Naruto: new revelations

di Jhonny8699
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1: due ninja misteriosi ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2: sfida a Sasuke ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3: L'identità del ninja misterioso ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4: Battaglia al chiaro di luna ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5: L'Uchiha più potente ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6: Jitzuko e Naruto ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7: Fuu, colei che è tornata dall’aldilà ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8: Il passato di Jitzuko: infanzia. ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9: Il passato di Jitzuko: un’eredità pericolosa ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10: Il passato di Jitzuko: potere e legami. ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11: Il passato di Jitzuko: l’inizio di una grande amicizia ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12: Il passato di Jitzuko: la tragedia. ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13: Il passato di Jitzuko: il viaggio ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14: Il passato di Jitzuko: la grande impresa. ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15: una nuova vita. ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16: Una minaccia incombente ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17: Ryuzuko: l’undicesimo cercoterio. ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18: Un potere arcano. ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19: Il destino di Jitzuko. ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20: Il compleanno di Naruto. ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 : Uno scontro che cambia il destino. ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22: Uchiha alla riscossa. ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23: Ancora una volta … Izanami. ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24: eventi inaspettati. ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25: Il nuovo Hokage. ***
Capitolo 26: *** Capitolo 26: Uchiha-Senju Fuu. ***
Capitolo 27: *** Capitolo 27: Grande Torneo della Foglia: il maestro e l'allievo. ***
Capitolo 28: *** Capitolo 28: Grande Torneo della Foglia: un incontro inaspettato ***
Capitolo 29: *** Capitolo 29: Jitzuko e Gaara. ***
Capitolo 30: *** Capitolo 30: Grande Torneo della Foglia : scontro al femminile. ***
Capitolo 31: *** Capitolo 31: Grande Torneo della Foglia : Il dono di un nonno. ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1: due ninja misteriosi ***


Capitolo 1: due ninja misteriosi.

Era un tranquillo giorno di estate a Konoha. Il sole brillava sul villaggio e sulle case in ricostruzione, che erano state danneggiate o distrutte, un po’ a causa della guerra appena teminata, e un po’ a causa della storia con Pain.
In una casa nel villaggio, e precisamente in un appartamento all’ultimo piano, si senti il rumore squillante e ripetitivo di una sveglia, “driiin, driiin, driiin”; prima che potesse suonare un'altra volta, un pugno uscì da sotto le coperte e scaraventò il povero orologio, ormai tutto ammaccato, contro il muro, facendolo smettere di suonare. Naruto, ancora assonnato, si alzò e si mise a sedere sul letto, “che ore sono ?” pensò, poi guardò l’orologio e si disse “sono solo le otto, perché ho messo la sveglia a quest’ora ?”; si risdraiò e si ritirò su le coperte. Prima ancora che potesse addormentarsi una voce da dentro gli disse “Naruto, svegliati !”-“mmh” fu la risposta, “Dai Naruto, svegliati !!”; la risposta fu la stessa . A quel punto un urlo potentissimo gridò “NARUTO, BAKA CHE NON SEI ALTRO, ALZATI IMMEDIATAMENTE !!!”; lo spavento fu così forte che Naruto cadde dal letto. Mentre si massaggiava il fondoschiena dolorante, Naruto pensò “Kurama, ma che ti salta in mente ?!”; Kurama dall’interno rispose “ti sei gia dimenticato che giorno è ?”, Naruto non rispose, evidentemente si era dimenticato qualcosa, “dovevi andara ad allenarti al campo con gli altri !!!”; Naruto allora disse “Ah, gia, me n’ero dimenticato !”, “ma va, che sorpresa !” rispose Kurama.
Naruto si vestì in fretta, uscì di casa e si precipitò al chiosco di Ichiraku, dove fece colazione con una bella ciotola di Ramen, poi si precipitò al campo di addestramento.
Arrivato alla porta della Foglia, trovò Sasuke e Sakura ad aspettarlo, “sei il solito ritardatario, Naruto !” disse Sakura, “Scommetto che ti ha svegliato Kurama, verò baka ?” aggiunse Sasuke. Naruto disse “vero ! ma l’importante è che siamo tutti qui, giusto ?” e sfoderò uno dei suoi sorrisi a trentadue denti, che provocò nei due compagni la stessa reazione. Dopo quella breve conversazione, si avviarono tutti e tre al campo. Mentre varcavano il grande portone, passarono a fianco a due ninja incappuciati, proseguirono per un paio di metri, poi Naruto e Sasuke si fermarono, mentre sakura si fermò pochi metri dopo, e gli chiese “che c’è ragazzi ?”; i due ninja stettero muti per un po’ di secondi, poi l’Uzumaki chiese “l’hai sentito anche tu quel chakra, vero Sasuke ?” e l’Uchiha rispose “si, certo; aveva qualcosa di stranamente familiare.”; a quel punto Naruto si rivolse al Kyubi e gli chiese “e tu Kurama ?”, e la volpe rispose “si, per me avevano qualcosa di familiare tutti e due !”.
Sakura, che era rimasta esclusa dalla conversazione chiese “ragazzi, che c’è ?”, i due si girarono e risposero all’unisono “niente, andiamo avanti”, e proseguirono sulla strada verso il campo.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2: sfida a Sasuke ***


Capitolo 2 : sfida a Sasuke
 
“Bell’allenamento !” disse Naruto dopo aver ripreso fiato. Tutti insieme si erano allenati per 4 ore consecutive, sfidandosi tra di loro. Naruto e Sasuke avevano sconfitto tutti i loro avversari, fino a rimanere gli unici ancora in piedi (quasi tutti, in verità, perché Hinata era svenuta poco prima del suo incontro con Naruto), ma, ironia della sorte, erano tutti e due talmente stanchi che decisero di rimandare l’incontro.

“D’accordo, per oggi direi di fermarci qui, va bene ?” disse Sakura, mentre si asciugava il sudore dalla fronte, poi intervenne Ino, che, improvvisamente, aveva avuto una delle sue “brillanti” idee; “ragazzi, perché non ci troviamo tutti insieme a mangiare qualcosa stasera ?”, “è una buona idea !” ribatté Choji; “Choji, per te è sempre una buona idea quando si tratta di mangiare.” gli rispose Ino, poi aggiunse “allora, che ne dite”; gli altri annuirono tutti, perfino Sasuke, che di solito non prendeva mai parte a questo genere di riunioni; “d’accordo, allora ci vediamo stassera alla porta della foglia !” concluse la bionda e se ne andò seguita dai suoi compagni di squadra. Gli altri si salutarono e se ne andarono a casa.

 Appena arrivato a casa, Naruto si fece una doccia veloce, poi si sdraiò sul letto. Lì si mise a ripensare agli avvenimenti di quella mattina, ed, in particolar modo, ai misteriosi individui incrociati alle porte del villaggio. A quel punto si rivolse a Kurama e gli disse “stai pensando anche tu a quegli individui, vero ?”, “si” rispose Kurama, “e in particolar modo a quello un po’ più basso; aveva un chakra molto familiare, che ho sentito in modo confuso e distratto solo due volte: la prima alla morte di Hagoromo, l’eremità delle sei vie; la seconda dopo la sconfitta di Kaguya, dopo che noi cercoteri siamo stati liberati. Anche quello alto aveva un chakra familiare, ma non mi ricordo dove l’ho sentito.”; “Mah, è un bel mistero” disse Naruto, poi aggiunse “vabbé, non stiamo troppo a pensarci su, adesso ci facciamo un bel pisolino e poi andiamo dagli altri”, detto, questo si tirò su le coperte e si addormentò.

  Intanto, a casa Uchiha, anche Sasuke stava pensandò all’individuo alto incrociato quella mattina, “Quel chakra … dove l’ho già sentito? mi sembra durante la guerra dei ninja; ma mi sembra di averlo sentito anche nello scontro contro Itachi, ma non era il suo. Chissà chi è quell’uomo … devo scoprirlo !” mormorò, e non disse più niente.

 La sera fece in fretta ad arrivare, e gli amci si riunirono tutti. Quando furono tutti presenti ( cosa che richiedette una buona mezzoretta, visto che Naruto arrivò in ritardo), si avviarono verso il locale. Dopo essersi accomodati, cominciarono a mangiare: chi (come Naruto e Choji) più voracemente degli altri, e chi  meno . Alla fine della cena, da un palco in fondo alla sala, una piccola band cominciò a suonare dei pezzi allegri. Allora Ino disse “vi va di ballare un po’ ?!”, “si” rispose Sakura, credendo di parlare a nome di tutti.

Così si gettarono tutti (o quasi) in pista: c’era chi ballava in modo scatenato, come Kiba, Akamaru (che più che ballare abbaiava e saltava da una parte all’altra della pista), Tenten, Ino, Sakura e Naruto; chi in modo ridicolo, come Choji e Rock Lee; e chi non ballava proprio, come Sasuke, Sai, Shino, Shikamaru e Hinata.

Dopo un po’ la musica smise e cominciò un lento. I primi a cominciare a ballare furono Choji ed Ino, che avevano cominciato a frequentarsi durante il tempo libero, ma non sembrava che nessun altro volesse ballare. Allora, Naruto colse l’occasione; raccolse tutto il suo coraggio, e, con aria più disinvolta possibile (cioè quella di un elefante che cammina in una cristalleria), si avvicinò ad Hinata e le chiese “Ehi, Hinata, ti va di ballare ?”. La povera Hinata divenne rossa come un peperone maturo e pensò “b-ballare c-con Naruto-kun”, ma prima ancora che potesse perdere i sensi, Naruto la prese per mano e le disse “dai, sarà divertente ?”, e la trascinò in pista.
Hinata stava a testa china e non osava guardare il suo amato, mentre il cuore le andava come un treno.In effetti, la situazione tra lei e Naruto era cambiata dopo la guerra, e il legame tra loro era sempre più forte. Naruto aveva perfino presenziato al funerale di Neji, e, in quell’occasione, aveva avuto perfino modo di parlare con Hiashi, che era rimasto molto colpito da quel ragazzo, tanto da avergli chiesto di allenare Hinata. Purtroppo i due non erano mai riusciti ad allenarsi insieme, vista la timidezza di Hinata, che era tornata ad ostacolare la Hyuga dopo il grande conflitto.

Invece, dall’altra parte della sala, Shikamaru, che era sul punto di addormentarsi, venne scosso da una voce alle sue spalle “Hey, Shikamaru, come va?”;  il ragazzo si girò e si trovò davanti Temari. “Temari”- esclamò il Nara –“che ci fai qui ?”, “ sono in ferie ed ho deciso di venire a trovarti, ma perché non balli ?” gli chiese la ragazza; “è un ballo a coppie, e comunque non mi …”, prima che potesse finire di parlare, Temari lo aveva già trascinato in pista e avevano cominciato a ballare.

Sakura, allora, visto che c’erano già tre coppie in pista, chiese a Sasuke “H-Hey, Sasuke, ti va di ballare anche noi ?”, ma la risposta del ragazzo fu secca e decisa, “no, non ne ho voglia”,  e fece ammutolire Sakura.

La festa andò avanti fino a mezzanotte, dopodiche tutti i compagni uscirono dal locale e si incamminarono per un breve tratto. Intanto Kurama era riuscito ad addormentarsi dopo che quell’assordante musica era cessata, quandò fu svegliato da una voce cupa e profonda proveniente da chissadove che disse “Hey Kurama, vecchia volpe, come te la passi ?”,”chi sei, come fai a parlarmi ?” chiese Kurama piuttosto infastidito, “ma come, non ti ricordi di me? eppure ci siamo visti non molto tempo fa !”, ribatté la voce; “ se riesci a comunicare con me devi essere un cercoterio, vero ?” osservò la Volpe, “ sei perspicace come al solito fratellone. Eppure non ti ricordi nemmeno del tuo fratellino !”, “se è per questo ne ho tanti di fratelli, ti dispiacerebbe essere più specifico, manco fossi Matatabi, il penultimo”, “e va bene, vediamo se ti ricordi di questo soprannome “mosca rimbecillita””, “no, non ci credo” disse Kurama sorpreso, “credevo te ne fossi tornato a casa dopo la guerra”, “e invece eccomi qua; scusa ,ma adesso devo andare” disse la voce, “Hey, aspetta, torna qui !!!” esclamò Kurama, ma la voce era scomparsa.

Intanto all’esterno, il gruppo stava proseguendo, quando una voce misteriosa disse “Ma che bella comitiva! vi dispiace fermarvi un attimo?”, i ninja della Foglia si fermarono e si guardarono in giro perplessi, quando la voce disse “ sono qui, sul ciliegio”; il gruppo allora si voltò verso l’albero sulla sinistra. Su uno dei rami era seduto un uomo incappucciato, “chi sei ?” chiese Naruto, “ma come, non mi riconosci ?”, rispose l’uomo misterioso; “è il tizio dal chakra strano di stamattina, Naruto” intervenì Sasuke ; “ sei perspicace come al solito … cugino” disse l’uomo; “ chi sei, e perché mi chiami cugino ?” ribatté l’Uchiha piuttosto nervoso; e l’uomo rispose “questo non è ne il luogo, ne il momento adatto per le spiegazioni ! Ero solo venuto a dirti una cosa Sasuke !”; “cosa ?” chiese l’Uchiha, ora decisamente infastidito; “Ti sfido in un combattimento, vieni domani al campo di addestramento alle 21:00 in punto, mi raccomando non mancare !” disse l’uomo, e prima di andarsene disse “venite anche voi, sarà un bello spettacolo.” e saltò via dal ciliegio, sparendo nell’oscurità.

I ragazzi stettero fermi  e in silenzio, poi Naruto disse “Hai intenzione di andarci, vero ?” ; “certo, io non rifiuto una sfida; e comunque voglio vedere chi si cela sotto quel mantello ! Comunque, io vi saluto, tornò a casa da solo” disse Sasuke, e salto via scomparendo anche lui, mentre gli altri si separavano e tornavano a casa ognuno per conto proprio.

Nota dell’autore:

Mmh, la storia si fa interessante.

Comunque, salve, io sono Jhonny8699, l’autore di questa fanfic; e vorrei ringraziarvi per le due belle recensioni che ho trovato dopo il primo capitolo. D’ora in poi sarò sempre presente a fine capitolo per commentare un po’ la storia.

Come vi è sembrato questo capitolo, l’uomo misterioso ha un rapporto di parentela con il nostro Sasuke, interessante.
E avete già capito chi è il cercoterio misterioso ?

Cercherò di scrivere il prossimo capitolo al più presto, nel frattempo vi saluto e vi do appuntamento al prossimo capitolo: “L’identità del ninja misterioso”. Arrivederci.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3: L'identità del ninja misterioso ***


Capitolo 3: L’identità del ninja misterioso

La sera dopo i ninja della Foglia si ritrovarono al campo di addestramento all’ora pattuita. Appena arrivarono trovarono Sasuke seduto con la schiena appoggiata ad un albero. Quando lo vide Naruto disse “Sasuke ! Da quant’è che sei arrivato ?”; “sono qui da almeno mezz’ora” ribatté l’Uchiha; “e quello? non è ancora arrivato ? Ha una bella faccia tosta, ci dice di essere puntuali e poi non si presenta !” disse Sakura  piuttosto arrabbiata; “r-ragazzi !” disse timidamente Hinata, facendo voltare tutti verso di lei, “è sull’albero sopra Sasuke, l’ho visto col byakugan”. Al che tutti si voltarono a guardare l’albero, mentre Sasuke alzò lo sguardo, ed eccolo lì, l’uomo misterioso dall’ancor più misterioso chakra. Appena ebbe l’attenzione di tutti disse “finalmente, sono qui da almeno un’ora e non mi ha notato nessuno, se non la Hyuga; il sesto senso dove l’avete lasciato ? A casa sotto il cuscino ?” e sbuffò spazientito. Sasuke, molto infastidito da quella specie d’insulto disse “scendi subito da lì e diamo il via al combattimento !”; “d’accordo” fece il misterioso individuo, e saltò dall’albero a terra poco lontano dal ragazzo.

“Allora ? cominciamo ?” disse l’uomo, che non si era neanche messo in posa, ma stava con le braccia incrociate; “non ancora !” disse Sasuke “prima voglio sapere chi sei e perché mi hai sfidato ?”. Ci fu un attimo di silenzio, poi l’uomo disse “il mio nome… è Jitzuko Uchiha !”. Sasuke rimase impietrito da quelle parole, poi ritrovò la parola e disse “U-Uchiha ? come può essere ? pensavo che tutti gli appartenenti al mio clan fossero stati sterminati da mio fratello Itachi !”; “ed è così, sono morti tutti eccetto tu ed io, che mi trovavo in un altro villaggio. Comunque è proprio a causa di tuo fratello che ti sto sfidando” disse Jitzuko; “cosa vuoi dire ?” chiese Sasuke; “ è stato tuo fratello a uccidere entrambi i miei genitori, e, come se non bastasse, mi ha lasciato in vita, ritenendomi troppo debole” rispose l’uomo, poi aggiunse “ da quel giorno mi sono allenato duramente per potermi vendicare, ma, proprio quando credevo di essere forte abbastaza per battere tuo fratello, mi arrivò la notizia che era già stato ucciso dal suo fratellino. Da allora ti ho cercato in lungo e in largo per scontrarmi con te, e alla fine ti ho trovato. Perciò preparati ! PERCHé NON HO INTENZIONE DI PERDERE !!!”.

Nota dell’autore:

Capitolo un po’ breve, neh. Ma, d’altronde, non potevo far cominciare il combattimento in un capitolo con questo titolo, non  trovate ?.

Inoltre son un grandissimo s*****o, e voglio tenervi sulle spine ancora per un po’.

Comunque c’è stato un bel colpo di scena ! Un altro Uchiha sopravvissuto ad Itachi, molto interessante.

Chissà come si evolveranno le cose (come se non lo sapessi !)?.E che poteri ha Jitzuka (come se non sapessi anche questo)?. Lo scoprirete presto.

Al prossimo capitolo con “Battaglia al chiaro di luna”.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4: Battaglia al chiaro di luna ***


Capitolo 4: Battaglia al chiaro di luna

Sasuke era rimasto scioccato dalle rivelazioni di Jitzuka; non credeva che avrebbe mai rivisto un’ altro Uchiha (se non forse suo figlio), era convinto di essere l’ultimo rimasto del suo clan. E, invece, ecco che davanti a lui si para un suo parente pronto e determinato a fargliela pagare per avergli tolto il privilegio di vendicarsi.

Il campo era piombato nel silenzio più totale, quando Jitzuka ruppe il silenzio dicendo “per correttezza nei tuoi confronti, ti mostrerò il mio vero volto !”. quella frase provocò un sussulto in tutti i ninja li presenti, che fin dall’inizio volevano vedere il volto di quell’uomo. L’Uchiha si afferrò allora il bavero del mantello e lo scaraventò lontano, rivelando il suo volto e il suo corpo.

Quello che videro i ragazzi e le ragazze non era affatto ciò che si immaginavano. Davanti a loro c’era un ragazzo sui 19-20 anni, alto, magro e slanciato: dal fisico si poteva dire che non fosse così forte, ma, di solito, non si giudica mai dall’apparenza; sul braccio sinistro aveva una grossa cicatrice composta da tre tagli lunghi, che sembravano inferti da un grosso animale, che gli percorrevano l’arto dalla spalla fino al gomito. Indossava una maglietta blu scuro e dei pantaloni neri legati in vita da un cintura di maglia, alla cui destra era appesa una katana senza guardia, col fodero ed il manico blu scuro e con inciso sul fodero un simbolo simile a quello degli Uchiha, ma con una linea che attraversava il manico del ventaglio. Il volto era fresco e giovane, i capelli erano corti, neri, come in tutti gli Uchiha, e leggermente mossi; lo sguardo sinistro era reso ancora più inquietante dai due sharingan a tre tomoe che aveva in entrambi gli occhi.

“Sorpreso, eh ?!” esordì Jitzuka “non te l’aspettavi, vero ?” aggiunse poi. Sasuke era ancora colpito dall’aspetto del suo avversario, quando si riscosse e disse a Naruto “Naruto !”-“Eh ?”, rispose il biondo, “dai tu il via” aggiunse l’Uchiha. L’Uzumaki allora disse “d’accordo… Il combattimento avra inizio quando questo kunai tocchera terra !” e sfilo da una tasca il suo kunai, e, tenendolo sospeso tra il pollice e l’indice, aspettò un paio di secondi, poi mollò la presa ed il kunai cominciò la sua caduta. Appena toccò terra, i due avversari si scagliarono l’uno contro l’altro e sguainarono le spade, che cozzarono l’una contro l’altra con un rumore metallico. Dopo un paio di secondi in quella posizione, i due si diedero una spinta e si staccarono l’uno dall’altro. Jitzuka, allora, mirò un fendente obliquo, dall’alto verso il basso, contro Sasuke; che lo schivò e rispose con un affondo; ma il suo avversario fu veloce e lo deviò con il dorso della lama, facendo perdere l’equilibrio a Sasuke. Jitzuka colse l’occasione e levò la spada, preparandosi per un altro fendente, questa volta dall’alto verso il basso. Sasuke, dopo aver ripreso l’equilibrio, levò la spada e parò il colpo all’ultimo secondo, prima che lo tagliasse a metà. Dopo quella parata Jitzuka si diede una spinta all’indietro e volò una decina di metri più in là, atterrando perfettamente in piedi.

I due si guardavano; i loro volti, illuminati dalla luna piena, erano due maschere di pietra. Avevano un espressione che non era ancora mutata, un misto tra: calma, serietà e indifferenza.

Ad un certo punto Jitzuka fece un sorriseto soddisfatto, seguita da un’altrettanto soddisfatta risatina, poi disse “E bravo il mio cuginetto. Sei veramente bravo nella scherma; ma vediamo come te la cavi nel combattimento vero e proprio !”; “Adesso ti faccio vedere io”, disse Sasuke chiudendo gli occhi. Aspettò qualche secondo, poi li riaprì, e al posto dello sharingan normale era apparso il Mangekyo Sharingan eterno.

Jitzuka, sorpreso, disse “e così hai mostrato il Mangekyo Sharingan eterno, eh !... Bene, allora permettimi di mostrarti il mio !”. Chiuse gli e li riaprì, mostrando il suo occhio speciale: la pupilla era allungata come quella di un serpente, e attorno ad essa si sviluppavano due cerchi composti da un disegno intricato, costituito da 2 pallini vuoti ne primo cerchio, più piccolo, e 4 nel cerchio esterno, più grosso, uniti tra loro da grosse linee curve nere che andavano assottigliandosi,  formando un quadrato con i lati curvi, i cui vertici erano i pallini, nel secondo cerchio, e un cerchio nel primo.

Sasuke rimase visibilmente sorpreso da quegli occhi, ma non si scompose troppo, e cominciò a infilare una sequenza di sigilli che Jitzuka conosceva bene, e che replicò all’istante:  serpente, pecora, scimmia, cinghiale, cavallo, tigre; “Arte del fuoco: tecnica della palla di fuoco suprema” urlarono all’unisono, e due globi di fuoco si scontrarono, producendo una grossa esplosione. A causa della luce accecante, Sasuke non era riuscito a vedere il suo avversario, che intanto aveva già eseguito un’altra sequenza di sigilli “Arte della combustione: raffica infernale” urlò, e dal suo corpo si staccarono una miriade di sfere nere fiammeggianti che proiettò verso Sasuke, che, però, riuscì a prevederne la traiettoria col suo Sharingan, e le schivò tutte. Quando  la raffica cessò, Sasuke non perse tempo e urlò “Amaterasu”, e una fiamma nera avvolse il corpo di Jitsuka, che cominciò a dimenarsi come un matto.

 Sasuke si rilassò un attimo, mentre il corpo dell’ avversario veniva consumato dalle fiamme, ma un pugno sulla guancia destra lo scaraventò a terra. L’Uchiha, massaggiandosi la guancia, si voltò, e vide il ragazzo in piedi davanti a lui; “ma come…?”, e si voltò a guardare il Jitzuka consumato dall’Amaterasu, che in quel momento cominciò a sciogliersi, fino a che non rimase solo una pozza di una strana sostanza nera. Sasuke si rialzò e disse “come diavolo hai fatto ?”, “ mi sono sostituito con una copia di pece” disse Jitzuka; l’Uchiha avversario allora disse “Pece ?  Com’è  possibile ?”, “è la mia abilità innata” fu la risposta.

 Allora Sakura, che era rimasta a guardare fino ad allora, disse “aspetta un attimo, come fai a muovere la pece in modo così veloce ? Quella è una delle sostanze più viscose al mondo,  e non si muove certo a quella velocità !”; “perché è mischiata col mio chakra, così facendo si ottiene una sostanza simile per consistenza alla lava, più facile da controllare” disse Jitzuka in modo fiero. Dopodiche si voltò verso Sasuke, che intanto si era ripreso dalla batosta, che gli chiese “e l’altra cos’era ?”; “intendi l’arte della combustione ?” disse Jitzuka, poi aggiunse “quella si ottiene unendo l’arte della pece a quella del fuoco, prerogativa degli Uchiha; e visto che la pece non tende ad esplodere, si forma un flusso infuocato che posso manovrare a mio piacimento. Ma adesso basta chiaccherare, andiamo avanti”, e lanciò un'altra tecnica “Arte della pece: tecnica del campo nero imprigionante” e un’ondata di pece travolse il campo di battaglia, costringendo gli spettatori a spostarsi sugli alberi. Sasuke invece saltò in aria e si preparò ad attaccare, “Mille falchi” urlò, e una scarica elettrica gli avvolse la mano destra; dopodiche Sasuke si diede la spinta espellendo un po’ di chakra dai piedi, e si scagliò contro l’avversario, che riuscì a creare una barriera di pece per parare il colpo, ma il tentativo fu inutile; il Mille falchi trapassò lo scudo e centrò Jitzuka, scaraventandolo contro un albero.

Dolorante, l’Uchiha si rialzò in piedi e disse, con un ghigno malefico stampato in faccia, “bene, bene, e così sei riuscito a colpirmi, eh ! Bene, bravo, i miei complimenti, ma adesso basta, è ora di finirla” e fece con le mani il sigillo della tigre “tecnica della prigione nera”, urlò, e sparò una palla di pece dalla bocca, che, però manco l’avversario di almeno 40 centimetri. Sasuke rise un po’ e disse, con tono di scherno “bel colpo, la mira non è proprio il tuo forte, vero, ahahah !”.

Intanto Shikamaru, che aveva assistito all’incontro, con la sua solità aria annoiata, assieme a Temari, guardò un’attimo in un’altra direzione, e vide la palla nera girare attorno ad un’albero e tornare indietro. Allora si rigirò verso Sasuke ed urlò “SASUKE, ATTENTO !, è UNA TRAPPOLA”. L’Uchiha non fece nemmeno in tempo a voltarsi, che la palla di pece lo investì in pieno, avvolgendogli le braccia e ancorandosi a terra, impedendogli così ogni movimento.

Jitzuka rise in modo malefico e poi disse “che stupido, non lo sai che non si deve mai abbassare la guardia? Comunque ora è troppo tardi ! Adesso ti farò assaggiare la vera potenza dell’ arte della pece”.

Nota dell’autore :

Tan Tan Taaan, colpo di sciiiena (detto alla Aldo, Giovanni e Giacomo), Sasuke adesso è nei pasticci.

Comunque, cosa ne pensate dei poteri di Jitzuka: l’arte della pece e quella della combustione; belli, eh ?!

E avete già capito qual è il secondo simbolo che è stato unito a quello degli Uchiha. Vi do un’indizio: è un clan molto famoso, e non ve lo aspettereste mai in questa situazione.

Va bene, adesso vi saluto, e vi do appuntamento al prossimo capitolo “L’Uchiha più potente”. Arrivederci a tutti !  

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Capitolo 5
*** Capitolo 5: L'Uchiha più potente ***


Capitolo 5: L’Uchiha più potente.

“Ti mostrerò la vera potenza dell’arte della pece” dichiarò Jitzuko, mentre Sasuke cercava di liberarsi dalla sostanza appiccicosa, “non servirà a niente dimenarti in quel modo; ah, e se stai pensando di usare l’Amaterasu per sciogliere la prigione, sappi che la pece rovente fa malissimo. E adesso guarda !” e scattò in avanti.

Improvvisamente le corde che tenevano Sasuke ancorato al terreno si sciolsero, ma l’Uchiha non ebbe nemmeno il tempo di muoversi che il suo avversario gli fu davanti e gli sferrò un calcio dal basso che lo colpì da sotto il mento e lo fece schizzare in alto. A quel punto Jitzuko cominciò ad eseguire una rapida successione di sigilli : Tigre, lepre, cavallo, bue, drago, pecora e serpente; “Arte della pece: schianto supremo dei sette serpenti” , poi posò entrambe le mani a terra, e un campo di pece si allargò intorno a lui; da esso uscirono, in sequenza, sei serpenti, che formarono un esagono perfetto attorno a Jitzuka, e andarono a colpire, uno dopo l’altro, Sasuke, che era sospeso in aria. Dopo aver colpito l’Uchiha, i serpenti si riunirono assieme sopra di esso, formando un globo di pece da cui, quando Jitzuko schioccò le dita, uscì un gigantesco serpente che colpì Sasuke e lo trascinò con se, schiantandosi a terra mezzo secondo dopo.

Jitzuko cominciò a riassorbire la pece, rivelando il corpo di Sasuke, steso a terra, apparentemente privo di sensi. Naruto, che era l’arbitro, stava per dichiarare Jitzuko vincitore, quando Sasuke si rialzò in piedi ansimando, “bene, bravo, bel colpo !” disse l’Uchiha, poi aggiunse “ma un colpo del genere ti avrà consumato molto chakra, vero ?”, Jitzuko allora pensò “maledizione, mi ha scoperto”; Sasuke allora disse “visto che mi hai mostrato il tuo attacco più potente, io ti farò vedere uno dei miei”, e in quel momento il Susanoo avvolse Sasuke, e, con la sua spada, colpì Jitzuko, che però riuscì ad attutire parzialmente il colpo usando la pece, rimanendo però stordito. A quel punto il Susanoo prese l’arco ed incoccò una freccia di chakra, e la scagliò contro l’avversario. Jitzuko fece appena in tempo a riprendersi, e generò uno scudo di pece molto più spesso del primo. Ma fu tutto inutile; la freccia distrusse la barriera e colpì l’Uchiha, generando una potente esplosione che scaraventò Jitzuko contro un’albero.

Quando riaprì gli occhi, Jitzuko vide Sasuke che si preparava ad avventarsi su di lui dall’alto con un Mille falchi caricato al massimo, come un acquila che si getta in picchiata contro la preda. Era ormai questione di pochi secondi prima che l’Uchiha venisse inchiodato all’albero dietro di lui, quando una misteriosa figura uscì dal folto della vegetazione, colpendo Sasuke con un calcio e facendolo volare a terra. Il Mille falchi si dissolse, mentre la figura si avvicinò a Jitzuko e gli chiese “stai bene ?”, “ si, più o meno !” rispose l’Uchiha, mentre riprendeva fiato. Sasuke, che nel frattempo si era rialzato, gli chiese “allora, vuoi continuare ?”;”no, credo che possa bastare” gli rispose Jitzuko mentre si rialzava in piedi. Sasuke allora fece un cenno a Naruto, che esclamò “il vincitore dell’incontro è Sasuke Uchiha”, tutti batterono le mani, sia a lui che al suo avversario. Sakura allora si fece avanti e andò a curare Sasuke, mentre Ino si occupò di Jitzuko.

La misteriosa figura si allontanò di poco per non farsi scoprire, ma Jitzuko le disse “non c’è bisogno di nasconderti, nessuno ti riconoscerà”, “tutti eccetto lui” replicò lei, ma l’Uchiha aggiunse “stà tranquilla, non credo si ricordi di te”. Allora la figura uscì allo scoperto. Era una ragazza, sui 18-19 anni, alta e snella, con gli occhi color nocciola e i capelli verde-acqua, con una clip dello stesso colore degli occhi. Indossava un camicia corta bianca sopra una maglia a rete, che le lasciava lo stomaco scoperto, e una gonna corta, al livello dell’inguine, dello stesso colore della camicia, sopra i calzoncini, sempre di rete; alle braccia aveva dei bracciali bianchi e lunghi, simili a delle maniche. Sul braccio destro, in cima al bracciale, era legato un coprifronte col simbolo del villaggio della Cascata, mentre sulla schiena portava un sacca rossa, le cui cinghie si incrociavano sul seno.

La ragazza si guardava intorno e poi riguardava il suo compagno, appoggiato con la schiena all’albero, mentre Ino usava i suoi poteri medici su di lui. Ad un certo punto Temari le chiese “quindi voi provenite dal villaggio della Cascata, giusto ?”, “si, hai capito bene” le rispose la ragazza; “ e come ti chiami ?” le chiese la Kunoichi della sabbia; “questo non posso dirtelo, è un segreto !” fu la risposta; allora Temari disse “ok, capisco, ma, allora, perché siete qui ?”; “non posso dirti neanche questo” disse la ragazza fredda. Temari, allora tacque, mentre lo sguardo della ragazza misteriosa si spostava su Naruto, che la stava fissando con fare curioso, “ma noi ci conosciamo, per caso ?” le chiese il biondo, “no, ti stai sbagliando, io non ti ho mai visto prima” disse la ragazza, che, dal tono, sembrava essersi agitata, “eppure io sono sicuro di averti già vista da qualche parte” disse il ragazzo,”no, no , ti stai sbagliando, io non ti ho mai visto in vita mia !” replicò la ragazza, che ormai era in preda all’agitazione.

Allora Jitzuko, compresa la criticità della situazione, intervenne dicendo “bene, mi sono ripreso ora. Possiamo andare adesso !”, “si sono d’accordo” disse la ragazza, ancora agitata. Poi si rivolse a Sasuke e disse “complimenti cugino, sei davvero forte. Ma, sbaglio, o non hai usato la tua piena potenza ?”,”è vero”rispose l’Uchiha, poi aggiunse, con un sorrisetto stampato sulle labbra “ma neanche tu ti sei impegnato al massimo ! E comunque non avevi detto che non avevi intenzione di perdere e che volevi farmela pagare ?”; Jitzuka replicò con un altro sorrisetto soddisfatto, poi disse “hai un buon occhio Sasuke Uchiha! Comunque quelle cose le ho detto solo per spronarti a dare il massimo; non ce l’ho mai avuta veramente con te”.Infine, rivolgendosi al resto del gruppo, disse “Bene ragazzi, grazie di essere venuti ad assistere, ci si vede in giro, allora !”. Detto questo saltò via, scomparendo nella notte. La ragazza restò, invece, un altro paio di secondi, poi se ne andò anche lei, seguendo il suo compagno.

