Songs- X

di Felurian
(/viewuser.php?uid=263649)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Photograph ***
Capitolo 2: *** Don't ***



Capitolo 1
*** Photograph ***




Photograph








Era una fotografia leggermente scolorita quella caduta dal diario di Ed.
Anche il diario era vecchio, con le pagine lievemente ingiallite.


Quella foto era stata scattata all'alba del tre Dicembre di svariati anni prima. La prima cosa che avreste notato, se l'aveste vista, non sarebbe stato il Tamigi sullo sfondo, che sotto quella leggera neve sembrava quasi limpido, come se i fiocchi lo avessero purificato.
Non sarebbero stati neanche gli alberi ai lati che, anche se ormai secchi, sembravano in fiore con tutta quella neve posatasi sopra.
La prima cosa che avreste notato sarebbero stati gli incredibili occhi neri di una ragazza altrettanto meravigliosa che la neve non solo la riflettevano, ma sembravano trattenerla, mentre lei, con un incantevole cappotto bianco, guardava il manto, appoggiandosi con la testa sulla spalla di... un nulla.
Se aveste visto quella foto, infatti, avreste notato che l’altra metà era andata persa.


Era la notte del due Dicembre, una notte d'inverno incredibilmente fredda anche per Londra, che, si sa, non è proprio la città più calda al mondo.
Stavamo correndo per le strade, per quanto correre per le strade di una metropoli non sia la cosa più sicura. Ma alla sicurezza, a quell'età, non si pensa molto. Soprattutto se due ragazzi hanno bevuto qualche bicchiere di troppo, trovandosi così in quello stato di tenera euforia, leggermente folle ma non così tanto da essere pericolosa. Di quel tipo che ti permetterebbe di compiere qualcosa di molto stupido, ma non completamente stupido.
E' una sensazione gradevole e, delle volte, molto utile.


I lampioni erano accesi e mostravano i primi fiocchi di neve che iniziavano a scendere, mano a mano, in contrasto con il buio. Ecco, l'essere leggermente sbronzi faceva sì correre tra le strade londinesi, ma faceva anche scegliere le vie più vuote e silenziose, per quanto esistano delle zone vuote e silenziose nel centro di una così grande città.
Anche la neve, spesso, è utile. Rende tutto un po' più magico, un po' più etereo, come se le cose che accadono sotto la neve non siano poi cose così reali, hanno quell'aria tremolante dei sogni più belli.


Correvamo, quindi, sotto la neve, mano nella mano, o meglio, guanto nel guanto. Infagottati in sciarpa e cappello, iniziavamo anche ad avere caldo.
Correvamo sotto la neve senza un motivo in particolare, solo perché era una sensazione gradevole quella dei minuscoli fiocchi che si posavano sul viso, unica parte scoperta. Anche l'aria era gradevole. Non so se siete mai usciti mentre nevica: l'aria ha un profumo particolare, una fragranza che è data dall'assenza di odori mischiata ad altro. E' strano, ma non trovo modo migliore per descriverlo.
Quella sarebbe stata l'ultima sera che avremmo passato insieme per un lungo tempo, e facevamo di tutto per dimenticarcene, correndo come per fuggire da quella consapevolezza, correndo per costruire ricordi da custodire gelosamente nell'assenza.


Ci fermammo su una panchina, sotto un lampione, con alle spalle il Tamigi che scorreva lento e costante, indifferente al dolore di due giovani amanti, godendosi la compagnia dell'amata neve.


Seduti vicini, in silenzio, ci scambiavamo solo qualche sorriso complice di tanto in tanto, per non toccare discorsi che morivamo dalla voglia e dal terrore di fare.


«Mi mancherai.» esordì lei.
«Non ci pensare, non ancora.»
«Non ancora? Partirai tra meno di cinque ore. Mi sembra il momento di iniziare a pensarci»
«No. Potrai iniziare a pensarci circa cinque minuti prima, quando saremo già alla stazione. Fino ad allora, nulla. Silenzio. Non voglio sentire.»
Mi tappai le orecchie e iniziai ad urlare. Non proprio, intendiamoci, sarei stato completamente folle a mettermi a urlare nel centro di Londra alle quattro del mattino.
Giusto quel poco per mimare i bambini. Che poi, non che io fossi molto più che un bambino.


