai.
La foto era nitida e pulita.C'ero io che ridevo con la testa leggermente all'indietro,mentre Damon mi guardava con un accenno di sorriso:era bella.
"Sono tornata,ora possiamo ripartire"
"Ti c'eri persa in bagno barbie?"
"C'era la fila"
Io e Damon ci lanciammo uno sguardo d'intesa,conoscevamo fin troppo bene la nostra amica e di sicuro aveva passato più tempo davanti allo specchio che a fare altro.
"Guardate che è vero!"
"Si si certo,è meglio se partiamo"
Il viaggio trascorse molto più velocemente.Io mi impicciai di tutte le foto che aveva fatto nel corso del tempo Damon.Dovevo ammettere che era molto bravo.La maggior parte delle immagini rappresentavano paesaggi.Alcuni mettevano tristezza,forse agevolati dal colore scuro che veniva utilizzato,altri erano più vivaci e solari.Sembravano ritrarre la personalità di Damon:da una parte c'era la malinconia e la solitudine,dall'altra il suo lato romantico e la sua allegria.Forse era per questo che mi piacevano tutte le sue foto,perchè erano come lui.
C'era persino una foto di Kate in pigiama.Cavolo era venuta bene pure lì!
Mi faceva sorridere,perche aveva tutti i capelli sconvolti e con la mano faceva un gesto poco carino a Damon,che doveva essere dall'altra parte dell'obbiettivo.
In fondo al rullino trovai anche una foto di una donna:era circondata da bambini e sorrideva.Era molto bella,forse un pò più grande di me ,ma della stessa statura.Aveva delle gambe lunghe fasciate da degli shorts di jeans,i capelli erano lunghi e neri e gli ricadevano sulla schiena nuda da cui si intravedevano due fili intrecciati in un fiocchetto.Il toppino era rosso e risaltava perfettamente sulla sua pelle abbronzata.Stava di profilo,ma si potevano notare senza problemi i suoi grandi occhi castani e le sua labbra carnose.
Wow,quella donna poteva benissimo essere una modella.
"Chi è?"
Posai una mano sulle spalle di Damon,per richiedere la sua attenzione.Gli mostrai la foto,che probabilmente significava qualcosa per lui,dato che si irrigidì subito.
"Lei era la mia ragazza"
"è bellissima!"
"Si lo era..."
E quella semplice frase mi aprì un mondo.
Ecco perchè Damon era così diffidente verso l'amore:perche l'aveva tradito.Perchè aveva mandato via forse il suo primo unico grande amore.Ed era stata ingiusta la vita con Damon,gli aveva portato via tutto e probabilmente questa era la causa del suo essere.Della sua personalità a tratti troppo chiusa,del suo modo di cercare di non affezionarsi alle persone...della sua paura di soffrire ancora.
"Mi dispiace"
"Non ti preoccupare,è passato molto tempo..."
"Ragazzi vi annuncio che siamo arrivati!"
Mi ricordo solamente ora che nella macchina era presenta anche la mia amica,doveva essere proprio stanca,perchè se me l'ero scordata era dovuto al fatto che non avesse mai parlato.
"Eccoli i ritardatari!"
Matt ci venne incontro a braccia aperte.Accanto a lui una Bonnie sorridente che mi affrettai a salutare.C'erano tutti,all'appello mancava solo Kate che sarebbe arrivata nell'indomani.
Abbracciai tutti i miei vecchi amici,seguita a ruota da Damon e Caroline,poi arrivai ad un ragazzo che non avevo mai visto.Era alto,magro,due occhi verdi e capelli biondo cenere.
Doveva essere l'amico di Matt.
"Piacere Elena Gilbert"
Gli allungai la mano sorridente.Era davvero un bel ragazzo.
"Piacere mio.Stefan Salvatore"
Spalancai gli occhi all'istante.Avevo sentito bene?
Stefan SALVATORE?
"Ciao fratello!"
Il ragazzo si fermò davanti a Damon che era rimasto immobile con gli occhi fissi sulla figura davanti a lui.Era diventato pallido e sembrava avesse perso la capacità di parlare.
"Ciao Stefan" intervenne Caroline passando un braccio intorno al ragazzo dagli occhi verdi.Io ne approffittai per avvicinarmi a Damon.
Pov Damon
Ero sconvolto!
Mio fratello che non vedevo da anni,ora era davanti a me che salutava Elena sorridente,non preoccupandosi minimamente della mia presenza.
"Ciao fratello"
Rimasi immobile davanti a quelle parole.Era passato troppo tempo:non sapevo come comportarmi ,se chiedergli come stava,non sapevo se me ne fregava qualcosa a dire il vero.
La bionda mi salvò,andando ad abbracciarlo,mentre Elena si avvicinava a me,regalandomi un sorriso rassicurante.
Caroline iniziò a tempestarlo di domande,che si trasformarono velocemente in vere e proprie conversazioni.Nel frattempo noi avevamo portato tutti i vari bagagli nelle nostre nuove stanze.Erano piccole e semplici,ma tutte carine.La mia era vicina a quella di Caroline e Elena,loro aveva una camera doppia.Mio fratello stava al piano di sotto insieme a Matt e Kate,che sarebbe dovuta arrivare domani.
"Damon dovresti parlargli"
Elena era al mio fianco a disfare le valige,non c'era bisogno che mi dicesse a chi si riferiva,lo sapevamo benissimo entrambi.
"Non so cosa dirgli"
Ed era vero.Insomma io pensavo mi odiasse,invece si è presentato con il suo solito sorrisino cordiale come se niente fosse.
"E' tuo fratello...qualcosa troverai!"
"Senti Elena io apprezzo molto il fatto che mi voglia aiutare,ma adesso basta.Stanotte ho dormito poco,sto morendo di fame e devo affrontare un'intera giornata in compagnia di mio fratello che non vedo 2 anni,scusa se non mi va di parlare!"
"Fai come vuoi.Io vado giù dagli altri,se cambi idea sai dove trovarmi"
La vidi scendere le scale con in mano un block-notes e una penna.Il suo compito della settimana.
"Elena..."
Lei all'ultimo scalino si girò verso di me,io gli sorrisi mimando un grazie,poi andai in camera e mi buttai sul letto.
Dovevo ammettere che se questo era l'inizio della giornata non potevo immaginare come sarebbe stata la fine.Aveva litigato con Elena,poi ci faccio pace,lei mi chiede della mia fidanzata morta e come ciliegina sulla torta torna mio fratello.Direi che era una gran bella giornata di merda e di sicuro non poteva che peggiorare.
E no,non avrei cambiato idea!
 
 
Ma buonasera ragazzuole! Come ve la passate? Visto il fantastico promo di TVD?
Io non vedo l'ora di vedere la scena HOT delena...
Tornato a noi.Questo capitolo è un pò di passaggio,anche se comunque si viene a scoprire un'altra tragedia nella vita di Damon(tenetela a mente perchè ritornerà spesso).Questo weekend occuperà due capitoli di questa storia, poichè succederanno parecchie cose.
Questa è la foto che si scattano Damon ed Elena,o comunque simile a come me l'ero immaginata:http://www.telefilm-central.org/2012/09/04/the-vampire-diaries-le-tappe-della-relazione-tra-nina-dobrev-e-ian-somerhalder
Spero vi sia piaciuto.Un bacio gigante a tutte e grazie a coloro che hanno messo la storia tra le preferite/seguite o che hanno recensito.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Little Things ***


Erano due ore che stavamo sdraiati sulla riva del lago a prendere il sole.Due ore che Damon aveva la testa poggiata sulla mia pancia.Due che stava leggendo un libro senza mai dire una parola.Due ore che io stavo pensando a Marco perchè non avevo niente da fare,nessun discorso da ascoltare,nessuna distrazione in cui potermi perdere.E allora vedevo lui.Chiudevo gli occhi e mi immaginavo il suo bel viso con quelle due fessure verdi che infondevano  speranza e i suoi capelli castani che si arricciavano  sulle punte che a me piaceva di tanto in tanto scombinare.E mi mancava tutto questo...mi mancava lui.

Flashback
"dove vai?!"
Mi rincorreva per la spiaggia da almeno 10 minuti.Sapevo che poteva raggiungermi quando voleva visto che era molto più veloce di me,ma continuavo a scappare e lui a rincorrermi gridando di continuo "tanto ti prendo".Ridevo perchè era ovvio che l'avrebbe fatto,che mi avrebbe preso,e lo sapevo io e lo sapeva anche lui ,ma ci piaceva comunque giocare,infondo era quello che facevamo sempre.

"Nina guarda che é inutile che ti nascondi dietro gli ombrelloni,ti vedo lo stesso!"

Gli feci la linguaccia e iniziai a correre verso i nostri asciugamani.

Mi ci sdraiai sopra stremata.

"non eri tu quella correva tutte le mattine?!"

"Sulla sabbia é più faticoso" cercai di giustificarmi.

Lui non accennò un minimo di stanchezza, infatti andò a giocare con un cane che passava di lì.

Rimasi a guardarlo saltellare un pò ovunque, mentre il suo sorriso non cessava di esistere.

Erano ormai 10 giorni che ci frequentavamo e non l'avevo mai visto arrabbiato o giù di morale,era sempre così e questa sua positività riusciva ad entrarti dentro.

"hei Nina vieni anche tu!"

Mi incoraggiava con la mano a raggiungerlo.Come si poteva dire di no a quel sorriso?!

 

"Elena...Elena?"

Caroline mi scuoteva continuando a ripetere il mio nome.

"Tesoro ti sei addormentata e....bruciata"

Mi accorsi solo in quel momento che una parte del mio corpo mi faceva male:la spalla destra.
Cercai di coprirla immediatamente con l'asciugamano.Era rovente e decisamente rossa.

"Io ho trovato un rimedio!"

Damon mi guardava con il suo solito ghigno stampato sul viso.Aveva in mente qualcosa e questo non mi piaceva.
Neanche il tempo di capire che mi prese in braccio e iniziò a correre verso l'acqua.Capii al volo le sue intenzioni,così mi aggrappai a lui più e iniziai a pregarlo.

"Se mi butti nell'acqua,tu andrai affondo con me"

"Oh piccola Gilbert,credo proprio che coglierò questa opportunità! "

"Damon n-"

Caddi in acqua con un tonfo, lui si tuffò subito dopo di me.
Provai ad aprire gli occhi per vedere qualcosa.L'acqua gelida sembrava penetrarmi la bruciatura.Faceva male, ma allo stesso tempo era piacevole.Qualcuno mi afferrò da dietro,cercando di farmi girare verso di lui.Damon accennò un sorriso scostandomi i capelli,poi riemerse.

"Potrei ucciderti per questo!"

Continuavo a minacciarlo,mentre lui rideva divertito dal mio sguardo killer.

"Per ora limitati a coprire il tuo bellissimo corpo"

"Sei un ruffiano e mi devi un paio di pantaloncini!"

"Tu almeno hai il costume, io sto in pantaloni e maglietta"

"si,ma tu non sei stato costretto a fare un bagno con 18 gradi all'aria aperta!"

"Come sei melodrammatica..."

"Potevi buttarci Caroline nell'acqua!"

Lui alzò un sopracciglio stupito.Non capivo inizialmente il suo sguardo  poi mi guardai intorno e non vidi nessuno.

"Certo che potevano anche aspettarci!"

"Stefan mi ha mandato un messaggio:siamo andati via prima,cause docce e cena"

"Aspetta un attimo hai detto Stefan?!"

"Si,abbiamo parlato e la situazione dovrebbe essere okay fra di noi....credo" 

"Quindi hai seguito il mio consiglio?"

"non sentirti Einstein per questo"

Saltellavo sul posto, battendo le mani.Sembravo una bambina, ma ero molto felice per lui.Si meritava un po di leggerezza nella sua vita.

"Dai andiamo che ho fame"

"Facciamo una gara a chi arriva prima?" chiesi sempre sorridente.

"Scordatelo,non faccio queste cose!"

"Come sei noioso...secondo me hai paura di perdere"

"Gilbert con me non attacca e poi non so dove è casa di Car"

"Segui me,tanto non avrai problemi a rimanere dietro"

Gli feci l'occhiolino a incominciai a correre.

"Gilbert sei una barona,sei partita prima"

Ridevo mentre lui continuava ad insultarmi e a lamentarsi.

"Sappi che ti brucerò negli ultimi 100 metri" urlava da un ventina da me.

