I wanna be your Girlfriend

di Jenny Ramone
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Joan & Annie ***
Capitolo 2: *** Cbgb ***
Capitolo 3: *** Diana's tale ***
Capitolo 4: *** Ramones show ***
Capitolo 5: *** Johnny, Joey, Dee Dee, Tommy e...Meg! ***
Capitolo 6: *** Like a dream ***
Capitolo 7: *** Trust me ***
Capitolo 8: *** Gabba gabba hey! We accept you! ***
Capitolo 9: *** Today your love, tomorrow the world ***
Capitolo 10: *** Tell me your secret... ***
Capitolo 11: *** London Calling ***
Capitolo 12: *** Ramones vs Sex Pistols... ***
Capitolo 13: *** Baby, I love you ***
Capitolo 14: *** Tommy Leaves Home...? ***
Capitolo 15: *** Money, money, money! ***
Capitolo 16: *** Meeting the Clash ***
Capitolo 17: *** Shocking news ***
Capitolo 18: *** We're a happy family(?). ***
Capitolo 19: *** I just wanna have some fun. ***
Capitolo 20: *** I don't wanna walk around with you. ***
Capitolo 21: *** Welcome to Paris! (?). ***
Capitolo 22: *** Hymne à l'amour ***
Capitolo 23: *** Would you marry me? ***
Capitolo 24: *** I believe in Miracles ***
Capitolo 25: *** 53rd & 3rd ***
Capitolo 26: *** Make your choice! ***
Capitolo 27: *** Forgiveness and changes ***
Capitolo 28: *** I wanna be sedated! ***
Capitolo 29: *** The KKK Took My Baby Away ***
Capitolo 30: *** It will be forever? ***
Capitolo 31: *** Interview in Rome ***
Capitolo 32: *** Rock'n Roll Hall of Fame! ***
Capitolo 33: *** Back in NYC ***
Capitolo 34: *** Looking for Joan ***
Capitolo 35: *** Happy Birthday! ***
Capitolo 36: *** End of the Century ***
Capitolo 37: *** Life's a Gas ***
Capitolo 38: *** Love Kills ***
Capitolo 39: *** Too Tough To Die ***
Capitolo 40: *** I Don't Wanna Grow Up! ***



Capitolo 1
*** Joan & Annie ***


Era scappata di casa.
Giusto il tempo di prendere la chitarra e i soldi e aveva lasciato per sempre quell'appartamento e la vita bigotta-medio borghese a cui l'avevano educata.
Dopotutto New York era vicina e non ci avrebbe messo molto a trovare un passaggio in modo da poter assistere ad un concerto dei Ramones e magari poter parlare con il suo adorato Johnny.
"Hey stronza, fermati!"-urlò dietro a un'auto.
La ragazza che la guidava fece retromarcia, aveva il finestrino abbassato e aveva sentito tutto:"Come mi hai chiamato scusa?".
Joan la guardò infuriata:"Ti ho detto che sei una stronza perché non ti volevi fermare e potrei anche arricchire il mio vocabolario se non mi fai salire".
L'altra la osservò da dietro le lenti dei ray ban a goccia:"E va bene, salta su"- sbuffò spazientita.
"Sono Annie"-disse porgendole la mano"Io Joan".
"Oddio,Joan come quella roba hippy, come Joan Baez?" "Stai scherzando? Io odio gli hippy. Piuttosto Joan come Joan Jett! Comunque sto andando a New York al concerto dei Ramones..."
"Ah davvero?- rispose Annie- anche io! Non vedo l'ora di avere Joey davanti a me!".
Cominciarono a parlare dei loro gusti musicali e di com'era nata la passione per i "fratellini" e alla fine ebbero un'idea: mettere su una cover band.
"Sarebbe meraviglioso, vedremmo tutti i nostri sogni realizzati"sospirò la chitarrista..."Già! Ma ci mancano una bassista e una batterista:sicuramente qui ne troveremo"-Annie indicò un cartello: erano arrivate a New York. 

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Capitolo 2
*** Cbgb ***


"Non credevo che ce l'avrei fatta sul serio, sono a New York!" Gridò Joan...


Annie sorrise:"Dove andiamo adesso? I Ramones suonano domani sera però potremmo andare lo stesso al Cbgb a farci un giro, giusto per vederlo dal vivo".


Le due si incamminarono, cercando di orientarsi nella Grande Mela; impresa che si dimostrò più difficile del previsto..."Dove cazzo é Bowery?-sbotto' Joan-"Non ne ho idea! Chiediamo a qualcuno...".


Mentre stavano lì a pensare al da farsi, sentirono una voce:"Hey! Io lo so dov'è!". Le due si voltarono contemporaneamente:una ragazza stava davanti a loro con una bottiglia di birra in mano, era pomeriggio ma sembrava già ubriaca... O peggio, strafatta.


"Sono Diana... Eh eh cercate il Cbgb? Bene, bene, che ci andate a fare?"


Le dissero del concerto e lei:"Wow. Anche io sono una fan!-giù altra birra- sapete,Dee Dee un giorno mi noterà e mi dirà che sono una gran figa! Poi magari mi offrirà un po' di roba visto che io sono sempre a secco e non ho soldi per comprarla e scoperemo di brutto".


Joan e Annie la guardarono sconvolte poi la chitarrista le chiese se sapeva suonare..."Eccome! Sono una bassista come Dee Dee!":le altre le illustrarono il loro progetto e lei accettò entusiasta:"Per mostrarvi la mia gratitudine vi accompagno al Cbgb e vi offro una birra".


La seguirono mentre continuava a parlare finché ad un certo momento eccolo li' davanti a loro:"Donne, ecco a voi l'unico, onnipotente,inimitabile CBGB"-sghignazzò la futura bassista.

ANGOLO AUTRICE: Ciao a tutti! sono arrivata al secondo capitolo e già mi pento di aver pubblicato questa ff...come mi è stato fatto notare ci sono un po' di problemi nell'impaginazione, non imparerò mai ad usare l'html! Se considerate che tutto si svolga un po' troppo velocemente beh, non vi preoccupate, questi capitoli erano solo di "presentazione" , la ff entrerà "nel vivo" tra un po'...Al prossimo capitolo e grazie! :)
Jenny
 

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Capitolo 3
*** Diana's tale ***


 

“Allora, raccontaci un po’, com’è che hai accettato al volo la nostra proposta?”- chiese Joan…”Diciamo che ci ha lasciate un po’ perplesse, non ci conosci nemmeno! Non pensavamo che avresti risposto di si sul momento” le fece eco Annie, cercando di essere il più gentile possibile.

“Ho accettato perché ormai non ho più aspettative per il domani e sono solo una lurida tossica che non ha più una casa, praticamente trascorro le mie giornate tra la strada e questo locale;l’unico sogno che mi mantiene in vita è quello di poter un giorno andare a un concerto dei Ramones e incontrare Dee Dee ma quando si esibiscono qui al Cbgb io non posso venire perché non ho abbastanza soldi.

Questo pomeriggio credo che abbia segnato una svolta nella la mia inutile esistenza perché siete arrivate voi  e, anche se ci conosciamo da poche ore,  ho deciso di fidarmi:ho come la sensazione che mi aiuterete ad uscire di qui…” . Le altre sorrisero e giurarono che l’avrebbero sempre aiutata e sostenuta: mentre discutevano, Diana si bloccò di colpo:”Oddio, quello non deve vedermi!”.

Un uomo con delle cicatrici in viso e uno sguardo malvagio si aggirava tra i tavoli, sembrava in cerca di qualcuno…”Diana cos’hai?-domandò Annie preoccupata. “Vi prego andiamo via, vi spiegherò tutto dopo”…

Le tre ragazze uscirono da una porta sul retro cercando di dare il meno possibile nell’occhio:Joan aveva intuito che quella ragazza non fosse del tutto  a posto però, non essendo una stronza totale, voleva aiutarla e capire cosa stesse nascondendo.

“Andiamo al Chelsea Hotel, tanto lì potremo trascorrere la notte senza pagare, cerchermo i soldi in seguito…”.

Quando furono chiuse al sicuro(dato il luogo mica tanto…) nella stanza del Chelsea(Joan ed Annie erano ancora scioccate, si trovavano nel covo dei musicisti, uno dei luoghi più malfamati e contemporaneamente affascinanti di New York),Diana iniziò a parlare:”Stasera vi ho chiesto di andare via perché quel bastardo cercava me.
 Un po’ di sere fa non avevo soldi né per la droga né per mangiare così… mi sono piazzata fuori dal Cgbg a battere. Ho trovato lui e dopo che l’ho accontentato in tutti i modi più orribili si rifiutava di pagarmi… a quel punto gli ho rubato i soldi e sono scappata… probabilmente era venuto per farmela pagare cara”… Diana scoppiò a piangere tra le braccia di Annie…

”Hey, stai tranquilla! Non dovrai più fare cose simili, adesso ci siamo noi e non ti abbandoneremo”.

“Grazie ragazze, non vi deluderò”.




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Capitolo 4
*** Ramones show ***


“Hey ho, let’s go!” gridò Diana per svegliare le amiche la mattina dopo…”Ma sai scema? Cazzo urli?” la rimproverò Joan ancora mezzo addormentata…”uhm, Diana non rompere, ancora dieci minuti…sbadigliò Annie.


“Ragazze, lo sapete che giorno è oggi? Il giorno del C O N C E R T O!” replicò lei, scandendo bene l’ultima parola.


A quel punto entrambe saltarono sul letto e gridarono in coro:”Oh mio Dio!”

 “Cavolo, devo cominciare a prepararmi!

 Vado a lavarmi i capelli che ci impiego un secolo a metterli a posto, mi auguro solo che Joey non lo noti…"

 “Si guarda, non farà altro che guardarti i capelli! Ah ah”


“Sta zitta, Joan e pensa al tuo chitarrista, è così simpatico che  come minimo ti sputerà in faccia quando ti vede”- le due scoppiarono a ridere all’idea.


Quando Annie si chiuse in bagno, Joan ebbe modo di parlare bene con la bassista:”Ascoltami un po’, ci stai per caso fregando? Anne  è ingenua e magari non se ne accorge ma io no! Cosa credi, di farci pagare la stanza e pure il biglietto per il concerto?...

“Assolutamente no! Dovete fidarmi di me! Ho impiegato tutti i miei risparmi per pagare il biglietto!... e per la stanza… i soldi non li ho ma ci faranno credito e appena guadagneremo qualcosa pagherò!”.


“D’accordo, non litighiamo… ti do la possibilità di provare con noi, ora vediamo se al concerto riusciamo ad avvicinarli… Ora vado a mettermi lo smalto però ti avverto: se vuoi che rimaniamo amiche non fare cazzate!”.


Diana rimase da sola, seduta sul letto:la chitarrista aveva ragione, se voleva realizzare i suoi sogni si sarebbe dovuta dare una regolata.


Dopo questa discussione, tutto tornò come prima: vagabondarono per New York tutto il giorno divertendosi tantissimo e poi, alla sera, il grande momento: il Cgbg era pieno di gente, a Diana sembrava un sogno potersi finalmente permettere di partecipare a una di quelle serate che aveva tanto aspettato.


Annie guardò le sue amiche con un moto di tristezza: quanto erano belle! Più che a delle fans dei “fratellini” assomigliavano a Nancy Spungen: gonne cortissime, tacchi e calze a rete.


Lei aveva solo un paio di shorts con i collant e le all star, non sarebbe mai stata alla loro altezza …


Ma una cosa le accomunava:tshirt dei  Ramones  e chiodo;dopotutto- pensò- sono quelli gli elementi che ci uniscono e che loro noteranno.


Le luci si spensero e i riflettori si accesero su Joey : ”Lobotomy! Lobotomy!”: tutti i brutti pensieri scomparvero, Annie si sentiva felice come non lo era mai stata.


 

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Capitolo 5
*** Johnny, Joey, Dee Dee, Tommy e...Meg! ***


Appena il concerto finì le tre ragazze iniziarono a commentare l’esperienza:” E’ stato fantastico! Dio mio, sono sicura che Joey  mi abbia vista!”- esclamò Annie, uscita dal suo stato di trance dovuto alla presenza del cantante. “Ho appena realizzato il sogno della mia vita! C’è ancora possibilità di riscatto per me!”urlò Diana, più schizzata del solito. “Ferme tutte! Ragazze, anche io sono la donna più felice del mondo per aver visto Johnny dal vivo- Joan cercò di farle ragionare- però siamo qui anche per un altro scopo! Dobbiamo avvicinarli, guadagnare la loro fiducia, affascinarli… e poi gli proponiamo di diventare una loro cover band! In mezzo, chissà, magari si innamoreranno di noi quanto noi siamo innamorate di loro”. “Joan, tu sei un genio”- “Grazie, Anne, lo  so”… “Solo che adesso chi ci va a parlargli? Io no di certo, ho paura di fare una figura di merda!”
“Non ci vado nemmeno io, Annie, non voglio passare per un’opportunista…Diana, non avevi detto che Dee Dee poteva darti della droga? Comincia tu ad andare da lui che sei anche bella e simpatica, dovrebbero essere ancora in giro per il locale… Corriiiii!!!!!”. La ragazza non se lo fece ripetere due volte e cinque minuti dopo era al bancone del bar che parlava con Dee Dee come se si fossero conosciuti da una vita, ridevano già mezzi sversi.
Le altre due la guardavano:”Dici che ce la faremo?- domandò Annie. “Ma certamente tesoro! Non vedi che il prossimo passo sarà trascinarsi a letto la pazzoide? E poi è fatta, da cosa nasce cosa e anche noi riusciremo a incontrare i nostri amori.” “Certo che siamo delle infami…” sorrise la futura cantante”però è anche vero che in amore e in guerra tutto è lecito”.
“Infami? Infami? Voi due anzi, scusate, voi TRE, visto che l’altra è in avanscoperta, siete delle stronze!”- una voce alle loro spalle le apostrofò in modo poco gentile.
“E tu chi diavolo sei?...”domandò Annie incuriosita…”Una rompi palle che ci stava spiando! Perché stavi ascoltando la nostra conversazione? Si può sapere cosa te ne frega di due sconosciute e dei loro discorsi?...”Joan dai smettila, lascia stare!”
“Io sono qui per Tommy, solo che non vado a complottare su come incontrarlo! Sono sincera, mica come voi che volete solo sedurli per i soldi,probabilmente… mah ora che voi siete nel mezzo della “missione”… potrei unirmi?”
Joan sbuffò:”E va bene,chiunque tu sia, sei una fan dei Ramones, quindi abbastanza a posto per i miei gusti… seguici! Tanto per te rimane solo il meno considerato!”
“Hey ragazze!- Diana barcollò verso di loro poco lucida- vi presento i Ramones! Ah ah!”
Johnny… Joey… Dee Dee… Tommy… ce l’avevano fatta!
Le ragazze si presentarono, emozionatissime e iniziarono a conversare con le proprie”prede”…
Diana si avvicinò a Joan e chiese chi era l’ultima arrivata…”Che ne so, mica la dobbiamo includere nel nostro progetto!”.
“Scusa un attimo Tommy”…”Che progetto?-sibilò la sconosciuta tra i denti alla chitarrista..."non sono affari tuoi!"
”Comunque io sono Meg”…
"E io Joan.
Ora vai e non rompere, ne riparliamo in un altro momento se ne ho voglia".

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Capitolo 6
*** Like a dream ***


“Vieni con me, bellezza”-sussurrò Dee Dee prendendo Diana per mano. “Oh Dee Dee, dove mi porti…” rise lei”scusami… ah ah devo aver bevuto troppo, è un sogno averti qui…”
“Tu sei un sogno! Dove credi che possa andare un musicista con una bella ragazza come te a quest’ora della notte”… si avvicinò e la baciò velocemente”andiamo al Chelsea Hotel, ne avrai sentito parlare…” “Scherzi? Ci ho dormito stanotte con le mie amiche ma… non credevo che la sera dopo ci sarei stata con Dee Dee Ramone!” “Tutto è possibile, piccola…”
Quando arrivarono al Chelsea, il bassista la portò in una stanza incasinatissima:” Da quanto ci segui? Non ci capitano tante groupies come te e le tue amiche di solito…” “Noi siamo uniche tesoro… e non siamo solo groupies…” “Cioè?”… “Uhm, Dee Dee, quante domande… parliamo di cose serie, avresti da bucarci?”
“L’ho capito subito che non eri a posto, un po’ come me… Dopo ci facciamo, in questo momento ho un’idea migliore…”-disse lui iniziando a baciarla sempre più intensamente...”Sei così bella e misteriosa…”
“Mai quanto te”- pensò lei mentre gli toglieva la maglietta…
Dopo aver fatto l’amore si bucarono come aveva proposto Diana, che ritornò dalle amiche in condizioni penose… ma non prima di aver chiesto al bassista di rivederesi:”Troverò il modo di farvi entrare gratis al prossimo concerto… non rinuncerei mai a una ragazza come te… devo solo convincere quello stronzo di Johnny… e poi voglio scoprire il tuo segreto dolcezza…”.

ANGOLO AUTRICE: Ciao! Allora, io ho provato a scrivere ancora questo capitolo e migliorarmi, non so se ci sono riuscita … ditemi cosa ne pensate e se vale la pena di continuare! Notte! 
Jenny

 

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Capitolo 7
*** Trust me ***


Ma guarda chi si vede!- esclamò Annie andando incontro alla bassista, che camminava alquanto instabile sul marciapiede…”Cazzo, mi si sono spaccati i tacchi!”- starnazzò inciampando e cadendo rovinosamente. Annie la osservò un attimo”Mamma mia com’è ridotta! Portiamola via prima che Joan la veda in quello stato che poi si infuria… da me però non possiamo, mia madre mi uccide se vede chi frequento”.
“Annie ascolta, la portiamo nel mio appartamento ma solo finchè non si riprende ok?”propose Meg… le due la presero sottobraccio e la trascinarono a casa di Meg che per fortuna non era lontana.
 Un’ora dopo si svegliò un pochino più lucida:”Uhm, dove diavolo sono?””Diana, lei è Meg, non so se ieri sera vi siete viste… siamo a casa sua…””Ciao… ehm, scusa se mi presento in questo stato…”.
“Non fa niente, mi avevano già parlato di te”.”Non cose brutte mi auguro!”…Annie a quel punto decise di investigare:”Diana cosa cavolo avete fatto sta notte tu e Dee Dee, hai degli occhi che sembri una trota al forno…” “Oh, si, è stata una notte da urlo! Abbiamo scopato di brutto e mi ha offerto un po’ di roba… come ho sempre immaginato! Alla fine mi ha promesso che ci rivedremo e la prossima volta andremo tutte al concerto gratis!”
“Wow! Io con Joey ancora niente di che, abbiamo parlato un po’ e ci siamo baciati… mi ha detto che gli piaccio molto e che crede che riuscirò a avere successo…” “Beh, dai meglio di niente, Annie, sono felice per te!”esclamò l’altra.
“Ieri sono stata un po’ un’intrusa, salvo per il fatto che non ho combinato quasi niente nemmeno io con il batterista… “ disse Meg sconsolata…”ma c’era  un’altra ragazza….Joan?”
“Infatti,dov’è la nostra leader?...” chiese la bassista con aria interrogativa.
Annie scoppiò a ridere:“Ah ah, non ne ho idea! L’ultima volta che l’ho vista era abbracciata a Johnny e mi ha detto che andava a “lavorare per noi”, erano entrambi ubriachi persi, strano…”
                                                              
                                                                  ***
“Buongiorno Johnny!” “Uhm… che cazzo è successo l’altra notte? Oddio ma che ore sono…le 11.00!!!!! Sono in ritardo APOCALITTICO per le prove! Togliti troietta, non so nemmeno come ci sono finito a letto con te, devo andare a lavorare!”-Johnny la spinse via dal letto e si infilò i jeans…”Credi di potermi parlare a quel modo solo perché sono una donna?”-ribattè Joan alquanto incazzata… “Non ho tempo da perdere con una come te,ragazzina, non mi rompere, levati di torno”.
Lei lo prese per un braccio:”Non ci penso nemmeno! Ora tu mi ascolti, non credere di essere onnipotente solo perché ti chiami Johnny Ramone!”.
Il chitarrista la guardò come ipnotizzato;-come si permetteva di dargli ordini?.Ma si sedette lo stesso accanto a lei…”Uff, non demordi eh? Hai un bel caratterino! Forza, parla, cinque minuti”.
”Bene! Johnny ti sei chiesto perché ognuno di voi ieri aveva una ragazza?...
”Ma che ne so, i colpi di fortuna capitano! Aspetta un attimo…sembravate amiche… Joan, cosa c’è dietro tutto questo? Sento che non è un caso…”
“Wow ti ricordi il mio nome! Tornando al discorso, no, non è un caso… o meglio, è un caso il fatto che io, che ti adoro da quando avete formato la band, abbia incontrato tre ragazze innamorate di Joey, Dee Dee e Tommy ma il resto non è casuale… “ “Spiegati meglio!”
Joan prese un bel respiro e poi:” Io e le altre volevamo formare una tribute band dei Ramones per dare la possibilità a chi non ha nemmeno i soldi per pagarsi il biglietto al vostro concerto di sentire qualcosa che gli si avvicinasse”.
“Che?”-esclamò John con gli occhi fuori dalle orbite… “Ah ah e TU sapresti suonare? TU saresti una chitarrista? “Si perché? Non mi hai mai sentita, mi conosci da neanche ventiquattr’ore, non puoi giudicarmi”.
“Sei una ragazza,non puoi nemmeno pensare di essere pari a noi”.
“Eh perché, Joan Jett non è una ragazza? Lasciami provare!”
Johnny si sentì completamente spiazzato:”Mi stai sfidando per caso? Perfetto, prendi la mia chitarra.”
Joan tirò delicatamente fuori la Mosrite bianca dalla custodia: non le sembrava vero, stava per suonare la chitarra di Johnny Ramone! Quella originale!
Johnny le si avvicinò, poteva sentire il suo respiro:”Adesso mi suoni tutte le parti di chitarra di “Rocket to Russia”, se non ti ricordi l’ordine delle canzoni te lo dico io e poi vediamo se sei degna di me”-sibilò.
La ragazza iniziò a suonare e lui a impallidire… ad un certo punto si mise una mano davanti alla bocca, sconvolto.
“Non può essere… ti sei semplicemente imparata l’album a memoria, non vuole dire niente!”
 “Beh potresti darci questa possibilità, fidati di me!”
“Uff e va bene, ci penserò e ne parlerò con gli altri… voi cominciate a provare, dovete essere perfette!”
“Grazie Johnny!”- Joan lo abbracciò felicissima…”Non ho ancora detto si…” “Però hai sorriso e non sorridi mai! Ah ah ora vado a dare la notizia alle altre e ti lascio correre alle prove, ci vediamo!”
Joan corse in strada tutta emozionata e il chitarrista rimase seduto sul letto a fissare la porta:”Dio mio, ci mancavano solo loro… voglio proprio vedere dove ci porterà questa storia”.

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ANGOLO AUTRICE: Ciao! Allora, mi sono dimenticata di dire alcune cose: i fatti narrati iniziano più o meno nel 1977 e continueranno fino ai giorni nostri(per le ragazze, ovviamente).
“Rocket to Russia” l’ho scelto perché ieri stavo leggendo l’autobiografia di Johnny e mi è capitato, mi sembrava un buon compromesso come anni per farle entrare in scena(oltre ad essere l’album preferito di Johnny ma è un dettaglio, sono di parte). xD
Lo scoprirete andando avanti a leggere ma fate conto che le protagoniste abbiano una decina d’anni in meno dei Ramones… Credo di aver detto tutto, ora mi eclisso… Non so quando entrerà in scena Joey, la cosa mi manda in crisi quindi mi sa che dovrete aspettare un’illuminazione prima del prossimo capitolo… ma chissà, magari mi viene.
Gabba gabba hey!xD
Jenny

 

 

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Capitolo 8
*** Gabba gabba hey! We accept you! ***


Joan non aveva la più  pallida idea di dove si fossero cacciate Annie e Diana, non le avevano detto niente !
“Branco di impedite- chissà dove sono adesso!” pensò lei.
Entrò al Cgbg's, era lì che avevano l’appuntamento e di sicuro Diana dopo la nottata che aveva passato quello era l’unico posto per cui ricordava la strada!
Chiese al gestore se aveva visto le due ragazze:”Ah sei quella di ieri sera! Parlavate con i Ramones! Aspetta, ora che ci penso… si,circa un’ora fa sono uscito a fumarmi una sigaretta e le tue amiche erano qui davanti che parlavano, da quanto ho capito sarebbero andate a casa di Meg…
” No, ancora quella! Scusi ma lei la conosce?”
“Certo! Viene spesso qua da anni ormai, so dove abita! Sai, è una povera ragazza scappata dalla Francia con la sua famiglia, non ho mai capito il perché. Si chiama Marguerite in realtà....”
L’uomo le indicò la strada, Joan lo ringraziò.
“Tu?! Finalmente, ti stavamo aspettando! Come ci sei arrivata qui?”- chiese Meg appena la vide.
La chitarrista glielo spiegò e poi corse ad abbracciare Annie:”Tesoro mio ce l’abbiamo fatta!"
Annie la guardò stupita:”Hai parlato con Johnny?"
"Allora, ci prende?” si intromise Diana.
“Calme un attimo!"
Raccontò loro la discussione che avevano avuto, la possibilità che gli era stata data e concluse:
”Cosa aspettiamo? Io la chitarra me la porto sempre dietro, Annie sai cantare?...”
“Ti pare che avrei accettato se no? Canto le canzoni dei Ramones da sempre! Poi se canto bene starà a Joey dirlo!”
“Mi devo essere persa un pezzo… state parlando in casa mia, davanti a me di formare una cover band dei Ramones, vi manca una batterista e non avete immagino nemmeno un luogo in cui provare e non mi chiedete nemmeno se voglio farne parte?” sbottò Meg.
“E va bene, ti chiedo ufficialmente se ne vuoi fare parte e magari anche aiutarmi con la gestione della band in futuro”.
Alla risposta affermativa della batterista,Joan disse:”Allora, cosa aspettiamo? Diana il basso dove credi di prenderlo…? Non è che ci hai preso in giro?”
“No, ho imparato su quello del mio ex ma non ne ho uno mio… cercherò dei soldi per comprarne uno, datemi un’ora e torno”.
“Ma io la ammazzo quella!-urlò la chitarrista appena Diana fu uscita.
“Dai Joan, prendi una sigaretta e mettiamoci al lavoro!”- Meg si sedette alla batteria mentre l’altra accordava la chitarra.
“Da cosa volete cominciare?...”intervenne Anne, quasi intimorita.
“Sarò buona, se per voi va bene inizierei dal semplice…ti do un suggerimento:l’ha scritta Tommy”.
“Ah ah va bene Meg! Grazie per la clemenza!”.
Le ragazze iniziarono suonare "Blitzkrieg Bop" : Annie aveva davvero una bella voce, in grado di competere con Joey!
Quando cantava non era più quella ragazza timida che avevano conosciuto, si trasformava in una vera leonessa, piena di grinta ed energia!
“Allora?...”-esclamò quando la canzone finì…
”Ma sei bravissima!”gridò Meg.
“Non ti facevo così, davvero, sei fantastica!” le sorrise Joan.
Proprio in quel momento entrò Diana tutta trafelata:”Eccomi qui, non ne avete idea di che casino per comprare sto basso!”.
“Preferisco non saperlo, muoviti che abbiamo già iniziato!”-ribattè la chitarrista.
La bassista la guardò in brutto modo ma si preparò a suonare… Continuarono a provare per ore, in fondo Diana non era così male come Joan aveva pensato!
Dopo aver suonato tutti gli album che avevano pubblicato i “fratellini” decisero che erano pronte: potevano dirsi una vera band, gli avrebbero fatto vedere di cos’erano capaci!

*********
Johnny per la prima volta si sentiva dubbioso per la sua decisione:”Dite che ho fatto una cazzata con quella là? Non so, non mi convince…”
“Facciamole provare, voglio vedere se Annie ha una bella voce! Ah ah” esclamò Joey tutto contento.
John lo fulminò con lo sguardo:”Sei proprio un coglione! Guarda che sto parlando di cose serie!"
“Anche io!”si difese il cantante.
“Dee Dee?...”
“Per me va bene, non costa niente, al massimo diciamo che non ci piacciono".
Il chitarrista si rivolse a Tommy, era l’unico con cui andava d’accordo, l’unico da cui accettava consigli.
”Secondo me hanno ragione loro, Johnny, dopotutto non sono altro che delle ragazzine, non avrai mica paura…?”.
Fu così che poco dopo i Ramones, avendo scoperto l’indirizzo di Meg, arrivarono all’appartamento.
“Ragazze, siamo venuti a sentire come ve la cavate…” iniziò John.
“Ti ringrazio”gli sussurrò all’orecchio Joan prima di cominciare.
“One, two, three, four!- gridò Diana:a quel punto esplose l’inferno.
I Ramones stessi erano stupiti.
”Siete ufficialmente la nostra cover band”- proclamò il chitarrista alla fine.
“Ma a una condizione:viaggerete con noi in tour, vi farete un pubblico vostro però non si dovrà MAI venire a sapere che avete relazioni sentimentali con noi.
Una volta arrivati sul luogo del concerto ci separeremo per ritrovarci a viaggiare per la tappa successiva. Ci state?”.
Ovviamente accettarono.
"Molto bene, domani alle 8.00 davanti alla sala di registrazione, si parte per il tour”- concluse Johnny e uscì sbattendo la porta, seguito dagli altri Ramones.
“L’avventura è cominciata!”ridacciarono le quattro ragazze,agitatissime.

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Capitolo 9
*** Today your love, tomorrow the world ***


Il  giorno dopo Joan, Annie, Diana e Meg si presentarono miracolosamente puntuali davanti alla sala di registrazione. Aspettavano da qualche minuto quando… il furgone dei Ramones si accostò al marciapiede e un uomo scese. “Siete voi quelle di cui mi parlavano i ragazzi? Sono Monte Melnick, il loro manager ma immagino lo sappiate già… piacere di conoscervi, forza salite, avremo modo di parlare meglio durante il viaggio.” All’interno del furgone i “fratellini” le aspettavano…”Hey piccola, come tremi! Calmati!”-disse Joey a Annie che era sull’orlo di un collasso poi le prese la mano:”Forza, vieni a sederti vicino a me”. Sorridendo come una principessa che ha appena incontrato il principe azzurro, si sedette vicino a lui mentre Meg si era sistemata accanto a Tommy e avevano iniziato a parlare:”Perché sei diventata batterista? Insomma, è strano… una ragazza, non so non ce la vedo…”. “Anche tu all’inizio non eri il batterista dei Ramones no?”. “Meg, non fingere di non avere capito…” Lei sospirò come se stesse per raccontare qualcosa di molto importante ma disse solo:”Credo di aver iniziato per poter picchiare qualcuno. Per far vedere al mondo quanta rabbia ho dentro e chiedere a chi c’è lassù cos’ho fatto di male per meritarmi ciò che ho passato. Te lo racconto meglio un’altra volta, ok?”. “C’entra qualcosa con il fatto che non parli con accento newyorkese? Ah ah si sente subito, anche io sono straniero, lo sai.” “Non sono nata in America anche se sto a New York da tanti anni va bene? Ti dico tutto appena siamo soli, promesso”. Tommy annuì e la ragazza appoggiò la testa sulla sua spalla. “Cosa facciamo una volta arrivati John?” “Taci che devo ascoltare il baseball”urlò lui alzando ancora di più il volume della radio. “Oh che angoscia, come fate a sopportarlo?”. Il chitarrista la guardò storto:”Se non ti piaccio, scendi”. “Stronzo!”rise lei facendogli un gestaccio. “Suonerete in un pub fuori città, non vi preoccupate”- intervenne Monte. “Joan, avete già un nome per la band?le disse il chitarrista, tornato di buon umore per la vittoria della squadra. “Uhm… non ci ho pensato a quello, hai suggerimenti?”. “Guardate che siamo arrivati…” Oh menomale!-esclamò Dee Dee”Diana, ti alzeresti dalle mie gambe gentilmente? Guarda che pesi!”.
 ****
Il gruppo si separò una volta arrivati in città:”In bocca al lupo bellezze! dissero i Ramones prima di lasciarle. “Crepi!” Monte le accompagnò in un locale fumoso e buio, molto simile al loro amato Cgbg: “Vi vengo a prendere alla fine, buona fortuna”. Joan dovette mettersi a cercare l’organizzatore della loro apparizione. Un uomo di mezza età andò loro in contro:”Ah siete la cover band dei Ramones? Cominciate ad accordare gli strumenti, tra mezz’ora tocca a voi.” Accompagnò le quattro in una stanza:”Vi chiamo io quando è il vostro turno”. “Ci siamo? Su su che questo è il nostro grande momento, dobbiamo essere perfette.”- gridò la chitarrista. ”Agli ordini, miss Joan!”rispose la bassista scimmottandola. Quella sera c’erano molte band emergenti ma le ragazze si distinsero subito, erano veramente brave e carismatiche, il pubblico le aveva prese in simpatia e acclamate. Non era un luogo frequentato da chissà quali personalità ma per una botta di fortuna c’era un giornalista tra la folla. Seguì Joan nel backstage e iniziò a farle alcune domande. “Vi farò buona pubblicità, mi piacete”-promise. Quando i “fratellini” le reincontrarono per partire nuovamente, appresero del loro successo. “Dobbiamo festeggiare!”gridò Joey, “Brava la mia Annie”. “Si si, una botta di culo…”sbraitò John con aria di sufficienza…”Lo hai ammesso pure tu che siamo brave, questo è solo l’inizio” concluse Joan baciandolo. “Beh dai, Joey molla quella bottiglia che stasera beviamo”. “Oh il grande, perfetto,onnipotente Johhny Ramone che si ubriaca per la felicità?” lo provocò il cantante…”Solo per amore lo faccio”e guardò quella ragazza che tanto lo aveva colpito. Arrivati in hotel festeggiarono, l’unica che sembrava non voler partecipare alla loro contentezza era Joan. Stava pensando. Perché Johnny aveva fatto quell’affermazione? Era solo ubriaco e esaltato? O la amava davvero? Per quanto riguardava lei, ne era sicura. Era innamorata. Innamorata di Johnny Ramone.  Ma cosa provava lui doveva scoprirlo e ci sarebbe riuscita. Ad ogni costo.

ANGOLO AUTRICE: Ciao ragazze! Lo so che in questo capitolo non succede niente e fa abbastanza schifo,l’avevo già scritto tutto e quindi già che ci sono lo pubblico, non cancello tutto sto lavoro. Vi dico solo che sto ascoltando Edith Piaf e mi stanno venendo delle idee per Meg(sono triste e solo pensare alla mia amata Francia mi fa stare meglio, lo so che non c’entra niente con il Punk). Per cui la prossima sarà la nostra batterista che si confesserà, promesso che lascio Joan un attimo in sospeso e scrivo qualcosa di più decente, stasera con ci sto con la testa, scusatemi ;( .                                                                                          

 

 

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Capitolo 10
*** Tell me your secret... ***


Meg e Tommy erano rimasti soli e si erano avviati in camera, baciandosi sempre più appassionatamente, desiderosi uno del corpo dell'altra.
Appena lui chiuse la porta iniziò a spogliare Meg, sempre più eccitato... La fece coricare sul letto e mentre le slacciava gli ultimi bottoni della camicetta, improvvisamente si bloccò. 
La ragazza, sempre più presa, aveva iniziato a slacciargli i jeans quando se ne rese conto... Tommy aveva lo sguardo fisso sul ventre piattissimo di lei, attraversato da una lunga cicatrice e, adesso che la guardava nuda, ne aveva una simile sul braccio destro. "Perché ti sei fermato?"... Abbassò lo sguardo sul proprio corpo..."Beh, ora non ti sembra il caso di spiegarmi cosa ti è successo?" Riuscì a dire il ragazzo, ancora sotto choc.
Meg lo osservò un attimo con i suoi profondi occhi scuri e poi cominciò a raccontare:" E' successo tutto quando avevo cinque anni. Il mio vero nome è Marguerite e sono nata in Francia, alla periferia di Parigi. Una sera io, i miei genitori e mia sorella maggiore, Charlotte, stavamo tornando a casa da un lungo viaggio,eravamo andati a trovare i miei nonni in Normandia,era tardi, la strada era buia e mio padre esausto. Ad un certo punto un'auto invase la nostra corsia e ci venne addosso. I miei genitori morirono sul colpo mentre io e mia sorella venimmo sbalzate fuori dall'auto e restammo ferite. Charlotte perfortuna si riprese in fretta mentre io rimasi incosciente per settimane prima di svegliarmi in un letto d'ospedale... Quando guarì, andammo per un periodo a vivere dai nonni, nel tentativo di ricomporre quello che rimaneva delle nostre vite: restammo in Normandia cinque anni ma poi loro erano diventati troppo anziani per occuparsi di noi per cui, dato che mia sorella aveva 15 anni ed era abbastanza grande per prendersi cura di me, decise che avremmo tentato la fortuna e saremmo venute in America in cerca di una vita migliore.
Ci trasferimmo a New York e mentre lei cercava un lavoro, io con gli anni cominciai a interessarmi alla musica, pensando che forse un giorno mi sarei occupata proprio di quello.
Non c'è molto da dire, poi siete arrivati voi e ho cominciato a seguirvi,mi sei subito piaciuto, eri più riflessivo, più alla mia portata degli altri... Ho imparato a suonare la batteria sulle canzoni dei Ramones, immaginando di picchiare a sangue quel bastardo che aveva rovinato la mia famiglia.
Trovavo che essere una ragazza batterista fosse trasgressiva come cosa e lo penso ancora, metto sempre il massimo delle energie quando suono. 
Da quando vi ho incontrati e ho fatto amicizia con le altre quella sera, tutti voi avete portato un'ondata di positività alla mia vita e di questo non vi ringrazierò mai abbastanza. Ma tu,tu hai portato l'amore nella mia esistenza... Tommy, voglio che mi prometti una cosa...". Lui fece un cenno di assenso, commosso:"Promettimi che non mi abbandonerai mai, qualunque cosa accada, qualsiasi cosa abbia in serbo il destino per noi..."
"Te lo prometto, non permetterò che tu soffra ulteriormente, ti do la mia parola"...

ANGOLO AUTRICE: Eccoci, a grande richiesta, la storia di Meg! :(
Solo che siamo sicuri che Tommy sia così affidabile? Mah...xD
Al prossimo capitolo! :)

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Capitolo 11
*** London Calling ***


Il giorno dopo i Ramones annunciarono alle ragazze che sarebbero dovuti partire per un tour, che avrebbe compreso anche l'Inghilterra, si sarebbero esibiti a Londra..."Oddio ma siete sicuri? Insomma, ci sono i Sex Pistols... E i Clash! Se dovesse andare male?" Disse Anne... "Siamo i migliori, anche quelle teste di cazzo degli inglesi se ne accorgeranno! Poi se volete ve li facciamo conoscere... Propose Dee Dee. Diana lo fisso' un attimo estasiata:"Vuoi dire... Oh Dee Dee, vuoi dire che veniamo anche noi?". "Certo" rise lui. Johnny gli diede una spallata e gli sussurrò all'orecchio:" Ma sei impazzito? Questo tour sarà fondamentale per la nostra carriera, non mi sembra il caso di portare anche loro..." "Eddai John, non mi dire che non ti farebbe piacere! Loro saranno bravissime, scommetto che daranno il massimo!". Johnny si arrese... "Wow non ho mai preso l'aereo! Quando partiamo?- chiese Joan euforica.
"La settimana prossima... Vi do la mia fiducia...". "Non te ne pentirai" gli rispose Meg.
***
Qualche giorno dopo Annie si stava scaldando la voce nell'ennesima stanza d'hotel quando venne raggiunta dal cantante. Joey le cinse il collo con le braccia e la bacio':"Annie, tesoro, sei preoccupata? Vedrai che andrà tutto bene, ci siamo noi, non permetterò che vi succeda qualcosa di brutto". La ragazza si volto':"Secondo te me lo merito? Mi merito, io, una normale ragazza del New Jersey, di stare in questa stanza con Joey Ramone, di andare in tour con voi... Ecco, questo io non lo so." Joey le sorrise:"Piccola, te l'ho detto il giorno in cui ci siano conosciuti. Tu avrai successo, sei piena di talento! E allora cosa dovrei dire io, ti sembro una persona con l'autocontrollo di Johnny? No. Eppure eccomi qua. Andrà benissimo vedrai".
Il viaggio fu più complicato di quanto i Ramones avessero pensato, le ragazze non erano certo abituate a viaggiare così tanto ne tantomeno in aereo per cui passarono tutto il tragitto in preda al terrore...
Si ripresero appena atterrate, quando i "fratellini" furono presi d'assalto dai fan e loro furono costrette a farsi da parte... Senza nemmeno troppo dispiacere ne approfittarono per andare a farsi un giro in centro a Londra.
Per prima cosa raggiunsero Camden Town e il negozio Sex, dove i Pistols si erano formati. "Si che bello, voglio vedere dal vivo i punk inglesi!-urlo' la batterista:"Jo voglio un bracciale di pelle con le borchie, andiamo a cercarlo!" "Si io quasi quasi mi prendo un chiodo nuovo, tanto oggi pomeriggio abbiamo tempo, domani sera c'è il concerto!". "Joan ma sei matta, mi lasci con Diana? Questa conoscendola andrà direttamente a cercare Sid Viciuos! Portatemi via!"
Riuscirono a dissuadere Diana dal cercare Vicious e se la trascinarono dietro tutto il pomeriggio, dedicandosi allo shopping alternativo, non si sarebbe mai detto che erano una band.
Prima di tornare in hotel si presero qualche birra e passarono un po' di tempo a fumare:"Chissà cosa direbbe Johnny se mi vedesse adesso"- si domandò Joan elettrizzata.
"Secondo me ti disconosce! Ah ah!"-le rispose Anne.
Tornarono in hotel che era già buio, piene di borse e pacchetti:"Oddio, lo sapevo che non mi sarei dovuto fidare!"sbraitò il chitarrista mettendosi le mani nei capelli..."Le donne per queste cose non cambiano mai!"- gli fece eco Tommy.
"Eh no, cari miei... Abbiamo trovato un modo originale di studiare il punk in Inghilterra, non potete rimproverarci!". Joan sapeva sempre come risolvere ogni situazione. "Hai ragione, non possiamo" conclusero i Ramones con una risata.

ANGOLO AUTRICE: Ma buonasera! Questo capitolo è un po' di "transizione", dai glielo concediamo un po' di divertimento alle ragazze? Tipo Sex and the City! Ah ah xD
Nel prossimo ci sarà il concerto, stay ready! :)
Jenny

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Capitolo 12
*** Ramones vs Sex Pistols... ***


Le prove avevano occupato le ragazze per tutto il pomeriggio seguente ma loro erano felici lo stesso:avevano scoperto che l’orario del loro concerto per una volta non coincideva con quello dei Ramones per cui avrebbero potuto assistere al loro debutto inglese! “Forza, andiamo, se volete venire muovete il culo, dobbiamo arrivare in orario!”-sbuffò Johnny, molto gentile come sempre… “Arriviamo, polemico! Ah ah!”-gli rispose la bassista facendogli la linguaccia. Il Raimbow Theatre era pieno di Punk schizzati, vestiti in modi improponibili e molto più estremi di quelli americani:non solo avavano il chiodo ma anche spille, tshirt stracciate,capelli con pettinature che sfidavano la legge di gravità. Quando i Ramones salirono sul palco, inizialmente furono aggrediti da sputi e bottiglie rotte, gli inglesi erano abituati ai Sex Pistols e, dato come Sid si riduceva durante i live, strafatto e sanguinate, non c’era da stupirsi che reagissero a quel modo. Tuttavia i “fratellini” continuarono a suonare e  presto il pubblico fu conquistato dalla velocità e il ritmo delle canzoni per cui l’esibizione si dimostrò un successo. Annie stava andando a prendersi una birra quando si scontrò per sbaglio con un ragazzo che si era confuso tra la folla:”Hey, stai un pò attento a dove vai!”-mentre gli rivolgeva queste parole alzò gli occhi e lo guardò meglio:aveva qualcosa di famigliare, poi con quella bionda accanto… non poteva che essere...:Sid Vicious! Erano Sid e Nancy in persona!. “Togli gli occhi dal mio ragazzo, Sid è una star, cosa vuoi che gliene freghi di una come te?”- la apostrofò Nancy:era proprio una cagna, come dicevano…”Ah non ti preoccupare, a me non interessa del tuo ragazzo, assolutamente!-le rispose Anne, dopo essersi ripresa dall’incontro… Sid era talmente andato che  stento le aveva detto “scusa”, era proprio vero che quella ragazza lo stava distruggendo lentamente. Quando tornò dalle sue amiche raccontò loro tutto:”Omioddio, hai incontrato Sid Vicious? Vuoi dire il VERO Sid Vicious?”-squittì Diana, come sempre molto agitata…”No, guarda, era il suo sosia! Certo che era lui, c’era anche Nancy, sono qua in giro ma…-Anne prese per un braccio l’amica che stava già fuggendo alla ricerca del bassista- ma adesso aspettiamo che il concerto sia finito poi andiamo a parlarne con i ragazzi, non andiamo di certo a cercarlo da sole!”. “Mah io…” “Mah io cosa, vuoi metterci nei guai? Stai qui buona e non ci angosciare!”- la rimproverò Meg. A quel punto Diana si mise in un angolo, offesa:”Siete odiose!”. Joan, che fino a quel punto era stata fuori dal discorso, la guardò con occhi terrificanti:”Smettila ok?Non ti basta Dee Dee? Tu basta che respirino e te li fai!”. Ferita nell’orgoglio, l’altra si zittì veramente.