Lei rise, abbassando lo sguardo, con una mano a coprire la bocca. Era il suo modo di ridere, come se fosse una cosa sbagliata e lei fosse colpevole. Come se il suo sorriso non fosse la cosa più incantevole, per me.


«Ho una cosa per te.» Tirai fuori la collana che le avevo comprato.
Che cliché, penserete voi, una collana come addio. Davvero originale, Ed.
Avete ragione. In mia discolpa, posso dire che ero solo un ragazzino alle prime armi che affrontava, per la prima volta, il dolore di un cuore incrinato, e cercava di affrontarlo al meglio delle sue possibilità.
Raffigurava un semplicissimo fiocco di neve. L'avevo acquistato in un negozietto per pochi dollari quello stesso pomeriggio. Banale, forse, ma sentito.


Eh, beh, a giudicare dalle sue lacrime, a lei piacque, e questo è tutto ciò che conta.


Erano quasi le otto quando il Sole iniziò a sorgere. Il panorama era spettacolare.
«Facciamoci una foto, voglio ricordare questo momento!» le dissi, tirando fuori la macchina fotografica.
E subito dopo ci baciammo, sotto un lampione non ancora del tutto inutile. Il nostro ultimo bacio. Lo avrei ricordato a lungo.






Qualche giorno dopo mi trovavo in America e stavo per spedire una lettera.
Dentro c'era metà di quella foto, la metà che ritraeva me, con scritte dietro poche righe.

Ho messo tutto il mio amore per te dentro questa foto.
Così mi potrai avere sempre vicino, magari nella tasca alta del tuo giubbotto, vicino al cuore. So che è difficile, lo è anche per me. Non sempre l'amore è facile, anzi. Spesso fa male, ti lacera dentro. Ma è anche l'unica cosa che può curartelo.
E' insieme la malattia e la cura. E' questo che tu sei per me.

Se mai ti sentirai sola, guarda questa foto e ricordati che non lo sei. Ci sono io con te.
Aspettami.






 
Loving can hurt, loving can hurt sometimes
But it's the only thing that I know
When it gets hard, you know it can get hard sometimes
It is the only thing that makes us feel alive

We keep this love in a photograph
We made these memories for ourselves
Where our eyes are never closing
Hearts are never broken
And time's forever frozen still

So you can keep me
Inside the pocket of your ripped jeans
Holding me closer 'til our eyes meet
You won't ever be alone, wait for me to come home

Loving can heal, loving can mend your soul
And it's the only thing that I know, know
I swear it will get easier,
Remember that with every piece of you
And it's the only thing we take with us when we die

We keep this love in this photograph
We made these memories for ourselves
Where our eyes are never closing
hearts are never broken
And time's forever frozen still

So you can keep me
Inside the pocket of your ripped jeans
Holding me closer 'til our eyes meet
You won't ever be alone

And if you hurt me
That's okay baby, only words bleed
Inside these pages you just hold me
And I won’t ever let you go
Wait for me to come home
Wait for me to come home
Wait for me to come home
Wait for me to come home

You can fit me
Inside the necklace you got when you were sixteen
Next to your heartbeat where I should be
Keep it deep within your soul

And if you hurt me
Well, that's okay baby, only words bleed
Inside these pages you just hold me
And I won’t ever let you go

When I'm away, I will remember how you kissed me
Under the lamppost back on Sixth street
Hearing you whisper through the phone,
"Wait for me to come home."





Sono tornata, strano ma vero.
Ho poco da dire. Solo, grazie.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Don't ***


In questa storia si farà un largo uso di linguaggio scurrile. Dovevo avvertirvi.



 

Don't







Non potevo nemmeno chiudere gli occhi senza che le immagini della sera prima mi tornassero in mente.
Lei lì, mezza nuda, mentre baciava tranquillamente il ragazzo con il quale era appena stata.
Il ragazzo con il quale era appena stata mentre io ero al piano di sotto, a cercarla.