Io annuivo,rispondendo sempre "si si certo",lui persisteva nel dirmi che avrebbe vinto,ma non sapeva che tutte le mattine andavo a correre.Avevo una buona resistenza e per me un chilometro non era niente.
Eravamo ormai arrivati,riuscivo a vedere il portone di casa.I passi di Damon si facevano più vicini.

"Come va Gilbert-stava al mio fianco- stanca?"

Accellerò il passo e fece uno scatto notevole.Mi aveva superato.

"Io ti avevo avvertita..." 

"Come hai fatto?"

"ex velocista" bussò alla porta.

"Non vale,non mi hai avvertito!"

"Non mi pare che tu hai detto qualcosa sul fatto che vai a correre tutte le mattine..."

Sul come faceva a saperlo non mi sorpresi più di tanto,Caroline glielo avrà sicuramente detto in qualche occasione.

"Ps lo faccio anche io" mi fece l'occhiolino.

Stefan aprì finalmente la porta guardandoci sorridente.

"Ben tornati.Vi informo che tra 20 minuti la cena starà in tavola,quindi dovrete lavarvi in fretta"

"ciao " lo salutai affrettandomi a raggiungere il bagno.Volevo lavarmi per prima.

Mi feci una doccia bollente con le urla di Damon con sottofondo.A quanto pare non aveva preso bene il fatto che iniziai io per prima.

"Sono ore che stai lì dentro,datti una mossa!"

Presi un asciugamano e lo raggiunsi fuori dalla porta.

"Sono passati 15 minuti e non dirmi cosa devo fare"

Detto questo mi avviai verso la mia camera lasciandolo li ad osservarmi.Sentivo il suo sguardo seguirmi per tutto il tragitto.La mia stanza stava sullo stesso corridoio del bagno....
                                                                                                                           ****
La cena passò velocemente.Fu molto silenziosa segno che eravamo tutti stanchi e affamati.

"Ragazzi se non vi dispiace io vado a dormire"

Matt si stiracchiò avviandosi verso la sua camera. Stefan lo stava seguendo accompagnato da uno sbadiglio.

"Idem" aggiunse prima di sparire.

"Wow direi che stiamo tutti a pezzi" Caroline metteva in ordine la cucina, mentre ci spiegava dove potevamo trovare le coperte .Io lo sapevo ovviamente, ma Damon no e sembrava anche piuttosto contrariato dal fatto che si doveva fare il letto da solo.
Finita la spiegazione la mia amica andó a dormire.Eravamo rimasti io e Damon.Senza una parola avevamo deciso di seguire i pensieri dei nostri amici.

"Gilbert se non ce la fai,dovresti startene a casa"

"Ma sta zitto che non ti reggi in piedi!"

"Ho questa faccia perché al solo pensiero che mi devo rifare il letto,cado in depressione"

"Come sei esagerato!"

Lui alzò le spalle e mi seguì fino in camera.

"Hai intenzione di accompagnarmi anche in bagno o…."

"Mi stavo solo accertando che non svenissi per le scale"

"Damon….Cosa hai?"

La sua faccia era triste ,ma non era dovuto solamente alla stanchezza ,c'era qualcos'altro.

"Non so è che mi sembra strano che Stefan mi abbia perdonato così in fretta…cioè io se fossi in lui l'avrei preso a pugni"

"Damon è tuo fratello.Tu sei la sua famiglia è normale che ti perdonerà sempre e poi io la penso come lui.Gli hai salvato la vita Damon,l'hai fatto per il suo bene"

"Si,ma poi non sono mai andato a trovarlo"

"Ecco sotto quel punto di vista dovresti migliorare" gli sorrisi per tirarlo su di morale.Questo l'avevo imparato da Marco.

"Dai vieni qui-lo presi per un braccio,facendolo sdraiare accanto a me-ricordati che domani mattina mi dovrai rifare il letto"

"Sfruttatrice" 

Si accoccolò vicino a me passando il braccio con cui l'avevo preso sul mio fianco.Sentivo il suo respiro sui miei capelli e il suo profumo tatuarmi la pelle.Era una situazione strana per me,soprattutto perché quello che mi abbracciava era Damon Salvatore,ma era la sensazione più bella che avessi mai provato.

E quel tatuaggio che mi stava facendo inconsapevolmente,sarebbe stato indelebile. 

 

 

 

Sono molto di fretta quindi devo scappare.Spero vi sia piaciuto,se è così recensite che mi fareste un bellissimo regalo.

Grazie a tutte e un baci.

ps non l'ho riletto quindi potreste trovare vari errori.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Say something I'm giving up on you ***


Pov Elena

La luce filtrava dalla grande finestra davanti al letto.Era tutto silenzioso e calmo.

Avevo sempre adorato questa casa,mi rilassava ed era un nascondiglio perfetto per quando ti dovevi schiarire le idee.Mi ricordo che dopo la morte dei miei genitori ci avevo passato almeno 20 giorni e mi aveva fatto bene.Ero tornata a New York sorridente,sempre giù di morale,ma almeno ridevo alle battute e salutavo la gente.
Allungai un braccio alle mie spalle trovando il soffice lenzuolo bianco che mi avvolgeva,poi più niente.
Damon?
Mi alzai dal letto indossando le mie pantofole e scesi al piano di sotto.
"Hei si é alzata la dormigliona!"
Stefan apparecchiava la tavola.Aveva cucinato a giudicare dall'odore e ora stava portando una brocca fumante.Gli risposi con un sorriso e mi sedetti a tavola insieme a Matt e Caroline.
Mi girai intorno per vedere se c'era Damon e poi lo trovai.Eccoli lì i due occhi azzurri che tanto bramavano,questa volta pero erano accompagnati da due color cioccolato...e non erano i miei.
"Elena ciao!"
Kate si alzò da sopra le gambe di Damon per venirmi a salutare.Era  bella come sempre,forse anche di più.Indossava un paio di jeans stretti chè fasciavano alla perfezione le sue lunghe gambe.La maglietta aveva una scollatura ampia e lasciava intravedere le sua curve abbondanti.Era semplicemente lei,solo che ora aveva accanto l'uomo sbagliato.
"Kate sono così contenta di rivederti" ed era vero.Lei era la persona che più preferivo sulla faccia della terra,quella che prendi come esempio,una sorta di idolo per una bambina di 10 anni.
Damon mi guardava confuso,come se si fosse scordato che anche io vivevo in quella casa.
"ragazzi se non venite a fare colazione, si freddano i pancakes"
Stefan sembrava la perfetta donnina di casa.Era sempre in cucina a preparare qualcosa o mettere apposto le sue cose.Era molto ordinato,anche se questa doveva essere una cosa di famiglia,perchè anche Damon lo era.
Per tutta la durata della colazione ho parlato con Stefan,Caroline e Matt.Damon e Kate si erano isolati in un angolino a ridere e scherzare come se noi non esistessimo.Il suo comportamento mi stava dando molto fastidio anche se cercavo di non darlo a vedere.Mi aveva ignorato completamente,come se non mi conoscesse,come se non avesse dormito con me,come se non mi avesse abbracciato ieri dopo che avevamo fatto pace.E allora vuoi proprio litigare con me Damon,perche ora non mi guardi più,perche il tuo sorriso é rivolto a una persona che non sono io,perchè ora farai le gare di corsa con lei e gli mentirai, facendogli credere di essere più forte,perché ora andremo al lago e tu la butterai nell'acqua senza il suo consenso,perché stai scegliendo lei e neanche te ne sei accorto,perchè ora io ti odio.

                                                                                                                                                          ****

"Elena ti va di giocare a pallavolo?"
Stavamo al lago da almeno 30 minuti.Erano tutti sdraiati sui propri asciugamani,tranne Damon e Kate che ovviamente sembravamo due sanguisughe.Da quando era arrivata non si erano staccati neanche per un millesimo di secondo.Io ero incazzata ,ma ormai avevo deciso di ignorarli.
"certo"
Se tutti avevano intenzione di fare i morti,io volevo divertirmi.
Iniziammo a giocare vicino alla riva.Stefan era molto bravo,io un pó meno,per fortuna dopo un paio di palleggi si era aggiunta Caroline,che era molto peggio di me.Ovviamente stavo ridendo come una pazza,perche la mia amica faceva veramente pena,poi inoltre era venuto anche Matt che era riuscito a darsi la palla in faccia da solo.Mi stavo divertendo,ma qualche volta buttavo l'occhio sui due piccioncini di fronte a noi.Lei gli accarezzava i capelli e lui gli dava dei bacetti lungo il collo.Sembrava la sua fidanzata,anche se credo che Damon non ne voglia una...era sempre stato chiaro su questo punto.
Stefan improvvisamente mi prese in braccio e mi lanciò in acqua.Appena riemersi iniziai a rincorrerlo come una matta.In acqua non si andava molto veloci,ma comunque lo recuperai,immergendolo del tutto.
Ci schizzavamo a vicenda come due bambini.

Caroline e Matt continuavano a giocare con il pallone con scarsi risultati.Io e Stefan invece avevamo deciso di soffocarci a vicenda.
"Mi arrendo non ce la faccio più"
Stefan scuoteva la mano in segna di resa,sembrava stremato.
"stai fuori forma eh!" gli diedi una pacca sulla schiena e uscii dall'acqua.

"ragazzi io vado a prendere un gelato al bar qui vicino"
Non so perché,ma mi era venuta fame.
"Ti accompagno"
Damon si alzò improvvisamente dal suo asciugamano per raggiungermi.Erano le prime parole che mi aveva rivolto da quando era iniziata la giornata.
"volete qualcosa?"
"No tesoro" si guardarono per pochi secondo e poi risposero tutti insieme imitando la voce di Caroline.Erano dei cretini.
Scuotevo la testa divertita mentre Damon mi camminava affianco silenzioso.
"Ho notato che ti divertiti molto con mio fratello..."
Damon se ne uscì con questa frase senza senso.Era un rimprovero?
Perché lo sembrava e la cosa non mi piaceva per niente.
"Ho notato che ti diverti molto con Kate..."
Lui abbozzò un sorriso come risposta.Era strano,sembrava quasi arrabbiato.
"Gelosa?"
"Puoi fare quello che vuoi Damon,non mi importa"
"non sembrava a giudicare dai tuoi sguardi..."
Ora era lui a guardarmi.Mi camminava vicino,forse anche troppo per due che stanno discutendo e mi guardava,lui mi guardava sempre.
"Damon te l'ho detto fai come ti pare,parlaci,baciala,vacci a letto,basta che poi non vieni a cercare me"
"mmmm si,sei decisamente gelosa"
Questo suo comportamento mi stava facendo davvero incazzare.Non poteva fare così,io non gli avrei permesso di fare così!
"anche tu hai notato che ho passato del tempo con tuo fratello,quindi anche tu sei geloso"
Lui si mise a ridere continuando a guardarmi.
"Gilbert io non posso essere geloso di te,perché non avrei niente per cui ingelosirmi....cioé hai visto Kate?!"
Dopo queste parole inizia a correre, tornando indietro.Le lacrime cercavano di rigarmi il volto ,ma io riuscii ad incatenarle nella loro prigione.Non poteva avere questo potere su di me,non poteva farmi soffrire così.
Mi aveva detto che ero inutile,che ero pari a niente,al nulla e mi faceva male,lui mi stava facendo del male.

