Cheshire Chatroom

di EgoBrain
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 26 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


 

Prologo


La Cheshire High School era un bel posto. Molte persone amavano quella scuola e avevano molti amici. 

C’erano, naturalmente, persone popolari e perfetti cretini, ma non è così nella maggior parte delle scuole?
Si potrebbe anche affermare che ci fossero bulli, perché sì, c’erano.

 
Gli studenti parlavano solo con persone del loro stesso anno, e gli insegnanti lo trovavano strano.
Volevano che invece fossero amici anche degli altri, per aiutarli e star loro vicino.
Dal momento che era apparentemente imbarazzante essere visti con studenti più giovani, i maggiori li ignoravano, non volendo essere considerati sfigati.
Ma il personale aveva un piano.
 
Tutti i docenti di inglese radunarono i loro studenti nell’atrio, per un’assemblea.
 
“Buon giorno a tutti, questa è Mrs. Flack, la nostra consulente di orientamento ed è qui per annunciarvi un nuovo progetto che riguarderà tutti gli studenti” disse la preside, concedendo poi la parola alla suddetta.
 
“Buon giorno signori e signori” disse “durante tutti i miei anni in veste di consulente sono stata in molte scuole. Neanche una volta mi è capitato di accorgermi che studenti di diversi anni non socializzassero fra loro, fino a che non sono venuta qui. Io e tutti i vostri insegnati di inglese ci siamo trovati d’accordo nell’attuazione di questo progetto che permetterà a ogni alunno di qualsiasi grado di interagire con gli altri, siano pure di gradi diversi. E’ chiamato ‘Cheshire Chatroom’. Diversamente dalle normali chat, non sarete voi a decidere liberamente con chi parlare. Gli alunni del dodicesimo anno ne sceglieranno uno del decimo basandosi sul suo username. Lo stesso vale per gli studenti di undicesimo e nono anno. In ogni intervallo vi sarà richiesto di mandare un messaggio al vostro partner. Dovrà essere lungo ed esauriente, ed è obbligatorio. Se non avete intenzione di partecipare sarete bocciati.
 
Ci sono diverse regole da seguire: non potrete parlare di nulla che possa infastidire o essere inappropriato e dovete mandare almeno un messaggio al giorno eccetto durante le assenze. Infine non potrete rivelare la vostra identità fino alla fine del semestre. Non sarete monitorati, ma i computer vi rintracceranno nel caso in cui doveste usare un linguaggio scorretto. Il server conoscerà i vostri nomi e vi potrà censurare se proverete a spifferarlo. Se lo farete sarete bocciati. Pensate a questo progetto come un modo divertente per farvi un nuovo amico, o forse anche qualcosa di più.”
 
L’idea piacque subito a tutti. Sembrava che le persone effettivamente volessero socializzare con studenti di diversi gradi, ma che avessero paura di essere presi in giro e ridicolizzati.
Gli alunni del nono e decimo anno erano entusiasti di poter conoscere i più grandi e quelli dell’undicesimo e dodicesimo sembravano felici di parlare con i novellini e avere la possibilità di consigliarli. Beh, quasi tutti.
 
Louis Tomlinson. Era un classico bullo, con i suoi tatuaggi aggressivi, i piercing e una personalità contrastate a ingestibile. Non seguiva le regole, pur non infrangendole. Semplicemente si faceva i cavoli suoi e diceva ciò che pensava. Poteva sembrare rude, ma per lui significava dire la verità e attenersi ai fatti. Non gli fregava nulla della scuola, doveva solo sottostare a degli ordini.
E non gli piaceva.
 
Così, quando gli dissero di inventarsi un username per la chat, non fu affatto collaborativo.
 
“Louis, hai bisogno di partecipare a questo progetto, o sarai bocciato! Sei già stato bocciato al decimo anno!” esclamò Mr. Cowell, e Louis fissò lo schermo, assente.
 
“Bene” sbuffò e digitò LWT123 “Abbiamo finito ora?”
 
“Louis, è davvero ciò che vuoi?” disse Mr. Cowell sollevando un sopracciglio.
 
Fece spallucce e ri-digitò Hotpants92 “Ok?”
 
“Mh..Vabbè..” mormorò prima di collegare il numero e l’username di Louis al server, per permettergli di aggiungerlo all’elenco e visualizzare la lista di persone tra cui scegliere. 
 
“Bene, da adesso se tu scriverai il tuo nome alla persona che sceglierai, il computer ti traccerà e ce ne accorgeremo, quindi non ci provare nemmeno.” spiegò “Ora: qui c’è una lista di username degli studenti del decimo anno ancora liberi. Scegline uno e inizia a chattare. Divertiti, e durante tutti gli intervalli ricordati di dovergli parlare almeno per 10-30 minuti.”
 
Detto questo Mr. Cowell se ne andò. Louis sbuffò, ma ugualmente esaminò attentamente la lista dei nomi.
 
Prettyprincess
 
Dancegirl34
 
Lepracaugn43
 
Curlycat94
 
Scrollò le spalle e cliccò l’ultimo iniziando a scrivere.
 
Hotpants92: Hey, quindi sei del decimo anno?
 
Curlycat94: Yep, ciao! :D
 
Louis sbuffò pensando ‘Wow questa ragazza è espressiva! Oh, bene, sembra ingenua, potrei approfittarmene per farci qualcosa..
 
Hotpants92: Hey bella, come sei? ;) Indossi una mini, forse?
 
Quel che successe dopo non era esattamente ciò che si aspettava.
 
Curlycat94: Sono un ragazzo..


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Nicchia della traduttrice (?)
Sono indubbiamente molto molto felice di questa nuova esperienza. 
Visto che la storia come idea mi era piaciuta molto ho chiesto all'autrice (Larry_Lashton) se le andava bene che la traducessi in italiano, e così è stato!
Wo wo woooo! Sono così entusiasta! (Se qualcuna di voi fosse interessata all'originale si trova qua)
Per quanto riguarda la traduzione mi sono resa conto che è molto più difficile di quanto sembri, in quanto capire è una cosa, tradurre è un'altra.
Spero di aver fatto in questo primo capitolo un buon lavoro, perchè mi sono impegnata davvero molto per rendere in italiano alcuni termini inglesi.
In ogni caso mi riprometto che migliorerò di volta in volta e che correggerò via via la sotria (se ce ne sarà bisogno), rendendola migliore.
Vi avviso che i capitoli sono tutti più o meno corti (due o tre pagine di word) e per questo dovrei riuscire ad aggiornare almeno una volta alla settimana!
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Vi invito a recensire per esprimere i vostri pensieri a riguardo, per commentare la mia traduzione (D:), per commentare la trama e la storia in sè, insomma, tutto quello che volete. Per insultarmi se ne sentite l'impellente bisogno. 
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Inoltre se vi va e se trovate interessante il genere, mi farebbe piacere che passaste a dare un'occhiatina e magari a recensire il primo capitolo che ho pubblicato di una (futura) LONG Larry: I wish I was a punk rocker with flowers in my hair. Grazie comunque a tuuuutti :3
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Macchia

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***



Capitolo 1
 
 
Hotpants92: Hey bella, come sei? ;) Indossi una mini, forse?
 
Quel che successe dopo non era esattamente ciò che si aspettava.
 
Curlycat94: Sono un ragazzo..
 
***
 
Rimasi a bocca aperta osservando lo schermo; un ragazzo? Era un ragazzo? Perchè il suo nome era così femminile? Voglio dire, seriamente, Curlycat? 
Era gay? Cioè, non è che avessi nulla contro i gay, ma i miei genitori sì, insomma.. loro erano cristiani praticanti e dicevano sempre che essere gay era sbagliato. Non ci hanno mai permesso di guardare programmi in cui si approvava l’essere gay, trans, bisessuali e cose di questo genere.
In realtà non mi interessava un granché, però, non riuscivo proprio a sopportare di vedere due ragazzi baciarsi.
Lo trovavo piuttosto imbarazzante, ma forse perchè ero io stesso un ragazzo.
Infatti trovavo eccitante vedere due ragazze che si baciavano.
 
Sospirai e spostai leggermente la mia frangia prima di digitare.
 
Hotpants92: Oh, scusa amico, leggendo il tuo username avevo pensato fossi una ragazza..
 
Curlycat94: Non c’è problema.. anche se non l’avevo mai considerato femminile.. cioè, ho i capelli ricci e mi piacciono i gatti, quindi..
 
Sogghignai. Capelli ricci? Gatti? Si, ero abbastanza sicuro che fosse gay. Ma dovevo accertarmene, prima di dare per scontate certe cose.
 
Hotpants92: E’ una domanda a casaccio, ma sei gay?
 
Ci fu una lunga pausa e aggrottai le sopracciglia non vedendo comparire la scritta ‘Curlycat94 sta scrivendo..’ al fondo. Pensai di averlo spaventato e realizzai che fosse stato così avrei potuto finalmente disfarmene di quell’inutile progetto. Ma subito sentii un ‘beep’ e constatai che aveva risposto.
 
Curlycat94: Ehm.. sì..
 
Mi accorsi dal modo in cui aveva risposto che si sentiva a disagio a parlarne, così decisi di cambiare argomento, rassicurandolo del fatto che non mi importasse dell’orientamento sessuale delle persone.
Non volevo che mi odiasse, visto che era un compito e sarebbe stato mille volte più difficile se non mi avesse apprezzato.
 
Hotpants92: Va bene, l’amore è l’amore. Comunque tu sei al decimo anno, no? Chi hai?
 
Curlycat94: Mrs. Lloyd, Mrs. Lovato, Mr. Lucas, Mrs. Walker, Mrs. Xenaxis e Mr Massa.. >.<
 
Ridacchiai alla sua espressione e riconobbi il nome di qualche insegnate.
 
Hotpants92: Wow, io ho Mrs. Lloyd, Mr. Lucas e Mrs. Walker.. buona fortuna ;)
 
Curlycat94: Perchè? Sono simpatici! :P
 
Eravamo solamente ad Ottobre, l’anno era appena incominciato e gli insegnanti fingevano di essere simpatici, ma all’inizio di Novembre BAM sarebbero partiti all’attacco spiattellandoti in faccia tonnellate di compiti da fare. Era per questo che odiavo la scuola; gli insegnanti cercavano di controllarti e si comportavano da genitori. Odiavo quando la gente prendeva il potere, ti diceva di essere te stesso e non lasciava che gli altri ti calpestassero, me era esattamente ciò che facevano loro!
 
Hotpants92: HAHA Mrs. Walker è una tr*ia, Mrs. Lloyd da davveeeero troppi compiti e Mr. Lucas  fa favoritismi, fidati, hai bisogno di saperlo.. :/
 
Curlycat94: Grazie per i consigli! Vai bene a scuola?
 
Sorrisi lievemente; sembrava stesse cercando di mettere su una conversazione..
 
Hotpants92: Nah, vado meglio negli sport e in musica. La scuola è troppo difficile.
 
Curlycat94: A me non piace la scuola, però sono abbastanza bravo. Faccio schifo negli sport, ma sì, musica mi piace.
 
Hotpants92: Canti?
 
Non so perchè gliel’avessi chiesto. Faceva apparire la situazione come se mi facesse piacere parlare con lui, beh, è piuttosto simpatico. Mi riscossi dai miei pensieri sentendo nuovamente un ‘beep’ appena prima di veder apparire il suo messaggio.
 
Curlycat94: Eh, la gente dice che ho una bella voce ma preferisco ascoltarla la musica.
 
Hotpants92: Sono sicuro che la tua voce sia adorabile ;) Che musica ascolti?
 
Perchè avevo messo la faccina con l’occhiolino? Ugh, di solito sono sempre ammiccante.. menomale che sembra non essersene accorto..
 
Curlycat94:
Hmm mi piace Avril Lavigne, John Mayer, i Temper Trap, e Jason Walker è abbastanza bravo..
 
Vidi spuntare un altro messaggio.
 
Curlycat94: Oh e i Paramore e i Nickelback, te?
 
Hotpants92: Gli Of Mice & Men, Sleeping with Sirens, i Paramore e i The Fray. Avril Lavigne anche
 
Curlycat94: Omg ti piacciono i Paramore e Avril Lavigne BONDING TIME! *
 
Mi misi letteralmente a ridere di gusto, e diverse persone si voltarono verso di me con un’espressione stranita. Li fissai di rimando urlando “Che cazzo avete da guardare? Fatevi i cazzi vostri!” e quelli si voltarono all’istante ridacchiando. Cafoni.
 
Hotpants92: Haha, qual è la tua canzone preferita?
 
Curlycat94: Dei Paramore probabilmente ‘When it rains’ e di Avril Lavigne.. hmm.. è difficile.. forse ‘How does it feel’! Conosci i Lifehouse?
 
Hotpants92: Nah, cioè li ho sentiti nominare ma mi sembrano un po’ incapaci -.-
 
Curlycat94: Ugh come ti permetti!? Devi riascoltarli! Ti prometto che non te ne pentirai! Ascolta ‘It is what it is’ non te ne pentirai, è super triste :c
 
Alzai gli occhi al cielo, ma qualcosa in me voleva che facessi quello che mi chiedeva.
 
Hotpants92: Va bene.
 
Curlycat94: Promesso? :D *gli porge il mignolino*
 
Hotpants92: Promesso. *unisce i mignolini*
 
Sentii la campanella suonare, intervallo finito. Mr. Cowell camminò in mezzo alla stanza e mi raggiunse “Spero che tu e il tuo partner vi siate trovati bene. Sarai in coppia con lui per un po’ di tempo. Salutalo ed esci, potrete chattare di nuovo domani durante l’intervallo, e da lì parlerete tutti i giorni. Arrivederci.”
 
Hotpants92: Devo andare, a domani!
 
Curlycat94: Aww :c va beh CIAO! E non dimenticarti della canzone :)
 
Sorrisi prima di rendermi conto che lo stavo facendo e mi fermai.
 
Hotpants92: Non lo farò. Ciao curly.**
 
Uscii e realizzai di avergli dato un soprannome, che strano. Scrollai le spalle, mi incamminai verso la mensa e mi sedetti al solito tavolo in cui ci sedevamo sempre io e Niall. Niall era il mio migliore amico, l’unica persona di cui mi fossi mai fidato. Avevamo gusti simili riguardo alla musica, alla moda e ad entrambi piacevano i tatuaggi e i piercing. Diversamente da me a lui piacevano i dilatatori. Io probabilmente li odiavo. Non voglio farmi i buchi alle orecchie, è così stupido.
 
“Hey Lou” mi voltai osservando Niall sorridere. Aveva un mucchio di tatuaggi, dilatatori, piercing alle sopracciglia e uno al naso.
 
Gli feci un cenno con la testa “Nialler”
 
Si sedette e iniziò a mangiare, poi chiese “Com’è il tuo compagno della chat?”
 
Feci spallucce, ad essere onesti mi era sembrato simpatico, ma non l’avrei mai ammesso. Ho una reputazione e aver parlato con uno del decimo anno non aiuta.
 
“E’ simpatico, abbiamo gli stessi gusti musicali” dissi con noncuranza prima di fregare una patatina dal pacchetto che teneva accanto a lui.
 
Niall annuì “Anche a me è capitato un ragazzo, ma sembra un secchione”
 
Sogghignai “Touché.”
 
***
 
Arrivato a casa entrai e vidi mia sorella sul divano. Si chiamava Lottie, cioè Charlotte, ma noi la chiamavamo Lottie. Non andavamo molto d’accordo, aveva 14 anni e odiava i tatuaggi e i piercing, ritenendoli solo una perdita di soldi. Penso che fosse stata mia madre a convincerla, perchè neanche lei era una fan della body art.
 
“Hey Lou” sospirò.
 
La salutai di rimando e andai di corsa in camera mia, come al solito. Le altre mie sorelle, in tutto quattro, condividevano due stanze. Le gemelle Phoebe e Daisy che avevano otto anni stavano in una delle due, mentre Lottie e Felicity, di dodici anni, stavano nell’altra. Io ne avevo una tutta mia visto che ero l’unico maschio e il maggiore.
 
La mia camera aveva i muri rossi e il pavimento in legno. Non ero esattamente una persona ordinata, ma non mi consideravo neanche un maiale, ecco. I miei vestiti erano sparsi di qua e di là e non li raccoglievo molto spesso. Mi accasciai sul letto senza alcuna intenzione di fare i compiti e poi mi ricordai Curly. Saltai su e afferrai il mio iPhone cercando su YouTube: It Is What It Is - LifeHouse.
 
Trovato il video della canzone mi infilai le cuffiette e ascoltai la musica cominciare.
Mi lasciai scivolare indietro, e chiusi gli occhi rilassandomi e concentrandomi sul testo.
 
I was only looking for a shortcut home
But it's complicated, so complicated
Somewhere in this city is a road I know
Where we could make it, but maybe there's no making it now
 
Too long we've been denying
Now we're both tired of trying
We hit a wall and we can't get over it
Nothing to relive, it's water under the bridge
You said it, i get it, I guess it is what it is
 
I was only trying to bury the pain
But i made you cry and i can't stop the crying
Was only trying to save me, but I lost you again
Now there's only lying wish i could say it's only me
 
Too long we've been denying
Now we're both tired of trying
We hit a wall and we can't get over it
Nothing to relive, it's water under the bridge
You said it, i get it, I guess it is what it i
 
Here it comes ready or not
We both found out it's not how we thought
That it would be, how it would be
If the time could turn us around
What once was lost may be found
For you and me, for you and me
 
Too long we've been denying
Now we're both tired of trying
We hit a wall and we can't get over it
Nothing to relive, it's water under the bridge
You said it, i get it, I guess it is what it is
 
I was only looking for a shortcut home
But it's complicated, so complicated
 
Non capisco, perchè dovrebbe essere triste? Non sono mai stato innamorato, e probabilmente non lo sarò mai, quindi è possibile che non sarò neanche mai in grado di capire il significato della canzone.
Beh, ci ho provato Curly.
 
***
 
(*Ho lasciato il termine in inglese perchè non sapevo assolutamente come tradurlo in modo che rendesse l’idea. In pratica vorrebbe dire ‘momento di collegamento’, nel senso che hanno trovato degli interessi in comune.
 
** Curly è un soprannome così dolcecuore che tradurlo in italiano lo rovinerebbe, quindi lo lascerò così C:)
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Nicchia della traduttrice:
Hola, pipoool! Come va? Come vi sembra la storia?
Spero di aver tradotto decentemente il capitolo. Non so che altro dire, insomma, non vedo l'ora di arrivare a 'fra qualche capitolo' dove la storia comincia a farse interessante eheh.

Dovrei riuscire a mantenere la promessa degli aggiornamenti almeno per un po' di settimane ancora.
Ovvero dovrei riuscire ad aggiornare almeno una volta alla settimana se non due, dal momento che i capitoli sono abbastanza veloci da tradurre.
Poi ho un'altra long in corso, e in questo caso non si tratta di una traduzione ma di una fanfiction Larry tutta mia C:

Detto questo vi ringrazio immensamente per tutto. 
Sono strafelice perchè avete visualizzato la storia in più persone di quante mi aspettassi!
Inoltre quattro persone hanno recensito (quale onore!) e volevo rigraziarle particolarmente:

ghiacciolo, another__one, AllisRed e _ali_ccc_
Ringrazio tutte le persone che l'hanno aggiunta tra le seguite (22), le ricordate (2) e le preferite (6).
Grazie mille! C:

Ora vi lascio il link del Capitolo 1 in lingua originale.
L'autrice è Larry_Lashton e tutti i diritti le appartengono, in quanto la storia l'ha ideata lei e io la sto solamente traducendo, dopo averle naturalmente chiesto l'autorizzazione.

A presto, e ditemi cosa ne pensate se vi va!

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2


Mi svegliai sentendo bussare alla porta “Louis svegliati! Ho bisogno che accompagni le ragazze a scuola!”
 
Mi lamentai a bassa voce e rotolai sul letto premendo la mia testa sul cuscino. Visto che la mia famiglia era molto grande avevamo qualche problema ad arrivare in tempo.
 
Avere due soli bagni e cinque sorelle è difficile. Non è che mi dispiaccia avere delle sorelle, ma quando devo pisciare devo pisciare.
 
“Va bene, va bene!” urlai prima di alzarmi.
 
“Non iniziare eh! Sono già le 6:00 e ci manca ancora che mi rovini la giornata!” disse prima di andarsene.
 
Alzai gli occhi. Io e mia mamma eravamo praticamente quelli che litigavano di più in casa. Quando compii quattordici anni immagino si potesse dire che la scuola mi aveva cambiato. Mi allontanai dai miei vecchi amici e iniziai a uscire per conto mio. Mi feci il primo tatuaggio a quindici anni e iniziai ad ascoltare gli Sleeping with Sirens, abbandonando Ed Sheeran. Smisi di indossare jeans chiari e li cambiai con jeans neri e sbiaditi. In chiesa la gente cominciò a sparlarmi dietro e giudicarmi e mia mamma iniziò a vergognarsi di me. Io me ne fregavo semplicemente, e non voglio dire che odiassi la chiesa, ma solo i suoi pregiudizi a volte.
 
Sospirai e camminai lentamente verso l’armadio afferrando i miei jeans neri e attillati, la t-shirt di una band e la giacca di pelle. Ero un tipico ‘rocker boy’ suppongo.
Appena aprii la porta sentii immediatamente le discussioni delle mie sorelle a colazione. Le ignorai prima di precipitarmi nel bagno miracolosamente libero per mettermi un po’ di eyeliner e sistemarmi i capelli in un’acconciatura sexy e spettinata. Perfetto.
 
“Louis, dobbiamo andare!” esclamò Lottie comparendo alla porta.
 
Sbuffai “Stai calma, e poi cos’avevo detto riguardo al bussare alla porta?? Saresti potuta entrare mentre pisciavo”
 
Lei rabbrividì prima di esclamare “Sei disgustoso, possiamo semplicemente uscire? Non voglio essere di nuovo in ritardo!”
 
Riposi l’eyeliner e mi lavai i denti. Poi agguantai lo zaino dalla mia camera e feci uscire le ragazze.
La mia auto era un po’ stretta. Fortunatamente Lottie poteva sedersi davanti, mentre le altre si sistemavano nei tre sedili dietro.
 
Ignorai l’irritante parlottare fra le ragazze e le feci scendere salutandole con un ‘ciao’.
 
Quando arrivai a scuola mi diressi nel solito posto e mi appoggiai al muro aspettando Niall.
Ogni giorno ci incontravamo là e ci incamminavamo dentro insieme. eravamo praticamente entrambi solitari e anche-
 
“Hey Lou” sì, Zayn. Lui è il terzo membro del nostro ‘gruppo’. Ci facevamo gli affari nostri.
Io ero abbastanza popolare con le ragazze, sì, ma per il resto la maggioranza delle persone erano infastidite, spaventate e gelose di me.
 
Lo salutai con un cenno e tirò fuori un pacchetto di sigarette “Vuoi?”
 
Ne presi una e l’accesi usando l’accendino che tenevo nella tasca posteriore “Come va con Perrie?”
 
Sorrise “Benissimo, ci troviamo davvero bene insieme. Te con Hannah?”
 
Hannah e Perrie erano le nostre ‘ragazze’. Onestamente, Hannah era una puttana, come me.
Eravamo trombamici, si dice così no? Ci usavamo a vicenda per divertimento, ma Perrie e Zayn erano più.. reali? Sembrava che provassero davvero qualcosa, ma Zayn continuava a negarlo.
 
Feci spallucce dando una tirata alla sigaretta “E’ figa”
 
Lui annuì e subito una testa bionda ci raggiunse “Come butta?”
 
“Hey, è meglio che andiamo in classe. Non posso permettermi un altro ritardo” disse Zayn prima di buttare a terra la sigaretta e calpestarla.
 
Ridacchiai facendo lo stesso “Si, Mr. Marco è proprio una testa di cazzo”
 
***
 
Quando arrivò l’intervallo gemetti. Era davvero un progetto noioso, però ero comunque contento che non fosse qualcosa come studiare in gruppo o in coppia. Questi ultimi li odiavo, ma neanche mi andava a genio stare a ‘nerdeggiare’ al computer o a chattare. Non è che odiassi le persone, solo che non mi piaceva essere obbligato a parlare con qualcuno che neanche conoscevo.
 
Comunque, mi costrinsi a sedermi e a fare il log in nella chat. Quando si caricò vidi il mio compagno online, il che non era poi così strano dato che ovviamente entrambi abbiamo l’intervallo alla stessa ora. Siamo solo in posti diversi, frequentando anni differenti.
 
Hotpants92: Ehi Curly
 
Non so perchè continuassi a usare quel soprannome, ma mi sembrava che in qualche modo lo rappresentasse e gli calzasse a pennello.
 
Curlycat94:
Ciao! :D
 
Ridacchiai al suo evidente entusiasmo e subito mi ricordai..
 
Hotpants92: Ah, ho cercato la canzone e non è poi così triste :/
 
Curlycat94: Cosa?? Ma è terribilmente sconvolgente!
 
Il suo modo di scrivere suonava piuttosto poetico e stranamente mi divertiva.
 
Hotpants92: Nah è sdolcinata.. è una caz*ata, dai.
 
Curlycat94:
Non è sdolcinata. Parla di come alcune persone spesso non riescano ad avere una vita sentimentale soddisfacente e che ci sono degli amori proibiti. Ci sono ferite indelebili e così tanti ostacoli da superare solo per essere felici! A volte la gente pensa questo perchè gli altri non la accettano e pensano che non siano destinati a stare insieme, ed è tutto così straziante!
 
Aggrottai le sopracciglia. Doveva davvero amare quella canzone!
Onestamente io pensavo che l’amore fosse stupido, e una perdita di tempo.
 
Hotpants92: Comunque, è solo una canzone.
 
Curlycat94: No, è un messaggio ma non importa, andiamo avanti.. abbiamo ancora 20 minuti.
 
Alzai gli occhi al cielo. Perchè diamine eravamo forzati a parlare con persone online?
Pensavo che la scuola promuovesse lo slogan ‘Non parlare online con gli sconosciuti’ mentre al contrario sembrava fosse a favore del ‘Parla pure online con gli sconosciuti, tanto potrebbero solo essere degli stupratori’. Odiavo le persone.
 
***
 
Quando l’intervallo si concluse sembrava che io e curly avessimo trovato degli interessi comuni.
Entrambi amavamo cantare e trovavamo difficile inserirci. Gli raccontai che avevo due amici (non gli dissi i loro nomi) e scoprii che lui ne aveva uno.
Non era molto popolare e che non gli interessava. Gli dissi che al contrario io ero piuttosto popolare ma che neanche a me importasse più di tanto. Non era molto portato per lo sport, ma dovendo scegliere fra danza e calcio avrebbe scelto calcio. Giocammo al gioco del ‘Cosa preferiresti fra..?’ e finì con me che affermavo che avrei preferito mangiare venti ragni vivi piuttosto di un cobra. (Che è vero)
 
***

Camminando verso il bagno notai una familiare testolina riccia. Harry Styles. Entrambe le nostre famiglie frequentavano la stessa chiesa. Le nostre madri erano migliori amiche e io ero spesso costretto a vederlo. Non mi piaceva. Per nulla. 
E’ vero che sembrava simpatico, innocente e piuttosto bello, ma c’era qualcosa in lui che mi faceva venir voglia di strappargli quei capelli ricci dalla testa.
 
Sogghignai vedendo il suo amico Liam allontanarsi da lui e approfittai della sua solitudine.
Lo vidi entrare nel bagno e risi, seguendolo. Spalancai la porta mentre si stava lavando le mani e si voltò verso di me, balzando indietro per lo spavento.
 
Sorrisi compiaciuto “Aw, ti ho spaventato?”
 
Sbuffò alzando gli occhi e strappò un pezzo di carta per asciugarsi le mani. Evitando il contatto visivo afferrò il suo zaino e cercò di svignarsela ma tesi un braccio di fronte a lui, fermandolo.
 
“Louis.. ti prego, lasciami andare” sospirò.
 
Gli afferrai il polso con forza “Uh uh uh. Non penso proprio.. non mi hai neanche salutato per bene..”
Mi rivolse un’occhiata spaventata e balbettò “P-per favore.. i-io devo incontrarmi c-con Liam”
 
“Aw, qui a qualcuno manca il fidanzatino? Non capisco proprio cosa ci trovi in te, frocetto” ringhiai stringendogli più forte il polso. Si lamentò piano.
 
Poi mi fulminò con lo sguardo “Lui NON è il mio fidanzato! Ora sta’ zitto e lasciami andare!”
 
La rabbia traboccò. Nessuno poteva permettersi di parlarmi così! Afferrai il colletto della sua maglia e lo sbattei violentemente contro il muro, mentre lui piagnucolava dal dolore.
Assottigliai gli occhi “Non parlarmi mai più così! E ora porta il tuo fottuto culo da checca fuori di qui prima che ti faccia veder rosso!”
 
Annuì velocemente e quando lo lasciai andare si affrettò ad uscire. Lo odiavo. LO ODIAVO! 
Non mi era molto chiaro il motivo, semplicemente lo odiavo! Era troppo fastidiosamente brillante, simpatico, e sorrideva troppo, e onestamente, come faceva ad avere dei capelli così perfetti? C’era qualcosa di sbagliato in lui, ci doveva essere! Non riuscivo proprio a fare a meno di odiarlo, anche se non era da me. Un sacco di altre persone lo odiavano, quindi alla fine non ero poi così pazzo ad essere l’unico a pensare che la sua attitudine ad essere sempre sorridente fosse strana, no?
 
Sospirai e ciucciai piano il piercing che avevo sul labbro inferiore “Come può essere così perfetto? E’ impossibile, so che è impossibile...”

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Angoletto della 'traduttrice':
Hola! Come va? Io tutto bene, insomma. Abbastanza. 
Ma questo non è un blog personale e in più non vi interessera affatto di come sto, per cui andiamo oltre.

Questo capitolo è una specie di ponte verso il vero e proprio centro della storia. Mi sembra che nei prossimi capitoli tutto si faccia assai più interessante..!

Avete trovato degli errori? Perchè rileggendo mi possono comunque (naturalmente) esser sfuggiti. Sono proprio dei mattacchioni (?)

Beh, detto questo, spero tanto che il capitolo vi sia piaciuto anche se non ci sono ancora scene Larry e che la traduzione sia di vostro gradimento, che sia scorrevole e blablabla. 
Inoltre inoltre: se vi va di leggere un altra Larry agli inizi della sua esistenza potete passare qui . Non sono esperta nelle Larry, non ancora, perchè sono una fan molto recente, ed è per questo che mi farebbe piacere ricevere consigli e ammonizioni sulla mia new long! In ogni caso nessuno obbliga nessuno a fare nulla! 

Andiamo avanti. Ho già sprecato parole inutili.

Vi lascio il link del capitolo 2 in lingua originale.

L'autrice è Larry_Lashton e tutti i diritti le appartengono, in quanto la storia l'ha ideata lei e io la sto solamente traducendo, dopo averle naturalmente chiesto l'autorizzazione.

Spero vivamente che la storia vi attizzi (?) e che vogliate lasciare un vostro seppur minimo parere alla storia e alla traduzione.

Ringrazio comunque tuuuutte quelle che hanno commentato i capitoli scorsi, che, secondo i miei standard sono tante (8) perchè essendo una specie di forevah alone recensite sempre in poche :') 
Questo mi porta ad essere estremamente felice per ogni singolo commento e anche per ogni volta che la storia viene aggiunta alle preferite (8), alle ricordate (5) e alle seguite (39). Grazie a tutte! C:
Anche a chi legge soltanto!

Alla prossima! C:

 
 

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


 

Capitolo 3

Sospirai e guidai fino a casa appena finì la scuola. Appena entrato mia mamma mi chiamò dalla cucina, “Louis sei tu?”

“Chi altro potrebbe essere?” ridacchiai gettando la borsa a terra prima di raggiungere la cucina trovando mia madre intenta a preparare la cena. Notai che stava cucinando più cibo del solito e chiesi “Perchè tutto questo cibo?”

“A questo proposito, Anne e Harry verranno ‘sta sera a cena. Io e Anne stiamo organizzando un evento di beneficenza per la chiesa” spiegò mescolando la salsa.

Le mie sopracciglia si aggrottarono “No! Perchè cazzo non può starsene a casa? Ha quindici anni, può benissimo badare a se stesso!”

“Stai attento a ciò che dici! L’ho invitato io, e ora lavati, dovrebbero arrivare in una mezz’oretta” mi avvisò.

Roteai gli occhi “Dove sono le ragazze?”

“Sono da delle loro amiche. Avevo bisogno di un po’ di tranquillità per ‘sta sera, e Mark lavora fino a tardi” mi disse.

Sbuffai e corsi di sopra. Entrato nella mia camera sbattei la porta e mi lasciai cadere su letto. Non potevo credere che quel frocetto sarebbe venuto a casa mia! Non potevo mica venirne contagiato! Aprii il cassetto del comodino e afferrai una sigaretta, accendendola. Presi una boccata di fumo e mi lasciai sfuggire un sospiro osservando l’anello di fumo che usciva dalla mia bocca.

Perchè mia madre doveva sempre rovinare tutto? Lei non sapeva che Harry era gay e penso che non  lo sapesse neanche sua madre. Non era il tipo di persona che sembrava accettare gli omosessuali. Io sapevo cosa volesse dire non essere accettati. Le uniche persone che mi apprezzavano davvero per ciò che ero erano probabilmente Niall e Zayn, per quanto probabilmente lo facessero solo perchè erano esattamente come me.

***

Circa una trentina di minuti dopo sentii bussare alla porta e subito dopo un chiacchiericcio sommesso. Mia madre mi chiamò, “Louis! Harry è qui!”

La ignorai e afferrai il mio cellulare per controllare Facebook. Puttaniere, nerd, santerellino, playboy. Che schifo che faceva la mia scuola.

Circa cinque minuti dopo sentì un leggero bussare provenire dalla porta. Alzai gli occhi, “Che c’è?”

La porta si aprì e improvvisamente uno spaventato ragazzo riccio entrò. Lo fulminai con lo sguardo “Che diavolo ci fai qui?!”

“T-tua madre, le mi h-ha d-detto di salire.” disse silenziosamente.

Gemetti “Bene, come vuoi frocetto.”

Si morse il labbro e si sedette sulla sedia di fronte alla scrivania. Vidi che aveva lasciato la porta aperta e dissi, “Non è che potresti chiuderla? Cosa? Sei così spaventato da me? Non è che ti stupro o chissà cosa, principessina.”

Aggrottò le sopracciglia e chiuse la porta con leggerezza. Dopo diversi minuti di silenzio vidi che ogni tanto smanettava sul suo cellulare e sogghignai, “Hai davvero degli amici? A chi scrivi? Al tuo fidanzatino?”

“No” rispose semplicemente, senza neanche spostare il suo sguardo dal cellulare.

Ridacchiai, “Scommetto che non ce l’hai neanche un ragazzo.”

“No, infatti” disse, e potevo sentire un leggero accenno di imbarazzo nella sua voce.

Mi alzai e mi voltai verso di lui sogghignando, “Non hai mai baciato nessuno, vero?”

Mi guardò con le sopracciglia aggrottate e scosse la testa “Non ti sei neanche mai fatto scopare, no?”

Mi ignorò e lo guardai con ferocia “Hey frocetto, sto parlando con te!”

Continuò a non darmi ascolto e gli strappai il cellulare dalle mani, lanciandolo sul mio letto. Spalancò sorpreso la bocca, prima che lo afferrassi dal colletto, sbattendolo contro il muro, “Questo ti dovrebbe insegnare a ignorarmi, succhia-cazzi!”

“P-per favore, n-non farmi d-del male..” mi supplicò.

“Sei così patetico” lo derisi premendolo con forza alla parete.

“Louis! Harry! Cena!” sentii Anne chiamare. Lei era così gentile, non riesco a capire come abbia fatto a dare alla luce un così inutile pezzo di merda.

Harry  stava per svignarsela ma afferrai il suo braccio, “Non ti azzardare a raccontarglielo!”

Annuì velocemente e lo liberai dalla mia morsa, camminando dietro di lui.

Appena ci sedemmo intorno al tavolo si fece strada un silenzio imbarazzato, escludendo occasionalmente le conversazioni con le nostre madri.

***

“Harry, raccontami di questo nuovo progetto scolastico, quello della chat..” parlò Anne.

Mia madre sollevo lo sguardo dalla sua pasta, “Progetto? Louis non mi hai mai parlato di questo progetto. Com’è?”

Mugugnai giochicchiando con la pasta, “Non è niente di che, onestamente è stupido.”

“A me piace.” disse Harry tranquillamente.

La mia testa si alzò di scatto e gli sussurrai, accertandomi che le nostre madri non potessero sentire, “Certo che ti piace, principessina. Nessuno sa chi sei e probabilmente non sa neanche che sei una checca. Quando lo scopriranno sono sicuro che ti odieranno almeno quanto ti odio io.”

Aggrottò le sopracciglia e prese un boccone di cibo senza rispondere. Sospirai e chiesi a mia mamma, “Posso andare di sopra ora?”

“Bene, Harry, hai finito anche tu?” domandò mia madre.

Annuì e lei afferrò i nostri piatti, “Ok, io e Anne abbiamo quasi finito di organizzare l’evento. Vi chiamiamo quando è tempo per loro di tornare a casa.”

Io e Harry annuimmo e mi diressi di sopra, mentre lui mi seguiva esitante, simile a un cucciolo smarrito. Mentre camminavamo dissi, “Non sono felice che tu sia qui.”

Lui annuì giocherellando con i pollici, “Lo immaginavo..”

Lo ignorai e mi sedetti al mio tavolo aprendo il computer. Aprii Twitter e Harry si andò a sedere sul mio letto, guardandosi intorno. Era silenzioso. Nessuno parlava. 

Io semplicemente volevo che se ne andasse e immagino che lui stesse pensando lo stesso.

“Cosa fai?” mi chiese ad un tratto Harry.

Roteai gli occhi, “Mi guardo un porno.”

Arrossì, “Uh..”

Ridacchiai guardandolo, “Scherzo, stai calmo.”

Lui sghignazzò di rimando, e sinceramente era piuttosto tenero. No-aspetta era irritante.. sì, era questo che intendevo.

“In realtà sono su Twitter” risposi alla sua domanda di prima.

Annuì e realizzai immediatamente che stavamo parlando.. era sbagliato. Non dovrei essere gentile con lui. Lo odiavo.

“Beh, che t’importa?” mi illuminai vedendo Harry intontito dal mio improvviso cambio di umore.

“M-me lo stavo solo chiedendo..” rispose in fretta.

Sogghignai “E perchè? Ti stai assicurando che non flirti con qualche puttanella?”

“Che vuoi dire?” chiese confuso.

Ridacchiai scuro, alzandomi e avvicinandomi a lui, mentre mi guardava spaventato “Harry, Harry, Harry.. lo so che hai una cotta per me..”

I suoi occhi si spalancarono e un rossore si fece strada sulle sue guance paffute, “C-cosa?”

“Ti piaccio.. voglio dire, per capirlo mi basta osservarti mentre mi guardi.” Ammiccai mentre mi guardava a bocca spalancata, “Ma vedi.. a me non piacciono i frocetti. So che questo ti farà male, ma hai bisogno di saperlo. 

Non piacerai mai a nessuno, a nessuno. Sei semplicemente insulso. Scusa per essere quello che te lo sta dicendo, ma avevi bisogno di sentirtelo dire. Al mondo semplicemente non piace un frocetto che è troppo gay persino per vivere.”

Harry mi guardò con gli occhi pieni di lacrime e sua madre lo chiamò, “Harry, andiamo!”

“Wow sei patetico.” gli risi in faccia, “Beh, ciao, sono contento che abbiamo avuto questa conversazione.”

Lui tirò su col naso asciugandosi gli occhi assicurandosi di non sembrare uno che avesse appena pianto e uscì senza dire un’altra parola. Vidi il suo cellulare e mi incuriosii. Notai che aveva una password e diventai pensieroso. Probabilmente era la data del suo compleanno. 

Digitai 0201 e alzai lo sguardo stupito che si fosse sbloccato. L’unico motivo per cui sapevo quando fosse il suo compleanno era che io e mia madre eravamo stati invitati una volta.

Aprii il suo Twitter e aggrottai le sopracciglia. C’erano così tante persone che lo chiamavano frocio, omosessuale, principessina, inutile, grasso, succhia-cazzi, etc.

Voglio dire, pure io lo chiamavo così, ma vedere che anche altri lo facevano mi faceva semplicemente venire voglia di schiaffeggiarli. Scacciai via quei pensieri e lanciai il suo cellulare sul mio comodino. Gliel’avrei ri-dato a scuola.

Mi cambiai velocemente e mi sdraiai nel letto pensando a quanto odiassi Harry, ma allo stesso tempo a quanto mi facesse stare male quando erano altre persone al di fuori di me ad insultarlo.. perchè?


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Angolo della traaaduttrice! 

Hello people, come va? Non sono molto certa di aver aggiornato in tempo come avevo promesso, ma l'importante alla fine è che l'abbia fatto, no?

Insomma, parlando del capitolo, anche se non ho molta voglia di scrivere: finalmente stiamo entrando un po' nel vivo della storia. 

Cosa ne pensate di Louis, che da una parte si conporta con Harry (senza saperlo) in un modo in chat, e nello stesso tempo lo sfotte nella vita 'reale'?

Che oscuri segreti si tiene dentro? Cosa prova per Harry? Boh, lui non pensa di provare qualcosa, ma molto presto... shh, meglio che sto zitta.

Meglio che tengo a bada gli spoileroni! C:

Detto questo sono abbastanza di corsa quindi non riesco a elencare tutte le persone che hanno aggiunto la storia tra le seguite (47), le preferite (10) o le ricordate (6).

Ringrazio anche tutte quelle che hanno recensito, anche se l'ultimo capitolo che ho pubblicato non lo ha recensito nessuno (che forever alone ahah) D:

Ricordo a tutti che questa ff non è di mia proprietà e io mi sto soltanto occupando di tradurla, autorizzata dall'autrice, che trovate QUI
Il capitolo in lingua originale è invece 
QUI


Detto questo è il momento di un pochino di pubblicità alla mia altra long Larry, che però è mia, e non è una traduzione. 
Si intitola 'I wish I was a punk rocker with flowers in my hair'  e vede come protagonisti un Louis punk e un harry quasi figlio dei fiori, aw. 
Se voleste passare mi fareste mooolto piacere. 

Ora devo andare a cena, ringrazio ancora una volta chiunque, chi ha recensito e chi recensiraà.
Chi leggerà e blablabla..
Ciao C:

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***





Capitolo 4


Sono passate due settimane da quando il progetto è iniziato.
 
Quando mi svegliai il giorno dopo mi sentivo strano. Ero davvero entusiasta di dover parlare con Curly. Non sapevo esattamente perchè.. ma mi sembrava che fosse diverso, più interessante della maggior parte dei ragazzi. Esporre la sua opinione non lo spaventava.
Dopo le prime due settimane del progetto avevamo iniziato ad andare sempre più d’accordo.
Era davvero bello parlare con lui.
 
Scossi la testa cercando di sbarazzarmi di quei pensieri. Non era normale pensare così tanto a un ragazzo. Mi alzai e mi cambiai, indossando un paio di neri e stretti jeans e una t-shirt. Mi preparai e mi pettinai prima di accompagnare le ragazze a scuola.
 
***

Arrivato alla mia scuola riconobbi Niall e Zayn, che mi stavano aspettando.
Li raggiunsi e sorrisi “Che succede, ragazzi?”
 
“Ehi Lou, ho visto la macchina di Styles nel viale di casa tua.” ridacchiò Niall.
 
Neanche Niall e Zayn erano grandi fan di Harry. Erano stati loro a raccontarmi di lui, all’inizio. Ero nuovo in quella scuola e mi avevano mostrato le regole, introdotto alle persone e consigliato le persone con cui parlare e quelle che era meglio evitare. Suppongo che fosse così che abbiamo iniziato a legare.
 
“Già,” feci spallucce, “Mia madre e la sua dovevano parlare di un qualche evento riguardante la chiesa e cazzate varie.”
 
Annuirono mostrandosi comprensivi. La campanella suonò e sbuffai, “Beh, meglio che andiamo in classe.”
 
***

Finalmente arrivò l’intervallo e mi precipitai nel laboratorio di informatica. Digitai velocemente il mio username e la mia password e cominciai a scrivere.
 
Hotpants92: Ehi Curly.
 
Curlycat94: Ehi, mi sento come se dovessi trovare un soprannome per te >.<
 
Ridacchiai alla sua aleatorietà.
 
Hotpants92: Allora dammene uno :)
 
Curlycat94: Beh, come sei? [aspetto esteriore]
 
Mi mordicchiai il labbro cercando qualche aggettivo per descrivermi..
 
Hotpants92: Uhm, sono piuttosto basso per la mia età, ho gli occhi azzurri, i capelli castani.. non so che altro dire :/
 
Curlycat94: Beh, non è stato molto utile :P
 
Hotpants92: Scusa curly :) Suppongo che sarai tu l’unico ad aver un soprannome.
 
Curlycat94: FIGO! haha
 
Hotpants92: Mh, come va a scuola?
 
Wow, ero davvero noioso! In realtà volevo solo un pretesto per cominciare una conversazione.
 
Curlycat94: Eh, non sono un grande fan della scuola :/
 
Aggrottai le sopracciglia. La nostra scuola era fantastica. Certo, odiavo la scuola ma solo in generale.
La scuola di per sè era piuttosto bella, ed era la migliore nel Cheshire.
 
Hotpants92: Perchè?
 
Non rispose subito. Sentii il mio cuore affondare. Cos’era successo? L’avevo turbato?
 
Curlycat94: Sono.. le persone. In pratica non mi apprezzano molto..
 
Hotpants92: Perchè no? Sembri simpatico :)
 
Curlycat94: Sì, hai ragione, ma lo dici solo così.. onestamente sono so perchè.. io cerco di essere simpatico, cerco di andare d’accordo con tutti, ma semplicemente non piaccio alle persone..
 
Non era affatto giusto. Curly sembrava così gentile, una persona meravigliosa. Non aveva senso giudicare le persone senza un reale motivo per farlo.
Se avessi mai potuto incontrare Curly scommetto che saremmo diventati grandi amici!
 
Hotpants92: Beh quando ci incontreremo sarò il tuo migliore amico :D
 
Curlycat94: Aw grazie :) Non ho molti amici. Beh, in realtà ne ho uno, ma solo uno :/
 
Giuro che quel ragazzo mi faceva venire voglia di abbracciarlo- no aspetta, è sbagliato.. ritiro tutto.
 
Hotpants92: :( Beh adesso ne hai due ;)
 
Curlycat94: Yay ^.^ Suppongo che molte persone semplicemente non vogliano essere mie amiche. Sono quel tipo di ragazzo che sta al fondo della classe e a cui nessuno parla :c
 
Curlycat94: Scusa ho iniziato a parlare di cose senza senso :/ Sono tipo seduto qui a lagnarmi della mia vita asociale, scommetto che ti sto dando fastidio.. è che mi sento come se mi potessi fidare di te..
 
Sorrisi, si fidava di me? Non capivo perchè, ma il mio cuore cominciò a svolazzare a quello strano sentimento che mi riempiva lo stomaco.
 
Hotpants92: Grazie :) Anche io mi fido di te e no, non mi stai infastidendo! Non pensarci neanche :) Puoi sempre parlare con me
 
Curlycat94: Davvero? Grazie xx
 
Hotpants92: Di nulla xx
 
***

A pranzo mi incamminai verso i tavoli da pranzo dove ci sedevamo solitamente io Zayn e Niall. Sogghignai e mi unii a loro, “Ehi biondo. Zayn.”
 
“Ehi, com’è che Zayn non ha un soprannome?” chiese Niall masticando delle patatine.
 
Feci spallucce, “Non mi viene nulla in mente.”
 
“Non mi sorprende affatto.” rise Zayn e mi voltai a guardarlo.
 
“Cazzo” borbottai sottovoce prima di fregare una patatina a Niall, che aggrottò le sopracciglia.
 
“Beh, comunque per questo weekend ho in programma una festa, ci saranno delle belle pollastrelle.” ammiccò Zayn dandomi una gomitata sul braccio.
 
Aggrottai le sopracciglia, “Eh, non penso che verrò.”
 
“Ma che!?” urlò Niall a bocca aperta dallo sgomento.
 
Capite, io ero il re dei party. Avevo sempre partecipato a ogni party che fosse stato mai organizzato.
Ma per qualche strana ragione non mi sentivo molto in vena di ubriacarmi e uscire con qualcuno.
E tutto ciò era piuttosto strano per me, ed era per quello che mi aspettavo una reazione del genere da parte di Niall e Zayn.
 
“Semplicemente non ci voglio venire.” raccontai loro con nonchalance.
 
Zayn appoggiò immediatamente la sua mano sulla mia fronte, “Ti senti male??”
 
Schiaffeggiai via la sua mano alzando gli occhi al cielo, “Sto bene, sto bene, è solo che non mi sento in vena di party..”
 
“Ok..” disse allora Zayn, osservandomi sospettoso.
 
Cosa diavolo mi stava succedendo?
 
***

Un’altra settimana era volata, e io continuavo a sentire quelle strane sensazioni. Quando io e Curly parlavamo continuavo a sentirmi davvero.. eccitato. Sentivo delle strane emozioni, come fossero nello stomaco, era normale? Non è così che le persone descrivevano una cotta? Lui era un ragazzo, però, e in quel caso non era normale.. allora perchè mi stava accadendo?
 
***

Io e Curly avevamo continuato a chattare per un po’ di tempo, e io ero sempre più curioso riguardo a una cosa, così finalmente decisi di chiedergliela, anche se era difficile.
 
Hotpants92: Allora, Curly, com’è che sei? A parte i capelli ricci, ovviamente ;)
 
Curlycat94: Beh, la mia altezza è abbastanza nella media, ho i capelli ricci (ovvio), gli occhi verdi, le fossette :/ E questo è quanto, in realtà..
 
I miei occhi si dilatarono, sembrava così terribilmente familiare.. ma.. non poteva essere.. vero?
 
Hotpants92: Vai in chiesa? Solo per sapere :)
 
Dovevo scoprirlo, non poteva essere proprio chi pensavo che fosse! Era impossibile.. ridacchiai, rendendomi conto che stavo esagerando. Solo nel momento in cui avesse risposto alla domanda, mi sarei finalmente potuto calmare.
 
Curlycat94: Sì, ogni domenica! :) Al momento mia mamma sta organizzando una specie di evento di beneficenza, NOIOSO!
 
Sussultai, oh merda. No, no, no! Non poteva essere vero.
Si voltarono tutti verso di me guardandomi storto e li fulminai, “Fanculo!”
Tornarono tutti immediatamente a farsi gli affari loro e iniziai a tirare nervosamente la mia frangia tinta. Merda, merda, merda!
 
Ciucciai il piercing che avevo sul labbro, proprio come facevo quando ero nervoso e all’improvviso sentii un beep.
 
Curlycat94: Ehi? C’è qualcosa che non va?
 
Sfregai la mia mano sul viso, frustrato. Dio, non poteva essere vero. Non poteva essere proprio lui, di sicuro ci sarà stata più di una persona a organizzare l’evento di beneficenza, giusto?
C’era solo un modo per scoprirlo..
 
Hotpants92: No, scusa. Comunque quand’è il tuo compleanno?
 
Curlycat94: Il primo febbraio, perchè?
 
Oh, no. Era vero..
Stavo davvero parlando con il frocetto?!
Ero stato davvero felice di parlare con lui?!
Doveva essere lui, comunque.. era gay, andava nella mia stessa chiesa, aveva i capelli ricci, gli occhi verdi, le FOSSETTE! C’era solo tipo quattro persone che avevano le fossette, e due di loro erano ragazze!
 
Hotpants92: Boh così, ero solo curioso ;)
 
Stavo parlando con Harry Styles, la persona che odiavo più di ogni altra.

***

Camminando verso l’ingresso riconobbi una familiare testolina riccia. Alzò lo sguardo e sentii ancora quello strano sentimento nello stomaco. Quello che provavo parlando con Curly, ovvero dovrei dire Harry. Aspetta- ciò significava che ero amico di Harry? Beh, lui non sapeva chi ero io, per quanto io sapessi chi era lui..
 
Andai a sbattere accidentalmente contro qualcuno, facendolo cadere, “Scu-” mi fermai realizzando che era Harry e sorrisi offrendogli una mano. Lui la afferrò confuso, ma poi mi resi conto di ciò che stavo facendo, lo stavo forse aiutando? Lo sbattei nuovamente a terra e lui gemette, mentre lo fulminavo con lo sguardo, “Guarda dove metti i piedi, frocetto!”
 
“S-Scusa.” disse afferrando le sue cose prima di precipitarsi nell’ingresso.
 
Mi voltai, sentendomi però davvero confuso e frustrato. Perchè lo stavo aiutando? Non aiutavo mai nessuno, io, ed eccomi invece là a cercare di aiutare quel fastidiosissimo ragazzo che odiavo!
Ma sembrava così spaventato, e vulnerabile.. NO! Era solo un fifone, e un debole.
Sì, proprio così.
 
***

Arrivato a pranzo avvistai un ragazzo biondo molto familiare, “Ehi Nialler!”
 
“Dove sei stato?!” gridò.
 
Sobbalzai, preso alla sprovvista e gli chiesi, “Che vuoi dire?”
 
“Voglio dire che è da secoli che non ti fai vedere! Perchè hai saltato tutti i party e non sei più venuto?” rispose Zayn spuntando dietro di noi.
 
Aggrottai le sopracciglia, davvero avevo dato loro buca? Era ormai da due settimane che non mi sentivo in vena di partecipare alle feste, era solo che non ne sentivo più il bisogno.
 
“Che ne dite allora di andare al party di Perrie?” suggerii.
Avevo decisamente bisogno di staccare la spina da Curly, o Harry, o da con chi diavolo stavo parlando.
 
***

La festa infuriava, l’energia era a mille. La musica era assordante. Il posto era caotico. Abbondavano i balli e le bevute. C’era qualche biliardo a cui stavano giocando certi ragazzi, isolati dal rumore. Ero stato lì per un’oretta, semplicemente bevendo e occasionalmente flirtando con qualche ragazza. Avevo bevuto davvero tanto, fino a che non ero diventato troppo ubriaco.
 
Improvvisamente sentii un respiro caldo nell’orecchio, “Hey sexy.. bel culo.”
 
Mi voltai trovandomi a guardare un paio di occhi marroni incorniciati da ciglia ricoperte di mascara, “Mai quanto il tuo.”
 
 Lei ridacchiò e appoggiò la sua mano sulla tasca posteriore dei miei jeans, “Che gentile che sei, ma credo di doverti dare torto. Balliamo?”
Acconsentii e ci dirigemmo verso la pista. I nostri movimenti erano diventati ormai lenti e la musica ci appariva pigra dopo un’ora di balli sfrenati al centro della pista, eravamo stanchi. I suoi capelli erano ricci, e mi ricordavano quelli di Harry. Appena però realizzai ciò che avevo pensato i miei occhi si spalancarono. Le mie labbra trovarono la loro via su quelle lucide della ragazza in un bacio violento. Allora sussurrai sulle sue labbra, “Camera da letto. Ora.”
 
La trascinai su per le scale. Avevo bisogno di dimenticare. Non potevo essere gay. Era sbagliato. Una disgrazia. Disgustoso, proprio come Harry.
Le mie labbra si spostarono fugacemente sulle sue, appena entrati nella stanza.
 
Non è una cotta, è solo una fase.
 
Le mie mani percorsero il suo piccolo corpo, e la premetti contro il muro velocemente, sbottonandole la camicetta.
 
E’ lui il frocio, io non lo sono, lui lo è!
 
Incespicammo verso il letto e mi misi a cavalcioni su di lei, slacciandole il bra, mentre i miei jeans prendevano la loro strada per terra, dimenticati.
 
E poi comunque, perchè mi dovrebbe piacere? E’ fastidioso, inutile, stupido, asociale!
 
Facendo scivolare via l’ultimo strato dei nostri vestiti l’ultimo pensiero che ricordai fu:
Perchè non me lo sto godendo?

 

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 Angolo della traduttrice: 
Innanzi tutto ci tenevo davvero tanto a rendere esplicito quanto vi amo, perchè anche se la storia non è mia, mi fa davvero molto molto piacere che così tanta gente la stia leggendo. Ora sono un po' di corsa – devo fare greco! – e quindi devo ricordarmi di dire tutto quello che c'è da dire senza scordarmi nulla, ma farlo in modo schematico e ordinato. 

Ricordo a tutti che questa ff non è di mia proprietà e io mi sto soltanto occupando di tradurla, autorizzata dall'autrice, che trovate QUI
Il capitolo in lingua originale è invece QUI


Per prima cosa: in questo capitolo in realtà ne ho tradotti due. Perchè come avrete capito ci sono delle settimane in cui non riesco a pubblicare i capitoli. Per evitare di farvi aspettare troppo tempo subito dopo avere letto un capitolo che è quasi un filler, ci ho aggiunto anche quello successivo, in cui invece accadono parecchie cosette, eheh (D:)

Per seconda cosa: nel capitolo originale la scrittrice, Larry_Lashton, si scusava per aver fatto venire così in fretta il momento in cui Lou scopre l'identità di Curlycat94, ma non voleva che i loro discorsi virtuali si dilungasse troppo, rischiando di annoiare, e voleva insomma che si arrivasse al sodo anche nella 'vita reale'. Quindi questo è quanto. 

Per terza e penultima cosa: Vi ringrazio davvero tutte per aver aggiunto la storia tra le preferite, le seguite e le ricordate, e ringrazio tanto tanto Larrydrug, che non mi ha fatta sentire sola (lol) e ha recensito i capitoli predenti, e Now_kiss_me_you_fool, che anche lei ha recensito il precedente capitolo ed è stata carina C: Ah, e ringrazio anche KoalaTea perchè ha recensito in modo tenerissimo il secondo capitolo, e mi mancano le sue recensione negli utlimi due capitoli! Sigh :'(
In ogni caso recensite, se vi va, se non vi piace, se vi piace, se ho fatto troppi errori, se non si capisce nulla, o quel che volete. 
Mi farebbe davvero molto piacere.


