Schegge di noi.

di Elissa_Bane
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #Compleanno ***
Capitolo 2: *** #Orologio. ***
Capitolo 3: *** #Labbra. ***
Capitolo 4: *** #Don't be afraid ***
Capitolo 5: *** #Lavandino ***



Capitolo 1
*** #Compleanno ***


ATTENZIONE: LE NOTE QUI PRESENTI SI RIFERISCONO SOLO E UNICAMENTE A QUESTO CAPITOLO.
Fandom: Supernatural.
Pairing/Personaggi: Castiel/Dean
Rating: Verde.
Beta: la mia amatissima seeyouthen <3
GenereAngst, Malinconico, Trste
Warning: Nessuno.
Words: 494
Note: E si comincia! Ogni flashfic sarà basata su un prompt, datomi da chiunque desideri (quindi se avete scelte particolari mandatemi pure un messaggio con il prompt e la coppia scelta), segnalato all'inzio di ogni capitolo.
Vi ringrazio già da ora per leggere questi miei sclerissimi.
-Bacetti pandosi e unicornosi, Danae.

DISCLAIMER: Purtroppo nessuno all'interno di questo telefilm mi appartiene, o sarebbero tutti o molto felici o molto morti. Non posseggo alcun diritto su di loro. Damn'it.

 



 

#COMPLEANNO

 

Era un bel posto, in riva al lago. Gli alti alberi incominciavano a perdere le foglie dorate e per terra ve ne era un intero tappeto scricchiolante. L'acqua mormorava piano, lambendo i sassolini bianchi e grigi della spiaggia.

Dean Winchester non amava particolarmente l'autunno. Lui preferiva l'estate, le notti meno buie, il calore che permeava le ossa e riscaldava anche le piume delle ali di Castiel. Si sedette su una panchina che guardava verso l'acqua scura del lago.

«Hey, Cass. Hai visto? Sono venuto, alla fine. » mormorò, un sorriso storto a illuminargli il volto «E sì, lo so che tu non hai un compleanno, che sei semplicemente stato Creato prima del tempo, ma ho fatto qualche ricerca e tu sei l'angelo del giovedì e mi dicevi sempre che ti piaceva moltissimo l'autunno per i suoi colori, quindi...beh ho solo pensato che oggi sarebbe potuto essere il tuo compleanno...» prese un respiro profondo, scacciando l'impulso di voltarsi e abbracciare il suo angelo dalle piume nere. Perché qualcosa, dentro di lui, gli diceva e gli avrebbe sempre detto che Castiel sarebbe stato lì a proteggerlo, qualsiasi cosa fosse accaduta. Chiuse gli occhi, e dietro alle palpebre filtrò un raggio di luce.

Dean ricordò.

La trappola dei demoni in quel magazzino. L'essere legato e imbavagliato a suo fratello, l'angelo nella loro stessa situazione, ma contro la colonna di fronte. L'essere che si avvicinava a Castiel e lo fissava inclinando il capo. L'amico che, mentre loro si liberavano dalle corde, distraeva le creature infernali. La lotta.

Ricordò Castiel trattenere a malapena la rabbia, quando un demone aveva lo aveva colpito. Ma erano troppo distanti per rassicurarlo che stava bene, che “davvero, è solo un graffietto”. Ricordava con dovizia di particolari ogni singola espressione di Cass.

«Già...» disse ancora, l'impulso di voltarsi e vedere il suo angelo più forte di secondo in secondo «Ti sei sempre preoccupato più per me che per te o per Jimmy, vero? In fondo, tu eri il mio angelo custode. Un pulcino piumoso e imbarazzante a prima vista, ma che in realtà sapeva solo celare bene le sue doti da guerriero. Perché tu sei questo, vero? Tu sei un guerriero Cass. E so che troverai un modo per ritornare da me. Io ho ancora bisogno di te. Avrò sempre bisogno di te.»

Nuovi lampi splendettero dietro i suoi occhi. La ragazza dai capelli biondi e con gli occhi neri che alzava il coltello, la sensazione di cadere, la rabbia per la certezza che non sarebbe riuscito a difendersi. E poi Castiel. Cass, il suo pennuto moccioso che parava il colpo del demone, salvandolo ancora una volta. Le sue ali nere, enormi, spiegate dietro di lui. Cenere e polvere.