Kurama, che aveva seguito tutto lo scontro guardandolo attraverso gli occhi di Naruto, sentì di nuovo la voce misteriosa “allora fratello, piaciuto lo scontro ?”, “si, è stato molto interessante. Ma, dimmi, cosa ci fai qui ?” rispose la volpe,e la voce replicò “lo sai che un cercoterio va sempre dove va la sua forza portante”, poi non si sentì più. Kurama, allora, pensò “e io che credevo di essermene liberato !”

Nota dell’autore:

Salve a tutti. Allora, piaciuto il capitolo. Anche questo è stato bello movimentato.

Prima di tutto volevo scusarmi per aver scritto Jitzuka al posto di Jitzuko nell’ultimo capitolo; è che non mi sono ancora abituato al mio nuovo nom… cioè, al nome del nuovo personaggio.

Secondo, volevo dire che non ho messo i nomi delle tecniche in giapponese per due motivi: primo, perché non so tradurre in giapponese le tecniche con la pece (che, per chi non l’avesse ancora capito, è una mia invenzione personale), e, perciò, alternare i nomi in giapponese e quelli in italiano non era bellissimo da leggere; secondo, perché così era più facile da leggere e da capire per quelli che non sono dei grandi intenditori del manga.

Tornando al capitolo, avete capito chi è la ragazza misteriosa ? Non ditemi di no, perché ve lo praticamente disegnata, e vi ho dato l’indizione finale con Kurama.

Comunque, ora vi salutò, e ci vediamo al prossimo capitolo: “Jitzuko e Naruto”. Arrivederci.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6: Jitzuko e Naruto ***


Capitolo 6: Jitzuko e Naruto

Il giorno dopo Naruto si svegliò tardi, nonostante tutto era rimasto alzato fino a tardi a vedere il combattimento e a parlare con gli altri. Ripensò allo scontro e capì che Sasuke era decisamente molto forte, e che doveva continuare ad allenarsi per restare al passo con lui, anche se era già uno degli shinobi più forti del villaggio. Si alzò pigramente dal letto, si vestì, fece colazione ed uscì di casa. Non era il periodo delle missioni, visto che ce n’erano poche, e venivano affidate quasi tutte ai genin talmente erano semplici. Perciò Naruto si ritrovò in ferie, e amava gironzolare per il villaggio, fermandosi, ogni tanto, a chiaccherare con i suoi amici, anchessi in ferie. Quando passava per le strade, la gente lo salutava, chiamandolo col nome di “eroe della Foglia”, cosa che lo faceva arrossire non poco. I bambini, invece, lo indicavano e dicevano con le loro voci acute “è lui, è l’eroe della Foglia !”, e gli si accalcavano attorno, tempestandolo di domande a cui lui, ovviamente , non riusciva a rispondere.

Tra schivare i bambini e parlare con i suoi amici, mezzogiorno arrivò in fretta. Allora Naruto si diresse al chiosco di ramen di Teuchi. Appena arrivato entrò scostando un po’ la tenda e salutò Teuchi, che ricambiò calorosamento. Stava per sedersi, quando una voce esclamò “hey, Naruto, ma che sorpresa !”. Il biondo si voltò e trovò Jitzuko seduto al bancone con una ciotola di ramen ancora fumante. Naruto, allora gli si avvicinò e disse “ciao, Jitzuko, ma che ci fai qui ?”, “sono venuto a mangiare. Ho scoperto che qui fanno un ottimo ramen” rispose lui; Naruto, allora, disse “lo so, non per niente è il mio locale preferito”; “bene, mi fa piacere” replico l’Uchiha, sorridente, poi aggiunse “hey, Teuchi, servi del ramen a Naruto, oggi offro io !”; “va bene” rispose il cuoco col suo solito sorriso. Naruto, sorpreso della gentilezza di Jitzuko, disse “Aspetta, non ce ne bisogno, posso pagare…”, ma il suo interlocutore lo interruppe dicendo “tranquillo, non è un problema per me”. La figlia di Teuchi servì il ramen a Naruto, e i due cominciarono a mangiare. Quandò fini la sua scodella Naruto chiese a Jitzuko “a proposito, dov’è la tua amica ?”; “Ah, lei ? è rimasta a casa a sistemare, visto che ci siamo trasferiti da poco e ci teneva ad avere la casa in ordine” gli rispose lui, “eppure io sono convinto di averla già vista in giro !” disse il biondo, pensoso ; “Mah, magari, può anche essere !” disse l’Uchiha, poi aggiunse “cambiando discorso, cosa volevi fare questo pomeriggio ?”; “avevo intenzione di chiedere ad Hinata se voleva allenarsi, ma credo che mi darà l’ennesimo due di picche” disse l’Uzumaki sconsolato; “come mai ti da sempre il due di picche ?”, chiese allora Jitzuko, “non lo so, dice che ha sempre da fare !” rispose il biondino, ma l’Uchiha lo interruppe dicendo “oh Naruto, Naruto, Naruto, quanto sei tonto. Se lei si inventa queste scuse ci sono due possibilità: primo, non ha voglia di stare con te, il che mi sembra abbastanza impossibile, visto come ti guarda; secondo, è imbarazzata all’idea di stare con te da sola”, “cosa dovrei fare ?” chiese allora Naruto; “facciamo così ! Verrò con te da Hinata e le diremo che ci andremo tutti e tre, così lei non si sentirà in imbarazzo” rispose Jitzuko, “ottima idea !”, rispose il biondo, ed insieme si incamminarono verso villa Hyuga.  Arrivati, spiegarono la situazione ad Hinata, che decise di andare con loro. Insieme si recarono al campo di addestramento, dove Naruto ed Hinata cominciarono a combattere. Jitzuko, intanto, stava in disparte ed, ogni tanto, suggeriva alla ragazza le mosse da eseguire per schivare i colpi dell’avversario. Ma, dopo appena un’ora, l’Uchiha disse “scusate, ma io devo andare, avevo promesso alla mia amica di aiutarla a sistemare”, “d’accordo” rispose Naruto, poi aggiunse “aspetta ! ti va di venire a cenare con noi stasera? Potresti portare anche lei”, “va bene, mi sembra una buona idea !” rispose Jitzuko e si incamminò, “allora a più tardi, ci vediamo alla porta della Foglia. Ok ,Hinata, ricominciamo !” esclamò Naruto, “s-si, N-Naruto-kun” disse timidamente la Hyuga, e proseguirono nell’allenamento.

Quando Jitzuko arrivò a casa, entrò e disse “cara, dove sei ?”, “sono qui !”- rispose la ragazza, uscendo dalla camera da letto- “che c’è ?”, “indovina, stasera ceniamo fuori con Naruto e gli altri !” disse il ragazzo felice; ma la ragazza era impallidita “n-no, non possiamo, non mi sento ancora pronta !”. Allora Jitzuko le prese le mani, e lei ebbe un sussulto; si guardarono a lungo negli occhi, poi lui disse “senti, abbiamo lasciato la Cascata per cominciare una nuova vita in un altro posto, e adesso mi dici che vuoi tenere la tua identità celata per l’eternità ?”, “e se mi riconoscesse, come farei” chiese lei spaventata; “gli spiegheremo tutto, in fondo lo sai che è un tipo comprensivo !” rispose lui sicuro, “v-va bene, ci andremo” rispose la ragazza, e gli  fece un sorriso. Lui la strinse forte a se, e restarono così per parecchi minuti. Lei riusciva a sentire il suo cuore e quello di lui battere forti. Poi si staccarono, e cominciarono a prepararsi.

Quella sera tutti si presentarono alla porta, vestiti nei loro abiti quotidiani. Stavano parlando tra di loro, quando videro Jitzuko e la ragazza dai capelli verde-acqua avvicinarsi a loro. Rimasero tutti esterrefatti, tranne Naruto, che li accolse con un sorriso dei suoi, ed Hinata, che sorrise timidamente. Quando si furono tutti riuniti, andarono al locale dove si erano riuniti qualche giorno prima. Ormai, per loro, era quasi un abitudine trovarsi a ricordare gli eventi passati e a divertirsi. Quella sera, però, era diverso; assieme a loro c’erano due ninja della Cascata che neanche conoscevano. Ino, infatti, lungo la strada, si era avvicinata a Naruto e gli aveva chiesto “perché li hai invitato ? non li conosciamo nemmeno !”; ma Naruto rispose “perché almeno avremo l’occasione di parlargli. Inoltre dovevo ringrazziare Jitzuko, che mi ha offerto il ramen !”. Entrati nel ristorante, si sistemarono, e, dopo aver ordinato, cominciarono a mangiare. Sakura, allora disse “ragazzi, visto che siete nuovi ci presenteremo noi per primi. Io sono Sakura Haruno”, “io Sasuke Uchiha, ma questo già lo sapete !”, “io Naruto Uzumaki” intervenne Naruto dall’altro capo del tavolo, poi, a turno si presentarono tutti: “Ino Yamanaka, è un piacere”, “Shikamaru Nara”, “Choji Akimichi” “Temari, la sorella del kazekage Gaara”, “Kiba Inuzuka, e lui è Akamaru” “arf”, rispose il cane di tutta risposta; “Shino Aburame, piacere”;”Hinata Hyuga, s-sono m-molto onorata di c-conoscervi !”, “Sai”, disse il ragazzo con uno dei sui sorrisi inquietanti, “Tenten, piacere”, “e io sono Rock Lee”. Dopo quella presentazione, Jitzuko disse “bene, è un piacere conoscervi. Ora tocca a noi; io sono Jitzuko Uchiha, ma questo lo sapete tutti ormai.”, poi fece un cenno alla ragazza misteriosa. Lei aspettò per qualche secondo, poi si fece coragigio e disse “ed io sono Fuu, il Jinchuriki di Chomei, il demone eptacoda.”.

Nota dell’autore :

Finalmente Fuu ha deciso di rivelarsi, ma chissà quale sarà la reazione dell’eroe di Konoha a questa notizia.

Questo capitolo, lo devo ammettere, è stato un po’ blando, ma, del resto, non posso continuare ad inventarmi battaglie.

Ma vi prometto che, ben presto, ci saranno altri avvenimenti interessanti.

Detto questo, vi salutò e vi do appuntamento al prossimo capitolo: “Fuu, colei che è tornata dall’aldilà”. Arrivederci.

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Capitolo 7
*** Capitolo 7: Fuu, colei che è tornata dall’aldilà ***


Capitolo 7: Fuu, colei che è tornata dall’aldilà

“Io sono Fuu, il Jinchuriki di Chomei, il demone eptacoda.”, a quelle parole Naruto lasciò cadere le bacchette che stava usando per mangiare. Sul suo viso si era dipinta un’espressione di stupore misto a terrore; le mani cominciarono a tremargli e cominciò a balbettare “F-F-Fuu ? C-Come è p-possibile ? L’ultima volta che ti ho visto eri un’edo tensei di Kabuto, nonche una delle sei vie di Obito”, poi si voltò verso Jitzuko, e il suo tono, da spaventato, divenne infuriato “sei stato tu, vero ? Tu l’hai riportata in vita ! COME HAI POTUTO ? IO GIURO CHE TI DISTRUGGOOO !”, allora gli occhi di Naruto si trasformarono in quelli della volpe, e il suo corpo fu ricoperto dal manto di chakra, mentre sulla sua mano era comparso un Rasengan, che, all’apparenza, sembrava potentissimo. Sakura si alzò in piedi ed esclamò “NARUTO, FERMATI !”, ma il biondo non le dava più ascolto.

Intanto Fuu, sorpresa dal cambiamento di atteggiamento di Naruto, buttò un’occhio sotto al tavolo, e vide che Jitzuko stava eseguendo dei sigilli: serpente, tigre; allora la ragazza, capite le intenzioni del compagno, urlò “no, ASPETTA !”, ma l’Uchiha si era già slanciato contro Naruto esclamando “Formula di onniscienza del Primo Hokage: colpo di soppressione” e un carattere kangi gli apparve sulla mano sinistra, che appoggiò subito al petto di Naruto. Kurama, esterrefato, pensò “impossibile !”. Il colpo reagì col ciondolo di Naruto, e il chakra della volpe venne soppresso. Naruto restò in piedi, mentre Jitzuko crollò a terra. Allora l’Uzumaki stava per colpirlo, quando Sasuke lo prese alle spalle e lo gettò a terra. Prima che potesse rialzarsi, il biondo si trovò una spada puntata alla gola. Sasuke era lì davanti a lui “sei una testa quadra” gli disse, poi gli diede una mano ad alzarsi. Intanto Jitzuko si era rialzato, aiutato da Fuu. Jitzuko e Naruto si fissarono a lungo, poi Naruto disse “allora, è vero che l’hai riportata in vita, si o no ?”,”si, ma non con l’edo tensei”, rispose l’Uchiha, poi aggiunse “ho usato una tecnica mia personale. Avresti dovuto notarlo, infatti la parte dell’occhio di Fuu attorno all’iride è bianca, e non nera, come in un normale edo tensei.”. A quelle parole, Naruto si diede una calmata, e disse “scusami, è che con tutta la storia della guerra mi sono convinto che chiunque usi la tecnica della resurrezzione sia un malvagio”, “non c’è problema”,rispose l’Uchiha,”ma io non ho riportato in vita Fuu per scopi malvagi. L’ho fatto perché me l’hanno portata via troppo presto !”.

Sakura, che era rimasta incantata da quell’affermazione, si riscosse, ed esclamò “aspetta un attimo,ma quella che hai usato prima non era …”,”la tecnica di soppressione del primo Hokage, si, è proprio quella !” la interruppe Jitzuko, che ora riusciva a reggersi in piedi da solo; “ma com’è possibile che tu possa usarla ?” gli chiese la ragazza. Il ragazzo, massaggiandosi il braccio sinistro, sospirò per un  attimo, poi disse “come al solito mi sono messo nei casini ! Mi sa che adesso mi toccherà raccontarvi tutta la storia !”, poi guardò Fuu, che gli fece un cenno d’intesa, e aggiunse “prima di tutto vi devo dire che il mio nome completo è …” ed esitò un attimo,”è Jitzuko Uchiha Senju, e sono il pronipote sia di Madara Uchiha, che di Hashirama Senju”.

Nota dell’autore:

Altro colpo di sciiiena (detto sempre alla Aldo, Giovanni e Giacomo) ! Jitzuko è il discendente diretto sia di Madara che di Hashirama. Certo che la mia fantasia va come un treno.

Adesso comincia un bel flashback per spiegare il passato di Jitzuko e il suo incontro con Fuu.

Perciò vi do appuntamento al prossimo capitolo: “Il passato di Jitzuko : Infanzia”. Arrivederci 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8: Il passato di Jitzuko: infanzia. ***


40 anni prima:

Era una calma notte di inizio estate. Le stelle brillavano in cielo, i grilli cantavano e tutti dormivano. Nessuna luce era accesa e nessuna persona era in giro, tranne due persone. Erano un uomo ed una donna, entrambi sui vent’anni. Stavano davanti alla porta della foglia, aspettando qualcuno. Ad un certo punto, un’uomo incappucciato, seguito da una decina di ANBU, gli venne incontro. Si tolse il cappuccio e rivelò un volto serio ed impassibile, che incuteva un certo rispetto. Quell’uomo era Tobirama Senju, il secondo Hokage.

Quando arrivò saluto l’uomo e la donna, “ciao Kishima, ciao Kizuko, state per partire, vero ?” disse, “si zio, ti stavamo aspettando. Se non sbaglio avevi detto che volevi darci una cosa ?” rispose Kishima. L’Hokage annuì, poi tirò fuori da sotto il mantello una grossa scatola di legno, con incisi sulle due metà i simboli degli Uchiha e dei Senju. La porse a Kishima e disse “ecco, queste sono le tecniche segrete di entrambi i clan. Sono gli scritti originali di Hashirama e Madara. Conservateli con cura, mi raccomando !”, poi si rivolse a Kizuko dicendo “e tu, Kizuko Uchiha, vedi di trattare bene mia nipote, o ti verrò a cercare, e quando ti avrò trovato …” e mostrò un pugno da sotto il mantello. Kizuko deglutì per la paura, poi disse “non si preoccupì, avrò molta cura di sua nipote”. In quel momento si vide un luce che si avvicinava a loro; erano un gruppo di Uchiha inferociti che si erano opposti al matrimonio di Kishima Senju con Kizuko Uchiha.

Tobirama ed i suoi ANBU, che nel frattempo si erano raggruppati ed erano diventati numerosi, si prepararono a sedare la rivolta. L’Hokage si voltò verso la coppia e disse “andate, presto !”. I due annuirono e si incamminarono, portando con loro alcune borse contenenti i loro beni più prezziosi. Ma quando furono abbastanza lontani, una voce li chiamo “Kishima, Kizuko !”. Si voltarono e videro, lontano, Tobirama che gli diceva “buona fortuna, e auguri !”. A Kishima sfuggì una lacrima, poi si voltò verso il marito e disse “ok, andiamo”, e sparirono nell’oscurità.

Una settimana dopo arrivarono al villaggio della Cascata, e lì si stabilirono.

Erano Kishima Senju e Kizuko Uchiha, i genitori di Jitzuko.

Capitolo 8: Il passato di Jitzuko: infanzia.

20 anni dopo:

“Coraggio signora, ancora uno sforzo !” urlava il dottore, per sovrastare le urlà di dolore della donna. Kishima era nel mezzo del travaglio. Accanto a lei, Kizuko la teneva per mano, mentre un’infermiera le asciugava il sudore. Il dottore urlò “ci siamo quasi, eccolo, eccolo !”, e la stanza fu invasa da un acuto pianto liberatorio. Il dottore guardò il piccolo bambino, poi guardò i genitori, e disse “è un maschio, complimenti ”, e lo depose tra le braccia della madre. Kishima e Kizuko lo guardarono, poi si guardarono a vicenda e si baciarono. Il loro bambino era nato. Entrambi piangevano di gioia. Ad un certo punto un’infermiera si avvicinò e prese il bambino, lo portò in un'altra stanza, e lì lo lavò e avvolse in fasce, poi lo riportò dai genitori. Kishima lo guardava dormire, poi si voltò verso il marito e gli chiese “allora, come lo chiamiamo ?”, “ che ne dici di Jitzuko ?” chiese prontamente Kizuko, e lei rispose “è un bellissimo nome. E sia !”, poi guardò il bambino e disse “allora benvenuto in famiglia, Jitzuko Uchiha Senju !”, e sorrise.

10 anni più tardi :

“Papà, papà !” urlava entusiasta il piccolo Jitzuko, correndo in cucina. Kizuko, che stava leggendo il giornale, chese, sorridente, “che c’è, cos’hai da urlare ?”. Jitzuko spalancò l’occhio e gli fece vedere lo Sharingan, poi disse “vedi, vedi ?”; il padre fissò quell’occhio per un attimo, poi sgranò gli occhi scuri ed esclamò “non ci credo, il tuo sharingan si è evoluto nella forma finale !”. Kishima, che stava cucinando, mollò il coltello e corse a vedere. Quando vide lo Sharingan del figlio, restò esterrefatta, poi esclamò “bravissimo, ma come ci sei riuscito ?”, “non lo so ! Mi stavo allenando, ho sentito qualcosa all’occhio, mi sono specchiato nel lago e ho visto che era comparsa la terza tomoa”. Il padre e la madre lo guardarono, poi lo abbracciarono e dissero “bravissimo !”, poi cenarono. Dopo aver mangiato, Kizuko disse “domani è il tuo compleanno, vero Jitzuko?”, “si, è così !” replicò il bambino, “allora, per celebrare il tuo compleanno e l’evoluzione del tuo Sharingan, ti farò un bellissimo regalo !” disse il padre, “davvero, e cosa ?” chiese il figlio entusiasta, ma il padre si limitò a dire “è una sorpresa ! Adesso è tardi, e domani hai scuola, quindi vai a dormire !”, “ok !” rispose il bambinò. Stava uscendo dalla cucina, quando sentì da dietro “aspetta Jitzuko !”, si voltò a guardare i suoi genitori, che dissero all’unisono “siamo fieri di te !”, “grazie mamma, grazie papà !”, disse il piccolo, e si diresse verso la sua camera.

Rimasti soli, Kishima chiese a Kizuko “ sei sicuro di volerglielo dare ? è solo un bambino, in fondo”, “sicurissimo, è abbastanza bravo da saper padroneggiare quelle tecniche” rispose Kizuko, “hai ragione, sono sicuro che se la caverà !” concluse lei. Si guardarono a lungo negli occhi, poi lui le diede un bacio.

Jitzuko fu svegliato nel cuore della notte da un frastuono assordante. Si precipitò giù dalle scale a aprì la porta del salotto. Quello che vide lo terrorizzò. I suoi genitori erano stesi a terra, uno sopra l’altro. Si chinò su di loro, e li scosse, urlando “MAMMA, PAPà, COSA AVETE ?”, “non serve a nulla urlare ! sono morti ”, disse una voce dal fondo della stanza. Jitzuko alzò gli occhi pieni di lacrime, e vide un’uomo alto, magro, vestito con un mantello nero con le nuvole rosse. Negli occhi aveva lo sharingan, ma Jitzuko non lo riconobbe, perché non lo aveva mi visto. “Chi sei ? perché li hai uccisi ?” chiese il bambino, infuriato; “il mio nome è Itachi Uchiha, ed ho portato a termine la mia missione” rispose l’uomo misterioso.

A quelle parole il bambino rimase pietrificato “m-missione, quale missione ?” chiese Jitzuko, “mi era stato ordinato di far fuori tutti gli Uchiha, ma i tuoi genitori non stavano più al villaggio della Foglia, quindi li ho cercati. Quando ho trovato tuo padre, tua madre si è messa in mezzo, perciò ho fatto fuori anche lei” rispose Itachi come se non fosse successo niente. Jitzuko era, ora, in preda alla collera; si scagliò contro il nemico, usando tutte le tecniche che conosceva, sia quelle col fuoco, che quelle con la pece. Ma Itachi, col potere dello Sharingan, riusciva a prevedere tutte le sue mosse, e le schivò tutte. Alla fine l’Uchiha diede un calcio a Jitzuko e lo allontanò.
La stanza era un disastro: c’era pece sparsa ovunque ed un muro era stato abbattuto da una palla di fuoco, lasciando terra bruciata all’esterno.

Jitzuko era madido di sudore, mentre Itachi non era minimamente stanco. “Maledetto, te la farò pagare !” mormorò il bambino. La rabbia ed il dolore gli diedero un energia incredibile, che provocò la trasformazione dello Sharingan. L’Uchiha avversario sembrava sorpreso “incredibile ! Ha risvegliato il Mangekyo Sharingan ad una così giovane età. Si vede che era molto legato ai genitori !” pensò, poi si rivolse al piccolo “dovresti essermi grato ! ti ho permesso di risvegliare un così grande potere senza nemmeno sporcarti le mani!”,”che cosa stai blaterando ? Io non ti devo ringraziare proprio di niente !” rispose Jitzuko, ormai incontrollabile, “va bene, comunque ora devo andare, il sole sta per  sorgere, e non posso farmi vedere ! Addio !” concluse, e fissò il bambino negli occhi. Jitzuko cominciò a vedere cose strane;  vide i suoi genitori brutalmente uccisi davanti ai suoi occhi, mentre lui non poteva far niente per aiutarli. Non riuscì a resistere a quelle immagini, la sua vista si offuscò e cadde a terra, svenuto.

Itachi restò lì per qualche minuto, poi si voltò e se ne andò , mormorando “quel ragazzo ha un potere enorme, chissa se riuscirà a sfruttarlo ?”, e sparì nella foresta.   
 

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Capitolo 9
*** Capitolo 9: Il passato di Jitzuko: un’eredità pericolosa ***


Capitolo 9: Il passato di Jitzuko: un’eredità pericolosa.

“D-D-Dove mi trovo ?” mormorò Jitzuko aprendo lentamente gli occhi. Appena sveglio, si accorse di essere in un letto di un ospedale. “Ben svegliato, hai dormito molto !” disse un’infermiera, che era appena entrata. “Chi sei ? Dove mi trovo ?” chiese l’Uchiha, ora decisamente spaesato. “Ti hanno ricoverato ieri notte, dopo un aggressione in casa tua” disse il dottore, entrato all’improvviso. Jitzuko pensò “ieri sera ? aggressione?”, poi gli vennero in mente le immagini della sera prima; al che sgranò gli occhi ed esclamò “aspetti un attimo! Dove sono i miei genitori ?”. Il dottore e l’infermiera si guardarono per un attimo, poi lui scosse la testa. Jitzuko capì all’istante, si prese la testa tra le mani ed esclamò “è colpa mia, non sono riuscito a proteggerlì, Che ninja sono se non riesco a proteggere le persone che amo. Ah sono un fallito, un idiota !Cavolo, non riesco più nemmeno a pensare !”, il dottore disse “su, coraggio, sfogati! Piangi pure se vuoi, è una reazione normale”,”no, un Uchiha non piange. Un Uchiha diventa un tuttuno con il dolore, ne diventa parte, e trae potere da esso !” disse Jitzuko, con il Mangekyo Sharingan attivo. Dopo qualche secondo lo disattivò e disse “a proposito, quando sarò dimesso ?”; il dottore lo guardò sorpreso, poi rispose “oggi stesso; stavamo aspettando che ti svegliassi”.

Nel primo pomeriggio, infatti, Jitzuko si trovò fuori dall’ospedale. Il dottore gli porse una busta e disse “tieni, questa è di tuo padre, l’hanno trovata nella sua tasca ed è indirizzata a te”,”grazie mille. Adesso vado, arrivederci” e se ne andò.

Arrivò a casa e vide la porta del salotto sigillata con un nastro giallo. Sbirciò dentro e vide le sagome dei genitori disegnate sul pavimento. Il muro era stato ricostruito. Uscì e andò in camera sua, sistemò il letto e ci si sdraiò sopra. Guardò la lettera, la aprì e vide che il foglio era bianco. Capì che era un modo del padre per metterlo alla prova. Eseguì il sigillo del drago, “tecnica della rivelazione nascosta”, e appoggiò l’indice al foglio. Apparve il testo, che recitava “Caro Jitzuko, se stai leggendo questa lettera significa che me ne sono andato via o che ho lasciato questo mondo, ma probabilmente è la seconda. Ho scritto questa lettera prima di andare in guerra.Non mi voglio sprecare in parole inutili, perciò andrò subito al punto. Voglio rivelarti la posizione del tesoro di famiglia. Vai in camera nostra e sposta il cassettone. Sotto ci dovrebbe essere un sigillo, toglilo e prendi il tesoro. Buona fortuna figliolo, e ricorda, io e tua madre saremo sempre fieri di te. Addio Jitzuko, ti voglio bene” . Jitzuko si lasciò sfuggire una lacrima, ma l’asciugò subito e si diresse in camera dei genitori, o almeno quella che era la loro camera. Spostò il cassetone e trovò il sigillo, lo tolse e vide un forellino nel pavimento. Vi infilò il dito e tiro con forza. Si sorprese quando vide che aveva tirato via l’intera parte del pavimento su cui prima poggiava il cassettone. Sotto trovò un telo bianco, lo scostò, e trovò un bellissimo kimono blu con delle fiamme nere ricamate sui bordi inferiori e delle maniche, dietro era ricamato il simbolo della loro famiglia: il ventaglio degli Uchiha col simbolo dei Senju che si intersecava col manico. Sotto l’abito c’era una katana col fodero blu scuro ed il simbolo della famiglia inciso sul bordo superiore del fodero. La sguainò ed osservò la bellissima lama, lucente e perfetta.

Ma il vero tesoro stava in fondo. Avvolto in un telo color porpora, stava una grossa scatola di legno con i simboli dei clan Uchiha e Senju incisi a fuoco sulle due metà.
Rimise tutto a posto e si sedette sul letto con la scatola in mano. La aprì e trovo tre grossi rotoli: il primo scritto da Hashirama Senju, il primo Hokage; il secondo da Tobirama Senju, il secondo Hokage; ed il terzo da Madara Uchiha, il più potente degli  Uchiha.

Mise i tre rotoli sul letto, poi guardò la scatola e notò che c’era un doppio fondo; lo tolse, e trovò un sacchetto ed un quarto rotolo, scritto da Madara,  intitolato “I segreti dello Sharingan”. Lo prese e, poi, rimise gli altri rotoli a posto. Si mise a leggere quel manoscritto, che conteneva le scoperte di Madara riguardanti lo Sharingan.
La notte calò sul vilaggio. Jitzuko aveva quasi finito di leggere il rotolo, “nel sacchetto c’è abbastanza denaro per permetterti l’operazione” concludeva il testo.
Jitzuko riavvolse il rotolo e lo rinascose nella scatola, poi fece un sorrisetto soddisfatto e pensò “ora so cosa devo fare !”

Nota dell’autore:

Salve a tutti e benvenuti a questo nuovo capitolo.

 Inanzitutto voglio scusarmi per essermi dimenticato di mettere la nota dell’autore nello scorso capitolo, ma vista la lunghezza del testo me lo sono dimenticato.

Detto questo, cosa ne pensate di questo capitolo ? Avete capito cosa vuole fare Jitzuko ?

Purtroppo non c’è molto da dire su questo capitolo, perciò vi saluto e vi do appuntamento al prossimo capitolo: “Il passato di Jitzuko: potere e legami”. Arrivederci.
                                                                                                                           

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Capitolo 10
*** Capitolo 10: Il passato di Jitzuko: potere e legami. ***


Capitolo 10: Il passato di Jitzuko: potere e legami.

Il giorno dopo, Jitzuko si recò in ospedale. Arrivato al bancone della segretaria, le disse “voglio un trapianto d’occhi !”. La segretaria lo guardò esterrefatta, non ci avrebbe mai creduto se non l’avesse visto con i suoi occhi. Intanto, Jitzuko si accorse che i pazienti seduti in sala d’attesa lo stavano guardando allibiti; allora si rivolse a loro e gli disse “che c’è di strano ? comincio a perdere la vista, e non vorrei restare cieco !”, la gente distolse lo sguardo da lui e si rimisero a leggere le riviste che c’erano sul tavolino di legno al centro della stanza. Il piccolo Uchiha tornò a guardare la segretaria, che gli disse “ascolta, bambino, capisco che tu abbia i tuoi problemi, ma non ti possiamo fare un trapianto senza il permesso dei tuoi genitori !”,”allora vada a chiederglielo, sono in obitorio !” ribatté Jitzuko, leggermente infastidito; “mi dispiace molto per loro, credimi; ma non posso …”,”che sta succedendo qui ?”, chiese il dottore, che era arrivato proprio in quel momento, “dottore, questo bambino sostiene di volere un trapianto d’occhi, lei cosa dice ?”, disse l’infermiera, che non sapeva più cosa fare. Il dottore guardò il bambino e disse “Hey, aspetta un attimo ! Tu sei Jitzuko Uchiha Senju, il ragazzo dell’altro giorno”, “si sono io” ribatté Jitzuko, “che cosa vuol dire che vuoi un trapianto d’occhi ?” chiese il dottore, “intendo dire che voglio che gli occhi di mio padre mi vengano impiantati”,”e perché ?”,”sono fatti miei !” rispose Jitzuko con tono altezzoso. Il dottore, allora disse, “senti Jitzuko, non posso eseguire un operazione del genere; non senza una raccomandazione e la somma di denaro sufficiente”, “denaro, denaro, pensate sempre al denaro ! Se è questo che vuole, eccola accontentata ” rispose Jitzuko, e gli porse un rotolo bianco ed un sacchetto. Il dottore aprì il sacchetto e ne riverso il contenuto sul bancone; erano luccicanti monete d’oro. Il dottore e la segretaria sgranarono gli occhi, poi lui chiese “dove li hai trovati ?”,”eredità di famiglia. Allora, le bastano ?”,”è almeno il doppio di quello che serve”, rispose il dottore, “una metà è per l’operazione, l’altra per …” e bisbigliò qualcosa nell’orecchio al suo interlocutore, “capisco”, disse il dottore, tornando a fissare le monete. Poi aprì il rotolo e lesse a bassa voce ciò che c’era scritto. Allora si fece scuro in volto.

Il dottore si riprese, poi chiamò un’infermiera e disse “preparì questo bambino, lo opererò oggi stesso !”, l’infermiera annui, poi si rivolse all’Uchiha e disse “andiamo, piccolo” e si allontanarono. Poco prima di attraversare la porta del corridoio, Jitzuko si fermò e, senza voltarsi, disse “dottore… grazie”, poi si rincamminò.

Il dottore chiamò un addetto dell’obitorio, e gli disse a bassa voce “mi serve il corpo di Kizuko Uchiha !”, l’uomo annui e se ne andò. Infine, si rivolse alla segretaria e le disse “signorina, mi ricordi di chiamare i miei genitori dopo. Devo dirgli che avevano ragione, la vita da medico è piena di sorprese”,”certo !” rispose la segretaria, e restò a fissare l’uomo che spariva all’interno di uno dei corridoi.

   Jitzuko si svegliò, ma non riusciva a vedere niente. Si porto le mani sugli occhi, e capì che erano coperti da bende. “Ben svegliato, Jitzuko”,”chi sei ?” chiese il bambino, “scusami, mi sono dimenticata che non riesci a vedere per colpa delle bende. Io sono l’infermiera dell’altro giorno, il mio nome è Sitchimi”,”salve Sitchimi; mi dica, quanto ho dormito ?”,”una settimana”,”così tanto ! E perché ?”, chiese Jitzuko sorpreso, “volevamo che il tuo corpo avesse tutto il tempo per adattarsi agli occhi nuovi. Comunque adesso non c’è più bisogno delle bende, adesso le tolgo”, e si chinò su di lui, togliendogli la fasciatura.

Jitzuko aprì lentamente gli occhi; la sua vista si adattò velocemente all’ambiente circostante. Allora l’Uchiha attivò il Mangekyo Sharingan, e si guardò allo specchio, e vide che si era evoluto.