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Finalmente come ultima cosa: Volevo chiedervi se vi andasse e se vi interessasse leggere queste altre mie fan fiction Larry. 
Praticamente una è una One Shot TRADOTTA. Io l'ho amata sin da subito!
Big Parade

La seconda è una Long mia, in corso, che vede come protagonisti un Punk!Louis e un Flower Child!Harry. 
I wish I was a punk rocker with flowers in my hair.

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❤ Grazie mille per tutto e a tutti 

 

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


Dal capitolo precedente:
La trascinai su per le scale. Avevo bisogno di dimenticare. Non potevo essere gay. Era sbagliato. Una disgrazia. Disgustoso, proprio come Harry.
Le mie labbra si spostarono fugacemente sulle sue, appena entrati nella stanza.
 
Non è una cotta, è solo una fase.
 
Le mie mani percorsero il suo piccolo corpo, e la premetti contro il muro velocemente, sbottonandole la camicetta.
 
E’ lui il frocio, io non lo sono, lui lo è!
 
Incespicammo verso il letto e mi misi a cavalcioni su di lei, slacciandole il bra, mentre i miei jeans prendevano la loro strada per terra, dimenticati.
 
E poi comunque, perchè mi dovrebbe piacere? E’ fastidioso, inutile, stupido, asociale!
 
Facendo scivolare via l’ultimo strato dei nostri vestiti l’ultimo pensiero che ricordai fu:
Perchè non me lo sto godendo?
 
Capitolo 5
Svegliandomi mi trovai disteso di fianco a una ragazza mora e realizzai che mi faceva male la testa. Gemetti e diedi uno sguardo sotto alle coperte, potendo quindi notare i nostri corpi nudi.
Scrollai le spalle, era una cosa normale per me. Mi alzai e mi strofinai gli occhi, sentendo la mia testa girare. Merda, mi ero preso un’enorme sbornia.
 
Raccolsi i miei vestiti ma prima di potermene andare una voce squillante mi chiese, “Non te ne stavi andando senza nemmeno dirmi il tuo nome, vero?”
 
“Sono Louis,” dissi roteando gli occhi, la puttanella ovviamente non conosceva i miei modi.
 
Si sedette coprendosi il seno con le mani, “Eleanor. Ci si vede Lunedì.”
 
“Vieni nella mia scuola?” chiesi confuso.
 
Lei annuì con un ghigno, “Beh, sono un’amica di Hannah.”
 
Assentii lentamente, “Um ok, ciao.”
 
Mi salutò e abbandonai la stanza, confuso. Perchè mi sentivo così in colpa?
 
***
 
Quando mi svegliai sabato mattina non fu per mia scelta. Una voce infastidita interruppe il mio sonno con fermezza, “Louis, sveglia!”
 
Mugugnai afferrando un cuscino per coprirmi la testa. Una mano mi scosse per le spalle e la voce diventò improvvisamente arrabbiata, “Louis! ALZATI, ORA!”
 
Saltai fuori dal letto e guardai mia madre con uno sguardo feroce, “Che vuoi? E’ sabato e tu mi stai svegliando alle-” diedi un’occhiata all’orologio e rimasi a bocca aperta, “alle dieci?”
 
“Si, le dieci sono un orario piuttosto normale per alzarsi. Smettila di fare il pigro e cambiati. Di devo parlare di una cosa giù in cucina,” disse prima di uscire dalla stanza.
 
Sbuffai, alzandomi con riluttanza e facendo scorrere la mano sulla mia frangia tinta.
Chi è che si sveglia alle dieci nel weekend?
A parte di Domenica, che andiamo in chiesa, adoravo dormire fino a mezzogiorno, come minimo! Voglio dire, dovendomi già svegliare praticamente alle 5:30 tutti i giorni, mi si doveva almeno lasciar dormire il sabato o avrei scatenato l’inferno!
 
***
 
“Che c’è? chiesi a mia madre dopo aver indossato un paio di jeans scoloriti e una T-shirt nera e  sceso le scale trovandola in cucina ad aspettarmi.
 
“Sii educato, Louis,” mi riprese, “Comunque questo weekend io e le ragazze facciamo un viaggetto.”
 
“Ah davvero!?” sogghignai.
 
“Aspetta aspetta, fammi finire. Hai presente Anne?” annuii confuso e sorrise, “Beh, verrà anche lei con noi, insieme a Gemma, sua figlia.”
 
“E come questo avrebbe a che fare con me?” le chiesi sorseggiando il the che mi aveva passato.
 
Lei mescolò il suo prima di continuare, “Beh, visto che sarai solo e anche suo figlio lo sarà, l’ho invitat-”
 
Sputai il the che stavo bevendo, quasi soffocandomi, “Cosa?! No, no, no, no, NO!”
 
“Louis William Tomlinson! Hai diciotto anni e lui ne ha sedici! E’ giovane e la mia fiducia in te si è ulteriormente abbassata dopo il party della scorsa volta. Visto che Mark è via per lavoro sarai da saresti solo. Mi aspetto che tu sia gentile e disponibile con lui, e se sento che sei stato scortese-”
 
“Va bene, va bene!” urlai salendo le scale. Appena sbattuta la porta sentii mia mamma chiamare le ragazze per dir loro di farsi le valigie.
 
Gemetti e mi lasciai cadere pesantemente sul letto, tirandomi i capelli.
Che diamine!
Non aveva nessun diritto di affibbiarmelo. Aveva sedici anni, poteva benissimo badare a se stesso.
Beh, presumo che lei lo avesse invitato per assicurarsi che io non organizzassi nessuna festa. L’ultima volta era stata piuttosto movimentata, e tre ragazzi erano addirittura stati arrestati per droga, ma pft, vivi finché sei giovane, giusto? Non approvo molto ‘sta storia dello ‘YOLO’.
 
Strisciai nel letto e decisi di farmi un sonnellino, sperando che quel frocetto recepisse il messaggio e decidesse di andarsene.
 
***
 
“Louis! Che fai? Harry arriverà tra poco!” sentì ansimare la voce di mia madre, “Hai deciso di tornartene a dormire dopo che ti ho avvisato che avremo un ospite? Ugh.”
 
Mi voltai assonnato, vedendola mentre osservava la mia camera. Già, era piuttosto disordinata, ma era sabato e il sabato non la riordinavo mai. “Mamma stai calma! Tanto non è che dormirà qui..” sospirai intontito, alzandomi e sfregandomi gli occhi con aria stanca.
 
“I realtà, sì, dormirà qui.” mormorò raccogliendo i vestiti sporchi da terra.
 
Ridacchiai, scuotendo la testa, “No.. non lo farà.”
 
“Louis-”
 
“PERCHE’? Può dormire sul divano!” sbraitai incrociando le braccia.
 
Infilò i miei vestiti in una cesta e assottigliò lo sguardo, “Louis Tomlinson. Harry è un ospite e non si fanno dormire gli ospiti sul divano. Io non voglio che dorma nella mia e lo stesso vale per le ragazze, ciò vuol dire che dormirà qui.”
 
“Scusa? Non gli lascio il mio letto. Dormirà sul divano,” affermai alzandomi per aiutarla a pulire.
 
“Smettila di essere sgarbato. Lui è un ospite e dormirà nel letto,” e con quella frase uscì, aggiungendo solo, “Dovrebbero arrivare tra circa cinque minuti e mi aspetto che tu sia educato.”
 
Roteai gli occhi a sentire delle sue aspettative. Tanto Harry avrebbe dormito sul divano. Non avrei mai lasciato che un frocetto come lui prendesse il mio letto. Avrebbe potuto trasmettermi l’omosessualità.
 
Quello che sembrò solo un minuto dopo il campanello suonò e presto una voce familiare riempì la casa. Sbuffai e sentì mia mamma urlare, “Louis! Vieni a salutare!”
 
Cosa c’era di sbagliato in quella donna? Come potevamo essere anche solo parenti?
Alzandomi dal letto scesi le scale e vidi Harry con una borsa che parlava con mia sorella Lottie. Notai che le sue guance stavano arrossendo al suo sorriso. Ridacchiai, infastidito. Era gay, che diavolo aveva Lottie da arrossire?
 
“Oh Louis,” sorrise Anne e mi strinse in un abbraccio, “E’ fantastico vederti!”
 
“Anche per me,” risposi.
 
“Beh, è meglio che andiamo, sarà un viaggio piuttosto lungo. Ecco, qua ci sono i soldi e la carta di credito è sul tavolo. Non andate a dormire tardi e niente ospiti! Ah, comportatevi bene,” ordinò mia madre prima di salutarci e uscire.
 
Appena la porta si chiuse calò il silenzio. Imbarazzante.
Mi voltai verso Harry e lo vidi indietreggiare con un’espressione spaventata. Sogghignai, “Ciao.”
 
“Ciao,” sussurrò piano.
 
Faci roteare gli occhi e salì di sopra, mentre lui mi seguiva. Saltai sul mio letto stiracchiando le gambe per mettermi comodo. Quando accesi la televisione però mi resi conto che non era entrato.
Osservai nel vano della porta e lo vidi lì, indeciso sul da farsi. Quasi risi per il modo in cui sembrava smarrito, ma ebbi pietà di lui e dissi, “Puoi venire qui, lo sai. Non mordo.”
 
Potei quasi giurare di aver sentito  un ‘si, va bene’, ma scossi via il pensiero, pensando fosse frutto della mia immaginazione.
Poggiò la sua borsa a terra e si avvicinò, sedendosi sulla sedia accanto alla scrivania. Feci spallucce,  dando un’occhiata ai canali e fermandomi su un film horror. Notai gli occhi di Harry spalancarsi, e ridacchiai, “C’è qualcosa che non va?”
 
“No-No,” balbettò sfilandosi le scarpe.
 
Alzai gli occhi al cielo dicendo scherzosamente, “Qui c’è qualcuno che ha paura dei film horror?”
Sbuffò e annuì imbarazzato. Sghignazzai, “Che razza di checca.”
 
Lui mi ignorò e tornò il silenzio appena terminata la pubblicità.
 
***
 
“Dai, non è stato poi così spaventoso!” sbeffeggiai il ragazzo, nascosto sotto una coperta.
In qualche modo durante il film era finito a stare sul letto vicino a me e io avevo preso delle coperte, visto il freddo.
 
Si mosse sotto le coperte, “Sì che lo era!! E’ stato terribilmente disgustoso.. p-penso che mi sentirò male.”
 
Spalancai gli occhi e mi voltai scoprendo il suo volto pallido e rabbrividì, “Stai bene? Hai bisogno di acqua? Davvero devi vomitare?”
 
Prese un profondo respiro prima di scuotere la testa, “N-no, sto bene.”
 
Annuii sollevato e mi resi conto di essere davvero preoccupato.. ma perchè?
Scossi la testa ignorando il pensiero, “Ok.”
 
Subito divenne imbarazzato e mi voltai di nuovo verso la TV, mettendola su un film un po’ più leggero. Harry continuò a sorridere per tutta la sua durata e ogni tanto mi ritrovai a fissarlo. I miei occhi si soffermarono sulle sue labbra e notai quanto fossero rosa e gonfie. Sembravano molto più morbide di come sarebbero state la maggior parte delle labbra maschili.
 
“Si capisce che sei gay, voglio dire, dannazione, le tue labbra sembrano labbra femminili,” ridacchiai.
 
Si voltò verso di me e aggrottò le sopracciglia, “Perchè stavi guardando le mie labbra, comunque?”
 
Spalancai gli occhi scioccato.
Perchè stavo fissando le sue labbra?
Non è che poi lo volessi fare, era solo successo..
 
“N-Non lo so,” risposi onestamente.
 
Lui annuì lentamente, “Uhm, ok.”
 
Mi mordicchiai il labbro facendo finta di niente.
Cosa c’è di sbagliato in me?
Osservai Harry con la coda dell’occhio e notai come la luce della TV lo illuminasse nella stanza buia. Non mi ero mai reso conto di quanto fosse.. bello. I suoi ricci sembravano così.. morbidi e profumati.
 
“Louis?”
 
Sussultai leggermente e vidi Harry guardarmi confuso, “Huh?”
 
“Um.. sembri, tipo.. strano,” borbottò.
 
“Sì, perchè ti interessa?” lo ripresi.
 
Aggrottò le sopracciglia facendo spallucce, “Non so.”
 
Sogghignai, “Aw, forse perchè qui qualcuno si è preso una cotta?”
 
La sue guance si colorarono di rosa e iniziò a balbettare convulsamente, stringendosi nella coperta, “N-No, e s-solo che sembravi c-confuso e..”
 
Ridacchiai avvicinandomi a lui e sussurrando, “Sei sicuro?”
 
Rabbrividì quando il mio respiro sfiorò il suo collo, “I-Io..”
 
“Scommetto che hai sempre desiderato essere nello stesso letto con me, huh?” trascinai la mia mano su per la sua gamba e lui si dimenò, in imbarazzo.
 
“F-Fermo,” protesto Harry debolmente.
 
Immediatamente mi abbassai poggiando lentamente le mie labbra sul suo collo. Ansimò quando lo mordicchiai piano, succhiando leggermente, e si fece scappare un gemito. Realizzai di colpo ciò che stavo facendo e lo spinsi; cadde dal letto lamentandosi per il dolore alla testa, visto che aveva sbattuto sul mio comodino. “Lo sapevo che eri una checca!” ghignai mentre si strofinava la testa dolorante.
 
“Perchè l’hai fatto?!” piagnucolò rimanendo in piedi. Presto però iniziò a barcollare, portandosi le mani alla fronte.
 
Raggelai chiedendogli con circospezione, “Harry.. stai.. stai bene?”
 
“Sì-” si interruppe, le ginocchia gli cedettero e si accasciò sul pavimento.
 
Mi alzai di scatto, ansimando e chinandomi su di lui, “Harry? Harry, non è divertente! Su!”
 
Aveva uno sguardo frastornato, “Lou.. mi fa male la testa..”
 
Lo sollevai come si sollevano le spose e lo feci stendere sul letto, “Lo so, fa’ vedere.”
 
Si sedette lentamente e verificai che non sanguinasse. C’era solo un piccolo bernoccolo, “Va tutto bene.. solo.. rilassati.. dovresti avere solo una minuscola commozione.”
 
“Mm.. come fai a saperlo?” chiese Harry, assonnato.
 
Feci spallucce, “Ehi, non sono poi così stupido! E mia mamma è un’infermiera, quindi..”
 
Lui annuì e si stese sul letto. Ridacchiai e spensi la luce, lasciandomi cadere affianco a lui.
Spalancò gli occhi, “Um, dormi con me?”
 
Alzai gli occhi al cielo voltandomi sul lato, di fronte a lui, “Io sono stanco e tu sei stanco. Mantieni solo il tuo spazio e non ti allargare!”
 
Annuì ancora una volta, si allontanò un po’ sistemandosi e presto nell’aria fu udibile un lento russare. Sorrisi, era così adorabile!
Mi portai una mano alla fronte, turbato.
Merda, dovrei smetterla di pensare a queste cose!
 
Però sono solo, ora ed è tutto così tranquillo, con il quieto russare di Harry.
Non posso proprio fare a meno di pensare..

 
Perchè mi ero sentito così strano a dormire con Eleanor, quando ero sempre stato solito dormire con  delle ragazze? Perchè trovavo così tanto piacevole parlare con Curly? Perchè ero stato cos’ affettuoso con Harry? Perchè diavolo gli avevo lasciato un succhiotto sul collo?
 
Mi voltai, studiando il viso addormentato di Harry. Sembrava così.. innocente.
Beh, sembrava sempre innocente e ingenuo, ma in quel momento era davvero tranquillo e adorabile.
Le sue labbra rosa erano leggermente imbronciate e aperte, per lasciar passare i tenui respiri. I ricci erano teneramente spettinati e le guance tinte di un flebile rosa.
Presi un profondo respiro e scossi la testa voltandomi dall’altra parte e mi raggomitolai sotto le coperte. Notai che Harry stava tremando, così mi sedetti, afferrando una coperta di scorta che aveva usato per nascondersi durante il film e la stesi su di lui, prima di stendermi di nuovo sul letto.
 
Stavo quasi per addormentarmi quando sentii un peso sul mio petto. Aprii gli occhi vedendo la testa di Harry poggiata su di me e mi mordicchiai il piercing del labbro. Una settimana prima probabilmente l’avrei spinto giù, ma per qualche ragione in quel momento non volevo farlo.. forse perchè stava dormendo.. sì.. doveva essere per quello.
Lo sentii accoccolarsi più vicino a me, e un sorriso si fece strada sulle mie labbra.
Avvolsi un braccio intorno a lui prima di lasciare che il sonno mi catturasse nella sua morsa.

 
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Ricordo a tutti che questa ff non è di mia proprietà e io mi sto soltanto occupando di tradurla, autorizzata dall'autrice, che trovate QUI
Il capitolo in lingua originale è invece QUI


Angolo della traduttrice!

Beh, ciao a tutte! Come vi è sembrato questo capitolo? Io sinceramete quando l'ho letto per laprima volta stavo, aw, saltellando da una parte all'altra della stanza piena di gioia e di feeeeeeeels 

Quanto posso amare da uno a infinito i Larry? 
Cioè, parliamone. Io li AMO solo un po' meno di quanto si amano a vicenda, però è pur sempre ammore aw :3

Voglio dirvi che sono riuscita appena in tempo ad aggiornare perchè ORA Wattpad (il sito da cui traduco la ff) è inacessibile per lavori interni e quindi avrei potuto ulteriormente tardare C:
Poi, per quanto riguarda questa ff sono davvero ma davvero felice per tutte le visualizzazioni, le persone che l'hanno aggiunta tra le preferite, le seguite e le ricordate. Ragazze/i io vi amo, sappiatelo. Amo anche voi, non solo i Larry C:
Then, volevo fare un ringraziamento superspeciale alle persone che hanno recensito il capitolo precedente a questo:
_Coco (Che tra l'altro scrive delle ff trooppo belle), honeyhegay (Che anche lei in quanto a ff ha un asso nella manica ed è sposata con il banner, aw), Larry_is_true_love (aw, anche lei sta scrivendo una ff bellabella!), Now_kiss_me_you_fool (Tutte autrici sorprendendti e dolci qui.. C:), Nadialacapra12 e martinap. VOI TUTTE NON SAPETE QUANTO MI AVETE RESO FELICE. C:

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Detto questo, ho scritto/tradotto also altre Larry se vi può interessare:

 Big Parade (traduzione)


I wish I was a punk rocker with flowers in my hair (Punk!Louis - FlowerChild!Harry)

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 ❤ Grazie mille per tutto e a tutti 
(E se vi va recensite, non mordo, a differenza di Louis! Eheh)

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***




Dal capitolo precedente:

Stavo quasi per addormentarmi quando sentii un peso sul mio petto. Aprii gli occhi vedendo la testa di Harry poggiata su di me e mi mordicchiai il piercing del labbro. Una settimana prima probabilmente l’avrei spinto giù, ma per qualche ragione in quel momento non volevo farlo.. forse perchè stava dormendo.. sì.. doveva essere per quello.
Lo sentii accoccolarsi più vicino a me, e un sorriso si fece strada sulle mie labbra.
Avvolsi un braccio intorno a lui prima di lasciare che il sonno mi catturasse nella sua morsa.

Capitolo 6

 

Mi svegliai immerso nell’odore di shampoo alle fragole e qualcosa di soffice sotto il mento.
Sentivo un insolito tepore premuto contro il mio fianco e un peso sul petto. Sorrisi e mi rannicchiai al pensiero di quella sensazione piacevole. Sentii russare e aprii gli occhi si scatto. Spostai lo sguardo verso il basso ansimando e spinsi giù il ragazzo, alzandomi velocemente a sedere.
Lui borbottò qualcosa strofinandosi gli occhi e si raddrizzò, sul pavimento.
 
“Che cazzo?!” risi sarcastico, dal letto.
 
Il viso di Harry si palesò in un’espressione di confusione e torpore dovuto al sonno, “Cosa?”
 
“Eri rannicchiato su di me! Frocio!” lo accusai, gesticolando come per scrollarmi di dosso degli ipotetici batteri che mi poteva aver trasmesso.
 
Le sue guance si colorarono di un rosso intenso, “Uh-h.”
 
“Uh-h,” lo scimmiottai, poi lo fulminai con lo sguardo, “Nessuno lo deve sapere, o ti distruggo!”
 
Indietreggiò alla mia ammonizione, annuendo velocemente, “Promesso!”
 
“Bene,” conclusi. Lui si passò una mano fra i capelli e trasalì.
Aggrottai le sopracciglia alzandomi in piedi e camminando verso di lui.
 
“Che stai facendo?” sussurrò spaventato, mentre gli scostavo dei ricci dalla fronte per poter vedere il bernoccolo della sera precedente, quando aveva sbattuto la testa contro il comodino.
 
Lo sfiorai leggermente e scosse la testa. “Scusa,” dissi con calma.
 
Lui si irrigidì e mi morsi il labbro. Merda, mi ero scusato? Wow, che diamine mi stava succedendo?
Mi allontanai e lui si guardò goffamente intorno, con le guance imporporate di rosso.
Mi resi conto di quanto mi piacesse farlo arrossire.. ma non avrei dovuto farlo.
 
“Beh, quindi quand’è che torneranno dalla gita?” chiese lui dopo un breve silenzio imbarazzato.
 
Feci spallucce, “Non me l’hanno mai detto.”
 
Annuì, con lo stomaco che brontolava, osservandomi con crescente imbarazzo. Alzai gli occhi al cielo, “Dai, su, mangiamo qualcosa.”

 ***

Dopo colazione mia mamma mi telefonò per avvisarmi del loro imminente ritorno, in un tempo variabile tra un’ora e un’ora e mezza. Andai al piano di sopra per cambiarmi, togliendomi i pantaloni sudati e la maglietta. Rimasi in boxer.
 
“Hey L- Oh scusa!”
 
Mi voltai, vedendo Harry con le guance arrossate che si copriva gli occhi con le mani.
 
“Pervertito!” gli urlai tirandomi su i pantaloni.
 
Abbassò le sue mani dal viso, “S-scusa, p-pensav-”
 
“Cos’è, visto che siamo da soli e sei un frocetto credi di poterti approfittare di me?”
 
Lui indietreggiò, “N-no..”
 
“Beh, menomale, perchè comunque, come ho detto prima, nessuno vorrebbe tra i piedi un patetico e inutile frocetto come te!” ghignai spingendolo contro il muro.
 
Pigolò quasi, dolorante, “T-ti giuro che n-non ti stavo spiando. Stavo s-solo-”
 
“Solo cosa!?”
 
“N-Non lo so..” sospirò.
 
Assottigliai lo sguardo, “Visto? Non riesci neanche a pensare a una scusa decente di fronte alla vista del mio corpo praticamente nudo, ha.”
 
“Potresti lasciarmi andare ora..?” mi chiese, piano.
 
Lo guardai in quei suoi occhi spaventati e quello strano sentimento cominciò di nuovo a torturarmi in fondo allo stomaco. Cos’era? Senso di colpa? Perchè mi sentivo in colpa? Tristezza? Cos’è, mi sentivo in colpa per averlo ferito così tanto e triste per essere stato proprio io a farlo?
 
Lo mollai e si affrettò ad andare in bagno, facendo sbattere la porta. Gemetti, lasciando che la mia testa si appoggiasse al muro alle mie spalle. Perchè mi comportavo in modo così orribile con lui?
Onestamente, non ne avevo idea. Perchè mi importava così tanto il fatto di averlo ferito? Mi ero comportato così per anni, cosa diavolo era cambiato?

 ***

Quando Harry uscì dal bagno si era cambiato, indossando dei semplici pantaloni marroncini  e una maglietta bianca. Semplice, ma efficace.
Continuammo a stare alla dovuta distanza, guardando la televisione e mangiando patatine sul divanetto, in assoluto silenzio.
Ogni tanto mi ritrovai a guardarlo, senza prestare davvero attenzione al perchè lo stessi facendo. Altre volte riuscii a cogliere i suoi occhi che mi osservavano, e per qualche ragione mi fece sentire felice il fatto di sapere che anche lui mi guardava.
 
Dopo circa quaranta minuti le nostre madri e le nostre sorelle entrarono abbracciandoci, e informandoci che per Harry era venuto il momento di tornare a casa. Normalmente mi avrebbe reso entusiasta sapere che se ne sarebbe andato, ma qualcosa in me si sentiva un po’ vuoto al pensiero di una notte senza ricci a solleticarmi il mento e senza nessun peso sul petto..

 ***

“Ehi sexy,” mi fece le fusa una familiare voce femminile.
 
Sogghignai voltandomi, “Ehi bellissima.”
 
Riconobbi il volto della ragazza dell’altra notte alla festa a cui Zayn e Niall mi avevano obbligato a partecipare. Eleanor ridacchiò guardandomi attraverso le sue ciglia ricoperte di mascara, “Ho pensato molto a te..”
 
“Oh davvero?” chiesi incuriosito, o per lo meno fingendo di esserlo.
 
Lei annuì, “Sì, stavo pensando che forse.. potremmo, che so, metterci insieme?”
 
Riflettei. Perchè non stavo accettando la richiesta di buon grado? Di solito mi sarei messo a saltellare all’idea di una ragazza che mi chiedeva disperatamente di uscire con lei.. soprattutto visto che Eleanor era bellissima e ci si scopava bene. I suoi capelli erano ricci e in qualche modo mi ricordavano quelli di Harry, solo un po’ meno morbidi. Aggrottai le sopracciglia, perchè stavo pensando a lui? Forse lei sarebbe riuscita a distrarmi da tutto quel pensare..
 
“Sicuro, mi chiami dopo?” ammiccai.
 
Lei sogghignò e annuì. Le lasciai un bacio su quelle sue labbra lucide e le diedi il mio numero prima di entrare in classe.

 ***

Quando arrivò l’intervallo gemetti. Come avrei fatto a chattare con Curly sapendo perfettamente che era Harry? Mi guardai intorno con un ghigno, non vedendo Mr. Cowell e cercai di correre fuori dalla porta. Sfortunatamente fui fermato dallo stesso Mr. Cowell che pensavo fosse assente, “E dove pensavi di andare Mr. Tomlinson?”
 
Gli lanciai uno sguardo d’odio, dirigendomi però verso uno dei computer ed entrando nella chatroom.
 
Curlycat94: Ciao
 
Alzai lo sguardo al cielo e digitai una risposta.
 
Hotpants92: Hey
 
Curlycat94: Che succede?
 
Hotpants92: Niente.
 
Quella conversazione non fu divertente come quelle precedenti. Sembrava così.. diverso. Immagino che avesse senso dal momento che conoscevo la sua identità, ma perché si comportava così?
 
Hotpants92: C’è qualcosa che non va?
 
Curlycat94: Non so.. è che ho dormito a casa di una persona questo weekend ed è stato strano.
 
Le mie sopracciglia si inarcarono quasi vertiginosamente. Cioè, stava parlando di aver dormito a casa mia..
 
Hotpants92: Oh davvero? Perché?
 
Curlycat94: Beh, lui mi odia, in un certo senso, ma e stato anche.. gentile? Non lo so, mi ha confuso.. e poi in qualche modo.. mi sono addormentato sul suo petto :/
 
Inconsciamente arrossii al ricordo di come mi fosse sembrato giusto. Era strano il fatto che stessimo parlando di me, anche se ovviamente lui non lo sapeva. Mi attirai in bocca il piercing che avevo sul labbro inferiore e lo ciucciai piano, insicuro su come avrei dovuto rispondere. Alla fine digitai debolmente.
 
Hotpants92: Beh, questo sì che è strano.
 
Curlycat94: Sì, e poi lui e i suoi amici mi odiano.
 
Hotpants92: Sono sicuro che non ti odiano..
 
Curlycat94: Fidati, mi odiano :(
 
Per qualche motivo sentii un sentimento triste crescere in me, davvero pensava che lo odiassi?
Aspetta- sì che lo odio..! O no?

 ***

“Perché stai fissando il frocetto?”
 
Sobbalzai voltandomi verso Zayn, che mi guardava, incuriosito. Risi, “Non sto fissando quel suo culo da checca.”
 
Lanciai un’occhiata ad Harry, in piedi di fronte al suo armadietto. Indossava un paio di bei jeans e un maglione della Jack Wills. Era piuttosto tenero.
 
“Ok..” disse Zayn sembrandomi poco convinto.
 
“Comunque come va con Eleanor? Ho sentito che siete usciti insieme per una settimana, no?” chiese Niall mentre io afferravo una borsa nel mio armadietto.
 
Ridacchiai, “Uscire insieme? Beh, suppongo che potresti chiamarlo così, ma praticamente ci siamo visti solo occasionalmente.”
 
Immagino che Eleanor fosse una bella persone. Ma, sinceramente, avevamo solo fatto sesso e lei si era già sentita autorizzata a chiamarmi suo. Non era neanche così meraviglioso il sesso con lei, però  mi faceva comodo avere una scopamica a portata di mano.
 
“Amico mio, lei è sexy,” ammiccò Niall tirandomi piano una gomitata.
 
Sogghignai, “E’ il suo corpo ad essere sexy.”
 
Lui alzò gli occhi al cielo e se ne andò accompagnato da Zayn appena la campanella suonò. Mi voltai ma fui travolto da qualcosa, o qualcuno. Caddi a terra, gemendo, e sentii qualcuno ansimare, “Oh dio io- Louis?”
 
Spalancai gli occhi, permettendomi di notare un Harry scandalizzato. Sembrava pallido e si stava pisciando addosso dallo spavento. “Mi dispiace così tanto, non intendevo farlo, giuro.. stai bene?”
 
Gli lanciai un’occhiataccia alzandomi e sbattendolo contro l’armadietto, “Che cazzo c’è di sbagliato in te!?”
 
“S-scusa, giuro che non volevo, è stato un incidente!” piagnucolò.
 
“No, sei tu l’incidente qui! La tua intera vita è un incidente! Vai via e ucciditi, cazzo, e smettila di costringere la gente a guardare il tuo inutile culo sfondato da checca!” sogghignai, colpendolo sullo stomaco.
 
Si rannicchiò a terra dolorante, portandosi le braccia intorno al corpo e mi chinai verso di lui, con un ghigno, “Fa male, non è vero? E’ così che mi sento ad averti fra i piedi.”
 
Con quelle parole mi allontanai, non prima di voltarmi a guardarlo, però. All’istante mi pentii di quello che avevo fatto, vedendolo zoppicare nel corridoio. Tornai sulla strada verso la mia classe con quello strano sentimento che mi vorticava nello stomaco..

 ***

“Hey piccolo,” disse Eleanor quando mi sedetti affianco a lei.
 
La baciai, “Hey.”
 
“Qualcosa non va?” mi chiese appoggiando dolcemente la mano sulla mia coscia.
 
Scossi la testa, “Nah, sto bene.”
Onestamente non stavo affatto bene.
Curly non c’era nemmeno in chat nell’intervallo e ciò poteva voler dire solo che Harry se n’era andato, o aveva tagliato. Sospirai e mi guardai intorno, confuso, “Dov’è Niall?”
 
“E’ in punizione,” disse Zayn, prendendo posto insieme a Perrie affianco a noi. Era l’ora di pranzo e Eleanor e era riuscita ad trovarsi piuttosto bene a parlare con Perrie.
 
Annuii, mentre un chiacchiericcio tutt’altro che silenzioso riempiva il tavolo. Dopo qualche secondo mi alzai, “Arrivo subito, vado al bagno.”
 
“Mi mancherai,” mise il broncio Eleanor.
 
Roteai gli occhi e finsi un sorriso, “Mi mancherai anche tu, piccola.”
 
Dandole un bacio mi allontanai, camminando verso il corridoio dell’ingresso. Arrivato al bagno feci ciò che ci si aspettava che facessi. Lavandomi le mani però sentii dei singhiozzi sommessi e mi irrigidii. Inarcai le sopracciglia quando mi voltai senza scorgere nessuno. Mi accovacciai a terra e sbirciai sotto le porte dei bagni. Mi fermai quando scorsi un paio di converse.
 
“Stai bene?” chiesi alla persona dentro il bagno.
 
Sentii lo sconosciuto trattenere un sospiro e aggrottai le sopracciglia. Aprì la porta del gabinetto, visto che non era chiusa a chiave e mi irrigidii, ancora una volta.
 
Harry alzò la testa e indietreggiò sussultando, “P-Per favore non farmi del m-male, me ne v-vado.”
 
Mi morsi il labbro colpevolmente, “Harry-”
 
Cercò di alzarsi in piedi ma scivolò in basso, in un lamento dolorante. Mi affrettai verso di lui e mi chinai, “Stai bene?”
 
Lui annuì debolmente, mentre una lacrima gli scivolava giù lungo il viso, “P-Perchè mi o-odi?”
 
“Aspetta, cosa?” gli chiesi, confuso.
 
“Perché t-tu mi odi c-così tanto..? Non ti ho m-mai fatto nulla.. non ho f-fatto nulla,” sussurrò, e un si fece scappare un singhiozzo.
 
Cercai di pensare a una scusa, ma non ne avevo nessuna. Perchè lo odiavo? E’ solo che.. lui era così.. non riuscivo proprio a pensare a niente.
Era sempre così gentile e dolce, e carino. Mi irritava. Sentivo il bisogno di farlo stare male! O lo facevo solo per stargli vicino..?
 
“Io.. io non lo so,” dissi piano, abbassando lo sguardo verso il pavimento.
 
“Allora perchè mi fai sempre stare male?” chiese debolmente.
 
Tornai ad alzare il viso vedendo quanta tristezza e quante lacrime nascondevano i suoi meravigliosi occhi verdi, “Non lo so.”
 
“Non p-puoi semplicemente non saperlo!” esclamò.
 
Sospirai, “Senti... mi dispiace così tanto.. io.. io non mi spiego perchè ti faccia sempre del male o ti odi, perchè, davvero non lo so..” spiegai, e lui alzò gli occhi sgorganti di lacrime, “Ma ti prometto che non lo farò più..”
 
“Cosa?” domandò confuso.
 
“Possiamo dimenticare tutto quanto? Potremmo forse essere.. amici?” gli chiesi guardandolo fisso nei suoi pozzi verdi.
 
Un sorriso fece capolino sul suo viso, “Certo.”

 


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Ricordo a tutti che questa ff non è di mia proprietà e io mi sto soltanto occupando di tradurla, autorizzata dall'autrice, che trovate QUI
Il capitolo in lingua originale è invece QUI  
(e quello successivo, perchè ho unito due capitoli essendo l'ottavo troppo corto)


Angolo della traduttrice:
Ciao a tutti, ancora! Come vi è sembrato questo capitolo?
A me è piaciuto molto leggerlo, in primo luogo, e poi tradurre una storia è sempre bello perchè uno si sente proprio come se la storia l'avesse scritta lui, e ci si affeziona ai personaggi anche più del dovuto! E poi anche qui ci sono momenti pieni di feels 

Ancora una volta mi ritrovo a saltellare perchè ogni momento che passa amo sempre di più i Larry, penso che li amiate tutti qua, of course!
(E soprattutto Larry___Shipper, che l'ha reso proprio esplicito ahah)
Coomunque, come vi è sembrato questo capitolo? Perchè parlo parlo ma poi mi dimentico di dire le cose importanti ahah
Cosa ne pensate dell'ultima scena? Harry è stato troppo avventato a rispondere "Certo"?
E Louis? Quando si accorgerà del significato di quel sentimento strano?
Vi anticipo che SPOILER il prossimo capitolo sarà SPOILER dolcioso, super SPOILER dolcioso awww
–––––––
Ok people, veniamo alle cose futili:
Quante di voi hanno visto i BRIT Awards? Io si!
Ahahah vi state ancora rotolando tutte per la gaffe di Harry? Io sì!
Su Twitter c'è stato un putiferio di risate e sono stata fortunata per avervi partecipato con passione aha
–––––––
Il giorno più atteso dalle Larry Shipper si sta avvicinando, ci credete voi? Io sinceramente non so cosa credere..
D'istinto direi che è una bufala, ma allo stesso tempo mi piacerebbe che fosse vero.
Però ho paura che più ci penso più non succederà :/
–––––––
Detto questo spero di non esser stata noiosa, spero di non aver fatto errori (se no avvisatemi, che li correggo!) e di aver tradotto bene!

Se vi va passate dalle mie altre Fan Fiction Larry!
(Cliccate l'immagine)

–––––––
"I wish I was a punk rocker with flowers in my hair"
Trailer: 
http://www.youtube.com/watch?v=GmoEx0aoO38
(Long)


"Big Parade"
(OS tradotta)

–––––––
 Scusate se parlo ancora una volta, speravate che fosse finito, eh?, ma mi sono dimenticata una cosa importantissima:
Ringraziarvi per tutto quello che avete fatto per me e per l'autrice originale, davvero.
Dunque ringrazio chi ha recensito.
Chi ha messo la storia fra le preferite.
Chi ha messo la storia fra le ricordate.
Chi ha messo la storia fra le seguite.
Vi amo. Tutti. Dal primo all'ultimo. 
"I just wanna say a massive thank you"
–––––––

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❤ Grazie mille ancora, e recensite se vi va 

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 ***



Dal capitolo precedente: 
 
Sospirai, “Senti... mi dispiace così tanto.. io.. io non mi spiego perchè ti faccia sempre del male o ti odi, perchè, davvero non lo so..” spiegai, e lui alzò gli occhi sgorganti di lacrime, “Ma ti prometto che non lo farò più..”

“Cosa?” domandò confuso.

“Possiamo dimenticare tutto quanto? Potremmo forse essere.. amici?” gli chiesi guardandolo fisso nei suoi pozzi verdi.
 
Un sorriso fece capolino sul suo viso, “Certo.”

Capitolo 7
 
Mi appoggiai contro il cuscino ansimando pesantemente. Eleanor si voltò verso di me con un sorriso, dicendo quasi senza fiato, “Sei così meraviglioso.”
 
“Si uh, si sta facendo tardi,” dissi alzandomi e semplicemente desiderando di uscire. “dovrei essere a casa prima che i miei mi striglino per bene.”
 
Lei si sedette, sollevando le coperte fin sopra di lei e aggrottò le sopracciglia, ma subito rimpiazzò quell’espressione con un sorriso, “Ok, ci vediamo domani?”
 
Annuii, facendo un girò per la sua camera con l’intento di raccogliere i miei vestiti. Le lasciai un bacio sulla fronte e uscii senza più aprir bocca.
Ogni volta che facevamo sesso era sempre, sempre più difficile per me godermelo. Ogni volta che uscivo dalla sua stanza mi sentivo sempre peggio.
Sospirai e camminai con lentezza al piano di sotto, uscendo di soppiatto dalla sua porta principale, anche se in suoi genitori non erano in casa.
 
Perchè mi sentivo così in colpa?
 
***
 
Appena giunse l’intervallo il giorno seguente mi corrucciai. Era dal giorno prima, quando avevo detto ad Harry che avremmo potuto essere amici, che sentivo quella strana sensazione nel mio stomaco. Come se avessi fatto qualcosa di sbagliato, o avessi preso una decisione che non avrei dovuto prendere.
 
Scossi la testa e mi passai le dita sulla frangia tinta. Appena digitai il mio username e la password comparse subito un messaggio sullo schermo.
 
Curlycat94: Ciao! :)
 
Hotpants92: Qui qualcuno è felice :P
 
Curlycat94: Sì, indovina cosa?
 
Ridacchiai. Harry era così strano.
 
Hotpants92:  Cosa? :D
 
Curlycat94: Ecco, sai quel ragazzo che pensavo mi odiasse? Beh ha detto che possiamo essere amici!
 
Il mio sorriso si sbriciolò in mille pezzi. Oh dio, stava parlando di nuovo di me. Sembrava tutto così sbagliato. Io non avrei mai dovuto essere in quella situazione. In ogni caso sospirai e risposi.
 
Hotpants92: Davvero? E’ fantastico! :)
 
Curlycat94: Sì! Ora il liceo non sarà più così orrendo xx
 
Mi lasciai scappare un gemito, accarezzandomi i capelli. In che guaio mi ero cacciato?
 
***

“Ehi Lou-Lou!” sorrise Eleanor, e mi sedetti accanto a lei.
 
Le lasciai un bacio sulle labbra, “Ehi.”
 
“Niall è ancora in punizione,” sospirò Zayn, unendosi a noi seguito da Perrie, che gli si sedette accanto. Le baciò la guancia, facendola sorridere. Erano davvero una bella coppia, anche se non mi sarei mai aspettato che Zayn potesse avere una relazione stabile.
 
Ridacchiai, “Che diavolo ha fatto?”
 
“Beh, diciamo che non è che solo perchè è irlandese tutti gli permettono di usare il fatto di esserlo come scusa per usare un linguaggio sporco e volgare, specialmente Mrs. Flack,” ammiccò Zayn, facendomi scoppiare in una sonora risata.
 
Non era neanche shoccante, Niall non riusciva proprio a controllare ciò che usciva dalla sua bocca. In più Mrs. Flack lo odiava e Niall cercava continuamente di tirare fuori il suo lato peggiore. Era davvero una testa di cazzo.
 
La mia imponente risata si tramutò in una risatina sommessa, “Hey, i miei complimenti! E’ un fottutissimo boss!”
 
“Di sicuro ha influenzato il tuo vocabolario,” ridacchiò Perrie, sollevando un sopracciglio.
 
Ghignai, Zayn aveva fatto proprio una buona scelta.
Parlammo ancora per un po’, ridendo e divertendoci, poi improvvisamente l’espressione di Zayn cambiò mentre gli stavo raccontando una storiella piuttosto buffa, aggrottò le sopracciglia e lo guardai confuso, ma subito sentii una voce familiare, e tranquilla.
 
“Ehi Louis.. posso sedermi vicino a te?”
 
Socchiusi gli occhi sperando che quello fosse solo un sogno, o un’allucinazione. Sfortunatamente mi voltai lentamente e scorsi un Harry imbarazzato ed esitante. Mi sorrise leggermente, mordendosi il labbro con gli occhi supplicanti.
 
Zayn alzò un sopracciglio, “E tu saresti qui perchè..?”
 
Harry abbassò aggrottò la fronte e mi guardò speranzoso. Merda.
 
Mi girai a guardare Zayn che mi guardava anche lui in attesa di una risposta e Perrie che invece sembrava semplicemente dispiaciuta per il ragazzo riccio. Eleanor mi diede una gomitata, beffarda e sussurrò nel mio orecchio, “Di al frocio di andarsene.”
 
Sospirai lanciando un’occhiata mortificata al ragazzo, giusto prima di ridacchiare amaramente, “Pensavi davvero che sarei diventato tuo amico? Vattene da questo cazzo di posto prima di passarci i tuoi germi malati!”
 
Un’espressione triste si fece strada sul volto di Harry. La gente ci guardava.
“Ma avevi detto..”
 
“Detto cosa? Oh, ma ci credevi davvero? Sei così patetico,” mi feci beffa di lui, ridendo con ferocia.
 
Lui abbassò lo sguardo, mentre le lacrime gli allagavano gli occhi. Sollevò il suo vassoio e cominciò a correre a capofitto fuori dalla porta, imbarazzato, mentre tutta la mensa rideva di lui.
Sospirai e tornai a prestare attenzione al mio gruppo. Zayn rideva sotto i baffi, Eleanor stava ghignando e Perrie- beh, lei aveva semplicemente un’espressione colpevole. Non era propriamente come noi, anzi, penso che odiasse il modo in cui ci comportavamo.
 
Io mi sentivo così in colpa che dopo diversi secondi mi alzai in piedi, “Vado in bagno.”
 
Annuirono tutti con un’espressione assente, a eccezione di Perrie. Mi guardava stranita, e io la ignorai semplicemente, camminando fuori. Appena uscì dalla sala mi precipitai di corsa a cercare Harry, nell’ingresso e mi voltai quando notai una familiare testolina riccia.
 
Quando lo raggiunsi urlai, con l’intenzione di attirare la sua attenzione, “Harry!”
 
Si girò verso di me e aggrottò le sopracciglia, borbottando debolmente, “Vai via.”
 
“No, ti prego ascoltami,” dissi poggiandogli una mano sulla spalla, esitante.
 
Indietreggiò al contatto con me, scrollandosi la mia mano di dosso, “Avrei dovuto capirlo.”
 
“Cosa?” chiesi confuso, non capendo di cosa stesse parlando.
 
“Avrei dovuto capire che era tutta una presa in giro! Io e te amici! Come se tu potessi mai volermi come amico,” sussurrò triste, poi mi sorrise con amarezza. “Ti diverti a giocare con me, eh? Ieri era tutta una messa in scena per prenderti gioco di me, vero?”
 
“No, certo che no,” dissi piano. Non avevo idea di cosa dire. Lui se ne stava lì così ferito e triste, e io non sapevo nemmeno come confortarlo o tirarlo su di morale. Non avevo neanche mai confortato nessuno prima, per altro.
 
Mi guardò con gli occhi umidi, “Allora perchè mi hai detto quelle cose? Io pensavo che fossimo amici adesso, ma invece mi hai appena preso in giro di fronte a tutti!”
 
Ciucciai il piercing che avevo al labbro inferiore, colpevole, “Senti, io e te.. no siamo.. diversi. Tu non piaci ai miei amici, e suppongo che neanche Liam mi apprezzi molto. Quindi non posso uscire con te.. o almeno, non a scuola. Però possiamo parlarci e messaggiare! Potresti anche venire a casa mia e roba simile, tanto mia madre ti adora!”
 
Harry aggrottò le sopracciglia, “Beh, quindi siamo solo segretamente amici?”
 
“Beh, sì, se la vogliamo mettere così, sì.” feci spallucce.
Harry sembrava in conflitto con i suoi stessi pensieri contrastanti, i suoi occhi che scavavano nei miei in cerca di sincerità. Lo guardai con franchezza.
 
Lui sorrise timidamente, “In fondo è meglio di niente.”
 
***

Il resto della giornata passò in fretta. Quando vidi Harry nell’ingresso lo scaraventai contro uno degli armadietti. Lui si lamentò, dolorante, e sussurrai, “Scusa.” Poi feci scivolare il mio numero di telefono nella sua tasca. Annuì e se ne andò, aprendo furtivamente il bigliettino. Voltò la testa e sorrise, prima di correre via.
 
Ridacchiai dirigendomi verso la classe successiva con un’espressione compiaciuta. Appena entrai Mrs. Lloyd posò il suo sguardo su di me e disse sarcasticamente, “Sono felice che voglia unirsi a noi, Mr. Tomlinson.”
 
“Sì, mi piacerebbe poter dire lo stesso,” la sbeffeggiai sedendomi accanto a Niall. Lei assottigliò lo sguardo, ma ugualmente cominciò a parlare di qualche cosa di matematica che probabilmente non saprò mai. Sentii una vibrazione provenire dalla mia tasca e sogghignai alla vista del messaggio.
 
[Da: ***-*******]
Ciao, sono Harry. Non sapevo se volessi o no che ti scrivessi..
 
Ridacchiai e aggiunsi il suo nome ai contatti, subito prima di rispondere.
 
[A: Harry]
Certo! Se no ti avrei dato il mio numero! :P
 
[Da: Harry]
Vero ahah :) Ma perchè me l’hai dato..?
 
Ghignai, controllando accuratamente che l’insegnante non mi stesse guardando e poi gli risposi nascondendo il cellulare alla sua possibile vista.
 
[To: Harry]
Beh, prima di tutto perchè siamo amici ed è questo ciò che fanno gli amici. E poi anche perchè volevo sapere se ti andasse di venire da me.
 
[Da: Harry]
Cosa? Davvero? :D
 
Sorrisi. Onestamente era vero che volevo che venisse a casa mia. Harry era molto meglio di quel che pensavo e sembrava un ragazzo simpatico. In più, mi sentivo davvero male per tutte le volte che l’avevo picchiato e preso in giro. Non sapevo neanche perchè l’avessi fatto.
 
[A: Harry]
Certo, sciocchino! Allora ci vediamo all’albero vicino alla mia macchina, e non farti vedere da nessuno!
 
[Da: Harry]
Ok.
 
***

“Ehi Lou!” mi voltai e Niall mi raggiunse, “Io e Zayn andiamo a casa mia, abbiamo qualche birra, andiamo.”
 
“Scusa, non posso.” dissi guardandomi intorno per vedere se Harry fosse lì.
 
Niall sollevò un sopracciglio, “Ma andiamo sempre a casa mia, ed è da settimane che non vieni!”
 
Sospirai, guardandolo nei suoi occhi blu circondati dall’eyeliner, “Guarda, mi spiace, ma mia madre mi vuole a casa. Ci vengo un’altra volta, ok?”
 
Lui sbuffò roteando gli occhi prima di allontanarsi con un “Come vuoi.”
Lo fulminai con lo sguardo. Non potevano sempre aspettarsi che fossi libero solo perchè loro lo erano. Idioti.
 
“Lou,” sentii un sussurro flebile.
 
Mi guardai intorno confuso appena prima di vedere una testolina riccia nascosta dietro ad un cespuglio e ridacchiai, alzando gli occhi al cielo, “Dai, salta su.”
 
Sbloccai la macchina e Harry si sedette al posto anteriore. Risi quando mi accorsi che aveva una foglia fra i capelli, che lo faceva sembrare piuttosto buffo. Mi avvicinai per togliergliela, ma lui indietreggiò quando la mia mano fu vicina al suo viso.
 
“S-Scusa.. istinto,” mormorò con un sorriso timido.
 
Feci spallucce, imbarazzato, “Va bene.”
 
Lui scosse i capelli, facendo in modo che la foglia gli cadesse addosso. Se la scrollò di dosso, buttandola fuori dai finestrino e si voltò verso di me, “Grazie per.. beh, lo sai.”
 
Sorrisi, guardandolo appena misi in moto, “Grazie per non odiarmi.”
 
“Non potrei mai odiarti,” sussurrò, e sono sicuro che non avrei dovuto sentirlo.
 
Appena lui spostò lo sguardo fuori dal finestrino io lo osservai con la coda dell’occhio.
Cosa intendeva dire?
 
***
 
“Beh, mia madre e mia sorella sono al centro commerciale,” dissi gettando le chiavi sul bancone della cucina. Harry si sedette al tavolo, incrociando le braccia.
 
Ridacchiò, “Donne.”
 
“Ho capito bene? Sembra che entrambi viviamo con sole donne, dal momento che i nostri padri sono sempre fuori per lavoro,” affermai aprendo il frigo, cercando di trovare qualcosa da sgranocchiare. “Hey, che vuoi da bere?”
 
“The,” rispose. Io annuii e afferrai due bottigliette di the. Gliene lanciai una e lui la prese, mormorando un “Grazie.”
 
“Beh, vuoi giocare a FIFA?” gli chiesi prima di bere un sorso.
 
Lui fece spallucce, “Certo.”
 
***
 
“Ehi! Hai barato!” ansimò Harry, appena feci un altro goal.
 
Sogghignai, “Harry, non è che solo perchè sto vincendo vuol dire che ho barato.”
 
“Sì invece,” cominciò a discutere, “Perchè io vinco sempre!”
 
“Beh, non questa volta,” gli feci la linguaccia, dimostrando la mia maturità.
 
Tornò a giocare, ma quando feci nuovamente goal rimase a bocca aperta, “Ma che diamine?! Come hai fatto a fare cinquanta goal quando io ne ho fatti solo due?”
 
“E tra l’altro quelli li hai fatti solo perchè hai continuato a giocare mentre io ero in bagno a pisciare,” dissi dandogli una gomitata e accusandolo. Lui mise il broncio.
 
“E’ che volevo perdere con dignità, almeno,” si lamentò buttando il joystick sul letto e incrociando le braccia. Ridacchiai e mi sedetti affianco a lui sul letto, mentre si stendeva a osservare il soffitto.
 
“Meh, mi spiace per te, ma non ti è rimasta più nessuna dignità!” finsi di rimanerne sorpreso, “Cosa farei ora?”
 
“Non so, forse dovrei semplicemente mollare e diventare tuo schiavo,” disse con drammaticità.
 
Sorrisi, “Sei incredibile.”
 
“Beh, sì,” fece spallucce, ghignando. “Ho questo effetto sulle persone.”
 
“Sì, sì, infatti,” risi sotto i baffi. “Torno subito, devo pisciare.”
 
Rise e appena corsi in bagno urlò, “Questa è la tua punizione per aver bevuto il mio the!”
 
Roteai gli occhi con un sorrisetto e feci ciò che dovevo, in bagno. Poi lanciai un’occhiata allo specchio, aggiustandomi i capelli. Avrei davvero dovuto rifare la tinta rossa. Si stava scomparendo.
Non sapevo il perchè, ma sentivo il bisogno di essere quantomeno carino. Faci spallucce e quando corsi nuovamente in camera mia rimasi a bocca asciutta.
 
“Non è quello che sembra,” disse Harry, ma stava sorridendo.
 
Entrai con lentezza nella stanza, “Stavi giocando.. mentre me n’ero andato?”
 
“Solo per fare qualche punto,” disse cercando di nascondere il sorriso che gli stava nascendo sulle labbra e si lasciò cadere nuovamente sul letto.
 
Mi avvicinai affermando con una voce spaventosa, “Sembra che qui qualcuno abbia bisogno di essere punito.”
 
Lui sembrò confuso, ma io non me ne curai, e risi, saltandogli addosso, a cavalcioni sui suoi fianchi. Spalancò gli occhi realizzando ad un tratto quello che sarebbe successo, “Louis, non farlo!”
 
“Tsk, nuh uh uh. Sei stato un ragazzaccio cattivo e i ragazzacci cattivi vanno puniti come si deve.”
 
“Per favore Louis, non lo fare!” urlò allarmato, cercando di sfuggire dalla mia presa.
 
Io semplicemente iniziai a punzecchiargli la pancia, mentre lui si agitava convulsamente, ridendo e continuando a mormorare senza tregua dei “Fermati” e dei “Basta.” Gli sorrisi in adorazione, e lui cercava debolmente di spingermi via.
 
“L-Lou! N-No!” rise appena le mie mani iniziarono a scorrere su e giù lungo i suoi fianchi, con l’intento di fargli il solletico senza tralasciare nessun punto. Quando poi realizzai che ne aveva avuto abbastanza, mi fermai. Lui ansimò sotto di me, con le guance arrossate, il respiro pesante e i ricci impazziti in un modo estremamente adorabile. Quella scena sembrava così sbagliata, ma allo stesso tempo così giusta!
 
Alzò i suoi occhi su di me, guardandomi attraverso le ciglia, e disse con il fiato mozzato, “Sono felice che siamo amici ora.”
 
“Anche io,” risposi, prima di aggiungere con tristezza, “Ma sai che non ci possiamo parlare a scuola, no?”
 
Lui aggrottò le sopracciglia, ma rimpiazzò quell’espressione con un sorriso evidentemente falso, “Sì, lo so.”
 
“Lo capisci il motivo, vero?” gli chiesi, accertandomi che se ne rendesse conto. Odiavo il fatto di farlo stare male, e non ero sicuro che avesse veramente capito che non potevamo parlare a scuola.
Semplicemente non potevamo.
 
Lui annuì, “Si ho capito, siamo troppo diversi.”

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Ricordo a tutti che questa ff non è di mia proprietà e io mi sto soltanto occupando di tradurla, autorizzata dall'autrice, che trovate QUI
Il capitolo in lingua originale è invece QUI  
(e quello successivo, perchè ho unito due capitoli, come al solito)

Angolo della traduttrice:

Beh, come va? Non so mai come iniziare l'angolo della scrittrice/traduttrice e penso che il consiglio di molte di voi sarebbe che direttamente dovrei tagliarlo, ma davvero non posso farlo. E' un modo per me per sentirmi più in contatto con le lettrici e mi fa davvero piacere ricevere delle opinioni da voi, ci tengo parecchio, di conseguenza eccomi qui. 
Ammettetelo che questo capitolo vi è piaciuto. Dai, ammettetelo. 
Cioè, forse può non esservi piaciuto perchè l'ho tradotto male (e in questo caso mi vorrei scusare persnalmente fino alla fine dei miei giorni) però di per sè è un capitolo troppo daashdeya *^* 
Anche se non succede niente di che, beh, alla fine Louis finisce comunque a cavalcioni su Harry.. è già qualcosa ahah
Ah, volevo dirvi una cosa veloce. Nei messaggi in lingua originale Louis scrive tutto abbreviato e un po' da bimbo minchia, tipo:

"y else would i hav given u [...]? "
"also cuz i wanted to no i u wanted 2 come over?"


E io non l'ho tradotto così bimbominchioso per due motivi:
1. Non ce la potevo fisicamente e mentalmente fare.
2. Non mi piace l'idea di un Louis bimbo minchia.

Quindi scusate, se pensate abbia fatto male, ma io penserò sempre che sia meglio così. Perchè anche se è voluto mi infastidisce molto come linguaggio.

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Se vi va passate anche solo ad insultarmi dalla mia fan fiction Larry "I Wish I Was A Punk Rocker With Flowers In My Hair"
TRAILER
Clicca qui se vuoi leggerla (o sul bannerino).