                                                                                   *** 

“Cos’è successo mentre eravamo sul palco? Sembrava che steste discutendo, c’è qualcosa che non va?”…”No, Joey, nulla, solo che abbiamo incontrato una persona…” “E chi sarebbe Annie?”- domandò Tommy interessato. “Abbiamo incontrato Sid Vicious e Nancy…”. Johnny sputò di colpo la birra che stava bevendo:”Cosaaaaaaaa????? Sul serio?” “Si, mi è venuto addosso prima!”. “Oh Signore, ci mancava questa! Dee Dee, visto che queste ragazze hanno così tanta voglia di essere presentate a quel degenerato del tuo amico, glielo faresti conoscere? Se vengono con te siamo tutti più tranquilli…”. “Non ce n’è bisogno, siamo qui ah ah!". Nientemeno che Johnny Rotten entrò nel camerino, seguito da Sid e Nancy. “Uhm… i Ramones! E così- si accese una sigaretta-la vostra fama vi ha preceduto…”. I Ramones si guardarono un attimo, non sapendo bene come comportarsi, poi gli occhi del chitarrista si illuminarono:”Grazie, anche il vostro nome è arrivato a New York,non vi abbiamo ancora sentiti dal vivo ma dovete essere fenomenali!- disse Johnny con un sorriso veramente falso…”Ah, chi sono queste belle ragazze?”-domandò Rotten. Era la prima volta che chiedevano di loro... Joey intervenne:”Loro sono delle nostre fan, le abbiamo conosciute stasera, hanno formato una cover band dei Ramones, dobbiamo ancora sentirle suonare…”. “Ehi, Sid, andiamo a fare un giro che te le presento- si intromise Dee Dee, salvando la situazione. “Certo amico mio, mi farebbe piacere!-sghignazzò Vicious-“vieni Nancy!”. “Siiiid, queste puttanelle non mi piacciono per niente…” “E chi ha detto che tu piaci a noi? Nancy la nauseante!”- le rispose a tono Joan. L’altra seguì il gruppo, abbracciando Sid come un polpo… Nel frattempo Johnny, Joey e Tommy erano rimasti con Johnny Rotten:”Oh, scusa, ci dovremmo andare a cambiare un attimo, ci aspetteresti qui?- disse Tommy con uno sguardo diabolico”… Rotten annuì, inconsapevole di ciò che lo aspettava. I tre entrarono in una stanza:”Ragazzi, è giunto il momento di dare il benservito a questi qua!”. Johnny e Joey si misero a ridere, facevano spesso quello scherzo disgustoso ma ora più  che mai i Pistols se lo meritavano. Presero una lattina di birra e ci pisciarono dentro, poi, con tutta calma, uscirono e la offrirono al cantante, che la bevve tutta d’un sorso, senza accorgersi di nulla. In quel momento rientrarono gli altri:”Ci siamo persi qualcosa?”-chiese Sid. “Ah, no, nulla! Beh, ora dobbiamo andare, è stato bello conoscervi, mi auguro che ci rivedremo presto! Questo tour non poteva cominciare in modo migliore! Ah ah!”- concluse il chitarrista.

ANGOLO AUTRICE: I’m back! Yeah! In questo capitolo c’è stato il grande incontro-scontro, chissà che non ne avremo anche altri! Vi è piaciuto? Scusate se ci ho messo un po’ a pubblicarlo ma ho avuto molti impegni ultimamente! Cerco comunque di aggiornare il più in fretta possibile! Grazie, come sempre, e alla prossima! ;) Jenny
PS: lo scherzo che i Ramones hanno progettato non me lo sono inventata io,l’ho solo”adattato” ma lo hanno fatto davvero! E Johnny Rotten non si è accorto di nulla! Ah ah! xD
Ecco il momento incriminato: Image and video hosting by TinyPic

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Capitolo 13
*** Baby, I love you ***


 

 I guai erano cominciati una sera, durante un concerto delle ragazze.
Le quattro stavano suonando in un pub alla periferia di Londra, erano abbastanza affermate ormai, specie dopo  che il giornalista che aveva parlato con Joan a New York aveva pubblicato un articolo entusiasta su di loro… mentre si esibivano, un tizio si ara precipitato sul palco, avvicinandosi ad Annie; era totalmente ubriaco:
”Hey dolcezza! Che ti credi, di essere simile a Joey Ramone? Uhm… ti sei molto meglio… sei così sexy…”-aveva biascicato il ragazzo abbracciandola.
Anne era rimasta un attimo bloccata, non sapendo come reagire ma poi aveva continuato a cantare o, almeno, ci aveva provato.
”Levami le tue luride manacce di dosso, porco!”.
Non ce l’aveva fatta per cui si era girata e gli aveva spaccato una bottiglia di birra in testa…
Joan, Diana e Meg non credevano ai loro occhi:”Annie, sei impazzita? Presto, andiamo via!”.
Scesero dal palco e uscirono da una porta secondaria, prima di essere aggredite nuovamente.
“E ora?”- si rivolsero dubbiose a Joan.
“Ora siamo nei casini… chiamo Monte così ci viene a prendere e gli raccontiamo l’accaduto”.
La chitarrista cercò una cabina telefonica e compose il numero… a rispondere disgraziatamente non fu Monte ma peggio, Johnny…
”Si? Joan che cazzo avete combinato?”.
La ragazza disse semplicemente che avevano aggredito Anne, se potevano venirle a prendere, non voleva affrontare la sua rabbia.
Poco dopo erano arrivati in hotel e Annie era andata in camera con il suo amato Joey…
”Hai visto che disastro stasera!-si lamentò piangendo tra le braccia di lui-io non sono abbastanza brava, non lo sarò mai! Sono così sconfortata…”.
Joey la baciò dolcemente:”Shhh, non è vero tesoro. Tu sei bravissima, sul serio. E poi-le lanciò uno sguardo malizioso- non è mica così stupido quel ragazzo… sa riconoscere uno splendore come te quando lo vede. Avrei voluto essere lì per difenderti…"
“Oh, Joey… sei così dolce e comprensivo… ti amo”.
Lui si tolse gli occhiali per guardarla negli occhi e iniziò a cantare:”Have I ever told you, how good it feels to hold you… it isn’t easy to explain…baby, I love you, baby I love you, oh baby I love only you…”- mentre cantava, aveva cominciato a spogliare Annie,l’aveva presa in braccio come una sposa e fatta coricare sul letto.
Quella notte i due avevano sfogato tutta la loro passione per poi svegliarsi il mattino dopo uno tra le braccia dell’altro, felici:
”Cosa ne pensi, sono come mi avevi immaginato, Anne?”
“No, Joey, sei ancora meglio-disse lei-e io ti amo così, esattamente come sei, non mi interessa di cosa pensano gli altri,supereremo tutte le difficoltà insieme”.

ANGOLO AUTRICE:Siiiiiii, ce l’ho fatta! xD Ho scritto il famigerato capitolo Annie-Joey! Sofiaisapunkrocker, quando capiterai a leggerlo, lo so che è un po’ troncato a metà, ho cercato di sforzare al massimo il cervello immaginandomi Joey, è stato difficile, un po’ è come io penso che fosse e un po’ grazie ai tuoi suggerimenti!
Questo capitolo è dedicato a te ;) ok, passo a scrivere il successivo, ho bisogno di allentare la tensione, alla prossima! xD Jenny PS:Dimenticavo, ci stiamo avviando ad un grande colpo di scena non molto positivo(dipende dai punti di vista), chi vorreste fosse la (s)fortunata che verrà colpita? Partecipate al sondaggio, se seguo la mia idea mi sento troppo cattiva e mi accanisco su una sola! xD

 

 

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Capitolo 14
*** Tommy Leaves Home...? ***


Quel nuovo anno, 1978, festeggiato a Londra, avrebbe portato molti cambiamenti:da quando erano tornati in America, le cose sembravano un po’ mutate… I ragazzi erano sempre più impegnati, stavano preparando un nuovo album, “Ramones:Leave Home”e rimanevano quasi tutto il giorno in studio di registrazione. Anche Meg era molto strana… sembrava agitata, preoccupata per qualcosa. “Passa tutto il giorno dietro quella batteria, anche dopo le prove! Ci mette una violenza e una velocità inaudite, io non so più cosa pensare, non è più lei!... “-Joan era pensierosa… L’altro giorno l’ho pure trovata mentre parlava in francese da sola, secondo me era molto arrabbiata!”…”Jo, devo dirti una cosa in proposito…”…”Dimmi!”-rispose la chitarrista fissando attentamente Annie. “Ieri sono andata in sala registrazione per chiedere una cosa a Joey ma mentre stavo entrando ho sentito che discutevano… anzi, stavano urlando! Mi sono nascosta dietro la porta e ho sentito Tommy che gridava:”Basta John, io non ce la faccio più! Suono ancora per questo album ma poi dovrete cercarvi un altro batterista…Sono stanco, sento che impazzirò se sarò costretto a mantenere questi ritmi! Mi dispiace…” “Tommy ma cosa stai dicendo? Dai, non fare così, pensaci bene!”-Dee Dee e Joey avevano provato a convincerlo ma lui sembrava irremovibile”Oh, Joan, dovevi vederli! Ho addirittura capito che Tommy sarebbe interessato a fare il produttore!”. Joan non riusciva a credere alle proprie orecchie:”Tesoro, sei sicura? Se fosse vero quello che vuole fare quello stronzo beh… Meg non se lo merita! Ne ha già passate tante, non mi stupisce che sia incazzata poverina!”… Mentre discutevano…”Chi è incazzata? Oh, Meg? Cos’è, Tommy non ne vuole più sapere di lei?”-Diana le aveva raggiunte, allegra come non mai, guarda caso…”Nulla Diana, non c’entri niente tu! Sai, prima ho visto passare Dee Dee, è andato di là!-Joan indicò un punto lontano. “Davvero? Grazie, sei un’amica Joan! A presto ragazze!. “Ce ne siamo liberate… non diciamole niente per ora ok? Voglio vedereci più chiaro su questa faccenda, Diana non si deve immischiare!”.
 ***
 Appartamento di Meg, quella sera.
“Bastardo!!!!!!” Io ti odio, me lo avevi promesso! Mi avevi detto che non mi avresti abbandonata! Tornatene a Budapest o da dove diavolo provieni e non ti fare più vedere!- Meg piangeva disperata, lacrime di rabbia e delusione. “Meg, lasciami spiegare!” “Perché vuoi farlo? Mi hai già spiegato abbastanza! Ora vattene!- gli stava per sbattere la porta in faccia ma Tommy ovviamente fu più forte di lei e le bloccò le braccia:”Ascoltami cazzo! Io non ce la faccio più a fare il batterista però…però non abbandonerò i Ramones, diventerò un produttore e rimarrò nella loro orbita! Amore, non ti lascio,mantengo  le mie promesse!”. Marguerite si asciugò gli occhi…”Ora sparisci, devo pensarci… io mi fidavo di te!”-appena Tommy fu uscito di casa, Meg telefonò ad Annie, che era momentaneamente tornata nel New Jersey e le disse che voleva vederla…” Annie,  Tommy mi ha raccontato tutto, vorrei ucciderlo! Chiama anche le altre, ci vediamo domani a mezzogiorno al Greenwich Village,all’angolo con Washington Square:dobbiamo ideare un piano di battaglia!”.
ANGOLO AUTRICE:Ciao sorelline! xD Qui abbiamo il trauma numero uno, Meg è sempre più sfortunata! Due grandi eventi in un capitolo solo non ci stavano ma Diana… non vi sembra anche lei un po’ più fuori del solito? E’ corsa da Dee Dee alla velocità della luce, chissà cos’avranno combinato…xD Alla prossima, Gabba Gabba Hey! :)Jenny
 

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Capitolo 15
*** Money, money, money! ***


Il giorno dopo Annie,Joan e Diana si trovarono all’ora stabilita al Greenwich Village: dopo una breve attesa, Meg arrivò, stravolta. “E’ finita!-scoppiò in lacrime la batterista.
“Lo sapevo che mi avrebbe lasciata! Io non ho mai fortuna in niente, non potevo aspettarmi che questa volta sarebbe stato diverso!”.
“Hey, hey, tesoro? Cosa ti ha detto di preciso?”-Joan cercava di farsi un po’ le idee chiare su ciò che era accaduto.
“Dee Dee mi ha detto che Tommy vuole andarsene! Però non ti vorrà lasciare! Anche perché se ti lascia vado a picchiarlo, te lo giuro!”.
“Grazie per il sostegno ragazze, non avete idea di quanto siete importanti per me! Comunque no, dice che vuole continuare la nostra storia ma starà dietro le quinte…non sono molto convinta.”.
“Io a dire la verità mi sono informata…”
“Hai parlato con Johnny? E quando?”.
“L’ho chiamato ieri sera quando mi ha telefonato Anne. Era incazzatissimo però sono riuscita a carpirgli alcune informazioni…”
“Continua, Joan, non lasciarci sulle spine!”-la esortò la bassista.
“Mi ha detto che per ora Tommy non può andarsene. Praticamente prima devono finire di registrare “Leave home”, poi non ho capito se ci sarà anche un tour e… inconteranno i Clash!”
“I Clash?  Ma sul serio? Immagino che saremo invitate anche noi, cerca di convincere John! Wow, magari non tutto è perduto!”-Meg si accese la centesima sigaretta- “sono nervosissima, ieri sera ho creduto di poter commettere un crimine!”.
“Su rilassati, se no  dobbiamo far rinchiudere  anche te insieme a Tommy visto che siete esauriti. Piuttosto, pensiamo a come comportarci quando arriverà il nuovo batterista, di sicuro ne cercheranno un altro.”
“Io non gli parlo. Fingerò di capire solo il francese, i vantaggi di essere straniera!ah ah”.
“Direi di essere il più gelide possibile, non gli dobbiamo permettere di entrare in confidenza”- propose la chitarrista. Le altre approvarono, decise a non socializzare con l’estraneo che sarebbe arrivato…

***

“Hey, possiamo venire anche noi a incontrare i Clash?”-sussurrò Joan accarezzando il petto del suo amato chitarrista dopo aver fatto l’amore.
“Certo piccola! Ormai siete parte della famiglia!”
“Oh, Johnny, ti amo tanto! Non so come farei senza di te!”.
Johnny si alzò:”A proposito, ho un regalo per te!”. “Una chitarrista che vuole arrivare al mio livello deve suonare la mia stessa chitarra, no? Guarda, ti faccio anche l’autografo:”Alla mia Joan. Ti amo. Johnny Ramone”.
“Non so cosa dire… davvero, è meravigliosa-Joan non osava quasi toccare la Mosrite bianca…
”Ti chiederei di provarla adesso ma devo andare, ci vediamo presto”.
“Ok, ma prima devo chiederti una cosa riguardo  a Dee Dee:l’altro giorno lui e Diana…?”.
“Penso che siano andati a scopare e a drogarsi, sono spariti per un paio d’ore e quando lui è tornato era stravolto. Dopotutto, cosa ti vuoi mai aspettare da quei due?”-commentò lui disgustato.
Annie.
Ci voleva proprio.
Con chi se non con la sua migliore amica si sarebbe potuta sfogare?.
“Andiamo a fare un giro, sono stressata da tutto quello che sta succedendo!”.
“Ah, Joan, non ti stressare! Mi dicevi che ti ha regalato una chitarra? Sul serio come la sua? Cavolo, costa tanto! Dev’essere proprio innamorato! Però se me lo dicevi anche se non era altrettanto romantica come cosa te la prendevo io! Beh, ti regalerò la custodia”-rise Annie mostrando del denaro.
Joan la guardò sbalordita:”Cazzo, Annie, ma quanti sono?-li contò- “Duemila dollari! Dove li hai presi?”. “Eh, sapessi… ci sarà una ragazzina che piange stanotte nel New Jersey… poi ci saranno due ragazze che se la godranno a New York invece”.

ANGOLO AUTRICE:Hey, eccomi qua di nuovo! Comincio a pubblicare questo capitolo, il prossimo è in lavorazione, entro stasera dovrebbe essere pronto, vanno letti insieme. Attente all’ultima frase di Annie! Jenny 

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Capitolo 16
*** Meeting the Clash ***


“Mammaaaaa!!!!!!!!!”-Vicky non riusciva a trovare il denaro che aveva messo da parte per andare al concerto dei  Clash. Una donna si affacciò dalla porta della cucina:”Che c’è tesoro?” “Sono spariti i soldi! Tutti i soldi per i Clash!” “Ma dai, non è possibile, guardaci bene!”  “Ci ho guardato! Cercali tu se non ci credi!”. L’altra verificò in tutti gli angoli, tutti i posti possibili. Poi le sorse un dubbio:”Che fossero venuti i ladri?-controllò il cassetto dove teneva il denaro per pagare l’affitto e le spese dell’appartamento:scomparso. Era improbabile, c’era un’unica persona che sapeva dove trovarlo, era nascosto così bene che nemmeno i ladri ci sarebbero riusciti.”Hai mica visto tua sorella ultimamente?” “Ehm… no. Da quando se ne è andata di casa non l’ho più vista”. Le ricerche continuarono e alla fine giunsero ad un indizio decisivo:una spilla dei Ramones giaceva sul tappeto; non poteva che averla persa una certa ragazza… Annie aveva sempre dato dei problemi:era tutto il contrario di Vicky, era una ribelle, sembrava tanto timida ma sotto sotto aveva un carattere estremamente perfido ed era capace di qualunque cosa quando si proponeva un obiettivo. Ma questa volta aveva passato il limite. Aveva esagerato davvero. Non solo aveva rubato i soldi a sua sorella che li aveva risparmiati con tanti sacrifici-ci teneva moltissimo ad andare a quel concerto-non aveva mai dato problemi alla loro madre, se lo meritava ampiamente ma aveva anche portato via il denaro per l’affitto e se non avessero pagato sarebbero rimaste senza casa. “Vicky, non piangere. Sai che possiamo fare? Possiamo denunciarla. Possiamo costringere tua sorella a restituirci il denaro e rovinarla. Prima però tu andrai al concerto, farò gli straordinari al lavoro, non ti preoccupare amore, entro la settimana prossima riavrai i tuoi soldi, promesso”.
 ****
 Un mese dopo
“Buongiorno, vorrei tagliarmi i capelli e tingerli, ci impiega tanto a farmi questo lavoro?”. “Signorina, come li vuole tagliare? Non vorrà mica rovinare dei bei capelli biondi come i suoi tingendoli di scuro? Lei non è di qui, vero? Sembra tanto una di quelle ragazze francesi così fini, non le consiglio un taglio drastico.” Meg lo guardò minacciosa:”Invece voglio un taglio drastico. Al mio Paese quando si è in lutto ci si tagliano i capelli e io sono in lutto. Voglio tagliarli corti, lisciarli e tingerli di nero”. “Bene, come vuole…”-sussurrò il parrucchiere intimorito. Il nuovo look di Meg era ancora più aggressivo,tutti furono colpiti. Aveva imparato a camminare davanti a Tommy durante quegli ultimi concerti che gli rimanevano, a testa alta, senza piangersi addosso.”Beh, che c’è, perché state tutti lì impalati? Forza, c’è il concerto dei Clash che ci aspetta, devo ricordarvelo? E già che ci sono vi ricordo che dovete incontrarli personalmente dopo quindi, “Hey ho! Let’s go!”. “Secondo il mio modesto parere perdere Tommy le ha fatto perdere anche qualche rotella!”.-azzardò Joey. “Non l’ho mai vista così decisa! Ragazze, voi che la conoscete bene, cosa dite?”-domandò Dee Dee. “E’ strana ma non è l’unica ultimamente. Comunque andiamo,dobbiamo arrivare a Washington, c’è un bel pezzo di strada! E poi… vedremo cosa succederà”.  Il concerto in sé fu un successo, le ragazze si divertirono e i Ramones alla fine andarono dietro le quinte per parlare con Joe Strummer.”Oh, che bello conoscervi! Sapete, vi ammiriamo molto, siete stati un modello per noi su cui formare la band”. I quattro ringraziarono e ne approfittarono per presentargli le ragazze:”Abbiamo sentito parlare molto bene di voi! In Inghilterra avete una schiera di fans già pronti per la prossima volta che tornerete! Mi incuriosite, non vedo l’ora di poter ascoltare una versione dei Ramones al femminile!”.  “Grazie mille, vedremo di tornare presto!”-sorrise Joan-“wow-pensò- abbiamo davvero fatto colpo!”. “Ora si è fatto tardi,dobbiamo andare che domani ci aspetta un’altra tappa del tour. Un momento, queste ragazze … abbiamo la cantante, la chitarrista, la batterista…e la bassista dov’è?-fece notare Strummer. Joan impallidì:”Non ne ho idea…avrà incontrato un gran casino, magari si è persa nella folla”-finse di scusarla. “Che peccato, mi sarebbe piaciuto conoscerla! Sarà per un’altra volta”. Appena i Clash uscirono, la chitarrista assunse l’espressione di chi ha appena visto in faccia il proprio peggiore nemico e sibilò:”Dov’è quel pezzo di stupida??????? Ha idea della figura che ci ha fatto fare? Io se la trovo la ammazzo, la AMMAZZO!!!!!!”. Le altre la guardavano sconsolate per cui si rivolse direttamente a Dee Dee:”Allora, hai qualcosa da aggiungere?”. “L’ho persa di vista…” “Mentre la cercate io vado a pisciare”-interruppe Joey…-in quel posto c’era un solo bagno per uomini e donne, veramente uno schifo. In più era occupato! Joey attese qualche minuto e poi sbottò:”Esci che devono entrare anche gli altri!”- e iniziò a bussare alla porta come se la volesse abbattere. Pochi secondi dopo la porta si aprì e agli occhi del cantante apparve niente meno che…Diana! Aveva gli occhi gonfi e rossi a furia di piangere e in mano teneva qualcosa di inequivocabile:un test di gravidanza. Joey capì subito il risultato per cui le disse di aspettarlo, che sarebbero andati insieme ad affrontare l’ira degli altri. Appena la raggiunse cercò di consolarla:”E’ positivo, vero?”- la bassista annuì. “Si infurieranno! Oddio, Joey,non so come dirlo a Dee Dee,io e lui non siamo in grado di affrontare una situazione così delicata,tanto più in un momento simile. Voi state avendo sempre più successo e siete impegnati e anche noi cominciamo ad avere un certo numero di fans! In più Tommy se ne andrà,dovrete cercare un altro batterista, Johnny avrà un diavolo per capello, Joan non mi vorrà più vedere…”. “Shhh, adesso andiamo di là, tu stai tranquilla e torniamo in hotel come se non fosse successo niente,ok? Poi una volta arrivati ne parliamo tutti assieme, io sono dalla tua parte”. “Hey ragazzi, guardate chi ho trovato!”-incominciò il cantante con estrema naturalezza. “Cominciavamo a credere che fossi caduto nel cesso!”-commentò Johnny acido. “E tu, dove ti eri cacciata?”. “Ci stavamo preoccupando! Ah ah sfigata,noi abbiamo conosciuto i Clash in persona!”-la provocò Annie. Diana non rispose e andò ad abbracciare Dee Dee. Stavano uscendo quando improvvisamente Annie si fermò con gli occhi sbarrati a fissare una ragazzina sui quindici anni che le stava venendo incontro. “Sorellina!-cominciò la più piccola“cosa ci fai qui? Vedo che hai fatto progressi da quando ci hai lasciate… Guarda, guarda, i Ramones! Però non sapevo che fossi anche una fan dei Clash sai? Eh, non pensavo di incontrarti qui! Anzi, non pensavo che ci sarei venuta nemmeno io dopo che ci hai portato via DUEMILA DOLLARI e ci hai quasi fatto perdere la casa!”. Vicky si rivolse a John:”Sei tu che gestisci la band vero? Benissimo, già che è capitata l’occasione di incontrare mia sorella insieme a voi voglio avvertirti: cominci a capire con che persona hai a che fare?”. “Ora me ne vado. Al contrario tuo, cara Annie,io non ho avuto il privilegio di frequentare le rockstar e mi tocca tornare a casa in metro. Un’ultima cosa:non pensare nemmeno che sia finita così, la guerra è appena cominciata”. Annie rimase come in trance per qualche minuto prima di riprendersi…”Perché non mi avevi detto che hai una sorella?”-le chiese Joey. “State zitti per un minuto!”-li interruppe Tommy, che era ancora a tutti gli effetti il loro batterista:”Monte, vieni a prenderci! Ci sono dei problemi come al solito e dobbiamo tornare in hotel al più presto”.
ANGOLO AUTRICE:Avete capito che bel personaggio che è Annie in fondo? Mai fidarsi delle apparenze! Ah ah xD ora andrà in galera? Mah, potrebbe essere… E’ tempo di casini nella Happy Family, nel prossimo capitolo si scatenerà ancora di più il finimondo xD.
Dimenticavo: i Ramones con i Clash(la foto è stata scattata mentre Joey cercava Diana, è per quello che non c’è!). xD Alla prossima, Jenny ;).
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Capitolo 17
*** Shocking news ***


 

Il gruppo tornò in hotel senza scambiarsi una parola.
La scena di Annie, per non parlare della novità che Diana aveva in serbo e fortunatamente solo Joey conosceva, li avevano chiusi in un silenzio agghiacciante.
Il primo a parlare fu Johnny, come sempre:”Venite tutti in camera nostra -disse indicando Joan-, dobbiamo discutere di quello che è successo stasera”.
Lo seguirono senza battere ciglio…”Cominciamo da Annie… cosa cazzo hai combinato? Credi di poter stare nella mia band dopo aver rubato duemila dollari? Che ti ha preso?-Johnny stava quasi per aggredirla fisicamente ma venne fermato da Joan e Joey. “Lasciala bastardo!”-gli urlò contro quest’ultimo, minacciandolo mentre la chitarrista cercava di calmarlo. “Annie, è meglio che ce lo dici così la finiamo”.
“Ho rubato dei soldi a mia madre ok? Torno a casa solo quando ne ho bisogno ma presto non mi serviranno più i suoi soldi perché avremo sempre più successo”.
“Tu non avrai successo! Ti continuerai a mettere nei casini invece! Era tua sorella la ragazzina?”.
“Si. Ho paura che mi denuncino e mi mettano dentro!”. “Dovevi pensarci prima! Ti rendi conto di quanti sono duemila dollari?”.
“Senti da chi viene la predica! Sta zitto Dee Dee che sei peggio di lei! Poi ce n’è anche per te e non credo ti farà piacere”-la difese il cantante.
“Cosa vorresti insinuare?”.
“Chiedilo alla tua donna, non a me! Adesso finiamo il discorso”.
“Una parte di me direbbe di cacciarti via all’istante-riprese Johnny-però visto che sei la migliore amica della ragazza che amo cercheremo di aiutarti. Se ti dovessero denunciare, comportamento corretto ma visto che si tratta di tua madre e tua sorella altamente malvagio-cosa hai intenzione di fare? Non pretenderai mica che paghiamo la cauzione?”.
“Non la dovrai certo pagare tu… la pagherà Joey se fosse!”. “Ma sei scema?????? Io ti amo Annie ma non puoi pretendere che paghi la cauzione! Tanto per cominciare preghiamo che fossero solo minacce e seconda cosa io non ho nessun obbligo verso di te e non avrei nemmeno abbastanza soldi!”.
“Scherzavo,dovrete fare una colletta! Comunque so che lo faresti!”.
“Benissimo-andiamo oltre questo momento romantico-drammatico-non avevi detto che c’era un’altra notizia che coinvolgeva Dee Dee? Sentiamola, sono curioso!”-disse Tommy.
Joey sospirò:”Douglas, è meglio che ti siedi”. Il bassista obbedì quasi automaticamente…L’altro fece un cenno a Diana.
“Dee Dee io…-iniziò la ragazza-mi dispiace tanto! Quello che sto per dire ti riguarda di persona ma voglio che ascoltiate tutti perché cambierà le nostre vite e il rapporto che c’è tra tutti noi”.
“Forza sorellina, qualunque cosa sia noi ti sosteniamo, sputa il rospo!”-la incoraggiò Meg.
“Io…io…sono incinta.”
Tutti si voltarono in contemporanea verso l’autore del “crimine”: Dee Dee nel frattempo era sbiancato e non sapeva cosa rispondere...
“Vi prego,ditemi che è uno scherzo!-sbuffò Joan lasciandosi cadere sul letto. “Ci mancava solo questa”-le fece eco il chitarrista”perfavore,uccidetemi,non voglio sentire altro”.
Dee Dee si stava riprendendo:”Lo vuoi tenere?-chiese. “Si. Io voglio stare con te e crescere nostro figlio insieme”.
“Non so cosa dire…siamo due tossici cazzo! E due musicisti! Come pensi di fare ad andare in giro per il mondo se ci sarà questo bambino?”.
“Dovevi pensarci prima di metterla incinta,grandissimo coglione irresponsabile!”-lo insultò Johnny”lei è poco più che una ragazzina e posso ancora capirla ma tu hai venticinque anni,dovevi essere abbastanza uomo da pensare alle conseguenze delle tue azioni!”. John aveva ragione, era stato un irresponsabile. Si era lasciato prendere dalla passione senza mettere in conto di cosa potesse comportare ciò.
“Faccio bene a lasciare la band, qui ne succede una nuova ogni giorno! Chi verrà dopo di me si troverà delle belle sorprese!Ora scusate ma vado a dormire”-Tommy si alzò e uscì seguito da Meg:”Ma cherie,vedrai che andrà tutto  bene”-cercò di consolarla la batterista accarezzandole il viso.
“Andiamo a parlarne in camera nostra Diana”-Dee Dee e la ragazza se ne andarono seguiti poco dopo da Joey e Annie.
“Ora chiuderò gli occhi-ripeteva come un mantra Johnny-e quando li riaprirò tutto questo non sarà mai accaduto e si rivelerà solo un incubo”. Ci provò un paio di volte ma l’ambientazione in cui li riapriva era sempre la stessa.
“Amore, non è un incubo. E’ la nostra nuova realtà! Diventeremo zii!”.
“Smettila,non è divertente!”.
“Ah ah si che lo è! “Zio Johnny”,suona bene,molto americano!”. “Però ti chiedo una cosa:se dovessi rimanere incinta io e diventare simile a Diana ti autorizzo a sopprimermi”-concluse Joan ridendo.

ANGOLO AUTRICE: Buonasera! C’è un/a baby Ramone in vista! Potevano prenderla peggio, chissà nei prossimi capitoli cosa accadrà…E Annie, avrà risolto la faccenda del furto? Lo scopriremo presto,Gabba gabba hey & enjoy it! xD
Ps:non so perché il testo è tutto attaccato, per ora leggetelo così, cercherò di aggiustarlo! xD

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Capitolo 18
*** We're a happy family(?). ***


I giorni passarono, presto i Ramones sarebbero dovuti tornare in tour,stavano già facendo delle audizioni per il nuovo batterista. A quel punto Diana si trovò ad un bivio:che fare? Sicuramente le altre avrebbero voluto seguire i “fratellini”,si sarebbero esibite in luoghi sempre più grandi, ormai erano conosciute… ma c’era il problema del bambino. La bassista amava suonare,amava tutto del suo lavoro e ormai si era abituata a vivere con i Ramones e le sue amiche,come una vera famiglia, non si sentiva pronta ad abbandonarli. “Se…se…”-il suo cervellino malato cominciò una delle solite elaborazioni…-“se continuassi a suonare almeno per qualche mese? Finchè riuscirò a muovermi sul palco, potrei nascondere la storia del bimbo per un po’,così i fan non si porranno subito  tante domande…si, farò proprio così”. Corse in sala registrazione tutta felice  per esporre il suo piano ma si trovò davanti una scena alquanto insolita…Le sue amiche erano schierate davanti a un uomo con i capelli corvini che stava suonando la batteria. Sembravano decisamente contrariate. Joan aveva un’espressione schifata,Annie si mordicchiava le unghie in preda al nervosismo mentre Meg stava per distruggere le bacchette da batterista che portava nella tasca dei jeans:la tensione era crescente. I Ramones erano tanto  concentrati ad ascoltare il nuovo arrivato che non si accorsero nemmeno della bassista. Appena lo sconosciuto finì,Johnny proclamò:”Ti prendiamo. D’ora in poi diventerai Marky Ramone”. “Bene, grazie John, grazie ragazzi!”. “Oh, mentre suonavo non ho notato queste bellissime pollastrelle… voi sareste…?”. “Giù le mani! Non siamo groupies, se è quello che volevi sapere! Siamo la loro cover band!”-iniziò Joan. “Già,li seguiamo ovunque e suoniamo nelle città dove suonano loro. E’ un gran dis-piacere conoscerti! Io sono Anne,la cantante”. “Perché dispiacere? Non mi volete? E pensare che a me stavate già simpatiche.” “Beh, tu non sei ricambiato! Io sono la chitarrista, Joan. Ti terrò d’occhio,sappilo. Non mi piaci per niente”.”Ma fa sempre così?- chiese Marky a Joey. “Uhm…si, per la maggior parte.” “Quella nell’angolo è Diana,la bassista”. “Che ci fai qui?”-le sussurrò Dee Dee all’orecchio. “Ti dovevo parlare”.“Ciao!”-strillò lei cambiando subito tono. “E tu sei...?”-domandò a Meg. La batterista si mise le mani sui fianchi e lo guardò un attimo con un misto tra aria di sfida e un sorriso malizioso prima di rispondere poi cominciò:“Je m’appelle Marguerite Tillie,je suis la batteur de cette band et je ne parle pas englais. Je te deteste,Marky et je voudrais te voir mort“. “Noooo, lo sapevo che lo avrebbe fatto, lo diceva da giorni!”-Annie si mise le mani nei capelli. “Non ci credo,lo odia già talmente che ha finto sul serio di parlare solo francese”. “Ma che diavolo sta dicendo?”-chiese Marky-“parla di me?”. “Si, scusala è francese, non parla ancora molto bene l’inglese. E’ la nostra batterista,Marguerite,dice che nemmeno a lei piaci”-tradusse Diana intervenendo prontamente. “Ah,ho capito,mi odiate tutte…”. “Non importa se ti odiano, tu sei lo stesso nella band e vi dovrete sopportare a vicenda,che vi piaccia o no!”-Joey si stava spazientendo”adesso puoi lasciarci perfavore?”. Marky uscì in silenzio.”Perché sei corsa qui tutta agitata? E’ successo qualcosa a mio figlio?”-Dee Dee la squadrò preoccupato. “No,stai tranquillo. Però mi è venuto in mente come potremmo fare finchè non nascerà. “-la ragazza narrò il suo progetto. “Scusa ma come nasconderesti la gravidanza?”-domandò Annie non molto convinta. “E se poi non riuscissi a sostenere i nostri ritmi? Io non voglio correre rischi!”. “Fammi finire Dee! Torneremo in Europa presto no? Avrò molto bisogno di voi ragazzi. Inizialmente indosserò le tshirt di Dee Dee per nascondere la pancia,poi passerò a rubare le tue Johnny e quando sarò diventata enorme prenderò quelle di Joey che è alto e a me una sua t-shirt starebbe tipo vestitino…non mi metterò a saltare mentre suono e cercherò di smetterla con la droga,il fumo e l’alcool. Siete d’accordo?” “Uhm…non credo che funzionerà… però potresti provarci”.
 ****
“Monte,accosta che mi viene da vomitare!!!!!!”-urlò Diana aprendo la portiera. “Io avevo detto che non sarebbe stata una buona idea!Ci rallenterà e basta”-brontolò Johnny. “Chiudi il becco John, non è Diana che ci rallenta, semmai è il tuo perfezionismo che ci stressa”-aggiunse Dee Dee. “Senza il mio perfezionismo non saremmo arrivati fin qui e TU saresti ancora su una strada a drogarti!”. “Ok ok adesso non litigate! E fatemi scendere che nessuno si preoccupa se Diana sta male!-Annie corse in soccorso dell’amica che stava vomitando nella piazzola di sosta. “Uff,uomini, tutti uguali a qualunque latitudine. E smettila di guardarmi le tette Marky!”-Meg si allacciò meglio il chiodo scandalizzata e colpì il batterista.”Ah ma quindi tu non parli solo francese? Mi hai preso in giro tutto questo tempo! Volevi farti desiderare…”.
”Ma figurati! Tu non hai possibilità con me,toglitelo dalla mente!”. In fondo stava ancora con Tommy. Si vedevano meno spesso ma restavano insieme. Non avrebbe ceduto e poi…Marky non le piaceva nemmeno. Diana risalì sul furgone pallida come un cadavere e sostenuta da Annie. “Dee Dee ma non potevamo stare attenti quel giorno?”
Qualche ora dopo era venuto il momento di separarsi dai “fratellini”. “Amore, mi presti la maglietta?”-Diana chiamava il suo ragazzo insistentemente-“anzi, prendo la canottiera con Mickey Mouse”. “Nooo, volevo metterla stasera!Molla l’osso!”-si mise a gridare Dee Dee cercando di strappargliela di mano.“Non ci penso nemmeno, la voglio mettere!”. “E io ti dico di no!”. “E io dico di si!”. “Oh, ma che bambini! Prendi la mia e facciamola finta!”-intervenne Johnny spazientito. “La prossima volta me ne faccio fare una personalizzata con il logo dei Ramones direttamente da Arturo e voi non avrete mai nulla di simile!”. Arturo Vega,tecnico delle luci e inventore del famoso logo,li accompagnava ovunque e in quel momento emerse timidamente dal retropalco:“Cosa devo fare io?” “Arty,non vogliono prestarmi le loro magliette,dovresti farmene una personalizzata con il logo dei Ramones. La vorrei rosa shocking! Vero che sei bravo e me la disegnerai?”-tubò la bassista con voce sdolcinata. “Siete proprio malvagi!Certo,te la farò, non dare retta a loro Diana”-sorrise lui.
Le quattro trovarono stranamente ad attenderle un mare di fans, ragazze che sognavano di diventare come loro, ragazzi che le seguivano perché erano belle,altri semplicemente per lo scopo iniziale ovvero perché non avevano denaro sufficiente per assistere ad un concerto dei Ramones. Prima di salire sul palco Meg fu avvicinata da un giornalista che aveva qualcosa di famigliare… era lo stesso del loro primo show in quel pub di New York! “Ciao! Ti ricordi di me? Vedo che ne avete fatta di strada…anche io sai? Adesso lavoro per un giornale molto noto. Che ne dici se dopo vi faccio qualche domanda?”. La ragazza rimase stupita:”Salve, non mi aspettavo di rivederla! Ehm…certo! Ne parlo con le altre e ci vediamo nel backstage?”. “Perfetto,dovrei parlare a Diana e Annie soprattutto”. Meg annuì e si affrettò a raggiungere le amiche sul palco. “Annie Annie!”-gridavano i fans. Anne prese un bel respiro e si scostò i lunghi capelli mossi dal viso:”Grazie ragazzi,siete fantastici e sempre più numerosi. Davvero,vorrei ringraziarvi a nome di tutte noi per il sostegno che ci date. Presto ci saranno delle novità.”. “One,two,three,four!”-con sconvolgimento totale dei fans questa volta fu Joan a dare il via al pezzo saltando sul palco. Il pubblico continuò lo stesso ad agitarsi anche se un gruppo in disparte fissava Diana perplesso. “E ora prima di concludere… dai non pensavate mica che ci fossimo dimenticate di LEI? Stasera la dedichiamo a tutte le ragazze che ci ammirano!”. “…But she just couldn’t stay…Sheena has to break away… Sheena is a Punkrocker, Sheena is a Punkrocker, Sheena is a Punkrocker now”.
ANGOLO AUTRICE:Hola! Questo capitolo in realtà doveva essere ancora più lungo però mi sono imposta dei limiti quindi attendete i prossimi please! Che dire,la tshirt di Diana volevo disegnarla io, giuro! Solo che l’unica volta che ho provato a disegnare il logo dei Ramones by myself ci ho impiegato QUATTRO MESI, magari lo avete visto su fb o instagram xD. Quindi meglio evitare…Mi dispiace avervi fatto aspettare un po’ ma ci ho impiegato tanto perché la nostra cara batterista ha deciso di mettersi a parlare in francese e dato che io non lo parlo da sei anni,per farle partorire quella frase ci ho messo secoli. Probabilmente l’avrete capita comunque dovrebbe dire:”Mi chiamo Marguerite Tillie e sono la batterista di questa band. Non parlo inglese. Ti detesto Marky e vorrei vederti morto”. Giusto un pochettino arrabbiata Meg…giusto un po’! xDqui ci sono Arturo Vega con Joey e Dee Dee,volete altre foto? Pensavo di metterne una quasi alla fine di ogni capitolo in base ai Ramones protagonisti,cosa ne dite? Un bacio, Jenny! :) 

 

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Capitolo 19
*** I just wanna have some fun. ***


“Buonasera ragazze!”-il giornalista bloccò Annie e Joan mentre scendevano dal palco. Stavo giusto dicendo alla vostra batterista prima che vi avrei intervistate….”Wow,intervistate?-Diana spuntò dietro le spalle della cantante-siamo pronte!”. “Va bene ma sbrighiamoci che poi dobbiamo andarcene”. A Joan quell’individuo non piaceva. Non le piaceva per niente. Era vero che aveva fatto loro tanta pubblicità ma nessuno fa niente senza un compenso,la chitarrista lo sapeva bene. “Stiamo attente, ho come il presagio che voglia darci delle brutte notizie o metterci nei guai”-disse a Meg.  “Cominciamo dalla nostra cantante…Annie, come stai? Vedo che sei molto apprezzata… però guarda mi hanno detto che hai combinato, come potrei dire? Un guaio abbastanza consistente. Hai rubato duemila dollari. Ora, non pensi mica di poterla passare liscia? Eh no cara…mi dispiace doverlo fare ma domani uscirà questo articolo dove ci sarà scritto tutto su di voi. Il tuo furto che potrebbe presto denunciato ufficialmente. E poi c’è Diana…-si voltò verso la bassista- ci sono delle voci in giro…dicono che ultimamente non sei molto spericolata sul palco perché sei in dolce attesa. L’ho sentito da alcuni fan qui fuori. Congratulazioni! Posso sapere chi è il fortunato?”. Diana guardò le amiche disorientata e poi rispose:”Ehm…veramente non ho  la certezza di essere incinta. Sono solo voci”. “Molto bene, abbiamo finito. Joan e Meg, con voi parlerò un’altra volta. E’ stato un piacere ragazze! Dimenticavo, Annie, ti do un giorno per risolvere la questione del furto poi pubblico tutto”. Tornata nei camerini la ragazza ebbe un’illuminazione:sua sorella Vicky. “Joan ho trovato il modo per risolvere i nostri problemi. Chiamerò mia sorella e le proporrò un accordo. Poi ti spiego, non ti preoccupare”. "Come non ti preoccupare? Annie io mi preoccupo eccome! Vuoi spiegarmi cosa intendi fare?”.  “Aspetta e vedrai”. “Diana devo parlarti”-raccontò di avere un piano per salvare la loro reputazione e la bassista si trovò d’accordo ad affidare il bambino alla sorella di Annie quando loro non c’erano. Telefonò a casa, nel New Jersey. “Mamma c’è Vicky? Devo parlarle”. “Brutta degenerata, non ti permetterò di rovinare tua sorella! Dovresti già essere in galera altrochè!”. “Passamela!”. Il tono di Annie era così deciso che la donna non si oppose. “Pronto Annie? Cosa vuoi? Hai ancora il coraggio di chiamarmi dopo tutto il denaro che mi hai preso? Presto finirà, non ti preoccupare,verrai punita”. “Ho un accordo da proporti. Una mia amica sta per avere un bambino ma non potrà occuparsene visto che siamo in giro per il mondo. Se tu accetti di prenderti cura del bimbo quando lei sarà impegnata, di fargli da babysitter, io ti pagherò. Pian piano ti restituirò tutti i soldi che ti ho portato via. Però in cambio tu non devi denunciarmi; domani chiamerai il giornalista a cui hai raccontato quello che ho fatto e gli dirai che ti sei sbagliata, che non volevi e ritirerai tutte le accuse verso di me. Ci siamo capite sorellina? Ci stai?”. Vicky ci pensò un attimo, sembrava un’offerta vantaggiosa. “D’accordo. Quando avrai bisogno ci sarò.”. “Ho sistemato tutto. Diana, ho trovato la babysitter per tuo figlio”.  “Tua sorella? Ah ah Annie, tu sei un genio!” “Lo so”.
                                                 ****
“Vediamo un po’, qual è il chiodo di Marky?”-le quattro avevano raggiunto i Ramones e Meg era andata a cercare l’appendiabiti con le preziose giacche. Si accertò che fosse quella del batterista e poi si mise all’opera. Charlotte appena si erano trasferite in America aveva trovato lavoro come sarta e aveva insegnato alla sorella a tagliare e cucire alla perfezione. Ti sistemo io poi vediamo chi vince”-pensò Meg. Si era procurata tutto l’occorrente: iniziò a tagliare il chiodo con le forbici, formando delle aperture. Poi staccò una tasca e la ricucì al contrario. Infine come ultimo tocco scucì la cerniera e ammirò il risultato del suo lavoro:”Tres jolie.Chissà se gli piacerà lo scherzo. Non vedo l’ora di vedere la sua faccia”-rise la batterista e se ne andò soddisfatta. “Ma che cazzo…- Marky osservava quello che rimaneva del chiodo a bocca aperta. Chiamò gli altri:”Cos’è successo alla mia giacca? Chi è stato?”. “Oh mio Dio, lo hai trovato così?”-chiese Joey mentre Dee Dee rideva:”Su Marc, è carino anche così! Potresti lanciare una nuova moda”. Johnny chiamò le ragazze,insospettito:”Ne sapete qualcosa? Avete visto niente?”. Loro negarono con occhi angelici. “Allora sarà stato uno scherzo ma giuro che se becco il colpevole se ne pentirà”-concluse lui uscendo dal camerino. Meg però non era dello stesso parere e prima di voltargli le spalle si avvicinò a Marky:”Questo è solo l’inizio tesoro”-sussurrò.
ANGOLO AUTRICE: Sono tornata! Mi dispiace di averci messo così tanto ma sono stata impegnata con un contest(a cui alla fine non sono riuscita a partecipare!) xD. Meg ha fatto un bello scherzo a Marky eh? E Annie ha avuto un lampo di genio xD. Alla prossima! Jenny
 

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Capitolo 20
*** I don't wanna walk around with you. ***


I Ramones stavano percorrendo una solitaria strada, non si vedeva a un metro di distanza e c’era un tempo da lupi. “Allora come lo vorresti chiamare?- chiese Dee Dee alla sua ragazza. “Uhm…amoooore! Non lo so… se fosse un maschio Julian invece una bambina Suzy.  Tu che dici?. “Mi piacciono come nomi! Non vedo l’ora che nasca!”. “Anche io-si strinse più forte a lui-e se nasce mentre siamo in tour?”. “Gli daremo un nome tipico del Paese in cui nascerà!”. “Oh ma sono carinissimi!-squittì Annie. In quel preciso istante una frenata improvvisa ruppe l’atmosfera idilliaca che si era creata. “Ahi che testa dura che hai Joey!”-strillò la cantante battendo una testata contro la testa del suo ragazzo. “Monte che cazzo fai? Tra un po’ ci ammazziamo tutti!-urlò Johnny spaventato. “C’è qualcosa sulla strada!”-il manager scese dal furgone e andò a controllare. “Ma cos’è?...” “Miaooooo!”-un micetto tigrato stava camminando in mezzo alla carreggiata. Annie si precipitò ad osservare l’animaletto:”Ma che carino! E’ così piccolo! Possiamo tenerlo?”-chiese. “No. Non esiste, toglitelo dalla mente. Siamo già in troppi su questo furgone, adesso arriverà anche il bambino, se prendiamo pure quel gatto siamo alla frutta!”. “Eddai John, lasciaglielo portare con noi! Su, cerca di essere un po’ più tollerante!”-lo esortò Joey. “E’ fuori discussione. Adesso sali sul furgone senza fiatare se vuoi continuare ad essere il frontman di questa band”. “Crepa John”-sibilò l’altro.“Crepa tu coglione. E non ti permettere più di parlarmi così”. I due si stavano per mettere le mani addosso, Dee Dee e Marky riuscirono a separarli a fatica. “Cerchiamo un hotel”-Meg li distrasse mentre Arturo aiutava Annie a nascondere il gattino. “Lo hai preso alla fine? Ma vuoi che Johnny faccia un’altra scenata?”-Joan non era molto convinta. “Mi affido a te, so che riuscirai ad addolcirlo se ce ne fosse bisogno. Lo chiamerò Freddie”. “Ah ah Freddie Mercury?”-chiese la chitarrista divertita. “Certo! Siamo artiste, dobbiamo rimanere nell’ambito musicale”.
 ****
“Dov’è la mia valigia?”. “Dev’essere in fondo al bagagliaio, cercala”. “Ah eccola! Ma ma…chi è stato a portare via quel gatto?!”. “Noi Johnny, abbiamo pensato che tu potessi avere bisogno di un animale domestico per rabbonirti”- Joan lo guardò placidamente. “Uff Joan! Ne abbiamo già parlato!”. “Non occuperà tanto posto, me ne prenderò cura io!”. “Annie guarda che non ti credo”. “Mah si invece!”. “Davvero? Guarda, sta scappando! E ti ricordo che SIAMO IN UN HOTEL!!!!”-le urlò dietro lui.

