Sai, la gente è strana prima si odia e poi si ama

di _TimeLady
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'amore è come il fuoco: se gli manca l'alimento, si spegne. ***
Capitolo 2: *** 2. È una sventura non essere amati; ma è un affronto non esserlo più. ***



Capitolo 1
*** L'amore è come il fuoco: se gli manca l'alimento, si spegne. ***


Sai, la gente è strana
prima si odia e poi si ama




SPAZIO AUTRICE Salve lettori! Questa FF sarà dedicata ad una coppia che forse molti di voi non hanno mai visto sotto altra luce: Sheldon, lo scienziato da premio Nobel, e Penny, la ragazza della porta accanto che allo studio preferisce la compagnia del sesso opposto. Nella serie tv sono abituati a farsi dispetti e battibecchi vari, ma alcuni di voi ricorderanno anche dei momenti di tenerezza tra loro (l’abbraccio di Sheldon per l’autografo di Leonard Nimoy o per il viaggio in Svizzera donatogli da Penny, peccato poi non si è potuto fare, causa influenza. Per non parlare poi di tutti i momenti in cui Penny gli ha cantato Soffice Kitty...) Ecco da questi momenti di amore ho immaginato questa storia. Buona lettura!



1. L'amore è come il fuoco: se gli manca l'alimento, si spegne.



Alla fine era successo quello che tutti avevano temuto fin dall’inizio di quella strana relazione: gli Shamy non esistevano più.

Amy ormai non poteva sopportare più il fatto che nella sua storia d’amore Sheldon non si sbilanciava mai; nessuna frase carina, alcuna tenerezza, bacio o carezza.
Nonostante la sua incredibile intelligenza, anche lei era una donna soggetta al bisogno di amore e coccole, la cui mancanza significava continui litigi e una vita impossibile per il povero Sheldon.

Finchè non erano giunti al tragico epilogo: Amy decise di allargare le sue conoscenze ad altri esemplari maschili del mondo umano e questo provocò in Sheldon una vera crisi di dolore, vicina alla depressione.

«Come mai sento qualcosa come degli spilli che mi perforano il petto?» Lo scienziato era esperto nella fisica teorica, ma era la prima volta che l’amore gli faceva del male.

Accanto a lui tutti i suoi amici cercavano di farlo sorridere o almeno riportarlo il ragazzo saccente che era una volta. Era un colpo al cuore vederlo in quello stato.
Leonard, il suo migliore amico, gli aveva preparato un tè caldo mentre Penny, la ragazza che viveva nell’appartamento di fronte al loro, lo consolava cantando Soffice Kitty, come succedeva ogni volta che Sheldon era malato.

«Tesoro, quello che senti si chiama “cuore spezzato”. Ci passano tutti...»
«Fatelo smettere, odio sentirmi come una donna alle prese con i suoi ormoni impazziti!»
«Sheldon, fidati, questo non è niente riguardo a quello che sopportiamo noi durante quei giorni particolari...» Penny cercò di tranquilizzarlo in ogni maniera.
«Questo succede quando si viene lasciati dalla propria ragazza...»
«Quante volte vi devo dire che Amy non è la mia ragazza!»
«Ex ragazza a questo punto!» Howard scelse le parole sbagliate per tirare fuori da quella tristezza un sorriso.

“Sheldon che soffre per amore, pensa te... allora non è un robot alieno come pensavo da quando ci ho parlato per la prima volta. Dopotutto il dolore è pronto a colpire chiunque, dall’idiota del villaggio al professore accademico saccente.” Riflettè Penny guardando l’amico con occhi nuovi.

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Capitolo 2
*** 2. È una sventura non essere amati; ma è un affronto non esserlo più. ***


2. È una sventura non essere amati;
ma è un affronto non esserlo più.




Da giorni Sheldon era alle prese con un nuovo problema per poter raggiungere finalmente un risultato che lo facesse avvicinare al premio Nobel.

Ma c’era qualcosa che impediva alla sua mente di dedicarsi totalmente al suo lavoro: era come se mancasse un pezzo importante nella sua vita...

Amy. La sua memoria eidetica continuava a mostrargli il suo sorriso, i suoi occhi, i momenti passati insieme...

«Andiamo Sheldon, sei un fisico, non un hippie.»
Continuava a ripetersi lottando contro le lacrime che volevano conquistare il suo viso.

«Sheldon, io e i ragazzi usciamo... vuoi venire? Magari così ti distrai un po’... »
Leonard odiava quando l’amico faceva il saccente, però adesso ne sentiva la mancanza. Era meglio sentire la sua insopportabile parlantina che vederlo così ridotto come se fosse sotto un treno.

«Leonard, Leonard... amico mio... io ho un quoziente intellettivo di 180.
Pensi sul serio che l’amore riesca a distruggermi?»

«Sarà... ma come mai nella tua equazione compare tante volte il nome di Amy?»
Sheldon si girò verso la lavagna dove si stava concentrando per risolvere l’equazione quando s’accorse che il nome dell’ex amata si ripeteva tante volte da riempire quasi ogni spazio vuoto dell’enorme foglio fino a ricoprire il lavoro del fisico.

«È stato solo... un momento di... per tutte le pippette! »
Sheldon prese la lavagna e la buttò fuori dalla finestra.

«La prossima mossa del mio subconscio quale sarà? Farmi sentire fino allo sfinimento struggenti canzoni d’amore di cantanti neomelodici? No, questo no!»

Detto questo si chiuse nella sua camera, come Superman nella sua fortezza della solitudine. Si distese nel suo letto, s’avvolse con le coperte come a chiudere fuori dal suo mondo quel sentimento senza senso, quel dolore che minacciava di rovinare tutto ciò che aveva costruito in quegli anni e il suo futuro da premio Nobel.

«Io voglio essere Spock, non un alieno alla Disney che si sottomette a queste emozioni da hippie! »

Lottò con tutte le sue forze, ma le lacrime tornarono a rigargli il viso, ancora una volta vincitrici.

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