Pov Damon
Ero rimasto a guardala scappare da me.Ero rimasto immobile,mentre capivo che avevo detto una cazzata,l'ennesima della giornata…quella che peró si é spinta troppo oltre,quella che non avrei mai voluto dire.Ed ero un coglione,perché sta mattina ero quasi scappato dal suo letto,perché l'avevo ignorata,anche se alla fine non riuscivo a smettere di guardarla,perché cercavo di farla ingelosire usando Kate,quando poi era lei che si divertiva con mio fratello e mi faceva penare,perché avevo rovinato tutto....di nuovo.
                                                                                                                                                        ****
Eravamo tornati a casa tutti affamati.Elena stava con Stefan e Caroline e ovviamente non mi aveva degnato neanche di uno sguardo,Kate parlava con Matt ed io ero rimasto solo a contare le mattonelle davanti a me.
"Quando arrivi fammi uno squillo"
Vidi Caroline che abbracciava Elena con il borsone in mano.Era il suo borsone.
"Ciao Elena ci vediamo presto"
Ora era Kate ad abbracciarla.
A quella scena mi spuntò un sorriso.Era abbastanza ironico il fatto che avevo detto a lei di non poter neanche competere con Kate,quando invece ora stavo pensando a quanto fosse bella anche così,senza trucco e con addosso dei semplici jeans un giacchetto.
La salutarono tutti ,mentre io ero ancora lì a domandarmi il motivo della sua fuga.
Era uscita dalla casa e non ci pensai due volte a seguirla.Perché se ne stava andando?
"Elena..."
Urlai il suo nome raggiungendola vicino alla macchina di Caroline.
"Cosa fai?"
"Me ne vado Damon"
"Questo l'avevo capito..."
Mi guardava,non parlava,non si muoveva,mi guardava soltanto.
"Devo andare"
Si girò per aprire la macchina,io mi affrettai a stringere il suo braccio per farla girare di nuovo.
"Non andare" e non era una proposta la mia,no.Lei non poteva andarsene,non poteva lasciarmi solo.
"Resta,non andare"
"Damon ma ti ascolti quando parli?! Prima mi sminuisci,mi fai sentire una nullità e adesso mi chiedi di restare,io non ti capisco!"
"Non andartene"
Ormai era l'unica cosa che riuscivo a dire,l'unica cosa che stava fissa nella mia mente.L'unica cosa che mi interessava.
Lei scuoteva la testa ,mentre si liberava della mia mano ferma sul suo braccio.Non mi stava ascoltando.
"Ciao Damon"
No no no,non puoi lasciarmi qui.Non puoi.E perché Elena mi guardi così,perché mi sembra un addio,perché stai chiudendo lo sportello posteriore,perché te ne vai?
"Elena..."
L'ultimo sorriso,l'ultimo respiro che si confonde con il mio,l'ultimo sguardo.Dio come faró a stare senza guardarla.
Stava per salire sul suo sedile,ma la fermai di nuovo.Lei mi fissava stupita o forse troppo stanca per capire cosa mi passasse per la testa.E il problema era che in quel momento non stavo pensando a niente o meglio,c'era una cosa...
La guardai per una frazione di secondo e poi premetti le mie labbra sulle sue.
Aveva un sapore dolce la mia Elena,sapeva di buono,sapeva di lei e forse questo bastava a mandarmi fuori di testa.
"Damon..."
Lei si staccò da me,guardandomi sorpresa,poi e aprì lo sportello e se ne andò.
Forse me l'aspettavo o più semplicemente me lo meritavo.L'avevo ferita.L'avevo fatto quando me ne ero andato dal suo letto perché così facevo con le altre,l'avevo fatto quando parlavo con Kate,sapendo che a lei avrebbe dato fastidio,l'avevo fatto quando gli avevo detto quella farse che non pensavo di poter neanche solamente pensare,l'avevo fatto ora baciandola,perché forse poteva essere una buona scusa per perdonarmi e ora ero io quello ferito,perché avevo rovinato tutto,perché sono talmente abituato a non cercare legami che forse non ne avrò mai uno.Peró di una cosa ero certo.Io la conoscevo da poco e probabilmente ero un illuso a pensarlo perché io non meritavo di amare e non meritavo di essere amato, ma se mai fossi stato in grado di farlo, avrei amato lei. 

 

 

 

 

Mi scuso per l'imperdonabile ritardo,ma proprio non ce l'ho fatta.Calcolate che questo capitolo è stato iniziato il 20 aprile e finito ieri sera.Ora le motivazioni sono talmente tante che non sto ad elencarvele,vi basta sapere che questa storia non mi prende più come una volta.Ovviamente questo non ne comporterà l'eliminazione.Odio i lavori lasciati in sospeso!

Detto ciò volevo solo precisare che Damon NON è innamorato di Elena,gli vuole bene forse,ne è attratto sicuramente,ma ancora non la ama.Tempo al tempo ragazze mie.

Spero sia stato di vostro gradimento e spero che lascerete una piccola recensione,fa sempre piacere.

Grazie mille a tutte come sempre.Un bacio.

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** No Pain ***


Pov Elena

Era passata una settimana dall'ultima volta che vidi Damon.Sette i giorni trascorsi dal nostro bacio,che alla fine un bacio non era stato e sei le notti passate ad abbracciare un cuscino,pensando ai nostri momenti insieme.E faceva male,perché erano pieni di risate,sguardi,scherzi...abbracci.
Mi mancava.Damon Salvatore mi mancava e Dio solo sapeva quanto avrei voluto stare bene,spassarmela con le mie amiche e conoscere altra gente,cosa che probabilmente stava facendo lui,ma ció non cambiava il mio stato d'animo.
Caroline diceva che ero diventata una nonnetta di 87 anni.Non uscivo mai dalla camera e se lo facevo era per mangiare o andare in bagno.Si,direi che aveva ragione.

"tesoro io esco.Ci mangiamo una pizza con il gruppo,vieni?"

Ormai incontrarsi con i nostri vecchi compagni d'avventura era diventata un'abitudine.In una settimana erano riusciti a vedersi 2 volte e se mettevamo in conto che lavorano tutti e la maggior parte di loro era  fidanzata ,era una specie di record.
Io ovviamente sono rimasta sempre a casa,ma oggi volevo uscire.Dovevo uscire!

"se mi dai 20 minuti,vengo anche io"

Caroline spalancò gli occhi,ma dopo una frazione di secondo già mi sorrideva.
Sapevo che era contenta della mia iniziativa.Lei c'era stata in questa settimana,aveva visto tutta la mia sofferenza e anche se la negavo,lei mi consolava comunque.
Amavo quel vortice biondo,senza di lei probabilmente sarei rimasta per sempre rinchiusa nella mia torre.

 

Pov Damon

Era passata una settimana dal nostro bacio.Non l'avevo cercata,non l'avevo chiamata,volevo solo evitarla.
E probabilmente questo rifiuto era dovuto al senso di colpa o più semplicemente alla paura di affrontare la verità.Non volevo che mi dicesse che non potevamo più essere amici o addirittura che non potevamo più vederci,non ce l'avrei fatta.Il risultato é quindi questo:stare sdraiato sul divano ad aspettare che per una volta Dio me la mandi buona.
Il problema era che in questa settimana non mi ero fermato un attimo.Passavo intere giornate a lavoro o da mio fratello,tenevo la mente occupata con qualsiasi cosa.
Non volevo pensare a lei ,ai suoi occhi,al suo sorriso,mi faceva male.Lei mi faceva stare male,ma era impossibile non trovare quei 2 secondi della giornata da dedicare a lei,soprattutto la notte prima di addormentarsi,quando la mente si rilassa ed é libera,libera di pensare a ciò che più desidera e di questo io ero certo...volevo lei.

"Damon hai visto la mia giacca?"

Mio fratello camminava per casa con addosso solo un paio di boxer e una maglietta.Mi aveva detto che usciva,io non avevo molta voglia di farlo,ma almeno mi faceva smettere di pensare.

"Credo sopra la tua scrivania"

"ah si giusto"

Stefan da qualche giorno viveva in un mondo tutto suo.Avevamo parlato insieme di Elena e lui mi aveva spiegato che aveva già una ragazza che gli piaceva.Non lo sapevo ovviamente e questo mi faceva sembrare ancora più stupido di quanto non lo sia già.

"Damon andiamo"

"Stef io credo che ti sia dimenticato un fattore abbastanza importante...non hai i pantaloni!"

Si guardò le gambe nude,spalancando gli occhi.
Era proprio andato...
Io lo aspettavo vicino alla porta nervoso.Ormai era una specie di routine:ogni volta che dovevamo uscire con il gruppo non smettevo mai di muovermi e le mie mani iniziavano a sudare.La causa era abbastanza ovvia,ma io continuavo a negare a me stesso.
Non potevo stare così per una ragazza così normale come lei.Perché mi faceva questo effetto?!

"Damon lei non verrà...."

Mi girai verso mio fratello,che aveva finalmente finito di prepararsi.

"Non é mai venuta..." continuava, mentre io pensavo solo a cosa avrei fatto se l'avessi vista.

Non era mai venuta era vero,ma il fatto che stasera facesse la stessa cosa non era una certezza.Lei non lo era mai stata.

                                                                                                                                                                    ****
La pizzeria era strapiena.La gente entrava e usciva continuamente.Molte persone mangiavano ai tavoli fuori,potendo così osservare la numerosa fila di cui noi facevamo parte.

"Caroline mi ha chiamato,stanno arrivando"

Bonnie arrivò insieme a Matt dandoci questa splendida notizia,si perché a quanto pare il "STANNO arrivando" segnalava l'arrivo di due persone e qualcosa mi diceva che non mi sarebbe piaciuta la cosa....o forse si.

Pov Elena

Ormai erano 5 minuti che ero arrivata davanti la pizzeria.Caroline era andata a parcheggiare e aveva avuto la brillante idea di lasciarmi da sola.La fila era lunga e non riuscivo a trovare il gruppo.Avevo pensato di chiamarli ma avevo solo il numero di Damon,perché Bonnie probabilmente non era venuta.Non avevo voglia di chiamarlo,non lo sentivo da una settimana e sinceramente non mi sembrava il caso.Decisi di guardare più attentamente,riuscendo poi a scorgere un ciuffo castano:Stefan.
Mi avvicinai a lui,avvertendo le persone dietro che stavo con loro.
Lo salutai e gli dissi che Caroline ci stava raggiungendo,poi mi girai.
Vestito di nero con il capelli scompigliati dal vento , più bello di quanto mi ricordavo.

Mi sorpresi nel vederlo anche se sapevo che sarebbe venuto.Gli sorrisi e lui ricambiò subito ,ma non mi avvicinai ad abbracciarlo.
Accanto a lui c'era Bonnie.

"Ma tu non avevi detto che non venivi?!"

"anche tu tesoro" mi fece l'occhiolino e mi stampò un bacio sulla guancia.

"Sono contenta che tu sia qui e credo che lo sia anche lui" la frase me l'aveva sussurrata all'orecchio e non c'era bisogno di riferimenti,sapevo di chi stesse parlando.

Caroline finalmente arrivò e la fila si stava velocizzando.

"ragazzi io sto morendo di fame!"

Matt continuava a lamentarsi da almeno 10 minuti.Era l'unico che parlava:Bonnie e Caroline stavano al telefono,Stefan guardava un punto impreciso davanti a lui e io e Damon lo ascoltavamo parlare della sua giornata.
Direi che si prospettava una bella serata.

"Ragazzi tocca a noi"

Grazie al cielo il cameriere ci scortò fino al nostro tavolo.Sembrava molto amichevole ,forse anche troppo.

"Elena quel ragazzo ti ha squadrata da capo a piedi..."

Caroline e Bonnie mi mettevano al corrente delle attenzioni che dimostrava il cameriere verso di me e a quanto pare non erano l'uniche ad essersene accorte.

"Magari ci fa pagare di meno"

Matt la buttava sul ridere,ma Damon non sembra della stessa idea.Ogni volta che si avvicinava per chiedere l'ordine ,lo guardava malissimo.

"Direi che qualcuno qui é geloso"

Caroline ci stava parlando e io capivo tutto quello che gli diceva.

"Barbie perché non chiudi quella dannata bocca?!"

Lei sorrideva e continuava a chiacchierare,ma i rumori dietro di me ,mi impedivano di comprendere le loro parole.
Il dialogo era finito con l'arrivo della pizza.Lui gli aveva dato un bacio sulla guancia e lei lo guardava.
Non mi ero mai accorta di quanto fossero legati,anche se sapevo perfettamente che il legame che si era creato era basato sulla pura e semplice amicizia.

"Questa pizza é fantastica"

Matt finalmente stavo mangiando e sembrava gradire.

"Mai quanto il cameriere" aggiunse Bonnie.

Damon mi mandò uno sguardo che giudicare gelido era eufemismo.Sembrava infastidito da qualcosa...
Io non gli avevo ancora mai rivolto la parola e questa era la prima volta che incontravo i suoi occhi dopo il nostro "saluto".

Abbassai subito lo sguardo e mi accorsi che Caroline mi stava guardando.Perché tutti mi fissavano?
Cosa si aspettavano che facessi?
La serata continuò così,tra sguardi rubati e risate.Ancora non ci eravamo mai parlati,non direttamente per lo meno.

"Paghiamo noi, voi aspettateci fuori che qui dentro si muore di caldo!"

Sapevo che lo stavano facendo di proposito.Stefan e Caroline avevano parlato per gran parte della serata e sinceramente non me la raccontavano giusta quei due.

"bhe almeno non sono stati espliciti..."

Immaginavo si stesse riferendo al fatto che ci avevano lasciati soli ,ma sentirglielo dire mi faceva uno strano effetto.
Lui non mi aveva parlato,io non gli avevo parlato e allora perchè non ero in imbarazzo?