Era il Mangekyo Sharingan eterno, il sogno di ogni Uchiha.

Lo disattivò, poi si rivolse all’infermiera, e disse “grazie, è perfetto”,”non ringraziare me, ringrazia il dottore” disse lei, poi uscì,salutando il ragazzino. Lui si stese sul letto, continuando a fissare l’occhio allo specchio. Non credeva che l’avrebbe mai ottenuto.

Quando arrivò, il dottore lo salutò sorridente, e disse “allora, ti piace il risultato ?”,”si, è venuto benissimo. A proposito, li ha portati ?”chiese Jitzuko,”si, eccoli”, e gli porse una scatolina. L’Uchiha guardò dentro, poi richiuse la scatola, e chiese “quanto dureranno ?”, “per sempre, in quello stato” rispose il dottore, “grazie, mi serviranno !”.

Una settimana dopo venne dimesso; ed il giorno dopo tornò all’accademia ninja. Nessuno, nemmeno l’insegnante, si premurò di fargli le condoglianze, o di chiedergli cosa fosse successo in quelle due settimane, e lui, per ripicca, non si premurò di salutare nessuno.

Durante l’ora di svago, Jitzuko, con l’occhio speciale attivo, si divertiva a guardare gli altri giocare a pallone o acchiapparella, e intanto prevedere le loro mosse, o la traiettoria dei tiri. Ad un certo puntò, vide una ragazzina, vestita con una camicietta ed una gonna bianca, seduta su un albero, mentre fissava gli altri bambini. Anche lei lo vide, i loro occhi si fissarono a lungo: lui con il Mangekyo Sharingan eterno ancora attivo, lei con i suoi occhi color nocciola; dopo qualche attimo, entrambi distolsero lo sguardo, e tornarono a guardare gli altri.

Dopo scuola, Jitzuko si diresse a casa. Mentre stava passeggiando per il sentiero che conduceva a casa Uchiha Senju, sentì delle voci provenire da un vicino bosco, “chi siete ? cosa volete ?”, disse una voce femminile, “siamo ragazzi dell’accademia, ma di un anno più grandi. Mentre tu sei quella che tutti chiamano “il mostro””, “no, non sono un mostro !”,”oh si che lo sei, e noi siamo qui per darti una lezione”,”perché ?”,”per il solo fatto che esisti”,”no aspettate, fermatevi” disse la voce, terrorizzata. Il gruppetto di cinque ragazzi si avvicinava alla figura misteriosa, “fermi !”, disse una voce dietro di loro. Si voltarono tutti, e videro Jitzuko, ritto in piedi davanti a loro, con lo sharingan normale attivo. “e tu chi sei?”, chiese uno di loro, “non sono fatti tuoi”, rispose l’Uchiha, “hey, so chi è !è quello a cui hanno ucciso i genitori due settimane fa !” esclamò uno di loro. I ragazzi lo guardarono bene, poi uno di loro disse “è vero, è lui ! è quello che dicono discenda da una stirpe di assassini”,”non osate prendere in giro la mia famiglia, mezze calzette”, rispose Jitzuko, “come ci hai chiamati ? Adesso ti insegno io !”, e uno di loro si avventò su di lui. Jitzuko usò lo sharingan per prevedere la mossa, schivò il pugno diretto alla sua faccia, gli prese il braccio, glielo girò dietro la schiena e gli diede un calcio, mandandolo a sbattere conto un compagno.

Gli altri tre si scagliarono, arrabbiatissimi, su di lui. Jitzuko evitò il pugno del primo e lo colpì alla nuca, facendogli perdere i sensi; poi lo sollevo e lo gettò contro il secondo. Infine evitò un sinistro del terzo e lo colpì con una ginocchiata nello stomaco.

I cinque si rialzarono, doloranti, “come osi ? Ragazzi, forza, usiamo la moltiplicazione del corpo !”, e, detto questo, si moltiplicarono e diventarono  15. Jitzuko, spazientito, disse “ok, mi sono stufato”, e cominciò ad eseguire dei sigilli: tigre, cane, cavallo, pecora, serpente, dragone e bue; poi alzò l’indice al cielo ed esclamò “Arte del fuoco: sole degli inferi”, e un enorme globo di apparve sulla punta dell’indice. Con un sorrisetto malefico stampato sulle labbra, Jitzuko cominciò a canticchiare “ambarabà cicci coccò, chi sa chi arrostirò”. I cinque ragazzi, vedendo la sfera fiammeggiante, disattivarono la tecnica della moltiplicazione del corpo e se la diedero a gambe.

Al che, Jitzuko, diattivò la tecnica, e si avvicinò alla ragazzina, che stava inginocchiata, con le mani davanti agli occhi, “su, alzati”, disse lui, “ti prego, non farmi del male !”, implorò lei. La ragazzina si sentì sollevare, aprì gli occhi, e vide che Jitzuko la teneva in braccio. Lei, rossa come un pomodoro maturo, disse “ma cosa fai ?”,”altrimenti non ti muovi più disse lui”, disse lui, e si incamminò.

Arrivato a casa della ragazza, la poggiò sul prato, e si sedette accanto a lei. La ragazzina all’inizio non lo guardava, poi si voltò verso di lui e gli chiese “perché mi hai aiutato ?”,”perché siamo simili” rispose lui, “cosa vuoi dire ?”;”io e te siamo dotati di grandi poteri. Ho letto uno scritto del mio bisnonno, in cui diceva che al villaggio della Cascata venne affidato il demone eptacoda; e visto che tutti ti chiamano “mostro”, deduco che tu sia la sua forza portante, vero ?” disse Jitzuko, “si” rispose lei abbassando gli occhi, “capisco. Allora posso dire che entrambi abbiamo un potere immenso tra le mani, tu in qualità di forza portante, ed io in qualità di Uchiha.”,”Uchiha? Aspetta, è quello che tutti dicono essere un clan di assassini?”, chiese la ragazza, incuriosità, “si, in parte è vero. Lo vedi questo ?”, e le mostrò lo sharingan normale, “questo è lo sharingan, l’abilità innata del mio clan. Lo sharingan è estremamente potente, e può evolversi nel Mangekyo Sharingan, che è ancora più potente”, “ma è fantastico ! Avete un’abilità innata formidabile !”, disse lei, entusiasta, “invece è una maledizione” ribattè lui,”per sviluppare il Mangekyo sharingan, bisogna uccidere il proprio migliore amico”. La ragazzina restò pietrificata a sentire quelle parole, poi si fece coraggio e chiese “m-ma perché ?”, “perché il dolore fa evolvere lo sharingan. Ecco perché gli Uchiha tendono a non legarsi con nessuno, per non provare ancora dolore. Fortunatamente io non ho dovuto fare niente di tutto ciò; i miei genitori sono stati uccisi da mio cugino.” Poi le mostrò il Mangekyo sharingan eterno. Lei lo guardò a lungo, poi disse “è questo il Mangekyo sharingan ?”, “no, questo è il Mangekyo sharingan eterno, l’evoluzione finale dello sharingan.”, “Whow, e come l’hai ottenuto?”; Jitzuko guardò il cielo un attimo, poi disse “mi sono fatto trapiantare gli occhi di mio padre”.

Ci fu un lungo attimo di silenzio, poi Jitzuko disse “va bene, si è fatto tardi, io vado” e si alzò. Appena si fu allontanato un pochino la ragazza lo fermò e gli disse “aspetta, non ci siamo ancora presentati ! Io sono Fuu”, “e io sono Jitzuko Uchiha Senju” disse lui, e poi se ne andò.

Nota dell’autore:

Salve a tutti. Capitolo un po’ lunghino questo, ma ci ho messo molta roba dentro.

Prima di tutto volevo dirvi che il disegno dello sharingan è quello originale, fatto da me in persona (anche perché non sono un esperto di computer-grafica).

Secondo volevo chiedervi: avete capito cosa c’è nella scatola che il dottore ha dato a Jitzuko ?

Comunque ora vi saluto, e vi do appuntamento al prossimo capitolo: “Il passato di Jitzuko: l’inizio di una grande amicizia”.

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Capitolo 11
*** Capitolo 11: Il passato di Jitzuko: l’inizio di una grande amicizia ***


Capitolo 11: Il passato di Jitzuko: l’inizio di una grande amicizia.

Da quel giorno, Jitzuko e Fuu cominciarono a vedersi ogni pomeriggio, dopo la scuola. Andavano a casa dell’Uchiha, e lì facevano i compiti, poi si allenavano. Una volta erano persino andati a casa di Fuu, ma dopo averla vista solo una volta, Jitzuko disse “meglio tornare a casa mia”.

Per due mesi, Fuu e Jitzuko si allenarono duramente, sviluppando delle tecniche incredibili. Fuu cominciò ad utilizzare le tecniche col vento, che erano la prerogativa dell’eptacoda, e, soprattutto, cominciò a diventare più coraggiosa. Jitzuko, invece, cominciò a sviluppare le tecniche del suo clan, ma vista la complessità, ci metteva moltissimo: era ormai in grado di utilizzare l’Amaterasu, e riusciva ad utilizzare il braccio del Susano’o; sviluppò, inoltre, le arti con la pece, e quelle con il fuoco, arrivando a creare l’arte della combustione.

Ma un giorno, al termine dell’allenamento… “ok, ci siamo allenati duramente, penso che sia il momento di tornare a casa” disse Fuu, e si incamminò. Non fece a tempo a fare un passo, che Jitzuko la fermò “ferma dove sei, Fuu, tu non vai da nessuna parte”, lei si voltò e vide Jitzuko in piedi, con le braccia conserte e lo sharingan eterno attivo; allora gli chiese “cosa vuoi dire ?”,”voglio dire che non tornerai in quella topaia”,”e allora dove dovrei vivere, secondo te ?” ribatté lei, con tono leggermente arrabbiato, “qui !” disse lui.

Fuu rimase sbalordita da quella affermazione “q-qui ? vuoi dire che dovremmo convivere ?”,”si !perché ? non ti va ?” disse lui, accigliato. Lei si fece rossa, poi disse “m-ma  non ti da fastidio ?”,”perché ? sono solo in casa, dopotutto !”. Lei rimase, in principio, stupita, poi cominciarono a scenderle delle lacrime dagli occhi, e si gettò su Jitzuko, abbracciandolo, “grazie mille ! questa è la più bella cosa che mi sia mai capitata?”, disse, singhiozzando. Lui rimase fermo per qualche secondo, poi disse “figurati, sarà bello avere qualcuno in casa”, poi aggiunse “coraggio, andiamo a fare le valigie. Ti trasferisci oggi stesso”.

Infatti, dopo poche ore, lui e lei uscirono dalla catapecchia, portando dei bagagli. Jitzuko ne teneva uno per mano, mentre il terzo  lo teneva col braccio del Susano’o.
Arrivati a casa Uchiha Senju, Jitzuko le mostrò la camera, “ecco questa è camera tua. Veramente era la mia, ma adesso io dormo nella camera dei miei, quindi è libera. Lascio qui i bagagli, così puoi cominciare a sistemarti”, disse lui e lasciò giù le valigie, poi richiuse la porta, lasciandola sola.

Lei si guardò intorno, poi si stese sul letto. Era il primo letto in cui avesse mai dormito. Restò a godersi il caldo tepore delle coperte, poi le palpebre le calarono.

Fu svegliata da Jitzuko, che disse “alla faccia dell’ambientarsi, ti sei abituata subito. Su, forza, vieni, la cena è pronta”. Fuu scese in cucina, e vide che era apparecchiata e piena di cibi buonissimi. Jitzuko la fece accomodare, poi si sedette e cominciarono a mangiare. Mentre mangiava, a Fuu cominciarono a scendere delle lacrime, allora Jitzuko le chiese “che c’è, non è buono ?”,”no, è tutto squisito, solo che… questa è la prima volta che mangiò con qualcuno. Sono sempre stata sola, emarginata. E tu mi hai accolto in casa tua, mi hai dato un letto caldo dove dormire, e adesso mi hai offerto anche una deliziosa cena. Io non so più cosa dire, sono così felice, non riuscirò mai a …”, prima che potesse finire la frase, Jitzuko le infilò un cucchiaio con del riso in bocca, “hai finito ?”,  chiese lui, “J-Jitzuko !” farfugliò Fuu, “non si parla con la bocca piena”,”ma, ma”,”ora ascoltami Fuu, non devi ringraziarmi, visto che questo non è un’hotel. Questa, ora, è casa mia quanto tua, perciò la gestiremo insieme, ok !”,”ok” disse Fuu, e ricominciarono a mangiare.

Dopo cena andarono a dormire. Fuu si sdraiò nel letto, spense la luce e si addormentò. Anche Jitzuko si mise a dormire, pensando a tutto ciò che aveva fatto.
In mezzo alla notte, Jitzuko si svegliò  in preda ad un forte dolore agli occhi. Gli era capitato spesso, e di solito terminavano dopo quache minuto, ma quello continuava a persistere. Il dolore era lancinante, Jitzuko, tenendosi gli occhi coperti con le mani, cominciò ad urlare “Aaaaahhhhhhh, ahhhh,aaahh !”. Fuu accorse dall’altra stanza, vestita con una vestaglia bianca, “cosa c’è Jitzuko, non ti senti bene !” esclamò la ragazza, preoccupata, “i miei occhi, mi fanno male”, disse lui, “fammi vedere” disse lei, e gli scostò una mano. Quello che vide la terrorizzò: il Mangekyo sharingan eterno era attivo, e le vene degli occhi erano di color rosso acceso; sembrava che gli occhi volessero esplodere da un momento all’altro.

Jitzuko in preda al dolore, disse “prendi la siringa nel cassetto !”, Fuu aprì il cassetto del comodino, e trovò una siringa con una sostanza verde all’interno, poi chiese “e adesso ?”, “iniettamela nel braccio !” urlò l’Uchiha. Fuu gli diede un calcio e lo mandò a terra, ed, un secondo dopo, gli fu sopra; gli tenne stretto il braccio, poi calò la siringa, e gli inoculò la sostanza nelle vene.

Jitzuko cominciò a calmarsi, lo sharingan si disattivò, e lui lasciò cadere le braccia sul pavimento. Respirava affannosamente. Fuu lo aiutò ad alzarsi, poi lo distese sul letto, bagnò un panno, e glielo mise sulla fronte. Jitzuko cominciò ad addormentarsi; sussurrò “grazie Fuu, grazie di cuore”, poi cadde in un sonno profondo. Lei gli rimboccò le coperte, poi tornò in camera sua.

Fuu si continuava a rigirare nel letto, non riusciva a prendere sonno; continuava a pensare a Jitzuko, temeva che avrebbe potuto svegliarsi in preda ad altri dolori. Allora si alzò dal letto ed andò in camera sua, si infilò nel letto, e si avvicinò a lui. Gli mise una mano sul petto, e lo sentì respirare profondamente; il suo cuore batteva a ritmo regolare. Rimase lì vicina, con una mano sul suo petto, e con l’altra, sotto le coperte, strinse la sua mano. E si addormentò così, vicino a Jitzuko, tranquilla e felice.

Il giorno dopo fu svegliata da un urlo di gioia proveniente dall’esterno, “Yahooooo !”. Fuu aprì gli occhi, e vide che Jitzuko non c’era più. Si affacciò alla finestra, e vide l’Uchiha sdraiato per terra, ansimante, “che c’è Jitzuko ?”, “oh, buongiorno Fuu !”, disse lui, poi aggiunse “indovina ! ho imparato a governare il Susano’o”, “davvero ?”, chiese lei esterrefatta, “si, guarda”, e si concentrò. Un guerriero color blu scuro apparve: era muscoloso, con le braccia teneva due spada fiammeggianti nere, era coperto da un mantello con un cappuccio a forma di testa di coccodrillo, dal quale si potevano vedere solo gli occhi rosso porpora. Jitzuko restò in quello stato per qualche minuto, poi disattivò il Susano’o, “visto, che te ne pare ?”,”è fantastico, finalmente ci sei riuscito” disse Fuu allibita, “eh già !comunque scendi, che facciamo colazione”.

Fuu scese e si trovò davanti una bellissima colazione. Jitzuko scese qualche minuto dopo, dopo essersi lavato, e cominciarono a mangiare. Dopo colazione, lei gli chiese “allora, cosa vuoi fare oggi ?”,”stasera c’è la festa del villaggio, e intendevo andarci”, disse lui,”la festa del villaggio, non ci sono mai andata” disse lei, con un tocco di malinconia, “come no ?”,”mi hanno sempre emarginata, e non volevo farmi vedere in pubblico”, “allora questa sera sarà la tua prima volta alla festa del villaggio !”, disse lui, “n-no, preferisco non farmi vedere, e poi non ho neanche un kimono !” esclamò Fuu, imbarazzata, “non c’è problema, andremo a prenderlo oggi”,”come oggi ? Ma non puoi continuare a spendere per me, resterai al verde”,”stai tranquilla, i miei genitori erano ANBU, e mi hanno lasciato una bella fortuna; e poi tu sei mia amica !”. Lei arrossì lievemente, poi lui disse “su, preparati, andiamo tra qualche minuto”.

Infatti, dopo una decina di minuti, uscirono, e si diressero al villaggio. Entrarono in un negozio di abiti e lì Fuu scelse un vestito e lo provò. Dopodiche, Jitzuko pagò, e i due uscirono ed andarono a casa.

La sera arrivò in fretta, e i due si prepararono. Jitzuko tirò fuori il kimono che aveva trovato nel nascondiglio, lo guardò un attimo, poi lo indossò; per sicurezza, si allacciò la spada sotto il kimono, poi uscì sul balcone, e vide, su una pianta, una bellissima rosa viola. Saltò da un albero all’altro, poi sguainò la spada e tagliò il gambo del fiore con un colpo secco. Tornò in camera e si mise a guardare la rosa, poi lo nascose sotto il kimono. Sapeva già cosa farne.

Uscì dalla stanza e bussò alla porta di Fuu. Lei uscì, e lui rimase stupito dalla visione. Fuu indossava un bellissimo kimono bianco, con dei fiori dorati ricamati sopra. I suoi capelli erano acconciati come al solito, ma Jitzuko restò comunque esterrefatto davanti a quella visione. Lei disse “va tutto bene ?”,”si, si, benissimo, andiamo ora !”, e uscirono di casa.

Arrivati in paese, Fuu rimase stupita davanti a quelle luci e quelle bancarelle. Cominciarono a camminare lungo le vie affollate. La gente, quando li vedeva passare, si voltava, e a volte bisbigliavano tra di loro. Jitzuko sembrava non farci caso, mentre Fuu era imbarazzatissima. La ragazza, allora, tirò la manica al ragazzo “mmh, che c’è ?” chiese lui,”Jitzuko la gente ci sta guardando !” bisbigliò lei,”e tu ignorali !” rispose lui,”lo so, ma non ci riesco. Ti prego, possiamo an…”,”hey ti va di fare qualche gioco ?” la interruppe lui, e la tirò verso una bancarella. Lei, vedendo tre piramidi di barattoli, chiese “cosa bisogna fare ?”,”è semplice, devi abbattere la piramide con la palla, dai, prova !”, e le porse una palla. Lei tirò tutte e tre le palle, ma mancò sempre il bersaglio. Il proprietario, allora, rise e disse “hey bella mira. Ma, d’altronde, è meglio così, un demone come te non merita un bel niente !” e scoppiò in una fragorosa risata, seguita da quella di tutti gli spettatori lì vicini. Fuu chinò la testa, e una lacrima le rigò la guancia. Jitzuko, che aveva sopportato in silenzio fino ad allora, sbattè una moneta sul bancone, e disse, “adesso provo io !”. A quel punto, dalla sua schiena fuoriuscirono le due braccia schelettriche del Susano’o, che afferrarono due palle. Le lanciò, e le due palle abbatterono le due piramidi al lato, rimbalzarono sui pali che sostenevano la bancarella, e abbatterono la piramide centrale. Al proprietario, se gli fosse stato possibile, sarebbe caduta la mascella a terra. Jitzuko si accorse di avere un’altra palla, la prese, sempre col Susano’o, e la lanciò contro il palo. La palla rimbalzò e centro il proprietario, che finì a terra. A quel punto, Jitzuko allungò il suo braccio gigante dentro la bancarella, e prese un’orsacchiotto appeso. Lo porse a Fuu e disse “andiamo”, e la portò via.

Passarono il resto della serata tra bancarelle e spuntini, quando arrivarono alla fine delle bancarelle. Allora, Jitzuko disse “ti va se andiamo a vedere i fuochi d’artificio su quella collina” e indicò la vicina collina, “s-si, va bene”, e si avviarono. Arrivati in cima, si godettero lo spettacolo dei fuochi d’artificio.

Quando furono finiti, i due restarono un po’ fermi, illuminati dalla luce della Luna. A quel punto Jitzuko porse il fiore a Fuu, “tieni, questo è per te”; Fuu guardò il fiore per qualche minuto, poi lo prese tra le mani, e se lo infilo nei capelli, “grazie Jitzuko, grazie di cuore”, “ah, per un fiore, cosa vuoi che sia ?” disse lui, leggermente imbarazzato, “non è solo per quello ! tu hai fatto così tanto per me, e io non ho ancora fatto niente per te !”, “ma figurati, siamo amici, e gli amici si…”, prima che potesse finire la frase Fuu gli gettò le braccia al collo e, con gli occhi lucidi, disse “tu mi hai aiutata nel momento del bisogno, mi hai aiutata ad uscire dalla mia timidezza; mi hai accolta in casa tua e mi hai sfamato. Io-io-io…”, esitò un attimo, poi disse, tutto d’un fiato “io ti amo Jitzuko,ti amo con tutto il mio cuore !”. Jitzuko sgranò gli occhi a quella affermazione, poi il suo sguardo si addolcì, le cinse la schiena con le braccia, e le disse “anch’io ti amo Fuu, ti amo da quando ti vidi quel giorno, sull’albero. Ti amo da quando i nostri sguardi si sono incrociati”. A quelle parole, Fuu sentì, nella sua mente, le campane suonare a festa.

I due si avvicinarono l’uno all’altra. Le loro labbra si sfiorarono, poi si incontrarono, e i due si baciarono a lungo, appassionatamente.  In quel momento, un ultimo fuoco d’artificio fu sparato in aria e brillò per loro, illuminando quel bacio, che, entrambi, avrebbero voluto durasse in eterno.

Nota dell’autore:

Finalmente abbiamo visto una vera scena d’amore. Jitzuko e Fuu si sono finalmente dichiarati.

Certo che sono andato veloce: sono passato dall’amicizia, alla convivenza, al bacio in un capitolo.

Comunque, ormai siamo a metà, cercherò di terminare in fretta, ma ci vorrà almeno un’altra settimana.

Nel frattempo vi saluto e vi do appuntamento al prossimo capitolo: “Il passato di Jitzuko: la tragedia”. Arrivederci.

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Capitolo 12
*** Capitolo 12: Il passato di Jitzuko: la tragedia. ***


Capitolo 12: Il passato di Jitzuko: la tragedia.            
                      
Passarono 5 anni da quel giorno. Jitzuko e Fuu passarono l’esame dei Genin con estrema facilità. Dopo di esso, vennero messi in una squadra, ma, siccome nessuno voleva stare con loro, vennero messi in coppia insieme. Nemmeno i Jounin volevano saperne di stare con loro, perciò il duo venne chiamato “squadra speciale della Cascata”, anche se tutti lo chiamavano “squadra speciale demoni”. Col pretesto della loro forza, i capi del villaggio assegnavano a Jitzuko e Fuu missioni di alto livello, sperando che non ne facessero ritorno. Ma i due riuscivano sempre a portare a termine la missione con successo.

Dopo un anno, i due si iscrissero agli esami di selezione dei Chunin, che si tenevano nel villaggio della Roccia. Non ebbero alcun problema a passare: nella prima prova, Jitzuko raccoglieva informazioni, poi le passava alla compagna; nella seconda, grazie a una combinazione tra occhi speciali e poteri del Cercoterio, i due riuscirono a raccogliere i rotoli dell’onda e del fulmine; nella terza ed ultima prova, Jitzuko sconfisse, dopo circa due ore di combattimento, Fuu, rimandandole addosso il tornado che lei aveva creato, potenziato col fuoco. Entrambi, alla fine, furono promossi Chunin.

Dopo qualche anno, i due vennero eletti Jounin.

Ma una notte, tre anni dopo, due misteriosi individui attaccarono Jitzuko e Fuu, irrompendo in casa loro. Erano Hidan e Kakuzu, due membri dell’organizzazzione Alba, venuti per catturare Fuu.

Jitzuko e Fuu combatterono strenuamente, ma alla fine, mentre Hidan stava per trapassare Jitzuko, Fuu gli si parò davanti “fermo !” gridò lei,”cosa fai, scappa, non pensare a me ?” disse Jitzuko”,”no, se scappo tu morirai, e io non voglio questo”, poi si rivolse agli aggressori “ascoltate, so che sono io il vostro obiettivo, quindi prendetemi, ma lasciate in pace Jitzuko”, poi si voltò verso l’Uchiha, che stava a terra, stremato “cosa stai facendo ?” le chiese lui, “voglio salvarti. Tu hai fatto tanto per me, e adesso è giunto il momento di ricambiare, amore mio”,”no, non voglio perderti. Non permetterò che accada ancora !”, disse lui, cercando di alzarsi; ma lei gli prese la testa fra le mani, e, con le lacrime agli occhi, disse “ascoltami, questo è un addio, non ci rivedremo mai più. Avrei voluto passare il resto della mia vita con te, ma, evidentemente, non è il mio destino. Tu, però, continua a vivere, trova la felicità, e, se ciò ti fa soffrire, dimenticami. Ti amo Jitzuko, ti ho sempre amato, e ti amerò per sempre”, e lo baciò, mentre le lacrime le rigavano le guance.

Hidan, stufatosi, disse “finitela con questo melodramma, andiamo” e tirò via Fuu. Jitzuko, allora, si rialzò in piedi, e si scagliò contro i due membri dell’Alba, col Mangekyo Saringan eterno attivo, urlando “NON VI LASCERò PORTARE VIA FUU, ANCHE SE Ciò DOVESSE COSTARMI LA VIT…” prima che potesse finire la frase, Kakuzu lo colpì al collo, facendogli perdere i sensi. Jitzuko cadde a terra, e mentre sveniva, vide Fuu trascinata via a forza. Sussurrò “Fuu”, e svenne.

  Si risvegliò, una settimana dopo, in ospedale, ricoperto di bende. Quando si svegliò, disse “d-dove sono ?”, e si prese la testa fra le mani, colto da una improvvisa fitta di mal di testa; “ciao Jitzuko, è da molto che non ci vediamo, sei cresciuto molto”. Jitzuko si girò e vide Sitchimi sorridente, “ciao Sitchimi; già, da almeno 5 anni” disse lui, “perché sono qui”,”c’è stata un’altra aggressione in casa tua” disse l’infermiera, “un’aggressione ?” chiese Jitzuko, poi si ricordò di quella sera, e di Fuu che veniva portata via. Allora, in preda al panico, esclamò “aspetti un attimo, dov’è Fuu ?”, l’infermiera abbassò la testa, ma prima che potesse dire qualcosa, il dottore entrò (col suo solito effetto sorpresa), e disse “non era in casa quando ti abbiamo trovato, quindi l’hanno portata via quelli dell’Alba. E, visto quanto tempo è passato, probabilmente, anzi sicuramente, sarà già morta”. Quelle parole furono come una pugnalata nel cuore per Jitzuko; si prese di nuovo la testa fra le mani ed esclamò “maledizione, non sono stato in grado di proteggerla, che Jounin sono se non riesco neanche a proteggere un amico, maledizione. Sono un fallito, non meritò di esistere !”, fece per sguainare la spada, ma Sitchimi gli infilzò il braccio con un siringa, vuotandone il contenuto. Jitzuko fu preso da un forte colpo di sonno, e si addormentò, di nuovo.

La settimana successiva, quando il dottore si fu accertato che non avrebbe provato a suicidarsi, Jitzuko fu dimesso. Fuori dall’ospedale, il dottore gli disse “arrivederci Jitzuko, mi raccomando, non fare gesti insensati !”,”stia tranquillo, non è quello che Fuu avrebbe voluto da me. Arrivederci dottore, arrivederci Sitchimi, grazie di tutto !” rispose lui, “arrivederci Jitzuko, abbi cura di te” disse Sitchimi, e l’Uchiha se ne andò.

Jitzuko attraversò in fretta il villaggio, e, arrivato a casa, spalancò la porta d’ingresso. Quello che vide lo fece rimanere stupito: una decina di ANBU, con dei kunai puntati, lo aspettavano all’interno. Jitzuko, con noncuranza, gli chiese “e voi cosa volete ?”, “siamo venuti per completare il lavoro !” disse uno di loro, “di che state parlando ?”, chiese Jitzuko incuriosito, “Hidan e Kakuzu hanno eliminato la ragazza, ma non te. Mai fidarsi di quelli dell’Alba”,”come fate a sapere dell’Alba ? Nessuno era presente quella sera !”, chiese Jitzuko, irritato, “ma non l’hai ancora capito ? Siamo stati noi a dire all’Alba dove si trovava la ragazza, e gli abbiamo chiesto di eliminare anche te, ma non l’hanno fatto” rispose l’ANBU, con tono divertito. A Jitzuko, allora, montò una rabbia incredibile, “voi, voi avete detto all’Alba dove si trovava Fuu ? Come avete potuto? ME LA PAGHERETEEEEEE !!!”, e una scarica di chakra lambì il suo corpo. I suoi occhi si trasformarono un’ultima volta: il Mangekyo Sharingan eterno si ritirò, concentrandosi in una pupilla nera, lasciando tutto il resto dell’occhio bianco; poi dalla pupilla cominciarono a staccarsi dei cerchi neri, che andarono a formare sei iridi concentriche; infine le iridi si cololarono di viola.

Gli ANBU guardarono quegli occhi, e, dietro quelle maschere, sui loro volti si dipinse una maschera di terrore.


Jitzuko aveva risvegliato il Rinnegan.

L’Uchiha si scagliò all’attacco, e in poco tempo, li mise tutti al tappeto. Dopodichè, li scagliò uno dopo l’altro fuori dalla porta. Infine gli disse “vi ho lasciati vivi perché e quello che Fuu avrebbe voluto da me, ma la prossima volta non mi farò scrupoli”, e richiuse la porta. Gli ANBU se ne andarono, malridotti e con un po’ di ossa rotte.
Jitzuko, all’interno, salì in camera sua e di Fuu, e vide sul cassettone la loro foto, fatta dopo la promozione a Jounin. La fissò intensamente per qualche secondo, col Rinnegan ancora attivo, poi lo disattivò e si volto.

Sapeva cosa doveva fare

Nota dell’autore:

Salve a tutti, ci ho messo molto, ma alla fine ho completato il capitolo. Allora, vi è piaciuto ?

Jitzuko ha risvegliato il Rinnegan, finalmente.

Inoltre, avete capito cosa vuole fare Jitzuko ? Se si, allora siete molto perspicaci, altrimenti lo scoprirete nel prossimo capitolo.

Arrivederci, e ci vediamo al prossimo capitolo: “Il passato di Jitzuko: il viaggio”.

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Capitolo 13
*** Capitolo 13: Il passato di Jitzuko: il viaggio ***


Capitolo 13: Il passato di Jitzuko: il viaggio

Quella notte, Jitzuko fu svegliato da un bagliore proveniente da fuori. Si alzò e vide una cosa che non avrebbe mai immaginato: una folla di gente, con torce e forconi in mano, si avvicinava minacciosa a casa sua. L’Uchiha capì subito ciò che era successo, gli ANBU dovevano aver detto tutto ai cittadini, e loro avevano deciso di cacciarlo, o peggio.

Prima che potessero avvicinarsi, creò, attorno alla casa, un cerchio con l’Amaterasu. Quella barriera gli avrebbe fatto guadagnare tempo.

Dopodichè, prese tutto ciò che aveva: i rotoli segreti, il kimono, la spada, la sua foto di famiglia e con Fuu, soldi e gioielli da vendere, più altre cose che gli sarebbero potute servire. Mise tutto in uno zaino e scappò fuori dalla porta sul retro, disattivando l’Amaterasu. Appena lo videro, i cittadini si scagliarono al suo inseguimento.

Jitzuko non riusciva a distanziarli, e dietro di se li sentiva urlare “PRENDIAMOLO !!!”, “NON DEVE SFUGGIRCI !!!”, “COMPLETIAMO L’OPERA !!!”. Quel l’ultima frase fu come una pugnalata per l’Uchiha, che non ci vide più dalla rabbia.

A quel punto attivò il Rinnegan, si fermò poco lontano, e si concentrò a lungo, fissando il terreno. Una gigantesca onda d’urto si generò dal nulla, distruggendo tutto, e lasciando un enorme cratere. Gli abitanti della Cascata si fermarono al bordo del cratere, e videro Jitzuko guardarli a lungo, con quegli strani occhi, poi scomparire nel fitto della foresta. Gettarono la spugna, tornarono al villaggio e diedero fuoco alla casa dell’Uchiha.

Jitzuko, da lontano, poteva vedere il focolare. Una lacrima gli rigò il volto, poi se l’asciugò, si volto e disattivò il Rinnegan. Il suo esilio era cominciato, ma, prima di trovare un’altra casa, aveva una missione da compiere, e l’avrebbe portata a termine, a qualsiasi costo. “Vengo a prenderti” disse, e sparì.

Il suo viaggio cominciò così. Jitzuko vagò per le terre dei ninja per due anni consecutivi, allenandosi di continuo. Sviluppò le tecniche dello Sharingan e del Rinnegan, diventando un ninja molto temuto. Cominciò anche ad utilizzare l’arte della pece e quella della combustione. Inoltre, grazie alle proprietà del Rinnegan, poteva utilizzare le altre abilità innate elementari.

Riesumò, inoltre, i corpi di 6 potenti Uchiha, e gli fece impiantare, da un chirurgo corrotto, dei ricevitori di chakra nel polmone sinistro. In seguito li resuscitò grazie all’edo tensei e li utilizzò come le sue sei vie.

Molti lo temevano, alcuni dicevano perfino che fosse in grado, nelle situazioni di pericolo, di utilizzare, oltre al suo, altri 6 Susano’o, visto che le sue sei vie potevano farlo.