«Non ti ho ancora ringraziato, lo sai? Grazie Cass, di tutto.» sussurrò, aprendo gli occhi e voltandosi, finalmente. Con delicatezza posò il giglio bianco che aveva in mano sul marmo nero.

«Grazie, e buon compleanno Castiel.» disse, alzandosi e andandosene da quel cimitero senza voltarsi.

 

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Capitolo 2
*** #Orologio. ***


Fandom: Supernatural.
Pairing/Personaggi: Castiel/Dean
Rating: Arancione.
Beta: la mia amatissima seeyouthen <3
Genere: Romantico, Slice of life
Warning: mark!kink 
Words: 500
Note: Tutto ciò è da imputare a Mati, che mi ha dato il prompt #orologio e il ratings arancione.
-Bacetti pandosi e unicornosi, Danae.

DISCLAIMER: Purtroppo nessuno all'interno di questo telefilm mi appartiene, o sarebbero tutti o molto felici o molto morti. Non posseggo alcun diritto su di loro. Damn'it.




#OROLOGIO

«Ti rendi conto di che ora è?» un sussurro accolse Dean quando rientrò al motel. Un ombra lo fissava dalla poltrona accanto alla finestra, e, pur non avendo acceso nessuna luce, due occhi celesti scintillarono.

«Mi dispiace, ma un ragazzo al bar sapeva dove trovare i registri del 1974 e... ma cosa diamine sto dicendo?» sbottò «Io non ti devo alcuna giustificazione!»

«Certo che me ne devi!» ruggì Castiel alzandosi. «Tu sei mio, hai il mio Marchio addosso...» lo fronteggiò come per colpirlo, poi si chinò e posò le sue labbra su quelle del ragazzo. Una mano scivolò sull'ustione sulla spalla di Dean, investito d'improvviso da un'ondata di calore puro che gli invadeva persino l'anima. Gemette per il piacere di quel contatto e sentì l'amico sogghignare contro le sue labbra.

«Sei geloso.» affermò allora con sicurezza, stringendosi a lui e spingendolo sul letto «Castiel, porca puttana, usa uno di quei tuoi mojo angelici e dammi una mano con questa dannata camicia!»

Ubbidì, improvvisamente docile, spogliandoli entrambi. Dean inarcò un sopracciglio, contrariato.

«Avevo detto solo la tua camicia.» lo sgridò, pur avendo negli occhi uno sguardo compiaciuto. L'angelo non riusciva quasi mai a trattenersi dal saltare la parte in cui si svestivano, preferendo sentire Dean dentro di sé subito, mentre il ragazzo amava farlo aspettare e pregare fino all'ultimo istante.

Castiel era calore. E rumore. Diamine, quell'angelo era tutto tranne che silenzioso!

Ma a Dean piaceva proprio per quello, per la voce che dimenticava l'inglese e tornava all'enochiano, facendo tremare tutti i vetri nella stanza. In realtà a Dean Winchester piaceva tutto del suo angelo.

Anche quando si comportava come una fidanzatina gelosa. Anche quando dal nervoso prendeva e spariva in un frullio d'ali. Perché il cacciatore sapeva che, per quanto avessero potuto litigare, per quanto potessero essere arrabbiati, il compagno sarebbe sempre tornato da lui.

Lo baciò con delicatezza, sentendo sotto i palmi delle mani il calore delle sue anche. Una mano di Castiel andò a infilarsi tra i corti capelli biondi, attirandoselo più vicino. Dean sorrise contro le labbra che il compagno mordeva a sangue, mentre l'impronta sulla spalla inviava in tutto il suo corpo qualcosa che avrebbe potuto definire solo come calore, attesa, amore. Quello era il modo in cui l'angelo gli rivelava i suoi sentimenti.

«Ti amo.» sussurrò più tardi, sdraiandosi accanto al suo corpo caldo. Come sempre, Castiel si voltò per appoggiare il capo sulla sua spalla nuda, cingendolo con un braccio, e non rispose.

Ma a Dean Winchester andava bene anche così.