Mi buttai sul letto. Non volevo pensarci. Non ci riuscivo.
Quell'immagine mi tormentava, mi perseguitava.
Lei là, i capelli biondi sciolti e stravolti, mentre sorrideva, baciandolo.
Ad un metro da me.


Io... non riuscivo a capire, non ce la facevo proprio.
E cosa ne era stato di tutto il tempo passato insieme? Cosa ne era stato di tutto il tempo passato ad aspettarla, ad aspettare che fosse pronta?


Le notti passate insieme, una dopo l'altra, senza quasi uscire dalla camera.
Solo io e lei, nella stanza d'albergo, e il cameriere che di tanto in tanto veniva a portarci qualcosa da mangiare.
I viaggi infiniti, mentre aspettavo solo il momento di poter tornare da lei, a scherzare, giocare, anche semplicemente a guardare insieme un film.
A renderla felice.
O a cercare di farlo, per lo meno, dato che è questo il modo in cui mi ha ringraziato.
Stronza.


Bussarono alla porta.


“Ed.”
“Sei qui.”





Mi sedetti sul letto, di fianco a lei. La testa mi scoppiava, avevo solo voglia di piangere, urlare, imprecare.
Volevo sbattere a lei la testa contro il muro, ripetutamente. E uccidere lui, forse.
Magari li avrei uccisi entrambi, insieme, vedendoli soffrire lentamente...Ah, come sarebbe stato bello!
Sì, forse dovrei alzarmi e andare ad ucciderli.
“Ed, dove credi di andare?!”
Mi trattenne per un braccio, facendomi cadere di nuovo sul letto.
“Ad ucciderli.”
“Va bene allora, dopo ti ci accompagno. Ma prima siediti qua e spiegami che è successo.”
“Che c'è da spiegare? E' una troia! Una zoccola! Dovrebbe andare a vendersi sulla strada, sarebbe il posto più adatto a lei! Lo stava baciando! Te ne rendi conto? Io la vado a cercare e la trovo ancora mezza nuda fuori la porta che lo bacia. Mezza nuda. Sullo stesso pianerottolo della mia fottutissima stanza. Troia bastarda.”


Ci pensò un attimo.
“E' una troia, sono d'accordo con te.”


Prese una bottiglia di vodka.
Iniziai a bere.


Dopo non so quante bottiglie di Vodka, Rum e Gin, ancora parlavo di lei. Ancora mi ronzava nella mente. Nemmeno l'alcool mi avrebbe aiutato?


“Ah, e sai qual è la cosa migliore? Lei dopo se ne è venuta a piangere da me. Lei. Te ne rendi conto? Si è buttata fra le mie braccia, come la migliore delle sceneggiate americane, iniziando a dire che è stato un errore, che non è come sembra e stronzate varie. Si fosse almeno inventata una scusa decente!”
“E tu?”
“Non posso perdonarla. Non posso. Le ho detto la verità, le ho detto che un rapporto si basa su fiducia e rispetto. Se non c'è quello che ci sto a fare io con lei?! Per sapere che da un momento all'altro se ne andrà in giro a baciare e a fare sesso con chissà chi?”


Mi scolai un altro bicchiere di.. qualcosa.

“E poi, non è che le ho chiesto di mettermi un anello al dito, porca miseria! Volevo solo un po' di rispetto, non mi sembra così difficile non tradire il tuo ragazzo. Soprattutto se è nel tuo stesso albergo, giusto al piano di sotto a fare festa con gli amici. E che cazzo!
Pensavo davvero che fosse diversa.
Ma ha esagerato, porco cazzo. Ha esagerato.
Che poi, se non li avessi scoperti chissà per quanto tempo avrebbero continuato a ridere di me alle mie spalle, di quel povero coglione che faceva di tutto per renderla felice e al solito è rimasto fottuto. Divertente, no? Tu fai di tutto per una persona e quella ti tradisce. Che bello. Che bella la vita!”


Lei si girò verso di me, guardandomi seriamente negli occhi, prima di scoppiare a ridere.