 Qualche settimana dopo…
“Beat on the brat, beat on the brat with a baseball bat oh yeah…”-Joey cantava felice una mattina. Era veramente una bella giornata, il loro tour europeo avrebbe toccato la Francia, da grande romanticone qual’era si immaginava già con Annie sotto la Tour Eiffel. Si avviò verso il furgone. “Eppure sono sicuro che Monte lo avesse parcheggiato qui. Ma potrei sbagliarmi… no, mi sa proprio che non mi sbaglio. Il furgone! E’ sparito il furgone!”. Joey calmati, che succede?”. “Guarda John, non c’è più il furgone!”. “No,non può essere!  Monte ci hanno rubato il furgone! Adesso come ci arriviamo alla prossima tappa? Non possiamo cancellarla, il lavoro viene prima di tutto!”. “Prendiamo un treno no?”-propose Diana accarezzanosi il pancione-è molto più comodo”. “Si e come le portiamo le batterie? E’ un ragionamento illogico!”-la schernì Marky. “Non ci avevo pensato… non si possono smontare?”. “Certo che si possono smontare ma non posso mica mettermi la batteria in valigia Diana!”-Meg si cominciava ad agitare. “Voi iniziate a smontarle”. Due ore dopo il gruppo stava in stazione, cercando di capire gli orari dei treni. “Cosa c’è scritto qua Meg? Uff,odio questi posti di confine dove non parlano inglese”-brontolò Johnny. “Il treno parte tra dieci minuti! Andiamo al binario!”. Si affrettarono a salire, erano arrivati appena in tempo quando…”Fermati Marky, io non ce la faccio più,questa cassa è ingombrate come una seconda valigia”. “Dai che stiamo perdendo il treno!”. “Muovetevi!” “Nooooo! E’ partito! Lo abbiamo perso. E ora?”-domandò il ragazzo,spaesato. “Ne aspettiamo un altro”. “Menomale che c’è la mia francesina che capisce tutto e non mi sento perduto”. “E chi ti ha detto che la tua francesina, che non è nemmeno tua, ti aiuterà?”-rispose Meg facendogli la linguaccia.
ANGOLO AUTRICE: Ciao! Non sono deceduta, come immagino stiate pensando…solo che non ho molto tempo. Beh, tra animali, furti,litigi e riavvicinamenti in questo capitolo è successo un po’ di tutto! Ditemi cosa ve ne pare! Tra Marky e Meg nascerà del tenero? ;). Mah…alla prossima che potrebbe essere tra un po’ di tempo causa esame di storia but “don’t worry about me and don’t be sad ‘cause I’ll be there at all”. Cit. Joey xD. Dimenticavo! Ci sono Joey e il gatto di Annie che familiarizzano in questa foto!
 Jenny ;)

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Capitolo 21
*** Welcome to Paris! (?). ***


“Eccolo è quello!-Meg si mise a correre. “Oh ce l’abbiamo fatta! La signorina vuole stare vicino al finestrino?-disse Marky con un gesto galante. “Si, grazie. Gli altri ci vorranno uccidere!”. “Ah non preoccuparti baby. Ti salverò io!-le rispose cingendole un braccio intorno al collo. “No Marky, non posso. Restiamo amici ma…io stavo con Tommy e in teoria ci starei ancora. Io lo amo.-abbassò gli occhi rattristata. “Non voglio”. “Dai tesoro, io saprò consolarti”. “Uhm…adesso stai zitto Marky, fammi appoggiare che ho sonno. La tua spalla è così comoda-rispose la ragazza appoggiando la testa sulla spalla di lui. Se hai bisogno chiamami pure, buonanotte”.
                     *****
“Meg svegliati, credo che siamo arrivati…”. “Che vuoi? Ah siamo alla Gare du Nord. Bene, scendiamo,prendi la tua roba.”“Che facciamo, siamo a Parigi e non sappiamo dove andare!”. “Joan mi ha lasciato l’indirizzo dell’hotel,adesso provo a chiamarli poi ci avviamo, non ti preoccupare.” “Allora, dovremmo uscire dalla stazione poi pendere la metro e ci troviamo a Montmartre. Andiamo avanti per questa strada e l’hotel dovrebbe essere qui-indicò un punto su una cartina appesa al muro. “Come fai a conoscere così bene tutte le strade Meg? Mi racconterai cosa c’è dietro a questa misteriosa batterista?-chiese lui. “Forse un’altra volta. E’ troppo commovente tornare in Francia, rivedere Parigi mi fa tornare in mente il mio passato, ci venivamo sempre con mia sorella e i miei genitori a fare acquisti per le feste. Scusami, non ti voglio annoiare oltre. Andiamo avanti”.
 *****
”L’hotel dovrebbe essere quello”. Johnny tremava come una foglia e tossiva,si allacciò il chiodo e prese Joan a braccetto per farsi sostenere: aveva la febbre ma cercava di non dare nell’occhio in modo che gli altri non insistessero per cancellare o rimandare quel concerto, però non ci riuscì. “Johnny non stai bene? Oddio ma scotti!”-la chitarrista gli passò una mano sulla fronte. “Tranquilla piccola, sto benissimo. Davvero, non ti preoccupare”. “Eccome se mi preoccupo! Monte, Johnny ha la febbre, iniziamo bene”.
“Queste sono le chiavi delle stanze ma dovete aspettare perché non sono ancora pronte”. “Io non ho mica capito…dov’è Meg quando ci serve?”-Monte stava andando in crisi, possibile che avessero trovato l’unico hotel dove non parlavano inglese?. La signora della reception cercò di spiegarsi meglio. “Ehm…mi sa da come è dispiaciuta questa che le stanze non sono ancora pronte”-suggerì Joey. “Cosa? No vi prego, voglio un letto! Cazzo, Monte, ma non hai chiamato?”-esplose Johnny, esasperato.
 “Uff ma dove sono? Dobbiamo andare alle prove!”. “TU non vai da nessuna parte John. Guardati, non ti reggi in piedi!”-gli disse il manager. Il chitarrista tossì forte:”Non cancelleremo il concerto. Andrò a riposarmi un po’, prendo qualche medicina e sono pronto”. “No, ti devi riprendere, non sei nelle condizioni di esibirti”. “Prendiamo Joan”. “Joey non puoi essere serio…”. “Certo che lo sono. Proveremo un po’ a vedere se riesco a seguirla,ma di sicuro non ci saranno problemi. Non possiamo iniziare il tour europeo così”. “Monsieur le stanza sono pronte”. “Perfetto, grazie”. “Tu vai a letto, più tardi ti mando qualcuno a vedere come stai”. “Amore io vado dieci minuti da Annie, se hai bisogno chiama”-gli disse Joan.
 Un’ora dopo
“Chissà dove sono finiti…la nostra cara Meg e Marky secondo me…”-Annie ridacchiò. “Cioccolata calda tesoro? Tanto stasera non ci esibiamo mi sa proprio”-Joan si coricò sul letto, beatamente accoccolata in pigiama e porse una tazza fumante all’amica. “Si vive una volta sola, dammi qua. Andiamo a fare shopping domani? Convinciamo gli uomini a finanziare i nostri acquisti, siamo in Francia o no?! Approfittiamone.”. “Ho un’idea migliore: domani mattina usciamo presto e poi mettiamo tutto sul conto di Monte. Poveraccio, gli verrà un infarto quando vedrà la sua carta di credito svuotata”. “Ah ah sei troppo stronzetta! Che schifo viaggiare in treno, mi sento sporca. Devo lavarmi i capelli, dov’è il phon?”. Controllarono in giro per la stanza. Niente. “Tu non lo hai portato vero Joan?”. “Ma ti pare? Dio mio, siamo in un hotel, credevo che ce l’avessero!”.
Intanto i batteristi erano arrivati a destinazione senza troppe difficoltà: Meg non aveva fatto fatica ad orientarsi, una città come Parigi è difficile da dimenticare…Erano fermi sul marciapiede dall’altra parte della strada quando li videro. “Forse è meglio che ci separiamo sai? Guarda quanti fan assiepati fuori dall’hotel!”-propose Meg. D’accordo, vai avanti tu”. “Wow guardate c’è la batterista della cover band dei Ramones! Meg vieni qua, voglio un autografo!”-la apostrofò un ragazzo. Un gruppo di fans le si avvicinò ancora di più:”Dove le hai lasciate le altre? Quando ci vediamo?”. “Cristo, c’è scritto sui biglietti! Lasciatemi passare che sono in ritardo!”. “Eddai, almeno fatti fare una foto!”. La ragazza sorrise forzatamente davanti all’obiettivo.“Ok contento? Devo proprio andare, ci vediamo al concerto, au revoir”.
Joey, Dee Dee, Monte, Arturo e Diana erano seduti sui divani di pelle della hall.“Hey Monte, guarda chi c’è! Alla buon’ora ragazzi! Comunque non c’era bisogno che correste tanto, forse lo annulliamo davvero il concerto”-iniziò il frontman. “Già,Johnny ha la febbre alta, non può suonare. Però abbiamo pensato che potrebbe suonare Joan al posto suo”. “Ciao Meggy!-Diana li raggiunse camminando goffamente-hai sentito le novità? Stasera io e Johnny staremo in hotel, siamo entrambi invalidi. Uff, Dee Dee, tuo figlio rompe troppo ultimamente”. “Beh, vado a cercare Joan per darle la notizia. Poi mi racconti cosa è successo con Marky”- sussurrò la bassista all’orecchio dell’amica. “Non c’è bisogno di cercarmi, sono qui. Monte, in questa bettola non hanno il phon, Annie sta impazzendo per cercarne uno, sai che venera i suoi capelli”. “Ti rendi conto della cosa?-Ah ciao Meg,aiutami a parlare con i francesi-dicevo, mi devo lavare i capelli! Trovami un phon! Adessooooo!!!!!”. “Va bene, farò il possibile”. “Ah mentre scendevo sono passata dal mio amore, mi ha chiesto del ghiaccio. Trovamelo”. “Joan mi sa che non hanno ghiaccio qui. In Europa non hanno l’abitudine di metterlo ovunque come fate in America”. “Ah Monte, informati se c’è la piscina in questo hotel, ho bisogno di meditare dopo il concerto. Joan vieni che andiamo alle prove?”. “Ma ma…non sono il vostro servo!”. “Ah davvero? Beh comunque sei il mio assistente personale e quindi fai quello che dico”.
 *****
“Amore mi hanno chiesto di suonare al posto tuo!”-Joan corse nella stanza fermandosi accanto al letto di Johnny, che emerse da sotto le coperte, stravolto e con gli occhi lucidi.“Sul serio? E’ stata un’idea di Joey immagino… fatti valere tesoro, mi raccomando. Mamma mia, mi sento a pezzi. Lo hai trovato il ghiaccio?”. La giovane glielo appoggiò sulla fronte:”Tra un po’ arriva Diana, adesso vado, cerca di dormire John almeno al prossimo show tornerai in forma”.
 *****
Le prove erano andate bene, fortunatamente Joan si era dimostrata degna del ruolo. “Buonasera -incominciò Joey avvicinandosi al microfono-scusate ma abbiamo avuto un imprevisto, Johnny è ammalato ma sapete com’è, non ha voluto cancellare lo show. Quindi lo abbiamo sostituito con questa ragazza, la conoscete vero? Accontentatevi per stasera. Iniziamo, take it Dee Dee”. “One, two, three, four!”. La ragazza scambiò una rapida occhiata con i compagni, le gambe le tremavano, le sembrava di vivere un sogno: iniziò a suonare al massimo delle sue potenzialità. “Go Joan, go go go!”-Annie e Meg erano in prima fila a sostenere l’amica e i ragazzi naturalmente. A metà concerto Joan si spaccò un’unghia, il dito cominciò a sanguinarle ma non se ne curò minimamente e continuò fino all’ultima nota, quando gli applausi e le urla presero il posto della musica.
ANGOLO AUTRICE: Ciao ragazze! Sono di nuovo attiva! Adesso avrò un po’ più di tempo per aggiornare quindi mi ci metterò sotto più spesso!. Alla fine Meg si è un po’ addolcita però non è ancora convinta… siamo a Parigi, la città dell’amore, tutto può accadere. Anche il prossimo capitolo si svolgerà a Parigi, mi dedicherò un po’ alla “vita quotidiana” delle ragazze in tour ah ah, faranno disperare Monte. Alla prossima, Jenny :-) .
 

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Capitolo 22
*** Hymne à l'amour ***


Johnny il giorno dopo si era ripreso quasi completamente. “Joan ieri sera è stata fenomenale! Accendi la tv che magari fanno vedere parte del concerto. Dovevi sentirti stanotte! Deliravi, ti hanno sentito in tutto l’hotel. Dicevi addirittura che ero il tuo migliore amico! Ad un certo punto mi stavi elogiando talmente che Monte si era preoccupato e voleva quasi portarti in ospedale. Non hai idea di quante risate mi sono fatto a sentirti!”-Joey fissava il chitarrista. “Mi sono appuntato tutte le cose carine che hai detto… peccato che non erano vere”. “Dovevo proprio essere fuori di testa…dove sono le ragazze?”. “Non le ho viste per la verità”.
 *****
Annie entrò di soppiatto nella camera di Monte. “Ecco il portafogli!-pensò frugando nella valigia-“e qui c’è la carta di credito… benissimo, quale sarà il codice?. Ah, se l’è scritto qui. Bravo Monte, non mi hai dato nemmeno la scocciatura di cercarlo”. Rimise in ordine la valigia, prese le chiavi della stanza e andò nella hall, dove le sue amiche la aspettavano. “Hai fatto quello che dovevi? Sicura che non si sia accorto di nulla?”. “Certo, è stato un attimo rapido e indolore. Beh… indolore finchè non spenderemo tutti i soldi”. Le ragazze uscirono e si avviarono verso la metro,guidate dalla batterista. “Volete iniziare dai negozi costosi o da quelli alternativi?”-chiese. Decisero per quelli costosi: le Galeries Lafayette.
Luci splendenti illuminavano l’ambiente sfarzoso in stile ottocentesco, sotto un’enorme cupola si estendevano molti negozi. Un luogo decisamente diverso da quelli che le giovani erano abituate a frequentare. “E’ uno spettacolo Meggy! Altrochè Beverly Hills!-Annie era estasiata. Entrarono in un negozio di guanti e la cantante ne comprò un paio neri ricoperti di borchie. “Duecento franchi sono troppi secondo voi?”- chiese. “Meg quanti dollari sono?”. “Circa quaranta. Ce la facciamo.” “Mah va! Per la carta di Monte non sono troppi. Oggi offre lui. Compra tutto quello che vuoi tesoro, non glielo vado a dire, tranquilla”-Joan era felice come non mai. Entrarono in una pasticceria e decisero di fare colazione. Ordinarono dolci di qualunque tipo e del tè orientale, sempre consigliato dalla batterista.”Metti questo nell’acqua. Guarda, adesso esce un fiore!”. “E’ stupendo! Non avevo mai visto una cosa simile. E’ proprio carino. Ed è buonissimo!”.
 “Ah ragazze, mi sto divertendo troppo. Avete reso il mio ritorno più felice di quanto credessi anche se questa città è legata a ricordi dolorosi”. “Cosa andiamo a comprare di bello dopo? Qualcosa per il bimbo di Diana?”-intervenne Joan. “Si, ormai è quasi ora. E visto che non sappiamo se sarà un maschio o una femmina, compreremo un sacco di vestitini-sorrise la futura mamma. “Un negozio per animali! Devo prendere una ciotola per Freddie. Quella lì è perfetta. La ciotola con il logo dei Ramones. Certo, costa un po’… abbiamo ancora soldi”. Stavano quasi per uscire quando la chitarrista rimase folgorata da una vetrina:“Guardate quell’abito!-indicò un abito da sera nero, tempestato di palliettes- non ho mai visto niente di più bello! Dev’essere mio! Non so ancora quando lo metterò ma lo voglio”. Non fecero nemmeno in tempo a fermarla che era già nel camerino a provarlo. “Come mi sta?”. “Benissimo. Johnny ti sbaverà dietro appena ti vedrà sorellina”. “Eh la carta di Monte ha subito il colpo di grazia. Ci stanno solo più acquisti di poco conto, mi sa che dobbiamo uscire di qui. Prima però venite con me”. Salirono una scala e si ritrovarono su un terrazzo da cui si poteva avere una visione mozzafiato della Ville Lumiere. “Mio Dio Meg. È bellissimo qui! Quello è un teatro?”-Joan osservava rapita una struttura imponente. “Quello che vedi è il tetto del teatro dell’Opera Garnier, uno dei luoghi più belli di Parigi di sera è uno spettacolo,se vuoi portarci Johnny”. “Stasera dopo il concerto ce lo porto sicuramente”. Annie si fece accompagnare alla Tour Eiffell, il simbolo di Parigi, il luogo più romantico, ideale per lei e Joey. “Non c’è un posto dove fumarsi qualcosa? Ti prego”-implorò la bassista. “Diana non dire cazzate, farà male a tuo figlio!”. “Adesso cominciamo a tornare in hotel, i ragazzi si staranno chiedendo che fine abbiamo fatto”.
 *****
“Ciao Monte! Hai passato bene la giornata?”. “No Meg, mi è sparita la carta di credito! E’ tutto il giorno che la cerco. Cazzo! Dove siete state voi tutto questo tempo?”. “Ah, cose che voi uomini non potete capire”. “ Annie,hai visto la mia carta di credito? Da dove vengono tutte quelle borse?. Galeries la Fayette…oddio mi sento male…-Monte si accasciò su una poltrona. “Monte!-i Ramones corsero in aiuto del manager-cosa avete combinato questa volta?”. “L’hanno presa loro la carta! Avranno speso un capitale!”.
“Rianimatelo, io devo uscire. Marky, ti va di venire a fare un giro con me? Per parlare un po’…”. “Si bellezza, andiamo”.
Quella sera le stelle splendevano e le luci della “Ville Lumiere” si riflettevano sulla Senna. I due si fermarono a guardare il fiume; Marguerite raccontò la sua triste storia. “Dici che se mi butto di sotto finisco di soffrire Marky? E’ così complicato andare avanti dopo tutte le difficoltà che la vita mi ha costretto ad affrontare. Forse è giusto così, dovevo tornare in Francia. Grazie per essere stato parte della mia vita”. Così dicendo la batterista salì sul parapetto, forse decisa a buttarsi davvero in acqua. Marky, spaventato, la fermò in tempo abbracciandola. Meg si voltò, le loro labbra si incontrarono in un bacio dolcissimo nella notte. Quell’oscuro pensiero poco a poco sparì dalla sua mente tormentata.
ANGOLO AUTRICE: Ciao! :) scusate se ho fatto durare questo capitolo in eterno ma quando inizio a farmi tornare alla mente i ricordi di Parigi non riesco più a fermarmi. :(
Tra Meg e Marky finalmente è scoppiato l'amour, yeah! <3
Il prossimo capitolo forse vedrà come protagonista Diana e la sua gravidanza ma non è ancora sicuro xD.
A presto!
Jenny :)

PS: Volevo mettere una foto fatta da me ma andarla a cercare adesso viene un casino, scusate xD .

 

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Capitolo 23
*** Would you marry me? ***


“Mi vuoi spiegare cos’è successo ieri sera?”-Marky si stava rivestendo dopo la nottata trascorsa con Meg-“ti ho assecondata perché mi sembravi più fuori di testa del solito ma non ho proprio capito cosa ti gira in quella mente! Prima decidi di ucciderti, poi mi baci, sei convinta di esserti innamorata di me, mi trascini a letto e ora…? Abbiamo fatto tutto troppo di fretta, non ci capisco più niente! Mi stai usando per caso?”.
“Come ti viene in mente una cosa simile? Sei ricco per caso? Non mi risulta. Abiti in una villa a Berverly Hills? Non che io sappia. Sei disposto a comprarmi tutto quello che voglio?. Figuriamoci! E quindi per quale motivo dovrei approfittarmi di te? No, io volevo ammazzarmi davvero”.
“Meg io capisco che la tua vita non sia stata facile e credimi, mi dispiace immensamente per quello che hai dovuto passare ma questo non è un buon motivo per farla finita!”
“I miei genitori sono sepolti al Père Lachaise, tornare a Parigi mi mette addosso un’ondata di tristezza terribile, mi sento sola. Fosse stato per me non ci sarei nemmeno venuta. E comunque quello che è successo tra noi…non l’ho fatto per approfittarmene. Non sono molto fortunata in amore, come nel resto…inizialmente ammetto che non ti volevo ok? Avevo avuto una specie di relazione con Tommy prima che lasciasse la band ed ero ancora troppo legata a lui. Poi niente, sei arrivato tu e anche se mi ero ripromessa di non caderci di nuovo, eccoci qua. Stavolta voglio provarci sul serio, non permetterò che venga rovinato tutto Marky”.
“Nemmeno io piccola”.
                                                                       ******
“Ragazze, notate qualcosa di diverso in me?”-Joan saltellava davanti alle sue amiche in preda all’esaltazione. “Dovremmo notare qualcosa?”-chiese Diana”a me sembri la stessa, solo che comincio a sospettare che Dee Dee ti abbia dato delle pastiglie”. “Risposta sbagliata! Guarda meglio-squittì lei mostrando le mani. “Ti si è spaccata un’unghia ma quello lo sapevamo già…aspetta un secondo…e questo cos’è?-Annie esaminò la mano della chitarrista-Mio Dio, un anello! Un brillante!”.
“Ciao! Mi sono persa qualcosa?-chiese Meg raggiungendole. “Shhhh!Lo stiamo per scoprire cosa ti sei persa”.
 “Ebbene si! Ieri sera siamo andati all’Opera, come mi avevi detto tu Meg. E Johnny mi ha chiesto di sposarlo!”. “Raccontaci tutto”.
“Dopo il concerto gli ho chiesto di andare a fare una passeggiata-lui lì per lì sembrava riluttante ma poi l’ho convinto-siamo andati sul terrazzo dell’Opera, mano nella mano, Johnny mi ha abbracciata forte, non l’avevo mai visto così! Se ripenso al giorno in cui ci siamo conosciuti, a come mi ha trattata, mi metto a ridere. Quello di ieri sera era un Johnny Ramone a me ignoto- dicevo-poi se è inginocchiato e ha tirato fuori questo anello. Mi ha detto:”Volevo chiedertelo in un altro momento ma probabilmente avrei scelto uno squallido backstage o un posto altrettanto orribile. Tu mi hai portato qui, abbiamo tutta Parigi ai nostri piedi. Joan, vuoi sposarmi?”. “Oh, che romantici! E’ incredibile che un uomo aggressivo come Johnny si sia dimostrato tanto dolce. Sono felice per te tesoro”.
“Ti ringrazio Diana. Magari prima che nasca il bimbo Dee Dee lo chiederà anche a te”.
“Ci volevamo sposare oggi, prima di ripartire. Johnny a proposito dovrebbe arrivare a momenti, c’è una chiesa qui vicino Meg?”.
“La Madeleine, il meglio sarebbe Notre Dame però non c’è tempo”.
“Posso fare da testimone?”. “Sicuro, sarai la mia testimone Annie. Adesso devo andare a vestirmi, chi mi aiuta?”.
“Io! Cosa ti metti però? Il vestito nero?”.
“Certo, non ho altro. Lo so che il colore delle spose è il bianco ma noi siamo punk rocker no?”- le quattro esplosero in una fragorosa risata.
 ******
“Forza muovetevi! Voglio che ci siate tutti!”.
 “Perché sei così elegante Johnny?-chiese Arturo allibito-sembra che ti stai per sposare”.
“Infatti mi sto per sposare. Prima di andare in aeroporto sposo Joan”.
“Johnny ma sei andato di testa? Eri l’unico su cui facevo affidamento! Io non ce la faccio più! Adesso pure tu sei impazzito, vuoi sposarla? E’ una ragazzina!”.
“Zitto Monte. Dee Dee, datti una sistemata, sarai il mio testimone”.
La cerimonia era stata breve ma i due sembravano estremamente felici.
Non ci fu tempo per andare in viaggio di nozze però fortunatamente il tour si stava per concludere, la Francia era stata l’ultima tappa.
“Torniamo in America” “Si, che bello, non vedo l’ora di tornare a casa!”.
 *****
                                                             Back to U.S.A
 “Sid was a Punkrock king, Nancy was a broken queen. They’re lives were so glamorous, Sid and Nancy were a mess”.  Dee Dee e Diana. Sid e Nancy.
Una storia simile, un vero casino.
“Mi piace questa canzone amore! Io non credo che Sid abbia ucciso Nancy però,secondo me la amava troppo”.
We still believe in Anarchy, it makes me so damnd angry. Sid and Nancy mean a lot to me, you may be dead but your souls are free”.
“Nemmeno io lo credo, mi fa così arrabbiare quello che è successo. Sid mi ammirava, ero il suo idolo. Ma era solo un ragazzino in preda ad eventi più grandi di lui. Anarchia…Sid nemmeno sapeva cosa fosse in realtà! Mi dispiace che abbiano fatto quella fine”.
When you’re hooked on heroin, don’t you know you never win. Love kills”.
“Finiremo come loro?”-domandò Diana.
“No tesoro, non ce lo possiamo permettere. Dobbiamo farcela, per nostro figlio”.
Accarezzò la pancia della ragazza, mancavano ancora tre mesi:”Ciao piccolino! Presto sarai qui! Ti insegnerò a suonare il basso e gireremo il mondo. Conoscerai tantissima gente anzi, quando arriverai tra noi saremo in tanti ad accoglierti, vivrai in una famiglia un po’ strana”.
“Hey smettila cretino!-rise lei-“Così lo spaventi”.
“Mai quanto verrà spaventato da te Little Ramona”.
ANGOLO AUTRICE:Ciao! Alla fine si, Joan si è sposata ma non se lo aspettava nemmeno lei! Dee Dee e Diana sembrano felici, siamo sicuri  che la loro gioia non venga distrutta? Ho utilizzato “Love Kills”, amo troppo quella canzone! <3 So che è dell’86 ed è stata scritta per il film “Sid e Nancy” però mi piaceva inserirla come se Dee Dee l’avesse scritta apposta poco dopo la morte di Sid, nel 1979 e volesse quasi trovare una somiglianza tra il rapporto tra lui e Diana e quello tra Sid e Nancy. Questi versi sono una parte importante della storia, torneranno a perseguitare Diana fra molti anni, in un momento per niente facile…il prossimo capitolo dovrebbe(?) arrivare domani poi ricomincerò dopo Natale. Stasera volevo scriverne due ma non ce l’ho fatta purtroppo xD.
 

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Capitolo 24
*** I believe in Miracles ***


Era passato un mese da quando si era ritrovata a progettare un futuro luminoso con il suo Dee Dee. Ma adesso non era più tanto sicura. Nemmeno lei sapeva più cosa voleva. Continuava a girare l’America con i Ramones e le sue amiche ma ormai non riusciva quasi più a suonare, era troppo grossa e impacciata. “Ancora questo mese-si era detta-poi gli ultimi due giuro che li passerò chiusa in casa”.
Le altre avevano tentato di convincerla a smettere finchè non fosse nato il bambino, finchè non si fosse organizzata, ma Diana era stata irremovibile. Dee Dee non era d’accordo con la scelta della sua ragazza, dopotutto si trattava della donna che amava e di suo figlio, non voleva che corressero rischi.
Era colpa sua, del suo essere testarda e, forse, troppo ingenua. Aveva voluto continuare la sua vita sregolata ad ogni costo e ne stava pagando lo conseguenze,quella sera stava proprio male! Il bambino scalciava come un ossesso, delle fitte dolorose le pervadevano il ventre.
Accordò il basso e salì sul palco:”Diana cosa c’è? Qualcosa non va?”.
Annie si stava aggiustando i lunghi capelli ricci, aveva un sorriso meraviglioso sul volto, gli occhi le brillavano dietro i ray ban. Era veramente bellissima. Joan aveva realizzato il grande desiderio della sua vita sposando Johnny e Meg sembrava aver trovato un po’ di stabilità per ora, giocherellava con le bacchette e quel velo di maliconia che l’accompagnava sempre era sparito. Non poteva rovinare loro questo memento, non poteva rovinare questo concerto.
“Sto bene Joan, non ti preoccupare. Pensa a fare un figurone stasera”.
“Suzy is an headbanger”… che quella canzone fosse un segno del destino? Perché Annie aveva voluto iniziare con quella?
Probabilmente sì,era un segno.
Un dolore più forte degli altri,sangue che le colava sui collant,le gambe che le tremavano, la forza le veniva a mancare…Joan che lasciava cadere a terra la chitarra, Meg, sconvolta,davanti alla batteria e Annie che lasciava il microfono per soccorrerla. Queste le ultime immagini che la bassista ricordava.
Poi il buio.
“Diana!”-“oddio, aiutateci! Perfavore, qualcuno la aiuti!”-le ragazze erano in panico totale.
“Sta arrivando l’ambulanza”
“Monte, rispondimi!”
“Cosa vuoi?Sono al concerto, lasciatemi in pace per una sera”.
“Non riattaccare. Questa volta è una cosa grave, stanno portando Diana in ospedale, si è sentita male”.
“Cosa? Ma com’è successo?”
“Non lo sappiamo… stava già male ma è voluta salire sul palco lo stesso…”
“Arriviamo”.
 ****
“Come sta? Dovete dirmelo, devo sapere tutto!”-Dee Dee urlava contro il medico che era venuto a portare notizie della ragazza.
“L’abbiamo dovuta operare d’urgenza e far nascere la bambina in anticipo. E’ stato un intervento complesso,le sue condizioni generali di salute, gli eccessi in cui ha vissuto non hanno certo aiutato.  Ha rischiato davvero tanto. Dobbiamo ancora tenerla sotto osservazione però mi sento di dire che la madre è fuori pericolo”.
“E mia figlia?”
“La bambina è nata con due mesi di anticipo, stiamo facendo il possibile per salvarla ma non sarà così facile. Le prossime ore, i prossimi giorni saranno decisivi. Se anche riuscissimo a salvarla è inevitabile che dovrà stare in ospedale per un lungo periodo. Non dovete perdere la fiducia, la medicina al giorno d’oggi fa miracoli”.
“Signor…?”
“Colvin”-singhiozzò Dee Dee.
“Signor Colvin, se vuole può vedere Diana,per vedere la bimba poi mi chiami che la accompagno io”
Il bassista annuì. Era distrutto.
Erano tutti devastati da quello che era successo.
 ****
Diana si era risvegliata dall’anestesia con al suo fianco Dee Dee che le stringeva la mano.
“Dee Dee?...”-chiese frastornata.
“Piccola! Grazie a Dio ti sei svegliata! Come ti senti? Mi hai fatto morire di paura!”
“Cosa è successo?-mormorò lei con un filo di voce.
Poi abbassò gli occhi sul proprio corpo:”Il bambino? Ho perso il bambino? Dimmelo!”.
Il bassista non aveva il coraggio di dirle la verità, sarebbe stato così difficile! Però  non poteva evitarlo, la sarebbe venuta a sapere lo stesso. “E’ una bambina, l’ho chiamata Suzy, come volevi tu. L’hanno dovuta far nascere d’urgenza, con due mesi di anticipo. Purtroppo è troppo piccola e c’è il rischio che non sopravviva però i medici stanno facendo il possibile”.
Diana  non voleva credere alle parole di Dee Dee, la loro felicità non poteva venire rovinata così! Ed era tutta colpa sua!
“Esci Dee, lasciami sola. Non voglio vedere nessuno”.
“Ma Diana…”
“Vattene!”
Il bassista uscì dalla stanza con le lacrime agli occhi:davanti a lui si estendeva un panorama desolante. I suoi “fratelli” lo guardavano rattristati, Meg piangeva senza controllo tra le braccia di Marky, Joey stava cercando di consolare Annie, anche Joan era crollata: si asciugava gli occhi mentre Johnny se ne stava con la testa fra le mani.
Arturo e Monte erano seduti in disparte, anche loro con il morale a terra. Dee Dee si sedette accanto a Monte e finalmente si sfogò, iniziò a piangere disperato, dopotutto il manager era lì anche per quello no? Ascoltarli nei momenti di crisi. “Ce la faranno entrambe, stai tranquillo. Suzy combatterà fino in fondo per vivere, vedrai”-cercò di rincuorarlo. “Sono un perdente, un fallito, non le avrei mai dovuto permettere di continuare i concerti. Non ne faccio una giusta, me lo merito quello che sta accadendo, mi merito di essere infelice. Johnny aveva ragione, io e Diana non siamo portati per fare i genitori, è tutta colpa mia, dovevo stare attento quel giorno”.
Johnny, sentendosi nominare, intervenne:“Non colpevolizzarti, ormai è successo e non puoi farci niente. Mi dispiace tantissimo Dee, non badare a quello che ti ho detto io in un momento di rabbia, ora devi pensare a tua figlia e a Diana,niente è più importante in questo momento”.
                                                                                                      Diana POV
I used to be on an endless run, believe in miracles ‘cause I’m one. I’ve been blessed with the power to survive, after all these years I’m still alive”.
“Sono stata stupida. E’ un miracolo che io stessa sia ancora viva, non me lo merito, davvero. Sono sopravvissuta o, almeno, ci sto provando, ma a che scopo se Suzy non ce la farà?”
                                                                                                     Dee Dee POV
I close my eyes and think how it might be, the future’s here today, it’s not too late, it’s not too late
“Penso a come potresti essere, a come potresti diventare. Ti vedo già nel mio futuro, ne fai già parte piccola Suzy. Non è troppo tardi, ne sono convinto, so che puoi farcela”. Il bassista accarezzava la bimba,era così piccola, sembrava tanto fragile…si rifiutava anche solo di pensare di poterla perdere.
                                              *******
                                                                                                      Joan POV
“Sono invasa dai rimorsi, ho sempre trattato Diana come il capro espiatorio della band, come una tossica che non sapeva nemmeno badare a se stessa, figuriamoci ad un’altra persona. A modo mio però le voglio bene,solo adesso mi rendo conto di quanto aiuto avesse bisogno. E io, la più responsabile, la più giudiziosa, l’ho lasciata sola. Come ho potuto? Mi sento una persona orribile. Prometto a me stessa che se Suzy ce la farà io cambierò, diventerò più comprensiva e aiuterò Diana. Ci vorrebbe un miracolo, posso solo più pregare che avvenga".
I believe in miracles, I believe in a better world, for you and me
                                                                                                       Meg POV
“Ciao Suzy. Io sono tua zia Meg. Scusa la tua mamma se la tua nascita non è stata molto dolce ma sai, Diana è un po’ pazza e da una parte me lo aspettavo qualcosa di simile. Sono sicura che le darai tante soddisfazioni, le darai a tutti noi. Quindi fatti forza amore e cerca di crescere in fretta. Potrai sempre contare su di me, te lo prometto”.
                                                                                                        Annie POV
“Ho pianto tutte le mie lacrime. Sono davvero senza parole:avevamo vissuto in un sogno, ci sembrava tutto troppo bello per essere vero, troppo perfetto. E poi, proprio come in un sogno, ci siamo dovute svegliare bruscamente. Ma io non posso accettare che finisca così. Non lo accetterò. Farò tutto ciò che sarà in mio potere per evitare che le vite delle persone che amo vengano distrutte”.
Le ragazze si abbracciarono, tutte a turno avevano visto Suzy e avevano cercato di confortare Diana.
Fu una notte strana,di lacrime e preghiere. Una notte terribile,che nessuno di loro avrebbe dimenticato.
ANGOLO AUTRICE: Ciao! Purtroppo non sempre va tutto bene e questa volta è capitata una disgrazia… Ma la storia continua, non temete! Non è detta l’ultima parola sul destino della piccola Suzy anche se per il momento è appeso ad un filo ;(  C'è però sempre un miracolo che si potrebbe avverare e visto che siamo a Natale...magari si avvererà! Lo scoprirete con l’anno nuovo, questo è l’ultimo capitolo prima di una pausa natalizia(poi torno, non mi abbandonate!). Grazie come sempre e Buon Natale!!!!! :D
A presto, Jenny, le ragazze e i Ramones <3

 

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Capitolo 25
*** 53rd & 3rd ***


 

"Signorina domani la dimettiamo.
Mi raccomando, deve stare a riposo assoluto ancora per un po’ di tempo.
Suzy se la sta cavando bene, per ora non ci sono segni che possano far pensare ad un aggravarsi della sua situazione, dovrà stare qui almeno un mese però…”.
Diana ringraziò il dottore, felice.
A quanto pareva tutto si sarebbe risolto per il meglio.
I Ramones avevano fatto in modo di organizzare concerti solo al Cgbg's o comunque nei pressi di New York, apposta perché Dee Dee potesse trascorrere più tempo possibile accanto a Diana e Suzy.
Le ragazze si davano il turno per non lasciarle mai sole, si erano dimostrate davvero amiche.
Poi un giorno era capitato un fatto strano. Joan stava uscendo dall’ospedale quando il suo sguardo era stato attratto da una ragazzina qualche anno più giovane di lei che le correva incontro.
“Joan, ti prego, fermati!”-gridò la sconosciuta afferandola per un braccio.
“Chi sei? Lasciami in pace, non è proprio il momento di avere i fan tra i piedi, stiamo attraversando un periodo difficile, ti prego rispettare quella che è anche la volontà di Diana. Quando tutto si sistemerà torneremo in tour, non preoccuparti”.
La chitarrista stava per voltare le spalle alla ragazzina ma si fermò.
Lo sguardo della piccola era così triste che non riuscì ad ignorala.
“Forza, dimmi che vuoi ma fai in fretta”.
“Ho una lettera per Diana.
La ammiro con tutto il cuore, lo so che quello che sta passando, che state passando tutti, dev’essere terribile ma voglio solo farle sapere che lei è sempre nei miei pensieri e nelle mie preghiere.
Le auguro tutto il bene possibile e non vedo l’ora che torni a suonare.
Solo questo.
Glielo dirai?”.
“Va bene, le consegnerò la lettera e le dirò quello che mi hai chiesto. Posso sapere il tuo nome?”.
“Lily”-sussurrò lei prima di andarsene.
 *******
         Dee Dee POV

"If you think you can, well, come on man, I was a Green Beret in Vietnam
 I said, no more of your fairy stories
 'Cause I got my other worries


Che schifo, non credevo che non sarei più arrivato al punto di dover vendere il mio corpo e invece eccomi qui.
Almeno questa volta non lo faccio per la droga ma per un motivo più importante,adesso ho ben altre preoccupazioni che l’eroina.
I soldi che guadagno con la band non mi basteranno sicuro a pagare le spese dell’ospedale quindi tanto vale portarsi avanti con un pò di guadagno.
Mi auguro solo che gli altri non lo scoprano. 
“Hey bello! Quanto vuoi? Ora che sei famoso non aumenterai mica i prezzi?”-la solita checca  urlante si era avvicinata al bassista.

53rd and 3rd, standin' on the street
53rd and 3rd, I'm tryin' to turn a trick
53rd and 3rd, you're the one they never pick
53rd and 3rd, don't it make you feel sick
?”

“Non mi scelgono mai, specie adesso che non sono più anonimo. Però per quanto mi faccia schifo ho assoluto bisogno di soldi. Forse quello che urlava prima è il riccone di cui ho bisogno”.

Then I took out my razor blade
Then I did what God forbade
Now the cops are after me
But I proved that I'm no sissy
".

Avrei voluto accoltellarlo come nella canzone che ho scritto qualche anno fa ma non ho potuto certo permettermi un gesto del genere.
Non devo più dimostrare niente a nessuno, io non sono gay anzi l’ho fatto solo per una donna.
“Dee Dee! Ti abbiamo cercato ovunque! Perché sei tornato qui?”-Monte e Johnny lo guardavano sbigottiti.
“Forza, sali in macchina, hanno chiamato dall’ospedale, la bambina si è aggravata“.
 *******
Suzy era stata portata in terapia intensiva, attaccata alle macchine perché i suoi polmoni si rifiutavano di lavorare correttamente. Diana guardava sua figlia, accanto a Suzy c’erano tanti altri bimbi in condizioni critiche come le sue.
Certo,la bassista in confronto alle altre madri sedute accanto ai loro figli non si sentiva degna.
Aveva solo diciotto anni, non era pronta per affrontare una situazione di quelle proporzioni.
Annie entrò in silenzio nella stanza e Diana si gettò tra le sue braccia.
“Non posso farcela. Non sarò mai una buona madre, sono un fallimento. Dove li troverò i soldi per curarla? Sono disperata. Tornerò sulla strada”.
“Non dire così, ti aiuteremo noi. Abbiamo tutte un po’ di soldi da parte e anche i ragazzi contribuiranno.
Se non dovesse bastare andrò nel New Jersey a parlare con mia madre, stai tranquilla”.
 In quel momento sentì la voce di Dee Dee alle sue spalle.
Guardava per terra e in mano teneva un mazzo di dollari :”Sono tornato io sulla strada per te. Ecco quello che sono riuscito a guadagnare”.
Diana era stata dimessa e le ragazze erano tornate a casa di Meg.
“Questa l’ha portata una ragazza che mi ha fermato fuori dall’ospedale l’altro giorno. Mi ha pregato di consegnartela-disse Joan, seria.
Diana aprì la lettera e cominciò a leggerne ad alta voce il contenuto:
Cara Diana, mi chiamo Lily e sono una tua grande fan.
Ti scrivo per darti il mio sostegno, anche se non è molto.
Ho solo quindici anni ma non credo di essere una di quelle stupide ragazzine viziate che ci sono in giro. Tu sei la mia più grande ispirazione, il mio modello. Mi hai dimostrato come, anche da un passato difficile, con tenacia e coraggio si riescano ad ottenere i proprio obiettivi. Sei una ragazza bellissima e molto coraggiosa, per me sei un vero esempio.
E’ solo grazie a te che ho iniziato a suonare il basso e miglioro ogni giorno di più. Grazie per tutto quello che involontariamente hai fatto per me, voglio augurarti che questo momento si risolva per il meglio, anzi, ne sono sicura.
Penso sempre a te e Suzy e sono convinta che la tua bambina ce la farà, è una combattente come la sua mamma.
So di non valere tanto ma voglio concludere dicendoti che per qualunque cosa tu abbia bisogno, in qualsiasi momento, io sono qui e non devi fare altro che chiedermi.
Ti lascio il mio indirizzo e il numero di telefono se ti va di contattarmi, un grande abbraccio, ti voglio bene!
Lily, Connecticut,1979”


Diana era commossa,non aveva mai ricevuto tanti complimenti.
Lily sembrava essere una ragazza sincera e la bassista ne fu molto colpita, tanto che chiese immediatamente a Joan di rintracciarla.
“Diana non dire cazzate, chissà chi è quella. Non ti fiderai mica della prima fan che ti scrive?”.
“Contattala, voglio parlarle. Mi ha aperto gli occhi”.
“Non ci penso nemmeno, sicuramente è una che vuole qualcosa da noi e non sarà niente di buono. Stai attenta Diana, non stiamo scherzando!”.
“Io me lo sento che devo incontrarla. Ti prego Joan, farò in modo che non succeda niente, se ci sono dei problemi la mando subito via. Ti prego…”.
“Uff e va bene, scrivile che poi vado a spedire la lettera. Quanta pazienza che devo avere con te!”.
 *******
“Lily, c’è una lettera per te”-aveva gridato sua madre dal piano inferiore.
La ragazzina si era precipitata giù dalle scale e, strappata la lettera dalle mani della madre, l’aveva  letta tutta d’un fiato, emozionata.
Oddio.
Diana le aveva scritto.
Diana aveva ricevuto la sua lettera e voleva vederla, il suo sogno si stava realizzando e contemporaneamente avrebbe aiutato una persona a cui teneva molto, anche se non la conosceva.
            ********
Un mese dopo finalmente Suzy era potuta tornare a casa.
Diana e Dee Dee avevano comprato un piccolo appartamento nel Queens e si erano trasferiti.
Le ragazze si erano divertite ad arredare la stanzetta della bambina con peluches e giocattoli di ogni genere, la piccola dormiva in una culla rosa con le coperte in pizzo, molto chic, appositamente scelta da zia Annie e Arty aveva dipinto un enorme logo dei Ramones sul muro.
“Benvenuta a casa sweet little Ramona!”-Diana non era mai stata tanto felice in vita sua.
Aveva ricominciato a suonare con le ragazze quando Dee Dee poteva occuparsi della loro figlia ma solo per tenersi in allenamento, si sarebbe fatta sostituire da qualcuno finchè non avesse potuto portare Suzy in tour con lei.
Stavano appunto provando un pomeriggio quando avevano bussato alla porta.
Joan era andata ad aprire con la bimba in braccio:”Dee Dee,sei tu? Guarda Suzy, forse è arrivato papà!”.
Ma sulla soglia non era apparso il bassista dei Ramones. Era apparsa un’aspirante bassista, conosciuta dalle ragazze come Lily, fan sfegatata di Diana.