"Damon io non so cosa abbiano in mente quei due ,ma non so cosa dirti,non so se voglio parlarti..."

Lui annuiva a testa bassa.Sembrava dispiaciuto ma in qualche modo consapevole di quello che stavo dicendo.

"Io volevo solo dirti che mi dispiace per quello che é successo con Kate, non volevo ferirti e probabilmente me ne sono accorto troppo tardi e mi dispiace per averti baciato perché so che ti ho confuso le idee e per non averti telefonato durante questa settimana, perché avevo paura che mi dicessi di non volermi vedere più.Mi dispiace Elena"

La sua voce vibrava e i suoi occhi erano fissi sui miei.Sapevo che era sincero,ma la cosa che mi colpiva di più,era che mi aveva chiesto scusa.Lui non lo faceva mai,era una sua prerogativa:orgoglioso fino alla morte.
Così lo feci.Mi avvicinai a lui e in un istante lo baciai.Ed era lo stesso bacio di sette giorni fa,era timido ma dolce e non aveva un significato preciso,non era un modo per fare pace,era solo un bacio...il nostro bacio.
"Credo che dovrei scusarmi più spesso"

"sei un coglione!"

Lui sorrise e io con lui ,ma c'era ancora una cosa che non capivo.

"Damon perché hai paura?"

Il suo sguardo cambiò radicalmente.

"Mi sono innamorato una solo volta in tutta la mia vita e la donna che amavo é morta,come pensi che abbia reagito?"

Il suo tono era duro e io suoi occhi non mi guardavano più.
Direi che il discorso non era di suo gradimento...
Mi allontanai da lui,dandogli le spalle.Non volevo che si innervosisse,ma non può alzare la voce ogni volta che gli parlo di qualcosa che non gli piace.
Lui restò immobile dietro di me, ma potevo sentire il suo sguardo attraversarmi il corpo.
Volevo tornare a casa.

"Elena..." mi chiamò,avvicinandosi a me.Le sue mani erano sulle sue spalle e mi invitavano a girarmi.

"Elena"

Ancora il mio nome,ancora le sue mani,ancora i suoi occhi nei miei.
Ghiaccio mischiato al cioccolato.Freddo contro caldo e ora Damon contro Elena.

"Ho paura perché non voglio soffrire Elena..."

Il suo viso sembrava stanco e aveva accennato un sorriso malinconico sulla bocca.

"e io non posso prometterti che non lo farò" finii la sua frase per lui.

Abbassai lo sguardo sul pavimento,lui mi prese il viso tra le mani avvicinandolo al suo.

"Tu mi piaci Elena Gilbert ed é proprio perché mi piaci che non e giusto....non é giusto farti soffrire continuamente a causa mia e non é giusto per me,perché so che tu tieni anche ad un'altra persona -prese fiato- quindi l'unica cosa che posso dirti é che sei fantastica,forse l'unica a cui potrei davvero tenere"

"ma..." lo incitai io.

"Ma non posso stare con te"

Lui finì il discorso,continuando ad accarezzarmi i capelli.
Aveva deciso per entrambi e non ne ero molto felice,ma era la sua decisione e a me non rimaneva che accettarla.
Mi diede un piccolo bacio sulle labbra e mi abbracciò.Mi ero affezionata a lui,quindi mi dispiaceva molto ,ma forse era meglio così...
Io avevo ancora una storia aperta con Marco,anche se non potevo ritenerlo proprio il mio fidanzato.Lui lo sapeva,glielo avevo accennato,ma non pensavo ne tenesse conto.
Non me ne aveva mai parlato e io di sicuro preferivo evitare l'argomento.

Mi accorsi solo ora che gli altri non erano ancora arrivati.Presi il telefono e trovai un messaggio di Caroline che mi avvertiva che stavano facendo una passeggiata.Avevo il silenzioso e sms era arrivato 15 minuti fa.

"stanno facendo una passeggiata"

"Chiamo Stef e gli chiedo dove stanno"

Annuivo,mentre cercavo un ipotetico qualcosa nella mia borsa:era imbarazzante.

"Elena..."

Alzai lo sguardo verso di lui.

"possiamo essere amici,lo sai questo?"

"Damon io sono una persona insicura,spesso confusa,ma di una cosa sono certa:non voglio essere tua amica"

Ora ero stata io a chiudere il discorso.Non mi erano mai piaciute le cose a metà:bianco o nero.

Decisi di andare da sola.Chiamai Caroline e li raggiunsi.

Forse non era stata una serata perfetta,di quelle divertenti,che vorresti non finissero mai,però una una cosa l'avevo capita:Damon Salvatore era un codardo.

 

 

 

 

Ciao ragazzuole (vi prego non picchiatemi).Si lo so ,sono pessima,non aggiorno da settimane(forse anche mesi) e il capitolo non è granché ma ehi,sono ancora qui e vi posso garantire che gli aggiornamenti saranno più costanti.

Allooora nel capitolo succedono un po' di cosine:Elena non vuole vedere Damon,Damon non vuole vedere Elena,alla fine si vedono e succede il pandemonio.

Diciamo che la nostra Elenina ha ragione a non voler essere amica di Damon…il ragazzo è un po' lunatico,vero?

In ogni caso si viene a scoprire che Damon sa di Marco e che la "cosa" gli dà abbastanza fastidio.Ora diciamo che questo Marco sarà argomento dei prossimi capitoli,perché si il nostro bel italiano darà problemi alla nostra non coppia.

Quindi ricapitolando Elena e Damon fanno pace,poi litigano di nuovo e infine Damon si trova la sua paura avverata(ossia che Elena non vuole saperne niente di lui).

Prossimo capitolo:reazioni,pensieri delle "spalle" e infine…non ve lo dico.

Grazie mille a tutte per la pazienza e un bacio gigante.

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Enough ***


Pov Elena

Avevo passato tutta la notte a parlare con Caroline.Gli avevo raccontato di me e Damon,dei nostri non baci e della sua scelta.
Mi aveva consolata,spiegandomi che Damon era fatto così: testardo fino all'inverosimile.
Lo sapevo.Avevo imparato a conoscerlo,sapevo che quando si metteva in testa qualcosa, era quella punto e basta,ma pensavo fosse cambiato.Speravo che io l'avessi cambiato.
Il solito chichè della brava ragazza che con il suo amore migliora il suo "bad boy".Già,decisamente non era questa la nostra storia.
Avrei anche potuto consolarmi con la solita frase "non era destino" ,ma non ero quel tipo di persona,perciò non mi restava che piangere tutte le mie lacrime per il ragazzo dagli occhi di ghiaccio.Già il ragazzo con il suo oceano personale,con i capelli neri spesso spettinati,il bello e dannato che ogni ragazza sogna ,ma non può avere.E io...io ci ero andata vicino all'averlo,ma a quanto pare non ero abbastanza per lui.

Pov Damon

"Basta,ne ho abbastanza!"
Stefan continuava a parlarmi di questa ragazza.Sembrava un quindicenne alla sua prima cotta.
"guarda che capiterà anche a te!"
"no,io non credo"
"mmm io dico di si,con Elena stai già a buon punto..." disse mio fratello soddisfatto.
"Io non credo di essere tagliato per queste cose...l'amore intendo"
"io invece ne sono sicuro.Vedo come la guardi...non ti ho mai visto così"
"Ti ricordi di lei?"
Ero sicuro che avesse capito a chi mi stessi riferendo.
"Si e vorrei rivederti così Damon,vorrei rivederti sorridere"
"Io...-scuotevo  la testa - io n...non credo di potercela fare!" abbassai la testa sconfitto.
Quella era la mia paura più grande ed non potevo sconfiggerla di nuovo,implicava troppo sforzo,troppe sofferenze ed io ero stanco di me stesso ,io che non riuscivo a farne una buona ,io che probabilmente non riuscirò più ad amare...non dopo lei.

Già lei.L'unica donna al mondo che é riuscita a calpestarmi il cuore e a rimarginarlo ogni volta,l'unica che ho amato e che la vita mi ha portato via e si,assomiglia ad Elena.I capelli,gli occhi,le labbra ,forse anche un pó nei modi di fare,ma Elena non era lei.Elena era diversa:più solare,più pazza,più bambina.E mi piaceva,mi faceva stare bene,ma non ce la facevo.Non potevo farlo.
"Damon,per quello che vale...dovresti andare avanti,dovresti almeno provarci"
Annuivo non molto convinto delle parole di mio fratello.
"Ora meglio che vada.Torrey mi aspetta" mi fece l'occhiolino e sparì dalla mia vista.
Perché la mia vita doveva essere così deprimente e confusionaria?!
Dopo qualche minuto decisi di chiamare Kate.
"Hei bellissimo"
Mi piaceva parlare con lei,la sua voce riusciva a calmarmi.
"hei"
"A cosa devo questo chiamata?"
"mmm mi sentivo solo..."
"ah capito.Cosa hai combinato Damon?"
Possibile che le donne riuscissero sempre a capire tutto?!
"Chi ti dice che ho fatto qualcosa?"
"La tua voce e il fatto che mi hai chiamato di pomeriggio!"
"Perchè ora non va più di moda chiamare alle 5.30?"
"Damon non l'hai mai fatto,noi ci vediamo solo la sera,quindi parla!"
"Okay okay,diciamo che potrei aver trattato male Elena"
"Elena?"
"Si Elena,sai mora,occhi da cerbiatta,gambe da paura..."
"La mia Elena,Damon?"
"Sì"
"Che rapporto avete?"
" Diciamo che siamo amici,ma con qualcosa in più"
"Ci vai a letto e non mi hai detto niente?!"
"No.Noi siamo più complicati di questo.Lei é..."
"Ti piace.Lei ti piace"
"Io credo di si,ma sono uno stronzo Kate,io non credo di andare bene per lei"
"Certo che potevi anche dirmelo,mi sarei risparmiata i baci davanti a lei"
"Si parlando di quello...diciamo che non l'ha presa proprio bene"
"Immaginavo.Cosa gli hai detto Damon?"
"Che non posso.Penso ancora a lei e Elena....Elena ha un ragazzo in Italia ad aspettarla"
conclusi sconfitto.
"Damon,Elena sta a New York ora e tu dovresti darti una possibilità.Provaci"
Era la seconda persona a dirmelo nell'arco di un'ora e forse avevano ragione,forse ne avevo bisogno.
"Kate grazie.Devo andare"
"Vai Damon.Corri da lei!"
Chiusi il telefono,presi le chiavi e uscii da casa.
Ti prego aspettami,sto arrivando.

Pov Elena

"Care te l'hanno mai detto che la tua cucina fa schifo!"
"Vuoi provarci tu?"
Alzai le spalle indifferente.Provarci non costava nulla.
"Da domani cucinerò io,tanto peggio di te non posso fare!"
Mi diede un pugno sul braccio e prese i piatti per lavarli.
"Senti Care io dovrei tornare a casa,domani devo consegnare il lavoro e voglio dargli un'ultima occhiata"
"Va bene tesoro-mi stampò un bacio sulla guancia- domani fammi sapere,mi raccomando"
La salutai ancora una volta e andai a casa.
Dio quanto amavo quella ragazza.Mi faceva stare bene e senza di lei probabilmente a quest'ora sarei una ragazza depressa,rinchiusa in casa ad aspettare che passino le giornate nella speranza che l'amore bussi alla porta.
E parlando di porte,ero finalmente arrivata a casa.Non vedevo l'ora di buttarmi sul letto:ero distrutta.
"Elena"
Qualcuno gridò il mio nome.Non avevo bisogno di girarmi per sapere a chi appartenesse quella voce,la conosceva benissimo...era la sua.