Ma, nonostante tutto, non aveva ancora ottenuto ciò che voleva.                                   

Un giorno, però, mentre camminava nella foresta al limitare del villaggio dellla Nebbia, un kunai gli passo a pochi centimetri dal collo, conficcandosi nel terreno. Jitzuko, per nulla sorpreso, si chinò sul kunai, e prese il messaggio che vi era legato. C’era scritto “incontiamoci tra due giorni, alle 21:00, al ponte della nebbia”.

Jitzuko rimase un po’ perplesso, poi decise di andare, dopotutto non aveva niente da rischare.

  La sera dell’appuntamento, Jitzuko si presentò al ponte della nebbia. Portava il suo kimono, che aveva fatto allungare da una sarta in un villaggio, e la katana che gli era stata regalata; aveva la barba rasata di fresco, e  il Rinnegan e lo Sharingan, rispettivamente, nell’occhio destro e sinistro.

Le sue sei vie, invece, portavano un kimono nero dotato di cappuccio, con il simbolo degli Uchiha ricamato sulla schiena, e avevano gli occhi uguali a Jitzuko. I loro nomi erano: Matzumoto, Kizutsuchi, Nagashitzu, Dekuzuki, Hanashimo e Torifune.

I sette ninja si fermarono sul bordo del ponte, poi avanzarono. Al centro c’era un’uomo incappucciato, vestito di un kimono nero con delle nuvole rosse ricamate sopra. Indossava una maschera arancione, disegnata come un vortice, che finiva nell’occhio destro.

Jitzuko, impassibile, disse “sei dell’organizzazzione Alba, vero ? Cosa vuoi da me ?”, “il mio nome è Tobi, e volevo restituirti una cosa”, disse l’uomo, “che cosa ?”, chiese l’Uchiha, incuriosito.

Tobi restò immobile per un’attimo, poi un vortice si sprigionò dal suo occhio, dal quale uscì una bara, “eccolo, addio !”, disse l’uomo mascherato, poi il vortice lo risucchiò.

Jitzuko restò sorpreso da quella abilità, poi rivolse la sua attenzione alla bara, si avvicino ed infilò la punta della spada in una fessura. Fece leva sull’arma, e la bara si scoperchiò.

All’Uchiha venne quasi un’infarto.

Davanti a lui, stesa nella bara, c’era la salma di Fuu.

Nota dell’autore  :

Un’ altro colpo di sciiiena (detto sempre alla… lasciamo perdere), Jitzuko ha finalmente trovato il corpo di Fuu.

Allora, vi è piaciuto il capitolo. Devo ammettere che è stato un po’ veloce, ma, del resto, ho intenzione di finire questa saga di Jitzuko col prossimo capitolo.

Allora ci vediamo all’ultimo capitolo de: “il passato di Jitzuko: la grande impresa”

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Capitolo 14
*** Capitolo 14: Il passato di Jitzuko: la grande impresa. ***


Capitolo 14: Il passato di Jitzuko: la grande impresa.

Jitzuko non poteva crederci; il corpo di Fuu, il corpo della sua amata, ciò che aveva cercato per così tanti anni, adesso era lì, davanti ai suoi occhi, ed era stato uno dell’organizzazione Alba a ridarglielo.

Restò a lungo a fissare quel corpo, poi prese un rotolo di carta, e, con una tecnica segreta, vi rinchiuse la bara. Si mise il rotolo in tasca e, assieme alle sue sei vie, se ne andò. “Abbiamo ancora una missione da compiere” disse prima di incamminarsi.

Da quel giorno, Jitzuko ricominciò a viaggiare in giro per il mondo, alla ricerca di qualcosa che solo lui sapeva cosa fosse, ed era determinato a trovarla.

Dopo molti mesi di ricerca, finalmente trovarono quello che cercavano. La guerra era finita, e la decacoda era stata sconfitta. I cercoteri erano stati liberati, e se ne stavano tornando a casa. Un giorno, Jitzuko vide, in lontananza, un essere enorme che volava sopra la foresta. Corse verso di lui e gli disse “ciao, Chomei, come stai, è da molto che non ti vedevo !”. Il cercoterio si voltò verso di lui, lo guardò per qualche secondo, poi disse “Jitzuko, che sorpresa, ma che ci fai qui ?”, “niente, volevo solo proporti un’affare”, disse lui, “di che si tratta ?”, chiese l’insetto gigante. Jitzuko, allora, prese il rotolo, lo aprì, esegui il sigillo della tigre, ed evocò la bara. La scoperchiò e ne rivelò il contenuto. Chomei restò allibito da quella visione.

“come l’hai ottenuta ?”, chiese all’Uchiha, “me l’ha data Tobi”, rispose lui, “quel maledetto, perché l’avrà fatto ?” disse l’eptacoda, “non lo so, e non m’importa. Ora voglio fare un’altra cosa”, disse lui, “e sarebbe ?” chiese il cercoterio, “riportarla in vita !”, rispose Jitzuko. 

 “R-Riportarla in vita ?” chiese Chomei,  incredulo, “esatto, ed è per questo che mi serve il tuo aiuto” disse Jitzuko, “in che senso ?” ribatté il cercoterio, “quando l’Alba ti ha estratto dal corpo di Fuu, lei è morta, di conseguenza tu hai in te una buona parte del chakra di Fuu, giusto ?”, disse Jitzuko, “ti correggo, io ho tutto il chakra di Fuu” disse Chomei, fiero, “bene, allora comincieremo subito il processo, va bene”,”si, d’accordo! D’altro canto, Fuu è stata l’unica ad accettarmi, e, quindi, le voglio molto bene”, rispose l‘eptacoda, “va bene, allora cominciamo !” disse Jitzuko.

Si radunarono in un grande spazio aperto. Jitzuko aveva posto il corpo di Fuu su un telo per terra, poi si rivolse a Chomei, “ok, ora isola il chakra di Fuu dal tuo !”,”d’accordo !” disse lui, e si concentrò. Un pezzo di chakra si staccò dal suo corpo, e prese la forma di Fuu. Allora Jitzuko fece un cenno a Torifune, che evocò una grande statua a forma di testa, con la bocca aperta, col Rinnegan e lo Sharingan di Jitzuko; poi prese il chakra della ragazza e lo gettò dentro alla bocca, che si richiuse subito dopo. Intanto Jitzuko aveva eseguito dei sigilli: pecora, serpente; “Tecnica della Trasmigrazione del Mondo Esteriore !” esclamò, e la statua riaprì la bocca, e il chakra di Fuu uscì fuori, rientrando nel corpo della ragazza. Jitzuko si avvicinò a lei, le mise un dito sul polso, poi disse “è viva !”. Tutti tirarono un sospiro di solievo, poi ritornarono seri. Jitzuko si alzò e disse “adesso viene la parte difficile, sei pronto Chomei, ti risigilleremo nel corpo di Fuu !”, “si sono pronto!”, esclamò il cercoterio. L’Uchiha fece un cenno alle sue sei vie, che si disposero attorno alla ragazza, formando un esagono perfetto, mentre Jitzuko si sedette poco lontano, e mise le mani a formare il sigillo del serpente, poi chiuse gli occhi e si concentrò. Intanto, Chomei si mise poco sopra il corpo di Fuu, e il rituale cominciò.

Le sei vie eseguirono ognuno un sigillo: Matzumoto esegui il sigillo della tigre, Kizutsuchi del topo, Nagashitzu del drago, Dekuzuki del bue, Hanashimo del cavallo e Torifune della pecora. Dopodiché, alzarono il braccio sinistro, tenendo la mano aperta, e da ogni dito uscì un filo di chakra, simili a quelli usati nella tecnica del marionettista, che si avvolsero attorno al corpo di Chomei, che non si muoveva. Infine, tutti, incluso Jitzuko, esclamarono “sigillo delle sei vie della Trasmigrazione del corpo”, e calarono le mani, ponendole sulla pancia di Fuu. L’eptacoda fu trascinato verso il basso, e risucchiato nel corpo di Fuu. Le sei vie, allora, levarono le mani, e, sullo stomaco, era dipinto un simbolo: un cerchio diviso in sei parti uguali, e con al centro, un punto.

Jitzuko si alzò e contemplò il lavoro, poi prese Fuu e se la carico in spalle, usando la cintura del kimono e la spada come “sedia” per tenere il corpo della sua amata fermo, in modo da poter usare le mani.

Le sue sei vie si disposero a semicerchio davanti a lui, e Jitzuko utilizzò il Bansho Tenin per far uscire i ricevitori di chakra dal loro corpo, facendogli attraversare le vie respiratorie. Dopo che i ricevitori uscirono, li prese in mano e li distrusse con un piccolo Shinra Tensei, poi si rivolse ai 6 redivivi, che erano tornati normali, e gli disse “grazie di tutto quello che avete fatto in questi anni, vi devo molto !”, “anche noi vogliamo ringraziarti ! Ci hai sempre trattato come amici, e non come schiavi, e di questo te ne siamo grati”, rispose Nagashitzu; Jitzuko, allora, disse “ora è il momento che torniate dalle vostre famiglie, perciò rilascerò la tecnica. Addio”, ed esegui i sigilli per il rilascio. I sei guerrieri Uchiha si dissolsero in poco tempo, tornando nell’aldilà.

Jituko, allora, usò lo Shinra Tensei per tagliare una grossa roccia, e le diede la forma di un grosso obelisco, e, alla base, vi incise con la spada il simbolo degli Uchiha ed una dedica:

 
“In memoria di : Matzumoto, Kizutsuchi, Nagashitzu,
Dekuzuki, Hanashimo e Torifune Uchiha; grandi guerrieri ed amici
fedeli. Uccisi e resuscitati e usati come sei vie da me,
Jitzuko Uchiha.
Riposino in pace”
 
Jitzuko recitò una preghiera davanti al monumento, poi si voltò e se ne andò.

Dopo qualche giorno, una sera, Fuu aprì gli occhi, “d-d-dove sono ?” borbottò, poi aggiunse “l’ultima cosa che ricordo è che mi veniva estratto Chomei dal corpo, e dopo… s-sono morta !”, “ciao Fuu, è da molto che non ci vediamo !”, disse una voce accanto a lei. Fuu voltò la testa e vide una figura misteriosa seduta davanti ad un fuoco. La sua vista era ancora offuscata, ma cominciò a schiarirsi e riuscì a distinguere quella figura misteriosa. Dapprima non riusciva a riconoscerlo, poi gli occhi assonnati si spalancarono, e le lacrime cominciarono a scenderle, “J-J-J-JITZUKOOOOO !!!” urlò la ragazza, e gli si gettò al collo. Lui la strinse forte a se, mentre le sue lacrime gli bagnavano il petto, poi la baciò. Un baciò che aveva aspettato a lungo, per cui aveva passato mille peripezie. Ora Fuu era di nuovo con lui, e non l’avrebbe lasciata più andare.

“Pochi mesi dopo ci trasferimmo qui, alla foglia, e il resto lo sapete già” concluse Jitzuko, che bevve un bicchier d’acqua per inumidirsi la gola. Aveva raccontato per 2 ore consecutive, ed era stanco morto. “Certo che ne avete passate di avventure”, disse Naruto, “si, ma alla fine si è risolto tutto per il meglio” ribatté Jitzuko, poi aggiunse “bene, sono stanco, credo che ce ne andremo a dormire”, “si, anche noi” disse Naruto, parlando a nome di tutti. Pagarono la cena ed uscirono dal ristorante, e si diressero a casa loro.

Jitzuko e Fuu se ne andarono a casa, si misero in pijama e si addormentarono, abbracciati, felici di essersi ritrovati.

Nota dell’autore:

Finalmente ho finito la saga di Jitzuko, vi è piaciuta ?.

Che ne pensate delle tecniche usate ?.

Se credete che le sorprese siano finite qui, vi sbagliate. Il prossimo capitolo sarà relativamente calmo, ma presto ci sarà un’altra sorpresa.

Per ora vi do appuntamento al prossimo capitolo: “Capitolo 15: una nuova vita”. Arrivederci.

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Capitolo 15
*** Capitolo 15: una nuova vita. ***


Capitolo 15: una nuova vita.

Da quel giorno, Jitzuko e Fuu cominciarono la loro nuova vita, assieme ai loro amici della foglia.

Jitzuko cominciò ad allenarsi con suo cugino Sasuke. Nessuno sapeva cosa stessero progettando, e, ogni volta che glielo chiedevano, non riuscivano ad ottenere una risposta. A volte quei due si ritiravano, per qualche settimana, in posti sperduti, e nessuno ne aveva notizie, e, quando tornavano, dicevano solo che si erano allenati, e che se n’erano andati per non fare danni durante i loro combattimenti.

Naruto, invece, cominciò ad allenarsi assieme ai suoi amici, in particolare con Hinata, che riusciva, adesso, a fronteggiarlo senza svenire. Nel frattempo, era stato eletto Jounin, dopo che Tsunade lo ebbe sottoposto ad un duro esame, in cui doveva affrontare cento ninja tra ANBU e Jounin. Naruto era passato, con qualche difficoltà, visto che dovette affrontare anche Kakashi, Gai, Yamato, ed alcuni suoi amici.

Shikamaru, invece, era costretto ad allenarsi con Temari, che, ogni mattina, lo buttava giù dal letto, visto che i suoi genitori le avevano offerto ospitalità.
Fuu, intanto, aveva cominciato ad allenarsi con Ino, Sakura e Tenten, anche se a volte finivano per spettegolare o andare a fare shopping, per la felicità di Chomei, che, in quei momenti, malediva Jitzuko.

Ogni tanto i ninja della foglia, inclusi Jitzuko e Fuu, che avevano buttato i loro vecchi coprifronte, ed ottenuto quelli nuovi, si ritrovavano a cenare al ristorante. In quelle occasioni si divertivano molto, anche se, a volte, Rock Lee beveva un goccio di sake, e doveva essere fermato ed immobilizzato da Naruto, Jitzuko e Sasuke.

Nonostante tutto, la vita proseguiva tranquilla a Konoha.

Ma una notte …

Nota dell’autore:

Ditemi pure che sono un maledetto, ma mi piace tenervi sulle spine.

Allora, come vi è sembrato il capitolo ? Un po’ corto, lo so, ma, del resto, ci voleva dopo tutto quello che ho scritto in questi ultimi tempi.

Ma state tranquilli, il prossimo capitolo sarà molto interessante. Detto questo vi do appuntamento al prossimo capitolo: “Una minaccia incombente”. Arrivederci. 

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Capitolo 16
*** Capitolo 16: Una minaccia incombente ***


Capitolo 16: Una minaccia incombente.

Jitzuko si svegliò nel cuore della notte, come se si fosse ricordato di qualcosa. Diede una piccola scossa a Fuu, e le sussurrò all’orecchio “andiamo, è il momento”. La ragazza si alzò, assonnata, si vestì, e raggiunse Jitzuko in cucina. Mangiarono qualcosina, poi uscirono. Era buio pesto fuori, tutti dormivano ancora. Jitzuko creò una fiamma sul palmo della mano, così da far luce, e, assieme a Fuu, si diresse fuori dal villaggio, in uno grande spazio dove l’erba cresceva a ciuffi sparsi, ed il terreno era nudo.

Si fermarono, e lui disse “qui va bene”.

A quel punto, Jitzuko eseguì dei sigilli: pecora, serpente; “tecnica dell’evocazione: statua Gedo” esclamò, e la statua apparve davanti a loro. Dopo la guerra, era stata ridotta ad uno stato pietoso, tutta distrutta, e con un enorme buco sullo stomaco. Fuu prese un po’ di paura, quella statua l’aveva uccisa dopotutto. La ragazza si girò verso Jitzuko, che le fece un cenno. A quel punto, si trasformò in Chomei, preparò una grossa Teriosfera, e la sparò contro il mostro, “questo è per quello che mi hai fatto!”, esclamò subito dopo.

La sfera energetica si infilò nella pancia della statua Gedo ed esplose, mandandola in frantumi.

Quando la polvere si fu diradata, al posto del mostro, c’era un grosso ammasso di chakra, “è quello che cercavi ?” chiese Fuu, “Si, e adesso lo catturerò !”, disse Jitzuko, poi premette il pollice sulla lama della spada, facendo fuoriuscire del sangue, ed esegui degli altri sigilli: cane, cinghiale, gallo, scimmia e pecora; “tecnica del richiamo” esclamò, e poggiò la mano a terra. Una grossa nuvola di fumo lo avvolse, e, quando scomparì, Jitzuko era affiancato da un’enorme coccodrillo, grande più o meno come un cercoterio.

Il rettile gigante si rivolse a Jitzuko, e disse “ciao Jitzuko, è bello rivederti ! Allora, è quello il chakra che vuoi che catturi ?”, “esatto, Ryuzuko !”, rispose l’Uchiha.
Il coccodrillo spalancò le fauci, e cominciò ad aspirare l’aria. L’ammasso di chakra cominciò ad essere risucchiato, ma, quando meno se l’aspettavano, scattò verso Ryuzuko e gli si infilò in bocca. Quest’ultimo chiuse di colpo la bocca, sorpreso di quel gesto, tossì un po’, poi disse “è stato più facile del prev…”, non riuscì a finire la frase, che una fitta al petto lo colpì. Cominciò a dimenarsi e ad urlare. Jitzuko allora disse, “che c’è Ryuzuko ? cos’hai ? Non ti senti bene ?”, “quel chakra, s-s-sta prendendo il sopravvento”, “come sarebbe ?” chiese Jitzuko, preoccupato, “era il suo piano fin dall’inizio, voleva prendere il mio corpo. Non, non, non ci riesco, e troppo poten….. Rahrhhhhhhh” gridò Ryuzuko. Chiuse gli occhi, e, quando li aprì, erano rosso sangue.

Cominciò a trasformarsi: le scagli divennero più appuntite, i suoi artigli e denti, rovinati da tante battaglie, divennero affilati come rasoi e, attorno alla sua grossa coda di coccodrillo, fuoriuscirono dieci serpenti, che cominciarono a dimenarsi.

Ryuzuko era ormai diventato un mostro con dieci code da serpente, ed era fuori controllo.

Jitzuko rimase allibito da quella trasformazione, e disse “n-n-non è possibile !”, poi si rivolse a Fuu, e le disse “Fuu, presto, vai a chiamare gli altri, ci serve il loro aiuto !”, “si, vado !” esclamò lei; si fece spuntare un paio di ali di Chomei e prese il volo, diretta verso Konoha.

L’Uchiha, rimasto solo, si voltò verso il mostro, che lo guardava con uno sguardo assassino.

Ora era in seri guai, doveva affrontare un mostro potentissimo…. L’Endecacoda.

Nota dell’autore:

Ennesimo colpo di scii.. lasciamo stare. Ve l’avevo detto che vi avrei sorpreso, no!

Ho messo in campo un altro cercoterio. Cosa ne pensate.

Comunque la battaglia comincierà nel prossimo capitolo.

Allora ci vediamo al prossimo capitolo: “Capitolo 17: Ryuzuko: l’undicesimo cercoterio”. Arrivederci.

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Capitolo 17
*** Capitolo 17: Ryuzuko: l’undicesimo cercoterio. ***


Capitolo 17: Ryuzuko: l’undicesimo cercoterio.

Fuu correva, ora, per le strade buie di Konoha. Per prima cosa chiese  a Chomei di mettersi  in contatto con Kurama e di svegliare Naruto. Chomei fece ciò che gli venne chiesto, e spiegò la situazione a Kurama, che svegliò Naruto. Intanto Fuu arrivò a casa  di Sakura, e, una volta svegliata, le disse “Sakura, presto, Jitzuko è in pericolo, devi andare a chiamare gli altri !”, “che è successo ?” chiese Sakura, assonnata, “te lo spieghero dopo, ora vai”. Le due si separarono: Sakura andò a chiamare Ino, Hinata, Tenten e Temari, e, di conseguenza, Shikamaru.

Fuu passò da casa di Naruto, che stava fuori ad aspettarla. Si misero a correre per le vie del villaggio, verso casa di Sasuke. Quando furono arrivati, lo svegliarono e ricominciarono a correre.

Dopo che ebbero riunito tutti, si ritrovarono davanti alla porta della Foglia. “Cos’è successo allora ?” chiese Sakura, “ve lo spieghero strada facendo” disse la ragazza, e poi corsero fuori dal villaggio.

Fuu spiegò tutto ai ragazzi, e, quando arrivarono al luogo della tragedia, si trovarono davanti ad uno spettacolo terribile: il terreno era devastato, e Jitzuko era steso a terra, in una pozza di sangue.

Fuu gli si avvicinò, gli sollevò il busto, e gli chiese “che ti è successo ?”, “F-F-Fuu, mi dispiace, non ci sono riuscito” rispose Jitzuko. Le palpebre cominciarono a calargli, e l’Uchiha perse i sensi.

Ino e Sakura cominciarono a curarlo, mentre Fuu, infuriata, si mise in piedi davanti a Ryuzuko, affiancata da Sasuke e Naruto. In pochi secondi, al posto dei tre c’erano un Susano’o, Chomei e Kurama.

I tre cominciarono a combattere, aiutati dagli altri: Shikamaru cercava di bloccare il mostro con la tecnica del controllo dell’ombra; Choji combatteva in un corpo a corpo, grazie alla tecnica dell’espansione del corpo; Tenten lanciava ogni attrezzo disponibile; Temari bloccava gli attacchi con le sue raffiche di vento; Rock Lee colpiva con tutte le sue mosse; Kiba ed Akamaru usavano le zanne perforanti; Shino usava gli insetti; Hinata la tecnica difensiva delle sessantaquattro chiusure e Sai i suoi disegni.
Ma, nonostante i tentativi, era tutto inutile, le teste di serpente erano degli avversari duri, visto che agivano di volonta propria, e Ryuzuko lo era ancora di più.

La battaglia proseguiva da ore ormai, e i ninja erano un po’ affaticati, quando, ad un tratto, Hinata, che stava riprendendo fiato, alzò lo sguardo e vide uno dei serpenti che gli si stava avventando contro, “ahhhhh !!!” urlò la ragazza. Prima che venisse colpita, Naruto si frappose e venne centrato in pieno e scaraventato lontano. Hinata lo raggiunse subito, e, con le lacrime agli occhi, disse “come stai Naruto-kun ? è tutta  colpa mia, perché sono così debole ? Ti prego, perdonami Narut…”, prima che potesse finire la frase, Naruto le mise un dito sulla bocca, “Hinata, sto bene. Adesso, però, è il tuo momento, prendi un po’ del mio chakra”, e le prese una mano, trasferendole  un po’ della sua energia.

Hinata si alzò in piedi e si voltò verso Ryuzuko, ed esegui la tecnica superiore della moltiplicazione del corpo. Si crearono 9 copie. Dopodiche si scagliò contro il mostro, “tecnica suprema delle Seicentoquaranta chiusure”. Hinata e le sue copie si avventarono su Ryuzuko, eseguendo, ognuna, la tecnica delle sessantaquattro chiusure. L’impatto della tecnica fu devastante, e l’endecoda non resistette, e si accasciò al suolo.

I ninja, un po’ malconci, si riunirono e fecero i complimenti alla Hyuga, “ce l’abbiamo fatta, alla fine !” disse Naruto, sorretto da Sasuke, “s-si hai ragione” disse Hinata. Fuu, allora, si voltò, e balbettò  “r-r-ragazzi, io non credo sia finita !”.

Si voltarono tutti, e videro Ryuzuko con i denti digrignati. “Oh cavolo ! E adesso ?”,disse Sakura. Fuu si rivolse alla ragazza “aspetta un’attimo, se tu sei qui, chi si sta occupando di Jitzuko ?”,”Ino, naturalmente” disse Sakura, “veramente io sono qui” intervenne Ino, che stava abbracciata a Choji, “ma allora, chi si occupa di Jitzuko ?” chiese Fuu. Si voltarono tutti verso il punto in cui avrebbe dovuto giacere l’Uchiha, ma lui non c’era.

 In quel momento si rivoltarono tutti verso il coccodrillo gigante, che aveva caricato una gigantesca Teriosfera, e stava per scagliarla contro i ninja della Foglia, quando Jitzuko gli si parò davanti, colpendolo alla testa, e facendogli chiudere le fauci, disattivando la Teriosfera.

Jitzuko atterrò in piedi, davanti agli altri ragazzi, e disse “mi serve il vostro aiuto, dovete immobilizzarlo fino a che non sono pronto”, “pronto per cosa ?”, chiese Fuu.

Ci fu un lungo silenzio, poi Jitzuko disse “per sigillarlo. DIVENTERò LA FORZA PORTANTE DELL’ENDECACODA !!!”.

Nota dell’autore:

Altro colpo di …. Ok, seriamente, mi sono rotto le palle di questa battuta. Jitzuko vuole diventare la forza portante dell’endecacoda.

Allora, come vi è parso il capitolo ? Piaciuta la mossa di Hinata ?

Le altre sorprese arriveranno nel prossimo capitolo, perciò non mancate al: “Capitolo 18: Un potere arcano”. Arrivederci.

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Capitolo 18
*** Capitolo 18: Un potere arcano. ***


Capitolo 18: Un potere arcano.

Fuu rimase pietrificata da quelle parole, “F-F-Forza P-P-Portante ! N-No tu non puoi, NON TE LO LASCERò FARE !” esclamò la ragazza, poi aggiunse “io ho sofferto troppo per questo, e non voglio che tu provi lo stesso dolore”. Jitzuko la guardò un’attimo, poi la cinse con le braccia e la abbracciò, “ascoltami, so che cos’hai patito, ma questo guaio l’ho causato io, e io devo risolverlo. Quindi, ora più che mai, ho bisogno del tuo sostegno, va bene ?”, disse dolcemente il ragazzo. Fuu lo guardò per un’attimo, si asciugò una piccola lacrima, poi annuì, tristemente.

Jitzuko la lasciò, e si rivolse verso gli altri ragazzi “ok, signori, ho bisogno che teniate occupate le teste di serpente. Naruto, tu, invece, tieni occupato Ryuzuko !”. I ninja della Foglia annuirono, e cominciarono il combattimento. Jitzuko, invece, cominciò a concentrarsi, coperto da Chomei.

Passò almeno mezz’ora, e i ninja cominciavano ad essere stanchi, quando Jitzuko esclamò  “sono pronto !”, e aprì gli occhi, mostrando il Rinnegan, con grande stupore di tutti.

I ragazzi si allontanarono dal mostro, mentre Naruto lo colpì alla testa con un Rasengan Titanico, lasciandolo stordito. A quel punto, Jitzuko iniziò il rituale, esegui dei sigilli: Gallo, pecora, cinghiale, lepre, cane, cavallo, drago, toro, topo, tigre e serpente; “Sigillo supremo degli Undici serpenti” esclamò, e dalla sua schiena uscirono 11 serpenti di chakra, che andarono a mordere le code di Ryuzuko e il suo collo.

Il coccodrillo sentì una fitta dolorosa; sapeva che gli avevano ancorato il chakra.

Jitzuko aspettò qualche secondo, poi disgiunse le mani e le poggiò a terra, gridando “ORA !!!”, e i serpenti tirarono con forza. Il chakra di Ryuzuko uscì piano piano, poi si staccò di colpo. Il corpo del mostro si dissolse, e i serpenti cominciarono a ritirarsi nella schiena dell’ Uchiha, trascinando con loro anche il chakra del cercoterio. Quando i serpenti e l’energia del mostro furono rientrati, sulla schiena di Jitzuko era rimasto un grosso tatuaggio blu scuro: un’ idra abbastanza stilizzata, con 5 teste per lato ed una al centro (11 in tutto). La neo-forza portante si tolse la maglietta, e, sul pettorale sinistro, era apparso un altro simbolo, sempre blu: un punto da cui uscivano undici serpenti; vi poggiò sopra la mano destra e la girò con forza in senso antiorario, chiudendo il sigillo. Il simbolo si trasformo: i serpenti si ritirarono, e apparvero cinque cerchi attorno al punto.

Jitzuko ansimava, il sigillo gli aveva prosciugato le energie. Non resistette a lungo, e crollò a terra.

  Si risvegliò il giorno dopo in ospedale, circondato dagli altri e da Fuu, che stava più vicina di tutti. “D-Dove mi trovo ?” chiese “sei in ospedale, ti abbiamo portato qui ieri notte”, rispose la ragazza dai capelli azzurri.

Jitzuko si guardò in giro per un po’, poi si alzò a sedere e si levò la maglia. Si guardò il pettorale sinistro, e vide il sigillo, oltre ad una grande artigliata, che Sakura aveva ricucito perfettamente. Allora non se l’era sognato, era tutto vero.

In quel momento nella stanza entrò Tsunade, accompaganta da Shizune. “Come va nipote ?” gli chiese l’Hokage, “NIPOTE ???” esclamarono gli altri, esterrefatti, “si, io sono la nipote del primo Hokage, e lui è il pronipote, di conseguenza io sono sua zia” spiegò Tsunade, poi si rivolse al nipote, ed aggiunse “allora, vuoi spiegarmi cos’è successo ?”.

Jitzuko la guardò per un’attimo, poi alzò lo sguardo al cielo, e cominciò “è iniziato tutto due anni fa, mentre cercavo Fuu. All’epoca stavo studiando un modo per riportarla in vita senza usare l’edo tensei; fu allora che scoprì che i cercoteri possedevano tre tipi di chakra: negativo, positivo e neutro; quest’ultimo tipo era ignorato da tutti, perché ritenuto inutile. Quando sono stati rinchiusi nella statua Gedo, il chakra neutro, che normalmente tenderebbe ad espandersi, venne schiacciato dagli altri due chakra; ma, quando i cercoteri si liberarono, approfittarono della situazione per sbarazzarsi del chakra neutro, che consideravano un peso. In realtà non sapevano che questo chakra, se influenzato, può assumere qualsiasi tipologia; basta una piccola quantità di chakra di fuoco, per esempio, per far si che il chakra neutro diventi di tipo fuoco, e così via. Fu in quegli anni che conobbi Ryuzuko, il sovrano dei coccodrilli. Dovetti combattere molto, ma alla fine riuscì a stringere un patto con lui. Allora cominciai a studiare un piano per impossessarmi del chakra neutro. Fuu non sapeva cosa volessi farne, ma accettò di aiutarmi, e distrusse la statua Gedo. Quando ebbi liberato il chakra neutro, evocai Ryuzuko, che conosceva una tecnica per assorbirlo; ma i piani non andarono come previsto, e Ryuzuko è stato trasformato in un cercoterio”. Tutti lo guardavano stupiti, e anche Kurama e Chomei erano rimasti scioccati da quelle rivelazioni. Ad un certo punto, Tsunade ruppe il silenzio “e cosa volevi farne di quel chakra ?” chiese. Jitzuko disse “io-io-io …”, chiuse gli occhi e li riaprì, mostrando Rinnegan e Sharingan, poi disse “volevo distruggere la Cascata !”.

Nota dell’autore:

Sorpresa, piaciuta ?. Ecco le vere intenzioni  di Jitzuko.

Comunque, piaciuto il sigillo ? è una mia invenzone personale.

Nel prossimo capitolo vedremo quale sarà il destino della nostra neo-forza portante. Alla prossima, a: “Capitolo 19: Il destino di Jitzuko”. Arrivederci.

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Capitolo 19
*** Capitolo 19: Il destino di Jitzuko. ***


Capitolo 19: Il destino di Jitzuko.

Tutta la stanza piombò nel silenzio, quell’affermazione aveva pietrificato tutti, in particolar modo Fuu, “d-d-distruggere la Cascata, ma cosa stai dicendo ?”, chiese lei, “non ti ricordi cosa ti hanno fatto, cosa ci hanno fatto ? Ti hanno uccisa, mi hanno cacciato, hanno infangato la memoria dei miei genitori, tutto perché eravamo diversi, io non posso perdonarli !!! *coff, coff, coff*”, Jitzuko cominciò a tossire, sputachiando sangue ad ogni colpo, poi chiuse gli occhi e li riaprì. I suoi occhi erano tornati normali, “scusate, è Ryuzuko; il sigillo non è ancora totalmente consolidato, sta cercando di liberarsi !!!”. Tutti lo guardavano stupiti, la potenza di quel cercoterio era spaventosa, “come può avere cosi tanta potenza ? neanche Kurama è così forte ”, chiese Naruto, “te l’ho detto, questo cercoterio possiede un terzo del chakra di tutti gli altri. Ponendo, per ipotesi, che tutti i cercoteri abbiano la stessa quantità di chakra, io ho un terzo del chakra di ciascuno di loro. Il calcolo è semplice: 1/3 X 9 = 3; ciò significa che, in teoria, ho tre volte il chakra di un qualsiasi cercoterio *coff, coff, coff*”, Jitzuko continuva a tossire sangue, “stai calmo, caro, non sforzarti”, gli diceva Fuu. All’Uchiha ricomparvero gli occhi speciali, ed un sorriso sadico si dipinse sul suo volto, “si, io possiedo un chakra immenso, e non esiterò ad usarlo per distruggere tutto, muahahahaha” disse il demone, parlando attraverso Jitzuko. Lui si riprese, e disse “vi prego, aiutatemi !!!”, si tolse di nuovo la maglia, e girò il sigillo con ancora più forza, chiudendolo definitivamente, “bene, questo dovrebbe tenerlo a bada per un po’” disse, e si accasciò sul letto, ansimante. Naruto, allora, intervenne, dicendo “so cosa stai passando, visto che possiedi un terzo del chakra di Kurama, possiedi un terzo del suo odio represso; e, visto ciò che hai detto, Ryuzuko deve essere un concentrato di odio in questo momento. Anchio ho dovuto combattere molto la mia rabbia per non liberare la volpe, ma alla fine sono riuscito a dominarla”,”hey, tu non domini un bel niente !!!”, intervenne Kurama, “si scusami. Quello che cerco di dirti è che so ciò che provi, e che credo, senza volermi vantare, di essere l’unico a poterti aiutare”, “e come ?” chiese Tsunade, “lo porterò sull’isola tartaruga, e lo sottoporrò all’addestramento a cui Killer Bee mi ha sottoposto, così riuscirà a dominare Ryuzuko, come io ho fatto con Kurama”, “hey, te l’ho gia detto, tu….”,”ho capito Kurama !” disse Naruto, un po’ spazientito. Tsunade lo guardò un po’, poi guardò il nipote addormentato, a cui Fuu stava asciugando il sudore. Ci pensò un’attimo, poi disse “e va bene, puoi andare, ma voglio che ti porti con te anche Sasuke e Yamato, nel caso Jitzuko dovesse essere posseduto di nuovo”, “certo” disse Naruto, poi concluse “grazie mille”, “d’accordo, allora partirete tra una settimana” disse l’Hokage, poi uscì, seguita da Shizune.