 
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Detto questo, vi ringrazio davvero infinitamente, dal primo all'ultimo.
Ringrazio dunque chi ha visualizzato la storia,
Chi l'ha inserita tra le seguite,
Chi l'ha inserita tra le ricordate,
Chi l'ha inseguita fra le preferite,
E chi, ovviamente ha recensito, che ringrazio ancora di più, se si può, perchè mi ha fatto sentie felice sentire che la storia vi sta piacendo e che non la sto rovinando con le mie mani, ci tengo davvero molto molto molto.
Quindi un ringraziamento speciale va a: louwwo, yaoibl, larrysvoice_, Larry_is_true_love, DoraInPoi, REDRUMILLA_, Larry___Shipper, Charly_Baby e Now_kiss_me_you_fool


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Capitolo 9
*** Capitolo 8 ***


 
Dal capitolo precedente:
Alzò i suoi occhi su di me, guardandomi attraverso le ciglia, e disse con il fiato mozzato, “Sono felice che siamo amici ora.”
“Anche io,” risposi, prima di aggiungere con tristezza, “Ma sai che non ci possiamo parlare a scuola, no?”
Lui aggrottò le sopracciglia, ma rimpiazzò quell’espressione con un sorriso evidentemente falso, “Sì, lo so.”
“Lo capisci il motivo, vero?” gli chiesi, accertandomi che se ne rendesse conto. Odiavo il fatto di farlo stare male, e non ero sicuro che avesse veramente capito che non potevamo parlare a scuola.
Semplicemente non potevamo.
Lui annuì, “Si ho capito, siamo troppo diversi.”
 
Capitolo 8

Era passata una settimana da quando io ed Harry avevamo stretto quella nuova amicizia. Avevamo continuato a fingere con i nostri amici e a ritrovarci ogni tanto a casa mia e ogni tanto a casa sua. Era come vivere un amore proibito - aspetta - intendevo dire.. un'amicizia proibita. Sì. Amicizia.
 
Mi accorsi soltanto all’ora di pranzo che Perrie aveva continuato a lanciarmi sguardi comprensivi ogni qual volta mi coglieva occasionalmente a fissare il ragazzo riccio. Era dannatamente imbarazzante quando lo faceva, perchè era come se sapesse qualcosa.
 
Per tutta la settimana non avevo picchiato Harry, però, l’avevo semplicemente ignorato. Zayn mi era sembrato sorpreso dal mio comportamento anche se non aveva detto niente. E lo stesso valeva per Niall. Erano stati freddi con me. Suppongo che sia perchè avevo continuato a vedermi con Harry così spesso che alla fine non ero neanche riuscito a parlare o uscire con loro.
 
***
Appena entrato a scuola vidi Harry. Lui alzò lo sguardo dal cellulare e mi regalò un sorriso segreto, che io ricambiai. Quando poi se ne andò mi accorsi che Perrie mi stava osservando, immobile di fronte al suo armadietto. Lo chiuse e mi fece l’occhiolino subito prima di allontanarsi lasciandomi lì, confuso.
 
Perchè aveva iniziato a comportarsi così? Stava mica flirtando? Sbuffai e mi diressi verso l’aula di scienze, incontrando Zayn e rivolgendogli un sorrisetto mentre mi sedevo di fianco a lui.
 
Lui mi guardò e disse sarcastico, “Wow, alla fine hai deciso di considerarmi, eh?”
 
“Dio, mi dispiace! Sono stato molto occupato,” sospirai aggiustandomi svogliatamente la giacca di Jeans.
 
Mi osservò, incuriosito, “A fare che?”
 
Mi ciucciai il piercing del labbro. Era un’abitudine che avevo quando mi sentivo nervoso, “Ehm... varie cose..”
 
Sollevò un sopracciglio, “Quali cose?”
 
“Semplicemente cose varie, okay?” risposi con un tono di voce che gli facesse intendere che era meglio se lasciava perdere.
 
Alzò le mani in segno di resa, “Minchia, scusa, tienteli pure i tuoi cazzo di segreti.”
 
Gli lanciai uno sguardo fulminante prima di rivolgere la via attenzione all’insegnante. Non potevo mica raccontare a Zayn e Niall di Harry. Mi avrebbero odiato per sempre e sarei rimasto da solo, proprio come quel ragazzo riccio e il suo amico con gli occhi da cucciolo. Non sarei mai riuscito a stare da solo, lo odiavo e non avrei mai permesso che succedesse.
 
***
“Hey babe,” sorrise Eleanor avvolgendomi da dietro con le sue braccia.
 
Chiusi gli occhi e poi mi voltai, ancora trattenuto dal suo abbraccio, con un ghigno, “Hey sexy.”
 
Lei sogghignò avvicinandosi a me per lasciarmi un bacio molto più lungo del necessario. Appena ci separammo mi chiese a bassa voce, “Vuoi venire da me ‘stasera? I miei sono fuori.”
 
Ero diventato così disperato in quanto a sesso che praticamente mi nutrivo di lei. immagino che potreste benissimo dire che mi stessi approfittando di lei, ma la verità è che avevo bisogno di attenzioni. In ogni caso, ero sicuro che lei stesse stesse prendendo la nostra relazione molto più seriamente di quanto lo stessi facendo io. Oltretutto sembrava quasi che la stessi usando come per nascondere qualcosa, ma la domanda a quel punto era - che cosa?
 
***
Ogni volta che messaggiavo con Curly sentivo quella strana sensazione nello stomaco. Quasi come se mi sentissi male al pensiero di sapere che era lui. Aveva incominciato a parlarmi di cose piuttosto personali, come i litigi con sua sorella e la sua strana abitudine a stare nudo in casa, cosa che per altro io trovavo stranamente attraente, mentre non avrei dovuto.
 
Perchè mi sentivo così intontito quando parlavo con lui? Anche di persona, ogni volta che lo vedevo la frequenza dei miei battiti cardiaci aumentava a dismisura e riuscivo a malapena a riordinare le parole per formare una frase di senso compiuto in sua presenza. Rimanevo ammutolito e non potevo fare a meno di sorridere. Mi sentivo lo stomaco in subbuglio e dovevo pensarci almeno due volte prima di parlare, perchè avevo la sensazione che altrimenti avrei potuto dire qualcosa di stupido.
 
Non mi ero mai sentito così prima di allora, ed ero sempre... nervoso. Era tutto così sbagliato! Io ero Louis Tomlinson! E a parlare del modo in cui mi sentivo mi sembrava di descrivere... una cotta. Ma non potevo essere gay, anche se a dire la verità in quell’ultimo periodo era più come se stessi cercando di convincermi di non esserlo. Potevo davvero essere gay?
 
Gemetti con la testa fra le mani, scivolando piano contro la parete del bagno. Ero rimasto seduto lì per dieci minuti cercando di venire a capo di quegli stupidi sentimenti. La notte precedente io e Harry stavamo messaggiando e non riuscivo a smettere di sorridere ogni volta che diceva qualcosa di buffo. Ed ero andato a dormire pensando a quelle cose.
 
Ma anche fossi stato gay, semplicemente non potevo esserlo. Mia madre non mi avrebbe mai accettato. E nemmeno Zayn e Niall l’avrebbero fatto. Mi sentivo così agitato e frustrato che le lacrime mi scendevano letteralmente lungo le guance. Non piangevo mai, piangere era da rammolliti, nerd, bambinetti e froci. E io non ero frocio.
 
Improvvisamente il mio cellulare suonò e sospirai sfilandolo dalla tasca e vedendo che era Harry.
 
[Da: Harry]
Hey Lou, è da stamattina che non ti vedo, dove sei? :c xx
 
Sentii una lacrima scorrere sul mio viso e cliccai sulla selfie che si era fatto e che aveva messo come foto profilo. Il suo sorriso era eccessivamente grande, e le fossette in bella vista, i ricci che spuntavano fuori da un berretto e teneva un pollice alzato. Era così meraviglioso!
Poi una lacrima ancora attraversò il mio volto, quando realizzai la verità.
 
Ero gay, ma non volevo esserlo.
 
***
Camminando verso l’ingresso mi pulii dalle tracce dell'eyeliner sbavato e sorrisi, per nascondere il dolore. Non ero gay, Harry era semplicemente...  bello. Non era un reato pensare che un ragazzo fosse attraente. Voglio dire, ero sempre uscito con delle ragazze, pur pensando che Taylor Lautner avesse dei begli addominali mentre Channing Tatum delle labbra sexy.
 
Spalancai gli occhi.
Merda, merda, merda!
 
Scossi la testa e notai una testolina riccia. Continuando a camminare cercai di evitarla, ma mi si avvicinò e sussurrò sottovoce, “Hey Lou.”
 
Mi irrigidii, riuscendo comunque ad ignorarlo correndo verso la sala di studio. Prima di farlo però mi guardai alle spalle, notando un’espressione offesa e confusa sulla sua faccia. Perchè era così tenero? Teneva le sopracciglia completamente aggrottate e le labbra increspate. Perchè diamine non poteva essere brutto e fastidioso?
 
Sospirai frustrato, sistemandomi la frangia, dirigendomi verso il laboratorio di informatica e sedendomi di fronte al computer. Digitai i miei dati e la mia password.
 
Curlycat94: Ciao :c
 
Aggrottai le sopracciglia, era triste?
 
Hotpants92: Ehi, cos’è quella faccia triste? D:
 
Curlycat94: Sei mai stato innamorato?
 
Rimasi qualche secondo interdetto da quella domanda improvvisa. Onestamente, no, non ero mai stato innamorato. La questione di Harry non era nemmeno una cotta, era solo... una fase. Sì, una fase.
 
Hotpants92: Nah, perchè tu sì?
 
Mi morsicai il labbro in anticipo. Per qualche motivo speravo che dicesse di no.
 
Curlycat94: Sì... ma non è una bella cosa.
 
Assottigliai lo sguardo. Chi cazzo era quella persona? Stanno insieme? Ma Harry era single! Oh vaffanculo. Perchè mi interessava, poi? Era solo una fase.
 
Hotpants92: Perchè no?
 
Curlycat94:
Perchè lui mi odia :/
 
Aggrottai le sopracciglia, confuso. Zayn? Niall? Nick? Stan?
 
Hotpants92: Perchè la pensi così?
 
Curlycat94: Beh, lui mi prende sempre in giro e mi picchia, ma come ti ho detto, recentemente si è comportato meglio con me. Però oggi mi ha ignorato... lo conosci, no? È Louis Tomlinson :/
 
Rimasi a bocca aperta prima di sbattere la mia testa contro la tastiera.
 
Beh, la cosa si fa complicata. 



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Ricordo a tutti che questa ff non è di mia proprietà e io mi sto soltanto occupando di tradurla, autorizzata dall'autrice, che trovate QUI
Il capitolo in lingua originale è invece QUI 


Angolo della traduttrice:
Ciao people, come butta? Siete felici che abbia aggiornato così in fretta? È vero che questo capitolo è un po' più corto degli ultimi due, perchè in effetti corrisponde ad un solo capitolo, mentre gli altri erano il frutto dell'unione di due! Però quando sono arrivata alla fine, ho detto: “No, questo colpo di scena va lasciato da solo.” Anche perchè nel prossimo capitolo succedono troppe cose, e questo sarebbe venuto un'accozaglia di eventi veloci e superficiali. Invece non deve essere così. 
So, that's it!
Come vi è sembrato? Come al solito spero di aver tradotto bene e se ci sono degli errori mi farebbe piacere che me li indicaste in modo che li possa andare immediatamente a correggere. 
Detto questo vi sono stragrata per le recensioni degli scorsi capitoli, perchè non sono molto abituata a ricevere DAVVERO delle recensioni, insomma, è una delle prime long SERIE che pubblico e mi aspettavo di ricevere tipo due soli commenti per capitolo, invece ne ho ricevute molte di più! Grazie infinite!

Quindi grazie a chi l'ha aggiunta tra le preferite, ricordate o seguite, e chi ha commentato. 
Charly_Baby, louwwo, yaoibl, Larry_is_true_love, GLEE1234 e martinap!

Grazie mille!


Dunque ora veniamo alle ciancie:
Se vi va di leggere, sto scrivendo anche una long Larry (FlowerChild!Harry e Punk!Louis) che trovate qui: 
I wish I was a punk rocker with flowers in my hair
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Se no ho anche tradotto una OS sempre Larry (verde) con FlowerChild!Harry e Photographer!Louis (?)
Big Parade

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❤ Grazie mille ancora, e recensite se vi va 






 

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Capitolo 10
*** Capitolo 9 ***



Curlycat94: Beh, lui mi prende sempre in giro e mi picchia, ma come ti ho detto, recentemente si è comportato meglio con me. Però oggi mi ha ignorato... lo conosci, no? È Louis Tomlinson :/
Rimasi a bocca aperta prima di sbattere la mia testa contro la tastiera.

Beh, la cosa si fa complicata.

 
Capitolo 9

Non sapevo come sentirmi. Harry mi amava? Cioè, Harry era innamorato di me? Non capivo, come poteva amarmi? Era stata una cosa improvvisa, perchè ultimamente ero stato gentile con lui, o mi aveva amato per anni? Mi sono sempre comportato in modo così orribile con lui, e dopo tutto quel tempo ancora provava qualcosa per me?
 
Era chiaro che quei pensieri non stessero affatto aiutando con la faccenda della strana sensazione alla bocca dello stomaco, com’è che la chiamavano tutti? Farfalle?
 
Sospirai, frustrato, sistemandomi distrattamente i capelli, ogni tanto avvolgendoli intorno al mio dito, in modo molto simile a come certe ragazze facevano nei film. Dannazione, probabilmente sembravo proprio gay. Rabbrividii, fermandomi e spostando la mia attenzione nuovamente sul messaggio che Harry mi aveva mandato.
 
Per qualche strana ragione un sorriso apparve sulle mie labbra, mentre lo rileggevo; mi amava.
Perchè ero così felice? Non avrei dovuto essere disgustato o addirittura spaventato a morte? Un ragazzo gay mi amava! Harry, il frocetto, mi amava. Avrei piuttosto dovuto ridergli in faccia, chiamandolo ‘disgustosa checca’!
 
Ero assurdamente confuso, perchè avevo cominciato a pormi domande su qualsiasi cosa? In quel momento avrei dovuto essere con Eleanor, o a fumare con Zayn, o a farmi qualche nuovo tatuaggio o qualche nuovo piercing con Niall. Ma no, ero lì, a chiedermi se fossi gay o meno e se provassi qualcosa per quel ragazzino del decimo anno, tale Harry fottutamente Styles, o no.
 
Ma Harry era gay e non sapeva nemmeno che stava parlando proprio con me, e forse avrei potuto sfruttare quel particolare a mio vantaggio. Forse avrebbe potuto aiutarmi a chiarire la mia confusione. Sospirai, lanciando degli sguardi sospettosi intorno, per controllare che nessuno leggesse ciò che stavo scrivendo.
 
Hotpants92: Aw :c Ho una domanda...
 
Curlycat94: Cosa?
 
Hotpants92: Come hai fatto a scoprire di essere gay?
 
Mi morsi in labbro, in attesa della sua risposta. Mi ero sentito strano anche solo a scriverla, quella domanda. Ma semplicemente avevo bisogno di sapere.
Ci mise un po’, poi però rispose.
 
Curlycat94: Um, perchè me lo chiedi?
 
Presi un respiro profondo prima di rispondere, esitante, le dita che tremavano piano mentre scrivevo  quelle parole che non avrei mai pensato di dover, un giorno, scrivere.
 
Hotpants92: Perchè... penso che potrei esserlo :/
 
Curlycat94: Oh! Um... beh non ne sono molto sicuro... penso di aver cominciato a pensare di esserlo quando avevo dieci anni e tutti i ragazzi avevano finalmente iniziato a parlare di ragazze. Io sentivo una strana sensazione nello stomaco quando stavo intorno a uno dei miei amici su cui avevo una specie di cotta. Ogni volta mi venivano le farfalle nello stomaco e volevo sempre stare dove stava lui. E poi ero così nervoso quando parlavo con lui ahah
 
Aggrottai le soppracciglia, perchè quella era esattamente la descrizione di come mi sentivo quando ero intorno ad Harry. Quindi... ero gay. Ma no, non potevo esserlo! Mi lasciai scappare una lacrima, ma la asciugai subito, sperando che nessuno se ne fosse accorto, prima di prendere fiato, vacillante. Poteva essere una fase, sì, la gente diceva che quando si è adolescenti ci si sente confusi, ed è normale. Ma io avevo diciotto anni.
Beh, in fondo ero ancora un adolescente. Sarebbe passata tutta quella storia, un sacco di persone ce le avevano, poi, quelle fasi.
 
Hotpants92: Oh...
 
Curlycat94: Beh, ti ho aiutato in qualche modo? :D
 
Ridacchiai tristemente; era così dolce...
 
Hotpants92: Sì...
 
Prima che potesse rispondere la campanella suonò e lo salutai con un “ciao” prima di uscire e dirigermi in mensa. Incrociai Niall e Zayn, che mi guardarono entrambi appena mi sedetti vicino a loro. Mi stavano ignorando, così sospirai, “Ragazzi, eddai, ho detto che mi dispiace. Smettetela di ignorarmi di ignorarmi di brutto!”
 
Si lanciarono un’occhiatina e sospirarono. Niall fece una smorfia, “Ok, ok. Perdonato. Ma ora, dove sei stato?!”
 
“Solo... con un amico,” risposi con nonchalance, appoggiandomi allo schienale della sedia e mordicchiandomi le unghie. Ogni tanto succedeva, sì, era una cattiva abitudine, ma ultimamente non l'avevo più fatto.
 
Zayn sollevò un sopracciglio, “Che tipo di amico?”
 
Sorrisi leggermente, “Un amico speciale.”
 
***

“Psst Harry!” gridai sussurrando, guardandomi intorno per assicurarmi che nessuno stesse guardando.
 
La sua testa si alzò e si voltò confuso. Poi si accorse di me e aggrottò le sopracciglia, “Ciao.”
 
Camminai verso di lui con un’espressione colpevole, “Scusa per prima, è solo che stavo pensando ad altro. Mi perdoni?”
 
Rifletté, afferrando alcuni libri dal suo armadietto. Lo chiuse e poi mi regalò un sorriso, “Certo!”
 
Mi sentii in imbarazzo, dal momento che sapevo quel che provava per me. Quando mi parlava sulla chat era un po’ come se fossi il suo diario. Mi diceva cose che non poteva realizzare di stare raccontando proprio a me. Al vero me. Ero davvero frustrato, e in un gran casino. Iniziai a capire perchè fosse così facile per lui, perdonarmi. La gente dice che quando sei innamorato il cuore prende il sopravvento sulla ragione.
 
“Beh, quindi vengo da te oggi?” chiese imbarazzatissimo.
 
Sapevo che non avrei dovuto permettergli di venire a casa mia, ero a conoscenza dei suoi sentimenti, sapevo che mi amava. Ma vedendolo tutto imbarazzato e sorridente com’era, per me fu praticamente impossibile dirgli di no. Ero una così pessima persona!
 
***
 
“Perchè hai così tanti tatuaggi?” mi chiese Harry all’improvviso appena ci stendemmo sul letto per guardare un film in streaming. Parlava di una madre che aveva perso sua figlia durante una festa di carnevale, e poi l’aveva ritrovata scattando delle foto di classe per una scuola.
 
Sospirai, facendo spallucce con disinteresse, “Sono fighi.”
 
Mi guardò confuso, “È tutto? Ho sentito che alcune persone se li fanno per sembrare più cattive, dure, roba del genere.”
 
Aggrottai la fronte. Ad essere onesti, non è che me ne fossi mai interessato tanto. Me li ero fatti solo per divertimento, anche se alcuni nascondevano un significato. Però tutti gli altri me li ero fatti da ubriaco, o per pura noia. “Non è per fare il duro, semplicemente... ce li ho.”
 
“Lo sai che ti puoi fidare di me... vero? Siamo amici adesso! Non mi devi mentire,” disse Harry con dolcezza. Incrociai le mie mani, prendendo un respiro.
 
“Potresti semplicemente startene zitto e guardare il dannato film? Smettila di essere così rumoroso!” lo rimproverai e lui trasalì al mio tono.
 
“Scusa...” concluse piano prima di tornare a guardare il film, con un’espressione accigliata. Mi sentii male, ma doveva farsi i fatti suoi. Odiavo quando le persone mi facevano delle domande o si comportavano con troppa gentilezza, era sì come se si interessassero ma a volte erano solo curiosi, ed era quello che mi infastidiva.
 
***

Quando Harry se ne stava per andare io mi sentivo piuttosto imbarazzato. Sospirai mentre lo accompagnavo alla porta, “Ciao Lou...”
 
Afferrai piano il suo braccio e uscii di corsa, così velocemente che lui quasi non se ne accorse, “Mi dispiace, okay?”
 
Spalancò gli occhi, probabilmente per lo shock di sentire le mie scuse. Non mi scusavo frequentemente, anzi non lo facevo quasi mai. Sorrise, “Va bene, capisco. Non avrei dovuto infastidirti con domande personali.”
 
“No, sono io ad aver reagito in modo esagerato. Senti, alcuni tatuaggi sono.. beh, alcuni hanno dei significati, altri invece me li sono fatti solo per, non so, sentirmi più duro, più o meno come dicevi tu. Pensavo che se avessi avuto dei tatuaggi sulla pella certa gente si sarebbe allontanata da me lasciandomi in pace, ed era quello che volevo...” cercai di spiegarmi. In realtà quella era una domanda che non mi ero mai posto. Sia Liam sia Zayn avevano dei tatuaggi e di conseguenza mi capivano, e le ragazze con cui passavo la notte pensavano che fosse sexy, e figo.
 
I suoi occhi color smeraldo si addolcirono, mentre parlò piano, “Tu non hai bisogno di sembrare un duro, sei già perfetto così come sei.”
 
Lo vidi arrossire appena si rese conto di quello che mi aveva appena detto. Sentii una strana sensazione nello stomaco nel momento in cui mi confessò quella cosa. Mi sentii improvvisamente a disagio.
Per forza pensava che fossi perfetto, era innamorato di me.
 
“Grazie...” risposi in imbarazzo.
 
Borbottò un piccolo “Di nulla” prima di farmi un cenno in segno di saluto e chiusi la porta. Una volta entrato in camera mi buttai sul letto, sentendomi totalmente confuso.
 
***

“Cosa ne pensate dei gay?”
 
Niall quasi si strozzò mangiando il suo sandwich e Zayn sputò la sua soda. Io mi agitai a disagio sulla sedia, in attesa di una loro risposta. Sapevo che non sarebbe andata bene, me lo sentivo, ma chi lo sapeva? Forse invece loro li accettavano, i gay, ma non lo avevano mai ammesso.
 
“Sono fottutamente disgustosi, perchè dicono di essere nati gay, ma non è vero! E’ una scelta,” rispose Zayn. Avevo parlato troppo in fretta.
 
Niall annuì, d’accordo, uno sguardo torvo sul suo viso, “Sono schifosissimi esseri umani e dovrebbero morire! Non devono per forza essere froci, potrebbero semplicemente farsi piacere le ragazze ma no, hanno deciso di succhiare cazzi! Sono la feccia del mondo, mi fa ribrezzo anche solo pensare a due uomini che fanno sesso!”
 
Perrie aggrottò le sopracciglia guardandoli, “Ragazzi...”
 
Sospirai ed entrambi mi guardarono, confusi. Niall chiese, “Perchè ti interessa?”
 
“Non c’è motivo, me lo chiedevo soltanto,” sorrisi debolmente. Loro fecero spallucce, non dandoci troppo peso, poi cominciarono a parlare di qualche festa a cui avevano partecipato recentemente. Perrie mi stava osservando con un’espressione che esprimeva curiosità. Sollevai un sopracciglio e lei sorrise semplicemente.
 
Strano.
 
***

[Da: Harry]
Ciao Lou! Non posso venire da te oggi, io e Liam andiamo al cinema xx
 
Aggrottai le sopracciglia, che cosa avrei fatto?
 
[A: Harry]
Oh ok, divertitevi!! xx
 
“Ehi Lou!”
 
Mi voltai vedendo Zayn, che mi fece un cenno e si avvicinò, “Che succede?”
 
“Vado da Niall, ha un po’ di roba, vuoi unirti a noi?” ghignò. Ero solito andare da Niall ogni giorno, prima che io ed Harry diventassimo amici. In quel momento che lui non c’era sarei potuto andare.
 
Annuii, non è che avessi niente di meglio da fare.
 
***

“Finalmente Tommo si è deciso a venire!” sogghignò Niall rollando una canna. Era passato un po’ di tempo dall’ultima volta che ero andato da lui, quasi un mese.
 
Ridacchiai, sedendomi al suo tavolo e facendo roteare lo sguardo, “Sì, sì, stai calmo, lo so che vi sono mancato.”
 
Alzò gli occhi al cielo e mi avvicinai a lui con la sedia. Mi passò la canna e l’accesi prima di inalare  profondamente. Poi presi una boccata d’aria. Merda, era passato un po’ di tempo anche dall’ultima volta che avevo fumato. Da quando il progetto era iniziato ero stato troppo occupato a preoccuparmi dei miei sentimenti per Harry e della confusione che avevo riguardo alla mia sessualità. Il fumo era capace di rilassarmi, mi faceva dimenticare le cose anche solo per un po’.
 
Allungai la canna a Zayn e lui se la poggiò sulle labbra. Sorrisi senza alcun reale motivo, quello era il posto a cui appartenevo. Felice, fumando weed e fregandomene di essere gay. 



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Ricordo a tutti che questa ff non è di mia proprietà e io mi sto soltanto occupando di tradurla, autorizzata dall'autrice, che trovate QUI
Il capitolo in lingua originale è invece 
QUI 


 
Ta daaaaaa!
Sorpresa! Mi sono impegnata tantissimo per pubblicare questo capitolo così in anticipo per farvi una sorpresa! 
E poi mi sentivo parecchio in colpa (ahah) per avervi lasciato così sulle spine nello scorso capitolo, quindi ho pensato, LOL, perchè non aggiorniamo prestissimissimo e facciamo tutti felici?
Già, poi per me sta diventando sempre più facile tradurre, perchè comincio a sapere molti più vocaboli senza bisogno di anche solo appurare il loro significato! C:
Vi è piaciuta la sorpresa?
Vi è piaciuto il capitolo? So che anche questo è un po' corto, ma come ho già detto in quello scorso, gli eventi che succedono nel corso di questi capitolo sono così SBABAM che è meglio lasciare che vi frullino in testa per un po', è meglio che tra un cap e quello successivo ci sia un po' di pausa. 
Spero che non mi ammazzerete, io l'ho fatto per voi! T_T

Detto quessto, ringrazio ciascuno di voi, perchè vorrei davvero ringraziarvi uno ad uno, mi fate sentire così feliiice! C:
Ringrazio, ordunque, chi ha aggiunto la storia alle preferite, seguite e ricordate e chi ha recensito:
Bravery_LS, __Thesky__, Larry_is_true_love, Charly_Baby, yaoibl, louwwo, Larry__Shipper, Now_kiss_me_you_fool e GLEE1234
Naturalmente ringrazio anche chi legge silenziosamente, perchè io vi percepisco, lettori silenziosi, vi percepisco!

Aggiornerò il più presto possibile! 


Cose futilmente inutili (?):
Se vi va di leggere, sto scrivendo anche una long Larry (FlowerChild!Harry e Punk!Louis) che trovate qui: 
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Capitolo 11
*** Capitolo 10 ***



Alzò gli occhi al cielo e mi avvicinai a lui con la sedia. Mi passò la canna e l’accesi prima di inalare  profondamente. Poi presi una boccata d’aria. Merda, era passato un po’ di tempo anche dall’ultima volta che avevo fumato. Da quando il progetto era iniziato ero stato troppo occupato a preoccuparmi dei miei sentimenti per Harry e della confusione che avevo riguardo alla mia sessualità. Il fumo era capace di rilassarmi, mi faceva dimenticare le cose anche solo per un po’.
 
Allungai la canna a Zayn e lui se la poggiò sulle labbra. Sorrisi senza alcun reale motivo, quello era il posto a cui appartenevo. Felice, fumando weed e fregandomene di essere gay. 

 

Capitolo 10

Hotpants92: Come fai ad amarlo?
 
Era una domanda a bruciapelo, una cosa che mi ero sempre chiesto.
 
Curlycat94: Chi? Louis?
 
Hotpants92: Sì, voglio dire... hai detto che ti ha sempre trattato male... come fai ad amare qualcuno se questo qualcuno di fa soffrire?
 
Curlycat94: Non sono sicuro... è iniziato alle medie, lui non era rude, non mi trattava male. Fino alle superiori... quando ha incontrato Zayn e Niall... non avevamo mai parlato nè niente, ma era dolce e carino... è come se... sento che dietro le sue azioni da cattivo ragazzo c’è molto di più.
 
Aggrottai le sopracciglia, Zayn e Niall mi avevano cambiato. Mi ricordo che prima di incontrarli non avevo piercing e tatuaggi, non avrei mai pensato di drogarmi, di fumare o di bere. Ero sempre gentile e attento. Ma iniziate le scuole superiori avevo iniziato a sentirmi debole, vulnerabile, solo. Così quando li avevo incontrati avevano iniziato a mostrarmi tutte quelle cose e a proteggermi sotto le loro ali.
 
Anche se ogni volta che guardavo Harry era come se mi sentissi debole e mi potessi sciogliere sotto i suoi occhi. Come se mi trascinasse via dal mio modo di comportarmi e mi trasformasse in... me.
Sospirai, poi esitante, scrissi.
 
Hotpants92: Come fai a sapere quand’è che sei innamorato?
 
 
Curlycat94: Non c’è nemmeno bisogno di chiedere a qualcuno se quello che provi è amore, perchè te lo senti proprio dentro, nel profondo. Quando ami qualcuno penso che tu riesca ad accettare qualsiasi cosa che fa, e che ti senta tu stesso accettato da quella persona. Ti senti a tuo agio vicino a lui, riesci a essere te stesso, e sei in grado di fare qualsiasi cosa e sentirti felice... yeppp...
 
Mi sentii improvvisamente tremare e sudare. Era quello l’amore? Davvero era possibile che lo amassi? Un ragazzo? Harry Styles, il ragazzo che per qualche strana ragione avevo sempre odiato? Il ragazzo che picchiavo da quando era cominciato il liceo?
 
No, non era possibile.
 
***
 
“Hey Lou, dopo scuola fumiamo un po’? Ti va?” mi chiese Zayn mentre prendevamo il pranzo.
 
Scossi la testa con un sospiro, “Nah, mia madre mi sta alle costole perchè dice che non sono stato abbastanza a casa, ultimamente.”
 
Niall ghignò, “Amico, non le piaci nemmeno, perchè le dovrebbe interessare se sei a casa o meno?”
 
Feci spallucce prima di camminare verso il nostro tavolo con loro che mi seguivano, “Chi lo sa, è una strana persona.”
 
“Oh allora ecco da chi hai preso,” sputò Zayn e gli tirai un ceffone, lanciandogli uno sguardo d’odio. “Ehi bello, giù le mani.”
 
Ridacchiai, “Da cosa?”
 
“Hm... inizio a sentirmi piuttosto eccitato nel basso ventre...” ammiccò con un ghigno.
 
Mi feci beffe di lui, alzando gli occhi al cielo, “Come se me ne potesse fregare qualcosa.”
 
Niall scoppiò a ridere e io sorrisi, era quello il mio mondo.
 
***
 
“Lou!” mi voltai appena Eleanor corse verso di me, “È da un po’ che non ti vedo in giro...”
 
“Scusa,” feci spallucce e mettendo il broncio, “Ho avuto da fare ultimamente.”
 
“A fare che?” chiese, con sospetto. A essere onesti l’avevo evitata. Non mi sentivo affatto a mio agio a uscire con lei, mi sentivo sbagliato, e sporco. Ma tutto quello che voleva era sesso, un po’ come me, escludendo la faccenda della relazione. Anche se negli ultimi tempi non mi andava bene niente, non la volevo né toccare, né baciare, così l’avevo direttamente ignorata. E aveva funzionato, fino ad ora.
 
Mi voltai a guardarla sospirando, “Niente, sono uscito con Niall e Zayn.”
 
Si avvicinò per baciarmi ma mi spostai velocemente, così lei finì per lasciarmi un bacio sulla guancia. Aggrottò le sopracciglia, “Che succede?”
 
“Niente, è solo che... non sono in vena,” risposi impacciatamente. Poi mi girai verso l’armadietto, evitando il suo viso scandalizzato, e afferrai i miei libri.
 
Improvvisamente disse, beffarda, “Come vuoi, ma sappi che se non fossi certa del contrario penserei che tu sia gay.”
 
Si allontanò e io rimasi paralizzato. Presto i corridoi si svuotarono e fissai il mio sguardo sull’armadietto, gli occhi che iniziavano a pizzicare per le lacrime.
 
“Non sono gay... non posso esserlo, dio mio,” continuavo a ripetere, e mi accasciai a terra contro l’armadietto. “Non sono gay...”
 
“Sì invece.”
 
Alzai lo sguardo vertiginosamente, “P-Perrie?”
 
Lei annuì tristemente, camminando verso di me, “Caro, sì che sei gay... e ti piace Harry, non è così?”
 
“No, non lo sono! Non sono un frocio!” urlai tirando un pugni all’armadietto, con rabbia. Lei squittì, shoccata e abbassai la mano. “Non- Non posso essere gay, non posso baciare dei r-ragazzi, non mi dovrebbero n-neanche piacere i ragazzi, a me p-piacciono le ragazze,” mormorai freneticamente, aggiustandomi i capelli. Scivolai ancora più giù, sul pavimento, tenendo gli occhi serrati.
 
Sentii un sussulto seguito da una presenza, affianco a me. “Louis, perchè stai rinnegando tutto? Essere gay va bene...”
 
“NO! NON VA BENE!” urlai, le lacrime che mi scendevano lungo il viso, “Piango praticamente ogni notte sperando, sognando di poter essere normale. Lo sento quello che le persone dicono, che essere gay è sbagliato e disgustoso! Anche se la mia mente dice il contrario. Sono gay semplicemente perchè sono attratto dai ragazzi e non dalle ragazze. Non è stata una mia scelta essere gay. Se avessi avuto la possibilità di essere etero, l’avrei fatto!”
 
“Oh, piccolo...” disse comprensiva, mentre mi stringevo le gambe al petto, appoggiandoci sopra la testa.
 
“Non avevo mai detto questa cosa a nessuno,” sussurrai piano. “Ogni giorno mi sento come se stessi vivendo la mia vita in segreto. Come se tutti i miei amici e la mia famiglia se ne potessero andare se lo venissero a sapere. Questo perchè mi hanno sempre categorizzato pensando che fossi etero... non posso... non voglio essere gay... mi sento così sporco... ho provato così tanto a... perchè non se ne va tutto questo?”
 
Aggrottò le sopracciglia e avvolse le sue braccia attorno a me. Posai la testa sulla sua spalla mentre diceva, “Dono vergognarti di chi ami... non puoi farne a meno e non c’è NIENTE di sbagliato in questo! È triste che ci sia così tanta discriminazione contro delle persone solo a causa della loro sessualità. Ma cosa te ne frega, se sei felice? Non cercare di diventare qualcuno che non sei basandoti su ciò che pensano gli altri. E poi se non l’hai detto a nessuno come fai a sapere che ti giudicheranno?”
 
“Mia madre va in chiesa, è lei che ci ha raccontato che essere gay è sbagliato! Già mi odia... non voglio che mi odi ancora di più! E le mie sorelle, dio, le amo così tanto... non voglio che mi odino e tu hai sentito con le tue orecchie Niall e Zayn! Diamine, mi hanno praticamente detto di uccidermi, odio sentirmi così! Non mi piace sentirmi debole,” piagnucolai impotente. “Perchè non posso essere etero?!”
 
“Perchè sei nato così, non puoi fingere di essere etero. Va bene essere gay... poi sei già all’ultimo anno, e presto potrai andartene... una volta trovato qualcuno che ti ami vedrai che sarà normale, esattamente come se fossi etero. Solo che beh... ci sono delle carenze e delle protuberanze diverse in determinati luoghi intimi,” rise piano.
 
Mi ritrovai a ridacchiare leggermente, “Ho già trovato qualcuno...”
 
“Harry?” chiese lei sorridendo con dolcezza.
 
Annuii piano, tirando su col naso, “Lui è semplicemente così... così perfetto, ma è sbagliato... io davvero... mi odio, perchè? Perchè non posso essere normale? Perchè devo a-amarlo?! Non può essere vero... me ne sarei accorto prima... è solo una fase, giusto?”
 
Lei sorrise tristemente e mi abbracciò di nuovo, le lacrime che mi scendevano mentre lei mi stringeva in tono rassicurante, “Tu puoi rinnegare quello che sei per quanto tempo vuoi, ma alla fine della giornata, alla resa dei conti... sei quel che sei. Nessuno lo potrà cambiare. Goditi questo momento, fai che sia giusto per te, perchè sono certa che finché lo rinnegherai... sarai triste. Devi accettarlo. Se no rimarrai deluso di esserti tenuto lontano dalla felicità per così tanto tempo. Visto che la vita è breve, dovresti pensare ad accettarlo, più presto che tardi. Non etichettare te stesso, sii te stesso.”
 
Accetterò me stesso. Non lo rinnegherò più. Sono gay. E amo Harry.
 
***
 
Mi svegliai sentendo un peso appoggiato al mio letto, “Lou-Lou! Mamma vuole parlarti!”
 
Mi lamentai aprendo gli occhi in tempo per vedere Phoebe che mi guardava. Ridacchiai, “Ok ok.”
 
Sghignazzò e si alzò, correndo fuori dalla stanza. Scossi la testa, divertito e feci dondolare le gambe oltre il bordo del letto, per poi avvicinarmi all’armadio. Afferrai la mia t-shirt grigia, la giacca di jeans e i pantaloni neri attillati. Mi cambiai prima di aggiustarmi i capelli sul lato della fronte.
Ero piuttosto sexy.
 
Sospirai, dirigendomi al piano di sotto, precisamente in cucina, notando che mia mamma era seduta al bancone. Mi sedetti affianco a lei e la guardai in attesa che parlasse. Lei alzò lo sguardo dal suo the e mi lanciò uno sguardo di ghiaccio afferrando qualcosa dalla sua giacca. La lanciò sul tavolo.
 
Mi irrigidii vedendola e lei alzò un sopracciglio, “Mi puoi spiegare perchè ho trovato della droga nella tua stanza?!”
 
“Perchè cazzo sei andata a ficcare il naso negli affari miei?” urlai.
 
Sbatté le mani sul tavolo, “Ho ogni ragione di frugare tra le cose di mio figlio. E a parte questo stavo semplicemente facendo le pulizie, la tua camera è un porcile! D’ora in poi il tuo telefono lo tengo io, e tu non esci di casa per tre mesi, hai capito?”
 
“Cosa? Non hai il diritto di farlo!” protestai.
 
Mi guardò male, “Non capisco, ti ho sempre insegnato che la droga fa male, cos’ho sbagliato ‘sta volta?!”
 
“Forse che mi hai fatto lasciare la vecchia scuola!?” la accusai.
 
Lei aggrottò le sopracciglia, “Sono quei delinquenti dei tuoi amici che ti hanno fatto questo! Da quando è iniziato il liceo non hai fatto altro che essere rude, odioso e distante!”
 
“Non è vero! Sto benissimo!” commentai, ridendo.
 
“Ho trovato della droga nella tua stanza, come puoi dire di stare benissimo?!” urlò.
 
Alzai gli occhi al cielo afferrando le chiavi, “Vado a scuola!”
 
“Non così in fretta, il cellulare!” comandò allungando la mano in attesa.
 
Sospirai sbattendo l’apparecchio sul tavolo prima di sbattere la porta per chiuderla.
 
***
 
“Hey Louis!”
 
Passai accanto a Zayn facendo scontrare la mia spalla contro la sua. Aprii l’armadietto, ignorandolo.  Lui si voltò, confuso, “Che diavolo ti è preso?!”
 
Sbattei il mio armadietto lanciandogli un’occhiata infuocata, “Oh, non so lo, forse hai lasciato la tua droga in camera mia e mia madre l’ha trovata!”
 
Si irrigidì, “Oh merda, senti amico, mi d-”
 
“NO!” lo interruppi e lui sobbalzò sorpreso al mio tono di voce, “Non ti scusare, dammi... dammi tempo.”
 
“Sì, va bene... ok...” abbassò lo sguardo prima di tornare a guardarmi cautamente e andarsene, piano. Sospirai afferrandomi la fronte, frustrato. Non potevo credere che stesse succedendo davvero.
 
“Hey Lou... stai bene?”
 
Mi voltai, vedendo Perrie guardarmi con preoccupazione. Sospirai, “No... mia mamma ha trovato... della droga in camera mia.”
 
Sbuffai scuotendo la testa, prendendo i miei libri prima di fare spallucce, “Non lo so, penso che non mi abituerò mai, ma almeno ho smesso di rinnegarlo,” cambiai discorso.
 
Lei sorrise, “Bene. E con Harry?”
 
Una smorfia si dipinse sul mio viso, “È... complicato.”
 
Lei aggrottò le sopracciglia, confusa, e cominciammo ad andare verso la classe, “E perchè?”
 
“Hai presente la storia del progetto della chat scolastica?” chiesi e lei annuì, “Beh... lui è il mio compagno... ma non lo sa propriamente...”
 
“Oh!” esclamò sorpresa, “Questo di sicuro cambia le cose.”
 
“E non è finita qui... lui... insomma... mi ha detto... di avere una cotta per me,” ridacchiai leggermente, con un sorriso.
 
Lei spalancò gli occhi, “Beh, um dovresti dirglielo.”
 
Alzai la testa di scatto, “Cosa?! Non posso farlo, si incazzerebbe.”
 
“Prima o poi tanto lo scoprirebbe lo stesso... e sarebbe peggio. Diglielo. Oggi.”
 
Sospirai appena ci sedemmo, con le mani in mano.
Perchè non posso essere normale?
 
***
 
Hotpants92: Senti, devo dirti una cosa...
 
Curlycat94: Sì?
 
Ciucciai piano il piercing che avevo al labbro, diventando nervoso. Come facevo a dirglielo? Dovevo semplicemente venire allo scoperti e confessarlo? Feci spallucce scrivendo.
 
Hotpants92: Sono Louis.
 
Apparve un messaggio:
 
[Errore: Messaggio invalido]
 
Gemetti. Ovvio che era invalido! Non potevo mica rivelargli il mio nome! Dio quanto ero stupido... come avrei fatto?!
 
Hotpants92: Sono Lou-is.
 
Scossi le spalle premendo invio. Sentii chiaramente i miei palmi diventare sudati mentre aspettavo la sua risposta. Che non arrivava.
 
La ricevetti solo qualche minuto dopo.
 
Curlycat94: Ha, divertente. Ma seriamente, cos’è che mi volevi dire?
 
Aggrottai le sopracciglia, perchè non mi voleva credere?
 
Hotpants92: No, davvero, sono io.
 
Curlycat94: Non è divertente, basta.
 
Hotpants92: Sono serio, Harry!
 
Curlycat94: Come fai a sapere il mio nome???
 
Hotpants92: Perchè... l’ho scoperto :/
 
Curlycat94: Non è divertente, smettila!
 
Hotpants92: Se non ci credi, incontriamoci al bar accanto alla caffetteria.
 
Non arrivò più nessun messaggio. Mi sloggai prima di alzarmi e camminare verso il bagno. Aspettai un po’ di tempo e ogni secondo che passava sembrava un’ora. Dopo diversi minuti alzai la testa, la porta si aprì. Harry entrò lentamente e i suoi occhi incontrarono i miei. “Tu... tu stavi scherzando,” disse piano.
 
Scossi la testa con lentezza, “No, affatto...”
 
I suoi occhi cominciarono a riempirsi di lacrime, “Come hai potuto farmi questo!?”
 
Sussultai sentendo il suo tono di voce, “Cosa?”
 
“Era tutto una specie di gioco?! Hai continuato a deridermi per tutto questo tempo? Prendendomi in giro perchè mi piaci? Oh merda, tu-tu sai...” smise di parlare appoggiandosi al muro dietro di lui.
 
Mi avvicinai, affrettandomi a dire, “No, no, è tutto ok!”
 
“No, adesso lo sai! Sai che mi piaci, oh dio, non sta succedendo davvero!” urlò cadendo sulle ginocchia.
 
Corsi affianco a lui inginocchiandomi al suo livello, “Harry... per favore, va bene così. Non mi interessa... anche... anche tu mi piaci...”
 
Alzò la testa di scatto, aggrottando le sopracciglia, “Non mentirmi, non è divertente...”
 
“Non sto mentendo, ricordi? Quando... quando ti ho chiesto come si faceva a sapere...”
 
“Se ami qualcuno?” chiese imbarazzato.
 
Annuii con un piccolo sorriso, “Sì... ero confuso... volevo esserne sicuro.”
 
“Ma pensavo che mi odiassi, come hai fatto a cambiare opinione così all’improvviso?” era confuso.
 
Feci spallucce ridacchiando leggermente, “Non sono sicuro, ma... so che mi piaci. E anche tanto, effettivamente.”
 
Lui arrossì leggermente guardandomi con un sorriso che mi rivelava le fossette, “Anche tu mi piaci.”
 
Ghignai, “Lo so.”
 
Mise il broncio, imbarazzato e mi diede una gomitata, “Smettila! Non è divertente.”
 
“Pensavo che fosse fantastico, infatti,” lo stuzzicai mentre lui sbuffava, frustrato.
 
“Beh, quindi che significa?” chiese giocherellando con i suoi pollici.
 
Il mio sguardo si abbassò sul pavimento, “Um, non so... ma... forse potremmo uscire insieme?”
 
“Davvero?” chiese speranzoso con i suoi grandi occhi verdi.
 
“Davvero.” Mi avvicinai lentamente e lo stesso fece lui. Vidi i suoi occhi chiudersi e li chiusi anche io. Sentii delle morbide labbra accarezzare le mie dolcemente, annullando la distanza. Le sue labbra erano sorprendentemente soffici. Me le aspettavo più ruvide, ma effettivamente, ora che ci penso, erano semplicemente le sue. Le nostre bocche si muovevano lentamente, in sincronia e lo sentii sorridere contro le mie labbra. Ridacchiai piano e mi separai da lui appena disse dolcemente, “Era il mio primo bacio...”
 
Sogghignai lasciandogli un bacio sul naso, “Beh, ne sono onorato.”



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Ricordo a tutti che questa ff non è di mia proprietà e io mi sto soltanto occupando di tradurla, autorizzata dall'autrice, che trovate QUI
Il capitolo in lingua originale è invece QUI  (più quello successivo!)


Hola personcine fantastiche! Ho cercato di fare più in fretta possibile a tradurre anche questo capitolo tra compiti e altre Fan Fiction e boh, spero di aver fatto abbastanza in fretta C:
Soprattutto per Larry___Shipper ho cercato di aggiornare in fretta, perchè poi parte e buh, volevo farle una sorpresa, nella speranza che sia ancora in tempo per leggerlo. 
È anche per questo motico che:
1. La dedico a lei questa traduzione 

2. Devo sbrigarmi per non perdere tempo inutile.
Dunque sono sicura che questo capitolo vi sia piaciuto perchè è il primo vero capitolo Larry e awawaw il primo bacio, che in molte aspettavate con ansia! **
Ditemi tutto quello che pensate perchè, ripeto, io oltre a essere traduttrice sono anche fan e amo fangirlare con voi. 
AMO. 
Inoltre ringrazio tutte voi per tutto quello che avete fatto, per me (senza rendervene conto), per l'autrice, per chiunque, per questa storia, per Harry, Louis e compagnia bella. 
Come vi ho già spiegato sono di fretta, e sono costretta per il vostro bene a tagliare un po' di parti, ma comunque per qualsiasi info & Co. mi trovate su Twitter, o direttamente qui su EFP.

“I just wanna say a massive thank you”

Vi invito se vi può interessare a leggere/amare/odiare/insultare/ignorare la Fan Fiction che sto scrivendo. (Long, Larry: FlowerChild!Harry, Punk!Louis)
I wish I was a punk rocker with flowers in my hair
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O la OS che ho tradotto (Larry: FlowerChild!Harry, Photographer!Louis)
Big Parade


❤ Grazie mille ancora, e recensite se vi va 






 
 

 

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Capitolo 12
*** Capitolo 11 ***


Il mio sguardo si abbassò sul pavimento, “Um, non so... ma... forse potremmo uscire insieme?”
“Davvero?” chiese speranzoso con i suoi grandi occhi verdi.
“Davvero.” Mi avvicinai lentamente e lo stesso fece lui. Vidi i suoi occhi chiudersi e li chiusi anche io. Sentii delle morbide labbra accarezzare le mie dolcemente, annullando la distanza. Le sue labbra erano sorprendentemente soffici. Me le aspettavo più ruvide, ma effettivamente, ora che ci penso, erano semplicemente le sue. Le nostre bocche si muovevano lentamente, in sincronia e lo sentii sorridere contro le mie labbra. Ridacchiai piano e mi separai da lui appena disse dolcemente, “Era il mio primo bacio...”
Sogghignai lasciandogli un bacio sul naso, “Beh, ne sono onorato.”

 

Capitolo 11


“Louis, fermati,” ridacchiò Harry, mentre lo ricoprivo di baci.
 
Sorrisi baciandogli la guancia, “Ma sei così tenero... non posso fare a meno di baciarti.”
 
“Lou, dovremmo fare i nostri compiti,” si lamentò, continuando a sorridere.
 
Alzai un sopracciglio ghignando e accarezzandogli leggermente la guancia, “Pensaci, è davvero questo ciò che vuoi?”
 
Rise, scuotendo la testa prima di stendersi tra le mie braccia. Io afferrai il telecomando, facendo partire un film. “Cosa guardiamo?” chiese piano, mentre le anteprima di film scorrevano sullo schermo.
 
“Rocky,” risposi facendo spallucce, era il più interessante che avevo trovato. Rimase in silenzio fino a che il film non iniziò. Era buio, considerando che le luci erano spente ed erano le 20,00. Mia madre e mia sorella erano al piano di sotto e lei aveva permesso ad Harry di salire solo perchè era il figlio di Anna e pensava che avremmo fatto i compiti.
 
Abbassai lo sguardo su Harry, stava guardando intensamente il film e sembrava incredibilmente adorabile. Come avevo fatto a non accorgermene? Era una specie di angelo. I capelli ricci che incorniciavano il suo viso dolce, gli occhi verdi, quelle profonde fossette e delle meravigliose, brillanti, carnose labbra rosse. Probabilmente si accorse che lo stavo guardando, perchè alzò lo sguardo e mi guardò con un timido sorriso. Ricambiai prendendo le sue mani fra le mie, e baciandole, “Sei così magnifico.”
 
Sogghignò imbarazzato, “Anche tu lo sei.”
 
Lo feci accoccolare sul mio petto, le mani ancora intrecciate con le sue, e tornai a guardare il film.
 

***

 
“Scommetto che sono più forte di te,” ridacchiai appena si presentò una scena di battaglia.
 
Mise il broncio guardandomi dal basso, “Neanche per sogno.”
 
“È una sfida?” gli chiesi con un sopracciglio alzato.
 
Annuì, “Ci puoi scommettere.”
 
A quelle parole lo spinsi fuori dalle mie braccia e cademmo dal letto, atterrando sul pavimento. Lui afferrò il mio braccio e mi sbatté contro il muro, attentamente. Risi e me lo spostai di dosso. Aggrottò le sopracciglia e invertii le posizioni. Ma lui mi fermò cercando di farmi cadere sul pavimento. In ogni caso gli tirai un calcio alla caviglia, e inciampando cadde sul letto. Salii a cavalcioni su di lui, fermandogli i polsi sopra la testa, mentre lui cercava di divincolarsi. Sbuffò, sconfitto, “Dannazione.”
 
Sorrisi, lasciandogli un bacio sulle labbra, “Te l’ho detto che ero più forte.”
 
“Sì, si, bravo, hai vinto,” rise. I suoi ricci erano leggermente sudati e aveva le guance arrossate, per cercare di riprendere fiato. Mi avvicinai, non riuscendo assolutamente a evitare di baciarlo dolcemente. Mi sentii un po’ strano a baciare un ragazzo, ma non era poi così diverso che con una ragazza. Solo la mancanza di resistenza sul petto, alias tette. Harry non aveva molta esperienza, ma pensavo fosse in qualche modo tenero il fatto di essere il suo primo bacio e tutto il resto.
 
Improvvisamente dei colpi ci interruppero dal bacio e mi affrettai a scendere da sopra di lui e a sistemarmi la maglietta. “Harry, Anna ti vuole. È ora di andare,” urlò mia madre. Era ancora arrabbiata per la questione della droga, ma a lei piaceva Harry, quindi le andava bene che venisse a casa nostra.
 
“O-Ok!” rispose Harry urlando, e sistemandosi i ricci. Gli lasciai un bacio sulla guancia e afferrai i suoi libri, passandoglieli. “Grazie, ehm... ci vediamo domani.” Sorrise e se ne andò.
 
Ghignai, scivolando sul letto con un sospiro soddisfatto. Non mi ero mai sentito così felice. Era come se Harry portasse un sorriso sul mio viso ogni volta che lo vedevo, lo sentivo o parlavo con lui. Ogni tanto mi sentivo anche imbarazzato perchè uscire con un ragazzo era piuttosto diverso dall’uscire con una ragazza. Ma alla fine Perrie aveva ragione, le uniche grandi differenze erano l’aspetto fisico e la voce, la personalità un po’ cambiava, ma non poi così tanto.
 
Dopo essermi cambiato corsi al piano di sotto e notai che mia mamma stava lavando i piatti. Sogghignai entrando di soppiatto nella sua camera da letto. Mi guardai intorno trovando infine un cassetto. Lo aprii e afferrai il mio iPhone, poi corsi di nuovo in camera mia.
 
Mi buttai sul letto rannicchiandomi fra le coperte. Quando stavo per addormentarmi mandai un veloce messaggio.
 
[A: Harry xx]
Buona notte my angel <3
 

***

 
“Hey Louis, senti, mi dispiace davvero tanto per la cosa della droga! Prometto che non lasc-”
 
“Basta Zayn,” sospirai, e si interruppe immediatamente. Chiusi il mio armadietto e mi voltai verso di lui, “So che ti dispiace, non sono arrabbiato. È un errore involontario. Solo che non potrò uscire con voi fuori da scuola per un po’ di tempo.”
 
“In punizione?” chiese con un sorriso triste.
 
“Già,” annuii, “Dov’è Niall?”
 
“Ehm, è fuori città per una settimana. C’è un funerale in Irlanda, penso che sia di sua nonna,” fece spallucce con un’espressione triste.
 
“Oh,” aggrottai le sopracciglia, “Beh, meglio che vada in classe. Ci vediamo a pranzo.”
 
Zayn annuì avviandosi verso la sua classe; feci lo stesso. Camminando nel corridoio intravidi Harry e i suoi occhi si intrecciarono con i miei. Gli feci l’occhiolino, e arrossì sorridendo.
 
Scossi la testa, divertito, prima di andare a Scienze.
 
“Buongiorno signorino Tomlinson, dal momento che ha deciso di arrivare in ritardo vorrei informarla di essere stato fortunato che la signorina Calder abbia acconsentito a essere la sua partner. Sarà lei a spiegarle il progetto.” affermò Mr.Hughes.
 
Annuii e mi avvicinai a Eleanor, che mi sorrideva. Io ed Harry eravamo usciti insieme solo per tre giorni, a partire da venerdì, ed era Lunedì, di conseguenza non eravamo dovuti andare a scuola. Avevo deciso che avrei continuato a farmi vedere con Eleanor a scuola e uscire con Harry a casa eccetera. Una specie di relazione segreta, privata. Immagino che lei si potesse considerare una copertura, anche se non sapeva di esserlo.
 
“Ciao Boo, volevo chiederti scusa per la storia del ‘gay’. Mi perdoni?” chiese sbattendo le ciglia.
 
Sorrisi e le lasciai un bacio sulle labbra, “Va bene, quindi riguardo al progetto...”
 

***

 
Entrai nella Caffetteria e mi unii a Zayn, Perrie ed Eleanor al nostro solito tavolo. Mi salutarono tutti e sorrisi. Sembrava tutto perfetto. Avevo un fantastico ragazzo, dei meravigliosi amici, una copertura accettabile, e anche in famiglia andava tutto sommato bene. Harry aveva da fare un test, e  così non avevamo potuto chattare nell’intervallo. Mr.Cowell mi aveva permesso di fare qualche lavoretto, e alla fine andava tutto bene.
 
“Hey Lou, stavo pensando... non è che forse potremmo uscire questo sabato? Tipo a cena?” mi chiese Eleanor poggiando la sua mano sulla mia.
 
“Scusa, sono in punizione,” dissi. Era vero ma comunque non avevo voglia di uscire con lei. Era una copertura da quel momento, avremmo potuto uscire occasionalmente, ma solo con Harry sarei andato a dei veri appuntamenti.
 
Aggrottò le sopracciglia, “Oh, ok, per quanto?”
 
“Tre mesi,” sospirai.
 
Intravidi Harry dalla Caffetteria e gli sorrisi. Lui ricambiò e vidi che il suo amico, Liam penso, era seduto affianco a lui. Mi guardò incuriosito e mi voltai verso Eleanor.
 
“Beh, quindi scommetto che il lavoro per il progetto dovrò farmelo da sola,” disse, cupa.
 
Le indirizzai un sorriso comprensivo, “Mi spiace...”
 
Mi diede semplicemente un leggero bacio e io ricambiai con nonchalance. Mi allontanai e lei sorrise. Poi mi voltai e spalancai gli occhi quando vidi Harry a bocca aperta dall’altra parte della stanza. I suoi occhi incrociarono i miei e si lasciò cadere la forchetta di mani, precipitandosi velocemente fuori dalla Caffetteria.
 
“Um, vado in bagno, ciao,” dissi subito, prima di correre fuori.
 
Mi affrettai giù dalle scale vedendo la figura di Harry che si faceva strada per uscire dall’ingresso principale. “Harry!” lo chiamai.
 
Mi ignorò accelerando ma afferrai il suo polso, “Harry ascolta-”
 
“Lasciami in pace!” urlò cercando di liberarsi dalla mia presa.
 
Strinsi più saldamente, “Per favore, ascoltami.”
 