Pov Damon

La ritrovai davanti alla porta intenta a cercare le chiavi.La chiamai,ma lei non si girò.Rimase lì immobile,completamente disarmata di ogni qual si voglia movimento.Mi avvicinai io a lei.
"Elena"
Questa volta il suo nome lo sussurrai e lei si girò.
Era bellissima e non avevo idea di come avessi fatto a rifiutarla,perché si alla fine era di quello che si trattava:un rifiuto immotivato.
"Cosa ci fa qui?"
Fredda,distaccata,non mi guardava neanche negli occhi.
"Io...io volevo..."
Cosa ti prende Damon?
Non riesci più a parlare?
"Damon sono stanca..."
" due minuti e poi me ne vado,giuro"
La guardavo speranzoso,anche se di speranza nei suoi occhi non ce ne era traccia.
"Ieri ho fatto un casino.Ho detto delle cose che probabilmente sono frutto delle mie paure e so che non sono una scusa,ma io...bhè io ti voglio Elena e non me ne frega niente del tuo ragazzo italiano,non me ne frega niente che tu mi farei soffrire e io farò soffrire te e stanne certa che non me ne frega niente delle mie paure,perché adesso sto davanti a te e l'unica cosa che mi viene in mente e che voglio baciarti"
"E allora fallo!"
Spalancai all'istante gli occhi e sorrisi.Non potevo crederci!
Lei mi aveva perdonato.Lei...Elena.
"Damon se non ti muovi ,potrei anche cambiare idea"
Non me lo feci ripetere due volte e incollai le mie labbra alla sue.
Sapeva di fragole e probabilmente era dovuto al fatto che metteva sempre il suo burro cacao rosa.Mi piaceva,mi piaceva tutto di lei.
Chiesi il permesso per approfondire il bacio e lei me lo diede subito.I nostri respiri accelerarono,le sue mani nei miei capelli ,le mie suo suoi fianchi.La spinsi contro la porta,portando il nostro bacio ad un livello ancora più coinvolgente.Non riuscivo più a pensare,tutta la mia mente era focalizzata su di lei e continuava a ripetere "ancora".
E allora capii che in quel momento con Elena tra le mie braccia,tra le mie labbra, io forse di lei non ne avrei mai avuto abbastanza.

 

CIAO A TUTTE!

Già andate in vacanza?

Bhè io si e forse è per questo che ho ritardato…di nuovo.Mi dispiace tantissimo,ma devo aggiornare anche altre storie e proprio non ce la faccio in una settimana.

Comunque sia eccomi qui con un altro capitolo.Spero che almeno mi sia fatta perdonare ;)

Grazie a tutte voi per la pazienza che avete con me.

Un bacio gigante e divertitevi che è estate!

ps ho riletto i capitoli precedenti e c'erano degli errori assurdi,ma non mi dite niente! (soprattutto con i nomi dei personaggi che non sono il mio forte)

Ciao bellissime e grazie ancora!

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Too much for a smile ***


 

Pov Elena


Sorriso.Questa è la parola che ormai mi perseguita da giorni.E non so neanche io il perché, ma qualunque cosa facessi, io sorridevo.
Caroline diceva che era grazie a Damon, ma io non ne ero così sicura.Era qualcosa più vicina ad un'emozione piuttosto che ad una persona.
"Elena ti muovi!"

"Car dammi sei secondi e arrivo"

Oggi toccava il lavoro a tutte e due.Sfortunatamente però sia io che Caroline questa notte eravamo uscite e adesso erano le 7.00 del mattino.Non avremmo mai avuto un bell'aspetto,ma io intanto ci stavo provando.

"Elena non devi mica andare da Damon..."

"Caroline ora ti tiro una scarpa!"

Alla fine uscimmo in ritardo e forse per questa volta la colpa era mia.

"Allora...come va con il mio moro preferito?"

"Caroline ci siamo baciati solo una volta.Non significa niente"

"Si ma ieri non smettevate un attimo di spogliarvi con gli occhi e casualmente stavate sempre vicini"

"Caroline siamo arrivate"

"Si si devia il discorso, tanto lo sai che sta sera non avrai vie di fuga"

Salutai la mia pazza amica e mi avviai a lavoro.

****

"Signorina Gilbert questo lavoro doveva essere consegnato due settimane fa.Mi dispiace ma lei ha deluso le mie aspettative"

"Signor Posey so di essere in ritardo, ma ci ho lavorato per giorni, potrebbe farmi almeno il piacere di leggerlo"

"Gli era stato dato un compito con una scadenza e lei non l'ha rispettata.Non la licenzio solamente perché visti i suoi precedenti articoli, lei si è procurata un posto in questa azienda, ma faccia un'altro ritardo e io non esiterò a cacciarla da qui"

"La ringrazio molto signor Posey. Questo in ogni caso è l'articolo, decida lei se leggerlo o no"

Un sorriso e uscii da quella stanza.

La giornata non si prospettava affatto bella.

L'ultime due ore di lavoro l'ho passate a fare giravolte sulla mia sedia con le ruote,per non parlare degli ultimi minuti che quasi mi addormentavo sulla scrivania.Fortunatamente all'uscita mi è venuta a prendere Caroline e siamo andate a casa sua.

"L'articolo?"

"Non credo lo leggerà,già è tanto che non mi abbia licenziato"

"Bhè dovrebbe farlo, perché è molto bello"

"Ma stai zitta, che neanche l'hai letto!"

"Scherzi, l'avrò letto almeno 4 volte" 

Peccato che la furba rideva mentre parlava.Non era mai stata capace a raccontare delle bugie, anche perché lei era Caroline Forbes:la ragazza più schietta e sincera di questo mondo.

"Stasera esci con Damon?"

"Si e ci esci anche tu con Damon, visto che c'è tutto il resto del gruppo!"

Alzò le spalle e si andò a cambiare.

Nel frattempo io presi la copia del mio articolo e mi misi a leggere.

 

Flashback

"Così questa è casa tua!"

"Si è molto piccola,lo so, ma ci abito solo io, quindi…"

"E' accogliente"

Marco mi sorrideva,strofinando le sue mani sui jeans agitato.

Era un ragazzo timido, ormai lo sapevo, ma alcune volte ti stupiva per la sua naturalezza.Era una persona trasparente, non si vergognava di se stesso e lo dimostrava.Lo dimostrava continuamente.

"Resti a cena?"

"Se non disturbo.."

"Ci abito solo io qui e ti ho appena invitato, quindi…"

"Allora accetto.Vado a posare il giacchetto"

"Poggialo sul mio letto"

Mi avviai verso una stanzetta blu, che doveva essere la sua camera.

Era bellissima.

Una parete era ricoperta di foto, mentre le altre erano vuote.Il letto era matrimoniale e la porta era incorniciata da lucette colorate,come quelle che si mettono sull'albero di natale.Era la camera più bella che avessi mai visto.

Mi posizionai davanti alle migliaia foto poste su quel muro.Erano di tutti i tipi,ma ce ne erano due che avevano attirato la mia attenzione.La prima raffigurava un uomo che stringeva la mano ad un bambino.La seconda era una ragazza con i capelli castani e gli occhi da cerbiatta…ero io.

"Ti piace?"

Mi girai imbarazzata verso di lui.

"Io,ehm…veramente non sapevo che me ne avessi scatta una.Io non…non me l'aspettavo"

"Te l'ho fatta due giorni fa.Se ti da fastidio la tolgo, non c'è prob-"

"No, è bellissima"

Gli sorrisi ancora rossa in faccia, mentre lui si avvicinava a me.

Il tempo di un respiro e poi mi baciò.

 

 

Dovevo smettere di pensare a lui.Roma non mi apparteneva più, anzi a dire la verità non mi era mai appartenuta.La mia città era New York e non Roma…non lui.

"Elena andiamo a fare un giro al parco con gli altri?"

"Si certo"

Annuivo distratta, mentre pensavo ancora al mio articolo e forse a qualcos'altro.

****

"Tu li vedi?"

"No"

"Oh aspetta ho visto una chioma mora.Damon!"

Caroline si mise ad urlare il nome del suo migliore amico.Ovviamente la gente ci stava guardando male, ma questa era ormai un'abitudine, d'altronde ero amica di una pazza psicopatica bionda,era il minimo.

"Ciao bionda e guarda che bastava dirlo una solo volta il mio nome!"

Damon salutò Caroline, mentre io gli altri.Noi due sempre per ultimi.

"Ehi ragazzina"

"Salvatore"

Ci salutiamo con un semplice sorriso seguito da un bacio sulla guancia da parte sua.Non sapevo bene in quali rapporti fossimo, ma di sicuro era una situazione strana.Si vedeva che ci piacevamo.Tutti ci prendevano in giro di continuo, soprattuto Paul che era suo fratello, ma a me non dava fastidio, non lo trovavo imbarazzante, tranne quando parlava Caroline: lì c'era da preoccuparsi.

"Passeggiata?"

"Direi di si"

Ci incamminammo insieme a gli altri verso il sentiero definito da diversi tipi di fiori.
Io e Damon eravamo rimasti un po' defilati.

"Come è andato l'articolo?"

"Credo che il mio capo non lo leggerà, ma non importa"

"Hai passato due giorni a scrivere, dovrebbe farlo...io lo farei"

Lo guardavo imbarazzata, fissando la terra scura sotto i miei piedi.Non mi aspettavo dicesse una cosa del genere.Era una frase semplicissima, ma significava tanto, perché lui sapeva che parlasse di Roma e ciò implicava la sua gente,e tra questa gente c'era Marco e a lui non importava.

"Elena..."

Mi girai verso quel dolce suono, che ormai conoscevo perfettamente.Mi venivano i brividi e non erano dovuti di certo al freddo, no.Era lui.Ed ora mi stava accarezzando una guancia, mentre io fissavo quell'oceano che si portava dietro da una vita.
Dio era impossibile non affogarci?

Quegli occhi erano semplicemente troppo.Lui era troppo.

"Riuscite sbavarvi addosso e nel frattempo camminare?"

La voce di Caroline mi risvegliò dal mio stato di trans.Da una parte la ringraziai mentalmente perchè Damon mi stava guardando e di sicuro avrà pensato che fossi matta e dall'altra no, perché ora non sentivo più il suo tocco sul mio viso.

"Molto spiritosa Barbie.Perché non te ne torni da Ken?"

"Volentieri speedy"

Girò i tacchi e tornò dagli altri che stavano qualche metro più avanti.

"Speedy?"

Scoppia a ridere, perché non avevo mai sentito un soprannome del genere.

"Ehi,non ridere di me ragazzina!"

"Perché ti ha chiamato così?"

"Storia lunga,aspetta il film"

"Damon..."

"Okay okay, ma te la faccio breve. Speedy sarebbe un soprannome deciso da Caroline all'età di quindici anni.Io facevo atletica e come sai,ero un velocista in più mi appassionava la fotografia, e sai già anche questo, così ha deciso di regalarmi questo stupidissimo nomignolo"

"So che speed vuol dire velocità,ma la storia della fotografia non l'ho capita?"

"Hai mai visto Spiderman? Bhè Peter Parker era un fotografo, perciò secondo la pazza speedy sarebbe il diminutivo di spiderman"

"Wow ha fantasia la ragazza..."

"È amica tua..."

"Ehi"

Gli diedi una piccola spinta con la spalla e continuai a camminare.

"Elena..."

Era la seconda volta che mi bloccava.Cosa devi dirmi Damon?

"Stai ferma"

Immobile.Non sapevo il perché, il come o il quando, ma la sue labbra stavano sulle mie e io non ci stavo capendo niente.Volevo solo che non finisse mai, ma ovviamente il mio desiderio non poteva avverarsi.La causa: la suoneria di un cellulare.

"Barbie oggi stai davvero oltrepassando il limite!"

"Ah okay arriviamo subito"

Car ha detto che stanno andando al ristorante.É arrivata anche Kate.
Abbassai all'istante lo sguardo al ricordo di loro due insieme.Sapevo che non era una cosa seria, ma mi infastidiva lo stesso.

"ehi"

Damon richiamò la mia attenzione.

"Ascolta attentamente le mie parole - i suoi occhi incatenati ai miei - mi piaci tu"

"Damon lei è"

"perfetta, lo so…ma non per me"

Mi baciò di nuovo, ma questa volta con più passione.Eravamo attaccati l'uno all'altra.La distanza tra noi era praticamente nulla e io di certo non mi azzardavo ad allontanarmi.

"Io voglio te, Elena Gilbert"

Battito accellerato.Brividi.Tremolio delle mani.Sensi svenimento.Sorriso.

Questo era Damon Salvatore, ed era decisamente troppo.

 

 

Ciao, ciao, ciao ragazze.I'm back!

Capitolo di passaggio,ma delena, quindi non poi così male. (spero)

Volevo solo ringraziare tutte come sempre.Grazie davvero.

Un bacio gigante e buona scuola.

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Three words ***


 

Pov Elena

Fiocchi bianchi di candida neve coprivano le strade di New York.Le persone erano avvolte nelle loro sciarpe colorate e i taxi continuavano a colorare di giallo le vie.Tutto nella normalità, tranne il fatto che questa volta c'ero anche io.E non stavo con Caroline o Bonnie, no stavolta stavo con Damon.

 

"Ce l'avete fatta alla fine!"

 

"Barbie io non mi metto a correre, perché tu mi chiami.Sia chiaro"

 

Damon aveva un braccio intorno al mio collo, mentre io l'avvolgevo su un fianco.