Una settimana dopo, infatti, si ritrovarono tutti alla porta della Foglia. Naruto, Sasuke, Jitzuko e Yamato erano pronti a partire, e si erano preparati a dovere. Si salutarono tutti, Jitzuko diede un’ultimo bacio a Fuu, poi si incamminarono, sparendo pochi minuti dopo tra la foresta. Tutti tornarono a casa. Fuu rimase lì un’attimo, e, prima di andarsene, sussurrò “mi raccomando, tornate presto !”, dopodiché si voltò e se ne andò.

Passarono due mesi da quel giorno. Naruto e gli altri arrivarono sull’isola tartaruga, e si diressero alla cascata della verità. Lì Jitzuko affrontò la sua parte cattiva, e, dopo ore di combattimento, capì che poteva solo accettarla come parte di se, così come aveva fatto Naruto. Dopo ciò, passarono alla parte più difficile, Jitzuko doveva affrontare l’endecacoda. Il combattimento cominciò favorevole a Ryuzuko, ma, quando sembrava la fine per l’Uchiha, il mostro fu fermato da Kishima Senju e Kizuko Uchiha, i genitori di Jitzuko. Dopo essersi ritrovati, cominciarono a combattere insieme. Questa volta sembravano avere la meglio, quando due teste di serpente colpirono la madre e il padre, e Ryuzuko si preparava a sferrare una potentissima Teriosfera da distanza ravvicinata. Era la fine, Jitzuko stava per essere disintegrato, quando due figure misteriose intervenirono: uno lo colpì alla testa, facendogli chiudere le fauci, mentre l’altro lo prese per la coda da coccodrillo, e lo scaraventò a terra. I due individui aiutarono Kishima e Kizuko, poi si si rivolserò a Jitzuko, “allora come va nipote ?” chiesero all’unisono. Jitzuko, allora, li riconobbe: erano Hashirama Senju e Madara Uchiha, i suoi bisnonni. Parlarono molto, e si raccontarono tutto. Dopo, però, ripresero il combattimento. Questa volta i cinque guerrieri ebbero la meglio, e riuscirono ad immobilizzare Ryuzuko. Jitzuko avrebbe dovuto dargli il colpo di grazia, ma non lo fece. Si inchinò umilmente, implorando il suo perdono; gli chiese scusa per ciò che aveva fatto, per averlo trasformato in un mostro, e per averlo sigillato. Ryuzuko, che, in fondo, aveva un cuore tenero, si riprese, e assunse il controllo di quel chakra selvaggio. Accettò le scuse e ritornò amico di Jitzuko. A quel punto Jitzuko salutò un’ultima volta i genitori e i bisnonni, che scomparirono poco dopo.

Jitzuko restò solo con Ryuzuko, “allora, ti va bene tornare ad essere un mio alleato ?” gli chiese  l’Uchiha, “certo, però...”, “però cosa ?” chiese Jitzuko, “mi mancherà crogiolarmi al sole nella mia bella palude” disse l’endecacoda, malinconico, “non c’è problema, è la mia mente, dopotutto” disse la forza portante, e schioccò le dita. Una palude enorme apparve, col sole che picchiava forte, “ti sembrerà di essere a casa”, “grazie mille !” disse il coccodrillo, “di niente, adesso però vado” disse l’Uchiha, e si voltò,  “aspetta, hai dimenticato una cosa !” disse Ryuzuko, “cosa ?”. Il coccodrillo allungò la zampa possente, chiusa a pugno, verso di lui; Jitzuko capì tutto, e appoggiò il suo pugno su quello dell’amico. Una scarica di chakra lo colpì. Aveva ottenuto il potere di Ryuzuko.

Uscì dalla trance in cui si trovava e disse agli altri “fatto, possiamo tornare a casa”; gli altri anuirono, e se ne andarono.

Due settimane dopo arrivarono a casa. Quando entrarono nel villaggio, vennero accolti dalle urla festanti della gente. Fuu si gettò al collo di Jitzuko, felice che fosse ancora vivo, Naruto andò da Hinata, Yamato si mise a raccontare tutto a Kakashi e Gai, mentre Sasuke, tra lo stupore generale, chiese a Sakura di uscire. La ragazza dapprima non ci credette, poi accettò felice.

Jitzuko tornò a casa, e, dopo qualche mese, venne eletto ANBU, e diventò anche uno studioso del chakra. Nel frattempo fece erigere un piccolo mausoleo in onore dei suoi genitori, che l’avevano aiutato. Ne fece costruire uno anche per Madara, che venne collocato nel covo degli Uchiha.

Ora l’Uchiha si sentiva finalmente felice, non covava più rancore, e si era dimenticato della Cascata.

Jitzuko era un’Uchiha rinato.

Nota dell’autore:

Tutto è bene ciò che finisce bene, oserei dire. Piaciuto il lieto fine ?

Come vi è sembrato l’interveno di Hashirama e Madara ?

Se pensate che sia finito tutto qui, vi sbagliate di grosso. Ci saranno nuove battaglie, nuove sorprese, e nuovi nemici.

Allora ci vediamo al prossimo capitolo: “Capitolo 20: il compleanno di Naruto”. Alla prossima, ciao.

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Capitolo 20
*** Capitolo 20: Il compleanno di Naruto. ***


Capitolo 20: Il compleanno di Naruto.

I mesi passarono a Konoha, e l’estate cedette il posto all’autunno. Al villaggio si stava avvicinando un’evento molto importante, il compleanno di Naruto. I suoi amici gli stavano organizzando una festa, anche se lui già lo sapeva ( colpa dei discorsi anti-sgamo di Sai). Avevano scelto uno spiazzo di erba corta poco fuori dal villaggio. Mentre alcuni si indaffaravano nei preparativi, a due persone era stato affidato un compito molto più importante.

  Era mezzanotte passata in casa di Sasuke, e l’Uchiha dormiva profondamente, quando fu svegliato da due voci, “Signor Hokage, lei cosa ci fa qui ?”. Sasuke riconobbe subito quella voce, era suo fratello Itachi. Da qualche settimana, Sasuke aveva cominciat a vedere lo spirito di suo fratello; questi, durante l’infanzia, aveva passato al fratello, segretamente, molte energie, per permettergli di diventare più forte. Purtroppo, glie ne aveva passate così tante che alla sua morte il suo spirito era rimasto intrappolato sulla terra, e, per poter entrare nell’aldilà, avrebbe dovuto compiere un’ultima missione, far conoscere l’amore a suo fratello.

 Tornando alla storia, Sasuke si alzò dal letto ed andò in salotto; lì vide il fratello in compagnia di un’uomo alto, coi capelli biondi, gli occhi azzurri ed il mantello dell’Hokage. Lo riconobbe subito, e disse “Minato, che ci fai qui ?”, “Sasuke, portagli rispetto, è l’Hokage !!!”, gli rimproverò Itachi, “stai tranquillo, non ce ne bisogno”, gli disse l’Hokage,poi, rivolgendosi all’altro Uchiha, disse “comunque, Sasuke, devo chiederti qualcosa”, “dimmi”, “domani è il compleanno di mio figlio, e gli avevo preparato una sorpresa speciale, ma, visto che sono morto prima, non posso dargliela, così ho pensato che, essendo tu il suo migliore amico, potessi recuperarla per me; cosa ne dici ?”, “non c’è problema” rispose l’Uchiha, “perfetto, allora ti aspetto domani sopra il mio volto di pietra” disse Minato, poi sparì. Sasuke stette fermo per un po’, poi fece uno sbadiglio e se ne tornò a dormire.

Nel frattempo, a casa di Jitzuko, lui e Fuu dormivano tranquillamente, quando un rumore improvviso lo riscosse. Prese la spada e si diresse in salotto, dove vide un’uomo alto e biondo che guardava la libreria, “chi sei, e cosa ci fai in casa mia ?”, gli chiese l’Uchiha, col Mangekyo Saringan attivo, “Ah, ciao. Scusami per l’intrusione, io sono Minato Namikaze, il 4° Hokage”, gli disse l’uomo, “com’è possibile? Tu sei morto !”, “è vero, ma sono riuscito ad ottenere un permesso per tornare in questo mondo”, “cosa vuole da me, sommo Hokage ?”, disse Jitzuko, ora decisamente più tranquillo, “Lascia stare i complimenti, volevo chiederti se potevi darmi una mano a recuperare un regalo per mio figlio”, “non c’è problema”, rispose l’Uchiha, “ho una sorta di dejavu” mormorò Minato, poi aggiunse “comunque, incontriamoci domani sopra il mio volto di pietra”, concluse l’Hokage, poi svanì. Jitzuko era un po’ confuso, poi sentì la voce di Fuu dall’altra stanza “cosa c’è caro ?”, “niente, ora torno a dormire !”, disse il Senju, poi si diresse verso la camera da letto.

Il giorno dopo, Jitzuko si diresse nel luogo dell’appuntamento, e vi trovò Sasuke, “l’ha chiesto anche a te, vero ?” disse lui, “si” rispose l’altro, secco. Jitzuko era parecchio cambiato dopo l’avventura con Ryuzuko: indossava maglietta nera e pantaloni blu, la spada sempre attaccata alla cintura di maglia metallica, composta da placche simili a squame di rettile; aveva sempre il grosso squarcio sul braccio sinistro, e calzava dei sandali marroni, che, a detta sua, gli erano più comodi. Il taglio di capelli era cambiato: ora era uguale a quello di Madara, con la differenza che erano più corti, e una ciocca gli copriva l’occhio destro.

I due Uchiha aspettavano da parecchi minuti, quando l’Hokage si materializzò davanti a loro, “alla buon’ora”, disse Sasuke, decisamente spazientito, “scusatemi, ma ho avuto qualche problema con Kushina; comunque andiamo, è già decisamente tardi”, disse, poi si voltò, esegui qualche sigillo, e posò la mano a terra. Un pezzo di terreno si alzò, rivelando una scala che scendeva verso il basso. Minato disse “seguitemi” e fluttuò giù per la scala; i due Uchiha si guardarono, poi alzarono le spalle e cominciarono a scendere. Il corridoio a spirale era buio, e solo le sfere di fuoco prodotte da Jitzuko e Sasuke facevano luce. I tre Shinobi proseguivano verso il basso, quando, ad un tratto, Minato disse “Ah, mi sono dimenticato di dirvi che ci sono delle …”, non fece in tempo a finire la frase che un sibilo acuto lo interruppe. Si girò e vide i due Uchiha, con un occhio chiuso ciascuno, circondati da un cumulo di cenere, “trappole ?” domandò Sasuke, “esatto, ce ne sono parecchie”, “allora mi sa che dovremmo adottare un metodo diverso per proseguire”, disse Jitzuko, e creò, con la pece, delle tavole simili a quelle da Snowboard, e le fece levitare in aria, poi saltò sopra ad una di esse, e lo stesso fece l’amico. Le tavole cominciarono a muoversi, e i tre avanzarono verso il basso.

Era già tardi, e gli amici di Naruto stavano finendo di preparare la festa. Nel frattempo, Jitzuko, Sasuke e Minato stavano ancora scendendo, quando videro una luce fioca dopo una curva. Arrivarono in un grande salone, colmo di scaffali e documenti. “Che posto è questo ?”, chiese Sasuke, “è il nascondiglio degli Hokage, il posto dove vengono nascosti tutti i documenti segreti o gli oggetti di grande valore” rispose l’Hokage, “è qui che è nascosto il tesoro ?”, “si, e, se non mi ricordo male, dovrebbe essere qui” disse Minato, avvicinandosi ad un grosso cubo di pietra. Era diviso in sezioni anch’esse cubiche, come il cubo di Rubik. Minato appoggiò la mano al centro di una faccia, che si illuminò. Le varie sezioni cominciarono a ruotare, fino a che, nel punto dove il 4° aveva messo la mano, apparve il numero 4. Minato tolse la lastra di pietra, rivelando un piccolo scomparto all’interno. Da esso tirò fuori una grossa scatola di legno, con due manici di corda, con inciso a fuoco il kanji “Hokage”. Sbirciò all’interno, poi si rivolse ai due Uchiha, “bene, tutto a posto, possiamo andare”, “si” risposero i due all’unisono. Caricarono la cassa su una terza tavola di pece e cominciarono a risalire. Quando sbucarono fuori erano già le 18:00, “cavoli, è tardissimo !!!” esclamò Jitzuko, poi aggiunse “Fuu mi ucciderà di certo”, “scusate se vi ho fatto perdere tempo, ora, però, devo andare” disse Minato, poi aggunse, “fate gli auguri a Naruto da parte mia e di Kushina, arrivederci”, e svanì. I due Uchiha si guardarono l’un l’altro, poi Sasuke disse “questa storia rimarrà tra noi, vero ?”, “certo!”, rispose l’altro, e se ne andarono.


Quella sera, tutti, tranne Jitzuko, Sasuke e Naruto , si presentarono alla festa. Naruto arrivò in ritardo come al solito, e la festa ebbe inizio. Dapprima, i ninja banchettarono col cibo portato da tutti, poi si passò ai regali, di svariato genere: abiti, armi ninja, foto, ecc.. Dopodiche partì la musica, e la festa entrò nel vivo. Naruto, non vedendo i due Uchiha, si avvicinò a Fuu e Sakura, che stavano parlottando tra loro, “ragazze, sapete qualcosa di Jitzuko e Sasuke ?”, “no, ci hanno detto che sarebbero arrivati un po’ in ritardo, ma non hanno detto perché” disse Fuu. Naruto, a quelle parole, restò un po’ deluso; fece per andarsene, ma fu bloccato da Sakura, che gli disse “stai tranquillo, arriverano”; in quel momento la sua faccia e quella dell’amica cambiarono espressione, poi aggiunse “e quando lo faranno”, e le due cominciarono a scrocchiarsi le nocche. Naruto fu preso dal panico, non solo i suoi amici erano in ritardo, ma, quando si sarebbero presentati, quelle due gli avrebbero fatto pelo e contropelo. L’Uzumaki, con un sorriso tranquillo, ma forzatissimo, si allontanò, dicendo, “ragazze, io vado a vedere… ehm… come stanno gli altri, ciao” e partì via come un missile.

Le ore passavano, quando, ad un certo punto, un mormorio lontano fece fermare la musica e voltare tutti. Lontano, nella foresta, due individui stavano discuendo tra di loro, “uffa, siamo in ritardo, e tutto per colpa tua”, “calmati, gli eroi si fanno sempre aspettare”,”si, ma, entro certi limiti”, “eddai, abbiamo sforato solo di 2 ore, che sarà mai”, “sei un’idiota”, “hey, modera i termini”, “modera cosa, scusa ? Mi viene da domandarmi se tu abbia mai partecipato ad una festa”, “certo, ma eravamo sempre solo io e Fuu”, “vabbé, sta di fatto che adesso ce ne tireranno dietro un casino”, “stai tranquillo, staranno tutti ballando o altro; noi arriveremo, daremo il regalo a Naruto e poi andremo a ballare con le nostre dame”, “se ne sei sicuro”,”certo che ne sono sicuro; e poi, cosa vuoi che accada, nessuno ci noterà”. In quel momento Sasuke e Jitzuko sbucarono fuori dalla foresta e videro gli sguardi puntati su di loro, “dicevi ?” disse Sasuke, “a volte dovrei stare zitto” ribattè Jitzuko, “io direi sempre, non a volte”; Jitzuko lo fulminò con lo sguardo, poi, i due, con la scatola di legno tenuta da entrambi dai due manici, cominciarono ad addentrarsi nella folla che li fissava. Ad un certo punto, Jitzuko, spazientito ed infastidito, schioccò le dita, ed una leggera scossa elettrica saettò tra la gente e colpì lo stereo, facendo ripartire la musica. I due arrivarono al centro della folla, dove Naruto li aspettava con le braccia conserte e lo sguardo infuriato, affiancato da Sakura e Fuu, anch’esse dello stesso umore. “ma dico, vi sembra l’ora di arrivare ?” chiese Fuu, “sapete per quanto vi abbiamo aspettato ?” continuò Sakura. Stavano per continuare la ramanzina, quando Naruto le bloccò, poi si avvicinò ai due, “allora, parlate ! Spero abbiate una scusa per giustificare il vostro ritardo !”, “un’ottima scusa” disse Jitzuko, appoggiando la cassa sul tavolo, “su, dai, aprilo”, continuò per lui Sasuke. Naruto si avvicinò alla cassa di legno, la aprì e quasi svenne. Dentro la cassa c’erano il mantello del 4° Hokage, e, sotto di esso, un kunai a tre punte con attaccato una pergamena con le istruzioni per il Rajin volante. Naruto non riusciva a dire niente, “Ah, a proposito, tua madre e tuo padre ci hanno chiesto di farti gli auguri” disse Jitzuko, poi, insieme al cugino, diedero una pacca sulle spalle del festeggiato, presero le loro ragazze per mano e sparirono tra la folla. Naruto restò immobile a fissare quel regalo, poi alzò lo sguardo al cielo, e mormorò “grazie mamma, grazie papà”. Prese il mantello e lo indossò, poi si fissò il kunai in vita, e se ne andò, chiudendo la cassa. Vagò un po’ in mezzo alla gente, fermandosi ogni tanto a chiaccherare, poi vide Hinata seduta in disparte a guardare gli altri. Le si avvicinò e le disse “ti va di andare in un posto meno affollato ?”; la ragazza divenne rossa come un peperone, poi fece cenno di si con la testa. Naruto la prese per mano e la portò via. Pochi minuti dopo erano sopra i volti di pietra degli Hokage, ad ammirare le stelle, “Naruto-kun, perché mi hai portata qui ?” chiese timidamente la ragazza, “sai, non abbiamo tante occasioni per stare da soli, e così ho pensato che questo fosse un buon momento”, rispose Naruto. Quella risposta fece diventare ancora più rossa Hinata, che distolse immediatamente lo sguardo, “Hinata”, disse lui, facendola di nuovo girare, “ora che ti guardo bene devo dire che… sei bellissima sotto la luce della Luna”. Ad Hinata cominciò a battere il cuore all’impazzata, poi si fece coraggio e disse “grazie N-N-Naruto-kun”. I due si fissarono a lungo negli occhi, poi cominciarono ad avvicinarsi sempre di più. Le loro labbra erano quasi sul punto di toccarsi, quando un boato da dietro li fece girare entrambi. Qualcuno aveva lanciato delle carte bomba, alzando un nuvolone di polvere. “Ma chi diavolo è stato ?” chiese Naruto; “HINATA HYUGA” tuonò una voce misteriosa. La ragazza la riconobbe subito, e cominciò a tremare di paura, “n-n-no, n-n-non p-p-può essere” balbettò. La polvere cominciò a diradarsi, rivelando 9 uomini possenti, tutti Hyuga, vestiti con dei kimono bianchi. “chi siete, e che cosa volete da Hinata ?” chiese Naruto, “siamo il consiglio dei saggi Hyuga, e siamo venuti per punire la ragazza, che ha deliberatamente infranto le regole del nostro clan”, fu la risposta. Naruto si girò verso Hinata, e le chiese “di che regole parlano ?”, “la prima regloa degli Hyuga, uno Hyuga non può in alcun modo avere una relazione sentimentale con un’altra persona non appartenente al clan Hyuga, è la più importante regola, e io l’ho infranta”, disse la ragazza, con lo sguardo basso, “esatto, e la tua punizione sarà esemplare” aggiunse uno dei saggi. Naruto, allora, venne avvolto dal chakra di Kurama, e si parò davanti alla ragazza, “per prendere lei dovrete prima passare sul mio corpo”, “no, Naruto, non farlo” disse Hinata, “lo devo fare, invece, perché io, io…. Io ti amo Hinata, e non lascero che ti portino via da me !!!”. A quelle parole la ragazza sgranò gli occhi; avrebbe voluto dire qualcosa, ma le parole non le uscivano dalla bocca. “Come osi metterti contro di noi, chi sei tu ?”, “Il mio nome è Naruto Uzumaki, sono il figlio del 4° Hokage, nonché Jinchuriki di Kurama, il Kyubi, E ADESSO FATEVI SOTTO SE NE AVETE IL CORAGGIO !”.

  Nota dell’autore:

Salve a tutti, ragazzi, come va ? Scusate per la lunga attesa, ma ho avuto tanti impegni in questo mese.

Allora, vi è piaciuto il capitolo ? cosa ne pensate di Itachi e di Minato, e del consiglio dei saggi ?

Confido di ricevere presto dei commenti; nel frattempo vi do appuntamento al prossimo capitolo:   “Capitolo 21 : Uno scontro che cambia il destino”. Arrivederci.
 
 

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Capitolo 21
*** Capitolo 21 : Uno scontro che cambia il destino. ***


Capitolo 21 : Uno scontro che cambia il destino.

La tensione per l’imminente scontro si poteva sentire nell’aria. Gli Hyuga erano immobili, così come Naruto, che faceva andare velocemente gli occhi per studiare gli avversari. “Ti conviene andartene, è pericoloso mettersi contro di noi” disse uno degli Hyuga, quello al centro, che sembrava essere il più potente; “non mi spaventate, io ho il potere del Kyubi dalla mia parte”, “sei solo un’impertinente, non hai ancora capito che questa è una questione che riguarda l’onore del clan, cosa ne sai tu ?”, “onore, clan, cominciate a farmi girare le palle, lo sapete” disse una voce accanto a Naruto. Si voltò e vide che era affiancato da Jitzuko e da Sasuke, fermi con le braccia conserte, “e voi che ci fate qui ?” chiese il biondo, “l’esplosione l’abbiamo notata tutti, e tu produci più luce di una faro” rispose Sasuke, guardando l’amico di sottecchi. Naruto si girò, e vide il resto del gruppo dietro di lui, con le ragazze che cercavano di far riprendere i sensi ad Hinata, pietrificata dal terrore. “State indietro, questa è una facenda personale”, disse Naruto, “ma a chi vuoi darla a bere ? Primo, non credo che avrai molte possibilità contro nove tra i più potenti Hyuga; secondo, se si tratta di clan noi Uchiha, e Senju, siamo in prima linea”, ribatté Jitzuko; “cosa ne sapete voi Uchiha di onore del clan. Voi che vi trucidate a vicenda per ottenere il potere, e che vi fate trascinare dai vostri istinti, senza pensare al vostro clan” disse il capo degli Hyuga. A quelle parole, i due Uchiha si fecero scuri in volto, “Avete sbagliato tutto: se c’è un clan che sa provare amore verso i propri famigliari o amici, quello è il clan Uchiha” disse Sasuke, “e dire che abbiamo messo i nostri interessi prima di quelli del clan è un’idiozia bella e buona. Noi abbiamo scelto di amare davvero, anche se ciò significa tradire il clan; ma, in questo modo, abbiamo evitato che la storia si potesse ripetere” aggiunse Jitzuko, poi continuò, “quindi, prima di parlare del clan Uchiha….”, “DOVRESTE PENSARE A Ciò CHE DITE !”, esclamarono i due all’unisono, alzando gli occhi e rivelando lo Sharingan eterno ed il Rinnegan (quello originale per Sasuke), negli occhi. “Naruto, tu occupati dei tre al centro, noi prendiamo gli altri” disse Sasuke, “vedo che niente può farvi cambiare idea ! E va bene, facciamogli vedere !!!” disse, e si scagliò contro gli Hyuga, seguito dai compagni.

La battaglia ebbe inizio.

Sasuke si occupò del gruppo a destra. Era un tre contro uno, ma l’Uchiha se la cavava egreggiamente. I tre Hyuga lo attaccavano da ogni lato, ma il pugno gentile non poteva reggere il confronto col Susano’o. Gli attacchi venivano tutti parati dalle immense braccia del guerriero, mentre Sasuke, da dentro, poteva prendersi tutto il tempo per colpirli. Uno dei tre, mentre cercava di attaccare, fu centrato in pieno dal pugno del Susanoo, e rotolò a terra per qualche minuto, prima di potersi fermare, qualche centinaio di metri più in là. Il secondo venne afferrato da un’altra mano, e scagliato in aria, per poi essere colpito in pieno da una sfera di fuoco, che lo fece precipitare a terra, mezzo abbrustolito. Infine, il terzo venne colpito da un calcio del ragazzo, che aveva ormai sciolto il Susano’o, e venne finito dal Chidori, che lo fulminò fino a fargli perdere i sensi.

Nel frattempo, Jitzuko si stava occupando del gruppo a sinistra. Anche senza Susano’o, riusciva a reggere il confronto. Mentre correva verso gli avversari esclamò “adesso assaggerete il potere del discendente del primo Hokage !!!”, e, detto questo, iniziò ad eseguire dei sigilli, poi esclamò “arte del legno: tecnica segreta della crescita rigogliosa”, e poggiò la mano a terra. Delle enormi radici cominciarono ad avanzare verso il gruppo, che cercarono di schivarle. Due saltarono e le evitarono, ma il terzo fu preso, ed imprigionato dagli alberi. A quel punto Jitzuko disse a Ryuzuko “sei pronto amico ?”, “certo !” rispose il colosso. Cinque serpenti di chakra uscirono dal braccio di Ryuzuko, e cominciarono a concentrare il chakra, formando una Teriosfera in miniatura, ma dieci volte più potente di un normale Rasengan. Jitzuko la piantò nello stomaco del malacapitato, che schizzò via, spinto dal globo energetico. Nemmeno i rami potevano resistere alla mini-Teriosfera, e vennero spezzati come grissini. Lo Hyuga percorse diversi metri, prima che la deflagrazione lo coinvolgesse. Jitzuko, intanto, si occupò degli altri due. Cominciò a combattere contro uno, mentre un altro gli si portò dietro, ma venne colpito da un altro Jitzuko. “Era una copia, quando l’hai   creata ?”,”durante la confusione, inoltre quella è una speciale copia di pece, e adesso capirai il perché” disse, poi gli diede un calcio ed esegui alcuni sigilli. La copia colpì l’avversario nello stomaco, poi lo prese per il bavero del kimono e lo scagliò in aria; dopodiché si sciolse, e dalla pozza nera formatasi uscì un dragone di pece. Il vero Jitzuko disse “l’ho chiamata Arte della Pece: Schianto del drago nero”. Il dragone inghiottì lo Hyuga nelle sue fauci, poi eseguì un giro della morte in avvitamento, e si andò a schiantare al suolo. Il compagno del malcapitato guardò allibito, e Jitzuko ne approfittò. Gli prese la faccia con una mano, poi lo fissò intensamente ed usò lo Tsukuyomi, facendogli perdere i sensi, “finito !”, disse, poi si voltò.

Naruto, invece, fu molto più veloce. Cominciò a combattere, aiutato dalle sue copie, contro i 3 Hyuga rimasti. Il vero Naruto combatteva contro il capo. Ad un certo punto cercò di piantargli un Rasengan nello stomaco, ma lo mancò. Approfittò dell’occasione per allontanarsi dal nemico, saltò indietro e le sue copie generarono due Rasengan nelle sue mani, che vennero piantati nello stomaco di due Hyuga, che vennero stesi dall’esplosione. Dopodiché, approfittando del nuvolone di polvere che si era sollevato, scagliò un Rasenshuriken contro l’ultimo rimasto, facendolo volare per parecchi metri.

La battaglia era finita, e i tre guerrieri, ansimanti, si riavvicinarono, voltandosi e tornando dai loro amici. Ad un certo punto, però, sentirono qualcuno correre dietro di loro; “dietro di voi !” urlarono i loro compagni. I tre si voltarono, e videro il capo degli Hyuga correre verso di loro, con una rapidità straordinaria. In pochi secondi fu a due metri da Naruto “questo è per aver osato ferirmi !” esclamò furioso. Ormai era troppo tardi, Naruto stava per essere colpito, ma, ad un certo punto, una testa di leone di chakra passò a pochi centimetri dal volto di Naruto, colpendo lo Hyuga, che restò allibito. L’Uzumaki si voltò, e vide Hinata col braccio teso. La ragazza eseguì un sigillo, e le fauci del leone si aprirono, sparando un Rasengan contro l’uomo e facendolo volare un’altra volta.

Naruto si avvicinò a d Hinata, “grazie di cuore !” disse, “di nient…” tentò di rispondere la ragazza, ma svenne. Il biondo la prese tra le braccia, “è esausta, deve aver usato molto chakra” disse. Sakura le si avvicinò e cominciò a curarla, mentre i due Uchiha riprendevano fiato.

“Come vi siete permessi, come avete osato farmi questo, me … la … PAGHERETEEEEE !!!” urlò furioso lo Hyuga, rimessosi in piedi, “questa è la tecnica proibita degli Hyuga, vi ucciderà tutti” urlò, mentre contraeva il braccio per attaccare. Il gruppo lo vide, “cosa vuol fare ora ?” chiese Naruto, “La tecnica proibita del vento delle sessantaquattro chiusure” disse Hinata, con un fil di voce; “cos’è ?”, “una tecnica mortale proibita, impossibile da schivare”, “non è possibile, ci sarà un modo per schivarla ?” disse Jitzuko, ora preoccupato, “no, non c’è, mi dispiace” rispose la ragazza.

Ormai era questione di secondi, la tecnica stava per essere lanciata, ma una figura misteriosa saettò fuori dalla vegetazione, e in poco tempo fu davanti al nemico “rotazione suprema” esclamò, e lo Hyuga fu intrappolato nel vortice di chakra. La figura, dopo l’attacco, si fermò a riprendere fiato, e la luce della luna la illuminò, “Hanabi, cosa fai qui ?” esclamò Hinata, “sono venuta a salvarvi” disse la sorella.

“Ora mi sono stufato, mi avete costretto ad usare quella tecnica” disse il capo degli Hyuga. “Maledizione, ma quanto ci vuole per ucciderlo ?” esclamò Sasuke. Hanabi guardava terrorizzata l’uomo, ribollente di rabbia. “Adesso …. mi …. sono…. STUFATOOOOOOOOOO !!!!”, disse, mentre si apprestava ad usare una tecnica proibita “questa volta nessuno mi fermerà !!!” urlò.

Nota dell’autore:

Finalmente eccomi tornato. Scusate l’attesa, ma da adesso proverò ad aggiornare periodicamente.

Allora, come vi è sembrato il capitolo, e la battaglia. Fatemi sapere cosa ne pensate.

Nel frattempo vi do appuntamento al prossimo capitolo: “Capitolo 22: Uchiha alla riscossa”.

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Capitolo 22
*** Capitolo 22: Uchiha alla riscossa. ***


Capitolo 22: Uchiha alla riscossa.

La terra tremava,  il terreno si sbriciolava sotto i piedi del sommo Hyuga e le vene attorno ai suoi occhi si delineavano sempre di più. Ad un certo punto dei fasci di chakra gli uscirono dal corpo, e presero gli altri Hyuga, a terra e privi di sensi. Questi vennero sollevati da terra, mentre tutto il loro chakra veniva risucchiato fino all’ultima goccia. Nel frattempo, il sommo Hyuga diventava sempre più forte, e la sua massa muscolare aumentava, assieme al suo potere oculare. La piccola Hanabi guardava la scena terrorizzata. D’un tratto una mano schelettrica la afferrò, tirandola indietro. Pochi secondi dopo si ritrovò in mezzo al gruppo di ninja, mentre Jitzuko la poggiava al suolo delicatamente. Il gruppo guardava la scena senza fiato. ”Cos’è quella tecnica ?”, chiese Naruto, “la rottura delle sessantaquattro chiusure” disse Hanabi, poi aggiunse, “ne ho sentito parlare, ma credevo fosse una leggenda. A quanto pare, chi sa usare quella tecnica può assorbire il chakra degli altri rompendo i fori del chakra”, “questo vuol dire che …” disse Naruto, “si, gli altri sono tutti morti”, concluse Hanabi; “e adesso, come facciamo, è più potente di noi, e non so se basteremo”, “già, un suo colpo può uccidere all’istante”, disse Hanabi, tesa per la situazione disperata.

Nel frattempo, Jitzuko si avvicinò a Sasuke, e gli bisbigliò qualcosa all’orecchio, “cosa ? sei sicuro di voler usare proprio quella tecnica, lo sai il rischio che corri ?”, disse Sasuke, “si, ma è l’unica possibilità per fermarlo” rispose Jitzuko, “e va bene. Naruto, ragazzi, voi state indietro, abbiamo un piano”, “siete sicuri, avete sentito cosa ha detto Hanabi, vero ?”, “si, ma non c’è altra scelta”, rispose  l’Uchiha-Senju, poi fece un cenno al cugino, e i due partirono all’attacco.