“Perchè dovrei ascoltarti?” delle lacrime gli inondarono gli occhi e mi fulminò con lo sguardo, “Stai solo giocando con me, vero? Non è così?!”
 
“No, per favore! Non sto giocando con te, mi piaci veramente,” ridacchio ironico e spostai mano dal suo polso al suo palmo, lasciando piccoli baci sulla punta delle sue dita, “Tu sei il mio piccolo angelo...”
 
“Ma allora perchè stavi baciando Eleanor?” chiese cercando di sembrare arrabbiato, ma allo stesso tempo arrossendo a ciò che stavo facendo.
 
Spostai il mio piercing verso l'interno della bocca e lo ciucciai prima di dire, “Sarà la tua copertura. Le persone non possono sapere che usciamo insieme, ok? Possiamo continuare a stare insieme, ma lei sarà solo una copertura a scuola e in pubblico.”
 
Aggrottò le sopracciglia, lasciandosi scappare una lacrima, “F-Farai... farai sesso con lei?”
 
“Uh..” mi fermai, insicuro su come rispondere. Pensavo di sì. Feci spallucce decidendo di essere onesto almeno una volta nella mia vita, “Ogni tanto...”
 
Lui strappò con forza il suo polso dalla mia presa, “Cosa?!”
 
“Ma io sto con te! Il sesso è solo per divertimento, non significa nulla, “ cercai di rassicurarlo, ma scosse la testa.
 
“Non puoi uscire con me e spassartela con lei allo stesso tempo!” urlò, mentre calde lacrime gli percorrevano le guance, “Sono piuttosto sicuro che non è così che funziona una relazione!”
 
“Ok, ok! Non lo faro, lo prometto,” dissi dolcemente, portando la mano alla sua guancia per asciugare le sue lacrime, “Prometto che sono tutto tuo...”
 
“Davvero?” chiese debolmente, sciogliendosi al mio tocco.
 
Annuii, “Sì... ma a scuola devo stare con Eleanor, ok?”
 
“Ti... ti vergogni di me?” domandò con un’espressione ferita.
 
Scossi la testa, “No... è che... non posso stare con uno del decimo anno... ho una reputazione da mantenere, capisci vero, angelo mio?”
 
Lui fece una smorfia ma la rimpiazzò con un debole sorriso, arrossendo per il soprannome, “Sì... capisco.”
 
Sorrisi, catturando le sue labbra in un bacio, “Il mio piccolo angelo.”
 

***

 
“Scegli il maglione!” protestò Harry, puntando un dito allo schermo.
 
“Ew, no, prendo la giacca di pelle...” dissi cliccando quest’ultima.
 
Sussultò, “Nostro figlio non diventerà una specie di delinquente, capito?”
 
“Non voglio neanche che sia un nerd!” lo presi in giro.
 
Harry mise il broncio, incrociando le braccia, “Per favore?!”
 
“No.”
 
“Per favore...”
 
“Niente da fare.”
 
“PER FAVORE?!” mi lasciò un leggero bacio sulla guancia, guardandomi con uno sguardo innocente.
 
I miei occhi si addolcirono, “Va bene!”
 
“Yay! Il maglione verde!” esclamò.
 
Sbuffai, scegliendo l’outfit per il sim. Eravamo rimasti lì nella mia stanza a giocare a Sims sul mio computer per circa due ore. Qualcuno potrebbe considerarlo noioso, ma se tu e il tuo ragazzo ci giocate insieme, diventa, al contrario, piuttosto interessante. Io ed Harry eravamo praticamente al 100% diversi l’uno dall’altro, ma sotto alcuni aspetti eravamo anche molto simili. Sembra un po’ confuso come discorso, ma non lo è poi così tanto. I nostri hobby erano diversi, sì, ma la personalità era molto simile.
 
“Non dovremmo avere una figlia?” chiesi, cliccando sullo schermo per aggiungere un nuovo membro.
 
Sorrise, “Sì. La chiamiamo Darcy?”
 
Ridacchiai, “Darcy?”
 
“È tenero... ho sempre desiderato avere una figlia di nome Darcy,” aggrottò le sopracciglia.
 
Mi avvicinai per baciarlo, “È adorabile.”
 
Si illuminò  e improvvisamente mia madre lo chiamò, “Harry! Vieni giù per favore!”
 
Lo guardai, confuso e lui fece spallucce. Lo liberai dalla posizione in cui era, stretto fra le mie braccia e posai il computer sul tavolo, seguendolo al piano di sotto. Mia madre era seduta sul divano e ci avvicinammo a lei. Alzò lo sguardo sorridendo, “Ciao Louis. Harry, tua madre tornerà da lavoro tardi e voleva sapere se ti andasse di rimanere qui a dormire.”
 
Mi guardò in segno di domanda e io sorrisi. Annuì impazientemente e lei ridacchiò, portandosi il telefono all’orecchio, “Pronto Anna? Ha detto di sì. Ok. Sì. Va bene, ciao.” Mise giù prima di dirci, “Ha detto che ti viene a prendere domani mattina alle 11,00. La cena è quasi pronta.”
 
All’improvviso due piccole ragazze entrarono correndo, “Harry! Dormi qui?”
 
Lui rise, annuendo, “Yep.”
 
Loro strillarono, attaccandosi alle sue gambe, in un continuo “Evviva! Si! Evvai! Che bello!”
Le ragazze avevano sempre avuto un debole per lui. Mia madre entrò in cucina e Phoebe chiese, “Harry, potresti essere Ken?”
 
“Ken?” chiese confuso.
 
Lei annuì, “Sì! Il fidanzato di Barbie!”
 
Soffocai una risata e lui arrossì guardandomi. Gli feci l’occhiolino e lui sospirò, “Ok, ok.”
 
Applaudirono, prendendolo per mano e portandolo nel luogo in cui tenevano tutte le loro bambole. Li seguii, vedendolo tenere in mano una bambola bionda. Daisy scelse una delle Barbie abbronzate, recitando con una voce divertente, “Ciao Ken, ti amo!”
 
Lanciai un’occhiata a Harry aspettando che rispondesse, con un sorriso. Lui sbuffò prima di dire ad alta voce, “Anche io ti amo, Barbie!”
 
“Harry!” sussultò Phoebe, “Quella non è Barbie! È Kelly!”
 
“Oh scusa,” disse con un sorriso. Io ridacchiai scuotendo la testa, divertito.
Le ragazze non mi avrebbero mai permesso di giocare alle bambole con loro. Mai.
 
“Bambini, la cena è pronta!”
 
Harry saltò su appena udì la sua voce, precipitandosi fuori dalla stanza. Risi sentendo dei passi provenire dal piano di sopra. Presto Fizzy e Lottie arrivarono correndo in cucina, dove Daisy e Phoebe erano già sedute. Harry sorrise e mi sedetti affianco a lui. Mia madre stava posando i piatti di fronte ai nostri posti. Gli occhi di Lottie si spalancarono quando si accorse di Harry, “Uh... ciao?”
 
“Lottie, Harry si ferma qua ‘stanotte,” ghignai e lei arrossì. La lanciai uno sguardo di ghiaccio. Ma che cazzo? Aveva una cotta per Harry? Ha, peccato che sia gay... e mio.
 
“Oh,” disse prima di prendere una forchettata di spaghetti.
 
Mia madre si sedette a capotavola e mentre io, Harry e Fizzy eravamo seduti su un lato della tavola, Lottie, Phoebe e Daisy erano sedute sull’altro. iniziai a mangiare con una sola mano, mentre l’altra la poggiai sul ginocchio di Harry, accarezzandolo. Lui alzò lo sguardo su di me con un sorriso, prima di continuare a mangiare.
 

***

 
Mentre Harry si faceva una doccia mia madre mi chiese di aiutarla a lavare i piatti. Mi stava facendo fare dei lavoretti per punizione per la faccenda della droga. Onestamente, non me ne fregava più di tanto. Non era poi così tremendo, dovevo solo asciugare i piatti e metterli a posto.
 
“Beh, vedo che tu ed Harry siete molto amici,” disse con nonchalance, passandomi un piatto.
 
Feci spallucce cercando di sembrare disinvolto, “Sì, è simpatico.”
 
“Quindi sei passato dall’insultarlo all’essere il suo migliore amico?” chiese con un sopracciglio alzato.
 
Sospirai, “Sì, mi sentivo in colpa per averlo insultato... abbiamo parlato e ho realizzato che è simpatico.”
 
“Sì, lo è,” sorrise, mentre mettevo a posto l’ultimo piatto.
 
Annuii, “Vado di sopra.”
 
“Ok, cercate di fare piano. Le ragazze dormono e io sto per andare a dormire,” mi avvisò e io annuii correndo in camera.
 
Mi lasciai andare sul letto e una manciata di minuti dopo Harry entrò, un asciugamano intorno alla sua vita. Spalancai gli occhi alla vista del suo corpo. Era troppo tenero, aveva la pancia piatta, ma non c’era nessun muscolo, non che mi importasse. Lui arrossì, balbettando, “Ehm... m-mi chiedevo s-se mi potessi umm... imprestare un pigiama?”
Annuii e afferrai un paio di pantaloni e una t-shirt dal mio cassetto, lanciandoglieli. Uscì con un “grazie” e tornò pochi istanti dopo vestito con i miei vestiti enormi. Sorrisi camminando verso di lui e baciandogli dolcemente le labbra, “Sei adorabile.”
 
Ridacchiò, “Grazie.”
 
Presi anche io un pigiama e mi cambiai. Poi andai in bagno e mi lavai i capelli, per togliere la lacca e ritornai in camera, vedendo Harry concentrato sul suo cellulare. Alzò lo sguardo sorridendo, “I tuoi capelli sembrano così normali.”
 
Risi stendendomi di fianco a lui, “Grazie?”
 
“Sono carini, dovresti lasciarli così,” disse voltandosi di lato per essere di fronte a me e guardarmi.
 
Posai la mano sul suo petto, sorridendo timidamente, “Davvero?”
 
Lui annuì, “Già, sembrano più casual...”
 
Trascinai la mano su, lungo il suo collo, verso la sua guancia, accarezzandogli la mascella prima di avvicinarmi a lui e baciarlo dolcemente. Sorrise contro le mie labbra e si strinse al mio petto, mentre io inclinavo la testa di lato per approfondire il bacio. Le sue labbra mi davano assuefazione, dipendenza. Si scostò e sorrise, “Sono così felice che tu mi abbia chiesto di uscire insieme...”
 
Spensi la luce e lo avvicinai al mio petto mentre lui si accoccolava su di me, “Anche io. Buonanotte angelo mio.”
 
Arrossì leggermente, “Sogni d’oro Lou.”


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Ricordo a tutti che questa ff non è di mia proprietà e io mi sto soltanto occupando di tradurla, autorizzata dall'autrice, che trovate QUI
Il capitolo in lingua originale è invece QUI  (più quello successivo!)


Ciao a tutte, sono stradifretta (?) questa volta, per davvero, perchè devo andare a studiare storia, e in più è tre ore che quando sono sul punto di cliccare "Aggiungi capitolo" il browser si chiude inaspettatamente e quindi vaffanculo, diciamocelo. 
Comuunque  avete visto quanto è fluffoso questo capitolo? Godetevelo perchè iniziano i casini!!
No scherzi a parte, è stratenero questo capitolo e Louis che dice che Harry e solo suo è awwwww *^*
E poi tutti i bacini e bacetti che si danno *O* Oddioddio. Sono asjkfawjkdasdh
Vero? Vero? VERO? VERO? VERO? VERO? VERO? VERO?

Detto questo ringrazio tutte voi per tutto quello che avete fatto, per me (senza rendervene conto), per l'autrice, per chiunque, per questa storia, per Harry, Louis e compagnia bella. 
Come vi ho già spiegato sono di fretta, e sono costretta per il vostro bene a tagliare un po' di parti, ma comunque per qualsiasi info & Co. mi trovate su Twitter, o direttamente qui su EFP.

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❤ Grazie mille ancora, e recensite se vi va 

 

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Capitolo 13
*** Capitolo 12 ***




Trascinai la mano su, lungo il suo collo, verso la sua guancia, accarezzandogli la mascella prima di avvicinarmi a lui e baciarlo dolcemente. Sorrise contro le mie labbra e si strinse al mio petto, mentre io inclinavo la testa di lato per approfondire il bacio. Le sue labbra mi davano assuefazione, dipendenza. Si scostò e sorrise, “Sono così felice che tu mi abbia chiesto di uscire insieme...”
 
Spensi la luce e lo avvicinai al mio petto mentre lui si accoccolava su di me, “Anche io. Buonanotte angelo mio.”
 
Arrossì leggermente, “Sogni d’oro Lou.”

 
Capitolo 12

“Louis...” disse, lieve, una voce. Gemetti voltandomi sul lato, nella speranza di potermi addormentare di nuovo. Sentii qualcosa accarezzarmi la guancia e la voce che diceva, ridendo leggermente, “Louis... svegliati... mi annoio.”
 
Schiaffeggiai via la mano e sbarrai gli occhi, irritato. Improvvisamente un paio di dolci labbra catturarono le mie. Aprii gli occhi potendo così vedere due occhi verdi e luminosi, un sorrisetto, e quelle sue fossette.
 
“Wow, dormi un sacco. Sono le 10,00!” disse, esagerando. Io semplicemente lo fissai, ancora mezzo addormentato. Ridacchiò con un sorriso, “I tuoi capelli sono sexy in questo momento.”
 
Risi in imbarazzo, afferrando un cuscino e tirandoglielo addosso. Mise su il broncio, “Non sei simpatico.”
 
Borbottai intontito, “Stenditi con me...”
 
“Ma ho fame,” mugolò come un bambino.
 
Gli lanciai un’occhiataccia, divertito, “Mi stai davvero supplicando per del cibo? Ora dico a mia madre di fare qualcosa.”
 
“Se n’è andata con le ragazze a qualche festa di compleanno, chi è che festeggia alle dieci del mattino?!” esclamò scocciato.
 
Sospirai, “Io non so nemmeno cucinare.”
 
“Io sì,” rispose con nonchalance.
 
Alzai gli occhi al cielo, tornando a rannicchiarmi sotto le coperte, “E allora cucina.”
 
“Sei scontroso di mattina,” lo percepii borbottare prima di sentir sbattere la porta.
 
Rimasi nel letto per qualche istante, ma comunque ero troppo curioso di sapere cosa stesse facendo per non andare a vedere. Mi strofinai gli occhi prima di alzarmi e precipitarmi barcollante fuori dalla mia camera. Seguendo i rumori giunsi in cucina, in tempo per vederlo gironzolare qua e là, confuso.
 
“Hai bisogno?” mi offrii vedendolo perso.
 
Sussultò alla mia voce, “Cristo, mi hai spaventato! E sì... che facciamo, dei pancake?”
 
Alzai un sopracciglio, “E quand’è che mi sarei offerto a cucinare?”
 
“Quando mi hai chiesto di essere il tuo ragazzo,” sorrise.
 
Sbuffai, arrendendomi, “Bene, come li facciamo i pancake?”
 
Si illuminò, guardandomi, e mi diede un bacio sulla guancia, “Yay! Beh, abbiamo bisogno di uova, latte, farina, burro, lievito in polvere e sale.”
 
Lo fissai apaticamente, e lui sospirò unendo insieme gli ingredienti. Ghignai afferrando delle ciotole e dei cucchiai rendendomi conto che sarebbero serviti. Spacchettò gli articoli e cominciò a pesarli.
Sentendomi un po’ inutile afferrai il lievito. Gemetti, dibattendomi nello sforzo di aprirlo, e in effetti si aprì, esplodendomi in faccia.
 
Rimasi a bocca aperta e Harry cominciò a ridere istericamente. Teneva le mani sullo stomaco cercando di prendere fiato mentre io cercavo di spazzar via il lievito che avevo in faccia. Gli lanciai un’occhiata truce, “Oh, lo trovi così divertente?”
 
Scosse la testa nel tentativo di smettere di ridere ma fallì miseramente, annuendo, “S-Sì! La- La tua faccia!”
 
Sogghignai prendendo una manciata di lievito e tirandogliela addosso. Ansimò, fermando ogni accenno di risata e guardandomi a bocca aperta, “Hey!”
 
Risi sotto i baffi, divertito, “Oops...”
 
Presto afferrò anche lui un po’ di lievito lanciandolo verso di me e in men che non si dica cominciò una vera e propria guerra. Il lievito e la farina volavano da una parte all’altra senza contegno. Afferrai un uovo mentre lui si era voltato per prendere un po’ di farina e glielo ruppi in testa. Si irrigidì portandosi le mani alla testa. Dopo aver constatato ciò che era successo, toccando il tuorlo dell’uovo sulla sua testa, si voltò verso di me, disgustato. Soffocai una risata vedendo i suoi occhi verdi avvampare.
 
“Ma che diavolo!” urlò.
 
Sorrisi, “Sei tenero quando ti arrabbi.”
 
Mi lanciò un’occhiataccia infernale e prese in mano del burro, con il chiaro intento di spalmarmelo in faccia. Tuttavia gli afferrai il polso e lui sbuffo, frustrato. Gli sbattei il burro sulle labbra e gemette. Lasciai cadere il burro a terra. Risi mentre ancora mi guardò male, “Ti odio.”
 
Ghignai e mi avvicinai a lui per baciare dolcemente le sue labbra burrose. Si sciolse a quel tocco e le mie mani si fecero strada fra i suoi ricci coperti di lievito. Risi contro la sua bocca, osservando il lievito che scendeva polverosamente dai suoi capelli. Ci separammo dal bacio e lo guardai, compiaciuto, “Mi odi ancora, adesso?”
 
Annuì, “Yep.”
 
Gli tirai una gomitata facendo il broncio, “Non è carino da parte tua.”
 
Tu non sei carino!” dichiarò.
 
Improvvisamente sentii un sospiro di stupore e mi voltai, vedendo mia mamma a bocca aperta. Vi girai verso Harry, sorridendo in imbarazzo. “Ciao mamma,” dissi nervosamente.
 
***
 
“Ti va di venire a casa mia ‘stasera?” chiese Eleanor ansimando appena, appena terminata la nostra intensa pomiciata nel sottoscala.
 
“Uh,” dissi insicuro. Harry mi aveva detto che non voleva che facessi sesso con lei, perchè apparentemente era sbagliato... “Non posso. Sono ancora in punizione.”
Pur essendo vero l’avevo detto perchè odiavo vedere Harry turbato. Mi spezzava il cuore vederlo piangere.
 
Ghignò, “Vattene, va'.”
 
“Scusa, è che non posso.” La campanella suonò e la baciai. “Ciao.”
 
Lei sbuffò, uscendo. Faci spallucce, poteva essere arrabbiata quanto voleva, non mi importava. Mi avviai verso il mio armadietto e afferrai i libri della mia lezione successiva. Mentre però stavo per entrare a Scienze mi irrigidii, sentendo un colpo. E poi una voce familiare che rideva, “Hey, frocetto.”
 
Aggrottai le sopracciglia appena udii un gemito di dolore. Zayn, la voce, disse, “Quindi ti piace proprio prenderlo nel culo eh? Il cazzo.”
 
Mi voltai e notai Zayn che imprigionava Harry contro l’armadietto. Mi ritrovai ad aggrottare la fronte.
Quello sarei io se facessi coming out.
 
“Non so perchè, ma Louis ti ha lasciato da solo, e non pensare di averla fatta franca. Sei comunque un succhia cazzi!” gli sbatté in faccia. 
 
Gli occhi di Harry colsero i miei e mi rivolse uno sguardo disperato, supplichevole. Sospirai, rispondendogli con un’occhiata mortificata. Non potevo rischiare. Il pugno di Zayn colpì Harry nello stomaco, facendolo cadere in ginocchio, agonizzante. Zayn se ne andò soddisfatto, urlando, “Ci si vede, aborto!”
 
Appena era scomparso dalla mia visuale mi affrettai verso Harry, che mugolava, dolorante. Mi inginocchiai affianco a lui chiedendogli con dolcezza, “Stai bene, angelo?”
 
Annuì debolmente, cercando di rimettersi in piedi, sussultando di tanto in tanto e stringendosi lo stomaco. Afferrai le sue mani per aiutarlo, e gli avvolsi il braccio intorno ai fianchi per sostenerlo.
 
“Scusa se non ti ho aiutato...” mi scusai piano, camminando lungo il corridoio.
 
Mi dedicò un sorriso falso, “Va bene... lo capisco.”
 
Sospirai, dandogli un piccolo bacio sulla guancia, “Zayn si sarebbe accorto che è cambiato qualcosa, angelo mio...”
 
Lui annuì, raccogliendo i suoi libri da dove li aveva lasciati cadere a terra. Harry alzò lo sguardo, “Sì, ho capito, non possiamo essere visti insieme...”
 
Si allontanò verso la sua prossima lezione e mi resi conto di una leggera amarezza nel suo tono.
 
È arrabbiato?
 
***
 
La giornata di scuola continuò, senza che io riuscissi mai a prestare molta attenzione. Ero troppo confuso per farlo. Harry sembrava davvero scosso quando se n’era andato. Mi sentivo in colpa per non averlo protetto, ma non potevo rischiare che Zayn diventasse sospettoso. Prestò suonò l’intervallo e corsi verso il laboratorio di computer per fare il log in. Digitai velocemente.
 
Hotpants92: Sei arrabbiato? :(
 
All’inizio non rispose, ma il suo silenzio durò solo qualche minuto.
 
Curlycat94: Sì... un po’ :/
 
Aggrottai le sopracciglia.
 
Hotpants92: Mi dispiace davvero tanto amore, per favore non essere arrabbiato, odio quando lo sei... >-< Mi fa venir voglia di distruggere tutto.
 
Curlycat94: Ahah XD lo posso immaginare...
 
Ridacchiai leggermente, grato del fatto che fosse un po’ più felice.
 
Hotpants92: Non sei più arrabbiato, vero? :)
 
Curlycat94: Un po’ sì, ma va bene, ci posso passare sopra xx
 
Sospirai, sollevato.
 
Hotpants92: Bene :) xx
 
Curlycat94: Mi fa strano parlarti qui, di solito parlavo a... beh non so come spiegarlo. Era come se il ragazzo che mi immaginavo fosse il mio diario, e ora so che sei tu ed è imbarazzante.
 
Annuii anche se non era lì per vedermi. Comprendevo totalmente ciò che voleva dire, perchè quando avevo scoperto che si trattava di Harry anche per me tutto era stato più imbarazzante.
 
Hotpants92: Capisco, mi dispiace non avertelo detto...
 
Curlycat94: Va bene, ora va tutto a meraviglia :)
 
Sorrisi; esattamente.
 
***
 
“Niall!” urlai con un sorriso, vedendo un biondino molto familiare seduto al nostro tavolo in mensa.
 
Lui alzò lo sguardo smettendo di parlare con Zayn e ghignò, “Hey Lou!”
 
Mi avvicinai, e mi sedetti affianco al ragazzo tatuato, dandogli un abbraccio di fianco e scompigliandogli la frangia tinta, “È da un bel po’ eh! Non ti vedo da quanto? Una settimana?”
 
“Sì, è stato un viaggio lungo e imbarazzante, voglio dire, non conoscevo poi così tanto mia nonna e  proprio per questo il funerale è stato strano, perchè tutti piangevano.” Spiegò, con una faccia colpevole.
 
Annuii comprensivo, “Sì, è stato così anche il funerale di mia zia.”
 
“È stato piuttosto divertente vedere la reazione della mia famiglia ai tatuaggi e al resto,” ridacchiò mordendo la sua mela.
 
Zayn rise, “Oddio, che hanno detto?”
 
Niall fece spallucce, “Niente, mi hanno semplicemente guardato male e, giuro, i loro occhi erano infuocati, non so, in modo esagerato.”
 
Sorrisi, ero felice che Niall fosse tornato. Era un idiota, certo, ma era anche il mio migliore amico. Era dolce e divertente e rideva per qualsiasi cosa. Era davvero d’aiuto per illuminarmi la giornata.
 
“Hey ragazzi.”
 
Mi voltai vedendo Perrie sedersi accanto a Zayn e Eleanor seguirla prendendo posto di fianco a me. Mi baciò dolcemente e disse, “Possiamo parlare?”
 
Annuii confuso, voltandomi verso i ragazzi, “Ehi amici, ci si vede dopo. Io e El dobbiamo parlare.”
 
Loro mi fecero un cenno, sorridendo, probabilmente pensando che avremmo semplicemente pomiciato. Solo Perrie mi guardò, confusa, ma io seguì la brunetta nei corridoi. Mi portò in uno sgabuzzino vuoto e chiuse la porta dietro di noi.
 
“Louis, sto facendo qualcosa di sbagliato?” chiese con occhi tristi.
 
Scossi la testa, “No, certo che no, perchè?”
 
“È solo che sembri diverso. Non vieni mai da me, e non usciamo da settimane. C’è qualcun altro?” aggrottò le sopracciglia.
 
Sospirai, mentendo, “No, giuro.”
 
Lei sorrise e mi avvolse le sue braccia spigolose al collo, baciandomi, “Bene, vieni sabato?”
 
“Non posso,” dissi immediatamente.
 
Sbuffò, “Visto che non c’è nessun altro, allora dovresti poter venire.  E non provare neanche a dire che non puoi perchè sei in punizione. Sei già uscito prima.”
 
“Ok, verrò,” risposi allora, riluttante.
 
Ghignò premendo le sue labbra lucide sulle mie. Avvolsi anche io le braccia attorno ai suoi fianchi sottili, schiacciandola contro il muro.
 
Speravo solo che Harry non si sarebbe arrabbiato per la questione di Sabato.
 
***
 
“Louis! Vieni subito qui!” strillò Perrie appena chiusi lo sportello del mio armadietto.
 
Indietreggiai al suo tono severo, prima di guardarmi intorno fra i corridoi. Teneva le braccia incrociate e aveva uno sguardo inferocito. Onestamente, era piuttosto spaventosa.
 
“Che succede...?” le chiesi, confuso sul perchè mi volesse parlare.
 
Alzò gli occhi al cielo, “Non provare neanche a chiedermi ‘Che succede?’! Pensavo che ti piacesse Harry?!”
 
“Infatti, effettivamente al momento usciamo insieme,” risposi con un sorriso.
 
Aggrottò le sopracciglia, “Ma... come mai allora sei andato con Eleanor, l’hai baciata... e lei mi ha detto che saresti andato a casa sua questo weekend...?” si guardò intorno, confusa, un sopracciglio sollevato nell’intento di elaborare ciò che stava dicendo.
 
Feci spallucce dicendo con nonchalance, “Sì, lei è una specie di copertura per me e Harry. Non posso uscire pubblicamente con lui.”
 
“Cosa?” ansimò, sconvolta.
 
Increspai le labbra leggermente, “Mhm, penso che lui lo capisca. Sa che rovinerebbe la mia reputazione e che non posso fare coming out.”
 
“Louis,” sospirò, sembrando parecchio frustrata, “Davvero pensi che a lui vada bene?”
 
Annuii confuso, “Uh sì. Ha detto così. È una persona comprensiva.”
 
Perrie mi guardò con uno sguardo da ‘mi stai prendendo per il culo?’ prima di parlare, cercando di calmarsi, “Quindi, tu stai con Eleanor, la baci, uscite insieme, limonate eccetera, ma in realtà tu stai con Harry... e questo weekend andrai a casa di Eleanor... e a lui va bene?”
 
Dal modo in cui stava spiegando la situazione mi sembrava che non le piacesse l’idea. Non capivo, cosa c’era di così sbagliato in ciò che stavo facendo? Mi piaceva Harry e lui lo sapeva, quindi che importava se uscivo anche con Eleanor? Per lo meno stavamo insieme e potevamo uscire in privato. Avrebbe dovuto sentirsi grato.
 
Annuii, “Sì, perchè?”
 
“Sai mai stato veramente fidanzato?” mi riprese, battendo il piede a terra con irritazione.
 
Riflettei, pensieroso, cercando di pensare se lo fossi stato o meno. Feci spallucce, “Eh, forse quando avevo quindici anni... ma no.”
 
“Louis, non puoi uscire con due persone alla volta! Questo vuol dire tradire, se forse stupido? Dovresti saperlo!”
 
Aggrottai le sopracciglia, “Ehi, sto soltanto cercando di salvarmi la reputazione. Non posso proprio essere visto con qualcuno del decimo anno, che tra l’altro è pure un ragazzo!”
 
“Sei ancora turbato per la questione dell’essere gay?” chiese, diventando immediatamente comprensiva.
 
Feci scorrere la mano fra i miei capelli, sospirando, “No, è solo... non sono ancora pronto per fare coming out. E se non sto con una ragazza inizieranno tutti a sospettare qualcosa. Harry questo lo capisce... gli va bene. E comunque se facessimo coming out lo prenderebbero di mira ancora di più.”
 
Mi guardò per un momento ancora, prima di afferrare la sua borsa da terra, tirandosela sulla spalla, “Ok, continua pure a pensarla così. Ora vado, Zayn mi sta aspettando.”
 
Appena se ne fu andata il mio sguardo cadde sul pavimento, perchè nessuno mi capiva?
Lo stavo facendo per noi due... stavo solo cercando di proteggerlo.


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Ricordo a tutti che questa ff non è di mia proprietà e io mi sto soltanto occupando di tradurla, autorizzata dall'autrice, che trovate QUI
Il capitolo in lingua originale è invece QUI  (più quello successivo!)


Ciao persone bellissime, molto più belle di me, of course. Mi voglio scusare tantissimissimissimissimo con voi perchè sto aggiornando nove giorni dopo il precedente aggiornamento e mi sento in colpa, ma non so che fare, perchè per una settimana non ho praticamente toccato il computer casua compiti, verifiche, studio e roba pallosa che inizia a farsi sentire da adesso. Quindi cercherò come sempre ad aggiornare il prima possibile, ma non so se riuscirò più a farlo ogni tre o quattro giorni. Il lavoro si fa sentire, uff. In più ho anche la mia long da cntinuare e il tutto mi sta prendendo più tempo del previsto. Non voglio cercare millemila scuse, semplicemente vi voglio bene e spero di non rattristarvi troppo con questa notizia. 
Ma ciancio alle bande (obviously)
Che ne pensate de capitolo? Vediamo un dickhead!Louis abbastanza sicuro/confuso e poi un cuuuute!Louis teneroso e... teneroso. Che dire? Boh. 

Detto questo ringrazio tutte voi per tutto quello che avete fatto, per me (senza rendervene conto), per l'autrice, per chiunque, per questa storia, per Harry, Louis e compagnia bella. 
Come vi ho già spiegato sono di fretta (di nuovo, infatti ho fatto copia e incolla di questa frase, lol), e sono costretta per il vostro bene a tagliare un po' di parti, ma comunque per qualsiasi info & Co. mi trovate su Twitter, o direttamente qui su EFP.

“I just wanna say a massive thank you”

Vi invito se vi può interessare a leggere/amare/odiare/insultare/ignorare la Fan Fiction che sto scrivendo. (Long, Larry: FlowerChild!Harry, Punk!Louis)
I wish I was a punk rocker with flowers in my hair
TRAILER
O la OS che ho tradotto (Larry: FlowerChild!Harry, Photographer!Louis)
Big Parade


❤ Grazie mille ancora, e recensite se vi va 

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Capitolo 14
*** Capitolo 13 ***



Feci scorrere la mano fra i miei capelli, sospirando, “No, è solo... non sono ancora pronto per fare coming out. E se non sto con una ragazza inizieranno tutti a sospettare qualcosa. Harry questo lo capisce... gli va bene. E comunque se facessimo coming out lo prenderebbero di mira ancora di più.”
 
Mi guardò per un momento ancora, prima di afferrare la sua borsa da terra, tirandosela sulla spalla, “Ok, continua pure a pensarla così. Ora vado, Zayn mi sta aspettando.”
 
Appena se ne fu andata il mio sguardo cadde sul pavimento, perchè nessuno mi capiva?
Lo stavo facendo per noi due... stavo solo cercando di proteggerlo.

 
Capitolo 13

“Giuri di non essere arrabbiato con me?” gli chiesi per l’ennesima volta.
 
Io e Harry in quel momento eravamo sdraiati sul letto a guardare ‘Friends’. Da quando io e Perrie avevamo avuto quella discussione continuavo a chiedermi se fosse vero quello che mi aveva detto. Mi sembrava che non ci fosse nessuna ragione per essere arrabbiati, ma se lui invece lo fosse stato lo stesso?
 
Alzò lo sguardo per guardarmi, confuso, “Lou, ti ho detto che non sono arrabbiato. Smettila di pensarci, guardiamo il telefilm e basta.” Mi sorrise, pur non sembrando sincero.
Piuttosto sembrava forzato, come sorriso.
 
Aggrottai le sopracciglia, giochicchiando con i suoi ricci e chiedendogli con preoccupazione, “Però non ti ha fatto troppo male, vero?”
 
“Louis, se mi fai ancora una sola altra domanda ti picchio,” mi disse, fingendo uno sguardo severo.
 
Sorrisi, catturando le sue labbra con dolcezza, “Voglio soltanto esserne sicuro. Non vorrei mai che il mio angelo si fosse fatto male, no?”
 
Ridacchiò rannicchiandosi meglio sul mio petto, “Perchè dici che sono il tuo angelo?”
 
“Perchè sei perfetto... riesci sempre a tirar fuori il meglio di me, proprio come farebbe un angelo, suppongo,” feci spallucce, dicendo pensieroso, “Davvero non so perchè... è che semplicemente sento che sei il mio angelo. Sei sempre dolce e riesci a convivere con le mie idiozie. Poi sei bellissimo e hai questi meravigliosi, meravigliosi... occhi verdi.”
 
Arrossì, rivolgendomi il più affettuoso dei sorrisi, “Non sei un idiota. Fai solo delle scelte stupide, ma non importa, perchè rimarrò sempre accanto a te nell’affrontarle.”
 
Gli baciai la fronte, sussurrando con una voce riconoscente, “Grazie mille...”
 
***
 
Il giorno dopo a scuola mi sentivo strano. Forse era perchè non mi ero ancora deciso a dire ad Harry di sabato. Poteva essere solo senso di colpa, ma sembrava peggio.
Scossi la testa e mi incamminai verso scienze. Adocchiai Niall e mi sedetti di fianco a lui. Si voltò verso di me con un ghigno, “Hey Lou.”
 
“Hey, a chi scrivi?” chiesi incuriosito, notando il suo cellulare nascosto sotto il banco.
 
Fece spallucce, “A questa ragazza, si chiama Alexis. È bellissima.”
 
Ridacchiai, “Niall? Che dice bellissima? Ma dove siamo arrivati?”
 
Mi lanciò un’occhiataccia riferita al sarcasmo che avevo usato, prima di sospirare, “Mi fa sentire felice, ok? E tra l’altro è stato il mio compagno del progetto a raccontarmi di lei. Sono amici e così mi ha presentato a lei.”
 
“Figo,” annuii pensieroso.
 
Sentii il mio telefono vibrare e lo sfilai dalla tasca mentre la nostra professoressa, Mrs. Daniels, parlava di non so che test.
 
[Da: Mio Angelo xx]
Ciao Lou-Lou :)
 
Sorrisi. Aveva recentemente cambiato il nome e ogni volta che compariva mi faceva sempre battere il cuore.
 
[A: Mio Angelo xx]
Ciao angelo, che fai, messaggi durante la lezione? Mi sa che sono stato di cattivo esempio per te ;)
 
[Da: Mio Angelo xx]
Eheh abbiamo un supplente e ha detto che potevamo avere del ‘tempo libero’ così ho deciso di scriverti. Tu non finisci nei casini vero? :(
 
Ridacchiai alla sua preoccupazione.
 
[A: Mio Angelo xx]
Nah, messaggio sempre in classe e non mi ha mai beccato, quindi va bene <3
 
[Da: Mio Angelo xx]
Ci avrei scommesso che lo facevi :P
 
[Da: Mio Angelo xx]
*gasp* che vuoi dire con questo??
 
“Signorino Tomlinson, mi dia il suo cellulare.”
 
La mia testa si fiondò in alto, mettendo a fuoco una furiosa bionda signora.
Merda. Beccato.
Sospirai, bloccandolo prima di posarlo sulla sua mano. Lei aggrottò le sopracciglia, “Detenzione. Dopo scuola oggi, e discuteremo se riconsegnarti o meno il cellulare domani.”
 
Sbuffai incrociando le braccia, mentre Niall rideva sotto i baffi. Mi voltai verso di lui, con un’occhiataccia, “Ma come cazzo ha fatto a non beccare anche te?”
 
“Sono solo stato fortunato,” ammiccò.
 
Risi, alzando gli occhi al cielo, “Va bene, fortunello, ma sappi che sta tutto nel tuo essere irlandese. Non crederti chissà chi!”
 
Rise anche lui, “Oh dio, comunque chi è il ‘Tuo Angelo’, Eleanor?”
 
Mi irrigidii, “C-Cosa?”
 
“La ragazza con cui stai messaggiando, ho visto il nome prima che bloccassi lo schermo, chi è?” sogghignò, dandomi una gomitata.
 
La mia bocca si aprì ma non ne uscì alcun suono. Alla fine dissi, cercando di calmare i miei nervi, “Oh, ha, è El, stavamo giusto parlando di sabato.”
 
Annuì, “Oh sì, uscite!”
 
Gli feci un cenno e Mrs. Daniels urlò, “Horan, Tomlinson, attenzione!”
 
Alzammo gli occhi al cielo in sincrono, prima di sforzarci di ascoltare la puttana. Lanciai uno sguardo a Niall lasciando un sospiro di sollievo.
Era finita l’ora.
 
***
 
“Hey frocetto, hai deciso di gironzolare per i corridoi da solo? È stata un’idea piuttosto stupida per un nerd,” sentii Zayn dire mentre stavo andando in bagno.
 
Mi fermai sui miei passi chiudendo gli occhi con disperazione.
Oh dio, non di nuovo.
Sentii un corpo sbattere contro l’armadietto e Zayn che urlava, “Che fifone! Non c’è da stupirsi che non ti piaccia la figa! Sei già una femminuccia da solo! Sicuro di non essere un trans??”
 
Sentii le mie mani stringersi e prima di rendermene conto mi voltai, urlando, “HEY!”
 
Zayn sobbalzò ma appena i suoi occhi incontrarono i miei sospirò, sogghignando, “Ehi Tommo, vuoi unirti a me?”
 
I miei occhi scesero a guardare il ragazzo, piagnucolante, che si teneva lo stomaco guardandomi indifeso. Scossi la testa, “No.”
 
“Cosa? Ci stiamo ammorbidendo, Tomlinson? Che ti sta succedendo?” mi schernì Zayn e io trasalii.
Lui sospirò lanciandomi un’occhiataccia, “Questo frocetto deve imparare la lezione, ci sei o no?”
 
Il mio cuore correva disperatamente e notai che Harry mi stava guardando con un’espressione che mi implorava chiaramente di non cedere. Gli regalai uno sguardo di scusa prima di colpirlo nello stomaco. Lui ansimò, dolorante, ripiegandosi su se stesso. Lo sollevai dalla camicia e lo sbattei contro l’armadietto. Aveva gli occhi serrati mentre mugolava. Il cuore mi faceva male a udire quel suono, ma i miei pugni continuarono a raggiungere il suo stomaco e lo lasciai cadere a terra mentre si lasciava scappare un singhiozzo.
 
Zayn sogghignò colpendolo ancora una volta prima di battermi la spalla, “Bel lavoro Tommo.” Spostò la sua attenzione su Harry, con scherno, “Che questo ti serva da lezione! Fottuto finocchio!”
 
Corse via e lo guardai allontanarsi prima di voltarmi e vedere un Harry con le ginocchia al petto e il corpo tremante. Mi inginocchiai verso di lui dicendo piano, “Dio, mi dispiace così tanto, piccolo. Ti prometto-”
 
“No,” pianse guardandomi con occhi feriti. “Come hai p-potuto? N-Non posso... tu continui a f-farmi male...”
 
Aggrottai le sopracciglia con l’intento di avvolgere le mie braccia attorno a lui, ma indietreggiò e il mio cuore perse un battito alla sua reazione. “Mi dispiace... angelo mio... per favore... ho dovuto,” sussurrai implorante, scostando un riccio dal suo viso.
 
Scosse la testa cercando di alzarsi in piedi, “No, non dovevi... se t-ti piacessi d-davvero non mi avresti picchiato!”
 
“Mi piaci davvero tanto, lo giuro! Solo che gli altri non possono saperlo, verresti picchiato più di ora! Lo faccio per proteggerti!”
 
Aggrottò le sopracciglia, mentre una lacrima gli scendeva libera, “No, tu stai proteggendo soltanto te stesso, mi piaci davvero e s-sto cercando di essere forte... ma è... è troppo difficile. Non ce la posso fare!”
 
Cercai di ricacciare indietro le lacrime e lo spinsi contro l’armadietto stringendogli i polsi contro il freddo metallo, lo supplicai, “Ti prego non mollarmi!”
 
“Mi s-stai facendo male!” gridò Harry.
 
Allentai la presa sui suoi polsi, esaminandoli e notando le impronte delle mie dita. Ansimai piano e mi si strinse il cuore prima di baciarli dolcemente. Alzai lo sguardo sentendolo tirare su col naso e gli accarezzai la guancia. Asciugai le sue lacrime con polpastrello del pollice sussurrando, “Per favore non lasciarmi, possiamo sistemare tutto...”
 
Sembrò esitante, ma baciai le sue labbra tremanti con dolcezza e poi lo guardai negli occhi, chiedendo, “Rimani con me, ok?”
 
Lui annuii rigidamente, sorridendomi debolmente, “O-Ok.”
 
***
 
“Ho la detenzione, quindi ci vediamo domani ok?” dissi ad Harry da dove eravamo seduti, nel bagno, a porta chiusa. Dovevo semplicemente controllare i suoi lividi, pieno di sensi di colpa appena mi ero reso conto di quanto fossero grandi.
 
Annuì e poi chiese, confuso, “Perchè hai la detenzione?”
 
“Oh, beh, sono stato beccato mentre messaggiavo con te,” dissi aiutandolo ad alzarsi.
 
Aggrottò le sopracciglia, “Oh cavolo scusa!! Non volevo-”
 
“Va tutto bene amore, ma ora è meglio che vada,” sospirai lasciandogli un piccolo bacio sulle labbra.
 
Lui annuì affrettandosi ad uscire. Aspettai trenta secondi, giusto per eventualità, poi mi avviai verso la stanza 607. quando entrai rimasi shoccato vedendo Eleanor. La raggiunsi sedendomi affianco a lei, “Che ci fai qui?”
 
Sussultò leggermente al suono della mia voce prima di ridere, “Merda Louis, mi hai spaventato! E Niall mi ha detto che avevi la detenzione e quindi ho deciso di unirmi a te!”
 
La guardai, stranito, che diavolo? ultimamente era diventata sempre più appiccicosa e fastidiosa, a dirla tutta. Sospirai e lei si illuminò avvicinandosi a me e premendo un morbido bacio sulle mie labbra prima di dire, “Non vedo l’ora che sia domani sera, sarà perfetto.”
 
“Silenzio!” urlò l’insegnante.
 
Sussultai, regalando ad Eleanor un falso sorriso, “Sì, perfetto.”
 
Finché Harry non lo scopre.
 
***
 
Sospirai, sollevato appena l’insegnante ci lasciò uscire. Finalmente. C’era stato un silenzio di tomba per due ore, a parte Eleanor che continuava a sussurrarmi cose sexy nell’ orecchio. Beh, secondo lei erano sexy, in realtà avevano lo strano potere di diseccitarmi. Scossi la testa e raccolsi la mia borsa dirigendomi verso la professoressa. Lei alzò lo sguardo, le sopracciglia inclinate, “Sì, signorino Tomlinson?”
 
“Potrei ri-avere il mio cellulare?” chiesi, cercando di essere civile.
 
Lei chiuse il suo libro e poggiò le braccia sulla cattedra, le dita intrecciate, “Per i passati due mesi sei stato un elemento di disturbo, irrispettoso, intrattabile, irresponsabile...”
 
Guardai fuori dalla finestra mentre parlò. La mia mente vagava intorno a Harry. Era così grazioso, cosa che può sembrare un insulto per un ragazzo, ma era il modo perfetto per descriverlo. Era adorabile, comprensivo, dolce, vivace, e avrei potuto continuare in eterno. Amavo il modo in cui stava con me anche quando lo ferivo. Non volevo, ovviamente, e penso che lo capisse. Era sempre davvero tollerante nei miei confronti e non si faceva troppi problemi quando dovevo essere rude con lui.
 
La mia attenzione tornò su Mrs. Daniels appena finì di parlare, “Hai capito?”
 
Annuii cercando di sembrare convincente. Lei sospirò e aprì il cassetto, porgendomi il cellulare. Le feci un cenno, “Grazie, buona giornata!”
 
Mi salutò e mi avviai lungo i corridoi. Ero praticamente arrivato alla porta quando qualcuno urlò, “Louis?”
 
Mi voltai e incontrai una figura familiare. Non sapevo esattamente di chi si trattasse, ma in qualche modo lo riconobbi. Ma al posto dei soliti dolci occhi marroni, sembravano arrabbiati e feroci. Risposi confuso, “Sì?”
 
Face un passo avanti  e prima di rendermene conto mi sbatté contro l’armadietto urlando, “Che cazzo c’è di sbagliato in te?!”
 
Sospirai, dolorante, con uno sguardo truce, “Cosa c’è di sbagliato in me? Cosa c’è di sbagliato in te, vorrai dire. Chi diavolo sei e chi ti dà il diritto di aggredirmi?”
 
“Oh, non mi riconosci? Sono Liam, il migliore amico di Harry Styles, il tuo fidanzato!” ghignò, “Ovvero la persona con cui ha pianto nelle ultime ore! Chi da a te il diritto di torturarlo così?”
 
“Ti ha detto che stiamo insieme? Quale cazzo è il suo problema? Dovrebbe rimanere un segreto! Quell’idiota!” sentì il mio pugno serrarsi lungo il mio fianco.
 
Liam rimase a bocca aperta, “Ti ho appena detto che Harry ha pianto e tutto ciò che ti importa è il tuo insulso segreto? Ti importa qualcosa di lui, almeno? Almeno lo ami?”
 
“Certo che sì!” aggrottai le sopracciglia furiosamente per la scarsa fiducia che aveva in me. Spinsi le sue mani giù dalla mia spalla, nel punto in cui mi avevano trattenuto.
 
Mi derise, “Oh davvero? Perchè a me sembra che tu lo stia usando!”
 
Mi voltai colpendolo sul viso. Indietreggiò, shoccato, mentre gli lanciavo uno sguardo di fuoco, “Non provare neanche ad accusarmi di usarlo! Significa il mondo per me!”
 
“E allora smettila di nasconderlo! Onestamente non capisco neanche perchè stia con te! Tutto ciò che sai fare è farlo stare male e trattarlo come una merda. Hai almeno provato a pensare a come si possa sentire? L’hai almeno portato ad una appuntamento?” chiese rabbioso.
 
Ci pensai per un momento e poi mi morsi il labbro, scosso dal senso di colpa.
 
“Vedi?! Uscite insieme da due settimane e non l’hai ancora portato fuori! Non fa altro che venire da me con le lacrime agli occhi, dicendo che ti comporti sempre come se non esistesse e che di sente un fidanzato tremendo! Mi fa dannatamente male vederlo dubitare di sè! Tu ti approfitti dei suoi sentimenti e continui a tradirlo!”
 
“Non è tradimento!” urlai furioso.
 
“Sì che lo è, coglione!” sbuffò Liam, “Tu sei pazzo! Se lo amassi non ti importerebbe nulla di cosa pensa la gente! Tu sei solo un idiota manipolatore a cui importa solo della sua fottuta reputazione e a cui non importa nulla di continuare a ferire le persone che dice di amare! Si merita qualcuno che lo ami e lo tratti come un ragazzo dolce come lui dovrebbe essere trattato!”
 
“E saresti tu la persona giusta, ho ragione?” commentai sarcasticamente con gli occhi al cielo.
 
“Effettivamente sì,” si irrigidì con gli occhi spalancati. Io rimasi a bocca aperta, ma presto ghignò, “Sì, sarei perfetto per lui. A differenza tua io lo amo, potrei portarlo fuori e stare con lui anche a scuola. Diversamente da come fai tu, che non fai altro che nasconderlo e comportarti come se fosse qualcosa di cui vergognarsi! onestamente non so cosa ci trovi in te.”
 
E con quelle parole si allontanò, lasciandomi lì offeso e confuso. Sentii i miei occhi pizzicare di lacrime, ma le scacciai via.
 
***
 
“Ho ricevuto una chiamata dal preside,” disse mia mamma appena entrai in casa. La ignorai, buttando la borsa vicino alla porta. Mi guardò male, “Ha detto che sei stato in punizione, era quello il motivo del tuo ritardo.”
 
Ancora una volta rimasi in silenzio e posai il telefono sul tavolo, sapendo che me lo avrebbe sequestrato. Camminai tranquillamente verso la mia camera e una volta chiusa la porta mi avvicinai al comodino, aprendo uno dei cassetti. Afferrai una foto, quella di me ed Harry intenti a farci delle selfie in camera mia. Sorrisi. Sembravamo così felici! Perchè Liam aveva detto che Harry non era felice? Una lacrima corse giù lungo la mia guancia, cadendo sulla foto. Chiusi gli occhi e mi sedetti sul letto.
 
Ero davvero un idiota? Davvero Harry era così infelice? o Liam stava mentendo? Lui aveva ammesso di avere una cotta per Harry, quindi forse stava cercando di farmi sentire in colpa perchè lo lasciassi. Ma se fosse stato Harry a mollarmi per Liam? Non avrei potuto sopportare un tale cuore infranto... ma forse sarebbe stato meglio per lui? Ero capace solo di ferirlo, nascondendo la nostra relazione, e di farlo piangere. Liam avrebbe potuto stringerlo, baciarlo e amarlo, avrebbe potuto farlo felice a differenza mia.
Ma ero egoista. Non volevo che Harry mi lasciasse.
 
Era mio e lo sarebbe rimasto. Era meglio che Liam facesse marcia indietro.


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Ricordo a tutti che questa ff non è di mia proprietà e io mi sto soltanto occupando di tradurla, autorizzata dall'autrice, che trovate QUI
Il capitolo in lingua originale è invece QUI  (più quello successivo!)


Ciao a tutti bros (?) 
Che ne pensate de capitolo?
Vediamo di nuovo un dickhead!Louis abbastanza sicuro/confuso verso la fine (AAAAH) e poi un cute!Louis  tenerissimissimo all'inizio. Ma io mi chiedo, cha cazzo c'è in quella sua fottutissima testa?
La cosa strana here è che odio Liam perchè non è Louis, però quello che dice è piuttosto (a tratti) giusto e UFF lo odio comunque, scusate. 

Detto questo ringrazio tutte voi per tutto quello che avete fatto, per me (senza rendervene conto o rendendovene perfettamente conto), per l'autrice originale, per chiunque, per questa storia, per Harry, Louis e compagnia bella (x2). 
Come vi ho già spiegato sono di fretta (di nuovo, infatti ho fatto copia e incolla di questa frase, lol, di nuovo, LOL), e sono costretta per il vostro bene a tagliare un po' di parti, ma comunque per qualsiasi info & Co. mi trovate su Twitter, o direttamente qui su EFP.

“I just wanna say a massive thank you”

Vi invito se vi può interessare a leggere/amare/odiare/insultare/ignorare la Fan Fiction che sto scrivendo. (Long, Larry: FlowerChild!Harry, Punk!Louis)
I wish I was a punk rocker with flowers in my hair
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O la OS che ho tradotto (Larry: FlowerChild!Harry, Photographer!Louis)
Big Parade


❤ Grazie mille ancora, e recensite se vi va 

P.S. Scusate davvero se ho fatto copia e incolla di un po' di frasi, ma non mi sembrava necessario dire troppe cose e ho tanta roba bruuutta da fare (compiti OMFG). Se poi voi recensirete obviously vi risponderò a modo e con dettagliati discorsi se ce ne sarà bisogno :) eheh


Bye C:
 
 

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Capitolo 15
*** Capitolo 14 ***


Ero davvero un idiota? Davvero Harry era così infelice? o Liam stava mentendo? Lui aveva ammesso di avere una cotta per Harry, quindi forse stava cercando di farmi sentire in colpa perchè lo lasciassi. Ma se fosse stato Harry a mollarmi per Liam? Non avrei potuto sopportare un tale cuore infranto... ma forse sarebbe stato meglio per lui? Ero capace solo di ferirlo, nascondendo la nostra relazione, e di farlo piangere. Liam avrebbe potuto stringerlo, baciarlo e amarlo, avrebbe potuto farlo felice a differenza mia.
Ma ero egoista. Non volevo che Harry mi lasciasse.

 

Era mio e lo sarebbe rimasto. Era meglio che Liam facesse marcia indietro.
 
Capitolo 14
“C’è un film in prima visione ‘sta sera su ABC, vuoi che lo guardiamo?” chiese Harry nascondendo il suo volto nel mio petto mentre eravamo stesi sul mio letto.
 
Sospirai tristemente, “Non posso. Sono occupato.”
 
“Oh... ok,” disse Harry, a bassa voce. Poi chiese all’improvviso, “Esci con Niall?”
 
Annuii mentendo, “Sì, io, lui e Zayn usciamo. La punizione è finita. Non sono più costretto a stare in casa.”
 
“Ma perchè eri in punizione, comunque?” rise, guardandomi con curiosità.
 
Feci spallucce, con noncuranza, “Mia madre ha trovato della droga nel mio cassetto.”
 
Harry si irrigidì, mettendosi lentamente a sedere, “D-Droga?”
 
Annuii, intontito, e chiesi, “Sì, perchè?”
 
Abbassò lo sguardo, giochicchiando con i suoi pollici. Rimase in silenzio e lo guardai, confuso. Improvvisamente chiese ancora, come se cercasse di capire, “Beh quindi tu ehm... fai uso di droghe?”
 
“Sì,” sospirai prima che la paura avesse la meglio, “Per te non è un problema... vero?”
 
Harry si morse il labbro e lo osservai, preoccupato. Non avrebbe rotto con me solo perchè mi drogavo, no? Poi fece spallucce, “È solo che non aveva mai... pensato che facessi questo genere di cose. Ma... è la tua vita... solo non voglio averne a che fare, ok?”
 
Sorrisi, catturando le sue labbra, “Certo che no. Non vorrei mai farti pressioni su cose così.”
 
Annuì con riconoscenza e presto il mio cellulare vibrò. Controllai, vedendo che era un messaggio.
 
[Da: El]
I miei sono usciti, non vedo l’ora di vederti xx
 
Sospirai e risposi.
 
[A: El]
Idem, sono lì tra un po’! Indossa qualcosa di sexy ;)
 
Avevo bisogno di divertirmi un pochino, per lo meno. Cercando di nascondere il mio senso di colpa mi voltai verso Harry e gli sorrisi mentre mi guardava in risposta. “Sto uscendo, angelo, vuoi che ti accompagni a casa?” chiesi dolcemente.
 
Scosse la testa, “No va bene. Mi mandi un messaggio dopo?”
 
Annuii e gli diedi un tenero bacio prima che uscisse. Controllai e lo vidi a camminare giù, lungo la strada. Corsi di sotto, poi adocchiai mia madre in cucina, intenta a fare i biscotti con le gemelle. aprendo lentamente la porta sgattaiolai fuori.
 
***
 
“Wow, hai organizzato tutto per il meglio,” spalancai gli occhi vedendo la stanza buia, solo la luce del suo computer a illuminare la stanza.
 
Eleanor ghignò alzandosi dal suo letto cosparso di petali di rosa. Indossava un accappatoio. Alzai un sopracciglio e lei si voltò verso la radio, riempiendo la camera con una leggera melodia. Abbatté le sue labbra sulle mie prima di spingermi sul letto e sussurrare ne mio orecchio, “Guarda solo... e divertiti.”
 
Lentamente si privò dell’accappatoio, lasciandolo cadere a terra per rivelare il suo corpo coperto solo dalla sua biancheria intima rossa. Si morse il labbro, seducente e si strusciò contro di me, posando le sue labbra sulle mie. Feci del mio meglio per non allontanarla, avrei dovuto sopportare. Se no avrebbe rotto con me e le persone avrebbero iniziato a essere sospettose so non fossi uscito con nessun’altra.
 
Avvolsi le mie braccia attorno a lei e approfondii il bacio, dimenticandomi di Harry, di essere gay e semplicemente mi divertii.
 
Beh, cercai di divertirmi...
 
***
 
“Beh, ho visto Niall e Zayn in pizzeria ieri... sai, tu avevi detto che saresti uscito con loro,” mi disse Harry mentre guardavamo un film sul divano visto che i miei e le mie sorelle erano fuori.
 
Lo guardai cercando di mantenere la calma. Non potevo farlo insospettire, quindi mentii con nonchalance, “Oh, dev’essere stato dopo che me ne sono andato.”
 
“Ah... ok,” disse con un sospiro, non convinto.
 
Mi inclinai, baciandogli le labbra e dicendogli, “Smettila di preoccuparti...”
 
“Non posso farne a meno, continui a cambiare argomento e a fare cose di nascosto... mi stai... mi stai tradendo?” La domanda era buttata lì con leggerezza, quasi a casaccio, ma i suoi occhi sembravano davvero cupi e feriti.
 
Scossi la testa aggrottando le sopracciglia, “Certo che no” Beh, a parte Eleanor:”
 
“Aspetta... è lì... è lì che eri?” i suoi occhi si spalancarono come se avessero finalmente capito.
 
Sospirai annuendo, “Sì, ma non ti preoccupare.”
 
“Avete...” ansimò, con gli occhi che si riempivano di lacrime, “Avete fatto sesso?”
 