 

"Scusate,ma mi sono persa qualcosa?"

 

Arrivò Bonnie di tutta fretta con gli occhi sgranati.

 

"Direi di no"

 

Fu Damon a parlare.

Non mi aspettavo dicesse che stessimo insieme o cose di questo genere,ma poteva almeno pensarci 2 secondi prima di rispondere.

 

"Manca Kate"

 

"Sta in bagno,ora arriva" 

 

Caroline continuò a parlare, raccontandoci la sua meravigliosa -e noiosa- avventura nel trovare questo posto, dove a quanto pare facevano la pizza più buona di tutta New York.C'era solo un piccolo dettaglio che Car non aveva calcolato: io fino a due mesi fa stavo in Italia, forse la pizza era leggermente più buona lì, dove magari l'avevano inventata.

 

"Barbie mi sta mettendo ansia.Ti vuoi fermare?"

 

La bionda durante il suo discorso non aveva mai smesso di camminare davanti all'entrata, parlava velocemente e questo era del tutto normale, poiché era pur sempre Caroline Forbes, ma c'erano degli atteggiamenti che non erano proprio da lei.Mentre parlava le sue mani strofinavo una sull'altra e le gambe barcollavano: era agitata.

 

"Car devo andare in bagno, vieni?"

 

"Sta in fondo a sinistra"

 

"Car…in bagno.All'istante!"

 

La mia amica mi seguì a testa bassa per tutto il corridoio.Non parlò.

 

"Cosa sta succedendo?"

 

"Niente.Perchè?"

 

"Ti tremano le gambe e se non la smetti, ora ti si sgretolano le mani!"

 

Mise le braccia lungo i fianchi, guardandomi contrariata.

 

"Car parla!"

 

Passarono svariati secondi, poi finalmente si decise a parlare.

 

"Mi piace un ragazzo!"

 

Cosa?

 

Scherzava vero?

 

"Ti prego dimmi che è Tyler"

 

"Elena così non mi aiuti…"

 

"Okay okay.Ti ascolto e spero che come minimo faccia il modello, altrimenti ti uccido seduta stante!"

 

"Allora ti conviene preparare il fucile, perché il ragazzo in questione si chiama Paul…Paul Salvatore"

 

Mi tremavano le gambe.

 

Potevo svenire?

 

Perché a questo punto sarebbe l'uscita di scena migliore che io possa fare.

 

"Salvatore?"

 

"Si, Salvatore"

 

"Mi prendi in giro?"

 

Caroline mi guardava, picchiettando le sue mani sulle gambe.

 

"Hai rotto con il tuo ex storico da una settimana e già ti piace un'altro?"

 

A me piaceva Tyler.Perchè si erano lasciati maledizione?!

 

"Car è il fratello di Damon!"

 

"E quindi?"

 

"Quindi sarebbe un disastro"

 

"Elena rilassati.Dopo aver rotto con Tyler, sono uscita con un altro.Ricordi?"

 

"Si, ma stiamo parlando di Paul.Tyler lo conosce!"

 

"Elena io te l'ho detto perché tu potessi darmi qualche consiglio, invece mi stai urlando contro!"

 

Feci un passo indietro per il suo grido disperato.SI, perché a questo punto penso che tutto il ristorante sappia della cotta di Caroline.Fortuna che Paul stava fuori insieme a gli altri.

 

"Car io ho solamente pensat-"

 

"No tu non hai pensato.Hai soltanto detto cose senza senso, pretendendo di farmi la morale sulla mia vita, e notizia flash Elena…la mia vita la decido io!"

 

Prese un respiro e tornò fuori.

 

Questa giornata non poteva andare peggio. Il mio capo sicuramente non avrà letto il mio articolo su cui ho lavorato per due giorni interi,Damon non ha capito cosa deve fare nella vita e Caroline è arrabbiata con me, perché io sono talmente isterica da pensare che un'eventuale storia con Paul possa farla soffrire troppo.

 

Fantastico!

 

"Ehi Elena!"

 

Kate sbucò improvvisamente da dietro la porta del bagno, tanto da farmi saltare sul posto per lo spavento.Indossava un paio di jeans e un maglioncino azzurro.Era bellissima, ma aveva una faccia stanca.

 

"Scusami, non volevo spaventarti"

 

"Figurati.Stai bene?"

 

Scuoteva la testa, facendomi capire che la sua risposta era negativa.

Aveva una brutta cera.

 

"Vado a chiamare Damon"

 

Non so spiegarmi il motivo, ma pensai immediatamente a lui.Forse perché mi sembravano molto amici, o forse perché sapevo che lui l'avrebbe aiutata.

 

Corsi dall'altro capo del ristorante, chiamando Damon.

 

"Cosa è successo?"

 

"Kate non si sente bene.Vieni con me?"

 

Lo presi per il braccio e lo condussi al bagno.

 

"Kate"

 

Corse da lei appena la vide.Era pallida e si reggeva a malapena in piedi.

 

"Ehi donna che fai mi abbandoni?"

 

"Sono stanca Damon"

 

La voce di Kate era molto debole, tanto che mi dovetti avvicinare, fino stare a pochi centimetri da lei per sentirla.

 

"Ti porto a casa"

 

Damon l'accarezzava dolcemente senza smettere mai di guardarla negli occhi e lo sapevo che non avrei dovuto minimamente pensare ad una cosa del genere, vista la situazione, ma ero un po' gelosa della sua preoccupazione nei suoi confronti.

 

"E' positivo"

 

"Cosa Kate?"

 

Damon continuava a guardarla, stavolta con una faccia confusa.

 

"Cosa è positivo?"

 

"Il test.Sono incinta Damon"

 

Tre parole e non sentivo più le mie gambe reggermi.

****

Aprii gli occhi.

Luce bassa, coperta calda.Stavo a letto.

 

"Ehi ragazzina"

 

Incrociai l'oceano per qualche secondo.Ferma lì ad osservare le sue onde.La sua schiuma,la sua bellezza.Poi ad un tratto finì tutto.Arrivò la tempesta.

 

"Kate è incinta"

 

"Siamo andati all'ospedale e hanno confermato la sua gravidanza"

 

"Quando siete andati?"

 

"Circa 40 minuti fa.Ti hanno riportato a casa Car e Paul"

 

Non lui.

 

Lui era andato con Kate.

 

"Sono svenuta vero?"

 

"Come un sacco di patate!"

 

Sorrisi a quella piccola battuta, ma in realtà stavo male.E non era per la mancanza di forze o per il forte mal di testa, no.Il mio star male si chiamava Damon Salvatore.Sempre lui.

 

"Dovresti andare da lei"

 

"Cosa?"

 

"Dovresti andare da lei.Da Kate"

 

"Perché dici così?"

 

"Perché hai preferito accompagnare lei e non me"

 

"Kate è incinta, forse è leggermente più importante di un semplice svenimento"

 

Pugnalata al cuore.

 

"Vattene Damon"

 

"Ora sei anche arrabbiata -sorrise ironicamente- Non ci credo.Senti Elena io non ho tempo da perdere per andare a presso a delle ragazzine viziate che se non ottengono tutte le attenzioni su di loro si mettono a piangere,chiaro?"

 

"Se pensi che io sia una ragazzina allora dovresti lasciarmi perdere Damon.Se pensi che io sia viziata dovresti alzarti da questo letto e passare da quella porta e se pensi che io mi metta a piangere per uno come te,allora non hai capito proprio nulla di me"

 

Mi girai dal lato opposto e chiusi gli occhi.

Ascoltavo il rumore dei suoi passi allontanarsi,la porta sbattere e poi il silenzio.

Tre parole avevano fatto si che la mia giornata andasse in pezzi.

 

"Damon sono incinta."

 

E ora queste tre parole persero di significato, perché altre tre presero il loro posto: io solo una ragazzina…lei una DONNA.

 

Semplice.

Generico.

Devastante.

 

 

 

 

Ma Buonaseraaaaa. Come va gente?

In questo capitolo non proprio bene,vero? (spero di non trovarvi sotto casa con fucili carichi)

Alloooora,

Caroline ed Elena litigano.Elena ha torto,Car ha ragione e su questo penso che siamo tutte d'accordo.Poi arriva Kate,che (s)fortunatamente è incinta.Di chi sarà il bambino? (muahah non lo saprete mai,no scherzo)

Infini i nostri delena litigano:Damon crede Elena una ragazzina (un po' lo è stat in questo capitolo) e Elena crede che Damon non la consideri più di tanto.

Insomma manco Beautiful.

Grazie a tutte,siete meravigliose.

Un bacio.

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** The difference between a girl and a woman ***


Pov Elena

 

  Erano passati due giorni,15 minuti e 27 secondi dall'ultima volta che avevo rivolto la parola a Caroline.Un arco di tempo troppo lungo per un'amicizia come la nostra, persino quando stavo a Roma ci sentivamo più di una volta al giorno,nonostante il costo delle chiamate.Niente ci aveva mai allontanate…fino ad oggi.

 

"Elena hai finito il tuo orario,puoi andare"

 

In queste 48 ore mi ero buttata sul lavoro, l'unica cosa che mi era rimasta a parte la pizza.Si, oggi era il giorno della pizza, o meglio, era il giorno della pizza per me e Caroline.Ed è per questo motivo che avevo sempre amato il venerdì, perché lo passavo con la mia migliore amica, ma ora tutto era cambiato.

Conoscevo Caroline e sapevo che se non voleva vedere una persona, così sarebbe stato finchè lei non avesse deciso il contrario.

 

"Si ora vado"

 

Lasciai la mia scrivania piena di fogli, sopra c'erano solo scarabocchi o qualche frase filosofica.Passavo così il mio tempo a lavoro, oltre a scrivere articoli ovviamente.

Controllai il mio telefono sperando di trovare chiamate perse o messaggi, ma no, niente di niente.

 

"Oh mi scusi"

 

Mi scontrai contro un ragazzo abbastanza alto, aveva un profumo conosciuto.

 

"Elena…"

 

"Damon"

 

Sostenere che fosse imbarazzante era poco, forse una barriera di ghiaccio con almeno 7 centimetri di spessore rendeva più l'idea.

 

"Andavi da Caroline?"

 

"No abbiamo litigato"

 

Non chiedere perché ti prego.

 

"E posso saperne il motivo?"

 

Perché Damon?

Tanto lo so che non te ne frega niente.O forse si?

 

"Cose da ragazze"

 

"Capisco…"

 

Mani in tasca, sguardo basso, gambe che dondolavano avanti e indietro.Assolutamente a mio agio…

 

"Elena io stavo andando da Kate e insomma…lei mi aveva chiesto di portarti, voleva sapere come stavi visto che eri svenuta davanti a lei e…"

 

"Va bene"

 

Mi guardò fisso negli occhi per capire quello che stavo pensando:non se l'aspettava.

 

"Okay"

 

Rincominciai a camminare con lui al mio fianco.Non avevo voglia di parlare e sicuramente non avevo voglia di trovarmi in questa situazione, ma Kate era incinta e io ero sua amica, quindi non avevo scelta.

 

"Comunque Caroline mi ha detto che la vostra litigata non era poi così seria.Credo voglia fare pace con te"

 

Guardai per un istante i suoi occhi, forse per la prima volta da quando ci eravamo scontrati.

Perchè mi aveva chiesto il motivo del litigio con Caroline se già ci aveva parlato?

 

"Ovviamente se fai il mio nome ti uccido!"

 

Abbozzai un sorriso.Caroline poteva essere molto pericolosa e io lo sapevo bene.

 

                                                                                                                                                  ****

"Ehi"

"Ciao Kate" sorrisi dolcemente quando la vidi con il suo bambino in braccio .

"Come stai?"

Il bello era che mi stava guardando preoccupata, quando lei due giorni fa aveva partorito.Quella domanda avrei dovuto fargliela io.

"Bene, era stato solo un calo di zuccheri"

"Sono contenta"

"Tu stai bene Kate?"

"Non potrei chiedere di meglio, insomma é bellissimo"

"Si...lo è"

"Come si chiama?"

Lei mi rispose raccontandomi tutta la storia su come e quando aveva scelto il suo nome.Si chiamava Jeremy ed era veramente bello.Ovviamente non aveva ancora i capelli, ma il suo viso assomigliava a quello di Kate.Aveva i suoi lineamenti, il suo colore della pelle, ma c'era una cosa che sicuramente non aveva preso dalla madre:i suoi occhi.
In quel momento mi girai verso Damon, che aveva ascoltato tutto senza dire una parola.
Lui ricambiò il mio sguardo.