Correvano l’uno a fianco all’altro, e, ad un tratto, un rigolo di sangue gli rigò il volto ad entrambi. Lo Hyuga fu avvolto dall’Amaterasu, ma non si muoveva. Improvvisamente, una scarica di chakra allontanò le fiamme, che svanirono. I due cugini si guardarono, e Jitzuko alzò l’indice ed il medio della mano destra, come per fare un segnale. I due si allontanarono, e l’Uchiha-Senju piombò sullo Hyuga con una teriosfera nella mano sinistra. Ma l’avversario fu più veloce, e lo schivò, saltando in alto. Non si accorse però del mastodontico Susano’o di Sasuke, che, incoccata una freccia avvolta con l’elettricità, glie la scagliò contro. Lo Hyuga schivò la freccia, ma non si accorse del marchio stampato sopra. Col Byakugan vide Jitzuko dietro di lui, “la dislocazione istantanea, come ci sei riuscito ?”, “è pur sempre una tecnica di mio zio, il secondo Hokage” rispose il ragazzo, portando la mano alla katana allacciata alla cintura, e, sguainatala, mirò un fendente contro l’avversario, che lo schivò, anche se il suo kimono venne squarciato. Lo Hyuga cercò di colpirlo con lo Juken, ma venne bloccato dalla mano del Susano’o di Sasuke. L’Uchiha-Senju atterrò a terra, mentre Sasuke cercò di colpire l’avversario con la spada del Susano’o, ma essa si scontrò contro il palmo d’aria dell’avversario, che la bloccò con estrema facilità. Sasuke, allora, fece spuntare altre due braccia al Susano’o, ed incoccò un’altra freccia elettrificata, scagliandola contro il nemico. Lo Hyuga si liberò della spada, e urlò “Ho capito cosa vuoi fare, il tuo piano è fallito !”, e si girò indietro, ma, con sua grande sorpresa, non vide niente. Jitzuko, invece, si portò davanti a lui, e levò la spada, colpendo l’avversario con un altro fendente parallelo al primo, squarciandogli di nuovo la veste, “ora il cerchio è chiuso”, pensò Jitzuko,“credi di potermi ingannare così, ma io so cosa vuoi fare. Io sono 100 volte più forte di Hyashi, e 1000 volte più forte di quel fallito di Neji !” esclamò lo Hyuga, preparandosi a colpire, “accidenti, se n’é accorto !”, penso Jitzuko. L’avversario stava per colpire, quando un kunai a tre punte passò di fianco all’Uchiha-Senju, e da esso si materializzò Naruto,in modalità cercoterio-eremitica, che piantò un rasengan nello stomacò dello Hyuga, “non ti permetto di parlar male di Neji !” esclamò furioso, poi aggiunse “vai Jitzuko, ora !”, “grazie Naruto” esclamò, poi aprì l’occhio sinistro al massimo, pensandò “e adesso…. Izanami !”.

Nota dell’autore:

Ta-dah, piaciuta la sorpresa. Dite la verità, vi mancava questa tecnica ? Siate sinceri. Ve lo posso leggere in faccia (e si…. contro ogni legge della fisica lo posso fare).

Comunque vi voglio lasciare assaporare questo capitolo, e vi darò ogni spiegazione nel prossimo.

Vi do appuntamento al prossimo capitolo: “Capitolo 23: Ancora una volta … Izanami”.

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Capitolo 23
*** Capitolo 23: Ancora una volta … Izanami. ***


Capitolo 23: Ancora una volta … Izanami.

Il capo Hyuga atterrò a terra, e vide Jitzuko piombargli addosso con una Teriosfera nella mano, saltò per schivare il colpo, ma, a mezz'aria, si accorse di Sasuke e del suo Susano'o, che incoccò una freccia e glie la scagliò contro. Lo Hyuga la schivò, e vide col Byakugan Jitzuko che si teletrasportava dietro di lui, riuscendo ad evitare la sua spada. A quel punto cercò di colpirlo con lo Juken, ma fu fermato dalla mano del Susano'o di Sasuke. Atterrò a terra e vide Jitzuko che ripiombava su di lui. La scena si ripeteva; lo Hyuga cercava di schivare la spada di Jitzuko, ma questa gli squarciava sempre la veste. Ad un certo punto vide l'occhio sinistro di Jitzuko: era completamente bianco. A quel punto lo Hyuga capì di essere stato intrappolato in un genjutsu " non è possibile : l'Izanami. Maledetto, me la PAGHERAIII !!!".
Jitzuko cadde a terra sfinito, mentre il suo avversario si schiantò esanime. Il gruppo di amici gli arrivò accanto. Sakura cominciò a curarlo con le arti mediche, mentre Fuu gli stava accanto.

Fuu gli teneva la testa sulle gambe, mentre gli accarezzava i capelli neri. Ad un certo punto, notò che la palpebra sinistra era chiusa, mentre l'occhio destro era aperto e tornato normale. Insospettita, con un dito mosse delicatamente la palpebra, e vide l'occhio sinistro completamente bianco. Si portò una mano alla bocca per lo spavento; sapeva che tecnica aveva utilizzato il suo ragazzo. Sakura si accorse dello stupore di Fuu, " cosa c'è, è ferito ?" le chiese. La ragazza si fece scura in volto, poi mormorò " hai usato Izanami, vero ?"; Jitzuko, colto sul fatto, annuì lievemente. Il gruppo di amici non capiva le parole di Fuu, tranne Sasuke, che si avvicinò al cugino, "Izanami, eh ? Allora la conosci anche tu ?", " già, era tra gli scritti di mio nonno " rispose Jitzuko; "scusate se vi interrompono", intervenne Naruto, " cos'è Izanami ?", " Izanami è una delle due tecniche proibite del clan Uchiha. Consiste nel utilizzare lo Sharingan per "fotografare" un determinato istante e registrare le sensazioni provate, per poi ripetere intenzionalmente la scena e provare le stesse sensazioni. Le due scene, così, si sovrappongono, creando un loop infinito in cui la vittima rimane intrappolata. Il tutto, però, richiede il sacrificio di un occhio" spiegò Jitzuko. Naruto, capita la situazione, si fece scuro in volto, " perciò ora sei cieco all'occhio sinistro ?" , "già". Ci fu un momento di silenzio, poi Jitzuko si alzò a sedere, e Fuu lo aiutò a tirarsi su, " Jitzuko-kun, mi dispiace, è colpa mia" disse Hinata, con lo sguardo basso, "non è vero, questa questione non riguardava più te e Naruto, ma anche tua sorella, i nostri amici, e l'intero villaggio della Foglia", " che cosa è successo qui ?" esclamò una voce da lontano. I ninja si girarono, e videro arrivare Tsunade seguita da un gruppo di ANBU.

Tsunade vide le condizioni in cui riversavano i ninja ed il territorio, poi notò lo i saggi Hyuga a terra. "Non avrete attaccato i nove saggi Hyuga, vero ?" chiese l'Hokage con un tocco di paura. Sasuke, Naruto e Jitzuko la guardarono per un attimo, poi abbassarono gli occhi, "avete idea di quello che avete fatto. Quando lo verranno a sapere quelli del clan Hyuga, neanche io potrò salvarvi, finirete in carcere, o, peggio, verrete giustiziati", " non se la prenda con loro, sommo Hokage, hanno solo fatto quello che andava fatto" disse una voce misteriosa. In quel momento una figura uscì dalla foresta. Era alta, slanciata, vestita con una tunica bianca, e camminava con le braccia conserte. Tsunade lo riconobbe subito " Hiashi !!!" esclamò l'Hokage, "papà !!!" reclamarono Hanabi ed Hinata stupite voltandosi a guardare il padre. Hiashi si avvicinò al gruppo, camminando lentamente ma in modo composto e regale. Quando fu a fianco all'Hokage, Tsunade gli chiese " cosa vuol dire che hanno fatto quello che andava fatto ?", "che hanno sventato  un imminente colpo di stato", " che vuol dire ?", " Il saggio che ora vedete sdraiato a terra aveva pianificato tutto. Sapeva che avrebbe dovuto combattere contro Naruto, e a colto l'occasione per usare la rottura delle sessantaquattro chiusure. Una volta ottenuto quel potere, l'avrebbe detronizzata, con l'aiuto di un paio di Hyuga, che si sarebbe ingrazziato con qualche promessa. Sarebbe diventato Hokage, e avrebbe esiliati  o, peggio, giustiziato il clan Uchiha e anche Naruto, uniche minacce per il suo dominio", "come fai a sapere queste cose ?", " ho trovato i suoi scritti. Cercavo un occasione per incastrarlo ". Tsunade, allora, ordinò agli ANBU di arrestare il capo degli Hyuga. Gli altri saggi vennero sepolti nel cimitero del clan. Prima che il suo avversario fosse portato via, Jitzuko e Sasuke riuscirono a fargli rilasciare la tecnica. " resterà in questo stato per sempre ?" chiese l'Hokage, "no, uscirà quando capirà che la vita degli altri è molto più importante del potere personale. Questa è la sua punizione" disse Jitzuko, poi se ne andò, assieme a Fuu. "Jitzuko !!"- la voce di Naruto lo fermò- "grazie!"; Jitzuko si voltò verso l'amico, " di niente" rispose, con un sorrisetto sulle labbra, poi se ne andò.

Arrivato a casa, l'Uchiha-Senju si guardò allo specchio. L'occhio sinistro non vedeva più, era precipitato nelle tenebre. A quel punto, Jitzuko spostò lo Sharingan nell'occhio destro, e coprì l'altro con una benda e con il ciuffo nero. Si fece una doccia per lavarsi via tutto lo sporco ed il sudore di quel giorno, poi si mise dei pantaloncini corti ed una canottiera e si mise a letto. "Sei sicuro di aver fatto la cosa giusta ?" gli chiese Fuu, "non ne dubito !!!" rispose lui, poi chiuse gli occhi e cadde nel sonno, stremato dalla fatica di quel giorno. La ragazza lo guardò teneramente, gli accarezzò i capelli e si addormentò vicino a lui.

Jitzuko si svegliò qualche ora dopo, a causa di un rumore proveniente dalla cucina. Si infilò delle ciabatte, si sfregò gli occhi ( anche se uno era cieco) e si diresse in cucina, "spero non sia ancora Minato" pensò. Aprì la porta della cucina e vide un uomo alto, possente con lunghi capelli neri ed un'armatura rossa, seduto su una sedia a mangiare una ciotola di riso, mentre leggeva un libro preso a caso dalla libreria del salotto. " dovresti fare la spesa, non ho trovato niente da mettere sul riso" disse l'uomo, "chi sei ?" chiese Jitzuko, "ma come, non mi riconosci ? Mi deludi ..."- disse, puntandogli addosso due occhi inconfondibili - " nipote"; "non ci posso credere, tu sei ... Madara Uchiha !!!".

Nota dell'autore:

Allora, non ve lo aspettavate, eh ?

Il ritorno di Madara è un evento inaspettato, ma visto che avevo fatto apparire Itachi, non c'è nessun motivo per cui non faccia apparire Madara.

Allora ci vediamo nel prossimo capitolo: "Capitolo 24: eventi inaspettati".

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Capitolo 24
*** Capitolo 24: eventi inaspettati. ***


Capitolo 24: eventi inaspettati.

Madara Uchiha, l'uomo che si era scontrato con Hashirama Senju nella leggendaria battaglia della Valle dell'epilogo; l'uomo che aveva ottenuto l'immortalità e che, anche da morto, era stato causa di una guerra sanguinosa; quel Madara Uchiha ora era lì, seduto davanti a lui, che leggeva un libro totalmente a caso mangiando una ciotola di riso come se nulla fosse. Jitzuko era tra il sorpreso e l'indifferente; aveva già incontrato il quarto Hokage la sera prima, ma due spiriti erano troppi. L'Uchiha-Senju andò al frigorifero passando di fianco al nonno, prese una bottiglia di saké, ne versò in due bicchieri da liquore e ne porse un pò al nonno, rimise a posto la bottiglia e si sedette vicino a lui; prese un profondo respiro e bevve il liquore tutto d'un colpo, poi disse " allora, nonno, raccontami la tua storia". Madara lo guardò un'attimo, poi bevve il suo saké e disse "d'accordo".

Madara aprì gli occhi. Davanti a se c'era il nulla, un'infinita distesa di niente. Si alzò in piedi e sentì qualcosa che gli pesava addosso. Si guardò e vide la sua armatura, ancora perfetta, " che succede ? Questa non ce l'avevo due minuti fa. Devo essere finalmente nell'aldilà. Strano, me lo immaginavo un pò meglio", "non sei esattamente nell'aldilà" disse qualcuno dietro di lui. Madara si girò, e vide un vecchio dall'aspetto inconfondibile, "l'eremita delle sei vie, suppongo", "esattamente" rispose l'altro, "dove sono allora ?", " sei nell'anticamera dello Yomi", "strano, credevo di finire all'inferno", "si, in effetti ti ci volevo spedire, ma un tuo amico, il primo Hokage, ha chiesto di darti un'altra possibilità", " Hashirama, amico mio"- pensò l'Uchiha, poi continuò - " allora, che devo fare ?", "tornerai sulla terra, e aiuterai una persona a tua scelta", " in che senso aiutare ?" , "difenderla, confortarla, aiutarla coi suoi problemi, cose del genere. Lascio decidere a te chi aiutare", " d'accordo, c'è una persona che avrei sempre voluto incontrare", "d'accordo, focalizzati sulla sua immagine e vai", " d'accordo. Arrivo, nipote ".

Madara finì di parlare, e prese un ultimo sorso di saké. Jitzuko aveva lo sguardo perso nel suo bicchiere. Dopo un pò di minuti si riprese, " OK, resta quanto vuoi, ma non farti notare" disse, "d'accordo". Jitzuko tornò a letto, mentre Madara fluttuò fuori dalla casa e si diresse nel quartiere degli Uchiha. Arrivato, passò attraverso i muri del tempio di Nakano, e si infilò sotto un tatami. Si fermò davanti alla stele degli Uchiha. Guardò a lungo quel pezzo di pietra, poi disse " ci sei anche tu, eh ?", "già, vedo che sei nella mia stessa situazione",  rispose un'altra spirito, che fluttuò accanto a lui, " ho sentito molto parlare di te ... Itachi Uchiha !!!".

La mattina seguente, Naruto e tutta la compagnia si ritrovarono al palazzo dell'Hokage, per chiarire la situazione della sera precedente. Tsunade stava seduta, con lo sguardo basso e l'aria un pò abbattuta. "C'è qualcosa che non va signorina ?", le chiese Shizune. Tsunade stette in silenzio per qualche secondo ancora, poi alzò lo sguardo verso i presenti e disse, " ragazzi, ho un annuncio molto importante da fare", "di cosa si tratta ?", chiese Naruto, " mi dimetto dalla carica di Hokage !".

Nota dell'autore:

Altro shock, non è vero? Chi se l'aspettava che Tsunade si dimettesse. Comunque prima o poi doveva succedere.

Come vi è sembrata l'idea di Madara che ritorna ? Fatemi sapere nei commenti.

Ci vediamo al prossimo capitolo : "Capitolo 25: Il nuovo Hokage".

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Capitolo 25
*** Capitolo 25: Il nuovo Hokage. ***


Capitolo 25: Il nuovo Hokage.

Il silenzio calò nella sala. La tensione, la sorpresa e lo sgomento erano quasi palpabili. Gli occhi di tutti erano puntati sul quinto Hokage "lady Tsunade, come sarebbe a dire che vuole dimettersi ?" le chiese Sakura, "dopo il vostro scontro con gli Hyuga, ho capito che sono un pò troppo vecchia per questo incarico; e in caso di colpo di stato potrei non riuscire a difendere il villaggio. Per questo ho già stilato una lista di candidati ideali, e tra questi ci siete anche voi tre : Naruto, Sasuke e Jitzuko". I tre, sorpresi, si paralizzarono sul posto. "Perché proprio noi ?" chiese Jitzuko; "avete dimostrato di avere ottime qualità per dirigere il villaggio: Naruto è l'eroe di questo villaggio e riuscirà a prendere decisioni per il bene di esso; Sasuke, nonostante tutto ciò che ha fatto, ha dimostrato di essere affidabile, e soprattutto dimostra una grande autorevolezza, qualità indispensabili per essere Hokage ; e tu, Jitzuko, da quando sei arrivato hai dimostrato di tenere particolarmente a questo posto, il che non è passato inosservato al Consiglio; inoltre sei l'anello di congiunzione tra due dei clan più potenti del villaggio. Per me, avete tutti le qualità per essere Hokage. Ora scusatemi, ma devo incontrare il consiglio tra poco, ci vorrà ancora un po’ per decidere". Il gruppo uscì dal palazzo e si disperse.

Il gruppo uscì dal palazzo e si sciolse. Jitzuko e Sasuke si sentirono toccare la spalla; si voltarono e videro Naruto, " Incontriamoci stasera da Teuchi, va bene ?". I due Uchiha gli fecero un cenno e se ne andarono.

Quella sera, i tre si ritrovarono da soli al chiosco di Ramen. Si sedettero ed ordinarono ed aspettarono che fosse pronta la loro cena. Quando Teuchi gli presentò davanti le scodelle di Ramen, Jitzuko e Sasuke cominciarono a mangiare, mentre Naruto restò con lo sguardo perso nella sua scodella. A quel punto Jitzuko gli chiese "questa cosa dell'Hokage ti turba parecchio, vero ?", " già; voglio dire ... Sono a malapena maggiorenne, come possono pensare di eleggermi Hokage; non che mi dispiaccia, sia chiaro, ma è troppo presto", " considera che Gaara è il più giovane kage della storia, quindi non sorprenderti troppo" intervenne Sasuke smettendo per un attimo di mangiare, "non te lo vorrei dire, ma tu, Naruto,  sei il favorito tra noi tre per quella posizione" riprese l'Uchiha-Senju, "perché ?", " pensaci bene : Sasuke è stato a lungo un traditore di Konoha, e anche se ha avuto un ruolo decisivo per l'esito della guerra, molti al villaggio non lo considerano ancora come un fedele alleato; io, invece, anche se sono l'anello di congiunzione tra gli Uchiha e i Senju, non ho mai partecipato alla guerra e quindi c'è più o meno tutta Konoha che non sa chi diavolo sia. Invece tu sei l'eroe di Konoha, tutti ti stimano e ti rispettano e sanno che di te ci si può fidare ciecamente, quindi direi che se la gente dovesse scegliere tra noi tre, vorrebbero te", "grazie, mi ha dato una tranquillità questa spiegazione che non ti immagini. E comunque non è vero che non ti conosce nessuno" ribatté Naruto, " Ok, mi correggo, a parte te, Sasuke, gli altri, Fuu, l'Hokage e un paio di altri personaggi minori, nessuno", "non è vero. Hey Teuchi, tu sai chi è lui, vero ?", " si, si chiama Jitzuko, vero ?", "si, ma sai come fa di cognome ?", " ehm ... è un indovinello ?", "Uchiha-Senju, lascia stare" rispose per lui Jitzuko, " un Uchiha e un Senju, incredibile !" osservò Teuchi, mentre fissava i fornelli indaffarato, "non mi sembri molto sorpreso ?", " ne ho viste di cose nella mia vita, ormai mi stupisco di poco", "comunque non dovreste dare per scontato che saremo noi gli Hokage, ci saranno altri candidati, e tra loro direi che ci sarà sicuramente Kakashi" intervenne Sasuke, che ormai aveva finito il Ramen. Naruto bevve la minestra rimasta e poggiò la scodella a terra ed esclamò "Kakashi-sensei, è vero !" come se se lo fosse ricordato solo allora "Kakashi Hatake, ne ho sentito parlare parecchio. L'ho incontrato una volta; stava assieme ad un tipo strano con un taglio di capelli a caschetto, delle sopracciglia enormi che blaterava qualcosa sulla giovinezza, non so chi fosse !", " Gai !" esclamarono all'unisono Sasuke, Naruto e Teuchi, "ecco come si chiamava. Comunque mi sono fermato a chiacchierare mi sono lasciato sfuggire il nome di Fuu e ho dovuto raccontargli tutta la storia" concluse Jitzuko, e dopodiché si portò la scodella alla bocca e bevve quello che vi rimaneva dentro.

Era tarda sera quando i tre finirono di parlare. Dopo aver pagato uscirono salutando Teuchi e si separarono.

"Se dovessi diventare Hokage, non è che farai qualche idiozia, vero ?" chiese Itachi al fratello, "non sono più quello di una volta, sono cambiato. Agirò per proteggere Konoha, ti va bene detto così ?" gli rispose lui, "ma non lo devi fare per me" disse lui stizzito, "ehi Sasuke, mi stai ascoltando, Sasuke !" gli gridò dietro il fratello. Sasuke, più avanti, procedeva con le mani in tasca e un sorrisetto stampato sul viso.

" Il sesto Hokage Jitzuko Uchiha-Senju, non suona un granché " osservò Madara storcendo il naso, "senti chi parla" ribatté il nipote; "hey, il primo Hokage Madara Uchiha incute molto più timore, non pensi ?","sempre molto umile. Comunque io non ce lo vedrei il tuo volto scolpito nella roccia", osservò il nipote, camminando con le mani dietro la testa e lo sguardo rivolto al cielo, "e perché no ?", "perché i volti degli Hokage precedenti trasmettono un messaggio del tipo "sono un eroe della foglia", o " proteggerò il villaggio", mentre il tuo volto trasmette un messaggio del tipo "obbedisci o ti ammazzo !"", " di quello che vuoi, ma io mi ci vedrei come Hokage ", " si, certo, comunque è meglio sbrigarsi o Fuu mi ammazza veramente" disse Jitzuko mettendosi a correre. Madara lo guardò per qualche secondo, poi pensò "e questo vorrebbe diventare Hokage quando teme ancora la sua fidanzata. Beh, suppongo che le donne non siano da sottovalutare" e seguì il nipote sorridendo.

Naruto arrivò a casa, accese la luce, e, come per istinto, raggiunse l'armadio, l'aprì e prese il mantello del quarto Hokage che gli avevano regalato. Lo indossò e si guardò allo specchio soddisfatto " il sesto Hokage Naruto Uzumaki, si, mi piace".

I giorni passarono, e, dopo una settimana, davanti ad una folla di curiosi, il quinto Hokage annunciò "è con grande piacere che vi annunciò che il sesto Hokage è ... Kakashi Hatake" ci fu un'esplosione di grida e schiamazzi. Naruto, Sasuke e Jitzuko tirarono un sospiro di sollievo. Kakashi si presentò in veste da Hokage e pronunciò il giuramento.

Qualche giorno dopo Kakashi incontrò il daimyo del paese del fuoco, e ottenne il suo riconoscimento.

Passò una settimana da quando Kakashi era stato eletto, e finalmente i ninja della Foglia poterono presentarsi davanti a lui a fargli i complimenti. Dopo averlo tempestato di domande tornò la calma, allora l'Hokage prese la parola, "grazie ragazzi. Prima di lasciarvi andare, però, devo chiedere qualcosa a Fuu". Tutti si girarono verso la ragazza, " io ?" chiese lei, "si, tu; da quanto mi risulta dal tuo fascicolo tu sei registrata come Fuu e basta",   "si, è vero", " ecco, questo comporta dei problemi, perché un ninja senza cognome non può essere inserito in un clan o in una linea genealogica, e inoltre serve il cognome per alcuni documenti. Quindi, a questo punto, potresti inventarti un cognome falso e ti registrerei con quello" spiegò Kakashi, "ho una specie di déjà-vu, giusto Jitzuko ?" chiese la ragazza al fidanzato , "e come dimenticare la nostra prima missione insieme !" rispose lui; "ma di cosa state parlando ?" chiese Kakashi, "vede, si tratta di una storia risalente a parecchi anni fa, in cui Fuu disse una cosa molto particolare", " di che si tratta ?", " tutto iniziò quando eravamo ancora genin ..." iniziò Fuu, "era la nostra prima missione insieme come team" proseguì a raccontare Jitzuko.

Prossimo capitolo:

"Capitolo 26: Uchiha-Senju Fuu".

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Capitolo 26
*** Capitolo 26: Uchiha-Senju Fuu. ***


Capitolo 26: Uchiha-Senju Fuu.

"Andiamo Jitzuko, o faremo tardi !" esclamò Fuu da in fondo alle scale, "arrivo. Comunque siamo in anticipo di 20 minuti", " ma è la nostra prima missione e non voglio fare tardi", "si, tranquilla" disse Jitzuko scendendo dalle scale, annodandosi il coprifronte dietro la testa. Uscirono di casa e si diressero al palazzo del consiglio. Fuu correva per le strade impaziente e ogni tanto si fermava per richiamare l'amico che procedeva a passò normale con le mani in tasca.

Arrivarono al palazzo con un po di anticipo. Era un grosso edificio con appeso sulla facciata un medaglione col simbolo della cascata. Sorgeva accanto all'imponente cascata che era il simbolo del villaggio e che era la più grande di tutte le terre dei ninja.

Ad aspettarli c'era un Jounin. Appena li vide li guardò con un espressione di disprezzo, "finalmente siete arrivati" si lamentò, "scusi, il mio amico se l'è presa comoda" si scusò Fuu, "siamo in anticipo di cinque minuti rispetto all'ora di ritrovo" ribatté Jitzuko; "non importa" - riprese il Jounin, evidentemente infastidito da quella mancanza di rispetto - "comunque questa è la vostra missiva. La dovete consegnare al villaggio della Roccia. È molto importante e non vi è consentito aprirla, ci siamo capiti ?", " sissignore !" esclamò Fuu mettendosi sull'attenti. La ragazza prese il rotolo e si incamminò verso una direzione a caso, mentre il suo compagno se ne stava fermo, "non vai ?" gli chiese il Jounin. Jitzuko non fece caso alle sue parole, e cominciò a bisbigliare "5 - 4 - 3 - 2 - 1 - 0"; in quel preciso istante Fuu si fermò, si girò lentamente e chiese imbarazzata " ehm ... da che parte è il villaggio della Roccia ?". Il Jounin si coprì la faccia con la mano in segno di disappunto, "possibile che non sappia la geografia del mondo Ninja ?", " il villaggio della Roccia si trova a nord-ovest, andiamo !" le spiegò Jitzuko, e partì con uno scatto, "aspetta Jitzuko !" esclamò Fuu, e gli andò dietro. Il Jounin, quando si fu assicurato che se ne erano andati, cominciò a parlare a qualcuno che non si vedeva "ricordatevi, prima del confine, e ora andate !", " d'accordo" gli rispose la voce, e si sentì un fruscio di foglie mosse.

Il duo procedeva nella foresta con un ritmo molto elevato. A mezzogiorno si fermarono per pranzare. Verso le due si trovavano vicino al confine, e, nel giro di un'ora, l'avrebbero attraversato. Ad un certo punto Jitzuko si fermò su un ramo e si guardò attorno con lo Sharingan. Aveva la sensazione che qualcuno li stesse seguendo. Fuu si fermò a mezz'aria, mentre le ali da insetto sbattevano velocemente, "non c'è tempo per fermarsi Jitzuko, dai !" lo rimproverò. Il ragazzo guardò nella sua direzione, portò la mano alla spada, la sguainò per un pezzo e si slanciò verso di lei; "hey, che fai ? Ma sei impazzito ?" esclamò Fuu in preda al panico. Ma Jitzuko non puntava a lei, ma a qualcosa dietro di lei. La scostò col braccio sinistro e con la destra mosse la spada e fendette l'aria dietro di lei. Fuu pensò che fosse impazzito, ma Jitzuko rinfoderò la spada, si girò e utilizzo la tecnica della palla di fuoco suprema contro un punto alla sua sinistra. Una voce misteriosa cominciò a parlare "allora mi vedi eh ? Cosa aspettarsi da un Uchiha, in fondo ?". In quel momento un individuo si rese visibile: indossava l'uniforme della Roccia e una maschera col simbolo del villaggio della Roccia. Apparvero anche altri tre ninja vestiti allo stesso modo, "chi sono ?" chiese Fuu, "credo che siano dei ninja traditori, non è normale che ci siano ANBU in territorio altrui" rispose il compagno, "sei perspicace, in effetti siamo dei Nukenin" rispose uno di loro, "cosa volete da noi ?","non è ovvio, vogliamo la missiva", " non vi va proprio giù che la roccia abbia rapporti con la Cascata ?" intervenne Jitzuko, "già" rispose uno di loro, "peccato, perché non ve la consegneremo così facilmente. Fuu, ora !", " si !" rispose lei. I due balzarono in alto fuori dalla foresta,"arte del fuoco: fiamma sterminatrice " pensò Jitzuko, "arte del vento: raffica suprema" pensò Fuu, "arte della vampa: incendio devastante" esclamarono all'unisono. Una gigantesca fiammata investì la foresta sotto di loro, facendo terra bruciata e incenerendo gli alberi. I Nukenin uscirono dalla nuvola di fumo con i vestiti leggermente bruciacchiati , ma senza ferite, "avete la pelle dura, eh ?" disse Jitzuko, e si gettò contro uno di loro, sguainando la spada e mirando un fendente orizzontale verso di lui. La katana cozzò contro la placca di metallo sul guanto del ninja, che cercò di colpirlo con un kunai. Jitzuko usò lo Sharingan per schivarlo, gli afferrò il braccio e lo uso per muoversi in aria, tirandogli un calcio allo stomaco e facendolo volare per un paio di metri. Finalmente l'Uchiha-Senju toccò terra e sentì un'urlo. Si girò e vide uno dei Nukenin che teneva Fuu con un braccio, e con l'altro le puntava un kunai alla gola, "arrenditi o la ragazza si farà del male !" disse. Jitzuko lasciò cadere la spada ed eseguì il sigillo del serpente. L'avversario allora fece per muovere il braccio, ma non ci riuscì. Vide un sottile filo di una sostanza nera che gli risaliva la gamba, la schiena e il braccio, "che roba è ?" chiese disgustato, "è pece !" rispose Jitzuko. In quel momento dei tentacoli neri uscirono dal terreno e bloccarono il ninja. Fuu scomparì in una nuvola di fumo, "un clone ?", " esatto" esclamò l'Uchiha-Senju lanciandogli la spada, che lo trapassò, uccidendolo sul colpo. I tentacoli si sciolsero e il ninja cadde a terra. Fuu volò giù dall'albero su cui si era nascosta, estrasse la spada dal corpo del malcapitato e lo lanciò a Jitzuko, che la prese e si girò di scatto procurando un profondo taglio ad un Nukenin che si trovava alle sue spalle e che si era reso invisibile. La tecnica si sciolse e il ninja cadde a terra, anche lui morto. Erano rimasti due di loro, che vedendo i loro compagni morti chiesero "ma chi siete voi in realtà ?"; " il mio nome è Jitzuko Uchiha-Senju", "e il mio nome è Fuu" risposero i due. I due Nukenin si guardarono negli occhi, poi scoppiarono a ridere, "un ninja senza un cognome, sei penosa ragazza !". Fuu sentì la rabbia salire a livelli incredibili, ed esclamò " vi ho solo risparmiato di sapere quale fosse il mio cognome perché tanto non vi servirebbe a niente. Ma se proprio lo volete sapere, il mio nome completo è...". In quel momento Jitzuko pensò "ti pregò, non dire quello che pensò che tu stia per dire", ".... è Uchiha-Senju Fuu, e sono la futura moglie di Jitzuko !" concluse arrossendo, "l'ha detto !" pensò lui poco dopo. I due ninja traditori rimasero basiti, e in quel momento Jitzuko ruppe il silenzio dicendo "come ha detto lei non vi cambia niente saperlo, perciò addio !". Detto questo afferrò Fuu per il braccio e saltò un'altra volta in aria. Mentre erano sospesi, Jitzuko disse alla compagna " Fuu tienimi !". Lei gli si mise dietro e gli cinse il petto con le braccia, tenendolo sospeso grazie alla sua capacità di volare. Jitzuko, allora, tirò fuori un kunai con legata una carta-bomba. La lanciò ed eseguì un sigillo "moltiplicazione superiore delle carta-bomba" esclamò, e da quella singola carta-bomba se ne generarono delle altre e delle altre ancora. Le esplosioni si succedettero a catena per un paio di minuti. Al termine, Jitzuko, abbastanza compiaciuto, osservò, "non è ai livelli descritti da mio zio ma va bene". I due atterrarono a terra e videro i due Nukenin per terra. Uno era morto, e l'altro era in fin di vita; degli altri due cadaveri non c'era traccia. Jitzuko si avvicinò al moribondo e lo alzò per il bavero, pronto ad utilizzare lo Sharingan per estorcere qualche informazione al nemico. Ma lui lo precedette ed ingerì una pillola che teneva in bocca, morendo all'istante. Il suo corpo prese fuoco e Jitzuko lo lasciò cadere, notando che anche l'altro stava bruciando, " cos'è ?" chiese Fuu spaventata, " una tecnica di suicidio, serve per eliminare il corpi così che non si possano ricavare informazioni dai cadaveri". I corpi scomparvero dopo poco, consumati dalle fiamme. Prima di rimettersi in cammino, Jitzuko spense alcuni principi d'incendio che si erano sviluppati in seguito alle esplosioni.

"Uchiha-Senju Fuu" ripeté Fuu a bassa voce mentre procedevano, e subito avvampò dall'emozione.

Attraversarono il confine dopo circa mezz'ora. Dopo un'ora circa, Jitzuko si fermò e decise di accamparsi per la notte. Fuu voleva procedere, ma alla fine cedette a causa della stanchezza. I due mangiarono e misero giù i sacchi a pelo per dormire, "il primo turno di guardia lo faccio io" disse Jitzuko. Fuu annuì e si infilò sotto le coperte, addormentandosi quasi subito. L'Uchiha-Senju, nel frattempo, si appoggiò al vicino albero, sedendosi con le mani dietro la testa, osservando le stelle. I grilli cantavano e in lontananza si poteva sentire un gufo emettere il suo lugubre verso. Molti pensieri, allora, iniziarono ad affollarsi nella testa di Jitzuko : " ci sono alcune cose che non mi quadrano: la Cascata non ha mai voluto avere relazioni con la Roccia, perché iniziarle adesso ? e perché affidare una missiva così importante a due Genin novizi ? Inoltre quei Nukenin ... come facevano a sapere che c'è l'avevamo noi la missiva ? Perché non assaltare un gruppo di Jounin, sarebbe stato più logico, no ? Inoltre ... con lo Sharingan sono riuscito a vedere solo una cosa ... Quei ninja erano della Cascata. Cosa vuol dire tutto questo ?". Le sue mani, nel frattempo, come per istinto, erano andate a stringere il rotolo segreto. Jitzuko lo guardò a lungo, poi, dopo aver verificato che Fuu stesse davvero dormendo, lo aprì. Come sospettava, non c'era nulla nel rotolo, nemmeno una parola. Anche con lo Sharingan non si vedeva niente. La missiva era una trappola, "quei maledetti vecchi del villaggio, hanno organizzato tutto: ci avrebbero mandato qui fuori, fatto uccidere, riportato indietro ed imputato tutto ad un attacco di Nukenin, poi avrebbero estratto il Nanabi e tutti li avrebbero elogiati per aver salvaguardato l'equilibrio tra le nazioni. Un piano brillante, ma non sarà così facile farmi fuori !". Jitzuko riarrotolò la falsa missiva e la mise via, poi si stese accanto alla compagna e riprese a guardare la volta celeste.