ANGOLO AUTRICE: Sono di nuovo qui! Mi rendo conto di quanto questo capitolo sia uno schifo, mi rendo conto che non succede niente e non so nemmeno perché ho pensato di inserire Lily visto che sarà solo una presenza momentanea. Prometto che il prossimo sarà migliore ma almeno Suzy è salva! <3 Alla prossima! Jenny

 

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Capitolo 26
*** Make your choice! ***


;E tu chi cazzo sei?”-domandò Joan sospettosa.
“Boh, sarà la ragazzina che sta al piano di sotto, chiudile la porta in faccia!”-rincarò la dose Annie.

“Jjjjjjj….. Joan? -esclamò la più piccola, terrorizzata dalla chitarrista, che la guardava come se volesse fulminarla.”Posso entrare? Sono Lily, ho scritto a Diana qualche settimana fa…”.
A queste parole la bassista si fece avanti:”Lily! Che bello conoscerti! Non badare a quelle due cretine, vieni. Ti ringrazio per le tue parole, mi hanno aiutata molto. Cosa posso fare per te?”

“Wow Diana! Sei fantastica! Io volevo solo vederti e darti la mia disponibilità per qualunque cosa ti possa servire quando ricomincerai a suonare. Suzy! Che bella la tua bambina!”-esclamò.

“Uhm vediamo un po’… Mi hai scritto che suoni, giusto? Mi stai simpatica, sto cercando un modo per impiegarti al meglio”.

“Ehm si suono però non sono molto brava… perché me lo chiedi?”.

“Vedi, io non posso tornare proprio subito subito sul palco, sarei una madre snaturata a lasciare Suzy così e non posso nemmeno lasciarla ad altri finchè è così piccola. Scusami un attimo, devo parlare con le ragazze, puoi guardare la bambina cinque minuti?”

                                                                           *******

“Ma sei demente? Sei pazza? Cosa ti hanno dato all’ospedale per farti andare fuori di testa fino a questi livelli?”-sbraitava Annie, insolitamente fuori di sé.
“Sai Diana, quando eri in ospedale ho promesso a me stessa che se tu e Suzy vi foste salvate non ti avrei più detto niente ma adesso ne hai sparata una veramente grossa. Prendere quella ragazzina al posto tuo per un anno! E’ follia pura, te ne rendi conto?”.

 “Ma perché? Abbiamo bisogno di soldi, come fate a non capirlo? Prendete lei, io mi occupo di mia figlia finchè non la posso portare dalla sorella di Annie, io soldi che guadagnerebbe li date a me e dopo un anno torno!”.
“Si certo, perché secondo te è disposta a fare questa vita per un anno senza nemmeno essere pagata giusto per farti felice? Sopravvaluti i fan cara mia. E stai sempre a pensare ai soldi”.
“E perché, tu no? Sei una stronza, non so come abbia fatto Johnny a sposarti, evidentemente siete bastardi uguali”.
“Non provocarmi-la ammonì lei- non ti azzardare a giudicarmi, sei proprio l’ultima che può permetterselo”.
“Dai Joan, calmati, andiamo a fumarci una sigaretta”-la cantante la trascinò fuori.

Diana era rimasta nella stanza con Meg, che la fissava scioccata. “Vuoi stare qui tutto il giorno? Lily penserà che siamo morte, andiamo di là, forza”.
“C’è qualche problema?-chiese quest’ultima.
“Nulla, grazie per esserti presa cura di Suzy. Ascolta, sei ti avessimo bisogno in tempi brevi, tu saresti disponibile?”-la interrogò Meg.
“Assolutamente”.
“D’accordo, ti richiamiamo noi se ci fosse bisogno”.

Joan aspirava con violenza il fumo della sigaretta, macchiata dal rossetto. Le spalle appoggiate al muro dell’edificio, i collant strappati, lo smalto rovinato sulle unghie mangiucchiate,il viso stravolto.  “Non mi piace. Non mi piace quella ragazzina, non mi piace questa storia e non so come risolverla. Non possiamo presentare questa Lily al pubblico per un anno, non possiamo…oddio, non possiamo dirlo ai ragazzi! Non riesco nemmeno ad immaginare cosa accadrebbe”.
“Invece dovremmo dirlo, e anche in fretta! Fidati, meglio far esplodere una bomba adesso e cercare di risolvere anche questo problema che non dire nulla e metterli davanti al fatto compiuto o, peggio ancora, lasciare che lo scoprano da soli”.
Joan appoggiò la testa sulla spalla dell’amica:”Annie, perché non posso suonare anche la parte di Diana, così eliminiamo il problema alla radice?”-sospirò.

**************
“Cosa vorreste fare?”-Johnny era davvero su tutte le furie, lei non lo aveva mai visto così. “Siete entrate nelle nostre vite dal nulla, vi abbiamo accettate perché effettivamente voi tre avete talento. E ripeto, voi TRE. Diana è solo un’oca, non fa altro che dare problemi su problemi e io sono stufo e stanco di queste cazzate. E’ proprio la donna adatta per Dee Dee. Mi dispiace solo per quella povera bambina! Adesso ci sarebbe questa nuova “idea”, possibile che non le hai detto niente quando l’ha sparata? Noi abbiamo una carriera Joan, una carriera seria, abbiamo già tanti problemi tra me e Joey, non possiamo anche accollarci queste cose per voi. Dio Santo, in più io e te siamo sposati, vuoi davvero buttare tutto via così?-gridò scaraventando la chitarra sul tavolo.
Si avvicinò di più alla ragazza e mormorò con una voce agghiacciante:” Questo è il mio ultimatum. Scegli Joan. O vai da lei e le spieghi che deve tornare in sé e non può prendere delle decisioni simili visto che siamo coinvolti anche noi, oppure potete ritenere chiusa questa esperienza, le nostre strade si dividono. E per quanto riguarda noi due, puoi ritenere concluso il nostro matrimonio. A te la scelta”.

“Johnny siamo sposati, non puoi mollarmi alla prima difficoltà!”-esclamò Joan, incazzatissima.
”Posso se ne vale il bene dei Ramones. Ti lascio il tempo per scegliere. Due giorni. Nel frattempo parlerò di questo delirio agli altri e me la vedrò con Dee Dee. Adesso vattene, ho bisogno di stare da solo”.

Joan prese le chiavi di casa, la chitarra e i soldi. Esattamente come quando era scappata da casa dei suoi quel giorno…Scappare. Di nuovo, scappare. Prima dalla vita medio-borghese e adesso? Non lo sapeva nemmeno lei. Da quella casa, da quell’uomo. Quell’uomo che aveva ammirato e seguito da quando la band si era formata,quel sogno che si era avverato, quel marito che amava con tutta se stessa, quell’uomo così bello e così terribile. E tutto per colpa di quella stupida creatura. Per un attimo sentì di odiare Diana al punto di volerla uccidere. Aveva già rovinato la propria vita, probabilmente avrebbe rovinato la vita di Suzy, non poteva distruggere anche la felicità degli altri. Non si sarebbe arresa. Non si arrendeva mai. Aveva fatto la sua scelta.

 Anche a costo di non mantenere la promessa che aveva fatto a Diana di aiutarla.

Lei voleva Johnny. Avrebbe scelto lui sempre e comunque.
Anche se questo voleva dire tradire la fiducia di una delle sue amiche.
E ora, dove sarebbe andata quella notte? Le spiaceva rompere le scatole a Meg un’altra volta ma non aveva alternative. Se i Ramones all’inizio avevano come punto di riferimento l’appartamento di Arturo, loro avevano sempre avuto casa di Meg.

“Questo è ciò che è successo Marky. Una scena assurda, sono un po’ preoccupata. Sono andate a fumare e non le ho più viste. Quando sono andata via Diana era arrabbiata con Joan io non so che cosa si siano dette”.
“E’ davvero un’idea stupida. Chissà se Johnny lo sa già, andrà su tutte le furie…”

Mentre Marky se ne stava andando incrociò Joan:”Bellezza ma che è successo? Perché non sei con Johnny?”.
La chitarrista abbassò lo sguardo ed entrò nell’appartamento: “Gli ho detto tutto. Mi ha posto un ultimatum, se non sistemo Diana e le sue idee idiote una volta per tutte chiede il divorzio. E non solo, caccia tutte noi. Meggy, non so cosa fare”.

La batterista guardò l’amica negli occhi,raramente l’aveva vista indecisa o insicura. “Di solito sostengo Diana, lo sai. Ma se la posta in gioco è così alta questa volta, aiuterò te. Dobbiamo cacciare quella ragazzina,Lily,tu e Johnny meritate di essere felici e il tuo matrimonio non può saltare così. Lo so che lo ami e anche lui ti ama.  Ti aiuterò a studiare un piano di battaglia, non perderai Johnny per colpa di Diana, te lo posso assicurare. E poi, detto in confidenza, secondo me erano solo minacce”.

“Come solo minacce?”

”Se avesse voluto divorziare non ti avrebbe dato un ultimatum. Per quanto conosco Johnny Ramone, sarebbe arrivato con i documenti e ti avrebbe detto semplicemente:”Firma”. Mi dispiace dirtelo tesoro però credo che tu debba risolvere questa questione con Diana. Dovete trovare il modo di convivere, anche se siete così diverse. Per il bene di tutti, come fanno Johnny e Joey, hai presente?”.

ANGOLO AUTRICE: Hola! :) Diana è sempre più casinista,questa volta ha messo Joan ben bene nei casini, riuscirà la nostra chitarrista a risolvere sia con Lei che con Lily? Ne vale il suo matrimonio! Dopotutto una promessa è una promessa…lo scoprirete al prossimo capitolo che non so quando verrà pubblicato(maledetto esame di spagnolo!). Anche se passerà un po’ di tempo la storia non è finita! So che l'immagine non c'entra niente ma la amo troppo! Il mio Johnny! <3

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Capitolo 27
*** Forgiveness and changes ***


“Sei sicura di volerci andare da sola? Cerca di non peggiorare la situazione…”
“Certo Meg, stai tranquilla. Preferisco andarci da sola, grazie. Devo riuscire a far ragionare quella testa di cazzo”.
“Se lo dici tu… posso piazzare una scommessa? Poi se vi ammazzate io e Annie veniamo a riconoscere i corpi, sicuramente ci saremo ai funerali. Ultimo desiderio?...”. Joan le tirò un cuscino, ridendo. “Meggy! Cattiva ragazza, non si augura la morte!”.
Meg riusciva sempre a farle ridere. Aveva sofferto tanto ma, a parte i momenti di crisi che ogni tanto accadevano, quando stava con loro aveva sempre il sorriso sulle labbra. Aveva saputo affrontare disgrazie  su disgrazie ma aveva imparato ad essere positiva e a tirarsi su dopo ogni caduta. “Oh ma daiiii! Era pour parler!”.
“E allora non parlare!”-ribattè la chitarrista, divertita.
Il sorriso abbandonò il volto di Joan appena varcò la soglia dell’appartamento di Dee Dee e Diana, camminando come una furia.
Suzy si era messa a piangere disperata, mentre Diana guardava la chitarrista venire verso di lei e stringeva al petto sua figlia, cercando di calmarla.“Cosa posso fare per te Joan?-chiese, cullando la bimba e guardando l’amica con occhi innocenti.
“Dobbiamo parlare. Siediti. Pezzo di idiota”.
La bassista mise la bimba nella culla e rispose prontamente:”Come mi hai chiamata? Cosa vuoi da me?”.
“Hai sentito bene. Cos’è, Dee Dee non ti ha detto nulla? Non ci credo. Ho parlato con Johnny e ti assicuro che era su tutte le furie. Se non diventi più furba e non ti decidi a smettere di avere idee stupide ha minacciato di cacciarci. Fine di tutto. E ha aggiunto che chiederà il divorzio. Capisci? IO doveri divorziare per causa tua!
Lo amo, Diana, lo amo davvero.  E non voglio perderlo. Almeno, non per ora. Non ho alcuna intenzione di abbandonarlo, tanto più per colpa tua. D’altra parte però non voglio perdere nemmeno te”.
“Quindi scusa, cosa vorresti dire?”
“Devi cambiare. Non stiamo più  scherzando adesso. Tu e Dee Dee avete una figlia! Ci ho pensato sai? Mi sono scervellata tutta la notte e sono giunta alla conclusione che al massimo potremmo chiedere a Lily di farci da assistente personale. Non di più. E sempre che ai ragazzi vada bene e non sia troppo tardi. Ci stai?”
Diana annuì. “Va bene. Scusami, mi dispiace. Io mi sento così confusa…non so più cosa sia meglio per tutti. Non so prendere decisioni così complesse… sono un disastro, hai ragione. Ma sai Jo, non ho mai avuto quei grandi punti di riferimento nella mia vita, sono cresciuta su una strada, a volte non mi comporto razionalmente, lo so.
Ho paura, è questa la verità. Ho paura del mio futuro, per Suzy, ho paura che voi o Dee Dee vi stufiate e mi abbandoniate…Non avevo idea che avrei causato tutti questi problemi tra te e Johnny…”.
“Eppure li hai causati. Adesso puoi solo cercare di rimediare ai tuoi errori”-Joan guardò l’amica negli occhi:sembrava veramente pentita.
Diana si asciungò le lacrime che nel frattempo le avevano rigato il viso e sorrise:”Beh, dopotutto sai a quanti fan mancherò? E poi una vera madre fa di tutto per i suoi figli quindi è meglio che ricominci a lavorare, non vorrei mai che quando Suzy cresce non possa avere le bambole come le altre bambine perché non ho soldi”.
“Che sta succedendo qui? Ciao Joan”-Dee Dee era appena entrato. “Ho ascoltato parte della vostra conversazione. Permettete che vi dica che state combinando dei casini che nemmeno io, il disastro più disastro del Punk, ho mai combinato? Johnny vuole divorziare eh? Ecco perché era così incazzato stamattina. L’ho lasciato con Joey, mi auguro solo che no litighino pure loro…Suzy! Vieni da papà tesoro!-voi continuate pure, io mi occupo di lei.
Strano ma vero, da quando era diventato padre Dee Dee era migliorato. Si prendeva cura della bambina, nei limiti del possibile per un personaggio come lui, e aveva addirittura ridotto un po’ le dosi di droga che si faceva.
Smettere totalmente era difficile ma riusciva, con molti sforzi, a stare pulito per periodi più lunghi.
Aveva riconosciuto ufficialmente la bimba, Susan Colvin, però lui e Diana avevano deciso che appena fosse giunta all’età della ragione le avrebbero fatto promettere di non rivelare a nessuno chi fosse realmente suo padre.
 *********
Johnny e Joey stavano finendo di provare, erano rimasti solo loro in studio.
“Fanculo Joey, tira fuori quella voce, cazzo! Non riesco a starti dietro!”-sbraitava il chitarrista.
“Ma cosa dici, sto urlando! Sei incazzato John? Cosa c’entro io?”.
“Hai ragione, per una volta non c’entri. E’ che sei la mia migliore valvola di sfogo”.
“Ecco appunto, sono una valvola di sfogo.  E’ per quella questione di Diana e la ragazzina, vero?”.
 “Sta zitto, non sono cazzi tuoi!”.
“Johnny?...”
Il chitarrista sospirò:ormai poteva anche dire la verità, non sarebbe cambiato nulla.
"Voglio divorziare da Joan se continuano a darci problemi. Dovremmo abbandonarle”.
“Non puoi farle una cosa così! Poverina, non se lo merita. Devi trovare un modo per farti perdonare”.
“Ma tu da che parte stai? Cristo, sei proprio un coglione. Vuoi il bene dei Ramones o no? Io lo so quello che voglio, voglio che diventiamo i migliori al mondo.
E niente mi fermerà nel mio intento”.
 ********
Annie si era dimenticata il chiodo in studio registrazione, quando era andata a trovare Joey quel pomeriggio.
“Strano”-pensò, le luci erano ancora accese eppure era sera, che ci fosse ancora qualcuno?
Entrò e sentì delle voci familiari, evidentemente cane e gatto non avevano ancora finito di litigare.
E lei ovviamente ascoltò nascosta tutta la conversazione, aveva scoperto così anche l’abbandono di Tommy, era abile nello spiare quasi quanto nel furto.
Al momento opportuno, due secondi prima che i due passassero alle mani, intervenne:“Amore, siete ancora qui? Perché ci volete abbandonare? Johnny non fare scherzi, non voglio tornare nel New Jersey da Vicky! O peggio… da mia madre! E’ un mostro, non mi potete far tornare in quell’Inferno!”-strillava, isterica.
“Annie????? Cosa ci fai qui? Ci stavi spiando? E smettila di starnazzare come un’oca quando ti parlo che mi dai sui nervi!”
“Io non starnazzo. Ti sto solo gentilmente chiedendo PER QUALE CAZZO DI MOTIVO PENSI DI POTERCI ABBANDONARE?”.
Johnny scosse la testa: non sarebbe riuscito a ragionare con Annie, infuriata. Quella ragazza era pericolosa.
Le spiegò tuttavia per la millesima volta la situazione e le chiese di chiamare Lily:voleva proprio vedere se la ragazzina era seria o aveva promesso di aiutarle così a vuoto.
Anne non se lo fece ripetere:cercò nella borsa un’agenda dove aveva segnato i numeri di telefono che potevano servirle, era sicura che ci fosse anche quello di Lily.
“Allora vediamo…Monte…. No, stavolta non serve. Arty… no. Casa… ma ci manca ancora che per sbaglio chiamo mia madre. Stupid Baby Ramona, dev’essere questo! E adesso vediamo se la bambina è sempre dell’idea”
“Annie! Grazie per avermi richiamato. Tra una settimana? Assistente personale e sostituta bassista? Puoi contarci, ci sarò.
Ah, mi dovete parlare prima? Ci sono cose che non deve sapere nessuno dici? D’accordo, allora mezz’ora prima alla 9 strada. Ma scusa non è dove abita Joey Ramone più o meno? Beh, non chiedo altro, poi mi spiegate. A presto!”.
Merda, adesso un’altra persona sarebbe venuta a sapere delle loro vere relazioni con i Ramones. Meglio per lei se fosse stata zitta.
Tornò in sala registrazione per recuperare Joey e andare a casa ma trovò Johnny che la aspettava al varco: forse Annie poteva consigliargli un modo per fare pace con Joan.
“Come posso farmi perdonare? Cos’è che le piace, qualcosa con cui posso colpirla…”
“Te la sei sposata e non sai nemmeno cosa le piace? Andiamo bene…Beh, la chitarra gliel’hai già regalata, te stesso pure …che io sappia ha un altro grande sogno che non ha ancora realizzato… andare a un concerto della sua amatissima Joan Jett. Le faresti davvero una grandissima sorpresa se ce la portassi e le presentassi il suo idolo. Hai presentato Sid Vicious a Diana, non vuoi presentare Joan Jett al tuo amore?”.
  *******
Johnny camminava per la strada deserta,la chitarra in una borsa di plastica, come quando erano agli inizi e i biglietti per Joan Jett in mano.
Non era il tipo di uomo che si lasciava convincere facilmente a perdonare, che si lasciava prendere da gesti romantici…almeno, non lo era mai stato.
Fino a quando aveva conosciuto Joan.
La amava davvero tanto, lo aveva stregato dal primo momento e non si era mai pentito di averla sposata.
La sua rabbia stava cominciando a sfumare, quella ragazza gli mancava.
Aveva chiamato Monte e lo aveva pregato di mettersi in contatto con il manager di Joan Jett:in meno di un’ora aveva ottenuto i biglietti per il concerto.
Arrivò alla porta dell’appartamento che condivideva con Joan, lei gli aveva detto che per quell’ora sarebbe tornata a prendere alcune cose che le servivano.
La ragazza stava mettendo a posto dei vestiti, Johnny la sorprese e le cinse il collo con le proprie forti braccia:”Piccola?”-sussurrò.
“Perché sei tornato?-rispose lei, senza nemmeno voltarsi.
“Shhhh, voglio farmi perdonare. Scusami se ho perso le staffe, lo sai che ho un brutto carattere.
Io mi fido di te. Piccola, mi fido ciecamente delle tue capacità. Se proprio non puoi evitare Lily e il casino le altre sono sicuro che riuscirai a trovare una soluzione.
Adesso non ci pensiamo, vieni qui-la prese per mano-questa serata è tutta nostra.
Tra una settimana si parte per il nuovo tour e sabato… tieniti libera.
“Perché Johnny? Credi di poterti far perdonare così facilmente?”
“Uhm… credo proprio di si”-il chitarrista la zittì con un dolce bacio che presto sfociò in una notte d’amore.

ANGOLO AUTRICE: Ciao :) si, sono ancora viva e pure le ragazze...Innanzitutto perdonatemi immensamente per il ritardo nell’aggiornamento ma ho avuto un po’ di contrattempi.
So che questo capitolo non è granchè e non succede molto ma, come forse ho già detto, i capitoli che scrivo non sono preparati( di questa ho preparato i capitoli finali ma è un’eccezione) quindi non so mai cosa esce quando mi metto al pc.
Diana si è un attimo ravveduta e ha fatto pace con Joan quindi fatele un applauso please xD .
Prometto che il prossimo capitolo sarà migliore e aggiornerò più in fretta! Anche perché adesso entra in scena Lily e c’è il concerto di Joan Jett!
Grazie e a presto!
Jenny
 

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Capitolo 28
*** I wanna be sedated! ***


Il fatidico sabato sera era arrivato: il chitarrista dei Ramones e Joan si sarebbero giocati il tutto per tutto per riappacificarsi.
“Joan, sei pronta? Forza che il viaggio è lungo e siamo in ritardo!”-Johnny brontolava spazientito sulla soglia di casa.
“Arrivo, arrivo! Quanta fretta! Si può sapere dove dobbiamo andare?”
“No, non si può sapere. Già non è nel mio stile fare il romantico, vedi di non farmi passare la voglia. E’ una sorpresa, te l’ho già detto!”.
I due salirono in auto e il chitarrista accelerò il più possibile, erano in ritardo apocalittico.
Joan guardava il paesaggio fuori dal finestrino:i grattacieli lasciavano pian piano il posto a palazzi squallidi e poi a complessi di appartamenti più carini. Non dovevano essere molto lontani da New York però era quasi un’ora che viaggiavano.
“Siamo arrivati”-proclamò John.
“Ma siamo…nel Connecticut?”
Johnny non rispose,scese dall’auto e aprì la portiera poi coprì gli occhi della ragazza con le sue mani e la aiutò a scendere a sua volta:”Daiii dove mi stai portando?”
“Ancora un attimo di pazienza, fidati di me”.
La ragazza sentiva un gran casino intorno a lei, gente che urlava e il rumore di chitarre scordate…come se qualcuno stesse accordando strumenti su un palco.
“Apri gli occhi Joan”-le sussurrò lui.
Non riusciva a crederci: si trovavano in un’enorme arena, ovunque erano appesi poster di Joan Jett, luci colorate si riflettevano sul palco e… su quel palco stava LEI, Joan Jett, il suo più grande idolo.
“E’ incredibile!-sussurrò con la voce tremante dall’emozione-“ Johnny io…non ho parole! E’ proprio lei! Oddio! Grazie amore, non hai idea di quanto io sia felice in questo momento”.
Lui la abbracciò:”Lo so. So quanto ci tenessi, so bene che Joan è il tuo modello. E’ molto amica con Dee Dee e Joey, io la conosco solo di vista perché quando viene a trovarci nei backstage sta sempre con loro però posso presentartela dopo. Le somigli pure un po’ con il chiodo, tutto quel trucco e quelle borchie sai?”
Il concerto era stato emozionante ma il bello doveva ancora venire; durante la seconda parte della serata Joan rischiò più volte l’infarto.
“Johnny Ramone! Che piacere vederti! Grazie per essere venuto.
E gli altri dove li hai lasciati?”-Joan Jett era corsa a salutare il chitarrista.
“Non ci sono. Ho accompagnato una tua fan”.
“Aspetta un attimo…ma io ti conosco! Sei la chitarrista di quella cover band dei Ramones! Si ho già sentito parlare di voi!”.
“Joan è veramente meraviglioso conoscerti. Sei fantastica, sei davvero una grande donna. Ho aspettato così tanto questo momento!”.
“Ti ringrazio. Se non sbaglio siamo omonime vero? Pure tu ti chiami Joan? Che coincidenza.
Purtroppo non vi ho ancora viste sul palco. Ma non mancherà occasione, sicuramente. Dove suonerete la prossima volta?”.
Joan Jett le stava parlando. La stava trattando come una sua pari. Wow, era incredibile tutto ciò.
“In Canada. La settimana prossima. Sarebbe un onore immenso se davvero venissi a sentirci, non ne siamo degne”.
“Hey ma figurati! Se avrò tempo farò sicuramente un salto ai vostri concerti, so che avete già incontrato i Sex Pistols e i Clash, Joe Strummer mi ha detto che gli siete piaciute e io mi fido.
Poi mi piace il fatto che delle ragazze abbiano trovato il coraggio di sfidare i Ramones-additò Johnny-fateglielo vedere a questi qua che noi donne siamo più forti di quanto pensino! Ah, aspetta prima di andare. Tieni, prendi il mio braccialetto, per dimostrarti tutta la mia ammirazione per quello che fate. Ci vediamo in prima possibile allora”.
Joan tornò a casa felice come non mai; oltre ad aver parlato con Joan Jett si era guadagnata uno dei suoi bracciali con le borchie, qualche foto e un autografo: non poteva desiderare di meglio.
“Allora, ti è piaciuta la sorpresa? Sono perdonato?”-le aveva chiesto il chitarrista dei Ramones.
“Certo che sei perdonato. Certo che sai proprio come conquistarmi eh?”.
***********

Twenty-twenty-twenty four hours to go I wanna be sedated
Nothing to do Nowhere to go I wanna be sedated


“Annie? Annie? Annieeeeee???????”-Lily strillava con tutta la voce che aveva e suonava il campanello dell’appartamento.
Magari non avesse avuto niente da fare! Decisamente il suo lavoro era iniziato male, schiavetta di quattro ragazze più grandi, cosa le era passato per la testa il giorno che era andata cercare Diana?
******
Le sembrava di essere sul palco a cantare o, almeno, lo era nei suoi sogni.
Strinse un cuscino…”Joey”-biascicò in stato semi-comatoso, convinta che il suo ragazzo fosse accanto a lei.
All’improvviso udì qualcosa di strano, sembrava una sveglia…o forse no…un citofono.
Un citofono?! Annie balzò sul letto, si infilò una vestaglia e andò ad aprire, ancora mezzo addormentata.
“Chi sei?”-chiese alla ragazzina che la osservava sulla porta.
“Annie, Cristo Santo! Sono Lily, mi hai chiamata tu, manco mi riconosci? Oggi ripartite per il tour! Forza, sbrigati che tra due ore parte il volo! Dai, fai le valigie che tra cinque minuti dobbiamo essere giù, le altre sono già arrivate!“.
Improvvisamente la più grande rientrò in sé.

Just get me to the airport and put me in a plane
Hurry hurry hurry before I go insane I can't control my fingers
I can't control my brain Oh no oh ho


“Oddio il tour! Me ne ero dimenticata! A dirla tutta non mi ricordo molto di ieri sera…scusa, non ho ancora connesso il cervello. Che ansia!”-spiegò mentre infilava in valigia abiti e accessori.
“Non mi stupisce, a giudicare dalle lattine di birra e bottiglie di alcool che ci sono in giro. Ma guarda, non voglio indagare”.
Afferrò i documenti, mise Freddie nel trasportino e uscì, seguita da Lily.
Perfetto, l’ascensore era guasto.
Avrebbero dovuto scendere piani e piani di scale a piedi e con le valigie.
Annie ne approfittò per fare un rapido prospetto della situazione e delle varie personalità delle sue amiche alla nuova arrivata.
“Tanto per cominciare siamo delle casiniste, c’è sempre qualcosa, è raro che siamo tutte nel posto giusto al momento giusto senza che succedano imprevisti.
Visto che sei qui perché ti ha voluto Diana, incomincerò da lei.
Come avrai notato è pazza, totalmente fuori di testa.
Tende a cacciarsi nei guai con estrema facilità e non distingue il bene dal male come le persone normali.
Quello che per un comune mortale è follia, per lei è normalità.
Adesso c’è pure Suzy quindi ti consiglio di prenderti cura di lei il più possibile e di controllare Diana perché non è capace a prendersi delle responsabilità.
In aggiunta beve, fuma e si droga alla grande anche se di nascosto perché ha promesso a Joan di smettere.
Se la aiutassi a smettere faresti a tutte noi un immenso favore.
E’ la più pericolosa.
Poi c’è Meg.
Batterista scatenata, ragazza triste e sentimentalmente sfortunata, con tendenze suicide.
Ha un passato difficile alle spalle ma è meglio se non le chiedi nulla, se si sentirà te lo racconterà lei.
E’ molto paziente, sa arrangiarsi più o meno a fare qualunque cosa ed è dolce in fondo. Ti potrà essere d’aiuto.
Tu devi solo sostenerla quando è depressa perché, come ti ho detto prima, a volte sta così male da volersi uccidere.
Ha tentato di buttarsi da un ponte a Parigi qualche mese fa e da quella volta la controlliamo molto.
Per il resto non crea disastri solitamente, è la più normale.
Mi auguro che non ti dia fastidio il fumo perché è una fumatrice accanita.
Joan.
Con lei devi stare attenta, ha un gran brutto carattere.
Potrei dire che è la nostra leader.
Meglio non farla incazzare e non contraddirla, soprattutto quando è nervosa.
Poche persone sanno come calmarla quando è incazzata quindi per ora se lei non ti parla, non rivolgerle la parola che già non è molto d’accordo con il fatto che tu sia qui.
Di sicuro è la più forte e decisa ma se hai bisogno prima di lasciarti andare nei casini ti aiuta, stai tranquilla.
Non è cattiva.
Se avessi dei problemi con lei, chiedi a me, sono una delle poche persone che sa come prenderla.
“E cosa mi dici di te? Sei perfetta?”-chiese Lily, incuriosita.
“Ma va, ti pare che se fossi stata perfetta sarei riuscita ad addormentarmi il giorno che dovevamo partire per il tour? Sono casinista, amo i soldi, so ingannare con molta facilità, mi metto spesso nei guai.
Non sopporto che si parli di mia madre e mia sorella, sono due persone odiose.
Dicono che sono viziata ma non è vero, sono semplicemente stata povera e so come ci si sente per cui adesso che posso permettermelo mi piace sfruttare al massimo ciò che guadagno.
Adoro compare vestiti e accessori come guanti, bracciali,collane…amo i miei capelli,cantare più di tutte le altre canzoni “Teenage Lobotomy” ma il perché non sono affari tuoi per ora, mi piace bere e godermi la vita.
Credo di averti detto tutto.
Solo un’ultima cosa su di me: tengo tanto solo a due persone al mondo ma ci tengo con tutta me stessa.
Uno è Joey Ramone,anche qui prima o poi capirai tutto, e l’altra è Joan, che è la mia migliore amica in assoluto.
Siamo legatissime e niente ci può dividere.
Sappi solo che se la fai soffrire, se le fai un torto, mi vendicherò ti farò passare l’Inferno.
Diciamo che quando mi arrabbio seriamente non sono la persona più amichevole del mondo.
Fine della predica. Adesso esci che siamo arrivate.
Sei ancora sicura di volere questo lavoro, piccina?”-sghignazzò la cantante, strafottente.
******
“Ma buongiorno dormigliona! Tesoro che hai fatto ieri notte, lo sai che ore sono? Grazie a Dio mentre eravate su i ragazzi sono arrivati ma sono dovuti tornare indietro perché Dee Dee si è dimenticato i documenti”-bene, Joan era di buon umore.
“Allora ragazzina, oggi ripartiamo. Dobbiamo dirti una cosa importante”-continuò.
“Dimmi Joan…”
“Noi viaggiamo con i Ramones. Trascorriamo quasi tutto il tour con loro siamo loro molto più legate di quanto i fans pensino. Ma quest’ultima parte te la racconteremo un’altra volta…tu non sei molto ben voluta da loro ok? Non devi parlargli se non sei interpellata, se devi dirgli qualcosa dillo a noi che lo riferiremo. E soprattutto NESSUNO deve sapere che noi e loro siamo così vicini.
“Deve apparire ai fan nostri e loro tutto molto naturale, come se ci incontarassimo solo ogni tanto, così per caso. Stai bene attenta Lily,non devi dirlo ad anima viva.
Altrimenti ti giochi il lavoro, te ne faremo pentire amaramente. Qualunque cosa tu veda farci con loro devi dimenticarla”-aggiunse Annie,assumendo un’espressione improvvisamente seria e professionale.
“Eccoli,sono arrivati. Adesso saliamo sul tour bus e ti metti in fondo, stando zitta e buona, ci siamo capiti? Anzi, inizia a lavorare. Prendi in braccio Suzy-ecco così-e cerca di farla addormentare. In questa borsa c’è tutto quello che può servirti. Più tardi vengo a vedere come te la cavi”.
“D’accordo Diana. Vieni da me piccina! Adesso la mamma è impegnata e starai con me ok?”-mormorò alla bimba.
“Si e poi devi renderti disponibile per qualunque cosa possiamo avere bisogno. E visto che siamo in quattro, è un lavoro da tirare sceme. Credi di farcela?”
“Ce la farò, Meg, stai tranquilla”.
I Ramones erano arrivati nel frattempo e osservavano la ragazzina, sospettosi.
“Le avete dato tutte le istruzioni su come ci si comporta?”-chiesero.
Erano partiti in direzione Canada.
Non avevano però considerato un piccolo problema all’aeroporto…
“Prima dell’imbarco devo controllare i documenti. Joan Moore-l’hostess osservò la chitarrista-può andare. Anne Helen Lewis…vada…
“Marguerite Tillie…lei è cittadina americana?”
“Si che sono americana. Vivo qui da anni! E lavoro quindi non può cacciarmi come clandestina!”-sbottò Meg, scandalizzata. Tredici anni che viveva negli U.S.A e ancora glielo chiedevano.
“Ok, si calmi, era solo per chiedere...”
Infine arrivò il turno della bassista.
L’hotess la squadrò da capo a piedi:”Diana Philips… questa bambina è sua figlia?-chiese indicando Suzy.
“Si è mia figlia, la inserisca con me nei documenti. Susan Colvin, qui c’è il certificato di nascita”.
“Va bene, adesso devo controllare i bagagli…”
Diana sentì un brivido freddo percorrerle la schiena. Non lo aveva detto alle altre ma si era portata della cocaina per lei e per Dee Dee poi aveva avuto la grande trovata di nasconderla al posto del borotalco per cambiare Suzy.
Adesso che ci pensava, la borsa ce l’aveva Lily! Se l’avessero perquisita sarebbe scoppiato un casino immane.
La ragazze aprirono le valigie e l’altra le controllò rapidamente, senza trovare nulla da ridire.
Infine aprì quella di Diana: non la ispirava per niente; era molto trasandata, indossava dei collant sfilacciati, vecchie all star,una gonna di jeans e una canottiera che un tempo doveva essere stata bianca, il tutto completato da un chiodo di pelle. I capelli,malamente legati con un elastico,erano lunghissimi e tinti di più colori, non si capiva nemmeno il loro colore originale, il viso era truccato in modo pesante, con molta matita nera sugli occhi e uno strato di rossetto, le unghie mangiucchiate e tinteggiate di smalto nero e sbiadito, al collo portava un ciondolo con una pietra rosa, aveva bracciali con borchie e orecchini vistosi.
Fosse stato per l’hostess non avrebbe nemmeno fatto salire un personaggio del genere sull’aereo.
Contrariamente ai suoi prospetti però, non trovò nulla di sospetto.
I ragazzi erano già a bordo, il volo stava per partire! Mancava solo una persona al check in…
“Aspettate un attimo… e questa ragazzina? Lily Turner… è minorenne! Mi dispiace ma non può salire sull’aereo se non c‘è nessuno che si prende la responsabilità per lei”.
“Cosa? Come sarebbe a dire?”
Annie si stava agitando: cosa avrebbero fatto? Non avevano nessuna prova del loro accordo, la madre di Lily gliel’aveva affidata a voce ma non aveva pensato a lasciargli un documento per testimoniarlo. In sintesi:erano seriamente nei guai.
Qualcuno doveva rimanere a terra a farsi mandare i documenti e sbrigare le pratiche per farsi affidare Lily.
A peggiorare la situazione fu il controllo del bagaglio. La povera Lily obbedì ingenuamente e permise all’hostess di aprire la borsa della bambina, senza sospettare minimamente di ciò che avrebbe trovato.
Diana non aveva potuto fare altro che osservare preoccupata la donna che controllava il barattolo e chiamava la polizia dell’aeroporto.
Le altre tre assistevano alla scena scandalizzate, nemmeno Joan, che aveva sempre l’insulto facile trovava parole per commentare l’ultima prodezza di Diana.
“Bene bene, cosa abbiamo qui?-chiese un agente-“a quanto pare traffico di stupefacenti e sfruttamento di minore” -aggiunse indicando Lily.
La bassista si sentì morire. Adesso aveva veramente toccato l’apice, erano accuse di alta gravità.
Le ragazze cercarono di difendersi o, almeno, di difendere Lily.
“Agente deve crederci, noi non ne sapevamo nulla. Questa ragazzina è la nostra assistente personale e si occupa della bambina, non poteva sapere cosa c’era nella borsa. Adesso ci facciamo portare i documenti ma la prego, la lasci partire”-la capacità di inganno di cui era dotata la cantante stava dando il meglio di sé.
“Si, mi prendo io la responsabilità per lei. Forza Lily, chiama tua madre almeno sistemiamo questa faccenda”-la esortò Joan.
Alla fine riuscirono ad avere i documenti e partirono con Lily e Suzy, visto che Diana era stata fermata e non sapevano ancora se l’avrebbero arrestata.
“Non vi preoccupate per me, me la caverò. Prenderò il prossimo aereo, tranquille”.

Just put me in a wheelchair, get me on a plane
Hurry hurry hurry, before I go insane
I can't control my fingers, I can't control my brain
Oh no oh oh oh oh

Arrivarono sull’aereo ancora sotto choc e stressatissime.
Solo il pensiero di avere il concerto il giorno dopo, con Diana che sono si sapeva se sarebbe arrivata o no le agitava.
”Pollastrelle, perché ci avete messo tanto?-chiese Marky con il suo solito fare scherzoso”guardate che Johnny non porta l’orologio ma io si e siete in ritardo di un quarto d’ora! Appena in tempo per prendere l’aereo!”.
“Dov’è Diana?”-aggiunse Joey.
“Le hanno trovato della droga e non l’hanno fatta partire!-Annie scoppiò a piangere in preda al terrore.
“Aveva cocaina nascosta tra la roba di Suzy e adesso l’hanno fermata, ci manca che l’arrestino”-spiegò Joan.
“C’è di peggio:Lily non aveva un documento che attestasse che è sotto la nostra responsabilità per cui hanno accusato Diana di traffico di stupefacenti con aggravante di sfruttamento di minore! Perfortuna siamo riuscite ad ottenere i documenti e adesso è sotto la responsabilità di Joan”-concluse Meg.
“Io non ho più parole per commentare. Ci rinuncio”.
“Brava Joan, no comment. Douglas, tu ne sapevi niente? Ci devi delle spiegazioni”-Johnny e Monte lo fulminarono con lo sguardo.
“Le ho chiesto io di portare la droga, per sballarci un po’. Lei non voleva ma ho insistito. E’ colpa mia. Scusate…”.
Il manager e il chitarrista si guardarono:ogni giorno ce n’era una nuova.
Anne lo fissò esterrefatta:”Ma sei idiota Dee Dee?”.
“Ci divertiremo lo stesso, te lo assicuro. Diana troverà un modo per raggiungervi ma al momento non è lei il mio maggiore problema”-concluse guardandola con occhi dolci e passandole un braccio intorno al collo, stando ben attento a non farsi notare da Joey…
ANGOLO AUTRICE: Ciao! Joan sembra aver gradito molto il regalo di Johnny ah ah xD.
Le ragazze sono ripartite ma Diana è sempre il solito disastro e Lily sta già impazzendo.
Devo dire di essere stata terribilmente in crisi per l’ultima parte…ma alla fine ho deciso.
Non trovate che Dee Dee si stia comportando in modo strano?
Indovinate come si intitolerà il prossimo capitolo?
A presto!
Jenny
PS: Ecco Dee Dee e Joan Jett!

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Capitolo 29
*** The KKK Took My Baby Away ***


“Adesso cosa facciamo? Non possiamo lasciare Diana da sola! La arresteranno!".
“Uff, chiameremo l’avvocato della band. Non vi preoccupate, vi aiuteremo, come sempre. Ma il concerto salterà ovviamente”.
Joan ed Annie si voltarono contemporaneamente verso Monte e dissero in coro:”Sti cazzi.
Il concerto non salterà. Troveremo il modo di esibirci senza di lei”.
“Vabbè, sarete la prima band ad esibirsi senza bassista. Anzi no, ci sono stati pure i Doors a dire il vero”.
“Joey smettila, non sei divertente!”-commentò Annie ”mi dai ancora più sui nervi!”.
“Scusami piccola. Però ammetterai che è paradossale come situazione!”-continuò a ridere lui.
“Su, sciò, questa è una band all girls, gli uomini non sono graditi, specie quelli che hanno ispirato la suddetta band”.
“Però, Meg, Marky quando ti conviene lo gradisci!”-concluse il frontman dei Ramones ridacchiando e uscì per andare allo show.
 *************
“Seriamente, come possiamo fare? Mi rifiuto di annullare il concerto stasera che è il nostro grande ritorno”.
“Suonerò io. Però se ne accorgerebbero e poi non possiamo presentarci in tre sul palco”.
“Joan non dire cazzate. Una bassista ce la dobbiamo avere”.
“Una soluzione ci sarebbe. E tu sai anche qual è”.
“No. Non esiste, non ci penso nemmeno. Non affiderò il concerto alla bambina, non sappiamo nemmeno come suona, non l’abbiamo mai sentita! No, no e poi NO! Non mi piace e non la voglio tra i piedi! Guardate che perché è sotto la mia responsabilità non vuol dire che sia una mia allieva!”.
“Nemmeno io vorrei farlo ma non abbiamo scelta. Lilyyyy?!?!”-urlò Anne.
La ragazzina le raggiunse all’istante:”Mi avete chiamata?”.
“Non sappiamo dove sia Diana e tra un’ora abbiamo il concerto. TU sai suonare? Hai detto di essere una bassista”.
Lily le squadrò, sorpresa:”Si, le canzoni dei Ramones le so abbastanza bene, credo di essere in grado di suonarle…ma sto ancora studiando, non sono così brava! E poi non ho mai provato a cantare in pubblico!”.
Joan sbuffò:”Perfetto, una bassista che a malapena conosce le canzoni che deve suonare e sa cantare solo sotto la doccia. Direi che siamo a posto.
Comunque non abbiamo tempo. Forza ragazzina, questo è il basso di Diana, ce lo abbiamo noi perché era con i nostri strumenti. Facci sentire come te la cavi”.
Lily iniziò a suonare:era un po’ incerta però nel complesso poteva andare per una sera senza combinare grandi disastri.
“Uhm…non sei paragonabile a Diana ma visto che non abbiamo scelta suonerai tu. Fai tutto quello che faccio io ok? Seguimi.
Non ti illudere, non ti sto salvando e non mi stai più simpatica di prima, voglio solo salvare la serata. Io, Annie e Meg ci metteremo tutta la potenza possibile e cercheremo di coprire le tue difficoltà, nell’attesa che la nostra bassista ci dia un segno di vita. Vero ragazze?”.
“Certo. Dai, anche Sid Vicious non sapeva suonare… *scusa Sid, riposa in pace ma è vero*, tu sicuramente suoni meglio di lui”-la incoraggiò la batterista.
“Ah ah oddio Meggy, mi fai morire! Questo mini giudizio intimo-conversazione con Sid passerà alla storia! Mi hai già migliorato la serata, mi fai troppo ridere quando dici ste cose!”.
“Su su belle ragazze, proviamo un po’? Dai che sono agitatissima!”-Meg iniziò a suonare per riportare le sue amiche all’ordine e le altre la seguirono.
“One, two, three, four!”
“Wow, ti sei studiata bene la parte, sai pure iniziare”-commentò acida Joan.
**************
“Menomale che quelle là hanno avuto la decenza di chiamare l’avvocato dei Ramones-pensava Diana tra sè e sè.
"Sono stata fortunata devo dire, poteva andare peggio. Adesso sono ancora in orario per il concerto? Mah, si posso farcela!
Fortuna che hanno pensato che fosse la prima volta che trasportavo della droga.
Però mi sono veramente spaventata, ho deciso che non lo farò più, ne vale il bene di mia figlia".
************
“Su, su amore, stai calma! Tieni il ciuccio, brava la mia piccina. La mamma tornerà,tranquilla.“-Meg andava avanti e indietro nel backstage cercando di calmare Suzy.
“Dee Dee! Guarda che è tua figlia sta povera bimba! Fai il padre per una volta! Occupatene un po’ tu.”
“Io devo andare a lavorare. Ci vediamo dopo”.
“Fanculo-sibilò la ragazza tra i denti.
Chissà come sarebbe cresciuta Suzy con i genitori che si ritrovava. Perfortuna lei, Joan e Annie erano un po’ più responsabili…nah, forse solo lei e Joan.
“Freddie! Vieni qui! Qui micio micio micio!”.
“Cosa sta facendo? Perché quel gatto sta girando nel backstage?”-La serata cominciava già male.
“Se anche Lily sarà impegnata ci vuole un babysitter alternativo. Freddie può farcela!”.
“Ma fa sempre così? Cosa devo fare in questi casi?”-domandò Lily, sconcertata.
“A volte impazzisce. Devi lasciarla impazzire, è innocua.
Non ti preoccupare, me ne occupo io. Anne ma cos’hai fumato?”.
“Senti Meg, esistono cani che cercano la gente sotto le macerie, credi che un gatto non riesca a prendersi cura di una bambina che dorme per un’ora e mezza?”.
“Tutto ciò non sta accandendo…”-pensò Joan mentre afferrava la Mosrite e si precipitava sul palco.
************
“Annie, bellezza, chi è quest’altra new entry? Dov’è Diana?”.
“Si, che fine ha fatto? Vogliamo Diana, ci manca troppo”-le aveva chiesto un ragazzo nelle prime file.
“Senti caro, adesso te ne stai buono! Mi piacerebbe saperlo anche a me dov’è finita quella là! Guardate, non c’è nemmeno bisogno di parlarne, non si può fare affidamento su di lei!”.
“Risponderemo a tutte le vostre domande con una mega intervista prima o poi. Adesso ci lascereste suonare? Grazie eh!”.