"Ti va di rimanere a cena Elena?"

"No no devo risolvere delle questioni, mi dispiace devo andare"

Presi velocemente il cappotto e sulla porta mi girai un'ultima verso Damon che mi osservava.

"Kate complimenti.Jeremy è bellissimo"

Gli sorrisi e chiusi il portone alle mie spalle.
Mi veniva da piangere, ma non potevo.Ora dovevo andare dalla mia migliore amica a risolvere le cose .

                                                                                                                                                             ****
"Ciao..."

Caroline studiava il mio viso,come se fossi una sconosciuta.Ancora non mi aveva fatto entrare.Stava lì in silenzio e mi guardava.

"Car mi dispiace lo sai ch-"

Non avevo avuto il tempo di finire la frase, la mia amica me lo aveva impedito,più precisamente mi aveva impedito di respirare nell'istante in cui mi aveva stretto a lei.

"Mi sei mancata così tanto"

"Car non ci vediamo da due giorni…"

"Si lo so è un'eternità"

Scoppiai a ridere, mentre lei piangeva…solitamente era il contrario.

"Pizza?"

"Pizza"

"Tu mi devi raccontare un po' di cose signorina"

"Come ad esempio…" la invitai a continuare la frase.

"Come ad esempio il fatto che sei svenuta senza un preciso motivo…o aspetta il motivo c'è eccome, si chiama Damon Salvatore!"

"Guarda che ho avuto un calo di zuccheri"

"Non attacca tesoro.Pensi che io non stessi all'ospedale a controllarti ogni singolo secondo e che non mi fossi informata sull'accaduto?"

"Okay potresti avere ragione…"

"Come sempre d'altronde"

Fucilata con lo sguardo.

"E' inutile che mi guardi così, racconta"

"Kate ha un bambino"

La mia amica sputò il tè che stava bevendo e ovviamente andò a finire sopra i miei vestiti.

"Senza giri di parole eh"

Alzai le spalle,per poi osservare la mia amica.Sembrava quasi disorientata, poi però iniziai a raccontargli tutto, dal nostro bacio fino alla litigata, per arrivare infine ad oggi.

"Certo che Damon poteva pure dirmelo"

"Lo è venuto a sapere due giorni fa Car…"

"Non giustificarlo"

"Senti basta con questi drammi.Voglio mangiare una pizza e stare con la mia migliore amica"

"Chiamo Bonnie"

"Perfetto.Ah mi serve una maglietta!"

***

Ero distrutta.Oggi era stata una giornata faticosa non solo fisicamente, ma anche mentalmente e di sicuro sentimentalmente, insomma un vero schifo.E mi ero divertita tantissimo con Bonnie e Caroline, ma mi sentivo stanca, sempre, continuamente, infinitamente stanca.

Stavo buttata sul letto con il silenzio a farmi compagnia, poi finì tutto.

Il mio campanello continuava a suonare, ma le mie gambe non avevano alcuna voglia di muoversi.

"Chi è?" urlai dalla mia camera.

La persona mi rispose, ma non riuscii a capire il suo nome.

Mi alzai sconfitta e andai ad aprire.

"Ciao"

"Ciao..."

"Volevo dirti una cosa"

Si avvicinò a me con un passo.

"Non ho mai pensato che tu fossi solamente una ragazzina.Due giorni fa lo sei stata,ma oggi no…oggi sei stata una donna.Sei andata da Kate e gli hai sorriso e lo hai fatto nello stesso modo anche dopo aver visto il bambino ed è da te.Tu…tu sei quel genere di persona che per gli amici farebbe di tutto, anche quando fa male ed è una cosa dove io faccio schifo.Io…non sono capace"

"Ma sei qui…"

"Perché tu hai questo potere su di me"

"Ti sottovaluti"

Scuoteva la testo.

"Mi sopravvaluti"

Si avvicinava sempre di più.Pochi centimetri.Tanti sospiri.

Poi iniziai a balbettare.

"Jeremy…lui…lui ha gli occh-"

Le sue labbra mi spezzarono il respiro.Mi stava baciando.

Damon.

Questo era il potere che lui aveva su di me.Il potere di farmi dimenticare qualunque cosa...anche gli occhi di quel bambino.

 

 

Resuscitata dal mondo dei morti:fatto.

Capitolo un po' morto,anche perché si scopre tutto nel prossimo(e per tutto intendo di chi è il bambino),ma passabile dai. (c'è il delena)

Molto velocemente ricapitolo tutto.Elena è distrutta,in(sc)contra Damon per strada (di tutta la gente a NY proprio lui ehehe) ,va da Kate,poi fa pace con Caroline,mangia una pizza(dettaglio più importante del capitolo) e infine si bacia quel pezzo di gnocco di Damon.Alla fin dei conti non gli è andata male…a no aspetta c'è la storia del bambino muahahahha

Ringrazio tutte.Gente che recensisce,che mette tra le seguite/preferite e gente che legge silenziosamente.

Un bacio a todo el mundo.

ps nel prossimo capitolo si parla anche di Car e mr Paul Salvatore!

pus ricordo che kate ha gli occhi verdi (nella mia testa ha il corpo di Rose)

 

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Girlfriend or not girlfriend... ***


Pov Elena

"Alle 8.00"

Caroline stava parlando da almeno  20 minuti al telefono.Non ho idea con chi o il motivo,ma la vedevo abbastanza tranquilla, quindi ho lasciato perdere.        
Stavo cercando di scrivere un nuovo articolo,seduta sul divano con la mia amica pazza che andava avanti e indietro per il salone.            
Era venuta per il pomeriggio a raccontarmi le sue novità,ma in realtà é stata attaccata a quell'apparecchio elettronico per la maggior parte del tempo.
Avrei voluto raccontargli di Damon e di Kate,ma ancora non mi é stata concessa la parola.

"Ehi nina, esco con Paul"         

Spiazzata.

Rimasi per una manciata di secondi con la bocca spalancata,non mi aspettavo che stesse parlando con lui.                                   

"È okay...cioè va bene ,divertiti"       

" non devo mica uscire ora eh"

Mi sorrise ,raggiungendomi sul divano.

"Cosa mi dici sul tuo bel moro?"

Per un istante,un solo piccolissimo istante,ho pensato che la mia amica stesse parlando di Marco,ma ovviamente non era così.

"Abbiamo fatto pace...credo"

Non ne ero convintissima,niente era sicuro se si trattava di Damon,peró ci eravamo baciati,quindi ho optato per la risposta positiva.

"Hai visto il bambino?"

"Si"

"E..."                                                 

Caroline mi incoraggiò a continuare ,ma sapeva già cosa gli avrei detto.

"E ha gli occhi castani"

Sia io che la bionda sorridemmo.

 

Pov Damon

"Non posso crederci che tu ci sia cascato?!"

Mio fratello passava davanti a me con una camicia diversa ogni 3 minuti.Doveva uscire con la mia migliore amica che si,era assolutamente una perfezionista come lui.

"E' un'uscita tra amici"

Allarga le braccia sorridente.

"Sappiamo entrambi che non è così…"

"Parliamo di Elena allora,anche voi due siete solo amici vero?"

"Certamente"

Mio fratello scoppiò a ridere,scuotendo la testa.

"Cosa sta succedendo fra voi due?"

"E' complicato…diciamo che l'ho baciata"

"Ti piace"

Lo guardai confuso,mentre pensavo a lei.Si era vero,mi piaceva tutto di lei.Quando sorrideva,quando inciampava da sola,perché fondamentalmente era una persona imbranata o quando litigavamo per delle stupidaggini e mi piaceva quando la baciavo,perché mi faceva perdere il controllo del mio corpo.Si Elena Gilbert mi piaceva…e non poco.

"Sei partito fratellone!"

"Che dici?"

Mi risvegliai dal mio stato di "elenite" e rivolsi di nuovo l'attenzione verso Paul.

"Ho detto che ti sei preso una bella cotta!"

"Lo so…"

"Lei mi piace,potreste provarci…"

Non avevo mai pensato di fidanzarmi con una ragazza,il massimo che potevo fare era portarmela a letto,ma Elena era diversa.Non potevo trattarla come le altre,ma fidanzarmici,beh questa sarebbe tutta un'altra storia.

"Pensaci Damon.Io vado a prendere una bionda!"

"Buona fortuna fratellino,te ne servirà molta…"

Sorrise e uscì da casa.

 

Pov Elena

Ero rimasta sola da venti minuti.Caroline era andata a casa sua,perché Paul sarebbe passato a prenderla lì.

Decisi di farmi una cioccolata calda e mi concentrai per finire il mio articolo.Dopo pochi secondi squillò il telefono:era Damon.

"Ehi"

Sentivo la sua voce a tratti a causa del forte vento.Probabilmente era uscito a farsi un giro.

"Ti volevo chiedere se ti andava di fare un salto da Rose.Mi parla spesso di te,credo che senta la tua mancanza e lo so che ci siamo andati da poco, ma io stavo andando così…"

"Si certo"

"Ti passo a prender tra 10 minuti?"

"Ti aspetto giù"

Ci salutammo velocemente e chiusi la chiamata.

Io stavo in pigiama,ma erano dettagli.

Corsi come una matta da una parte all'altra del mio piccolo appartamento.Ero un piccolo disastro,ma cercai in qualche modo di "aggiustarmi" un pò.

Suonarono al campanello.

Erano già passati 10 minuti?!

Presi il cappotto,le chiavi e scesi velocemente le scale.Damon mi aspettava dentro la macchina.Indossava una sciarpa celeste,perfettamente in tono con i suoi occhi.Anche lui aveva freddo.

"Se stavi ancora in pigiama potevi avvertire,non andiamo di corsa"

Gli sorrisi colpevole.Ormai mi conosceva abbastanza bene da sapere che mi piaceva stare in pigiama,soprattutto se dovevo restare a casa.

"Hai avvertito Kate del nostro arrivo?"

"Si certo"

Continuavo a fissare fuori dal finestrino.Non pensavo a niente in particolare,ma lo scenario invernale che si esibiva in tutto il suo splendore,era una buona giustificazione per non guardare Damon.                                         
Il moro continuava a cambiare stazione radio,sembrava infastidito.

"Ehi siamo quasi arrivati,anche se troverai la canzone perfetta,non potrai ascoltarla tutta"

"Scommettiamo?!"

Mi sorrisi con aria di sfida,dopo di che smise di armeggiare con la sua radio e si concentrò sulla guida.

"Possibile che qui non si trovi mai parcheggio!"     

"Si é liberato quello"

Indicai con un dito lo spazio vuoto alla mia destra.Damon si infilò senza problemi e finalmente uscimmo dalla macchina.
Ci avviamo verso l'appartamento della mia babysitter preferita .Era al terzo piano,ma facemmo comunque le scale.

"Finalmente"

Alla porta ci aspettava Kate in tutto il suo splendore.Era un po' stanca,si capiva dalle borse che aveva sotto gli occhi,ma rimaneva lo stesso una bella donna.

"La signorina al mio fianco ha la brutta abitudine di rimanere in pigiama"

Abbassai il capo colpevole.
Kate mi conosceva da molto tempo,non era affatto sorpresa.

"Ne so qualcosa..."

Entrammo in casa,invitati da un cenno del capo della nostra amica.

Il bambino stava dentro un box.Era stupendo.

"L'ho messo lì,ma ovviamente non riesce a muoversi più di tanto" 

"Posso prenderlo in braccio?"

"Certo"

Inizia a muovere le mie gambe da destra a sinistra.Jeremy aveva iniziato a piangere,ma quei piccoli movimenti sembravano calmarlo.Sentivo Kate e Damon parlare dalla cucina.

Non sembravano molto felici della loro chiacchierata,anche se in realtà non si capiva molto con Jeremy che aveva iniziato di nuovo a piangere.

"Ehi piccolino perché piangi?"

Continuai a parlargli mentre lo cullavo.Non gli dicevo niente di che,ma ora le sue lacrime non scendevano più.Probabilmente gli piaceva il suono della mia voce,perché ora mi stava sorridendo.

"Vedo che te la cavi bene"

Kate tornò con in mano un ciuccio celeste.Damon invece aveva una faccia piuttosto infelice.

"Elena andiamo"

"Ma siamo arrivati da poco"

"Non ti preoccupare tesoro" Kate si avvicinò stampandomi un bacio sulla guancia.Mi prese Jeremy dalle braccia e mi accompagnò alla porta con un sorriso.

Salutai il piccolo e me ne andai.