Il giorno dopo, verso mezzogiorno, arrivarono al villaggio della Roccia. Jitzuko disse a Fuu di stare indietro ad aspettare,  nel caso fosse stata una trappola. Appena fu fuori dal suo campo visivo, diede fuoco al rotolo con l'Amaterasu, si asciugò il rivolo di sangue che gli scorreva dall'occhio, prese un foglietto di carta e scarabocchio un falso certificato di consegna, con tanto di firma. A quel punto tornò da Fuu e disse "missione compiuta, torniamo a casa", " si " annuì lei. Quando il compagno la superò ed iniziò a camminare davanti a lei, quest’ultima, arrossendo, gli chiese "sentì Jitzuko, cosa hai pensato ieri quando ho detto di essere tua moglie ?", " beh, mi hai sorpreso !" disse lui, "ma pensi che in futuro ...", " chi lo sa, tesoro !" la interruppe lui, sorridendole. Lei diventò rossa come un pomodoro mentre lui si girò e riprese a camminare, mentre le sue guance si tingevano di un leggero rossore.

Jitzuko finì di raccontare,e guardò Fuu, che era arrossita. "Sai, credo che l'unica cosa a cui quella missione è servita sia stato solo per quella affermazione". Kakashi riprese la parola, " allora, Fuu, come vuoi che ti registri ?". Lei guardò il suo fidanzato, che annuì lievemente, poi si rivolse all'Hokage e disse " da oggi in poi il mio nome sarà ... Uchiha-Senju Fuu ".

Kakashi annuì e scrisse il cognome sulla scheda, poi prese un timbro e lo premette con forza sull'inchiostro; " allora, ti do il benvenuto ufficiale al villaggio della Foglia, Uchiha-Senju Fuu " disse, e sbatté il timbro sul fascicolo, stampandovi il simbolo di Konoha.

Nota dell'autore:

Bene, eccoci qui di nuovo. Scusate se nello scorso capitolo non ho messo il commento, ma non mi sentivo particolarmente ispirato (balle, non c'avevo voglia e basta).

Allora, come vi è parso questo piccolo flashback ? Finalmente si sa il nome completo di Fuu. Sapete, non avevo voglia di inventarmi un nome a caso (della serie
hfhvfhajj) così mi è venuta questa idea. Che ne pensate ?

Vi do appuntamento al prossimo capitolo "Capitolo 27: Grande Torneo della Foglia: il maestro e l'allievo".
 
 

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Capitolo 27
*** Capitolo 27: Grande Torneo della Foglia: il maestro e l'allievo. ***


Capitolo 27: Grande Torneo della Foglia: il maestro e l'allievo.

“Le eliminatorie inizieranno tra poco. I partecipanti sono pregati di presentarsi al ring a cui sono stati assegnati. Ripeto, i partecipanti sono pregati di presentarsi al ring a cui sono stati assegnati” gracchiava una voce metallica dall’altoparlante. Molte persone si affrettarono a raggiungere il loro ring per prendere parte alle eliminatorie.
Da diversi giorni era stato annunciato il “Grande Torneo della Foglia”, indetto dal Sesto Hokage per decidere chi sarebbe stato il possibile futuro candidato alla carica di Hokage. Incredibilmente, però, la voce si era sparsa in altri villaggi, ed erano accorsi ninja anche da altri nazioni. Tra i candidati c’era anche l’Hokage stesso, che si era iscritto nonostante la contrarietà degli anziani del villaggio.

Ora, potrei passare capitoli su capitoli a descrivervi come si svolsero le eliminatorie, ma sono sicuro che, così come me, preferireste giocare alla roulette russa con un gruppo di Vietkong invece che leggere un mucchio di capitoli noiosissimi, quindi saltò e vado direttamente al torneo.

I partecipanti alla fine furono 8 in tutto: Naruto, Sasuke, Jitzuko, Kakashi, Fuu, Hinata, Kiba e un misterioso ninja incappucciato.

Dopo un breve discorso di apertura da parte di Kakashi, l’evento ebbe inizio. Un computer accoppiò gli avversari, e il risultato fu: Sasuke vs Kakashi; Jitzuko vs il ninja misterioso; Hinata vs Fuu e Naruto contro Kiba. “Uffà, sono ultimo, non vale !” esclamò Naruto, “che importa, io sono curioso di vedere chi è il tizio incappucciato. Beato te Jitzuko” disse Sasuke, “quindi il mio sarà uno scontro al femminile. Diamo il massimo Hinata” disse Fuu alla sua avversaria, che rispose con un timido “si”. Jitzuko si limitò a fissare l’avversario misterioso, mentre Kiba parlava ma nessuno lo ascoltava, a parte Akamaru.

“Il primo incontro sta per cominciare; Hatake Kakashi e Uchiha Sasuke sono pregati di presentarsi sul campo di battaglia” gracchio di nuovo la fastidiosa voce robotica. Gli incontri si tenevano nell’arena per la terza prova degli esami dei Chunin, ma quel giorno avrebbero ospitato combattimenti ben  più spettacolari.

I due partecipanti entrarono nell’arena e si misero l’uno di fronte all’altro, “contro il mio maestro, eh ?” disse Sasuke con un sorriso malizioso, “non sarà facile sconfiggermi, ti avverto” rispose l’Hokage, “ma per favore, da quando non ha lo Sharingan lei non ha una minima possibilità contro di me, sensei”, “vedo che la capacità di esercitare una pressione psicologica sugli altri è propria del clan Uchiha. Bene, vedremo se quello che dici è vero” concluse Kakashi. L’arbitro, allora, diede il via e si levò dal campo per non essere coinvolto nello scontro. I due avversari si studiarono per un po, poi Kakashi esclamò “arte della Terra: smuovimento terrestre”. Il terreno cominciò a muoversi come se fosse liquido. Sasuke mantenne a stento l’equilibrio, ma appena lo riottenne fu veloce ad utilizzare il raichiri sul terreno, annullando l’attacco. Allora l’Uchiha partì veloce all’attacco, cercando di colpire l’avversario con un pugno, ma Kakashi lo schivo e cercò di colpirlo allo stesso modo. Sasuke riuscì a prevedere l’attacco e si abbassò, poi  colpì Kakashi nello stomaco con una gomitata, facendolo indietreggiare e cercando di colpirlo col mille falchi. Kakashi si diede lo slancio all’indietro fermandosi in orizzontale su un albero. Da qui si diede la spinta e cercò di colpire Sasuke nello stesso modo in cui ci aveva provato lui. Il colpo venne fermato, però, dalla katana di quest'ultimo. Ma Kakashi utilizzò la spada per muoversi in aria, e, una volta in volo, utilizzò una tecnica di fuoco per colpire Sasuke da distanza ravvicinata. Il colpò andò a segno, ma quando il fumo si dissolse Sasuke non era lì. Era invece qualche metro più in la. Nel suo occhio sinistro era apparso il Rinnegan originale. "Sarebbe stato uno scherzo, eh ?" disse Kakashi con tono provocatorio, "mi sorprende, maestro. Non mi aspettavo che fosse così veloce !", " e non hai ancora visto niente". Kakashi concentrò il chakra e sparò un colpo alla velocità di un fulmine che assunse la forma di un lupo. Il colpo saettò verso Sasuke, che lo tagliò con una lama di elettricità nera. A quel punto Sasuke si scagliò contro l'avversario e lo colpì con il pugno del Susano'o. Kakashi, però, non era quello vero. Quando se ne accorse Sasuke, ormai era tardi ; una mano sbucò dal terreno afferrandogli la gamba. Invece di trascinarlo sotto terra, però, Kakashi sbucò dal terreno e lo colpì con un pugno alla mandibola. Sasuke subì il colpo e non riuscì a schivare il colpo successivo. Infatti l'Hokage lo afferrò per il vestito e lo colpì con una scarica elettrica.

Sasuke cadde a terra esanime. Sembrava che anche il Rinnegan originale non potesse nulla contro la potenza dell'Hokage. Kakashi guardava il suo avversario steso per terra, ma qualcosa gli puzzava di bruciato, "troppo semplice, non è nello stile di Sasuke essere sconfitto così facilmente", " ha ragione, lo sa ?" gli disse l’avversario da dietro; "cosa ?" esclamò Kakashi per la sorpresa. Non fece in tempo a girarsi che venne colpito allo stomaco da un potente pugno. l'Hokage si accasciò a terra per il dolore. L'arbitro, allora, disse "il vincitore di questo incontro è Sasuke Uchiha". Il pubblico rimase sbalordito da quell'incontro, poi proruppe in un'esplosione di applausi.

Sakura arrivò sul campo per curare Kakashi. Si chinò su di lui ed iniziò ad utilizzare le arti mediche. Nel frattempo Sasuke si avvicinò e si abbassò fino al livello di Sakura. " l'ho sentito sai !" disse l'Hokage, "cosa ?", " hai utilizzato una quantità di chakra spropositata. Non eri sicuro di battermi, vero ?", "meglio non prendere alla leggera l'Hokage, lei crede ?" disse con tono scherzoso. Mentre diceva tutto questo, cinse con un braccio la spalla di Sakura, che ebbe un sussulto; "questi due" pensò Kakashi guardandoli.

Sasuke tornò sulle tribune, e mentre saliva le scale gli si affiancò Itachi "devo dire che la mano sulla spalla è stato un tocco di classe", "lo so" rispose lui, "finalmente sta imparando" pensò Itachi, fermandosi a guardarlo mentre spariva oltre un muro, "ma vediamo cosa sa fare tuo nipote" disse rivolgendosi al vicino Madara, "già, sono proprio curioso di vedere cosa è in grado di fare" rispose lui.

L'altoparlante ripeté la stessa frase di dieci minuti prima " I partecipanti al secondo incontro sono pregati di presentarsi sul campo di battaglia" . Jitzuko scavalcò il parapetto e si gettò nell'arena, mentre il suo avversario preferì prendere le scale.

I due si ritrovarono faccia a faccia, "sono proprio curioso di sapere chi sei" disse Jitzuko. Il suo avversario non disse nulla in risposta; "sei di poche parole, eh ! Beh, poco importa" ribatté l'Uchiha-Senju.

"Potete iniziare" disse l'arbitro.

Nota dell'autore:

Salve a tutti. In questo periodo mi è ritornata la voglia di scrivere. Qualche giorno fa ho riletto un mio commento, e, a parte gli errori nel testo (scusate ) mi sono accorto che avevo detto di voler aggiornare periodicamente. Classico spirito da studente, prima ti riprometti di voler studiare, poi ti ritrovi magicamente spaparanzato in poltrona a guardare la TV.

Comunque lasciò a voi il compito di farvi le domande.

Ci vediamo nel prossimo capitolo : "Capitolo 28: Grande Torneo della Foglia: un incontro inaspettato".

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Capitolo 28
*** Capitolo 28: Grande Torneo della Foglia: un incontro inaspettato ***


Capitolo 28: Grande Torneo della Foglia: un incontro inaspettato

Il vento soffiava tra le foglie degli alberi, e quello era l'unico rumore che si sentiva oltre al cinguettio degli uccelli e al leggero brusio della gente indaffarata fuori dallo stadio.

Nell'arena, invece, tutto taceva, e i due avversari si guardavano a vicenda. "Puoi anche toglierti il mantello, tanto ho capito chi sei !" disse Jitzuko, rompendo il silenzio. Il suo avversario, però, non disse una parola in risposta, e si mise in posizione di guardia.

Sugli spalti dei partecipanti, Naruto disse "ha già capito chi è, come ha fatto ?", " è un bluff " gli rispose Sasuke, "un che ?", " Naruto, un bluff, in poche parole ha cercato di intimorirlo mentendo. Non credo lo sappia veramente " intervenne Kiba, "aaaaahhhh" ribatté Naruto, anche se non ci aveva capito niente comunque.

Sul campo, nel frattempo, Jitzuko pensò di passare all'attacco. Poggiò le mani a terra e, immediatamente, delle radici uscirono dal terreno cercando di imprigionare l'avversario. Quest'ultimo, però, non restò fermò a farsi catturare, ma saltò sulle radici portandosi in alto, poi lanciò una serie di kunai e shuriken contro Jitzuko. l'Uchiha-Senju ne deviò alcuni con la spada e si slanciò contro il nemico. Notò, però, che qualcosa lo stava seguendo. Si voltò e vide le armi che il ninja misterioso aveva lanciato seguirlo come segugi che hanno puntato la propria preda. "Ma cosa ...?" fu il pensiero immediato, poi si voltò e guardò la sua spada con Rinnegan del suo unico occhio e poté chiaramente vedere un flusso di chakra elettrico percorrere la lama "ma è chiaro, energia magnetica; le armi dovevano essere caricate elettricamente e devono avere magnetizzato la mia quando l'hanno toccata. Ma aspetta, io credevo che tutti coloro che sapevano utilizzare l'arte del magnetismo erano morti. O forse ne rimane uno? Bene, mi sa che ho capito chi è" pensò Jitzuko; poi poggiò la mano a terra e disse "arte della terra: muro terrestre". Una grossa porzione di suolo si sollevò davanti a lui. Jitzuko vi lanciò contro la spada e saltò sopra al muro. La spada si conficcò nel terreno, seguita dalle altre armi. A quel punto Jitzuko riutilizzò la tecnica precedente e delle radici uscirono dal muro. Il ninja cercò di saltarci sopra un'altra volta, ma appena toccò una delle radici, da questa ne uscirono altre più piccole, avviluppandogli il piede. In men che non si dica fu immobilizzato. A quel punto Jitzuko prese la spada ormai priva di carica e corse verso di lui. Gli afferrò il cappuccio e glielo strappò via. Un sorriso di soddisfazione si dipinse sul suo volto "proprio come sospettavo" - osservò - "l'unica persona in grado di utilizzare l'arte del magnetismo è lei .... Kazekage Gaara".

Tutto lo stadio ammutolì per la sorpresa. Nessuno si sarebbe mai aspettato di vedere proprio il Kazekage. " Gaara, che ci fai qui ?" urlò Naruto dagli spalti, "ho sentito del torneo e ho deciso di parteciparvi sperando di affrontarti, ma non sapevo che ci fossi anche tu, Jitzuko" rispose Gaara , " si, sono al villaggio da qualche anno ormai", "aspetta, voi due vi conoscete ?" esclamò Naruto esterrefatto; "ci siamo incontrati parecchi anni fa. Ti racconterò questa storia dopo, adesso riprendiamo l'incontro", " sono d'accordo " annuì il Kazekage. Le radici che lo tenevano si spezzarono sotto la pressione della sabbia di Gaara, che atterrò a terra e gettò via il mantello strappato. Jitzuko gli atterrò dietro e cercò di dargli un calcio, ma la sabbia difese il suo avversario automaticamente. Gaara si allontanò con uno scatto, e la sabbia rientrò nella giara, "a quanto pare avrò a che fare con un avversario illustre. Questo torneo si fa interessante" disse Jitzuko, componendo il sigillo del cavallo subito dopo, "arte del fuoco: fiamma sterminatrice" pensò, e una grande fiammata uscì dalla sua bocca. La barriera di sabbia si formò immediatamente, e venne investita dalle fiamme. Dall'interno, però, Gaara riusciva a sentire un gran caldo che si sviluppava. La barriera cominciava a diventare traslucida, "ma cosa sta succedendo ?" pensò Gaara stupito. Jitzuko, nel frattempo, si lanciò contro la barriera, e sputò un getto d'acqua contro di essa. Il Kazekage, dall'interno, poteva vedere la barriera creparsi e cominciare a cadere a pezzi. Del vapore caldo cominciò a d entrare, e l'unica cosa che riuscì a vedere fu il pugno del Susano'o venirgli addosso e scaraventarlo contro il muro di cinta. La sabbia rifluì dentro alla giara, e Gaara si rialzò lentamente in piedi, cercando di far riprendere i suoi polmoni, che non respiravano più bene a causa del colpo subito. "Come ... hai ... fatto ?" chiese tra un respiro e l'altro, "formula semplice: sabbia + fuoco + acqua = cocci di vetro" rispose Jitzuko, "hai vetrificato la mia sabbia, bella mossa" , "già, non sarà facile mettermi con le spalle al muro. In quel preciso istante della sabbia uscì dal terreno immobilizzando l'Uchiha-Senju, " ma perché parlò ?" si lamentò Jitzuko. Gaara, rimessosi in piedi a fatica, fece un gesto col braccio e la mano aperta, come se volesse spingere via il suo avversario. Jitzuko si sentì sollevare, e in men che non si dica altra sabbia gli si avvolse attorno, formando una gigantesca sfera di sabbia.

Naruto, dagli spalti, gridò "Gaara, non usare quella tecnica. Lo ucciderai", " tranquillo, mi assicurerò che lo tramortisca e basta" gli rispose l'amico, poi si girò verso la sfera, ruotò la mano col palmo verso l'alto e mormorò "e adesso ... Funerale planetario del deserto", e chiuse la mano a pugno.

Il pubblico attendeva col fiato sospeso che la sfera si stringesse fino alle dimensioni di una capocchia di uno spillo, per poi vedere il sangue del malcapitato gocciolare a terra, segno che la lotta era finita nel peggiore dei modi. Ma, anche se le intenzioni del Kazekage non erano quelle, la sfera si mosse solo di qualche millimetro, e poi si fermò. Gaara, allora, strinse il pugno ancora di più, cominciando a farsi male alle mani da solo, ma ancora la palla rimaneva immobile nella sua posizione.

Naruto, non capendo cosa stesse accadendo, si rivolse ad Hinata, "hey Hinata, puoi vedere cosa sta accadendo là dentro ?". La ragazza annuì e puntò gli occhi sulla sfera attivando il Byakugan, " vedo Jitzuko ... è salvo. E poi vedo una grande quantità di chakra di fuoco e di acqua" disse la ragazza; "sta usando la tattica di prima ? Ma così morirà soffocato !" si intromise Kiba, che non sembrava essere troppo interessato, "non credo che si faccia uccidere dalla sua stessa mossa. Di certo, però, ne uscirà madido di sudore. Fuu, mi sa che il tuo ragazzo sarà quello che più di ogni altro si meriterà una doccia stasera" intervenne Sasuke, sempre tenendo lo sguardo fissò sul campo di battaglia, "già, mi sa che dovrai dargli una mano a togliersi la sabbia e il sudore" ribatté Naruto, senza accorgersi delle conseguenze di ciò che aveva detto, che furono un pugno in testa da parte dell'appena arrivata Sakura, "ma dico ... ti sembrano queste le cose da dire ad una ragazza" lo rimproverò lei, mentre Fuu si era girata a farsi aria per contrastare la vampata di calore che le era venuta per l'imbarazzo. Kiba, intanto, disse, ridendo sotto i baffi, "Sakura, non uccidermelo, ci devo ancora combattere con lui", mentre Sasuke, per salvare l'amico, cerco di deviare dal discorso principale, "come sta Kakashi ?", "bene, tra poco si dovrebbe sedere al suo posto per guardare il resto dell'incontro". Detto questo, si accostò al ragazzo, distogliendo la sua attenzione da Naruto, che stava a terra tenendosi la testa per il dolore, e fece scivolare la mano su quella di Sasuke. Lui se ne accorse, ma non ritrasse la mano. Nel frattempo, vide con la coda dell'occhio il fratello che gli faceva cenno di si col capo. Naruto, ripresosi, li vide e pensò "guarda guarda, non sapevo che Sasuke avesse un lato tenero". Allora provò a far scivolare la mano su quella di Hinata, ma questa svenne per la sorpresa, " eh no, così non vale" pensò, chinandosi per far rinvenire la ragazza.

Naruto sarebbe stato preso a pugni da Sakura un'altra volta se non fosse stato per un esplosione proveniente dal campo.

Una pioggia di sabbia fu seguita da una di cocci di vetri più o meno grandi, che si frantumarono in piccoli pezzi quando toccarono terra. Lo sguardo di tutti si levò in alto. Jitzuko era sospeso a mezz'aria, completamente ricoperto di sudore, che ansimava per calmare il battito del suo cuore, accelerato a causa del poco ossigeno respirato nella sfera.

Si posò a terra dopo aver ripreso a respirare correttamente, e subito Gaara gli domandò "come hai fatto ? Non avrai usato la tattica di prima ? Saresti potuto morire soffocato", " era un rischio che dovevo correre. Il mio piano era di usare la stessa tattica di prima e poi comprimere il vapore prodotto per far esplodere la sfera. Era un piano perfetto, ma avevo i minuti contati, ancora qualche secondo e sarei svenuto per la mancanza di ossigeno" spiegò Jitzuko, poi continuò "ora finiamo questa storia .... Aspetta però, non posso combattere con la maglietta fradicia di sudore, è fastidioso". Si tolse la maglietta e la gettò  via, rimanendo a petto nudo. " ora va meglio" disse mentre faceva un po di stretching. Dal pubblico si levarono dei gridolini, "che c'è ? Che hanno ?" chiese Jitzuko , "non ci arrivi ?" ribatté Gaara, "non hai proprio un briciolo di dignità","sarà mica la prima volta che vedono un uomo a petto nudo" disse Jitzuko.

Sulle tribune, il trio Ino-Shika-Cho si lasciò andare a delle riflessioni "molto filosofiche". "Però, devo dire che quel Jitzuko ha proprio un bel fisico" osservò Ino, "questo libro dice che quando una ragazza mostra interesse nel fisico di un ragazzo probabilmente è attratto da lui. Cosa vuol dire nello specifico " fisico"" chiese Sai, il nuovo ragazzo di Ino, "lascia stare quel libro Sai" disse Ino strappandoglielo dalle mani; "comunque, per avere quel fisico, deve sicuramente seguire una dieta rigida. Che senso ha non poter mangiare quello che vuoi" osservò Choji mentre apriva un altro sacchetto di patatine", "che vuoi saperne tu. Comunque da qua quelle patatine che ho fame e tu hai già mangiato troppo" lo rimproverò Karui, un ninja della nuvola che Choji aveva incontrato in missione e aveva iniziato a frequentare, prendendogli rudemente il sacchetto dalle mani. "Dev'essere una seccatura farsi gli addominali, Choji ha ragione" intervenne Shikamaru, "ma che vi frega del belloccio; perché Gaara è qui ? Ho capito, deve aver chiesto a Shukaku di sostituirlo per andare a divertirsi. Questa me la paga" disse Temari infuriata.

Sul campo di battaglia, intanto, Gaara sparò una moltitudine di proiettili di sabbia, che si scontrarono contro una barriere di pece, "non sei l'unico ad avere un'abilità innata. E comunque ho capito il tuo punto debole. Jitzuko si fiondiò contro l'avversario. Il Kazekage cercò di prenderlo con una mano di sabbia, ma Jitzuko la bloccò con una mano, " non è possibile" esclamò Gaara stupito, "e invece si, guarda qua !" disse il ragazzo, poi una scarica elettrica colpì la mano di sabbia, che si dissolse. "L'arte della sabbia è un'alterazione dell'arte della terra, quindi deve essere per forza vulnerabile all'arte elettrica". Il Kazekage era ora con le spalle al muro " hey Sasuke, prendo in prestito la tua tecnica" disse Jitzuko, dopodiché una scarica elettrica gli lambì la mano sinistra "Mille Falchi" esclamò, "ha copiato il mille Falchi con lo Sharingan" osservò Gaara. Jitzuko cercò di colpire l'avversario, ma quello era sfuggente e non fu facile nemmeno sfiorarlo. Finalmente riuscì a colpirlo, anche se con un semplice calcio, allontanandolo e poi gettandosi su di lui. Prima che potesse colpirlo, Jitzuko venne preso da una mano di sabbia "pensi di potermi catturare così ... Io ho l'arte elettr...." non finì la frase perché si accorse che il Mille Falchi non aveva alcun effetto. Guardò la sabbia e vide che luccicava "sabbia dorata. Allora è come pensavo, sei il figlio del leggendario quarto Kazekage !", " indovinato, questa volta non puoi fare niente. Mi assicurerò di non lasciarti scappare questa volta", "oh no !" pensò Jitzuko mentre veniva avvolto di nuovo dalla sabbia. Una grande piramide dorata si erse di fronte ad un pubblico stupefatto. Gaara poggiò le mani a terra e, in un batter d'occhio, al posto della piramide apparve un grosso cratere, "fine" mormorò sfinito. La sabbia ritornò dal proprietario, tornando nella giara. Sul fondo del cratere, però, non c'era traccia del nemico. "Hey, che hai fatto a Jitzuko ?" gli gridò Fuu dagli spalti, "non capisco, questo non era mai successo, eppure sono sicuro di averlo preso" mormorò Gaara tra se e se. All'improvviso sentì qualcosa muoversi alle sue spalle. Si girò, ma l'unica cosa che vide fu una forte luce, poi tutto ciò che sentì fu puro dolore. Era stato colpito in pieno da un pugno elettrico, che lo scagliò di nuovo contro il muro. Questa volta, però, non si limitò a fermarsi contro di esso, ma vi penetrò di almeno dieci centimetri. Il Kazekage si staccò dalla parete e cadde a terra esausto. Vide Jitzuko, ansimante,  che si avvicinava a lui, "come hai fatto ? Ti avevo preso, ne sono certo". La maglietta fluttuò nella mano di Jitzuko, che la rivoltò e gli fece vedere un marchio stampato all'interno " quel marchio ... non sarà ..." ," la dislocazione istantanea del secondo Hokage, sì, proprio quello. L'ho stampato all'interno della maglia quando me la sono tolta. Cosa pensi, che l'abbia fatto solo per far vedere i pettorali ?" ,"si". Jitzuko rise “sei simpatico, lo sai ?". L'arbitro si fece avanti, "dichiaro vincitore di questo incontro .... Uchiha-Senju Jitzuko". Il pubblico proruppe di nuovo in urla, fischi e applausi. Jitzuko si gettò la maglietta sulle spalle ed aiutò Gaara ad alzarsi, accompagnandolo poi dai paramedici. Lo affidò a loro e disse " io arrivo subito, prima vado a mettermi qualcosa", e se ne andò verso gli spalti.

Mentre camminava nel corridoio che portava allo spogliatoio dove aveva lasciato un cambio d'abiti, si sentì afferrare per il braccio e sbattere contro il muro. Vide davanti a se Fuu che lo guardava con un'espressione mista tra rabbia e imbarazzo, "cosa ti salta in mente di toglierti la maglietta e metterti seminudo davanti a tutti ?" gli chiese lei cercando di non urlare, "mi era di intralcio, e poi è stata una mossa decisiva per ...", "non m'importa niente se sia stata decisiva o meno. Non mi piace vedere altre ragazze che ti guardano con occhi desiderosi. Come ti sentiresti se andassi in giro come te, eh ?", " ehm : primo sei già poco vestita di tuo, e lì io non ho mai detto niente; secondo ... non è che sei gelosa ?", "pfff, io gelosa, ma quando mai ! Solo perché hai quei ... pettorali da urlo e ... quel fisico fantastico" - farfugliò lei mentre una goccia di sudore le rigava la tempia - "scusa ma ora devo andare" e cercò di divincolarsi, ma il suo ragazzo si appoggio con un braccio al muro, impedendole di andarsene, "bene bene, non conoscevo questo lato della tua personalità, Fuu" disse lui con un sorrisetto malizioso. Lei si girò e vide Jitzuko vicinissimo al suo viso. Cercò di sfuggirgli ma si trovò letteralmente con le spalle al muro. Stava arrossendo come mai prima d'ora, le labbra le si seccavano e il battito aumentava. Jitzuko le tirò su il mento con un dito e si avvicinò fino a sfiorarle le labbra, "te lo dico solo questa volta ... tu sei la sola ed unica ragazza che conta per me. Non c'è nessun'altra che mi interessa più di te". "Ding-dong"- trillò un campanello, poi succeduto da una voce metallica- " ci sarà una breve pausa pranzo, i concorrenti potranno ritirare gratuitamente dei Bento al chiosco fuori dall'edificio", "io... io devo andare, vado a prendere il pranzo" balbettò Fuu, riuscendo a divincolarsi e ad allontanarsi dal ragazzo, "me ne prenderesti uno anche a me ?", "c...c...certo" rispose lei, rossa come un pomodoro, mentre giocherellava con gli indici delle mani, poi schizzò via come un razzo.

Madara comparve accanto al nipote, fluttuando attraverso il muro, "complimenti per l'interpretazione da Playboy" gli disse, "mi è uscita bene ?" domandò lui senza neanche voltarsi, "bastava guardare quanto era rossa in viso la ragazza". I due ridacchiarono, poi di divisero.

Jitzuko arrivò in infermiera, dove trovò Gaara disteso su di una brandina, "vedo che l'ho conciato male, signor Kazekage" osservò lui avvicinandosi, "non pensavo fossi così forte" disse il Kazekage. In quel momento entrò un medico, che disse a Jitzuko che l'avrebbe sottoposto a qualche esame per vedere se era tutto a posto. Jitzuko si sedette sul lettino vicino a Gaara, e il medico iniziò a misurare un paio di parametri. Nel frattempo arrivarono gli altri concorrenti per vedere come stavano i due. Appena lo vide, Hinata nascose la faccia dietro la schiena di Naruto per l'imbarazzo. l'Uchiha-Senju riuscì a leggere sulle labbra dell'amico un "grazie", e sorrise.
Finiti gli esami, Jitzuko si mise una maglia pulita, e Fuu gli porse il pranzo sedendosi vicino a lui.

Tutti mangiarono in silenzio per qualche minuto, poi Naruto chiese a Jitzuko, "scusa, ma come fai a conoscere Gaara ?". A quella domanda Jitzuko e Gaara si guardarono a vicenda, " è una storia risalente a parecchi anni fa, quando ero ancora alla Cascata. L'ho conosciuto durante una missione che ricorderò per sempre".
Nota dell'autore:

Eccomi qua (per la gioia di tutti), questo è uno dei combattimenti in cui mi sono spremuto le meningi fino all'estremo. Devo dire che il momento comico-romantico sugli spalti, quello filosofico del trio Ino-Shika-Cho e il momento Playboy sono stati un toccò di classe. Nel prossimo capitolo vedremo un altro flashback (che dovrebbe essere l'ultimo) e poi riprenderò coi combattimenti. Non vi assicurò che i prossimi saranno epici, ma, grazie a dio, non saranno lunghissimi. E comunque ho un paio di belle idee.

Nel frattempo vi do appuntamento al prossimo capitolo : "Capitolo 29: Jitzuko e Gaara".

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Capitolo 29
*** Capitolo 29: Jitzuko e Gaara. ***


Capitolo 29: Jitzuko e Gaara.

Jitzuko percorreva la foresta al limitare del territorio della Cascata a gran velocità. Attraversò il confine ed entrò nel villaggio dell'Erba. La missione che gli era stata affidata quella volta era di recapitare una finta missiva al villaggio della Sabbia, in modo che un'altra squadra di Jounin potesse recapitare quella vera servendosi di Jitzuko come diversivo.

Jitzuko era veloce, e mentre procedeva si esercitava con la sua nuova tecnica, dislocazione istantanea del secondo Hokage. I suoi spostamenti non andavano oltre il metro, e così Jitzuko si allenava a lanciare un Kunai con la formula attaccata su di un albero lontano, e vedere se riusciva a migliorare. A poco a poco i suoi spostamenti si allungavano, e Jitzuko si sentiva soddisfatto. Senza accorgersene, aveva accorciato il percorso, ed era entrato nel villaggio della Pioggia dopo un paio di ore di marcia, seminando il gruppi di Jounin che poco prima gli stava davanti seguendo un percorso parallelo. Si accorse che era nel villaggio della Pioggia solo quando iniziò a piovere e quando vide villaggi e terreni devastati ed in ricostruzione. La povertà estrema e le condizioni di vita disperate di quei civili lo rattristavano parecchio, ma in cuor suo sapeva che non poteva fare niente, anche se avesse voluto. Tirò dritto per il suo percorso, e si fermò dopo due ore per riposarsi. Era al limitare del villaggio della Pioggia, ormai mancavano solo pochi minuti e sarebbe arrivato nel paese del Vento. Si accorse, però, che aveva distanziato il gruppo di Jounin che lo stava seguendo. Decise, allora, di rallentare il passò e prendere un sentiero che portava direttamente al villaggio della Sabbia e che avanzava nel bosco prima di immettersi nel deserto.

Camminava inspirando l'aria fresca e godendosi il profumo dei fiori ed il tipico odore proveniente dal sottobosco. Ad un certo punto, però, sentì qualcuno arrivare dalla direzione opposta alla sua. Si nascose su un albero e sbirciò per vedere chi era. Un gruppo di tre ninja pressappoco della sua età si erano fermati a pochi metri da lui. Erano una ragazza dai capelli biondi raccolti in quattro trecce dietro la testa, con un enorme ventaglio sulla schiena; un ragazzo vestito di nero con un cappuccio e la faccia segnata da strani segni con quella che poteva sembrare vernice viola scuro, con uno strano ed inquietante involto sulla schiena; ed infine un ragazzo dai capelli rossi, con uno sguardo gelido che avrebbe messo i brividi a chiunque, una strana giara sulla schiena ed un tatuaggio sopra il sopracciglia sinistro che rappresentava il kanji "amore". Jitzuko riconobbe che erano shinobi della Sabbia, ma non era intenzionato ad affrontarli in uno scontro diretto, così restò dietro l'albero. Parlottavano tra di loro a bassa voce, ma Jitzuko con lo Sharingan riuscì a leggere il loro labiale, e capì che stavano inseguendo delle spie nemiche. Si sentì fuori pericolo, ma non lasciò la sua postazione. Un rumore attirò l'attenzione di tutti e quattro, ed il gruppo della Sabbia si fiondò in quella direzione. Appena fu sicuro che se ne erano andati, Jitzuko proseguì nella sua direzione. Ma uno dei ninja della Sabbia lo vide "ragazzi, c'è ne un altro di qua, vado a prenderlo" disse ai compagni, "vai, a questi pensiamo noi" gli rispose l'altro ragazzo del gruppo. Lo shinobi, allora, si fermò e cambiò direzione seguendo il suo nuovo obbiettivo.