"They do their best, they do what they can
They get them ready for Vietnam

From old Hanoi to East Berlin
Commando involved again  do their best, they do what they can
They get them ready for Vietnam

From old Hanoi to East Berlin
Commando involved again


Avrebbero dovuto immaginarlo che non sarebbe stata una buona idea. Chissà dov’era Diana…

"They do their best, they do what they can
They get them ready for Vietnam

First rule is, 'The laws of Germany'
Second rule is, 'Be nice to mommy'
Third rule is, 'Don't talk to commies'
Fourth rule is, 'Eat kosher salamis' "


 *************
"Oddio, non ho più l’età per correre! Hanno già iniziato!”-dopo una prodigiosa corsa contro il tempo e un viaggio massacrante, Diana era riuscita a raggiungere le amiche.
Si precipitò nel backstage a cercare il basso ma trovò solo Freddie che dormiva acciambellato accanto alla bambina.
“Oh Signore! Cosa ti hanno fatto le zie? Vieni Suzy, non piangere, la tua mamma è qui. Micio, vedi di sloggiare, alzati da addosso a mia figlia!”.
“Stronze! Sono quasi a metà dello show! Perfortuna la canzone è finita, adesso faccio loro una bella sorpresa!”.
Diana ne approfittò e si lanciò letteralmente sul palco.
“Vai da Suzy”-mormorò a Lily.
I fans notarono subito la presenza della loro adorata bassista e la applaudirono con grande foga mentre Annie,Joan e Meg la guardavano stupite: decisero di rimandare a dopo la discussione.
“Hey ciao ragazzi! Sono tornata! Vi mancavo eh? Come notate devo perdere un po’ di kg, ho pensato che fosse meglio saltare un po’ sul palco!
One, two, three, four!”.
********
“Come diavolo hai fatto? Certo che i ragazzi devono avere un gran avvocato, se ucciderò Vicky posso affidarmi a lui che non mi faccio manco un giorno da galera”.
“Non ti pensavo capace di tanto, ti sto rivalutando. Grazie per essere arrivata in tempo”- la chitarrista era soddisfatta.
Diana stava in mezzo alle sue amiche tutta contenta, finalmente la stavano apprezzando per com’era.
Aveva tutto quello che poteva desiderare: una vita emozionante, sempre in viaggio con la sua band preferita, delle amiche fantastiche, una figlia stupenda e un uomo  che la amava…
 **********
Annie decise di uscire a prendere una boccata d’aria; dopo essersi agitata per tutto il concerto stava morendo di caldo.
“Anne… complimenti, a quanto pare il concerto è stato un successo”-Dee Dee, poco lucido, le si avvicinò.
“Sono scappato appena finito il nostro show. Sei proprio bella stasera, è un sacco di tempo che volevo dirtelo, sei uno schianto.
Joey è proprio fortunato”

She went away for the holidays
Said she's going to L.A.
But she never got there
She never got there
She never got there, they say
".

“Dee Dee perché ti stai comportando così dolcemente con me? Lasciami in pace, perché mi hai abbracciato in aereo? Sei impazzito?”
“Shhh… non sono impazzito. Stavo pensando, la prossima tappa è Los Angeles…. Beverly Hills, il mare, il sole, Hollywood…oppure potremmo scappare insieme…”-le sussurrò con voce suadente mentre la baciava e le infilava una mano sotto la maglietta.
Per un attimo le attenzioni di Dee Dee non le dispiacquero, ricambiò il bacio, completamente ammaliata dal bassista.
 Scacciò all’istante quel pensiero dalla mente:lei amava Joey.
Punto.
“Lasciami!-Annie tirò fuori un coltello e lo puntò contro Dee Dee.
“Non ti vergogni? Sei un vigliacco, ha ragione Johnny. Hai illuso Diana e hai aspettato che nascesse Suzy per avere una scusa in modo da liberartene.
Se stai cercando una puttana beh, quella non sono io”-concluse, andandosene sdegnata.
Il bassista cercò di afferrarla per un braccio ma lei si voltò:”Se non mi lasci mi metto a strillare”.
Lui a quel punto lasciò la presa e la ragazza corse dentro.
***********
In hotel regnava un silenzio lugubre, tutti erano già andati a dormire.
Anne vagava per i corridoi come un fantasma, completamente alienata dopo quello che era successo.
Un’ombra uscì dall’oscurità:”Troia!”.
Era Diana.
“Lo so quello che hai fatto! Vuoi portarmi via il mio uomo! Ma io non te lo permetterò!-aveva cominciato a urlare sempre più forte, fino a svegliare tutti.
“Non so di cosa stai parlando”-la cantante aveva cercato di ignorarla.
“Ah, non lo sai eh? Perché tu sei così! Non ne hai mai abbastanza di niente, vuoi più soldi,più attenzioni, vuoi divertirti di più, vuoi roba più bella, vuoi più uomini delle altre. Sei continuamente insoddisfatta, ecco cosa sei! Ecco perché nemmeno tua madre e tua sorella ti sopportano più!”
“Sta zitta, non nominarle, tu non sai niente di me!”.
“Ti da fastidio eh? Io so quello che ho visto comunque! Io ti ammazzo. Giuro che se ti prendo ti ammazzo!- la bassista aveva rincorso Annie nella hall e, afferrati dei vasi da un tavolino, aveva cominciato a lanciarglieli dietro, in preda alla rabbia.
Lei si nascondeva dietro ai divani per poi riapparire dopo essersi armata di qualunque cosa riuscisse a trovare.
“Joan ma che succede? Perché stanno facendo sta scenata?”.
“Lily, vai a prendere Suzy e la tua roba e aspettaci nel tour bus.
Nell’ultima fila”.
“Ma…”
“Vai ti ho detto!”
Gli altri non avevano molto capito cosa stesse accadendo, Marky e Johnny, in mezzo alla tempesta di vasi, libri, posacenere, bottiglie e altri oggetti ,si erano precipitati a fermarle prima che si facessero davvero del male.
“Che cazzo fate? Siete pazze? Ci sono centinaia di dollari di danni adesso!”
La receptionist aveva infatti chiamato il gestore, in preda al panico.
“Fuori! Fate le valigie e andatevene dal mio hotel! Vi manderò il conto dei danni! Sono rovinato!
E ringraziate che non chiamo la polizia!”.
 ********
“Complimenti! Diana e Annie, siete riuscite a distruggere un hotel e adesso ci tocca pure dormire in dodici nel tour bus, davvero un ottimo lavoro ragazze!”
“Joey,Annie ti tradisce. Mi vuole portare via Dee Dee. Io li ho visti ieri sera, si stavano baciando fuori da quel locale. Mi sono fatta il culo per venire fin qui a suonare e mi sono trovata questa bella sorpresa. Bella amica che sei Anne!”.
“E’ vero quello  che sta dicendo? Sei andata con Dee Dee?”
“Joey, non è colpa sua!”.
“Sta zitto Douglas. Adesso mi risponde lei”.
“No che non è vero! Dee Dee era ubriaco, è venuto ad aspettarmi dopo il concerto e mi ha baciata. Sarebbe voluto andare oltre se glielo avessi permesso. Vuole che scappiamo insieme!”.
“Cosa???? Monte, accosta che lo riempio di botte. Figlio di puttana! Ti sei approfittato di lei! Sei solo un lurido tossico alcolista!”.

“Ah, quindi sarebbe così? E’ stata un’idea tua? E a nostra figlia non ci hai pensato? Vuoi che le racconti queste cose quando sarà grande? Bastardo. Tu non mi meriti e non meriti nemmeno lei!”.
“Meggy, se facessimo un controllo incrociato? Tu prendi Diana e io Annie e vediamo cosa rispondono, ascoltiamo le due versioni”.
“Hai ragione”.
 ***********
“E’ vero che hai baciato Dee Dee? Cioè, proprio vero ? E com’è stato?”
“Joan, ti ripeto che mi ha baciata lui. E beh sul momento…è stato bello,che domande!
 Vorrei vedere chi non trova emozionante essere baciata da Dee Dee Ramone! Però mi sono subito resa conto che la cazzata che stavamo facendo era troppo grande perfino per essere inserita nel reparto:”Cazzate dell’esistenza di Anne Lewis” e sono scappata.
Io non amo Dee Dee e non voglio avere niente a che fare con lui in quel senso, capito?”
“Io vorrei!”
“Joan, guarda che sono seria! Lo so bene che se dopo Johnny ti potessi portare a letto Dee Dee raggiungeresti la pace dei sensi, lo so che hai buon gusto!”.
“Eh beh modestamente… non si tratta solo di buon gusto, è oggettivamente figo quell’uomo.
Ma è più figo il mio e sono contenta così.
Non divaghiamo, quindi tu dici che non c’entri?”
“No, e Diana lo sa! Non volevo che succedesse quello che è successo. Dopo che mi ha baciata lui voleva andare oltre ma gliel’ho impedito, non farei mai una cosa del genere né a Joey né a Diana. Tu mi credi?”
“Certo che ti credo tesoro mio. Lo so che non avresti mai fatto del male di proposito, tu sei una brava ragazza”.
 ***********
“Meg, ti dico che si baciavano! Non sono mica rincoglionita”.
“Non hai visto cosa è successo dopo quindi non puoi trarre conclusioni. O sbaglio?”
“Adesso che ci penso Dee Dee sembrava su di giri, sembrava quasi che stesse obbligando Annie”.
“Vedi? Questo ci porta a sostenere che ha ragione lei. Prima di trarre conclusioni affrettate, domani dovresti parlare con Dee Dee più calma e capirai perché lo ha fatto.
Non ha senso accusare Annie, sicuramente non è solo colpa sua.
Adesso non rompetemi le scatole, presto saremo in California e devo prepararmi psicologicamente alla prova costume”.
*********
“No, piccola, mi deludi! Vuoi farmi credere che dietro la batterista aggressiva c’è ancora una ragazza dolce e sexy che prende il sole a Venice Beach?”.
“Awww Marky! Si che c’è però la faccio comparire poco e mai alla luce del giorno…non vorrei che a vedere il mio corpo pieno di cicatrici corressi dalle altre”-abbassò lo sguardo, triste.
“Oh, sto con una vampira! Affascinante…Ma abbiamo fatto l’amore, ti ho vista nuda”.
“Era buio ed eravamo fuori di testa”.
“Hey, guarda che io ho occhi solo per te”.
“Magari fosse vero…lo dicono tutti;l’ultimo che l’ha detto mi ha mollata dopo pochi mesi”.
“Si ed era Tommy l’ultimo, lo sappiamo. Gente adesso ci fermiamo in quell’area di sosta, domani all’alba ripartiamo così la signorina qui presente può arrostirsi al sole entro domani pomeriggio. Buonanotte e vedete di non uccidervi nel sonno”-Monte accostò e rivolse queste parole ai passeggeri.
“Uhm,non so se resisterò alla tentazione di commettre un bassisticidio”-sbadigliò Annie prima di cadere addormentata sul sedile, accanto alla sua amica chitarrista.

"The KKK took my baby away
They took my girl
They took my baby away
"

ANGOLO AUTRICE: Ciao :) Ecco perché Dee Dee era tanto strano xD certo che questa volta Diana se l’è vista brutta! Ma chiariranno, non vi preoccupate.
Innanzitutto scusate se ci sono errori, ci sono voluti giorni per scriverlo e ho cercato di correggerlo ma adesso è tardi e non ho voglia di leggerlo (lo so che non andrebbe fatto).
Ho immaginato che vadano a Los Angeles, "The KKK took my baby away” è una delle mie canzoni dei Ramones preferite, se non la preferita e, anche se non c'entra molto, l’ho usata lo stesso anche se forse avrei potuto usarla meglio…magari la riuserò.
Beh, quella che cantano al concerto è "Commando" ma lo saprete sicuramente.
Confesso che la mia idea iniziale era di far baciare Joan e Joey ma ho desistito per diversi motivi:
1) era troppo ovvio
2) mi spiaceva per Joan, non le avrei mai fatto fare una cosa simile…*scusa Sofi* però devo essere sincera, di Joey mi piace la voce ma fisicamente proprio no, mi mette i brividi e a una delle mie preferite non lo avrei fatto fare;Dee Dee *fotomodello* invece…<3
3) non volevo far litigare Joan e Annie, già Johnny e Joey si odiavano, far litigare loro sarebbe stato veramente bruttissimo.
Infine, non so se succede anche a voi con i vostri personaggi ma io mi sto affezionando davvero tanto alle ragazze e a questa storia quindi non so come farò quando sarà finita.
Sondaggio: è un po’ che ci penso, adesso sentiamo i vostri pareri: se dopo Los Angeles venissero in Italia cosa ne pensereste? Lo so, questo 1979 è un anno lunghissimo e non ho molto seguito i veri tour però non so ancora quando farle smettere…beh, tra un po’ di capitoli, dovrete sopportarle ancora ah ah xD
Ho finito! Grazie, a presto!
Jenny

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Capitolo 30
*** It will be forever? ***


“Sveglia donne, siamo a Los Angeles!”.
“Uhm,Arty, cazzo gridi? Credevo dicessi:”E’ arrivato l’arrotino!”
“Non sto gridando Meg! Siamo a L.O.S  A.N.G.E.L.E.S!!!!!”.
“Che figata! Wow! Johnny, guarda, Beverly Hills!”-Joan gridava esaltata come una bambina, mentre attraversavano il famoso quartiere.
“Si è fantastico piccola. Mi ispira molto come città, sai che potrei anche pensare di comprarmi una casa qui quando sarò in pensione? Mi piace troppo”-rise lui.
Il gruppo scese per fare un giro in città, visto che era appena mattina.
Diana stava mettendo sua figlia nel passeggino quando venne avvicinata da Dee Dee, intenzionato  a chiederle scusa.
“Non mi toccare”-lo anticipò lei, senza nemmeno guardarlo negli occhi, spinse il passeggino sul marciapiede e seguì gli altri, cercando di ignorarlo.
“Diana, tesoro, non so cosa mi abbia preso ieri sera…non so perché è successo…ma tu devi credermi, non accadrà più.
Te lo prometto, cambierò e mi prenderò cura di te e Suzy. Ti prego, dammi ancora una possibilità”.
Questa volta però la bassista era più decisa che mai: Dee Dee aveva superato il limite, perfino per una come lei.
Si voltò e disse, con voce ferma e sguardo severo:”No. Non ti darò una seconda possibilità.
Chi me lo garantisce che non accadrà più?
Mi dispiace Dee ma questa volta non posso permetterti di rovinare tutto.
E’ stato bello,ti ho amato tanto e ti amo ancora,mi porterò per sempre i ricordi di questo periodo con te nel cuore però non posso andare avanti così.
Non riesco a credere che tu abbia davvero baciato Annie.
Mi sarei infuriata se fosse stata un’altra donna ma una delle mie amiche? Come ti è venuto in mente? Guarda, mi hai davvero delusa.
E’ per questo che ho deciso di lasciarti.
E’ la scelta migliore, stare lontani sentimentalmente, almeno per un po’.
Se cambierai e riuscirai a dimostrarmelo, chissà, un giorno forse potrò cambiare idea”.
“No, aspetta, non puoi fare così! Quindi è finito tutto? Vuoi lasciare la band, vuoi portarmi via mia figlia? Non puoi farlo, non ne hai il diritto!”-gridava lui.
Diana sospirò:”Non lascerò la band. Questo lavoro mi piace, le ragazze sono fantastiche, mi piace girare il mondo.
Finchè non ci scioglieremo io resterò con loro.
Però non resterò con te.
Viaggeremo insieme ma fai conto che io non sia di più che una della crew.
Io farò la mia vita, crescerò mia figlia, ma senza di te.
Tu la vedrai perché ovviamente viaggiamo insieme ma non devi parlarle se non te lo dico io, non ti permetterò di avvicinarla senza il mio controllo.
E  quando sarà grande forse le spiegherò che sei suo padre.
A quel punto se ti comporterai decentemente forse trascorrerà con te un giorno ogni due settimane e sempre accompagnata da qualcuno di cui mi fido, non ci penso nemmeno a lasciartela.
Prendere o lasciare”.
“Tu sei pazza, non puoi impormi delle condizioni da divorzio quando non siamo nemmeno sposati!”
“Vuoi che ci troviamo davanti ad un avvocato, vuoi che ti tolgano la patria potestà? Posso dimostrare che non sei adeguato a fare il padre.
Sei un tossico e questo è un dato di fatto”.
“Anche tu, lo hai dimenticato?”
“E’ vero. Ma io sono la madre e se dimostrerò di essere in  grado di occuparmi di lei o di avere qualcuno che può farlo per me qualunque giudice mi darebbe ragione”.
Il bassista rise amaramente:”Non  credi che abbia bisogno anche di un padre?-chiese.
“Certo. Ma tu non hai saputo adeguarti al ruolo. Non ti preoccupare, finchè staremo con voi ci sarà di sicuro qualcuno più capace di te, che diventerà per Suzy un punto di riferimento, gli zii non le mancheranno.
Joey ama i bambini e non può averne, Johnny è responsabile e la proteggerà, Marky la farà ridere.
Questi non sono più affari tuoi”.
“Come ti permetti? Lasciare mia figlia in mano ai miei compagni di band?”
“Non mi hai dato alternative, la tua occasione l’hai avuta.
Adesso andiamo, raggiungiamo gli altri”.
Stavano camminando per Beverly Hills con il resto del gruppo quando Diana si fermò e propose…una foto!
“Ragazzi, su, facciamoci una foto tutti insieme, come eravamo quando siamo arrivate noi”.
Dee Dee la guardò sbigottito, mentre tutti acconsentivano di buon grado.
“Mi hai appena lasciato, vuoi fare una foto con me adesso?”-chiese.
“Certo. Voglio poter avere una foto con tutti voi per ricordarmi questo periodo quando invecchierò.
Ma non cambia niente tra noi”.
Lily scattò la foto con la polaroid di Joan e distribuì una copia ad ognuno…
                                                                 *********
“Annie...ho parlato con Dee Dee…”
“E adesso? A chi credi?”
“Credo a te. Scusami, scusami davvero tanto. Mi dispiace per la scenata che ti ho fatto ieri sera, ero fuori di me, accecata dalla gelosia. Ti prego, perdonami, io voglio essere ancora tua amica. Non volevo rovinare la tua relazione con Joey, dovrei scusarmi anche con lui”.
“Non è necessario, ho sentito tutto Diana.
Io e Annie abbiamo già parlato…non hai rovinato nulla, ci siamo chiariti”.
 ********
“Me lo avevi promesso! Daiii andiamo a Venice Beach, devo vedere il tuo bel corpicino in costume!-Marky si avvicinò alla batterista e la guardò languidamente-“e poi magari anche senza costume”-concluse baciandole il collo.
“Sei sempre il solito! Va bene, aspettami qui!”.
Meg tirò fuori dalla borsetta un bikini e corse in una cabina ad indossarlo:quando uscì il batterista dei Ramones rimase stupefatto nel vederla, un misto di stupore per quanto era bella e choc per le cicatrici comunque visibilissime che si portava addosso.
“Perché mi guardi così? Non ti piaccio, lo immaginavo”
La ragazza tirò fuori un telo mare e lo stese sulla sabbia, poi si sedette accanto a Marky.
Il batterista le si avvicinò:”Sei perfetta Meg.
Sei bellissima e io sono innamorato di te”-sussurrò mentre la baciava dolcemente.
“Marky adesso che ti ho accontentato…tu devi accontentare me-sorrise maliziosamente.
“Quando torniamo a New York…devi portarmi a Rockaway Beach!”-gridò, alzandosi e mettendosi a correre sulla sabbia.
“Aspettami! Ti prendo!-Marky la rincorse e la abbracciò, facendola volteggiare e baciandola nuovamente con passione, sulla riva del mare.
In quel preciso momento i due sentirono delle voci,non ebbero  neanche il tempo di scappare che realizzarono a chi appartenevano:paparazzi.
“Guardate, quello è Marky Ramone!
Avviciniamoci, chissà chi è quella ragazza!”-urlarono rincorrendoli.
“Andiamo di là! Corri Meg!!!!!”
“Li abbiamo seminati?”-chiese la ragazza,con il fiatone.
“Credo di si…”
I due si ritrovarono nel bel mezzo di Rodeo Drive e riuscirono a mescolarsi alla folla.
Perfortuna trovarono un piccolo negozietto che si confondeva con le grandi marche ed entrarono.
Trovarono Johnny intento ad osservare un poster con la locandina di un vecchio film horror.
“Prendo questo”-il chitarrista pagò tutto soddisfatto e poi li vide.
“Johnny! O grazie a Dio ti abbiamo trovato! Siamo andati a Venice Beach e siamo stati rincorsi dai paparazzi!”
“Hanno mica capito chi sei? Merda!”
“No, non credo.
Dai, stai calmo.
Dove sono gli altri?”
“Saranno in giro per Rodeo Drive.
Vai dalle tue amiche Meg.
Lo sai che non dobbiamo farci vedere in giro tutti insieme”.
*********
 “Davvero ti hanno beccata con Marky? Certo che siete proprio furbi! Andare a Venice Beach non è stata una grande idea”-Joan squadrava l’amica.
“Non pensiamoci più.
Shopping?”-propose Diana.
“Certo.
Moooonteeee????”
“Annie quanto vuoi? Sta volta non posso darti la carta di credito, non me lo posso permettere.
“Beh, stavolta un po’ di soldi ce li abbiamo.
Però ne servirebbero altri per comprare dei vestitini per Suzy…”
“Che stronzetta sei.
Tieni, più di questi non posso dartene.
Alle sei tornate in hotel!”
“Signorsì Signore…”-sbuffarono le quattro mentre se ne andavano.
“Amore della mamma, che ne dici di questo vestitino?”-Diana accarezzava la bimba, cercando di prendere le misure per controllare che l’abito le andasse bene.
“Secondo me è perfetto.
Guarda che signorina che abbiamo qui! Piccola, il rosa e i pois ti donano”-Joan giocherellava con le manine della bimba, tutta felice.
“Però te lo regalano le zie il vestitino-Diana, lascia stare quei soldi, mettili via”.
“Ma Annie…”
“Tienili.
Guardate ragazze, un negozio di musica!”
In vetrina era esposta una t-shirt dei Clash.
Annie assunse un’espressione triste e la osservò per un momento.
“Lily, vieni con me”.
“Vediamo un po’… mia sorella più o meno è alta quanto te…secondo me le va bene”
“Mi avevi detto che odiavi tua sorella. Adesso le compri dei regali?”
“Lily, non ti chiedere perché lo sto facendo.
Vorrei farmi perdonare però non le voglio chiedere scusa.
Perché ti sto raccontando tutte queste cose?
Non fa niente, raggiungiamo le altre”.
Le ragazze erano sedute su una panchina, all’ombra di una palma.
“Perché ci avete messo tanto? Annie, ti piace il mio nuovo top?”-la chitarrista mostrò all’amica un top di stoffa bianca con dei bottoncini.
“Carino. Ho fatto un acquisto di cui mi pento. Una t-shirt per Vicky”.
“Annie, hai fatto bene.
Segui il mio consiglio, sii un po’ umile per una volta e chiedile perdono”-le spiegò Meg-“è tua sorella! Sono certa che anche a lei manchi e che stia soffrendo per la tua lontananza”.
“E chiedi scusa anche a tua madre.
Noi donne stronze poi siamo ancora più dolci delle altre in fondo”-intervenne Joan.
Le ragazze trascorsero una giornata di divertimento, come ormai erano abituate a fare spesso.
Verso sera Diana chiese a Lily di tornare in hotel con la bambina e propose alle amiche di seguirla sulle Hollywood Hills per fare ancora qualche foto e rilassarsi prima del concerto.
 Il sole che stava tramontando su Los Angeles rifletteva una forte luce rossastra sulla città, dove cominciavano ad accendersi le luci per la vita notturna.
Le ragazze se ne stavano coricate in un prato, sulla strada che portava all’insegna “Hollywood”, mancavano un paio d’ore al concerto e avrebbero avuto tutto il tempo per tornare e prepararsi.
Stavano in silenzio a godersi il panorama quando ad un tratto Joan assunse un’aria meditativa e, dopo aver aspirato dalla sigaretta, parlò.
“Cosa ne sarà di noi? Voglio dire, quali sono i vostri desideri se e quando tutto questo finirà?
Io non vorrei che finisse mai.
Amo Johnny con tutta me stessa e so di essere fortunata ad averlo accanto.
Se dovesse finire non riesco nemmeno a pensare di abbandonarlo per sempre, di non vederlo più.
 Vorrei trasferirmi in California.
Però non qui, è troppo incasinata come città.
A San Francisco.
E’ una città piena di artisti, credo che mi piacerà.
Vivrò in una grande casa con vista sulla baia, avete presente quelle belle case color pastello, tutte in salita?
Sposerò un uomo ricco e compreremo una di quelle ville con i nostri risparmi, avremo due o tre bambini e ogni giorno potrò uscire sul portico a rilassarmi e guardarli giocare.
Voglio un grande giardino, cani, gatti e una piscina.
Ovviamente tutte voi sarete le  benvenute.
Ma non credo che succederà,sono determinata a rimanere con John”.
“Poche pretese eh Joan? Mi prenoto già come la prima persona che si tufferà in piscina!
Io invece voglio rimanere a vivere a New York, in un grande loft.
Vorrei trovare un ragazzo che mi ami e mi renda felice quanto sta facendo Joey, farmi una famiglia con lui.
E poter dimostrare a mia madre che non sono la fallita che crede”.
“Io non mi sposerò mai.
Non sono portata per il matrimonio, un uomo normale mi rifiuterebbe.
Non so dove andrò a vivere ne cosa ne sarà della mia vita, non ho un progetto come voi.
Vorrei solo essere una buona madre per Suzy, smetterla definitivamente con la droga e poterle dare tutta la felicità che si merita.
Voglio che mia figlia possa avere tutte lo possibilità che io non ho avuto”-intervenne Diana”Meg, tu cosa farai in futuro?”.
“Io…voglio solo poter essere felice.
Trovare qualcuno che mi ami davvero, per sempre.
Se dovessi scegliere credo che starei anche io a New York…anzi, ci starò per forza, casa mia è un’istituzione, voi non mi permettereste mai di venderla”.
“Se ci provi ti diseredo!”-rise Annie.
“Ecco, questa sarebbe la reazione popolare.
Non lo farò,stai tranquilla.
Il divano di casa mia ci sarà sempre per voi”
“Non parlatemi di quel divano perfavore! E’ un killer! Appena uno si siede si addormenta secco!”
“Non so cosa abbia in serbo il destino per noi e per i ragazzi.
Però voglio che oggi ci facciamo una promessa.
Promettiamoci che noi quattro non ci abbandoneremo mai.
Che litigheremo ma faremo sempre pace, che resteremo sempre unite, qualsiasi cosa brutta o bella ci accadrà, ovunque ci porterà la vita, anche se saremo lontane”.
Le quattro ragazze promisero solennemente, convinte a rispettare il loro patto.
Era il 6 agosto 1979.
Un caso?
Ancora non sospettavano nemmeno cosa avrebbe significato quella data.
6 agosto

ANGOLO AUTRICE: Ciao! :) solito capitolo di shopping...però Diana e Dee Dee si sono lasciati :( .
Forse è stato meglio così.
Annie si sta facendo un esame di coscienza secondo voi? Mah...xD
Volevo scrivere un capitolo "riflessivo" da un sacco di tempo, le ragazze non se ne andranno ancora, non allarmatevi, però hanno inconsciamente fatto delle previsioni sul loro futuro.

Il 6 agosto è la data dell'ultimo show dei Ramones, 6 agosto 1996, sempre a Los Angeles...una premonizione?
Grazie come sempre e al prossimo capitolo! :)
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Capitolo 31
*** Interview in Rome ***


DISCLAIMER: Joan, Annie, Diana e Meg, così come i personaggi minori, mi appartengono.
Ruby Allister non mi appartiene, appartiene a Zazar90 e io l’ho utilizzata in questo capitolo sotto esplicita autorizzazione dell’autrice, che ringrazio.

“In Italia? Davvero? Quindi torniamo in Europa! Che bello! Non vedo l’ora di dirlo a Charlotte, passiamo da New York così la saluto?”-Meg sembrava alquanto felice dell’idea.
“Certo che passiamo da New York ma guarda che dobbiamo subito ripartire!”
“Uff, Johnny, sei il solito rompipalle.
Non sono io quella che dovrà intrattenere una conversazione moooolto lunga ed elaborata con la propria famiglia”-rispose la batterista, continuando a mettersi lo smalto e lanciando un’occhiata inquisitrice ad Annie.
“Eh amore, i duemila dollari tornano indietro! Suvvia, vuoi dirmi che non ce li hai ancora?”
“Joey, non è un tuo problema”.
Dopo essere atterrate a New York le quattro ragazze avevano approfittato del fatto che i Ramones avevano un ultimo concerto al Cgbg’s prima di partire per l’Europa ed erano andate a salutare le rispettive famiglie, chi più contenta…e chi meno.
“Vuoi venire con me Diana? Porta anche Suzy, ho parlato un sacco a Charlotte di lei, le piacciono i bambini, sarà felice di conoscere questa piccina!”.
“Com’è tua sorella? Ti somiglia? E’ dolce come te?”
“Uhm…fisicamente un po’ si, somiglia a me quando avevo i capelli biondi e lunghi, prima che lo stronzo mi lasciasse.
Caratterialmente… è molto meglio di me, è più paziente!”.
“Pff, tu sei una santa Marguerite Tillie, te lo assicuro! E sei l’unica santa in cui credo”-la bassista diede un bacio sulla guancia alla sua migliore amica.
“Dovrete farmi una statua…oppure costruire una chiesa alla Santa batterista Marguerite Tillie e lasciare le mie bacchette in un reliquiario”-rise quest’ultima.
 **********
“Non credo che sia appropriata la mia presenza Annie… è una questione di famiglia! Non voglio prenderne parte, devi risolvertela tu”-Joan sembrava alquanto titubante.
“Ma sei pazza? Vuoi che mi ammazzino? Tu non conosci Vicky e soprattutto non conosci mia madre! Sarebbe capace di tutto! Non farmi affrontare quelle due da sola! Quando ci sono altre persone non sono permesse certe scenate in pubblico quindi mia madre si darà una calmata e forse le potrò parlare”-Annie sembrava molto tesa dall’incontro che la aspettava.
Joan sbuffò:avrebbe preferito non partecipare all’incontro-scontro però se la sua amica insisteva tanto…
Accettò di accompagnarla.
Le due ragazze si trovarono davanti ad un palazzo molto alto, in mattoni rossi:era veramente decrepito.
Annie cercò le chiavi nella borsa e aprì il vecchio portone: se avesse suonato non le avrebbero aperto.
A quell’ora sua madre tornava dal lavoro e Vicky era sicuramente in casa a fare i compiti:non poteva aspettare oltre per agire.
Infilò la chiave nella serratura e esitò un attimo prima di girarla.
 “Apri la porta. Vuoi o no fare pace con loro?”-la incoraggiò Joan.
L’altra sospirò e aprì la porta con mano tremante…
Davanti a sè trovò sua madre che la guardava con gli occhi fuori dalle orbite per lo stupore e Vicky accanto a lei con una mano davanti alla bocca e una penna ancora in mano.
“Annie…?”-domandò incredula.
La loro madre si riprese dallo choc e iniziò a fare una scenata:”Anne, ti avevo detto di non presentarti più a casa nostra! Vattene o chiamo la polizia!”-urlava.
“Ero venuta a portare un regalo a Vicky…e a chiarire con voi”.
“Ti ho già detto che non voglio che rovini anche Vicky come hai fatto con te stessa, non voglio che abbia più contatti con te.
E adesso FUORIIIII!!!!!!!!!!!”.
Victoria però per una volta si oppose al volere della madre:”No. Le parlerò, non possiamo andare avanti così, siamo una famiglia in fondo. E poi voglio il regalo mamma!”
“Venite con me”-la ragazzina condusse la sorella e Joan in quella che era stata la camera che condividevano prima che Anne se ne andasse.
“Allora, cosa sei venuta a fare di preciso? Sono disposta ad ascoltare le tue ragioni”.
“Volevo chiederti scusa per la storia dei soldi, per averti ritenuto solo una ragazzina scema, sei una ragazzina ma forse non sei così scema e per averti abbandonata quando probabilmente avresti avuto più bisogno di me…scusa…”-Annie abbassò lo sguardo.
“Uhm…fammi pensare…scuse accettate, sembri sincera.
Lo so quanto siano importanti le tue amiche per te, così come i Ramones e la tua band, non lo metto in dubbio.
E credo anche io di doverti delle scuse per averti insultata e non aver creduto in te e in quello che fai”-ribattè Vicky.
“Va bene, grazie, accetto le scuse… ma dovresti scusarti anche con Joan già che è qui”
Vicky chiese scusa anche alla chitarrista.
“Adesso dobbiamo andare.
Ma prima…beh… questo è per te”-Annie, arrossendo di vergogna, porse un pacchetto alla sorella”dovrebbe andarti bene, altrimenti ti tocca andare a cambiarla a Los Angeles”.
La più piccola lo aprì e rimase molto soddisfatta dalla t-shirt dei Clash: ringraziò moltissimo Annie, promettendole regali vari per il futuro.
“Adesso cerca di convincere la mamma delle mie buone intenzioni e del mio pentimento.
Qui ci sono cinquanta dollari di anticipo per i soldi che vi ho portato via, tra un paio di giorni partiamo per l’Europa e probabilmente la mia amica ti lascerà la bimba, non può fare un viaggio così lungo.
Te la porteremo qui e ti darò altri soldi ma devi prenderti cura di lei seriamente”.
Le ragazze tornarono a casa, finalmente Annie aveva risolto anche questo problema e poteva ripartire per l’Europa senza pesi sulla coscienza.
 ********
“Ma chère! Che bello rivederti sorellina!”-Charlotte andò incontro a Meg e la abbracciò forte.
“Dove sei stata tutto questo tempo? Oh, sapessi quante volte ti ho immaginata in giro per il mondo con la tua band! Mi sei mancata tantissimo. Devi raccontarmi tutto!
Ma venite, entrate ragazze, non state sulla porta”.
L’appartamento era molto curato, le pareti erano dipinte di colori tenui, sugli scaffali c’erano dei libri e dei soprammobili sistemati con grande cura e su un tavolino delle vecchie foto dei loro genitori e di Charlotte e Marguerite in Normandia.
Diana era quasi commossa ad osservarle.
Le tre si sedettero sul divano e incominciarono a discorrere.
“Tu devi essere Diana, l’amica di Meg… e questa bella principessina dev’essere tua figlia Suzy, mia sorella mi ha parlato molto di voi, è un piacere conoscerti e Suzy è veramente dolce e carina”-sorrise.
La bassista ringraziò: Charlotte doveva essere proprio una brava ragazza.
“Ditemi, adesso cosa state facendo? A quanto il prossimo concerto?”-chiese interessata.
Meg le spiegò che sarebbero tornate in Europa a breve.
“Oh, Italie! Mandami una cartolina! Uff, però un giorno vorrei tanto venire a vedere un vostro concerto, mi piacerebbe molto”-si rivolse a Diana”sai, Meg non ha mai voluto che la sentissi suonare! Già quando ha cominciato a dodici anni provava sempre quando io ero al lavoro.
E poi quando è andata a vivere da sola ovviamente non ne ho più avuto occasione.
Quindi vorrei proprio togliermi la soddisfazione di vederla, anche se sono convinta che siate tutte e quattro molto brave”.
“Ah davvero? Non ti ha mai sentita suonare? Non lo sapevo! Non ti preoccupare Charlotte, ti autorizzo io a venire al concerto appena ci esibiremo a New York e obbligherò Meg a salire sul palco a calci se si rifiuterà”-rise Diana.
Le ragazze parlarono ancora un po’ poi salutarono Charlotte, Meg promise che sarebbe ritornata presto.
  *******
“Joan, cos'è quella?- chiese Lily, sconcertata.
“Questa mia cara little Ramona è una videocamera che io e le altre abbiamo comprato in comune per dare un’idea della nostra follia durante i tour e in privato ai fans di tutto il mondo.
E adesso che partiamo possiamo cominciare ad utilizzarla”.
Questa volta all’aeroporto non c’erano stati particolari problemi ed erano partite tranquille.
“Eh…buongiorno a tutti! Qui vi parla la vostra Diana, ho lasciato Suzy dalla babysitter, a New York è una bella giornata di sole e noi ci troviamo all’aeroporto JFK in partenza per l’Italia”.
“Siiii,dobbiamo andare a Roma! Vogliamo ammazzarci di cibo e alcool, yeah!!!.
Non vediamo l’ora di conoscere gli italiani per capire se sono davvero come li dipingono e parlano in quel modo tutto strano…”-la interruppe la chitarrista.
“Bene bene, qui vediamo un esemplare di Annie intenta a strafogarsi di ciambelle e caffè per colazione, ciao Annie, saluta i fans!”.
“Mmhhh”-biascicò la ragazza.
“Adesso scusate ma stiamo per partire, ci vediamo tra otto ore in Italia”
“Hey ma io non ci sto otto ore senza fumare!”
“Ci vediamo tra otto ore in Italia ma salutate Meg perché dato che non può fumare morirà durante il viaggio.
Forza Meg, fai "Adios amigos" con la manina!”-Diana sghignazzò, spense la telecamera e si sedette al suo posto.
 Roma, Italia
“Ti piace qui tesoro? Guarda, quello dev’essere il Colosseo, credo si chiami così…stasera ci dobbiamo venire!”-sussurrò Joey, prendendo Annie per mano.
Annie non fece in tempo a rispondere che uno strano personaggio, vestito in maniera alquanto bizzarra, somigliava agli antichi romani che aveva studiato a scuola, si intromise nella loro conversazione.
“Daje baciala! Volete una foto con i gladiatori?!”.
I due si voltarono e lo osservarono con aria interrogativa.
“Ma siete americani! Benvenuta a Roma pupa!-aggiunse, lanciando uno sguardo alla ragazza.
I due si fissarono un momento e poi scoppiarono a ridere:”Oddio, ma l’hai sentito? Che ha detto? Mamma mia, questo tour si preannuncia divertente.
Non ne ho idea! Però io ti bacio, a scanso di equivoci”-Joey baciò Anne dolcemente.
 *******
“Ragazze, c’è stato un cambiamento di programma! Il tipo della reception non capisce bene l’inglese e ha capito che eravamo solo in quattro! Quindi adesso dobbiamo rivoluzionare i nostri piani: in pratica voi state in questo hotel tutte insieme però dormirete in due stanze comunicanti e dovrete pure infilare Lily in uno dei letti matrimoniali perché hanno finito le singole e i letti aggiuntivi, a quanto pare c’è un festival per bambini in questi giorni a Roma e quindi,visto che è un hotel economico,molte famiglie sono venute qui con ragazzini al seguito”-Monte fece una pausa per vedere la reazione delle ragazze, prima di continuare.
“Melnick, stai scherzando?”-chiese Annie, scandalizzata.
Monte scosse la testa.
“Ommiodio! Ma io volevo dormire con Johnny stanotte! Avevo già un programma after show molto allettante”-commentò Joan, delusa.
“Mi spiace ma dovrai cambiare il tuo programma, anche se non scopate per un paio di sere non credo che morirete.
Noi staremo in un hotel alla fine del quartiere, a circa cinque minuti da qui.
Siamo vicini dai!”.
“Su Meg, non fare quella faccia triste! Stasera aumenterete la vostra fama, è la vostra sera fortunata!”-si lasciò sfuggire Marky, ridendo.
“Cosa intendi? Spiegati meglio!”-lo incitò la ragazza.
Monte intervenne di nuovo:”Marky stava per dirvi che stasera dopo il concerto siete invitate ad una festa in un locale esclusivo!
E durante la festa verrete intervistate da alcuni giornalisti americani che a quanto pare lavorano per una rivista di musica molto importante ma non mi hanno voluto dire quale.
Per la festa però è richiesto un abbigliamento elegante, quindi un vestito: portatevi da cambiarvi nel backstage”.
Le quattro ragazze, abbastanza sconvolte da ciò che le aspettava, si separarono dai Ramones, dandosi appuntamento dopo qualche ora per fare un giro in centro.
“Abito e tacchi”
“Abito e tacchi”
Abito e… tacchi????!!!!”
“Siamo a Roma e ci hanno già creato dei problemi con la camera.
Se vi interessa saperlo Meg è sopravvissuta ma adesso è angosciata da un altro problema: stasera siamo invitate ad una festa perché noi siamo fighe e dobbiamo vestirci eleganti, con abitino carino e tacchettini a spillo e lei è molto agitata perché non è il suo abbigliamento”-Joan aveva ripreso tutto lo sclero della batterista”alla vostra destra potete ammirarla in tutto il suo splendore sclerotico mentre ripete la formula magica che le rovinerà la serata”.
“Dillo che non ci sai camminare Meggy!”
“Annie mente, non le dovete credere! Io ci so camminare… cioè, più o meno…diciamo che non ne ho nemmeno un paio… forse meno che più… ma non mi arrenderò, e non mi arrenderò nemmeno al vestito”.
“Ragazzi non vi preoccupate! Ci pensiamo noi a renderla tutta carina, ai vostri occhi apparirà una Meg inedita, lasciateci solo un po’ di tempo per lavorarci, vi stupiremo con effetti speciali!
Ci vediamo stasera!-Diana era molto su di giri.
Le stanze dove le ragazze erano alloggiate erano spaziose, nonostante non fossero molto curate e fossero un po’ vecchie.
Un giovane ragazzo aveva portato i bagagli in camera e poi sembrava un po’ esitante a lasciarle sole…
“Madonna se siete bone! Da ndò venite?”- chiedeva insistentemente.
“Stati Uniti tesoro.
E adesso sloggia! Mah, siete proprio strani…”-Joan continuava a sistemarsi i capelli, davanti allo specchio, osservando il riflesso del ragazzo senza nemmeno voltarsi.
Lily si lanciò sul letto, sbuffando, e appoggiò la valigia a terra.
“Adesso cosa devo fare?”-domandò.
“Comincia ad aprire le nostre valigie e a tirare fuori gli abiti”-le disse Diana-“stanotte puoi dormire con me e Meg, ci stringiamo”-sorrise.
Mentre Lily sistemava le valigie, Joan, Annie e Diana lanciarono contemporaneamente un’occhiata di sfida a Meg.
La batterista tentò la fuga ma la stanza era chiusa a chiave e la chiave era stata nascosta… non le rimase che rintanarsi in un angolo, implorando pietà.
“Nooo vi prego, non voglio mettermi il vestito! Sto male senza i miei shorts e il chiodo, assolutamente no!”.
Ma le altre furono irremovibili: “Su Meggy, fai la brava, vedrai come starai bene!”
“Annie ha ragione, c’è sempre una prima volta, magari con l’abito sarai ancora più bella, adesso provati questo mio vestito, dovrebbe andarti bene”-le propose Diana.
“Lavati i capelli che io penso a come acconciarli”-Joan gesticolava come se avesse di fronte i capelli dell’amica e calcolava come pettinarla.
Circa un’ora dopo uscirono per incontrarsi con i ragazzi.
Andarono in centro e scattarono diverse foto davanti al Colosseo, in seguito entrarono in un ristorante per pranzo.
I paparazzi li avevano inseguiti per tutto il giorno e erano tutti già molto irritati per questo.
Al ristorante furono accolti con grande gentilezza,assaggiarono le specialità italiane e le ragazze rimasero estasiate dalla pasta.
“Ma è diversa da quella che fanno a New York! Mi crolla una certezza! Però è una delle cose più buone che io abbia mai mangiato…”-Annie aveva deciso in fretta di amare il cibo italiano mentre Diana continuava a versarsi bicchieri di vino ed era già un po’ brilla.
“Smettila scema che poi dobbiamo chiamare Vicky per sapere come sta Suzy e non voglio che senta che qui tu ti ubriachi!”
Monte si era informato sui luoghi di interesse e tra questi ce n’era uno molto particolare…
“Qui c’è scritto che la chiamano:”La bocca della verità”.
La guida dice che bisogna metterci una mano dentro e se sei una persona bugiarda te la mangia”-concluse sconcertato.
“Ah, allora è il tuo posto ideale Annie”-Joey fece il solletico alla ragazza, divertendosi ai suoi urlettini infastiditi.
Alla fine tutti provarono a mettere la mano all’interno del mascherone e, quando toccò a Johnny, al chitarrista sembrò che il suo braccio fosse risucchiato da qualche forza misteriosa…
“Sicuramente mi sono fatto suggestionare-pensò- io non mento mai!”.
 *******
Prima di tornare in hotel le ragazze fecero un po’ di shopping come di consueto e acquistarono i tacchi a spillo che Meg tanto temeva: un paio di decolletè nere, simili a quelle indossate da Nancy Spungen, l’avrebbero aspettata quella sera.
L’ora del concerto arrivò anche prima di quanto se lo aspettassero e si trovarono a correre per la metropolitana di Roma, cercando di capire quel’era la loro fermata.
Arrivarono per miracolo in orario al locale dove avrebbero suonato.
“Li mortacci vostri americane, ma ve pare er modo?”-domandò un addetto alle luci”dateve na’ calmata!”, vedendole arrivare tutte di fretta e scaraventare i chiodi su delle poltrone nei camerini.
Non avevano ancora provato, dovevano sbrigarsi!
Joan  resistette all’impulso di rispondere male a quell’uomo, oh, se ci fosse stato il loro caro Arty al posto suo! Il loro show sarebbe stato migliore…
La chitarrista prese in mano la situazione e riuscì a condurre le sue amiche sul palco a tempo record.
Quella sera non potevano permettersi errori, magari i giornalisti erano già lì ad ascoltarle per poter dare loro un giudizio.
Già durante il soundcheck le ragazze erano circondate da una folla che si ammassava ai bordi del palco, urlando.
Appena finirono Annie riconobbe un viso che non le era nuovo…il cameriere dell’hotel?
“Tra dieci minuti inizia il concerto yeah! Annie ha appena avvistato un viso sospetto, andiamo ad investigare…”-sghignazzava Joan alla telecamera”hey, come mai ci hai seguite fino a qui? Confessa, sei un maniaco!”-urlò puntandogli la chitarra addosso.
“Veramente sono un fan… voi ragazze siete il top!
Oggi in hotel… ho fatto finta di non sapere da dove venivate perché mi vergognavo…”-ammise arrossendo.
“Hai capito? Io credevo che voi italiani foste espansivi… come ti chiami?”-Diana non  perse occasione di fare un nuovo incontro.
“Matteo, molto piacere Diana.
Sei la mia preferita”-sorrise emozionato.
“Su su, Diana vieni che incominciamo!”-Meg richiamò la bassista all’ordine.
“Beh, ci vediamo in hotel”-tagliò corto lei, senza dimostrare alcun sentimentalismo.
Il concerto era andato bene, a parte apprezzamenti poco gentili da parte dei soliti ragazzi che si piazzavano nelle prime file per guardare le tette di Joan e Diana mentre suonavano…le quattro scesero dal palco: erano stravolte ma la serata non poteva ancora dirsi conclusa:mancava l’intervista.
 *******
Si prepararono in fretta, riuscirono a far indossare a Meg un abitino rosa con sfumature in pizzo nero e un copri spalle color sabbia.
I suoi capelli erano stati piastrati con cura da Joan e la frangia le ricadeva sugli occhi, senza risultare volgare però, grazie ad alcune mollettine brillantinate tra i capelli.
Certo, non aveva imparato a camminare bene sui tacchi ma con un po’ di sostegno da parte delle altre piano piano riusciva a muovere dei piccoli passi.
Joan indossava un abito di pizzo nero e aveva i capelli raccolti in un’elegante chignon mentre Annie aveva optato per un semplice tubino nero e Diana un vestito color panna.
Non sembravano le stesse persone che un‘ora prima saltavano sul palco.
“Oh, Meggy, che eleganza! Abbiamo fatto un bel lavoro!-sorrideva Diana mentre la batterista cercava di tenersi in equilibrio sui tacchi, evidentemente a disagio.
“Sembra che stiamo per entrare nella Rock’n Roll Hall of Fame come miglior cover band!”
“Ma va Annie, non esiste il premio come miglior cover band, cosa spari?”
“Immagina Joan.
Magari lo creano per noi”-rise la cantante.
Chiamarono un taxi che le portò in un locale esclusivo di fronte alla Fontana di Trevi.
Fuori c’erano delle raffinate sedie imbottite di stoffa bianca e poltrone di vimini: delle candele erano accese sui tavolini, conferendo all’ambiente un’atmosfera unica.
“Ragazze, venite, che piacere rivedervi!”-una voce ormai conosciuta le chiamava…
“Oh, guardate chi c’è! Ci hai seguite fin qui?”-domandò la bassista al giornalista newyorkese che le aveva scoperte.
Ormai se lo trovavano ovunque.
“L’ultima volta non ci siamo lasciati molto bene…volevo farmi perdonare.
Adesso lavoro niente meno che per Rolling Stone e ho pensato che avrei potuto farmi perdonare offrendovi un’intervista esclusiva per la più importante rivista musicale.
Però visto che siete tutte ragazze vi lascio nelle mani della mia collega: vi presento Ruby Allister, giornalista affermata e collaboratrice di Rolling Stone da molto tempo.
Vado a prendere dei drink, divertitevi ragazze”.
Le quattro si accomodarono accanto alla giornalista e la osservarono meglio: aveva lunghi capelli color mogano ed indossava un abito bianco e nero all’ultima moda che sembrava essere appena uscito da una boutique.
Aspirò il fumo della sigaretta e alzò lo sguardo verso Joan, fissandola.
“Finalmente sole.
Ho l’onore di conoscervi… parlami un po’ tu, come hai iniziato ad avvicinarti alla musica? Da quanto suoni?”
“E così TU lavoreresti per Rolling Stone?”-domandò la chitarrista,scettica.
“Certo ragazzina! Ho lavorato con artisti del calibro di Bob Dylan, Jimi Hendrix, Jim Morrison, i Rolling Stones, i Beatles… quindi devi solo portarmi rispetto!”-rispose stizzita la giornalista.
Come si permettevano di trattarla così?
“Ok ok calma! Tornando alla domanda, ho iniziato ad ascoltare rock quando ero una ragazzina, avrò avuto quattordici anni… e ho cominciato a suonare le chitarra.
Poi quando i Ramones si sono formati ho comprato “Ramones” perché me lo ha consigliato un’amica… ero affascinata dal modo di suonare di Johnny e in una settimana ho imparato a suonare le loro canzoni.
Allora ho deciso che avrei formato una cover band di ragazze per dare la possibilità a chi non aveva denaro per il biglietto dei Ramones di poter assistere ad un concerto simile”.
“Ho capito… vediamo, chi ha accolto la proposta di Joan per prima?”
“Mi ha fatto l’autostop e abbiamo scoperto che amavamo entrambe i Ramones quindi mi sono offerta di cantare…”-intervenne Annie.
“Tu?-Ruby era visibilmente stupita”ecco, questo è interessante.
Johnny e Joey non vanno d’accordo, è risaputo, voi siete amiche?”
“Certo, siamo migliori amiche e niente ci potrà separare”-risposero in coro.
“Mi stavo chiedendo…li avete conosciuti i Ramones? Non posso credere che suoniate le loro canzoni ma non ci abbiate mai parlato…”
“Beh, siamo andate a vederli al Cgbg’s, poi gli abbiamo parlato e ci siamo accardati perché ci autorizzassero ad essere la loro cover band e ad esibirci nelle loro stesse città ma poi non li abbiamo più incontrati”-mentì Meg, colta di sorpresa.
“Davvero? Non ne sono così sicura… vero Diana?
Sai, ci sono fans che hanno messo in giro la voce che il padre di tua figlia sia Dee Dee Ramone e personalmente ritengo che sia una versione plausibile…hai qualcosa da dire? Non posso credere che non ti sia mai scopata un figo come Dee Dee”-la provocò.
“Il padre di mia figlia è un mio ex fidanzato ma non sono affari tuoi!-gridò quest’ultima, scandalizzata-e non mi venire a dire che tu non hai mai pensato di scoparti Mick Jagger o Jim Morrison! Magari te li sei scopata davvero, stai zitta!”-Diana afferrò la borsetta e si avviò verso la strada, camminando velocemente.
Le altre tre si scusarono con la giornalista, che era visibilmente incazzata, e seguirono la bassista.
“Guardate, non ci ho più visto, avete sentito cos’ha insinuato?”-domandò infuriata.
Le amiche cercarono di distrarla: non era proprio andata bene, adesso chissà cosa avrebbe scritto di loro!
Non restava che comprare il nuovo numero di Rolling Stone e scoprirlo…