"Cosa è successo?" chiesi appena fuori dall'appartamento.

"Kate pensa di poter crescere un figlio da sola,senza alcun problema"

Okay forse stavolta aveva ragione Damon.Ma c'era una cosa che non mi quadrava…il padre di Jeremy?

"Chi è il padre?"

"Una persona su cui non possiamo fare affidamento - aprì la macchina - un uomo che non va bene per lei e di certo non va bene per il bambino - aprì lo sportello per poi richiuderlo con un calcio - ma lei non lo capisce,lei…"

"Ehi" mi avvicinai a lui,prendendo il suo viso freddo tra le mie mani.

"Ci siamo noi.Lei non dovrà crescere Jeremy da sola,perché ci saremo noi ad aiutarla.Andrà tutto bene"

Lui continuava a scuotere la testa come un bambino quando la mamma gli dice che non può comprargli un giocattolo.Non mi stava ascoltando.

"Damon guardami -alzai il suo viso verso il mio - ce la farà.E' una delle persone più in gamba che io conosca e insomma a cresciuto me!"

Riuscii a strappargli un sorriso e dio,quanto era bello quando sorrideva.

"Dovremmo aiutarla ogni volta che ci chiamerà"

Annuii.Non avevo immaginato che fossero così legati,ma lui ci teneva a lei e questo mi andava più che bene.

"Dovremmo inventare una parola in codice,tipo….bollicine!"

"Cosa?"

"Quando lei avrà bisogno di aiuto,tu mi manderai un messaggio con scritto bollicine, e io arriverò di corsa"

"Sei matta lo sai?"

Mi diede un bacio sorridendo sulle mie labbra.Fissai i miei occhi nei suoi.Ghiaccio sciolto nel cioccolato bollente.

E si,io aveva sempre amato il freddo,la neve…il ghiaccio, e probabilmente ora lo amavo un pizzico di più.

 

Pov Damon

La stavo baciando e mi piaceva.Io adoravo baciare Elena,perché era dannatamente bello e mi faceva stare bene.E dovevo ringraziarla la mia ragazzina,mi aveva migliorato la giornata,ma questo lei lo faceva sempre.

"Dovremmo andare "

Gli stampai un ultimo bacio sulle labbra e nel momento in cui incrociai il mio sguardo con il suo sorriso,capii una cosa…le potrebbe essere perfettamente ed indiscutibilmente la mia fidanza

 

 

 

 

 

Non molto da dire a parte MI DISPIACE.

So di essere veramente pessima e di non avere scuse,ma spero almeno di avervi regalato un buon capitolo.

Grazie a tutte per il sostegno non meritato e grazie aver letto la mia storia,spero possa continuare ad essere apprezzata.

Un enorme bacio e BUON NATALE!

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Flowers ***


Pov Elena

"Caroline come è andata ieri alla fine?"    

La bionda stava seduta sul mio divano con un libro in mano ma non lo stava leggendo.
Mi avvicinai a lei muovendo la mano davanti al suo viso.Fissava la copertina senza muovere un muscolo.

"Car!"

La mia amica ritornò finalmente alla vita reale,guardandomi stranita.

"Si può sapere perchè stai urlando di prima mattina?"

"Sono le 11.30 e comunque ti ho chiesto come é andata con Paul ieri!"

"Ah benissimo.Lui é stupendo e tutto il resto" 

"Ma..." mi intromisi io,capendo immediatamente che stava arrivando qualcosa di negativo.                      

"Ma non credo di piacergli...almeno non quanto lui piace a me"

Mi sedetti sul divano accanto a lei,notando finalmente il titolo del libro che teneva sulle gambe.

"Il linguaggio dei fiori.Sembra carino"

"Mai giudicare il libro dalla copertina signorina Gilbert"

Gli tirai un cuscino in faccia,beccandomi una faccia furiosa della mia amica.                      

"Inizia a scappare Nina!"

Cominciai a ridere mentre correvo verso la  cucina,inseguita da un vortice biondo.

"Avrò la mia vendetta,non puoi sfuggirmi!"

La mia amica era brava in tutto ciò che riguardava lo sport,anche se a vederla non si direbbe mai,ma ce ne era soltanto uno dove non poteva battermi:la corsa.

"Lo sai cosa dicono delle bionde arrabbiate?"

La guardai per un attimo,in modo serio.Questa di certo non l'avevo mai sentita.                                                    

"Non dicono assolutamente niente,ma si sbagliano!"

Ricominciai a ridere ,sfuggendo ad uno nuovo lancio.

"Il citofono!"

Mi fermai un istante e mi accorsi che il citofono stava effettivamente suonando.Non aspettavo nessuno.

"Chi é?"

Andò ad aprire Caroline,che dopo aver chiesto chi fosse al portone,iniziò a sorridere senza motivo.

"Posso sapere chi sta entr-"

"Bonnieeeeee"

La bionda gli salto addosso ,mentre io correvo ad abbracciarla.Gli avevo detto di venirmi a trovare nel mio nuovo appartamento,ma non pensavo venisse davvero 

"Sono troppo felice!" annunciai stringendola ancora un pò a me.

"Festa della donna,non potevo mancare!"

Ci augurammo gli auguri a vicenda e decidemmo di andare a mangiare fuori.

Ovviamente Caroline si era messa davanti allo specchio,concentrata come non mai.

"Come va con occhi di ghiaccio?"

Sorrisi appena sentii il soprannome che gli aveva dato la mia amica.Gli occhi diciamo che erano effettivamente il suo punto forte.

"Bene.Credo di piacergli"

"Ma siete fidanzati o no?"

Lo eravamo?

Ci comportavamo come tali.Uscivamo spesso,ci baciavamo per strada,ma non ero troppo sicura che Damon avesse la concezione di "fidanzata". 

"Per ora no"

Bonnie annuiva,mentre sorridevamo entrambe per le urla di Caroline.A quanto pare gli serviva il mascara ,che stava nella sua borsa,ma sapeva bene che ne io ne Bonnie ci saremmo mai alzate dal divano.

 

Pov Damon

"Fratellino se continui a parlare così velocemente,giuro che ti tiro addosso la lampada alla mia destra!"

Paul stava cercando di spiegare come era andato l'appuntamento con barbie.Aveva iniziato 15 minuti fa a parlare,solo che io ancora non avevo capito una parola.

"Rispondi a questa semplice domanda:ti piace si o no?"

"Non lo so"

Ecco.Ritorniamo al punto di partenza.Bisognava ammettere che per stare con una come Caroline dovevi avere un gran coraggio,ma io con Paul ce la vedevo stranamente bene.

"Comunque oggi è la festa della donna e credo che gli porterò le mimose"

Mio fratello era veramente strano.Non sapeva neanche se gli piacesse veramente e già gli portava dei fiori,cosa che io di certo non avevo mai fatto.

"Le mimose sono una tradizione italiana,qui stiamo a New York!"

"lo so ,ma mi sembrava un gesto carino e poi ieri le ho versato sopra la camicia il vino!"

Scuotevo la testa rassegnato.Ormai l'avevo perso…

"E' inutile che mi guardi in quel modo.Ora tu mi accompagnerai a trovare quei benedetti fiori!"

"Non ci penso proprio e poi dobbiamo ancora pranzare"

"Mangiamo fuori"

Ero indeciso su cosa fare,ma alla fine optai per andare con mio fratello.Magari coglievo anche l'occasione per scattare qualche foto,visto che ormai quella macchinetta aveva la polvere.

"Sappi che se impiegherai più di 2 due ore a cercare un fioraio che venda le mimose,io ti mollo per strada!"

"Accordato.Prima però andiamo a mangiare,sto morendo di fame!"

"Accordato…" 

Giusto Paul poteva utilizzare una parola del genere!

****

Entrammo nel ristorante suggerito da una passante che mio fratello aveva gentilmente travolto per strada e dovevo ammettere che non era male,anche se le dimensioni erano abbastanza limitate.

"Oddio non ci credo!"

Paul aveva una faccia perplessa mentre guardava davanti a se.Ovviamente seguii ila traiettoria del suo sguardo,ma me ne pentii subito.

"Wow.Hai veramente un talento nel trovare le persone che non dovresti trovare!"

"Andiamocene"

"Spiacente fratellino,ma ci hanno già visto.Elena sta venendo qui"

"Ehi guarda un po' chi c'è,sono le tre del pomeriggio e voi venite a mangiare ora…"

Elena venne verso di me stampandomi un bacio sulla bocca.Io ero rimasto immobile e non mi sentivo molto a mio agio a stare con lei davanti a Paul,anche se in realtà non ce ne era motivo.

"Ciao ragazzina"

La salutai con un sorriso un po' tirato,mentre lei mi guardava leggermente confusa.

"Ciao Caroline

"Ciao Paul,lei è Bonnie,ma la conosci già"

Mio fratello si affrettò a darle un bacio sulla guancia prima a Car e in seguito a Bonnie,per poi cercare un tavolo dove pranzare.

"Voi avete già mangiato?" chiesi ad Elena.

"si penso che ci faremo un giro per New York e poi torniamo a casa"

"Va bene allora ci vediamo stasera da te"

"perfetto" 

Mi sorrise e dopo avermi dato un bacio sulla guancia,si allontanò con le sue amiche.

"Dam ho trovato il tavolo…si mangia!"

Scuotendo la testa,andai verso quel deficiente di mio fratello.

 

Pov Elena 

Dopo quasi quattro ore di passeggiata per le vie di New York io e le mie amiche avevamo deciso di avviarci verso casa mia.Il tempo non era proprio il massimo,ma avevamo passato una piacevole giornata.

Bonnie ci aveva raccontato del suo fidanzato e Car dell'appuntamento avuto con Paul,io invece non avevo parlato molto della mia relazione con Damon,perché sinceramente non sapevo cosa dire,non ero neanche totalmente sicura di avere una relazione con lui.Prima l'avevo baciato e in qualche modo gli aveva dato fastidio,me ne ero accorta,ma non ne capivo il motivo.Non era un chiacchierone ,certe cose gliele dovevi tirar fuori con la forza,era un ragazzo riservato anche se a vederlo sembrava tutto meno che una persona introversa.Damon era un tipo solitario,socievole quando lo richiedeva la situazione,anche casinista e giocherellone,ma non amava circondarsi di persone.Lui aveva pochi amici,usava le ragazze solo per portarsele a letto una notte,faceva il fotografo,lavoro che non richiedeva la presenza di altra gente,insomma era praticamente il mio opposto.Ma a me piaceva Damon Salvatore e forse proprio perché era diverso da me,ma certe volte non lo capivo.

"Elena"

Caroline mi richiamò dal mio stato di trans.

"Si scusate stavo pensando.A quale argomento siete passate?"

"Al fatto che tu devi prendere le chiavi del portone altrimenti non entriamo"

Guardai davanti a me,accorgendomi solo ora che eravamo arrivate.Bonnie mi aiutò a cercare le chiavi nella borsa,mentre Car sbuffava,perché non le trovavamo.

"Fatto"

" Amen.Ora possiamo sbrigarci che vorrei sdraiarmi sul divano di casa Gilbert il prima possibile"

"Se tu non ti mettessi i tacchi,non avresti questa fretta!"

Bonnie e Caroline iniziarono a bisticciare su come una donna si dovrebbe vestire,mentre io fissavo la porta del mio appartamento.

"Ragazze guardate"

Le mie amiche spostarono la loro attenzione sui fiori che si trovavano sopra lo zerbino.

"Elena c'è un biglietto"

Car mi passò il pezzetto di carta,mentre io euforica pensavo a cosa potesse aver scritto Damon.

 

Ciao Elena,spero che le mimose ti piacciano,sono una tradizione italiana,ma da quanto ricordo a te piace il giallo quindi…

 

Il biglietto non era firmato ed era stato scritto al computer.

"Ciao Elena.Ti sono mancato?"

Dall'ascensore uscì un ragazzo castano,occhi verdi e sapevo perfettamente chi fosse.

"Marco!"

 

 

 

 

Non so cosa dire.

Sinceramente questa storia non mi appassiona più,la sto continuando perché non mi piace lasciare le cose a metà,ma mi è difficile da scrivere.

Io spero di avervi dato un capitolo decente,dove non succede molto,ma si capiscono un po' le dinamiche tra Damon e Elena:lei è piena di dubbi e lui non da certezze.

Ah ovviamente c'è il grande rientro,ossia Marco che si,causerà danni alla nostra coppia preferita.

Grazie a tutte.Spero che ci sia ancora qualcuno che segua la mia storia…

Un bacio.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2425945