“Beh, voglio dire... una specie?” feci spallucce, ma lui si alzò in piedi e cominciò a infilarsi le scarpe, sussultando leggermente a causa dei lividi di qualche giorno prima.
 
Lo guardai confuso, e corsi al suo fianco per chiedergli disperatamente, “Dove vai? Cosa c’è che non va?”
 
Rise guardandomi, incredulo, “Hai appena fatto sesso con un’altra persona a mi chiedi cosa c’è che non va?!”
 
“Ma non significava nulla, era solo per nasconderci, lo sai che è una copertura,” cercai di rassicurarlo.
 
Ridacchiò con amarezza mentre i suoi occhi si gonfiavano di lacrime, “Lo sapevo che non avrebbe funzionato, dio, sono così stupido! Perchè mi sono dovuto innamorare proprio di te?”
 
“C-Che succede? Cosa dici? Siamo perfetti l’uno per l’altro,” gli dissi dolcemente e cercai di baciarlo, ma lui si scostò. Il mio cuore perse un colpo al suo rifiuto. Perchè era così turbato?
 
Alzò lo sguardo, confuso, “Perfetti? Se fossimo stati davvero così perfetti perchè avresti continuato a nasconderci?”
 
“Perchè mi preoccupo per te. Non voglio che ti venga fatto del male,” gli spiegai cercando di fargli capire.
 
Mi lanciò uno sguardo di fuoco, mentre una lacrima scorreva lungo il suo viso perfetto, “L’unico che mi sta facendo male sei tu! Non... non ce la faccio più! Se stare insieme significa convivere con te che mi picchi a scuola, che fai sesso con Eleanor, con il tuo comportarti come se mi odiassi e non essere te stesso, allora non posso... non posso stare con te” concluse.
 
“Per favore non te ne andare!” lo supplicai mentre cercava di infilarsi anche la giacca.
 
Scosse la testa asciugandosi gli occhi, “Non posso subire tutto questo dolore. N-Non ne vale la pena.”
 
“Non provarci nemmeno, a scaricarmi!” urlai afferrandogli il polso, in modo da fermarlo prima che uscisse. “Possiamo superare tutto questo! Io ti amo!”
 
“T-Ti prego, smettila” M-Mi stai f-facendo male” mugolò in lacrime, e ritrassi velocemente la mia mano. Davvero gli stavo facendo... male? Quel che diceva era vero?
 
“Scusa angelo mio, non volevo, solo... per favore stai qui! Ti amo così tanto,” lo supplicai, cercando di accarezzargli la guancia.
 
Trasalì, scuotendo disperatamente la testa con quei suoi occhi verdi spaventati, “L-Lasciami solo! Tu non mi ami... se lo facessi non mi faresti c-così male!”
 
“Ci sto provando! È solo così difficile...” la mia spiegazione era tremenda, ma ero troppo stordito per pensare.
 
“E essere il tuo punch-ball non lo è? È difficile per me essere picchiato da te a scuola e baciato, sempre da te, in camera tua. Sapere che ti vergogni di me e che fai sesso con lei! S-Se restassi sarei infelice, e già lo sono, ma non posso reggere ancora per molto! S-Scusa ma non posso più farlo,” mi guardò ancora un a volta, la voce che si spezzava mentre diceva, “Sono stufo di essere il tuo sporco piccolo segreto.” E con quello se ne uscì, tenendosi il polso livido.
 
Lo guardai mentre si allontanava, sembrando così affranto e ferito.
Anche io mi sentivo così, ma io lo meritavo.
 
Perchè sono così idiota?
 
 
FINE



 
 
 





 



 


[Harry’s POV]
 
 
Le lacrime cominciarono a scorrere giù, lungo le mie guance, camminando per strada. Non sapevo dove andare. Mia madre sarebbe dovuta venire a prendermi da Louis, ma non c’ero. Avevo lasciato le mie chiavi nell’armadietto e non c’era modo di recuperarle. Fuori faceva freddo e cominciò a piovigginare. Decidendo che sarebbe stato meglio trovare un po’ di calore mi diressi verso il parco. La fortuna non fu dalla mia parte, però, visto che sentii una voce familiare.
 
“Aww frocetto, awww, guarda Nialler, sta piangendo!” ridacchiò Zayn trotterellando verso di me, il ragazzo biondo che lo seguiva. “Che succede? Sei troppo carino per piangere...”
 
Rimasi stordito per il complimento e arrossii. Poi le mie guance si arrossarono, e questa volta non per l’imbarazzo. Mi tirò uno schiaffo. Sollevai la mano verso la mia guancia pungente dal dolore e Zayn ridacchiò, “Davvero mi hai creduto? Che ragazzo ingenuo.”
 
Niall mi sbatté contro il muro sogghignando, “Come se ce ne potesse fregare qualcosa di te! Ma vai dal tuo fidanzatino, finocchio!”
 
Risero correndo via da me dopo che Zayn mi aveva colpito nello stomaco. Un singhiozzo mi scappò dalle labbra realizzando che non avrei potuto rifugiarmi dal mio ragazzo. Non ne avevo più uno. Mi rannicchiai su me stesso in una fase di auto-odio. Perchè avevo dovuto rompere con lui? Era un coglione, sì, ma mi faceva sentire speciale. Anche se aveva preso a farmi stare male  e non potevo reggerlo. Non era neanche dolore fisico, ma uno emotivo.
 
Ogni giorno dovevo vederlo baciare Eleanor, abbracciare Eleanor, ridere con Eleanor. Eleanor ,Eleanor, Eleanor! Non mi importava neanche che non volesse fare coming out, lo capivo. È solo che continuava a gironzolare baciandola, e poi avevo scoperto che... aveva fatto sesso con lei! Mi addolorava sapere che lui l’aveva toccata in quel modo, l’aveva baciata, era stato intimo con lei. Poi aveva detto che non significava nulla per lui.
 
In realtà capivo perchè gli piaceva. Era bellissima e... una ragazza. Io ero un ragazzo. Scommetto che per tutto quel tempo si era preso gioco di me e si era approfittato della mia cotta per lui. Io non avrei voluto innamorarmi di lui. Era solo fantastico, sì, e avevo sempre sentito come se ci fosse qualcosa in più in lui, oltre ai tatuaggi e ai piercing. Quando era al settimo anno non ne aveva nessuno ed era già meraviglioso. Era come se Niall e Zayn lo avessero influenzato appena era iniziato il liceo.
 
Non capivo perchè mi odiassero. Non ero proprio bellissimo e non uscivo con molte persone, ma non avevo mai fatto loro niente. Come facevano a sapere che ero gay, poi? Lo avevano supposto vedendo che avevo i ricci e le fossette? Mi avevano sempre visto come una ragazzina.
 
Lentamente incominciai a rialzarmi, sussultando per il dolore alle costole. I lividi dell’altra volta mi facevano ancora male e questi nuovi non aiutavano affatto. Caddi sulle ginocchia, in agonia, sentendo un dolore lancinante ad affilato alle costole.
 
“Va tutto bene?” chiese immediatamente una voce dolce.
 
Aprii gli occhi incontrandone un paio di un blu luminoso. Mi scostai, e in tono di supplica, “Ti prego non f-farmi del male!”
 
“Non ti faccio del male, per favore... fatti aiutare,” lo pregò Perrie inginocchiandosi e porgendomi  una mano. La guardai, esitante, ma lei insistette. “Sta piovendo... non vorrai mica infradiciarti, no?”
 
Sorrisi leggermente, lanciando un’occhiata al cielo grigio mentre la pioggerella cominciava ad inspessirsi. Afferrai la sua morbida mano e lei avvolse le sue braccia intorno al mio busto per aiutare ad alzarmi. “Grazie.”
 
“Dai, ti porto nella mia macchina,” sorrise, tenendo le sue braccia intorno a me, per sostenermi fino alla decappottabile rossa.
 
“Bella macchina,” mi complimentai raggiungendo il sedile passeggeri.
 
Lei si sedette al suo posto, chiudendo la porta, mettendo in moto e rispose, “Grazie. Beh, che ci facevi nella fredda, gelata, pioggia, per terra alle 9,00 di sera?”
 
“U-Um...” balbettai giochicchiando con le dita, insicuro su come rispondere.
 
“Puoi dirmi qualsiasi cosa tu sappia. Non è che visto che il mio ragazzo è un coglione ti voglia far del male anche io:” I suoi occhi erano sinceri e intrecciò le sue dita con le mie dandomi una stretta rassicurante.
 
Sospirai debolmente, dicendo, “Anche il mio ragazzo è un coglione.”
 
Le sue mani si irrigidirono fra le mie, e disse, bruscamente, “Che cazzo ha fatto Louis?”
 
“U-Uh come fai a-”
 
“Me l’ha raccontato, di voi due che uscivate. Ma ora che diavolo ha fatto?” rispose Perrie, un sopracciglio sollevato.
 
Sussultai e uggiolai piano, “H-Ha... dormito con Eleanor... e-e mi ha picchiato... insieme a Zayn-”
 
“Oh cazzo, no!” commentò e trasalii al suo tono. I suoi occhi blu si addolcirono e sospirò, prendendo il mio viso tra le sue mani per asciugarmi le lacrime. Mi sentivo una specie di bambino. Premette un bacio sulla mia fronte, sussurrando, “Non posso credere che tu abbia affrontato tutto questo con così tanta forza... ti meriti molto di più.”
 
“Ho... rotto con lui,” le raccontai, posando la testa sulla sua spalla.
 
Lei sorrise leggermente, “Bene... non capisco perchè lo abbia fatto... mi ha detto che ti ama. Ho parlato con lui e gli ho detto che sarebbe stato stupido continuare a uscire con El...”
 
“È solo un playboy, drogato e arrogate,” mormorai duramente.
 
Perrie aggrottò le sopracciglia, “Ora non dire queste cose... sì, è un idiota... ma è anche dolce. Non ti sto dicendo di perdonarlo, ma neanche di odiarlo. Da un certo punto di vista tu comunque gli piaci, lo vedo dagli occhi innamorati che ha ogni volta che ti incontra nei corridoi o in mensa.”
 
Arrossii leggermente, ma scossi la testa, mentre le lacrime cominciavano a scendere, “Non penso che potrò mai perdonarlo... sa solo farmi stare male...”
 
“È perfettamente comprensibile, dolcezza,” sorrise tristemente prima di dire in tono colpevole, “Ora avrei dovuto essere dalla mia amica Jade. Ti darò in passaggio, dove ti porto?”
 
“A casa di un mio amico.”
 
***
 
“Chi diavolo è- Oh Harry?”
 
“C-Ciao Liam... posso entrare?” chiesi piano.
 
Aggrottò le soppracciglia e mi diede il permesso, chiedendo, “Cosa c’è che non va?”
 
Sospirai, prendendo posto sul suo divano, mentre lui mi seguiva, confuso. Portai il mio sguardo a terra e borbottai con fragilità, “Ho rotto con lui...”
 
“C-Cosa?” chiese Liam e i suoi occhi marroni si spalancarono.
 
Ridacchiai tristemente, “Ho rotto con Louis.”
 
“Whoa,” vidi un piccolo sorriso sul viso di Liam prima che lo forzasse a ritrarsi. Gli indirizzai uno sguardo confuso. Poi chiese, “Cos’è successo?”
 
Presi un respiro traballante, poi risposi, “Lui um... praticamente mi ha tradito... e poi ha detto che per lui non significava nulla, ma per me... mi ha... mia ha fatto tremendamente male sapere c-che per lui tradire era normale. Come se fossi una seconda scelta... come se fossi stato lì solo per baciarlo e roba varia mentre poteva andare in giro a fare sesso con qualcun altro.”
 
Liam aggrottò le sopracciglia e mi strinse in un abbraccio mentre mi accoccolavo sul suo petto singhiozzando. Mi accarezzò la schiena in tono rassicurante, sussurrandomi paroline dolci nell’orecchio.
 
“P-Perchè nessuno mi a-ama?” gemetti nella sua spalla. Tutti mi odiavano. Le persona a scuola, Zayn, Niall, neanche a mia madre sembrava importare molto di me. Mia sorella era al college e non chiamava mai, poi c’era Louis che si era approfittato di me. Ero del tutto inutile.
 
Mi allontanò leggermente e mi sollevò il mento dicendo con una voce dolce, “Io sì.”
 
“S-Sì, ma questo è un amore quasi fraterno... è diverso,” spiegai, lo sguardo fisso mentre mi asciugava le lacrime.
 
Si morse il labbro prima di sorridere, “No... è... un amore diverso. Io... io ti amo come un fidanzato farebbe. Ti amo dal momento che ho messo gli occhi su di te all’ottavo anno.”
 
“O-Oh,” dissi, insicuro su come avrei dovuto rispondere, “Perchè non me l’hai detto?”
 
Arrossì con leggerezza, dicendo, “Tu hai sempre amato Louis... ma... io ti posso trattare meglio. Non ti ferirò mai come invece ha fatto lui... cercherò di farti sorridere e ridere, invece di farti piangere. Farò coming out con te e non nasconderò mai la nostra relazione, a parte intorno a tua madre...”
 
Sorrisi piano, “Davvero?”
 
“Certo...” i suoi occhi vacillarono leggermente soffermandosi sulle mie labbra e mi irrigidii leggermente. Avevo sempre e solo baciato Louis... forse stare con Liam avrebbe potuto essermi d’aiuto? Non mi avrebbe mai trattato come aveva fatto Louis. Mi avrebbe trattato con amore e premura.
 
Così mi avvicinai e le nostre labbra si incontrarono.
 
Niente fuochi d’artificio, ma provai una sensazione confortevole. Ed era tutto ciò di cui avevo bisogno in quel momento.
 
Benessere, amore e protezione.
 
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Ricordo a tutti che questa ff non è di mia proprietà e io mi sto soltanto occupando di tradurla, autorizzata dall'autrice, che trovate QUI
Il capitolo in lingua originale è invece QUI  (più quello successivo!)


ODIO QUESTO CAPITOLO CON TUTTA LA MIA VITA. 
Non so che altro dire, lo odio e basta e scusatemi ma odio Liam.
Su, gettatevi in lacrime e piangete la vostra disperazione nelle recensioni, io vi ascolterò e piangerò con voi. 
Io cercherò di tirarvi su il morale in qualsiasi modo. 

Comunque a metà ho messo quella cosa del "fine" perchè c'era anche nella storia originale e io, tutta presa bane a leggere la storia ho avuto un infarto e praticamente è solo quando ho visto che dopo c'erano ancora tipo venti capitoli da leggere che mi sono ripresa e fortunatamente non ho più subito scosse così violente (durante la lettura di questa fan fiction... ho detto non COSI' violente. In realtà i feels si avvicinano molto all'infarto ahah). 

Comunque (x2) Louis non può davvero aver fatto sesso con Eleanor e aver pensato così spudoratamente e stupidamente che per Harry non sarebbe stato un problema. Cioè sei un coglione COGLIONE o cosa, che chiedi pure ad Harry cosa c'è che non va?
-
*Punctuation-nazi mode: ON*
Il bacio Lirry non mi è fottutamente piaciuto basta smettetela Harry tu non ami Liam tu non lo puoi baciare ho capito che Louis è uno stronzo ma tu non lo fare perchè se no vengo lì e ti uccido la vita No scherzavo non lo farei mai però tu vedi di renderti conto che Liam non è quello per te perchè se lo baci troppo succede un casino e ho capito che magari può servire a dar da lezione a Louis e a farlo ingelosire però non ti piace Liam ok? ok Basta non sopporto il prossimo capitolo AAAARGH non ce la posso fare a tradurlo mi viene l'artrite alle mani e alla testa e le scene Lirry mi spezzano il cuore UPS spoiler, anche gli spoiler mi spezzano il cuore mi spiace non volevo devo prendere fiato però che non ce la faccio più e  uccidere la punteggiatura è più difficile di quanto pensassi come facevano i latini a scrivere senza punteggiatura? ops, mi sta scappando troppa punteggiatura per essere una Grammarnaziskin e roba varia basta mi dileguo che è meglio che cosa ho scritto? mi vergogno addio. 
*Punctuation-nazi mode: OFF*
-
Detto questo ringrazio tutte voi per tutto quello che avete fatto, per me (senza rendervene conto o rendendovene perfettamente conto, di nuovo), per l'autrice originale, per chiunque, per questa storia, per Harry, Louis e compagnia bella (x3). 
Come vi ho già spiegato sono di fretta (di nuovo, infatti ho fatto copia e incolla di questa frase, lol, di nuovo, LOL di nuovooo <3), e sono costretta per il vostro bene a tagliare un po' di parti, ma comunque per qualsiasi info & Co. mi trovate su Twitter, o direttamente qui su EFP.

“I just wanna say a massive thank you”

Vi invito se vi può interessare a leggere/amare/odiare/insultare/ignorare la Fan Fiction che sto scrivendo. (Long, Larry: FlowerChild!Harry, Punk!Louis)
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O la OS che ho tradotto (Larry: FlowerChild!Harry, Photographer!Louis)
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❤ Grazie mille ancora, e recensite se vi va 

P.S. Scusate se ho fatto di nuovo copia e incolla ma devo andare a mangiare. Poi mia madre se non mi sbrigo continua a chiamare e mi rompe l'anima. 
P.P.S Ho mangiato. LOL. Avrei potuto anche pubblicare adesso, non ho scusanti, lo ammetto. Scusate. Spero di essermi in qualche modo fatta perdonare traducendo questo stesso capitolo tre giorni (solo) dopo quello precedente. Ditelo che sono stata brava *vaneggia*
Ok, scherzavo. Era il minimo che potessi fare per voi, lo so C:


Bye C:

 

 

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Capitolo 16
*** Capitolo 15 ***



Capitolo 15

[Louis’ POV]
 
Per tutto il weekend avevo continuato ad aspettare che Harry mi scrivesse. Non gli avrei scritto io per primo, perchè sarebbe sembrato un gesto disperato, e io ero Louis, ergo: non ero disperato. Quindi, visto che non mi aveva ancora mandato nessun messaggio ed era lunedì, mi arresi e semplicemente decisi che gli avrei parlato in chat.
 
“Va tutto bene Louis? Sembri preoccupato,” mi chiese mia madre mentre io afferravo una banana per la colazione.
 
Alzai gli occhi al cielo. Non ero preoccupato, non mi importava che Harry non potesse più sopportare di stare con me. Ma sapevo che mia madre non avrebbe lasciato perdere tanto facilmente, quindi sospirai, “Già, solo una crisi di coppia.”
 
“Coppia eh? È impressionante, non mi sei mai sembrato il tipo da relazioni stabili,” commentò lei, porgendo a Phoebe e Daisy la loro colazione. Pancake.
 
Feci spallucce borbottando, con un tono neutro, “Suppongo di non esserlo visto che non è durata.”
 
“Oh tesoro, non ci provare nemmeno a desistere. Ti piace davvero questa ragazza?” chiese.
 
Aggrottai le sopracciglia alla parola ragazza, ma ci pensai un attimo e mi resi conto che effettivamente sarebbe stato meglio che fossi etero; poi sospirai, “Sì.”
 
“È cos’è che ti piace di questa ragazza che ha vinto il tuo cuore?” ridacchiò, prendendo posto di fronte a me.
 
Un sorriso si dipinse sul mio volto, “Beh... è una persona davvero intelligente, divertente, del tutto adorabile! Poi ha le fossette, e a me non sono mai piaciute le fossette, ma sono semplicemente perfette su questa persona. I suoi occhi sono meravigliosi, di un bellissimo verde... ogni tanto mi ci perdo dentro. Ma la cosa che mi piace di più è che mi fa sentire tipo... come se avessi le farfalle nello stomaco, mi sento così... strano quando sto con questa persona, mi rende davvero felice vedere il suo sorriso.”
 
“Sembra adorabile,” disse mia madre regalandomi un dolce sorriso.
 
“Harry ha gli occhi verdi!” ghignò Phoebe con lo sciroppo dei Pancake che le colava sul mento.
 
Mia madre si accigliò, “Sì, ma è un ragazzo. I ragazzi non escono con altri ragazzi, ricordi?”
 
Phoebe annuì e realizzai che aveva ragione, era molto più complicato, e non avrei neanche dovuto baciarlo, Harry! Anche se avevo amato farlo, perchè mi sembrava semplicemente giusto... anche se mia madre l’aveva fatto sembrare così sbagliato...
 
Lei sorrise, distraendomi dai miei pensieri e dicendo, “È bello sapere che hai trovato qualcuno che riesce a portare un sorriso sul tuo volto e non della droga.”
 
Sentii il mio cuore perdere un battito mentre rispondevo, “Ma è finita ormai, non c’è più nessuna possibilità.”
 
“Non ha senso,” protestò mia madre, “È evidente che questa ragazza significa molto per te! Voglio che tu vinca nuovamente il suo cuore, capito?”
 
Annuii, seppur pensando che non l’avrei fatto, prima di rispondere, “Sì, ed è bello non litigare più con te.”
 
“Vale lo stesso per me,” disse baciandomi la fronte, poi ordinò, “Ora fila, a scuola!”
 
***
 
Era stato strano non ricevere messaggi per tutta la mattinata o non inviare a Harry nessun messaggio di buon giorno. La scuola era noiosa e continuava a proseguire con lentezza, non riuscivo a concentrarmi e continuavo a guardare l’orologio, supplicandolo di far passare il tempo più velocemente. Non vedevo l’ora che arrivasse l’intervallo per andare in aula computer.
Sarebbe stato l’unico momento in cui avrei potuto contattare Harry e in cui lui avrebbe per forza di cose dovuto rispondere.
 
Non posso essere così disperato, voglio dire, non dovrebbe nemmeno importarmi di piacergli ancora... è solo che sento il bisogno di parlargli.
 
Dopo quanto era sembrato un anno, ma che in realtà erano state solo quattro ore, la campanella finalmente suonò. Caddi praticamente dalla sedia a causa dell’ansia, inserendo i miei dati nel database.
 
Hotpants92: Angelo, ti prego, rispondi! xx
 
Fissavo lo schermo in attesa di vedere Curlycat94 sta scrivendo..., ma non comparve mai. Dopo lunghissimi minuti iniziai a disperarmi.
 
Hotpants92: Per favore amore, mi dispiace così tanto, ho davvero bisogno di parlare con te! :( <3
 
Hotpants92: Ti prego, posso spiegare! Anche se sarebbe meglio farlo di persona! xx
 
Hotpants92: PER FAVORE! ALMENO DI’ CIAO, O QUALSIASI COSA! >.<
 
“Oh Louis, il tuo partner aveva da lavorare su una ricerca e non è potuto venire. Puoi portarti avanti con i compiti o qualcos’altro mentre aspetti che il tempo finisca,” disse Mr. Cowell prima di allontanarsi.
 
Mi sistemai i capelli, frustrato. Harry mi stava evitando. Perchè non poteva semplicemente smetterla di esagerare e permettermi di spiegargli che avevo fatto ciò che avevo fatto solo per noi? Perchè non riusciva a capirlo? Mi piaceva così tanto, e il suo atteggiamento non mi stava esattamente spianando la strada.
 
Ma va bene, non avevo bisogno di lui. Avevo Eleanor, anche se non aveva i suoi occhi verdi, le fossette e dei morbidi capelli ricci. Comunque lei aveva dalle tette e indossava spesso minigonne, e perciò sarebbe stato anche più semplice uscire con lei. Harry era fin troppo complicato per starci assieme, poi era più piccolo, e probabilmente non avrebbe neanche voluto avere rapporti sessuali per un po’, ed era una cosa che mi avrebbe comunque causato problemi.
 
Non avevo bisogno di lui. Stavo meglio senza.
 
***
 
“Va tutto bene, Lou? Sembravi un po’... turbato durante inglese...” mi chiese Niall camminando, con uno sguardo interessato.
 
Sospirai alzando gli occhi al cielo, “Sto bene. Sono solo stanco.”
 
“Stanco? È questo ciò che dicono le persone, e poi finiscono per essere morte alla fine del mese,” mi disse Niall, preoccupato. Non l’avevo mai visto così ansioso e mi faceva piacere sapere che gli importasse davvero qualcosa di me. In ogni caso stavo veramente bene... perchè le persona non riuscivano a capirlo?
 
Sospirai, “Stai calmo, non voglio uccidermi, dio.”
 
“Ok...” disse, poco convinto.
 
Poi apparve Zayn, con Perrie, che mi lanciò uno sguardo di fuoco. La guardai, confuso, ma lei semplicemente disse, cercando di ostentare noncuranza, “Hey Louis, posso parlarti? È per il compito di francese.”
 
“Mai io-”
 
Prima che potessi protestare mi trascinò fuori dalla caffetteria, nel corridoio, per poi ridacchiare, “Che cazzo c’è di sbagliato in te? Farti Eleanor? Sei pazzo? Non mi meraviglio che Harry ti abbia lasciato! E poi mentirgli? Questo è ancora peggio!”
 
“Come fai a-”
 
“L’ho visto al parco, a terra, che piangeva! È stata la cosa più triste di sempre! È così confuso, Lou, e tu non stai di certo migliorando la situazione. E questo vale anche per te...” disse, la sua voce che si fece più dolce.
 
La guardai, disorientato, “Cosa? Io?”
 
“Lou, lo so che ti piace. Smettila di fingere di non essere preoccupato. Harry ha appena rotto con te e tu stai facendo finta che lui non significasse nulla... lo so che stai male,” mi disse con un sorriso triste.
 
Risi alle sue parole, “Male? Io? nah, sto bene. Era solo una fase... e poi Harry sta esagerando. Al massimo è lui a stare male, voglio dire, è lui che ha detto di amarmi.”
 
“Anche tu lo ami,” disse Perrie.
 
Ridacchiai, “Amare? No, è solo uno stupido bambinetto. Non avrebbe comunque funzionato. Penso che rimarrò con Eleanor, almeno da lei posso ottenere molto più che un paio di coccole...” anche se accoccolarmi con Harry era la cosa che in assoluto preferivo fare. aggiunsi mentalmente, senza pensarci.
 
Perrie allora disse, con scherno, “Smettila di negarlo! Pensavo che l’avessimo già superata questa fase.”
 
“Lasciami in pace, smettila di immischiarti nella mia vita sentimentale! Sto bene, era solo una stupida cotta, l’ho superata!” urlai, e lei non sbatté nemmeno ciglio.
 
“Se stai davvero bene quanto dici, perchè allora hai cercato così disperatamente di parlare con lui?” mi chiese, alzando un sopracciglio.
 
“Come fai a saperlo?” gemetti, shoccato.
 
Un ghigno si dipinse sulle lue labbra lucenti, “Non lo sapevo, fino ad ora.”
 
Aggrottai le sopracciglia, “Mi hai ingannato.”
 
“E quindi?” disse poi lei, “Ora piantala di fare l’idiota e di rinnegare i tuoi sentimenti. Harry ti piace molto più di quanto pensi, e se anche non fosse vero, perchè ti saresti infilato in tutti ‘sti casini solo per avere una relazione segreta con lui?”
 
“Io... io...” dannazione. La guardai male. “Sai cosa? Stavo solo giocando con lui! Quando ho scoperto di piacergli ho pensato che sarebbe stato divertente prendersi un po’ gioco di lui, confonderlo! Sapevo che avrebbe detto di sì, in fondo rimaneva comunque un disperato frocetto! E tu sei una fastidiosissima piccola troia che ha bisogno di farsi un mazzo di cazzi suoi!”
 
“Harry aveva ragione,” disse Perrie, mentre i suoi, una volta dolci occhi, si facevano gelidi, “Sei solo un playboy, drogato e arrogante!”
 
Rimasi a bocca aperta, mentre lei si allontanava, le lacrime che le annebbiavano la vista. Scivolando in ginocchio, mi tirai i capelli, terribilmente in colpa, realizzando una cosa.
 
Avevano ragione.
 
***
 
Erano passati tre giorni da quando avevo discusso con Perrie. Dire che ero triste sarebbe stato un eufemismo. Lei c’era stata per me, e mia aveva aiutato.
Durante il pranzo invece aveva preso ad evitare il mio sguardo, e si limitava a parlare con Zayn o stare con la sua amica Jade, al suo tavolo.
 
Anche Harry mi stava continuando ad evitare. Non c’era stato in chat da quando avevamo... rotto. Sembrava sempre trovare qualche scusa per non poter venire, e Mr. Cowell lo lasciava fare. Se fossi stato io a fare qualcosa del genere lui avrebbe probabilmente alzato gli occhi al cielo, obbligandomi a presentarmi. Ma Harry era una persona responsabile, quindi tutti si fidavano di lui.
 
Non mi mancava nemmeno. E in ogni caso era sempre stato troppo gentile e carino. Non mi mancava averlo lì a coccolarmi o chissà che cosa. Non mi mancava baciarlo o abbracciarlo. No. Avevo Eleanor e ultimamente ci eravamo avvicinati maggiormente, e stavo bene. Avevamo fatto sesso parecchie volte negli ultimi tempi, e mi ero anche divertito. Più o meno.
 
Ma era sempre meglio che dover trattare con Harry e le sue stupide, adorabili e infantili fossette.
 
***
 
“Ciao Lou-Lou!” urlò Fizzy, entrando nella mia stanza.
 
Sbuffai, scherzosamente serio, “Non ti avevo detto di bissare?”
 
Lei rise, facendo roteare gli occhi, “Forse...”
 
Sospirai e mi voltai verso il computer scuotendo il mouse per riprendere a giocare a Sims. Aggrottai leggermente le sopracciglia: era la famiglia che avevamo creato io ed Harry. Quella con il ragazzino Nerd che Harry mi aveva obbligato a vestire con un maglione da sfigato. Mi ricordavo la discussione che avevamo avuto, non troppo tempo prima.
 
“C’è qualcosa che non va? Mamma ha preso a dire che sei triste... effettivamente sembri così preoccupato in questi ultimi giorni,” disse piano Fizzy, avvicinandosi a me.
 
Alzai gli occhi al cielo, “Sto bene! Perchè tutti continuano a chiedermelo! È fastidioso e inutile.”
 
Indietreggiò al mio tono prima di guardarmi male, “Scusa se ho cercato di essere gentile! Non sei sempre stato così sgarbato, lo sai. Mi sembravi più gentile, ultimamente, ma ora sei tornato di nuovo a essere quello rude di prima!”
 
Quando sbatté la porta gemetti. Quando stavo con Harry ero più gentile? Suppongo che fosse vero, ero più felice con la mia famiglia, e anche i miei voti erano leggermente migliorati. Non avevo praticamente più fumato da quando avevo cominciato a passare il tempo libero con lui invece che con Niall. Io e le mie sorelle di rado andavamo d’accordo prima che Harry diventasse il mio ragazzo. Immagino che fosse dovuto al fatto che prima ero sempre scorbutico ed esuberante, mentre con Harry ero diventato dolce e premuroso.
 
Sospirando, diedi un’occhiata ai Sims, sullo schermo, notandone uno con i capelli ricci, Harry. Sorrisi leggermente, ricordando di quanto si lamentasse perchè sul gioco non si potevano inserire le fossette. Diceva che rendeva il gioco poco realistico, visto che molte persone avevano le fossette. Semplicemente risi, accarezzandogli (nel gioco) le guance, facendolo ridacchiare.
 
Dopo un po’, annoiato, decisi di chiudere il gioco e afferrai il mio cellulare. Non potevo iniziare a pensare a lui, perchè non avevo bisogno di lui.
 
Dopo diversi squilli sentii la voce di Eleanor dire, “Hey bellissimo.
 
“Hey, i tuoi genitori sono a casa?”
 
***
 
Il giorno dopo camminando per i corridoi notai un familiare ragazzo biondo e un altro dai capelli corvini. Il primo si voltò, vedendomi, e mi indicò un puntò del corridoio, così seguii con lo sguardo la direzione del suo braccio. “Beh, sai il frocetto?” chiese Niall.
 
Mi irrigidii leggermente, ma nonostante ciò annuii. Zayn rise, dicendomi in un lieve sussurro, “Sembra che il frocetto abbia un compagno.”
 
“C-Cosa?” balbettai confuso, sentendo un groviglio doloroso e strano nel mio petto.
 
“Sì, ha un fidanzato,” mi disse Niall con un ghigno.
 
Aggrottai le sopracciglia, “Chi?”
 
“Non lo so, ma è vero,” rispose Zayn, rimasto perplesso a causa della mia espressione, “Ehi, che c’è che non va?”
 
“Oh, um niente. Hey, andiamo a scienze prima di finire in detenzione,” conclusi, cercando di mascherare le mie emozioni. Entrambi annuirono e chiusero i loro armadietti prima di seguirmi. Harry usciva con qualcuno? Ma ci eravamo appena lasciati... voglio dire, sì, anche io stavo in qualche modo uscendo con Eleanor, ma non mi sembrava giusto che lui fosse fidanzato.
Sembrava egoista come ragionamento, ma non m’importava.
 
Scossi la testa, e con lei quei pensieri entrando in classe. Probabilmente erano solo dicerie. Non c’era possibilità che Harry fosse riuscito a trovare qualcun altro così velocemente, certo era adorabile... e dolce... e comprensivo e divertente... ugh no. Nessuno poteva uscire con lui, perchè era mio. Solo mio. Anche se non lo voleva essere.
 
***
 
Quando uscii dalla classe individuai Perrie nell’ingresso. Doveva essersene accorta, perchè mi guardò per un istante, solo per poi evitare i miei occhi spostandosi al fondo del corridoio. Sospirai, perchè avevo allontanato l’unica persona che effettivamente mi era amica?
 
Dirigendomi verso la mia classe successiva riconobbi una familiare testolina riccia. Il mio cuore praticamente scoppiò nel vederlo, ma poi vacillò quando mi resi conto che non era da solo. Ma quello non era l’unico motivo: era con Liam e si stavano tenendo per mano. Sentii i miei denti stringersi mentre Liam avvolgeva il suo braccio intorno ad Harry, che sembrava accettare quel contatto di buon grado.
 
Liam incrociò il mio sguardo, visto che Harry mi dava le spalle. Sogghignò nella mia direzione prima di sussurrare qualcosa nel suo orecchio, facendolo arrossire. La mia presa sui libri si intensificò così tanto che le nocche mi diventarono bianche. Solo io potevo far arrossire Harry.
Improvvisamente Liam si chinò, catturando le labbra di Harry in un bacio, e la cosa peggiore fu che Harry stava sorridendo. Poi ogni cosa risultò chiara: Liam stava uscendo con Harry.
 
Sentii il mio mondo crollare intorno a me, mentre li guardavo baciarsi. Liam si scostò dal bacio e ammiccò nella mia direzione, nello stesso istante in cui Harry inclinava la sua testa e la poggiava sul suo petto ad occhi chiuse, sospirando con contentezza. Il mio respiro diventò pesante e prima di rendermene conto mi ritrovai arrabbiato, correndo fuori dalle porte per andare a casa.
 
***
 
Entrato nell’appartamento sbattei la porta e mi affrettai a salire le scale, verso la mia stanza.
 
“Louis?” chiese mia madre dalla cucina. Io la ignorai e lanciai la mia borsa a terra. Camminavo avanti e indietro, ansimando pesantemente, e sentendo il sangue tornare a scorrere regolarmente nelle vene.
 
Come poteva Harry uscire con lui? Ci eravamo appena lasciati e automaticamente andava dal cliente successivo? Perchè mi interessava? Non mi piaceva neanche più, era solo una fase. Ma quindi perchè mi ero arrabbiato così tanto vendendolo baciare Liam? Avrebbe dovuto essere single, sentirsi male per aver rotto con me! La cosa triste era che Liam era davvero molto meglio di me per Harry, l’avrebbe trattato meglio e lo odiavo.
 
Strinsi i denti sentendo l’adrenalina invadermi le vene. Le mie mani, chiuse a pugno, si sciolsero e prima di potermene rendere conto cominciai a lanciare a terra tutto ciò che c’era sul comodino, sulla scrivania, facendo schiantare tutti gli oggetti in giro per la stanza, e facendoli poi cadere sul pavimento. Sbattei la testa contro il muro gemendo. Diedi un’occhiata al casino che avevo fatto e i miei occhi si soffermarono sulla foto di me ed Harry.
 
Harry.
 
Era stato lui. Era stato lui a farmi tutto quello. Mi aveva fatto diventare gay, era tutta colpa sua! Era stato lui ad avermi fatto provare quelle emozioni. Aveva rovinato la mia vita e in quel momento mi sembrava di non poter più riaverla indietro. Raccolsi la foto lanciandola contro il muro e facendo, così, rompere il vetro della cornice, prima che cadesse a terra.
 
“Louis?! Louis! Apri la porta!” urlò mia madre, forzando la maniglia della porta.
 
Non so cosa successe, ma improvvisamente mi rannicchiai sul pavimento, scoppiando il lacrime. Sentii delle braccia avvolgersi intorno a me e mia madre cominciò a cullarmi per calmarmi, “Oh Lou, cos’è successo?”
 
Non risposi. Mi limitai a singhiozzare sul suo petto. Confuso, geloso e affranto. Sperando che tutto sarebbe passato.
 
***
 
Mi svegliai vedendo l’oscurità fuori dalla finestra. Realizzai che probabilmente mia madre mi aveva messo a letto e sospirai, rendendomi conto dell’ora. Le dieci di sera. Non ero stanco. Considerando che avevo dormito per ore, capivo anche il perchè. Mi alzai e mi stiracchiai. Tutto ciò che avevo vissuto prima tornò a farsi spazio nei miei pensieri.
 
Perchè non potevo semplicemente essere felice? Perchè mi preoccupavo così tanto per ciò che potevano pensare le persone di me? Se avessi semplicemente fatto coming out con Harry in quel momento saremmo stati felici e io non sarei stato lì nella mia camera a piangere in silenzio mentre la mia famiglia dormiva profondamente.
 
L’immagine di Liam ed Harry che si baciavano continuava a vorticarmi in mente. Insieme a quello sguardo compiaciuto che Liam mi aveva rivolto subito dopo essersi allontanato dalle labbra di Harry, come per dire ‘Ho vinto’. Come se fosse una specie di gioco. Ma non era questo ciò che Harry voleva dirmi? Quel sentimento che aveva, pensando che io stessi giocando con lui, pensando che io stessi trattando la nostra relazione come fosse stata un gioco?
 
Quindi era tutta colpa mia. Ero l’unico a cui dare davvero la colpa. E in quel momento avevo solo voglia di dimenticare tutto.
E c’era solo un modo per farlo.
 
***
 
“Hey ragazzo, hai la carta d’identità?” chiese l’uomo.
 
La tirai fuori e gliela mostrai, dimostrandogli che avevo diciott’anni e che ero in regola. Lui annuì offrendomi un drink, che deglutii in fretta.
 
Ma quello era solo l’inizio. Sarebbe stata una lunga nottata. 


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Ricordo a tutti che questa ff non è di mia proprietà e io mi sto soltanto occupando di tradurla, autorizzata dall'autrice, che trovate QUI
Il capitolo in lingua originale è invece QUI  (più quello successivo!)


Angolo della traaaduttrice: 
BuongiornoBuonaseraBuonanotte lettori (?) e lettrici di questa Faaan Fiction. 
Come state? Suppongo male perchè questo capitolo è un mappazzone ed è allucinante. 
È orami da due capitoli che non ci sono momenti Larry e so che state andando in astinenza C:
Anche io! Infatti oltre a questa traduzione sto lavorando parecchio anche su una long (mia) Larry e sulla traduzione di una One Shot favolosa che spero leggerete quando la pubblicherò, e un'altra long che verrà subito dopo questa quando finirà. Ho deciso di non pubblicarla subito perchè già così riesco all'incirca ad aggiornare questa fan fiction una volta alla settimana e la long una volta ogni dieci giorni, quindi sarebbe stato troppo. 

Aaanyway, che ne pensate di questo capitolo? C'è qualcuno che shippa i Lirry in questa fan fiction? (Sciagura a te! Sciagura a te! [Scherzo ihihih])
Poi volevo chiedervi una cosa che non c'entra con la fan fiction ma che mi piacerebbe sapere da voi, nel caso vi vada di recensire. 
Ovvero: Da quanto tempo seguite gli One Direction? Ascoltate solo o principalmente musica pop? Se sì/no quali sono gli artisti che ascoltate maggiormente?
Beh, questa è solo una curiosità mia, perchè per esempio io ascolto principalmente metal e indie e poi, TAC, gli One Direction, che francamente non centrano un par di zebre (?) Cccheddire? Se vi va di rispondere ne sarei felice, perchè sono cuvvviosa (:

Ma ora, visto che ho tempo, cosa che solitamente mi manca, ci terrei a ringraziare ognuno di voi. 
❤ A chi sta leggendo, proprio adesso (Sì, tu!)
❤ A chi ha inserito la storia tra le seguite, le preferite o le ricordate.
❤ A chi ha recensito e mi ha detto ciò che pensava di ogni personaggio, cosa che mi ha reso molto più che felice. 
E queste persona spekiali (❤) sono: __Thesky__ (che non so come ringraziare perchè BOH, mi fa/fai sentire speciale [ahah] BUYAAAH), Larry_is_true_love (che recensisce sempre ogni capitolo e aw, ti voglio ringraziare tanto), Charly_Baby (qua siete tutte una più awaw dell'altra Ç_Ç GRAZIE!), Now_kiss_me_you_fool (davvero, non so che dire, ogni volta che scrivo un nome penso AAAWW), bea98zb, (grazie anche a te!), Sara78 (Che non è/sei nemmeno una Larry shipper, e che (ti) ringrazio ancora di più per avermi detto ciò che pensava/pensavi della storia) e books and rain (che mi ha/hai scritto una bella recensione e mi ha davvero fatto piacere venire a conoscenza anche del suo/tuo punto di vista!)

“I just wanna say a massive thank you”

E ORA LA PIANTO. 
*ola di "graaazie"*
PREGO. NON C'È DI CHE. 

Vi invito se vi può interessare (E BASTA, state pensando, vero?) a leggere/amare/odiare/insultare/ignorare la Fan Fiction che sto scrivendo. (Long, Larry: FlowerChild!Harry, Punk!Louis)

I wish I was a punk rocker with flowers in my hair
TRAILER
O la OS che ho tradotto (Larry: FlowerChild!Harry, Photographer!Louis)
Big Parade


❤ Grazie mille ancora, e recensite se vi va 


 

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Capitolo 17
*** Capitolo 16 ***



“Hey ragazzo, hai la carta d’identità?” chiese l’uomo.
 La tirai fuori e gliela mostrai, dimostrandogli che avevo diciott’anni e che ero in regola. Lui annuì offrendomi un drink, che deglutii in fretta.
 Ma quello era solo l’inizio. Sarebbe stata una lunga nottata. 

 
Capitolo 16

[Perrie’s POV]
 
Le ultime settimane erano state stressanti. Ero quel tipo di persona che cercava sempre di aiutare le persone quando aveva la possibilità di farlo. Non pensavo di essere fastidiosa, stavo solo cercando di essere una brava persona. Louis sembrava così frustrato e confuso, e essendo il migliore amico del mio ragazzo avevo pensato di poterlo aiutare. Ma visto che mia aveva urlato contro suppongo che non avesse affatto apprezzato. Anche se in fondo pensavo ancora che stesse negando l’evidenza dei suoi sentimenti.
 
Nel corso degli ultimi giorni avevo cercato di dargli spazio, perchè anche se non intendeva sul serio dire quelle parole, ancora mi ferivano molto. Cercavo di non essere troppo fragile, ma mi faceva davvero stare male sapere che per tutto quel tempo ero stata solo un peso per lui, mentre avevo invece pensato di essergli d’aiuto.
 
A pranzo scorsi Louis, seduto con Zayn e Niall. Zayn mi vide e sorrise, facendomi segno di raggiungerli. Davvero avrei solo voluto sedermi con Jade, ma alla fine decisi di accomodarmi semplicemente affianco a lui. Mi avvicinai e mi lasciò un bacio sulla guancia, avvolgendomi un braccio attorno al petto. Per tutto il pranzo notai le occhiatine di Louis ma mi tenni sempre occupata a parlare con Zayn riguardo al party a cui volevamo partecipare.
 
Più tardi, camminando lungo i corridoi vidi Louis uscire da una classe. Riuscivo davvero a sentire i suoi occhi su di me e gli lanciai un’occhiata prima di affrettarmi verso Jade, che mi stava aspettando sulle scale. Ci dirigemmo in classe e mi sentii tremendamente in colpa.
 
Non è che fossi arrabbiata con lui, ma piuttosto avevo proprio il presentimento che fosse lui ad avercela con me. Forse ero di troppo nella sua vita.
 
***
 
“Ciao amore, ci vediamo domani,” disse Zayn catturando dolcemente le mie labbra fra le sue prima di uscire dalla porta. Sorrisi. Anche se molte persone sembravano odiare Zayn, lui era davvero una persona dolce. Odiavo che si drogasse e che facesse del male ad Harry, ma intorno a me era davvero  attento e affettuoso. Avevo pensato di lasciarlo innumerevoli volte, ma alla fine non ero mai riuscita a convincermi a farlo. Lo amavo davvero troppo.
 
Sospirando, andai al piano di sopra e cominciai a fare i compiti.
 
In ogni caso per qualche ragione non riuscivo proprio a concentrarmi. La mia mente continuava a spostarsi su Louis. Sentivo che c’era qualcosa di sbagliato. Sapevo perfettamente ciò che provava per Harry. Lo amava, ne ero certa. Si guardava sempre intorno in mensa nella speranza di trovarlo con lo sguardo e non prestava mai attenzione a Eleanor. Onestamente mi sentivo un po’ male per lei. Gli piaceva davvero Louis e lui la stava solo usando. In ogni caso era una specie di puttana quindi probabilmente non le sarebbe importato poi così tanto.
 
Capivo che Louis potesse essere spaventato, ma la stava gestendo proprio male, quella situazione. Continuava a comportarsi come se nascondere la relazione potesse davvero risolvere tutto, in qualche modo, anche se in realtà aveva solo creato nuovi problemi. Mi sentivo in qualche modo triste per lui, ma di più per Harry. Questi mi aveva mandato più volte dei messaggi e alla fine mi aveva anche rivelato che stava uscendo con Liam. Ero rimasta piuttosto shoccata, perchè aveva la sensazione che Harry lo stesse usando come contraccolpo, e se Liam stava uscendo con lui allora pensavo che al contrario lui provasse davvero qualcosa per Harry.
 
Quindi a Eleanor piaceva Louis, che era innamorato di Harry, a cui piaceva Louis ma che stava con Liam, a cui piaceva Harry. Era una grande a confusa ragnatela d’amore e onestamente sembrava che solo Niall, Zayn e io avessimo sotto controllo le nostre relazioni, anche se quella di Niall era solo una cotta. Qualcuno stava per soffrire, in un modo o nell’altro. Speravo solo che alla fine tutto si sarebbe sistemato.
 
***
 
Mi svegliai intontita al suono della suoneria del mio cellulare. Gemendo lo afferrai e risposi, “Mhmm...”
 
“Perrrrrrie!” farfugliò la persona dall’altro capo del telefono.
 
Mi alzai, confusa, chiedendo, “Louis?”
 
“Oh sii sono IO! Io volevo solo... ehm volevo dirti qualcosa,” affermò, suonando piuttosto ubriaco.
 
Aggrottai le sopracciglia, “Louis sei ubriaco?”
 
“Forsee,” ridacchiò prima di tornare subito serio, beh, serio quanto può esserlo una persona brilla, “Voleeevo solo dirti chee mi dispiaaace.”
 
“Louis, va tutto bene,” sospirai, tornando a stendermi sul letto.
 
Lo sentii tirare su col naso, “Nooo. M-Mi dissspiace taaanto! Sono solo un graaande errore! Tanto. Mi spiace.”
 
Mi tirai ancora una volta su a sedere, mentre la paura mi riempiva, “Louis dove sei?”
 
“Non ha importaaanza... sono caapace solo a rrovinare tuttttto,” sentii un singhiozzo seguito dall’infrangersi delle onde probabilmente su un ponte.
 
Mi alzai immediatamente in piedi, chiedendo ancora una volta, “Louis! Dimmi dove sei! Dove sei?”
 
“Ummm no! Va bene così, tanto mi odiano tutti... ma non ti preoccupaaare presto non ci sarò più... così saranno tuttttti felicii,” mi disse e spalancai gli occhi.
 
Corsi giù dalle scale afferrando le chiavi e dicendogli, “Non fare niente di stupido! Stai dove sei, ok?”
 
“Nooo, lo faccio per tutti voi,” disse sembrando in qualche modo felice.
 
Già cominciai a sentire delle lacrime scendere, quando cominciai a guidare. “Solo-Solo, aspetta va bene? Ti prego!”
 
“Adesso ti sto anche facendo piangere, tutto ciò che faccio è ferire le persone... come Harry, il mio Harry... mi manca il mio Harry, era dolce,” la sua voce si affievolì appena e lo sentii buttare giù un altro drink.
 
“Louis fermati! Non puoi semplicemente affogare i tuoi pensieri nell'alcol... Harry... lui ti ama, davvero,” cercai di convincerlo. Svoltai all’angolo sapendo che l’avrei trovato sul ponte. C’era un solo ponte nelle vicinanze, quindi supponevo che si trovasse lì. Il mio cuore batteva velocissimo, il corpo tremava leggermente. Era la cosa più spaventosa che mi fosse mai successa.
 
“Presto tutti i miei problemi se ne saranno andaati,” affermò allegramente.
 
Mi lasciai scappare un singhiozzo e prima di potermene anche solo rendere conto mi trovai di fronte a una figura in piedi sul parapetto del ponte, avvinghiato ad un palo con una birra e un cellulare nelle sue mani. Chiusi la porta della macchina dopo essere uscita e chiusi la chiamata, componendo il numero di Harry. Dopo diversi squilli rispose, “Cosa? Sono stanco.”
 
“Harry ascoltami,” corsi, avvicinandomi a Louis, che nel frattempo stava guardando lo schermo del suo cellulare, confuso. “Vieni al ponte vicino al bar, e non fare domande, fallo e basta!”
 
“Um ok,” disse confuso, e chiuse la chiamata.
 
Mi avvicinai a Louis che stava per fare un passo in avanti e urlai, “Louis! Fermo!”
 
Mi guardo in risposta, gridando, “No, è per il meglio... se-se me ne vado tutto sarà migliore!”
 
“Non puoi saltare, non farlo! Pensa a ciò che stai facendo, sei ubriaco... triste... confuso, ma questo non risolverà i tuoi problemi! Le cose possono essere aggiustate!” cercai di consolarlo, avvicinandomi ancora di più.
 
“Non è vero! Non sono mai stato felice... ho degli amici falsi, mia madre odia i gay, mia sorella odia me... e l’unica persona che mi piaceva mi ha lasciato!” sbraitò Louis senza neanche guardarmi. Fissava invece l’acqua con tentazione, permettendo così alla paura di invadere completamente il mio corpo.
 
“LOUIS!”
 
Mi voltai vedendo Harry corrergli incontro, con gli occhi spalancati. Louis lo guardò shoccato mentre si avvicinava e lo minacciò, “Se ti avvicini ancora salto!”
 
Harry si gelò sul posto, mentre le lacrime si facevano strada nei suoi occhi, “P-Per favore non farlo!”
 
“Se io me ne andassi saresti più felice,” disse al ragazzo più giovane, avvicinandosi maggiormente alla sponda, rimanendo comunque aggrappato al palo.
 
Harry si lasciò scappare un singhiozzo, scuotendo freneticamente la testa, “N-No, non è vero! Non devi farlo, possiamo stare insieme!”
 
“Tu non mi ami, è solo che non vuoi essere responsabile della mia morte,” rispose Louis, scettico.
 
Harry scosse nuovamente la testa dicendo con un sorriso debole, “No. Ti amo. Possiamo essere felici insieme. Possiamo anche rimanere nascosti, non m’importa però, solo, per-per favore non saltare! Voglio stare con te! D-Davvero. L’ho sempre v-voluto.”
 
Gli occhi di Louis sembravano speranzosi, ma improvvisamente tornarono freddi e guardò alle nostre spalle. Mi voltai e scorsi Liam camminare verso di noi. Louis ghignò, guardando Harry, “BUGIARDO!”
 
“NO! Ti prego Louis, fermati! N-Non puoi farlo! Tu significhi tutto per me, n-non ti posso perdere! ... per favore...” Harry tremava letteralmente, devastato dai singhiozzi, disperato, avvicinandosi lentamente a Louis.
 
Gli occhi di Louis erano amareggiati e regalò al riccio un sorriso triste, “Starai bene... hai Liam, io non faccio altro che ferire le persone che amo... ma va bene così... ora capisco perchè tutti mi odiano... perchè sono io il primo ad odiarmi...”
 
“Ti prego non dirlo! Io ti amo!” Harry gridò, “Per favore, farò qualsiasi cosa ma, solo, non saltare!”
 
Ci fu silenzio. C’erano solo le onde a scontrarsi, mentre la marea si alzava. Louis era lì, immobile, e Harry lo guardava, pieno di speranza. Le lacrime scorrevano lungo il viso di tutti noi, perfino su quello di Liam. Io trattenevo il fiato, troppo spaventata per potermi muovere.
 
Poi improvvisamente Louis sussurrò, “Addio, ti amo, angelo mio...”
 
Gli soffiò un bacio prima di fare un passo in avanti. Harry ansimò urlando, “NO, NO!”
 
Il ragazzo dagli occhi azzurri, ubriaco, cominciò a cadere e si sentì uno schianto poco prima che Harry abbassasse lo sguardo verso l’acqua. Le sue ginocchia iniziarono a tremare senza sosta e dei singhiozzi gli sfuggivano irrimediabilmente dalle labbra. 

 
 



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Ricordo a tutti che questa ff non è di mia proprietà e io mi sto soltanto occupando di tradurla, autorizzata dall'autrice, che trovate QUI
Il capitolo in lingua originale è invece QUI 


No. Non mi sento proprio in vena di fare nessuna domanda, nè niente. Scusate. *SNIFF SNIFF*
Mi spiace. Se volete parlarne io sono qui e posso condividere il dolore con voi. Davvero. 
Però non me la sento di boh, fare commenti insulsi.
Quindi, che fare, vi ringrazio infinitamente, perchè mi fate sempre sentire speciale con le recensioni, e vi virtualAMO tutte e rendete le mie giornate migliori. 
Mi sto davvero affezionando a voi dsahjk VI ADORO, non so che altro dire. 
Grazie davvero. 

“I just wanna say a massive thank you”

 
Se vi può anche lontanamente interessare ho scritto/tradotto altre due fan fiction.
E non sono drammatiche. Spero che se passerete riusciranno a tirarvi un po' su il morale.

(Long, Larry: FlowerChild!Harry, Punk!Louis)
I wish I was a punk rocker with flowers in my hair

TRAILER

(Larry: FlowerChild!Harry, Photographer!Louis)
Big Parade

(Tradotta)

 
Se poi volete chiedermi qualsiasi cosa o insultarmi o qualsiasi altra cosa voi vogliate fare, potete contattarmi su:
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Vi virtualAMO, davvero. 
 

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Capitolo 18
*** Capitolo 17 ***



Poi improvvisamente Louis sussurrò, “Addio, ti amo, angelo mio...”
 
Gli soffiò un bacio prima di fare un passo in avanti. Harry ansimò urlando, “NO, NO!”
 
Il ragazzo dagli occhi azzurri, ubriaco, cominciò a cadere e si sentì uno schianto poco prima che Harry abbassasse lo sguardo verso l’acqua. Le sue ginocchia iniziarono a tremare senza sosta e dei singhiozzi gli sfuggivano irrimediabilmente dalle labbra. 

 
Capitolo 17

[Harry’s POV]
 
Mi sentii come se qualcuno mi avesse preso il cuore strappandomelo con forza dal petto e poi l’avesse scagliato a terra, sbriciolandolo in centomila minuscoli frammenti. Non riuscivo nemmeno a processare ciò che era appena successo.
 
Aveva saltato.
 
Aveva davvero saltato.
 
Sentii le mie ginocchia farsi deboli appena arrivai a quella consapevolezza, appena la realtà mi investì. Mi strinsi nelle mie stesse braccia, singhiozzando, “L-Lou! O-Oh dio ti... ti prego..!”
 
“Shhh H-Harry va tutto bene... non può essersene andato... lo-lo troveremo, sì?” cercò di rassicurarmi Perrie, pur essendo lei per prima a piangere. Liam avvolse il braccio intorno alle mie spalle, poggiandomi un bacio sulla guancia. Anche i suoi occhi erano umidi.
 
Scossi la testa, mentre le lacrime continuavano senza sosta a rigarmi le guance, il fiato che mi bruciava in gola. Semplicemente fissavo l’acqua, sperando che in qualche modo apparisse magicamente. Ma no. Non lo fece. “È-È morto!” piagnucolai con la testa fra le mani, il corpo scosso dal pianto.
 
“No!” affermò duramente Perrie, “Non ti azzardare neanche a dirlo, lo... lo cercheremo ok? Non mollare...”
 
Mi alzai, le gambe tremanti, iniziando a camminare giù per il ponte. “Dove stai andando?” chiese Liam confuso.
 
“Dobbiamo dividerci, così copriamo un’area maggiore...” gli dissi prima di allontanarsi, mentre loro si scambiavano degli sguardi comprensivi. Onestamente non ce la facevo a stare intorno a loro. Odiavo piangere di fronte ad altri, per quanto l’avessi fatto già un milione di volte.
 
La mia mente continuava senza sosta a ricordare tutti i momenti che io e Louis avevamo passato insieme. Dalle volte in cui dormivamo entrambi a casa sua guardando quegli orrendi film, a quando mi aveva baciato, o quando ci eravamo fidanzati. Non c’erano poi così tanti bei momenti passati insieme, a parte quando ci facevamo le coccole o quella volta che avevamo passato il pomeriggio a farci il solletico a vicenda e a guardare film scadenti. In ogni caso, anche se era un po’ triste come cosa, erano proprio quelli i miei momenti preferiti. Solo noi, insieme, a stringerci l’uno nelle con l’altro, la mia testa poggiata sul suo petto, il suo braccio attorno a me.
 