Gettò uno sguardo all'orologio sul comodino.

Erano le 05:50 del mattino.

«Esprimi un desiderio» sussurrò al moccioso piumato accanto a lui.

Castiel si sistemò meglio sulla sua spalla, prima di mormorare «Posso esprimere il desiderio di farci una doccia?»

Dean rise, mentre Cass si rifugiava in bagno. Quando vide il lenzuolo bianco cadere a terra e scoprire la sua pelle candida, sorrise maliziosamente. Mentre lo seguiva, gettò un'ultima occhiata all'orologio e pregò che Samantha non li venisse a cercare per almeno un'altra ora.

 

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Capitolo 3
*** #Labbra. ***


Fandom: Supernatural.
Pairing/Personaggi: Sam/Gabriel
Rating: Arancione.
Beta: la mia amatissima seeyouthen <3
Genere: Romantico, Slice of life.
Warning: wings!kink
Words: 476
Note: Ringrazio seeyouthen per il prompt e la coppia (e per il kink ringraziate la mia fantasia perversa)
-Bacetti pandosi e unicornosi, Danae.


#LABBRA


Gabriel sapeva di zucchero, era assodato.

A Sam, da piccolo, non veniva mai comprato lo zucchero filato. Ed era curioso, che dopo tanti anni passati a sognare quel dolcissimo sapore, fosse riuscito a scoprirlo sulle labbra di un angelo malizioso e sarcastico, che si divertiva a tormentarlo con soprannomi idioti e stupidi scherzi da ragazzini.

Era arrivato persino a sognarlo di notte quel sapore di caramella, quando erano lontani, anche se acccadeva davvero raramente. Gabriel era protettivo, segretamente terrorizzato che uno dei suoi fratelli decidesse per dispetto di portargli via il compagno. Ci aveva già provato Lucifer, Michael aveva tentato di ucciderlo e gli altri angeli sopportavano malamente gli umani. La sua soluzione era quella di stargli lontano solo lo stretto necessario. Ma era anche un compagno dolce e attento. Quando Sam ancora aveva gli incubi, lui li scacciava, vegliando tutta la notte sull'umano, e poi si divertiva a far vivere a Sam i suoi ricordi più belli, quando riuscivano a ritargliarsi un angolino tutto loro, e il cacciatore ospitava volentieri il compagno all'interno dei suoi.

Fu mentre osservavano un ricordo di loro due, mentre Sam dormiva, che Gabriel notò una cosa, una reazione quasi impercettibile, per chiunque non conoscesse più che bene il ragazzo. L' arcangelo era certo che nemmeno Dean Winchester sarebbe riuscito ad accorgersene.

Sogghignò, mentre il compagno si svegliava e si chinò a premere le labbra contro le sue, in una delicata pressione.

Samuel mugugnò qualcosa di incompresibile, ancora sospeso tra sogno e realtà, e si arrese ai baci docilmente. Gabriel scivolò sul collo, mordicchiandolo piano, lasciando una macchia rossa proprio sulla clavicola a marchiarlo come suo, e poi ancora più in basso, tra i muscoli scolpiti e le ossa sporgenti delle anche.

Quando Sam si svegliò, credette di star andando a fuoco e scattò a sedere, ma comprese subito da dove venisse il calore abbassando lo sguardo sul compagno, che lo fissava con quegli occhi dorati resi lucidi dalla lussuria.

«Buongiorno» sussurrò Gabriel, mordicchiandosi le labbra, certo di avere la sua completa attenzione. Poi con un sospiro malizioso aprì le ali.

Sam avvampò al vederle, così bianche e lucide e morbide e...Dio, profumavano di zucchero! Gemette rumorosamente, quando una estremità piumata salì a accrezzargli il viso, avvampando. Perché Sam non aveva voluto che Gabriel lo scoprisse, ma in verità credeva di avere una specie di kink per le sue ali. Una sola piuma e rischiava seriamente di perdere il controllo, figuriamoci sentirle addosso entrambe mentre l'arcangelo continuava a guardarlo con occhi liquidi.

Ansimò rumorosamente e Gabriel salì a baciarlo con amore.