ANGOLO AUTRICE: Ciaooooo! :)
Ebbene si, dopo quasi un mese sono tornata…uff, che settimane stressanti!
Ma non potevo non proseguire con la storia.
Innanzitutto ringrazio di nuovo Zazar90 per avermi “prestato” la cara Ruby xD .
Avviso: questo capitolo doveva essere più lungo ma forse ne inserirò una parte nel prossimo, tuttavia mi duole annunciarvi che molto probabilmente il prossimo sarà l’ultimo capitolo della storia, poi ci saranno quattro mini-capitoletti, oppure due, metà per uno, dedicati alle reazioni delle protagoniste alla morte dei Ramones e così concluderò la storia.
Io continuerei all’infinito perché ormai le ragazze sono parte di me e lasciarle è veramente molto difficile… sono davvero triste!
PS: Ho cercato di rendere i più "romani"possibili i personaggi, mi scuso che ho fatto degli errori e non parlano in romano ma io sono piemontese e capite che mi viene un pò tanto difficile....xD
Grazie e alla prossima!
Jenny
Ecco i Ramones a Roma (gentile concessione dall'archivio fotografico della polaroid di Joan) ah ah xD

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Capitolo 32
*** Rock'n Roll Hall of Fame! ***


“Joan sei arrabbiata? E’ tanto brutto quello che ho fatto?”-Diana camminava a testa bassa, guardando a terra.
“No Diana, non sono arrabbiata, hai fatto bene, quella giornalista non si deve permettere di insinuare certe cose.
E non deve venire a sapere che sono realtà!
Solo potevi dirglielo in modo diverso, magari un po’ più calmo…temo solo che scriva qualcosa di brutto su di noi, sai è Rolling Stone, mica una rivista qualunque”.
Mentre parlavano erano arrivate nei pressi dell’hotel: era molto tardi ma nonostante questo non avevano alcuna intenzione di andare a dormire.
Meg si era tolta i tacchi e piuttosto che sopportare oltre quegli strumenti di tortura, camminava con solo i collant sul marciapiede, tirando giù insulti in francese ad ogni sasso.
La chitarrista e la bassista, che camminavano più avanti rispetto alle altre due,si bloccarono improvvisamente e fecero dietro front, guardando Annie e Meg con dei sorrisi diabolici.
“Stavamo pensando che tutto questo stress ci ha messo fame…”-iniziò Diana.
“E quindi…-Joan si posizionò di fronte alla batterista e la squadrò come se stesse per fare la rivelazione del secolo- e quindi  Meggy cara, se, parlando per ipotesi… ti chiedessimo di prepararci la pasta come quella che abbiamo mangiato a mezzogiorno?”.
Meg non riusciva a credere alle proprie orecchie.
“Joan ma sei impazzita? La pasta? E come farei a preparare la pasta scusa? Senza contare che non so la ricetta, non ho un fornello, siamo in un hotel…è una follia!”.
“Se proprio avete fame non possiamo andare a mangiare da qualche parte?”-chiese Annie, dubbiosa.
“Mia cara Annie, alle 2.00 di notte credi che ci sia ancora qualche ristorante che fa da mangiare nei paraggi?”.
“Non ci avevo pensato… non ci sarà un ristorante però ho notato che sotto l’hotel c’è un negozio che ha un po’ di tutto…potremmo comprare gli ingredienti”.
La batterista stava per strozzare le sue compagne.
“Sentite un po’, io non ho alcuna intenzione di cucinare in una stanza d’hotel, rischiando di mettermi nei casini, perché voi qui avete fame.
Tanto più che mi avete obbligata a mettere i tacchi e questa non ve la perdono.
Se proprio avete fame provate un po’ a imparare a cucinare, sarebbe anche ora.
Sono stufa di essere l’unica che sa fare tutto, cucina, cuce, ospita le altre a casa sua, vi difende a spada tratta,fa consulenze psicologiche, fa da interprete in Francia,si occupa di gatti e bambine mentre suona la batteria…”-Meg era isterica, si allontanò dalle altre camminando in tutta fretta.
Joan le corse dietro e riuscì a fermarla: le chiese scusa ma non rinunciò al suo proposito.
Dopo essersi fatta pregare, Meg accettò di preparare la pasta.
Le quattro entrarono nel negozietto sotto l’hotel , tirarono fuori tutto il denaro che possedevano e comprarono pasta, sugo, condimenti vari, alcolici, una pentola e un fornelletto da campeggio dove Meg aveva intenzione di preparare la cena notturna.
Armate di tutto punto, pagarono e si avviarono all’hotel.
Davanti alle porte dell’hotel erano assiepati diversi fans…
Meg e Diana cominciarono ad entrare da una porta secondaria, mentre Annie e Joan parlavano con i loro ammiratori.
“Ragazzi, siete stai qui fino ad ora? Se lo avessimo saputo saremmo arrivate prima a salutarvi!”-Annie si mostrò dispiaciuta davanti a loro…
“Annie, finalmente sei qui bellissima! Da questo momento tutta la nostra attesa è stata ripagata!”
Joan fu avvicinata da un altro gruppo di ragazzi e ragazze che la circondarono, parlandole gentilmente, facendole complimenti e chiedendo di fare alcune foto con lei.
Nel frattempo la batterista e la bassista stavano salendo le scale e  si erano accorte  di essere seguite…
“Ancora qui? Diana, non vai a dormire? Se non riesci a dormire puoi venire con me, sto andando a casa…”-era Matteo.
Meg fece un sorriso di circostanza e si affrettò a salire in camera, lasciandoli da soli.
La bassista però non era intenzionata a darla vinta al cameriere, si scusò gentilmente, dicendo che era molto stanca e non aveva voglia di parlare e salì anche lei in camera, lasciando il povero ragazzo solo.
“Lily? Hey Lily, svegliati, dobbiamo preparare una missione segreta di fondamentale importanza!”-Joan scouteva la ragazzina, che si stiracchiò e si alzò dal letto dove era rimasta a dormire tutta la sera.
“Uhm… cosa ti serve Joan? Hai bisogno di me?”-chiese quest’ultima, ancora assonnata.
“Su alzati e aiutami a cucinare.
Hai fame? Adesso prepariamo la cena!”
“Leggiamo un po’ come si prepara la pasta!”-Annie era intenta a decifrare la ricetta in inglese dietro il pacchetto di spaghetti mentre Meg, sempre più rassegata, cercava di accendere il fornello da campeggio senza far esplodere la stanza e ordinava a Diana da prendere l’acqua da mettere a bollire.
 ********
“Cosa ci fai qui? Cos’è, ti mancavo? Non ti basta che la mia presenza ti avvelena la vita già di giorno?”-Joey beveva una birra al bancone del bar in hotel e osserva Johnny, che gli si era avvicinato e lo fissava.
“Vaffanculo Joey!”
“Ma buonasera… sai, mi mancavi già un sacco, repubblicano razzista!”-commentò sarcastico il cantante.
Johnny non parve ascoltarlo e continuò a parlare:”Non riesco a dormire… dammi un sorso di birra pure a me! Che tristezza…”
Il chitarrista si sedette a fianco al cantante e sospirò.
“Voglio scopare!-aggiunse, su di giri- non voglio le groupie, mi manca mia moglie!”.
“Ascolta John, anche io voglio vedere Annie.
Possiamo provare ad andarle a trovare…”
“Si certo, e chi glielo dice a Monte che siamo scappati? Nah, poi Dee Dee e Marky scassano meglio di no…”.
“Preferisci stare qui a commiserarti e lamentarti che vuoi scopare? Forza, stanno a cinque minuti da qui, andiamo da Joan e Annie!”-Joey trascinò letteralmente il chitarrista fuori dall’hotel.
I due si incamminarono con aria circospetta per la strada deserta, pregando di non incontrare nessuno… fortunatamente a quell’ora di notte non si vedeva anima viva.
Quando i due membri dei Ramones riuscirono senza essere scoperti a bussare alla porta della stanza dove alloggiavano le ragazze, si trovarono davanti una scena bizzarra.
“Joan è ora, butta la pasta! Annie, adesso togli il sugo dal termosifone altrimenti è troppo caldo!”-gridava Meg, mettendo il sale nell’acqua.
Addosso aveva un accappatoio macchiato di sugo che utilizzava come grembiule e si era infilata le bacchette da batterista tra i capelli, come se fossero mollette.
“Ehm…Ragazeeeee… guardate chi c’è qui!... mi sa tanto che dobbiamo aggiungere della pasta”-Diana aveva aperto la porta e si era bloccata davanti ai due uomini, in preda all’imbarazzo.
Johnny e Joey si fissarono un attimo a vicenda poi il chitarrista si convinse a parlare:”Ma che cazzo state facendo qui? Eravamo venuti a trovarvi e voi state… cucinando in una stanza di hotel? Siete per caso andate di testa?”domandò, arrabbiato.
Joan gli si avvicinò, già un po’ ubriaca e gli porse una bottiglia di Jack Daniel’s:”Amore mio!-corse ad abbracciarlo e gli spettinò i morbidi capelli-mi sei mancato! Dai, è l’ultima sera, diamoci alla pazza gioia, non tornare all’hotel a dirlo a Monte”-chiese in tono supplichevole.
Il chitarrista accettò e si sedette sul letto, bevendo dalla bottiglia di Jack Daniel’s.
Joey si avvicinò a Annie e le baciò il collo, mentre lei cercava di scolare la pasta nel lavandino.
Iniziarono a mangiare: ormai erano tutti brutalmente fuori di testa.
“Cucinate bene, direi che siete tutte pronte ad essere le mogli perfette!”-rideva Joey mentre armeggiava con la famosa videocamera.
Meg, completamente persa nei fiumi dell’alcool, salì sul letto e cominciò a blaterare:”Buonasera Signore e Signori, benvenuti alla Cover band Rock’n Roll Hall of Fame!
Grazie per aver premiato me e le mie amiche!-si schiarì la voce-vorrei ringraziare i Ramones per avermi ispirato e salvato la vita e quello stronzo di Tommy Ramone per avermi mostrato che non bisogna fidarsi degli uomini”.
Mentre pronunciava queste parole, la porta si spalancò e entrò Marky…”Eccovi tutti qui!-rise il batterista-dite che c’è ancora posto per me?”.
Meg lo guardò con gli occhi che le brillavano: non si era dimenticato di lei.
Tuttavia prima di raggiungerlo continuò il suo delirio:”Consegnerò questi premi alle mie amiche adesso!”-prese altre bottiglie di birra e le porse alle altre, mentre i veri Ramones guardavano allibiti e commentavano:”Hey, ma guarda ste sceme! Magari un giorno ci finiamo davvero nella Hall of Fame!”.
“Buonasera a tutti, io sono Joan… ehm… vorrei ringraziare il mio uomo nonché mio marito in incognito John Willian Cummings, che voi conoscete come Johnny Ramone , senza di te non sarei qui.
Adesso ti voglio fare un bel regalo…-si avvicinò a Johnny e cominciò a sbottonargli i jeans, avvicinando il viso…le sue intenzioni erano chiare.
Il chitarrista la osservò un attimo stupito poi si abbandonò il balia della ragazza, completamente travolto dal piacere.
Gli altri continuarono a ridere e parlare più forte poi Diana ebbe un lampo di pazzia: corse al piano terra, alla ricerca di Matteo.
Il cameriere era stato costretto a rimanere a fare il turno di notte alla reception perché una collega aveva avuto un contrattempo improvviso.
La bassista si sedette sul bancone della reception e annunciò, trionfale:”Tesoro sono stata inserita nella Hall of Fame! Adesso possiamo sposarci!”.
Matteo capì subito che doveva essersi bevuta il suo peso in alcolici ma, complice la stanchezza e l’emozione post concerto, decise di assecondarla e la baciò dolcemente, stringendola a sé.
“Frena un attimo pupa! Magari sposarci non ancora però potremmo fare qualcos’altro visto che domani vai via…”-sussurrò.
Diana annuì…”Certo tesoro, festeggiamo pure…”- cominciò  a spogliarlo, fissandolo con occhi languidi e un mezzo sorriso, mentre lui la conduceva in uno sgabuzziono dove tenevano il materiale per pulire le camere…
 *******
“Johnny? Joey? Marky? Dove siete?”- Monte gridava con tutta la voce che aveva in corpo: non riusciva a trovare i membri della band, solo Dee Dee a quanto pareva era in hotel, frastornato dalla notte passata con alcune groupie.
“Senti Monte, io non sto bene, ho un martello pneumatico in testa e mi viene da vomitare, puoi abbassare la voce perfavore? Che succede?”-domandò il bassista, stravolto.
Proprio lui, il più problematico di solito, era rimasto in hotel.
Ma allora, dov’erano gli altri?
“Non trovo Johnny,Joey e Marky e non ho idea di dove possano essere! Dobbiamo andare in aeroporto!”.
Dee Dee suggerì che magari erano andati a trovare le ragazze e poi erano stati là: il manager decise di seguire quella pista.
Monte e Dee Dee raggiunsero l’hotel e all’entrata trovarono Diana, intenta a fumarsi una sigaretta.
La ragazza indicò dove potevano  trovare gli altri e rimase in giardino, in compagnia del bassista.
Quando Melnick bussò alla porta della stanza notò una scritta che lo fece ancora di più incazzare:”NO MELNICKS!”-appesa alla porta e disegnata come un segnale di divieto di accesso.
Poco dopo Joey venne aprire in mutande.
La stanza era molto in disordine ma per fortuna non danneggiata, le prove della pasta di mezzanotte erano già state ripulite…o quasi.
Il fornelletto giaceva ancora su un tavolino, abbandonato vicino ad una bottiglia di birra…
“Cosa diavolo avete fatto qui dentro? Volete spiegarmelo? Ho comprato “Rolling Stone” mentre venivo qui, ecco il parere della giornaliste:dice che le siete sembrate molto brave durante il concerto ma che ha avuto modo di ricredersi appena ha cominciato ad intervistarvi.
Nell’articolo c’è scritto una specie di elogio a te Joan, secondo Ruby Allister saresti una ragazza di grande talento ma in quanto a carattere lo ha scritto anche lei che sei scontrosa.
Ti paragona a Joan Jett!
Poi dice che è rimasta colpita a vedere suonare Meg perché non pensava che una ragazza potesse avere tanta energia distruttiva e che Annie è molto carismatica.
Spende parole più dure per Diana, definendola una “ragazzina permalosa con cui non si può dialogare”.
Nel complesso però il suo giudizio della band è molto positivo ”.
Diana tirò un sospiro di sollievo: fortunatamente la giornalista non le aveva stroncate a causa sua.
Tutti prepararono in fretta le valigie, sotto lo sguardo severo di Monte, che intimava loro di sbrigarsi.
Erano già usciti dalla stanza quando Monte notò la videocamera che le ragazze si erano dimenticate e la prese: era ancora accesa!
Rimandò ad una visione futura il video, con tutte le intenzioni di restituire la videocamera alle proprietarie in seguito.
Non poteva nemmeno immaginare ciò che ci avrebbe trovato visto che aveva registrato tutto!
Scesero al piano terra per pagare ma i guai non erano ancora finiti: Dee Dee e Diana stavano discutendo animatamente.
“Ti sei scopata quel cameriere! Confessa, lo hai fatto!”-urlava Douglas, in preda alla gelosia.
“Non ti interessa cosa ho fatto con il cameriere, ti ho lasciato e non ti devi impicciare più della mia vita! Allora anche io potrei rinfacciarti che chissà quante groupie ti sei portato a letto stanotte! Ma non mi interessa, ti lascio in pace!”.
Dee Dee non voleva arrendersi.
Se solo non fosse stato tanto stupido da buttare via tutto così!
Ma alla fine dovette rinunciare un’altra volta e sopportare la visione di Diana che stava trascorrendo gli ultimi momenti con Matteo.
“Beh allora… è stato bello conoscerti, peccato che non abbiamo avuto più tempo…”-il giovane cameriere arrossì e biascicò queste parole tra i denti.
La bassista non si sbilanciò, nonostante la notte che avevano trascorso:”Anche per me. Tieni, questo è il mio indirizzo, se vuoi scrivermi… potresti venirmi a trovare in America”-propose”oppure posso ritornare io qui così abbiamo tempo per stare ancora un po’ insieme e conoscerci meglio…”.
Matteo le diede un bacio sulle labbra molto discreto e le promise che le avrebbe scritto.
La ragazza si allontanò per la strada, con gli occhi fissi verso di lui: che avesse trovato un nuovo amore?

ANGOLO AUTRICE: Ciao! :) Si, sono ancora viva! Scusate tanto ma l’Università mi sta uccidendo e non ho più molto temp per cui anche per pubblicare un capitolo ci impiego un’eternità!
Come vedete ho deciso che ci saranno ancora alcuni capitoli…Diana e Matteo a quanto pare sono sulla strada giusta per diventare una bella coppia, chissà se questa specie di relazione a distanza si svilupperà meglio.
Dee Dee non si vuole proprio arrendere ma Diana non lo vuole più: come darle torto? Adesso le nostre ragazze torneranno in America e non so ancra cosa faranno ah ah.
Alla prossima e grazie! :)
Jenny

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Capitolo 33
*** Back in NYC ***


“Tesoro dobbiamo parlare…”-Joan rivolse queste parole ad Annie appena furono sedute sull’aereo.
“Ehm… certo… dimmi.
Se non sono brutte notizie…”
“Non sono notizie, sono progetti. Adesso quando torniamo cosa abbiamo intenzione di fare? Non so tu ma io se riparto subito per un tour lunghissimo come quello in Europa ci resto secca a metà, mi viene un infarto sul palco! Siamo state già via sei mesi in tutta Europa e poi in Italia è stato il colpo di grazia… no no, io proporrei di fermarci un attimo”.
Annie annuì:”Dici di fermarci ma poi riprendere o mi stai dicendo di fermarci per sempre?”-chiese, sospettosa.
“No, ma va! Per qualche mese finchè i ragazzi vanno in giro in America.
Al massimo potremmo fare qualche show al Cgbg’s, giusto per tenerci in allenamento.
Ho parlato con Monte, dice che poi tra un po’ forse vanno in Asia, mi pare di aver capito in Giappone… potremmo seguirli quando vanno là”-propose la chitarrista.
“Ci sto.
Non è una brutta idea.
Anche se continuo a cantare ogni sera arriverà la sera che sputo i polmoni, è pesante.
Adesso riposiamoci un po’ poi riprendiamo, almeno anche Diana sta un po’ con Suzy, mi sembra ragionevole.
Andiamo a parlarne con lei e Meg”.
“Avete ragione, forse dovremmo fermarci un po’… voglio trascorrere più tempo con Suzy, non è giusto che venga sballottata così perché io metto la mia voglia di suonare davanti a lei.
E sapete che vi dico?-che se riuscirò ad organizzarmi magari me la porterò dietro al prossimo tour!”-aggiunse Diana,trionfale.
Meg osservò le tre compagne, imbronciata:”Immagino che la mia volontà sia in minoranza…io non voglio! Non riesco a stare ferma! Non posso passare mesi senza suonare, cercate di capire bene! Impazzirei e potrei venire ad uccidervi nel sonno! O potrei tentare di suicidarmi di nuovo… non posso stare senza andare in tour per mesi!”.
A quel punto Annie cominciò a preoccuparsi e le venne in mente una proposta geniale:”Senti drummer girl, hai mai pensato di darti all’insegnamento? Guarda i vantaggi: avresti un branco di ragazzini esaltati e assolutamente impediti a cui insegnare; secondo me ti faresti un sacco di risate a vederli! Ma tanto sappiamo che tu sei talmente brava e paziente che riusciresti perfino a insegnargli a suonare! E poi noi verremmo a vedere i ragazzini e potremo giudicarli e fargli crollare l'autostima.”.
 ********
“Bene, allora rimaniamo così Monte.
Ci sentiamo tra un po’ di tempo e ti diciamo cosa abbiamo intenzione di fare… intanto c’è Johnny e se ci sono novità lo verrai a sapere da lui”-Joan scese dal furgone e chiuse la portiera:aveva finalmente concluso il compito di ambasciatrice della band e poteva rilassarsi.
Ecco di fronte a loro casa di Annie.
Questa volta c’erano tutte, dovevano andare a riprendersi Suzy: chissà se Vicky si era dimostrata in grado di prendersene cura…
“Suzy,guarda, vediamo chi è!”-la ragazzina aprì la porta e si trovò sua sorella e il resto della band davanti.
“Annie, sei tornata!-gridò.
Diana corse dalla sua bambina e la prese in braccio:” Amore, la mamma è tornata, vieni qui! Grazie Vicky per esserti presa cura di lei! Allora, hai fatto la brava bambina?”-chiese accarezzando il visino di Suzy.
“E’ stata bravissima! Ciao, io sono la mamma di Annie e Vicky, Anne mi ha molto parlato di voi”-una donna sui quarant’anni intervenne nel discorso e sorrise a Diana: era davvero la madre di Annie? Quel mostro che la sua amica le aveva sempre dipinto?
“Ma che le hai fatto che sembra così pacifica?”-sussurrò sorpresa Annie all’orecchio della sorella.
“Diciamo che l’ho fatta ragionare… dove sono i soldi Annie? Dammi quello che mi devi altrimenti posso anche farle cambiare idea sorella cara…”.
 ******
Meg aveva deciso di seguire il consiglio di Annie e aveva aperto un piccolo studio dove dava lezioni di batteria  a ragazzini e anche ragazzi della sua età super esaltati e convinti di poter diventare batteristi di professione in poco tempo.
Un pomeriggio,pochi giorni dopo essere tornata dal tour,stava camminando tranquillamente per Forrest Hills per andare al negozio di musica dove solitamente comprava il necessario per curare la sua batteria: quella stava invecchiando, effettivamente ne avrebbe avuto bisogno un’altra ma non aveva soldi per comprarla e poi quella era legata a momenti importanti della sua vita, la usava da quando aveva iniziato a suonare e non aveva cuore di cambiarla.
Dopo il tour tutte le bacchette che possedeva erano rovinate e aveva proprio bisogno di acquistarne altre!
Era quasi arrivata al negozio quando passò davanti allo studio di registrazione dei fratellini: in quel momento stava uscendo niente meno che…Tommy?
Meggy non fece in tempo a cambiare strada che si accorse di lui: a quel punto cercò di sistemarsi la frangia nera sugli occhi, si tirò giù il cappuccio della felpa che indossava e si mise gli occhiali da sole, pregando di non essere notata: sembrava più una spia dell’FBI che una ragazza.
“Meg?”-domandò lui, guardandola con gli occhi fuori dalle orbite.
La ragazza si fermò e cercò di mantenere tutta la calma possibile… “Ciao”-incominciò, freddamente”cosa ci fai qui?”.
“Beh, io ci lavoro, adesso faccio il produttore.
Tu piuttosto, cosa ci fai qui? Dimmi, come stai? Sei cambiata molto, i tuoi capelli… non ti stavo quasi riconoscendo!”.
“Continuo a suonare con le ragazze, siamo appena tornate da un tour in Europa.
Sono successe tante cose da quando tu te ne sei andato…adesso staremo qualche mese a casa prima di ripartire e io do lezioni di batteria, anzi, tra un’ora incomincio quindi fammi andare perfavore”-concluse cercando di liberarsi di lui.
Tommy sembrò rimanerci male vedendo il comportamento di Meg.
“Meg, scusami… non volevo che finisse così... non avevo previsto di lasciare i Ramones”.
“Tommy, non mi devi spiegare nulla, stai tranquillo.
Ormai sarebbe inutile sprecarci delle parole, credimi, riaprirebbe solo vecchie ferite
Allora, ci vediamo… in bocca a lupo per tutto”.
*******
“Ehm… ciao… scusa Meg, è un brutto momento? Se vuoi vengo a lezione un altro giorno, non importa…”.
Marguerite si asciugò le lacrime con la manica della camicetta a righe che indossava e sorrise al suo allievo, insistendo che andava tutto bene.
Il ragazzo le si avvicinò timoroso, indeciso se chiederle il motivo di quelle lacrime ma lei lo anticipò…
“Non ti preoccupare, sofferenza d’amore, per un uomo che tra l’altro non se la merita.
Allora, vogliamo cominciare?”.
Meg iniziò a mostrare al ragazzo come suonare delle parti facili, ma sicuramente di grande effetto per un inesperto alle prime armi.
“Oh Meg, io non saprò mai suonare come te, sei troppo brava! Non imparerò mai”-mormorò scoraggiato.
“Certo che imparerai, perché non dovresti? Se ci metti impegno e passione imparerai! E’ ovvio che ci vuole del tempo per diventare come me o come Marky o Tommy Ramone ma io suono da quando avevo dodici anni e adesso ne ho quasi diciannove! Quindi non deprimerti, ci riuscirai.
Adesso seguimi e ripeti quello che faccio io”.
Diana era occupatissima con sua figlia: Suzy era diventata per le ragazze come una bambola vivente, se ne occupavano a turno ma oltre a volerle bene per loro era un divertimento stare con la piccola.
“Ciao mamma!-Joan la prese in braccio la portò verso Diana, muovendole le manine come se volesse salutarla”uff, dov’è la telecamera quando ci serve? Annie, dove l’hai messa?”
“Ah non ne ho idea, non l’ho mica presa io! Credevo ce l’avesse Diana!”
La bassista sembrò abbastanza sorpresa…”Ehm.. no… io non l’ho presa! Magari ce l’ha Meg.
Joan, dopo passa di qui vero? Ricordiamoci di chiederglielo”- concluse mentre metteva attentamente  lo smalto alla cantante.
“Bene,abbiamo finito, cerca di non passarci sopra che mi rovini tutto il lavoro…”-chiese, ripulendo le dita di Annie con il solvente e ammirando un attimo la perfetta manicure.
“Suzy ha quasi un anno ragazze! Che carina! Dobbiamo festeggiare! Meggy non dovrebbe già essere qui? Mi ha detto che avrebbe finito le lezioni per l’ora di cena, come mai non si è ancora fatta vedere? Su bimba, dirglielo anche tu a zia Meg che se non viene a cena ci mangiamo tutto noi!”-Annie rideva mentre Suzy emetteva dei gridolini di felicità, come se stesse ridendo anche lei.
Aspettarono.
Mezz’ora.
Un’ora.
Un’ora e mezza.
Nessuna traccia della batterista.
“No ragazze, guardate che io comincio a preoccuparmi… non è che le è successo qualcosa? Io sono terrorizzata al pensiero che le partano di nuovo i cinque minuti di depressione… adesso vado  cercarla”-Joan indossò il chiodo e uscì nella strada buia.
“Rock’n Roll High School!”-le mani le sanguinavano, le dita erano ricoperte di lividi e tagli, era sudata fradicia, le lacrime bagnavano la batteria.
La frangia le ricadeva sul viso, non vedeva quasi più dove stava battendo ma non le importava, le mani andavano da sole, in perfetta autonomia, anche se il suo pensiero era da tutt’altra parte.
Ma lei continuava a suonare, sempre più forte, sempre più veloce.
Come faceva nei momenti di stress, da quella maledetta notte di tanti anni prima.
Tanto avrebbe comunque dovuto imparare il nuovo album dei Ramones, perché non approfittarne?
La chitarrista entrò nello studio e si trovò di fronte a Meg, fuori di sé.
“Meggy, stai bene? Ci stavamo preoccupando, che è successo? Oddio, guarda come ti sei ridotta le mani!”-Joan corse ad abbracciare la batterista, cercando di tamponare il sangue con un fazzolettino di carta.
Meg appoggiò la testa sulla spalla dell’amica e raccontò quello che era accaduto.
“Voi lo sapevate? Johnny te lo aveva detto che stavano lavorando con Tommy? Oh Joan, volevo seppellirmi quando l’ho rivisto!”
“Non ne avevamo idea, davvero! Ma dimmi te! Mi dispiace tanto piccola…vieni,andiamo dalle altre e non pensiamoci più.
Dopo andiamo a farci un giro al Cgbg’s così ti distrai eh?”.
 ******
I Ramones presto avevano cominciato a provare e Monte stava giusto pensando di consegnare la famosa telecamera a Johnny perché la portasse alla legittima proprietaria quando, spinto dalla curiosità, aveva pensato di guardare alcuni filmati.
Non riusciva a credere ai suoi occhi… Quello era davvero Johnny? E Joan stava facendo proprio quello che sembrava stesse facendo, davanti a tutti, come se nulla fosse? Non poteva perderli di vista un attimo, erano un disastro.
Ora si spiegava dove erano stati quella notte!
“Beh i miei complimenti John...-rise sarcastico-come mi spieghi questo filmato? Allora, cosa ne dici? Pensi che tua moglie e le altre ragazze dovrebbero includere queste scene nei contenuti extra del video per i fan? MA dico, ti pare il caso di lasciarti andare così?”.
Il chitarrista era veramente imbarazzato, non si sarebbe voluto trovare in quella situazione… chissà cosa sarebbe accaduto se quel video fosse stato divulgato…poteva solo augurarsi il contrario!

ANGOLO AUTRICE: Ciao! :) Eccomi di nuovo qui… non so bene dove va a parare sto capitoletto a dire la verità…le ragazze si sono prese una pausa per dedicarsi alla vita normale ma non so quanto potranno resistere a stare senza combinare casini e senza girare il mondo!
Allora,vi posso anticipare(seh vi faccio un po’ di spoiler) che il destino di Meg si sta pian piano definendo da un punto di vista( non rimarrà sola in eterno, la felicità c’è anche per lei da qualche parte): che sfortuna che ha avuto ad incontrare di nuovo Tommy però...
Suzy sta avendo tutto l’affetto di cui ha bisogno, direi che non sente particolarmente la mancanza di Dee Dee e Diana se la sta cavando, grazie anche alle amiche, dai!
Per quanto riguarda le altre, ho già delle idee ma tutto a suo tempo…ah ah avete visto che figura con quel video? Pensate se le ragazze lo avessero diffuso così!
Grazie e alla prossima!
Jenny
 

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Capitolo 34
*** Looking for Joan ***


La signora Kate Lewis osservò attentamente la donna seduta accanto a lei e le versò una tazza di the, sorridendo.
“Signora Moore, le ripeto, non so di cosa stia parlando.
Mi dispiace per sua figlia Joan ma non saprei come aiutarla, non vedo spesso mia figlia Anne e Joan l’ho vista solo una volta quindi non potrei nemmeno indirizzarla per cominciare a cercarle.
Davvero, so solo che suonano insieme e hanno girato il mondo, non so come ne con chi.
Non ne ho idea di dove vivano di preciso ne a quali condizioni.
Sa, io non ho un bel rapporto con Annie, è una ragazza difficile e per molto tempo ci siamo allontanate, da poco ci stiamo riavvicinando ma non parliamo ancora molto…”.
L’altra donna annuì e ribattè:”Io capisco che lei non abbia un bel rapporto con Anne e che non le chieda cosa fanno nella vita però vede, io sono molto preoccupata per mia figlia: non vedo Joan da un anno quasi, l’abbiamo  cercata ovunque ma sembra essersi dissolta nell’aria.
Io e mio marito non ci diamo pace, è la nostra unica figlia.
E’ per questo che dopo mesi di ricerche sono approdata qui.
Ho visto in centro a New York le locandine dei loro concerti.
Accanto ad una di queste c’era una ragazzina e le ho chiesto cosa sapeva della band.
Solo allora ho scoperto che si trattava di sua figlia minore, Vicky mi ha spiegato che sua sorella e Joan erano in una band insieme e mi ha portata qua”.
“Ah ecco ho capito… mi ascolti, non commetta lo stesso errore che ho commesso io con Annie.
Lasci che Joan viva la sua vita come meglio crede, non le metta i bastoni tra le ruote: non la vada e cercare per costringerla a tornare alla vita borghese, la lasci libera, con la musica, le sue amiche e l’ispirazione dei Ramones.
E soprattutto, non provi ad allontanarla da Annie.
Io le ho viste quel giorno che sono venute a casa mia e le posso assicurare che sono legatissime.
Tra loro c’è un rapporto unico, si completano in qualche modo e sarebbe davvero crudele separarle…”.
“D’accordo, cercherò di seguire i suoi consigli.
Però io voglio sapere come sta mia figlia, dove vive… è proprio sicura di non potermi aiutare?”.
Kate scosse la testa:”Mi dispiace.
Arrivederci signora Moore;se ha notizie mi faccia sapere”-aggiunse accompagnandola alla porta.
Caroline Moore era partita da casa convinta che avrebbe trovato sua figlia.
Nessuno avrebbe potuto distoglierla dal suo intento. Era determinata a portare a termine la ricerca.
Però adesso vedeva scomparire l’ultimo spiraglio per contattarla: avrebbe dovuto rassegnarsi a non vederla più se non fosse stata lei a tornare a casa.
La madre di Joan stava per entrare in ascensore, quando una voce attirò la sua attenzione.
“Hey aspetta, io posso aiutarti!”
Era Vicky.
La ragazzina si avvicinò alla donna e le disse sottovoce: “Mia madre non lo sa…non lo sa davvero.
Ma io si.
Ti posso dare un indirizzo, te lo scrivo su questo foglio ecco.
E’ l’indirizzo di casa della loro batterista, si radunano spesso lì, è un po’ il loro quartier generale.
A quest’ora se ti sbrighi magari stanno provando e troverai Joan.
Forza, vai!”
La signora Moore abbracciò Vicky e la ringraziò ampiamente, donandole dieci dollari per l’aiuto.
 ********
“I just want to be with you…
I just want to have something to do…
Tonight tonight tonight well tonight…”-Annie canticchiava saltellando davanti ad un microfono, nella sala dell’appartamento di Meg, semi trasformata in sala prove.
Addosso aveva una vecchia tuta, era scalza, i capelli sciolti e spettinati sulle spalle e non assomigliava per niente alla bellissima ragazza che saliva sul palco la sera.
Diana era ancora in pigiama perché aveva dormito da Meg e saltava sul divano con il basso: una versione molto bizzarra di Dee Dee,mentre la piccola Suzy giocherellava con un peluche sul tappeto.
 Meg stava seduta dietro la batteria con ancora addosso gli abiti sudati della sera prima: erano un vero disastro e la  facevano assomigliare ad una stracciona.
Suonarono alla porta e la batterista andò ad aprire, spazientita: possibile che fosse di nuovo la vecchietta del piano di sopra che veniva a dire loro che facevano troppo rumore?
“Senta signora, questa è musica moderna, lei non può capire, torni ad ascoltare Mozart e a cucire!”-urlò Meg da dentro.
“ Ma sei scema Marguerite? Sono Joan, apri sta porta!”.
 “Oddio Joan scusami! Buongiorno nostra leader!”-Meg saltò al collo di Joan e la abbracciò-“però, sei in ritardo! Cos’è, tuo marito non voleva più farti uscire dal letto stamattina? Avete scopato come conigli tutta la notte, capisco! Come sta Johnny Ramone?”-rise Meg.
“Dai smettila, porca! E se anche fosse? Non sono mai in ritardo, può capitare un volta! Johnny Ramone sta bene, anche loro dovevano provare stamattina, è uscito prima di me!
Comunque stai meglio Meg, sono contenta”-la chitarrista era rossa in viso, imbarazzatissima.
“Ciao ragazze!”-Joan entrò e appoggiò la chitarra sul divano, aprendo la custodia e tirandola fuori.
“Diana ti sposteresti perfavore? Devo accordare la chitarra!”
“Non mi sposto gne!
Non solo sembra che ti sei appena alzata dal letto con quei capelli e quella felpa di Johnny che ti fa da vestitino, hai ancora bisogno di spazio per tirare fuori la tua roba? Su che siamo in ritardo!!”-la incitò lei, stiracchiandosi sul divano.
“Stronza, non mi saluti a me? Cos’è, stando con Johnny hai sviluppato un odio estremo per i cantanti? Sono molto offesa Joan, sei cattiva, non ti parlo più”.
“Oh scusa tesoro.
No figurati, sei sempre la mia preferita, non mi permetterei mai .
Fai attenzione a saltellare mentre canti che se prendi uno spigolo e ti spacchi un dito io non mi umilio a chiamare Monte per farti portare al pronto soccorso, ci vai a piedi o chiami Joey eh?”-sghignazzò, tirandole un cuscino.
Poco tempo dopo la band era finalmente al completo e potevano provare davvero.
Era passata circa un’ora dall’arrivo di Joan quando sentirono bussare alla porta.
Meggy si alzò di nuovo: “Uff, adesso chi sarà?”-pensò tra sé mentre andava ad aprire.
La ragazza fissò la donna sulla soglia da casa, sorpresa.
“Scusi signora, mi sa che si è sbagliata, non so chi stia cercando ma non di certo me.
Arrivederci”-concluse, chiudendole la porta in faccia.
Tornò dalle sue amiche e il campanello suonò nuovamente.
Meg andò ad aprire un’altra volta:”Io non so chi sia lei!”-ripetè.
“Sto cercando Marguerite Tillie, mi hanno dato questo indirizzo, abita qui?”
“Sono io… cosa posso fare per lei?”
“Tu suoni con mia figlia Joan? Joan Moore? Sai dov’è?”-domandò Caroline, stringendo Meg per un braccio.
Meg face accomodare la donna, mentre Diana e Annie la osservavano, sconvolte.
“Senta, io non so se Joan vuole vederla…”-sussurrò, sottovoce-“presentarsi qui così, dopo tutto questo tempo…”.
“Ti prego, io voglio vedere mia figlia!”-implorò lei.
Annie prese in mano la situazione:”Aspetti un attimo, vedo cosa posso fare”.
Andò in cucina dove Joan stava dando da mangiare a Suzy…
“Joan posso parlarti un attimo? Di là c’è una persona che vuole vederti. Dice di essere tua madre”-disse tutto d’un fiato.
La chitarrista si voltò verso di lei e la guardò intensamente:”Mia…madre?”-chiese.
“Oh mio Dio… siete sicure che sia davvero lei?”-si affacciò alla porta della cucina senza farsi notare” Annie io non voglio vederla, non voglio che rientri nella mia vita ora che se ne era andata”.
Joan continuò a pulire la bocca di Suzy con il bavagliolo, come se niente fosse.
“Joan invece dovresti parlarle… ricordi cosa mi hai detto quando io sono tornata a casa? Che dovevo chiarire e dovresti chiarire anche tu.
Almeno fai uno sforzo e rassicurala che stai bene, su dai, vieni con me.
Sicuramente è molto preoccupata, potresti tranquillizzarla…”.
La cantante prese per mano l’amica e la accompagnò in salotto.
L’atmosfera era molto tesa: Joan si fermò di fronte alla propria madre con lo sguardo per terra, come una condannata a morte.
Le altre tre si ritirarono in cucina con Suzy, lasciando madre e figlia a chiarirsi.
“Mamma…cosa vuoi? Perché sei qui? Come hai fatto a trovarmi?”-chiedeva la ragazza, sempre con lo sguardo a terra.
“Oh Joan, piccola mia! Non importa come ho fatto a trovarti, l’importante è che tu stia bene!”-Caroline si avvicinò alla figlia per abbracciarla ma quest’ultima si scostò.
“Perché sei così crudele con me Joan?
 Potresti almeno fare lo sforza di parlarmi?”
La chitarrista annuì e si sedette accanto a lei.
“Io… sto bene mamma, credimi.
Quando sono arrivata a New York ho fatto amicizia con Annie, Diana e Meg e abbiamo formato una cover band.
Abbiamo incontrato i Ramones, adesso beh… diciamo che li frequentiamo assiduamente.
Abbiamo girato il mondo insieme, ci divertiamo, le mie amiche sono diventate la mia famiglia e ho anche trovato l’amore della mia vita…non voglio tornare a casa.
Sento che questa è la mia strada, è quello che doveva essere e che ho sempre desiderato”.
Caroline aveva ascoltato tutto il discorso con attenzione.
“Bambina mia… sono contenta che tu sia felice.
Però ti rendi conto che un giorno tutto questo finirà, vero?
Che potete andare avanti un anno o due ma che non potete basare il vostro futuro su questo, lo capisci?”.
Joan annuì.
“Certo che lo capisco.
Ma affronterò le conseguenze delle mie scelte, consapevolmente.
Questo è quello che voglio per ora e se finirà saprò ricostruirmi una vita.
Non voglio che tu e papà me lo impediate.
Perfavore.
C’è una persona che sta quasi facendo da padre a me e alle altre, è fantastico e c’è sempre quando abbiamo bisogno di lui.
Per ora lasciami così mamma, ti prego.
Non desidero altro.
E poi…”-la ragazza si zittì.
Ci fu un attimo di silenzio.
Caroline riprese la conversazione:” E poi Joan? Poi cosa?”
“Poi beh… c’è un uomo mamma.
Un uomo che, credimi, io amo come non ho mai amato nessuno.
Lui è l’unica cosa che non credo riuscirei mai ad abbandonare della mia attuale vita.
Non riesco ad immaginarmi senza di lui.
Lui… mi ha sposata”-mostrò l’anello che aveva al dito.
La signora Moore rimase impietrita.
“Chi è lui?”-domandò.
“Mio marito… è John William Cummings… Johnny Ramone mamma”.
“Ccccccosa? Devi essere impazzita, sei esaltata e chissà quali droghe hai preso!”
“E’ lui, sono seria.
Ma tu non devi dirlo a nessuno ok? Mi hai sentita? Adesso mi hai vista, sto bene e sono felice.
Se non sei contenta per me non mi importa.
Se non vuoi o non puoi accettarmi posso solo dirti una cosa: se tu mi vuoi bene, se sei una madre, ti alzi e te ne vai senza dire una parola di questa faccenda.
Dimentica.
Dimentica queste parole, dimentica quello che hai appena sentito.
Dimenticami, ti chiedo solo questo”-Joan voltò il viso, non riusciva a guardare negli occhi la propria madre.
“Va bene Joan, come vuoi.
Sei sempre stata testarda, sempre fedele alle tue convinzioni”-aggiunse, scompigliandole i capelli e guardandola negli occhi.
E’ giusto che tu faccia quello che vuoi, ormai sei una donna.
Ma lascia che ti dica una cosa: il giorno che ci sbatterai la faccia, il giorno che questa storia finirà, non so se potrai contare su di noi.
Ti avevo avvertita”-concluse, e uscì sbattendo la porta.
Joan rimase lì, a stringere tra le braccia la Mosrite, il simbolo del suo amore per il chitarrista.
Le amiche la raggiunsero ma lei non voleva farsi vedere piangere, era sempre stata forte e lo sarebbe stata anche adesso.
Si pulì il viso con la mano e continuò a suonare, come se nulla fosse accaduto.
 ********
“Joey io ti amo.
Non voglio ci mi abbandoni, promettimi che non mi lascerai mai”-Annie piangeva disperata, abbracciando il cantante.
“Ti ha impressionato il discorso di Joan vero? Sei confusa perché hai una brutta situazione con la tua famiglia vero Annie? Amore mio, non avere paura.
Non ho alcuna intenzione di lasciarti ok? Te lo prometto.
Non ti abbandonerò mai”.
Annie lo guardò attentamente.
“Come faccio ad esserne sicura eh? Sei una rockstar, forse un giorno ti stuferai di me e basta.
Ma adesso non voglio pensarci e voglio godermi la vita attimo per attimo, se pensassi al futuro non vivrei più”-sorrise Anne.
Joey la baciò e le disse che aveva una sorpresa per lei.
Tirò fuori un pacchettino e lo porse alla ragazza: dentro c’era una collana con un brillante, di grande valore.
“Non  è molto punk rock… ma tu meriti di più di una collana con le borchie Annie.
Tu meriti tutto il meglio.
E io ho intenzione di dimostrartelo.
Fidati di me, non ti deluderò mai dolcezza”.