Mi lasciai scappare un singhiozzo soffocato, i miei occhi che bruciavano a furia delle lacrime. E se non avessi più potuto baciarlo? Se non mi avesse più stretto a sè? E se quella fosse stata l’ultima volta che gli avrei parlato? Proprio quella, cui un Louis ubriaco e io che lo imploravo di rimanere?
 
Mi ritrovai improvvisamente di fronte al fiume, sotto il ponte. Rimasi sul lato, fiancheggiando la piccola foresta che circondava l’acqua. I miei occhi guizzarono a destra e a sinistra, e urlai, “Louis!”
 
Ci fu silenzio, e interruppi i miei pianti nella speranza di sentire qualcosa. Qualsiasi cosa. Ma non sentii nulla. Le mie speranze i stavano lentamente prosciugando, ma continuavo a gridare, “Louis! P-Per favore!”
 
Mi strinsi nelle mie stesse braccia cercando di contenere il dolore che stava iniziando ad affogarmi, soffocandomi. La paura di non poter mai più risentire la sua voce, di non poter più scherzare con lui o litigare per cose assolutamente stupide come i vestiti che i nostri Sims avrebbero dovuto indossare. Non gli avrei mai più potuto chiedere quale fosse il significato dei suoi tatuaggi, perchè avesse scelto di farsi proprio quelli.
 
Poi notai un paio di converse nere galleggiare sulla superficie del lago e iniziai ad ansimare. Prima ancora di poter decidere di fermarmi mi tolsi la giacca e corsi nell’acqua, che si alzò leggermente appena mi ci immersi dentro. Le mie mani continuarono a dimenarsi, fino a che non incontrai un grosso peso. Mi immersi completamente nell’acqua gelida, questa volta, afferrandolo e cercando di sollevarlo. Quando finalmente ci riuscii, quello fra le mie mani si rivelò essere un corpo fradicio. Spostai leggermente la sua frangia dalla fronte, notando un piercing sul suo sopracciglio, “L-Louis!” lasciai andare un lieve sospiro di sollievo e premetti di più il suo corpo contro il mio, nuotando verso la sponda.
 
Mi trovai parecchio in difficoltà nel farlo considerando che era più pesante di me, ma ce la feci. Poggiando il suo corpo a terra mi sforzai di mettermi in piedi, scrollandomi l’acqua decisamente troppo fredda di dosso. Quando notai le labbra quasi blu di Louis e la sua pelle praticamente congelata la paura ricominciò a scorrermi nelle vene. Abbassai la testa sul suo petto, pregando di poter sentire un battito. Delle lacrime ripresero a scendermi lungo il viso sentendone qualcuno, ma poi appena mi resi conto che respirava a fatica, lo feci stendere sulla schiena.
 
Me lo premetti conto e feci inclinare la sua testa all’indietro, e le lacrime continuavano a scorrere lungo il mio mento. Aprendo leggermente la sua bocca mi chinai su di lui, poggiando saldamente le labbra sulle sue, dandogli tre respiri profondi. Non ricevendo nessun segno in risposta  mi feci scappare un lieve singhiozzo di costernazione, ma continuai a ripetere quel gesto disperatamente.
 
Presto lo sentii prendere bruscamente una boccata d’aria e mi allontanai appena, gli occhi spalancati. Louis aveva un’espressione accartocciata mentre tentava di voltarsi di lato, sputando l’acqua che gli era andata di traverso.
 
“Louis... Louis... Louis...” mormorai rannicchiandomi su di lui, appiccicandomi quasi completamente ai suo corpo fradicio. Si guardò intorno intontito e confuso, rabbrividendo a causa dei vestiti bagnati. Piansi rumorosamente, lasciandomi andare in ripetuti singhiozzi e sfregando leggermente il mio naso contro il suo, tondo e umido, “Oh L-Louis...”
 
“H-Harry?” chiese Louis, le sue labbra blu che tremavano leggermente. Si doveva essere finalmente reso conto di quanto era appena successo, perchè si strinse improvvisamente a me, portando la mia testa sul suo petto, sussurrando piano, fra i singhiozzi, “N-Non andare! T-Ti prego, io t-ti amo! P-Per favore non... non lasciarmi, ho bisogno di t-te. Il mio angelo, ho così tanto bisogno di te...”
 
Rimasi stordito dalle sue parole. Aveva bisogno di me? Di solito ero io ad aver bisogno di lui! Lo guardavo mentre piangeva sui miei ricci, io che lo abbracciavo stretto. Era strano vederlo piangere. Sembrava così spaventato e vulnerabile con i capelli fradici e le lacrime che gli accarezzavano il viso pieno di piercing.
 
“Louis...” cominciai, ma venni subito interrotto.
 
“Ti prego rimani solo c-con me,” mi supplicò con disperazione, rafforzando la sua stretta, come se avessi potuto andarmene da un momento all’altro.
 
“O-Ok...” risposi, esitante.
 
Doveva essersene accorto perchè ad un tratto mi disse, “Ti giuro... io... non ti farò mai più del male, mi spiace così t-tanto... mi odio davvero per averti fatto quelle c-cose! N-Non... non posso ancora fare coming out ma... t-ti supplico non mi lasciare! N-Non sarei in grado d-di sopportarlo...”
 
“Te lo prometto... non lo farò...” gli dissi. Sospirò tremante, sollevato, e mi poggiò un bacio sulla guancia. Sentii che stava tremando violentemente e sussurrai, aggrottando le sopracciglia, “Dovremmo portarti all’ospedale.”
 
“No,” mormorò, il viso ancora nascosto fra i miei ricci, “S-Sto bene... possiamo andare semplicemente a casa... ma stai con m-me?”
 
Lo guardai, indeciso, ma poi annuii in segno di sconfitta, “Ok.”
 
Si alzò insieme a me e cominciammo a camminare, stretti l’uno all’altro, insieme, io che lo trascinavo fuori da quella sorta di foresta. Arrivammo presto sul ponte, e vidi chiaramente Liam e Perrie chiamare il nome di Louis, guardandosi intorno. Si voltarono, notandoci prima che Perrie urlasse,  con un tono che significava palesemente sollevazione, “Oh grazie a dio!”
 
Corse incontro al corpo bagnato di Louis e lo abbracciò, piangendo, “Non farlo mai più! È stata la cosa più spaventosa di sempre...”
 
Uno sguardo colpevole si fece strada sul viso di Louis, mentre avvolgeva le braccia intorno alla figura esile di Perrie, “Te lo giuro.”
 
Lei si allontanò leggermente, con un sorriso triste. Poi spostai la mia attenzione su Liam, le lacrime che gli sgorgavano senza sosta dagli occhi, mentre diceva, “È tutta colpa mia.”
 
Lo osservai, confuso, “Perchè?”
 
“I-Io... a scuola ci stava guardando... ti ho baciato e suppongo che si sia ingelosito... non sapevo che lui... avrebbe-” si interruppe con un sospiro, e io rimasi a bocca aperta.
 
Avvolsi le braccia attorno a lui, che si strinse a me. Sussurrai, “Va bene... lui... sta bene ora, va tutto bene.” Per quanto quello fosse esattamente ciò che mi stavo io stesso ripetendo in testa.
 
Liam si staccò, con un sorriso spento, “Immagino che tra noi sia finita...”
 
Fui improvvisamente investito sai sensi di colpa, ma annuii, “Mi spiace così tanto... è solo-”
 
“Lo ami?” ridacchiò amaramente ma sorrise, “Va bene... capisco... ma se avessi mai bisogno di me... potresti sempre chiamarmi.”
 
Risi leggermente, “Certo, certo.”
 
Louis si avvicinò a noi e lanciò uno sguardo feroce a Liam, avviluppandomi fra le sue braccia, stringendosi intorno al mio petto. Alzai gli occhi al cielo e lui disse, possessivo, “Mio.”
 
“Lo so...” rispose Liam con un tono triste. Mi sentii estremamente male, ci eravamo appena messi insieme e in realtà io mi stavo approfittando dei suoi sentimenti. Speravo tanto che non ce l’avesse con me.
 
Louis sorrise e gli chiesi, “Sei pronto ad andare?”
 
Annuì, poi Perrie si rivolse a me, “Come sei arrivato qui?”
 
“Mi ha accompagnato Liam... non è che potresti portarci tu? Presumo che la macchina di Louis sia al bar, ma non penso che sia una buona idea che si metta a guidare e io non so guidare quindi...” abbassai leggermente la voce.
 
Lei sorrise, “Certo, andiamo.”
 
“Ci vediamo poi, allora, suppongo... spero che ti sentirai meglio, Louis” disse Liam salutandoci, con un sorriso forzato, infilando successivamente le mani nelle tasche. Si girò e si allontanò mentre io, Perrie e Louis giungemmo alla sua auto. Louis mi strinse immediatamente al suo petto, portando le sue braccia attorno a me.
 
“Vi porto a casa di Louis?” chiese Perrie, guidando.
 
Annuii, “Sì, è più vicina.”
 
Il viaggio fu silenzioso e arrivammo alla casa in pochi minuti. Feci un cenno a Perrie, che disse a Louis di chiamarla in caso avesse bisogno di qualsiasi cosa. Io e lui entrammo tranquillamente nell’ingresso, dirigendoci in camera sua. Aprii uno dei suoi cassetti afferrando un paio di boxer, delle calze, un pigiama e due maglioni.
 
“Grazie amore,” mi disse, portandomi con lui in bagno.
 
Lo guardai, confuso, “Uh...”
 
“Smettila di pensare male, se ci facciamo la doccia separatamente rischiamo di svegliare mia madre,” disse con un sorrisetto.
 
Sbuffai, ma gli consentii di aprire l’acqua. L’aria iniziò a farsi densa a causa del tepore e sospirai, sollevato, togliendomi i vestiti bagnati, mentre Louis faceva lo stesso. Presto ci ritrovammo con indosso solo i boxer e Louis i suoi se li tolse casualmente. I miei occhi schizzarono in un’altra direzione, e le mie guance si fecero ancora più rosse dopo essermi tolto i miei.
 
“Dai,” disse, prendendomi per mano e dirigendomi verso la doccia. Lo guardai, perplesso, ma lui iniziò a lavarsi i capelli con nonchalance. Mi sentivo estremamente inquieto, era come se non fosse successo nulla. Non si stava comportando diversamente, voglio dire, era appena saltato giù da un ponte e in quel momento si lavava i capelli come se niente fosse. Non era normale, ma comunque ero troppo stanco per pensarci.
 
Finimmo la nostra doccia e ci cambiammo nei nostri vestiti. Lui mise quelli bagnati nell’asciugatrice e mi portò nel letto, stringendomi al suo petto. Poi gli chiesi, esitante, “L-Louis?”
 
“Sì, angelo?” rispose dolcemente.
 
Mi morsi il labbro interrogandolo, preoccupato, “Tu... tu non lo farai di nuovo... vero?”
 
Lui aggrottò le sopracciglia, ma scosse la testa, poggiando le labbra contro la mia tempia, “No... non finché avrò te.”
 
“Perchè fai così? Voglio dire... sono solo una persona. Avresti potuto trovato qualcuno di migliore,” gli dissi, con sincerità.
 
Gli occhi di Louis si inumidirono appena, quando iniziò a parlare, “Io... io non potrei mai trovare qualcuno migliore di te. Prima di te... non ero mai stato veramente felice. I miei amici... a loro non sembra neanche interessare niente che non riguardi la droga o il sesso. Anche io ero solito essere così... ma quando ero con te... tutto era m-migliore. A mia mamma non è mai importato nulla di me, ma recentemente lei è... è stata più affettuosa nei miei confronti. Lo stesso con le mie sorelle... Perrie è davvero una buona amica e tutto questo non sarebbe successo se non ci fossi stato tu... quando-quando abbiamo rotto... non ce la potevo fare... io cercavo di negarlo i ogni modo... m-ma quando Liam ti ha baciato... sono crollato.... e sapere che ti avevo fatto stare così tanto male da farti avvicinare a lui in quel modo... mi ha fatto sentire... indegno... cioè non faccio a-altro che creare problemi...”
 
Scoppiai in lacrime, mentre le mie labbra trovarono il loro posto sulle sue, donandogli un bacio ricco di sentimento, “Ti amo così tanto... non farlo mai più... ti prego... non saprei... non potrei-”
 
“Lo so, mi spiace piccolo, ma ora è tutto a posto, giusto?” mi chiese, spostando un ciuffo umido dalla mia fronte.
 
Annuii rannicchiandomi su di lui. Sorrise, con riconoscenza e poi sussurrò, “Ah, e per la cronaca... io ti amo di più.”
 
Ridacchiai dolcemente e mi strinsi ancora di più nell’abbraccio, semplicemente felice perchè lui era lì, vivo.


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Ricordo a tutti che questa ff non è di mia proprietà e io mi sto soltanto occupando di tradurla, autorizzata dall'autrice, che trovate QUI
Il capitolo in lingua originale è invece QUI 

 
“I just wanna say a massive thank you”
Lo dico subito, così chiariamo la cosa.

E niente, non ho ancora iniziato, ma già comincio a farfugliare cose a caso.
So che è stato un parto lo scorso capitolo, per voi. Lo è stato anche per me. Giuro. E sono stata "felice" di poter condividere con voi i miei sentimenti, perchè davvero, siente state in tantissime a dimostrare la vostra disperazione, e vorrei ringraziarvi tutte ad un ad una, di persona. Non perchè sia felice di avervi fatto soffrire, insomma, ma perchè trovo un bel gesto quello di esservi esposte e di avermi detto ciò che pensavate, anche solo brevemente. Quindi grazie. 

Detto questo è stata ricorrente la domanda "Me è tutto finito?" e con questo capitolo, se non vi è bastata la mia risposta (ahah) scoprirete che "ebbene no, non è tutto finito, signori!"
Per l'esattezza nella fan fiction originale ci sono ancora ben 15 capitoli compreso l'epilogo e come ho già spiegato penso che diventeranno all'incirca 7 o 8 ancora, perchè tendo a tradurne due alla volta, esclusi quelli necessariamente singoli, tipo questo o quello precedente. 

Ma comunque don't worry (be happy) sto già iniziando a tradurre un'altra long stupenda e appena finita questa comincerò a pubblicarla. Inoltre sto traducendo anche una brillante (?) AU che è molto lunga ma che pubblicherò appena finito di tradurla. Infine, oltre ovviamente alla mia LONG, che ho deciso di soprannominare "IWIW" perchè se no è troppo lungo ogni volta, ho in progetto una long meno importante dal punto di vista della pesantezza dai capitoli, ma spero allo stesso modo (?) coinvolgente. So, stay tuned! 

Ultima cosa, ho pubblicato su YouTube un video Larry (tipo edit) e vi sarei grata se lo guardaste e mi diceste cosa ne pensate (anche solo un commento sotto il video, o un mi piace, o un non mi piace, o qualsiasi cosa, solo qualche feedback, ecco!). Se vi va o vi piace diffondetelo (WTF) Vi lascio il link. 

Harry & Louis || Draw Your Swords


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Vi VirtualAMO, ora e per sempre.
 
 
 
 

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Capitolo 19
*** Capitolo 18 ***



Scoppiai in lacrime, mentre le mie labbra trovarono il loro posto sulle sue, donandogli un bacio ricco di sentimento, “Ti amo così tanto... non farlo mai più... ti prego... non saprei... non potrei-”
 
“Lo so, mi spiace piccolo, ma ora è tutto a posto, giusto?” mi chiese, spostando un ciuffo umido dalla mia fronte.
 
Annuii rannicchiandomi su di lui. Sorrise, con riconoscenza e poi sussurrò, “Ah, e per la cronaca... io ti amo di più.”
 
Ridacchiai dolcemente e mi strinsi ancora di più nell’abbraccio, semplicemente felice perchè lui era lì, vivo.

 
Capitolo 18

[Louis’ POV]
 
Aprii immediatamente gli occhi, venendo investito da un buon odore di shampoo alla fragola e da un lieve solletico ad accarezzarmi il mento. Guardai verso il basso sorridendo alla vista di un Harry addormentato sul mio petto. I miei occhi si spalancarono di colpo quando ebbi come la sensazione che qualcuno mi stesse calpestando la testa. Gemetti dolorante, svegliando accidentalmente Harry nel processo. Mi lanciò un’occhiata sonnacchiosa,  “Stai bene?”
 
Annuii con un debole sorriso, “Sì, ho solo mal di testa.”
 
Lui aggrottò le sopracciglia, fissandomi, prima di accoccolarsi sul mio petto, “Sei così pallido... penso ti sia preso un raffreddore.”
 
“Sto bene...” mormorai posandogli un bacio sui ricci prima di boccheggiare, “Merda Hazza, scuola!”
 
“Stupido, è sabato,” ridacchiò facendo roteare i suoi occhi verdi.
 
Le mie guance si arrossarono mentre borbottavo, in imbarazzo, “Oh certo... lo sapevo.”
 
“Sì, ovvio Boo,” mi stuzzicò Harry e io ridacchiai baciandogli le labbra. “Oh no! C’è qualcuno a casa?” chiese poi lui, preoccupato.
 
Ci pensai su prima di dire, sospirando, “Non sono sicuro... oh merda, e se mia madre è entrata e ci ha visti??”
 
Harry mi guardò con gli occhi spalancati e improvvisamente sentimmo bussare alla porta, “Lou sei sveglio?”
 
Saltai su spingendo Harry sul pavimento. Lui si lamentò, ma premetti con forza mano sulla sua bocca, aiutandolo ad alzarsi mentre stringeva gli occhi, dolorante. Mi lanciò un’occhiataccia non appena gli feci cenno di stare zitto e lo gettai nell’armadio, infilandomi nel letto appena in tempo per vedere mia madre entrare. Sorrise, “Oh Louis, sei sveglio! Che sorpresa, di solito ti devo tirare giù a calci.”
 
Ridacchiai, cercando di nascondere la tensione, “Suppongo sia dovuto al fatto che ho dormito bene ‘sta notte.”
 
 
Mi posò un bacio sulla fronte prima di aggrottare le sopracciglia, “Sei caldo, non è che ti sta venendo la febbre, amore?”
 
“Sarà solo un raffreddore,” feci spallucce.
 
All’improvviso sentimmo un piccolo tonfo e chiusi gli occhi quando mi resi conto che proveniva dall’armadio. Mia madre mi guardò, incuriosita prima di avvicinarsi all'armadio. La osservai con circospezione non appena lo aprì, rivelando un Harry attorcigliato nei miei vestiti e con delle grucce in mano. Lui arrossì, borbottando un “Oops...”
 
Mia mamma alzò gli occhi la cielo, afferrandogli il braccio e tirandolo fuori. Gemetti quando chiese, “Louis... non è che gentilmente avresti voglia di spiegarmi perchè Harry era nell’armadio?”
 
Soffocai una risata sentendo il suo tono ironico, prima di inventarmi velocemente una bugia, “Sua... uhm... lui mi ha chiamato piangendo e quindi io... sono andato a prenderlo e abbiamo parlato e si è addormentato... pensavo che ti saresti arrabbiata quindi ho cercato di nasconderlo...”
 
Mi guardò per un istante, poi diede un’occhiata ad Harry, che cercava di avere un’espressione colpevole e sospirò, “Va bene... solo... avresti potuto chiedere, ora ti faccio una zuppa, perchè credo tu abbia un po’ di febbre. Non capisco perchè sia venuta così, da un momento all’altro...” si allontanò, confusa, prima di uscire facendo sbattere la porta.
 
“Mi dispiace così tanto! Non volevo, è che pensavo di aver visto un insetto e mi sono inciampato e mi sono aggrovigliato nei vestiti e-”
 
“Va tutto bene amore,” dissi interrompendolo. Sbuffò prima di stendersi sul letto affianco a me. Gli diedi un bacio sulla fronte, confessandogli, “Penso che dovremmo stare più attenti.”
 
Harry aggrottò le sopracciglia, chiedendo, “Credevo che avresti smesso di nasconderlo...”
 
“No... ho solo smesso di farti del male e ferirti,” dissi, confuso sul perchè lo stesse pensando.
 
Rispose con un viso rattristato, “Cosa? Quindi devo continuare a accettare di vedere te ed Eleanor uscire insieme? Devo accettare di essere ignorato tutto il tempo a scuola?”
 
“È solo che non voglio ancora fare coming out...” ammisi, sentendomi immediatamente in colpa.
 
“Louis!” gli occhi di Harry cominciarono a riempirsi di lacrime, “Non posso... non ce la faccio a stare con te sapendo che lei ti può toccare e abbracciare, che può baciarti, che può fare sesso con te...!”
 
“Ti prego non te ne andare, a-avevi detto che non mi avresti lasciato!” lo supplicai, stringendogli la mano.
 
Sospirò, sembrando piuttosto in conflitto con se stesso, “Io... io...”
 
“La mollo,” gli dissi, disperato, “Ti protetto che lo farò. Non uscirò con nessuno che non sia tu.”
 
“Davvero?” chiese, leggermente sorpreso.
 
Annuii, “Si, te lo giuro! Solo ti prego... ho bisogno di te.”
 
Sorrise timidamente prima di posarmi un bacio sulle labbra. Mi tirai velocemente indietro, pentendomene all’istante quando vidi un’espressione ferita attraversargli il volto, “No, no! È solo che non voglio che ti ammali...”
 
Un sorriso affettuoso si fece strada sul suo viso, “Oh ok... ti amo.”
 
Spalancai leggermente gli occhi, poi sogghignai dicendogli dolcemente, “Ti amo anch’io, mio angelo.”
 
Harry arrossì piano e gli baciai la tempia stringendolo in un abbraccio, l’unica cosa che potevo fare dal momento che non potevo baciarlo.
 
“Louis! Harry! Il cibo è pronto!” ci chiamò mia madre.
 
Gli diedi un leggera pacca sul sedere e mise su il broncio, “Louis! Non toccarmi il sedere!”
 
“Ma è mio,” ridacchiai, compiaciuto.
 
Sbuffò, senza però dissentire, e poi scendemmo giù dalle scale, notando tutte le mie sorelle sedute attorno al tavolo. Le gemelle stavano ridendo mentre Fizzy e Lottie bisticciavano e mia madre ci sorrise non appena entrammo, “Ecco a voi, ragazzi.”
 
Afferrai le ciotole e Harry la ringraziò, poi ci accomodammo nei sue posti liberi di fronte a Lottie e Fizzy. Lottie guardò Harry, confusa, “Quando sei arrivato, tu?”
 
Stava per rispondere ma mi intromisi, “Hazza è venuto ‘sta notte, aveva bisogno di qualcuno con cui parlare e ci siamo addormentati.”
 
Fizzy mi fissò con circospezione, “Quindi... ha dormito nel tuo letto?”
 
Harry arrossì e mia mamma ci guardò quando risposi, “Ehm sì, ma non è come sembra...”
 
Annuì lentamente, con uno sguardo stranito e la ignorai, sorseggiando la mia zuppa, Harry che sembrava paranoico e le ragazze che continuarono a lanciargli delle occhiatine per tutta la colazione. Diedi uno sguardo a mia madre, osservandola mentre ci guardava con curiosità. Perchè lo facevano tutti? Eravamo così scontati?
 
Ignorando ogni forma di preoccupazione, finii semplicemente il mio cibo e Harry mi disse cha sarebbe andato in bagno. Le ragazze si rintanarono nelle loro stanze a giocare. Io stavo per fare lo stesso quando mia madre chiese, “Louis, mi potresti aiutare con i piatti?”
 
Ero un po’ shoccato dalla sua richiesta, ma feci spallucce e afferrai l’asciugamano per passarlo sui piatti. Ci fu silenzio fino a che non mi chiese, con nonchalance, “Quindi tu ed Harry siete amici?”
 
Mi comportai cercando di essere il più naturale possibile, annuendo, “Sì, è piuttosto simpatico.”
 
“Sembrate molto vicini ultimamente, voi due...” se ne uscì, curiosa.
 
Nascosi la mia tensione, dicendole, “Beh, voglio dire, usciamo un sacco insieme e in più andiamo nella stessa scuola.”
 
Lei annuii, passandomi l’ultimo piatto, “Ok, va bene... quindi perchè stava piangendo la notte scorsa?”
 
“È personale,” le risposi velocemente, prima di iniziare a salire le scale, “Ciao.”
 
Mi fece un cenno ed entrai nella mia stanza, accolto dal sorriso di Harry, “Ci hai messo un’eternità.”
 
“Penso che ci stia tenendo d’occhio,” gli confessai con calma, chiudendo la porta e sedendomi accanto a lui sul letto.
 
Aggrottò le sopracciglia, gli occhi spaventati, “Oh dio...”
 
“Lo so... dobbiamo andarci piano, ok?” dissi dolcemente.
 
Annuì, comprensivo, “Sì, capisco... fino a che non esci con nessun altro non mi interessa... ma i baci tienili da parte solo per me... a parte ora che sei malato.”
 
Ridacchiai e gli posai un bacio sulla guancia, “Non ti preoccupare... non ti ferirò più, non posso permettermi questo rischio...”
 
“Bene,” ghignò Harry, “Ti amo Boo.”
 
“Anche io ti amo, angelo mio,” gli risposi con un sorriso.
 
***
 
“Ci sentiamo in chat ok?” dissi ad Harry non appena arrivammo dietro la scuola, io che mi guardavo in torno per controllare che non ci stesse vedendo nessuno.
 
Harry annuii prima di chiedere, preoccupato, “La lasci Eleanor... vero?”
 
“Non ti preoccupare piccolo, te l’ho promesso! Guarda, lo faccio proprio ora,” lo rassicurai baciandogli dolcemente le labbra.
 
Sorrise, “Ok, allora parliamo dopo.”
 
Gli diedi un bacio casto e mi fece un cenno prima di uscire dall’auto, allontanandosi. Ripresi a guidare, per poi parcheggiare nel solito posto. I miei occhi guizzarono velocemente a guardare una ragazza bruna che parlava con un paio di sue amiche. Sospirai, afferrando la borsa prima di uscire e chiudere la macchina. Mentre camminavo verso di lei, incontrò i miei occhi e sorrise alle sue amiche, dicendo loro qualcosa. Le ragazze ridacchiarono prima di ammiccare, superandomi.
 
“Ciao splendore, è da un po’ che non ci sentiamo,” mise il broncio Eleanor e mi circondò il collo con le braccia, dandomi un bacio.
 
Mi ritirai velocemente, ignorando la sua espressione ferita e le annunciai, senza mezze misure, “È finita.”
 
“C-Cosa?” balbettò, le lacrime che cominciavano a riempirle gli occhi.
 
Alzai gli occhi al cielo, infastidito, “Ascolta, eri una buona scopata ma onestamente, mi sono un po’ stufato di te.”
 
Si guardò intorno presa da evidente confusione, “Cosa... i-io non capisco... abbiamo fatto sesso solo due giorni a-”
 
“Esatto, proprio quel che ho detto. Sei una buona scopata, voglio dire, hai un bel corpo, ma in te non vedo nessun potenziale, ciao.”
 
E con quello mi allontanai, ignorando le sue lacrime e aspettando Zayn e Niall presso il muretto di mattoni. Sospirai, forse ero stato un po’ rude, ma se l’avessi lasciata in modo più amichevole avrebbe pensato di avere comunque una seconda chance. Dopo l’ultima volta che avevo perso Harry avevo realizzato quando davvero lo amassi. Non avrei rischiato di combinare un’altra volta un casino e perderlo per un motivo del genere.
 
“Wow amico, hai finalmente deciso di rivolgerci la parola,” disse Zayn con un ghigno, passandomi una sigaretta.
 
Ridacchiai, accendendola prima di portarmela alla bocca e fare un tiro, “Sì, scusate, sono stato un po’ occupato e cazzate varie.”
 
“Già, ho appena visto Eleanor piangere con le sue amiche...” buttò lì Niall.
 
Feci spallucce e Zayn commentò, confuso, “Pensavo che voi due steste piuttosto bene insieme... sei stato con lei per tipo... un mese intero. Non ti ho mai visto con qualcuno per più di due settimane... cos’è successo?”
 
“Mi stavo annoiando,” mentii, ridendo mentalmente, perchè in realtà tecnicamente io non ero mai stato con lei, ma loro non lo sapevano.
 
Niall mi guardò, incuriosito, “Sembri abbastanza felice... c’è qualcun altro?”
 
Mi fermai a metà strada facendo un altro tiro prima di tossicchiare, “Ehm... no.”
 
I ragazzi si scambiarono un’occhiata, ma poi fecero spallucce, lasciando cadere il discorso.
Dannazione, dovevo stare più attento.
 
***
 
“Stavo dicendo che ho una nuova ragazza, oggi a pranza sta con noi al tavolo, va bene?” chiese Niall con un piccolo sorriso.
 
Ghignai, tirandogli una leggera gomitata, “Aww che carini!” Mi lanciò uno sguardo inceneritore e alzai gli occhi al cielo, ridacchiando, “Ok ok, va bene.”
 
“Meglio che andiamo in aula computer ora,” disse Niall, “Non ci posso credere che il progetto sia quasi finito...”
 
“Ho sentito bene?” risposi con un sopracciglio alzato, “Sembra ieri che ce l’hanno assegnato!”
 
“Che poi a dire il vero a me è piaciuto...” accennò fingendosi inorridito. Risi e entrammo nell’aula. Niall si recò verso un computer al fondo e io mi sedetti a posto che mi era stato assegnato.
 
Hotpants92: Hey angelo xx
 
Curlycat94: Ciao boo :) L’hai lasciata??
 
Ridacchiai alla sua gelosia prima di rispondere.
 
Hotpants92: Sì, la notizia si è già sparsa per tutta la scuola, non hai sentito?
 
Curlycat94: No, come ti ho già detto non sono proprio popolare, quindi non sento molto le voci che girano.
 
Hotpants92: Ohhhh beh, comunque sì, l’ho mollata ;)
 
Curlycat94: Grazie a dio! Comunque uhm... faremo mai coming out?
 
Sospirai, sapevo che quella domanda sarebbe saltata fuori, alla fine.
 
Hotpants92: Beh... voglio dire, sì, un giorno.
 
Curlycat94: Tra quanto tempo è ‘un giorno’?
 
Sbuffai, infastidito. Perchè non poteva semplicemente andarci piano? Avevo appena lasciato la mia ‘ragazza’ e già mi stava supplicando di fare coming out.
 
Hotpants92: Hai detto che non ti interessava che facessimo coming out!
 
Curlycat94: Scusa! :( Ti prego non essere arrabbiato...
 
I miei occhi si addolcirono e scrissi, sentendomi leggermente in colpa.
 
Hotpants92: Non ti scusare, mi di spiace piccolo... sono solo frustrato, ok? So che vuoi fare coming out ma è solo che non solo pronto...
 
Curlycat94: ok...
 
Potevo percepire dalla sua risposta che non era davvero felice di ciò che gli avevo detto, quindi cedetti.
 
Hotpants92: Che ne dici se facciamo coming out dopo le vacanze di Natale?
 
Curlycat94: Davvero???
 
Ridacchiai.
 
Hotpants92: Sì angelo. Te lo prometto <3
 
E progettavo di mantenerla, quella promessa.
 
***
 
A pranzo mi avvicinai al solito tavolo e mi accorsi che Niall era già seduto, ma che affianco a lui c’era una ragazza. Aveva il classico aspetto da ragazza ‘di scena’. Capelli biondi in cima, che sfumavano diventando poi neri al fondo, occhi color nocciola, delineati da uno spesso strato di mascara nero ed era piuttosto bella. Se non fossi stato fidanzato con Harry e lei non uscisse con Niall mi sarei probabilmente messo con lei.
 
Zayn e Perrie si unirono a loro, quindi feci lo stesso, guardando la ragazza e dicendo, “Hey, io sono Louis.”
 
“Oh, lo so,” ridacchiò prima di aggiungere, “Io sono Lucy.”
 
Sogghignai quando Niall aggiunse, “La mia ragazza.”
 
Lei ridacchiò di nuovo e lui le sorrise e non potei trattenermi dal farlo anche io, vedendoli. Stavano bene insieme, entrambi biondi, con un aspetto da cattivi ragazzi, ma ugualmente del tutto adorabili. Notai come, per quanto lei sembrasse ‘cazzuta’ non avesse né tatuaggi né piercing. Normalmente Niall usciva con ragazze ricoperte di tatuaggi.
 
Feci spallucce, dimenticando quei pensieri e lanciando un’occhiata a Perrie che guardava Zayn, che era invece troppo occupato a chiacchierare con Lucy e a raccontarle fatti imbarazzanti della vita di Niall. Perrie abbassò il tono di voce, chiedendomi, preoccupata, “Come stai?”
 
Sospirai tristemente e le dissi, “Onestamente, sono spaventato... Harry vuole che faccia coming out... ho appena rotto con Eleanor e pensavo che gli sarebbe andato bene per ora, ma poi ha chiesto quand’è che avremmo fatto coming out... non posso perderlo, ma non posso neanche fare coming out! Gli ho detto che l’avremmo fatto dopo le vacanze di Natale, ma è comunque stressante...”
 
Mi rivolse un sorriso comprensivo, sorridendo e chiedendomi, “Beh cos’è più importante? La tua reputazione o Harry?”
 
Feci scorrere lo sguardo nella stanza alla ricerca di Harry e lo vidi ridere con Liam, che stava facendo delle facce stupide. Harry aveva le guance arrossate e i suoi ricci rimbalzavano leggermente, mentre le sue fossette lo facevano praticamente risplendere. Fu in quel momento che presi la mia decisione.
 
Sorrisi, dicendo, “Harry, senza dubbio.”


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Ricordo a tutti che questa ff non è di mia proprietà e io mi sto soltanto occupando di tradurla, autorizzata dall'autrice, che trovate QUI
Il capitolo in lingua originale è invece QUI  
(e quello successivo).

 
Sarò più veloce di sempre oggi. Sono sempre di fretta ultimamente, e non so se questa cosa vi faccia piacere o meno visto che scrivo le note dell'autrice sempre più in fretta e sbrigativamente. È solo che in questo ultimo mese ci sono un sacco di cose da fare e devo trovare il tempo per fare tutto e anche per tradurre e scrivere le altre fan fiction di cui mi sto occupando. Detto questo voglio davvero ringraziarvi perchè anche se potrebbe non sembrare, il motivo maggiore per cui scrivo le note a fondo capitolo è perchè voglio comunicare con voi, perchè vi adoro (vi virtualAMO), mi fate sempre ridere e sorridere con le vostre recensioni e perchè mi sento a casa qui su EFP... un po'. Mi sento vicina a voi perchè partiamo dall'avere già degli interessi comuni e per questo sono felice e ci tengo davvero tantissimo a ringraziarvi e a rispondere sempre a ogni recensione. Solo questo. Grazie. Ora vado. Per qualsiasi cosa, informazione, domanda, risposta (?) poterte contattarmi su twitter (@_egobrain) e tumblr. Trovate i link nella pagina del mio profilo. Alla prossima. Mi sto emozionando perchè vedo che i capitoli da tradurre sono sempre meno e questo puù voler dire un'unica cosa: stiamo lentamente giundendo alla fine. Mancano all'incirca sette capitoli. Alla prosssima! C:

“I just wanna say a massive thank you”

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Capitolo 20
*** Capitolo 19 ***


 

Sospirai tristemente e le dissi, “Onestamente, sono spaventato... Harry vuole che faccia coming out... ho appena rotto con Eleanor e pensavo che gli sarebbe andato bene per ora, ma poi ha chiesto quand’è che avremmo fatto coming out... non posso perderlo, ma non posso neanche fare coming out! Gli ho detto che l’avremmo fatto dopo le vacanze di Natale, ma è comunque stressante...”
 
Mi rivolse un sorriso comprensivo, sorridendo e chiedendomi, “Beh cos’è più importante? La tua reputazione o Harry?”
 
Feci scorrere lo sguardo nella stanza alla ricerca di Harry e lo vidi ridere con Liam, che stava facendo delle facce stupide. Harry aveva le guance arrossate e i suoi ricci rimbalzavano leggermente, mentre le sue fossette lo facevano praticamente risplendere. Fu in quel momento che presi la mia decisione.
 
Sorrisi, dicendo, “Harry, senza dubbio.”

 
Capitolo 19

[Louis’ POV]
 
“Louis!”
 
Mi voltai vedendo Eleanor correre verso di me. Gemetti internamente, girandomi e guardandola in attesa. Si avvicinò e prese un profondo respiro prima di chiedermi, “Perché… perché hai rotto con me?”
 
“Te l’ho detto, eri solo una buona scopata,” feci spallucce, impaziente. Harry sarebbe venuto a casa mia e davvero non avevo voglia di parlarle in quel momento.
 
Aggrottò le sopracciglia, gli occhi pieni di lacrime, “Ma… ma… io ti amo e tu po-“
 
“Aspetta aspetta aspetta! Cosa?” chiesi confuso. Mi amava? Ma se eravamo solo scopa-amici. Era solo per divertimento, senza nessun sentimento in ballo. In realtà guardando l’intera sensazione da un’altra prospettiva avrei sicuramente notato che mi chiedeva di uscire, parlava con me, si comportava con dolcezza… oh merda.
 
Eleanor arrossì leggermente, “Io… Io ti amo…”
 
Il mio cuore stava accelerando incredibilmente, ma non era affatto una cosa positiva, anzi, quel tipo di ‘batticuore’ che ti prende quando non sai cosa fare, quando hai paura di quello che potrebbe succedere. Non avevo idea di come rispondere a quella rivelazione. Io non la amavo, io amavo Harry.
 
“Ascolta… io-“
 
Venni interrotto da un paio di labbra premute contro le mie. La prima reazione che ebbi fu quella di rispondere al bacio, ma la mia mentre presto si focalizzò su un certo ragazzo ricco e mi allontanai, respingendola, “Puttana, te l’ho detto! Non mi piaci! Non ti amo!”
 
“L-Louis t-ti prego…” mi supplicò piano, “Stiamo così bene insieme…”
 
“Ma non stavamo neanche insieme! Puoi per favore fartelo entrare in quella testa ottusa che ti ritrovi? Io. E. Te. Non siamo. Mai. Stati. Insieme! Non mi sei mai piaciuta! A me piace H- qualcun altro!” mi corressi velocemente, sperando che non l’avesse notato.
 
Eleanor mi guardò male, “Chi?”
 
“Non sono cazzi tuoi!” e con quello mi affrettai verso la mia macchina senza neanche voltarmi indietro, cominciando a guidare.
 
***
 
“Louis,” mia madre aprì la porta, dicendomi, “Harry è qui… di nuovo.”
 
Ridacchiai, “Ok, fallo salire.”
 
Lei annuì e sentì dei passi salire le scale prima di veder entrare un ragazzo riccio con delle bellissime fossette, “Ciao Lou.”
 
“Hey Hazza,” lo salutai alzandomi e posando un dolce bacio sulle sue labbra, “Devo dirti una cosa…”
 
“C-Cosa?” chiese preoccupato, mentre io mi sedevo sul letto.
 
“Eleanor mi ha baciato,” gli confessai, in imbarazzo. Non sapevo se avrei dovuto dirglielo, ma visti gli ultimi avvenimenti avevo deciso che sarebbe stato meglio essere sinceri a riguardo.
 
Il viso di Harry si sgretolò, poi chiese, “Hai risposto al bacio?”
 
Feci spallucce, leggermente, “Tipo… solo all’inizio ma era una sorta di riflesso spontaneo… ma poi ehm, l’ho respinta… e ho quasi fatto coming out…”
 
“Oh… ok,” sospirò.
 
Notai che c’era qualcosa che non andava. Il suo volto sembrava pensieroso, come se fosse preoccupato per qualcosa. Sopracciglia aggrottate, labbra increspate. La sua faccia concentrata era così tenera. Posai una mano sulla sua mano, chiedendogli, “Che c’è che non va?”
 
Lui fece spallucce, imbarazzato, “È una cosa stupida…”
 
“Dai dimmela!” lo implorai, facendo un piccolo broncio.
 
Harry arrossì, evitando il contatto visivo, per poi chiedere, “Ehm… è una b-baciatrice migliore di me…?”
 
“Cosa?” chiesi con una risata.
 
Gemette, estremamente in imbarazzo, “È solo che… lo è?”
 
“Perché?” chiesi, incuriosito e divertito.
 
Mi lanciò un’occhiataccia, “Perché… se è più brava di me potrebbe piacerti più di me.”
 
Vidi un’espressione addolorata fare capolino attraverso i suoi occhi e mi resi conto di cosa volesse intendere con quella domanda. Non è che pensasse di baciare male, ma piuttosto che volesse sapere se mi piacesse  di più baciare lei o lui. “No, non lo è… ti giuro che mi piace baciare solo te, angelo mio,” gli dissi, sincero.
 
Lui annuì, senza troppa convinzione, allora sospirai, accarezzandogli i capelli prima di posare le mie labbra sulle sue. Sembrò essere sorpreso, ma presto le nostre bocche cominciarono a muoversi lentamente in sincrono. Sentii il suo sorriso crescere e sospirai, contro le sue labbra, “Vedi? Amo baciare te… solo te…”
 
Ghignò e mi diede un altro piccolo bacio sulle labbra, ma io volevo di più. Mi avvicinai di più a lui, posando dei caldi baci sulla sua bocca, le labbra socchiuse. Sembrò apprezzarlo, perché gemette mentre strinsi i suoi ricci fra le mani. Quel suono mi fece sogghignare e tornai a baciarlo prima di succhiare leggermente e dolcemente il suo labbro inferiore. Ci stendemmo giù sul letto e salii a cavalcioni su di lui. Harry poggiò le mani sul mio petto, attentamente, come se fosse insicuro se fosse o no una cosa giusta da fare. Ridacchiai piano, leccandogli labbra socchiuse e chiedendogli il permesso per proseguire. Lui annuì e le spalancò, per permettere alla mia lingua di intrufolarsi nella sua dolce e calda bocca.
 
La mia mano si fece strada sotto la sua maglia, il pollice che accarezzava la sua pelle pallida e morbida, quasi fosse seta. Lui rabbrividì al mio tocco e succhiai la sua lingua, facendolo gemere piano, Lasciando per un attimo da parte le sue labbra, scesi a baciare tutta la linea della sua mascella, rendendo il suo respiro affannato. Mi sentii compiaciuto alla consapevolezza di essere proprio io a fargli emettere quei suoni. Gli mordicchiai piano il collo, lasciandogli un succhiotto mentre lui continuava a gemere sotto di me,
 
Portai nuovamente le mie labbra sulle sue e lasciai dei baci umidi  sulle sue labbra gonfie, sospirando senza fiato, “Sei così fottutamente sexy… sotto di me in questo modo. Voglio dire, dannazione, sono il ragazzo più fortunato di sempre.”
 
Mugolò contro le mie labbra e automaticamente feci scorrere la lingua sulle sue, desiderando di poterlo assaggiare ancora e ancora.
 
“Louis, Harry, ho-”
 
Mi spostai da sopra Harry, cadendo a terra, spaventato. Spalancai gli occhi vedendo mia madre con in mano un piatto di biscotti. Aveva uno sguardo inorridito, gli occhi stretti a formare due fessure che saettavano da me a Harry, che era ancora nel letto, la t-shirt mezza sollevato, i ricci disordinati e le labbra ancora gonfie per la pomiciata.
 
“Louis...” disse mia madre duramente.
 
Mi alzai con velocità, avvicinandomi a lei, “Mamma non è- non è come sembra.”
 
“Perchè... stavate... siete...” la sua voce rimase calma per pochi istanti, poi lei cominciò a urlare, disgustata, “Harry, esci fottutamente fuori da casa mia! Smettila di corrompere mio figlio, non lo fare mai più!”
 
“C-Cosa?” chiese Harry, confuso.
 
Mia madre gli lanciò un’occhiata di fuoco, gli occhi pieni d’odio, “Tu e la tua disgustosa malattia avete contagiato mio figlio! Sei una disgrazia e non ti voglio più vedere da queste parti! Ora vai! E ti consiglierei anche di visitare un dottore!”
 
Ero shoccato. Stava urlando e lui la guardava con gli occhi pieni di lacrime, uno sguardo ferito. Ma appena lei poggiò la mano sulla sua spalla non riuscii più a sopportare quell’intera situazione. Afferrai il suo braccio, spostandolo senza un minimo di grazia dal luogo in cui si trovava e lei rimase a bocca aperta, “Non ti azzardare a toccarlo!”
 
“Louis, ti ha trasformato in un frocio!” urlò.
 
I miei occhi si strinsero e dissi, “NO. Sono sempre stato gay, è solo che non me ne sono mai accorto, fino ad ora.”
 
Il suo sguardo s’incupì, “Vattene.”
 
“Cosa?” chiesi, sorpreso.
 
“Esci da questa fottuta casa,” disse mia madre, aprendo la porta della mia camera.
 
La guardai di sfuggita, per poi fissare la porta, “Ma... sono tuo figlio... tu... non puoi semplicemente sbattermi fuori.”
 
“Il ragazzo che ho cresciuto io non è un frocio. E ora esci da casa mia. Ora!” si voltò e uscì dalla porta, sbattendola con forza e facendola tremare leggermente.
 
“L-Louis... i-io...” balbettò Harry sembrando piuttosto insicuro su ciò che avrebbe potuto dire.
 
Lo ignorai, afferrando silenziosamente la mia borsa e avvicinandomi ai cassettoni e all’armadio. Presi più vestiti che potei e infilai nella borsa anche il caricatore del cellulare. Harry mi guardava con occhi tristi e colpevoli. Lo presi per mano e insieme scendemmo le scale. Le mie sorelle mi guardarono male. Suppongo che mia madre avesse appena raccontato loro ogni cosa. Non mi salutarono nemmeno. Neanche un cenno; mi guardarono solo, mentre uscii dalla casa, mi guardarono con odio e disgusto. Come se fossi stato malato.
 
Io ed Harry giungemmo alla macchina, che fortunatamente mia madre non aveva portato via. Il riccio si voltò verso di me, dicendo piano, “P-Possiamo andare a casa mia?”
 
“O-Ok...” risposi, insicuro su cosa fare. Appena partimmo lanciai un’occhiata a casa mia, incredulo. Mi aveva sbattuto fuori di casa. Mia madre aveva sbattuto di casa me, il suo stesso figlio.
 
E la parte peggiore era che non avevo visto una sola scintilla di rammarico nei suoi occhi, neanche per un solo istante.
 
***
 
Il viaggio fu silenzioso, senza contare le istruzioni che Harry mi diede per arrivare al suo appartamento. Non avevo nulla da dire. La mia mente stava dando di matto per ciò che era appena successo. Mi aveva davvero sbattuto fuori. Come aveva potuto farlo? Voglio dire, certo, non ero stato una persona facile con cui convivere, ma non avrei mai potuto credere che sarebbe perfino arrivata a cacciarmi di casa. Non mi aveva neanche rivolto la parola. Si era limitata a dirmi di uscire, quasi fossi stato un sacco di immondizia.
 
Rallentai, svoltando nel viale indicatomi da Harry. La casa era ad un solo piano ed era bianca, con una piccola veranda di fronte. Era più piccola della mia, ma era carina e sembrava accogliente. Harry mi sorrise leggermente e uscimmo dall’auto, salendo i pochi scalini che si trovavano prima dell’ingresso ed Harry aprì la porta, dicendo, “Mamma sono a casa!”
 
Improvvisamente mi ricordai di un particolare non esattamente irrilevante, e sussurrai disperatamente, “Harry, tua mamma non li accetta i gay...”
 
“Va bene, non ha bisogno di saper il motivo per cui sei stato sbattuto fuori di casa,” mi rassicurò, e mi sentii un po’ più tranquillo.
 
Presto sentimmo Anne avvicinarsi alla porta e disse semplicemente, “Harry fatti i bagagli.”
 
“Cosa?” chiese, confuso.
 
Lo guardò malissimo, “Fatti i tuoi fottuti bagagli e esci maledettamente da qui. Johanna mi ha chiamato. mi hai davvero deluso! Sei solo una disgrazia per questa famiglia e non voglio mai più vederti in questa casa!”
 
Vidi le labbra di Harry tremare mentre sussurrava, “Ma... ho s-solo sedici anni... io non so... non posso...”
 
“Non me ne frega niente, avresti dovuto pensarci prima di prendere la tua sporca decisione,” sogghignò amaramente.
 
Harry aggrottò le sopracciglia, “Non sono stati io a decidere di-”
 
“Sì, sì, hai ragione, ma ora prenditi le cose e vattene!” se ne andò in cucina e spostai ila mia attenzione su Harry, vendendo delle lacrime scendere dai suoi occhi quando indirizzò uno sguardo a lei.
 
Stavo per parlare ma entrò in un corridoio e poi in una stanza, presumibilmente la sua. Lo seguii. Afferrò una borsa dal suo armadio e cominciò a fare esattamente ciò che avevo fatto io in camera mia: infilare i vestiti e le cose essenziali al suo interno. Una volta terminato di farlo uscì e sbatté la porta. Gettai la borsa nel bagagliaio dell’auto ci sedemmo ai nostri posti.
 
Non parlammo, non ancora, e io guidai distrattamente, quasi con noncuranza, senza sapere dove andare. Sentii tirare su col naso e diedi un’occhiata a Harry, aggrottando le sopracciglia quando notai le lacrime che ancora sgorgavano giù, lungo le sue guance, per quanto cercasse di essere silenzioso. Mi fermai in un parcheggio semi-deserto, posteggiando. Poi mi voltai verso di lui, “Harry per favore, non piangere amore...”
 
“M-Mi dispiace così tanto, i-io non sapevo che avrebbe- avrei dovuto fare p-più at-attenzione...” singhiozzò pieno di sensi di colpa.
 
Scossi immediatamente la testa, sbloccandogli la cintura, portandolo a sedersi sulla mia sedia e stringendolo, “Non è colpa tua... niente di tutto questo è colpa tua, sospettava già qualcosa, piccolo, non piangere per favore, odio vederti piangere...”
 
“Ma c-continuo a rovinarti la vita!” mi disse.
 
“Di cosa... di cosa stai parlando?” chiesi con la fronte corrugata. Non aveva affatto rovinato la mia vita. Al massimo l’aveva solo migliorata.
 
Si asciugò le lacrime, sospirando, “Zayn e Niall a malapena ti rivolgono la parola, la tua famiglia ti ha sbattuto fuori, a scuola nessuna ragazza ti parla più, a-avevo rotto con te e... tu ti sei quasi... suicidato... e ti ho fatto diventare gay...”
 
“Harry,” dissi, inflessibile, “Quei ragazzi non sono nemmeno veri amici, la mia famiglia già mi odiava, non mi interessa niente di quelle troie e... va bene che non è questo il punto, ma non sei stato tu a farmi diventare gay... è solo che non me n’ero mai reso conto prima di incontrarti.”
 
“Ma la tua famiglia...” si affievolì, tristemente.
 
Scossi la testa con un’espressione corrucciata, “Non ha importanza... sarebbe successo comunque, alla fine, non gli è mai piaciuto il mio stile di vita. Mia madre mi ha sempre odiato da quando mi sono fatto il primo tatuaggio e il primo piercing.”
 
Un piccolo sorriso si fece strada sul suo viso, mentre seguiva con il dito tutte le linee di uno dei tatuaggi sul mio braccio. Mi disse dolcemente, “Io li amo i tuoi tatuaggi... è come se ognuno di loro avesse una sua storia...”
 
Risi piano, “Alcuni ce l’hanno... altro sono... errori, stupidi, fatti da ubriaco.”
 
Sorrise leggermente, gli occhi ancora rossi per il pianto che mi fecero aggrottare le sopracciglia. Me lo strinsi al petto e lui sospirò, quasi contento, accoccolato sotto al mio mento. Cadde il silenzio e spostai lo sguardo fuori dal finestrino, notando che era buio. Harry improvvisamente sussurrò, “Come facciamo adesso?”
 
Feci spallucce, accarezzandogli la schiena con dolcezza, “Non lo so...”
 
“Siamo senzatetto,” mormorò debolmente.
 
“Troveremo un modo...” cercai di rassicurarlo, per quanto non fossi sicuro nemmeno io stesso di ciò che dicevo. In ogni caso, vedere Harry spaventato mi faceva stare male e avevo bisogno di essere coraggioso, e forte. Entrambi ne avevamo bisogno.
 
Harry alzò lo sguardo su di me, “Dove dormiremo?”
 
“Hotel?” suggerii, ma poi corrugai la fronte, “Non ho soldi.”
 
“Neanch’io,” ammise, triste.
 
Premetti un bacio sulla sua fronte, rendendolo leggermente più rilassato. Mi faceva sentire orgoglioso sapere di avere quell’effetto su di lui. Ci pensai un po’ su e poi dissi, “Potrei chiamare Niall, o Zayn.”
 
“Mi odiano...” mi ricordò, ma poi si corresse, “Ma i-io suppongo che tu possa andare... troverò un modo, mi arranger-”
 
“No, no, non ti lascio solo...” affermai con fermezza, baciandogli le labbra dolcemente.
 
Harry aggrottò le sopracciglia, “Ma dove possiamo andare? Anche Liam ti odia. Senza offesa...”
 
Sospirai, “Immagino che per ‘sta notte potremmo dormire qui.”
 
“Nella macchina?” chiese, confuso.
 
Spostai un riccio dalla sua fronte, “È l’unica opzione rimasta... il retro è abbastanza grande per noi due, è solo per ‘sta notte.” Si spera, aggiunsi mentalmente.
 
“Ma si gela,” mi fece notare, “E non abbiamo lenzuola o coperte.”
 
“Lo so amore...” il mio cuore doleva sapendo che avremmo dovuto dormire in quella macchina d’inverno, senza coperte o riscaldamento, visto che non avevo soldi per la benzina e non potevamo permetterci di sprecarla. Ma era la nostra unica opzione. Non avrei mai potuto lasciare lì Harry, solo per poter stare al caldo della casa di Zayn o di Niall.
 
Annuì riluttante, e aprii la porta alzandomi e aprendo il bagagliaio. Afferrai la mia borsa e tirai su i sedili posteriori. Harry corrugò la fronte, “Perchè ti sei preso la borsa?”
 
“Pigiama, non dormiamo mica in jeans, piccolo,” ridacchiai dolcemente.
 
Fece spallucce e ci accomodammo sui sedili, dietro, chiudendo bene le porte. Gli porsi dei vestiti e ci cambiammo, lui arrossendo piano. Quando finimmo mi sdraiai, usando la felpa che avevo come cuscino. Harry si accoccolò sul mio petto e lo strinsi più vicino a me, per essere sicuro che non scivolasse dal sedile. “Notte Boo,” sussurrò con dolcezza.
 
“Notte Angelo,” risposi. Si addormentò piuttosto velocemente, ma io non ci riuscii. La mia mente si stava torturando per trovare una soluzione a quella situazione. Lanciai un’occhiata ad Harry. Non potevamo vivere così. Il giorno seguente avrei dovuto fare qualcosa. Qualsiasi cosa. Non era assolutamente un modo adeguato di vivere per un sedicenne come lui.
 
Notai che Harry stava tremando leggermente, le labbra un po’ blu, e corrugai la fronte. Eravamo a metà di dicembre e si gelava. Mi sedetti piano, sfilandomi la felpa e stendendogliela sopra. Lo vidi accoccolarcisi, ancora addormentato, e lo strinsi ancora una volta prima di cadere in un sonno profondo. Senza neanche preoccuparmi dell’aria fredda che accarezzava le mie braccia nude.



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Ricordo a tutti che questa ff non è di mia proprietà e io mi sto soltanto occupando di tradurla, autorizzata dall'autrice, che trovate QUI
Il capitolo in lingua originale è invece QUI  
(e quello successivo).

 
 Ok, sono in assoluto la persona più sgradevole della terra e la traduttrice peggiore del mondo perchè è da 20 fottutissimi giorni che non aggiorno (nè questa nè I Wish I was) e mi vorrei distruggere la vita e tutto. Ma ho avuto dei sei problemi sia personali che tecnici. Voglio dire: scrivevo tre righe di traduzione e dovevo andare a fare una cosa, altre tre e c'era la cresima di mio fratello, altre tre e il giorno dopo mi avrebbe interrogato di scienze, altre tre e arrivava mia nonna e dovevo stare con lei. Cioè, VOI NON SAPETE QUANTO STAVO SCLERANDO. 
Spero che non mi odierete per questo. Ora che sono stata interrogata e ho recuperato tutte le materie posso dedicare più tempo a EFP e alle traduzioni e quindi dopo questa mega-pausa assurda, risorgo più scattante di prima! (Fate finta che fosse stato l'intervallo della fine del primo tempo al cinema, ok?) Vi virtualAMO tutte e siete liberissime di insultarmi nelle recensioni (vi prometto che non vi segnalo all'amministrazione ahah).

 
“I just wanna say a massive thank you” 
 

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Capitolo 21
*** Capitolo 20 ***



Notai che Harry stava tremando leggermente, le labbra un po’ blu, e corrugai la fronte. Eravamo a metà di dicembre e si gelava. Mi sedetti piano, sfilandomi la felpa e stendendogliela sopra. Lo vidi accoccolarcisi, ancora addormentato, e lo strinsi ancora una volta prima di cadere in un sonno profondo. Senza neanche preoccuparmi dell’aria fredda che accarezzava le mie braccia nude.
 
Capitolo 20

[Louis’s POV]
 
“L-Louis...” Rabbrividii sentendo una mano fredda sul mio braccio. Aprii gli occhi notando un Harry tremante sussurrare, “S-Scusa, non v-volevo svegliarti, ma a-abbiamo scuola e ho... ho freddo... e n-non trovo le ch-chiavi...”
 
Mi alzai a sedere e afferrai velocemente le chiavi nella mia tasca prima di sporgermi in avanti e infilarle nel nottolino. Accesi il riscaldamento e tornai a sedermi stringendomi Harry al petto, sussultando, “Piccolo, stai gelando!”
 