«Potevi dirmelo prima, che ti piacevano così tanto. Ci saremmo divertiti molto di più» mormorò il compagno.

Sam fece scivolare una mano tra le piume bianche, e si promise di zittire quel dannatissimo pennuto e di annegare nello zucchero delle sue labbra, che avevano ancora il sapore dei sogni proibiti.

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Capitolo 4
*** #Don't be afraid ***


Fandom: Supernatural.
Pairing/Personaggi: Castiel/Dean
Rating: Verde.
Beta: la mia amatissima seeyouthen <3
Genere: Romantica, Song fic
Warning: Nessuno.
Words: 431

La canzone del testo è "Hey Jude"

#DON'T BE AFRAID

 

Dormiva da pochissimo, in quella stanza qualunque di un motel qualunque, quando sentì un fruscio d'ali. La sua mano si spostò velocemente sulla prima arma a disposizione, il coltello sotto il cuscino, ma rimase sdraiato, fingendo di dormire.

Il materasso si piegò, mentre qualcuno ci si sedeva, in sottofondo il respiro morbido di Sam. L'estraneo sussurrò un fugace «Sono io, Dean» e il cacciatore aprì gli occhi verdi. Castiel lo osservava con dolcezza, accarezzandogli i capelli biondi.

Dean sospirò e si sedette.

«Sei tornato».

«Direi di sì... almeno per le prossime ore».

Da quando in Paradiso era scoppiata la guerra, il compagno poteva venire a trovarlo ben poche volte, rubando squarci di tempo alle battaglie. Ma a Dean andav bene, gli bastava sapere che il suo pennuto moccioso fosse sano e salvo dopo ogni scontro coi seguaci di Raphael. Lo abbracciò, nascondendo il viso nell'incavo del suo collo, e poco dopo si sentì lo stomaco messo sotto sopra dai viaggi-tramite-angelo. Si costrinse a separarsi dalla pelle morbida di Cass, e alzò lo sguardo. Il cielo risplendeva di migliaia di stelle, delicate lacrime sul volto della notte, che scintillavano e baluginavano nel buio.

Era meraviglioso.

Si accorse solo un istante più tardi che i suoi piedi non toccavano terra.

Preso dal panico, annaspò, ma il suo angelo lo tenne ben stretto.

«Non aver paura, Dean. Ci sono io qui con te» mormorò dolcemente Castiel, che ben conosceva la paura del compagno delle altezze. Il cacciatore tornò a rifugiare il viso nel bavero del trench beige e gemette angosciato.

«Dean...» chiamò ancora l'angelo «Non precipiteremo. Non lo permetterei mai.»

Allora il ragazzo si impose di guardarsi intorno. Ed, escluso il panico che gli serrava lo stomaco, ne valeva decisamente la pena. Intorno a loro, solo neve candida e cielo corvino. Era uno spettacolo unico, da mozzare il fiato, e Dean ne godette ogni istante, prima di voltarsi e baciare il suo piumoso compagno. Non sentiva più la paura.

«Torniamo, Cass» chiese gentilmente, sapendo che l'angelo aveva intuito i suoi pensieri.

Perché Dean non lo voleva vedere andare via. Non lo aveva mai voluto.

Quindi, quando furono entrambi nel piccolo letto, accoccolati insieme, chiuse gli occhi, sentendo il compagno canticchiare “Hey Jude”, la ninnananna di quando era bambino, il suono che avrebbe sempre associato a casa.

Quando si svegliò il sole era appena sorto e il letto era vuoto.

Ma nella testa una voce morbida continuava a cantare “Don't carry the world upon your shoulders. For now you know that it's a fool, who plays it cool by making his world a little colder.