ANGOLO AUTRICE: Ciao! :) Oddio, dopo un capitolo tipo parto sono tornata…Joan è coraggiosa ad aver chiuso la porta in faccia alla sua famiglia, ora è proprio a piede libero ah ah . xD
Ma non è stupida e riuscirà a cavarsela comunque.
Ho deciso che arriverò ai quaranta capitoli!
 Adesso però vi devo lasciare…non so quando tornerò ad aggiornare, potrebbe anche passare un mese o più  perché ci sono gli esami e non ho molto tempo.
Comunque non mi dimentico e prima o poi tornerò e finirò,purtroppo.
Volevo finire entro giugno ma la vedo dura…alla prossima e grazie!
Jenny
PS: dimenticavo, importantissimo: auguri Joey Ramone! Ci manchi Joey, ci manchi tanto! <3

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Capitolo 35
*** Happy Birthday! ***


“Amore mio, devo farti una proposta che sicuramente ti piacerà.
Sempre che te la senti… poi ne parli con le ragazze e ci fai sapere…
E’ per il vostro prossimo show al Cgbg’s tra una settimana”-Marky attese la reazione di Meg, guardandola con aria interrogativa.
La ragazza sorrise e lo colpì con un cuscino:” Eddai, parla! Cosa hai in mente? Adesso sono curiosa, racconta!”.
“Allora… non so come mettertela giù.
Stavo pensando che per il prossimo show potreste fare una cosa in grande al Cbgb’s… visto che sono mesi che tra una cosa e l’altra non vi esibite a New York.
E che poi andremo in Asia… beh, che ne diresti se suonassi anche io con voi?
Se io e te ci alternassimo e mi presentaste come un ospite speciale?”-sorrise lui.
Meg restò a bocca aperta dallo stupore.
“Mon Dieu… ma sei serio Marky?
Certo che mi va!
Sarebbe fantastico!
Verrebbe uno show davvero unico, noi e Marky Ramone!
Basta, non vedo l’ora di dirlo alle ragazze!
Eccome se me la sento!
Wow!
Non ci posso quasi credere… però c’è un problema: Johnny lo sa? Glielo hai detto?”.
“Si glel’ho detto, stai tranquilla.
Ci è voluto un po’ prima che si convincesse a lasciarmi fare questa cosa però alla fine ha accettato.
E non è ancora finita!
Ho sentito Joan Jett e mi ha detto che sarà libera e non vede l’ora di venire a sentirvi.
Però questa è una sorpresa per Joan, non  le devi anticipare nulla ok?”.
“Certo, va  bene.
Non vedo l’ora, davvero.
Quando proviamo? Che canzoni vuoi suonare tu?-domandò eccitatissima.
“Frena un attimo piccola! Forza, vestiti e vai a parlare con le tua amiche, non dovevate incontrarvi in sala registrazione tra dieci minuti?
Vai che è tardi!”.
 *******
“Hey ragazze, buongiorno!
Guardate, mi ha scritto il cameriere di Roma!
E’ tenero, dice che sta mettendo da parte i soldi per venire a trovarmi in America e che gli manco.
Sembra un bravo ragazzo… e poi è così carino”-Diana guardava la lettera con occhi sognanti.
“Si beh ti abbiamo persa, lo sapevo che sarebbe successo.
Sono contenta per te!
"Baby I love you… oh, baby, I love only you!”- canticchiò Annie, mentre ballava con Diana e le faceva fare delle giravolte.
“Signorina, mi concede l’onore di questo ballo?”-chiese,seria.
“Si dai, sareste una bella coppia!
Brava Diana, finalmente puoi dire addio a Dee Dee”-Joan rideva a crepapelle tenendosi la panca con le mani e applaudiva.
Vi ci vedo molto bene insieme, fallo venire qui così poi vi sposate!”-aggiunse.
“Non lo so…devo meditare bene su come comportarmi.
Cambiando argomento, qualcuno ha più sentito Lily? Ero rimasta che doveva finire degli esami a scuola e poi sarebbe tornata da noi, adesso le telefono.
Ah, che bello, abbiamo fatto bene a prenderci questo periodo di relax.
La settimana prossima show al Cbgb e poi si riparte… Però che sfiga Meg, ci esibiamo proprio il giorno del suo compleanno.
Dovremmo trovare un modo per festeggiare comunque… potremmo farle una festa a sorpresa dopo lo show!”-disse la bassiasta, meditabonda.
“E’ il compleanno di Meg? Diana, noi non sapevamo niente, cosa aspettavi a dircelo?”-Annie era sorpresa.
“Pensavo lo sapeste… comunque dobbiamo festeggiare dopo tutto il culo che si sta facendo per la band se lo merita!”.
“Hai ragione.
E il regalo? Se facessimo una colletta e le comprassimo una batteria?
Le servirebbe”-propose Joan”ne parliamo dopo, adesso silenzio che sta arrivando”.
Meg entrò in sala prova tutta contenta, saltellando e cantando “Sheena”.
“Bonjour a tout le monde! Marky mi ha fatto una proposta davvero favolosa!
Vorrebbe suonare con noi al Cgbg’s e alternarle parti della batteria con me!
Siete d’accordo ragazze?”-domandò, elettrizzata.
“Non lo so Meggy… io non me la sento di seguire Marky, non so se riesco a cantare seguendo il suo stile con la batteria… avrei paura di andare fuori tempo”.
“Dai Annie, perfavore… ci terrei molto…tanto prima proviamo sicuramente.
Perfavore?”.
“Per me si può anche provare Meg.
Solo che è un lavoro lungo, dobbiamo essere veramente perfette per suonare con Marky…in una settimana ce la facciamo a provare?”-a Diana l’idea piaceva però il pensiero che qualcosa andasse storto e potessero fare una brutta figura la tormentava.
“ Va bene dai…d’accordo drummer girl, faremo in modo di suonare con Marky.
Domani mattina se è libero possiamo provare.
Adesso cominciamo a suonare noi”.
 ******
“Hey ciao Joan, sei stata bravissima sta sera, come al solito.
Vieni a berti una birra con me?”-Dee Dee osservava Joan Jett mentre si specchiava nel camerino.
Lei accettò di buon grado: era sempre stata amica del bassista dei Ramones e le faceva piacere trascorrere tempo con lui.
Mezz’ora dopo, superati in gran fretta vari fans, i due erano al Cgbg’s e sorseggiavano una birra ghiacciata, parlando delle rispettive carriere.
“Allora Doug, i Ramones stanno andando alla grande!
Adesso ormai siete famosi in tutto il mondo… avete perfino una cover band! Dimmi un po’ di quelle ragazze… ne ho conosciuta una che si chiama Joan come me,  è una ragazza simpatica e ho sentito dire anche una brava chitarrista.
E’ una mia fan, Johnny l’ha portata ad un mio concerto… sembrava che tra loro ci fosse una sintonia che non  mi convince….cos’è hanno una storia? Erano dolcissimi, non ho mai visto Johnny così docile con una ragazza!-rise.
“Ti volevo anche parlare delle ragazze in effetti…comunque si, Johnny e Joan hanno una storia, mi fido che non lo dirai in giro.
Ho saputo che hai promesso a Joan di andare ad un loro concerto appena avessi avuto tempo…”.
Joan Jett annuì:”Certo, infatti te lo stavo per chiedere se sapevi quando sarebbero tornate a New York…io per esempio la settimana prossima sarei libera…”.
“Perfetto.
Proprio la settimana prossima si esibiranno al Cgbg… stanno progettando una serata in grande, ci sarà Marky come ospite e si alternerà alla loro batterista…se venissi anche tu sarebbe davvero indimenticabile”.
Lei accettò, aveva tanto sentito parlare delle ragazze e non vedeva l’ora di sentirle.
 *******
Jackie is a punk
Judy is a runt
They both went down to Berlin, joined the Ice Capades
And oh, I don't know why
Oh, I don't know why
Perhaps they'll die, oh yeah
”- Marky e le ragazze erano riusciti a suonare insieme, dopo un inizio un pò stentato...
“Ci sono.
Ho risolto i nostri problemi e ho compreso che faremo un figurone!
Hey Meggy, vieni qui, dovete dividervi le parti da suonare.
Anzi, mi sa proprio che quando suona Marky tu dovrai fare da voce di accompagnamento per me, non vorrai mica stare con le mani in mano!”-gridò Annie, nel backstage.
Il Cgbg si stava riempiendo ma la serata cominciava già male: Meg era nervosa, aveva desiderato questo show davvero tanto però adesso non si sentiva per niente felice, era il suo diciannovesimo compleanno e nessuno, ne delle sue amiche ne dei Ramones si era ricordato di farle gli auguri, erano tutti troppo presi per pensare a lei.
In compenso ci aveva guadagnato di dover anche cantare quando suonava Marky ma… non era ancora finita!
“Ascolta, potresti strappare questi collant in modo da renderli simili ai tuoi? Ci servono, tra mezz’ora si inizia!”-Diana le aveva pure lasciato collant e calze a rete da strappare ancora di più, ormai l’avevano scambiata per una sarta tuttofare.
“Ah, dimenticavo… We’re a Happy Family la suona Marky, ne consegue che te ne devi cantare metà con Annie”-sorrise Diana.
“Pardon? Sei tu la bassista e la voce di accompagnamento, te la canti tu! Io avevo detto che per la parte cantata avrei contribuito solo a urlare le regole di “Commando”, per il resto suono e poi sto sul palco e basta.
Improvviso sul momento!”-sbottò infuriata, tirandole dietro le bacchette-“a adesso sparisci e chiamatemi quando dobbiamo salire sul palco che sono già incazzata!”.
 *******
“Allora, che ti ha detto?”-domandò Joan.
Diana spiegò che scenata aveva fatto Meg: se solo avesse avuto idea di quello che stavano preparando loro per festeggiare il suo compleanno!
“Charlotte, guarda un po’, l’abbiamo preparata secondo la tua ricetta francese, dici che va bene?”.
La sorella di Meg le guardò sorpresa:”Non vi facevo così brave in cucina ragazze… si va bene.
Grazie per avermi invitata stasera comunque.
Adesso vado a mettermi tra il pubblico visto che state per suonare, mi nasconderò da Meg almeno non rovino i vostri piani”.
Marky portò nel backstage la batteria nuova che avevano deciso di regalare a Meg e la rimontò con calma: adesso erano pronti ad andare in scena.
Con una scusa Diana accompagnò Meg direttamente sul palco perché non si accorgesse di nulla.
Annie si avvicinò al microfono e parlò:”Buonasera!
Ragazzi, è un po’ che non ci esbivamo a New York, vi siamo mancate?
Questa sarà una serata particolare, infatti avremo come ospite niente meno che Marky Ramone, che si alternerà alla batteria con Meg.
Per noi è un  grande onore poter suonare con lui!
Adesso però non perdiamo tempo e iniziamo, take it Diana!”.
“One, two, three, four!”-le ragazze suonarono Teenage Lobotomy a tutto volume, seguendo perfettamente la scaletta degli show dei Ramones.
Dopo qualche canzone, Marky salì sul palco, sotto un mare di applausi.
Meg si affrettò a lasciargli il posto e approfittò per andare a prendersi una birra: nella folla riconobbe Joan Jett!
Sul momento non disse nulla, probabilmente la loro chitarrista non se ne era accorta, altrimenti non starebbe più stata in sé.
La batterista salì nuovamente sul palco, vicino a Diana, e iniziò a muoversi e saltellare, un po’ a disagio e fuori posto, rischiando di rovesciare la birra.
Lanciò delle occhiate fulminanti a Diana mentre condivideva con lei il microfono e cantavano insieme a Annie: il suo sguardo diceva:”Presto me la pagherai per avermi obbligata a far sentire la mia voce e la mia pronuncia inglese non perfetta a mezza New York!”.
“Bene ragazzi, adesso chiederei a Meggy Ramone di tornare sul palco per un paio di canzoni che poi cambiamo di nuovo….”.
“E’ stata una mia idea ok ragazzi? Solo che io da povera stupida non avevo idea che le mie compagne mi avrebbero umiliata obbligandomi a cantare!
Mah… credo che se continuano così gli dico Adieu”-sospirò Meg, rivolgendosi al pubblico.
Il concerto si concluse e fu un successo, i fans erano moltissimi e le ragazze davvero contente.
Annie e Joan scesero Dl palco e si fecero strada tra la folla che chideva loro foto e autografi, per andare fuori a fumare.
Appena si trovarono all’ingrasso del locale, un ragazzo poco più grande di loro si avvicinò, traballando, evidentemente ubriaco.
“Uhm ragazzeeee… voi siete Joan e Annie giusto?
Che bello, stavo cercando proprio voi.
Siete entrambe troppo fighe, non saprei davvero chi scegliere… fosse per me vi sposerei!”-aggiunse e baciò velocemente Annie, che si allontanò disgustata, pulendosi la bocca.
Joan rimase senza parole ma la cantante intervenne per enreambe:” Ma chi ti conosce? Che schifo! Vai a smaltire la sbornia che è meglio, bleah, tutti i maniaci devono capitare a me?
Che porco!”-sbraitò indignata.
Il giovane non accennava ad arrendersi e accarezzò Joan, sussurrando:” Ci rivedremo tesoro… vi troverò, non è finita!”.
Le due non ci fecero molto caso e pensarono che fosse meglio tornare dentro, visto che dovevano festeggiare il compleanno di Meg.
Il Cgbg si era un po’  sfollato, Diana, Joan, Annie e Marky erano spariti,Marguerite se ne tornò nel backstage da sola, tutta infuriata: sbattè la porta dietro di sè, accese la luce e…
Per un attimo le mancò il respiro.
Davanti a lei stava una batteria nuova, adornata con fiocchi, stickers e addirittura palloncini.
Trovò un biglietto e lo lesse, con la voce tremante….:” Cara Meggy,
credevi che ci fossimo dimenticati del tuo compleanno eh?
Invece no, sei tu che sei una donna di poca fede.
Scusaci se ti abbiamo trattato male stasera ma dovevamo trovare dei diversivi per non farti scoprire la sorpresa.
Abbiamo notato che avevi bisogno di una batteria nuova quindi questo è il regalo da parte di tutti noi.
Adesso puoi riprenderti dallo choc, buon compleanno anzi joieux anniversaire e grazie per tutto quello che fai per la band e l’affetto che ci dimostri sempre.
Ti vogliamo bene!
Joan, Annie, Diana, Lily, Marky, Johnny, Joey, Dee Dee, Monte,Arty e Charlotte (si, abbiamo chiesto anche a tua sorella di partecipare.
Alzò lo sguardo e si trovò tutte le persona che amava davanti.
“Auguri drummer girl!”-urlarono le sue amiche, correndole incontro e abbracciandola.
“Hey sorellina, ti ho sentita suonare e sei bravissima.
Eh, si, tutti i miei sacrifici per permetterti di imparare quando eri piccola sono valsi a qualcosa…mamma e papà sicuramente sono fieri di te”-le disse Charlotte, sorridendo.
Meg annuì, commossa.
Marky la baciò e le porse le bacchette:”Bene, adesso mangia una fetta di questa torta che come minimo sarà tossica visto che l’hanno preparata le tue amiche e poi  perché non provi la batteria?
Forza, ci è costata un sacco, non ci costringerai mica a riportarla indietro?”.
La ragazza accennò di si e cercò di suonare ma l’emozione era troppa e sbagliò alcune parti.
Le sorprese della serata però non erano ancora finite
Si fece avanti un volto conosciuto e Joan per poco non svenne.
“Oh buon Dio…”-riuscì a pronunciare, mettendosi una mano davanti alla bocca, mentre Joan Jett le si avvicinava.
“Hey ciao! Sono venuta a sentirvi, come ti avevo promesso.
Devo dire che siete veramente brave, proprio come avevo immaginato.
Quando sei su quel palco riesci a far tremare la stanza, credimi.
Ragazze, siete state fenomenali.
Joan, riprenditi!
Guarda che puoi anche parlare, io voglio essere tua amica!”.
“Ehm… grazie per essere venuta, non ho davvero parole per ringraziarti di tutti i complimenti che mi ci hai fatto!
Sono felicissima che ti siamo piaciute.
E’ un grande onore per noi la tua presenza”-ringraziò.
“Ma qui state festeggiando! Meg vero? Auguri cara”.
Fu una serata davvero in dimenticabile, le ragazze cantarono le canzoni di Joan Jett fino a tarda notte e  si divertirono moltissimo.
Ormai erano le tre e mezza, avevano continuato la serata per le strade del Queens.
Joan e Joan Jett fecero un tratto di strada insieme, la chitarrista voleva parlare un po’ con il suo idolo prima di tornare da Johnny.
“Allora, Dee Dee mi ha detto che tra te e Johnny c’è qualcosa… lo avevo intuito sai?”.
“Dee Dee non si fa mai gli affari suoi… mi sembra così strano parlare con te Joan.
Beh io e Johnny stiamo insieme, da un anno ormai.
Ora però non dirlo a nessuno, solo le mie amiche e i Ramones lo sanno…”.
“Ah ecco! Sono felice di aver trovato una fan come te e a questo punto anche un’amica direi, e sono felice che tra te e Johnny sia scoppiato questo amore.
Vedi che noi donne dove vogliamo ci arriviamo e nessuno può impedircelo?”.7
“Si concordo.
Stasera c’è stato anche uno che ha baciato Annie e poi ha tentato di baciare me.
Era ubriaco fradicio.
Cosa devo fare con questi elementi non lo so…”-sbuffò la chitarrista.
Joan Jett la fissò e disse seria:” Un calcio nei coglioni è sempre la soluzione”.
Le due si misero a ridere: quel tipo se lo sarebbe veramente meritato.
Erano arrivate davanti all’appartamento di Joan e Johnny e si dovettero salutare.
“Allora alla prossima, guarda che ci conto.
Su sbrigati vai a casa che Johnny ti sta aspettando.
Ci vediamo presto mia omonima”-la salutò Joan Jett.
La chitarrista aprì il portone e entrò in ascensore.
Adesso nuove avventure le stavano aspettando, la partenza per l’Asia era vicina.
ANGOLO AUTRICE: Ciao! :)
C’è ancora qualcuno qui? Si, sono tornata.
Ho passato un terzo dell’esame, la seconda parte ce l’ho il 9 luglio e sono angosciata.
Ho finalmente deciso come dividere gli ultimi capitoli!
Il compleanno di Meg è stato proprio festeggiato alla grande eh? Beh, se lo meritava dai…
Joan e Joan Jett hanno fatto amicizia, non poteva andare meglio.
E quel ragazzo… siamo sicuri che non ritornerà?
Alla prossima! :)
Jenny

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Capitolo 36
*** End of the Century ***


“Hey bellezza sta volta ti chiedo io di parlare.
R i u n i o ne   s t r a o r d i n a r i a! Siediti e discutiamo, noi che teniamo le redini di questa band”.
“Annie, cosa vai blaterando? Ti sei svegliata con la luna storta stamattina?
Non dirmi niente che già sono incazzata con quella cretina di Diana che adesso vuole portare quel cameriere italiano qui e se non l’avessi fermata in tempo se lo sarebbe portata dietro in tour.
Brutta imbecille.
Non la sopporto quando fa così.
Da che parte sta?
Me lo chiedo sempre e ancora non sono riuscita a darmi una risposta.
O con noi o contro di coi.
Punto.
E se decide di stare contro di noi e abbandonarci, giuro  che le tiro il malocchio!
Io la strozzo quella là! Oddio, mi sale la pressione…”-Joan si accasciò su una sedia, con le mani tra i capelli.
“Si ok…gestire una band: lo stai facendo in modo totalmente sbagliato.
Cosa c’entra Diana, il malocchio e il cameriere? C’è qualcosa che non so…? Insomma, che Diana è un’oca patentata che pensa solo a truccarsi, vestirsi, uscire,divertirsi e bere lo avevamo capito il giorno che l’abbiamo assunta.
Anzi che l’hai assunta, perché l’hai assunta tu, me lo ricordo benissimo.
Queste parole ti dicono qualcosa?
“…non litighiamo… ti do la possibilità di provare con noi, ora vediamo se al concerto riusciamo ad avvicinarli… Ora vado a mettermi lo smalto però ti avverto: se vuoi che rimaniamo amiche non fare cazzate!”.
“E comunque non ti conviene farle il malocchio-concluse Annie- dicono che se non sai lanciarlo bene e sbagli qualcosa ti ritorna… sette volte più potente!”.
Imparerò oppure chiederò a Meg.
Ci vuole un oggetto della vittima?
Prenderò il suo basso di merda.
Non la sopporto più ti giuro”-la chitarrista battè un pugno sul tavolo.
“Joan ti prego calmati un attimo.
Uff… come ci siamo arrivate fin qui?
Ti ricordi come eravamo unite quando è nata Suzy, quante ne abbiamo passate insieme a Parigi, a Roma, in giro per gli U.S.A?
Smettila di fare così,è solo dannoso fidati”.
“Io ci provo ma non ci riesco… è più forte di me.
Comunque di cosa dovevamo parlare che mi sono persa?”
Annie guardò l’amica e esitò un momento prima di ricominciare a parlare…
“Senti Joan, io ci ho pensato bene…insomma stavo pensando che dopo questo tour sarebbe ora di smettere… non perché non mi piaccia quello che facciamo, piuttosto perché mi rendo conto che non riusciamo più a starci dietro e non credo sarebbe giusto nei confronti dei fans offrire loro uno spettacolo al di sotto delle nostre capacità solo perché siamo sempre di fretta perché una deve correre a dare lezioni di batteria, una deve seguire suo marito, l’altra la sua bambina, l’altra deve stare dietro a madre e sorella…poi so bene che ti hanno offerto di collaborare vari musicisti, non vorrei che buttassi via la tua grande occasione.
Dopo l’ultimo tour in Asia direi di cominciare a salutare i nostri fans…insomma, se vogliamo fare una cosa più graduale potremmo fare un ultimissimo grande show in America…ma secondo me è meglio che non andiamo avanti o rischieremmo di deluderli”.
La chitarrista aveva ascoltato attentamente il discorso: non poteva dirsi sorpresa dalla proposta della sua compagna.
“Senti Annie, io lo capisco… ti avrei vatto io stessa un discorso simile tra un po’ di tempo.
Anche a me dispiace, soprattutto per i fans e per Meg: sai già che la prenderà malissimo una notizia del genere, essere nella band era la sua unica valvola di sfogo dal suo passato.
Però ti do ragione, dovremmo farlo.
Anzi, ci sto.
Dobbiamo parlarne con Meg e Diana però sappi che hai il mio sostegno.
Mi rattrista dover prendere questa decisione… non sai quanto.
 Anche per i ragazzi e perché non so come potrò portare avanti il mio matrimonio e questa è la cosa che mi preoccupa di più.
Però è necessaria per andarcene in grande stile”.
Annie le sorrise: un sorriso triste e malinconico”No, per andarcene in grande stile ci voleva il morto!
Una di noi si doveva sacrificare, è così che succede nelle grandi band: guarda Jim Morrison, Brian Jones, Sid Vicious,Jimi Hendrix, Janis Joplin…”-disse cercando di risollevare il morale della sua amica e facendo in modo che si mettesse a ridere.
“Va bene.
Appena tornate dal Giappone ci metteremo in moto.
Ci vuole una conferenza stampa tutte insieme.
Poi io e te che siamo le leader e quelle che gestiscono i fili della band andremo a parlare a MTV per rendere ancora più ufficiale la cosa e poi scriveremo una lettera ai fans…e torneremo da dove siamo venute”-spiegò la chitarrista, ritrovata improvvisamente lucidità.
 *********
 “In Giappone?
E’ lontano…meglio così, non ne potevo più di studiare.
Ma guarda un po’ qua…eyeliner, rossetto, matita e brillantini!
Ti tratti bene Diana!
Ci credo che poi hai tutti i cagnolini dietro che sbavano e li prendi pure dall’altra parte del mondo come Matteo…
Non mi dire che ci sali sul palco truccata così,siete una cover band dei Ramones, mica dei Kiss!
Me li presti?
Tanto in Giappone a cosa vuoi che ti servano, a vestirti da Gheisha?”-Lily aiutava la bassista a fare le valiglie e ogni tanto si appropriava di qualche accessorio”oppure…oppure non ti servono in Giappone ma qui per un appuntamento con il cameriere?”-scherzò la ragazzina, disegnando un cuore con il rossetto sulla guancia di Diana.
La bassista la fermò, costringendola a guardarla negli occhi: “Mi sa che te li puoi anche tenere i trucchi, tanto non credo che mi serviranno più...”.
“Cosa vuoi dire? Spiegati meglio…”.
“Non so bene come dirtelo… uff, forse non dovrei nemmeno  parlartene.
Ho come una sensazione negativa…sono così confusa…
Tu non ti preoccupare”.
“Ma certo che mi preoccupo! Sarò anche una bassista sostitutiva però se permetti lavoro per te quindi mi spetta sapere cosa ti passa per la testa!”-sbottò.
“Ti ho detto che non è niente.
Domani andiamo in Giappone, adesso calmati e vediamo di goderci il tour”-Diana chiuse l’argomento. ********
“Ahhh buon pomeriggio Hilly!”-Annie entrò al Cgbg e si sedette al bancone, seguita dalla chitarrista.
Accese una sigaretta e si guardò intorno:” Uhm, com’è che hai aperto così presto oggi? Fai le pulizie per stasera? Dacci due birre va!”-domandò.
“Si, davo una sistemata al locale”-rispose il gestore mentre portava le ordinazioni alle ragazze”non dovreste bere già a quest’ora, prenderete una brutta strada se continuate così voi due”.
Intervenne la chitarrista:”Non ci turbare che queste saranno le ultime birre che berremo per lungo tempo… in Giappone ci toccherà bere il sake, che orrore”
“Eh si questi sono i problemi della vita… ma io ho un problema più importante da sottoporre a voi due signorine…”-indicò un ragazzo seduto solitario ad un tavolo”quello là viene ogni giorno al Cgbg da quando vi siete esibite l’ultima volta.
Aspetta ogni giorno di poter incontrare Joan e Annie… non so per quale motivo.
Lo conoscete?”.
Le due si girarono contemporaneamente verso il tavolo indicato da Hilly…
“Non ci posso credere…”-Joan guardò il ragazzo seduto con grande stupore.
“Ma è lui! Il maniaco dell’altra sera! Hilly, chiama la polizia!”-le fece eco Annie, nascondendosi dietro le spalle della chitarrista.
Il gestore le guardò stupito: La polizia? Non fatemi preoccupare vi prego!”.
“ Si ci ha seguite dopo il concerto e ci ha detto che ci vorrebbe scopare entrambe, è stato davvero viscido”.
“A me ha detto di essere un vostro fan e volervi parlare, niente di più.
E’ qui da una settimana, potreste anche sforzarvi di andare a salutarlo”-suggerì Hilly.
Le due si avvicinarono al tavolo dove era seduto il ragazzo, un po’ esitanti.
Fu Joan ad intervenire per prima: lo fissò un attimo, aveva davvero uno sguardo magnetico, doveva riconoscerlo.
Poi domandò, fredda:” Cosa vuoi da noi?”.
“Innanzitutto volevo scusarmi per quello che ho detto, ero ubriaco, non mi capita spesso.
Non volevo fare una figura simile e mi dispiace che pensiate che io sia un maniaco.
Però ve lo avrei detto lo stesso in modo più educato ragazze… è molto che vi seguo e devo dire che mi piacete entrambe moltissimo.
Io mi stavo chiedendo se vi potesse andare di conoscerci meglio… si, parlo con entrambe.
Non necessariamente per finire a letto insieme, anche solo per essere amici… poi vediamo come vanno le cose”.
Le due rimasero davvero a bocca aperta.
“Senti perfetto sconosciuto, innanzitutto cominciamo con le presentazioni, calma un attimo prima di passare al dunque.
Io sono Joan, lei è Annie, lo sai già. La domanda è: tu sei…?”.
“Brian”.
Annie si fece avanti, spavalda:” Ok, Brian… mettiamo pure che questo sia l’inizio di qualcosa.
E adesso? Cosa vorresti fare? Cos’è, credevi che visto che siamo ormai famose andassimo in giro a darla a tutti?
Mi spiace ma le groupie versione uomo devono ancora inventarle”.
“Esatto, Annie ha ragione.
Però potresti essere nostro amico… diciamo che da questo momento sono aperti i giochi.
Ti diamo una chance… però dovrai conquistare la nostra fiducia.
E ti auguro fortemente che io non sia la tua preferita baby perchè sono seriamente impegnata e non lo voglio certo lasciare per te”-concluse la chitarrista, lanciandogli un ultimo con uno sguardo provocatorio e schioccandogli un bacio sulla guancia che gli lasciò l’impronta del rossetto.
“Si… questi sono i nostri numeri di telefono… ci sentiamo al ritorno dal Giappone ma anche per quando  riguarda me, non pensare di poter fare più carriera di un semplice amico.
Let’s play the game!”-ribattè Annie, uscendo a sua volta dal locale.
 ******
Meg stava giusto chiudendo lo studio dove dava lezioni: quel giorno aveva anticipato l’ultima perché il mattino dopo si sarebbe dovuta svegliare presto per andare in aeroporto quando sentì una voce che la chiamava e vide un ragazzo correrle incontro con il fiatone.
Lei si voltò e le apparve un ragazzo più o meno della sua età, alto, con i capelli ricci e gli occhi azzurri:possibile che le ricordasse qualcuno?
“Meg, menomale che ti ho trovata!”-incominciò quest’ultimo mentre la batterista rimaneva a fissarlo scioccata e ribatteva:”Ehm…si certo.
Ci conosciamo?”.
“Si e no… perfavore ascoltami.
Forse ti ricordi: quando siete venute in Francia e un ragazzo ti ha chiesto di fare una foto, davanti a quell’hotel a Montmartre”.
Meg scoppiò a ridere:” Ah ah e secondo te io mi ricordo?
Sai quanta gente vedo a ogni show che vuole farsi un a foto con me!
Può darsi che abbia un vago ricordo si…
Però cosa vuoi di preciso?
Perché sei qui?”.
“Beh ero io quel ragazzo…mi chiamo Erik.
Ho bisogno del tuo aiuto Meg, urgentemente.
Sono venuto a lavorare negli U.S.A da poco e ho già conosciuto molta gente qui.
Ieri però è successo un casino.
Ero in un locale con degli amici, ero ubriaco, stavamo parlando di musica, io devo avergli detto che ero un batterista da far invidia ai più famosi e così abbiamo scommesso che se entro due mesi mi fossi preparato una scaletta e gli avrei fatto vedere di cosa ero davvero capace mi avrebbero dato 1000 dollari.
Il problema è che in realtà io non mi sono mai seduto dietro una batteria in tutta la mia vita e non so come fare.
Perciò ho pensato che essendo tu una batterista famosa, visto che ho addirittura la possibilità di imparare direttamente da te, ho pensato di venire a chiederti di insegnarmi”.
“Tu sei pazzo.
Tu sei completamente pazzo.
Guarda, per imparare a suonare non bene, a livelli ascoltabili, da principiante, ci vogliono un paio di anni.
Per arrivare ai miei livelli, oltre che un talento naturale,ci vogliono almeno dieci,quindici anni di studio intenso.
E tu vuoi imparare in due mesi?
Tanto più che non hai specificato cosa vuoi imparare… io ho approfondito i Ramones ma so suonare anche altro, cose molto più complesse… e ti assicuro che quando mi capita di vedermi davanti certa roba mi viene da vomitare.
Una delle più grandi cazzate che io abbia mai sentito.
E adesso scusami ma dato che sono una batterista famosa domani inizio un tour in Giappone e devo alzarmi presto.
Vado a casa, buona serata”.
Erik la seguì e continuò ad implorarla come un ragazzino fino a che Meg, esasperata, decise di aiutarlo: “D’accordo, ti darò lezioni ma non ti aspettare niente di che e comunque non se ne parla prima del mio ritorno dal tour.
Su questo foglio c’è il mio numero di telefono, quando torno fammi uno squillo che ci mettiamo d’accordo”.
 ********
Annie afferrò la telecamera, che Monte aveva finalmente riconsegnato alle proprietarie.
“Ciao ragazzi! Siamo in aereo, dirette verso il Giappone! Quell’essere indefinito che dorme con il paraocchi è  Joan, quella non la svegliano nemmeno le cannonate.
A conclusione di questo tour posso anticiparvi che avremo notizie molto importante da dare a voi fans e che non so se vi piaceranno”.
“Notizia? Quale notizia? Perché nessuno mi dice niente in questa band?-si intromise Diana,alzando gli occhi dal libro che stava leggendo.
“Beh purtroppo così è la vita.
Mangeremo sushi per annegare i dispiaceri.
Diana smettila di urlare, ne parleremo tutte insieme al momento opportuno, torna a leggere, a cuccia!”-le intimò la cantante.
Da quando erano arrivati in Giappone Joey aveva notato che c’era qualcosa che non andava in Annie: era molto silenziosa, sembrava cercasse di evitarlo, per trascorrere tutto il tempo con le sue amiche.
Nonostante la loro decisione di smettere, anche in Giappone avevano trovato numerosi fans ad aspettarle, totalmente ignari del fatto che quella sarebbe stata la prima e l’ultima volta che le avrebbero viste.
Una sera, dopo uno show, il cantante dei Ramones decise di affrontare la sua ragazza e chiederle spiegazioni sul suo comportamento.
“Anne devo parlarti.
Ho notato che da quando siamo arrivati qui sei strana, c’è qualcosa che devi dirmi?
Ho fatto qualcosa che ti fa soffrire? Perché se è così sono pronto a rimediare”-sussurrò.
Non avrebbe potuto scegliere momento meno adatto per chiedere spiegazioni ad Annie: la ragazza si voltò con le lacrime agli occhi e confessò la decisione che aveva preso.
“Ascoltami Joey… ti prego cerca di capirmi.
Ci vogliamo sciogliere, ci siamo rese conto che ormai siamo troppo impegnate per continuare così, riusciremmo solo a dare una performance pessima al pubblico.
Quando torniamo lo andiamo ad annunciare ufficialmente a MTV.
Diana e Meg ancora non lo sanno, glielo diremo stasera.
Io… mi dispiace.
Non so che altro dirti, davvero.
Mi sono buttata quasi per gioco in questa situazione e ora mi ritrovo ad essere famosa, mi ritrovo ad essere riconosciuta per strada e fermata per un autografo.
Questo è un grande traguardo e ne sono davvero felice ma c’è anche l’altro lato della medaglia: io non so gestire questa situazione.
La band è gestita soprattutto da Joan e se non ci fosse lei io mi sentirei persa.
Ora però siamo stanche, siamo stanche di essere quello che siamo, tutto questo successo ci ha portate ad odiare Diana e non vorremmo anche perché si tratterebbe di mettere in gioco la felicità di troppe persone se escludessimo lei.
E’ un circolo vizioso, capisci?
Ci dobbiamo confrontare con alcuni aspetti della vita reale….io non ti sto dicendo che non ti amo più Joey…mi sto solo chiedendo quanto potrà andare avanti senza conseguenze per entrambi.
E sono giunta alla conclusione che con il ritiro della band, anche noi due dovremmo allontanarci… almeno per un po’.
Non è giusto che tu debba essere condannato a stare con una ragazzina problematica quando potresi avere tutte le belle donne che vuoi”-concluse, abbassando gli occhi.
Il frontman dei Ramones era sconvolto.
“Hai finito? Posso parlare? Anne, io ti amo.
Cosa stai cercando di dirmi, che hai trovato un altro?
Perché questo complica parecchio le cose.
Non me lo sarei aspettato da te, credevo fossi una brava ragazza!
Dio! Ho preso le tue difese quando hai baciato Dee Dee… anche allora ti ho perdonata.
Sono stato proprio uno stupido…
Però ormai quello che è fatto è fatto.
Hai ragione, la cosa migliore da fare è lasciarci, almeno per un po’.
Poi vedremo, non si sa mai…
E’ triste che sia finita così… non ho altro da dire.
Ci vediamo in hotel”-Joey scomparve nel buio, lasciandola sola, in balia dei ricordi.
 *******
“E così mangeresti insetti?
Nah, non ci credo… Marky Ramone mangia insetti, avete saputo?
Allora facciamo così… guarda questo scarafaggio che cammina sul pavimento.
Se te lo mangi… se te lo mangi io ti do cento dollari ah ah”-Meg era coricata su un divano della hall, ubriaca persa, con in una mano un bicchiere di sake, nell’altra una sigaretta  e addosso solo una camicia di Marky, calze a rete e tacchi a spillo di Diana.
Più che una batterista punk,trasandata e poco femminile come suo solito sembrava una ragazza uscita direttamente da un cabaret della Parigi anni ’20.
“Si che mi mangio quell’insetto Madmoiselle Tillie.
Anzi facciamo duecento dollari… mi mangio anche quella zanzara gigante che vola su quella tenda e gli insetti che troveremo domani”-sentenziò facendo scrocchiare lo scarafaggio sotto i denti.
Meg voltò il viso verso Monte, con un’espressione di totale disgusto e additò Marky”Mon Dieu…Io quello me lo porto a letto.
Monte, chiariscimi che problemi mi affiggono?”.
“Annie, perché hai quella faccia?”-Joan corse incontro alla sua migliore amica e la abbracciò” cos’è successo?”.
“Joey mi ha lasciato”.
“Gne gne gne, Joey l’ha lasciata… povera stella, avete sentito?
Adesso ti faccio ridere io, stronza.
Tu e quest’altra strega di Joan volete sciogliere la band! Siete matte forse? E io come me li procuro i soldi per dar da mangiare a mia figlia eh?”-Diana le cominciò ad urlare contro, su tutte le furie.
“Beh… potresti andare a battere.
Tanto di lì provieni, magari è destino che ci ritorni!”-la investì Anne.
“Rimangiati quello che hai detto.
Rimangiatelo! Aspetta… Meg-corse verso la batterista-di a quelle due che non ci dobbiamo sciogliere!
Ti scongiuro, stai dalla mia parte”.
Meg stava tornando un po’ in sé dopo l’euforia dovuta all’alcool e riuscì a fare un discorso sensato a Diana: “Diana, adesso stammi bene a sentire.
Io ti parlo come tua migliore amica, di me ti puoi fidare.
Anche io sono veramente affranta dalla decisione che abbiamo dovuto prendere, credimi.
Per me voi eravate una famiglia, suonare mi allontanava da tutti i brutti pensieri e questo periodo è stato il più emozionante della mia vita.
E sono sicura che anche Joan, nonostante il suo orribile carattere, sia distrutta, forse più di noi.
La band è una creature sua e di Annie che nonostante sia un po’ egocentrica ha messo tutta se stessa in questa avventura.
Purtoppo però le cose finiscono e non c’era modo che finisse altrimenti.
Noi resteremo sempre amiche, tra alti e bassi e se vorremo potremo continuare a suonare insieme.
Però questa parte delle nostre vite è ormai giunta al capolinea e anche a te non rimane che accettarlo.
Pensa a tutto quello che ancora ti aspetta: potresti costruirti un futuro con Matteo, hai Suzy, potreste avere una famiglia un giorno.
Non ti scoraggiare, vedrei che tutto si sistemerà”-concluse.
Il tour giapponese era durato ancora una settimana poi le ragazze e i Ramones erano dovuti tornare alla realtà.
Avevano cominciato ad allontanarsi dai “fratellini” e, come accordato, avevano salutato i fans con un’intervista a MTV, cogliendo tutti di sorpresa.
Dopo un ultimo show al Cbgb’s, si erano ritirate anche se continuavano ad essere assediate da fans disperati e Meg aveva una lista infinita di aspiranti batteristi che volevano andare a lezione da lei e seguire le sue orme.
L’addio ai Ramones non era stato alla fine niente di così drammatico, sarebbero rimasti in contatto negli anni.
L’unico momento davvero difficile lo passò Joan, ancora sposata con il chitarrista dei Ramones.
Non le interessava di Brian, del suo sguardo magnetico e di tutto il resto: lei continuava ad essere la moglie di Johnny Ramone.
Stare a letto, tra le braccia di Johnny dopo aver fatto l’amore era la sensazione più bella che la ragazza avesse mai provato: si sentiva pienamente felice e completa.
Una notte, poco dopo la fine dell’ultimo tour, i due si ritrovarono a parlare di quel periodo meraviglioso che avevano vissuto e che stavano vivendo ma in maniera differente.
John la baciò dolcemente e le disse una cosa, che nessuno dei due avrebbe mai dimenticato e li avrebbe legati per la vita.
“Mi dispiace per la band, piccola.
So quanto ci tenevi e che colpo dure deve essere stato ritirarsi.
Però io ti dico una cosa: non so dove ci porterà il destino, la vita.
Non so se un giorno saremo costretti a lasciarci, se vivremo lontani o cosa accadrà.
Io ti posso dire solo una cosa: “Qualunque sarà la strada che prenderemo, io non ti abbandonerò mai.
Ci sarò sempre per te, in qualunque momento e per qualunque cosa tu possa avere bisogno.
Ti amerò per sempre, Joan”.