“A-anche tu,” ribatté, “Perchè mi hai d-dato la tua felpa?”
 
“Perchè avevi freddo amore,” sospirai, coccolandolo per riscaldarlo, “Che ore sono?”
 
“Quasi le sette... d-dovremmo andare a scuola,” rispose prima di allontanarsi dal mio abbraccio e avvicinandosi invece alla mia borsa. Afferrò un paio di jeans e una t-shirt, porgendomeli con un piccolo sorriso, “Stai bene con questi.”
 
Arrossì leggermente e gli posai un bacio sulla guancia, “Grazie angelo, tieni, indossa la mia roba, non abbiamo tempo di prendere la tua nel baule.” Per lui scelsi un paio di jeans neri attillati e una maglietta bianca con la scollatura a v.
 
Aggrottò le sopracciglia, “Odio i jeans stretti...”
 
“Scusa piccolo, ma non abbiamo proprio tempo di tirar fuori le tue cose,” gli dissi, comprensivo. Mise su il broncio ma cominciò a svestirsi, fino a rimanere in boxer. Aveva un po’ di pancetta, ma la trovavo adorabile. Arrossì accorgendosi che lo stavo osservando e ridacchiai, iniziando a cambiarmi anch’io. Una volta finito uscimmo e ci sedemmo nei sedili anteriori. Guidai verso la scuola.
 
***
 
“Hey Perrie, dovrei parlarti!” urlai alla biondina.
 
Lei si voltò e guardandosi intorno per assicurarsi che il corridoio fosse deserto prima di avvicinarsi a me, “Che succede? È tutto a posto? Aspetta- non è che hai dormito co-”
 
“No! Non lo farò mai più,” la rassicurai spingendola lentamente in un uno stanzino, in modo che nessuno potesse vederci parlare.
 
Mi osservò, confusa, ma chiese, “Che c’è allora?”
 
Sospirai e mi sedetti a terra, poggiando la testa sulle ginocchia. Lei si accomodò di fianco a me in attesa che cominciassi a parlare. “Ok, mia madre... è tipo entrata in camera mia mentre io e Harry stavamo ehm... pomiciando e, beh, mi ha cacciato di casa.”
 
“Wow, aspetta, ti ha sbattuto fuori di casa?” sussultò Perrie.
 
Annuii e continuai con la spiegazione, con voce tremante, “Quindi io e Harry siamo andati da lui, ma mia madre aveva già chiamato la sua visto che sono amiche e-e... anche lei ha cacciato Harry di casa, anche se ha solo sedici anni...”
 
“Oddio, e dove siete andati?” chiese, preoccupata.
 
“Non avevamo soldi quindi siamo rimasti nella mia macchina...” le risposi con tristezza.
 
Aggrottò le sopracciglia, “Sarete congelati!”
 
“Già, e ora non abbiamo nessun posto in cui andare,” le spiegai e poi chiesi, in imbarazzo, “Ora, so che può sembrare una cosa un po’ eccessiva e repentina, ma non è che potremmo stare da te? Solo per tipo... una settimana.”
 
Mi rivolse un sorriso malinconico, “Scusa, ma i miei genitori non mi permetterebbero mai di ospitare in casa due ragazzi, e Zayn darebbe di matto...”
 
Annuii comprensivo prima di dire, frustrato, “È solo che- Io non so cosa fare! Non abbiamo soldi, siamo senzatetto e Harry ha solo sedici anni! Cosa devo fare?”
 
“Trovarti un lavoro? Potete affittare un appartamento insieme...” suggerì.
 
La guardai, incredulo, “Io ed Harry a vivere insieme? Ma abbiamo appena iniziato a uscire insieme.”
 
“E allora? Mi stai dicendo che preferisci abbandonare Harry per strada?”
 
Aggrottai le sopracciglia, “Certo che no! Se avessi voluto sarei semplicemente andato da Zayn o da Niall!”
 
“E allora cerca lavoro!” mi disse, “Non ti preoccupare, per ora ti posso imprestare dei soldi per l’hotel se ne hai bisogno.”
 
“Non posso accettare i tuoi soldi Per,” scossi la testa, “Hai già fatto abbastanza...”
 
Sorrise, “No, seriamente, e se ti fa sentire meglio me li puoi restituire quando li avrai, poi.”
 
La osservai con aria stanca, e lei mi lanciò un’occhiataccia, “Vuoi che Harry congeli anche ‘sta notte?”
 
“Va bene,” sospirai, sconfitto. Di sicuro conosceva le mie debolezze. “Però ti restituisco fino all’ultimo centesimo!”
 
“Ecco cento euro,” disse tendendomi la banconota. Rimasi a bocca aperta e lei ridacchiò, “La mia famiglia è piuttosto benestante, bello, ma ora è meglio che ti trovi un lavoro. Ho sentito che dal benzinaio a qualche isolato da qui cercano personale.”
 
“Grazie mille,” sorrisi abbracciandola, “Davvero, significa molto per me.”
 
“Non c’è di che, se no a che servono gli amici?” ridacchiò.
 
***
 
Hotpants92: Perrie non ci può ospitare a casa sua.
 
Curlycat94: E dove andiamo, allora? :(
 
Hotpants92: Non ti preoccupare, ci ha imprestato i soldi per l’albergo e sto pensando di cercare lavoro.
 
Curlycat94: Davvero?? Lo cercherei anch’io, ma la gente assume difficilmente ragazzi di sedici anni, però potrei lo stesso provare.
 
Hotpants92: No no! Non voglio che ti stressi! Sei così giovane e non voglio vederti sommerso di lavoro.
 
Curlycat94: Ti prego Lou, non posso lasciare che sia solo tu a sopportare tutto questo, e tra l’altro è pure colpa mia, quindi trovarmi un lavoro è il minimo che possa fare!
 
Hotpants92: Non è colpa tua amore, lascia che mi occupi io di questo, ok? Non ti preoccupare angelo.
 
Curlycat94: Ok.
 
***
 
“Scusa ma sei troppo giovane per poter poter reggere, il piano orario della tua scuola non ti permetterebbe di lavorare per il tempo di cui avrei bisogno.” disse l’uomo riconsegnandomi i fogli che in precedenza gli avevo mostrato.
 
Corrugai la fronte, “Per favore, io e il mio ragazzi siamo stati buttati fuori di casa! Sono disperato!”
 
“Mi dispiace figliolo, ma non potrebbe funzionare,” concluse offrendomi uno sguardo comprensivo.
 
Sospirai prima di uscire dal negozio. Era il quarto posto in cui provavo. Ogni volta dicevano le stesse identiche cose. ‘Troppo giovane’, ‘Troppe poche ore di disponibilità’ o semplicemente mi ridevano in faccia. Harry era a scuola per fare da tutor ad altri studenti e io non riuscivo proprio a trovare un posto in cui fossero disposti ad assumermi. Non credevo che sarebbe potuto essere così tanto arduo. Certo, avevo solo diciott’anni e andavo ancora a scuola, ma avrei lavorato sodo... insomma, qualcosa del genere.
 
“Ho sentito che hai bisogno di un lavoro.”
 
Sobbalzai, sorpreso, ritrovandomi di fronte ad un ragazzo che poteva avere all’incirca la mia età. Aveva una corta chioma bruna e indossava un berretto e un impermeabile. Era un po’ più alto di me,  la corporatura piuttosto massiccia. Puzzava di sigaretta, ma ne ero abbastanza abituato considerando che io, Zayn e Niall fumavamo tutti. Riconobbi il ragazzo perchè frequentava la mia stessa scuola. Si chiamava Spinner e ricordai che fosse piuttosto popolare nel campo dello spaccio di droga. Zayn comprava spesso da lui, ma era stato da poco espulso e non gli era più permesso metter piede nella proprietà della scuola. “Uh, sì,” sospirai leggermente confuso sul perchè mi stesse rivolgendo la parola.
 
Sogghignò, chiedendo, “Hm, sembri parecchio disperato... cosa c’è che ti cruccia, bellezza? Hai bisogno di un nuovo paio di scarpe e non te lo puoi permettere?”
 
“No, i miei mi hanno cacciato di casa,” sospirai.
 
Annuì, “Ah, senzatetto, eh?”
 
“Sì, e vale lo stesso per il mio ragazzo. I nostri genitori sono degli stronzi,” sputai fuori con amarezza.
 
Lui si guardò intorno abbassando la voce, “Beh, ragazzino gay,” gli rivolsi un’occhiataccia ma lui continuò, “Il tuo problema è che stai cercando un lavoro sbagliato. Hai bisogno di soldi, usa la fantasia.”
 
“Risparmiati il pessimo discorsetto, non mi metto a spacciare droga,” gli assicurai allontanandomi.
 
“Quindi lascerai che il tuo giocattolino muoia assiderato eh?” urlò facendomi fermare di colpo. Mi voltai e notai sul suo viso un’espressione compiaciuta.
 
Mi avvicinai, altezzoso, a lui, “Lui non è il mio giocattolino.”
 
“Sta’ zitto e ascoltami,” si guardò nuovamente intorno prima di spintonarmi in un vicolo deserto. “Ho ancora la roba ma sono stato espulso da scuola. Ci sono un sacco di persona a scuola disposte a pagare grandi somme per un po’ di droga,” ghignò.
 
Mordicchiai il piercing al labbro inferiore, indeciso, “N-Non saprei...”
 
“Dai, non vorrai mica che il tuo ragazzo muoia di fame, no?” disse con un tono di voce triste. “Tieni. Ti pago in anticipo per il servizio,” mi porse trecento euro e una busta di cocaina, poi aggiunse, “Questo sommato alla paga dei clienti troverà un appartamento a te e al tuo fidanzatino in men che non si dica. I ricchi pagano un bel po’, quindi il gruzzolo cresce in fretta.”
 
Guardai la cocaina e sospirai, arrendendomi; ero disperato.
 
“Ok... ci sto.”
 
***
 
“Beh, come sta andando con la ricerca del lavoro?” chiese Perrie quando raggiunsi il mio solito tavolo all’ora di pranzo.
 
Zayn mi rivolse uno sguardo interrogativo, “Ricerca del lavoro? Per cosa?”
 
Lanciai un’occhiataccia a Perrie e lei sillabò uno scusa sommesso.
 
“Sono stato sbattuto fuori di casa, quindi ho bisogno di un lavoro per poter affittare un appartamento,” gli risposi infilzando una foglia di insalata.
 
Niall aggrottò le sopracciglia, “Potevi venire da me, lo sai che non vivo più con i miei.”
 
“Perchè sei stato sbattuto fuori? So che tua madre ti odia, ma non avrei mai pensato che potesse davvero arrivare a tanto,” constatò Zayn, confuso.
 
Mi morsi il labbro prima di dire, “L’ha fatto e basta, non so il perchè. Penso che si sia semplicemente rotta le palle di me e dei miei problemi...”
 
Zayn e Niall annuirono brevemente, ma sapevo che non mi avevano creduto. Così continuai a mangiare e Niall si allontanò con Lucy e le sue amiche. Zayn e Perrie stavano discutendo di qualcosa e io alzai lo sguardo verso Harry, che si trovava al fondo della sala con Liam, che continuava a sorridere timidamente e ad arrossire. Avrei tanto voluto sedermi con Harry, ma a suo tempo l’avrei fatto. In un mese.
 
La campanella suonò e percorsi il corridoio fino ad uscire dalla scuola. Svoltai l’angolo e adocchiai il solito cliente seduto presso il campo di calcio. Mi notò anche lui e si alzò in piedi, guardandosi in torno prima di chiedere, “Quanto?”
 
“Trecento,” gli risposi con impazienza. Mi guardai anch’io intorno per assicurarmi che nessuno fosse nei paraggi, studenti o insegnanti che fossero. Non potevo mettermi nei casini.
 
Corrugò la fronte, sospettoso, “Fammi vedere...”
 
Tirai fuori il sacchetto e lui fece spallucce afferrando il suo portafoglio. Gli passai ciò che voleva e sospirò, “Ti conviene che ne valga la pena...”
 
“Ne sono certo,” gli assicurai prima di allontanarmi. Non ci scambiammo i nomi, perchè era così che funzionava. Se fossi stato beccato lui non sarebbe stato nei casini, e se lui fosse stato beccato non sarei finito dei casini io. Era più facile così. Mi sentivo sporco a fare quel lavoro, ma pur di procurare un tetto sulla testa a me e a Harry, avrei fatto qualsiasi cosa. Stavo ancora cercando di trovare un altro lavoro, in modo da poter smettere di fare quello, ma era piuttosto arduo. Per quanto fossero passati solo due giorni.
 
***
 
Harry si guardò intorno nel parcheggio prima di entrare nella mia auto. Poi sorrise, “Ciao Boo.”
 
Gli posai un bacio sulle labbra, “Dormiamo in un hotel ‘sta notte.”
 
Aggrottò le soppracciglia, evidentemente piuttosto confuso, “Come? Non abbiamo soldi.”
 
“Oh, sì invece,” commentai uscendo dal parcheggio.
 
Riflettei un attimo e poi dissi, “Ho trovato un lavoro. Mi hanno fatto un prestito che restituirò loro al prossimo pagamento...”
 
“Davvero? Ma è fantastico! Dove?” esclamò Harry con un sorriso.
 
Sorrisi di rimando, “Dal benzinaio a qualche miglia da qui.”
 
“Wow, che velocità! Suppongo che la tua bellezza e il tuo fascino li abbiano conquistati,” ridacchiò intrecciando le mie dita con le sue.
 
Borbottai in risposta. Mi sentivo davvero pessimo per avergli mentito. Ma non avevo altra scelta. Harry mi avrebbe sicuramente ucciso se l’avesse scoperto e non avrei sopportato un’altra separazione. Già odiava il fatto che mi drogassi, spacciare io stesso droga sarebbe stato ancora peggio.
 
Mi fermai di fianco ad un hotel low cost e uscì dall’auto afferrando le nostre borse. Harry mi aiutò ed entrammo nella hall. Il posto era piuttosto sporco, ma ce lo saremmo dovuti far bastare. C’era qualcosa di soprannaturale, quasi, nell’atmosfera. Il pavimento era grigio e i muri ricoperti di una carta da parati con una fantasia tremenda. Sì, il mio lato gay stava venendo fuori, ma non m’importava, Il design era atroce.
 
Scuotendo la testa afferrai la mano di Harry e mi avvicinai al bancone centrale. La ragazza che si trovava dietro di esso alzò lo sguardo su di me e chiese, con un’espressione annoiata, “Buongiorno, posso aiutarvi?”
 
“Una camera, grazie,” risposi velocemente, afferrando il portafoglio.
 
Lei ci squadrò con curiosità, poi chiese, “Quante notti?”
 
“Possiamo pagare di giorno in giorno finché ne abbiamo bisogno?” chiesi, insicuro su quanto tempo saremmo rimasti all’albergo. Potevano essere settimane oppure pochi giorni. Fino a che non avrei avuto abbastanza soldi per affittare un appartamento. Senza contare il trovarlo, l’appartamento.
 
Face spallucce, “Come volete, ecco le chiavi. Stanza 242.”
 
Presi le chiavi e mi avviai verso l’ascensore. Lui si stava guardando intorno con diffidenza. Non potevo dargli torto. Era una specie di ghetto, non per essere razzisti o che. Aspettammo fino a che non raggiungemmo il secondo piano e andammo in entrammo in camera nostra, aprendo la porta. Era un po’ dura, ma appena riuscimmo ad aprirla ci trovammo di fronte ad un orrendo tappeto, verde. I muri erano bianchi e rovinati, il letto rigido e la cassettiera vecchia.
 
“Beh, è... meglio di una macchina?” suggerì Harry con un piccolo sorriso.
 
Ridacchiai e chiusi la porta prima di lanciare le nostre borse sul letto. Lui sospirò e io cominciai a disfare i bagagli. Mi chiese, “Che fai?”
 
Aprii un cassetto e ci infilai i vestiti all’interno, per poi dire, “Beh, staremo qui per un po’, meglio almeno sentirsi a casa.”
 
Harry corrugò la fronte ma annuì, “Ok, io invece mi farei una doccia...”
 
“Va bene, ecco!” gli lanciai un paio di boxer, dei pantaloni e una t-shirt. Mi ringraziò ed entrò nel bagno. Non appena udii l’acqua scorrere aspettai qualche istante per poi tirare fuori il denaro dalla tasca. Lanciai un’occhiata alla porta, per precauzione e poi aprii un altro cassetto del mobile e ci infilai i soldi, prima di richiuderlo.
 
Quando finii di togliere tutta la mia roba dalla borsa sentii un urlo provenire dal bagno e sussultai. “Harry?” chiesi immediatamente, affrettandomi nella sua direzione. Harry corse fuori dalla doccia, nudo e gli chiesi preoccupato, “Che c’è? Stai bene?”
 
Indicò un punto nella doccia e mi ci avvicinai, voltandomi poi verso di lui, “Seriamente? Un ragno?”
 
Arrossì e presi in mano un fazzoletto, schiacciando quell’essere prima di buttarlo nel water, avvampando. Mi girai nuovamente verso di lui e lo squadrai dalla testa ai piedi con un ghigno. Abbassò lo sguardo diventando mostruosamente ancora più rosso e afferrò un asciugamano, balbettando, “U-Uh g-grazie.”
 
Alzai gli occhi al cielo e lo baciai dolcemente, “Dai, andiamo a dormire ora. Io mi faccio la doccia domani mattina.”
 
Lui annuì e si cambiò mentre io facevo lo stesso. Poi ci stendemmo sul pesante materasso. Spensi le luci e Harry si accoccolò sul mio petto, “Notte Boo.”
 
“Notte angelo,” sussurrai posandogli un bacio sulla tempia. Presto si addormentò e nel momento esatto in cui stavo per farlo anche io sentii il mio cellulare vibrare. Gemetti e lo aprii. Vidi un messaggio.
 
[Da: Spinner]
ci vediamo nel vicolo alle 10. porta i soldi, ne ho bisogno.
 
Aggrottai le sopracciglia e lanciai un’occhiata ad Harry per un istante. Sembrava tranquillo. Se mi fossi rifiutato però, probabilmente Spinner mi avrebbe licenziato, e noi avevamo un assoluto bisogno di soldi. Mi alzai lentamente e mi infilai una giacca prima di afferrare le chiavi e uscire, silenziosamente.
 
***
 
“Ok, sono qui, che ti serve?” chiesi, impaziente.
 
Ridacchiò, “Qualcuno qui è scontroso... ho rovinato i piani che avevi con il tuo fidanzatino?”
 
“Dimmi cosa vuoi,” sbuffai, il mio respiro visibile a causa dell’aria fredda.
 
“Prima i soldi,” gli passai la sua parte e lui si mise a contare le banconote prima di infilarle nel suo portafoglio. Poi mi porse una busta e sussurrò, “È ossicodone. La gente ne va pazza, e pure tu ci guadagnerai un sacco. A volte persino migliaia.”
 
“Neanche morto. Già la cocaina basta e avanza,” lo guardai, scettico, ri-porgendogli il sacchetto. Non avrei venduto quella roba neanche per idea. Era molto peggio.
 
Spinner mi afferrò il braccio, sogghignando, “Ascolta ragazzino, sei tu che ti sei infilato in questa storia e adesso fai quello che ti dico. Non vorresti mica che il tuo piccolo fidanzatino si faccia male, no?”
 
“Che vuoi dire?” chiesi, sospettoso. Non stava minacciando me, no. Era decisamente molto peggio. Stava minacciando Harry. Conosceva i miei punti deboli. Spinner sapeva che non me ne sarebbe fregato un granché se avesse fatto del male a me.
 
Fece un sorrisetto, “So che state a quello schifoso hotel del centro. È piuttosto carino, sai. Capelli ricci... fossette... oh, e i suoi occhi! Di che colore sono? Verdi? È anche piuttosto giovane, huh? Sedici anni?”
 
Lo sbattei contro il muro, la rabbia e la paura che si mescolavano dentro di me mentre dicevo, a denti stretti, “Che cazzo fai? Mi segui?”
 
Face spallucce con noncuranza, “Mi piace conoscerla la gente che lavora per me. È un bel ragazzino, indubbiamente. Così innocente... puro... è anche vergine, giusto?”
 
“Non ti azzardare a toccarlo, hai capito?!” lo minacciai con un’occhiataccia.
 
“Non lo farò. Tu preoccupati di vendere ‘sta roba e io lascerò il tuo fidanzatino in santa pace,” mi rispose, con un sorriso soddisfatto.
 
Afferrai l’ossicodone e me lo infilai in tasca di mala voglia, “Bene.”
 
“Perfetto. Allora ci vediamo qui, domani sera alle undici... e ti conviene aver venduto tutto.” Si allontanò lasciandomi solo nel vicolo. Gemetti, frustrato e mi affrettai a salire in macchina.
 
***

Quando aprii la porta della nostra camera d’albergo mi lasciai scappare un sospiro di sollievo nel vedere Harry ancora addormentato. Mi sfilai le scarpe e appesi la giacca prima di nascondere l’ossicodone e i soldi sotto il cassetto. Poi mi infilai lentamente nel letto e mi voltai verso Harry, pieno di sensi di colpa. I suoi lineamenti addormentati erano terribilmente tranquilli e meravigliosi... non potevo permettere che qualcuno gli facesse del male. Gli posai un bacio sulla guancia, dolcemente, e strinsi le mie braccia attorno ai suoi fianchi prima di cadere in un sonno inquieto.
 


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Ricordo a tutti che questa ff non è di mia proprietà e io mi sto soltanto occupando di tradurla, autorizzata dall'autrice, che trovate QUI
Il capitolo in lingua originale è invece QUI  
(e quello successivo).

Ecco a voi i capitolo! Oggi mi sento a corto di parole quindi spero solo che la storia continui a piacervi e che la mia traduzione continui (?) a sembrarvi ben fatta. Come al solito do sempre il massimo per rendere nella traduzione esattamente ciò che penso l'autrice volesse trasmettere. 

Se vi va mi piacerebbe sapere che ne pensate della storia "Louis & Zayn che si fanno una canna" eccetera. 
Ovviamente solo se vi va di esprimere la vostra opinione a riguardo. 

 
“I just wanna say a massive thank you” 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 22
*** Capitolo 21 ***


WARNING: Questo capitolo contiene Larry smut. 

(Don't like, don't read)

 

 

Capitolo 21

 

 

[Louis’ POV]

 

“Opossum.”

“Cane.”

“Elefante.”

“Delfino.”

“Ippopotamo.”

“Scimmia.”

 

Mi fermai un attimo, poi urlai, “Squalo!”

 

Si guardò intorno freneticamente e balbettò, “I- U- S-”

 

“Ha! Hai perso!” ghignai guardando Harry, che fece il broncio incrociando le braccia. Eravamo annoiati in hotel, visto che era venerdì, dopo scuola. Non sapevamo cosa fare, quindi avevamo iniziato a giocare ad un gioco in cui dovevamo nominare più animali possibile e il primo che non sapeva più che dire perdeva.

 

Harry alzò gli occhi al cielo, “E quindi? È solo un gioco.”

 

“Ah, davvero? E allora perchè hai fatto quel balletto scoordinato quando sei stato tu a vincere?” ribattei con un’espressione soddisfatta quando mi accorsi del suo rossore.

 

Sbuffò, “Non era scoordinata! Era... sexy.”

 

Spalancai gli occhi, “Ehi Mr. Innocentino, quand’è che abbiamo iniziato ad usare questo linguaggio?”

 

“Quando ti ho incontrato,” sorrise.

 

Sogghignai e lo baciai dolcemente, per poi sussurrargli nell’orecchio, facendolo rabbrividire, “Hmm, mi piace... e sì piccolo, quel balletto era piuttosto sexy...”

 

Le sue guance si arrossarono maggiormente e farfugliò, “U-Uh g-grazie...”

 

Lo sollevai dal letto e afferrai le nostre scarpe, porgendogli le sue, “Ok, andiamo a prendere qualcosa per cena!”

 

Ridacchiò e si infilò le scarpe. Io afferrai il portafoglio e la giacca, passandogli la felpa. Indossò anche quella e si spostò i ricci dalla fronte, chiedendo, “Che prendiamo?”

 

“Ehm,” mi fermai, facendo intrecciare le nostre dita e uscendo, poi, dalla stanza, “Dovremmo prendere qualcosa anche per il weekend. Possiamo andare da Tesco*, e comprare anche qualcosa per ammazzare il tempo.”

 

Lui annuì e premette il pulsante dell’ascensore. Una volta usciti aprii per lui la porta dell’auto e mormorò un piccolo “grazie”. Quando misi in moto e partimmo accesi la radio e ascoltai Harry intento a canticchiare le canzoni che conosceva. Arrivammo relativamente in fretta e uscii e lo aiutai a fare lo stesso. Afferrai nuovamente la sua mano e mi guardai intorno con attenzione. Da quando Spinner mi aveva detto che aveva individuato Harry io avevo iniziato a diventare più protettivo nei suoi confronti. Gli permettevo a malapena di allontanarsi di qualche passo da me, a parte quando andavo a ‘lavorare’.

 

Praticamente non facevo altro che camminare in giro per la città e Harry tornava a casa da scuola cercando di fare qualcosa di produttivo. Mi aveva confidato che aveva paura a stare in hotel da solo e non potevo biasimarlo. Ma non era quello il motivo della mia apprensione. Mi preoccupava il fatto che Spinner potesse in qualche modo sapere il nostro numero di stanza. Comunque non aveva nessuna ragione per far del male ad Harry visto che avevo continuato a vendere la sua roba. Erano passate due settimane. Harry si era un po’ insospettito, ma aveva sempre lasciato perdere. Io avevo cercato anche un nuovo lavoro e in alcuni posti avevo anche ricevuto un ‘forse’ e una promessa che avrebbero richiamato per farmi sapere. 

 

Io e Harry ci incamminammo nel supermercato e presi un carrello. Harry mi supplicò di poterlo spingere lui e feci roteare gli occhi a causa del suo comportamento infantile, facendolo sbuffare e in seguito dire, “È che mi piace avere il controllo!”

 

“Ah, davvero? Beh, scusa ma sono io il dominante** in questa relazione.” Gli feci l’occhiolino e lui arrossì. 

 

Camminammo lungo i vari reparti e prendemmo qualche barattolo di cibo in scatola e altri prodotti da microonde. L’hotel disponeva solo di un microonde e di un mini-frigo, ed era per questo che le nostre possibilità erano limitate. Harry continuava a lamentarsi del fatto che quello non era cibo salutare, e io mi limitai a rivolgergli un sorriso comprensivo. Il reparto successivo conteneva film e giochi da tavolo ad un prezzo decisamente conveniente. “Ooh, prendiamo delle carte,” sogghignai.

 

“Ugh, ma io odio i giochi di carte,” si imbronciò.

 

Feci un sorrisetto e mi avvicinai al suo orecchio, sussurrando, “Hai mai giocato a BlackJack?”

 

Rabbrividì leggermente, balbettando, “N-No...”

 

“Non ti preoccupare, lo adorerai,” ammiccai e gli posai un bacio sulla guancia. Per qualche istante spostò lo sguardo, ma poi annuì fiaccamente. Ridacchiai e ci avviammo verso le casse. Pagammo e uscimmo, per poi infilare ciò che avevamo comprato nell’auto. Il viaggio fu piuttosto precipitoso, in effetti, ma non vedevo l’ora di insegnare a Harry a giocare a quel gioco. Non avevamo passato molto tempo insieme in quell’ultimo periodo, perchè il mio ‘lavoro’ e il tutoraggio che faceva a scuola ci avevano tolto un sacco di tempo. Per quello sarebbe stato carino, ‘divertirci’ un po’.

 

Appena arrivati in hotel mi affrettai a prendere le borse della spesa nel bagagliaio. Riuscii a portarne su la maggior parte. Harry prese le altre. Lottammo un po’ con le borse, ma alla fine riuscimmo ad entrare in camera. Sospirai, sollevato, posando tutto sul letto. “Suvvia Boo, non erano poi così pesanti!” Harry rise, posando le sue due borse. 

 

“Oh davvero? Beh, io ne ho portate sei, quindi non hai il diritto di parlare!” gli lanciai un’occhiataccia scherzosa.

 

Ridacchiò leggermente, “Scusa, ma avresti potuto darmene di più, sai com’è.”

 

“Ormai è tardi,” gli feci la linguaccia, cominciando a mettere a post il cibo. Harry mi aiutò e infilammo il pasto nel microonde. Quando fu pronto lo divisi a metà, poggiando le nostre rispettive parti su due piatti di carta. Ci sedemmo sul letto e guardammo la televisione. Law & Order. Sorrisi e  porsi un po’ del mio cibo ad Harry, come per imboccarlo. Lui arrossì ma aprì la bocca. Sogghignai e finii di mangiare il resto. Terminammo presto, così afferrai le carte, con un ghigno, “Pronto?”

 

“Uh... ok, certo. Come si gioca?” chiese, incrociando le gambe. Io feci lo stesso.

 

Aprii le carte e cominciai a spiegare, “Ok, beh, per poter giocare il mazziere—in questo caso io—distribuisce ai giocatori una carta scoperta e ne mette una a terra. L’obiettivo è arrivare ad un punteggio pari e non superiore a 21. Fante, Donna e Re valgono 10 punti, l’asso vale 1 e tutte le altre mantengono il loro valore. Tu puoi decidere se ‘chiedere carta’, rischiando di superare 21 come punteggio, o ‘stare’, ovvero tenerti le carte che hai in mano. Se il giocatore totalizza un punteggio superiore a 21 si dice che ha ‘sballato’ e perde automaticamente. Io faccio lo stesso e il primo che arriva a 21 vince. Se nessuno dei due ci arriva allora quello che ci è andato più vicino ha vinto.”

 

“Ugh, sembra noioso,” gemette Harry.

 

Sogghignai, e gli dissi, “Già... vuoi renderlo un po’ più interessante?”

 

“U-Uh...” sembrò esitare, ma poi fece spallucce, “Ok, come?”

 

“Beh...” cominciai, e poggiai una mano sul suo ginocchio, “Chiunque perda, o superi i 21, deve togliersi un capo d’abbigliamento...”

 

I suoi occhi si spalancarono, “Uhhh...”

 

“Dai piccolo, ti ho già visto nudo,” scherzai, spostando un ricciolo birichino dalla sua fronte, “Sarà divertente.”

 

“O-Ok...” sospirò, cedendo.

 

Battei le mani e poi cominciammo a giocare. La prima carta fu un 7. Harry si morse il labbro, chiedendo carta. Misi giù un Fante. Chiese ancora una volta carta e misi un 5. Si irrigidì, e gli dissi, compiaciuto, “Su amore, spogliati!”

 

“Louis!” ansimò alle mie parole, ma si tolse la giacca—gesto che in realtà mi fece aggrottare la fronte. In ogni caso mi guardò e disse, “Non hai mai detto che la giacca non valeva.”

 

Fu di nuovo il suo turno. Sbuffai e misi a terra un 7. Lui chiese carta e arrivò a diciotto. Chiesi carta anche io e arrivai a 19. Sospirò e arrossì, sfilandosi la maglietta. Alzai un sopracciglio, facendo un sorrisetto storto, “Penso che questo diventerà il nostro nuovo hobby.”

 

Mi guardò male e riprendemmo il gioco.

 

***

 

Eravamo ormai entrambi senza maglietta, solo i nostri jeans addosso. Era il turno di Harry e io misi in tavola un Fante. Lui mi fece un cenno indicandomi di metterne giù un altra. Era un 5. Lui esitò ma annuì e io piazzai un 9, che lo fece gemere. Sogghignai e dichiarai, “E ora levati i pantaloni!”

 

Si alzò in piedi e armeggiò con la cerniera, per poi sbottonarli e toglierli. Mi leccai le labbra, fissandolo intensamente. Lui abbassò lo sguardo, poggiando i pantaloni a terra. Sorrisi e non potei farne a meno, afferrai la sua mano e lo feci accomodare su di me. Premetti le mie labbra sulle sue e lui mugolò in risposta. Risi e invertii le posizioni, mettendomi a cavalcioni su di lui e cacciandogli la lingua in bocca. Le nostre lingue si muovevano rapidamente, come in un tango. Aveva un gusto paradisiaco. Le mie mani scesero lungo tutto il suo corpo, facendolo rabbrividire. 

 

Mi staccai un istante dal bacio, e un filo di saliva seguii i miei movimenti. Harry sorrise imbarazzato, ansimando leggermente. Posai dei baci lungo il suo collo e lo morsicai piano. Gemette, invaso dal piacere. Continuai a baciarlo seguendo una linea, scendendo sempre un po’ di più di volta in volta, fino ad arrivare ai suoi fianchi. Feci un sorrisetto malizioso e infilai le dita sotto l’elastico dei suoi boxer. 

 

I’m gonna ride, I’m gonna ride, I’m gonna ride

On you baby, on you lately

All night, all night

I’m gonna take care of your body

I’ll be gentle don’t you scream-

 

Arrossii, afferrando il cellulare in fretta e furia e vedendo che era un’e-mail. Harry sorrise nervosamente, “U-Uh... vado a farmi una d-doccia!”

 

Annuii in imbarazzo e lui corse in bagno, il viso completamente rosso. Gemetti, buttandomi sul letto e coprendomi il volto. 

 

Ci siamo andati vicini.

 

***

 

Era sabato e visto che Spinner era fuori città ero felice perchè avrei potuto passare una giornata intera con il mio meraviglioso ragazzo. Ci eravamo annoiati piuttosto facilmente e dopo ciò che era successo il giorno prima Harry era diventato molto... ben disposto alle effusioni. Occasionalmente mi baciava e si accoccolava sempre su di me. Era abbastanza normale in fondo, anche se di solito ero io a cominciare. 

 

In quel momento stavamo guardando un film e sentì qualcosa urtare contro la mia guancia. Gemetti e mi voltai verso Harry, che stava mangiucchiando dei pop corn con un espressione innocente dipinta in volto. Gli lanciai un’occhiataccia scherzosa e mi chiese, gli occhi spalancati e un piccolo broncio, “Che c’è?”

 

Ghignai e cominciai a fargli il solletico sui fianchi. Soffocò un gemito, istericamente, i pop corn che si spargevano un po’ ovunque. “B-Basta L-Louis!”

 

Cadde a terra e mi sporsi verso di lui, preoccupato, “Stai bene?”

 

Una mano afferrò il mio polso, facendomi cadere e atterrare con un ‘umpf’. Lo guardai male, mentre lui ridacchiava, “L-La tua faccia!”

 

Gli punzecchiai nuovamente i fianchi e lui cercò di cacciar via le mie mani, ma era inutile, così continuai. La sua forte risata riempì la camera e risi anche io di rimando. Smisi di fargli il solletico non appena vidi che delle lacrime gli scendevano lungo il viso e si era zittito, esclusi i suoi ansimi e i suoi respiri. Era difficile resistere al suo sorriso e il suo viso arrossato, così mi avvicinai a lui e permisi alle nostre bocche di connettersi. Sospirò, soddisfatto e mosse le sue labbra contro le mie. Succhiai piano il suo labbro inferiore e gli infilai la lingua in bacca, incontrando la sua, in una dolce danza. 

 

Lo sollevai, le sue gambe attorcigliate attorno ai miei fianchi, le braccia pigramente avvolte intorno al mio collo. Continuammo a muovere le nostre bocche simultaneamente, e feci stendere Harry sul letto, posizionandomi a cavalcioni su di lui e baciandolo con ancora più impeto. Volevo sentirlo. Cominciammo a baciarci a bocca aperta, disordinatamente. Spostai le labbra più in basso, succhiando la sua pelle. Proseguendo riuscii a sfilare la maglia a Harry. Continuai a baciarlo, lungo lo stomaco. Tremava sotto i miei tocchi e immersi la lingua nel suo ombelico, facendolo gemere. Le mie dita si fecero strada sotto l’elastico dei suoi boxer e si irrigidì, tutt’a un tratto. Probabilmente la realtà l’aveva travolto. Spalancai la bocca, “Oh dio, mi dispiace così tanto! T-Tu sei vergine e hai sedici anni e non sei pronto, mi dispia-”

 

Harry mi interruppe baciandomi prepotentemente e scuotendo la testa, “N-No, va tutto bene... e-ero solo sorpreso.”

 

“Non mentirmi,” lo fulminai dolcemente con lo sguardo. 

 

Mi ignorò, baciandomi con delicatezza e gli chiesi, preoccupato, “Sei sicuro...?”

 

Annuì e ancora una volta mi posizionai meglio a cavalcioni sul suo corpo a torso nudo. Feci congiungere le nostre labbra in un bacio focoso, lasciando che la punta della mia lingua scivolasse contro il suo labbro inferiore. Il riccio aprì immediatamente la bocca e le nostre lingue si intrecciarono in una rapida danza, combattendo per la predominanza. Mi allontanai leggermente per poi lasciare dei succhiotti sulla pallida pelle del suo collo accarezzato dai ricci.

 

Contemporaneamente tirai piano quei meravigliosi capelli, stringendoli fra le dita. Harry si lasciò andare in un gemito, nella mia bocca. Cominciai a sfregarmi contro di lui, strattonandolo appena. Mi separai da lui giusto per sfilarmi anch’io la maglietta e tornare a mordicchiare il suo corpicino pallido, fermandomi ai jeans. Alzai lo sguardo su di lui, interrogativo. Annuì, permettendomi di abbassargli i pantaloni e lanciarli nell’angolo della stanza, seguiti dai miei. 

 

Poi mi abbassai sulla sua erezione e aspettai che il respiro del riccio si quietasse. Mi fece un cenno affermativo al quale risposi con un sorriso confortante. Molto presto mi ritrovai a succhiare leggermente la chiara pelle dell sue cosce. Feci scorrere le mie labbra sulla sua carne, per poi spostarmi a leccare la sua lunghezza, inglobarne la testa e chinandomi maggiormente, muovendomi su e giù. 

 

Harry incurvò la schiena, facendomi tossicchiare leggermente, ma spinsi i suoi fianchi nuovamente contro il letto. Cominciai ancora a succhiare, ma questa volta più forte, incavando le guance. Proseguii per qualche minuto, ascoltando il respiro del ragazzo più piccolo accelerare sempre di più, lasciandosi scappare piccoli gemiti che si liberavano nella camera. 

 

Notando la posizione un po’ contorta di Harry, allontanai la bocca dalla sua lunghezza con uno schiocco, per poi avvicinarmi a lui e premere un bacio casto sulle sue labbra gonfie. I suoi ricci erano disordinati e selvaggi e aveva gli occhi spalancati. Sorrisi. “Sei pronto?”

 

Annuì, prendendo fiato, “S-Sì.”

 

Vidi i suoi occhi brillare leggermente dalla paura, e spostai un riccio anticonvenzionale dalla sua fronte, baciandolo dolcemente, “Non ti preoccupare, mi prenderò cura di te...”

 

Harry fece un enorme sorriso e afferrai i lubrificante dal cassetto. Harry alzò un sopracciglio e io ridacchiai, “In un certo senso aspettavo molto questo momento...”

 

Arrossì e scossi la testa con un sorriso, versandomi un po’ di quel liquido sulla mano. Spostai le gambe di Harry in modo che le spalancasse maggiormente e premetti un dito nella sua entrata, lentamente. Si irrigidì appena e posai un delicato bacio sulle sue labbra, “Devi solo rilassarti, fa meno male...”

 

Lui annuì e fece un profondo respiro, per poi eseguire gli ordini. Dopo qualche momento Harry sorrise e lo presi come un segnale per continuare, aggiungendo un secondo e poi un terzo dito, muovendoli leggermente. Sussultò, e iniziai a farcirlo di baci con l’intento di distrarlo dal dolore. Arricciai, esitando, le mie dita e Harry si lasciò scappare un dolce gemito, che mi eccitò maggiormente. 

 

“L-Lou... t-ti prego,” mugolò,  disperatamente. 

 

Cominciai ad estrarre le mie dita, guadagnandomi un lamento dal ragazzo sotto di me. Mi allontanai  per qualche istante e cosparsi di lubrificante il mio membro—ormai duro. Lo allineai con la sua apertura e mi spinsi lentamente al suo interno, facendo rimanere senza fiato Harry, gli occhi sbarrati. Corrugai la fronte e lo baciai profondamente, entrando maggiormente in lui. Rispose piano al bacio, per poi gemere nella mia bocca. 

 

Via via che muovevo i miei fianchi cominciammo ad ansimare l’uno nella bocca dell’altro. Separandomi dal bacio iniziai con un ritmo lento a spostare i fianchi e a uscire quasi completamente da lui per poi entrarci di nuovo, con dolorosa lentezza. Volevo essere gentile, delicato, dolce, ma Harry sembrava volere di più. Presto ci ritrovammo entrambi disperati, ma cercai in ogni caso di mantenere il ritmo delle mie spinte contenuto. Quello fino a che Harry non mi guardò con i suoi grandi occhi verdi, vetrosi, gonfi di lussuria, che brillavano con amore. 

 

“Lou, per favore,” mi supplicò. Allora accelerai, praticamente rimbalzando dentro e fuori, i nostri gemiti che facevano eco lungo tutti i muri della stanza.

 

“Ci sei quasi, piccolo?” soffiai, guadagnandomi un forte gemito in risposta. Harry fu percorso da un brivido. I suoi ricci umidi di sudore, gli occhi pieni di desiderio. Continuai a spingermi in lui ancora un paio di volte. Harry venne con un “Louis!” innescando in me la stessa reazione, alla vista del suo viso. Rallentai le spinte, sommerso dalla sensazione dell’orgasmo, prima di sfilarmi da dentro di lui, ansimando. Mi accasciai accanto a Harry, baciandolo dolcemente e accarezzandogli la guancia. 

 

Lui d’altra parte non era da meno. Ansimava pesantemente, gli occhi ancora spalancati, “Wow...”

 

Si accoccolò sul mio petto e mi avvicinai a lui, afferrando un fazzoletto e pulendoci. Lanciai il fazzoletto a terra perchè non avevo voglia di alzarmi. Harry mi guardò con un’espressione assonnata. Arrossì, dicendo, imbarazzato, “Ti amo Boobear.”

 

Lo guardai, quasi in adorazione, “Anch’io ti amo, mio angelo.”

 

Sorrisi dolcemente, spostandogli indietro i ricci sudati. Harry chiuse gli occhi e si accoccolò maggiormente fra le mie braccia, sospirando soddisfatto. Il suo leggero russare riempì la stanza. Suppongo proprio che non fosse abituato agli effetti post-sesso. Intrecciai le dita fra i suoi ricci, fregandomene del fatto che fossero fradici, e posai un bacio sulla sua guancia, prima di cadere anche io in un sonno profondo, dimenticando tutte le mie preoccupazioni. Limitandomi a godermi il presente. 

 

 

*Tesco è un gruppo di distribuzione britannico attivo a livello internazionale.

** Attivo

 

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Ricordo a tutti che questa fan fiction non è di mia proprietà e io mi sto solo occupando di tradurla, autorizzata dall'autrice, che trovate QUI.

Il capitolo in lingua originale è invece QUI.

 

Ehià people! Come state dopo questo capitolo ricco di smut e feels? Io sono un po' imbarazzata perchè questa è la prima volta che scrivo (traduco) qualcosa del genere anche se, beh, lette di cose così ne ho lette *COFF COFF*

What do you expect from me?

 

What else? 

1. Ci stiamo lentamente avvicinando alla fine di questa meravigliosa storia. Il conto alla rovescia è iniziato. Mancano ormai solo più quattro—dico quattro—capitoli. Ma don't worreeh, di cose ne devono ancora succedere, e quando la storia finirà ho già in piano, come accennato di iniziare a tradurne un'altra entro l'inizio della scuola. 

2. Aw, questo capitolo e belliffimiffimo e BlackJack è un gioco strafigo se giocato così, lol. 

3. Se volete passare anche dalla mia long "I wish I was a punk rocker with flowers in my hair" mi rendereste davvero felice. Ma buh. 

«Fregacazzi» come dice Yotobi. Spero solo che se passerete vi piacerà, se no spero che vi sia piaciuto questo, di capitolo!

Qui c'è il bannerino della ff:

 

 

 

“I just wanna say a massive thank you”

 

 

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Capitolo 23
*** Capitolo 22 ***


 

Sorrisi dolcemente, spostandogli indietro i ricci sudati. Harry chiuse gli occhi e si accoccolò maggiormente fra le mie braccia, sospirando soddisfatto. Il suo leggero russare riempì la stanza. Suppongo proprio che non fosse abituato agli effetti post-sesso. Intrecciai le dita fra i suoi ricci, fregandomene del fatto che fossero fradici, e posai un bacio sulla sua guancia, prima di cadere anche io in un sonno profondo, dimenticando tutte le mie preoccupazioni. Limitandomi a godermi il presente. 

 

Capitolo 22

 

[Louis’ POV]

 

Gemetti aprendo gli occhi e lanciando un occhiata al ragazzo riccio fra le mie braccia. Le mie labbra si arricciarono in un sorriso alla sensazione del suo corpo allacciato col mio. I ricordi della notte passata mi inondarono e premetti un bacio sui suoi ricci. Afferrai il cellulare, attento a non svegliare Harry, e aggrottai le sopracciglia quando mi accorsi di aver ricevuto un messaggio. 

 

[Da: Spinner]

Mi trovi ora nel vicolo, porta i soldi!

 

Non avevo sentito sue notizie da venerdì—era fuori città—ed era il motivo per cui io ed Harry il giorno prima avevamo fatto sesso. Mi accorsi che il messaggio era stato inviato alle 9:00 ed erano già le 9:30. Il mio cuore batteva con insistenza. Non potevo semplicemente lasciare lì Harry. In ogni caso però, non andando da Spinner avrei pagato serie conseguenze, e Harry ne sarebbe stato coinvolto. Mandai un messaggio a Spinner scusandomi dicendo che mi ero appena svegliato e sgattaiolai fuori dal letto. Mi assicurai che Harry fosse addormentato, mi vestii e afferrai i solfi dal mio cassetto prima di lasciare un bacio sulla fronte del riccio. Poi mi affrettai fuori dalla camera fregandomene totalmente delle condizioni in cui mi trovavo.

 

Saltai in macchina e guidai velocemente verso il solito posto in cui eravamo abituati a trovarci. La paura aumentò non appena lo vidi camminare avanti e indietro a grandi falcate con una sigaretta in bocca. Tremando uscii dall’auto e camminai verso di lui. Notò la mia figura e mi lanciò uno sguardo freddo, “Allora ti sei deciso a farti vedere.”

 

“Scusa, mi sono svegliato tardi!” mi scusai velocemente, sperando che non si arrabbiasse. Normalmente non ne sarei spaventato, ma aveva minacciato Harry quindi non potevo fare a meno di sentirmi agitato. 

 

Rise, beffardo, poi chiese, “Beh, dove sono i soldi?” Li tirai fuori dalla mia tasca, porgendoglieli e lui sorrise, soddisfatto. Dopo avermi porto l’ossicodone aggiunse, “E ora vai e divertiti con il tuo giocattolino.”

 

Sbuffai ma annuii, felice di potermene andare. Così entrai fugacemente in uno dei negozi di fianco al vicolo e comprai dei fiori e del cioccolato. Mi sentivo tremendamente in colpa per averlo lasciato e non volevo che fosse turbato. Sembrava un po’ cliché, ma adoravo viziarlo. Guidando verso l’hotel sospirai. La mia vita si era complicata da quando avevo conosciuto Harry. Lo amavo, più di chiunque altro, ma era dura. In ogni caso non l’avrei mai lasciato. Era la mia vita, tutto ciò che mi rimaneva e sapevo che lui provava lo stesso. 

 

Parcheggiai la macchina e mi diressi verso la nostra camera. Aprii lentamente la porta e vidi Harry rotolarsi sul letto e girarsi verso di me, mezzo addormentato. Mi guardò, confuso, “Boo?”

 

“Buon giorno angelo mio,” dissi piano, camminando verso il letto e dandogli un dolce bacio. Abbassò lo sguardo, arrossendo non appena si rese conto di essere nudo. Ridacchiai e gli porsi i fiori. “Scusa se sono uscito, volevo solo prenderti una cosa speciale.”

 

Harry sorrise, imbarazzato, annusando il profumo delle rose con un sospiro felice, “Sono meravigliose... grazie.” Posò i fiori sul comodino e aggiunse, “Ieri notte è stato... perfetto.”

 

Alzai le sopracciglia, “Davvero?” Lui annuì timidamente e gli catturai le labbra in un bacio, “Beh, devo ammettere che è stata la serata più bella di sempre e tu eri stupendo... come sempre.”

 

Mi stavo per allontanare ma mi afferrò per la giacca, schiantando le sue labbra sulle mie. Rimasi shoccato per qualche istante, ma poi risposi baciandolo a mia volta, con lo stesso ardore. Mi fece stendere su di lui, sorridendo contro le mie labbra. Feci scorrere la lingua sul suo labbro inferiore e lui aprì la bocca, permettendo alla mia lingua di infilarcisi all’interno e incontrare la sua in quella solita danza sensuale. 

 

Le mie mani si spostarono sui suoi ricci, accarezzandoli leggermente sulla nuca. Si lasciò andare in un gemito, permettendo al bacio di approfondirsi e al mio cuore di accelerare i suoi battiti. Le sue mani invece scendevano lungo il mio petto, sui miei fianchi. Poi però si accigliò, allontanandosi dopo aver tastato la tasca posteriore dei miei jeans. Mi irrigidii e lui mi guardò, confuso, prima di tirar fuori la busta dell’ossicodone.

 

Il mio cuore batteva, quella volta per la paura. Impallidii e le mie mani si fecero umide quando Harry chiese, “Louis... c-cos’è questo?”

 

La sapeva la risposta, e sapeva che lo sapevo. Deglutii lentamente, “O-Ossicodone...”

 

Si spostò da sotto di me, afferrando le lenzuola per coprire il suo corpo nudo. Si voltò verso di me e abbassò lo sguardo, rimanendo in silenzio per qualche secondo. Ogni volta che un istante passava sentivo la mia agitazione nervosa crescere. I minuti passati sembravano ore intere, ma poi di decise ad alzare lo sguardo, “T-Ti droghi... ancora?”

 

Sospirai, sollevato, trovando una sorta di scappatoia in quelle parole. Reagii fingendo senso di colpa, per quanto non fosse molto difficile visto che mi sentivo davvero così. Annuì solennemente, “S-Sì...”

 

Poi mi chiese, con un tono triste, “È per questo che... che sei uscito ‘sta mattina?”

 

“Sì, mi spiace così tanto Harry! Ti prego non odiarmi...” sussurrai le ultime parole, perché ogni bugia sembrava un peso in più sulle mie spalle. Il senso di colpa aumentò quando il suo sguardo si posò su di me, pieno d’amore. 

 

Harry lasciò la busta accanto a me, avviluppando le sue braccia attorno al mio collo, stringendomi in un abbraccio. Ero shoccato dalla sua reazione, ma lo assecondai, e ricambiai la stretta affettuosa, le braccia attorno al suo petto. Posò un bacio sulla mia fronte, il mio cuore che si scioglieva ad ogni sua azione. Poi lasciò un bacio su ognuna delle mie guance, poi sulle mie labbra. 

 

Si allontanò, lasciando che le sue braccia fossero posate con leggerezza attorno al mio collo, allentando la presa di prima. Disse, “Non ti odio. So che per te è difficile smettere così in fretta. Non ti sentire male, o in colpa. Non è facile uscirne se se n’era dipendenti. Non saprò come ci si sente o come fare a sopportarlo... ma prometto di amarti e sostenerti.” Sorrise dolcemente, spostandomi i capelli su un lato. “Ti aiuterò, ok? Ti amo così tanto e comincerò adesso!”

 

Lo guardai, confuso, e i miei occhi si spalancarono quando lo videro afferrare il pacchetto. Saltai su e gli afferrai il braccio. Trasalì alla mia presa, e lo lasciai andare, “Scusa piccolo!”

 

“V-Va bene, ma devi smettere ora, ok? Non puoi permettere alla dipendenza di insediarsi dentro di te. Dobbiamo fermarla, cominciando da ora... per favore? Puoi farlo per me?” chiese con un’espressione imbronciata. Sospirai, annuendo e lui ghignò, entrando nel bagno, le lenzuola ancora avvolte intorno al suo corpo. Sentii il suono dello sciacquone e gemetti internamente, sapendo che avrei dovuto pagarne le conseguenze. 

 

Harry uscì dal bagno con un sorriso (e tanto di fossette), “Visto? Ora possiamo rimetterti in sesto, di nuovo...”

 

Gli rivolsi un sorriso tirato. Quell’ossicodone valeva circa ottocento euro! Cosa avrei fatto? Avevamo bisogno di quei soldi per pagare l’hotel. Non potevo rivelarglielo a Harry però, così sospirai, baciandolo. Era così dolce!

 

Pensava che mi stessi drogando... dannazione, se solo sapesse quanto si stava sbagliando!

 

***

 

“798, 799, 800 euro,” contai, porgendo i soldi al padrone di casa. 

 

Sorrise, “Bene ragazzi,” mi guardò leggermente insicuro, “Ora, siete sicuri di poter sostenere questa spesa? Sono insistente lo so, ma siete piuttosto giovani.”

 

“Non si preoccupi, ha un lavoro fantastico!” esclamò Harry con un sorriso orgoglioso. L’uomo, Mr.Bob, mi lanciò un’occhiata e risposi con un sorriso tirato. 

 

Sospirò, “Ok, bene, potete cominciare a traslocare questa settimana. Vi chiamerò quando è tutto pronto.”

 

Annuii e entrammo in macchina, diretti a scuola. Erano quasi le sette quando eravamo usciti dall’hotel, così avevamo deciso di passare da quell’uomo. Il proprietario di uno dei negozi che avevo consultato mi aveva chiamato la sera prima, avevo così ottenuto un lavoro che mi permettesse di smettere di mentire ad Harry. Ancora non ne avevo parlato con Spinner perché onestamente la reazione che avrebbe potuto avere mi spaventava.

 

Quando io ed Harry arrivammo a scuola gli posai un bacio sulle labbra e si allontanò, entrando dall’ingresso principale. Mi guardai attentamente intorno e aspettai qualche minuto prima di uscire dall’auto anch’io. Individuai Niall, che alzò lo sguardo con un cipiglio. “Hy amico, dove sei stato ultimamente? È da un po’ che hai la testa fra le nuvole...”

 

“Oh, ho trovato un lavoro quindi sono piuttosto occupato.” Tecnicamente non era una bigia quindi non mi era difficile renderla credibile come cosa. 

 

Niall annuì, “Va bene... beh, se hai bisogno di qualcosa basta che chiedi, sì?”

 

Sorrisi e ci dirigemmo in classe non appena la campanella suonò.

 

***

 

La mattinata trascorse piuttosto in fretta e quando suonò l’intervallo andai in aula computer, aggrottando le sopracciglia alla vista di Mr.Cowell e tutti gli studenti sparpagliai fra i tavoli. L’uomo mi salutò, “Mr.Tomlinson, la prego, si sieda.”

 

Annuii e lasciai cadere la borsa sul lato della sedia, sedendomi mollemente, “Che succede?”

 

“È dicembre ormai e vi abbiamo detto che il progetto della chat stava giungendo agli sgoccioli. L’ultimo appuntamento che avrete qui sarà il ventidue di dicembre, subito prima delle vacanze. Questo è tutto, ora accedete pure!” sogghignò, allontanandosi. 

 

Sospirai. Wow... siamo già agli sgoccioli? Sembra ieri che io e Harry abbiamo cominciato a parlare! Ricordo come all’inizio avevo pensato fosse una ragazza. È stato imbarazzante. Ridacchiando mi avviai verso il computer, sogghignando.

 

Hotpants92: Hey sexy, indossi dei jeans attillati? ;)

 

Curlycat94: Sei tu che hai scelto i miei vestiti ‘sta mattina .-.

 

Misi su il broncio. Aveva rovinato lo scherzo!

 

Hotpants92: Già e sono piuttosto soddisfatto di come ti stavano... le tue gambe sono così sexy in quei jeans <3

 

Curlycat94: Oh um grazie :)

 

Mi immaginai il rossore apparire sul suo viso. Era troppo tenero. 

 

Hotpants92: Non vedo l’ora di traslocare questo weekend!

 

Curlycat94: Sì, sono sorpreso di quanti soldi ti abbia già dato il tuo principale, così in fretta. Devi aver lavorato duramente :c

 

Corrugai la fronte, sentendomi in colpa. In realtà Spinner mi aveva prestato un po’ di soldi dopo che gli avevo descritto la mia situazione. Mi aveva dato da vendere il doppio dell’ossicodone. Lo avevo ripagato di quello che Harry aveva buttato. Il riccio era davvero preoccupato per me ed era una cosa carina, ma strana visto che di solito ero io a preoccuparmi per lui. 

 

Spinner non sapeva ciò che Harry aveva fatto. Avevo dovuto fingere di aver venduto tutto regolarmente e chiedere all’hotel di poter pagare doppio il giorno successivo. Fortunatamente mi avevano permesso di farlo e visto che avevo anche quel nuovo lavoro avevo utilizzato quei soldi per la camera e quelli di Spinner per l’appartamento. 

 

Non era la casa migliore che si potesse desiderare, ma era abbastanza grande per noi. C’erano due camere, anche se Harry avrebbe dormito con me. L’altra poteva essere una qualsiasi stanza degli ospiti. Era già arredata e aveva due bagni. In più si trovava nello stesso quartiere della scuola quindi era perfetta, e Harry la adorava perché la cucina era piuttosto carina.

 

Per quanto mi sentissi in colpa sapevo che se Harry l’avesse scoperto mi avrebbe odiato, quindi avrei cercato di parlarne con Spinner nella speranza che avrebbe capito. 

 

Hotpants92: Non ti preoccupare angelo :) Andrà tutto bene. 