 


 

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Capitolo 5
*** #Lavandino ***


ATTENZIONE: LE NOTE QUI PRESENTI SI RIFERISCONO SOLO E UNICAMENTE A QUESTO CAPITOLO.
Fandom: Supernatural.
Pairing/Personaggi: Dean Winchester
Rating: Verde.
Beta: seeyouthen non rispondeva, se la storia fa cagare prendetevela con lei! XD (sto scherzando, giuro. *incrocia le dita dietro la schiena*)
GenereAngst, Malinconico, Triste
Warning: LEGGERE QUI: SPOILER 9X23! LONTANI SE NON L'AVETE ANCORA VISTA!
Words: 499
Note: E sì, sono tornata! Perdonate per la lunga attesa, ma non avevo la benchè minima ispirazione. Poi, Matilde mi ha detto di scrivere una storia con questo prompt...ed era una sfida troppo allettante! Quindi ecco il mio ultimo sclero. Spero vi piaccia!
Bacetti pandosi e unicornosi
-Danae



DISCLAIMER: Purtroppo nessuno all'interno di questo telefilm mi appartiene, o sarebbero tutti o molto felici o molto morti. Non posseggo alcun diritto su di loro. Damn'it.
 

#LAVANDINO

 

E se ti osservi allo specchio, scopri di essere un mostro.

A che cosa pensa un mostro?

A ciò che farà?

A ciò che ha fatto?

A coloro che ha ferito?

Al futuro di fuga che lo attende?

Al desiderio di vendetta?

No.

Questo mostro, come Dean aveva preso a chiamarsi da quando i suoi occhi si erano tramutati in ossidiana vivente, non pensava a nulla di tutto questo.

No.

Dean Winchester pensava a coloro che aveva perduto.

Non sua madre e suo padre, né Bobby o Ellen e Jo.

Lui pensava a Sam. A Sammy, il suo fratellino cervellone. A Samuel, il cacciatore disposto a sacrificare la sua anima per salvare l'umanità dall'apocalisse. A Samantha, a cui piaceva tanto parlare dei suoi sentimenti davanti a una birra fredda, seduti sul cofano di Baby e che temeva quasi di più di Dean i suoi incubi. A Sam, che lui aveva giurato di proteggere.

Ma un' altra persona sbucò dalla sua memoria.

Strinse ferocemente le mani sul bordo di ceramica bianca del lavandino, alzando il viso verso lo specchio. I suoi occhi splendettero neri nel vetro e Dean abbassò lo sguardo. Non riusciva a guardarsi, quindi meglio fissare la ceramica.

Castiel.

Dean pensava a lui molto spesso. Il suo migliore amico, che si era persino fatto strappare le ali per aiutarlo. Il suo pulcino piumoso. Il suo moccioso che avrebbe dovuto decisamente farsi una cultura musicale.

Il guerriero di Dio, che lo aveva salvato dall'Inferno. E ora lui sarebbe dovuto tornarci.

Non importava quanto Cass volesse salvarlo, né quanto Dean volesse essere salvato.

Dean era un demone, un'anima marcia, e nulla avrebbe potuto redimerlo. Non ora.

Avrebbe perso Castiel.

Le nocche sbiancarono stringendo la presa sul lavandino, ma Dean non ci fece nemmeno caso. C'era un dolore straziante nel suo petto, una lacerazione che lo attraversava, bruciante di rimpianto.

Se solo non avesse accettato il Marchio di Caino.

Se solo avesse fatto più attenzione a Castiel.

Se solo non avesse chiesto ad un angelo qualsiasi di guarire Sam, senza farlo prima controllare da Cass.

Se.

Dean aveva sempre odiato le persone che rimpiangono le loro scelte. Lui non lo aveva mai fatto. Mai. Ma questa volta capì.

Nulla era mai stato così doloroso come il rendersi conto di non avere un futuro.

O, almeno, non un futuro al fianco di Sam e Castiel.

Lui sarebbe stato da solo.

Un'anima perduta, l'unica che ancora si pentiva e desiderava tornare indietro, ma non poteva.

Sarebbe stato solo.

Nessuno al suo fianco, nessun respiro dal letto accanto al suo, nessun capello lungo come quelli di Raperonzolo nel lavandino al mattino, nessuno a finire tutta l'acqua calda della doccia.

Nessuno al suo fianco, nessuno ad apparire con un fruscio d'ali nere, nessuno a non capire le sue battute sui film, nessuno che cercasse i suoi occhi per rassicurarlo.

Ora Dean era da solo, non solo contro il mondo intero.

Goccie salate scivolarono sulla ceramica bianca, mescolandosi all'acqua gelata.

Era da solo contro se stesso.

 

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