Jitzuko si accorse di averlo dietro ed aumentò la velocità. Il suo inseguitore, da dietro, cercò di prenderlo con una mano di sabbia, ma Jitzuko rispose col Susano'o, la cui mano si strinse con quella del nemico in una sorta di braccio di ferro gigante. I due proseguirono in quello stato per qualche decina di metri, poi si fermarono in uno spiazzo erboso circondato da alberi. Le due braccia gigantesche non intendevano cedere. Ma il braccio di sabbia cominciò a deformarsi, inglobando quello del Susano'o ed avanzando verso l'Uchiha-Senju. Jitzuko disattivò il Susano'o e scattò veloce per non farsi prendere. Appena fu fuori dal raggio d'azione della Sabbia lanciò un kunai col marchio della dislocazione istantanea verso l'avversario. Una barriera di sabbia protesse il ragazzo dai capelli rossi. Jitzuko sparì, e una frazione di secondo dopo fu sopra l'avversario. Cercò di colpirlo con un fendente, ma la barriera lo protesse. La sabbia si mosse velocemente per prenderlo, ma Jitzuko fu veloce e si teletrasportò in un altro punto.

Jitzuko ansimava; quella sequenza di attacchi andati a vuoto lo aveva stremato, "che vuoi da me ?" chiese per guadagnare tempo, " non fare il finto tonto, so bene che sei un ninja traditore sotto mentite spoglie " rispose lui con tono serio, "ma che dici, io sono solo in missione per consegnare un messaggio alla Sabbia", " non ci credo, e perché saresti da solo ?", "io sono un Jounin e il mio compito è fare da diversivo. Se non ci credi leggi qui" rispose Jitzuko, lanciando un rotolo all'interlocutore. Quest'ultimo lo prese e lo aprì, dentro c'era un'autorizzazione per l'accesso al villaggio della Sabbia. "Mi sa che ho preso un granchio, ma non dovresti andartene in giro da solo" riprese lui, riarrotolando l'autorizzazione, "un semplice scusa sarebbe bastato" - ribatté Jitzuko accigliato - "ora scusa, ma devo riprendere il cammino". Stava per inoltrarsi nel bosco, quando uno strano rumore lo fermò. Si girò e si accorse che era lo stomaco del ragazzo che gorgogliava, "vedo che non hai mangiato tanto oggi" osservò Jitzuko con un sorrisetto divertito, "diciamo che non mi sono premurato di mangiare. Ma a te che importa, non dovevi proseguire ?". Jitzuko alzò gli occhi al cielo e vide che si era tinto di un color arancione. Frugò nel suo zaino e ne tiro fuori un bento, " so che non è proprio una cena, ma tanto vale mangiare questo. Hey amico, ti va uno spuntino ". Il ninja della Sabbia rimase sorpreso da quella richiesta, poi, senza però un po’ di riluttanza, accettò. Si sedettero vicino ad un'albero e cominciarono a mangiare, prelevando dei bocconi dalla scatola con delle bacchette, "perché mi offri il tuo cibo ?" gli chiese lui, "chiamiamolo un segno di riconciliazione, va bene ?" rispose lui, con le bacchette ancora infilate in bocca. Finirono di mangiare e Jitzuko mise tutto via nello zaiono, poi si appoggiò all'albero e stette lì per un po' ad aspettare, "a proposito, non ti ho chiesto come ti chiami" disse lui, "Gaara.... Sabaku no Gaara; e tu ?", " Jitzuko" ripose l'Uchiha-Senju netto. Il silenzio scese tra i due come un muro che li separava. Quella specie di barriera fu infranta da una domanda tanto improvvisa quanto strana di Gaara, "senti, per te noi siamo amici ?". Jitzuko represse a stento il moto di sorpresa che quella domanda gli aveva provocato, rivolse il suo sguardo al cielo, dove uno stormo stava volando in formazione, " abbiamo condiviso la cena, stiamo parlando come se ci conoscessimo da una vita anche se proveniamo da villaggi diversi. Penso che questo voglia dire essere amici. Perché mi fai questa domanda ?", " io non ho mai avuto amici. Sono stato sempre emarginato perché ero considerato un demone incontrollabile", "come me e Fuu" pensò Jitzuko, poi chiese "ma almeno un amico ce l'avrai, giusto ?", " si, è vero. Naruto Uzumaki del villaggio della Foglia", "Naruto Uzumaki, eh. Beh, sembra che adesso ti sia trovato un secondo amico", " davvero ?", "certo, io so cos'hai passato. Io ed una mia amica abbiamo perso i genitori e siamo stati emarginati. È questo che ci ha permesso di diventare amici. Pensa, adesso stiamo insieme". Gaara lo guardò stupito " posso farti un'altra domanda ?", "certo, dimmi" , "secondo te è giusto far del male agli altri per proteggere le persone che ami ?". Jitzuko restò in silenzio per un attimo, poi disse "so a cosa stai pensando. Un mio parente una volta disse : "Questo mondo è pieno di cose che non vanno come vorremmo. Più a lungo vivi, più ti accorgi che la realtà è fatta solo da dolore, sofferenza e vuoto. In questo mondo, ovunque ci sia una luce c'è anche un'ombra. Finché il concetto di "vincente" esisterà, ci sarà anche quello di "perdente". L'egoistico desiderio di mantenere la pace scatena le guerre. E nasce l'odio per proteggere l'amore". Non posso dire di essere pienamente d'accordo con questo pensiero, ma devo ammettere che è vero. Questo mondo è pieno di contraddizioni, ed è vero che il desiderio di proteggere una persona amata fa scaturire l'odio verso chi le fa del male. Ma odio e pace sono facce di una stessa medaglia secondo me. Non puoi eliminarne una senza cancellare l'altra. Anche io sono stato costretto ad eliminare delle persone per proteggere me stesso e la mia amica. Ma quello che penso è "se non voui finire male non toccare la mia famiglia" questo mondo è fatto di vincitori e perdenti, o sei l'uno o sei l'altro, o proteggi ciò che ami, o perdi tutto. È questa la triste realtà".

Gaara non trovò le parole per ribattere a quel discorso, ma non ce ne fu nemmeno il bisogno, perché Jitzuko riprese a parlare "che ne dici di fare un giuramento ?" gli chiese, "che tipo di giuramento ?", "giuriamo di proteggere ciò che amiamo per sempre. Che ne dici ?", "va bene, mi sta bene" rispose Gaara. Jitzuko gli mostrò il pugno, e Gaara ci batté sopra col suo. Jitzuko, poi, prese un piccolo flaccone dalla sacca "e adesso brindiamo alla nostra amicizia. Versò del saké in due tazzine e ne porse una a Gaara. Gaara la prese, poi Jitzuko recitò una specie di formula " che la nostra amicizia sia come questo saké, che migliora e diventa più buono col tempo". I due brindarono e bevvero il liquore tutto d'un sorso.

“Com’è che alla tua età ti porti dietro una boccetta di sake ?” gli chiese Gaara mentre sentiva una vampata di calore risalirgli l’esofago, “sai, è utilissimo quando vuoi estorcere informazioni all’avversario. Peccato che mi sia dimenticato di dirti che è abbastanza forte anche per due persone” gli rispose lui, sfoggiando un sorriso a trentadue denti, con le guance lievemente rosse a causa del liquore. I due risero, senza motivo, ma risero.

Una decina di minuti dopo arrivarono i compagni di Gaara, "ti abbiamo trovato finalmente. Ma dov'eri finito ? Dobbiamo tornare al vil.... e quello chi è ?" chiese la ragazza, rivolgendo a quello sconosciuto uno sguardo carico di diffidenza "ragazzi, vi presento Jitzuko. È un ninja della Cascata in missione alla Sabbia, nonché un mio amico. Jitzuko questi sono i miei fratelli : lei è Temari e lui Kankuro" rispose Gaara indicandogli i suoi fratelli, "piacere" rispose Jitzuko, accennando un lieve sorriso, "piacere. Scommetto che sei del team che doveva portare un messaggio alla Sabbia. Se è così fai meglio a tornartene a casa; i tuoi sono già arrivati" disse Kankuro, leggermente infastidito dalla presenza di quello straniero, "neanche per sogno. Jitzuko, tu starai al villaggio stasera. È un modo per sdebitarmi" ribatté Gaara. Jitzuko accettò.

Quella sera Jitzuko stette al villaggio, e il mattino dopo, di buon ora, era pronto a partire per tornare a casa. Era alle porte del villaggio, quando i tre fratelli della Sabbia lo raggiunsero, "mattinieri pure voi, eh ?" disse Jitzuko senza neanche voltarsi, "siamo venuti a salutarti" rispose Gaara. Jitzuko si girò verso di lui e gli strinse la mano, "ci rivedremo un giorno. E quel giorno ci sfideremo in una battaglia epica. E per quel giorno sono sicuro che sarai diventato Kazekage" , "veramente lo è già" intervenne Temari. Jitzuko guardò l'amico esterrefatto, poi sorrise, si voltò e si incamminò. "Aspetta, non mi hai detto il tuo nome completo" lo fermò Gaara. Jitzuko si fermò, sguainò la spada e la puntò contro il Kazekage, come per indicarlo. Con lo Sharingan ipnotico attivo e la spada che scintillava nelle prime luci dell'alba dichiarò "io sono il ninja più forte della Cascata. Ricorda questo nome perché un giorno sentirai parlare di me. Il mio nome è Uchiha-Senju Jitzuko". Detto questo scappò via, lasciando i ninja della Sabbia di sasso. Nessuno di loro avrebbe più sentito parlare di Uchiha-Senju Jitzuko, ma non se lo sarebbero mai più dimenticati.

"E questa è la storia di come ho conosciuto Gaara" finì di raccontare Jitzuko, ingoiando l'ultimo boccone del suo pranzo.

Il silenzio che si era formato fu rotto dall'entrata improvvisa di Temari, "Gaara, cosa ci fai qui ? Dobbiamo tornare al villaggio subito. So che hai chiesto al tuo amico Shukaku di sostituirti, ma dobbiamo fare in modo che nessuno lo scopra. E adesso andiamo, dai" esclamò lei infuriata. Gaara si alzò, oramai ripresosi dalla batosta subita, e si avvicinò alla sorella. "Ci vediamo ragazzi, buona fortuna per il torneo. È stato bello rivederti, Jitzuko" disse, poi uscì e la porta si richiuse dietro di lui.
La voce metallica dell'altoparlante gracchiò "la pausa pranzo è finita. I concorrenti del torneo sono pregati di tornare ai loro posti. Si presentino sul campo gli sfidanti : Hyuga Hinata ed Uchiha-Senju Fuu". La stanza si svuotò.

Poco prima di separarsi, Jitzuko bisbigliò nell'orecchio a Fuu " buona fortuna ... amore", facendola arrossire di nuovo.

Le due sfidanti si trovavano una di fronte all'altra. Fuu sfoggiava il suo sorriso più spavaldo, mentre le parole del fidanzato le ronzavano ancora in testa, "diamo il massimo" disse ad Hinata, "si" rispose lei, e si mise in posizione di guardia, mentre le vene attorno agli occhi le si ingrossavano e il Byakugan si attivava.

" iniziate " esclamò l'arbitro. 
                                                                                       
Nota dell'autore:

Eccomi qua di nuovo. Questo capitolo flashback serve solo ad una cosa, darmi del tempo per pensare agli altri combattimenti. Spero vivamente che non mi citino in tribunale con l'accusa di plagio per la frase "E questa è la storia di come ho conosciuto Gaara" (della serie "E alla fine arriva Gaara").

Prossimo capitolo : " Capitolo 30: Grande Torneo della Foglia : scontro al femminile ". Ci vediamo.

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Capitolo 30
*** Capitolo 30: Grande Torneo della Foglia : scontro al femminile. ***


Capitolo 30: Grande Torneo della Foglia : scontro al femminile.

Fuu partì all'attacco contro Hinata. La Hyuga era nella posizione di guardia tipica del suo clan. Quando Fuu fu alla sua portata cominciò a tempestarla di colpi. A prima vista potevano sembrare colpi leggeri, ma per chi conosceva le abilità degli Hyuga o aveva abilità oculari erano come pugni tirati da un vero esperto, in grado di danneggiare l'avversario dall'interno.

Hinata cercava di colpire Fuu, ma questa si faceva scudo con le braccia, come se i bracciali che indossava fossero degli scudi impenetrabili.

"Ma che fa Fuu ?" si chiese Naruto, "è un modo strano di difendersi. Ma tanto non serve a niente, il Juken di Hinata non può essere fermato da dei semplici bracciali di stoffa" aggiunse Kiba guardando Jitzuko, cercando di scorgere anche un minimo di preoccupazione sul suo volto. "Dici ?" fu la sua risposta. Loro lo guardarono perplessi.

Sul campo, intanto, Fuu approfittò di un momento di stanchezza di Hinata, le afferrò le braccia tenendole strette e le sferrò una ginocchiata nello stomaco. Hinata si accasciò a terra tenendosi lo stomaco. Cercò di rimettersi in piedi, ma una dolorosa fitta alle braccia glie lo impedì. Aveva la sensazione che le braccia fossero come schiacciate in una morsa. L'ultima volta che aveva sentito quel dolore era stato quando aveva combattuto contro suo cugino Neji durante l'esame dei Chunin. "Com'è possibile, lei non possiede il Byakugan, e di certo non sa usare il Juken. Lei non è una Hyuga". Dopo qualche minuto il dolore scomparve ed Hinata riuscì a rimettersi in piedi. Fuu era stata a guardare per tutto il tempo e non aveva mosso neanche un dito contro di lei mentre era a terra. "Come hai fatto ?". Fuu ridacchio un po', poi disse " Jitzuko è sempre stato un asso per quanto riguardava la progettazione di armi. Mi regalò questi bracciali anni fa. Utilizzò una lega di metallo leggero, resistente ed in grado di condurre il chackra per creare degli scudi in grado di parare anche un fendente di una spada molto affilata. Li ha progettati in modo che qualsiasi attacco di chakra venisse deviato come la luce su uno specchio. Hai capito cos'è successo prima, vero ?", "mi hai rimandato contro il Juken" , "eh già" rispose lei. "Allora non serve a niente utilizzare il pugno gentile. Però forse posso ancora renderli inutilizzabili. Spero che questo funzioni" pensò la Hyuga. Si concentrò a lungo, poi attorno alle mani apparvero due teste di leone composte di chakra blu " passi dei due leoni" esclamò. "Allora non hai capito il mio discorso !" disse il Jinchuriki guardandola con espressione maligna.

"È lei che non ha capito niente" osservò Jitzuko tra sé e sé. Naruto lo sentì e chiese "perché scusa ?", "Naruto, tu una volta mi raccontasti che con quella tecnica Hinata aveva affrontato Pain, e che durante lo scontro era riuscita persino a spezzare uno dei bastoni che Pain ti aveva piantato in corpo" ,"si, e allora ?", "eppure dovresti saperlo, i bastoni creati col potere del Rinnegan, anche se deboli, possono tolti solo con un potere paragonabile ad esso", " vuoi dire che ?", "si, qualsiasi potere paragonabile a quello del Rikudou Sennin ... ", " non teme alcuno scudo, neanche il più spesso" finì per lui Sasuke, "esattamente".

Fuu, però, questo non lo sapeva, ma fu troppo tardi quando se ne accorse. Le fauci di leone si chiusero attorno ai bracciali. Il suo sorriso spavaldo scomparve quando sentì il chakra di Hinata penetrare quello scudo. Prima che potesse venir danneggiata ulteriormente, Fuu riuscì a divincolarsi da quella presa di ferro e ad allontanarsi dall'avversaria. Vide i bracciali logorati e perfino strappati e bucati in certi punti. Cominciarono a scivolare dalle braccia e si schiantarono a terra, producendo un rumore metallico leggermente ovattato a causa del tessuto. Fuu sentì un lieve dolore alle braccia che scomparve subito dopo. Se avesse aspettato qualche secondo ancora non se la sarebbe cavata con così poco. Restò per un attimo a pensare alla mossa che avrebbe potuto fare, poi eseguì dei sigilli e pensò "Tecnica segreta : nido di scaglie". A quel punto soffiò fuori dalla bocca una polvere di color giallognolo, che in poco tempo avvolse il campo di battaglia in una grossa nube. A quel punto nessuno, tranne i quattro Uchiha (di cui due spiriti) e qualche fortunato possessore del Byakugan, potevano vedere ciò che accadeva.

Hinata cercò di individuare la nemica con i suoi occhi, ma ben presto si accorse che si era moltiplicata e non poteva distinguere i cloni da quella vera. Cominciò a sentire vari colpì in diversi punti del corpo. Gli attacchi si susseguirono in sequenza, sempre più rapidamente. I cloni potevano volare velocemente, e colpivano in  modo veloce e preciso. Hinata era dolorante, respirava a fatica a causa di un colpo allo stomaco, ma riuscì a riprendersi, " Naruto .... tu non ti arrendi mai, e anch'io voglio essere così " mormorò. Raccolse tutte le sue energie e riattivò il Byakugan. I suoi occhi guizzavano da una parte all'altra. In poco tempo individuò i nemici e stabilì l'ordine con cui colpirli. I colpi del Juken ridussero in fumo tutti i cloni. Hinata vedeva ora la vera Fuu. Questa si era lanciata contro di lei in volo; nonostante la tecnica fosse la sua, non riusciva a vedere bene in quella nube. In un certo punto, però, la nebbia si diradò. L'unica cosa che Fuu vide fu una sfera di chakra che le veniva addosso. Cercò di schivarla, ma fu presa dritta nello stomaco. Riconobbe il Rasengan, "ma allora lo conosce anche lei" pensò, prima di andarsi a schiantare contro il muro di cinta. Il Rasengan la spinse all'interno della spessa parete di cemento armato, prima di dissolversi in un ammasso di chakra. Si staccò e avanzò verso il centro del campo, dove si ritrovò faccia a faccia con Hinata. Entrambe erano al limite: il Rasengan richiedeva ad Hinata un consumo enorme di chakra, nonostante lei ne avesse un controllo perfetto, ma aveva arrecato un grosso danno alla ragazza dai capelli azzurri.

"Lo scontro sta per finire" affermò Jitzuko sugli spalti. Gli altri assieme a lui lo guardarono di nuovo perplessi.

Jitzuko, però, aveva visto giusto. Fuu, infatti, allargò le braccia, ruotò il bacino a destra e poi cominciò a ruotare in senso antiorario ad altissima velocità. In poco tempo si formò un grosso tornado formato dal chakra del Vento della ragazza unito alla rotazione. Il pubblico doveva tenersi stretto ai propri posti per non essere portato via, e non poteva guardare se non con le palpebre quasi chiuse per evitare che entrasse la polvere negli occhi. Hinata venne risucchiata nel tornado, e cominciò a vorticare in quella tromba d'aria.

Fuu uscì dall'alto, sopra lo stadio. Jitzuko e gli altri partecipanti la seguivano con gli occhi, protetti dal chakra della volpe di Naruto. Salì in alto sbattendo le ali da insetto velocemente, superando le nuvole e scomparendo dalla vista di tutti. In una manciata di secondi scese in picchiata a gran velocità, afferrando Hinata e portandola con se. Entrambe si schiantarono a terra, formando una grossa voragine.

Il tornado si dissolse, e il pubblicò vide ciò che era successo. Jitzuko e Naruto scesero nello stadio per dare una mano. Fuu uscì dalla buca e si aggrappò al terreno per non scivolarvi dentro. L'Uchiha-Senju si chinò su di lei e la prese in braccio. Naruto scese nel buco, prese Hinata ed uscì. Respirava ancora, ma di certo non era più in grado di far niente. Naruto la tenne fra le braccia, e in quel momento arrivarono i medici. Le due ragazze vennero caricate su una barella e portate via per essere curate. L'arbitro scese in campo e decretò, "visto cos'è accaduto, dichiaro vincitrice... Uchiha-Senju Fuu". Per l'ennesima volta gli applausi del pubblico furono preceduti da un silenzio di tomba.

Non vi fu neanche il tempo di capire cosa fosse successo durante quel combattimento, che l'altoparlante gracchiò " l'ultimo incontro del torneo sta per iniziare, si presentino sul campo Uzumaki Naruto ed Inuzuka Kiba".

Gli applausi e le acclamazioni accolsero i due sfidanti. I due ragazzi si misero faccia a faccia. "Finalmente è il mio turno" disse Naruto, "è da un po' che non ci sfidiamo, vero Naruto. Sono impaziente di mostrati i miei progressi".

"Iniziate" esclamò l'arbitro.

Nota dell'autore:

Salve a tutti e bentornati. Devo dire che questo capitolo mi è venuto abbastanza bene. Pensare che avevo detto che non sarebbero stati un granché. Non fa niente.

Comunque vi do appuntamento nel prossimo capitolo : "Capitolo 31: Grande Torneo della Foglia : Il dono di un nonno".

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Capitolo 31
*** Capitolo 31: Grande Torneo della Foglia : Il dono di un nonno. ***


Capitolo 31: Grande Torneo della Foglia : Il dono di un nonno.

“È da molto che non ci affrontiamo, vero Kiba !” disse Naruto incurante del fatto che l'incontro fosse cominciato già da qualche minuto, “puoi dirlo forte. Ho ancora il ricordo della tua puzza di quel giorno” rispose lui stuzzicandolo. Naruto scoppiò a ridere, “già, me lo ricordo. Stai tranquillo, questa volta non avrò bisogno di simili trucchetti. Spero che tu sia migliorato, Kiba”, “tranquillo, rimarrai sorpreso dai miei progressi” rispose lui, col petto gonfio di orgoglio. Utilizzò la tecnica superiore della moltiplicazione del corpo, generando un clone, poi entrambi saltarono su Akamaru, “trasformazione combinata dello stile Inuzuka” esclamarono in coro; al posto dei tre apparve un’enorme lupo a tre teste, col pelo bianco e ispido, delle zanne affilatissime e talmente lucide da potervisi specchiare e tre paia di occhi iniettati di sangue. Naruto lo squadrò dalla testa fino alle zampe, che terminavano in affilatissimi artigli, poi disse, cercando di sovrastare il brusio della folla rimasta stupita da quella creatura, “oh ma che bel cucciolo. Hey cagnolino , vuoi che ti lanci il bastone ?”, detto questo prese da terra un rametto e lo tirò, “dai, va a prenderlo ?”. La fiera digrignò i denti, mostrando le gengive nere ed emettendo un cupo ringhio. Si slanciò contro Naruto, cominciando a ruotare su se stesso, formando una ruota di denti e artigli affilati, “zanne roteanti” urlò la voce di Kiba dall'interno di quella specie di gigantesca trottola impazzita. Il biondo vide l'attacco venirgli addosso, “ ma allora non me lo riporti il bastone, che peccato” disse Naruto con tono dispiaciuto, poi saltò verso l'alto staccandosi di una ventina di metri dal suolo. Le zanne rotanti rimbalzarono contro il muro, si schiantarono contro un altro e rimbalzarono di nuovo, dando vita ad un insolito flipper gigante. Gli urti fecero tremare lo stadio e perdere l’equilibrio alle persone in piedi. Naruto, a mezz’aria, lo sbeffeggiò, “hey amico, guarda che sono qui” disse facendogli la linguaccia e ridendo per la scena che si ritrovava davanti. Kiba, allora, deviò il colpo verso l'alto, sfruttando l’ennesimo rimbalzo, e puntò all’avversario, “questa è nuova !” commentò Naruto sorpreso. Vedendo il colpo arrivargli addosso, l'Uzumaki creò una copia di se stesso che lo prese per il braccio spostandolo e prendendo il colpo in pieno petto al posto suo.

La bestia procedette verso l'alto, poi cambiò di nuovo direzione puntando un’altra volta verso Naruto. Il chakra della volpe avvolse quest’ultimo. Le mani di chakra gli uscirono dalla schiena, afferrando quel disco tagliente. Il lupo, però, continuò nella sua corsa sfrenata, e, in men che non si dica, si schiantò a terra assieme all'avversario, sollevando una nuvola di polvere. Quando l'aria ritornò limpida e pulita, il pubblico vide Naruto ancora avvolto nel suo manto di chakra arancione, che teneva con le mani l'enorme fiera, ormai ferma. Il biondo la scagliò via, ma questa si rimise in piedi e ritornò ad osservare il suo avversario con quegli occhi feroci. Il chakra della volpe si dissolse, e Naruto si tolse la polvere che gli era rimasta sulla felpa. “Mi hai sorpreso Kiba. Devo ammettere che sei migliorato”. Il lupo esplose in una nuvola di fumo bianco, ed al suo posto tornarono il ragazzo ed il suo cane, “non mi serviva mica che me lo dicessi, sai !” rispose lui spavaldo. I due si accorsero in quel momento che il sole stava tramontando, “hey Kiba, ti va se finiamo tutto con un unico colpo. Chi atterra l'altro vince tutto. Ti va ?”. Il ragazzo dai capelli neri ci pensò per qualche secondo, poi annuì, “e va bene. Arbitro, questo sarà l'ultimo colpo, capito ?” esclamò rivolgendosi al giudice seduto in prima fila sulle tribune. Questi gli fece cenno di si. Kiba si rivolse al suo cane, “Akamaru, andiamo con la nostra specialità”. Il grosso cane bianco gli rispose abbaiando, poi si trasformò nella copia esatta del ragazzo, ed iniziarono a vorticare su loro stessi, formando due turbini taglienti che danzarono in aria l'uno attorno all'altro, per poi unirsi in un’unico e potente vortice diretto verso Naruto a tutta velocità. Il biondo prese il kunai a tre punte del quarto Hokage e lo lanciò contro l’avversario. Il pugnale rimbalzò contro quel turbine con un rumore metallico, roteando su se stesso sopra i due nemici. Il Rasengan comparve sulla mano di Naruto. Il ragazzo biondo chiuse gli occhi ed aspettò il momento giusto.

Sulle tribune il pubblico era in tensione; nessuno capiva perché Naruto non si muovesse, come se volesse farsi colpire. Tutto accadde in una frazione di secondo. Quando il colpo era a pochi centimetri dal volto di Naruto, questo scomparve. Riapparve sopra Kiba ed il suo compagni, afferrando l'arma che aveva lanciato poco prima e piantando il Rasengan sulla schiena del rivale. “Raijin volante : secondo livello” . Kiba ed il suo cane furono coinvolti nella deflagrazione, che li inchiodò a terra. In quel momento molti avrebbero giurato di aver visto il quarto Hokage al posto del ragazzo. “Ce l'ha fatta” pensò Kakashi dal suo seggio in cima allo stadio, alzandosi in piedi per vedere quella scena in tutta la sua magnificenza.

Il ragazzo ed il suo migliore amico canino vennero portati via dai paramedici. L’arbitro scese in campo ed esclamò “ il vincitore è Naruto Uzum…..”, prima che potesse finire il pubblico aveva iniziato ad applaudire il vincitore. Naruto divenne leggermente rosso, poi ritornò sugli spalti.

L’Hokage, in quel momento, si schiarì la voce e disse “grazie a tutti per aver partecipato a questo evento, e complimenti ai quattro semifinalisti che sono riusciti a passare. Dopomani si terranno le semifinali del torneo. Gli incontri si terranno al di fuori del villaggio, in un’area aperta e molto più grande. Grazie a tutti e buona serata”.
I partecipanti uscirono dopo che il pubblico se ne fu andato. Hinata e Fuu si reggevano ai loro rispettivi ragazzi, benché fossero già in grado di camminare. Sasuke era uscito illeso dallo scontro e stava mano nella mano con Sakura (NDA era stata lei a fare la prima mossa. Giusto per chiarire, eh !). Kiba era ancora dolorante a causa del Rasengan e venne aiutato da Shino, mentre Akamaru riusciva a muoversi senza eccessivi problemi. Gaara e Temari erano partiti qualche ora prima ed erano ormai distanti dal villaggio. Il gruppo si disperse ed ognuno se ne andò per la sua strada.

Naruto e Hinata procedevano a rilento. La ragazza era in grado di camminare ma si era slogata una gamba e perciò zoppicava. A quella velocità sarebbero arrivati a casa della ragazza a tarda sera. Naruto, allora, optò per un opzione più sbrigativa. Si fermò; Hinata lo guardò e, cercando di mascherare il dolore con un sorriso, chiese “che c’è Naruto-kun ?”. La ragazza si sentì sollevare e si ritrovò tra le braccia del giovane che la tenevano sotto le ginocchia e dietro la schiena; guardò il suo amato con le guance rossissime, “c…che fai Naruto-kun. È imbarazzante. Dai, mettimi giu, la gente ci potrebbe vedere”. Il biondo, incurante delle sue parole, le rispose con un semplice “tieniti forte”, poi partì rapidamente saltando sui tetti. Hinata si teneva al collo di Naruto. Era imbarazzata, ma si godette quel momento.

Jitzuko e Fuu procedevano nella stessa situazione dei loro amici, soltanto più spediti. “La caduta del tornado del Nanabi. Proprio quella mossa dovevi usare, lo sai cosa poteva accadere ?”, “si, ma ho rallentato apposta per non farle troppo male. Inoltre ero allo stremo e non sapevo che altro fare” rispose la ragazza. I due arrivarono a casa. Mangiarono, si lavarono e si misero dei vestiti puliti. Come aveva detto Naruto, a Jitzuko ci volle molto tempo e molto olio di gomito per togliersi la sabbia mista al sudore di dosso. Quando finalmente furono entrambi puliti, si misero a letto. Fuu era esausta, così si girò con le spalle rivolte al suo ragazzo e chiuse gli occhi cercando di prendere sonno, tirandosi il lenzuolo fin sopra le spalle. Jitzuko restò con gli occhi rivolti al soffitto e le braccia dietro la testa, immerso nei suoi pensieri. Dopo qualche minuto, Fuu si accorse di lui, si girò e gli chiese “sei preoccupato per lo scontro con Sasuke, vero ?”. Jitzuko non rispose. “È solo uno scontro amichevole, non c’è nulla di cui preoccuparsi “ aggiunse lei tentando di rassicurarlo, “lo so, ma stavo pensando all’ultima volta in cui ci siamo scontrati. Quella volta, anche se l’intenzione era quella di uccidermi, o perlomeno di mettermi definitivamente al tappeto, non ha dato il massimo, così come ho fatto io. Anche se usassi tutte le mie tecniche più potenti, non credo di poterlo battere” disse il ragazzo, abbassando gli occhi. Si sentì sfiorare la guancia destra da una mano il cui toccò era di una delicatezza quasi irreale. Si voltò e vide il viso della sua amata che gli sorrideva teneramente, “sono sicuro che vincerai. Sei la persona più forte che conosca” gli disse, baciandolo poi sulla guancia sinistra. Quel semplice gesto fece arrossire lui questa volta; un rossore lieve e quasi invisibile che solo Fuu poteva vedere vista la distanza a cui si trovava. Lui ricambiò il bacio, questa volta sulla bocca. La mano di Fuu scivolò via dalla guancia del ragazzo, e lei si girò dall'altro lato, “buonanotte amore” disse lei prima di chiudere gli occhi. Le preoccupazioni di Jitzuko erano come svanite nel nulla. Niente contava più nulla per lui, se non per quel bacio così rassicurante datogli dalla persona più importante della sua vita. L'occhio gli cadde su un oggetto all’interno del cassetto del comodino. Lo fissò a lungo, poi chiuse il cassetto e si tirò su la coperta, dando le spalle alla ragazza. Passarono circa trenta minuti, poi Fuu bisbigliò “psss …. Jitzuko “, “mmmh ?” fece lui in tutta risposta, “sei svegliò ?”, “lo sarei stato ancora per poco” , “non riesco a dormire”. Jitzuko sbuffò divertito, capendo a cosa alludesse Fuu. Si girò a pancia all'aria e si tenne con la mano destra il bicipite sinistro, come per volerlo mostrare. Fuu annuì; Jitzuko adagiò il braccio sul suo cuscino e lei vi poggiò la testa sopra. Si avvicinò a lui. Jitzuko cominciò ad accarezzare i capelli con la mano sinistra, stringendola a se come se temesse di perderla e inspirando il profumo dei suoi capelli. Si addormentarono così.

A mezzanotte Madara entrò nella camera. Vide suo nipote e la sua ragazza addormentati come la più tenera delle coppiette e sorrise ….. un sorriso che le sue labbra non avevano mai visto, un sorriso che non si era visto neanche quando con Hashirama aveva fondato il villaggio, un sorriso diverso da quello che sfoggiava di solito, quel sorriso spavaldo che intimoriva gli avversari o quel sorriso contento che aveva mostrato solo quando era nata Konoha o quello divertito che aveva quando da ragazzo stava con il suo migliore amico Hashirama. Era un sorriso totalmente diverso, che aveva qualcosa di tenero …. un sorriso commosso. Si rese conto che da morto stava diventando più umano di quanto non lo fosse stato in vita. Quel lieve sorriso scomparve quasi subito e cedette il posto ad un’espressione di sconforto. Madara aprì il cassetto del comodino e trasse il rotolo segreto che lui stesso aveva scritto. Se lo rigirò nella mano per parecchio tempo, poi lo rimise a posto e chiuse il cassetto. Si sedette sul letto, vicino al nipote. Guardò quel volto disteso, rilassato e felice. Gli ricordava quello di suo fratello Izuna. Appoggiò la guancia sul pugno, senza distogliere lo sguardo dal ragazzo, “Jitzuko” – pensò – “quanto avrei voluto starti accanto almeno da piccolo. Forse avrei potuto essere un bravo bisnonno … se solo non avessi lasciato la Foglia … Tutto ciò che sono riuscito a darti sono stati solo quei rotoli. Forse avrei potuto assisterti ed addestrarti. Mi sarebbe piaciuto molto. Molte cose sarebbero andate diversamente se fossi restato alla Foglia, molte persone sarebbero ancora vive, ma invece ho voluto mettere in atto il piano dello ‘Tsukuyomi infinito'. Non ho potuto nemmeno farti un regalo per uno dei tuoi compleanni. Forse, però, non è troppo tardi”. La sua mano si mosse verso il viso del ragazzo. Le dita scivolarono sotto la ciocca di capelli che gli copriva l'occhio sinistro. Con l’indice ed il medio aprì la palpebra e fissò l'occhio bianco ed ormai cieco, “forse posso ancora farti un regalo utile. Si, ne sono sicuro, questo ti sarà molto utile”, pensò mentre il suo occhio sinistro risplendeva di luce propria.

Nota dell’autore:

Scusate se metto solo un capitolo ma non sono stato particolarmente bene questa settimana, e in più sono andato anche via nel week-end. Mi dispiace molto.

Prossimo capitolo:                                                      

Capitolo 32: Grande Torneo della Foglia: Scontro epico tra Uchiha.

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