 

***

 

“Hey frocetto!” aggrottai le sopracciglia e vidi Zayn camminare verso Harry. Spalancai gli occhi. Ultimamente aveva sempre cercato di evitarlo quindi pensavo che avesse smesso di infastidirlo. Harry si voltò, sorpreso, e Zayn sogghignò. “Sembra che Lou abbia preso ad ignorarti per qualche strana ragione, ma non penserai di averla fatta franca così facilmente, vero?”

 

Sbatté il riccio contro l’armadietto e io ringhiai, intervenendo. Zayn si volto verso di me con un ghigno, ma si accigliò non appena si rese conto della mia reazione. Mi calmai leggermente e gli dissi, “Dai, lascialo in pace!”

 

“Cosa?” chiese, incredulo, “Che succede? Perché sei così gentile con ‘sto finocchio?”

 

Sussultai a quella parola, ma poi mi ricomposi, facendo finta di niente, “Non ne vale più la pena, ora andiamo a mangiare, ok?”

 

Mi guardò strano. Harry che mi fissava ad occhi spalancati. Alla fine Zayn lo lasciò andare senza risparmiargli un’occhiataccia. Afferrai la spalla di Zayn e ci incamminammo verso la mensa. Mi voltai qualche istante verso Harry, che mimò un ‘ti amo’ con le labbra. 

 

Ammiccai e gli mandai un bacio, al quale lui rispose arrossendo, per poi allontanarsi velocemente. Ridacchiai. Era così dolcecuore.  

 

***

 

Durante il pranzo ignorai tutti. Lucy e Perrie stavano parlando di qualche programma televisivo e Zayn e Niall avevano cominciato a lanciarmi occhiate stranite. Non capivo perché lo stesse facendo anche Niall, ma sapevo che Zayn era curioso del motivo per cui avevo difeso Harry. Era ovvio che fosse confuso e probabilmente si stava facendo diecimila domande a riguardo. Domande a cui non avrei mai risposto. Non ancora, almeno. Volevo mantenere la promessa che avevo fatto a Harry. E l’avrei fatto. 

 

Era arrivata l’ora di incontrare il cliente, così dissi ai ragazzi che dovevo andare in bagno. Corsi verso il campo da calcio e vidi il ragazzo ossuto. Concludemmo i nostri affari e lo salutai, infilando i soldi nella giacca. 

 

“Louis?”

 

Sussultai, vedendo Niall e Lucy guardarmi, shoccati. Mi guardai intorno affannosamente, sperando che nessun altro mi avesse visto. Dio, non può essere vero! E se Perrie mi avesse visto? L’avrebbe riferito a Harry?

 

“Louis,” disse Niall guardandomi con un’espressione interessata, posando una mano sulla mia spalla, “Che hai dato a quel ragazzo?” Mi limitai a fissarlo, insicuro su come rispondere. “Era droga?”

 

Deglutii lentamente, poi annuii, senza neanche la minima voglia di mentire. Ero consapevole del fatto che lo sapesse. Aveva spacciato marijuana e il commercio era piuttosto simile, solo meno fruttuoso.

 

“Perché?” chiese preoccupato, “È per i soldi? È questo il tuo lavoro?”

 

“Beh, s-sì, ma ne ho trovato uno nuovo! M-Mi servivano solo i soldi,” spiegai, lanciando un’occhiata a Lucy, che mi guardava, comprensiva. 

 

Niall aggrottò le sopracciglia, “Louis, perché non stai da me? Perché hai deciso di fare così quando avresti semplicemente potuto vivere con me o con Zayn? C’è qualcos’altro sotto? È da mesi che sei distante e so che tua mamma deve aver avuto un’altra ragione per cacciarti di casa.”

 

Sentii le lacrime formicolarmi negli occhi, ma cercai di reprimerle, frustrato. Ad ogni sua parola il mio mondo si sgretolava lentamente. 

 

“Louis, ti prego dimmelo! Pensavo fossimo amici, che succede? Sai che non ti giudicherei! Hai messo incinta qualcuno? È Eleanor? È per questo che avete rotto? Tua madre l’ha scoperto? È per questo che hai bisogno dei soldi?”

 

“Basta!” urlai, cadendo in ginocchio. Rimase a bocca aperta non appena mi feci scappare un singhiozzo. “S-Sono g-gay...”

 

“C-Cosa?” ansimò Niall, le sopracciglia sollevate per la sorpresa. 

 

Mi stropicciai gli occhi, mettendomi le mani fra i capelli e sentendomi distrutto. “S-Sono gay... e sto c-con Harry, ok?”

 

“È... È per questo che sei così distante?” mi chiese piano, accovacciandosi a terra accanto a me con uno sguardo confuso.

 

Annuii, singhiozzando, “Era il mio partner nel progetto. Quando l’ho scoperto ho iniziato a guardarlo con occhi diversi... ho p-provato a prendere le distanze, ma poi lui era triste e ci siamo... baciati, abbiamo cominciato a u-uscire insieme e le cose si sono fatte c-complesse, continuavo a nasconderlo stando c-con El. Perrie ci è stata d’aiuto... e abbiamo a-avuto altro problemi, m-ma poi stavamo ehm... pomiciando un pochino e m-mia madre è entrata, mi ha cacciato di casa e siamo andati da Harry m-ma le nostre madri sono amiche! Dio, siamo così stupidi! A-Abbiamo dormito nella mia auto per un paio di giorni... ho cercato di trovare un lavoro, ma nessuno mi prendeva. Un ragazzo è venuto da me, Spinner-”

 

“Spinner, il ragazzo che veniva in questa scuola?” chiese Niall, piano. 

 

Annuii, “S-Sì, mi ha detto che avrei fatto soldi più in fretta... se-se avessi spacciato la roba al posto suo, visto che non poteva più entrare nella proprietà scolastica... non volevo, ma... io amo Harry, non potevo permettere che morisse di fame... e di freddo... a vivere in una fottuta macchina! Ha solo sedici anni! Ho iniziato a lavorare per lui, e v-volevo uscirne... ma ha minacciato Harry... non volevo che facesse male al mio Harry, per colpa MIA! Gli ho già creato abbastanza problemi... con Zayn e Eleanor... è solo che...”

 

“Lo ami?” chiese Niall con un piccolo sorriso.

 

“Sì,” risposi dolcemente, poi una lacrima mi percorse la guancia quando un pensiero tremendo mi lampeggiò nella mente, “Mi odi?”

 

Niall scosse immediatamente la testa, “Certo che no...”

 

“Ma... sono gay...” sussurrai, confuso.

 

Lui ridacchiò lievemente e avviluppò le braccia attorno a me, “Non potrei mai odiarti, sei il mio migliore amico! E per quanto io non sia un grande fan di Harry, non lo odio—merda—io non lo conosco! E se lo ami veramente ci deve essere qualcosa di speciale in quel ragazzo dai capelli ricci.”

 

Sorrisi, “È speciale sì... ma Zayn...”

 

Il viso di Niall si oscurò, “Zayn. Capisco, vuoi che tanga la bocca chiusa, sì?”

 

“Per favore?” lo supplicai debolmente. 

 

“Non preoccuparti, io e Lucy terremo il tuo segreto,” ghignò e Lucy annuì piano. È stata qui per tutto il tempo? Merda!

 

Mi alzai e l’abbracciai, “Mi spiace che tu abbia dovuto assistere a tutto questo, giuro, non sono sempre così folle.”

 

“Non ti preoccupare,” ridacchiò la biondina, “Non lo dirò a nessuno!”

 

Sorrisi e Niall mi strinse a sé, dicendo, “Niente più segreti! Sono tuo amico e ti dovresti fidare di me...”

 

“Lo so,” sussurrai. 

 

“Ma Zayn è tutta un’altra storia,” aggiunse con espressione corrucciata. 

 

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Ricordo a tutti che questa fan fiction non è di mia proprietà e io mi sto solo occupando di tradurla, autorizzata dall'autrice, che trovate QUI.

Il capitolo in lingua originale è invece QUI.

 

Sono veramente di corsa quindi ci tengo a ringraziarvi per le recensioni, per le visualizzazioni, per chi ha aggiunto la storia tra le seguite/preferite/ricordate e per chi... ehi in qualche modo ho già ringraziato ognuna di voi. 

Spero che il capitolo vi sia piaciuto e che non ci siano errori. La prossima settimana partirò per la vacanza e non posso assicurarvi di riuscire ad aggiornare con la stessa frequenza, ma ho già tradotto tutti i prossimi capitoli, quindi non ci saranno ulteriori problemi. 

Grazie mille e alla prossima. 

 

(Anzi, prima mi arrabbio un po' per le bugie che dice Louis perchè mi fa incazzare come poche cose e continua a combinare casini dnajwksfdwjkdla

ECCO. ORA MI SENTO MEGLIO. 

E viva Niall, io lo sapevo che lui era un grande! xx )

 

Capitolo dedicato a itspaola.

 

“I just wanna say a massive thank you”

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Capitolo 24
*** Capitolo 23 ***


 

Sorrisi e Niall mi strinse a sé, dicendo, “Niente più segreti! Sono tuo amico e ti dovresti fidare di me...”

“Lo so,” sussurrai. 

“Ma Zayn è tutta un’altra storia,” aggiunse con espressione corrucciata. 

 

***

 

[Louis’ POV]

 

“Glielo vuoi già dire ad Harry?” sussurrò Niall mentre stava finendo un compito per il giorno successivo. 

 

Aggrottai le sopracciglia, “Neanche morto. Mi odierebbe...”

 

“Ascolta, non solo il più grande fan di questa tua... relazione, ma sono sicuro che Harry ti rende felice! Quindi perché semplicemente non smetti di lavorare per Spinner?” chiese, confuso.

 

“Non posso, è pericoloso. Ha minacciato Harry e... non posso nemmeno sopportare il pensiero che qualcuno possa fargli del male.” Era come se nessuno riuscisse a capire che no, non potevo smettere da un momento all’altro, riuscendo ad evitare che Harry ci rimettesse. E nessuna delle alternative che mi si erano presentate faceva al caso mio. 

 

Annuì leggermente, “Va bene... ma non puoi lavorare per lui per sempre.”

 

“Lo so...” sospirai piano. 

 

***

 

“Hey Tommo, ce li hai i soldi?” chiese Spinner con un sorriso. 

 

Annuii e gli porsi l’incasso prima di dire, “Quindi, è possibile ehm... uscire dal giro?”

 

“E ora perché cazzo vorresti farlo?” chiese aspramente. 

 

Mi morsi leggermente il labbro, “È solo che... sta rendendo la mia vita molto più difficile di quanto già lo fosse, continuo a mentire al mio ragazzo e beh... io non—lui significa il mondo per me e il mio migliore amico ha appena scoperto che sono gay e non ce la posso fare! Harry mi odierà se lo scopre anche lui ed è troppo e mia madre mi ha cacciato di casa e il mio migliore amico picchia il mio ragazzo e la sua ragazza sa che stiamo insieme.” Non so perché tutt’a un tratto avevo iniziato a raccontargli tutto questo, ma Spinner stava ascoltando me e il mio sproloquio, quindi continuai. “E poi si è scoperto che il migliore amico di Harry era innamorato di lui e io ho cercato di suicidarmi e non posso perderlo! NON POSSO!”

 

Spinner mi guardò, a bocca aperta, prima di sospirare, “Ascolta ragazzo, la vita è dura, ma da quando lavori per me ho guadagnato un sacco di soldi... ho bisogno di te, un mio amico è in carcere e voglio riuscire a pagargli la cauzione, ok? Proprio come Harry, questo amico è importante per me, non sentimentalmente, ma è come un fratello. È tutto ciò che mi rimane e ho bisogno di lui.”

 

Aggrottai le sopracciglia, “Mi spiace... ma non posso-”

 

“Lo farai! Ok?” la sua espressione da comprensiva si tramutò in fredda in una questione di pochi secondi e rimasi lì, immobile, senza neanche più cercare di contrattare. 

 

“O-Okay...” assicurai. 

 

***

 

“Dai Hazza, non puoi stare lì seduto a guardarmi!” sbuffai scherzosamente, piazzando i filma sulla mensola. Ci eravamo appena trasferiti e Harry non aveva fatto nient’altro che stare lì seduto, guardandomi fare tutto. 

 

Sorrise dolcemente, “Ma tu mi ami e non vuoi che mi stiri un muscolo, giusto?”

 

“Harry tu hai sedici anni, non sessanta!” ribattei con uno sguardo gelido. 

 

Mise su il broncio. “Va bene! Metterò a posto i nostri vestiti!”

 

Annuii e mi alzai, avviandomi verso il salotto. Harry si diresse nella nostra camera. L’appartamento aveva un solo piano e sinceramente lo preferivo così. Voleva dire camminare meno e sì, ero un ragazzo dannatamente pigro ma chissenefrega. Dopo qualche minuto sentii qualcosa rompersi e balzai su, correndo immediatamente nell’ingresso. 

 

Aprii la porta della camera da letto vedendo una cornice di una foto a terra, il vetro tutt’intorno. E poi c’era Harry, che aveva le lacrime a scorrergli sulle guance e gli occhi chiusi, seduto sull’angolo del letto. Mi affrettai verso di lui chiedendo subito, “Stai bene? Cosa c’è che non va? Ch’è successo? Ti sei fatto male? Esce sangue?”

 

“Lo so,” sussurrò, così piano che riuscii a sentirlo solo per miracolo. 

 

Gli rivolsi uno sguardo confuso, per quanto i suoi occhi fossero ancora chiusi, “Sai cosa?”

 

Mi posò qualcosa in mano e io abbassai lo sguardo. Notai che era il mio cellulare. Harry disse, “Spinner vuole i soldi...”

 

Mi morì il fiato in gola. Ero insicuro su cosa rispondere, era come se qualcuno avesse spinto l’aria fuori dal mio corpo, a calci. Harry aprì gli occhi e altre lacrime caddero. Il suo sguardo si posò su di me e chiese, colmo di dolore, “Perché... perché mi hai mentito?”

 

“I-Io...” il mio cervello non permetteva alle parole di uscire, non importa quanto ardentemente ci provassi. Aggrottai le sopracciglia, chiedendo, “Perché hai guardato il mio cellulare?”

 

“Stavo chiamando il mio perché non lo trovavo, ma ora non cambiare discorso!” scosse la testa con un’espressione afflitta. “Non mi hai mai mentito! Mi hai sempre detto ogni cosa, ed era così che sapevo di potermi fidare di te! Mi hai detto perfino quando hai dormito con Eleanor! L’unica volta che mi hai mentito è stata quando sei andato a casa sua! Neanche quello mi ha ferito come mi ferisce questo!”

 

“Ti prego, non... posso dirti come sono andate le cose! Non te ne andare,” lo supplicai mentre lui guardava il soffitto cercando di fermare la nuova orda di lacrime. 

 

“Tu continui a... ferirmi! Sei perfino riuscito a farmi credere che ti stavo aiutando! Sei andato avanti con questa storia come se fosse niente e io pensavo onestamente di essere riuscito in qualche modo a farti stare meglio, ma per tutto questo tempo tu non hai fatto altro che mentirmi! Almeno ce l’hai un lavoro?” mi lanciò un’occhiataccia, gli occhi cerchiati di rosso. 

 

Il mio cuore si strinse alla vista del suo viso, “S-Sì. Ce l’ho... ti prego però, ascoltami!” Rimase in silenzio e afferri la sua mano. “Per favore?”

 

Annuì appena e io sospirai, sedendomi affianco a lui. Corrugai la fronte non appena lui si spostò, allontanandosi da me, lasciandomi uno spazio vuoto accanto. Fortunatamente tenne la sua mano fra le mie e lo guardai con esitazione, prima di dire. “Era per te. L’ho fatto per te-”

 

“Che cosa romantica...”

 

Ignorai il suo commenti e continuai, “Eri così triste... eravamo appena stati cacciati di casa e non avevamo soldi, nessuno mi voleva assumere visto che ho solo diciott’anni e a scuola... Spinner mi ha visto e mi ha detto che avrei potuto fare un sacco di soldi vendendo droga. Lì lì ho declinato l’offerta ma mi ha fatto sentire in colpa quando ha spostato l’argomento su di te... non potevo dirtelo, sapevo che ti saresti arrabbiato, quindi ho pensato che avrei potuto spacciare fino a che non avrei trovato un nuovo lavoro...”

 

“Guarda un po’ a che punto siamo arrivati. Grande idea,” grugnì. 

 

“In ogni caso,” sospirai, “Ovviamente non è tutto semplice come ci si aspetta. Ho provato a smettere non appena Spinner mi ha detto che avrei dovuto iniziare a vedere... l’ossicodone, ma mi ha minacciato di farti del male.” Harry si irrigidì e io strinsi forte la sua mano prima di spiegare, “Quello che mi ha detto mi ha colpito come una cascata di mattoni. Sapeva che non me ne sarebbe fregato un cazzo di essere picchiato... ma lui... lui sapeva anche quando sarei diventato iperprotettivo se avesse cominciato a tirare in campo te. Non potevo lasciare che ti facesse del male, quindi ho continuato, poi hai trovato la roba e... te l’avrei detto, ma tu hai pensato che fossi io a drogarmi ancora...” il suo sguardo si incupì e gli accarezzai la guancia, ma lui si tirò indietro, facendomi morire il cuore, “Mi dispiace così tanto, non avrei neanche dovuto iniziare a veder-”

 

“Non è questo,” disse piano. 

 

“Cosa?” chiesi confuso.

 

Mi lanciò un’occhiata, “Non m’importa che tu abbia spacciato droga.”

 

“No?” sollevai le sopracciglia, con aria interrogativa. 

 

Sospirò, passandosi una mano fra i ricci, “Beh, un po’ sì, ma... capisco perché l’hai fatto... era una cosa stupida e odio che tu l’abbia fatto, ma so che lo stavi facendo per proteggermi ed aiutarmi.”

 

“Ok, ma allora perché sei arrabbiato?” chiesi con un un cipiglio.

 

Mi guardò male, “Perché mi hai mentito e me l’hai tenuto nascosto!”

 

“M-Mi dispiace, ok?” dissi dolcemente, “Ti prego angelo-”

 

Indietreggiò non appena sentì quel soprannome,, “No, solo-non chiamarmi così.”

 

“M-Ma...” mugolai, ferito, “Tu sei il mio angelo...”

 

I suoi occhi si fecero umidi, le labbra tremolanti, “Questo è troppo. Le botte, il tradimento, la droga... è troppo per me!” si fece scappare un singhiozzo e non volevo far altro che stringerlo e scacciare le sue lacrime. “Perfino la mia stessa madre mi ha abbandonato! Tu-Tu sei tutto ciò che ho e l’unica p-persona che mi rimaneva mi ha appena mentito e... e...”

 

“Piccolo, lo so, ho combinato un casino ma...” la mia voce diventò un sussurro. Non sapevo cosa dire. 

 

Scosse la testa, alzandosi e io afferrai il suo polso. Si voltò, “Ti prego... lasciami andare!”

 

“Dove stai andando?” chiesi velocemente, “Non lasciarmi!”

 

“Da Liam... non lo so! Ho bisogno di t-tempo,” sospirò cercando di darmi le spalle. 

 

Il panico mi riempì le membra e lo tirai verso di me. Lui gemette, così mollai la presa all’istante, potendo già scorgere dove si sarebbe formato il livido sul suo polso. Rimase a bocca aperta e io corrugai la fronte, “Scusa!”

 

“Tu CONTINUI a farmi male!” urlò. 

 

Faci scorrere il mio dito in quel punto e indietreggiò ancora di più. “Io non... stavo cercando di... ti prego non te ne andare- solo- dormi nella camera degli ospiti piuttosto, ma ti prego, non uscire. Sono le undici e sta nevicando e ti prenderai la febbre...”

 

Harry mi guardò, esitante, ma annuì debolmente, “Va bene... dormirò lì.”

 

“Ok...”

 

Afferrò il pigiama, si cambiò e lanciò i vestiti che aveva addosso in un angolo. Mi avvicinai a lui cercando di posargli un bacio sulle labbra ma si spostò, e gli baciai la guancia. ignorai il rifiuto e gli dissi, “Buona notte angelo mio... ti amo.”

 

Lui si limitò a guardare de un’altra parte e uscì, mormorando, “Notte...”

 

Sospirai e mi cambiai prima di camminare verso il letto. Lo raggiunsi e mi stesi per poi voltarmi e sentire freddo in mancanza del suo corpo raggomitolato sul mio petto. Il mio cuore faceva male ad ascoltare il silenzio, senza nessun quieto russare a riempire l’aria. Sentii dei singhiozzi sommessi provenire dalla camera affianco e una lacrima scese lungo il mio viso. Chiusi gli occhi, il senso di colpa a sovrastarmi. Dopo quelli che sembrarono anni riuscii finalmente a cadere in un sonno vuoto.

 

***

 

Mi svegliai e aggrottai la fronte, non trovando dei ricci nel mio campo visivo. I ricordi della sera prima mi inondarono la mente e mi alzai all’istante, correndo nell’ingresso. C’erano scatole ancora piene sparse qua e la e Harry stava seduto sul divano mangiando cereali e guardando la tv.

 

“Harry...” sospirai, leggermente nervoso.

 

Tirò su la testa al solo udire la mia voce, ma i suoi occhi guizzarono rapidamente al pavimento, mentre continuava a masticare la sua colazione. Ignorai il dolore nel mio petto e mi avvicinai a lui, “Piccolo, so che quello che ho fatto è sbagliato... ma avevamo bisogno di quei soldi e non potevo lasciarti congelare!”

 

“Va bene, ho capito,” sussurrò.

 

“Ma allora perché sei ancora arrabbiato?” chiesi dolcemente. 

 

Lui sospirò e scosse la testa, “È che odio il fatto di non potermi più fidare di te...”

 

Il mio cuore vacillò alle sue parole, e afferrai la sua mano fra le mie. Aggrottai le sopracciglia però, si tirò indietro da quel contatto, “Angelo, potrei sempre fidarti di me!”

 

“Mi pare ovvio che non posso!” mi lanciò un’occhiataccia, infastidito. “Sai, se me l’avessi detto probabilmente non mi sarei arrabbiato così tanto. Già odiavo che ti drogassi, ma ora vai e la vendi pure, la droga! Hai pagato l’appartamento con quei soldi?”

 

“Sì,” sospirai, sconfitto.

 

Alzò gli occhi al cielo, “Certo, mi sembra giusto, sto vivendo in un appartamento pagato con la droga... m-mi sento così sporco!”

 

“Ti prego non sentirti così, ne uscirò, ok? Non voglio più farlo, solo... non rompere con me... lo sai che ti amo...” lo supplicai e i suoi occhi si addolcirono non appena posai la mano sul suo braccio, delicatamente, “Ti amo, ok? Ti prego...”

 

“Non lo so... io ho solo... bisogno di tempo, sì? Ho bisogno di pensare,” mi disse piano. Annuii, riluttante, e mi posò un bacio sulla guancia prima di allontanarsi per andarsi a cambiare. Rimasi fermo un momento poi lo seguii vedendolo indossare una felpa e poi arruffarsi i capelli. Afferrai dei jeans e una t-shirt nera con scollatura a v. Uscì dalla stanza per prendersi la borsa. Dopo aver finito di vestirmi lo raggiunsi di fronte alla porta. Giocherellava con i pollici. 

 

Mi rivolse un piccolo sorriso e uscimmo per andare a scuola. Il viaggio in auto fu imbarazzante. Harry ascoltava la musica e io continuavo a cercare di iniziare una conversazione, ma le sue risposte erano tutte a monosillabi. Arrivati a scuola mi voltai verso di lui, “Ciao, ti amo...”

 

Harry rimase in silenzio per qualche istante, per poi sussurrare, “Ti amo anche io.”

 

Un sorriso si fece strada sulle mie labbra e lui arrossì prima di uscire dall’auto. Ridacchiai. Era un buon segno. Mi amava ancora. Non mi rimaneva che uscire dal giro con Spinner, ma come?

 

***

 

“C’è qualcosa che non va, Louis?” chiese Perrie non appena chiusi l’armadietto. Le rivolsi uno sguardo confuso e lei sbuffò, abbassando la voce e mormorando, “So che stai spacciando droga. Niall me l’ha detto. Ora dimmi, perché diavolo hai pensato che fosse una buona idea?”

 

“Ero disperato! Ma ora sto cercando di uscirne perché mi sono messo nei guai con Harry e ho paura che mi lasci,” sussurrai con un cipiglio.

 

Lei tossicchiò, “Non lo biasimo, è ovvio che tu abbia continuato a mentirgli! Questa sarà tipo la quinta volta che combini dei casini e mandi tutto all’aria, Louis. Hai bisogno di rivedere le tue priorità e smetterla con la droga!”

 

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Ricordo a tutti che questa fan fiction non è di mia proprietà e io mi sto solo occupando di tradurla, autorizzata dall'autrice, che trovate QUI.

Il capitolo in lingua originale è invece QUI.

 

Sono di corsa, come sempre, però ecco qua. 

 

“I just wanna say a massive thank you”

 

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Capitolo 25
*** Capitolo 25 ***


 

“C’è qualcosa che non va, Louis?” chiese Perrie non appena chiusi l’armadietto. Le rivolsi uno sguardo confuso e lei sbuffò, abbassando la voce e mormorando, “So che stai spacciando droga. Niall me l’ha detto. Ora dimmi, perché diavolo hai pensato che fosse una buona idea?”

 

“Ero disperato! Ma ora sto cercando di uscirne perché mi sono messo nei guai con Harry e ho paura che mi lasci,” sussurrai con un cipiglio.

 

Lei tossicchiò, “Non lo biasimo, è ovvio che tu abbia continuato a mentirgli! Questa sarà tipo la quinta volta che combini dei casini e mandi tutto all’aria, Louis. Hai bisogno di rivedere le tue priorità e smetterla con la droga!”

 

***

 

[Louis’ POV]

 

“Harry ti prego, parlami! Non spaccio più!” supplicai il riccio, seduto sul davanzale della finestra, guardando ancora fuori.

 

Si voltò verso di me piano e scosse la testa, “È solo perché è stato arrestato... so che avresti continuato se no... lo so.”

 

“Beh sì, l’avrei fatto, ma solo perché un suo amico è in prigione e gli manca! Proprio come noi, era disperato!” cercai di convincerlo. 

 

Harry sospirò, “Ho capito, ma è comunque difficile fidarsi di te in questo momento.”

 

“Solo... dammi un’altra chance,” misi il broncio sporgendo il labbro con il piercing e facendogli gli occhioni. Potrebbe sembrare strano che mi fossi comportato in modo così... infantile, ma con Harry ero diverso. 

 

I suoi occhi cominciarono a farsi umidi e affermò, la voce roca, “Ti ho dato un milione di chances! Quando mi supplicavi di rimanere nell’ombra, quando mi picchiavi, quando hai baciato Eleanor e mi hai detto che era solo una copertura, quando hai fatto sesso con lei! Sono già quattro chances! Le persone di solito si fermano a due, ma no, io te ne ho date quattro e potrei essere abbastanza stupido da dartene un’altra! Per tutto questo tempo sono stato premuroso e indulgente, ma tu continui a fare le cose alle mie spalle e mentirmi! Come dovrei fare a sapere che tu stai facendo seriamente con me?” la sua voce si quietò, diventando più dolce verso la fine, e i miei occhi si spalancarono ascoltando quel suo discorso. Avevo davvero fatto così tante cazzate?

 

“Ma io ti amo, e lo sai!” cercai di farlo ragionare. 

 

Mi fissò prima di chiedere, con un tono di voce ferito, “E come faccio a crederti quando tutto ciò che sai fare è mentirmi, ferirmi e tradirmi?”

 

“Troverò il modo di farmi perdonare... lo farò.” Uscii dalla camera, lanciando ancora una volta un’occhiata a quel ragazzo, che era tornato a guardare fuori dalla finestra. Avrei trovato il modo di dimostrargli che lo amavo. 

 

***

 

“Sei sicuro Louis?” chiese Perrie con esitazione. 

 

Annuii, insicuro, “Certo... se significa riavere il mio Harry allora non m’importa.”

 

Mi guardò, incredula. Non la biasimavo. Perfino io ero ancora shoccato dalla decisione che avevo preso, ma per Harry avrei fatto qualsiasi cosa. Se solo l’avesse saputo.

 

Niall e Lucy corsero verso di noi e sussurrarono, “Ok, è pronto.”

 

Feci un profondo respiro e mi avviai verso l’area da cui erano venuti. Liam mi guardò facendo roteare gli occhi, “Mi potresti ricordare perché ti sto aiutando?”

 

“Perché mi ami,” dissi sogghignando. Mi guardò stranito e io sbuffai. “Perché ami Harry e vuoi la sua felicità.”

 

“Come vuoi,” mormorò, poi aggiunse, “Ok, allora vado a prenderlo, torno subito.”

 

“Ok.”

 

“Oh e Louis,” disse ancora, voltandosi. Io fremetti consapevolmente e lui abbassò la voce, “Se lo fai stare male ancora una volta—una sola fottutissima volta—mi occuperò personalmente di gettarti in una vasca di squali e cominciare a baciarlo dritto di fronte a te, guardandoti lentamente morire...”

 

Deglutii e lui ammiccò, allontanandosi. Scossi la testa, cercando di concentrarmi di più sul da farsi. Dopo qualche minuto arrivò Niall e mi fece un segno. Appresi il messaggio e subito si sentì la voce di Perrie risuonare nell’aria, “Ok, eccovi tutti qui! Per favore, attenzione! Conoscete tutti Louis Tomlinson?” Si sentirono varie grida e cori di approvazione. Ridacchiai. Perrie continuò, “Beh, ha un annuncio molto speciale da fare. Ebbene, eccolo qui!”

 

Oltrepassai le tende e mi ritrovai di fronte ad una caffetteria piena di sguardi incuriositi. Incontrai gli occhi di Harry e sembrava essere piuttosto confuso, cosa che mi fece ridacchiare. Perrie mi passò accanto, sussurrandomi nell’orecchio, “Buona fortuna, ricordati che non importa cosa succeda, noi saremo sempre qui per te.”

 

Le rivolsi un sorriso e presi un respiro prima di parlare al microfono, “Ok, beh, frequento questa scuola ormai da un bel po’ di tempo e molte persone mi conoscono... hanno sentito parlare di me... o anche scopato con me qualche volta.” Notai Harry tossire infastidito, e mi schiarii la gola. “Ma comunque. Ci sono diverse cose che la gente non sa di me. Mi piace Selena Gomez, passo il mio tempo libero a guardare Spongebob, ho pianto guardando “Le pagine della nostra vita” e... sono innamorato.” Percepii lo sgomento dilagare tra le persone e Harry spalancò gli occhi, facendomi sorridere. “Sì, sono innamorato. Amo tutto di questa persona... i suoi occhi, il suo sorriso... la sua risata... le fossette... il suo modo di essere estremamente infantile ma al tempo stesso di essere in grado di fare un discorso serio. Amo il modo in cui questa persona diventa così agitata quando le faccio dei complimenti, ma poi sa essere sicura di sé e confidente, senza mai lasciarsi dare troppi ordini. Non sono mai stato innamorato prima d’ora. E ne ho già combinate di tutti i colori con questa persona, ma lei è ancora qui. Ancora con me, a sopportare e affrontare la mia stupidità e i miei errori! Quindi desidero solo una cosa... vorrei che tutti sapessero che ti amo, Harry Styles.”

 

Ancora una volta potei udire lo sbigottimento dipanarsi nella caffetteria. Liam e Niall si alzarono in piedi, portando un Harry Styles intontito sul palchetto. Camminai verso di lui, afferrando la sua mano e chiedendogli, “Harry Styles—tu che riesci sempre a rendere più brillanti le mie giornate—abbiamo dovuto affrontare tantissimi problemi insieme e ancora sono shoccato a sapere che sei mio... ma ho una domanda da farti. Verresti con me al ballo d’inverno a dimostrare a tutti che sei mio?”

 

Un enorme sorriso si fece strada sul suo viso e mi saltò fa le braccia, avvolgendo le gambe attorno ai miei fianchi. Lo strinsi e schiantò le sue labbra sulle mie mormorando ‘sì sì sì sì sì sì”. Ridacchiai e mi staccai da lui qualche istante per poi catturargli le labbra una volta ancora. 

 

Fra la folla ci fu chi si intenerì e chi se ne andò, disgustato, ma non m’importava. Harry mi rivolse un  ghigno imbarazzato, borbottando, “Grazie.”

 

“Per cosa?” chiese, con un sopracciglio alzato. 

 

Mi baciò sulla guancia e mi disse, “Per amarmi, per aver fatto coming out, per aver rischiato la tua reputazione...”

 

“Non m’importa più della mia reputazione, finché sei con me non ha importanza!” gli confessai onestamente. 

 

Improvvisamente però sentimmo una sorta di ringhio e mi voltai, vedendo uno Zayn piuttosto arrabbiato. Feci scendere dolcemente Harry e mi posizionai di fronte a lui non volendolo vedere ferito. Zayn si avvicinò a me, altezzoso e mi tirò un pugno in faccia, gridando, “Che cazzo c’è di sbagliato in te?”

 

Mi portai la mano alla guancia—che bruciava—e gli lanciai un’occhiataccia. “Ehi, datti una calmata!”

 

“NO! Perché non mi hai mai detto che sei... gay?” sputò fuori, furioso. 

 

Corrugai la fronte e sentii Harry aggrapparsi al retro della mia t-shirt, “Zayn, è piuttosto ovvio il motivo per cui non te l’ho detto!”

 

“E tu usciresti con... questo frocetto?” disse, con scherno. 

 

Sentì la rabbia invadermi e un attimo dopo mi ritrovai addosso a Zayn, tirandogli dei pugni ad altezza petto. Mi ribaltò e mi colpì la mascella facendomi sussultare. Poi sentii Zayn venire trascinato via da me e alzai lo sguardo, vedendo Niall rivolgermi un sorriso comprensivo, per poi voltarsi e portare Zayn verso l’uscita. Harry mi corse incontro con un’espressione preoccupata. 

 

Cadde in ginocchio e posò una mano sulla mia guancia arrossato, “Stai bene Boo?”

 

Sorrisi, triste, “Sto bene... me lo sarei dovuto aspettare...” Spostò piano la mia frangia e mi posò un bacio sulla tempia, facendo diventare il mio sorriso improvvisamente più felice. “Beh, e riguardo al ballo, angelo?”

 

“Sì?” chiese con un sorriso timido. 

 

Gli baciai le labbra, ammiccando, “Sarai così sexy in quel little black dress1!”

 

Spalancò la bocca, “Neanche morto! Vorrai dire piuttosto Suit&Tie2!”

 

Ridacchiai e scossi la testa, incredulo, “Non posso credere che stiamo parlando citando delle canzoni!”

 

“Beh, as long as you love me3, non m’importa” ridacchiò. 

 

Risi, “Hm, I love like a love song baby4!”

 

“And I’ll alway remember december5,” rise.

 

Gli tirai una gomitata con un ghigno e lo baciai dolcemente, “Ti amo.”

 

“Anche io ti amo,” sussurrò. 

 

Forever and always6,” ammiccai facendolo ridacchiare sul mio collo, mentre avvolgevo le braccia attorno a lui. 

 

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1Riferimento alla canzone “Little Black Dress” dei One Direction. Significa piccolo abito nero (femminile). 

 

2Riferimento alla canzone “Suit&Tie” di Justin Timberlake. Significa completo e cravatta, inteso nel senso di giacca e cravatta. 

 

3Riferimento alla canzone “As Long As You Love Me” di Justin Bieber o forse a quella dei Backstreet Boys. Significa finché mi ami.

 

4Riferimento alla canzone “I Love You Like a Love Song” di Selena Gomez. Significa ti amo come una canzone di amore, piccolo!

 

5Riferimento alla canzone “Remember December” di Demi Lovato (credo?). Significa ricord(erò) dicembre.

 

6Riferimento alla canzone “Forever and Always” dei Parachute. Significa sempre e per sempre.

 

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Ricordo a tutti che questa fan fiction non è di mia proprietà e io mi sto solo occupando di tradurla, autorizzata dall'autrice, che trovate QUI.

Il capitolo in lingua originale è invece QUI.

 

Angolo della traduttrice che verrà uccisa dalle lettrici però, insomma, ADESSO ha aggiornato...

Mi devo scusare immensamente con voi per l'estremo ritardo, ma spero mi crederete se dico che non ho avuto nè il wifi, nè (tantomeno) un computer per un mese in cui ero in vacanza in campagna. 

Per chi segue anche la mia altra storia "I wish I was a punk rocker with flowers in my head" la situazione è ancora più tragica ma mi scuso in anticipo. Aggiornerò, non mi sono nè rotta di scrivere nè mi sento svogliata. Per questo SCUSATE. E spero questo capitolo vi sia piaciuto. La fine è sempre più vicina :/

 

Ah, e risponderò a tutte le recensioni perchè ci tengo particolarmente come cosa e sono solita farlo sempre e vi voglio bene, però davvero, lo farò un po' in ritardo. Ho il computer e la connessione solo oggi e non sapete (e non volete sapere) quante cose ho da fare. 

Vi virtal-amo.

 

“I just wanna say a massive thank you”

 

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Capitolo 26
*** Capitolo 26 ***


 

[Louis’ POV]

“Abbiamo fatto grandi progressi nel corso di questo progetto,” cominciò Mrs. Flack, tutti gli studenti sparpagliati sulle sedie che riempivano l’Auditorium. Io ero seduto accanto a Niall e Lucy, mentre Zayn e Perrie si trovavano qualche fila più indietro. Harry era accanto a Liam, nella sezione del decimo anno. Appena ottenuta l'attenzione di tutti Mrs. Flack riprese a parlare. “Ho notato davvero molti miglioramenti per quanto riguarda voti, condotta e atteggiamenti. Il nostro personale ha osservato anche un minore tasso di conflitti nei corridoi, incluso il bullismo. Molti degli studenti non avevano apprezzato l’idea di «Cheshire Chatroom» ma sono arrivati ad amarla. Sfortunatamente però, il progetto è giunto alla sua conclusione.”

 

Aggrottai le sopracciglia e mi accorsi di quanto anche tutti gli altri fossero un po’ dispiaciuti. All’inizio ero infastidito dal progetto, ma se non fosse stato per quello, non mi sarei mai innamorato di Harry. Lanciai un occhiata al ragazzo riccio, che dovette accorgersi che lo stavo fissando, poiché si voltò e mi rivolse un sorriso, che ricambiai.

 

Mrs. Flack ci disse, “Allora, oggi è il giorno in cui incontrerete i vostri partner, il giorno di cui non fate che parlare da qualche mese a questa parte. Vi passeremo dei cartellini su cui dovrete scrivere il vostro user name e poi vi metterete alla ricerca il vostro compagno. Nella speranza che imparerete che l’età, il sesso, l’orientamento sessuale o la razza non hanno alcuna importanza, e che è ciò che c’è dentro una persona a renderla speciale.”

 

Sorrisi alle sue parole, sentendomi leggermente orgoglioso di me stesso. Perrie si diresse verso di me non appena finimmo di scrivere i nostri user names. Ridacchiai vedendo che il suo era «2sexyforyoursexy» e alzai un sopracciglio, “Perrie, sono allibito per la tua scelta lessicale!”

 

Ridacchiò, “Oh, perché «Hotpants92» è una scelta lessicale migliore?”

 

“Sì, lo è, e anche della grossa,” ribattei, facendole la linguaccia. 

 

Sorrise dolcemente, “Sono così felice per te. Hai fatto davvero grandi progressi... potrebbe sembrarti un po’ smielato, ma è vero. Hai accettato la sessualità, hai trovato un ragazzo meraviglioso, hai superato quel problema con la droga, hai difeso te stesso e Harry, hai trovato un buon lavoro e sei diventato una persona magnifica.”

 

La strinsi in un abbraccio, mormorando, “Grazie mille Per, potrai anche essere un po’ invadente, ma sei fantastica e sei un’amica che ti sostiene sempre e volevo solo che lo sapessi. Se non fosse stato per te ora non sarei con Harry e non sarei così felice...”

 

Lei annuì e mi diede un bacio sulla guancia in modo amichevole, “Beh, sono felice che siamo tutti felici e innamorati.”

 

Ridacchiai, “Questo sì che era smielato, ma comunque...”

 

“Taci e vai a trovare il tuo ragazzo,” sbuffò, dandomi una pacca sul braccio. 

 

Alzai gli occhi al cielo ma annuii, attraversando la sala alla ricerca di Harry. Sorrisi riconoscendo i suoi capelli ricci nell’angolo.  Aveva una bottiglietta d’acqua in mano ed era solo. Mentre mi stavo avvicinando Harry alzò lo sguardo e sorrise non appena mi vide. Lo salutai con un bacio. Da quando avevamo fatto coming out avevamo più problemi a scambiarci effusioni in pubblico. 

 

“Non riesco a credere che sia finito,” aggrottò le sopracciglia, intrecciando le nostre dita. 

 

Sospirai, “Neanch’io... sembra ieri che ti ho chiesto se indossavi una mini gonna.”

 

Arrossì facendo il broncio, “Pensavi fossi una ragazza!”

 

“Il tuo nome era piuttosto femminile, piccolo, scusa,” ridacchiai, comprensivo e poi aggiunsi, sfacciatamente, “Ma comunque non mi dispiacerebbe vederti indossare una gonna.”

 

“Certo che no,” rispose Harry, facendo roteare gli occhi. 

 

Lo baciai dolcemente e gli chiesi, “Hey, dopo scuola verresti con me da qualche parte?”

 

“Dicono tutti così,” ridacchiò, infantile.

 

Alzai gli occhi al cielo, ignorandolo, poi chiesi, “Ti prego?”

 

“Dove?” chiese, curioso.

 

Rimasi in silenzio per qualche istante, poi dichiarai, “A incontrare un buon amico.”

 

***

 

“Che di fai qui, Tomlinson?”

 

Sospirai, rispondendo attraverso il vetro pulito. Notai che indossava uno di quelle classiche divise arancioni da carcerato e scossi la testa, dicendo, “Dovevo vederti.”

 

Spinner lanciò un’occhiata ad Harry e ghignò, “Ah, hey dolcezza.”

 

Harry arrossì, borbottando un piccolo ‘ciao’ e alzai gli occhi al cielo. “Perché l’hai fatto?”

 

“Fatto cosa?” chiese Spinner con un sopracciglio aggrottato. 

 

Gli lanciai un’occhiataccia. “Perché hai mentito? Hai detto loro che ero innocente...”

 

Mi rivolse un sorriso comprensivo, “Hai solo diciott’anni... sei fidanzato, vai a scuola, hai degli amici e già avevi dovuto affrontare un mucchio di altri problemi... non potevo permettergli di portarti via a causa mia. E poi questo splendore qui aveva bisogno di te.”

 

Harry gli sorrise, in imbarazzo e spinner ammiccò. Lo fulminai, “Hey, concentrati!”

 

Ridacchiò, “Siamo un po’ gelosi?”

 

“No, avevo solo bisogno di sapere perché avessi fatto qualcosa di così stupido,” sbuffai incrociando le braccia.

 

Spinner fece spallucce, “Beh, non è poi così male in fondo. Ho la possibilità di vedere il mio amico, Jay. Anche lui è qui...”

 

“Ma ora non puoi più pagargli la cauzione,” gli feci notare.

 

Annuì, “Già, ma una volta uscito di qui fra qualche mese, lui uscirà un mese dopo.”

 

Sorrisi, “Sai, non sei così male come fai credere.”

 

“Nah,” convenì.

 

All’improvviso Harry chiese, “Perché hai iniziato a spacciare quando potevi semplicemente trovarti un lavoro?”

 

“Sei troppo adorabile e candido,” disse dolcemente. Lo guardai per ammonirlo. “E, è solo difficile guadagnare sufficienti soldi in tempo. Quando spacci droga fai più soldi, e più velocemente. Ma non farlo, ok?” 

 

Harry annuì, “Ok!”

 

“Posso averlo per me quando uscirò di qui?” chiese Spinner.

 

“Mio,” lo guardai male, stringendomi Harry al petto. 

 

Spinner alzò le mani in segno di resa, “Va bene, va bene.”

 

“L’orario di visita è terminato,” disse una delle guardie.

 

Sospirai, “Beh grazie... davvero. Ciao Spinner.”

 

“Verrete ancora in visita qualche volta?” chiese, sembrando in qualche modo speranzoso.

 

Ci pensai su, prima di sogghignare, “Sì, a presto.”

 

“Ciao Louis,” mi fece cenno prima di ghignare in direzione di Harry, “Ciao splendore.”

 

Lanciai un’altra occhiataccia al ragazzo prima che la guarda ci dirigesse verso l’uscita.

 

***

 

Mi aggiustai un po’ la cravatte e feci scorrere la mano fra i capelli, sorridendo soddisfatto alla mia immagine riflessa nello specchio. Dopo essermi sfilato il piercing al sopracciglio e sistemato quello al labbro, raddrizzai il completo. Harry aveva insistito perché lasciassi il piercing al labbro perché aveva detto che rendeva i baci migliori, arrossendo un po’, cosa che fece sfociare la conversazione in una sensuale pomiciata. Mi sentii abbastanza compiaciuto nel constatare che gli piacesse. A molte persone dava fastidio.

 

Non appena fui finalmente pronto uscii dal bagno spalancando la bocca alla vista di Harry, che stava lottando con il papillon del suo competo. Sembrava perfetto, i ricci un po’ più addomesticati del solito e il completo che gli stava d’incanto. Mi avvicinai a lui e schiaffandogli via le mani, piano, aggiustandogli il papillon e facendolo sorridere. Quando finii premetti un dolce bacio sulle sue labbra, mormorando contro di esse, “Sei meraviglioso.”

 

Harry arrossì e mi disse, “Anche to... e hai tenuto il piercing.”

 

“Sì, sì, l’ho fatto,” sogghignai accarezzandogli dolcemente la guancia.

 

Sorrise, “Perrie ha chiamato, ci stanno aspettando fuori. Apparentemente i suoi hanno noleggiato una Limousine.”

 

Ridacchiai, allacciando le mie dita alle sue e uscendo di casa. 

 

Non rimasi shoccato nel constatare che era vestita di bianco invece di indossare il classico abito nero. Non era esattamente necessario, ma era solo un ballo invernale, non quello di fine anno. Ma se la rendeva felice era affar suo.

 

La porta si aprì, rivelandoci un Niall infastidito, “Ragazzi è meglio che ci sbrighiamo! Altrimenti supereremo decisamente la soglia dell’«elegante ritardo1»!”

 

“Datti una calmata, puttana Anne2!” lo presi in giro.

 

Niall spalancò la bocca e si voltò verso LucY, chiedendole con innocenza, “Piccola, ti sembro una puttana?”

 

Io e Harry eravamo seduti di fronte a loro e ridacchiai, vedendo Lucy intenta a trattenere una risata, annuendo, “Sì, un po’.”

 

“Come ti permetti!” ansimò, fingendo di essere offeso.

 

“Stai benissimo Lucy,” disse Harry timidamente. Era vero, I suoi capelli biondi erano arricciati e indossava un meraviglioso abito bianco senza spalline, che le arrivava leggermente più in basso delle ginocchia, ma che non era troppo lungo. Aveva dei fiori lungo tutta il petto, di un colore rosa chiaro, quasi bianco, che aiutavano a dare un po’ più di luce all’abito. Indossava un eyeliner che le faceva somigliare l’occhio a quello di un gatto e un ombretto grigio fumo che la faceva sembrare stupenda.

 

Arrossì leggermente e Niall ghignò, “Non è vero?”

 

“Grazie,” mormorò, timidamente.

 

Mi voltai verso perrie e commentai, “E anche tu stai benissimo!”

 

Anche Perrie indossava un vestito senza spalline leggermente più lungo della linea delle ginocchia. Era giallo chiaro misto a un color crema, che facevano onore ai suoi capelli biondi. Il suo trucco era stranamente chiaro. Di solito si truccava con eyeliner e ombretto grigio. Quella volta aveva deciso di indossare un leggero strato di mascara e un poco di blush a farla apparire meravigliosa.

 

“Grazie, anche voi ragazzi siete piuttosto attraenti,” ammiccò sfacciatamente.

 

Ridacchiai, ringraziandola e Harry fece lo stesso. Zayn era rimasto in silenzio, continuando a stringere il suo braccio attorno a Perrie, mentre lei parlava con noi. Arrivati al ballo ci separammo tutti, ognuno con la persona che aveva invitato. Io e Harry entrammo, tenendoci per mano e iniziando a sentire della musica: Winter Wonderland. Ridacchiai e trascinai Harry verso la coppa con il punch, offrendogliene un bicchiere. Sorrise, bevendolo e poi baciandomi con dolcezza. 

 

Tenni un braccio attorno al suo petto, parlando un po’ con Niall mentre Lucy e Perrie chiacchieravano con Jade e qualche altra ragazza. “Beh, chi era il tuo amico di penna?” chiesi, sorseggiando il mio punch.

 

“Un ragazzo chiamato Josh, e il tuo era Harry, giusto?” chiese come conferma. 

 

Annuii, “Già, strano eh?”

 

“Eh,” fece spallucce guardando Harry che aveva la testa poggiata sula mia spalla e stava ascoltando, senza però parlare. Niall sospirò, “Senti Harry, mi dispiace per... prima. Ti giuro che di solito non sono così maleducato. Amici?”

 

Harry guardò Niall, che aveva proteso la mano verso di lui, e la strinse, scuotendola leggermente, “Ok...”

 

Sorrisi. Finalmente le cose si stavano mettendo a posto. 

 

***

 

Ero in piedi contro il muro a metà strada con la pista da ballo insieme a Harry, e ci guardammo straniti nel vedere Liam con una ragazza, che si avvicinava a noi. Sorrisi e Liam ci salutò, “Hey.”

 

“Hey, chi è questa ragazza?” chiesi con un ghigno.

 

Tenendo il braccio attorno a lei ce la introdusse, “Questa è Danielle; Danielle, questi sono Harry e Louis.”

 

Lei scosse gentilmente le nostre mani e notai uno sguardo shoccato sul suo volto, “Oh? Questo è l’Harry per cui hai una cotta?”

 

Harry arrossì e Liam ridacchiò nervosamente, “Ehm, forse? Dai, andiamo.”

 

Scossi la testa divertito e mormorai a Harry, “Hm... sembra che abbia un debole per i capelli ricci...”

 

Harry rise e mi chiese, “Posso andare con loro solo un attimo?”

 

“Certo, io ti aspetto qui. Divertiti,” gli catturai le labbra in un bacio e poi corse via, raggiungendo Liam e Danielle. Continuai a sorseggiare il mio punch, muovendomi debolmente a ritmo della melodia di sottofondo, quando all’improvviso Zayn si fece vivo di fronte a me, afferrando come se fosse niente un bicchiere di punch. Ciò nonostante rimase lì, accanto a me, evitando il contatto visivo.

 

Dopo qualche minuto lo sentì chiedermi, “Perché lui?”

 

Intuendo ciò che voleva dire gli chiesi, in risposta, “Perché Perrie?”

 

“Lei è speciale, mi rende felice, sta al mio fianco anche quando faccio qualcosa di sbagliato. Non mi giudica per il mio aspetto. Mi accetta per quello che sono e quand'anche mi giudicasse, non lo fa in modo rude e offensivo, è comprensiva e mi vuole aiutare, mi ama per quello che sono,” disse, dolcemente. 

 

Sorrisi, “È esattamente così che è Harry. Lo amo. Certo, è un po’ strano perché siamo diametralmente diversi, io estroverso e lui timido e più chiuso in se stesso... ma siamo in qualche modo connessi e anche se è più giovane io lo amo... un sacco.”

 

Zayn sembrava star riflettendo su qualche cosa, ma poi sospirò, “Mi dispiace, io... potrebbe anche non piacermi Harry o in genere le... persone gay, ma... posso imparare ad «accettarlo». Solo perché non posso perdere la tua amicizia e se tu sei felice, lui deve essere qualcosa di speciale.”

 

“Lo è,” annuii.

 

Poi tutt’a un tratto Harry si avvicinò a me, ma i suoi occhi si riempirono di paura non appena si accorse di Zayn. Ridacchiai, “È tutto a posto, angelo, gli va bene che noi stiamo insieme.”

 

“Già, scusa per ciò che ho fatto in passato Harry, basta che quando vi baciate lo facciate lontano da me,” rise Zayn, rimanendo ciò nonostante piuttosto serio.

 

Annuii e sentimmo il preside richiamare l’attenzione generale, “Ok, fate tutti attenzione. È il momento di annunciare la nostra regina e il nostro re del ballo invernale di quest’anno. Ebbene, si tratta di... Lucy Martin e Niall Horan!”

 

Sorrisi vedendo la coppietta in questione saltare su e giù scambiandosi un bacio e poi salendo sul palco. Niall poggiò un diadema sulla testa di Luci e lei fece lo stesso, prima di allacciare le loro mani e camminare verso il centro della sala. Look Me In The Eyes suonava in sottofondo e pochi istanti dopo cominciarono tutti a ballare. 

 

Mi voltai verso di Harry, chiedendo, “Mi concede questo ballo, bellezza?”

 

Annuì, accettando la mia mano, e ci incamminammo verso la pista da ballo. Posizionai le mie mani sui suoi fianchi e lui avvolse le sue attorno al mio collo. Oscillavamo a tempo di musica, girando goffamente in piccoli cerchi. Finita quella canzone ne sentii una più familiare e sogghignai. 

 

I was only looking for a shortcut home
But it’s complicated
So complicated
Somewhere in this city is a road I know
Where we could make it
But maybe there’s no making it now

 

Sorrisi, “Ti ricordi quando mi hai detto di cercare questa canzone?”

 

Annuì, “Già, la prima volta che abbiamo parlato...”

 

Too long we’ve been denying
Now we’re both tired of trying
We hit a wall and we can’t get over it
Nothing to relive
It’s water under the bridge
You said it, I get it
I guess it is what it is

 

“Non avevo mai capito perché la canzone fosse così triste ai tuoi occhi. Mi sono detto che fosse perché non ero mai stato innamorato e che mai lo sarei stato,” dissi piani, “Ma ora lo capisco.”

 

I was only trying to bury the pain
But I made you cry and I can’t stop the crying
Was only trying to save me
But I lost you again
Now there’s only lying
Wish I could say it’s only me

 

“Questa canzone sembra quasi che mi parli. Tutto quello che ti ho fatto—che ci ho fatto—lo fatto per cercare di aggiustare le cose, ma non ho fatto altro che peggiorarle. Ti ho fatto piangere e mi comportavo da egoista, cercando di rendere ogni cosa migliore per me. Ma nel frattempo ti ho perso e ho continuato a mentirti,” gli sussurrai. Lui mi guardava intensamente, mentre giravamo in motivi circolari. 

 

Too long we’ve been denying
Now we’re both tired of trying
We hit a wall and we can’t get over it
Nothing to relive
It’s water under the bridge
You said it, I get it
I guess it is what it is

 

Harry sorrise dolcemente, “Ma ora è tutto a posto.”

 

“Già, tutto è molto più bello, ma la cosa che amo di più di questa canzone è che ormai non è più vera per noi. Abbiamo superato tutto il dolore e le montagne nel nostro cammino, siamo finalmente felici,” gli dissi. 

 

Mi catturò le labbra con le sue, per poi poggiare la testa sulla mia spalla mentre oscillavamo leggermente alla melodia; e per quanto non fosse esattamente lo stereotipo di lento, non ci importava perché noi eravamo Harry e Louis, Louis e Harry—siamo speciali.

 

Here it comes ready or not
We both found out it’s not how we thought
That it would be, how it would be
If the time could turn us around
What once was lost may be found
For you and me, for you and me

Too long we’ve been denying
Now we’re both tired of trying
We hit a wall and we can’t get over it
Nothing to relive
It’s water under the bridge
You said it, I get it
I guess it is what it is

 

La musica cominciò ad affievolirsi, quasi a dissolversi e Harry sollevò la testa dalla mia spalla. Mi sporsi verso di lui e posai le labbra sulle sue, baciandolo dolcemente. Lui sorrise contro di loro e gli accarezzai leggermente la guancia. 

 

I was only looking for a shortcut home
But it’s complicated
So complicated

 

“Il nostro amore è così complicato,” ridacchiai, “Ma non m’importa, ti amo.”

 

“Ti amo anch’io Boo,” ridacchiò, “Fa rima3.”

 

Alzai gli occhi al cielo con un ghigno, “Sei uno stupido.”

 

“Ma sono il tuo stupido,” disse sfacciatamente. 

 

“No,” scossi la testa, facendogli mettere il broncio. Sorrisi, baciandolo ancora un volta e poi mormorando, dolcemente, “Tu sei il mio angelo.”

 

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1 Letteralmente, fashionably late. La raffinata arte di arrivare abbastanza tardi da dare l’impressione di essere una persona occupata e molto popolare che fino a quel momento è stata trattenuta da altri impegni.

 

2 Anne Boleyn — “The Great Whore”

 

3 In inglese «I love you too Boo»

 

 
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Ricordo a tutti che questa fan fiction non è di mia proprietà e io mi sto solo occupando di tradurla, autorizzata dall'autrice, che trovate QUI.

Il capitolo in lingua originale è invece QUI.

 

Questo è il vero ultimo capitolo.

 

 

Ma c'è ancora l'epilogo.

 

Uccidetemi. 

 

Ne manca solo più uno!

 

(Risponderò a tutti i commenti a fine storia. Sapete che vi virtualAMO  e che mi piace assolutamente rispondere e parlare con voi, ma queste vacanze e soprattutto questo inizio scuola sono stati strazianti e al momento ho interrogazioni tutti i giorni e sono in ansia. Non mi piace che alle recensioni non vengano date risposte perchè 1. Mi piace rispondere, come già detto, 2. È irrispettoso nel confronto di chi recensisce. Quindi, guardate, risponderò!)

 

NEL FRATTEMPO CROGIOLATEVI NEL CALORE DEI FEEEEEEELS 

 

“I just wanna say a massive thank you”

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