ANGOLO AUTRICE: Eccomi qui! :)
Mi dispiace doverlo dire, ma questo è stato l’ultimo capitolo delle avventure delle nostre girls.
Ci ho impiegato settimane per scriverlo, mi auguro che possa piacere.
Da adesso in poi ci saranno una serie di capitoli dedicati a ciò che è successo dopo(non ho approfondito la questione di Brian per esempio perché verrà spiegata a suo tempo), a come hanno vissuto le ragazze dopo il ritiro della band e come si sono rapportate con i Ramones negli anni, soprattutto mi soffermerò sulle reazioni di ognuna alla morte di Joey, Dee Dee e Johnny (devo ancora pensare a come fare con Tommy).
Ringrazio con tutto il cuore che mi ha seguito fin qui, chi mi ha insegnato a migliorarmi, ha creduto in me ma anche chi ha recensito solo un capitolo o ha seguito solo una parte, che ha messo la storia tra i preferiti e chi la leggerà in futuro.
Non mi resta che lasciarvi ad attendere i prossimi capitoli, avviso che saranno davvero molto malinconici e tristi in alcuni punti.
A presto,
Jenny
 

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Capitolo 37
*** Life's a Gas ***


Sciolta la band, Annie aveva trovato lavoro all’Hard Rock Cafè, da poco aperto a New York.
Si era sposata con Chris, un militare che era spesso in giro per il mondo in missione per cui Annie si era ritrovata quasi da sola a dover crescere le loro figlie, Emily e Isabelle.
Negli anni aveva mantenuto i contatti con Joey Ramone e ogni tanto si incontravano a New York come buoni amici, quando non era occupata ad andare a trovare Joan e Diana, sull’altra costa.
Era la domenica di Pasqua, le prime luci dell’alba si facevano strada per il cielo di New York quel 20 aprile 2001,quando Joey Ramone aveva esalato l’ultimo respiro, dopo anni di sofferenze.
Annie gli era sempre stata vicina; andava a trovarlo appena poteva e si manteneva costantemente informata sul suo stato di salute tramite Arty:quella notte era stato proprio lui a chiamarla darle il triste annuncio.
Lei non aveva esitato un attimo, aveva afferrato le chiavi di casa, controllato che le bambine dormissero e era scesa in strada, cercando di raggiungere l’ospedale.
Era finita.
Era morto.
Non avrebbe più sentito la sua voce né visto il suo sorriso.
Mai più.
Ormai era mattina e Annie camminava per le strade di New York, sola, con i propri pensieri.
I muri erano tappezzati di manifesti che pubblicizzavano “Don’t worry about me”, l’album solista che Joey aveva fatto appena in tempo a completare: il suo viso era ovunque!
Calde lacrime scendevano dal volto di Annie: erano passati anni da quando si erano conosciuti, tante cose erano cambiate, loro stessi per primi ma lei non riusciva a non pensare a quell’uomo che le aveva dato tanto e che adesso l’aveva lasciata per sempre.
Aveva dissimulato il proprio dolore per le persone che le stavano intorno e per Joey stesso ma ormai non ne avrebbe più avuto bisogno.
Appena si trovò davanti al Cgbg’s scoppiò in un pianto disperato, non riusciva a sopportare di vedere quel luogo dove tutto era iniziato, i ricordi la assalivano: rivide i Ramones agli inizi, rivide se stessa sul palco e le sue amiche: le si strinse il cuore.
In quel momento le vennero in mente le parole di una delle canzoni contenute appunto nell’album “Don’t worry about me” e cominciò a canticchiare sottovoce… “Life’s a gas… so don’t be sad, ‘cause Il’’ be there, I’ll be there at all”.
Le sembrò scritta per lei.
Quelle parole sembravano scritte apposta da Joey per dirle addio.
Annie si rese conto che in quelle condizioni non sarebbe riuscita ad arrivare a casa prima che qualcuno la fermasse chiedendo il motivo di tanta tristezza: cercò una cabina telefonica come faceva ai vecchi tempi quando lei e le altre si mettevano nei casini e aspettò la risposta dall’altra parte.
 *********
Joan non riusciva a dormire.
Quelle sera era stata strana, era più nervosa del solito, aveva anche litigato con suo marito per un motivo stupido: non sapeva nemmeno lei perché si sentiva così ma aveva la sensazione che stesse per accadere qualcosa, qualcosa di negativo.
“Probabilmente è solo una mia suggestione, non c’è alcun fondamento”-pensò mentre accendeva la tv e cercava un vecchio film horror di quelli che guardava con Johnny.
Non fece in tempo a cambiare canale che arrivò la notizia.
Al tg stavano annunciando la notizia della morte di Joey, qualche ora prima
Rimase scioccata, senza parole.
Esattamente nello stesso momento, il telefono squillò e lei alzò la cornetta, quasi meccanicamente: dall’altra parte sentì solo una frase: ”Joey è morto”.
Poi solo un pianto incontrollato.
Voleva fare qualcosa per la sua migliore amica; davvero, avrebbe voluto poter fare qualcosa per aiutarla ma lei stessa era troppo devastata.
Nonostante questo si asciugò gli occhi e trovò la forza di parlare: ”Tesoro mi dispiace tanto! Adesso cerca di calmarti, respira e chiama Meg, è meglio se vai da lei finchè non ti sarai ripresa un momento.
Ci penso io a chiamare le bambine, da te è mattina adesso no?
Tra un’oretta le chiamo così le rassicuro e dico loro che sei da zia Meg.
Adesso chiamo Brian e gli dico che ho avuto un impegno improvviso e devo andare a New York, poi avviso Diana e corro in aeroporto, domani sono da te”-concluse.
 *********
“Meg…”-Annie entrò nell’appartamento e abbracciò l’amica.
“Oh Annie, ho saputo, mi ha chiamata Tommy poco fa.
Povero Joey, è davvero una notizia terribile.
Devi essere forte sorellina”-le disse, ascuigandole le lacrime”vieni in casa che ne parliamo”.
Meg era sola a casa, suo figlio Antoine era a passare le vacanze di Pasqua dai nonni paterni in Francia mentre suo marito era all’estero per lavoro e non sarebbe tornato prima di una settimana.
Le due trascorsero tutto il giorno insieme, ricordando Joey e i bei momenti passati assieme durante i tour: sembravano trascorsi secoli e invece si trattava solo di qualche anno.
La mattina dopo qualcuno bussò alla porta: erano Joan e Diana, appena arrivate dalla California.
“Ragazze! Che bello vedervi anche se per delle circostanze così tristi…”-Joan andò a sedersi vicino ad Annie”Annie, mi sei mancata.
Come stai ora?”-le chiese mentre Meggy si affrettava a portare delle tazze di the.
“Meglio, ti ringrazio Joan cara..
E’ davvero bello quello che state facendo per me, quanto mi state vicine in questo momento.
Oh Diana, sei venuta anche tu! Vi avrei capite se non e l’avreste fatta, abitate dall’altra parte del Paese!”.
Diana sorrise:”Hey, non piangere, stai tranquilla.
Se non ci sosteniamo a vicenda come facciamo?
Anche tu avresti fatto lo stesso per me, sono sicura”-sorrise.
E lo face.
Lo fece ancora prima ancora di quanto tutte loro potessero immaginare in quel momento.
ANGOLO AUTRICE: Ciao! Ci stiamo avvicinando inesorabilmente alla fine e Joey purtroppo se ne è andato…
Ho scritto questo capitolo mesi fa e adesso ho deciso di sistemarlo e pubblicarlo il più simile possibile all’originale, è abbastanza commovente? ;(
Se notate bene ci sono alcuni spoiler, ho cercato di limitarli il più possibile però erano indispensabili per dare un senso alla storia ma presto li capiremo meglio.
Il capitolo si è chiuso con una funesta anticipazione… potete forse immaginare di chi parlerà il prossimo capitolo.
Un bacio, a presto! :)
Jenny
 

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Capitolo 38
*** Love Kills ***


“Come ti dicevo, sembra ufficiale che li introdurranno nella Hall of Fame!
Me lo ha detto Dee Dee un giorno che è venuto a portare dei soldi per l'Accademia d’arte di Suzy… sai, non mi è sembrato per niente in forma, anche Suzy l’ha notato.
Da quando si è messo con Barbara è anche peggio di prima, poi sai, non ha più vent’anni , ormai ne ha cinquanta.
Secondo Suzy, suo padre ha ricominciato a drogarsi”-osservò Diana, visibilmente preoccupata.
“Ne è sicura? Io non ho più visto Dee Dee però credevo che negli ultimi tempi si fosse ripulito.
Che disdetta sarebbe se continuasse così… farà una brutta fine, vi consiglio di prepararvi al peggio.-Joan andò in cucina a prendere un’altra birra” Però se entreranno nella Hall of Fame sicuramente trasmetteranno la cerimonia in tv,potreste venire tutte a stare qualche giorno a casa mia, così la guardiamo e passiamo un po’ di tempo insieme, l’ultima volta ci siamo incontrate per un motivo talmente triste…”-aggiunse.
Detto fatto: in meno di dieci minuti Annie e Meg furono avvisate e iniziarono i preparativi per il loro arrivo.
La chitarrista non aveva però messo in conto una cosa…adesso aveva una famiglia!”.
“Well I don't care about history
Rock, rock, rock'n'roll high school
'Cause that's not where I wanna be
Rock, rock, rock'n'roll high school
I just wanna have some kicks
I just wanna get some chicks
Rock, rock, rock, rock, rock'n'roll high school
”-mamma che figa la tua Mosrite, erano anni che volevo provarla! Ciao zia Diana!”-un ragazzino si precipitò nella stanza, cantando Rock’n Roll High School e suonando la chitarra di Joan.
La madre lo osservò un attimo, stupefatta, prima di intervenire a impedire in disastro: “Jack! Quante volte ti ho detto che puoi suonare su tutte le mie chitarre tranne quella? Molla la Mosrite!”-inveì, rincorrendolo.
Poco dopo ritornò, vincitrice:”Uff, non credo che abbia letto quello che c’è scritto sopra… ho fatto appena in tempo a bloccarlo.
Che fatica questi ragazzi…fortuna che tu hai Suzy che è già grande, e anche quando aveva tredici anni non era così insopportabile! Tra lui e gli altri due io e Brian siamo disperati!”- aggiunse, passandosi una mano sulla fronte.
“Mamma, non è vero! Siamo bravissimi, se tu che sei cattiva! Zia Diana, vero che mamma è odiosa? Tra due giorni dovevo andare a un pigiama party da una mia amica,ci vanno tutte le bambine della scuola e mamma non mi lascia”-aggiunse la più piccola della famiglia, frignando e sbattendo i piedi per terra.
“Per l’amor del cielo Layla, lasciami parlare!  Anzi sai cosa ti dico? Ci vai al pigiama party.
Stai tranquilla.
Papà va a vedere il baseball e io recluterò Antoine così sta un po’ con Jack e Paul, rompono sempre che non si vedono abbastanza, adesso potranno fare i cretini in branco per due giorni, anche se so già che mi distruggeranno la casa! Paul finisci i compiti prima di andare a suonare con tuo fratello!-concluse, per ricevere dall’altra parte solo uno scazzatissimo: “Che palle mamma.
Odio studiare!”.
*********
“Ciao ciao ciao ciaooooo!!!!”-Annie e Meg lasciarono cadere le valigie in giardino e  corsero incontro alle loro amiche, starnazzando come oche e abbracciandosi”Grazie per ospitalità Joan! Stasera è la grande serata, non vedo l’ora di accendere la tv”-esclamò Meg, con la luce negli occhi”nous allons Antoine, dépeche-toi!”-intimò al figlio.
“Jack, Paul, menomale che siete venuti a salvarmi ragazzi,.
Ho dovuto fare tutto il viaggio con quel branco di galline e anche con Isabelle e Emily, quelle bambine odiose!
Layla se non altro sembra apprezzare la loro presenza”-Antoine passò in un attimo dal francese all’inglese, che aveva imparato alla perfezione a scuola e con le “zie” e i suoi cugini, essendo che in casa parlava solo francese con i genitori.
Neutralizzata la prole, le quattro ragazze si piazzarono sul divano, davanti alla tv, come ai vecchi tempi, con cibo e alcool a volontà.
La cerimonia era iniziata.
Marky e Tommy ringraziarono gli altri membri della band,  il manager, i fans e tutti coloro che li avevano aiutati ad arrivare fino a quel punto, ricordando anche brevemente Joey, che purtroppo non era riuscito a realizzare il sogno di entrare nella Hall of Fame.
Io vorrei ringraziare me stesso e darmi una pacca sulla schiena.
Bravo Dee Dee, sei fantastico, ti amo
”-Diana guardava la scena come paralizzata, in una posa molto scomoda,svaccata addosso a Annie,con gli occhi spalancati, una birra in una mano e la sigaretta nell’altra.
“Ha ringraziato se stesso… oh mio Dio… chiamate un dottore, questo è pazzo, parla da solo!
Ho sempre saputo che soffriva di doppia personalità ma non si era mai palesata così”-gridò, incredula.
Poi fu la volta di Johnny:”Dio benedica l’America e Dio benedica il presidente Bush”.
Anne rimase spiazzata, con una manciata di patatine in bocca e il viso scandalizzato, si volse verso Joan.
“Ma lo hai sentito John? Come si permette?
Bush… nemmeno fosse un dibattito politico! E non ha nemmeno ricordato Joey o pensato di ringraziarlo perché senza di lui non ci sarebbero stati i Ramones! Che coraggio, mi viene voglia di prenderlo a schiaffi!”-sibilò, minacciosa.
“Effettivamente non mi sarei aspettata un comportamento del genere… che figura, poteva evitarla.
Ma Annie, perché te la prendi con me?
Lo sai com’è Johnny e in  che rapporti era con Joey, dovevi aspettarti qualcosa di simile”.
Annie sbuffò:”No mi aspettavo niente di che.. ma non di certo questo!”.
“Dai Anne, supera il trauma, guarda, ho perfino portato l’erba, ne vuoi?-le offrì Diana, mentre le altre ridacchiavano divertite e avevano già iniziato a fumare.
“Oh mon Dieu non ci posso credere…”-Antoine entrò in salotto, seguito dai suoi cugini.
“Ahhh vi state facendo le canne… possiamo usufruire anche noi?-domandò Paul, a metà tra lo scandalizzato e il divertito da quella scena insolita da immaginare per sua madre e le zie”ecco cosa fate quando vi vedete.
Poi non osatevi dire nulla a noi, avete capito?”.
“Paul, tu non hai visto niente d’accordo? Non dirlo a tuo padre altrimenti sono finita…”
“Più che altro non dirlo a Chris zia Annie, sai com’è, l’esercito… ci fanno arrestare e ghigliottinare tutti, di sicuro lo cacciano”-intervenne Antoine, preoccupato.
Marguerite lo fece zittire all’istante con una predica incompresibile e le ragazze poterono continuare a godersi la serata, senza più essere disturbate.
 ********
 5 Giugno 2002
“Lutto nel mondo del Rock: muore Dee Dee Ramone,ex bassista dei Ramones e principale songwriter.
Si sospetta overdose di eroina, da cui il bassista cinquantenne era stato dipendente per la maggior parte della sua vita, nonostante sembrasse che negli ultimi tempi si fosse disintossicato”.
Una ragazza con i capelli rosa, un trucco pesante, jeans strappati, canottiera e chiodo in pelle leggeva la notizia.
La giovane sembrava sconvolta: non avrebbe dovuto leggere durante le lezioni e soprattutto non quella notizia, per lei così devastanate.
Suzy fuggì letteralmente dall’aula, mentre calde lacrime le scendevano sul viso, rovinandole il pesante trucco.
Era perfettamente consapevole delle condizioni precarie in cui viveva Dee Dee però era pur sempre suo padre! Non poteva averla lasciata sola così!
“E’ esattamente quello che ha fatto con mia madre-pensò-solo che questa volta se ne è andato per sempre”.
Corse a una cabina telefonica nell’atrio dell’Accademia e cercò il numero di Matteo, trafelata: fortunatamente era il suo giorno libero;da quando lavorava in uno degli hotel più lussuosi di Los Angeles non aveva mai un attimo di respiro!
L’uomo corse a prenderla e la ragazza lo abbracciò piangendo, senza dare una spiegazione valida della sua tristezza: chiese solo di essere accompagnata nel negozio di musica della madre.
“Mamma…!”-gridò, correndo dietro al banco, mentre Diana era intenta a contare i soldi alla cassa.
“Mamma hai letto le notizie?”-domandò.
“Suzy come faccio ad averle lette, è da stamttina che sono qua dentro! Che c’è? Sembri sconvolta…”.
Matteo,intuendo che probabilmente si trattava di una sitazione delicata, le lasciò sole.
“Papà è morto.
Barbara lo ha trovato ieri sera, riverso sul divano.
Dicono che abbia avuto un’overdose”.
Diana fece cadere i soldi per terra e si accasciò sul pavimento, in trance.
“No,non è vero.
Com’è potuto succedere?-domandò piangendo e abbracciando la figlia.

Sid was a punk rock king
Nancy was a broken queen
Their lives were so glamorous
Sid and Nancy were a mess
”-le tornarono in mente quelle parole, scritte da Dee Dee tanti anni prima e canticchiate con lui, mentre ancora era incinta di Suzy, un giorno che ridevano felici, ignari del fatto che in futuro ci sarebbero finiti davvero come Sid e Nancy.
Era vero, erano stati un disastro, un vero casino.
Come persone, come coppia e in parte anche come genitori: solo che Diana era riuscita ad voltare pagina mentre lui non c’era mai riuscito completamente.

When you're hooked on heroin
Don't you know you'll never win
Drugs don't ever pay
You really did it your way
”-eppure Dee Dee sembrava averlo imparato che le droghe avevano effetti devastanti, sembrava essersi stablizzato un pò con gli anni.
Evidentemente Diana si era sbagliata sul suo conto: era troppo debole per cambiare davvero.

We still believe in anarchy
It makes me so damn angry
Sid and Nancy meant a lot to me
You may be dead but your souls are free
”- ora l’anima tormentata del suo Dee Dee era libera-pensò la bassista.

Like Romeo and Juliet
You two made a pact of death
Like the needle that ya used
Sid and Nancy were born to lose
Love kills
”-era vero.
Forse non avevano fatto un patto di morte però una cosa era certa: una parte di lei era morta per sempre con Douglas Gleen Colvin quella notte, trascinata via con il suo grande amore.
Love kills”-canticchiò in un sussurro, fissando il vuoto.
ANGOLO AUTRICE: Eccomi di nuovo qui, dopo un sacco di tempo.
Questa volta è toccato a Dee Dee lasciarci.
Ho veramente cercato di rendere questo capitolo al meglio delle mie possibilità, dato che so che una mia letterice ci tiene particolarmente a Dee Dee, questo capitolo è dedicato a te Zazy. <3
Che dire, alla prossima e grazie! :)
Jenny
 

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Capitolo 39
*** Too Tough To Die ***


FLASHBACK
1989
“Erano passati dieci anni dal giorno in cui la band delle ragazze si era ritirata .
Adesso la “chitarrista che voleva suonare come Johnny Ramone” aveva ventotto anni ed era una bellissima donna e una musicista di grande successo:bellissima, sicura di sé, forte e affascinante.
E soprattutto, di nuovo felice.
Dopo il suo divorzio con Johnny, Joan era riuscita a trovare nuovamente l’amore.
Aveva sposato Brian, il giornalista che aveva incontrato al Cgbg’s quel pomeriggio con Annie:dopo un breve periodo di grande indecisione da parte del ragazzo, che era andato a letto con entrambe, tra lui e la chitarrista c’era stato qualcosa che non si limitava più al solo sesso.
I due si erano sposati dopo pochi mesi di fidanzamento e si erano trasferiti a San Francisco, in una bella casa sulle colline, come Joan aveva sempre sognato; se l’erano potuta permettere perché  Brian stava diventando sempre più famoso e importante, da poco gli era stato proposto di lavorare per “Rolling Stone” e naturalmente aveva accettato con entusiasmo: guadagnava bene mentre Joan veniva sempre più riconosciuta come un’artista  di grande talento, dato che al contrario di Johnny, lei non si era mai limitata ad imparare i “tre accordi” ma aveva basi musicali solide e, da quando la band si era sciolta, si era messa nuovamente ad esercitarsi e studiare per migliorarsi.
Spesso collaborava con musicisti internazionali e produttori di musica, un po’ come era successo alle sue amiche: una volta si era ritrovata addirittura a partecipare ad un progetto di cui faceva parte anche Meg e qualche volta erano state chiamate tutte insieme  in giro per il mondo come ai vecchi tempi per dei tributi ai Ramones, che si erano ritirati nel 1996 .
Era anche capitato che andassero tutte insieme ai concerti dei Ramones e passassero a salutarli nel backstage, aiutate da Monte.
Joan e …Vivevano già nella casa nuova a San Francisco e lei si stava mettendo l’abito da sposa, aiutata dalla sua amatissima Annie.
La sua migliore amica le stava allacciando il corpetto quando aveva notato lo sguardo di Joan, riflesso nello specchio.
Aveva capito subito che c’era qualcosa che non andava.
“Che c’è? Non sei convinta?”-le aveva chiesto stringendo ancora di più il cordino dell’abito, senza nemmeno alzare gli occhi.
“Oh, Annie, secondo te sto facendo un errore? Sono molto confusa, per la prima volta nella mia vita non so cosa voglio”.
“E adesso me lo chiedi se stai facendo un errore?
Già che c’eri potevi chiamarmi quando progettavate il divorzio!
No, se lo ami stai facendo la cosa giusta.
Tesoro, non devi avere paura.
Non puoi vivere tutta la vita nei ricordi,per quanto so bene che quei ricordi saranno sempre con te e che nessuno potrà mai prendere il posto di Johnny.
Però Johnny ti ha lasciata, se ne renderà conto dell’enorme errore che ha fatto un giorno.
 Devi guardare avanti.
Sei giovane, piena di talento e sei bellissima, non buttare tutto via così, la vita ti sta dando questa occasione, non sprecarla.
Stai tranquilla Joan.
Io ci sarò sempre per te,anche se vivremo da parti opposte del Paese.
In qualunque momento non dovrai fare altro che telefonarmi e io verrò da te, te lo prometto.
Mi mancherai tanto adesso che starai a San Francisco… anche se a New York c’è Meg, voglio bene anche a lei ma con te è un rapporto diverso, lo sai…ah ah mi sembra ancora di vederti, una ragazzina sperduta sulla strada che mi fa l’autostop! E che mi da della stronza alla prima parola che mi rivolge!”
“Tu non ti volevi fermare! Alla fine è stata una fortuna che mi hai fatto salire, senza quel gesto non ci saremmo conosciute”-rise Joan, riportando alla memoria quei momenti.
“Ti voglio bene tesoro mio, tantissimo”-Annie la abbracciò forte.
“Anche io Annie.
Anche per me sarà dura…vedrò più Diana di te adesso, guarda i casi della vita, dopo tutto il tempo che abbiamo passato a litigare…”.
“Non litigheremo più.
Dai guarda che è tanto che non discutiamo!”-in quel momento Diana entrò nella stanza, seguita da Meg: erano venute tutte al matrimonio di Joan.
“Diana!”-esclamò lei, felicissima, correndo a salutarla.
“Guarda guarda, la nostra leader si è fatta prendere dal sentimentalismo, sono commossa!”-Meg ridacchiava fingendo di  asciugarsi una lacrima.
“Oh mio Dio…!-Joan si voltò verso il punto da cui proveniva la voce: una ragazza bionda, con indosso un abitino corto azzurro chiaro e i capelli sciolti sulle spalle la stava osservando, con una sigaretta sporca di rossetto tra le dita.
“Drummer girl!”-la chitarrista corse ad abbracciarla”come stai? E’ un sacco che non ti vedo, non ti stavo quasi riconoscendo! Sei di nuovo bionda! Stai veramente benissimo, poi con quel vestito! Che figa sei, non mi dire che sei ancora single che non ci credo manco morta”.
“Tutto  bene grazie! Non potevo perdermi il tuo matrimonio!
Hai visto che  sono tornata bionda per l’occasione? Ci ho messo sei mesi a farli ricrescere e con fatica sono tornati biondi, quindi puoi essere fiera di me.
Ovviamente presto torneranno corti come prima e li tingerò di nuovo ah ah.
E il vestito l’ho messo solo perché sei tu, intesi eh?
Uff… e va bene, cedo.
Meg urlò qualcosa in francese e un attimo dopo un ragazzo alto, con i capelli ricci mori e gli occhi verdi la raggiunse.
“Lui è Erik, il mio ragazzo.
Ma non voglio cantare vittoria prima di essere sicura che non sarà uno stronzo come i suoi predecessori”-aggiunse nell’orecchio a Diana mentre lui si presentava a Annie e Joan.
La batterista riprese la conversazione:”Ora però parliamo di te,ma quanto sei bella sorellina?
Sei raffinatissima, Brian ti ha già visto?”-chiese la batterista, con il sorriso sulle labbra.
 *******
Joan si sposò a San Francisco un bel giorno di sole dell’estate 1989.
Alla cerimonia oltre alle sue tre amiche erano presenti Lily, Suzy, Arty e Monte.
Eh si , Joan si era proprio innamorata di Brian, riuscendo con il tempo a mettere da parte anche se mai del tutto quello che c’era stato con Johnny.
Brian era un bel ragazzo, intelligente, dolce e comprensivo.
Aveva accettato il fatto che lei fosse divorziata già una volta e non le aveva mai chiesto niente, non voleva entrare nel suo passato, sapeva bene che l’avrebbe solo fatta soffrire.
Come lei amava la musica, il rock e il punk e la loro vita era costellata perennemente dalla musica, visto che entrambi lavoravano in quell’ambito.
Avevano avuto tre figli, Jack,Paul e Layla e vivevano in una grande villa con giardino, piscina e animali,come Joan aveva sempre desiderato.
Lei era soddisfatta della sua vita, adesso aveva una vita perfetta e una famiglia felice, che non avrebbe cambiato per nulla al mondo.
Però…però.
Nel fondo del suo cuore non aveva mai dimenticato Johnny.
Era stato il suo grande amore, l’amore della sua vita, con lui aveva passato il periodo più bello della sua adolescenza e per questo non era riuscita ad abbandonarlo.
E nemmeno lui lo aveva fatto.
I Ramones si erano ritirati nel 1996.
Il chitarrista aveva sposato l’ex fidanzata di Joey, Linda, contribuendo a rovinare definitivamente la sua relazione già precaria con il cantante.
Nonostante il suo grande amore per Linda, non aveva rinunciato a quella “ragazza che credeva di poter suonare come Johnny Ramone”.
Si vedevano ancora, quattro o cinque volte all’anno, quando Linda andava via tutto il giorno a fare shopping, sua principale occupazione, per aggiungere ogni volta al suo guardaroba orridi cappelli, vestiti corti nonostante non avesse più vent’anni e stivali in pelle, il tutto pagato con i soldi guadagnati e messi da parte duramente dal chitarrista in ventidue anni di carriera.
Joan trovava la scusa di andare a Los Angeles a trovare Diana e in effetti ci andava ma dopo si precipitava a casa di Johnny.
Stavano un po’ insieme, parlavano, ognuno discuteva dei propri problemi e spesso finivano a letto, come quando erano sposati.
Poi, un assolato pomeriggio dell’estate 2001, Joan aveva ricevuto la terrificante notizia che le avrebbe dato il più orribile dolore della sua vita.
Aveva suonato il campanello e Johnny le era venuto ad aprire….lei era sbiancata quando lo aveva guardato.
Era pallido e magro, indossava gli occhiali da sole nonostante fosse in casa e i suoi capelli, i suoi morbidi capelli a scodella, a cui aveva sempre tenuto tantissimo…avevano qualcosa di strano, sembravano finti,pareva quasi una parrucca.
Certo, era invecchiato, ma c’era qualcosa di più… non era l’uomo che aveva visto mesi prima.
“Ciao piccola”-l’aveva salutata, sorridendole dolcemente”mi sei mancata tanto Joan”-aveva aggiunto abbracciandola e baciandola in bocca.
Avevano passato il pomeriggio a guardare film horror, Johnny ne aveva una grande collezione e nella sua nuova casa aveva addirittura una stanza dedicata all’horror.
Quando però la donna aveva cominciato a spogliarlo per fare l’amore, l’ex chitarrista l’aveva fermata, obbligandola a sedersi e fissandola con uno sguardo veramente rattristato.
“No, Joan, non posso.
Ti devo parlare, ti devo dire una cosa molto importante e purtroppo, anche molto, molto brutta”.
Lei aveva sentito dei brividi percorrerle la schiena.
Era così che lo aveva scoperto.
Johnny aveva sospirato, esitando un attimo… poi aveva pronunciato quella frase, quella frase che conteneva quella parola maledetta:
”Sono malato Joan.
Ho il cancro”.
A Joan era crollato il mondo addosso.
Non poteva essere.
Non il suo Johnny.
Non l’amore della sua vita.
Se n’era appena andato  Joey per un tumore,lasciando le quattro amiche distrutte, specialmente la sua cara Annie.
 Non potevano perdere anche Johnny, non poteva accadere, non a lei.
“L’ho scoperto l’anno scorso ma ho aspettato a dirtelo, eri ancora scossa da quello che era successo a Joey, dovevi consolare Annie,dovevi pensare alla tua famiglia e volevo fare un attimo il punto della situazione, tenere questa notizia privata, per me e Linda.
Lo so che ci siamo visti altre volte in questi mesi ma adesso però non avrebbe più avuto senso tenertelo nascosto, sei una delle persone più importanti della mia vita.
Ho visto come mi hai guardato prima e sapevo che sarebbe successo, ti saresti accorta che qualcosa non andava.
Mi sto curando, sto lottando con tutte le mie forze e sembra che per ora funzioni però non si sa mai, volevo che lo sapessi da me piuttosto che venirlo a sapere per vie traverse.
Mi dispiace Joan, mi dispiace davvero.
Mi auguro con tutto il cuore di farcela;proprio adesso che potevo godermi la vita dopo ventidue anni di lavoro doveva accadere questa tragedia”.
I due si abbracciarono e ricaddero piangendo insieme sul divano, uno fra le braccia dell’altra, baciandosi semplicemente, come due ragazzini,tra le lacrime.
 ********
Il 12 settembre 2004 era stato organizzato un concerto a Los Angeles, per celebrare i trent’anni dalla formazione dei Ramones.
Vi partecipavano molte band, tra cui i Pearl Jam, il cui leader, Eddie Vedder, era molto amico di Johnny: il chitarrista non aveva potuto partecipare perché troppo malato ma era intervenuto ugualmente, telefonando ai fans.
Le ragazze erano state invitate a suonare per l’occasione, in quanto cover band professionale dei Ramones. Non avevano potuto rinunciare, nonostante si fossero ritirate ufficialmente da anni ormai.
Joan sapeva delle condizioni di salute del suo amore ma aveva accettato a esibirsi lo stesso: “per lui”-si era detta.
Durante il concerto aveva avuto un momento di crollo, quando aveva sentito la voce di Johnny, che ringraziava i fans urlanti e quando Vedder aveva letto ad alta voce una lettera del chitarrista.
Terminato lo show,era stata avvicinata da CJ Ramone, il bassista che aveva sostituito Dee Dee:” Ehm…Joan? Sei tu, l’ex moglie di Johnny, vero?”-aveva domandato quest’ultimo.
Joan era rimasta a bocca aperta, non sapendo cosa rispondere.
Annuì.
CJ continuò:” Johnny vuole vederti, sta molto male.
Ormai non ne ha per molto.
Vieni con me, Linda è andata a cena con degli amici, non è ne paraggi”.
La chitarrista aveva guardato le sue amiche, incerta sul da farsi ma poi si era decisa e aveva seguito CJ, che l’aveva accompagnata in auto fino alla villa di John, sulle Hollywood Hills.
Johnny era a letto quando la donna era entrata nella stanza e si era sentita stringere il cuore.
Il suo amore le aveva fatto debolmente segno di avvicinarsi e lei si era seduta su una sedia, accanto al letto: Johnny a quel punto le aveva sorriso e aveva parlato , a bassa voce e con grande fatica.
“Piccola… alla fine sei venuta.
Mi dispiace di non essere potuto venire stasera ma come vedi non ce l’avrei mai fatta”-iniziò.
“Ormai non mi resta molto tempo Joan.
Prima di andarmene però voglio… voglio farti sapere una cosa.
Io non ho mai smesso di amarti.
Voglio che tu capisca bene… io ho sposato Linda perché si, la amo…. Però non è la stessa cosa.
Il mio cuore ti appartiene dal primo momento che ti ho vista, avevo la certezza che saresti diventata “brava come Johnny Ramone”.
Non ho mai avuto il coraggio di dirtelo però io ti ammiro sai?
Ammiro il fatto che tu abbia deciso di imparare a suonare, che tu sia riuscita a farti rispettare nel mondo della musica per le tue capacità, la tua determinazione e il tuo carattere; non tutte le donne ci riescono e tu hai raggiunto l’obiettivo di diventare una musicista seria e piena di talento, come Joan Jett.
Non abbiamo potuto continuare il nostro matrimonio ma voglio che tu sappia che sei sempre stata e resterai sempre nel mio cuore,ovunque io andrò e che ti auguro tutta la felicità di questo mondo perché te la meriti, te la meriti davvero piccola”-concluse.
Joan aveva le lacrime agli occhi: non poteva sopportare l’idea che non avrebbe più rivisto il suo grande amore.
Si chinò su di lui e gli strinse le mani:”Amore mio… ti avrei detto le stesse cose sai?
Ti amerò per sempre, te lo prometto, per quanto possa valere.
Oh Johnny, non voglio che tu mi debba lasciare”-scoppiò a piangere, mentre baciava dolcemente quello che era stato l’amore della sua vita, per l’ultima volta.
Johnny Ramone morì il 15 settembre 2004 e una statua fu posta in suo onore all’Holllywood Forever Cemetery di Los Angeles, vicino alla tomba di Dee Dee.
Quel giorno Joan rifiutò di uscire, si chiuse in camera da letto per quasi tutta la giornata a piangere e a immergersi nei ricordi, mentre nessuno all’interno dei suoi famigliari riusciva a spiegarsi il perchè di questo comportamento.
Verso sera afferrò la Mosrite: le faceva uno strano effetto pensare che era stato proprio Johnny a regalargliela e leggere la dedica scritta di suo pugno.
“Questa è per te amore mio”-pensò.
I am a ta ta ta ta ta ta ta ta ta tough guy
Halo 'round my head, too tough to die
”.

ANGOLO AUTRICE: Sono tornata!
Oggi sono due anni che sono su Efp, non mi sembra vero, yeah! :D
Questo capitolo è molto doloroso per me, Johnny è sempre stato il mio Ramone preferito e non è facile dover descrivere la sua morte. ;(
Forse non è molto realistico l’addio a Joan ma non potevo permettere che tra loro finisse com’è finita tra Dee Dee e Diana e Annie e Joey.
Questo è il penultimo capitolo di questa grande avventura… che dire, mi rattrista molto.
Ho aggiunto dei flashback per poter descrivere alcuni fatti avvenuti prima rispetto al periodo di cui si parla negli ultimi capitoli, vi piacciono?
Nell’ultimo capitolo si risolveranno forse alcuni dubbi e beh… vedremo cosa ne sarà delle nostre ragazze.
Vi anticiperò anche i miei progetti futuri se vi interesseranno.
Alla prossima allora… grazie come sempre!
Jenny

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Capitolo 40
*** I Don't Wanna Grow Up! ***


Qualche settimana dopo la morte di Johnny, Joan si era recata a New York con Diana per andare a trovare Annie e Meg: sentiva il bisogno delle sue tre amiche per affrontare quel difficile momento.
Le quattro si ritrovarono all’aeroporto JFK, come quando erano partite per l’Italia tanti anni prima e si corsero incontro, felici di riabbracciarsi.
Tutte si strinsero intorno a Joan, ancora scossa per quello che aveva affrontato nell'ultimo periodo: “Joan tesoro, poi quella sera sei andata via dopo il concerto e non ti ho nemmeno salutata!
Sei andata a parlare con Johnny? Capisco che tu non lo abbia mai dimenticato, deve essere stata dura per te in questi mesi.
Mi dispiace di non aver potuto essere più presente!”-si scusò Annie, mortificata.
“Non è colpa tua, sei stata presente con molte telefonate, è questo che conta.
Non mi avete abbandonata, vi siete dimostrate delle vere amiche e io non so come ringraziarvi”-sorrise la chitarrista.
Uscirono dall’aeroporto e si diressero a casa di Meg per depositare le valigie e in seguito trascorrere un po’ di tempo insieme…non avevano idea di quello che avrebbero trovato!
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“Non ci credo…dai non può essere vero, se mia madre avesse davvero conosciuto i Ramones, se Suzy fosse la figlia di Dee Dee… noi non saremmo qua ma in  una villa a Hollywood, pieni di soldi, a divertirci.
Non si dicono le bugie Antoine! Lo dico a zia Meg!”-urlava Emily, agitata.
Isabelle invece stava cercando di razionalizzare la scoperta che avevano appena fatto, parlando al cugino con più calma.
“ Fammi leggere.
Qui c’è scritto che… le nostre madri avevano formato una band?
Oh mio Dio… e guarda questa lettere!
“Ciao Meg, mia amata drummer girl…. Poi continua con frasi sdolcinate e…firma: Marky Ramone!-la ragazzina declamò il contenuto della lettera come se stesse recitando.
“Credo di star per vomitare.
Adesso che ci penso…vi ricordate quando Suzy ci ha a fatto vedere la sua foto sulla carta di identità? Era venuta proprio male… però mi pare di ricordare che ci fosse scritto che si chiamava Susan Colvin!
Il vero cognome di Dee Dee Ramone era appunto Colvin!
Cosa ci stanno nascondendo? Cosa ci hanno tenuto segreto per questi anni?”-domandò Antoine, lanciando un’occhiata interrogativa e inquieta a Isabelle e Emily.
In quel momento la porta si aprì: i tre non fecero in tempo a mettere a posto le lettere che Meg e le amiche erano entrate nella sala.
Marguerite dopo un iniziale stupore realizzò di che cosa si trattava, corse da Antoine, gli strappò le lettere, per poi mollargli un sonoro ceffone e trascinarlo in un’altra stanza, imprecando in francese.
Annie cercò di mantenere la calma e chiese alle sue figlie dove avevano trovato quelle lettere e che cosa avevano scoperto mentre Joan e Diana si occupavano di cercare in giro e capire se avessero messo le mani anche sulla vecchia videocamera che a volte utilizzavano ancora: i video dell’epoca erano stati diffusi per i numerosi fans ma rimanevano gli originali che le sue figlie e i figli delle sue amiche non avrebbero mai dovuto vedere.
Fortunatamente la videocamera era in salvo: le ragazzine raccontarono il contenuto delle lettere e chiesero chiarimenti in merito.
Nel frattempo Meg e suo figlio erano ritornati per cui la batterista decise con le sue amiche a raccontare parte della verità, omettendo importanti “dettagli”.
“Beh ragazzi… non dovrete raccontare a nessuno quello che stiamo per dirvi.
Non lo deve sapere nessuno, nemmeno i vostri padri e i vostri altri cugini, intesi?”-incominciò Joan, minacciosa.
Raccontò loro che anni prima avevano formato una band che era diventata famosa  e avevano incontrato i Ramones, era capitato che durante una festa ognuna fosse finita a letto con uno di loro e poi si erano lasciati, senza sentirsi più a parte qualche sporadica lettera.
Diana aveva aggiunto che quella sera era rimasta incinta e si, Suzy era figlia di Dee Dee ma che tra loro non c ‘era più stato nulla tranne alcuni incontri di Suzy con suo padre e i soldi che lui mandava periodicamente per mantenerla.
Punto.
Le ragazze non aggiunsero molto di quello che perfino i paparazzi già sapevano, senza parlare delle storie d’amore con i Ramones: Antoine, Emily e Isabelle erano soddisfatti dal racconto.
“Wow che grande opportunità che avete avuto: incontrare i Ramones!
State tranquille, non diremo nulla.
Volevamo solo sapere da Suzy il perché del suo cognome e il motivo per cui suona il basso, per cui tutti noi abbiamo ascoltato e amato i Ramones da quando eravamo piccoli: ora si spiega”-rise ingenuamente Antoine.
Meg cambiò discorso, accarezzando i capelli ricci di suo figlio:”Allora adesso smettila di chiedere e di investigare sul nostro passato ok?
Non c’è niente di che da sapere.
Cosa ne dite di una pizza e un film al cinema?
Ecco i soldi, andate a mangiare e tornate pure con calma finito il film”-sorrise la batterista.
I tre ringraziarono e uscirono di casa, dietro le raccomandazioni di Annie:”Antoine mi raccomando non cacciatevi nei guai e stai attento alle bambine, soprattutto nella metro!”-intimò.
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Libertè!”-sospirò Meg, appena chiuse la porta.
Le altre le osservavano, serie.
“Meggy! Insomma! Devi stare attenta, c’è mancato poco che ci facessi scoprire…"-la rimproverarono.
La batterista assunse un’aria costernata a e abbassò gli occhi:”Ragazze mi dispiace… non ne avevo idea ve lo giuro.
Li ho lasciati da soli giusto il tempo di incontrarmi con Annie e andare in aeroporto, inizialmente Antoine doveva andare a fare i compiti dai miei nipoti, i figli di Charlotte, ma all’ultimo mia sorella ha chiamato dicendo che al più piccolo stava venendo la varicella probabilmente e allora ho chiesto a Annie se portava da me le bambine dato che non potevano stare a casa da sole.
Sapete com’è Antoine… come me.
Non si fa mai gli affari suoi”-si scusò.
“Beh alla fine abbiamo aggiustato la situazione. Mi auguro solo che non lo vadano a dire in giro ma non penso.
Andiamo a fare due passi?”-chiese Diana, sorridendo.
La strada era deserta e le ragazze procedevano tenendosi a braccetto: somigliavano alle protagoniste di “Piccole Donne”.
“Ahhhh ragazze… vi ricordate queste strade? Il Queens… sono già passati dieci anni, sembra incredibile.
Siamo arrivate al Cbgb’s, guardate!”-indicò Annie, eccitata come una bambina.
Entrarono e ordinarono delle birre:com’era cambiato quel luogo!
Parlarono con  il proprietario,Hilly, che confidò loro i problemi legali a cui stava andando incontro e l’affitto che ormai non si poteva più permettere di pagare: quel luogo magico, il tempio del punk stava per chiudere.
“Pensate che in questo posto è iniziato tutto quella sera…”-commentò Joan mentre uscivano”e ho litigato con la drummer girl appena l’ho vista: devo confessarti che in un primo momento non ti sopportavo”.
“Beh non sopportavi nessuno…volevi solo incontrare Johnny”-replicò Meg.
“Io quella sera invece mi sono ubriacata e mi sono trovata al Chelsea Hotel con Dee Dee, me lo ricorderò sempre.
Che momenti indimenticabili”-Diana si asciugò una lacrima di commozione mentre Annie aggiungeva:”Su tesoro, non essere triste.
Pensa a come mi sono sentita io quando ti ho dovuta trascinare per Bowery con  i tacchi spaccati, eri devastata, sragionavi e non ti reggevi nemmeno in piedi.
Perfortuna che c’era Meg e il divano killer di casa sua”.
“Su ragazze, cerchiamo di tirarci su, non abbattiamoci.
Sono ricordi che vivranno con noi per sempre ma siamo ancora giovani, abbiamo altro tempo per goderci la nostra amicizia.
Andiamo a casa mia forza”.
Le ragazze tornarono nel loft e Meg lanciò una proposta:”Ascoltate… domani è un altro giorno ma noi dobbiamo vivere questo momento e non lasciarci trascinare dalla tristezza.
Domani penseremo ai problemi, domani cresceremo… ma solo per questa sera…
Prendete i vostri strumenti sorelle, so che non andate mai in giro senza!”-sorrise, sedendosi dietro la batteria.
Le amiche capirono al volo; Diana raccolse tutta l’aria che aveva nei polmoni:”One, two, three, four!”-gridò.
I don't wanna grow up!”.


I wanna be your Girlfriend: Fine”.
 

E adesso?
Tommy Ramone muore l’11 luglio 2014, dopo essersi riconciliato con Meg.
Le ragazze sono sempre grandissime amiche e si vedono spesso, a volte suonano ancora insieme, così, per divertimento: le loro vite proseguono felici, se andate a New York, San Francisco e Los Angeles, andatele a trovare, mi raccomando! xD .

ANGOLO AUTRICE: Sto piangendo.
Davvero, sto piangendo come un’idiota. ;(
Avevo pensato alla frase con cui finire la storia un  anno fa, quando l’ho iniziata ma non mi sarei mai aspettata di provare un tale senso di vuoto alla conclusione.
E’ stata la mia prima long, credo di avere imparato davvero molto e forse di essere migliorata in questo periodo, dedicandomi anche a storie più complesse.
Le mie amatissime Girls mi hanno accompagnato in momenti davvero difficili, mi hanno aiutata a sfogarmi così come le recensioni che ho ricevuto mi hanno non solo aiutata a migliorarmi ma anche rincuorata parecchio.
Ringrazio di cuore Zazar90 per aver seguito questa storia(volendo ti manca la recensione di un capitolo Zazy ahah) beh a parte la recensione...la ringrazio perché mi ha incoraggiata a scrivere e ha creduto in me quando altri mi lasciavano recensioni neutre e non si sforzavano di capire che era la mia prima long e quindi non è che fosse un granchè( appena ho tempo infatti aggiusterò i primissimi capitoli), ti voglio bene Zazy, anche se non ci conosciamo direttamente <3.
Ringrazio immensamente anche chi ha recensito solo parte della storia,chi l’ha solo letta, chi l’ha inserita tra i preferiti, chi la leggerà in futuro.
Ultimo ringraziamento di cuore va ai Ramones, in particolare a Johnny, il mio amore che mi ha ispirato l’idea per questa storia ma ovviamente anche agli altri e alla grande musica che ci hanno regalato.
Bene…ascoltando Edith Piaf in sottofondo, vi lascio, confidando se vorrete che questo sia solo un “arrivederci, a presto”.
Un bacio grande! <3
Jenny Ramone

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