“Ed, seriamente, come fai ad essere così saggio anche ubriaco fradicio?
Hai ragione, hai fatto bene. L'ha fatto ora, chissà quante volte lo ha fatto in passato e chissà quante volte lo rifarà. Hai ancora voglia di andare ad ucciderli? Ho un amico che può procurarmi delle pistole, ci andiamo insieme.
Oppure, puoi buttarti qua a dormire un po'. Domani andrà meglio.”
“Resti?”
“Certo.”
“Sei la persona migliore del mondo, lo sai, vero?”
“Certo che lo so. Ora, per favore, distenditi. E se devi vomitare fallo in bagno, non qua.”
Balzai sul letto a sedere, preso da un'idea.
“Ci dovrei scrivere una canzone su 'sta storia. Almeno così il mondo saprebbe che razza di troia è.”
“Sì, certo, la scriviamo domani, ti aiuto. Ora smettila e dormi.”
“'Notte, Athina.”
“'Notte, Ed.”









Ah-la-la-la-la
Ah-la-la-la-la
I met this girl late last year
She said don’t you worry if I disappear
I told her I’m not really looking for another mistake
I called an old friend thinking that the trouble would wait
But then I jump right in
A week later return
I reckon she was only looking for a lover to burn
But I gave her my time for two or three nights
Then I put it on pause until the moment was right
I went away for months until our paths crossed again
She told me I was never looking for a friend
Maybe you could swing by my room around 10
Baby bring a lemon and a bottle of gin
We’ll be in between the sheets until the late AM
Baby if you wanted me then you should’ve just said
She’s singing
Ah-la-la-la-la
Don’t fuck with my love
That heart is so cold
All over my arm
I don’t wanna know that babe
Ah-la-la-la-la
Don’t fuck with my love
I told her she knows
Take aim and reload
I don’t wanna know that babe
Ah-la-la-la-la
For a couple weeks I
Only want to see her
We drink away the days with a take away pizza
Before a text message was the only way to reach her
Now she’s staying at my place and loves the way I treat her
Singing out Aretha
All over the track like a feature
Never want to sleep I guess that I don’t want to either
But me and her we make money the same way
Four cities, two planes the same day
Those shows have never been what it’s about
But maybe we’ll go together and just figure it out
I’d rather put on a film with you and sit on the couch
But we should get on a plane
Or we’ll be missing it now
Wish I’d have written it down
The way that things played out
When she was kissing him
How? I was confused about
She should figure it out while I’m sat here singing
Ah-la-la-la-la
Don’t fuck with my love
That heart is so cold
All over my arm
I don’t wanna know that babe
Ah-la-la-la-la
Don’t fuck with my love
I told her she knows
Take aim and reload
I don’t wanna know that babe
Ah-la-la-la-la
*Knock knock knock* on my hotel door
I don’t even know if she knows what for
She was crying on my shoulder
I already told ya
Trust and respect is what we do this for
I never intended to be next
But you didn’t need to take him to bed that’s all
And I never saw him as a threat
Until you disappeared with him to have sex of course
It’s not like we were both on tour
We were staying on the same fucking hotel floor
And I wasn’t looking for a promise or commitment
But it was never just fun and I thought you were different
This is not the way you realize what you wanted
It’s a bit too much, too late if I’m honest
All this time God knows I’m singing
Ah-la-la-la-la
Don’t fuck with my love
That heart is so cold
All over my arm
I don’t wanna know that babe










Hola gente!
Felurian aggiorna dopo meno di sei mesi, me lo merito un applauso, no? No? Sigh.
Questa one-shot è nata dopo praticamente il primo ascolto di Don't. Perché lui è troppo bello quando canta quella canzone, la canzone è troppo bella ed è tutto bello.
Btw, dicevo. La storia è quindi praticamente pronta da un casino, ma, al solito, non mi convince.
.
Com'è? Fa completamente schifo? Mi ritiro in una caverna?
Aaaah, dimenticavo. Athina è l'attuale ragazza di Ed, e mi piaceva il fatto che fosse lei a consolarlo *w*
Magari scriverò ancora di lei, chissà!

Al solito, ho un amore per voi infinito.
GRAZIE, davvero. Vi amo tutti. Prima o poi vi inviterò tutti a casa mia a mangiare nutella e ascoltare Ed.



Love ya all!
Felurian xx



PS: AH LAM LAH LAH!

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2829543